Emmaus ottobre 2017

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Emmaus

Musile di Piave, Chiesanuova, Millepertiche, Passarella, S. Maria di Piave, Caposile, Croce

Note dal Sinodo Diocesano

LA PASTORALE DEGLI ADULTI E CON GLI ADULTI Sommario

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IL CONVEGNO DI VERONA

1 ottobre 2017

svoltosi nell’ottobre del 2006, rinnovava l’invito a prendere sul serio la sfida dell’annuncio. Esso immaginava un cristianesimo di testimonianza, frutto della maturazione dei singoli e di una nuova modalità di funzionamento delle comunità cristiane, con al centro l’annuncio della Parola e la comunione resa visibile dalla comune celebrazione dell’Eucaristia. Un nuovo annuncio della fede è la sfida che il futuro pone innanzi alla Chiesa.

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p.1: La pastorale degli adulti e con gli adulti. p.3: Uscita di collaborazione a Praglia. p.4: Famiglie in cammino. p.5: Famiglia: questione di gioia. p.6: Il campo famiglie diocesano. p.7: In ascolto di “Amoris laetitia”. p.8: Assisi: arte, spiritualità e comunione insieme a Francesco e Chiara. p.9: Gr.Est.: esperienza rodata. p.10: In 313: un Gr.Est. vivace. p.11: Gratis avete ricevuto, gratis date p.12: Un Gr.Est. “acrobatico”. p.13: Count down. p.14: “Ne vale la pena”. p.15: Estate impegnata. p.16: Momento forte dell’estate p.17: Con Noè dal diluvio all’arcobaleno. p.18: Che percorso vogliamo intraprendere?. p.19: Alla scoperta dei nostri ostacoli p.20: Sulle tracce dei santi di ieri e di oggi

ggi chiunque lavori con gli adulti ed abbia a cuore l’annuncio del vangelo, sente con disagio e sofferenza l’inadeguatezza delle formule tradizionali. E cerca strade nuove. Il termine “catechesi” degli adulti appare ormai stretto per dire il compito e la sfida che si ha davanti: non lasciare prive del vangelo le generazioni presenti e future. Si parla, allora, di “evangelizzazione” per indicare l’ampiezza del problema.


Emmaus Ciò comporta di vivere lo stile della frontiera, abitando nel mondo come a casa propria (con tutte le conseguenze educative e formative che questo comporta), ed in esso annunciare il Vangelo di Gesù. Occorre poi che le sue istituzioni siano impregnate della Parola che sa catturare e trasmettere il senso profondo della vita, della storia, di Dio. Infine le viene richiesto di non rinunciare al suo compito formativo, con la fiducia e la responsabilità del padre che accompagna i propri figli (il proprio futuro) attraverso i percorsi della vita.

IL CONTRIBUTO DEL SINODO DIOCESANO

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che si concluderà il prossimo 15 dicembre, chiede una “conversione pastorale” che cambi la pastorale ordinaria. Si tratta di rimettere al centro gli adulti, la loro identità e la loro presenza nella comunità, spostando il centro dell’attenzione attualmente focalizzato sui bambini e ragazzi. Tale spostamento è motivato essenzialmente da 4 ragioni: 1. L’invito del nostro vescovo di mettere al centro gli adulti per poter avere una chiesa adulta nella fede. 2. La constatazione che non si educa, senza educatori adulti. Non si educano persone in crescita, senza adulti capaci di trasmettere conoscenze, esperienze, valori, ideali. È una legge di natura: se mancano veri adulti, difficilmente chi giunge all’esistenza perverrà, a sua volta, alla condizione di adulto. E se mancano cristiani adulti nella fede, difficilmente questa potrà essere trasmessa ai piccoli, agli adolescenti e ai giovani, cosicchè giungano alla condizione di cristiani adulti. 3. Destinatario dell’annuncio evangelico è in primo luogo il cristiano adulto.

La fede, non è “roba da bambini” ma “roba da adulti”. E’ quanto la Chiesa italiana esprimeva già nel 1970 nel documento sul rinnovamento della catechesi: «Gli adulti sono in senso più pieno i destinatari del messaggio cristiano, perché essi possono conoscere meglio la ricchezza della fede, rimasta implicita o non approfondita nell’insegnamento anteriore. Essi, poi, sono gli educatori e i catechisti delle nuove generazioni cristiane. Nel mondo contemporaneo, pluralista e secolarizzato, la Chiesa può dare ragione della sua speranza, in proporzione alla maturità di fede degli adulti» (Rdc n. 124). 4. La fede è un cammino continuo di conversione e non una acquisizione fatta una volta per sempre. Non è un insieme di nozioni, di competenze, o di abilità che si acquisiscono una volta per sempre. La fede è vita, è relazione con Dio e con gli altri. Attraversa le diverse stagioni della vita, e va ricompresa, rimotivata, riassunta alla luce delle nuove situazioni esistenziali. Dio non è mai compiutamente conosciuto e amato, né accolto nella propria vita una volta per tutte; similmente, anche l’appartenenza alla comunità ecclesiale può richiedere nuove comprensioni. Tutto questo è possibile con una formazione cristiana continua, frutto di un ininterrotto prendersi cura della propria fede. d. Michele


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Sette ottobre 2017

USCITA DI COLLABORAZIONE A PRAGLIA

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abato 7 ottobre, 51 adulti della nostra collaborazione pastorale e i tre parroci, si sono dati l’appuntamento alle 8.15 per trascorrere un’intera giornata all’insegna della riflessione, della preghiera e della cultura, in un clima di reale convivialità e comunione. La meta era la famosa Abbazia di Praglia dove abbiamo condiviso, in maniera sinodale come ci invita a fare il nostro vescovo, le nostre osservazioni sulla fede degli adulti.

