Numero40

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Voci di Corridoio settimanale fraccarotto

Anno III

Numero XL

SESSUOLOGO

ESOTERISMO

MARCE RISPONDE

L’ANGOLO DEL MISTERO

Marce a pag.

Erario a pag. 14

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UNA QUESTIONE D'ONORE Da buoni democristiani, già ferventi di bei propositi, già organizzati assidui incontri di preghiera e catechesi, già sull'onda della vocazione religiosa...tutto vola via un lunedì mattina...il nostro sogno di beatitudine è perduto... A parte gli scherzi a proposito della vicenda “pass Papa” io , Napo e Turker, come dovevamo prendere la cosa? Non me la sento di parlare per noi, anche se comprensibilmente siamo alquanto delusi da come sono andate le cose...credo invece di esprimere un sentimento comune a tutto il Collegio di delusione e amarezza per la vicenda...fossero stati altri gli estratti non cambiava nulla per noi, ovviamente, questa è una questione di giustizia...perchè anche se non fossimo stati noi ci saremmo senz'altro presi a cuore la cosa, (come è successo da parte di tutta la collegialità,e ci teniamo a ringraziare tutti per il deciso sostegno), che è apparsa immediatamente come grave e ingiustificata. La negazione di quest'opportunità che abbiamo fortunatamente avuto ci è sembrata gravemente fondata sulla base del pregiudizio, o della stima personale: la questione dovrebbe essere attinente a una sfera assolutamente umana e privata, e non crediamo di poter essere esclusi in merito a motivi che non fanno parte di un sentimento che è del tutto personale, essendo nel profondo della sincerità di ogni individuo. E tutto questo varrebbe indipendentemente dall'identità degli estratti a sorte. Detto questo vorrei sottolineare come noi tenevamo profondamente, come gli altri interessati, del resto, a partecipare a questo evento, e non come si è forse supposto, con intento provocatorio, il che sarebbe oltremodo grottesco. Almeno questa fiducia vorremo ci fosse riposta...Ringraziando ancora una volta tutti collegiali per la sincera solidarietà dimostrataci, non resta altro che attendere lo sviluppo della vicenda con la speranza che tutto si risolva rientrando nei binari del buon senso... Trameri, Napo e Turker

29 marzoo 2007

SPORT CASA PLINIO Oda a pag. 7

LA RABBIA E L’ORGOGLIO

Arrabbiati per una decisione discutibile, vinciamo nel calcio e nel volley

Siamo stati privati di un nostro diritto

Fraccaro 3 - Don Boscov 0

Siamo stati privati di un nostro diritto. Qualcuno dirà “Ancora una volta…”, altri diranno che questo è un caso particolare, altri ancora diranno “Sai che novità!”. Tutti concordi però sul fatto che ci hanno tolto qualcosa. Cronistoria: giovedì mattina un rappresentante viene convocato dall’economa e viene a sapere che l’ISU ha messo a disposizione degli alunni del collegio Fraccaro tre pass per assistere alla messa che sarà celebrata dal papa nel cortile Teresiano durante la sua visita a Pavia. L’evento è fissato per domenica 22 aprile, ma i nomi servono entro breve. Molti sono avvisati, appeso il cartello di convocazione di tutti in biblioteca, poi in serata si tiene una riunione ad hoc per decidere i tre candidati. È domandato ai presenti se avessero la reale intenzione di partecipare alla messa. Alzano la mano in quattordici: è vero che siamo in un collegio e l’anzianità conta più di tutto, a volte anche del nostro stesso nome, ma decidere usando quel criterio, questa volta ci sembra fuori luogo. Il partecipare non è in alcun modo legato agli anni trascorsi in questo collegio: il criterio da utilizzare dovrebbe essere la motivazione che ognuno dei quattordici sente nel vedere il papa ed ascoltare dal vivo le sue parole. Si sceglie per un’estrazione: dall’urna escono tre nomi ossia quelli di Napolitano, Marvaldi e Trameri.

Martedì è stata disputata la terza puntata dell'odissea fraccarotta in terra calcistica. Il risultato mi sembra alquanto scontato ripeterlo, ma alla fine i meritatissimi 3 punti sono stati portati sotto le torri. Ma partiamo dall'inizio: giornata un pochino uggiosa ma molto primaverile, scaldati da un bellissimo sole caldo e da mille fighe sugli spalti...seeeee magari, giornata orribbbile, e come si sa, col cielo a pecorelle non poteva che esserci acqua a catinelle. Giochiamo la seconda partita su un campo candidato ad ospitare la finale mondiale di lotta nel fango le cui finaliste saranno sicuramente Napolitano Gianluca per lo stile nello sporcarsi e Tinelli Stefano che accederà di diritto per aver vinto il concorso di mister maglietta bagnata 2007.

Segue a pag. 2

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Vdc augura a tutti buona Pasqua e torna il 13 Aprile con il nuovo album di figurine! Corri a prenotare la tua copia in redazione per non perdere neanche un’uscitad elle tue figu preferite!!


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Rabbia

Voci di Corridoio | XL | 28 marzo 2007

SIAMO STATI PRIVATI DI UN NOSTRO DIRITTO Segue dalla prima

La decisione è presa, il popolo collegiale ha deciso e all’unanimità sono questi i tre nomi che parteciperanno alla messa, espressione di una libertà di scelta, di un diritto che è e dovrebbe appartenere ai collegiali. Dico dovrebbe perché infatti non è così. Ma andiamo per ordine: lunedì vengono consegnati all’economa i tre nomi; martedì mattina è stato convocato lo stesso rappresentante di cinque giorni prima. Non se ne fa nulla, quei nomi non stanno bene, suonano male. O meglio nelle parole del rettore come in quelle del rappresentante (anche se non riuscirà mai a convincerci) c’è stato un problema ossia l’ISU ha stretto per sapere quei nomi al più presto col risultato che a deciderli è stato…indovinate un po’ voi. Per sapere chi siano Napolitano e Marvaldi (Turker) basta prendere in mano un giornalino a caso e si scoprirà che non sono certo due santi. Se poi si vive qua dentro si scopre anche che i due, come altri loro soci, non godono di alcuna stima da parte di una persona in particolare, chi?...indovinate un po’ voi. È riprovevole sapere che una simpatia o un capriccio di una persona possa deliberatamente escludere un intero collegio dall’esercizio dei suoi diritti. Sì perché qui dentro IDEM VELLE non è solo un motto latino che serve a coronare il simbolo

venduto a caro prezzo su cravatte e spillette e papillon. Quell’IDEM VELLE vuol dire che qui dentro siamo davvero uniti, davvero una collegialità, davvero un collegio. Chi è contro di noi, non fa parte del collegio. Non basta essere messo lì da un ente in cui tanti amici si spartiscono fette della stessa torta per poter essere un rettore. In questo modo si è amministratori, con il nome Fraccaro non si fregia una persona che a differenza di noi non vuole le stesse cose. Pensavamo che tutto avesse un limite, che le questioni private tipo fede, religione ecc. non potessero rientrare nel suo arbitrio. Invece ci dobbiamo ricredere. Siamo stati accusati di aver tramato non tutti insieme, ma solo alcuni, per arrivare ad una soluzione che desse al rettore più fastidio possibile. Come se avessimo bisogno di dare fastidio. Come se si potesse usare la messa del papa come occasione per creare disordini in un rapporto già profondamente incrinato: non mescoliamo il sacro con il profano, almeno noi. Pensavamo fosse nostra possibilità dare tre nomi decisi all’unanimità dei presenti, credendo che non ci fossero buoni o cattivi. Ci siamo resi conto che così non è: evidentemente ci sono persone che devono pagare per le loro malefatte che vanno colpiti senza guardare il contesto. Insomma crediti o papa cambia poco, se

si vuol colpire qualcuno. Ma non è così, non questa volta per lo meno: perché la collegialità non assisterà passiva all’arbitrio del Leviatano. Dopo Fatutti che non è stato considerato presentabile alla premiazione al trofeo dei collegi l’anno scorso, i soliti sospetti senza diritto di restare due giorni in più in collegio per la chiusura di Natale (altri invece sì), la semicostrizione ad inserire Antinoro lasciando fuori Turconi dalla squadra di calcio l’anno scorso, le ingerenze discrezionali nella nostra equità annoverano da ieri anche questa. Non siamo più disposti a farci sopravanzare da simpatie personali. Siamo un collegio, siamo tanti, più di sessanta, e vorremmo essere trattati da tali. Tante persone che a volte possono avere diritto ad una decisione, che se non viene accolta ci priva di un diritto fondamentale. La misura è colma e la questione dei pass valica ogni limite. Se il rettore vuole comportarsi da tale deve accettare i nostri nomi siano essi a lui simpatici o antipatici. Spero che il buon senso non porti a peggiorare le situazioni altrimenti sessanta e passa persone potrebbero prenderla davvero male. E sono già arrabbiate, tutte, come di rado succede. Ma questa volta in più hanno anche delle intenzioni. Un collegiale

