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VOCI DI CORRIDOIO Settimanale di informazione, cultura e intrattenimento Numero VI

Anno II MUSICA

CINEMA

ACIDO E AMORE

IO NON HO PAURA

RAGU’ BOLOGNESE

Uzzino a pag, 9

Violetto a pag. 9

Macchi Jr. a pag. 12

CUCINA

LA DROGA E’ REATO?

DÅNSK CUISINE dalla Danimarca il nostro corrispondente Valentino Pitzolu

di Luca Pedeferri

Caro Cesario, apprezzo molto il tuo attivo interessamento per le questioni politiche e sociali del Belpaese. Per quanto riguarda le prime conosci già in parte le mie posizioni, molto differenti dalle tue (lo sai: io mangio i bambini). Quello della droga invece è un problema sociale, che prescinde da posizioni politiche precostituite, sul quale è interessante ascoltare le opinioni di tutti. Qui, brevemente, espongo le mie: 1: penso che un discorso sulla droga non possa prescindere dalla coscienza di quanto è relativa la definizione di droga: ogni società definisce cosa è droga e cosa non lo è in base al proprio retaggio culturale. L’alcool, per fare un esempio, è una droga a tutti gli effetti: influisce sulla psiche, provoca dipendenza, può danneggiare irrimediabilmente l’organismo e portare alla morte. Ha dei costi sociali altissimi, basti pensare alle cure ospedaliere necessarie per patologie connesse all’abuso di alcool (cirrosi epatica, etc.), o su un altro versante, al numero di incidenti causati dalla guida in stato d’ebbrezza. Nonostante ciò (e per fortuna) in Italia le bevande alcoliche sono vendute a basso prezzo nei supermercati, ogni momento di festa laico o religioso è celebrato da un brindisi, l’alcool è elemento costante nella convivialità; questioni culturali, ripeto, perché già al tempo dei romani in Italia si produceva vino, e il notevole apporto calorico di questa bevanda è stato essenziale per il sostentamento della società contadina italiana fino ancora ai primi decenni del secolo scorso. Un discorso analogo di “droghe” socialmente accettate potrebbe esser fatto anche per il tabacco (pensa alla dipendenza di un fumatore) o per il caffè (riesci a studiare senza? Io no). 2: Non esiste una distinzione netta ed oggettiva fra droghe “leggere” e “pesanti”, è vero. E’ però altrettanto sbagliato rinunciare a ogni distinzione (per quanto arbitraria possa essere), e fare di tutte le erbe un fascio come fa la nuova legge; Continua a pagina 3

9 febbraio 2006

Ciao a tutti! È un grigio week end danese, così ho deciso di scrivere finalmente qualcosa per “voci di corridoio”. Tre cose meriterebbero un articolo qui: 1) sono in un collegio misto 2)non c´è la matricola e quindi le sue conseguenze 3) cibo. Parlerò solo del cibo, perché gli altri due sono discorsi complessi e bozzo sbattimento ora. Iniziamo così: è tragica! Arrivando qui avevo l´ingiustificata convinzione che scrivessero le etichette dei prodotti anche in inglese. Chiaramente non è vero. Il danese ricorda un po´ il Tedesco e un po´ l´inglese, con la particolarità che a leggerlo non si capisce nulla. Inoltre usa alcune lettere che in italiano non esistono, tipo å æ ø û ö.

LO SCONTRO EPOCALE FRACCARO – CAIROLI VALIDO PER IL TORNEO INTERCOLLEGIALE DI BASKET E’ STATO RIMANDATO A DATA DA DESTINARSI, MA QUALCUNO NON SE N’E’ ACCORTO!

Continua a pag. 2 PierFerdinando Casini, Presidente della Camera

IDENTITA’ VIOLATE di Marce

Dopo anni passati in collegio tra feste, cene, poche donne e tante serate con l’occhio lucido dal troppo fumo abbiamo assistito ad una crisi d’identità di un collegiale delle più classiche e più discusse degli ultimi tempi in sala comune! Questo discusso personaggio è tra noi da poco tempo ma abbiamo già avuto modo di conoscerlo profondamente, a lui è stata già dedicata una canzoncina da un collegio minore rivale ormai privo del proprio vessillo di riferimento ma lui con gesto di superiorità ha bypassato le accuse con un secco dribbling facendo calare un velo pietoso sulla vicenda! Arriviamo al dunque, da qualche giorno che la mattina il nostro eroe davanti al

giornale non risponde più a quando lo si chiama,

E SE FINISSERO LE VERGINI? di MR5

72 vergini non sono poche: ci sono grandi possibilità che tra di loro ci siano 5 o 6 bonazze, magari anche una che assomiglia tanto a una top model: roba da overdose di scopate! Mi stavo chiedendo: ma dopo un tot di tempo, in cui magari un po’ di voglia ti passa, riesci a liberarti da ‘ste vergini per farti un birrozzo o sei costretto a divenire una eterna sex machine? Se così fosse, sarebbe drammatico: chiedere a Robbie Williams per credere; lui ha persino passato un periodo in clinica per disintossicarsi dal sesso. Credo che sia meglio cadere nelle sgrinfie del Mossad. “A ragazzi”: se volevate passare una vita nella lussuria, Continua a pag. 4