La fede adulta, pertanto, domanda che la Chiesa stessa diventi adulta: la formazione, le modalità di annuncio del Vangelo, la programmazione pastorale, la partecipazione alle attività proposte, la condivisione delle responsabilità... devono essere adeguate a cristiani adulti nella fede. Ma come si può favorire un’appartenenza adulta del cristiano all’interno della comunità? Al termine della riflessione e della condivisione della mattinata abbiamo pregato con i monaci e dopo il pranzo abbiamo vissuto la bella esperienza di visitare l’intera abbazia, luogo decisamente di silenzio e di pace. Vista la buona riuscita di questo primo appuntamento, consideriamo un buon punto di partenza per uno stile sempre più comunionale e corresponsabile all’interno delle comunità e della collaborazione. d. Michele

3 ottobre 2017

Scrive il catecheta Enzo Biemmi a proposito di «una fede adulta dentro una comunità adulta»: «La dimensione comunitaria, ecclesiale della fede adulta è di fatto la condizione di possibilità della prima. Riassumo con una domanda certo brutale, ma decisiva: “Come è possibile una fede personale adulta dentro una chiesa non adulta?” Come è possibile credere da adulti e appartenere a una Chiesa che chiedesse ai suoi membri di rimanere dei bambini e che avesse paura di avere al suo interno persone adulte? Tocchiamo qui una questione delicata. Molti cristiani vivono un disagio, e lo vivono tanto più quanto più camminano verso una fede adulta, tanto più sono formati. Lo scarto tra quanto una

FEDE ADULTA IN UNA CHIESA ADULTA

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UN TEMA IMPORTANTE

fede adulta ti permette di essere e una Chiesa che nella sua organizzazione e nel suo funzionamento spesso frustra».


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Un’idea originale

FAMIGLIE IN CAMMINO

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a famiglia non è una realtà confezionata una volta per sempre, ma è in continua evoluzione e trasformazione e richiede un graduale sviluppo della capacità di amare. La famiglia è il luogo in cui vengono più facilmente messi in evidenza i limiti e in cui può capitare di farsi male vicendevolmente, tuttavia è anche la palestra del perdono dove si apprende a chiedere scusa e ricominciare.

FAMIGLIE IN CAMMINO

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Partendo da questo presupposto condiviso da tutti noi, abbiamo pensato, con un gruppetto di persone appartenenti alle parrocchie di Musile e Chiesanuova, di creare delle occasioni di crescita e confronto aperti a tutte le famiglie desiderose di mettersi in cammino. L’obiettivo che ci siamo posti è stato quello di riscoprire la bellezza delle nostre famiglie così come sono, fragili e imperfette, la gioia di pregare, giocare, incontrare e imparare insieme in cui nessuno si senta solo o escluso. Abbiamo proposto alle famiglie due incontri durante l’anno: un preparazione al Natale, l’altro alla Pasqua.

il tempo della totale assenza e del silenzio dello sposo e la vita coniugale è impegnata a ritrovare la relazione sospesa o sofferente. La Pasqua è il giorno in cui Cristo vince la Morte e la vita coniugale non elude le fatiche ma le attraversa con un amore più grande. La famiglia diventa culla dell’Amore. Siamo poi stati coinvolti nella realizzazione di un ramo d’ulivo speciale che portasse tra le sue foglie gli auguri di vera Pasqua ideati da ciascuna delle

IL PERCORSO

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Come dice il Papa: «Il Natale è un incontro! E ciascuno di noi deve mettersi in cammino per incontrare Gesù: incontrarlo col cuore, con la vita; incontrarlo vivente, incontrarlo con fede (...) con la perseveranza nella preghiera, pregare di più; l’operosità nella carità fraterna, avvicinarci un po’ di più a quelli che hanno bisogno; e la gioia nella lode del Signore». E’ il messaggio che abbiamo consegnato alle 17 famiglie presenti al primo incontro domenica 4 dicembre 2016 durante il quale abbiamo approfondito, grazie all’intervento di don Flavio, la conoscenza dell’icona della Natività del Signore. Ogni famiglia si è poi dedicata alla realizzazione di un’icona dipingendo su una tavoletta di legno, ognuno col proprio stile, la Sacra Famiglia.

LA PASQUA

Il 2 aprile 2017 don Flavio ha guidato le 12 famiglie presenti alla Pasqua attraverso il parallelismo tra mistero pasquale e mistero nuziale. Il triduo pasquale, infatti, illumina il percorso dei coniugi e della famiglia. Il giovedì Santo è il giorno dell’intimità e del dono. Il venerdì è il giorno in cui la vita coniugale è sottesa da un amore che sa attraversare la debolezza e la fatica con uno slancio più intenso. Il sabato è

famiglie presenti all’incontro. Il rametto è diventato dono per altre famiglie che stavano vivendo un momento di fatica o di difficoltà. Ogni famiglia durante questo secondo incontro ha dunque avuto modo di riflettere e sperimentare la bellezza di sentirsi amati per poter donare agli altri gratuitamente.


Percorso formativo per le coppie di Croce e Millepertiche

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FAMIGLIA: QUESTIONE DI GIOIA

esperienza del gruppo famiglie è nata dal desiderio di dare un tempo e un contesto a quei volti che si incontrano sul sagrato della parrocchia, dalla timida intenzione di approfondire dei rapporti di conoscenza e di esperienza comuni e dal tentativo di ritrovarsi insieme con semplicità per provare a vivere dei

A fare da sfondo a tutti gli incontri l’Inno alla Carità di S. Paolo, dove si riscontrano alcune caratteristiche del vero amore; è stato prezioso per le coppie soffermarsi sul senso di questo testo per tentare poi un’applicazione concreta nel vissuto quotidiano di ciascuna di loro.

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I temi affrontati, durante l’anno sono stati il “dialogo” inteso come la modalità privilegiata ed indispensabile per vivere, esprimere e maturare l’amore coniugale e familiare e l’ “amore appassionato” per capire che l’amore coniugale abbraccia il bene di tutta la persona e che desideri, sentimenti, emozioni, occupano un posto importante nel matrimonio.

E PER FINIRE...

