TecnoLab 2013 N1

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INNOVAZIONE NEL MONDO DEL LABORATORIO

Simply Better Pipetting

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PIÙ UNIVERSITÀ O PIÙ TWITTER? DI ANGELO

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OGGETTI A CONTATTO CON GLI ALIMENTI DI CESIRA

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WALTER PALEARI: GENERAL MANAGER IN KI SRL DI ANGELO

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ANTON PAAR ITALIA – DISTRIBUZIONE DI STRUMENTI ANALITICI DI ANGELO GRASSI

26 L A B O R A T O R I O OSMOTECH – CONOSCERE L’ODORE PER GESTIRLO DI ANGELO

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DELLA REDAZIONE

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PREVENIRE LE ALLERGIE ALIMENTARI DI ALESSANDRO

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ETICHETTATURA IN LABORATORIO

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DI TRANQUILLO

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ALIMENTARE

IGIENE, SICUREZZA E ARREDI ANNO II - N. 1 GENNAIO/FEBBRAIO 2013

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PIÙ AULE UNIVERSITARIE O … PIÙ TWITTER & FACEBOOK? Poco tempo fa, dalle prime pagine di vari nostri quotidiani italici – solo per un giorno o due, a dire il vero – è stato lanciato l’allarme relativo al forte calo delle matricole nelle Università italiane. Il commento è stato più o meno unanime. Questo calo degli studenti universitari <<… è lo specchio dell’Italia in crisi… >>. Più o meno, dicevo, perché c’è stato qualche giornale che ha lanciato la teoria del <<… meglio pochi e buoni… >>.

IN ITALIA GLI STUDENTI UNIVERSITARI STRANIERI SONO 54.507, PARI AL 3,1% DEL TOTALE … CONTRO LA MEDIA EUROPEA DEL 10% ISCRITTI, LAUREATI, DOTTORANDI, DOCENTI, FONDI; TUTTE VOCI CON IL SEGNO MENO … L’UNIVERSITÀ ITALIANA È IN GRANDE AFFANNO IN ITALIA SOLO IL 19% DEI 30-40ENNI HA UNA LAUREA … CONTRO UNA MEDIA EUROPEA DEL 30%

Personalmente condivido il pensiero di chi dice che <<… difficilmente un Paese impoverito può permettersi un buon sistema universitario. E ancora più difficilmente un Paese con un cattivo sistema educativo può sollevarsi dalla crisi… >>. Volendo osare potrei arrivare a condividere il pensiero di chi afferma che <<… difficilmente un Paese poco acculturato può produrre una buona politica… >>. Potrei, dicevo, perché poi si entra in una dimensione spinosa … e fra un po’ si va anche a votare, per cui è meglio soprassedere. Voglio invece smarcarmi da tale cruccio per addentrami in una questione parimenti perniciosa: su Facebook o Twitter le sparano grosse … sapendo il minimo? Persone bene informate sui fatti della rete, mi dicono che in questi social network <<… uomini e donne dei più disparati ceti e mestieri, sciorinano giudizi, opinioni e sentenze su qualunque tema, soprattutto su argomenti dei quali non hanno la minima competenza. …>>. In effetti basta uno sguardo in rete per avere l’impressione che in Italia siano proprio tutti analisti economici, critici letterari e cinematografici e – soprattutto - che questi esperti da Bar Sport sparano senza ritegno e con perentorietà i loro giudizi … su tutto.

O forse no? C’è da dire che altre persone parimenti bene informate sui fatti della rete, dicono che <<… queste sono vere e proprie piazze, dove finalmente la gente torna ad incontrarsi e a scambiarsi liberamente opinioni… >>. Che dire: ognuno tragga le proprie conseguenze ma, prima, deve rispondere a una mia domanda pedante da vecchio “barbogio”: questo nostro Paese disgraziato ha più bisogno di aule universitarie o di piazze fatte per apprendisti stregoni?

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NORMA QUADRO DELL’UNIONE EUROPEA SUGLI OGGETTI A CONTATTO CON PRODOTTI ALIMENTARI

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VALUTAZIONE SULLA SICUREZZA DELLE SOSTANZE LA TUTELA E LA PROMOZIONE DELLA SALUTE DEI CONSUMATORI SONO AL CENTRO DELLE POLITICHE DELL’UNIONE EUROPEA … ANCHE GLI IMBALLI, I MATERIALI E GLI OGGETTI A CONTATTO CON I PRODOTTI ALIMENTARI ENTRANO A FAR PARTE DELLA CATENA ALIMENTARE, E DEVONO ESSERE PRESI IN ESAME NELL’OTTICA DELLA SICUREZZA DEI CONSUMATORI IN RAGIONE DEI RISCHI CHE POSSONO DERIVARE D UNA LORO <<NON>> CORRETTA GESTIONE DI CESIRA FANTONI

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Ormai da alcuni decenni, sia a livello comunitario sia nei singoli Paesi europei, il legislatore ha posto attenzione alla possibile interazione tra i prodotti alimentari e i materiali utilizzati per i loro imballaggi, anche in considerazione del fatto che difficilmente gli alimenti sono messi in vendita o somministrati senza alcuna forma di protezione o contenimento. Spesso, poi, durante la produzione o la manipolazione si verifica un contatto tra il prodotto alimentare e gli utensile e/o i macchinari utilizzati. Anche in questi casi occorre una conformità dei relativi materiali al contatto alimentare. In anni recenti si sono verificati effettivamente episodi di contaminazione degli alimenti da parte di sostanze presenti nei materiali a contatto. Ad esempio, nel 2005 è stata rilevata nel latte confezionato in brik la presenza dell’isopropiltioxantone (ITX), additivo utilizzato nel processo di stampa del contenitore e, quindi, non autorizzato al contatto diretto con l’alimento. Questo caso ha contribuito a riaffermare la necessità di valutare la possibile cessione accidentale di sostanze, e di effettuare l’analisi dei rischi per la sicurezza alimentare sia nella fase di produzione del materiali, sia nel momento – più o meno prolungato – del contatto con l’alimento. Il Regolamento CE 1935/2004 rappresenta la norma quadro dell’Unione europea nel settore dei materiali ed oggetti destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari, convenzionalmente definiti MCA; dall’inglese Food Contact Materials.

PRINCIPI E GESTIONE DEL RISCHIO Esistono delle disposizioni per garantire la sicurezza nel contatto con gli alimenti. Visto che alcuni

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gruppi di materiali presentano caratteristiche specifiche, potranno essere emanate misure particolari come: • elenchi di sostanze autorizzate per la fabbricazione; • elenchi di sostanze autorizzate incorporate in materiali attivi e intelligenti; • requisiti di purezza; • particolari condizioni di utilizzo di sostanze autorizzate o dei materiali stessi; • limiti di migrazione specifica; • limiti di migrazione globale; • misure atte a proteggere il consumatore dal contatto per via orale con i materiali, • misure per garantire il rispetto dei principi di contatto inerte. Le misure da adottare per garantire la sicurezza degli MCA comprendono i procedimenti analitici e la predisposizione di strumenti che rendano efficace il controllo delle criticità. Un’altro aspetto importante riguarda la trasparenza, che viene assicurata con l’istituzione di registri pubblici e con le informazioni documentate obbligatorie nella presentazione dei materiali e degli oggetti. Per raggiungere l’obiettivo della sicurezza – sia per gli alimenti in senso stretto sia gli MCA – è fondamentale il principio di precauzione. Il Regolamento CE 178/2002 prevede che, qualora venga individuata la possibilità di effetti dannosi per la salute, ma permanga una situazione di incertezza sul piano scientifico, possono essere adottate alcune misure provvisorie di gestione del rischio necessarie a

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garantire un livello elevato a tutela della salute. L’Unione europea, quindi, sceglie di garantire la salute dei consumatori in attesa di ulteriori informazioni scientifiche che permettano una valutazione più esauriente. Le misure provvisorie devono essere proporzionate, e non devono provocare restrizioni al commercio che non siano giustificate dal punto di vista della tutela della salute dei consumatori.

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Il compito di valutare il rischio in modo indipendente, obiettivo e trasparente, è affidato all’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), che garantisce un’uniforme valutazione del rischio su tutto il territorio dell’Unione. L’EFSA è stato istituito dal Regolamento CE 178/2004. Fornisce pareri scientifici e tecnici su richieste degli Stati membri. Al suo interno sono pre-

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È necessario ricordare che l’art. 19 del regolamento CE 1935/2004 ribadisce che l’accessibilità al pubblico delle richieste e delle informazioni supplementari, nonché dei pareri delle autorità, deve essere garantita … ad eccezione delle informazioni riservate.

AUTORIZZAZIONI Come già accennato, all’interno dell’UE spetta all’EFSA il compito di indicare le sostanze che possono essere impiegate nella produzione degli MCA. L’autorizzazione all’impiego di una sostanza è subordinata alla dimostrazione adeguata e sufficiente che la stessa, utilizzata secondo le modalità prescritte, rispetta il principio di non interazione con gli alimenti, secondo i limiti e le indicazioni specifiche previste dalle normative. La richiesta per l’autorizzazione di una nuova sostanza, deve essere corredata da informazioni tecniche utili alla sua valutazione. Ciascuna autorità pubblica nazionale invierà la documentazione all’EFSA, che entro sei mesi deve formulare il parere tecnico. Oltre alla valutazione della sicurezza, è opportuno un esame della gestione dei rischi prima dell’iscrizione della sostanza – o della combinazione di sostanze – nell’elenco comunitario. L’art. 13 precisa che ciascuno Stato membro deve identificare l’Autorità nazionale competente a ricevere le richieste di autorizzazione. Per l’Italia è stato designato il Ministero della salute (http://www.salute.gov.it). Nel campo delle materie plastiche l’iter descritto viene già da tempo applicato ai nuovi procedimenti di richiesta. Si vorrebbe estendere questo modo di procedere anche alle altre categorie di materiali, con gli adattamenti necessari. senti otto gruppi di esperti scientifici, tra cui il Gruppo AFC (www.efsa.europa.eu/it) che si occupa di additivi alimentari, aromatizzanti, coadiuvanti tecnologici, materiali a contatto con gli alimenti. Relativamente alle diverse responsabilità, è importante ricordare che esiste una distinzione di competenze tra chi deve valutare il rischio (EFSA) e chi deve gestirlo. La gestione del rischio spetta alla Commissione europea e ai governi degli Stati membri. A fronte di una segnalazione in merito ad una sostanza, ad esempio, spetta all’EFSA formulare un parere oggettivo sulla pericolosità. Successivamente, la Commissione ed i singoli governi devono gestire il rischio in base al parere scientifico dell’EFSA. Il principio della sicurezza e della tutela della salute consente di valutare i componenti sulla base di studi e ricerche condotti con approccio scientifico. E’ possibile consultare l’elenco delle sostanze attualmente autorizzate, o comunque utilizzabili, per i materiali a contatto con gli alimenti sul suto dell’Unione europea http://ec.europa.eu/food/index_en.htm (sezionare Food and Feed Safety / Chemical Safety / Food Contact Materials / Food Contact Materials Database).

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Le sostanze già in uso vengono sottoposte a verifiche e controlli qualora le più recenti conoscenze scientifiche suggeriscano di operare una revisione. Nel caso in cui si intenda modificare i termini dell’autorizzazione all’uso di una sostanza, la modalità per richiedere le variazioni e la procedura di verifica da parte dell’Autorità sono inserite nel Regolamento CE 1935/2004 (art. 12).

ELENCHI I materiali o i contenitori a contatto con gli alimenti devono essere prodotti con sostanze che rispondano ai requisiti indicati all’art. 3 del Regolamento CE 1935/2004. Attualmente, a livello comunitario gli elenchi di sostanze autorizzate per le materie plastiche rispondono alla seguente suddivisione: • lista di monomeri e di altre sostanze di partenza; • liste di additivi. La lista riportata nella Direttiva 2002/72/CE e nei suoi emendamenti, indica le specifiche o le restrizioni eventualmente presenti per le singole sostanze o per gruppi di sostanze. Nel caso dei materiali attivi e intelligenti l’elenco comunitario, secondo quanto identificato nel Regolamento CE 450/2009, viene composto a seguito delle richieste e delle valutazioni da parte dell’EFSA. In attesa dell’adozione della lista positiva “le sostanze attive rilasciate devono essere autorizzate ed utilizzate nel pieno rispetto della normativa comunitaria riguardante i prodotti alimentari, e devono essere conformi al Regolamento CE 1935/2004 nonché, se del caso, alle sue misure di esecuzione”.

A livello nazionale altri materiali – gli acciai inox, l’alluminio, alcune leghe metalliche, il vetro, la carta e il cartone – sono stati oggetto di una valutazione di composizione.

RESTRIZIONI, LIMITAZIONI D’USO E SPECIFICHE Il principio dell’inerzia risulta fondamentale nel valutare le sostanze da porre a contatto con l’alimento. Gli studi e le conoscenze scientifiche consentono di indicare i limiti massimi di sostanza che possono essere presenti nel manufatto o nel materiale: • QM – quantità massima, limite riferito al peso del materiale stesso, espresso in mg/kg di materiale; • QMA – quantità massima per area, limite riferito alla superficie del materiale espresso in mg/6dm2; • LMS – limite di migrazione specifico, limite riferito alla quantità massima che può essere ceduta all’alimento espresso in mg/kg di alimento, o simulante, o in mg/dm2. Occorre tenere presenta anche la capacità d’interazione che i singoli prodotti alimentari possiedono. Ad esempio, un alimento grasso – come il formaggio e il cioccolato – possiede un’affinità con sostanze lipofile (come i plastificanti) che si legano, appunto, con

i grassi; diversamente, un prodotto alimentare secco – come i biscotti tipo gallette – difficilmente potrà interagire. Le conoscenze in campo alimentare pongono delle restrizioni all’uso di alcune sostanze a diretto contatto di cibo, limitandone le possibilità di utilizzo qualora vengano ravvisati pericoli per la salute. Per alcune sostanze esiste una soglia di percezione olfattiva che, influendo negativamente sulle caratteristiche organolettiche dell’alimento, rendono inutilizzabile il materiale. Ad esempio in alcune materie plastiche dove, se la sostanza di partenza è ancora presente, significa che il processo di polimerizzazione non è avvenuto correttamente e, quindi, si può generare un’alterazione di odore sgradevole tale da rendere il manufatto non idoneo. L’art. 7, c. della Direttiva 2002/72/CE – come modificato dalla Direttiva 2007/19/CE – prevede che “per i materiali e gli oggetti di materia plastica destinati a essere messi a contatto con alimenti per lattanti e bambini, ai sensi delle Direttive 1991/321/CE e 1996/5/CE si applicano i LMS espressi in mg/kg”. Di seguito si riporta un estratto esemplificativo delle liste positive per le materie plastiche.

VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA DEI MATERIALI La procedura per valutare se un materiale è idoneo ad entrare in contatto con l’alimento, richiede una serie di controlli per verificare che siano rispettati i principi di sicurezza e di inerzia richiesti dal Regolamento CE 1935/2004. Nel momento della progettazione o della scelta degli imballaggi, si stabiliscono i parametri e le procedure da rispettare secondo i principi di gestione della qualità. Ogni materiale o contenitore scelto deve essere accompagnato, al momento della commercializzazione e lungo tutti i passaggi della filiera, da una dichiarazione di conformità che attesta e riassume le informazioni ricevute durante la verifica. I controlli documentali consentono di valutare se i componenti utilizzati per gli MCA sono stati autorizzati, se presentano restrizioni all’uso, o se le limitazioni previste riguardano l’alimento con cui il materiale en-

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trerà in contatto. La fase produttiva degli MCA può modificare o alterare il comportamento di un materiale o di un manufatto, e di conseguenza deve essere previsto un momento di valutazione finale. I controlli analitici consentono di analizzare, normalmente in situazioni simulate, se nel contatto tra il materiale e l’alimento si verifica un’interazione e, quindi, un possibile rischio di cessione, contaminazione o alterazione. Nel caso di prodotti composti da viversi materiali, bisogna eseguire controlli analitici per valutare l’idoneità di ciascuno di essi. Nel caso dei materiali multistrato occorre procedere secondo quanto indicato nella legislazione pertinente. I controlli di valutazione del rischio biologico non devono essere trascurati. La norma volontaria EN 15593:2008 fornisce i principi di igiene da adottare nella produzione del packaging destinato agli alimenti. Sono disponibili, inoltre, norme volontarie per il controllo sensoriale da espletare secondo modalità codificate e da parte di personale esperto, opportunamente selezionato ed addestrato. Le prove volte a valutare il rischio chimico possono essere “non specifiche” come le migrazioni globali, o le migrazioni dei coloranti, o “specifiche”. In quest’ultimo caso le prove riguardano la determinazione di una particolare sostanza o di un determinato gruppo di composti, e prendono il nome di migrazioni specifiche. Le prove dei controlli analitici vengono di solito eseguite sui materiali o sugli oggetti prima che entrino a contatto con l’alimento. Per l’esecuzione delle prove si utilizzano dei simulanti, cioè delle sostanze che simulano l’alimento e, in particolare, le sue capacità estrattive. Nelle migrazioni globali si utilizza l’acqua distillata per gli alimenti acquosi non acidi (ndr: come l’acqua minerale naturale), l’acido acetico al 3% per gli alimenti acidosi (ndr: quali le conserve di pomodoro, le bibita gasate, il vino), l’etanolo a diverse concentrazioni per gli alimenti alcolici o con caratteristiche simili (ndr: distillati, prodotti dolciari con alcol, latte), e l’olio per gli alimenti grassi (ndr: quali i prodotti della pasticceria con sostanze grasse

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in superficie, il cioccolato, gli oli vegetali). La migrazione globale è un’analisi ponderale che determina la quantità di sostanza ceduta. Le analisi vengono condotte in condizioni il più possibile vicine al reale impiego del materiale, tenendo conto della durata del contatto, della temperatura a cui il prodotto è esposto, dell’eventualità di contatti ripetuti o in sequenza (ndr: come avviene, ad esempio, nel processo di sterilizzazione). Nello stesso modo con cui si procede per la migrazione globale si effettua anche l’analisi della migrazione dei coloranti. E’ consentito colare i materiali e i contenitori, ma occorre verificare che i coloranti non vengano ceduti, oltre a un certo limite massimo, al prodotto alimentare. L’allegato I del Regolamento CE 2023/2006 riporta, come esempio applicativo, il caso degli inchiostri di stampa. Qui è vietato il contatto diretto tra l’alimento e la stampa, e viene individuata la verifica tramite GMP per stabile le condizioni da adottare al fine di evitare che l’eventuale set off – o controstampa – trasferisca le sostanze presenti sulla superficie stampata al lato a contatto con il prodotto alimentare in concentrazioni tali da contaminare il prodotto. Nel caso delle prove di migrazione specifica occorre,

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di solito, preparare il prodotto per estrarre le sostanze da ricercare. L’analisi è di tipo strumentale e, di solito, utilizza tecniche cromatografiche per le molecole organiche, e spettrofotometriche per gli elementi come il cromo e il nichel. Con queste prove si vuole verificare la presenza e la quantità della specifica sostanza ceduta o di un gruppo omogeneo di composti migranti. Nelle migrazioni specifiche è anche opportuno verificare se le sostanze organiche volatili – come per esempio i solventi presenti nelle colle o negli inchiostri utilizzati nella fabbricazione dell’imballaggio – possono trasferirsi al prodotto alimentare, alterandone le caratteristiche pregiudicandone la qualità e l’igiene.

CONTROLLI FUNZIONALI Per finire, il contatto tra l’imballaggio e l’alimento deve rispondere anche al requisito di idoneità tecnologica, come prescrive l’art. 7 del DM 21/03/1973, ovvero: • adattabilità alle caratteristiche organolettiche e alla composizione dell’alimento; • funzionalità nel processo produttivo. Il primo aspetto prevede come riferimento la capacità del materiale di salvaguardare e proteggere il prodotto alimentare dagli agenti esterni (ndr: luce, aria, temperatura, umidità, urti). Anche i problemi legati alla produzione – come la maggiore o minore “macchinabilità” dell’imballaggio, la difficoltà a mantenere costanti nel tempo le specifiche di spessore o di aspetto esterno – rivestono un ruolo importante nelle scelte del materiale, assieme alle condizioni di stoccaggio e di conservazione.

