INDUSTRIE ALIMENTARI Feb 2024

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anno 63 - n. 653 febbraio 2024

CON IL PATROCINIO DI

INDUSTRIE

Poste Italiane spa - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1 comma 1 MBPA NORD OVEST - n. 2/2024 1/2021 - IP - ISSN 0019-901X

ALIMENTARI

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I. BRAVO* - I. COLAMATTEO - L. CAPPELLI - P. PAPETTI Laboratorio di Analisi Merceologiche e Territoriali - Dipartimento di Economia e Giurisprudenza - Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale Via S. Angelo, loc. Folcara - 03043 Cassino (Fr) *email: ilenia.bravo@libero.it

Alimenti a base di insetti: proprietà nutrizionali, produzione e prospettive di mercato ■ PAROLE CHIAVE entomofagia, insetti commestibili, novel food, consumatori, fonti alimentari, fonti proteiche alternative

RIASSUNTO

Cambiamento climatico e aumento della popolazione, sono ad oggi le sfide in grado di influenzare le produzioni e le risorse alimentari, rendendo necessarie fonti nutrizionali alternative. L’utilizzo degli insetti commestibili come alimento proteico animale, ha suscitato negli ultimi anni, molta attenzione. L’entomofagia, è una pratica tradizionale, condivisa e diffusa da molte società, che hanno scoperto negli insetti fonte di sostentamento di alto valore nutritivo. Tuttavia, la maggior parte dei consumatori occidentali, associa al consumo di insetti, un potenziale veicolo di malattie infettive, descrivendo tale pratica primitiva e riprovevole. Numerosi studi sul comportamento dei consumatori, rivelano che la disponibilità a consumare questo tipo di preparazioni, aumenta se vengono fornite informazioni sugli effetti positivi derivati dal consumo di insetti, e se incorporati in alimenti familiari. Il presente studio indaga gli attuali sviluppi del mercato degli insetti commestibili e l’attitudine al loro consumo; individuando nelle proprietà nutrizionali e nelle corrette pratiche produttive, il potenziale commerciale di tali prodotti.

Characteristics of insect based food and market development ■ KEYWORDS entomophagy, edible insects, novel food, consumers, food sources, alternative protein sources.

SUMMARY

Climate change and population growth are currently the challenges that are compromising the food production and resources, making alternative nutritional sources necessary. The use of edible insects as alternative animal protein food has attracted a lot of attention in recent years. Entomophagy is a traditional practice, widespread by many societies, which have discovered insects as a source of sustenance with high nutritional value. However, most Western consumers associate the consumption of insects with a potential vehicle for infectious diseases, and describing this practice as primitive and reprehensible. Numerous studies on consumer behavior reveal that the willingness to consume these preparations increases if they are incorporated into familiar foods, and if the information regarding the positive effects derived from their consumption is provided. This study investigates the current developments of the edible insects market and the attitude towards their consumption; identifying their nutritional properties and in the correct production practices, as the potential commercial value of these products.


L’AZIENDA

95 candeline per Mingazzini L’azienda di Parma continua con rinnovato slancio a fornire soluzioni concrete e innovative, per massimizzare l’efficienza e il rendimento, riducendo consumi ed emissioni

Mingazzini, nome di una famiglia giunta alla quarta generazione e sinonimo di eccellenza nel settore dei generatori di vapore per uso industriale, celebra il suo 95° anno di attività.

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Fondata nel 1929, Mingazzini ha costruito la propria reputazione mantenendo salda la fedeltà alla filosofia aziendale dove la massima qualità è intesa come un requisito imprescindibile. Questo

anniversario rappresenta non solo una lunga storia di longevità, ma anche uno stimolo per continuare a perseguire i principi che hanno guidato l’azienda fin dagli inizi. Ciò che rende ancora più significativo questo traguardo è il ruolo cruciale che Mingazzini ha svolto nel promuovere una gestione virtuosa degli impianti. Concentrandosi su tecnologie innovative e sostenibilità sia ambientale che economica, l’azienda si è distinta per le sue applicazioni di ultima generazione, con notevoli risultati anche nell’industria alimentare e delle bevande. Una delle chiavi del successo di Mingazzini è l’adozione di tecnologie all’avanguardia. La trasformazione dei Big Data e del modello data-driven in elementi portanti ha reso possibile il supporto alle aziende nelle decisioni gestionali, dalla produzione alla riduzione dei costi. Mingazzini si è affermata

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MACCHINE ACCESSORI

Situazione e previsioni dei macchinari per il settore lattiero-caseario Un recente report dell’analista Markets and Markets traccia un quadro del mercato globale dei macchinari per la lavorazione dei prodotti lattiero-caseari, che dovrebbe raggiungere un valore di 14,4 miliardi di dollari nel 2028, dai 10,7 miliardi nel 2023, secondo un tasso di crescita CAGR del 6,2%. La crescita di questo settore è notevolmente influenzata dalla diversificazione dei portafogli di prodotti lattiero-caseari, e la capacità dei produttori di ampliare l’offerta per soddisfare le mutevoli preferenze dei consumatori consente loro di conquistare quote di mercato maggiori. Per far questo sono necessari macchinari versatili in grado di gestire in modo efficiente una vasta gamma di prodotti lattiero-caseari, come vari tipi di latte, formaggi, yogurt e altri derivati. Inoltre, gli investimenti nei mercati emergenti, in particolare in Asia-Pacifico e Sud America, svolgono un ruolo fondamentale nel promuovere questo mercato,

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perché in queste regioni l’economia cresce in modo significativo e si registra una maggiore attenzione allo sviluppo di solide infrastrutture per la produzione lattiero-casearia per soddisfare le esigenze sia locali che globali. Gli investimenti mirano a migliorare le capacità e l’efficienza produttiva, oltre a garantire la conformità a severi standard di qualità, per promuovere l’espansione complessiva del settore lattiero-caseario.

Dinamiche di mercato

La crescente domanda di prodotti lattiero-caseari è un driver di crescita fondamentale per il mercato dei macchinari, a cui contribuiscono il cambiamento delle abitudini alimentari, la crescente consapevolezza dei benefici nutrizionali associati al consumo di latte, nonché la preferenza accodata dai consumatori ai prodotti pratici e pronti al consumo. La popolarità globale degli snack e delle bevande a base di latte amplifica ulteriormente la domanda.

Inoltre, le tendenze di consumo in evoluzione che favoriscono i prodotti speciali e funzionali, come quelli con probiotici, contribuiscono alla crescita del mercato, e tutto questo si traduce in un incremento della domanda di macchine di lavorazione efficienti, evolute e in grado di soddisfare standard igienici elevati.

Limitazioni dovute all’aumento dei costi energetici

L’aumento dei prezzi dell’energia aumenta le spese di produzione lattiero-casearia, in particolare nei processi ad alta intensità energetica, come la pastorizzazione e la refrigerazione, per cui si fa più pressante la necessità di attrezzature più efficienti dal punto di vista energetico, come pure le normative sempre più rigide che regolano l’impatto ambientale delle attività produttive ambientali, con sempre maggiore attenzione al risparmio delle risorse e alle emissioni di anidride carbonica.

