Emmaus Aprile 2019

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Emmaus

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Musile di Piave, Chiesanuova, Millepertiche, Passarella, S. Maria di Piave, Caposile, Croce

EMMAUS, UN MESSAGGERO

l mio nome: “Emmaus”. Il mio desiderio: entrare nelle famiglie per portare l’annuncio della Pasqua. Riferimento: il villaggio al quale fanno ritorno due discepoli di Gesù, delusi e amareggiati per la fine del loro Maestro: tre giorni sono passati e tutto è finito su quella tomba, nuova, ma chiusa. Un Pellegrino incrocia il loro andare, condivide il turbamento, ascolta. Poi parla di un compimento, riaccende i cuori, si rivela nello spezzare il pane. E’ vivo!

Sommario

An. XII n.2 1 aprile 2019

p.1: E’ Pasqua. p.3: Il cammino sinodale continua. p.4: Accogliere nella comunità. p.6: Nuovi stili di vita. p.8: Sulla strada per Emmaus. p.9: La scuola di S. Andrea. p.11: Rinascita personale e di coppia. p.12: Corso “Giovanni. p.14: Il mercatino di S. Valentino. p.15: Adozioni a distanza. p.15: Parole e segni per vivere un desiderio. p.18: Orari della settimana Santa a Musile e a Chiesanuova. p.19: Orari della settimana Santa a Croce e Millepertiche. p.20: Orari della settimana Santa a Passarella, Caposile e S. Maria.

ANGELO FASSINA, Gesù abbraccia sorridente i due ladroni - Via crucis, XI staz.


Emmaus E corrono a comunicare agli amici la loro gioia. Qui è iniziato il cammino a ritroso della storia, gettata alle spalle la morte. Ci troviamo con Lui, e solo con Lui, alle sorgenti della vita, pellegrino con noi.

IL CROCIFISSO CHE SORRIDE

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C’è un Crocifisso che tengo bene in vista. Non ha valore artistico. E’ un Gesù modellato da un bambino con il pongo e posto su una semplice croce di legno. Ma c’è un particolare che in nessun altro ho visto: Gesù sulla croce sorride! E’ un Gesù contento. Potrà sembrare irriverente, sconcertante. Come si può pensare alla gioia di Gesù nel momento della sua massima sofferenza fisica e spirituale? Devo andare a scuola da un bambino per scoprirlo? Ho ricordato quello che Gesù aveva detto ai saggi del tempo: “Ti ringrazio, Padre, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli” (Lc 10,21). Da dove poteva nascere quel sorriso sul volto del Crocifisso? Trovo la risposta nella testimonianza di un monaco dal cuore di bambino. “Noi dobbiamo guardare Gesù sulla croce non soltanto con i nostri occhi, ma con gli occhi di Dio. Gesù fisicamente piangeva, urlava, ma nel suo spirito danzava di gioia perché l’uomo era finalmente riconciliato con Dio. E dalla croce invita tutti alla festa: “Venite, benedetti dal Padre mio! Il Regno è aperto” (Enzo Bianchi). E’ la gioia del Pastore che trova la pecora smarrita, della donna che ritrova la moneta perduta, del padre che vede tornare suo figlio. La gioia di Gesù diventa la mia gioia quando mi sento perdonato, amato; è la gioia che provo quando riesco ad amare e a perdonare.

NON LASCIARE A TERRA IL PILOTA

L’aeroporto viene investito da un furioso temporale. I passeggeri attraversano di corsa la pista per salire sull’aereo pronto al decollo. La hostess aiuta i passeggeri a sistemarsi e poi chiude il pesante portello. Improvvisamente vede un uomo correre verso l’aereo, risalire la scaletta e bussare energicamente alla porta. Lei a segni spiega che è troppo tardi. L’uomo raddoppia i colpi contro lo sportello. La hostess

cerca di convincerlo: “Non si può! Dobbiamo partire!”. Niente da fare! Quell’uomo insiste! Alla fine la hostess apre lo sportello e...rimane a bocca aperta: è il pilota! Non dobbiamo lasciare a terra il Pilota della nostra vita! Può succedere quando conduco la mia vita come se Dio non esistesse; quando presumo di saper fare da solo; quando trascuro di ascoltare la mia coscienza; quando dimentico che Dio ha il diritto di convocarmi la Domenica per comunicare la sua Parola e offrire il suo Pane; quando lascio il Dio vivente e seguo gli idoli morti del mio interesse, le illusioni della mia libertà; quando non mi apro alla fraternità; quando non rispetto il creato... Il mio nome: “Emmaus”. Il mio obiettivo: portare il messaggio della Pasqua 2019: meritiamoci il sorriso di Gesù e non lasciamo a terra il Pilota! D.

PRIMO


Il cammino del Sinodo

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CONTINUA IL CAMMINO SINODALE

al febbraio 2017 La diocesi di Treviso ha avviato, in seguito alla visita pastorale fatta dal vescovo tra il 2012 e il 2016, il cammino sinodale. Rimettere al centro Gesù e accompagnare gli adulti verso una fede piu’ adulta, sono i motivi principali che hanno spinto il vescovo ad avviare questo cammino.

