TecnoPlast 2013 N1

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tecnoEdizioni

Organo ufficiale di Confartigianato Plastica, Gomma, Chimica

n.1

ANNO 17 GENNAIO/FEBBRAIO 2013 8,50 EURO

SFOGLIABILE ANCHE SU SMARTPHONES E TABLETS! Il mensile dell’industria delle materie plastiche e degli elastomeri

B&R: Al via l’Italian Automation Academy, pag. 14

X-RITE: nasce la digital appearance, pag. 54

LA MACCHINA DEL MESE

AZIENDE & PERSONE

COEX BUBBLE 10 3.100

A.D. COMPOUND e Davide Mercandalli

L’interpretazione TORNINOVA I in tema di tecnica & produttività U

na linea di coestrusione cast per film a bolla d’aria recentemente consegnata in Gran Bretagna dalla Casa TORNINOVA PLASTIC MACHI-

NERY di Bastia Umbra – cittadina il cui territorio comunale confina con Perugia – ben racchiude lo stato dell’arte

di queste lavorazioni in virtù, principalmente, di significative innovazioni del cilindro di pressione, di brevetti a livello del bobinatore finale ... ma non solo.

E’ questa la più grande linea di coestrusione cast per film a bolla d’aria realizzata fino ad ora dalla Casa ita-

liana, che si sviluppa per 22 metri in lunghezza e per 6,5 metri in altezza. La larghezza della linea corrisponde – indicativamente - al doppio dello sviluppo assiale della bobina di film realizzato; essendo quella della linea consegnata in Gran Bretagna una bobina alta 3,1 metri, l’impianto in questione è largo circa 7,5 metri. Altra peculiarità della linea è che il film a bolla d’aria realizzato ha un peso estremamente contenuto; si parla di 26 grammi al metro quadrato. Infine, è da notare che il processo di coestrusione permette di avere in entrambi i film che formano la bolla, ben 5 strati.

mprenditore di quarta generazione, Davide Mercandalli condivide con il fratello Andrea la guida di una società specializzata sia nel compounding sia nel recycling

SIEMENS & POLITECNICO

Convenzione industria & università

S

iglata una nuova convenzione tra Siemens Italia, Politecnico di Milano e Fondazione Politecnico, per attività di ricerca, formazione e consulenza

TECNOLOGIA REGLOPLAS

Unità di termoregolazione

I

n questo articolo sono prese in esame la dissipazione del calore, l’efficienza economica ed i benefici associati all’utilizzo delle unità di termoregolazione


SOMMARIO

N. 1 GENNAIO/FEBBRAIO 2013

14

ECONOMIA

18

16 AZIENDE & PERSONE

5 6 9 11 14

Dati 2012 dall’Istituto Imballaggio Rapporto ISTAT Attività 2013 AIPE Le novità al ChinaPlast 2013 B&R: al via l’Italian Automation Academy

A.D. COMPOUND E DAVIDE MERCANDALLI di Angelo Grassi 18 STORIA

Teorie, idee e paradossi di Augusto Vacchelli

40

22 SIEMENS ITALIA & POLITECNICO DI MILANO Insieme per sviluppare ricerca di Tania Di Trabuss 30 MACCHINA DEL MESE

Torninova: linea COEX BUBBLE 10 3.100 di Angelo Grassi

42

36 REGLOPLAS

Equilibrio termico dello stampo di Paul Gorbach 40 ARBURG

48

Collaborazione con Ernst Rittinghaus GmbH di Bettina Keck e Susanne Palm 42 UNOCAD.

Soluzioni hardware e software di Ulderico Scarfiotti

54

48 STEINBICHLER

Tecnica di misura a coordinate di Tania Di Trabuss 54 X-RITE INCORPORATED

Creazione di un ecosistema digitale di Tanquillo Arimondi

2 • TECNOPLAST

N° 1 Gennaio/Febbraio 2013

www.tecnoedizioni.com


L’efficienza di produzione è importante! E la prospettiva globale lo dimostra: giornalmente nel mondo vengono prodotti circa 3,5 miliardi di pezzi stampati di alta qualità sulle ALLROUNDER e per farlo è richiesta la massima efficienza di produzione. Se desiderate produrre in modo efficiente, con noi siete in ottime mani. Vi assicuriamo un risultato redditizio dal punto di vista economico.

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L’OPINIONE

tecno

Plast

Contrastare l’opportunismo becero? P

MENSILE DELLE MATERIE PLASTICHE E DEGLI ELASTOMERI

N° 1 GENNAIO/FEBBRAIO 2013 Direttore responsabile: Marco Mastrosanti (marco.mastrosanti@tecnoedizioni.it)

artiamo dalla vecchia sana etimologia; cioè dalla scienza che studia l’origine delle parole.

Contrastare significa frapporre ostacoli, nel tentativo di impedire un’azione avversa. L’opportunismo indica un comportamento di chi si adegua alle circostanze, mirando a trarne comunque profitto. Becero è sinonimo di volgare, sguaiato, di persona rozza e maleducata.

Coordinamento editoriale: Angelo Grassi (redazione@tecnoedizioni.com) Hanno collaborato a questo numero: Ermanno Pedrotti, Marco Simonelli, Cesira Fantoni, Tranquillo Arimondi, Alessandro Bignami Organo Ufficiale di Confartigianato Plastica, Gomma, Chimica

Ecco un esempio di italico “opportunismo becero”, che mi è stato raccontato da chi l’ha vissuto in prima persona. Un piccolo imprenditore edile che opera nell’hinterland di Milano, dopo aver visto come lavorava un muratore gli ha proposto una assunzione a tempo determinato. Per tutta risposta, quella persona gli dà serenamente del “fesso”. Sempre molto serenamente, quel muratore spiega che lui … scusate se qui magari non cito la terminologia realmente usata in quel mentre, ma i concetti sono questi … , che lui, appunto, figura come disoccupato in qualche Regione del Sud Italia, e che come tale lo Stato gli dà dei soldi. Dopodiché ogni anno viene al Nord Italia per 4/5 mesi, solo e soltanto per fare il muratore “in nero” … mica è fesso, lui, a pagare le tasse e a rinunciare ai soldi che lo Stato gli dà. Ed ecco ora, invece, un esempio di rigore in tema di “tasse”. Anche qui, andando a memoria, scusate se non uso la terminologia corretta ma, ancora una volta, ribadisco che i concetti sono questi. Tempo fa è stato fatto uno studio a livello di Comunità Europea, finalizzato a comprendere quali sono le nazioni dove con più diligenza si pagano le tasse – tutte e giuste – al proprio Stato. È emerso che i migliori cittadini sono quelli dell’estremo Nord Europa. Ma … e questo ci porta già al punto finale su “come contrastare” la rozzezza delle persone … non perché lì i popoli sono per loro natura più onesti, ad esempio, dei colleghi mediterranei, ma perché lo Stato controlla molto le imprese, i cittadini e lo Stato stesso. Ergo … senza controlli rigorosi e, al contempo, razionali da parte di quell’entità superiore che è lo Stato, inteso come gestore della Cosa Pubblica, l’uomo è – senza distinzioni di culture, latitudini e provenienza – portato all’opportunismo più becero! Aspetto – quello delle regole - per nulla sconosciuto a lavoratori e imprese. Difficile, invece, sapere il pensiero della classe politica italiana … nel suo variegato e maccheronico insieme. A proposito … chissà – dato che il prossimo mese di febbraio si va alle elezioni in Italia – quel muratore a chi darà il suo voto. Ma questa è un’altra storia! Angelo Grassi

tecnoEdizioni Via Modigliani, 27 - 20090 Segrate, MILANO - Italia Tel.: +39 02 928653.45 Fax: +39 02 928653.40 Sito web: www.tecnoedizioni.com Segreteria Ufficio Traffico (grafica2@tecnoedizioni.com) Ufficio marketing (marketing@tecnoedizioni.com) Grafica Graziella Novelli (grafica@tecnoedizioni.com) ©Copyright Tecnoedizioni Srl, Milano (Italia) Le rubriche e le notizie sono a cura della redazione. È vietata la riproduzione, anche parziale di: articoli, fotografie e disegni senza preventiva autorizzazione scritta. Tariffe abbonamenti 2013 Italia: sped. ordinaria € 75,00; sped. contrassegno € 85,00 Estero: sped. ordinaria € 130,00; sped. prioritaria Europa € 150,00; sped. prioritaria Africa, America, Asia € 190,00; sped. prioritaria Oceania € 210,00; Fascicolo singolo: € 8,50 - Fascicolo arretrato € 17,00 L’IVA sugli abbonamenti, nonché sulla vendita di fascicoli separati, è assolta dall’editore ai sensi dell’art. 74 primo comma lettera C del DPR 26/10/72 n. 633 e successive modificazioni e integrazioni. Tiratura del presente numero: 5408 copie

Testata iscritta alla Unione Stampa Periodica Italiana Registrazione Tribunale di Milano n. 675 in data 11 novembre 1996. Tecnoedizioni Srl è iscritta nel Registro Operatori Comunicazione dell’AGCom con il numero ROC19558 Terminato di stampare il 15/01/2013 presso Prontostampa Via Praga 1 - 24049 Verdellino (BG)

Tel +39 011 8968776 - Fax +39 011 8000156

4 • TECNOPLAST

N° 1 Gennaio/Febbraio 2013

Informativa ai sensi dell’art. 13, d. lgs. 196/2003. I dati sono trattati, con modalità anche informatiche, per l’invio della rivista e per svolgere le attività a ciò connesse. Titolare del trattamento è Tecnoedizioni Srl, Via Modigliani 27, 20090 Segrate (Milano). Le categorie di soggetti incaricati del trattamento dei dati per le finalità suddette sono gli addetti alla registrazione, modifica, elaborazione dati e loro stampa, al confezionamento e spedizione delle riviste, al call center, alla gestione amministrativa e contabile. Ai sensi dell’art. 7, d. lgs, 196/2003 è possibile esercitare i relativi diritti fra cui consultare, modificare, aggiornare o cancellare i dati, nonché richiedere elenco completo e aggiornato dei responsabili, rivolgendosi al titolare al succitato indirizzo. Informativa dell’editore al pubblico ai sensi dell’art. 13, d. lgs 196/2003. Ai sensi del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 e dell’art. 2 comma 2 del Codice deontologia relativo al trattamento dei dati personali nell’esercizio dell’attività giornalistica. Tecnoedizioni Srl. - titolare del trattamento - rende noto che presso i propri locali siti via Via Modigliani 27, 20090 Segrate (Milano), vengono conservati gli archivi di dati personali e di immagini fotografiche cui i giornalisti, praticanti, pubblicisti e altri soggetti (che occasionalmente redigono articoli o saggi) che collaborano con il predetto titolare attingono nello svolgimento della propria attività giornalistica per le finalità di informazione connesse allo svolgimento della stessa. I soggetti che possono conoscere i predetti dati sono esclusivamente i predetti professionisti., nonché gli addetti preposti alla stampa e alla realizzazione editoriale della testata. Ai sensi dell’art. 7, d. lgs 196/2003 si possono esercitare i relativi diritti, fra cui consultare, modificare, cancellare i dati o opporsi al loro utilizzo, rivolgendosi al predetto titolare. Si ricorda che, ai sensi dell’art. 138, d. lgs 196/2003, non è esercitatile il diritto di conoscere l’origine dei dati personali ai sensi dell’art. 7, comma 2, lettera a), d. lgs 196/2003, in virtù delle norme sul segreto professionale, limitatamente alla fonte della notizia.

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ECONOMIA Ipotesi di chiusura 2012 in negativo

di Tranquillo Arimondi

Quadro economico generale e focus sul packaging in Italia

BILANCIO DEL MERCATO DELSETTORE IMBALLAGGI (vuoti) (*) Valori in tonn/000

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Valori in tonn/000 Prod. ACCIAIO

BILANCIO DEL MERCATO DELSETTORE IMBALLAGGI (vuoti) (*) Valori in tonn/000

Ipotesi 2012

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CONTENITORI 137 2012/2011 4.938 518 114 rigidi poliaccoppiati 137 Prod.CONTENITORI Exp. Imp. utilizzo PLASTICA 2.936 1.117 rigidi CELLULOSICI

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poliaccoppiati

flessibili da

flessibili da VETRO (**) converter -4,0%VETRO (**) -

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15.247

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2.666

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757 Ipotesi 2392012 13

531 2012/2011 -4,5%

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4.534 99

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4.740 134

2.860

32.189

2.860 185

1.072 324

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324

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3.721 3.450

3.450

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-2,6%179 0,0%

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1,5% -2,7%

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2,7% 0,0% 4,0% 4,2% 0,0%

5,0% -3,5% 4,6% -2,7%

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0,0%

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2.592

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1.423

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2.4805,0% -3,8% 2,2% 2,0% 28 4,6% 0,0%

13.532

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-3,2%

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utilizzo 0,0% 2,7%

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ALTRO

utilizzo

2.401

2.401

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3.590

LEGNO

TOTALE

Se il quadro economico generale non lascia presagire una ripresa in tempi IMBALLAGGI 324 142 3 185 324 148 3 179 flessibili da brevi, anche il settore del packaging che notoriamente meno risente dei converter VETRO (**) 3.590 552 3.721 3.450 400 540 3.590 periodi di crisi - non ha chiuso positivamente il4212012

li ultimi indicatori e c o n o m i c i s e g n alano che il 2012, secondo un primo consuntivo, terminerà con un’accentuazione della recessione iniziata nel corso del quarto trimestre del 2011. Il manifatturiero vede diminuire sia l’attività produttiva che l’acquisizione di nuovi ordini. Per l’Italia la ripresa purtroppo sembra allontanarsi, la domanda interna presenta flessioni superiori a quanto ipotizzato a inizio anno e le esportazioni hanno perduto slancio. Secondo le periodiche analisi effettuate da Confindustria, l’economia italiana concluderà il 2012 in netta recessione senza che si avvertano segnali di inversione di tendenza, nel breve periodo. Le previsioni di chiusura indicano infatti un arretramento del PIL pari al 2,4/2,6%. Slitta in avanti, sempre secondo Confindustria, almeno fino a fine 2013 o inizio 2014, la possibilità di una lenta inversione di tendenza. Analogo trend negativo si evidenzia anche per il settore manifatturiero italiano che ha infatti concluso il 2012 con un attività produttiva in recessione del 5,3% e una prospettiva di ripresa, secondo la valutazione di Prometeia, rimandata a fine 2013 / inizio 2014.

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Prod.

CONTENITORI rigidi poliaccoppiati PLASTICA

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Ipotesi 2012

BILANCIO DEL MERCATO DELSETTORE IMBALLAGGI (vuoti) (*)

-3,2% 2,8%

-2,7% 0,0%

2,7% -1,0% 4,0% Fonte :Istituto Italiano Imballaggio Fonte :Istituto Italiano Imballaggio L'analisi si 0,0% riferisce agli imballaggi vuoti :produzione di vuoti-esportazione di vuoti+importazione di vuoti=consumo apparente di agli imballaggi vuoti :produzione di vuoti-esportazione di vuoti+importazione di vuoti=consumo apparente di 0,0% (*)(*)L'analisi 4,2%si riferisce -3,2% vuoti. vuoti. (**) Compreso flaconeria da vetro tubo tubo (**) Compreso flaconeria da vetro Il Ilcalcolo dell'immesso al consumo(ai fini Conai)si ottiene partendo consumo vuoti da cuidisi vuoti tolgono le si calcolo dell'immesso al consumo(ai fini Conai)si ottiene dal partendo dalapparente consumodi apparente da cui esportazioni di imballaggi pieni di merci e si sommano le importazioni di imballaggi pieni di merci.

di imballaggi pieni di merci e si sommano le importazioni di imballaggi pieni di merci. -3,9% esportazioni -3,5% 5,0% 2,2% -3,8% 2,0% -2,7% 4,6% 0,0% 0,0%

-3,6%

2,8%

0,9%

tolgono

-3,2%

PRECONSUNTIVO 2012 vetro, -3,8% l’area degli per gli imballaggi flessibili Fonte :Istituto Italiano Imballaggio (*) L'analisi si riferisce agli imballaggi vuotiimballaggi :produzione di vuoti-esportazione di vuoti=consumo apparente E IPOTESI RECESSIONE in legno.di vuoti+importazione Una da converter dopo, undilunvuoti. Compreso flaconeria da vetro tubo PER IL(**)COMPARTO IMBALLO sostanziale riconferma dei go periodo di progressivo Il calcolo dell'immesso al consumo(ai fini Conai)si ottiene partendo dal consumo apparente di vuoti da cui si tolgono le La produzione globale, valori 2011 si segnala sviluppo. esportazioni di imballaggi pieni di merci e si sommanodel le importazioni di imballaggi pieni di merci.

Per quanto riguarda il fatturato, si stima che il 2012 si sia chiuso con un incremento del 5/7% rispetto al 2011. Questa previsione è stata ricavata dall’analisi dei trend di tre indicatori, quali: • le principali componenti di costo dell’Industria manifatturiera del 2012 rispetto al 2011, • il rapporto domanda / offerta nel corso del 2012 • il tasso di inflazione. Ecco in dettaglio le componenti di costo nel 2012 • costo globale della produzione: +2,1% (+4,5% materie prime, +1,2% servizi e +1,3% mano d’opera) che nel 2011 era aumentato del 4,6% (fonte Prometeia). www.istitutoimballaggio.it

in peso, ha segnato una contrazione del 3/4 %, le esportazioni evidenziano un arretramento del 2,8 / 3%, in lieve aumento, invece, le importazioni, ma la domanda interna segna un calo del 3/3,5%. La contrazione della produzione, espressa in peso, ha interessato quasi tutte le filiere: -4,5% gli imballaggi in acciaio, -1% imballaggi in alluminio, -4% i cellulosici, -2,2% gli imballaggi cellulosici poliaccoppiati, -2,6% gli imballaggi in plastica, -3,9% i contenitori in

didascalia

N° 1 Gennaio/Febbraio 2013

TECNOPLAST •

5

le


ECONOMIA Rapporto Annuale ISTAT

Il mercato del lavoro Il numero di occupati in Italia tra l’inizio del decennio e l’avvio della crisi nel 2008 era aumentato dell’11 per cento, in misura simile alla Francia e molto superiore rispetto al Regno Unito e alla Germania (Figura 1.17); tutti paesi che poi, però, hanno presentato tassi di crescita dell’attività più elevati che i nostri

L

a caduta registrata nel corso della recessione nel nostro Paese iniziata nel 2008 si è poi prolungata fino ai giorni nostri, portando a una riduzione netta del 2,3 per cento nel corso del biennio fino ad ora consuntivato con esattezza del 2009/2010, mentre nelle altre maggiori economie europee, a eccezione della Spagna, la discesa è stata meno accentuata e il recupero più veloce, cosicché il saldo occupazionale del biennio è stato leggermente positivo. La perdita di occupazione si è concentrata nell’industria e nelle costruzioni, ma sarebbe stata ben più acuta se non vi fosse stata la mediazione degli strumenti di flessibilità. Nella fase di graduale recupero dell’attività produttiva che ha caratterizzato il 2010, l’input di lavoro totale ha continuato a diminuire, ma con un ritmo via via attenuato sino a mostrare un primo segnale, ancora incerto, di inversione di tendenza all’i-

6 • TECNOPLAST

nizio del 2011. Tale dinamica rappresenta la prosecuzione del meccanismo di aggiustamento del fattore lavoro alla riduzione dei volumi di produzione cominciata verso la metà del 2008 quando, a fronte di una repentina caduta dell’output, le imprese avevano ridotto con gradualità l’input di lavoro. Gli effetti della recessione sull’occupazione hanno continuato a dispiegarsi nella fase successiva, con un’intensità comunque limitata, considerando il recupero ancora parziale dei livelli dell’attività produttiva. Nel 2010, a un aumento del prodotto interno lordo dell’1,3 per cento è corrisposta una riduzione dell’occupazione, in termini di unità di lavoro a tempo pieno (Ula), dello 0,7 per cento (pari a circa 176 mila unità). Poiché l’anno precedente essa era calata del 2,9 per cento, il bilancio complessivo in termini di Ula perse nel corso del biennio è di 890 mila unità

(Figura 1.18A). La caduta occupazionale risulta un po’ meno ampia (circa 680 mila) se misurata in termini di posizioni lavorative, per le quali si rileva nel 2010 una riduzione dello 0,5 per cento, la quale fa seguito a quella più accentuata (-1,7 per cento) registrata nel 2009. L’aggiustamento verso il basso dell’occupazione è stato forte nell’industria in senso stretto (Figura 1.18B), il settore dove più ampia è stata la perdita di output rispetto ai livelli precedenti la crisi. La caduta occupazionale dell’ultimo anno è stata ancora del 3,5 per cento in termini di Ula (ndr: unità di lavoro) e del 3,7 per cento in termini di posizioni occupate; per le prime si tratta di un deciso rallentamento rispetto alla contrazione del 9,3 per cento registrata nel 2009. L’occupazione del settore dei servizi, che aveva risentito in misura limitata degli effetti della recessione nel 2009, ha mantenuto nella media del 2010 una sostanziale stabi-

N° 1 Gennaio/Febbraio 2013

lità. Considerando i profili trimestrali, le Ula hanno segnato nell’insieme del terziario una qualche tendenza alla risalita in corso d’anno, tornando nel quarto trimestre a un livello superiore dello 0,8 per cento rispetto a dodici mesi prima. Nel 2009 il maggior carico dell’aggiustamento dell’input di lavoro è stato sopportato dal contenuto, espresso in ore, delle prestazioni lavorative piuttosto che dal numero di posizioni occupazionali. Separando, all’interno della dinamica del monte ore, le due componenti di orario pro capite e posizioni lavorative, si osserva che dall’inizio del periodo di crisi fino al terzo trimestre 2009 la contrazione complessiva è stata gestita in misura prevalente attraverso la riduzione delle ore per posizione occupata (Figura 1.19). Nella fase immediatamente successiva (tra la fine del 2009 e il secondo trimestre 2010), il ridimensionamento della forza lavoro impiegata è

proseguito, assumendo un ruolo preponderante, mentre i movimenti dell’orario si sono evoluti verso un’inversione di segno. Nel periodo più recente, la stabilizzazione del monte ore lavorate è stata attuata bilanciando un ulteriore aggiustamento verso il basso delle posizioni occupate con un moderato recupero dell’orario pro capite. Tale recupero non è stato comunque sufficiente a compensare la caduta del periodo precedente e il livello delle ore medie per posizione rimane sensibilmente al di sotto di quello del 2008. Gli orari pro capite risentono del ricorso allo straordinario, che, per quanto abbia un’incidenza molto limitata sull’orario complessivo, ne rappresenta la parte più flessibile. Sino all’inizio della fase acuta della crisi (terzo trimestre del 2008) l’incidenza delle ore di straordinario su quelle complessivamente lavorate si è mantenuta intorno al 4,5 per cento, per poi segnare una rapida discesa, fino a toccare www.tecnoedizioni.com


Questa rubrica è offerta da Nickerson Italia www.nickerson.it

ECONOMIA

PER CHI TRASFORMA LE MATERIE PLASTICHE. TUTTO QUANTO SERVE IN REPARTO

di Cesira Fantoni

un livello dell’ordine delle 50 per mille. Nel settore dei servizi, dove la Cig trova tradizionalmente minore applicazione, si registra un significativo incremento dell’utilizzo all’inizio della crisi occupazionale e un minimo del 3,2 per cento. Solo a metà del 2011 vi è stato un parziale recupero dei valori pre-crisi e l’incidenza è risalita al 3,8 per cento. La forte riduzione dell’input di lavoro è stata gestita anche attraverso un ricorso alla Cassa integrazione guadagni (Cig) senza precedenti. A partire dal quarto trimestre 2008 l’incidenza delle ore di Cig sulle ore effettivamente lavorate è cresciuta velocemente, salendo alla fine del 2009 al 41,5 per mille per il totale delle imprese con almeno 10 dipendenti dell’industria e dei servizi. Nella prima parte del 2010 il ricorso alla Cig è diminuito, segnando poi una lieve risalita e attestandosi a fine anno al 30,6 per mille. Il ricorso alla Cig è stato alquanto differenziato nella imprese di diversa dimensione: nelle grandi imprese (con almeno 500 dipendenti) dell’industria in senso stretto si è raggiunto un picco di circa 116 ore di Cig per mille ore lavorate nel secondo trimestre del 2009. www.tecnoedizioni.com

Il calo successivo è stato piuttosto lento e a partire dal secondo trimestre del 2010 l’incidenza si è stabilizzata su un valore ancora molto elevato (intorno alle 80 per mille) (Figura 1.20A). Per le imprese con 10-499 addetti la crescita, relativamente più graduale, è proseguita sino alla fine del 2009, favorita dall’estensione dell’applicabilità della Cig (in particolare di quella in deroga), raggiungendo un’incidenza di oltre 80 ore per mille. Il successivo calo è stato graduale e si è interrotto nella parte finale del 2010, con una stabilizzazione su

una prosecuzione su livelli pressoché costanti nel corso del 2010.

