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2 maggio 2011

numero 124 — anno VI

Dottori, dolori e dittatori Botte da orbi per i neo-laureati fraccarotti. Intanto il giorno fatidico è arrivato: tremate tafani!

Editoriale di Goran E’ arrivato il tempo delle lauree. I mitici “pezzi di carta”, il culmine di una lunga serie di notti passate a maledire ogni santo e divinità mai esistita nel tentativo di memorizzare una serie di nozioni che, a quanto pare, dovrebbero trasformare un teenager sbarbatello appena uscito dalle superiori in un serio e competente professionista (o un disoccupato cronico per i nostri amici di CIM). Anche se crisi e inflazione di laureati hanno ridotto le chances di riuscire a guadagnarsi l’esistenza a una roulette russa gestita da un Savini ubriaco, la cerimonia che crea un Dottore (del buco del cul) procede con un succedersi di eccitazione, ansia e infine sollievo. Finalmente i nerd possono urlare al mondo la loro nuova identità da supercattivo, mente le persone più

POLITICA Larno is back! A pag. 2

sane già bestemmiano al pensiero di dovere abbandonare le serata di sesso droga e rock’n’roll per un grigio futuro di ricerche affannose di un primo impiego. Questo, ovviamente, se la laurea conseguita è realmente la fine del tunnel del cazzeggio giovanile, e non solo una misera triennale utile come un preservativo di Sbirulino. Che si tratti di un (lieto?) fine o di un semplice gradino nella scala dell’esistenza, il collegio Fraccaro è pronto a celebrare degnamente l’infornata di nuovi Dottori, festeggiandoli a suon di robuste manate sulla schiena, organizzando feste acquatiche in fontana e cori a tema. E non ci limitiamo agli attuali occupanti delle stanze del nostro almo collegio: ogni ex che si rispetti fa ritorno all’ovile per questa doverosa celebrazione. La fine del mese di aprile ci ha regalato molte soddisfazioni, dalla doverosa conclusione dell’interminabile carriera del vecchio Gughino al successo me-

MONDO Licenziata Ilaria D’Amico

ritato del fisico bestiale, un Gesù da poco risorto. Completano il quadro il buon Ostrichino, che colleziona il secondo successo e finalmente ritroverà la strada per Bressana Bottarone; Turker ed Ezio, la dimostrazione che la laurea in Scienze Politiche è attenta alle esigenze anche di chi vuole concretizzare il suo interesse negli impegni non accademici, e il tenero Idro, che è riuscito a far trascinare nella fontana anche un combattivo Spank e un rassegnato Oda,fra la commozione generale. Vdc augura a tutti i Dottori di potere celebrare altri trionfi e ritornare, un giorno lontano, fra le mura come ex famosi e fieri di essere stati Fraccarotti, a differenza di certi ambigui figuri che da ministri della Repubblica dimostrano ancora di avere bisogno di una robusta dose di ceffoni e flessioni.

CALCIO Il nuovo pendolino di mr. Pizzo

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http://www.collegiofraccaro.it/vdc

vocidicorridoio@collegiofraccaro.it


Larno Giapelogi: tutti gli uomini dell’Assente Tutte le storie del grande giornalismo investigativo iniziano da particolari all’apparenza trascurabili che gettano nuova luce su segreti tenuti gelosamente nascosti da autorità corrotte o incompetenti. Una banale indagine su un furto con scasso può portare alla caduta di un presidente degli Stati Uniti. Una multa compilata in maniera inesatta può rivelare una serie di scandali nella polizia. E’ successo in passato e succederà ancora. Molti, in questi giorni, manifestano scetticismo all’idea che delle parole stampate possano cambiare la storia, ma il potere della penna spesso supera quello delle armi. L’anonimo autore di questo articolo spera che succeda altrettanto nel caso esaminato. La storia narrata nelle prossime righe, infatti, è un resoconto di una lunga serie di problemi e frizioni fra gli utenti di un servizio e la persona responsabile del servizio, il cui atteggiamento rivela alcune decisioni discutibili. I nomi dei soggetti coinvolti sono stati sostituiti da soprannomi di pura fantasia per proteggere le persone coinvolte, ma i fatti sono tutti reali e in parte già noti al pubblico, che può facilmente trarre le proprie conclusioni. Iniziamo, dunque, con l’introduzione del personaggio principale di questo articolo, l’oscuro soggetto responsabile di ciò che sarà descritto in seguito, e che abbiamo per prudenza preferito rinominare Larno Giapelogi. Larno ricopre un incarico di responsabilità molto noto a chi legge, con risultati francamente non molto incoraggianti. La sua autorità si fa sentire molto spesso, tranne, a quanto pare, nel momento del bisogno. Grazie all’aiuto di numerosi collaboratori, infatti, Larno tenta molto spesso di evitare o ritardare gli incontri con gli utenti della struttura che gli è stata affidata. I tentativi di avvicinare Larno durante le ore pomeridiane e mattutine sono spesso infruttuosi, mentre appare spesso nei momenti meno opportuni, specialmente nelle prime ore della serata. Queste comparse al di fuori dell’orario di lavoro, tuttavia, raramente si traducono in un serio tentativo di affrontare i problemi comuni. Larno approfitta del suo status per interrompere raduni a causa di presunte violazioni della quiete pubblica: vedremo più avanti come queste violazioni siano dubbie e tutte da dimostrare. Al di là di queste incontri ravvicinati, tuttavia, le apparizioni pubbliche di Larno sono

