Viaggio tra poesia, arte e musica di Deanna Mannaioli


Quaderni del volontariato
Quaderni del volontariato
Edizione 2023
Cesvol
Centro Servizi Volontariato Umbria
Sede legale:
Via Campo di Marte n. 9 - 06124 Perugia tel 075 5271976
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Edizione maggio 2023
Coordinamento editoriale di StefaniaIacono
Stampa Digital Editor - Umbertide
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ISBN 9788831491532
UN
I QUADERNI DEL VOLONTARIATO
VIAGGIO NEL MONDO DEL SOCIALE PER COMUNICARE IL BENE
I valori positivi, le buone notizie, il bene che opera nel mondo hanno bisogno di chi abbia il coraggio di aprire gli occhi per vederli, le orecchie e il cuore per imparare a sentirli e aiutare gli altri a riconoscerli. Il bene va diffuso ed è necessario che i comportamenti ispirati a quei valori siano raccontati.
Ci sono tanti modi per raccontare l’impegno e la cittadinanza attiva. Anche chi opera nel volontariato e nell’associazionismo è ormai pienamente consapevole della potenza e della varietà dei mezzi di comunicazione che il nuovo sistema dei media propone. Il Cesvol ha in un certo senso aderito ai nuovi linguaggi del web ma non ha mai dimenticato quelle modalità di trasmissione della conoscenza e dell’informazione che sembrano comunque aver retto all’urto dei nuovi media. Tra queste la scrittura e, per riflesso, la lettura dei libri di carta. Scrivere un libro per un autore è come un atto di generosa donazione di contenuti. Leggerlo è una risposta al proprio bisogno di vivere il mondo attraverso l’anima, le parole, i segni di un altro. Intraprendendo la lettura di un libro, il lettore comincia una nuova avventura con se stesso, il libro viene ospitato nel proprio vissuto quotidiano, viene accolto in spazi privati, sul comodino accanto al letto, per diventare un amico prezioso che, lontano dal fracasso abituale, sussurra all’orecchio parole cariche di significati e di valore.
Ad un libro ci si affeziona. Con il tempo diventa come un maglione che indossavamo in stagioni passate e del quale cerchiamo di privarcene più tardi possibile. Diventa come altri grandi segni che provengono dal passato recente
o più antico, per consegnarci insegnamenti e visioni. Quelle visioni che i cari autori di questa collana hanno voluto donare al lettore affinché sapesse di loro, delle vite che hanno incrociato, dei sorrisi cui non hanno saputo rinunciare. Gli autori di questi testi, e di tutti quelli che dal 2006 hanno contribuito ad arricchire la Biblioteca del Cesvol, hanno fatto una scelta coraggiosa perché hanno pensato di testimoniare la propria esperienza, al di là di qualsiasi tipo di conformismo e disillusione. Il Cesvol propone la Collana dei Quaderni del Volontariato per contribuire alla diffusione e valorizzazione della cittadinanza attiva e dei suoi protagonisti attraverso la pubblicazione di storie, racconti e quant’altro consenta a quel mondo di emergere e di rappresentarsi, con consapevolezza, al popolo dei lettori e degli appassionati. Un modo di trasmettere saperi e conoscenza così antico e consolidato nel passato dall’apparire, oggi, estremamente innovativo.
Salvatore Fabrizio Cesvol Umbria
Prefazione
Questa pubblicazione testimonia i primi venticinque anni di storia dell’associazione culturale Pegaso attraverso una raccolta di testi e immagini relative ad eventi organizzati. Anni di impegno incessante di tante persone che volontariamente hanno scelto di prendersi cura di una comunità e di organizzare attività offrendo al territorio di Marsciano - e non solo - occasioni di incontro e scambio culturale. Un impegno prezioso e coraggioso che ha reso, nel tempo, l’associazione un punto di riferimento per il territorio e motivo di stimolo tanto che altre nate successivamente hanno copiato le nostre iniziative.
Se si considera quanto è cambiato il tessuto sociale in questi decenni e quante trasformazioni ha vissuto la scena culturale, quella di Pegaso può essere intesa come la storia di un’associazione capace di sostenere una rivoluzione. Rivoluzionaria è, infatti, la scelta di puntare sulla cultura come vettore di pace, di incontro e di scambio reciproco e senza pregiudizi. In un mondo sempre più interconnesso, in cui, purtroppo, i rapporti sociali si fanno via via più precari e il dialogo tra punti di vista differenti si traduce spesso in scontro, Pegaso ha svolto e svolge tuttora un ruolo dirimente. L’esercizio quotidiano della democrazia, infatti, dipende a ogni livello anche dal rispetto e dalla capacità di ciascuno di noi di prendersi cura dell’altro e di riconoscere gli altri da sé come esseri umani, ovvero dalla condivisione di valori culturali e sociali che Pegaso negli anni ha messo in pratica e trasmesso a chi ha preso parte alle sue attività.
Questi decenni di storia dell’associazione possono essere letti proprio come un lungo percorso condiviso tra tante persone, che attraverso diversi linguaggi artistici e culturali si sono confrontate nel tempo contribuendo a tracciare la traiettoria di un’associazione in costante dialogo col territorio e coi suoi
abitanti.
E’ gratificante ricordare tante iniziative realizzate con successo. Molto più importante è cogliere l’opportunità offerta del ricordo di quanto è stato realizzato, per disegnare nuovi percorsi di sviluppo da condividere.
Deanna Mannaioli
ASSOCIAZIONE CULTURALE “ P E G A S O “: STORIA E FINALITÀ
L’Associazione Culturale “Pegaso” si costituisce nel 1997 a Marsciano in un momento in cui scarsi erano la sensibilità e l’interesse sul piano culturale.
Lo scopo primario dei Soci fondatori era quello di avviare una stimolante attività culturale, insostituibile per la formazione civile di ogni uomo, ma anche per la serenità che può venire da ogni feconda esperienza dello spirito.
Ogni tipo di proposta è stata pertanto positiva, dalla presentazione di nuovi libri alle estemporanee di pittura, dai concorsi di poesia alla musica nelle sue varie forme, dalle conferenze di carattere scientifico, storico, archeologico e civile alle mostre d’arte: tutte le manifestazioni della mente e dello spirito, che hanno sempre pari dignità, contribuiscono alla crescita culturale e ne sono un prezioso contributo.
I Soci si sono inoltre riproposti, con lo stare insieme, associati e simpatizzanti, a cui sono aperte tutte le attività, di rendere più ricca l’intelaiatura delle relazioni che legano gli uni agli altri, certi come sono che la cultura non deve essere privilegio di pochi, non deve separare gli uomini, ma anzi permette loro di comprendersi e di comprendere il loro tempo.
Anche riscoprire le tradizioni, ricercare le radici storiche, valorizzare le risorse del nostro Comune e della nostra Regione, sono, tra gli altri, obiettivi prioritari dell’Associazione, tesi a sviluppare la consapevolezza di un’identità culturale locale attraverso la ricerca d’Archivio, la poesia dialettale, la storia civile e artistica del luogo e ogni altra forma di espressione.
A tale scopo è risultata fondamentale la collaborazione instaurata con le istituzioni e le associazioni del territorio che si propongono gli stessi obiettivi.
L’intenzione dei Soci fondatori, di diversa preparazione
e umanità, è anche quella di promuovere valide iniziative mirate a coinvolgere in particolar modo i giovani, che nel territorio hanno pochissimi luoghi e occasioni di incontro. Nel difficile mondo giovanile dei nostri tempi, accanto alla famiglia e alla scuola, anche l’associazionismo può contribuire in modo significativo a far capire e interpretare alcuni aspetti importanti del loro e del nostro vivere e contemporaneamente fornire ai giovani e ai loro interlocutori gli strumenti per aprire un dialogo costruttivo.
L’Associazione Culturale Pegaso è nata il 7 Novembre 1997, con un atto costitutivo in cui, oltre alle finalità dell’Associazione stessa, sono elencati i soci fondatori: Betti Enzo, Brucolini Maria, Bizzarri Carlo, Cardinalini Ferdinando, Carloni Giancarlo, Carloni Rolando, Canoro Elisabetta, Cimbelli Massimo, Luchetti Gaetana, Mannaioli Deanna, Menchetelli Piergiorgio, Santibacci Luigi, Tarani Marilù, Zepparelli Luciano.
Ad essi nel corso degli anni si sono aggiunte varie persone, che si sono riconosciute negli scopi dell’associazione e hanno scelto di collaborare per la loro realizzazione. Pegaso è nato come “costola” culturale della Pro Loco che, insieme ad altri soggetti, sentiva l’esigenza di un percorso dedicato alla valorizzazione del territorio non solo sul piano delle tradizioni ma con un risvolto storico.
Come primo Presidente viene eletto l’animatore del progetto Enzo Betti, che è rimasto alla guida dell’Associazione per tre anni.
Durante questo periodo si è avviata l’attività di Pegaso, che ha conseguito i primi successi con l’attuazione di due significative iniziative.
La prima, denominata “Convivio”, consisteva in una serie di conferenze e letture di carattere storico-filosofico che si
svolgevano in modo itinerante nei luoghi più caratteristici del territorio coinvolgendo per questo gran parte della popolazione.
La seconda consisteva in una rappresentazione teatrale di grande successo che ha coinvolto scuole e associazioni locali “Polvere di stelle”, in cui si riproponevano, accanto a momenti di musica e teatro attuali, anche brevi scenette tratte da alcune fortunate riviste musicali rappresentate a Marsciano nel dopoguerra, in cui venivano portate in scena figure e momenti di vita cittadina. Nel 1997 e nel 1998 Pegaso si impegnava a riportare in auge, a conclusione del mese mariano, la Festa degli Altarini con la partecipazione di numerosi rioni del centro storico come non avveniva da decenni.

Nel giugno del 1998 l’Associazione si è adoperata per ottenere dalle Poste italiane l’annullo filatelico su una cartolina
Postale che reca nella parte anteriore uno scorcio del palazzo Pietromarchi, il cui lavoro pittorico è stato eseguito da Marj Jane Antonini.

Annullo filatelico Mostra A. Ranocchia 1997

Annullo filatelico Palazzo Pietromarchi 1998 (per concessione di Mary Jane Antonini) Pegaso

Enzo Betti, Presidente dell’as.ne culturale Pegaso
La donazione del “Fondo Salvatorelli” al comune di Marsciano da parte della famiglia del grande storiografo e giornalista Luigi Salvatorelli, ha arricchito di una preziosa documentazione la biblioteca comunale e ha fornito a Pegaso l’opportunità di allestire una mostra in cui sono stati esposti libri rarissimi e di edizioni speciali di L. Salvatorelli.
Nel 2000, con l’approdo alla Presidenza di Deanna Mannaioli, l’attività dell’Associazione si è intensificata e diversificata negli anni, con iniziative che hanno sempre più qualificato l’attività del gruppo.
Tre sono gli eventi che vengono organizzati ogni anno e che certamente costituiscono i fiori all’occhiello di Pegaso: Il Premio letterario nazionale Gens Vibia
L’Opera lirica al Teatro Concordia
Il Premio Nazionale di Pittura Estemporanea
Nel 2001 infatti si istituisce il Concorso Letterario Nazionale “Gens Vibia” con due sezioni: poesia in lingua e poesia in dialetto. La manifestazione letteraria ha lo scopo di alimentare e valorizzare l’amore per la poesia nel mondo moderno, come veicolo di idee e sentimenti sempre vivi e attuali e, per quel che riguarda il dialetto, di riscoprire e rivalutare l’idioma locale, strettamente legato alle tradizioni del territorio. Il Concorso, giunto oggi alla XXI edizione, ha riscosso un crescente successo e sempre più numerosa è stata la partecipazione di poeti da ogni parte d’Italia.
La sfida più impegnativa di Pegaso, nel 2003, è quella di riportare l’opera lirica al Teatro Concordia di Marsciano. L’amore per questo genere d’arte è antico nella nostra gente, tanto che negli anni Trenta si sono succedute, con vivo interesse e partecipazione, diverse rappresentazioni nel nostro Teatro: ne rimangono le testimonianze, come una locandina del 1933 che annuncia una recita della “Favorita” di G. Donizetti. Il tempo e vari eventi hanno determinato il venir meno a Marsciano di questo nobile genere teatrale, ma non la simpatia e l’aspettativa dei Marscianesi per il ritorno dell’opera lirica. Pegaso ha fortemente voluto questa nuova presenza e dal 2003 ogni anno ha organizzato la rappresentazione di un’opera, tra le più popolari e amate
del genere. Si è cominciato con “Cavalleria rusticana” di P.Mascagni e sono poi venute “Madama Butterfly” di G.Puccini (2004), “Il barbiere di Siviglia” di G.Rossini (2005), “La traviata” di G.Verdi (2006), ”Galà di operette” (2007) e “L’elisir d’amore” di G.Donizetti (2008), con una numerosa e appassionata partecipazione di pubblico.
Il 2006 vede la nascita del “1° Premio Nazionale di Pittura Estemporanea”, sul tema “ I colori della terra”, che vuole sollecitare l’espressione, con linguaggi e tecniche diverse, da parte degli artisti, della loro soggettiva lettura e interiorizzazione della realtà. L’iniziativa è stata attuata nel Centro storico di Marsciano il 22 e 23 Luglio 2006. La numerosa e lusinghiera partecipazione di pittori di diversa provenienza e l’attenzione con cui è stata seguita la manifestazione da parte dei marscianesi hanno incoraggiato l’Associazione a ripetere negli anni successivi, 2007 e 2008, l’iniziativa, che ha riscosso pari interesse e successo.
Numerosi anche i concerti organizzati sia a teatro che in altre sedi. Da ricordare il concerto di brani d’opera del 31 Maggio 2005, eseguito al Teatro Concordia con l’apporto significativo della Filarmonica Marscianese sotto la guida del maestro Roberto Castellani e i cantanti Monica Baiocco, Paola Stafficci, Alfonso Angeleri e MassimoVolpi.
Alla musica, amata e sentita, sono poi state dedicate altre iniziative legate alla letteratura e al connubio tra testi poetici e musica, come un “Pomeriggio di musica e poesia”(15 Dicembre 2001)
Inoltre sono state attuate altre proposte similari, come una “Collettiva di artisti”, tenutasi il 9 Dicembre 2001 presso la Biblioteca Comunale di Marsciano, in cui hanno esposto le loro opere 12 artisti; una raccolta di parole e immagini, “Centovoci”, di poeti e pittori umbri curata da Giovanni Zavarella e Luciano Lepri, nel Giugno 2005, libro che è stato presentato durante la festa patronale di San Giovanni; infine la “Mostra Antologica di Pittura” dedicata a “Pane, Arte… .e Fantasia” tenutasi presso la Biblioteca Comunale: letture e degustazioni dal sapore retrò, oltre che opere di pittura, richiamavano all’alimento fondamentale del genere umano di ogni tempo, il pane.
E’ però a due artisti di fama internazionale, che hanno operato nel territorio, che l’Associazione ha voluto dedicare significative manifestazioni di ricordo e celebrazione: Gerardo Dottori e Antonio Ranocchia.
Gerardo Dottori in gioventù ha lavorato a lungo a Marsciano, dove ha lasciato prove tangibili della sua arte nell’Edicola Mariana di Via XXIV Maggio, negli affreschi esterni di Palazzo Battaglia e in quelli interni di Villa Cruciani, ora Cavalletti. Una Mostra-conferenza tenuta da Massimo Duranti e da Antonella Pesola il 1 Luglio 2001, presso la Sala Gramsci della Biblioteca Comunale, ha illustrato le caratteristiche della pittura murale di questo straordinario pittore, unico rappresentante futurista umbro, che a Marsciano ha vissuto una tappa significativa del suo itinerario artistico. Le pitture murali, pur se l’esperienza futurista è limitata a motivi
decorativi, mostrano il suo profondo legame con la terra umbra, di cui rivivono negli affreschi le dolci colline, i colori dei fiori e della rigogliosa vegetazione, le eleganti figure femminili o le scene naturalistiche inserite in ambientazioni paesaggistiche luminose e vivaci, mentre nell’edificio Battaglia colpisce l’unicità dell’intervento di Dottori, che a graffito ha riempito la facciata di suggestive decorazioni. La mostra si è arricchita da riproduzioni fotografiche delle opere più significative conservate nelle ville di Marsciano, Compignano e Monte Vibiano. In alcuni casi si è potuto visitare e ammirare le pitture murali, grazie alla disponibilità dei proprietari delle strutture.



Ad Antonio Ranocchia, geniale scultore marscianese, Pegaso ha dedicato molta attenzione ed una lunga fedeltà. Fin dal 2003 ha ottenuto che due Sale all’interno del Museo dinamico del Laterizio e delle Terrecotte di Marsciano fossero dedicate a questo grande artista, di fama internazionale.
Con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e, grazie alla collaborazione con Intra e il Lions club, viene dato alle stampe un piccolo catalogo delle otto opere presenti al Museo, come omaggio allo scultore Antonio Ranocchia e alla Città di Marsciano che ha voluto custodire e valorizzare le sue sculture nel Museo.
Inoltre il 27 Giugno 2008 nella Sala “A. Capitini” del Comune di Marsciano è stato presentato un volume curato da Deanna Mannaioli “ Antonio Ranocchia e la sua terra”, in cui, riproponendo il diario dello scultore considerato il poeta dell’argilla, si fornisce uno spaccato della vita all’interno della comunità marscianese che delinea a tutto tondo la figura di Antonio Ranocchia e il rapporto speciale che ha avuto con la sua terra.

Sale dedicate alle sculture di Antonio Ranocchia donate dalla moglie Irma Rengo

Invito presentazione libro -Antonio Ranocchia e la sua terra

Copertina libro “Antonio Ranocchia e la sua terra”

Catalogo delle sculture di Antonio Ranocchia nel Museo del laterizio e delle terrecotte

Un altro artista, il pittore Rolando Meallesi è stato vicino alla nostra associazione partecipando alle iniziative artistiche e facendo parte della giuria durante le estemporanee di pittura organizzate da Pegaso nel centro storico. La sua collaborazione è dimostrata dal fatto che vi era in progetto la pubblicazione di una sua biografia curata da noi. Da parte sua ci rimangono alcune stampe donate e le sue memorie.
Molto apprezzato dalla critica, l’artista marscianese Rolando Meallesi, ha consacrato la sua vita alla pittura fin dalla giovane età. Il percorso artistico di Meallesi contiene tutta la forza della tradizione umbra con la profondità del misticismo che da sempre la pervade e l’incanto poetico del suo paesaggio.
La ricerca stilistica, che lo porta ad affermarsi nel panorama artistico nazionale, parte quindi da uno studio accurato del passato che, una volta interiorizzato, lo guida poi lentamente a liberarsi dal localismo e a rompere con la scorza conservatrice.
Lo stesso Meallesi afferma che l’ “Arte è un lungo processo di ricerca che si risolve dopo anni. E’ la ricerca della verità, quella che hai dentro di te”.
Eclettico e dotato di notevole abilità tecnica sperimenta diversi lessici figurativi e nel corso degli anni condivide esperienze significative partecipando a collettive in cui si distingue proprio per il suo stile al di fuori degli schemi.
Molte le opere dove la ricerca non oggettivale è ricca di suggestioni, di equilibri cromatici e compositi.
La predilezione per soggetti a sfondo paesaggistico segna un momento importante del percorso artistico dell’autore, che vuole rendere omaggio alla sua terra di origine, l’Umbria, di cui riproduce l’incanto dei borghi. Tra le critiche non poteva mancare quella di un artista da poco scomparso, autore di molte raccolte improntate all’amore, il grande poeta umbro Bruno Dozzini, che ha evidenziato come “le pagine grafiche di Rolando Meallesi siano i risultati più densi della sua arte,
per il lirismo contenuto che li pervade”.
Anche l’amicizia con Dozzini sta a significare quanto sia autentico il rapporto di Meallesi con il mondo della cultura.
Nuova sede per l’ associazione
Con grande soddisfazione per il contributo svolto nel territorio, sabato 18/04/09 alle ore 12,30 si inaugura la sede che l’Amministrazione comunale mette a disposizione per le seguenti associazioni culturali: Lions Club, Centro filatelico e numismatico, Unitrè, Associazione culturale Pegaso. La nuova sede, che fa parte dello stabile comunale, è situata a fianco della casa dei Popoli nel vicolo delle donne. Il presidente dell’Unitrè e del Centro Filatelico Enzo Betti, il presidente del Lions Club Paolo Zucconi, la Presidente dell’Associazione culturale Pegaso Deanna Mannaioli ringraziano il sindaco Gianfranco Chiacchieroni che con tale gesto ha voluto sancire finalmente il riconoscimento dell’impegno profuso in tanti anni di lavoro dalle associazioni di volontariato a favore della diffusione della cultura nelle diverse fasce sociali. Certamente tale gesto assume un’ importanza determinante per l’associazionismo che vede riconosciuta la valorizzazione del proprio operato e nello stesso tempo rappresenta uno stimolo a continuare sulla strada tracciata e a migliorare col sostegno e la collaborazione degli enti. Una sede peraltro costituisce un forte legame di appartenenza che rafforza le energie dei soci profuse nel raggiungimento degli obiettivi e consolida i valori e i principi statutari. L’amore per il territorio ha sempre guidato l’associazionismo locale a contribuire alla tutela del patrimonio storico locale con l’organizzazione di conferenze e ricerche di studio tematiche tese alla sensibilizzazione dei cittadini verso la storia
e l’arte del territorio. A questo nobile scopo, che si connota sul piano sociale e culturale, si deve aggiungere il sostegno tangibile effettuato con costanza da anni attraverso la raccolta di fondi a favore di quelle fasce sociali più deboli e di quelle istituzioni che si fanno carico della difesa dei disabili. Tutto questo fa certamente onore all’associazionismo marscianese, che si distingue per un impegno e una vivacità ritrovata, segno certamente di una profonda esigenza di democrazia che trova riscontro in altre realtà. L’augurio è quindi che tale democrazia, così necessaria oggi a Marsciano come altrove, possa dare sempre più spazio e voce ai cittadini.