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L’incidenza è salita prima nelle imprese di maggiore dimensione (Figura 1.20B), dove si è portata intorno all’8 per mille. Per le altre il ricorso alla Cig è aumentato in modo più graduale ma, favorito dall’estensione della Cig in deroga a partire dal secondo trimestre del 2009, ha assunto nel corso del 2010 valori più elevati che in quelle di dimensioni maggiori. L’evoluzione degli indicatori di input di lavoro e della Cig mette in luce un graduale recupero della domanda di lavoro, che resta però lontana dai livelli e dagli andamenti pre-crisi. Il persistere di perdite occupazionali nell’industria, la lentezza del recupero nei servizi, il permanere di orari pro capite su livelli più bassi rispetto al 2008 e un livello del ricorso alla Cig ancora relati-

vamente elevato, disegnano un quadro in cui gli ostacoli a una ripresa delle assunzioni con il ritmo necessario a innescare una crescita netta dell’occupazione appaiono ancora molti. Coerentemente con il quadro sin qui descritto, i dati sui posti vacanti, ovvero dei posti di lavoro per i quali le imprese effettuano azioni concrete di ricerca di personale, mostrano solo un lieve miglioramento. Il tasso di posti vacanti nelle imprese con almeno 10 dipendenti (Figura 1.21), che nella media del 2009 era sceso a 0,5 per cento, dimezzandosi rispetto al livello precedente la recessione, è risalito in misura molto limitata all’inizio del 2010, restando poi su valori sostanzialmente stabili (0,7 per cento in media d’anno).

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ECONOMIA Testatina

UPACK 2013

IN BREVE Titolo

Pionieri della birra in PET

IN BRASILE CRESCE IL RICICLO DEL PET

Sacmi punta sul mercato russo: a Mosca ha recentemente mostrato le ultime novità tecnologiche e di packaging, tra cui la rinnovata bottiglia in PET e gli impianti completi studiati per l’imbottigliamento della birra

Secondo i dati diffusi dall’associazione brasiliana dell’industria del PET (Abipet) il recupero e riciclo locale di tale polimero è passato da circa 167 mila tonnellate nel 2004 a 294 mila nel 2011. In base a un’indagine condotta su 409 imprese riciclatrici e trasformatrici di PET, nel 2011 circa il 93% dei riciclatori Sottititolo brasiliani che ha partecipato all’indagine conduceva la propria attività da almeno 5 anni, confermando continuità e sviluppo del riciclo del PET a livello territoriale. I settori di maggiore impiego del materiale riciclato risultano il tessile (42%), il bottle to bottle (33%)esto e l’imballaggio (18%).

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BIESTERFELD HA ACQUISITO KÜTTNER L’assunzione del controllo di tutte le quote sociali della società Küttner da parte di Biesterfeld, avvenuta all’inizio del 2013, permetterà alla sua controllata Biesterfeld Plastic di ampliare la propria attività di distribuzione di elastomeri termoplastici, gomme e prodotti chimici per l’industria della gomma. L’operazione si inquadra nella strategia di diversificazione, avviata già nel 2010 con l’acquisizione del distributore francese SMPC, e consentirà di allargare il proprio portafoglio di prodotti così come il proprio raggio di attività sui mercati dell’Europa Centrale e Orientale.

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mpianti completi per la produzione e il riempimento di bottiglie in PET: una rivoluzione in piena regola, lanciata da Sacmi nel 2011, che si rinnova quest’anno alla fiera UPAK di Mosca con importanti novità. La soluzione, pensata specificamente per il mercato russo, si arricchisce da oggi di importanti specifiche tecniche e impiantistiche capaci di fare la differenza per l’intera filiera, dai produttori agli imbottigliatori, fino ai consumatori finali. Rinnovata nel design, con tappo finto corona in plastica, la bottiglia in PET Sacmi per il settore birra è stata esposta alla fiera UPAK, che si è tenuta dal 29 gennaio al primo febbraio 2013 allo Zao Expocentre Krasnaya Presnya,

Didascali didascali didascalia

con l’obiettivo di metterne in luce le innovative caratteristiche tecnologiche. Grazie agli studi e alle prove fatte sui materiali, infatti, è stato praticamente azzerato il rischio di deterioramento del prodotto causato dalla formazione di PK di ossigeno. Strategica è la scelta di Sacmi di puntare sul mercato russo per consolidare e sviluppare ulteriormente il proprio posizionamento nel settore beverage. Da sottolineare anche, in un’ottica di medio-periodo, la stabilità del quadro normativo: è di pochi mesi fa, infatti, la conferma da parte delle autorità russe della possibilità di produrre e imbottigliare birra in PET. www.sacmi.com

GLI OBIETTIVI DI AIPE PER IL 2013 L’Associazione italiana polistirene espanso anche quest’anno si prefigge due principali obiettivi finalizzati al mercato di riferimento e alle aziende associate: da un lato il sostegno e la promozione dell’EPS, dall’altro la sua tutela. Tra le attività dirette al primo obiettivo, oltre alle consuete iniziative di formazione e informazione, l’associazione segnala la ricerca di appalti, servizio di monitoraggio degli enti pubblici per informare le aziende socie sugli appalti emessi, e lo Smart Building per Smart City, ovvero la promozione, come già fatto gli anni scorsi, dell’edilizia sostenibile e del risparmio energetico anche attraverso l’utilizzo di prodotti in EPS nelle diverse applicazioni.

FORMAZIONE “VERDE” CONTRO LA CRISI Saranno oltre 4 milioni e mezzo i nuovi posti di lavoro generati entro il 2020 dalla cosiddetta Green Economy. Con questo spirito la Scuola di Alta Formazione Ambientale TuttoAmbiente ha lanciato due corsi specifici, uno intitolato “Nuove professionalità per l’ambiente” dedicato espressamente ai neolaureati, e uno dal titolo “Manager e responsabili ambientali”. Entrambi i corsi si svolgono in modalità full immersion in cinque giornate consecutive per la durata di 40 ore (ore 9-13, 14-18) in sedi prestigiose e facilmente raggiungibili e sono tutte coordinate da Stefano Maglia, presidente di TuttoAmbiente.

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JEC Europe 2013

Parigi, capitale dei compositi titolo Testatina

Al salone di riferimento internazionale del settore in mostra il meglio dell’industria dei compositi, un mercato che cresce del 6% all’anno

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al 12 al 14 marzo 2013 si svolgerà a Parigi, capitale dei compositi, la vetrina tecnologica internazionale sottotitolo più importante del settore: JEC Europe – Composites Show & Conferences, presso il esto centro espositivo di Porte de Versailles. Su una superficie di 50.000 metri quadrati, ovvero 8 volte le dimensioni di uno stadio di calcio, JEC rappresenterà l’industria mondiale dei compositi e i suoi progressi più recenti nei settori fortemente consumatori di questi prodotti, come il settore spaziale, l’aeronautica, la marina, la ferrovia, l’auto-

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mobile, il trasporto di massa, l’edilizia, le attrezzature e lo sport e il tempo libero. “Per il 2012 il mercato mondiale dei compositi rappresenta in valore 81,6 miliardi di euro e in volume 9,2 milioni di tonnellate. Questo mercato cresce in media del 6% all’anno. I compositi vengono sempre più utilizzati per alleggerire le strutture, gli aeromobili e i veicoli in generale in modo da migliorarne l’efficacia energetica - spiega Frédérique Mutel, presidente del Gruppo JEC -. L’innovazione è presente in tutti gli anelli della catena di valore.

I produttori di materie prime (polimeri, fibre di carbonio, di vetro e vegetali) hanno fortemente investito nella ricerca e nello sviluppo di nuove formulazioni”. www.jeccomposites.com www.tecnoedizioni.com


ECONOMIA Testatina Associazione Italiana Polistirene Espanso

di Evaristo Caronni di Firma

Le attività Titolo programmate per il 2013 Sottititolo

Due gli obiettivi che AIPE si prefigge per quest’anno, finalizzati da un lato al mercato di riferimento del polistirene espanso e, dall’altro, alle aziende che fanno parte dell’associazione nazionale

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ra i principali obiettivi che sono stati prefissati in seno all’Associazione Italiana Poliestere Espanso, vale sicuramente la pena di elencare: • Sostenere e promuovere l’EPS di qualità attraverso una serie di attività indirizzate ai soci, ai professionisti di settore e all’utente finale. Tra queste - oltre alle consuete iniziative di fordidascalia mazione e informazione - è degna di nota paresto la <<ricerca di ticolare appalti>>; un servizio di monitoraggio degli Enti pubblici, finalizzato a informare le aziende socie sugli appalti emessi. Parimenti significativo lo <<smart building per smart city>>, ovvero la promozione – come già fatto negli anni scorsi – del concetto di edilizia sostenibile e di risparmio energetico ottenuto anche attraverso l’utilizzo di efficienti prodotti EPS nelle diverse applicazioni. AIPE è inoltre presente in numerose Camere di Commercio provinciali per monitorare l’attività di redazione del “prezzario” relativo ai beni e ai prodotti di interesse specifico per i soci. Un nuovo servizio offerto alle sole aziende associate è quello relativo ai Certificati Bianchi. L’associazione, tramite una società di servizi, ha ottenuto l’accreditamento presso l’Autorità per l’Energia Elettrica e

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www.tecnoedizioni.com

il Gas (AEEG) al fine di presentare i Titoli di efficienza energetica TEE a favore delle aziende associate, per l’utilizzo di materiali e sistemi che consentono di ottenere e dichiarare un elevato risparmio energetico. • Tutelate l’EPS; a tal fine AIPE monitora accuratamente tutto ciò che gravita intorno al mondo del polistirene, interviene tempestivamente in caso di attacchi e partecipa attivamente all’attività normativa sia a livello nazionale che europeo. Nondimeno significative altre iniziative come, ad esempio, quella relativa al nuovo simbolo grafico collettivo. L’obiettivo è quello di promuovere “EPS for green”; il nuovo simbolo unitario destinato al settore dell’edilizia, attraverso il quale le aziende AIPE si impegnano a rispettare uno specifico Codice Etico dell’Associazione, a dichiarare la sostenibilità ambientale (Reach, LCA, recupero e riciclo del fine vita) e la sicurezza dei propri prodotti che vengono trasformati in Italia. Dopodichè ci sono le fiere. AIPE partecipa al Made Expo di Milano (2-5 ottobre 2013) con uno stand istituzionale e un convegno dedicato al settore dell’edilizia, come anche alla fiera Ecomondo di Rimini (6-9 novembre 2013) sempre con uno stand

istituzionale e un incontro sull’imballagio. Ma i convegni non si limitano ai due eventi fieristici appena menzionati. L’Associazione è, infatti, “technical partner” in 5 convegni dal titolo <<Risparmio energetico e isolamento sostenibile>>, organizzati in collaborazione con Action G r o u p ( w w w. actiongroupeditore.com) a Milano, Torino, Loano e altre due località ad oggi ancora da definire. Oltre alla presenza in qualità di relatore, nei vari eventi AIPE incontra “one to one”, in uno specifico stand ad hoc, progettisti, aziende ed esperti di settore. L’Associazione offre, inoltre, la propria presenza e il patrocinio in corsi o convegni organizzati da

Una lastra di polistirene spessa circa 1 cm

una o più aziende socie per le diverse tematiche legate al mondo dell’EPS. Ultimo in ordine di esposizione – ma non certo di importanza – le attività di ricerca e la realizazione di nuovi quaderni tecnici. Nel campo delle ricerche applicate, gli studi per il 2013 sono rivolti principalmente a due tematiche: comportamento al fuoco e utilizzo di nano-materiali per migliorare gli aspetti meccanici degli imballaggi. Quanto alla documentazione, sono previsti tre nuovi quaderni tecnici legati al tema del riciclo, del comportamento al fuoco e dell’isolameto esterno a cappotto. Riguardo a quest’ultima applicazione, AIPE da quest’anno aderisce al Co-

mitato Tecnico Cortexa; il Consorzio per la Cultura del Sistema a Cappotto (www.cortexa.it) nato con l’obiettivo di favorire la diffusione della conoscenza del sistema di solamento termico all’esterno, quale soluzione ideale per la riqualificazione di edifici esistenti e la realizzazione di nuovi edifici ad alto risparmio energetico. Proseguono, infine, nel 2013 le collaborazioni di AIPE con Enti di normazione (UNI, UNIPLAST, CTI e CEN), Federazioni e Consorzi (Assoacustici, Corepla, Eumeps, Federchimica, Finco, IIP), con le Università (per borse di studio) e con i Ministeri; principalmente dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico. www.aipe.biz

Imballaggio in polistirene

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ECONOMIA La sesta edizione del Concorso Manus

Cuscinetti in gara Insieme ad alcune istituzioni scientifiche tedesche, Igus premierà le migliori applicazioni con cuscinetti a strisciamento in materiale plastico

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er la sesta volta ha preso il via il concorso “Manus” per applicazioni che utilizzano cuscinetti a strisciamento in materiale plastico. La competizione è indetta ogni due anni, a partire dal 2003, dalla Igus GmbH di Colonia, azienda specializzata nello sviluppo di materiali plastici e nella produzione di cuscinetti. Il “Manus“ è una iniziativa della Igus di Colonia e di alcuni partner scientifici quali fra l’altro l’Istituto per i materiali compositi

(Institut für Verbundwerkstoffe) di Kaiserslautern e la Fachhochschule Köln. Lo scopo del concorso è quello di trovare idee innovative e coraggiose per applicazioni con cuscinetti in tecnopolimero autolubrificanti ed esenti da manutenzione che si distinguano per la loro efficienza, sul piano tecnico e/o economico, e denotino una certa creatività o siano in grado di fornire risultati sorprendenti. Alla partecipazione sono ammesse appli-

cazioni con cuscinetti a strisciamento in materiale plastico integrale e composti di materiali plastici ma non applicazioni con cuscinetti dotati solamente di rivestimento. Al vincitore andrà un premio in denaro di 5.000 euro (al secondo e terzo classificato premi di 2.500 e 1.000 euro). La premiazione avrà luogo in occasione della fiera di Hannover del 2013 (che si terrà dall’8 all’12 aprile). www.igus.it/manus

Iniziative FAST

Opportunità europee per avvicinare i giovani alla scienza Numerose iniziative della Fast, Federazione delle associazioni scientifiche e tecniche, sono specifiche per gli studenti: il concorso dell’Unione europea “I giovani e le scienze” che nel 2013 festeggia il quarto di secolo con il contributo di Regione Lombardia e Fondazione Cariplo; la Google Science Fair, che si chiude il 30 aprile

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a Fast, Federazione delle associazioni scientifiche e tecniche, lavora da

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decenni con le istituzioni scolastiche ed ha creato un forte legame con il mondo

della formazione, soprattutto grazie ai 25 anni di gestione del concorso dell’Unione europea per i giovani scienziati. “I tanti studenti e le molte scuole che partecipano sono la testimonianza concreta della relazione consolidata che abbiamo con il mondo dell’istruzione; i successi conseguiti, specie a livello internazionale, ci confortano perché la qualità c’è e si vede”, sottolinea il Presidente della Federazione Roberto Negrini. “Nell’ultima edizione del concorso I GIOVANI E LE SCIENZE ben due dei tre progetti inviati alla finale comunitaria di Bratislava sono stati premiati. Anche i tre studenti di Jesi che hanno rappresentato il nostro Paese alla Fiera inN° 1 Gennaio/Febbraio 2013

ternazionale della scienza di Taipei a inizio febbraio sono ritornati con il 3° premio in chimica”. Alcuni dei ragazzi selezionati nella edizione 2012 de I GIOVANI E LE SCIENZE devono ancora fruire dei riconoscimenti ricevuti, tra cui la partecipazione all’Expo Science di Bruxelles a fine aprile; ad I-SWEEEP, la rassegna di Houston dedicata ad ambiente energia e ingegneria dall’8 al 12 maggio 2013. E poi c’è ISEF di Phoenix in Arizona dal 12 al 17 maggio 2013 , la più importante competizione mondiale della scienza e dell’ingegneria realizzata con il contributo di Intel, a cui partecipano ben 4 progetti italiani. “Nel frattempo” ci tiene a precisare il segretario ge-

nerale della Fast Alberto Pieri “è in pieno svolgimento la 25a edizione del concorso “I GIOVANI E LE SCIENZE”, che quest’anno si presenta con interessanti novità, grazie al contributo di Regione Lombardia e Fondazione Cariplo: la scadenza per la presentazione delle candidature è il 1° marzo; dal 3 al 6 maggio c’è a Milano presso la FAST l’esposizione dei lavori scelti per la finale con gli stand di tutte le invenzioni e ricerche; sono previsti più progetti dall’Italia e da altri paesi; la giuria si presenta rinnovata e con più giovani in carriera all’estero; sono previsti numerosi premi importanti”. www.fast.mi.it www.tecnoedizioni.com


ECONOMIA Tante le novità al ChinaPlas 2013

di Elisabetta Mei

È iniziato il <<conto alla rovescia>> Giunta alla sua 27esima edizione, ChinaPlas - il salone internazionale della plastica e della gomma che andrà in “scena” dal 20 al 23 maggio p.v. - si prospetta ricco di novità e iniziative

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uest’anno la durata della manifestazione ChinaPlas verrà estesa, passando a 4 giorni. Nel dettaglio, l’appuntamento si svolge dal 20 al 23 maggio 2013 presso il China Import & Export Fair Complex, Paxhou, Guangzhou in Cina. Un soggiorno di almeno due giorni – ci dicono gli organizzatori - è vivamente consigliato ai visitatori, per rendersi conto dell’ampio ventaglio di tecnologie in esposizione. QUALI LE MODIFICHE CHE CI ASPETTANO Nel dettaglio. sono state allestite nuove aree tematiche come la “Film Technology Zone” dedicata alle crescenti esigenze degli acquirenti di film plastici dei settori medicale, elettronico, IT, dell’energia solare, packaging ed edile. Tale area ospiterà i grandi nomi del comparto come Sun Centre, Webcontrol Han King, Conair, Andritz, Atlas, Rajoo, ESOPP, Bobst HCH e così via che esporranno tecnologie come le linee di estrusione per film soffiati o piatti, linee di stiramento per film e filamenti, attrezzature ausiliarie per linee di estrusione, stampanti per film, laminatrici e rivestitrici e così via. I buyer interessati a ques’area tematica, troveranno altresì interessante la zona denominata: “Plastic packaging and blowmolding machine zone”. Gli organizzatori hanno inoltre ampliato le dimensioni della zona stampi www.tecnoedizioni.com

(“Die and Mould Zone”) del 18% rispetto all’edizione precedente che presenterà svariati tipi di stampi e attrezzature di processo, come stirosoffiatrici, CADCAM, stampi di estrusione, sistemi hotrunner, stampi a iniezione e compressione, attrezzature per la pulizia degli stampi, sistemi di ancoraggio degli stampi, parti standard per stampi, acciaio per stampi e così via. Oltre 200 gli espositori coinvolti per questo comparto, con tecnologie allo stato dell’arte. Per la prima volta al ChinaPlas, il padiglione di HKMDC disporrà di un’area espositiva pari a 400 mq, come pure di una zona demo di 200 mq

per mostrare le ultime tecnologie dell’industria degli stampi made in Hong Kong. Per favorire l’orientamento dei visitatori inoltre, sono state organizzate due aree specifiche nella zona “Chemicals and Raw Materials” (agenti chimici e materie prime) denominate: “Color Pigment and Masterbatch Zone” e “Additive Zone”, che vedranno la partecipazione di oltre 170 fornitori. Alla nuova edizione di ChinaPlas sono previsti più di 500 nuovi espositori, mentre tra i ‘vecchi’, molti hanno espanso notevolmente i propri stand. www.chinaplasonline.com

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ECONOMIA Riconoscimento dalle Camere di commercio lombarde

MECSPE 2013

Ottimizzare tempi Le buone prassi verso e processi nello ambiente e lavoro stampaggio Alla manifestazione di Fiere di Parma un’unità dimostrativa darà ai visitatori la possibilità di osservare il funzionamento di un innovativo sistema di controllo delle temperature del materiale iniettato all’interno dello stampo

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endere efficienti i processi, riducendo errori e sprechi, e massimizzare così la produzione: questi i temi che verranno sviluppati all’interno delle Unità Dimostrative dal progetto all’oggetto dedicate allo stampaggio presenti a MECSPE, Tecnologie per l’Innovazione, che si svolgerà Fiere di Parma dal 21 al 23 marzo 2013. L’Unità dimostrativa dal progetto all’oggetto–stampaggio presenterà, attraverso macchine funzionanti, la sperimentazione di un innovativo sistema di controllo delle temperature del materiale iniettato all’interno dello stampo per la realizzazione di un pezzo estetico dimostrativo in ABS caratterizzato da fori e nervature. Il progetto darà lo possibilità di vedere come una gestione dei flussi

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di iniezione del materiale termicamente ben controllata consenta di evitare gli inconvenienti che riducono la resistenza meccanica del lavorato ed ottenere un pezzo estetico di elevata qualità. L’ottimizzazione dei processi produttivi sarà al centro dell’Unità Dimostrativa Single Minute Exchange of Die (SMED). “L’unità dimostrativa ha l’obiettivo di far sperimentare ai partecipanti la metodologia dello SMED, con la quale è possibile ridurre i tempi di set-up e da quanto emerge dai progetti condotti dal Lean Club sullo SMED si può arrivare ad una riduzione dei lotti di produzione dal 30% al 70%”, ha detto Tommaso Rossi, LeanClub-LIUC di Castellanza. www.mecspe.com

Gefran è stata premiata per oltre 30 attività di responsabilità sociale di impresa messe in atto per l’ambiente, il lavoro, la comunità e il mercato

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gire nella tutela delle persone, del territorio e della comunità: è questo l’incipit del Codice Etico e uno dei valori fondanti del successo e della crescita di Gefran, azienda leader nella produzione di componenti per il controllo dei processi industriali. Proprio grazie alle attività portate avanti nel rispetto di questi principi, Gefran è entrata a fare parte delle 78 imprese lombarde premiate per le migliori “buone prassi” aziendali per la responsabilità sociale d’impresa. L’iniziativa, organizzata dalle Camere di Commercio Lombarde, ha l’obiettivo di riconoscere e dare visibilità alle imprese che hanno intrapreso volontariamente attività con impatto positivo sulla società e

sull’ambiente. Gefran è stata premiata a fronte di oltre trenta “buone prassi” messe in atto in favore dell’ambiente e del lavoro e a vantaggio della comunità e del mercato. Per la categoria ambiente, spicca come best practice l’avvio dell’impianto fotovoltaico installato sul nuovo capannone dell’azienda a Provaglio d’Iseo (Brescia), in grado di produrre una poten-

za totale di 170 KW coprendo il 100% del fabbisogno energetico dell’unità produttiva e azzerando così le emissioni di CO2. “Siamo molto felici di questo riconoscimento” spiega Ennio Franceschetti, presidente di Gefran “che premia i nostri sforzi e la nostra attenzione verso la sostenibilità”. www.gefran.com

In controtendenza

25 anni di successi In forza dei risultati positivi conseguiti nel 2012, EFA Automazione apre il 2013 annunciando il passaggio della sua ragione sociale a Società per azioni

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a 25 anni player nel Data Management, SCADA, HMI & Industrial Communication, EFA Automazione ha registrato il 12 dicembre scorso il passaggio della sua ragione sociale da Srl a Spa, confermando così gli importanti risultati operativi conseguiti non solo nel corso dell’ultimo anno ma che da sempre caratterizzano l’attività dell’azienda di Cernusco sul Naviglio (Milano). Il Managing Director Franco Andrighetti commenta con soddisfazione il passaggio: “La storia di cui andiamo N° 1 Gennaio/Febbraio 2013

più fieri è quella relativa ai nostri risultati operativi, i quali, nonostante la difficile situazione che il mercato sta attraversando, ci hanno permesso di chiudere l’an-

no 2012 con un’importante crescita nelle vendite ed un consolidamento della nostra posizione di leadership nella comunicazione industriale”. EFA Automazione distribuisce, tra gli altri, eWON, Hakko Electronics, Citect, HMS Industrial Networks, Intesis. Le realtà con le quali EFA Automazione ha un consolidato rapporto di partnership comprendono inoltre Beijer Electronics, Crevis, INSYS icom, Kepware Technologies e Sixnet. www.efa.it www.tecnoedizioni.com


ECONOMIA Un’intervista con: Petra Cullmann, Direttrice fiera K

di Marco Mastrosanti

K 2013: Cronaca di un successo annunciato Lontano dalle stagnazioni italiche, il settore continua a crescere e ad ignorare la crisi, e il successo della manifestazione organizzata da Messe Duesseldorf ne è testimonianza

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con grande piacere che abbiamo incontrato per i lettori di Tecnoplast a Düsseldorf in un pomeriggio nevoso di febbraio la direttrice della fiera più importante al mondo del settore gomma plastica. Petra Cullmann ci accoglie in uno dei tanti uffici di uno dei poli fieristici più attivi al mondo. Traspare, come altre volte, un porsi gentile e disponibile, un apparire semplice ma impegnato che un po’ rispecchia il modus di tutto l’ente fiera, e nella fattispecie della fiera che contribuisce ad organizzare. Ecco il resoconto di una piacevole chiacchierata.

E in effetti la plastica è un materiale stupendo, dalle molteplici possibilità e le aziende stanno sfornando soluzioni veramente inno-

“Mancano otto mesi circa al grande evento, sono per ora state rispettate le vostre aspettative per il K 2013?” “In effetti, il K 2013 sta rispettando tutte le nostre aspettative, e non solo, conferma il successo e la continua tenuta di un settore chiave come quello della plastica. Tutta la fiera è già “fully booked”. Sono attesi oltre 3000 espositori ed almeno 210.000 visitatori. A guidare il gruppo degli espositori ancora Tedeschi e Italiani, seguiti da Austria e Francia con l’asia e la Cina in netta crescita ancora una volta.” “Inoltre, quasi tutte le aziende presenteranno nuovi prodotti, e stanno sin da ora manifestando un enorme entusiasmo per questa fiera. C’è fame di mercato.

