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Coltivatore Periodico della Federazione Provinciale Coldiretti di Cremona

Tariffa R.O.C. Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, dcb Cremona Autorizzazione Tribunale di Cremona 25/07/1951 n. 33 del Registro

Cremona, 27.11.2015

ANNO 69 numero 5 dicembre 2015

Gente che costruisce


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Direzione, Redazione, Amministrazione Via G. Verdi, 4 - I piano Cremona - Tel. 0372499811 Direttore responsabile Tino Arosio

Redattore capo Marta Biondi

Hanno collaborato a questo numero

Giovanni Cremonesi, Giacomo Maghenzani Tullo Soregaroli, Maurizio Inzoli Bruno Toscani, Ambrogio Toscani

Progetto grafico e impaginazione UP Uggeri Pubblicità Srl

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C.so XX Settembre, 18 - Cremona Tel. 0372 20586 - Fax 0372 26610 www.uggeripubblicita.it

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Questo mensile è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

sommario 2/3 Editoriale 4/5 Consorzio Agrario Cremona 6 Latte, accordo sul prezzo 7 Chi ha realmente fatto la “guerra del latte” da 8 a 11 Speciale GENTE CHE COSTRUISCE 13 Pac, domande a buon fine 14/15 Giornata del Ringraziamento 17/19 Datori di Lavoro 20 Fiscale, avvisi 21 Incontri nelle zone 22 Campagna Amica

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EDITORIALE Editoriale

DICEMBRE - 2015

Cinque cose da non dimenticare e un commento sul prezzo del latte Si conclude un anno che non dimenticheremo facilmente per il valore delle cose accadute. Ne cito alcune. La prima. Coldiretti guida per la prima volta nella storia il Consorzio Agrario di Cremona. Senza tentennamenti ci siamo messi all’opera per rifarlo diventare il punto di riferimento di tutti gli agricoltori, alla faccia di chi non si arrende al cambiamento. La seconda. Il 27 novembre abbiamo celebrato al teatro Ponchielli un evento che rimarrà nel cuore e nella mente di tutti, con la presenza del nostro Presidente nazionale Moncalvo, del Segretario Generale Gesmundo, del Presidente regionale Prandini, del Ministro all’agricoltura Martina e con una presenza indimenticabile di tantissimi nostri soci e autorità di grande rilievo, a partire dal Sindaco e dal Vescovo della città. Un evento che ha lasciato il segno in Coldiretti (e non solo a Cremona, ve lo assicuro), ma anche e forse soprattutto nella città. La terza cosa da non dimenticare. Che dire della nostra presenza nei sei mesi in Expo (insieme alla nostra assemblea dei 30.000), alla faccia di quei pochissimi che, fuori da Coldiretti, ancora non hanno capito cosa ha significato e significherà tutto ciò? La quarta. Cremona quest’anno si è dipinta di giallo in moltissime occasioni, a partire dalla presenza del mercato di Campagna Amica ogni mese in Piazza Stradivari (proseguirà anche nel 2016). Un fatto mai accaduto, che dimostra la vivacità di un’Organizzazione che non vuole trascurare alcun particolare, che ha ottenuto lo straordinario consenso dei cittadini e che l’Amministrazione IL

Comunale ha riconosciuto di grande rilievo per la città. La quinta. Nel cosiddetto “economico” un’altra pietra miliare. Cremona è diventata leader nazionale nella produzione del pomodoro da industria con la fusione di una importante cooperativa piacentina nel nostro Consorzio Casalasco. Un’operazione che farà bene agli agricoltori. Ci sarebbe da star un minimo tranquilli e riprendere fiato, ma non è possibile e non fa parte del nostro carattere. Per un motivo innanzitutto, perché al di là di alcuni segnali positivi, sono molte le nostre imprese che stanno soffrendo nell’anno che sta per concludersi. L’anno però si è chiuso con un segnale incoraggiante, ovvero la firma di un accordo sul prezzo del latte. Non vogliamo parlare di latte a tutti i costi, ma gli spiragli che si sono aperti ci lasciano intravvedere qualche luce anche per gli altri settori in sofferenza (suini, cereali, ortofrutta, ecc.). Del contenuto del prezzo del latte scriviamo nelle pagine interne. Qui voglio fare qualche riflessione sulla portata dell’accordo, dicendo subito che questo non è l’accordo ideale (ideale sarebbe stato poter firmare un accordo a 45 centesimi, ma non è stata possibile!), senz’altro però è un grandissimo punto di ripartenza. A chi ha la memoria corta val la pena richiamare che, per arrivare a tanto, per l’intero 2015 il giallo di Coldiretti ha dovuto occupare le piazze delle città italiane, a partire dal 7 febbraio scorso; a luglio eravamo a Montecitorio per dire no alla polvere di latte; a settembre al Brennero per smascherare il finto made in Italy. E infiCREMONESE

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ne i quattro giorni e le quattro notti di occupazione di novembre della logistica della Galbani. C’è chi dice che il Tavolo della trattativa doveva essere fatto a Milano. Agli agricoltori interessa il risultato, non dove lo si ottiene. Per altro a Milano il Tavolo c’era ed è fallito quando gli industriali hanno detto che non firmavano alcunché. L’accordo siglato ha in sé grandi significati. Il primo è che si è firmato un accordo dopo un anno e mezzo di totale anarchia. Il secondo è che si è mandato in soffitta il diabolico collegamento del prezzo del latte italiano a quello tedesco. Il terzo è che nelle tasche degli allevatori arriveranno 37 centesimi per questi tre mesi (da dicembre a febbraio), mentre in assenza di questo accordo avrebbero preso a dicembre 32,8, a gennaio forse 32, a febbraio meno di 32. Fate voi due conti. Se è vero che i 37 centesimi non coprono ancora i costi di produzione, è altrettanto vero che i 32,8 centesimi

