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Voci Corridoio WINTER PARTY di

Numero 62—Anno IV

L’ULTIMO EDITORIALE di Monto & Splendid Prima che il 2009 finisca, il Fraccaro si avvia bene al torneo di Basket ed allestisce un’ottima edizione del Presepe vivente: due punti di forza del collegio, messi in crisi da un autunno turbolento. Eppure, senza alcuna certezza di finanziamento, la grande squadra biancorossa di cestisti e questuanti si è presa le sue soddisfazioni. Le matricole sono arrivate al Presepe senza la rituale esperienza della cena, ma han dato comunque buona prova di coinvolgimento. Gli organizzatori hanno incespicato un po’ sui tempi, ma il risultato finale ha premiato tutti, complice un cielo azzurro che non si vedeva da anni. In cantiere per il 2010 varie iniziative, tra cui un cineforum — ACERSAT permettendo — e l’annuale concerto, per una volta non natalizio. Tra di esse, non annoveriamo purtroppo Voci di Corridoio, che con questo numero termina infine la sua corsa, non senza il rammarico dei redattori. Per l’ultima volta da queste colonne, felice Natale a tutti voi.

settimanale fraccarotto

Colonna in progress… di Cazza Cari Fraccarotti, sono ormai quasi tre mesi dacché la prima matricola ha messo piede tra queste sacre mura: il passo incerto, l’aria stranita di chi suppone, ragionevolmente, che la propria vita stia per cambiare, benché non conosca affatto gli strumenti a cui il fato si è compiaciuto di ricorrere. Momenti indimenticabili, concedetemi un po’ di sentimentalismo nostalgico, in cui si prende coscienza che una seconda vita, così mi sento di definirla, sta prendendo lentamente forma: lontani da casa, sconosciuti a tutti, indipendenti come forse non si è mai stati, ci si avvia ad affrontare una fase fondamentale della propria esistenza, quella in cui termina l’adolescenza e ha inizio l’età adulta. Parallelamente a essa, ha luogo un altro processo di “crescita”, altrettanto importante per noi collegiali e incomprensibile per coloro che vengono definiti “esterni”. Come è noto, il

http://www.collegiofraccaro.it/vdc NATALE LE PAGELLE DEL PRESEPE Monto & Splendid a pagg.3-4

28 febbraio 2008

punto di partenza di quest’ultima è lo stadio matricolare: si definisce “matricola” chi, per la prima volta, si avvicina ad una collegialità con l’intenzione di farne parte, pur essendo completamente estraneo all’ambiente. “Matricola”, o “culo”, che dir si voglia, è anche il termine con cui si designa il complesso di rituali e vessazioni a cui costoro vengono sottoposti nell’arco dell’anno accademico: una sorta di rito iniziatico prolungato, dopo il quale si è finalmente degni dell’attributo di “collegiale”. Non è semplice essere una buona matricola, nel rispetto delle definizioni soprascritte, in quanto pressoché nessuno ha la più pallida idea di cosa significhi la parola “collegialità”, e desiderare ciò che non si conosce, soprattutto se si è “oppresso”, è comprensibilmente impossibile.

segue a pag. 2

vocidicorridoio@collegiofraccaro.it SPORT INTERVISTA A FRANZ Goran a pag.6

FUMETTI IL CANGURO Gesù a pag.10


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Presepe segue Cazza dalla prima Di conseguenza, altrettanto difficile, più di quanto si possa pensare, si è rivelato il compito di colonna. Rompere le scatole alle matricole, ordinare loro di fare le cose più improponibili, richiede un certo talento, di matrice prettamente sadica, certo, ma dal mio punto di vista questa è la parte minore del “lavoro”: la vera difficoltà è avviare, prima di tutto, e costantemente mantenere, in seguito, un dialogo con le m.q.m.; cercare il più possibile di risolvere i loro dubbi, le loro perplessità circa una realtà in cui sono state prepotentemente proiettate. Soprattutto, seguirle nel manifestarsi di espressioni della loro individualità, come l’intelletto e la persona-

lità; aiutarle a crescere non solo come collegiali, ma come uomini. Tanto più che un simile comportamento non può che dettare influssi positivi sulla nostra personalità e sul nostro modo di interagire con gli altri, permettendoci di imparare a cogliere ciò che è veramente essenziale nelle relazioni interpersonali. Mi sembra, quindi, un’ottima occasione per mettersi alla prova, che deve essere sfruttata. Tutto sommato, lo sforzo potrebbe essere più

foriero di soddisfazioni di quanto non si possa pensare! Ultimamente, guardando le matricole, mi sono spesso trovato a chiedermi quale fosse veramente il mio ruolo, e credo che la risposta giusta alle mie domande sia questa: usare la matricola nel modo più costruttivo possibile. Questo, a mio giudizio, è il momento giusto per cominciare. Buon Natale e buone vacanze a tutti voi.

BASTA UN GIORNO COSÌ A CANCELLARE 120 GIORNI STRONZI… Alla fine di lunedì avevo un’unica certezza riguardo al fatidico giorno seguente: ci sarà davvero tanto da fare. Col senno di poi posso confermarlo. Sono le sei di sera, il presepe vivente è andato, il lavoro di pulizia è finito da circa due ore e la mia grande tentazione sarebbe gettarmi sotto le coperte e salutare il mondo per quattordici ore, anche non amo dormire di giorno. Comunque devo riappropriarmi della mia vita dopo che per un giorno intero tutti i miei pensieri e i miei sforzi sono stati assorbiti dal PRESEPE. Seduto sulla scomoda sedia della mia scrivania, sento gli occhi stanchi e le mani ancora un po’ infreddolite, memori della prolungata esposizione al rigido clima pavese a cui sono state sottoposte da stamattina presto. Certo, sento la fatica, ma che esperienza ho vissuto! Anche se mi sono già trovato coinvolto nella preparazione di eventi del genere, questa è la prima grande prova dell’entusiasmo fraccarotto. Stamattina, ore 7,30: una sala comune ingombra di paglia, legna, coni per le castagne e palline decorative ospita già i collegiali più puntuali. Tempo cinque minuti per la colazione e il lavoro di allestimento del cortile comincia, tra collegiali super impegnati e incazzosi e altri che seguono alla lettera la regola secondo cui meno lavori più vivi. Puntualmente ogni volta che finisco un lavoro, ma a volte anche prima, mi viene posta dall’anziano più vicino la domanda “Non stai facendo niente?” e immediatamente vengo investito di un nuovo incarico. Per mezz’ora compio un’esplorazione completa del collegio alla ricerca di un arcano bandierone del Fraccaro, missione da cui alla fine desisto, ma che mi permette di scandagliare luoghi che non avevo ancora scoperto.

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Si giunge pertanto, tra tovaglie rosse e stelline, all’ora X e noi matricole veniamo cordialmente obbligate a vestirci mentre in cortile cominciano a giungere i primi curiosi. In realtà nella camera accanto alla mia già dalle 10,30 un clan di esperte truccatrici e costumiste sta compiendo un’operazione di conversione del corpo di Sbirulino, al fine di trasformare l’immancabile latin lover (NDR: sì, come no) in una puttana di bassa leva. Una volta pronti scendiamo, visibilmente

imbarazzati. Lo Striscione “BRIGATA PLINIO” domina sul cortile appeso alle finestre del lato Vetrate. Tutto è pronto. Il Presepe Vivente Fraccaro 2009 è ufficialmente iniziato! Io e gli altri due Re Magi, Alvaro e Adrian, giunti da molto lontano come la tradizione vuole (Australia e Calabria), veniamo mandati in Corso Strada Nuova a fare l’ultima pubblicità del presepe, e a quel punto il mio egocentrismo può essere davvero saziato dagli sguardi stupiti o complici dei passanti; intanto abbiamo anche l’occasione per parlare con qualche tipa/topa! Quando torniamo in collegio il cortile è ormai zeppo di visitatori e il freddo viene combattuto da bicchieri di vin brulè, bombardino o cioccolata densissima per i kg di burro gettati nel cacao dagli esperti Toz e Turker. Proprio Toz dimostra che la temperatura esterna è di suo gradimento