“La crisi globale dello scorso anno ha in qualche modo influenzato lo sviluppo dell’evento 2013?” “Direi proprio di no, anzi, già a metà 2012 avevamo capito che il K 2013 sarebbe stato un altro grande successo, a conferma del fatto che a partire dalla ripresa del mercato nordamericano, arrivata in corrispondenza della fiera Npe di Orlando, il mercato si è completamente rimesso a correre”

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vative, che renderanno il prossimo evento unico.”

importante, fondamentale e accrescente. È interessante vedere come i nostri stessi espositori si interfaccino con altre organiz-

zazioni, e in generale come le varie problematiche vengano affrontate e risolte a ogni e diversa latitudine del globo. Credo che la visita delle altre fiere sia fondamentale”.

“E la partecipazione italiana al K 2013? sempre in primo piano?” “La presenza dell’azienda Italia in fiera è sempre stabile. Oltre 400 espositori parteciperanno a questa edizione delle fiera, per una coperture totale di oltre 27.000 metri quadri!” “Nella vostra offerta, c’è qualcosa di nuovo per il K 2013?” “Certamente una piattaforma per la ricerca di nuove soluzioni e lo sviluppo, che prenderà forma nell’evento Plastic Move The World che si svolgerà all’interno della fiera. Diversi argomenti e macro discipline verranno toccate dall’aeronautica ai nuovi materiali, il tutto all’interno di un vero e proprio Campus scientifico a disposizione dei visitatori

all’interno della fiera”. Chiacchierando con Petra Culmann colpisce la sua pacatezza ma anche il suo contaggioso entusiasmo, per un totale che mi piace riassumere con un famoso slogan usato in Francia anni fa “La forza tranquilla”. Ed è la forza tranquilla di una fiera di successo che però si rimette sempre in gioco, che anche a questa edizione sta arrivando sulla cima dell’onda di un movimento - la plastica che continua a crescere. “Io invito tutti - chiosa Mrs Cullmann - a venire a trovarci, a visitare questo fantastico evento, a toccare con mano tutte le anticipazioni e le novità che caratterizzeranno i prossimi tre anni di plastica mondiale!” Noi ci saremo. K 2013? Alles klar!

“Ci siamo incontrati diverse volte in giro per il mondo negli ultimi anni, nelle fiere più disparate e lontane, in che modo gli altri eventi influenzano il vostro modo di promuovere il vostro?” “A mio avviso il confronto con gli altri enti organizzatori di fiere è sempre N° 1 Gennaio/Febbraio 2013

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ECONOMIA Inaugurazione della Italian Automation Academy

Professionalità, collaborazioni, cooperazioni e … tanta passione! Alla presenza delle maggiori cariche di B&R in Italia e della formazione di B&R nel mondo, affiancati da esponenti di prestigiosi istituti universitari, centri di ricerca, associazioni di settore e rappresentanze istituzionali, è stata recentemente presentata l’offerta formativa di B&R durante l’inaugurazione della Italian Automation Academy

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a qualità dei nostri prodotti e l’evoluzione tecnologica continua sono certamente necessarie per essere considerati tra i leader del mercato dell’automazione, ma in B&R crediamo si possa andare oltre”, sottolineava Luca Galluzzi, Direttore Generale di B&R Automazione Industriale, durante l’apertura dell’incontro stampa di venerdì primo febbraio presso la sede di Passirana di Rho (MI), dove ha sede il nuovo centro di formazione aziendale. “L’Automation Academy in Italia è stata pensata come una struttura dedicata alla formazione e rappresenta per noi un importante investimento. Crediamo che possa essere un contributo alla crescita della cultura dell’automazione in Italia, e un valido aiuto nella fase di transizione tra la scuola e il mondo del lavoro.”

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Come ben spiegato da Galluzzi, la competenza tecnica è un punto d’orgoglio B&R e la formazione continua e specialistica è da sempre presa molto sul serio in azienda, non solo per le centinaia di ingegneri che lavorano ogni giorno ai nuovi prodotti, o per quelli impegnati nel supporto tecnico o nello sviluppo di applicazioni con i clienti, ma anche per le stesse risorse commerciali e di marketing. Questa vocazione alla formazione si traduce innanzitutto nella presenza di formatori specializzati in azienda, in grado di formare - con corsi modulari, standardizzati e di provata efficacia – i clienti, i partner, i docenti e gli studenti di automazione. I partecipanti ai corsi B&R in tutto il mondo assimilano facilmente i contenuti grazie alla formula dei corsi, concepita e affinata nel tempo dagli

esperti in formazione presenti in azienda. Inoltre le sessioni di esercizi pratici, sempre affiancate alle parti teoriche, permettono di fissare e comprendere appieno i concetti applicandoli davvero. FORMAZIONE INTERNA: ENGINEERING CAMP Un altro forte indizio della propensione alla formazione di B&R è l’organizzazione interna chiamata Engineering Camp, una vera e propria scuola per i neo-assunti, di oltre quattro mesi e mezzo, dove i giovani ingegneri vengono formati per diventare esperti di automazione in vari settori industriali. Gli ingegnerei selezionati che portano a termine il corso hanno competenze e livello formativo egualmente elevato in tutto il mondo, in modo da poter supportare i clienti al meglio in ogni Paese.

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Foto di gruppo dei relatori

Nelle tre sedi di formazione permanente in Austria, USA e Cina, dal 2006 a oggi sono stati completati oltre 30 corsi di studio. Il risultato? Centinaia di ingegneri, formati ad alto livello, in grado di affiancare i clienti in un mercato dove occorre innovare, realizzare soluzioni performanti ed efficienti con tecnologie all’avanguardia. SINERGIE CON LE UNIVERSITÀ In tutto il mondo B&R ha rapporti di collaborazione, di formazione e di sviluppo congiunto di applicazioni di automazione. Questo consente un costante contatto

con i giovani studenti di automazione, futuri tecnici e sviluppatori all’interno del variegato mondo dell’automazione. Gli studenti, grazie a queste collaborazioni, trovano l’applicazione reale di concetti ingegneristici appresi durante il loro corso di studi, pertanto B&R risulta un interessante punto di congiunzione tra l’università e il mondo del lavoro. L’ATTENZIONE ALLA FORMAZIONE DA PARTE DELLE ISTITUZIONI LOCALI B&R è stata onorata lo scorso venerdì 1° febbraio di ospitare in sala anche Luigi

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ECONOMIA di Cesira Fantoni

formativo. Infine, è intervenuto Enzo Marvaso, coordinatore di Rete Robotica a Scuola, il cui progetto è stato individuato come la migliore “buona pratica” della scuola italiana. Le scuole in rete nella provincia di Torino e sul territorio nazionale hanno l’obiettivo primario di veicolare la robotica nei curricula degli istituti tecnici e professionali. Grazie all’ingente investimento in laboratori di robotica e formazione in collaborazione con COMAU, il progetto Robotica è validato da 82 aziende del settore robotica e meccatronica con protocolli d’intesa con importanti partner istituzionali e con le Negrini, Assessore al Lavoro del comune di Rho, che si è detto quanto mai lieto di condividere un momento positivo (di investimento nel lavoro sul proprio territorio) in un periodo estremamente difficile per l’occupazione. FATTI E PERSONE DELL’EVENTO All’evento i partecipanti sono stati accolti dal Marketing & Communication Manager di B&R in Italia, Nicoletta Ghironi, che ha introdotto sul palco Luca Galluzzi, Direttore Generale italiano che ha fornito una panoramica sulla situazione aziendale sottolineando la necessità

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di investire in formazione. A seguire, sul palco è stato invitato Franz Enhuber, Automation Academy Director dell’headquarter austriaco, che ha spiegato cosa significhi per B&R fare formazione, introducendo il concetto di Automation Academy nel mondo. È stata poi la volta di Davide Poli, nuovo Educational Manager in Italia, che ha condotto gli astanti in un viaggio nella formazione targata B&R, alternandosi al microfono con gli ospiti provenienti dalle università di Brescia e di Bologna, con Lorenzo Passaglia, Direttore Tecnico italiano che hanno riportato interessanti casi di collaborazioni recenti tra B&R e le Università, per poi chiamare come relatore anche Roberto Menin, Laser & Arc Welding Technologies Manager di COMAU Robotics (Gruppo FIAT) che ha sottolineato come, essendo così attiva sul campo della formazione, è per la casa torinese molto importante trovare un fornitore come B&R che, oltre ad affiancarli con prodotti che soddisfano le esigenze del loro mercato e con il supporto tecnico/ applicativo, si dimostra il degno partner anche in ambito

principali Università e scuole italiane. A completare la sequenza di argomenti della conferenza, Nicoletta Ghironi è tornata sul palco a esporre come siano utili e necessari anche i rapporti di collaborazione con le associazioni, i centri di ricerca e i laboratori, per poi cedere il microfono di nuovo a Luca Galluzzi per le conclusioni e i ringraziamenti finali. A PROPOSITO DI B&R B&R è un’azienda privata con quartier generale in Austria e sedi operative distribuite in tutto il mondo. Leader globale dell’automazione industriale, B&R

combina le tecnologie più innovative con la miglior ingegnerizzazione dei prodotti per fornire soluzioni complete di automazione industriale, controllo di movimento, visualizzazione e comunicazione per una vasta gamma di settori industriali. Presente in Italia dal 1987, B&R ha saputo conquistare la fiducia dei più importanti costruttori di macchine italiani, i quali hanno sposato la filosofia e il prodotto B&R per rendere più innovativi, produttivi, sicuri, economici e qualitativamente eccellenti i propri impianti. www.br-automation.com

Dettaglio dell’Area Esercitazioni Pratiche

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AZIENDE & PERSONE A.D. Compound – Davide Mercandalli

Imprenditore di quarta generazione, Davide Mercandalli condivide con il fratello Andrea … e con i quasi 100 addetti che operano nell’azienda di famiglia … la passione per le cose ben fatte; e lo fa ammodernando e sviluppando linee e soluzioni produttive, reinvestendo continuamente energie e capitali per crescere in competitività, perseguendo la concretezza e il rigore nel fare quotidiano

Il buon “vezzo” di onorare le responsabilità …sempre! di Angelo Grassi

… Qui, da sempre, è tutto fatto con le nostre forze. Se l’azienda non guadagna non può investire, e se non investe in impianti, in formazione e in ricerca & sviluppo non può crescere. Quindi è chiaro che tutto è finalizzato al business ma nel più ampio rispetto di quelle che sono le regole dell imprenditoria più nobile e cioè salvaguardia dell'ambiente e rispetto per le persone che ci lavorano, cercando di coniugare esigenze e doveri di tutti per far si che l'azienda sia un pilastro saldo e solido per tutti.

Sapevamo che avremmo fatto certamente meno fatica al momento ma, per contro, che avremmo pericolosamente limitato il nostro business futuro. Così abbiamo sempre mantenuto la scelta operativa più difficile: la diversificazione della produzione, realizzando sia compounding sia recycling.

Nel tempo abbiamo avuto l’opportunità – e forse anche la tentazione – di fare meno prodotti.

Le frasi pocanzi citate hanno un valore per nulla casuale come abstract dei concetti car-

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In virtù di questa doppia natura, come fatturato abbiamo chiuso il 2012 con circa 50 milioni di euro, realizzati con poco meno di 100 persone tra diretti e indiretti. Il nostro mercato è sia italiano sia – ovviamente - estero. …”

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dine sviluppati da Davide Mercandalli – socio fondatore con il fratello Andrea di A.D. COMPOUND di Galliate, in provincia di Novara – durante la chiacchierata fatta con la Redazione. Essendo, per sua natura, l’abstract un <<… sommario di documento senza l’aggiunta di interpretazioni e valutazioni …>>, di seguito cerchiamo di entrare nel merito delle parole di Mercandalli. UNA FAMIGLIA DI IMPRENDITORI … UNA SCUOLA DI VITA Oggi si dice comunemente che l’uso sempre più massiccio di materie prime seconde è importante, perché da un lato riduce la newww.tecnoedizioni.com


cessità di estrarre materia prima dalla Terra e, dall’altro, comporta in genere cospicui risparmi di energia. Ma 70/80anni fa questi pensieri non erano ancora di dominio pubblico, ad eccezione … nel caso specifico … della famiglia Mercandalli. “In famiglia il riciclo industriale è qualche cosa di noto”, ci spiega Davide Mercandalli, che così prosegue: “Coniugando le generazioni che ci hanno preceduto alle caratterizzazioni temporali dell’industria manifatturiera italiana, posso dire che siamo alla quarta generazione di riciclatori prima nei tessuti poi nella carta e per ultimo nelle materie plastiche". Come non dare peso alle parole introduttive di Mercandalli, quando coniuga le attività dei riciclatori alle caratterizzazioni manifatturiere e storiche delle varie epoche. Il riferimento va in primis all’avvento dell’era industriale, e al bisogno di trovare uno spazio adeguato per i rifiuti e per gli scarti del commercio. Come non ricordare, poi, che durante la seconda Guerra Mondiale nylon, gomma e metalli, venivano costantemente razionati per far fronte alle esigenze belliche, e che ogni famiglia contribuiva alle operazioni di riciclo con grande senso patriottico. Certo è che le materie plastiche hanno fatto, come dire, da spartiacque anche nel riciclo. Lo stesso Giulio Natta – premio Nobel per la chimica nel 1963 – ha detto: <<… Se la nostra era dovesse prendere nome dalle sostanze che la caratterizzano – come l’Età della Pietra o l’Età del Bronzo nel passato – essa dovrebbe essere chiamata l’Età delle Materie Plastiche …>>.

guono prove fisiche, prove termiche, prove meccaniche e prove di impatto); • un intero reparto è dedicato alla ricerca delle nuove formulazioni; • il controllo consta di apparecchiature allo stato dell’arte per le verifiche dei materiali in ingresso, in produzione e in uscita; • le materie lavorate corrispondono a gamme di compound a base di polipropilene (PP) di prima scelta e su base rigenerata, a base di polistirene (PS) sempre di prima scelta e rigenerate, quindi a base polietilene (PE) di prima scelta e rigenerata, e infine di compound a base di polilattato (PLA) ma solo su base rigenerata.

“Io e mio fratello Andrea abbiamo – come dire – metabolizzato la grande innovazione insita in queste nuove materie che si andavano allora diffondendo anche in Italia”, ricorda Davide Mercandalli. “Ma andando oltre, mi preme sottolineare che in famiglia io e Andrea abbiamo, sin da ragazzi, imparato soprattutto a prenderci le nostre responsabilità … sempre!”. BREVE IDENTIKIT AZIENDALE Sulla scia degli insegnamenti ricevuti in famiglia, Andrea e Davide Mercandalli danno vita nel 1991 ad una realtà imprenditoriale realmente tutta loro. Non a caso, nel marchio aziendale le sigle A.D. che precedono la scritta Compound e la ragione sociale S.p.a., stanno ad indicare, appunto, Andrea e Davide. I quali, in questi primi 22 anni, hanno dimostrato di sapersela decisamente ben cavare da soli: leggasi i 50 milioni di fatturato 2012 ed i 100 addetti di cui ha già accennato Davide Mercandalli. Possiamo quindi aggiungere che: • l’insediamento produttivo inaugurato nel 2003 a Galliate – in provincia di Novara – si sviluppa su 45.000 metro quadrati, 10.000 www.tecnoedizioni.com

dei quali coperti; • nel corso del 2006, sempre a Galliate, sono stati fatti notevoli investimenti su impianti produttivo all’avanguardia; • recentemente è stata arricchita la strumentazione da laboratorio (ndr: qui si eseN°1 Gennaio/Febbraio 2013

DEDIZIONE, DEDIZIONE E ANCORA …DEDIZIONE “In tutta la fabbrica si lavora su tre turni, che corrispondono a cicli da 5 squadre per poter avere anche la turnazione per il sabato e la domenica. Anche per la manutenzione annuale facciamo dei turni per non arrestare mai – di fatto – la produzione”, conclude Davide Mercandalli. “Il compounding e il recycling rappresentano poi due strade che vanno parallele, ma con passi diversi. Detto questo … io cerco di essere presente in tutti e due i settori dell’azienda. Quello di cui io mi occupo maggiormente è l’aspetto commerciale, quindi - al mattino - la prima cosa che faccio è guardare le e-mail, prendere contatto con quelli che sono i miei diretti collaboratori … già da casa … e poi, quando arrivo in azienda, faccio il giro dei reparti tutte le mattine. Mi interfaccio, quindi, con quelli che sono i miei punti di riferimento in ogni area dell’azienda e poi, in base a quelli che sono quotidianamente gli impegni e la gestione dell’azienda, do il via al mio quotidiano percorso lavorativo al fianco delle persone che, con me e Andrea, condividono il piacere del lavorare bene e con passione”. www.adcompound.com TECNOPLAST •

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L’ETÀ DELLE MATERIE PLASTICHE I progressi ottenuti per mezzo del fuoco

Una parrucca degli anni Cinquanta che sfida l’acqua. Si tratta di capelli in Dynel, soffici e lucenti come quelli umani, con in più il vantaggio di essere così resistenti all’umidità da poter restare asciutti anche durante un acquazzone. Come altri membri della famiglia delle fibre sintetiche, impiegati nella fabbricazione di abiti, il Dynel è prodotto partendo da metano, Sali, ammoniaca e acqua

Teorie, idee e paradossi Nel racconto di fine 2012 pubblicato sul numero precedente, abbiamo lasciato il nostro amico chimico mentre spiegava alla “donna sul treno” cos’è una molecola, e come nelle epoche passate l’uomo non poteva agire sui polimeri naturali … finché il primo essere umano che imparò ad usare il fuoco non diede inizio a variazioni chimiche della cellulosa: macromolecola onnipresente nelle piante

di Augusto Vacchelli

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’uomo si è servito di molecole giganti durante tutti i periodi della sua evoluzione. Le proteine della carne altro non sono se non macromolecole che il sistema digerente dell’uomo scompone, e di cui usa le singole parti per ricostruire altre molecole giganti essenziali per la vita. Nelle epoche passate l’uomo non poteva agire sui polimeri naturali: al più poteva usarli man mano che li trovava. Egli mangiava la carne cruda degli animali che uccideva, e si serviva delle loro pelli per coprirsi, ma la sua alimentazione era integrata con frutta fresca e bacche. Ben presto però, imparò a migliorare le sue condizioni trattando <<meccanicamente>> queste sostanze: imparò a tessere fibre come seta e lana per procurarsi gli abiti, e a tagliare il legno per costruirsi dei ripari. Ma la vera differenza la fece il primo uomo che accese il fuoco! UNA INVENZIONE SPESSO SOTTOVALUTATA La scoperta che il fuoco poteva essere controllato fece compiere all’uomo ulteriori progressi nell’uso dei polimeri naturali, in quanto gli permise di alterarne vantaggiosamente le caratteristiche per mezzo di azioni chimiche. La prima di questa fu la cottura – invenzione il cui significato viene spesso sottovalutato – mediante la quale i cibi divengono più saporiti e più facilmente digeribili, in quanto il calore produce reazioni chimiche che alterano e degradano le molecole delle sostanze. In questo modo i polimeri naturali non solo rendono più piacevole l’esistenza all’uomo, ma ne prolungano anche la vita! Anche se il processo chimico della cottura ha da molto raggiunto la raffinatezza di arte, essa non è mai diventata una scienza: ancora oggi, infatti, non siamo in grado di conoscere con certezza tutte le reazioni che avvengono durante, appunto, la cottura. Le tecniche dell’antica chimica furono portate avanti con lodevole abilità … ma solo con abilità. Non vi erano teorie a suggerire nuove prospettive o a spiegare il perché dei frequenti insuccessi. Ogni progresso era casuale, spesso irripetibile. Fino a che la scienza non si basò sulla teoria atomica, gli uomini non poterono fare altro che utilizzare i polimeri nello stato in cui essi si trovavano in natura. L’idea fondamentale di atomo fu concepita - e poi messa da parte - ben più di 2.000 anni fa. Circa verso il 400 a.C. il filosofo greco Democrito postulò la non continuità della materia, sostenendo che essa è in realtà costituita di numerose particelle costantemente in movimento che egli chiamò “atomi” … dal greco àtomos, che significa “indivisibile”. La teoria di Democrito non fu una geniale intuizione fantastica, come potrebbe sembrare. Essa deriva da una serie di deduzioni logiche, fondata sugli ordinari fenomeni osservabili. Ad esempio, il sale scompare se disciolto nell’acqua e se l’acqua non fosse un mezzo continuo – cioè se non fosse fatta di piccowww.tecnoedizioni.com

lissime particelle – non ci sarebbe spazio per la scomparsa del sale. Parimenti, versando nell’acqua della tintura e agitando il miscuglio, risulta una soluzione omogeneamente colorata. Naturalmente, la mescolanza delle due sostanze può essere spiegata solo ammettendo che sia l’acqua e sia la tintura siano costituite di minuscole unità, separati da spazi tali da permettere il mescolamento. Forse, il filosofo greco aveva versato un litro di alcool in un litro d’acqua, e aveva trovato che il risultato di tale

combinazione era … minore di due litri! La spiegazione del paradosso, come sanno oggi gli studiosi, sta nel fatto che l’alcool occupa gli spazi fra le molecole d’acqua, e l’acqua si muove negli spazi fra le particelle di alcool causando una contrazione della combinazione! Probabilmente ai tempi di Democrito, sempre se fu possibile controllare il fenomeno, fu comunque impossibile stabilirne la causa. Sfortunatamente, molti dei più famosi contempo-

La prima casa in plastica al mondo, costruita nel 1957 sotto la direzione del Massachusetts Institute of Technology, ha sei stanza e consiste di 16 segmenti stampati, ciascuno dei quali contiene mezza tonnellata di resine poliesteri. Dopo otto anni e 15 milioni di visitatori le ali, non sostenute, si erano inclinate solo di mezzo centimetro. Nella sala da pranzo della casa in plastica, l’unico materiale non plastico visibile è il vetro di sicurezza delle finestre e della parete divisoria; anch’esso, però, montato su sottili striscie di plastica. Ogni stanza veniva – per i visitatori – periodicamente ridecorata e rifornita con i più recenti ritrovati di allora in materiale plastico.

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L’ETÀ DELLE MATERIE PLASTICHE

Sono qui illustrati tre degli aspetti della materia – elementi, composti e miscugli. In alto sono mostrati due elementi semplici (carbonio e ossigeno) che si legano assieme per dare anidride carbonica (al centro). Quando composti ed elementi si mescolano insieme senza perdere la propria identità chimica si ha un miscuglio, come ad esempio l’aria (sotto).

gas atmosferici, ma i tentativi di analizzare i materiali di cui sono fatte le sostanze viventi restarono infruttuosi. Più semplicemente, le prove normalmente valide per le sostanze inorganiche non funzionavano con la materia vivente. Allorché, ad esempio, una di queste veniva trasformata in qualcosa d’altro per riscaldamento, non era possibile in alcun modo ricostruirla nella sua forma iniziale. Mentre era possibile scomporre l’acqua in idrogeno e ossigeno e, poi, ricombinare tali gas per ottenere nuovamente acqua, non era affatto possibile trasformare in legno le ceneri di un tronco bruciato. Conoscendo quasi nulla sulle molecole giganti – in realtà non conoscendone, allora, neppure l’esistenza – non era possibile indurre trasformazioni nelle sostanze viventi. Era solo possibile, per pratica secolare, migliorare prodotti naturali. Per ottenere, ad esempio, un rozzo impermeabile, si trattava un tessuto con petrolio. La durata di un mobile, invece, poteva essere prolungata con catrame o formaldeide, senza che fosse possibile produrre delle modificazioni nei materiali di partenza. Un progresso concreto si poté realizzare solo quando l’antica teoria atomica di Democrito poté essere applicata alla materia vivente; a ciò seguì una rapida, e talvolta tumultuosa, serie di scoperte e invenzioni che continua tuttora. Brillanti deduzioni, talvolta mistiche nella loro ispirazione, si alternarono quasi per caso con scoperte accidentali: un chimico fortunato può imbattersi in un prodotto, o in un metodo importante, sia in seguito a una ricerca organizzata sia per errore. I risultati di questi esperimenti stimolarono

i tecnici a nuove e più approfondite considerazioni sulla nature delle molecole, e dalla verifica delle nuove teorie vennero nuove scoperte. Uno studente che mirava a riprodurre un farmaco naturale ottenne, invece, sintetizzando catrame di carbon fossile, una brillante sostanza colorante mai esistita in natura. Un

Sci sintetici su neve sintetica. Questa modella, che scia su una pista in plastica, dimostra le possibilità della neve artificiale. La ragazza, inoltre, è completamente vestita di plastica: compresi gli sci che sono fatti in fibra di vetro, resina epossidica, fusa su un nucleo di hickory e frassino.

