BLOQ MAGAZINE 15 Maggio 2011

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Bloq Magazine - il quindicinale di Aversa e dell’agro aversano - Distribuzione Gratuita

ANNO IV - N. 09 del 15 Maggio 2011

Il sangue non si cancella con gli insulti!

Rendiamo omaggio ai valorosi magistrati morti in difesa dello Stato di diritto



IN QUESTO NUMERO pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag.

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Nicola De Chiara contro Alfonso Oliva: “Ciaramella, o me o lui!” La politica si mobilita per evitare la chiusura di tre negozi del centro Sembra già di sentir rombare i motori delle betoniere nell’ex Texas Quando il gatto (Ciaramella) è assente i topi (consiglieri) ballano I commercianti dicono basta a furti e rapine ai danni dei negozi del centro Camper della Legalità, la terza edizione è partita da Aversa Liotto presenta: “Una mano tesa... Aversa città della solidarietà” Paolo Santulli: Aversa finalmente avrà la Pista di Atletica leggera L’Ime Sud Alp Volley Aversa vince il campionato e conquista la serie D PulciNellaMente, successo per la tredicesima edizione della kermesse Ancora una volta i trasformisti premiati dalla maggioranza Rubrica umoristica ”Si vendono Ginz non di marca” Aversa Normanna - A Latina finisce 3-0 per i padroni di casa

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EDITORIALE

a storia ci ha ampiamente dimostrato che nell’animo di ogni essere umano alberga il desiderio irrefrenabile di vivere in piena libertà. Gli ultimi accadimenti nei paesi dell’Africa del nord hanno ulteriormente rafforzato il concetto che libertà e democrazia sono elementi non scindibili l’uno dall’altro. La voglia di essere liberi e di vivere in democrazia è un’aspirazione universale di ogni popolo di questa Terra. Ogni popolo sa, inoltre, che democrazia e libertà quando sono unite sono estremamente contagiose. Quando i governanti di una nazione, esposta al vento del cambiamento, originato dalle spinte democratiche di un popolo che rivendica i propri diritti, negano, però, la legittima aspirazione alle libertà democratiche, inevitabilmente scoppiano delle rivolte. Questo è accaduto negli ultimi mesi in Africa settentrionale. I popoli di quell’area del bacino del Mediterraneo hanno decretato la fine di di regimi dittatoriali che duravano da decenni, rivendicando libere elezioni, democrazia e libertà per tutti. Per otteGiuseppe nere rapidamente questi risultati hanno sperato in un aiuto delle nazioni europee (Italia in primis). All’inizio delle Cristiano rivolte, invece, le nazioni europee sono apparse come spiazzate, distratte... Solo dopo qualche mese dall’inizio dei tumulti, l’Europa ha accolto con favore i nuovi governi di Tunisia ed Egitto. Solo a giochi fatti l’UE ha benedetDirettore to la brama di democrazia che si sta diffondendo in tutta la regione. Anche se, alla luce di quanto sta accadendo in Responsabile Libia, l’Unione Europea, in una sorta di assurdo balletto diplomatico, da una parte elargisce il suo pieno sostegno Bloq Magazine alle proteste arabe e dall’altro è terrorizzata dalla prospettiva di ritrovarsi milioni d’immigrati in cerca di rifugio in redazione@bloq.it occidente. Questa doppia personalità è stata più volte evidenziata nelle varie riunioni dei ministri degli Esteri Ue a Bruxelles. Da una parte l’Europa ha promesso un nuovo partenariato con l’Egitto e la Tunisia, che consisterebbe in aiuti per la ricostruzione delle istituzioni civili e nel rafforzare i rispettivi legami economici, dall’altra ha dichiarato guerra alla Libia (sia pure per “ragioni umanitarie”). Da una parte, in una dichiarazione congiunta, hanno appoggiato i popoli del Mediterraneo e le loro legittime speranze e aspirazioni per il cambiamento democratico, la giustizia sociale e sviluppo economico, dall’altro inviano navi da guerra per fermare i barconi che trasportano i cosiddetti “migranti”. Gli europei appaiono sempre più dominati dai timori di essere sul lato sbagliato del bagnasciuga. Grazie alla guerra civile in Libia, infatti, si potrebbe scatenare un inimmaginabile afflusso di migranti nel nostro paese e attraverso l’Italia, in tutt’Europa. L’ansia in Italia è stata accresciuta dalla minaccia del leader libico, il colonnello Gheddafi, di portare in Italia oltre a milioni d’immigrati anche le bombe. Anche la Siria, per non essere da meno di Gheddafi, ha minacciato i paesi occidentali che continuano a sostenere le proteste pro-democrazia in quel paese. A mio parere, però, l’Unione europea non deve lasciarsi prendere dalla paura. Anche se Lampedusa è più vicina alla Tunisia che all’Italia ed è vista come un ponte verso l’Europa per i migranti provenienti da tutta l’Africa, non bisogna cedere all’emozione. Anche se l’accordo bilaterale del 2009 tra Italia e Libia non esiste più, non bisogna ragionare con la pancia, ma con il cuore e il cervello. Con il cuore perché come paese cattolico e cristiano l’Italia non può permettersi di gettare a mare uomini, donne e bambini disperati che fuggono dalla guerra, dalle carestie, dalla povertà. Con la mente perché solo uno stolto potrebbe pensare di arginare la pressione di un miliardo di persone con gli incrociatori, le leggi razziste e altre scempiaggini simili. La soluzione, secondo il mio modesto parere, sta proprio nell’assecondare e favorire in ogni modo le spinte democratiche nel mondo arabo, unitamente, è ovvio, a una sorta di “Piano Marshall” in grado di rivitalizzare le economie distrutte dall’avidità dei governanti corrotti. Del resto l’esempio della Tunisia dimostra in pieno quello che ho appena affermato. Non è bastato cambiare semplicemente il governo per impedire che migliaia di poveracci s’imbarcassero nuovamente sui barconi in direzione di Lampedusa. I migranti pensano che qualsiasi tenore di vita in Europa sia migliore di quello che possiedono a casa loro. E, forse, hanno ragione… Per questi motivi le rivolte arabe vanno appoggiate, “foraggiate” e “incanalate” verso forme di democrazia compatibile con il “modus pensandi” del popolo arabo. E poi, basta con l’ipocrisia di chi prima si straccia le vesti protestando contro il flusso migratorio e poi utilizza quella stessa forza lavoro nelle industrie del nord dell’Italia, della Francia o della Germania. Tutti sanno che molti paesi europei hanno gravi deficit della forza lavoro in settori strategici come l’agricoltura. Le proiezioni sulla popolazione attiva dell’UE suggeriscono che la forza lavoro si ridurrà di cinquanta milioni di unità nei prossimi cinquanta anni. Questa tendenza ci indica che più di una riflessione è necessaria quando si parla d’immigrazione. In un’Europa che invecchia, in futuro, ci sarà un bisogno sempre più crescente di lavoratori stranieri. Ecco perché i flussi migratori vanno controllati e non interrotti. La paura della gente, però, paralizza di fatto ogni dibattito sull’immigrazione. Dibattito che servirebbe, invece a far capire alle persone che l’Europa deve impegnarsi tangibilmente per aiutare la transizione verso la democrazia in Africa del Nord non solo per ragioni umanitarie. Aiutare il nord dell’Africa può essere visto come elemento fondante di una comune politica europea di confine. Mediante la creazione, lungo il suo perimetro meridionale, di una sorta di corona di paesi democratici, ben governati, economicamente sani (e vorrei vedere, con tutto il petrolio e le ricchezze del sottosuolo) l’Europa potrebbe riuscire a scongiurare il potenziale diluvio illegale di migranti. Il responsabile della politica estera dell’UE ha recentemente chiesto ai vari governi di stanziare un ulteriore prestito di 1,4 miliardi dollari da destinare ai paesi dell’Africa settentrionale per aiutare le piccole e medie imprese locali, e per incrementare le infrastrutture. Se i governi e le imprese d’Europa, attraverso la loro opera, aiuteranno la ricostruzione della regione, la transizione del mondo arabo verso la piena democrazia, verso la stabilità e la prosperità, vorrà dire che nulla più avremo da temere da quel lato del Mediterraneo. Tuttavia, se per frenare l’immigrazione si lascerà in balia di nuovi satrapi centinaia di milioni di persone, vorrà dire che nulla si è appreso dalla storia e che tutto avremo in futuro da temere dai paesi che “guardano” verso l’Italia. Il mio augurio è che quanto sta avvenendo serva per un reale e positivo cambiamento di cose. Gli uomini e le donne che sono scesi in strada in Egitto, Tunisia, Libia, Siria, Yemen, chiedevano solo libertà. Ecco perché ogni iniziativa dell’Europa deve essere realizzata nell’interesse di quei popoli, non di nuovi gruppi di potere o, peggio ancora, d’interessi stranieri. Per tutto il continente africano, il passaggio dal colonialismo all’autodeterminazione è stato un momento topico. Il vero problema è che ai corrotti e crudeli governanti coloniali si sono sostituiti i corrotti e più che crudeli governanti locali.

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POLITICA

De Chiara contro Alfonso Oliva: “Ciaramella, scegli: o me o lui!”

I a cura della Redazione Bloq Magazine redazione@bloq.it

Nella foto sopra: Alfonso Oliva Nella pagina accanto: Nicola De Chiara

n giunta o io o l’assessore Oliva”. L’aut aut non è stato confermato, ma, a quanto pare, lo avrebbe dato al sindaco Mimmo Ciaramella (alla faccia della tranquillità post operatoria) il suo vice Nicola De Chiara dopo le durissime critiche rivoltegli da Alfonso Oliva che ha continuato a denigrare il rappresentante del Gruppo delle Libertà dichiarando: “Bene ha fatto De Chiara a rimettere la nomina che gli aveva fatto Ciaramella, in quanto l’unico sindaco che io riconosco è quello votato dagli aversani e non altri”. Parole pesanti, al vetriolo quelle dell’ex eletto in “Citta della Libertà”, poi confluito in Forza Italia e da qui nel Popolo della Libertà,che non fanno presagire nulla di positivo per il futuro di una coalizione che rischia di implodere prima di giungere al capolinea nella primavera del 2012. Come se non bastassero, infatti, le polemiche, tutte interne al Popolo delle Libertà tra chi vuole o meno il rimpasto in giunta e tra lo stesso Ciaramella e il coordinatore cittadino Nicola Golia, che sembrano essere tornati ai tempi in cui si guardavano in cagnesco, ora la polemica si estende, come un fuoco che si propaga, anche tra le diverse anime di questa maggioranza di centro destra che sembra sempre più somigliare ad una armata Brancaleone. Lo ha capito anche un politico navigato come Paolo Santulli che, a modo suo, sebbene in politichese, ha lanciato una sorta di ultimatum ai compagni di cordata, ricordando che il Gruppo Unico delle Autonomie intanto ha aderito alla maggioranza in questo ultimo scorcio di consiliatura per portare avanti un crono programma che, se si continuerà con queste modalità, non sarà affatto attuato. Insomma, Ciaramella sembra essere il garante unico del coacervo di interessi, di equilibri e di richieste che si sono sedimentati in questi nove anni di governo del centro destra. Una situazione che Ciaramella potrà anche recuperare. Anzi, ci riuscirà sicuramente. Ma dopo? Riuscirà il centro destra Aversa (e, soprattutto, gli interessi da essi rappresentato) a trovare un nuovo coagulo intorno ad un nuovo nome visto che il primo cittadino non potrà ricandidarsi? Per il momento siamo di fronte ad una impasse che non fa ipotizzare nulla di buono e a rimetterci, tanto per cambiare, saranno Aversa e gli aversani. In questa ambaradan potrebbero trovare spazio le forze di opposizione. Ma il Partito Democratico non sembra riuscire a dare vita ad un gruppo omogeneo e a mettere in evidenza nomi di candidati che possano raccogliere consensi seri. La soluzione potrebbe giungere dalla società civile, dove di persone “presentabili” ci sono, ma non si sa se sono disponibili a “metterci la faccia”. ECCO IL TESTO INTEGRALE DEL COMUNICATO DEL GRUPPO UNICO DELLE LIBERTA’

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Il Gruppo della Libertà in attesa dei chiarimenti si autosospende dalla maggioranza. Il Segretario politico e i consiglieri comunali Nicla Virgilio, Giovanni Tirozzi e Stefano Di Grazia, unitamente ai componenti del Direttivo del Gruppo della Libertà, invitano il Sindaco di Aversa, Domenico Ciaramella, a convocare un immediato interpartitico delle forze di maggioranza al fine di verificare se esistono ancora le condizioni per la continuazione della Consiliatura, atteso che gli ultimi avvenimenti, comprese le inimmaginabili dichiarazioni dell’assessore Oliva che “non riconosce” il Sindaco facente funzioni Nicola De Chiara (tra l’altro promotore della lista che ha portato lo stesso Oliva in Consiglio Comunale) mettono in seria discussione la tenuta politica della coalizione. Nicola De Chiara ha cercato in questi giorni sempre una dialettica ed un confronto sia con i partiti di maggioranza sia con i componenti della Giunta, convocando pregiunte e interpartitici, trovando invece sulla sua strada solo dinieghi, complicazioni di ogni tipo e atteggiamenti e rivendicazioni di natura personale che nulla hanno a che vedere con i delicati ruoli istituzionali e politici ricoperti da taluni. Durante il periodo di assenza forzata del Sindaco sono emerse le problematiche di sempre: la rivendicazione da parte del Gruppo delle Autonomie di spazio “concreto” nella gestione dell’Ente, i mai sopiti rancori del segretario del Pdl all’indirizzo del dirigente ai LL.PP Antonio di Santo, già segretario e promotore della lista “Aversa Popolare” confluita, poi, nel Gruppo delle Libertà, le prese di posizione di Oliva, allontanato dal nostro Gruppo e “promosso”, poi, assessore dal Pdl. Tutte situazioni che vanno immediatamente chiarite e valutate nella loro portata politica. L’ostruzionismo ai vari livelli registrato da Nicola De Chiara lo ha costretto a rimettere il mandato di Sindaco facente funzioni ricevuto, ma questo mette oggi in discussione l’alleanza del Gruppo della Libertà con le altre forze di maggioranza e mina la stessa fiducia, se non si sarà immediatamente messi di fronte a fatti nuovi, avuta dal Gruppo della Libertà nel Sindaco Ciaramella. I consiglieri comunali del Gruppo della Libertà con il loro rappresentante in Giunta, perciò, in mancanza di un chiarimento definitivo e convincente sulla complessiva situazione politica, comunicano che si asterranno nel frattempo dalla partecipazione amministrativa e politica, augurandosi che il Sindaco tragga le opportune conclusioni da questo stato di cose che mette in discussione non solo la sua dignità di uomo e di politico ma anche il prosieguo dell’esperienza amministrativa nella quale tante energie ha profuso. ANNO 4 - Numero 09 - 15 Maggio 2011


POLITICA Il commento sulla situazione politica di Livia Fattore alumori a gogo in seno al Popolo della Libertà, tanto che qualcuno parla, criticamente, di Popolo delle Liti, facendo riferimento all’acronimo PdL. Si rischia, infatti, nello stesso partito del primo cittadino di vedere schierate almeno tre diverse fazioni interne che potrebbero mettere in serio pericolo l’approvazione dello strumento contabile programmatico per il 2011 e quello consuntivo per il 2010. Due adempimenti dai quali dipende anche la possibilità di movimento dell’esecutivo nell’espletare le proprie attività. Oltre al caso De Chiara - Oliva a fermare la politica aversana è anche la querelle Di Santo – Golia. Pare che Ciaramella ai collaboratori più vicini abbia confidato “che non è possibile che si raggiunge un accordo e si chiude una vicenda incresciosa quale quella del litigio tra Golia e Di Santo, concordando il tutto con i vertici del partito, e ci si ritrovi con qualcuno che continua a chiedere la “testa”, lavorativamente parlando, di Di Santo”. Insomma, Ciaramella sarebbe costretto a subire una sorta di attacco da parte di Nicola Golia, coordinatore cittadino del Popolo della Libertà e vice presidente dell’amministrazione provinciale di Caserta, personaggio in ascesa nella nomenclatura del partito di maggioranza relativa. Secondo i soliti bene informati, Ciaramella avrebbe addirittura visto una sorta di teorema dietro alla demonizzazione di Di Santo che, ricordiamolo, oltre ad essere amico del primo cittadino, è anche espressione del Gruppo della Libertà che vanta il vice sindaco Nicola de Chiara e tre consiglieri comunali. E sarebbero stati proprio gli esponenti di questo gruppo ad aver minacciato di disertare l’interpartitico se si continuava con l’ostracismo contro Di Santo. Ritornando al presunto “teorema”, ci sarebbe stato una serie di personaggi (più o meno la solita cordata Golia – Lama (Armando, papà di Imma) con l’aggiunta, questa volta, di un più o meno consapevole Paolo Santulli) che non avevano gradito la possibilità che Di Santo fosse destinato (come in effetti era) all’urbanistica quando sarebbe andato in pensione l’architetto Elio Florio. “Non capisco –avrebbe sbottato Ciaramella tra i suoi- cos’altro vogliono. Abbiamo convinto Di Santo a fare pubblica ammenda, a chiedere scusa, non gli abbiamo conferito l’incarico all’urbanistica. Ora vorrebbero addirittura farlo licenziare. Credo che nei confronti di Tonino fosse stata tesa una trappola e il mio amico ci è caduto. Ma ora basta, ha pagato già abbastanza, chi non è d’accordo venga fuori pubblicamente e non attraverso le voci di corridoio e le trame di palazzo”. ALLORA SI TORNA ALL’ANTICO CON CIARAMELLA CONTRO GOLIA? IL POPOLO DELLA LIBERTA’ SEMBRA ESSERE ALLO SBANDO Ciaramella contro Golia, quindi? Pare proprio che si sia tornato all’antico nel Popolo della Libertà di Aversa, a quando da un lato c’era il primo cittadino normanno (che si fortificava con liste civiche e adesioni di consiglieri transfughi dall’opposizione) e la triade composta dall’allora consigliere regionale Giuseppe Sagliocco e dai coordinatori cittadino e provinciale del partito di maggioranza relativa, rispettivamente Nicola Golia e il senatore Pasquale Giuliano. Nel tempo Ciaramella è riuscito a scardinare l’unione dei tre anche grazie ad un apolitica poco accorta di Sagliocco che si è messo praticamente e pubblicamente di traverso rispetto all’amministrazione comunale normanna. Ma,a quanto pare, si è trattato di una unità fittizia. Infatti, a lungo andare, le vec-

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chie ruggini tra il sindaco di Aversa e l’attuale vice presidente dell’amministrazione provinciale di Caserta sono riaffiorate tutte e con le stesse motivazioni. Oggi, il vice di Domenico Zinzi pare essere intenzionato a ridimensionare il sindaco aversano che dalla primavera del 2012 sarà un “disoccupato (politicamente parlando) di lusso”, con il pensiero rivolto, perché no?, ad uno scranno parlamentare in aperta singolar tenzone proprio con Golia. Ora, comunque, Ciaramella intende fare chiarezza e a fare da arbitro in questo nuovo, ennesimo capitolo della saga del centro destra aversano sarà chiamato il senato Giuliano. Un compito per lui difficile, considerato i legami che il parlamentare azzurro ha sia con il primo cittadino che con Golia. SANTULLI (GUA) CRITICA L’ATTUALE ANDAMENTO DELLA COALIZIONE E IPOTIZZA, IN CASO DI PERSISTENZA DELL’IMMOBILISMO, L’USCITA DALLA MAGGIORANZA “Se dovessimo verificare che non ci sono sbocchi, non ci sono le possibilità di realizzare quanto concordato con il sindaco quando abbiamo deciso di dare il nostro apporto alla coalizione di centro destra tireremo le somme e adotteremo le decisioni consequenziali e responsabili”. E’ un vero e proprio campanello d’allarme quello che, da parte sua, suona il capogruppo consiliare del Gruppo Unico delle Autonomie Paolo Santulli. L’ex parlamentare, ad un a precisa domanda sull’immobilismo in atto nell’attuale maggioranza, divisa e percorsa da veti incrociati, soprattutto a livello del partito di maggioranza relativa, prima ha tentato di fornire una risposta – giustificazione in politichese. Poi, la sua onesta intellettuale ha avuto il sopravvento con l’ammissione che qualche preoccupazione c’è “e ne abbiamo già fatto partecipi gli alleati in sede di interpartitico”. “I ritardi in questo nostro crono programma –ha proseguito l’imprenditore aversano- sono dovuti alle condizioni di salute di Ciaramella, ma anche e soprattutto alle fibrillazioni in seno alle forze politiche che compongono la coalizione e tra le forze politiche stesse”. Come fare per superare questa impasse che si è determinata e rischia di far terminare qui la consiliatura, considerato che mancano oramai una decina di mesi alla naturale scadenza? Anche qui Santulli sembra avere le idee chiare e di essere realista. Non a caso afferma: “Oggi ci sono troppe macerie ad ingombrare il campo. Si è detto troppo e ci sono sttae troppe frizioni. Proprio per questo credo sia difficile far scomparire tutto questo con un solo colpo di spugna. Sembra quasi che il processo amministrativo si sia arrugginito. Ed è proprio questo il motivo principale che ci ha indotto ad interrogarci al nostro interno e a porre la vicenda sul tappeto in occasione dell’ultimo incontro interpartitico”. Ovvia la conclusione: “Siamo entrati in questa maggioranza, abbiamo condiviso con il sindaco Ciaramella un ipotesi di percorso che portasse soprattutto a dare risposte ai problemi reali dei cittadini (vedi, ad esempio, il regolamento edilizio la cui vetustà porta anche le forze dell’ordine a chiudere negozi con danni ingenti all’imprenditoria e all’occupazione cittadina). Nel momento in cui intuiremo che il nostro apporto è inutile per il raggiungimento degli obiettivi che ci siamo prefissati ne trarremo le conseguenze”. Potete commentare gli articoli visitando il sito: www.bloq.it


