

Premessa ............................................................
Acquisti online ..................................................
Diritto di recesso .............................................
1. Dovere d’informativa ...................
2. Esercizio del diritto .......................
3. Rimborso del prezzo ....................
4. Restituzione del bene ...................
Conseguenze .....................................................
Ipotesi di esclusione ........................................
Sintesi ..................................................................
Acquisti in negozio ..........................................
Nel Codice Civile .............................................
Norme comuni per imprese ..........................
Diritti e doveri del marketplace ...................
Questo opuscolo è il frutto della competizione di Legal Design organizzata da Elsa Perugia che ha avuto luogo nel 2021.
Le immagini in grafica vettoriale, seppur elaborate e/o modificate, provengono da Freepik.com
I valori positivi, le buone notizie, il bene che opera nel mondo hanno bisogno di chi abbia il coraggio di aprire gli occhi per vederli, le orecchie e il cuore per imparare a sentirli e aiutare gli altri a riconoscerli. Il bene va diffuso ed è necessario che i comportamenti ispirati a quei valori siano raccontati. Ci sono tanti modi per raccontare l’impegno e la cittadinanza attiva. Anche chi opera nel volontariato e nell’associazionismo è ormai pienamente consapevole della potenza e della varietà dei mezzi di comunicazione che il nuovo sistema dei media propone. Il Cesvol ha in un certo senso aderito ai nuovi linguaggi del web ma non ha mai dimenticato quelle modalità di trasmissione della conoscenza e dell’informazione che sembrano comunque aver retto all’urto dei nuovi media. Tra queste, la scrittura e, per riflesso, la lettura dei libri di carta. Scrivere un libro per un autore è come un atto di generosa donazione di contenuti. Leggerlo è una risposta al proprio bisogno di vivere il mondo attraverso l’anima, le parole, i segni di un altro. Intraprendendo la lettura di un libro, il lettore comincia una nuova avventura con se stesso, il libro viene ospitato nel proprio vissuto quotidiano, viene accolto in spazi privati, sul comodino accanto al letto, per diventare un amico prezioso che, lontano dal fracasso abituale, sussurra all’orecchio parole cariche di significati e di valore. Ad un libro ci si affeziona. Con il tempo diventa come un maglione che indossavamo in stagioni passate e del quale cerchiamo di privarci più tardi possibile. Diventa come altri grandi segni che provengono dal passato recente o più antico, per consegnarci insegnamenti e visioni. Quelle visioni che i cari autori di questa collana hanno voluto donare al lettore affinché sapesse di loro, delle vite che hanno incrociato, dei sorrisi cui non hanno saputo rinunciare. Gli autori di questi testi, e di tutti quelli che dal 2006 hanno contribuito ad arricchire la Biblioteca del Cesvol, hanno fatto una scelta coraggiosa perché hanno pensato di testimoniare la propria esperienza, al di là di qualsiasi tipo di conformismo e disillusione. Il Cesvol propone la Collana dei Quaderni del Volontariato per contribuire alla diffusione e valorizzazione della cittadinanza attiva e dei suoi protagonisti attraverso la pubblicazione di storie, racconti e quant’altro consenta a quel mondo di emergere e di rappresentarsi, con consapevolezza, al popolo dei lettori e degli appassionati. Un modo di trasmettere saperi e conoscenza così antico e consolidato nel passato dall’apparire, oggi, estremamente innovativo.
Salvatore Fabrizio
Cesvol Umbria
Capita sempre più spesso che utenti online decidano di acquistare beni o servizi avvalendosi degli strumenti offerti dal commercio elettronico.
Questa particolare modalità di acquisto – che rientra tra quelle cosiddette “a distanza”, ovvero effettuate senza la contestuale presenza, nel medesimo luogo fisico, di venditore e compratore, richiede una disciplina particolare a tutela di quest’ultimo, che sceglie e compra senza poter visionare direttamente e contestualmente il bene acquistato.
La disciplina che regola questi acquisti diventa più severa, nella direzione di una maggior tutela dell’acquirente, quando quest’ultimo rientra nella categoria dei consumatori, ossia di coloro che acquistano beni e servizi per farne un uso estraneo alla propria attività commerciale, professionale o economica.Tutti coloro che non rientrano in tale definizione sono considerati professionisti.
Le modalità di acquisto online maggiormente diffuse nella prassi sono due:
l’acquirente compra dal sito e-commerce del produttore o di un distributore autorizzato; es.: Luigi ha un negozio di scarpe con un sito internet, Giada compra dal sito del suo negozio un paio di scarpe che le piace.
www.negozio_di_scarpe_di_Luigi.com
l’acquirente compra da
piattaforme di e-commerce di proprietà di terzi sulle quali i venditori, mediante l’apertura di un proprio account, hanno la possibilità di vendere online la loro merce e i potenziali acquirenti possono ricercare e acquistare –sempre online – i beni che desiderano.
es.: Luigi ha un negozio di scarpe, ma non ha un sito internet, allora decide di aprire un account su Ebay/Amazon. Giada, visitando il sito di Ebay/ Amazon, vede le scarpe che vende Luigi e le compra attraverso il servizio offerto dalla piattaforma.
Nelle compravendite online cosa succede se il bene comprato si presenta, una volta consegnato, difettoso o privo delle caratteristiche presentate sul sito del venditore o nell’offerta presentata nella “vetrina virtuale”? Quali passi deve compiere l’acquirente per tutelarsi, con quali tempi e modalità e soprattutto nei confronti di quali soggetti?
Le risposte in parte divergono a seconda che gli acquirenti siano consumatori o professionisti.
L’esercizio di un’attività di vendita online obbliga il venditore ad una conoscenza approfondita di quanto previsto dal codice del consumo in tema di diritto di recesso per i cosiddetti contratti a distanza. Il diritto di recesso, anche noto come diritto al ripensamento, è uno dei più importanti diritti riconosciuti al consumatore dal Codice del consumo (D.Lgs 206/ 2005), e viene riconosciuto anche ai consumatori digitali:
Il consumatore può cambiare idea sull’acquisito effettuato e liberarsi dal contratto concluso senza fornire alcuna motivazione. Restituirà quindi la merce ed otterrà il rimborso di quanto corrisposto. Tale diritto viene riconosciuto anche nei contratti a distanza o negoziati fuori dai locali commerciali tra un professionista ed un consumatore.
L’intera procedura è dettagliatamente descritta nel codice del consumo il quale, come capiremo in seguito, garantisce un trattamento di favore per l’acquirente online.
In cosa si sostanzia il diritto di recesso?