Inaugurazione della Biblioteca dedicata alla POESIA- BLS biblioteca dei libri salvati
Opera lirica che passione !
Merito di Pegaso è quello di riportare l’opera lirica nel teatro marscianese, dove a partire dal 2003 viene allestita, in via sperimentale e in modo concertistico, Cavalleria rusticana.
La produzione è a cura dell’Associazione Culturale Pegaso che da tempo promuove iniziative culturali di rilievo tese a rafforzare l’identità culturale locale, con il patrocinio e la collaborazione dell’Amministrazione comunale.
L’Associazione persegue con determinazione il progetto di riportare l’opera lirica nel nostro teatro, dopo un’ assenza di molti decenni, per emulare la vivacità culturale di un tempo, quando la musica operistica, colta e popolare, rappresentava una delle manifestazioni seguite con maggior interesse dai nostri concittadini, che nel teatro ritrovavano il luogo d’incontro.
Nelle ricerche sulla memoria storica del territorio, si è potuto appurare che nel Teatro Concordia, all’inizio del secolo passato, veniva spesso rappresentata l’opera lirica e naturalmente l’operetta; lo attestano documenti scritti e testimonianze di molte persone intervistate. Ciò avveniva naturalmente con il coinvolgimento di alcuni elementi della Filarmonica di Marsciano, che vanta una forte tradizione nel settore, e di musicisti venuti dal capoluogo umbro. Si sa inoltre che si rappresentavano operette anche nelle scuole elementari. Era il tempo in cui era attivo qualche salotto letterario a cui partecipava anche Ada Negri. Si tratta del salotto culturale della signora Mosconi che abitava nell’edificio in via Umberto 1°, noto successivamente come libreria Brunelli. Pegaso vuole riproporre la tradizione dell’opera lirica e nel contempo sollecitare l’attenzione dei giovani studenti alla riscoperta del patrimonio culturale e della grande tradizione musicale italiana. E’ prevista infatti una rappresentazione a
cui sono invitate le scuole locali.
E’ da considerare lodevole e davvero coraggiosa la scelta attuata legata alla riscoperta e alla valorizzazione delle risorse locali, quali le giovani e brave cantanti come Roberta Mattelli, Monica Baiocco, che hanno dimostrato in più occasioni una valida preparazione e un autentico desiderio di ricerca stilistica raggiungendo risultati lusinghieri.
Siamo convinti che fare cultura significa avvicinare il pubblico di massa e i giovani, in particolare, alla musica colta e oggi considerata d’élite, anche se una volta era solo popolare.
Questo è stato compreso dagli sponsor che hanno risposto con entusiasmo, consapevoli di compiere una complessa operazione culturale offrendo una opportunità unica alla cittadinanza.
Tale è il successo riscosso da Cavalleria rusticana che si pensa di proseguire nel 2004 nell’ambito progetto con l’allestimento di Madame Butterfly, opera in tre atti di Giacomo Puccini, su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, che ha commosso il pubblico intervenuto numeroso e attento. Il successo si ripete nonostante gli scarsi mezzi economici limitino le risorse e l’orchestra viene ridotta a pochi elementi.
Nel 2005 si allestisce Il Barbiere di Siviglia opera buffa di Gioachino Rossini in due atti, su libretto di Cesare Sterbini, tratto dalla commedia omonima francese di Pierre Beaumarchais. L’opera va in scena il 28 e il 29 gennaio alle ore 21,00 presso il teatro Concordia di Marsciano dedicando sempre un matinée per le scuole.
Ancora il 27 e 28 aprile 2006 va in scena La Traviata, opera in tre atti di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave. È incentrata su La signora delle camelie, opera teatrale di Alexandre Dumas (figlio), che lo stesso autore trasse dal suo precedente omonimo romanzo. La storia musicale dell’eroina Violetta affascina gli spettatori con grande soddisfazione delle associazioni, dei centri culturali e degli sponsor che hanno creduto nel progetto. Anche gli studenti, intervenuti numerosi con i docenti, sembrano apprezzare la buona musica.

Locandina La Traviata di Giuseppe Verdi, Teatro Concordia 27/04/2006
Nel 2007 si ha una pausa con il Gran Galà dell’Operetta, che va in scena sempre al teatro Concordia, l’1 febbraio nel matinée per gli studenti e nelle due serate successive. Durante lo spettacolo vengono cantati brani famosi tratti dalle operette “Cavallino Bianco” di Ralp Benatzky, “Cin Ci là” di Virgilio Ranzato, “La danza delle libellule” di Franz Lehar, “ Scugnizza” di Mario Costa ed altri.
Il pubblico esulta e canta insieme agli artisti così bravi da trascinare gli spettatori in un’atmosfera gioiosa e di pura passione per la musica.
Nel 2008 (per 3 sere a partire dal 17 aprile) va in scena Elisir d’amore, opera in due atti di Gaetano Donizzetti, ( libretto di Felice Romani).
L’elisir d’amore, di G. Donizetti definita melodramma giocoso, è di facile comprensione e rientra a pieno titolo nella tradizione dell’opera comica, anche se in essa trova ampio spazio l’elemento patetico, che raggiunge la sua punta più alta nella famosa romanza, Una furtiva lagrima, brano entratocome del resto l’intera opera - nel cosiddetto repertorio.
Buoni gli apprezzamenti del pubblico che per due serate hanno potuto godere della “grande musica” come succede raramente nella nostra regione. Soddisfatti anche gli studenti che si sono avvicinati per la prima volta ad un genere musicale inconsueto per loro.
L’opera in questione ha dato anche la possibilità di valorizzare le risorse del territorio con i giovani cantanti sotto la regia della soprano Roberta Mattelli e con i bravi componenti del coro locale che si sono preparati con vera professionalità sotto la guida del maestro Sergio Schioppa..
Nel 2009 va in scena la rappresentazione di Tosca, un’opera lirica in tre atti di Giacomo Puccini, su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica. La trama si svolge a Roma nell’atmosfera tesa che segue gli avvenimenti rivoluzionari in Francia, e la caduta della prima Repubblica Romana in una data ben precisa: martedì 17 giugno 1800, qualche giorno dopo la Battaglia di Marengo. Particolare interesse di pubblico per questa opera piuttosto conosciuta e apprezzata che conclude le rappresentazioni proposte. Meritevole l’impegno dell’associazione che ha voluto coinvolgere gli studenti, con lezioni tenute dal prof. Manfredo Retti in preparazione al matinèe per le scuole, al fine di far conoscere ai giovani una parte importante della storia della musica che ha reso famosa l’Italia nel mondo. Si conclude il ciclo a causa della crisi economica che limita notevolmente le iniziative culturali insieme alla possibilità di reperire fondi e contributi dai privati. Si conclude comunque con successo confermando l’amore del pubblico per la buona musica.
Conferenze e incontri culturali
L’Associazione ha promosso conferenze – dibattito di vario genere; quelle su argomenti di carattere civile hanno riguardato temi di attualità e problematiche che influiscono ogni giorno sulla vita dei cittadini. Le conferenze, tenute da personalità di grande spessore culturale, sono state numerose e tutte di grande interesse,
A partire dal 7 maggio 1999 iniziava una serie di conferenze di Francesco Cavallucci presso la Sala Gramsci della Biblioteca Comunale dedicata al “Cammino umbro dei pellegrini”
documentato da una serie di diapositive che ne arricchivano la presentazione.
Si inaugura poi la serie di incontri del Prof. Manfredo Retti con la presentazione del libro -Il teatro di Todi, Monte Castello di Vibio, Marsciano-, Fabrizio Fabbri Editore, 2000, inserito nella collana relativa ai “Teatri storici dell’Umbria” e incontri di musica operistica. Il volume, che presenta un’ampia documentazione sulla vita artistica del teatro di Todi, Marsciano e Montecastello Vibio, ha riportato alla memoria uno spaccato di vita paesana in cui il teatro rappresentava un momento significativo non solo sul piano culturale ma anche su quello sociale.
Molti altri incontri hanno avuto come elemento caratterizzante l’aprire la propria anima, mostrare l’io più profondo, i sentimenti e le emozioni che costituiscono il mondo interiore da cui scaturisce l’esperienza poetica. Pegaso ha chiesto a vari poeti umbri di far conoscere la loro produzione in incontri di lettura, che sono stati a volte collettivi, come quello tenutosi il 16 Marzo 2002 nel Teatro della Concordia di Monte Castello di Vibio, la presentazione della “Nuova Antologia di poeti contemporanei” del 29 Giugno 2001, curata da Giovanni Zavarella e Luciano Lepri.
Il 15 Novembre 2002 don Elio Bromuri, Direttore del settimanale “La Voce”, e l’imam perugino Abdel Qader Mohammed hanno presentato i “Fondamenti e valori del Cristianesimo e dell’Islam”. La conferenza ha registrato una partecipazione straordinaria e un dibattito caldo e vivace, anche perché nel nostro territorio, come in tutto il mondo occidentale, si sono stabiliti molti emigranti di fede musulmana, cosa che comporta la chiarificazione dei rapporti
tra le due culture, per la migliore integrazione possibile.
Dal 14 Marzo 2002 sono seguiti due seminari su “Jacopone da Todi e il suo Laudario” tenuti dal Prof. Enrico Menestò, professore di Letteratura latina medievale nell’Università di Perugia, presidente della Fondazione Centro italiano di studi sull’alto medioevo di Spoleto. Coordinatore dell’incontro il dott. Mauro Bazzica.
Sempre su Jacopone, la prof.ssa Anna Maria Trepaoli, il 3 aprile 1912 presso la Sala A.Capitini del comune di Marsciano ha tenuto, insieme a Angelo Ruggeri, un’interessante relazione sulle laudi medievali in Umbria con un confronto tra i laudari, una particolare attenzione per quello di Todi e un approfondimento su quello di Gubbio che vanta una tradizione fortemente sentita e partecipata nelle rievocazioni periodiche della settimana Santa ad opera degli Incappucciati. Lettura dei testi a cura di Gloria Cavanna e Davide Tassi, al flauto Lucia Alunni.
L’interesse per gli studi e la ricerca portano ad invitare la Prof. ssa Margherita Bergamini, docente di numismatica antica presso la facoltà di Lettere dell’Università di Perugia, per un incontro sul tema “Gli scavi di Scoppieto” tenuto il 16 febbraio 2001 presso la Biblioteca Comunale. La prof.ssa presenta la sua esperienza nella conduzione di una campagna di scavi a Scoppieto, una località situata su un superbo colle tra Todi e Baschi, dove sono stati rinvenuti reperti che lasciano intuire un attivo insediamento romano. Tutto lascia presupporre che si tratti di un villaggio di artigiani dediti alla lavorazione della ceramica e del laterizio, la cui produzione doveva essere molto pregiata e richiesta se numerosi pezzi sono stati ritrovati a Roma e a Cartagine. Molti dei reperti, che testimoniano un
intenso traffico commerciale con diverse zone dell’impero romano, sono andati ad arricchire la collezione del Museo allestito recentemente a Baschi. L’incontro ha riscosso un notevole consenso anche per l’invito rivolto ai presenti a partecipare attivamente agli scavi con una visita seguita l’8 Maggio 2002 presso lo scavo archeologico di Scoppieto e il porto sul Tevere da cui partivano le anfore prodotte e altre merci alla volta di Roma.
L’associazione Pegaso ha seguito la ricerca di studio legata agli scavi archeologici del castello di Migliano eseguiti nel 2009 e conclusi con una interessante mostra presso il Museo del laterizio e delle terrecotte di Marsciano.
Grazie all’interesse per lo studio legato alla storia del nostro territorio, è seguita, in collaborazione con il presidente Franco Venanti dell’associazione Bonazzi, una conferenza tenuta dall’archeologo Valerio Spaccini che ha collaborato agli scavi e all’allestimento della mostra sopracitata.
La S.V.è invitata a partecipare Sabato 10 Maggio 2008 ore 17,00 presso la Sala Capitini di Marsciano alla conferenza sul tema Donne e scrittura
Con
Maria Grazia Nico Ottaviani docente dell’Università di Perugia

Invito alla mostra e agli scavi di Migliano 26 luglio 2009
Grande interesse ha suscitato anche la conferenza su “Inquinamento atmosferico da traffico: quali soluzioni”, tenuta il 21 Maggio 2005, in una affollata Sala Capitini del Comune di Marsciano, dall’Ing. Giorgio Martini, Unità Emissione e Salute Commissione Europea- Centro Comune di Ricerca.
L’Ing. Martini ha affrontato con grande lucidità e competenza un problema attualissimo, che ha pesanti risvolti sulla salute del cittadino nel presente e molti più ne avrà in futuro se non si attueranno misure drastiche per la tutela dell’ambiente, misure che però sono destinate ad avere un impatto determinante sulle nostre abitudini di vita. Pegaso ha così precorso i tempi prevedendo la situazione che oggi appare realtà.
L’11 Marzo 2005 il Prof. Paolo Caucci von Sauchen docente dell’Università di Perugia, storico e saggista, specializzato nello studio del pellegrinaggio cristiano nel Medioevo, in particolar modo del Cammino di Santiago di Compostela, ha illustrato le vicende de “L’Ordine di Malta tra tradizione e attualità”.
Nella nostra cittadina esiste infatti uno spaccato della realtà legata all’Ordine di Malta che ancora ha possedimenti ed attività tali da fornire sviluppo occupazionale anche oltre il territorio comunale.
In prossimità della stazione ferroviaria di Marsciano, nel contesto dell’azienda agraria San Sigismondo appartenente al Sovrano Militare Ordine di Malta, è possibile vedere i ruderi del monastero benedettino da cui l’azienda stessa prende il nome. La struttura si presenza come una fortezza che dall’alto di una leggera collina domina la vallata. Fondato, come si deduce dallo Iacobilli, da San Romualdo (da cui originò l’ordine Camaldolese), ospitò attorno
al 1050 san Pier Damiani che vi rimase alcuni anni.
Nel secolo XIII vi si insediarono gli ospitalieri dell’Ordine di San Giovanni che nel 1530 lo trasformarono nel Sovrano Ordine di Malta. Costoro, presenti con le loro commende lungo le principali direttrici, assicuravano ai viandanti e ai pellegrini sicurezza e ospitalità. Nel 1379, con decreto di Urbano VI, divenne fortezza dipendente dai cavalieri gerosolimitani. Dopo l’Unità d’Italia, con la soppressione delle corporazioni religiose, i beni tornarono all’Ordine che attualmente li possiede.
11 Novembre 2006 il Prof. Franco Bozzi con “Accademie, circoli e società segrete in Umbria nel XVIII° e XIX° secolo” ha dato uno spaccato della società umbra nei secoli in cui si compiva il disegno dell’unità d’Italia. Notevole interesse ha suscitato il dibattito da cui è emerso il contributo dato dalla nostra regione alla causa nazionale patriottica. Molti gli interventi in merito alla conoscenza anche di storie personali e di episodi poco noti legati a patrioti locali e dei paesi limitrofi che hanno dato lo spunto per una nuova ricerca di studio da sviluppare e diffondere con una possibile pubblicazione.
Altrettanto importante è il problema discusso nella conferenza – dibattito tenutasi l’11 Ottobre 2008 nella Sala Capitini del Comune di Marsciano sul tema “Emarginazione e nuove dipendenze: uso compulsivo di internet”. L’argomento, di drammatica attualità, specialmente perché coinvolge tanti giovani, è stato discusso da medici, psicologi, psichiatri, dirigenti scolastici e docenti, con preparazione e responsabilità, ed è stato avvalorato e completato da un fascicolo, “Essere prudenti on – line”, rivolto a ragazzi, genitori e docenti, per affrontare in modo consapevole le proposte in campo informatico e per difendersi dai pericoli che può riservare l’uso scorretto di internet.
Il 6 Dicembre 2006 presso la Sala Capitini del comune
Clara Cutini, Direttore dell’Archivio di Stato di Perugia, ha presentato Franco Venanti - Maestro d’Arte e di Vita. Il noto pittore umbro ha illustrato, durante un piacevole e vivace incontro, la sua personale storia di uomo e di artista, mettendo a nudo aspetti della vita e caratteri della sua pittura con sincerità e grande simpatia. In suo onore, quando era presidente Enzo Betti, era già stata allestita una mostra di pittura.

