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BATTAGLIA DI NATALE Coldiretti a difesa del vero Made in Italy

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Periodico della Federazione Provinciale Coldiretti di Cremona

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ANNO 67 numero 6 dicembre 13


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Direzione, Redazione, Amministrazione Via G. Verdi, 4 - I piano Cremona - Tel. 0372499811 Direttore responsabile Simone Solfanelli

Redattore capo Marta Biondi

Hanno collaborato a questo numero Marco Benedini, Aldo Bellandi Giacomo Maghenzani, Dianella Mariotti Maurizio Inzoli, Damiano Talamazzini Ambrogio Toscani, Bruno Toscani

Progetto grafico e impaginazione UP Uggeri Pubblicità Srl

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Questo mensile è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

sommario 2 Roberto Moncalvo Presidente

3 L'Italia che vogliamo 4 Natale, Dio che si fa uomo 5 Regione Lombardia con Coldiretti da 6 a 11 Battaglia di Natale "Scegli l'Italia" 12/13 Giornata del Ringraziamento 14 Oscar Green, i vincitori 17 Datori di Lavoro: indennità 18 PLAC, 80 anni di qualità 19 Servizi Tecnici: Gse 20/21 Fiscale: IMU, 2a rata 23 CreditAgri Italia 24 Associazione Pensionati 26 Cupla Cremona 28/29 Campagna Amica 30 Festa dell'Agricoltura a Cividale 31 Apicoltori, concorso

ROBERTO MONCALVO PRESIDENTE Il più giovane tra i rappresentanti di imprese e lavoratori Il nuovo Presidente della Coldiretti è Roberto Moncalvo. Con i suoi 33 anni, è il più giovane presidente tra tutte le associazioni di impresa e dei lavoratori presenti in Italia e rappresentate nel Cnel i cui vertici hanno in media un’età quasi doppia, di 62 anni. Lo ha eletto l’Assemblea nazionale della Coldiretti, riunita il 15 novembre a Palazzo Rospigliosi, in rappresentanza di 1,6 milioni di iscritti diffusi su tutto il territorio nazionale. Laureato in Ingegneria dell’Autoveicolo al Politecnico di Torino, Moncalvo è titolare dell’azienda agricola “SettimoMiglio”, che gestisce con la sorella Daniela a Settimo Torinese in Piemonte. Con una superficie di 15 ettari, storicamente ad indirizzo cerealicolo, l’azienda nel 2005 ottiene il riconoscimento di “fattoria didattica” e dal 2007 inizia a produrre ortaggi e fragole per la vendita diretta con l’apertura di un nuovo punto vendita aziendale. Sono inoltre di prossima apertura un laboratorio per la trasformazione dei prodotti ortofrutticoli e cerealicoli aziendali e una piccola attività agrituristica. Nel 2011 promuove la nascita di una piccola cooperativa agricola, “Agricoltori Consapevoli”, con la quale mette in rete alcune aziende agricole del territorio per aumentare la gamma di prodotti offerti ai clienti, sia nel punto vendita aziendale sia con consegne a domicilio presso luoghi di lavoro o gruppi di famiglie. Nonostante la giovane età, la partecipazione in Coldiretti di Roberto Moncalvo dura da ben 17 anni, quando nel 1996 entra a far parte del Movimento Giovanile; dal 2003 al 2007 è delegato provinciale del Movimento Giovanile Coldiretti Torino; dal 2005 è componente l’Esecutivo nazionale Giovani Impresa; dal 2007 al 2011 è vice presidente di Coldiretti Torino; dal 2009 al 2011 è delegato regionale Giovani Impresa Coldiretti Piemonte. Dal dicembre 2011 Roberto Moncalvo è presidente di Coldiretti Torino. Dal 3 dicembre 2012 è presidente di Coldiretti Piemonte. Dal gennaio 2013 è membro di giunta della Confederazione nazionale di Coldiretti. Il sesto presidente della storia della Coldiretti avrà il compito di guidare una organizzazione in crescita che ha esteso la propria rappresentanza dalle imprese singole alle cooperative, dal settore agricolo a quello della pesca, dall’agricoltura tradizionale alla filiera agroalimentare con le fattorie, i mercati, e le botteghe di Campagna Amica ed il progetto per una Filiera Agricola tutta Italiana. La Coldiretti è una grande forza sociale che rappresenta le imprese e valorizza l’agricoltura e la pesca dal campo alla tavola, come risorsa economica, sociale e ambientale. Costituita nel 1944 la Coldiretti può contare su 1,6 milioni di associati e sulla maggioranza assoluta delle imprese che operano nell’agricoltura italiana che la rendono la più grande Organizzazione agricola italiana ed europea a cui fa capo circa il 70% degli iscritti alle Camere di Commercio tra le organizzazioni di rappresentanza. La Coldiretti è anche la prima organizzazione agricola datoriale come numero di imprese che assumono manodopera. La diffusione è capillare su tutto il territorio nazionale: 20 federazioni regionali, 97 federazioni interprovinciali e provinciali, 724 Uffici di Zona e 5.668 sezioni comunali.


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EDITORIALE

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L’Italia che vogliamo Prosegue la nostra battaglia a difesa del vero Made in Italy e del futuro delle nostre imprese Cari Soci, veniamo da una serie di giornate in cui ci siamo incontrati e abbiamo dato battaglia insieme, a Reggio Emilia e al valico del Brennero, a difesa del vero Made in Italy e del reddito delle nostre imprese. La partecipazione alla mobilitazione “La battaglia di Natale: scegli l’Italia” degli imprenditori agricoli cremonesi, come di tutti gli imprenditori agricoli lombardi, è stata massiccia e determinata, come testimoniano anche le pagine di questo giornale. Non poteva che essere così, di fronte allo scandalo del continuo ingresso di ogni genere d’importazioni di bassa qualità, che anonime varcano le frontiere per essere spacciate come italiane, a danno di tutte le nostre imprese, di tutte le imprese agricole italiane, e dell’intera economia del Paese. Al Brennero abbiamo verificato personalmente quanto sia grave il problema della mancanza di trasparenza sull’origine degli alimenti che ogni giorno portiamo in tavola e che fanno concorrenza sleale alle nostre produzioni. Abbiamo visto entrare un impressionante numero di cisterne di latte, proveniente da Germania e Polonia e destinato ad aziende private e a cooperative italiane – anche lombarde – per diventare latte a lunga conservazione e formaggi “italiani”. Abbiamo fermato tir che contenevano mozzarelle provenienti dalla Germania con confezioni che chiaramente rimandavano al nostro tricolore, cagliate industriali dal Belgio per fare il formaggio nei caseifici italiani (cagliate che si presentavano in condizioni, e in un aspetto, che mai noi tollereremmo per i nostri prodotti), e ancora prosciutti provenienti dalla Germania e destinati a Modena. E poi pasta, frutta e verdura, tanti fiori e piante (che in vista del Natale saranno venduti e regalati al posto dei nostri), pane precotto, albumi d’uovo, e molto altro ancora, il tutto in arrivo dall’este-

ro e destinato ad essere confuso sulla tavola e nelle case degli italiani con il vero prodotto Made in Italy. Il 27% dei 170 tir, camion e container fermati e controllati al nostro presidio al Brennero trasportava prodotti alimentari stranieri destinati ad essere venduti come Made in Italy. Come abbiamo denunciato, di fatto ogni cisterna di latte che entra in Italia si porta via un posto di lavoro nel nostro Paese, così come ogni tir carico di prosciutti. Quello che voglio ribadire è che siamo in presenza non solo di un furto economico (gravissimo) ai danni delle imprese agricole. Siamo in presenza anche di un furto di futuro: la concorrenza sleale del finto Made in Italy, favorita dal fatto che non si applica l’obbligo di origine in etichetta per tutti i prodotti, espone le nostre imprese a una situazione insostenibile, per cui le nostre aziende chiudono e i nostri giovani non possono guardare con fiducia a ciò che li aspetta. Lascio i "numeri" denunciati da Coldiretti alle pagine che seguono di questo giornale. Ciò che voglio ribadire in queste righe è che noi – noi agricoltori della Coldiretti – non ci facciamo rubare il futuro. La nostra battaglia, che da Reggio Emilia e dal Brennero si è spostata davanti e dentro il Parlamento, prosegue, con l’impegno di ottenere dalla Politica risposte chiare, immediate, vere.