IL CAMMINO

Partendo dal capitolo IV dell’Amoris Laetitia, le coppie hanno potuto condividere e confrontare i loro vissuti quotidiani riscoprendone la ricchezza e la bellezza, ma anche i passaggi più impegnativi e difficili che possono accompagnare il cammino del matrimonio.

con l’ uscita di tre giorni ad Assisi. Il percorso è stato e sarà una specie di “autobus” sul quale si può salire in corsa o dal quale si può scendere in qualunque momento. Nessuno deve sentire la pesantezza del viaggio e chi sale in corsa non deve faticare per comprendere il percorso fatto.

UNA SPERANZA

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momenti di condivisione, festa e preghiera.

L’itinerario formativo di quest’anno si è concluso, a settembre,

La speranza ed il desiderio che abbiamo sono quelli di poter allargare gli orizzonti, di avere la porta sempre aperta a tutte le famiglie che desiderino unirsi nel cammino portando nuova linfa e nuovi racconti ad una storia che continua ad arricchire chi vi partecipa. Gruppo Famiglie


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Ai Piani di Luzza

IL CAMPO FAMIGLIE DIOCESANO

uando il parroco ci ha chiesto di scrivere un articolo sull’esperienza del campo famiglie diocesano, ci siamo posti subito un interrogativo: raccontiamo “tutto” o scriviamo solo una versione “ridotta”? Il dubbio nasce dal fatto che il percorso “Piani di Luzza” (una settimana ad agosto, tre fine settimana nel corso dell’inverno e primavera successivi e una seconda settimana nell’agosto dell’anno seguente) potrebbe apparire troppo impegnativo per coppie - diciamo così - “normali”. In realtà, pensando all’esperienza, che noi abbiamo concluso lo scorso agosto, potremmo sintetizzare tutto in tre parole: “Un grande dono”.

Ma fino a che età si può intraprendere un cammino come questo? Tanto per dire, nel nostro gruppo c’erano neo-sposi ma anche una coppia di nonni grazie ai quali abbiamo potuto meditare sul vero significato

UN GRANDE DONO

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E’ un percorso “denso” di contenuti, tanto che subito ci si rende conto che lo spazio dedicato alla lettura e alla spiegazione delle sacre scritture, di cui normalmente si fa esperienza in parrocchia, è forse troppo poco. L’effetto di questi approfondimenti è quello di accendere una luce dove prima non si era nemmeno coscienti che ci fosse il buio; è quello di dare consapevolezza che essere cristiani solamente rispettando le regole, è troppo limitato e soprattutto è un “peccato” perchè ci tiene lontani da un messaggio di gioia che è rivolto a tutti.

ESSERE SPOSI

Uno fra i temi salienti del primo anno è “la coppia” o meglio “gli sposi”; partendo dalla genesi fino alle problematiche della famiglia dei giorni nostri e alla capacità di saper parlare i linguaggi dell’amore, che sono una vera linfa per il rapporto coniugale.

Il secondo anno porta dei contenuti difficilmente sintetizzabili in poche righe. Fra questi ci sembra rilevante l’argomento del “discernimento di coppia”, un cammino che a “Piani di Luzza” viene sono avviato e che ha l’obbiettivo di far maturare nella coppia una tecnica per comprendere le situazioni della vita quotidiana ed effettuare delle scelte mettendosi in ascolto dello Spirito Santo. Tutto questo si svolge dentro una organizzazione che permette agli adulti di dedicarsi pienamente alle attività senza preoccuparsi della gestione dei figli, grazie ad un team di genitori dedicato all’animazione dei ragazzi di ogni età, dal nido fino alle medie-superiori.

della parola “giovinezza”. Un altro effetto, non secondario, è quello di conoscere molte nuove famiglie provenienti da tutta la diocesi, di stringere nuove amicizie e di potersi confrontare su problemi e soluzioni riguardanti la vita comunitaria. Nel 2017 altre due coppie appartenenti alle parrocchie di Croce e Millepertiche hanno intrapreso questo percorso. Pensiamo sia fondamentale allargare questa esperienza non solo per arricchire i gruppi famiglie ma anche per far trasparire la gioia di essere “sposi cristiani” oggi. Provare per credere Stefano & Silvia


A Ravascletto

IN ASCOLTO DI “AMORIS LAETITIA”

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n campo famiglie vuole essere un momento, durante l’anno, nel quale ci si possa dedicare del tempo come famiglie o anche come singoli, per ritrovarsi assieme, condividendo un luogo e una tematica in grup-

Gli ingredienti di questo campo sono stati tanti: la condivisione dei momenti più importanti della giornata, la diversità di età degli adulti, la presenza di diversi bambini animati dalla maestra Laura, la pace e la tranquillità di un luogo, Ravascletto e la comodità della location, un albergo che ci ha dato la possibilità di poter gestire al meglio i tempi e le varie attività organizzate sia per gli adulti che per i bambini (c’era pure la piscina coperta) e non da ultima la cucina: ottima ed abbondante. Durante la settimana trascorsa ci sono stati momenti per il dialogo sia di coppia che di gruppo, per il gioco, per il relax, per delle simpatiche serate organizzate con tombole, karaoke e tanto divertimento.

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La tematica affrontata è stata l’amore in famiglia (in ascolto di Amoris laetitia). E’ stata poi divisa in più parti e alcune coppie si sono preparate già a casa sui vari argomenti da esporre al gruppo una volta arrivati al campo: la vocazione all’amore, la gioia della diversità, la fiducia e il perdono nella coppia.

ESPERIENZE ARRICCHENTI

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IL TEMA

Le varie sessioni sono state affrontate sia dai grandi che dai piccoli in modo separato. I piccoli con una educatrice (la maestra Laura), i grandi con don Flavio (per poco) per poi ritrovarci tutti assieme per condividere pensieri, disegni, colori ed emozioni..