quando decide di togliersi la maglietta e di rimanere a torso nudo, unicamente coperto da un grembiule. In poco tempo noi matricole entriamo perfettamente nella parte: il pastore Trapani bastona le pecore Zorro, Provenzano e McGyver, la puttana Sbirulino si fa fotografare continuamente in posizioni hard con giovanotti coraggiosi, Gesù Giozzi rimane teneramente sdraiato nella culla a ricevere doni e il pescatore Edo cerca in ogni modo di attirare l’attenzione di tipe/tope molestandole con l’amo della sua canna da pesca. I visitatori dimostrano di apprezzare gli stand culinari sbaffandosi le scorte fraccarotte tanto che il banchetto del salame e del formaggio finisce in tempo record. Mi improvviso cameriere e riempio il mio cestino di pezzi di panettone e pandoro dispensando sorrisi e battute in giro. “Cacchio che clima” comincio a pensare! Con i nostri costumi siamo i protagonisti del momento e le foto si sprecano. Alla fine la collegialità si lancia nell’esecuzione dell’inno a piena voce e ad altri cori urlati davanti ai pochi visitatori ancora presenti. Per sancire la buona riuscita dell’evento alcuni tra cui Toz, Esselunga, Adrian e Cazza finiscono di peso in fontana. Esce persino un applauso per il nostro lavoro. In quel momento mi sento soddisfatto, ma nella mia testa riappare l’ombra del lavoro che ancora ci attende: armandoci delle energie residue smontiamo la Betlemme pavese supervisionati dall’economa e da Emilio, pronto a offrire consigli utili e “pacati” ai collegiali at work. Ultima perla della giornata: andiamo a prendere in centrale Trameri, che si è appena laureato e anche a lui tocca seguire il rituale dell’ “I love you baby” e del bagno in fontana. Max Pezzali dice “Basta un giorno così a cancellare 120 giorni stronzi”: in questo caso non posso che concordare con lui. Meneguzzi m.q.m.


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Presepe

Presepe Vivente 2009: le pagelle Gesù bambino (Margiozzi) 5+: Placido e pacioccone, ma apatico. La sua faccia inespressiva da vecchio cinese non convince nessuno: ottiene questo ruolo grazie a un gioco di nepotismo, ma non sfrutta appieno l’eredità. PRUGNA SECCA Maria (Juara) 5-: Lascia a desiderare. Sguardo apparentemente mistico, in realtà perso nel vuoto, e abito macchiato di vino: un po’ troppo per la Madonna, persino al Fraccaro. GESTAZIONE G i u s e p p e (Tommi) 6-: Il costume funziona, ma si mostra un po’ impreparato, e nel corso della rappresentazione commette i seguenti anacronismi: fuma, porta la croce al collo, divorzia. ASTORICO Bue (Sceccuduru) 4+: La materia prima c’è. La materia grigia, per fare il bue, è appena sufficiente. Riesce a strappare il vestito da fermo, celando ogni sospetto dietro l’immutabile e languido sguardo bovino. INSACCATO

Asino (Cremona) 4+: Fa rimpiangere la scuola di Raffadali. Raglia bene, ma non è abbastanza asino per fare l’asino, e rattrista il bue, un tempo giulivo. MANCANZiA D’IGNORANZiA Stella (Ciolla) 2-: Inaffidabile anche come stella, che non tiene mai in testa. Più che una stella, anzi, sembra un mendicante: non è mai al suo posto perché elemosina cibo, alcool e fumo. STELLA SCADENTE Angelo (Santo) 5-: Il nostro Santo Assunto Beato Angelico Laganà sembrava calzante per il ruolo dell’angelo, ma è fin troppo pacifico, tanto da risultare insipido. “CAPELLI D’ANGELO IN BRODO SCIALBO” di Lina Wertmüller

Pastore (Trapani) 4½: Chi cazzo è Trapani? Gregge (Banti, Provenzano, Madia) 4: Prima del presepe, Banti si lamenta perché vuol fare il montone; poi si sveste perché ha caldo. E non monta le altre pecore per divertire il pubblico. STRONZO DI UN CAPRONE. Provenzano è cordiale e sorride molto, ma con la faccia di chi non capisce dove si trova. Zorro, che almeno si impegnava a belare, risente delle cattive compagnie. SMARRITI Pecora nera (Talio) s.v. : Doveva essere una rivalsa; invece arriva in ritardo, non fa il giro della fontana e non aiuta a smontare il Presepe. Esami? Problemi di salute? In ogni caso, anche se in buona fede, un collegiale dovrebbe sempre avvisare. FAGIOLO? Falegname (Patrick) 5: Il Marchigiano suscita reazioni incerte: del resto va in giro sorridendo, con un accetta in mano. Chi lo conosce lo saluta, come al solito, con tenere carezze o c ef f oni . DA SCHIAFFI Lavandaia (Rocco) 5: L’unica matricola che abbia usato vestiti propri per la rappresentazione, brilla solo a tratti. Nonostante ampie credenziali, non supera la puttanaggine (non richiesta) di Loffa. HIPS DON’T LIE Pescatore cieco (Edo) 6: La crisi di astinenza deforma orribilmente questo personaggio, che molesta persino i collegiali: va bene approfittare del proprio ruolo per rimorchiare, ma qui non si distingue più nemmeno tra uomini e donne. MIOPE

Centurioni (Pietro, Esselunga) 6½: Uno grande e grosso con ghigno da mercenario; l’altro meno corputo, ma autentico Romano de Roma. Si mettono anche a petto nudo per i revival di Tonucci. Una coppia che non annoia; anzi, frizzante. GIANNI E PINOTTO Fornai (La Cosa, Moviola) 8½: Colpo di genio di Uzzino che inventa questi personaggi di grande carica folkloristica: li affida a due matricole che n o n avrebbero potuto rives t i r e a l t r o ruolo. La Cosa, col suo faccione bonario, è una rivelazione, il panettiere gioviale dell’immaginario collettivo. Moviola invece, ex-pizzaiolo dal look meno comune, sembra un omaggio al personaggio di Abatantuono in “Fantozzi contro tutti”. Tra uno sfilatino e l’altro, si fanno notare dal pubblico femminile. SO’DDIABOLICO Re Magi (Negro, Adrian, Alvaro) 7: Matricole passabili, ma il re magio australiano, Rap-Pappone, parla più di loro (meglio) e salva la faccia al terzetto con stile e simpatia, oltre all’inconfondibile accento. MAGI…STRALI Cammello (Budino), Ubriacone (Vizzini) 4½: Altri personaggi plasmati da Uzzino, secondo gusti personali e qualche suggestione cinematografica. Vizzini non sa come fare l’ubriaco per paura della sua ragazza ONNIPRESENTE e ripiega un po’ sul lebbroso. Potenzialmente validi, ma da istruire meglio sulle proprie mansioni. COMPARSE Puttana (Sbirulino) 8½: Per l’esattezza: un transessuale travestito da universitario che si traveste da puttana. Sbirulino è pronto per qualsiasi attività nel campo: battere la Vigentina, strip allo Scorpion, serata con Marrazzo. Raccoglie a pieni voti il testimone e lo usa in modo improprio. Le stesse abilità gli valgono un buon voto d’esame, il giorno successivo. TRANS

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Presepe Il Drugo (Giancazzetto) ventordici: Avete visto il Grande Lebowski? Dopo averlo girato coi Coen, è tornato a trovarci l’ex Angelo più fradicio (di vino e acqua piovana) che il Presepe ricordi. CAMMEO

Al Presepe c'era anche la ragazza che non vuole comparire su VdC! In questa foto, "rubata"... la vediamo mentre si accosta a un infelice Fraccarotto.