NUOVE

In un contesto dove al matrimonio cristiano si sono affiancate molte forme di essere coppia/famiglia, è importante farsi promotori di relazioni accoglienti e sapere che ogni incontro, oltre a essere un dono per l’altro, è un dono per noi. Ed è fuor di dubbio che nell’accoglienza delle nuove famiglie mettiamo in gioco la nostra fede, il nostro essere chiesa del Signore. Donare accoglienza a una famiglia significa incontrarla nella sua vita concreta, nella sua storia, con le sue problematiche, la bellezza e le risorse che essa può donare.

2. INCREMENTARE STILI DI VITA MAGGIORMENTE EVANGELICI. Si è constatato che, soprattutto tra gli adulti , c’è bisogno di testimonianze autentiche e credibili di Vangelo nel lavoro, nella legalità, nell’impegno sociale e politico e nell’ambiente. Il lavoro è solo un faticoso mezzo per realizzarci professionalmente ed economicamente o un’ opportunità per vivere relazioni sincere con le persone. La legalità è un valore , un mezzo per promuovere la giustizia o un ostacolo al nostro vivere. Il nostro impegno nel sociale e nel politico si limita a un lamentarsi degli errori altrui o siamo consapevoli che anche noi con le nostre scelte possiamo migliorare il vivere comune. Abbiamo rispetto dell’ambiente in cui viviamo?

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3. CURARE UNA CONVERSIONE ALLA PROSSIMITÀ.

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Durante gli incontri in diocesi e nei vicariati sono emerse tre scelte:

1. CURARE L’ACCOGLIENZA E L’INSERIMENTO DELLE COPPIE E FAMIGLIE NELLA COMUNITA CRISTIANA.

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I cambiamenti in atto nella nostra società, con adulti che vivono una fede sempre più marginale rispetto al vissuto quotidiano, chiedono alla chiesa di essere meno preoccupata della sua autopreservazione e più protesa al servizio dell’evangelizzazione, andando incontro agli uomini e alle donne del nostro tempo, insomma una Chiesa in uscita.

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Questa scelta ci interpella sulla difficoltà che abbiamo di riconoscere e accogliere Gesù nel povero, nell’ammalato, nel carcerato, nello straniero. Molto spesso ci limitiamo a dare del nostro superfluo dimenticando che il centro della relazione è intessere un dialogo. Su queste tre scelte i consigli pastorali di tutte le parrocchie stanno facendo discernimento cercando di capire, con l’aiuto dello Spirito Santo, da quale scelta partire per rimettere al centro Gesù e accompagnare gli adulti verso una fede piu’ matura.

TIZIANO


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Prima scelta del Sinodo diocesano

ACCOGLIERE NELLA COMUNITÀ

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ensando al nostro percorso di crescita nella Fede abbiamo individuato un periodo iniziale durante il quale l’essere cristiani aveva sostanzialmente il significato di seguire delle regole di comportamento, fare certe cose e non farne altre.. senza che questo avesse necessariamente a che fare con la felicità e il senso di quello che stavamo facendo.

SEGUIRE I PRECETTI SÌ, PERÒ...

A volte capita di incontrarlo quando la nostra vita viene attraversata da un evento drammatico. La difficoltà è una situazione nella quale si può trovare il tempo di interrogarsi profondamente, di ripensare le

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Seguire dei precetti per buona volontà può essere un buon inizio perché, dietro ad un atto di volontà, c’è una scelta e la possibilità di scegliere ci ricorda che godiamo di quel dono fondamentale che è la libertà. Però ogni buona pratica, se non porta a qualcos’altro, può essere in qualsiasi momento abbandonata in piena coerenza anche dalla persona più pragmatica e diligente proprio in forza della libertà. A volte ci capita di sentir parlare di una persona e l’immagine che ci formiamo rimane influenzata dalla descrizione, positiva o negativa, che ci viene trasmessa. Altre voci su quella persona possono modificare o addirittura stravolgere l’idea che ci eravamo fatti inizialmente. Solo l’incontro diretto ci consente di mettere da parte interpretazioni e visioni altrui e di formare un nostro pensiero che diventa unico e non più comparabile con quanto pensano gli altri. Ma la cosa più importante è che dopo aver incontrato una persona non possiamo più dire a noi stessi che quella persona non esiste.

Gesù non è sicuramente uno che ci taglia la strada per farci deviare dalle mete che stiamo inseguendo e nemmeno uno che urla sopra le altre voci per farsi sentire.

“INCONTRARE GESÙ VIVO”

L’espressione “Incontrare Gesù vivo” rende bene il significato di quello che si auspica possa accadere nel percorso di ogni cristiano in cammino, ovvero il passaggio da una pratica diligente portata avanti in fiducia di quanto ci hanno trasmesso le persone importanti della nostra vita, all’incontro personale e unico con Gesù.

nostre priorità e di cercare il senso delle nostre scelte. Rimanendo in silenzio e deponendo le armi della nostra sicurezza creiamo le condizioni per la ricerca, l’ascolto e quindi l’incontro. Personalmente sono convinto che non sia per forza necessario un evento drammatico... solo che, statisticamente siamo poco propensi a darci spontaneamente un


Emmaus tempo e una condizione del cuore adatti ad un simile evento... ecco che forse, in questo caso, la buona pratica può esserci di aiuto.

COME AVVIENE L’INCONTRO? Qual è l’evento che ci fa prendere consapevolezza di avere al nostro fianco Gesù? Per quanto mi riguarda tutto è partito dall’accettazione di un incarico a fronte del quale ho iniziato un esame sulle motivazioni e sui dubbi che non avevo mai risolto rispetto al mio percorso cristiano...