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po in comunione fraterna. Il nostro gruppo era composto fa varie famiglie con bambini, da alcune coppie e da don Flavio. Quest’anno il “tempo” prescelto è stato la seconda settimana di agosto dal 5 al 12 agosto. Il luogo, Ravascletto in Carnia provincia di Udine ( ai piedi del monte Zoncolan).

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Non sono mancate delle uscite allo scoperta del meraviglioso e originale territorio circostante come, la visita a Pesaris (famosa patria degli orologi) e Cercinvento (con i particolari mosaici dell’antico testamento del centro storico). Anche le camminate in montagna con scarponi e zaino sono stati protagonisti della nostra settimana e proprio durante una camminata in cima al monte Tamai , il nostro don flavio “rapito” dal panorama e dalla compagnia è scivolato, procurandosi lo strappo dei legamenti della gamba.

LA CONCLUSIONE DI QUESTO CAMPO?

l’importanza di creare relazioni tra coppie e famiglie e tra persone cercando di fare rete tra di noi per condividere questo meraviglioso dono che è l’amore: nella coppia, nella famiglia e nella nostra comunità. Perché crediamo che solo nell’amore è possibile trovare quella gioia piena che ciascuno cerca. Simone


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Esperienza di fine estate

ASSISI: ARTE, SPIRITUALITÀ E COMUNIONE CON FRANCESCO E CHIARA

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glie che vogliono crescere con Gesù. Mi porto a casa la bellezza delle vostre famiglie e la semplicità dei nostri bambini che sanno essere amici in così poco tempo” “Grazie perché ognuno ha contribuito con la propria sensibilità a fare in modo che sia riuscita bene. Sono

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conclusione del percorso fatto durante quest’anno, alcune famiglie coinvolte negli incontri sull’Amoris Laetitia hanno vissuto tre giorni nei luoghi di San Francesco. E’ stata un’esperienza di fede molto profonda ma altrettanto significativa è stata la serenità e la spontaneità vissuta dalle famiglie che hanno saputo creare un’atmosfera di armonia e complicità fin dai primi momenti. Particolarmente entusiasti i bambini che, oltre a passare questi giorni assieme, hanno potuto assaporare la spiritualità di quei luoghi e la bellezza dell’arte presente nelle varie chiese sotto la guida del paziente don Michele. L’intento del viaggio, oltre a ripercorrere la storia e la testimonianza di S. Francesco e S. Chiara, era quella di ritrovarsi in questi posti molto suggestivi per vivere momenti di comunione fra le famiglie e di riflessione nella coppia. In ogni tappa infatti Don Michele dava un piccolo “punto luce” ossia un argomento di riflessione su cui le coppie erano chiamate a soffermarsi e confrontarsi, creando piccoli ma preziosi momenti di intimità.

ALCUNE TESTIMONIANZE

Sicuramente un viaggio che ha lasciato un segno profondo come raccontano alcuni partecipanti: “E’ stato bello condividere con voi questi momenti. Ho sentito Gesù e Francesco con noi, nelle chiacchere, nelle preghiere, nella purezza dei nostri bambini. Torno carica di emozioni e di doni nel cuore, pronta per nuovi momenti da condividere” “Sono stati dei giorni meravigliosi, ci porteremo nel cuore ogni momento passato insieme, soprattutto vedere i nostri bambini così felici di stare insieme, siete delle famiglie speciali.” “Grazie per aver investito il vostro tempo per creare questa occasione di condivisione, riflessione e divertimento tra fami-

convinto che il Signore ci abbia accompagnato anzi che ci stia accompagnando e voglia fare di ognuna di voi una famiglia speciale” Un viaggio che ha rafforzato la volontà di continuare il percorso di riflessione e creato il desiderio di nuovi momenti di condivisione.


Un’esperienza rodata

I GR.EST. PARROCCHIALI

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a parola Grest significa “Gruppo Estivo”. Ogni estate, le parrocchie della nostra collaborazione propongono il Grest a ragazzi dalla prima elementare alla terza media.

MA COSA PROPONE IL GREST? Per un mese i ragazzi che vi partecipano si ritrovano

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a servizio degli altri è per tutti gli animatori, qualsiasi sia la loro età, un momento di crescita personale incredibile. Il gruppo animatori è composto da ragazzi dalla prima superiore in su, mamme, papà, nonni e nonne, preti...

ALCUNI DATI...

I Gr.Est. muovono davvero tante persone. Diamo allora un’occhiata globale a quanti della collaborazione di Musile sono state coinvolte nel Gr.Est. 2017 nelle relative sette parrocchie:

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GLI ANIMATORI

Tutto questo però non sarebbe possibile se non ci fossero gli animatori! Mettere a disposizione il proprio tempo

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192 gli animatori giovani (aiuto animantori dela 3ª media e giovani delle superiori o universitari) che hanno costituito la spina dorsale del Gr.Est.2017. 134 gli adulti (mamme, nonni/e) che hanno supportato le diverse attività, laboratori, oppure operato “dietro le quinte”. 684 i ragazzi che hanno partecipato al Grest 2017 nelle tre, quattro o più settimanein cui sono stati organizzati.

Insomma, il Grest è una fantastica avventura che coinvolge veramente tante persone!

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a giocare, danzare, ridere, lavorare, pregare, cantare,... condividendo un’esperienza di vita e amicizia. Il Grest è parte dell’oratorio che durante l’estate non va in vacanza, ma esce all’aperto nelle nostre Parrocchie. Una realtà viva che dona gioia e allegria alle nostre parrocchie.


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Da Musile

IN 313: UN GR.EST. VIVACE

ome di consueto, anche quest’anno presso la parrocchia di Musile di Piave ha avuto luogo il Grest estivo per ragazzi dai 6 ai 14 anni.