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razioni dietro a ogni angolo, giungendo addirittura a nominare una presunta “cupola” responsabile di ogni problema. Osservando i fatti, tuttavia, la fantomatica “cupola” si rivela essere una mera fantasia: il gruppo che si oppone a Larno è compatto e privo di capi carismatici (anche perché i presunti capibanda, come il già citato Fuffino, mancano decisamente del carisma necessario). Larno non si scoraggia e continua inseguire i suoi mulini a vento, mentre sembra sempre più chiaro come siano proprio la presenza di Larno e le sue intimidazioni a creare tensioni altrimenti facilmente evitabili. Larno, infatti, utilizza alcuni mezzi a sua disposizione a scopo intimidatorio, minacciando gli utenti paganti del suo servizio con presunte espulsioni dal servizio stesso per mettere a tacere ogni possibile protesta e critica. Spesso le minacce sono esplicite, ma a volte si scorgono nei riferimenti a una futura “severità”. Le minacce sono solo una delle tattiche impiegate da Larno per mantenere un ordine che si potrebbe ottenere in maniera molto più semplice e organica grazie al dialogo e al compromesso. Larno si avvale del suo potere per confiscare proprietà che non gli appartengono, spesso con motivazioni insufficienti. Gli oggetti confiscati in alcuni casi non sono La redazione di Voci di Corridoio al lavoro mai stati restituiti, e anche presunto. Gli stratagemmi per nascondere quando i legittimi proprietari ne rientrano questa tendenza vanno dal convocare un in possesso spesso hanno cessato di essere numero imprecisato di persone e farle at- utili. tendere per ore senza spiegazioni, solo per Prendiamo ad esempio un recente avveniinterrogare i pochi che ancora lo attendo- mento. Larno, con la scusa, francamente no, al diramare comunicati impersonali per poco consistente, di limitare il rumore di lettera, senza aspettarsi risposte. Emerge un incontro non ancora iniziato, ha ritirato inoltre una tendenza a imputare un certo delle provviste di cibo e alcolici che altrinumero di persone di ogni crimine anche menti sarebbero stati consumati poche ore in assenza di prove definitive, creando figu- dopo. Gli alimenti sono stati restituiti; re mitiche di “nemici pubblici” anche quan- troppo tardi, tuttavia, perché potessero do le colpe sono distribuite più equamente. servire al loro scopo originario. Ecco un esempio: nel corso dello scandalo Spesso Larno incarica i suoi sottoposti di denominato “LagunaGate” (dovuto all’alla- perquisire luoghi privati e rimuovere oggamento di alcune camere causato dalla getti appesi e non. Le ragioni di questo tensione con una minoranza etnicamente compimento sono parzialmente giustificate compatta), Larno è subito saltato alla con- da una norma che dovrebbe impedire l’afclusione che all’origine del problema dove- fissione di materiale alle pareti: tuttavia va esserci un certo Daraglionzi detto Fuffi- non si capisce come questa norma si applino (nomi migliorati rispetto agli originali), chi a mobili o altre superfici, e in ogni caso, quando Fuffino era in realtà solo marginal- la scelta dei soggetti da sottoporre alle permente coinvolto e aveva anche tentato di quisizioni è viziata da alcuni pregiudizi (la dissuadere alcune conoscenze dal mettere famosa “teoria della cupola”) o dalla partecipazione di questi soggetti ad attività sgrain atto i loro progetti. Larno, tuttavia, si aspetta di trovare cospi- dite a Larno. piuttosto infrequenti. Di solito si limitano a pochi incontri, nei quali ammonisce il pubblico contro presunte minacce e abusi interni, si complimenta per l’organizzazione di eventi culturali solo per ignorare altri eventi di uguale o forse superiore importanza o tenta di nascondere le tensioni e di affermare il suo pieno controllo della situazione nei confronti del mondo esterno. Le pubbliche relazioni dell’ufficio di Larno vengono solitamente gestite dai suoi sottoposti: il contatto con gli utenti, al di fuori delle convocazioni personali nel suo ufficio, è piuttosto raro. A proposito delle già citate convocazioni, bisogna notare una scarsa disponibilità al confronto con i gruppi e la preferenza per la ramanzina al singolo colpevole, vero o


Arriviamo quindi al punto cruciale del problema: le attività soppresse. Larno sembra provare un certo fastidio per alcune attività che egli reputa troppo rumorose, nonostante le proteste per il rumore siano poco frequenti e spesso inesistenti. Gli standard della rumorosità inoltre sembrano improvvisamente abbassarsi quando sono coinvolti dei soggetti sgraditi a Larno. Ancora una volta presentiamo un esempio recente di questa avversione: la celebrazione di una festa primaverile è stata interrotta con il pretesto del disturbo della quiete,

quando all’interno del servizio gestito da Larno nessuno si era lamentato, né era logico che lo facesse, visto che l’orario e la data avevano fatto in modo che la quasi totalità degli utenti assistesse alla celebrazione. La presenza fra gli invitati di alcuni ex utenti particolarmente invisi a Larno ha tuttavia stimolato una reazione altamente negativa, e la celebrazione è stata sospesa per poi essere ripresa in un luogo aperto al pubblico. Sembra quindi evidente che il comportamento di Larno è quantomeno questiona-

bile. L’utilizzo della privazione di alcune risorse come minaccia crea, inoltre, un clima di scontro, che decisamente non giova al sereno confronto fra le parti. Ci si augura che tutti i lettori possano comprendere le ragioni dell’articolo, compreso possibilmente il soggetto dello stesso.

Ci manca Ilaria D’Amico! Quasi tutti in collegio sanno che sono un milanista sfegatato; quasi tutti in Italia sanno che il Milan sta per vincere uno scudetto; quasi tutti in Europa sanno che ci sono le fasi finali della Champions League con un Real vs Barcellona da far venir i capezzoli duri; quasi tutte le tv del mondo sono sintonizzate sul satellitare (Sky sport 1) o digitale (Calcio premium 1) per non perdersi questi eventi sportivi; quasi tutti reputano Ilaria D’Amico la giornalista con le tette più belle e capezzolose del pianeta tv. Noi del Fraccaro??? NIENTE! Per me, Savini, Sacha, Bidello, Esselunga e altri che non mi vengono ora in mente, tutto ciò è uno scempio. Il tutto per un errore dei tecnici di Sky che hanno scambiato i codici delle schede tra la casa del rettore e la sala comune. Non ce la facciamo più!!! Basta streaming tarocchi per vedere il glorioso Milan abbattere l’armata neroazzurra o la Juventus che continua a fare figure su figure pestando a più non posso il cuore dei poveri tifosi delle Vecchia Signora oramai diventata una Vecchia Puttana o vedere l’ aquila biancoceleste volare nei cieli di Roma, con i tifosi giallorossi che puntano i loro fucili sul volatile

per farlo atterrare e così decollare verso il cielo stellato della Champions. Queste sono emozioni forti che non possiamo vivere con l’angoscia che il segnale del WiFi si indebolisca o che si interrompa l’accesso alla rete. Rivogliamo Sky sport! Rivogliamo il canale 205 della diretta di tutte le partite, Fabio Caressa e Beppe Bergomi e soprattutto vogliamo rivedere quella gnocca di Ilaria D’Amico!!! Inoltre quella di vedere le partite in sala comune è la buona scusa per stare tutti insieme, commentare, ridere e cosa più importante fare gruppo. Ci manca Sky sport… ci manca urlare al gol del nostro beniamino… ci manca Ilaria D’Amico… Foggia