EDITORIALE erano l’iniezione letale per molte imprese. Naturalmente non è finita qui. L’accordo è servito a rompere con il passato, ora abbiamo qualche settimana per lavorare e portare a casa qualche ulteriore risultato. E le condizioni ci potrebbero essere se è vero com’è vero che abbiamo ottenuto che per la prima volta la grande distribuzione sedesse al Tavolo e dichiarasse interesse ad essere parte della soluzione del problema. Questo accordo è servito anche perché, quando ci si risiederà attorno ad un tavolo per trattare, non si ripartirà dal valore di 31/32 centesimi ma da un valore molto più alto. Gli imprenditori seri capiscono bene tutto ciò. Non dimentichiamo infine che Coldiretti ha saputo portare a casa un altro mezzo centesimo sulla forfetizzazione dell’Iva sul latte (e siamo arrivati a 37,5), senza scordare il minor peso fiscale per l’Irap. Ricordiamo tutto ciò (senza dimenticare le nostre richieste sulla forfetizzazione

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Paolo Voltini Presidente Coldiretti Cremona

dell’Iva sulla carne) solo per dire che il nuovo anno che si apre ci vedrà allo stesso modo impegnati con un solo obiettivo: far star meglio la nostra gente. Buon Natale e buon 2016!


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ECONOMICO

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CONSORZIO AGRARIO

Voltini risponde a “La Provincia di Cremona” Pubblichiamo il testo inviato a “La Provincia di Cremona”, a firma del Presidente del Consorzio Agrario Voltini, in risposta ad una lettera di un tale signor Mario Rossi, riportata dal quotidiano in prima pagina il 4 dicembre. La risposta del Presidente Voltini è stata pubblicata non in prima pagina e solo il 10 dicembre. Egregio Direttore, prendo spunto dalla lettera sul nostro Consorzio Agrario, a firma Mario Rossi, pubblicata in prima pagina da “La Provincia” il 4 dicembre scorso, per una doverosa risposta non tanto al Signor Rossi (che si qualifica come socio del Consorzio ma che non trovo nel libro soci), quanto a tutti i soci, clienti, agricoltori e cittadini di Cremona, perché il Consorzio Agrario è una grande azienda che dà lavoro a tante famiglie e un patrimonio del nostro territorio. Intanto occorrerà che quella minoranza di “arrabbiati” per il cambio della governance del Consorzio se ne faccia una ragione. Siamo in democrazia e qualche volta si può perdere, a meno che non ci siano Tavole della legge cremonesi che stabiliscono che il potere costituito debba imperare a vita. A proposito del “de profundis” rivolto al Consorzio Agrario, rassicuro tutti: vogliamo gestire il Consorzio con modelli di efficienza e trasparenza, con uno spirito esclusivamente imprenditoriale come si aspettano i nostri soci. Ne abbiamo trovate di cotte e di crude, ma già in questi mesi la barca è stata rimessa in sesto e ha ripreso il largo. Cosa abbiamo trovato lo racconteremo però nelle sedi opportune, a partire dall’assemblea dei soci, non certo sulla stampa. E se qualcuno dovrà rispondere, ne risponderà in prima persona. Non abbiamo propriamente ereditato la Ferrari, ma un’azienda che ha chiuso l’ultimo bilancio in rosso per oltre 300.000 euro. L’auspicio che le cose cambieranno è per noi una certezza. Abbiamo ereditato soprattutto comportamenti che una volta resi noti ai soci provocheranno, anche in chi si ostina a difendere l’impero, laceranti mal di pancia. Esulterà invece la moltitudine dei soci (Libera o Coldiretti che siano) che quei comportamenti li ha subiti, senza aver la possibilità di denunciarli, se non attraverso il voto di aprile che ha chiuso una lunghissima fase storica. Sulla non partecipazione alla Fiera di Cremona, abbiamo già detto. Mi domando: chi è quell’agricoltore che non taglia nella propria azienda le spese che non portano beneficio? Chi non riduce dove possibile i costi e le inefficienze? Noi abbiamo sosti-

tuito la presenza in Fiera, che ci sarebbe costata 200 mila euro, con una serie di iniziative a costo zero a favore dei nostri soci e che hanno già prodotto l’incremento di ordini! Anche sull’adesione alla Società Consorzi Agrari d’Italia – CAI – deliberata dall’ultimo Cda (che costa 84.000 euro per le quote acquistate, non le cifre che strumentalmente sono state raccontate in queste settimane) chiedo agli agricoltori di ragionare con la loro testa. CAI raggruppa il 99% dei Consorzi agrari d’Italia e ci aprirà nuovi scenari e opportunità. E’ una cosa sbagliata andare a trattare collettivamente gli acquisti di gasolio, macchine, concimi, energia? E’ interessante per Cremona, che eccelle nei mangimi, entrare in un circuito nazionale che ci consentirà di vendere fuori provincia e fuori regione il nostro mangime? Non è cosa positiva avere un rapporto di sistema con il mondo finanziario (si vedano gli accordi con Mediocredito e con il gruppo Cattolica Assicurazioni) per contenere i costi del denaro e aumentare le opportunità per le nostre imprese? Questo e molto altro ci consentirà di fare Cai. Mettiamoci in testa che Cremona non è un’isola e che ha bisogno più di altri di entrare in orizzonti che vadano oltre Porta Po. Il mondo sta andando da un’altra parte. E questo non è un problema di agricoltori della Libera o di Coldiretti, è un problema di prospettiva. Tutto ciò vuol dire che il nostro Consorzio perderà la sua autonomia? Con la richiesta di non ritornare più su questa storia strumentale, dico che ciò non accadrà! Sul Direttore Generale, abbiamo scelto il Dott. Pietro Pagliuca per la sua storia, la sua esperienza professionale, avendo guidato per tanto tempo alcuni dei consorzi più importanti d’Italia. Sull’idea di aprire un mercato di Campagna Amica presso il Consorzio Agrario, non ci avevamo pensato, ma potrebbe essere una buona idea. Assicuro però che Coldiretti è già fortemente presente in città e non solo, con grande successo e con un profondissimo apprezzamento dei cittadini. Paolo Voltini Presidente Consorzio Agrario di Cremona