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macchine accessori

Opportunità dagli incentivi governativi e non governativi per PMI e startup

Il sostegno governativo e non governativo per il finanziamento di piccole e medie imprese (PMI) e startup nel settore lattiero-caseario rappresenta una significativa opportunità nel mercato globale dei macchinari per la trasformazione lattiero-casearia. Iniziative come la politica agricola (CAP) nell’UE e le iniziative di Innovation Business Innovation (DBI) negli Stati Uniti svolgono un ruolo cruciale nella promozione dell’innovazione, dello sviluppo e dell’espansione nel settore lattiero-caseario. La disponibilità di finanziamenti attraverso progetti come la proposta di frutta, verdura e latte nelle scuole, i pagamenti diretti ai sensi del Fondo europeo di garanzia agricola e il Fondo agricolo europeo per lo sviluppo rurale, fornisce un sostegno economico alle piccole aziende perché investano in attrezzature avanzate per la lavorazione dei latticini. Negli Stati Uniti, le Dairy Business Innovation Initiatives DBI offrono assistenza tecnica diretta e subappalti alle aziende lattiero-casearie, incoraggiando la diversificazione, promuovendo l’innovazione e sostenendo la produzione regionale di latte. Questo supporto finanziario diventa un’opportunità per le PMI e le startup di modernizzare i loro impianti, specializzarsi in prodotti lattiero-caseari di nicchia e migliorare la catena del valore. Lo stanziamento di circa 23 milioni di dollari per progetti DBI crea l’opportunità per le imprese lattiero-casearie di investire in macchinari di produzione all’avanguardia, per migliore ef-

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ficienza, qualità e sostenibilità. Complessivamente, le iniziative di finanziamento governative e non governative AtiveSact fungono da catalizzatore per la crescita e il progresso tecnologico delle PMI e delle startup nel mercato globale dei macchinari per la lavorazione lattiero-casearia, promuovendo un panorama del settore più competitivo e dinamico.

Sfide: investimenti importanti

Investimenti di capitale ingenti rappresentano una sfida significativa nel mercato globale degli impianti di lavorazione lattiero-casearia, che colpisce sia gli operatori esistenti che i potenziali nuovi. L’industria lattiero-casearia richiede attrezzature sofisticate e tecnologicamente avanzate per garantire efficienza, qualità e conformità a standard igienici severi. L’acquisto e l’implementazione di questi macchinari all’avanguardia richiede risorse finanziarie sostanziali, creando una barriera all’accesso sul mercato per le piccole imprese e le startup. L’elevata spesa in conto capitale è particolarmente impegnativa per le aziende nelle

regioni in via di sviluppo o nelle economie emergenti, poiché limita la loro capacità di adottare attrezzature all’avanguardia. Per i player affermati, la necessità di investire continuamente nell’aggiornamento e nell’espansione delle loro capacità produttive aumenta la tensione finanziaria. L’industria lattiero-casearia si sta evolvendo rapidamente, e i progressi in automazione, sostenibilità e controllo di qualità richiedono investimenti continui, il che crea un panorama competitivo in cui le aziende con capitale limitato possono trovarsi in difficoltà nel tenere il passo con i concorrenti con maggiore disponibilità finanziaria, e questo a sua volta si ripercuote sulla loro posizione complessiva sul mercato. Inoltre, il settore lattiero-caseario opera spesso con margini di profitto ristretti, rendendo difficile per le imprese allocare fondi sostanziali per gli investimenti senza compromettere la stabilità finanziaria. La necessità di ingenti capitali può ostacolare la modernizzazione e l’ottimizzazione degli impianti di produzione, influenzando l’efficienza operativa e limitando l’adozione di tecnolo-

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macchine accessori

Controllo dei metalli in linea per le caramelle Da oltre 80 anni Saila – acronimo di Società Anonima ltaliana Liquirizia Abruzzese – dal 1937 produce caramelle nello storico stabilimento di Silvi Marina (TE). Lo storico produttore di caramelle alla liquirizia, oggi proprietà del gruppo Sperlari, dal 1950 arricchì la propria produzione con le caramelle a base menta, proposte dal 1964 nello storico formato in bustina. Nel 1978 il marchio Saila è stato di nuovo precursore di una moda lanciando il formato astuccio. Per garantire elevati standard qualitativi fin dalle primissime fasi produttive, Saila ha deciso di inserire un rilevatore di metalli subito dopo la comprimitrice e ben

prima del confezionamento finale del prodotto. È qui che è entrata in gioco Minebea lntec, che ha realizzato una soluzione compatta, di facile installazione sulle linee preesistenti, in grado di garantire un controllo affidabile ed il rilevamento sicuro di contaminanti metallici all‘interno dei prodotti. Le caramelle sfuse, in uscita dalla comprimitrice, sono fatte passare nel metaldetector con un‘apertura avente dimensioni molto contenute, al fine di rilevare anche i contaminanti più piccoli. Ma è stato solo l‘inizio. Saila, per garantire il processo produttivo fino alla fine, si è affidata a Minebea lntec anche per altri controlli ed ispezione all‘interno

II sistema di pesatura e selezione Essentus garantisce che tutte le scatole siano complete di tutte le confezioni di caramelle (Minebea Intec).

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II gruppo combinato Cosynus assicura un controllo peso e rilevazione metalli in modo sicuro ed affidabile, occupando tra l‘altro spazi minimi sulla linea (Minebea Intec).

dello stabilimento di Silvi Marina, lungo tutta la linea produttiva. Diversi infatti sono i gruppi combinati modello CoSynus (selezionatrice ponderale e rilevatore di metalli) installati all‘interno dello stabilimento per controllarne le confezioni e garantire anche la conformità alla Legge 690 sui prodotti preconfezionati. Tutte queste bilance sono poi collegate al software di raccolta dati SPC Enterprise che permette di controllare in tempo reale la produzione, minimizzando i fermi linea e migliorando le performance produttive. Infine, viene eseguito anche un controllo finale con una bilancia Essentus per garantire che nessuna scatola lasci lo stabilimento Saila senza un astuccio di caramelle.