LE ATTIVITÀ

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Sono stati organizzati laboratori che hanno dato modo ai ragazzi di esprimere le proprie capacità, dalla creatività e manualità, attraverso attività pensate appositamente per le varie fasce d’età, alla capacità di concentrazione, con il laboratorio di taekwondo, passando per le prestazioni fisiche, attraverso la danza e il gioco della pallavolo, del calcio e della pallamano. Ampio spazio è stato dedicato ai giochi di squadra che hanno fatto crescere nei ragazzi la voglia di divertirsi assieme, creando anche la giusta competitività. Durante il tempo libero era possibile stare in compagnia nel cortile dell’oratorio mentre venivano proposti bans allegri e travolgenti e al bar arrivavano pizzette e briosche per i più golosi.

LA STORIA E LO SPETTACOLO FINALE

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Durante tutto il periodo i ragazzi sono stati accompagnati dal racconto della storia di una bimba, che attraverso l’aiuto degli amici ha potuto superare le avversità che le si ponevano di fronte. Uno dei momenti più emblematici dell’esperienza è stata la messa in scena dello spettacolo finale, ispirato alla storia del re Leone e adattato al tema principale del grest, ovvero il non arrendersi di fronte alle difficoltà, in cui i ragazzi hanno visto il frutto del lavoro di preparazione

svolto durante l’intero grest.

GLI “INGREDIENTI”

Allegria, divertimento e amicizia sono state le tre componenti fondamentali di questa esperienza e il clima che si poteva respirare era carico di entusiasmo e vitalità e ciò ha permesso ai ragazzi di vivere appieno questo periodo e agli animatori di trovare la motivazione necessaria per mettersi completamente a disposizione degli altri. Ingrediente fondamentale è stata la grande collaborazione tra animatori che ha permesso di lavorare in sintonia e ottenere i risultati sperati. Inutile sottolineare infine tutto l’affetto che i ragazzi riescono a donare in quelle quattro settimane e quel po’ di malinconia che sale al termine dell’esperienza.


Croce

GRATIS AVETE RICEVUTO, GRATIS DATE Il titolo riporta la fraseguida del Gr.Est., tratta dal Vangelo di Matteo. L’esperienza è stata circondata da questo clima di generosità, a partire dai ragazzi che si sono messi in gioco come del resto hanno fatto i bambini, ma soprattutto preziosi sono state le coordinatrici e i responsabili che ci hanno donato la loro esperienza e hanno anche imparato da noi.

I PUNTI DI FORZA

È stato un bell’incontro quello con i bambini di Cernobyl, che ci hanno fatto conoscere a loro storia ed un altro modo di essere bambini. Il GrEst è stata un “avventura”. Un animatore dice “ho potuto tornare bambino e divertirmi, nonostante i diversi compiti da svolgere. Sono riuscito a stare bene sia nei momenti vissuti da animatore nell’organizzazione dei giochi e le attività, sia da “bambino” giocando con loro nei numerosi momenti in cui sono stato coinvolto. Vedere decine di bambini rincorrere un pallone, sorridere per la riuscita della creazione di un oggettino con la carta, apparentemente molto semplice, ridere insieme in seguito a qualche battuta probabilmente senza senso sono state emozioni capaci di lavare via tutta la stanchezza generata da giornate anche pesanti, lasciandoti il fisico stanco, ma l’anima piena, carica e desiderosa di cominciare un’altra giornata.” I ragazzi di Croce

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Belle le gite fuori, non noiose, ma giornate divertenti in cui si imparava qualcosa di curioso e fatto nuove scoperte. Il GrEst è stato un pullulare di volontà diverse

L’AVVENTURA DEL GR.EST.

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diventati un po’ anche delle guide per loro!

che messe insieme hanno dato grandi frutti, apprezzati poi durante serata finale, che grazie all’impegno e alle idee di bambini, animatori e responsabili è risultata essere un successo anche per i genitori dei bambini. Essi hanno potuto vedere una parte delle attività, oltre ai lavoretti che portavano a casa, in modo particolare l’attività di gioco a squadre che è importante per fare gruppo tra i bambini ma anche tra gli animatori.

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Punto di forza sono i bambini che hanno sempre voglia di giocare, sono disponibili a fare i laboratori e i giochi. Noi animatori siamo

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Passarella

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Supportati dall’ amministrazione comunale, siamo andati in bicicletta fino a San Donà presso la palestra di roccia, dove i ragazzi hanno potuto cimentarsi nel free climbing aiutati dai volontari del CAI che gestisce la struttura.

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UN GR.EST. “ACROBATICO”

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ormula rivisitata per il grest di Passarella: tutti i giorni dal lunedì al venerdì per la durata di 3 settimane. Oltre alle abituali attività di laboratorio, le giornate si sono articolate tra gli immancabili giochi, le prelibate merende, il racconto della storia filo conduttore di tutto il grest, tanta allegria, divertimento e ovviamente qualche uscita.

Un altro momento vissuto con grande partecipazione e competizione è stato il pomeriggio dedicato all’atletica leggera: il nostro campo magistralmente preparato dagli animatori si è trasformato in un campo olimpico dove le squadre si sono sfidate nella corsa ad ostacoli, nel lancio del peso e del vortex, nel salto in lungo, nella maratona e nella staffetta. Momenti di gioco, momenti di divertimento, momenti di condivisione irripetibili e irrinunciabili per i bambini e gli adolescenti di Passarella.


Gr.Est. Caposile 2017

COUNT DOWN!

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nche quest’anno il Gr. Est ha animato la piazza di Caposile. Tre settimane, dal 3 al 21 Luglio, dalle ore 8.00 alle 12.00, 30 bambini dai 6 ai 12 anni, 11 animatori e aiuto animatori, 5 mamme, 3 mascotte, 1 educatrice, 1 insostituibile parroco.

UN GR.EST. DI AMICIZIA, NON DI NUMERI

13 ottobre 2017

Le giornate speciali ci hanno visti avventurieri in una lunga biciclettata con meta Valle Grassabò, alla piscina

comunale di San Donà di Piave e alla spiaggia di Ca’ Vio. Ma il vero viaggio lo abbiamo fatto insieme a Kiko e ai suoi amici, dai quali abbiamo compreso che se ci diamo una mano lungo il nostro cammino, tutto sarà più bello e gioioso. Tutte queste esperienze hanno accresciuto il CORAGGIO, la FIDUCIA, l’AMICIZIA e siamo sicuri che riusciremo a preparare e vivere un nuovo e coinvolgente Gr.Est. anche la prossima estate!