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ECONOMICO

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IL CONSORZIO AGRARIO DI CREMONA ENTRA IN CONSORZI AGRARI D’ITALIA Il Consiglio, su proposta del Presidente, ha deliberato l’ingresso del Consorzio Agrario di Cremona in Cai (Consorzi Agrari d’Italia) in virtù di sinergie e benefici che questo ingresso comporterà a vantaggio delle nostre imprese. “A cominciare dalla “massa critica”, perché oggi già 20 consorzi in Italia, cioè la stragrande maggioranza, fanno parte di questa società – evidenzia il Presidente Voltini –. Con Cremona saranno 21 su 22 i consorzi agrari aderenti. Fra i vantaggi derivanti dalla collaborazione stringente che questa aggregazione può offrire, il coordinamento degli acquisti dei mezzi tecnici e dei servizi, ad esempio per i cereali e le sementi, ma anche i vantaggi sul fronte del credito che la partecipazione ad una struttura così grande può dare. Non va inoltre sottovalutata la possibilità di sviluppo di nuove opportunità derivanti dalla sottoscrizione di contratti di commercializzazione dei prodotti agricoli nei confronti dell’industria. Anche per Cremona l’ingresso del Consorzio in Cai può rappresentare unicamente una grande opportunità. A questo riguardo ci tengo ad essere molto preciso per dissipare anche eventuali timori: non stiamo parlando né di una fusione né di una incorporazione. Stiamo parlando di una partecipazione in un soggetto di rappresentanza di secondo livello che non va ad intaccare l’identità, l’autonomia e la gestione del Consorzio Agrario di Cremona”.

Pietro Pagliuca Direttore del Cap Cremona Pietro Pagliuca, laurea in Scienze Agrarie conseguita presso l’Università degli Studi di Firenze, già Direttore Generale del Consorzio Agrario di Siena e del Consorzio Agrario di Firenze e Prato, è il nuovo Direttore Generale del Consorzio Agrario di Cremona. Vanta un’importante esperienza nel segno della difesa e valorizzazione dell’agricoltura italiana, a partire dall’incarico ricoperto all’interno del Ministero dell’Agricoltura (dove, nei primi anni Novanta, è stato Capo Segreteria tecnica), sino al più recente incarico quale Responsabile Nazionale del progetto “Filiera Agricola Italiana”. Al Direttore Generale del Consorzio Agrario Cremona va il nostro benvenuto e l’augurio di un proficuo lavoro, nell’interesse di tutte le imprese agricole e della nostra agricoltura.

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MADE IN ITALY

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Raggiunto l’accordo sul prezzo del latte, è un primo passo avanti “Un primo risultato concreto della nostra mobilitazione che ha coinvolto decine di migliaia di allevatori con presidi nelle industrie e nei supermercati dove abbiamo trovato il sostegno convinto dei cittadini nella difesa del latte, delle stalle e delle nostre campagne”. E’ il commento del Presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, all’intesa raggiunta con la multinazionale Lactalis sul prezzo del latte alla stalla che prevede in tutto il Nord per il prossimo trimestre un aumento di 2,1 centesimi rispetto al prezzo fatturato a ottobre 2015, che viene conteggiato a partire dal mese di dicembre e fino al mese di febbraio compreso, al quale vanno aggiunti il centesimo garantito dal Ministero delle Politiche Agricole con aiuti straordinari dell’Unione Europea, ma anche le risorse che le regioni lattiere direttamente interessate possono mettere a disposizione se vorranno sostenere gli allevatori delle loro realtà territoriali. Secondo l’ufficio studi della Coldiretti tra effetti diretti ed indiretti sul mercato nazionale del latte l’accordo porterà almeno 340 milioni di euro su base annua in più nelle stalle italiane, se ci sarà responsabilmente un allineamento di tutti i soggetti industriali presenti sul territorio nazionale. E’ una boccata di ossigeno alle imprese che si trovano in un grave momento di difficoltà, ma la nostra battaglia continua nelle sedi istituzionali per arrivare al più presto alla corretta identificazione dei prodotti che usano latte italiano con l’indicazione in etichetta, che impedisca di spacciare come Made in Italy il prodotto importato. Le fotografie raccontano la grandissima mobilitazione a difesa dei nostri allevamenti. Con migliaia di allevatori, da tutta l’Italia, siamo stati davanti agli stabilimenti di Italatte (con quattro notti e quattro giorni ad Ospedaletto Lodigiano, davanti alla base logistica della Lactalis), ma anche presso la grande distribuzione, e poi nelle piazze italiane, per portare le nostre ragioni. Abbiamo denunciato il prezzo inaccettabile imposto alle nostre stalle, mentre nel passaggio dalla stalla allo scaffale i prezzi del latte fresco moltiplicano fino a quattro volte.