E invece no, almeno... non con la preghiera come siamo abituati a pensarla, ma principalmente con il sincero ed insistente desiderio di comprendere e di conoscere (che forse è un utile ingrediente per la preghiera stessa). Il risultato è stato sorprendente sia per la generosità della risposta sia per la consapevolezza del fatto che quei dubbi o tabù che si pensava di non dover affrontare nascondevano invece un vero e proprio tesoro. E’ umano pregare puntando ad ottenere qualcosa (anche se alle volte si rischia di rivolgersi al Signore come se fosse un genio della lampada) però se la preghiera viene spesa per ottenere la comprensione delle difficoltà che stiamo vivendo e la chiarezza sulle scelte che dobbiamo affrontare, probabilmente ci troviamo in una situazione propizia per poter percepire la presenza di Gesù.

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Quindi ci possono essere dei momenti particolari nella nostra vita che ci fanno fare esperienza di Gesù vivo, ma forse è il caso di riscopirLo nelle piccole cose quotidiane e in tutte le occasioni dell’esistenza ordinaria, soprattutto nei luoghi privilegiati della presenza del Signore, ovvero nei bambini, nei poveri e negli ammalati. Incontrare giovani coppie di genitori (anche non sposati) orientate al Battesimo ci lascia una sensazione positiva e di ottimismo per il cammino cristiano della famiglia.

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Paradossalmente erano dubbi che non avevo affrontato nella convinzione che Fede significasse anche accettare senza capire. Però quando quei dubbi sono diventati un problema, capii che il vero “committente” era colui al quale poter chiedere una mano. Come?

LA MIA STRADA

Qualcuno potrebbe pensare: con la preghiera!

SCELTE DIFFICILI

Certe volte ci si trova a dover affrontare scelte difficili: affidare i nostri pensieri e le nostre preoccupazioni a Dio nell’ambito della preghiera personale ci aiuta a capire quello che Lui ci dona e la strada da seguire. E’ opera di quello Spirito Santo che abbiamo ricevuto con il sacramento del Battesimo. Pregare per noi stessi, per i nostri familiari, parenti, amici, conoscenti o sconosciuti e sapere poi che la nostra preghiera è stata “esaudita” è esperienza di Gesù vivo. S. e S.


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Seconda scelta

NUOVI STILI DI VITA “Non bisogna pensare che questi sforzi non cambieranno il mondo. Tali azioni diffondono un bene nella società che sempre produce frutti al di là di quanto si possa constatare, perchè provocano in seno a questa terra un bene che tende sempre a diffondersi, a volte invisibilmente”, scrive Papa Francesco nella Laudato Sì al n.212.

L’APPRODO DI UN CAM-

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MINO

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a qualche anno, si parla sempre più, anche in ambito ecclesiale della necessità di inaugurare dei “nuovi stili di vita”. Ma

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CHE COSA SONO I NUOVI STILI DI VITA?

Sono azioni quotidiane, possibili a tutti, pratiche nuove di vita quotidiana, strumenti che le persone hanno nelle proprie mani per poter influire sui cambiamenti della realtà politica, sociale ed economica. I Nuovi Stili di Vita vogliono far emergere il potenziale che abbiamo, come persone e comunità, per poter avviare il cambiamento, diventando sempre più cittadini solidali e cristiani responsabili. L’obiettivo dei Nuovi Stili di Vita è quello di creare un nuovo rapporto con le cose, con le persone, con la natura, con la mondialità.

PER NON RESTARE SULLE NUVOLE... ALCUNI ESEMPI

Vivere in sobrietà, attenti ad un consumo critico e responsabile; recuperare la ricchezza delle relazioni umane salvando il saluto, spegnendo la televisione durante i pasti, elaborando un linguaggio nuovo della solidarietà, della speranza e della legalità; ricostruire le nostre relazioni con l’ambiente, ritornando ad essere i “ custodi “ del creato, riducendo i rifiuti, non sprecando l’acqua, utilizzando energie pulite; educarci alla mondialità sentendo sulla propria pelle i problemi degli altri, indignandoci di fronte alle ingiustizie e mettendo in atto percorsi di incontro, di giustizia e pace.

Il mio approccio alla realtà dei “ Nuovi Stili di Vita” è avvenuto qualche anno fa, durante il percorso del Biennio di formazione alla Prossimità, organizzato dalla Caritas di Treviso. Alcuni degli Uffici di Pastorale presentarono il loro servizio, a noi partecipanti, e fra questi l’Ufficio di Pastorale Sociale del Lavoro, che comprendeva anche la Commissione Nuovi Stili di Vita. Appresi, che esisteva già una Rete Interdiocesana Nuovi Stili di Vita, nata in seguito alla riflessione di alcune encicliche, fra le quali la Caritas in Veritatae di Benedetto XVI, che al n. 51 sottolinea: “E’ necessario un effettivo cambiamento di mentalità che ci induca ad adottare nuovi stili di vita, nei quali la ricerca del vero, del bello e buono e la comunione con gli altri uomini per una crescita comune, siano gli


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An. XII n.2 VIOLA

Anche nella recente enciclica Laudato Sì, papa Francesco afferma con forza l’urgenza di proteggere la Terra, nostra casa comune e di rinnovare con tutta la famiglia umana il dialogo sul modo in cui si sta costruendo il futuro del pianeta.

