A. Perilli A. Perilli “Orbis”“Orbis” 1998, 1998, cm 20x20 cm 20x20
LI LIl Maestro
l Maestro
aio ore 18.30
orazione con: 3 febbraio
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3 febbraio
orazione con:
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A. Perilli A. Perilli “Orbis”“Orbis” 1998, 1998, cm 20x20 cm 20x20
DI UN FINTO INGANNO” DI UN FINTO INGANNO” 1984 - 2012 1984 - 2012
in collaborazione con: in collaborazione con:
ACHILLE
PERILLI archivio ACHILLE PERILLI archivio
GIANFRANCO ASVERI “Qui non piove mai!”
GIANFRANCO ASVERI - Qui non piove mai! 11 Ottobre - 8 Novembre 2018 A CURA DI Gianfranco Asveri Luca Manganiello Stefania Fossati Francesca Longoni TESTO CRITICO Luciano Caprile FOTOGRAFIA Gianfranco Negri Francesca Longoni CATALOGO Baldecchi & Vivaldi srl, Pontedera IN COPERTINA Abracadabra, 2018 CASATI Arte Contemporanea Viale Alfonso Casati 2/0 20835 Muggiò (MB) Tel. +39 329 59 41 841 art@casatiartecontemporanea.it www.casatiartecontemporanea.it
GIANFRANCO ASVERI Qui non piove mai!
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PREFAZIONE - Luca Manganiello
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QUI NON PIOVE MAI! - Luciano Caprile
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OPERE
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Biografia
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Principali Esposizioni Personali
Gianfranco Asveri Š G. Negri
“Il noce non fa i suoi frutti perché glielo chiede il contadino, il noce fa le noci perché glielo chiede il vento.” Gianfranco Asveri
Gianfranco Asveri e Luca Manganiello Š F. Longoni
PREFAZIONE Le umane vicende ci restituiscono coppie che sembra siano state create appositamente per apportare al mondo bellezza ed arguzia: è il caso di Gianfranco Asveri e del suo amico, il poeta Ferdinando Cogni. Sodali ed intellettualmente affini, questi due spiriti si sono frequentati e apprezzati per anni. Non ho avuto il piacere e l’onore di conoscere Ferdinando ma mi piace immaginarlo, in una fredda serata di gennaio, seduto al tavolo con Gianfranco - davanti ad un bicchiere di Gutturnio - mentre illustra una sua idea, una sua intuizione. Cogni non disdegnava il dialetto. Lo utilizzava anzi come strumento per valorizzare gli acuti concetti peculiari della sua visione del mondo, schietta e mai banale. Nel suo scritto “Epigrammi” - una raccolta a cura di Vanni Scheiwiller con prefazione di Marco Bellocchio, Cogni commenta così la scomparsa di Guttuso: “Guttuso non è più, il cielo l’à voluto, à fatto il gran rifiuto, compagno non è più. Dipintore terrestre, quale mai ce ne fu, come potrà dipingere le cose di lassù?” Leggiamo qui, pur in un’occasione luttuosa per l’arte italiana, una volontà di gioco intellettuale inteso come unica risposta sensata al nonsenso dell’esistenza.
