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Bloq Magazine - il quindicinale di Aversa e dell’agro aversano - Distribuzione Gratuita

ANNO IV - N. 07 del 10 Aprile 2011

Centrali di terza generazione? Si... l’ultima! Confesercenti e Diocesi: iniziative comuni a favore del turismo religioso Aversa Normanna: si prepara al big-match per la conquista dei playoff Per Pasqua sono sempre di più quelli che preparano il...Presepe il prossimo numero sarà in distribuzione domenica 24 aprile 2011



IN QUESTO NUMERO pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag.

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La mobilitazione contro il nucleare coinvolge anche gli aversani Ritorna lo spettro del cemento nell’area ex Texas di Aversa Confesercenti e Diocesi: iniziative comuni a favore del turismo religioso Agrisviluppo: cinque domande al Presidente Generoso Marrandino “Casalese” non significa “camorrista”, ma solo “abitante di Casal di Principe” Intervista al “giapponese” Gigi D’Errico Ugo de Cesare: le sue mani creano opere d’arte che fanno sognare S.Arpino ricorda Franco Monteforte, riferimento del calcio campano Per Pasqua sono sempre di più quelli che preparano il...Presepe Il gioco d’azzardo può causare “dipendenza” Il 2011 è stato proclamato Anno Internazionale delle Foreste Rubrica umoristica: “Si vendono Ginz non di marca” Aversa Normanna: Big-match per la conquista dei playoff

Il piccolo Raffaele Tamburrino festeggia il suo 4°compleanno. Auguri dai genitori Luca e Ina, dai nonni paterni Raffaele e Gemma, dai nonni materni Umberto e Lina, da tutti i parenti.

EDITORE: Associazione di promozione sociale Articolo Nove - Via Onorato Pietrantonio, n. 98 - Parco delle Mimose - 81031 AVERSA (CE) BLOQ MAGAZINE - REGISTRAZIONE: Tribunale di Santa Maria Capua Vetere n. 708 del 03.07.2008 DIREZIONE - REDAZIONE - AMMINISTRAZIONE - Via Onorato Pietrantonio, n. 98 - Parco delle Mimose - 81031 AVERSA (CE) tel. 339.499.88.55 - 33.88.87.27.09 - info@bloq.it - www.bloq.it “BLOQ MAGAZINE” E “PROSPETTIVE”: PROGETTO GRAFICO: Giuseppe Cristiano - TUTTI I DIRITTI RISERVATI - © STAMPA: Centro Stampa Tuccillo s.r.l. - ROMA - PUBBLICITA’: Associazione Articolo Nove - tel. 339.499.88.55 Marketing e Pubbliche Relazioni - tel. 338.887.27.09 - 339.499.88.55 DIRETTORE RESPONSABILE: Giuseppe CRISTIANO - redazione@bloq.it - 338.887.27.09 REDAZIONE: Valeria Aiello, Maria Botta, Gianluca Cristiano, Nicola Carobene, Umberto Cascella, Giusy Clausino, Maurizio Coda, Enzo D’Agostino, Francesco Damiano, Raffaele De Biase, Franco Della Volpe, Giuseppe Della Volpe, Umberto De Santis, Giuseppe Diana, Antonio Di Grazia, Michele Docimo, Antonino Fiorino, Rocco Graniero, Pino Imperatore, Antonia Magnotta, Vincenza Marino, Gabriella Mazzoni, Gianluca Montebuglio, Katia Muscariello, Giuseppe Nappa, Giuseppe Oliva, Mirko Rambone, Nicola Rosselli, Magda Russo, Antonio Zacchia. Altre firme: Mademi, Livia Fattore, Serse Cugia Toppini, Giuseppe Lauria, Simonetta Morandini, Pia Pangese, Ugo Persice Pisanti, Fabiana Del Mese. La direzione di Bloq Magazine e Bloq.it non risponde del contenuto degli articoli e delle inserzioni. Si declina ogni responsabilità per le opinioni espresse nei singoli articoli e per le inserzioni trasmesse da terzi, i quali se ne assumono ogni responsabilità di fronte alla legge. I diritti di proprietà letteraria ed artistica sono riservati. Non è consentita la riproduzione, anche se parziale, di testi, documenti e fotografie senza autorizzazione scritta dell’Associazione ARTICOLO NOVE. La collaborazione è aperta a tutti, ma in nessun caso instaura un rapporto di lavoro. Qualsivoglia tipo di collaborazione è da intendersi sempre a titolo gratuito e di puro volontariato. ANNO 4 - Numero 07 - 10 Aprile 2011

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Q di Rosa Croce

Corrispondente Bloq Magazine redazione@bloq.it

Vi rammentiamo che in edicola potete trovare “PROSPETTIVE” un’imperdibile raccolta di stampe artistiche e cartoline raffiguranti i luoghi più caratteristici della città di Aversa. Le stampe sono in vendita anche singolarmente a euro 0,50 l’una.