Stampa donata dal pittore Rolando Meallesi all’Associazione Pegaso
Etica ed economia
La costruzione del Bene Comune è uno degli obiettivi della sfida educativa. Per questo, a Marsciano, le associazioni Pegaso ed Intra, in collaborazione con il Cesvol, organizzano il seminario “Etica ed Economia. Per il Bene Comune oggi”. L’iniziativa, in programma il 16 febbraio 2012 alle ore 10, presso la Sala Capitini del Comune, coinvolge i ragazzi del quarto e quinto anno del Liceo Scientifico “Luigi Salvatorelli”. A guidare la riflessione, alla presenza dell’assessore Valentina Bonomi, sono il professor Pierluigi Grasselli (Docente di Politica Economica alla Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Perugia) e Sergio Guarente, professore di Filosofia e Preside del Salvatorelli. “Bisogna intraprendere un percorso unitario teso al Bene Comune – afferma Deanna Mannaioli, Presidente di Pegaso e vicepresidente di Intra -.
Per questo abbiamo coinvolto le istituzioni e invitato stimati relatori che metteranno in luce i rapporti fra due discipline, come l’etica e l’economia per offrire una visione nuova e oggi necessaria dell’azione umana”. “Richiamare l’attenzione dei giovani sui valori della partecipazione e della cittadinanza attiva è uno degli obiettivi principali della nostra associazione – prosegue -, sempre pronta a collaborare con le istituzioni e con le altre organizzazioni di volontariato attive sul territorio”. In questo contesto si inserisce la sinergia con l’associazione “Intra”, impegnata nella raccolta di testi destinati al macero per creare “Biblioteche di libri salvati” nei borghi di tutto il territorio regionale con l’intento di non disperdere il patrimonio culturale e diventare punto d’incontro per chi voglia farne tesoro creando momenti di riflessione utili alla formazione di uno spirito critico.
Spettacoli di beneficenza
L’associazione ha dato vita anche a momenti socio culturali ed a spettacoli di beneficenza.
Vogliamo ricordare una serata di cabaret, intitolata “Venghino,venghino” con la simpatica e vulcanica Mariella Chiarini, della Compagnia del Canguasto, tenutasi il 3 Marzo 2006.
Quest’ultima iniziativa, organizzata in collaborazione con l’AVIS, era a scopo benefico e l’incasso è stato devoluto all’AUL e a famiglie bisognose, come del resto quanto raccolto durante una cena tenutasi presso il Parco Verde di Schiavo il 2 Aprile 2002, fatta a beneficio dell’Istituto per Handicap mentale “Lodola Charitable Home Trust”, che il sacerdote don Luigi gestisce in una delle zone più disagiate del Sud dell’India: Pegaso ha tra i suoi scopi anche quello di un concreto aiuto a chi sperimenta l’angoscia della malattia e le privazioni materiali.
-Vivere per vivere- è il titolo dato a questa serata di beneficenza che vuol far rivivere il cabaret a Marsciano, riconducendoci indietro nel tempo quando l’intrattenimento era l’umorismo sottile e delicato di artisti improvvisati, spontanei e autentici, in grado di far sorridere anche se non c’era davvero né motivo, né voglia di ridere qualche decennio fa. Si può dire che il CABARET era l’arte più popolare, comprensibile a tutti, l’arte che, con garbo e ironia, faceva riflettere sulla vera identità dell’ uomo, sui suoi difetti sui suoi pregi e sul senso della vita. Anche Marsciano aveva i suoi artisti “I Baffi buffi” che molti sicuramente ricorderanno in alcune famose performance nelle numerose esibizioni nelle TV locali. Durante la serata, condotta da Sabrina Bazzanti, vengono ricordati alcuni di quei momenti indimenticabili.
- L’incasso della serata di beneficenza -Vivere per vivere- è
devoluto a favore di organizzazioni di volontariato, quali
l’A.U.L.L., Associazione Umbra per lo studio e la terapia di leucemie e linfomi e a favore della famiglia di un artista.
La S.V.è invitata a partecipare giovedì 16 marzo 2006 al Teatro Concordia di Marsciano Ore 20,30
alla serata di beneficenza Vivere per vivere CABARET
Con Mariella Chiarini e la Compagnia del Canguasto in Venghino …venghino!!!
Degustazione dei prodotti de “La Fattoria Umbra” Marsciano
Associazione Culturale Pegaso
La S.V.è invitata a partecipare alla conferenza sul tema
Due secoli di Massoneria a Perugia e in Umbria ( 1775-1975 documenti di Archivio)
Paola Monacchia Archivio Storico di Perugia
Venerdì 26 Marzo 2010 Ore 17,30 presso la di Biblioteca di Marsciano
Estemporanea di pittura
L’Associazione Culturale Pegaso, nata con l’intento di promuovere iniziative mirate a favorire la crescita culturale dei cittadini, ha organizzato nel luglio del 2006 la prima ESTEMPORANEA di PITTURA con la partecipazione di 58 pittori giunti dall’Umbria e dalle regioni limitrofe. (Seguiranno altre quattro edizioni)
Grande successo e tanta soddisfazione per aver portato nella nostra cittadina molti pittori che hanno potuto godere nell’ammirare gli scorci di questo borgo e immortalare su tela gli angoli più suggestivi del territorio dandone la loro libera e soggettiva interpretazione.
Il tema dell’estemporanea “I colori della terra” da certo adito a molte interpretazioni aperte a spaziare tra gli scorci del castello, il colore caldo del mattone o quello dei campi fertili del luogo o quello della campagna selvaggia delle nostre colline.
Tutte interpretazioni suggestive e motivate che la giuria ha preso in considerazione nel suo esame con estrema difficoltà nel selezionare, perché tutti meritano davvero un premio.
Grazie al pittore Tarpani, che si è prodigato con professionalità, e alla Pro Loco che ha ripreso la sua attività per dare ai Marscianesi una festa di cultura tra musica arte pittorica e arte culinaria, si è realizzato un quadro unico e insolito per le vie del centro.
I membri della giuria, preziosi in questi frangenti, che hanno incontrato non poche difficoltà nello stendere una graduatoria dei lavori, tutti ben realizzati, curati nell’esecuzione sono: il pittore Franco Venanti, uno degli artisti più apprezzati della nostra regione, il pittore Antonio Folichetti amato e legato a Marsciano, il prof. Franco Bozzi storico e critico dell’arte, Rolando Meallesi, pittore molto stimato, nostro concittadino e Luciano Lepri, critico d’arte.
L’associazione ringrazia gli sponsor per la sensibilità nei confronti dell’arte e i pittori, veri attori delle due giornate di gara.
Si ringraziano le istituzioni per averci concesso il patrocinio e per averci ospitato nel Museo del Laterizio e delle terrecotte. Il loro ruolo è quello di dare la possibilità di esprimersi ai cittadini, fare in modo che si faccia liberamente cultura, che si faccia arte perché dove circolano le idee c’è democrazia.
PREMIATI 1° Estemporanea di Pittura –Marsciano -2006
Bartoletti Rino (Forlì), Martelli Pasquale (Arezzo), Garofano
Vera (Perugia), Fratini Ilario (Corciano), Cellanetti Sandro (Tivoli), Ilot Massimo (Perugia), Polvani Dario (Arezzo), Angini Vittorio (Arezzo), Pizzichini Enzo (Marsciano).
PREMIATI- 3° Estemporanea di Pittura –Marsciano -26/7/08
Cellanetti Sandro, Roma, Braghelente Massimo, Perugia, Lunghini Claudio Roma, Marzelli Pasquale Arezzo, Premi offerti da: Comune di Marsciano, SEA di Claudio
Umbrico, Art LINE di Tony Cappellano, Matalmeccanica
Umbra di Vladimiro Margutti, Eurolegno di Paolo Cai, Fail di Stefano Rellini, MIR Biscarini-Caiella.
COMUNICATO STAMPA
“La magia dei Borghi - luoghi rinnovati, antiche emozioni! Marsciano ospiterà il Quarto Premio Nazionale di Pittura
Estemporanea
L’evento, in programma sabato 25 luglio 2009 nel Centro
Storico di Marsciano è una iniziativa dell’Associazione
Culturale Pegaso, con il patrocinio di Regione Umbria e Comune di Marsciano.
“La magia dei Borghi - luoghi rinnovati, antiche emozioni !”
sarà il tema del concorso, aperto agli artisti italiani e stranieri, in programma nel Centro Storico di Marsciano ed inserito nell’ambito della manifestazione “Musica per i Borghi” Festival di artisti.
Ogni artista potrà partecipare con una sola opera, eseguita con qualsiasi tecnica.
Sarà una Giuria qualificata di esperti, nominata dall’Organizzazione, a formulare la graduatoria per l’assegnazione dei premi.
Il programma prevede l’iscrizione e la timbratura dei supporti, che avverrà sabato dalle 8.00 alle 10.00 presso il Museo Dinamico del Laterizio e delle Terrecotte; già in questa fase, ogni artista dovrà esporre una propria opera a tema libero, che verrà poi sostituita con quella realizzata in estemporanea.
Le opere, tassativamente realizzate in loco durante lo svolgimento del concorso, dovranno essere consegnate, firmate e preferibilmente incorniciate, alle ore 17.00 di sabato.
La premiazione dei vincitori avrà luogo alle ore 19,00
Il primo premio è di 500 euro, il secondo di 400, il terzo di 270; a seguire premi fino all’undicesimo classificato; potranno eventualmente essere aggiunti ulteriori premi.
La quota d’iscrizione per gli artisti è di 18 euro (comprendente buono pasto).




Depliant 4° Premio Pittura Estemporanea, Centro Storico Marsciano, 2009
Premiazione della 4° ESTEMPORANEA DI PITTURA
25.97.2009
Risultano premiati: Cellanetti Sandro, Roma, Franco Carmine, S Andrea del P. Ce, Francesco Costanzo Torre Castani Frosinone, Claudio Lunghini Roma, Patrizia Tosti Falconara –An, Franco Susta Bastia Umbra, Dario Polvani Arezzo, Vittorio Angini Arezzo, Piero Bonciarelli Perugia, Susi Rastelli Monta Cassiano (MC), Lello Negozio Marsciano.
Quinto Premio Nazionale di Pittura Estemporanea Marsciano ha ospitato il Quinto Premio Nazionale di Pittura Estemporanea. L’evento, in programma sabato 19/9/10 nel Centro Storico di Marsciano è una iniziativa dell’Associazione Culturale Pegaso con il patrocinio del
Comune di Marsciano. “La magia dei Borghi - luoghi rinnovati, antiche emozioni !” il tema del concorso, inserito nell’ambito della manifestazione -Festival di artisti-, aperto ai pittori italiani e stranieri, in programma nelle vie del Centro Storico e nella periferia di Marsciano. Un esercito di artisti, muniti di cavalletti e colori, ha assalito pacificamente la nostra città, ma molti si sono allontanati dalle piazze affollate per isolarsi e ispirarsi ai paesaggi e agli scorci più suggestivi dei panorami umbri, cui noi siamo abituati, forse senza apprezzarli, mentre sappiamo che hanno ispirato il Perugino. Per l’intera giornata si è potuto ammirare l’esposizione delle opere che ciascun artista ha messo a disposizione, poi sostituita con quella realizzata in estemporanea. Una Giuria qualificata di esperti ( il critico Giovanni Zavarella, i pittori Rolando Meallesi e Pippo Cosenza, lo scultore Massimo Arzilli), ha valutato i lavori e, dopo lunga discussione, ha formulato la graduatoria per l’assegnazione dei premi.
La proclamazione dei vincitori ha avuto luogo alle ore 19,00 presso la Sala conferenze del Museo del laterizio e delle terrecotte con grande afflusso di pubblico. Questa la classifica: 1° Bruno Marcelloni, 2°Caruso Luigi, 3° Bonciarelli Piero, 4°Vecchio Giuseppe, 5°Negozio Lello, 6°Lavagnini Clarita, 7°Petretti Santuccia, 8°Copparo Gionata, 9°Monaco Paolo, 10°Petrignani Carlo Fabio, 11°Tomassi Alvaro.
Molti anche i segnalati dalla giuria: Villa Rosabianca, Sorbini Emiliano, Trequattrini Mario, Mazziale Carmine Antonio, Sanches Solis, Costa Simona, Ranieri Irene, Torti Gianni, Scaccia Fratte Gianni.
Si ringraziano gli sponsor: Pedetti Cereali, Lions Club Marsciano, CUV di Marianeschi, M.I.R di Biscarini Caiella, Moretti Petroli, FAIL Produzione serramenti Rellini, SEA di Umbrico Claudio, AS. Generali, Eurolegno di Paolo Cai, Ferramenta –La Bottega dei Mastri.

Mostra 5° Premio Pittura Estemporanea, Museo del laterizio e delle terrecotte Marsciano, 2010

Biblioteca POESIA DONNE
Pegaso, in collaborazione con INTRA, l’associazione che salva i libri dal macero e fonda le Biblioteche dei Libri Salvati, i1 2 settembre 2009, presso l’Archivio del Comune di Marsciano, inaugura la biblioteca dedicata alla POESIA delle donne.
Consapevole che i libri rappresentano un grandioso patrimonio culturale da salvare e mettere a disposizione del pubblico, l’Associazione INTRA in collaborazione con Istituzioni, realizza nei borghi dell’ Umbria le “Biblioteche dei Libri Salvati, mediateche tematiche, la cui scelta viene fatta dietro indicazione degli abitanti per valorizzare vocazione, tradizione e risorse locali.
Lo scopo è quello di animare i piccoli centri con iniziative coerenti con la cultura locale, promuovendo nel corso dell’anno, in collaborazione con Istituzioni e Scuole, attività educative, formative e ricreative capaci di offrire in futuro ai giovani opportunità di lavoro qualificato.
Le piccole “biblioteche” INTRA, monotematiche, multilingue, potrebbero richiamare visitatori attratti dalla possibilità di scoprire quel libro, quel manoscritto, altrove introvabile.
Potranno essere ragione di un turismo qualificato, creando sinergie con altre iniziative o con altre biblioteche di tutta Europa.
La prima Biblioteca nata a Marsciano è dedicata a “La POESIA delle DONNE” proprio per il fatto che Pegaso promuove iniziative culturali per sensibilizzare alla tipologia testuale poetica, visto anche il concorso letterario nazionale Gens Vibia indetto dal 2001.

Invito Inaugurazione Biblioteca della POESIA delle donne, Archivio Storico Marsciano12/9/09
Perché Biblioteca della poesia delle donne ?
Intanto potremmo dire che le donne oggi scrivono molto. Poche donne invece hanno scritto in passato. Nel libro “Una stanza tutta per sé” di Virginia Woolf si pone l’attenzione su una questione: la donna ha iniziato a fare letteratura solo quando ha potuto avere uno stipendio e una stanza tutta per sé, che concedesse uno spazio, dell’intimità e del tempo da dedicare a se stessa.
Molte sono le poetesse che hanno scritto su tale tema, a cui noi siamo legati, ad es. Maria Luisa Spaziani, che in-Donne in poesia- (1992 Venezia, Marsilio) intesse un ideale colloquio con “venti poetesse mondiali” “fra ‘800 e ‘900.
All’inaugurazione della Biblioteca della poesia, oltre a Giuseppe Bearzi, presidente di INTRA e ideatore delle Biblioteche dei libri salvati, sono intervenuti autorevoli
personalità del mondo della cultura.
Adriana Chemello, docente di Letteratura Italiana presso l’Università di Padova. Negli ultimi anni si è occupata in particolare del genere epistolare, di quello biografico e della letteratura pedagogico-popolare, con particolare attenzione al tema della lettura e della raffigurazione letteraria del lettore e della lettrice. Ha pubblicato numerosi saggi in volumi miscellanei in Italia e all’estero e ha curato, tra gli altri, l’edizione moderna de -Il merito delle donne- di Moderata Fonte (Venezia, Eidos, 1988), il volume Alla lettera. Teorie e pratiche epistolari dai Greci al Novecento (Milano, Guerini, 1998). Tra i suoi contributi: Vittoria Aganoor, Lettere a Giacomo Zanella (1876-1888) (Mirano-Venezia, Eidos, 1996); Parole scolpite. Vittoria Surian, proprietaria della Casa editrice “Eidos” che pubblica libri che hanno lo scopo di promuovere il genio artistico e letterario delle donne. E’ passata dall’esperienza di gallerista a quello di editrice per poter moltiplicare il libro grafico, dedicato alla grande scrittrice del ‘900 “Virginia Woolf”, realizzato dall’artista veneziana Sara Campesan. La cosa la conquistò e così continua a fare l’editrice. Vi è in lei un’ansia di giustizia nei confronti delle artiste, ancora troppo poco considerate. Per questo ha il desiderio di divulgare ciò che realizzano. Sceglie artiste altamente qualificate e non è poi così difficile trovarne nelle donne letterate.
Attilio Bartoli Langeli (Roma 1944), docente di Paleografia nelle università di Perugia, Venezia, Padova. Dal 1977 al 1992 ha coordinato con Armando Petrucci il seminario permanente Alfabetismo e cultura scritta. Ha presieduto per venti anni la Deputazione di storia patria per l’Umbria e dal 2009 ha diretto la Scuola storica nazionale per l’edizione dei testi documentari, presso l’Istituto storico italiano per
il medioevo. Tra le sue pubblicazioni principali, numerose edizioni documentarie (ad esempio il Codice diplomatico del Comune di Perugia 1139-1254, 3 volumi, 1983-1991) e le monografie Gli autografi di frate Francesco e di frate Leone (Brepols, 2000), La scrittura dell’italiano (Il Mulino, 2000), Notai. Scrivere documenti nell’Italia medievale (Viella, 2006). Massimo Arzilli, docente all’Accademia di Belle Arti di Perugia, di cui è anche accademico di merito, dal 1992-’93 in qualità di esperto di Tecniche ed uso del marmo e della pietra e dal 2000 –2001 anche di Tecniche della Scultura.
Per l’occasione è allestita la mostra della sua allieva dell’Accademia di Belle Arti Sara Sargentini. A conclusione performance poetico musicale della scuola di musica del comune, Caterina Laura, Simona Margutti, Marco Moretti e due fini dicitori Federica Pieravanti, Davide Tassi presentati da Giuditta Forasiepi e Maria Ripiccini in un breve exursus attraverso i secoli di una selezione poetica legata al tema odierno.
Poetesse legate al nostro territorio
Ci piace ricordare le poetesse legate al nostro territorio, oggetto di conferenze e studi.
Vittoria Aganoor Pompilj (1855-1910), padovana di nobile famiglia. Educata da Giacomo Zanella, lodata da Benedetto Croce, è considerata uno dei più importanti poeti sulla fine del secolo e un po’ schiacciata dalla presenza dei tre grandi, Carducci, Pascoli, D’Annunzio, fu tanto osannata in vita quanto poi trascurata dalla storia della letteratura.
Ada Negri, sensibile scrittrice che ci ha commosso cantando i deboli e gli oppressi e che ha frequentato nella nostra cittadina il salotto culturale istituito dalla Mosconi nella prima metà del ‘900.
Nelle ricerche sulla memoria storica del territorio, si è potuto appurare che nei primi decenni del secolo vi era una intensa vita culturale. In uno degli incontri di Pegaso si è potuto ricordare come al tempo era attivo un salotto letterario a cui partecipava anche Ada Negri. Si tratta del salotto culturale della signora Giuseppina Locattelli Mosconi che abitava nell’edificio in via Umberto 1°, noto successivamente come libreria Brunelli. Qui aveva sede anche il Circolo Marscianese una delle più antiche istituzioni locali, fondato alla fine dell’Ottocento. La Mosconi, citata dall’ “Unione liberale” come la nobildonna che aveva dato al paese un impulso di vita nuova, si era occupata di una biblioteca considerata fra le prime dell’Umbria e aveva costituito una filodrammatica, cui si era dedicata con vera passione. Nella sua attività di volontariato si era occupata della donna del popolo per sollevarla dalla miseria creando un sussidio per le puerpere povere e un fondo di solidarietà coinvolgendo nell’associazione 75 socie, tra cui le contesse Isabella e Sabina Faina. Era una pioniera nel campo dei diritti delle donne, presidente della società operaia femminile e della biblioteca circolante.
Era amica di Luigi Salvatorelli, di Vittoria Aganoor, poetessa e moglie del senatore Pompili, la cui villa si trovava sul lago Trasimeno, e di Ada Negri, spesso sua ospite.
Oltre all’attività benefica, svolse un ruolo nella vita culturale, grazie anche alla presenza per lunghi periodi della scrittrice Ada Negri che visse alcuni anni in Umbria, a Montecastrilli, legata da un forte sentimento all’ing. Ettore Patrizi, come si evince da un suo epistolario riportato nel libro “Due vite, una storia. Lettere di Ada Negri a Ettore Patrizi”di Giacomo Pellicanò – “Ettore Patrizi, Ada Negri e la musica” di Paola Maurizi, Morlacchi Editore, Perugia 2007)

