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DOMENICA 19 OTTOBRE 2014

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Padre Ludovico Santo: Verso qualcosa di nuovo


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CARMEN PALUMBO

IL PANE DELLA TENEREZZA: UN PRANZO D’AMORE E DI CARITA’ IN RICORDO DI PADRE LUDOVICO Come preannunciato la scorsa settimana, nell’articolo sulla casa natale di Padre Ludovico, domenica 12 ottobre si è tenuto il pranzo per i poveri e i senza fissa dimora, tanto desiderato e voluto dalle Suore Bigie presso la Chiesa del

re e della tenerezza con cui il nostro Padre Ludovico si rapportava ai più bisognosi. Parlando con Suor Elvira abbiamo scoperto che il nostro Santo in nome di questo grande amore verso i poveri, organizzò nel lontano 1882 in

loro fondatore a Casoria. L’incontro domenicale è stato chiamato “Il Pane della Tenerezza” in ricordo dell’amo-

Via Posillipo, dove oggi sorge l’Ospizio Marino con le reliquie del Santo, un pranzo a cui parteciparono in un mese

più di cinque mila persone servite elegantemente da politici e nobili dell’epoca. L’obiettivo di questo evento è stato proprio quello di ripercorrere il gesto compiuto anni fa da Padre Ludovico e far capire, attraverso la fraternità e la solidarietà che il suo messaggio non è stato completamente rimosso da questo mondo. Far conoscere Dio e far rinascere la fede in un uomo che non ha nulla, che vive senza una casa e che è malato nel cuore, è difficile, bisogna prima dimostrargli che la fede esiste, che Dio esiste e che è disposto a dargli ciò di cui ha bisogno. Questo il messaggio di Padre Ludovico e questa anche la fede che muove ancora le sue Suore, che intendono convertire i più bisognosi proprio seguendo questo proposito. L’intera giornata, allestita davanti alla chiesa di Padre Ludovico, è stata supportata dall’Associazione “Carboncino della Fraternità” che si occupa di sostenere il comitato per la Santificazione di Padre Ludovico. CONTINUA A PAG. 5


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SEGUE DA PAG. 3 Uno dei soci, Teresa Ciampa, ci ha raccontato il ruolo che questa associazione ha nel panorama Casoriano e non solo. I soci e i collaboratori della associazione si occupano di mantenere in vita il messaggio Francescano e quindi anche Ludoviciano, attraverso

5 il volontariato sociale e l’aiuto verso gli anziani e i bisognosi proprio come in questa occasione. Sostenendo la volontà di fede delle suore, l’associazione ha regalato questo giorno bellissimo e spensierato a coloro che vivono da sempre nella povertà e nella tristezza infinita. Fin dalla mattina infatti si è tenuta la messa

celebrata da Frate Pio, che ha coinvolto gli ospiti durante la celebrazione eucaristica facendoli sentire a casa. Si perché anche se queste persone non hanno un propria dimora, la casa del Signore ha sempre le porte aperte per loro, sarà quella la loro sede fissa, la casa che nessuno mai potrà portargli via. Un messaggio importantissimo questo, che le suore hanno voluto dare, a coloro che, trascinati dalle disgrazie della vita, hanno dimenticato inevitabilmente la fede in Dio. Il pranzo servito dalle hostess e accompagnato dalla presenza delle autorità casoriane, ha previsto un antipasto molto ricco, seguito da un bel piatto di pasta al sugo e da un secondo a base di salsiccia e petto di pollo, tutto cucinato con cura e con amore. L’evento e’ stato accompagnato da musiche e balli di sottofondo con lo scopo di far divertire e scatenare queste persone da tempo sole. Un modo autentico e speciale per ricordare il nostro amato Padre Ludovico e per ringraziarlo ancora una volta di essere nato nella nostra città e di averci regalato questo grande orgoglio in quanto cittadini Casoriani come lui.

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ALESSIA DIANO

Casoria è degna di Padre Ludovico?

Manca poco più di un mese al 23 novembre, giorno in cui Padre Ludovico (al secolo Arcangelo Palmentieri), l’amatissimo padre francescano proveniente da Casoria, diventerà Santo. In attesa della grandiosa cerimonia di canonizzazione, che sarà celebrata da Papa Francesco in Piazza San Pietro a Roma, noi di CasoriaDue ci stiamo recando nelle diverse parrocchie della nostra città per sapere come ci si sta preparando all’importante evento. Questa settimana abbiamo parlato con Padre Arcangelo Caratunti, parroco della chiesa di San Giustino de Jacobis, sita in via Mauro Calvanese. Padre Arcangelo, entusiasta per il riconoscimento che verrà dato a Padre Ludovico, ci ha annunciato che nel mese di novembre

saranno molti gli eventi dedicati al Santo. Padre Ludovico, che è stato una figura fondamentale nella Napoli e nell’Italia di metà Ottocento, attraverso le sue opere di carità e al suo impegno sociale ha incarnato perfettamente i concetti di “Grazia” e “Verità” cristiana, al punto da essere considerato “il San Francesco del XIX secolo”. La stessa biografia del frate, scritta dall’arcivescovo di Capua all’indomani della sua morte nel 1885, rappresenta non solo una testimonianza tangibile di quanto quest’uomo fosse amato e lodato da tutti, ma soprattutto di come attorno alla sua figura esistesse fin dall’epoca un’aurea di santità. In chiesa per tutto il mese di novembre verranno ripercorse le tappe della vita di Padre Ludovico e si cercherà di comunicare soprattutto ai più piccini gli importanti insegnamenti lasciatici dal Santo. L’evento più atteso e commovente si terrà il giorno 21 novembre alle ore 17, quando l’urna con i resti di Padre Ludovico da Posillipo verrà portata nel monastero di Santa Chiara. La canonizzazione di Padre Ludovico rappresenta per Casoria motivo di orgoglio e di gioia, ma discutendo con Padre Arcangelo abbiamo dovuto tristemente constatare che all’avvenimento, almeno finora, non è stata data l’importanza che merita. Da qualche settimana sono affissi per le strade dei manifesti in cui vengono riportati i vari eventi organizzati nella nostra città in onore del Santo, ma non si parla assolutamente della possibilità di partecipare alla cerimonia che si terrà a Roma. Padre Arcangelo ci ha rivelato che sono molte le persone che vorrebbero

partecipare all’evento ma che a causa di motivi economici non possono. L’assurdità sta nel fatto che quando Padre Ludovico è stato beatificato da Papa Giovanni Paolo II nel lontano 1993, il nostro Comune ha organizzato dei pullman per permettere ai fedeli di partecipare alla cerimonia ed ora invece in occasione della santificazione non è stato fatto nulla. Capiamo che il Comune ha diversi problemi da affrontare, ma mettere dei pullman a disposizione dei cittadini non ci sembra qualcosa di estremamente dispendioso e di impegnativo. Speriamo che al più presto ci verrà comunicato qualcosa in merito. Casoria, grazie alla figura di Padre Ludovico riceverà l’onore di essere conosciuta a livello internazionale per qualcosa di positivo, ma di questo passo invece non farà che dimostrare ancora una volta l’inefficienza e l’indolenza delle sue istituzioni.