QUANDO LA POLITICA VA IN TRANS Pur avendo definito Vallettopoli uno scandalo ridicolo, mi rendo conto che sotto la crosta ci sono cose molto serie di cui vale la pena parlare. Ho sempre pensato che a determinati tipi di indagini la stampa non scandalistica dovesse dedicare piccoli, scarni trafiletti; per questo trovai piuttosto desolante l'enfasi con cui i maggiori quotidiani italiani inzupparono il biscotto nella prima parte dell'inchiesta, quella che riguardò Salvo Sottile, Vittorio Emanuele di Savoia ed altri. Ricordo lo squallore delle intercettazioni telefoniche pubblicate, che contenevano affermazioni e rivelavano comportamenti e convincimenti che avevano a che fare solo con la vita privata delle persone coinvolte, e che erano del tutto superflue per l'indagine su vere ipotesi di reato, risolto poi con un nulla di fatto. Pensai che si era toccato il fondo, e mi illusi che il basso livello della vicenda sarebbe servito a capire e a porre rimedio ad alcune anomalie della giustizia italiana, come il fatto che molte Procure siano dei “colabrodo” di informazioni, o che la stragrande maggioranza dei comuni cittadini italiani sia telefonicamente intercettata e che tali intercettazioni private finiscano su tutti i giornali, e che certe indagini abbiano come effetto l'improvvisa notorietà di certi magistrati. Pensai che la politica si sarebbe posta delle domande, mentre quello che è successo, dopo lo stupore generale e le promesse di

una legge sulle intercettazioni che giace in Parlamento, è stato che la vita di Salvo Sottile ha subito gravi danni inutilmente e nel disinteresse dei media, mentre l'altra metà dello scandalo, Elisabetta Gregoraci, è diventata un personaggio famoso della tv e ci perseguita con pubblicità assurde in cui deride facendo finta che sia solo un' illusione, la vicenda giudiziaria chiamata Vallettopoli. Veramente disgustoso. E oggi ci risiamo. Dietro il pretesto di una giusta indagine a carico di un personaggio ambiguo che sembra si sia arricchito a forza di ricatti fotografici a personaggi di ogni calibro, giù con i nomi di questo o quella, intercettazioni, conversazioni, notizie e indiscrezioni di ogni tipo. Di nuovo. Perché, nel frattempo, non si è fatto nulla. Però questa volta è successo qualcosa di ancora più grave: si è riso. Di starlette, vippette, playboy e calciatori si è riso. Fino al 14 marzo, quando “Il Giornale” (quotidiano che ho sempre trovato disgustoso, anche se è di proprietà di Paolo Berlusconi) ha pubblicato il dossier riguardante un uomo politico, il portavoce del governo Silvio Sircana. Apriti cielo. Coerentemente alla mia posizione potrei dire che non sono d'accordo sulla pubblicazione in prima pagina della vicenda che lo riguarda, ma proprio perché la mia posizione è determinata da un principio generale, da applicare sempre, il punto è: o

tutti o nessuno. Maurizio Belpietro ha ragione nel disgustarsi del moralismo giornalistico che gli è piovuto addosso per la sua scelta, e non gli si può dar torto quando accusa l'ipocrisia stantia di chi lo ha condannato, a maggior ragione se è vero che del «dossier Sircana» era a conoscenza buona parte del mondo politico e giornalistico. Umanamente mi dispiace per Sircana, come mi è dispiaciuto per tutti quelli la cui vita privata è stata prepotentemente e inutilmente violata. Ma non ci si può scandalizzare a orologeria. O non è giusto per tutti, e allora si prendono i giusti provvedimenti, oppure “Il Giornale” ha agito in modo opinabile ma del tutto legittimo. D'altronde è nota a tutto il mondo la fobia dei media italiani di fare scoop sulla pelle di presunti rei o delle loro vittime. Non abbiamo imparato niente, questo sì che è davvero scandaloso. Ci ripetiamo costantemente variando solo scenario e circostanze. E come al solito finirà con una pezza tardiva che rimuoverà solo la crosta, la superficie del problema. Sotto la cenere, lo scoppiettante fuoco di Vallettopoli parte terza già brucia allegramente. Cesario Delle Donne


Voci di Corridoio | XL | 28 marzo 2007

Rabbia

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Pavia, 27 marzo 2007 ore 20:35 Alla cortese attenzione del prof. Giorgio Panella, Rettore del Collegio Plinio Fraccaro Egregio Rettore, in data odierna la collegialità si è riunita con la frequenza di sessantuno componenti al fine di discutere la questione riguardante la partecipazione di una nostra rappresentanza alla visita pastorale del Santo Padre, prevista in data 22 aprile PV. I nostri rappresentanti, nelle persone di Nazareno Fatutti, Simone Pellegrin e Davide Perelli, hanno avuto cura di riportare all'assemblea le sue posizioni in merito. Dopo approfondita discussione, l'assemblea ha ritenuto doveroso confermare i nominativi di Marvaldi Edoardo, Napolitano Gianluca e Trameri Andrea, riconoscendo la correttezza del metodo utilizzato per la selezione. Nello specifico è preciso interesse dell'assemblea portare alla Sua attenzione che: 1. La comunicazione della riunione, nella quale si decideva chi avrebbe poi partecipato alla funzione pontificia, è stata data nelle forme ufficialmente prescritte ed effettivamente riconosciute dalla collegialità, consistenti nell'apposizione in bacheca di apposito avviso. 2. Data la formale correttezza di tale comunicazione e al rispetto delle usali tempistiche, consegue a quanto detto al punto 1 che tutta la collegialità abbia avuto modo di venire a conoscenza della riunione, quindi di prendervi parte, di delegare qualcuno (in caso di impossibilità a partecipare), o di adottare qualsiasi altra condotta a seconda delle proprie esigenze. 3. Facciamo inoltre presente che il metodo di selezione dei partecipanti a manifestazioni di sorta è sempre stato applicato in modo del tutto democratico e trasparente. Nel caso specifico la condotta è stata la medesima, senza prevaricazioni o iniqui distinguo. In quanto all'esito di suddetta selezione, è stato preciso intento dell'assemblea (che ha incaricato all'unanimità la redazione della presente) sensibilizzarLa in direzione tale da escludere che esso esito possa essere preordinato a finalità diverse dal più autentico godimento della manifestazione nel suo intrinseco ed umano significato. Alla luce di quanto esposto, la collegialità Le chiede di adoperarsi concretamente per risolvere la situazione di ingiusta frustrazione di legittime aspettative cui sono soggetti Edoardo Marvaldi, Gianluca Napolitano e Andrea Trameri, concedendo i pass per la celebrazione del 22 aprile a questi ultimi. Per mettere in risalto la condizione pressoché unanime di accondiscendenza riguardo i punti nella presente contenuti, è parso opportuno allegare un documento riportante nominativi e firme di tutti i partecipanti, rappresentanti in sé una maggioranza più che qualificata dei componenti del collegio. Con l'auspicio che la presente possa avvalorare anche ai suoi occhi i nostri momenti di aggregazione, e rafforzare quindi in ogni frangente la reciproca fiducia, basilare per la serena convivenza, porgiamo distinti saluti.

La collegialità PS Nell'allegato i nomi scritti in stampato maiuscolo sono quelli di chi, pur essendo presente alla riunione, non ha potuto essere presente al momento della raccolta delle firme, in ogni caso favorevole a quanto detto sopra.


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Onore

Voci di Corridoio | XL | 28 marzo 2007

FRACCARO 3 – DON BOSCOV 0 Segue dalla prima

la partita si scalda subito animati da un coniglietto impaurito e spaesato ma alquanto tamarro che ci provoca inneggiando alla potenza del Bon Dosco, ricevendo però solo innumerevoli e sonori insulti tanto che se ne scappa saltellando qua e là con la coda tra le gambe come era appena successo alla sua mezza squadretta di conigli contro le nutrie del ticino. Ma per tornare a noi (che è meglio) la partita si svolge con un'unica trama: noi attacchiamo e loro cercano di non prenderle, confidando in un campo che di campo aveva solo il nome, oltre alla poca voglia di un arbitro che non voleva uscire dal cerchio di centrocampo, oltre alla buona sorte del portiere che sicuramente godeva del favore del protettore del suo collegio. A metà del primo tempo, dopo aver sprecato almeno una vagonata di occasioni da goal inizio a perdere le speranze ma ecco che all'occorrenza salta fuori dal cilindro il Piccionno della situazione che sblocca il risultato di rapina prendendo tutti in contropiede, grazie ad un cross dell'inesauribile Oda “occhi di falco” che battezza dentro (e giustamente) un pallone che tutti quanti ritenevano fuori e quindi, si erano di conseguenza fermati. Da qui in poi inizia il Picci-show: un susseguirsi di grandissime giocate a cagate altrettanto grandi ma sempre utilissime ai

fini della squadra. A coronare il tutto arriva il secondo goal personale, il goal probabilmente più bello della giornata, un misto di grandissima classe e un culo pazzesco: un difensore donboschino in affanno decide si disfarsi del peso del pallone appoggiandolo al proprio portiere, ma mai cosa fu meno giusta, infatti costui ha avuto la brillante idea di ciabattare il rinvio tirandolo addosso al povero fraccarotto che si trovava lì per caso che non ha fatto altro che metterci il piedino e depositare agli archivi anche il secondo goal. Finalmente la clemenza dell'arbitro esce e ci manda tutti a prendere un buon quarto d'ora di caldo sul risultato di due a zero per la compagine biancorossa. Il tempo si fa sempre meno clemente e inizia infatti a cadere dal cielo una pioggerellina finissima che rinfresca i bollenti spiriti in campo; i quattro pellegrini che poveri ci erano venuti ad assistere scappano alle prime gocce tant'è che sullo stadio cala un silenzio inquietante che solo la nostra partita e quelle del Catania in casa sanno evocare. Sempre per tornare a noi il secondo tempo si svolge sulla falsa riga del primo: con noi che vogliamo chiudere la partita e loro che mirano a non prenderne di più rinunciando quasi del tutto a qualunque velleità di segnare se non in casi sporadici e del tutto fortuiti. Il tempo intanto passa e Tinelli si mangia milioni e milioni di goal davanti al solo portiere, probabilmente solo per amore fraterno che solo un barese sa provare nei confronti dei più deboli. Finalmente il goal della sicurezza arriva