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Ettore Prandini Presidente Coldiretti Lombardia Delegato Confederale Coldiretti Cremona

Noi non ci fermiamo. Proprio ieri (giovedì 12 dicembre), insieme al nostro Presidente Nazionale Roberto Moncalvo e al Segretario Organizzativo Vincenzo Gesmundo, ho incontrato il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni. Il vertice, che si è svolto nella sede della Coldiretti a Milano, ci ha permesso di ribadire e condividere quello che dovrà essere il ruolo dell’agricoltura nell’ambito di Expo 2015, che deve necessariamente rappresentare una vetrina per le nostre imprese e una straordinaria opportunità per ribadire al mondo l’azione a difesa dei prodotti che nascono dai nostri campi e dalle nostre stalle, contro gli inganni dell’agropirateria e i furti del finto Made in Italy. Il Presidente Maroni ha chiesto a Coldiretti di accompagnarlo nel percorso che lo porterà attraverso le capitali europee, per sostenere l’iniziativa, e dare la giusta impronta ad Expo 2015. Già nei prossimi giorni avrò un ulteriore incontro con il Governatore della Lombardia, per stendere il programma degli incontri con i Paesi comunitari. Posso garantire che Coldiretti parteciperà attivamente alla costruzione dell’Esposizione Universale che si terrà tra due anni, facendo in modo che il fulcro dell’iniziativa sia rappresentato dalla difesa, valorizzazione e promozione del settore agroalimentare lombardo e italiano. Questa è l’Italia che vogliamo. Questa è l’Italia che, insieme, continueremo a difendere e a costruire nel 2014.


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RIFLESSIONI

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Dio che si fa uomo Carissimi, vengo a voi nelle vostre case, per portare il mio augurio e meditare insieme sul mistero del Natale di Gesù. Un “Natale” che è anche il nostro in quanto battezzati e dunque figli di Dio. Il Natale è la festa di Dio che si fa uomo: ma con la nascita di Gesù, tutti gli uomini e le donne della storia sono chiamati a diventare figli di Dio in Gesù Cristo. Ce lo ricorda il Vangelo di Giovanni: “A quanti lo hanno accolto ha dato il potere di diventare Figli di Dio; a quelli che credono nel Suo nome, i quali né da sangue, né da volere di carne, né da volere degli uomini ma da Dio sono stati generati (Gv 1, 12). Se questo è vero, lo sia per chiunque vive momenti di tristezza e di dolore o non trova pace nelle sue difficoltà personali e familiari. Lo sia per quanti hanno perso il lavoro o hanno solo occupazioni precarie. Lo sia per chi immigrato non ha con sé la famiglia, lasciata in patria, e attende condizioni di accoglienza che gli permettano di affrontare i suoi problemi per poter sperare nel domani. Lo sia per tanti anziani soli, per chi ha perso una persona cara e sente forte lo

stridore di festa, che sembra aggravare ancora di più il dolore dell’abbandono e del distacco. Lo sia per chi è stato oggetto di ingiustizia e di soprusi, che, come ferite profonde, bruciano dentro al cuore. Io prego, e invito a farlo con me, che per tutti il Natale infonda la certezza di poter contare su un fratello, amico e Salvatore, che nasce per dire a ciascuno di non temere e di avere fiducia in Lui. Riprendo dal messaggio del nostro Vescovo: “Esemplare e necessario anche l’atteggiamento di Giuseppe, l’uomo dell’obbedienza: ai suoi progetti egli ha anteposto quelli di Dio, non perché ne avesse paura, ma perché si fidava, riconoscendosi umile strumento. Figura difficile da comprendere nei giorni nostri, dove l’autosufficienza e il desiderio di imporsi la fanno da padroni: non ci accorgiamo che solo l’umile è veramente libero! Chissà, forse non attendiamo nessuno, perché, in fondo, bastiamo a noi stessi…” Auguri a quanti vivono vicini a Gesù e sentono la gioia delle sue intimità soavi.

Don Emilio Garattini Consigliere Ecclesiastico Coldiretti Cremona

Auguri a quanti vivono lontani da Lui, come se non esistesse e invano il Natale festoso ritorna con le sue notti serene. Che il Bambino Gesù conquisti i loro cuori, rinasca nelle loro anime! Auguri a tutti! Auguri per l’anno che termina trascinando con sé gioie e dolori, auguri per il nuovo anno che si avvicina pieno di promesse e di speranza. don Emilio

Ai Soci, alle loro famiglie a tutti gli amici e collaboratori Coldiretti Cremona augura

Buon Natale e felice 2014

La nostra gratitudine per don Primo il nostro benvenuto a don Ezio Per gli imprenditori agricoli cremaschi la celebrazione della Giornata diocesana del Ringraziamento è stata occasione per salutare don Primo Pavesi, per tanti anni Consigliere ecclesiastico diocesano, e per dare il benvenuto a don Ezio Neotti, il nuovo Consigliere. E’ stato il Vescovo della Diocesi di Crema Mons. Oscar Cantoni a dar voce alla gratitudine di tutti gli agricoltori, che in don Primo Pavesi hanno avuto una guida importate e preziosa. Don Primo ci è stato accanto nei momenti di gioia e di festa, così come nei giorni di difficoltà e di sofferenza, che non mancano nel percorso di una comunità come la nostra. Il nostro non è un congedo: sappiamo che la sua presenza e il suo sostegno spirituale continueranno ad accompagnarci. Nello stesso tempo, diamo il nostro benvenuto di cuore a don Ezio Neotti, nel suo nuovo ruolo di assistente ecclesiastico diocesano della Coldiretti. Gli promettiamo fin d’ora tutta la nostra collaborazione e amicizia. il

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SINDACALE

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Regione Lombardia al fianco di Coldiretti: patto su Expo e Made in Italy momento di difficoltà. Tra le misure prese, anche quella del Consiglio regionale che ha invitato la Giunta a promuovere azioni e iniziative finalizzate alla tutela delle aziende lombarde di qualità, con particolare riferimento all'agroalimentare, anche attraverso specifiche campagne mediatiche e iniziative di promozione. La mozione sollecita a proseguire le azioni di sensibilizzazione delle amministrazioni locali e dei cittadini, in merito ai benefici correlati all'acquisto di prodotti del territorio, soprattutto nell'agroalimentare. “L’azione congiunta che stiamo portando avanti è il risultato di una collaborazione stretta e costante con l’assessore all’agricoltura Gianni Fava che da sempre si è dimostrato sensibile ai temi della difesa delle produzioni agricole, alla valorizzazione dell’origine e alla corretta informazione ai consumatori” ha concluso il Presidente di Coldiretti Lombardia Ettore Prandini.

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TESSERAMENTO

C'è pieno accordo tra Coldiretti e Regione Lombardia, nell'impegno di valorizzare l'agroalimentare e contrastare la contraffazione. E’ quanto è emerso durante il primo vertice tra il Presidente Nazionale della Coldiretti, Roberto Moncalvo, il Segretario Organizzativo, Vincenzo Gesmundo, il Presidente di Coldiretti Lombardia Ettore Prandini e il Presidente di Regione Lombardia, Roberto Maroni. L’incontro si è tenuto giovedì 12 dicembre nella sede della Coldiretti di Milano, Lodi, Monza e Brianza. Durante l’ora e mezza di faccia a faccia, Roberto Maroni ha evidenziato il livello di “straordinaria collaborazione che c'è con Coldiretti e che voglio intensificare in vista di Expo 2015”. E, proprio in riferimento alle iniziative prese per l'appuntamento del 2015, il governatore della Lombardia ha chiesto a Coldiretti di accompagnarlo nel percorso che farà attraverso le capitali europee per sostenere l'iniziativa. Già previsto per prima di Natale un appuntamento con il Presidente di Coldiretti Lombardia, Ettore Prandini, per stendere il programma delle tappe di questo viaggio tra i Paesi comunitari. Piena condivisione, fra Regione e Coldiretti, sul ruolo che la nostra Organizzazione potrà svolgere in vista di Expo, partecipando attivamente all’organizzazione di eventi per la valorizzazione del settore agroalimentare lombardo e italiano. Anche sul fronte della lotta alla contraffazione e al finto Made in Italy alimentare Regione Lombardia appoggia in pieno la battaglia di Coldiretti. Vanno in questa direzione alcuni provvedimenti recentemente presi dalla Giunta come la mozione sulla tutela del vero prodotto italiano, con particolare riguardo al settore suinicolo che, come ha ricordato Prandini allo stesso Maroni, sta attraversando un grave Cremonese