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ANTONIO BOTTA A tratti “pungenti”, ma pervase da accorata sollecitudine paterna, le riflessioni di Mons. Nunzio D’Elia, Parroco della chiesa di S. Paolo, nell’intervista cortesemente rilasciata a “Casoriadue. Evidente il suo profondo desiderio, in qualità di giudice delegato e di postulatore della causa dei santi, di vedere risplendere nelle famiglie casoriane, nei luoghi di lavoro, nelle comunità religiose, nei contesti istituzionali della Città, i valori evangelici incarnati dai “nostri” Santi. Dopo S. Giulia Salzano, si approssima, oltre l’immediata canonizzazione di Fra Ludovico da Casoria, anche quella della Beata Maria Cristina Brando. C’è bisogno di conoscere in maniera approfondita queste figure esemplari, testimoni autentici dell’amore di Dio, capaci di spendere la loro vita per ideali grandi. In un mondo lacerato da tensioni, da indifferenza e da egoismi, vale la pena attingere alla fonte del loro cuore i motivi per dare una svolta diversa alla nostra vita, impegnandoci per la pace, per la giustizia, per una umanizzazione dei rapporti, dove ci sia spazio per l’accoglienza, per il perdono, per la gratuità. “La fede” ha scritto Papa Francesco “non è comoda né individualistica, ma implica la capacità di trasmettere valori, di cambiare le cose, di lasciare un po’ migliore la nostra terra dopo il nostro passaggio su di essa.” Il quadro della Vergine di Pompei ha sostato, dal 14 al 18 Settembre, nella sua Parrocchia. Quali i frutti di grazia per la sua comunità? L’accoglienza del quadro della Madonna di Pompei è stata una valida esperienza spirituale. Notevole è stata l’affluenza, segno e volontà certa di un bisogno e legame con la Vergine. I frutti si possono vedere col tempo, in quanto è prematuro, anche se, come ho detto,è stata una festa che certamente ha lasciato qualche impronta personale e comunitaria. E’ stata anche interessante la conferenza sul rapporto tra il Beato Bartolo Longo e il prossimo santo P. Ludovico. Ora c’è da vedere come sarà realizzata anche la promessa fatta in generale di riunirsi ogni primo Martedì del mese alle ore 21,30

“Pungenti”, ma pervase da accorata sollecitudine paterna le riflessioni di Mons. Nunzio D’Elia, Parroco della chiesa di S. Paolo, nell’intervista rilasciata a “Casoriadue”

CASORI“Si conoscono A TERRApocoDIi “nostri”SANTISanti, MAe nonDIincidono STRATTA E POCO SENSI B I L E sul rinnovamento della Città” per recitare insieme il Santo Rosario. E’ appena iniziato un nuovo anno pastorale. Qual è il messaggio augurale che lei, ispirato dallo Spirito Santo, vuole lanciare a tutti i fedeli della parrocchia S. Paolo? Il nuovo anno pastorale vuole essere l’occasione per rinnovare la Parrocchia, ci saranno degli incontri su un documento di Papa Francesco, l’esortazione apostolica “Evangelii Gaudium”, per entrare in una nuova mentalità. Ma credo che ci sia poca disponibilità al cambio. In genere il popolo vuole dare disposizioni al parroco e non viceversa. Si ama poco la catechesi e non ci si forma mai ad un nuovo stile pastorale di conversione e partecipazione alla vita parrocchiale. Come accade nel Sud, si ha la netta sensazione che anche i fedeli casoriani considerino generalmente i loro Santi e Beati protettori e dispensatori di guarigioni, che si richiedono in cambio di fedeltà, e molto poco come esempi di vita, di cui conoscere la vita per imitarne le virtù e i valori evangelici che hanno incarnato. Qual è il suo pensiero al riguardo? Essere giudice delegato e postulatore delle Cause dei Santi è, per me, un grande impegno. La mia esperienza è forte ed emozionante, soprattutto quando si raggiungono diversi traguardi: Servo di Dio – Beato – Santo, con tutto l’iter da seguire. Casoria è distratta, ma si dovrebbe fare di più anche sotto il profilo di approfondimento, tesi di lauree, convegni. Si è poco sensibili e credo che sia troppo poco quello che si fa e con poca convinzione. Quali sentimenti e riflessioni suscita nel suo animo l’evento della canonizzazione di Fra Ludovico, casoriano “doc”, essendo il Poverello nato proprio a Casoria? Casoria è un po’ invidiata sotto il

profilo di una concreta santità: i venerabili, i prossimi santi, P. Ludovico da Casoria, Madre Cristina Brando, e ancora in vista Maria Luigia Velotti. Ribadisco, però, che questa santità è ferma, dovrebbe camminare sulle strade di Casoria, nei cittadini, nelle comunità. Si mettono poco in evidenza, si conoscono poco questi santi e non incidono sul rinnovamento della Città. Ci sarebbe da dire, da lamentarsi e da pregare… Nel Sinodo, i Padri sinodali si stanno confrontando sulla famiglia, oggi in crisi profonda, per trovare vie nuove per la sua rivitalizzazione. Che cosa può fare la Chiesa, a suo avviso, per aiutarla a conformarsi al disegno che Dio ha dall’eternità su di essa, ridiventando, quindi, scuola di umanità, dove, come ha detto Papa Francesco, il marito possa rendere la moglie più donna e la moglie aiuti il marito ad essere più uomo, per essere , poi, insieme validi educatori per i figli? E’ molto delicato parlare del Sinodo. Tenendo conto della delicata situazione della famiglia, occorre dare una risposta che dia serenità a coloro che sono in difficoltà, una risposta differenziata secondo anche una casistica. Ciò che conta è sanare la famiglia con l’impegno di tutti e aggiungere che occorrerebbe, poi, preparazione, catechesi alla preparazione della celebrazione del matrimonio e pensare non al folclore del sacramento, ma al valore di esso e consapevolezza di ciò che significa celebrare il mistero. Non per essere pessimista, ma si dà poca importanza a tutta la celebrazione e ci vorrebbe una maggiore serietà anche nella stessa ritualità. Sono tanti problemi, speriamo che vi siano proposte che rendano il sacramento una gioiosa e responsabile realizzazione degli sposi.