Come e quando è possibile il suo esercizio da parte del consumatore?
Per rispondere a tali domande, analizziamo attentamente 4 fasi – alcune propedeutiche, altre successive all’esercizio del diritto in esame.
1.Dovere d’informativa del professionista;
2.Esercizio del diritto di recesso;
3.Obbligo di rimborso del prezzo;
4.Obbligo di restituzione del prodotto.
Insistono in capo al venditore e-commerce due importanti obblighi:
• informare il potenziale acquirente dell’esistenza del diritto di recesso;
• mettere l’acquirente nelle condizioni di poter concretamente esercitare il diritto qualora ce ne fosse bisogno.
Come previsto dall’art. 49 del codice del consumo, infatti, il consumatore già prima di procedere con l’acquisto online deve essere messo a conoscenza di tutte le informazioni inerenti e connesse alla possibilità di esercitare il diritto di recesso, con allegato un modello scaricabile e stampabile già parzialmente precompilato che il consumatore dichiara di conoscere e accettare ponendo una spunta sul corrispondente pulsante attivo prima di procedere alla fase del pagamento. Ovviamente, tutte queste (obbligatorie) informazioni dovranno essere fornite dal rivenditore attraverso il sito web che utilizzerà per la vendita: nella sezione del sito “Termini e condizioni”, egli dovrà esplicare in maniera chiara e completa condizioni, termini e procedure utili all’esercizio del diritto di recesso.
TERMINI E CONDIZIONI
Qualora il venditore non indicasse sul proprio sito web, in maniera esplicita,
il termine massimo entro cui poter esercitare il diritto di recesso, questo potrà protrarsi anche fino ai successivi 12 mesi: dunque, il consumatore potrà esercitare il diritto non più entro i “canonici”14 giorni, bensì entro 14 giorni + 12 mesi!
Il Capo I (Titolo III – parte III) del Codice del Consumo, modificato dal D.Lgs 21/2014 che ha recepito la direttiva 2011/83/UE, disciplina i diritti dei consumatori. In particolare, ai sensi dell’art. 52 nei contratti a distanza il diritto di recesso deve essere esercitato entro 14 giorni (di calendario). Nei contratti di servizi tale termine decorre dal giorno della conclusione del contratto, mentre per i contratti di vendita dal giorno in cui il consumatore o un terzo – diverso dal vettore e designato dal consumatore –acquisisce il possesso fisico dei beni. Si precisa inoltre che nel caso di contratti per la fornitura di acqua, gas o elettricità, quando non sono messi in vendita in un volume limitato o in quantità determinata, di teleriscaldamento o di contenuto digitale non fornito su un supporto materiale, i 14 giorni decorrono dal giorno della conclusione del contratto.
I professionisti sono tenuti a dichiarare espressamente l’esistenza del diritto di recesso o le motivazioni che giustificano la sua eventuale inapplicabilità al caso specifico.
E se la merce acquistata fosse difettosa?
Allorquando la merce acquistata presenta difetti tali da renderla non idonea all’uso a cui è destinata, odifforme rispetto alle qualità promesse, il compratore può, a sua scelta, domandare la risoluzione del contratto con restituzione della merce e ottenimento del
rimborso, ovvero la riduzione del prezzo corrisposto. Ha però l’onere di denunciare per iscritto al venditore i vizi entro il termine di 8 giorni dalla loro scoperta, termine che decorre dalla data di consegna del bene se i vizi sono palesi.
Invece, per gli acquirenti digitali professionisti non è al contrario previsto un equivalente diritto di ripensamento e pertanto, a tutela del compratore che voglia contestare vizi e difformità del bene acquistato, trovano applicazione le regole generali sui vizi della merce contenute negli artt. 1490 e ss. del codice civile.
Come sapere se un cliente è un consumatore o un professionista?
Per sapere se il cliente ha acquistato in qualità di consumatore oppure di professionista è necessario fare una disamina del caso concreto. Ad esempio, se il cliente ha inserito la partita iva nell’ambito del procedimento di acquisto è ragionevole ritenere che abbia inteso acquistare il prodotto in qualità di professionista (molto spesso per godere di vantaggi fiscali derivanti dalla possibilità di portare in detrazione l’acquisto, possibilità preclusa al “consumatore”).
Quando è previsto il diritto di recesso?
L’art. 52 del Codice del Consumo dice che:
“[…] il consumatore dispone di un periodo di quattordici giorni per recedere da un contratto a distanza o negoziato fuori dei locali commerciali senza dover fornire alcuna motivazione […]”. Non saranno rimborsate al consumatore, invece, costi extra per servizi supplementare (come ad esempio la spedizione in giornata).
In particolare, il periodo di recesso termina dopo quattordici giorni a partire:
a. per i contratti di servizi, dal giorno della conclusione del contratto (ad es. abbonamento ad una Pay-Tv, dal giorno della sottoscrizione del contratto);
b. per i contratti di vendita, dal giorno in cui il consumatore acquisisce il possesso fisico dei beni:
• nel caso di beni multipli ordinati dal consumatore mediante un solo
ordine e consegnati separatamente, dal giorno in cui il consumatore acquisisce il possesso fisico dell’ultimo bene;
• nel caso di contratti per la consegna periodica di beni dal giorno in cui il consumatore acquisisce il possesso fisico del primo bene (es. se ci abboniamo ad una rivista fino a quando non riceviamo il primo numero);
c. per i contratti di forniture di acqua, gas o elettricità, dal giorno della conclusione del contratto.
Come si esercita il diritto di recesso?
Le modalità tramite le quali il consumatore può esercitare il diritto di recesso sono quelle di cui all’Art. 54 del Codice del Consumo, che gli consente, alternativamente, di:
• utilizzare il modulo tipo di recesso di cui all’allegato I, parte B, del codice stesso;
• presentare una qualsiasi altra dichiarazione esplicita della sua decisione di recedere dal contratto.
In ogni caso, la comunicazione relativa all’esercizio del diritto di recesso deve essere inviata prima della scadenza del periodo di recesso.
Allegato (previsto dall’articolo 1, comma 1)
“ALLEGATO I
Informazioni relative all’esercizio del diritto di recesso A. Istruzioni tipo sul recesso - ai sensi dell’art.49, comma 4, -
Diritto di recesso
Lei ha il diritto di recedere dal contratto, senza indicarne le ragioni, entro 14 giorni.
Il periodo di recesso scade dopo 14 giorni dal giorno 1 .