NOI & LORO Noi siamo i campioni intergalattici dell’intercollegiale di pallavolo. Loro non sono neanche in sei e rischiano di non giocare la partita. Noi in panchina abbiamo Il demone Nazareno, Geusone, Kapawall, SgargiaPerelli, Icaro. Loro hanno un signore sui quaranta che il giorno prima si è spaccato la schiena caricando un’infinità di casse sui camion di Baglioni. Noi in campo abbiamo Capitan Giuly, CapitanOda, Verbanico, ZolaPerellino, KillerJuanita, Tonardi mani di Marmo. Loro hanno il solito gemello, il solito Sophiane, Demon Hill, i soliti pecoroni e la ragazza di Stridi. Noi Sugli spalti siamo in pochi: Idro, Enver, Rezza, Pampa, Marcone, Leo, L’immancabile Longobius e qualcun altro. Cantiamo ci divertiamo, stiamo vincendo…facciamo i cori e incoraggiamo i nostri pallavolisti. Loro sono molti di più, ma sono piuttosto taciturni e, accompagnati dalle loro fighettine, stanno ben attenti a non rovinarsi la voce urlando perché sembra quasi che siano venuti al cus per convenzione, come uscire in piazza. Noi maciniamo gioco e, con meccanismi ormai ben oliati, non lasciamo scampo ai poveri ed impotenti

grazie al “beep beep” Brighella che sfrutta al meglio le isidie che il campo ci offre: ossia la piscina che stagna davanti alla porta che blocca il pallone proprio dietro

Altro che calcio e baguettes!

al portiere che impreca per l'errore nella parata, senza però accorgersi che il pallone non solo non è entrato, ma galleggia allegramente almeno a trenta centimetri dalla riga di porta. La partita si trascina così fino al novantesimo minuto e finalmente l'esimio direttore di gara ci concede una meritatissima doccia caldissima che tempra lo spirito e il corpo. Di più non posso raccontarvi visto che il Pampanatale, come al solito, mi ha obbligato ad essere conciso, e quindi indirettamente mi ha censurato parte della mia idea originale. Il capitano

golgini.Intoniamo il Bimbe Belle. Loro sono inermi e spaesati. Poverini, sono solo una residenza di gente ormai avanti con gli anni. Il due a zero è ormai inevitabile e i loro tifosi cominciano a scaldarsi e a lanciarci addosso i loro insulti gratuiti. E così succede quello che temevo. Un golgino del clan dei Du golgi simu simu, la fazione più facinorosa dell’ospizio, interpreta i nostri canti di gioia e i gesti di intesa che ci scambiamo come una provocazione. Si avvicina con andatura barcollante e furente . Si scaglia sul povero Leo pronunciando parole incomprensibili e dimostrandoci tutta la sua frustrazione e l’odio che nutre nei nostri confronti. I due vengono divisi dalle rispettive fazioni e tutto torna come prima: noi torniamo in collegio. Abbiamo vinto ancora, abbiamo vinto facile, abbiamo vinto facendo quello che ci riesce meglio nel modo più spontaneo, essere uniti, essere una collegialità. Loro tornano alla loro residenza e basta. Io lo sapevo che sarebbe successo, ma che colpa abbiamo noi se facciamo invidia agli altri, abbiamo sempre vent’anni e la fava rivolta all’insù? Rezza


Voci di Corridoio | XL | 28 marzo 2007

Onore

“Vere Pagelle Cumasch” Gugu Settete! : voto 7.5 Il “modaiolo di casa nostra” non ha un granche da fare ma a quel poco che gli propinano si fa sempre trovare preparato. Meglio del solito nelle prese aeree e nelle uscite conduce una partita, anche se tranquilla, pressoché perfetta. Sul look come al solito niente da dire...come indossa il fango lui non lo indossa nessuno. BELLO BELLO DA PAURA Napo: voto 8 Entra in campo solo per dare l'estrema unzione agli attaccanti del don bosco, che le uniche palle che vedono sono quelle ferme a bordo campo. Per sconfiggere la noia si traveste anche da abominevole iracheno delle nevi e conclude la sua partita cercando di spaventare Italo e i bambini tra il pubblico. MOSTRUOSO Mendi Mendi: voto 7.5 Anche lui non trova nessuna difficoltà, fa il suo mestiere e lo fa anche bene. L'unica cosa che gli si può obbiettare a fine partita è di avere ancora la maglia linda e pulita quando il suo compagno di reparto sembra avere fatto il bagno nel cesso di Oda. MANICURE Michele: voto 7 Buona prestazione la sua anche se viziata da un po' di emozione, che gli fa commettere qualche errore di troppo. CAFU DEI POVERI Pasqualillo: voto 7.5 Partita di classe la sua. Buono tatticamente, imposta quasi sempre lui il gioco dalla sua parte e trova anche il tempo di scartarsi mezza squadra in un'azione. Come al solito riesce a farsi ammonire per cazzate ma che ci volete fa'...ce l'ha nei geni. PULCINELLA

Yodosan: voto 7.5 Ha sboccato e cacato per 2 giorni ma questo non sembra pesargli, anzi.. fa una partita eccellente, forse la migliore che gli abbia visto giocare. STRUZZO

Infamelli: voto 2 Come al solito fa una partita della madonna ma in compenso il 2 se lo becca lo stesso. Un po' per abitudine, un po' perché é partito senza quasi avvisare e un po' perché è un infame. SCIMMIONE Merdareno: voto 8.5 Tornato dalla “via del sale” dopo due giorni di cammino ininterrotti, con zaini da 15/20 chili sulle spalle, su e giù per salite chilometriche da 25% di pendenza, il Demone bergamasco sfoggia la sua solita partita da serie A senza battere ciglio, seppellendo vivi i poveri centrocampisti del don bosco che se lo trovano davanti. Si dice che Nobis abbia tentato il suicidio rivedendo la partita in cassetta. MEFISTO Brighella: voto 7.5 Ottima partita anche la sua, basta contare i calci che prende solo nel primo tempo per accorgersene. Inoltre sembra aver ritrovato un po' di quella grinta che gli era mancata nelle prime due gare, che sia colpa delle pagelle di settimana scorsa?... Speedy Gonzales Genova: voto 6.5 Prestazione strana la sua. Alterna ottime cose (vedi tacco smarcante per tinelli) a dormite paurose ma anche per lui i margini di miglioramento sono alti. BALOSSO Piccionno: voto 9 Così, da un momento all'altro si ricorda di avere doti da fenomeno e tiene praticamente tutto il nostro gioco fra i piedi. Firma una doppietta da rapinatore come ai vecchi tempi e semina numeri come fossero acqua. Speriamo resti così anche se la metà basterebbe a farci vincere il torneo. ME BATTE IL CORASON Panchina: voto 10+ Quello che sarebbe il circo togni se fossero delle riserve di una squadra di calcio. Ridono come dei drogati, incitano come ultrà e soprattutto ci credono come preti. Mai vista una panchina così...un grazie particolare a Cesario che ci regala una perla che mi sembra giusto rendere pubblica... .. durante il primo tempo : “dai raga'..che mi prude il culo”. CUIUNI

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Sport

Voci di Corridoio | XL | 28 marzo 2007

FUORI UNA! Metà della fase a gironi è già passata e il torneo si ferma per la pausa pasquale, lasciando indietro un solo matche della terza giornata (cairoli – Ghislieri) che si andrà a recuperare il 3 Maggio. Protagonisti della terza giornata sono gli scontri diretti. Ad iniziare è il girone B, con la vittoria per 3-2 del Valla sullo Spallanzani. Il rigore di Randisi negli ultimi minuti frena la fuga a suon di goleade della squadra bianco-blu, incapace di tenere testa alla prima formazione che mostra un minomo di gioco, e livella la testa della classifica; entrambe a 6 punti assieme al cairoli. Nella zona bassa sono Griziotti e Borromeo a dar vita ad un incontro al limite dello scontro. La mancanza di gioco dei borromaici lascia spazio ad un Griziotti non di molto migliore. Il portiere amaranto si sacrifica nei primi minuti con una bella parata che salva il risultato, ma non la sua spalla. Nonostante il continui cambi “volanti” tra i pali la squadra riesce ad imporsi per 5-2, anche grazie ad una ingenua espulsione del libero borromaico nel primo tempo. Borromeo matematicamente fuori dalle fasi finali e Griziotti in lotta per un posto con il Ghislieri. Per il girone A esordisce nel peggiore dei modi il Cardano. In conclusione alla seconda giornata subisce una sconfitta per 2-0 da parte del Don Bosco, in una partita praticamente alla pari. I giallo-blu, in formazione rimaneggiata, rimediano pochi giorni dopo, uscendo vittoriosi dalla sfida con il Sant’Agostino che vede sfumare sempre più la possibilità di superare il turno. Inversione di destino anche per il Don Bosco che incontra a suo malgrado la compagine Fraccarotta. Non bastano il fango e la pioggia battente del secondo tempo a placare il gioco dei campioni di Pavia. Piccino trova il gol dopo tre partite ufficiali e, giusto per recuperare, sigla una doppietta. La terza e ultima rete arriva dai piedi del solito vivace Brigante, dopo una faticosa nuotata nella pozza sulla linea di porta. Girone A guidato quindi dai nostri ragazzi con 7 punti, seguiti dal Golgi (a riposo questa settimana) a 4. Il torneo intercollegiale torna il 16 Aprile con tantissime emozioni che solo Casa Plinio Odafone può offrirvi. Buona Pasqua e Idem Velle!!! Il maestro Yoda, economo cintura nera terzo dan.

