/Numero125

Page 1

16 maggio 2011

numero 125 — anno VI

RIPIJAMOSELO!

Ora che sono usciti i campioni, tocca tirar fuori i cojoni.

Oltre l’ostacolo di Splendid Quello che il Plinio Soccer ha superato mercoledì scorso, sul campo dissestato del CUS, era senza dubbio l’ostacolo più insidioso di questo campionato; ma non mi riferisco alla squadra dello Spalla, a cui nondimeno va l’onore delle armi. L’ostacolo di cui parlo è lo spettro della scorsa stagione. Una stagione anomala e amara, dove siamo stati declassati, senza quasi accorgercene, da protagonisti a semplici comparse; un colpo che ha lasciato segni profondi nella mentalità della squadra, che per lungo tempo è stata vittima di una vera e propria crisi di identità. Una crisi che ora però appartiene al passato. Con la qualificazione alla fase finale, possiamo guardarci indietro con più oggettività, per renderci conto che il calvario che abbiamo attraversato è stato un male necessario a farci riacquistare l’umiltà, il cinismo e la fame di vincere che forse avevamo perso. Ed ora, superato l’ostacolo, non resta che una cosa da fare: continuare a correre fino al traguardo.

Cardano Fail Party C’è chi dice che il segreto del successo di una festa è la location. Il collegio Cardano, quest’anno, si è dato da fare per dimostrare il contrario. Vediamo dunque quale catena di eventi ha portato a quella che in molti hanno definito la peggiore festa collegiale degli ultimi anni. Partiamo dagli antefatti: qualche settimana prima una delegazione cardana aveva implorato in ginocchio, fra lamenti e pianti a dirotto, il Collegio Fraccaro di concedere loro l’uso del locale Tabù di Bressana Bottarone (sede della festa malriuscita), fino a quel momento affittato in esclusiva al Fraccaro e sede del precedente Plinio Summer Party . Inteneriti dallo spettacolo degli inesperti collegiali al loro primo tentativo di organizzare una festa e sempre generosi con i principianti, i fraccarotti avevano dato la benedizione in cambio di una modica somma, dopo aver carezzato la testa e regalato biscottini ai cardani più disperati. Segue Goran a pag. 5 PAGELLE Fraccaro - spalla 1a1 A pag. 2

http://www.collegiofraccaro.it/vdc

SPORT E ROMANZA Mila e Shiro incontra Holly e Benji A pag. 5

IMPOSTORI L’asse Catania Tripoli A pag.8

vocidicorridoio@collegiofraccaro.it


Pagelle Fraccaro - spalla 1 a 1 SCECCU: 6- . Il nostro bovino è un po’ intimidito dalla sfida per il passaggio del turno e resta sulla linea di porta per la maggior parte del tempo. Un paio di incertezze ma anche alcune buone prese su delle palle abbastanza insi- sto. DERUBATO diose. Grande impegno ma poca continuità. ALTALENA.

la gioia del gol solo perché l’ultimo tocco è di Igor. Magari un colpo del genere non gli riuscirà più, ma per ora ci basta que-

MIMMO: 7,5. Che dire, sembra che il napoletano POLO. 6,5. Il pugliese finalmente si ri- oltre ai soliti polmoni d’acsveglia e regala una prestazione composta e ciaio abbia anche imparato a con poche sbavature. prova a salire a cen- coordinarsi negli interventi e trocampo ma vienelle reazioni. Sono lontani i ne richiamato dal tempi in cui fioccavano carbuon Tommaso. tellini dopo pochi minuti in Si inventa un paio campo. I problemi fisici condelle sue scivolate dizionano l’ultima frazione per chiudere gli della sua partita, ma come al solito non attaccanti spallanmolla un colpo e recupera anche sugli errozini. Unica pecca ri dei suoi compagni . TATA la testa spigolosa che ogni tanto gli fa mandare la palla dove non dovrebbe. PIETRA ANGOLARE IGOR 7,5. Dopo una settimana di dolori alla caviglia il capitano non si tira indietro e MOVIOLA 7. Il fatto di dover affrontare gioca come sa. Ringhia ai conigli spallanziun attaccante addirittura più grasso di lui ni concedendo loro pochissime azioni ofgli mette sicurezza. Testa di camion non fensive. Ribalta la partita avventandosi sul perde un pallone di testa e pallone del pareggio. Il centrocampo è il umilia il povero Mario suo campo di Cimino, che tocca combattaglia e lui li plessivamente due palloni in mezzo semin 90 minuti. Si fa trovare bra Leonida pronto a svettare anche contro i persiasulle insidiose palle inattini. RINGHIO ve avversarie. Grosso nella vita, grande in campo. LEONE MARINO