EDITORIALE uello che sta succedendo a Napoli e provincia è soltanto l’inevitabile conseguenza di decenni di intrallazzi sul business “munnezza” tra i clan della camorra, le incompetenti gestioni politiche e le svariate industrie del Nord Italia (insieme ad altre industrie tedesche). I napoletani sin dal 1999 si sono ribellati ferocemente contro la gestione dei rifiuti in Campania. Non hanno mai avuto risposte concrete dai politici, ne di destra ne di sinistra. Attualmente i giornali ed i notiziari televisivi preferiscono parlare più delle escort che coccolano i politici, che informare dei problemi che affliggono la regione Campania, l’Italia ed il pianeta intero. Ma, in un mondo dove la maggior parte delle persone si distrae continuamente guardando la televisione, accendendo grandi dibattiti solamente per il calcio, c’è da aspettarselo. Le varie emergenze rifiuti dopo qualche giorno di furore mediatico finivano nel dimenticatoio, venendo rimpiazzate dai soliti e omicidi, dalle dittature pseudoparlamentari e dai festini privati. Nel frattempo nuove discariche abusive vengono aperte, la situazione viene ripristinata per poi risfociare in emergenza dopo qualche mese. Se i rifiuti gestiti dei clan venissero accorpati diverrebbero una montagna di 14.600 metri con una base di 3 ettari, sarebbe la montagna più alta nel mondo, e come si sa l’80% delle malformazioni fetali in più rispetto alla media nazionale avvengono in queste terre martoriate. Ma la situazione dei rifiuti campani non è stata innescata solo dalla camorra. La camorra ha semplicemente il monopolio del ciclo dei rifiuti (raccolta, discariche, smaltimento). In pratica in tutti questi anni c’è stata non una lotta, ma una saldatura tra la politica ed i clan che hanno approfittato della situazione fittando finanche i terreni per le eco balle. I clan hanno vantaggi economici con le discariche e nella raccolta. Riescono a fatturare oltre 6 miliardi di euro l’anno. Il problema è dovuto a due tipi diversi di associazioni a delinquere: la camorra e la politica corrotta locale. Come ha dimostrato l’operazione Hoondini nel 2004, il costo di mercato per smaltire correttamente i rifiuti tossici imponeva prezzi che andavano dai 21 centesimi a 62 centesimi al chilo. I clan fornivano lo stesso servizio a 9 o 10 centesimi al chilo (la differenza è che i clan li gettano semplicemente, senza il corretto smaltimento). I clan sono riusciti a garantire che 800 tonnellate di terre contaminate da idrocarburi fossero trattate al prezzo di 25 centesimi al chilo, trasporto compreso. Un risparmio dell’80% su 30.000 tonnellate accertate di rifiuti provenienti dal nord Italia. Un gesto da veri e propri sprovveduti. È come se una persona consentisse ad un vicino di casa, in cambio di soldi, di scaricare nella propria abitazione dei rifiuti tossici. I clan si arricchiscono con e nella spazzatura. C’è bisogno di una presa decisa di coscienza. Mentre i napoletani rivendicano il loro diritto a vivere civilmente arrivano, però, i militari. Ben equipaggiati, pronti a menare con scudi e manganelli i manifestanti quando invece dovrebbero menare ben altri “personaggi”. La cosa che pochi ricordano è il danno continuo ed invisibile che si ripercuote sulla salute di tutti. Nessuno escluso. In un paese che sperpera denaro pubblico per aprire inceneritori e addirittura centrali nucleari (inutili e pericolose. Se si pensa all’incapacità di smaltire i rifiuti ordinari, figuriamoci smaltire quelli radioattivi), chi cerca di svolgere ricerche per porre rimedio alle spaventose patologie causate dalle polveri sottili è destinato ad essere ignorato dai politici. Il Dott. Stefano Montanari, ricercatore di nanopatologie e Dir. scientifico del lab. Nanodiagnostics di Modena, nonché consulente di prestigiose istituzioni scientifiche internazionali, spiega egregiamente il problema creato dalle micro e nanoparticelle, questo discorso ci fa ben capire che i due inceneritori previsti per Napoli e Salerno sono del tutto inutili: “Qualsiasi combustione provoca la formazione di micro e nanoparticelle. Questi piccolissimi oggettini sono rispettivamente dell’ordine di grandezza di un milionesimo di metro e di un miliardesimo di metro. Più piccole sono le particelle, più queste particelle sono patogeniche, ovvero possono generare delle malattie. Più moderna è la tecnologia che si usa, più alta è la temperatura di esercizio, più piccole sono le particelle. Ciò significa che la miglior tecnologia disponibile è quella che produce le particelle più piccole, le più pericolose. Queste particelle vengono espulse dall’inceneritore e rimangono sospese nell’aria, per poi cascare più o meno rapidamente a seconda di quanto sono grosse. Le cosiddette polveri fini cascano per prime, dopo essere rimaste sospese in aria per giorni. Ovviamente più esse sono piccole maggiore è la loro permanenza in aria. Questa caratteristica dà loro la possibilità di essere trasportate dal vento, oppure mescolate con la pioggia. Nel loro percorso si depositano sulle coltivazioni, si depositano sull’erba che gli animali mangiano e che noi mangiamo con il loro derivati (latte, formaggio, carne). Però la maggior parte di queste particelle noi le respiriamo. Minore è la loro dimensione e maggiore è la loro capacità di infiltrarsi nei nostri polmoni per poi finire negli alveoli. Da qui passano direttamente nel sangue entro un minuto e da qui vengono poi recuperate da tutti gli organi, come succede in alcuni casi da me riscontrati. Le particelle filtrate da un organo sono viste come dei corpi estranei e l’organismo cerca di liberarsene e quindi degradarle, ma purtroppo queste particelle non lo sono e quindi per le nostre dimensioni umane sono eterne. Non potendole degradare l’organismo cerca di isolarle creando un granuloma, avvolgendo la particella con un tessuto isolante che però è infiammatorio, provocando così un infiammazione che dura per moltissimo tempo, ed un’infiammazione cronica può diventare un tumore, quindi queste particelle col tempo possono essere cancerogene. A colpire non sono soltanto patologie tumorali ma anche le cosiddette Turbe Mentali. Ci sono dei pazienti che vengono considerati dei matti, ma in realtà hanno queste particelle nel loro cervello. Fra le tante maniere per liberarci dai rifiuti quella più folle è quella dell’inceneritore perché si è presa dell’immondizia sgradevole, la si è fatta sparire dai nostri occhi, trasformandola in particelle, le quali se prima puzzavano adesso ci possono potenzialmente uccidere lentamente. La soluzione proposta dal Dott. Montanari è il riciclaggio dei rifiuti prodotti, una pratica che tutti dovrebbero attuare per il bene di ogni singola persona.

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ANNO 4 - Numero 07 - 10 Aprile 2011



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PRIMOPIANO

Lamobilitazionecontroilnucleare

coinvolge anche gli aversani

N di Raffaele De Biase Corrispondente Bloq Magazine redazione@bloq.it

asce anche ad Aversa il comitato antinucleare in vista della consultazione referendaria prevista per il 12 e 13 giugno. Il comitato, denominato “Aversa vota Sì per fermare il nucleare”, si avvale dell’adesione di varie associazioni operanti nel territorio tra cui: CGIL, Ecodem, Fabbrica di Nichi, l’associazione Camurrà di Gricignano D’Aversa, Fare Democratico, l’I.D.F. Aversa, Legambiente, MEDUC Caserta, Portus informazione potteriana e WWF. A seguito della partecipazione della maggioranza degli aventi diritto e in caso di vittoria dei sì al referendum si otterrebbe l’abrogazione di alcune norme del decreto legge n.112 del 25 Giugno 2008, poi convertito in legge, nonché di altre norme della legge del 23 luglio 2009, n. 99 che prevedono la costruzione di nuove centrali nucleari in Italia. Questo l’obiettivo degli antinuclearisti. Uno stop definitivo, dunque, al ricorso ad una fonte energetica non priva di rischi e anche una decisa, consequenziale sterzata verso le cosiddette fonti rinnovabili, ritenute più convenienti e, soprattutto, sicure. Che il tema susciti al momento interesse ed attenzione lo si è constatato anche domenica scorsa in occasione della giornata informativa promossa ad Aversa dal comitato. Tanti i passanti, infatti, che hanno chiesto delucidazioni presso il gazebo, allestito in via Roma. E’ evidente che all’indomani del disastro avvenuto a Fukushima, in Giappone, la questione venga avvertita con una certa preoccupazione, per quanto sono gli stessi esponenti del comitato , a mettere in guardia contro un atteggiamento meramente emergenziale e ad illustrare, invece, il perché la questione energetica vada affrontata, in Italia come altrove, in maniera diversa, con un’attenzione costante verso le generazioni future. “La questione energetica deve essere affrontata in maniera completa e senza infingimenti. -dichiara Titti Lucariello dell’associazione Vanno considerate attentamente le altre opportunità che il progresso e la ricerca ci offrono come le fonti rinnovabili:l’ eolico, il fotovoltaico, la geotermia, ambiti che hanno già prodotto risultati e che potrebbero essere incentivati se ad essi venissero rivolti la ricerca e i finanziamenti necessari, cosa che non avverrebbe se ci incamminassimo sulla strada del nucleare che ha dimostrato più volte di non essere sicuro e, soprattutto, di produrre degli effetti devastanti a fronte di eventi non prevedibili quali i terremoti .” Seguire la strada del nucleare, dunque, secondo Titti Lucariello e gli altri componenti del comitato, sarebbe sbagliato non solo per i limiti che questo tipo di fonte energetica ha evidenziato, ma anche perché toglierebbe tempo e finanziamenti ad altre fonti energetiche sicuramente meno rischiose.