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MADE IN ITALY

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Chi ha realmente fatto la “guerra del latte” e chi ha ricevuto i complimenti degli “occupati” Dopo aver letto qualche domenica fa le dichiarazioni del Commissario della Libera sulla “guerra del latte” e su Lactalis (il gruppo francese detentore dei marchi Galbani, Parmalat e c.), un socio ci ha detto che dopo quelle dichiarazioni … “finalmente tutto è più chiaro”, ma anche, simpaticamente, che Giuda era un dilettante in tema di “tradimenti”. Non potendo commentare le dichiarazioni del commissario sul quotidiano della città, usiamo le pagine del nostro periodico per dire qualcosa. Con una precisazione: non ci interessa rimarcare il comportamento di Lactalis (con forza abbiamo detto e dimostrato quel che pensiamo di loro, senza rinnegare l’aspettativa che si possano avviare nuovi rapporti su diverse condizioni, dopo l’accordo sul prezzo definito recentemente). Ci interessa invece mettere in evidenza le contraddizioni di un certo modo di rappresentare le imprese agricole. 1. “Come Confagricoltura abbiamo il massimo rispetto di Lactalis”, parola del Commissario Libera. Il rispetto non si nega a nessuno. E’ questione di buona educazione. Ma quando ci si dimentica che la strategia di Lactalis, in compagnia di alcuni industriali italiani anche molto vicini ai nostri territori, sta mettendo in ginocchio l’intera

zootecnia italiana, allora si tradisce chi si vorrebbe rappresentare. 2. Seconda dichiarazione: è dovuto il massimo rispetto per “i marchi italiani che (Lactalis) produce e vende”. Attenzione signor commissario, il massimo rispetto va riconosciuto ai marchi, non certo a come vengono usati! Come si fa a non ricordare che questi

marchi che hanno fatto la storia dell’Italia (Galbani, Parmalat, Invernizzi, Cademartori), oggi sono diventati lo specchietto per le allodole per i consumatori e spesso un veicolo del finto made in Italy? 3. Non è finita qui. Il commissario Libera dichiara che “il gruppo francese è una società seria che ha sempre rispettato i contratti”. Quali contratti? Quelli imposti in questo ultimo anno e mezzo – prendere o lasciare – agli allevatori sulla base di prezzi insufficienti e con il riferimento del latte tedesco? 4. Il bello arriva adesso. Il commissario della Libera conferma che la loro

manifestazione davanti ai cancelli Galbani di Corteolona era “simbolica”. Evviva la sincerità, ma con le robe simboliche si fanno le rappresentazioni teatrali, non le manifestazioni. Siamo comunque d’accordo: la manifestazione di Confagricoltura è stata effettivamente simbolica sia per il numero dei “protestanti”, sia per gli orari dell’“occupazione”, sia per il fatto che chi era là ha regolato il traffico per far passare tutti i camion, anche quelli che trasportavano latte straniero al caseificio. E’ talmente sincero, il commissario, che Lactalis ha fatto addirittura i complimenti a Confagricoltura per il decoro della loro manifestazione! Tradimento e beffa per chi ci credeva davvero… 5. Il commissario invece se la prende con noi della Coldiretti, che il blocco per quattro giorni e quattro notti lo abbiamo fatto realmente alla logistica di Ospedaletto Lodigiano! Certamente con la loro “elegante” ed “educata” manifestazione saremmo qui ancora ad aspettare di sapere se Lactalis accetta oppure no di sedersi attorno a un tavolo per trattare il prezzo. Intanto gli allevatori avrebbero preso a dicembre 32,8 centesimi, a gennaio ancora meno e a febbraio, forse 31 … Complimenti e auguri!

A CREMONA CENTINAIA DI LITRI DI LATTE IN DONO AI CITTADINI A DIFESA DELLE STALLE ITALIANE La battaglia a difesa del vero latte italiano ha fatto tappa anche in piazza Stradivari a Cremona, in occasione della Festa di Sant’Omobono: per l’intera mattinata Coldiretti Cremona, in collaborazione con Latteria Soresina, ha distribuito ai cittadini centinaia di litri di latte delle stalle del territorio, proseguendo nell’azione di informazione ai consumatori che – dopo l’assedio al centro distribuzione Lactalis di Ospedaletto Lodigiano – ha visto migliaia di allevatori davanti ai supermercati di tutto il Paese, con l’obiettivo di far conoscere i motivi della mobilitazione a difesa del latte italiano, per impedire la chiusura delle stalle e gli effetti irreversibili sull’occupazione, sull’economia, sull’ambiente e sulla qualità dei prodotti. L’iniziativa si è svolta nell’ambito dell’uscita straordinaria del Mercato di Campagna Amica in piazza Stradivari. Insieme ad un litro di latte fresco, abbiamo consegnato a tutti i cittadini un documento, nel quale erano riassunte le ragioni della battaglia per un giusto prezzo del latte.