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IL LATO UMANO

DEL LAVORO 2012 MARCO COLOMBO

… perché le aziende sono fatte soprattutto

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PAOLO RABOINI E FEDERICA GRECI

UMBERTO SAINI FASANOTTI

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dalle persone che le vivono “nel quotidiano” … www.tecnoedizioni.com

PAOLO MIOLO

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ARMANDO BRUSAMOLINO “… PARRÀ CURIOSO MA LA SVEGLIA POTREBBE ANCHE NON SERVIRMI: IN QUALUNQUE POSTO DEL GLOBO MI TROVI ALLE SEI E QUARANTACINQUE APRO GLI OCCHI. IL PROBLEMA È CHE A VOLTE MI CAPITA DI ATTERRARE CON L’AEROPLANO ATTORNO A QUELL’ORA, MA QUESTA È UN’ALTRA STORIA. DEBBO DIRE CHE A LIVELLO LINGUISTICO SFRUTTO UN FORTUNATO MIX DI FAMIGLIA E DI FORMAZIONE SCOLASTICA: L’ITALIANO È LA MIA LINGUA BASE, MIA NONNA ERA TEDESCA E IN CASA SI PARLAVA TEDESCO MA ANCHE UNGHERESE PERCHÉ – COME SUGGERISCE IL COGNOME – FACCIAMO PARTE DI UNA MINORANZA ETNICA LADINA CHE SI RIFÀ AL REGNO AUSTRO/UNGARICO. E POI C’È LO SPAGNOLO PER VIA DELL’INSEDIAMENTO DI FAMIGLIA IN ARGENTINA, QUINDI L’INGLESE ACQUISITO DURANTE I MIEI STUDI UNIVERSITARI A LONDRA E IL FRANCESE IMPARATO IN ANNI DI LAVORO IN FRANCIA. A VOLTE, QUANDO ACCENNO DEL MIO LAVORO A PERSONE NON DEL SETTORE, SOLITAMENTE IL COMMENTO È DI AMMIRAZIONE O ANCHE DI INVIDIA. IN TERMINI PROFESSIONALI DEBBO EFFETTIVAMENTE AVERE L’ONESTÀ DI AMMETTERE CHE SONO APPAGATO, PERCHÉ FACCIO ESATTAMENTE CIÒ CHE VOLEVO FARE … OTTENENDO ESATTAMENTE CIÒ VOLEVO OTTENERE. UN POCO PIÙ DIFFICILE È SPIEGARE CHE, PUR NON SCALFENDO MINIMAMENTE LA MIA SODDISFAZIONE, A VOLTE SONO CATAPULTATO A MIGLIAIA DI CHILOMETRI DALL’EUROPA IN SITUAZIONE PER NULLA PIACEVOLI; TIPO RIPORTARE A CASA UN CLIENTE UBRIACO, O ESSERE FERMATO IN UN AEROPORTO PERCHÉ IN POSSESSO DI UNA PROVETTA DI GLUCOSIO RICONOSCIUTA COME TALE SOLO SEI ORE DOPO A SEGUITO DI ANALISI CHIMICHE … MA ANCHE DOPO ESSERE STATO AMMANETTATO E AVER PERSO L’AEROPLANO! UN POCO PIÙ DIFFICILE È SPIEGARE CHE A VOLTE LE COSIDDETTE <<CENE DI LAVORO>> SONO SINCERE AL 150%, ALTRE VOLTE – SE VA BENE – AL 5% MA CHE NON CI SI PUÒ MAI TIRARE INDIETRO. UN POCO PIÙ DIFFICILE DA SPIEGARE – INFINE – È CHE SE TUTTO CIÒ CHE HO APPENA MENZIONATO NON SCALFISCE MINIMAMENTE LA MIA CONVINZIONE NELL’ANDARE AVANTI, È PERCHÉ INTERIORMENTE SENTO MOLTO LA MIA FAMIGLIA, SENTO MOLTO I MIEI COLLEGHI, SENTO MOLTO UN MIX TRA MORALE E RIGORE COMPORTAMENTALE, FRUTTO DEGLI INSEGNAMENTI AVUTI IN ULU A LONDRA CERTAMENTE, MA ANCHE RISPETTO DELL’INDIVIDUO CHE SVOLGE ONESTAMENTE UN QUALSIVOGLIA LAVORO … “ AL MOMENTO DELL’INTERVISTA – OTTOBRE 2011 BRUSAMOLINO LAVORAVA COME EXPORT MANAGER IN “CARLO ERBA REAGENTS”

MARCO COLOMBO “ … LA PROSSIMA USCITA UFFICIALE DELLA NOSTRA CONFRATERNITA DELLE <<MUCCHE BICILINDRICHE>> È FISSATA PER SABATO 10 MARZO A SPINO D’ADDA, QUANDO CI SARÀ UNA MANIFESTAZIONE MOTOCICLISTICA A SCOPO BENEFICO DAL NOME ALQUANTO INDICATIVO: <<LA MAIALATA>>, NEL SENSO CHE SI ATTRAVERSERANNO CAMPI E TERRENI VOLUTAMENTE RESI ACQUITRINOSI E MELMOSI … ACCETTANDO DI BUON GRADO QUALSIVOGLIA INEVITABILE SCIVOLATA NEL FANGO … LUDICA PER NOI, COMICA PER CHI CI VEDE. IL RICAVATO DELL’EVENTO SARÀ POI UTILIZZATO PER LA REALIZZAZIONE DI UNA SCUOLA IN AFRICA. COME FORMAZIONE SCOLASTICA NASCO

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INFORMATICO PURO, E QUELLO HO INIZIATO A FARE. MI OCCUPAVO DI QUADRISTICA E - AVRÒ AVUTO CIRCA 21/22 ANNI – UN GIORNO CAPITA CHE PER FRONTEGGIARE UNA EMERGENZA ESCO DALL’AZIENDA E VADO DA UN CLIENTE. EBBENE, QUANDO POI QUELLA SERA SONO RIENTRATO IN SEDE AVEVO CON ME UN ORDINE DI QUINDICI QUADRI ELETTRICI NUOVI DA REALIZZARE … E LÌ HO CAPITO CHE IL PIACERE DELLE VENDITE MI SCORREVA NELLE VENE. LA MIA ENTRATA NEL RAFFINATO MONDO DEGLI STRUMENTI DI MISURA RISALE AL 1995. E’ PROPRIO VERO CHE IN QUEL PERIODO IN ITALIA UN BRAVO VENDITORE AVEVA TANTE STRADE APERTE, PERCHÉ RICORDO CHE QUANDO HO CONOSCIUTO COLUI CHE SAREBBE DIVENUTO IL MIO FUTURO MENTORE IN AMBITO LAVORATIVO, AVEVO IN TASCA BEN TRE PROPOSTE DI ASSUNZIONE. FATTO STA CHE PRESSO QUELLA CHE SAREBBE POI STATA LA MIA FUTURA CASA LAVORATIVA FINO AL MAGGIO 2010, HO AVUTO DUE GIORNI DI COLLOQUI, VERIFICHE, INCONTRI. NULLA DI CHE, SE NON FOSSE CHE PER ENTRAMBE LE SERE IN CUI ERO PRESENTE, DALLE 17,30 IN AVANTI TUTTI I COLLABORATORI PASSAVANO IN UFFICIO DA WALTER PALEARI – QUESTO È IL NOME DI COLUI CHE È DIVENUTO IL MIO MENTORE – A SALUTARE, AD AUGURARE LA BUONA SERA. LÌ HO CAPITO CHE IN QUELLA AZIENDA IL RAPPORTO UMANO NON ERA SECONDO AL RAPPORTO PROFESSIONALE, E CHE SAREBBE STATA LA MIA AZIENDA. LÌ, INFATTI, SONO ENTRATO COME VENDITORE E SONO USCITO COME RESPONSABILE VENDITE ITALIA … QUANDO ROTRONIC MI HA CERCATO. SI DICE CHE OGGI IL RIVENDITORE MIGLIORE SIA INTERNET … CHE È CERTAMENTE EFFICACE MA ANCHE NEUTRO E, PER QUANTO MI È DATO DI COMPRENDERE, SENZA IL CUORE UMANO DI UN VERO VENDITORE INTERNET DA SOLO AVRÀ QUALCHE DIFFICOLTÀ … SUL MERCATO ITALIANO. CREDO ANCHE CHE PER USCIRE DA QUESTA DURA SITUAZIONE CONGIUNTURALE, SIA A DIR POCO INDISPENSABILE RIMETTERE L’ESSERE UMANO AL CENTRO DELLE QUESTIONI: SEMPRE! SE NON ALTRO PER DARE UN SENSO PIÙ COMPIUTO AL NOSTRO VIVERE QUOTIDIANO E, PERCHÉ NO, A QUELLO DEI NOSTRI FIGLI. … “ AL MOMENTO DELL’INTERVISTA – DICEMBRE 2011 COLOMBO LAVORAVA COME GENERAL MANAGER IN “ROTRONIC ITALIA”

VITTORIANO SPADARI

IN HACH-LANGE SI RITROVA UN APPROCCIO LOGICO RAZIONALE SIA PER L’IMPOSTAZIONE A MATRICE TEDESCO-AMERICANO SIA PER LE METODOLOGIE UTILIZZATE DALLE PERSONE PER LA GESTIONE DEL BUSINESS. NON DIMENTICANDO CHE IL RUOLO DELL’AMMINISTRATORE DELEGATO È QUELLO DI TRASMETTERE VALORI E OBIETTIVI ASSEGNATI DALLA CORPORATE, GARANTENDO CHE QUESTI VENGANO APPLICATI E RAGGIUNTI A LIVELLO DI COUNTRY … IL SUCCESSO STA POI COMUNQUE SEMPRE NELLA CAPACITÀ DA PARTE DELLE PERSONE CHE LAVORANO, DI CAPIRE LE ESIGENZE DEL CLIENTE E SUGGERIRE LA MIGLIORE SOLUZIONE. UN’ECCELLENZA CHE SI CONCRETIZZA IN TEMPESTIVITÀ, FLESSIBILITÀ OPERATIVA, CONTROLLO DELLA QUALITÀ DEL PROCESSO. CERTAMENTE QUI LA PRESSIONE È TANTA. IN PARTICOLARE, POICHÉ LA NOSTRA SOCIETÀ FA PARTE DI UN GRUPPO QUOTATO IN BORSA, DOBBIAMO PRESTARE PARTICOLARE ATTENZIONE ALLA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI, ALLA PREVISIONE DEI RISULTATI MONITORANDO COSTANTEMENTE I DATI GESTIONALI. LA PRESSIONE PARTE DAI VERTICI INTERNAZIONALI E SCENDE VIA VIA FINO IN ITALIA. UN MODO PER STEMPERARE LA TENSIONE È SAPERE DI AVERE ACCANTO UN TEAM DI PERSONE AFFIDABILI E PROFESSIONALI SULLE QUALI SI PUÒ CONTARE PER AFFRONTARE IL “DAILY BUSINESS”. SE SI OTTENGONO DEI BUONI RISULTATI, IL VINCITORE NON È UNO MA È TUTTO IL TEAM . …” AL MOMENO DELL’INTERVISTA – MAGGIO 2012 – SPADARI LAVORAVA COME GENERAL MANAGER IN “HACH-LANGE

UMBERTO SAINI FASANOTTI “… MI PIACCIONO LE COSE FATTE BENE, MI PIACCIONO LE SFIDE. NEL MIO AGIRE C’È PASSIONE, DETERMINAZIONE, RABBIA … LA PASSIONE È QUELLA PIÙ IMPORTANTE, È QUELLA CHE FA MUOVERE LE MONTAGNE. ANCHE SENZA DETERMINAZIONE NON SI VA LONTANO; SI TROVANO SEGGIOLE, PARACARRI, PANCHINE DAPPERTUTTO PER SEDERSI E STAZIONARE. LA RABBIA È UN ULTERIORE ELEMENTO IMPORTANTE, PERCHÉ È SPESSO UNA SPINTA CHE CI PORTA A COMBATTERE; ED È ANCHE MOTIVO DI AMORE VERSO LA GIUSTIZIA … E POI, UNA DELLE FRASI CHE CI HA LASCIATO IN EREDITÀ STEVE JOBS È: <<SIATE ARRABBIATI>>.

DAL PUNTO DI VISTA PERSONALE, LE VARIE IDENTITÀ NAZIONALI SCOMPAIONO NEL MOMENTO IN CUI LAVORANDO IN UN GRANDE TEAM QUAL È QUELLO DI HACH-LANGE - SI RITROVANO PROFESSIONISTI CHE SI PRODIGANO PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI COMUNI DELL’AZIENDA. LA STRUTTURA A MATRICE DEL NOSTRO GRUPPO MOLTO AIUTA A TROVARE QUOTIDIANAMENTE OCCASIONI DI SCAMBIO TRA PERSONE DI DIVERSE CULTURE; È NECESSARIO QUINDI ENTRARE IN SINTONIA CON MONDI E MODI DIVERSI. PER ASPETTI CARATTERIALI, BEN MI RITROVO IN QUESTO TIPO DI ORGANIZZAZIONE.

PUR NON ESSENDO NATO IN UNA FAMIGLIA ARISTOCRATICA - IN SENSO CULTURALE E SOSTANZIALE – ANCORA OGGI RICORDO BENE ALCUNI DEGLI INSEGNAMENTI DI MIO PADRE… NON SOLO A PROPOSITO DELL’ESTETISMO, MA ANCHE DELLA PROPENSIONE VERSO LA RICERCA DELL’ORIGINALITÀ NELLE COSE, O DELLA PASSIONE PER LE SFIDE. EBBENE, SULLA SCIA DI QUESTI INSEGNAMENTI ANNI FA HO CHIESTO A GIORGIETTO GIUGIARO DI DISEGNARE I NOSTRI STRUMENTI. SCELTA CHE HA STUPITO DIVERSI MIE COLLABORATORI. HO QUINDI ARGOMENTATO LORO LA MIA IDEA PUNTUALIZZANDO CHE IL DESIGNER NON È UN ARTISTA PURO, BENSÌ IL DETENTORE DI ARTICOLATE TECNICHE CHE, ALL’UNISONO, SONO GRADO DI SODDISFARE NON SOLTANTO FATTORI ESTETICI, CHE SONO CERTAMENTE IMPORTANTI, MA ANCHE FATTORI FUNZIONALI… CHE SONO ANCORA PIÙ IMPORTANTI. E’ COSÌ INIZIATA UN’APPASSIONATA DISAMINA CONGIUNTA TRA IL NOSTRO STAFF E QUELLO DI GIUGIARO, CHE MI PIACE DEFINIRE COME UNA <<AVVENTURA STUPENDA>> DURATA QUASI UN ANNO.

HO UN MODO DI PENSARE RAZIONALE: PREFERISCO SVOLGERE I COMPITI IN MANIERA ANALITICA E STRUTTURATA.

PRESENTE IO STESSO ALL’ORANGE COUNTRY CONVENTION CENTER DI ORLANDO IN OCCASIONE DI PITTCON NEL MARZO SCORSO, È PASSATO DAL

“ … UNA COSA DEBBO AFFERMARE: È GRAZIE SOPRATTUTTO ALLA DISPONIBILITÀ E ALL’AFFIDABILITÀ DEI COLLABORATORI CHE HO TROVATO ENTRANDO IN AZIENDA COME A.D., CHE IL MIO BUON INSERIMENTO È STATO RAPIDO. HO TROVATO UN AMBIENTE AFFIATATO E LA MASSIMA DISPONIBILITÀ DI TUTTI NELL’ACCOGLIERE UN NUOVO RESPONSABILE. QUI POSSO DIRE DI SENTIRMI A CASA.

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NOSTRO STAND UN VISITATORE, SI È FERMATO, HA GUARDATO ATTENTAMENTE I NOSTRI STRUMENTI E – IN PURO STILE AMERICANO - SI È MESSO A GRIDARE <<BEAUTIFUL>>. IO L’HO INTERPRETATO COME UN COMPLIMENTO ALLA NOSTRA FATICA E, PERCHÉ NO… ANCHE COME UNA SORTA DI APPAGAMENTO DELLA PARTE DI EDONISMO CHE C’È SICURAMENTE IN ME. QUATTRO SONO LE FIGURE PROFESSIONALI INTERNE CHE PARTECIPANO ALL’ATTIVITÀ DI RICERCA E SVILUPPO: I CHIMICI, I FISICI, I MATEMATICI E GLI INFORMATICI. SE MANCA UNA DI QUESTE COLONNE NON SI VA AVANTI! LO STRUMENTO NUOVO VIENE QUINDI TUTTO PROGETTATO INTERNAMENTE, PRODOTTO SEMPRE INTERNAMENTE IN TERMINI PROTOTIPALI, POI PASSA ALLA FASE DI RICERCA APPLICATIVA NELLE UNIVERSITÀ E QUINDI VA PRESSO INDUSTRIE <<AMICHE>> PER ESSERE TESTATO SUL CAMPO. TUTTO QUESTO PERCORSO È FATTO CON I NOSTRI 130 DIPENDENTI… MENTRE LA CONCORRENZA SPAZIA DAI 5/6.000 AI 20/25.000 DIPENDENTI! EPPURE ESISTIAMO, PRODUCIAMO BUONI STRUMENTI, APRIAMO SEMPRE STRADE NUOVE. AL MOMENTO DELL’INTERVISTA – LUGLIO 2012 – SAINI FASANOTTI ERA A CAPO DELLA SUA AZIENDA COME CHAIRMAN IN “DANI INSTRUMENTS”

FEDERICA GRECI & PAOLO RABOINI “ ... FONDANDO CON FEDERICA QUESTA NOSTRA AZIENDA, ABBIAMO POTUTO METTERE IN PRATICA DELLE IDEE IMPRENDITORIALI CHE GIÀ AVEVAMO, E SULLE QUALI CI SI ERA AMPIAMENTE CONFRONTATI IN UNA STRUTTURA PRECEDENTE, NELLA QUALE OPERAVAMO DA COLLEGHI. TRE I FILONI CHE SEGUIAMO IN “RG STRUMENTI”: PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE DI LABORATORI COMPLETI PER L’INDUSTRIA ALIMENTARE, COMMERCIALIZZAZIONE DI STRUMENTI E ACCESSORI PER I LABORATORI DI CONTROLLO QUALITÀ E CENTRI DI RICERCA, FORNITURA DI ATTREZZATURE PER VERIFICHE DEI PROCESSI PRODUTTIVI INDUSTRIALI E PER IL MONITORAGGIO DELL’IGIENE NELL’AMBITO DELLE NORME HACCP. ... TRA I CARDINI DEL FARE QUOTIDIANO, IO E PAOLO PRIVILEGIAMO LA <<CONSULENZA AL DI SOPRA DELLE PARTI>>: NEL SENSO CHE CI PIACE MOTIVARE E CONDIVIDERE CON I CLIENTI LA SCELTA DI UN DATO STRUMENTO ANZICHÉ UN’ALTRO, ANTEPONENDO A TUTTO LA RISOLUZIONE OTTIMALE DEL PROBLEMA. ... L’OPERARE ANCHE SU MERCATI LONTANI FIN DALL’INIZIO - NORD AFRICA, INDIA E TUNISIA - È IMPEGNATIVO. BISOGNA ESSERE PRESENTI SUL POSTO QUANDO SERVE, BISOGNA SAPER SFRUTTARE LE NUOVE TECNOLOGIE DI COMUNICAZIONE, BISOGNA SAPER SELEZIONARE LE AZIENDE ALLE QUALI AFFIDARE LOCALMENTE - IN SUBFORNITURA DETERMINATI LAVORI IMPIANTISTICI. PERÒ ALL’ESTERO LE IMPRESE ITALIANE - IN SENSO LATO - GODONO DI PRESTIGIO, E L’INTERNAZIONALIZZAZIONE MIGLIORA ANCHE LA NOSTRA IMMAGINE. OVVIAMENTE NON DISDEGNIAMO IL MERCATO NAZIONALE; ANZI! IN LINEA DI PRINCIPIO, POI, SIA CHE SI PARLI DI ESTERO O DI ITALIA, UNA VOLTA CHE IL LABORATORIO È STATO REALIZZATO, AVVIATO, CHE IL PERSONALE È STATO FORMATO AD HOC, IL BUSINESS PROSEGUE CON IL POST VENDITA: ERGO, ESSERCI NEL CASO DI IMPLEMENTAZIONI, FORNIRE IL MATERIALE DI ORDINARIO CONSUMO, GARANTIRE LA RICAMBISTICA IN TEMPI CELERI. A DUE ANNI DALL’AVVIO SUL MODELLO DI AZIENDA

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NON ABBIAMO DUBBI: L’OBIETTIVO È QUELLO DI CONSOLIDARE IL BUSINESS PER POTER SVILUPPARE UNA STRUTTURA SEMPRE PIÙ ARTICOLATA MA COMUNQUE A MISURA D’UOMO. ... ” AL MOMENTO DELL’INTERVISTA – AGOSTO 2012 – GRECI E RABOINI ERANO EQUAMENTE ALLA GUIDA DELLA LORO AZIENDA