Continua a pag 6

“Io non ho mai avuto problemi con la droga. Ho avuto problemi con la polizia.” 1

Keith Richards


DÅNSK CUISINE Mi sono trovato a dover fare la spesa e cucinare, mentre nella cara vecchia Pavia ero assiduo frequentatore di mense. L´ambiente è molto diverso, ma mi son detto Cribbio! Un po´di spirito di adattamento! Sono anche uno scout! Savoir faire! Bricolage! Pieno di buone intenzioni mi sono diretto al più vicino supermercato per procacciarmi il sostegno giornaliero. Era Domenica, e il supermercato era aperto. Sembrava un buon inizio. Da bravo italiano, la prima cosa che mi viene in mente di prendere è la pasta. Era pieno di confezioni Pasta Italia, Olio Italia, Sugo Italia per Pasta Italia…qui Italia significa più o meno “è buonissimo, non vi preoccupate, in Italia tutto è buono!”. Dubito però che l´Italia oserebbe mai attribuirsi la paternità di quella pasta, di quell´olio, di quei sughi! Comunque, da bravo spacciatore mi ero portato dietro tre confezioni di pasta in busta, che non si deve fare il sugo. Non si vive di sola pasta, però, e bisogna pur cagare. Ho quindi cercato qualche frutto o verdura. Mi sono fidato di una confezione di “baked beans”, con l´immaginina dei fagioli. Sembrava tutto ok. Ma una volta aperti, ho scoperto che i simpatici fagioli erano immersi, ma proprio immersi, nel simpaticissimo ketchup! Come direbbe qualcuno, eccezionale! In Italia ho sempre mangiato tutto, specie se affamato, ma ho dovuto proprio buttarli. Immangiabili a un livello inconcepibile! È una settimana che a cena mangio solo pasta. Il semplice prendere una bottiglia d´acqua o un cartone di latte è un rischio e un pericolo: nell´acqua c´era un retrogusto limonoso tipo caramelle gommose, nei cartoni del latte ci puoi trovare anche yogurt verdini (pesce?!). Il pane non esiste, c´è un solo panettiere in tutta la città (55000 ab.) ed è lontanissimo, e si deve ripiegare su pan carré o pane confezionato. Al supermercato di carne c´era solo il macinato. Nelle passate di pomodoro c´è sempre qualcosa, e bisogna ogni volta sperare di aver bene interpretato la figura sulla confezione. E la pizza! Voglio una cazzo di pizza! Una qualsiasi pizza! Ci sono due posti (2!) dove la fanno: in uno non ci sono ancora andato, c´è scritto “Pizza Bella Napoli” ma è evidentemente falso, l´altro è una pizzeria- kebabberia. L´accostamento già è sospetto. Il kebab era carne qualsiasi riscaldata su piastra con insalata e maionese, la pizza la vendevano a fettone ed era buona, ma COSA VIDERO I MIEI OCCHI! Dopo che ti scaldano la tua fetta, prendono una confezione plasticosa di maionese (quella di Mc Donald´s è più buona) e ci riempono tutta, ma proprio tutta la fetta! Tocco dello chef, guarniscono tutto con montagne di insalata. E il bravo danese addenta soddisfatto. Solo ora mi rendo conto di quanto sbagliavo a dubitare della mensa del Fraccaro. Com´erano buoni quei 21 grammi di gnocchi, com´erano buone le polpette, il vitello grasso del Castiglioni!

Ti amo mousse all´amaretto, ti amo vitello tonnato, ti amo yogurt cereali e caffè, ti amo persino coppetta di gelato con dentro il sale messo da qualche simpatico umorista. Voi non sapete quello che avete! Basta lamentarsi di quanto era buona la roba di mammà! Qui a mensa danno fette di pan carré con cetriolo, paté di chissà che creatura acquatica, burro salato di consistenza incerta, salumi che in confronto la mortadella del Fraccaro è lardo di Colonnata, sardine pomodorose e “molto, molto di più”. L´incontro con culture diverse è molto arricchente, fa bene all´amicizia e all´Amore, quello con la A maiuscola, quello universale dei popoli che si vogliono bene. Infatti una polacca mi ha detto con aria schifata “Ma davvero voi italiani mangiate i biscotti col latte la mattina?!?”. Allora, cara ragazza polacca, sei tanto bella, MA COME OSI? Tu, che ti ho visto fare colazione con pane burro salumerosa e cetriolo? Con pomodori cipolle e tonno? È solo perché qui siete il 40% degli erasmus che non vi rendete conto dello schifo che mangiate! Che il vostro piatto nazionale è una zuppa di rape con dentro un uovo sodo che galleggia tipo occhi di scimmia in Indiana Jones e il tempio maledetto! Di stomaco sto maluccio. Per fortuna oggi ho mangiato carne e insalata, sarà la seconda volta che mangio carne. Mangiate tutto al Fraccaro, oggi, e poi andate ad adorare lo chef. Qui davanti alla mensa andrebbe appeso un cartello con scritto – Attenzione! Mangiate con prudenza – o anche solo “vietato l´ingresso agli italiani e ...basta, che i cani sono la parte migliore del pastoValentino Pitzolu (Brad Pizza)

Ecco la nuova squadra di calcio del collegio danese di Pitzolu: il fraccarotto è il secondo in piedi da sinistra.

SuperFraccaLotto La soluzione della scorsa settimana era: “Stasera è impossibile non pulire” Siccome in redazione non sono pervenute soluzioni corrette proponiamo in questo nuovo numero la terza frase da completare. Puoi vincere una lussuosissima automobile* con il fantastico concorso del giornale del Collegio. Chi per primo completerà la frase e farà pervenire la risposta corretta alla redazione vincerà il fantastico montepremi. “… e gliel’ho buttato in…”

*micromachine Concorsi M.Macchi Enterprise Aut.MIn.Ric.


LA DROGA E’ REATO? Continua dalla prima

uno spinello nuoce in qualche misura alla salute, ma non è una dose di eroina: dobbiamo prenderne atto. 3: La storia ha dimostrato che vietare il consumo di qualcosa, non evita affatto che la gente lo consumi; basta pensare a quanto whisky si beveva in America ai tempi del Proibizionismo, o al grave problema di alcoolismo giovanile che si registra nei Paesi del Nord Europa dove l’alcool è vietato ai minorenni. 4: Per contro, vietare un commercio legale significa lasciare spazio a un commercio illegale dello stesso prodotto: il traffico di droga è la principale fonte di sostentamento della malavita, come le distillerie clandestine lo furono per Al Capone. La possibilità di coltivare sostanze stupefacenti ad uso personale taglierebbe le gambe alla mafia; la vendita di tali sostanze da parte dello Stato metterebbe a disposizione nuovi fondi pubblici, impiegabili per esempio in progetti di carattere sociale (ma qui sconfino nell’utopia…) 5: I problemi sociali che la droga causa sono indiscutibili; hai ragione a scrivere che entrando in una comunità di recupero ci si rende conto di cosa la droga sia veramente (è proprio quello che i nostri legislatori non hanno fatto, visto che nessun responsabile di comunità né operatore del campo è stato consultato per la stesura della nuova legge). E’ però vero che la tossicodipendenza (in particolare da droghe “pesanti”) nasce spesso da situazioni di disagio sociale che andrebbero affrontate alla radice per essere risolte: la droga prima ancora che causa di problemi sociali, ne è una conseguenza.

