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Voci Corridoio di

Numero 62—Anno IV

settimanale fraccarotto

28 febbraio 2008

COME PRIMA PIU’ DI PRIMA LE BUONE ABITUDINI di Pampa Cari collegiali, Se pensavate di esservi lasciati alle spalle quelle lettere retoriche del vecchio direttore Pampanatale, meglio conosciute come sbobbe di introduzione ad ogni qualsivoglia iniziativa, beh allora questa è la conferma che vi siete sbagliati. Quest’anno inizia bene, almeno questo mi si dice, in una delle rare (ahimè) visite all’ombra delle torri. Buona abitudine, il Plinio. L’uscita del primo numero di questo giornalino ne è certamente la conferma; i primi allenamenti di basket, le riunioni delle squadre di calcio, l’elezione di Mason a rappresentante, altri elementi che lo confermano. Tutte cose che fuori di qui mancano, e si fanno sentire. Non è un dramma, per carità, ma è comunque qualcosa che potrebbe esserci e non c’è. Non pretendo di mantenere le buone abitudini: quelle del brischino, della matricolatio, delle partite dei vari tornei dal risultato scontato. Mi basterebbe qualche pizza in compagnia, il giornale in sala comune e ovviamente il mercoledì sera in redazione. Tutte buone abitudini che mi mancano e mi mancheranno sempre meno, almeno lo spero, scivolando silenziose tra le nuove abitudini, la nuova quotidianità, così diversa da qui. Mantenendo la consapevolezza che qui dentro rimane sempre qualcosa di chi esce, tra le parole, i racconti di chi rimane, di quelli a cui piace ricamare le storie del passato e farle diventare quasi epiche. E rimanete soprattutto voi, ogni anno diversi eppure ogni anno così uguali. Con nuove abitudini e nuovi modi di dire, nuove facce e nuove storie da raccontare, sentendo parlare di grandi personaggi che hanno fatto grande il nome di questo magico Collegio. Non pretendo di essere citato tra loro, mi basta rimanere ancora un anno su questa colonna. Che in fondo, anche questa è un’abitudine...se buona o cattiva decidetelo voi.

… ed ecco che inizia un nuovo anno sotto le “nostre” torri, ed ecco che continua la vita del collegio Fraccaro. Innanzitutto un caloroso BENTORNATI a tutti… in primis a chi è uscito da queste mitiche mura ma sarà sempre in collegio (ciao Tinny, ma quando ti laurei??), a chi ha lasciato un segno indelebile, ai freschi neo-laureati ma ancora fraccarotti (complimenti dottor cyborgPradella, Pasquà non si fuma in bagno!), alle nostre “mamme” donne delle pulizie (GRAZIE Nicooooo), a chi ha confermato il collegio per il rotto della cuffia (Cristian, studia!!), a tutti i portinai (signora Panizza mi aiuta a convincere suo nipote Marco a diventare allenatore della squadra di volley del collegio?), insomma alla collegialità tutta (si un piccolo piccolo “ben arrivate” anche a voi matricole –di merda!-) che sta iniziando un nuovo indimenticabile anno dentro il collegio migliore di Pavia: Plinio Fraccaro. Come state vecchi? (un po’ per dirla alla Como…) Io sono con le mani nei capelli, assalito dal blocco dello scrittore ma non per questo pentito di questa scelta, di questa nuova scommessa per l’anno che va a iniziare: partecipare alla redazione di VdC. L’impegno è

Mason Messi Verbania Giuliano Camo Monto Nulle

UNA RIFORMA CHE NON CI PIACE Longo a pag.2

Segue a pag.5

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http://www.collegiofraccaro.it/vdc PROTESTIAMO

entusiasmante ma l’inizio non è per nulla semplice e banale; il nuovo direttore (AVE Mason) mi ha affidato il compito di assoluta responsabilità di scrivere l’articolo di prima pagina procurandomi notti e notti insonni. Dopo un attenta riflessione ho deciso di proporvi una colonna di alta qualità intellettuale, culturale e linguistica dal titolo:

vocidicorridoio@collegiofraccaro.it FINANZA&MERCATI LEHMAN BROTHERS Ema a pag.8

VIAGGI OROBICI: LECCO-MUMBAI IN BICI Violetto a pag.5


Proteste

Una voce della protesta Nel caos generale dei mezzi di informazione di massa, da un paio di settimane due proteste muovono parallele le coscienze del nostro paese. Spesso malamente confuse, la protesta contro il decreto gelmini, riguardante principalmente le scuole elementari, e la protesta contro la legge tremonti 133, riguardante l’università e la ricerca, non sono la medesima cosa, ma sono parte dello stesso problema. La legge 133 in particolare è ciò che ci riguarda come studenti universitari e come cittadini italiani. La legge, tanto per cominciare, non è una legge, e tanto meno una riforma. Se così fosse, infatti, se ne sarebbe discusso in parlamento, si sarebbero proposte modifiche ed emendamenti. Non un emendamento o una riforma è stato però possibile. La legge 133 è infatti, concretamente, un insieme più o meno laconico, di articoli contenuti nella finanziaria 2008, approvata con un decreto legge, quindi di matrice governativa, cui non è stato possibile apportare alcun emendamento. Cosa dice la legge? I punti criticati sono tre. Prevede un taglio del fondo di finanziamento ordinario alle università di un miliardo e mezzo di euro, cui si aggiungono gli otto miliardi tagliati all’istruzione italiana. Prevede poi il blocco delle assunzioni del personale docente e non, dove solo una su cinque delle figure che andranno in pensione potrà essere sostituita. Infine la legge prevede la possibilità di trasformare ogni università in fondazione di diritto privato. Questi tre punti del provvedimento di fatto cambieranno drammaticamente in peggio il modello di istruzione italiano nel giro di tre o quattro anni. Ti diamo una possibilità di scegliere, così viene detto, ma contemporaneamente ti mettiamo nella condizione di non poter fare altrimenti che fare come ti viene caldamente consigliato; è un po come dire: “Preferisci una pistolettata o un calcio nei

Crisi finanziaria: buttiamola lì sta provocazione Si legge di, si conoscono ragazzi che usciti a 23 anni dalla Super Yeah University vanno a Wall Street, vanno a Londra e si smazzano stipendi di 20.000 euro al mese come se fossero bazzecole; orari pesanti, città cara, ma da ultimo uno stipendio a dir poco incredibile: ragazzi che a 28 anni hanno garage con posto auto e posto carrozza con cavallo in centro city. E’ una cosa comunque spropositata per quello che fanno, in fondo che fanno? Della finanza, la stessa arida e fumosa finanza che