RUGBY MANIA. CAP. 1—Brevi cenni Storici e Numeri Prendendo spunto dall’ottimo risultato ottenuto dell’Italia quest’anno nel 6 Nazioni, il più importante torneo Europeo tra Squadre Nazionali, con 2 Partite vinte su 5 giocate, una al Flaminio di Roma con il Galles e la prima vittoria in trasferta nel Tempio del Rugby Scozzese di Murrayfield, vorrei parlarvi di questo magnifico e duro sport. Nato nel 1841 nella cittadina di Rugby in Inghilterra grazie all’universitario Webb Ellis che durante una partita di Soccer (nel 1823) decise di raccogliere con le mani il pallone per correre lungo tutto il campo e depositarlo nella porta avversaria senza l’uso dei piedi. All’inizio questo sport si diffuse soprattutto nei paesi della Gran Bretagna, (Scozia ed Inghilterra in primis seguiti poi da Irlanda e Galles) e nelle loro colonie (Nuova Zelanda, Australia, Sud Africa e Isole Fiji soprattutto). La Prima Partita si svolse nel 1879 tra Scozia ed Inghilterra (la partita si di-

i pali e il calcio dopo la meta ne vale 2 di punti. Il campo di Rugby è lungo 100 metri circa per 60-70 di larghezza oltre ovviamente alle 2 aree di meta di lunghezza variabile situate oltre i 100 metri di lunghezza del campo dove per ottenere i 5 punti si deve schiacciare la palla con braccia o busto a terra con contemporaneità di contatto tra terreno palla e giocatore. I numeri di Maglia in questo sport sono assegnati in base al ruolo. Essenzialmente i 15 giocatori vengono divisi in avanti(quelli con la maglia dall’1 all’8) e dai ¾ quelli con la maglia dal 9 al 15. Gli Avanti sono solitamente i giocatori più pesanti e possenti della squadra. Si Preoccupano delle Rimesse laterali (Touche) e delle Mischie (Scrum). Sono divisi in Prima Linea(1,2,3) in Seconda Linea (4 e 5) e Terza Linea (6,7,8). I ¾ sono invece molto meno fisici, più scattanti e con delle abilita di gioco con le mani (handling) molto superiore agli Avanti . Sono divisi nella coppia di mediana (9-10) nei centri (12-13) nelle ali (11 e 20 contro 20 invece di 15 contro 15 co14) e nel estremo (15). me tutt’ora si fa e la meta, Try in inglese, serviva solo per tentare(try) di calciare la Nel prossimo capitolo vedremo le regole palla in mezzo ai pali e quindi valeva 0 fondamentali di questo sport e ruolo per punti mentre oggi la meta vale ben 5 ruolo alcuni dei giocatori più forti di Europunti mentre un calcio di punizione o un pa. drop, palla calciato dopo che ha rimbalMarcone zato a terra,ne vale 3 punti se si infila tra sputa tutt’oggi e viene chiamata Calcutta Cup) e la vinsero gli scozzesi. Molti di quelli scozzesi giocavano perché era l’unico modo legale per picchiare un inglese. Non possiamo però definire quello un rugby moderno, si giocava infatti in


Attività ricreative

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TANTI AUGURI VIOLETTO Quella sera era stata preparata con cura. Gli avvisi li avevano appesi ad ogni parete, macchinetta, porta o superficie verticale. Non si aspettava altro da oramai una settimana e quando l' ora è giunta nessuno stava più nella pelle. Ovviamente tutti sono arrivati con ampio ritardo ma alle 11 la sala comune era ormai ricolma di festanti fraccarotti. Ecco che si fa vivo il festeggiato violetto, si comincia col farsi una partita a tokio, e guarda caso Marcello riesce a farmi perdere 9 volte di seguito e di conseguenza parte del mio senno se ne parte sulla luna. Ci si trasferisce in biblioteca per discutere alcuni punti importanti per la sopravvivenza del collegio quali the coolest summer party e la palestra. Poi si ritorna in sala comune per sfidarsi a colpi di dadi e bicchieri di coca-cola. Arriva il momento di aprire i regali e Violetto scarta: 4 libri di Harry Potter, un action-man,una play station 3, pes 6, una tuta nike, un poster di dragonball e un astuccio nuovo della seven. Ad un certo punto viene proposta una partita a mosca cieca... come dire di no al Toz...non so se mi spiego... in un attimo siamo tutti o quasi bendati e vaghiamo erranti nelle

tenebre della nostra simulata cecità. La portinaia ci suggerisce, forse per liberarsi del nostro giocoso frastuono, di trasferirci fuori dal collegio a divertirci. Così facciamo e tutti (o quasi) usciamo rigorosamente bendati alla ricerca di un campo in cui giocare tutti insieme senza il pericolo di subire gli sgambetti di Emilio il portinaio. Ci facciamo così una bella scampagnata a Borgarello famoso per i suoi innumerevoli verdi e rigogliosi prati. Siamo muniti di cestini della merenda, palle, coca-cola, bende, farmacia nel caso di botte, sbucciature o punture di vespe. Inizia il gioco e io e il mio amico Cristian ci avventuriamo mano nella mano saltellando per le praterie pavesi, finchè svolazziamo in terra per un tranello tesoci da violetto che siccome è il festeggiato può giocare senza benda sugli occhi. Allora Cristian si offende e vuole tornare a casa. Io vorrei restare ancora un po' per giocare a palla avvelenata con Leo, Alla, Cretì, Marcone, Giuliano, Andrea, Italo e tutti gli altri miei amici ma Cristian si mette a piangere perchè Violetto è dispettoso e lo vuole dire alla mamma.

Allora iniziamo a passeggiare verso casa; ma per il buio andiamo sulla strada sbagliata e ci ritroviamo alla certosa di Pavia. Lì veniamo accolti da 3 frati festanti che ci fanno il catechismo, ci confessano e ci portano a messa. Io e Cri però non abbiamo voglia e allora scappiamo facendogli le pernacchie e le boccacce. Uno di loro mi tira un piatto della messa e adesso me lo sono appeso in camera così impara. Comunque torniamo a casa e per la strada ci cantiamo le canzoni dello zecchino d' oro che ci piacciono tanto e quelle che ci ha insegnato all' asilo la maestra Pina. Quando siamo a pavia vicino ad un fosso vediamo delle nutrie grossissime e cominciamo a tirargli i sassi perchè il papà di cri gli ha detto che loro si mangiano gli argini e fanno straripare i fiumi e se va avanti così anche il mare. Quando arriviamo a casa mamma francesca calderaro che doveva curarci ci sgrida perchè in realtà siamo arrivati per ultimi e tutti erano alzati ad aspettarci. E' veramente tardi e non posso nemmeno guardare 5 minuti di tele, uffa, così vado subito a letto dopo avere salutato il mio amico Cri e tutti gli altri bimbi e avere cantato un' ultima volta tanti auguri a violetto, che tra l' altro ha fatto la pace con Cri. Spongy

UN “NAPOLETANO” PERFETTO! Cari amici fraccarotti, attenzione! Questo articolo potrebbe farvi accapponare la pelle. Sapete chi è il vero“napoletano”? E’ colui che vi guarda mentre parcheggiate la macchina, colui che riesce a fregare i poliziotti che (poveracci) in nome della Legge possono solo che credere alle coglionate che dice perché non è stato colto sul fattaccio, colui che ha la faccia di un innocente ma è un grandissimo figlio di…Si è proprio lui, il “napoletano” perfetto, quello che riesce a fregare la macchina ad un campano a cui già ha avuto un furto d’auto quest’estate. No non sto parlando di colui che si spaccia per napoletano all’interno del collegio (Pasquale è napulillo…è diverso), bensì di un rumeno che lunedì notte ha tentato di rubare la mia auto (parcheggiata davanti alla scuola Cossa). E’ successo tutto nella mattina (quasi alba) di martedì 27. Alle ore 04:10 mi hanno chiamato dalla Questura di Pavia e la Polizia, dopo essersi accertati che fossi il proprietario di quell’auto, mi han detto che l’avevano ritrova in un paesino

vicino Pavia con a bordo un rumeno con precedenti che si dichiarava innocente (mica fesso ‘u uaglion!). Qualcuno quel giorno mi ha chiesto se fosse stata al sicuro la macchina, all’interno del parcheggio della scuola. Mmmhhh! A cosa pensare? Forse che la Puglia porta sfiga (chiedi a Sarciccia)?! Mah! Incredulo e inca**ato come un toro vado diretto da Longobucco per chiedergli la chiave della sua mitica 500 (grazie Longoback!). E, visto che poco prima avevo intravisto nel corridoio Pasqualino u’ massicc (chissà dove era andato?...forse a rubare la mia macchina?!) gli ho chiesto di accompagnarmi in Questura. Ore 04:40, Nella notte buia e tetra iniziavano a “volare” bestemmie, vaff e malauguri ai danni di quello sciocchino del rumeno. Giunti a destinazione, io e Pasqualino abbiamo incrociato lo sguardo col bastardo, che stava nella stanza adiacente a dove ci hanno fatto sedere. La polizia, dopo una sfilza di domande mi ha detto: “ Il sospettato aspettava qualcuno. Il rumeno ha dichiarato che

attendeva una persona che gli aveva dato un passaggio e non sapeva nulla del furto”. E non finisce qui. “Verrà rilasciato a piede libero e non potrà essere cacciato via dall’Italia (anche se con precedenti penali) perché Comunitario”. Scandaloso, non trovate? Ora la mia macchina è ok (salvo prossime portasfighe pugliesi…SKERZO), ma credo che la vita di quel ca**uto rumeno sarà ancora più difficile di quella che già ha, se dovessi rincontrarlo. Parola d’onore! Italo