Tirando le somme, e senza voler essere cinico su un argomento che mi tocca molto, penso che la distribuzione legalizzata (chiaramente ben regolamentata) di ogni sostanza stupefacente e per alcune (vedi cannabis) la possibilità di coltivazione ad uso personale, sarebbero le soluzioni più efficaci per il “problema droga”; non è bello pensare che uno Stato venda ai cittadini eroina, ma sarebbe forse il minore dei mali. Legalizzare non aumenterebbe il numero dei consumatori, toglierebbe fondi alla malavita, permetterebbe un controllo sanitario e sociale del fenomeno (prevenire è meglio che curare, anche in termine di costi), lascerebbe una buona libertà di scelta (anche se non assoluta) all’individuo. Pede

DONNE E POLITICA: LA QUESTIONE DELLE «QUOTE ROSA» Il Senato ha approvato l'emendamento del Governo, presentato dal ministro Stefania Prestiagiacomo, detto delle «quote rosa», il quale aumenta dai due terzi (previsti dal testo iniziale) alla metà i candidati donna che dovranno essere presenti in ogni lista alle prossime elezioni politiche. Inoltre altri due sì dell’Aula riguardanti l'accesso delle donne nelle cariche elettive ma anche "alle nomine nel Csm, nella Corte costituzionale, nelle Autorità e in tutte le cariche che comportano grandi responsabilità e nelle quali e tutt’ora poco rappresentata. La “questione delle «quote rosa»” ha creato un certo scalpore da entrambi gli schIeramenti. Personalmente, pur apprezzando l'impegno quotidiano di ognuna delle nostre parlamentari, pur elogiando la loro competenza e i loro sforzi di emergere in un mondo in cui indubbiamente esiste una certa diffidenza nei confronti delle donne ed un diffuso maschilismo di fondo, in coscienza non riesco proprio ad essere d’accordo con il concetto di quota in quanto tale. L'imposizione di una percentuale minima garantita di rappresentanti di sesso femminile in una lista, non solo rischia di essere incostituzionale e moralmente ghettizzante, ma mal si concilia, a mio avviso, con il concetto di meritocrazia su cui si dovrebbe fondare una politica liberale. E soprattutto c'entra poco con i valori di uguaglianza e parità per i quali un'intera generazione di donne ha fortemente combattuto negli anni del femminismo. E' evidente che le donne siano in grado di farcela benissimo da sole a competere con i colleghi maschi. Possono raggiungere ogni obiettivo che si prefiggano, non certo grazie all'umiliante meccanismo delle quote, ma contando solo su loro stesse e sulle loro effettive

capacità, senza dover aspettare, quasi fossero un contentino, le concessioni di un Parlamento in gran parte composto da uomini. Non ritengo sia giusto né gratificante, se fossi donna, accontentarmi di emergere in questo campo soltanto grazie ad una legge. Lo troverei a dir poco riduttivo e, francamente, discriminante. Preferirei di gran lunga dimostrare a me stessa e a tutti gli altri di avercela fatta per i miei meriti e per le mie effettive qualità, senza che nessuno possa mai accusarmi di essere stata eletta soltanto grazie al meccanismo delle quote. Semmai si dovesse ipotizzare, in linea teorica, un concetto di «quota», troverei, al limite, più giusto e ragionevole garantire degli spazi ai giovani, se non altro perché una delle due Camere - il Senato - esclude la presenza di rappresentanti delle nuove generazioni, visto che secondo la Costituzione i senatori non possono essere under 40 C'è però un fatto positivo: tutto il polverone che si sta alzando in questi giorni sul tema delle «quote rosa» mette, infatti, sotto gli occhi di tutti un problema reale, troppo spesso trascurato, che è quello della scarsa presenza femminile nelle cariche istituzionali del nostro Paese. Non penso che la soluzione sia facile, immediata o a portata di mano, ma sono comunque convinto che un dibattito civile e costruttivo sia sempre un ottimo punto di partenza per iniziare ad invertire questa tendenza tutta italiana. E chissà che tra qualche anno, anche da noi, come in Germania, non arrivi, anche senza quote, un Presidente del Consiglio in gonnella...Del resto uno con la bandana, lo abbiamo già avuto! Cesario Delle Donne


UN POSTO AL CINEMA

Titolo originale: Io non ho paura Nazione: Italia Anno: 2002 Genere: Drammatico Durata: 109' Regia: Gabriele Salvatores Sito ufficiale: www.iononhopaura.it Cast: Diego Abatantuono, Dino Abbrescia, Aitana Sánchez-Gijón Distribuzione: Medusa Uscita prevista: 14 Marzo 2003 (cinema) Ho deciso di concludere il mio piccolo viaggio su Salvatores con la sua penultima pellicola. Il film è tratto dall’omonimo libro di Niccolò Ammaniti e

(a cura di Andrea Violetto)

parla di una storia abbastanza semplice. Siamo nel Mezzogiorno italiano degli anni ’70, perfettamente ricostruito dal regista. Due innocenze violate, una per un rapimento, l’altra per la coscienza di viver in un mondo in cui anche il proprio padre può far del male. Il thriller si muove sul coraggio di Michele (Giuseppe Cristiano), il figlio di uno dei sequestratori, che combatte la propria paura e quella di un intero pensiero sociale, per salvare la vita e la fragilità di un altro bambino della sua età. Nella vicenda si stanzia anche un piccolo boss mafioso (un Diego Abatantuono non interamente credibile nella parte, vista la sua maestria nei ruoli con sfondo comico), che impersona nello sguardo di Michele il male e l’ingiustizia, incomprensibile e inaccettabile. Qualcosa da cui scappare e contro cui lottare. Sicuramente il film non ha la forza del libro, molto più coinvolgente. Porta però lo spettatore ad emozioni profonde e semplici, ma non con la trama o i personaggi; bensì (e questa è la vera grandezza di questa pellicola) con il lavoro di inquadrature a campo largo. Le immense distese di grano diventano protagoniste, diventano, come il mare per i naufraghi, qualcosa di vivo. L’ambiente quindi si fonde con i personaggi (molti i riferimenti alla flora e fauna appunto) e trasporta lo sguardo fino all’intimità delle persone, mettendole a nudo non attraverso i dialoghi ma attraverso la semplicità nel loro mondo. Mi è molto difficile spiegare quello che ho provato guardando e riguardando la fotografia di questo film, ma sicuramente merita più visioni e soprattutto attente. Un film italiano per italiani, di difficile esportazione su ampio pubblico, in quanto solo noi riusciremo a comprendere la sensualità di certi colori e la realisticità di molti dialoghi e temi (spaccature nord-sud, famiglia patriarcale, disagio economico-sociale). Qui si conclude il mio viaggio su Salvatores, con un invito finale che vuole esser una “porta aperta a tutti”: andate a vedere il suo ultimo lavoro: 2005, “Quo Vadis Baby?”. Non ve ne pentirete!