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POLITICA

Sul caso di Nicola De Chiara: intervengono Santulli ed Oliva

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iamo rammaricati per le contrarietà che ha subito il Sindaco Facente Funzione Nicola De Chiara al quale rivolgiamo la nostra solidarietà”. Paolo Santulli, capogruppo del Gua prende posizione sulla querelle De Chiara Oliva e continua: “Nello stesso tempo siamo perplessi per le responsabilità che il a cura della “comunicato” del Suo gruppo tenta di attribuire al Redazione Gruppo Unico delle Autonomie quando parla di nostre rivendicazioni e di richiesta di spazio “concreto”. Comprendiamo il momento difficile e la Bloq Magazine giusta rabbia del vice Sindaco, che cerca ulteriori responsabili per la difficile conduzione del suo redazione@bloq.it mandato di Sindaco f.f., che Ciaramella gli aveva sottoscritto il 26 Aprile. Ma lo stesso De Chiara, come ha riferito, già dal giorno 27 si è trovato in difficoltà, infatti ha dovuto prendere atto di una nomina di Ciaramella, un ulteriore incarico, firmato il giorno 27, al Dirigente Antonio Di Santo (il Mercato Ortofrutticolo). Certo non ha avuto il modo di partire con il piede giusto, però è meglio sempre evitare “contrasti” pubblici”. Ed a questo punto l’ex parlamentare fornisce la sua visione della situazione: “Siamo stati tirati per i capelli ed allora è giusto ufficializzare anche la nostra posizione. Abbiamo parlato chiaro nell’ultimo interpartitico, e non abbiamo fatto alcuna pubblicità, anticipando lo stesso gruppo della libertà, nel precisare che non avremmo condiviso eventuali ulteriori coinvolgimenti con la maggioranza, fino a quando non si sarebbe fatta chiarezza, sulla volontà dei partiti che compongono la stessa, rispetto al piano programmatico di fine consiliatura, che è stato il motivo per il quale siamo entrati in maggioranza. Nell’interpartitico abbiamo chiarito che tale documento era stato sottoscritto con il Primo Cittadino, ed avevamo bisogno di conoscere, da tutti i partiti della maggioranza, se in assenza del Sindaco avessero tenuto fede a quegli accordi Nella foto: politici, per dare seguito al progetto. Paolo Santulli Inoltre abbiamo precisato che nonostante l’ impegno ed il lavoro che stavamo profondendo nei settori che ci erano stati affidati: L’Urbanistica per Mattiello (ottimo lavoro sul Piano Casa) e le deleghe “obiettivo” per il sottoscritto, OPG e Pista di Atletica Leggera ( per la quale siamo in dirittura di arrivo a costo zero per Aversa), non avevamo ancora avuto modo di apprezzare una “reale” integrazione con la Maggioranza. Senza polemiche ma con la serietà che ci contraddistingue, perché la Politica deve essere sempre costruttiva, abbiamo anche chiarito che noi eravamo contrari a nuovi valzer di assessori, ma favorevoli a deleghe per obiettivo ai Consiglieri, ed abbiamo Potete commentare gli articoli visitando il sito: www.bloq.it

anche puntualizzato che il nostro gruppo era contrario ai “contributi”, spesso non indispensabili per le alle associazioni richiedenti. Quest’ultimo punto, dopo averlo annunciato, ci ha portati a non essere presenti nelle ultime giunte. Non abbiamo rivendicato assessori ulteriori o visibilità particolari, pretendiamo però di partecipare alla gestione della Cosa Pubblica, in modo democratico, con gli altri componenti del Governo cittadino, cosa che ci spetta di diritto avendone la responsabilità”. Santulli, poi, continua nell’illustrare la posizione: “Così come abbiamo ricordato che sarebbe stato “indispensabile” la nostra condivisione alla stesura del bilancio. Abbiamo fatto tutto in punta di piedi, anche per rispetto del Sindaco che viveva difficili momenti, collegati al suo stato di salute”. INTERVIENE ANCHE ALFONSO OLIVA “Nicola De Chiara è stato sfiduciato dallo stesso sindaco Ciaramella e non certamente da me”. Alfonso Oliva risponde al documento del Gruppo della Libertà evidenziando che se è vero che il primo cittadino ha conferito i poteri a De Chiara il 26 maggio, è anche vero che il 27 ha sottoscritto la nomina del dirigente Antonio Di Santo per il settore patrimonio e mercato ortofrutticolo. Di fatto, quindi, la delega a De Chiara sarebbe stata abrogata dalla nuova volontà di Ciaramella di utilizzare i suoi poteri. Insomma, al di là dei cavilli giuridici, per Oliva “c’era e c’è la necessità di un vice sindaco politico, di un vice sindaco che faccia parte del partito dello stesso sindaco, come ho detto anche quando si ipotizzava che Ciaramella sarebbe stato candidato quale presidente dell’amministrazione provinciale”. Inoltre, sempre per l’assessore pidiellino “De Chiara è da dodici anni sulle spalle dei contribuenti aversani, prima per due anni quale addetto stampa dell’allora sindaco Gennaro Golia e poi quale assessore alla cultura, ma non ha avuto alcun merito particolare se non quello di aver organizzato qualche festa. Abbia un sussulto, continui a fare l’assessore, ma rifiuti l’appannaggio relativo”. Per Oliva “De Chiara ha cercato di fare il supersindaco mettendosi a decidere nei diversi settori da quello a me delegato organizzando l’evento del camper della legalità senza che io ne sapessialcunchè, come ha ricevuto il coordinatore dei giudici di pace per parlare di temi che erano nella delega del collega Luciano Luciano che ha anche lui protestato. Inoltre, è il Popolo della Libertà che non lo riconosce come vice sindaco. Si tenga la delega alla cultura, ma quella di vice sindaco deve andare ad un esponente del Popolo della Libertà”. ANNO 4 - Numero 09 - 15 Maggio 2011


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POLITICA

La politica si mobilita per evitare la chiusura di tre negozi del centro

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ra qualche giorno dovranno chiudere tre grandi esercizi commerciali cittadini con il rischio di vedere andare in fumo 120 posti di lavoro”. A lanciare l’allarme non è un sindacato di categoria, ma l’assessore alle attività produttive del comune di Aversa Alfonso Oliva che racconta il paradosso che si sta verificando in città. “Poco meno di un mese fa, -afferma l’esponente pidiellino- i vigili urbani hanno improvvisamente rispolverato l’articolo 31 del vecchio regolamento edilizio che risale al 1974 e che prevede l’impossibilità per le attività commerciali di utilizzare anche i locali interrati. Una norma superata dalla legislazione regionale e nazionale e, quindi, abrogata di fatto”. “In questo senso –continua il professionista aversano- i vigili hanno provveduto ad emettere un provvedimento di chiusura entro 30 giorni se non si adegueranno. Fatto strano che, nonostante in queste condizioni vi siano decine di negozi, ne sono stati pizzicati solo tre: Expert, Ecostore e il Pizzo di via d’Acquisto, il tutto per un totale di 120 dipendenti”. L’esponente della giunta Ciaramella ha dichiarato di essersi attivato presso il comandante dei vigili urbani Stefano Guarino che, a suo dire, non gli risponderebbe nemmeno al telefono. Lo abbiamo fatto noi ed il comandante Guarino ha preferito non entrare in polemica, limitandosi ad affermare che la situazione, a suo dire, è del tutto legittima ed ha assicurato che i controlli sono generalizzati e non mirati, in piena trasparenza. Sulle risultanze effettive degli accertamenti ai tre negozi ha preferito porre un “no comment” evidenziando problemi di privacy. Intanto, i titolari dei tre esercizi se vorranno evitare la chiusura di quella parte del negozio ospitata nei locali interrati dovranno impugnare il provvedimento del comune dinanzi alla giustizia amministrativa. “Per me che sto cercando di migliorare le condizioni del commercio ad Aversa con una serie di liberalizzazioni che hanno l’obiettivo di contrastare i centri commerciali, -ha concluso Oliva- si tratta di una sconfitta. Ma la politica deve attivarsi per adeguare al più presto il regolamento edilizio alla realtà attuale”. INTANTO LA POLITICA SI MOBILITA PER

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CERCARE DI EVITARE LA CHIUSURA DEI NEGOZI, MA, SOPRATTUTTO PER EVITARE LA PERDITA DI POSTI DI LAVORO L’adeguamento del regolamento edilizio, di conseguenza, va subito in commissione consiliare urbanistica. La politica cerca di correre ai ripari mettendo una toppa ad anni di dimenticanze nel settore. Un regolamento che risale all’ormai lontano 1974 e che, ovviamente, come detto. non tiene conto di tutte le norme, sia regionali che nazionali, sopravvenute. Ed ecco, allora, che la commissione consiliare urbanistica, presieduta da Peppe Stabile e composta da Michele Galluccio, Domenico Campochiaro, Fiore Palmieri e Salvatore De Gaetano, si riunisce per esaminare la bozza di regolamento edilizio aggiornata con le norme sopravvenute dal 1974 ad oggi ad opera del dirigente del settore urbanistica Ciro Navarra. La richiesta era stata avanzata, in occasione della precedente seduta della commissione alla quale erano presenti oltre al presidente Stabile, Galluccio e Campochiaro. Il regolamento dovrebbe avere, prima di giungere al voto del consiglio comunale, l’approvazione delle commissioni consiliari urbanistica e statuto. Di questa incombenza è necessità si è fatto portavoce anche l’assessore all’urbanistica Giuseppe Mattiello che ha ricordato come l’argomento è già stato posto all’attenzione dei prossimi incontri delle forze politiche di maggioranza per giungere in tempi stretti all’approvazione di un regolamento edilizio al passo con la normativa vigente e, soprattutto, con i rinnovati bisogni di cittadini e imprenditori, sempre nel rispetto della legalità.

di Nicola Rosselli Corrispondente Bloq Magazine redazione@bloq.it

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AVERSA

Sembra già di sentir rombare i motori delle betoniere nell’ex Texas Colate di cemento più vicine dopo la conferenza dei servizi svoltasi presso la Regione per esaminare il progetto presentato dalla società della famiglia Cesario

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olate di cemento più vicine dopo la conferenza dei servizi svoltasi nei giorni scorsi presso la Regione Campania per esaminare il progetto di housing sociale presentato dalla Nuova Immobiliare Srl, la società della famiglia Cesaro (quella del presidente dell’amministrazione provinciale di di Napoli Luigi Cesaro) nell’area della ex Texas della quale è proprietaria. Giuseppe A far da pompiere, per quanto possibile, l’asLauria sessore all’urbanistica Giuseppe Mattiello. Quest’ultimo è riuscito ad ottenere una riunioCorrispondente Bloq Magazine ne pubblica allargata alle forze di maggioranza e opposizione nel corso della quale la società redazione@bloq.it illustrerà i propri intendimenti. Presenti all’incontro la dirigente regionale Maria Adinolfi; per l’amministrazione provinciale di Caserta presenti l’assessore all’urbanistica Giovanni Mancino e il dirigente Michele Fracassi; per il comune di Aversa l’assessore Giuseppe Mattiello e il dirigente Ciro Navarra; Aniello Cesaro per la Nuova Immobiliare srl, società che ha presentato il progetto. La dottoressa Adinolfi ha dichiarato di aver individuato questo progetto in ossequio alle linee guida dell’amministrazione provinciale nelle linee guide per la gestione del territorio ha indicato la città normanna quale zona dove a fronte di un’alta domanda di edilizia economica, si riscontra una carenza di offerta di abitazioni di questo tipo. Da parte sua, l’assessore Mattiello ha ricordato, ancora una volta che la potestà nel settore urbanistico spetta all’amministrazione comunale e che nulla può essere imposto. In aperta polemica con il titolare della società immobiliare che accusava l’amministrazione coNella foto: munale di “un’inerzia passiva di oltre 10 anni l’area dell’ex sulla vicenda”, ha sollecitato “ad illustrare i Texas propri intendimenti, il progetto in maniera traInstruments sparente e schietta in una seduta pubblica che di Aversa veda presenti forze politiche di maggioranza ed opposizione”, con l’impegno a dare una risposta sull’argomento. La dottoressa Adinolfi, invece, ha anche sottolineato che “la proposta pervenuta a seguito dell’avviso pubblico per housing sociale è finalizzata non solo ad incrementare la quota di edilizia sociale per le fasce deboli, ma anche l’insieme dei servizi per migliorare la qualità di vita Potete commentare gli articoli visitando il sito: www.bloq.it

sul territorio”. Dichiarazioni che fanno disperare quanti in città hanno timore che in quella area si riverseranno colate di cemento. LA CONFERENZA DEI SERVIZI NON E’ ALTRO CHE IL PROSIEGUO DI UN ITER CHE GIA’ AVEVA AVUTO UN PRIMO RISVOLTO IN COMUNE CON UN QUESTIONARIO FATTO PERVENIRE DALLA REGIONE CAMPANIA Questa della conferenza dei servizi è l’ennesima tappa di un iter che ha già visto il comune normanno rispondere ad una nota della Regione con la quale si rivolgevano tre domande all’amministrazione relativamente a questa oramai famigerata area. Una richiesta che, come ha spiegato lo stesso assessore comunale all’urbanistica Giuseppe Mattiello, cercando di mitigare i timori, “è la diretta conseguenza della partecipazione dei proprietari del suolo in questione ad un bando regionale per l’edilizia residenziale sociale”. Nella nota regionale si chiedeva di conoscere se le previsioni del piano regolatore generale attuale erano o meno in contrasto, relativamente a quel suolo, con possibili interventi residenziali. A questa domanda fu risposto che l’area è oggi classificata come industriale artigiana. La seconda informazione richiesta era relativa alla presenza di eventuali strumenti urbanistici di livello superiore a quello comunale ed in questo senso la risposta è fu negativa. Il terzo quesito era finalizzato a conoscere se l’area era sottoposta a vincoli particolari ed anche qui la risposta fu negativa. INTANTO LA POLITICA SI MOBILITA IN MANIERA BIPARTISAN PER CERCARE DI EVITARE SPIACEVOLI COLATE DI CEMENTO E REALIZZAZIONE DI NUOVI ALLOGGI CHE NON SERVONO ALLA CITTA’ Intanto, la politica si mobilita, in verità senza grandi differenze tra maggioranza e opposizione. Unico, infatti, l’intento: facciamo in modo che su quell’area venga realizzato un progetto che interessi non solo i proprietari, ma che porti benefici anche alla collettività. “La riunione in Regione –ha dichiarato dall’opposizione il rappresentante dei comunisti Luca De Rosa, che era stato tra i primi a cercare proposte concrete- è stata sprecata dall’amministrazione comunale che poteva utilizzarla non per ANNO 4 - Numero 09 - 15 Maggio 2011


AVERSA “subire” il progetto dei proprietari, ma per portare e illustrare proposte alternative”. “Considerato che tutti ad Aversa abbiamo concordato che in quell’area doveva sorgere un centro di eccellenza, mi dispiace che l’assessore Mattiello non abbia proposto ai Cesaro, che hanno la forza di mobilitare la Regione, di utilizzare i bandi già in essere che finanziano per centinaia di milioni di euro progetti per la realizzazione di distretti tecnologici con il partnerariato di aziende quali l’Enel per dare vita a centri avanzati. Insomma, credo che sia nostro compito indicare la strada che il comune di Aversa vorrebbe si percorresse per quella zona. In questo senso, nei mesi scorsi ho fornito agli esponenti della maggioranza tutti gli elementi per poter procedere in questo senso”. Da parte sua, l’assessore Mattiello sottolinea come non abbia assolutamente nemmeno voluto prendere visione di quanto proponeva la proprietà dell’area, non entrando nel merito del progetto di housing sociale. “Ho parlato con De Rosa –ha continuato il delegato all’urbanistica- e ci siamo chiariti. Siamo sulla stessa lunghezza d’onda. Quello che è certo è che la sconfitta più grossa sarebbe se non decidessimo, abdicando, di fatto, a far decidere alla magistratura amministrativa, perdendo un’opportunità di sviluppo per la città”. Sulla stessa scia anche il capogruppo consiliare

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del Gruppo Unico delle Autonomie Paolo Santulli, che più volte si era espresso sulla problematica. “Ho sempre asserito, anche in consiglio comunale, –ha dichiarato l’ex parlamentare- che quell’area è ridotta ad un ricettacolo di immondizia. Trattandosi di un’area strategica, considerato che i proprietari, che hanno, comunque, fatto un investimento, a lungo andare, qualcosa otterranno, per evitare che facciano quello che vogliono loro, bisogna che la politica dia indicazioni strategiche. Insomma, bisogna che si consenta loro di realizzare qualcosa, ma che sia utile non solo al privato, ma anche alla città, tradurre il pericolo in occasione di sviluppo. Non si può evitare che qualcosa venga realizzato in quell’area, anche perché nello stato in cui si trova offende la città. Insomma, Aversa non ha bisogno di case, ma di servizi si e quell’area può rappresentare una vera e propria miniera in questo senso”. Dichiarazioni in questo senso anche dal consigliere comunale del Popolo della Libertà Michele Galluccio, che è anche componente della commissione consiliare urbanistica secondo il quale: “Gli alloggi prospettati sono proprio l’ultima cosa di cui Aversa ha bisogno e se qualcuno ne sente lanecessità li può recuperare attraverso la ristrutturazione del centro storico cittadino che ha bisogno di essere rivitalizzato. Al contrario, in quell’area necessitano progetti che portino servizi e, soprattutto, nuovi posti di lavoro”.

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Nella foto: il Presidente della Provincia di Napoli Antonio Cesaro. La famiglia Cesaro è proprietaria dell’area dell’ex Texas Instruments di Aversa.

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Quando il gatto (Ciaramella) è assente i topi (consiglieri) ballano

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uattro solenni bocciature per i quattro consiglieri comunali del Popolo della Libertà (Carlo Amoroso, Domenico Campochiaro, Michele Galluccio e Mario Tozzi) che aspiravano ad entrare in giunta per questo rush finale della consiliatura. il coordinatore cittadino, nonché vice presidente dell’amdi ministrazione provinciale di Caserta, Nicola Golia ha ufficialmente reso noto ai quattro che i Livia vertici del partito (Pasquale Giuliano e Gennaro Fattore Coronella) d’intesa, hanno deciso che non ci sarà alcun rimpasto nell’esecutivo guidato dal sindaco Corrispondente Bloq Magazine Mimmo Ciaramella. Subito dopo il coordinatore normanno del partito redazione@bloq.it di maggioranza relativa ha iniziato ad illustrare il disegno di affidare ai consiglieri comunali delle deleghe per obiettivi. Anche se, da come iniziato, avrebbe voluto assegnare la delega per intero ai lavori pubblici ad Elia Barbato. Una delega che, come più volte ha dichiarato pubblicamente il primo cittadino, dovrebbe andare all’assessore Isidoro Orabona e che, tra l’altro, per la sua importanza, tutti ritengono non possa essere affidata ad un consigliere comunale. A fermare questo disegno di Golia ancora una volta un agguerrito Carlo Amoroso che ha sottolineato come l’argomento non fosse all’ordine del giorno e considerato che c’erano tre assenti: Mario Tozzi, Nicola Andreozzi e Emilio Scalzone, non era il caso di parlarne. Anche perché, ha aggiunto, poi, visto che si parla di sottrarre competenze agli assessori, sarebbe meglio che fossero presenti anche questi ultimi. Ed in questo senso, a margine della riunione, una lamentela in tal senso è venuta anche dall’assesNella foto: sore pidiellino Alfonso Oliva, secondo il quale il sindaco poiché alcuni assessori del Popolo della Libertà Ciaramella sono anche stati eletti quale consiglieri comunaal quale li, sarebbe auspicabile una loro partecipazione. la redazione di “Stiamo trasferendo –ha dichiarato un caustico Bloq invia gli Amoroso- il metodo Provincia anche al comune auguri sinceri per il di Aversa. Ognuno cerca di attrezzarsi un proprio suo ritorno al lavoro orticello, ma il principio non può e non deve pase, soprattutto, l’invito a sare ad Aversa”. L’incontro è servito ai consiglieri riguardare comunali pidiellini per evidenziare, a loro dire, maggiormente la una sovraesposizione del vice sindaco Nicola De propria salute Chiara che starebbe penalizzando, in visibilità, il perchè continuare Popolo della Libertà e i suoi rappresentanti a faa farsi il malanimo vore di esponenti, anche non istituzionali, della per quello che coalizione di centro destra. “Stiamo imboccando combinano ogni –ha detto in conclusione Amoroso- una strada giorno assessori e senza uscita. Ci avvitiamo sulle deleghe, mentre consiglieri non la città esige risposte concrete, basta pensare ai fa certamente bene ritardi sull’avvio della raccolta differenziata dei riné al cuore fiuti e all’assenza di spazzamento di alcune strade né al fegato. Potete commentare gli articoli visitando il sito: www.bloq.it

cittadine, anche centrali”. Che questa amministrazione sia giunta effettivamente al capolinea con un anno di anticipo? PER GALLUCCIO BISOGNA LAVORARE SUL SERIO IN QUESTI ULTIMI MESI PER IL BENE DELLA CITTA’ E DELLA COALIZIONE “Fino a ieri c’era chi riusciva a fare una sintesi, che ci conosceva. Oggi questa persona è assente non per sua volontà e un minimo di sbandamento ci sta. Ma da qui a parlare di divisioni e spaccature ce ne corre”. Michele Galluccio, consigliere comunale del Popolo della Libertà, ex capogruppo consiliare di Alleanza Nazionale, da parte sua,da tempo immemorabile in predicato per entrare in giunta, getta acqua sul fuoco delle polemiche di questi ultimi giorni e aggiunge: “Voglio anche sottolineare che nelle ultime settimane ci sono stati numerosi interpartitici. Incontri così frequenti non ci sono mai stati. Le discussioni? Siamo di fronte a semplice dialettica e non a polemiche”. Il riferimento è, in particolare, al capogruppo consiliare del Gruppo Unico delle Autonomie Paolo Santulli che, nei giorni scorsi, aveva lanciato l’allarme per una fase di stanca dell’esecutivo. A Santulli, Galluccio si rivolge rassicurandolo sulla tenuta della maggioranza e del Popolo della Libertà in particolare e lo invita a lavorare insieme secondo il programma prestabilito. Subito dopo, l’ex esponente alleanzino accetta di commentare la decisione dei vertici pidiellini di non mettere più in atto il rimpasto nell’esecutivo. “Se il partito ha scelto di non farci entrare in giunta io credo che non dobbiamo fermarci a recriminare e a fare polemica. Da parte mia continuerò il mio compito, anche se non so se riuscirò a farlo sino alla fine. Oggi stiamo parlando anche di possibili deleghe per obiettivi a diversi consiglieri comunali. Anche questo è uno strumento per mettersi al servizio della collettività per chi vuole veramente fare qualcosa”. E, proprio a proposito di deleghe da assegnare ai consiglieri comunali, “Si continua –ha dichiarato uno dei presenti- a parlare a vuoto intorno alle deleghe da assegnare ai consiglieri che devono essere messe sul tappeto e assegnare secondo competenza o inclinazioni. Ho l’impressione che si parli tanto per giungere al termine di questa consiliatura senza che nulla cambi. Oramai, tra un paio di mesi dobbiamo iniziare a pensare seriamente al candidato a sindaco della coalizione, alla composizione delle liste e al rinnovo delle alleanze e a stringerne, se del caso, di nuove”.Insomma, della serie: Aversa e gli aversani possono attendere. ANNO 4 - Numero 09 - 15 Maggio 2011


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Refezione - Capasso: “Questo Bando non s’ha da fare, né domani, né mai”

