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Coltivatore Periodico della Federazione Provinciale Coldiretti di Cremona

Tariffa R.O.C. Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, dcb Cremona Autorizzazione Tribunale di Cremona 25/07/1951 n. 33 del Registro

ANNO 70 numero 2 giugno/luglio 2016

LATTE: Coldiretti conquista l’origine in etichetta

Renzi all’Assemblea di Milano


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Direzione, Redazione, Amministrazione Via G. Verdi, 4 - I piano Cremona - Tel. 0372499819 Direttore responsabile Tino Arosio

Redattore capo Marta Biondi

Hanno collaborato a questo numero Paolo Alloni, Giacomo Maghenzani Tullo Soregaroli, Maurizio Inzoli

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Questo mensile è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

sommario 2/3 Editoriale da 4 a 9 Tour Coldiretti a Milano 10 Latte, da Bruxelles, ok all’origine 11 Aggregare il prodotto non basta 12/13 Moratoria latte 14/15 Collegato agricolo 17 Suinicoltura, facciamo il punto 18/19 PSR, Misura 4.1 20 PSR, Misura 6.1 19 Assicurazioni agricole 22/23 Datori di lavoro 24/25 Fiscale, avvisi 27 Associazione Pensionati 29 Giovani e Donna Impresa 30/31 Campagna Amica, agenda

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EDITORIALE

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Rispondiamo così a chi non vede più neanche il bicchiere Il grande impegno lavorativo di questo periodo in campagna (ma vi assicuro anche nei nostri uffici, per il protrarsi di una stagione tra le peggiori per le difficoltà che la pubblica amministrazione ha creato sulla Pac e non solo) non allontana i problemi, ma neppure l’impegno quotidiano che ci stiamo mettendo per tentare di risolverli, senza farci distrarre dai racconti cremonesi sulle vicissitudini di parte della rappresentanza agricola alle prese con scontri interni che francamente interessano poco. Se mi facessi vincere dalla voglia di polemizzare potrei divertirmi a raccontarne delle belle. Ad esempio il perdurante e ormai ridicolo oscuramento da parte del quotidiano di Cremona delle cose che fa Coldiretti. Pensate che è stato l’unico quotidiano a non aver dato risalto all’assemblea di Coldiretti a Milano del 31 maggio scorso, durante la quale il Presidente del Consiglio ha annunciato il decreto sull’obbligo di indicare l’origine in etichetta per il latte! Son fatti così, pensano che il mondo finisca ai confini della provincia di Cremona, che internet non sia ancora stato inventato e che la gente non si accorga della realtà. Si accontentano di comportarsi come la Corea del Nord, oscurando tutto ciò che la censura non ammette, come – solo per citare un esempio – la presenza costante in Piazza Stradivari dei nostri di Campagna Amica. Lasciamo perdere queste cose che lasciano il tempo che trovano. Ritorniamo ai fatti, perché è di questi che voglio parlare a voi, cari Soci.

RENZI E L’ORIGINE DEL LATTE Il più importante è senza dubbio quello che è accaduto il 31 maggio a Milano, all’assemblea dei diecimila di Coldiretti (noi in mille da Cremona …ma chi più IL

riesce a mobilitare in Italia cosi tante persone? Si tenga conto che in ogni regione sono state organizzate da aprile a luglio manifestazioni analoghe!). In quella occasione il Premier Renzi annunciò che il Governo aveva approvato il provvedimento da anni richiesto da Coldiretti che obbliga a scrivere l’origine del latte sui cartoni di latte e formaggi vari. Il precedente francese naturalmente è importante, ma il ruolo dell’Italia e di Coldiretti (sentire Renzi, per avere la controprova) è stato straordinario. Quel che accadrà al mercato del latte nel nostro Paese con questo provvedimento lo vedremo, ma quello che deve fare e ha fatto Coldiretti è sotto gli occhi di tutti. Lasciamo a chi non fa niente di rodersi dentro, di dire che bisognava scrivere il provvedimento in un altro modo. E’ gente che non sa più dire se il bicchiere è “pieno”, “mezzo pieno” o “mezzo vuoto”, perché ormai non vede proprio il bicchiere.

EPPUR SI MUOVE… Nel frattempo i segnali di ripresa di qualche settore non sono mancati. Le quotazioni dei suini hanno invertito la tendenza (non basta, ma le azioni messe in campo da Coldiretti sul fronte europeo cominciano a farsi sentire). Abbiamo chiuso un accordo con un grande Consorzio di tutela che consentirà dopo le ferie estive di partire con la vendita di carne suina certificata italiana, andando oltre le cosce per i prosciutti dop, con la convinzione che solo in questo modo si valorizzano i nostri capi e i nostri allevamenti. Stiamo lottando perché nella legge di Stabilità si aumenti ulteriormente la percentuale di forfetizzazione dell’Iva sui suini e visto come è andata nel passato, siamo fiduciosi in un positivo risultato. Sono più soldi che resterebbero CREMONESE

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nelle tasche degli allevatori. All’Europa abbiamo infine chiesto che anche il settore suinicolo possa beneficiare della Pac. Mica sono figli di un dio minore! Al tema dei cereali stiamo rispondendo con una forte denuncia nazionale (vedi manifestazione a Roma del 20 luglio), nonché attraverso lo straordinario strumento del Consorzio Agrario e con progetti concreti di coltivazione e accordi con grandi gruppi industriali per la vendita certificata di cereali italiani. Da qui passa una diversa remunerazione. Tutto il resto lascia il tempo che trova. Chi ha accettato la sfida della vendita diretta con Campagna Amica potrebbe documentare cosa significa per le aziende questo straordinario strumento. In pentola ci sono anche importanti iniziative sul florovivaismo, alle quali dedicheremo prossimamente il giusto spazio (non dimentichiamo che abbiamo finalmente ottenuto che solo i manutentori del verde professionali possano svolgere questa attività).

NON BASTA AGGREGARSI … Ritorniamo al latte. Ci sono segnali di cambio di rotta del mercato, documentato dalla ripresa delle quotazioni del latte spot in Italia, in Germania e in Francia. Eppure buona parte degli allevatori per ora continua a percepire prezzi inadeguati. Perché? E’ semplice: la responsabilità è dei contratti firmati tempo fa legati ai prezzi del latte europeo, un scenario inaugurato con il gruppo Lactalis da una

grande OP cremasca, al quale ha fatto seguito l’imposizione dei medesimi contratti ai singoli conferenti da parte del gruppo francese. Spiegateci che c’entra il latte italiano che serve per oltre la metà a fare formaggi Dop italiani, con il valore del latte degli altri 27 paesi europei? E qui mi permetto due osservazioni: la prima è che di organizzazioni di produttori che si comportano così è meglio fare a meno per i danni che provocano a tutti (i loro soci prendono addirittura meno dei singoli allevatori!). La seconda riguarda la riforma costituzionale. Direte voi: ma che c’entra? C’entra eccome! Un esempio che spiega: è dal 2014 che aspettiamo un provvedimento (collegato agricolo) che se fosse stato approvato in tempo avrebbe impedito la deriva dei contratti imposti dalla parte industriale più forte, perché come Coldiretti avremmo avuto la possibilità di impugnare avanti ai giudici questi contratti. La norma, fortemente modificata dalle nostre proposte, è stata finalmente approvata all’inizio di luglio dopo circa tre anni di attesa, con il Senato e la Camera che hanno continuato a modificare il testo e a ripassarselo, dopo innumerevoli discussione nelle commissioni. Non si può andare avanti così. Si ponga rimedio definitivamente con la riforma costituzionale, ne va della vita delle imprese. Le leggi vanno fatte in poco tempo e quando servono. Sul latte però la partita non finisce qui. A livello europeo si sta discutendo come arginare la produzione nel dopo quote. Ebbene questo tema non può

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Paolo Voltini Presidente Coldiretti Cremona

essere lasciato alle libere decisioni degli Stati membri. Deve essere una decisione che vale per l’intera Europa e in particolar modo per quei Paesi che sono i veri responsabili del surplus produttivo. Guai se l’Italia da sola si facesse carico di misure di contenimento nazionale lasciando i Paesi eccedentari del centro e nord Europa liberi di continuare a produrre straordinarie eccedenze!

NIENTE IMU NIENTE IRAP AGRICOLA, E’ TUTTO VERO! Un’ultima annotazione. Coldiretti il 15 settembre dello scorso anno all’Expo si sentì dire da Renzi (eravamo in 30mila) che la nostra richiesta di azzerare l’Irap e l’Imu agricola sarebbe stata accolta. Fu così con la legge di stabilità. I nostri Soci (e naturalmente tutti gli agricoltori italiani) solo recentemente si sono accorti che è tutto vero, perché con il pagamento delle imposte di qualche mese fa non hanno dovuto più versare Imu e Irap. Insomma lo scenario sta cambiando e le azioni di Coldiretti stanno producendo i risultati attesi. Il traguardo del risultato più importante, atteso da anni, sulla etichettatura sembra essere dietro l’angolo. Eppure, cari Soci, queste cose non le leggerete sul quotidiano di Cremona per un semplice motivo: le ha portate a casa Coldiretti. Ma il regime che oscura la verità non cambia la realtà e la paternità dei risultati.


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GIORNATA DEL LATTE ITALIANO

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Il Presidente Renzi, a Milano il 31 maggio, con migliaia di agricoltori

OK ALL’ORIGINE IN ETICHETTA: GRANDE VITTORIA DI COLDIRETTI

Un grandissimo obiettivo raggiunto da Coldiretti. Un risultato storico per gli allevatori e per tutti i consumatori. L’obiettivo è porre fine a una situazione inaccettabile, che ogni giorno vede entrare nel nostro Paese 24 milioni di litri di “latte equivalente” tra cisterne, semilavorati, formaggi, cagliate e polveri di caseina, per essere imbustati o trasformati industrialmente e diventare magicamente mozzarelle, formaggi o latte italiani, all’insaputa dei consumatori. Con questo provvedimento si dà al cittadino la vera libertà di scegliere, e di portare in tavola, il Made in Italy autentico. Con l’obiettivo di ridare valore al latte italiano e reddito alle imprese che lo producono. Con soddisfazione il Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo, insieme a migliaia di allevatori, ha sottolineato il via libera all’obbligo di indicare in etichetta la provenienza del latte e dei deri-

vati come formaggi o yogurt annunciato dal Premier Matteo Renzi e dal Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina in occasione della Giornata nazionale del latte Italiano, a Milano nella tappa lombarda del tour nazionale di Coldiretti, martedì 31 maggio in occasione del Milk World Day celebrato dalla Fao in tutto il mondo.