I viaggi di sir Peter Pan Gulliver Vi sembra una follia imbarcarsi su un gommone in mezzo al Po, remare 10 ore al giorno per 5 giorni consecutivi, patendo la fame, la sete, il caldo nelle ore diurne, il gelo nelle notti trascorse in accampamenti di fortuna? E se aggiungessi che, durante quelle giornate non ho visto mai uno sguardo femminile, un culetto sodo, uno stacco di coscia ma solo muscolacci toscani, smorfie scimmiesche, anomalie anatomiche? Un’esperienza del genere può solo stancare e deprimere? O può arricchirti e migliorarti? Le giornate sembravano interminabili, senza i punti di riferimento della nostra vita cittadina, scandite solo dal passaggio attraverso località remote, che spezzavano la monotonia dell’acqua e degli alberi che facevano da sfondo alla nostra impresa. Mi sentivo come il maratoneta che dopo pochi minuti crede di non farcela più, ma per incoscienza, e con determinazione, va avanti. E presto ti alieni dai pensieri della vita quotidiana, prevale lo spirito di sopravvivenza, nell’attesa delle poche pause. E poi arrivava la sera, la navigazione si interrompeva e, non appena trovavamo la

spiaggia giusta, ci fermavamo. A quel pun- sembrati ben più affascinanti di come li to ci riunivamo davanti al fuoco, un pasto ricordavo. frugale sotto le stelle, due meteore e buoA chi mi domanda se lo rifarei non riesco a nanotte. dare una risposta decisa, perché non è passato abbastanza tempo da dimenticare le fatiche e le difficoltà. Sono tornato da troppo poco per avere l’incoscienza di salire di nuovo sul quel gommone, ma è anche vero che vorrei avere un’altra possibilità di arrivare in fondo al Po, possibilmente con un equipaggio composto solo da terroni. In questo modo acquisterebbe tutto un altro gusto. In ogni caso vorrei ringraziare Bounty per aver mantenuto sempre la calma, Nadal per il fuoco, Dolci per le cure mediTornato in collegio, dopo cinque giorni di che a base di sostanze dopanti, Denver per navigazione, mi sono reso conto di esser quelle stupefacenti, Batista per aver suppartito sottovalutando il compito che ci portato moralmente il gruppo, Lemon per aspettava e che serviva una maggiore orga- essersene andato per primo, G.B. per avernizzazione e cooperazione e, soprattutto, lo accompagnato, Kufù per avermi ricordauna scelta ragionata dei partecipanti. E’ to Giozzi in alcuni suoi lati valtellinesi, Rizindiscutibile che, per me, sia stata un’espe- zo per la musica, Eleno per aver aspettato rienza positiva, che mi ha fatto capire cosa di tornare in collegio per farsi un sega. vuol dire trovarsi in situazione davvero estrema. Inoltre, quei luoghi che al momento mi sembravano ripetitivi e mi erano Idem velle indifferenti, riguardando le foto, mi sono Pietro

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Pagelle Fraccaro - sBorromeo: 5 a 0 Sceccu: 6 d’ufficio. Si riscalda inutilmente e si lamenta per l’assenza di una poltrona adeguata per prendere il sole in questa bella giornata primaverile. Colpito da un‘ insolazione gli appare Giovanni Rana vestito di tagliatelle ed è convinto di vedere volare polli al forno. Occhio che i prossimi sono bicefali. TURISTA

Mex: 6,5. Gioca una partita senza sbavature, ma va detto che sulla sua fascia il guardalinee spingeva più degli esterni borromaici. In assenza di Naza ha il difficile compito di gestire la squadra, ma, troppo preso dalla partita, si dimentica di effettuare qualche cambio. Se sta attento alla forma fisica è una garanzia sulla fascia. VIALLI

Polo: 5. Sarà il caldo, sarà la maglia nuova che stringe, sarà la fanciulla che lo segue dagli spalti, sarà una crisi d’astinenza da Polase, ma il leccese confeziona una prestazione non brillante contro degli avversari tutt’altro che temibili. Come ci dicevano al liceo: può fare di più. PECORELLA SMARRITA

Igor: 7,5. Migliore in campo. Dove non arriva Moviola, c’è sempre lui. Si fa rispettare nel suo ruolo grazie alla stazza e ad una forma fisica forgiata nei duri allenamenti invernali. I centrocampisti borromaici non riescono a toccare un pallone malgrado le equazioni studiate appositamente dai loro scienziati nel pre-partita. Suggella la prestazione con un gol da antologia dalla lunga distanza. CARTA “CASTAGNA”

Tommi: 7. Bestemmie a parte il nostro art director, si fa rispettare in difesa e ci regala la gioia di due reti, anche se su palle inattive. Niente male per un difensore centrale. Ormai sembrano lontani gli attimi di defaillance di inizio stagione. STAGIONATO

Genovezio: 4. Il voto del biondo genovese è inquinato da un rigore mancato che come il fantacalcio insegna vale -3. Le solite sgroppate e tiri sbilenchi che fanno sognare la curva ormai da anni. Diciamo che i piedi buoni non sono proprio il suo punto di forza, ma forse aiutato da entità sopranaturali riesce sempre ad essere decisivo. BENEDETTO

Patrizio: 6,5. Anche qui c’è da togliere il mezzo punto di un’ammonizione per reazione che non ci si aspetta dal nostro leggiadro attaccante. Prende calci per 90 minuti dagli avversari a cui da lezioni di calcio e che non hanno altro modo per fermarlo se non quello di stenderlo. MAESTRA DI SOSTEGNO.

