Giugno 2018

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ANNO XX N.16

GIUGNO 2018

EDITORIALE La politica è fatta di scelte. La nostra Amministrazione comunale ha sempre deciso in questi anni di sostenere i servizi per le famiglie, come gli asili nido e la mensa scolastica. Si tratta di quelli che vengono definiti “servizi a domanda individuale”, tra le competenze fondamentali di un comune. Vi scrivo in merito a un tema emerso sui giornali proprio nelle ultime settimane: gli appalti per la mensa. Ad esempio, su questo argomento, la legge sostiene la concorrenza e la comparazione dei prezzi tra le aziende che si vogliono aggiudicare la gestione del servizio mensa. Trattandosi dei nostri figli e volendo garantire le famiglie, la scelta di un’Amministrazione comunale come la nostra è stata negli anni quella di valutare non solo ed esclusivamente il costo del pasto, ma anche la qualità del servizio: l’origine del cibo, il progetto educativo alimentare, la distanza tra il centro cottura e le scuole, l’utilizzo di prodotti genuini, ecc… Pensare solo ed esclusivamente ai costi per il comune o garantire anche la qualità dei servizi per i cittadini? La questione è emersa quando l’Amministrazione comunale della vicina Torino ha scelto di usare criteri diversi per il suo bando mensa, ovvero il cosiddetto “massimo ribasso”, che vuol dire che vince la gara chi offre meno. La scelta della Città di Torino ha suscitato polemiche, in particolar modo perché

ha avuto come risultato quello di arrivare a un costo complessivo di soli 3€ a pasto (si tratta di quanto vale un pasto completo, non del prezzo per gli utenti). E la qualità? La nostra Amministrazione, tra offrire il miglior servizio a costo contenuto o scegliere solo il criterio del “massimo ribasso”, non ha dubbi. Noi pensiamo che, soprattutto quando si parla di bambini, il costo del pasto non possa essere l’unico criterio con cui fare delle scelte. La decisione, non semplice, di ricapitalizzare e riorganizzare Beinasco Servizi aveva anche queste motivazioni. Oltre che a salvare posti di lavoro e famiglie, vuol dire mantenere servizi come la mensa scolastica sotto il maggior controllo pubblico e, su indicazione del nostro Comune, garantire anche la qualità per un obiettivo più alto come la tutela dei bambini e del loro percorso di crescita. Certo, pranzare a mensa non è come mangiare a casa ma il cibo è genuino e controllato, non a caso, a memoria, in questi anni non ci sono stati casi in cui bambini si siano ritrovati con il mal di pancia. Non scegliere esclusivamente i costi ma mantenere anche alti livelli di qualità, non vuol dire però necessariamente far spendere di più le famiglie. Le tariffe mensa di Beinasco non subiscono aumenti da diversi anni e le tariffe sono le stesse da oltre 5 anni. Inoltre, per equità, il prezzo è differenziato in base al reddito ISEE. Servizi ma anche meno spese per le famiglie: riorganizzando il bilancio comunale con un lavoro di verifica e controllo delle spese e di miglioramento della gestione, siamo ad esempio riusciti anche a ridurre le tariffe dell’asilo nido, l’addizionale Irpef comunale e la Tosap. Si può fare. Un altro aspetto sul quale in questi anni ci stiamo impegnando è la riduzione del debito comunale. Anche in questo caso si tratta di una chiara scelta politica, a maggior ragione in questo periodo in cui si parla molto del debito

Il sindaco di Beinasco Maurizio Piazza pubblico italiano. L’Amministrazione di Beinasco dal 2009 ha ridotto di circa il 50% l’indebitamento complessivo iniziale dovuto all’accensione di mutui per investimenti, con una riduzione di quasi 3 milioni di euro. Su un bilancio comunale di oltre 31,5 milioni di euro siamo arrivati a un debito di meno di 3,5 milioni, un dato molto basso rispetto alla media dei comuni: è il frutto di un preciso impegno politico. Nella programmazione del prossimo triennio, prevista nel bilancio 2018, abbiamo previsto un’ulteriore riduzione complessiva di un altro milione. Quindi, ricapitolando, qualità dei servizi e riduzione delle tariffe, riorganizzazione del bilancio e delle spese, contrazione del debito ma anche riduzione dell’elusione ed evasione fiscale. Se tutti pagano il giusto, è possibile raggiungere l’obiettivo. Era un impegno del nostro programma elettorale e ci stiamo impegnando in questa direzione senza avere un approccio da recupero crediti, ma con un lavoro attento degli uffici comunali, che ringrazio. Con determinazione, aumentando i controlli che sono più che raddoppiati dall’inizio del mandato, arrivando al risultato del 2017 di circa 1000 mancati pagamenti accertati. Ma anche con attenzione, facendo le dovute distinzioni tra chi fa il “furbetto” e chi invece ha avuto difficoltà economiche, prevedendo nel secondo caso rateizzazioni e piani di rientro. I dati parlano chiaro, dai 300mila euro del 2013 siamo giunti nel 2017 a 1milione e 350mila euro di importo accertato. Si tratta di risorse che possono essere utilizzate per investimenti sul territorio e sostegno ai servizi e a chi ha di meno. Dicevo all’inizio che la politica è fatta di scelte. Queste sono alcune di quelle che sta facendo la nostra Amministrazione comunale, in linea con il programma di mandato votato dai cittadini, perché crediamo che il nostro compito sia lavorare per offrire i migliori servizi possibili per le famiglie e non di puntare invece al loro “massimo ribasso”.


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