Economa (Bormio) 9: La classe non è acqua. Un fagiolo si ripete a grande richiesta, perché altri sosia non esistono. Nuovo abito e nuovo trucco, e gli avventori si mettono in coda per una foto con lui; anzi, con lei. L’anno prossimo però vogliamo i jeans coi tacchi e soprattutto un’imitazione più fedele. SOSIA Monto & Splendid

si preannuncia arduo e denso di immani peri- solo il santo protettore degli ubriachi sa, gli: quattro terroni sotto la neve, di cui tre arrivammo nei pressi dell'aeroporto con un matricole e un anziano inservibile, destinazio- ultimo brivido (un'indecisione nella direzioStoria di una partenza da delirio. Entro in ne Milano Linate, senza conoscere la strada. ne da prendere a un bivio maledetto), che camera di Uzzino e lo trovo mezzo fatto/ Sembra l'inizio di un film. La nostra vettura è ci permette di scendere dal veicolo con la totalmente ubriaco: mio il compito, con qual- un fiero destriero dalle sconsiderate attitudini giusta dose di adrenalina: alle ore 6.00! che perplessità, di accompagnarlo entro breve rallistiche, indomabile come se nella marmit- (Mezz'ora prima del decollo verso quella in aerota avesse del peperon- terra che in tempo di semina, cioè di venporto. cino calabrese ingeribi- demmia, generò la famiglia Maragliano.) Il Solo le le solo dal purosangue ritorno invece, ricco di ***... poiché in commelodie Bathista. Poco prima pagnia del noto porno-attore, nonché fededei Doors dell'imbocco della tan- le amico Rocco... m.q.m. Pietro riescono genziale, infatti, il dea tirarlo stino ci regala l'emogiù dal zione più grande della letto, lunga nottata: imbizza- (In collaborazione col neolaureato, neogolanche se rita, la Nadal-mobile, giano, presente con lo spirito alcolico al con qualsguizzando a destra e momento dei fatti, Yoghi.) che bea manca, pone fine al stemmia. durello mattutino di Poi, una Juara e, per valigia antitesi, dà fatta alla vita a quello - Scuse cieca, le di Rocco. s a g g e SuccessiLa redazione di VdC si indicaziovamente, scusa con gli abbonati Adrian e Uzzino in un momento di solidarietà prima dei rispettivi decessi. ni di Gamentre gli telli e per il ritardo sulla conultimi via: prendiamo il largo lungo le strade inne- neuroni sani/sobri di Uzzino segna degli arretrati in vate di Pavia. Nell'auto di Nadal siamo io, vanno a farsi fottere, riusciamo a formato piccolo. Rocco-Shaki e, da onorevoli passeggeri, Uzzi- sbagliare strada per ben due volte: no e Juara: sono le 4:30 a.m., poche ore dopo molta era la neve scesa ieri notte, Se siete stati dei bravi fraccarotti, li troverete la festa di laurea di Yoghi e Gotta, con tutte ma altrettante erano le imprecazioni le conseguenze del caso. Il viaggio, pur breve, volate via dal finestrino! Ora, come sotto l'albero, impacchettati dai nostri folletti (che poi sono tutti parenti di Montolivo).

Polluzioni notturne

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Basket

FRACCARO - don boskov : 46 - 31 Ostrega: 7 e 1/2 Teso. Percepisce difficoltà nella squadra, per una partita – li aveva avvertiti – meno soft della precedente, e ne risente psicologicamente. Ricopre comunque più ruoli (può giocare da lungo e sa dare il cambio alle guardie) e infonde una spinta ti a lui. FRANZENSTEIN morale importante ai compagni. CASSANDRA

Franz: 9Ovvero, IL RITORNO DEL CYBORG. Entra subito in partita, a differenza del resto della squadra; punti pesanti quando ce n’è più bisogno e tanto carisma ne fanno il leader in campo. Persino la difesa violenta del Don Bosco trema davan-

Gugu: 7Gioca pochissimi minuti, durate i quali porta in campo la sua esperienza; entrato nel momento più critico, dimostra di non temere il parziale disastroso rimediato in poco tempo dal Plinio, e svolge egregiamente il suo Rizzi: 8 e 1/2 Pur non essendo in compito. Esgrande spolvero, va in senziale per doppia cifra (e già que- allungare le rotazioni della squadra. BENZINA sto la dice lunga). ManBig Jim: 6tiene la lucidità durante Anche per lui poco tutto l’arco della gara, tempo giocato, anche a ed è sua la lavata di causa del numero 7 capo che scuote lo spoavversario, che a più gliatoio nell’intervallo. riprese gli fa vedere la BRAVEHEART Madonna (del Duomo?). Tecnicamente ci Esselunga: s. v. siamo, ma a volte perGli vengono regalati i minuti finali, a risultato de la concentrazione in ormai assicurato: utile esperienza per un’m. fase difensiva. q. m. La sua permanenza in campo è comunque più breve dell’amplesso di Sacha. COITUS TROTTOLA INTERRUPTUS Igor: 8 Alla sua seconda partita migliora sia Pietro: 3 Ingiudicabile. Un gesto che non merita ulterio- l’approccio mentale che quello tattico. Arma ri commenti. Rimangono le potenzialità tecni- strategica importante, viene sfoderato nel che e atletiche, ma a quanto pare bisogna primo tempo per tenere a bada i Boscaioli e nel secondo per dare la spallata finale: 4 punancora lavorare sulla testa. (RI)FLETTI ti ed entusiasmo da vendere. SEQUOIA P. s.: aspettiamo la birra. Adrian: 7 e 1/2 Nonostante gli acciacchi fisici, si dimostra fondamentale per la squadra: difesa, rimbalzi e 8 punti che aiutano. Deve migliorare la concentrazione nei momenti importanti (il passaggio no-look sotto canestro è una vera leggerezza) e rendersi conto che non avrà mai regali dagli arbitri. JET-LAG

Io sottoscritto Lorenzo Gotta, alias Ivan Ramiro, alias l'eclettico della scopata, alias Abate “Farina”, ringrazio tutto il popolo fraccarotto (oltre che per aver pulito il mio imbarazzante sbocco a spruzzo) per aver preso parte alla mia festa di laurea: grazie per avermi fatto fare due andate e ritorno (Alarico figlio di puttana). Non mi aspettavo una così grande affluenza, sono commosso (o forse sono ancora le lacrime per le randellate di sessanta e più persone). Ancora grazie a tutti

Denver: 8 Il Ronaldinho del parquet (anzi del linoleum) gioca sia da guardia che da play – ruolo a cui deve ancora abituarsi. Ritrova il feeling col canestro e i due liberi che mette (finalmente!) segnano il momento di svolta del match. CHIAVE DI VOLTA Marcone: 8 Investito del ruolo all’ultimo momento, alla vigilia di una partita non facile, il Dott. Piacentini si dimostra un valido coach: carica la squadra, gestisce bene i cambi, pretende birra dai giocatori indisciplinati. GEORGE KARL Pubblico: 5 Qualcuno urla come un dannato, ma non bastano gli ultrà a fare la curva. Il resto del pubblico arriva in ritardo o canta poco, comprese alcune matricole, letteralmente da linciare. La partita si gioca anche sugli spalti: lo confermano i risultati, dal secondo tempo in poi. ASTANTI Splendid & Ostrega

Voci di Corridoio

Mega Direttore Galattico Simone Pellegrin Direttore Responsabile Giorgio Montolivo Caporedattore Carlo De Grazia Art Director Marco Rossi Redazione Francesco Guida Goran Derpini Marcobelli Eleno Tagliabue

[Rilasciata in evidente stato di ebbrezza.]