Sacha: 7. In assoluto il giocatore in cui si è Mimmo: 7. Solito lavoro da facchino per notato il maggior margine di miglioramenlo scugnizzo più amato dagli scippatori. Il to. Finalmente si rende conto che il calcio è peperoncino propinatogli da Sceccu lo fa un o sport di squadra e sciocorrere più veloce di Speedy Gonzales e gli rina innumerevoli palloni in attaccanti avversari riescono a vedere solo aria avversaria. La sera prila sua scia. Tenta il tiro ma è stato visto leggere il in fase offensiva ma manuale del calcio alla lettecome al solito si fa dira P di passaggio. Si arrabstrarre da un uccello bia un po’ quando non gli si che passava sopra la fanno battere le punizioni, ma qualche pecMoviola: 7. Ora si capisce perché è così porta. PINOCCHIO ca doveva pur averla. BUONA LA PRIMA. stupido. Prendere tutte quelle palle di testa non fa di certo bene a quei pochi neuroni già rincoglioniti dal sole siciliano. Ormai un vero pilastro della difesa, non disdegna di Savini: 7. Finalmente esce dal letargo peBim Bim: 6-. Sostituisce farsi trovare pronto in area avversaria sulle renne e si ricorda di avere i piedi per poter polo sulla destra e si fa palle inattive. Dovrebbe migliorare un po’ mandare in gol gli attaccanti del plinio. notare per la buona visioL’allenamento mirato e le mille raccomanla forma fisica. CICCIONE ne del campo e della posidazioni del mister sono servite a qualcosa. zione. Peccato per i chili di Ci si domanda se troppo accumulati durante l’ectoplasma più il Natale che non lo aiutafamoso di Casale no quando deve rincorrere riuscirà a ripetere la gli avversari. Qualche errore dato molto prestazione anche probabilmente dall’ emozione dalla prima contro gli arcigni vera partita in un intercollegiale. Ci si centrocampisti bicefali. CRISALIDE? aspetta molto anche da lui nel prossimo futuro. FUTURISTA

Mex

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STATE TUTTI ATTENZIONE! Lunedì 2 Maggio alle 14 si rigioca contro i fetidi tafani. Tutti i collegiali non mancheranno di venire a sostenere la squadra. M.q.m. gently obbligate?

LE BOMBE di ESSELUNGA mercato”. Radio mercato In seguito al fallimento e Tuttomercato web sedella PlinioSoccer spa, gnalano le ultime indidovuto agli eccessivi debiscrezioni: scartato l’acti contratti dal precedente quisto di Circeo, che non proprietario Carlo Polo ha passato la visita mediper acquistare massicce ca causa peso eccessivo e dosi di Polase ed effettuaquello di Usai. La dirigenre il restyling della divisa, za biancorossa è alla ril’ex amministratore delecerca di un elemento gato Marco “Ostrega come esperto ma su cui poter Ray Di Benedetto” ha accontare per almeno 2-3 quisito il 46% della sociestagioni: tutti gli indizi tà. Non è stato in grado di sembrano convergere raccogliere la totalità delle verso Alberto Pezzotti, azioni per via dell’intermeglio noto al pubblico vento della SummerParty dell’intercollegiale come spa, società con sede nel Ziegler. La trattativa semprincipato di Martignano, bra ben avviata e numecontrollata dall’ex prorosi addetti ai lavori la prietario Carlo Polo, che considerano già conclusa. ha acquistato la medesiPare che lo Spalla Fc che ma quantità di azioni. detiene il cartellino di Polo ha anche acquisito quote di minoranza col Il neo-acquisto biancorosso festeggiato dai suoi compagni al momento Pezzotti abbia preteso come contropartite tecniproprio capitale personadella presentazione. In platea anche don Gibriele e Moviola. che il discontinuo bomber le, ottenendo i diritti amMaggiani e un centrocampista per tamponare la ministrativi e d’immagine sul proprio cartellimaxisqualifica comminata ad Avarello: l’eleganno. Ha inoltre preteso l’assegnazione del cartelte Giulio Savini, detto il “rettile della trequarti”. lino di Daniele “BillySballo” Vozzi, promettente Il Fraccaro vuole tenersi stretto Savini (pare che terzino nordafricano. Ostrega, da poco annunil senatore Barbieri abbia posto il veto sulla sua ciato presidente dal nuovo CdA, ha immediatacessione) per non rovinare gli equilibri dello mente attuato un piano di risanamento finanspogliatoio ed ha proposto un conguaglio in ziario ed ha promesso di rafforzare la squadra. denaro oltre al cartellino di Maggiani. I fracca“La squadra è ben attrezzata, ma ha bisogno di rotti sperano di concludere la trattativa in temun centravanti di livello che possa esaltare il po per schierare Pezzotti contro il Cairoli. gioco arioso e votato all’attacco di coach Fatutti. Il nostro manager Massimiliano “Esselunga” Pizzonia sta monitorando costantemente il Esselunga pratica il “pendolino”.

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I fantastici clerici vagantes : i Goliardi del Medieovo Goliardici – e meno goliardici Fraccarotti, dopo tanto tempo dal mio ultimo articolo, ho il piacere di tornarvi a parlare, per deformazione professionale probabilmente, di quello che i libri di storia di scuola non dicono (e.g. vi rimando al mio fortunato ed apprezzato articolo sulla Prostituzione Sacra nell’Antichità scritto per la cinquantesima uscita del Giornalino). Vorrei ripercorrere col presente, attraverso versi di poeti, aneddoti e testimonianze storiche, le varie epoche che ha conosciuto la Goliardia, dalle sue origini - a ridosso dell’anno Mille- fin ai nostri giorni, cercando di non limitarmi esclusivamente alla realtà italiana, dato che gli antenati degli Erasmus risalgono proprio a questi tempi. Ebbene sì, i primi goliardi , chiamati clerici vagantes, vissero al tempo in cui i commerci dei comuni del centro-nord Italia furono promotori di una splendida rinascita economica e culturale (XXIII-XIV sec.); ruppero le strutture immobilistiche ancora feudali dei secoli precedenti introducendo un'ampia mobilità, cosa incredibile in un tempo in cui la gente comune quasi mai si spostava nell’arco dell’intera vita. Per clerici vagantes si intendono ecclesiastici giramondo, perché affrontavano viaggi lunghissimi e rischiosissimi allo scopo di seguire le lezioni di un determinato maestro che andava per la maggiore e, se poi quel maestro si fosse recato altrove, essi non esitavano a seguirlo. Spesso era il maestro che restava nella sua sede, mentre gli studenti si trasferivano per andare ad ascoltarne un altro. Dopo questa premessa sorge spontaneo chiedersi che cosa avessero a che fare questi giovani con la carriera ecclesiastica: va precisato che al tempo la cultura era riservata pressoché esclusivamente agli ecclesiastici, in quanto le università sorgevano nelle città per iniziativa di una cattedrale o di un’abbazia e, per frequentarle, gli studenti dovevano essere ammessi alla carriera ecclesiastica prendendo, di solito, gli ordini minori (c’erano anche le scuole laiche, ma non certo numerose). Chiunque volesse studiare doveva per forza di cose diventare suddiacono o diacono. Qualcuno poi riusciva talvolta ad ottenere benefici ecclesiastici tali da consentire loro di pag a r s i g l i s t u d i . Comunemente i clerici vagantes sono considerati giovani dissoluti e scanzonati che se ne stavano spesso nelle taverne a bere, giocare a dadi e rincorrere i piaceri della carne. Non era questa però la loro occupazione preminente: costoro seguivano con interesse le lezioni dei loro maestri e s’im-