Leo Hendrik Baekeland (Gand, 14 novembre 1863 – Beacon, 23 febbraio 1944), è stato chimico statunitense di origine belga, inventore della bachelite; la prima resina sintetica

Un alce in libertà. Librandosi sopra le strade di New York durante la parata del giorno del Ringraziamento, il corpo di nylon ricoperto di neoprene di Bullwinkle Moose è tenuto insieme da 90 litri di colla al neoprene

ranei di Democrito respinsero la teoria atomica e proposero dei concetti errati che furono accettati come assolutamente validi … per molti secoli. La dogmaticità di questi concetti errati è, almeno parzialmente, responsabile dell’incapacità della chimica di compiere progressi sostanziali fino a quasi il XVIII secolo. Solo allora, allorché l’uomo cominciò a passare al vaglio queste dottrine, fu possibile – mediante esperimenti – conoscere alcune delle leggi naturali che erano state applicate per generazioni. Solo da allora la chimica poté evolversi da antico mestiere a vera scienza. IL MISTERO DELLA SOSTANZA VIVENTE Nei periodi successivi si accumularono conoscenze, ma la maggior parte di queste si riferiva a materia inerte … ossia, alle molecole piccole. Le sostanze viventi si mostrarono argomenti un po’ più scoraggianti. Il problema nasceva dal fatto che nessuno conosceva la struttura delle molecole giganti, e il modo in cui esse si differenziavano dalle molecole piccole. Nel XIX secolo si riuscì a scomporre e ricomporre molte delle molecole abitualmente presenti nel terreno, nell’acqua, nei minerali e nei

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Ben presto i chimici cominciarono a caratterizzare le molecole giganti dalla lunghezza della loro catena, e ad analizzarne la struttura. Si trovò che i polimeri differiscono dalle molecole semplici principalmente a causa del loro peso, e dalla disposizione dei loro atomi nello spazio. Successivamente molti chimici teorizzarono una misteriosa “forza vitale” che avrebbe garantito i legami tra le molecole giganti. Ben presto in questo quadro si inserì l’industria; dapprima in Germania, poi negli Stati Uniti e in altri Paesi. Intraviste le enormi possibilità dei polimeri sintetici, l’industria reclutò chimici teorici dalle università e dai laboratori privati, mettendo a loro disposizione tutte le attrezzature necessarie. In breve tempo questi uomini penetrarono così bene i segreti dei polimeri da poter prevedere in anticipo quali macromolecole si potessero costruire partendo da molecole semplici.

Statue dalla schiuma (1963). Per scolpire nella plastica, l’artista Domenico Mortellito adopera schiuma poliuretanica; sostanza meglio conosciuta come adatta a far cuscini o strati isolanti spugnosi. Il materiale solido – che qui non è soggetto né a scheggiarsi né a rompersi – viene lavorato, rivestito, dipinto e laccato

altro giovane chimico scoprì in un sogno la struttura basilare degli atomi. UN INCIDENTE VANTAGGIOSO Dell’acido versato in cucina condusse alla prima alterazione della macromolecola di cellulosa, rendendo così possibile una quantità di prodotti nuovi: fulmicotone per esplosivi; collodio, un medicamento per le ferite; cellophane, uno dei più comuni materiali per involucri; celluloide, usata per una gran quantità di oggetti; fibre di rayon, con cui si ottengono tessuti lucidi simili alla seta. A mano a mano, le leggi della chimica – codificate dopo secoli di lavoro sulle molecole semplici – vennero estese a settori più complessi. Nessuna, però delle sostanze prodotte fino ad allora era un vero materiale sintetico. Le proprietà fondamentali di tutte le sostanze ricavate dalla cellulosa derivavano, sia pure alterate, da polimeri preesistenti. Rimaneva ancora da compiere l’impresa di creare polimeri completamente nuovi, costruendo macromolecole mai esistite in natura. Quando anche questo risultato fu raggiunto, ad opera del belga-americano Leo Baekeland, che nel 1907 ottenne la prima sostanza plastica sintetica – la bachelite – ci si trovò alle soglie di un nuovo universo scientifico. Questo territorio vergine venne esplorato con una rapidità impressionante: la teoria stimolava la pratica e viceversa, e il processo venne così affrettato. Ricerche intensive sui polimeri ebbero inizio in Europa e negli Stati Uniti. www.tecnoedizioni.com

UNA PIETRA MILIARE NELLA STORIA DELLA SCIENZA Fino al 1920 i chimici avevano praticato una specie di “chimica da libro di cucina”, nei confronti dei polimeri. Erano state trovate ricette utili partendo da basi sperimentali e da errori, e poi si era passati oltre. Qualche altro chimico poteva aggiungere o togliere qualcosa dalla ricetta, ma si trattava in ogni caso di un sistema completamente empirico. Dopo aver compreso la struttura delle molecole giganti e i modi con cui potevano essere messe insieme, il chimico diventa una specie di architetto, che può – in molti casi – progettare una molecola con determinate proprietà. Dalla comprensione della natura dei polimeri scaturisce un’industria chimica gigantesca, e del tutto nuova. La chimica dei polimeri interessa pressoché ogni settore manifatturiero, ed influenza da vicino la vita dei popoli di ogni parte del mondo. La capacità di tradurre le scoperte di laboratorio in prodotti di largo consumo a basso prezzo fu, in sostanza, vitale per questa nuova rivoluzione industriale. In realtà, la capacità delle industria americane di fabbricare una gran quantità di gomme sintetiche fu letteralmente decisiva ai fini della vittoria degli Alleati nella seconda guerra mondiale.

Fibra acrilica nell’arte. Questa libellula è un risultato conseguito con la tecnica a “tutta plastica” sviluppata da Phyllis Stevens, incollando pezzettini di Plexiglas trasparente per mezzo di uno speciale adesivo sempre in materiale plastico.

<< Forse, quanto ho detto prima riguardo alla plastica era un po’ esagerato; però io penso ancora che ve ne sia una parte di qualità molto scadente >>. <<Senz’altro >>, disse il chimico. << Come per tutte le cose v’è in commercio della plastica buona e meno buona. Se però chi ha fabbricato questa vostra borsa avesse desiderato fare una cosa ben fatta, avrebbe potuto usare una plastica più durevole di qualsiasi metallo>> ...”.

RIVOLUZIONE GLOBALE DELLA CHIMICA Da allora, la chimica dei polimeri e la produzione su larga scala delle materie sintetiche ha cambiato il mondo. Come ricordava il chimico alla “donna sul treno” nella puntata precedente, le abitazioni, gli abiti, le automobili e gli aeroplani, e poi le centinaia di cose utili a noi ben note, sono frutto dello sviluppo della chimica dei polimeri. Il treno entrava in stazione quando il chimico, conclusa la sua lezione, cominciò ad infilare il suo giornale nella borsa da viaggio. “ ... << Grazie per il viaggio educativo >>, disse la donna gettando un’occhiata alla borsa aperta e rigonfia che aveva in grembo. N° 1 Gennaio/Febbraio 2013

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SIEMENS ITALIA, POLITECNICO DI MILANO OBIETTIVO SINERGIE

Insieme per sviluppare ricerca, innovazione e formazione di Tania Di Trabuss

Siglata la nuova convenzione tra azienda e università che coprirà le attività di collaborazione scientifica, di ricerca industriale, formazione, consulenza e cooperazione culturale 22 • TECNOPLAST

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i rinnova l’accordo di collaborazione siglato tra Siemens Italia, Politecnico di Milano e Fondazione Politecnico di Milano. A sancire un rapporto ormai consolidato, Giovanni Azzone, Rettore del Politecnico, Federico Golla, Amministratore Delegato di Siemens Italia e Giampio Bracchi, Presidente della Fondazione Politecnico di Milano. L’accordo va nella direzione di un rafforzamento del legame tra le iniziative industriali e quelle didattiche e di ricerca, e si inscrive in una strategia di partnership, iniziata nel 2004, quando Siemens è diventata Fondatore della Fondazione Politecnico di Milano. Numerose le attività sviluppate negli ultimi 3 anni. Nell’ambito dei progetti strategici di Fondazione Politecnico tesi ad accrescere l’innovazione tecnologica e la competitività del nostro paese, Siemens ha partecipato e continuerà a partecipare allo sviluppo del Joint Research Center-JRC (centro di ricerca congiunto università-impresa) sull’energia. Tema principe della collaborazione tra Siemens e il Dipartimento di Energia del Politecnico di Milano sono le smart grid, con particolare attenzione alla gestione intelligente della rete di distribuzione. Gli impianti di generazione da fonti rinnovabili portano a problemi di congestione della rete, per questo sono necessari sistemi di automazione evoluti in cui in cui tutte le risorse energetiche siano monitorate e i parametri della rete di distribuzione siano misurati e controllati in una logica di ottimizzazione. Il progetto

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InGrid va in questa direzione. L’interesse al tema dell’energia ha portato, in partnership con grandi e piccole imprese e università, al bando 2012 del MIUR “Smart Cities and Communities and Social Innova-

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tion” con il Progetto “ESPRESSo - Energy Stations PRoviding sErvices for Smart citieS”. Qui l’idea è trasformare le cabine secondarie (Secondary Substations) del sistema elettrico nel fulcro dei servizi intelligenti

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SIEMENS ITALIA, POLITECNICO DI MILANO di verificare la fattibilità dell’uso di dispositivi mobili e criteri multi-touch nell’interfaccia utente per la gestione della sicurezza degli edifici. Sul fronte delle tecnologie per il manifatturiero il focus ha riguardato invece l’efficienza energetica industriale per le macchine utensili e macchine di produzione. Per esempio sono stati testati diversi azionamenti Siemens, realizzando un banco freno dedicato. Nell’ambito della didattica, Siemens Italia metterà disposizione le proprie strutture, macchinari, laboratori e attrezzature per la formazione sul campo di studenti e dottorandi, contribuendo in questo modo alla crescita di profili professionali più rispondenti alle esigenze del mercato del lavoro. A questo proposito un esempio dell’attenzione al rapporto tra studenti e mondo del lavoro è il corso “Macchine utensili”, presso il centro tecnologico Siemens di Piacenza do-

per tutti gli utenti della rete di distribuzione elettrica, oltre che per le città e le comunità dove sono collocate. Nel corso del 2012 Siemens e Politecnico di Milano hanno partecipato anche al bando MIUR “Sviluppo e potenziamento di Cluster Tecnologici Nazionali”, - uno dei più significativi in termini di risorse impegnate - con il progetto “Smart Manufacturing 2020”, dedicato allo sviluppo di sistemi informativi avanzati per la progettazione e la gestione della fabbrica intelligente. Con la nascita del nuovo settore di business Infrastrucutre and Cities, Siemens ha sviluppato ulteriormente la collaborazione con il progetto “New interaction modalities for the Global Management Station application”, realizzato con il Dipartimento di Meccanica del Politecnico, il cui obiettivo è stato quello

ve gli studenti del terzo anno di ingegneria meccanica del Politecnico alternano lezioni teoriche, esercitazioni pratiche e visite formative presso le aziende del settore. Siemens favorirà inoltre lo svolgimento di stage formativi in collaborazione con il career service dell’ ateneo milanese, nonché l’organizzazione di conferenze, dibattiti e seminari sui temi di rilevante interesse nel mondo della innovazione tecnologica. LA PAROLA AI PROTAGONISTI DELL’ACCORDO “Integrarsi con i principali attori dell’innovazione e della ricerca in settori strategici, in ambito locale e internazionale, è basilare per il Politecnico di Milano – ha dichiarato Giovanni Azzone, Rettore del Politecnico – Tra i nostri obiettivi abbiamo infatti sia la localizzazione di attività di ricerca nel nostro territorio, sia accrescere il nostro appeal inter-

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nazionale. Siemens ci offre la possibilità di continuare a collaborare con una delle maggiori realtà tecnologiche mondiali, offrendo al contempo ai nostri studenti e ricercatori l’opportunità di formarsi in un contesto di avanguardia”. “Se c’è una speranza di consegnare ai giovani un Paese in cui valga ancora la pena vivere e studiare, questa può scaturire dalla ricerca e dall’innovazione tecnologica, la base di ogni progresso scientifico - ha dichiarato Federico Golla, amministratore delegato di Siemens Italia -. Con il Politecnico di Milano c’è una storia di reciproca soddisfazione e vogliamo continuare su questa strada, al punto che abbiamo inserito questa partnership nel Siemens Ambassador University Program. Si tratta di un programma che si propone di sviluppare l’innovazione nel mondo attraverso lo scambio di competenze tra università e aziende”. Favorire l’internazionalizzazione è ciò che si propone anche la Fondazione Politecnico di Milano con il rinnovo di questo accordo, oltre che rafforzare le iniziative a sostegno del trasferimento alle imprese dei risultati della ricerca. “Il rapporto tra Siemens e Fondazione Politecnico parte da lontano, essendo Siemens uno dei nostri Fondatori – ha dichiarato Giampio Bracchi, presidente di Fondazione Politecnico di Milano – Non possiamo dunque che essere soddisfatti del rinnovo di questa collaborazione che va nella direzione della realizzazione di ulteriori e nuovi progetti comuni a elevata tecnologia e rafforza così gli obiettivi di Fondazione, che nasce come motore per lo sviluppo del contesto socio-economico e per sostenere i progetti dell’Ateneo”. MACRO-PECULIARITÀ DI SIEMENS Notoriamente, Siemens è una multinazionale che opera nei settori dell’industria, dell’energia e della sanità, fornendo, inoltre, soluzioni all’avanguardia per le infrastrutture delle città e delle aree metropolitane. Distinguendosi da oltre 165 anni per innovazione, qualità, affidabilità, eccellenza tecnologica, Siemens è il più importante fornitore a livello globale di tecnologie ecosostenibili, grazie alle quali ha generato il 40% del proprio fatturato totale. Con circa 370.000 collaboratori, l’azienda ha chiuso il 30 settembre l’esercizio fiscale 2011/2012 con un fatturato di 78,3 miliardi di Euro e un utile netto di 5,2 miliardi di Euro. In Italia, Siemens, che conta su oltre 4.850 collaboratori, ha chiuso l’esercizio 2011/2012 con un fatturato di 2,1 miliardi di Euro e ordini per 2 miliardi di Euro. Tra le maggiori realtà industriali attive nel nostro Paese, Siemens possiede stabilimenti produttivi e centri di competenza e ricerca & sviluppo di eccellenza mondiale. www.siemens.it www.tecnoedizioni.com


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Power Transmission on Plastics Machinery.

Since 1957, 100% made in Italy. Dai nuovi stabilimenti italiani di Magnago (Milano) e Lendinara (Rovigo), i migliori riduttori a livello mondiale dedicati al settore delle macchine per materie plastiche. Alta tecnologia e impareggiabile esperienza per prodotti e servizi di assoluta qualitĂ .

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ZAMBELLO group


MACCHINE Prosegue la strategia di sviluppo

Alta produttività a basse temperature di fusione Estrusione: macchine versatili e adattabili a molte lavorazioni, per la produzione di tubi e profili

L’

azienda tedesco-austriaca BattenfeldCincinnati di Bad Oeynhausen/Vienna, propone quattro dimensioni per i nuovi estrusori monovite uniEX, che rendono possibili capacità produttive medie da 50 a 500 kg/h. Si tratta di macchine in grado di lavorare in maniera ottimale tutti i materiali termoplastici, dal Pvc alle poliolefine, dagli elastomeri termoplastici ai tecnopolimeri. Il punto forte dei nuovi estrusori è la capacità produttiva elevata e costante a ogni velocità della vite, conseguita me-

diante la particolare zona di alimentazione. Ulteriori vantaggi delle macchine della serie uniEX sono la gamma di lavorazione molto ampia e la possibilità di trasformazione di diversi tipi di materiale, grazie a specifiche geometrie delle viti. L’estrusore ottimamente coordinato assicura alta produttività a basse temperature di fusione e conseguente elevata stabilità del processo di lavorazione. I gruppi di lavorazione sono montati su un telaio di base con struttura a U, caratterizzato da grande

robustezza e da minimo ingombro. Grazie al potente sistema di trasmissione, questi estrusori riescono a gestire pressioni di fusione fino a 500 bar; i loro motori in corrente alternata e senza necessità di manutenzione mantengono basso il consumo energetico. Una ulteriore novità di questa serie sono i quadri di controllo uniformati e le unità di controllo, qui utilizzate per la prima volta. Queste unità di controllo non solo sono di facile impiego, ma offrono anche la possibi-

Il versatile estrusore monovite uniEX 45-3, ideale per la produzione di tubi e profili con capacità produttive medie

lità di integrare i diversi estrusori di una linea di

coestrusione in un unico sistema di controllo.

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Qualità e competenza dal 1962

Estrusore bivite corotante Quando si parla di miscelazione di materie plastiche e di gomma, gli estrusori Maris sono uno standard di riferimento

N

ata nel 1962 per la produzione di estrusori e filiere per tubi e profili, Maris si è evoluta nel tempo ed è diventata uno dei protagonisti nell’ambito degli sviluppi dei prodotti polimerici, con l’ambizione di dare il proprio contributo all’evoluzione delle tecnologie ad essi collegate, facendo del compounding la propria mission. Il cuore dell’estrusore bivite corotante Maris è costituito dall’unione motore e riduttore che trasmette energia alle viti che

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ruotano all’interno di un cilindro. Viti e cilindro so no caratterizzati da grande modularità, necessaria per ottenere una perfetta corrispondenza tra i componenti meccanici dell’estrusore e le fasi di processo del compounding. L’estrusore sfrutta le forze meccaniche generate da due viti che ruotano nello stesso senso in cilindri preventivamente termoregolati. Durante la permanenza all’interno del cilindro il materiale da lavorare viene riscaldato,

miscelato, plastificato, degassato e, se occorre, raffreddato. L’inizio del processo consiste nell’introduzione delle materie prime - che possono avere varie forme e che possono essere immesse su più punti di alimentazione lungo il cilindro - all’interno dell’estrusore. All’interno del cilindro vi è una prima fase di trasporto e riscaldamento del materiale, che viene poi fuso con appositi gruppi di lavoro che creano delle vere e proprie camere di misceN° 1 Gennaio/Febbraio 2013

Gli estrusori Maris resistono a pressioni e sollecitazioni generate dalle viti durante il funzionamento

lazione poste lungo le viti. Man mano che il materiale procede lungo la vite si ha la possibilità di aggiungere altre materie prime, sia liquide sia solide.

Il materiale in uscita dall’estrusore può essere trasformato in granuli, in bandelle, film o foglia. www.mariscorp.com www.tecnoedizioni.com


MACCHINE Union Officine Meccaniche

Linee per foglia e pannello PE espanso Recentemente, Union ha collaudato due nuove linee di estrusione per foglia e pannello espanso di polietilene , per imballo, laminazione ed isolamento Tra le peculiarità riconosciute dell’azienda lombarda, figura certamente il fatto è che in grado di produrre la gamma completa di impianti per PE espanso, considerando che producono anche linee per tubi e profili . Non a caso le immagini a corredo evidenziano una linea per foglia e una per pannello PE espanso. La prima linea ha una gamma di spessori che variano da un minimo di 0,5 mm ad un massimo di 20 mm con densità da 18 a 40 Kg/m³ . Larghezza del foglio 1600 mm , massima velocità lineare 130 mt/1’ , produzione oraria 250 Kg/h. La vera novità dell’impianto è il sistema di laminazione in linea in spazi veramente ridotti con ottima adesione del film ed un raffreddamento rapido del prodotto prima di essere avvolto, il cambio bobina avviene in automatico . La linea è composta da un estrusore bivite controrotante di nuova generazione , dove viene plastificato ed omogeneizzato il polietilene con l’agente espandente fisico ( isobutano ) , la testa di estrusione , una campana di calibrazione con taglio a lama rotante della foglia. Una calandra di stiro , nella quale è inserito tutto il sistema di accoppiamento sviluppato dalla divisione R&D che permette di accorciare la lunghezza della

linea di circa 20 mt . La foglia viene refilata da un gruppo di multilame rotanti per ottenere multipli di 50 mm di foglia, bobinata da un avvolgitore con taglio automatico della medesima .

La seconda linea produce pannelli da 30 a 60 mm con densità da 20 a 100 Kg/m³, larghezza 1250 mm e produzione oraria di 1200 Kg/h. La linea è composta da due estrusori in tecnologia

tandem , il primario è un bivite co-rotante da 112 ed il secondario un monovite da 350 mm , testa di estrusione piana , calibratore , stabilizzazione e taglio. www.unionextrusion.it

Il Gruppo AB al servizio dell’industria per ottimizzare la spesa energetica

COGENERAZIONE PER L’INDUSTRIA: PIù EffICIENZA, mENO COSTI. Il più importante Gruppo italiano nel settore degli impianti di cogenerazione mette a disposizione soluzioni mirate per ogni settore industriale al fine di migliorare l’efficienza ed abbattere i costi. Ora più che mai un’opportunità strategica per la competitività delle aziende.

L

’efficienza energetica costituisce una voce fondamentale nelle politiche industriali, soprattutto oggi che è necessario confrontarsi con una situazione economica difficile e mercati sempre più competitivi. In molteplici settori industriali, quelli più energivori e che richiedono un uso intenso e coordinato di elettricità e calore, la cogenerazione è la scelta più efficace per ottenere una riduzione dei costi fino al 30%. Benefici oggettivi e misurabili. A ciò si affianca il significativo contenimento delle emissioni di CO2, che ha portato la Comunità Europea ad indicare questa tecnologia come una delle più affidabili per la realiz-

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zazione dell’impegno ambientale di tutta l’Unione.

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l Gruppo AB di Orzinuovi (Brescia), la più importante realtà italiana nel settore della cogenerazione e una delle maggiori in Europa, mette a disposizione dell’industria la soluzione Ecomax®. Un prodotto industriale per la cogenerazione, basato sui principi della versatilità, della modularità e della compattezza, capace di unire queste caratteristiche distintive ad elevate performance energetiche. Un’idea concepita e sviluppata interamente in AB, evoluta nella gamma e nelle possibilità applicative fino a diventare il principale riferimento tec-

N° 9 Dicembre 2012

PP_TecnoPlast_186x260+3.indd 1

nologico e di mercato della cogenerazione moderna. La linea Ecomax® assicura livelli di rendimento con vette del 98% di disponibilità di esercizio dell’impianto che permettono di rientrare dall’investimento in tempi certi.

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on la consulenza degli specialisti AB si può individuare la taglia idonea dell’impianto in ragione delle proprie concrete esigenze energetiche, avvalendosi di una proposta “chiavi in mano”, dal supporto pratiche autorizzative fino all’assistenza di un service dedicato (AB Service).

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14/02/12 12:47


MACCHINE Soluzioni di stampaggio

Per un vasto campo d‘impiego

La Allrounder 370 E, rappresentante della serie elettrica Edrive

Con la serie Edrive e Alldrive, Arburg offre una scelta molto ampia di modelli

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entre le Allrounder E sono state progettate per una produzione di particolari standard, le Allrounder A sono adatte a settori che comprendono applicazioni più esigenti per articoli di fascia alta. La recente serie Edrive completa il programma di presse elettriche Arburg e dispone di modelli con forze di chiusura da 600 a 2000 kN. Le presse elettriche Edrive a efficienza energetica rappresentano un’alternativa ai modelli idraulici. Offrono soprattutto vantaggi in termini di tempo ciclo, grazie all’esecuzione simultanea e rapida dei principali movi-

menti della macchina e del loro potenziale in fatto di efficienza energetica. La dinamicità degli azionamenti servoelettrici e la chiusura a ginocchiera garantiscono un elevata operatività con efficienza energetica su tutti i modelli di presse elettriche. Inoltre, anche il recupero energetico dei servomotori in fase di frenata influisce positivamente sul consumo energetico totale della macchina. Tutti questi fattori insieme contribuiscono a ridurre il consumo fino al 50% rispetto a quello delle normali presse idrauliche. Per questo motivo sia le

presse Allrounder E sia le Allrounder A sono contrassegnate con l’etichetta di Arburg “e²” che indica il modo ottimale di produrre in termini di efficienza energetica. A Plast 2012 si potranno ammirare le potenzialità dei modelli più piccoli di

entrambe le serie. La Allrounder 370 E, per esempio, sarà la protagonista di un’interessante applicazione dove verrà lavorato un particolare silicone liquido Lsr per la produzione di una lente. Il modello Allrounder 270 A sarà invece equipaggiato

con un modulo Arburg per microstampaggio, che combina una vite di iniezione di 8 mm con una seconda vite per una migliore fusione del materiale e produrrà un particolare del peso di pochi milligrammi.

dei dati di processo e di gestione della produzione. Alcune delle sue caratteristiche sono: • display 15’’ touch-screen; • porta usb per trasferimento e memorizzazione dati; • accesso e modifica parametri mediante accreditamento dell’operatore;

• ampio utilizzo di funzioni grafiche sia per programmazione sia per controllo del processo; • lettura in tempo reale e definizione profili per una programmazione semplificata.