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roppa libertà da parte della commissione nell’attribuire punteggi per il bando di gara della refezione nelle scuole di competenza comunale per il prossimo anno scolastico”. Ad affermarlo il capogruppo consiliare di Futuro e Libertà per l’Italia Rosario Capasso che riporta alla ribalta della cronaca il “famigerato” bando grazie ad un’interrogazione rivolta al sindaco di Aversa Domenico Ciaramella. Siamo, infatti, di fronte ad un provvedimento che ha visto già una ditta del settore catering dichiarare pubblicamente la presenza nel bando di una dose abbondante di discrezionalità nella valutazione delle offerte ed annunziare ricorso alla giustizia amministrativa. A quella stessa azienda qualche notte dopo è stato incendiato un furgone per il trasporto del cibo presso le mense. “Chiedo –dichiara l’esponente finiano rivolgendosi al sindaco-di sapere se è vero che vi sono delle carenze nel bando di gara che secondo alcuni conteneva una poca chiarezza ed una discrezionalità da parte dell’amministrazione comunale nell’attribuire i punteggi che, per legge, non sono assolutamente previsti. Viene altresì indicato, la presenza all’interno del capitolato di gara di una griglia di punteggio molto generica e si evidenzia la mancanza di un sottoparametro di riferimento che darebbe di fat-

to sia all’amministrazione che alla commissione di gara una massima discrezionalità nell’attribuire un punteggio con una forbice molto ampia tra 70 su 100 e che per l’effetto non esistendo dei criteri certi può venire a mancare quell’obiettività che può esserci solo quando le regole sono chiare certe e ben definite”. Lo stesso bando, poi, sempre secondo Capassonon darebbe la possibilità ai partecipanti di conoscere in via preventiva se: viene attribuito un punteggio superiore a chi possiede centri di cottura in loco e che per l’effetto potrebbero assicurare una fornitura dei pasti con qualità e temperatura migliori, oppure, se si attribuisce un punteggio superiore a chi ha dei siti di cottura fuori del perimetro territoriale e per l’effetto potrebbero fornire dei pasti qualitativamente inferiori. Capasso, infine, dopo aver sottolineato che la pubblica amministrazione non deve lasciare spazio alla discrezionalità dei commissari mentre nel caso di specie sembrerebbe che tutto sia diametralmente opposto a quanto previsto dalla normativa di settore, esorta “l’Amministrazione a correggere questo stato di cose (se rispondenti al vero), e ad adoperarsi per porre un rimedio a questa incresciosa situazione, che presta il fianco ad una grande discrezionalità che non è in asse con i cardini portanti della trasparenza dell’efficienza e del buon andamento della pubblica amministrazione.”

di Nicola Rosselli Corrispondente Bloq Magazine redazione@bloq.it

Nella foto: Rosario Capasso

Itis Volta e Comune siglano un protocollo d’intesa Il Comune di Aversa, nella persona dell’allora Sindaco ff. Nicola De Chiara, ha di recente sottoscritto un accordo di programma con l’Itis ‘Alessandro Volta’, rappresentato dal Dirigente scolastico prof. Nicolella, finalizzato alla realizzazione del progetto ‘Cittadinanza, Costituzione e Sicurezza’. Il progetto, che sarà condiviso anche da due scuole primarie della zona aversana, sarà presentato, tramite il Csa, al Ministero della Pubblica Istruzione. Il bando di concorso finanzia progetti di innovazione organizzativa e didattica finalizzati a far acquisire agli studenti la consapevolezza

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del valore della cittadinanza attiva e della responsabilità per la propria e altrui sicurezza (nella scuola, nei contesti lavorativi e nella comunità sociale). “Abbiamo dato il nostro assenso – ha dichiarato Nicola De Chiara - a questo progetto perché lo stesso darà luogo ad una vera e propria rete territoriale per sperimentare sul campo un percorso formativo allargato a scuola, ente Comune ed enti di formazione, convinti come siamo che la sicurezza negli ambienti di lavoro si costruisca proprio partendo dai banchi di scuola”.

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Più Europa: affidati incarichi di progettazione per 500.000 euro

C di Giuseppe Lauria Corrispondente Bloq Magazine redazione@bloq.it

ompletamento statico, recupero e restauro della casa natale di Domenico Cimarosa, restauro chiesa dello Spirito Santo, di proprietà comunale, da adibire a sede della costituenda Fondazione Cimarosa, recupero e riqualificazione dell’area verde Parco Pozzi, ampliamento della zona a traffico limitato e punto di snodo della Bike Sharing Piazza Domenico Cirillo, Piazza Don Giuseppe Diana e Piazza Crispi, progetto “Aversa solare”, impianti fotovoltaici sui tetti degli edifici pubblici della città. Sono state aggiudicate, nei giorni scorsi, per un ammontare di poco meno di cinquecentomila euro, ad una serie di professionisti, le attività di progettazioni per la successiva realizzazione delle previsioni nei Più Europa per quanto riguarda la parte relativa al soggetto pubblico. Rispuntano, quindi, i fondi regionali e comunitari che potrebbero e dovrebbero fare da volano allo sviluppo delle città campane, dopo le riserve espresse da via Santa Lucia nei mesi scorsi. “La Regione Campania, dopo quasi un anno di attesa (siamo al luglio del 2010) –ha dichiarato il sindaco Domenico Ciaramella che da diverso tempo sta seguendo in prima persona il settore- ci ha convocato nei giorni scorsi, dividendo i 19 comuni campani in fasce a seconda di dove era giunto il proprio operato. Due comuni hanno già firmato l’accordo di programma,

otto (tra cui Aversa) sono pronti a farlo. Da qui la decisione da parte dell’ente regionale di far decollare i progetti già proposti con il riconoscimento di unanno di lavoro che l’amministrazione comunale aveva fatto”. Al centro del proprio rilancio socio-economico la città normanna sembra aver messo la figura del suo figlio più illustre, Domenico Cimarosa. Non a caso, infatti, si è scelto di giungere alla definitiva sistemazione della casa natale del maggiore esponente dell’opera buffa per consentire la nascita di un museo e, quasi certamente, di una sezione distaccata del Conservatorio, Napoli o Avellino che sia. Collegato a questo progetto il restauro dell’antica chiesa dello Spirito Santo, poco lontano dalla casa natale, che sarà destinata a sede della costituenda Fondazione Cimarosa che avrà il compito del rilancio, soprattutto in chiave turistica, dell’autore dell’inno della Repubblica Partenopea. Non meno importanti gli altri progetti in cantiere, tutti sul versante ambientale, anch’essi avviati alla concretizzazione: il piano per dotare la città di biciclette elettriche con punti di snodo e per la loro ricarica; impianti fotovoltaici sui tetti di tutti gli edifici comunali per produrre energia pulita; ristrutturazione del Parco Pozzi con la realizzazione di un parcheggio sotterraneo.

All’ex Macello straordinario concerto per i 50 anni di Piero Viti Uno straordinario avvenimento si è tenuto ad Aversa, presso la sala teatro dell’ex Macello, la sera del 2 maggio scorso. Il vice sindaco De Chiara, a nome del Sindaco Ciaramella, ha ringraziato Viti per le tante esibizioni e manifestazioni organizzate per la sua Città. Musica meravigliosa e tanti amici arrivati da tante parti per festeggiare appunto il chitarrista aversano che compiva i suoi 50 anni. Un concerto ‘Piero Viti and Friends’ aperto da Donato Liotto, che ha dedicato a Viti una poesia sulla chitarra, lo strumento che ha segnato la sua vita artistica, e che è proseguito con straordinarie esibizioni. Vincenzo Failla ha aperto presentando il duo di chitarra Paolo Lambiase e Piero Viti, che collaborano insieme dal 1982. È stata poi la volta del duo Del Monaco-Grande, contralto e chitarra, che hanno interpretato alcuni straordinari brani della canzone classica napoletana. Viti è risalito sul palco per esibirsi con il flautista Salvatore Lombardi, un duo che va avanti con successo da tanti anni. E poi la sorpresa. Un arrangiamento originale di ‘Tanti auguri’ curato da Enzo Amato e suonato sul palco da diversi artisti. Ad intervenire alla festa di Viti è stato anche Enzo Avitabile. “Sono felice – ha detto Avitabile - di essere di nuovo ad Aversa, in una terra che da sempre amo e sono felice quando riesco a ritornare tra di voi”. Poi l’esibizione di Marcello Vento e quella di Gennj Sorrenti. Una festa che si è poi spostata nelle sale di un noto ristorante aversano. Una festa che il Comune di Aversa e l’Assessorato alla Cultura hanno voluto riservare ad un musicista aversano che è stato sempre fiero ed orgoglioso della sua terra.

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I commercianti dicono basta a furti e rapine ai danni dei negozi del centro

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asta con le rapine ai danni dei negozi del centro. Sono diverse decine i titolari di altrettanti negozi ubicati nelle vie commerciali di Aversa (via Roma e via Seggio, oltre a via Diaz) che si sono rivolti con una nota, al di là dell’appartenenza alle sigle sindacali di settore, al sindaco di Aversa e ai responsabili cittadini delle forze dell’ordine per chiedere maggiore sicurezza per gli esercizi commerciali e per le loro persone. Una nota che ha fatto registrare una reazione – invito da parte dei vertici del commissariato aversano che, pur comprendendo il disagio dei commercianti, li invitano ad una maggiore collaborazione iniziando con il denunziare gli estorsori che, soprattutto in questo periodo dell’anno (Pasqua, una delle tre ricorrenze canoniche insieme a Natale e Ferragosto nelle quali il racket chiede il pizzo), sono attivi nell’imporre tangenti. In pratica, incendi e bombe del racket, rapine a raffica anche in pieno centro cittadino e di giorno. A far registrare una vera e propria impennata sono state soprattutto le rapine ai danni di esercizi pubblici. E’ di qualche giorno fa una rapina al centralissimo “Gran caffè Roma”, nell’omonima arteria, che fa seguito alla rapina alla farmacia “Diana” in via Sanfelice. Ma se ne potrebbero aggiungere tantissime altre, più o meno importanti e ardite, che stanno riportando nell’opinione pubblica la sensazione che Aversa non è più sicura come prima. Negli ultimi anni, infatti, dopo un’escalation che avevafatto temere il peggio, tanto che le stesse istituzioni provinciali si erano allertate, il fenomeno sembrava in regressione. Ma le statistiche di questi primi mesi dell’anno in corso lanciano l’allarme verso un fenomeno che sembra essere ripreso a pieno ritmo. Le forze dell’ordine fanno quello che possono per arginare la situazione, ma la lotta sembra essere impari. Sono sempre più i malviventi dell’hinterland settentrionale della provincia di Napoli che scorazzano nell’agro aversano, utilizzando i negozi come una sorta di bancomat dove prelevare danaro impunemente. Altrettanto impunemente, poi, i rapinatori riescono a sfuggire alla cattura utilizzando le strade a scorrimento veloce. E tra la popolazione l’inquietudine sale. Le associazioni cittadine lasciate fuori da questa iniziativa portata avanti dai singoli nominativamente non stanno, ad

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onor del vero, con le mani in mano. A ricordarlo Vittorio Scaringia, presidente del centro commerciale naturale “Il Basilisco” e responsabile locale di “Unimprese”, ricorda come “il tema non sia affatto nuovo. Certo è che le ultime rapine in pieno giorno, nel cuore della zona a traffico limitato, sono effettivamente inquietanti. Se a questo si aggiunge che alcune zone sono lasciate in balìa di se stesse, come le aree parcheggio gestite da parcheggiatori abusivi anche in zone strisce blu. Inoltre, in piazza Cirillo (in prossimità delle zone commerciali) si sono verificate diverse effrazioni delle auto in sosta che hanno convinto i potenziali clienti a cambiare zona. La soluzione? Non so se ci sia, ma il ripristino del poliziotto di quartiere, che avevo già chiesto due anni fa, sarebbe certamente positivo”. Più cauto il destinatario della missiva dei commercianti, il sindaco Domenico Ciaramella che ha dichiarato: “Da un po’ di tempo si aveva la sensazione che Aversa fosse una città sicura. Poi si sono registrate queste rapine che hanno sorpreso anche noi, ma è possibile che si tratti del periodo pasquale, le feste inducono ad una maggiore frequenza di rapine. Resta il fatto, però, che le forze dell’ordine, vigili urbani compresi, stanno facendo il massimo per garantire la sicurezza e siamo certi che continueranno a farlo. I commercianti devono anche comprendere che non sarà mai possibile mettere un agente o un carabiniere fuori ogni negozio”.

di Livia Fattore Corrispondente Bloq Magazine redazione@bloq.it

Ambiente, Luciano: “Al via la Bonifica dello standard di via Michelangelo” “E’ cominciata un’opera straordinaria di bonifica dello standard comunale di via Michelangelo”. Ad annunciarlo l’assessore all’ambiente ed igiene urbana Luciano Luciano, che continua: “In seguito alla segnalazione dei residenti della zona ed in prossimità della stagione estiva, abbiamo ritenuto opportuno far sì che venisse avviata un’opera straordinaria di bonifica dell’intero standard che si trova di fronte all’aulario della Facoltà di Ingegneria ed in una strada, quale via Michelangelo, ad alta densità abitativa”.

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Camper della Legalità, la terza edizione è partita da Aversa

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partita da Aversa la terza edizione del ‘Camper della Legalità’, progetto promosso dalla Camera di Commercio in collaborazione con le associazioni di categoria della Provincia di Caserta. Il Camper che vuole informare i commercianti sulle possibilità reali e concrete di uscire dalla morsa dell’usura, ha sostato ad Aversa a cura in piazza Municipio dal 9 al 13 maggio scorsi. A disposizione degli operatori del della commercio che volevano denunciare casi Redazione di usura o avere qualsiasi tipo di informazione era presente una equipe di avvocati Bloq Magazine e psicologi che accoglievano le richieste redazione@bloq.it mantenendo il più stretto riserbo. A disposizione per denunciare casi di usura anche un numero verde. Il Comune, ha accolto la richiesta della Confesercenti provinciale e zonale, nelle persone di Maurizio Pollini e Pina Giordano, di organizzare ad Aversa, prima città ospitante il ‘Camper della Legalità’, una accoglienza importante. La manifestazione è stata organizzata con l’appoggio del Prefetto e del Questore di Caserta, del Presidente della Camera di Commercio, De

Simone, con i consiglieri di giunta e camerali ed i presidenti provinciali di Confesercenti, Confcommercio, Coldiretti, Cna, Confindustria e Cia ed i rappresentanti di altre single sindacali. Alla manifestazione sono intervenuti vertici delle forze dell’ordine aversane.

Gricignano: ancora odori nauseanti L

’odore nauseabondo, come di spazzatura in putrefazione, viene avvertito, oramai, quasi per l’intera giornata. Fino a qualche giorno fa i gricignanesi lo avvertivano solo nella notte e nelle prime ore del giorno. Fatto sta che la situazione, in questo ultimo periodo è peggiorata ed è divenuta più preoccupante anche perché non si capisce da cosa possa derivare, se ci sia o meno pericolo per la salute dei cittadini e dei residenti nella cittadella Nato della UsNavy, dove sono residenti circa diecimila appartenenti alle forze armate alleate e loro familiari. Una situazione preoccupante che ha portato il presidente del circolo “Libera Gricignano”, Gennaro Pacilio, e il segretario cittadino del Partito Democratico, con due distinte missive protestano chiedendo lumi su quanto causa questo odore poco piacevole. Entrambi si rivolgono alla commissione straordinaria con due distinte lettere in cui si fanno portavoce della preoccupazione dei residenti per questo cattivo odore che affligge da tempo (ma da qualche giorno con maggiore frequenza) non solo Gricignano, ma anche i paesi vicini della zona atellana e Carinaro. Rivolgendosi alla triade della commissione composta dal prefetto Attilio Visconti, dal viceprefetto Ilaria Tortelli e dal dirigente Goliardo Miniati, Pacilio scrive: “Nelle ore serali, e notturne principalmente, ma da alcuni giorni anche nelle ore mattutine e pomeridiane, un odore nauseabondo investe tutta la cittadinanza rendendo invivibile le nostre strade e si è costretti a barricarsi in casa. Poniamo, dunque, all’attenzione della commissione questa segnalazione”. L’associazione politica, nata di recente con ispirazione al centro destra, cerca di dare anche qualche suggerimento alla triade prefettizia sulle possibili fonti che causano la “puzza”, evidenziando “di aver raccolto numerose lamentele da parte di cittadini che hanno riferito di continui andirivieni di autocompattatori nei pressi della stazione ferroviaria di Gricignano, ubicata Potete commentare gli articoli visitando il sito: www.bloq.it

nell’area industriale Asi di Aversa Nord, ridi Nicola compresa nei comuni di Gricignano, Carinaro e Teverola, e la presenza anomala di gabbiani Rosselli in zona. Si presume che tale problema dipenCorrispondente da dalle lavorazioni di un nuovo opificio, inseBloq Magazine diatosi circa un anno fa nella zona industriale, che, da notizie assunte, dovrebbe trattare solo redazione@bloq.it materiale ferrosi. Si chiede, pertanto, di verificare la regolarità di tali lavorazioni e, in ogni caso, controllare che lo smaltimento di questi rifiuti sia effettuato rispettando le regole previste dalla normativa in questione”. Sin qui l’ipotesi di “Libera Gricignano”, ma la verità potrebbe essere un’altra, escludendo eventuali stabilimenti in zona. Ancora una volta, infatti, come già nel recente passato era capitato con l’Eurocompost, che è andata avanti a colpi di ricorsi alla giustizia amministrativa, a causare questo stato di cose potrebbero essere insediamenti nella zona di Orta di Atella. Nel mirino dei bene informati, da quanto è dato sapere, sembra essere finito il famigerato impianto di depurazione situato al confine dei territori dei comuni di Orta di Atella, Gricignano di Aversa e Marcianise. Proprio per la presenza e le attività di quest’ultimo impianto, infatti, il comune atellano ha inviato una denuncia specifica all’Arpac Regionale e all’Asl di Caserta. Nell’atto, gli amministratori comunali di Orta di Atella sottolineano la presenza costante di questo odore non solo nel proprio territorio, ma anche nei comuni limitrofi sia del casertano che dell’hinterland occidentale della provincia di Napoli, Frattamaggiore, Frattaminore, Gruno Nevano e dintorni e sollecitano indagini approfondite per assicurare l’incolumità dei residenti in una zona che ha un altissimo tasso di densità abitativa. ANNO 4 - Numero 09 - 15 Maggio 2011


AVERSA

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Liotto presenta: “Una mano tesa... Aversa città della solidarietà”

A

nche quest’anno, come consuetudine, è stato presentato il calendario della manifestazione “Una Mano Tesa... Aversa città della solidarietà”. A introdurre l’incontro davanti ad una folta platea, per lo più formata dai giovani allievi e dai docenti dell’ITC Gallo è stato Donato Liotto presidente della New Dreams. Erano presenti il preside Gennaro Cristiano, il vice sindaco Nicola De Chiara, e una rappresentanza del corpo dei Vigili Urbani di Aversa, oltre a Biagio Ciaramella in rappresentanza dell’Associazione vittime della strada, e a Emanuele D’Anna presidente della compagnia “Acquerello Napoletano”. Prima di iniziare, è stato trasmesso un video dove erano raccolte immagini dei sette anni di questa importante kermesse della solidarietà accompagnate dalla canzone “Vuless immaginà” inno della New Dreams, scritta dallo stesso Liotto, voce di Simona Marino e testo musicale di Fabio Mirabelli. Gli interventi salienti al richiamo e allo spirito della solidarietà sono stati fatti dal preside Cristiano, il quale attraverso il messaggio che pervenne a Liotto lo scorso anno, dal Presidente Giorgio Napolitano, ha invitato i tanti giovani presenti a soffermarsi e a riflettere su queste tematiche le quali non sempre attecchiscono su un territorio difficile qual è l’Agro Aversano. Altro intervento di rilievo quello offerto da Nicola De Chiara, il quale ha ringraziato Liotto per i grandi sforzi fatti e per aver portato questa manifestazione alla ribaltà e all’attenzione non solo della città Normanna. -”Fare eventi di ampio respiro come quello

di “Una Mano Tesa” richiede passione, a cura volontà ed impegno, la solidarietà riceve della Redazione attraverso Liotto tante testimonianze reali e concrete, in quanto lui è davvero così, Bloq Magazine uomo concreto, sensibile e sempre disponibile e attento. redazione@bloq.it E’ facile realizzare manifestazioni, ma il difficile sta proprio nel ripeterle e farle crescere negli anni, cosa che Liotto senz’altro riuscito a fare”. Liotto ha iniziato la presentazione dedicandola al Sindaco Domenico Ciaramella e ha letto anche un messaggio di augurio a lui pervenuto dal primo cittadino. Abbiamo voluto iniziare da questo Istituto - afferma Liotto- e coinvolgere tanti giovani, in quanto è proprio da loro che bisogna cominciare per far comprendere le tante tematiche legate alla solidarietà. Mi riferisco specialmente alla causa legata alle vittime della strada. In tanti muoiono sulle strade e il triste primato dei morti spetta proprio ai giovani dai 18 ai 25 anni. Stragi, dovute all’alcol, alle droghe, alle troppe disattenzioni. Poi c’è il problema della violenza sulle donne. Anche questo argomento deve essere affrontato coinvolgendo i giovani. Sensibilizzandoli e rendendoli protagonisti. Siamo certi che in tanti assisteranno a questa manifestazione dove oltre al divertimento ci sono anche spunti di riflessione. E mai come oggi c’è bisogno di riflettere sulle priorità della vita. Secondo noi la solidarietà viene prima di tutto.

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SOCIETA’

Perchènonapreil parcodiviaAtellana?