ANCHE DA NOI

Nel territorio e vicariato sandonatese esistono molte realtà, che vivono gli obiettivi dei Nuovi Stili di Vita.

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Si è anche costituito un piccolo gruppo, interparrocchiale e aperto a chiunque lo desideri, che propone una conoscenza e formazione in merito e che prestando attenzione ai nuovi bisogni e cambiamenti in atto, promuove, come scrive San Giovanni Paolo II, nella Sollecituto Rei Socialis al n.47, “un’inversione delle tendenze sulle quali cammina il mondo...” consapevoli, che ciò che è profondamente umano si sposa con il profondamente cristiano.

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elementi che determinano le scelte dei consumi, dei risparmi e degli investimenti. Ogni lesione della solidarietà e dell’amicizia civica provoca danni ambientali, così come il degrado ambientale, a sua volta, provoca insoddisfazioni nelle relazioni sociali.”


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Terza scelta

SULLA STRADA PER EMMAUS

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bbiamo ambedue superato da un po’ di tempo i 70 anni, siamo consapevoli del fatto che quello che stiamo vivendo è il Tempo ultimo della nostra vita terrena, e lo viviamo abbastanza serenamente, con riconoscenza e gratitudine a Dio e ai fratelli per il tanto bene che abbiamo ricevuto e ogni giorno ci riempie la vita di senso e valore. Questo è soprattutto Tempo di attesa e di speranza (mi richiama la parabola delle vergini che attendono lo Sposo che verrà), di ascolto nel cuore e nell’anima, di attenzione al prossimo, in particolare di coloro che si trovano in difficoltà, nel disagio e nel dolore per aiutarci a riscoprire insieme che la sofferenza - qualunque essa sia - non arreca solo male, ma sempre porta con sé il suo contrario: il bene. Basta cercarlo con pazienza.

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OCCHI NUOVI

E allora si scopre di avere occhi nuovi, che vedono quanto prima era nascosto, che svelano dell’altro e di sé profondità e bisogni, occhi che accarezzano la propria e l’altrui anima; ci si scopre con orecchi tesi all’ascolto, che odono i bisbigli, le parole non dette che giacciono ancora in fondo alla gola e non trovano la via per uscire. Le si sente col cuore e ad esse bisogna rispondere con delicatezza e pazienza, perché la persona malata è fragile e un nonnulla la può ferire.

Quanto sono inadeguate le nostre mani che soccorrono e accarezzano un corpo malato, quasi “neonato”, puro e innocente come all’alba della vita! Ma lo Spirito invocato è con noi e ci guida, ci sostiene, ci consola, ci dà forza. Ci dà gioia. Ringraziamo tutti: i familiari, gli amici, le persone che ogni giorno incontriamo, la bella e generosa comunità di Croce, buoni Samaritani sulla via di Emmaus, dello svelamento della presenza di Dio nella nostra vita.

MARIA E ONOFRIO


Cos’è la

SCUOLA DI EVANGELIZZAZIONE S. ANDREA (SESA)

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La Scuola di Evangelizzazione Sant’Andrea è stata fondata nel 1980 da José H. Prado Flores (Pepe Prado), da Bill Finke in Messico e da Padre Emiliano Tardif della Repubblica Dominicana, e celebrerà nel 2020 il suo 40° anniversario.

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Non vengono offerti corsi isolati, ma un programma di corsi, all’interno di un progetto pastorale in ogni diocesi, vicariato e in ogni parrocchia. Non si danno solo corsi ma vengono formate equipe in grado di riprodurre autonomamente i corsi.

Al centro, la croce vuota di Gesù. Rappresenta la sua morte e la sua resurrezione, sorgente e centro di tutta l’azione della SESA. Quattro braccia, indicanti i quattro punti cardinali. Contempla anche la croce di Sant’Andrea che, con la sua forma a X, suggerisce la strategia SESA basata sulla moltiplicazione. Tre passaggi della spirale, dato che i passaggi sono: Kerygma, Karisma e Koinonia. La spirale ruota in senso antiorario: la missione è una corsa contro il tempo. Il suo colore è d’oro, perché la missione di evangelizzare è la più preziosa al mondo. Compie un cerchio intero, per dire che il compito della SESA è predicare il vangelo in tutto il mondo.

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Il punto di partenza è il grande mandato affidato da Gesù ai suoi discepoli: Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura (Mc 16,15) L’obiettivo è formare Evangelizzatori in grado, a loro volta, di formare Scuole parrocchiali o una Scuola diocesana di Evangelizzazione.

IL LOGO È SIMBOLO DELLA MISSIONE DELLA SESA:

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E’ formata da una comunione di scuole in tutto il mondo che condividono una visione, una metodologia e un programma di formazione. Porta il nome dell’apostolo Andrea perché, come Lui fece con Pietro suo fratello, la SESA cerca, forma e vuole condurre a Gesù i “Pietro” che lo servano, lo predichino, lo amino più degli appartenenti alla SESA stessa.


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Testimonianza

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RINASCITA PERSONALE E DI COPPIA

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iao ti rubo alcuni minuti del tuo tempo per condividere con te come Gesù è entrato nella mia vita e nella nostra famiglia.