ISABEL CABRUJA “ … SIAMO TUTTI MISURABILI, E LO SIAMO CONTINUAMENTE SIA IN AMBITO LAVORATIVO SIA PRIVATO. IN AMBITO AZIENDALE LA MISURA DEL NOSTRO VALORE CORRISPONDE CERTAMENTE AL FATTURATO CHE SI STA GENERANDO, MA PRIMA ANCORA AI PROGETTI CHE SI È IN GRADO DI CONCEPIRE E DI GESTIRE, PIUTTOSTO CHE AI TERRITORI VISITATI E AI CLIENTI INCONTRATI NEI VIAGGI DI LAVORO. IN AMBITO PRIVATO, INVECE, LA MISURA DEL VALORE DI UNA PERSONA È CERTAMENTE MOLTO PIÙ SOGGETTIVA: PERSONALMENTE QUI MI LIMITO A DIRE CHE RITENGO IMPORTANTE SAPERMI SEMPRE RIPRESENTARE SORRIDENTE E PROPOSITIVA – PUR DOPO UNA GIORNATA DI LAVORO MAGARI ALQUANTO DURA - A MIO MARITO CLAUDIO E A MIO FIGLIO RODRIGO. DIVERSAMENTE, QUEL BELLISSIMO CONTESTO CHE È LA FAMIGLIA SI ROMPEREBBE! MI PIACE POI SOTTOLINEARE CHE SONO ANCHE UNA SOSTENITRICE DELLA MASSIMA ATTENZIONE A QUELLI CHE SONO I CORRETTI RAPPORTI UMANI E L’ETICA PROFESSIONALE. PROBABILMENTE, È GRAZIE ALLA MIA PROPENSIONE VERSO IL DIALOGO A SCAPITO DELL’ARROGANZA CHE – ANCHE A DISTANZA DI ANNI – MI CAPITA SOVENTE DI INCONTRARE E POTER SALUTARE CON FIEREZZA E SINCERITÀ TUTTE, MA PROPRIO TUTTE, LE PERSONE CON LE QUALI HO AVUTO L’ONORE DI STUDIARE, DI LAVORARE, DI FARE AFFARI ASSIEME. CON IL MIO MIX DI CULTURA SUD AMERICANA E DI UNA LAUREA IN VIROLOGIA CONSEGUITA A PIENI VOTI NEGLI USA – ESATTAMENTE ALLA INDIANA STATE UNIVERSITY - HO QUINDI INTRAPRESO A CARACAS UN LAVORO LEGATO ALLA VALUTAZIONE DEL LIQUIDO AMNIOTICO PER AMNIOCENTESI E FERTILITÀ. UN GIORNO MI CONTATTA UNA PERSONA CHE – DIMOSTRANDO DI SAPERE DEI MIEI TRASCORSI NEGLI USA – MI PROPONE DI LAVORARE COME RESPONSABILE SCIENTIFICO NEL SETTORE <<MARKETING>> PER DELLE LINEE DI DIAGNOSTICA DA LABORATORIO NATE AD HOC PER L’HIV. COME È… COME NON È… IL DIRETTORE VENDITE DUPONT PER IL VENEZUELA MI <<VENDE>> UN POSTO DI LAVORO E IO, BEN CONTENTA, LO <<COMPERO>>. DA QUEL GIORNO NON SONO MAI PIÙ SCESA DA QUELLO CHE IO CHIAMO <<LA NAVICELLA SPAZIALE>> DELLE VENDITE SCIENTIFICHE PER IL LABORATORIO. ATTUALMENTE LAVORO PER UNA AZIENDA GIAPPONESE: IL GRUPPO SHIMADZU. IL MIO DIRETTO SUPERIORE PRESSO LA CASA MADRE È UN GIAPPONESE. LAVORANDO CON LUI STO IMPARANDO AD APPREZZARE LA FILOSOFIA ZEN APPLICATA AL MONDO DEL LAVORO: UN MIX AFFASCINANTE! IN SHIMADZU ITALIA HO TROVATO DELLE PERSONE CHE FIN DALL’INIZIO HANNO AVUTO LA BONTÀ DI ASCOLTARMI E CHE – COSTANTEMENTE – CONTINUANO A DARMI SEGNI DI AMICIZIA E COLLABORAZIONE CONCRETA NEL FAR CRESCERE ANCORA DI PIÙ QUESTA MERAVIGLIOSA AZIENDA. CON QUESTI PRESUPPOSTI DI CONDIVISIONE DEGLI OBIETTIVI AZIENDALI, ORA MI TROVO A CONTINUARE CON SODDISFAZIONE IN QUELLO CHE È STATO L’ESERCIZIO LAVORATIVO CHE HA CARATTERIZZATO L’INTERA MIA VITA PROFESSIONALE: CREARE UNA STRUTTURA CHE DEVE ESSERE VINCENTE, CHE DEVE PIACERE, CHE DEVE DARE DA VIVERE ALLE PERSONE CHE CI LAVORANO, E CHE DEVE PERMETTERE AI

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CLIENTI DI ESSERE VINCENTI SUI LORO MERCATI GRAZIE ALLE NOSTRE SOLUZIONI … ”. AL MOMENTO DELL’INTERVISTA – SETTEMBRE 2012 – CABRUJA ERA A.D. IN SHIMADZU ITALIA

PAOLO MIOLO “ … AI VERTICI AZIENDALI CONDIVIDIAMO DIVERSI VALORI. DI QUESTI, TRE RAPPRESENTANO UNA SORTA DI <<PIETRA D’ANGOLO>> ATTORNO ALLA QUALE IMPOSTARE I RAPPORTI QUOTIDIANI. IL PRIMO VALORE È IL <<RISPETTO>>; E GIÀ QUI METTIAMO UN FOCUS BEN PRECISO NEI CONFRONTI DELLA PERSONA IN QUANTO TALE, A QUALUNQUE LIVELLO ESSA SI TROVI AD OPERARE IN AZIENDA. IL SECONDO È LA <<QUALITÀ DELLA VITA NEL LAVORO>>; NEL SENSO CHE DOVENDO LAVORARE PER VIVERE, È QUANTOMENO SAGGIO TENDERE A CREARE IN AZIENDA DELLE CONDIZIONI CHE FAVORISCANO IL BENESSERE E LO SVILUPPO DI UNA PERSONA, BENEFICIANDONE ANCHE A LIVELLO INTERIORE IN TERMINI DI MAGGIOR AUTOSTIMA. IL TERZO VALORE È QUELLO DELLA <<COERENZA TRA L’IMMAGINE DELL’AZIENDA, LA REPUTAZIONE DELL’AZIENDA STESSA – CHE SI COSTRUISCE NEL TEMPO – E QUELLO CHE NOI PERSONE SIAMO DAVVERO>>. LE AZIENDE NON SONO DELLE GRANDI FAMIGLIE: LE AZIENDE SONO AZIENDE E BASTA, NELLE QUALI LE PERSONE VOLONTARIAMENTE - E NON CON VINCOLI DEL SANGUE - DECIDONO DI LAVORARE INSIEME PER OBIETTIVI COMUNI E INDIVIDUALI. L’OBIETTIVO INDIVIDUALE È QUELLO DI AVERE UNA GIUSTA REMUNERAZIONE. L’OBIETTIVO COMUNE È QUELLO DI CRESCERE PER STARE MEGLIO. LA FORMAZIONE ED I PREMI DI PRODUZIONE SONO ALCUNI DEGLI STRUMENTI CHE UN BUON MANAGER DEVE UTILIZZARE PER FAR CRESCERE L’AZIENDA … MA PRIMA ANCORA È INDISPENSABILE SVILUPPARE QUELLO CHE È IL NON FACILE ASPETTO EMOZIONALE CHE SCATTA NELLE RELAZIONI CON LE PERSONE. CON L’INTELLIGENZA PURAMENTE RAZIONALE SI ARRIVA A FARE UNA BUONA ANALISI GESTIONALE, MA POI C’È ANCHE IL COINVOLGIMENTO DELL’ALTRA METÀ DEL CERVELLO DI TUTTI NOI – QUELLA CHE, APPUNTO, SERVE NELLE RELAZIONI E CHE, TECNICAMENTE, RENDE PIÙ FACILE <<L’EMPATIA>> FRA GLI INDIVIDUI. IN QUESTO MIO PIANO TRIENNALE DI CRESCITA ABBIAMO AVUTO IL SUPPORTO SIA DELL’UNIONE INDUSTRIALI CHE CI HA AFFIANCATO SIA DEL SINDACATO, TROVANDO IN ENTRAMBI I CONTESTI DELLE PERSONE CHE NON ERANO ASSOLUTAMENTE FERME SU PRECONCETTI DI SORTA. DA UN LATO ABBIAMO QUINDI INSERITO DEGLI INDICATORI QUALI IL FATTURATO E IL GROSS MARGIN (NDR: MARGINE DI CONTRIBUZIONE, CHE È DATO DALLA DIFFERENZA TRA LE REVENEUS E IL COSTO DEL VENDUTO O COGS), MENTRE DALL’ALTRO ABBIAMO DATO A TUTTI I DIPENDENTI UNA ASSICURAZIONE SULLE SPESE MEDICHE INTERAMENTE COPERTE DALL’AZIENDA. L’INSIEME DI QUESTE NOVITÀ HA EFFETTIVAMENTE FATTO DI MOLTO CAMBIARE L’APPROCCIO DELLA MAGGIOR PARTE DEI COLLABORATORI NEI CONFRONTI DI QUELLI CHE SONO GLI OBIETTIVI AZIENDALI. INSOMMA, NON SI CRESCE DEL 42% IN PERIODI COME QUESTI SE DIETRO NON HAI UNA SQUADRA CHE È ASSOLUTAMENTE CONVINTA. ABBIAMO POI INTRODOTTO PARECCHI GIOVANI, DAVVERO TANTI NEL CORSO DI QUESTI TRE ANNI, CHE SONO QUELLI CHE ALLA FINE HANNO DATO LE SODDISFAZIONI MAGGIORI. E ATTENZIONE CHE ABBIAMO APPENA INIZIATO … IL BELLO DEVE ANCORA VENIRE! … ” AL MOMENTO DELL’INTERVISTA – NOVEMBRE 2012 – MIOLO ERA GENERAL MANAGER IN “LABOSYSTEM”

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GENERAL

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IL LATO UMANO DEL LAVORO

DOPO UN LUNGO E INTENSO PERCORSO LAVORATIVO SPESO PRIMA AD “IMPARARE”, QUINDI A “PRODURRE” RICCHEZZA PER SE’ E PER I SUOI COLLABORATORI, OGGI WALTER PALEARI CI TIENE A PRECISARE CHE <<… NON E’ PIU’ PERSONA DA PREVEDERE RITORNI PER LE AZIONI CHE FA, E CHE SEMPRE PIU’ SPESSO IL SUO AGIRE – NEL LAVORO, MA NON SOLO – NON SOTTENDE NECESSARIAMENTE RICOMPENSE PERSONALI… >> WA LT E R

PAL EAR I

PERSEGUIRE IL GIOCO DI SQUADRA … SEMPRE ! DI ANGELO GRASSI

Prima di parlare del Walter Paleari di oggi, è doveroso fare un piccolo e veloce viaggio a ritroso nel tempo per rispolverare delle persone che – rispetto alle miserie dei tempi che stiamo vivendo – sembrano usciti da una sorta di incredibile miracolo dell’imprenditoria italiana di cui, ohimè, se ne trova traccia o nei libri o nei ricordi di coloro che c’erano … e Walter Paleari, per inciso, lì c’era! Stiamo qui parlando dei lombardi Santagostino e dei piemontesi Bruni Tedeschi. Nella Milano del 1876 Paolo Santagostino fonda un modesto calzificio artigianale a gestione familiare che, nei primi anni del 1900, arriva a dare lavoro a 200 addetti; prevalentemente donne. L’azienda si espande e si diversifica acquisendo notorietà nazionale, sino al suo declino iniziato alla fine degli anni Settanta. Traccia degli insediamenti Santagostino si trovano però ancora nel quartiere milanese di Niguarda, esattamente nell’isolato compreso tra

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le vie Palanzone e Ornato. In realtà nulla è rimasto degli stabilimenti, ma sono ancora ben visibili gli edifici che ospitavano le case degli operai e le abitazioni degli impiegati, come anche il vecchio asilo aziendale di lato alla chiesa di San Martino, in Piazza Belloveso. È invece nella Torino del 1924 che Virginio Bruni Tedeschi fonda la società CEAT - acronimo di Cavi Elettrici e Affini Torino - che è stata una grande realtà italiana produttrice di cavi e di pneumatici, divenendo la seconda industria della gomma in Italia dopo Pirelli ... per poi essere venduta nel 1972. Anche in questo caso i ruderi degli stabilimenti CEAT sono ancora oggi ben visibili nella periferia Est di Torino, esattamente a lato dell’autostrada che da Milano porta al capoluogo piemontese. E’ parimenti necessario aggiungere che dopo quella vendita, la parte legata alle funzioni di Ricerca & Sviluppo è approdata a Milano; esattamente, in seno a GCR Engineering.

“La mia prima esperienza di lavoro nella Milano degli anni Sessanta … quand’ero ancora ragazzo … mi ha portato a lavorare a fianco dei Santagostino; imprenditori milanesi che, allora, avevano calzifici, fabbriche per aghi da cucito, fabbriche di macchine per maglieria”, ci racconta Walter Paleari. “In particolare ho avuto il piacere di lavorare con Luigi Santagostino; persona squisita, estremamente colta e alquanto educata. Ricordo che era anche laureato in agraria, e che uno dei suoi hobby preferiti era quello legato alla coltivazione di un suo podere in collina. Ciò che però più mi ha colpito di quell’imprenditore, era la sua capacità di mantenere il medesimo contegno, il medesimo rispetto, la medesima cortesia sia con il sindaco di Milano – che spesso lo convocava – sia con l’ultimo dei suoi operai. Aveva poi la fortuna, secondo un vezzo che oggi chiameremmo <<paternalistico>>, di ricordare i nomi di quasi tutti i suoi dipendenti La mia seconda esperienza lavorativa l’ho vissuta

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G E N E R AL

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a Milano in GCR Engineering, ancora sotto la guida importante di Giuseppe Bruni ... imprenditore caratterialmente e culturalmente molto simile ai Santagostino che, in GCR Engineering, chiedeva a tutti i dipendenti – a prescindere dalla funzione specifica vissuta in azienda – di mantenere sempre un rispetto massimo per il cliente. Detto per inciso ... è accaduto che nel 1972, in pieni anni di piombo, parte della famiglia Bruni Tedeschi si è trasferita a Parigi, e così la storica azienda di famiglia è stata venduti. Tutto ciò garantendo – nel caso specifico grazie a Giuseppe Bruni – un periodo di continuità nella fase del traghettamento societario in essere. Tornando alla mia persona, in quella realtà di engineering ho avuto l’opportunità di partecipare – con largo anticipo in Italia – all’attività di produzione e di vendita dello steel-cords; un innovativo cavo di acciaio concepito come rinforzo degli pneumatici tubeless, che permetteva di ridurre sia i costi di produzione sia il peso dello pneumatico stesso, e che inoltre garantiva anche un non disdicevole risparmio del carburante. Successivamente, sempre all’interno di quell’engineering ho avuto l’opportunità di interessarmi anche di fibre ottiche. Quelli, per me allora ancora giovane, furono veramente anni fantastici!”.

“Dopo le esperienze professionali vissute al fianco dei Santagostino e dei Bruni Tedeschi, per circa 14/15 anni ho lavorato presso la società MAS Automazione di Segrate ... per poi spostare i mie interessi in tema di individuazione di società straniere non conosciute in Italia, con l’obiettivo di gestirne la loro rappresentanza sul territorio nazionale. Il serrato confronto con queste realtà mi ha insegnato a comprendere con una certa precisione quanto un marchio valeva o meno, quanto spazio questo poteva avere da noi. Comprensione finalizzata ad una selezione alquanto rigorosa delle aziende straniere papabili, fatta tenendo conto soprattutto del valore tecnologico insito nelle loro soluzioni, onde evitare possibili competizioni con la concorrenza giocate sul ribasso dei prezzi che … alla fin fine … andavano solo e soltanto a scapito del cliente”, prosegue Paleari. “Detto questo, c’è stata la volta in cui ho preso contatto con una – allora per me – nuova multinazionale tedesca che, all’inizio, aveva la pretesa che partissi con la valigetta e andassi a visitare a uno a uno i potenziali clienti italiani. A dispetto delle loro indicazioni, io quell’azione di vendita non l’ho mai seguita! Bensì ho prima creato una mia rete di agenti, ho

di misura”, puntualizza Paleari, che così prosegue: “Mentre i nostri competitors ben più affermati di noi aspettavano che i loro clienti andassero a bussare ai loro uffici … noi ci siamo recati presso i tecnologi dei principali fabbricanti di apparecchiature per il riscaldamento ed il condizionamento, facendo divulgazione scientifica. Morale; quell’anno, ad un solo grande costruttore di caldaie abbiamo venduto qualche cosa come 400 analizzatori da 4 milioni di lire l’uno!”.

In sintesi, è quindi possibile affermare che il giovane Walter Paleari ha prima vissuto sulla sua pelle la sensazione del rispetto dato – e preteso – dai Santagostino, mentre poi ha focalizzato il significato della dedizione totale verso il cliente, tanto predicata dai Bruni Tedeschi. Una sorta di duplice <<lectio magistralis>> destinata a segnare un’intera esistenza lavorativa e … molto probabilmente … non solo.

tessuto una buona rete di distributori, ho generato meeting e convegni a livello nazionale e poi, quando la struttura che io avevo in mente è stata pronta, siamo entrati sul mercato. Pianificazione, quella pocanzi descritta, che effettivamente ha penalizzato le vendite nell’immediato che chiedeva la Casa madre tedesca ma che, nel medio termine, si è poi rivelata portatrice degli obiettivi che ci eravamo prefissati ... e che mi ha portato a diventarne socio”.

QUELLA VOLTA CHE PALEARI HA SPIAZZATO I TEDESCHI

Determinazione, gioco di squadra e scelta di percorsi inusuali, sono i punti di forza usati da Paleari. Ad esempio, prima ancora dell’episodio pocanzi citata della multinazionale tedesca, la squadra di Paleari si è resa protagonista di una vendita eccezionale.

ha quindi chiesto se ero disposto a rivestire, come dire, il ruolo di tutor nella non semplice fase iniziale … ed io ho accettato senza pensarci due volte. L’azienda si chiama KI srl, ed ha sede qui a Torino. Mentre molte società si riempiono la bocca della parola <<servizi>> noi, fin da subito, abbiamo tradotto questo termine nella parola <<azioni>>. Ne consegue che, prima ancora di partire con le vendite, abbiamo stretto una partnership strategica con la torinese Allemano Metrology, che ci consente di usufruire di loro personale tecnico e di loro laboratori accreditati per la taratura degli strumenti di misura; soprattutto di quelli portatili. Peculiarità, quest’ultima, che ben poche aziende di distribuzione possono vantare. Ed i risultati – in termini di previsioni, ma anche di vendite – sono già alquanto concreti”.

Walter Paleari è anche stato per un lungo periodo ai vertici della filiale italiana di una multinazionale tedesca, nota in tutto il mondo per la propria strumentazione portatile di misura. Si può dire che Paleari – quella struttura in cui era socio – l’ha creata dal nulla … ma con modalità diverse da quelle indicate dalla Casa madre europea.

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“Correva l’anno 1994, quando siamo riusciti a piazzare un colpo non male nella vendita di strumenti

IL PRIVILEGIO DI ESSERE NELLA FASE IN CUI UNA PERSONA <<INSEGNA IL LAVORO>> Pur senza entrare nei dettagli anagrafici, è intuibile che per Walter Paleari oggi il lavoro – come anche per diversi suoi amici imprenditori – rappresenta più che altro il piacere di tramandare le buone regole della pianificazione, come anche del rispetto del lavoro altrui e/o del porsi al servizio dei clienti … così come, nel caso specifico, ha imparato dai Santagostino e dai Bruni Tedeschi. “Pochi mesi fa è successo che una cara persona ha deciso di dare vita ad una sua azienda”, conclude Walter Paleari. “Questa stessa persona mi

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L’ A Z I E N D A

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ESTERNO DELLA PALAZZINA ANTON PAAR DI RIVOLI (TO)

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DOVE IL MOTTO È: “GREAT PEOPLE, GREAT INSTRUMENTS” FONDATA NELL’ORMAI LONTANO 1922 A GRAZ, IN AUSTRIA, DA ANTON PAAR – PERSONA CHE AMAVA LA MECCANICA DI PRECISIONE – GRAZIE AI VALORI CHE IL CAPOSTIPITE HA SAPUTO TRAMANDARE AI SUOI EREDI, OGGI TROVIAMO UN GRUPPO CERTAMENTE IN GRADO DI PROPORRE SOLUZIONI ANALITICHE AL TOP … CHE SI È ANCHE DATO UNA – PER NOI ITALIANI INUSUALE – VALENZA DI “FONDAZIONE”

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D E NTR O

… Come dice sempre il nostro amministratore delegato, in azienda abbiamo due scopi: il primo è quello di fornire soluzioni innovative ai clienti per poter instaurare con loro un rapporto professionale duraturo. Il secondo è quello di garantire ai nostri dipendenti un buon lavoro con solide prospettive nel lungo termine. … Se noi riuscissimo – perché fossimo tanto bravi – nel convincere un cliente a comperare un qualche strumento di cui non ha realmente bisogno, andremmo automaticamente contro la nostra prima missione istituzionale! Faremmo certamente quella vendita in quel momento, ma saremmo quasi sicuri di non lavorare più assieme a quel cliente nel prossimo futuro. …” Le frasi pocanzi citate hanno un valore per nulla casuale come abstract dei concetti cardine sviluppati da Fabrizio Scoffone – CEO Anton Paar Italia – durante la chiacchierata fatta con la Redazione di TecnoLAB. Essendo, canonicamente, l’abstract un <<sommario di documento senza l’aggiunta di interpretazioni e valutazioni>>, di seguito cerchiamo di entrare nel merito delle parole dell’ingegner Scoffone, in modo tale da comprendere la filosofia, l’atteggiamento, l’impronta comportamentale che la filiale italiana del Gruppo austriaco specializzato nello sviluppo, produzione e distribuzione di strumenti analitici per le attività di ricerca e controllo di qualità, si trova a vivere … di fatto … nel quotidiano lavorativo.