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ciglioni?”. Questo ci da l’idea del concetto di libertà proprio dei signori che la legge hanno votato. Gli studenti che lottano contro la riforma, finalmente liberi dal tanto odioso connotato partitico, queste cose le sanno, e le hanno chiare in mente. Simili tagli, giudicati insostenibili dall’università di Pavia e con essa dalla quasi totalità di esperti in materia economica e finanziaria del nostro paese, abbinati alla possibilità di trasformare agevolmente le istituzioni pubbliche in fondazioni private delineano chiaramente il nuovo modello di istruzione cui il governo sta mirando. Un modello in cui verrà meno il tetto delle rette, oggi presente nelle università pubbliche, in cui i privati finanziatori entreranno nei consigli di amministrazione decidendo della didattica secondo logiche proprie delle società per azioni, dove chi detiene la quota di maggioranza decide per tutti, in barba alla democraticità e alla democraticità del sistema di formazione. Rette senza un briciolo di controllo, destinate a raddoppiare, corsi di laurea in materie umanistiche destinati a scomparire perché non spendibili sul mercato, sono solo alcune delle conseguenze. E non è tutto, e non è una visione beceramente pessimistica, ma la lettura che della si è rivelata essere negli ultimi anni. La stessa che è crollata con tutti i suoi lati fragili e fumosi, appunto. Ragazzi che escono da una scuola, dove è relativamente facile entrare (spesso non serve neanche un buon livello di preparazione liceale), dove si fanno compitini (mentre altri si fanno gli esamoni) poco universitari direi, dove si seguono lezioni di professori molto “in”, dove si parla inglese, dove soprattutto si fanno

“riforma” danno illustri figure docenti e non, dell’intero ateneo pavese. Chi ha partecipato alle assemblee tenute nei giorni scorsi avrà sentito molte di queste persone parlare con vigore contro la legge 133. Infine, il blocco del turn over, pone fine ad ogni velleità di ricerca in Italia: o ammazzi il docente ordinario, oppure tu ricercatore farai la fame e non entrerai di ruolo, poiché i raccomandati verranno sempre prima di te. Vai a cagare dunque, e possibilmente all’estero. Grazie. C’è molto e molto altro da dire, ma sono già stato fin troppo lungo in questa sede. Mi limiterò a concludere dicendovi che è giunto il momento di incazzarci, tutti, assieme: i fautori della legge ci hanno presi tutti per sfottute capre ignoranti. Tre articoli approvati in sordina, senza una discussione parlamentare sono una pugnalata alla nostra intelligenza ed alla nostra dignità. Se la nostra generazione non avrà la forza di prendere coscienza di se in questa occasione, ora che una manica di farabutti le sta rubando dignità e futuro da sotto il naso, trattandola come una generazione di idioti lobotomizzati , capaci di bersi la fesseria proferita a ripetizione dagli ascari berlusconiani che “Con questa riforma non cambierà nulla.”, allora meriteremo i tempi tetri che si profilano prossimi. Se non prenderemo tutti coscienza del fatto che ci stanno imbrogliando e che questi signori non hanno affatto a cuore il nostro bene, allora i diritti che altri hanno conquistato per noi saranno irrimediabilmente persi e con essi la nostra libertà. Jacopo Gamba

parties in cui si parla inglese. La Milano da bere continua ad abbeverarsi. Mi sono sempre chiesto perché ragazzi che escono con una preparazione poco universitaria, sicuramente cool, ma non troppo impegnativa, trovano works così facilmente e con stipendi così alti, quindi posti di lavoro che definirei molto rilevanti. La crisi finanziaria mi ha spiegato il perché. L’unico mistero è il seguente: è la loro in fondo inesperienza e quindi mediocrità ad aver generato la crisi o erano solo dei fanciulli smaniosi di denaro nelle mani di finanzieri senza scrupoli ed avidi di denaro. Michele Rizzi


Proteste

Ciclo di lezioni sull’AIDS: una nuova prospettiva per il Frak

visto idoli soffrire e morire di questa malattia, abbiamo ascoltato canzoni che la toccavano con note liriche e struggenti; le nostre abitudini di vita sono state modificate più o meno direttamente dalla sua insidiosità. Aids come malattia che a livello mePerché delle lezioni di diatico abbiamo il sentore interesse universitario di avere ormai sconfitto, in Collegio? Perché ma che, senza una politisull’AIDS? L’idea nasce ca educativa e sociale dalla constatazione adeguata, può sconvolgedella mancanza di una re ancora milioni di esispinta culturale in tal stenze, come succede senso: abbiamo il giortuttora in una buona parnalino, il torneo di te d’Africa e del Sud-Est scacchi, il concerto di Asiatico. Aids quindi coNatale, ma un’attività me paradigma curriculare universitadell’esistenza: dal sottoria, riconosciuta in L’aula Porro, finalmente utilizzata, durante la lezio- v a l u t a r e ipersicuro questo caso per il Cor- ne del Prof. Minoli dell’uomo superbo al soso di Laurea in Medicipravvalutare mitizzante na e Chirurgia, nei Collegi cosiddetti non stori- dell’uomo in balia degli elementi: ci mancava. E in effetti manca ancora, perché un’oscillazione distruttiva. Una volta scelto il noi Collegio Storico lo siamo stato. Comunque, tema, ho pensato a una spalla, Perellone (che scherzi a parte, era mio desiderio dare anche in realtà si è rivelato l’altro braccio portante questo taglio alla vita collegiale: culturale, per il suo brillante impegno) e al grande patriaperto verso l’esterno, formativo. Ho pensato monio non sfruttato dal Fraccaro: gli ex. Absubito al tema dell’Aids perché mi sento, co- biamo numerosi, non solo professionisti, ma me voi Collegiali, figlio di questa malattia: addirittura illustri infettivologi che hanno calsiamo suoi coetanei, abbiamo vissuto con cato i nostri corridoi e così ho contattato Proangoscia le sue fasi più distruttive, abbiamo

Una riforma che non ci piace Immaginate una riforma dell’università, immaginate un gruppo di persone che si ingegna per migliorare lo status quo, immaginate una riforma che ottimizzi l’impiego dei finanziamenti pubblici sulla base del merito, immaginate una riforma che parta dalle esigenze degli studenti, dei ricercatori, dei Docenti, ecc.. Bene. Ora guardate la legge Tremonti 133/08 del 21 agosto ”conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112”. Già il fatto che si sia optato per il “decreto legge ” la dice lunga sulla mancanza di qualsiasi forma di consultazione delle parti in causa: opposizione, sindacati, associazioni, rappresentanze ecc. Infatti il “decreto legge” è un atto normativo avente forza di legge, adottato dal Governo in casi straordinari di necessità ed urgenza, in cui il confronto è praticamente inesistente. Ma sorvoliamo sulla forma è guardiamo la sostanza. Dal mondo universitario in rivolta la legge 133/08 è stata dichiarata inaccettabile almeno in tre punti. Tagli dei finanziamenti pubblici all’università “FFO” e alla ricerca: si tratta di tagli di 1,4 miliardi per i prossimi 3 anni solo all’università, che diventano 7,8 miliardi se si tiene conto dei tagli alle scuole. Riduzione del turn over del personale (approssimativamente nei prossimi tre anni per ogni cinque Professori che andranno in pensione ne verrà assunto uno soltanto). Possibilità di trasformare le Università in fondazioni: si tratta della possibilità che ha