Giuseppina Locattelli Mosconi (Articolo di Tam Tam di Alvaro Angeleri)
Franca Maria Corneli, poetessa marscianese amica del pittore futurista Gerardo Dottori e poetessa futurista lei stessa. Del suo libro Aeropoema futurista dell’Umbria (1943)
è stata fatta la ristampa anastatica presentata a Marsciano dalla nostra associazione con il prof. Domenico Cialfi. Futurismo a Marsciano - Franca Maria Corneli
Dopo l’importante ricerca terminata in una mostra conferenza sul pittore futurista G.Dottori, il 29 gennaio 2010, Pegaso organizza un seminario sul Futurismo e sulla figura della poetessa Corneli. I relatori sono: -Domenico Cialfi professore di lettere, presidente centro studi di Terni, critico d’arte Ha pubblicato con Pesola - Voci dalla città dinamica. Futuristi a Terni negli anni Trenta-Terni - Collabora al premio Nazionale «G.L.G. Byron», «Poesia in itinere» «Città di Narni», «Città di Acquasparta», «Città di Terni»
- Antonella Pesola storica dell’arte, esperta del Futurismo umbro e di Dottori. Laureata in Storia dell’arte presso l’Università di Perugia, Specializzata in Storia dell’Arte all’Università degli Studi di Siena. Si è occupata di campagne di schedatura in collaborazione con la Regione Umbria, la Soprintendenza ai Beni Artistici dell’Umbria e la Diocesi di Perugia-Città della Pieve.
Attualmente è responsabile della Biblioteca della Galleria Civica d’Arte Moderna di Spoleto “Giovanni Carandente”, dove organizza anche attività culturali. Si occupa con ricerche e pubblicazioni di Gerardo Dottori dal 1996. Il seminario di studi si incentra sulla figura di Franca Maria Corneli, nata a Marsciano nel 1915 (scomparsa a Perugia 10/11/ 2007) poetessa futurista italiana che, dopo i primi studi a Perugia, si trasferisce a Roma per frequentare la facoltà di lettere. Qui entra in contatto con i futuristi, tra cui Gerardo Dottori, Alessandro Bruschetti, Gaetano Pattarozzi. Partecipa alle serate poetiche futuriste, dove si declamano “versi in libertà” e da questa esperienza nasce il suo lavoro di laurea sulla lingua del futurismo, uno dei primi studi sul nuovo linguaggio. Pubblicato nel 1942, il suo libro è un riferimento negli studi filologici del linguaggio futurista. Dopo un periodo a Stoccolma, dove il marito Cristiano Drago, dirige l’Istituto Italiano di Cultura, torna a Perugia e con Gerardo Dottori, che nel 1939 dirige l’Accademia di Belle Arti, organizza il gruppo futurista denominato “Umberto Boccioni”. Nel 1943 pubblica a Roma “L’aeropoema futurista”, con introduzione scritta da Tommaso Marinetti. Nello stesso anno, Gerardo Dottori, suo grande amico, espone un suo ritratto nella Quadriennale di Roma. Sarà l’ultima poetessa futurista italiana del movimento di Marinetti a spegnersi nel novembre 2007 a Perugia.
Opere - La lingua del futurismo nelle parole in libertà
dell’aeropoesia e nel teatro sintetico dinamico simultaneo alogico autonomo a sorpresa tempo-compresso spaziocompresso e dramma d’oggetti, di Franca Maria Corneli; Roma, Edizioni futuriste di poesia, 1942. OCLC: 58773303. L’Aeropoema futurista dell’Umbria; parole in libertà applaudite nel 1o Dinamismo di poesie guerriere ... del Sindacato autori scrittori a Roma 8 maggio 1943-XXI, di Franca Maria Corneli; Filippo Tommaso Marinetti, Roma, Edizioni futuriste di “Poesia” della Galleria nazionale d’arte futurista e aeropittura di guerra, 1943, due edizioni. OCLC: 54136484.

15° anniversario dell’as.ne culturale Pegaso
Il 18 Dicembre 2012 si celebra il 15° anniversario dell’ ass.ne culturale Pegaso con una serata commemorativa delle attività svolte e dei personaggi che hanno dato vita al sodalizio, in particolare Enzo Betti, i soci fondatori e gli ospiti Mario Squadroni, Sergio Guarente, e i poeti Giampiero Mirabassi, Sara Minciotti e Michelangelo Pascale. La serata termina con una conviviale all’insegna dell’amicizia e della solidarietà Per l’occasione viene predisposto un opuscolo divulgativo con le iniziative fin qui realizzate.

18/12/2012 Festa per il 15° anniversario dell’as.ne culturale Pegaso
Corso di Restauro librario sulla stampa d’arte
Tra le iniziative dell’as.ne Pegaso vi è l’organizzazione di Corsi di arte e Restauro librario, attivati in concomitanza con il Premio artistico A. Ranocchia per interessare i giovani all’arte. In particolare si ricorda il corso sulla stampa d’arte, tenuto dal prof. Roberto Candeliere a Marzo/Aprile 2013 che coinvolge non solo giovani e artisti maturi con il desiderio di migliorare le tecniche e confrontarsi con altri, ma anche ipovedenti. Il corso termina con una manifestazione all’aperto nel centro cittadino.

Corso restauro Stampa d’arte Biblioteca della Poesia, Archivio Storico
Promozione della lettura - Presentazione di libri
Molti sono i libri presentati durante il tempo. Tra le attività di Pegaso ha un posto prioritario la promozione al pubblico di numerose opere di narrativa, a cominciare da quella del 13
Gennaio 2000, quando si è presentato presso la Biblioteca di Marsciano il romanzo di Antonio Pappalardo “ Il Re della Timpa del Forno”, in cui si affronta il tema della criminalità diffusa e devianza minorile, così attuale e drammatico, specie per quel che riguarda il mondo giovanile. Moderatore Dott. Massimiliano Castellani
A volte la lettura di libri di un singolo autore è stata attuata con il progetto “ Poesie intorno al camino”, come durante una piacevole serata Brunella Bruschi e Michelangelo Pascale hanno presentato, il 20 Marzo 2007, le loro raccolte intitolate rispettivamente “ Deep focus” e “ Antologia da Viva Zanzotto e Per la conservazione della specie”. Ma vi sono stati anche incontri aperti a quel pubblico che sa apprezzare la bellezza ed il potere consolatorio della poesia, come è accaduto dal 12 Dicembre 2000 nelle serate prenatalizie quando il poeta Nello Gentili ha declamato le sue liriche tratte da “Rimariso”.
Molti incontri sono stati dedicati al tema della donna, invitando artiste e scrittrici che si sono distinte nel panorama culturale nel nostro territorio e non solo. Vogliamo ricordare la Prof. Maria Grazia Nico Ottaviani che ha svolto questo argomento il 10 Maggio 2008 “Donne e scrittura”, seguita con grande attenzione e partecipazione dal numeroso pubblico presente.
Ancora tra gli incontri dedicati alle donne, l’8 marzo 2012 presso la Biblioteca comunale sono presentate liriche di note poetesse e scrittori.
Negli anni seguenti le opere hanno riguardato il mondo femminile (“Segmenti di donne” di Palma Migliorini, il 29 Novembre 2003), il mondo religioso (13 Novembre 2004, Dott. Ferri “ Il fondatore dell’Opus Dei”), quello contadino (“Quando il pane era di granturco” 19 Dicembre 2004 e “ Il pane di Marinella” 28 Giugno 2008), quello della medicina (Maurizio Giovannelli “Raffaello Silvestrini”, 24 Febbraio 2007) e quello socio-politico (Ambasciatore Vincenzo Prati “ Sistema e coscienza” del 24 Novembre 2007). Un pomeriggio da ricordare è quello dedicato alla presentazione dei due romanzi della prof.ssa, nostra stimata socia, Donatella Giovannelli “Le rose che non colsi” e “I tredici poderi”, avvenuta con grande successo il 24 Maggio 2008, grazie alla prof.ssa Imola Innocenti che ha saputo coinvolgere la platea della Sala A. Capitini del Comune. Successivamente si è presentato il suo ultimo lavoro “Cari studenti”. Il libro ha come protagonisti gli studenti che hanno accompagnato la vita scolastica dell’autrice, tanti volti, tanti ricordi, flash, fotografie di momenti significativi che hanno visto la crescita emotiva e professionale arricchendo il bagaglio di competenze e conoscenze non solo professionali ma umane. “Dall’archivio del cuore non si dimentica mai nessuno” dice l’autrice.

Libro “Cari studenti” di Donatella Giovannelli

Locandina presentazione libro “Cari studenti” di Donatella Giovannelli
La S.V.è invitata a partecipare
Domenica 27 Febbraio 2005 Ore 16,30 presso il Libero
Caffè Marsciano
Presentazione del libro: La cucina umbra facile Cucina e cultura locale di Rita Boini e Silvana Favetti Andreani
La S.V.è invitata a partecipare
alla visita all’ Archivio di Stato di Perugia
venerdì 25 Maggio 2007 Ore 16.30 con l’intervento del Direttore dell’Archivio di Stato
Clara Cutini
L’ Associazione Culturale Pegaso
è lieta di invitare la S.V. a partecipare alla presentazione del libro “Sistema e coscienza”
dell’ ambasciatore Vincenzo Prati sabato 24 Novembre 2007 alle ore 16,30 presso la Sala A. Capitini del Comune di Marsciano
Un significativo incontro è avvenuto Domenica 16 Marzo 2008, quando nella Sala delle Conferenze del Comune di Marsciano Deanna Mannaioli ha presentato la sua raccolta poetica “Mosaico”, con l’intervento di Giovanni Zavarella e della poetessa Vittoria Bartolucci, che ha anche illustrato con mano felice e grande sensibilità alcune liriche, in disegni delicati e intensi.

La S.V.ill.ma è invitata alla presentazione del libro
“Ma di dicembre ma di brumaio” di Riccardo de Sangro
Sala Conferenze, Museo Laterizio e Terrecotte Marsciano 8 Novembre 2008 ore 17,00
L’8 Novembre 2008 presso la Sala Conferenze, Museo Laterizio e Terrecotte Marsciano viene presentato il libro
“Ma di dicembre ma di brumaio” di Riccardo de Sangro, ultimo discendente della nobile famiglia che ha avuto un ruolo importante a Napoli segnando la storia della città e lasciando documenti significativi dell’epoca. Negli incontri con l’autore sono da annoverare Massimo Zubboli, autore di “Il mare e il suo fascino” presentato il 2 febbraio 2008 presso la Sala A. Gramsci della Biblioteca Comunale di Marsciano. Zubboli, che ha anche un legame con Marsciano essendo stato docente presso la locale Scuola Media “B.Moneta”, è Ambasciatore Culturale dell’Università della Pace della Svizzera italiana ed opera come volontario nell’Associazione per la lotta contro la leucemia. Il libro parla di una parte importante della propria gioventù vissuta sulla nave “Amerigo Vespucci”, come ufficiale, in un momento storico molto delicato nel panorama nazionale. Un’esperienza di vita da cui sono scaturiti racconti e pensieri, poi racchiusi in una densa produzione letteraria. Tanti libri, ben sette dedicati proprio al mare. Presentiamo di Lucia Cucciolotti “Coriandoli di vita” (Guerra Edizioni) e “Il volo della farfalla” (Anthurium Ed.) vincitore del Logo D’Argento 2005, Premio Città di Terni. È proprio un viaggio quello che Lucia Cucciolotti ci consente
di intraprendere con i suoi libri, un viaggio nella realtà quotidiana all’interno di una coppia come tante alle prese con le gioie e con i problemi quotidiani, con i tradimenti e le crisi. Si tratta infatti di problemi che toccano la vita delle relazioni di coppia, quando dopo l’idillio del primo momento entra nella fase di incomprensione. Tutto ciò è visto con un’ottica femminile senza però utilizzare toni forti, marcati che infieriscono sui protagonisti della storia o creano drammi. Colpisce proprio la sensibilità e la delicatezza di Lucia nell’ affrontare temi che appartengono alla nostra quotidianità, temi su cui si è molto discusso, la difficoltà di comunicazione, l’inattaccabilità di un rapporto solido che non teme evasioni. Il libro “La casa di Ammeto” di Marcella Castellani presenta una casa un tempo piena di vita e di persone in movimento, appagate o deluse, comunque cariche di storia, o protese verso storie da vivere. Anche se la casa fu alienata, rimangono i ricordi, gli affetti che non si possono vendere a nessun prezzo e così quelli dell’autrice restano intatti dentro ogni pietra, dentro ogni zolla. E attraverso il filo della memoria si snoda la fotografia della vita negli anni quaranta/cinquanta in un tranquillo borgo immerso nella verde campagna umbra. Si presenta alla Sala dei Notari di Perugia il 22 ottobre 2010 “Frammenti di attimi” di Catia Rogari. Il libro ci consegna una poetessa che con una sicura capacità espressiva, un verseggiare leggero ma intenso, riesce a creare una propria forma poetica in cui la forza del sentimento, la vitalità della passione, la flagranza dell’ardore sincero e profondo, trascendendo il reale, sanno riconciliarci con un’umanità che, finché saprà esprimere donne come Catia, capaci di tali sentimenti, potrà avere la certezza di proseguire il proprio tormentato ed emozionante cammino”.
La S.V.è invitata a partecipare
il 25 Giugno 2009 ore 17,30 presso la Sala A.Capitini di Marsciano
alla presentazione del libro “Ad occhi chiusi. Memorie di un Vecchio Signore” di
Pio Antonini Gallinella
Associazione Culturale Pegaso
Biblioteca dei libri salvati
Dedicata alla POESIA
Marsciano 12 Febbraio 2010 ore 17,00
Serata di Poesia con artisti umbri
La Poesia dialettale di Nello Cicuti
Presenta Ornero Fillanti
Seguirà una cena al Posto delle More con letture poetiche
Il dialetto è la lingua abituale e più immediata usata dai nostri nonni; è anche la lingua più espressiva che riesce a comunicare con spontaneità gli affetti, i sentimenti, le esigenze quotidiane. La poesia dialettale in Umbria non ha avuto né vita propria, né un particolare successo letterario, oggi però grazie all’Accademia del Dònca, che si è prefissa di organizzare una scuola allo scopo di dare regole sintattico grammaticali al vernacolo, vive una nuova stagione ed è seguita con successo risvegliando un particolare interesse in molti poeti. I libri sono un patrimonio culturale da salvare per i lettori di oggi e di domani, come il dialetto, dice Ornero Fillanti.
INTRA ha creato nei borghi dell’ Umbria le “Biblioteche dei Libri Salvati, mediateche tematiche multilingue, scelte su indicazione degli abitanti per valorizzare tradizioni e risorse locali.
Le piccole “biblioteche” INTRA” costituiranno presto un sicuro richiamo per i Lettori di tutto il mondo, attratti dalla possibilità di scoprire quel libro, quello spartito, quel manoscritto, altrove introvabile, innescando un turismo qualificato e creando sinergie con altre biblioteche ed iniziative dell’Umbria e di tutta Europa.
L’ultimo romanzo di Marisa Zepparelli “Dio o il sole, finalista al Concorso di Tindari -– Patti Il Romanzo (Messina), edito dal Centro Studi Tindari, viene presentato nella sala del Museo di Marsciano il 31 gennaio 2011. Sulla copertina un dipinto di Felice Casorati intitolato “Il riposo”, in cui campeggia una giovane nell’atto di rilassarsi anche se è compenetrata nei pensieri che sfumano forse nelle paure lontane e nei sogni identificati dalle tinte piuttosto tenui e leggere. Marisa ha molte pubblicazioni al suo attivo scritte in vari generi letterari: 7 raccolte poetiche, raccolte di racconti “Dopo il silenzio” “Ballando ballando”, i romanzi “Tu lo sai
se sono morto?”– “Oggi che è venerdì” e “Discrimine”, pièces teatrali “La fornace”, “Sotto il lago”, “Malva”, “La sposa” ( Menzione speciale al Concorso Accendi un’idea indetto dall’Associazione Forza 9 per il Teatro “La strada per Roma” e “Nembi”).
La collaborazione di Pegaso con l’Università porta ad invitare emeriti scrittori e professori non solo dell’ateneo di Perugia, ma anche dell’Università di Padova come Alessandro Cabianca, saggista, critico letterario stimato e poeta lui stesso. Il libro “Le donne del mito. Medea, Clitennestra, Antigone” illustra chiaramente l’attualità delle eroine greche che risplendono nel cielo del mito a conferma della grande cultura classica da cui deriviamo.
Con grande piacere il 5 febbraio 2011 presso la Sala A. Capitini del comune di Marsciano abbiamo presentato il libro di Manfredo Retti “Primavere elleniche”. Si tratta di una storia del liceo classico Jacopone da Todi. L’autore, docente per oltre quarant’anni nell’Istituto, traccia un quadro storico, sul filo della memoria e della documentazione archivistica, degli eventi e delle figure salienti che hanno caratterizzato la vita del Liceo tuderte. La sala era gremita per l’occasione da un pubblico attento e interessato che ha vivacizzato il dibattito seguito alla presentazione di Deanna Mannaioli e all’intervento appassionato di Retti.
La storia del Liceo classico tuderte, frequentato da molti marscianesi, ha suscitato interesse tanto più che molti dei presenti erano stati suoi studenti o conoscevano il professor Retti che ha rappresentato un punto di riferimento nel panorama culturale del territorio dove ha collaborato nell’organizzazione di molti eventi significativi.
17.2.2011, Oasi verde Ai pozzi, Castello delle Forme Marsciano. Serata con Giampiero Mirabassi, Giulio Bartolucci, Federica Nossini, Rachele Spingola all’arpa celtica. “...E leggevamo il mondo” un reading a tre voci, con atmosfere di arpa celtica, è strutturato come rilettura ironica ed icastica della poesia dei grandi autori dell’800 e del primo 900, come si leggeva a scuola ed è un lavoro che riassume lo stile dell’autore, poeta e scrittore sempre in bilico tra il sorriso e la pensosità, tra l’uso della lingua e il dialetto, con una visione lucida delle contraddizioni umane, riscattate e perdonate da un diffuso brillìo di facezia. Mirabassi è poeta di grande spessore, che non usa il dialetto in modo istintivo ma per comunicare valori e usa il Labor limae. È l’unico poeta dialettale perugino cui sia stata dedicata una serata dallo storico caffè letterario “Florian” di Venezia nel maggio 1996. E’ autore dei testi di cabaret messi in scena dalla compagnia teatrale “Il Canguasto” di Mario Bicini e Mariella Chiarini, con i titoli - Parlami d’amore Mariù - Salta chi zompa - Acqua fuoco terra e..cantoAlcune sue opere sono in forma scenica “Classicamente vostri”,“...E leggevamo il mondo”. Pubblica - Argì. De vita e campi, le penzieri e gente.2010, Erme, vincitore del premio ‘Marguerite Yourcenar’, Jardò… Chissà, storie impossibili poesie e prosa.
Importante la relazione “Le tavole eugubine” del prof. Augusto Ancillotti che ha chiarito ad un’attenta platea come le Tavole sono state prodotte tra il III ed il I secolo al fine di conservare i testi di antichissimi rituali religiosi precedenti che venivano trasmessi in modo orale o che potevano venire iscritti su materiali deperibili. Possiamo immaginare queste lastre come un “breviario” che veniva utilizzato dalle persone chiamate a officiare la ritualità pubblica. Le Tavole contengono 4365 parole incise su dodici facciate di bronzo, materiale non deperibile che per questo era destinato al sacro e permetteva di fissare nel tempo i rituali. Probabilmente l’incisione delle tavole non avvenne direttamente sulle lastre di bronzo, ma fu realizzata con la tecnica della “cera persa”, metodologia che è stata introdotta nell’età del Bronzo.
“Il testo veniva inciso su una tavola lignea rettangolare cerata (e dotata di rialzi laterali ai lati), sopra la quale era pressato un impasto di argilla. Dopo la cottura ed il conseguente scioglimento della cera, sul modellino in terracotta veniva colato il bronzo e se ne ricavava una lastra bronzea con l’iscrizione identica a quella della cera”
Grazie alle Tavole Iguvine, un documento unico, le cui iscrizioni rappresentano il più lungo testo rituale dell’Italia antica, siamo in grado di aprire una finestra sull’antica popolazione umbra. Le tavole sono esposte presso il Museo Civico del Palazzo dei Consoli a Gubbio.
Di Giancarlo Busti, docente di matematica e Dirigente Scolastico, vengono presentati tre volumi: “Teresa, cento anni di vita, un secolo di storia” (Morlacchi)
Il libro ha più piani di lettura, quello socio-affettivo con filo conduttore il confronto tra generazioni, quello storico che intende ricostruire la storia attraverso la vita e i ricordi di
Teresa ma è anche un omaggio alla nonna Teresa e al paese, al territorio, all’antico borgo, ai valori trasmessi che altrimenti scomparirebbero.

