Il Coltivatore Cremonese marzo-aprile 2016

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Tariffa R.O.C. Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, dcb Cremona Autorizzazione Tribunale di Cremona 25/07/1951 n. 33 del Registro

moratoria dei debiti per le aziende

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Periodico della Federazione Provinciale Coldiretti di Cremona

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ANNO 70 numero 1 marzo/aprile 2016

Credito:

Latte:

la stagione pi첫 difficile


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Direzione, Redazione, Amministrazione Via G. Verdi, 4 - I piano Cremona - Tel. 0372499819 Direttore responsabile Tino Arosio

Redattore capo Marta Biondi

Hanno collaborato a questo numero Giovanni Cremonesi, Paolo Alloni Milena Galli, Giacomo Maghenzani Tullo Soregaroli, Andrea Ragazzini Maurizio Inzoli, Ambrogino Toscani

Progetto grafico e impaginazione UP Uggeri Pubblicità Srl

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Questo mensile è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

sommario 2/3 Editoriale 4 Torna la guerra del latte 5 Moratoria debiti per le aziende 6 Più carburante agevolato 7 Subito l’origine in etichetta! da 8 a 11 PSR 2014-2020, bandi 12/13 Incontri con i Soci 14 UE, risorse al vero Made in Italy 15 Cremonesi Direttore a Piacenza 17 Datori di Lavoro, avvisi 19 Assicurazioni agricole 20/21 Ambiente, avvisi 22/23 Patronato Epaca 24/25 Fiscale, avvisi 27/28/30 Campagna Amica

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EDITORIALE Editoriale

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LA CRISI DEL LATTE E L’EUROPA: IL MODERNO PONZIO PILATO E’ un periodo difficile per le imprese agricole. I prezzi dei prodotti non pagano i costi di produzione. Vale per il latte, ma anche per i suini, i bovini, i cereali ed ora anche per il pomodoro, visto come sta andando la trattativa per la definizione del prezzo con la parte industriale. L’Europa di fronte all’emergenza – come purtroppo capita sempre più spesso – gira la faccia dall’altra parte. Il nostro Presidente Moncalvo ha detto che si comporta come Ponzio Pilato. E quando interviene lo fa in ritardo e sbagliando dichiarazioni e provvedimenti. Lo ha fatto aprendo le porte alle importazioni di olio d’oliva dalla Tunisia a dazio zero, oppure non intervenendo contro l’Inghilterra che da tre anni a questa parte mette il bollino rosso a prodotti lattiero caseari e salumi (innanzitutto quelli di casa nostra) perché farebbero male alla salute, e il bollino verde alle bibite a base di soda e colorate sinteticamente. Oppure, ancora, discute della crisi della zootecnia europea e partorisce l’aumento dell’ammasso per polvere di latte e burro, produzioni tipiche di alcuni paesi del Nord Europa che continuano a produrre eccedenze per gli ammassi e non per il mercato come invece facciamo noi. La politica europea si dimostra incapace sull’agricoltura come sui migranti. Nel nostro Paese in molti hanno perso l’orientamento e spesso la ragione. Noi non ci facciamo trascinare in questa confusione: il problema del latte non si risolve ammazzando le vacche nel nostro Paese, ma introducendo la trasparenza con la benedetta indicazione dell’origine in etichetta. C’è da domandarsi perché la Francia ha avuto l’autorizzazione per l’etichettatura e il nostro Paese ancora no! E’ una battaglia durissima, ma in prospettiva è solo questa che ci farà stare IL

in piedi con le nostre forze. Per questo continuiamo a “scendere in piazza” come abbiamo recentemente fatto per denunciare a Bari l’invasione di grano duro straniero che diventa pasta italiana, o a Catania per denunciare l’invasione di olio tunisino per diventare olio italiano, o qualche mese fa bloccando il Brennero e la piattaforma Galbani per denunciare la medesima cosa sul latte.

Latte: il problema non si risolve ammazzando le vacche in Italia, ma con l’origine in etichetta Le crisi, e quella attuale è feroce, sono sempre un “pugno nello stomaco” alla realtà. Ci costringono ad interrogarci non solo sulle nostre capacità imprenditoriali, ma su chi siamo come persone, su cosa ci appoggiamo per andare avanti. Solo uomini con una tenacia, valori e ideali come quelli che dimostrano i nostri soci, sono capaci di resistere. E continuano a farlo perché guai a dimenticare che il cambiamento è alla nostra portata, lo stiamo costruendo, e sarà molto positivo se sapremo essere freddi e capaci di leggere correttamente quel che sta accadendo. Il latte – senza dimenticare il resto – continua ad essere il problema in una provincia come la nostra e sulla soluzione di questo problema si gioca quasi tutto. In queste settimane abbiamo assistito paradossalmente ad una inversione di priorità delle emergenze: dal prezzo del latte, sceso ormai a livelli insostenibili, siamo passati al problema del CREMONESE

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collocamento del latte disdettato dalle industrie, per il quale abbiamo messo in campo uno sforzo straordinario. Eppure ci vorrebbe poco per evitare questo problema: basterebbe allentare le importazioni di latte straniero e sostituirlo con quello delle nostre stalle, ma per far questo ci vorrebbe qualcuno che vuol veramente bene all’Italia.

Il cambiamento è alla nostra portata. Ci voleva poco per evitare le disdette: diminuire le importazioni! E’ di questi giorni l’invio dei contratti da parte delle industrie (e qui non c’è differenza: si comportano allo stesso modo straniere e italiane) agli allevatori: non c’è negoziazione, c’è l’imposizione di un prezzo, peraltro spesso ancorato ai livelli europei! Prendere o lasciare, altrimenti il latte resta nelle stalle. Non si può andare avanti così ed è per questo che si attende un provvedimento legislativo che non esponga a ritorsioni gli allevatori e lasci in capo alla rappresentanza il diritto di denunciare e invalidare contratti e comportamenti che non sono di un paese civile che continua a ripetere che l’agroalimentare è un comparto decisivo per l’Italia. Occorre anche che la cooperazione giochi un ruolo supplementare. E’ necessario che si impongano (come stiamo ottenendo) criteri oggettivi nella definizione dei prezzi delle Dop, da parte degli industriali, ancorandoli ai prezzi di vendita dei prodotti finali. Si parla tanto e a sproposito dei diversi piani per contenere le produzioni. Qualcuno annuncia piani fantasiosi per abbattere le vacche. Ma cosa sarebbe il nostro paese, ed alcune aree in particolare, se penalizzassimo ancora la zootecnia da latte italiana? Attenzione: qualcuno vorrebbe proprio farci arrivare lì! Con che latte faremmo il Grana e il Parmigiano? Cosa sarebbe di noi se dovessimo ulteriormente aumentare la nostra dipendenza dall’estero? Anche i bambini capiscono che sono quelli che provocano questi squilibri produttivi a dover risolvere il problema che hanno causato. Se i Paesi del centro nord Europa fanno il 130% del loro fabbi-

EDITORIALE sogno e l’Italia solo il 60%, chi deve cambiare? Ci vuole uno scatto di reni del nostro Paese che deve crescere in autorevolezza e che non può aspettare ancora a lungo l’introduzione dell’obbligatorietà dell’origine. Ci vuole un cambiamento culturale da parte di quegli industriali italiani, che purtroppo ancora non vediamo, e che faticano a capire che il latte e gli allevatori italiani dovrebbero coccolarli – soprattutto in vista della trasparenza in etichetta che farà pendere la preferenza dei consumatori su latte e formaggi realmente italiani – anziché violentarli come fanno adesso. Il mondo cambia, ne siamo certi. E’ una vittoria di Pirro quella di chi pensa di godere facendo bilanci pagando meno il latte agli allevatori. Guarda caso c’è una domanda alla quale gli industriali non rispondono mai ed è questa: chi si è intascato i 10 centesimi che sono stati tolti dalle tasche degli allevatori, stante che i prezzi al consumo di latte, mozzarella, yogurt, ecc. non sono scesi (almeno così considerevolmente) nel corso dell’ultimo anno e mezzo? Ce ne accorgeremo leggendo i bilanci 2015 di chi trasforma e vende latte e formaggi …

Chi si è messo in tasca i 10 centesimi sottratti agli allevatori se non sono calati i prezzi al consumo? Resistiamo quindi con tutte le forze, perché il mondo non finisce oggi. Ci toglieremo delle soddisfazioni. Da parte nostra non perderemo una sola occasione – come stiamo facendo – per la vera e propria battaglia a difesa del made in Italy e per permettere alle aziende di andare avanti. Questa battaglia la si fa tutti i giorni nelle istituzioni e nelle piazze, scontrandosi con i poteri forti (l’abbiamo visto a Ospedaletto Lodigiano, al Brennero e recentemente a Catania e Bari, lo faremo in tutti capoluoghi regionali da qui a luglio). E chi la può fare se non noi? Non certo chi osserva e fa qualche comunicato che nessuno riprende. I nostri Soci sanno che se oggi risparmiamo sull’Irap, sull’Iva, sull’Imu, se a breve incasseremo i 25 milioni di euro IL

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Paolo Voltini Presidente Coldiretti Cremona

del pacchetto latte, se fino a febbraio il latte è stato pagato 36 centesimi, se è stata sottoscritta la moratoria sui mutui, se avremo più gasolio agevolato, se nel Psr lombardo i soldi potranno anche sostenere le industrie agroalimentari a condizione che utilizzino prodotto italiano, sanno che tutto ciò è frutto della forza e della autorevolezza di Coldiretti. I nostri Soci sanno anche che stiamo lottando perché i soldi della Pac arrivino in fretta, perchè il Psr lombardo possa essere cambiato nelle cose (pensiamo ai giovani e agli investimenti) che non vanno, perché non si sprechi ancora terra con opere inutili (Cremona-Mantova, canale navigabile), perché l’acqua irrigua costi di meno, risparmiando sui costi di gestione dei consorzi, perché le nutrie possano essere eliminate, ecc.