LE PECULIARITA’ MORALI DEL GRUPPO AUSTRIACO ANTON PAAR Seconda maggiore città dell’Austria, Graz è la capitale della Stiria e vanta una lunga tradizione universitaria che risale al XV secolo. Nell’archivio del municipio di Graz ci sono carteggi del 1128 che riportano per la prima volta ufficialmente il nome della città austriaca, che viene descritta come importante centro di commercio sviluppatosi – così si legge - sotto il governo della potente famiglia

L’ A Z I E N D A

L’INGEGNER FABRIZIO SCOFFONE, CEO IN ANTON PAAR ITALIA

Francone-bavarese dei Babenberg. Sviluppo certamente influenzato anche della favorevole posizione territoriale. La città vecchia si trova, infatti, su di una collina ai margini del fiume Mur; collocazione, che le ha permesso di divenire importante centro d’intersezione economica ma anche culturale fra le vicine popolazioni germaniche, slave e italiche. “Che la popolazione della Stiria sia culturalmente aperta agli accadimenti confinanti lo dimostra, nel suo piccolo … se vogliamo, il fatto che il motto aziendale scelto da Anton Paar è tratto dagli scritti di un grande scienziato toscano: Galileo Galilei.” Puntualizza con giusto orgoglio italico Fabrizio Scoffone. “Tradotto in inglese, infatti, nelle sedi del Gruppo troneggia la frase galileiana << Misura ciò che è misurabile e rendi misurabile

ciò che non lo è! >>. Detto questo, in novantuno anni di cose ne sono successe tante. Ma prima di entrare nel merito di ciò che oggi sono gli strumenti analitici concepiti a Graz, ritengo utile spendere due parole sul fatto che il Gruppo Anton Paar è di proprietà di Santner Charitable Foundation. Diversamente non si capirebbero le peculiarità che caratterizzano il nostro fare quotidiano! Ebbene … l’azienda è stata fino agli anni Duemila una realtà medio/piccola con circa 300 dipendenti, ed un fatturato inferiore di 30milioni di Euro. Negli ultimi 10/12 anni, invece, l’azienda ha quintuplicato il proprio fatturato e i dipendenti. Attualmente, infatti, siamo presente in 110 Paesi e contiamo 1580 dipendenti, con i quali abbiamo realizzato nel 2012 un fatturato di 190 milioni di Euro. Credo anche che in Europa ci siano pochissi-

SIA GRAZ (A SINISTRA) CHE TORINO (A DESTRA) VANTANO SIMILITUDINI STORICHE E CULTURALI

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DENT RO

L’ A Z I E N D A

DETTAGLIO DELLO SHOW-ROOM ALLESTITO AL SECONDO PIANO DELLA SEDE TORINESE ANTON PAAR ITALIA

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me aziende che hanno conosciuto trend simili ... in questi periodi, poi. Come sempre non c’è una sola ragione per questo successo, ma ci sono più concause. Nel 2000 il nostro amministratore delegato, sempre discendente dalla famiglia Paar ma che di cognome fa Santner – storia che conosciamo bene, quella delle dinastie familiari, anche qua a Torino – ha dato impulso alla verticalizzazione aziendale. Se prima di quella data la distribuzione era quasi esclusivamente indiretta, da allora in poi sono dipendenti Anton Paar che vanno fisicamente dai clienti per servirli sia dal punto di vista commerciale, sia dal punto di vista dell’assistenza tecnica. Politica onerosa ma che molto ha reso … leggasi l’incremento del fatturato pocanzi citato. Eppure, tutto ciò non bastava ancora agli eredi di Anton Paar. Dall’anno 2003, infatti, la nostra ragione sociale è quella di una <<fondazione caritatevole>>! È successo che la famiglia si è posta domande del tipo: <<e se noi, di generazione in generazione, non troviamo manager in grado di gestirla adeguatamente?>>. Oppure <<e se troviamo un qualcuno che ha delle idee strane e vende l’azienda, oppure le dà un indirizzo diverso?>>. È così maturata la scelta di collocare l’azienda in un contesto di fondazione caritatevole. Ora gli utili – di fatto – non possiamo darli a nessuno. Cosa ne facciamo, quindi? Circa il 20% del fatturato viene reinvestito in R&D – percentuale che, per gli addetti ai lavori, ha un significato strabiliante - mentre la restante cifra viene investita in iniziative filantropiche che sottendono, ad esempio, l’aiuto a tossicodipendenti e ad alcolisti.

Posso garantire che il poter lavorare in un Gruppo come Anton Paar che ha avuto il coraggio di fare scelte etiche, nonché strategiche, come quella pocanzi descritte … ci riempie d’orgoglio e ci fidelizza a tal punto che noi dipendenti – dai dirigenti ai fattorini, per dire – diamo non il 100% all’azienda, ma il 110%; e lo diamo con entusiasmo.” A completamento delle parole dell’ingegner Scoffone, dobbiamo dire che proprio in virtù del grande senso di appartenenza delle maestranze, tutte, e dei relativi buoni risultati finanziari, il Gruppo Anton Paar ora non ha solo l’insediamento produttivo storico di Graz ma anche altri due stabilimenti europei recentemente acquisiti - uno nei sobborghi di Berlino ed uno ad Hannover – che hanno permesso di ampliare ancora di più l’offerta di strumenti analitici per le attività di ricerca e di controllo della qualità. Parimenti, è doveroso riconoscere che in un momento di crisi economica la multinazionale austriaca ha scelto proprio Rivoli – nel torinese – per aprire la sua filiale italiana con un team di 13 dipendenti guidati, appunto, da Fabrizio Scoffone. Scelta ufficializzata nell’aprile del 2012 con una cerimonia di apertura della nuova sede che ha visto la presenza in azienda, oltre che dei vertici austriaci, anche del sindaco di Rivoli e di rappresentanti dell’Unione Industriali di Torino, e che se da un lato denota solidità e determinazione del Gruppo, dall’altro sottende la scelta Anton Paar di essere i più vicini possibile ad aziende italiane loro clienti.

UN AMPIO VENTAGLIO DI SOLUZIONI STRUMENTALI … MA NON SOLO Le acquisizioni delle realtà produttive europee pocanzi citate hanno, di fatto, ampliato il già nutrito

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D E NTR O

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portafoglio prodotti che caratterizza l’offerta del Gruppo austriaco e che – per quanto riguarda il territorio italiano - ora trovano collocazione ideale certamente nei laboratori delle aziende dolciarie, alimentari e del beverage come anche in quelli delle aziende vitivinicole, senza però scordare l’esigentissima industria farmaceutica piuttosto che quella delle essenze & profumi o quella del petrolchimico, fino ad arrivare all’interno dei laboratori delle università di Torino, di Napoli, di Palermo, ma non solo. Sinteticamente, gli strumenti facenti parte del portafoglio Anton Paar permettono di determinare: • Densità e concentrazione; • Rifrattometria e polarimetria; • Viscosimetria; • Reometria; • Preparazione e sintesi campioni; • Misure di potenziale Zeta; • Analisi di struttura ai raggi X. A tutto ciò, ovviamente, si debbono sommare le attività di post-vendita che comprendono assistenza

che il nostro personale – il quale, per inciso, opera per tipologia di prodotto e/o di applicazione, e non per aree geografiche – saprà opportunamente modulare il suo atteggiamento per prestare pari attenzione alle due diverse connotazioni di cliente. In entrambi i casi, tanto per essere più chiari, l’obiettivo è quello di rispondere correttamente alle esigenze – siano esse palesi o latenti – dei clienti, offrendo loro solo e soltanto lo strumento giusto al momento giusto. Investiamo tanto per fare sempre degli strumenti migliori … ma investiamo forse di più per aver delle persone sempre migliori. Detto questo, come Gruppo Anton Paar abbiamo tre diverse modalità di configurazione dei nostri strumenti: secondo modalità standard, modulari e personalizzate. Il primo caso è – onestamente – anche il più frequente, e ci permette di rispondere alle esigenze dei clienti con soluzioni, appunto, standardizzate. Queste soluzioni ci consentono, negli stabilimenti,

In quei casi proponiamo una tipologia di strumenti modulari che permettono al cliente – quando sarà il momento – di aggiungere ad esempio il modulo dell’ossigeno il quale, in automatico, sarà immediatamente abbinabile al misuratore di densità. Ciò che qui voglio enfatizzare, è che questi strumenti nascono per riconoscersi - tutti - a vicenda. Per finire, ci sono la grandi realtà che hanno l’esigenza di automazioni anche spinte nei loro processi di analisi e di controllo delle produzioni. In quei casi è spesso necessario sviluppare soluzioni ad hoc mediante un dipartimento interno alla sede di Graz che prende il nome di <<automation & robotics>>. Per queste commesse si innesca una triangolazione che da un lato vede il tecnologo del cliente, quindi il personale Anton Paar dell’area geografica corrispondente e, infine, il <<capo progetto>> che sovrintende in tutto nei laboratori di Graz, che si prende la responsabilità non solo dell’avanzamento della commessa stessa, ma anche dell’inserimento e dell’avvio del sistema in seno alla struttura

tecnica, manutenzione e calibrazione, forniture dei materiali di consumo.

di avere delle produzioni per lotti economici, con conseguente accesso finale per il cliente medio a strumentazioni di analisi e controllo qualità ad un costo competitivo.. La seconda versione ben si sposa con quei clienti che comprendiamo possano avere incrementi e/o variazioni delle loro tipologie di controlli … nel tempo. Si tratta di soluzioni indicate quando oggi in una azienda si palesa solo, ad esempio, l’esigenza di misurare la densità di un mosto, ma pur con la consapevolezza che magari anche fra qualche anno si paleserà anche il bisogno di dover tenere sotto controllo la percentuale di ossigeno … sempre di quel’ipotetico mosto.

del cliente nella logica del <<chiavi in mano>>. Certo è che in qualunque caso noi ci si trovi ad operare, la cosa peggiore che può succedere è che un cliente acquisti un nostro strumento … e poi lo tenga messo lì in un angolo a prendere polvere; per noi questo evento è inaccettabile!. Per contro, la divulgazione migliore del nostro know-how la si ha quando è ben visibile uno strumento Anton Paar sul tavolo di un laboratorio che funziona al meglio … e il passaparola che si innesca da un cliente all’altro è la comunicazione migliore che si possa avere; da sempre”.

“Se da un lato la maggiore ampiezza del nostro portafoglio di soluzioni strumentali – tutte rigorosamente concepite e realizzate in Europa - è una sorta di garanzia per la crescita del business globale del Gruppo, dall’altro lato ci porta con maggiore frequenza a dialogare un giorno con il responsabile del grande laboratorio di food & beverage e, quello successivo, con l’azienda vitivinicola a gestione familiare”, conclude Fabrizio Scoffone. “Qui ritorniamo al concetto di fidelizzazione che raccontavo prima, in base al quale so per certo

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LAB ORATORI O

LA B OR ATOR I O

LABORATORI

2012

LAB O O N EC AN ENT PER T S E NTI > R E > I P L O P L IC IE RA HE C ORI ’ DEL C T N A A IETA BOR I MA GONO ECNIC R I LA LTRA M O N T I O TT ’A I LE PROP TICOL , R <<L T R E S TI I NO DE CH TÀ ED A UMEN TORIO O SON E AZIEN BBLICI DI STR BORA I I L U LA DEL MITE P TERMIN DI DA TOR A A R R T E A NOS EI LABO ERVIZI - TR VITÀ IN E, ARR A L S O R PER GLIE D ZARE ANNO LE N EZZATU E R E SO LIZ I L’ R PIAC RE LE ER REA LI FATT ATT N CA MO EL ,P DI U UIN NE VAR SOLO ME QU SUMIA Q S È N AZIO A NO CI ... CO TO, RIA D E M I I R I, N EGU IAN DU ITAL INALI E E, DI S H G ORI SO E C R SCO

MA RZ O/APRI L E

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ENVIRONNE’TECH MECCANICA DELLE VIBRAZIONI, ACUSTICA, CHIMICA, TERMOIDRAULICA ... QUESTI ALCUNI DEGLI AMBITI DI COMPETENZA DI UN TEAM FRANCESE COMPOSTO DA 45 TECNOLOGI CHE – CON TRE DISTINTI LABORATORI, DUE DEI QUALI UBICATI NELLE VICINANZE DEL CONFINE CON L’ITALIA – SI PONGONO AL FIANCO DI AZIENDE EVOLUTE E SOFISTICATE

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LL AA BB OO RR AATT OO RR I I OO

MAGGIO/G I U G NO

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LABORATORIO CHIMICO DELLA CCIA TORINO È QUESTO UN ORGANISMO TECNICO SENZA FINI DI LUCRO DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI TORINO CHE OFFRE AD IMPRESE, CONSUMATORI, PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI, ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA ED ENTI LOCALI, CERTAMENTE UN SERVIZIO DI ANALISI MA, PARIMENTI, CONSULENZA E FORMAZIONE INDIPENDENTE ED IMPARZIALE

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L UGLIO/ AG OSTO

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OMECO È QUESTO UN CENTRO DI RICERCA, PROVE MATERIALI E TARATURE ACCREDITATO ISO/IEC 17025:2005 CON SEDE A MONZA, CHE OPERA IN UNA GRANDE VASTITA’ DI SETTORI INDUSTRIALI: DAGLI IMPIANTI DI RISALITA A QUELLI TERMOELETTRICI, DAI TRASPORTI AGLI IMPIANTI NUCLEARI ... E POI ANCORA, DAGLI IMPIANTI DI SOLLEVAMENTO A QUELLI OSPEDALIERI PER LA DISTRIBUZIONE DI GAS MEDICALI

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SE T T E M BRE/OTTOBRE ME S E

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LABORATORIO TITOLO DELL’UNIONE ITALIANA VINI L’ASSOCIAZIONE DI CATEGORIA NATA NEL 1895 È CERTAMENTE AL FIANCO DELLE AZIENDE VITIVINICOLE PER SOTTOTITOLO QUANTO RIGUARDA LE ATTIVITÀ DI PROMOZIONE ALL’ESTERO, PER L’INFORMAZIONE SPECIALISTICA E QUANDO C’È DA RAPPORTARSI CON ISTITUZIONI E POLITICA, MA È ANCHE STRUTTURATA CON BEN CINQUE LABORATORI DI ANALISI CHIMICHE A LIVELLO NAZIONALE

WWW.UIV.IT

ME SE

TITOLO I LABORATORI DELLA FACOLTA’ DI INGEGNERIA DI BRESCIA NOV E M BRE/DI CEMB RE

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SOTTOTITOLO

LABORATORI OVE SI SINTETIZZANO NUOVI MATERIALI NANOSTRUTTURALI PER L’ENERGIA E LA CATALISI, ALTRI OVE SI APPROFONDISCONO LE CONOSCENZE SULLE MICROSTRUTTURE DEI MATERIALI METALLICI … QUESTO, E MOLTO ALTRO, SI SPERIMENTA ALL’INTERNO DEL DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA MECCANICA E INDUSTRIALE DELL’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BRESCIA

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LABORATORI O

O SMOT E C H :

ANAL I SI

AVAN ZATA

DELLA

Q U A LITÀ

DELL’A RIA

CONOSCERE L’ODORE … PER GESTIRLO IL PERSONALE DEL LABORATORIO OSMOTECH DI PAVIA SI CONTRADDISTINGUE CERTAMENTE PERCHÉ È IN GRADO DI MISURARE GLI ODORI, MA ANCHE PERCHÉ È CAPACE DI CARATTERIZZARLI … CIOÉ, DEFINIRE SCIENTIFICAMENTE LE SOSTANZE CHIMICHE CHE PRODUCONO L’ODORE STESSO … E QUINDI AIUTARE I CLIENTI A CONTENERE LE MOLESTIE OLFATTIVE

DI ANGELO GRASSI

Se c’è una tipologia di analisi ancora poco diffusa in Italia, è quella relativa alla conoscenza degli odori. Ma cos’è, esattamente, l’odore? È una emanazione trasmessa soprattutto dall’aria, ma anche dall’acqua, percepita dall’apparato olfattivo sia dell’uomo sia degli animali. L’odore è causato dalle molecole odoranti dissolte in aria ed è un “senso chimico” in quanto utilizza, come informatori, le specifiche sostanze chimiche. Detto questo, l’odore è un parametro che non può essere misurato fisicamente – come nel caso, ad esempio, della lunghezza d’onda per la vista – né tanto meno chimicamente, in quanto non è una caratteristica intrinseca della molecola. L’odore, in altre parole, rappresenta la sensazione che la sostanza provoca dopo che è stata interpretata dall’apparato olfattivo. “Un ruolo determinante nella valutazione dell’entità del disturbo derivante dai cattivi odori, è

IL PROFESSOR MAURIZIO BENZO; CO-FONDATORE DEL LABORATORIO OSMOTECH ED ESPERTO DI ANALISI DI ODORI

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certamente svolto dall’opinione pubblica”, esordisce il professor Maurizio Benzo, co-fondatore del Laboratorio Osmotech di Pavia, che così prosegue: “Sebbene agli odori molesti non siano generalmente associabili effetti sulla salute umana, essi rappresentano causa di indubbio e persistente fastidio per la popolazione residente, diventando elemento di conflitto sia nel caso di impianti esistenti – pensiamo, ad esempio, ad un sito per la depurazione delle acque reflue - sia nella scelta di nuove localizzazioni”. “In questi ultimi anni, l’interesse del mondo tecnico e scientifico su queste tematiche è cresciuto sempre più grazie alla maggiore attenzione rivolta alla tutela dell’ambiente e alla salute umana, ma anche e soprattutto a causa della maggior presenza d’impianti in zone urbanizzate”, prosegue il dottor Attilio Bonetta che, con Benzo, ha dato vita ad Osmotech nell’ormai lontano 2000. “E’ stata quindi da tempo avvertita la necessità di monitorare la qualità dell’aria in relazione ai livelli ambientali di odore. Tuttavia, la particolare e complessa natura delle sostanze responsabili dell’impatto odoroso, la loro variabilità nel tempo in riferimento - ad esempio – alle condizioni me-

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LA B OR ATOR I O

VALUTAZIONE OLFATTOMETRICA QUANTITATIVA DI CAMPIONI GASSOSI SECONDO LA NORMATIVA UNI EN 13725:2004, CON OLFATTOMETRO A DILUIZIONE DINAMICA E PANEL DI SEI PERSONE

teoclimatiche, e la soggettività della percezione olfattiva, sono fattori che, almeno in Italia, ne ritardano la regolamentazione”.

OSMOTECH: UN SAPIENTE MIX FRA TECNICHE SENSORIALI E METODI ANALITICI

Prima di passare a quelle che sono le peculiarità operative del Laboratorio Osmotech, può essere utile commentare le parole finali del dottor Bonetta. Ebbene, a parte quella che possiamo definire una vera e propria “punta di diamante in materia di linee guida” rappresentata dalla Regione Lombardia, nel resto d’Italia non esistono normative specifiche né in materia di inquinamento da odori, né di metodologie oggettive e ufficialmente riconosciute per la misura dei livelli di odore. La Germania, invece, si distingue tra gli stati europei per l’attenzione posta dal legislatore in materia di regolamentazione delle emissioni e dell’impatto da odori molesti, con molteplici normative di settore e linee guida per il campionamento e l’analisi. Solo recentemente in ambito europeo è stata approvata una Norma Tecnica, recepita in Italia come UNI EN 13725:2004 <<Qualità dell’aria – Misura della concentrazione di odore mediante olfattometria dinamica>>; norma avente lo scopo di uniformare la misurazione dell’intensità dell’odore.

Le componenti che possono essere valutate per identificare una molestia di tipo olfattivo sono la concentrazione, l’intensità, il tono edonico (ndr: sensazione piacevole o spiacevole che si ricava da un odore) e la qualità (ndr: associazione dell’odore ad un composto di natura nota). Di queste solo la prima è determinabile in maniera oggettiva, mentre le altre componenti sono soggettive. Oggi, la misura degli odori può essere effettuata mediante diversi approcci analitico-strumentali, sensoriali o misti. In Osmotech si abbinano la capacità sensoriale di soggetti umani – o panelisti – a metodi analitici. Partiamo dalle tecniche sensoriali che coinvolgono in modo significativo l’uomo. Queste analisi sono effettuate prevalentemente con l’olfattometria dinamica e forniscono dati puntuali di concentrazione dell’odore, anche se caratterizzate da un’elevata incertezza. La fonte d’incertezza del metodo olfattometrico consiste nella grande variabilità biologica della sensibilità olfattiva di ogni singolo essere umano. Sebbene con l’introduzione dei criteri per la selezione e per il codice

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di comportamento del panel si sono notevolmente incrementate la ripetibilità e la riproducibilità delle misure … la variabilità insita nella natura umana è un aspetto oggettivo. Come più avanti ben argomenta Maurizio Benzo, con questa tecnica si ha una misura di tipo statistico! È per questo motivo che in Osmotech vengono abbinate le tecniche sensoriali ai metodi analitici. Noti anche come GC-MS (ndr: gascromatografia-spettrometria di massa), i metodi analitici danno uno screening delle sostanze presenti e delle loro concentrazioni … ma, appunto, non consentono di avere informazioni in merito alla sensazione odorigena della miscela nel suo complesso. “Quando si parla di misurazione degli odori la macchina da sola non basta; ad essa va sempre abbinato l’uomo”, puntualizza Maurizio Benzo. “La questione di fondo è che finora non è stata trovata una relazione tale che permetta di ricavare l’odore dall’analisi chimica. Voglio dire che se anche noi possediamo la composizione chimica completa di un’aria, non possiamo prevedere quale sarà il suo odore!

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LABORATORI O

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DETTAGLIO DEL MODELLO SS600 DELLA CANADESE IDES COMMERCIALIZZATO DA OSMOTECH

ANALISI CHIMICA DI CAMPIONI GASSOSI MEDIANTE GASCROMATOGRAFIA-SPETTROMETRIA DI MASSA

L’unico caso in cui questa relazione è possibile, è quando è presente un’unica sostanza. Ma quando si formano miscele, la conoscenza della composizione della miscela stessa non permette di calcolare quello che sarà l’odore; sia come qualità – cioè che tipo di odore viene fuori – sia come intensità. Dopo il prelievo il campione è conservato in sacchetti fatti di un materiale – il nalophan - che non ha odore. L’aria odorosa da questi sacchetti viene quindi portata all’olfattometro che diluisce l’aria migliaia di volte, dopodiché la presenta agli annusatori. Di fatto, agli annusatori viene presentato il campione odoroso diluito migliaia di volte.