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“Inoltre -prosegue – volgendo uno sguardo alla nostra regione, la Campania, considerando il livello di sismicità di parte di essa e le ferite che sul piano ambientale e della salute pubblica ha già subito, pensiamo alla problematica dei rifiuti, ipotizzare anche la realizzazione di centrali nucleari è veramente inaccettabile. Ma il discorso non cambia se prendiamo in considerazione altre zone d’Italia.” Per quanto attiene, poi, alla presunta economicità del nucleare ci si troverebbe dinanzi ad un grossolano equivoco. A riguardo non ha dubbi Luigi Grassia, ingegnere con competenze specifiche, tra i promotori del comitato: “ La realizzazione di una centrale nucleare richiede circa venti anni- precisa- tempi certamente non brevi ed inoltre l’Italia che ha solo tre esigui giacimenti di uranio dovrebbe acquistare l’elemento radioattivo da altri Stati con un dispendio economico non indifferente. Va valutato, ancora,il problema scorie, soprattutto quelle altamente radioattive, i cui depositi, oltre a dover avere determinate caratteristiche, dovrebbero essere sottoposti a rigorosi controlli periodici, il tutto senza essere comunque messi al sicuro da una potenziale pericolosità, se si pensa che alcuni elementi radioattivi per vedere sostanzialmente abbassato il loro grado di radioattività richiedono migliaia di anni.” E a chi solleva il problema del fabbisogno energetico nazionale Grassia risponde: “ Bisogna misurarsi con la problematica attraverso l’utilizzo sinergico delle altre fonti energetiche, anche gli stessi combustibili fossili, il cui impiego, però, verrebbe ad essere temperato dall’avanzamento delle fonti rinnovabili. Anche altri Stati hanno capito che bisogna intraprendere strade diverse dal nucleare ed hanno incentivato lo studio e l’impiego delle fonti alternative.”Altro pericolo paventato dal comitato è quello della proposta di moratoria approvata di recente dal Consiglio dei Ministri. Si teme il calo di interesse e di partecipazione da parte della popolazione. Intanto, il comitato “Aversa vota Sì per fermare il nucleare” sta intensamente lavorando per la promozione di altre giornate informative, di cui darà notizia sia su Facebook , attraverso il gruppo aperto Aversa vota sì per fermare il nucleare, sia sul blog aversavotasiperfermareilnucleare.blogspot.com. Tra le finalità la costituzione di altri comitati nei vari paesi dell’Agro, per quanto allo stesso comitato aversano hanno già aderito persone provenienti da tutta la provincia a dimostrazione di quanto il tema sia sentito. E’ ferma intenzione dei componenti ottenere un forte aggregazione intorno ad idee di salubrità ambientale e di sviluppo energetico che prescindano da qualsiasi etichetta politica. ANNO 4 - Numero 07 - 10 Aprile 2011


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PRIMOPIANO

Tornano in piazza le uova AIL per sostenere la ricerca Nel nostro territorio l’AIL sarà presente ad Aversa, Casaluce, Cesa, Frignano, Lusciano, OrtadiAtella, Parete, Sant’Arpino,Succivo,Teverola,Trentola,VilladiBriano

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a venerdì 8 a domenica 10 Aprile tornano nelle piazze italiane le uova di Pasqua AIL (Associazione Italiana contro le Leucemie, Linfomi e Mieloma), un “dolce” appuntamento che si rinnova da ben 18 anni. Le uova, antico simbolo di fertilità, da sempre associate alla rinascita, dal 1994 sono infatti divenute protagoniste nelle principali piazze d’Italia ed hanno accompagnato la crescita dell’Associazione consentendole di finanziare la ricerca scientifica e l’assistenza ai malati e alle loro famiglie. Nel nostro territorio l’AIL sarà presente ad Aversa con la “ storica” postazione in via Roma all’altezza dell’Arco dell’Annunziata e nei Comuni di Casaluce, Cesa, Frignano, Lusciano, Orta di Atella, Parete, Sant’Arpino, Succivo, Teverola, Trentola, Villa di Briano. I volontari dell’Associazione si augurano che anche in questa occasione i cittadini dell’agro aversano non facciano mancare il proprio concreto sostegno alla riuscita dell’iniziativa, ancor piu’ per le ricadute positive che essa avrà sul nostro territorio. Infatti, l’AIL è impegnata in prima fila a sostegno del reparto di ematologia di recente attivato presso il plesso ospedaliero aversano, al quale già da

ora si rivolgono pazienti dall’intero territorio provin- a cura ciale. A tal proposito, l’Associazione non puo’ fare a della meno di denunciare pubblicamente, dopo averlo fatto presso tutti gli organi istituzionalmente preposti alla Redazione soluzione del problema, la paradossale situazione di Bloq Magazine un reparto strutturalmente nuovo e con una pianta organica di ben sedici posti letto, in cui per mancanza redazione@bloq.it di un adeguato numero di infermieri, non sono ancora possibili i ricoveri e le degenze ordinarie. Nel reparto, infatti, vengono attualmente prestate esclusivamente le “pur preziosissime” attività di day hospital ed ambulatoriali, queste ultime svolte presso i locali del Centro Trasfusionale “ Giorgio Lubrano” ai cui responsabili va il sentito ringraziamento dell’Associazione per la sinergica e fattiva collaborazione e disponibilità.

‘Pulisci dove il tuo cane sporca’, al via la campagna informativa “Pulisci dove il tuo cane sporca” questo il lo slogan della campagna informativa a cura dell’assessorato all’ambiente, guidato da Luciano Luciano, rivolta a tutti i proprietari e conduttori di animali nell’accompagnamento degli stessi al fine di rimuovere dal suolo deiezioni e liquidi organici dei propri animali, evitando di imbrattare aree pubbliche o aperte al pubblico ivi inclusi marciapiedi, strade, piazze, portici, attraversamenti pedonali, accesi alle civiche abitazioni, spazi prospicienti i negozi gli arredi urbani, giardini e parchi pubblici, aree attrezzate adibite a gioco dei bambini comunque delimitate. “I proprietari dei cani – ha detto l’assessore Luciano- devono munirsi di Kit per la pulizia o altra idonea attrezzatura, per l’eventuale raccolta delle deiezioni solide degli animali; devono provvedere all’immediata rimozione delle deiezioni solide dei propri animali facendo uso dei suddetti strumenti. Tali deiezioni dovranno essere depositate nei cestelli porta rifiuti, chiuse in idoneo contenitore o smaltite nella frazione umida dei rifiuti domestici; è fatto, altresì, espresso divieto di imbrattare il suolo con alimenti destinati alla nutrizione del proprio cane o di cani e gatti randagi”. I contravventori della presente ordinanza saranno puniti con l’applicazione di una sanzione amministrativa da € 25 a € 150 in caso di reiterazione della violazione la sanzione sarà raddoppiata. ANNO 4 - Numero 07 - 10 Aprile 2011

Ciaramella è tornato in Comune

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razie di cuore a tutti per l’affetto che in queste settimane mi avete dimostra-

to”. Così ha esordito il Sindaco Ciaramella al ritorno in Comune. “Vi ringrazio tutti per l’affetto che mi avete manifestato in un momento difficile della mia vita. Non pensavo di meritare tanto. Grazie ancora”. Ciaramella è stato ricoverato lunedì 14 marzo u.s per un’aritmia in seguito alla quale è stato sottoposto ad un duplice intervento di angioplastica coronaria. “Sono ritornato in Comune – con-

tinua il primo cittadino- solo per salutare e tranquillizzare tutti soprattutto in seguito ad alcune notizie diffuse a mezzo stampa che mi vorrebbero dimissionario. È vero che devo ancora riguardarmi per lo stato di salute, ma non ho assolutamente preso in considerazione l’ipotesi delle dimissioni. Ancora qualche altro giorno di risposo e tornerò come prima, più forte di prima per portare a termine questa consiliatura per il rush finale che ci conduce fino alle amministrative della primavera del 2012”.