Per esercitare il diritto di recesso, Lei è tenuto a informarci ( 2 ) della sua decisione di recedere dal presente contratto tramite una dichiarazione esplicita (ad esempio lettera inviata per posta, fax o posta elettronica). A tal fine può utilizzare il modulo tipo di recesso allegato, ma non è obbligatorio 3 .
In alternativa, il professionista può offrire al consumatore l’opzione di compilare e inviare elettronicamente il modulo di recesso tipo riportato all’allegato I, parte B, o una qualsiasi altra dichiarazione esplicita sul sito web del professionista, comunicandogli poi senza indugio la conferma di ricevimento su supporto durevole. L’onere di provare di aver correttamente esercitato il diritto di recesso incombe sul consumatore. — 12 —
Per rispettare il termine di recesso, è sufficiente che Lei invii la comunicazione relativa all’esercizio del diritto di recesso prima della scadenza del periodo di recesso.
Effetti del recesso
Se Lei recede dal presente contratto, Le saranno rimborsati tutti i pagamenti che ha effettuato a nostro favore, compresi i costi di consegna (ad eccezione dei costi supplementari derivanti dalla Sua eventuale scelta di un tipo di consegna diverso dal tipo meno costoso di consegna standard da noi offerto), senza indebito ritardo e in ogni caso non oltre 14 giorni dal giorno in cui siamo informati della Sua decisione di recedere dal presente contratto. Detti rimborsi saranno effettuati utilizzando lo stesso mezzo di pagamento da Lei usato per la transazione iniziale, salvo che Lei non abbia espressamente convenuto altrimenti; in ogni caso, non dovrà sostenere alcun costo quale conseguenza di tale rimborso 4 .
5 6
Istruzioni per la compilazione:
1. Inserire uno dei seguenti testi tra virgolette: a) in caso di un contratto di servizi o di un contratto per la fornitura di acqua, gas o elettricità, quando non sono messi in vendita in un volume limitato o in quantità determinata, di teleriscaldamento o di contenuto digitale che non è fornito su un supporto materiale: «della conclusione del contratto.»;
Costi del diritto di recesso
L’esercizio del diritto di recesso non comporta costi e il consumatore dovrà essere rimborsato di tutti i pagamenti eseguiti in occasione della vendita, senza possibilità per il professionista di applicare delle penalità. In particolare, il prezzo della vendita va rimborsato entro quattordici giorni dalla ricezione, da parte del venditore, della comunicazione di recesso.
Chiaramente, il consumatore, dal canto suo, dovrà restituire il prodotto acquistato, che andrà rispedito entro i quattordici giorni sopra indicati. La spesa per la spedizione è di norma a suo carico, come vedremo in dettaglio.
Una volta che il consumatore ha esercitato il proprio diritto di recesso comunicando tale volontà nei termini, il venditore ha 14 giorni di tempo per procedere al rimborso del prezzo pagato, senza indebito ritardo.
Il rimborso deve essere eseguito procedendo all’accredito della somma nelle stesse modalità a cui ha fatto ricorso il consumatore per procedere al pagamento a mano che il consumatore non abbia convenuto diversamente e a mano che non debba sostenere dei costi.
Il venditore, ai sensi di quanto previsto dall’art. 56 ultimo comma del Codice del Consumo, può anche attendere ad effettuare il rimborso fino al momento in cui il cui il consumatore non provvede alla restituzione dei beni acquistati o abbia dato prova di averli spediti. Questa regola però non vale se il venditore si è offerto di ritirare i beni.
A fronte dell’obbligo del venditore di restituire quanto pagato al consumatore, quest’ultimo, in base a quanto previsto dall’art. 57, deve ovviamente, come appena visto, restituire i beni acquistati al venditore nel termine di 14 giorni. Termine che, in base a quanto sancisce l’art. 56 del Codice del Consumo, si intende rispettato se i beni vengono consegnati al corriere o all’ufficio postale appunto nei 14 giorni che decorrono, lo precisiamo, dal momento in cui il consumatore ha comunicato al venditore la sua volontà di recedere dal contratto.
Per quanto riguarda poi i costi di restituzione, in base a quanto stabilito da una disposizione del comma 1 dell’art. 57:
Il consumatore sostiene solo il costo diretto della restituzione dei beni, purché il professionista non abbia concordato di sostenerlo o abbia omesso di informare il consumatore che tale costo è a carico del consumatore. Nel caso di contratti negoziati fuori dei locali commerciali in cui i beni sono stati consegnati al domicilio del consumatore al momento della conclusione del contratto, il professionista ritira i beni a sue spese qualora i beni, per loro natura, non possano essere normalmente restituiti a mezzo posta.
Il diritto di recesso mette fine agli obblighi delle parti, che ai sensi dell’art. 55 del Codice del Consumo sono, in via alternativa, i seguenti:
• eseguire il contratto a distanza o negoziato fuori dei locali commerciali;
• concludere un contratto a distanza o negoziato fuori dei locali commerciali nei casi in cui un’offerta sia stata fatta dal consumatore.
In alcuni casi, specificamente individuati dal codice del consumo (art. 59), il diritto di recesso è escluso.
Si tratta delle seguenti ipotesi:
a. contratti di servizi dopo la completa prestazione del servizio, se l’esecuzione è iniziata con l’accordo espresso del consumatore e con l’accettazione della perdita del diritto di recesso a seguito della piena esecuzione del contratto da parte del professionista;
b. fornitura di beni o servizi il cui prezzo è legato a fluttuazioni nel mercato finanziario che il professionista non è in grado di controllare e che possono verificarsi durante il periodo di recesso;
c. fornitura di beni confezionati su misura o chiaramente personalizzati: se si vendono articoli personalizzati, come ad esempio scarpe o vestiti che l’utente può personalizzare online, il consumatore che acquista questo genere di prodotti perde il diritto di recesso. La logica è chiara: se il cliente potesse recedere dall’acquisto di questo tipo di prodotti sarebbe impossibile per il venditore rimettere in vendita un bene personalizzato in base ai gusti di un utente specifico;
d. fornitura di beni che rischiano di deteriorarsi o scadere rapidamente: anche in questo caso, se si vendono prodotti alimentari freschi che rischiamo di deteriorarsi in tempi rapidi dopo l’acquisto online (si pensi alle mozzarelle, oppure ai pomodori), sarebbe impossibile per il commerciante rivenderli. Pertanto, la legge attribuisce ai venditori il diritto di escludere per questa categoria di prodotti il diritto di recesso in favore dei consumatori;
e. fornitura di beni sigillati che non si prestano a essere restituiti per motivi igienici o connessi alla protezione della salute che sono stati aperti dopo la consegna; questa casistica si applica sia ai farmaci da banco (vale a dire i farmaci che possono essere acquistati senza prescrizione medica) che a tutti i prodotti di cosmesi (rossetti, makeup). Queste categorie di prodotti, una volta aperti, non possono essere restituiti per motivi igienici ed è quindi corretto escludere il diritto di recesso;
f. fornitura di beni che, dopo la consegna, risultano, per loro natura, inscindibilmente mescolati con altri beni;
g. fornitura di bevande alcoliche, il cui prezzo sia stato concordato al momento della conclusione del contratto di vendita, la cui consegna possa avvenire solo dopo trenta giorni e il cui valore effettivo dipenda da fluttuazioni sul mercato che non possono essere controllate dal professionista;
h. contratti in cui il consumatore ha specificamente richiesto una visita da parte del professionista ai fini dell’effettuazione di lavori urgenti di riparazione o manutenzione;
i. fornitura di registrazioni audio o video sigillate o di software informatici sigillati che sono stati aperti dopo la consegna;
j. abbonamento per la fornitura di tali pubblicazioni;
k. contratti conclusi in occasione di un’asta pubblica;
l. fornitura di alloggi per fini non residenziali, trasporto di beni, servizi di noleggio di autovetture, servizi di catering o servizi riguardanti le attività del tempo libero qualora il contratto preveda una data o un periodo di esecuzione specifici;
m. fornitura di contenuto digitale mediante un supporto non materiale se l’esecuzione è iniziata con l’accordo espresso del consumatore e con la sua accettazione del fatto che in tal caso avrebbe perso il diritto di recesso.