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ANALISI CONTROLLO

Controllo dell’aria compressa per la sicurezza dei consumatori e l’efficienza operativa

L’aria compressa viene utilizzata in quasi tutti i processi di produzione dell’industria alimentare e delle bevande. Fra le applicazioni tipiche del settore figurano processi con più compressori d’aria collegati attraverso tubi per fornire aria compressa al fine di spostare prodotti, azionare utensili pneumatici o pompare liquidi per una varietà di scopi nelle catene di produzione, nell’imballaggio e nella pulizia. Tuttavia, le perdite di aria compressa possono causare problemi significativi negli impianti di produzione di alimenti e bevande, rendendo essenziale l’ispezione e la manutenzione regolari dei sistemi che la erogano per garantire la qualità e la sicurezza dei prodotti in questo settore. Essendo l’industria alimentare e delle bevande fortemente regolamentata per garantire la sicurezza pubblica e proteggere

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i consumatori da potenziali rischi per la salute, anche le perdite d’aria rappresentano un rischio, come la contaminazione dei prodotti, perché l’aria in un impianto di produzione può contenere particelle e contaminanti potenzialmente dannosi. Quando si verificano perdite di vuoto, si possono introdurre questi contaminanti nei prodotti, portando a deterioramento, problemi di qualità e persino rischi per la salute. In secondo luogo, le perdite di aria compressa possono ridurre l’efficienza e aumentare i costi operativi. I sistemi ad aria compressa sono ad alta intensità energetica e richiedono quantità significative di elettricità per funzionare. Quando ci sono perdite nel sistema, la pressione dell’aria compressa scende e il sistema deve lavorare di più per mantenere la pressione richiesta, con conseguente aumento

del consumo di energia e dei costi operativi. Poiché le operazioni 24 ore su 24, 7 giorni su 7, non è raro, nell’industria alimentare

Termocamera per imaging acustico FLIR Si124 (Teledyne FLIR).

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IMBALLAGGI CONFEZIONI

Soluzioni di imballaggio flessibili e sostenibili in scena ad Anuga FoodTec Dal 19 al 22 marzo 2024 torna a Colonia Anuga FoodTec, appuntamento che assume un’importanza particolare in considerazione del fatto che l’industria alimentare e delle bevande svolge un ruolo centrale, la sostenibilità. Per questo, le soluzioni di imballaggio sostenibili sono in cima all’agenda di questa edizione, che vedrà come tema principale la “Responsabilità” e le soluzioni che, dai materiali riciclabili alle linee di imballaggio ottimizzate per essere più efficienti, contribuiscono in modo significativo a una produzione più ecologica. Uno degli argomenti più interessanti in discussione è l’imballaggio “ottimale”, una scelta che rappresenta ancora una sfida per i produttori alimentari. Con il New Green Deal dell’Unione Europea, i requisiti di riciclabilità si aggiungono alla richiesta di imballaggi più ridotti e leggeri. Tutti i materiali non riciclabili dovrebbero es-

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sere banditi dal settore del packaging entro il 2030. L’attenzione è rivolta soprattutto alle pellicole multistrato, che forniscono un’elevata protezione ma rappresentano un problema, perché i diversi materiali devono prima essere separati con difficoltà per poi essere lavorati separatamente.

Vantaggi di carta e monomateriali Oggi più che mai sono necessarie soluzioni in grado di preservare le risorse e proteggere in modo affidabile i prodotti alimentari, perché solo un prodotto che arriva al consumatore in perfette condizioni contribuisce in definitiva alla sostenibilità. È qui che entra in gioco l’industria degli imballaggi. Più carta che plastica, più monomateriali riciclabili che pellicole multistrato: sono le risposte delle aziende espositrici ad Anuga FoodTec, che con il loro

know-how aiutano i produttori alimentari a raggiungere la neutralità climatica degli imballaggi. La carta, però, di per sé non ha proprietà barriera o sigillanti, che devono quindi essere conferite al materiale. A Colonia verranno presentati i progressi più recenti raggiunti in questo ambito, fra i quali carte funzionali con un’elevata percentuale di materie prime rinnovabili che rendono superflui rivestimenti speciali o il trattamento di laminazione e possono essere riciclate con la carta. Insieme a barriere ad ossigeno, vapore e grasso, consentono di conservare la qualità degli alimenti confezionati. Altre carte vengono trattate con una dispersione sul retro che garantisce una buona termosaldabilità. Sono adatte per confezioni multiple e per alimenti che non richiedono una protezione speciale, come caramelle o piccoli articoli dolciari. Che si tratti di buste stand-up,

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imballaggi confezioni

Il mercato delle bioplastiche nel 2023 European Bioplastics ha diffuso i dati aggiornati sul mercato nel 2023, da cui si evince che, dopo un periodo di stagnazione principalmente dovuto alla pandemia da Covid-19, la produzione globale di bioplastiche si sta riprendendo, soprattutto in virtù dell’emergere di applicazioni e prodotti più sofisticati, ed è destinata ad aumentare in modo significativo da circa 2,18 milioni di tonnellate nel 2023 a circa 7,43 nel 2028. Secondo Hasso von Pogrell, AD di EUBP, la crescita della capacità produttiva di bioplastiche dovrebbe essere compresa nel più ampio contesto globale della crisi climatica, dell’aumento dei costi energetici e delle catene del valore interrotte. Nonostante queste sfide, comunque, il dato è in aumento, sottolineando la resilienza e l’importanza di questo settore.

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Esistono alternative alla bioplastica per quasi tutti i materiali plastici convenzionali e le relative applicazioni. Grazie al forte sviluppo dei polimeri, come PLA (acido polilattico), PHA (poliidrossialcanoati), PA (poliammidi) e alla crescita costante del polipropilene (PP), secondo le previsioni la capacità produttiva continuerà ad aumentare in modo significativo nei prossimi 5 anni. Le bioplastiche vengono utilizzate per una sempre maggiore varietà di applicazioni: dagli imballaggi e prodotti di consumo all’elettronica, all’automotive, al tessile, anche se il packaging rimane ancora il segmento di mercato, con il 43% (934.000 tonnellate) del totale nel 2023. Mentre l’adozione del regolamento sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio è ancora in

discussione nelle sedi delle istituzioni dell’UE, i dati mostrano che le bioplastiche hanno un futuro nel settore degli imballaggi, sostituendo le applicazioni non riciclabili e aiutando a eliminare gradualmente i materiali a base fossile. Il report EUBP 2023, realizzato in collaborazione con gli esperti di mercato dell’Istituto tedesco Nova, include un approfondimento sui dati di produzione, dove il confronto tra le capacità produttive e la produzione effettiva evidenzia che il settore delle bioplastiche sta arrivando quasi alla piena capacità. Sebbene vari da un polimero all’altro, dal 60% al 100%, il tasso di utilizzo medio nel 2023 è stato dell’82% (produzione di 1,79 tonnellate contro capacità di produzione di 2,18 tonnellate).