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Più avanti si produce in un perfetto esempio di genialità che solo da quelle terre può venire: “Ti manda le disgrazie, poi lo ringrazi se ti fa la grazia. Non mandi le disgrazie.” Già questi due deliziosi frammenti gridano tutta la genialità dell’uomo che per anni si è accompagnato a Gianfranco: duo perfetto. Il disincanto ludico del poeta e il tratto genuino del pittore. Così diversi e per questo così intimi intellettualmente. Ferdinando Cogni, con la sua verve e la sua visione volutamente guascona, ha influenzato in maniera irreversibile il lavoro di Gianfranco Asveri. Ognuno di noi è infatti la somma, buona o cattiva, delle frequentazioni con le quali decide di caratterizzare la propria esistenza. Per volontà del Maestro si celebra qui anche la prodigiosa abilità del Poeta che vogliamo salutare riproponendovi una sua chicca gioiosamente esemplificativa: “Asveri si trova coi bambini: i grandi li trova un po’ cretini.” Luca Manganiello Direttore della Galleria CASATI Arte Contemporanea
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Gianfranco Asveri e l’amico e poeta Ferdinando Cogni Š G. Negri
QUI NON PIOVE MAI! Pochi artisti riescono a interrogare il mondo da un punto di vista tanto privilegiato e attraverso un sistema di perlustrazione tanto incisivo e personale da condurre ogni evento nel desiderio di ciascuno. In tal modo i fatti si traducono in emozioni che filtrano e ammorbidiscono anche certe durezze che sono di loro appartenenza. Così si rinnova il sapore di quelle favole dalla insita terribilità e dalla gradevole dolcezza narrativa. Un maestro come Joan Mirò ha saputo consegnare il proprio gesto alle molteplici intuizioni pittoriche per uscirne sempre con la stupefazione del bambino che scopre per la prima volta il mondo e può permettersi di infrangere certi tabù grazie all’illuminazione di una macchia di colore, grazie all’attraversamento di un segno su un foglio di carta. In un simile territorio splende sempre il sole della felice, stupefacente creatività: qui non piove mai, qui vige l’equilibrio armonico di un eden riconquistato, qui ci si specchia ovunque nella piacevole consapevolezza di trovare soluzioni percettive gradite non solo allo spirito ma anche all’inconscio. Tale miracolo ci permette di rinascere a una nuova, insperata leggerezza che si aggancia a un briciolo di felicità. Così il transitorio può condurre e instillare pensieri di assoluto. “Qui non piove mai”, grida al cielo con rinnovato entusiasmo Gianfranco Asveri dall’alto della sua collina ai Gasperini che domina la valle verso un flebile accenno di nebbia o verso un lontano paesaggio che può condurre a un’illusione di Piacenza. E tale convinzione vale per lui in qualunque stagione dell’anno e con qualunque tempo perché il suo studio è un’oasi felice dove si compiono ogni giorno miracoli d’arte che sigillano luoghi e tempi ben al di là di ogni possibile connotazione reale. Egli infatti s’immerge nella storia che racconta e che vive con lui e per lui come un continuo promemoria da consegnare a noi tutti per metterci nella condizione di sognare il suo sogno e di godere appieno del medesimo incanto. Le vicende minime, vissute e raccontate dalla sua terra, diventano nella spremitura dei tubetti di colore, nel marcato 18
e ripetuto percorso delle dita o nel delicato transito della matita il nostalgico messaggio proveniente da un mondo lontano, assaporato e smarrito con l’infanzia di ciascuno. Le magie di una stagione di incorruttibili certezze si ripropongono ogni volta di fronte ai nostri occhi e ai nostri pensieri che riconquistano il piacere della sorpresa. Qui, in queste opere, non piove mai come non pioveva mai nel personale tempo ormai lontano intinto nella meraviglia. Una meraviglia che Asveri racconta attraverso momenti rievocativi della propria infanzia: la serie intitolata “Via Roma 53” ha un carattere autobiografico nel bambino che serba nell’intimo il ricamo di quella casa o gioca con gli animali che gli sono sempre appartenuti come insostituibile corredo esistenziale. Sulla stessa linea nostalgica si svolgono le “Memorie” nutrite di ghigni e di paure da assorbire e da risolvere nell’incommensurabile solitudine della notte. E in tale contesto narrativo possiamo inserire il breve accenno a “Cicòn” ovvero al rito pagano del sacrificio di un simbolo ovvero della natura che deve morire per poter rinascere ed elargire i suoi frutti. E siccome tra le mani di Gianfranco il mondo si trasforma per ricomparire nella veste del disincanto e della favola come per un tocco di bacchetta magica o di un pronunciamento alchemico, ecco la serie di “Abracadabra” capace di sovvertire la logica della realtà. Proprio in “Abracadabra” la creatività del nostro autore riesce a percorrere tutti i sentieri della contemplazione esteriore e tutti i meandri dell’inconscio andando a cogliere e a dispiegare sulla tela respiri e frammenti di struggente poesia che va a sollecitare la sensibilità di chi si accosta con adeguata partecipazione a simili composizioni. Proprio in tali circostanze emerge sovente un ritmo di racconto per frammenti da incollare l’uno accanto all’altro senza un’apparente logica consequenziale: così, per esempio, un delicato vaso di fiori può “logicamente” confinare con lo sguardo curioso di un cane a tre zampe mentre al di sotto si snoda una parallela e frazionata storia di bambini e di animali; altrimenti è un’enorme ed essenziale gallina in fuga, dalla colorata coda, a dominare una scena di distillata armonia tonale; oppure è la solitaria presenza di 19
un volto a fargli immergere il pennello nell’inquietudine, nel folgorante racconto di un piccolo incubo da sciogliere e da esorcizzare nella sua traduzione in immagine. Questo narrare per apparizioni, come a voler condensare certe sollecitazioni emozionali da non dimenticare e da trasmettere innanzitutto a se stesso, gli consente di riversare l’urgenza di siffatti appunti in opere che conservano la freschezza e la spontaneità dell’intuizione. Ecco perché a rimirare le stelle lassù dai Gasperini nelle lucide notti di incommensurabile trasparenza visiva o a farsi avvolgere dolcemente dalla nebbia o a farsi trafiggere dall’acqua in stagioni più fredde o umide induce sempre e comunque Gianfranco Asveri sulla soglia della meraviglia da varcare con la noncuranza e col sorriso dell’eterna curiosità. Perché al di là di quella soglia si spalanca la ricchezza di un mondo infinito ( dove non piove mai ) da cui egli sa attingere i ricorrenti e impagabili doni da offrire alla nostra contemplazione. E ogni volta questo rito ci rivela ciò che noi siamo stati e ciò che, grazie a lui, possiamo tornare a essere.