Copertina del libro Teresa di Giancarlo Busti
“Il pendolo della felicità” (Morlacchi ), presentato il 14 gennaio 2013, apre un altro orizzonte e si focalizza sul mondo della scuola negli anni 70, periodo dei sogni, dei progetti per ogni tempo, sia nella sua gioventù, sia nella maturità in cui vive l’esperienza di preside che gli consente di conoscere quelle situazioni problematiche di studenti con ambienti familiari difficili.. Sul filo evocativo di una storia d’amore d’altri tempi e sullo sfondo di una Perugia universitaria, emerge un confronto generazionale che ricollega padri e figli con i loro sogni che cozzano con la realtà di oggi. Ad Orvieto è stato presentato il 29 settembre 2016 l’ultimo lavoro di Busti “Dalla civiltà contadina al villaggio globale. Vademecum per non perdersi nei labirinti della modernità”
Nell’ultima fatica letteraria lo scrittore affronta temi molto attuali, visti e interpretati su diversi piani di lettura. Dalla civiltà contadina al villaggio globale passiamo dall’analisi sociologica a quella economica, finanziaria, filosofica, antropologica, culturale educativa con una rapidità e una semplicità sorprendente supportata da un linguaggio comprensibile a tutti anche a chi si avvicina per la prima volta alla filosofia e alle altre discipline citate.
Di Gaetana Luchetti, fondatrice di Pegaso, vengono presentati tre libri.
“Le stanze di Penelope” è la storia di due donne che condividono gli stessi spazi. Sono passi di vita in avanti e all’indietro così da sfidare il futuro con le armi del passato.
“Memento mei” è un breve diario in versi, è la poesia dettata dalla fragilità del quotidiano. Nostalgia, amore, odore di terra e di pane.
“Ciliegie sottospirito, la didattica del cuore” ha il sapore asprigno che lascia l’eloquio sull’amore nei vari ambiti della vita. Amori risolti o in evoluzione, amori mancati e amori tramandati. Tre libri, tre canzoni senza note che fanno una sinfonia.

Vengono presentati due libri di Giuseppe Bearzi, giornalista pubblicista per diverse testate, impegnato nel volontariato, nel 2007 ha fondato INTRA, un’associazione di volontari che ha salvato circa 50mila libri e ha realizzato “biblioteche tematiche e multilingue dei libri salvati”. Oltre a migliaia di articoli e relazioni, ha pubblicato sette libri: “Zattere nel mar d’Umbria” (Cesvol editore 2013) è la storia delle “biblioteche dei libri salvati. Inizia con una frase di Oscar Wilde “Una carta del mondo che non contenga il Paese dell’Utopia non è degna nemmeno d’uno sguardo, perché non contempla il solo Paese al quale l’Umanità approda di continuo. Quando vi getta l’àncora, la vedetta scorge un Paese migliore e l’Umanità di nuovo fa vela.”
“La neve di San Silvestro”, Europa edizioni Roma 2014, romanzo.
In questo libro l’autore prende avvio da una tempesta di neve che - molti anni fa - lo bloccò per molte ore in treno, tra Firenze e Bologna, in un viaggio dove incontra una giovane con cui entra in contatto e in sintonia tanto da scendere a confidenze piuttosto personali legate alle vicende della sua gioventù e ai momenti più intensi raccolti nel corso di una vita. Quella lunga sosta, che l’Autore ha trasferito nella metaforica notte di San Silvestro, consente ai due protagonisti - dall’intenso vissuto ma profondamente differenti per estrazione, educazione e sapere - di conoscersi, confrontarsi.
Memorabile rimane l’evento che porta il 24 aprile 2014 a presentare il suo libro “Se muore il sud” al teatro della Concordia di Monte Castello di Vibio il giornalista e scrittore Sergio Rizzo che arriva sulla sua moto da Perugia dove ha tenuto un’altra conferenza. Per due ore consecutive gli spettatori pendono dalle sue labbra. Appassionata e lucida l’analisi critica che il giornalista fa della situazione politica
e storica contemporanea in cui non si ha più il rispetto per l’umanità.

Invito alla presentazione del libro ”Se muore il Sud” di Sergio Rizzo Teatro Concordia M.C.di Vibio 24/04/2014
Venerdì 27 marzo 2015, presso la sala Gramsci della Biblioteca comunale L.Salvatorelli di Marsciano, viene organizzato un incontro con il giornalista e scrittore Alvaro Fiorucci, Capo Redattore del TGR Umbria, che presenta il suo ultimo libro Il sangue delle donne – cronache di femminicidi in Umbria, Morlacchi editore 2014.
Autore di vari libri ove ha analizzato nei minimi dettagli gli eventi clamorosi che hanno angustiato i nostri anni recenti, Alvaro Fiorucci affronta ne Il sangue delle donne le dolorose vicende di tante, troppe donne, vittime della disumana e troppo spesso meditata follia di uomini dall’apparenza troppo spesso normale. Uomini della porta accanto, che si accaniscono impietosamente sulle compagne e conoscenze della propria esistenza. Sono tante, troppe vicende dolorose, delle quali tutti abbiamo sentito parlare, delle quali noi
stessi abbiamo parlato, ma in realtà – non avendone mai approfondite le dinamiche, i motivi, le cause – quasi sempre le conosciamo solo in modo superficiale.
“Il
meraviglioso mondo di Andrea”
Villa Faina San VENANZO 24 Agosto 2015
Il libro di Andrea Ceroni, edito da “2F” di Fabrizio Fabrizi, non è solo un diario, ma è il frutto di una continua e profonda interpretazione e reinterpretazione della propria personale esperienza di vita del ragazzo.
Andrea vive a Marsciano, ha 22 anni e soffre di una malattia rara, l’emiplegia alternante, una sindrome caratterizzata da paralisi monolaterale. Andrea, che oggi fa parte di una associazione che si chiama Aisea (Associazione italiana per la sindrome di emiplegia alternante), ha regolarmente frequentato la scuola ed ha molte passioni, tra cui la pittura.
Il volume “D’altro canto” di Antonello Lamanna, presentato a Marsciano il 27 febbraio 2016, è il risultato di una lunga ricerca, ideata e coordinata da Antonello Lamanna, sviluppata nell’ambito del progetto scientifico “Voxteca, Archivio della Voce” del Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’Università per Stranieri di Perugia, in collaborazione con il Dipartimento Uomo & Territorio dell’Università degli Studi di Perugia, sui saperi musicali di tradizione orale di gran parte del territorio umbro. L’obiettivo è stato quello di documentare e analizzare gli scenari contemporanei della musica popolare umbra, per la prima volta affrontati anche secondo le metodologie delle scienze linguistiche. Il volume è corredato, oltre che da un ricco corpus etnofotografico che ripercorre le tappe più salienti della ricerca, da un documentario in DVD e da un CD audio, attraverso i quali, anche se con modalità differenti, si vogliono presentare
gli elementi cardine della indagine, scandita soprattutto dalle occasioni in cui era possibile registrare forme spontanee di canto e musica, o da iniziative organizzate, come concerti, incontri o in altri contesti. Ne è derivata una copertura del territorio regionale orientata principalmente dai repertori ancora vivi, rappresentati in gran parte dai canti di questua di Capodanno e del Maggio. Attraverso le testimonianze raccolte, emerge una riflessione articolata sui repertori musicali.
Nel prezioso lavoro si rivela come una cospicua parte dei repertori della musica tradizionale umbra sia ancora rintracciabile ed eseguita e costituisca ancora un importante tratto distintivo delle diverse aree regionali, così come lo sono i dialetti nelle diverse aree linguistiche del territorio: è segno di una precisa connotazione d’identità culturale. Rappresenta un patrimonio preziosissimo ed è parte della cultura della civiltà contadina di cui scandisce i tempi, dai riti agresti alle ricorrenze religiose e di festa.
Anna Buoninsegni racconta Maria Luisa Spaziani
La poetessa Maria Luisa Spaziani nel racconto di un’altra donna, un’altra poetessa che è stata sua allieva. Si Tratta di Anna Buoninsegni, scrittrice di chiara fama che per un periodo ha avuto la possibilità di seguire la Spaziani instaurando con lei un rapporto letterario costante tale da creare una specularità creativa davvero originale. Nel suo racconto, fatto di episodi veramente accaduti, di letture, di esperienze poetiche singolari avute con la poetessa amica di Montale, emerge un ritratto reale di una dimensione umana, oltre che artistica, ricca di sensibilità. L’incontro si è arricchito di letture, video e registrazioni che hanno creato un’atmosfera ricca di emozioni anche nel ricordo dei seminari tenuti dalla Spaziani alla biblioteca del Senato a Roma, cui spesso abbiamo partecipato.

Anna Buoninsegni racconta M.Luisa Spaziani
Davvero apprezzabile l’opera di Egisto Santantoni che nel periodo della pandemia ha sperimentato la funzione educativa di facebook condividendo con amici e conoscenti le memorie del paese e pubblicandole con il titolo “Racconti e testimonianze del mio tempo” con l’intento di dare seguito ad un progetto di memorie storiche, già iniziato e condiviso da un’intera comunità.
Sembrava doveroso dar seguito al fiume di ricordi appassionati, che vengono ad arricchire la conoscenza di un periodo della nostra storia del secolo scorso, su cui molto è stato scritto in merito a temi storici, politici a livello nazionale ma pochi hanno approfondito lo stato sociale periferico.
Interessante operazione questa proposta da un testimone diretto che sente il piacere di raccontare ma anche il dovere di rappresentare, per trasmettere alle giovani generazioni, un quadro complesso della società locale con le sue tradizioni, i mestieri, le abitudini legate ad un mondo povero, semplice ma ricco di speranze.
A Monte Castello di Vibio si presenta “Donne, storie di confine e oltre” nato dalla sinergia tra 3 donne, unite dall’ intento di dar voce alle donne, Patrizia Patrizi, Rita Boini,
Elena Volterrani. Si tratta di un libro di racconti in cui
la donna è protagonista assoluta del libro. Qui però non assistiamo al declino e all’universale stato di donne nel vortice della solitudine, della violenza, ognuna con un suo dolore senza possibilità di riscatto. No, protagonista è la donna con la sua storia, il suo cammino di secoli nella comunità, la sua rivoluzione silenziosa portata avanti senza battaglie, con una guerra pacifica, con la sua forza di volontà, coi suoi progetti da realizzare, coi suoi sogni, con il suo rinnovarsi e con la sua spasmodica ricerca della verità.
Una carrellata di donne in grado di trovare da sole la strada per realizzare i sogni.

Presentazione del libro “Il viola e la pietra” di Francesca Cencetti. Reading poetico -Gens Vibia- progetto “Incontrarsi tra le pagine”
Molti altri sono i libri presentati a Marsciano ma, non potendo elencarli tutti, ricordiamo alcuni autori, come Rita Boini, Marinella Temperoni, Olga Introppico, Nello Cicuti, Michelangelo Pascale, Brunella Bruschi, Vittoria Bartolucci, Clara Sereni, Anna Maria Trepaoli, Carlo Vannini, Luca Montecchi, Angelo Ruggeri, Luciano Lepri, Francesco Cavallucci.
Libri pubblicati dall’Associazione Pegaso
11 Aprile 2014, - Dopo ampia ricerca, si pubblica, in collaborazione con la Soprintendenza Archivistica dell’Umbria, il libro “Del diletto e l’istruzione”, il teatro
Concordia di Marsciano nei documenti d’archivio. La ricerca è stata resa possibile grazie ai documenti dell’archivio privato di Enzo Betti.
Diletto ed istruzione al Concordia
Articolo di Redazione TAM TAM 10/04/2014
Un catalogo sulla storia del Teatro ed una mostra da venerdì 11 aprile al 26 maggio

“Del diletto e l’istruzione. Il Teatro Concordia di Marsciano nei documenti d’archivio” di Luana Gubbiotti, Deanna Mannaioli, Maria Paola Martini
Una mostra e un catalogo sulla storia del Teatro della Concordia di Marsciano.
È quello che propone l’associazione culturale Pegaso in collaborazione con la Soprintendenza archivistica per l’Umbria, il Comune di Marsciano, il Lions Club, l’Unitre,
Intra e con il supporto delle associazioni e delle scuole locali.
La mostra, intitolata “Del diletto e l’istruzione”, sarà inaugurata venerdì 11 aprile, alle ore 17.00, e resterà aperta fino al 26 maggio 2014.
Con l’inaugurazione sarà presentato anche il catalogo della mostra documentaria curato da Luana Gubbiotti, Deanna Mannaioli e Maria Paola Martini.
L’Associazione Pegaso, da diciassette anni attiva sul territorio, ha voluto portare avanti questa iniziativa di ricerca su uno spaccato importante della vita locale che ha dato il via alla nascita di un periodo fertile sul piano economico garantendo anche un pieno fermento culturale che tra i suoi prodotti ha avuto il Teatro Concordia
La ricerca, realizzata in collaborazione con la Soprintendenza Archivistica dell’Umbria, si propone l’obiettivo di presentare la storia del teatro di Marsciano e si articola in diversi filoni che mettono in evidenza le vicende istituzionali, della “Società del Teatro della Concordia”, le fasi di costruzione dello stabile, la vita culturale attraverso gli spettacoli e altre manifestazioni, infine le norme di sicurezza in vigore all’epoca. A conclusione gli album con i bozzetti realizzati da Antonio Ranocchia per le riviste musicali allestite nel dopo guerra. Una ricerca e una ricostruzione storica non facile, complicata dalla carenza del materiale e dal suo difficoltoso reperimento. Mostra visitabile venerdì, sabato e domenica dalle ore 10.30 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 18.00 e ogni lunedì dalle 10,30 alle 13.00.
Poesie di guerra e di pace. La voce dei poeti dal Risorgimento ai conflitti del 900
L’associazione culturale Pegaso si è fatta promotrice, non solo di incontri di lettura, ma anche di corsi di scrittura creativa per studenti coinvolgendo i docenti più interessati alla poesia,
una tipologia testuale a volte dimenticata o messa in secondo piano.
Grazie ai corsi di scrittura creativa che Pegaso organizza anche per l’orientamento scolastico nei vari ordini di scuole, nasce l’idea di una profonda riflessione sul tema delle guerra così come viene presentato nelle poesie del novecento. Pegaso ha voluto creare gli strumenti per documentare tale iniziativa e, in occasione del centenario della prima guerra mondiale (1915/18), ha selezionato i testi poetici più significativi in cui si evidenzia l’escalation della guerra attraverso il sentimento e la voce dei poeti.
Ne è seguita nel 2016 una pubblicazione dal titolo: “Poesie di guerra e di pace. La voce dei poeti dal Risorgimento ai conflitti del ‘900” di Deanna Mannaioli (Edizioni Cesvol).

“Poesie di guerra e di pace. La voce dei poeti dal Risorgimento ai conflitti del 900” di Deanna Mannaioli
La traduzione plastica dell’anima
Nel 2018 si è sentita l’esigenza di completare la storia artistica di Antonio Ranocchia con la pubblicazione della tesi che fece nel 2005 in occasione della sua laurea Enrica Frattegiani.
A conclusione della tesi scriveva così:
“In conclusione possiamo affermare che la figura di Antonio Ranocchia è stata oggetto, nel corso degli anni, di numerose analisi critiche, non sempre adeguate e consapevoli, ma che hanno comunque compreso a loro modo la singolarità e la genialità di un artista che ha sempre difeso strenuamente il proprio modo di sentire l’arte attenta ai moti dell’animo umano in tutte le sue molteplici sfaccettature. E’ d’altronde auspicabile che l’opera di Ranocchia abbia oggi una giusta collocazione nel quadro artistico locale e nazionale e un adeguato riconoscimento.”
La mia certezza era quella di avere di fronte un artista di grandissima profondità e di incredibile bravura, la mia speranza quella che un giorno la critica italiana riuscisse a riconoscerlo e a dargli il meritato spazio.
Dopo anni, è una gioia per me concludere le mie giovani pagine di studente con un finale degno delle più belle storie: sono state organizzate diverse splendide personali e collettive in suo onore, la sua città natale ha allestito due sale a lui dedicata nel Museo dinamico del laterizio e delle terrecotte e, oggi, le opere di Antonio Ranocchia, esposte a Palazzo Baldeschi di Perugia, sono parte del posseduto della fondazione Cassa di Risparmio di Perugia che guarda principalmente alla “conservazione ed alla promozione del patrimonio artistico, monumentale, storico del territorio al fine di favorire e diffondere un’offerta culturale di qualità attraverso iniziative e progetti mirati alla conservazione, conoscenza e valorizzazione del patrimonio artistico culturale locale; al recupero di opere d’arte di rilevante
interesse storico – artistico; al miglioramento dei servizi culturali (informazione, catalogazione, diffusione).