E SE FINISSERO LE VERGINI? Segue dalla prima cosa vi è saltato in mente di ridurre Beirut in un cumulo di macerie? Era l’epicentro delle baldorie mediorientali e non solo. Dovete solo vergognarvi, questo è moralismo, fariseismo. Sì, forse 72 vergini non le trovavate neanche se foste stati un petroliere, però sulla qualità sareste andati più sul sicuro. Gira voce che lo slogan elettorale di Hamas sia stato: “Chiù pilu pi tutti!”, ti credo che ha stravinto. “Homus Arrapatus Bigottus”. Penso che neanche il Silvio sia così “elettoralmente” perspicace da impostare una campagna così intelligente; gli altri lasciamo perdere: sono impegnati a misurare il grado della loro tristezza e magari a pensare a come interloquire con la nuova forza politica palestinese…politica? Scusate, è stata una svista. Hamas è una forza religiosa, con regole statutarie strettamente religiose. Ma la coerenza non è il forte di noi umani: ci si scandalizza per decine/centinaia di anni (giustamente, soprattutto se si razzola male) dei crimini della Chiesa Cattolica e del suo oscurantismo e poi si dialoga, spesso si parteggia, per una forza medievale, quale Hamas. “A raga, ma come xxxxx state!” A me sembra che invece di essere in un’Europa laica, siamo in un raggruppamento di “volemose bene” che si spaventa di fronte a prepotenti appelli terzomondisti dal punto di vista culturale, quindi senza dignità. Qualcuno si è mai inalberato di fronte alle vignette di Forattini, in cui al posto di Gesù Cristo in croce,

vi era quella figura insaccata di Andreotti o di Forlani? Tutto queste mentre governava la Democrazia Cristiana. Qua mi sa che a qualcuno manca un po’ di SENSO DELL’UMORISMO, del resto la penisola britannica è lontana dalle faide arabe. La mancanza di questa dote, che è probabilmente una delle migliore carte che l’occidentale può giocare, di sicuro la più rappresentativa dell’uomo di un certo spessore cerebrale, porta a non prendersi troppo sul serio (dopo secoli di storia, questa è ignoranza). Con tutto ciò che ne consegue. Io credo che si debba “svignettare” in pace, che con un po’ di humour nasce anche la pace. MR5

I giardini di Allah…che siano ad Arcore?


Iniziano le avventure del

GRANDE BORDELLO Cari collegiali, fate attenzione: è iniziato il primo grande reality show del fraccaro!!! Le nostre telecamere sono ovunque, vi spiano...vi controllano…sono puntate su di voi 24 ore al giorno. Andate al bagno? Andate a gonfiare i vostri muscoli in palestra? Volete spacciare più che mai in sala comune? Avete il bisogno di scaricare porno in sala computer? Sappiate che da oggi vi seguiremo ovunque voi siate…! In questa prima settimana l’occhio del GB ha osservato con molta attenzione i comportamenti degli abitanti del corridoio “spallanzani”... Ad ognuno di loro è stato chiesto di nominare due persone con rispettive motivazioni. Ve ne riportiamo alcune: “lo nomino perché ha i capelli rossi”…”perché è comunista”…”perché è troppo vecchio”….”perché è cinese”. Ora abbiamo bisogno di te!

Scegli chi vuoi eliminare?

CESARIO

LONGOBUCO

TRINCA

Rompe le balle

Troppo assillante

Essere squallido

SAIMON

STRIPPI

SARS

Mancato Louis Un Pc come anima Saltano le molle Armstrong Esprimete le vostre preferenze in modo da poter eleggere il vincitore della prima puntata del GB! Però state attenti, saremo presto anche da voi, nel vostro corridoio, nelle vostre stanze. Nella prossima puntata potrai essere anche tu in nomination, e chissà arrivare anche in finale dove potrai confrontarti con tutti i vincitori di ogni corridoio. Chi si aggiudicherà la finalissima sarà colui che dovrà abbandonare il collegio…x sempre!!! Vi alleghiamo alcune foto scattate all’insaputa dei nostri concorrenti durante momenti di normale vita quotidiana.

Piccinno&Tinelli ENTERTAINMENT


IL BRONX è QUI Una notte di gennaio. Una notte buia dove il freddo ha qualcosa da dirti. Un giovane figlio della strada, che chiameremo con lo pseudonimo di Violenza (che si confà alla storia) cammina lungo i noti nomi del Bronx Pavese: Centro, Carabinieri, Scuole, Cairolimerda… Occhi di ghiaccio fissi a terra e guanti neri. La missione era di quelle di routine, riportare il mezzo del Generale Turco alla base. Purtroppo il luccicante puledro d’acciaio del Comandante era nella zona più fredda e lontana: al Condominio. Il silenzio sembrava respirare, gli alti palazzi pieni di sguardi vuoti, l’aria addosso come un manto di ghiaccio. Dopo una prima svista (d'altronde chi non confonderebbe una Ypsilon blu con una verde?) la chiave entra nel gelo della serratura. Ed ecco che dal nulla arriva un suono, un tonfo profondo e scuro, dal nulla un rumore noto: un calcio sui reni. Lui lo conosce bene, quante volte l’ha sentito, e capisce subito. Il suo sguardo volge verso la sorgente dell’inaspettata melodia, e si posa su una scena raccapricciante. Dodici, e dico DODICI, Magrebini di Al-Fatah, quindi comunisti, armati di tirapugni alla Tonux e serramanico alla Mason (per il manico, ovvio) è intento a malmenare un povero giovane pavese che, come si saprà in seguito, stava portando la mela cotta alla nonna malata. Ed eccolo l’istante infinito, quello della decisione. Un sussurro, forse nella sua mente, arriva dalla carrozzeria lucente della macchina del Comandante… un inconfondibile “DAI CAZZO DAI!”. Il busto ruota e i passi diventano pesanti sull’erba, lo sguardo basso e la voce sicura: “Smettetela. Ora. – pausa – …questi figli di puttana!” Un paio si girano verso il Violenza, statico nel buio come la statua nel porto di Rodi. Accennano qualche passo. Lui alza lo sguardo e il ghiaccio dei suoi occhi diventa paura nei loro cuori. Non un respiro, non un lamento, non un pensiero. Ogni cosa è ferma nell’istante della loro decisione.