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a cura della Redazione Bloq Magazine redazione@bloq.it

Ecco in che condizioni si trova il Parco chiuso di via Atellana, anche se ci è giunta voce che qualcuno entra lo stesso a portare i cani a fare i bisognini... ma sarà vero?

erché non si riesce ad aprire al pubblico il parco di via Atellana? Questa la domanda che si è trasformata in un vero e proprio giallo, considerato che, oramai, la struttura è pronta da due anni e non si apre, mentre la sua “gemella” di via Luca Giordano, nonostante non fosse stata ultimata con gli arredi (sarebbero stati necessari fondi comunali per acquistarli) è stata aperta. A chiederlo, rivolgendosi direttamente al sindaco Domenico Ciaramella, il capogruppo consiliare di Futuro e Libertà per l’Italia Rosario Capasso con una dettagliata interrogazione. L’esponente finiano, dopo aver ricordato “che ad Aversa, da poco è stata aperta l’area standard comunale (attrezzata) di via Luca Giordano, mentre per l’area standard di via Atellana, siamo ancora fermi al cd. anno zero” evidenzia che le due aree sono state realizzate grazie ad un finanziamento complessivo di poco più di 500mila euro del programma Urban Italia. “Programma a dire il vero dove la Città di Aversa si è distinta in positivo e gli è stata anche riconosciuta per diverso tempo la leadership”. “Perlomeno inizialmente, -ha dichiarato Capasso- la mancata apertura delle aree era ufficiosamente legata alle difficoltà incontrate dall’Amministrazione nell’individuare chi potesse gestire le strutture o semplicemente chi potesse assicurare l’apertura e la chiusura dei cancelli d’accesso. Adesso sembrerebbe che per l’area di via Giordano, il problema sia stato risolto ricorrendo ad un lavoratore socialmente utile. A questo punto, non si capisce perché si apre al pubblico prima la struttura di via Giordano, che era priva di arredo (acquistati con quali fondi?) e non quella di via Atellana?”. Da queste premesse e dalla considerazione che per realizzare la villetta di via Giordano e quella, ancora chiusa, di via Atellana si sono spesi gli stessi 250 mila euro, con la differenza che, mentre quest’ ultima è completa di tutto, l’altra ha avuto necessità di un secondo finanziamento per essere completa, l’avvocato aversa-

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no parte per chiedere “chi ha effettuato il collaudo del complesso di via Giordano, autorizzando il pagamento di un’opera pubblica che non era stata completata” e, ovviamente, “da quale capitolo sono stati reperiti i fondi per ultimare i lavori e a danno di quale altro capitolo?”. “Mentre, la struttura di via Atellana, completamente finita e arredata, compreso un sistema di video sorveglianza non si apre, -continua Capassonon si riesce a comprendere il perché, sia stata dato una accelerata all’apertura dell’area di via Giordano, incompleta e invece per quella di via Atellana completa non si ritiene opportuno aprirla. Addirittura quella incompleta sembrerebbe avere anche l’addetto all’apertura e alla chiusura mentre quella di via Atellana dotata anche di sistema di videosorveglianza è sprovvista di personale e abbandonata a se stessa”. Tanto che, come risulta al consigliere finiano “pur essendo ufficialmente chiusa, la struttura di via Atellana è in realtà aperta al pubblico da sempre, perché il cancello d’accesso non è mai stato chiuso, almeno fino a qualche giorno fa con fatto un libero accesso a tutti, chi per fare footing, chi ci porta a spasso i cani, insomma per tutti i gusti e per tutte le salse”. “In virtù di questo stato oggettivo delle due aree standard, -conclude Capasso- mi chiedo non sarebbe ( stato), più opportuno imprimere una accelerata alla struttura di via Atellana visto che è completa e poi, aprire a quella di via Giordano?”. Intanto l’erba continua a crescere….

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SOCIETA’

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E’ nata l’Associazione turistico culturale “Aversaturismo”

E’

nata AVERSATURISMO, una nuova realtà associativa che intende lavorare per lo sviluppo di una seria e concreta strategia di turismo culturale per Aversa e per tutto l’Agro Aversano. L’Associazione, presentata ufficialmente lo scorso 10 maggio presso la Sala Consiliare del Comune di Aversa, è stata promossa dal Dott. Sergio D’Ottone, Console del Touring Club Italiano, e da un nutrito gruppo di soci fondatori, alcuni dei quali già da tempo attivi, a diverso titolo, per lo sviluppo sociale, culturale ed economico della città: Gennaro Nobile, Filippo Mincione, Romualdo Guida, Maria d’Aniello, Domenico Rosato, Vincenzo Marrandino. “AVERSATURISMO è un atto d’amore – dichiara Sergio D’Ottone, che è anche Presidente della neonata Associazione – nei confronti di una città ed un territorio che necessitano di una maggiore visibilità, ma soprattutto di rispetto e di attenzione. E’ un progetto ambizioso, ma non proibitivo,

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che richiede impegno, professionalità, passione, a cura della ma soprattutto una reale volontà di contribuire, Redazione in concreto, alla crescita culturale, sociale ed economica delle località in cui viviamo ed operiamo Bloq Magazine tutti i giorni”. “L’entusiasmo degli amici che hanno creduto sin redazione@bloq.it dall’inizio nel progetto associativo – continua D’Ottone – ma anche di quelli che, subito dopo la fondazione, hanno aderito o hanno manifestato la volontà di aderire (tra cui anche enti, istituzioni e associazioni) testimonia una sensibilità nuova affinché si possa realizzare, in concreto, sia la valorizzazione che la promozione del nostro enorme patrimonio artistico, storico e culturale in chiave turistica. Probabilmente mancava solo un catalizzatore di idee e di iniziative ed AVERSATURISMO intende muoversi proprio in tale direzione”.

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AGRO AVERSANO

Paolo Santulli: Aversa finalmente avrà la Pista di Atletica leggera

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a cura della Redazione

Bloq Magazine redazione@bloq.it

Paolo Santulli

razie anche al Sindaco Masi ed a Carinaro, siamo in retta di arrivo, come ha precisato il Delegato a questo “obiettivo” l’ex Parlamentare Paolo Santulli. L’anello di otto corsie, una rarità nel nostro Paese, sorgerà nell’ex Campo Profughi di Carinaro. L’opera, se non ci saranno intoppi, sarà realizzata nell’area di proprietà Demaniale, del Comune di Aversa, attualmente in fitto al Comune di Carinaro. E’ un area di una superficie complessiva di 47.993,00 metri. La parte interessata alla Pista è di oltre 21.000,00 metri ed è ubicata oltre la villa Comunale ed il Parcheggio di via Petrarca. Si integrerà perfettamente, dal punto di vista Urbanistico, con gli insediamenti esistenti senza essere invasiva. Dopo aver ottenuto il finanziamento di 1.700.000 euro dal Governo, all’epoca del suo impegno Parlamentare, l’ On. Santulli, anche attraverso il Federalismo demaniale, sta portando il Comune di Aversa ad arrivare alla proprietà complessiva dell’opera, compreso il suolo. Il Sindaco Masi e la sua amministrazione hanno già dato un assenso di massima all’ipotesi progettuale proposta. Nella prossima settimana si terrà un vertice per definire il percorso dell’iniziativa che vedrà coinvolta anche la cittadina di Carinaro. Abbiamo insistito, ma Santulli è molto abbottonato, non si è voluto dilungare ulteriormente ha dichiarato laconicamente “si sono fatte fin troppe chiacchiere sulla Pista, è l’ora dei fatti”. Le sue preoccupazioni, da quello che abbiamo capito, ci sembrano non tanto legate ai problemi complessi che l’iniziativa comporta, ma alle eventuali gelosie “politiche”, alla nostrana filosofia del tanto peggio, tanto meglio. Noi vigileremo e vi terremo informati.

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Piazza Crispi: accordo vicino

S

i e tenuta sulla casa comunale un’importante riunione tecnica operativa sulla riqualificazione di piazza Crispi, che è ancora oggetto di trattativa e contenzioso tra Comune di Aversa e Ctp. Erano presenti, oltre ai dirigenti Navarra e di Santo, l’assessore all’urbanistica Giuseppe Mattiello e un rappresentante del Consorzio Trasporti Provinciale che si è fatto latore di una proposta che andava a modificare gli impegni già sottoscritti nel protocollo d’intesa approvato dal Consiglio Comunale, pro-

ponendo la cessione della proprietà del sottosuolo al Comune in cambio della edificazione al centro della piazza di un immobile da destinare a uffici. Proposta respinta fermamente dal assessore Mattiello che, di concerto con il vice sindaco De Chiara, ha vincolato l’accordo non solo alla realizzazione di parcheggi ad uso pubblico interrato, da realizzarsi a spese della stessa Ctp, ma anche alla delocalizzazione del manufatto da realizzare per avere la piazza libera e completamente destinata ad uso pedonale.

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SPORT

L’Ime Sud Alp Volley Aversa vince il campionato e conquista la serie D

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a cura della Redazione sportiva Bloq Magazine redazione@bloq.it

Nella foto al centro, da sx verso dx : Sara Schiavone, Annalisa Di Grazia,Ilaria Pesante, Angela Musto, Giusi Di Ronza, Elena Orta, Elena Zevolini, Luca Bobbio, Clelia Apicella, Serena Orabona , Daniela Di Santi, Carla Russo, Roberta Luisi, Concetta Mattiello. Nella foto sopra: il capitano della squadra Elena Zevolini

plendido pomeriggio di sport nella palestra “A. De Curtis” di Aversa davanti ad un pubblico tanto numero quanto caloroso. La pallavolo aversana come da tradizione si conferma vincente e aggiunge un altro titolo nella sua prestigiosa bacheca. Questa volta sono state le ragazze dell’ALP Volley, capitanate da Elena Zevolini, a vincere il campionato di prima divisione femminile battendo 3-0 il C.S. Cancello S. Marco. Gara senza storia, già prima della partita si respirava un clima di festa, con tutti i dirigenti impegnati nei preparativi. Presente una troupe di Telecapri Event (che trasmetterà la sintesi della gara martedì 17 alle ore 19.00 e venerdì 20 alle ore 20,00) per catturare ogni momento di un giorno davvero speciale per la giovane società pallavolistica aversana. “E’ il nostro giorno” ha esordito il presidente Prof. Giovanni Apicella prima della gara, “come giustamente lei sottolineava, siamo una società giovane, appena 16 mesi di vita, in verità già lo scorso anno con tre nostre atlete, abbiamo condiviso la vittoria del campionato di II Divisione con il Cus Caserta”. Al fischio d’inizio, mentre l’impianto di gioco va via via riempendosi di tifosi di ogni fascia di età, le ragazze di mister Bobbio, fanno subito capire alle avversarie quali sono le loro intenzioni, e chiudono il set con un perentorio 25-15. Le ospiti reagiscono all’inizio del secondo set, non ci stanno a recitare il ruolo di comparse, prendendo subito un margine di 5 punti di vantaggio, ma le aversane fanno valere il maggior tasso tecnico, recuperano rapidamente e chiudendo con lo stesso punteggio del primo, anche il secondo set. Il terzo set, è uno show di capitan Zevolini che ha fretta di aprire i festeggiamenti, si scatena mandando in tilt l’assetto difensivo della squadra ospite, 2517, set e partita. E’ l’inizio della festa, dopo il saluto alle avversarie, le giovani aversane manifestano tutta la loro gioia, poi corrono a raccoglie gli applausi del pubblico. Abbiamo vissuto un momento di grande emozione, quando tutte le atlete aversane hanno indicano uno striscione e hanno lasciato intendere di voler

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dedicare la loro vittoria ad Ester, che ogni giorno con coraggio e con tutte le sue forze, combatte la sua battaglia per la vita. Toccante il lungo applauso che ha unito tutti i presenti. Le ragazze rientrano negli spogliatoi, per uscire pochi minuti dopo indossando una maglietta bianca con un grande 1° in petto e un cappellino rosso con scritto: “e adesso mi diverto”. “Abbiamo conquistato al primo tentativo la promozione in serie D”, incalza il D.S. Antonio Zevolini, “nel girone di ritorno abbiamo vinto tutte le partite, 30 set vinti e solo 3 persi, eppure le inseguitrici erano li a due punti pronte ad approfittare di un nostro passo falso, solo dopo quest’ultima vittoria abbiamo potuto festeggiare la promozione che ad ogni modo era l’obiettivo iniziale, questo rende ancora più gustosa la vittoria finale”. “E’ stata una bella impresa della nostra squadra”, aggiunge il presidente. “Voglio, per questo ringraziare i dirigenti tutti, l’allenatore che è stato davvero molto bravo nella gestione del gruppo, esaltando le doti di ognuna migliorandone i fondamentali, ha fatto giocare una pallavolo essenziale, fluida e spesso anche spettacolare. Ringrazio gli sponsor, che non ci hanno fatto mancare il loro sostegno, le atlete che hanno dimostrato maturità e spirito di sacrificio, qualità indispensabili, per vincere. Ringrazio infine il meraviglioso pubblico, che ci ha sostenuto con calore durante questo bellissimo campionato”. L’anno prossimo farete un campionato di transizione oppure… “è prematuro adesso sapere che tipo di campionato faremo il prossimo anno”, interviene direttore sportivo Zevolini, “è ovvio che cercheremo di realizzare le condizioni per continuare a vincere, ci incontreremo in settimana per stilare il progetto relativo al prossimo anno. Intanto una comunicazione importante per i cittadini, a fine maggio la nostra società organizza corsi gratuiti per tutti i ragazzi dai 9 ai 12 anni che vogliono avvicinarsi alla pratica della pallavolo, per informazioni contattare il dirigente Coscione al n. 335.148.42.42”. ANNO 4 - Numero 09 - 15 Maggio 2011


GLI ESPERTI Avv. Rocco Graniero Avvocato, specializzato in diritto del turismo e-mail: rocco.graniero@tele2.it

L’efficacia della carta d’identità valida per l’espatrio rinnovata

DOMANDA Gentile avvocato, ho sentito dire che la carta identità prorogata con l’apposizione del timbro del Comune di residenza, in alcuni paesi non è sempre riconosciuta e la cosa mi preoccupa un po’, visto che il mese prossimo dovrò partire per l’Egitto ed anche il mio documento di identità è stato rinnovato con questa modalità. Cordiali saluti Elisabetta S. RISPOSTA Ebbene si, a fronte, infatti, dei ripetuti disagi verificatisi ai nostri connazionali - causati dal mancato riconoscimento da parte di alcuni Paesi, delle carte di identità valide per l’espatrio prorogate (cartacee

dott.ssa Vincenza Marino Specialista in Psicologia Clinica e-mail: marino.vincenza@virgilio.it marinovincenza.myblog.it cell. 333.941.53.15

rinnovate con il timbro o carte elettroniche rinnovate con il certificato) - il Ministero dell’Interno ha emanato la Circolare n. 23 del 28 luglio 2010, con la quale ha comunicato che i possessori di carte di identità rinnovate o da rinnovare, possono

Cara lettrice, avere alti e bassi è un’esperienza comune a tutti. Il nostro umore è influenzato dalle vicissitudini quotidiane, dagli impegni, dalle seccature del momento. Sappiamo che, quando siamo felici, pensiamo in modo positivo, affrontiamo gli ostacoli più facilmente e siamo più attivi. Viceversa, quando siamo tristi, diventiamo pessimisti e la nostra men-

richiedere al proprio Comune di sostituirle con nuove carte d’identità, la cui validità decennale decorrerà dalla data del nuovo documento. In ogni caso, è buona regola - prima di recarsi in Paesi esteri - informarsi presso le Rappresentanze diplomatico-consolari presenti in Italia o il proprio agente di viaggio, circa i documenti richiesti per l’ingresso nei medesimi. Ad ogni buon fine, consiglio ai viaggiatori diretti verso le varie destinazioni estere, di munirsi comunque di passaporto, la cui validità residua sia quella richiesta dal Paese di destinazione.

Umore instabile e incoerenza: debolezze della natura umana

Gentile dott.ssa, sono una donna di 45 anni che da un po’ soffre di continui sbalzi d’umore. Spesso, passo intere giornate a letto in completa apatia ma, quando mi sento felice, mi capita di spendere cifre esose,di lavorare ininterrottamente, di dormire poco. Tutto questo mi fa stare male perché non trovo un equilibrio. Che mi consiglia?

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te è invasa da un terribile senso di insoddisfazione. Ma dove finisce la tristezza “sana” da quella “malata” ? E quand’è che la nostra felicità ci deve preoccupare? La risposta è da rintracciare nei tempi di durata delle emozioni e nella capacità di gestirle. Quando una

emozione si prolunga nel tempo, inevitabilmente, essa può diventare un vero e proprio modo d’essere. Ad esempio, se la tristezza cede la strada all’infelicità, ai sensi di colpa, alla sfiducia in se stessi e nel mondo, ecco che ci troviamo di fronte a quella polarità estrema dell’umore chiamata “depressione”; viceversa, se la felicità diventa incontrollabile e si trasforma in eccitazione euforica, frenesia di intraprendere sempre nuove azioni, ecco che ci troviamo di fronte all’altra faccia della medaglia ossia ”la mania”. E’ opportuno che prenda in considerazione l’ipotesi di un trattamento psicoterapeutico per cercare di ridurre la frequenza e l’intensità di questi stati emotivi altalenanti, requisito fondamentale, affinché possa trovare un equilibrio che le migliori la qualità della vita.

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Arriva l’estate... Salviamoci la pelle! Consigli utili su come proteggersi dal sole e prevenire il melanoma

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l sole è un elemento fondamentale per la vita e la crescita, soprattutto per una corretta formazione delle ossa e dello scheletro. È inoltre indubbiamente piacevole, mette di buon umore e fa subito vacanza! Questo però non deve trarre in inganno né far sottovalutare il suo “lato oscuro”: rappresenta, infatti, un importante fattore di rischio, in particolare per lo sviluppo di melanoma, un tumore cutaneo molto aggressivo. Fra gli errori più frequenti vi è quello di credere che, una volta abbronzati, il rischio scompaia. Non è così: l’abbronzatura è il meccanismo che la pelle mette in atto per proteggersi ma non rappresenta di per sé uno scudo! Anche quando l’epidermide è già ben “dorata” non bisogna mai dimenticarsi di applicare una crema solare con un buon filtro protettivo. Questo va scelto sulla base del fototipo (l’identikit costruito in base ai propri “colori”) e va applicato generosamente, più volte nell’arco della giornata e sempre prima e dopo essere entrati in acqua.

sul Cancro (IARC) e l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), hanno innalzato il livello di rischio delle apparecchiature Uv nella classe di massima allerta: sono considerate “cancerogeni per l’uomo”, esattamente come le sigarette! Questa abitudine è tanto più pericolosa se inizia da giovanissimi. Le lampade possono inoltre danneggiare il sistema immunitario e gli occhi e accelerare l’invecchiamento. Un buon consiglio per preparare la pelle al sole è nutrirla dall’interno in maniera corretta. Sono da preferire in particolare gli alimenti ricchi di betacarotene, che nell’organismo si trasformano in vitamina A: frutta e verdura di colore giallo (carote, albicocche, pesche, mango, papaia, arance, melone, susine, ecc.) e le verdure a foglia verde scuro (coste, spinaci, erbette, ecc.). Il betacarotene stimola la produzione di melanina e svolge azione antiossidante proteggendo la pelle dall’invecchiamento precoce. Preziosa anche la vitamina PP che può aiutare a lenire le infiammazioni provocate dal sole ed è contenuta in crusca, fegato, lievito di birra, sardine, tonno fresco.

Il sole può far male quando: • si abusa del sole quando la pelle non è abituata • ci si espone nelle ore centrali della giornata (11/16) • non si utilizzano filtri solari • non ci si protegge il capo e le zone più esposte e delicate del corpo (mani, testa, occhi e labbra)

Il melanoma, un nemico per la pelle Il melanoma è il più conosciuto e temuto dei tumori cutanei: anche se rappresenta solo il 4% circa del totale, provoca la maggior parte dei decessi. È in netto aumento in tutto il mondo. In Italia, colpisce circa 10 persone su 100.000 (circa 7.000 persone ogni anno). È stato inoltre creato il Registro Italiano Melanoma, un vero e proprio database per raccogliere il numero di casi e scattare una fotografia del territorio, un quadro completo per documentare l’incidenza e l’evoluzione di questo tumore nel tempo e nelle diverse aree geografiche. Il Registro Italiano Melanoma è una delle prime esperienze di questo genere in Europa ed è un’iniziativa dell’IMI (Intergruppo Melanoma Italiano), che vede l’Istituto Pascale di Napoli come centro coordinatore. Il melanoma, un nemico per la pelle Esporsi al sole rappresenta un ulteriore elemento di rischio. Pare sia pericolosa non tanto l’esposizione prolungata nel corso della vita, quanto quella intensa e intermittente (crogiolarsi al sole in vacanza!) che impedisce alla cute di mettere in moto tutti i meccanismi fisiologici di fotoprotezione. Il melanoma si origina dai melanociti, cellule responsabili della colorazione della pelle, che si trovano nello strato più profondo dell’epidermide. Nasce qui e può espandersi in superficie o in profondità. Compare in genere tra i 30 e i 60 anni, con una leggera prevalenza nelle donne, dove è spesso localizzato agli arti inferiori, mentre negli uomini è più frequente al tronco. È molto raro nei giovani di età inferiore ai 15 anni ma la prevenzione va iniziata ben prima, fin da bambini. Per fortuna è abbastanza facile individuare questo tumore: una semplice visita medica con un esperto permette di diagnosticare circa il 50% delle lesioni maligne. In caso di dubbi, si possono compiere approfondimenti con l’uso di opportune tecniche non invasive (microscopia ad epiluminescenza) così da individuarlo nell’80% dei casi. Il melanoma è un tumore guaribile se viene asportato chirurgicamente in fase iniziale, quando cioè è ancora confinato negli strati più superficiali della pelle. Per questo sono così importanti la prevenzione e la sorveglianza, imparare a conoscere i campanelli d’allarme per intervenire al più presto. Sono fattori predisponenti: carnagione chiara, precedenti in famiglia, presenza di nei congeniti o acquisiti di grandi dimensioni. I Nei vanno controllati periodicamente. Controlla numero,

La prevenzione non va in vacanza Le creme non possono fare miracoli: non esistono solari che possano realmente garantire una protezione totale. Quando i raggi sono troppo intensi, come avviene nelle ore centrali del giorno o a certe latitudini, è indispensabile cercare il riparo degli indumenti o restare all’ombra. Anche in montagna è necessario prestare attenzione: ogni superficie possiede un indice di riflessione che si aggiunge alla radiazione diretta del sole. Sabbia e rocce riflettono dal 20 al 30% circa in più, l’acqua il 50%, neve e ghiaccio addirittura l’80%! In alta quota, inoltre, i raggi UV aumentano. Bisogna utilizzare una fotoprotezione anche quando il cielo è nuvoloso e particolare attenzione va prestata alle giornate ventose e soleggiate: si sente meno caldo sulla pelle e si tende quindi istintivamente ad allungare i tempi di esposizione, aumentando il rischio di scottature. Particolarmente vulnerabili sono i bambini. Fino ai 3 anni, l’esposizione diretta alla luce solare è sconsigliata e anche dopo deve essere moderata, limitata alle prime ore del mattino o al tardo pomeriggio, protetta con indumenti (cappellino: SEMPRE!) e ottimi prodotti solari. Le ustioni nei primi anni di vita rappresentano un fattore di rischio di melanoma da adulti. Diversi studi sulla correlazione tra intensa esposizione al sole e scottature durante l’infanzia e l’adolescenza hanno mostrato una probabilità più che doppia di sviluppare il melanoma in presenza di scottature in giovane età. Da non sottovalutare inoltre il rischio di iperpigmentazione (macchie cutanee) legato all’assunzione di alcuni farmaci (antidepressivi, antinfiammatori, antibiotici, etc.) o cosmetici (profumi a base alcolica, prodotti anti acne, ecc.), da evitare quando ci si espone al sole. Un altro errore molto diffuso è credere che le lampade solari possano essere un alleato per preparare la pelle al sole. L’Agenzia Internazionale per la Ricerca Potete commentare gli articoli visitando il sito: www.bloq.it