Il codice del consumo consente un ampio esercizio del diritto di recesso, escludendolo, però, nel caso di vendita di:
• prodotti personalizzati o confezionati su misura;
• prodotti sigillati e poi aperti, non restituibili per ragioni di sicurezza e igiene;
• prodotti soggetti a deterioramento;
• bevande alcoliche o di prodotti mescolati con altri in modo inscindibile;
• software informatici o registrazioni audio/video sigillati e aperti dopo la consegna;
• giornali o riviste a carattere periodico (esclusi i contratti in abbonamento);
• servizi di manutenzione o riparazione per i quali il consumatore ha richiesto una visita specifica del professionista.
N.B.: anche in tali casi il venditore dovrà indicare correttamente e chiaramente, sul proprio sito web, l’esclusione del diritto di recesso per queste particolari categorie di beni. Solo così egli potrà negare sia la restituzione del bene che il rimborso del prezzo di vendita.
Non rientra tra i casi di esclusione dal diritto di recesso l’apertura del pacco contenente i prodotti acquistati a distanza. Le ragioni sono più che comprensibili: precludere al consumatore l’apertura del pacco significa privarlo del diritto di controllare l’integrità e il funzionamento corretto dei beni acquistati. Anzi, il recesso è efficace anche se il prodotto non viene restituito nel suo imballaggio. La Giurisprudenza Europea ha confermato questa possibilità riconoscendo addirittura il diritto di recesso anche se l’imballaggio va distrutto.
Il Codice del Consumo non si limita a disciplinare il diritto di recesso analizzato finora: all’art. 74 è contenuta la disciplina del recesso dai contratti di multiproprietà, da quelli relativi ai prodotti per le vacanze di lungo termine, dai contratti di rivendita e di scambio.
Acquisti online: garanzia
I beni acquistati online hanno una garanzia di 2 anni, che potrà essere fatta valere entro 2 mesi da quando viene scoperto il difetto.
Sanzioni
Il commerciante che non rispetta le nuove regole andrà incontro a una sanzione che può variare da un minimo di 5mila euro (50mila in caso di gravi violazioni) a un massimo di 5 milioni di euro.
Foro competente in caso di acquisti online
In caso di controversia tra venditore e consumatore, si occuperà del caso l’Autorità giudiziaria del luogo in cui il consumatore è residente o domiciliato.
Tariffe base per i numeri telefonici dedicati.
Al consumatore non può essere imposto di pagare un costo superiore alla tariffa base della linea telefonica utilizzata per ricevere assistenza o per avere informazioni sul contratto concluso.
Ad esempio, se il tuo gestore telefonico è diverso dal tuo gestore internet, e hai bisogno di parlare con il servizio clienti perché hai difficoltà con internet a casa, il prezzo pagato per l’assistenza telefonica sarà pari al prezzo al minuto applicato dal tuo gestore telefonico.
La tariffa base è stabilita da ciascun operatore telefonico in relazione alla linea utilizzata. I venditori che gestiscono linee telefoniche che consentono al consumatore di contattarli in relazione al contratto non potranno applicare prezzi superiori all’effettivo costo della chiamata.
Il Codice del consumo si preoccupa di disciplinare il diritto di ripensamento in relazione ai contratti disciplinati fuori dai contratti commerciali. Questo non significa che chi acquista in negozio non possa esercitare tale diritto. A cambiare, ovviamente, sono le regole: chi infatti dovesse acquistare in un negozio fisico un prodotto che si rivela difettoso o danneggiato potrà denunciare questa situazione al venditore nel termine di due mesi dalla scoperta del difetto e in ogni caso non oltre i due anni.
Le opzioni a disposizione del consumatore prevedono la richiesta al
venditore di provvedere alla riparazione del prodotto acquistato o alla sua sostituzione. Qualora però ad acquistare il bene sia un professionista, costui è tenuto a denunciare il vizio nel termine di otto giorni.
Tutele nell’acquisto di contenuti digitali
Per coloro che acquistano contenuti digitali (film, musica, programmi software) le nuove regole prevedono dei meccanismi di informazioni più trasparenti: il venditore dovrà illustrare eventuali limiti di compatibilità con i dispositivi hardware e software e gli eventuali limiti di riproducibilità dei contenuti stessi. I consumatori, secondo lo schema delle nuove norme, potranno recedere dall’acquisto di beni digitali come file musicali, file video o applicazioni, ma solo prima di iniziare il processo di download.
Divieto delle caselle preselezionate sui siti web
Quando si fanno acquisti online, ad esempio per un biglietto aereo, è possibile che vengano offerte opzioni supplementari, quali assicurazioni viaggio o noleggi auto. È vietato inserire nel sito web delle caselle pre-selezionate per vendere automaticamente anche altri beni o servizi diversi da quello scelto dal consumatore. I servizi e gli abbonamenti non potranno più essere pubblicizzati come gratuiti salvo poi nascondere costi aggiuntivi: i consumatori dovranno confermare esplicitamente di avere compreso che l’offerta è a pagamento. In caso contrario, il consumatore non è vincolato al contratto e dunque non più obbligato a pagare, ed eventuali costi aggiuntivi saranno a totale carico del venditore. Con la nuova legge europea in vigore in Italia, le caselle preselezionate sono vietate in tutta l’UE.