L’aura del Plinio irradia gelo e reverenziale timore da quella figura fissa nel buio, e la gang non ha scelta. Si gira e se la da a gambe levate. Il poveretto a terra, tumefatto in volto, viene soccorso da Violenza con la calma di uno che ha in mano la situazione. Colpito ma in buone condizioni si rimette in piedi, porge la mano verso il suo salvatore e dice: “Ti sono infinitamente grato, mi chiamo Pio e vengo da Pietralcina. Qui ci sono cento mila euro, ti prego di accettarli…” Violenza sorride, dalle sue labbra esce un respiro caldo nel freddo della notte. “Non preoccuparti, va per la tua strada. Ricorda solo alle persone che incontrerai che di collegio ce n’è uno, gli altri sono nulla. Fraccaro è leggenda.” Il mondo si riaccende, la realtà ricomincia a scorrere. Il rombo del mezzo cingolato del Comandante è l’ultima voce di questa storia. Ps: alcuni dettagli potrebbero non corrispondere alla realtà dei fatti. Andrea Violetto

IDENTITA’ VIOLATE Continua dalla prima

all’inizio si pensava ad un problema di udito risolto poi dal professor Jr.Castagnoli specialista in urologia pediatrica, poi si è pensato ad un problema sociale legato al fatto che non avendo più obiettivi da raggiungere i rapporti interpersonali sono decaduti, altro problema risolto dal nostro pedagogo Derpini, così unico problema rimasto dunque è la crisi d’identità a volte disprezzata e a volte esaltata;partendo da tempi ormai lontani ricordiamo nomignoli quali INCAZZONI per via del carattere sempre benevolente verso le persone che la pensano come lui, l’estate dopo don Filippo gli affibbia l’appellativo di PAURONI per il suo fegato a tuffarsi da un metro e poco più in meridiolandia, il culmine però lo si è raggiunto solo in questi ultimi giorni, venerdì a Milano da un tram adibito a festa un giovane militante in un organizzazione umanitaria vedendolo in mezzo ad una strada gli ha urlato “FROCIO” solo per via del golfino rosa calzato a pennello sulle spalle, ma tutto questo non ha depresso il suo ego enorme ma ieri sera un fatto sconvolgente ha minato la sua autostima: ad una festa organizzata da un gruppo fondamentalista di destra in aula del 400 una donna dalla beltà esagerata, la classica valchiria che in questo giornale ha già avuto il suo spazio, non ricordando il nome del nostro amico l’ha etichettato come “IL RAGAZZO DALLA GIACCA DI SPAZZATURA” .

Il fondo è stato toccato e lui piangente è stato consolato dai suoi amici che gli hanno ricordato la sua identità, il suo carisma e l’affetto! Vogliamo ricordarlo così quando da solo s’imbatteva nelle orde barbariche di ignoranti spallanzani e cairolotti, siamo sempre con te nostro T……… Marce

VOCI DI CORRIDOIO Fondato nel 2005

Direttore responsabile: Pellegrin Simone Vicedirettori: Rizzi Michele, Pedeferri Luca Addetto grafica: Mason Giovanni


ANGOLINI: ovvero l’angolo di Maldini …eccoci ritornati, in questo VI numero di “Voci di corridoio”, per terminare la top 5 iniziata la scorsa settimana, quella dedicata ai paesaggi e spaesaggi. Inizieremo subito con il gradino più basso del podio. Al terzo posto si collocano sicuramente le cascate più spettacolari del mondo, con i loro 80 metri di caduta. Sto parlando delle cascate di Iguazù, luogo sperduto a nord est dell’argentina, nella regione di Missiones (dove è stato girato l’omonimo film), al confine con Brasile e Paraguay. Sul secondo gradino del podio sale la Patagonia, luogo composto dalle tre regioni (Santa Cruz, Chubut e Rio Negro) più a sud dell’Argentina continentale. Esperienza fantastica poiché è una zona stupenda dal punto di vista naturalistico, soprattutto faunistico: dai pinguini di Magellano di Punta Tombo alla balena Franco Australe di Porto Madryn (Chubut) ai leoni ed elefanti marini della penisola Valdès. E ancora, dulcis in fundo, il Parco Nazionale dei Ghiacciai (Santa Cruz), dove si possono ammirare i ghiacciai più grossi su terra ferma, nonché l’unico ghiacciaio controtendenza, ovvero in espansione, il Perito Moreno. Ma ora, rullo di tamburi, premiamo con la medaglia d’oro di questa top 5, le regioni del nord argentino di Salta, Tucuman e Jujuy, con i loro paesaggi tropicali, che alternano deserti salati di alta quota (3.300 m. s.l.m) a distese di cactus alti anche 20 metri o a vigneti sub tropicali, e dove si può ancora trovare una discreta percentuale di Indios puri, ovvero non mescolati alle razze europee o nord americane, che vivono quasi simbioticamente con lama, guananco e muli.

UNA GIORNATA DIFFICILE

Paesaggi davvero mozzafiato, dove l’unico non ancora rovinato dal turismo di massa è quest’ultimo. Proprio l’elemento umano è quello che meno si inserisce in questi luoghi, e non a caso il primo posto è stato riservato ad un luogo che ancora non ha subito l’invasione turistica. Se infatti giocassimo a “trova l’intruso”, nessuno avrebbe dubbio, anche se proprio questo “intruso” sembrerebbe essere l’elemento indispensabile per il miglioramento delle condizioni di un paese che sta cercando di rialzare la testa.

IL SEXY OROSCOPO DI MENDIETA

A cura di Giacomo de Barbieri

Capitolo secondo: Neve nel deserto Uscito dal collegio mi dirigo verso la fermata degli autobus. Il paesaggio è irreale. Non c’è molta gente in giro. Le piante, i fili del telefono, le biciclette parcheggiate, tutto è avvolto da un pesante strato di neve. Marciapiedi e strade sono ingombre anche loro, per qualche strana ragione gli spazzaneve non sono passati. Mentre cammino sento i piedi bagnarsi già ai primi passi. Improvvisamente mi ricordo del messaggio. Prendo il cellulare dalla tasca e leggo. E’ di mio padre: “In bocca al lupo per l’esame”. Era un mese che non lo sentivo. L’ultima volta devo avergli accennato alla data dell’esame di oggi, so che se le segna sul calendario, me lo hanno detto i miei fratelli. Sapevo anche che più tardi nel pomeriggio avrebbe chiamato per sapere com’era andata. Le sue telefonate mi mettevano sempre un po’ a disagio. Non perché temessi strigliate o perché non andassimo d’accordo, il problema è che spesso capitava che semplicemente non avessimo nulla da dirci. Erano quei silenzi che mi turbavano. Lui ha sempre lavorato all’estero e non ci si è mai visti per più di tre settimane l'anno. Quando è partito la prima volta io avevo quattro anni. Conosco mio padre solo da quelle telefonate imbarazzanti. Arrivo alla fermata degli autobus alle due meno venti. Sul palo degli orari c’è un cartello “Causa maltempo i servizi sono sospesi”. Cazzo, cazzo cazzo!! Comincio a correre, ho ancora lo stomaco in subbuglio per la sera prima e la neve di certo non aiuta. Merda! Un conto è farsi bocciare ma così no! Non per un fottuto autobus!

