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4.10 Confronto tra il nuovo e il vecchio approccio usato presso l'ASUIUD
caratteristiche intrinseche dell’apparecchiatura; ci sono parametri di tipo funzionale, quindi si tiene conto della macchina anche sotto l’aspetto del suo funzionamento; sono presenti fattori di natura economica, che all’interno del processo di rinnovo tecnologico, risultano imprescindibili; ci sono infine parametri che tengono conto dell’esperienza che i tecnici o gli utilizzatori stessi fanno del device. Infatti, il personale tecnico e quello sanitario sono quelle figure che entrano in contatto diretto con le apparecchiature, e quindi conoscono bene le performance che sono in grado di dare. La variabilità della natura di questi fattori permette al modello di analizzare il dispositivo in toto, pertanto si ha la possibilità di valutare la necessità e l’urgenza della sua sostituzione sotto tanti punti di vista. Questa analisi completa che si sviluppa attorno al device, permette allo strumento gestionale qui presentato, di risultare altamente performante e preciso. Inoltre, la precisone viene sottolineata anche dal fatto che, i singoli parametri sono pesati in base all’affidabilità e puntualità con cui vengono registrate le informazioni, che poi sono fondamentali per la determinazione stessa dei fattori che caratterizzano l’IPS in questione.
Un importante punto a favore del modello presentato, è che non si limita ad essere utilizzabile solamente per l’allestimento del Dipartimento Materno-Infantile, ma risulta adattabile a qualsiasi lavoro di riallestimento tecnologico. Inoltre, essendo definito su due fasi di calcolo (������1 e ������2), si può affermare che lavora secondo una logica pulita, coerente e ben definita. Infatti, grazie a questi due step è possibile rintracciare sin da subito le tecnologie che hanno a priori necessità di essere sostituite (quindi da un lato si comporta come un IPS standard), mentre per tutte le altre si considerano anche gli aspetti legati al lavoro di ristrutturazione del reparto.
Per ultimo si può sottolineare che il metodo di implementazione di questo indice, mediante il codice MATLAB, risulta facile, veloce e preciso. Inoltre, il codice ha permesso di mettere in mostra le potenzialità del modello, nel caso in cui sia possibile estrapolare in maniera automatica i dati dall’inventario aziendale. Questo passo potrebbe permettere allo strumento di lavorare ancor più efficacemente, ma soprattutto in maniera veloce e con bassi dispendi di risorse umane.
Per avere una migliore comprensione delle potenzialità offerte da questo strumento, è bene analizzare le procedure utilizzate sino ad oggi, presso l’ASUIUD, per definire la programmazione degli investimenti tesa al rinnovo tecnologico del parco macchine.
Da sempre l’azienda di Udine ha adottato una procedura abbastanza strutturata per condurre la programmazione degli acquisti. Le parti coinvolte all’interno di questo processo sono in primis l’Ingegneria clinica, che grazie alle informazioni contenute all’interno del software gestionale aziendale (GIT), ha la possibilità di ricavare una serie di informazioni utili che conducono verso deduzioni consone al caso in esame. Poi bisogna considerare il ruolo della Direzione sanitaria, la quale possiede dei rappresentanti di Dipartimento, che possono essere gli stessi direttori, oppure dei loro delegati. Infine, nel processo è coinvolto anche il Clinico, il
quale è quella figura che fa esperienza diretta delle esigenze che si richiedono ad un dato device. Tutte queste figure professionali, si incontrano attorno ad un tavolo e cercano di trovare la soluzione migliore per la definizione del piano investimenti relativo al rinnovo tecnologico.
Durante l’incontro, al rappresentante del Dipartimento viene presentata la percentuale di budget che si ha a disposizione per i reparti di suo interesse, e con il successivo intervento del Clinico, l’Ingegneria clinica, insieme alla Direzione sanitaria, definisce la priorità di sostituzione delle apparecchiature di cui si necessita il rinnovo. Proprio in questa fase il SIC utilizzerà le informazioni presenti all’interno del GIT. Con questo approccio si riesce a definire un piano investimenti che tenga conto sia delle priorità aziendali, che delle esigenze pratiche del reparto. In questa fase di definizione del piano investimenti, il reparto ha comunque la possibilità di cambiare le proprie richieste e necessità, a patto che le nuove proposte facciano decadere quelle avanzate precedentemente. Infatti, i budget economici essendo ridotti e limitati non sono in grado di rispondere a tutte le necessità che potrebbero avanzare i Clinici o la Direzione sanitaria. Si stima che con i pochi fondi a disposizione, ad oggi si riesca a coprire mediamente circa l’8% (massimo 10%) delle richieste di rinnovo. Con il tempo, all’interno del processo, si è sempre più consolidata il ruolo svolto dall’Ingegneria clinica, la quale ad oggi riveste un ruolo centrale all’interno della definizione del piano investimenti. Questa figura utilizza le informazioni provenienti dal GIT e dall’inventario aziendale, per comprendere quali siano le apparecchiature che hanno maggiormente bisogno di essere sostituite, più precisamente le informazioni che si prendono in considerazione sono le richieste di rinnovo (registrate sul GIT) provenienti da ciascun reparto, poi si verifica la presenza di eventuali fuori uso o fuori supporto, e infine i dati legati alla manutenzione. In base a tutte queste informazioni, e al budget a disposizione, il SIC stila una classifica di tutti i device che necessitano di essere sostituiti.
Nonostante il processo in questione sia piuttosto strutturato e ben definito, l’ASUIUD ad oggi non presenta nessun strumento pratico e oggettivo che possa dare delle evidenze di riscontro grazie alle quali poi confrontare gli output derivanti dall’approccio con cui si conducono le sostituzioni. O ancora l’Ingegneria clinica non ha la possibilità di confrontare le richieste provenienti dai singoli reparti, rispetto ai risultati prodotti da uno strumento quale può essere l’IPS. Il modello gestionale sviluppato all’interno di questo lavoro di tesi può essere dunque utile come base di partenza per rintracciare i device che dovranno essere sostituiti in vista del lavoro di ristrutturazione del Dipartimento Materno-Infantile, al fine di poter filtrare, grazie a queste evidenze oggettive e puntuali, le richieste provenienti dai singoli reparti in questione. Oppure gli output di questo IPS possono comunque essere usati come riscontro oggettivo rispetto alle varie proposte di sostituzione che provengono dal GIT, di modo da considerare tutta una serie di condizioni al contorno che poi determinano un quadro completo con cui valutare la necessità di sostituzione di un dato dispositivo. Inoltre, l’IPS sviluppato in questo elaborato produce degli output numerici, quindi è molto più semplice definire una graduatoria ben definita delle apparecchiature che necessitano un rinnovo tecnologico. È chiaro che il modello presentato non deve mostrarsi come strumento categorico su cui basare interamente
la pianificazione degli investimenti, però permette di individuare un gruppo ristretto di apparecchiature, su cui poi effettuare un’analisi più puntuale che tenga conto delle evidenze provenienti dal reparto, dalla Direzione sanitaria, o dalle esigenze di policy aziendale. Questo tipo di approccio lavorativo, su cui fondare la pianificazione degli investimenti, risulta fondamentale in una realtà come quella di Udine che presenta un parco macchine veramente grande, di cui il Dipartimento Materno-Infantile ne occupa una grossa parte.