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SCEGLI L’ITALIA

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“Battaglia di Natale” a difesa del vero Made in Italy Mozzarelle provenienti dalla Germania e destinate alla Sicilia, latte in arrivo dalla Polonia e diretto a Brescia, cagliate industriali per fare il formaggio provenienti dal Belgio e destinate a Verona, prosciutti dalla Germania in viaggio verso Modena. Sono solo alcuni degli “inganni” smascherati mercoledì 4 e giovedì 5 dicembre al valico del Brennero dalle migliaia di agricoltori della Coldiretti, nella “battaglia di Natale” guidata dal Presidente Roberto Moncalvo e dichiarata a difesa del vero agroalimentare Made in Italy. La “battaglia” ha invaso anche Reggio Emilia, il 4 dicembre, con oltre diecimila allevatori in corteo nella ‘Food valley’, dietro l’insegna “salviamo il vero prosciutto italiano”. Il 5 dicembre la denuncia di Coldiretti è giunta in Parlamento, con allevatori e maiali in piazza Montecitorio, a difesa delle stalle tricolori. L’inventario del “falso Made in Italy”

stilato al presidio dalla Coldiretti per difendere l'economia e il lavoro dalle importazioni di bassa qualità, che dopo aver oltrepassato le nostre frontiere vengono spacciate per italiane, conta anche piante olandesi dirette a Latina, fiori prodotti in Equador, transitati in Olanda e diretti in Veneto e in Toscana, patate tedesche destinate a un mercato

ortofrutticolo della Sicilia. Impressionante la quantità di latte proveniente da Germania e Polonia e destinato ad aziende private e a cooperative italiane, per diventare latte a lunga conservazione e formaggi “italiani”. Trai tanti prodotti trasportati dai Tir che entravano nel nostro Paese, i carabinieri dei Nas hanno prelevato dei campioni di prosciutti non timbrati sui quali fare delle analisi. Dall’inizio della crisi ad oggi, le importazioni di prodotti agroalimentari dall’estero sono aumentate in valore del 22%, secondo un’analisi di Coldiretti relativa ai dati del commercio estero nei primi otto mesi del 2013. Questo ha generato una situazione in cui circa un terzo (33%) della produzione complessiva dei prodotti agroalimentari venduti in Italia, ed esportati con il marchio Made in Italy, contiene materie prime straniere, all’insaputa dei consumatori e a danno

Valico del Brennero: smascherati prosciutti tedeschi e latte polacco Reggio Emilia: in 10mila nella Food Valley per difendere il prosciutto tricolore Montecitorio: maiali davanti al Parlamento. Gli allevatori: "Adottateli!"

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delle aziende agricole. Un vero e proprio "furto" (economico, ma anche un furto “di futuro”) ai danni delle imprese agricole e dei nostri territori. Questo ha contribuito a far chiudere in Italia 140mila (136.351) stalle ed aziende, di cui 32.500 solo nell'ultimo anno, con impatti devastanti sulla sicurezza alimentare ed ambientale dei cittadini. “In un momento difficile per l’economia

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alla tavola e diventi operativa la legge che vieta pratiche di commercio sleale, tali da permettere di pagare agli allevatori e agli agricoltori meno di quanto essi spendono per produrre”.

dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza – ha detto il Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo, che ha guidato la mobilitazione – e dare completa attuazione alle leggi nazionale e comunitaria che prevedono l’obbligo di indicare in etichetta l’origine degli alimenti. Ma è necessario che sia anche resa trasparente l’indicazione dei flussi commerciali con l’indicazione delle aziende che importano materie prime dall’estero, venga bloccato ogni finanziamento pubblico alle aziende che non valorizzano il vero Made in Italy dal campo

Arriva l'etichetta europea per la carne MA LA PROTESTA CONTINUA Dopo la protesta degli allevatori in Italia per la carne di maiale, di pecora, di capra e di pollo sia fresca, refrigerata o congelata, diventa obbligatorio indicare dal primo aprile 2015 il luogo dell’allevamento e della macellazione. Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare che la “Battaglia di Natale: scegli l’Italia” continua per accorciare i tempi e introdurre l’obbligo di indicare il luogo di nascita degli animali “nato in“, dopo che il Comitato permanente per la catena alimentare e la salute degli animali dell'Unione Europea si è espresso sull'etichettatura della carne suina, ovicaprina e di pollame in merito all'indicazione obbligatoria "allevato in" e "macellato in" con riferimento allo Stato membro e al Paese terzo dove avvengono queste procedure. E' certamente un primo passo importante che però deve essere necessariamente completato con l'indicazione obbligatoria dell'origine per quanto riguarda tutti i prodotti trasformati, che la Coldiretti ritiene fondamentale per garantire la trasparenza indispensabile per mettere il consumatore in condizione di fare scelte consapevoli e i nostri allevatori di differenziare e valorizzare il proprio prodotto.

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“Giù le mani dalla qualità italiana e dal nostro futuro” Coldiretti Cremona in prima linea a Reggio Emilia e al Brennero “Giù le mani dalla qualità italiana! Giù le mani dal nostro futuro!”. “Prezzi: aumentano per i consumatori, crollano per gli agricoltori”. “Maiali italiani addio! Le industrie di trasformazione hanno triplicato le importazioni”. “650.000 maiali in meno “grazie” alle importazioni alla diossina dalla Germania”. “Il falso prosciutto Made in Italy ha già fatto perdere il 10% dei posti di lavoro”. Sono alcuni degli slogan sottolineati dai duecento imprenditori agricoli cremonesi che hanno preso parte mercoledì 4 dicembre a Reggio Emilia alla “battaglia di Natale: scegli l’Italia” promossa dalla Coldiretti. Altri cento agricoltori cremonesi, giovedì 5 dicembre, erano al valico del Brennero. Dalla Lombardia oltre duemila imprenditori agricoli, guidati dal Presidente Ettore Prandini e al fianco di altre migliaia di agricoltori in arrivo da tutta l’Italia, si sono diretti a Reggio Emilia (per portare la denuncia nel centro della Food Valley italiana, con un imponente corteo che ha sfilato lungo le vie, per chiudersi in Piazza S. Prospero, in una giornata che ha posto il vero prosciutto italiano quale simbolo della difesa del Made in Italy nei confronti delle imitazioni provenienti dall’estero) e al valico del Brennero (dove per due giorni, sfidando il freddo intenso, gli allevatori

hanno presidiato la frontiera tra Italia e Austria, smascherando i carichi di importazioni di bassa qualità che entrano nel nostro Paese per essere spacciate come italiane). “Salviamo il vero prosciutto italiano” era la scritta che, a Reggio Emilia, apriva il corteo. Ecco le voci di alcuni allevatori, nella folta delegazione guidata dal Direttore Simone Solfanelli, con la presenza dell’Assessore provinciale all’agricoltura Gianluca Pinotti e di numerosi Sindaci e Assessori cremonesi, venuti a portare la voce della loro comunità e di tutto il nostro territorio. “Il prezzo dei suini ha subito un calo pazzesco: a memoria non ricordo un crollo così drastico, che rappresenta davvero una mazzata per noi suinicoltori – ha detto Serena Antonioli, allevatrice di Vescovato –. La responsabilità è da attribuire alla concorrenza sleale da parte di prodotti anonimi, importati dall’estero, che poi vanno a confondersi con il vero Made in Italy. Il continuo ingresso di carne di bassa qualità, a prezzi bassi, che poi viene confusa con il nostro prodotto sta uccidendo le nostre imprese. Da allevatrice domando perché non si possa avere l’indicazione dell’origine in etichetta anche per la carne del suino, come già avviene per quella bovina. Si indichi in etichetta la reale

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provenienza del prodotto, saranno poi i cittadini a decidere cosa acquistare”. “E’ a rischio la sopravvivenza stessa della suinicoltura italiana. Ci sono macelli italiani che stanno importando grandissime quantità di maiali vivi, per poi macellarli in Italia. Questo, a mio parere, rappresenta la più grande minaccia per i nostri allevamenti: parliamo di suini che arrivano da paesi dove non sono previste le severe regole in materia si sicurezza che abbiamo noi, chi ci garantisce che essi non portino malattie, che poi in qualche modo si trasmetteranno ai nostri animali?”. E’ la denuncia di Giannenrico Spoldi, suinicoltore di Trigolo, “A causa di queste importazioni selvagge i prezzi dei nostri suini crollano. I carichi nei nostri allevamenti slittano, i pagamenti slittano, e si perde quella liquidità che invece, in questo momento, sarebbe vitale, considerati anche i costi delle materie prime. La beffa è che poi questa carne macellata da animali importanti finisce col confondersi con il prodotto italiano. Entrano animali vivi da chissà dove, oppure carni, e poi escono prodotti tutti Made in Italy. Ci rimettono gli allevatori italiani e i consumatori. E questo imbroglio è possibile perché per la suinicoltura non c’è un’etichetta chiara, sulla quale sia obbligatorio scrivere il paese dove il suino è stato allevato”.