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GIANLUCA GRIMALDI

La canonizzazione: un affare solo casoriano?

Manca poco più di un mese alla canonizzazione di padre Ludovico, su cui tanto abbiamo scritto nell’ultimo mese. La Città di Casoria si prepara, chi più chi meno, a un possibile evento che coinvolgerà organizzazioni religiose e non in un potenziale turismo religioso.

La canonizzazione di padre Ludovico è un avvenimento che non dovrebbe essere circoscritto al solo territorio casoriano: la sua santificazione, di certo, è vanto per l’intero territorio della provincia napoletana. Per questo, ci siamo chiesti se e quali attività di propaganda e informazione abbiano compiuto le parrocchie di Casoria nell’ambito del territorio circostante. Purtroppo, almeno per quanto riguarda l’ambito territoriale della vicina Frattamaggiore, poco è stato fatto: qui, le parrocchie a cui abbiamo chiesto informazioni non hanno ricevuto inviti, richieste di collaborazione o altro da parte delle chiese di Casoria. Eppure, un evento tanto importante (probabilmente il più rilevante nella storia religiosa del nostro comune) dovrebbe essere trattato con maggiore riguardo e, forse, guardato con più interesse dalle stesse organizzazioni religiose: non si parla di pubblicità, ma di semplice

circolazione di informazioni che dovrebbe garantire alla santificazione il giusto grado di notorietà. In realtà, diversi parroci frattesi hanno manifestato vivo interesse e piena disponibilità a collaborare con le vicine chiese di Casoria per l’organizzazione di incontri di preghiera o attività che possano conferire ai fedeli una maggiore consapevolezza di un mondo religioso così vicino, eppure così distante. In particolare, don Armando, parroco presso la parrocchia di San Rocco, ha espresso l’intenzione di mettersi in contatto con l’ordine di suore fondato da Padre Ludovico per organizzare incontri con i fedeli. Tuttavia, non possiamo fare a meno di constatare e sottolineare, mettendo da parte l’umiltà, che senza l’intervento della nostra redazione la disinformazione avrebbe regnato sovrana: la comunità religiosa di Casoria non deve restare incastrata in un provincialismo di cui non è certo degna ma deve essere invece pronta a costruire, con uno sforzo oggettivamente minimo, un tracciato comunicativo che dia a padre Ludovico il clamore che merita.

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ANCORA FUMO IN VIA MARCONI: L’INCENDIO NON SI SPEGNE! Sono passati tre mesi da quello scoppio che fece rabbrividire l’intera cittadina Casoriana, da quella bomba scoppiata improvvisamente che molti hanno definito “un semplice frigorifero della pescheria”, quanti dubbi ancora ci sono in questa storia, quante domande senza risposta, ma la richiesta più ragionevole e corretta è quella dei nostri cittadini. Stiamo parlando naturalmente dell’episodio accaduto il 15 luglio in Via Marconi, quando improvvisamente intorno alle 21 la pescheria “La Reggia del Pesce” fu incendiata dalle fiamme e distrutta completamente. Molti parlarono di una bomba messa lì appositamente da malviventi per far scoppiare il locale, ma successivamente le ricerche hanno portato a definire l’incendio doloso in quanto lo scoppio sembra essere avvenuto dall’interno e il tutto viene attribuito ad un problema elettrico dei frigoriferi. Insomma la questione ancora oggi non sembra essere chiusa, molti sono i dubbi sulla vicenda, anche considerando il fatto che qualche mese prima altre bombe avevano minacciato i locali e il territorio Casoriano. Ora al di là delle indagini e della verità sul colpevole di questo misfatto, ciò che alla gente interessa è quando ci sarà finalmente un rimedio ai danni causati. Ricordiamo infatti che durante l’incendio le fiamme sono arrivate molto in alto e l’intera facciata del palazzo ha subito un grosso danno, ma ciò che è peggio è che gli abitanti dei primi piani hanno dovuto abbandonare i loro appartamenti e sostare in albergo, dove si trovano ancora oggi. La puzza di fumo mescolata a quella di pesce è ancora radicata nel locale e si sparge continuamente nella zona circostante come nei piani superiori, abitare in quel palazzo è quindi diventato insostenibile e naturalmente anche dannoso per la salute. Ora dopo tre mesi da questo momento di terrore e di spa-

vento generale, la gente vorrebbe ritornare alla propria vita e vorrebbe riavere la propria casa in condizioni migliori rispetto a quelle attuali. Cosa si deve fare? A chi bisogna rivolgersi per aver un supporto immediato? Si è parlato di una petizione che i cittadini hanno fatto nei confronti del comune e delle autorità, utilizzando uno striscione provocatorio con su scritto “ammazzati e abbandonati”, ma per saperne di più abbiamo contattato l’Architetto Salvatore Napolitano, dirigente del Settore Assetto del Territorio e dei Lavori pubblici. Il confronto con l’architetto, ci è servito per capire un punto chiave di questa vicenda e forse servirà anche per placare gli animi dei cittadini. Siamo venuti a sapere dal Dott. Napolitano che i lavori di ristrutturazione non spettano assolutamente all’amministrazione comunale di Casoria, ma la situazione di Via Marconi deve essere sistemata dal legittimo proprietario dell’attività

che ha subito il danno. Il motivo per cui il proprietario non ha ancora provveduto a risolvere il disagio dopo tutto questo tempo, è probabilmente dovuto al sequestro del locale predisposto dalla Procura della Repubblica subito dopo l’incendio. Nessuno può quindi avvicinarsi alla pescheria fin quando le indagini sul caso non si saranno completamente concluse e risolte. La situazione sembra essere più chiara ora, ma questo significa che mentre la polizia continuerà ad indagare, gli abitanti del palazzo dovranno rinunciare alla propria casa e i passanti dovranno ancora respirare il fumo e la polvere di quell’incendio che non vuole proprio spegnersi.