Renzi, Martina, Maroni e tantissimi Sindaci alla Giornata di Coldiretti Sul palco c’erano le più alte cariche istituzionali, dal Premier Matteo Renzi al Ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, ai vertici della Regione Lombardia, a partire dal Governatore Roberto Maroni. Tantissimi gli agricoltori di Coldiretti Cremona presenti, con il IL

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Presidente Paolo Voltini, il Direttore Tino Arosio, tutti i dirigenti della Federazione cremonese, numerosi Sindaci, e con loro i consiglieri regionali espressi dal nostro territorio (c’erano tutti: Carlo Malvezzi, Federico Lena, Agostino Alloni), la provincia di Cremona con il consigliere delegato all’agricoltura Alberto Sisti, e i parlamentari eletti in terra cremonese (fra questi il sottosegretario Luciano Pizzetti e la senatrice Silvana Comaroli).

“Traguardo vitale per la zootecnia lombarda” “Abbiamo condiviso una giornata vitale per la nostra zootecnia. E’ importante evidenziare il fatto che Renzi e Martina abbiano scelto la nostra platea, con migliaia e migliaia di agricoltori giunti da tutta la Lombardia, con tante delega-


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GIORNATA DEL LATTE ITALIANO

zioni da tutta l’Italia, per dare un annuncio che può finalmente rappresentare una svolta nella difesa del vero Made in Italy – ha sottolineato il Presidente Voltini –. L’origine in etichetta è la via maestra per difenderci dal finto made in Italy. Distinguere il vero prodotto italiano, dare al cittadino realmente la possibilità di scegliere e premiare la qualità e la sicurezza garantite dagli agricoltori italiani, rappresentano la strada per ridare reddito alle nostre imprese”. “Con l’etichettatura di origine obbligatoria per il latte e i suoi derivati finalmente si cambia verso anche nella trasparenza dell’informazione ai consumatori in una situazione in cui la metà della spesa era anonima – ha evidenziato Tino Arosio, Direttore di Coldiretti Cremona –. Grazie al pressing di Coldiretti si consolida un percorso di cambiamento che vede l’Italia svolgere un ruolo di leadership in Europa nella battaglia per la qualità e la trasparenza grazie ai primati conquistati a tavola. La spinta nazionale ha portato poche settimane fa alla storica risoluzione del parlamento Europeo per l’indicazione obbligatoria del Paese d’origine o del luogo di provenienza per tutti i tipi di latte destinati al consumo diretto nonché ai prodotti lattiero-caseari e ai prodotti a base di carne. Con la giornata nazionale del latte italiano, nella quale abbiamo ricevuto l’annuncio dell’origine obbligatoria in etichetta, possiamo dire che per la zootecnia cremonese un traguardo fondamentale è stato raggiunto”. Un risultato che arriva a 11 anni dall’introduzione dell’obbligo di indicare l’origine per il latte fresco fortemente voluto

da Coldiretti anche per sostenere i consumi di un alimento fondamentale nella dieta degli italiani.

Obiettivo: ridare reddito alle imprese agricole Con l’etichettatura d’origine si può dire finalmente basta all’inganno del falso Made in Italy che riguarda 3 cartoni di latte a lunga conservazione su 4 venduti in Italia (‘stranieri’ senza che i cittadini lo sappiano, così come la metà delle

mozzarelle, fatta con latte o cagliate provenienti dall’estero). Un risultato che risponde alle esigenze di trasparenza degli italiani, che secondo la consultazione pubblica online del Ministero dell’agricoltura in più di 9 casi su 10 considerano molto importante che l’etichetta riporti il Paese d’origine del latte fresco (95%) e dei prodotti lattiero-caseari quali yogurt e formag-

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gi (90,84%), mentre per oltre il 76% lo è per il latte a lunga conservazione. Significa che 1,7 milioni di mucche da latte presenti in Italia possono finalmente “mettere la firma” sulla propria produzione di latte, formaggi e yogurt che – sottolinea la Coldiretti – è garantita a livelli di sicurezza e qualità superiore grazie al sistema di controlli realizzato dalla rete di veterinari più estesa d’Europa, ma anche ai primati conquistati a livello comunitario con la leadership europea con 49 formaggi a denominazione di origine realizzati sulla base di specifici disciplinari di produzione. Ad essere tutelati sono anche i consumatori italiani, che hanno acquistato nel 2015 una media di 48 chili di latte alimentare a persona mentre si posizionano al settimo posto su scala mondiale per i formaggi con 20,7 chilogrammi per persona all’anno dietro ai francesi con 25,9 chilogrammi a testa, ma anche da islandesi, finlandesi, tedeschi, estoni e svizzeri. L’obbligo di indicare l’origine in etichetta salva dall’omologazione l’identità di ben 487 diversi tipi di formaggi tradizionali censiti a livello territoriale e tutelati perché realizzati secondo regole tramandate da generazioni che permettono di anche sostenere la straordinaria biodiversità delle razza bovine allevate a livello nazionale. Ad essere tutelati sono 120mila posti di lavoro nell’allevamento da latte che generano lungo la filiera un fatturato di 28 miliardi, la voce più importante dell’agroalimentare italiano dal punto di vista economico, ma anche da quello dell’immagine del Made in Italy.


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PARMALAT-LACTALIS DENUNCIA IL PRESIDENTE MONCALVO L’azione penale della multinazionale francese è una evidente “rappresaglia” alla battaglia del latte promossa da Coldiretti a tutela degli allevatori italiani

Ma la Magistratura dà ragione a Coldiretti!!

Il presidente della Lactalis Italia Jean Marc Bernier e il presidente della Parmalat Giuseppina Corsi hanno denunciato per diffamazione e violenza privata Roberto Moncalvo, Presidente della Coldiretti e vicepresidente del Copa, l’organizzazione degli agricoltori europei. A renderlo noto è stato lo stesso Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo in occasione della Giornata del latte italiano vissuta da migliaia di allevatori il 31 maggio a Milano. L’azione penale promossa della multinazionale francese, che nel tempo si è comperata i marchi Parmalat, Locatelli, Invernizzi, Galbani e Cadermartori, è una evidente “rappresaglia” alla battaglia del latte promossa a tutela degli allevatori italiani. Il gruppo transalpino ha ridotto unilateralmente i compensi riconosciuti agli allevatori italiani, portandoli al di sotto dei costi di produzione ed agisce in giudizio per evitare qualsiasi contestazione.

Moncalvo: “Non ci facciamo intimidire. Avanti tutta, a difesa delle nostre stalle”

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“Non ci facciamo intimidire di fronte a un’azione che non ha precedenti a livello internazionale” ha sottolineato il Presidente della Coldiretti. Roberto Moncalvo ha rimarcato che “all’arroganza della multinazionale francese gli agricoltori continueranno a rispondere davanti alle industrie, nei supermercati e nelle piazze certi di avere le Istituzioni al fianco”. A scatenare la guerra del latte è stata la decisione unilaterale della Lactalis di disdire i contratti, giungendo a rifiutare il latte munto nelle stalle dagli allevatori. Un abuso della propria posizione contrattuale considerando che gli allevatori, in ragione della deperibilità del prodotto, si trovano nell’impossibilità di collocarlo altrove. Una condizione che di fatto – sottolinea la Coldiretti – induce i produttori ad accettare anche compensi inferiori ai costi di produzione. La strategia commerciale della Lactalis ha portato in piazza decine di migliaia di agricoltori con presidi nelle industrie e nei supermercati e il sostegno attivo dei cittadini. Anche le Istituzioni civili e


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religiose si sono schierate a difesa delle campagne italiane, condividendo il boicottaggio dei prodotti della Parmalat (del Gruppo Lactalis) dai supermercati alle parrocchie fino ai social media. L’azione contro il Presidente Moncalvo è stata archiviata dal giudice penale di Lodi che, condividendo quanto affermato dallo stesso Pubblico Ministero, non ha ravvisato condotte penalmente rilevanti. La Coldiretti non si è mai macchiata di condotte violente né ha mai inteso minacciare o diffamare alcunché. Costituisce invece legittimo esercizio delle prerogative delle forze di rappresentanza la divulgazione delle condotte contrarie ai più elementari principi concorrenziali: non esiste un equilibrio contrattuale laddove una parte può compensare l’altra con una somma inferiore al costo di produzione accertato dalle autorità pubbliche.

La multinazionale transalpina che in Italia opera con i marchi nazionali Parmalat, Locatelli, Invernizzi, Galbani e Cadermartori, è il primo gruppo lattiero caseario nel mondo con un fatturato complessivo di 16 miliardi che in Italia sviluppa un giro d’affari per 1,4 miliardi di euro con una quota di mercato complessiva nel settore lattiero caseario del 23,4% in volume mentre acquista circa l’8% del latte italiano. Detiene il 33% del mercato italiano del latte a

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lunga conservazione, ma la quota sale al 34% nella mozzarella, al 37% nei formaggi freschi e arriva addirittura al 49,8% nella ricotta solo per citare alcuni esempi. Dall’acquisizione del gruppo Parmalat da parte della multinazionale francese nel 2011 in Italia hanno chiuso 4000 stalle italiane, oltre il 10% del totale. Una situazione che si è aggravata nel 2015 proprio a seguito della decisione di Lactalis di tagliare i compensi agli allevatori.

Lactalis si è comperata i marchi nazionali Parmalat, Locatelli, Invernizzi, Galbani, Cadermartori

L’Italia è il più grande importatore mondiale di latte (è straniero in 3 cartoni su 4) L’Italia è diventata il più grande importatore di latte nel mondo, con il risultato che oggi tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia sono stranieri mentre la metà delle mozzarelle è fatta con latte o addirittura cagliate provenienti dall’estero. Dati che evidenziano quanto sia importante e strategica la vittoria ottenuta da Coldiretti, con l’introduzione dell’obbligo dell’origini in etichetta per latte e formaggio annunciato dal premier Renzi a Milano, alla Giornata del Latte Italiano di Coldiretti. Dalle frontiere italiane passano ogni giorno 24 milioni di litri di “latte equivalente” tra cisterne, semilavorati, formaggi, cagliate e polveri di caseina, per

essere imbustati o trasformati industrialmente e diventare magicamente mozzarelle, formaggi o latte italiani, all’insaputa dei consumatori. Nell’ultimo anno - denuncia Coldiretti hanno addirittura superato il milione di quintali le cosiddette cagliate importate dall’estero, che ora rappresentano circa 10 milioni di quintali equivalenti di latte, pari al 10% dell’intera produzione italiana. Si tratta di prelavorati industriali che vengono soprattutto dall’Est Europa che consentono di produrre mozzarelle e formaggi di bassa qualità. Un chilogrammo di cagliata usata per fare formaggio sostituisce circa dieci chili di latte e la presenza non viene indicata in etichetta. Oltre ad ingannare IL

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i consumatori ciò fa concorrenza sleale nei confronti dei produttori che utilizzano esclusivamente latte fresco. L’assenza dell’indicazione chiara dell’origine del latte a lunga conservazione, dei formaggi o dello yogurt non consente - sostiene la Coldiretti - di conoscere un elemento di scelta determinante per le caratteristiche qualitative, ma impedisce anche ai consumatori di sostenere le realtà produttive nazionale e con esse il lavoro e l’economia del vero Made in Italy. “In un momento difficile per l’economia dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine degli alimenti” ha affermato il Presidente di Coldiretti Moncalvo.