La mia conversione risale ad alcuni anni fa, quando ero convinto che non mi mancasse nulla, ad un certo punto mi trovo ad essere schiavo di una dipendenza. Gesù quasi di soppiatto comincia a farsi sentire e a parlarmi... quella parola ascoltata alla domenica sembra che parli proprio a me.

LA SVOLTA

Mi viene proposto da un sacerdote il corso Nuova Vita e in quel corso faccio esperienza viva di Gesù, Gesù risorto sperimento il suo amore e la sua misericordia per me. Da lì è iniziata la mia nuova vita da cristiano, da lì il mio nuovo cammino con Gesù vivo e presente. Dopo un anno mi viene proposto di entrare in equipe di evangelizzazione e questa realtà è diventata uno strumento concreto per continuare a camminare insieme a lui, ma non solo, per far sì che quell’incontro, quel dono non fosse solo

per me, ma da condividere con gli altri per far sì che la sua parola, il suo amore e la sua grazia non tramonti mai.

UNA PERSONA VIVA

Gesù è vivo è presente dentro di me e nella mia famiglia a lui affidiamo tutto, sia i giorni belli e sereni sia i giorni dove imperversa la tempesta.


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iao io sono la moglie, la mia fede è sempre stata viva nella mia vita, una fede di routine… Messa,confessione a Pasqua e Natale e comunione niente di più… almeno pensavo fosse tutto qui essere cristiani.

quando ti lasci andare, butti giù i muri che ti sei costruito nella tua vita e lasci entrare l’amore di Gesù è lì che avviene la tua rinascita, una visione diversa sperimenti a pieno la forza dello Spirito Santo che è in ognuno di noi.

UNA FEDE CHE VA OLTRE?

E’ un cammino che ti rinnova e ti scava dentro. Quando incontro quelle persone che mi parlano con sincerità, in un abbraccio spontaneo, nel sorriso di un bambino, in ogni gesto semplice e regalato senza voler nulla in cambio, lì io vedo Gesù. Anche in questo momento di prova Gesù mi dà la pace, la serenità, ma soprattutto la forza di affrontare tutto perché nelle sue mani mi sento protetta e al sicuro. La foto allegata rappresenta a pieno la nostra vita come coppia che fa parte di una comunità, ognuno con la propria fragilità, con le proprie debolezze tira il remo e al timone mettiamo sempre Gesù che con la sua parola ci insegna a vivere in umiltà amandoci così come siamo .Cogliamo l’occasione per salutarti e affidarti al Signore ringraziandoti del tuo tempo.

Ci sono stati tanti momenti nella vita che mi hanno fatto pensare, interrogare che la fede l’essere cristiani andasse ben oltre.

Ora la fede per me è credere, affidarsi, essere se stessi con le proprie fragilità e limiti.

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Arriva il tempo anche per me e partecipo al corso Nuova Vita e lì trovo la risposta alle tante mie domande che per tanto tempo mi ostinavo a non credere. Sì il problema alla fine è che non crediamo mai abbastanza, ma

CREDERE

I.M.

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Collaborazione pastorale di Musile di Piave

ESPERIENZA SPIRITUALE GIOVANNI

Non basta riconoscere Gesù come Salvatore personale, né proclamarlo come Signore della nostra vita. È necessario riconoscerlo Maestro, unico ed escludente, che vuole formare discepoli che siano come lui, per instaurare il Regno di Dio in questo mondo. Questo corso è diretto più al cuore che all’intelletto.

NON SI TRATTA DI DOTTRINA MA DI UNA ESPERIENZA DI VITA.

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DAL 26 AL 28 APRILE Presso LA SALA PARROCCHIALE DI

S. CARLO NELLA PARROCCHIA

CHIESANUOVA

È necessario portare: Bibbia, quaderno, penna e.... il tuo cuore! È richiesta una partecipazione continuata e puntuale per tutta la durata del corso e aver vissuto il corso “Nuova Vita”.

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Per info e iscrizioni: Angelina (340 9816128) e Marianna (3315052576)

Orari Venerdì 26 Dalle ore 19.00 arrivi e registrazione con buffet di benvenuto Ore 20.00 inizio dell’esperienza Ore 22.45 (circa) rientro a casa per la notte Sabato 27 8.00-12.30 proposte del mattino 12.30- 14.00 pausa pranzo 14.30- 18.30 (circa) proposte del pomeriggio Domenica 28 8.30-12.30 proposte del mattino 12.30-14.00 pausa pranzo 14.00 (circa) proposta conclusiva 16.30 (circa) Santa Messa Quota di Partecipazione : € 40 (bambini pagano € 7 a pranzo) Previsto un servizio di baby sitting.


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Gruppo missionario

MERCATINO DI S. VALENTINO difficoltà. Quest’anno abbiamo scelto di sostenerne due.

SOS MADAGASCAR

Il primo è portato avanti dalle suore carmelitane di S. Teresa, in Madagascar. E’ un progetto molto ampio: coinvolge 74 villaggi, sparsi in 12 diocesi dell’isola. Mira al sostegno di scuole o orfanotrofi, ed, ultimamente, al sostegno di nuovi ambulatori per contrastare la peste polmonare, morbo che ha colpito il paese mietendo molte vittime.

UN GRAZIE FINALE

Un grazie va a tutti coloro che hanno contribuito alla riuscita di questa attività con il loro lavoro o l’aiuto economico, per poter dare dignità a questi nostri fratelli lontani.