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Il Gr.est, però, non è fatto solo di numeri, ma soprattutto di amicizia, condivisione e allegria. Quotidianamente abbiamo condiviso il tempo della preghiera, che ha avviato le nostre mattinate d gioco, con riflessioni sull’uso della parola buona e sull’importanza di sentirsi parte di una famiglia.


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Chiesanuova

“NE VALE LA PENA”...

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UNA ESPERIENZA NON SCONTATA

Per i bambini, vivere in un ambiente sereno e gioioso, dove un gruppo di mamme, nonni, ragazzi e ragazze si occupa di loro e dedica amore e tempo per farli divertire è un’esperienza unica e per niente scontata al giorno d’oggi.

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21 animatori, anche insieme a mamme e nonni impegnati nell’organizzazione e nei laboratori del Grest, hanno partecipato tra febbraio ed aprile a sei incontri per curare la propria formazione, diventare più responsabili nei confronti dei bambini che sarebbero stati loro affidati e competenti nelle attività che avrebbero dovuto svolgere. Questo ha permesso di vivere più serenamente e con un vero spirito comunitario questa faticosa, ma meravigliosa avventura.

An. X n.3

Il nostro Grest 2017 si è svolto dal 19 giugno al 14 luglio, tutte le mattine, presso gli spazi parrocchiali, la golena, il parco giochi. Canti, momenti di preghiera, scenette, giochi a squadre ed individuali, bans, laboratori (ballo, braccialetti, bocce, cucina, cucito, falegnameria, orto, pesca, riciclarte) hanno caraterizzato le varie giornate. E poi le gite (al Mare, all’Acquaestate di Noale) le giornate speciali (con gli amici di Magica Bike, di I love Piave e dell’azienda agricola Tonus). 88 gli iscritti tra i 6 anni e i 13 anni; 12 i ragazzi di Terza media che, compatibilmente con gli impegni dettati dagli esami, hanno affiancato gli animatori come “Aiuto Animatori”. Per loro sono state pensate attività “esclusive”: canoa, arrampicata , foto e video.

NE VALE LA PENA

Come mai un ragazzo delle superiori, una mamma, un nonno, passano le ore

estive gratuitamente con i figli di persone che magari non conoscono? Donare il proprio tempo per gli altri, specialmente per i più piccoli, può rendere felici ed allarga il cuore. Riuscire a far sorridere un bambino; vederlo correrti incontro insieme agli altri, o ballare i bans scatenati... Consolarlo per una caduta o un gioco in cui non ha vinto; essere un suo punto di riferimento, scorgere sul suo volto la gioia di imparare cose nuove, di giocare, di stare insieme agli altri... ne vale la pena! Condividere questo servizio con nuovi e vecchi amici, sentirsi una grande squadra, abbracciarsi, scherzare... Ne vale la pena! Ringraziamo tutti coloro che hanno dedicato tempo, competenze e passione in maniera gratuita per la buona riuscita del Grest. Grazie per i bambini che hanno partecipato con euforia ed entusiasmo e tutti i genitori che si sono fidati di noi!!!! Arrivederci all’anno prossimo!!!


Santa Maria 2017

ESTATE IMPEGNATA

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bbiamo concluso anche quest’anno le attività estive con il solito impegno di tante persone, che si sono prestate a sostenere e dare uno stile educativo ai nostri ragazzi più giovani.

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bero rimaste in possesso dei ragazzi, che le avrebbero viste crescere, tutto grazie alla presenza del Gruppo naturalistico “Orti in vista”.

La partecipazione è stata richiesta e frequentata con passione. I ragazzi non sono mai mancati e i genitori hanno apprezzato il clima di familiarità che ha caratterizzato il periodo.

Dopo i risultati positivi, soprattutto per l’occasione data ai ragazzi, di vivere esperienze co munitarie, riteniamo che iniziative come questa vadano riproposte. Il Gruppo animatori

An. X n.3 15 ottobre 2017

Segnaliamo che sono state ben accolte un paio di iniziative: grande interesse ha suscitato la visita al Parco Archeologico Didattico del “LIVELET” che ha fatto rivivere ai tanti ragazzi usi e costumi del periodo Paleolitico nel Veneto, attraverso il metodo dei laboratori e della costruzione di oggetti dell’epoca. Utile è stato anche il Laboratorio di elaborazione di un orto, con la semina e la conoscenza delle piante sconosciute e rare, secondo l’idea che le piantine sareb-


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Millepertiche

MOMENTO FORTE DELL’ESTATE

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nche quest’anno, come ormai da qualche decennio, a Millepertiche più di 100 persone tra bambini iscritti, animatori e adulti si sono ritrovati per passare insieme un mese di questa afosa estate. Per il nostro paese, il Gr.Est è diventato un appuntamento fondamentale, tanto gradito dai bambini e dagli animatori che hanno così l’opportunità di rendersi utili e mettersi in gioco.

GIOIA E VITA

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Quest’anno la proposta del Gr.Est si è basata sulla gioia, la capacità di accogliere e far propri i doni di Dio, partendo dalle origini della vita. Durante le mattinate abbiamo cercato di far vivere al meglio ai nostri ragazzi momenti di gioco ma anche di riflessione, di impegno sia manuale che umano: crediamo sia importante che imparino a stare insieme e a valorizzare le qualità che possiedono. Inoltre, i nostri ragazzi di terza media, futuri animatori, hanno intrapreso un cammino parallelo: si sono cimentati nella figura di aiuto animatori, aiutandoli così a responsabilizzarsi per i prossimi anni di volontariato al Gr.Est.