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pegnavano nello studio in modo zelante. C’è da aggiungere che per loro sarebbe stato assurdo lasciare le famiglie (in particolare se benestanti o facoltose) e affrontare disagi e sacrifici senza ottenerne una vantaggiosa contropartita. Tali studenti erano soprattutto spiriti liberi, capaci di muovere delle critiche - anche alquanto aspre- alle autorità politiche e a quelle religiose; prendevano di mira, in particolare, papi e cardinali, accusandoli di simonia e vizi di ogni sorta. Naturalmente la Chiesa del tempo non poteva vedere di buon occhio i comportamenti dei clerici e le accuse che costoro le rivolgevano: essa rispondeva condannando la loro vita errabonda ed irregolare, il modo di abbigliarsi, oppure togliendo loro i benefici ecclesiastici, oltre che la libertà di portare l’abito religioso. Va aggiunto inoltre che talvolta le condizioni economiche e sociali di questi ragazzi erano umili, ragion per cui erano quasi sempre esclusi dalla carriera dei maestri delle università medioevali e dagli stessi studenti che potevano permettersi di seguire in modo continuativo le lezioni dei professori. Sappiamo anche di studenti poveri che vivevano di espedienti o al servizio di quelli ricchi o addirittura inventandosi il mestiere di giocolieri. Chi secondo la tradizione diede vita a questo movimento fu un tal Golia (da cui con tutta probabilità deriva l’etimo di goliardia), soprannome di Pietro Abelardo, personaggio contraddittorio, straordinario, prelato e uomo di ingegno, vissuto nel XII , avversario intellettuale di San Bernardo da C h i a r a v a l l e . Abbiamo di questi splendidi ragazzi vivissima testimonianza attraverso copiosi testi poetici che ci testimoniano il loro animo incline alla trasgressione: stupendo è il sonetto “Tre cose solamente m’enno in grado” , attribuita a Cecco Angiolieri, che metonimicamente esalta i vizi rappresentati dalla donna , dalla taverna e dal dado, o anche i celeberrimi Carmina Burana, nei quali, ai suddetti piaceri carnali, si associa la critica alla Chiesa fustigatrice dei costumi libertini, dei piaceri dei giovani, della gioia di vivere. Come accennato, questi antenati dei goliardi, anche se godevano dello status di clerici, fecero da oppositori alla Chiesa e in particolare al Papa che non solo ne era rappresentante massimo, ma

anche sempre più promotore ed esponente di una nuova gerarchia borghese che si fondava sull’immensa ricchezza di cui al tempo godevano tanti fra gli Stati italiani. Va precisato però che ad essere odiati dai goliardi non erano tanto gli umili parroci , quanto invece i frati, accusati di condurre una vita ben lontana sia dall’umiltà che dalla povertà , di gozzovigliare nel chiuso dei loro conventi, di incassare laute prebende. Nasce in questo periodo la letteratura del fratacchione , personaggio letterario dedito ai piaceri carnali, pur nascosto da una tonaca . Alla vita ligia oppure no dei frati, i goliardi contrapponevano il loro ideale di una filosofia di vita attiva, gioiosa, tutta umana e laica. I goliardi si contrapponevano infine anche ai nobili cavalieri (avere un cavallo al tempo era come avere una Ferrari oggi): costoro, infatti, dediti alla professione della guerra, erano derisi dai goliardi con un atteggiamento di superiorità intellettuale e non si esimevano dall’attribuirsi persino maggiori capacità di seduzione sulle donne: « Come vogliono la scienza e il nostro onore/, come impongono l'usanza e il dovere,/ riconosciam che il chierico in amore/ vale assai, assai più del cavaliere. » Ecco qualche altro famoso canto tratto dai Carmina Burana: Gioco con Cecilia, ma non abbiate timore,/sono come il custode della sua giovane età/ perché non si guastino/ i gigli della sua purezza. /Nei giochi dell’amore/ faccio il vergine con una vergine./ Mi piace arare, ma non seminare,/ quindi commetto un peccato venial e , n o n u n o g r a v e . / Indimenticabile è anche “In taberna quando sumus” (Quando siamo all’osteria), nella quale l’autore tesse le lodi del vino e della vita godereccia. Vi trascrivo i versi più s i g n i f i c a t i v i : In taberna quando sumus, /non curamus quid sit humus, /sed ad ludum properam u s , / cui semper insudamus./ Quidam ludunt, quidam bibunt, / quidam indiscrete viv u n t . / Sed in ludo qui morantur, /ex his quidam denudantur./Bibit hera, bibit herus,/bibit miles, bibit clerus,/bibit ille, bibit illa,/ bibit servus cum ancilla,/bibit velox, bibit piger,/ bibit albus, bibit niger,/ bibit constans, bibit vagus,/bibit rudis, bibit magus,/bibit pauper et egrotus,/ bibit exul et ignotus,/bibit puer, bibit canus,/bibit presul et decanus,/bibit soror, bibit frater,/ bibit anus, bibit mater,/bibit ista, bibit ille,/bibunt centum, bibunt mille.