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Ogni anno, vengono scelti in antecedenza, dei progetti a sostegno di popolazioni in

E’ invece il titolo del progetto del Paraguay, dove ha prestato servizio fino a qualche anno fa anche d. Giuseppe, ora parroco di Passarella e Caposile. Il ricavato del mercatino missionario andrà a finanziareun gruppo di giovani che si occupano del recupero di persone in carcere, le cui condizioni sono molte dure. Il loro servizio mira all’educazione ed al recupero di questi carcerati attraverso molteplici percorsi educativi.

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LE FINALITÀ DEL 2019

“ERO IN CARCERE E SIETE VENUTI A VISITARMI”

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nche quest’anno, il gruppo missionario ha allestito la mostra missionaria che cura ormai da diversi decenni.


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Gruppo missionario

LE ADOZIONI A DISTANZA LE SCUOLE DEL PERÙ

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siste una seconda attività in favore delle popolazioni povere del mondo ed è costituita dalle adozioni a distanza.

DESTINAZIONE ERITREA

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Approfittando del canale diretto offerto dalle suore Francescane di Madre Rubatto, presenti in parrocchia a Musile, diverse famiglie sostengono adozioni a distanza con questo che è uno dei paesi più poveri del pianeta. Da decenni il paese è retto da un dittatore che limia ogni forma di libertà della gente. La corruzione dilagante, la mancanza di lavoro, la militarizzazione forzata con una ferma obbligatoria dalla durata decennale, porta all’emigrazione forzata di migliaia di giovani, che approdano nei paesi vicini ed anche in Europa, al termine di un estenuante viaggio, alla ricerca di un futuro migliore. Le adozioni a distanza sostengono la frequenza scolastica di bambini e ragazzi altrimenti esclusi, ambulatori medici e piccole attività produttive.

Pur dall’altra parte del mondo, da molti anni diverse famiglie di Musile sostengono ragazzi tolti dalla strada, accolti in una scuola di qualificazione tecnica con vari indirizzi. Grazie ad essa, questi giovani raggiungono un buon livello di istruzione e di qualifica tecnica, sì da permettere loro di trovare un lavoro degno. Sono ospitati presso un istituto tenuto dai padri salesiani, i quali seguono la loro formazione culturale, morale e religiosa. Durante l’anno, il religioso che li segue, fa giungere loro notizie alle famiglie di qui. Questo permette di sentire più vicini questi ragazzi che sostengono e di poterli accompagnare verso un futuro più ricco di soddisfazioni.


Settimana Santa

PAROLE E SEGNI PER VIVERE UN DESIDERIO…

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Portale d’ingresso è la “Domenica delle Palme e della Passione del Signore”. Un giorno che fa percepire una gioia velata e un triste presentimento: il racconto di quei giorni a Gerusalemme ci mettono di fronte ad avvenimenti che sfuggono all’uomo. Solo Gesù sa, conosce: il dramma di Dio che si consegna all’umanità fino alla fine. Il venire di Gesù a Gerusalemme è diverso dalle altre volte, ora è più voluto, quasi atteso da tempo, carico di consapevolezza e di tensione. Nei suoi discepoli la percezione che qualcosa capiterà, ma ancora non capiscono, sono confusi. E in noi, che torniamo a celebrare la memoria di quei giorni, con che atteggiamenti li viviamo? Incomprensione o confusione? O forse fede? Gesù sta facendo qualcosa per me, per noi, per tutti, per questi nostri giorni.

LE “QUARANT’ORE”

Nei primi giorni che seguono “l’ingresso”, nel coraggio di sostare davanti all’Eucaristia, presenza reale di Gesù, crocifisso e risorto, possiamo riascoltare il racconto di Dio che in Gesù è passato nella città degli uomini e ha cambiato il destino di Gerusalemme e delle nostre città. Una trasformazione costata cara.

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Così Gesù, celebrando e vivendo il memoriale dell’antica Pasqua – la liberazione dalla schiavitù in terra d’Egitto – inaugurò la nuova Pasqua, un nuovo “passaggio”: dalla schiavitù del peccato e della morte alla libertà dei figli di Dio e alla vita che non conosce fine. Tutta la sua vita, docile all’azione dello Spirito Santo, è stata un andare deciso verso questa meta. Ora siamo ai giorni decisivi, ai segni e alle parole, non più profezia, ma Buona Notizia. Per tutti e per sempre. Sappiamo che la Pasqua è il centro del Vangelo (lo sappiamo per davvero?) e soltanto da questo “centro” si può capire il senso della

DOMENICA DELLE PALME

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UNA NUOVA PASQUA

vicenda storica di Gesù: la sua vita, la sua morte, la sua risurrezione. Siamo perciò invitati – una chiamata, un’opportunità – a ripartire dalla Pasqua da discepoli, discepoli del Signore, per ritrovare la sorgente della nostra fede cristiana e le necessarie indicazioni per un cammino di testimonianza.

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uando venne l’ora, Gesù prese posto a tavola e gli apostoli con lui, e disse loro: Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi … (Lc 22,15-16) È l’evangelista Luca – che ci accompagna in questo Anno C – a raccontarci questo desiderio di Gesù di far partecipi i suoi apostoli in questo momento decisivo della sua vita. Per Gesù era tutto drammaticamente chiaro cosa c’era dietro quel desiderio. Non così per i suoi apostoli che, lì per lì non capivano, ma avrebbero compreso le parole di Gesù seguendolo passo passo, almeno fin dove è stato loro possibile e concesso di seguirlo.