Luciano Caprile
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Gianfranco Asveri nel suo studio Š F. Longoni
Gianfranco Asveri ai Gasperini Š F. Longoni
ABRACADABRA
Abracadabra, 2010 Tecnica mista su tavola, cm 30x20
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Abracadabra, 2016 Tecnica mista su tela, cm 45x35
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Abracadabra, 2018 Tecnica mista su tela, cm 28x28
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Abracadabra, 2017 Tecnica mista su tela, cm 50x50
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Abracadabra, 2018 Olio su tavola, cm 70x100 Collezione Quartieri, Crema
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Abracadabra, 2018 Olio su tavola, cm 60x83
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Abracadabra, 2018 Olio su tavola, cm 60x90
33
Abracadabra, 2017 Olio su tavola, cm 55x55 Collezione Quartieri, Crema
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Abracadabra, 2017 Tecnica Mista su tavola, cm 40x40
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Abracadabra, 2017 Olio su tavola, cm 90x100
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Abracadabra, 2017 Olio su tavola, cm 47x47
38
Abracadabra, 2017 Tecnica mista su tavola, cm 40x40
39
Abracadabra, 2018 Olio su tela, cm 60x80
40
Abracadabra, 2017 Olio su tavola, cm 49x49
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42
Abracadabra, 2018 Tecnica mista su tavola, cm 100x100
43
Abracadabra, 2018 Tecnica mista su tela, cm 70x100
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Abracadabra, 2018 Tecnica mista su tavola, cm 100x100
45
Abracadabra, 2017 Olio su tavola, cm 83x103 Collezione Rossi, Padova
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Abracadabra, 2016 Tecnica mista su tavola, cm 100x100
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Abracadabra, 2017 Tecnica mista su tavola, cm 51x54
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50
Abracadabra, 2017 Olio su tavola, cm 60x125 Collezione Privata, New York
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Abracadabra, 2017 Tecnica mista su tavola, cm 85x87 Collezione Pennati, Muggiò
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Abracadabra, 2018 Tecnica mista su tavola, cm 44x61
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Abracadabra, 2018 Tecnica mista su tela, cm 50x70
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Abracadabra, 2018 Tecnica mista su tavola, cm 150x150
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Abracadabra, 2018 Tecnica mista su tavola, cm 150x150
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Abracadabra, 2018 Tecnica mista su tavola, cm 70x50
60
Abracadabra, 2018 Tecnica mista su tela, cm 50x50
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Abracadabra, 2018 Tecnica mista su tavola, cm 120x120
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Abracadabra, 2018 Tecnica mista su tavola, cm 120x120
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Abracadabra, 2018 Tecnica mista su tavola, cm 120x120
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Abracadabra, 2017 Olio su tavola, cm 49x49
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Abracadabra, 2018 Tecnica mista su tavola, cm 23,5x45 Collezione Votto, Piacenza
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Abracadabra, 2018 Tecnica mista su tavola, cm 25x50
70
Abracadabra, 2018 Tecnica mista su tavola, cm 30x45
71
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Abracadabra, 2010 Tecnica mista su tavola, cm 83x60
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Abracadabra, 2013 Tecnica mista su tavola, cm 83x60
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Abracadabra, 2018 Tecnica mista su tavola, cm 100x100
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MEMORIE
Memorie, 2012 Tecnica mista su tavola, cm 21x26