TOM 7. Si prende l’impegno di affrontare uno degli attaccanti più forti del torneo e gli concede un solo tiro in tutta la partita, recupera le numerose palle che rimbalzano pericolose in area biancorossa senza batter ciglio. Tra un <mannaiad> ed un <porcam> confeziona una prestazione degna di nota. RACCATTAPALLE

SACHA: 6+. Gioca una partita di sacrificio, poco incisivo in fase offensiva, si fa invece rispettare in difesa, posizione che non gli compete, ma che ricopre con sicurezza. Si fa comunque notare per qualche scatto sulla fascia e sfiora anche un bellissimo gol nella ripresa. AGNELLO SACRIFICALE

PATRIZIO: 6. Prestazione un po’ anoniMEX: 7,5. Da lui ci aspettavamo solidità ma dell’anima candida del Fraccaro. Pecca in difesa e il solito spirito di sacrificio, non un po’ d’egoismo, ostinandosi nel dribbling certo un sinistro al volo che non gli regala anziché passare la palla. Speriamo che nelle

2

ampie praterie del Mascherpa possa sfruttare meglio le sue caratteristiche da velocista. INGOLFATO

EZIO: 6,5. Il biondo genovese è uno stallone non solo a letto, ma anche in campo. Dà sempre filo da torcere alla difesa biancazzurra, ma non trova il gol perché intimorito da un Pappo sempre più Moviola. Nell’ultima frazione di gioco si adatta difensore e recupera palloni venendo scambiato per Ziegler. STALLONE ITALIANO

CIOLLA: 7. Anche lui gioca una partita ordinata e concreta, recupera falli importanti anche solo per far rifiatare la squadra. La sua capacità di tenere palla si rivela particolarmente preziosa nell’ultima frazione di gioco nella quale si giostra numerosi avversari, ansiosi di riprendere palla, che gli rifilano qualche calcio di troppo. CAROSELLO

NAZA: 8. Anche in panchina si fa distinguere per la pacatezza e la flemma con cui dà indicazioni soprattutto se comparata con l’irruenza calabrese del mister dello Spalla. Azzecca il cambio Polo-Savini, facendo retrocedere Patrizio in difesa dove serviva di più la sua presenza. BARISELLI

Mex


La pasta del capitano

Mercoledì 18 ore 20.30 al campo Mascherpa

Giovedì 19 ore 20.30 al Mascherpa

Fraccaro-spalla...basterebbe semplicemente questo per capire l'importanza di questa sfida...In più aggiungeteci che una delle 2 sarebbe uscita dal torneo al termine dell'incontro e il clima partita è già descritto!! l'ultima sconfitta della squadra risaliva a 2 anni fa...una finale che ci eravamo conquistati con il cuore e forse altro...proprio contro lo spalla...e la storia non doveva ripetersi!! Sapere di scendere in campo con 2 risultati su 3 poteva essere un ostacolo...ma il primo tempo passa veloce..e il conto delle occasioni pende a nostro vantaggio..ma questo come sappiamo nel calcio non conta!! E subito nei primi minuti del secondo tempo ci infilano...è un gol che fa malissimo...ma mi guardo intorno..e negli occhi dei miei compagni vedo determinazione e voglia di recuperare..."stavolta no...voglio giocare ancora in questo torneo"..penso fra me e me!!e nemmeno dopo 10 minuti vado a purgarli dopo un gran tiro di messina(negli allenamenti fa cagare ma in partita tira bene)!! Poi il resto della partita l'avete visto tutti..una sofferenza incredibile!! Ma gli 11 leoni fraccarotti, spinti in campo da un pubblico fantastico. non hanno mollato..neanche coi crampi o coi legamenti lesionati(terronaccio sei un eroe)..e rimaniamo in questo torneo! La nostra avventura continua..speriamo fino alle fine!!! il vostro capitano Igor

Sassolini nella scarpa Avremmo pubblicato i punteggi del Chicca, ma poi come avremmo fatto a imbrogliare?! In più si dice porti male prima della fine del torneo… Ne abbiamo pieni i coglioni di chi compra reflex, per poi non portarle alle partite per paura che si rovinino! Una volta le porte delle camere di questo benedetto posto erano aperte più spesso, oggi si sentono solo sbattere... per la gioia dei due nani che camminano sulle grondaie. Sale la febbre collegiale per l’arrivo delle feste. A me viene la febbre a pensare alle code kilometriche per prendere da bere, e pare che all’unica festa dove l’alcol non finisce mai, si debba lavorare. Peccato. C’era una volta.. c’era una volta… c’era una volta… una redazione di Voci di Corridoio. Il comitato oltrechè dedicarsi alle cazzate sui topi, dovrebbe chiamare i Ghostbusters e prendere definitivamente sul serio la questione dei collegiali fantasma che aleggiano in questo maledetto posto.