25 forma, colore e dimensione dei tuoi nei. Chi ha più di una cinquantina di nei è particolarmente vulnerabile ed è bene si sottoponga regolarmente alla loro mappatura con uno specialista. Non è automatico che nei a rischio degenerino in un tumore, ma è opportuno non sottovalutarli e osservare sempre con attenzione come si modificano, senza perdere tempo in caso di sospetti per un controllo. Da tenere particolarmente sott’occhio quelli appena comparsi che tendono però a crescere rapidamente di dimensioni, quelli congeniti molto grandi, quelli molto scuri. Non è invece necessariamente vero che i nei in rilievo siano più pericolosi di quelli piatti. Attenzione a nei posti in zone a rischio: sfregamento con elastici indumenti, spazzola, rasoio, ecc. Il massimo esperto italiano di melanomi è il Comm. Dr. Paolo Antonio Ascierto. Nato a Solopaca l’8 novembre 1964. E’ uno tra i più noti medici oncologi e ricercatori italiani. La sua attività clinica e di ricerca è incentrata sulla prevenzione e cura del cancro. In particolare si occupa di studi sul melanoma. Laureatosi nel 1990 in Medicina e Chirurgia presso la II Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Napoli, si specializza nel 1994 in oncologia. Attualmente è dirigente medico presso l’Istituto Nazionale Tumori di Napoli, Fondazione G. Pascale. Nel 2003 gli viene conferito il premio “NUMEROUNO” da parte dal Tribunale per i diritti del malato. Dal 2004 al 2007 ha ricoperto l’incarico di presidente dell’Intergruppo Melanoma Italiano (IMI), associazione No-Profit nata nel ‘98. È ideatore e organizzatore di “Metti il Melanoma in Fuorigioco”, manifestazione di carattere nazionale ideata per sostenere la ricerca scientifica sul melanoma e promuoverne la prevenzione. Metti il Melanoma in Fuorigioco trova la collaborazione della Lega Calcio e della RAI, con il patrocinio dello stesso Segretariato Sociale della RAI. In pochi anni Metti il Melanoma in Fuorigioco ha raccolto decine di migliaia di euro, interamente destinati alla ricerca sul melanoma, ricevendo i complimenti della Presidenza della Repubblica Italiana. Metti il Melanoma in Fuorigioco annovera tra i suoi testimonials i calciatori Raffaele Palladino, Javier Zanetti e Paolo Maldini, il giornalista sportivo Marino Bartoletti e la società sportiva calcio Napoli. Dal febbraio 2006 è componente della Commissione Nazionale “Tumori Cutanei” della Lega Italiana per la Lotta ai Tumori (LILT). Nel giugno del 2007 è stato nominato membro dell’ International Melanoma Working Group, (IMWG) gruppo di studio internazionale sul melanoma. Nell’ottobre dello stesso anno, è nominato dal Ministero della Salute componente della Commissione Oncologica Nazionale, equipe di esperti presieduta dal prof. Umberto Veronesi che lavora alla pianificazione e progettazione del Piano Oncologico Nazionale. Ha promosso la costituzione con la collaborazione dell’Istituto Tumori di Napoli, Fondazione G. Pascale, la SUN (Seconda Università di Napoli) e l’IMI (Intergruppo Melanoma Italiano) della Fondazione Melanoma. Paolo Antonio Ascierto per i suoi altissimi meriti conseguiti in ambito scientifico nazionale ed internazionale è stato nominato Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica Italiana il 2 giugno 2005, su iniziativa del Presidente della Repubblica Italiana. E sempre su iniziativa del Presidente della Repubblica Italiana è stato nominato Commendatore al merito della Repubblica Italiana l’11 febbraio 2011. Ma cos’è il melanoma? E’ un tumore molto aggressivo che deriva dalla trasformazione maligna dei melanociti, le cellule che producono la melanina e che determinano il colore della pelle. Il melanoma può insorgere su cute apparentemente sana o dalla modificazione di un neo preesistente. La causa principale di morte per melanoma è legata alla presenza di metastasi la cui diffusione, precedentemente all’asportazione chirurgica del tumore, è purtroppo un evento altamente probabile, ma non sempre evidenziabile. Il Melanoma è responsabile del 2% di tutti i tumori, del 10% di tutte le neoplasie cutanee, ma del 65% delle morti per cancro della cute. L’ultimo rapporto ISTAT riguardante la percentuale di morti causate da cancro rivela che l’incidenza di melanoma è in continua crescita (+1,5%). Ciò può significare da un lato un eccesso di esposizione solare da parte degli italiani e dall’altro una maggiore sensibilizzazione su questa patologia con conseguente incremento delle diagnosi precoci. Si tratta del tumore con la più alta dinamica oggi conosciuta. La velocità di crescita corrisponde a quasi un raddoppio del tasso ogni dieci anni. Non si intravede nessuna flessione in questa tendenza alla crescita sistematica dell’incidenza del melanoma della pelle. La ricerca scientifica sul melanoma si sta focalizzando sull’analisi computerizzata per la diagnosi precoce; la ricerca genetica; l’identificazione dei pazienti a rischio; lo studio di

marcatori molecolari specifici; terapie immunologiche -specialmente vaccini. Ancora oggi, la terapia del melanoma cutaneo resta una sfida per la ricerca scientifica. Infatti, nonostante il progresso ottenuto nella diagnosi,la terapia, soprattutto delle forme avanzate è poco efficace. Per questo motivo negli ultimi anni la ricerca si è focalizzata su alcuni punti: lo sviluppo di marcatori molecolari specifici, la ricerca genetic a dei principali fattori di suscettibilità, lo sviluppo di terapie biologiche. Il rischio di sviluppare un melanoma è legato a fattori genetici ed a fattori ambientali. Allo stato attuale delle conoscenze un’eccessiva esposizione ai raggi solari sembra essere il fattore ambientale più importante nell’insorgenza del melanoma. L’alto numero di nevi, fattore importante di rischio è influenzato da un’eccessiva esposizione solare. Il rischio di melanoma è particolarmente alto se l’eccessiva esposizione avviene in età giovanile: una corretta prevenzione primaria deve essere impostata fin dalla nascita. Da qui la necessità di incentivare non solo il messaggio della “corretta esposizione solare” ma anche far conoscere le caratteristiche fenotipi che dei soggetti a maggior rischio. Infatti chi presenta caratteristiche come carnagione, capelli ed occhi chiari presenta un’incidenza di melanoma più elevata. Per la corretta esposizione solare è necessario evitare ustioni solari e utilizzare in maniera sistematica protezioni solari contenenti filtri per raggi UVA e UVB. Infatti le creme contenenti soli filtri UVB riducendo le scottature favoriscono le esposizioni prolungate che aumentano il rischio di tumori. In tutti i casi la gradazione della protezione dovrebbe essere superiore a 20 ed essere associata a tempi di esposizione Solare ridotti. Sconsigliate inoltre le esposizioni ad ultravioletti artificiali (lettini solari). La diagnosi precoce è fondamentale per ridurre il rischio di mortalità da melanoma. Si realizza attraverso una semplice visita specialistica organizzata in collaborazione con il medico di famiglia che orienterà al meglio il proprio paziente. Lo specialista analizzerà le lesioni cutanee con l’ausilio di tecniche diagnostiche quali la dermatoscopia che sono in grado di facilitare l’accuratezza diagnostica dello specialista e quindi di ottenere la diagnosi precoce del melanoma quando le probabilità di guarigione con il solo trattamento chirurgico sono elevate. ABCDE: una regola per identificare le macchie sospette A sta per Asimmetria : il melanoma è una macchia irregolare nella quale non è possibile identificare due metà simili tra loro. La gran parte dei nei benigni sono invece simmetrici; B significa Bordi irregolari e frastagliati a “carta geografica”; C come Colore a varie tinte: nero, rossobruno, rosa che sono distribuiti all’interno della macchia in modo non uniforme; D come Dimensione superiore a 6 mm; E come Evoluzione progressiva: raramente il melanoma resta identico a se stesso in quanto la lesione tende a crescere e allargarsi rapidamente. La E può anche significare Eritema che indica il rossore diffuso, a carattere persistente e continuo, che può manifestarsi intorno ad un neo. L’obbiettivo che ci si deve porre comunque è quello di non attendere l’evoluzione di una lesione cutanea prima di rivolgersi ad uno specialista. Ci sono nuove speranze per la cura del melanoma maligno che solo in Italia colpisce 6.000 persone ogni anno e ne uccide circa 1.500, con un’eta’ media che si sta pericolosamente abbassando fino ai 25 anni. Dopo oltre trent’anni di “vuoto” sul piano delle nuove terapie iniziano ad arrivare notizie incoraggianti per un nuovo modo di combattere il melanoma, l’immunoterapia. L’anticorpo monoclonale Ipilimumab ha dimostrato per la prima volta di riuscire quasi a raddoppiare la sopravvivenza mediana dei pazienti con melanoma avanzato, da 6,4 mesi a 10,1. Tanto che, se fino a ieri appena il 25 per cento dei pazienti sopravviveva a un anno, con il nuovo farmaco la percentuale sale al 46 per cento, con il 24 che arriva ai due anni. Dati i risultati della sperimentazione, da oggi in Italia si può richiedere il farmaco per uso compassionevole con indicazione per melanoma avanzato. Ogni anno sono 1.500 i possibili pazienti. “Si tratta di risultati rivoluzionari - spiega Paolo Ascierto, direttore Oncologia all’Istituto Pascale di Napoli - perchè per 30 anni non c’erano novità significative sul melanoma, ma anche perchè il meccanismo che fa funzionare così bene Ipilumumab può essere replicato anche per altri tipi di tumore, su cui stiamo avviando sperimentazioni”. ANNO 4 - Numero 09 - 15 Maggio 2011


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TEVEROLA

Continua ad appassionare la telenovela “Teverola”

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uello che succede a Teverola potrebbe sicuramente diventare il soggetto di una serie tv del tipo “Il peccato e la vergogna” perché di storie e di attori ce ne sono talmente tanti da imbarazzare le scelte di un regista di fama internazionale intenzionato a vincere un “David di di Donatello”. Il set è pronto. Tutti presenti Antonio all’appello. Il regista e il suo aiuto, il cast Zacchia d’eccezione: quattro primattori, sei figuranti, di cui un capo, un dirigente e cinCorrispondente que comparse. Protagonista della storia, Bloq Magazine ambientata a Wiessen piccola città della Val di Non agli inizi del terzo millennio, redazione@bloq.it è Teodoro Strassen, amministratore delegato di una nota impresa multiutility la “Rathausse”, un uomo difficile e turbolento che abbandonato da 4 collaboratori ribelli, trascorre un periodo di riflessione e di tormento per il suo carattere preminente. Dopo vari trascorsi di preparazione dell’azienda ai servizi, inizia a lavorare per la trasparenza e l’efficienza della macchina amministrativa e per una ristrutturazione generale della sede con la costruzione di barriere, tramezzi e vetrate tra le stanze spesso ridotte a bugigattoli, porte murate che ostacolano l’accesso agli impiegati nonché abbattimento parziale di “muri” con istallazione di barriere per impedire persino l’accesso a persone diversamente abili, ma queste, dopo diverse lamentele da parte di un uomo “determinato” vengono rimosse in tempi record. Con l’aiuto dei “primattori e dei figuranti” gli viene affidato l’incarico di curare le attività dell’impresa per altri anni. Per colpa, sicuramente, della natura acuta di Gianni Heidrich, suo fedelissimo, non viene consigliato bene anzi a volte viene messo addirittura da parte e di conseguenza lo costringe ad adottare spesso decisioni drastiche cosi da farlo apparire agli occhi degli utenti un “diktat”. Infatti i modi usati sono prevaricanti e come tali agisce sia materialmente che spiritualmente, ridendo spesse volte in faccia alla gente con un sorriso sarcastico o rivolgendosi con un tono di superiorità, a volte nega anche il saluto e ogni forma di rispetto, usando imposizioni a carico di coloro che hanno esercitato la propria libertà di scelta e di pensiero. Mario Strassen insieme al suo team, nei primi

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mesi dell’incarico, mette in moto una sorta di avvicendamento del personale dell’azienda per mascherare l’azione di “ritorsione” nei loro confronti. Come si suol dire mette la persona giusta nel posto sbagliato o il posto giusto alla persona sbagliata e contestualmente crea delle posizioni vacanti. Queste persone vengono umiliate, isolate, denigrate, demansionate, ridotte a ricorrere, a volte, anche alle cure dei sanitari con ricoveri ospedalieri d’urgenza, effetti voluti per ribadire ogni giorno a tutti “chi è che comanda”. All’azione scellerata partecipano con un silenzio omertoso e carico di tensione, appositamente creato, tutti gli altri colleghi che assistono a qualcosa di totalmente illogico e contrario ad ogni regola di buonsenso e correttezza e come se non bastasse vengono anche malmenati da qualche utente un po’ “manesco”. Mario Strassen per ripianare l’organico subito ricorre a delle “nuove assunzioni” istruendo una selezione interna mascherata da esterna. Ma chi ha subito non ci sta e protesta a chi di dovere che, dopo variegate richieste, blocca la selezione a data da destinarsi. Si corre subito ai ripari e l’escluso viene ammesso alla selezione con riserva a dispetto di chi invece alla selezione non ha fatto nemmeno domanda perché non aveva i requisiti? Oltre al danno anche la beffa per quanti non hanno partecipato. Ma non è finita... nell’azienda spariscono delle raccolte di pratiche e nessuno sa dare una risposta, alcuni responsabili vengono condannati per colpa grave da diverse autorità ma continuano la loro attività come nulla fosse successo... non manca il ruolo delle “cinque” (?) comparse che cercano con ogni forma civile e legale di far valere i loro diritti nonché quelli degli utenti, ma a tuttoggi il loro operato è risultato invano. È forse colpa della loro disaggregazione. nota in questi ultimi periodi? Non è opportuno invece cambiare strategia? A loro le risposte a noi i risultati. Intanto qualcuno prepara la “Nacht der langen Messer” ovvero “La notte dei lunghi coltelli”...insomma una storia da non perdere nelle prossime puntate. Ogni riferimento a persone o fatti è puramente casuale.

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AMBIENTE

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Il WWF è contro il nucleare

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ono anni che il WWF si batte contro l’utilizzo militare e civile del nucleare, avendo preso parte attivamente alle manifestazioni che sfociarono nella vittoria del Referendum nel 1987. Referendum sul nucleare che questo Governo vorrebbe “scippare” agli italiani con un ennesimo imbroglio. In ogni caso invitiamo tutti i cittadini a recarsi alle urne il 12 e di 13 giugno per i referendum (ci sono i quesiti Simonetta sull’acqua e sul legittimo impedimento, oltre Morandini al nucleare) e ad esercitare la propria forma di partecipazione democratica diretta. Il WWF si Corrispondente è occupato anche del problema della centrale Bloq Magazine nucleare del Garigliano – afferma Alessandro Gatto, Presidente regionale WWF, innanzitutredazione@bloq.it to diffondendo la corretta informazione con numerose pubblicazioni di tipo scientifico. Il WWF ha sempre aderito, inoltre, a tutte le manifestazioni di protesta locali e a tutte le forme di pressione per bonificare i luoghi, per evitare la realizzazione di una centrale a turbogas che si voleva realizzare in loco una quindicina di anni fa. Ora il problema torna alla ribalta in considerazione della paventata decisione del Governo di ritornare alla produzione di energia elettrica anche dal nucleare. Il problema fondamentale è che non si sa dove stoccare le scorie che dovrebbero essere sistemate in un sito geologicamente adatto ad ospitarle per migliaia di anni (il sito deve essere esente da rischio sismico, vulcanico ed idrogeologico e per l’area del Garigliano, invece, sono presenti tutti e tre i rischi). Innanzitutto la vecchia centrale in oggetto è di tipo “Reattore ad acqua bollente (BWR)” di 160 MegaWatt, un modello superato già nel periodo di sua realizzazione. Ma all’epoca si respirava l’ebbrezza del nucleare a tutti i costi, per raggiungere le altre potenze mondiali. I lavori per la sua realizzazione iniziarono nel ‘59 e finirono nel ‘64 e già nel ‘63 iniziò il primo di una lunga serie di incidenti più o meno gravi. Per l’esattezza gli incidenti di rilievo furono 18 fino al ‘82 (anche dopo la chiusura prematura della centrale avvenuta nel ‘79), ma solo nel novembre del ‘80 ci fu la prima segnalazione ai comuni limitrofi delle Province di Caserta e Latina, di un incidente dovuto alle infiltrazioni di acqua di falda nei sotterranei della centrale dove c’erano i contenitori di stoccaggio delle resine provenienti dal sistema di purificazione delle acque del reattore della centrale. L’incidente provocò la fuoriuscita di ingenti quantità di materiale radioattivo (in particolare Cesio 137, 134 e cobalto 60). Qualche giorno dopo si registrò la morte di 25 bufale che avevano pascolato in aree sommerse dal fiume e la moria di grossi pesci lungo il tratto di mare ove sfocia il fiume. E’ importante, a questo punto, ricordare lo studio degli scienziati Delfanti e Papucci del 1986 sull’inquinamento da plutonio (il transuranico più pericoloso) dell’intero Golfo di Gaeta. I risultati di quello studio evidenziarono un inquinamento da 2 a 4 volte superiore alle normali

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deposizioni da fall-out (cioè da normale inquinamento radioattivo). Purtroppo casi simili a questo, oggetto di studi scientifici, sono innumerevoli. Così come sono innumerevoli i casi di malformazioni fetali di piante, animali ed esseri umani e di tumori ed altre patologie direttamente riconducibili all’inquinamento radioattivo, nella zona di Sessa Aurunca, Cellole, Minturno. Il WWF – conclude Gatto - torna di nuovo a chiedere alla SOGIN (la società incaricata dello smantellamento delle centrali nucleari in Italia) di rendere pubblici i dati attuali sulla presenza delle scorie radioattive stoccate presso la centrale in oggetto. Inoltre si chiede di procedere allo smantellamento della centrale non prima di aver attentamente ascoltato tutte le esigenze delle popolazioni locali che hanno il diritto di essere più che sicure che tale impresa sia esente da qualsiasi rischio per la salute dell’essere umano, di tutte le altre forme di vita ivi presenti e dell’ambiente. A tal proposito è importante evidenziare che non esiste al mondo nessun esempio di smantellamento e ripristino “a prato verde” di centrale nucleare. Sarebbe il caso conoscere meglio questo procedimento che si vorrebbe attuare nel sito del Garigliano.


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SCULTURA

Aversa: perfomance dello scultore Angelo Golia a piazza Municipio

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di Giuseppe Della Volpe Esperto di comunicazione visiva Bloq Magazine redazione@bloq.it

a più arcaica forma di scultura è quella che fa uso dell’argilla. Grazie anche alla sua plasmabilità, il materiale grezzo fa si che le mani esperti la modellino con facilità. Le argille sedimentarie infatti, non hanno troppe impurità e sono semplici da sagomare. L’argilla, generalmente chiamata creta, si modella direttamente con le dita, oppure con spatole in legno e metallo, con stecche o con scalpelli. In Piazza municipio ad Aversa, la scorsa domenica, sotto un piacevole sole che faceva tanto ricordare quelle splendide giornate d’estate, all’ombra del gazebo del Bar Roma, si è svolta una singolare perfomance dell’artista Angelo Golia. Alcuni giorni prima era stato preannunciato che la prima persona che si fosse presentata sarebbe stata raffigurata in una scultura d’argilla, eseguita sul posto dall’artista Angelo Golia. La cosa che rendeva più “appetibile” l’iniziativa era quella che il busto sarebbe diventato di proprietà del “raffigurato” senza dover spendere un euro. Tante sono state le prenotazioni. In tanti volevano avere l’opportunità di essere immortalati dall’artista nella materia argillosa. Il fortunato è stato un giovane ragazzo di Trentola Ducenta: Domenico Ronza. Appena iniziata la performance, nel giro di pochi minuti, piazza Municipio è diven-

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tata un laboratorio di scultura a cielo aperto. Tante persone interessate facevano capolino nel gazebo, incuriosite di come l’artista in questione manipolasse sicuro e preciso quel ammasso argilloso. Tanti i commenti. Tante le domande poste all’artista che si esibiva con la naturalezza propria dei veri geni, usando il pollice come strumento essenziale per dare alla materia grezza le fattezze del ragazzo. Dopo la prima sbozzatura durata circa un’ora, si è potuto godere della fase di definizione dei dettagli più minuti, dove le dita dell’artista devono essere sicure di quello che fanno perchém la materia una volta essiccata non consente ripensamenti di sorta. La perfomance doveva avere una durata massima di tre ore. L’artista ha rispettato in pieno i tempi, regalando a tutti gli intervenuti una lezione di vera arte.

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IDENTIKART

Elisa Anfuso: un talento che ferma il tempo per dargli forma

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ognome: Anfuso Nome: Elisa Nata il: 08/04/1982 A: Catania Cittadinanza: Italiana Residente: Gravina di Catania Laureata all’Accademia di Belle Arti di Catania Sito web: www.elisaanfuso.com E-mail: elisaanfuso@hotmail.it Cell. 347.715.36.42 Un’opera d’arte gode della libertà assoluta! Il modo in cui l’artista l’esprime va oltre il tempo. Affascinare. Incantare. Stregare. Schernire il tempo con un’opera d’arte. Elisa Anfuso dipinge il reale con la stessa forza della salsedine che corrode il ferro. Il suo tempo è quello che conduce nella direzione del tutto. Ella descrive la vita modificando il tempo. Davanti ad un suo dipinto inizi ad avere una coscienza interiore di te stesso. I suoi personaggi sono contemporanei, i suoi colori privi di patine e gradazioni, sforniti di rigidità. I gesti corporei sono pose delicate dall’aria indifferente, gli sguardi attenti come in un gioco senza fine, come se il tempo avesse occupato il suo spazio e, attorno al mondo reale non ci fosse più nulla. C’è solo un tempo per percepire la realtà con gli occhi un dipinto. Questo è il tempo di Elisa Anfuso. L’artista ci trasmette nelle sue opere tutta la percezione possibile della realtà. Dal mio punto di vista sono opere eccezionali. Le sue rappresentazioni sono pulite come la pura poesia. Come un telescopio lei scruta lo spazio. I suoi colori penetrano nell’animo impossessandosi del cuore di chi li guarda. Come se fosse un nuovo gioco, l’artista allestisce le scene in un’alternanza di elementi, che fa sembrare il tutto simile ad un diorama. Ordinata nella successione dei piani, dà vita a figure scaturite d’impulso. Signorine, non ancora donne, vigili nelle loro vesti, attente ai gesti della quotidianità. Il suo modo di provocare lo spettatore è singolare, senza scuotere del tutto le coscienze è in grado di trapassare l’anima interiore degli esseri umani. Blocca le sue modelle nella parte centrale della scena cercando nel loro passato il luogo dove la vita utilizza spazi incolori.