ARIETE I Fraccarotti Ariete sono molto "reattivi": non bisogna aspettare molto per accenderli sessualmente! Il loro desiderio è di soddisfare la donna: non farla godere è per loro una sconfitta, un attentato al loro Ego. Possono quindi adeguarsi e prestarsi a giochi prolungati, carezze, parole dolci pur di soddisfare in modo completo e totale la donna con cui fanno l'amore. Gli uomini del segno amano il sesso veloce (forse perché soffrono di eiaculazione precoce), e cercano il pericolo, quindi la sfida e l'avventura. La donna desiderata deve possedere un corpo tonico, ma con delle zone di morbidezza perché l'Ariete maschio possa toccare e palpare. Partner ideale: Sagittario TORO Il Collegiale di questo segno ama le cose tradizionali e il sesso non fa eccezione. Il luogo favorito è un grande, solido letto, con soffici cuscini e una calda coperta. Durante La redazione ricorda a tutti i suoi lettori che sono disponibili l'amplesso non distraetelo: si potrebbe infuriare come . . . un copie personali del nostro giornale vero toro! Ad ogni interruzione deve infatti ricominciare daccapo per ricreare BASTA la stessa atmosfera. Nelle loro fantasie RICHIEDERLA erotiche, uniscono i piaceri del sesso con quelli della tavola. Unaedonna in modo allusivo mangia dellecome fragole, versareche la cifra simbolica di 1 euro che varrà quotalecca di partecipazione un gelato, oppureannuale. addenta una banana . . . queste immagini avesse ancora provveduto sonoChiunque molto non eccitanti per l'uomo del è pregato Toro. di La donna contattaredeve il direttore Pellegrin . e maliziosa, concreta e desiderata essere focosa pragmatica. Partner ideale: Scorpione

La redazione


LO SPORT FRACCAROTTO (a cura di Stefano Tinelli) Dopo la riunione tenutasi pochi giorni fa la squadra ha ricominciato la dura preparazione atletica. Lunedì a fine allenamento abbiamo intervistato uno dei nuovi arrivi della squadra ovvero Pasquale Longobardi: “Longobardi cosa ne pensa della squadra?” La squadra ha sicuramente un bell’ organico. Siamo dotati di un ottimo portiere di esperienza, abbiamo un centrocampo forte e una difesa da migliorare. L’attacco è veloce e molto tecnico. “Cosa ne pensa dei suoi due allenatori?” Sono due buoni allenatori con tanta esperienza. Spero riescano a gestire il gruppo nel miglior modo possibile. “ Si e sentito subito a suo agio qui al Fraccaro?” Certo è un bellissimo collegio, peccato non ci siano ragazze! “Ci sono state voci di un tuo pre-contratto col Cardano? Puoi darci delle spiegazioni in più? Si è vero.Conoscevo già alcuni calciatori del Cardano. Ma c’è stata una complessa questione con il mio procuratore; poi intercettazioni telefoniche, fideiussioni: avevano parlato di me come un giocatore finito, sentivo l’ambiente ostile: accuse di doping, cocaina, addrittura c’è chi ha giurato riavermi visto con Alì Agca ma io di mercati finanziari non so nulla. “ Quale ruolo vorrai occupare nella squadra?” Sono qui per giocare da centrocampista,però se la difesa presenterà lacune a sinistra potrei fare il terzino.Tutto dipenderà dal mister. “Tra i nuovi arrivi,ci sono alcuni che ti hanno impressionato?” Si. Mi ha impressionato molto dal punto di vista tecnico Idro, Napolitano è TOSTO;Rino è bravino.Per quanto riguarda Violetto:è sampdoriano quindi è scarso!!!!! “Sta gia pensando al premio miglior giocatore del torneo?” No. Ci sono molti giocatori forti che lo meritano. Adesso penso solo a giocare, a questi premi ci penserò più avanti. “E’ tanto tempo che non si allena. Quando pensa potrà tornare in forma?” Spero il più presto possibile. Tutto dipenderà da me e dalla voglia con cui mi allenerò. Ho molta fiducia nel nostro preparatore atletico. “Avrà sentito parlare di questa squadra imbattibile: il Golgi. Cosa ne pensa?” Siamo più forti noi. Non ho paura del Golgi. “Per molti stranieri come lei è stato difficile ambientarsi in un contesto come questo. Come giustifica queste difficoltà? Se ci sono fighe e ti allenava tutto bene perché riesci a trovare forma fisica e FORME,altrimenti……! “La coppa al Fraccaro manca da molti anni. Pensa sia l’anno giusto?” BU!!!!!!!! Salutiamo Longobardi augurando a lui e al Fraccaro un grosso in bocca al lupo.

IL SEXY OROSCOPO DI MENDIETA GEMELLI Una tipica caratteristica dell'uomo Gemelli è immaginare la perfetta avventura sessuale con una persona "misteriosa" e stimolante, in un gruppo di nuove conoscenze, durante un party. Il suo luogo ideale per fare sesso potrebbe essere una lussuosa camera di hotel, in un letto con le coperte di seta, bevendo champagne, parlando e avvicinandosi lentamente alla giusta "temperatura" sessuale. Il Fraccarotto Gemelli è pronto a vivere esperienze erotiche con qualsiasi donna che catturi la sua fantasia (e non). La donna ideale desiderata dall'uomo Gemelli deve essere elegante e di bella presenza, estroversa e comunicativa. Partner Ideale: Bilancia CANCRO E' noto che i collegiali del Cancro siano assai fantasiosi durante l'atto sessuale. La loro creatività si manifesta spontanea quando trovano un partner con un senso "giocoso" del sesso. L'atmosfera favorita è quella con luci soffuse. Se non possono avere una