Maronna mia!

3


Bravi ragazzi Bravi ragazzi. Orgoglio, corsa, voglia di non mollare mai e proseguire questo sogno della vittoria del torneo più desiderato dell’Intercollegiale. Bravi ragazzi. Presenza, voce, fiato, insulti, urla per incoraggiare i nostri compagni collegiali che lottavano lì, in quel campo, per regalarci emozioni e soddisfazioni. C’era molto in ballo in questa partita, anzi, tutto era in ballo; una sconfitta sarebbe stata un disastro, con il Cairoli pronto a venir sotto le torri a cantare e inneggiare per la nostra disfatta vista la loro già avvenuta qualificazione alla semifinale. Ma tutto ciò non è avvenuto, non per fortuna, ma per merito. Ci abbiamo messo le palle in quel mercoledì, sia chi giocava sia chi cantava. Ci abbiamo messo il cuore sia chi prendeva a calci un pallone sia chi urlava . Bravi ragazzi. Non eravamo in tanti e questo mi dispiace, noi del Fraccaro non possiamo permetterci di fare queste figuracce. Ammettiamolo, quelli dello spalla erano molti di più, e noi??? Noi siamo Il Collegio, IL e non UN collegio, noi siamo i campioni da 5 anni consecutivi, siamo i più odiati, invidiati, e al tempo stesso i più ammirati,

siamo i più ignoranti, siamo maestri per gli altri, SIAMO IL FRACCARO! Non possiamo permetterci di essere numericamente inferiori alle altre compagini, e parlo di quantità numerica non della qualità di chi è sopra quella tribuna a sgolarsi a più non posso e che merita di essere chiamato FRACCAROTTO. Alcuni si definiscono orgogliosamente tali, ma in realtà non lo sono, è solo una definizione ma non un dato di fatto. Non è la felpa rossa o bianca che sia, la ghirlanda del Summer Party o la stanza nella quale vivi a renderti un collegiale. Sono i fatti, la presenza, le prestazioni, la voce a renderti un vero FRACCAROTTO. E’ ora di concludere questo articolo. Non è finita ragazzi, c’è il Cardano davanti a noi, dimostriamo con i fatti di essere FRACCAROTTI, non ci sono scuse, da ora in poi le partite saranno tutte serali, niente lezioni, niente malanni, niente di niente. SOLO IL FRACCARO con un solo motto nella nostra testa: IDEM VELLE. Diamone prova. Foggia

Serata alternativa In una calda notte di mezza primavera, mentre un tiepido vento gli sfiorava il culo, i nostri eroi, incuranti degli oscuri presagi che venivano dal cielo, decisero di trascorrere una serata lontana dalla mondanità pavese. Calarono lungo Strada Nuova, senza fermarsi nel caos del Safarà, senza tracannare i soliti cocktail, l’incontro con un amico non li dissuase dall’opera. Le voci che giravano incontrollate per le città narravano di uno spazio triste e vuoto, in una località remota sulle sponde del Ticino, laddove si recavano solo pochi comunisti a cercare la pace interiore. Fumi esotici li avevano storditi prima di uscire, una musica soffusa ed eterea placava i loro animi. Giunse in loro l’atavico desiderio di ritrovare un contatto con la natura. In particolare uno dei due voleva rivedere quel fiume che tante gioie e dolori gli aveva trasmesso in passato. Fu così che, seguendo il corso del biondo Ticino, ci fermammo in uno spazio verde, dove pochi eremiti tracannavano birra, simbolo della contestazione al potere fascista che controlla questa città, limitando ogni libertà di espressione. Ma in quella situazione non si sentivano a loro agio, erano ancora lontani da quella solitudine nella natura che tanto cercavano. Fu così che decisero di avventurarsi,

nonostante le paure del più timoroso che voleva seguire la luce, in un sentiero buio e sterrato. Alberi secolari cingevano la strada, rumori di una natura selvaggia venivano dalla selva, il fruscio dell’acqua accompagnava il cammino. Man mano che proce-