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Basket

Intervista con il Cyborg Il nostro cyborg-capitano è finalmente tornato a giocare. Ne approfittiamo per scambiare quattro chiacchiere sul torneo, i giocatori e il sostegno collegiale al basket. D: Come è stato il ritorno in squadra? Come ti sembra sia cambiato l’equilibrio del Fraccaro Basket? R: Non hai idea di che voglia avevo di tornare. Allenare è bello, ma giocare è anche meglio. Sostanzialmente si sono rafforzati tutti. Tutti possono portare punti: è un bel gruppo, anche se c’è il rischio di basarsi troppo sulle individualità in partita. Se devo fare una critica, c’è poco sforzo negli allenamenti, anche da parte mia. Dobbiamo lavorare di più sul gioco di squadra. D: Cosa mi dici delle matricole? R: Hanno molta voglia di giocare bene e di allenarsi. Stasera Esselunga ha trovato poco spazio, mentre Pietro si è inserito di più nel gioco, anche se l’episodio della spinta e dell’espulsione non parla certo a suo favore. Non è così che si comporta, specialmente da matricola, nemmeno per “soccorrere” un compagno. Gli anziani hanno stabilito che per tornare in squadra dovrà portare dieci casse di birra, una per ogni membro della squadra. Mi sembra un ottimo modo per insegnargli l’autocontrollo. D: Con il Golgi abbiamo dato spettacolo, quella di oggi è stata una vittoria ottenuta con più fatica. Che cosa pensi del nostro prossimo avversario, il Ghislieri? R: Stasera abbiamo preso l’avversario sottoGambalf. Nel secondo tempo il vero valore dei nostri si è fatto sentire e ci siamo portati a casa la partita. Il Ghislieri non dovrebbe essere un avversario irresistibile, ma dobbiamo

Cronaca della partita Il Fraccaro infila la seconda vittoria consecutiva al termine di una partita ricca di luci e ombre grazie a una strepitosa rimonta nel secondo tempo, dopo aver chiuso sotto di 5 i primi 15’. Il punteggio finale è ingannevole e non rende del tutto merito alla buona prestazione del Don bosco, che fino agli ultimi minuti è rimasto in partita mostrando una grande grinta, una buona organizzazione di gioco e alcune interessanti individualità. Doti che in ogni caso non sono state sufficienti a fermarci. Il Fraccaro, guidato da un coach d’eccezione (Marcone), scende in campo con un quintetto leggero e parte in vantaggio, guidata dai rimbalzi e dalla fisicità di Adrian.

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cercare di non ripetere lo stesso errore: più concentrazione e determinazione potranno evitare figuracce. Anche se siamo i migliori non possiamo concedersi distrazioni. D: Senza un capo, il tifo è stato meno acceso del solito. Pensi che questo abbia influito sulle prestazioni della squadra? R: Il tifo di sicuro è una fonte di motivazione. La forza del collegio è unire chi è fuori e dentro al campo. Di sicuro un t i f o m e n o “ignorante” del solito non è una buona scusa per il nostro primo tempo, anche se quando i cori sono più frequenti si g i o c a i n un’atmosfera migliore. D: Qual è, quindi, lo scontro che, almeno sulla carta, ti preoccupa di più? R: Sono gli altri ad avere paura di noi: siamo la squadra da battere (e i risultati lo confermano). Il Maino è, probabilmente, il migliore fra i nostri avversari di girone. Poi c’è l’ormai storico “derby” con il Borromeo, a cui consigliamo amichevolmente un po’ di vaselina. Sarà comunque un bel torneo, e non dobbiamo montarci troppo la testa. Il Don Bosco, però, non si scompone. Grazie a molta grinta e a qualche colpo di fortuna rimane in partita e opera il sorpasso, sfruttando alcuni nostri errori di confusione e qualche imprecisione tattica. Nonostante alcuni cambi la situazione non cambia e il primo tempo si chiude sul punteggio di 18-23 per i gialloverdi. Il parziale sfavorevole non abbatte però i Fraccarotti che, guidati da un immenso Franz, autore di ben 15 punti, riescono a ribaltare il punteggio alzando il ritmo in difesa e sbloccandosi in attacco grazie ai canestri di Rizzi e Franz e ai contropiedi guidati da Denver. I nostri resistono alla reazione avversaria e non si scompongono nonostante alcuni momenti di tensione con un giocatore avversario. Il punteggio finale è di 46-31 a nostro favore, frutto di un clamoroso parziale di 28-8 nella ripresa: merito di uno scatto d’orgoglio e testimonianza del talento di questo splendido gruppo. Sicuramente questa non è stata una delle nostre prestazioni migliori: era possibile vincere la partita con più tranquillità, mentre

D: Quest’anno abbiamo l’incognita di due giocatori importanti che potrebbero non partecipare alla finale. Che cosa dici, senza Adrian e Rizzi siamo lo stesso in grado di fare un bel gioco? R: Certo, due assenze del genere sono molto pesanti (sempre che non si riesca a trovare un modo per averli in squadra), ma sono sicuro che potremo rimediare, magari faticando un po’ di più. Il talento individuale conta ma è lo spirito di squadra la nostra arma vincente. D: Per finire, c’è un appello che da capitano vorresti fare ai giocatori e ai tifosi? R: Per i ragazzi, fuori i coglioni. Giocando convinti spacchiamo il culo a tutti. Per i tifosi: siete anche voi parte della squadra. Mi raccomando, partecipate numerosi alle partite, anche a quelle il cui esito potrebbe sembrare scontato. Ricordate che il motto del collegio è “Idem Velle”: una sola volontà. Mostriamolo anche ai nostri avversari. Goran

GRAZIE! La redazione di VdC ringrazia Ostrega per la chiavetta USB che ci ha regalato. numerosi momenti di confusione, qualche amnesia in difesa e troppe forzature in attacco ci hanno fatto rischiare la sconfitta. Alla grande reazione della squadra ha contribuito senza dubbio il tifo della Brigata Plinio, che nel secondo tempo si è fatto sentire. Una menzione speciale va al nostro capitano che, nonostante i colpi subiti dagli avversari, si è caricato la squadra sulle spalle nei momenti di difficoltà. Non è stata una partita perfetta, ma tutto sommato è una vittoria importante arrivata, ottenuta contro una squadra nettamente più forte del Golgi e che sicuramente farà strada nel torneo. Esselunga m.q.m.


Anno 1 - N. 4

17 dicembre 2009 - Anno IV dell’era VdC

Settimanale ex-fraccarotto

EX VOCI DI CORRIDOIO Estratto di PURO VdC a cura di: Elia Ferrari, Giovanni Ferrari, Giovanni Mason e Simone Pellegrin