stanza con atmosfera romantica prediligeranno l'opposto: un luogo all'aperto, assolato, deserto e vicino all'acqua. Ovviamente devono poter essere certi di non essere visti, poiché non amano essere spiati mentre fanno sesso. Gli uomini Cancro non disdegnano gli spogliarelli, ma considerano più eccitante un seno che si intravede attraverso la scollatura o un corpo che traspare da un vestito bagnato. La donna ideale per l'uomo Cancro è molto femminile e con seni abbondanti che amerà palpare e leccare. Partner ideale: Pesci LEONE Lo spacciatore Leone adora la parte misteriosa della sua partner. Molti di loro immaginano una donna con una maschera a coprire il volto e che non dica una parola, solo li accarezzi e li baci con passione. I maschi di questo segno non hanno problemi ad assumere parti attive e dominare sulla donna nell'accoppiamento. Al tempo stesso, però, non hanno problemi a recitare la parte del "leone pigro" che ama essere accarezzato, coccolato, viziato e coperto di attenzioni dalla donna che ama, come un vero re. L'uomo Leone sogna frequentemente di fare sesso con due donne.(e mica solo lui). La donna ideale per l'uomo Leone ha i capelli lunghi e un po' selvaggi e seni sodi e ben fatti. Partner ideale: Scorpione


AUDIOTECA (a cura di Dario Maragliano) Salve fratellini... Questa settimana in rubrica vi lascio un bel regalo: Si parla dei Jefferson Airplane... Chi sono i Jefferson Airplane? Beh, la quintessenza dell'acid-blues americano degli anni '60 direbbe uno; l'emblema più significativo del movimento hippy dell'HaightAshbury, direbbe l'altro; chi cazzo sono?! Un altro ancora...Come la si voglia mettere i Jefferson cominciano a suonare nel '64, saltando da bar a bar, da buon stile “on the road”. Cantava allora il duetto Marty Balin-Signe Anderson, che tutto sommato riuscirono a catturare l'interesse della collettività, stufi di riempirsi le orecchie di quel classico rock privo di una vera novità. In questa atmosfera il gruppo decise di incidere il primo album, Takes off, di stampo folkrock. Sebbene ancora lontano dalla psichedelia che caratterizzerà il loro successivo stile, l'esordio è dotato da buone linee melodiche, con canzoni mediamente belle anche se non troppo audaci; Buone in particolare appaiono le ballate di “Blues from Airplane”, “It's no secret”, e una “Run Around” che anticipa soluzioni poi ampiamente sfruttate dal gruppo. Ma ancora niente di eclatante... Nel 1967 la svolta:

La cantante Anderson viene sostituita da una ancora giovanissima Grace Slick, il simbolo, senza presunzione, della sensualità melodica ed artistica... che dea. Con questo nuovo assetto i Jefferson Airplane incidono la seconda opera: Surrealist Pillow, che sconvolse l'intero panorama musicale americano, che ancora rimpiange la banalità di Presley Con canzoni come Somebody to love, Best Friend, ma soprattutto White rabbit, la musica ancora sogna. Il capolavoro giunge però nel '69, si, proprio l'anno del festival di woodstock, dove i Jefferson schiaffeggiarono in faccia ai mediocri del rock il loro nuovo capolavoro: Volunteers, che trattava apertamente temi sociali e politici, abbracciando la protesta studentesca dei campus. Ricordiamo qui le memorabili We can be togheter ed Hey Fredrik. Un disco superbo e pieno di contraddizioni. Era il novembre 1969 e le illusioni per un mondo “alternativo” ,fatto di pace ed amore stavano già segnando il passo. Finisce tutto... anche i Jefferson Airplane, che decidono di sdoppiarsi nei Jefferson Starship... Ma quella, cari fratellini, è un'altra storia.

AUDIOTECA SALENTINA (a cura di Ferrari Elia) Quella che voglio presentarvi oggi è una band fautrice di una musica che si differenzia notevolmente per genere, provenienza geografica e storia, dalla musica che abbiamo “letto” sui numeri precedenti del nostro settimanale. Lasciamo stare le megaproduzioni delle case discografiche alla perenne ricerca del jingle del momento e del famoso tormentone che deve risultare per forza “commerciale”, aggettivo che a volte può assumere i significati più disparati. Roba da analisti (vero Como?). Parliamo invece di musica, senza tanti fronzoli. Tutto quello che ci serve è un tamburello e una chitarra. Strumenti semplici, melodia e ritmo, un ritmo incalzante e trascinante al quale le nostre mani ubbidiscono quasi inconsciamente. E’ di scena la leggenda dell’insetto velenoso e del suo menestrello, che con la sua musica (o con la sua magia?) guarisce i tarantolati invocandone il santo protettore, Santu Paulu. Parliamo dunque della pizzica salentina , musica popolare dalle antichissime radici che resiste al tempo soprattutto grazie all’opera di “tradinnovazione” dei Mascarimirì, band capostipite insieme agli Zoè di Pino Zimba, di un genere che si riscopre ogni anno più attuale. Mascarimirì: in lingua rom “madonna mia”. Gruppo fondato da Claudio “cavallo” Giagnotti, tamburellista figlio di rom stanziati nel Salento. Con Kaddé (2001), terzo album della band, il vulcanico cantore, vero e proprio nomade della musica tradizionale, ci propone vari brani della tradizione salentina e pezzi del suo repertorio personale. Punto di forza della band è la maestria con il quale vengono mescolate le melodie tradizionali con i moltissimi suoni e contaminazioni che possiamo definire poco tradizionali. L’inserimento della batteria,del basso, della chitarra/mandolino elettrico e di vari effetti costruiscono insieme all’immancabile tamburello una sorta di pizzica-punk che rende il tutto più appetibile ai palati più “alternative”. I Mascarimirì attualizzano la tradizione interpretando canti d’amore,di lavoro e di sofferenza e abbandonando la “vecchia” linea acustica per quella elettrica. La tradizionale pizzica cambia volto manifestando una naturale inclinazione ai tempi e timbri della musica contemporanea, acquistando quindi freschezza e vitalità.

Veramente bello l’uso dei diversi strumenti a fiato che in alcuni momenti ricordano arie mediorientali. Ma non finisce qui. All’’interno di questo poliedrico Kaddé troviamo anche elementi che rasentano lo psichedelico (vedi Pizzichedlica -traccia n. 13): utilizzo di suoni, veri e propri rumori, sovrapposizione delle voci e us o anomalo degli strumenti. In Mercatu (traccia n. 2) vengono riprodotti addirittura i rumori e gli schiamazzi di un autentico mercato di paese!! Che dire di più? Consiglio caldamente l’acquisto agli amanti del genere e non solo. Di certo questo disco non gode di una distribuzione di livello nazionale ma i Mascarimirì possono sempre tornare a suonare dal vivo a Pavia (nel 2004/2005 lo hanno fatto per due volte). Spero di aver suscitato un minimo di interesse ,almeno fra i miei conTerronei (punto spudoratamente su di voi per il successo dell’articolo), e di aver fornito informazioni utili per chi volesse approfondire un argomento che si estende non solo alla storia del tarantismo ma ad alcune delle usanze più antiche del popolo salentino.