La svolta avverrà quando saranno spazzati via gli “imbroglioni” che vendono prodotti stranieri con il tricolore Non basta, lo sappiamo, perché la luce completa si vedrà solo spazzando via “imbroglioni” che trasformano prodotti stranieri che vendono poi con marchi e a prezzi italiani. Ma l’errore più grave che chi lavora tutti i giorni può fare è perdere la speranza, non quella finta, ma quella che poggia su certezze e ha una meta cui approdare.


Sabato 2 aprile 2016, ore 9,00 Udine, via Trento, Teatro Nuovo Giovanni da Udine

TORNA LA GUERRA DEL LATTE ALLEVATORI IN PIAZZA A UN ANNO DALLA FINE DELLE QUOTE Ad un anno dalla fine delle quote torna la guerra del latte con migliaia di allevatori della Coldiretti, che con trattori e mucche al seguito lasciano le campagne per difendere il lavoro, gli animali, le stalle, i prati e i pascoli custoditi da generazioni. Di fronte ad una crisi senza precedenti, gli allevatori italiani si sono dati appuntamento sabato 2 aprile 2016, dalle 9.00, in Via Trento 4, di fronte al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, a Udine in Friuli che è la porta di ingresso in Italia di centinaia di milioni di chili di latte stranieri, anche come trasformati e semilavorati industriali, che vengono spacciati con l’inganno come Made in Italy. Ci sarà anche la pronipote della mucca “Onestina”, simbolo della battaglia per il Made in Italy degli allevatori che chiedono di continuare a mungere con un prezzo giusto ed onesto. Con gli allevatori ci saranno il Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo e l’intera Giunta Nazionale. E’ previsto l’arrivo di importanti ospiti istituzionali. Nell’occasione sarà presentato il Dossier “Quote latte, un anno dopo” che fotografa la difficile situazione della fattoria Italia, ma saranno anche smascherati gli inganni di cagliate e polveri che passano i confini per diventare mozzarelle e formaggi italiani e offerti consigli per acquisti consapevoli. Su twitter la mobilitazione può essere seguita con l’hashtag #stoconchimunge


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Moratoria dei debiti per le aziende Obiettivo raggiunto grazie al lavoro di Coldiretti “In una regione come la Lombardia dove il credito agricolo vale oltre 8 miliardi di euro, per i tre quarti in operazioni a lungo termine, l’accordo sulla moratoria dei debiti con le banche, chiesta da Coldiretti, rappresenta un’importante boccata di ossigeno per le nostre aziende, a partire da quelle del comparto zootecnico, che stanno vivendo una crisi di dimensioni epocali” così Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia, ha commentato la firma dell’accordo fra ABI e Mipaaf per la moratoria di 30 mesi dei debiti bancari degli allevatori italiani. L’accordo prevede la sospensione dei pagamenti dei mutui, attraverso le misure del Fondo latte per la ristrutturazione dei debiti degli allevatori del Ministero e l’Accordo per il Credito 2015. Il protocollo prevede anche che le banche aderenti possano offrire condizioni migliorative rispetto a quelle previste dall’intesa Mipaaf-Abi. Le imprese che non accedono ai benefici del Fondo Latte, anche appartenenti ad

altri comparti del settore agroalimentare, possono comunque ottenere la sospensione del pagamento della quota capitale delle rate di mutuo, secondo quanto previsto dall’Accordo per il Credito 2015 o alle condizioni migliorative che sono in via di definizione da parte del Ministero con le singole banche. “Il crollo delle quotazioni dei prodotti agricoli – spiega Ettore Prandini – mette a rischio migliaia di posti di lavoro ed è quindi importante che vengano percorse tutte le strade per aiutare le imprese del settore”. In Lombardia sono oltre 20 mila le realtà agricole, di cui quasi 5 mila impegnate in un comparto come quello del latte che contribuisce al 40% di tutta la produzione nazionale. Negli ultimi 5 anni – stima Coldiretti Lombardia – almeno il 10% delle aziende che hanno rapporti di credito bancario hanno valutato o richiesto l’allungamento del periodo di ammortamento del finanziamento per gestire meglio equilibri di bilancio, messi sempre più a rischio dalla crisi dei prezzi alla stalla.

IL PSR E L’AGRICOLTURA CREMONESE UN PRIMO BILANCIO

VENERDÌ 1 APRILE 2016 - ORE 20.45 GRUMELLO CREMONESE ED UNITI

Sala Conferenze di Cascina Castello, Via Roma 2 Intervengono: PAOLO VOLTINI Presidente Coldiretti Cremona ETTORE PRANDINI Presidente Coldiretti Lombardia GIANNI FAVA Assessore Agricoltura Regione Lombardia Nell’ambito della Fiera Regionale Agricola di Primavera IL

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Più carburante agevolato per le aziende agricole ok del Mipaaf alla richiesta di Coldiretti Più carburante ad accisa agevolata per le aziende agricole. Accogliendo le richieste della Coldiretti, il Ministero delle Politiche agricole ha emanato un decreto con le nuove tabelle in cui sono indicati i quantitativi di gasolio che le Regioni devono assegnare alle imprese dall’anno in corso, ampliando notevolmente il novero sia delle colture che delle singole operazioni colturali prese in considerazione a tal fine. Il provvedimento, emanato dopo essere stato pienamente condiviso da tutte le Amministrazioni regionali, cancella di fatto i tagli disposti dalle leggi di stabilità 2014 e 2015, che avevano portato a una diminuzione complessiva del 23 per cento delle assegnazioni di carburante “agevolato” alle imprese agricole rispetto a quelle ottenute fino al 2013. Non solo. Le nuove tabelle, valide su tutto il territorio nazionale, sono in molti casi addirittura migliorative rispetto alla situazione precedente i tagli, garanten-

do quantitativi più congrui rispetto alle reali esigenze delle imprese agricole operanti nei diversi comparti, come richiesto dalla Coldiretti. Ma vediamo alcuni esempi. Per le operazioni di aratura e zappatura dei cereali autunno-vernini (grano, orzo, ecc.) si passa dai 46 litri ad ettaro del 2015 ai 70 del 2016, mentre per l’erpicatura il contingente agevolato sale da 15 litri a 25 litri. Resta comunque salva la potestà delle Regioni di procedere ad assegnazioni suppletive di carburante agricolo in presenza di specifiche esigenze territoriali, emergenze climatiche, fitopatie o peculiarità colturali locali. Il decreto, sottolinea Coldiretti, è stato pubblicato il 1° marzo in Gazzetta Ufficiale ed ha validità dal primo gennaio 2016. Dunque, le imprese agricole che tra gennaio e febbraio di quest’anno hanno già chiesto e ottenuto dalle Regioni di competenza il gasolio agevolato, asse-

gnato sulla base dei vecchi parametri, possono chiedere l’integrazione della differenza, in quanto sono applicabili le nuove tabelle.

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DIFESA MADE IN ITALY

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UE, subito l’origine degli alimenti in etichetta!!! La Francia ottiene l’autorizzazione, ora obbligo anche in Italia!

“Due prosciutti su tre, venduti come italiani, provengono da maiali allevati all’estero. Lo stesso vale per tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro, che sono stranieri senza indicazione in etichetta, come pure la metà delle mozzarelle e il concentrato di pomodoro dalla Cina. La situazione è insostenibile. Con forza, condividiamo e supportiamo la richiesta del Presidente nazionale di Coldiretti, Roberto Moncalvo, che ha ribadito la necessità di introdurre senza esitazione in Italia l’obbligo di indicare in etichetta l’origine degli alimenti. E’ l’unica strada per difendere il diritto dei cittadini di poter scegliere prodotti autenticamente italiani e nel contempo dare alle aziende agricole italiane il giusto valore per l’eccellenza che producono”. E’ quanto evidenzia Paolo Voltini, Presidente di Coldiretti Cremona, nel commentare l’autorizzazione concessa dall’Unione Europea alla Francia di introdurre un sistema di etichettatura di origine per carne e latte contenuti nei prodotti trasformati. La battaglia condotta da anni dalla Coldiretti in Italia e in Europa per la distintività e la trasparenza è stata raccolta dal Governo francese al quale è stata concessa l’autorizzazione dalla Commissione europea sulla base del regolamento comunitario N.1169 del 2011 entrato in vigore il 13 dicembre del 2014 che - spiega la Coldiretti consente ai singoli Stati Membri di introdurre norme nazionali in materia