CAROGNATE NATALIZIE

Arriva il natale e come da tradizione il collegio da vita al presepe vivente. Peccato per il mancato finanziamento da parte del Rettore Panella, mentre uno con le palle, riceve una sonora batosta (questa volta non elettorale) constatare il livello a cui collegial-popolare più fa- si stampa, si da a Sarcinelsiamo arrivati. Qualche mimosa di Pavia. Più che per li (almeno nel mio caso) nuto dopo il fattaccio si era l’effettiva carenza di risor- che la porta all’Edisu, non già impegnati a gioire ed ad se per come sia maturata prima di aver detto tutto accusare. Si gioiva per aver questo taglio. al Rettore Panella. Poi arvisto la smorfia di dolore sul Alle avversità la nostra rivava la comunicazione Dalle foto pubblicate sulla collegialità è abituata a che ce ne davano la metà e Ex VdC non è come VdC. volto di un uomo considerarete, sembra proprio che rispondere con l’unità, noi via a comprare paglia, Quando lo abbiamo pensa- to male assoluto. Si accusasia stato un bel presepe vi- l’ingegno, la passione che galline, salami e pandori. to, ci siamo ripromessi di va di aver caricato quella vente quello di quest’anno dimorano da anni tra le Quest’anno però “qual- fare qualcosa di leggermen- mano con le dichiarazioni al Fraccaro. Non pioveva, mura. Abbiamo vinto tor- cosa si è rotto” e siamo te diverso. Un inserto che contro la persona fioccate come l’anno passato, e nei senza avere la squadra rimasti fregati. Questua parli di collegio a trecento- nell’ultimo periodo. Che lasciatemelo dire. questo è già un dato po- più forte. Succederà anco- confortante, per carità, sessanta gradi, tirando fuo- schifo, Stiamo parlando di uno sitivo. Sul cielo dentro le ra, noi abbiamo qualcosa ma mancano quelli grossi. ri cose vecchie e commen- squilibrato che ha agito con tando da spettatori, ahinoi E non perché l’Edisu mura brillavano come istinto, come un animale; abbia deciso così; non assenti, le gioie ed i dolori uno psicolabile. tese tra invisibili fili le Non c’è del vecchio Plinio. perché il Rettore del stelle della notte natagiustificazione che si pospollaio Cairoli abbia Questa volta però urge uno sa dare invece per coloro lizia. Le statuine erano strappo alla regola. Perché dato la mazzata ai neal loro posto, con quali quali lo hanno eretto ad mici più volte promessa è successo un fatto grave, eroe della patria, felici per che new entry davvero una notizia di quelle che dopo la cacca davanti al avulsa dalla realtà (pail suo gesto. Stiamo veraportone; non per la crisi sconvolgono le prime pagi- mente scivolando verso un nettiere nel presepe? ne dei giornali: hanno ateconomica. La strozBeh, sempre meglio di baratro in cui si perde ogni zatura della canna era taccato il capo. L’episodio contatto con la realtà e si quell’anno in cui Spondel ferimento di Silvio Bermolto più vicina a noi. geBob mqm interpretò gode nel vedere il sangue Quando la tragicom- lusconi è un brutto momen- misto al dolore sul volto di l’albero di Natale da to nella storia recente d’Itamedia delle lagunatio autogrill, qello che si un’altra persona? Siamo ai dissidenti sardi finì, lia. L’attacco è un episodio veramente arrivati al punto muove a tempo di mugrave, frutto della mente di sica). Ho intravisto an- Eine deutch Touristin dass unsere fetthaltiger si era certi del fatto un uomo psicolabile, isolato in cui l’odio verso un avversüßer Frischkäse schätzt. che qualche strascico da ogni mandante. Un gesto sario politico ci dia la sodche le solite scene di l’avrebbe portato. Ma individuale: Tartaglia ha disfazione di vederlo colpito giubilo miste ad ormoni impazziti che solo le ma- in più. Con poco riuscia- non si pensava a questo. lanciato una statuetta con- fisicamente, nel mezzo della tricole dopo pochi mesi di mo a fare molto, e questa Perché un superiore sgri- tro il Presidente del Consi- folla che lo applaude? Se Fraccaro sanno interpreta- è una prerogativa dei puri da e non perdona. Ma un glio procurandogli ferite e questa è la situazione in cui re. E così il classico della di spirito. C’era chi con il padre sgrida, magari urla fratture al viso e lo ha fatto, siamo oggi vuole dire che addirittura più forte, ma dice, perché esasperato da abbiamo perso ogni contatMaria vergine in atteggia- fango… to con la realtà. menti poco consoni con Però come in tutte le cose, perdona. Soprattutto quan- Berlusconi. il centurione di turno. Gli oltre all’ingegno serve do il figlio chiede scusa, La scena è agghiaccian- Una volta vidi dei maiali in stand sembravano davve- qualcos’altro. Nel nostro soprattutto quando il figlio te, quell’oggetto però non un recinto: quando arrivò il ha commesso rappresenta il Duomo di mangime si morsicavano a ro all’altezza dei presepi“Abbiamo vinto tornei senza avere lala bravata che Milano, bensì l’odio di una vicenda per averne un po’ si fa quando grande parte della popola- di più per loro. Io sono simigliori, con qualche exsquadra più forte. Succederà ancora.” si ha vent’an- zione addirittura felice di curo che volevano mangiani. Invece qui quel gesto. Un odio che tra- re di più, ma non provavano che non si rinon si è per- sforma un oggetto di trecen- piacere nel vedere gli altri sparmiava e caso servivano fondi, condonato un bel niente. Si è tocinquanta grammi in un soffrire sotto i loro colpi. I si adoperava per cucinare roba scura in una pentola tributi, soldi, offerte, aiuti, chiesto scusa al Rettore, ai macigno da diverse tonnel- porci no, noi ormai sì. chiamateli un po’ come vi dissidenti ma non è servito late. Qualcosa che fa male (letame?). Pampa Ci sono anche tante foto pare. Ma per fare qualcosa a niente. La strigliata a cal- più di uno zigomo rotto è di fanciulle interessate e all’altezza del nostro nome do ci sta, la frustata a fredleggermente mosse a com- quelli servono più o meno do però fa più male. passione dai personaggi sempre. Mi sono trovato Perché serve a dare le più vessati, come stella e personalmente ad organiz- dimensioni dell’abispecore. Non conosco pur- zare insieme ad altri cari so che si è creato fra troppo i nomi di queste amici, in primis quell’an- il gregge biancorosso mqm ma da qui pare che no fu Giuliano, il presepe e colui che dovrebbe abbiano saputo interpre- vivente. E so bene quali essere il suo pastore. tare ancora una volta lo siano le entrate: questua, Colui che potrebbe spirito del Natale goliar- fondo di riserva collegiali essere il suo pastore dico made in Fraccaro. (quando c’è) e contributo e che invece, questa Naturalmente la comunità ISU (ora Edisu). Quante volta per la prima ex era rimasta decisamen- lettere scrissi per chiede- volta, i pastori li ha te scossa dalla notizia del re soldi all’ente. Prima di lasciati in mutande. mancato finanziamento me tanti altri, dopo di me Pampanatale Edisu alla manifestazione idem. Solito iter: si scrive,

Il presepe povero

La goia dell’altrui dolore

AI MIEI TEMPI…

…per il presepe vivente avevamo così tanti soldi che facevamo anche la crema al mascarpone per il pandoro. Che sciccheria!


Anno 1 - N. 4

17 dicembre 2009 - Anno IV

Si stava meglio quando Gente con si stava peggio le Palle Il collegio ai tempi in cui non c’era il wireless

Ovvero persone riuscite nella vita La Redazione ha intervistato questa settimana due ex-fraccarotti che negli anni hanno accumulato una notevole esperienza nell’organizzazione del Presepe: Giorgio Davide Manzoni (M) e Stefano Berger (B).

2000

2002

Periodo in collegio: (B) Dicembre 1998-Giugno 2005 (approfittando di tutti gli stratagemmi legali ed illegali per rimanervi ma non riuscendo a battere il record millenario di Di Liddo. La cara vecchia economa ed il Prof. Panella non potevano fare a meno di uno dei capri espiatori musicanti che in fondo credo amassero alla follia)

2003

2004

Settimanale ex-fraccarotto

1)Premettiamo che l’intervista è doppia. Il tuo Alter ego è Manzoni/Berger. Prima di cominciare, hai qualcosa da dirgli? (B) Certo, mi fa piacere sentirlo, ci siamo persi di vista anni fa quando lo accompagnai in quel centro di recupero per ingegneri depressi/astemi ed una gentile Signora mi apostro-

2005

fò così: “Ancora qui questo! Lo porti via, l’ultima volta si è bevuto tutti i detersivi per i pavimenti!”, Manzo, a (M) 1999-2006 (???) -vedi Ciao stasera berger(M) Anche se ti voglio bene, Nomignolo fraccarotto: ti considero il mio alter (B) Geppetto (1998/2000)- non ego… preferisco una bella Il Maestro (2000/2005)- figa ovviamente… Dottorberger (2005-...oppplà!) 2)Ci descrivi in tre aggettivi i tuoi ricordi del presepe vi(M) Manzo vente delle matricole (sia interpretato Occupazione attuale: (B) Direttore della Strada che diretto)? del Vino San Colombano e (B) Mamma che domanda dei Sapori Lodigiani triste, complimenti! Allora, evangelico, alcolico e (M) Ora occupo una sedia… direi: catarifrangente. nel tempo libero dottorando ed ingegnere. (M) (Gallina) ammazzata, (pecora) cavalcata, (vecchia) coinvolta. [Traduzione: un anno è stata ammazzata e cucinata la gallina dopo averle fatto passare il pomeriggio nella mia stanza (manco mi sono accorto date le mie condizioni di cadavere!), un anno il “ricordo” migliore rimane legato alla gran cavalcata (con