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Perdono

Voci di Corridoio | XL | 28 marzo 2007

PERDONO MENDIETA Caro mendy, sono una persona che conosci molto bene e a fondo, infatti abbiamo condiviso praticamente tutto!!!...capito in che senso;)... Siccome tu sei solito perdonare le disgrazie altrui, il che è addirittura banale, voglio metterti alla prova con un problema che ti riguarda. Infatti come tutti non sanno tu sei un omosessuale. Questa rivelazione sono sicuro sconvolgerà tutti i tuoi lettori e le tue innamorate lettrici, ma non è altro che la pura verità. Ho deciso di spifferare il tuo piccolo segreto perchè non ce la faccio più a vivere nell' ombra la nostra relazione. Quindi facciamo outing e marciamo su roma per una legge pro dico. Mendy spero che il tuo amore per me possa portarti a perdonare questa mia confessione, ma credimi, oramai i tempi sono maturi affinchè il nostro amore scandaloso e diverso sia accettato. Bacio (con la lingua!!) amore, tvtttb, stase portale tu le manette e la vasellina... la tua mqm preferita Cristian87 P.S. per coloro i quali salutano dopo le loro richieste il mio mendino in toni erotici o affettuosi, sappiano che il mio tesoro è solo mio e se non lo capirete vi caverò gli occhi, vi torcerò le interiora e vi strapperò gli organi genitali... Ebbene si amici lettori purtroppo avete scoperto il mio segreto, ormai non posso più nasconderlo: sono anche omosessuale. Ora che lo sapete cari amici compagni della squadra di calcio fate attenzione quando raccogliete le saponette sotto la doccia!!! E soprattutto tu Naza!!! In quanto a te Cristian hai il mio Supremo perdono in quanto mi hai aiutato a rivelare a tutti il mio segreto rimasto nascosto

per via della mia timidezza. Ora mi sento pronto a marciare su Roma e contro il Papa e la chiesa per far accettare i dico. Se siete stati ben attenti ho detto che sono anche omosessuale, quindi voi donne mie ammiratrici non perdete ogni speranza… P.S. per precisare sono stato al gioco: col c….o che sono omosessuale W la figa e chi la castiga!!! Caro Mendy, sono uno studente della provincia di Pescara e da un po’ di tempo mi trovo in una situazione incerta che mi fa precipitare nello sconforto. La mia ragazza mi ha scaricato. Cioè, scaricato, in realtà non lo so nemmeno io se mi ha lasciato oppure no. Un bel giorno mi chiama sul cellulare e ogni volta che parlavo si sentiva uno strano rumore metallico, in più continuava a ruttare. Poi mi ha detto che non stava più bene con me e che ormai ha trovato li uomo della sua vita. Si chiama Vittorio, è un motociclista di 54 anni. Io sono convinto che la sua è solo una cottarella passeggera e che il suo vero amore sono io. Ma cosa avrà lui che io non ho ? Cosa le ho detto di male? Mi perdonerà? E tu Mendy? Mi perdoni? Tesoro ovvio che ti perdono, tu non hai fatto nulla di male. Come consiglio posso dirti di non farti più sentire per un po’ creando a lei, un motivo di riflessione sulla vostra storia. Per quel strano rumore che hai sentito per telefono non ti preoccupare potrebbe essere stata qualche interferenza del cellulare. In questo periodo cerca di stare con più amici che puoi e di svagarti così da non pensare alla tipa. Mi raccomando è fondamentale non farsi sentire. Vedrai che se è veramente una cottarella ritornerà e ti perdonerà proprio come me.

ALTER EGO Eccoci: a Roma c’è un fabbro e qui a Pavia noi abbiamo un falegname!

Cerca In Internet Cerco: Fabbro a Roma Cambia ricerca Cambia città Creti Marco VIA DI PORTONACCIO 21 00159 Roma (Roma) telefono: 06 4380208 mappa

…di cancellare per morosità dall’elenco dei soci dell’Associazione Calcistica Trappa, con effetto immediato, i sigg.: 1) Armano Davide 2) Biale Stefano 3) Briatore Marco 4) Naso Andrea 5) Oda Adriano 6) Rainisio Valentino 7) Rena Vincenzo 8) Reviglio Luca Punto 4 all’ordine del giorno fonte: http://digilander.libero.it/actrappa/cons20040528.htm


Mistero

Voci di Corridoio | XL | 28 marzo 2007

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L’ANGOLO DEL MISTERO Rubrica a cura di Fabrizio Erario LA CONFRATERNITA DEI TESCHI Questa settimana parlerò delle origini e dei riti relativi ad una delle più potenti ed antiche confraternite universitarie (seconda solo alla confraternita Fraccarotta). Mi riferisco ad una delle più antiche confraternite di Yale :Skull & Bones.Di tale associazione, che è a tutti gli effetti una setta si sa ben poco, a causa del patto di segretezza che gli adepti giurano di mantenere a tutti i costi nel momento dell’iniziazione. L’unica nota storica comprovata di Skull & Bones è il luogo della sua fondazione, la già citata università di Yale. Questo minimale dato, però, è lo spunto che permette di iniziare a tracciare i tratti salienti della fisionomia di questa confraternita e delle ragioni ad essa sottese.Una delle peculiari caratteristiche di Skull & Bones sarebbe, stando alle supposizioni più accreditate, una sorta di affiliazione “sotterranea” che legherebbe l’ordine del Teschio ad altre due società ad essa strutturalmente uguali e dalle finalità coincidenti, fondate più o meno contemporaneamente, ma in altri luoghi del mondo. Il numero 322 che compare sotto il cranio e le ossa raffiguranti l’emblema della confraternita, infatti, sarebbe rivelatore dell’anno di fondazione della società, ossia il 1832 (come indicano le cifre 3 e 2), e il 2 finale, in particolar modo, sarebbe la chiave di lettura che suggerirebbe come questa confraternita sia la seconda “loggia” all’interno di un più vasto sistema internazionale. Bastano questi pochissimi dati per rendersi conto di come siano differenti le “tradizionali” confraternite studentesche delle Università degli Stati Uniti dalla sedicente Skull & Bones…I fondatori e i primi affiliati di S k u l l & B o n e s . Detti “Bonesman” erano, nella quasi totalità, ricchi rampolli delle più importanti famiglie del New England, per i quali un

college come Yale rappresentava il naturale trampolino di lancio dal quale spiccare il balzo per poi immergersi nel mondo del grande commercio e dell’alta finanza americana. La liquidità necessaria a mantenere “viva” l’attività più segreta e non ufficiale (finanziare e sostenere la carriera dei suoi associati, in relazione all’indirizzo di studi intrapreso, al fine di collocarli nel cuore del vertice della società americana) scaturiva dai proventi del traffico d’oppio, in quegli anni particolarmente fiorente nel lontano oriente e monopolizzata dalla British East India Company, società inizialmente controllata dalla Baring Brothers Bank prima e dalla British House of Rothschild poi. Conoscere chi erano i primi affiliati, chi erano le loro famiglie e il primo “maestro”, è requisito fondamentale per intendere lo sviluppo iniziale della confraternita, ma non aiuta però a svelare uno dei maggiori misteri dei Bonesman: l’origine vera e propria di Skull & Bones. Nella più assoluta mancanza di fonti certe e attendibili (gli stessi confratelli hanno sempre deliberatamente alterato e distorto la genesi della loro affiliazione), tre principali teorie tentano di far luce sulla nascita di questo sodalizio. L’ipotesi più accreditata sostiene che l’attuale confraternita sia da considerarsi come una progressiva evoluzione di una fratellanza massonica, Inglese o Scozzese, creata ad Oxford alla fine del diciassettesimo secolo ed emigrata nel Nuovo Continente con i primi padri pellegrini. Discostandosi da tale interpretazione, una seconda teoria considera la società di Yale come una sorta di estrinsecazione di una setta nazionalista di origine tedesca (una sorta di movimento nazista ante litteram) dei primi dell’Ottocento. Una terza teoria, infine,