di etichettatura obbligatoria di origine geografica degli alimenti qualora i cittadini esprimano in una consultazione parere favorevole in merito alla rilevanza delle dicitura di origine ai fini di una scelta di acquisto informata e consapevole. “Un’iniziativa che si è svolta in Italia, con il 96,5 per cento degli italiani che ha chiesto l’indicazione dell’origine, nella consultazione pubblica online sull’etichettatura dei prodotti agroalimentari condotta dal Ministero delle Politiche Agricole. Un risultato che non lascia spazio a equivoci ed impegna le Istituzioni nazionali a introdurre l’etichetta dove ancora manca, dai formaggi ai salumi, dalle conserve ai succhi di frutta fino al latte a lunga conservazione” rimarca Tino Arosio, Direttore di Coldiretti Cremona. La situazione di crisi sta assumendo toni drammatici per gli allevamenti italiani con le quotazioni per i maiali nazionali destinati ai circuiti a denominazione di origine (Dop) che sono scesi al di sotto della linea di 1,20 centesimi al chilo che non coprono neanche i costi della razione alimentare, per non parlare del prezzo del latte che con il venir meno degli accordi rischia ora di essere in balia delle inique offerte dell’industria. In un momento difficile per l’economia dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza – evidenzia Coldiretti – nel sottolineare che l’ob-

bligo di indicare in etichetta l’origine è una battaglia storica della Coldiretti che con la raccolta di un milione di firme alla legge di iniziativa popolare ha portato all’approvazione della legge n.204 del 3 agosto 2004 grazie alla quale è diventato obbligatorio indicare in etichetta la provenienza del latte fresco e quella della passata di pomodoro in Italia. Da allora molti risultati sono stati ottenuti anche in Europa, ma l’etichetta resta anonima per quasi la metà della spesa, dai formaggi ai salumi, ai succhi di frutta, dalla pasta al latte a lunga conservazione, dal concentrato di pomodoro ai sughi pronti fino alla carne di coniglio. A livello comunitario il percorso di trasparenza è iniziato dalla carne bovina dopo l’emergenza mucca pazza nel 2002, mentre dal 2003 è d’obbligo indicare varietà, qualità e provenienza nell’ortofrutta fresca. Dal primo gennaio 2004 c’è il codice di identificazione per le uova e, a partire dal primo agosto 2004, l’obbligo di indicare in etichetta il Paese di origine in cui il miele è stato raccolto. L’Italia sotto il pressing della Coldiretti ha fatto scattare il 7 giugno 2005 l’obbligo di indicare la zona di mungitura o la stalla di provenienza per il latte fresco e il 17 ottobre 2005 l’obbligo di etichetta per il pollo Made in Italy per effetto dell’influenza aviaria mentre a partire dal 1° gennaio 2008 l’obbligo di etichettatura di origine per la passata di pomodoro.

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PSR 2014/2020 Misura 10.1 Pagamenti per impegni agroclimatico-ambientali La Direzione Generale Agricoltura di Regione Lombardia ha approvato il bando Paolo Alloni per l’anno 2016 della misura 10 sotResp. Provinciale tomisura 10.1 “Pagamenti per impegni Servizi Tecnici agro climatico ambientali”. Le domande di aiuto vanno presentate a partire dal 31/3/2016 entro il 15/05/2016. Tra le sottomisure più interessanti segnaliamo l’operazione 10.1.01 “produzioni agricole integrate” e l’operazione 10.1.04 “agricoltura conservativa”. PRODUZIONI AGRICOLE INTEGRATE Viene finanziato l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari e dei fertilizzanti attraverso il rispetto di disciplinari di produzione integrata che favoriscono la riduzione dell’impiego di tali prodotti. Gli impegni essenziali che le aziende agricole devono soddisfare sono i seguenti: - rispettare i disciplinari di produzione integrata - obbligo di taratura delle macchine utilizzate per i trattamenti fitosanitari, come specificato nel PAN al punto A.3.7 del decreto 22/01/2014 - farsi assistere da un consulente abilitato - acquistare i prodotti fitosanitari previa ricetta da parte di un consulente abilitato - mantenere l’inerbimento anche naturale dell’interfila negli impianti arborei - non utilizzare fanghi. Questi impegni devono essere applicati a tutta la superficie aziendale investita con le colture ammissibili e per tutta la durata dell’impegno. Gli impegni devono essere rispettati per 5 anni. Le imprese agricole associate ad un’Organizzazione di prodotto (OP) del settore ortofrutticolo possono aderire purchè le OP non abbiano attivato nel proprio piano operativo il corrispondente intervento PSR per la produzione integrata. Sono ammissibili le seguenti colture: riso, orticole, vite, altre colture arboree. La superficie minima di adesione è 1 ettaro e la domanda di pagamento può essere ridotta fino ad un

massimo del 15% della superficie richiesta con la domanda iniziale di aiuto. Contributo: • Colture orticole 485 euro/ettaro • colture arboree 600 euro/ettaro Tale premio viene ridotto in caso di aziende agricole associate a un’Organizzazione di Prodotto del settore Ortofrutticolo se nel piano operativo è finanziato il servizio di consulenza alle imprese associate. AGRICOLTURA CONSERVATIVA Rappresenta un sostegno alle imprese agricole che adottano per la prima volta tecniche di agricoltura conservativa. Vengono proposte due modalità: - minima lavorazione - semina su sodo Per la minima lavorazione gli impegni da rispettare sono: - divieto di lavorazione a profondità superiori a 20 cm per la minima, mentre deposito del seme nel terreno privo di lavorazione eccetto per una fascia di 8-10 su ogni fila per la semina su sodo - divieto di rimescolamento degli strati del terreno - mantenimento dei residui colturali - divieto di utilizzo dei fanghi. Sia per la semina su sodo che per la minima lavorazione può essere abbinata una cover crop estiva o autunno vernina, in questo caso il contributo riconosciuto sulla cover crops viene sommato a quello relativo alla tipologia di intervento. La durata della misura è di sei anni e la superficie richiesta con la domanda di pagamento può ridursi fino ad un massimo del 15% rispetto alla domanda iniziale. Contributo: • semina su sodo da agricoltura convenzionale 240 euro/ettaro • semina su sodo da minima lavorazione 55 euro/ettaro • minima lavorazione 185 euro/ettaro • cover crops 180 euro/ettaro Gli uffici sono a disposizione per fornire maggiori dettagli.

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PSR 2014-2020

Pubblicato il bando dell’operazione del PSR 3.1.01 “Sostegno agli agricoltori e alle associazioni di agricoltori che partecipano per la prima volta ai regimi di qualità” Le produzioni, oggetto di sostegno, sono quelle registrate in UE e riconosciute a livello nazionale, ottenute sul territorio della Regione Lombardia, secondo i requisiti previsti dai “REGIMI DI QUALITÀ” di seguito indicati: • Agricoltura Biologica • Prodotti agroalimentari registrati come Denominazione d’Origine Protetta (DOP), Indicazione Geografica Protetta (IGP), Specialità Tradizionale Garantita (STG) • Vini registrati come Denominazione d’Origine Controllata (DOC), Denominazione d’Origine Controllata Garantita (DOCG), Indicazione Geografica Tipica (IGT) • Sistema Qualità Nazionale per la zootecnia (SQN ZOOTECNIA) riconosciuti dal Ministero politiche agricole alimentari e forestali Sistema Qualità Nazionale per la Produzione Integrata (SQNPI) Possono presentare domanda le aziende

che sostengono le spese dei controlli dovute agli Organismi di controllo, ai fini dell’accesso e partecipazione ai rispettivi regimi di qualità. Possono presentare domanda di sostegno le imprese agricole individuali e tutte le società agricole di persone, capitali o in forma di cooperativa, di seguito indicate come “aziende”, che hanno sede operativa e legale, sul territorio della Regione Lombardia e che sono titolari di un fascicolo aziendale a SISCO, presso la Regione Lombardia, che riporti l’indicazione precisa dell’indirizzo della sede legale e operativa, una email e la PEC attive e valide. Il sostegno è concesso per un periodo di 5 anni a partire dalla data in cui l’azienda partecipa per la prima volta al regime di qualità. Le spese ammissibili di seguito indicate, sostenute dall’azienda e dovute agli Organismi di Controllo, sono riferite all’anno solare. • costo d’iscrizione: sostenuto una sola

volta, al momento dell’ammissione al sistema di controllo; • costo annuale: quota corrisposta annualmente; • costo variabile: quota variabile in relazione alla quantità/superficie/ rischio della produzione assoggettata al controllo in quel determinato periodo. La spesa totale, e quindi il contributo, può corrispondere alla sommatoria delle tipologie sopra riportate. Sono inoltre ammissibili le spese relative ad analisi chimico/fisico/microbiologiche solo se previste dal disciplinare e dal relativo piano dei controlli applicato dall’Organismo di Controllo. Il contributo è pari al 100% della spesa sostenuta. L’importo non può essere inferiore a € 100 e superiore a € 3.000 all’anno, per beneficiario, indipendentemente dall’entità della spesa sostenuta e dal numero di regimi di qualità ai quali l’azienda partecipa per la prima volta.