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In Lombardia in due anni cancellati 300mila suini Trecentomila suini in meno. E’ questo il dazio pagato negli ultimi due anni dalla Lombardia alla crisi degli allevamenti stretti fra prezzi che non coprono i costi di produzione e importazioni di carni e cosce dall’estero che stanno inondando il mercato, tanto che 2 prosciutti su 3 in Italia arrivano dall’estero. La sola provincia di Cremona negli ultimi due anni ha perso oltre 90mila suini. Nell’ultimo anno sono scomparsi in Italia 615 mila maiali, ma il sistema nazionale sta perdendo la propria capacità di rifornimento anche sul fronte dei suinetti: fra il 2012 e il 2013 hanno chiuso 3 allevamenti al mese. Dall’inizio della crisi la filiera ha perso oltre 8 mila posti di lavoro. Mentre a fronte di costi che hanno raggiunto 1,56 euro al chilo gli allevatori hanno preso quest’anno in media circa 1,45 euro al chilo. A deprimere le quotazioni è la concorrenza a basso costo dall’estero: i principali Paesi che stanno cingendo d’assedio il mercato italiano con le loro forniture dall’estero sono la Germania, l’Olanda, la Francia, la Spagna e la Danimarca.

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Maiali davanti al parlamento Gli allevatori: “adottateli!”

Vengono dall’estero due prosciutti su tre ma sono “spacciati” come Made in Italy Giovedì 5 dicembre, mentre alla frontiera del Brennero proseguiva il presidio, la “Battaglia di Natale” a difesa del vero Made in Italy è arrivata nel cuore della Capitale. Per la prima volta migliaia di allevatori provenienti da tutte le regioni hanno portato i propri maiali davanti al Parlamento per chiedere alle Istituzioni di “adottarli” per salvare le stalle ita-

liane, dopo che solo nell’ultimo anno sono scomparsi dal territorio nazionale 615mila maiali “sfrattati” dalle importazioni dall’estero per realizzare falsi salumi italiani di bassa qualità. A Roma come a Reggio Emilia, accanto agli allevatori c’erano centinaia di Sindaci, con i loro gonfaloni, ma anche parlamentari, rappresentanti delle associazioni dei consumatori e della società civile e moltissimi cittadini.

Al centro della piazza, davanti Montecitorio, c’era un grande libro per raccogliere le domande di “adozione” dei maiali di cittadini e rappresentanti delle istituzioni “che vogliono salvare il vero prosciutto italiano”, assunto a simbolo della protesta. Ma insieme ai maiali gli agricoltori hanno portato anche il “bottino” dei presidi alle frontiere dalle quali arrivano in Italia miliardi di litri di latte, cagliate e polveri, ma anche milioni di cosce di maiale, conserve di pomodoro, concentrati di frutta e altri prodotti come formaggi, prosciut-

ti, sughi, succhi di frutta che diventano magicamente italiani perché manca l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza della materia prima impiegata. Dalla stalla al salumiere - spiega la

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Coldiretti - trovano occupazione 105mila persone tra allevamento, trasformazione, trasporto e distribuzione, ora in pericolo. Insieme alle stalle e agli allevatori, a rischio di estinzione c’è una buona parte del patrimonio enogastronomico nazionale, con i prelibati prodotti della norcineria nazionale dal culatello di Zibello alla coppa piacentina, dal prosciutto di San Daniele a quello di Parma, la cui produzione è calata del 10% dall’inizio della crisi nel 2008. La chiusura forzata degli allevamenti è stata provocata dall’impossibilità di coprire i costi di produzione per i bassi prezzi provocati dalle importazioni dall’estero di carne di scarsa qualità per ottenere prosciutti da “spacciare” come Made in Italy per la mancanza dell'obbligo di indicare in modo chiaro in etichetta la provenienza. “In Italia due prosciutti su tre oggi provengono da maiali allevati in Olanda, Danimarca, Francia, Germania e Spagna senza che questo venga evidenziato chiaramente in etichetta”, ha denunciato il Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che si tratta di “un inganno per i consumatori e un danno per gli allevatori italiani impegnati a rispettare rigidi disciplinari di produzione per realizzare carne di altissima qualità che non ha nulla a che fare con quella importata dove per l’alimentazione dei maiali si usano spesso sottoprodotti”.


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Gli agricoltori: “Origine in etichetta per tutti i prodotti”

LE IMPORTAZIONI DEL FALSO MADE IN ITALY DALL’ESTERO

Ecco alcuni numeri: • 57,2 milioni di cosce di maiale per prosciutti • 1,5 miliardi di litri di latte • 500 milioni di chili di olio di oliva • 5,7 miliardi di chili di grano per fare pane e pasta • 30 milioni di chili di concentrato di agrumi per fare succhi di frutta e bevande (Fonte. Elaborazioni Coldiretti)

I CIBI CON L’ORIGINE IN ETICHETTA SULLE TAVOLE DEGLI ITALIANI I cibi con l'indicazione di provenienza E quelli senza Carne di pollo e derivati Pasta Carne bovina Carne di maiale e salumi Frutta e verdura fresche Carne di coniglio Uova Frutta e verdura trasformata Miele Derivati del pomodoro diversi da passata Passata di pomodoro Formaggi Latte fresco Derivati dei cereali (pane, pasta) Pesce Carne di pecora e agnello Extravergine di oliva Latte a lunga conservazione Concentrato di pomodoro e sughi pronti

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AGRICOLTURA IN FESTA

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Giornata provinciale del Ringraziamento Grandissima partecipazione a Grumello Numerosissimi imprenditori agricoli, con le loro famiglie, hanno preso parte alla Giornata Provinciale del Ringraziamento, organizzata dalla Coldiretti domenica 24 novembre a Grumello Cremonese. La chiesa parrocchiale dedicata a San Bartolomeo apostolo era gremita, per la Santa Messa che ha aperto una domenica di grande festa, nel segno della fede e dell’impegno, della passione per il lavoro dei campi e dell’attenzione all’intera comunità. Il Consigliere ecclesiastico don Emilio Garattini e il Parroco don Ettore Dominoni hanno salutato l’assemblea evidenziando l’importanza di ritrovarsi intorno all’altare, per rendere grazie al Signore dei frutti della terra e del lavoro. Hanno sottolineato

la preziosa opera svolta dagli agricoltori, che lavorano e custodiscono il creato. Hanno richiamato i valori veri, patrimonio della gente dei campi: la famiglia, la solidarietà, la trasparenza, la condivisione. Momento fondamentale della celebrazione è stato l’offertorio. Un lungo corteo ha portato all’altare i cesti colmi dei prodotti della terra: gli agricoltori hanno voluto recare tutti i frutti dell’agricoltura cremonese, affidandoli ai sacerdoti, quale segno della gratitudine dell’agricoltura e della promessa di condividere i beni della terra con le persone meno fortunate della comunità. E’ seguita la benedizione dei trattori e dei mezzi agricoli, in un’apprezzata

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parata che ha raccolto i trattori più imponenti e moderni ma anche le ‘vecchie glorie’ del passato, senza dimenticare i ‘trattorini’ portati dai bambini. La giornata è proseguita con l’incontro presso la sala conferenze di Grumello. Per Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia e Delegato Confederale di Coldiretti Cremona, è stata occasione per ringraziare i rappresentati delle Forze dell’ordine (fra i presenti, c’era il Comandante Provinciale dei Carabinieri, Tenente Colonnello Cesare Lenti) sottolineando l’importanza del loro lavoro nella lotta alla contraffazione, all’agropirateria, alle frodi che rubano valore al vero Made in Italy e reddito alle imprese agricole. Un rin-


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AGRICOLTURA IN FESTA

graziamento è stato rivolto anche ai tanti Sindaci del territorio, presenti con la fascia tricolore, e ai rappresentati di Provincia (c’erano l’Assessore all’agricoltura Gianluca Pinotti e il Presidente Massimiliano Salini) e Regione (c’era il Consigliere regionale Federico Lena, che ha ribadito l’impegno della Regione su due fronti: la valorizzazione dei prodotti dell’agricoltura lombarda, anche attraverso Expo 2015, e l’azione per arginare il consumo del suolo agricolo). In una tavola rotonda introdotta dal Direttore di Coldiretti Cremona Simone

Solfanelli, sono state ascoltate le varie voci del territorio, a partire dai sindaci, rappresentati dal primo cittadino di Grumello Fabio Scio. La chiusura è stata tutta per il Presidente Prandini, che ha evidenziato il valore dell’agricoltura italiana, sottolineando che questa va difesa a partire dalla trasparenza, dall’origine in etichetta, dalla lotta all’ingresso di prodotti anonimi dall’estero che finiscono sulle tavole confusi con il vero Made in Italy. Il Presidente di Coldiretti Lombardia ha confermato la massima determinazio-

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ne, da parte di Coldiretti, nella tutela e valorizzazione del vero Made in Italy, a partire dai prodotti della suinicoltura, comparto che attraversa una stagione particolarmente difficile. Protagonisti della Giornata del Ringraziamento sono stati anche gli agricoltori del Mercato di Campagna Amica: una delegazione era presente (con stand che proponevano salumi, ortofrutta, pane, miele, farine e confetture) per sottolineare il successo di un’esperienza che oggi vanta dieci mercati regolarmente presenti in pressoché tutti i principali centri della provincia.