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PRODOTTI

Risotto facile Riso Scotti Snack è nata nel 2001, all’interno del Gruppo Riso Scotti, con lo scopo di presidiare il mercato del Fuori Casa, con proposte sempre innovative, capaci di rispondere alle evoluzioni degli stili alimentari e alle richieste dei consumatori. In particolare, per il mondo dei bar e della ristorazione veloce, ha sviluppato nel tempo prodotti pronti ad elevato contenuto di servizio, come i risotti pronti monoporzione ricettati esclusivamente con riso Carnaroli, pronti in pochi minuti anche con un’attrezzatura tecnologica minimale, come

Il nuovo Risotto Facile di Riso Scotti Snack.

un semplice forno a microonde domestico. L’ultima novità del marchio è Risotto Facile, una base pronta surgelata per risotti che utilizza esclusivamente riso Carnaroli e che contiene già in maniera strettamente connessa al chicco di riso tutti i componenti di

un risotto, tranne l’ingrediente caratterizzante. Un esempio per comprendere meglio: se si vuole preparare un risotto ai funghi, Risotto Facile contiene già tutta la base mantecata del risotto, eccetto i funghi. Risotto Facile porta con sé diversi vantaggi. Il prodotto, innanzitutto, è personalizzabile su qualsiasi tipo di ricetta, da quella più semplice a quella più gourmet, è porzionabile, ed è facile e veloce da preparare in soli 5 minuti anche con un’attrezzatura di cucina davvero basica. In questo modo, chiunque, anche chi non ha grande esperienza nelle preparazioni, può proporre un risotto di qualità organolettica elevata.

Bergader in nuova versione Nasce una nuova versione gustosa, versatile e fantasiosa dello storico formaggio erborinato di Bergader, con le sue caratteristiche venature blu, da sempre utilizzato con successo in tutte le cucine del mondo, sia nei ristoranti che a casa, per realizzare piatti regionali e internazionali. Edelpilz, il grande classico dell’azienda bavarese che vanta 121 anni di tradizione casearia e qualità eccellente, torna a scaffale come Edelblu che, oltre che in versione Classic, sarà disponibile in tre nuove varianti: Edelblu Cream nella pratica confezione da 175 g, cremosa e spalmabile, adatta a preparazioni fredde e

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calde; Edelblu Cubes nell’innovativo pack 2x50 g, con pratici e versatili cubetti perfetti per rendere appetitose insalate, pizze, gratin e ricette fredde o al forno;

Edelblu Gourmet nella vaschetta da 100 g, ricercato e versatile, ottimo come ingrediente ma gustoso anche a freddo o per arricchire una selezione di formaggi.

Edelblu di Bergader nelle nuove varianti Cream, Cubes e Gourmet.

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SICUREZZA ALIMENTARE

La Listeria nel settore alimentare “Listeria e nuove problematiche microbiologiche emergenti” è il titolo del convegno organizzato dal laboratorio Sicural di Cesena tenutosi durante il Cibus Tec di Parma. Moderati da Silver Giorgini, vice presidente Sicural, si sono alternati alcuni fra i più rappresentativi esperti del settore, davanti ad una platea di oltre 200 partecipanti provenienti da tutta Italia, in rappresentanza di ogni tassello della filiera agroalimentare, degli istituti di ricerca e delle università. Come ha ricordato Silvia Zuccherelli – responsabile di laboratorio Sicural – i temi approfonditi hanno interessato le contaminazioni da batterio Listeria, problema molto temuto nel settore agroalimentare. Esperti provenienti anche da Istituti Zooprofilattici, ricercatori di alcune università italiane, professionisti in campo legale e specialisti di soluzioni per le sanificazioni

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hanno affrontato argomenti di tipo alimentare, analitico, legale, medico e tecnologico. Listeria è un microrganismo praticamente ubiquitario con la capacità di moltiplicarsi in un range molto ampio di condizioni. Presenta elevata diffusione in natura con elevata possibilità di contaminazione. A questo si aggiunge il cambiamento delle abitudini alimentari con l’utilizzo sempre più diffuso di alimenti pronti, complessi, con shelf-life anche prolungate che possono supportare la crescita batterica. Stefano Morabito (direttore UO Malattie a trasmissione alimentare e membro Dipartimento di Sicurezza alimentare, nutrizione e sanità pubblica veterinaria dell’Istituto Superiore di Sanità), ha ricordato che dal 2010 al 2020 in Italia i casi di listeriosi hanno avuto andamento altalenante ma con tendenziale progressione all’aumento. Il picco si è avuto

nel 2019 con quasi 250 casi notificati. Francesco Pomilio, dell’istituto Zooprofilattico dell’Abruzzo e del Molise, ha quindi sottolineato come sia basilare procedere con il sequenziamento dell’intero genoma. Tutte le colonie isolate e collezionate devono essere sottoposte al sequenziamento (WGS) e occorre procedere al confronto con i ceppi isolati negli anni precedenti da campioni alimentari ed ambientali prelevati nello stesso stabilimento o mattatoio associato, effettuando analisi bioinformatiche delle sequenze con diverse tipologie di approcci come clustering per la similitudine e indagini sulla filiera. Secondo Pomilio sono diversi i fattori di rischio e, fra i principali, la scarsa conoscenza dell’ecologia batterica, la sottostima del pericolo, l’insufficiente reazione seguente a contaminazione e l’assenza di procedure di verifi-

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sicurezza alimentare

ca (es. pulizia, disassemblaggio, contaminazione ambientale). La controffensiva a Listeria non è facile, dato che è batterio adattato a sopravvivere e moltiplicarsi al freddo e, se lo si cerca, viene isolato in tutti gli ambienti. Resiste alla temperatura e a concentrazioni saline elevate. Per affrontare il problema Pomilio suggerisce di adeguare il piano di HACCP in base a più severe norme di prevenzione. Occorre poi suddividere i processi per compartimenti; adottare procedure di sanificazione adeguate; limitare il numero di replicazioni di Listeria monocytogenes; modernizzare le attrezzature; formazione del personale; fare campionamenti adeguati. Infine, appunto, rivedere il Piano HACCP, e quando si trova Listeria in stabilimento, occorre sanificare fino a che non viene debellata. Erica Tirloni dell’Università degli Studi di Milano (Dipartimento di medicina veterinaria e scienze animali) ha posto l’accento sulla microbiologia predittiva, vale a dire comprendere in anticipo il comportamento dei microorganismi in un alimento in condizioni prevedibili. Per questo si utilizzano dei modelli (equazioni matematiche), la scelta dei quali dipende dal tipo di dati che si ha a disposizione. La complessità del modello deve rappresentare la complessità del substrato che si deve descrivere. La microbiologia predittiva è molto utile, ad esempio, per calcolare la shelf-life di un prodotto, così come lo sviluppo di un nuovo prodotto o la riformulazione di uno esistente. Simone Stella del Dipartimento DIVAS (Università degli Studi di Milano) ha parlato di challenge test a supporto della valutazione del rischio. Si trat-