Le tifoserie. Finalmente, nella decisiva partita contro lo Spalla, fronteggiamo una tifoseria degna di questo nome con cui diamo vita a una sfida, fatta di cori e sfottò, intensa quanto quella tra le squadre che si scontrano in campo. Fortunatamente non si verificano situazioni di tensione e si torna a casa consapevoli di aver vissuto una giornata di vero sport. MENTALITA’ ULTRAS

Springbreak Party Cardano. L’attesissima prima festa dell’anno delude un po’ tutti, tanto da essere definita la “peggior festa della storia pavese”. Tra le cause del fallimento una location allestita senza cura, dosi di alcol inadeguate e un personale inefficiente. Si salva solo la musica, mentre per il resto converrà prendere esempio da altre feste... RIMANDATI

4

I due compari si consultano prima di uscire. devano si posero una questione: trovare al più presto un’uscita o lasciarsi trasportare dall’adrenalina del momento? Mentre si abbandonavano a questi ragionamenti, due figure spuntarono dall’ombra: un uomo e una donna, accovacciata di spalle dietro a un cespuglio. L’uomo procedeva con passo

svelto lungo il sentiero, turbando gli animi dei due giovani, già provati dalle fatiche del cammino. Fu così che la paura prese il sopravvento, costringendoli a cercare freneticamente una via di uscita. Mai come in quel momento ci fu tanta voglia di tornare alla civiltà, mai come in quel momento avrebbero voluto essere in camera. A quel punto un flash: erano già in quella camera? Può la mente umana spingersi fino a creare una realtà alternativa? O erano state le loro paure a manifestarsi? Un lampo non del cielo, ma della mente, risolse la questione, mostrandogli un sentiero di uscita. Sulla strada del ritorno, importanti rivelazioni sul loro recente passato, gettarono luce su avvenimenti misteriosi. Poco dopo si ritrovarono a rifocillarsi presso una locanda di indù, che non seppe soddisfarli per via delle porzioni rabbiniche(“ ho capito che siete musulmani, ma OIDOCROP!” fu il commento). All’entrata del collegio incontrarono alcune coppiette che li derisero e li biasimarono per il loro stile di vita dissoluto e inconcludente. Nonostante il severo giudizio degli amici i due ragazzi andarono a letto felici e fieri di aver vissuto un’esperienza “alternativa”. Pietro & Esse Derpo. Il tirannicida, si sa, non è un mestiere che si può fare parttime. Eppure, appena due numeri dopo aver tacciato il Direttore di assenteismo, l’aspirante uomo forte di VdC diserta la redazione “per motivi di studio”: gli crederemmo se non avesse gozzovigliato fino alla sera prima in compagnia dell’amico Banti al Cardano. Di questo passo, caro Goran, il tuo colpo di stato più che alle Idi di Marzo finisce per assomigliare ai Pesci di Aprile. INCOERENTE