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LA FORZA AMICA DEL PAESE

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GENTE CHE COSTRUISCE

Grandissima giornata al Ponchielli con Moncalvo, Gesmundo, Prandini, Martina accolti dal Presidente Voltini e dal Direttore Arosio, accanto a centinaia di Soci e ai rappresentanti della città e del territorio

Grandissima presenza - di imprenditori agricoli, di rappresentanti delle istituzioni e dell’economia, del tessuto sociale e culturale – venerdì 27 novembre al Teatro Ponchielli di Cremona, per l’incontro “Coldiretti, la forza amica del Paese. Gente che costruisce, piuttosto che lamentarsi”, organizzato da Coldiretti Cremona, con

il Presidente nazionale di Coldiretti Roberto Moncalvo, il Segretario generale Vincenzo Gesmundo, il Ministro dell’agricoltura Maurizio Martina, il Presidente di Coldiretti Lombardia Ettore Prandini, accolti a Cremona dal Presidente di Coldiretti Cremona Paolo Voltini e dal Direttore Tino Arosio. Il saluto del Sindaco Gianluca Galimberti

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e l’apertura con l’inno nazionale eseguito dalla violinista Anastasiya Petryshak con le campionesse della Pomì sul palco, alla presenza, tra gli altri, del Vescovo Dante Lafranconi, dell’Assessore regionale all’Agricoltura Gianni Fava e dei Parlamentari del territorio, hanno dato avvio a una giornata di grandissimi contenuti, dando voce all’orgoglio


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LA FORZA AMICA DEL PAESE

di imprenditori agricoli che sanno di essere forza attiva, costruttiva, vera, del Paese. Il valore portato da Coldiretti ad Expo 2015, la battaglia a tutela del vero Made in Italy (a partire da quella a difesa degli allevamenti, con l’accordo latte appena siglato), il rapporto fra agricoltura e ambiente, l’impegno di Coldiretti come ‘forza amica del Paese’, le conquiste (in primis in tema

di Irap e Imu) ottenute grazie al pressing di Coldiretti, ma anche il ruolo dell’Organizzazione in terra Cremonese, dal nuovo corso impresso al Consorzio Agrario alla straordinaria presenza sul territorio, anche attraverso Campagna Amica, con l’impegno di difendere le imprese e promuovere e valorizzare il Made in Italy autentico: di questo si è parlato in una giornata vissuta nel ‘gioiello’ artistico della città di Cremona,

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alla presenza di autorevolissimi ospiti. E’ stato un indimenticabile appuntamento, denso di contenuti e d’orgoglio, testimonianza della reputazione riconosciuta a Coldiretti nel Paese e oggi rafforzata anche nella capitale del Po. Una giornata nel segno della condivisione e della fiducia, del bello e del buono che nascono dalla nostra agricoltura. Lasciamo che a parlare siano le immagini.


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LA FORZA AMICA DEL PAESE

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SERVIZI TECNICI

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PAC: a buon fine il 97% delle domande presentate dal Caa Coldiretti Nell’anno in cui l’attività legata alla Domanda Unica si prevedeva come la più complessa dalla nascita della Politica Agricola Comunitaria, Coldiretti Cremona assorbe il colpo ed assicura il pagamento dell’anticipo regionale al 95% delle aziende che hanno presentato domanda. L’attività connessa alla presentazione della domanda, che ha avuto inizio lo scorso febbraio, ha un percorso decisamente travagliato e irto di imprevisti, sia di carattere informatico che di carattere normativo. Si consideri infatti che alla scadenza, fissata per il 15 giugno 2015, alcuni disposti normativi non erano ancora formalmente vigenti. Tra infinite vicissitudini, il servizio tecnico CAA Coldiretti Lombardia, in provincia di Cremona, ha presentato, entro la scadenza fissata, tutte le domande programmate, assicurando a tutti i richiedenti l’assistenza tecnica adeguata. Con l’inizio di novembre Agea ha trasmesso agli Organismi Pagatori i dati relativi all’assegnazione dei titoli, sancendo di fatto l’inizio del pagamento

degli anticipi connessi alle domande presentate. Da qui la ripresa del tortuoso percorso destinato all’ottenimento, da parte degli aventi diritto, del pagamento del dovuto. Tale percorso ha posto in evidenza che, al 15 novembre, oltre il 25% delle aziende lombarde risultava presentare condizioni anomale tali da non consentire l’assegnazione dei titoli provvisori e quindi il pagamento dell’anticipo. Un’analisi dettagliata ha fatto emergere che, alla data di cui sopra, le aziende anomale che avevano presentato Domanda Unica mediante il nostro CAA erano di poco di sotto del 10%. Tale dato, già di per sé segnale di elevata professionalità e attenzione, non ha frenato l’orgoglio dei nostri operatori che hanno dedicato la seconda metà di novembre al trattamento di tutte quelle aziende (per noi non sono numeri, ma aziende fatte di persone!) affinché si potesse massimizzare la platea delle domande pagabili. Ebbene, alla data dell’ultimo report regionale, ovvero il 27 novembre u.s., abbiamo

Giovanni Cremonesi Resp. provinciale Servizi Tecnici

raggiunto una percentuale molto vicina al 97% di aziende pagabili (e quasi il 93% ha già percepito il dovuto), ciò rispetto al dato medio complessivo delle domande presentate a livello regionale da tutti i CAA, fermo a circa il 90%. Restano purtroppo ancora bloccate alcune posizioni a causa della riduzione di superficie e dell’applicazione del cosiddetto “guadagno insperato” e che verranno verificate entro fine anno (circa 50 posizioni) da parte dell’Organismo Pagatore e saranno quindi messe in pagamento. Sulle posizioni residue, voglio infine assicurare tutti i soci coinvolti che gli uffici sono continuamente impegnati per ottenere la risoluzione delle anomalie più complesse e nel contempo invitare i medesimi a contattare i nostri uffici per verificare la propria posizione.

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AGRICOLTURA IN FESTA

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A RIVAROLO DEL RE

Giornata Provinciale del Ringraziamento Grande partecipazione, domenica 15 novembre, alla Giornata Provinciale del Ringraziamento, promossa da Coldiretti Cremona e vissuta a Rivarolo del Re.