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GIOVANI IMPRESA

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OSCAR GREEN 2013

Gran finale per il premio di Giovani Impresa La Lombardia vince con il latte Uht 100 per 100 italiano

C’era anche una numerosa delegazione di giovani imprenditori agricoli lombardi, martedì 10 e mercoledì 11 dicembre a Palazzo Rospigliosi a Roma, per la fase finale di Oscar Green, il premio per l’innovazione dei Giovani della Coldiretti, sotto l’alto Patronato del Presidente della Repubblica e il patrocinio del Ministero per le Politiche Agricole e di Expo 2015. Vino di giuggiole dell’Odissea, agrocosmetici alle stelle alpine, mobili rivestiti da fibra di fico d’India, ma anche spugna di zucca, ragù di trota e il latte uht 100 per 100 italiano: questi i vincitori dell’edizione 2013 del concorso, che ha visto la presenza del Presidente nazionale Roberto Moncalvo e del Presidente di Coldiretti Lombardia Ettore Prandini. Questi i campioni dell’impresa giovane e creativa. Nella categoria Stile e cultura d’impresa è stata premiata la ‘genialità’ di Marcello Rossetti (Puglia) con la sua innovativa linea di agrimobili realizzati con la nobile fibra di fico d’india. L’Oscar

Alla Lombardia il premio per il latteo Uht “Voi”, 100% italiano La delegazione lombarda con il Presidente Nazionale Roberto Moncalvo e il Presidente di Coldiretti Lombardia Ettore Prandini

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green nella categoria Esportare il territorio se lo è aggiudicato invece l’idea di Martina Buccolini (Marche), idea che viene direttamente dall’Odissea, quella di produrre il vino di giuggiole, sulla scorta di quello assaggiato da Ulisse nell’isola dei lotofagi. Un vino che necessita di ben tre anni per essere realizzato. Per la categoria Campagna Amica l’Oscar è andato a Delia Revelli (Piemonte), che alleva in acquacoltura un'ampia varietà di pesci d'acqua dolce, prima fra tutte la trota, sempre più ambita non soltanto in ambito nazionale. E ancora nella categoria Ideando si è imposto il brillante modello imprenditoriale di Angelina Muzzu (Sardegna) che in uno degli scorci più invidiati del pianeta riesce a ricavare dalla zucca una morbidissima spugna da bagno, la luffa da abbinare alle sue creme idratanti, che nascono dalla natura e alla natura ritornano in una incredibile alchimia. I bresciani Enrico Bettoni e Pietro Pierani (Lombardia) hanno invece conquistato l’Oscar green nella categoria In Filiera grazie al grande lavoro che la loro azienda svolge chiudendo interamente il ciclo del latte. Enrico e Piero producono infatti il primo latte Uht, buono, a lunga conservazione e di qualità, pronto a sfidare il fresco. Dalle stalle al supermercato il latte Uht “Voi” è il fiore all'occhiello del territorio. Una competizione leale basata sulla verità dell'origine, sulla qualità dei processi e sull'eccellenza del prodotto. Nella categoria Non solo agricoltura l’oscar green è stato conferito a Moira Donati (Trentino Alto Adige), che riesce a far arrivare i suoi cosmetici realizzati con le erbe tipiche del territorio, dalla stella alpina all’arnica fino al genepy, in ogni angolo del Bel Paese attraverso la pratica dell'e-shop. E per finire la menzione speciale per Paese Amico è stata assegnata, a parità di merito, al Comune di Udine dove negli spazi verdi degli orti urbani tutti fanno quadrato attorno all'orto e coltivano insieme le primizie di stagione e all’Istituto Pira di Rosarno dove la scuola rappresenta un’alternativa alla mafia ed è una opzione di riscatto. Aperto anche la domenica l'istituto è un laboratorio per l'agricoltura del futuro.

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MADE IN ITALY

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Latteria Plac, 80 anni di vero Made in Cremona Al lavoro per garantire eccellenza del prodotto e reddito per gli allevatori

Latteria Plac: il Consigliere Giuseppe Olivieri e il Vicepresidente Gianpietro Bozzoni

Ottant’anni di qualità e di lavoro al servizio del territorio e delle imprese agricole. Li ha sottolineati la Latteria Plac, uno dei fiori all’occhiello della nostra agricoltura e del vero agroalimentare Made in Italy. Sorta nel 1933 nel cuore della pianura padana su iniziativa di un gruppo di 19 allevatori, che fecero una coraggiosa scelta economica ed imprenditoriale, nel solco di un sistema cooperativistico, la Latteria Plac (acronimo di Produttori di Latte Associati di Cremona) è oggi un’eccellenza italiana nella produzione di Grana Padano e Provolone. Con orgoglio i soci, i dirigenti, e tutti coloro che contribuiscono al lavoro e al successo della Latteria, hanno celebrato il traguardo degli ottant’anni di attività. “La Plac è nata nel 1933 da alcuni soci

che hanno scelto di mettersi insieme per evitare di consegnare il latte all’industria, con l’obiettivo di dar vita ad una realtà cooperativa che riconoscesse il valore del loro prodotto, garantendo un prezzo equo. Devo dire che, ottant’anni dopo, lo scenario che ci si propone non è molto diverso – sottolinea Gianpietro Bozzoni, Vice Presidente della Plac –. Negli anni siamo cresciuti, diventando i quarti produttori di grana padano e i quarti produttori di provolone in Italia nei rispettivi consorzi”. Il fatturato della Plac, che oggi ha due stabilimenti, a Persico Dosimo e Viadana, si aggira attorno ai 70 milioni di euro. “La produzione – rimarca Bozzoni – è di 500 forme di grana padano al giorno, per un totale di 160mila forme all’anno. Per il provolone, produciamo 25mila quintali all’anno”. “I nostri soci sono tutti nel raggio di venti chilometri, dunque molto vicini all’ubicazione della cooperativa. La raccolta viene fatta due volte al giorno, con il latte appena munto. E’ un aspetto importante, soprattutto nella produzione del grana: migliora il rendimento – spiega Bozzoni –. Così raccogliamo la materia prima con un più alto valore aggiunto”. Da un anno è partita una nuova sfida: conquistare i mercati esteri, con la nascita di un ufficio export il

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Coltivatore

che si occupa sia delle vendite in Europa che delle vendite extracee. L’obiettivo è essere sempre più presenti – forti del valore del proprio prodotto, autenticamente Made in Italy – sui mercati internazionali. “Sono trascorsi ottant’anni ma l’impegno della Plac è quello di sempre: garantire un prodotto di altissima qualità e massimizzare il reddito dei soci. Due aspetti che sono strettamente legati, naturalmente – conclude Bozzoni –. Il nostro caseificio è in costante aggiornamento tecnologico, per ottenere il miglior prodotto possibile. Al tempo stesso cerchiamo di garantire agli allevatori il miglior prezzo per il loro latte, che è di altissima qualità, perfettamente tracciato”. Del grana padano e del provolone che escono dal caseificio Plac si ha una “carta d’identità” pressoché perfetta: grazie ai report che ogni mese i soci compilano (nei quali indicano, fra l’altro, come e con quali prodotti avviene l’allevamento delle vacche) e grazie a controlli improntati al massimo della serietà ed efficienza, per ogni lotto di forme si può sapere quale è il latte utilizzato, quali sono le aziende dove è stato munto, e come sono state allevate e alimentate le vacche. (m.b.)