BLOQ Magazine mette a disposizione di tutti gli artisti uno spazio completamente GRATUITO per far conoscere al grande pubblico le proprie opere. Ogni quindici giorni sarà presentata la scheda di un’artista. A fine anno sarà organizzata una grande mostra e tutte le schede pubblicate saranno inserite in un catalogo distribuito GRATUITAMENTE alla cittadinanza. Inviate i vostri dati anagrafici, foto delle opere e una breve biografia a: redazione@bloq.it ANNO 4 - Numero 09 - 15 Maggio 2011

L’opera s’intitola: “Potrebbe volare ma non vola, potrebbe cadere ma non cade” cm 120x210 Olio e pastelli su tela

di Giuseppe Della Volpe Esperto di comunicazione visiva Bloq Magazine redazione@bloq.it

Anno 2011

I suoi personaggi conformi al mondo reale, sono resi vivi grazie alla capacità di una mano che sa gestire il colore dalla prima pennellata fino all’ultima riga tracciata dai pastelli. Armata di tubetti di colori a olio e, tanti pastelli provoca la vita intrappolandola nel tempo, mentre la finzione beffa la realtà. Non più adolescenti, ma nemmeno ancora donne. Dove il tempo sospeso segue il suo corso. Dove nessuno può opporsi. Potresti cadere ma non cadi. Potresti volare ma non voli. In questa sorta di stupore, affascinato e stregato dalla sua bravura e, dalle sue opere mi viene d’istinto porle un po’ di domande. Cosa cambieresti dell’attuale mondo dell’arte? Meno sterile contemplazione del passato e maggior attenzione al presente. Ti ritieni una simbolista? Assolutamente si. I simboli sono il fulcro dell’immaginazione, richiedono di essere decifrati e di attingere a tutta la sfera conscia e inconscia della psiche. E’ la loro capacità di mettere in relazione il visibile e l’invisibile che mi affascina Cos’è per te la provocazione? Un guizzo, sottile, non ostentato, ma in grado di pungere un po’ le coscienze. Il tuo futuro nell’arte? Non pianifico, non immagino. Dipingo. Un opera che avresti voluto fare? “Ragazza coi capelli neri” di Egon Schiele. Un’opera che appenderesti a casa tua? Le fotografie di Francesca Woodman. La tua mostra più avvincente? “Sogno”, presso la Galleria Artesia di Catania. Abbiamo riempito la galleria di sedie, orologi, gabbie e scarpette che sembravano essere usciti fuori dai quadri e avere invaso lo spazio. L’ultimo libro che hai letto? “Nessuno si salva da solo” di Margaret Mazzantini. Le tue passioni? La musica ed il mio pianoforte, la fotografia, i film di Tim Burton, preparare dolci. Il complimento più grande? Le lacrime della persona che amo nel vedersi dipinta in una mia tela. Se non avessi fatto l’artista? Non sarei nata. Potete commentare gli articoli visitando il sito: www.bloq.it


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RUBRICA

Le nuove tecniche per raddrizzare i denti in maniera del tutto invisibile

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a cura dello Studio Odontoiatrico Arlotta & Sichel

alve dott. Sichel Turco, mi chiamo Floriana ed ho 36 anni, ho un problema di accavallamento dei denti ed in passato non gli davo troppo peso, ora mi rendo conto invece che è un inestetismo importante e vorrei fare qualcosa. Lavoro a contatto con il pubblico e vorrei risolvere il problema senza portare l’apparecchio fisso, come potrei risolvere il mio problema?

Gent.ma Floriana, innanzitutto grazie per la domanda che mi permette di parlare di un argomento quanto mai attuale. L’affollamento dentario, oltre a causare inestetismi, è causa anche di una cattiva igiene e quindi predispone il cavo orale ad una maggiore possibilità di sviluppare patologie come la carie e soprattutto la Esperti malattia parodontale . Negli ultimi anni l’ortodonzia Bloq Magazine ha fatto passi da gigante e la tecnologia ci ha messo a disposizione un’arma più per la risoluzione delle redazione@bloq.it problematiche ortodontiche come la sua in modo assolutamente invisibile : gli Allineatori Invisibili Gli Allineatori Invisibili sono ormai utilizzati da anni ed i risultati sono entusiasmanti per il clinico quanto per il paziente. La tecnica consiste nel prendere le impronte della bocca del paziente che vengono inviate ad un centro di elaborazione dove con dei software di ultima generazione vengono progettati gli spostamen-

Hai paura del dentista?

ti dei denti da eseguire. Il paziente potrà così vedere in anteprima sul monitor l’evoluzione della propria dentatura e vedere in anticipo il risultato finale, se tale risultato risulta pienamente soddisfacente per il paziente, dal progetto si passa alla realizzazione di una serie di mascherine completamente trasparenti che il paziente dovrà inserire sui denti. Il paziente dovrà indossare le mascherine durante tutto il giorno togliendole solo per mangiare e per eseguire l’igiene quotidiana, così facendo le mascherine eserciteranno la loro azione spostando i denti nella giusta posizione. Ogni due settimane circa al paziente verranno sostituite le mascherine con delle mascherine nuove fino alla fine del trattamento che, in media, dura circa 18 mesi.Ovviamente con questa sistematica si possono risolvere moltissime problematiche dentarie, ma non tutte, spetta sempre allo specialista effettuare una diagnosi e decidere se è il caso di percorrere la strada dell’ortodonzia tradizionale o quella degli allineatori invisibili. Questa tecnica la consiglio soprattutto a pazienti adulti che per ragioni estetiche e sociali preferiscono non portare l’ortodonzia fissa con gli attacchi metallici fissati sui denti. Cordialmente Dott. Fabio SICHEL TURCO

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NOTIZIE

CASAL DI PRINCIPE

Ancora aperte le iscrizioni al concorso “cOrto Biologico – L’Agro in cOrto Film Fest” E’ ancora possibile iscriversi al concorso “cOrto Biologico – L’Agro in cOrto Film Fest” promosso da: Associazione di volontariato Jerry Essan Masslo, Cooperativa sociale “Agropoli Onlus”, Comitato Don Peppe Diana, Associazione di promozione sociale “FormAzioneViaggio”, Associazione di volontariato “Omnia Onlus” ed in collaborazione con altre realtà del territorio. Il primo premio previsto per il miglior cortometraggio è di 3.000 euro. Il concorso va ad inserirsi all’interno delle iniziative del “Festival dell’impegno civile” e, lo ricordiamo, vuole premia re i cortometraggi (della durata massima di 15 minuti) che intendono raccontare le storie di Terra di Lavoro. Gli organizzatori fanno sapere che con le nuove modalità d’iscrizione è possibile iscriversi al “ cOrto Biologico”(l’Agro in cOrto) Film Fest anche inviando la scheda d’iscrizione alla mail info@cortobiologico. it oppure al fax 081/8926528. Confermato anche il comitato scientifico del Festival che si avvarrà della presenza, tra gli altri, dello scrittore Roberto Saviano che nel suo romanzo d’esordio “Gomorra” a metà strada tra la letteratura ed il reportage ha raccontato il mondo affaristico e criminale della camorra ed il suo intreccio con i luoghi, le storie e le persone dell’Agro aversano. «Ho accettato con molto piacere – hs confidato lo scrit-

tore –l’invito dell’associazione di volontariato Jerry Essan Masslo, di far parte del Comitato scientifico del progetto culturale cOrto Biologico (L’Agro in cOrto) Film Fest». «Gli obiettivi del progetto sono ambizioni: – spiega Saviano –onnettere un territorio martoriato dai poteri criminali, come è l’Agro aversano, ad atre realtà territoriali attraverso una competizione cinematogr afica. E la sua forza sta proprio in questo, voler ripensare la mia terra come un luogo d’accoglienza, da cui possa partire il riscatto». «A breve – fanno sapere gli organizzatori – sarà ufficializzato il programma del Festival dell’Impegno Civile e della “duegiorni” di manifestazione che riguarderà cOrto Biologico» Sul sito creato per la kermesse (www.cortobiologico.it) è possibile visualizzare, oltre tutte le informazioni, il bando completo e stampare le domande di partecipazione al concorso. A causa di un principio d’incendio ai server di un provider nazionale che rende momentaneamente inaccessibile il sito ufficiale è possibile collegarsi, provvisoriamente, all’indirizzo di riserva: http://cortobiologico.wordpress.com stesso discorso per le mail: per mettersi in contatto con l’organizzazione e per inviare le iscrizioni la mail di riserva è: associazionemasslo@ gmail.com di Michele Docimo

Presentato “Sex and Naples” di Mariagrazia Poggiagliolmi

Richiesti fondi per la costruzione di un centro sportivo in Via Maiuri

E’ stato presentato nell’auditorium dell’ex macello in via Tristano il libro ‘Sex and Naples’ di Mariagrazia Poggiagliolmi. Sex and Naples è un viaggio divertente nell’ infuocato mondo dell’Eros all’ ombra del Vesuvio, tra vizi e stravizi di uomini e donne di oggi, sotto e sopra le lenzuola. Confidenze piccanti, rivelazioni, incontri, un iter dolce-amaro da “quello che non si dice, ma si vorrebbe” a quello che “non si fa, ma si dovrebbe”. Dai desideri stravaganti, passionali, leciti e non della donna a quelli degli uomini, sarà un susseguirsi di solleticanti, e a volte davvero sorprendenti, curiosità. Quello che potrebbe sembrarvi assurdo, non lo è: è solo la realtà che in alcuni casi si fonde completamente con il paradossale. Cupido invisibile vola ovunque pronto a scagliare i suoi dardi sulle migliaia di uomini e di donne sempre più indipendenti, desiderosi di viaggiare, divertirsi essere alla moda. Intervenuti alla presentazione, oltre l’autrice Mariagrazia Poggiagliolmi, Aldo Putignano, Diego Paura e il vicesindaco di Aversa Nicola De Chiara che ha portato i saluti della Città di Aversa.

«La richiesta di partecipazione al bando nazionale Pon 2007/2013 è stato presentata in prefettura». Inizia così l’intervento di Michele Galluccio, consigliere del Pdl. «Il progetto, in caso di approvazione dei finanziamenti, prevede la costruzione di un centro polivalente coperto di calcio, pallavolo, tennis tavolo e ginnastica. E’ un progetto serio, al quale stavo lavorando su delega del sindaco da tempo. Del mio lavoro avevo messo al corrente anche l’assessore Balivo». Galluccio tiene anche a precisare, in merito a quanto uscito sulla stampa, che «il finanziamento di circa 473.000 ancora non è stato approvato né tantomeno è stata individuata alcun area nella zona 167, in quanto il Comune non ha alcuna disponibilià terriera in quella zona ed il bando prevede, tassativamente, che la struttura debba essere costruita su no standard comunale». Ed infatti si è deciso di scegliere uno standard comunale in via Maiuri. Il centro polivalente sarà intitolato, così come da accordi presi tra lo Galluccio ed il sindaco Domenico Ciaramella, a Marco Pittoni, medaglia d’Oro al Valor Militare, tenente dei carabinieri ucciso nel corso di una rapina all’ufficio postale di Pagani.

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LETTERE AL DIRETTORE

La libertà d’informazione e il rapporto tra stampa e potere La libertà d’informazione è sempre più pesantemente condizionata dai difficili rapporti che sono sempre esistiti tra la “stampa” e il “potere”

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aro Direttore, a cadenza più o meno regolare, ritorna alla ribalta il difficile rapporto tra “stampa e potere”. Si tratta di una sorta di bilico, che ha proprio nel suo bel mezzo la “libertà di informazione”. E’ storicamente accertato che il potere - e non solo quello politico – ha sempre tentato di avere una stampa che, se non proprio di asservita o prezzolata, quanto meno fosse Pia “amica” dei conduttori del vapore. Tu mi dirai questo è un problema vecchio di secoli, se Pangese che è vero, come è vero che, fin dall’inizio delle Corrispondente prime pubblicazioni a stampa, vale a dire dai Bloq Magazine primi decenni del seicento, quando nel nord Europa uscivano le prime “gazzette” e a Firenze redazione@bloq.it comparivano i primi “quindicinali”, questi esperimenti esprimevano le “voci delle corti”, narrando per lo più accadimenti ufficiali e nulla più. Bisognerà attendere il settecento e la stampa dei primi “pamplhet” per poter cominciare a vedere un giornalismo dove appare una prima forma dialettica e che può defininirsi perciò anticipatore di quello contemporaneo. Sarà comunque il “Trattato sulla tolleranza” di Voltaire a segnare il passaggio anche grazie a Locke e Zola, dalla fase cronachistica a quella di denunzia, sia pure in fase embrionale. Da questi presupposti intorno alla metà dell’ottocento si delinea quella iniziale forma di stampa moderna che comincia a gustare l’indipendenza: una dimensione che, purtroppo, è sempre condizionata dal … vile danaro. Stampare costa e ancor di più diffondere il prodotto editoriale. Senza contare che non esiste più l’editore puro! Forse sono queste le cause per le quali il giornalismo, ancora oggi, cova in se due tossine, che non è riuscito a smaltire: la prima è quella di essere subalterno al potere, inteso in senso lato e quindi di affidarsi a giornalisti “cortigiani”, diventando così “instumentum regni” dei vertici; la seconda è quella di essere uno strumento di attacco, spesso distruttivo, condotto da giornalisti corrosivi, che usano, molto spesso le parole come sassate e la scrittura come un vetriolo, diventando di fatto “instumentum regni” della base, realizzando così un perfetto “pendant”! Questa biforcazione produce due dei tratti più caratteristici del giornalismo attuale, che vede perciò un informazione di tipo “anglosassone” precisa e attenta, preoccupata della veridicità delle “news” e quella che non va tanto per il sottile e non si preoccupa più di tanto dei lettori e dell’effetto che quella notizia può avere sull’opinione pubblica: tanto si può sempre smentire … magari con un trafiletto. Si da il caso che proprio questo dato di fatto abbia prodotto il giornale “indipendente” e fin qui ci possiamo pure stare. Ma non è giustificabile che proprio questa stampa diventa aggressiva al punto da inasprire al massimo il suo rapporto con il potere, con il rischio di causare, come già accadde in Italia nel 1925, un decreto che annulli del tutto la “libertà di stampa”: è un rischio da scongiurare decisamente. Ad ogni modo, proprio in questa fase storica si è affermato un giornalismo di tipo “americano”, che essendo, di ispirazione anglosassone, ha consolidato una stampa libera e indipendente la quale, forte addirittura di una vera giurispudenza, è riuscita a Potete commentare gli articoli visitando il sito: www.bloq.it

far statuire che “tutte le notizie hanno dignità di essere pubblicate ,anche quelle sbagliate, purchè date in buona fede”. Questo significa che la liberalizzazione della notizia, specie se chi la diffonde non sia condizionato da un pregiudizio ostile, è garanzia anche di impunità. Tu mi dirai, caro Direttore, ma allora “quid agendum”? In realtà, come tutte le cose che riguardano la condizione umana normale, bisogna affidarsi agli operatori dei “mass media”, che, se fanno serenamente e con un po’ di competenza il proprio “mestiere”, acquistano anche un’autorevolezza tale da far si che il lettore riconosca quella testata e la cerchi in edicola, altrimenti anche stampare diventa un inutile spreco di risorse, uno dei tanti sprechi della società contemporanea (la cosidetta “affluent society”) che non serve a nessuno: anzi il prodotto editoriale, ridotto soltanto ad un fatto di prestigio di chi lo fa oppure ad un espediente di pubbliche relazioni (o, peggio, soltanto ad un … affare), è uno sperpero di risorse economiche, forse utile unicamente a chi lo organizza per assicurarsi “la nicchietta del ventisette del mese”! Ma non avrà alcuna incidenza sui lettori e nessuna influenza sull’opinione pubblica. Insomma “in medio stat virtus”, come dicevano i romani, perciò possiamo affermare che oggi c’è grande bisogno di un giornalismo dignitoso, oltre che professionale, fatto di attenzione, precisione e tanto lavoro meticoloso. La stampa, cioè, deve badare meno all’effetto chiassata, deve essere meno urlata e, dimenticando che una volta i giornali si diffondevano grazie agli … “strilloni”, essere soprattutto non offensiva. Insomma deve prima di tutto… informare, perché questa è la sua “mission”. Anche quando il giornalista lascia un retrogusto amaro, lo deve fare con serietà e senso di responsabilità, spersonalizzandosi od, almeno, far capire fra le righe, la propria opinione sul fatto. Oggi, purtroppo il cosidetto”giornalismo d’assalto, spesso si basa esclusivamnete su documenti della magistratura epperciò i giornalisti si sono diseducati al lavoro di ricerca delle notizie. Si dovrebbe al contrario, riscoprire il gusto per l’inchiesta vera e per lo”scoop” autentico, onde potersi qualificare come “onesto operatore dell’informazine”, che rispetta proprio quell’opinione pubblica che contribuisce a formare, informandola correttamente. Come? Distinguendo sempre il fatto … vero dall’opinione … più o meno di parte. In conclusione, sembra che abbia proprio ragione Benedetto XVI il quale si augura che quanti operano nei mezzi di comunicazione rispettino sempre la verità, la solidarietà e la dignità di ogni persona. Non a caso il Papa, nel Messaggio per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali ha individuato con coraggio pastorale e risolutezza magistrale, quali caratteristiche deve avere il filo rosso della comunicazione, dicendo: “essa esige la determinazione di quanti operano nei media per non indebolirsi sotto il peso di un informazione che seppur lontana dall’essere perfetta, non si adegui a verità parziali o provvisorie”. Pertanto, specialmente tutto quello che riguarda il discorso politico, va affrontato tenendo presente che, se la narrazione funziona in rapporto alle aspettative e alle emozioni dell’opinione pubblica, il confine con la manipolazione e così sottile che c’è il rischio di travorgerlo, specialmente oggi che la politica si gioca più sul terreno della rappresentazione simbolica del reale che su quello della realtà effettiva vera e propria. Intanto, caro Direttore, ricevi i miei saluti più liberamente... informati! ANNO 4 - Numero 09 - 15 Maggio 2011


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DOLCE&SALATO

Petrone: il paradiso in terra per chi ama le torte decorate artisticamente

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di Mirko Rambone

Corrispondente Bloq Magazine redazione@bloq.it

PETRONE Dolce e Salato via A. De Gasperi, 118 via E. Montale, 2 81030 Sant’Arpino Tel. 081.501.37.59

ake design” ovvero l’arte della decorazione delle torte. E’ una delle arti pasticciere più esaltanti. Mediante il sapiente utilizzo dello zucchero a velo o glassa e di altri elementi decorativi le torte diventano vere e proprie opere d’arte. Le torte decorate sono spesso il punto focale di una festa speciale come un compleanno, una laurea, un addio al nubilato, il matrimonio o l’anniversario delle nozze. E l’arte del design delle torte e dei dolci in generale è solo una delle tante specialità di “Petrone dolce e salato”. Torte create con amore per tutte le occasioni speciali. L’arte pasticciera: dove il piacere della vista incontra il gusto. E’ un tipo d’arte che ha origini in America e in Inghilterra e sempre di più sta dilagando alle nostre feste. Nulla è preconfezionato. Tutto nasce dalla bravura dei maestri pasticcieri che fanno di ogni minimo dettaglio una vera e propria forma d’arte. Benchè sia nata in America, il gusto rimane quello nostrano. La Pasticceria Petrone utilizza solo prodotti freschi e di primissima scelta. Gli ingredienti per una buona torta sono: il Pan di spagna (bagnato e farcito con creme), la pasta da zucchero (per la realizzazione di decorazioni e rivestimenti) e la passione. Tanta, ma tanta passione

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e creatività. I colori che ispirano i matrimoni sono: il bianco, il verde inglese, il glicine ed il rosa. Le ‘’cupcake‘’ dette anche tortine di pasta di zucchero e glassa, sono fatte a mano, si prestano ad essere deliziosi segnaposto. Sono creati dalle sapienti mani dei maestri pasticcieri di Petrone, uno ad uno. Possono essere utilizzati come cadeau da regalare a fine serata con i nomi dei festeggiati. Ci sono, poi, le decorazioni per il tavolo dei confetti o per il tavolo buffet dei dolci. Le tortine sono fatte a mano e, quindi, sono personalizzabili sia nella forma sia nei colori e nelle dimensioni. Sono creazioni originali con forme graziose come: borsette, scarpine, fiori ecc. Tra le tante realizzazioni di ‘’Petrone dolce e salato’’ innumerevoli sono quelle che hanno avuto un enorme successo nel corso di party alla moda organizzati per conto di show room e catene di distribuzione di abbigliamento noti non solo in Campania come: ‘’Tedesco e Romano’’ a Napoli e ‘’Uptown‘’ distribuzione a Caserta. E con l’imminente arrivo dell’estate come non parlare dei freschi gelati alla fragola, al fior di latte, al bacio, al cioccolato e nocciola (con le migliori nocciole IGP del Piemonte). L’arte pasticciera di Petrone: incanta gli occhi e il palato, rinfresca le nostre giornate estive, accende di passione le fredde giornate d’inverno. ANNO 4 - Numero 09 - 15 Maggio 2011


PAGINE ATELLANE

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PulciNellaMente, gran successo per la tredicesima edizione della kermesse

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Sant’Arpino, lo scorso 8 maggio è andata in scena la grande festa finale di PulciNellaMente 2011. Tanti colori, tanta creatività ed incredibili emozioni hanno caratterizzato il gran finale. La cerimonia di premiazione della XIII edizione di PulciNellaMente ha visto la partecipazione di grandi attori, sceneggiatori, registi, e, soprattutto, di tanti allievi delle scuole provenienti da ogni dove. Tante le presenze al Teatro Lendi, da quelle istituzionali (in primis il sindaco Eugenio Di Santo e l’assessore alla cultura Giuseppe Lettera) a quelle di significative personalità del mondo artistico, culturale, cinematografico e teatrale italiano. Tra i tanti grandi personaggi presenti alla cerimonia di chiusura, racconterà dei suoi esordi e delle sue emozioni uno degli attori più amati dai giovani: Emilio Solfrizzi, protagonista di tanti film e sit com di successo, ultimo della serie “Femmine Contro Maschi” e “Se sei così ti dico sì”. Un indubbio conoscitore della storia della televisione e del cinema è stato un altro degli ospiti della mattinata, il Maestro Ugo Gregoretti. Presente anche Filippo Gravino, uno tra i più quotati della nuova generazione di sceneggiatori cinematografici italiani, finalista ai David di Donatello con “Una Vita Tranquilla”. Sul palcoscenico del Lendi sono saliti anche volti molto familiari come quelli di: Germano Bellavia, “Guido” di “Un Posto al Sole”; Gianni Ferreri, protagonista di “Distretto di Polizia”, Gianfranco Gallo, attore e scrittore tra i più apprezzati, Marco D’Amore, co-protagonista con Toni Servillo nel film “Una vita tranquilla”. Nel corso della mattinata, Elpidio Iorio, Carmela Barbato e Antonio Iavazzo - ideatori e promotori dell’evento - hanno ripercorso i momenti salienti della dieci giorni, divenuta un riferimento di spessore nel campo del “teatro educativo” italiano. Il gran finale, come da tradizione consolidata, è stato riservato alle premiazioni delle scuole in gara, ad alcune delle quali, tra l’altro, sono state assegnate le medaglie destinate a PulciNellaMente dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Da sottolineare che quest’anno la cerimonia di premiazione non chiuderà il programma di PulciNellaMente 2011. Ricchissimo, infatti, il carnet di eventi che si svolgeranno nei prossimi giorni, tra cui gli incontri con: il testimonial Vincenzo Cerami, il Presidente Emerito della Corte Costituzionale Francesco Paolo Casavola, Premio Speciale per i 150 anni dell’Unità d’Italia, il giornalista Paolo Brosio, i magistrati