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Gli imprenditori agricoli, con le loro famiglie e l’intera comunità, si sono raccolti intorno all’altare, per rendere grazie al Signore dei frutti di un’annata di lavoro e per invocare la sua protezione sulle loro case e attività. Cuore della giornata è stata la Santa Messa, nella Chiesa parrocchiale di San Zeno, concelebrata da padre Davide, priore di Fontanellato, dal parroco don Luigi e dal consigliere ecclesiastico di Coldiretti don Emilio. Accolti dal Presidente di Coldiretti Cremona Paolo Voltini e dal Direttore Tino Arosio, numerosi i rappresentanti delle istituzioni, dell’economia e delle forze dell’ordine, che si sono uniti alla comunità degli agricoltori. “Il suolo, bene comune” è stato il tema indicato dalla Conferenza Episcopale Italiana per la sessantacinquesima edizione della Giornata del Ringraziamento, ricordato da padre Davide nell’omelia, nella quale il priore ha avuto parole di grande incoraggiamento rivolte agli agricoltori, invitandoli ad essere fieri del proprio lavoro, a svolgerlo sempre con impegno e onore, trovando il coraggio e la condivisione nel portare avanti le giuste battaglie e sempre nell’amore per la vita e per il prossimo.

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AGRICOLTURA IN FESTA

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Chiamati ad animare la liturgia, gli agricoltori all’offertorio hanno portato all’altare i frutti del lavoro dei campi, per rendere grazie al Signore del raccolto dell’annata e ribadire il desiderio di condividere i prodotti delle campagne con chi è nella precarietà. Nella preghiera dei fedeli, con sincero cordoglio ci si è stretti alle vittime della strage di Parigi. Dopo la celebrazione della Santa Messa, seguita dalla benedizione dei trattori, ci si è spostati in oratorio, per il rinfresco aperto dai saluti del Presidente di Coldiretti Cremona Voltini, del Presidente della provincia Vezzini, del Sindaco di Rivarolo del Re Vezzoni, del Consigliere regionale Lena. E’ stata occasione per fare il punto sull’impegno di Coldiretti a difesa delle imprese agricole e dell’agricoltura italiana, sull’anno particolarmente intenso vissuto dalla nostra Organizzazione, sugli importanti risultati ottenuti e sulle sfide che attendono le imprese agricole e l’agricoltura italiana.

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17 NUMERO 5

DATORI DI LAVORO

DICEMBRE - 2015

Agricoltura: l’INPS contro i rapporti fittizi cedura civile, compreso il professionista delegato. Nel caso in cui non sia stato possibile accedere in azienda, l’Istituto suggerisce di menzionare i motivi del mancato accesso nel verbale conclusivo. Nel verbale di primo accesso deve, inoltre, risultare che l’ispettore abbia informato il datore di lavoro sia della possibilità di farsi assistere da un professionista abilitato ai sensi della Legge n. 12/1979, che di rilasciare dichiarazioni, dando eventualmente conto del mancato esercizio delle predette facoltà. Dopo aver elencato gli ulteriori elementi costitutivi del verbale di primo accesso, l’Istituto ricorda che nel medesimo verbale vanno fatte le richieste anche documentali, utile al proseguimento dell’istruttoria finalizzata all’accertamento degli illeciti. Verbale unico di accertamento. Con il verbale conclusivo dell’accertamento ispettivo si procede alla constatazione e alla notificazione di tutti gli addebiti ed illeciti amministrativi riscontrati dal funzionario di vigilanza. Tale provvedimento deve contenere il richiamo al verbale di primo accesso e nello stesso vanno riportati gli esiti dettagliati dell’accertamento,

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con indicazione puntuale delle fonti di prova degli illeciti rilevati. Per l’INPS deve essere assolutamente evitata la prassi di ricorrere in sede di verbalizzazione conclusiva a mere formule generiche del tipo “dalla documentazione acquisita e/o dalle dichiarazioni raccolte dai lavoratori è emerso che …”, ma vanno riportati i riferimenti dettagliati alle informazioni raccolte. Gli ispettori devono, infine, porre particolare cura nella raccolta degli elementi probatori a sostegno dell’annullamento di rapporti di lavoro dipendente, agricoli e non agricoli, costituiti fittiziamente al solo scopo di percepire prestazioni indebite, dal momento che accertamenti di natura induttiva o improntati sull’analisi del comportamento aziendale nel suo complesso, senza precisi riferimenti al singolo rapporto annullato, sono difficilmente sostenibili in sede di contenzioso.

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La questione relativa ai rapporti di lavoro fittizi in agricoltura è sempre di attualità tanto che l’INPS, con messaggio n. 7068 del 20 novembre 2015, ha fornito indicazioni al proprio personale ispettivo evidenziando che il contrasto all’instaurazione di rapporti di lavoro fittizi in agricoltura è un’attività complessa, sia nella fase di gestione dell’accesso ispettivo che nelle successive fasi di redazione del verbale. Nel riportarvi di seguito il contenuto dei due principali verbali rilasciati dal personale Inps, vi invitiamo, in caso di ispezioni, a contattare immediatamente il nostro ufficio paghe allo scopo di ottenere un’assistenza completa fin dalle prime fasi della verifica. Verbale di primo accesso. Ai fini operativi viene ulteriormente procedimentalizzata l’attività ispettiva in materia prevedendo che l’accertamento ispettivo prenda il suo avvio con l’accesso in azienda a cui devono seguire la predisposizione e il rilascio del verbale di primo accesso al datore di lavoro o a chi ne fa le veci o, in loro assenza, ai soggetti aventi titolo a riceverlo a norma del codice di pro-