TRADUZIONE: Quando ci troviamo all’osteria/ non ci curiamo più del mondo,/ma pensiamo solo al gioco/ che c’impegna moltissimo./(…) Alcuni giocano, alcuni bevono,/c’è chi si comporta senza decenza./ Ma tra coloro che si accaniscono nel gioco/ ci sono quelli che si riducono senza abiti./(…) Beve la signora e beve il signore,/ beve il soldato e beve l’ecclesiastico,/beve questo e beve quella,/ beve il servo con l’ancella,/ beve il veloce, beve il pigro,/ beve il bianco e beve il nero,/beve il tenace e bene l’incostante,/beve l’ignorante e beve il dotto./Beve il povero e l’ammalato,/ beve l’esule e lo sconosciuto,/ bene il fanciullo, beve il vecchio,/ bevono il vescovo e il decano./Beve la sorella e beve il fratello,/ beve la nonna, beve la madre,/

beve questa beve quella/ bevono cento, bevono mille./ I clerici vagantes uscirono di scena sul finire del Trecento per il mutare dei tempi, ma la presenza degli studenti nelle varie sedi universitarie italiane e straniere è stata nei secoli una costante, anzi un crescendo. Similmente una costante è stata da parte loro l’esaltazione di Bacco e Venere ( cosa che, con un Inno come il nostro non possiamo non condividere.. ). Questi splendidi ragazzi sono soprattutto affascinanti per la loro vita data a una sorta di vagabondaggio intellettuale, seguendo gli spostamenti del loro maestro preferito o recandosi dove insegnano professori famosi, riuscendo ad acquisire una straordinaria esperienza di vita in luoghi diversi in cui

andavano a cercare tutti i piaceri della giovinezza. Io, ormai sommerso dal lavoro, qualche volta vorrei esser vissuto allora e far parte dei clerici vagantes, gente che ha avuto ben poco da invidiare, a mio avviso, ai moderni Erasmus.. Spero di avervi divertito e affascinato con questa realtà semimisconosciuta, occultata e persino a volte ignorata dalla nostra società benpensante . Tornerò prestissimo a raccontarvi delle altre fasi della storia goliardica.

PaoloMichele

Larno’s notes Le recenti lauree hanno mostrato come i fraccarotti abbiano una gran voglia di dare botte; ne avete prese troppe da piccoli o siete diventati repressi da adulti? Metà della redazione, metà dell’11 titolare del Plinio soccer, 2/5 della squadra di basket sono fagioli, ma del collegio non gliene frega niente. Appena entrato in collegio, la cosa più affascinante era la frequenza con cui si facevano le riunioni. Non riesco più a ricordare di cosa s’è parlato nell’ultima, ma so di cosa dovremo parlare nella prossima. Se non fosse presuntuoso mi verrebbe da dire che taluni anziché far matricola non avrebbero mai dovuto smettere di farla.

Equazione: per organizzare una festa da duemila persone, non è sufficiente comprare alcol per tremila. Quando penso al nostro motto, alcune sere, mi viene proprio da ridere. Ogni tanto, anziché chiudere le sale comuni a caso, o mandare lettere ancora più causali, sua immanenza, potrebbe passare un po’ di tempo con noi e con i nostri amici insetti!

un giorno come un altro...

Liquore

In mezzo ai vuoti discorsi e falsi sorrisi fissavo perso il mio bicchiere, stanche bolle salivano lente e in mezzo il mio viso ambrato s' allungava. Mi sorrideva, compiaciuto, come se sapesse il perché ero di nuovo affascinato, da quella droga. Ancor sordo, alzai più volte lo sguardo, ma corridoi di carne e parole, m'accecavano con le loro maschere blateranti. Ho odiato quel tavolo che mi teneva li seduto, quando più reale era il desiderio d' essere a terra con te, ho odiato che tu non c'eri, e mi odiavo pensandoti. Inerme poi strisciai al bancone, e come il più povero dei borghesi, t'affogai dentro un bicchiere, che nn poteva contenerti; ed ora sei ancora qui... a strapparmi gl'occhi dalla notte del mio letto, qui...affianco a me a congelarmi con la tua maledetta assenza. Ti dimenticherò... ma non prima di sentirti mia. Toz

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Pane e Libia di Angelo Consalvo Talio bonario e saggio che aveva stabilito rapporti cordiali con l’Italia, aperto il paese all’Eni nel 1959” . Ma sono molte le cose che vengono sostenute con eccessiva trascuratezza nel corso di questi giorni. La situazione cambiò nel settembre 1969 quando un golpe rivoluzionario portò al potere i giovani ufficiali, tra cui Gheddafi.

Alle 17:45 del 19/03/2011 è scattata l'operazione che un algoritmo a caso ha chiamato Odyssey Dawn. Primo paese a iniziare l'aggressione: la Francia del presidente Sarkozy disposto a firmare carte false pur di recuperare consensi elettorali (nel 2012 sono previste le elezioni presidenziali francesi) e dunque pronto a sfoggiare il massimo cinismo presentandosi come il più belluino nemico di Gheddafi. Subito dopo si sono mossi la Gran Bretagna e gli Usa (in un'intervista del 2007 il generale Wesley Clark, ex comandante generale dell'US European Command che comprendeva tutte le attività americane negli 89 paesi e territori dell'Europa, in Africa e in medio Oriente, asserisce sullo sfondo di risate registrate: “dall'ufficio del segretario della difesa ricevetti un messaggio che prevedeva la conquista di 6 paesi in 5 anniIraq, Siria, Libano, Libia, Somalia e Iran.” Ai curiosi l'approfondimento) mentre il nostro miserabile paese si è dato da fare per approntare le basi di supporto per gli attacchi aerei. Dopo essersi astenute al momento del voto sulla risoluzione Onu, Russia e Cina provano ad avanzare qualche timida protesta (il veto che durante la riunione del Consiglio di Sicurezza ovviamente avrebbe prodotto nei loro confronti una sorta di “pressione” politica e mediatica che le leadership non si sono sentite di affrontare). In Italia siamo di fronte al gioco delle parti Berlusconi - Bossi: l'uno che manifesta il suo allineamento ordinando agli sguatteri La Russa e Frattini di mostrare tutto il loro zelo per venire incontro