l’università di scegliere se chiudere per mancanza di fondi o prostituirsi sulla strada delle privatizzazioni. Questa legge prevede semplicemente dei tagli, senza alcuna valorizzazione del merito né penalizzazione per i demeriti. Del resto da uno (Tremonti) che è professore a Pavia da quattordici anni e che non ha mai lavorato in tal senso cosa ci si poteva aspettare? Tremonti ha previsto una semplice riduzione del 10% della spesa pubblica, senza intervenire sugli sprechi, di cui tra l’altro beneficiario. E’ evidente che tagli di quest’entità, nel paese che spende meno della metà di Francia e Germania in ricerca, avranno effetti disastrosi, alcuni dei quali di gravità inaudita. Mi preme ricordare soprattutto i tanti ricercatori che, dopo decenni di precariato, speravano in un ricambio generazionale nell’università (previsto dalle migliaia di pensionamenti dei prossimi anni) e invece verranno sbattuti fuori insieme alle loro ricerche. La conseguenza più grave riguarderà la morte della ricerca di base o in altre parole la trasformazione delle università in fondazioni. La ricerca di base è la parte più genuina della ricerca: essa è concepita per comprendere fenomeni la cui importanza non è valutata in base al ritorno economico delle eventuali scoperte, ma per l’interesse collettivo (tipo studio di malattie rare). Questa infatti non potrà mai essere sostenuta da privati i quali si occupano solo di ricerca applicata, cioè di quella che chiede il mercato come antidepressivi, cosmetici & C. Colpendo l’istruzione, tagliandoli i fondi, il personale, gli strumenti, il governo si è mostrato per quello che è: un gruppo di

fessor Minoli, cattedratico della materia qui a Pavia, nonché Presidente dell’Associazione degli Ex Alunni del Fraccaro. La sua disponibilità è stata da subito mirabile e così, dopo brevi trafile burocratiche, eccoci qui alla prima serata del “Ciclo di lezioni sull’AIDS”. Aula Porro rispolverata, strapiena, circa 120 tra studenti e ricercatori, partecipazione attenta nonostante l’orario. Il Prof ha introdotto, con la prima e unica sua lezione (dal titolo “L’AIDS: dalle origini a oggi”), l’auditorio nel mondo della “Gay plague” come veniva denominata nei primi momenti la sindrome, scoprendo così che in Italia si aggirano tuttora 100.000 persone ignare infette, che negli anni ’60 taluni soloni della medicina consideravano le malattie infettive come un “libro chiuso” e che per distruggere il virus HIV si è provato anche a riscaldare il sangue umano con particolari tecniche di dialisi. Con entusiasmo abbiamo raccolto la sfida di potere dare un maggiore peso culturale alle nostre mura, allo stesso modo attendiamo le prossime lezioni. Michele Rizzi p.s. Æ si ringraziano OmniMason, Perellino e Adolfino per la co-produzione. Le mqm hanno fatto solo il loro dovere.

affaristi vassalli del “Capo” pronti a partorire qualsiasi magagna pur di raggiungere i propri obbiettivi. Togliere mezzi all’università, che già versa in condizioni critiche, significa tagliare pezzi di futuro alle nuove generazioni, spingerle verso l’emigrazione, impoverire il capitale intellettuale della nazione, ridurre le possibilità di uscire dall’angolo in cui ci troviamo. Non si tratta di una svista, ma di un’operazione mirata con l’obbiettivo di distruggere gli strumenti che potrebbero renderci liberi, come l’informazione (già sotto il suo controllo) e la cultura (il prossimo bersaglio). Questo è fondamentale per mantenere in futuro una popolazione fatta prevalentemente da gente poco istruita e/o dal limitato senso critico che altrimenti potrebbe svegliarsi e mandare definitivamente a casa questa classe politica putrida che pullula di condannati. Se l’obbiettivo era solo quello di risparmiare avrebbero potuto tagliare le spese militari (circa 50 miliardi di euro l’anno) e/o combattere reati molto rimunerativi come corruzione e l’evasione fiscale. Ma ciò, essendo in conflitto coi loro interessi, non verrà mai eseguito. Risulta chiaro come i nostri interessi sono i loro problemi e viceversa (Vedi anche su giustizia, banche, precariato e tutto il resto). L’ignoranza diffusa è la loro ricchezza, la scuola pubblica è un problema da tagliare, la fuga di tutti i cervelli il loro miraggio. Vincenzo Romano

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Interni

Poker alla Fraccarotta E Finalmente eccolo, il nuovo-vecchio VdC. Perché le cose cambiano, ma “l’erba cattiva non muore mai” come diceva Carrozzo qualche giorno fa. “Pulpito” come rispondeva sempre adeguatamente il buon Marce. Le cose cambiano, ma ad oggi, mi sembrano

cambiate meno. Forse perché io mi sento cambiato meno, meno vulnerabile ai passaggi a cui queste mura così strane ci costringono. Mentre scrivo sto giocando a Poker ovviamente, e son lì che aspetto la mano giusta. Solo mani primarie all’inizio… e la similitudine mi viene facile. Collegio Fraccaro, Tavolo Verde. Conosco il gioco, il tavolo, le facce dei giocatori: Turker è pazzo, sotto ogni punto di vista, salterà fuori sempre quando meno te lo aspetti per gridarti in faccia che a quel tavolo c’è anche lui, che, quando gli va, vuole esser protagonista; Mesi Mesi… ops, il Direttore Mesi Mesi (non suona bene ancora) è un gio-

catore sereno, imperturbabile, che affronta le mani una alla volta, con la tranquillità di uno che sa che “il suo gioco comunque funziona”; Messina è lì bello concentrato sulle sue carte, gioca bene, calibra scemenza e serietà e, soprattutto, fa divertire, e non è poco; e poi quello stuolo di nuove facce al tavolo, facce giovani. Insomma di giocatori ne potrei descrivere un bel po’, ma ora non ho tempo, o non mi va’; la differenza è minima. Conosco le carte, tutte, anche se qualche combinazione ancora mi manca e quindi son pronto ad esser stupito. Fatto sta che su questo tavolo bianco e rosso, ho ancora un po’ di fiches e di mani da giocare, e non ho alcuna intenzione di tirarmi indietro. Certo, forse sarò più cauto, meno “ignoranza ed estro” tipico dei giovani giocatori, ma saprò divertirmi e, spero, far divertire. Questo è un piccolo articolo per ricordarvi che sono ancora qui, e la metafora poker/Plinio, devo dire mi è piaciuta molto. Spero sia piaciuta anche a voi. E ricordate sempre, come al tavolo da poker quanto nella vita che “Non puoi perdere quello che metti nel piatto, ma non puoi neanche vincere”. Quindi fate la volta scelta: la fortuna vi ha fatto un rilancio su una buona mano mandandovi qui dentro, e io la mia scelta la faccio. Io copro il rilancio, e continuo a giocare. Sempre vostro. Violenza Qui a sinistra si vede la tipica mano Fraccarotta, o anche detta “alla Eclettico”. In gergo viene chiamata Monster o American Airlines