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PIANO DI SVILUPPO RURALE 2014-2020 - OPERAZIONE 6.1.01

“Incentivi per la costituzione di nuove aziende da parte di giovani agricoltori” Ricordiamo che è stato pubblicato il bando del Psr che incentiva la costituzione di nuove aziende agricole da parte di giovani agricoltori. Di seguito indichiamo i principali elementi contenuti nel bando, segnalando che questa misura ha diverse scadenze per la presentazione delle domande, le prime delle quali erano fissate per il 29 gennaio e il 31 marzo. Va evidenziato che, per chi non fosse stato nella condizione di rispettare tali prime scadenze, c’è la possibilità di presentare successivamente la domanda, a partire dalla prossima scadenza, fissata per il 31 maggio. SOGGETTI RICHIEDENTI Possono presentare domanda i giovani agricoltori che si insediano per la prima volta in un’azienda agricola, in qualità di: a) titolare di una impresa individuale, b) rappresentante legale di una società agricola1 di persone, capitali o cooperativa. CONDIZIONI PER LA PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA I soggetti richiedenti di cui al paragra-

fo 3, alla data di presentazione della domanda di premio devono: 1) essere giovani agricoltori di età compresa tra i 18 anni compiuti e i 40 anni non ancora compiuti; 2) avere iniziato l’insediamento per la prima volta in un’azienda agricola non più di 12 mesi prima della data di presentazione della domanda; 3) condurre un’azienda agricola con una dimensione economica, in termini di Produzione Standard, compresa tra € 18.000 e € 200.000; 4) risultare agricoltori in attività, entro 18 mesi dalla data di inizio del primo insediamento; 5) possedere un’adeguata conoscenza e competenza professionale, che si intendono acquisite dai soggetti che, in alternativa, abbiano: a) conseguito un titolo di studio di livello universitario o di scuola superiore secondaria in campo agrario, veterinario o in scienze naturali; b) esercitato l’attività agricola, per almeno 2 anni, come coadiuvante familiare o lavoratore agricolo, attestata dal versamento

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dei contributi agricoli dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS); Tali requisiti devono essere posseduti alla data di presentazione della domanda di finanziamento o essere acquisiti nei 36 mesi successivi dalla data di concessione del sostegno e comunque entro la data di completamento del Piano aziendale di cui al successivo punto 7); 6) possedere l’attestato della qualifica di imprenditore agricolo professionale (IAP), anche sotto condizione, rilasciato dall’Amministrazione competente; 7) presentare un Piano aziendale per lo sviluppo dell’attività agricola; 8) insediarsi in qualità di titolare o legale rappresentante, assumendo tutte le decisioni organizzative e gestionali e la responsabilità di tutte le obbligazioni relative alla gestione dell’impresa o della società, in coerenza con l’articolo 2, comma 1 del Regolamento (UE) n. 807/2014. Nel caso di insediamento nell’ambito di una società di persone, tutti i partecipanti alla società devono:


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a) possedere i requisiti di cui ai precedenti punti 1), 2), 4) e 5); b) esercitare congiuntamente il controllo dell’azienda; c) non avere già beneficiato di un sostegno comunitario o nazionale per l’insediamento dei giovani agricoltori. 9) insediarsi in una nuova impresa che non deriva dalla suddivisione, successiva al 01.01.2014, nella conduzione, tra coniugi, soggetti parenti fino al 2° grado (1° grado: Genitori – figli; 2° grado: Nonni – nipoti) o affini fino al 2° grado (Fratelli – sorelle), di un’azienda preesistente. IMPORTO DEL PREMIO L’importo del premio per il giovane agricoltore che si insedia in azienda agricola ubicata in zone non svantaggiate è pari € 20.000. In caso di impresa/società agricola della quale assumono congiuntamente la titolarità due o più giovani agricoltori, l’importo del premio per l’azienda/società non può comunque superare i limiti di cui sopra. QUANDO PRESENTARE LA DOMANDA La possibilità di presentare la domanda si è aperta dal 22 dicembre 2015 e prosegue fino alle ore 12,00 del 29 dicembre 2017. Tuttavia, al fine dell’istruttoria delle domande e della redazione delle graduatorie, la presentazione delle domande è suddivisa in otto periodi, come indicato nella seguente tabella: Periodo Apertura Chiusura

I 22/12/15 29/01/16

II 30/01/16 31/03/16

III 01/04/16 31/05/16

IV 01/06/16 15/09/16

V 16/09/16 18/01/17

VI 19/01/17 06/04/17

VII 07/04/17 06/09/17

VIII 07/09/17 29/12/17

La domanda s’intende presentata con l’avvenuta assegnazione del protocollo da parte della Regione Lombardia, generato dal sistema informativo. Gli uffici sono a disposizione per fornire maggiori dettagli.

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TERRITORIO

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Incontri rivolti ai Soci, grande partecipazione

Con grandissima partecipazione dei Soci si sono svolti gli incontri promossi da Coldiretti Cremona sul territorio, con gli interventi del Presidente Paolo Voltini e del Direttore Tino Arosio e con le relazioni dei tecnici di Coldiretti e Impresa Verde Cremona. L’intento era fare il punto sull’azione sindacale fin qui condotta, dalla ‘partita’ del prezzo del latte alle preoccupazioni legate al tema acqua, dal nuovo corso avviato con il Consorzio Agrario Cremona alle iniziative messe in campo per tutti i comparti dell’agricoltura. Nel contempo, con la presenza dei funzionari,

si è garantito alle aziende l’aggiornamento nelle materie tecnica, fiscale, lavoristica, ambientale. Inaugurati dall’affollato convegno “Il futuro della zootecnia”, proposto a Rivolta d’Adda nell’ambito della Fiera di Sant’Apollonia, gli incontri si sono svolti a Rivarolo del Re, Cremona e Soresina, per proseguire a Crema. Nel mese di aprile, gli appuntamenti ripartono da Fieragrumello, venerdì 1 aprile, ore 20.45, presso la sala convegni di Grumello Cremonese, nell’ambito della Fiera Regionale Agricola di Primavera.

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TERRITORIO

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Il futuro della zootecnia, incontro a Rivolta d’Adda bastano i numeri che attestano la continua chiusura delle stalle italiane. Coldiretti è stata protagonista, anche recentemente, di grandi battaglie ed importanti azioni tese a denunciare la situazione ed evidenziarne le cause, nonché le possibili vie d’uscita. Continuiamo nel nostro lavoro, a partire, come sempre, dal dialogo aperto e franco con le nostre aziende”. Il Presidente di Coldiretti Lombardia Ettore Prandini ha evidenziato, con chiarezza, le difficoltà della zootecnia lombarda, ha ripercorso la battaglia sul prezzo del latte, non ha taciuto la preoccupazione per gli scenari futuri, ha sottolineato la denuncia contro chi favorendo il finto made in Italy (a partire dall’importazione di fiumi e montagne di prodotto anonimo destinato ad essere spacciato per italiano) determina la chiusura delle nostre stalle, ribadendo con determinazione l’impegno di Coldiretti a difesa delle imprese e della nostra zootecnia.

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Grandissima presenza a Rivolta d’Adda, per l’incontro “Il futuro della nostra zootecnia”, organizzato da Coldiretti Cremona, con Ettore Prandini, Presidente Coldiretti Lombardia e Vicepresidente nazionale, e Paolo Voltini, Presidente Coldiretti Cremona. L’appuntamento, inserito nel calendario della Fiera di Sant’Apollonia 2016, ha preso il via con il saluto del Sindaco di Rivolta d’Adda Fabio Calvi, che ha avuto parole di grande stima per l’agricoltura italiana rappresentata da Coldiretti e per il lavoro degli agricoltori “base del vero Made in Italy”. Dichiarati aperti dal Direttore di Coldiretti Cremona Tino Arosio, i lavori hanno preso avvio con l’introduzione di Paolo Voltini. “In una zona fortemente vocata alla produzione di latte e alla suinicoltura, abbiamo voluto dedicare questa serata all’incontro con Prandini e con i nostri allevatori – ha detto Voltini –. La situazione non è semplice e a testimoniarlo


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DIFESA MADE IN ITALY

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Fondi UE

Bene lo stop della Lombardia sulle risorse a industrie che fanno finto Made in Italy “I fondi europei del Psr vadano alle aziende agricole italiane e lombarde e alle industrie cooperative che operano con vera materia prima italiana e non a quelle realtà industriali che usano materia prima straniera e poi spacciano i propri prodotti per Made in Italy. E’ un bene che la Lombardia abbia scelto una linea chiara in tal senso” così Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia, ha commentato la presa di posizione dell’assessore regionale all’agricoltura Gianni Fava che ha annunciato lo stop dei fondi del Psr a quelle industrie che usano materia prima straniera. “I fondi europei del Psr – spiega Prandini – sono destinati alle aziende agricole dei singoli Stati assegnatari e non si vede perché debbano essere usati da industrie che poi favoriscono le produzioni agricole di altri Paesi danneggiando gli italiani sia sul fronte della produzione che su quello

della vendita di prodotti che rispetto al Made in Italy hanno magari solo il nome o lo stabilimento”. Fava ha annunciato che “la Lombardia non metterà a disposizione risorse per chi trasforma latte francese o estero e non ritira quello delle nostre aziende zootecniche”. Anche perché in Lombardia sono oltre 20mila le realtà del settore zootecnico, di cui quasi 5mila impegnate in un comparto come quello del latte che contribuisce al 40% di tutta la produzione nazionale. Secondo Prandini è ora di dare un’accelerazione al processo di identificazione dell’origine in etichetta perchè “il consumatore deve essere messo in grado di scegliere con informazioni trasparenti, complete e soprattutto leggibili”. Visto che quasi la metà della spesa è anonima per colpa della contraddittoria normativa comunitaria che obbliga a indicare la provenienza nelle etichette per la

carne bovina, ma non per i prosciutti, per l’ortofrutta fresca ma non per quella trasformata, per le uova, ma non per i formaggi, per il miele ma non per il latte o per la pasta. Il risultato è che gli inganni del finto Made in Italy sugli scaffali riguardano un pacco di pasta su tre, due prosciutti su tre venduti come italiani, ma provenienti da maiali allevati all’estero, ma anche tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro e la metà delle mozzarelle. Il fenomeno dell’italian sounding di matrice italiana, che importa materia prima dai paesi più svariati, la trasforma e ne ricava prodotti che successivamente vende come italiani senza lasciare traccia, danneggia e incrina il vero Made in Italy e si va a sommare alla contraffazione dei nostri prodotti agroalimentari nel mondo che ha superato il fatturato di 60 miliardi di euro.