Le persone sentono quindi l’odore, o meglio … non sanno da dove esce il campione. Ci sono diverse bocchette (ndr: se ne usano due o tre a seconda dell’esperimento) e il campione odoroso diluito esce da una bocchetta sola, mentre dall’altra esce aria pulita. Inizialmente il panellista deve individuare da dove viene l’odore annusando i vari getti, e quando il campione è molto diluito non lo riconosce. Invece quando comincia a percepirlo – quindi quando arriva alla soglia di rilevabilità – dà una risposta. Quando questa risposta è fornita, noi sappiamo quanto è stata diluita l’aria odorosa per arrivare alla soglia di percezione. Per esempio, se è stata diluita 700 volte vuol dire che quell’aria ha

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una concentrazione di odore di 700 unità olfattometriche! Cioè, la concentrazione di odore – numericamente – è il numero di volte che deve essere diluita quell’aria con aria pulita, per essere portata alla soglia di percezione. Chiaramente è una media, perché uno avrà 700, l’altro 600, l’altro ancora 500; si fa la media delle persone che hanno fatto il test e si ottiene così una misura statisticamente accettabile dell’odore”.

I VARI CONTESTI OPERATIVI E LE COLLABORAZIONI SINERGICHE Tipicamente si deve pensare che Osmotech è chiamata a realizzare le sue analisi su impianti

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LA B OR ATOR I O

industriali di trattamento acque reflue, impianti di compostaggio, impianti per digestione anaerobica (ndr: degradazione della sostanza organica da parte di microrganismi in condizioni di anaerobiosi, cioè quando un metabolismo non richiede la presenza di ossigeno), ma anche su impianti di trattamento scarti animali, e non solo. Ogni volta che si tratta un rifiuto – siccome c’è una fermentazione della frazione organica – che sia voluta o che non sia voluta, questa genera odore. Normalmente, queste operazioni vengono confinate in un ambiente ben delimitato, ma quando qualche cosa viene fuori ecco che produce molestia sul territorio circostante. Ebbene, un primo ambito operativo del laboratorio lombardo, è quello relativo alla prevenzione di situazioni di criticità ambientale. In questo ambito tre sono le fasi di approccio alla problematica seguite dai tecnici Osmotech: 1. fase progettuale: parte dalla consulenza per la definizione della tipologia degli impianti di abbattimento, per poi passare alla valutazione preventiva degli impianti sul territorio, quindi alla elaborazione di modelli predittivi di dispersione dell’odore … e poi realizzano la consulenza per la predisposizione di piani e programmi di controllo e, infine, le indagini sensoriali in campo per la definizione del “bianco” ambientale. 2. fase realizzativa: in prima battuta c’è una consulenza per la definizione delle specifiche di campionamento ed analisi per i controlli prescritti agli Enti, quindi si passa all’attuazione di campagne analitiche per il collaudo e la messa e punto dei processi e degli impianti di abbattimento, per poi terminare con il monitoraggio delle emissioni odorigene. 3. fase di conduzione: identificazione dei traccianti odorigeni, consulenza per l’individuazione delle priorità e degli interventi migliorativi da adottare per la minimizzazione

INDAGINE CON SOPRALLUOGO SENSORIALE IN CAMPO, DA PARTE DI VALUTATORE SELEZIONATO SECONDO LE NORME VDI 3940

dell’impatto odorigeno, ottimizzazione delle procedure e dei controlli (ndr: per processi e presidi ambientali), formazione del personale addetto alla conduzione dei presidi ambientali, sistemi esperti di supervisione e controllo in continuo gestibili via Web. Poi c’è il contesto relativo al supporto nell’interpretazione dei dati chimici e sensoriali, nel quale si segue questa scaletta di azioni: 1. campionamento: noleggio e vendita di strumentazione per campionamento, ma anche assistenza per i campionamenti di emissioni ed immissioni osmogene. 2. analisi chimiche e sensoriali: analisi olfattometriche e valutazioni del tono edonico, analisi chimiche delle Sostanze Organiche Volatili, identificazione e caratterizzazione

CAMPIONAMENTO DELLE EMISSIONI DA BIOFILTRO

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delle Sostanze Organiche Volatili di interesse odorigeno, analisi di speciazione in GC-MS e GC-O per l’identificazione dei componenti responsabili dell’odore. 3. indagini sul campo: monitoraggio in campo dell’impatto odorigeno con Sistemi Olfattivi Artificiali, campagne di misura in campo con olfattometro portatile e valutatore esperto, indagini sensoriali in campo per il riconoscimento delle immissioni odorigene e per la convalida dei modelli di dispersione degli odori. Quanto fino ad ora elencato rientra nelle ordinarie potenzialità del laboratorio relativamente all’incrocio di tecniche sensoriali e tecniche analitiche, alle quali – per dovere di cronaca – si sommano attività di formazione ed addestramento di tecnici per il riconoscimento in campo

CAMPIONAMENTO DELLE EMISSIONI DIFFUSE DA VASCHE CON WIND TUNNEL GALLEGGIANTE

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FONDAMENTALE, PER UNA TECNICA ANCORA POCO CONOSCIUTA IN ITALIA QUAL È L’ANALISI E LA CARATTERIZZAZIONE DEGLI ODORI, L’ASPETTO DIVULGATO TRAMITE, AD ESEMPIO, PARTECIPAZIONI FIERISTICHE

degli odori, piuttosto che corsi di formazione ed approfondimento sui temi del campionamento, della misura e delle valutazioni delle emissioni ed immissioni odorigene. Parimenti importante è anche la recente acquisizione della distribuzione in esclusiva per l’Italia di olfattometri di nuova generazione prodotti in Canada che, per la prima volta, vengono ora venduti in Europa.

A tale proposito la struttura pavese ha storicamente avviato una proficua collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Padova. Il vantaggio per l’Università è che svolgendo – appunto - Osmotech attività di ricerca, si trova nelle condizioni di poter offrire ai propri dottorandi una sorta di addestramento

“allo stato dell’arte” in un settore assolutamente innovativo. Osmotech dal canto suo può così usufruire dell’esperienza e delle potenzialità di calcolo su modelli matematici che l’Università di Padova possiede. www.osmotech.it

“Dodici anni dopo l’avvio dell’azienda, abbiamo ritenuto interessante abbinare all’attività tipica di laboratorio per la misura e la caratterizzazione degli odori quella commerciale … ma sempre nella medesima nicchia settoriale”, conclude Maurizio Benzo.“E’ infatti accaduto che quando l’anno scorso sono venuti qui in azienda i tecnici della IDES CANADA ad installare l’ultimo nostro strumento di analisi olfattometrica, ci siamo trovati a lavorare insieme a loro per ottimizzare il software di gestione dello strumento stesso. Questa collaborazione si è rivelata essere alquanto fruttuosa per entrambi, al punto tale che abbiamo concordato con il presidente della Casa canadese che la nostra realtà poteva essere una sorta di <<testa di ponte>> per le loro vendite in Europa”. Ma in Osmotech è consuetudine fin dalle origini realizzare studi; siano essi di valutazione tossicologica delle emissioni odorigene, piuttosto che di modellistica previsionale per la misura dell’impatto odorigeno .. ma non solo.

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ESTERNO DEL POLO TECNOLOGICO DI PAVIA, ALL’INTERNO DEL QUALE OPERA IL LABORATORIO OSMOTECH

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ALIMENTARE www.tecnoedizioni.com

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ABITI DA LAVORO SICURI E IGIENICI ALSCO ITALIA PROPONE IL NOLEGGIO DI ABITI IN GRADO DI SODDISFARE LE ESIGENZE PIÙ EVOLUTE DELLE AZIENDE ALIMENTARI, CON CAPI STUDIATI PER CLEAN ROOM, CORREDATI DAL RELATIVO SERVIZIO DI DECONTAMINAZIONE PARTICELLARE E STERILIZZAZIONE Per garantire igiene e sicurezza nell’industria alimentare, un aspetto cruciale è rappresentato dagli abiti da lavoro, come ha evidenziato anche l’adozione del sistema HCCP. Alsco Italia, leader nei servizi per indumenti professionali da lavoro, con la formula di “Noleggio full service” propone una gestione integrata in grado di garantire un servizio globale e personalizzato, con abiti sempre a norma ed efficienti nel tempo, dai costi certi e diluiti. Alsco si occupa di tutta la gestione dell’abito da lavoro: scelta dei tessuti, produzione di capi personalizzati, noleggio, lavaggio, sterilizzazione (ove richiesta), logistica, controllo, manutenzione e consegna fino all’armadietto dell’operatore (ove richiesto). Il coordinamento del Customer Service e la presenza capillare sull’intera penisola con 7

filiali operative e 4 commerciali garantiscono un servizio vicino al cliente affidabile e puntuale, con oltre 3.500 clienti visitati ogni settimana. Tutti i capi sono studiati in ogni dettaglio per soddisfare le esigenze di igiene e sicurezza. Sono confezionati con tessuti tecnici in grado di garantire nel tempo il mantenimento delle caratteristiche iniziali. Quest’ultimo aspetto richiede competenze e attrezzature specializzate. Alsco vanta un know-how consolidato, una struttura all’avanguardia ed è certificata UNI EN ISO 9001:2008 e UNI EN 14065:2004. L’azienda soddisfa anche le esigenze più evolute delle industrie alimentari, proponendo abiti per clean room, corredati dal relativo servizio di decontaminazione particellare e sterilizzazione. L’offerta è completata dalla for-

nitura di accessori e prodotti di consumo (guanti, copricapo, mascherine, calzature, occhiali) e di altri servizi complementari (noleggio di tappeti cattura sporco, antistatici e anti-fatica, noleggio prodotti igiene-bagno). Ma gli abiti da lavoro Alsco non si limitano ad offrire igiene, sicurezza e durata: vengono attentamente considerate anche le esigenze di ergonomia e comfort dell’operatore, per consentirgli di lavorare in condizioni produttive ottimali. Infine, la gamma Alsco “Alimentare” è attenta al design, dato che l’immagine dell’azienda dipende anche dall’aspetto dei propri collaboratori. Le uniformi sono disponibili in una grande varietà di tipologie e colori.  www.alsco.it

CONTROLLER MULTICANALE MONITORAGGIO DELLA TEMPERATURA IN CELLE FRIGORIFERE, CONGELATORI E AMBIENTI, SECONDO QUANTO PREVISTO DALLA BUONA PRATICA DI LABORATORIO E PER LA CERTIFICAZIONE SISTEMA QUALITÀ Le normative vigenti per l’accreditamento qualità relative ai laboratori, magazzini di merci deperibili, prevedono il controllo della temperatura quale parametro critico da tenere controllato. Nel settore alimentare con l’HACCP, in particolare, questi parametri hanno assunto una importanza notevole. L’FT200/MP, prodotto da Econorma, è un dispositivo compatto e trova applicazione nei settori dell’industria alimentare e farmaceutica: celle frigorifere, termotecnica, processi industriali, agricoltura, ambiente ecc. L’FT-200/MP ha la possibilità di registrare i dati e gestire gli allarmi con una uscita a relé per controlli esterni in funzione dei range di minima e di massima impostati, relativi alle varie sonde. Utilizzando una tecnologia con protocollo digitale, permette di posizionare le sonde a notevole distanza dallo strumento. È dotato di un display

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LCD retroilluminato sul quale sono visualizzate le letture in tempo reale ed eventuali allarmi. Ha un relè di allarme generale da 10 Amp. Scatta quando c’è un superamento di soglia o per sonde danneggiate. Le misure sono memorizzate in record con una frequenza impostata dall’utente in un intervallo da 1 a 240 minuti con passi di un minuto. Allo FT-200/MP si possono collegare fino a 12 ingressi per sonde digitali di temperatura. Ha una uscita RS232 9 pin per lo scarico dati in formato per Excel. Con il tastierino frontale si possono inserire le soglie di allarme, l’offset di calibrazione ed i tempi di memorizzazione. Ogni sonda viene identificata con un codice di 6 caratteri e il relativo valore di temperatura viene aggiornato sul display LCD con l’opzione refresh. Il suono di un buzzer, ed un simbolo sul display, avvertirà l’operatore di un eventuale superamento di soglia

di allarme. In tale situazione si attiverà il relè, utile per comandare altri dispositivi esterni. L’accensione di un LED rosso indicherà l’allarme in corso. Le sonde utilizzate per le misure sono del tipo digitale e presentano diversi vantaggi rispetto alle tradizionali sonde analogiche. Per esempio escludono la necessità di provvedere a tarature periodiche. Inoltre, Il tipo di protocollo usato ed il fatto che ogni sonda è identificata in modo univoco, semplifica il cablaggio del sistema, rende la comunicazione insensibile ai disturbi e consente di verificare la presenza o meno delle sonde rilevando eventuali guasti. Possono infine essere posizionate anche a notevole distanza dallo strumento senza che questo influenzi l’accuratezza della misura.  www.econorma.com

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CONTENITORE DI SICUREZZA A TENUTA Da oltre 50 anni, Kartell Labware è una realtà importante nel mondo dei laboratori chimici industriali, chimico farmaceutici, alimentari, cosmetici e ospedalieri italiani e di tutto il mondo. Tra le prime imprese a utilizzare la plastica come elemento centrale di produzioni industriali e di design per il grande pubblico, la società ha inoltre ottenuto la certificazione UNI EN ISO 9001:2008 e ISO 14001:2004, che garantisce qualità dei processi aziendali secondo gli standard più elevati. Labware division è attenta alla ricerca dei materiali, alla progettazione, alla realizzazione e al controllo generale della qualità: una miscela di peculiarità che rappresenta alcuni dei suoi punti di forza, messi a disposizione della clientela che utilizza quotidianamente i suoi prodotti. Gli articoli per il laboratorio sono realizzati secondo i più elevati standard qualitativi; tra questi il Safety box, un particolare contenitore r-bio_Trilogy_240x165 HR.pdf 1 22/01/13 15:09 di sicurezza a tenuta.

PER UN TRASPORTO SENZA RISCHI Realizzato in policarbonato, Safety box è completamente autoclavabile e risulta ottimale per il trasporto di provette o contenitori feci-urine, dove si renda necessaria una tenuta stagna. Concepito per garantire un elevato standard di sicurezza anche durante il trasferimento dei farmaci antiblastici dalla centrale di preparazione ai locali di somministrazione, questo prodotto (completo di manico in acciaio inox per agevolare il trasporto e di scheda con le istruzioni per l’uso e la manutenzione) è trasparente e ispezionabile per verificare, prima dell’apertura, la presenza di eventuali perdite dai contenitori trasportati. È dotato di coperchio con guarnizione ermetica di sicurezza in silicone, tale da assicurare il contenimento dei fluidi o dei medicamenti antitumorali anche in caso di fuoriuscite e/o sversamenti accidentali dai flaconi o perdite dalle sacche in materiale plastico. Risulta ido-

SAFETY BOX GARANTISCE UN ELEVATO STANDARD DI SICUREZZA PER IL TRASPORTO DI PROVETTE O CONTENITORI, DOVE È NECESSARIA UNA TENUTA STAGNA, OLTRE CHE PER IL TRASFERIMENTO DEI FARMACI ANTIBLASTICI AI LOCALI DI SOMMINISTRAZIONE neo per il trasporto di provette, contenitori, flaconi, sacche in materiale plastico e siringhe pronte all’uso. È provvisto di chiusura con quattro ganci di sicurezza che impediscono l’apertura accidentale del contenitore in caso di caduta. Gli angoli interni arrotondati e il particolare disegno della superficie interna del guscio inferiore garantiscono sicure, semplici ed efficaci operazioni di pulizia. Da notare, infine, che il simbolo di rischio biologico è stampato sulla superficie esterna del coperchio, così da resistere nel tempo.  www.kartell.it

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VALVOLE E RACCORDI PER APPLICAZIONI SPECIALI PRODOTTI DI QUALITÀ IN MATERIALI PER IMPIEGHI IN ALTA PRESSIONE, TEMPERATURA E VUOTO DESTINATI A DIVERSI SETTORI, FRA CUI LE BIOTECNOLOGIE ALIMENTARI Il gruppo Ham-Let, costituito nel 1950 e rappresentato in Italia da Precision Fluid Controls, è specializzato nella progettazione, nello sviluppo, nella produzione e nella vendita di valvole e raccordi di alta qualità per strumentazione, in una vasta gamma di materiali per applicazioni in alta pressione, alta temperatura e vuoto. Una particolare attenzione alla qualità unita ad una costante ricerca e sviluppo hanno dato all’azienda una reputazione internazionale di eccellenza. Il risultato è che oggi il gruppo Ham-Let ha il massimo fattore di crescita nel proprio settore industriale. I clienti sono trattati con grande attenzione e le dimensioni del gruppo sono tali da

poter soddisfare anche le richieste più esigenti. I prodotti realizzati dalla società sono utilizzati in tutto il mondo nelle seguenti industrie: petrolchimica, semiconduttori, energia, biotecnologie alimentari, farmaceutica, difesa, carta e mineraria. La divisione componenti High Tech HTC è specializzata nel disegno e nella produzione di valvole e raccordi di alta qualità per applicazioni speciali nei campi High Purity ed Ultra Pure. I tecnici esperti e gli ingegneri dello staff HTC hanno lavorato insieme per realizzarne una linea completa che rispecchia la profonda conoscenza da parte dell’azienda delle restrittive specifiche di pulizia richieste dalle industrie farmaceu-

tiche, delle biotecnologie e dei semiconduttori. Presso la sede di Milano è disponibile uno stock che garantisce consegne in 24 ore. Precision Fluid Controls si è affermata nella vendita in esclusiva, sul territorio nazionale, di strumentazione di misura per il controllo di livello, portata, pressione e temperatura nel vasto e complesso mondo dei fluidi. Vanta una rete di vendita capillare, che copre tutto il territorio nazionale e organizza la propria attività tramite la rappresentanza di aziende estere specializzate in specifiche linee di prodotto.  www.precisionfluid.it

QUALITÀ A COLORI L’ASPETTO CROMATICO È ESSENZIALE PER INDICARE LA FRESCHEZZA, IL GUSTO E L’INTEGRITÀ DI UN CIBO. GLI STRUMENTI X-RITE MONITORANO IL COLORE IN OGNI FASE PRODUTTIVA Il colore fa la differenza in tutti i settori, soprattutto quando si tratta di cibo: studi e ricerche hanno dimostrato che colori intensi e vivaci sono indicatori di qualità, freschezza e gusto. Gli alimenti trasformati devono essere caratterizzati da un aspetto uniforme nel tempo. Gli elementi chiave sono l’uniformità tra più fonti e tra fornitori, la valutazione dei prodotti alimentari in base a precisi standard colorimetrici, il controllo dei processi. Anche l’armonia dei colori è importante, perché una misurazione ripetibile e un controllo qualità preciso sono cruciali per ottenere prodotti uniformi. Infine, sia che si eseguano misurazioni per colori standard o si utilizzino coloranti naturali o meno, un sistema di valutazione del colore fornisce il controllo necessario per ottimizzare lo sviluppo e ridurre il time-to-market. X-Rite offre strumenti per monitorare il colore in ogni fase produttiva: strumenti da tavolo (Color i7 e Color i5); la soluzione non a contatto

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VS450; soluzioni in linea non a contatto VeriColor, VeriColor Solo e VeriColor Spectro; sistema di classificazione dei colori Munsell, Macbeth SPL III, Macbeth Judge II; soluzioni software XColor QC, Color iQC, X-RiteColor Master. Da segnalare lo spettrofotometro da banco VS450 per misurazioni non a contatto a 45°/0°, progettato per la misurazione di colore e lucidità su campioni umidi e asciutti. La doppia misurazione da 6 mm e 12 mm consente rilevazioni precise su prodotti di piccole dimensioni o sottili, come sedani e carote. Il VS450 è dotato di un sensore integrato per misurazioni di lucidità relative. È disponibile un supporto opzionale che consente di alzare o abbassare l’unità quando si lavora su oggetti di dimensioni variabili. Il sistema di classificazione dei colori Munsell è lo standard del settore per sviluppare un preciso programma di specifica del colore per

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un’ampia gamma di prodotti alimentari. Il sistema Munsell permette di specificare, produrre e ottenere una corrispondenza costante con gli standard cromatici USDA. Ad esempio consente di classificare olive per inscatolamento in modo facile ed esatto. Munsell Color porta avanti un programma continuo per lo sviluppo di standard cromatici alimentari USDA, che sono aggiornati periodicamente. L’elenco attuale include gli standard: patatina fritta congelata; olive mature in scatola; pomodoro Classe A & C; melassa; miele; colore pomodoro in scatola; colore ciliegie congelate; colore zucca/zucchino.  www.xrite.com

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MISURARE LA PERMEABILITÀ AI GAS

LI I permeabilimetri TotalPerm e MultiPerm di ExtraSolution rappresentano un punto di riferimento per flessibilità e prestazioni tra gli strumenti per la misura della permeabilità ai gas. TotalPerm, infatti, è in grado di eseguire misure di permeabilità sia all’ossigeno (O2TR) che al vapor d’acqua (WVTR) ed all’anidride carbonica (CO2TR). MultiPerm è invece in grado di eseguire misure simultanee di O2TR e WVTR su due campioni differenti. Entrambi gli strumenti sono stati sviluppati da ExtraSolution, azienda italiana protagonista nella produzione di strumenti per la misura delle permeabilità e permettono di analizzare sia campioni planari che tridimensionali. TotalPerm è dotato di un’unica cella di misura ed ospita al suo interno tre differenti sensori per ossigeno, vapor d’acqua e anidride carbonica. Lo strumento offre un’alta precisione ed un range di misura estremamente ampio: 0,01r-bio_latte_240x165 HR.pdf 22/01/13 15:06 80000 cm3/(m2·24h·bar) per 1l’ossigeno, 0,002-800