Emmaus Il presentimento iniziale diventa intuizione, non priva di tristezza e di sofferenza, che il segreto ultimo della vita è solo quella forma di amore che si lascia tradire.

MORIRE CON LUI

Il morire quotidiano di chi è capace di donarsi senza stanchezza, di fronte alla indifferenza, nella semplicità di quella dedizione che spesso non riceve riconoscenza. Ma ci vuole coraggio e determinazione. Oggi come allora di fronte a Gesù siamo distratti: non abbiamo tempo, non abbiamo voglia, abbiamo altro da fare. Sembra irrilevante quel sostare in silenzio, in ascolto – la contemplazione – che trasforma la nostra presunzione di aver capito in consapevolezza di aver compreso. E con questa consapevolezza entriamo nei “Tre Giorni Santi”.

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IL GIOVEDÌ SANTO

è il giorno della comunione. Pensando all’intimità di Gesù con i suoi discepoli nell’ultima cena, viviamo l’Eucaristia sapendo che il dono di questa reale presenza di Gesù nel mondo costituisce la Chiesa: il radunarsi dei discepoli del Signore, con i loro slanci e le loro povertà, nel desiderio di essere nella storia una parabola della carità di Dio. È un giorno ricco di Parole e di Segni, offerti dal Maestro ai discepoli; è un giorno, oggi come allora, che deve fare i conti con la nostra disponibilità o chiusura.

VENERDÌ SANTO

An. XII n.2

“C’erano alcune donne che stavano ad osservare da lontano” … Questa piccola annotazione, oramai verso la conclusione del lungo racconto della passione e morte di Gesù, ci suggerisce l’atteggiamento con cui stare di fronte alla Croce. Le donne di quel giorno portano nei nostri giorni quella capacità di una lungimirante attenzione. Uno sguardo originale che arriva prima, e raggiunge più in fretta i luoghi dove si soffre, dove si muore. Uno sguardo discreto, audace, pieno di amore. Uno sguardo che vede e si lascia vedere dentro. E così diventa capace di vedere oltre. Oltre la croce, oltre la morte, oltre il sepolcro. Oltre.

PASQUA “Fratelli, non abbiate paura. So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui, è risorto. Andate a dire il Vangelo. Vi precede in Galilea. Là lo vedrete”. È la Pasqua. Tanto attesa (è proprio così?). Celebrarla vuol dire affidare, come ha fatto Gesù, la propria vita e la propria morte al Dio della risurrezione; vuol dire dare la propria vita per molti dentro i rapporti umani. E poi ancora quanto altro il Signore vorrà dire a ciascuno e a tutti in questi giorni santi. Ci sia dato – e diamoci – di viverli nella preghiera, nel canto, nella carità. Personalmente, come singoli discepoli, e insieme, come Chiesa. Con tutta Chiesa. E per l’Umanità intera. D.

GIUSEPPE


Musile

ORARI DELLA SETTIMANA SANTA

DOMENICA PALME

Ss. Messe ore 8,00; 9,30; 11,00; 18,30 Ore 15,00 - 16,00: Adorazione eucaristica

LUNEDI, MARTEDÌ, MERCOLEDÌ SANTO

Ore 8,00: Lodi Ore 8,30/11,30-15,00/18,15: Adorazione eucaristica Ore 18,30: S. Messa

GIOVEDÌ SANTO

DOMENICA PASQUA

Ss. Messe ore 8,00; 9,30; 11,00; 18,30

LUNEDI ANGELO

S. Messa ore 10,00.

ORARI DELLE CONFESSIONI LUNEDI, MARTEDÌ, MERCOLEDÌ SANTO

Durante l’adorazione eucaristica ci sarà sempre un confessore a disposizione.

LUNEDI SANTO Ore 20,30: confessioni per i giovani della Collaborazione.

GIOVEDÌ SANTO

Ore 15,00 - 16,45. Ore 18,00 - 19,00.

VENERDÌ SANTO

Ore 16,00 - 18,30.

SABATO SANTO

Ore 9,00 - 12,00 e 15,00-19,00.

aprile 2019

Ore 7,30: Ufficio delle letture e lodi Ore 15,00: Azione liturgica. Ore 20,00: Liturgia con via crucis e processione.

Ore 7,30: Ufficio delle letture e lodi Ore 20,30: Veglia Pasquale

17

VENERDÌ SANTO

SABATO SANTO

An. XII n.2

Ore 7,30: Lodi Ore 17,00: S. Messa per bambini e anziani Ore 20,00: S. Messa con lavanda dei piedi Ore 21,00: Inizio adorazione fino alle 22,00: Elementari medie - ACR Ore 22,00 - 23,00: Giovani ACG Ore 23,00 - 24,00: Consigli pastorali - Ministri Straor. dell’Eucarestia Ore 04,30 - 05,30: Scuola S. Andrea e Gruppo liturgico Ore 05,30 - 06,30: Lettori e corali Ore 06,30 - 07,30: comunità in festa - Noi - gruppo Pulizie.

