VerdEtà 82 - Dicembre 2021 - Speciale Emilia Romagna

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n° 82 | Bimestrale | Dicembre 2021

SPECIALE EMILIA ROMAGNA Comitato di Redazione Verdetà n. 82 SPECIALE EMILIA ROMAGNA a cura di CNA Pensionati Emilia Romagna

LA CNA PENSIONATI EMILIAROMAGNA SI RINNOVA

SALVATORE CAVINI

Care pensionate e cari pensionati il 1° Luglio scorso con l’assemblea regionale della Cna Pensionati si è conclusa la fase del rinnovo dei gruppi dirigenti territoriali e Regionale. Abbiamo svolto questi incontri con le modalità che il perdurare della pandemia ci ha permesso, in presenza o a distanza ma queste difficoltà non hanno fatto venir meno la consapevolezza che si trattava di una occasione importante per tutta la CNA, di confrontarsi sulla situazione che è venuta a determinarsi con il Covid 19. E’ stato approvato il Piano strategico 2021-2025 che prevede alcuni punti sui quali tutta la Cna pensionati, sarà chiamata a lavorare per realizzarli: Integrazione di sistema; Sanità e sociale; Ruolo delle donne; Formazione. Saranno questi gli obiettivi ai quali lavoreranno le Cna Pensionati Regionale e territoriali, nel mandato appena iniziato. Come presidenza regionale pensionati incontreremo tutte le CNA Territoriali, per un confronto sui temi che riguardano tutta la nostra Associazione.

Responsabile per le leggi sulla stampa Andrea Mareschi Redazione Salvatore Cavini Maria Francesca Picchio, Marisa Raffa, Elena Bonacini, Ida Bruneo, Stefano Borghi/Claudia Zagni, Fulvia Ceroni, Silvia Serra, Laura Pedulli, Luca Spagnoli, Monica Barbieri, Massimo Cameliani Sede: CNA Emilia Romagna Via Rimini, 7 - 40128 Bologna Tel. 0512133122 - Fax 0512133320 www.cnaemiliaromagna.it

Continueremo a lavorare con le altre Associazioni che costituiscono il Cupla e insieme ci confronteremo con le Istituzioni In questa fase di rinnovo, sono stati eletti sette nuovi presidenti Cna Pensionati territoriali su dieci; molte donne sono entrate a far parte dei gruppi dirigenti territoriali; Sono stati rieletti il Presidente regionale, con la conferma di Salvatore Cavini (nella foto) e il segretario D.ssa Maria Francesca Picchio.

All’interno:

Intervista ad Elly Schlein VERDETÁ n° 82 - SPECIALE EMILIA ROMAGNA | 1


FACCIAMO IL PUNTO SUL WELFARE REGIONALE Intervista ad Elly Schlein, Vicepresidente Regione Emilia Romagna In occasione della nostra Assemblea Regionale dello scorso 26 novembre, abbiamo voluto concentrare l’attenzione sul grande tema del Welfare regionale, invitando la Vicepresidente della Regione Emilia Romagna, Elly Schlein, ad intervenire per fare il punto sul Welfare Regionale e a concederci questa intervista ricca di informazioni. 1. Gentile Vicepresidente, la pandemia ha colto di sorpresa anche la nostra Regione; diversamente dalle altre è però stata più pronta ad affrontare i grandi problemi sociali e sanitari.

Elly Schlein 2 | VERDETÁ n° 82 - SPECIALE EMILIA ROMAGNA

Al tempo stesso sono emerse carenze nei servizi socio sanitari e livello territoriale. Come ritiene si debbano ripensare i servizi per le nostre comunità? La nostra Regione è stata duramente colpita dalla pandemia ma non tutte le fasce sociali lo sono state allo stesso modo. È una pandemia che ha acuito le disuguaglianze e si è abbattuta in modo più feroce sulle fasce più fragili a partire dalle persone anziane, che hanno pagato il prezzo più alto in termini di contagi, ricoveri e purtroppo anche di decessi. Questa Regione poteva già contare su un solido sistema di sanità pubblica con un grado avanzato di capillarità territoriale, ma la pandemia ci consegna la responsabilità di rafforzare ulteriormente i presidi sanitari sui territori e lavorare su una sempre maggiore integrazione tra i servizi sanitari, quelli sociosanitari e quelli sociali a livello territoriale. Abbiamo già 126 case della salute, altri cantieri in corso. L’obiettivo è riuscire ad averne 170 entro il 2030 grazie anche agli investimenti del PNRR. Naturalmente bisognerà lavorare per rafforzare il lavoro al loro interno delle varie professionalità coinvolte, affinché interagiscano in modo multidisciplinare all’interno dei presidi territoriali. Medici di base, psicologi di comunità, infermieri di quartiere, assistenti sociali, mediatori. Per una presa in carico che sia sempre più rotonda, a trecentosessanta gradi e più prossima. Vogliamo investire ancora di più in un welfare universale, di prossimità e di comunità in forte sinergia col tessuto del terzo settore. Le tre direzioni di investimento su cui siamo orientati sono in primo luogo la qualificazione