PRESENTATI DUE INNOVATIVI STRUMENTI. IL PRIMO MISURA LA PERMEABILITÀ A OSSIGENO, VAPOR D’ACQUA E ANIDRIDE CARBONICA. IL SECONDO ESEGUE MISURAZIONI SIMULTANEE DI OSSIGENO E VAPOR D’ACQUA SU DUE CAMPIONI DIFFERENTI g/(m2·24h) per il vapor d’acqua e 0,25-360000 cm3/ (m2·24h·bar) per l’anidride carbonica. Tutte le misure possono essere eseguite a diversi valori di temperatura (10-50°C) ed umidità relativa (0-100%) così da permettere la caratterizzazione di film ed imballaggi nelle reali condizioni di utilizzo. MultiPerm, che ha le stesse prestazioni del TotalPerm, è munito solo dei sensori per ossigeno e vapor d’acqua ma è invece provvisto di due celle di misura che possono lavorare in maniera simultanea ed indipendente. Le misure vengono effettuate in maniera automatizzata e senza alcuna necessità di preparazione preliminare del campione. Con Totalperm il campione una volta po-

sizionato nella cella di misura può essere caratterizzato per tutti i gas ed in tutte le condizioni di interesse. In questa maniera si eliminano gli eventuali possibili errori legati all’incertezza sulla riproducibilità dei materiali. Con MultiPerm invece è possibile misurare simultaneamente O2TR e WVTR di due diversi campioni, posizionati ognuno nella propria cella di misura. Oltre a misurare la permeabilità di film sottili, TotalPerm e MultiPerm possono anche essere equipaggiati con accessori modulari per effettuare misure su contenitori tridimensionali.  www.extrasolution.it

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SOFTWARE CON MODULO MICROBIOLOGIA ProLabQ è un software LIMS di ultima generazione, adatto alla gestione dei laboratori conto terzi di qualsiasi tipologia e dei laboratori di controllo qualità in ambito produttivo chimico, agroalimentare e delle bevande. La piattaforma ProLabQ si presta al completo controllo di tutti i processi tecnici di laboratorio e di produzione in realtà mono e multi site. La flessibilità, la piena conformità alla norma UNI CEI EN ISO/OEC 17025:2005, la compliance alle GLP e GMP, la logica di approccio “per processi” secondo i classici schemi delle ISO9000, fanno di ProLabQ una scrivania software completa e versatile per la gestione tecnica del processo produttivo in ottica di controllo qualità ma anche di ricerca & sviluppo. Tra i tanti moduli specializzati di ProLabQ, riveste notevole interesse il modulo di gestione automatica della microbiologia di laboratorio. L’ultima release del verticale microbiologia rappresenta l’effettivo stato dell’arte di questa specifica tematica e soddisfa tutte le problematiche legate alla gestione dei dati per le diverse

UNA PIATTAFORMA VERSATILE E COMPLETA PER IL CONTROLLO QUALITÀ E PER LA RICERCA E SVILUPPO, CON UN MODULO DI GESTIONE AUTOMATICA DELLA MICROBIOLOGIA DI LABORATORIO tipologie di matrici agroalimentari ed ambientali. L’analisi microbiologica risulta complessa soprattutto per la gestione e la tracciabilità di tutti i passaggi che effettua il tecnico di laboratorio prima e durante l’analisi del campione, per la gestione dei dati e dell’elaborazione del risultato finale. Importante è quindi la possibilità di avere un sistema dinamico, intuitivo e soprattutto sempre aggiornato alle normative cogenti. A tale scopo il verticale microbiologia è stato ripensato per offrire all’utente una moltitudine di possibilità che ricoprono in toto tutti i casi specificati dalle norme decretandone la piena conformità alle seguenti norme: UNI EN ISO 7218:2007; UNI EN ISO 8199:2007; ISO 18593:2004; ISO/TS 19036:2006 and 2009; CQM

PER AMBIENTI PRODUTTIVI CRITICI La Buchi Labortechnik AG presenta un spettrofotometro FT-NIR da processo, per applicazioni atline. Dopo i successi ottenuti con il NIRFlex N-400 e il NIRLab N-200, nel 2006 viene prodotto l’innovativo FT-NIR NIRFlex N-500 che, grazie al suo brevettato interferometro a polarizzazione a prisma contrapposti, diventa uno dei riferimenti della spettroscopia NIR. La sua modularità ne fa la soluzione ottimale per le più svariate applicazioni. Il modulo Solids è indicato per polveri e granuli presentati in piastre petri in vetro standard o appositi portacampione in quarzo. Il modulo liquidi è dotato di campionatore a 6 posizioni termostatabili per cuvette e vials in plastica, vetro quarzo. Il modulo a

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fibre ottiche per polveri risulta ideate per l’analisi di solidi e polveri, ma grazie ad uno speciale adattatore è in grado di analizzare anche i liquidi. Il modulo a fibre ottiche per liquidi invece è dotato di una speciale fibra in acciaio e/o quarzo che la rende idonea anche per campioni corrosivi. Infine il modulo tablet viene indicato per l’analisi di compresse in campo farmaceutico ma anche per il controllo su singoli semi in campo agrario. Il NIRFLex N-500 viene oggi affiancato dall’innovativo NIRMaster, l’unico FT-NIR con computer integrato per impieghi in produzione al fianco delle linee. Il cuore del sistema è sempre un interferometro a polarizzazione brevettato da Büchi che, utilizzando dei cristalli di biossido di

(Controllo Qualità Microbiologica). Il CQM è la parte del verticale dedicato a tutte quelle attività che il laboratorio deve eseguire periodicamente e spesso prima di effettuare le analisi sui campioni: il controllo qualità dell’aria, delle superfici, dei terreni, delle autoclavi ecc. In questo modo rimane traccia di tutti i controlli eseguiti giorno per giorno. Entrando nel merito più tecnico del verticale e più specificamente nella base dati anagrafica e nell’operativo, ogni prova microbiologica viene definita in funzione dei passaggi che l’operatore deve svolgere per arrivare al calcolo del risultato e dell’intervallo di confidenza.  www.openco.it

UNO SPETTROMETRO FT-NIR DA PROCESSO PENSATO NEL SEGNO DELLA MASSIMA MODULARITÀ E PER LE CONDIZIONI DI PRODUZIONE PIÙ COMPLESSE, ANCHE NELL’AMBITO DELLA FILIERA AGRO-ALIMENTARE tellurio (TeO2) con elevato indice di rifrazione, permette un’ottimale risoluzione in un design compatto. Grazie a queste caratteristiche, il sistema è stato pensato per gli impieghi negli ambienti più critici della produzione, con due differenti versioni e 3 classi di protezione. La prima versione, in policarbonato certificato anche per usi alimentari, è la più versatile. Quella in acciaio inossidabile è per applicazioni specifiche e per gli ambienti più duri. Il sistema di irraggiamento del campione attraverso una lente in quarzo a tenuta stagna permette l’analisi di campioni liquidi, solidi e pastosi sulla finestra di lettura. Per i campioni disomogenei, è disponibile un sistema di alloggiamento per piastre petri standard con rotazione a trasmissione magnetica. Il Buchi NIRMaster è sostanzialmente uno spettrofotometro FT-NIR utilizzabile in tutti i settori della filiera agro-alimentare e chimica-farmaceutica.

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TRATTAMENTO DI PRODOTTI ALIMENTARI Le sostanze alimentari hanno forme e consistenze molto diversificate e, in linea di massima, si presentano come matrici disomogenee. Per ottenere risultati analitici accurati ed attendibili i campioni da analizzare sono vincolati ad avere elevati standard di omogeneità e rappresentatività. I mulini a coltelli Grindomix GM 200 e Grindomix GM 300 sono gli strumenti ottimali per questa tipologia di applicazioni. Mentre, l’unità GM 200 permette di processare un volume di campione massimo di 700 ml, il mulino Grindomix GM 300 offre la possibilità di omogeneizzare rapidamente quantitativi di campione fino a un volume di 4,5 litri. Il GM 300 si presta al pre-trattamento di un ampio spettro di prodotti, che spazia da frutta, or-

taggi, salumi, carne, pesce, formaggio, prosciutto, prodotti surgelati a mangimi in pellet, spezie, sementi e vegetali. Le speciali lame e la camera di macinazione a volume variabile permettono di raggiungere la finezza analitica richiesta in modo rapido e veloce. Un particolare vantaggio dell’unità consiste nel poter macinare ed omogeneizzare in un solo passaggio una quantità di campione pari a quella effettivamente commercializzate (per esempio, 800 grammi di patate fritte surgelate o un pane intero). In fase di progettazione, è stata dedicata un’attenzione particolare alla facilità e alla comodità d’uso dello strumento. Il mulino a coltelli Grindomix GM 300 vanta un’operatività semplice e sicura. Il recipiente di macinazione e le lame si assemblano sen-

za bisogno di alcun utensile. Al termine del processo di macinazione, il motore si arresta automaticamente e il recipiente di macinazione può essere estratto dallo strumento. Un altro strumento di largo utilizzo in questo settore è il mulino a rotore ultracentrifugo ZM 200. Questo strumento grazie ad una vasta gamma di accessori si rende versatile per la macinazione di campioni quali mangimi, sementi e frutta secca. È uno standard nel settore cerealicolo (mais, frumento, farine) e dei prodotti finiti dell’industria molitoria (pasta, riso). Un’importante novità è l’innovativo mulino a rotore Cyclone Mill Twister utilizzato per la preparazione del campione per le successive analisi NIR. Questo mulino è in grado di processare prodotti soffici e fibrosi in modo veloce e gentile raggiungendo la finezza analitica richiesta.  www.retsch.it

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TEST DI INTEGRITÀ PER I FILTRI STERILIZZANTI ALL’AVANGUARDIA, TECNOLOGICO, LEGGERO, PORTATILE: ECCO LE CARATTERISTICHE DI UNO STRUMENTO INNOVATIVO PER LA VERIFICA DELL’INTEGRITÀ DELLA FILTRAZIONE STERILIZZANTE MEDIANTE AEROSOL TEST Parker domnick hunter ha annunciato il lancio di un nuovo Aerosol Tester, strumento per l’esecuzione automatica di test di integrità dei filtri idrofobici di grado sterilizzante. Progettato utilizzando l’esperienza della società nella fornitura di soluzioni per la filtrazione sterilizzante di gas per impiego farmaceutico ed alimentare, il 3 Valairdata fornisce un mezzo rapido e facile di verificare l’integrità dei filtri sterilizzanti per gas in linea, senza compromettere la sicurezza del processo. Parker domnick hunter è uno dei pochi produttori di filtri al mondo ad offrire un sistema automatico e portatile per l’esecuzione dell’Aerosol Integrity Test. Questo strumento evoluto incorpora le ultime tecnologie atte a migliorare i benefici offerti dall’aerosol test rispetto ad altre metodologie esistenti per eseguire i test di

integrità sui filtri sterilizzanti per gas. Questo miglioramento comprende un touchscreen, una maggiore della durata della batteria e la leggerezza della stessa nonché una porta USB per il trasferimento dei dati di test. Queste caratteristiche si combinano per semplificare e ridurre drasticamente il tempo necessario per eseguire i test. Durante lo sviluppo del Valairdata3, la Parker domnick hunter ha dovuto affrontare delle richieste del settore, tra le quali la velocità (il Valairdata 3 fornisce risultati veloci e affidabili; il filtro sterilizzante può essere riutilizzato immediatamente, senza necessità lavaggio o asciugatura), la portabilità (il design leggero e la maggior durata della batteria al litio consente agli operatori di testare i filtri in situ, riducendo i tempi di esecuzione), la facili-

UN ANNO DI INSTALLAZIONI ECCELLENTI Anche nell’anno da poco concluso Labozeta ha contribuito alla realizzazione di strutture importanti per la ricerca, lo sviluppo e l’istruzione. Ad Aprilia (Latina) è stato inaugurato presso l’Istituto d’Istruzione Superiore Carlo e Nello Rosselli un laboratorio completo e all’avanguardia: un’eccellenza tangibile per il territorio alla portata degli studenti che, da quest’anno, potranno affrontare esperienze stimo-

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tà di utilizzo (la macchina dispone di un touchscreen di facile utilizzo), i risultati trasferibili (i risultati del test sono memorizzati in modo sicuro in conformità delle norme FDA 21CFR parte 11 e sono facilmente trasferibili dall’unità attraverso l’utilizzo di un dispositivo USB che permette tracciabilità e archiviazione semplice dei dati; nessun software addizionale è richiesto per il trasferimento dei dati), l’estrema sensibilità (il Valairdata 3 misura direttamente la ritenzione del filtro simulando una problematica batterica con aerosol; un contatore di particelle laser viene utilizzato per rilevare eventuali microlesioni effettuando uno screening dell’aerosol a valle del filtro, in tempo reale). www.parker.com/dhpfoodandbeverage

NEL 2012 LABOZETA HA REALIZZATO LABORATORI DI ULTIMA GENERAZIONE IN ISTITUTI, CENTRI DI RICERCA E UNIVERSITÀ, OLTRE CHE PRESSO SOCIETÀ DI RIFERIMENTO NEI SETTORI ALIMENTARE E PETROLIFERO

lanti, circondati da alta tecnologia con strumentazione di ultima generazione. Ticinum Lab Pharma Research Centre sorge nel Parco Tecnologico gestito dalla Fondazione Novara e Sviluppo; disegnato da Renzo Piano, è una realtà ormai nota all’industria farmaceutica in Piemonte. Il centro di ricerche presenta i nuovi laboratori di chimica e microbiologia. Il Gruppo Ferrero, quarto produttore al mondo di cioccolato, ha varato uno stabilimento di produzione dolciaria nella zona industriale di Manisa, vicino a Smirne, sulla costa mediterranea della Turchia. Dotato di uno stabilimento di 150.000 metri quadrati, offrirà lavoro a 200 persone. Anche questa struttura è stata completata con un sofisticato laboratorio di analisi. A Roma sono stati ultimati e resi operativi i laboratori di biotecnologia presso l’Istituto Regina Elena per conto dell’Università di Roma Sapienza, mentre un laboratorio chimico è stato allestito sulla piattaforma petrolifera per Agip in Kazakhstan. Sono solo alcu-

ne notizie che testimoniano l’impegno di Labozeta, azienda alle soglie del suo trentesimo compleanno. Nella filosofia della valorizzazione e della diffusione di un approccio inedito di comunicare la scienza, Labozeta ha realizzato numerose pubblicazioni a corredo delle installazioni principali: Sicurezza in laboratorio, Complesso Sant’Andrea delle Dame (2003); I nuovi laboratori didattici, Università di Sassari (2006); Il laboratorio della salute, Ospedale Civile San Nicola (2008); Il laboratorio luminoso, Università Sapienza di Roma (2010); Centro di Medicina Occupazionale, Università Sapienza di Roma (2010); I laboratori di via Medina, Gabinetto interregionale di Polizia scientifica per la Campania e Molise (2011); La biobanca di cellule staminali tumorali, I.S.S. (2011); Mosaico d’eccellenza, Il laboratorio unico di Pievesestina (2012); Il laboratorio d’eccellenza, I.I.S. Carlo e Nello Rosselli di Aprilia (2012). www.labozeta.it

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scientificamente e comparabili a quelle ottenute con i comuni metodi di estrazione. Il kit di amplificazione SureFood ® Salmonella PLUS è in grado di rilevare la presenza di DNA dei principali serotipi di salmonella in maniera altamente specifica e sensibile (≤5 copie di DNA). Inoltre, grazie all’uso di due canali di fluorescenza, uno per il target salmonella e l’altro per il controllo interno di amplificazione (IAC), consente di eliminare eventuali falsi negativi. Infine, grazie alla disponibilità di tre diverse versioni V/R/LC, è in grado di funzionare su tutti i principali strumenti Real Time PCR presenti in commercio.

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UNA VISIONE DI SUCCESSO Quando nel 1994 Vision Engineering produsse Lo stereo microscopio Mantis (www.visioneng.it/ mantis), era difficile immaginare che la tecnologia brevettata del visore stereo avrebbe ottenuto tanto successo, decretato dagli oltre 150.000 sistemi venduti nel mondo, L’ergonomia ha fornito ad ingegneri e tecnici il confort che richiedevano mentre conducevano le loro ispezioni, insieme ad un’alta precisione e produttività. Inizialmente Mantis venne usato principalmente nel settore elettronico, per ispezionare le saldature e la qualità dei componenti. Il vantaggio di avere un visore, al posto di una testa con i classici oculari, ha accresciuto la sua popolarità anche in altri settori, grazie alla riduzione della fatica durante l’ispezione visiva.

Oggi il Mantis è utilizzato in tutti i settori dove è richiesta l’ispezione ottica manuale, come nell’ingegneria di precisione, nella plastica, nell’oreficeria, e nei settori aerospaziale, medicale, tessile e farmaceutico. Oltre all’ergonomia, il sistema offre ingrandimenti fino a 20x ed è quindi ottimale per l’ispezione e il rework, rendendo semplice, con l’ampia distanza di lavoro, la manipolazione dei componenti e dei campioni.

Elevata produttività nell’analisi ambientale Quality in your hands

SpeedExtractor è la nuova frontiera per l’estrazione con basso consumo di solventi L’estrazione pressurizzata o accelerata con solvente è una tecnica ormai consolidata per diverse applicazioni nel campo delle analisi ambientali. Con SpeedExtractor è possibile operare in accordo con i metodi US EPA SW-846 3545 e SW846 6860, garantendo risultati affidabili e altamente riproducibili e rese analoghe o superiori rispetto al tradizionale metodo Soxhlet. Tra le applicazioni più comuni ricordiamo l’estrazione da terreni, sedimenti, rifiuti e filtri per campionamento ambientale di idrocarburi totali, IPA, PCB, diossine e furani, pesticidi, ecc. SpeedExtractor garantisce fino a 100 campioni al giorno e la possibilità di estrazioni su campioni di 120 ml. I contenitori sono inoltre compatibili con le unità di evaporazione multipla Buchi:syncore e multivapor.

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Applicazioni e ulteriori informazioni sono disponibili sul sito web BÜCHI Italia S.r.l. 20090 Assago (MI) T +39 02 824 50 11 F +39 02 57 51 28 55 www.tecnoedizioni.com www.buchi.it 289830_B6H_12_02.indd 1

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NEWS

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S ICUR E Z Z A

POLVERI NEUTRALIZZANTI PER ACIDI E BASI Ecologistic (www.ecologistic.it) propone ad aziende e laboratori un’innovativa soluzione al problema degli sversamenti accidentali di sostanze acide e alcaline. Due prodotti in polvere facili da usare quanto sicuri per gli operatori necessari per intervenire tempestivamente e assorbire, ma soprattutto neutralizzare, fuoriuscite di queste sostanze altamente pericolose. NEUTRAL KW (neutralizzante per acidi) e

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NEUTRAL POD (neutralizzante per basi) sono velocissimi nell’intervento limitando il propagarsi della sostanza liquida e tamponando i vapori rilasciati. Attraverso una trasformazione di solidificazione agevolano il recupero e il successivo smaltimento delle sostanze sversate. Le caratteristiche delle polveri garantiscono agli operatori una sicurezza totale nonostante la pericolosità dei liquidi trattati, assicurando la trasformazione della sostanza a PH neutro ma soprattutto, attraverso un indicatore di colore, permettono di controllare le varie fasi di neutralizzazione. Sono disponibili in due diversi confezionamenti, il barattolo da 1 kg e la tanica da 5 kg.

NEUROBIOLOGIA

UN PREMIO PER SCIENZIATI UNDER 35 Eppendorf (corporate.eppendorf.com) supporta e incoraggia il lavoro de giovani scienziati promettenti anche attraverso l’assegnazione di premi scientifici. È il caso del Premio internazionale Eppendorf & Science per la neurobiologia, che ogni anno viene assegnato a un giovane scienziato per un’eccezionale ricerca in campo neurobiologico condotta negli ultimi tre anni. Il premio è stato istituito nel 2002 da Eppendorf e dalla rivista Science. In palio un riconoscimento economico di 25.000 euro, oltre alla pubblicazione del lavoro su Science. Per l’iscrizione, che deve avvenire entro il 15 giugno 2013 è necessario avere non più di 35 anni. Il vincitore e i finalisti sono selezionati da un comitato scientifico indipendente, presieduto da Peter Stern, senior editor di Science. La cerimonia di premiazione si terrà in concomitanza con il meeting annuale della Society for Neuroscience negli Stati Uniti. L’edizione 2012 è stata vinta dalla scienziata statunitense Marlene R. Cohen.