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GIANLUCA GRIMALDI

La Masseria e i lavoratori in sciopero: la dignità di un lavoro a rischio E’ da tempo che non sentiamo parlare d’altro che di lavoro e riforme: argomenti di cui si dibatte costantemente nei talk show politici televisivi e su cui i telegiornali nazionali continuano a mandare servizi che non lasciano molto spazio alla speranza. In un clima di scontri tra confederazioni e Governo, la costante è una sola: il lavoro è poco, le possibilità di impiego sono più uniche che rare. Di questo sono sicuramente consapevoli i lavoratori del centro commerciale “La Masseria” che, da circa un mese, sono in sciopero. La struttura è stata, infatti, ceduta attraverso un fitto di ramo d’azienda a un nuovo proprietario, la società Ventrone srl. Da subito i lavoratori si sono messi in stato d’allerta per paura di possibili licenziamenti, ricorrendo alla tutela della FLAICA Uniti Cub (Confederazione Unitaria di Base). Inoltre, hanno anche manifestato la loro volontà di lavorare in relazione alle ore stabilite dal contratto e nelle modalità da esso previsto. Il giorno 20 settembre è stato siglato tra tutte le parti (l’amministratore della Masseria, il titolare della società Ventrone e il segretario dell’organizzazione sindacale) un accordo che prevede l’assorbimento di tutti i lavoratori e, in caso di esubero, il ricorso ad ammortizzatori sociali o l’inserimento in altre unità operative. Inoltre, veniva prevista la soddisfazione degli arretrati di stipendio di luglio e settembre entro il

30 settembre. Tuttavia, il pagamento non è stato ancora effettuato, nonostante siano già passate due settimane dalla data stabilita: ciò fa temere ai lavoratori che nemmeno gli altri impegni saranno rispettati, lasciandoli in uno stato di incertezza e vaghe promesse. Attualmente, il supermercato del centro è chiuso, ufficialmente per “inventario”. In un recente comunicato, esposto anche all’ingresso del centro commerciale, la Masseria si è scagliata contro i lavoratori in sciopero, accusandoli di pretese assurde e di infierire con “cialtronerie e menzogne”. I lavoratori aderenti alla FLAICA hanno risposto, sottolineando il mancato impegno nel pagamento degli arretrati, la mancanza di assistenza e, soprattutto, di rispetto nei loro confronti. Li abbiamo incontrati, mentre sono in sit-in fuori il centro commerciale. Molti lamentano una situazione insostenibile, la necessità di una busta paga che serva a sfamare i loro figli, la dignità di un lavoro tanto cercato e purtroppo ora a rischio per un dialogo lacerato da

finte promesse. Desiderano il loro lavoro, la giustizia di uno stipendio proporzionato alla quantità di lavoro svolto. Vogliono chiarezza: una risposta che sia trasparente e motivata. Vogliono sapere cosa ne sarà del loro ruolo, se devono considerarsi o meno disoccupati. C’è una differenza tra il volere e il desiderare. Alla seconda attiene la sfera della speranza che alcuni hanno ormai perduto, rassegnandosi a quello che sembra loro un inevitabile punto fermo. Altri, e noi con loro, continuano a sperare che la vicenda trovi uno sbocco positivo attraverso un venirsi incontro reciproco delle controparti, nel rispetto di una dignità che i lavoratori giustamente pretendono non sia calpestata.


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ROSA DAVIDE

Sequestrato il sito di stoccaggio di Casoria-Ambiente

La raccolta dei rifiuti spetta all’amministrazione comunale. Il servizio deve essere assicurato durante tutti i giorni lavorativi, al fine di impedire che le sostanze possano produrre esalazioni moleste o divenire il pabulum naturale di mosche, ratti ed altri vettori di malattie. Questo è quello che si può leggere da un comunissimo libro di Igiene, disciplina che chiunque ricopra incarichi inerenti alla tematica ambientale dovrebbe approfondire. Perché quando parliamo di ambiente, o abbiamo a che fare con rifiuti o sostanze tossiche, non possiamo non tener conto di quali che possano essere le conseguenze delle nostre azioni sulla salute della popolazione. Lo smaltimento dei rifiuti deve perseguire quali obiettivi prioritari quelli di evitare danni alla salute dell’uomo, evitare l’inquinamento

dell’aria, del suolo e del sottosuolo ed, infine, di salvaguardare la flora e la fauna, evitando il degrado ambientale. Questo è, in una sintesi molto ridotta, tutto ciò che la società di Casoria-Ambiente non è riuscita a mettere in pratica in questi anni. Numerose le segnalazioni sui rifiuti che abbiamo ricevuto e pubblicato sul portare CasoriaDue.it. Per non parlare del fatto che la città sia stata completamente abbandonata a se stessa durante i mesi estivi, quelli in cui la politica e le istituzioni erano in vacanza. E’ il sequestro a darci conferma di quanto precedentemente riportato. Il Nucleo di Polizia Giudiziaria del corpo forestale dello Stato, su mandato del PM Federico Bisceglia, ha rilevato delle irregolarità nell’area di cantiere della società. I sigilli sono

scattati soprattutto per la presenza di percolato smaltito male, l’occlusione delle griglie per la raccolta delle acque di scarico, 19 cassoni contenenti rifiuti non differenziati e una grossa vasca contenente acqua piovana. “La società Casoria-Ambiente sta già predisponendo le controdeduzioni necessarie a garantire la continuità senza interruzione del servizio pubblico”. Questo quanto comunicato alla cittadinanza attraverso un comunicato stampa. Il minimo che si possa fare insomma, mentre le polemiche continuano ad aumentare tra i cittadini. E il consiglio dato da qualche consigliere comunale dell’opposizione all’assessore Pasquale Tignola è quello di dimettersi.