(una ragazza, arrivata vergine, uscì borbottando di non avere mai voluto tre figli). Le pause per la distribuzioni dei chupiti faceGià allora gli osservatori più attenti si eravano sospettare che le bariste stessero dino accorti dei numerosi segnali del fallisperatamente cercando un dizionario di mento incombente che circondavano l’imspagnolo per decifrare quella parola a loro presa, mente gli ottimisti si sforzavano di sconosciuta. giustificare i numerosi gatti neri e gli storLa sfiga colpì duramente anche la collocami di cornacchie che inseguivano i cardani zione degli stand, praticamente divicon la scusa dell’arrivo della si solo da pochi millimetri l’uno stagione calda. L’inspiegabile dall’altro. Le folle oceaniche riunite catena di disgrazie avvenuta per arrivare, dopo una lunga e penonella strade vicino al collegio sa attesa, a farsi servire tre gocce di Cardano nelle settimane seacqua colorata, non la presero bene, guenti (cinque incidenti d’auto, e i cori si scatenarono contro la scarquattro cornicioni crollati, tre sa rapidità del servizio e la simpatia attacchi cardiaci e due attacchi da kapò degli addetti alle bevande del mostro di Loch Ness) fece alcoliche. però sorgere molti dubbi anche Per fortuna, si disse, c’è la musica. negli animi più sereni. Purtroppo sfortuna e mancanza di Nonostante gli oscuri presagi i abilità gestionale furono fatali anche cardani non si davano per vinin questo caso. Lo spiazzo esterno, ti. “La sfiga non esiste, la noinfatti, era silenzioso e triste come stra festa sarà la più bella di una fermata del tram, mentre all’intutte” dichiarano gli anziani, terno del locale folla e temperatura prima di essere colpiti da uno alta costringevano i più a bocchegsciame di locuste. Nemmeno i Irresistibili momenti di trasgressione al Cardano giare alla ricerca spasmodica di aria complimenti dei venditori di Spring Break-Balls Party. fresca, trasformando il ballo in una cornetti portafortuna riuscirono a fiaccare lo spirito degli indomiti carda- tuffarsi sull’asfalto per inseguirli. Contusi e scena da acquario da film dell’orrore. ni, che inondarono le mense universitarie affaticati, una volta scesi dai pullman gli Insomma, un fallimento degno di un demodi volantini formato famiglia raffiguranti invitati erano accolti da un locale affollato tivational. L’evento migliore della serata è un clone di Lady Gaga sul punto di strap- come la metropolitana di Milano nell’ora di stato assistere, durante il viaggio di ritorno, alle scenette di chi rischiava la vita per parsi la maglietta per il trauma di avere il punta. Persino Savini si sentiva stretto. Chi sperava di potersi rifugiare fra i fumi bloccare un camion, confondendolo con simbolo del Cardano tatuato sull’addome. Le promesse dei volantini erano molte: ben dell’alcool venne presto deluso. Per qualche una navetta. quattro gruppi e consumazioni illimitate. strana coincidenza i cocktail erano finiti Voto: meno dieci. Chi aveva assistito alle tremende mutilazio- ancora prima di cominciare (anche se c’è ni subite dalle bariste cardane nel tentativo chi dice di avere visto un certo Omar Giozzi Derpo di afferrare coltelli dalla parte della lama occhieggiare le bottiglie con aria sospetta). cominciava già a ridere sotto i baffi. In ogni Le code davanti all’unica spillatrice della caso il pubblico ignaro, attirato dalla scritta birra raggiungevano lunghezze bibliche Segue dalla prima

“Tabù” che ricordava i fasti di ben altre feste, fece incetta di biglietti e si riversò sulle strade, in attesa delle navette. I guai cominciarono proprio in quel momento. Gli autisti degli autobus, colpiti da un crollo fulminante di quoziente intellettivo,confondevano le fermate con parcheggi per disabili, costringendo chi era in attesa a

La solitudine del n. 2 Amore è mangiare lo stesso panino, è fumare la stessa sigaretta, è guardare sempre le stesse tette. La leggiadria di un braccio sottile e di una corsetta agile ed eterea potrebbe soffrire della decisione e dell’aggressività di una difensora pronta a tutto, a spaccare gambe e andare avanti a forza di testate. Proprio quando questi fenomeni si incontrano può dirsi che sia nato un grande amore. Parliamo della calciatora più ignorante e cattiva della squadra del Collegio Nuovo e dell’ossessionato e tossicodipendente Preso Meil del Plinio Soccer. Il dolce gigione Polo, infatti, sembra che non voglia fare i conti con il fatto che l’autorevole Messina e la stazione radio più amata dal Collegio Fraccaro, Gughino, stiano provando ormai da tempo a fargli capire che la sua temibile valchiria sarda regali prestazioni decisamente superiori nel tanto bistrattato torneo intercollegiale di calcio femminile. Il condiviso numero due certamente agevola i paragoni, ma nonostante questo è commovente vedere come il sorridente Coccolino sia orgoglioso della sua dolce (…) metà, manifestandolo con il sincero e soddisfatto ondulare della sua testona ad ogni fiera craniata che la tuttofare Tora sfodera ad ogni partita. L’unica cosa che probabilmente lo stupisce è la possibilità di fare tutto questo senza la canonica sniffata di Polase e la 48 ore di me-

ditazione e isolamento che precedono ogni partita, senza neanche l’incentivo di un martello psicologico che spinge a fare chilometri di corsa ogni giorno. Colpisce le romantiche spettatrici anche l’occhietto lucido e incredulo della tifoseria fraccarotta nel vedere più di una femminuccia dilettarsi non male con il virile gioco del calcio, e non serve a convincerci di questa presunta consapevolezza il tenero salentino che ad ogni partita sminuisce il suo imbarazzo con un entusiasta “Me ne sto!”. Gigione, sappiamo tutti che quando la tua donna gioca col numero due pensi solo una cosa: POVCA MEVDA.

Lui, Lei e l’Altro. Livia

5


VdC

6


Per festeggiare la prima Semifinale della sua carriera, Moviola ha deciso di posare senza peli per la gioia dell’art director, regalondoci cosÏ un nuovo, magnifico, Puttanone della Settimana.