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In tantissimi da Cremona a difesa del latte italiano

Tantissimi agricoltori di Coldiretti Cremona hanno condiviso a Milano una giornata storica per l’agricoltura italiana. Guidati dal Presidente Voltini, dal Direttore Tino Arosio, con la presenza di tutti i dirigenti della Federazione cremonese, gli imprenditori agricoli cremonesi hanno voluto essere presenti in Fiera Milano Congressi, per l’incontro con il Presidente nazionale della Coldiretti Roberto Moncalvo e l’intera Giunta Confederale. Sul palco c’erano le più alte cariche istituzionali, dal Premier Matteo Renzi al Ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, ai vertici della Regione Lombardia, a partire dal Governatore Roberto Maroni. Il territorio cremonese era rappresentato anche da decine di sindaci, unitisi agli agricoltori nel viaggio in pullman, e con loro dai consiglieri regionali (c’erano tutti: Carlo Malvezzi, Federico Lena, Agostino Alloni), dalla provincia di Cremona, con il consigliere delegato all’agricoltura Alberto Sisti, dai parlamentari eletti in terra cremonese (fra questi il sottosegretario Luciano Pizzetti e la senatrice Silvana Comaroli). IL

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“Abbiamo vissuto una straordinaria giornata” “Abbiamo vissuto una straordinaria giornata, sia per ciò che siamo riusciti ad ottenere dal Governo sulla tracciabilità del latte, sia per l’ennesima riconferma della reputazione di cui Coldiretti gode nel Paese (non è un caso che il capo del Governo, per la seconda volta in pochi mesi, sia venuto ad importanti eventi di Coldiretti, per annunciare e poi concretizzare lo scorso anno l’abolizione di Irap e Imu e quest’anno l’introduzione della indicazione obbligatoria dell’origine del latte e dei derivati). Dobbiamo essere tutti molto contenti per quanto è accaduto il 31 maggio e soprattutto per le conseguenze che porterà questa norma. Erano molti gli agricoltori di Cremona che hanno preso parte all’evento di Milano, sottoponendosi a molti sacrifici per garantire la loro partecipazione. L’invito è che tutti i Soci di Coldiretti Cremaona possano nelle successive iniziative che metteremo in campo essere presenti. Anche altri settori, oltre al latte, stanno vivendo una situazione di crisi. Lo sanno bene i nostri dirigenti regionali e nazionali. Il passaggio che ora abbiamo fatto sul latte apre un’autostrada ad interventi simili in altri settori (penso ai suini, ai derivati del pomodoro, alla pasta, al pane, ecc.). Se sapremo stare tutti sempre più uniti dentro Coldiretti, ce la faremo a garantire a tutti il giusto futuro che meritiamo”. Paolo Voltini, Presidente Coldiretti Cremona

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LATTE, DA BRUXELLES OK ALLA FRANCIA PER L’ORIGINE IN ETICHETTA

“Ora tocca all’Italia”

“Con l’etichettatura di origine si dice finalmente basta all’inganno del falso Made in Italy. Oggi tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia contengono latte importato. Lo stesso per la metà delle mozzarelle, fatte in realtà con latte o cagliate provenienti dall’estero. E questo nessuno lo sa, perché non è obbligatorio riportarlo in etichetta. Ecco perché il passo avvenuto oggi in Europa è essenziale. Finalmente si è aperto nell’Unione Europea un fronte nella battaglia per la qualità e la trasparenza dell’informazione sugli alimenti, per dare ai consumatori la reale possibilità di fare scelte di acquisto consapevoli e ridare reddito agli allevamenti italiani”. Con queste parole Paolo Voltini, Presidente di Coldiretti Cremona, commenta la riposta positiva della Commissione europea alla richiesta da parte della Francia di sperimentare per due anni un regime di etichettatura di origine obbligatoria per il latte, e per latte e carni utilizzate come ingredienti nei prodotti alimentari preconfezionati, secondo quanto indicato da una nota diffusa dal ministero dell’agricoltura di Parigi. “Ora tocca all’Italia, come ha ribadito il nostro Presidente nazionale Roberto Moncalvo – prosegue Voltini –. Il nostro Paese ha inviato a Bruxelles un analogo provvedimento per l’etichettatura di origine obbligatoria per il latte e suoi derivati, come annunciato dal Presidente

del Consiglio Matteo Renzi in occasione della Giornata nazionale del latte Italiano promossa dalla Coldiretti a Milano, alla quale anche tantissimi allevatori cremonesi hanno preso parte. E’ essenziale che questo avvenga con rapidità ed efficacia, a difesa della nostra zootecnia e del vero made in Italy”. Il percorso intrapreso risponde alle esigenze di trasparenza degli italiani che, per la consultazione pubblica online del Ministero dell’agricoltura, in più di 9 casi su 10 considerano molto importante che l’etichetta riporti il Paese d’origine del latte fresco (95%) e dei prodotti

lattiero-caseari quali yogurt e formaggi (90,84%), mentre per oltre il 76% vale anche per il latte a lunga conservazione. 1,7 milioni di mucche da latte presenti in Italia potranno finalmente ‘mettere la firma’ sulla propria produzione di latte, formaggi e yogurt che è garantita a livelli di sicurezza e qualità superiore grazie al sistema di controlli realizzato dalla rete di veterinari più estesa d’Europa, ma anche ai primati conquistati a livello comunitario con la leadership europea con 49 formaggi a denominazione di origine realizzati sulla base di specifici disciplinari di produzione.

Embargo russo, in 2 anni è costato 600 milioni all’agroalimentare italiano La guerra commerciale con la Russia ha colpito duramente l’agroalimentare Made in Italy con un taglio delle esportazioni stimato in 600 milioni di euro nell’arco di due anni, dovuto per circa la metà al completo azzeramento delle spedizioni di ortofrutta, formaggi, latticini, carni e salumi italiani interessate direttamente dall’embargo. E’ quanto emerge dal primo bilancio sull’impatto dell’embargo russo sul sistema agroalimentare italiano a quasi due anni dall’avvio del blocco, stilato dalla Coldiretti all’indomani della decisione del presidente russo, Vladimir Putin, di prolungare l’embargo imposto sui beni alimentari fino al 31 dicembre del 2017. L’agroalimentare è l’unico settore ad essere colpito direttamente dall’embargo totale sancito dalla Russia con una lista di prodotti per i quali è del tutto vietato l’ingresso, tra cui frutta e verdura, formaggi, carne e salumi. A rendere più pesante il bilancio dei danni è però il fatto che al divieto di accesso a questi prodotti si sono aggiunte le tensioni commerciali che hanno ostacolato di fatto le esportazioni in tutto l’agroalimentare e anche negli altri settori, dalla moda ai mobili fino alle auto, in cui era tradizionalmente forte la presenza italiana. Il risultato è che le esportazioni Made in Italy nel paese di Putin sono scese al minimo da almeno un decennio con una perdita stimata nei due anni di 7,5 miliardi rispetto ai valori precedenti l’embargo. L’embargo ha anche provocato in Russia un vero boom nella produzione locale di prodotti Made in Italy taroccati, con il paese che sta rispondendo alla crescente domanda di prodotti agroalimentari italiani con un potenziamento dell’industria alimentare locale, mentre molti Paesi che non sono stati colpiti dal blocco come la Svizzera, la Bielorussia, l’Argentina o il Brasile hanno aumentato le esportazioni dei cibi italiani fasulli.

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L’UNIONE EUROPEA ANNUNCIA LE MISURE CONTRO LA CRISI DEI MERCATI AGRICOLI!

Latte, Prandini e Voltini: “Misure insufficienti” “Una goccia nel mare”. Così Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia, boccia le ultime decisioni di Bruxelles sulle risorse da stanziare contro la crisi del settore zootecnico. “Con i 150 milioni di euro da spalmare su tutti i paesi dell’Unione per una riduzione volontaria della produzione di latte ci facciamo poco e niente perché vuol dire tagliare a livello europeo 1,4 milioni di tonnellate e solo l’Italia ne produce quasi 11 milioni. Mentre la Germania arriva a 30 milioni di tonnellate. E allora di cosa stiamo parlando?” aggiunge Prandini. Anche perché sui 350 milioni di euro che verranno stanziati per azioni più flessibili a livello nazionale, in Italia ne arriveranno poco meno di 21, contro i 22 della Polonia, i 30 del Regno Unito, i 49,9 della Francia e i 57,9 milioni della Germania. “Dopo la Brexit – conclude Prandini l’Europa non ha imparato la lezione: quella sull’agricoltura è una non scelta.

Serve il coraggio di intervenire sulle riforme, con l’obbligo dell’origine su tutti i prodotti e con una netta distinzione fra i Paesi non autosufficienti come il nostro e Paesi che producono molto di più rispetto alle esigenze interne. L’unica cosa che bisognava fare era attivare una politica economica di contingentamento produttivo invece che stanziare queste poche risorse a favore, per assurdo, di quei Paesi che hanno creato le condizioni di difficoltà che stiamo vivendo. Serve il coraggio del fare: basta con le logiche economiche dei Paesi del nord Europa che fino a oggi hanno prodotto solo disastri per le imprese agricole e valore economico per le solite multinazionali”. “L’Europa deve dimostrare coraggio, lavorando per un’inversione di rotta. – sottolinea Paolo Voltini, Presidente di Coldiretti Cremona –. In primis con l’immediata introduzione dell’obbligo di origine in etichetta”

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LA PROPOSTA UE

Dato il protrarsi delle difficoltà dei mercati, in particolare di quello lattiero-caseario, nei giorni scorsi la Commissione Europea ha presentato un nuovo pacchetto di misure del valore di 500 milioni di euro di fondi comunitari a sostegno delle imprese agricole. Le misure sono state presentate al Consiglio dei Ministri dell’agricoltura dal Commissario europeo al settore, Phil Hogan, e riguardano questi aspetti principali: un programma comunitario per incentivare una riduzione della produzione di latte (con uno stanziamento di 150 milioni); un aiuto condizionato che sarà deciso e attuato a livello di Stati membri sulla base di un menu di interventi proposto dalla Commissione Europea (350 milioni, con la possibilità per gli Stati membri di aggiungere un’analoga quantità di risorse nazionali. In questo ambito all’Italia andranno 20,9 milioni di euro); una serie di misure tecniche per consentire maggiore flessibilità (ad esempio sul sostegno accoppiato), aiuti di tesoreria (ad esempio attraverso un aumento degli anticipi dei pagamenti diretti e alla superficie) e il rafforzamento delle misure della rete di sicurezza (prorogando l’intervento e gli aiuti allo stoccaggio privato per il latte scremato in polvere). Quest’ultimo punto riguarda anche gli aiuti al comparto ortofrutticolo e in particolare il sostegno ai ritiri effettuati dalle organizzazioni dei produttori.