Il diritto di recesso regolamentato dal Codice del Consumo va però tenuto distinto dal diritto di recesso unilaterale previsto dal Codice Civile. Quest’ultimo, infatti, va espressamente pattuito tra le parti contrattuali e trova la sua disciplina nell’Art. 1373, in forza del quale:
1. Se a una delle parti è attribuita la facoltà di recedere dal contratto, tale facoltà può essere esercitata finché il contratto non abbia avuto un principio di esecuzione.
2. Nei contratti a esecuzione continuata o periodica, tale facoltà può essere esercitata anche successivamente, ma il recesso non ha effetto per le prestazioni già eseguite o in corso di esecuzione.
3. Qualora sia stata stipulata la prestazione di un corrispettivo per il recesso, questo ha effetto quando la prestazione è eseguita.
4. È salvo in ogni caso il patto contrario.
Tra queste figurano:
a. un unico gruppo di norme fondamentali per i contratti a distanza (vendite per telefono, per corrispondenza o via internet) e per i contratti conclusi al di fuori dei punti vendita (vendite concluse fuori dai locali della società, ad esempio per strada o a domicilio) nell’Unione europea, che creino eque condizioni di concorrenza e riducano i costi delle operazioni per i commercianti transfrontalieri, specialmente nel caso delle vendite via internet;
b. moduli standard che facilitino l’attività delle imprese: un modulo da compilare contenente le informazioni obbligatorie sul diritto di recesso;
c. norme specifiche previste per le piccole imprese e le imprese artigiane. Ad esempio, per gli idraulici non vi sarà diritto di recesso nel caso di riparazioni urgenti e di lavori di manutenzione.
Precisati quali sono i diritti che spettano all’acquirente digitale – consumatore o professionista – si pone la questione se tali diritti, oltre che nei confronti del venditore, possono essere fatti valere anche nei confronti del terzo proprietario della piattaforma digitale attraverso la quale il bene sia stato eventualmente venduto.
Come già detto il marketplace funge da luogo virtuale ove sono ospitati gli annunci contenenti le offerte commerciali dei venditori: il gestore proprietario del portale non vende nulla ma si limita a fornire ai venditori il godimento di uno spazio virtuale sulla sua piattaforma – cd. hosting – ed eventualmente a fornire alcuni servizi ulteriori quali la gestione dei sistemi di pagamento e/o la spedizione della merce. Non essendo parte del contratto di vendita, il titolare del marketplace non può essere quindi chiamato a garantire per i vizi e i difetti del bene compravenduto attraverso la “intermediazione” della sua piattaforma.
Tuttavia il proprietario del marketplace ha alcuni doveri informativi e “di controllo” che deve porre in essere se non vuole incorrere in una responsabilità extracontrattuale nei confronti degli acquirenti.
In primo luogo deve evidenziare in maniera chiara – e agevolmente percepibile già dal primo contatto con il sito – la circostanza che i beni presentati sulla sua piattaforma sono venduti da soggetti terzi distinti e indipendenti dal proprietario della piattaforma medesima.
Inoltre, le linee guida per l’applicazione della Direttiva 2011/83/UE –contenente le ultime modifiche al Codice del Consumo – hanno chiarito che anche le piattaforme di vendita sono chiamate in solido coi venditori a rispettare l’obbligo di fornire all’acquirente alcune imprescindibili informazioni tra le quali:
• descrizione chiara, precisa e veritiera del prodotto o del servizio;
• prezzo ed altri costi connessi;
• identità e indirizzo del venditore;
• modalità di pagamento e di consegna;
• condizioni, termini e procedure per esercitare il diritto di recesso;
• l’esistenza e le modalità di esercizio della garanzia legale.
In ossequio a questi obblighi, il gestore del marketplace ha quindi il dovere di assicurarsi – richiedendolo come condizione per l’uso della sua piattaforma – che su quest’ultima siano debitamente pubblicate, a cura dei venditori inserzionisti, tutte le informazioni richieste a tutela dei contraenti online: i venditori ospitati sul marketplace sono ritenuti, rispetto alla piattaforma stessa, dei “fornitori di contenuti”.
Il diritto di recesso relativo ad un acquisto online o in negozio consente al consumatore di sciogliere in modo unilaterale un contratto senza addurre particolari motivazioni e, per tale motivo, è spesso chiamato anche diritto di ripensamento.
Si tratta di una facoltà eccezionale, che deroga alle regole generali, ed è posta a tutela della parte contraente che si trova in una posizione di debolezza rispetto all’altra. Proprio per tale ragione il diritto di recesso disciplinato dal Codice del Consumo è esercitabile solo in casi particolari, predeterminati dalla legge.
Bene: è qualsiasi oggetto suscettibile di valore su cui l’uomo può esercitare un potere (art. 810 del c.c.). I beni arrecano in qualche modo utilità agli uomini, soddisfacendo un loro bisogno. I beni che non presentano alcun interesse economico non possono essere beni commerciabili (come il sole o l’aria). Sono beni immateriali invece quelli che si realizzano con la prestazione di un servizio (ad es. il trasporto di persone);
Commercio elettronico: il cosiddetto electronic commerce, o semplicemente e-commerce consiste nella conclusione di transazioni commerciali tramite quel sistema informatico internazionale che, attraverso la rete Internet, è in grado di collegare tra loro milioni di computers;
Consumatore: è la persona fisica che agisce per scopi estranei all’attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta;
Consumatore digitale: ci riferiamo a quelle persone che interagiscono con il canale online, cioè tutte le persone con accesso a internet e in possesso di uno smartphone;
Contratto di vendita: accordo fra due o più parti, una venditrice e l’altra acquirente. La parte venditrice vende attraverso un canale fisico (negozio fisico) o un canale online (marketplace) un prodotto o un servizio alla parte acquirente, a fronte del pagamento di un prezzo;
Marketplace: luoghi virtuali in cui avviene lo scambio di prodotti e servizi, raggruppati per tipologia, venditori o sulla base di altri elementi distintivi. Traslando il paragone tra e-commerce e marketplace dal mondo virtuale a quello reale, si può affermare che, mentre il primo è un negozio, il secondo è una sorta di grande centro commerciale.