PERLE D’OSTREGA a cura di Ostrega "Siamo nella Top ten, con ben 204 paesi al via", questo il ritornello, del presidente del Coni Petrucci per sottolineare con forza il "peso" delle 28 medaglie conquistate dagli atleti azzurri ai Giochi di Pechino. Quattro in meno dell'edizione passata ad Atene, un passetto indietro, eravamo ottavi dopo Atene 2004, siamo noni dopo Pechino; eppure a sentire i resoconti del dopo Pechino non vi è parere sfavorevole sul bilancio finale della spedizione azzura a questi giochi olimpici. Tutti inguaribili ottimisti? Come non potrebbero esserlo con il consistente flusso di denaro che lo Stato versa nelle casse del Foro Italico? La somma per il 2007 è di 462.228.700 euro. Quanto di questa cifra va a finire per la crescita dell'educazione e della pratica sportiva? Cioè quanti soldi il C.O.N.I. Investe per promuovere lo sport e la “cultura”sportiva” non incentrata esclusivamente sulla filosofia della prestazione e del risultato. Al Coni (e non è una novità) il criterio "meritocratico" è uno solo: chi vince ottiene di più. Cioè i soldi vengono divisi in funzione di risultati e medaglie. Per avere un

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idea delle proporzioni in atto, se alle FSN, cioè alle federazioni sportive nazionali vanno 221.323.328 euro (dati tratti dal bilancio 2007) agli enti di promozione sportiva (molti dei quali autentici "bracci sportivi" di partiti politici; anche questo un aspetto su cui meditare e probabilmente intervenire) finiscono solo 17.999.985, ivi compresi i 2.877.000 del Cusi, lo sport universitario(la realtà a noi più vicina). L'attenzione dell'Ente per lo sport per tutti e di tutti vale poco più del 3,8% del budget totale del Coni. Non avremo mai una grande cultura sportiva continuando su questa strada, ma intanto i nostri amati dirigenti sportivi ci gettano in faccia i risultati. E via, a gonfiarsi il petto. Sono 28 le medaglie che arrivano da Pechino, con un pizzico di buona sorte sarebbero state 4-5 in più ma il discorso di fondo non cambia: sono medaglie "pesanti" perché ciascuna di esse ci costa un patrimonio: siamo intorno ai 24 milioni e mezzo di euro ciascuna, cioè quasi 47 miliardi e mezzo di vecchie lire, pur limitando il discorso alle sole "spese vive". Infatti se si addizionano tutti i vari contributi alle discipline olim-

piche nel quadriennio, si arriva alla bella somma di 685.898.488 euro. Ovvero 24,5 milioni a medaglia circa. Soldi che vengono tutti dalle tasche del contribuente, essendo attualmente il Coni finanziato interamente dallo Stato. Una cifra che difficilmente trova concorrenza in ambito internazionale, se si escludono paesi totalitari come la Cina, che affida allo sport parte importante della sua immagine politica e comunque, alla fine, le sue 100 medaglie olimpiche se le è ben portate a casa. L'obbiettivo principale dichiarato (se non proprio l'unico) dell'ente sono i Giochi, al C.O.N.I. All'Italia non interessa che i cittadini capiscano il valore dello sport come attività ricreativa e formativa per i giovani oltre che come mezzo per prevenire moltissime malattie da benessere (diabete mellito, obesità ecc..). Investiamo tanto otteniamo poco e quel tanto che investiamo lo investiamo pure male. Ma d'altronde da uno stato che taglia i finanziamenti per l'istruzione e la ricerca, che cosa ci si potrebbe mai aspettare...


Viaggi

Lecco – Mumbai. Il sogno degli Oròbici. Avete presente quei sogni che ognuno di noi vorrebbe realizzare? Avete presente quelle cose che uno dice “se potessi, lo farei”? Avete presente quanto può esser immenso il mondo, quanto può esser intriso di emozioni lo spazio, i colori stranieri, i profumi nuovi e le culture sconosciute? Avete presente quello che, davvero, dovrebbe essere un Viaggio? Quel Viaggio che ognuno di noi vorrebbe fare ma che solo TRE hanno avuto il coraggio di fare? Non l’avete presente? Allora ve lo spiego io, almeno un po’, chi sono gli Oròbici. Innanzitutto il nome, infatti non tutti sanno che sopra Lecco si ergono le bellissime Alpi Orobiche, che hanno dati i natali a questo sogno divenuto realtà. Due Fraccarotti fino al midollo, Luca “Pede” e Nazareno “Nazapene” , e

un Lecchese di tutto rispetto, Flavio “Magnacc”. Questi tre eterni sognatori hanno inforcati tre attrezzatissime (forse) biciclette e hanno deciso di pedalare fino a Mumbai (o Bombay se preferite, come il gin insomma). Tre mesi e mezzo di un’avventura che ti porti dietro tutta la vita. Partenza il 26 luglio 2008 da Piazza Era, ore 10.15 con tanta gente pronta a salutarli ma senza scaramanzia, perché quei tre hanno nelle gambe, nella testa e nella pazzia, la forza per riuscire in qualcosa che la maggior parte delle persone sognerà per tutta la vita di fare. Ma sarà tardi, e quindi loro hanno capito che il tempo passa e che la vita va riempita. Il viaggio a lungo programmato toccava posti a volte anche duri da pronunciare: Italia, Grecia, Turchia, Iran, Turkme-

nistan, Uzbekistan, Kyrgyzstan, Cina, Pakistan e India. Scritte così, una dietro l’altra, sembrano posti irreali, che vedi nei telegiornali a volte intrisi di paura a volte di poesia, o che leggi in qualche libro, come sfondo di qualche storia fantastica. Invece ecco lì, gli Oròbici, a pedalare per più di 10000 km. Grazie alla tecnologia abbiamo potuto seguire e stiamo seguendo ancora oggi la loro a v v e n t u r a , s u l s i t o www.orobici.altervista.org con un mare di foto sa sogno e racconti da piegarsi dal ridere. Vi invito a farci un giro, anche solo per scoprire che a volte, per realizzare i sogni, basta farlo. Violenza

Come prima più di prima Segue dalla prima

I NUOVI RESPONSABILI -Cucina Piano: Monto (Giorgio Montolivo) cam.65 -Cucina di Giù: Titolo (Italo Aurucci) cam.43 -Sala Computer: Trinca (Alessandro Trinca) cam.15 Monto (Giorgio Montolivo) cam.65 Goran (Andrea Marcobelli) cam.76 -Palestra: Ema (Emanuele Diana) cam.26 Messina (Andrea Falconeri) cam.10 Nadal (Daniele Marredda) cam.24 -Basket: Rizzi (Michele Rizzi) cam.3 Franz (Francesco Pradella) cam.48 -Calcio: Messina (Andrea Falconeri) cam.11 Qui sopra i tre coraggiosi coi gli abiti tipici del luogo. Da sinistra a destra: Magnacc, Naza, il Pene di Naza (che abbiamo coperto per motivi di spazio), Pede

Cena delle Matricole!!!!!tutti gli ex che vogliono unirsi a noi avvisino il responsabile (Mimmo) entro il fine settimana. La data ufficiale della cena è martedì 12.NON MANCATE!!

Giovedì 30 ottobre ore 19.30 in biblioteca,prima riunione della squadra di calcio per decidere giorni e luogo degli allenamenti ,presentazione dei candidati alla nomina di capitano etc etc. tutte le matricole interessate a far parte della squadra sono caldamente obbligate a presentarsi.