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LATTE: AGGREGARE IL PRODOTTO NON BASTA Un “esempio” cremonese…

Non c’è occasione in cui chi crede di aver in tasca la ricetta per uscire dalla crisi che sta colpendo gli allevatori, a causa del crollo del prezzo del latte, non ricordi che se non aggreghiamo l’offerta del latte non ci sarà futuro. E per giustificare questa verità, ormai divenuta teologale, ci tocca ascoltare i soliti dati, gli appelli, le proposte legislative per favorire l’aggregazione dei produttori. Per altro tutto vero: non è possibile che ognuno vada da solo a trattare la vendita del proprio latte al cospetto di sovrastanti multinazionali. Non accade più che il pastorello Davide sconfigga il gigante Golia. Tutto vero. Facciamo il tifo perché i produttori si aggreghino e aumentino il loro potere contrattuale. Su una cosa non siamo d’accordo con gli scienziati della materia, che dal pulpito fanno le predi-

che: che non basta aggregare. E’ necessario che chi rappresenta chi ha aggregato sia capace, forte e soprattutto libero di trattare. Cosa che spesso non accade. Un esempio. La più grande organizzazione di produttori di latte (OP) della nostra provincia ha contrattualizzato la vendita del latte con il colosso francese Lactalis, com’è giusto che sia. Uno ritiene che evidentemente possa aver spuntato condizioni migliori rispetto al singolo produttore non associato, per il semplice fatto di essere in condizione di vendere o meno il latte di decine di stalle e non solo di una. Abbiamo voluto verificare spulciando le fatture di vendita del latte di marzo, aprile e maggio 2016 dei soci singoli (nostri soci) confrontandole con quanto ci hanno detto di percepire i soci (non nostri) di questa grande OP.

Il risultato è inatteso. I soci della organizzazione dei produttori (OP) hanno preso per tre mesi a fila meno di quanto hanno preso tutti gli altri allevatori non associati, pur non dimenticando che si tratta di prezzi sconfortanti. A marzo 2016 il socio OP ha preso 33,30 centesimi, il singolo allevatore 33,56. Ad aprile 32,80 contro 33,34. A maggio 32 contro 32,36. Naturalmente se qualcuno vuol smentire questi dati è autorizzato a farlo e ospiteremo la smentita perché significherà che ci sono state date notizie non proprio esatte dai soci OP. Morale: avanti tutta con l’aggregazione dell’offerta, ma chi la rappresenta sia capace con i fatti a fare il bene di chi rappresenta. Si cambi, altrimenti qualcuno non crederà più alla necessità di aggregarsi, con questi esempi!

s.r.l.

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MORATORIA LATTE Le imprese del settore lattiero-caseario possono accedere alle agevolazioni del “Fondo Latte” che prevede opportunità per i produttori di latte bovino che risultino in regola con i pagamenti dei prelievi sulle eccedenze di produzione lattiera. Gli interventi previsti dal Fondo Latte sono principalmente orientati alla ripresa economica delle imprese del settore, attraverso operazioni finanziarie finalizzate agli investimenti, al consolidamento delle passività e dei debiti commerciali.

Agevolazioni previste In primo luogo, si potrà accedere al finanziamento degli investimenti mediante prestiti a medio e lungo termine a valere sul Fondo di Credito ISMEA con una dotazione finanziaria di 20 milioni di euro. Inoltre, se l’impresa dovesse avere bisogno, per garantire la quota prestata direttamente dalla banca, potrà usufruire della garanzia fino al 70% (80% nel caso avesse meno di 40 anni) che l’ISMEA mette a disposizione dal suo Fondo di Garanzia diretta, con protezione di ultima istanza dello Stato. I costi degli interessi passivi del prestito e dell’eventuale garanzia prestata dall’ISMEA - fino a 15.000 euro o al de minimis non ancora utilizzato a quel momento - saranno pagati dallo Stato che mette a disposizione 23 milioni di euro per questa finalità. Oltre agli investimenti, il Fondo Latte prevede la possibilità di accedere a finanziamenti destinati al consolidamento delle passività a breve scadute od in scadenza o anche delle rate (sempre a scadere o a scadenza) di finanziamenti a medio e lungo termine precedentemente contratti. Il Fondo Latte, anche in questo caso, interverrà (sempre nei limiti del de minimis) anche ad abbattimento del costo degli interessi passivi maturati nel periodo di preammortamento. Nel caso in cui la banca alla quale l’impresa si rivolge per il consolidamento delle passività fosse diversa da quella

titolare delle passività da consolidare, si potrà usufruire, in aggiunta, della garanzia fino al 70% (80% nel caso di imprenditori con meno di 40 anni) del valore del finanziamento ottenuto, che l’ISMEA mette a disposizione dal suo Fondo di Garanzia diretta. Il Fondo Latte interverrà per l’abbattimento dei costi di garanzia. Le operazioni di consolidamento potranno riguardare: 1. le rate dei finanziamenti a medio/ lungo termine in maturazione nei 18 mesi successivi alla data di presentazione della domanda da parte delle imprese (rate in maturazione); 2. le rate scadute e non pagate da non oltre 90 giorni alla medesima data (rate scadute). L’impresa potrà, inoltre, concordare con la banca la modalità di consolidamento ed erogazione del finanziamento più funzionale alle esigenze dell’impresa stessa. Infine, accedendo ad un finanziamento bancario a lungo termine, l’impresa potrà anche consolidare i debiti commerciali a breve termine rappresentati da fatture ricevute e non ancora quietanzate. Anche in questo caso, il Fondo Latte interverrà ad abbattimento degli interessi passivi che verranno addebitati dalla banca erogante e dei costi di commissione di garanzia nel caso in cui l’impresa abbia necessità di accedere al Fondo di Garanzia diretta ISMEA.

Modalità di accesso Per l’accesso alle agevolazioni è disponibile una procedura informatica attraverso il portale predisposto dall’ISMEA. Accedendo al portale occorrerà indicare a quale tipo di opportunità intenda accedere. L’ISMEA, in qualità di soggetto istruttore, procederà nell’istruttoria amministrativa relativamente alla domanda di agevolazione presentata mentre l’impresa dovrà recarsi presso la banca di fiducia per attivare i finanziamenti collegati alla domanda di agevolazione (per investimento o IL

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consolidamento, a seconda delle scelte che avrà operato). Entro quindici giorni, l’ISMEA comunicherà l’esito della propria istruttoria all’impresa ed alla banca che, in caso di esito positivo, valuterà il merito creditizio con riferimento al finanziamento richiesto, dandone comunicazione all’impresa ed all’ISMEA. In caso di valutazione positiva anche da parte della banca, potrà quindi procedere alla firma del contratto di finanziamento. Sarà la banca, entro quindici giorni dalla firma del contratto, a comunicare all’ISMEA i dati fondamentali dell’operazione stipulata. Il finanziamento potrà essere erogato anche prima della materiale liquidazione del contributo. Questo per far sì che la banca possa disporre di tutte le informazioni necessarie per la corretta determinazione del contributo stesso. Una volta riconosciuta l’ammissibilità della richiesta, l’ISMEA provvederà al pagamento dei contributi presso la banca riducendo automaticamente il debito a carico dell’impresa. E’ possibile ottenere, in aggiunta, da parte delle banche che hanno aderito al protocollo di intesa tra l’ABI e il Ministero, una moratoria di dodici mesi che si sostanzia nella sospensione del pagamento della quota capitale delle rate di mutuo. In questi giorni, il Ministero sta stipulando specifici accordi aggiuntivi con alcune Banche che prevedono la possibilità di estendere la moratoria fino a 24 mesi. Questa opportunità, nel caso l’impresa agricola fosse interessata, dovrà essere attivata direttamente presso la banca creditrice del mutuo oggetto di sospensione, prima della scadenza prevista delle rate da assoggettare a sospensione. Invitiamo i Soci interessati a contattare gli uffici di Coldiretti e di CreditAgri, che sono a disposizione per la consulenza del caso e per le operazioni necessarie all’ottenimento delle agevolazioni illustrate.


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SUCCESSO DI COLDIRETTI

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Approvato il collegato agricolo Le novità per le imprese Latte: le Organizzazioni agricole potranno agire contro le industrie che non rispettano leggi e contratti Lo scorso 6 luglio il Senato ha approvato definitivamente il disegno di legge “Deleghe al Governo e ulteriori disposizioni in materia di semplificazione, razionalizzazione e competitività dei settori agricolo e agroalimentare, nonché sanzioni in materia di pesca illegale” (cosiddetto “Collegato agricolo”). Coldiretti ha seguito sin dal 2014, data di avvio dell’iter parlamentare, l’evolversi della normativa, ispirando e proponendo importanti provvedimenti a partire da quello che ci consente di agire in giudizio come Organizzazione di rappresentanza per la tutela dei produttori di latte, costretti a sottoscrivere contratti non rispettosi delle corrette norme contrattuali. Il provvedimento, oltre a delegare il Governo ad approvare decreti legislativi in specifici ambiti, contiene disposizioni di rilevante interesse per il settore agricolo di immediata operatività. In particolare, tra le tante novità, si segnalano le seguenti: - Le Associazioni di categoria maggiormente rappresentative a livello nazionale del settore lattiero sono legittimate ad agire in giudizio per la tutela contrattuale degli allevatori che vendono latte crudo al fine di garantire nei contratti di cessione del latte il rispetto delle corrette relazioni commerciali, in particolar modo assicurando agli allevatori una remunerazione che non sia inferiore ai costi medi di produzione. - Vengono ridotti da 180 a 60 giorni i termini per la formazione del silenzio assenso nei procedimenti amministrativi di interesse agricolo per i quali le imprese si avvalgano dell’attività dei C.A.A. e si prevede l’obbligo a carico dello Sportello unico per le attività produttive (SUAP) di applicare ai procedimenti amministrativi di interesse agricolo le disposizioni regionali di maggiore semplificazione per le imprese agricole rispetto alle disposizioni generali relative all’attività di competen-

za del SUAP. - E’ ridotto dal 50 al 40% il numero di imprese agricole partecipanti ad un contratto di rete affinché sia possibile l’utilizzo da parte di tali imprese dell’assunzione congiunta di lavoratori dipendenti per lo svolgimento di prestazioni lavorative presso le relative aziende. - E’ riconosciuto alle Organizzazioni professionali agricole maggiormente rappresentative a livello nazionale, per il tramite delle proprie articolazioni provinciali, il diritto di ottenere dagli Uffici territoriali dell’Amministrazione finanziaria l’elenco delle indennità espropriative giacenti, ossia delle somme dovute a seguito di procedimenti di espropriazione per pubblica utilità di terreni agricoli che risultino non riscosse da oltre dieci anni, al fine di assistere i relativi aventi diritto per l’effettiva corresponsione di tali somme. - Si prevede che le Regioni debbano individuare percorsi idonei al miglior esercizio della pastorizia transumante anche, ad esempio, sulle banchine e gli alvei prospicienti i corsi d’acqua. - Viene riconosciuto il diritto di prelazione agraria anche agli imprenditori agricoli professionali (IAP) iscritti alla previdenza agricola che siano proprietari di terreni agricoli confinanti con altri terreni oggetto di compravendita, sempreché su questi ultimi non siano presenti affittuari, compartecipanti o enfiteuti coltivatori diretti. - Si amplia il novero delle attività per