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GIANNI BIANCO

I DEMOCRATICI

La foto ritrae tre uomini del Pd di Casoria, da sinistra: Giovanni Marigliano, consigliere comunale esponente della sinistra, ex D.S., al centro Pasquale Amoroso, segretario cittadino, candidato in un lontano passato nella lista dei socialisti e a destra, mentre interviene Pasquale Fuccio, consigliere comunale, ex D.S., presidente del Consiglio comunale dimessosi in seguito al passaggio all’opposizione del Partito Democratico, qualche mese dopo aver “insperatamente” vinto le elezioni comunali nel 2010 con l’attuale sindaco Enzo Carfora. Dobbiamo precisare, per dovere di cronaca, che la foto è tagliata dei due esponenti ex democristiani: Nicola Laezza e Pino Balsamo, quest’ultimo legatissimo al Sindaco di Afragola Mimmo Tuccillo. I quattro consiglieri del Pd, il Segretario cittadino, le sezioni di Casoria, quella di Arpino, i Giovani Democratici si dichiarano apertamente in dissenso verso l’attuale maggioranza. La cosa divertente, fino a un certo punto, è l’ostinazione della premiata ditta C.&C. (Carfora-Casillo), più i vari “consiglieri” e “consigliori” a percorrere strade lastricate di numeri per combattere e scardinare il muro eretto dagli esponenti eletti nelle fila del Pd; macché, niente da fare, le distanze restano le stesse. Mettendo da parte i dettagli, non basterebbe un migliaio di pagine per ripercorrere la cronistoria dell’esperienza Carfora dall’insediamento a oggi, diciamo che, pomo della discordia, restano le distanze, soprattutto “le scelte amministrative”. E’ pur vero che alle parole non seguono sistematicamente i fatti, basti pensare alla dichiarazione del sindaco che nella remota prospettiva che il Pd uscisse dalla maggioranza, osò in Consiglio comunale dichiarare che sarebbe andato a casa. La cosa non è avvenuta; è sempre sindaco con qualche numero in più, qualche punto in meno. Se le sono davvero date di santa ragione i democratici veri e, i democratici per caso, denunce politiche, altre molto meno politiche, intanto una maggioranza di centrosinistra che miracolosamente vince le elezioni nel 2010, cambia pelle, inizia a riciclare e riesumare pur di schiacciare in un angolo con i numeri il Pd locale. Il risultato è sempre uguale, porte aperte prima dei confronti elettorali, pollice verso dopo. Intanto si compone e si scompone la maggioranza di vecchi e nuovi, cresce il numero di grandi elettori ma, il Pd napoletano, tiene fede agli impegni con il gruppo di Casoria, sostenendolo e difendendone le argomentazioni contro “il sistema al potere in città”. Di ragione ne hanno da vendere i democratici di Casoria, davvero sarebbe

assurdo perdonare le marachelle dei governanti ai danni del Pd locale ma anche e soprattutto assimilare un gruppo di potere che dopo il declino dell’amministrazione Ferrara, ha portato Casoria alla decadenza dei giorni nostri. Un minimo di coerenza in tutto ciò lo troviamo, attuale Presidente del Consiglio comunale, al posto di Pasquale Fuccio c’è oggi l’ex sindaco Stefano Ferrara, apprezziamo almeno in questo la serietà. La domanda sorge spontanea: “Davvero è insanabile questa frattura?” In politica qualcuno osò dire “mai dire mai”, ma in questo caso, specifico è una mia valutazione personale, mi sento di dire che qualcuno ne uscirà con le ossa rotte, parliamo di politica ovviamente. Insomma c’è chi nella nostra città vorrebbe seppellire sotto qualche migliaio di voti il primo Partito italiano dimostrando ai notabili del Pd napoletano che qui, a Casoria, i partiti si costruiscono dopo le elezioni, con una serie di passaggi da destra a sinistra o viceversa e a cambiare pelle è sempre quasi la stessa gente. I democratici Amoroso, Fuccio, Laezza, Balsamo e Marigliano vanno avanti per la loro strada senza recedere di un millimetro. Le denunce politiche e no che hanno riguardato Casoriambiente; Compensi dei dirigenti; Isola ecologica; Verifica amministrativa del Dirigente dei servizi ispettivi di Finanza pubblica; Più Europa; P.U.C. A tutte le domande poste dai democratici e da qualche altro volenteroso consigliere di opposizione, spesso non si è avuta risposta e a nulla sono valsi i ragionamenti in Consiglio comunale, spesso scivolati nell’indifferenza e nei bizantinismi degli eletti dal popolo. Il bilancio è stato approvato, una maggioranza a geometrie variabili ha votato, la città aspetta un riscatto etico, la politica deve necessariamente assumere posizioni, sappiamo da che parte è il Pd cittadino, aspettiamo risposte concrete dagli altri, fatti, non le solite enunciazioni o le parole virgolettate in un’intervista. La coerenza come la classe “non è acqua”.


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18 FEDERICA D’APUZZO

E tu che moto sei??? Questa settimana abbiamo pensato di fare un giochino divertente dato il protagonista della nostra intervista; abbiamo infatti intervistato Cerbone Moto sito in Via Strada Statale Sannitica 87 a Casoria. Da come si può dedurre dal nome ci occupiamo di moto ed abbiamo quindi pensate di proporre il gioco “E tu che moto sei?” Il titolare della struttura Nello Cerbone (anche consigliere comunale di Casoria) è ben disposto a questo gioco e dopo una amichevole accoglienza accompagnata come tradizione napoletana dal caffè, ci apre le porte del suo showroom soddisfacendo ogni nostra curiosità. L’attività in questione nasce nel 1965 gestita dal padre del sopracitato, e che ben poco aveva di simile a quella attuale, si trattava infatti di un’esposizione della moto “Lambretta” che al tempo era una vera e propria chicca, la chiusura dell’azienda Lambretta negli anni successivi provocò non poche problematiche per la famiglia Cerbone, ma il padre, da buon capofamiglia rimboccatesi le maniche tentò fortuna all’estero e rientrò “in patria” solo quando ebbe nuovamente la possibilità di dare vita ad una nuova attività gestita da lui e dai due figli. Un’attività in continua trasformazione, data la velocità con cui cambia il mercato di questo settore, oggi infatti ad occuparsi della Cerbone moto è solo Nello, il fratello ha scelto un’altra attività dopo anni di collaborazione ed il padre dopo aver cementato delle solide basi ha lasciato spazio alla

progenie. Tornando al nostro gioco saranno proposte alcune immagini per evidenziare anche come sono cambiati nel tempo le preferenze dell’utenza che sceglie di spostarsi con le due ruote. Fino a qualche anno fa le moto da corsa erano richiestissime, oggi si tende alla praticità, alla convenienza, e perche no anche al risparmio in termini di assicurazioni e benzina. ARE YOU READY? READY, STEADY, GOOOOOOOOOOOOOOO: Uno scooter con caratteristiche molto simili ad una moto da corsa, ma pratico e comodo per sfrecciare nel traffico cittadino, senza rinunciare allo stile delle moto alla “Valentino Rossi”. E se io intonassi un motivetto:” Vespe truccate, anni ’60, girano in centro sfiorando i novanta, rosse di fuoco comincia la danza, di frecce

con dietro attaccata una targa”. I Lunapop ci avranno anche fatto sognare con questa canzone, ma chi non si è goduta il profumo del mare, o una vista mozzafiato abbracciata al proprio LUI su una vespa, o magari quanti di voi l’hanno sempre segnato? Tanti, credo molto, ecco perché la Vespa assolutamente non poteva mancare alla collezione, e poi diciamola tutta sono anche comode per spostarsi in città. Ultima proposta del nostro gioco, una moto leggera, un po’ come quelle che propongono alcune aziende che si occupano di fotovoltaico, una moto elettrica leggera e praticissima con la città, che bene sposa con la green economy e che conviene se le percorrenze sono brevi, anche in provincia.Il nostro gioco termina qui, anche perché divertendoci abbiamo un po’ attraversato l’evoluzione di questo settore che è sempre in continuo e perpetuo “movimento”; quindi se il quiz vi è piaciuto e vi ha fatto venire voglia di visionare queste moto da vicino lo showroom Cerbone è a vostra completa disposizione, per consulenze e consigli sugli acquisti offrendovi inoltre una vasta gamma di accessori dai caschi all’abbigliamento per gli appassionati delle due ruote.