-Campestre: Tony (Tonino Scifo) cam.41 -Pallavolo: Juanita (Lorenzo Magnani) cam.50 -Teatro: Violenza (Andrea Violetto) cam.47 -Tifoseria: Violenza (Andrea Violetto) cam.47 Articolo breve ma indispensabile per ogni fraccarotto!! Scherzi a parte, si stanno avvicinando due eventi importanti ovvero il Concerto di Natale e il Presepe Vivente. Entrambi gli appuntamenti sono da organizzare oltre il massimo dell’impegno poiché sono aperti a tutta la cittadinanza pavese (forse per il concerto non proprio tutta…). Per ogni domanda ecco le persone a cui fare riferimento: -Presepe Vivente: Juanita (Lorenzo Magnani) cam.50 Uzzino (Dario Maragliano) cam.85 Yoghi (Niccolò D’Andrea) cam.25 Tosattone (Giorgio Tosatti) cam.67 -Concerto di Natale: Vale (Valeriano Lanza) cam.13 Spider Juanita

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Cazzi amari

Alle armi!! Nuovo anno,stesso spirito. Questo è quello che si respira qui al plinio .Ma vediamo un po’ le notizie estere…pollaio cairoli,nuovo anno stessa merda,come sempre direi. Vengono qui sotto ubriachi,di sabato sera,cosi da esser sicuri che IL COLLEGIO sia deserto , la cosa migliore che riescono a fare è tirare monetine e farsi portar via dalle pattuglie,scandalosi come al solito,non c’è neanche da commentare. Il rettore ovviamente non può che dirci di smetterla di controbattere i polli con le loro stesse armi(le uova)e devo dire che non ha tutti i torti. Il discorso del rettore ,se interpretato suonava cosi:rompetegli

il culo una volta per tutte almeno la smetteranno di cagar giù uova! … E allora vi dico:dato che i nostri cosiddetti rivali non riescono a farsi venire in mente niente che li faccia sembrare un gruppo,o per lo meno uno stormo ,pensiamoci noi a far vedere cos’è la collegialità e lo spirito d’iniziativa ,pensiamo a qualcosa di veramente esaltante(ovviamente che non preveda arresti o uccisioni) cosi da dimostrare ancora una volta a tutta Pavia chi è che domina tra i collegi..tutte le idee saranno bene accolte ,e la migliore verrà messa in atto in data e luogo da definire, da tutti quelli che vorranno restare nella storia di questo posto ,come i prodi della missione ambaradam. …e allora vi richiamo, miei compari ,alle armi!

Tutti coloro che non avessero ancora completato il fantasmagorico album delle figurine fraccarotte ,possono andare da M a son ,doppioni muniti per farsi dare in cambio le figurine mancanti (speciali esclure)

Brusca

Esimio Trattato Internazionale Polifunzionale sulla ∑ di [Natura Estetica, Antropologica e Comportamentale] del Genere Femmineo Multirazziale abitante in X є [o,6] Palazzi in capus urbi Papie at seculum Alma Ticinenses in nomine Bartolomeo suCamillo Emilio Golgi (Corteno Golgi, 7 luglio 1843 – Pavia, 21 gennaio 1926) nell’Espressione delle Sue Naturali Funzioni Psicofisiche di Lontana Origine cecosloVACCA nel Ivi Contesto Sociale da Noi Studenti Pavesi ben Conosciuto, di Diffusa e Manifesta Esplicitudine e Comprovata Abilità in Fellatio at Penetratio. Puttane Matthew Cookies

l’elfo rosso del piano. Si dice che si stia dando mooolto da fare con una fanciulla stile Heidi.

RODOLFO VALENTINO!!

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Nadal.Il genio della lampada non controlla la sua forza e rompe un vetro della palestra.

IPERTROFICO

la vecchia dei gatti dei Simpson,alias una vicina rompicoglioni che ci denuncia perché i cairollotti urlano sotto in Plinio. SPACCACAZZO


SCOPRIVATELO Bisogna rinnovarsi, e quindi ecco qui la nuova attesissima versione del gioco che più ha spopolato “tra le donne nude”. Il meccanismo è semplice: dovete indovinare cosa accomuna le tre immagini qui sotto. Non difficile insomma… il Premio è ancora da definirsi, ma non temete, a chi vince andrà qualcosa di sensazionale! La novità di quest’anno è che il desideratissimo Premio andrà al primo che risolverà tutti e due gli Enigmi proposti da VdC!

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FINANZA € MERCATI RUBRICA A CURA DI EMANUELE DIANA Ho molto apprezzato l'appello del Sole 24 Ore, pubblicato in prima pagina domenica scorsa, in favore di interventi per garantire alle imprese la necessaria liquidità. Era esattamente il tema che andavo discutendo in quelle ore con alcuni fraccarotti, studenti di medicina, psicologia, ingegneria e giurisprudenza che continuavano a tartassarmi di domande sulle dinamiche della crisi finanziaria mi chiedevano dove ci avrebbe portato la crisi di liquidità che nell’ultimo mese ha travolto colossi come la Lehman Brothers. Risposte non facili, però. Perché il nodo vero che abbiamo davanti è: come garantire che la liquidità torni davvero a circolare? Come fare in modo che le banche tornino a prestarsi il denaro tra loro? Come permettere che il flusso arrivi effettivamente alle imprese? Come recuperare ai consumi risparmiatori traumatizzati dal calo del prezzo delle case e dei corsi azionari? In sintesi: come immettere liquidità nel sistema per evitare che la crisi finanziaria si avviti nella deflazione e nella recessione. In fondo, gli economisti che più hanno legato la loro fama all'analisi e al superamento della crisi del '29 hanno incentrato le loro analisi proprio su questo problema. Uomini come John Maynard Keynes e Milton Friedman, passati alla storia per le loro terapie diversissime, in fondo concordavano nell'evidenziare come proprio i fallimenti della Federal Reserve nel prevenire il collasso della circolazione del denaro fossero stati la ragione principale della Grande depressione. Quegli errori, oggi, non vanno ripetuti. La diffusione nei gangli del sistema finanziario dell'infezione dei bad loans ha di fatto bloccato i prestiti interbancari. E sono già evidenti i segnali che la crescita della domanda di denaro si sta accompagnando a un collasso di investimenti e consumi che gela l'economia e

Sei anche tu un assiduo lettore di vdc?non vedi l’ora di svegliarti in giovedì mattina per poter leggere le nostre cazzate settimanali?ti piacerebbe che una mqm te lo portasse in stanza ogni settimana caldo di stampa? Abbonati anche tu al giornale più letto dagli universitari pavesi!costa solo 5 euro,da dare al bell’Antoni Shifo entro giovedì 6 novembre ,e il tuo sogno diverrà realtà!