7


E LTR O N

CA

RE A S PAS

NO I IER N I I potenti mezzi della Redazione hanR AB

no sventato l’ennesimo attentato all’informazione: l’autore della rubrica “Pane e Libia” si è infatti reso colpevole del reato di plagio ai danni del dott. Spartaco Alfredo Puttini, la cui opera è reperibile per intero presso il sito Eurasia - rivista di studi geopolitici. Trovate sottolineate nel testo le (esigue) parti autografe del reo.

TRIBUNALE DI PAVIA ARTICOLO SOTTOPOSTO A SEQUESTRO PREVENTIVO SU PROVVEDIMENTO DELL’AUTORITA’ GIUDIZIARIA In Data 15.05.2011– AI SENSI DELL’ART 666 C.P.P. Per violazione dell’articolo 666 co. 1 lettera a-bis della legge 666/69 Decreto n. 1969/69 R.G.N.R. Nr. 666/69X. Gip. Comando Carabinieri Pavia-NOR. Nucleo PF TPC-Milano.

Pane e Libia di Angelo Consalvo Talio far approvare drastiche ed inusitate misure sviluppa a grande velocità sotto i nostri Considerazioni dal fronte pavese occhi è necessario cercare di contestualiz(da leggere ascoltando Bhairava di Lloyd alle Nazioni Unite. zare la situazione. Miller / 1965 Oriental Jazz) Ci sono parecchie cose che non tornano nel modo in cui questa crisi viene raccontata. Questo anche al di là delle minchiate più colossali: la fuga di Gheddafi, la sua morte e la sua resurrezione su tutte. L’esperienza dovrebbe lasciarci intuire che, al di là di chi sia Gheddafi, ci troviamo di fronte ad una montatura mediatica clamorosa. La storia del bombardamento a tappeto voluto dal dittatore sui dimostranti pacifici è grottesca quanto la ricorrente frottola delle fosse comuni, lanciata a titoli cubitali ad ogni crisi per scioccare la smarrita opinione pubblica occidentale e spingerla ad accettare l’intervento propiziatorio degli anglo-americani (che le bombe sui civili inermi sono soliti lanciarle sul serio). I bombardamenti sui cittadini inermi delle città sono stati categoricamente smentiti dagli stranieri che hanno lasciato il paese.

Le uniche certezze paiono queste: che oggi la Cirenaica è in mano agli insorti ed il paese è spaccato a metà. Nessuno controlla più le frontiere del paese, nel quale è data ormai per assodata la presenza di mercenari stranieri, molto probabilmente più dalla parte degli insorti che da quella di Gheddafi. La crisi mostra tutti i segni di un climax ascendente di complicazioni. La destabilizzazione del paese arabo pone inquietanti interrogativi anche a quelle forze che hanno soffiato sul vento della sedizione e che adesso, come l’apprendista stregone, devono decidere quale prezzo pagare per porta-

Innanzitutto non esiste alcun vento del deserto che è partito dalla Tunisia e che dopo l’Egitto è giunto in Libia spingendo i popoli arabi alla rivolta contro i loro regimi. Se la crisi tunisina e quella egiziana (che era iniziata già dal 2008!) hanno inequivocabilmente elementi in comune per la caratteristica dei regimi in piazza (fiduciari degli Usa) la crisi libica rappresenta un caso completamente diverso. Semmai, un elemento in comune potrebbe essere costituito dall’esorbitante aumento del prezzo dei cereali che ha pesantemente colpito i paesi nordafricani che ne sono grandi importatori, peggiorando sensibilmente le condizioni di vita di quei popoli. Le maggiori difficoltà a ottenere un bene di prima necessità ha sicuramente costituito il lievito delle rivolte. Ma le analogie non si fermano qui.