ad una macropolitica lobbistica e al tempo stesso di partito; dall'altra parte Bossi si incarica di incarnare le perplessità che in realtà riguardano tutto il centro-destra. In realtà i due non la pensano molto diversamente. Da questo punto dell'articolo in poi, chi vuol continuare a vivere un egoismo produttivo o limitarsi a tre righe di Ansa al giorno ha tutta la libertà di farlo. Ma qui non si tratta di studiare molto o poco per un voto. La macropolitica e l'informazione corretta hanno come unico obiettivo qualcosa di meno stimolante che un bel voto. Inizialmente. La parola chiave è Sapere. E, dato che non voglio trasformare l' articolo in un essai filosofico, anch'io come il nemico sionista odierno proverò ad armarmi di una sorta di cannone. Invece di sparare, cercherò di incamerare tutto il male che i giornali in sala comune vi hanno recato, bombardando a grappolo le menzogne. Con la fine del colonialismo italiano, la Libia raggiunse un’indipendenza per lo più formale sotto la monarchia di re Idris e gli americani furono ben contenti di puntellare la loro presenza nel Mediterraneo con le basi libiche. Fino a quando vennero scoperte mastodontiche riserve di petrolio e le multinazionali angloamericane si gettarono sul paese con avidità. Il regime di re Idris era talmente schiavo delle Grandi Potenze che quando l’Italia, tramite l’Eni di Mattei (altra verità nascosta), strinse un accordo per l’esplorazione e lo sfruttamento degli idrocarburi nel paese (per altro secondo uno schema molto favorevole al paese arabo), bastò una telefonata dell’allora presidente americano Kennedy (pace all'anima sua, minchiate!) perché re Idris costringesse alle dimissioni il suo primo ministro seppellendo di fatto l’accordo sottoscritto con l’Italia. Non si capisce per tanto come Sergio Romano (attento Sbirulino) possa parlare di Idris come di “un re

I laureati pasquali. Ne abbiamo già parlato nell’editoriale, ma è nostro dovere ricordare ai lettori che uno degli obiettivi della nostra presenza in collegio è il mitico “pezzo di carta”, e che nonostante gli abusi fisici e i bagni forzati in fondo tutti noi ammiriamo chi riesce a concludere l’impresa. Anche se il successo accademico non è tutto (specialmente se si tratta di una laurea triennale) è bello potere celebrare chi ha affrontato senza paura una delle tante “atio” del mondo reale. DOTTORI DEL BUCO DEL CUL.

Moreno Morello. Il polentone dal cognome e dall’animo terroni ha un attacco di amnesia fulminante e si dimentica dell’esistenza della preziosa macchina fotografica affidata alla sua custodia. L’atto di negligenza è reso ancor più grave dalla natura preziosa dell’oggetto, che conteneva anche le foto della squadra di calcio. Fortunatamente “Testa di Frigo” del Golgi (omonimo del cammello fraccarotto) salva la faccia alla “testa di rapa”, consegnandoci la macchina ancora miracolosamente intatta. FATA SMEMORINA

Mattia “Toz” Tonucci. E’ brutto dirlo, ma arriva il momento in cui bisogna costringersi a crescere. Tutti i tuoi compagni d’anno si sono ormai laureati, mentre i tuoi studi sono ancora in alto mare e un’eventuale conclusione sembra ancora lontana. Lo stile di vita bohèmienne, tutto limoni duri, alcool e risse, comincia sembrare ridicolo quando i ragazzi a cui hai fatto matricola concludono gli studi. Sei e sarai sempre un fraccarotto; forse è ora di iniziare a essere anche un ex. Ti vogliamo poter picchiare prima o poi! PETER PAN.

(N.d.R. per quanto l’articolo andrebbe letto interamente per coglierne il significato, per questioni di spazio ne pubblichiamo solo metà, il resto nel prossimo numero.) Considerazioni dal fronte pavese (da leggere ascoltando Bhairava di Lloyd Miller / 1965 Oriental Jazz)

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Il nuovo establishment modernizzò con misure oltremodo corrette in uno stato africano estremamente arretrato, a cominciare dalla nazionalizzazione del settore petrolifero. Nel 1986, infastiditi dalla politica antimperialista della Libia, gli Usa si fecero ancora vedere lungo coste libiche. Stavolta si “limitarono” a bombardare Tripoli, causando danni gravissimi e mietendo numerose vittime, tra cui la figlia di Gheddafi. Nonostante il “disgelo” intervenuto da un decennio tra la Libia e gli angloamericani, l’attuale crisi in cui si è arenato il paese arabo è divenuto il nuovo teatro del match che oppone l’ormai vegliardo colonnello (viva Longobucco abbasso Libia) alle Potenze imperialiste. Purtroppo i media raccontano questo ultimo fatto di cronaca in modo molto confuso e disdicevole. D'altronde ancora oggi esiste gente che sbandiera Roberto Saviano (fellone, mercenario dell'amico sionista) e con l'altra mano rivendica vendetta per Vittorio Arrigoni. Ciò a mio dire è cosa peggiore di essere razzisti. Ma tornando a noi: ovviamente è cosa lecita chiedersi cosa stia accadendo veramente in Libia. Perché le notizie dei giornali richiamano episodi drammatici ma assolutamente non confermati e a volte nemmeno logici (lista solo su richiesta e prenotazione), Sappiamo solo che nel paese è in corso un’ampia sollevazione e che il livello di violenza raggiunto può già far parlare di guerra civile. Non sappiamo con certezza quale sia l’indirizzo della rivolta, ma il fatto che i ribelli sventolino le bandiere del vecchio regime monarchico e feudale di re Idris e non la bandiera del loro paese (come invece è avvenuto in Tunisia ed Egitto) non lascia presagire niente di buono per il popolo libico.