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DATORI DI LAVORO

DICEMBRE - 2015

INPS: datori di lavoro agricolo ed esonero contributivo triennale

L’Inps comunica che, sulla base dell’andamento dell’esonero contributivo triennale (previsto dall’art. 1, co. 119, Legge 23 dicembre 2014, n.190 c.d. Legge di Stabilità 2015), riscontrato con riferimento alle tariffazioni dei dati denunciati ad oggi disponibili, l’Istituto procederà a processare ulteriori domande di esonero nel rispetto dell’ordine di presentazione delle stesse, così come previsto dall’art. 1, comma 120, L. 190/2014. In considerazione di ciò, l’Inps invita i datori di lavoro agricolo interessati a monitorare lo stato delle domande presentate, accedendo alle apposite funzionalità del cassetto previdenziale aziende agricole. Evidenziamo che per le aziende nostre associate ad oggi non risultano casi o pratiche sospese.

INPS: rilevazione delle retribuzioni degli operai del settore agricolo

L’Inps comunica la rilevazione delle retribuzioni medie provinciali dei lavoratori agricoli, determinate annualmente con decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, sentita la Commissione Centrale di cui all’art. 9 sexies, comma 3, L. 608/96, operata dalle Sedi provinciali con la collaborazione delle Organizzazioni sindacali e datoriali firmatarie dei contratti provinciali e regionali, nonché dei rappresentanti delle Sedi Circoscrizionali e delle Sedi I.N.A.I.L. Si tratta della rilevazione delle retribuzioni contrattuali degli operai a tempo determinato (O.T.D.) e degli operai a tempo indeterminato (O.T.I.) del settore agricolo, in vigore alla data del 30.10.2015, per la determinazione delle medie salariali.

Agenzia Entrate: credito d’imposta per l’assunzione di detenuti

L’Agenzia delle Entrate ha approvato le modalità per fruire, dal 1° gennaio 2016, del credito d’imposta riconosciuto alle imprese che partecipano al processo di riqualificazione dei detenuti attraverso l’assunzione o l’effettivo svolgimento di attività formativa in favore degli stessi. Per consentire l’utilizzo in compensazione del credito d’imposta in parola, tramite il modello F24 presentato esclusivamente attraverso i canali ENTRATEL e FISCONLINE messi a disposizione dall’Agenzia delle entrate, è istituito il seguente codice tributo: 6858” denominato “Credito d’imposta – Agevolazione concessa alle imprese che assumono detenuti o svolgono attività formative nei confronti dei detenuti – Decreto interministeriale 24 luglio 2014, n. 148”. Il campo “anno di riferimento”, è valorizzato con l’anno per il quale è concesso il credito, nel formato “AAAA”. Si precisa che il suddetto codice tributo “6858” è operativo a decorrere dal 1° gennaio 2016 e dalla medesima data è soppresso il codice tributo “6741”. In sede di compilazione del modello di pagamento F24, il suddetto codice tributo è esposto nella sezione “Erario”, in corrispondenza delle somme indicate nella colonna “importi a credito compensati”, ovvero, nei casi in cui il contribuente debba procedere al riversamento dell’agevolazione, nella colonna “importi a debito versati”. Il campo “anno di riferimento” è valorizzato con l’anno per il quale è concesso il credito, nel formato “AAAA”.

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FISCALE

NUMERO 5

DICEMBRE - 2015

Visure Catastali

Maurizio Inzoli Ufficio Fiscale Impresa Verde Cremona

Con comunicato stampa del 9 novembre scorso l’Agenzia delle Entrate ha reso noto che d’ora in avanti nelle visure catastali degli immobili comparirà anche la superficie in metri quadri. La novità però non riguarda tutti i fabbricati, bensì solo quelli censiti nelle categorie A, B e C. Quindi per queste unità immobiliari oltre ai dati identificativi dell’immobile e ai dati di classamento adesso saranno riportate anche la superficie catastale e la superficie ai fini TARI. Quest’ultima superficie è calcolata senza tener conto delle aree scoperte, ovvero balconi, terrazzi e similari. Il comunicato prevede che in caso di incoerenza tra la planimetria conservata agli atti del Catasto e la superficie calcolata, i cittadini possano inviare osservazione tramite il sito dell’Agenzia delle Entrate per contribuire a migliorare la qualità delle banche dati. Si specifica anche che in alcuni casi che presentavano un dato “incoerente” o in caso di mancanza della planimetria il dato della superficie non è stato riportato in visura. In questo caso i proprietari dell’immobile possono provvedere a presentare una dichiarazione di aggiornamento catastale per l’inserimento della planimetria catastale.