Locandina della presentazione del libro - La traduzione plastica dell’anima di Enrica Frattegiani
Cittadini si diventa
MOSTRA DEL GIOCATTOLO
giovedì 22 Settembre 2022
UMBRIA
CULTURA, MARSCIANO
Marsciano: “Cittadini si diventa”
Articolo di Redazione TAM TAM 20 Settembre 2016 Giornata conclusiva del progetto sabato 24 settembre
Sabato 24 settembre si terrà a Marsciano la giornata conclusiva del progetto “Cittadini si diventa” che promuove la crescita e l’educazione dei giovani attraverso la conoscenza delle tradizioni locali e il confronto con le diverse generazioni sulle attività ludiche.
Sostenuto dal Cesvol, patrocinato dal comune di Marsciano, il progetto è stato organizzato da più associazioni, capofila Pegaso, in collaborazione con il Lions Club, Intra, L’Incontro, il Leo Club, la Scuola Elementare, l’Associazione ginnastica artistica Eunice, che insieme hanno costituito un presidio per rivitalizzare il centro storico di Marsciano.
Tutto è iniziato un anno fa con la mostra “L’arte del giocattolo antico: collezionismo e ricordi di un mondo incantato” che ha dato l’avvio alla ricerca sulla storia del gioco attraverso i tempi da cui risultano chiari i cambiamenti socio culturali della società. In ambito organizzativo si sono attivati presso la BLS (Biblioteca dei libri salvati) laboratori di pittura, ceramica, catalogazione di libri, lettura espressiva, metodo di studio rivolti ai ragazzi in età scolare e per i giovani, presso la Biblioteca comunale, un seminario sul “carteggio” tenuto da Salvatorelli con eminenti personalità del mondo politico e della cultura del ‘900.
I risultati sono al di sopra delle aspettative in quanto la partecipazione al progetto è stata ampiamente attiva sia per ciò che concerne le associazioni, ognuna con un ruolo specifico, sia per il coinvolgimento dei giovani che hanno aderito.
Nella giornata conclusiva ci sarà alle ore 16,00 la presentazione dei laboratori nella sala Vallerani dove verrà allestita una mostra dei lavori realizzati. Subito dopo in piazza S.Giovanni gli artisti animeranno il pomeriggio con estemporanee, giochi d’altri tempi insieme a L’Incontro, letture di giovani rivolte ai bimbi a dimostrare l’aspetto ludico-educativo del progetto. Il gioco come relazione formativa tra bimbi e genitori sarà trattato dalla scuola elementare nel piazzale del 1° circolo, contemporaneamente altre performance nella postazione della ginnastica artistica Eunice in Largo Goldoni. Qui verrà fatta anche una raccolta di libri e giocattoli per i bimbi coinvolti nel sisma, a cura del Lions Club Marsciano.
Il progetto - Cittadini si diventa
MOSTRA “ L’ARTE del GIOCATTOLO ANTICO”
Collezioni per raccontare il mondo dei nonni quando erano bambini.
Museo del laterizio e delle terrecotte Marsciano
Inaugurazione 12/12/2015 ore 11,00
Il progetto - Cittadini si diventa- attuato da Pegaso Intra, Lions, Leo, l’Incontro con il contributo del Cesvol, prevede l’attivazione di una serie di interventi finalizzati al recupero della vita del centro storico attraverso la partecipazione attiva delle associazioni con un presidio che sarà il punto di incontro per condividere e confrontarsi su tutte le iniziative. Le attività previste sono:
- 1) Ricerca storica finalizzata alla riscoperta delle attività ludiche svolte dalle vecchie generazioni a confronto con quelle di oggi attraverso interviste ai membri del centro L’Incontro.
- 2) Visita alla Mostra “L’arte del giocattolo d’epoca “ allestita nel Museo del laterizio e delle terrecotte e proiezione sulla storia del giocattolo
3) Visita all’Archivio storico locale e illustrazione della sua funzione attraverso la presentazione di documenti (Statuto… ecc...)
- 4 ) - Progetto Archivio-: lezioni rivolte agli studenti delle scuole superiori sul “Fondo Luigi Salvatorelli” custodito nella Biblioteca di Marsciano Il -Progetto Archivio- è così articolato:
- Presentazione del personaggio e dello storico Luigi Salvatorelli e conoscenza dell’Archivio in cui sono conservate le sue carte.
-Analisi del carteggio dello storico con importanti personaggi del mondo politico, culturale ed editoriale, sia nel periodo fascista che nel secondo dopoguerra fino al 1974, anno della sua morte.
- Studio di alcuni documenti tratti da “Corrispondenza”: carteggio con Don Sturzo e da “Attività editoriale”: carteggio Mussolini- D’Annunzio.
- 5) Corsi utili all’acquisizione delle competenze rivolti a tutti con attenzione per i diversamente abili. I corsi previsti riguardano:
- Lettura espressiva per studenti allo scopo di incentivare la lettura con dimostrazione per i più piccoli e per i malati nell’ospedale di Pantalla,
- Catalogazione libri nella BLS
- Pittura e/o stampa d’arte per giovani e diversamente abili
- Laboratorio di ceramica per ragazzi e adulti
- Guida al metodo di studio e recupero compiti per bambini
I corsi si svolgeranno presso la sede della BLS, la Sala Vallerani
Il progetto prevede la partecipazione ai mercatini di Natale il 12 e 13 dicembre e, nel periodo natalizio, una mostra sulla storia del giocattolo presso il Museo del laterizio e delle terrecotte come presentazione della nostra azione sul territorio alle scuole locali.
Il progetto si concluderà a settembre 2016 con una giornata dimostrativa rivolta alla popolazione con particolare attenzione per gli studenti e coloro che provengono da altri paesi.
Le associazioni organizzatrici promuovono la giornata finale nel centro storico con estemporanea di pittura, ceramica coinvolgendo:
Le IV classi delle Elementari con dimostrazione finale del progetto “Mi prendo cura di..”
Le associazioni sportive e di ginnastica artistica con esibizioni tipiche.
L’incontro con giochi di un tempo ( tiro alla fune, campana…).

Inaugurazione della mostra “La cultura del gioco” Museo Marsciano, 12/12/2015
Dona anche tu per dare un sorriso
Pegaso-INTRA, Lions Club, L’Incontro organizzano la RACCOLTA GIOCATTOLI, LIBRI, OCCHIALI
In occasione dei Mercatini centro storico 12 e 13 dicembre e presso le scuole
Nell’ambito delle iniziative la
MOSTRA “ L’ARTE del GIOCATTOLO ANTICO”
Collezioni per raccontare il mondo dei nonni quando erano bambini.
Museo del laterizio e delle terrecotte Marsciano
Inaugurazione 12/12/2015 ore 11,00
La mostra resterà aperta fino al 28/01/ 2016 per info 330 228540 - 329 1710065 - 340 944645
CITTADINI SI DIVENTA
Anche attraverso il gioco si può crescere e imparare.
Già nel 1693 John Loche filosofo e pedagogo inglese scriveva un libro in cui spiegava l’importanza del gioco per lo sviluppo sano del bambino; attraverso il gioco infatti si sviluppa la curiosità, caratteristica fondamentale per l’apprendimento.
Il progetto –Cittadini si diventa- promuove la crescita e l’educazione dei giovani attraverso la conoscenza delle tradizioni locali e il confronto con le diverse generazioni sulle attività ludiche.
Sponsorizzato dal Cesvol, patrocinato dal comune di Marsciano, il progetto è stato organizzato da più associazioni, capofila Pegaso, in collaborazione con il Lions Club, Intra, L’Incontro, il Leo Club, la scuola elementare, L’Associazione ginnastica artistica Eunice, che insieme hanno costituito un presidio per rivitalizzare il centro storico di Marsciano.
Tutto è iniziato un anno fa’con la mostra “L’arte del giocattolo
antico: collezionismo e ricordi di un mondo incantato” che ha dato l’avvio alla ricerca sulla storia del gioco attraverso i tempi da cui risultano chiari i cambiamenti socio culturali della società. In ambito organizzativo si sono attivati presso la BLS (Biblioteca dei libri salvati) laboratori di pittura, ceramica, catalogazione di libri, lettura espressiva, metodo di studio rivolti ai ragazzi in età scolare e per i giovani, presso la Biblioteca comunale, un seminario sul “carteggio” tenuto da Salvatorelli con eminenti personalità del mondo politico e della cultura del ‘900.
I risultati sono al di sopra delle aspettative in quanto la partecipazione al progetto è stata ampiamente attiva sia per ciò che concerne le associazioni, ognuna con un ruolo specifico, sia per il coinvolgimento dei giovani che hanno aderito.
Storia del giocattolo
Il gioco non rappresenta un’attività puramente infantile, ma una necessità insita nell’adulto di ogni età. E’ certo il bambino a dedicare la maggior parte delle energie in attività ludiche, in cui scarica l’energia repressa, allaccia amicizie, esprime liberamente la sua creatività e si diverte a calarsi nel mondo dei “grandi”.
Il Mondo antico
Le scoperte archeologiche hanno messo in evidenza che i primi giocattoli riproducevano armi ed aratri (a simboleggiare le principali attività delle popolazioni antiche, l’agricoltura e la guerra), oppure oggetti di uso quotidiano, realizzati in miniatura e in forma rudimentale. Anche la bambola può essere considerata uno dei primi giocattoli infantili: inizialmente con un valore legato alla religiosità primitiva e alla fertilità femminile. La bambola intesa propriamente come giocattolo viene fatta risalire circa al 2000 a.C. in Egitto ed era realizzata con materiali diversi come l’avorio, il legno e la terracotta.
In tutte le civiltà antiche ricorrono costantemente alcuni tipi di giocattoli: gli animali da trainare, sonagli e poppatoi, rocchetti, carrettini, cerchi, marionette. Sia in Grecia che a Roma esistevano attività specializzate per la costruzione di giocattoli come palle, trottole e astragali, che venivano venduti nelle agorà greche o nelle fiere romane. Persino personaggi come i matematici Archimede o il filosofo pitagorico Archita si cimentarono nella creazione di congegni per il gioco; proprio Archita inventò i “crepitacula”, equivalenti ai nostri sonaglini.
Il giocattolo possedeva una valenza importante: maschi e femmine imparavano a conoscere i propri ruoli. Ci sono
giochi che maschi e femmine facevano insieme, come giocare alla palla, agli astragali e alla trottola, ma ce n’erano altri che segnavano la distinzione tra i due sessi; alle bambine venivano regalati gli utensili da cucina o le bambole con arredi e corredi, mentre ai maschi si davano cerchi, carrettini e soldatini in stagno (conosciuti da romani, etruschi, greci ed egizi).
Trottola
La trottola rappresenta il giocattolo più antico, già conosciuto 6.000 anni fa; lo attesterebbero i rinvenimenti archeologici effettuati a Ur, in Mesopotamia, dove sono state trovate alcune trottole funzionanti con le fruste necessarie per metterle in movimento.
Nel XV sec. in Inghilterra ogni parrocchia possedeva la sua e, nel Martedì Grasso, si svolgevano sulle strade gare di trottole accompagnate da stornelli.
Per la sua costruzione, nell’antichità, si usavano materiali diversi, quali terracotta, bronzo, ferro e anche oro. Anticamente la trottola aveva funzioni rituali. Il materiale impiegato più comunemente era e resta il tronco di bosso, il cui legno è durissimo. Virgilio usa proprio il termine boxum per indicare la trottola.
La trottola consisteva in un oggetto di legno di forma biconica con un preciso profilo di rotazione ottenuto al tornio, che finiva in una punta di ferro; si faceva girare avvolgendola a uno spago e poi gettandola a terra e tirando a sé la mano alla quale era legato lo spago. La corda era lunga circa 120 cm. Alla trottola l’impulso era dato solo nel momento in cui si tirava la cordicella, poi continuava a ruotare per inerzia. L’uso della trottola è durato a lungo specie nelle campagne
Birilli
Sui birilli si hanno testimonianze antichissime, risalenti all’Egitto del IV millennio a.C., costituite da birilli di pietra, palle e un ponte sotto il quale dovevano passare le sfere prima di andare a colpire i birilli.
Nel Medioevo restano i giochi di ruolo e quelli già menzionati, ma cambia la composizione dei giocattoli in quanto vengono utilizzati materiali di facile manipolazione come le stoffe. Furono ritrovate, però, anche bambole in legno o costruite con la radice della mandragora a testimonianza del grande potere magico di cui le bambole erano investite, poiché a questa radice si attribuiva virtù particolari.
Anche nei secoli successivi non ci sono particolari trasformazioni, e, come si evince dal particolare dipinto di Pieter Bruegel, Giochi di bambini (1560 Kunsthistorisches Museum, Vienna) i giochi conosciuti rimangono quelli di gruppo all’aperto. Brueghel reinterpreta il tema dei giochi dei bambini che già nel Medioevo animava i codici miniati e mostra circa ottanta giochi riconoscibili.
Dal 1700 si ha maggior attenzione verso l’infanzia grazie all’illuminismo. Il romanzo pedagogico “Emile” di Jean Jacques Rousseau porta a far assumere al giocattolo un significato educativo.
Ed è proprio il 1700 il secolo in cui le industrie di giocattoli iniziano il loro sviluppo, principalmente a Norimberga, in Sassonia e nel Tirolo, da cui si esportavano in tutta Europa giocattoli che potevano permettersi solo le classi sociali alte.
Nel 1771 viene pubblicata la prima pubblicità di giocattoli.
Nel ‘900 l’industria del giocattolo vede uno sviluppo vertiginoso in tempo di pace infatti, tra le due guerre mondiali, ci fu una decrescita notevole, per poi ritrovare dagli anni ’50, un boom che continua ancora oggi.
Dal soldatino di stagno e di piombo dei primi anni del ‘900 si arriva ai soldatini di plastica della britannica Timpo Toys negli anni ‘60 e ’70. Con questi e con telefilms in supermarionation di Gerry Anderson sulle avventure dei Thunderbirds, del sottomarino Stingray, degli Ufo, di Spazio 1999 e di Star Trek i bambini inizieranno a giocare insieme ai modellini delle serie TV del finire degli anni 60 e 70.
Negli anni 50 la fantascienza annunciava l’era spaziale che si sarebbe sviluppata dal 1960 e avrebbe fatto sognare tutta una generazione di bambini avventure nello spazio, a iniziare da quando venne lanciato in orbita il primo satellite, lo Sputnik! I costruttori di giocattoli giapponesi concentrarono la loro produzione sui robot e sui mezzi spaziali esprimendo talento e creatività dovuta anche alle tecniche di lavorazione della latta ed all’ introduzione della plastica. Gradualmente si abbandonò l’ impiego del meccanismo a molla e delle scintille per privilegiare il funzionamento a batteria che forniva animazione. La litografia su latta fu curata con attenzione grafica; meccanismi ingegnosi permettevano al giocattolo spaziale di compiere movimenti inediti. L’avvento della plastica alla fine degli anni 60 segnerà il tramonto del giocattolo spaziale e la nascita del giocattolo dell’avventura sulla luna dell’uomo impersonata tramite la Mattel americana dall’astronauta Matt Mason e dai suoi amici mentre il mostro Godziilla ed il suo antagonista Gamera con tanti films ecciteranno bambini di tutto il pianeta e li faranno divertire con i mostri precursori dei dinosauri di Jurassic World con cui giocheranno poi i bambini degli anni 90’, nuove generazioni e nuovi giocattoli al passo con i tempi.
La bambola
Le bambole erano poste tra feticcio e figura magica, spesso legato al rito e al culto del divino.
Alcune figurine, ora esposte al Museo del Cairo, furono trovate in un ipogeo presso Tebe. Queste bambole erano destinate a far parte dei corredi funebri accanto alle mummie. La loro struttura era molto semplice, avevano le braccia articolate alle spalle con pezzi metallici, così come le gambe, mentre il busto rimaneva rigido.
Il destino della bambola non si limita a rappresentare un semplice oggetto, ma diventa ben presto fonte di ispirazione per filosofi e poeti, come nell’Inno a “Cerere” di Callimaco dove rappresenta la fragilità umana.
In Grecia la tecnica più usata per creare questi oggetti era quella definita del “corpoplasta” in cinque fasi: impasto, fattura a mano, ritocchi, cottura e colorazione.
Del mondo romano ricordiamo una bambola custodita in un caveau del Campidoglio, nel 1983 esposta in una memorabile mostra che ha richiamato migliaia di visitatori. Era appartenuta a Crepereia Trifena, una giovane sui vent’anni, di cui sappiamo il nome grazie alla scritta sul sarcofago, rinvenuto nel 1889 accanto a quello di Lucio Crepereio Euodo, della stessa famiglia, durante gli scavi per le fondazioni del Palazzo di Giustizia nel quartiere Prati, in Roma.
La scoperta fece scalpore. Il ricco corredo comprendeva una coroncina di foglie di mortella trattenute da un fermaglio d’argento, orecchini d’oro con perle, una collana d’oro con pendaglietti di berillo, tre anelli di cui uno con cammeo portava inciso il nome Filetus (il promesso sposo?), una spilla d’oro con ametista incisa, un bastoncino tortile in ambra, forse simbolo di un’attività femminile come la filatura; inoltre una serie di oggetti in miniatura tra cui gli elementi di un cofanetto, due specchietti d’argento, pettinini d’osso:
il probabile nécéssaire della bambola, che portava ancora infilato nel pollice un anellino a chiave del tipo di quelli d’uso nel mondo muliebre romano per gli scrigni portagioielli. L’elemento più interessante è la bambola per la raffinatezza del modellato e la perfezione delle articolazioni mobili. Essa misura 23 centimetri e la sua testa-ritratto si considera una vera piccola scultura, servita fra l’altro a fissare l’epoca della sepoltura intorno alla metà del II secolo d. C. Infatti la sua complessa acconciatura si ispira alla moda di quegli anni, unendo elementi caratteristici di Faustina Maggiore, moglie di Antonino Pio, con quelli della figlia Faustina Minore. Era uso, nel mondo greco e romano, che le fanciulle alla vigilia delle nozze consacrassero agli dei gli oggetti-simbolo della loro trascorsa infanzia per impetrarne la protezione. Crepereia non ne ebbe il tempo e per questo venne sepolta con accanto la bambola che le era stata cara.
Nel periodo del Medio Evo cambia la composizione della bambola con l’ utilizzo di materiali di facile manipolazione come le stoffe. Furono ritrovate anche bambole in legno o ancora più curiose costruite con la radice della mandragora a testimonianza del grande potere magico di cui le bambole erano investite, poiché a questa radice si attribuiva la virtù di ritrovare tesori.
Con il Rinascimento c’è la rinascita della bellezza della bambola a cui vengono applicati capelli di fibre naturali o veri, mentre la bocca è dipinta di rosso e le gambe sostituite da gabbie di legno con la funzione di sorreggere le preziose vesti.
Nei successivi due secoli si arrivò sempre più a considerare la bambola come un oggetto di lusso destinato agli adulti.
Verso la fine del Seicento si affermò l’uso della cartapesta affiancata dal legno e dalla cera per realizzare alcune parti della bambola come la testa e le articolazioni.
Le raffinate caratteristiche tecniche dell’ Ottocento, nonché l’ impiego di materiali innovativi, come la porcellana lucina e il biscuit, hanno reso possibile il ritrovamento di bambole in buono stato facendo emergere molteplici interessi verso queste creazioni come il collezionismo.
Molti scrittori usarono le bambole come fonte di ispirazione. Alessandro Manzoni narrando l’infanzia di Gertrude, nei Promessi Sposi, immaginava che alla futura monaca di Monza fossero donate solo bambole vestite da suora per avviarla alla clausura.
Le bambole che ebbero maggiore diffusione tra il 1800 e il 1840 erano quelle realizzate in legno. I corpi potevano essere interamente in legno oppure potevano avere il capo di legno montato su corpi di pelle di capretto. I vestiti rispecchiavano la moda del tempo, ma queste tramontarono quando si iniziò a produrre bambole in cartapesta e cera. Tali materiali permettevano l’utilizzo di stampi diminuendo il tempo di produzione e il costo delle bambole.
Con l’utilizzo di questo nuovo materiale si poterono inserire gli occhi in vetro che riscossero molto successo.
Le pupe in cartapesta e cera costituivano una valida alternativa a quelle più costose e preziose in porcellana costruite in Francia.
Per tutta la seconda metà dell’Ottocento le bambole in porcellana soppiantarono le altre. Il loro aspetto così veritiero era dovuto ad uno strato di lucido messo sul volto prima della cottura e l’applicazione di occhi in vetro soffiato.
Verso il 1890 erano già prodotte bambole lavorate attraverso colatura di porcellana fluida negli stampi invece che con il metodo a pressione. Le teste venivano tagliate diagonalmente per permettere l’applicazione di meccanismi per il movimento degli occhi, richiuse poi con calotte dove venivano attaccate le parrucche di mohair o capelli veri. Le teste in biscuit
furono prodotte principalmente in Francia e Germania, raggiungendo livelli di qualità elevatissimi.
Una delle novità rivoluzionarie nel campo del balocco fu caratterizzata dal così detto “bebè caractèr”. Tale bambola riproduceva le espressioni dei bambini di pochi mesi come il pianto.
Nel secolo delle invenzioni non potevano mancare meccanismi per far muovere le bambole a volte accompagnati dal suono di un carillon. A partire dal 1959 la bambola più venduta al mondo è la Barbie della linea di fashion doll commercializzata dalla Mattel.
Collezionismo
Molta importanza viene attribuita negli Stati Uniti d’America e in Giappone alle collezioni di questo genere di balocco per il valore documentario di esse nel campo storico-culturale.
In Italia si è sviluppata la tendenza a raccogliere bambolotti di determinati soggetti, quasi mini-collezioni a carattere tematico, come, ad esempio, costumi delle varie regioni. Ciò è stato determinato, per lo più dal diffondersi del turismo che ha incoraggiato lo sviluppo dell’artigianato nella produzione di souvenirs, fra i quali primeggiano i bambolotti nei tradizionali costumi locali.
Il teatro dei burattini
E’ una forma di spettacolo in cui uno o più animatori, i burattinai, danno vita ai personaggi tramite particolari pupazzi, detti appunto burattini. Lo spettacolo dei burattini è rappresentato all’interno di un teatrino di legno, detto castelletto o baracca.
Nella tradizione il burattino è composto da testa e mani di legno fissate ad un camiciotto sopra il quale viene posto il vestito. L’animatore per muoverlo lo inguanta dandogli vita.
La marionetta viene animata ‘da sopra’, attraverso dei fili.
A partire dalla fine del sec. XVIII in Italia si hanno notizie della diffusione del teatro dei burattini. Fin dal Cinquecento, la presenza dei burattini è testimoniata nelle piazze e nei mercati, a fianco degli altri mestieri.
Nasce in questo periodo un importante ciclo drammaturgico del Teatro dei Burattini in Italia: i burattinai assumono infatti molti caratteri, tratti dalla Commedia dell’Arte.
L’affermazione del teatro dei burattini avviene dopo la rivoluzione francese e la nascita del teatro giacobino. Se fino alla fine del 700 i personaggi erano gli stessi della Commedia dell’Arte, dopo la rivoluzione francese si vietò l’uso delle vecchie maschere assimilabili all’ancien regime, si imposero così un nuovo genere di personaggi di gusto popolare, paesani zotici all’apparenza ma dotati di una intelligenza pratica e di un senso della giustizia. Nel sec. XIX i burattini diventano un fenomeno comune nelle piazze delle città; in Italia molti personaggi, nati come burattini, si trasformano in maschere regionali.
L’Opera dei Pupi Siciliani
Òpra dî Pupi in siciliano è un tipo di teatro delle marionette, i cui protagonisti sono Carlo Magno e i suoi paladini. Le gesta di questi personaggi sono trattate attraverso la rielaborazione del materiale contenuto nei romanzi e nei poemi del ciclo carolingio. Le marionette sono appunto dette pupi (dal latino “pupus” che significa bambino).
L’opera è tipica della tradizione siciliana dei cuntastori (da non confondere con i “cantastorie” che narravano fatti di cronaca).
L’Opera dei Pupi si affermò nell’Italia meridionale: nella prima metà del XIX secolo a Napoli, grazie a Giuseppina d’Errico, chiamata “Donna Peppa” e in Sicilia, tra la seconda metà del XIX e la prima metà del XX secolo.
Nel 2008 l’UNESCO ha iscritto l’Opera dei Pupi tra i
Patrimoni Orali e Immateriali dell’Umanità. È stato il primo
Patrimonio italiano a esser inserito in tale lista.
CULTURA PER GIOCO
Anche per gioco…. Cittadini si diventa
Giornata conclusiva Centro storico Marsciano
24 settembre 2016 ore 15,00-
- Presentazione Mostra e Laboratori, Sala Vallerani Museo
Marsciano
- Animazione con letture e giochi di tutti i tempi, P.za degli
Uffici
- Estemporanea di Pittura e Ceramica - P.za S. Giovanni
- Imparare giocando- Scuola Elementare 1°Circolo
- Divertirsi con la Ginnastica Artistica - Largo G.Garibaldi
Saranno raccolti libri e giocattoli per i bambini terremotati