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porta diritto alla deflazione. Nei mesi scorsi presto, rendendo una realtà la deflazione. sono stato tra i primi a segnalare questo ri- Se c'è - come c'è - chi appare ancora preocschio, e ora è lì cupato dall'inche siamo arrivaflazione, farebti. Altro che inflabe bene a zione. In pochi prendere atto mesi il collasso di questo scenel prezzo delle nario. Anche case e l'arretraperché la demento dei merflazione, incati azionari ha centivando la distrutto ricchezdomanda per za per 25 trilioni asset liquidi, di dollari. Si stinon può che ma che nel corso moltiplicare in del prossimo un avvitamenanno le perdite to senza fine possano raggiunla crisi dell'egere i 40 trilioni. conomia reale. E almeno un È la lotta alla A dimostrazione che Ema ne sa... terzo di queste deflazione, duncifre sono attribuibili ai soli Stati Uniti, vero que, la sfida che le autorità centrali hanno epicentro della crisi. In questa situazione, chi di fronte. Ed è una sfida che potrà essere negli anni scorsi si è indebitato cavalcando vinta solo rimettendo in moto, davvero, la l'onda, cioè tanti, e chi semplicemente è col- circolazione della liquidità nel sistema. In pito dal crollo dei mercati azionari è costretto questo senso non basta quanto è stato a limitare i consumi. Il terzo trimestre ha già fatto finora e quanto ci si prepara a fare in fatto segnare un netto arretramento della queste ore. Gli interventi attuati dalla Fed e domanda e le previsioni sul quarto sono an- dal Tesoro americano hanno permesso una cora più negative. Le imprese, oltre alla diffi- prima stabilizzazione del sistema finanziacoltà a onorare i propri debiti finanziandosi rio. Evitare la deflazione, però, richiederà come hanno sempre fatto, devono dunque azioni ancora più incisive. Io credo che la fare i conti con questo calo dei consumi. L'in- Fed dovrà procedere a stampare moneta e dustria automobilistica ha già cominciato a immettere direttamente fondi nel sistema, restringere la propria capacità produttiva per acquistando bond a lungo termine emessi fronteggiare il calo dei compratori. E che cosa dal Tesoro per finanziare programmi di spesuccederà a chi affittava jet per 10mila dollari sa pubblica e per rafforzare le iniezioni di all'ora? In questo scenario i prezzi delle com- capitale nelle banche. Gli interventi sui tasmodity hanno già cominciato a scendere; e si, d'altra parte, finora non sono serviti a quelli di beni e servizi non potranno che farlo rimettere in moto l'economia. E anche le ulteriori riduzioni che si annunciano rischiano di essere inutili nel contesto che abbiamo descritto. In situazioni normali il fed Voci di Corridoio funds rate è fissato in base alla “Legge di Taylor” , che incrocia il livello d'inflazione e il tasso di disoccupazione. In base a quella Megadirettore Galattico regola, oggi il livello dei tassi dovrebbe essere al 3,8 per cento. Se la Fed è invece già Simone Pellegrin scesa all'1,5 - e sta per ridurre ancora - è perché è evidentemente preoccupata proprio dai rischi di deflazione. E tuttavia il Direttore responsabile prevedibile forte calo nei prossimi mesi, Giovanni Mason negli Stati Uniti e non solo, dei livelli di occupazione (un analogo credit crunch nel 1980 aumentò la disoccupazione dal 6 Vice Direttori all'8%) porterà presto il tasso previsto dalla “Taylor Rule” sotto lo zero. A quel punto Andrea Violetto per evitare un avvitamento nella recessione Giorgio Montolivo deflattiva - non rimarrà, appunto, che stampare moneta e alimentare il sistema con massicce immissioni dirette.

Praticanti non retribuiti Lorenzo Magnani Andrea Falconeri

IDEM VELLE, Ema


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Oggi con la riapertura della redazione. Coincide proprio l’arrivo delle pulzelle più nuove di pavia. Ossia l matricole del collegio antistante la nave. Queste dolci sbarbine “verranno” accompagnate nelle storiche mura del collegio piu premiato di pavia; per “ magari “ avere orgasmi multipli alla visione di vecchie ambizioni e nuovi elicotteri. Un branco di idioti patentati quali sono le nostre tenere m.q.m. Saranno liete di ampliare i confini i confini della volgarità di queste ragazine appena pubelscenti. Giochetti di Violenza maschereranno le goffe tendenze Bubuttiane, mentre l’economa Bormiense conterà con premura i segni presenti. Ma senza scendere in volgarità l’emiro EMI fluttuante come onde di fumo, saprà sballare le Bimbe belle. E comunque quest’ artricolo scrittro con l’aiuto del Dio Bacco non vuol dire proprio niente. Stupidi voi che l’avete “letto”.............. L’unico rrrrrrrrrappidooo consiglio che vi dò. Si proprio a voi m.q.m. di merda................ Lasciate il segno il libro del fraccaro si apre alle vostre gesta. Toz Fuck

Sono disponibili alla stanza n 3 una decina di magliette del summer party 2008,tutti coloro che volessero acquistarle sono invitati a farlo. Le mqm sono obbligate a comprarle ,cosi da ripagare il vetro rotto in palestra da uno di voi merde (cipolla).costo 5 euri.

IL LAVORO NOBILITA L’UOMO Non avendo mai partecipato troppo attivamente alla organizzazione di un Summer Party (nonostante le quattro feste alle mie spalle) nel 2008 ho scelto di rivestire un ruolo divertente, ovvero il contabile. Sin dai primi giorni dell'organizzazione, ossia circaun mese prima dell'evento, ho cominciato a capire che il lavoro non sarebbe stato tutto rose e fiori come speravo. Così il sottoscritto, cioè Pampanatale, era costantemente al centro di varie polemiche, come tutto il comitato organizzatore. Per vari motivi la gestione economica non era l' unica cosa a cui mi sono dedicato in quel periodo. Perciò è scappato qualche soldo o qualche scontrino, soprattutto quelli delle folli spese di superalcoolici all'Esselunga. Ma tutto è andato per il verso giusto la riuscita della festa ha smorzato le polemiche, portandosi dietro la consapevolezza che anche senza esperti di summer party (come si sa, gli organizzatori storici erano usciti dal Collegio l'anno prima) ma con tanto impegno da parte di tutti, riescono grandi cose. L'intero gruppo degli addetti ai lavori, ovverosia chi ha realmente lavorato per la riuscita della festa, è riuscito a lavorare divertendosi. Anche per questo forse è passato in secondo piano l'interesse sull'incasso del party. Un avanzo positivo e ingente che permetterà alla comunità Fraccarotta di avere fondi per tante iniziative durante l'anno appena iniziato. Spndiamoli bene questi soldi. Evviva il mitico summer party! Pampanatale Adesso provate a leggere solo le ultime due parole di ogni riga pari, e capirete un sacco di cose...ah ah ah ah ah!

Nuovamente al Fraccaro

I VIP di VdC Conosco grotta molto buia…gotta delle mani...gran premio di Gotta…se qualche Gotta deve diventare famoso parlando di me, mi deve pagare. Josè Mouinho, allenatore dell’ Internazionale F.C.