ANNO 4 - Numero 09 - 15 Maggio 2011

Raffaele Cantone e Gherardo Colom- a cura bo. della Il commento di Umberto Lepore Redazione Tra i tanti avvenimenti che hanno caratAtellana terizzato questa edizione di PulciNellaMente la settima giornata mi ha parti- Bloq Magazine colarmente interessato. Ospite della kermes- redazione@bloq.it se, infatti, era il caporedattore e inviato speciale del Tg1 Pino Scaccia, a cui è stato consegnato il “Premio PulciNellaMente per il Giornalismo”. Scaccia dopo aver ricevuto il riconoscimento al Teatro Lendi, si è intrattenuto con alunni, docenti ed operatori culturali coi quali si è confrontato sull’importanza dei mass media, ed in particolar modo della televisione, nella formazione e nell’educazione dei più piccoli. “Anche quest’anno- hanno dichiarato i componenti della direzione Artistico-Organizzativa, Elpidio Iorio, Carmela Barbato ed Antonio Iavazzo- abbiamo voluto premiare uno dei “volti” più importanti del panorama giornalistico nazionale. Scaccia, che succede ai vari Roberto Saviano, Peter Gomez, Lirio Abbate, Toni Capuozzo e via discorrendo, ha dimostrato in tutti questi decenni, in cui è stato inviato nei più importanti scenari del panorama mondiale, di essere un professionista in grado di svolgere in maniera seria ed autorevole il suo lavoro, facendo Giornalismo con la G maiuscola, rifuggendo facili tentazioni sensazionalistiche. Un vero e proprio modello di sana informazione televisiva, di quella che aiuta ad instaurare un rapporto giusto col mezzo televisivo, che se usato in maniera distorta può essere estremamente pericoloso. Per questo in occasione della consegna del premio ci teniamo molto che siano i ragazzi ad interloquire con questa grande “firma” italiana”. Scaccia è stato ricevuto sul palco dal sindaco Eugenio Di Santo e dall’assessore Giuseppe Lettera, mentre a tracciarne il profilo è stato il presidente onorario della Pro Loco Giuseppe Dell’Aversana. Nella sala convegni di Palazzo Ducale “Sanchez de Luna”, con Gianni Simioli è tornato l’appuntamento con “Pulci Editoria”. Lo speaker radiofonico ha presentato il suo ultimo lavoro “Cafè do friariell vol.1” che tanti consensi ha ricevuto in questi mesi. Alla presentazione, organizzata in collaborazione con la Pro Loco di Sant’Arpino nell’ambito della Rassegna Letteraria “Sulle Orme del Cantor d’Enea”, sono intervenuti anche l’editore Luciano Chirico e il Presidente della Pro Loco Aldo Pezzella. Potete commentare gli articoli visitando il sito: www.bloq.it


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EDITORIA

“E infine il sole. La lunga storia di Pedro Petrovic” Aldo Stabile allunga il suo scaffale licenziando alle stampe un libro dal titolo: “E infine il sole. La lunga storia di Pedro Petrovic”.

A di Giuseppe Diana Corrispondente Bloq Magazine redazione@bloq.it

ldo Stabile allunga il suo scaffale licenziando alle stampe un libro dal titolo: “E infine il sole. La lunga storia di Pedro Petrovic.” Il testo, pubblicato nel giugno 2010 dal Gruppo Albatros – Il filo s.r.l. Roma, nella Collana Strade – Nuove Voci, è un romanzo avvincente che racconta la storia di un uomo, la sua evoluzione e le sue contraddizioni, verificate nelle diverse realtà sociali, in cui si ritrova a vivere e con una puntuale descrizione dei luoghi dove la vicenda si svolge. Gli uni e le altre, pur dissimili fra loro, sono accomunati da una sottile trama e da un’atmosfera, connotata da una costante lotta per la sopravvivenza alla ricerca della felicità. Dedicate a moglie, figli e nipotini,“che con i loro sorrisi, le loro esuberanze ed il loro affetto profondo e sincero riempiono ed allietano il suo tempo”, le pagine scritte da un “pensionato”, che da alcuni anni si dedica con passione ai suoi vari hobbies, tra cui poesia, pittura e arti decorative, rappresentano in realtà il percorso della lunga avventura del protagonista che, un bel giorno incrocia l’io narrante, per andare a “pescare in un posto dove i pesci vanno incontro ai pescatori, fiduciosi e pronti al sacrificio”. Pedro, pescatore di un piccolo paese della Jugoslavia, non si rassegna ad uscire ogni mattina con la barca per guadagnarsi con la pesca il minimo di sussistenza: i suoi sogni sono più forti dell’attaccamento alla sua terra, perciò un bel giorno decide di partire all’avventura per l’Italia. Qui si accorge che quell’Eldorado che aveva immaginato non esiste, per cui è costretto a confrontarsi con una realtà molto diversa da quella sospirata. Tra tormenti ed insidie, ma forte di una fede incrollabile e alimentato da un amore improvviso, il nostro affronta una vita complicata e difficile. Infatti, i giorni che incrocia dopo lo sradicamento, lo portano ad incontrarsi prima con la morte dell’amico e con l’ascesi monastica, quindi con l’amore proibito, indi con l’amicizia fraterna, ma anche con la delinquenza organizzata, la fede cristiana ma anche il lavoro da mercenario, le rapine in banca e il manicomio criminale, fino a quando non trova la pace del lavoro onesto e del calore familiare. Questo gli consente di rifarsi un’esistenza sulla base di un forte valore morale: “donare all’altro e dare se stesso perché il vivere insieme sia il trionfo dei sentimenti e della purezza dell’amore”. In questa nuova dimensione, allietata pure dall’attesa di diventare padre, si consolida la sua convinzione intima che anche quella creatura in arrivo è “il dono che Dio gli aveva voluto dare perché continuasse a credere nell’amore e nella necessità di offrirlo a piene mani a ciascun essere vivente”! Questo lavoro di Stabile appare come un vasto affresco dal quale più ancora che la storia di Pedro, è possibile

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cogliere il particolare spirito che nei diversi momenti del percorso esistenziale anima il nostro, il quale più volte cambia pelle nell’arco di tempo di riferimento della vicenda. Soffermandosi con abbondante ricchezza di notizie e interpretazioni sui personaggi che animano “la lunga storia”, Stabile verga pagine delicate che si rivelano illuminanti per comprendere tutta l’esperienza del suo vissuto personale, segnato da “due disgrazie” familiari tremende, che, purtuttavia, non gli hanno impedito di trasmettere i suoi “palpiti d’amore”. Attraverso la storia di Pedro ha voluto esporre la grandezza e l’ardimento di un uomo che senza diminuirli e senza condividerli, da aspirante cattolico nella fase iniziale e poi da convinto credente nella fase finale, svela una ribadita convinzione: chi non vive l’esperienza esistenziale con l’alimento dell’amore non potrà mai conoscere veramente l’intera umanità dell’uomo. Non a caso Stabile propone una storia che testimonia un travagliato percorso spirituale, oltre che di vita, che porta talvolta ad un passo dal lasciarsi andare e mollare tutto. Ma c’è una forza dentro che alimenta la tensione esistenziale: è una carica irresistibile che si chiama semplicemente amore. Questo impulso, sia esso diretto agli affetti familiari che alla professione medica, alle passioni del tempo libero o a quello della meditazione, informa mente e cuore, aiutandone la riflessione e lo studio, lo scrivere ed il poetare, la pittura e le arti fdecorative. Insomma questo romanzo, storia di sentimenti ma anche viaggio iniziatico, è l’opera di un attento “cronista”, il quale si rivela anche bravo scrittore, capace di governare una vasta materia narrativa con un periodare scarno, che evita al lettore di perdersi in tanti rivoli ma che ne tiene sempre desta l’attenzione. E’ un libro da leggere lentamente, assaporandolo a poco a poco, un tanto alla volta per gustarne le pennellate descrittive di luoghi e paesaggi, per assaporarne le figure dei vari personaggi, per comprenderne alla perfine, le verità sottese, che non vengono mai affrontate con clamore ma sempre proposte per una condivisione dolce. Con una prosa sciolta e attraente Stabile, alla fin fine, ci invita all’amore che vince l’odio e sconfinge la morte, convinto com’è che bisogna cantarlo con la mente ed il cuore per informarne la vita. Infatti, solo con uno stile di vita “azzimo” cioè semplice, umile e fecondo di azioni buone, si possono percorrere le strade del mondo senza fatica e vivere il tempo assegnato nel segno della pace interiore, che è la pre-condizione per riconciliarsi con se stesso e con il creato, essere sereni e tranquilli e non voler più fare cose straordinarie, anche perché “gli eroi pagano di persona e poi vengono dimenticati”! ANNO 4 - Numero 09 - 15 Maggio 2011


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DANZA

Ancora una volta la CK Dance balla e fa sognare sotto le stelle!

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ontinua l’ascesa della scuola di danza CK Dance di Aversa, di Alfredo e Paola Ruffo., le cui discipline sono Hip Pop, Breakdance e Fantasy dance. Dopo aver superato, con successo, le gare regionali delle suddette discipline, tenutesi peraltro proprio ad Aversa al Palazzetto dello sport, sito in via Salvo D’acquisto, i ragazzi della Ck dance sono approdati in quel di Bellaria (Rimini) per i campionati nazionali. Campionati che si sono svolti al Centro Congressi di Bellaria, con oltre 10.000 ballerini di tutta Italia, 50 giudici nazionali, presidenti nazionali Tarantino, Pappagallo, Stellato, Stazio. La Ck dance conta innumerevoli vittorie e sono ormai quattro anni che vince le nazionali , dimostrando sempre di più, di meritare la propria ascesa nelle graduatorie delle scuole più blasonate d’Italia, e rendendo la nostra città sempre più orgogliosa dei suoi figli. Quest’anno ha vinto in tutte le classi under 9-1113-16-21-22 anni, sia di coppia che fantasy dance, proprio quest’ultimo è stato un vero spettacolo, (an-

geli contro demoni), distinguendosi anche per i costumi d’epoca, il trucco e parrucco e ciò lo si deve anche ai collaboratori che hanno contribuito nella sartoria: Paola Ruffo, Carmine Rammairone, Anny Vitale e lo stesso Alfredo Ruffo ; da non sottovalutare la regia musicale di Paolo Convertito che ha dato vita a momenti musicali originali; è anche doveroso sottolineare che le coreografie ineccepibili, le si devono ai maestri della Ck dance: Enrico Andreozzi break dance, Anny Vitale contemporaneo, Alessia Misso hip hop baby, Francesco Mariniello hip hop formatore, Alessandro Mennillo break dance baby, Luigi Basilico acrobreak e Alfredo Ruffo coordinatore coreografico, i quali hanno dato vita, insieme a tutti i magnifici ballerini ad un escalation di successi uno dopo l’altro, portandosi alla fine, a casa, 13 vittorie nell’entusiasmo generale degli insegnanti, dei tecnici, dei ragazzi e delle loro famiglie! E il mio augurio va proprio ai ragazzi della ck dance, ai nostri ragazzi quelli che si impegnano nelle cose che fanno, quelli che a tutti i costi vogliono emergere e credere che in questo mondo chi si impegna ce la può fare!

di Giusy Clausino Corrispondente Bloq Magazine redazione@bloq.it

COMUNICATO PREVENTIVO Ai sensi della legge n. 28 del 22 febbraio 2000 contenente le “Disposizioni per la parità di accesso ai mezzi di informazione durante le campagne elettorali e referendarie e per la comunicazione politica”, così come modificata alla legge del 6 novembre 2003 n. 313, della delibera dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni n. 37/05/CSP del 16 maggio 2005 concernente “disposizioni di attuazione della disciplina in materia di comunicazione politica e di parità di accesso ai mezzi di informazione relative alla campagna per il referendum regionale parzialmente abrogativo della legge della Regione Sardegna 19 giugno 2001 n. 8 recante “modifiche all’articolo 6, comma 19, della legge regionale 24 aprile 2001, n. 6” indetto nella Regione Sardegna per il giorno 12 giugno 2005” e della delibera dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni n. 106/11/CSP del 28 aprile 2011, concernente “le disposizioni di attuazione della disciplina in materia di comunicazione politica e di parità di accesso ai mezzi di informazione relative alla campagna per i referendum consultivi indetti dalla regione Campania per i giorni 5 e 6 giugno 2011, nel periodo compreso tra il giorno successivo alla data di pubblicazione in Gazzetta della delibera n.106/11/CSP e tutta la seconda giornata di votazione (6 giugno 2011) SI COMUNICA che per le campagne per i quattro referendum popolari indetti per i giorni 5 e 6 giugno 2011, (nome dell’editore) mette a disposizione gli spazi pubblicitari su questa testata per la diffusione di messaggi politici relativi ai referendum nelle forme consentite dall’art. 7 della legge n. 28 del 22 febbraio 2000 e successive modifiche e dalla delibera dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni n. 106/11/CSP. L’accesso agli spazi su BLOQ MAGAZINE è consentito a tutti i soggetti politici che ne facciano richiesta, nel pieno rispetto del principio della parità di trattamento. Le condizioni temporali di prenotazione e le tariffe sono quelle previste nel documento analitico depositato presso la redazione di BLOQ MAGAZINE, Via Pietrantonio - AVERSA - tel. 339.499.88.55 ANNO 4 - Numero 09 - 15 Maggio 2011

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MALCOSTUME

Ancora una volta i trasformisti premiati dalla maggioranza Ancora una volta i voltagabbana o trasformisti che dir si voglia, fenomeno italiano per eccellenza, corrono in soccorso delle maggioranze traballanti

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a visto “finalmente” la parola fine il “rimpasto a tappe” tanto auspicato dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi, per non disattendere le richieste dei “Responsabili” e cogliere l’occasione per apportare alcuni nuovi innesti nella fazione di maggioranza (alcuni provenienti anche dal PD). Pertanto la maggioranza si presenta di allargata e diversa rispetto alle componenti Umberto della coalizione che si è presentata alle eleDe Santis zioni politiche. Contro questa nuova mossa di Silvio Berlusconi, si è schierato il PresiCorrispondente Bloq Magazine dente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha chiesto di votare nuovamente la redazione@bloq.it fiducia alle camere, e numerosi politologi, giornalisti e cittadini che la definiscono nudo e crudo trasformismo. Un fenomeno così italiano che non ne esiste traduzione in nessuna altra lingua. Così Gianfranco Pasquino, famoso politologo e docente presso l’università di Bologna nel suo libro “Le parole della politica” definisce il Trasformismo. Il trasformismo è un cambio di casacca, un trasformare in senso negativo, andando oltre i propri valori, i propri ideali e il programma con cui si è conquistati la fiducia degli lettori. Tecnicamente coinvolge non solo i parlamentari, ma anche governanti e burocrati in un insieme di scambi che mirano a potenziare (o a ricreare) la maggioranza parlamentare e difendersi dall’opposizione. Con i favori che può fare, con i privilegi che può distribuire, il governo ha la possibilità di favorire o scoraggiare il trasformismo. Ormai le maggioranze dipendono sempre più dai parlamentari trasformisti che dai grandi ideali e valori, e dal rispetto o meno del programma politico. Purtroppo il trasformismo non è un reato, ma una scelta politica. Una scelta politica nell’ambito di un sistema di regole, procedure e istituzioni che lo permettono. E quando qualche istituzione (vedi presidente della Repubblica) cerca di rivendicare il suo ruolo osteggiando il trasformismo, ecco che partono gli insulti, le accuse di favoreggiamento politico dell’una o dell’altra parte. Quell’istituzione isolata che ogni tanto si dissocia da quell’ammasso di fango corrotto che è diventato oggi la politica, purtroppo nulla può perché ormai il trasformismo è diventato la norma. Una Potete commentare gli articoli visitando il sito: www.bloq.it

politica autoreferenziale e frammentata, che tende a concentrare i dibattiti nelle reti televisive nazionali piuttosto che nel dietro le quinte, all’interno di solide strutture politiche, nulla può e nulla vuole fare per porre fine ai fenomeni di trasformismo. Eppure basterebbe introdurre la responsabilità di mandato e obbligare i parlamentari a restare per tutta la durata della legislatura all’interno della stessa fazione politica con cui si sono schierati in prossimità delle elezioni o dimettersi se le proprie idee non rispecchiano quelle del partito di provenienza. Tutto questo non sarà (mai) possibile fin quando i politici rimarranno attaccati alla propria poltrona e il governo non capirà (o vorrà capire) che il problema di questo paese e della democrazia italiana non è la riforma della giustizia, ma un’ampia schiera di problemi politici non tra cui trova posto anche il trasformismo.

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FOTOGRAFIA

I mille modi di fotografare i colori di ciò che ci circonda

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i dice (non chi vi scrive ma altri certamente più ferrati in materia) che i neonati vedano in bianco e nero, che i cani riconoscano solo i colori che vanno dal viola all’indaco blu, che i gatti non riconoscano il rosso. E si potrebbe andare avanti per giorni...Noi invece ci limiteremo come sempre allo studio della più particolare tra le razze: il fotografo! Egli distingue le cose, i colori e le tonalità solo in relazione alle condizioni che si trova ad affrontare. Vede in bianco e nero ma è possibile che dopo dieci minuti la sua gamma cromatica aumenti sensibilmente fino a 16.777.216 colori. Salvo poi ritrovarsi a distanza di qualche ora o di qualche chilometro a fare i conti con una vista effetto sepia. E queste anomalie ottiche subiscono variazioni ancora più destabilizzanti quando calano le tenebre e quando cioè, come pare, i gatti vedano meglio ed i fotografi vedono...strano!!! Ma perchè accade tutto ciò? E’ congenito? No, non lo è ma purtroppo quando accade cronicizza, condannando per tutta la vita il malcapitato ad un’esistenza in technicolor. I primi sintomi inconfutabili si presentano quando l’uomo e la sua fotocamera si ritrovano faccia a faccia con un monumento e ancor prima di mirare con l’obiettivo iniziano a vedere la stessa immagine in mille tonalità diverse. A colori con un cielo imponente e con nuvole dal sapore vagamente drammatico. In Bianco e Nero con un leggero viraggio tendente al giallo per riportare il monumento stesso ad un’epoca che non esiste più. Con toni acidi capaci di simulare pellicole antiche che non hanno più ragione d’essere. E questo è solo l’inizio! La degenerazione diviene patologica ed inarrestabile ed i men che non si dica anche le scene che verranno immortalate nello scatto variano di tonalità all’occhio dello sventurato, passando dai colori vivaci di una sposa raggiante a quelli desaturati e smorti del bimbo seduto in quarta fila che annoiato dalla funzione si volta indietro verso il portale della chiesa come ad implorare la rapida fine del calvario e l’inizio del “banchetto”. Ma fin tanto che tutto ciò avviene quando si è ancora in presenza

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dell’accoppiata essere umano-fotocamera la situazione può definirsi relativamente poco preoccupante per la vittima della sindrome. Il problema serio nasce, purtroppo, quando il fotografo non si limita più all’uso di questi improbabili “superpoteri” se è in compagnia della sua fedele partner di avventure, ma bensì da solo, senza mirini nei quale infilare l’occhio e senza soggetti da immaginare in un

di Salvatore Altobelli Corrispondente Bloq Magazine redazione@bloq.it Tutte le foto pubblicate in questa rubrica sono state scattate da Salvatore Altobelli e rintracciabili sul sito: www.salvatorealtobelli.it

modo o nell’altro. A quel punto la malattia è in fase progressiva e non è più nemmeno pensabile una futura regressione verso la normalità “colorativa”. Accadrà che la sera cercherà la fantomatica ora blu (che per chi fotografa è una sorta di terno al lotto) per poter restituire alle sue (eventuali) foto una luce particolare e colori intriganti e bizzarri. Lo si vedrà vagare di notte su qualche cavalcavia in attesa del giusto flusso automobilistico capace, con le luci dei fari, di creare armoniose scie colorate bianche e rosse. Lo si ritroverà fermo, ai piedi di un semaforo pedonale che alterna in continuazione il verde, il rosso ed il giallo senza che nessuno dei tre colori riesca in alcun modo a convincerlo ad attraversare dall’altro lato. Lo si sorprenderà, con gli occhi luminosi di un bambino che si rotola in un mare di cioccolata, ad osservare estasiato un tripudio di colori che solo un bel cartellone pubblicitario elettronico sarebbe capace di regalargli, mentre tutto il mondo attorno a lui corre, scorre e s’interroga: ”ma che sta fissando quel tipo strano?”. Potete commentare gli articoli visitando il sito: www.bloq.it


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CINEMA

Beastly: la versione moderna di una favola antichissima

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opo Twilight, il neo-romanticismo “teen” torna sugli schermi con la rivisitazione di una favola Disney amatissima, quella de “La bella e la bestia”. Come a voler ricordare che c’è stata una Bella molto tempo prima della saga di Stephenie Meyer, Beastly, diretto da Daniel Barnz, riporta in prima linea il pubblico adolescenziale ed il suo approccio intenso, morboso di ed idealizzato verso i primi amori. Il film, ispirato al Katia romanzo di Alex Flinn, ha tutti gli ingredienti giusti Muscariello per attirare l’attenzione dei più giovani: un protagonista (Alex Pettyfer) bello e sempre più popolare, Corrispondente un’attrice (Vanessa Hudgens) corteggiatissima in virtù Bloq Magazine della sua partecipazione alla serie High School Muredazione@bloq.it sical, un’ambientazione scolastica ma decisamente suggestiva, e tanto romanticismo. Il diciassettenne Kyle Kingston, figlio di uno dei giornalisti televisivi più famosi di New York, si prepara alle elezioni per diventare rappresentante degli studenti del suo liceo con tutta la forza che gli garantiscono la sua arroganza e una sfacciata spavalderia. È bello, viziato, popolare e incredibilmente pieno di sé. Kyle scioccamente sceglie come bersaglio delle sue umiliazioni Kendra (Mary-Kate Olsen), una compagna di classe che si veste dark e che si vocifera sia una strega. Kendra, per nulla turbata dal comportamento crudele di Kyle, decide di dargli una lezione: lo trasforma in un orribile mostro, il suo aspetto esteriore rispecchierà esattamente il suo modo di essere. Kyle avrà un anno di tempo per far innamorare una ragazza di sé o porterà quelle sembianze per tutto il resto della sua vita. A interessarsi a lui sarà la riservata Lindy, compagna di classe della cui presenza Kyle, finora, non si era mai accorto. Uscito negli Stati Uniti in contemporanea con Cappuccetto Rosso Sangue di Catherine Hardwicke (reaNei riquadri un fotogramma lizzatrice- non a caso- del primo episodio di Twilight), del film e Beastly ha in comune con questo il rifacimento a una la locandina vecchia fiaba, ma se ne distacca per il fatto di non andare incontro alle tonalità licantropesche piuttosto banali e poco riuscite di quest’ultimo, puntando molto più sui valori etici originari della storia. Il film si conPotete commentare gli articoli visitando il sito: www.bloq.it

centra attorno alla sua funzione pedagogica e pone enfasi sull’esibizione delle sue virtù morali. Ma per quanto sia apprezzabile il tentativo di non emulare la storia d’amore fra Edward e Bella e la sessualità livida e raggelata della loro intimità, Beastly sovraccarica e velocizza ogni momento dando l’impressione di voler raggiungere il prima possibile il lieto fine. La bella resta bella, povera e innamorata del vero amore; la bestia perde il pelo e anche il vizio. Come già avvenuto per i suoi predecessori, il problema principale del film sta nella mancanza di un’anima. Si è più accorti a scegliere i protagonisti e il target giusto a cui rivolgersi che a costruire una storia avvincente ed originale. Alla fine ci si chiede perché scomodare vecchie e gloriose fiabe per trarne inefficaci racconti in versione gotica. SPETTACOLO

IL NUOVO CONCERTO DI ELISA TRA “ACQUA E FUOCO” di Antonino Fiorino

La cantautrice, impegnata in questo periodo nel suo tour, ha fatto tappa all’Augusteo di Napoli. Durante il concerto ha proposto i brani del suo nuovo lavoro discografico “Uvy” che nell’occasione si è scisso in due diversi spettacoli: “Uvy I” e “Uvy II”. La tematica dello spettacolo era la natura. Natura che prende corpo attraverso la voce dell’artista e le splendide luci, che insieme alle musiche ed alla scenografia, hanno creato un’atmosfera sensazionale. Emozioni sono state suscitate anche dagli arrangiamenti acustici e dal coro di voci bianche. L’atmosfera surreale è stata amplificata dalla proiezione di immagini coinvolgenti su un apposito maxischermo. Fiumi, mari, venti e ghiaccio nella prima parte. Terra, luce e sole nella seconda. Un concerto originale che ha riservato emozioni incredibili agli spettatori presenti che hanno ripetutamente acclamato la cantautrice friulana.