Il caso della Libia è completamente diverso da quello tunisino ed egiziaMa anche lo stesso svilupparsi degli no. In Tunisia e in Egitto i regimi si avvenimenti che ci viene raccontato sono trovati di fronte all’esplosione di lascia alquanto a desiderare. I rivolmanifestazioni pacifiche che hanno tosi, stando alle notizie fornite, tentato di reprimere nel sangue. Consembravano dover marciare sulla trariamente a quanto ci è stato raccapitale da un momento all’altro. contato lo sviluppo della crisi sembra La caduta di Tripoli, come il suo suggerire che in Libia il regime ha presunto assedio hanno tenuto le dovuto affrontare da subito un’insurprime pagine dei giornali. La fine di rezione armata di ampie proporzioni. Gheddafi sembrava segnata, queA questa insurrezione hanno partecistione di giorni, forse di ore. La pato spezzoni dell’esercito e intere controffensiva governativa del 2 tribù, oltre che bande armate. Ecco marzo ha chiarito che i rivoltosi perché il paese è precipitato nella Talio, proprio come Gheddafi, è un personaggio che sono inchiodati in Cirenaica e che le guerra civile. Non possono esserci non vorreste avere come vicino di casa. truppe governative fedeli al colondubbi che l’insurrezione sia stata ornello sono a circa 200 km da Benganizzata da tempo, probabilmente gasi. Lo stesso Gheddafi, che, ci era stato re a casa la partita. Perché è chiaro che con il supporto esterno di oppositori al raccontato, sarebbe stato da giorni chiuso senza un intervento diretto anglo- governo di Gheddafi rifugiatasi in Gran nel bunker in attesa del suicidio (come Hitamericano i rivoltosi non ce la faranno mai, Bretagna e negli Usa, o di questi stessi paeler al museo delle cere di Milano), ha parlacosì come è chiaro che questo intervento si. La diffusione delle bandiere monarchito più volte alla televisione o al popolo sulrischia di cementare attorno a Gheddafi che mostrataci dai rivoltosi fa pensare a la Piazza Verde. Il dubbio è che tali notizie gran parte del paese all’insegna della difesa un’operazione pianificata con cura, perché vengano date a scopo propagandistico e della patria minacciata e che qualsiasi in- in un regime come quello libico le bandiere che vengano utilizzate come arma di guerra tervento di terra rischia di aprire un altro della monarchia deposta non si comprano psicologica. Dare Gheddafi per spacciato fronte per l’imperialismo americano. An- al mercato di piazza della Vittoria al sabada subito è servito a scongiurare qualsiasi che se non sono possibili al momento ri- to. intervento dall’esterno in suo soccorso e a sposte inequivocabili ad una crisi che si

8


C'è da chiedersi se la Libia sopravvivrà come Stato unitario e sovrano. Non si conosce il numero delle vittime degli scontri ma è chiaro che data la natura della dinamica in corso queste non possano essere messe solo sul conto del regime. E soprattutto che sono destinate a salire, comunque vadano le cose. (Vedremo a chi andrà il primato delle morti civili se a Gheddafi o agli Occidentali. Ora come ora sapete già chi è in vantaggio). Ciò che emerge con certezza è il peso dei clan tribali. Molti erano forse scontenti per come Gheddafi stava tracciando la rotta di una possibile successione, orientata presumibilmente secondo criteri quasi bonapartisti (L'uomo della Provvidenza, l'uomo del popolo). Alcuni, in primis le tribù della Cirenaica, erano forse scontente per la redistribuzione dei ricavati del petrolio ed hanno sommato questa rivendicazione alla riscoperta di un loro particolarismo regionalistico o alla voglia inspiegabile di nostalgia della confraternita senussita (re Idris). Infine è chiaro che per il momento ci troviamo di fronte alla spaccatura di una paese che non è mai stato nazione e in cui la modernizzazione operata dall’alto dal regime non ha saputo incidere in profondità sulle strutture tradizionali. Su queste debolezze, forse aggravate dalla politica che il colonnello ha seguito nell’ultimo decennio, hanno probabilmente agito con la solita capacità i servizi anglo-americani amplificando il tutto. Il dispotismo illuminato del colonnello è riuscito a tenere in patria i proventi del petrolio per dare al suo popolo un tenore di vita dignitoso ed un progresso reale, e questo già lo differenzia dai regimi tunisino e egiziano, ma non è andato al di là. Si è limitato a cooptare in questo suo disegno i clan