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AVERSA

Ritorna lo spettro del cemento nell’area ex Texas di Aversa

R di Livia Fattore

Corrispondente Bloq Magazine redazione@bloq.it

Nella foto: l’ex stabilimento della Texas Instruments

itorna lo spettro della cementificazione dell’area ex Texas di Aversa, anche se dal comune normanno affermano che mai la Regione Campania potrà rilasciare direttamente un permesso a costruire. Ma, andiamo per ordine, cercando di ragguagliare sull’ennesima puntata di una telenovela che ha tutta l’aria di trasformarsi in dramma per le speranze degli aversani che più hanno a cuore le sorti della città. Premesso che i proprietari del suolo (una società di cui è parte la famiglia dell’attuale presidente dell’amministrazione provinciale di Napoli Luigi Cesaro del Popolo della Libertà) hanno partecipato ad un bando regionale per l’edilizia residenziale sociale, la cosiddetta “housing sociale”. A seguito di questa partecipazione, la Regione Campania ha inviato, nei giorni scorsi, agli uffici del comune di Aversa una nota contenente tre domande alle quali rispondere entro sette giorni dalla ricezione (termine insolitamente breve soprattutto in considerazione dello scarso attivismo degli enti pubblici). Ma, comunque, gli uffici comunali si sono immediatamente attivati ed hanno riscontrato la nota che poneva tre quesiti specifici. Il primo chiedeva se l’eventuale realizzazione diedifici residenziali era in variante al piano regolatore in vigore ed è stato, ovviamente, risposto che essendo quella zona nell’attuale strumento urbanistico “industriale” non poteva non essere in variante. Il secondo quesito è relativo alla conformità o meno del progetto in questione a strumenti urbanistici superiori ed in questo caso è stato risposto che non ci sono al momento strumenti urbanistici superiori al livello comunale. Il terzo interrogativo richiedeva di conoscere se l’area era sottoposta a vincoli particolari ed anche qui la risposta è stata negativa. Sebbene non richiesto, poi, su espressa volontà dell’assessore all’urbanistica Giuseppe Mattiello, è stato precisato che ai sensi del piano casa, per quanto riguarda la facoltà del comune, il consiglio comunale ha deliberato che in tutto il territorio cittadino, compreso quello in questione, non è previsto trasformare le aree dismesse in aree ad edilizia abitativa o residenziale che sia. Dal comune, come dicevamo, oltre a sottolineare che si è di fronte ad atti dovuti da parte della Regione Campania, trattandosi di una procedura consequenziale alla partecipazione al bando, preannunciano lo svolgimento, a breve, di una conferenza dei servizi nella quale l’ente di via Santa Lucia dovrà essere più chiaro in merito all’intera vicenda. Dagli amministratori aversani, infine, la riconferma che l’area Texas deve costituire non solo l’occasione per creare servizi, ma anche un’opportunità di crescita per l’intera collettività”. Ed in questo senso il consigliere comunale del Popolo della Libertà Michele Galluccio sottolinea come “la realizzazione di case popolari non è proprio quello di cui Aversa ha bisogno”.

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INTANTO, SEMPRE IN MATERIA URBANISTICA, L’ASSESSORE MATTIELLO PRONTO AD ADOTTARE PER LA CLASSIFICAZIONE DELLE ZONE G LO STESSO MODUS OPERANDI DEL PIANO CASA “Adottare anche per le zone G non classificate la stessa procedura adottata per il Piano casa attraverso due punti imprescindibili: trasparenza e coinvolgimento. Trasparenza nelle decisioni e coinvolgimento di tutti i soggetti interessati”. Ad affermarlo l’assessore all’urbanistica del comune di Aversa, l’ingegnere Giuseppe Mattiello, che continua: “Ho chiesto all’interpartitico delle forze di maggioranza di essere delegato ad attivarmi per la questione delle zone G. Ci sono alla base due considerazioni: la prima è rappresentata dal fatto che il 40% di queste zone non ha una classificazione; la seconda riguarda la preoccupazione che si possano utilizzare strumenti come il Piano casa per ottenere su quelle zone una trasformazione urbanistica”. Da qui, per l’esponente del Gruppo Unico delle Autonomie, la necessità di regolamentare l’intero comparto. Come fare? In che modo dettare le regole? “Dopo che la maggioranza mi avrà autorizzato ad andare avanti, attiverò i contatti con le forze di opposizione per stendere un’idea di massima sul come operare”. Ma un’idea il professionista aversano ce l’ha già: “Se fossi io a dover decidere, darei vita ad un avviso pubblico invitando tutti i proprietari delle zone G a produrre all’amministrazione comunale una dichiarazione di intenti sull’utilizzazione dei suoli di loro proprietà con il consiglio comunale che, di seguito, andrà a decidere”. Mattiello, poi, illustra in maniera più dettagliata la proposta e continua: “Premesso che abbiamo una mappatura delle zone G effettuata nei giorni scorsi dagli uffici comunali competenti, dividerei il territorio in ambiti stabilendo in ogni ambito che tipo di servizi destinati alla collettività l’amministrazione vorrebbe: piscina, luoghi di culto o altro e attenderei le proposte dei privati con i quali andrei a concordare una serie di patti”. La regolamentazione, sempre secondo l’assessore della giunta guidata dal primo cittadino Mimmo Ciaramella, serve, ancora una volta, in primo luogo, ad evitare che ci siano margini di discrezionalità ampia per i singoli, dirigenti comunali o politici che siano. In secondo luogo vi è la necessità di avviare un processo di rilancio edilizio non solo privatistico speculativo, ma utilizzare i capitali privati per scopi che combacino con il pubblico, ad esempio, autorizzare la realizzazione di una piscina concordando con i proprietari la cessione in determinate fasce orarie all’uso collettivo mettendola a disposizione di scuole o fasce deboli della popolazione. Un proposito quello dell’assessore Mattiello che dovrebbe trovare il placet non solo della sua maggioranza, ma anche quello dei finiani di Futuro e Libertà per l’Italia che con il loro capogruppo consiliare RosaANNO 4 - Numero 07 - 10 Aprile 2011


AVERSA rio Capasso avevano tentato di far discutere della cosa il consiglio comunale attraverso una mozione respinta dalla coalizione di centro destra. Successivamente, lo stesso assessore lo aveva contattato per dare il via all’iter ora illustrato, provocando una reazione dei finiani ed una garbata polemica da parte di Mattiello. MA PROPRIO DAI FINIANI, CON CAPASSO, ARRIVANO NUOVE ACCUSE:IL SETTORE URBANISTICA E’ ALLO SBANDO DOPO IL PENSIONAMENTO DI FLORIO E’ IN PIENO DISARMO “Il giorno dopo il pensionamento del dirigente all’urbanistica arch. Elio Florio, il settore sembra sia stato attraversato da uno tsunami. Come se ognuno avesse avocato a se il grado di capo supremo. Il vecchio dirigente per una mera dimenticanza non consegna le chiavi dell’Ufficio e per l’effetto l’intero settore si ferma. Come se non fosse stata una res pubblica . Il disagio dei pochi presenti e volenterosi era percepibile a vista. L’assenza dei timbri rinchiusi /detenuti nell’ufficio del dirigente di fatto ha reso impossibile espletare le pubbliche funzioni, gli utenti palleggiati come se fossero state palline di ping pong si sono sentiti dire: ci dispiace venite domani, l’ufficio è chiuso. Come se fosse stata una qualsiasi salumeria”. Va giù durissimo Rosario Capasso del Fli e non si ferma. Infatti, aggiunge: “Ma quello che è sorprendente è la miriade di permessi a costruire rilasciati dal dirigente in fuga/pensione. Addirittura da un pseudo registro da dove si evincono le date di richieste e i rilasci dei permessi a costruire è stato possibile vedere l’accelerata registratasi ultimamente nel rilascio dei permessi a co-

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struire. Richieste del 11.03.u.s. rilasciate in data 21.03.u.s. oppure del 23.03.u.s rilasciate il 31.03.2011 (ultimo giorno). A fronte della consuetudine - stasi procedimentale - storica dell’ufficio di mesi e mesi di attesa se non addirittura di anni. E’ impressionante, la mole di permessi a costruire rilasciati. Senza un protocollo di entrata cronologico e automatizzato. Senza nemmeno una turnazione automatica degli istruttori dei fascicoli. Ma tutto in piena autonomia e indipendenza. La stessa commissione urbanistica che va deserta per mancanza del numero legale. Insomma di tutto di più. Il solo assessore al ramo presente, ma come un capitano senza uomini. Per farla breve mi sembrava il Giappone dopo la tragedia”. “E’impensabile–conclude l’avvocato aversano- che una materia così importante complessa e particolare venga lasciata in balia delle onde, in attesa che il vecchio dirigente consegni le chiavi dell’ufficio e che la pseudo maggioranza smetta di litigare per un posto al sole ed uno in montagna - Giunta e dirigente - e si preoccupa del bene della città.Ciò posto, mi auguro che sia rimasto ancora un poco di buon senso e che si annullino tutti i permessi a costruire rilasciati fugacemente senza un protocollo di entrata automatico, chiaro ed analitico. Pertanto, se si vogliono preferire gli interessi generali a quelli particolari si devono annullare tutti i permessi a costruire rilasciati nell’ultimo periodo per converso invece se si vuole preferire gli interessi particolari su quelli generali tutti i permessi rilasciati sprigioneranno la loro efficacia deturpando in modo indelebile il tessuto urbanistico della città”