sostiene che Skull & Bones sia semplicemente una confraternita ispirata alla massoneria europea, con però un autonomo rituale ed un proprio credo. Storicamente solo WASP (bianchi, di origine anglosassone e protestanti) possono ambire a divenire membri di Skull & Bones. Bisogna affrontare inoltre una serie di tre prove per essere iniziati alla Fratellanza della Morte. Prove che mirano ad un unico scopo: valutare l’abilità del candidato di influenzare il mondo esterno.Il primo passo necessario per essere ammessi nella confraternita è rappresentato dalla carriera scolastica. Il vero Bonesman deve sì vantare natali “nobili”, ma deve anche e soprattutto aver frequentato le maggiori e più prestigiose scuole preparatorie del New England (paragonabili alle nostre scuole medie inferiori e superiori). Il secondo requisito necessario per i futuri adepti di Skull & Bones è il valore personale, forgiato da esperienze al di fuori dei ristretti confini del nordamericani. Aver fatto esperienze di vita in terre “barbare” e “incivili” è infatti condizione necessaria per essere ammessi nei ranghi della confraternita. La terza prova estrema è rappresentata dalle esperienze acquisite in tempo di guerra. Il vero Bonesman è parte di una sorta di elite guerriera WASP e deve quindi aver maturato esperienze militari. L’atto di formale ingresso nella confraternita, per i soggetti giudicati idonei, è rappresentato da una cerimonia iniziatica. Prestando fede ad un documento originale della società risalente al 1940, il momento simbolicamente più elevato della cerimonia sarebbe la collocazione del candidato in una bara. Chiaro il significato di tale gesto: il nuovo membro muore al mondo e rinasce nella confraternita. A caricare ulteriormente la simbologia del momento contribuisce una leggenda sul conto del luogo dell’iniziazione: una cripta, conosciuta come “la Tomba”, nella quale esisterebbe una camera sacra indicata con il numero 322 . Tutti i non iniziati sono inferiori e possono, DEVONO, quindi essere manipolati!

Con questa uscita Voci di corridoio chiude i battenti. Dopo quaranta numeri siamo convinti di aver portato a compimento un compito, quello che un anno e mezzo fa’ ci eravamo prefissati. Volevamo informarvi, ora siete informati, volevamo divertirvi e ora siete divertiti,volevamo acculturarvi e siete tutti acculturati. È per questo che al termine della riunione generale di martedì 27 con la presenza di oltre sessanta fraccarotti, con una decisione più che sofferta abbiamo deciso di finirla qui. Pertanto grazie a tutti, buona Pasqua e ci rivediamo tra due settimane...sempre qui...sempre su VdC!


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Valeriano docet

Voci di Corridoio | XL | 28 marzo 2007

Gioacchino Rossini (Pesaro, 1792 – Passy, presso Parigi, 1868) Vita:Il padre, Giuseppe, era suonatore di tromba e di corno alle dipendenze del comune di Pesaro e si trovò a scontare un periodo di detenzione per essersi compromesso politicamente con all'arrivo delle truppe francesi; la madre, Anna Guidarini, cantava come soprano in compagnie itineranti. Gioacchino cominciò a studiare musica a Lugo, poi, nel 1806, entrò al Liceo musicale di Bologna, aperto da poco, dove studiò pianoforte, violoncello e contrappunto. A 18 anni abbandonò gli studi per intraprendere la carriera di operista: il debutto, al San Moisè di Venezia con “La cambiale di matrimonio”, fu un successo che gli valse la commissione di numerose opere serie e buffe. La sbalorditiva velocità e la facilità compositiva fecero sì che nel giro di 5 anni, tra il 1810 e il 1814, mandasse in scena ben 14 opere, per la maggior parte a Venezia. Nel 1815 accetta la proposta dell'impresario napoletano Domenico Barbaja, che gli propose un contratto pluriennale per i teatri da lui gestiti (fra cui il S.Carlo). Gioacchino si trasferì quindi nella città partenopea, dove risiedette fino al 1823: oltre a comporre altre 19 opere, Rossini sposa la cantante spagnola Isabella Colbran, interprete prediletta delle sue opere. Lasciata Napoli, il maestro pesarese si diresse dapprima a Vienna, poi a Londra, e infine si stabilì a Parigi, dove assunse la direzione del Théatre Italien. Per cinque anni si occupò di rimaneggiare le sue opere italiane per le scene francesi, poi, nel 1829, di congeda dalla sua attività di operista con “Guillame Tell”. Conservò il domicilio a Parigi, ma risiedette a lungo a Bologna e a Firenze. Alla morte della Colbran, dalla quale era separato da tempo, nel 1845 sposò Olimpia Pélissier. In questi anni continuò a scrivere ma non più opere, bensì quelli che lui stesso definiva dei “peccati di vecchiaia”: composizioni sacre, arie da camera, pezzi per pianoforte, rivalutati solo negli ultini decenni dalla critica. Dal 1855 si ritirò definitivamente nella sua dimora di Passy, dove morì nel 1868. Lasciò il suo ingente patrimonio al Comune di Pesaro, con l'intenzione di dotare la sua città di un Liceo musicale. Opere: Rossini ha scritto 39 melodrammi, 23 nel genere serio, 16 in quello buffo. Nel genere serio si ricordano: “Otello”, 1816; “Mosè in Egitto”, 1818; “Semiramide”, 1823; “Guillaume Tell”, 1829. In quello buffo: “L'italiana in Algeri”, 1813; “Il turco in Italia”, 1814; “Il barbiere di Siviglia”, 1816; “Cenerentola”, 1817; “La gazza ladra”, 1817. Composizioni sacre: “Stabat mater” per soli, coro e orchestra, 1832-42; “Petite messe solennelle” per soli, coro, due pianoforti e armonium, 1863. Dizionario:Théatre Italien: sorto all'inizio del XVII secolo è il più antico dei teatri parigini (Opéra, Opéra-Comique, Théatre Italien e Théatre Lyrique). Inizialmente vi erano rappresentati gli spettacoli della nostra Commedia dell'Arte. Verso la metà del Settecento si fecero più frequenti le rappresentazioni d'opera e il teatro divenne la sede naturale per le opere italiane cantate in italiano. crescendo rossiniano: effetto largamente impiegato nelle opere buffe del maestro pesarese, basato sulla molteplice ripetizione di un breve motivo che sale in zone tonali sempre più acute mentre si ispessisce l'orchestrazione e si passa dal piano al forte, fino al fortissimo. Valeriano

S’ HA ‘DDA FA’ - Agenda culturale Cari studenti fraccarotti, ecco gli appuntamenti culturali della nostra città universitaria. In questa settimana che precede la pasqua potrete passare le vostre serate in modo costruttivo e diverso, solo grazie alle dritte di VdC

Modena City Ramblers Preceduti dalla Corte dei miracol.i Dove Thunderroad di Codevilla (PV) Quando venerdì 30 marzo 2007, ore 23 Ingresso € 13 + prevendita

MOSTRE

Pgtime: tributo a Peter Gabriel Dove Spaziomusica, Via Faruffini 5 - Pavia Quando venerdì 30 marzo 2007

Tonelli: antologia 1980-2006 Dove Santa Maria Gualtieri, Piazza della Vittoria - Pavia Quando fino al 9 aprile 2007

MUSICA Barre Phillips e Giancarlo Locatelli Nell’ambito della rassegna Dialoghi: Jazz per Due. Dove Santa Maria Gualtieri, Piazza della Vittoria - Pavia Quando giovedì 29 marzo, ore 21

TEATRO Le voci di dentro Di Eduardo De Filippo. Regia di Francesco Rosi. Dove Teatro Strehler – Milano Quando fino al 5 aprile 2007 Info www.piccoloteatro.org


Sessuologo

Voci di Corridoio | XL | 28 marzo 2007

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RISPONDE IL SESSUOLOGO - a cura di Marce Caro Sessuologo, come sono i tuoi rap- deranno per niente, anzi, due alla visione del tuo strip alla cassa sono state male porti con le donne? Rosso Montolivo quindi ti consiglio di emigrare perché non sempre capita che vomitando sui piedi di Diciamo che in questo momento i miei una tipa te la fai una settimana dopo… rapporti con le donne sono alquanto complicati. Le odio e le amo. Però loro mi o- Caro Sessuologo, ieri ho lavorato come diano e basta, e questo è un problema. facchino al concerto di Baglioni. Essendo Sicuramente è un periodo passeggero: di animo timido, ogni volta che venivo con la primavera conto sui fedeli alleati, gli etichettato con nomignoli occasionali, mi ormoni. riempivo d’orgoglio. Nella mia testa pensavo: “Che bello, qualcuno sa che esiL’altra sera dopo essermi ubriacato come sto!”. Tutto andò bene fin quando non un caimano in calore, mi sono trovato dovetti lavorare con Elia. Venimmo etichiuso con un mio amico nel bagno delle chettati, lui come Er Capellone e io come donne, pantaloni e mutande calate seduto Er Pelato, ciò mino seriamente la mia sul water chiuso cercando di indirizzare autostima che non è già delle migliori. con la mano il mio pise tra le gambe per Come posso fare per superare questo mirare la tazza. Dato che tutto è stato fil- trauma? manto con un telefonino e il video è su Ragazzo Interrotto ‘86 Youtube, dici che la mia vita sessuale potrà subire effetti negativi? Annoso problema. Dove vivo io c’è un’eYodel ‘83 pidemia. Vero S**iccia, It*lo, Mald***, Gian*ini, ******, Violenza, ecc ecc? AnAvendoti casualmente visto perdere i pan- che il nostro amico e chirurgo di fiducia taloni davanti a tutti cercando di uscire da JR Castagnoli 3477067400 aveva conuna pizzeria senza quasi riuscire a stare tratto questo morbo ma le sue conoscenin piedi, posso tranquillamente asserire ze scientifiche (astinenza dall’eiaculazioche tutte le ragazze presenti non si conce-