le quali le imprese agricole possono beneficiare della misura dei PSR relativa alla consulenza aziendale, comprendendovi anche l’innovazione tecnologica ed informatica, l’agricoltura di precisione ed il trasferimento di conoscenza dal campo della ricerca al settore primario. - I Consorzi di garanzia collettiva dei fidi (CONFIDI) iscritti nell’albo degli intermediari finanziari e vigilati dalla Banca d’Italia – come nel caso di CREDITAGRI ITALIA – possono costituire cauzione a favore dello Sato, o altro Ente pubblico, a garanzia di obbligazioni contratte dalle imprese nei confronti di detti Enti. - Si definiscono i prodotti derivati dal pomodoro, con la specifica previsione che tali prodotti sono soltanto quelli ottenuti a partire da pomodoro fresco, e se ne disciplina l’etichettatura e il confezionamento, inasprendo le sanzioni in caso di violazione delle disposizioni in tema di prodotti derivati dal pomodoro, ivi compresa la passata di pomodoro. - Si introduce la definizione di birra artigianale e di piccolo birrificio indipendente, con previsione di norme a sostegno della filiera del luppolo. - Gli apicoltori che abbiano dovuto distruggere la totalità dei propri alveari in quanto colpiti dal “coleottero degli alveari” possono reintrodurre immediatamente nella zona di protezione lo stesso numero di alveari perduti purché gli stessi siano dichiarati indenni dal suddetto parassita.

PRANDINI: BENE PER LO SVILUPPO DELL’AGRICOLTURA “Un passo avanti importante per garantire lo sviluppo del settore agricolo italiano” così Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia, ha commentato l’approvazione del collegato agricolo, nel quale per la prima volta è previsto un innovativo ruolo di rappresentanza delle organizzazioni agricole nei confronti delle industrie che non rispettano le leggi o i contratti. “In un momento di particolare sofferenza per la maggior parte dei prezzi dei prodotti all’origine – spiega Prandini – il provvedimento, arrivato dopo un iter parlamentare di tre anni, poggia su tre pilastri: semplificazione, innovazione e ricambio generazionale. Orientamenti importanti non solo per il settore agricolo ma per tutto il sistema Italia”.

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Collegato agricolo, stop ai “giardinieri per caso” Nuove norme per sconfiggere lavoro nero e concorrenza sleale “Per Coldiretti e per tutti i vivaisti che con noi hanno portato avanti la battaglia contro il lavoro nero e la concorrenza sleale, questa è una vittoria importante. Possiamo definirla una giornata memorabile per il florovivaismo”. Paolo Voltini, Presidente di Coldiretti Cremona, commenta così la norma – contenuta nel collegato agricolo appena approvato dal Senato – che regola l’attività di manutenzione del verde attraverso l’iscrizione obbligatoria al Registro dei produttori florovivaistici. “E’ lo stop che aspettavamo a quelli che abbiamo definito ‘i giardinieri per caso’. Si tratta – prosegue Voltini – di una svolta storica per la tenuta di parchi e giardini ottenuta grazie anche all’impegno profuso in questi anni dalla nostra organizzazione con l’appoggio di tutti i vivaisti, che finalmente vedono

riconosciuta giuridicamente la loro professione. Adesso chi vorrà offrire questi servizi dovrà garantire qualità e competenza. Senza dimenticare un altro aspetto importante: per la detraibilità fiscale rispetto ai servizi del verde bisognerà essersi rivolti a florovivaisti professionali”. I vivaisti professionali sono già iscritti al registro, mentre per gli altri ogni Regione dovrà prevedere un percorso di

formazione specifico per poi essere inseriti nell’elenco degli abilitati. La norma consentirà anche di alzare il livello professionale di chi viene chiamato a gestire il verde e a migliorare la qualità della vita nelle nostre città, dove un vivaista esperto non è solo in grado di effettuare potature corrette, ma anche di offrire consulenze e suggerimenti sulle varietà più adatte dentro e fuori le città.

ASSOCIAZIONE NAZIONALE PIANTE E FIORI D’ITALIA Alberto Bettinelli nel Consiglio Direttivo Il 12 luglio si è svolto a Roma il consiglio di rinnovo cariche dell’Associazione Nazionale Piante e Fiori d’Italia (ANPFI), che ha riconfermato alla presidenza Cristiano Genovali, imprenditore agricolo di Lucca, socio Coldiretti. Con soddisfazione evidenziamo la presenza, nel nuovo Consiglio Direttivo dell’Associazione, di Alberto Bettinelli, imprenditore agricolo di Ricengo e dirigente della nostra Federazione. Nel rivolgergli i complimenti per l’importante incarico, gli auguriamo buon lavoro, nella difesa e promozione – anche nel nostro territorio – di un comparto così importante e vitale.

Sede in Via Ostiano, 70 26043 Persico Dosimo (CR) Tel. 0372 455646 Fax 0372 455660 E-mail: coopplac@tin.it www.latteriaplac.it

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l no stro l atte gusto e bon tà!

GRANA PADANO • PROVOLONE • BURRO IL

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SUINICOLTURA ITALIANA

Distintività e trasparenza sull’import per ridare reddito alle nostre imprese La continua crescita dei costi legati all’alimentazione e all’allevamento, a fronte di prezzi dei suini certamente non remunerativi, unita alla concorrenza sleale del prodotto estero, in assenza dell’obbligo di indicazione dell’origine, sono tra le cause della situazione di crisi che la suinicoltura italiana ormai da tempo sta attraversando. Tale crisi ha imposto una dolorosa ristrutturazione del settore, che rischia di trasformarsi per alcuni comparti, quali quello della riproduzione, in destrutturazione. Per Coldiretti un vero rilancio della suinicoltura italiana si deve basare sulla tutela e sul rafforzamento degli elementi di distintività della produzione italiana. Senza un chiara distinzione qualitativa delle carni dei suini nati ed allevati in Italia, la nostra suinicoltura corre il rischio di soccombere sotto la pressione “dei prezzi bassi” delle altre realtà produttive favorite sia da concorrenza sleale che da diverse condizioni ambientali ed economiche. Per l’annata 2015 in tutta Europa era atteso un andamento positivo del mercato, ma purtroppo eventi geopolitici, quali l’embargo russo, e il surplus produttivo, ormai strutturale, della Comunità (circa +10%), hanno e stanno negativamente deprimendo il mercato dei suini destinati al macello e soprattutto quello dei lattoni. Prendendo atto del fatto che sulle crisi politiche internazionali non ci è dato intervenire, rimarchiamo i fronti sui quali Coldiretti si sta spendendo con determinazione, con l’obiettivo di riavviare la generazione di reddito per le imprese suinicole. Evidenziamo alcuni punti qualificanti sui quali è concentrata l’azione della nostra Organizzazione: 1. Estendere gli aiuti accoppiati del 1° pilastro della PAC anche al settore suinicolo. 2. Indicazione di origine per i prodotti trasformati. Si tratta di un obiettivo la cui importanza è stata ricono-

sciuta a livello comunitario anche nella Risoluzione dell’11 febbraio 2015, con cui il Parlamento europeo ha esortato la Commissione ad avanzare proposte legislative che rendano obbligatoria l’indicazione dell’origine delle carni presenti negli alimenti trasformati, onde assicurare maggiore trasparenza lungo la filiera alimentare e informare meglio i consumatori. 3. Nuove condizioni affinché tutte le produzioni salumiere italiane ad Indicazione geografica protetta (IGP) utilizzino carni di suini italiani. 4. Promozione dei progetti di valorizzazione delle carni al 100% italiane da suini nati ed allevati in Italia. 5. Sostegno finanziario agli allevatori che hanno contratto mutui e prestiti bancari per realizzare investimenti 6. Conferma e rafforzamento della politica nazionale per la differenziazione qualitativa della produzione italiana dei suini destinati alle produzioni tradizionali (DOP, IGP). La sostenibilità della suinicoltura italiana dipende dalla sua capacità di realizzare in modo sostenibile produzioni nettamente distinte da quelle degli altri paesi.

7. Trasparenza e informazione su suini e carni importate. E’ essenziale introdurre meccanismi di maggiore trasparenza nei flussi di importazioni di suini e di carni suine in Italia, prevedendo la pubblica consultazione delle informazioni relative alla provenienza e alle imprese di destinazione. 8. Informazione al consumatore sulle caratteristiche dietetiche delle carni suine e le implicazioni salutistiche legate al loro consumo. 9. Maggiore presenza delle carni italiane nelle mense pubbliche. Coldiretti sta lavorando perché siano introdotte linee di indirizzo nazionale, affinché i capitolati per mense scolastiche e ospedali privilegino l’utilizzo di carni al 100% italiane e di prodotti a km 0. I vantaggi sarebbero prodotti controllati e di qualità, ridotto impatto ambientale per trasporti, maggior valore aggiunto interno. 10. Revoca in tempi brevi del bando russo all’importazione di carni suine. Di questi temi avremo presto modo di parlare, in un impegno di rilancio della suinicoltura che vedrà nei prossimi mesi la nostra Federazione in prima linea.

News, appuntamenti, avvisi e foto su facebook e instagram Siamo su facebook, con le pagine “Coldiretti Cremona” e “Coldiretti Giovani Impresa Cremona”, nate per garantire a tutte le nostre imprese - e a tutti i cittadini impegnati con Coldiretti nella difesa dell’agricoltura italiana e nella promozione e valorizzazione del vero Made in Italy - un canale d’informazione puntuale, efficace e immediato. Sulle nostre pagine fb trovate avvisi, appuntamenti, link che riprendono le nostre iniziative e battaglie. E nella pagina “Coldiretti Giovani Impresa Cremona” ci sono tutte le nostre foto!!! “Coldiretti Cremona” è anche su Instagram con le migliori foto legate alla nostra azione e agli appuntamenti di Campagna Amica.

www.cremona.coldiretti.it - il sito di Coldiretti Cremona Avvisi, bandi, news, appuntamenti vengono comunicati anche attraverso il nostro sito, all’indirizzo online www.cremona.coldiretti.it. In particolare, per gli aggiornamenti e il calendario delle iniziative rivolte agli imprenditori agricoli, c’è lo spazio “avvisi alle imprese”. Sul sito sono presenti i comunicati stampa diffusi da Coldiretti Cremona, le pagine dedicate ai servizi garantiti dai vari uffici, l’agenda con le iniziative sul territorio, accanto a link e di indirizzi utili. E’ possibile sfogliare i numeri del Coltivatore Cremonese, il periodico di Coldiretti Cremona, la newsletter settimanale W l’agricoltura e tutte le pubblicazioni e guide edite da Coldiretti Cremona.