ENNESIMO SFREGIO AL PATRIMONIO ARBOREO DELLA CITTA’ DI AVERSA

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bbiamo assistito nei giorni scorsi all’ennesima violenza gratuita verso i poveri alberi della nostra città. Tale sfregio è stato perpetrato questa volta nella via principale del Borgo di Aversa e presso il quadrivio di viale Europa a pochi metri dalla facoltà di Architettura di San Lorenzo. Tutte le magnolie e i rigogliosi tigli lì presenti, belli e in buona salute, sono stati eliminati. Dopo le stroncature alla radice degli storici alberi del Parco Pozzi e delle querce situate intorno al monumento di Cimarosa e dopo tanti altri ingiustificati tagli distruttivi al nostro patrimonio arboreo, ci chiediamo quali siano le motivazioni che spingono gli Lsu, con il consenso degli addetti comunali al verde pubblico, ad operare tali drastiche scelte e se l’assessore al ramo, dott. De Chiara, ne sia al corrente. Se gli alberi tagliati nelle zone sopraccitate erano assolutamente sani (..e non ci vengano a dire che erano malati..) la Consulta dell’Ambiente esige conoscere i perché di tale politica distruttiva, ricordando che è vigente ad Aversa un regolamento del verde che obbliga a salvare le preesistenze arboree nel caso di rifacimento strade e marciapiedi. Non ci vengano poi a dire i signori dell’Ufficio Tecnico Comunale che le motivazioni siano dettate dal fatto che tali alberi fossero cresciuti troppo e che fosse necessario tagliarli per rifare i marciapiedi: gli alberi in oggetto potevano rimanere in loco e i lavori di rifacimento essere eseguiti ugualmente senza intaccare un solo albero. Ma lo sanno i nostri bravi tecnici quanto impiega a crescere un albero così e quanto prezioso sia per il nostro ambiente urbano? Inoltre ad Aversa è presente una sede dell’Ufficio Fitosanitario della Regione Campania:è stato forse questo interpellato? La verità è che vige una assoluta mancanza di professionalità degli addetti al verde urbano del nostro ufficio tecnico, a cui si unisce una forte volontà di trarre peculato da questi alberi. Legna da ardere o pregiate essenze da falegnameria? La Consulta dell‘Ambiente chiede chiarezza a questa amministrazione su di un tema davvero scottante, ricordando che gli alberi presenti in un contesto urbano sono vitali per gli abitanti, perché restituiscono ossigeno ad una città come Aversa, in cui sono in esponenziale aumento serie patologie legate all’apparato respiratorio comprese quelle tumorali.

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Verde Pubblico, Tirozzi rassicura il Wwf e Legambiente

ntendo rassicurare i rappresentati di Wwf e Legambiente sulla questione sollevata nei giorni scorsi”. Così esordisce il Consigliere Comunale delegato al Verde Pubblico Giovanni Tirozzi, e continua: “Voglio chiarire che gli esemplari interessati dall’abbattimento sono cinque platani che erano affetti da Tingide del platano che attacca e distrugge le foglie e dalla Ceratocystis fimbriata il cosiddetto ‘cancro colorato’ che colpisce in modo irreversibile la corteccia e pertanto siamo stati consigliati da un agronomo al taglio delle stesse in quanto potevano tali essenze rappresentare un pericolo per i terzi. Ovviamente, come prassi, abbiamo conferito in discarica i materiali di risulta ottenuti da tale operazione”. “Discorso a parte, invece, - continua Tirozzi - è da farsi per ciò che concerne gli esemplari di magnolie che erano presenti in via Bisceglia i quali, sempre su indicazioni dell’agronomo, sono state rimosse da quegli alloggiamenti che erano del tutto inadeguati a contenere il tipo di pianta e sono state poste a dimora all’interno del Parco Pozzi - lato via Gaetano Andreozzi”. E conclude Tirozzi rassicurando i rappresentanti delle associazioni ambientaliste: “Gli Uffici comunali del Verde Pubblico sono a completa disposizione dei rappresentanti del Wwf e Legambiente per far visionar loro tutti gli incartamenti del caso”.

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AVERSA

Confesercenti e Diocesi: iniziative comuni a favore del turismo religioso Maurizio Pollini, Presidente della Confesercenti Provinciale di Caserta, ha incontrato il Vescovo della Diocesi di Aversa Mons. Angelo Spinillo

S a cura della Redazione Bloq Magazine redazione@bloq.it

Nella foto: Maurizio Pollini

i è svolto nei giorni scorsi un incontro tra il Presidente della Confesercenti Provinciale di Caserta Maurizio Pollini e il Vescovo della Diocesi di Aversa Mons. Angelo Spinillo. Un incontro nato per dare vita ad una sinergia foriera di iniziative per il territorio di Aversa. Le piccole e medie imprese costituiscono l’asse portante dell’economia locale e la Confesercenti rappresenta uno strumento importante ed incisivo di tutela e di evoluzione di questa imprenditoria. Gli obiettivi centrali della Confederazione sono lo sviluppo economico, la solidità delle imprese e la crescita dell’occupazione. La priorità e gli strumenti sono rappresentati dalla definizione di un sistema fiscale equo e semplice ma anche dalla possibilità di un accesso al credito agevolato. La Confesercenti svolge nei confronti dei propri aderenti funzioni di rappresentanza sindacale, ma anche individuazione e offerta di nuove opportunità imprenditoriali, di norme degli interessi economici, di erogazione di servizi e assistenza tecnica, commerciale e finanziaria corredate da strutture che erogano servizi specializzati. La missione della Confesercenti è la rappresentanza del mondo della piccola e media impresa, nella convinzione che essa rappresenti l’asse portante dell’economia dell’Italia e dell’Europa. Confesercenti si propone di contribuire alla crescita economica e allo sviluppo della democrazia attraverso la collaborazione con le istituzioni e le organizzazioni sindacali , economiche, culturali ed umanitarie in Italia ed in Europa. Con questo obiettivo, la Confesercenti rappresenta le proposte della piccola e media impresa verso il Governo, il Parlamento, le organizzazioni sindacali e le forze sociali, italiane ed europee. Nell’ambito delle strutture Regionali e Provinciali l’associazione si interfaccia con gli enti e le istituzioni locali per la risoluzione delle problematiche riguardanti le categorie degli assistiti. Perseguendo questi obiettivi, l’associazione ha sempre tutelato gli interessi del commercio e del turismo su Aversa e nei comuni limitrofi che compongono l’agro aversano. In tal senso, nel corso degli ultimi anni si sono promosse iniziative, si è dato vita alle funzioni di intermediazione sindacale per la tutela degli