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ALESSIA FRAIESE

“L’impossibile Spazio dei Riflessi”: la cultura italiana sbarca in Grecia A partire dallo scorso 11 settembre l’artista napoletana Pina Della Rossa, è entrata a far parte con la sua opera dal titolo L’impossibile Spazio dei Riflessi nella collezione permanente del Museo Allotropia in Antikyra (Grecia). L’occasione che ha favorito questo sbarco culturale è stato l’evento Drink Helleborus, un progetto nato dalla collaborazione tra Dimitris Tzouvalis e Demetra Parasharaki, direttori del museo greco, e Dores Sacquegna, artista, curatore e direttore artistico della Primo Piano LivinGallery di Lecce. Da secoli riconosciute come culle di fiorentissime civiltà dedite a vari tipi di arti, l’Italia e la Grecia ancora una volta si legano in un gemellaggio senza precedenti grazie al quale diventano protagoniste di un dialogo culturale e interdisciplinare che favorisce la più ampia conoscenza, ricerca e sperimentazione delle arti visive contemporanee. Il progetto, il cui tema portante è la follia nelle sue numerose interpretazioni, è partito il 5 settembre 2014 in Grecia per poi terminare nel 2015 in Puglia, dove verranno ospitati vari artisti greci. Uno scambio culturale degno di nota e ammirazione in quanto vede artisti italiani e internazionali unirsi per un unico grande scopo: valorizzare l’arte e la ricerca artistica in tutte le sue sfaccettature, rendere noto al grande pubblico l’eclettico impegno che ogni artista spende nella creazione delle sue opere e trasmettere con l’ausilio di vari canali tutte le sfumature dell’anima. L’11 settembre 2014 c’è stata l’inaugurazione della mostra e della collezione permanente degli artisti italiani tra cui spicca il nome di Pina Della Rossa, con le cui opere è in collezione permanente in vari musei come il CAM di Ca-

soria, il Museo Filangieri a Napoli, il Mobius Gallery di Cambridge in Massachussets, solo per citarne alcuni. Tra le varie opere, sculture, foto, dipinti, istallazioni, L’impossibile Spazio Dei Riflessi si è subito fatta notare. Essa si colloca all’interno di un percorso di riflessione e analisi. In questa fotografia l’approdo alla follia è chiaro: l’essenza dell’anima umana schiacciata sotto il peso di convenzioni sociali, spesso viene smantellata e ridotta a ombre e luce che in un continuo avvolgersi e sovrapporsi creano una nuova entità desiderosa di entrare in contatto con l’invisibile, l’intoccabile, l’impenetrabile. Con enorme maestria l’artista Pina Della Rossa esplica questo processo introspettivo scandagliandolo

in ogni suo minimo dettaglio per porlo al pubblico in maniera netta, chiara, inequivocabile. Paradossalmente lo scatto fotografico non fissa l’immagine ma ne esprime il dinamismo e la tortuosità. Fotografia e pittura, due elementi inscindibili della ricerca artistica di Pina Della Rossa, due linguaggi diversi all’interno di una stessa immagine in cui colore, luce, contrasti tonali e giochi di piani superano la superficie fisica del piano per far trapelare dal visibile, l’invisibile. Una fotografia pittorica che tende a mostrare ciò che è invisibile agli occhi ma sensibile all’anima. Eclettica psiche, grandiosa opera, folle viaggio, lodevole artista. La Grecia non poteva ricevere dono migliore dall’Italia.


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20 LUIGI IPPOLITO

La strana storia di De Guzman col Napoli: in pochissimi mesi, da nuova promessa a “pacco” indiscusso! Quel gol alla prima giornata di campionato aveva fatto sognare i tifosi. Al Luigi Ferraris, nell’ultimo dei minuti di recupero, la sfida tra Napoli e Genoa era ancora ferma sull’ 1-1. Jonathan De Guzman, partito dalla panchina, entra e la risolve, mandando la curva tinta d’azzurro in visibilio. Il pubblico lo esalta e vede in lui la figura del nuovo beniamino, capace di dare un grande apporto alla squadra. Con quel gol non solo si conquistavano i primi tre punti nella nuova Serie A: infatti, si allontanavano anche tutti quei discorsi sulla cattiva gestione del club derivati da un mercato estivo non esaltante e poco prolifero, deludente, tale da non permettere quel salto di qualità che in tanti volevano e desideravano. Certo, quei discorsi saranno poi ripresi e forse mai del tutto accantonati, ma in quell’istante

De Guzman, grazie alla sua rete risolutoria, aveva dato nuova speranza. Il calciatore, nato in Canada ma con passaporto olandese e che è stato agli scorsi Mondiali nella Nazionale “orange” di Van Gaal, così sembrava tracciare la linea definitiva e sensazionale di un percorso che il destino gli aveva preparato da tempo: diventare un idolo all’ombra del Vesuvio. In effetti, già in passato c’erano stati segnali che facevano pensare ad un feeling, ad un’unione con la società di De Laurentiis. Più volte il centrocampista ventiseienne aveva incrociato la formazione napoletana: il primo incontro fu in un’amichevole del 2011, quando vestiva la maglia del Maiorca; nello stesso anno sentì il ruggito “The Champions” del San Paolo, indossando la casacca gialla del Villareal; infine, nel febbraio 2014 tra le file dello