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ta di strumenti a disposizione per dimostrare che l’alimento è un substrato non permissivo (o poco permissivo). Un challenge test deve garantire l’attendibilità dei risultati, ad esempio non modificare la composizione del prodotto. Inoltre, sono utili alle autorità competenti per valutare la sicurezza del prodotto e per vigilare sulla costanza della produzione. Antonello Paparella (Università degli studi di Teramo) ha ricordato come alimenti tipo insaccati, latticini, ma anche frutta e conservati siano a rischio Listeria. Ha posto l’accento su agenti bioconservanti, come gli oli essenziali, o tramite sostanze antimicrobiche prodotte negli alimenti dopo stimolazione fisica o chimica, oppure in seguito all’aggiunta di colture microbiche protettive. È stata dimostrata un’efficace at-

tività antimicrobica di chitosano e oli essenziali di Origanum vulgare, utilizzati singolarmente o in combinazione. Anche l’ozono gassoso e l’acqua ionizzata sono agenti utili nel contenimento della Listeria. In uso anche la luce pulsata (LP), una tecnologia atermica in cui la decontaminazione di alimenti come succhi di frutta, carne e prodotti ortofrutticoli è raggiunta con impulsi luminosi di breve durata ad alta intensità. Francesco Dragotto di AEB ha descritto un metodo innovativo per eradicare il biofilm da Listeria e altri microrganismi, utilizzando oli essenziali naturali estratti da sostanze alimentari. Essential Lyst è il primo prodotto a base di componenti naturali ed alimentari realmente attivo contro microrganismi contenuti in biofilm. Rappresenta il risultato di un anno di studi del Distal sull’at-

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RICERCA APPLICATA

Pastorizzazione non termica del latte Le preoccupazioni ambientali e la domanda dei consumatori promuovono la domanda di tecniche di pastorizzazione alternative per una produzione sostenibile e sicura del latte di alta qualità. A tal fine, in uno studio cinese pubblicato su Innovative Food Science and Emerging Technologies. 88, 103445, 2023 è stato sviluppato un nuovo sistema di campo elettrico moderato non termico (MEF) (<42°C) con elettrodi allungati e

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intervallo fra gli elettrodi ridotto. La metodologia della superficie di risposta ha ottimizzato gli attributi tecnici e termo-fisici, tra cui viscosità, densità, punto di congelamento, solidi non grassi (SNF), temperatura, utilizzo di corrente e consumo di energia specifico (SEC), alterando rispettivamente le intensità del campo elettrico (EFI) portate (m) da 25 a 30 V/cm e da 0,017 a 0,033 kg/s. I risultati sono stati quindi confron-

tati con la pastorizzazione termica convenzionale (CP, 63°C per 30 minuti). Inoltre, è stata eseguita l’analisi dei costi di processo in termini di consumo di elettricità per identificare un’opportunità di riduzione dei costi per l’industria, e i campioni di latte sono stati analizzati mediante la microscopia elettronica a scansione per indagare i meccanismi coinvolti. Le condizioni di trattamento ottimali MEF erano 29,8 V/cm EFI e 0,018 kg/s m, che hanno ridotto del 98,58% il consumo di energia, del 98,51% il SEC e del 99,09% il tempo di trattamento rispetto al CP. Inoltre, il MEF ha evidenziato una maggiore produttività rispetto al CP. Il valore D nella conta batterica totale (TCB) nel caso del trattamento MEF è risultato significativamente inferiore al trattamento convenzionale CP (0,06 contro 14,80 min) e MEF e CP hanno ridotto la TCB rispettivamente del 99 e 88,61%. Rispetto al sistema di pastorizzazione del latte MEF precedentemente riportato, quello sviluppato in questo studio ha comportato un risparmio di energia, costi e tempo del 99,2, 99,0 e 78,4%, confermando il valore di questa tecnologia emergente nella produzione sostenibile degli alimenti.

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ricerca applicata

Sostenibilità dell’automazione nel settore delle carni bovine La produzione di carne bovina sostenibile rappresenta oggi una sfida mondiale. Su Sustainability. 15, (9): 7236, 2023 è stato pubblicato uno studio britannico che ha valutato i rischi finanziari e gli ostacoli all’adozione dell’automazione dei processi robotici (RPA), che si sono dimostrati un catalizzatore strategico per raggiungere la sostenibilità nel settore della carne bovina. I produttori mirano a raggiungere la sostenibilità e un vantaggio competitivo al fine di ottenere una maggiore produttività a bassi costi operativi. C’è però un divario nella ricerca, in quanto mancano informazioni sugli aspetti finanziari, gli ostacoli e le sfide che influenzano il processo di adozione degli RPA nella filiera delle carni bovine. Per colmare questa lacuna, la ricerca secondaria viene utilizzata per ricavare dati statistici e informazioni rilevanti per il processo di adozione di RPA in questo settore, considerando gli aspetti finanziari. Questo studio utilizza un metodo di simulazione che adotta un modello di processo precedentemente creato e analizza diversi scenari in base a parametri finanziari utilizzando valori o variabili nel software SIMUL8. L’analisi dello scenario consente l’identificazione dei rischi finanziari correlati all’adozione di RPA e valuta i risultati della simulazione alla luce della sostenibilità. L’analisi dello scenario evidenzia i rischi finanziari e le barriere nell’adozione di RPA nelle catene di approvvigionamento di manzo attraverso la simulazione del

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processo, utilizzando i parametri finanziari come base. Vengono generati valori di KPI, conto economico e report sulle emissioni di carbonio per valutare i principali colli di bottiglia in varie fasi del-

e contribuisce alla conoscenza accademica e alla pratica professionale; fornisce un modello di processo a supporto del processo decisionale finanziario ed etico di manager ed operatori

la filiera della carne, consentendo così alle aziende di condurre un’analisi dei costi approfondita. L’adozione vantaggiosa degli RPA può portare a una riduzione della complessità della catena di approvvigionamento, migliorando così l’efficienza finanziaria e operativa, il che si traduce in una maggiore produttività, qualità e durata di conservazione della carne bovina. Questo importante studio valuta gli scenari dal punto di vista della sostenibilità

di settore, contribuendo inoltre a facilitare l’adozione degli RPA. Il modello di processo può essere adottato o modificato in base alle circostanze finanziarie e ai requisiti individuali delle aziende. Inoltre, fornisce ai decisori le conoscenze per eliminare o prevenire gli ostacoli finanziari, promuovendo e accelerando così l’adozione di RPA, nell’ottica di aumentare la produttività a costi ridotti, creando così un valore sostenibile.

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ricerca applicata

Eliminazione del calcio dal latte scremato mediante scambio ionico Sono necessari nuovi processi per produrre materie prime derivate dal latte concentrato con un contenuto di calcio personalizzato, a causa del collegamento diretto tra la concentrazione di calcio e la struttura e la funzionalità del prodotto finale. Uno studio australiano pubblicato su Food Research International. 173, (Part 1): 113305, 2023 ha trattato il latte scremato con resina a scambio cationico all’1% (p/v) o 2% (p/v) prima dell’ultrafiltrazione, con un fattore di concentrazione in volume (VCF) di 2,5

o 5 che ha consentito di ridurre la concentrazione di calcio del 2030% e ha prodotto concentrati con contenuto di solidi a ~22-24 g /100 g con un VCF pari a 5. La riduzione del calcio ha parzialmente solubilizzato le micelle di caseina, aumentando la concentrazione di proteine solubili e singole caseine, portando a una diminuzione della torbidità ma a un aumento dell’idratazione e dell’idrofobicità delle proteine. La decalcificazione (trattamento con resina al 2% (p/v)) ha ridotto la stabilità termica, diminuendo significativamente

la temperatura di denaturazione dell’alfa-lattoalbumina e della beta-lattoglobulina nel latte rispettivamente di ~3°C e ~1°C. Anche la filtrazione è stata modificata, riducendo il flusso di permeazione e la concentrazione del gel e aumentando il tempo di filtrazione. In combinazione, la riduzione del calcio e la filtrazione hanno alterato le proprietà funzionali tra cui calcio solubile, proteine solubili e solidi sedimentabili, con una maggiore idratazione delle proteine del latte che ha contribuito anche ad una maggiore viscosità. Questo studio suggerisce un metodo per produrre concentrati di latte a ridotto contenuto di calcio che potranno essere utilizzati in prodotti lattiero-caseari a base di retentato con funzionalità su misura.