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operatori e particolare attenzione è stata dedicata allo sviluppo del territorio. Nella città di Aversa sono presenti poco più di 3.000 attività commerciali, con circa 10.000 famiglie impiegate nel settore. E anche che per questa occasione vogliamo proporre un nuovo progetto: La Confesercenti Provinciale di Caserta, dunque, propone per la città di Aversa lo sviluppo del turismo religioso, ritenendo che la città normanna possa candidarsi a diventare motore attrattore per questa filiera, in quanto città delle cento chiese, della cultura e dell’arte. Si propone, infatti, di dedicare tre momenti annuali, in piena collaborazione con la Diocesi di Aversa, nei quali si consente la visita guidata alle cento chiese presenti nel territorio del comune di Aversa. I potenziali turisti, in questo modo avrebbero modo di visitare i monumenti religiosi con l’assistenza di guide specializzate che illustrino il patrimonio, le origini, le tradizioni e le principali funzioni religiose che si svolgono nell’ambito della specifica chiesa. Un momento nuovo, un tipo di turismo innovativo per il nostro territorio e per l’intera provincia di Caserta, un momento di ricchezza e di ulteriore crescita per città di Aversa. A fianco a questi momenti, si potrebbero realizzare delle degustazioni di prodotti tipici del luogo, in modo tale da poter promuovere il territorio in tutte le sue caratteristiche positive, cioè le eccellenze di cui Aversa va fiera. Crediamo che sia indispensabile il ruolo del Comune di Aversa per dare vita a questo progetto, pertanto, sarà nostra cura chiedere al Sindaco Domenico Ciaramella e all’Assessore alla Cultura Nicola De Chiara una condivisione e conoscendo la loro sensibilità rispetto ad alcune tematiche possiamo dire di essere già a buon punto.

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AVERSA

Ciaramella liberalizza le aperture dei distributori di carburante

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iberalizzazione delle aperture per i distributori di carburante ad Aversa. Questo l’oggetto dell’ordinanza firmata dal Sindaco di Aversa Domenico Ciaramella su proposta dell’assessore alle attività produttive Alfonso Oliva. Nei giorni scorsi, Oliva, aveva ascoltato le ragioni dei 14 titolari delle stazioni di servizio cittadine, unitamente ai sindacati provinciali di categoria. La nuova ordinanza siglata dal primo cittadino del capoluogo normanno prevede una liberalizzazione sull’orario di apertura, mercoledì pomeriggio compreso. Solo la domenica ci sarà una turnazione per assicurare almeno un giorno di riposo settimanale. A questo proposito, chi sarà aperto di domenica potrà, se vuole, aprire anche il lunedì, al contrario di quanto avviva precedentemente. Sulla scia degli altri esercizi commerciali, poi, i distributori di carburante potranno essere aperti, con sospensione dei turni di chiusura, nel periodo delle festività natalizie. “Ringrazio l’assessore alle

attività produttive Alfonso Oliva e il dirigente agli affari generali Giuseppe Nerone”, ha detto il sindaco Ciaramella. “Ho sollecitato entrambi per arrivare alla sigla dell’ordinanza per fornire un servizio migliore ai numerosi cittadini che si lamentavano per i vuoti di apertura dei distributori di benzina in alcuni casi, come il famigerato pomeriggio del mercoledì”.

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Mazzarella e le Guardie Zoofile aversane riprendono l’attività

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ermine della sospensione del Decreto di Guardia Ittico Venatoria Ambientale. Il Decreto torna nelle mani del Comandante di Reparto Guardie Zoofile Saverio Mazzarella che ha dichiarato: “In seguito alla controversa azione di sequestro del Parco Pozzi ed alle perplessità ed alle dubbie motivazioni che ne hanno subdolamente ed inspiegabilmente disposto il dissequestro, il sottoscritto in data 11/02/2011 si vede recapitare una lettera proveniente dalla Provincia di Caserta contenente il provvedimento inspiegabile e demotivato di sospensione del Decreto di Guardia Venatoria, che ha tutto il sapore di un blocco voluto per impedire l’attività del Gruppo di Guardie Zoofile sul territorio di Caserta. L’incostituzionalità dell’atto ha portato alla consegna presso gli Uffici della Provincia in data 18/02/2011 degli scritti difensivi in opposizione a tale illeggittimo provvedimento, con una messa in mora di 30 gg per l’attesa di una risposta in merito alle valutazioni e decisioni da parte della Provincia. Questo scritto, ad oggi 22/03/2011 atteso e mai pervenuto, comporta l’implicita inadempienza da parte dell’Organo Amministrativo entro i 30 gg previsti dalla messa in mora legale che, ai sensi della Legge

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n° 241 del 1990 e della Legge n° 69 a cura del 18/06/2009 decade de quo e ne della determina l’inappellabilità. Ragion per cui, ai sensi degli articoli Redazione delle leggi su esposte, in data odierBloq Magazine na si invia alla Provincia di Caserta, settore Caccia, Pesca e GGV una redazione@bloq.it dettagliata, motivata ed insindacabile comunicazione di inizio di attività di Vigilanza Venatoria Ambientale per le motivazioni descritte in rispetto delle leggi vigenti”. Si riattiva quindi il Comando delle Guardie Zoofile di Aversa che si adopererano per la salvaguardia degli ecositemi, per l’applicazione delle leggi in materia Ambientale, Ittica, Venatoria e Zoofila, nonché alla repressione dei crimini ambientali in tutta la Provincia di Napoli e Caserta. Riprenderanno altresì le funzioni del Nucleo Investigativo Antibracconaggio in merito al traffico internazionale di fauna esotica e pericolosa concentrando le azioni dei Reparti anche sul maltrattamento degli animali e sullo smaltimento illecito di rifiuti. Azioni queste, mai interrotte sul territorio della Provincia di Napoli.

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CURIOSITA’

Scopre di essere considerato morto da 18 anni dall’Agenzia delle Entrate

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uesta mattina ho appreso di essere morto per l’Agenzia delle Entrate, addirittura dal 1993”. Angelo Tornese, 63 anni, maresciallo della guardia di finanza a riposo, cerca di riderci sopra, ma è visibilmente provato per l’esperienza, a metà strada tra Kafka e Pirandello che sta vivendo. da buon campano, fatti i dovuti scongiuri, di Allora, riprende a raccontare la sua storia al limite dell’inNicola credibile. Rosselli “In mattinata –continua Tornese riferendosi a ierisono stato presso l’ufficio di Aversa dell’Agenzia Corrispondente delle Entrate per chiedere il codice fiscale di mio Bloq Magazine figlio che deve partire militare. Trovandomi lì, poiché non avevo il codice fiscale, ho fatto richiesta redazione@bloq.it anche per me. Qualche attimo e mi sono trovato di fronte la faccia smarrita e imbarazzata dell’addetto che ha affermato: ‘Non posso rilasciarle il codice fiscale perché dai nostri terminali lei risulta deceduto dal 1993 a seguito di una dichiarazione dei redditi relativa all’anno precedente’. Alle mie proteste mi è stato risposto che se fornirò un certificato di esistenza in vita si potrà aggiustare il tutto. Ma questa stessa risposta, se ricordo bene, mi fu data anche sei o sette anni fa, quando mi trovai in un’analogasituazione e io, già allora, fornii questo certificato”. Intanto, sempre ieri mattina, il maresciallo delle fiamme gialle si è recato presso il comune di Lusciano, dove è nato, per verificare se ci fosse qualche omonimia, un altro Angelo Tornese nato nello stesso giorno, ma qui, tra l’ilarità degli addetti all’anagrafe, ha appreso di essere l’unico con tale nome ad essere nato in paese nel 1948. Si è recato, poi, all’ufficio anagrafe del comune di Aversa, dove risiede per farsi rilasciare il certificato ...il caos regna di esistenza in vita. “Almeno per essere certo che sovrano nella sede non sto sognando”, anche perché l’ex sottufficiale dell’Agenzia delle continua normalmente a percepire la pensione che, Entrate di Aversa tra l’altro, gli sarebbe stata conferita dopo la morte, visto che è andato in pensione successivamente al