USCITE: MOMENTI MAGICI

I momenti piacevoli sono stati tantissimi, ma forse

quelli preferiti dai bambini sono state le uscite. La prima, come tutti gli anni, si è svolta al parco acquatico “Aquafollie” di Caorle, dove i bambini si sono sbizzarriti tra piscine e scivoli. Nella seconda uscita, invece, siamo stati alle Grotte di Oliero e abbiamo potuto provare brividi di adrenalina, facendo rafting sul fiume Brenta. Alla fine di questo mese passato assieme, quello che rimane ad animatori e ad adulti è sicuramente un po’ di stanchezza per la fatica, ma soprattutto resta la gioia di aver donato tempo, allegria e tutte le diverse qualità che ognuno possiede, ma che messe insieme fanno si che il Gr.Est diventi un grande avvenimento, ciò è anche dimostrato dall’affetto che i bambini e le loro famiglie ci dimostrano ogni anno a conclusione di questa esperienza! Ringraziamo così tutti, iscritti e volontari, per aver contribuito alla buona resa di questo fantastico Gr.Est!


Camposcuola I-II Media di Collaborazione

CON NOÉ DAL DILUVIO ALL’ARCOBALENO Passo Cereda (TN), 6-12 Agosto 2017

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UNA “BARCA” PER TUTTI

Grazie per gli animatori: hanno saputo vivere con noi mettendoci sempre simpatia, gentilezza e TANTA pazienza, svolgendo con passione il loro ruolo di educatori e donandoci fantastici momenti di svago e profondi attimi di riflessione. Grazie per i cuochi: con

Grazie per Noè: il protagonista del nostro campo scuola ci ha accompagnato con il suo esempio rivelandoci l’importanza del fidarsi della parola di Dio nelle tempeste della vita e che da esse si può sempre rinascere a vita nuova. Grazie per i balli e i momenti di svago che ci hanno fatto sentire pazzi e liberi. Grazie per i tornei perché abbiamo imparato ad essere squadra e, collaborando tra di noi, abbiamo appreso a perdere e a vincere, riconoscendo sempre più i nostri talenti sportivi. Grazie per la camminata perché, nonostante la fatica, il supporto dei nostri compagni di viaggio ci ha portato a raggiungere la meta dove abbiamo potuto godere di bellissimi paesaggi. Grazie per il deserto perché stando “da soli” abbiamo riflettuto sulle scelte importanti della nostra vita. Grazie per i nostri genitori perché con i loro sacrifici ci hanno permesso di vivere questa magica settimana di campo che, al termine di questo articolo, consigliamo di cuore a tutti di provare a vivere. Noi ci vedremo il prossimo anno…e tu amico lettore…ci raggiungerai?!

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E... ANCORA GRAZIE!

Grazie per Don Federico perché nei momenti di preghiera ci ha portato ad interrogarci mantenendo sempre uno stile simpatico e assistendoci, facendoci scoprire la gioia del messaggio evangelico.

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Grazie per questa esperienza: il tempo è volato! Sicuramente è passato troppo in fretta e mai avremmo voluto finisse un campo in cui abbiamo conosciuto meglio noi stessi e gli altri, stringendo importanti legami di amicizia riscoprendo il valore stesso dell’essere amici. E’ stato bello imparare ad accettare gli altri e a vivere tutti… nella stessa barca!

amore e dedizione hanno cucinato per noi a colazione, pranzo e cena, momenti in cui abbiamo avuto l’occasione di chiacchierare e riso tutti insieme, confrontandoci sempre con nuovi vicini di tavolo!!! …non neghiamo che siamo tutti tornati un pochino ingrassati ma credeteci: che manicaretti!!!

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eramente ne abbiamo vissute di tutti i colori in questa settimana di camposcuola e, cari lettori, vogliamo regalarvi, per questo breve articolo, non tanto un resoconto o un riassunto del campo, ma tutti i grazie che riecheggiano, a distanza di qualche settimana, nel nostro cuore per questa splendida esperienza che abbiamo vissuto e che ci ha cambiati profondamente.

Emmaus

Serena Crosera, Nicole Pavan, Andrea Piccardi, Giorgia Pasqual, Davide Momesso, Federico Marchiori, Arianna Rosada, Alvise Girardi


Emmaus

Campo di 3ª media di collaborazione

CHE PERCORSO VOGLIAMO INTRAPRENDERE?

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urante quest’estate, i ragazzi di III media della Collaborazione, dopo il percorso di catechesi conclusosi con la Cresima, hanno passato una settimana in compagnia, dal 13 al 20 agosto a Sella di Borgo Valsugana, con lo scopo di rafforzare il senso di comunità fraterna e trattando argomenti utili per il loro prossimo futuro.

IL FILO CONDUTTORE

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Durante la settimana abbiamo seguito la storia di Giuseppe e Maria, dall’Annunciazione fino alla presentazione di Gesù al Tempio. Tutti questi episodi hanno permesso ai ragazzi attraverso attività, riflessioni e giochi di trattare e discutere tra di loro e con gli animatori argomenti molto importanti per la loro crescita non solo individuale, ma anche nell’ottica di una comunità. Il concetto di giustizia e ingiustizia, vivere bene l’affettività nei suoi aspetti fisici e psicologici, ammirare e rispettare il creato che ci circonda, accogliere e rifiutare situazioni o persone che incontreremo e scoprire la nostra originalità da usare per contribuire alla crescita della nostra comunità cristiana, sono i temi che abbiamo toccato insieme.

tornei e momenti conviviali, che hanno permesso ai nostri ragazzi di creare un gruppo forte e coeso, carico e pronto a scherzare e mettersi in gioco; rafforzato dal equipe compatta di animatori e da un gruppo di cuochi sempre attenti e disponibili verso i ragazzi, si è potuto respirare un clima positivo che è rimasto impresso a tutti.