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SERVIZI TECNICI

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Paolo Alloni Resp. Provinciale Servizi Tecnici

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APERTO IL SECONDO BANDO PSR MISURA 4.1 “INTERVENTI STRUTTURALI”

La Direzione Generale Agricoltura, con decreto n. 6457 del 6 Luglio 2016, ha approvato le disposizioni attuative per la presentazione delle domande dell’Operazione 4.1.01, relativa alla Misura 4 “Incentivi per investimenti per la redditività, competitività e sostenibilità delle aziende agricole”. La dotazione finanziaria complessiva dell’operazione è pari a 80.000.000 € ripartita in due graduatorie: • 20.000.000 € per le aziende di montagna. • 60.000.000 € per le aziende non di montagna. I soggetti richiedenti, ovvero gli imprenditori individuali e le società agricole (di persone, capitali o cooperativa), alla data di presentazione della domanda di contributo devono essere in possesso dell’attestato della qualifica di IAP e devono condurre un’azienda agricola che rispetta la Direttiva del Consiglio del 12/12/1991 relativa alla protezione delle acque dall’inquinamento provocato dai nitrati e la Deliberazione della Giunta Regionale della Lombardia n 8/5868 del 21 novembre 2007. Di fatto a questo PSR misura 4.1, come

nel precedente bando conclusosi il 03/11/2015, possono partecipare le aziende agricole che hanno presentato un piano nitrati conforme. Questa limitazione non si applica nel caso di aziende agricole condotte da giovani agricoltori purché gli interventi di adeguamento vengano effettuati entro 24 mesi dalla data di primo insediamento. INTERVENTI AMMISSIBILI - nuova costruzione, ristrutturazione, restauro o risanamento conservativo di fabbricati rurali al servizio dell’azienda agricola compresi i fabbricati adibiti alla trasformazione e commercializzazione dei prodotti aziendali; - nuova costruzione, ristrutturazione, restauro o risanamento conservativo di strutture di stoccaggio degli effluenti zootecnici; - costruzione di nuove serre e tunnel; - impianto e/o reimpianto di colture arboree (soltanto con il relativo impianto antigrandine); - adeguamento impiantistico, igienico sanitario e per la sicurezza dei lavoratori di livello superiore a

quello definito dalle norme di legge; - acquisto di impianti e di dotazioni fisse per la: - produzione, lavorazione conservazione dei prodotti aziendali - trasformazione e/o commercializzazione dei prodotti aziendali - movimentazione, trattamento e valorizzazione degli effluenti di allevamento - riduzione dei consumi energetici - acquisto di nuove macchine ed attrezzature inerenti a: - irroratrici - macchine operatrici per la minima lavorazione - seminatrici - macchine e/o attrezzi per la gestione degli effluenti zootecnici - macchine e/o attrezzi per la gestione dei fertilizzanti diversi dagli effluenti zootecnici - sistemi di guida semiautomatici per trattrici o macchine operatrici semoventi - realizzazione o acquisto di strutture per la protezione delle colture dai parassiti

FIERA DI SANT’ALESSANDRO 2016: LA FILIERA AGROALIMENTARE IN CITTA’ Da venerdì 2 a domenica 4 settembre torna alla Fiera di Bergamo lo storico e amato appuntamento di Promoberg e Bergamo Fiera Nuova dedicato alla filiera agro-alimentare. L’evento di riferimento regionale per il Settore Primario e i suoi numerosi appassionati rafforza il format che tanto piace a imprese e visitatori, che affianca alla ricca parte espositiva rappresentativa di tutto il comparto un nutrito calendario di eventi collaterali. Tra gli appuntamenti più attesi: la tradizionale rassegna bovina con l’incoronazione delle regine bovine, gli eventi del settore equestre, tra i quali svetta la 4a edizione del concorso internazionale di Purosangue Arabi, i corsi e i convegni in tema di sicurezza e la tappa del campionato nazionale Triathlon del boscaiolo. Dall’agricoltura alla zootecnia, dai grandi macchinari alle nuove tecnologie della filiera agroalimentare 2.0, dalle rassegne zootecniche ai concorsi, passando per l’ampia vetrina dedicata all’enogastronomia, sugli oltre 50mila metri quadrati dedicati alla manifestazione non manca proprio nulla per attirare l’attenzione degli operatori professionali e del pubblico generico. Per far avvicinare i più piccoli al mondo agricolo, la FdSA ha in serbo diversi spettacoli e l’attesissimo battesimo della sella. La FIERA DI SANT’ALESSANDRO 2016 è presso la FIERA DI BERGAMO (via Lunga, Bergamo). DA VENERDI’ 2 SETTEMBRE A DOMENICA 4 SETTEMBRE ORARI APERTURA: Venerdì: 15 – 23. Sabato e domenica: 9,30 - 20. BIGLIETTI D’INGRESSO: Venerdì INGRESSO LIBERO GRATUITO. Sabato e Domenica: Intero 7 euro. Ridotto (dai 12 ai 16 anni e over 65 anni) 5 euro. Parcheggio (forfait) 3 euro. Info: fieradisantalessandro@promoberg.it. Aggiornamenti e informazioni sul sito della manifestazione: www.fieradisantalessandro.it

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- acquisto di capannine meteoralogiche - acquisto di strumenti per la riduzione degli inquinamenti puntiformi da prodotti fitosanitari (biobed). Come sempre gli interventi richiesti a finanziamento devono essere iniziati dopo la data di protocollazione della domanda, ovvero per le opere edili la data dell’inizio lavori comunicato al comune di competenza non può essere antecedente alla data di presentazione della domanda; mentre per l’acquisto delle dotazioni e dei macchinari si fa riferimento alla bolla di accompagnamento. L’aiuto è concesso in conto capitale; per le zone non svantaggiate la percentuale di contributo è pari al 35% per le aziende storiche e del 45% per le aziende condotte da giovane agricoltore che beneficia del sostegno di cui all’operazione 6.1.01. Per le aziende ubicate in zone svantaggiate le percentuali sono rispettivamente del 45% e 55%. Per investimenti relativi alla trasformazione e/o commercializzazione dei prodotti aziendali la percentuale scende al 35% indipendentemente dall’ubicazio-

SERVIZI TECNICI ne dell’azienda. Per ogni beneficiario il massimale di spesa ammissibile a contributo è di 3.000.000 € per domanda di cui non più di 1.000.000 € per investimenti relativi alla trasformazione e/o commercializzazione. Per l’intero periodo di programmazione il massimale ammonta a 6.000.000 €. Per l’accesso al finanziamento le domande sono ordinate in due graduatorie decrescenti in base a un punteggio attribuito in funzione agli interventi che si vanno a realizzare. A parità di punteggio viene data la precedenza all’azienda con il titolare/ rappresentante legale più giovane. Le domande possono essere presentate dal 13/07/2016 fino alle ore 12.00 del 23/09/2016. Le istruttorie, comprensive delle attività di riesame, devono essere completate dalla pubblica amministrazione entro il 13/01/2017. Entro il 10/02/2017 verrà pubblicato sul BURL l’ammissibilità al finanziamento. Tutti gli interventi richiesti a finanziamento devono essere conclusi entro e non oltre 24 mesi dalla pubblicazione sul BURL. I nostri uffici sono a disposizione per fornire ogni ulteriore dettaglio.

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Fondi Inail alle micro e piccole imprese agricole per l’acquisto di trattori Quarantacinque milioni di euro a disposizione di micro e piccole imprese agricole per finanziare l’acquisto o il noleggio di trattori o macchine agricole. Li ha stanziati l’Inail che, accogliendo una precisa richiesta di Coldiretti, ha deliberato la messa a bando del fondo. L’obiettivo è il sostegno al miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza nelle micro e piccole imprese operanti nel settore della produzione agricola, in attuazione della legge di stabilità 2016. Un’opportunità preziosa per gli agricoltori, la prima di un percorso che proseguirà anche nei prossimi anni e assolutamente “unica” nel panorama delle misure di sostegno pubblico all’impresa. Tra l’altro, il finanziamento non rientra nelle prescrizioni sugli aiuti «de minimis» al settore agricolo previste dalla normativa europea. Il fondo è a disposizione delle micro e piccole imprese agricole e lavoratori autonomi per finanziare l’acquisto o il noleggio di trattori o macchine agricole, fino a 2, per un massimo di 60.000 euro quale contributo in conto capitale, nei limiti del 40% della spesa ammissibile sostenuta (il 50% in caso di giovani imprenditori agricoli).


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SERVIZI TECNICI

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PIANO DI SVILUPPO RURALE 2014-2020 - OPERAZIONE 6.1.01

Incentivi per costituzione nuove aziende da parte di giovani agricoltori

Ricordiamo che è riaperto il bando del Psr che incentiva la costituzione di nuove aziende agricole da parte di giovani agricoltori. La misura ha diverse scadenze per la presentazione delle domande. La prossima è fissata per il 15 settembre 2016.

SOGGETTI RICHIEDENTI. Possono fare domanda i giovani agricoltori che si insediano per la prima volta in un’azienda agricola, quali: a) titolare di una impresa individuale, b) rappresentante legale di una società agricola di persone, capitali o cooperativa. CONDIZIONI PER PRESENTARE LA DOMANDA. I soggetti richiedenti, alla data di presentazione della domanda di premio devono: 1. essere giovani agricoltori di età compresa tra i 18 anni compiuti e i 40 anni non ancora compiuti; 2. avere iniziato l’insediamento per la prima volta in un’azienda agricola non più di 12 mesi prima della data di presentazione della domanda; 3. condurre un’azienda agricola con una dimensione economica, in termini di Produzione Standard, compresa tra € 18.000 e € 200.000; 4. risultare agricoltori in attività, entro 18 mesi dalla data di inizio del primo insediamento; 5. possedere un’adeguata conoscenza e competenza professionale, che si intendono acquisite dai soggetti che, in alternativa, abbiano: − conseguito un titolo di studio di livello universitario o di scuola superiore secondaria in campo agrario, veterinario o in scienze naturali; − esercitato l’attività agricola, per almeno 2 anni, come coadiuvante familiare o lavoratore agricolo, attestata dal versamento dei contributi agricoli INPS; Tali requisiti devono essere posseduti alla data di presentazione della domanda di finanziamento o essere acquisiti nei 36 mesi successivi dalla data di concessione del sostegno e comunque entro la data di completamento del Piano aziendale di cui al successivo punto 7); 6. possedere l’attestato della qualifica di imprenditore agricolo professionale (IAP), anche sotto condizione, rilasciato dall’Amministrazione competente; 7. presentare un Piano aziendale per lo sviluppo dell’attività agricola; 8. insediarsi in qualità di titolare o legale rappresentante, IL

assumendo tutte le decisioni organizzative e gestionali e la responsabilità di tutte le obbligazioni relative alla gestione dell’impresa o della società, in coerenza con l’articolo 2, comma 1 del Regolamento (UE) n. 807/2014. Nel caso di insediamento nell’ambito di una società di persone, tutti i partecipanti alla società devono: a. possedere i requisiti di cui ai precedenti punti 1), 2), 4) e 5); b. esercitare congiuntamente il controllo dell’azienda; c. non avere già beneficiato di sostegno comunitario o nazionale per insediamento giovani agricoltori. 9. insediarsi in una nuova impresa che non deriva dalla suddivisione, successiva al 01.01.2014, nella conduzione, tra coniugi, soggetti parenti fino al 2° grado (1° grado: Genitori – figli; 2° grado: Nonni – nipoti) o affini fino al 2° grado (Fratelli – sorelle), di un’azienda preesistente.