tribali preesistenti. Ha cercato un difficile compromesso con i vari clan di un paese da sempre scomposto che è stato assemblato solo dal colonialismo italiano. L’elemento unificante era dato dalla figura carismatica del colonnello, che forse si è progressivamente appannata anche in patria, e dalla promozione dell’eclettica elaborazione ideologica contenuta nel Libro verde ( che ho comprato in allegato a “Il Giornale”, una figata) La recente crisi ha mostrato le crepe dell’edificio costruito dal 1969 in avanti. Ma occorre aggiungere per onestà intellettuale che quest’opera non era affatto facile in un paese che non ha mai avuto una forte storia unitaria e che la capacità di imprimere dall’esterno un colpo di accelerazione alle contraddizioni endogene degli stati di volta in volta nel mirino dell’imperialismo è una tecnica che ha fatto notevoli progressi negli ultimi 20 anni. La Libia del dopo Gheddafi avrà di fronte a sé due prospettive, entrambe terribili. La prima è diventare uno “stato fallito” implodendo in una guerra civile perpetua tra le sue tribù e tra le bande armate che ormai, si dice, abbiano il controllo di interi villaggi. Altro che democrazia in questo caso: ciò che si vede all’orizzonte è una Somalia nel cuore del Mediterraneo. Un caos nel quale scomparirà ogni ombra di società civile, di strutture sanitarie, qualsiasi forma di istruzione. Oppure la Libia tornerà ad essere ciò che era prima di Gheddafi: una provinciale colonia degli anglo-americani: una vacca da cui mungere petrolio e da sfruttare, per lasciare le briciole ad una ristretta élite di parassiti e traditori del proprio popolo, come erano Ben Alì e Mubarak. Come era re Idris. Come sono gli oppositori libici all’attuale regime che vengono coccolati

CARABINIERI - NON OLTREPASSARE

dagli Usa. Se, invece, questa operazione di normalizzazione non dovesse funzionare ciò che attende i libici è l’inferno irakeno. Questo a prescindere dall’aderenza alla realtà delle notizie di una prossima conquista della capitale da parte dei rivoltosi. Perché è lecito dubitarne. In realtà non pare che gli insorti dispongano di gran ché, oltre al controllo della Cirenaica e di qualche villaggio alle spalle di Tripoli. Il resto del paese sembra nelle mani del governo. Tanto che alle ricorrenti notizie smentite su una prossima caduta della capitale ha risposto con i fatti la controffensiva governativa, che il 2 marzo è giunta a 200 km da Bengasi. La crisi si prospetta più lunga e difficile di quanto ci è stato mostrato. Questo lascia supporre che se vogliono farla finita con Gheddafi, gli Usa dovranno intervenire ancor più massicciamente nella vicenda. Possono farlo o limitandosi a dare armi, tecnici e supporto aereo agli insorti oppure con un’ingerenza ancora più massiccia. La cronaca di queste ultime settimane credo sia piuttosto lapalissiana nel far capire le prossime mosse. L’Italia in ogni caso ne uscirà malissimo. Incapace di tutto, fuorché di subire i diktat di Washington. Con un governo che troppo frettolosamente ha scaricato il proprio partner e denunciato gli accordi presi e con una opposizione che sembra più alla ricerca della benedizione di Obama che di convincere gli italiani della bontà di una sua presunta alternativa. Vi salutai Talio

CARABINIERI - NON

Avviso #1

Avviso #2

Avviso #3

Questa settimana doppio impegno contro il cardano.

Lunedì 16 Maggio, in biblioteca, alle 22, si terrà la Riunione del Summer Party.

Sabato 21 maggio alle ore 22 si terrà il tradizionale falò di Yoghi sulle sponde del Ticino. Tutti i collegiali sono invitati a partecipare. Si abbrustoliranno sul fuoco marshmellows, caldarroste e golgiani.

Mercoledì 18 al palacus alle 20:30 sfida valida per il torneo di pallavolo intercollegiale. Giovedì alle 20:30 al campo Mascherpa si giocherà la semifinale del torneo intercollegiale di calcio. Tutti i collegiali sono invitati a partecipare.

E’ richiesta la partecipazione di tutti, anche perché agli assenti sarà riservato un posto di riguardo sulle navette. Le matricole sono cordialmente obbligate.

9


SAPEVÁTELO

La settimana scorsa Pietro Pennetta vi ha gabbato, Modugno (suo conpaesano), il biglietto perché fa il bagarino a San Siro e le provette perché finge di studiare biologia. Tommaso ha in camera l’ultimo, magnifico e sonante Squirting Toy.

GLI INDOVINELLI DI BARISELLI Mentre tornavo in Fraccaro incrociai Giuliano. Gugu stava scortando altri sette anziani che stavano portando con loro sette colonne a testa che a loro volta comandavano sette fagioli a crapa. infine per gni fagiolo c'erano sette matricole. Quanta gente andava in fraccaro?

BIMBI MINCHIA Sfidiamo chiunque a indovinare il bimbo minchia di questa settimana...

Voci di Corridoio

Il Periodico Fraccarotto

Direttore Responsabile Carlo De Grazia Art Director Tommaso Pugliese Redazione Massimiliano Pizzonia Luca Rebecchi Andrea Marcobelli

10


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.