equilibrio precario) di una matricola pecoriforme, un anno per avere coinvolto ed intortato una vecchietta mezza matta…] direi che stile!!! 3)Cosa interpretavi nel tuo anno da matricola? Qualche ricordo di quella giornata? (B) Mi pare il pastore ma non ci giurerei. Mi ricordo solo che dal presepe successivo mi sono messo a dispensare vino e da allora, come vedete dal mio lavoro attuale, non ho più smesso (ma smetto quando voglio eh!). Sicuramente il caro Giorgio potrà essere più di aiuto (spero siate in possesso e pubblichiate la sua foto a cavallo della pecora, vi prego, giusto per educare le nuove leve al bere responsabile). (M) San Giuseppe…che voleva far limonare a tutti i costi il figlio… 4)Negli anni da anziano a cosa eri preposto durante lo svolgimento della manifestazione? (B) Potrei rispondere “Stendere strategie e progetti di impatto, dotandomi di poteri decisionali ed esecutivi in coesione con i principali soggetti operanti nel contesto andando ad implementare i canali di marketing, accoglienza e feedback.” In realtà tutti facevano tutto, ed io cercavo di fare il meno possibile ottimizzando le energie delle matricole che sono preposte per loro natura a soddisfare con gioia ogni educato voler del maturo Fraccarotto. Grazie per lo spazio CONCESSOmi, complimenti per l’elegante progetto editoriale (Giuro che non sono ironico, saluti dal grillo parlante). Un caro saluto a tutti, Auguri e figli manzi ;) (M) Tutto…a seconda degli anni…comunque dai manifesti a dispensiere, da ingegnere collaudatore della capanna a consumatore finale… Grazie a graziella! E buona natale a tutti i fraccarotti


Numero 108 18 dicembre 2009

m. q. m.

PRESÈNTATI Mi chiamo Francesco Madia (pronuncia aspirata) e sono nato a Imperia il 6 luglio 1990. Attualmente però risiedo a San Giovanni in Fiore e, di questo, sono particolarmente fiero perché sono TERRONE nell’anima!!! Il mio soprannome, Zorro, deriva dal fatto dal fatto che, quando sono entrato nel Collegio, sfoggiavo dei baffi degni del miglior Diego de la Vega! Mi sono diplomato al Liceo Scientifico statale (e basta!!! È l’unica scuola in Italia a non avere un nome …) con la valutazione di 80/100. Ora tento di studiare “Tecniche di radiologia”: sembrerà strano a qualcuno (me compreso!), ma ho già dato e passato qualche esame. I miei hobby sono: la ficahhh (marchiandola indelebilmente con la mia inconfondibile Z e cavalcandola come faccio con il mio fedele Tornado), lo sport (che non pratico da molto tempo, ma che guardo assiduamente in TV), il computer (o meglio … porno). Così se avete bisogno di qualche consiglio e/o informazioni per passare delle bollenti serate solitarie davanti ad uno schermo, potete rivolgervi alla stanza n°40. Che non si creda però che io sia un infimo pippaiolo … Infatti anche se sto attraversando un periodo di carestia (e ci siamo intesi!) sono comunque riuscito a rimediare nu golgiano sucune (e anche questa volta ci siamo intesi, almeno con gli “amici” siciliani …). I miei ossequi al Collegio

Mi chiamo Francesco Alvaro e sono nato il 22 Maggio 1989 a Reggio Calabria. Il mio soprannome è Alvaro e vengo additato come il mafioso del Collegio (cos'è la 'ndrangheta??? Qualsiasi cosa sia NON ESISTE!!! ). Vivo a Sinopoli (RC). Mi sono diplomato al Liceo Scientifico Enrico Fermi con la valutazione di 80/100 e ora tento di frequentare Farmacia. Il mio sogno non è quello di aiutare il prossimo (roba da “poveri” sfigati) ma più concretamente vorrei diventare “legalmente” chinu i sordi (trad: pieno di soldi). I miei hobby sono: u sticchjiu (soprattutto a pagamento... vero Violenza?!?), chiedere il pizzo (per pagarmi u sticchjiu), bruciare i negozi (quando non pagano il pizzo) e giocare a calcio. Anche se in questo periodo non sto frequentando spesso gli allenamenti per mancanza di tempo (impegni di “sacra famiglia”) prometto che al rientro dalle vacanze di Natale sarò più costante e diligente (insomma... davvero una brava matricola!!!). La mia stanza è la... la... penso sia la 74. Scrivo penso perché è da un po' che non ci torno e quindi non ne sono poi così sicuro! Essendo abituato a farmi i cazzi miei (come dovrebbero fare tutti... e ci siamo capiti!) il mio motto è NON VEDO, NON SENTO, NON PARLO!!!

Mi chiamo Enrico Cioce e sono nato il 2 Gennaio 1990 ad Andria. Il mio “fantasioso” soprannome è Ciolla, per una presunta assonanza col cognome. Sono residente a Trani che non è più in provincia di Bari, come comunemente si crede, bensì di BAT (Barletta-AndriaTrani). Mi sono diplomato al Liceo Scientifico V. Vecchi con la valutazione di 63/100 (meritatissimi e sudati!!!) mentre ora tento di frequentare la facoltà di Economia, sperando di laurearmi con al massimo due anni di ritardo. I miei hobby sono la figa, andare in disco con gli amici, bere (in particolar modo la Tennent's, birra a doppio malto), giocare a calcio (ma non allenarmi). Spero di entrare a far parte, dimostrando più impegno, della squadra collegiale di calcio e di vincere in primis la Coppa Cairoli e quindi il Torneo Intercollegiale. Non sono molto presente in Collegio, come si può notare dalla mia stanza (n°86) sporca e spoglia, perché sono sempre nella biblioteca della mia facoltà a... fumare!!! Questo si ripercuote sulla mia quotidiana espressione... sto squagliato!!! (come si dice dalle mie parti). Comunque a stimolarmi nello studio ci pensa Uzzino (… mi vuole tanto bene!), che vedendomi sempre in tutt'altro affare indaffarato, ha pensato finemente di incentivarmi così: «Se a Gennaio non passi anche un solo esame ti spacco il culo... porca puttana!»

L’ULTIMO DEI MUSTACCHI

Vuoi permettere che questo qui ti soffi il premio? HAI TEMPO FINO A NATALE PER MANDARCI UNA FOTO!

I baffi possono essere regolati. Per chiarimenti, rivolgersi ai giudici di gara: Guida, Polo & Cazza. Regolamento completo su VdC n. 104

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Numero 108 18 dicembre 2009

Rubriche

REGOLAMENTO delle CUCINE a cura di Monto Articolo VII L'utilizzo degli spazi comuni di un collegio, quali sono le cucine, richiede l'osservanza di alcuni basilari principi di civiltà. In seguito a svariati richiami da parte del Rettore, per via dello stato di disordine e sporcizia in cui le cucine sono state abbandonate da utenti forse distratti (e di certo negligenti), vorrei portare la vostra attenzione sui buoni propositi più volte espressi in assemblea (e che, comunque, si presumono di buona educazione), traducendoli in regole alla portata di tutti. Oltre ai rapporti tra noi collegiali, non va dimenticato il rispetto per gli estranei, quali sono gli ospiti che pernottano in collegio e legittimamente si aspettano la disponibilità di cucine pulite ed attrezzate, dipendente non solo dal Rettore, ma anche alla nostra comunità. Il seguente regolamento è frutto

di riflessione su una lunga ed appassionante esperienza di fruizione delle cucine, quale la si augura a tutti.