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Memorie, 2012 Tecnica mista su tavola, cm 26x21
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Memorie, 2014 Tecnica mista su tavola, cm 66x93 Collezione Privata, Milano
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Memorie, 2013 Tecnica mista su tavola, cm 45x55
82
Memorie, 2013 Tecnica mista su tavola, cm 42x42
83
Memorie, 2014 Tecnica mista su tavola, cm 83x60
84
85
86
Memorie, 2012 Tecnica mista su tavola, cm 61x81
87
Memorie, 2014 Tecnica mista su tavola, cm 28,5x44 Collezione Privata, Bernareggio
89
90
Memorie, 2014 Tecnica mista su tavola, cm 125x90
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CICON
Cicon, 2012 Tecnica mista su tavola, cm 50x53
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Cicon, 2012 Tecnica mista su tavola, cm 40x60
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Cicon, 2012 Tecnica mista su tavola, cm 40x60 Provenienza: Collezione Mark Peet Visser, Olanda
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VIA ROMA 53
Via Roma 53, 2018 Tecnica mista su tavola, cm 120x120
100
101
Via Roma 53, 2016 Tecnica mista su tavola, cm 68x49
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Via Roma 53, 2016 Tecnica mista su tavola, cm 68x49
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FAVOLE IN VIAGGIO
Favole in viaggio, 2018 Tecnica mista su tavola, cm 50,5x54
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Favole in viaggio, 2018 Tecnica mista su tavola, cm 50,5x54
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Favole in viaggio, 2018 Tecnica mista su tavola, cm 50,5x54
108
Favole in viaggio, 2018 Tecnica mista su tavola, cm 50,5x54
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Favole in viaggio, 2018 Tecnica mista su tavola, cm 50,5x54
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Favole in viaggio, 2018 Tecnica mista su tavola, cm 50,5x54
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Gianfranco Asveri nel suo ufficio ai Gasperini © F. Longoni 113
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Gianfranco Asveri Š G. Negri
BIOGRAFIA Gianfranco Asveri è nato nel 1948 a Fiorenzuola d’Arda, in provincia di Piacenza, da una famiglia di estrazione contadina. Non ha frequentato accademie né seguito studi artistici di altro genere, ma nel 1969 ha cominciato a dipingere, trovando nell’arte una ragione di vita. Da anni vive e lavora ai Gasperini, sulle colline piacentine, in compagnia dei suoi cani. Dopo un periodo iniziale in cui si è espresso con un linguaggio figurativo tradizionale, a partire dagli anni Ottanta la sua pittura è approdata a un gesto più istintivo e personale, ricco di colore e di materia, vicino all’espressionismo dell’Art Brut. Rappresentante di uno stile pittorico fortemente istintuale ed emotivo, Asveri aggredisce la superficie con una gesto prepotente e primitivo, che lascia tuttavia convivere con altre matrici espressive meno percettibili, memoria di immagini artistiche. Con un afflato profondo e vitale, la pittura di Asveri scaturisce dall’osservazione del reale: gli animali che l’artista raccoglie e cura, con i quali vive e che ama sopra ogni cosa, ai quali dedica disegni, dipinti e poesie. Definito tra i 10 pittori italiani emergenti dal quotidiano Il Sole 24Ore, ha ottenuto consensi di pubblico in numerose mostre personali in italia e all’estero. Di lui hanno scritto critici quali Luca Beatrice, Paolo Blendinger, Beatrice Buscaroli, Luciano Caprile, Martina Corgnati, Maurizio Corgnati, Elda Fezzi, Stefano Fugazza, Flaminio Gualdoni, Elisabetta Longari, Lorenzo Kamel, Domenico Montalto, Nicoletta Pallini, Elena Pontiggia, Giovanni Quaglino, Alessandro Riva, Marco Rosci, Maurizio Sciaccaluga, Giorgio Seveso, Claudio Vela e il poeta Ferdinando Cogni. Nel dicembre 2017 inizia a collaborare in esclusiva con la Galleria CASATI Arte Contemporanea di Muggiò.