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SERVIZI TECNICI

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Il Gse avvia la raccolta della documentazione necessaria ai controlli antimafia Il Gestore dei servizi energetici (Gse) ha l’obbligo di acquisire d’ufficio, tramite le Prefetture, la documentazione antimafia per tutti gli operatori che ricevono incentivi per un importo superiore a €150.000, calcolato per l’intera durata del periodo incentivante. Per poter trasmettere le richieste alle Prefetture competenti, il Gestore deve acquisire da tali operatori la seguente documentazione: dichiarazione sostitutiva del certificato di iscrizione alla Camera di Commercio, dalla quale risultino i dati dei soggetti da controllare a norma dell'art. 85 del D. Lgs. 159/2011;

dichiarazioni sostitutive redatte ai sensi del D.P.R. 445 del 2000, a cura dei soggetti obbligati ex art. 85 del D. Lgs. 159/2011, riferite ai loro familiari conviventi di maggiore età. A tale scopo, è stata predisposta una nuova sezione nel portale informatico GWA denominata "Documentazione Antimafia" che consente agli operatori di scaricare i modelli delle dichiarazioni da compilare. Tali dichiarazioni, opportunamente firmate e corredate da copia dei documenti di identità in corso di validità di ogni dichiarante, dovranno essere

Marco Benedini Resp. Provinciale Servizi Tecnici

trasmesse al GSE sempre ed esclusivamente tramite l’indicata sezione del portale. Sono disponibili nella sezione FAQ > Antimafia maggiori approfondimenti in materia. Sarà cura del Gse avvisare di volta in volta, tramite invio di specifica comunicazione, gli operatori interessati, abilitandoli contemporaneamente alla sezione dedicata del portale GWA. Per maggiori informazioni e per l’espletamento della pratica, una volta ricevuta la comunicazione di abilitazione dal GSE, rivolgersi agli uffici di zona Coldiretti.

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FISCALE

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IMU

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Il 30 novembre scorso è stato emanato il Decreto Legge N.133 recante disposizioni urgenti concernenti l’IMU, l'alienazione di immobili pubblici e la Banca d'Italia pubblicato sulla "Gazzetta Ufficiale" del 30 novembre 2013 n.281. Grazie all’intervento di Coldiretti, si è ottenuta l’esenzione dell’Imu sui terreni agricoli di proprietà di coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali che coltivano direttamente gli stessi oltre che su tutti i fabbricati rurali strumentali all’uso dell’azienda. In particolare l’art.1 comma 1 di tale provvedimento prevede l’abolizione della seconda rata dell'imposta municipale propria per: • abitazione principale e relative pertinenze, esclusi i fabbricati classificati nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9 (nella presente categoria ricadono anche le unità immobiliari appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa, adibite ad abitazione principale e relative pertinenze dei soci assegnatari; gli alloggi regolarmente assegnati dagli Istituti autonomi per le case popolari (IACP) o dagli enti di edilizia residenziale pubblica, comunque denominati, aventi le stesse finalità degli IACP; la

casa coniugale assegnata al coniuge, disposta a seguito di provvedimento di separazione legale, annullamento, scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio; gli immobili, iscritti o iscrivibili nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare posseduti, e non concessi in locazione, dal personale in servizio permanente appartenente alle Forze armate e alle Forze di polizia ad ordinamento militare e da quello dipendente delle Forze di polizia ad ordinamento civile, nonché dal personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco); • i terreni agricoli, nonché quelli non coltivati, di cui all'articolo 13, comma 5, del decreto-legge n. 201 del 2011, posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola; • i fabbricati rurali ad uso strumentale di cui all'articolo 13, comma 8, del decreto-legge n. 201 del 2011. Di seguito si specifica come l’abolizione della stessa seconda rata dell’IMU non si applichi ai terreni agricoli e ai fabbricati rurali diversi da quelli indicati. In sostanza ciò significa che i terreni agricoli di proprietà di coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali, se coltivati direttamente dagli stessi, risultano esenti dall’imposta, mentre i terreni non direttamente coltivati quale

che sia il proprietario scontano il pagamento dell’imposta relativamente alla seconda rata, ovvero il 50% di quanto dovuto per l’intero anno. A questo proposito vale la pena ricordare come la prima rata era stata definitivamente abolita, relativamente a prima casa, terreni e fabbricati rurali, con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del 29 ottobre 2013 del Decreto Legge N. 102 del 31 agosto 2013. In merito ai fabbricati rurali si deve invece notare come siano esclusi dalla seconda rata dell’imposta esclusivamente i fabbricati rurali ad uso strumentale. Quindi i fabbricati rurali abitativi non ricadono negli immobili esenti dalla seconda rata dell’IMU e pertanto ne scontano il pagamento entro il 16 dicembre. Quindi se l’abitazione rurale è abitata dal proprietario rimane esente perché abitazione principale, ma nel caso di abitazione rurale data in uso a terzi si possono verificare diversi casi: • abitazione rurale data in uso come prima casa a figli o genitori del proprietario: esente solo se il Comune ha deliberato l’assimilazione ad abitazione principale. • abitazione rurale data in uso a dipendenti: esente in quanto fabbricato strumentale. • altri casi di abitazione rurale: imponibile secondo le normali regole. Per quanto riguarda le abitazioni principali si deve considerare anche il fatto

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FISCALE

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che alcuni Comuni possono aver deliberato l’assimilazione ad abitazione principale delle unità immobiliari non locate possedute da anziani e disabili residenti in istituti di ricovero o da cittadini italiani residenti all’estero e delle abitazioni concesse in comodato a parenti in linea retta entro il primo grado a condizione che siano utilizzate dal comodatario come abitazione principale (immobili che i Comuni hanno equiparato all'abitazione principale ai sensi dell'articolo 13, comma 10, del decreto-legge n. 201 del 2011 e dell'articolo 2-bis del decreto-legge n. 102 del 2013).

Il comma 5 del sopra citato Decreto Legge N. 133 stabilisce che “L'eventuale differenza tra l'ammontare dell'imposta municipale propria risultante dall'applicazione dell'aliquota e della detrazione per ciascuna tipologia di immobile di cui al comma 1 deliberate o confermate dal comune per l'anno 2013 e, se inferiore, quello risultante dall'applicazione dell'aliquota e della detrazione di base previste dalle norme statali per ciascuna tipologia di immobile di cui al medesimo comma 1 è versata dal contribuente, in misura pari al 40 per cento, entro il 16 gennaio 2014”.

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Questo comporta che ad inizio 2014, per tutte le categorie di immobili per le quali non è dovuta la seconda rata dell’IMU per l’anno 2013, si dovrà versare una quota dell’imposta pari al 40% dell’eventuale maggiorazione stabilita dal Comune rispetto alle aliquote base decise dallo Stato. In modo sostanziale questa quota sarà da pagare essenzialmente per le abitazioni principali e relative pertinenze e per i terreni agricoli posseduti e condotti da coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali, sempre che il Comune abbia stabilito delle aliquote più elevate rispetto a quelle decise dallo Stato.

Legge di stabilità e PPC In attesa della definitiva emanazione della cosiddetta Legge di stabilità per l’anno 2014, attualmente in corso di approvazione al Parlamento, si puntualizza, ad integrazione e correzione dell’articolo presentato sul precedente numero de Il Coltivatore Cremonese, come nella stessa siano previste alcune norme rilevanti anche per il settore agricolo. In particolare il legislatore interviene per ripristinare l’agevolazione tributaria prevista per la piccola proprietà contadina e per gli interventi fondiari operati da Ismea. Fondamentalmente nel caso di acquisto di terreni da parte di coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali che intendano avvalersi dell’istituto della piccola proprietà contadina sconteranno l’imposta di registro e l’imposta ipotecaria in misura fissa oltre all’imposta catastale per l’1%, scongiurando gli effetti dell'articolo 10 del decreto legislativo n. 23 del 2011. Quando invece l’acquisto di terreni agricoli avviene da altri soggetti si stabilisce un’aliquota del 12%.