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1992, data della sua presunta morte. Dalla sede aversana dell’Agenzia delle Entrate, gli addetti, appositamente interpellati, effettuati i dovuti controlli, confermano in maniera puntuale la storia di Angelo Tornese, il suo racconto. Il finanziere a riposo risulta morto dal 1993, ma affermano anche che si potrebbe trattare, anzi si tratta, di un inconveniente al quale può essere messo fine presentando un certificato di esistenza in vita. “E’ la stessa cosa –ha dichiarato Tornese- che mi fu detta sei o sette anni fa. Allora, come farò anche adesso, consegnai il certificato di esistenza in vita, ma, evidentemente non ne fu preso atto. Io, d’altra parte, non conservo ricevuta di quella consegna e non posso far altro che ripresentare questo certificato che avrà la capacità di farmi resuscitare agli occhi dell’Agenzia delle Entrate”. In verità, la peripezia occorsa al maresciallo Tornese rappresenta, di contro, il sogno di ogni evasore fiscale. Cosa c’è di meglio, infatti, che continuare ad esiste per il consesso cosiddetto civile, anagrafe comunale compresa, e risultare deceduto per il fisco che, in questa maniera, non potrà più colpirti con la sua mannaia. “Ma per me, che sono solo un modesto pensionato, -conclude il sottufficiale- al danno si aggiunge la beffa: non posso presentare dichiarazione dei redditi e, di conseguenza, usufruire delle detrazioni per spese sanitarie e consimili”. Intanto, dall’Agenzia delle Entrate fanno sapere che la situazione è stata risolta tempestivamente e che Tornese non si è rivolto direttamente al front-office dove avrebbero risolto immediatamente la vicenda, ma ha chiesto notizie in uffici interni in via informale. Inoltre, l’impiegato gli avrebbe chiesto se aveva omonimi per verificare eventuali omocodia (omonimia del codice fiscale) e che lo stesso avrebbe fatto balenare la presenza di un cugino, per cui gli era stato consigliato di rivolgersi al comune di nascita.

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PROVINCIA

Agrisviluppo: cinque domande al Presidente Generoso Marrandino

L di Giuseppe Diana Corrispondente Bloq Magazine redazione@bloq.it

Nella foto al centro: il Presidente di Agrisviluppo Avv. Generoso Marrandino

a tutela delle “eccellenze” e la salvaguardia della tipicità dei prodotti di Terra di Lavoro è uno dei principali obiettivi di Agrisviluppo. Abbiamo intervistato il Presidente di Agrisviluppo: Generoso Marrandino. Presidente Marrandino vogliamo parlare un po’ degli effetti sulle nostre produzioni che oggi devono garantire anche l’etichettatura, dopo essere state sottoposte ad una serie di passaggi obbligati quali tracciabilità e disciplinare? Oggi, più che mai bisogna focalizzare l’attenzione sulla salubrità e sicurezza degli alimenti che mangiamo con una particolare preoccupazione per i nostri figli. Bisogna intervenire attivamente per aiutare i produttori della provincia di Caserta a continuare e persistere nelle produzioni agroalimentari tipiche di qualità che garantiscono anche la sicurezza e la salubrità. Pertanto, la tracciabilità, i disciplinari e l’etichettatura sono strumenti necessari per garantire i consumatori e per difendere le produzioni locali. Si potrà così raggiungere anche l’obiettivo di migliorare i prezzi al produttore, senza gravare sul cittadino, che con questi strumenti ha l’ulteriore possibilità di conoscere con immediatezza e chiarezza l’iter complessivo del prodotto. Oltre ad essere una difesa immediata dei prodotti tipici locali, queste garanzie assicurano ai consumatori una maggiore intensità dei controlli su quello che si acquista? In tutta sincerità, credo che non esista una provincia più controllata della nostra. Inoltre, in Italia nel 2010, tra verifiche ed ispezioni effettuate sul Made in Italy alimentare, sono stati oltre un milione i controlli attuati dalle Agenzie delle Dogane, dai Nas dei Carabinieri, dall’Istituto Controllo Qualità, dalla Capitanerie di Porto, dal Corpo Forestale, dai Carabinieri delle Politiche Agricole, dall’Asl, ai quali si è aggiunta l’attività degli organismi privati. Insomma, i cittadini possono sentirsi davvero garantiti. I cittadini si attendono di non ritrovarsi a tavola prodotti alimentari trasformati. Crede che è quanto meno un loro diritto sapere anche se sono stati utilizzati ingredienti con organismi geneticamente modificati? E’ di fondamentale importanza assicurare ai consumatori una completa e corretta informazione su tutte le caratteristiche dei prodotti alimentari com-

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mercializzati. A tal fine, l’etichettatura aiuta a prevenire e reprimere le frodi alimentari, anche con l’indicazione, in conformità alla normativa dell’Unione Europea, dell’eventuale utilizzazione di ingredienti in cui vi sia presenza di organismi geneticamente modificati (OGM) in qualunque fase della catena alimentare. Pertanto, l’unico rischio potrebbe essere la frode alimentare ma oggi con tutti i controlli di cui abbiamo parlato prima è davvero improbabile. Caserta è individuata come una delle province agricole più importanti della Campania. Non crede che bisogna intensificare le informazioni necessarie alla salvaguardia della tipicità dei prodotti di Terra di Lavoro? Nella mission di “Agrisviluppo” rientra la possibilità di predisporre ogni azione volta ad intensificare informazioni ed interventi al fine di promuovere, salvaguardare e valorizzare le tipicità e la qualità dei prodotti di Terra di Lavoro. “Agrisviluppo” è impegnata in tal senso e mi auguro di incrementare e differenziare tale attività che comunque non è mai sufficiente. Uno degli esempi più immediato è la proposta dell’aperitivo denominato “Jommellino”, che è composto per intero da prodotti tipici casertani, quali il vino asprinio, la mela annurca, la mozzarella e il capicollo di maiale nero, alcune delle espressioni delle “eccellenze casertane”. La tutela dei prodotti di eccellenza di questa Provincia deve assicurare l’impossibilità delle imitazioni. Si può sperare di non ritrovarsi più a tavola vino, olio, mozzarella, frutta o legumi contraffatti e spacciati per produzione artigianale casertana? Non solo dobbiamo sperarci, ma dobbiamo tutti, i consumatori in primis, adoperarci per cercare di controllare all’atto dell’acquisto e del consumo che i prodotti che portiamo sulle nostre tavole realmente sono quelli che volevamo comprare. Pertanto, invito chiunque a segnalare alle autorità competenti casi di contraffazione e di pirateria agroalimentare. Mi fa piacere, altresì, ricordare e registrare un dato di grande vanto per i produttori: i consumatori apprezzano e degustano sempre più prodotti casertani, che in quanto a sicurezza, tipicità e sapore sono ai massimi livelli e ci permettono anche di riappropriarci dell’orgoglio di vivere e della soddisfazione di lavorare nella provincia di Caserta. ANNO 4 - Numero 07 - 10 Aprile 2011


TRASPORTI

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Ennesima sorpresa per i pendolari di Aversa e dell’agro aversano