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Alta precisione, risparmio energetico e pochi dB

Azionamenti elettrici Romi Italia, sinergia dei marchi Romi e Sandretto, propone una serie di presse che cambiano il vecchio concetto di stampaggio a iniezione

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l processo produttivo della serie Sandretto EL è stato profondamente modificato. Infatti questa taglia di macchina arriva a un risparmio energetico del 60% (a seconda della tipologia di presse, può giungere fino all’80%), il livello di rumore si attesta sui 60 decibel, l’area stampo resta esente da inquinanti; il tutto con una riduzione delle parti in movimento, un’elevata efficienza energetica ed elevata precisione dei movimenti. I principali vantaggi offerti da questa macchina sono: • semplificazione dei comandi necessari alla movimentazione componenti; • precisione centesimale

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di tutti i movimenti ottenuta attraverso l’utilizzo di servomotori con encoder ottici e l’uso di guide lineari; • precisa ripetibilità del processo e costante valore del peso del materiale iniettato; • riduzione fino al 25% del tempo ciclo; • specifiche costruttive secondo le normative Euromap; • requisiti di sicurezza tecnica secondo le direttive CE (Abnt Nbr 13536 e NR 12); • robusto gruppo di chiusura con ampio passaggio tra le colonne e fissaggio stampi mediante cave a T; • completa sovrapposizio-

ne di tutti i movimenti; • alta capacità di plastificazione; • movimenti gestiti da azionamenti elettrici; • tutti i movimenti sono controllati in anello chiuso. La serie è dotata di e-One, una sofisticata unità di controllo che viene installata su tutta la gamma di presse Sandretto. È basata su un efficiente display grafico con una interfaccia operatore user friendly, che permette di ridurre i tempi di apprendimento e le possibilità di errore. L’unità può essere facilmente collegata alla rete Lan aziendale, diventando un elemento essenziale per l’integrazione e la gestione N° 1 Gennaio/Febbraio 2013

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EL150, della serie Sandretto EL www.tecnoedizioni.com



MACCHINA DEL MESE Coestrusione cast per film a bolla d’aria

L’interpretazione Torninova in tema di tecnica & produttività di Angelo Grassi

Una linea recentemente consegnata in Gran Bretagna, ben racchiude lo stato dell’arte secondo la Casa italiana in materia di produzione di film a bolla d’aria, grazie a significative innovazioni del cilindro di pressione, di brevetti a livello di bobinatore … e non solo

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orreva l’anno 1925 quando a Bastia Umbra – cittadina della pianura umbra il cui territorio comunale confina con quello di Perugia – la famiglia Mencarelli iniziava ad occuparsi di lavorazioni meccaniche per conto terzi. Al di là degli 87 anni di continuativa attività imprenditoriale, che per una realtà a conduzione famigliare non sono comunque pochi, la questione di fondo è che quando poi nel 1969 i Mencarelli danno ufficialmente vita a “Torninova Plastic Machinery” … la fabbricazione di parti meccaniche era una solida parte integrante del vissuto lavorativo quotidiano. Dettaglio di non poco conto questo pocanzi citato, che oggi - debitamente abbinato alle capacità progettuali e gestionali dell’azienda - conferisce un elemento distintivo di tutto rispetto per gli impianti realizzati della Casa italiana: siano essi delle linee complete per la fabbricazione di film a bolla d’aria come quella che fra poco andremo ad esaminare,

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piuttosto che delle macchine per cast estensibile o, ancora, delle soluzioni per stampa flessografica … senza scordare le linee di estrusione per masterbatches colorati, oppure per compositi di tecnopolimeri e per leghe polimeriche … fino ad arrivare alle soluzioni concepite per macchine adatte alla conversione di film a bolle d’aria e PE-espanso. IDENTIKIT INTRODUTTIVO DEL FILM A BOLLA D’ARIA Per antonomasia il film a bolle d’aria, comunemente chiamato “pluriboll” o “mille bolle”, è una pellicola in materiale plastico – e qui si parla solitamente di polietilene a bassa densità – molto utilizzato nell’ambito dell’imballaggio e anche nel campo dell’edilizia. Verosimilmente è l’imballo ammortizzante più economico e diffuso nel mondo. Creato da due ingegneri, Alfred Fielding e Marc Chavannes nel 1957, come accaduto per molte altre innovazioni N° 1 Gennaio/Febbraio 2013

la sua scoperta fu accidentale. La storia inizia in un garage di Hawthrone, New Jersey, dove i due ingegneri stavano cercando di fare una carta da parati in plastica con supporto di carta. Sorprendentemente, questo prodotto non ebbe successo, ma ben presto, si resero conto che la loro invenzione poteva essere utilizzata come materiale per l’imballaggio. Più tardi la coppia fondò la Sealed Air Corporation; e qui siamo cronologicamente nel 1960. Oggi il film a bolle d’aria è molto usato per proteggere dagli urti oggetti fragili; in commercio, ve ne sono di diversi tipi e categorie: varia la grammatura (da 30 g/m2 a 300 g/m2) e la dimensione delle bolle (piccole ø10mm, grandi ø30mm o microbolle). La grammatura standard “pesante” è di 115 gr/m², e si possono produrre bobine in altezza fino a 300 cm. La grammatura “leggera”, varia dai 30 g/m2 fino ai 60 g/m2. Il pluriball può essere fornito anche in fogli a misura o in rotoli pretagliati. I vantaggi www.tecnoedizioni.com


Schema relativo alla formazione dei 10 strati finali

della grammatura leggera sono un minor peso e un minor ingombro della bobina, un costo a metro quadro più basso, e una minore immissione di materiali da imballaggio nel ciclo dei recuperi (ciò comporta anche un minor costo di CONAI, che si paga a peso). Il pluriball può essere anche laminato ad un film in politene alta densità, per creare un pluriball a tre strati, con la bolla a sandwich fra due strati lisci: questa applicazione viene utilizzata per avere un imballo più resistente agli strappi e per realizzare buste e sacchetti. Infine, oltre che con il polietilene HD il pluriball può essere accoppiato anche ad altri materiali, quali la carta polietinata, il PE-espanso, l’alluminio polietinato, il tessuto non tessuto, così da adattarsi meglio alle esigenze dell’utilizzatore. “In termini squisitamente merceologici, oggi la produzione di film a bolle d’aria si identifica con un mercato alquanto locale. Ad esempio, il Nord Italia non esporta più nel Centro Italia e viceversa; all’estero è lo stesso”, esordisce Giovanni Roscini, Chief Sales Officer in Torninova, che così prosegue. “Un intero carico su camion realizzato con rotoli di film a bolle d’aria, arriva a pesare all’incirca

Fonte: Torninova

Fonte: Torninova

Non lo diciamo certo per piaggeria ma, oggettivamente, il costruttore di Bastia Umbra è sia in grado di sviluppare, ingegnerizzare e realizzare linee produttive complete di estrusori, sia singole unità dedicate alla cosiddetta <<conversione su specifica del cliente>>. LA LINEA PER LA FABBRICAZIONE DEL FILM A BOLLA D’ARIA COEX BUBBLE 10 3.100 L’impianto in esame è stato recentemente venduto da Torninova in Gran Bretagna, dove realizza un film a bolle d’aria il cui peso può arrivare addirittura a 26 grammi al metro quadrato.

Nel prodotto di questa linea in esame, la differenza è data dal film barriera PA6

Fonte: Torninova

1.000/1.500 chilogrammi. Considerata l’incidenza del trasporto su gomma ricaricata sulla merce veicolata, il costo finale al metro quadrato di quel film diventa inaccettabile, fuori mercato! In aggiunta a ciò, mentre fino a qualche anno fa c’erano solo dei grandi produttori di film a bolla d’aria i quali, magari da un grande stabilimento di lavorazione, esportavano letteralmente in tutto il mondo … poi è successo che – e tra l’altro in contemporanea - diversi loro distributori hanno maturato la decisione di diventare produttori! Detto questo, la filiera tipo vede oggi un produttore di film a bolla d’aria realizzare certamente le sue bobine standard e, in più, curare anche la conversione personalizzata in loco. Ciò significa che, ad esempio, su 100 bobine prodotte 60/70 sono destinate tal quali alla vendita, mentre le rimanenti vengono indirizzate - sempre all’interno dello stabilimento – a macchine ribobinatrici e/o a saldatrici, in modo tale che quel film a bolla d’aria si trasformi in buste, in foglietti, in tubolari, in cappucci … il tutto secondo dimensioni e specifiche fornite direttamente dal cliente finale”. La fotografia introduttiva di quello che è lo stato dell’arte in tema di <<film a bolla d’aria>>, sottende ad un mercato molto attento alla tecnologia ma anche all’efficienza dei sistemi produttivi, e al reperimento dei macchinari che – in tutta tranquillità, con costanza produttiva e ripetibilità qualitativa – debbono portare agevolmente alla <<conversione>> personalizzata dell’imballo. www.tecnoedizioni.com

Geometrie di flusso della coestrusione

Si tratta, indubbiamente, di un film molto leggero, che riesce comunque a dare una resistenza buona grazie ad un processo di coestrusione che permette di avere in entrambi i film - sia in quello che dà la forma della bolla, sia in quello del piano sottostante – non uno bensì … cinque strati. Tra questi strati ne troviamo uno specifico che in gergo viene chiamato nylon ma che, tecnicamen-

te, è poliammide (ndr: PA6), e che conferisce al prodotto un <<effetto barriera>>. La linea si sviluppa quindi per 22 metri in lunghezza, e per 6,5 metri in altezza. La larghezza della linea corrisponde – indicativamente - al doppio della larghezza del film realizzato: essendo quella in Gran Bretagna una bobina alta 3,1 metri, l’impianto è largo circa 7,5 metri. “Strutturalmente, la linea ha inizio con due piani calpestabili”, puntualizza Roscini. “Al piano superiore trovano posto i componenti riconducibili alla parte calda della macchina: che è tipicamente la zona di estrusione. Tre, nel caso specifico, gli estrusori qui collocati: uno centrale preposto a realizzare lo strato barriera in nylon, mentre gli altri due laterali realizzano gli strati intermedi del film. Una particolarità di questo impianto è data dal fatto che il cliente ha chiesto di gestire il recupero a ciclo chiuso del rifilo che viene generato nella zona terminale della linea. Si tratta di una cimosa di circa 2 centimetri di larghezza che viene prontamente macinata e trasformata in una sorta di polvere inviata direttamente – tramite apposita conduttura – al di sopra dell’estrusore centrale, dove un dosatore compatta la materia prima vergine assieme a questa polvere di sfridi, spingendo poi il tutto in maniera forzata nella vite dell’estrusore centrale. Altra peculiarità, è che tutti gli estrusori sono dotati di pompa ad ingranaggi. Oltre che garantire una pressione costante in usci-

I due piani calpestabili che caratterizzano l’inizio della linea

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LINEA DI COESTRUSIONE CAST PER FILM A BOLLA D’ARIA, MODELLO COEX BUBBLE 10 3.100 - AL TRATTO DOMENICO MULINELLO - AL COLORE GIOVANNI MAPELLI


MACCHINA DEL MESE

CARTA D’IDENTITÀ

NOME:

Linea di coestrusione cast per film a bolla d’aria, modello COEX BUBBLE 10 3.100 COSTRUTTORE:

Torninova – Mencarelli Group Via dell’Artigianato, 18 06083 Bastia Umbra – Perugia – ITALY Tel: +39 075 8000655 Fax: +39 075 8003914 www.torninova.com Dettaglio della zona di estrusione

CARATTERISTCHE TECNICHE

Materia prima: polimeri in granulo di LDPE, LLDPE, HDPE, mLLDPE, PA6, TIE, rigenerati Sistema co-estrusione: 5 + 5 strati (ABCBA+ABCBA) Produzione netta oraria: fino a 1.000 kg/h Larghezza netta del film prodotto: 3.100 mm (rifilato) Peso al metro quadro del film prodotto: da 20 a 600 g/m2 Velocità massima di produzione: 100 m/min (20.000 m2/h) Diametro delle bolle di produzione: 10 mm, 20 mm e 30 mm Potenza utilizzata: 0,30 kW/kg

ta – e quindi un film sempre costante in termini di grammature - queste pompe realizzano dosaggi estremamente precisi. Quando si realizza un film a bolle d’aria come quello in esame, in circa 28 micron di spessore si condensano due film: quello della bolla e quello del fondo piano. Ebbene, il film della bolla ha sempre uno spessore un po’ più elevato perché si tende a compensare l’alleggerimento dovuto all’aspirazione … che fra poco andremo ad esaminare. Viene da sé che dei 28 micron globali 17 si trovano nel film bolla, e 11 nel film base. Si deve quindi inserire il 2% di nylon sia nei 17 micron sia nei 11 micron … che sono valori estremamente minuscoli. Solo e soltanto abbinando delle pompe ad ingranaggio agli estrusori si ha la certezza di spandere un qualche cosa come 0,4 micron di nylon uniformemente lungo tutti i 3.100 mm di larghezza della bobina … ed il come è presto detto: la portata di ogni giro della pompa è un valore estremamente

preciso e noto, per cui il controllo non fa altro che rapportare in automatico la richiesta oraria di nylon con la velocità di rotazione della pompa, debitamente controllata da encoder rotativo. Come nota a margine possiamo dire che alla fine di ogni estrusore c’è un cambia filtro automatico. Al piano inferiore c’è quindi l’unità di formazione. Abbiamo ora due film – quello della bolla e quello della base – che, in contemporanea e con i loro cinque strati cadauno, discendono verso il cilindro formatore. Fisicamente dobbiamo immaginare che il film preposto alla formazione della bolla cada sulla mezzeria della parte superiore del cilindro formatore, mentre il film della base arriva tangente al cilindro stesso: in altre parole, il raggio del cilindro corrisponde al disassamento dei due film. Perché questo disassamento? Perché per primo deve toccare il cilindro formatore il film preposto – per aspirazione durante il primo quarto di rotazione del cilindro stesso – a generare le bolle. Solo

Area di traslazione del film a bolla d’aria ormai formata, verso la zona di laminazione

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quando queste saranno state create arriverà il film della base che – mediante pressione di un apposito rullo – andrà a sigillare le bolle, divenendo così un tutt’uno. Rullo che, come ben sanno gli addetti ai lavori, rappresenta spesso una criticità durante i processi produttivi, causa l’evento fisiologico relativo al deposito di grumi sulla sua superficie. Ebbene, su questo impianto è stato installato un nuovissimo dispositivo Torninova che ne aumenta in modo esponenziale l’antiaderenza”. Breve pausa durante la quale riprendiamo un punto iniziale, esattamente quello in cui si accennava al fatto che l’azienda umbra possiede – storicamente – ottime capacità in termini di lavorazioni per asportazione truciolo. Capacità qui abilmente sfruttata dalla famiglia Mencarelli, soprattutto nella delicatissima fase di fabbricazione del cilindro formatore. Bisogna dire che questo cilindro rappresenta il cuore nella creazione delle bolle, e si caratterizza per un’insieme di peculiarità: è la matrice del film a bolle d’aria e, in quanto tale, presenta un numero elevatissimo di rientranza con diametro 10, 20, 25 o anche 30 mm … rientranze che sono il negativo delle bolle che si andranno a realizzare. Possiede la peculiarità di eseguire il ciclo di aspirazione bolla per bolla nel primo quarto di circonferenza. Possiede un circuito interno di termoregolazione dell’acqua per evitare stress termici nel contatto con i due film caldi della bolla.

Bobina di laminazione ospitata al di sopra del percorso di traslazione del film a bolla d’aria

www.tecnoedizioni.com


L’insieme di questi passaggi per aria e acqua sono dati da delicatissimi cicli di foratura profonda, da lunghissimi cicli di fresatura, da rigorosi inserimenti manuali di raccordi per i vari fluidi. Tempo di realizzazione del cilindro formatore che correda l’impianto in esame – che, per inciso, misura 500 mm di diametro esterno e 3.100 mm di lunghezza … oltre due mesi e mezzo di lavoro, con circa 30 giornate continuative e un solo piazzamento in macchina <<soltanto>> per realizzare le innumerevoli sedi delle bolle! Ma in tal modo Torninova non solo ha sotto controllo un processo <<cuore>> della sua tecnologia, ma non conosce limitazioni geometriche in termini di esecuzione delle cave e, in tal modo, può permettersi il “lusso” di realizzare cilindri formatori su richiesta dei clienti … anche per impianti non di fabbricazione Torninova! “L’unità di formazione non è rappresentata solo dal cilindro formatore, ma anche dal già accennato cilindro di pressione – o rullo di contatto – che serve per unire i due film che racchiudono la bolla d’aria; e quindi da tutta una serie di rulli motorizzati e termoregolati, aventi sostanzialmente lo scopo di raffreddare il film. Per inciso, se non fosse raffreddato il film a bolle d’aria subirebbe delle dilatazioni inaccettabili durante il trascinamento lungo l’intera linea di fabbricazione. Questa unità, alla bisogna, è estraibile dalla linea in quanto carrellata”, ci spiega sempre Giovanni Roscini. “La traslazione di questa unità al di fuori della zona di lavoro serve per permettere due funzioni. La più importante è la pulizia della filiera. La testa di estrusione, essendo una testa piana, alla partenza del ciclo deve essere spurgata, e per far ciò non ci deve essere nulla sotto di essa. La seconda funzione di questa traslazione è riconducibile al cambiamento del cilindro formatore … per la sua manutenzione o per la sua sostituzione. Ora abbiamo il film pronto per essere – se richiesto – laminato al di sopra delle bolle. Come regola generale qui non si porta in temperatura il film a bolle d’aria, perché le bolle stesse potrebbero venire alterate nella loro geometria. Si scalda, invece, il film da laminare per accoppiarlo, appunto, a caldo. Osservando il disegno centrale di questo articolo, è possibile notare – all’incirca alla metà della linea – due bobine colorate di materiale da laminare, ospitate nel dispositivo di cambio semiautomatico: una bobina è in produzione, l’altra fa da polmone. Perché due bobine? Perché se si lamina un film di alta densità da 10 micron sopra la bolla, una bobina di diametro 600/800 mm mi rappresenta la produzione di tre giorni. In questo caso il polmone può anche non servire. Ma se laminiamo un film di polietilene espanso con schiuma da 2 o 3 millimetri … una bobina anche grande finisce in un arco di tempo breve: si parla tranquillamente di 8/10 minuti. Qui è d’obbligo avere sempre un’altra bobina pronta. Realizzata la laminazione si arriva poi all’unità di pre-taglio. È questa una unità molto sofisticata, ché svolge il suo lavoro senza che il film sia minimamente decelerato. Immaginiamo un film che scorre su questo www.tecnoedizioni.com

Sulla sinistra della fotografia si vede il bobinatore Triplex in azione

Un esempio di bobina pluriboll prodotta con sistema Coreless

impianto a 90/100 metri al minuto, sul quale si deve andare a tagliare con delle lame, ad esempio, una incisione ogni 20 cm, in senso perpendicolare allo sviluppo della linea. E’ un qualche cosa di veramente complesso. Ma è una funzione molto richiesta dal cliente, perché questa gli consente di ottenere direttamente in linea diverse sottomisure di formati … ma sempre in bobina. Tralasciando l’unità di taglio delle cimose – di cui abbiamo già accennato – si arriva al bobinatore: altra zona ad elevata tecnologia! Qui sono presenti tre assi anziché i tradizionali due assi. Perché tre aspi? Perché si hanno tre posizioni dove poter lavorare. Diciamo che in un momento qualsiasi del ciclo produttivo un primo aspo sta lavorando avvolgendo il film. L’altro aspo si trova in una posizione in cui la bobina può essere automaticamente scaricata. L’altro aspo ancora, invece, si trova in una posizione in cui il mandrino nuovo può essere caricato dell’anima nuova … o del cartone nuovo. Con solo due aspi si è costretti ad attendere l’avvenuta estrazione della bobina finita prima di rimettere una nuova anima … o cartone, e quindi solo allora è possibile andare a creare una nuova bobina. Qui, invece, lo scarico della bobina e il carico dell’anima avvengono nello stesso momento; detto anche in <<tempo mascherato>> perché avvengono su aspi diversi … e si passa da un ciclo di un minuto e mezzo ad uno inferiore ai trenta secondi”.

permette l’utilizzo <<senza nastro e senza colla>>. C’è, infatti, un particolarissimo sistema di accompagnamento meccanico del film in bolla che ne permette l’avvio della fase di arrotolamento … senza ausilio alcuno di materiale adesivo. Come se ciò non bastasse, in Torninova è stata messo a punto e brevettato una sofisticata movimentazione meccanica del mandrino ad espansione che – addirittura – consente di non necessitare più di alcuna anima sulla quale avvolgere la bobina del film a bolla d’aria (sistema “coreless”). Il che, su una produzione annua massiva, porta l’utilizzatore finale ad un risparmio economico decisamente di tutto rispetto. C’è poco da dire; la storica passione per la meccanica della famiglia Mencarelli è tutt’altro che sopita.

Alle parole di Giovanni Roscini resta solo da aggiungere che il bobinatore Triplex che equipaggia questa linea, possiede un accorgimento che ne

Il pulpito di controllo dell’intera linea si trova a fianco del bobinatore, ma sono state realizzate diverse postazioni remote a partire dall’unità di formazione carrellata

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L’UTILIZZO DELLE UNITÀ DI TERMOREGOLAZIONE Applicazioni nello stampaggio ad iniezione di materie plastiche

Equilibrio termico dello stampo per iniezione Paul Gorbach - Regloplas AG

Nello stampaggio ad iniezione delle materie plastiche, la temperatura dello stampo, del cilindro e della vite hanno una grande influenza sulla qualità del prodotto e sul tempo di ciclo. Questo articolo analizza la termoregolazione degli stampi per iniezione di termoplastici. Vengono prese in esame la dissipazione del calore, l’efficienza economica ed i benefici associati all’utilizzo delle unità di termoregolazione 36 • TECNOPLAST

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l controllo dei processi termici, nei macchinari e nello stampo, è un fattore critico nello stampaggio ad iniezione. All’interno dello stampo, il calore ceduto dal materiale plastico è trasferito all’acciaio dello stampo e al fluido di termoregolazione. Inoltre, si ha una cessione di calore per irraggiamento all’aria circostante e ai piani di chiusura. Il calore assorbito dal fluido viene rimosso nell’unità di termoregolazione. L’equilibrio termico dello stampo può essere rappresentato come da schema in figura 1: www.tecnoedizioni.com


Equilibrio termico

Figura 1 dello stampo

P = Pm - Ps P calore da rimuovere con l’unità di termoregolazione Pm calore apportato dal materiale plastico Ps calore ceduto all’ambiente

Bolle (in generale) Diminuire la temperatura di stampo Bolle causate da aria intrappolata Lavorare sotto vuoto Bolle causate da particelle bruciate per attrito L’attrito può essere causato da: - eccessiva velocità della vite - eccessiva pressione di iniezione - eccessiva velocità in uscita dall’ugello - eccessiva velocità di iniezione Rimedio: evitare le cause sopra elencate Vaiolatura superficiale (sinkholes) Causa: temperatura di stampo troppo alta, insufficiente incremento della pressione Rimedio: diminuire la temperatura di stampo Variazione del grado di lucentezza Rimedio: diminuire la temperatura di stampo, aumentare la pressione

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conduzione convezione irraggiamento temperatura del fluido di termoregolazione all’ingresso dello stampo Ø0 temperatura del fluido di termoregolazione in uscita dallo stampo

TERMOREGOLAZIONE DELLO STAMPO E SUA INFLUENZA SUL PRODOTTO FINITO Nello stampaggio ad iniezione, la temperatura dello stampo, quella del cilindro e quella della vite hanno una grande influenza sulla qualità del pezzo stampato e sul tempo di ciclo. Gli obiettivi principali della termoregolazione dello stampo sono: - riscaldare lo stampo alla temperatura di lavoro - mantenere costante questa temperatura La realizzazione di questi obiettivi ha come risultati: - tempo di ciclo ottimizzato - qualità elevata e costante dei pezzi stampati La temperatura dello stampo influenza i seguenti aspetti: - qualità superficiale - ritiro - distorsioni - scorrimento - tempo di ciclo Gli effetti di una temperatura di stampo inadeguata sono riportati in numerosi manuali, cui si può fare riferimento: - per termoplastici: Maschineneinstellstrategie für Thermoplast-Spitzgiessmaschinen Sez. 3, Battenfeld - Meinerzhagen - per termoindurenti ed elastomeri: Formteilfehler Duroplaste Leitfaden 2, Märkische Fachhochschule - Iserlohn Nello specifico: www.tecnoedizioni.com

Linee di saldatura Causa: aria intrappolata Rimedio: - lavorare sotto vuoto - installare uno sfogo di “troppo-pieno” nello stampo - diminuire la temperatura di stampo Nota: le linee di saldatura possono dar luogo a depositi nello stampo. Conseguenza: lo stampo deve essere smontato. Getti di materiale Rimedio: aumentare la temperatura di stampo Incompleto riempimento dello stampo - eccessiva velocità di iniezione - riscaldamento dovuto ad attrito - eccessiva temperatura nella zona di plastificazione Rimedio: abbassare la temperatura di stampo Linee di scorrimento a freddo - diminuire la temperatura di stampo - aumentare la velocità di iniezione Risultato: maggior attrito, miglior riempimento Materiale appiccicato allo stampo Causa: i componenti volatili fuoriescono dal fuso e si depositano nello stampo - insufficiente quantità di cere/oli nel materiale Distorsioni - eccessiva differenza di temperatura tra il materiale iniettato e lo stampo Conseguenza: ritiro eccessivo - distribuzione non uniforme della temperatura nello stampo Rimedio: usare cartucce riscaldanti entro inserti di materiali ad alta conducibilità termica, es. Rame-Berillio Regola generale: la gomma si ritira del 2,2% circa nello stampaggio ad iniezione (temperatura N° 1 Gennaio/Febbraio 2013

materiale 90°C; temperatura stampo 140°C) e del 3-3,5% nello stampaggio a compressione (temperatura materiale 30°C; temperatura stampo 140°C). Fonte:P.Brams, Krauss-Maffei Kunststofftechnik - Monaco REQUISITI PER UNA TERMOREGOLAZIONE SENZA PROBLEMI Un sistema termostatato consiste dei seguenti componenti: - stampo - unità di controllo della temperatura - fluido di termoregolazione Per garantire che il calore possa essere rimosso o aggiunto allo stampo, ciascuno degli elementi sopra elencati deve rispettare le seguenti condizioni: - nello stampo, il diametro e la superficie totale dei canali di termoregolazione devono essere sufficientemente grandi. Se il diametro è troppo piccolo, si verificherà un’elevata perdita di carico, con la conseguenza di dover usare unità con pompe (costose) in grado di assicurare un’elevata pressione di mandata. Le differenze di temperatura nell’impronta hanno un effetto determinante sulla distorsione e sulla pressione di stampaggio del pezzo. Un sistema di canali ben progettato può minimizzare l’insorgere di tensioni, aumentando così la qualità dei pezzi stampati. Inoltre, può abbreviare i tempi di ciclo, abbassando i costi di lavorazione. Un altro fattore importante è la differenza di temperatura tra l’ingresso e l’uscita dallo stampo del fluido di termoregolazione. Questa differenza non dovrebbe eccedere approssimativamente i 3°C. Per manufatti di elevata qualità, la differenza non dovrebbe essere superiore a 1°C. - l’unità di termoregolazione deve essere in grado di mantenere la temperatura dello stampo entro limiti molto stretti, per mezzo di un buon controllo combinato con adeguate capacità di riscaldamento, raffreddamento e pompaggio. - il fluido di termoregolazione deve avere, tra gli altri requisiti, buone proprietà di scambio per essere in grado di rimuovere grandi quantità di cal ore in breve tempo. Da un punto di vista termodinamico, l’acqua è preferibile all’olio. Inoltre, l’acqua ha un coefficiente di scambio termico almeno doppio di quello dell’olio diatermico. UNITÀ DI TERMOREGOLAZIONE SCELTA DELL’UNITÀ PIÙ IDONEA (TABELLA 1) La scelta dell’unità di termoregolazione da utilizzare nello stampaggio ad iniezione è funzione principalmente di: materiale da lavorare, peso dello stampo, tempo di riscaldamento richiesto, produttività, calo di temperatura tollerabile e condizioni di flusso e pressione nello stampo. La pressione di mandata della pompa può essere determinata solo quando è disponibile la curva caratteristica, “Perdite di carico nello TECNOPLAST •

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L’UTILIZZO DELLE UNITÀ DI TERMOREGOLAZIONE

TABELLA 1 CRITERI PER LA SCELTA DI UN’UNITÀ DI TERMOREGOLAZIONE Parametro

Variabile

Materiale da stampare

Temperatura dello stampo

Temperatura di stampo

Fluido di termoregolazione

Peso dello stampo; tempo di riscaldamento

Capacità riscaldante

Produttività

Capacità raffreddante

Differenza di temperatura nello stampo

Portata della pompa

Curva caratteristica di caduta di pressione in funzione della portata

Pressione della pompa

stampo in funzione della portata”, per lo stampo utilizzato. Se la curva non è disponibile, le perdite di carico possono essere stimate in riferimento a stampi simili. Come menzionato in precedenza, l’acqua dovrebbe essere preferita all’olio ogni qualvolta possibile, per via delle sue migliori proprietà di scambio termico. Le unità ad acqua pressurizzata possono funzionare fino a temperature di 180°C circa. Per temperature superiori a 180° (o 90°C per unità non in pressione) deve essere usato olio diatermico CONTROLLO Condizioni di temperatura nello stampo (Figura 2) La temperatura varia da una zona all’altra dello stampo nonché in funzione della fase del ciclo di iniezione. La temperatura nell’impronta raggiunge, infatti, un massimo dopo l’iniezione, quando il fuso viene a contatto delle pareti fredde dello stampo, per arrivare ad un minimo dopo l’estrazione del pezzo.