MOMENTI FORTI

Questi momenti sono stati accolti e sfruttati al massimo dai ragazzi che li hanno vissuti come opportunità per interrogarsi sul percorso che stanno svolgendo per esempio attraverso l’attività del deserto durante la quale hanno avuto una mattinata per stare soli in mezzo alla natura a riflettere. Durante la settimana abbiamo avuto anche l’occasione di passare un pomeriggio con le guardie forestali che ci hanno parlato della flora e fauna di quei luoghi, abbiamo assistito alla testimonianza di una giovane coppia (Marco e Sara) che ci ha parlato di come sia vivere e condividere la vita con la persona che si ama. Tutti questi bei momenti intervallati da preghiera, giochi,

UN CAMMINO CHE CONTINUA Dopo questa esperienza conclusiva, il percorso dei nostri ragazzi continua anche alle superiori con nuove esperienze sempre più concrete e utili alla loro maturazione. Mattia Silvestrini


Campo di 1ª superiore di collaborazione

“ALLA SCOPERTA DEI NOSTRI OSTACOLI”

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l gruppo di prima superiore ha trascorso la settimana di Ferragosto nella bella location di Santo Stefano di Cadore, per il tradizionale camposcuola estivo.

CLIMA DI AMICIZIA

La cosa che più di tutti è emersa nel corso della settimana è stato il bel clima di amicizia tra i ragazzi, che col passare dei giorni si è rafforzato sempre di più ed è

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avere dei punti di riferimento a cui affidarci, ma anche dall’avere delle persone che stimiamo per quello che sono o per quello che hanno fatto. Gli ostacoli verso gli altri, che emergono quando abbiamo paura dei nostri aspetti negativi e del giudizio degli altri, e che per essere superati hanno bisogno del sostegno e del rispetto delle persone con le quali abbiamo a che fare quotidianamente. Gli ostacoli verso Dio, approfonditi nella giornata di deserto, dove abbiamo cercato di far capire ai ragazzi a che punto sono del loro percorso di Fede, attraverso domande di riflessione personale e alcuni brani biblici. Insieme a tutto questo, non sono mancate anche due camminate

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piuttosto impegnative, ma che

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alla fine sono state apprezzate grazie allo splendido panorama che abbiamo ammirato una volta arrivati in cima. Nel tempo libero, tante sono state le partite a pallavolo, che hanno coinvolto sia la varie squadre di ragazzi che noi educatori; non sono mancate neanche partite a carte e con i giochi da tavolo, né il sottofondo musicale che ci ha accompagnato spesso e volentieri. Per la sfida a calcio, abbiamo sfruttato un vicino campo sportivo che ci ha dato modo di mostrare tutta la nostra qualità calcistica (per così dire…). Non va dimenticata la bravura e disponibilità dei nostri cuochi e del custode della casa, che ci hanno accompagnato con simpatia nel corso della settimana. E’ stata una bella settimana, grazie ad un campo riuscito alla grande che ci ha soddisfatto appieno; tutto questo grazie al contributo dei ragazzi, che si sono messi in gioco alla grandissima e non si sono mai tirati indietro; un buon segnale in vista del futuro, che sarà ancor più ricco di belle esperienze! Gli educatori

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stato il vero cuore pulsante dell’intero camposcuola.

GLI OSTACOLI DEL CUORE

La tematica del campo era “Gli ostacoli del cuore”, sviluppata attraverso attività centrate su tre “tipi” di ostacoli che più di frequente si presentano nella nostra vita: gli ostacoli personali, verso noi stessi, caratterizzati dalle difficoltà che viviamo quotidianamente e la necessità di


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Campo di 2ª e 3ª superiore

SULLE TRACCE DEI SANTI DI IERI E DI OGGI

uando ci è stato chiesto di fare un piccolo articolo che raccontasse l’esperienza vissuta Torino con i nostri ragazzi di 2 e 3 superiore, pensammo subito che sarebbe stato un impegno, oltre che un onore, trasferire su carta le emozioni vissute, le lezioni imparate e i riscontri avuti durante questa esperienza estiva. L’idea di fare di Torino la meta per il nostro camposcuola ci piacque subito, appena don Michele ce la propose, ma man mano che l’organizzazione avanzava ci rendemmo conto che non era affatto un lavoro facile, ma lo spirito non si è mai affievolito; le aspettative dei nostri ragazzi riguardo questo camposcuola non potevano in alcun modo essere deluse.

PARTENZA DA CHIERI

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Un tragitto di circa 6 ore e la disponibilità dei cuochi ci permisero di arrivare a Chieri, un piccolo paesino in provincia di Torino, scelto appositamente perché situato nelle vicinanze di luoghi significativi, sia per la vita di San Domenico Savio che per quella di Don Bosco. Passeggiate in mezzo a distese di verde, clima bellissimo e attività ben riuscite, furono una perfetta cornice per una buonissima riuscita del campo. Esperienze rilevanti sono state la visita al Cottolengo dove, con un po’ di imbarazzo, ma fervente curiosità, i ragazzi hanno aperto i loro occhi, oltre i confini del mondo che conoscevano, rendendosi disponibili e affascinati da qualsiasi cosa venisse loro proposta.

AL SERMIG

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Al Sermig abbiamo incontrato Richard, la nostra guida, proveniente da San Donà. Parlando della propria vita, ci disse come, fin da giovane, ha lasciato il suo paese e i suoi affetti per dedicarsi alla vita missionaria. Ci spiegò che il Sermig nasce da un sogno: Ernesto Olivero, insieme ad altri giovani, trasformò un ex arsenale militare in un arsenale di pace. Abbiamo potuto toccare con mano le opere della provvidenza, senza la quale il Sermig cesserebbe di esistere in tre giorni. Crediamo fermamente che questo camposcuola possa essere produttivo anche

per altri ragazzi ignari del mondo “altro”/“basso” che li circonda, ma consapevoli dell’esistenza e predisposti alla conoscenza. Siamo molto fieri di come i nostri ragazzi si siano comportati, un gruppo unito e solidale e intelligente nei modi.


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