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CREDITAGRI ITALIA

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Credito: attenzione alla centrale rischi Il finanziamento alle imprese è un tema ricorrente nei dibattiti economici di questi ultimi mesi in quanto la crisi viene percepita a livello europeo e mondiale. La disponibilità del credito concesso dalle banche ha subito una brusca decelerazione e le imprese fanno sempre più fatica ad ottenere finanziamenti soprattutto a medio e lungo termine. La preoccupazione innescata da una congiuntura difficile contestualmente alla gravissima crisi finanziaria in corso per le imprese si traduce in una forte prudenza operativa e per le banche in una maggiore selettività del credito. Inoltre sono stati introdotti criteri di rating più restrittivi per giustificare il diniego a certe richieste delle imprese. In sostanza in pochi mesi è cambiato tutto un modo di fare banca: da una disponibilità a valutare le operazioni di credito a 360 di alcuni anni fa, ad una selezione del credito sempre di più rigida, complessa e prolungata nel tempo. Davanti a questo nuovo scenario vanno modificati anche alcuni comportamenti da parte delle imprese per poter accedere a nuovi finanziamenti. Innanzitutto la centrale rischi deve essere a posto nel senso che le diverse operazioni in essere devono essere state regolarmente soddisfatte. Le rate dei mutui devono essere pagate entro la loro scadenza. Attenzione: gli ultimi giorni del mese vanno salvaguardati da assegni o altre operazioni in quanto, per i tempi tecnici delle banche, anche se un versamento è stato regolarizzato per il pagamento di quanto dovuto, ma se l’accredito scatta ai primi del mese successivo, anche se è tutto regolare, in centrale rischi apparirà un’anomalia. E questo succede di frequente e mette in difficoltà coloro che devono intervenire per dare credito all’azienda stessa. Anche un solo giorno di ritardo verrà segnalato come mancato pagamento nella centrale rischi in quanto i dati, così come sono, vengono trasmessi alla banca d’Italia ogni fine mese. Una volta

sistemata la posizione bisogna aspettare due mesi per avere il riscontro operativo. Se la situazione si ripete, l’azienda per parecchio tempo non avrà più credito anche se formalmente a posto. Le informazioni creditizie di tipo negativo (ritardi dei pagamenti successivamente regolarizzati) possono essere conservate nel SIC - Sistema Inormativo Creditizio - per un periodo massimo di: - 1 2 mesi per ritardi non superiori a due rate (o mesi); - 24 mesi per ritardi superiori - 36mesi per inadempimenti non regolarizzati. La lettura in centrale rischi dei dati suindicati significa l’impossibilità in tempi brevi di ottenere nuovi prestiti. Altro aspetto importante riguarda il fido. Questo prestito, che è a revoca, è entrato nella normale gestione delle aziende. Questo strumento finanziario, che è il più caro, deve essere utilizzato in momenti di difficoltà, ritardati pagamenti, ecc., non per la gestione ordinaria. L’utilizzo completo del fido, o addirittura del fuori fido, anche per importi non rilevanti, è un altro elemento di lettura negativa della centrale rischi. I piccoli splafonamenti vengono anch’esse segnalati in centrale rischi e tutto ciò contribuisce a mettere in difficoltà l’azienda che richiede il credito. Anche su questo bisognerà porre molta attenzione con l’uso degli assegni. Il rinnovo continuo di cambiali agrarie, finche sarà possibile, senza nessuna decurtazione annuale, è un ulteriore elemento di criticità nella lettura dello stato di salute dell’impresa. Tutto ciò

Sede di Cremona

Aldo Bellandi Segretario CreditAgri Cremona e Lodi

dovrebbe far riflettere sulle modalità in uso per questo strumento. Per questo aspetto è importante un’analisi accurata della propria gestione finanziaria, in quanto un certo modo di fare credito è finito come è finito un certo modo di fare banca. L’amicizia personale con il direttore di filiale potrà incidere oggi sul 10-15% sulla risposta alla domanda di credito. La valutazione viene fatta con specifici programmi informatici con particolare attenzione sia alla centrale rischi che al rating contestualmente alla documentazione che verrà presentata in termini di bilancio aziendale. L’impresa, sia essa agricola che operante in altri settori, deve partire dal presupposto che il credito, sia di conduzione che fondiario, d’ora in avanti sarà solo erogato sia con la garanzia della solvibilità che di una giusta redditività del capitale investito che ovviamente andrà dimostrata. In pratica quando un’azienda si presenta in banca con un piano economicofinanziario corretto o con un business plan potrà tranquillamente valutare più opzioni di scelta nel sistema bancario in quanto la presentazione della richiesta di credito viene fatta con i giusti strumenti. Questo rappresenta una forte innovazione nel modo di fare impresa e nel modo di richiedere credito. Innovazione che da tempo come CreditAgri abbiamo adottato, con risultati positivi per i nostri associati.

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Nonno Day, grandissima festa finale Il colpo d’occhio era davvero strepitoso: cinquecento bambini, nonni, genitori, insegnanti, raccolti nella Sala del Seminario Vescovile “Santa Maria della Pace” a Cremona, in una cornice di colorati cartelloni, interamente dedicati al legame fra nonni e nipoti. Così si è presentata, nel pomeriggio di venerdì 22 novembre, la cerimonia di premiazione del concorso “Io, i miei nonni e il loro lavoro”, proposto dall’Associazione provinciale pensionati Coldiretti, con il pieno supporto di Coldiretti Cremona. “Il ‘Nonno Day’ è la giornata dei nonni. E’ un momento di grande festa, d’incontro fra anziani e bambini, fra generazioni che condividono tanti, importanti momenti della vita, come tutti i nonni e tutti i nipoti sanno bene. Per celebrare in modo originale ed allegro la giornata, ormai dieci anni fa è nato questo concorso che, edizione dopo edizione, ci ha portati a chiedere a tutti gli alunni delle

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Scuola dell’infanzia e della Primarie di esprimere attraverso una poesia o un elaborato grafico il loro amore per i nonni” ha spiegato il Presidente Giovanni Rota, alla guida dell’Associazione Pensionati Coldiretti, aprendo l’iniziativa con un benvenuto rivolto a tutti i presenti. Accanto al Presidente Rota c’era l’intero consiglio direttivo dell’Associazione provinciale Pensionati, e con loro il Direttore di Coldiretti Cremona Simone Solfanelli e il Consigliere Ecclesiastico don Emilio Garattini. Tra le attrattive della giornata, anche l’allegro “trucca-bimbi”, con la giovane artista Federica. Da parte dell’Associazione Provinciale Pensionati un grande ringraziamento va al Consorzio Casalasco del Pomodoro, che ha donato un’autentica montagna di succhi di frutta, e naturalmente a tutte le nonne e mamme, che hanno preparato un insuperabile banchetto a base di torte. (m.b.)

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PENSIONATI LAVORO AUTONOMO

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Cupla Cremona: tessera sconti per gli acquisti in farmacia Prosegue l’impegno del Cupla – il Comitato Unitario Pensionati Lavoro Autonomo di Cremona – a difesa dei diritti dei pensionati del lavoro autonomo e, più in generale, di tutti gli anziani. L’anno 2013 per il Comitato provinciale guidato dal Presidente Antonio Borghesi si chiude con il debutto di un’importante iniziativa: la creazione di una “tessera sconti soci pensionati”, che permetterà ai possessori di ottenere importanti agevolazioni. Il primo passo compiuto dal Cupla Cremona è stato quello di siglare una serie di convenzioni con varie Farmacie delle città di Cremona, Casalmaggiore, Crema e del territorio. Grazie a queste intese, i possessori della tessera comprovante l’appartenenza al Cupla hanno ora diritto a significative agevolazioni sugli acquisti: si tratta di uno sconto minimo del 10% sui farmaci da banco, ma anche sui parafarmaci ed

integratori alimentari, nonché su tutti gli altri presidi sanitari. Per aver diritto agli sconti, sarà sufficiente esibire la tessera, o una dichiarazione equivalente attestante l’iscrizione sindacale di

TESSERA SCONTI SOCI PENSIONATI

SIG. ASSOCIAZIONE Il PRESIDENTE PRO TEMPORE COORDINAMENTO PROVINCIALE CUPLA CREMONA

Cav. Antonio Borghesi

appartenenza, valida in corso d’anno. L’azione messa in campo dal Cupla Provinciale – che ha subito incontrato l’adesione delle Farmacie comunali, a partire da quelle di Cremona, Crema e

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Casalmaggiore – si pone l’importante obiettivo di consentire agli anziani, in questo particolare momento di crisi, di accedere all’acquisto di prodotti farmaceutici a condizioni favorevoli, ma anche di dar vita ad una sinergia, tra il Cupla e le farmacie del territorio, tesa ad implementare le occasioni di incontro, confronto e collaborazione sul tema dell’assistenza e dell’aiuto agli anziani. Va aggiunto che la “tessera” nasce a partire dalla sinergia con le farmacie, ma con l’impegno di inaugurare un cammino destinato a diventare sempre più ampio ed articolato: nel prossimo anno il Cupla provinciale punta, ad esempio, ad estendere la “tessera sconti” ai supermercati, ai distributori di benzina, ai dentisti, e a varie altre realtà. L’obiettivo è quello di sempre: stare dalla parte degli anziani, tutelare e promuovere i loro diritti ed intervenire a loro favore con azioni concrete e tangibili. (m.b.)