- controllo della temperatura dello stampo - controllo a cascata Controllo della temperatura del fluido È il metodo più comunemente usato. La precisione raggiungibile è sufficiente nella maggior parte dei casi. Controllo della temperatura dello stampo Questo metodo prevede l’impiego di sensori di temperatura nello stampo; è necessario quando è richiesta un’elevata costanza della temperatura. Controllo a cascata È una combinazione degli altri due metodi. Vengono controllate sia la temperatura del fluido che quella dello stampo, garantendo un migliore controllo della temperatura dello stampo.

La figura 2 mostra la temperatura dell’impronta in funzione del tempo di ciclo. Questo grafico indica che la temperatura dello stampo varia sia con il tempo che con la posizione all’interno dello stampo. Per esempio, la temperatura esterna è diversa da quella nell’impronta. Quando sono previste delle unità di termoregolazione, quella che viene indicata come “temperatura di stampo” solitamente è la temperatura in uscita impostata nel sistema di controllo. Come già ricordato, è critico per la qualità del pezzo stampato che il livello di questa temperatura rimanga costante sull’intera impronta FUNZIONE DELL’UNITÀ DI TERMOREGOLAZIONE La funzione dell’unità di termoregolazione è quella di mantenere costanti le temperature φw min e φw max, cioè prevenire lo scostamento della banda con ampiezza ∆φw durante la lavorazione. Metodi di controllo Per controllare la temperatura dello stampo sono indicati i seguenti metodi: - controllo della temperatura del fluido di scambio termico

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Temperatura nell’impronta

Figura 2 in funzione del tempo

VANTAGGI ED EFFICIENZA ECONOMICA DELLE UNITÀ DI TERMOREGOLAZIONE L’uso delle unità di termoregolazione garantisce i seguenti vantaggi: Ridotta percentuale di scarti - all’avviamento, poiché lo stampo e già alla temperatura di lavoro - durante la produzione - dopo le fermate → migliorata efficienza economica Riduzione significativa delle incrostazioni nello stampo, quando funziona con acqua, poiché il circuito di termoregolazione è chiuso, cioè non viene aggiunta nuova acqua. → minori costi di manutenzione e riparazione Miglior riempimento dell’impronta → meno scarti Ridotta usura dello stampo Migliore qualità del pezzi stampati - miglior qualità superficiale - pezzi meno tensionati - tolleranze ristrette Prevenzione dei problemi (in funzione del materiale da lavorare) Correlata ad una temperatura di stampo troppo bassa: - eccessiva pressione di riempimento: il calore sviluppato dalla compressione deve essere dissipato (perdite energetiche), maggior consumo di energia (idraulica). - controllo difficoltoso del ritiro - maggiori differenze di temperatura nello stampo (es. al centro) - scarti all’avvio della produzione dovuti a pezzi sovra-riempiti che si attaccano allo stampo, ecc. Correlata ad una temperatura di stampo troppo alta: - ritiro aumentato, possibili deformazioni - tempi di ciclo più lunghi, produttività ridotta (il tempo di raffreddamento aumenta in media del 2% per ogni °C di aumento della temperatura). - maggior consumo di acqua di raffreddamento - ridotta rigidità all’estrazione (es. per PE e PP), cioè maggiore rischio di danneggiamenti dovuti a deformazione.

A B φw φw min φw max _ φw φD t1 t2

iniezione rimozione del pezzo temperatura nell’impronta dello stampo temperatura minima dell’impronta temperatura massima dell’impronta temperatura media dell’impronta temperatura di estrazione pezzo tempo di raffreddamento tempo di ciclo

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RIFERIMENTI [1] Menges/Michaeli/Mohren, Spritzgießwerkzeuge. Carl Hanser Verlag, München www.tecnoedizioni.com


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TECNOEDIZIONI SRL Via Modigliani, 27 - 20090 Segrate (Milano) Italy Tel. +39 02 928653.45 - Fax +39 02 928653.40 marketing@tecnoedizioni.com - www.tecnoedizioni.com


ERNST RITTINGHAUS GMBH & ARBURG Quando l’obiettivo è essere leader di mercato

Entrare dove gli altri escono

I pezzi stampati le cui caratteristiche vanno oltre i normali standard sono la normalità in Ernst Rittinghaus con sede ad Halver, in Germania, dove si realizzano – ad esempio – materiali di consumo per laboratori in grandi quantità, oppure componenti di precisione complessi quali ruote dentate … e qui le soluzioni ARBURG danno una grande importanza all’efficienza di produzione

di Bettina Keck e Susanne Palm

I nostri clienti ricevono tutto da un unico fornitore: dalla consulenza nella fase di pianificazione alla produzione di fascia alta, fino alla preparazione rapida e flessibile dei prodotti”, esordisce Bernd Rittinghaus che, con il padre Dieter, gestisce la società tedesca a conduzione familiare che porta il cognome di famiglia.

Per Dieter (a SX nella foto) e Bernd Rittinghause a (DX), sia la produzione sia la preparazione di prodotti complessi – quali la ruota dentata di alta precisione nella foto di apertura – sono garantiti dal sistema informatizzato mediante computer centrale ARBURG

Tra le competenze chiave del fornitore tedesco che produce in un sistema di tre turni, due dei quali senza presidio umano, vi sono – oltre allo

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Ed eccoli i “collectingtubes” finiti prodotti dall’azienda di Halver, in Germania

La pressa ALLROUNDER 320 A elettrica è collegata alla camera bianca

stampaggio – la costruzione di stampi che rappresenta la base per ottenere articoli di elevata precisione. “Nella costruzione degli stampi confluisce il nostro intero know-how per quanto riguarda i materiali e la tecnologia di stampaggio. Siamo infatti specializzati nella fabbricazione di stampi ultraresistenti all’usura e che, di conseguenza, abbisognano di bassa manutenzione. Si tratta di stampi ad elevato numero di cavità, che poi trovano applicazioni su pezzi con geometrie complesse, e che richiedono tempi ciclo brevi. Di fatto, noi entriamo in produzioni laddove gli altri escono”, aggiunge con orgoglio Dieter Rittinghaus. QUANDO GLI INVESTIMENTI POTENZIANO LA QUALITA’ E LA SOSTENIBILITA’ Per incrementare continuamente la qualità, nonché la sostenibilità della produzione, la società tedesca Rittinghaus GmbH investe annualmente tra il cinque e il dieci per cento del suo fatturato. L’obiettivo è quello di ridurre il fabbisogno energetico delle macchine, ottimizzare i tempi ciclo e aumentare il livello di automazione. Un esempio significativo dello sviluppo orientato al futuro è l’investimento nelle prime ALLROUNDER A elettriche del 2006. In realtà, l’ordine di una pressa idraulica era già stato finalizzato quando ancora Dieter Rittinghaus stava riflettendo sul fatto se tale decisione era appropriata o meno.

“Senza alcuna esperienza con le presse elettriche, il mio istinto mi disse che era possibile sfruttare i vantaggi di questo tipo di pressa - quali rapidità, pulizia ed efficienza – per aumentare la redditività della nostra produzione”, ricorda Dieter Rittinghaus. Tuttavia non voleva solo affidarsi al suo istinto. Di conseguenza, lo stampo interessato è stato portato a Loßburg – dove ha sede ARBURG GmbH per provarlo sia su una pressa elettrica sia su una idraulica. In questo modo risultò chiaro che Dieter Rittinghaus aveva valutato correttamente il potenziale legato al risparmio offerto da una soluzione con press elettrica. RIDUZIONI FINO AL 35% Relativamente a quella specifica lavorazione testata a Loßburg, la soluzione ALLROUNDER 320 A elettrica ha permesso di ottenere un tempo ciclo di 6,8 secondi: ovvero, ben 1,5 secondi in meno che non su una pressa idraulica. Insieme al minor fabbisogno energetico, e grazie a tale riduzione del tempo ciclo, si è ottenuto un risparmio sui costi all’incirca del 35%. Nessun dubbio, quindi, che la pressa ad iniezione elettrica sia stata ordinata al posto di quella idraulica … e sia stata ammortizzata dopo circa 20 mesi. Per poter produrre materiale monouso in condizioni igieniche destinato all’analisi biomolecolare, tale pressa disponeva già di un “modulo camera bianca con ionizzazione”. Attualmente, tutti i prodotti altamente incontaminati vengono stampati esclusivamente sulle presse ALLROUNDER elettriche della serie ALLDRIVE e EDRIVE, che rappresentano all’incirca un terzo del parco presse. Alla produzione efficiente contribuisce anche il sistema con computer centrale ARBURG con il quale la società Rittinghaus GmbH, dal 1996, monitora e pianifica in modo ottimale l’intera produzione, nonché l’automazione delle presse, e – dal 1994 – viene costantemente potenziata. Un esempio è la produzione dei cosiddetti “collectingtubes” in PP, consentito per uso medicale, che Stampo a 16 impronte Rittinghaus GmbH, per la produzione dei “collectingtubes”

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vengono stampati sulla ALLROUNDER 320 A in un tempo di ciclo di 5,8 secondi, ed infine imballati in modo automatizzato e in quantità predefinite in sacchetti di PE. Lo stampo a 16 cavità realizzato in acciaio resistente alla corrosione, ha origine da una struttura stampo propria e lavora con ugelli dotati di chiusura ad ago servo elettrici, che vengono controllati dal gruppo di controllo SELOGICA. Lo stesso vale anche per l’intera periferica di packaging. Per le applicazioni con prelievo dei pezzi stampati, ci si affida ai vantaggi dei sistemi robot ARBURG, in quanto questi sono completamente integrati nel gruppo di controllo pressa. “In futuro promuoveremo la progettazione di soluzioni di automazioni complete in collaborazione con ARBURG GmbH”, ribadiscono entrambi i membri della famiglia Rittinghaus, che sono molto soddisfatti della prima unità di produzione montata sull’ALLROUNDER 520 E elettrica. LA PRODUZIONE IN CAMERA BIANCA COMPLETA L’OFFERTA Un ulteriore esempio dello sviluppo coerente in continua evoluzione, e della stretta collaborazione con ARBURG, è rappresentato dalla pianificazione e dalla progettazione di una produzione in camera bianca che è stata messa in funzione nel 2011. “Dopo che da decenni produciamo articoli in condizioni di estrema igiene, tale aggiunta si integra perfettamente nella nostra offerta versi i clienti”, dichiara Bernd Rittinghaus. In questo modo è a disposizione della società di Halver, per i pezzi stampati sensibili alla contaminazione, una produzione in camera bianca conforme a GMP e DIN ISO 14644, classe 7. Le ALLROUNDER completamente elettriche sono collegate alla camera bianca decentralizzata e soddisfano, come pure la tecnologia dello stampo ottimizzata per la camera bianca, i requisiti più elevati della tecnologia medicale; settore nel quale la società concentrerà i suoi sforzi in futuro. www.rittinghaus-gmbh.de www.arburg.com TECNOPLAST •

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CAD, CAM, REVERSE ENGINEERING, RAPID PROTOTIPING & SERVICE

Il pacchetto completo offerto da UNOCAD

Soluzioni hardware e software in grado di realizzare velocemente, e a costi contenuti, modelli e prototipi da cui i clienti della casa vicentina Unocad possono poi sviluppare i loro pezzi da produrre

di Ulderico Scarfiotti

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ttiva nel fornire tecnologia CAD CAM CAID 3D, soluzioni di Reverse Engineering e Rapid Protitiping, Unocad srl di Altavilla Vicentina (in provincia di Vicenza) è da oltre 20anni punto di riferimento nel fornire – come si suole dire – Information Tecnology. Dal luglio 2007 Unocad è VAR certificato da Dassault Systemes, per la commercializzazione e il supporto delle soluzioni PLM Catia e PDM SmarTeam. Rappresenta, inoltre, per l’Italia società come Breuckmann, Polhemus, Rapidform e Surfware. In aggiunta alle consolidate tecnologie hardware e software nello style, manufacturing e applicazioni CAM su robot multi assi, Unocad sviluppa progetti di ricerca applicata al settore dell’arte, del medicale e nei materiali biodegradabili. Uno dei vantaggi principali delle tecnologie Uniocad consiste quindi nell’essere estremamente versatili e, quindi, applicabili a tutto tondo. Per punti, queste le attività svolte dalla casa vicentina: • Consulenza, dimostrazioni e vendita nella scelta di sistemi CAD, CAM, CAID, TDM & PDM integrati in rete su S.O. Windows; • Sviluppo di programmi personalizzati e postprocessori dedicati per CNC e ROBOT multi assi; • Corsi di formazione introduttiva, o avanzata, presso sedi interne o presso i clienti; • Aggiornamenti sulle versioni dei programmi utilizzati e sulle novità del mercato informatico. Unocad completa poi l’offerta proponendosi come service per: • Conversioni di immagini e/o schizzi 2D in modelli 3D virtuali; • Reverse Engineering e Digitalizzazione 3D per replicare stampi e forme complesse in modelli matematici CAD; • Controlli dimensionali senza contatto con hardware e software certificati, • Studio e design di prodotti con rendering e animazione; • Prototipi rapidi e repliche di stampi in silicone o altro materiale. LINEE SOFTWARE Queste le sette soluzioni di cui attualmente dispone la casa vicentina: 1. CATIA Dassault Systèmes – in questo ambiente è disponibile una soluzione collaborativa per incrementare il disegno del lavoro d’èquipe, una soluzione intelligente creata appositamente per i processi industriali, il pacchetto quick-start con un’implementazione facile in meno di 10 giorni e, per finire, un percorso veloce per ottenere rapidamente una produzione PLM completa; 2. ENOVIA Dassault Systèmes – è un ambiente collaborativo e flessibile per gestire i processi

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RAPIDFORM XOR – XOV – XOS Questo software apre un mondo di possibilità con le scansioni 3D. Crea modelli solidi parametrici da scansioni 3D in Rapidform XOR. Usa tutta l’intelligenza dei progetti CAD per controllare automaticamente le sue parti con Rapidform XOV. Processa le scansioni grezze trasformandole in mesh e superfici con Rapidform XOS.

di sviluppo di prodotti quali aeri, auto, imbarcazioni da crociera, centrali nucleari, beni di consumo, macchinari, ecc .. . Enovia aiuta quindi a lanciare prodotti di alta qualità in maniera più rapida, e a gestirli integralmente fin dalla fase di ideazione; 3. 3dvia COMPOSER – è un prodotto concepito per utenti privi di background nelle applicazioni 3D. Gli utenti del servizio clientela, supporto alla fabbricazione, formazione, vendita e marketing, possono automatizzare in maniera semplice e rapida i loro processi di produzione, riducendo i costi e migliorando la qualità: 4. Rapidform XOS, XOR, XOV – il software più famoso al mondo per il reverse engineering ed il controllo di dati scansionati in 3D. Questa applicazione consente ad una rilevazione 3D di diventare uno strumento eccezionale in una vasta gamma di applicazioni, ed è utilizzato nella produzione, nella ricerca & sviluppo, nel controllo qualità, nella ricerca medica e nell’ingegneria civile, nonché nei processi di controllo e qualità della produzione; 5. SURFCAM, TRUEMILL – strategia per l’alta

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velocità a 3 assi, che permettono una finitura liscia, grazie a percorsi utensili fluidi e ottimizzati nella retrazione dell’utensile stesso, con l’eliminazione di improvvisi cambiamenti di direzione per ottenere la massima velocità di fresatura e un tempo ciclo di lavorazione ridotto. Ancora migliore è poi nella lavorazione a 4 e 5 assi, con implementazione nelle strategie di svuotatura che consentono agli utensili di specificare fino a quattro distinti gruppi di controllo superfici; 6. Sensable Freeform – dalla mente alla materia. Il primo strumento che permette ai designer di usare il loro senso del tatto mentre modellano al computer; 7. Spinfire Professional – i prodotti suite della Actify sono la migliore piattaforma per la comunicazione del design digitale. Il formato compresso .3D permette di analizzare dati 2D e 3d da rendere autonomo l’ufficio commerciale da quello tecnico, nelle attività di preventivazione … ma non solo. www.unocad.it

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ACCESSORI Motornet DC

Motornet DC, servomotore con elettronica di controllo integrata

Meno cablaggi, più flessibilità Un sistema per progettare e costruire soluzioni modulari economicamente vantaggiose, ideali per le moderne macchine di produzione

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arker Hannifin, specialista nel settore delle tecnologie di movimentazione e controllo, ha introdotto nella sua gamma produttiva Motornet DC un servomotore con elettronica di controllo integrata, che sfrutta un sistema di cavi ibridi per creare automazioni flessibili basate su bus EtherCat. Il prodotto consente ai co-

struttori di macchine di progettare e costruire soluzioni modulari economicamente vantaggiose, ideali per le moderne macchine di produzione, in particolare per il settore dell’imballaggio. Il sistema con cavi ibridi del Motornet DC consente di raggruppare in un unico cavo il bus cc, l’alimentazione ausiliaria, i segnali del

bus EtherCat e il sistema di diagnostica supplementare. I Motornet DC vengono connessi secondo una struttura “daisy chain”, semplificando così il cablaggio ed eliminando la necessità di impiegare scatole di distribuzione. La possibilità di collegare i Motornet DC ad un bus cc comune permette di ottimizzare il sistema per ottenere significativi risparmi di energia. In questo caso i

motori in frenata trasferiscono direttamente la loro energia ai motori in carico anziché convertirla in calore, rendendo in molte situazioni inutile l’impiego di una resistenza di frenatura centralizzata. Un esempio tipico di applicazione dei Motornet DC è quello delle macchine di imbottigliamento a carosello, dove vengono impiegati fino a 30 servoazionamenti e dove è quindi possibile ri-

durre drasticamente i costi di cablaggio. Motornet DC offre agli installatori un sistema flessibile plug and play e consente notevoli risparmi di spazio agli utilizzatori della macchina. L’esperienza mostra che l’impiego del Motornet DC porta a una riduzione del volume del quadro pari al 70 per cento. Il sistema è disponibile nelle taglie flangia da 60, 70 e 100 mm con coppia di stallo da 0,9 a 7,5 Nm e grado di protezione IP65. Ogni Motornet DC dispone di due ingressi e di due uscite digitali. www.parker.com.

Nuova generazione

Accessibilità e facilità di utilizzo

Semplice e flessibile

Cilindri Iso 15552

Una nova soluzione di Product lifecycle management basata su cloud

Un prodotto affidabile, leggero, essenziale ed economico, idoneo per ogni applicazione

È

oggi disponibile Autodesk Plm 360, una soluzione basata su cloud potente, affidabile e semplice da implementare, e disponibile ad un costo nettamente inferiore rispetto ai sistemi Plm (Product lifecycle management) tradizionali. Rispetto ad essi - che sono particolarmente complessi e costosi - Autodesk 360 è facilmente configurabile e soddisfa appieno le esigenze specifiche dei clienti nel processo di gestione del ciclo di vita del prodotto. Inoltre, è la prima soluzione Plm basata su cloud focalizzata sulle applicazioni business, al di là della progettazione e della gestione della distinta base. Ne consegue che i dipendenti di un’azienda con mansioni diverse - dalla piani-

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ficazione e sviluppo di un prodotto alla conformità del servizio - hanno un accesso ampliato alle informazioni relative al prodotto e al progetto, con la possibilità di migliorare continuamente ciò che producono. Caratterizzato da un look & feel moderno e da un’esperienza utente notevole, Autodesk 360 ha un approccio innovativo alla configurazione del sistema, che non necessita dell’intervento di programmatori e consulenti. Una dozzina di app preinstallate automatizzano i processi di business lungo tutto il ciclo di vita. Grazie a una funzionalità drag-and-drop intuitiva, gli utenti possono facilmente personalizzare le app o crearne di nuove per soddisfare le proprie esigenze senza dover acquistare mo-

duli aggiuntivi. Inoltre, è un’applicazione cloud multi-tenant. Gli utenti e gli amministratori non dovranno più preoccuparsi degli aggiornamenti e della personalizzazione: l’applicazione è sempre aggiornata e compatibile con qualsiasi configurazione. I professionisti IT sono “liberi” dalla gestione di sistemi non strategici poiché l’utente accede ad Autodesk Plm 360 da un data center completamente gestito che fornisce totale sicurezza, prestazioni elevate e funzionalità di disaster recovery. Il fatto di essere cloud, poi, offre all’utente un accesso virtuale continuo e da qualunque luogo, da qualsiasi dispositivo mobile o browser web. www.autodesk.it N° 1 Gennaio/Febbraio 2013

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l cilindro Ecolight di Pneumax, costruito secondo le normative Iso 15552, è scaturito da un profondo processo di innovazione e ottimizzazione progettuale e racchiude in sé tutte le qualità prestazionali e funzionali dei suoi predecessori. L’attuatore è costruito con testate in alluminio pressofuso di nuova progettazione e un tubo profilato in alluminio alleggerito, con 4 cave per sensori a scomparsa, due delle quali sono orientate sul lato delle connessioni di alimentazione del cilindro. Il gruppo pistone si compone di 2 semipistoni stampati in tecnopolimero, con integrate le bussole di ammortizzo, dimensionati per consentire una migliore

Il cilindro Ecolight di Pneumax

guida del pistone. Le guarnizioni pistone sono in gomma nitrilica (Nbr) nella versione standard oppure, a richiesta, disponibili in poliuretano (Pur). Il magnete è alloggiato fra i due semipistoni. Il fissaggio del cilindro è realizzabile utilizzando i fori filettati posti nelle viti fissaggio testate, oppure scegliendo fra tutta la gamma di fissaggi a norma Iso 15552. www.pneumaxspa.com www.tecnoedizioni.com

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ACCESSORI Soluzione NGR

Con un nuovo design L’austriaca Next Generation Recyclingmaschinen presenterà in azione la sua linea L:Gran, re-ingegnerizzata per la rigranulazione di materiali tecnici e termoplastici

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erivata dalla consolidata tecnologia “onestep” di Ngr, la nuova L:Gran è stata sviluppata e definita come “light-version” della sorella maggiore S:Gran, molto conveniente per applicazioni sia in linea sia fuori linea. Il taglio e il processo di plastificazione, curati con particolare attenzione, garantiscono il minimo degrado del materiale e l’ottenimento di un pellet di alta qualità.