di tutto l’occorente. Visto il gradimento, e grazie all’aiuto di Bormio e di qualche maArt. 7 - La cucina è periodicamente riforni- tricola, l’iniziativa è divenuta prassi, sostenuta economicamente da due o tre contrita di sale, spugne e detersivo per piatti. buzioni all’anno di circa due euro ciascuno. Gli utenti abituali sono invitati a servirse- Siccome a finanziarla sono solo gli ne e, su richiesta, a rimborsare, per quote “abitanti” del Piano, sarebbe meglio che gli uguali, le anticipazioni altri non si servissero versate dal responsabile Sono stati SOTTRATTI stro- sistematicamente di finacci, detersivo e spugne, queste cose, a meno o chi per esso. che gli accattoni di turno so- di versare spontaneamente la stessa COMMENTO no pregati di restituire. quota quando richieDa due anni a sto, o di organizzarsi questa parte (da quando sono state sostituite le piastre), mi preoccupo di nello stesso modo per la cucina di sotto. rifornire periodicamente la cucina del Recentemente sono stati sottratti strofinacPiano di alcuni utensili. Si tratta di ci, flaconi di detersivo e alcune spugne, che cose non predisposte dal collegio, ma gli accattoni di turno sono pregati di restituutili a tutti per cucinare: strofinaccio, ire. Chi fosse nuovamente sorpreso ad appresine, sale grosso, detersivo e spu- profittarsi del denaro altrui per risparmiarsi gne per piatti. Lasciati in cucina anche la fatica di comprarsi una spugna, sarà letper accoglienza verso gli ospiti occa- teralmente sputtanato, anche a mezzo sionali, che si trovano ad utilizzarle, stampa. Buon Natale a tutti! naturalmente senza essere provvisti

CARTA CANTA Ritorna finalmente (?) a grande richiesta dei lettori (grazie Spank, grazie Eleno...i vostri assegni vi saranno recapitati fra poco) e delle lettrici (che preferiscono rimanere anonime, anche se molto numerose) la rubrica che cerca di dare un taglio culturale e sofisticato al giornalino più apprezzato dalle spogliarelliste (Emil, le cento copie per le tue amiche del Burlesque sono in arrivo, ma dovrebbero venire di persona a ritirarle nella camera 76). Senza bisogno di ulteriori presentazioni, tuffiamoci nel mondo oscuro del nuovo romanzo di Riccardo Coltri, “La corsa selvatica” (brutto titolo per un ottimo romanzo; sarebbe stato meglio intitolarlo “La caccia selvaggia”). Nei primi anni del Regno d’Italia, vicino al confine con il Tirolo Asburgico, accadono fatti strani, inspiegabili, oltre ogni umana comprensione. Qualche cosa di indefinibile è arrivato, o forse solo ritornato. In un paesaggio incantevole e incantato sembrano materializzarsi certe storie di lontane leggende, in un’atmosfera cupa, di tensione, nella quale orrore, disperazione e brama di conoscenza riescono a convivere perfettamente. “La corsa selvatica” è un romanzo dalla trama continuamente in bilico

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a cura di Goran Marcobelli

fra realtà e mondo oscuro, fra le fatiche del giorno e gli ancestrali timori notturni. E’ ambientato alla fine del Diciannovesimo Secolo, età del trionfo della scienza, ma è un diciannovesimo secolo oscuro, incomprensibile. L’illuminismo non è arrivato nei boschi alpini, né sono scomparsi i riti magici delle popolazioni locali. Non prevale la razionalità: sono vere bestie infernali quelle che avviano la corsa selvatica, ma anche gli uomini, cacciatori di mostri o vittime, sono figure tormentate dai turbamenti dell’inconscio, e non di rado sia prede che cacciatori. In questo romanzo, si ritrovano così le atmosfere di certe narrazioni dei vecchi nonni ai nipotini, echi delle favole sanguinarie dei Grimm e suggestioni dei racconti di Kafka: storie di lupi mannari, di streghe e di bestie diaboliche, tutti specchi delle nostre paure, di quei timori latenti che il buio fa risvegliare.

E’ l’incapacità di comprendere che fa nascere gli spettri ed è l’umana debolezza che li evoca, eppure, la “Katertempora”, la caccia selvaggia del Tirolo, è tutt’altro che spettrale o leggendaria in questo romanzo: le vittime sono fin troppo reali, i cadaveri fatti a pezzi non spariscono se si recita uno scongiuro. Ne sono consapevoli l’Esercito Regio e la corte, che mobilitano un vero e proprio esercito di soldati, di stregoni e di medium per fermare l’invasione sovrannaturale, che potrebbe nascondere le trame di una forza occulta ostile al nuovo Regno. La corsa selvatica ha inizio; fortunato è chi non ne è preda, ma anche il lettore, che può finalmente godersi un buon romanzo horror-fantasy sul folklore italiano, che esce dagli schemi del romanzo del terrore contemporaneo per affrontare orrori psicologici e leggende nazionali. Un genere poco apprezzato che meriterebbe più opere di questo livello.

FRAMMENTI DEL TUTTO MANCANTI a cura di Eleno *** Se io potessi vedere la luna così come la senti tu arrossire tutta tonda di fronte ai tuoi respiri Se io potessi vedere la luna tramite i tuoi occhi

giocare con il destino della mia vita distratta Se io potessi vedere la luna disegnare notti chiare non avrei sempre bisogno di un amore sincero ***


Numero 108 18 dicembre 2009

Rubriche

LA PAROLA ALLA SORELLA rubrica a cura di Elena CAPITOLO IV - ANCORA UN PO' DI MITOLOGIA

mò in leone, fece diventare gli alberi ed i remi della nave dei serpenti (ovviamente non gli stessi del caduceo!!), parecchia edera venne fatta crescere ovunque e un suono di flauto divenne la colonna sonora della scena fantastica. I marinai furono così portati anch'essi alla follia e finirono in mare diventando delfini. Queste vari episodi ed altri ancora furono