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PRINCIPALI ESPOSIZIONI PERSONALI 2018 • “Memorie dal Soprassuolo Parte II”, a cura di Claudio Castellini e Luciano Caprile, Palazzo Comunale di Busalla (Genova) • “Memorie dal Soprassuolo”, a cura di Claudio Castellini e Luciano Caprile, Mu.Ma di Genova 2013 • “Cicon”, a cura di Luciano Caprile, Palazzo Pretorio, Castell’Arquato (PC) • “Cicon”, a cura di Luciano Caprile, Oratorio dei Disciplinati, Finalborgo (SV) 2011 • “Memories”, testo in catalogo di Paolo Manazza, Galerie Mark Peet Visser, Hertogenbosch, Olanda 2010 • “Guardami, amo te!”, con Veronica Fonzo, Galerie Mark Peet Visser, Hertogenbosch, Olanda 2008 • “Can che abbaia”, a cura di Paolo Manazza, MarcoRossi artecontemporanea, Pietrasanta 2007 • “Nieuwe Verhalen”, Galerie Mark Peet Visser, Hertogenbosch, Olanda • “Credere nell’infanzia”, testo di Stefano Fugazza, Confindustria, Piacenza 2006 • “La luna nel pozzo”, a cura di Beatrice Buscaroli, Torrione Estense e Palazzo Pretorio, Castell’Arquato (PC) 2005 • “Gianfranco Asveri”, Galleria Robinsons, Knokke, Belgio 2004 • “Die gestische Malerei von Gianfranco Asveri”, Galerie Barbara Ruetz, Monaco, Germania • “Nevicata ai Gasperini”, a cura di Martina Corgnati, Spirale Arte, Pietrasanta e Milano • “25 anni ai Gasperini”, a cura di Martina Corgnati, Fondazione Stelline, Milano 2002 • “I cani di Asveri”, a cura di Pierluigi Peccorini Maggi, Galleria Civica, Modena
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2000 • “Asveri”, mostra a cura di Lynne Faulstroh, New York Gallery, Brugg, Svizzera 1995 • “Incontri”, a cura di Flamingo Gauldoni, Spirale Arte, Milano • “Moder-Incontri”, a cura di Luciano Gnugnoli, Krebsen Gallery, Copenhagen, Danimarca 1994 • “Mostra antologica 1964-1994”, a cura di Angelo Gilardino, Galleria Civica d’Arte Moderna, Gallarate • “Asveri”, a cura di Stephen Watts, Zebra One Gallery, Londra 1992 • “Incontri”, catalogo a cura di Marco Rosci, Studio d’Arte Gulminelli, Mendrisio, Canton Ticino, Svizzera 1991 • “Incontri”, catalogo a cura di Marco Rosci, Galerie 31, Lille, Francia • “Incontri”, catalogo a cura di Marco Rosci, Galerie De Francony, Parigi, Francia • “Incontri”, catalogo a cura di Marco Rosci, Boycott Gallery, Bruxelles, Belgio 1990 • “Gianfranco Asveri”, a cura di Marco Rossi, Palazzo della Regione, Torino • “Asveri”, a cura di Ferdinando Cogni, Boycott Gallery, Bruxelles, Belgio • Zebra One Gallery, Londra, Gran Bretagna 1989 • “Racconti e personaggi”, a cura di Marc Le Cannu, Tonino Art Gallery, Campione d’Italia (CO) • “Asveri”, a cura di Stefano Fumagalli, testo di Ferdinando Cogni, Galleria Fumagalli, Bergamo 1986 • “Incontri”, a cura di Corrado Mingardi, Palazzo Monte di Pietà, Busseto (PR) 1981 • Sala Giuseppe Verdi, Rocca di Busseto (PR) 1980 • Sala Pablo Neruda, Rocca di Noceto (PR)
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Gianfranco Asveri e Luca Manganiello Š F. Longoni
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A nostro figlio Riccardo
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FINITO DI STAMPARE NELLA TIPOGRAFIA BANDECCHI & VIVALDI PONTEDERA
SETTEMBRE 2018
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Achille PERILLI Achilleai PERILLI Omaggio 90 anni del Maestro Omaggio ai 90 anni del Maestro
“IL FASCINO DI UN FINTO INGANN “IL FASCINO DI UN FINTO INGANN 1984 - 201 1984 - 201 Inaugurazione 19 gennaio ore 18.30 Inaugurazione 19 gennaio ore 18.30
19 gennaio - 23 febbraio 19 gennaio - 23 febbraio presso: presso: CASATI Arte Contemporanea Viale Alfonso Casati 2/o CASATI Arte Contemporanea 20835 Muggiò MB Viale Alfonso Casati 2/o Tel.+39 329 59 41 841 20835 Muggiò MB art@casatiartecontemporanea.it Tel.+39 329 59 41 841 www.casatiartecontemporanea.it art@casatiartecontemporanea.it www.casatiartecontemporanea.it ARCHIVIO PERILLI 2016.pdf 1 18/11/2016 12:52:00
ARCHIVIO PERILLI 2016.pdf 1 18/11/2016 12:52:00
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CASATI CASATI Arte Contemporanea
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