Promosso dalla Biblioteca e dall’Amministrazione Comunale di Pescarolo ed Uniti

Venerdì 27 maggio, alle ore 20.30 presso la Sala Camozzi della Cassa Padana di Pescarolo ed Uniti

“Leggiamo insieme le etichette”

Incontro con il dott. Lorenzo Bazzana

Area Economica Confederazione Nazionale Coldiretti IL

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SINDACALE

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Giovanni Cremonesi nominato Direttore di Coldiretti Piacenza

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Giovanni Cremonesi Direttore Coldiretti Piacenza

Cari soci, amici, compagni di viaggio, motivo di soddisfazione ed orgoglio non di Zona, ed in particolare il Mio segredopo quasi 15 anni trascorsi insie- solo per me, ma per tutto il sistema. tario di zona Gigi Bonzanini, e a tutti i me, la Confederazione ha ritenuto di Un doveroso e sentito ringraziamento colleghi con cui in questi anni abbiamo darmi fiducia, con la proposta contribuito a far crescere questa al Consiglio della Federazione di nostra Coldiretti Cremona che in Piacenza di affidarmi la direzioquesti ultimi anni ha ritrovato il ne di questa importante realtà. posizionamento che merita nelle Insieme a tutti voi ho avuto l’opdinamiche economiche, politiportunità di accrescere le mie che e sindacali della provincia. professionalità ed è con profonRicordo le recenti esperienze da gratitudine che mi accingo legate al progetto di rigeneraad assumere questo prestigioso zione della federazione provinincarico. ciale con il rinnovo del consiPorto con me, in questa nuova glio direttivo che ha restituito esperienza, il bagaglio umano e alla nostra organizzazione una professionale di risorse che ho governance all’altezza delle acquisito in questi anni e che aspettative, all’importante risulcon ciascuno di Voi ho condiviso tato conseguito nell’ambito del in questi anni. Consorzio Agrario. Lascio con un po’ di dispiaSono certo che il processo di cere l’incarico che Presidenza crescita non sia che all’inizio e Passaggio del testimone tra Massimo Albano, chiamato alla e Direzione mi hanno affidato che dirigenza e struttura portedirezione di Coldiretti Brescia, e Giovanni Cremonesi, dal 1° lo scorso febbraio e che mi ha ranno l’organizzazione a livelli marzo alla guida di Coldiretti Piacenza. permesso di allargare i miei orizdi vera eccellenza, nel rispetto e A Cremonesi vanno le congratulazioni del Presidente Voltini, zonti al di là delle zone di Crema nell’interesse della vera agricoldel Direttore Arosio, della nostra Dirigenza e Struttura, per e Casalmaggiore dove ho avuto tura cremonese. l’importante incarico ricevuto, con un grande in “in bocca al lupo” per un proficuo lavoro tutto nel segno della difesa e promodo di conoscere ed apprezzaInfine, nel ripercorrere il passato mozione della nostra agricoltura. re le eccellenze della nostra protrascorso insieme, un ricordo va vincia, ma nel contempo accolgo agli amici Domenico e Silvana questo nuovo incarico con l’entusiasmo va al Presidente Paolo Voltini con la che ci hanno lasciato ed il cui ricored il desiderio di fare bene per il futuro sua Giunta e al Direttore Tino Arosio do mi accompagnerà in questa nuova dell’agricoltura e di Coldiretti, certo che che per primi hanno dimostrato fiducia grande esperienza. questa mia crescita professionale sia nei miei confronti, agli amici Segretari Grazie di cuore a tutti.

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DATORI DI LAVORO

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Dal 12 marzo 2016 dare le dimissioni è più complesso Come già anticipato, vi ricordiamo che dal 12 marzo le dimissioni e la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro sono efficaci solo se presentate telematicamente con la nuova procedura di cui al Decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 15 dicembre 2015. Come precisato dal Ministero del Lavoro la nuova procedura non si applica però: 1) ai rapporti di lavoro domestico; 2) nei casi in cui il recesso interviene nelle sedi c.d. “protette”; 3) al recesso durante il periodo di prova; 4) nei casi di dimissioni o risoluzioni consensuali del rapporto di lavo-

ro presentate dalla lavoratrice nel periodo di gravidanza o dalla lavoratrice/lavoratore durante i primi tre anni di vita del bambino, che vanno convalidate presso la DTL competente; 5) ai rapporti di lavoro marittimo; 6) ai rapporti di lavoro alle dipendenze delle Pubbliche Amministrazioni. La procedura è piuttosto complessa e articolata, con diversi passaggi che prevedono la preventiva registrazione del lavoratore sul sito del Ministero del Lavoro e dell’Inps, il rilascio delle credenziali di accesso e del pin identificativo e la successiva compilazione online del modello telematico.

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Ricordiamo inoltre che il lavoratore, entro sette giorni dalla data di trasmissione del modulo, potrà ravvedersi, revocando le proprie dimissioni e la risoluzione consensuale. Dall’entrata in vigore del Decreto, le dimissioni rassegnate con modalità diverse da quelle telematiche sono inefficaci per cui, in tal caso, il datore di lavoro dovrà invitare il lavoratore a compilare il modulo nella forma e con le modalità telematiche previste dalla nuova disciplina. Invitandovi fin d’ora a prestare la massima attenzione, i nostri uffici sono come sempre a disposizione di tutti i Soci per qualsiasi chiarimento.

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SERVIZI TECNICI

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Assicurazioni agricole

Prima della stipula bisogna fare il “P.A.I.” Le aziende agricole che assicurano le produzioni aziendali dalle possibili avversità atmosferiche (e non solo), possono ottenere un aiuto, con risorse comunitarie e nazionali prefissate per i prossimi anni, riservate alle imprese del settore agricolo, accedendo all’assicurazione agevolata, ovvero con costo ridotto in ragione del supporto e sostegno comunitario e nazionale. Con la programmazione del nuovo Piano di Sviluppo Agricolo Nazionale, sono state introdotte misure per la gestione di diversi fondi operanti a sostegno delle aziende che intendono assicurarsi: Assicurazioni del raccolto, degli animali e delle piante, già operative e disponibili per le imprese interessate; Fondi di mutualità e Fondi per la stabilizzazione del reddito, che saranno resi operativi nei prossimi anni. La novità di quest’anno è rappresentata

dal fatto che prima di stipulare una polizza agevolata deve essere predisposto il cosiddetto PAI, il “piano assicurativo individuale”, che rappresenta per l’agricoltore una manifestazione di interesse alla partecipazione al sistema assicurativo agevolato, che consentirà l’accesso, anche per il tramite dei Consorzi di Difesa, ad un aiuto pari al 65% della spesa ammissibile per tutte le polizze che dimostreranno di posseder i requisiti minimi di accesso. Altra novità importante e che occorre evidenziare, è che il PAI dovrà contenere i dati delle produzioni effettivamente realizzate dall’azienda, in maniera da calibrare una polizza rispondente a quelle che sono le reali produzioni, e redditività, dichiarate e documentate dall’azienda stessa in sede di compilazione del Piano. Il sistema di calcolo terrà conto delle

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rese delle produzioni 2015 per assicurare i prodotti del 2016, e via via si costituirà un dato storico medio, che si prefigge di consentire alle singole aziende di operare sulla base delle reali ed effettive capacità produttive, superando le limitazioni ed incongruenza derivanti dall’applicazione di dati statistici medi a livello nazionale. Poiché è indispensabile compilare il proprio PAI prima della stipula del contratto assicurativo, occorre che gli agricoltori interessati predispongano alcuni passaggi: - aggiornare il fascicolo aziendale; - validare Piano Colturale 2016; - richiedere una nuova Scheda di Validazione, attendere che il fascicolo venga “inviato al SIAN“; - inserire il PAI. Per fare tutto quanto previsto occorre rivolgersi tempestivamente agli uffici zona che sono operativi per gli adempimenti del caso.