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CAMPAGNA AMICA

NUMERO 6

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Anche le imprese di Coldiretti Cremona “sulla buona strada” a Milano

Sono state circa centomila le persone che, domenica 10 novembre, hanno visitato “Sulla buona strada” il primo farmers’ market di Campagna Amica all’aperto sulle vie dello shopping milanese organizzato da Coldiretti Lombardia. Erano oltre 100 gli agricoltori lombardi e italiani che hanno predisposto il proprio stand giallo in corso Buenos Aires, portando il meglio del cibo made in Italy. Su una superficie

di novemila metri quadrati, da Porta Venezia a viale Tunisia, sono state esposte le specialità tipiche del Belpaese, offerte in degustazione e vendute fino ad esaurimento, per dimostrare che l’agricoltura italiana è un patrimonio dell’Italia, una voce essenziale della nostra economia, capace di offrire prodotti competitivi e di qualità. Non potevano mancare le imprese agricole di Coldiretti Cremona, che hanno portato salumi, prodotti lattiero-caseari, pane, farine, marmellate. Oltre all’agricoltura, al cibo e al territorio, la manifestazione di Coldiretti Lombardia ha voluto essere un’occasione per non dimenticare chi ha bisogno. Con il “baratto della solidarietà”, realizzato in collaborazione con la Fondazione Banco Farmaceutico Onlus e la Caritas Ambrosiana, sono stati messi a disposizione dei cittadini tremila kit alimentari con latte e pomodoro made in Italy distribuiti in cambio di coperte e vestiti in buono stato o farmaci integri e non scaduti per gli indigenti.

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CAMPAGNA AMICA

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Coldiretti Cremona al BonTà

L’eccellenza del vero Made in Italy in primo piano I sapori del territorio – con la loro bontà, genuinità, e con la loro origine garantita personalmente dagli agricoltori – hanno conquistato “Il BonTà”, il salone delle eccellenze enogastronomiche che si è svolto da venerdì 8 a lunedì 11 novembre presso la Fiera di Cremona. L’accogliente stand predisposto da Coldiretti Cremona ha riunito numerose aziende agricole, decise a far conoscere (e assaggiare) ai visitatori i preziosi frutti dell’agricoltura Made in Cremona. Con la regia di Coldiretti Cremona, di Campagna Amica e Terranostra (l’associazione che riunisce agriturismi e fattorie didattiche), per quattro giorni si è trasferita in fiera una parte del Mercato, dei Punti e della Bottega di Campagna Amica: i buongustai hanno così trovato salumi, formaggi vaccini, pro-

dotti di bufala, frutta e verdura di stagione, confetture, pane, farine, miele. Il tutto con l’obiettivo di cogliere anche questa occasione per proseguire nel ‘filo diretto’ fra le imprese agricole e i cittadini-consumatori. La vendita dei prodotti è stata affiancata dalle degustazioni, dalle bruschette ai salumi e polenta. Allo stand non è mancata la presenza di agricoltori in arrivo da fuori provincia, che hanno portato produzioni quali tartufo, zafferano, o formaggi tipici di altri territori della Lombardia. L’input rivolto a tutti i visitatori è stato quello di sempre: Coldiretti ha invitato ad acquistare, e mangiare, italiano, portando in tavola prodotti garantiti dagli agricoltori, buoni e tipici, ad un giusto rapporto qualità-prezzo. (m.b.)

IL MERCATO DI CAMPAGNA AMICA CREMONA Al Foro Boario, il venerdì mattina SORESINA Davanti al Palazzo Comunale, il lunedì SONCINO In via Longobarda, il martedì CASALMAGGIORE In Piazza Turati, il sabato VESCOVATO In piazza Roma, il sabato CASTELLEONE In via Garibaldi, il sabato

PIZZIGHETTONE Al “Torrione del guado”, il giovedì CREMA Via Terni, la 1° e la 3° domenica del mese (+ eventi stagionali) BAGNOLO CREMASCO In piazza Moro, la 2° domenica del mese PANDINO In via Umberto I, il 2° e il 4° lunedì del mese (+ alcuni eventi) LA BOTTEGA DI CAMPAGNA AMICA è a Cremona, in via Buoso da Dovara, 4

Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale: l'Europa investe nelle zone rurali PSR 2007-2013 Direzione Generale Agricoltura http://ec.europa.eu/agriculture/rurdev/index_it.htm

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AGRICOLTURA E SCUOLA

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Festa dell’agricoltura a Cividale Dalla semina (di un tempo e di oggi) alla mungitura, gli agricoltori hanno mostrato ai bambini come nasce il vero Made in Italy La semina in agricoltura: come la facevano i nostri nonni, come avviene ora. E’ stato questo il tema che ha dato l’avvio all’ottava edizione della “festa dell’agricoltura” a Cividale, promossa secondo tradizione dagli imprenditori agricoli del territorio. L’iniziativa da sempre si apre con una mattinata d’incontro tra gli agricoltori e gli alunni delle scuole di Cividale, Rivarolo, Spineda, San Martino. Per l’edizione 2013 si è voluto mostrare ai bambini come e quanto sia cambiata la semina nei decenni. Si è partiti dal chicco gettato a mano nel campo dal contadino, si è passati alle prove con le varie seminatrici (gelosamente conser-

vate in cascina da alcuni agricoltori) e si è approdati agli attuali, modernissimi, strumenti utilizzati per la preparazione del campo e per la successiva semina. Per i bambini è stata una straordinaria lezione a cielo aperto, trascorsa fra campi e fattorie. Successivamente, gli allevatori hanno mostrato ai ragazzi come avviene la mungitura. In una cornice di bandiere gialle della Coldiretti, gli alunni hanno potuto osservare come si svolge il quotidiano lavoro degli imprenditori agricoli, com’è cambiato nel corso dei

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decenni, e quanto sia forte l’impegno degli allevatori e dei coltivatori italiani nel garantire la qualità e la sicurezza dei prodotti italiani. La giornata ha raccolto tutte le componenti della piccola comunità: accanto agli imprenditori agricoli, alle loro famiglie, alle scolaresche con gli insegnanti, ai campioni d’aratura e agli esperti di mungitura, c’erano il parroco, il sindaco, mamme, nonni e nonne. L’appuntamento si è chiuso in cascina, con un ricco rinfresco con tutti i sapori della nostra agricoltura. (m.b.)


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ASS. PRODUTTORI APISTICI CREMONA

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Concorso mieli cremonesi gran finale Giovanni Lucchi per le categorie “tiglio” e “melata”, Corrado Giuseppe per il miele di acacia, Paolo Azzolini per il “millefiori primaverile”, Aleardo Cucchi per il “millefiori estivo”: ecco i nomi dei principali vincitori dell’edizione 2013 del Concorso Mieli Cremonesi, ‘incoronati’ nell’ambito della cerimonia di premiazione svoltasi sabato 9 novembre, presso la fiera di Cremona, all’interno della manifestazione ‘Il BonTà’, salone delle eccellenze enogastronomiche. Accanto a loro c’erano gli apicoltori che hanno ricevuto una ‘menzione speciale’ per essersi distinti nella produzione di mieli considerati rari per la nostra apicoltura, dal castagno al tarassaco, dal prugnolino al colza, alla zucchina. Il titolo di “apicoltore più laborioso” (per chi ottiene la media dei mieli più alta) è stato infine conferito a Luciano Filippini. Questi i premi per la nona edizione della gara fra gli allevatori di api della provincia di Cremona, affidata alla regia dell’Associazione Produttori Apistici di Cremona, che anche quest’anno ha avuto la collaborazione di Provincia, Camera di Commercio, Coldiretti Cremona e Strada del Gusto. Nel consegnare i numerosi tributi, la Presidente degli apicoltori Esterina Mariotti – che aveva al suo fianco Gianluca Pinotti, Assessore provinciale all’Agricoltura – ha

evidenziato la grande passione comune agli apicoltori ed ha preso un impegno con gli appassionati di miele: essere sempre più presenti sul territorio, anche con degustazioni e autentici “bar del miele”, per far conoscere le proprietà e la qualità di questo prodotto. L’Assessore provinciale all’agricoltura e all’ambiente Gianluca Pinotti ha rimarcato il valore dell’apicoltura anche dal punto di vista della tutela e conservazione dell’ambiente.

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