Acconto Iva

Il prossimo 28 dicembre (la naturale scadenza del 27 viene posticipata perché è domenica) scade il versamento dell’acconto iva. Ci sono tre metodi per determinare l’acconto Iva: storico, previsionale e analitico. Metodo storico: determina l’acconto iva nella misura dell’88% dell’iva a debito nell’ultimo periodo dell’anno precedente. Per i contribuenti con versamento mensile la base di calcolo è il debito derivante dal debito Iva di dicembre 2014, mentre per i contribuenti con versamento trimestrale la base di calcolo è il debito derivante dalla dichiarazione iva 2015 al lordo dell’eventuale acconto. Metodo previsionale: l’acconto in questo caso viene determinato nella misura dell’88% della stima del presunto debito derivante dall’ultimo periodo dell’anno corrente (dicembre per i mensili e saldo iva per i trimestrali). Attenzione che in questo caso l’eventuale versamento di un importo inferiore all’88% di quanto effettivamente dovuto per l’ultimo periodo può comportare sanzioni. Metodo effettivo o analitico: l’acconto è determinato dal 100% dell’importo derivante da una liquidazione effettuata alla date del 20 dicembre (da 1/12 a 20/12 per i mensili e da 1/10 a 20/12 per i trimestrali). Sono esonerati dal versamento dell’acconto Iva i contribuenti in regime dei minimi, nel nuovo regime forfettario, in esonero agricolo o hanno effettuato solo operazioni esenti o non imponibili. Sono comunque esentati dal versamento coloro che dovrebbero versare un acconto inferiore a 103,29 Euro.

Scadenze fiscali

ULTIMI PEZZI

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Mercoledì 16 dicembre Iva (contribuenti mensili) - Liquidazione e versamento relativi al mese di novembre 2015. Ritenute d’acconto: versamento delle ritenute su compensi a professionisti pagati nel mese precedente. Dipendenti: versamento delle ritenute effettuate sulle buste paga del mese precedente e versamento dei contributi. Imu – Tasi – versamento del saldo dell’imposta 2015. Contributi Inps – versamento dei contributi dei lavoratori dipendenti per il secondo trimestre 2015 TFR - Versamento dell’acconto dell’imposta sostitutiva sulla rivalutazione del fondo relativa all’anno 2015 Lunedì 28 dicembre Acconto Iva - Versamento dell’acconto iva 2015. Martedì 29 dicembre Unico, Iva e Irap – Termine ultimo per il ravvedimento del mancato invio delle dichiarazioni 2015. Lunedì 18 gennaio Iva (contribuenti mensili) - Liquidazione e versamento relativi al mese di dicembre 2015. Ritenute d’acconto: versamento delle ritenute su compensi a professionisti pagati nel mese precedente. Dipendenti: versamento delle ritenute effettuate sulle buste paga del mese precedente e versamento dei contributi. Contributi Inps – versamento della quarta e ultima rata dei contributi di coltivatori diretti e IAP per il 2015. CREMONESE

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INCONTRI

DICEMBRE - 2015

Incontri nelle Zone grande partecipazione Si sono svolti nel mese di novembre, con grande partecipazione, gli incontri con gli imprenditori agricoli promossi da Coldiretti Cremona nelle zone. L’obiettivo del Presidente Paolo Voltini e del Direttore Tino Arosio, affiancati dai funzionari della Federazione, era fare il punto son i Soci sull’attività sindacale messa in campo da Coldiretti (a partire dalla mobilitazione a difesa degli allevamenti italiani), lanciare il grande appuntamento che ha visto protagonista la nostra Federazione (l’incontro “Coldiretti, la forza amica del Paese – Gente che costruisce, piuttosto che lamentarsi”, in primo piano in questo Coltivatore) e nel contempo garantire alle aziende agricole un aggiornamento in materia di servizi tecnici e novità fiscali.

Gli incontri hanno preso il via martedì 10 novembre a Cremona, nella sala riunioni dell’Ufficio Zona, per proseguire giovedì 12 novembre a Soresina. Martedì 17 novembre è stata la volta di Crema, presso l’Ufficio Zona di via del Macello. Il ciclo si è chiuso giovedì 19 novembre a Casalmaggiore, presso la sala Santa Chiara, in via Formis. Tra gli aggiornamenti all’ordine del giorno: le novità fiscali a beneficio del settore agricolo; l’evoluzione della PAC (pagamenti diretti e PSR) e i nuovi criteri di condizionalità; il sistema di gestione dei rifiuti in azienda. Lasciamo ad altre pagine di questo giornale gli approfondimenti rispetto agli aspetti tecnici e sindacali affrontati nelle riunioni.

s.r.l.

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CAMPAGNA AMICA

NUMERO 5

DICEMBRE - 2015

No farmers, no party Dalla presenza ad Expo 2015 (che ha visto tante nostre aziende in prima linea) ai nuovi percorsi sul territorio (fra questi: piazza Stradivari, con cadenza mensile, la domenica, nell’ambito de Le quattro stagioni di Cremona), dall’avvio sperimentale di nuovi mercati e spazi (a Rivolta d’Adda e Rivarolo del Re) alla partecipazione a kermesse, fiere, iniziative già consolidate (una per tutte: la Festa della Zucca a Casalmaggiore), dalle proposte nate nei Comuni sotto l’egida di Expo (come l’Agri-night-market con agriaperitivo a Crema) al successo delle giornata a tema nei mercati tradizionali (ne citiamo alcune: Voglia di fra-

gole e ciliegie, L’Anguriata, La festa del melone). Tanti sono stati gli impegni per le aziende di Campagna Amica nel 2015. Ed in questi ultimi giorni dell’anno, alcuni nostri imprenditori sono protagonisti a Milano, al Villaggio Natale di Campagna Amica, in piazza Città di Lombardia. Vari appuntamenti sono già in calendario per l’anno 2016: li troverete puntualmente sulle pagine facebook (“Coldiretti Cremona” e “Coldiretti Giovani Impresa Cremona”) e sul sito www.cremona.coldiretti.it. Per chi volesse ricevere la newsletter settimanale: basta inviare una mail all’ufficio stampa (marta.biondi@coldiretti.it).

Campagna Amica Coldiretti Cremona augura Buon Natal e!!!

Ultima ‘uscita’ del 2015 in Piazza Stradivari

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