ne) gli hanno permesso di rinverdire la sua folta chioma. Chiamalo! Caro Sessulogo, siamo tre ragazzi che abbiamo passato il pomeriggio a giocare con delle molle lunghe 30 cm. Qualcuno giocava a piegarla, qualcuno faceva l’elicottero, qualcuno faceva molle-duro duromolle. Ad un certo momento ci siamo fermati dai nostri giochi e ci siamo guardandoci tutti e tre negli occhi pensando la stessa cosa. Fortunamente è entrato Cretì interrompendo qualsiasi discorso imbarazzante passatoci per la testa. Le altre due molle le hanno Toz e Brigante. Sicuramente Toz starà picchiando un bambino, ma la domanda è più che lecita: Brighella cosa starà facendo con la sua molla da solo? Yodino Macchina Violenta

Che dirvi? Meno male che è entrato quel furbacchione di Cretì che per uscire ha salito le scale! Spero che abbiate usato le vostre molle per deturparlo. Per quanto riguarda il Brigante non preoccupatevi: lui di molle se ne intende.

SERVIZIO CATERING – O forse no... “Oh ragazzi, a voi due vi ho messo al Catering!” Sembrava fosse un favore. Marce ci vuole bene... o forse no. Ed eccoci lì, io e giovane bello di Verbania detto Verby sulla sua Smart alle 14 diretti verso il Pala Ravizza. Tutto bene, il lavoro è lavoro, e così sia. Ed eccoci all’entrata. “Oh Violenza dov’è l’entrata?” “Verby ci stai per passar davanti!!!” La macchina sterza di colpo, si alza su due ruote e lui comincia a ridere. Io mi sono cagato addosso, lo ammetto, non sapendo che quel numero il Verby me l’avrebbe riservato altre 2 volte... va beh andiamo al dunque. Si comincia a scaricare Camion... luci verdi, luci blu, luci rosse... ma quante cazzo di luci servono per cantare un po’? “Dove sono i due aiuto catering?” ECCOCI, è il nostro turno. Servire e pulire, è questo che ci si aspetta. E invece non andrà precisamente così. Dal nulla, anzi per la precisione da una decina di cassoni esce una cucina super attrezzata. Esce veramente di tutto: lavandini, bollitori, forni, fornelli, espositori per il cibo... ancora ora non mi

Ad un certo punto il più grosso dei due si avvicina a noi con due grembiuli e ci dice: “Sapete pelar patate vero”? A me è toccato il monocromatico blu, per Verby invece un grembiulino da casalinga sexy a fiorellini (ho le foto). Ed eccoci lì, io e il giovane di Verbania a grattuggiar carote, pelar patate, affettare pomodori. Ammetto che eravamo un po’ disorientati, insomma ci aspettavamo un lavoro da maschi, tutto fatica e sudore, ed eccoci lì a far le fighe in mezzo alle verdure. Il Pampa Runner si mette a sbeffeggiarci tra un giro in macchina e l’altro, ma ammetto che anche lui si è ritrovato a pulir pentole. Solo acqua fredda all’inizio e sti due che han sporcato e incrostato pentole per un reggimento... quando alla sera al massimo arrivavano una ventina di persone. E via tutto nella spazzatura. Anche perchè non è che il cibo fosse proprio prelibatissimo, a parte che per Pampa. Onnivoro e mangiatutto tipo fogna di calcutta. Il casino è stato l’allagamento. Ebbene si, tutta la cucina piena d’acqua per non so quale motivo, e noi che ogni 5 minuti dovevamo strizzare una sottospecie di tappeto assorbente spor-

co di qualsiasi cosa.Quindi alluvionati, infreddoliti, affamati (perchè i due aguzzini ci facevano mangiare dopo tutti) e stanchi, perchè anche se il lavoro non è dei più pensati, rimanere 13 ore in piedi sempre a far qualcosa sulle gambe si sente eccome. Non un minuto di sosta, apparte quando i due “cuochi” si son messi con altri della produzione a guardarsi un cartone animato porno di bassa qualità da un portatile, scene che fan pensare... Fortunatamente il giorno del concerto c’han mandato anche il Messinese, mulo instancabile e casalinguo provetto. Cmq mi ero ripromesso che dopo il militare non avrei più scrostato piatti e pentole non mie, pensavo di “aver già dato abbastanza”.. e invece il destino è beffardo, o bastardo che dir si voglia. Lo so, il servizio dell’altra sera conta mille e mille aneddoti che a noi reclusi nelle cucine son sfuggiti e che non posso raccontare... ci penserà qualcun’altro spero. In ogni caso è stata un’esperienza: grazie al Verby, indispensabile per tirare avanti con quella smorfia con le labbra tirate su che fa pelare dal ridere perchè sembra dire “e io che cazzo ci faccio?”, grazie a Messina, come scrosti le pentole tu nessuno mai, grazie a Pampa, che ci ha dato un po’ di carica agonistica deridendoci a più non posso, e infine grazie a Marcello... o forse no! Violenza


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Politica

Voci di Corridoio | XL | 28 marzo 2007

NO COMMENT E' impressionante la serie di “errori” che D'Alema e Prodi hanno commesso in Afghanistan, riassunta dalla gestione del caso Mastrogiacomo. Non era difficile capire che il tacco d'Achille del governo dell'Unione & Co. sarebbe stata la politica estera. Con “errore”, ho usato un termine forse troppo diminutivo. Scusate. Volevo dire catastrofe, perché è bene intendersi. Qui non si tratta di aver compiuto delle scelte diverse dagli americani, di avere opinioni divergenti sui metodi più efficaci per combattere il terrorismo di matrice islamista. Oggi ad essere in gioco, in campo internazionale, è la credibilità del Paese presso i nostri alleati e, in Italia, il ruolo delle istituzioni. In pochi mesi è stata gettata al vento una reputazione che piano piano il nostro Paese era riuscito a costruirsi, fino alle chiare scelte occidentali del governo Berlusconi. Elencare tutti gli errori, i passi falsi, sarebbe troppo lungo; ci limitiamo ad alcuni. In primo luogo, l'aver messo in discussione il ruolo della Nato, di quel famoso articolo 5 a cui si erano appellati, per la prima volta nella storia dell'Alleanza, gli americani dopo l'11 settembre. Si è scelta una formula, dove ogni Paese può scegliere modalità, regole d'ingaggio, quantità e qualità dei mezzi; è una soluzione che indebolisce non poco il Patto Atlantico è che, addirittura, mette in forse lo stesso ruolo di proiezione della Nato. Così, mentre inglesi, americani, olandesi muoiono e combattono in prima linea, noi raccontiamo barzellette e ci inventiamo, derisi da tutti, la storia dei talebani buoni, relegando la funzione dei nostri soldati ai «beati costruttori di pace» e rincorrendo una conferenza internazionale in mezzo alla offensiva preventiva della Nato. Il tutto condito da ambiguità, falsità, trucchetti imparati in chissà quale scuola di diplomazia. La contraddizione non potrebbe essere più evidente: siamo contro l'America, in nome del multilaterlalismo, quando agisce da sola e giochiamo da soli, senza potercelo permettere, in mezzo all'intervento multilaterale per eccellenza, deciso dalla Nato e benedetto dall'Onu. Così, in una sola volta, siamo entrati in rotta di collisione non solo con gli Stati Uniti, ma anche con gli alleati europei. La seconda follia è stata la pretesa di prendere in giro gli Stati Uniti raccontando balle e bugie, sperando che non se ne accorgessero. Questa è veramente una pazzia politica che costerà molto cara a D'Alema, Prodi e compagnia, ma

purtroppo anche al nostro Paese. E' in questo modo che intendono tenere rapporti con il nostro maggiore alleato, a cui si deve, ricordiamocelo sempre, non solo gratitudine per la liberazione passata, ma la nostra attuale sicurezza, che il duo D'Alema-Prodi ha dimostrato tutta la

apparteneva a quel Pci che, in nome della linea della fermezza, sacrificò il povero Moro con la motivazione che lo Stato non si doveva arrendere davanti al ricatto terrorista. Al totale dissenso politico si aggiunge quindi un disgusto morale: com'è possibile dire sempre tutto e il contrario di tutto, senza mai motivare, rendere conto, dire che si è cambiato idea e spiegarne il perché? Cesario Delle Donne