Giornata conclusiva del progetto con i giochi in piazza fra generazioni
Premio artistico “Antonio Ranocchia”
Scultura e Pittura”
Relazione del progetto
Il Premio “Antonio Ranocchia” 2013: Scultura e pittura” indetto, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, dall’Associazione Culturale Pegaso in collaborazione con il Lions Club, con il Comune di Marsciano, con Intra e Mediaware, con il patrocinio della Regione, dell’Accademia di Belle Arti, si è concluso con successo nel mese di giugno.
Il Concorso, rivolto agli studenti delle Accademie e dei licei artistici, ha inteso valorizzare il territorio, gli artisti locali, ricordando lo scultore Antonio Ranocchia e associandosi in particolare alla virtuosità dell’opera dell’artista umbro, al suo talento nelle arti plastiche e al forte legame emotivo ed estetico con la terra d’origine”.
Con tale progetto Pegaso intende inoltre promuovere la cultura motivando i giovani nel percorso artistico e guidandoli alla scoperta e al rafforzamento della creatività nonché all’ emulazione del genio di uno scultore a tutto tondo come A. Ranocchia, al quale sono dedicate due sale del Museo delle terrecotte di Marsciano.
La nostra associazione, sempre attenta ai giovani e alla formazione degli studenti, in sinergia con le altre realtà locali, con questo premio, ha voluto offrire loro un’opportunità insieme alla possibilità di conoscere in modo approfondito l’arte e la scultura di un artista che ha avuto i natali a Marsciano e ha saputo superare i confini dell’Umbria e dell’Italia allestendo mostre e vincendo premi in Francia e Germania.
I° FASE DEL PROGETTO
Nella prima fase del progetto sono stati realizzati corsi di formazione dell’arte della stampa e del restauro del libro presso il Museo di Marsciano a partire dal 14/11/2012 al 18/12/12 e dal 5/02/13 (con interruzione dal 7/03/13 al 26/04/13) al 29/05/13.
La Ricerca documentaria sull’arte contemporanea con attenzione per il pittore Gerardo Dottori e l’ artista Antonio Ranocchia è iniziata a novembre e si è conclusa con la presentazione di “La pittura murale di Gerardo Dottori a Marsciano” ( 18 maggio, Biblioteca Comunale) e la pubblicazione del Catalogo delle opere di A.Ranocchia, opere presenti al Museo dinamico del laterizio e delle terrecotte di Marsciano (5 giugno).
La Dimostrazione della lavorazione della terracotta da parte degli artisti ha avuto luogo il 17 giugno nel Centro storico di Marsciano, nella piazza antistante il Museo ed ha coinvolto studenti, ragazzi e bambini in un’attività pittorica collettiva.
II° FASE DEL PROGETTO
Il concorso “Antonio Ranocchia” 2013: Scultura e Pittura” ha visto numerosi partecipanti del Liceo Artistico “Arpinolo Mignini” di Perugia, del Liceo Artistico “Bernardino di Betto” di Deruta e dell’Accademia “Pietro Vannucci” di Peugia.
Gli studenti hanno proposto opere ispirate ai temi centrali dell’esperienza artistica di Ranocchia: i sentimenti umani, la religione, i paesaggi umbri. Le loro opere denotano preparazione, competenza, estro creativo e sanno cogliere gli elementi quotidiani in modo soggettivo e originale. Tra i lavori pervenuti, sono state selezionate 21 opere ammesse a partecipare alla mostra allestita nel Museo del laterizio e delle terrecotte di Marsciano, nelle sale adiacenti a quelle della mostra permanente dello scultore Antonio Ranocchia.
La mostra artistica è stata inaugurata il 12 maggio nel Museo di Marsciano, alla presenza dell’assessore alla cultura
Valentina Bonomi, della dott.ssa Fiammetta Marchionni in rappresentanza della Fondazione Cassa di Risparmio, della presidente di Circoscrizione del Distretto 108L Lions Daniela Castellani e dei membri della Giuria Elena Pottini, Giovanni Zavarella, Adamo Farnesi e si è conclusa il 30 giugno.
L’esposizione è stata visitata da un folto pubblico che ha potuto apprezzare sia le opere degli studenti che l’arte di Antonio Ranocchia.
La giuria, costituita da personalità del mondo della cultura, come Francesco Federico Mancini, Fiammetta Marchionni, Elena Pottini, Giovanni Zavarella, Andrea Baffoni e Adamo Farnesi, ha riconosciuto il buon livello delle opere partecipanti al concorso e così si è espressa nella cerimonia di premiazione svoltasi il 5 giugno nella Sala conferenze del Museo del laterizio e delle Terrecotte:
Scultura
1° Premio MICHELA VITONI- Liceo Artistico “B.di
Betto”Perugia € 400,00
2° Premio CLAUDIO TORRONI- Liceo Artistico
A.Mignini” Deruta “ € 250,00
3°Premio PALOMBA GIANLUCA- Liceo Artistico
“A.Mignini”Deruta “ € 200,00
Pittura
1°Premio SARA SARGENTINI- Accademia “P.Vannucci”
Peugia € 400,00
2°Premio CLASSE 2 B del Liceo Artistico “A. Mignini”
Perugia” € 250,00
3°Premio GABRIELE COSTANZO- Liceo Artistico “B.di
Betto”Deruta” € 200,00

Da sinistra Deanna Mannaioli, Massimo Ceccarelli, Irma
Rengo Ranocchia, Giovanni Zavarella

Da sinistra Deanna Mannaioli, Gianni Marchini, Valentina
Bonomi, Francesco Mancini, Giovanni Zavarella
Conferenza su “La scultura di A. Ranocchia” e premiazione del Concorso A.Ranocchia, Museo Marsciano
L’Associazione Culturale Pegaso, che ha avuto apprezzamenti dal pubblico presente alle manifestazioni, dai docenti e dai dirigenti scolastici, ritiene di aver raggiunto gli obiettivi, in particolare quelli relativi al criterio di valutazione da noi fissato relativamente alla qualità dei lavori e delle conoscenze apprese.
Si ritiene inoltre positivo il successo avuto e l’interesse suscitato dalla manifestazione per la buona partecipazione del pubblico, degli appassionati d’arte e dei docenti che hanno potuto apprezzare la scultura di terracotta e uno spaccato della realtà artistica locale.
Certamente è stata rivalutata la funzione educativa del museo quale scrigno di contenuti valoriali non solo artistici.

PREMIO ARTISTICO NAZIONALE ANTONIO RANOCCHIA 2015

Nella seconda edizione del 2015 si aggiungono al concorso due sezioni per gli artisti, PITTURA e SCULTURA, con un premio di € 500,00 per il 1° classificato. Si inserisce anche un premio di narrativa per la scuola media.
Sono risultati vincitori:
SEZIONE ARTISTI
Il 1° premio per la SCULTURA viene assegnato all’opera“Introspezione” di Leandri Luca
Il 2° premio all’opera “Attesa” di Franco Caporali
Il 3° premio all’opera “Il profumo della vite...Bacco” di Mariangela Ferri
Il 1° premio per la PITTURA viene assegnato all’opera “Morsa d’amore” di Leopardi Dario.
Il 2° premio all’opera “Luci e ombre” a Marsciano di Cecilia
Piersigilli
Il 3° premio all’opera “Il ceramista” di Marsciano di Giovanni Guglielmo
SEZIONE STUDENTI:
Il 1° premio per la SCULTURA viene assegnato all’opera
“Big bang” di David Musto
Il 2° premio all’opera “Il pescatore” di Angelica Belia
Il 3° premio all’opera “Fossile” di Sara Carletti
Il 1° premio per la PITTURA viene assegnato all’opera “Dolore e rabbia” di Mario Sargentini
Il 1° premio per la Narrativa é assegnato all’opera “Paola”della classe 1°B Sc media B. Moneta
La Giuria era composta da Giovanni Zavarella, Irma Ranocchia, Fiammetta Marchionne, Boriolo Renzo, Adamo Farnesi, Valentina Bonomi.
La mostra è rimasta aperta fino al 30 giugno 2015.
Nel 2017, presso il Museo locale sono stati realizzati: Corso di pittura, Corso di lavorazione della terracotta, Corso filmico. Oltre alla realizzazione di un servizio video e fotografico delle opere, si è provveduto alla stampa della tesi di E. Frattegiani su A. Ranocchia.
I lavori ammessi sono stati esposti alla Mostra inaugurata il 13 maggio nelle sale del Museo dinamico del laterizio e delle terrecotte. La cerimonia di premiazione è avvenuta il giorno 13 maggio alle ore 17,00 presso la sala V.Vallerani del MUSEO DEL LATERIZIO E DELLE TERRECOTTE.
Sono risultati vincitori:
Sezione Scultura
1 Beate Megaard Paulsen “Ultimi raggi”
Sezione Pittura
1 Andreina Vannuzzi “Casolare Umbro”
Sezione Pittura Studenti
1 Lorenzo Galardini “La purezza femminile”
Sezione Scultura Studenti
1 A. Maria Popa “Sofferenza”


Premio nazionale artistico A. Ranocchia 2019
Nel 30° anniversario della morte di A. Ranocchia, viene allestita nel Museo del laterizio e delle terrecotte di Marsciano una mostra delle opere inedite dell’artista, a cui si aggiungono le sculture conservate presso Palazzo Baldeschi e presso l’AULL di Perugia, che, in tale occasione, dona l’opera al Museo di Marsciano.
La mostra “Il linguaggio dell’anima” viene inaugurata il 14 dicembre 2019 insieme all’apposizione della targa a memoria di Irma Rengo Ranocchia nelle sale dedicate allo scultore. Viene anche pubblicato il Catalogo della mostra a cura di Giovanni Zavarella, Editore Fabrizi Fabrizio.

14 dicembre 2019 Biblioteca L.Salvatorelli Marsciano
Inaugurazione Mostra “Il linguaggio dell’anima” nel 30° della scomparsa di A. Ranocchia

Premiazione
Concorso artistico
Nazionale
Antonio Ranocchia 2020


Catalogo Mostra “Il
linguaggio dell’anima”
di Antonio Ranocchia 2019 A Febbraio si organizza una Giornata di studi su A.Ranocchia a Marsciano e ad Assisi. Si pubblica un catalogo delle opere esposte nelle due sale del Museo del laterizio e delle terrecotte.

Premio letterario nazionale Gens Vibia
Il premio letterario nazionale Gens Vibia nasce nel 2001. La motivazione di fondo è legata al bisogno di organizzare per la cittadinanza, e in particolare per i giovani, momenti culturali e occasioni formative nei luoghi preposti alla lettura e alla cultura come le biblioteche.
Lo scopo principale è quello di rivalutare la scrittura creativa in tutte le sue forme e valorizzare l’opera di molti artisti che usano la poesia come mezzo di comunicazione ed espressione di idee e di sentimenti.
Gli obiettivi vanno oltre la logica competitiva del concorso e sono i seguenti essenzialmente legati alla promozione della lettura:
• Promuovere la lettura tra i giovani studenti
• Stimolare la discussione e la riflessione sui temi della lettura
• Favorire la scrittura creativa in tutte le sue forme
• Sviluppare nei ragazzi l’abitudine a frequentare luoghi preposti alla lettura.
Se ci si avvicina oggi al mondo della poesia, si nota con sorpresa una vitalità e una vivacità culturale inimmaginabile tale da far intuire la sua trasversalità a livello popolare e un vigore mai spento nel tempo.
Le numerose poesie pervenute al concorso letterario, inviate da scrittori di diverse regioni italiane e da concorrenti di ogni estrazione sociale, evidenziano l’esigenza ideale e tangibile di trasformare l’esperienza poetica, nella sua nudità metafisica, in un momento di socializzazione umano e civile.
Ne scaturisce un nuovo Umanesimo in cui l’ispirazione letteraria può perpetuarsi legittimamente e realizzare nella sua totalità il destino della poesia stessa, rappresentato
dall’incontro ideale ed emozionale con gli altri.
Il premio letterario ha riscosso nel tempo notevoli consensi ed ha raggiunto un buon livello culturale diventando sul territorio un punto di riferimento per ciò che concerne la ricerca linguistica e l’idioma locale.
Tra i concorsi di poesia, che si sono moltiplicati negli ultimi tempi, Gens Vibia si distingue per il legame con la sua terra, per l’intento di rimandare agli archetipi in cui affonda la sensibilità culturale della nostra terra.
“Gens Vibia” è il nome di un’antica famiglia gentilizia romana, sicuramente di origini etrusche. “Augusta Perusia Colonia
Vibia” cita l’iscrizione sulla Porta Etrusca ormai inglobata nella Rocca Paolina. Ciò sta a significare che Perugia e parte dell’Umbria erano territori della gens Vibia, come attestano un ipogeo, il Colonnato dei Vibi a Mercatello e come si evince anche da alcuni toponimi: Monte Vibiano, Montecastello di Vibio...
Tale radice storica insomma accomuna persone e paesi e permette di connotare un evento culturale significativo che, partendo da lontano, sembra proiettarsi con forza in un futuro sempre più consapevole della cultura locale.
Il Premio letterario Gens Vibia è costituito da una sezione in lingua italiana e una in dialetto a cui viene dato uno spazio particolare, con interventi di uomini di cultura ed esperti dell’Accademia del Donca di Perugia, con l’intento di sollecitare l’interesse verso una ricerca mirata a conservare le tradizioni e la lingua tipica del luogo.
Per la sezione in dialetto la Giuria Tecnica ha il compito di assegnare dieci premi tra le poesie selezionate e meritevoli sul piano stilistico e tematico.
Per ciò che concerne le poesie in lingua, la commissione esaminatrice sceglie tra le opere inviate dieci finalisti.
La classifica finale viene stilata in base ai voti della giuria tecnica e di quella popolare assegnati il giorno della premiazione dopo la lettura delle composizioni e la votazione in diretta.
Per la giuria tecnica ci affidiamo ad esperti di poesia e critica letteraria della nostra regione. Ci sembra però importante il coinvolgimento di una giuria popolare generalmente costituita da persone del mondo della cultura locale e appartenenti ad associazioni del territorio.
All’interno del concorso viene assegnato dal 2007 un premio al POETA UMBRO dell’anno, ovvero un premio alla carriera per il personaggio che si è particolarmente distinto nel mondo della cultura, per ciò che concerne la letteratura, superando i confini della regione Umbria.
Insigniti del premio POETA UMBRO dell’anno:
2007 Brunella Bruschi
2008 Claudio Spinelli
2010 Ilde Arcelli
2011 Walter Pilini
2012 Anna Maria Trepaoli
2013 Nello Cicuti
2014 Giampiero Mirabassi
2015 Bruno Dozzini,
2016 Alfredo De Poi
2017 Anna Boninsegni
2018 Vittoria Bartolucci
2019 Nello Cicuti
2020 Carlo A. Ponti
2021 Francesco Curto
2022 Stefano Visconti Sabatini

Nello Cicuti Poeta dell’anno 2013 e 2019, Sala Capitini
Comune
Marsciano
All’interno del premio Gens Vibia nel 2019 viene ricordata la figura di Don Antonio Santantoni di cui si celebra la memoria con un premio speciale alla cultura.
Il concorso letterario costituisce per tutti noi un evento che consente la conoscenza degli uomini di cultura locale contemporanea e rappresenta allo stesso tempo un momento importante di incontro e di scambio di idee su temi, forme e tecniche testuali del mondo attuale.
Un apprezzamento va alla qualità delle liriche presentate negli anni al concorso dai concorrenti provenienti da ogni parte d’Italia; grazie a tale contributo si è potuto tenere alto il livello del premio nostro letterario. Arduo dunque il lavoro dei membri della Commissione esaminatrice a cui va tutta la nostra riconoscenza per la disponibilità accordata e per il tempo dedicato al difficile compito nella selezione delle liriche. In particolare ringraziamo, Brunella Bruschi, Vittoria Bartolucci, Michela Boccali, Rosella Cruciani, Walter Pilini e
Giovanni Zavarella.
Un particolare ringraziamento è rivolto alla giuria popolare, che ha mostrato sempre attenzione e competenza, e a tutti i membri dell’Associazione culturale Pegaso che si sono molto adoperati per la realizzazione della manifestazione. Importante la collaborazione con il CESVOL che ci supporta e consente la pubblicazione dei libri dei vincitori e delle antologie legate al concorso con la selezione delle migliori testi poetici e narrativi.

Premiazione Giampiero Mirabassi, Poeta dell’anno, Concorso letterario nazionale Gens Vibia 2014, Sala Capitini Comune Marsciano
Alla premiazione del 2014, con l’orchestra De Andrè, era presente Beppe Chierici, autore del libro “La cattiva erba” in cui ha pubblicato le poesie di George Brassens di cui era amico. L’incontro tra lui e Giampiero Mirabassi ha dato luogo ad una fertile collaborazione culturale.





1° Premio Sezione giovani a Diletta Angeloni, Liceo Scientifico SalvatorelliMoneta di Marsciano.
Concorso letterario nazionale Gens Vibia 2022, Sala Capitini Comune, Marsciano

Premiazione del Poeta dell’anno Stefano Sabatini Visconti
Premio letterario nazionale Gens Vibia 2022, Sala Capitini
Comune Marsciano

Premio letterario Gens Vibia 2022. Da sinistra: Giovanni Zavarella, Francesca Cencetti, Francesco Curto, Maria Brucolini, Deanna Mannaioli.