Emmaus


Emmaus Chiesanuova

ORARI DELLA SETTIMANA SANTA

LUNEDI, MARTEDÌ, MERCOLEDÌ SANTO

aprile 2019

TURNI DELL’ADORAZIONE

An. XII n.2

GIOVEDÌ SANTO

18

Ore 8,30: Lodi Ore 16,00 - 17,00: Adorazione eucaristica per le famiglie di via Argine destro, D’Andrea, Argine di Mezzo Bosco, Cimitero,Taglio del Re Casonato, via Calle dell’orso, via Armellina, Via Peruch. Ore 17,00 - 18,00: Adorazione eucaristica per le famiglie di Via Chiesanuova (dal Botteghino fino a Caposile) e via Pireo. Ore 18,30: Reposizione del Santissimo e S. Messa. Ore 8,30: Ufficio delle letture e lodi. Ore 20,00: S. Messa con lavanda dei piedi Ore 21,00: Inizio adorazione notturna.

Ore 21,00 - 22,00: ragazzi della catechesi Ore 22,00-23,00: preghiera libera Ore 23,00-24,00: Cresimandi e cresimati e giovani Ore 24,00 - 01,00: preghiera libera

VENERDÌ SANTO Ore 7,00: Adorazione Eucaristica Ore 7,30: Ufficio delle letture e lodi Ore 20,00: Azione Liturgica con la processione.

SABATO SANTO

Ore 7,30: Ufficio delle letture e lodi Ore 20,00: Veglia Pasquale

DOMENICA PASQUA S. Messa ore 9,30

LUNEDI ANGELO

S. Messa ore 9,30.

ORARI DELLE CONFESSIONI LUNEDI, MARTEDÌ, MERCOLEDÌ SANTO Ore 17,30 - 18,30

VENERDÌ SANTO

Ore 16,00 - 18,30.

SABATO SANTO

Ore 16,00 - 18,30.


Emmaus Millepertiche

ORARI DELLA SETTIMANA SANTA LUNEDI, MARTEDÌ SANTO

Ore 8,30: Lodi Ore 9,00-10,30: Adorazione eucaristica Ore 18,30: Vespri.

MERCOLEDÌ SANTO

Ore 8,30: S. Messa Ore 9,00-10,30: Adorazione eucaristica Ore 18,30: Vespri.

GIOVEDÌ SANTO

VENERDÌ SANTO

Ore 8,30: Ufficio delle letture e lodi Ore 9,00 - 11,30: confessioni

DOMENICA PASQUA S. Messa ore 11,00

Ore 16,00-18,15: Adorazione eucaristica Ore 18,30: S. Messa.

MERCOLEDÌ SANTO

Ore 16,00/18,00: Adorazione eucaristica

GIOVEDÌ SANTO

Ore 15,30 - 17,00: Confessioni.

VENERDÌ SANTO

Ore 10,30 - 12,00: Confessioni Ore 15,00: Azione liturgica Ore 16,00 - 17,30: Confessioni. Ore 20,00: Via Crucis e processione.

SABATO SANTO

Ore 15,00 - 18,00: confessioni. Ore 20,00: Veglia pasquale

DOMENICA PASQUA

S. Messa di Pasqua ore 9,30.

aprile 2019

SABATO SANTO

LUNEDI E MARTEDÌ SANTO

19

Ore 8,30: Ufficio delle letture e lodi Ore 9,00-10,30: Confessioni. Ore 15,00: Via Crucis Ore 20,00: Azione liturgica, processione e Via Crucis.

ORARI DELLA SETTIMANA SANTA

An. XII n.2

Ore 8,30: Lodi Ore 20,00: S. Messa “in coena Domini” Ore 21,00: Veglia notturna

Croce


Emmaus

Passarella, Caposile e S. Maria di Piave

ORARI DELLA SETTIMANA SANTA LUNEDÌ, MARTEDÌ, MERCOLEDÌ SANTO

An. XII n.2

20

aprile 2019

Passarella: Ore 8,00-12,00; 15,00-19,00: Adorazione eucaristica. Ore 19,00: S. Messa Caposile: Ore 15,00- 18,30 Adorazione eucaristica. Ore 18,30: S. Messa.

VENERDÌ SANTO

Ore 8,30: Lodi a Passarella Ore 9,00-12,00: Confessioni a Passarella Ore 15,00: Via Crucis a Passarella Ore 16,00 - 19,00: Confessioni a Passarella. Ore 20,30: Azione liturgica a S. Maria, segue processione con il crocifisso.

SABATO SANTO

Ore 8,30: lodi a Passarella. Ore 9,30-12,00: Conffessioni a Caposile Ore 15,00 - 19,00: confessioni a Passarella. Ore 16,00 - 18,00: confessioni a S. Maria. Ore 20,30: Veglia pasquale a Passarella

PASQUA:

S. Maria: Ore 17,00-20,00 Adorazione eucaristica.

Santa Maria S. Messa ore 9,00 Caposile S. Messa ore 10,00 Passarella S. Messe ore 11,15

GIOVEDÌ SANTO

LUNEDÌ DELL’ANGELO

Ore 16,00 - 18,00: Confessioni a S. Maria. Ore 15,00 - 18,00: Confessioni a Caposile. Ore 20,30: S. Messa “in coena Domini” nella Chiesa di Caposile. Ore 21,30-22,30: Adorazione eucaristica.

Santa Maria S. Messa ore 9,00 Caposile S. Messa ore 10,00 Passarella S. Messe ore 11,15


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