Professionista: persona, fisica o giuridica, pubblica o privata, che nel quadro della sua attività imprenditoriale o professionale conclude un contratto;
Servizio: attività svolta dalle persone attraverso il proprio lavoro, come ad esempio la consulenza di un avvocato, oppure indirettamente attraverso i servizi della propria azienda come ad esempio il sistema del trasporto di un bene, allo scopo di soddisfare propri bisogni.
Art. 52: Diritto di recesso1
1. Fatte salve le eccezioni di cui all’articolo 59, il consumatore dispone di un periodo di quattordici giorni per recedere da un contratto a distanza o negoziato fuori dei locali commerciali senza dover fornire alcuna motivazione e senza dover sostenere costi diversi da quelli previsti all’articolo 56, comma 2, e all’articolo 57.
2. Fatto salvo l’articolo 53, il periodo di recesso di cui al comma 1 termina dopo quattordici giorni a partire:
a) nel caso dei contratti di servizi, dal giorno della conclusione del contratto;
b) nel caso di contratti di vendita, dal giorno in cui il consumatore o un terzo, diverso dal vettore e designato dal consumatore, acquisisce il possesso fisico dei beni o:
1) nel caso di beni multipli ordinati dal consumatore mediante un solo ordine e consegnati separatamente, dal giorno in cui il consumatore o un terzo, diverso dal vettore e designato dal consumatore, acquisisce il possesso fisico dell’ultimo bene;
2) nel caso di consegna di un bene costituito da lotti o pezzi multipli, dal giorno in cui il consumatore o un terzo, diverso dal vettore e designato dal consumatore, acquisisce il possesso fisico dell’ultimo lotto o pezzo;
3) nel caso di contratti per la consegna periodica di beni durante un determinato periodo di tempo, dal giorno in cui il consumatore o un terzo, diverso dal vettore e designato dal consumatore, acquisisce il possesso fisico del primo bene;
c) nel caso di contratti per la fornitura di acqua, gas o elettricità, quando non sono messi in vendita in un volume limitato o in quantità determinata, di teleriscaldamento o di contenuto digitale non fornito su un supporto materiale, dal giorno della conclusione del contratto.
3. Le parti del contratto possono adempiere ai loro obblighi contrattuali durante il periodo di recesso. Tuttavia, nel caso di contratti negoziati fuori dei locali commerciali, il professionista non può accettare, a titolo di corrispettivo, effetti cambiari che abbiano una scadenza inferiore a quindici giorni dalla conclusione del contratto per i contratti di servizi o dall’acquisizione del possesso fisico dei beni per i contratti di vendita e non può presentarli allo sconto prima di tale termine.
1 Articolo così sostituito dall’ art. 1, comma 1, D.Lgs. 21 febbraio 2014, n. 21
Art. 53: Non adempimento dell’obbligo d’informazione sul diritto di recesso
1. Se in violazione dell’articolo 49, comma 1, lettera h), il professionista non fornisce al consumatore le informazioni sul diritto di recesso, il periodo di recesso termina dodici mesi dopo la fine del periodo di recesso iniziale, come determinato a norma dell’articolo 52, comma 2.
2.Se il professionista fornisce al consumatore le informazioni di cui al comma 1 entro dodici mesi dalla data di cui all’articolo 52, comma 2, il periodo di recesso termina quattordici giorni dopo il giorno in cui il consumatore riceve le informazioni.
Art. 54: Esercizio del diritto di recesso
1. Prima della scadenza del periodo di recesso, il consumatore informa il professionista della sua decisione di esercitare il diritto di recesso dal contratto. A tal fine il consumatore può:
a)utilizzare il modulo tipo di recesso di cui all’allegato I, parte B; oppure b)presentare una qualsiasi altra dichiarazione esplicita della sua decisione di recedere dal contratto.
2.Il consumatore ha esercitato il proprio diritto di recesso entro il periodo di recesso di cui all’articolo 52, comma 2, e all’articolo 53 se la comunicazione relativa all’esercizio del diritto di recesso è inviata dal consumatore prima della scadenza del periodo di recesso.
3. Il professionista, oltre alle possibilità di cui al comma 1, può offrire al consumatore l’opzione di compilare e inviare elettronicamente il modulo di recesso tipo riportato all’allegato I, parte B, o una qualsiasi altra dichiarazione esplicita sul sito web del professionista. In tali casi il professionista comunica senza indugio al consumatore una conferma di ricevimento, su un supporto durevole, del recesso esercitato.
4. L’onere della prova relativa all’esercizio del diritto di recesso conformemente al presente articolo incombe sul consumatore.
Art. 55: Effetti del recesso
1. L’esercizio del diritto di recesso pone termine agli obblighi delle parti:
a)di eseguire il contratto a distanza o negoziato fuori dei locali commerciali; oppure
b)di concludere un contratto a distanza o negoziato fuori dei locali commerciali nei casi in cui un’offerta sia stata fatta dal consumatore.
Art. 56: Obblighi del professionista nel caso di recesso
1. Il professionista rimborsa tutti i pagamenti ricevuti dal consumatore,
eventualmente comprensivi delle spese di consegna, senza indebito ritardo e comunque entro quattordici giorni dal giorno in cui è informato della decisione del consumatore di recedere dal contratto ai sensi dell’articolo 54. Il professionista esegue il rimborso di cui al primo periodo utilizzando lo stesso mezzo di pagamento usato dal consumatore per la transazione iniziale, salvo che il consumatore abbia espressamente convenuto altrimenti e a condizione che questi non debba sostenere alcun costo quale conseguenza del rimborso. Nell’ipotesi in cui il pagamento sia stato effettuato per mezzo di effetti cambiari, qualora questi non siano stati ancora presentati all’incasso, deve procedersi alla loro restituzione. È nulla qualsiasi clausola che preveda limitazioni al rimborso nei confronti del consumatore delle somme versate in conseguenza dell’esercizio del diritto di recesso.
2. Fatto salvo il comma 1, il professionista non è tenuto a rimborsare i costi supplementari, qualora il consumatore abbia scelto espressamente un tipo di consegna diversa dal tipo meno costoso di consegna offerto dal professionista.
3. Salvo che il professionista abbia offerto di ritirare egli stesso i beni, con riguardo ai contratti di vendita, il professionista può trattenere il rimborso finché non abbia ricevuto i beni oppure finché il consumatore non abbia dimostrato di aver rispedito i beni, a seconda di quale situazione si verifichi per prima.