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Swansea in un match valido per l’Europa League, nel quale andò persino in marcatura. Così, si ha la possibilità di impressionare dirigenti e allenatori avversari. La capacità che colpisce maggiormente, e che convince Benitez su tutti, è la duttilità di gioco: svolgere ruoli difensivi o d’attacco è indifferente e già qualcuno, per questi motivi, gli affibbia il soprannome di “olandese volante”. Quindi, arriva il contratto di 2 milioni di euro di ingaggio e 6 milioni di cartellino, e sembra venire alla conclusione quel fantastico cerchio creato dal fato, dando inizio a un periodo di sorrisi e vittorie. Ma così non è purtroppo. Dopo solo un mese e mezzo, il neo acquisto non convince del tutto, gioca poco sedendo per lo più in panca e quando parte da titolare non impressiona, né in fase offensiva né in quella di rottura. Le sue prestazioni non sono degne di nota, non c’è continuità. Nelle ultime uscite addirittura non gli è stato riservato spazio. Di conseguenza, i tifosi, che prima inneggiavano in suo favore, ora gridano al fantomati-

21 co “pacco” e tornano a riprendersela con il presidente. Quel gol siglato allo scadere ai rossoblù di Gasperini, ora come ora, sa tanto di mera illusione. Chissà se sia stata la fatica del torneo mondiale in Brasile a incidere sul suo rendimento, chissà se sia stata anche colpa del momentaccio negativo di tutto il Napoli, caratterizzato da malumori, pressioni esterne, difetti di comunicazione e mancata qualificazione Champions. Sicuramente, le promesse di trofei e tricolore, fatte dallo stesso giocatore nella sua conferenza stampa di presentazione, sembrano un lontano ricordo e pure fandonie. De Guzman, senza ombra di dubbio, è un po’ il simbolo della situazione che vivono attualmente quasi tutti i nuovi arrivi in casa Napoli: Michu e David Lopez ne sanno qualcosa. L’unico ad esserne esente pare sia soltanto Koulibaly. Bisogna, però, anche tener conto che integrarsi in un team con altri campioni non è sempre facile e richiede, molto spesso, un po’ di tempo in più. Al tifo non resta altro che sperare e aspettare la fine della stagione per trarre le definitive sentenze.

CASORIA AMBIENTE SPA COLLABORA CON LA POLIZIA AMBIENTALE PER CONTROLLARE LA QUALITA’ DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA. PER FARE BENE LA DIFFERENZIATA RICORDA CHE: NEL SACCO MULTIMATERIALE (COLORE AZZURRO, RACCOLTA MARTEDI’) BISOGNA INSERIRE: AVVISO

RICORDA CHE IL SACCO INDIFFERENZIATO DEL GIOVEDI’ NON DEVE CONTENERE RIFIUTI RIFERITI ALLE ALTRE CATEGORIE E AGLI ALTRI GIORNI.

Nell’ambito dei controlli eseguiti sui siti della “TERRA DEI FUOCHI” è stato effettuato un intervento da parte del Nucleo di Polizia Giudiziaria che ha rilevato delle irregolarità nell’area di cantiere della società. La società CASORIA AMBIENTE S.p.A. sta già predisponendo le controdeduzioni necessarie nonché le misure idonee a garantire la continuità senza interruzione del servizio pubblico essenziale affidatole. Si precisa, pertanto, che il servizio relativo al conferimento presso il sito di stoccaggio sito alla VIII Traversa via Circumvallazione,7 è momentaneamente sospeso.


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Il politico bionico

E’ noto che la robotica ha rivoluzionato la nostra esistenza. Il sogno dell’uomo fin dall’antichità è stato quello di creare degli esseri artificiali con sembianze umane. Schiavi meccanici. Androidi. Nella mitologia troviamo Pigmalione che scolpisce una statua di donna, Galatea. Se ne imvaghisce e prega Afrodite di infonderle la vita. Viene accontentato e la sposa. L’artista si innamora della sua opera. Una statua si anima e soddisfa le amorose voglie del suo artista. Schiava d’amore. Pietra inerte che si trasforma in pietra viva. Si racconta che Michelangelo, dopo aver scolpito il Mosè, diede una martellata sul ginocchio del suo capolavoro ed esclamò: “Perché non parli?” L’dea di dominare la materia, di antropomorfizzarla e di servirsene a proprio piacimento ha da sempre affascinato l’uomo. I tentativi di costruire macchine per sostituire l’uomo nei lavori rischiosi, pesanti o domestici si sono moltiplicati nei secoli fino a giungere alla costruzione di robot antropomorfi. Nel Musée d’art et histoire di Neuchatel in Svizzera sono esposti tre androidi: uno scrivano, un disegnatore ed un musicista. In Giappone, fino al 2005, andava a ruba l’Aibo della Sony, un robodog da compagnia. Non so se abbaiasse o mordesse, ma sicuramen-

te scodinzolava, eseguiva gli ordini del padrone e diffondeva musica. Ma ancor più ha rivoluzionato la nostra esistenza la cibernetica, la scienza che studia “la comunicazione e il controllo nell’animale e nella macchina.” Roba da bioingegneria. Da qui la nascita del CYB-ORG, cybernetic organism. Anche in questo caso la mitologia ci viene in aiuto con Dedalo ed il figlio Icaro che si costruirono delle ali per fuggire da Creta. E’ il primo caso di applicazione di una protesi per accrescere le potenzialità umane. Sono i primi esempi di cyborg. Ne troviamo un altro nella letteratura ottocentesca, Frankenstein, un essere costruito in laboratorio con pezzi anatomici vari e rianimato grazie ai fulmini. Per giungere ai tempi moderni un esempio di cyborg è l’uomo dotato di pacemaker, la macchina che si attiva su impulso fisiologico. Si tratta di una protesi sottocutanea. Macchina e corpo collaborano ed assicurano una funzione che da solo il corpo non garantisce più. Oggi esistono l’occhio bionico e l’arto bionico controllabile con la mente, (vedi Jesse Sullivan e Claudia Mitchell). L’argomento è così intrigante da spingere la TV americana a creare la serie televisiva: The Bionic Woman, la donna che dopo uno sfortunato lancio col paraca-