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PER IL LABORATORIO DEL FUTURO UN’INNOVATIVA LINEA DI ARREDI TECNICI LEGGERI E VERSATILI, GRAZIE A UNA SERIE DI ACCESSORI CHE CONSENTONO UNA FACILE INSTALLAZIONE A PARETE, A SOFFITTO E A PAVIMENTO La richiesta di posizionare strumenti di dimensioni e peso elevato e la necessità di collegamenti senza l’ingombro dei cavi hanno portato l’arredo tecnico ad evolversi, passando da una concezione statica ad una dinamica e flessibile. Per dare una risposta concreta a queste nuove esigenze di mercato Bicasa srl, distribuita in esclusiva per il mercato italiano da AHSI spa, ha sviluppato IKARO & KOMPATTO, l’innovativa linea di arredi tecnici da laboratorio targati VILLA NEXT LAB. IKARO & KOMPATTO è l’ultimo prodotto sviluppato dalla linea VILLA NEXT LAB, brand avanzato di arredi e cappe chimiche destinati ai laboratori d’avanguardia, dal rinnovato team di progettisti delle due aziende storiche ATVilla e Bicasa. IKARO si distingue per Il design, realizzato con estrusi di alluminio: risulta leggero e di facile installazione. La prero-

gativa è la versatilità: grazie ad accessori studiati può facilmente essere installato a parete, a soffitto e a pavimento. I pannelli dei servizi, intercambiabili anche in fase successiva alla vendita, permettono di ospitare tutti i tipi di utenze (prese dati e fonia, prese elettriche, rubinetti e manometri per gas ecc.). Se IKARO nasce per la distribuzione delle utenze, KOMPATTO è la postazione mobile più avanzata per il posizionamento e la movimentazione della strumentazione da laboratorio. KOMPATTO è realizzato in estrusi di alluminio che conferiscono leggerezza e portata eccezionali. Si può dotare di una vasta gamma di utenze elettriche, gas e dati, che possono essere disposte sopra o sotto il piano di lavoro. La configurazione è completata da una serie di accessori quali mensole, plafoniere, porta monitor, porta tastiera, mobiletti e cassettiere sospe-

se. L’innovazione chiave di KOMPATTO consiste nel sistema di movimentazione. Il meccanismo adottato consente di scaricare il peso sulle 4 ruote e, con un semplice movimento, di trasformare le ruote stesse in piedini di appoggio in grado di livellare il piano di lavoro anche in presenza di pavimenti non lineari. Questa tecnologia consente a KOMPATTO di “trasformarsi” fisicamente da postazione mobile a postazione fissa. La stabilità è garantita anche se la postazione viene sollecitata da apparecchiature caratterizzate da movimenti o forti vibrazioni. IKARO&KOMPATTO sono la risposta di Bicasa alle esigenze dei futuri laboratori, ma sono anche la soluzione immediata alle necessità odierne.  www.ahsi.it

LUMINOMETRI PER TUBI E MICROPIASTRE MISURANDO IL CONTENUTO DI LUMINESCENZA IN UN CAMPIONE DI SOSPETTA TOSSICITÀ DOPO UN BREVE PERIODO DI INCUBAZIONE, SI POSSONO DETERMINARE CONCENTRAZIONI ANCHE MOLTO BASSE DI UN VASTO RANGE DI AGENTI TOSSICI Berthold Technologies, che ha sede a Bad Wildbad, in Germania, è uno dei protagonisti internazionali nelle misure di luminescenza per applicazioni in campo diagnostico e di ricerca. La linea bionalitica comprende luminometri per tubi, per micropiastre, lettori per piastre multimodali e strumentazione per imaging. I luminometri per tubi e per micropiastre possono essere utilizzati per applicazioni ambientali, quali la determinazione della tossicità dell’acqua e il monitoraggio d’igiene. Pesticidi, erbicidi, metalli pesanti o agenti che intaccano l’integrità della membrana cellulare, la respirazione cellulare, il quantitativo di proteine o la sintesi di lipidi agiscono fortemente sulla luminescenza in vivo. Misurando il contenuto di luminescenza in un campione di sospetta tossicità dopo un breve periodo di incubazione, si possono determinare concentrazioni anche molto basse di

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un vasto range di agenti tossici. Per questa applicazione si possono utilizzare tutti i luminometri della linea Berthold Technologies; il luminometro portatile Junior LB 9509 è il più adatto per applicazioni in ambienti aperti. L’ATP (Adenosina Trifosfato) è in tutte le cellule viventi ed è quindi un indicatore di contaminazione di origine umana o batterica. L’ATP può essere determinata rapidamente attraverso l’uso dell’enzima luciferasi e un luminometro. La luce misurata è proporzionale al livello di ATP. Per la determinazione di ATP può essere utilizzata tutta la gamma dei luminometri Berthold Technologies: tra i luminometri per tubi si può scegliere il luminometro portatile Junior LB 9509, il nuovo luminometro a singolo tubo Lumat3 LB 9508, e quello automatico AutoLumat LB 953. Per quanto riguarda i luminometri per micropiastre, lo stru-

mento CentroPRO LB 962 è la soluzione compatta ed economica per tutte le applicazioni di chemiluminescenza e bioluminescenza glow, mentre il lettore Centro XS3 LB 960 dispone di un’ottica ottimizzata per richieste di altissima sensibilità. Grazie all’estrema sensibilità, lo strumento Centro XS3 è ideale anche per saggi basati su metodo DRCALUX® (BioDetection System B.V.) per lo screening di diossine su alimenti e mangimi. Il sistema CALUX® prevede l’ingegnerizzazione di cellule affinché emettano luce di intensità proporzionale alla concentrazione di diossine e PCB diossino simili presenti nel campione. Gli strumenti della linea bioanalitica Berthold Technologies sono distribuiti in Italia da Berthold Italia srl.  www.berthold-italia.com

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TRATTAMENTO DELICATO E SICURO DELLA VETRERIA LAVAVETRERIE TERMODISINFETTANTI CHE SODDISFANO SVARIATE ESIGENZE: DALLA SICUREZZA DEI LAVORATORI ALLA RIPETIBILITÀ DEI RISULTATI, FINO ALLA TRACCIABILITÀ DEI PROCESSI Ogni laboratorio affronta contemporaneamente più problematiche nel trattamento della vetreria: la sicurezza degli operatori, un risultato esente da residui, la ridotta usura dei vetri, l’esclusione di possibili rotture o danneggiamenti, la ripetibilità dei risultati, la tracciabilità dei processi, cicli di lavaggi o su misura, costi per messa in sicurezza. Per incontrare queste esigenze, Miele offre delle speciali lavavetrerie termodisinfettanti in diverse grandezze e con dotazioni mirate e personalizzate con caratteristiche distintive, come per esempio il modulo per la misurazione della conducibilità che rileva il livello

dei residui di detergenti nell’acqua di risciacquo, il dispositivo di controllo dei bracci irroratori che verifica se i bracci si muovono senza impedimenti e che non ci sia un’eccessiva formazione di schiuma nella vasca di lavaggio, il dispositivo di controllo del volume di dosaggio per evitare sovra o sotto-dosaggi, inutilmente costosi e controproducenti per la qualità dei risultati, una potente pompa con una capacità di almeno 400 l/min., che rende disponibile tutta la pressione necessaria per rimuovere senza problemi lo sporco presente sulle superfici interne e su quelle interne, anche in vetreria a collo stretto o con cavità

INNOVATIVI CAMPIONATORI PERSONALI

sottili. Con la sua vasta gamma di carrelli, cesti, moduli e inserti, Miele soddisfa le diverse richieste provenienti sia dai piccoli sia dai grandi laboratori. Appositi telai di supporto, alloggiamenti di sostegno, ugelli regolabili in altezza impediscono che i vetri cozzino uno contro l’altro rompendosi, ferendo accidentalmente gli operatori o sottoponendoli a rischi chimici o provocando alterazioni della superficie che ne riducono la resistenza alle sollecitazioni termiche o la stabilità meccanica. Gli accessori sono realizzati in modo tale da escludere errori di carico. Speciali carrelli per vetreria di grandi dimensioni consentono di lavare ed eventualmente disinfettare in macchina la vetreria senza rischio di ferimenti per il personale, come invece succede in caso di lavaggio manuale a causa del peso e delle dimensioni.  www.miele-professional.it

FRA LE ULTIME NOVITÀ DI TECORA, AYRON 5 SI PRESTA A MOLTEPLICI APPLICAZIONI INDOOR, MENTRE CIP10 È UNO STRUMENTO PICCOLO E LEGGERO CHE CONSENTE DI RACCOGLIERE DURANTE UN TURNO DI LAVORO UN VOLUME D’ARIA DI 4.800 LITRI

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AYRON 5 è il nuovo campionatore personale sviluppato e costruito da Tecora. È disponibile in due versioni: Standard Flow, con range applicativo 750-5000 cc/min, e Extended Flow, con range applicativo 50-5000 cc/min. Il flusso è costantemente misurato e controllato. La pompa garantisce un’alta capacità di compensazione, mentre le batterie agli ioni di litio, grazie alla loro lunga durata, permettono di ottimizzare i tempi di lavoro. AYRON 5 ha un’interfaccia utente semplice ed intuitiva: con solo 6 tasti funzione è possibile controllare e impostare tutte le funzioni. Lo strumento ha una memoria interna in grado di memorizzare fino a 125 report di campionamento. Il trasferimento dei dati avviene inserendo e copiando i file sulla chiavetta USB in dotazione. AYRON 5 si presta a molteplici applicazioni indoor, tra cui campionamento di polveri totali, frazio-

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ne inalabile, frazione respirabile, campionamento gas, mediante absorbimento nella fase liquida (con impinger), adsorbimento nella fase solida (con fiale), campionamento aria con sacche Altef o altro materiale compatibile. Il campionatore personale CIP10, prodotto da Tecora, opera ad una portata di 10 litri al minuto: questo strumento piccolo e leggero consente di raccogliere durante un turno di lavoro un volume d’aria di 4.800 litri, quantità sufficiente per quantificare in maniera attendibile la SLC aerodispersa. CIP 10 può essere utilizzato per la cattura di inquinanti di vario genere, tra cui le diverse frazioni granulometriche degli aerosol, la SLC e i microorganismi. Il semplice cambio del selettore e del substrato (nel caso dei microorganismi) consente di passare da una tipologia di campionamento ad un’altra.

Il principio di funzionamento dello strumento è semplice: una batteria ricaricabile alimenta un piccolo motore interno, che genera la rotazione di un asse, sul quale viene alloggiata una capsula contenente una schiuma poliuretanica (PUF) sagomata di forma circolare. La velocità di rotazione della capsula (7000 RPM) genera una portata di aspirazione di 10 l/min. Opportuni sistemi di preselezione granulometrica consentono di ottenere la frazione di interesse, in accordo agli standard EN 481 e ISO 7708. Per rilevare il particolato catturato dalla schiuma, viene utilizzato il metodo per incenerimento. Dopo il trattamento, analizzando la polvere ottenuta tramite diffrattometria ai raggi X, si ottiene la concentrazione di silice libera cristallina presente nel campione.  www.tecora.com

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RUBINETTERIE DA LABORATORIO E DOCCE DI SICUREZZA SOLUZIONI AFFIDABILI DI CUI VIENE TESTATO OGNI COMPONENTE PER GARANTIRE DURATA NEL TEMPO E MASSIMA SICUREZZA. IL RIVESTIMENTO ESTERNO IN RESINA EPOSSIDICA GARANTISCE LA CONFORMITÀ DEI PRODOTTI AGLI STANDARD INTERNAZIONALI TOF è un’azienda italiana che si è affermata a livello internazionale grazie alla sua produzione di rubinetterie per laboratorio e docce lavaocchi di sicurezza. Dai tempi della sua fondazione, avvenuta nel 1948, per tutti i prodotti TOF viene effettuato uno scrupoloso controllo per elevati standard qualitativi combinando l’essenza del made in Italy con una forte presenza internazionale e la distribuzione in oltre 60 paesi nel mondo. Grazie ai costanti investimenti in R&D ed applicazioni di tecnologie

avanzate, TOF combina qualità, flessibilità e disponibilità in termini di personalizzazione. Le rubinetterie da laboratorio e docce di sicurezza TOF si distinguono per la loro affidabilità, ogni componente viene testato individualmente per garantire durata nel tempo e la massima sicurezza nel laboratorio. Inoltre il rivestimento esterno in resina epossidica consente un’ampia garanzia rendendo i prodotti conformi ai più importanti standard internazionali. La vasta gamma delle rubinetterie per

laboratorio TOF permette un’alta versatilità di utilizzo per tutti i fluidi ed ogni serie è specificamente progettata per soddisfare le richieste più esigenti avanzate dai clienti. L’ampliamento e il perfezionamento della gamma dei prodotti sono andati di pari passo con i continui investimenti nelle più avanzate tecnologie per i processi produttivi. Dal 1997 la TOF è una azienda certificata ISO 9001. La ricerca e lo sviluppo mirano da sempre all’affidabilità e la qualità finale del prodotto.  www.tofin.com

CONTRO IL RISCHIO BIOLOGICO E CHIMICO UN PRODOTTO CHE SVOLGE LA DOPPIA AZIONE DI DISINFEZIONE E DETERSIONE. LA SUA EFFICACIA È STATA TESTATA CONTRO PIÙ DI 100 SPECIE DI VIRUS, PIÙ DI 400 SPECIE DI BATTERI E PIÙ DI 60 SPECIE DI FUNGHI, MUFFE E LIEVITI In stretta collaborazione con una delle principali multinazionali della ricerca chimica statunitense, DuPont™ International, Medicaline importa e distribuisce sul territorio nazionale prodotti specialistici, dispositivi medici e biocidi caratterizzati dall’innovazione tecnologica ed è in grado di fornire un alto profilo di sicurezza per gli operatori e per

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l’ambiente. Di recente Medicaline ha stipulato una partnership con CaRli biotec, presente da anni nei laboratori di biologia, microbiologia e di analisi cliniche, affidandogli lo sviluppo del mercato nazionale nel settore specifico. Rely+On Virkon è ottimale per il settore dei laboratori. Brevettato, prodotto e commercializzato in oltre 130 paesi del mondo dalla britannica Antec™ DuPont™ Company. In Italia è registrato come Presidio Medico Chirurgico e distribuito dalla Medicaline. È un disinfettante di alto livello con un quadro interessante di proprietà. La sua particolare formulazione unisce l’efficacia biocida del complesso perossidico all’importante azione detergente svolta dal surfactante anionico contenuto nella composizione del prodotto. Questa caratteristica consente a Rely+On Virkon di svolgere contemporaneamente una doppia azione di disinfezione e detersione, senza l’impiego di altri prodotti per la

pulizia. La sua efficacia è stata testata contro più di 100 specie di virus appartenenti a 22 famiglie virali, più di 400 specie di batteri e più di 60 specie di funghi, muffe e lieviti. Il complesso perossidico, che è la base della composizione chimica di Rely+On Virkon, ossida le proteine della membrana cellulare, penetra all’interno del microrganismo e lo distrugge. La sua efficacia viene esplicata in un breve tempo di contatto, eliminando il 99,999% dei microrganismi anche in presenza di materiale organico. Il livello di tossicità di Rely+On Virkon è bassissimo: DL50=4.123 mg/Kg. Non è considerato pericoloso, non è catalogato come sensibilizzante e non provoca reazioni allergiche. Non sprigiona vapori tossici e non emana odori. Non contiene alcool, aldeidi, fenoli o composti dell’ammonio quaternario.  www.carlibiotec.it

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CONFIGURAZIONI LIMS DEDICATE LE LABWARE INDUSTRY SOLUTIONS SONO PROGETTATE PER SPECIFICI AMBITI INDUSTRIALI E PER SODDISFARE LE SINGOLE ESIGENZE DEGLI UTLIZZATORI LabWare è protagonista internazionale nel mercato dei sistemi di gestione di laboratorio e utilizza le più recenti tecnologie per fornire uno straordinario sistema LIMS e un proprio ELN (Electronic Laboratory Notebook) concepiti per rispondere alle più stringenti normative di qualità e conformi ad ISO 17025, ISO 9000, FDA 21 CFR Part 11. Negli ultimi anni si è superata la soglia di oltre 2.000 sistemi LabWare LIMS ed ELN installati nel mondo ed è quindi stato possibile capitalizzare l’esperienza consolidata in molti settori per creare le “LabWare Industry Solutions”, cioè configurazioni di LabWare LIMS dedicate a specifici ambiti industriali. Molti clienti di riferimento nei settori manifatturiero, farmaceutico, biobanking, salute pubblica, analisi conto

terzi, industrie di processo, forense, ricerca e sviluppo, analisi cliniche e via dicendo, hanno aiutato LabWare a fornire soluzioni che rappresentano le “best practice” di settore e possono essere configurate in modo da soddisfare le esigenze specifiche di ciascun cliente. LabWare nel 2009 ha lanciato il proprio LabWare ELN (Electronic Laboratory Notebook) che permette di utilizzare un sistema unico a partire dalla gestione degli esperimenti in ricerca e sviluppo fino alla gestione dell’esecuzione dei metodi analitici, all’acquisizione dei dati dagli strumenti, alla reportistica ed all’analisi dei dati. Il tutto è costantemente sottoposto ad audit trail e totalmente integrato con il sistema LIMS senza la necessità di costose e complesse

interfacce come richiesto da molti altri fornitori. Il contatto diretto con i clienti in occasione delle sette Customer Educational Conference che si tengono ogni anno nei vari territori, hanno permesso di introdurre sempre nuove funzionalità come ad esempio i grafici per le “dashboard” che sono molto utili per sintetizzare informazioni critiche in modalità di facile comprensione per tutti gli utenti. In questo periodo di difficoltà delle economie mondiali e come richiesto da molti clienti il team di sviluppo LabWare ha introdotto nuove funzionalità che permettono di migliorare il ritorno dell’investimento (ROI) del sistema di gestione del laboratorio.  www.labware.com

CAMERE BIANCHE PER PROCESSI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA La necessità di garantire un elevato standard di qualita’, igiene e sicurezza, l’esperienza e la cura dei dettagli fanno sì che La.Ser Clean Rooms sia un partner affidabile e sicuro nel realizzare ambienti a contaminazione controllata in cui tutti gli standard necessari sono raggiunti. Nel tempo, l’azienda è cresciuta anche dal punto di vista dei servizi. Oggi, grazie al know how e al personale qualificato, offre e realizza, oltre alle camere bianche di cui è già ai vertici del mercato, anche progetti chiavi in mano con servizio di ingegneria e di impianti tecnologici HVAC. I settori industriali di cui l’azienda è referenziata vanno dai primi che si sono posti il problema del controllo della contaminazione ambientale, come quello elettronico,

per la produzione di microprocessori, e quello militare e farmaceutico, per la produzione di farmaci sterili, fino ai settori che successivamente hanno importato l’uso della tecnologia della cleanroom come quello aerospaziale, per l’assemblaggio dei satelliti artificiali, e quello ospedaliero per la realizzazione di sale operatorie sicure. In ultimo, ciò che ha spinto anche l’industria alimentare ad impiegare la cleanroom è stata la protezione del prodotto e la necessità di produrre senza l’impiego di additivi chimici. L’utilizzo della cleanroom è ormai consolidato nel settore lattiero-caseario, per la produzione di prodotti da forno, di insaccati e affettati e per la produzione di brioches e merendine. Dal punto di vista tecnico, le cleanrooms

LA NECESSITÀ DI PROTEGGERE IL PRODOTTO E DI ELIMINARE L’IMPIEGO DI ADDITIVI CHIMICI HA SPINTO L’UTILIZZO DELLA CLEANROOM ANCHE NELL’INDUSTRIA ALIMENTARE per il settore alimentare si distinguono da quelle per le aziende farmaceutiche ed elettroniche per i processi produttivi, i quali si svolgono, a volte, a basse temperature. La costruzione di tali cleanrooms prevedono l’impiego di materiali resistenti all’acqua e a particolari agenti sanificanti. L’unico elemento in comune tra tutte le cleanrooms è lo standard di classificazione. L’azienda è dotata di attrezzature e macchinari di ultima generazione per poter soddisfare le più svariate richieste, sia in termini di tipologia di materiali da impiegare ma soprattutto in tempi di esecuzione e costruzione.  www.laserclean.it

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SOLUZIONI PER IL LAVAGGIO LAVAVETRERIE CHE PERMETTONO RISPARMIO DI TEMPO E, TRAMITE I LORO CICLI RIPETIBILI E TRACCIABILI, GARANTISCONO LA STANDARDIZZAZIONE DEL LAVAGGIO E LA VERIFICABILITÀ DEL PROCESSO EFFETTUATO Il Gruppo Smeg, fondato a Guastalla nel 1948, rappresenta oggi, con circa 2.000 dipendenti e 15 sedi in tutto il mondo, un’eccellenza del made in Italy. Smeg si è affermata con un profilo unico nel panorama dei produttori di apparecchi domestici e professionali grazie ad una cultura aziendale fortemente radicata che attribuisce una attenzione estrema alla qualità, al contenuto tecnologico ed al design dei propri prodotti. Smeg Instruments da più di 25 anni testimonia questi valori nel settore delle lavavetrerie da laboratorio, arricchendoli di un know-how maturato attraverso la collaborazione con gli operatori professionali di più di trenta paesi nel mondo. Con una struttura integrata dalla proget-

tazione fino all’assistenza post vendita, Smeg Instruments offre, al mondo del laboratorio, prodotti allo stato dell’arte, soluzioni personalizzate, servizi flessibili ed efficienti. Queste apparecchiature, sviluppate in base a continui test di laboratorio, permettono un sensibile risparmio di tempo per l’utilizzatore e, tramite i loro cicli ripetibili e tracciabili, garantiscono la standardizzazione del lavaggio e la verificabilità del processo effettuato. Smeg è oggi in grado di offrire una gamma di lavavetrerie di varie dimensioni: dalle macchine sottobanco di soli 45 cm di larghezza a quelle a posa libera con volumi di lavaggio diversi. Questo consente di sfruttare al massimo gli spazi a disposizione della clientela e,

al contempo, soddisfare le molteplici esigenze di lavaggio. Anche l’offerta degli accessori rispecchia la filosofia di Smeg, ovvero una ampia gamma di prodotti, anche su su misura. Fra le soluzioni di lavaggio spiccano: la Lavavetreria “super compact” GW4060 (60 cm di larghezza) con carrello LM40, adatto al lavaggio di vetrerie a collo stretto e di grandi dimensioni (macchina con sistema ad alta efficienza di asciugatura ad aria forzata – compact dryer) e la Lavavetreria GW4090 (90 cm di larghezza con asciugatura ad aria forzata) adatta ad alloggiate beute, beakers, lastrine, provette e pipette tramite gli appositi accessori.  www.smeg-instruments.com