Cottura del pane piatto: transizione da strato singolo a doppio Il pane piatto a doppio strato si caratterizza per un’imponente lievitazione e delaminazione durante la cottura, che porta alla formazione di una tasca interna adatta a contenere vari alimenti solidi: un criterio di qualità apprezzato

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dai consumatori. Questi pani sono unici per il metodo di cottura utilizzato, che richiede forni speciali e temperature elevate comprese tra 350° e 550°C, necessarie ad ottenere lo sviluppo del doppio strato (chiamato delaminazione), processo che però ha sollevato preoccupazioni per il consumo energetico eccessivo. In questo studio francese pubblicato su Food Research International. 173, (Part 1): 113350, 2023, è stata variata o meno l’applicazione della fermentazione (che influisce sull’accumulo di CO2 disciolta) e della temperatura di cottura (che influisce sulla generazione di gas) e sono stati valutati gli impatti sulla delaminazione. Per completare la

valutazione, durante la cottura sono stati monitorati il contenuto di acqua e la temperatura dell’impasto. In un modo nuovo, questo studio ha caratterizzato la distribuzione dell’acqua nel pane piatto, spiegando la sorprendente diminuzione della perdita di acqua con l’aumento della temperatura di cottura. Il lavoro francese ha chiaramente dimostrato che il vapore acqueo è la causa principale della delaminazione. Sono stati evidenziati il ruolo della pressione dell’acqua nel rigonfiamento dell’impasto e nel causare il distacco dei bordi dalla superficie, oltre all’eterogeneità del contenuto di acqua del pane, ed è stata proposta una mappa concettuale.

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MERCATI CONSUMI

Cresce il settore della nutrizione infantile

L’alimentazione infantile è concepita per soddisfare le esigenze nutrizionali uniche dei neonati e offrire loro le migliori condizioni per iniziare a vivere in salute. I bambini di età inferiore a un anno non hanno organi completamente sviluppati, quindi hanno bisogno di nutrienti facili da digerire e ricchi di calorie, vitamine e minerali per aiutarli a crescere bene. Inoltre, i piccoli richiedono quantità adeguate di fluidi per consentire ai loro reni immaturi di filtrare efficacemente i prodotti di scarto del metabolismo. Un altro aspetto fondamentale della nutrizione infantile è evitare di somministrare ai bambini sostanze che possano avere effetti dannosi sul loro sviluppo. Allied Market Research ha indagato il mercato mondiale della nutrizione infantile, un settore che dovrebbe crescere con un tasso CAGR notevole dal 2023 al 2032. Il settore dovrebbe espandersi in ragione di diversi fattori, tra cui il numero crescente di madri lavoratrici, l’aumento della spesa per la salute dei bambini e un aumento della domanda di alimenti biologici per neonati. Negli ultimi anni, l’aumento dell’occupazione femminile ha avuto un impatto positivo sul progresso dell’industria della nutrizione infantile globale, dal momento che le madri che lavorano usano soprattutto baby food trasformati. Ad esempio, secondo un recente sondaggio dell’ONS (Office for National Statistics) attualmente ci sono più madri che lavorano nel Regno Unito di quanto mai registrato in passato. I dati hanno mostrato che il rapporto tra le madri impiegate è aumentato visibilmente negli ultimi decenni. Nel 2021, il 75,6% delle donne lavorava rispetto al 69,1% delle donne senza figli. Pertanto, questo fattore ha alimentato la crescita del mercato. L’indagine di Allied Market Research rivela anche un’altra ragione della crescita del settore, riconducibile alla praticità delle formule

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mercati consumi

Trend e dati del gelato nel mondo

Le ultime rilevazioni dell’Osservatorio Sigep – il salone riminese di gelateria, pasticceria e panificazione artigianale – evidenziano che, dal nord al sud Italia, dall’Australia all’Argentina passando per la Spagna, il gelato continua ad occupare un posto al sole. In particolare, il gelato artigianale italiano si conferma una tra le eccellenze del made in Italy e registra in tutte le regioni del Bel Paese numeri molto positivi. Per l’estate, nel Nord Italia Aig (Associazione Italiana Gelatieri) stima una crescita del +8%, nel Centro Italia +12% e nel Sud, isole comprese, una media che si attesta tra il 16 e il 20%. In particolare si sono riscontrati aumenti nelle città d’arte dove il turismo straniero ha fatto da traino e dove spiccano Roma, Firenze, Napoli, Milano, Bologna, Torino, Venezia e Palermo. I gusti più gettonati per tutte le regioni segnano il trionfo dei sorbetti, con frutti italiani ed esotici, con l’aggiunta di diverse spezie; in Sicilia, apprezzate le granite e la nocciola; a conquistare Piemonte, Lombardia e Veneto il pistacchio e le creme; in Lazio, Toscana, Marche e Umbria prevalgono i gusti classici e gli immortali cioccolato, zabaione e variegati a base di caramello salato.

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Per quanto riguarda i rincari, il gelato artigianale risente meno di altri prodotti della diminuita capacità di spesa delle famiglie, perché ha costi sempre accessibili. In linea di massima, a fronte di maggiori spese pari ad un 20%, i ritocchi dei listini si sono mantenuti sotto il 10%. Per quanto riguarda le tendenze emergenti, i consumatori sono diventati sempre più attenti e consapevoli, stimolando l’innovazione e a puntare su prodotti sempre più sani, di qualità, con apporto zuccherino ridotto, mantenendo le peculiarità delle materie prime e della frutta. Alle modalità tradizionali di consumo si aggiunge l’impennata della domanda di coppe al tavolo, con parti croccanti e salse da abbinare a piacimento per personalizzare il prodotto. Molto bene sono andate le brioche e maritozzi col gelato, per merende gustose nella fascia pomeridiana, come il bombolone col gelato, mentre nel take away e street food vanno invece forte granita siciliana con frutta fresca, caffè e mandorla. Successo anche per smoothie e frappè a base di latte, o vegani a base latte di soia vegetale, con sorbetti all’acqua e frutta e zucchero. Boom di richieste per il pistacchio vegano, nel quale la parte di grasso è