SCUOLA DI CUCINA (a cura di Giuliano Macchi) Le ricette fin qui presentate hanno avuto tutte una particolarità: erano adatte a chi aveva comunque un minimo di rudimenti di cucina, anche se, come me, non ha grandi pretese ed è ancora all'inizio. Per questo ho deciso di iniziare una serie di ricette base, approntate a migliorare la qualità e la varietà di cibi presenti e cucinati dai nostri cari collegiali. Presento oggi un sugo adatto a tutte le evenienze, in modo da non dover più essere dipendenti di pizza, kebab o “quattro salti in padella” o altre mille preparati.... ingredienti per 4 persone: 500 g di macinato fresco 500 g di passata 2 cipolle qualche spicchio d'alio (opzionale) 1\2 di vino bianco olio extravergine d'oliva sale pepe preparazione: 90 minuti difficoltà: facile

In un tegame capiente scalda dell’olio extravergine d’oliva, soffriggi un trito preparato con le cipolle e l’aglio tagliato a metà, metti il macinato nel tegame e lascialo rosolare per circa quindici minuti. Aggiungi il vino e non appena sarà ritirato irrora il macinato col succo di pomodoro. Regola di sale e pepe e lascia sul fuoco per una mezz’ora.

COCKTAIL MANIA (a cura di Fabio Turconi) MOJITO

Il moijto è un cocktail che nasce a cuba nella Bodeguita De Medio. È il cocktail preferito da Hemingway tanto che viene fatto in otto versioni: la prima lo serve con il ghiaccio pilè, la seconda lo propone con il ghiaccio a cubetti, la sola con aggiunta di soda e prende appunto il nome di “Hemingway”. È un cocktail fresco indicato per le calde serate estive. In un bicchiere alcune foglie di menta, due cucchiaie di zucchero bianco, smash di limone, due smash di lime, si pesta il tutto, si aggiunge ghiaccio pilè fino a colmare il bicchiere, si conclude il cocktail con tre sec si rum chiaro e tre sec di rum scuro.



IL CRUCIFRACCARO a cura di Pampa 1

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Orizzontali 1-Tutti noi…il Cairoli 8-Quella della benzina di Turconi è sempre accesa 12-Iniziali di Maldini (il nostro!) 14-Bestiolina che ci mangia i tavoli in sala comune 15-Con la i- ce l’hanno i più fichi (vedi Savini) 17-Le collette per raccoglierne i soldi sono eterne 19-Il Fraccaro ne apre 11 all’anno 21-Soprannome di Napolitano m.q.m. 23-La città piena di comunisti (come dice Tonucci) sigla 24-Berger lo degusta in Sardegna 26-Non ne abbiamo sulle nostre finestre 27La prima e l’ultima di Boti 29-Così finisce il collegio 30-In camera, con i vicini, la si ha difficilmente 31-Il primo amore di Talema 33-L’abbiam fatta alla laurea del Manzo 35-Il presepe vivente ed il summer party lo sono 36-Il re delle tavola rotonda (non è Pampa quando gioca a briscola!) 37-La brigata Plinio lo grida spesso 38-La provincia di GianAndrea 39-Ce n’è una ad ogni piano 41-Il ruolo di Marcello nel CUS Pavia Rugby 45-Il giorno in cui esce il nostro settimanale 46-Genere di Chezzi 47-Dopo il 3 se chiami la sala pc 48-Festività che ognuno passa lontano dal collegio 51-Se ne pagano 3 all’economa 52-Ci piace raccontare quelle “…di corridoio” 54-La provincia siciliana che non è bagnata dal mare 55-Anche i mister Tinelli e Fatutti giocano così 56-Dio dei venti (non è Sarcinelli quando rutta!) 59-Tantissimi la guardano alle 14.30 60-Il gruppo del “Corriere” dove entrerà anche VdC 62-…si parla in biblioteca! 64-Ci incontri spesso Ceps 67-Il Santo patrono di Pavia 69-In quelle del rettore incorriamo spesso 70-Il cairolotto per definizione 71-Le iniziali di Idro m.q.m.

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Verticali 1-Con Rino e laringoiatra è una specializzazione di Medicina 2-Le iniziali di All’Avena m.q.m. 3-La D’alessandro di Studio Sport 4-Lontani (come quelli del paradiso) 5-Addetto Grafica del giornalino 7-Quello di Cesario m.q.m. quando canta è spesso eccessivo 9-I nostri articoli, a volte, lo sono volutamente 10-Le vocali del mister pugliese 11-La provincia di Uzzino m.q.m. 12-L’erasmus tedesco dello scorso anno 13-Al Fraccaro tutti gli preferiscono la notte 16-La piazza del nostro collegio 18-L’erasmus di colore di due anni fa 20-Serve la password per accedervi in sala pc 22-Già rovesciato di fronte al Cairoli (non nell’operazione Ambaradam!) 24-Il nostro è certamente il migliore 25-Associazione Italiana Viticoltori (Pede è il suo primo socio!) 27-I nostri colori 28-M.q.m. della 47 29-Le nostre sale in inglese (sentite Colucci) 32-Consonanti del secondo Giannini 34-Noi lo siamo, con ironia, delle vicende del nostro collegio (e non solo!) 38-Paese in cui si allena la squadra di calcio 40-Chi da la borsa di studio 42-Il mare che bagna Gallipoli (e Carrozzo!)… PS Dove sei? 43-Camera 41 44-L’ho creato per il vostro … 44,5-Lettera greca 47-Al presepe sono sempre bastonati! 49-L’erasmus albanese 50-Ucciso nel suo bagno, illuminista come noi! 53-Famose quelle al piano 55-Formula chimica dello zucchero nella macchinetta 57-Così comincia la prov. di Pede 58-Le Nazioni Unite 61-Il liquore per i bombardini del presepe 63-L’alternativa inglese 65-Iniziali di Lionello 66-Provincia di Esposito e Yoghi m.q.m. 68-Targa della capitale!


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