della residenzialità. Questo significa qualificare le strutture residenziali, ammodernarle, dotarle di tecnologia domotica e qualificare anche il lavoro all’interno di queste strutture da cui passa la qualità dei servizi resi alle persone. La seconda direttrice su cui investire è quella della domiciliarità. Speriamo che il governo ci assista coi fondi del PNRR perché è nostra intenzione non solo aumentare le risorse ma anche migliorare l’assistenza domiciliare sia sul piano sanitario (ADI) sia sul versante sociale (SAD), coordinandole meglio. Su questo è importante che il PNRR abbia finalmente previsto quello che in Emilia-Romagna esiste già, cioè una legge sulla non autosufficienza a cui speriamo si accompagnino stanziamenti nazionali molto più significativi. In questi anni la regione da sola è arrivata a investire da sola 457 (2021) milioni sul fondo regionale non autosufficienza. Che è più di quanto il governo investa in tutte le regioni. Quindi ci aspettiamo che questa legge nazionale sia accompagnata da adeguate risorse. La terza direttrice su cui investire è quella intermedia, quella che valorizza il più a lungo possibile le autonomie delle persone anziane e con disabilità. Ed è quella della condivisione di spazi e di servizi,

sul modello di tante realtà del terzo settore che hanno creato co-housing, senior-housing e silverhousing sul nostro territorio. 2. Lei ha recentemente sottoscritto un Protocollo con le OO.SS e il CUPLA. Come vorrebbe che proseguisse, nel tavolo PAR, il confronto sugli importanti contenuti di quel documento? Abbiamo recentemente rinnovato i due protocolli del PAR che si occupa di tutti i bisogni delle persone anziane a trecentosessanta gradi. Un tavolo che ho l’onore di coordinare come Vicepresidente della Regione ma su cui naturalmente di volta in volta coinvolgiamo gli assessorati competenti per avere uno sguardo trasversale sulle politiche rivolte alle persone anziane. È fondamentale per noi scrivere politiche che tengano conto del punto di vista delle persone su cui poi quelle politiche producono effetti. In questo caso il PAR è una buona pratica a cui siamo legati perché ci permette un confronto con le organizzazioni sindacali dei pensionati e con il CUPLA, in modo da poter aver un confronto costante per le analisi, le problematiche ma anche delle eccellenze. Un confronto che ci permette VERDETÁ n° 82 - SPECIALE EMILIA ROMAGNA | 3


anche di conciliare gli sforzi di prevenzione sugli effetti dell’invecchiamento. È un tavolo a cui teniamo molto proprio perché riceviamo stimoli fondamentali e anche sollecitazioni su questioni che possiamo affrontare meglio insieme. 3. Il PNRR prevede stanziamenti importanti per le varie Misure che riguardano sanità e welfare. Quali progetti propone la nostra regionale per utilizzare al meglio quelle risorse e su quali temi? Il FRNA continua ad essere più alto di quanto il Governo nazionale stanzi per le Regioni ma la situazione post-pandemica ha posto nuovi e maggiori problemi sul piano sociale e sanitario. Cosa propone la Regione Emilia Romagna su questo aspetto? Da molti anni la Regione Emilia-Romagna con una legge apposita investe in un corposo fondo regionale sulla non autosufficienza che, pur in una situazione non facile per i bilanci pubblici, abbiamo voluto mantenere saldo. Siamo una popolazione che sta invecchiando e dobbiamo innovare i nostri strumenti di supporto alle persone non autosufficienti. Inoltre continuiamo a finanziare la prima legge regionale sui caregiver di cui siamo molto orgogliosi e che, peraltro, ha avuto un riconoscimento importante a Roma da parte della Fondazione De Santis. Speriamo possa essere di stimolo anche per altre regioni

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perché è una legge che si fa carico di supportare i bisogni dei caregiver che non sono sovrapponibili a quelli delle persone che assistono e quindi riguarda anche il bisogno di sollievo, di supporto psicologico, la formazione, la facilità nell’accesso ai servizi per poter assistere al meglio i propri cari. Nel 2020 abbiamo sottoscritto un Patto per il Lavoro e per il Clima con 55 organizzazioni che rappresentano il sistema regionale e in cui vogliamo affrontare una ripartenza post pandemia su basi diverse. Puntando a una sempre migliore qualità di vita della nostra società, alla transizione ecologica che serve a ritrovare un equilibrio con il pianeta con l’obiettivo di ridurre le diseguaglianze territoriali, di genere, generazionali e quelle sociali. Abbiamo impostato un programma su cui orienteremo le risorse straordinarie in arrivo dall’Unione europea anche attraverso i fondi strutturali che per questo settennato sono aumentati e arrivano a 2 miliardi. Le tre transizioni fondamentali da affrontare insieme sono quella ecologica, quella digitale e quella demografica. Sappiamo che siamo una popolazione che sta invecchiando e dobbiamo attrezzarci per un nuovo welfare di prossimità e di comunità tenendo presente che dovremo porre sempre maggiore attenzione su come stanno cambiando i bisogni delle persone anziane.


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