Art. 57: Obblighi del consumatore nel caso di recesso
1. A meno che il professionista abbia offerto di ritirare egli stesso i beni, il consumatore restituisce i beni o li consegna al professionista o a un terzo autorizzato dal professionista a ricevere i beni, senza indebito ritardo e in ogni caso entro quattordici giorni dalla data in cui ha comunicato al professionista la sua decisione di recedere dal contratto ai sensi dell’articolo 54. Il termine è rispettato se il consumatore rispedisce i beni prima della scadenza del periodo di quattordici giorni. Il consumatore sostiene solo il costo diretto della restituzione dei beni, purché il professionista non abbia concordato di sostenerlo o abbia omesso di informare il consumatore che tale costo è a carico del consumatore. Nel caso di contratti negoziati fuori dei locali commerciali in cui i beni sono stati consegnati al domicilio del consumatore al momento della conclusione del contratto, il professionista ritira i beni a sue spese qualora i beni, per loro natura, non possano essere normalmente restituiti a mezzo posta.
2.Il consumatore è responsabile unicamente della diminuzione del valore dei beni risultante da una manipolazione dei beni diversa da quella necessaria per stabilire la natura, le caratteristiche e il funzionamento dei beni. Il consumatore non è in alcun caso responsabile per la diminuzione del valore dei beni se il professionista ha omesso di informare il consumatore del suo diritto di recesso
a norma dell’articolo 49, comma 1, lettera h).
3.Qualora un consumatore eserciti il diritto di recesso dopo aver presentato una richiesta in conformità dell’articolo 50, comma 3, o dell’articolo 51, comma 8, il consumatore versa al professionista un importo proporzionale a quanto è stato fornito fino al momento in cui il consumatore ha informato il professionista dell’esercizio del diritto di recesso, rispetto a tutte le prestazioni previste dal contratto. L’importo proporzionale che il consumatore deve pagare al professionista è calcolato sulla base del prezzo totale concordato nel contratto. Se detto prezzo totale è eccessivo, l’importo proporzionale è calcolato sulla base del valore di mercato di quanto è stato fornito.
4. Il consumatore non sostiene alcun costo per:
a)la prestazione di servizi o la fornitura di acqua, gas o elettricità, quando non sono messi in vendita in un volume limitato o in quantità determinata, o di teleriscaldamento, in tutto o in parte, durante il periodo di recesso quando:
1)il professionista ha omesso di fornire informazioni in conformità all’articolo 49, comma 1, lettere h) ed l); oppure
2)il consumatore non ha espressamente chiesto che la prestazione iniziasse durante il periodo di recesso in conformità all’articolo 50, comma 3, e dell’articolo 51, comma 8; oppure
b)la fornitura, in tutto o in parte, del contenuto digitale che non è fornito su un supporto materiale quando:
1)il consumatore non ha dato il suo previo consenso espresso circa l’inizio della prestazione prima della fine del periodo di quattordici giorni di cui all’articolo 52;
2)il consumatore non ha riconosciuto di perdere il diritto di recesso quando ha espresso il suo consenso; oppure
3)il professionista ha omesso di fornire la conferma conformemente all’articolo 50, comma 2, o all’articolo 51, comma 7.
5. Fatto salvo quanto previsto nell’articolo 56, comma 2, e nel presente articolo, l’esercizio del diritto di recesso non comporta alcuna responsabilità per il consumatore.
Art. 58: Effetti dell’esercizio del diritto di recesso sui contratti accessori
1. Fatto salvo quanto previsto dal decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 141, e successive modificazioni, in materia di contratti di credito ai consumatori, se il consumatore esercita il suo diritto di recesso da un contratto a distanza o concluso fuori dei locali commerciali a norma degli articoli da 52 a 57, eventuali contratti accessori sono risolti di diritto, senza costi per il consumatore, ad eccezione di quelli previsti dall’articolo 56, comma 2, e dall’articolo 57.
Art. 59: Eccezioni al diritto di recesso
1. Il diritto di recesso di cui agli articoli da 52 a 58 per i contratti a distanza e i contratti negoziati fuori dei locali commerciali è escluso relativamente a:
a) i contratti di servizi dopo la completa prestazione del servizio se l’esecuzione è iniziata con l’accordo espresso del consumatore e con l’accettazione della perdita del diritto di recesso a seguito della piena esecuzione del contratto da parte del professionista;
b) la fornitura di beni o servizi il cui prezzo è legato a fluttuazioni nel mercato finanziario che il professionista non è in grado di controllare e che possono verificarsi durante il periodo di recesso;
c) la fornitura di beni confezionati su misura o chiaramente personalizzati;
d) la fornitura di beni che rischiano di deteriorarsi o scadere rapidamente;
e) la fornitura di beni sigillati che non si prestano ad essere restituiti per motivi igienici o connessi alla protezione della salute e sono stati aperti dopo la consegna;
f) la fornitura di beni che, dopo la consegna, risultano, per loro natura, inscindibilmente mescolati con altri beni;
g) la fornitura di bevande alcoliche, il cui prezzo sia stato concordato al momento della conclusione del contratto di vendita, la cui consegna possa avvenire solo dopo trenta giorni e il cui valore effettivo dipenda da fluttuazioni sul mercato che non possono essere controllate dal professionista;
h) i contratti in cui il consumatore ha specificamente richiesto una visita da parte del professionista ai fini dell’effettuazione di lavori urgenti di riparazione o manutenzione. Se, in occasione di tale visita, il professionista fornisce servizi oltre a quelli specificamente richiesti dal consumatore o beni diversi dai pezzi di ricambio necessari per effettuare la manutenzione o le riparazioni, il diritto di recesso si applica a tali servizi o beni supplementari;
i) la fornitura di registrazioni audio o video sigillate o di software informatici sigillati che sono stati aperti dopo la consegna;
l) la fornitura di giornali, periodici e riviste ad eccezione dei contratti di abbonamento per la fornitura di tali pubblicazioni;
m) i contratti conclusi in occasione di un’asta pubblica;
n) la fornitura di alloggi per fini non residenziali, il trasporto di beni, i servizi di noleggio di autovetture, i servizi di catering o i servizi riguardanti le attività del tempo libero qualora il contratto preveda una data o un periodo di esecuzione specifici;
o) la fornitura di contenuto digitale mediante un supporto non materiale se l’esecuzione è iniziata con l’accordo espresso del consumatore e con la sua accettazione del fatto che in tal caso avrebbe perso il diritto di recesso.
Allegato (previsto dall’articolo 1, comma 1)
Informazioni relative all’esercizio del diritto di recesso
A. Istruzioni tipo sul recesso - ai sensi dell’art.49, comma 4, -
Diritto di recesso
Lei ha il diritto di recedere dal contratto, senza indicarne le ragioni, entro 14 giorni.
Il periodo di recesso scade dopo 14 giorni dal giorno 1 .