Riceviamo e Pubblichiamo COMUNICATO STAMPA MOSTRA PITTORICA COLLETTIVA A CASORIA Prosegue, dopo l’ inaugurazione di sabato scorso, fino a fine mese, presso il ristorante Magna Grecia in via Santa Croce a Casoria, la mostra pittorica collettiva di Stefania Ianniello, Massimo Puerio e Pasquale Vitale. “L’ inaugurazione è coincisa” precisa Stefania Ianniello, già presente al Magna Grecia quest’ estate con una sua mostra personale molto apprezzata “con la Giornata del Contemporaneo, iniziativa organizzata dall’ AMACI, Associazione dei Musei di Arte Contemporanea Italiana, nella quale tutti i musei di arte contem-

poranea d’ Italia (e il Magna Grecia, oltre che un noto ristorante cittadino, è anche per l’ appunto un museo di arte contemporanea) espongono contemporaneamente per esprimere, coltivare e fare arte, come recita lo slogan della manifestazione.” Tanti i visitatori che sia nella serata inaugurale che in quelle successive stanno affollando i locali di via Santa Croce mostrando vivo apprezzamento per le opere dei tre artisti, a riprova che l’ arte, quando sui esprime in tutta la sua bellezza, colpisce l’ attenzione di estimatori di tutte le età. Per info Otello Salice 3458308234

dute perde l’uso delle gambe, del braccio e dell’orecchio destri sostituiti con arti bionici. La donna protesica che mette al servizio della collettività le sue facoltà potenziate elettronicamente. Immaginate di poter disporre di politici cyborg, gli uomini che per antonomasia sono al servizio della collettività. Politici dotati di microchips e software collegati alla corteccia cerebrale, sede dell’intelligenza, della coscienza e della vita relazionale. Un software anticorruzione che entra in funzione quando uno stimolo esterno o interno tenta di indurre il politico cyborg a delinquere. Un software antifurto, non nel senso di impedire di farci rubare il sindaco cyborg, ma in quello di impedirgli di rubare e di far rubare. Un microchip per evitare che dica bugie ai suoi elettori. Un aggeggio elettronico anti-nepotismo ed anti-clientelismo inserito in un braccio o una gamba. Un microchip per potenziare il senso della solidarietà. Non più la macchina al servizio dell’uomo o viceversa ma un SISTEMA INTEGRATO per il bene della nazione. Immaginate di poter brevettare il politico bionico e di obbligare per legge gli aspiranti politici a sottoporsi al trattamento bionico. Sarebbe la fine dei mazzettari, degli appalti truccati, degli appartamenti ricevuti all’insaputa. Biorobotica applicata. La scienza del futuro. Sarà degna del premio Nobel per la politica l’équipe di ricercatori in grado di creare il CYBERNETIC POLITICIAN.


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Il racconto di una collaboratrice di Reach Italia Onlus in viaggio in Africa per verificare l’avanzamento dei progetti Viaggi (Reach Italia Onlus): “Dall’Africa gli occhi sinceri dei bambini e l’incredibile gioia di donare” “Abbiamo distribuito materiale scolastico, che gioia negli occhi dei bambini ma anche noi ci sentiamo appagati” Ogni anno Reach Italia Onlus, ong attiva dal 1988 sui temi del sostegno a distanza e poi della cooperazione internazionale, organizza un viaggio in Africa per verificare l’avanzamento dei progetti, visionare le scuole e i bambini sostenuti e rendersi conto con la propria esperienza vissuta dell’aiuto elargito ai paesi più poveri del mondo. Andare in Africa è condivisione di un mondo sempre immaginato ma che è capace di sorprendere in ogni occasione, significa immergersi in luoghi autentici, capaci di trasmettere ed insegnare veramente tanto. Riportiamo la testimonianza di Sabrina Viaggi, collaboratrice di Reach Italia in questi giorni in Burkina Faso e Niger: “Oggi e’ stata una giornata ricca e intensa, piena di emozioni. Lavoro per Reach Italia da 18 anni e per moltissimo tempo ho desiderato vedere il volto dei nostri bambini, degli insegnanti e di tutto ciò che grazie all’aiuto concreto dei nostri sostenitori si è potuto realizzare in questi anni (costruzione delle aule, acquisto di banchi, panchette, lavagne, pozzi, etc..). Alle sei del mattino eravamo già in piedi, e alle sette siamo saliti in macchina per andare a comprare banane e papaya insieme a Monsieur Guigui’, autista di Reach Afrique e madame Angeline, animatrice delle scuole a nord del Burkina Faso. Neanche il tempo di fermare la macchina, e una squadra di bambini aveva già gli occhi incollati al vetro, implorando di ricevere un dono. Avevamo caramelle in abbondanza, e le abbiamo generosamente distribuite a tutti loro. Con stupore abbiamo notato che nessuno scartava la carta delle caramelle semplicemente perché non le avevano mai viste prima. Che tenerezza! Dopo aver fatto colazione, ci siamo rimessi in macchina per raggiungere Tansarga. Abbiamo attraversato due ponticelli sommersi dall’acqua, mentre uno stormo di uccelli color turchese volava tra gli alberi. Pochi metri ancora e la nostra Toyota si è fermata davanti alla scuola. Trecentoventi bambini color cioccolato ci sono venuti incontro con un sorriso stampato sul volto e con gli occhi della sincerità. Non ho potuto trattenere le lacrime e per non farmi notare ho indossato gli occhiali da sole. Mi sono avvicinata, li ho accarezzati e ho iniziato a scherzare con loro. Ogni volta rispondevano ridendo con gli occhi e mostrando i loro dentini bianchi e splendenti. Poi abbiamo iniziato a lavorare con Monsieur Lankoandè, direttore della scuola. Abbiamo misurato l’altezza dei bambini che non hanno ancora un sostenitore, li abbiamo pesati e li abbiamo fotografati. Erano centododici, tutti in attesa di un qualcuno che li aiuti ad affrontare economicamente il percorso scolastico. Infine abbiamo distribuito loro gli zaini nuovi per portare libri, quaderni, penne e matite. La loro gioia era inesprimibile, ma anche la nostra è stata grande. Stasera andiamo a dormire appagati, ricchi dei loro sorrisi e in attesa di conoscere i volti di molti bambini ancora”

23 Augurissimi Auguri al neo laureato Giuseppe Manco Ha conseguito la Laurea in Tecniche di radiologia medica per immagini e radioterapia, presentando la tesi di Laurea in “Imaging delle parotidi: metodiche a confronto”, seguito dal relatore Prof. Fabio Garbino e conseguendo l’altissimo voto di 109/110. Gli auguri affettuosi di un prestigioso cammino dalla famiglia e dagli amici.

Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. Reg. 5116 del 28/02/2000

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Editore CASORIA DUE s.a.s Direttore Responsabile: Ferdinando Troise Stampa: PRINTING HOUSE - CASORIA Tiratura 7000 copie. Distribuzione gratuita. Questo numero è stato chiuso il 16 21OTTOBRE FEBBRAIO 2014 2013 Impaginazione Grafica di Giuseppe Mascioli Direzione, Redazione, Amministrazione e Pubblicità Via Capri, 2 - 80026 Casoria (NA) - Tel./Fax 0817597271 email: info@printinghousesrl.it


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