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mercati consumi

Esportazioni Usa e mercato lattiero-caseario mondiale

Dopo un focus sul mercato lattiero-caseario europeo sul numero di settembre di Industrie Alimentari, proponiamo ora le previsioni per il settore mondiale stilate dal Servizio per l’estero dell’USDA – il Dipartimento statunitense per l’agricoltura. Ne risulta che le esportazioni di prodotti lattiero-caseari statunitensi verso il Sud-Est asiatico sono state deboli all’inizio di quest’anno. La resilienza della produzione globale di latte, che attualmente registra una serie di 10 mesi di incrementi annuali su base mensile a partire dallo scorso luglio, ha esercitato una pressione al ribasso sui prezzi dei prodotti lattiero-caseari lavorati. Fino a maggio, le esportazioni in valore di latticini verso il Sud-Est asiatico hanno raggiunto i 561 milioni di dollari, in calo del 33% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Si sono verificati ampi cali per diversi prodotti, tra cui il latte scremato in polvere (SMP), il siero di latte e i formaggi, in un periodo in cui i prezzi dell’SMP sono scesi del 37% e quelli del siero di latte sono arrivati al 52% rispetto al picco registrato nel 2022. In un mondo reduce dal lockdown dovuto al COVID, i governi sono ora sotto pressione per contenere la spesa fiscale e combattere l’elevata inflazione alimentare, che ha raggiunto i massimi storici in molti Paesi della regione, generalmente attraverso tassi di interesse più elevati. Nelle Filippine, l’inflazione nel food ha raggiunto l’11%, spinta dall’aumento di prodotti di base come le verdure. L’aumento dei prezzi alimentari ha costretto i consumatori a ridurre la spesa discre-

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mercati consumi

zionale (una voce che include la spesa per i prodotti lattiero-caseari che non costituiscono una parte importante delle diete tradizionali). La minore spesa discrezionale sta incidendo sia sul settore della ristorazione che sugli acquisti al dettaglio. Anche la domanda di siero di latte e lattosio è diminuita in diversi Paesi. In Vietnam, gli allevamenti di suini continuano a recuperare dalla peste suina africana (PSA), riducendo la domanda di siero di latte e lattosio ad uso mangimistico (i volumi di esportazione verso il Vietnam per entrambi i prodotti sono diminuiti rispettivamente dell’11 e del 23%). Nelle Filippine, un altro mercato colpito dalla peste suina africana, le esportazioni di siero di latte e lattosio sono diminuite rispettivamente del 26 e del 9%. Continuano inoltre ad esserci pressioni normative nel Sud-Est asiatico che ostacolano quest’anno gli esportatori lattiero-caseari statunitensi, in particolare i processi di certificazione halal. Lo sviluppo delle esportazioni di prodotti lattiero-caseari sul mercato globale è stata una delle storie di maggior successo per l’agricoltura statunitense negli ultimi vent’anni. La crescita nel mercato del

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Sud-Est asiatico è stata un fattore importante nell’espansione delle esportazioni da 1 miliardo di dollari nel 2003 a 9,5 nel 2022 (le esportazioni di prodotti lattiero-caseari verso il Sud-Est asiatico sono state pari a 1,7 miliardi di dollari nel 2022, il terzo mercato regionale più grande al mondo per l’export di latticini dietro Nord America e Asia orientale. Gli esportatori di prodotti lattiero-caseari statunitensi hanno conquistato quote di mercato considerevoli, ma continua la forte concorrenza da parte dell’Oceania e dell’Unione Europea, che beneficiano di infrastrutture commerciali di lunga data nella regione e di vantaggi tariffari concessi negli accordi di libero scambio. Il recente Indo-Pacific Economic Framework for Prosperity (IPEF) rappresenta una potenziale strada per ottenere vantaggi simili per l’agricoltura statunitense nella regione.

Latte In Argentina si prevede che la produzione di latte diminuirà del 3% poiché la grave siccità ha provocato cattive condizioni per la coltivazione del foraggio e fieno costoso e di scarsa qualità. Inoltre, un significativo deprezzamento della moneta locale (peso) continua a gravare sulla produzione lattiero-casearia. In passato, il forte deprezzamento del peso ha corrisposto al calo della produzione di latte perché la maggior parte dei fattori produttivi, soprattutto i concentrati, sono definiti in dollari e i loro prezzi sono fissati dal mercato libero. Nel frattempo, il prezzo del latte, di cui quasi l’80% è destinato al consumo interno, può richiedere diversi mesi per adattarsi al nuovo valore in dollari e comprimere i margini a breve termine per i produttori. Si prevede che la produzione di latte in Australia scenderà a 8,2 milioni di tonnellate nel 2023. Le piogge estreme primaverili hanno provocato una carenza di produzione di fieno e i forti prezzi della carne bovina negli ultimi anni continuano a incentivare i produttori di latte a passare a questo tipo di produzione, con un aumento previsto del numero di capi da carne e un contemporaneo calo delle vacche da latte dello 0,7%, fino a 1.325 milioni di animali. I produttori, inoltre, sono ancora alle prese con la carenza di manodopera derivante dalle restrizioni ai valichi di frontiera legate al COVID nel 2020, che hanno ridotto il numero di visti autorizzati per i vacanzieri con lo zaino in spalla, una fonte storica di lavoratori agricoli. Da quando l’Australia ha riaperto i confini, trovare manodopera agricola è diventato più facile, ma i

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NOTIZIE DAL MONDO

Successo a tutto tondo per Marca by BolognaFiere La 20ª edizione di Marca – l’unica manifestazione italiana dedicata alla Marca del Distributore – si è conclusa con un successo senza precedenti: più di 20.000 visitatori (+18% rispetto alla precedente), 1.100 espositori,

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24 insegne della DMO, 7 padiglioni su 26.000 m2 di superficie netta (+26%) e oltre 250 buyer su invito provenienti da 30 Paesi che hanno partecipato a più di 2.400 meeting con le aziende espositrici.

Organizzata in collaborazione con ADM – Associazione Distribuzione Moderna – e con il patrocinio della Regione EmiliaRomagna e della Camera di Commercio di Bologna, Marca by BolognaFiere è l’appuntamento clou per il mercato della private label che, nel 2023, ha segnato un fatturato record di 25,4 miliardi di euro, ovvero il 31,5% del giro d’affari del mercato della Distribuzione Moderna. L’edizione 2024 di Marca ha avuto numeri record anche nella comunicazione: oltre 750 i giornalisti accreditati all’evento, il sito ha ricevuto 150.000 visite nell’ultimo semestre da parte di 70.000 utenti unici e solo nei primi 15 giorni di gennaio, 2 milioni di pagine visitate. Il Catalogo Espositori è stato consultato 400.000 volte. Le visualizzazioni social superano le 350.000 impression nell’ultimo trimestre. Infine, Marca by BolognaFiere è la fiera agroalimentare leader in Italia su LinkedIn. L’appuntamento con la prossima edizione di Marca by BolognaFiere è il 15 e 16 gennaio 2025.