Per esercitare il diritto di recesso, Lei è tenuto a informarci ( 2 ) della sua decisione di recedere dal presente contratto tramite una dichiarazione esplicita (ad esempio lettera inviata per posta, fax o posta elettronica). A tal fine può utilizzare il modulo tipo di recesso allegato, ma non è obbligatorio 3 .
Per rispettare il termine di recesso, è sufficiente che Lei invii la comunicazione relativa all’esercizio del diritto di recesso prima della scadenza del periodo di recesso.
Effetti del recesso
Se Lei recede dal presente contratto, Le saranno rimborsati tutti i pagamenti che ha effettuato a nostro favore, compresi i costi di consegna (ad eccezione dei costi supplementari derivanti dalla Sua eventuale scelta di un tipo di consegna diverso dal tipo meno costoso di consegna standard da noi offerto), senza indebito ritardo e in ogni caso non oltre 14 giorni dal giorno in cui siamo informati della Sua decisione di recedere dal presente contratto. Detti rimborsi saranno effettuati utilizzando lo stesso mezzo di pagamento da Lei usato per la transazione iniziale, salvo che Lei non abbia espressamente convenuto altrimenti; in ogni caso, non dovrà sostenere alcun costo quale conseguenza di tale rimborso 4 .
5
6
Istruzioni per la compilazione:
1. Inserire uno dei seguenti testi tra virgolette:
a) in caso di un contratto di servizi o di un contratto per la fornitura di acqua, gas o elettricità, quando non sono messi in vendita in un volume limitato o in quantità determinata, di teleriscaldamento o di contenuto digitale che non è fornito su un supporto materiale: «della conclusione del contratto.»;
b) nel caso di un contratto di vendita: «in cui Lei o un terzo, diverso dal vettore e da Lei designato, acquisisce il possesso fisico dei beni.»;
c) nel caso di un contratto relativo a beni multipli ordinati dal consumatore in un solo ordine e consegnati separatamente: «in cui Lei o un terzo, diverso dal vettore e da Lei designato, acquisisce il possesso fisico dell’ultimo bene.»;
d) nel caso di un contratto relativo alla consegna di un bene consistente di lotti o pezzi multipli: «in cui Lei o un terzo, diverso dal vettore e da Lei designato, acquisisce il possesso fisico dell’ultimo lotto o pezzo.»;
e) nel caso di un contratto per la consegna periodica di beni durante un determinato periodo di tempo: «in cui Lei o un terzo, diverso dal vettore e da Lei designato, acquisisce il possesso fisico del primo bene.»
2. Inserire il nome, l’indirizzo geografico e, qualora disponibili, il numero di telefono e di fax e l’indirizzo di posta elettronica.
3. Se Lei dà al consumatore la possibilità di compilare e inviare elettronicamente le informazioni relative al recesso dal contratto sul Suo sito web, inserire quanto segue: «Può anche compilare e inviare elettronicamente il modulo tipo di recesso o qualsiasi altra esplicita dichiarazione sul nostro sito web [inserire l’indirizzo]. Nel caso scegliesse detta opzione, Le trasmetteremo senza indugio una conferma di ricevimento del recesso su un supporto durevole (ad esempio per posta elettronica).»
4. Per i contratti di vendita nei quali Lei non ha offerto di ritirare i beni in caso di recesso, inserire quanto segue: «Il rimborso può essere sospeso fino al ricevimento dei beni oppure fino all’avvenuta dimostrazione da parte del consumatore di aver rispedito i beni, se precedente.»
5. Se il consumatore ha ricevuto i beni oggetto del contratto:
a) Inserire:
— «Ritireremo i beni.»; oppure
— «È pregato di rispedire i beni o di consegnarli a noi o a … [inserire il nome e l’indirizzo geografico, se del caso, della persona da Lei autorizzata a ricevere i beni], senza indebiti ritardi e in ogni caso entro 14 giorni dal giorno in cui ci ha comunicato il suo recesso dal presente contratto. Il termine è rispettato se Lei rispedisce i beni prima della scadenza del periodo di 14 giorni.»
b) Inserire:
— «I costi della restituzione dei beni saranno a nostro carico.»,
— «I costi diretti della restituzione dei beni saranno a Suo carico.»,
Se, in un contratto a distanza, Lei non offre di sostenere il costo della restituzione dei beni e questi ultimi, per loro natura, non possono essere normalmente restituiti a
mezzo posta: «Il costo diretto di … EUR [inserire l’importo] per la restituzione dei beni sarà a Suo carico.»; oppure se il costo della restituzione dei beni non può essere ragionevolmente calcolato in anticipo: «Il costo diretto della restituzione dei beni sarà a Suo carico. Il costo è stimato essere pari a un massimo di circa … EUR [inserire l’importo].», oppure
— Se, in caso di un contratto negoziato fuori dei locali commerciali, i beni, per loro natura, non possono essere normalmente restituiti a mezzo posta e sono stati consegnati al domicilio del consumatore alla data di conclusione del contratto: «Ritireremo i beni a nostre spese.»
c) inserire: «Lei è responsabile solo della diminuzione del valore dei beni risultante da una manipolazione del bene diversa da quella necessaria per stabilire la natura, le caratteristiche e il funzionamento dei beni.»
6. In caso di un contratto per la fornitura di acqua, gas ed elettricità, quando non sono messi in vendita in un volume limitato o in quantità determinata, o di teleriscaldamento, inserire quanto segue: «Se Lei ha chiesto di iniziare la prestazione di servizi o la fornitura di acqua/gas elettricità/teleriscaldamento [cancellare la dicitura inutile] durante il periodo di recesso, è tenuto a pagarci un importo proporzionale a quanto fornito fino al momento in cui Lei ha ci comunicato il Suo recesso dal presente contratto, rispetto a tutte le prestazioni previste dal contratto.»
B. Modulo di recesso tipo - ai sensi dell’art.49, comma 1, lett. h) -
(compilare e restituire il presente modulo solo se si desidera recedere dal contratto)
— Destinatario [il nome, l’indirizzo geografico e, qualora disponibili, il numero di telefono, di fax e gli indirizzi di posta elettronica devono essere inseriti dal professionista]:
— Con la presente io/noi (*) notifichiamo il recesso dal mio/nostro (*) contratto di vendita dei seguenti beni/servizi (*)
— Ordinato il (*)/ricevuto il (*)
— Nome del/dei consumatore(i)
— Indirizzo del/dei consumatore(i)
— Firma del/dei consumatore(i) (solo se il presente modulo è notificato in versione cartacea)
— Data (*) Cancellare la dicitura inutile. ”