SCRIVERÒ PERCHÉ... ... perché, nonostante ci sia chi mi dice di andare a far battute altrove, c’è anche chi apprezza il nostro stile, non solo, lancia pure proposte per composizioni a quattro mani. Oddio, si tratta della tipica situazione in cui la sfiga ti si francobolla e non molla l’osso, ahi, una fitta alla spalla, per rimanere in tema sia di sfiga che non molla, che di ossa, ahi, di nuovo, siamo solo all’inizio ed è già un supplizio. Perché vi svelo un segreto, cari lettori: quelle che dovevano essere quattro mani sono solo due, in realtà, le mie, “Cra, cra, cra”, che suono melodioso, questa cornacchia appollaiata mi sta dilaniando le carni con i suoi artigli, appunto, dicevo, le due propaggini che mancano a raggiungere il numero di quattro. Una stretta alla spalla se la “nobile” bestia disapprova, un verso ogni tanto per spaccarmi i timpani (e non solo), ahi, il “sì, d’accordo”, guarda caso, non è contemplato, il mondo viaggia già anche troppo bene senza il nostro contributo. Ma non sprechiamo altro fiato a parlar di pollame, ahi, (maledetta), ri-ahi, “Cra cra cra”, va bene, ho capito: diamo inizio a quest’illustre collaborazione. Come è noto, il fascino della quotidianità collegiale sta anche nel fatto che ci si trova costantemente coinvolti in un turbine di racconti ed aneddoti, tanto che ogni persona, qua dentro, acquista tratti psico-somatici che, pian piano, trascendono la realtà e sfociano nelle leggenda. Dato che qui c’è chi ci vuole mettere il becco, vogliamo regalare anche a voi il privilegio di infilarci il naso: vi narreremo, perciò, di un fatto accaduto tra queste mura, riservandoci la libertà di omettere i nomi del

protagonista e di chi, più o meno fedelmente, si fa carico del ruolo di moderno aedo. Il nostro soggetto (e mai è stato così nostro) si aggirava disperato di stanza in stanza alla ricerca di qualcuno che condividesse con lui il piacere di cucinargli la cena o, alla mal parata, di offrirgli una sigaretta (o due, una per dopo). Tutta la positività acquisita nelle ultime ore, trascorse nella contemplazione catartica ed olistica della perfezione tecnica che può esser raggiunta nel centrare il cestino della spazzatura con palle di carta senza alzarsi dalla scrivania, rischiava di dissolversi nell’avvilente consapevolezza di aver perduto irrimediabilmente l’opera di tutti i cuochi a sua disposizione. Per non pensare ai gravi rischi incombenti sulla propria regolarità intestinale, collaterali all’assenza di promotori adeguati della stessa, egli si consolò ragionando sull’inevitabile risparmio ottenuto ritardando la riscossione, da parti di questi, di uno dei suoi rarissimi ed introvabili pacchi di pasta. Ma il problema persisteva e nell’aria ristagnavano, ad acuire i morsi della fame, gli effluvi di succulenti banchetti già consumati, a cui non aveva potuto render omaggio con la raffinatezza del proprio umorismo, nonché del proprio palato. Sfoderando il suo proverbiale autocontrollo, si ricordò che la vita è un interminabile susseguirsi di battaglie, che l’uomo è, in realtà, un guerriero, e ripensò ai cinque pericoli dell’ospite a cena: esser troppo pronto a saziarsi, troppo preoccupato dall’arrivare tardi, troppo portato a ricambiare l’invito, troppo attaccato al piatto e troppo gradito. Decise, perciò, di dar fondo a tutta la propria esperienza culi-

naria e spirituale e di prepararsi un infuso di erbe macinate con l’ausilio di una pesante pietra fossile dalle proprietà taumaturgiche reperita ai confini della civiltà, fischiettando un motivetto zen per mantenersi in equilibrio con il karma dell’universo. Al termine dell’opera, pensò che quegli stupendi, inimitabili biscotti che aveva scorto nella dispensa del suo cuoco di fiducia sarebbero stati adeguatamente festeggiati se inzuppati in tale delizia e si recò a prenderli. Un vago senso di disagio, però, si impadronì di lui: non tanto la paura di finirli, quanto la mancanza di quello che gergalmente chiameremmo “il qualcosa in più” fece sì che, tormentato, tornasse ad aggirarsi per il collegio. Ma l’universo è equilibrio, per cui fu rapidamente posto rimedio a tanta agitazione: da una porta egli intravide una pentola ricolma di frutti ed il suo desiderio, prima informe, si trovò soddisfatto dalle fattezze di un limone. Ne tagliò la scorza e l’aggiunse al preparato; fatto ciò, tornò nei suoi appartamenti e, dopo aver consumato tanto ben di dio, si addormentò, soddisfatto dall’aver trovato un altro espediente per rifocillarsi, sognando, sulla scia di tanto entusiasmo, di poter, un giorno, veder realizzata la simbiosi tra la vongola tigre e l’autostrada pedemontana.

Cazza e (la cornacchia) Livia

La redazione di VdC si scusa ufficialmente col

TROVA LE DIFFERENZE

NOSTRO AMATO GUGHINO, per essersi dimenticati della sua pagella sul White Plinio.

IPSE DIXIT Longobeach parlando di come i festeggiamenti delle lauree siano degenerati negli ultimi anni: “Dai… neanche Lui se le meritava tutte le mazzate che ha preso!”

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SAPEVÁTELO

Soluzione del numero 123: era Mimmo. Gli indizi parlavano chiaro: Orlando Bloom (cognome di Mimmo), Ciuchino (simbolo dal Napoli Calcio), uno scienziato al microscopio (Mimmo studia biotecnologie).

GLI INDOVINELLI DI BARISELLI Preso malissimo per il fatto che anche quest’anno Alarico non è stato invitato al cosplay party in camera di Guida, il nostro pokerista di fiducia si acquatta dietro la sua porta tentando di capire quale possa essere la parola chiave per poter entrare nell’agognata stanza. Poco dopo sente qualcuno avvicinarsi e bussare. “24” dice Guida, e prontamente il nuovo arrivato risponde “12”. Da lì a poco arrivano altri tre partecipanti: “12,10 e 8” chiede ancora Guida, “6, 5 e 4”. Alarico, anco-

Voci di Corridoio

ra dubbioso decide di aspettare ancora un attimo e poco dopo giunge qualcun altro: “6”, “3” è è il loro scambio di battute. A questo punto Alarico decide di provare anche lui: alla domanda di Guida “4?” l’aspirante festaiolo risponde “2” convinto di essersi guadagnato il lasciapassare. Tuttavia, nonostante le sue speranze, viene respinto dalla comunità nerd. Che cosa avrebbe dovuto rispondere Alarico per ottenere il pass?

Problemi comunicativi sull’asse GenovaArizona

Il settimanale Fraccarotto Direttore Deontico? Carlo De Grazia Art Director Tommaso Pugliese Redazione Andrea Marcobelli Luca Rebecchi Massimiliano Pizzonia Bullo ammaestrato Pietro Pennetta

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A noi di VdC piace dar fastidio a Marco e Chiara Rossi! A Marco e Chiara Rossi! Soprattutto a Chiara Rossi!


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