La linea L:Gran ha un impatto ambientale particolarmente basso. Lo scarso consumo e l’ingombro ridotto, i bassi costi di esercizio e la minima manodopera richiesta, la capacità produttiva rendono questo impianto molto conveniente e “operator friendly”. Con la modalità “dump and run”, la linea può essere gestita anche a intermittenza, mantenendo elevate prestazioni. L:Gran può benissimo esse-

re integrata in altri processi, come ad esempio in un impianto cast film per il recupero in linea dei rifili, che vengono trasportati pneumaticamente e alimentati nell’estrusore tramite un separatore d’aria. La macchina, inoltre, può ricevere film da bobine (bobine non conformi, di avviamento eccetera) tramite un dispositivo di traino che può lavorare in contemporanea con il sistema di recupero

La natura ha già scelto

dei rifili. La serie è adatta per una vasta gamma di applicazioni perché garantisce grande stabilità di processo e facilità di utilizzo. Il pannello di controllo touch screen da 12” semplifica la gestione, mentre l’utilizzo di apparecchiature elettriche di ultima generazione rende il funzionamento affidabile e più silenzioso. L’accesso al trituratore è più facile per una veloce pulizia

e una rapida manutenzione. L’impianto è completamente automatizzato ed è ora caratterizzato dalla esclusiva funzione con tasto singolo di “Arresto-Marcia”. Questo permette il riavviamento immediato della macchina dopo una fermata accidentale (per esempio per mancanza di energia, arresto di emergenza) con tramoggia ed estrusore pieni. www.ngr.at

In un futuro dove la sostenibilità sarà sempre di più un asset aziendale, avere in linea macchine non solo performanti ma rispettose del territorio e delle comunità che lo abitano sarà un valore inestimabile. Negri Bossi lo sa e produce le macchine più sostenibili, con soluzioni complete e flessibili, capaci di funzionamento totalmente elettrico, idraulico o ibrido. L’abbattimento energetico è dal 20 al 75%. Per non parlare del risparmio di olio. La natura ha fiuto, non è solo per il design italiano che si è già innamorata.

Energy Consumption

Hydraulic

Hybrid VSE Janus

Vesta Full Electric

Material Output

Per tutte le informazioni sulle tecnologie Negri Bossi www.negribossi.com www.tecnoedizioni.com

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ACCESSORI Tubazioni per acqua a uso industriale

Sistema flessibile per fluidi Totalmente in materiale plastico, flessibile, leggero e resistente alla corrosione

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ra le soluzioni adatte al trasporto di acqua a uso industriale e civile, Brugg Pipe Systems annovera la tubazione flessibile preisolata Calpex, ideale per la conduzione di liquidi con temperature fino a 95°C, in materiale plastico, leggero e resistente alla corrosione. La durata nel tempo è assicurata fin dal processo produttivo, grazie all’impiego di schiuma poliuretanica. È affidabile, rapido e facile da posare, grazie alla flessibilità ed alla lunghezza in tratti unici della tubazione che favorisce scavi stretti, invece che alloggiamenti

larghi e profondi. Calpex è isolato tramite schiuma poliuretanica microporosa espansa con gas pentano. Questa tecnica produttiva permette di ottenere un valore lambda di 0,0216 W/mK, che garantisce doti eccezionali di isolamento anche a volume ridotto. Le basse perdite di calore permettono di risparmiare costi di riscaldamento e riducono i consumi energetici. Il compound dei materiali rende la tubazione autocompensante, eliminando il problema dello stress meccanico dovuto alle

dilatazioni termiche, in quanto il tubo interno e la schiuma isolante formano un singolo composto. Un sistema di tubazioni con il minor numero di raccordi è la soluzioni ideale nella progettazione e costruzione di un impianto. Infatti, il basso numero di raccordi consente di ridurre i tempi di posa e i costi a vantaggio della sicurezza dell’intero sistema. Brugg Pipe Systems fornisce Calpex in rotoli facili da posare, idonei a evitare gli ostacoli e senza dover realizzare dispendiosi raccordi speciali.

Calpex può essere impiegato nelle reti di teleriscaldamento, linee per l’acqua potabile, per acque reflue e linee di refrigerazione, impianti industriali e per piscine. Il montaggio e la giunzione della soluzione viene agevolata da una vasta gamma di accessori. Tra questi una serie di raccordi ermetici per l’acqua in pressione e anelli passamuro in neoprene che

impediscono l’infiltrazione dell’acqua. Oltre a proteggere perfettamente le derivazioni, il guscio TClip di nuova concezione assicura facilità e rapidità di montaggio. Infine, una serie di nuovi manicotti a saldatura elettrica e raccordi a espansione in ottone permettono l’ottimale tenuta del sistema. www.bruggpipesystems.it www.pipesystems.com

Guide lineari

Autolubrificazione in miniatura

La slitta miniaturizzata può essere ordinata in alternativa alle slitte standard della serie Drylin TW-04-12. Il gioco del cuscinetto può essere aggiustato in continuo con pochi giri di cacciavite

Tra i nuovi prodotti della serie Drylin T spiccano una slitta con cuscinetti dal gioco regolabile per la misura 12 e la misura 07, che può essere considerata la versione più piccola del sistema lineare modulare Drylin T

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resentando le medesime dimensioni della maggior parte dei sistemi lineari a sfera, le guide lineari miniaturizzate Drylin T di Igus si adattano ad applicazioni con spazi limitati a disposizione e nelle quali si vogliano evitare la necessità di lubrificazione e i rumori di rotolamento di altre versioni con cuscinetti a sfere. Come tutte le altre varianti della serie Drylin T, anche

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questi nuovi componenti si basano sulla collaudata combinazione di binario guida in alluminio anodizzato, slitta in pressofusione di zinco ed elementi scorrevoli realizzati con i tecnopolimeri ad alte prestazioni. La nuova slitta miniaturizzata può essere ordinata in alternativa alle slitte standard della serie Drylin TW-04-12. Il gioco del cuscinetto può essere aggiustato in continuo con pochi

giri di cacciavite. Questo dà all’utente la possibilità di risolvere simultaneamente e a costi contenuti compiti di trasporto o posizionamento di precisione. Dato che, grazie ad una speciale verniciatura in cataforesi, la slitta miniaturizzata in pressofusa è anche protetta dalla corrosione, la possibilità di regolazione del gioco viene garantita anche dopo un esercizio prolungato in condizioni N° 1 Gennaio/Febbraio 2013

ambientali difficili. Un vantaggio in più della possibilità di regolazione del gioco è che questa funzione può essere fruttata anche per frizionare o bloccare lo scorrimento, se necessario. Con un’altezza costruttiva di 8 mm e larghezza di slitta di 17 mm, la nuova misura 07 offre un grande risparmio di spazio. In particolare in spazi ristretti, Drylin TK-04-07 consente all’utente di sfruttare an-

che su scala ridotta i vantaggi dei sistemi lineari autolubrificanti. Le guide miniaturizzate Drylin T sono particolarmente indicate per l’impiego salvaspazio in applicazioni in sistemi di misurazione e nella tecnica medicale, in apparecchiature da laboratorio ma anche in video/fotocamere e sistemi di sicurezza. www.igus.it www.tecnoedizioni.com


ACCESSORI Filtri per acqua

Caricatori e ricevitori

Prestazioni garantite Per polveri e granuli L’esperienza quarantennale assicura affidabilità delle macchine e sicurezza delle prestazioni

Una gamma adatta a un’ampia serie di applicazioni di trasporto pneumatico

F

L

iltec propone i filtri per acqua Ufr. Il liquido proveniente dal granulatore (o altro) viene inviato all’unità di filtrazione e raffreddamento che, dotata di distributore singolo o doppio, scarica l’acqua sulla superficie filtrante del rotolo di tessuto non tessuto. Quando nella zona di scarico acqua, per le troppe impurità che si sono depositate, il livello del liquido aumenta, un sensore invia un impulso elettrico a un motoriduttore che fa avanzare il tessuto intasato, sostituen-

dolo con una parte pulita. Si ha così, automaticamente, un nuovo ciclo di filtrazione. L’acqua filtrata cade nella vasca di raccolta e vien aspirata da una o più elettropompe, che la inviano a uno scambiatore di calore a piastre, per essere prima raffreddata e poi mandata direttamente al granulatore (o altro). Un indicatore di livello (max-min) ha il compito di reintegrare e mantenere l’acqua al livello desiderato. www.filtec.it

a serie 2400 proposta da K-Tron consiste in un sistema sequenziale ad alta capacità, progettato per trasportare prodotti in polvere, granulo e rimacinati. Ogni ricevitore è dotato di valvola di controllo, per consentire installazioni multiple che ricevono il prodotto da una linea di trasporto comune. Il filtro a cartuccia in poliestere è dotato di sistema di pulizia automatico con controgetto di aria. Le applicazioni includono il carico di autocisterne, ca-

ricamento di tramogge da sili giornalieri, trasferimento di prodotti all’interno della fabbrica o riempimento automatico di dosatori. Tutti i modelli hanno gli sganci rapidi per la connessione, per consentire un facile accesso ai componenti e semplificare, così, la pulizia e la manutenzione. I caricatori integrano la pompa del vuoto. La capacità di trasporto arriva fino a 6.880 kg/h. www.ktron.com

Non ostacolare la tua fantasia: non rinunciare al colore nel Food Packaging. Color System è garanzia di qualità nella colorazione e additivazione del Food Packaging.

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MACCHINA DI MISURA PORTATILE A COORDINATE Soluzione Steinbichler Optotechnik

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Touchprobe T-POINT CS manuale La soluzione completa touchprobe T-POINT CS di STEINBICHLER rappresenta una nuova dimensione nella tecnica di misura a coordinate che, in un sistema modulare, presenta i vari componenti coordinati ad hoc, quali tracking camera, scanner manuale e touchprobe

di Tania di Trabuss

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a soluzione T-POINT CS di STEINBICHLER colpisce per la precisione elevata e i risultati di misurazione accurati, nonché per un sistema di comando ben congegnato, particolarmente flessibile e facile da utilizzare. Il touchprobe rileva le posizioni di misurazione selezionate in modo rapido e sicuro ed è quindi la soluzione ottimale per misurazioni puntuali su aree come bordi (rifilati)

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e geometrie regolari. Il sistema consente di utilizzare i tastatori di misura in commercio, che si possono sostituire in modo semplice e veloce. Più pulsanti di accensione, un tasto di funzione aggiuntivo e i LED di stato garantiscono procedure di misurazione estremamente efficienti. Nel touchprobe T-POINT CS di STEINBICHLER assume particolare importanza il design intuiN° 1 Gennaio/Febbraio 2013

tivo ed ergonomico per lavorare in modo semplice ed efficiente. Questo strumento leggero e compatto consente quindi di condurre misurazioni di punti in modo semplice e agevole anche in aree o posizioni di misurazione di difficile accesso e profonde. Inoltre i marker IR sono disposti in modo ottimale e offrono quindi un’accessibilità ottica molto buona di tutti i marker necessari per la misurazione. www.tecnoedizioni.com


Anche la calibrazione del sistema avviene in modo rapido e intuitivo. AMPIEZZA APPLICATIVA I campi in cui T-POINT CS di STEINBICHLER trova applicazione sono molteplici: il sistema viene utilizzato in particolare per controlli di qualità/ispezioni (ad es. confronto valore nominale/valore di riferimento con CAD, dimensionamento/misurazione bordi per la misurazione di parti in lamiera, ispezione relativa alla produzione), per la costruzione di utensili e stampi (ad es. ricostruzione di utensili, dati di scansione per generare piste di fresatura, rilevamento dei valori reali dopo il rilascio dell’utensile, verifica di costruzioni saldate complesse, sistemazione di sagome e supporti), per la progettazione (ad es. scansione di modelli di progettazione per l’elaborazione CAD e la documentazione, rilevamento di linee caratteristiche, determinazione rapida di superfici di base per l’allineamento), per il rapid manufacturing nel rilevamento di dati 3D per il procedimento di rapid prototyping e per il reverse engineering nel rilevamento di geometrie altamente complesse come dati di reverse engineering. L’OFFERTA DELLA CASA TEDESCA Oltre al T-POINT CS, Steinbichler si caratterizza, tra l’altro, per il nuovo sensore a 8 megapi-

xel COMET L3D 8M. Per lo sviluppo di questo strumento sono state sfruttate la tecnologia monocamera, che viene potenziata continuamente da anni, e le esperienze ottenute dalla famiglia di prodotti premium COMET 5. Rispetto ai sistemi della concorrenza dispo-

nibili sul mercato, COMET L3D 8M offre una risoluzione dettagliata nel segmento premium mantenendo i prezzi della serie COMET L3D e offrendo quindi un rapporto imbattibile tra costi e benefici. Il pacchetto di COMET L3D 8M e del software in dotazione COMETplus offre tutte le funzioni necessarie per lavorare in modo semplice ed efficiente. Grazie al software COMETplus e ai modelli di correzione integrati, COMET L3D 8M raggiunge una qualità e una densità di dati impressionanti. “Come accessori sono disponibili tavole rotanti a uno o più assi, che consentono misurazioni completamente automatiche in combinazione con il software COMETplus e che rappresentano una soluzione estremamente comoda per iniziare a sfruttare la tecnica di misurazione ottica automatizzata. “Inoltre il nuovo COMET L3D 8M di STEINBICHLER convince in particolare per il suo elevato livello di dettaglio: è in grado di risolvere strutture fini anche in campi di misura superiori”, aggiunge Herbert Daxauer, responsabile prodotti digitalizzazione 3D di Steinbichler Optotechnik GmbH. BREVE PROFILO DELLA CASA TEDESCA La Steinbichler Optotechnik GmbH di Neubeuern è sinonimo di competenza pluriennale nella tecnologia ottica di misurazione e sensoristica ad alta precisione e di soluzioni hardware e software efficienti, in particolare per l’industria automobilistica, aeronautica e degli pneumatici. Fondata nel 1987, questa azienda internazionale impiega oggi 200 collaboratori e, oltre ad una rete di venditori estesa a livello mondiale, possiede anche società controllate in USA, Brasile, Cina, India, Portogallo, Francia, Inghilterra e Russia. Tra i clienti di riferimento di Steinbichler Optotechnik vi sono ad esempio Airbus, Audi, BMW, Boeing, Daimler, EADS, Siemens, Sony e Thyssen. www.steinbichler.de

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MATERIALI Bombole in composito

Una combinazione veramente speciale Le bombole per metano (Cng) per autotrazione possono ora utilizzare materiali avanzati leggeri, a permeazione zero e a costi competitivi

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razie a una particolare combinazione di uno strato interno in Akulon Fuel Lock di Dsm con le alte caratteristiche meccaniche della fibra di vetro ad alte prestazioni HiPer-tex di 3B, Gastank Sweden è oggi in grado di produrre bombole a permeazione zero, che soddisfano le severe norme Ece R110 sull’utilizzo di bombole per Cng ad alta pressione di Tipo IV per autoveicoli.

Il professor Kurt Berglund, presidente di Gastank Sweden, ha affermato: “La combinazione di Akulon Fuel Lock con la fibra di vetro rende possibile l’ottimizzazione del rapporto costi-benefici nelle bombole di Tipo IV. Le fibre di vetro ad alte prestazioni HiPer-tex si inseriscono tra il pesante acciaio e i costosi compositi in fibra di carbonio, grazie alla capacità di fornire in modo economico una vasta se-

rie di proprietà, mentre il nuovo e competitivo Akulon Fuel Lock riduce considerevolmente la perdita di gas da permeazione”. Prosegue Berglund: “L’istituto canadese Powertech Labs non ha riscontrato alcuna perdita di gas per permeazione nel nostro serbatoio per Cng di nuova concezione con 32 litri di capacità. Questo risultato fa delle nostre bombole in composito dei serbatoi per metano a per-

Film Hydroblock

I nuovi materiali fluoropolimerici offrono una barriera all’umidità e resistono alle sostanze chimiche, alle basse temperature, agli odori e agli ultravioletti oneywell ha introdotto sul mercato linea di film protettivi per uso industriale per prodotti e applicazioni che richiedono un livello elevato di protezione contro l’umidità. I nuovi materiali fluoropolimerici, chiamati film HydroBlock, offrono prestazioni di prima categoria come barriera all’umidità, a un costo inferiore rispetto ai film protettivi industriali tradizionali. L’elevata chiarezza e la resistenza del film ne assicurano la praticità in una vasta gamma di applicazioni, dalla copertu-

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www.gastank.se

Accordo Basf e B.C. Foam

Ad ampia protezione H

meazione zero un punto di riferimento all’interno del settore produttivo delle bombole in composito”. Eric Debondue, business development leader di 3B (www.3b-fibreglass.com) aggiunge: “La formulazione del vetro di HiPertex di 3B fornisce un alto livello prestazionale nei pezzi in composito, mantenendo una sostenibile economicità”. Tim Vorage, application development manager

di Dsm (www.dsm.com), conclude: “Akulon Fuel Lock, da noi recentemente sviluppato, possiede non soltanto un fattore di permeazione di almeno 150 volte inferiore rispetto al polietilene ad alta densità (Hdpe), ma limita anche significativamente l’intaglio in condizioni di temperature estreme sul collo della bombola, grazie a una maggiore resistenza termica, fino a 50 °C, rispetto all’Hdpe. Per di più, la capacità di resistere a temperature superiori permette di ridurre il tempo di reticolazione del materiale composito”.

ra dei banchi di laboratorio e alloggiamenti di sensori alla protezione degli oggetti dai graffiti. Oltre alla protezione contro l’umidità, il materiale offre un’ottima resistenza alle sostanze chimiche, alle basse temperature, agli odori e alla luce ultravioletta e si presta, quindi, all’utilizzo all’esterno, ad esempio nella segnaletica. “Il film HydroBlock rappresenta una soluzione economica per i fabbricanti che hanno bisogno di prodotti resistenti in ambienti difficili” ha affermato Perry Fan,

global business manager della Divisione imballaggi flessibili di Honeywell. Il nuovo film in policlorotrifluoroetilene (Pctfe) rappresenta un’alternativa più efficace in termini di costo ai film in etilene propilene fluorurato (Fep) e fluoruro di polivinilide (Pvdf), offrendo una maggiore protezione contro l’umidità e la stessa resistenza chimica. Non è destinato all’utilizzo in applicazioni mediche e alimentari. www.honeywell.com N° 1 Gennaio/Febbraio 2013

Schiume PET per il settore eolico L’accordo è stato sottoscritto a fine febbraio 2012 ed entrato in vigore a partire dal 1 marzo Massimo riserbo da parte di entrambe le aziende sul prezzo d’acquisto. Il perfezionamento della transazione è previsto nel primo trimestre 2012. “Questa acquisizione consente a BASF, azienda leader nel settore chimico, di ampliare la propria gamma di espansi strutturali.” dichiara Wolfgang Hapke, Responsabile di Performance Polymers di BASF SE. – “Si tratta di schiume utilizzate prevalentemente nelle pale delle turbine eoliche che vanno a completare la nostra attuale

offerta di prodotti per un settore in espansione come quello dell’energia eolica”. Le schiume PET offrono un’elevata resistenza termica, un’eccellente resistenza alle sostanze chimiche e sono riciclabili al 100%. I pannelli in schiuma PET, oltre all’impiego come componenti nei materiali compositi per l’edilizia leggera e alle applicazioni nel settore dell’energia eolica, trovano vasto impiego nei settori nautico, automobilistico e aeronautico. www.basf.it www.tecnoedizioni.com


tecnologie per l’innovazione

Macchine e Utensili

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MATERIALI Poliammidi rinforzate

C-LFT con caratteristiche migliorate grazie alle fibre di carbonio lunghe EMS-Grivory sta ampliando la sua gamma di poliammidi con materiali ad alte prestazioni basati su Grivory GV e Grilamid L, rinforzati con fibre di carbonio lunghe (C-LFT). I nuovi gradi mostrano chiaramente i vantaggi del rinforzo con fibre lunghe. Rispetto alle poliammidi convenzionali rinforzate con fibra di carbonio, i valori di resistenza sono aumentati di quasi il 60%, portando a eccezionali proprietà meccaniche

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opra 300 MPa e un modulo elastico di 23 GPa, con una densità di soli 1,28 g/cm³. Questi prodotti sono molto richiesti, soprattutto quando è necessaria una combinazione di peso estremamente basso con un differente profilo

di proprietà meccaniche. Ciò include le applicazioni nel campo degli articoli sportivi di alta qualità, come biciclette, racchette e componenti per gli sport acquatici. I nuovi C-LFT di EMS-Grivory non sono adatti solo per componen-

ti strutturali. Possono essere utilizzati anche per modificare la conduttività con bassi costi e con cambiamenti minimi delle proprietà meccaniche dei materiali di base. I test hanno dimostrato che già l’aggiunta del 10-12% di

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Grilamid LCL-3 o Grivory GCL-3 (corrispondenti a circa il 3% di fibre di carbonio lunghe nel prodotto finale) può attivare una resistenza superficiale chiaramente al di sotto di 109 Ω. Per la manifattura di componenti che devono essere utilizzati in atmosfera potenzialmente esplosiva o per rivestimenti con polvere elettrostatica sono necessari valori inferiori a questo limite. Come effetto collaterale positivo, il materiale non diventa fragile (a differenza dei prodotti antistatici

a base di nerofumo). Si possono ottenere valori di resistenza molto vicini a quelli dei materiali di base in quanto i prodotti rinforzati con fibra di carbonio presentano già valori elevati delle proprietà meccaniche. I C-LFT a base di Grilamid L o Grivory GV contengono una quantità standard di fibre di carbonio lunghe del 30-40%. È però possibile richiedere a EMS-Grivory prodotti modificati a seconda delle singole esigenze. www.emsgrivory.com

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tecnoEdizioni tecnoEdizion TECNOEDIZIONI SRL Via Modigliani, 27 - 20090 Segrate (Milano) Italy Tel. +39 02 928653.45 - Fax +39 02 928653.40 marketing@tecnoedizioni.com - www.tecnoedizioni.com

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ECOSISTEMA PER LA “DIGITAL APPEARANCE Una proposta X-Rite Pantone

Il sistema di cattura dell’aspetto visivo

Sviluppo congiunto X-Rite Incorporated & Università di Bonn X-Rite Incorporated ha avviato una collaborazione a lungo termine con l’Università di Bonn e acquisito Sensible Graphics GmbH per assumere un ruolo di leader nella promettente scienza della digital appearance e per la creazione di un ecosistema digitale

di Tranquillo Arimondi

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ensible Graphics, azienda che fornisce soluzioni di digital appearance, si è guadagnata un’ottima reputazione per i suoi rendering virtuali nel campo automobilistico, permettendo una corretta e realistica visione degli effetti di vernici perlescenti, tappezzerie ed interni, oltre ad altri prodotti caratterizzati da strutture complesse. La tecnologia sviluppata negli ultimi anni dai fondatori di Sensible Graphics offre un notevole vantaggio competitivo ai designer che hanno bisogno di un rendering di alta qualità, per la produzione di prototipi virtuali per vari settori, tra cui quello automobilistico, la moda e la pubblicità. I termini dell’investimento non sono stati resi noti.

“Con questi investimenti, X-Rite estenderà al campo della digital appearance la sua attuale leadership nel settore del colore” ha commentato Francis Lamy, vicepresidente esecutivo e CTO di X-Rite. “X-Rite Pantone da anni si occupa degli aspetti morfologici delle superfici colorate, inclusi la lucidità e la struttura dei supporti utilizzati. Ma il lavoro che si sta svolgendo all’Università di Bonn e presso Sensible Graphics porta il colore ad un livello superiore. La partnership con il team di Bonn consentirà a X-Rite di sviluppare una nuova tecnologia chiave che permetterà all’azienda di affrontare importanti problemi e fornire ai mercati soluzioni migliori di quelle attualmente disponibili.”

X-Rite ha inoltre sottoscritto un accordo di ricerca a lungo termine con l’Università di Bonn e supportato la creazione di una scuola per corsi postlaurea nel campo della digital appearance, sotto la guida di Reinhard Klein, responsabile del gruppo di grafica computerizzata dell’Istituto II di scienze informatiche dell’ateneo. Il professor Klein e il suo team hanno svolto un ruolo chiave come leader nel campo della grafica computerizzata negli ultimi 10 anni, sviluppando metodi di modellazione, rendering e compressione digitale di alta qualità.