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SERVIZI TECNICI

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Varato il “Decreto effluenti” ecco le principali novità Andrea Ragazzini Servizi Tecnici

Il decreto DM 25 febbraio 2016, il cosiddetto “Decreto effluenti”, atteso da tutti gli agricoltori da più di un anno, ha visto finalmente la luce, con alcune novità - alcune più marginali altre più importanti - in termini di impatto positivo sulla gestione dei reflui zootecnici. Solo per citare la più importante novità, si sottolinea l’importanza di aver ridotto il periodo di divieto allo spandimento dei reflui invernale dagli attuali 90 a 60 giorni, migliorando così la gestione dei reflui ed evitando le condizioni di emergenza che si sono sempre verificate negli anni passati quando le precipitazioni piovose mettevano in

crisi gli stoccaggi delle aziende zootecniche. Questo decreto darà poi avvio alla stesura di una serie di norme regionali che porteranno al nuovo piano di azione nitrati e alla revisione delle aree vulnerabili. A margine ricordiamo anche la conferma da parte della commissione europea della possibilità per le aziende che ricadono in zona vulnerabile di poter aderire alla deroga nitrati potendo così spandere fino a 250 kg per ettaro di azoto di origine zootecnica dovendo però adempiere ad una serie di obblighi e impegni per poter usufruire di questa opportunità. Per ogni ulteriore informazione, Vi invitiamo a contattare i tecnici dei nostri uffici di zona.

Ambiente, meglio il concime naturale Ora vanno riviste le zone vulnerabili Meglio il concime naturale di quello chimico. Così le aziende agricole della Lombardia e del Piemonte che lo richiederanno potranno usare fino a 250 chili di fertilizzante zootecnico, contro i 170 permessi fino a oggi che dovevano essere poi integrati da un apporto chimico. La decisione è stata presa dalla Direzione generale dell’Ambiente della Commissione europea per il quadriennio 2016-2019 e vale per le regioni Lombardia e Piemonte. “Si tratta di un positivo passo avanti verso la revisione di quella mappa delle zone vulnerabili per la quale ci stiamo battendo da anni insieme alla Regione e del Ministero che non hanno mai fatto mancare il loro impegno in questi anni” spiega Ettore Prandini, Presidente di

Coldiretti Lombardia. La deroga “pro biologica” alla Direttiva Nitrati coinvolge ogni anno almeno 260 aziende zootecniche, ma sono oltre 500 quelle potenzialmente interessate alla sua applicazione. “Ma l’obiettivo finale – spiega Prandini - è una ridefinizione globale delle zone vulnerabili, considerato che le ultime ricerche scientifiche hanno spostato dal settore agricolo a quello residenziale il baricentro delle responsabilità dell’inquinamento da nitrati in diverse aree della pianura padana. Fino a poco tempo fa, per comodità e interesse, tutto o quasi veniva addebitato agli allevamenti zootecnici, sulla base di indagini vecchie di oltre 20 anni, mentre adesso si è visto che l’impatto

maggiore viene proprio da altre realtà”. Una nuova impostazione della mappa delle zone vulnerabili – spiega Paolo Voltini, Presidente di Coldiretti Cremona – è strategica per garantire la sopravvivenza di un comparto che, oltre al drammatico crollo dei prezzi alla stalla di carne e latte, deve fare fronte a costi crescenti compreso quello dei terreni aggiuntivi per rispettare i parametri della Direttiva Nitrati, tanto che negli ultimi 10 anni la Lombardia ha perso quasi 3 mila allevamenti da latte e circa 600 mila suini negli ultimi sette anni. Il tutto in una regione che vale la metà di tutte le cosce per prosciutti Dop prodotti in Italia, dove si produce il 40% per del latte italiano e che è la culla del Grana Padano.

Promosso dalla Biblioteca e dal Comune di Pescarolo ed Uniti Mercoledì 11 maggio, alle ore 20.30 presso la Sala Camozzi della Cassa Padana di Pescarolo ed Uniti “Le api operose: i prodotti dell’alveare e le loro proprietà” Incontro con l’apicoltore Esterina Mariotti e l’esperto apistico Irene Pavesi IL

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SERVIZI TECNICI

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GESTIONE RIFIUTI NELLE AZIENDE AGRICOLE INVIO MUD Si ricorda che il 30 aprile scade il termine per la presentazione telematica del MUD (modello unico dichiarazione ambientale). Le aziende agricole che producono rifiuti pericolosi (oli esausti, filtri dell’olio, batterie al piombo, contenitori di fitofarmaci, rifiuti potenzialmente infetti, ecc) e che hanno un volume d’affari superiore agli 8000 euro sono tenute alla presentazione del MUD e alla tenuta del registro di carico e scarico. Per ulteriori informazioni vi preghiamo di rivolgervi presso i nostri uffici di zona.

Modifica delle modalità di pagamento dei canoni idrici Regione Lombardia ha modificato le modalità con le quali sarà possibile, a partire già da quest’anno, pagare i canoni idrici dovuti per il prelievo di acqua da pozzi (irrigui, zootecnici, igienici e antincendio) e da corpi idrici superficiali. Vi ricordiamo che la scadenza per i pagamenti è stata fissata al 31 marzo 2016. I titolari di concessioni idriche di pozzi e di prelievi superficiali stanno ricevendo una lettera da parte della Regione Lombardia con la quale viene data comunicazione all’utente della scadenza del pagamento del canone, l’importo e le nuove modalità di pagamento. Non verrà più inviato in allegato il bollettino pagabile presso le Poste Italiane. Riportiamo per correttezza e completezza quanto comunicatoci dalla Regione Lombardia: “Rispetto allo scorso anno c’è una novità per quanto riguarda la modalità di pagamento, non viene più inviato un bollettino postale precompilato e non ci si avvale più del servizio di Poste Italiane. L’avviso di scadenza potrà essere pagato mediante il servizio di pagamento CBILL che consente il pagamento mediante i seguenti canali: • Internet banking o applicazione di Mobile Banking delle banche aderenti al servizio CBILL (consultabili al sito www.cbill. it) • Bancomat del Gruppo Intesa San Paolo (fruibile anche dai non correntisti) Alternativamente, è possibile presentare l’avviso di scadenza presso: • Sportelli di Intesa San Paolo, Banca Popolare di Sondrio, Unicredit • Tabaccai aderenti a Banca ITB (consultabili al sito www.bancaitb.it) Verranno applicati i diritti di riscossione secondo le tariffe previste dai singoli istituti di credito. Si segnala che non è possibile effettuare il pagamento presso gli sportelli di Poste Italiane. Il pagamento avviene mediante l’utilizzo di 3 numeri: 2 codici e l’importo da corrispondere, i codici sono chiaramente evidenziati nell’avviso. IL

1. il codice SIA che identifica l’Ente creditore (Regione Lombardia) 2. il codice CBILL che identifica il debitore (o meglio l’avviso di scadenza) 3. l’importo da corrispondere. Per eventuali chiarimenti in merito alle modalità di pagamento è possibile contattare un call center il cui numero è in calce all’avviso. Per chiarimenti di natura tecnica sono disponibili sul sito i riferimenti degli uffici regionali.

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LE MALATTIE PROFESSIONALI Milena Galli Responsabile Provinciale Patronato Epaca

Ci sembra opportuno evidenziare di seguito alcune malattie professionali piuttosto frequenti per le quali è possibile effettuare richiesta all’INAIL di indennizzo; coloro che ritengono di poter essere nelle condizioni per richiedere il beneficio potranno rivolgersi all’ufficio zona Coldiretti più vicino per la valutazione, anche attraverso una consulenza medica gratuita. ERNIA DISCALE E DISCOPATIE. Vengono riconosciute come malattia professionale nei confronti di coloro che sono impegnati in lavorazioni, svolte in modo non occasionale, che comportano movimentazione manuale carichi, mantenimento di posture incongrue e conduzione mezzi agricoli con elevate vibrazioni ed usura delle sospensioni: è il caso, ad esempio, di coloro che sono impegnati nella conduzione di trattori, cingoli e mezzi che espongono a sollecitazioni la colonna vertebrale TUNNEL CARPALE. La sindrome del tunnel carpale viene riconosciuta come malattia professionale nei confronti di coloro che sono impegnati in lavorazioni, svolte in modo non occasionale, che comportano movimenti ripetuti, mantenimento di posture incongrue e impegno di forza, utilizzo di mezzi che espongono a vibrazioni (decespugliatore anche conduzione mezzi): è il caso, ad esempio, di coloro che sono impegnati nella potatura ovvero coloro che svolgono l’attività di mungitura senza l’ausilio di mezzi tecnici. SORDITÀ. I lavoratori che sono affetti da ipoacusia percettiva bilaterale simmetrica per essere stati esposti a lavorazioni rumorose nell’industria, nei trasporti o in agricoltura hanno diritto alla richiesta di indennizzo per il rico-

noscimento della malattia professionale: a titolo esemplificativo, in ambito agricolo, è una patologia che colpisce frequentemente i trattoristi o coloro che, comunque, utilizzano in modo frequente macchinari piuttosto rumorosi. TENDINITI. Sono malattie professionali tabellate le tendiniti della spalla, del gomito, del polso e della mano se coloro che ne risultano affetti svolgono lavorazioni, in modo non occasionale, che comportano movimenti ripetuti, posture incongrue ed impegno di forza oppure vibrazione mezzi meccanici: sono patologie frequenti, ad esempio, fra

coloro che svolgono la raccolta di frutti pendenti, la cernita di frutta e verdura o la sessatura del pollame, conduzione mezzi o utilizzo macchinari che espongono a vibrazioni. PATOLOGIE DEL GINOCCHIO. Le borsiti per chi svolge o ha svolto lavorazioni con appoggio prolungato del ginocchio e le meniscopatie degenerative o le tendinopatie del quadricipite per chi svolge o ha svolto lavorazioni con movimenti ripetuti del ginocchio o mantenimento di posture incongrue sono state inserite tra le malattie professionali tabellate: sono patologie frequenti, ad esempio,