ANGOLO DEI LIBRI sua improvvisazione, superficialità e assoluto provincialismo. Ecco dove sta il limite strutturale maggiore dei postcomunisti: nella volontà e desiderio di essere ammessi a corte, ma, allo stesso tempo, il ritenersi sempre più intelligenti, furbi, colti, raffinati dei padroni di casa, scambiando l'Italia per l'impero romano, pretendendo di insegnare a chi è sempre stato democratico la democrazia; a chi ha combattuto sempre in nome della libertà come si vincono le nuove guerre in nome della difesa della democrazia. La terza follia è di aver scelto come mediatore un personaggio pacifista e antioccidentale che giudica i talebani migliori degli americani, di aver tagliato fuori dalla trattativa i nostri servizi e canali diplomatici, facendo fare loro una figuraccia davanti sia ai cittadini italiani che ai nostri alleati. Ma con le istituzioni, con il senso dello Stato non si può scherzare. La sfiducia verso di esse, verso i governi (tutti) e l'intera classe politica è molto ripida: una volta imboccata conduce in tempi brevi allo sfascio generale. Molte volte si è detto che l'Italia, purtroppo, è un Paese dove ormai vero e falso si confondono, dove scarseggia il senso di responsabilità: se qualcuno ne voleva la prova, ha davanti agli occhi quello di cui aveva bisogno. Ci voleva il muro di cemento della politica estera per fare i conti con la realtà. Disgraziatamente, il conto non finisce qui. Accanto agli argomenti politici, bisogna dire che si assiste alla distruzione anche dell'immagine mitologica degli «italiani brava gente». In cambio di un reporter abbiamo fatto rotolare la testa di un povero afghano e abbandonato al suo destino l'interprete. Il tutto senza vergogna, pietà e umiltà. Non si possono chiudere queste righe, che non avrei mai voluto scrivere (questa volta sul serio), senza ricordare come lo stesso D'Alema, che oggi si richiama al lato umanitario, al dovere di salvare una vita in cambio della liberazione di non si sa quanti guerriglieri e terroristi talebani, quasi trenta anni fa

...di Silvio Rodari LA BOUTIQUE DEL MISTERO Buzzati Dino Brevi racconti da leggere in bagno.

L’INVENTORE DEI SOGNI McEwan Ian Racconti, un po’ meno brevi, da leggere in bagno quando ....

I PROMESSI SPOSI Chiara Piero Due innamorati decidono di sposarsi, ma ....

UNA MODESTA PROPOSTA. PER EVITARE CHE I FIGLI DELLA POVERA GENTE D'IRLANDA DIVENTINO UN PESO PER I LORO GENITORI O PER IL PAESE Swift Jonathan Un testo scritto dallo stesso autore de “I viaggi di Gulliver”, da alcuni ritenuto una satira, che analizza e propone una soluzione concreta ai problemmi economici dell’Irlanda del 1729. Un libro molto attuale i cui suggerimenti potrebbero essere sfruttati ancora oggi per migliorare le condizioni di alcuni paesi del terzo mondo.

ESERCIZI DI STILE Queneau Raymond La stessa storia, ripetuta 99 volte, sempre con uno stile diverso. Libro curioso, a tratti divertente, forse anche un po’ ingegnoso.


Viaggi e coscienze

Voci di Corridoio | XL | 28 marzo 2007

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APUNTES DE VIAJE - MANUALE DI SOPRAVVIVENZA IN TERRA IBERICA O Fraccarotti, ecco dinanzi a voi la seconda parte delle mie memorie di viaggiatore. Nel primo articolo ho toccato solo pochi argomenti, certo quelli che occupano il primo posto nel cuore di tutti; ciò non ostante, avverto che il mio racconto è incompleto, e voglio porre rimedio. Dunque benvenuti nella dolce terra di Spagna, e che le mie parole vi siano d'interesse. “España es el mejor país del mundo” è solito dire un mio amico autoctono, riferendosi alla bellezza e alla inesauribile varietà del suo paese. Non negherò che il tono pretenzioso di questa frase lascia trasparire indubitabilmente una certa vanità, ma direi il falso se non le riconoscessi alcun valore. Il fascino della Spagna risiede nella diversità delle culture che la animano e nella sua storia millenaria. Dal sud al nord della nazione si distinguono le sue mille anime: dall'Andalusia dove si suona il flamenco all'Estremadura, dove, a detta di un altro autoctono, non si cena mai prima di mezzanotte, dalla Catalogna dal vero animo fiestero alla celtica Asturia, patria della sidra (per questo motivo e le monumentali sbronze che sono il vanto dei suoi abitanti, questa regione è celebrata in tutta la Spagna... ¡¡Puxa Asturies!!). Da ultimo citerò la regione dove ho vissuto per cinque mesi, la Castiglia, un altipiano carico di coltivazioni, intervallato da villaggi sparsi e percorso dai suoi numerosi fiumi. In questi vasti territori non è difficile bere dell'ottimo vino nostrano e gustare il famoso jamón iberico, magari mentre si riflette su come si è potuto sbagliar strada a tal punto da fnire in questo o quel villaggio dal nome completamente ignoto. Mi dicono che la parte settentrionale, dove si trova la città di León, è montuosa e simile all'Asturia; ma a parte questo la Castilla y León ricorda la nostra pianura padana, dove non è difficile incontrare vagabondi in accappatoio mentre cercano la propria strada.. La stessa Salamanca non è poi diversa dalla cara vecchia Pavia: spesso, mentre rincasavo nella notte attraverso la città inghiottita dalla nebbia, mi sono stupito dello strano scherzo giocatomi dal destino. Ho lasciato (seppure per poco) la città che mi ha svelato il senso della parola 'pianura', per poi ritrovarmi in un posto distante migliaia di chilometri e tuttavia anch'esso bagnato dalle acque di un fiume, così vicina a Pavia che chi si trova nella mia camera si meraviglia immancabilmente di non ritrovare sulla mappa salmantina i luoghi nostrani, ma solo le tante piazze ad uso botellón (festa all'aperto, ora illegale, a base di alcolici e sigarette-di-quelle-che-dico-io, che coinvolge grandi gruppi eterogenei di giovani). Certo, a Salamanca c'è penuria di torri e di sicuro nessuno ha mai subito la pescatio, ma per l'inizio dell'anno accademico non ci si deve stupire alla vista di nutriti gruppi di matricole inginocchiate sotto ai balconi in Plaza Mayor e imploranti secchiate d'acqua e uova in faccia. Non voglio che mi si fraintenda, non vi è spirito goliardico paragonabile al nostro; e i collegi principali, o Colegios Mayores, chiudono spesso i battenti alle 11 stile Don Bosco, anche se mi sono giunte voci di attività goliardiche in senso più vicino al nostro in varie città. Insomma, sicuramente buona parte delle attrattive della mia esperienza si può ricondurre agli argomenti della prima parte dei miei apuntes, però vi sono troppe cose in forza di cui quello che ormai è il mio paese d'adozione e le sue genti sanno farsi amare (per favore non si rimugini troppo sul senso di questa frase), e l'argomento merita senza dubbio un miglior dibattitore. Y

LA COSCIENZA In queste poche righe volevo affrontare un discorso da me profondamente sentito, e che occupa pienamente i miei pensieri. In queste giornate ciò su cui rimango assorto riguarda lo stato d'animo della persona che impropriamente ha preso possesso del computer di un nostro compagno. Se parto infatti dal presupposto che la persona in questione sia un nostro amato collegiale (cosa quasi certa), devo ammettere che questa persona mi desta molta preoccupazione, non solo per il suo stato mentale ma soprattutto per la mia incapacità di credere nell'esistenza di un essere in grado di affrontare le giornate con un tale livello di sporcizia della coscienza. Io credo che a tutti sia capitato di commettere un furto ( a partire dalle caramelle al super fino ad atti un pò piu rilevanti) e credo che tutti (o quasi) dopo aver commesso quel furto abbiano avuto un momento di rimorso. Cosi pensavo: il rimorso, il sentirsi la coscienza sporca è un sentimento presente dopo aver commesso un furto ai danni di persone che non conosciamo, che magari, non rivedremo mai più nell'arco della nostra vita, e così mi domando, come mi sentirei dopo aver commesso un gesto del genere nei confronti di una persona cosi a me vicina, come potrei io guardarlo in faccia , come potrei io rivolgergli la parola, come potrei mangiarci insieme? La risposta è chiara non potrei, ed era una mia convinzione, visto il mio stupido positivismo, che questo fosse altrettanto impossibile per gl'altri, ma ovviamente devo ricredermi, c'e gente che non conosce la propria coscienza o che probabilmente la ignora ascoltando solo i propri bisogni, che si giustifica con le proprie difficoltà.. bè se fossero queste le motivazioni del soggetto in questione io gli direi che di problemi ne hanno tutti e che lui non può neanche immaginarsi quanti e di che maniera, ma aggiungerei, che i problemi si risolvono sempre e comunque aiutandosi non inc....dosi , probabilmente sarebbero parole buttate al vento, ma la realtà è questa. Se non fossero queste le motivazioni, allora ragazzi viviamo in un mondo di merda, dove l'avidità e la falsità non hanno limiti dove dovremo sempre guardarci le spalle, dove fidarsi e bene e non fidarsi e meglio, in un mondo dove io credo che la società noi abbia poi fatto chissà quanti passi avanti. Daniele Dantuono

Voci di Corridoio Fondato nel 2005

Direttore responsabile: Pellegrin Simone Vicedirettori: Ferrari Elia, Ferrari Giovanni Art Director: Mason Giovanni Pagina culturale: Fatutti Nazareno Masaggiatore: Delle Donne Cesario


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