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notizie dal mondo

Rovagnati investe in ricerca e sviluppo Proseguono gli investimenti di Rovagnati in ambito Nutrition, uno dei cardini della strategia di sostenibilità dell’azienda declinati in People, Animal Welfare, Nutrition, Environment (P.A.N.E.). L’attuale piano di investimenti in Ricerca&Sviluppo di Rovagnati, con valore stimato 11 milioni di euro in tre anni, è dedicato in particolar modo a internazionalizzazione, sviluppo di prodotti senza nitriti, packaging sostenibile, efficientamento dei processi e informatizzazione degli stabilimenti. Un progetto approvato e finanziato dal Ministero nell’ottica di consolidare l’impegno dell’azienda verso il miglioramento continuo della propria offerta. Per quanto riguarda l’internazionalizzazione, Rovagnati vive da anni una forte espansione internazionale e oggi esporta in più di 20 Paesi, con particolare focus su Francia, Belgio, Germania, Svizzera e Stati Uniti. L’investimento sarà strategico sia per lo sviluppo di prodotti in grado di far presa sui mercati esteri, sia per il potenziamento dello stabilimento produttivo di Vineland (USA) inaugurato nel settembre 2021. Lo sviluppo di prodotti senza nitriti e il presidio di nuovi segmenti di mercato continua dal 2017, quando Rovagnati ha introdotto Naturals, la prima linea di prodotti senza nitriti dell’azienda, a cui si è aggiunta poco dopo anche la gamma Snello. La linea Naturals si è rivelata strategica per l’espansione internazionale, affermandosi come prodotto leader di mercato in Francia. Anche

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negli Stati Uniti il focus sulla produzione senza nitriti è strategico in quanto sta guidando il lancio di nuovi prodotti sul mercato. Sul fronte del packaging sostenibile, gli investimenti sono funzionali anche allo sviluppo di soluzioni a minore impatto ambientale, sia nell’ottica di una progressiva riduzione dell’utilizzo di plastica che di una riciclabilità o facilità di riutilizzo della stessa. Sebbene la sostituzione di questo materiale a oggi sia complessa per il settore, Rovagnati ha già raggiunto l’obiettivo del 55% medio di plastica riciclata su tutti i vassoi delle vaschette e, nel corso degli anni, ha ridotto il peso delle stesse fino al 38% per alcune linee come Gran Biscotto, Snello e I Firmati. Anche l’efficientamento dei processi è un pilastro dell’attività di Rovagnati, fondamentale sia per rendere possibile l’innovazione di prodotto, sia per produrre in maniera sempre più sostenibile. Allo stato attuale l’azienda inve-

La sede di Rovagnati, a Biassono (MB).

ste particolarmente in impianti di cogenerazione, energie rinnovabili, risparmio delle risorse idriche, soluzioni logistiche green, informatizzazione degli stabilimenti. Tra i progetti recenti anche il lancio in Italia e in Francia della tracciabilità sulle gamme Borgo e Naturals. Inquadrando il QR code presente sul retro delle vaschette il consumatore accede a un elenco completo delle informazioni che riguardano i prodotti. Un progetto dall’approccio sempre più internazionale, attualmente in fase di sviluppo anche in Svizzera e Germania. L’investimento di Rovagnati mira a potenziare questa capacità innovativa, che si costituisce come una vera e propria leva strategica per il business.

CHIUSA L’EDIZIONE 2023 DI NATEXPO A fine ottobre, il sipario è sceso sull’edizione 2023 di Natexpo, l’evento di riferimento per gli operatori del mercato del settore biologico, tenutosi presso il Centro espositivo di Parigi Nord Villepinte. Il salone ha richiamato 11.056 visitatori professionali suddivisi fra svariati profili, fra i quali negozi di prodotti biologici specializzati, retailer, trasformatori, importatori, grossisti, produttori, start-up e sviluppatori di progetti. Natexpo ha offerto una piattaforma per discutere, condividere e valutare l’andamento del settore, negli stand, nei forum e nelle tavole rotonde o nell’ambito di riunioni di lavoro programmate. In occasione della fiera si è tenuta la cerimonia di premiazione del consueto concorso dedicato ai migliori prodotti lanciati sul mercato lo scorso anno. La prossima edizione di Natexpo si terrà a Lione nel settembre del 2024, come in tutti gli anni pari, mentre in quelli dispari la sua sede è Parigi.

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RECENSIONE LIBRI

Gestione post-raccolto POSTHARVEST MANAGEMENT OF FRESH PRODUCE – Recent advances (Gestione post raccolto dei prodotti freschi – Progressi recenti) B. P. Singh - S. Agnihotri - Garima Singh - V. K. Gupta - 368 pag. illustrato - Edito da Elsevier (www.elsevier.com) - 2023 - Prezzo 114,92 € - ISBN: 9780323911320 - eBook ISBN: 9780323984881

L’obiettivo di sviluppo sostenibile denominato come “Zero fame” è una priorità assoluta per garantire la sicurezza alimentare globale, e la gestione dei prodotti dopo il raccolto svolge un ruolo fondamentale nel raggiungerlo. Riducendo lo spreco alimentare e migliorando le infrastrutture per la gestione dei prodotti freschi, è possibile assicurare che sempre più persone abbiano accesso ad alimenti sicuri, nutrienti e a prezzi accessibili. Il testo affronta criticamente le più recenti questioni, le sfide e i progressi tecnologici nella gestione post-raccolto delle materie prime fresche, in particolare frutta, frutta a guscio e verdure, analizzando la correlazione fra trattamenti in campo, indici di maturità e interventi che influiscono significativamente sulla qualità di conservazione dei prodotti freschi. Vengono inoltre

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trattati argomenti quali il confezionamento, le tecnologie di logistica e di stoccaggio, il ruolo delle comunità microbiche e le strategie “omiche” nella gestione delle malattie post-raccolto. Particolare attenzione viene data alle ultime tendenze in ambito di nanotecnologie, Internet of Things (IOTS) e tecnologie blockchain nella gestione della catena di approvvigionamento degli alimenti deperibili. Il libro, che si rivolge a giovani ed esperti professionisti del mondo accademico, industriale e studenti universitari, esplora un’ampia gamma di argomenti inerenti le strategie post-raccolto, considerando la trasformazione e le tecnologie alimentari, le trasformazioni agricole e il controllo di qualità. Sono 14 i capitoli dell’opera: Trattamenti pre-raccolta che incidono sulla qualità post-raccol-

ta dei prodotti freschi; Gestione dei rifiuti post- e bioeconomia circolare: innovazioni, lacune e opportunità; Importanza dell’indicizzazione della maturità nella gestione post-raccolto di frutti selezionati di provenienza subtropicale e temperata; Importanza dell’indicizzazione della maturità nella gestione selezionati di frutti subtropicali e temperati selezionati; Strategie di impatto microbiologico e controllo per monitorare le perdite post-raccolto in frutta e verdura; Biologia post-raccolto: strategie di genomica e omiche per migliorare la sicurezza alimentare; Applicazione del plasma

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