Consulenza medico-legale presso il Patronato A disposizione per le pratiche di malattia Andrea Ossoli Medico chirurgo professionale, invalidità spec. medicina legale INPS, invalidità civile, legge 104 e accompagnamento E’ attivo presso i nostri Uffici un servizio particolarmente utile, sia per gli imprenditori agricoli che per tutti i cittadini che si rivolgono al Patronato Epaca. Si tratta della consulenza medico-legale. E’ stata infatti stipulata una convenzione con un affermato medico-legale che ha prestato la sua professione all’INPS e che fornirà gratuitamente consulenza agli assistiti che si rivolgono al Patronato Epaca. Tutti coloro che intendono avviare pratiche di MALATTIA PROFESSIONALE, invalidità INPS, invalidità civile, legge 104 e accompagnamento potranno ottenerlo con l’applicazione di tariffe agevolate previste dalla normativa in materia di patronato. Invitiamo gli interessati a rivolgersi agli operatori dell’EPACA presenti negli uffici zonali.

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PATRONATO EPACA

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fra coloro che svolgono la semina o raccolta di frutti od ortaggi a terra, viticoltori ed in genere coloro che sono costretti all’utilizzo prolungato della gamba come punto di appoggio per far leva su attrezzi di lavoro. BRONCOPNEUMOPATIA. Può derivare da utilizzo di sostanze chimiche a

cui un lavoratore, o frequentazione ambienti a rischio (stalle o capannoni) è esposto durante la vita lavorativa. Una recente sentenza della Cassazione ha previsto che anche un fumatore può avere l’indennizzo purché venga dimostrato che la patologia deriva da esposizione a sostanze chimiche anche se il fumo è una concausa della malat-

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tia. (se c’è il fumo ma anche il lavoro si è indennizzati comunque). Per ogni ulteriore informazione o chiarimento in merito, invitiamo gli interessati a rivolgersi al Patronato Epaca della Coldiretti, dove personale qualificato saprà fornire le corrette indicazioni del caso.

OPZIONE DONNA La legge di stabilità ha ampliato la platea delle lavoratrici che potranno anticipare la pensione rispetto alle regole previste dalla Fornero. Per l’esercizio dell’opzione è necessario possedere 57 anni e 3 mesi di età per le lavoratrici dipendenti (anche del settore pubblico) e 58 anni e 3 mesi per le autonome unitamente a 35 anni

di contributi entro il 31 dicembre 2015. Ovviamente resta l’applicazione della “finestra” ovvero lo slittamento della decorrenza effettiva, di un anno per le dipendenti e 18 mesi per le autonome. Si tratta di una agevolazione notevole rispetto alle regole ordinarie che, com’è noto, chiedono in alternativa o il per-

fezionamento di almeno 41 anni e 10 mesi di contributi indipendentemente dall’età anagrafica (pensione anticipata) o il raggiungimento di un’età anagrafica pari a 66 anni e 7 mesi (per le donne del pubblico impiego; 65 anni e 7 mesi le donne dipendenti del settore privato; 66 anni e 1 mese le autonome) unitamente a 20 anni di contributi (pensione di vecchiaia).

IL PATRONATO EPACA

al servizio di tutti i Cittadini PENSIONI LAVORATORI AUTONOMI PENSIONI LAVORATORI DIPENDENTI PRIVATI E PUBBLICI PENSIONI VARIE IN CONVENZIONE INTERN.LE PENSIONI INABILITÀ - ASSEGNI INVALIDITÀ PENSIONI REVERSIBILITÀ ASSEGNI SOCIALI SUPPLEMENTI - RICOSTITUZIONI VALUTAZIONE ESTRATTI CONTRIBUTIVI GESTIONE POSIZIONI ASSICURATIVE LAVORATORI AUTONOMI E DIPENDENTI, PRIVATI E PUBBLICI GESTIONI POSIZIONI PREVIDENZIALI ISCRITTI ALL GESTIONE SEPARATA (COLLABORATORI A PROGETTO) GESTIONE POSIZIONI PREVIDENZIALI ISCRITTI ALLE CASSE PROFESSIONALI RISCATTI RICONGIUNZIONI PENSIONI INVALIDI CIVILI INDENNITÀ DI ACCOMPAGNAMENTO RICONOSCIMENTO HANDICAP INFORTUNI SUL LAVORO E MALATTIE PROFESSIONALI CONSULENZA MEDICO-LEGALE ASSISTENZA IN SEDE GIUDIZIARIA ASSISTENZA SOCIO-SANITARIA ASSEGNI FAMILIARI INDENNITÀ DI MATERNITÀ CONGEDI PARENTALI PER MOTIVI FAMILIARI DISOCCUPAZIONI ORDINARIE, AGRICOLE, REQUISITI RIDOTTI CONSULENZA MODELLI RED CONSULENZA MODELLI I.S.E. IMMIGRAZIONE

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FISCALE

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Modello 730 vi aspettiamo al Caf Maurizio Inzoli Ufficio Fiscale Impresa Verde Cremona

Prossime Scadenze Giovedì 10 aprile: presentazione spesometro per i contribuenti che liquidano l’IVA mensilmente; Mercoledì 16 aprile: • Iva ditte con liquidazione mensile: versamento dell’iva relativa al mese di marzo. • Ritenute d’acconto: versamento delle ritenute su compensi a professionisti pagati nel mese precedente. • Dipendenti: versamento delle ritenute effettuate sulle buste paga del mese precedente. Lunedì 21 aprile: presentazione spesometro per i contribuenti che liquidano l’IVA trimestralmente;

Dichiarazione dei redditi? IL MODELLO 730

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Dichiarazione dei redditi? COLDIRETTI

Chi può fare il Modello 730? I lavoratori dipendenti, i pensionati e molte altre tipologie di contribuenti tra cui i lavoratori a tempo determinato e coloro che percepiscono redditi di collaborazione coordinata e continuativa.

Dove presentare il modello?

Quali indicazioni vanno date?

Il contribuente deve indicare i propri redditi, i familiari scalmente a carico, le spese deducibili e/o detraibili e gli eventuali acconti versati. Al CAF deve essere esibita, anche in copia fotostatica, la documentazione necessaria per consentire il riscontro dei dati contenuti.

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Il Caf Coldiretti con le numerose strutture operative distribuite su tutto il territorio nazionale rappresenta un valido ed efciente punto di riferimento per i contribuenti. Il contribuente non deve preoccuparsi di inviare la dichiarazione all’Amministrazione Finanziaria: questi adempimenti, infatti, vengono curati direttamente dal Caf Coldiretti.

UGGERI PUBBLICITA’

Il nostro Caf è a disposizione per raccogliere le deleghe che consentono di acquisire i dati della propria dichiarazione dei redditi precompilata e le altre informazioni che l’Agenzia renderà disponibili. Questo consente al contribuente di avere un controllo dei dati messi a disposizione dall’amministrazione finanziaria e allo stesso tempo evita ulteriori complicazioni che si possono verificare nella richiesta delle credenziali di accesso oppure nella compilazione e invio della dichiarazione dei redditi. Tutti gli interessati sono invitati a rivolgersi ai nostri uffici con una copia del documento d’identità per firmare una delega per poter accedere ai propri dati e far sì che il nostro Caf possa fornire l’assistenza fiscale necessaria a valutare se i dati resi disponibili online sono completi o se, diversamente, è necessario modificarli e/o integrarli con altri non conosciuti dall’Amministrazione finanziaria.


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Compensazione IVA, nuove aliquote Il 17 febbraio è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’atteso Decreto Ministeriale, in attuazione di quanto deciso dalla Legge di Stabilità 2016, inerente l’incremento delle percentuali di compensazione iva relativamente alle cessioni di latte, bovini e suini. Il Decreto prevede le seguenti modifiche relative alle percentuali di compensazione utilizzabili dai produttori agricoli in regime speciale iva: - Latte: iva 10% - compensazione 10%, - Bovini vivi: iva 10% - compensazione 7,65%, - Suini vivi: iva 10% - compensazione 7,95%

Il Comune di Torricella del Pizzo e l’Agriturismo ‘Torretta’ propongono

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Il Decreto specifica che l’innalzamento dell’aliquota di compensazione relativa al latte è a regime, mentre per quanto riguarda bovini e suini l’incremento è limitato al solo anno 2016. Rispetto a quanto previsto dalla Legge di Stabilità è stata decisa una lieve modifica delle aliquote inerenti bovini e suini in quanto si sarebbero verificate minori entrate

erariali rispetto ai limiti fissati dalla stessa Legge (in un primo tempo le aliquote di compensazione previste erano fissate al 7,7% per i bovini e al 8 % per i suini). Le nuove percentuali si applicano a decorrere dal 01/01/2016, e in particolare si devono tenere in considerazione dalla prima liquidazione periodica successiva alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto. Quindi le nuove percentuali di compensazioni saranno utilizzate dalla liquidazione del mese di febbraio 2016 per i contribuenti mensili e dal primo trimestre 2016 per i contribuenti trimestrali. Il maggior versamento iva pagato dai contribuenti mensili il 16 gennaio scorso dovrà essere recuperato con la Dichiarazione Iva 2017. In merito alle vendite di latte l’operazione risulta effettuata quando avviene il pagamento o, se precedente, viene emessa la fattura. Questo implica che per tutte le fatture emesse dal 01/01/2016 vale la nuova percentuale di compensazione del 10%.