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PROSCENIO

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Isa Danieli al Teatro Bellini di Napoli, una fragilità… d’acciaio

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sa Danieli, con la regia di Isa Danieli (per Arca Azzurra Teatro), presenta e regge se stessa al Teatro Bellini di Napoli, nello spettacolo “Fragile”, con accompagnatore al pianoforte il musicista Luca Urciuolo. Negli scampoli finali di una stagione teatrale non deludente, ma neanche esaltante, la Danieli appone la sua sigla di artista valente e completa sotto ogni aspetto spettacolare, cantando (così come avverte nella presentazione in programma) ricordi, emozioni e pensieri che l’imbarbarimento progressivo portato dai tempi attuali impedisce di esprimere a parole oramai svuotate di senso e di contenuti. E’, tutto sommato (a parte la presenza del pianista), un altro spettacolo da “one woman show”: monismo teatrale che – com’è noto – non condividiamo e non sopportiamo; ma, al nascere delle iniziali riserve, ci è venuta in mente la battuta di un noto prelato che, dopo aver tuonato contro l’ipotesi di clonazione dell’uomo, allorché un sarcastico giornalista gli chiese se era convinto che la proibizione potesse e dovesse interessare un “esemplare” come la Loren, replicò subito che per Sofia “si può fare una eccezione”. E noi ci appelliamo all’eccezione, perché Isa Danieli è la sintesi di un’intera compagnia. L’apertura dello spettacolo è accattivante: l’introduzione pianistica di Urciuolo accompagna l’artista che, già tra le quinte, poi al proscenio, canta ottimamente “Silenzio cantatore”, a significare che se oggi siamo ridotti a constatare l’inutilità della parola, il canto (e la canzone napoletana in particolare) è quello che consente di recuperare la dimensione comunicativa nella quale le parole “hanno peso e forza se chi le ascolta dà loro il colore giusto”. Anche per questo, nei pezzi presentati, prevale sempre l’aspetto recitativo. Quello vocale è sempre bene integrato (e surclassato) dalla naturalezza felicissima di chi, prima di impegnare le corde, pensa a calarsi in un ruolo definito dal testo e lo interpreta con mimetica immedesimazione. L’artista non ha – e lo sa – le doti canore di una cantante lirica, né il “voice-appeal” di una Milly o di una Milva; ma ha dalla sua una capacità di modulazione e di regolazione sonora che viene dal cuore e dalle emozioni vissute da grande attrice (non dimentichiamo una splendida “Filumena Marturano”, impersonata nella stagione 2002/2003 sulle stesse tavole del Bellini con Antonio Casagrande). In questa chiave, vengono ese-

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guiti brani famosi come “Era de Maggio”, “Rose che belli ‘rrose” ed una versione bilingue di “Gracias a la vida”, che è un vero inno all’ottimismo e alla gratitudine per ciò che ci viene dato. Così, se le canzoni sono, per la Danieli, l’augurio di tempi migliori più che un omaggio ai ricordi, la poesia diventa commento al disagio ed alle sofferenze del presente: perciò l’artista si cimenta con testi poetici impegnativi (Viviani, Russo, De Filippo) che descrivono la fatica di vivere e, senza celebrarla, lodano la tolleranza, anche se stretta parente della rassegnazione. Perciò, dopo “‘E cecate ‘e Caravaggio”, l’artista abborda una eccezionale recita di “Lassamme fa’ a Dio (‘A mappata)” di Salvatore Di Giacomo, dandone un’interpretazione che lascia veramente il segno e che non consente, al momento, di supporre una riuscita migliore da parte di altri. A conclusione della “performance” canoro-teatrale, la Danieli regala al pubblico due chicche: la prima è un pezzo di “Mia Famiglia” di Eduardo De Filippo (il monologo della camerierina Maria che racconta del rapido svanire delle sue illusioni di diventare attrice davanti alle circuizioni losche di cinematografari di bassa lega). La Danieli interpreta la parte e poi svela al pubblico che il simpatico monologo fu inserito non più di due giorni prima della prima dallo stesso Eduardo, il quale lo impose alla giovanissima interprete con un piglio che non ammetteva repliche ed incertezze: “… e te l’e’ ‘mparà a memoria, ‘e’ capìto?...”. La seconda chicca è una canzone umoristica (non molto nota), che parla di un marito tradito che pesca “frequentatori” della moglie dappertutto e stenta a riconoscerli come tali. Solo, si propone di trasformare i suoi sospetti in accurate indagini da svolgere cautamente; e così, mentre indaga con cautela, la moglie … A me è venuto di pensare, a rischio di saltare di palo in frasca e di mandare a ramengo le emozioni, la poesia ed il fascino della canzone con contaminazioni troppo seriose e inopportune: e se il marito tradito, con i tempi che corrono, fosse il Meridione?... Qui lo dico, qui lo nego … chiedendo, ovviamente, perdono al teatro ed alla splendida Isa.

di Enzo D’Agostino Critico Teatrale Bloq Magazine redazione@bloq.it

Isa Danieli appone la sua sigla di artista valente e completa sotto ogni aspetto, cantando ricordi, emozioni e pensieri che l’imbarbarimento progressivo portato dai tempi attuali impedisce di esprimere a parole oramai svuotate di senso e di contenuti.

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ECOLOGIA

Un miracolo della natura: il “Banco di Santa Croce”

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te ciò a pochi chilometri dalla foce del fiume che “soffre”,sorprendentemente esiste uno straordinario paradiso sommerso che ospita una miniera di biodiversità. Questo miracolo della natura, si chiama ”Banco di Santa Croce” e si trova alle porte della celebre costiera sorrentina. a cura Il sorprendente fenomeno è reso possibile gradella dott.ssa zie ad una particolarissima combinazione di corValeria renti. La maggior parte degli inquinanti precipita alla foce, mentre quella che galleggia è spinta al Ayello largo. A rimanere sono solo i nutrienti organici Docente di che alimentano più di duemila specie tra pianEcologia te e pesci. Il” Banco di Santa Croce” in dialetto alla Seconda Università locale”Caurarusso”(grosso pentolone) è costituito di Napoli da una serie di guglie rocciose disposte in circolo, con in centro una depressione di oltre 40 mt. La guEsperta di glia più alta si trova ad 11mt di profondità, per queBloq Magazine sto non è visibile dall’esterno,anche se i pescatori redazione@bloq.it locali ne sono a conoscenza. Alcune delle forme di vita che popolano questo sorprendente specchio d’acqua, tipo le sfolgoranti gorgonie, in particolare la specie “Eunicella” presente a diverse profondità, in vari colori rosso, giallo, bianco, Corallium Rubrum (corallo rosso), ormai Ondata di cemento in arrivo a Succivo raro in tutto il Mediterraneo. “Gerardia Savaglia”, il fantastico falso corallo Legambiente: un quarto degli appartamenti costruiti negli nero. Non manca una ricca varietà di ultimi anni sono vuoti crostacei: aragoste, gamberoni, astici. Continua la lotta contro il tempo dell’amministrazione di Succivo, che a febbraio 2010 ha dato inizio all’iter Anche pesci pregiati come: cernie, per la definizione del cosiddetto Piano Casa, partito con l’approvazione di proposte per oltre 800 apparscorfani, saraghi… Già da tempo, tamenti. A questa iniziativa si opposero le associazioni ambientaliste, Legambiente, WWF e Italia Nostra, su proposta dell’Associazione”Mare che insieme a Libera diffusero un appello a non proseguire con l’iniziativa. «Il “Piano Cemento” – sostiene Vivo”, l’area è di tutela biologica ed Antonio Pascale, presidente di Legambiente- non si ferma. L’amministrazione vuole procedere ad una variante al Piano Regolatore che renderà edificabili 100.000 mq attualmente destinati all’agricoltura e ai servizi. è vietata qualsiasi attività di pesca nel Un’operazione che vale decine di milioni di euro». Queste ed altre osservazioni sono contenute nel docuraggio di 300 mt. Mare Vivo e il comento che il sodalizio ambientalista ha presentato al Comune, in risposta alla pubblicazione della variante al mune di Vico Equense, suggeriscono PRG. Documento in cui Legambiente sviscera i numeri dell’operazione. «Il Piano Regolatore vigente – si legge di monitorare l’intera area, che presto nella nota- prevedeva al 1997 una popolazione di 8.487 abitanti, mentre a tutto il 2010 non si è andati oltre gli 8000 abitanti. Per cui a fronte di una crescita “naturale” ben al di sotto delle previsioni e con un’offerta di si spera possa diventare un’oasi, con alloggi oggi già superiore alla domanda, si vogliono costruire diverse altre centinaia di appartamenti». Oltre l’ausilio della Protezione Civile, voal danno, anche la beffa: «Con questo cemento, di fatto, si impedisce anche ai piccoli proprietari di terreni in lontari locali e mediante l’installaziozone edificabili, di poter costruire. Cioè, cemento di massa contro case di necessità familiare. Gli ambientalisti ne di telecamere. chiedono al Comune di fermare questo inutile scempio per il territorio. l Sarno fiume della Campania, nasce nel comune omonimo e dopo un percorso di 24km, sfocia nel mar Tirreno. Bagna sei comuni: Sarno, San Valentino Torio, San Marzano sul Sarno, Scafati, Pompei e Torre Annunziata. Il suo bacino idrografico copre un territorio di circa 500km quadrati tra affluenti (Cavaiola e Solofrana) e canali artificiali usati per le coltivazioni. Come tutti i fiumi, nasce pulito. Lungo il suo percorso e nei pressi dei suoi affluenti, si svolgono varie attività industriali ed agricole. I resti delle diverse lavorazioni, vengono scaricati nel fiume senza preventivo trattamento, unitamente ad un sistema fognario sottodimensionato ed un uso indiscriminato di fertilizzanti chimici, fitofarmaci, antiparassitari, anticrittogamici e diserbanti si genera un vero e proprio cocktail mortale che rende il Sarno il fiume più inquinato d’Europa. Il disinquinamento del fiume iniziato nel lontano 1973, con il progetto di risanamento dell’intero Golfo di Napoli, si trascina stancamente con tentativi di bonifica, spesso arenati miseramente e con un enorme spreco di denaro pubblico. Nonostan-

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RUBRICHE

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Quale mondo abbiamo creato fino a questo momento? Qual è la condizione per la quale la vita umana cambia di giorno in giorno? Mi chiedo spesso, perché! Perché questo mondo è sempre più veloce. Qual è il rapporto tra uomo e tecnologia? Siamo nell’era digitale o in quella primitiva del digitale? Dove si vuole arrivare? Beh dopo tante domande (alle quali non solo io potrò dare tante pseudo-risposte) posso dire che siamo davvero condizionati dalla tecnologia. E’ un bene, è un male questo non lo so. Ci vorrebbe una via di mezzo, una strada che ci porti alla non totale dipendenza da queste macchine. Purtroppo però è pura utopia. Il mio è solo un sogno che non potrà mai realizzarsi anche perché siamo solo agli inizi di quest’era ancora tutta da scoprire. Internet (la rete delle reti) è la parola attualmente più diffusa al mondo e milioni di persone ci vivono grazie ad essa. E’ sicuramente uno strumento di velocissima divulgaPotete commentare gli articoli visitando il sito: www.bloq.it

zione ma talvolta anche di distruzione di massa. Una piattaforma sulla quale si svolgeranno le prossime guerre mondiali. Non voglio criticare ma, la rete delle reti ormai è satura di notizie false, di corruzione, di materiale vietato, di pensieri contorti, di false religioni, di tendenze strane ed ormai, la stiamo già abbattendo per ciò che è stata fondata. Non va bene! Doveva essere una tecnologia per velocizzare le operazioni! Macchè! Gli adolescenti stanno impazzendo! Quando li vedo per strada, sembrano dei “rimbambiti”, delle persone senza argomento, senza un minimo di inventiva ne di iniziativa. Ma dico: saranno mica loro le generazioni future che dovranno governare? Noooo, anzi siiiii. Che fine hanno fatto le partitelle a calcio tra gli amici del quartiere alle 14.30 del pomeriggio sotto un sole cocente 40°C? Sono andate a finire tutte su INTERNET? SI! *TechSystems.it info@techsystems.it ANNO 4 - Numero 09 - 15 Maggio 2011


AVERSA NORMANNA

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A Latina finisce 3-0 per i padroni di casa LATINA - AVERSA NORMANNA 3-0 LATINA (4-1-4-1): Gaudino (9’st Radio); Erba (12’st Gasperini) Mariniello Farina Di Emma; Giannusa; Martinez Berardi Rolandone (21’st Tirelli) Ricciardi; Zarineh. A disp.: Tortolano, Polani, Cafiero, Merito. All.: Sanderra. AVERSA NORMANNA (4-3-3): Pettinari; Carbonaro Mattera Di Girolamo Gallo; Tovalieri (1’pt Prisco) Arini Massimo (1’pt Vecchione); Grieco Varriale Petagine (12’st Palumbo). A disp.: Polise, Garofalo, Zolfo, Fontana. All.: Ferazzoli. ARBITRO: Di Francesco di Teramo Guardalinee: Orlandi e Carmignani MARCATORI: 8’pt Martinez (L), 15’pt Martinez (L), 37’st Berardi (L) AMMONITI: Erba (L), Gallo (A) NOTE: Spettatori 5000 circa. Angoli: 2-6. Rec.: pt 1’, st 0’.

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inisce qui il campionato dell’Aversa Normanna che non centra l’obiettivo play-off in gioco fino all’ultima giornata. Un obiettivo non raggiunto che lascia rammarico ma che ancora una volta segna il passo nella storia della squadra granata che mai nel proprio percorso calcistico aveva aspirato a traguardi così importanti e prestigiosi. Al “Francioni” il Latina passa 3-0 davanti al proprio pubblico. La gara inizia al 2’ con un tiro velleitario di Zaneh che termina di parecchio a lato. Al 7’ minuto il direttore di gara concede un penalty al Latina per fallo di Gallo su Erba senza alcun dubbio. Dal dischetto va Martinez che all’8’pt spiazza Pettinari e porta in vantaggio il Latina. La risposta dell’Aversa arriva al 13’pt con Tovalieri che pro-

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va un rasoterra velenoso che Gaudino a cura della devia in angolo. Al 15’ arriva il rad- Redazione doppio dei padroni di casa ancora in gol con Martinez che gira la sfera in sportiva rete nell’angolo dove Pettinari non arriva. L’Aversa Normanna nonostante Bloq Magazine il doppio svantaggio ci prova ancora redazione@bloq.it al 23’ con Varriale che scaglia un tiro a volo cui si oppone Gaudino. La respinta arriva ancora al giocatore granata che viene anticipato in extremis da un difensore avversario che allontana la sfera. 4’dopo ancora pericolosi i granata con Grieco che centra alla perfezione la porta ma trova Gaudino ancora ad opporsi con una gamba che respinge su Varriale che d’istinto calcia a giro con la sfera che termina un soffio fuori. Al 34’pt si rivede il Latina con una punizione dal limite di Giannusa. La sfera è forte e centrale ma Pettinari c’è e sventa a minaccia respingendo con i pugni. Mentre sta per terminare il primo tempo, a 2’ dallo scadere, Tovalieri non si arrende e scocca un siluro dalla distanza destinato alla rete. Il giovane giocatore granata è, però, sfortunatissimo poiché gli si oppone il palo negandogli la gioia della segnatura che avrebbe riportato sotto la Normanna. 2’dopo la sfera crossata da Carbonaro è ottima per Grieco che, però, impatta debolmente la sfera di testa e la consegna praticamente a Gaudino. Sul 2-0 si va a riposo con uno svantaggio che i granata devono rimontare e provano subito a farlo al 2’pt con Prisco, neo entrato, che spizza di testa per Grieco. Il fantasista normanno vede la porta e subito vi calcia ma ancora una volta l’estremo difensore del Latina si supera e respinge la sfera che arriva ancora sui piedi di Grieco che, seppur defilato, calcia a giro troppo centrale e la sfera è facile preda di Gaudino. In campo poi non succede più nulla, fatta eccezione per un tiraccio di Varriale sottoporta poi segnalato in fuorigioco dal direttore di gara, fino al 25’st quando Mariniello inzucca su punizione di Ricciardi facendo terminare la sfera tra le braccia di Pettinari ben appostato. 6’dopo Arini va vicinissimo all’1-2 con un colpo di testa che, però, si spegne di poco a lato.Al 37’st il Latina chiude definitivamente i giochi con Berardi che spegne ogni residua speranza dell’Aversa Normanna.

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PERIODICITA’: quindicinale GIORNO DI USCITA: domenica PREZZO DI COPERTINA: gratuito NUMERO DI PAGINE: 48/64 PUNTI DI DISTRIBUZIONE: 200 BACINO D’UTENZA: 1.000.000 abitanti NUMERO DI LETTORI AD USCITA: circa 25.000 NUMERO DI LETTORI ANNUI: circa 800.000

AVERSA

Ospedale S.Giuseppe Moscati 1000 Servizi - via Bisceglia, 68 Bar Al Boschetto - via Roma Bar Dilemma - via De Nicola, 9 Bar Pasticceria La Meridiana - Via Modigliani, 98 Bar Pasticceria Pelosi - Via Roma Bar Pois - via E. Corcioni, 80 Bar Roma - piazza Municipio Caffè Normanno - piazza Municipio Caffetteria Le Monde - viale J.F. Kennedy Coffee & Break Tiffany - via E. Fermi Caffè La Brasilena - via Roma, 72/74 CRES - A.S.L. Caserta - Via Santa Lucia Pasticceria Mungiguerra - via Salvo D’Acquisto, 79 Stazione di servizio AGIP - viale della Libertà Stazione di Servizio ESSO - via Vito di Jasi

CASAL DI PRINCIPE

Bar L’incontro - Corso Umberto I° Caffetteria Fuori Orario - Corso Umberto I° Centro d’Arte La Cornice - via Cavour, 214 Simon Caffè - via Vaticale, 11/15

CASALUCE

Bar Memory - via Circumvallazione, 83

CESA - SANT’ANTIMO

Caffetteria Pasticceria Igrò - via del Caravaggio

LUSCIANO

Bar Gabriele - via Giacomo Leopardi Bar Totty - viale della Libertà c/o Stazione servizio ESSO

ORTA DI ATELLA

Bar Tabacchi Maccus - via Toscanini, 14 Immobil Group - via Canonico Lampitelli, 30

PARETE

Bar Cinzia - via Vittorio Emanuele, 102 Caffetteria Ferrara - via Marconi, 13

SAN CIPRIANO D’AVERSA ALTRI PUNTI DI DISTRIBUZIONE:

AVERSA CARINARO CASAL DI PRINCIPE CASALUCE CASAPESENNA CESA FRIGNANO GRICIGNANO D’AVERSA LUSCIANO ORTA DI ATELLA PARETE SANT’ARPINO SAN CIPRIANO D’AVERSA SAN MARCELLINO SUCCIVO TEVEROLA TRENTOLA DUCENTA VILLA DI BRIANO VILLA LITERNO

ALTRI PUNTI DI DISTRIBUZIONE:

EDICOLE PRINCIPALI DEI COMUNI DI:

QUESTI SONO SOLO ALCUNI DEI PUNTI DI DISTRIBUZIONE NEI 19 COMUNI RAGGIUNTI

Real Bar - Corso Umberto I°

SAN MARCELLINO

Bar Pasticceria Blue Moon - viale J.F. Kennedy, 58 Caffetteria Royal Suite - Corso Europa Caffetteria Tony - viale J.F. Kennedy, 150 c/o Q8

SANT’ARPINO

Bar Ducale - via San Giacomo

SUCCIVO

MP Mobil Phone - Corso Umberto I° Tabaccheria Di Foggia - Corso Umberto I°, n. 15

TEVEROLA

Bar Pelosi - via San Lorenzo Caffetteria Centrale - via Roma, 18 Caffetteria Tozzi - via Provinciale Teverola-Casaluce Stazione di servizio ESSO Andreozzi - via Roma Bar F.lli Melillo Snc - via Roma 156/158

VILLA DI BRIANO

Bar Della Corte Biagio - via Provinciale, 120 Bloq Magazine, inoltre, viene distribuito dalle nostre Hostess, nei pressi delle Stazioni della: Metropolitana - Aversa Centro e Aversa Ippodromo; Ferrovie - Aversa - Piazza Mazzini; Linee Ferrotramviarie - Aversa - Variante 7bis.

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