Premio letterario Gens Vibia 2022. Enrico Sciamanna 1° classificato Sez. Narrativa
Premio letterario Gens Vibia2022
Vittorio Di Ruocco 1°classificato Sez. Poesia

Libri del Premio letterario nazionale Gens Vibia
Molte sono le antologie pubblicate con una selezione delle migliori poesie del Premio Gens Vibia
Il primo premio del Concorso letterario Gens Vibia consiste nella pubblicazione delle opere dell’autore. Sarebbe troppo lungo elencarli tutti, ci limitiamo a commentare gli ultimi pubblicati.
“Gravidanze del cuore” di Francesco Curto

La raccolta di poesie “Gravidanze del cuore” di Curto esprime tutta la passione e il dolore con cui sentimenti e concetti cari al poeta vengono infusi nella poesia e trasmessi al mondo intero. “Dure come pietre sono le parole che lancia il poeta” che resta “inchiodato a questo tempo duro con gli occhi increduli di un bambino offeso” e rimane “crocifisso a questa indifferenza”. “Non ci sarà più tempo sotto i nostri piedi. Tutto rotola beffardo nell’assurdo destino della nullità di un uomo dall’esistenza finita.” Visione molto dura quella del poeta che vede però una salvezza nella poesia e afferma: “la vita è pane senza lievito quando manca la poesia” e questo gratifica anche noi che siamo onorati di averlo annoverato
tra i vincitori del Premio letterario GENS VIBIA, giunto alla 16° edizione. La sua poesia, vissuta con intensità, ricca di immagini costruite con ottima struttura verbale, si percepisce come un dolente racconto della memoria da cui trarre sicurezza e ci sorprende per la capacità esplicita di raccordare bisogno lirico e soffio vitale nella scia infinita della speranza, mai sopita, di un seppur breve armistizio tra sentimenti ed esistenza. “L’albero che ho piantato sfida il vento senza paura, io fuggo gli uomini malvagi che come lupi s’azzannano”. Emerge forte l’amore e il bisogno di “confondersi con la notte che “ha sempre un sogno da bruciare” per riprendere la vita. Questa operazione letteraria prima di tutto è un’opera dalla quale emerge la necessità dell’autore di comunicare l’arte poetica, che pare appartenergli come destino naturale e gli consente di innalzarsi a testimone del nostro tempo inquieto.
Piaghe d’amore di Rodolfo Vettorello

Per chi compone oggi Rodolfo Vettorello, coinvolgente come mai in precedenza in questa nuova ed innamoratamente compiuta silloge, se non per quel brivido lungo/ che ha nome poesia? “Piaghe d’amore” porta inequivocabilmente le stimmate- le piaghe- dell’amore per la poesia che, in illimitato volo, sa farsi poesia d’amore. E l’amore, considerato
e declinato in tutte le sue versioni attraverso il caleidoscopio dell’ avventura umana, viene descritto nella sua immagine più vera, duellante fra eros e thanatos, fra philìa e neikos. L’amore nei differenti registri di questo poeta, meritatamente pluripremiato e plaudito dalla critica di settore, è realtà simbolo, materia-emozione, allegoria, parabola, platea di varianti e di disuguaglianze, apertura all’inconosciuto, al mutante, al trasformante. Il tutto sapientemente controllato, incanalato, guidato per quel sentiero vasto dove il balbettio del cuore si alza e si sostanzia a farsi, irrinunciabilmente, Poesia.
E Vettorello, raffinato cultore e frequentatore assiduo del grado massimo della metrica, l’endecasillabo, “gioca” questa volta con il verso, lasciandolo talora andare in libertà. Gioca, intarsiando il suo bel canto con settenari ovvero con altri versi brevi, sostituendo il prediletto endecasillabo- che pure resta fondante- con soluzioni felici di ipometro o di ipermetro. Gioca, con perfetta padronanza e finezza lessicale, come si gioca con l’amata, per sedurre, conquistare, possedere. Seducendo, conquistando, possedendo. Sul versante stilistico, meritano una sottolineatura l’accurata attenzione a particolari minimi che sostengono e rafforzano, con maestria scenica, l’impalcatura compositiva, le modulazioni foniche, la tensione al recupero di rari accenti e sensazioni, la preziosità tonale lievitante di evocazione.
E poi, timbratura inconfondibile, quella lievità di tocco, quella musicalità costante e naturalissima, così agilmente accolta, frutto di sedimentazione e di riflessione specchiante. (Marina Pratici)
Ascoltavo il mare piangere con me di Rita Muscardin (Partecipante al Premio Strega Poesia 2023)

Una voce nuova nel panorama dei poeti, “Voce inquieta in aria di tempesta”, una voce universale si innalza a creare una dimensione univoca nella pianificazione di un’umanità dissacrata nel dramma eterno della vita, un’umanità che avverte il dolore e si confligge in esso, aperta alle ferite che bruciano, ripiegata su se stessa.
E il grido della poetessa sale a denunciare la solitudine dell’uomo in questo mondo egocentrico, sospeso e trafitto: “C’è qualcosa di tragico in questo tempo che respira silenzio per ingannare la feroce solitudine del cuore”
E’ la voce di Rita Muscardin, vincitrice al Concorso Letterario nazionale GENS VIBIA 2021, premio ambito che connota un’identità culturale e storica dalle radici etrusche affioranti fino a noi con una voce significativa e univoca.
“Ascoltavo il mare piangere con me” è il titolo della pubblicazione, tratto dalla poesia, prima classificata al concorso, che riporta la seguente motivazione di una giuria qualificata:- In un percorso dirompente, dove il dramma
è protagonista e forti emozioni tratteggiano il complesso cammino umano, viene descritto con toni delicati il pianto universale dove nel “tempo sospeso la tua assenza è nebbia fitta che avvolge l’anima nuda”. Si snoda, con tinte eleganti, la storia che travolge il dolore nella speranza di un incontro che evoca nel respiro un panismo etereo pianto. Il mare è sempre presente nelle liriche di Rita Muscardin, come a dimostrare non solo una parte preziosa della sua terra natale, ma una forza vitale nel mondo, legata al respiro della terra e della sua umanità, partecipe dell’alternarsi delle vicende vissute…“È questo mare, che in un cerchio d’infinito accoglie il tramonto, il confine che separa il nostro tempo. Pochi grammi di felicità, di vita sospesa dietro angoli di silenzio”.
Otto racconti di Enrico Sciamanna

Vincitore per la sezione Narrativa al Premio Letterario Gens
Vibia 2022 è Enrico Sciamanna con il racconto - Se sbagli le battute c’è poco da ridere. Questa la motivazione della giuria: Un promettente narratore partecipa ad un prestigioso premio letterario con un’opera ben scritta, a suo giudizio pregevole sia per quanto riguarda il contenuto che dal punto di vista
formale. Ma il meritato riconoscimento non gli viene attribuito: un’ interlinea diverso da due e qualche battuta in più rispetto al numero consentito! Incalzante, ironico, beffardo al punto giusto. Un gradevolissimo condensato di motivazioni sul valore della propria creazione letteraria, da parte del protagonista del racconto, che stimola il lettore ad una crescente curiosità, fino alla conclusione amara, tanto più perché costringe il lettore stesso a fare propria la positiva creatività dello scrittore-protagonista.
L’autore ha saputo così suscitare una suspense e una condivisione tanto che il finale scarno, inaspettato e quasi improvviso, lascia perplessi, sconcertati, per l’ ineluttabilita’ di un verdetto che si fa fatica a condividere, pur nella consapevolezza che le regole vanno rispettate. Il racconto si configura dunque come un sapiente gioco di ironica amarezza, una lunga riflessione che si legge tutta d’un fiato, per arrivare all’amaro e inaspettato epilogo, appunto!!!!
È davvero un bell’ esercizio di stile e di artificio narrativo!!!
La silloge di Enrico Sciamanna, intitolata “Otto racconti” è apprezzabile per l’ essenzialità nei racconti di uno stile di taglio sicuro ed attuale, conseguenza di un frasario elegante, originale e personale ricco di contenuti e immagini che spaziano dal reale, al fantastico, all’assurdo, e di una notevole libertà espressiva, a volte trasgressiva. La connotazione narrativa dell’ espressione è travaso di impressioni personali e argomentazioni critiche sulla pagina bianca, su quel candore cartaceo fervido di stimoli così intensamente brulicante di forme emozionali, che attendono assunzione della concretezza vitale nell’atto creativo.
Incontrarsi tra le pagine
Pegaso ha partecipato all’elaborazione di un progetto ministeriale secondo il bando -Ad alta voce 2020- insieme ad altre associazioni: Isola di Confine, Intra, L’orologio di Benedetta, la Biblioteca comunale L. Salvatorelli con il sostegno del patto locale per la lettura della zona sociale n.4 dell’Umbria.
Il progetto “Incontrarsi tra le pagine”, che ha vinto risultando tra i dieci migliori a livello nazionale, è finalizzato alla promozione della lettura ed è realizzato con il finanziamento del Centro per il libro e la lettura.
Il progetto, che vuole riscoprire la biblioteca come centro di educazione e organizzare Gruppi di lettura, prevede un ciclo di incontri nelle biblioteche dei libri salvati, create dall’Associazione Intra nei comuni di Marsciano, Monte Castello di Vibio, Deruta, Collazzone, San Venanzo, Torgiano e nell’ospedalale di Pantalla.
Interessante l’attività “Nonni e nipoti leggono insieme” per sensibilizzare gli anziani all’importanza della lettura come strumento educativo e formativo.
Ultima attività del progetto, il Premio letterario GENS VIBIA con una sezione di poesia, una di narrativa. L’obiettivo è sensibilizzare alla lettura espressiva giovani e studenti. Si coinvolgono infatti gli istituti scolastici di Marsciano, Monte Castello di Vibio, Fratta, Todi nella lettura di 3 libri, scelti tra quelli che comunicano valori civici e solidarietà. Gli alunni, dopo aver selezionato il migliore, ne incontrano l’autore. Seguono 5 incontri in biblioteca con reading a cadenza mensile con la partecipazione di scrittori.
A maggio la conclusione con la premiazione degli autori e un video sul percorso formativo.

Ad alta voce - Nonni e nipoti leggono insieme
Marsciano 1/10/2022

Progetto Letture con te, Biblioteca Comunale di San Venanzo 1/12/2022
Convegno
Attualità del giornalismo di Luigi Salvatorelli
L’associazione culturale Pegaso, in collaborazione con il Comune di Marsciano, Intra e il Lions Club ha organizzato il 20 ottobre presso il Teatro Concordia di Marsciano il convegno su “L’attualità del giornalismo di Luigi Salvatorelli”. Il convegno, che intende illustrare la funzione, i contenuti e i valori nel giornalismo di Salvatorelli, visto anche attraverso documenti e carteggi, è stato realizzato grazie al contributo concesso dalla Direzione Generale Educazione Ricerca Istituti culturali del Ministero della cultura. Il convegno sulla figura di Salvatorelli, cui è intitolato il Liceo Scientifico e la Biblioteca di Marsciano, auspica una ripresa sia della vita culturale nella Regione Umbria, sia della Fondazione L. Salvatorelli, giunta al suo ventennale, pur se da tempo inattiva. La Fondazione L. Salvatorelli si costituì l’11/05/2002 per volontà del Comune di Marsciano, della famiglia Salvatorelli, della provincia di Perugia, della Soprintendenza ai Beni Archivistici dell’Umbria, de La Stampa, della EMU Group Spa e dello studioso Angelo d’Orsi. Lo scopo della Fondazione è di promuovere gli studi storici, in particolare negli ambiti che rinviano alla ricca e molteplice attività di Salvatorelli, storico, giornalista, condirettore del quotidiano torinese La Stampa, studioso del pensiero politico, della storia d’Italia e d’Europa. Relatori sono Alberto Sinigaglia, giornalista de La Stampa, Mino Lorusso, presidente dell’ordine dei giornalisti dell’Umbria, Rossella Santolamazza, funzionario della Soprintendenza Archivistica e Pubblicistica dell’Umbria, Luana Gubbiotti e Maria Paola Martini curatrici dell’Archivio Salvatorelli. Si è ritenuto necessario avere una rappresentanza della Soprintendenza archivistica dell’Umbria che
sapientemente ha condotto la sistemazione dell’archivio Salvatorelli, costituito da una ricca raccolta non solo di libri, ma di lettere, articoli, saggi e varia documentazione, presso la biblioteca di Marsciano, per una documentazione precisa e puntuale sull’ampia attività culturale storico giornalistica di Salvatorelli individuata nei numerosi carteggi. Lo scopo prioritario del convegno è quello di far conoscere la figura dello storico e giornalista non solo alla popolazione ma agli studenti e ai giornalisti. In rappresentanza della famiglia dello storico è presente al convegno il nipote Andrea Casalegno per tracciare un ritratto personale e soggettivo del nonno. Oltre alle istituzioni, sono presenti i presidenti delle associazioni Pegaso e Intra, rispettivamente Deanna Mannaioli e Mauro De Angelis, organizzatori dell’evento e Francesca Gobbi Dirigente scolastica dell’istituto omnicomprensivo Salvatorelli Moneta.

Relatori al convegno “L’attualità del giornalismo di Luigi
Salvatorelli” 20/10/2022, Teatro Concordia Marsciano

Locandina del convegno “L’attualità
del giornalismo di
Luigi Salvatorelli” 20 ottobre 2022, Teatro Concordia Marsciano

Ringraziamenti
Voglio ringraziare tutti i soci, i simpatizzanti, i volontari che in questi venticinque anni hanno collaborato a creare un clima di intesa nell’ideare e organizzare le attività culturali e sono riusciti a condividere quei momenti di impegno che hanno permesso di instaurare un rapporto di stima e di amicizia. Mi riferisco a chi, pensando al bene comune, ha messo a disposizione la sua professionalità per realizzare questa pubblicazione, come Maria Brucolini, e per promuovere la lettura negli incontri di gruppo come Maria Brucolini, Rosella Cruciani, Maria Grazia Moretti, Laura Fiorino, Donatella Giovannelli, Francesca Valentini. Mi rivolgo a chi ha svolto ricerca d’archivio, come Maria Paola Martini e Luana Gubbiotti, e a Mario Squadroni che ci ha consentito di collaborare con la Soprintendenza Archivistica e bibliografica dell’Umbria nella stesura del libro “Del diletto e l’istruzione” ricerca documentaria sul Teatro Concordia di Marsciano. Ringrazio oltre gli stessi sopra citati, Mino Lorusso, Alberto Sinigaglia, Andrea Casalegno, Gustavo Salvatorelli, Rossella Santolamazza, Francesca Gobbi per aver collaborato alla realizzazione del convegno “L’attualità del giornalismo di Luigi Salvatorelli” contribuendo alla ripresa culturale nel territorio. Voglio ringraziare Imola Innocenti, sia per la stesura della storia iniziale dell’associazione che per le interessanti presentazioni di libri, Giorgio Menchetelli per aver sempre sostenuto l’associazione e per aver contribuito, insieme a tanti mecenati marscianesi, all’organizzazione delle numerose Estemporanee di Pittura ideate per animare il centro storico della nostra cittadina. Ringrazio Mauro Bazzica sia per la sensibilizzazione di aziende nell’Estemporanea di pittura che per il coinvolgimento nella programmazione di incontri culturali sulla figura di Jacopone da Todi con Enrico Menestò, consentendoci di collaborare con il CISAM Centro italiano di studi sull’alto medioevo.
Ringrazio i membri della giuria del “Premio letterario nazionale Gens Vibia” che da anni segna un punto di riferimento per la promozione della lettura e della scrittura: Vittoria Bartolucci, Michela Boccali, Elisabetta Canoro, Imola Innocenti, Rosella Cruciani, Maria Cristina Carboni, Massimo Fraolo, Giuditta Forasiepi, Maria Ripiccini, Caterina Emili, Enrico Sciamanna, Walter Pilini, Giovanni Zavarella.
Ringrazio i docenti e i Dirigenti scolastici, che si sono succeduti nel tempo, dell’istituto omnicomprensivo Salvatorelli-Moneta che hanno apprezzato le nostre iniziative culturali supportandoci con la loro partecipazione.
Ringrazio i membri della giuria del “Premio artistico nazionale Antonio Ranocchia” che hanno sostenuto la manifestazione artistica locale dandone risalto: Francesco Mancini, Giovanni Zavarella, Elena Pottini, Andrea Baffoni, Gabriel-
la Fracassi, Graziano Marini, Francesca Cencetti, Fabrizio Fabrizi, i presidenti delle associazioni locali e i membri della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia che si sono alternati negli anni. Un pensiero particolare é rivolto a Irma Rengo che tanto si è impegnata per sostenere l’arte e la memoria dello scultore marscianese le cui opere sono conservate nel museo dinamico del laterizio e delle terrecotte. Un caro ricordo per Massimo Ceccarelli sempre presente nelle manifestazioni legate ad Antonio Ranocchia, in particolare nella mostra “Il linguaggio dell’anima” dedicata al trentesimo anniversario della morte dello scultore.
Un pensiero va anche a Rolando Meallesi che ha sostenuto le nostre iniziative donandoci non solo alcune stampe ma affidandoci le sue memorie per tramandarle.
Ringrazio il Cesvol per i servizi offerti e i relatori intervenuti nel tempo alle conferenze di storia, arte, letteratura, che non nomino per evitare di dimenticare qualcuno.
Ringrazio l’Amministrazione comunale con cui abbiamo collaborato, in particolare, Gianfranco Chiacchieroni, Massimo Cimbelli, Giovanni Marcacci, Alfio Todini, Valentina Bonomi, Francesca Mele, Andrea Pilati, Manuela Taglia, Dora Giannoni, Lucia Nucci e Luisa Faloia.
Ringrazio anche coloro che dopo un periodo di frequentazione hanno lasciato l’associazione per motivi personali, culturali o sociali sempre comprensibili e validi. Sono infatti dell’avviso che il confronto nelle dinamiche di gruppo è sempre da apprezzare in quanto consente una crescita nella formazione personale e sociale.
Mi scuso se posso aver dimenticato ed omesso nomi, persone o eventi che si sono intrecciati per un periodo con il nostro sodalizio caratterizzandone il percorso o magari indirizzandolo verso particolari iniziative socio culturali ma la documentazione, sia grafica che fotografica, da noi conservata, e oggetto di questo volume, è ben poca cosa rispetto alla serie di manifestazioni messe in atto nel tempo per valorizzare il territorio. Voglio ricordare infine Enzo Betti, socio fondatore e primo presidente dell’associazione Pegaso, vero mecenate e promotore culturale, ispiratore di tante iniziative con il quale abbiamo condiviso momenti di grande soddisfazione.
Ringrazio per lo spirito puro di volontariato che ci ha animato, lontano dal senso di protagonismo e di tornaconto che non deve essere mai prioritario.
INDICE
Storia e finalità p.7
Nuova sede per l’ associazione p.22
Opera lirica che passione! p.24
Conferenze e incontri culturali p.28
Etica ed economia p.36
Spettacoli di beneficenza p.37
Estemporanea di pittura p.39
Biblioteca Poesia delle donne p.46
Poetesse legate al nostro territorio p.49
15° anniversario dell’as.ne culturale Pegaso p.54
Corso di Restauro librario sulla stampa d’arte p.55
Promozione della lettura - Presentazione di libri p.56
Libri pubblicati dall’Associazione Pegaso p.76
Cittadini si diventa p.81
Premio artistico “Antonio Ranocchia” p.97
Premio letterario nazionale Gens Vibia p.110
Incontrarsi tra le pagine p.126
Convegno –Attualità del giornalismo di Luigi Salvatorelli p.127
Ringraziamenti p.130