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CAMPAGNA AMICA

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La pizza patrimonio dell’umanità Grandissimo rush finale in piazza Stradivari Da piazza Stradivari (in omaggio all’Arte del violino a Cremona, patrimonio Unesco dal 2012) Coldiretti Cremona ha vissuto, domenica 13 marzo, il rush finale della petizione a sostegno della candidatura che chiede il riconoscimento della vera pizza italiana quale patrimonio immateriale dell’Unesco. Una candidatura che, a livello nazionale, ha superato l’obiettivo record di un milione di firme raccolte in tutti i continenti, come rende noto Coldiretti, che ha contribuito alla raccolta di quasi la metà delle firme, grazie all’impegno della rete dei mercati degli agricoltori di Campagna Amica lungo tutta la Penisola, ma anche in occasione di Expo, dove il 25 giugno 2015 l’Italia ha conquistato il record mondiale ufficiale di lunghezza della pizza di 1595,45 metri (iscritto Guinness World Records). Il 14 marzo si è giunti ad un passaggio fondamentale dell’iniziativa, con la presentazione delle firme a Parigi, nella sede mondiale dell’Unesco. In una piazza Stradivari affollatissima, con il Mercato di

Campagna Amica protagonista dell’uscita di marzo de ‘Le 4 stagioni di Cremona’, il rush finale della petizione è stato un successo. Oltre cinquecento firme (per l’esattezza 534, cui se ne sono aggiunte altre 332 raccolte la domenica precedente sui mercati di Rivolta d’Adda e Crema) ricevute in poche ore da Coldiretti Giovani Impresa, oltre tre quintali di passata di pomodoro offerta dal Consorzio Casalasco regalata ai cittadini, dodici ‘teglie’ giganti di pizza preparata con tutti gli ingredienti garantiti dagli agricoltori al lavoro sul mercato, proposte ai tantissimi cittadini presenti in piazza: sono i numeri di una giornata da incorniciare. Il Presidente Paolo Voltini, il Direttore Tino Arosio, il Presidente di Agrimercato Cremona Giannenrico Spoldi, al fianco di dirigenti, giovani, funzionari di Coldiretti Cremona erano in piazza, fra gli stand di Campagna Amica, per condividere un’iniziativa che è stata occasione per ribadire l’importanza di portare in tavola cibi “a regola d’arte”, nati dall’agricoltura italiana, combattendo il finto made in Italy e l’agropirateria internazionale.

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IL MERCATO DI CAMPAGNA AMICA Siamo presenti tutte le settimane a: SORESINA. Il lunedì mattina, davanti al Palazzo Comunale. CREMONA. Al Foro Boario, il venerdì mattina. CASALMAGGIORE. In Piazza Turati, il sabato mattina. VESCOVATO. Il sabato mattina, in piazza Roma. CASTELLEONE. La mattina del sabato, in via Garibaldi.

La domenica al Mercato di Campagna Amica RIVOLTA D’ADDA. In piazza Vittorio Emanuele, la domenica mattina. - Da aprile a novembre: tutte le seconde e quarte domeniche del mese - Mese di dicembre: domenica 11 dicembre e domenica 18 dicembre CREMA. In via Verdi, IV pensilina, la domenica mattina (si veda il calendario che segue) CREMONA, piazza Stradivari. La domenica, una o due volte al mese, ‘evento’ Campagna Amica.

Il Mercato di Campagna Amica a Crema (Via Verdi, IV pensilina)

Aprile

Agosto

Domenica 17 aprile Domenica 24 aprile

Maggio

Domenica 1 maggio Domenica 15 maggio Domenica 29 maggio: E’ tempo di fragole e ciliegie

Giugno

Domenica 5 giugno Domenica 19 giugno Domenica 26 giugno: Festa del Melone

Luglio

Domenica 3 luglio Domenica 17 luglio Domenica 31 luglio: L’Anguriata

Domenica 7 agosto Domenica 21 agosto Domenica 28 agosto

Settembre

Domenica 4 settembre Domenica 18 settembre Domenica 25 settembre: Festival della Zucca

Novembre

Domenica 6 novembre Domenica 27 novembre

Dicembre

Domenica 4 dicembre Domenica 18 dicembre

Ottobre

Domenica 2 ottobre Domenica 16 ottobre Domenica 30 ottobre: Fagiolini, salamini e cotechini

Per essere informati su tutti gli appuntamenti proposti sul territorio da Coldiretti / Campagna Amica è possibile richiedere la nostra newsletter settimanale, inviata in posta elettronica, contattando l’ufficio stampa (marta.biondi@coldiretti.it). Ricordiamo anche le nostre pagine facebook “Coldiretti Cremona” e “Coldiretti Giovani Impresa Cremona” e il nostro sito www.cremona.coldiretti.it.


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CAMPAGNA AMICA IN PIAZZA STRADIVARI A CREMONA Eventi a tema – tutti i prossimi appuntamenti

Aprile - Benvenuta primavera Data: domenica 10 aprile (ore 8-19)

Agosto – Estate in piazza (due uscite) Data: domenica 14 agosto (ore 8-13)

Maggio - Voglia di fragole Data: domenica 8 maggio (ore 8-19)

Data: domenica 28 agosto (ore 8-13)

Tema del Mercato di Campagna Amica: Una piazza ai 4 formaggi. Come nascono i nostri formaggi, laboratorio con il casaro. Spazio bimbi: giochi e laboratori in fattoria.

Tema del Mercato di Campagna Amica: Voglia di fragole. Come nascono i nostri prodotti: laboratori e lezioni a cielo aperto a cura degli Agricoltori. Spazio bimbi: giochi e laboratori in fattoria.

Giugno – La salute vien mangiando (due uscite) Data: domenica 12 giugno (ore 8-19)

Tema del Mercato di Campagna Amica: Voglia di ciliegie. Come nascono i nostri prodotti: laboratori e lezioni a cielo aperto a cura degli Agricoltori. Spazio bimbi: giochi e laboratori in fattoria.

Data: domenica 26 giugno (ore 8-19)

Tema del Mercato di Campagna Amica: Vademecum per stare in forma. Come nascono i nostri prodotti: laboratori e lezioni a cielo aperto a cura degli Agricoltori. Spazio bimbi: giochi in fattoria. Gioco: Le Olimpiadi della Salute.

Luglio – Esplode l’estate (due uscite) Data: domenica 10 luglio (ore 8-13, eccezionalmente siamo ai Giardini in piazza Roma)

Tema del Mercato di Campagna Amica: La festa del melone, prima uscita. Spazio bimbi: giochi e laboratori in fattoria.

Data: domenica 24 luglio (ore 8-13)

Tema: La festa del melone, seconda uscita. Spazio bimbi: giochi e laboratori in fattoria. (Il programma delle giornate si completa e si arricchisce di volta in volta, seguendo gli interessi e gli spunti che la nostra agricoltura e l’azione di Coldiretti ci propongono)

Tema del Mercato di Campagna Amica: L’anguriata, prima uscita // I giardini d’estate Spazio bimbi: giochi e laboratori in fattoria. Gioco: Le Olimpiadi della Salute. Tema: L’anguriata, seconda uscita. Spazio bimbi: giochi e laboratori in fattoria.

Settembre – Settembre, andiamo Data: domenica 11 settembre (ore 8-19)

Tema del Mercato di Campagna Amica: La bontà del Re Salame. Iniziativa: riscopriamo il baratto, ‘scambi’ tra Cittadini e Aziende agricole. Spazio bimbi: giochi e laboratori in fattoria.

Ottobre – Il festival delle zucche Data: domenica 9 ottobre (ore 8-19)

Tema del Mercato di Campagna Amica: La festa della zucca. Iniziativa: La zucca di Cenerentola, esposizione. Spazio bimbi: giochi e laboratori in fattoria.

Novembre – Tra fiori e marmellate Data: domenica 13 novembre (ore 8-19)

Tema: La gara delle marmellate (giudici insindacabili: i Cittadini). Incontro informativo dedicato alle famiglie. Nel pomeriggio, presso la ‘sala eventi di Spazio Comune’ del Comune di Cremona si propone – a cura di Coldiretti Donne Impresa Cremona – un incontro rivolto alle famiglie in tema di educazione alimentare. Spazio bimbi: giochi e laboratori nella ‘fattoria dei bambini’.

Dicembre – Santa Lucia al Mercato di Campagna Amica Data: domenica 11 dicembre (ore 8-19)

Tema del Mercato di Campagna Amica: Dolce inverno, la festa in tavola. Spazio bimbi: laboratori e giochi in fattoria. Scriviamo un sms a Santa Lucia e prepariamo i mazzolini per l’asinello. Con il patrocino e la collaborazione del Comune di Cremona




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