IMPORTO DEL PREMIO. L’importo del premio per il giovane agricoltore che si insedia in azienda agricola ubicata in zone non svantaggiate è pari € 20.000. In caso di impresa/società agricola della quale assumono congiuntamente la titolarità due o più giovani agricoltori, l’importo del premio per l’azienda/società non può comunque superare i limiti di cui sopra. QUANDO PRESENTARE LA DOMANDA. La possibilità si è aperta dal 22 dicembre 2015 e prosegue fino alle ore 12.00 del 29 dicembre 2017. Tuttavia, al fine dell’istruttoria delle domande e della redazione delle graduatorie, la presentazione delle domande è suddivisa in otto periodi. La tabella indica i periodi che restano: Periodo IV

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Apertura 01/06/16 16/09/16 19/01/17 07/04/17 07/09/17 Chiusura 15/09/16 18/01/17 06/04/17 06/09/17 29/12/17

La domanda s’intende presentata con l’avvenuta assegnazione del protocollo da parte della Regione Lombardia, generato dal sistema informativo. I nostri uffici sono a disposizione per fornire tutti i dettagli. CREMONESE

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DATORI DI LAVORO

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Tullo Soregaroli Politiche del Lavoro e Contrattualistica

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Governo: istituzione dell’Ispettorato nazionale del lavoro

Il Governo ha emanato il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 23 febbraio 2016, con l’individuazione delle risorse umane, finanziarie e strumentali del Ministero del Lavoro e dell’INAIL e dell’INPS, da trasferire all’Agenzia unica per le ispezioni del lavoro, secondo le procedure previste dal medesimo documento. Gli ispettorati territoriali eserciteranno prevalentemente le seguenti funzioni: 1. coordinamento e razionalizzazione dell’attività di vigilanza; 2. vigilanza e regolazione in materia di lavoro, legislazione sociale e strumenti di sostegno al reddito; 3. tutela, anche civilistica, delle condizioni di lavoro, prevenzione, promozione e informazione per la corretta applicazione della normativa lavoristica e previdenziale; 4. vigilanza sull’applicazione della normativa in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro; 5. controllo sull’osservanza delle disposizioni rientranti nei compiti e nelle attribuzioni dell’Ispettorato, per la cui violazione è prevista la sanzione amministrativa del pagamento di una somma di denaro; 6. mediazione delle controversie di lavoro; 7. certificazione dei contratti di lavoro; 8. gestione dei fluissi migratori per ragioni di lavoro. La dotazione organica dell’Ispettorato nazionale del lavoro sarà pari a 6.064 unità.

Potere di accertamento degli ispettori Raccogliere ed acquisire elementi oggettivi e probanti, utili alla contestazione delle violazioni contributive. Ai funzionari ispettivi compete un complesso di poteri autoritativi che comprende, oltre al potere di ispezione e di accesso, quello di accertamento consistente nell’attività di osservazione, di ricerca di notizie e prove per verificare l’esistenza dei presupposti del rapporto assicurativo, dell’obbligazione contributiva e delle prestazioni, garantendo la corretta applicazione delle norme che regolamentano la materia. I verbali redatti dai funzionari ispettivi, i quali nell’esercizio delle proprie funzioni rivestono la qualifica di pubblici ufficiali, fanno piena prova, fino a querela di falso, unicamente dei fatti attestati nel verbale di accertamento come avvenuti alla presenza del pubblico ufficiale o da lui compiuti, mentre la fede privilegiata non si estende alla verità sostanziale delle dichiarazioni raccolte dal verbalizzante. Conseguentemente, poiché il verbale fa fede dell’avvenuta acquisizione delle dichiarazioni, ma non della veridicità intrinseca delle stesse, è necessario che le dichiarazioni acquisite in sede ispettiva siano riscontrate con elementi oggettivi risultanti dalla documentazione esaminata o comunque da altre dichiarazioni rese da lavoratori o da terzi, al fine ultimo di non vanificarne l’efficacia probatoria in sede di eventuale contenzioso amministrativo e/o giudiziario circa le risultanze stesse dell’accertamento. Invero le sole dichiarazioni del lavoratore al quale si riferiscono gli esiti dell’accertamento non costituiscono prova per sé sola, ma elemento indiziario, liberamente valutabile dall’autorità amministrativa e/o giudiziaria chiamata a decidere in sede di contenzioso. Le dichiarazioni dei lavoratori devono essere raccolte, di norma, nel corso del primo accesso ispettivo, in stretto collegamento con l’identificazione delle persone trovate intente al lavoro e con la rilevazione delle modalità di impiego delle stesse. Il personale ispettivo può valutare l’opportunità di acquisire, previo consenso, le dichiarazioni dei lavoratori al di fuori del posto di lavoro, affinché le stesse siano esenti da condizionamenti di sorta. Durante l’accesso ispettivo è richiesta la presenza del datore di lavoro o di altra persona che comunque lo rappresenti (es. Consulente del lavoro), mentre in fase acquisizione delle dichiarazioni dei lavoratori tali figure non sono ammesse, al fine di evitare possibili condizionamenti psicologici. Ricordiamo pertanto agli Associati, nel caso di accertamento ispettivo, di contattare immediatamente il nostro ufficio paghe/ area lavoro.

Min.Lavoro: Coltivatori diretti trattamento CISOA per i salariati agricoli Il Ministero del Lavoro, con nota n. 10593, ha chiarito che gli operai agricoli dipendenti da coltivatori diretti hanno diritto al trattamento integrativo previsto dalla CISOA in caso di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa dovuta ad eventi IL

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DATORI DI LAVORO

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meteorologici o alle altre cause previste dalla legge n. 457/1972. La risposta, che scaturisce da un quesito posto da Coldiretti, Confagricoltura e Cia, fa sì che gli stessi non rientrino nel campo di applicazione del Fondo di integrazione salariale previsto dal decreto legislativo n. 148/2015.

Min.Lavoro: firmato Protocollo contro il caporalato in agricoltura Il Ministro del Lavoro ha firmato il Protocollo contro il caporalato e lo sfruttamento lavorativo in agricoltura. Il documento, che è stato sottoscritto assieme ai ministri dell’Interno e delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, ha l’obiettivo di consolidare una “rete”, costituita da tutti i soggetti interessati, per la messa in campo di iniziative che realizzeranno progetti concreti contro il fenomeno del caporalato e il miglioramento delle condizioni di accoglienza dei lavoratori.

INPS: cir. 90/16 le regole per il part-time agevolato ai pensionandi L’Inps, con la circolare n. 90/2016, fornisce la regolamentazione operativa e le istruzioni per la fruizione dei benefici introdotti dall’art. 1, comma 284, della legge 208/2015, a favore dei lavoratori dipendenti a tempo pieno ed indeterminato del settore privato che maturano il diritto al trattamento pensionistico di vecchiaia entro il 31 dicembre 2018 e che concordano con il datore di lavoro la riduzione, in misura compresa fra il 40 e il 60 per cento, dell’orario del rapporto di lavoro

INPS: malattia, esclusioni dall’obbligo di reperibilità per i dipendenti del settore privato L’Inps, con la circolare n. 95, fornisce gli indirizzi operativi in merito all’applicazione della normativa relativa alle esenzioni dalla reperibilità per i lavoratori del settore privato. In particolare, la circolare contiene le linee guida per l’individuazione delle patologie (gravi) che danno diritto agli esoneri di cui trattasi. L’Inps, infine, chiarisce che i datori di lavoro, nell’ambito dei controlli medico legali richiesti all’Istituto nei confronti dei lavoratori dipendenti assenti per malattia, sono tenuti ad escludere gli attestati telematici che riportino valorizzati i citati campi riferiti a “terapie salvavita” e “invalidità”. Pur ribadendo l’impossibilità per i datori di lavoro di utilizzare, nelle ipotesi sopracitate, il canale per la richiesta di visite mediche di controllo domiciliare, resta ferma la possibilità per gli stessi di segnalare, mediante il canale di posta PEC istituzionale, alla Struttura Inps territorialmente competente possibili eventi riferiti a fattispecie per le quali i lavoratori risultino esentati dalla reperibilità, per i quali ravvisino la necessità di effettuare una verifica. Sarà cura della Struttura valutare, mediante il proprio centro medico legale, l’opportunità o meno di esercitare l’azione di controllo, dandone conseguente notizia al datore di lavoro richiedente.

INPS: livelli reddituali per la corresponsione dell’assegno per il nucleo familiare L’Inps, con la circolare n. 92, comunica che restano fermi per l’anno 2016 i livelli reddituali contenuti nelle tabelle relative all’anno 2015 (circolare INPS n. 109/2015), nonché i corrispondenti importi mensili della prestazione, da applicare dal 1° luglio 2016 al 30 giugno 2017 alle diverse tipologie di nuclei familiari. Gli stessi livelli di reddito avranno validità per la determinazione degli importi giornalieri, settimanali, quattordicinali e quindicinali della prestazione.