Joe Biden non vale un fico secco. Dovevo prendere Longobeach come vice, lui sì che è uno coi coxxxoni! Barack Obama, candidato democratico alla Presidenza degli Stati Uniti d’America

È la solita storia, ancora i vecchi protagonisti della prima repubblica che si riciclano. Noi della Lega, abbiamo provato a farli fuori ma niente, via un democristiano e sotto un vecchio P.C.I. alla guida del settimanale più importante del Paese. Roberto Calderoli, ministro per la devolution

Mi sono fidato dei miei collaboratori. Quelli non capiscono una mazza di finanza. Quando mi avevano proposto Diana dovevo accettare, invece ho sbagliato anche lì. Quello lì è tagliato, ve lo dico io. Richard Fuld jr.,ex amministratore delegato della Lehman’s Brother

Pensavo che non ricominciassero con questa storia patetica. E invece mi aspettano altri giornalini pieni di sconfitte. Che palle, ma quando la finiscono? Svelto, cairolotto

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Dylan è solo mio Ho sentito dire che il Dylan odierno è vecchio, stonato, che vive solo del suo mitico personaggio creato nel tempo da Robert A. Zimmerman (suo nome all’anagrafe). Di solito non rispondo a queste insinuazioni per non perdere la calma: so che Dylan è mio, solo io e pochi adepti riusciamo a capirlo, adesso però ho la possibilità di rispondere pesando le parole. Ebbene, io dico per la prima volta che ha ragione chi nega la grandezza attuale di Dylan. Ha ragione per molteplici motivi: Zimmerman si è costruito il 'personaggio Dylan' da quando era adolescente, imitando nell’atteggiamento i suoi cantanti folk preferiti, come se non volesse lasciare nulla al caso, nulla alla 'persona Zimmerman'. Non so se questo sia un bene o un male, posso solo giudicare il valore estetico delle sue canzoni e dei suoi concerti, nient’altro. Il Dylan di oggi è anche stonato, incapace di suonare decentemente un pianoforte. Anche questo è vero, se si tiene come canone di confronto una voce lirica, perfetta seppur pallosa. Dal vivo Dylan sembra cantare con uno stile e una voce diversa dalle registrazioni di studio, tutto è stravolto, cambiato al momento, per questo molti potrebbero uscire disgustati da un suo concerto. Io sto con Dylan. Ogni volta che ho visto Dylan in concerto, ad ogni canzone che riconoscevo a stento, ricevevo un’illuminazione: mi sentivo in parte Dylan, in parte ero partecipe anch’io del suo genio. Per ottenere questo risultato bisogna aver studiato Dylan, ascoltato la maggior parte del suo repertorio concertistico e, prima che incominci il concerto, essere consapevoli che Dylan non

Ironia del Cyberpunk: riflessione sul cineforum

scende a compromessi, è un cantante folk e suona folk, folk-rock per essere precisi, diverso dal pop commerciale. Il folk si basa su pochi e semplici accordi a volte cambiabili facilmente tra loro, anche in un concerto al Forum di Milano. Si dice anche che Dylan sia freddo col pubblico, addirittura scontroso. È vero. Un piccolo aneddoto chiarificante: a Cernobbio nel 2004 Dylan era in splendida forma, si è mosso a ritmo per qualche manciata di secondi, poi ha sorriso ed ha fatto una battuta sottilissima; questo credo che sia il massimo del suo attuale contatto col pubblico. Sono giunto però a questa conclusione: si comporta in questo modo perché odia la sua mitizzazione, sa di essere umano, con pregi e difetti; forse non si espone per proteggere Zimmerman da Dylan o Dylan da Zimmerman. Non sono in grado di scogliere questo dubbio (studio matematica, non psicologia), so solo ascoltare, cantare (male) e sentirmi un tutt’uno con la sua musica e con la sua voce roca. Di concerti ne ho visti tanti (una trentina, tra i quali Waters, Gilmur, Deep Purple e Rolling Stones solo per citarne alcuni), ma Dylan mi ha sempre regalato l’unicità dell’esecuzione, la possibilità di sforzarmi a cantare canzoni nuove che conoscevo. La mia prima volta, al Forum di Milano, lo conoscevo poco, solo le solite canzoni adolescenziali, non sapevo ancora della rivoluzione culturale che aveva condotto in America, non avevo ancora letto Ginsberg. Per me Dylan era ieratico, comunque mi è bastata quella prima volta per lasciarmi stregare. Il giorno dopo avevo già sentito il suo best of, seguito da Nashville Skyline. Prova dell’effetto Dylan sulla mia psiche: appena nominato Nashville sono stato obbligato ad ascoltarlo, non si sfugge da

Dylan. La mia seconda volta, a Cernobbio, nel 2004 ero maggiormente coinvolto, per poi raggiungere la maturità dylaniana nel 2007, anno della pubblicazione di Modern Times e del conseguente tour. Ho saltato addirittura una gita scolastica alla Cappella degli Scrovegni per vederlo, ero veramente preso dal nuovo disco, ne avevo studiato i testi per una settimana, questa volta le conoscevo tutte. È stato un successo per me, come in questo momento, mentre canto “Lay lady lay“, provo la stessa estasi. A parte l’imprevedibilità, un altro elemento comune nei suoi concerti è la semplicità della scenografia, scelta forse per tirchieria o per evitare il superfluo e concentrarsi sulla musica. Una spiegazione non esclude l’altra, anche perché, per un’altra volta, non so rispondere, non mi importa di trovare risposte a domande superficiali, mi interessa solo la bellezza della sua musica. E dei suoi vestiti: ho cercato per mesi la giacchetta che Dylan indossava a Milano nel 2007... non l’ho mai trovata. Continuerò a cercarla. Anche tramite l’abbigliamento, Dylan riesce a comunicarmi un’idea che mira alle mie radici, alla mia identità (posso sembrare fanatico, un po’ lo sono), le sue storie cantate mi sono sembrate più volte composte apposta per me, a volte addirittura da me. Lasciando stare questi eccessi non da tutti comprensibili, concludo riaffermando la tesi: Dylan è vecchio, freddo, vivo solo nel suo mito... e nel cuore di molti. P.S. Questo articolo non è stato corretto, dunque neanche approvato, dalla profumiera.

cosa un essere umano, di come si può distinguere la realtà dalla simulazione, della droga e di come può cambiare la nostra percezione...Tutti temi filosofici, e non da poco.

labile.

Il cyberpunk in effetti è spesso filosoficamen-

“Mamma, perchè ho una presa USB sul collo?” te (e a volte politicamente) impegnato. Non “Ti devono fare un upgrade, caro. Una volta lo c'è da sorprendersi, visto che William Gibson, chiamavano Prima Elementare” l'autore di Neuromante, considerato il padre Che cosa è il Cyberpunk? Beh, la frase precedente può essere una buona ispirazione per una definizione che non sembri una ricerca da bambini delle medie. Per dirla in altre parole, il cyberpunk è uno stile artistico che cerca di affrontare il problema di come l'uomo si evolverà a contatto con le teconologie informatiche e (negli ultimi anni) con Internet. Di che cosa parla il cyberpunk? Di tutto: delle multinazionali che creano e distruggono modi di vivere, di parlare e persino di pensare (come i vecchi dei, finiti nel cestino cosmico da anni), di che cosa è una macchina e che

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del cyberpunk, deve molto a due opere: “Il mondo nuovo” di Aldous Huxley e “1984” di George Orwell, due opere che parlano del conflitto fra la libertà umana e due diversi tipi di dittature dell'era tecnologica, che utilizzano le tecnologie per mutare la stessa natura umana e renderla docile e arrendevole, o comunque control-