In sintesi, i recenti sviluppi nei metodi di modellazione nella fisica delle interazioni luce-materia consentono lo sviluppo di: 1 • nuove apparecchiature per l’acquisizione completa di tutte le qualità visive 2 • nuove tecnologie per ricreare virtualmente materiali con effetti complessi come le vernici per automobili, le plastiche a effetto o persino i moderni materiali, compresa anche la pelle umana 3 • u n sistema di categorizzazione e classificazione per materiali sulla base dei loro attributi visivi in modo da consentire la de-

finizione di riferimenti di ricerca e di acquisizione. Tutto ciò porterà a una semplificazione dei processi di progettazione dei prodotti che prevedono l’uso di materiali complessi. “X-Rite proporrà un nuovo utilizzo delle tecnologie sviluppate negli ultimi due decenni nei settori della grafica computerizzata, incluso l’intrattenimento ed i videogame. Lo scopo è produrre una simulazione precisa dei materiali reali (basata su misurazioni reali), e fisicamente corretta” ha aggiunto Lamy. “Siamo assolutamente convinti che i dispositivi informatici post-PC (tablet, piattaforme mobili e smartphone), guideranno la ridefinizione dell’interazione tra persone e macchine e stimoleranno la digitalizzazione dell’esperienza “sensoriale” (ad esempio con forme nuove e alternative di strumenti di input, dispositivi e display stereoscopici). Ciò crea una grande opportunità per la nostra iniziativa. Con la digitalizzazione visiva X-Rite ambisce a comporre e completare questa nuova ed innovativa mega-tendenza, offrendo immagini elettroniche sempre più attinenti al prodotto reale” Svolgono un ruolo cardine in tutto ciò i progetti di X-Rite volti all’ampliamento della

Visualizzazione basata sulla scansione di una vernice per auto con pigmenti a effetto eseguita con la nuova tecnologia Total Appearance Capture di X-Rite

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ECOSISTEMA PER LA “DIGITAL APPEARANCE

Visualizzazione basata sulla scansione di un tessuto complesso eseguita con la nuova tecnologia Total Appearance Capture di X-Rite

percezione del marchio Pantone, al di là dell’ambito tradizionale relativo alla comunicazione ed alla caratterizzazione del colore, in modo tale da fare di Pantone lo standard fondamentale per la definizione e la categorizzazione di materiali digitali complessi. Il DRM per gli standard colore (gestione dei diritti digitali), di PantoneLIVE, che offre già dati cromatici basati sulla tecnologia cloud, nei prossimi anni verrà ampliato per la gestione e la fornitura dei dati visivi globali. “Dopo una pluriennale ricerca in tre continenti per l’aggiornamento della nostra piattaforma, abbiamo trovato un team eccellente e speciale all’Università di Bonn. Un team che mostra di avere leadership, competenza tecnica e rigore formale, accompagnati a entusiasmo e passione per la sfida, che corrisponde al nostro approccio” ha spiegato Lamy. “Crediamo che la partnership con il professor Reinhard Klein e il suo team arricchirà reciprocamente competenze ed esperienza. Siamo entusiasti di poter intraprendere insieme questo percorso.” “Siamo molto lieti di aver costituito questa

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partnership con X-Rite per promuovere ulteriori ricerche in questa interessantissima branca dell’informatica” ha commentato il professor Klein. “Siamo estremamente soddisfatti di vedere la nostra ricerca applicata a problemi commercialmente rilevanti.” Sotto la guida di Gero Mueller, Sensible Graphics ha sviluppato una tecnologia per elaborare e comprimere i dati acquisiti da una serie di sorgenti luminose e videocamere digitali disposte a emisfero per creare prototipi virtuali con un aspetto notevolmente realistico, quasi indistinguibile da quello dell’oggetto reale. “Poiché si tratta di un processo basato su misurazioni, i designer e gli artisti che operano in 3D possono avvalersi di materiali virtuali fisicamente corretti ed estremamente realistici senza perdere tempo con editor tradizionali” ha spiegato Mueller. L’industria automobilistica è stata tra le prime ad adottare la tecnologia digital appearance di Sensible Graphics facendo in modo che designer e clienti riescano a percepire virtualmente la reale apparenza delle auto N° 1 Gennaio/Febbraio 2013

trattate con vernici perlescenti o iridescenti e combinandone gli effetti con l’aspetto delle tappezzerie realizzate con pelli e tessuti strutturati. Altri settori che possono trovare applicazioni per la nuova tecnologia comprendono il design, la moda, i cosmetici, la pubblicità e perfino l’intrattenimento. “Basandoci sulla tecnologia fondata da Sensible Graphics in collaborazione con l’Università di Bonn, prevediamo che questo sistema di materiali digitali rivoluzionerà il modo in cui i nostri clienti creano e comunicano l’aspetto visivo” ha affermato Adrian Kohlbrenner, direttore dei programmi avanzati di X-Rite. “Siamo ansiosi di portare la straordinaria tecnologia di Sensible Graphics al livello successivo.” X-Rite ha offerto un’anteprima della tecnologia Sensible Graphics il 29 novembre scorso, in occasione della giornata dedicata all’innovazione nel settore automobilistico, che si è tenuto presso l’ADAC Fahrsicherheitszentrum Nordbayern, vicino a Norimberga, Germania. www.xrite.com www.tecnoedizioni.com


STRUMENTAZIONE Sistemi di misura

Elevata precisione e performance Due le novità da NDC: lo spessimetro TFG710ER per film estensibili e CPE sottili e lo FG710S per film microporosi, pigmentati e cavitati

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www.tecnoedizioni.com

FG710ER (gamma estesa) per film di NDC è stato progettato specificamente per misurare film a base di poliolefine nell’ambito di una vasta gamma di diversi spessori del prodotto. Questo speciale sensore non nucleare costituisce una soluzione a spessimetro singolo caratterizzata da elevata precisione e performance senza compromettere l’intervallo di misurazione. Il versatile spessimetro per film TFG710ER incorpora un motore ottico unico e brevettato che elimina gli eventuali effetti d’interferenza ottica ottenendo precisione 15:50 e velocità di misu26-01-2006 Pagina 1

razione in linea eccezionali, con la capacità di misurare accuratamente lo spessore di film da uno spessore nominale di meno di 2 micron fino a 100 micron. Inoltre, è facile da installare, calibrare e sottoporre a manutenzione. Oltre ai mercati dei tradizionali film sottili biorientati, lo spessimetro per film TFG710ER è destinato alle aziende che impiegano processi di produzione di film estensibili e CPE laddove i costi del materiale, la sostenibilità e la competitività rendono necessaria una misurazione accurata e affidabile. Lo spessimetro FG710S è stato sviluppato

N° 9 Dicembre 2012

per misurare lo spessore di film trasparenti, riempiti, cavitati e opalescenti. Fino a ora, la misurazione in linea dello spessore dei film cavitati è risultata difficile a causa della variazione di densità di certi materiali, in particolare dei film cavitati e micro-porosi, laddove le cavitazioni vengono create estendendo il film. Il nuovo sensore ottico G710S risolve il problema grazie al suo speciale design e potenti algoritmi di misurazione brevettati, per aiutare le aziende produttrici a fabbricare film uniformemente piatti per prodotti superiori a 10 micron. Per esempio, lo spessore di un film micro-poroso cavitato di separazione delle batterie viene comunemente misurato usando il sensore FG710S. A differenza del sensore FG710S, i sensori

convenzionali nucleari, ai raggi X e a infrarossi possono misurare soltanto la massa totale di una singola struttura e comportano la necessità di conoscere la densità della struttura per calcolarne lo spessore. A differenza dei sensori ai raggi X o nucleonici che richiedono complesse compensazioni della misurazione, entrambi i sensori TFG710ER e FG710S non vengono danneggiati da umidità, pressione barometrica, dislocazione x/y/z, temperatura o polvere diffusa dall’aria. Non richiedono periodiche procedure di standardizzazione fuori linea, il che si traduce in un maggiore tempo di misurazione, un controllo più rigoroso sul target e una superiore qualità del prodotto. www.ndcinfrared.com

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STRUMENTAZIONE Trattamento superficiale

Al passo con le nuove esigenze Ferrarini & Benelli è da sempre impegnata nella ricerca e sviluppo di soluzioni innovative per il trattamento superficiale a effetto corona

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urante Plast 2012 (pad.15 - stand D40) Ferrarini & Benelli metterà in risalto applicazioni sviluppate e brevettate per nuovi settori, come quello dell’estrusione di tubi plastici per teleriscaldamento, e un prodotto altamente innovativo: il trattamento plasma in atmosfera. Di tratta di un trattamento superficiale che migliora

le proprietà di bagnabilità dei materiali polimerici e dei metalli. Elevati livelli di bagnabilità sono necessari per una buona adesione di inchiostri, colle, coating e altro ancora. FB Plasma 3D è composto da un generatore di alta frequenza e da un ugello plasma. Il plasma viene creato all’interno dell’ugello tra due elettrodi;

viene quindi indirizzato verso il substrato da trattare per mezzo di un flusso d’aria. L’area di trattamento di un singolo ugello è di 10 mm. Il sistema lavora in condizioni di pressione atmosferica: non è quindi richiesta la tecnologia sottovuoto www.ferben.com

Nuovi investimenti

perà su una nuova area coperta e sarà sede delle principali attività di formazione rivolte agli operatori del settore. Con l’apertura di questo nuovo centro, l’azienda si propone di supportare non soltanto i propri dipendenti, ma anche tutti i clienti che desiderano ottenere informazioni relative all’offerta dei prodotti e dei servizi Wavin. Ma non basta: in considerazione del fatto che la formazione rappresenta

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avin Italia, società specializzata nello sviluppo di soluzioni e sistemi di tubazioni in plastica per il settore delle

Da questo: Difficile da montare, con fascette

costruzioni e delle applicazioni per infrastrutture, pone in essere una serie di investimenti orientati all’innovazione e al mi-

A questo: Facile da montare, senza fascette

RAccoRDi flessibili innovAtivi Per informazioni contattate: info@montenegrosrl.it tel. 039 883137 - fax 039 870023

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glioramento della struttura aziendale. Per affrontare al meglio un mercato in costante evoluzione attraverso una struttura in grado di sfruttare pienamente le varie sinergie del gruppo, dal 1° settembre sarà operativa la nuova piattaforma logistica di Santa Maria Maddalena (Rovigo). A ridosso del centro produttivo è stata infatti ampliata l’area logistica, che potrà contare su una superficie di ben 20.000 m2 coperti e 75.000 scoperti. Il deposito di Udine resterà come sede di riferimento per tutte le attività tecniche di progettazione, ricerca e sviluppo dei sistemi radianti e per l’assistenza tecnica. Oltre alla nuova piattaforma logistica, Wavin Italia inaugurerà - sempre presso la sede di Santa Maria Maddalena - il nuovo Training Center, che si svilupN° 1 Gennaio/Febbraio 2013

www.it.wavin.com

Un contributo a qualità e precisione

Tutti i colori in tutte le forme Impegno e completezza dell’offerta di Konica Minolta Sensing aiutano a migliorare produttività ed efficienza

Logistica e formazione “I “Soluzioni essenziali” è il payoff di Wavin Italia, che migliora il servizio logistico, rinnova l’attenzione per la formazione e la consulenza tecnica

un elemento determinante della strategia aziendale e che la capacità di diffonderla velocemente a target differenti di clienti è una priorità, Wavin Italia realizzerà, oltre alla sede fissa del centro di formazione, un canale formativo su piattaforma internet in grado di raggiungere in diretta web la richiesta di formazione e aggiornamento di installatori, progettisti e architetti.

l comparto delle materie plastiche rappresenta una percentuale significativa della nostra attività. Operiamo da sempre nell’ambito del controllo qualità con una gamma completa di spettrofotometri portatili e da banco per la misura del colore e, negli ultimi anni, siamo presenti anche nella formulazione con il SW Colibrì”: è quanto ha affermato Renato Figini, responsabile e sales manager della filiale italiana di Konica Minolta Sensing. Il SW Colibrì per la formulazione strumentale e controllo qualità è di facile utilizzo, rapido e adatto a ogni azienda. Offre elevate prestazioni nel calcolo della formula, tenendo in considerazione anche l’opacità e superando, così, i sistemi tradizionali per applicazioni non coprenti, come spesso capita nel settore delle materie plastiche e masterbatch. Konica Minolta Sensing lavora da sempre con aziende di dimensioni diverse che operano nei più svariati comparti applicativi, rispondendo con strumenti specifici e adatti a ogni esigenza, sia portatili sia da banco.

Uno dei prodotti di punta è lo spettrofotometro da banco “top-port” CM-5, semplice e versatile, che misura il colore in riflessione e trasmissione e può lavorare con campioni opachi, trasparenti o semitrasparenti e di qualsiasi formato come granuli, film e placchette. Facile e intuitivo, richiede una minima preparazione del campione con misurazioni veloci e di routine nei laboratori o durante il controllo della produzione. La famiglia dei CM-700d/600d si presenta come la nuova generazione di spettrofotometri portatili, anche grazie alla caratteristica wireless e al display a colori. Facili e intuitivi, questi strumenti dispongono di una memoria in grado di archiviare fino a 1000 target e 4000 misurazioni per un totale di 5000 misure. Ha precisato Renato Figini: “L’ergonomia e l’allineamento ottico verticale permettono di effettuare misure su campioni rotondi e concavi, operando anche con una sola mano, grazie al peso di soli 550 grammi” www.konicaminolta.eu www.tecnoedizioni.com


CPS13_TecnoPlast_Italian.pdf 1 2013/1/9 8:49:10

STRUMENTAZIONE Spettrofotometri

Tecnologie avanzate per la misura del colore X-Rite ha realizzato soluzioni di workflow integrate che i produttori di materie plastiche possono utilizzare per comunicare con precisione i dati colore tra diversi siti produttivi a livello mondiale, per ridurre scarti e rilavorazioni, e migliorare la qualità

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rappresentanti di X-Rite hanno presentato soluzioni integrate di workflow per i produttori di materie plastiche nei settori automobilistico, degli apparecchi durevoli e di piccole dimensioni, dei mobili per ufficio e dell’industria che produce prodotti per la casa. Le soluzioni X-Rite consentono agli utenti di controllare con precisione il colore dei loro prodotti. La società ha dimostrato la versatilità del suo strumento VeriColor® Spectro per la misurazione in-line del colore, presentando inoltre: lo spettrofotometro da banco Color i7 in grado di gestire tutti i livelli di opacità dei campioni delle materie plastiche; il software Color iMatch per la formulazione della plastica; lo spettrofotometro portatile

VeriColor® Spectro per misure del colore in linea

sferico SP64, che fornisce misurazioni del colore rapide e accurate delle materie plastiche. Presentato anche il nuovo pacchetto NetProfiler 3, che consente alle aziende di regolare e certificare in remoto le prestazioni dei loro spettrofotometri, garantendo dati colore accurati e affidabili e utilizzati su tutta la catena di fornitura. Per sfruttare la rapida crescita del “mobile computing”, NetProfiler 3 estende la capacità di profiling per dispositivi palmari con funzionalità di profiling integrate. Per completare le proprie soluzioni di workflow integrate X-Rite ha realizzato il FarnsworthMunsell 100 Hue, che viene utilizzato dalle aziende per determinare se i loro dipendenti hanno una visione appropriata dei colori per le loro responsabilità, e il Judge Light Booth, che simula con precisione le condizioni di illuminazione alle quali i prodotti finiti vengono visualizzati dagli utenti finali. C

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Lo spettrofotometro MA98®, le cui prestazioni sono ottimizzate dal software X-Color, misura con precisione i colori con effetti speciali che sono molto diffusi tra i consumatori

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Il nuovo Presidente di Confartigianato Imprese

Nominato Giorgio Merletti Giorgio Merletti è stato nominato martedì 11 dicembre, e subentra a Giorgio Guerrini. Il nuovo Presidente guiderà fino al 2016 la Confederazione che rappresenta 700.000 artigiani e Pmi. Al suo fianco tre Vice Presidenti: Claudio Miotti, Rosa Gentile e Marco Granelli

Giorgio Merletti è nato ad Arsago Seprio (Varese) nel 1951. Laureato in architettura, è imprenditore nel settore della falegnameria. In ambito associativo è Presidente di Confartigianato Varese e di Confartigianato Lombardia. Durante la presidenza di Giorgio Guerrini, ha ricoperto l’incarico di Vice Presidente Vicario con delega alle relazioni sindacali. Dal 2006 al 2009 è stato Vice Presidente di Artigiancassa. Dal 1990 Merletti ha maturato anche una lunga esperienza di amministratore pubblico a livello locale, culminata con l’incarico di Sindaco del Comune di Arsago Seprio (Varese) dal 2004 al 2009. Giorgio Merletti succede a Giorgio Guerrini, che ha

guidato la Confederazione dal 2004 e al quale il neo Presidente ha rivolto il ringraziamento di Confartigianato per l’impegno dedicato, in questi 8 anni, alla valorizzazione e allo sviluppo dell’artigianato e delle piccole imprese. Un impegno che Merletti ha dichiarato di voler onorare, indicando le linee dell’azione confederale. “In questa difficile fase della nostra economia – ha sottolineato Merletti – serve uno sforzo eccezionale per costruire un contesto favorevole alle potenzialità imprenditoriali del nostro Paese, per irrobustire il tessuto produttivo dell’artigianato e delle piccole aziende, per migliorarne la capacità

Meccanica e Subfornitura Dario Visconti Elettronica Gianni Battocchio METALMECCANICA DI PRODUZIONE La Federazione Nazionale Metalmeccanica di Produzione della Confartigianato è costituita dai seguenti mestieri/settori:

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Nautica - Norberto Foletti

Da sinsitra: Claudio Miotto, Giorgio Merletti, Cesare Fumagalli, Marco Granelli, Rosa Gentile

competitiva e consentire loro di uscire dalla crisi”. Merletti ha poi citato le imminenti scadenze elettorali “che – ha detto il neo Presidente – richiedono il nostro impegno di elaborazione di proposte da rivolgere alla politica per difendere e valorizzare 4.292.538 micro e piccole imprese italiane che danno occupazione a 9.836.832 addetti. In particolare, le imprese artigiane sono 1.447.070 e danno lavoro a 3.210.793 addetti. Le micro e piccole imprese rappresentano il 98,2% del totale

Carpenteria e Serramenti per l’edilizia G.Battista Rusconi Produzione di Armi Pierangelo Pedersoli

Plastica/Gomma/Chimica Luigi Pizzigoni

Coordinatore della Federazione Dario Visconti

Carpenteria Claudio Rizzolo

Segretario Nazionale Raffaele Cerminara

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delle aziende italiane e il 58,9% degli addetti, contribuiscono al 38% del fatturato totale delle imprese, al 41,2% del valore aggiunto e al 40,4% degli investimenti”. L’Assemblea di Confartigianato ha provveduto altresì ad eleggere i 20 componenti della Giunta Esecutiva nelle persone di: Sauro Antonelli, Salvatore Ascioti, Fabio Banti, Salvatore Bellopede, Valdimiro Belvederesi, Corrado Brigante, Dario Bruni, Angelo Carrara, Luca Falco, Adelio Ferrari, Giuseppe Interdonato, Marici Levi, Eugenio Massetti, Domenico Massimino, Giuseppe Mazzarella, Valeria Piccari, Mario Pozza, Nunzio Reina, Davide Servadei, Andrea Turetta. Il nuovo Presidente ha confermato la fiducia a Cesare Fumagalli nell’incarico di Segretario Generale di Confartigianato. A titolo di cronaca, può comunque essere utile ribadire che Confartigianato è una organizzazio-

ne autonoma, fondata sul principio della libera adesione e aperta a tutte le componenti geografiche, settoriali, e di cultura dell’imprenditoria artigiana e delle piccole imprese che in essa trovano i n f o r m a z i o n e , r a p p r esentanza degli interessi generali, rapporti con le controparti negoziali e con le istituzioni. Sul fronte della cultura d’impresa, dello sviluppo dei mercatri, della ricerca e dell’innovazione, Confartigianato è parte attiva di una vasta rete di istituzioni pubbliche e private a livello territoriale, nazionale e internazionale. La Confederazione promuove e accompagna, inoltre, i processi organizzativi e aggregativi che, facendo sistema, proiettano il tessuto produttivo diffuso verso le nuove opportunità di sviluppo dettate dall’evoluzione dei mercati. Detto questo ... al nuovo Presidente di Confartigianato Imprese vanno gli auguri della Redazione di Tecnoplast. www.tecnoedizioni.com



io, LE TRE LEGGI DELLA ROBOTICA IMPACT: LA RIVOLUZIONE NELLA MISURA DEL MELT

[uno] I trasduttori Impact non possono recar danno ad essere umano, perciò le parti a contatto con il processo sono fino a 35 volte più robuste rispetto alle normali sonde. Inoltre sono estremamente affidabili, resistenti ad alte temperature e all’usura del tempo. A testimonianza: una garanzia di 3 anni.

[due] I trasduttori Impact devono obbedire agli esseri umani per questo non fanno nessuna resistenza alla installazione, che risulta semplice. Lo stelo è totalmente svincolato dalla membrana, favorendo una riduzione dei tempi di lavoro.

[tre] I trasduttori Impact devono proteggere la propria esistenza e l’ambiente, per questa ragione non contengono mercurio o alcun fluido di riempimento, e utilizzano una innovativa tecnologia che sfrutta il principio piezoresistivo al silicio.

Manuale Gefran Prima edizione 2009 d.C.

FIERE 7 – 10

14 – 16

GENNAIO 2013

MARZO 2013

Arab Plast 2013 – Dubai (Emirati Arabi Uniti)

ENGINEERING ASIA – Karachi, Pakistan

Manifestazione a cadenza biennale, Arab Plast serve il mercato del Medio Oriente con la relativa ampia gamma di innovazioni, di macchinari, di apparecchiature. www.nfiere.com/arab-plast/

Punto nodale della manifestazione è il CAD/CAM/CAE applicato non solo alla plastica, ovviamente, ma anche alle macchine utensili, stampi per plastica, pressofusione, forgiatura. www.engineeringasia.net

9 – 19

21 – 23

GENNAIO 2013

MARZO 2013

National Conference and Technology Exhibition on Indian Medical Devices & Plastics Disposable Industry –Ahmedabad (India)

MECSPE – Parma (Italia)

Arrivata alla decima edizione, questa conferenza – che si tiene in seno al J. B. Auditorium, Ahmedabad Management Association – riguarda i settori delle materie plastiche, con applicazioni produttive. www.imdiconferences.com

29/01 – 1/02 GENNAIO/FEBBRAIO 2013

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27 – 30 AGOSTO 2013

Plastec – Caxias do Sul, Brasile

Questa manifestazione tratta squisitamente di macchinario e apparecchiature per la plastica e le industrie della gomma. www.interplastica.de

È questa una importante fiera tecnica in America Latina. Riunisce imprese trasformatrici e l’industria dei termoplastici, termoindurenti, stampi e attrezzature. www.plastechbrasil.com.br

30/01 – 1/02

16 – 23

GEN/FEB 2013

OTTOBRE 2013

CMM JAPAN & JSP – Tokyo (Giappone)

K 2013 – Düsseldorf, Germania

INTERPLASTICA – Mosca (Russia)

Logistica, packaging, plastica, stampa e grafica, design di packaging; queste sono solo alcune delle tematiche trattate dalla manifestazione a cadenza triennale. A Tokyo è possibile lo “stato dell’arte” in materia di macchine e apparecchiature per la fabbricazione di film. www.nfiere.com/cmm-japan-jsp/

Presso l’ente fiera della cittadina tedesca si tiene questa importante manifestazione internazionale, dedicata alle plastiche e alle gomme. Tra le iniziative 2013 il tema della “plastica in movimento”, dove verranno messe in evidenza i numerosi aspetti relativi alla tematica della mobilità. www.k-online.de

12 – 14

19 – 21

FEBBRAIO 2013

NOVEMBRE 2013

Pacific Design & Manufacturing – Anaheim (Stati Uniti, USA)

Europack Euromanut – Lione (Francia) Organizzata con cadenza biennale, è questa una manifestazione che tratta di imballaggio, macchine per imballaggio. infos@exposium.fr

Questa manifestazione a cadenza annuale, mostra gli ultimi progressi in ingegneria nel campo della plastica e dell’imballaggio. www.canontradeshow.com www.impact-gefran.it • TECNOPLAST

In seno alla manifestazione MECSPE è da segnalare, per quanto riguarda le materie plastiche, PlastixExpo; storico appuntamento dove gli stampatori si troivano a dialogare con i fabbricanti di macchine e attrezzature nel comparto delle materie plastiche. www.esporre-mecspe.com

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INDIRIZZI UTILI Le aziende inserzioniste sono evidenziate “in rosso” A.D. Compound 16 AB Energy 27 AIPE 9 Altex 1 Arburg 3 - 28 - 40 Autodesk 44 B&R Automation 14 Basf 50 Battenfeld Cincinnati 26 BMB IV di copertina Brugg 46 ChinaPlas 59 - 11 Color System 47 Confindustria 60 Davis Standard 10 E.A.S. III di copertina EFA Automazione 12 EMS Grivory 52 Ensinger 52 Ferben 58 Fondazione Politecnico Milano 22 Gastank 50 Gefran 12 Gefran 62 GreenBox 29 Honeywell 50 Igus 10 - 46 Imex 10 IMG 61 ISTAT 6 Istituto Imballaggio Confindustria 5 JEC Europe 8 Konica Minolta 58 K-Tron 47 MACAM patella Maris 26 Massachusetts Institute of Technology 18 MECSPE 51 - 12 Montenegro 58 NDC 57 Negri Bossi 45 NGR 45 Nickerson 7 Parker 44 Pipe Systems 46 Pneumax 44 Politecnico di Milano 22 Presma 64 Regloplas 36 Rittinghaus 40 Romi 28 Sacmi 8 Sella 4 Siemens Italia 22 Steinbichler 48 Sverital 36 Torninova 30 Turian 57 Union 27 UNO Cad 42 Valente 63 Wavin Italia 58 X-Rite 54 - 59 Zambello 25

64 • TECNOPLAST

N° 1 Gennaio/Febbraio 2013

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