narrano le sue prodezze (ma non Omero). Il suo ruolo fondamentale era quello di diffondere il culto del vino e le varie tecniche Ed ecco per voi seguaci di BACCO e di VENERE di coltivazione della vite. Era anche simbolo la storia dei vostri dei (fonte “Dizionario di della forza riproduttiva, dell'ebrezza, ma mitologia greca e latina” di A. Ferrati). BACCO anche dello sviluppo delle forze civili e del(da cui deriva il termine “baccano”) detto la pace. Insomma, in parte può essere la anche Dioniso, era figlio di Zeus e Semele. giusta divinità per il Collegio Plinio, anche Quest'ultima, sotto consiglio di Era, perché è quasi sempre circondato da chiese a Zeus di apparire a lei e di donne, quali le Grazie e le Baccanti. unirsi a lei come era solito fare con la L'altra divinità fraccarotta è VENERE, sua consorte Era, cioè tra tuoni e fulossia l'Afrodite dei Greci. Per alcuni mini. La perfida Era le consigliò male era figlia di Zeus e di Dione, per altri apposta, infatti il bambino concepito nacque dalla schiuma che si creò nacque prematuro e Zeus decise coquando il membro di Urano venne munque di farlo vivere e se lo cucì gettato in mare. Altra versione è nella coscia. Arrivato il momento opquella che la vede nata da una conportuno, Apollo venne alla luce comchiglia (Botticelli docet). Sposò Efesto pletamente formato. Venne allevato che tradì con Ares (secondo Omero). dalle Ninfe, che poi andarono in cielo Da loro nacque Armonia, Fobo, Deicome Iadi e crebbe bello e perfetto mos, Eros e Anteros. Molti furono i sotto ogni aspetto. Era, se prima era flirt con dei e uomini a lei attribuiti, innervosita per l'attrazione di Zeus per tra cui al nostro caro BACCO. OvunSemele, ora era inferocita per le varie que andava Venere faceva innamoradoti di Apollo e lo portò alla follia. re e suscitava anche invidia tra le Apollo iniziò a vagabondare senza altre donne. Ed ecco, a tale proposimeta. Andò in Egitto, in India e in Ecco la camera fraccarotta, per eccellenza, addobbata per il culto di Bacco to, che ritorna ancora Era, che ovviaaltre terre dell'Asia. Al ritorno si fermò e di Venere, con tanto di altarini. mente bruciava di invidia per la noin Tracia e poi a Tebe. In questa città stra dea. Paride infatti diede a Veneindusse le donne a festeggiare il suo arrivo e la dimostrazione della sua natura divina. Fece re e non ad Era il pomo della bellezza. Veil suo culto divenne proprio in quella città allora un salto nell' Ade, dove prese sua ma- nere era quindi dea della bellezza e della uno dei più noti. Poi si recò ad Argo e poi dre e la portò nell'Olimpo, cambiandole il no- femminilità, della femminilità, della provoancora a Nasso. Per arrivarvi salpò da Icaria e me in Tione. Forse per tutti i suoi spostamenti cazione (con la sua socia Elena) ed è punl'equipaggio della nave aveva intenzione di che il culto di Apollo si diffuse, infatti è uno tualmente invocata da collegio Plinio. venderlo come schiavo. Il Dio allora si trasfor- degli dei più osannato. Scrittori su scrittori PER CAZZA: Mio caro...di solito leggo VDC in sala comune, quindi in bianco e nero! Come potevo notare il colore della croce??? In ogni caso sono fiera del mio passato da farmacista e del simbolo della mia rubrica! PER TRAM: Ho passato parte del mio week-end a rintracciare le fonti delle varie versioni dell'episodio mitologico di Asclepio. Fonte primaria è stato il “Dizionario della mitologia greca e latina” di A. Ferrari (edizione UTET). Sotto il nome “Asclepio” ho trovato la conferma che i serpenti attorno al bastone sono il simbolo dell'arte medica e il serpente indicherebbe il rinnovamento,il legame con la terra, la capacità intuitiva ed istintiva di sapere distinguere tra le varie erbe medicinali. Sotto la voce “Caduceo” è narrata la leggenda del simbolo stesso, il bastone era un dono di Apollo per Ermes in cambio della famosa lira, inventata da quest'ultimo. Ermes vide due serpenti in lotta ,vi gettò in mezzo il bastone e le serpi vi si attorcigliarono. Le ali che lo sormontano simboleggiano, invece, la velocità di Ermes messaggero. Il bastone potrebbe simboleggiare anche la vita, le serpi la forza oscura del male che la disciplina medica è in grado di domare, anche trasformando il rimedio in farmaco. Sotto “Serpente” è narrato che Gluacio, figlio di Minosse e di Pasifae, morì annegato e venne fatto resuscitare da Pollido grazie all'aiuto di una serpe che gli mostrò l'arte medicinale. La serpe quindi simboleggia il mutamento e la guarigione. Altra fonte è VDC, in un numero dove io e Betty, infatti, siamo state soprannominate “serpi in seno” solo per esserci recate una sera al collegio Cairoli, ma questa è tutta un altra storia!!! Come vedi, mio caro compagno di studi bibliotecari, anche in una sola fonte sono presenti più versioni e più interpretazioni, quindi non vedo perché escludere quella dei bastoni usati per estrarre degli elminti! NOTA ALLA RUBRICISTA ovvero SE SI È ALLA FRUTTA È SEMPRE MEGLIO TACERE: In primo luogo, l’art director si permette di far notare alla “gentile” signorina Tagliabue che l’esimio grecista A. Trameri può essere chiamato confidenzialmente Tram solo dai suoi amici: siffatto privilegio non è concesso alla prima sciacquetta che si aggiri per il collegio. In secondo luogo, si vorrebbe palesare il fatto che il giornalino concede alla signorina in questione gli spazi per la propria rubrica, e non per continui e fastidiosi interventi nei confronti dei membri della redazione, nella fattispecie quando questi sono di una futilità assoluta, come quello riportato nel presente numero. Nonostante il suo snobismo da studentessa del classico e, soprattutto, la sua arroganza inopportuna, nell’esercizio della quale lei è una riconosciuta esperta, l’art director è fortemente perplesso circa le sue qualità intellettuali, e, pertanto, la ritiene indegna di sostenere un diverbio qualsiasi con il soprascritto: la si invita, perciò, al silenzio. In conclusione, è evidente che la redazione lavori sulla copia a colori, che peraltro è disponibile in Internet sul sito del Collegio Fraccaro. Le sue abitudini ci risultano di scarso interesse, così come il suo orgoglio di farmacista.

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Numero 108 18 dicembre 2009

Interrogativi

ARBITRO O ALBITRO ?! Salve Signori! Oggi per voi c’è un quesito sulla rimessa dalla linea laterale che potrebbe far venire non pochi grattacapi a qualcuno di voi…ecco la mia domanda: “ Una rimessa dalla linea laterale è effettuata dalla squadra attaccante ed il pallone si dirige verso il portiere della squadra avversaria. Il portiere manca clamorosamente il pallone che così entra in porta.” Bene…la rete è valida??? Cosa fareste??? E se succede la medesima cosa, con effettuazione però della rimessa laterale da parte della squadra difendente verso il proprio portiere, il quale “liscia” il pallone, provocando così un’autorete??? SIGNORI A VOI LE RISPOSTE… IO LA SO GIA’… ☺ ☺ ☺ (la risposta qui sotto)

Un classico esempio di rimessa

RISPOSTA: Innanzitutto una rete non può essere segnata direttamente su rimessa dalla linea laterale. Questa è la risposta di base. Quindi non potendo esserci un gol, il pallone entrato in porta viene considerato come se fosse uscito fuori; così nel primo caso il “gol” viene annullato e il giuoco si riprende con una rimessa da fondo campo. Nel secondo caso non c’è alcun “auto-gol” e il giuoco si riprende con un calcio d’angolo.

I PERCHÉ DEL SOMA Perché Natale è il 25 dicembre? Come tutti sanno a Natale i cristiani festeggiano la nascita di Gesù. In realtà non si conosce con esattezza la data della nascita di Gesù, e nemmeno esiste un passo della Bibbia o altri scritti che indichino esplicitamente tale data. L’ipotesi più valida è che i primi cristiani abbiano deciso di collocare la festività della nascita di Gesù in un periodo in cui si accumulavano altre feste pagane. Più in particolare, verso la fine di dicembre veniva festeggiato (soprattutto nel nord Europa) il Solstizio d’Inverno che cade il 21 o il 22 dicembre; dopo il Solstizio le giornate iniziano ad allungarsi, e questo era considerato un segno propizio tra le popolazioni germaniche. Tra il 17 e il 23 dicembre i Romani festeggiavano i Saturnali, festività in onore del

dio Saturno. Esattamente il 25 dicembre cadeva poi la festa del Dies Natalis Sol Invictus, “il giorno di nascita del Sole Invitto”, festa di origine Medio Orientale, in cui si celebrava la rinascita del sole, non sconfitto dalle tenebre, che fino a pochi giorni prima (cioè fino al solstizio) accorciavano sempre di più la durata delle giornate. Ipotesi più moderne sembrano ricondurre la scelta della data del 25 dicembre a origini interne al cristianesimo, basate sul fatto che interpretando alcuni eventi descritti nella Bibbia, si riesce a ricondurre la data della nascita di Gesù proprio verso la fine di dicembre. Tali ipotesi sembrano però essere più difficilmente sostenibili. Alla prossima!!!

VERY NERD FRACCAROTTI La presente rubrica è stata TERMINATA. Da questo momento, Voci di Corridoio invita i suoi lettori a sopprimere i Nerd, una realtà umana inadatta alla riproduzione.

Un Fraccarotto non può essere Nerd.

AIUTACI A CANCELLARLI DALLA FACCIA DELLA TERRA

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OGGI LAUREA DI D’ANTUONO Dame ed eroi! Gentiluomini! Collegialità tutta! Nell'anno di nostra vita, io, Daniele D’Antuono, fra voi Fraccarotti col nome di Camoranesi, mi faccio vanto d'invitarvi al grande evento della mia laurea. La cerimonia avrà luogo venerdì 18 dicembre verso le 15, in Dipartimento di Fisica (Cravino). Si auspica la presenza massiccia, compatta, e ignorante, di tutti voi.

I FUMETTI DI CAMINITI Prosegue l’appassionante saga delle strisce a fumetti più seguite dalle donne nude.


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