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FISCALE

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GIUGNO/LUGLIO - 2016

Impianti fotovoltaici e biogas Revisione Rendite Catastali Maurizio Inzoli Ufficio Fiscale Impresa Verde Cremona

Recentemente la Direzione Centrale del Catasto ha fornito importanti chiarimenti in merito alla rideterminazione della rendita catastale degli immobili in cui insistono macchinari e impianti cosiddetti “imbullonati”. La circolare del Catasto segue le direttive della circolare dell’Agenzia Entrate applicativa delle normative decise dalla Legge di Stabilità 2016 con la quale si è stabilito che possono essere tolti dalla valutazione della rendita gli impianti e le attrezzature fisse collocati sugli immobili. In particolare la Direzione del Catasto fornisce indicazioni in merito alla rendita delle centrali elettriche, ovvero impianti fotovoltaici, biogas, eolico, idroelettrico. Nello specifico, la circolare di chiarimento valuta

le diverse componenti per tipologia tecnologica (centrali idroelettriche, centrali fotovoltaiche, centrali eoliche, centrali a biogas, depuratori, ecc.) e, in maniera puntuale, declina l’esclusione dalla stima diretta di alcuni “macchinari, congegni attrezzature ed altri impianti, funzionali al processo produttivo”, che pertanto non sono da annoverare nella categoria di “costruzioni”. In particolare per le centrali di produzione di energia e le stazioni elettriche non sono più oggetto di stima le caldaie, le camere di combustione, le turbine, le pompe, i generatori di vapore a recupero, gli alternatori, i condensatori, i compressori, le valvole,

i silenziatori e i sistemi di regolazione dei fluidi in genere, i trasformatori e gli impianti di sezionamento, i catalizzatori e i captatori di polveri, gli aerogeneratori (rotori e navicelle), gli inverter e i pannelli fotovoltaici, ad eccezione, di quelli integrati nella struttura e costituenti copertura o pareti di costruzioni. Pertanto tutte le aziende che hanno impianti fotovoltaici o di biogas e similari impianti di produzione elettrica, che sono già censiti a Catasto, possono rivolgersi a tecnici per valutare la convenienza di una eventuale rivisitazione delle rendite che possa consentire un minor impatto della TASI.

Prossime Scadenze

22 agosto: versamento dell’iva trimestrale relativa al secondo trimestre 2016 e mensile relativa a luglio. Nota: tutti i versamenti da effettuare con il modello F24 in scadenza dal 1° al 20 agosto possono essere pagati il 20 agosto senza maggiorazioni (quest’anno la scadenza è il 22 agosto perché il 20 è sabato).

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FISCALE

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Le novità su agevolazioni Piccola Proprietà Contadina e Rivalutazione Terreni Con l’ultima legge di stabilità viene confermata l’agevolazione fiscale della cosiddetta Piccola Proprietà Contadina a favore di coltivatori diretti e I.A.P. iscritti alla previdenza agricola. Nel contempo è stata aumentata l’aliquota dell’imposta di registro relativa agli acquisti di terreni agricoli da parte di soggetti diversi da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali che passa dal 12% al 15%. Oltre all’imposta di registro sono dovute nella misura fissa di 50 euro le imposte catastali e ipotecarie. Nel caso di acquisto da parte di coltivatore diretto o IAP (anche Società Agricole IAP), come detto, si può avere l’agevolazione della PPC che prevede il pagamento dell’imposta catastale dell’1% oltre alle imposte di registro e ipotecarie in misura fissa. Tale agevolazione è però soggetta al vincolo dell’obbligo di coltivazione del terreno acquisito per almeno 5 anni. Con la stessa legge viene ampliata la schiera dei soggetti che possono usufruire dell’agevolazione della PPC. Infatti la legge di stabilità prevede che l’impo-

sizione all’1% possa essere fatta valere anche se l’acquirente del terreno agricolo è il coniuge o un parente in linea retta dei soggetti professionali iscritti alla previdenza agricola, a condizione che il soggetto acquirente sia già proprietario di terreni agricoli e che sia convivente con il coniuge o parente coltivatore diretto o I.A.P. iscritto alla previdenza agricola. Qualora invece l’acquirente coltivatore diretto o IAP decida di non voler usufruire della PPC, per non rispettarne i vincoli, si trova a pagare l’imposta di registro nella misura del 9%. La legge di stabilità ha riaperto i termini per la rivalutazione dei terreni e delle partecipazioni societarie posseduti al 01/01/2016 da persone fisiche, società semplici e enti non commerciali. La rivalutazione consente di rideterminare il valore di acquisto del bene ai fini della stima della plusvalenza. Infatti in caso di cessione di terreni entro i cinque anni dall’acquisto il venditore deve sottoporre a tassazione la plusvalenza derivante

dal costo di vendita meno il costo di acquisto. Per completare la rivalutazione dei terreni l’interessato deve presentare perizia di stima giurata entro il 30 giugno 2016 oltre che versare l’imposta sostitutiva dell’8% in unica rata sempre entro il 30 giugno 2016. Tale imposta può essere versata anche fino a tre rate annuali, di cui la prima sempre entro giugno di quest’anno, mentre le altre rate andranno aumentate degli interessi calcolati nel 3% annuo.

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ASSOCIAZIONE PENSIONATI

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Pensionati Coldiretti in Valchiavenna

Erano quasi cinquecento – e fra questi tanti cremonesi, capitanati da Oreste Casorati, Presidente provinciale dell’Associazione Pensionati – i pensionati della Coldiretti che giovedì 16 giugno si sono dati appuntamento in Valchiavenna, per la ‘festa regionale’. E’ stata una memorabile giornata, fra laghi, monti e buoni sapori. La giornata si è aperta con la Santa Messa, celebrata dall’assistente ecclesiastico regionale don Claudio Vezzoli nella chiesa di San Lorenzo, nella cittadina di Mera, ed è prose-

guita con un tour che ha permesso di scoprire le tante bellezze del patrimonio naturale, artistico e architettonico della Valchiavenna. Tra le tappe: Chiavenna, Palazzo Vertemate a Piuro, il Museo Molino della Bettonera, le cascate dell’Acqua Fragia, forte Fuentes di Colico. All’insegna del piacere di stare insieme è stato il pranzo al ristorante, seguito dalla visita al Mercato di Campagna Amica, aperto per l’occasione con la collaborazione di alcune aziende della provincia di Sondrio, con l’inten-

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to di proporre e far gustare agli ospiti giunti da tutta la regione i prodotti tipici del territorio. L’appuntamento regionale, aperto dal saluto del Direttore di Coldiretti Lombardia Gianni Benedetti, è stato occasione per presentare una interessante iniziativa dedicata al mondo agricolo: la ‘carta vantaggi’, rivolta a tutti i pensionati, di cui avremo modo di parlare più diffusamente. Lasciamo ora che siano le immagini a ripercorrere una giornata di festa e di amicizia.


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Sulzano, lago d’Iseo - Raccontiamo, attraverso le immagini, la presenza di Coldiretti Donne Impresa Cremona (che ha organizzato una visita cui hanno preso parte 54 partecipanti, capitanate dalla Responsabile provinciale Paola Paietta) e Giovani Impresa (con la ‘spedizione’ dei nostri giovani agricoltori, e con l’impegno del Delegato provinciale Carlo Maria Recchia, in prima linea fra le aziende che hanno dato vita a piazza Campagna Amica) a “The Floating Piers”, passerella galleggiante che dal 18 giugno al 3 luglio ha unito alla terraferma Monte Isola e l’isola di San Paolo. La visita all’opera, diventata famosissima, dell’artista bulgaro Christo è stata anche occasione per trascorrere alcune ore nel segno dell’amicizia e del vero Made in Italy, grazie alla straordinaria accoglienza ricevuta dagli agricoltori che hanno dato vita a piazza Campagna Amica.

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IL MERCATO DI RUBRICA CAMPAGNA AMICA

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Siamo presenti tutte le settimane a: SORESINA. Il lunedì mattina, davanti al Palazzo Comunale. CREMONA. Al Foro Boario, il venerdì mattina. CASALMAGGIORE. In Piazza Turati, il sabato mattina. VESCOVATO. Il sabato mattina, in piazza Roma. CASTELLEONE. La mattina del sabato, in via Garibaldi. RIVOLTA D’ADDA. In piazza Vittorio Emanuele, la domenica mattina, tutte le seconde e quarte domeniche del mese - Mese di dicembre: domenica 11 dicembre e domenica 18 dicembre CREMONA, p.zza Stradivari. La domenica, una o due volte al mese, evento Campagna Amica. CREMA. Via Verdi, 4a pensilina, prossimi appuntamenti: Luglio: Domenica 31 luglio, L’Anguriata Agosto: Domenica 7-21-28 agosto Settembre: Domenica 4-18-25 settembre Ottobre: Domenica 2-16-30 ottobre Novembre: Domenica 6-27 novembre Dicembre: Domenica 4-18 dicembre Per essere informati su tutti gli appuntamenti proposti sul territorio da Coldiretti / Campagna Amica è possibile richiedere la nostra newsletter settimanale, inviata in posta elettronica, contattando l’ufficio stampa (marta.biondi@ coldiretti.it). Ricordiamo anche le nostre pagine facebook “Coldiretti Cremona” e “Coldiretti Giovani Impresa Cremona” e il nostro sito www.cremona.coldiretti.it.

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“Le 4 stagioni di Cremona”

CAMPAGNA AMICA IN PIAZZA STRADIVARI Eventi a tema – tutti i prossimi appuntamenti

Prosegue, con grandissima partecipazione da parte dei Cittadini, la presenza del Mercato di Campagna Amica nel cuore della Città di Cremona. Ecco i prossimi appuntamenti in calendario. Agosto – Esplode l’estate Data: domenica 28 agosto (ore 8-13)

Tema: Sapori d’agosto Spazio bimbi: giochi e laboratori in fattoria.

Novembre – Tra fiori e marmellate Data: domenica 13 novembre (ore 8-19)

Settembre – Settembre, andiamo Data: domenica 11 settembre (ore 8-19)

Tema: La bontà del Re Salame. Iniziativa: riscopriamo il baratto, ‘scambi’ tra Cittadini e Aziende agricole. Spazio bimbi.

Tema: La gara delle marmellate (giudici insindacabili: i Cittadini). Incontro informativo dedicato alle famiglie. Nel pomeriggio, presso la ‘sala eventi di Spazio Comune’ del Comune di Cremona si propone – a cura di Coldiretti Donne Impresa Cremona – un incontro rivolto alle famiglie in tema di educazione alimentare. Spazio bimbi: giochi e laboratori nella ‘fattoria dei bambini’.

Ottobre – Il festival delle zucche Data: domenica 9 ottobre (ore 8-19)

Dicembre – Santa Lucia al Mercato di Campagna Amica Data: domenica 11 dicembre (ore 8-19)

Tema: La festa della zucca. Iniziativa: La zucca di Cenerentola, esposizione. Spazio bimbi: giochi e laboratori in fattoria.

Seguici

Tema del Mercato di Campagna Amica: Dolce inverno, la festa in tavola. Spazio bimbi: laboratori e giochi in fattoria. Scriviamo un sms a Santa Lucia e prepariamo i mazzolini per l’asinello.

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Inverno 2015 Autunno 2015

Primavera 2015

Estate 2015

Primavera 2016

Estate 2016

Con il patrocino e la collaborazione del Comune di Cremona

CAMPAGNA AMICA ALLA FESTA DELLA ZUCCA DI CASALMAGGIORE Sabato 17 e domenica 18 settembre il Mercato di Campagna Amica sarà alla FESTA DELLA ZUCCA di Casalmaggiore, storica kermesse organizzata dagli “Amici di Casalmaggiore”, che gode del patrocinio del Comune di Casalmaggiore e di Regione Lombardia. Vi aspettiamo, intorno all’anello di piazza Garibaldi per una due-giorni tutta nel segno del vero Made in Italy!!



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