AMPIA GAMMA PER IL LIQUID HANDLING UNA LINEA DI PUNTALI, PIPETTE MECCANICHE E UN CONSUMABILE PLASTICO PER CULTURE CELLULARI SONO ALCUNI DEGLI ARTICOLI PER LABORATORIO PRODOTTI DIRETTAMENTE DA STARLAB®

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Specializzato nel settore della tecnologia del Liquid Handling, il gruppo STARLAB® offre un’ampia gamma di prodotti disponibili direttamente dalle sue sedi in Francia, Germania, Italia e Regno Unito, oltre che da numerosi distributori in tutto il mondo. STARLAB Italia, con sede a Milano si è rapidamente affermata negli ambienti e nei laboratori della ricerca in Italia. Grazie all’esperienza accumulata nelle procedure automatizzate di stampo per la produzione di materiale consumabile di alta qualità, i prodotti STARLAB® sono progettati per offrire la massima qualità all’utilizzatore. Tra i prodotti commercializzati, tra quelli direttamente prodotti dall’azienda ritroviamo la linea di puntali TipOne®, le pipette meccaniche a vo-

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lume variabile ErgoOne®, il consumabile plastico per colture cellulari CytoOne®. Il portafoglio articoli comprende poi tutti quegli articoli più frequentemente utilizzati in laboratorio, come provette, soluzioni per la conservazione e l’identificazione dei campioni, per la protezione personale. Grande attenzione è riservata alla gamma di puntali, dove STARLAB® si è fortemente specializzata, grazie alla linea TipOne®. Prodotti con solo polipropilene vergine medical grade in condizioni di clean room e di controllo qualità automatizzato, sono compatibili con le principali marche di pipette in commercio. La disponibilità di un semplice e comodo sistema di ricarica permette inoltre di risparmiare spazio e denaro, limitando inoltre gli sprechi di materiale

plastico dei racks. L’attenzione al proprio impatto ecologico è poi una caratteristica dell’azienda, che progetta e realizza i propri prodotti con particolare cura alla riduzione di sprechi e con l’utilizzo di fonti rinnovabili. Gli studi di progettazione dei TipOne® hanno poi portato a lanciare nel 2009 la linea di pipette ErgoOne®, che grazie alle loro caratteristiche innovative (la completa autoclavabilità, il blocco del volume, le quattro cifre del display), si sono rapidamente imposte come uno standard nel pipettaggio manuale in laboratorio. Il 2010 ha visto l’arrivo della gamma per colture cellulari CytoOne®, ad oggi una delle più complete.  www.starlabitalia.it

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RIDUTTORE DI PRESSIONE PER IL LABORATORIO Messer Italia, filiale italiana del gruppo Messer, UNA LUNGA ESPERIENZA NELLA opera nella produzione e commercializzazione REALIZZAZIONE DI STRUMENTI dell’intera gamma di gas industriali, alimentari e speciali. Oltre a essere un fornitore di gas, la socie- PER GAS ULTRAPURI È ALLA tà è un partner in grado di offrire una gamma di BASE DI SPECTROLAB ® PLUS, prodotti e servizi ampia e rispondente a necessità PROGETTATO SU MISURA PER sempre più sofisticate, imposte dalle crescenti esigenze normative e dall’attenzione posta ai requisiti LE ESIGENZE DI ANALISI di qualità, presupposto fondamentale per garantire all’utente finale i migliori standard di sicurezza e Infatti, ricerche accurate effettuate in laboratori e qualità dei propri prodotti. La vasta esperienza di presso produttori di arredi per laboratorio, nonché Messer nel campo dei gas ed in particolare dei gas intensivi contatti con specialisti, designers induspeciali, puri ed ultrapuri costituisce una sicurezza striali e utilizzatori finali hanno contribuito a miglioanche per quanto concerne la fornitura di apparec- rare costantemente la qualità dei prodotti forniti. chiature da laboratorio. I prodotti a marchio Spec- Grazie a un’esperienza pluriennale nella realizzatron, distribuiti da Messer Italia, hanno come obiet- zione di strumentazione per gas ultrapuri, lo scopo tivo quello di facilitare l’utilizzatore suo lavoro. Pagina240x165_febbraio2013.pdf 1 nel 20/02/13 14:56 è stato raggiunto con il riduttore di pressione

Spectrolab® plus, che attua in modo innovativo il connubio forma-funzionalità, in uno styling orientato all’utilizzo: è compatto, caratterizzato da buona visibilità ed ergonomico: in breve, tagliato su misura per le esigenze di laboratorio. La strumentazione della linea Spectrolab® plus dispone sia all’interno che all’esterno di superficie piane. Le parti a contatto dei gas sono esclusivamente metalliche. La superficie esterna degli alloggiamenti è inattaccabile e di facile pulizia grazie ad un rivestimento plastico di qualità, resistente agli acidi ed agli alcali. Le varianti richieste dalle attività di laboratorio si compongono di poche parti costruttive, il che assicura un impiego normalizzato e facilita la gestione delle parti di ricambio.  www.messeritalia.it

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IDENTIFICARE GLI ALLERGENI AUMENTA LA DIFFUSIONE DELLE ALLERGIE ALIMENTARI. PER QUESTO È IMPORTANTE LO SVILUPPO DI METODI SENSIBILI E SPECIFICI PER INDIVIDUARE GLI ALLERGENI PRESENTI NEGLI ALIMENTI. ECCO UN METODO LC-MS/MS PER LA DETERMINAZIONE DI QUELLI PROVENIENTI DA UOVA, ARACHIDI, LATTE E GRANO

DI ALESSANDRO BIGNAMI

La percentuale di persone con allergie alimentari è stimata attorno al 6% per i bambini ed al 3,7% nella popolazione adulta, con una previsione di aumento nel prossimo futuro. Gli allergeni possono essere di natura proteica e provenire da fonti diverse, come ad esempio uova, grano, arachidi, cereali contenenti glutine, frutta secca, crostacei, pesci, semi di soia, sesamo, senape e sedano. Oltre agli allergeni di natura proteica, esistono agenti chimici come i solfiti che in molte persone causano allergie. Le reazioni allergiche possono talvolta manifestarsi in maniera grave e, in alcuni casi, possono essere fatali. L’unica terapia finora proposta consiste nell’evitare l’assunzione degli alimenti a cui il soggetto è allergico e, in caso di assunzione accidentale, nella somministrazione di adrenalina. Date le implicazioni sulla salute pubblica, risulta sempre più importante lo sviluppo di metodi sensibili e specifici per determinare gli allergeni presenti, spesso in tracce, negli alimenti. Tradizionalmente, lo screening degli allergeni viene effettuato tramite test ELISA oppure tramite real-time PCR (real-time polymerase chain reaction). Queste due metodiche di analisi si basano su determinazioni indirette degli allergeni, pertanto possono produrre sia falsi positivi che falsi negativi. Risulta quindi importante lo sviluppo di un metodo diretto che possa identificare in

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maniera sicura le proteine allergizzanti. AB SCIEX™, protagonista internazionale nel settore della spettrometria di massa, ha sviluppato un metodo LC-MS/MS per la determinazione di allergeni provenienti da uova, arachidi, latte e grano negli alimenti avvalendosi dell’approccio MIDASTM e di uno spettrometro ibrido denominato QTRAP®. Gli strumenti ibridi sommano il vantaggio dell’uso di un analizzatore a triplo quadrupolo, per l’analisi quantitativa, a quelli dell’analizzatore a trappola ionica lineare, per l’analisi qualitativa. Gli spettrometri di massa ibridi QTRAP sono pertanto in grado, nella stessa analisi, di fornire informazioni qualiquantitative. Per la costruzione del metodo analitico è stato usato l’approccio MIDAS (MRM-initiated detection and sequencing). Questo approccio permette, conoscendo la sequenza proteica degli allergeni, di simularne in silico la digestione con tripsina al fine di individuare i peptidi derivanti dalla proteina ed è in grado di predire quali saranno le transizioni MRM da monitorare durante l’analisi. Pertanto, l’approccio MIDAS dà la possibilità di costruire un metodo per l’analisi di proteine allergeniche pur non avendo a disposizione i peptidi sintetici. Durante la messa a punto del metodo è stata prestata particolare attenzione nella scelta dei peptidi, in modo da evitare quelli poco specifici o suscettibili di modificazioni durante l’estrazione e questo ha portato a una sostanziale diminuzione dei peptidi da monitorare. Nel metodo definitivo, 19 peptidi verranno utilizzati come indicatori della presenza di uova, arachidi, latte e grano negli alimenti. Per l’analisi degli alimenti, è stato impiegato uno spettrometro ibrido QTRAP che permette di ottenere appunto, in un’unica analisi, informazioni quantitative e qualitative. L’analisi fatta con questo strumento permette di quantificare gli allergeni in maniera accurata e precisa e con una sensibilità paragonabile a quella ottenuta con i metodi ELISA e real-time PCR. Le infor-

mazioni qualitative sono utili per identificare in maniera univoca l’allergene o gli allergeni presenti. In particolare, l’acquisizione dello spettro full scan MS/MS dei peptidi, una sorta di loro impronta digitale, dà la possibilità di confermare l’identità di ciascun allergene attraverso un confronto con un database dedicato. Per testare il metodo sviluppato, campioni di pasta e pane sono stati omogenati, polverizzati e risospesi in una soluzione estraente. Dopo centrifugazione, la porzione liquida è stata sottoposta a digestione enzimatica con tripsina e a una purificazione tramite SPE (solid phase extraction). Il campione così purificato è stato analizzato in modalità QTRAP per quantificare

ed identificare gli allergeni presenti, in un’unica analisi. Sia il campione di pane che quello di pasta sono risultati positivi per allergeni provenienti da uova e latte. La quantificazione degli allergeni ha dato come risultato una concentrazione di 100 ppm. L’analisi qualitativa ha permesso di confrontare lo spettro MS/MS dei peptidi del campione incognito con gli spettri contenuti nel database. Questo ha confermato in maniera univoca l’identità del peptide contaminante riducendo notevolmente la possibilità di un campione falso positivo. www.absciex.com

ANALISI DI UN CAMPIONE DI PASTA CONTAMINATO CON 100 PPM DI ALLERGENI PROVENIENTI DA LATTE E UOVA. IL PANNELLO SUPERIORE MOSTRA IL CROMATOGRAMMA DELLE TRANSIZIONI MRM USATE PER LA QUANTIFICAZIONE DEGLI ALLERGENI. IL PANNELLO IN BASSO A SINISTRA MOSTRA LO SPETTRO MS/MS DI UN PEPTIDE DI UOVO ACQUISITO IN MODALITÀ QTRAP. IL PANNELLO IN BASSO A DESTRA MOSTRA LO SPETTRO CORRISPONDENTE AD UN PEPTIDE DEL LATTE.

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ETICHETTAT U RA

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SOLUZIONE BRADY EUROPE

STAMPANTE INDUSTRIALE BBP33 PER STAMPE VELOCI E PRECISE BRADY, AZIENDA LEADER NELLA PRODUZIONE DI SISTEMI E MATERIALI PER LA STAMPA, HA PRESENTATO LA STAMPANTE PER ETICHETTE BBP™33; UN NUOVO SISTEMA DI STAMPA COMPATTO ED ESTREMAMENTE SEMPLICE DA USARE, CHE UTILIZZA CONSUMABILI “DROP-IN”, COMPLETAMENTE SOSTITUIBILI IN MENO DI 20 SECONDI SENZA ALCUNA REGOLAZIONE O CALIBRAZIONE

DI TRANQUILLO ARIMONDI

Progettata per rendere più rapida e agevole la creazione di etichette, la stampante BBP™33 è stata realizzata per gli utenti che alternano spesso i consumabili. Inoltre, grazie ad una stampa di alta qualità sin dalla prima etichetta, questa nuova stampante consente di ridurre i costi e incrementare la produttività eliminando gli sprechi. L’impostazione di una stampante può essere particolarmente dispendiosa in termini di tempo. Grazie alla nuova stampante BBP™33 i tempi di impostazione sono stati ridotti praticamente a zero. Gli utilizzatori che alternano frequentemente i consumabili senza dubbio apprezzeranno questa stampante semplice e intuitiva. Saranno in grado di creare etichette della massima qualità senza nessun training preliminare. Stampando su 600 tipi di etichette realizzate in 40 materiali diversi, la BBP™33 è in grado di gestire una grande varietà di etichette pre-fustellate per l’identificazione di prodotti, fili e cavi e materiali di laboratorio, oltre che una gamma completa di materiali per l’identificazione di ambienti di lavoro e la segnalazione di sicurezza.

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IDENTIFICAZIONE DEL PRODOTTO Gli ambienti di produzione con molteplici esigenze di identificazione, dall’etichettatura delle schede di circuiti stampati all’identificazione dei cavi con tubetti termoretraibili, solo per citare qualche esempio, trarranno sicuramente vantaggio dalla possibilità offerta dalla BBP™33 di alternare i consumabili in maniera molto rapida, flessibile e senza sprechi. La stampante è inoltre perfettamente compatibile con tantissimi materiali disponibili in dimensioni di serie ma anche in versione custom, resistenti ad un’ampia gamma di temperature e sostanze chimiche.

IDENTIFICAZIONE DI LABORATORIO Nei laboratori, grazie alla stampante BBP™33, l’etichettatura dei campioni a fini di identificazione e rintracciabilità non sarà più un problema e i tecnici di laboratorio potranno concentrarsi sulla miriade di compiti importanti che devono svolgere. La nuova BBP™33, in grado di utilizzare materiali e dimensioni di etichette

sviluppati appositamente per le difficili condizioni ambientali di un laboratorio, assicura la rintracciabilità dei campioni per tutta la loro vita operativa. Grazie alla compattezza, alla compatibilità con consumabili espressamente studiati per l’etichettatura in laboratorio e alla straordinaria semplicità d’uso, la stampante per etichette BBP™33 è la scelta ideale per queste applicazioni. La stampante BBP™33 è inoltre compatibile con i software Brady, tra cui i software di etichettatura Markware™, LabelMark™ e CodeSoft™, programmi che permettono una rapida creazione di etichette e codice a barre, nonché l’importazione di simboli e dati. L’azienda ha recentemente inaugurato la nuova sede di Gorgonzola dove i clienti possono visitare uno show room operativo al 100% e verificare personalmente i vantaggi dei sistemi di

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sicurezza e identificazione offerti da Brady. La nuova sede ha aiutato a migliorare l’efficienza di processi produttivi permettendo una migliore disposizione dei layout produttivi e di flusso materiali, garantendo inoltre possibilità di espansione in vista di sviluppi futuri. Brady ha iniziato la sua attività in Italia agli inizi degli anni ’90 con un ufficio commerciale, espandendo poi l’attività di Direct Marketing con il marchio Seton e nel 2006 con l’acquisizione di Modernotecnica, leader del mercato italiano dell’identificazione elettrica, ha definitivamente acquisito la posizione di leader italiano nel settore dell’identificazione industriale e della sicurezza. Innovazione è sempre stato il live motive che ha caratterizzato il nome Brady sul mercato mondiale e continua tuttora a definirne il profilo nel mercato dell’identificazione industriale

L’AZIENDA Brady Corporation produce e fornisce soluzioni complete che identificano e proteggono ambienti, prodotti e persone. I suoi prodotti aiutano i clienti ad aumentare sicurezza, produttività e performance. Tra questi vi sono etichette, cartelli, dispositivi di sicurezza, sistemi e software di stampa, materiali per il controllo delle fuoriuscite e per la fustellatura di precisione. Fondata nel 1914, l’azienda ha più di un milione di clienti nel settore dell’elettronica, delle telecomunicazioni, della manifattura, dell’elettricità, dell’edilizia, dei trasporti pubblici, dell’istruzione, della medicina e in molti altri ambiti. Nel 1999 l’azienda è stata quotata nella borsa di New York e il suo attuale fatturato globale è di circa 1,26 miliardi di dollari. Per ulteriori informazioni consultare www.bradyeurope.com

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Supplemento di TecnoPlast n.1/2013

INNOVAZIONE NEL MONDO DEL LABORATORIO

AZIENDA PAG AB SCIEX

AHSI 42

Simply Better Pipetting

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Direttore responsabile Marco Mastrosanti (marco.mastrosanti@tecnoedizioni.it) Coordinamento editoriale Angelo Grassi (redazione@tecnoedizioni.com) Hanno collaborato a questo numero: Tranquillo Arimondi, Cesira Fantoni, Alessandro Bignami

tecnoEdizioni Via Modigliani, 27 - 20090 Segrate MILANO Tel.: +39 02 928653.45 Fax: +39 02 928653.40 Sito web: www.tecnoedizioni.com Pubblicità Isa Gorreri (tecnolab@tecnoedizioni.it) Segreteria Ufficio Traffico (grafica2@tecnoedizioni.com) Ufficio Marketing (marketing@tecnoedizioni.com) Grafica Graziella Novelli (grafica@tecnoedizioni.com) ©Copyright Tecnoedizioni Srl, Milano (Italia) Le rubriche e le notizie sono a cura della redazione. È vietata la riproduzione, anche parziale di: articoli, fotografie e disegni senza preventiva autorizzazione scritta. Tariffe abbonamenti 2013 Italia: sped. ordinaria € 75,00; sped. contrassegno € 85,00 Estero: sped. ordinaria € 130,00; sped. prioritaria Europa € 150,00; sped. prioritaria Africa, America, Asia € 190,00; sped. prioritaria Oceania € 210,00; Fascicolo singolo: € 8,50 - Fascicolo arretrato € 17,00 L’IVA sugli abbonamenti, nonché sulla vendita di fascicoli separati, è assolta dall’editore ai sensi dell’art. 74 primo comma lettera C del DPR 26/10/72 n. 633 e successive modificazioni e integrazioni.

Tiratura del presente numero: 3300 copie

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BERTHOLD TECHNOLOGIES

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BRADY EUROPE

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BUCHI 39 - 36 CARLI BIOTEC

CEM 2 COPERTINA ECOLOGISTIC

Terminato di stampare il 4/02/2013 presso Eurgraf Sas Via Magellano, 4/6 int.C - 20090 Cesano Boscone (MI) Informativa ai sensi dell’art. 13, d. lgs. 196/2003. I dati sono trattati, con modalità anche informatiche, per l’invio della rivista e per svolgere le attività a ciò connesse. Titolare del trattamento è Tecnoedizioni Srl, Via Modigliani, 27 - 20090 Segrate (Milano). Le categorie di soggetti incaricati del trattamento dei dati per le finalità suddette sono gli addetti alla registrazione, modifica, elaborazione dati e loro stampa, al confezionamento e spedizione delle riviste, al call center, alla gestione amministrativa e contabile. Ai sensi dell’art. 7, d. lgs, 196/2003 è possibile esercitare i relativi diritti fra cui consultare, modificare, aggiornare o cancellare i dati, nonché richiedere elenco completo e aggiornato dei responsabili, rivolgendosi al titolare al succitato indirizzo. Informativa dell’editore al pubblico ai sensi dell’art. 13, d. lgs 196/2003. Ai sensi del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 e dell’art. 2 comma 2 del Codice deontologia relativo al trattamento dei dati personali nell’esercizio dell’attività giornalistica. Tecnoedizioni Srl. - titolare del trattamento - rende noto che presso i propri locali siti via Modigliani, 27, 20090 Segrate (Milano), vengono conservati gli archivi di dati personali e di immagini fotografiche cui i giornalisti, praticanti, pubblicisti e altri soggetti (che occasionalmente redigono articoli o saggi) che collaborano con il predetto titolare attingono nello svolgimento della propria attività giornalistica per le finalità di informazione connesse allo svolgimento della stessa. I soggetti che possono conoscere i predetti dati sono esclusivamente i predetti professionisti., nonché gli addetti preposti alla stampa e alla realizzazione editoriale della testata. Ai sensi dell’art. 7, d. lgs 196/2003 si possono esercitare i relativi diritti, fra cui consultare, modificare, cancellare i dati o opporsi al loro utilizzo, rivolgendosi al predetto titolare. Si ricorda che, ai sensi dell’art. 138, d. lgs 196/2003, non è esercitatile il diritto di conoscere l’origine dei dati personali ai sensi dell’art. 7, comma 2, lettera a), d. lgs 196/2003, in virtù delle norme sul segreto professionale, limitatamente alla fonte della notizia.

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ECONORMA 32 ENVIRONNETECH 23 EPPENDORF 1a COPERTINA - 40 ERLAB 37 EXTRA-SOLUTION 35 GRUPPO SMEG

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ITECO 47 KARTELL 22 - 33 KI SRL

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LABORATORIO CHIMICO CCIAA DI TORINO

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LABORATORIO UIV DI VERONA

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LABOSYSTEM 12 LABOZETA 38 LABWARE 45 LASER CLEAN ROOMS

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MESSER ITALIA

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MIELE-PROFESSIONAL 43 OMECO 24 OPENCO 36 OSMOTECH

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PARKER 38 PLASTIFER 4 PRECISION FLUID R-BIOPHARM

Tecnoedizioni Srl è iscritta nel Registro Operatori Comunicazione dell’AGCom con il numero ROC19558

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REGOLAMENTO CE 1935/2004

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RETSCH 37 SMEG 46 STARLAB ITALIA TCM TECNOCHIMICA MODERNA

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TECORA 43 TOF 44 UNIVERSITÀ DI BRESCIA

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VISION ENGINEERING

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WALTER PALEARI

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X-RITE 34 Le aziende inserzioniste sono evidenziate in “rosso”

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