Eleno Tagliabue

A differenza di queste opere, però, il cyberpunk è uno stile diretto, privo di lunghi dialoghi o monologhi, e che illustra problemi e psicologie dei personaggi attraverso le loro azioni e gli ambienti che li circondano, più che sulla riflessione introspettiva. Il cyberpunk deve molto anche al noir, e non è un caso se molti eroi cyberpunk sono detective, expoliziotti o criminali “buoni”, o se le metropoli esplorate da questo genere siano sempre corrotte, piene di contrasti fra ricchezza e povertà estreme e spazzate da ondate di volenza. Dal

cyberpunk


Rubriche derivano molte tendenze letterarie e artistiche moderne: lo steampunk, che comprende le storie che parlano di mondi alternativi basati su tecnologie “vecchie” (come il vapore, steam in inglese) ma con problemi molto simili a quelli del nostro mondo, e lo splatterpunk., la variante horror del cyberpunk, in cui gli orrori della società si concretizzano sottoforma di mostri più o meno tecnologici e di assassini dell'era dei computer. Negli ultimi anni (dopo Matrix, che pure non è strettamente cyberpunk) il genere cyberpunk nel cinema è stato un po' trascurato, perchè il film dei Wachowski ha fatto cassetta e ha saturato il mercato. Ma l'anno scorso, grazie

Seduto sul divano

Sono seduto sul divano dell’appartamento, il portatile di Tinelli ha come sfondo l’immagine dei calciatori in biancorosso, sono festanti sul prato della finale. Una delle tante immagini, una delle tante vittorie, in uno degli anni più belli. L’anno più incredibile di sempre al Fraccaro? Non saprei dirlo. Forse il più emozionante del mio quadriennio? Sono ricordi e ricordi che si accavallano, difficile fare una classifica. Quando entri al Fraccaro passano un paio di mesi e nella tua testolina non ancora ventenne pensi di aver fatto di tutto, cose impensabili e indicibili, esperienze grandiose che mai avresti immaginato. E invece no. Sono come tutti i collegiali che ho conosciuto, uno più sorprendente di quello precedente: il primo anno passato a subire la pesante matricola, il secondo a creare il giornalino con Pampa e Mason, il terzo a far flettere le prime mqm da Colonna, il quarto a stravincere e festeggiare in ogni dove e contro ogni collegio. Queste sono cose che non succedono in nessuna altra parte del mondo. Molti dei miei più cari amici sono collegiali o ex collegiali, amicizie che hanno quasi sostituito quelle dell’infanzia. Avrete capito che stare fuori dal collegio dopo quattro fantastici anni è difficile, è surreale all’inizio, ma è giusto così in fondo. Da neo-Excollegiale posso dirvi e mi

ad Uzzino, diversi fraccarotti hanno potuto godere di quattro capolavori del cinema cyberpunk : Blade Runner, Strange Days, Brazil e Nirvana, (unico film italiano cyberpunk di livello internazionale). A concludere il cineforum, un anime, ovvero “Ghost in the Shell” (ispirazione del già citato Matrix). Queste cinque opere sono un buon punto di partenza per cercare di capire il cyberpunk: lo stile varia molto (si va dal noir di Blade Runner all'incubo burocratico di Brazil) ma si possono vedere bene alcuni dei temi centrali di questo stile: il dubbio su cosa sia umano o meno (androidi in Blade Runner, un personaggio di un videogame “autosciente” in Nirvana), il dubbio sulla realtà (i “sogni registrati” rivolgo alle matricole, che ne vale la pena, che non potevate capitare in un posto migliore, che dopo la matricola non vi annoierete facilmente negli anni a venire. Ma forse tutto questo lo avete già intuito. Il distacco è brusco e per i primi mesi si torna spesso in collegio, Pavia è una città a misura d’uomo, con una buona bici si attraversa in dieci minuti. Certo, se sei solo in camera non puoi più chiamare in sala comune per vedere chi c’è, la colazione non è più gratis con dei bei quotidiani da sfogliare che ti aspettano e nessuno ti cambierà più le lenzuola. Nonostante tutto abitare in appartamento con quattro coinquilini che per quattro anni sono stati tuoi compagni di collegio cambia un po’ le cose, attenua il disagio. Ci sono dei vantaggi evidentissimi. Ci si conosce, ognuno sa come comportarsi, i pregi e i difetti degli altri, insomma tutto si fa più morbido e ci si adatta in poco tempo. Se i coinquilini sono Toz, Tinny, Idro ed Elia poi, la noia mortale dell’appartamento che congetturate voi fraccarotti sparisce quasi completamente e interviene una grossa dose di ignoranza, allegria e musica ad alto volume. Come ben sapete in collegio si impara a stare allo scherzo e a rispondere per le rime, tutti prendono in giro tutti, ci sono i tormentoni e le idee malate, le imprese epiche e le esagerazioni. Un appartamento di ex collegiali rivive un po’ tutte queste situazioni. Stronzate a parte, in casa c’è sempre qualcosa da fare o da pulire, quindi, se non vi infilate una scopa nel didietro per ottimizzare le faccende domestiche, il vostro tempo libero sarà ridotto all’osso e dopo un paio di settimane non riguarderete più le foto della coppa Cairoli o dei vecchi presepi con le lacrime agli occhi. Forse riuscirete anche a studiare e a dare qualche esame. Ma negli ultimi tempi gli esami al Fraccaro, almeno per me non erano il problema principale. In alcuni periodi avevo talmente tanti impegni che anche spacciare era diventato difficile (vedi mer-

di Strange Days, la “simiulazione” di Ghost in the Shell). Il cyberpunk è qualcosa di più di un mix di violenza, luci al neon, degrado, computer e sesso, come spesso sembrano capire molti spettori (e anche qualche regista). E' una forma d'arte, e come tutte le forme d'arte suscita domande, suggerisce interrogativi e smuove le nostre coscienze, lasciandoci con l'inquietante sensazione che le vicende narrate nel libro che abbiamo appena letto o nel film che abbiamo finito di vedere, in realtà ci riguardino molto di più di quanto non pensiamo. Andrea Derpo Marcobelli

coledì sera in aula carte nautiche). Io in collegio facevo mille cose, quindi stare spaparanzato sul divano a guardare un po’ di TV non mi dispiace affatto. Questa è una delle cose che in collegio difficilmente fai, anche se non partecipi alla vita collegiale in modo totale. Un po’ perché il Rettore non va d’accordo con i divani e un po’ perché, in collegio la TV non si guarda (a parte le partite su Sky). Un altro vantaggio sarebbe quello degli ospiti e come ospiti intendo quelli che si fermano a dormire una o più notti. Non ci sono telecamere puntate sul cancello, quindi non dovrete più travestirvi da Yoghi per fare uscire la vostra ragazza. E anche se lo fate, l’economa non vi chiamerà mai la mattina dopo alle 9.05 per convocarvi in rettorato. I vantaggi si trovano guardando il lato positivo delle cose, ovviamente per chi ama il collegio tutto questo è un po’ strano, ma prima o poi tutti escono e

dovranno fare un’esperienza simile a questa. Avere una vita normale dopo il Plinio è possibile, anche se io stesso devo ancora riuscirci. Che dire ragazzi, fin qui tutto bene, sul divano dell’appartamento non si sta poi così male… e se ti viene in mente che poco tempo prima tutto era diverso… puoi gustarti il panorama cercando di scrutare all’orizzonte le due torri. GiovaK

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