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embrava un pesce d’Aprile… Ma UnicoCam- un iniziativa molto diffusa in molti paesi di pania dà il via agli aumenti. Corse sempre esteri che potremmo tradurre in italiano Umberto meno frequenti, continui ritardi e vetture sem- come “passa il biglietto”. Invece di cestinapre più fatiscenti. Brutte re il biglietto, ancora De Santis sorprese, quindi, per i valido, lo si passa Corrispondente pendolari aversani. Si è ad un altro, spe- Bloq Magazine sperato fino all’ultimo che fosse un pesce rando che magari d’aprile ben progettato, ma il 1° Aprile la prossima volta redazione@bloq.it sono svaniti tutti i dubbi: UnicoCampasia un altro a pasnia modifica le tariffe. E quando si parla sarlo a te. Chiedodi tariffe, di soldi, quel modifica non può no inoltre il reintegro degli abbonamenti che significare, sempre e solo, aumenti. mensili studenti, soppressi da oltre un Data la poca informazione fatta, nei giorni anno. Intanto l’assessore ai Trasporti e alle scorsi, per molti pendolari andare a ritiraattivita’ produttive della Regione Campare biglietti e abbonamenti è stata una vera nia, Sergio Vetrella, attraverso l’agenzia e propria doccia fredda. I rincari sono di Adnkronos, fa sapere che gli aumenti circa il 20% e riguardano tutte le fasce sono necessari proprio per mantenere in in cui il Consorzio UnicoCampania divipiedi il sistema UnicoCampania, che ha de il territorio campano. Chi viaggia da rischiato il collasso a causa dell’elevato Aversa verso Napoli, utilizzando il biglietdeficit.Si tratta quindi di aumenti che non to di fascia 2, è costretto a pagare 2,10€ garantiscono servizi ulteriori, ma servono anziché 1,80€. L’abbonamento invece per riparare ad anni di cattiva gestione e passa da 48,20 a 54€. Un biglietto di falo si fa ovviamente gravando sulle tasche scia 3, a cui afferiscono numerosi comuni dei singoli utenti. Insomma pagheremo di dell’agro aversano come San Marcellino, più e non avremo nulla in cambio, se non San Cipriano d’Aversa e Teverola, costa secondo il nuovo schema corse sempre meno frequenti, ritardi sempre più consistenti e vettariffario 2,80€ invece fino a pochi giorni fa ne costava 2,40€. Ma ture sempre più fatiscenti. oltre il danno i poveri pendolari hanno dovuto subire anche la beffa: nell’ultimo periodo si sono susseguiti una serie di scioperi da parte di tutte le aziende che si occupano di mobilità in Campania, che protestano contro i tagli alla spesa della regione che mettono a rischio numerosi posti di lavoro. Scioperano anche MetroCampania Nord Est e Ctp, principali aziende a sostegno della mobilità nel nostro territorio. In particodolfo Giglio, consigliere comunale delegato alle periferie citlare Ctp fa sapere che “è in atto un’ agitazione spontadine, annuncia il termine dei lavori di riqualificazione in via tanea del personale aziendale contro i tagli dei fondi Pelliccia e via Piave. previsti per il settore del trasporto pubblico locale in “In questi giorni – spiega Giglio – sono terminati i lavori in via PelCampania” e opera un taglio delle linee e delle corse liccia per l’intera riqualificazione della strada con il rifacimento dei in alcune delle aree servite. marciapiedi. Di fronte a una situazione così pesante che mette a Anche in via Piave sono stati realizzati i marciapiedi per la sicurezza serio rischio il diritto di mobilità dei cittadini, sarebbe dei pedoni che transitano in questa strada”. auspicabili azioni combinate di protesta che vedono “Questa è soltanto una serie di lavori – commenta poi il sindaco presenti un numero consistente di cittadini. Domenico Ciaramella – che rappresentano il segno dell’attenzione Purtroppo l’impressione è che il tutto si risolverà con dell’amministrazione comunale in tema di periferie”. poche azioni isolate che “premieranno” esclusivamen“Inoltre – continua Giglio- su input del sindaco Ciaramella, che ha te le aziende piuttosto che i cittadini, se non quelli più proposto la sostituzione del prato sintetico con una pavimentazione “furbi”. Infatti, subito dopo la diffusione della notizia in cubetto di porfido, ci siamo attivati affinché questi lavori si realizdei rincari, è partita una sorta di corsa agli armamenzassero. In questo modo – sottolinea Giglio – rendiamo gli spartitrafti ad opera di numerosi cittadini che hanno deciso di fico già esistenti uguali a quella di nuova realizzazione come quello tutelarsi acquistando e utilizzando i biglietti previsti in via Nobel e via Santa Lucia. dallo schema tariffario in esaurimento. Le aree con una pavimentazione in prato sintetico richiedono una Qualche proposta più interessante arriva da parte degli manutenzione maggiore rispetto a queste di nuova realizzazione ovstudenti, una delle fasce sicuramente più colpite convero con la pavimentazione in cubetti di porfido”. siderato il fatto che molti non percepiscono nemmeno reddito. Si parla sempre più spesso di Ticket Sharing,

Giglio: “Completati i lavori in via Pelliccia”

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SOCIETA’

Celebrata la prima tappa della “Festa della Legalità 2011”

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ella aula consiliare della città Normanna di fronte a una platea di oltre 100 persone tra alunni, docenti, autorità, la città di Aversa ha celebrato la prima tappa della festa della legalità, una manifestazione voluta e ideata da Marilena Natale giornalista e presidente dell’Associazione il a cura Girotondo e organizzata dal quotidiano della Nuova Gazzetta di Caserta, dal consiglieRedazione re comunale delegato alle Politiche Giovanili Michele Galluccio e dal comanBloq Magazine dante della Polizia Municipale di Aversa Stefano Guarino. redazione@bloq.it La Festa della Legalità è ormai un appuntamento fisso della primavera dell’agro aversano. Una manifestazione ideata dalla Natale, che fa incontrare i bambini delle scuole con le forze di polizia e la magistratura. La prima tappa della festa, ha ospitato un convegno dal titolo “Per non dimenticare, per costruire”. Un appuntamento dedicato alle vittime innocenti della criminalità organizzata, nel cui ricordo oggi si muove un’ampia porzione di società civile che si batte per la vittoria della

legalità, facendo leva sulle coscienze dei più giovani. Ed è proprio agli studenti delle scuole superiori di Aversa che hanno parlato il Presidente della Direzione distrettuale antimafia di Napoli Federico Cafiero de Raho, i Sostituti Procuratori dell’antimafia partenopea Giovanni Conzo, Francesco Curcio e Alessandro D’Alessio. La Festa della legalità è ormai un appuntamento fisso della primavera dell’agro aversano. E prima della giornata conclusiva, fissata a maggio, gli studenti dell’agro Aversano partecipano a convegni e a manifestazioni. Il convegno di ieri ha avuto un’alta partecipazione. La platea è rimasta a lungo incantata dalle parole e dei relatori che hanno illustrato le ramificazione delle mafie, e anche le nuove normative di legge vagliate dal governo nell’ultimo anno. I magistrati non si sono sottratti a domande e chiarimenti ed hanno interpretato il senso del disagio delle giovani generazioni Parole di soddisfazioni quelle del primo cittadino. E’ stato un grande successo per tutta la scuola e per l’intera comunità della città, che ha inanellato un altro trionfo dedicato alla scuola della vita e ai veri valori della giustizia. Complimenti da Bloq alla collega Marilena Natale per la meritoria iniziativa.

In difesa degli animali randagi è nata l’Associazione Pet Planet

N a cura della Redazione

Bloq Magazine redazione@bloq.it

asce l’Associazione Pet Planet. un’associazione che si pone quale principale obiettivo la difesa degli animali randagi. A tale proposito abbiamo sentito il parere della Presidente Marilena Truppo. “Spero che attraverso il suo giornale gli aversani ci aiutino a realizzare il nostro sogno. Noi vorremmo eliminare il randagismo dalle strade di Aversa e dei paesi dell’agro aversano e vorremmo che non esistessero più i canili dei professionisti, di coloro cioè che dai cani vogliono solo un profitto e non il loro benessere. Chi prende contributi dai comuni non ha interesse a trovare adozioni per i loro ospiti, anzi la tendenza è quella di fare esattamente il contrario. Noi, diversamente, abbiamo esclusivo interesse per il benessere dell’animale, cane o gatto che sia. Siamo molto impegnati nelle adozioni, che rappresentano una delle nostre attività principali e nel frattempo gestiamo un rifugio dove ospitiamo, nel migliore dei modi, i nostri protetti il tempo necessario a trovare loro una casa accogliente e una famiglia che li accolga con amore e responsabilità. Inutile che vi faccia un esempio dei nostri risultati migliori. Invitiamo la cittadinanza ad indagare presso una delle strutture più importanti della città, come l’Ippodromo, dove tro-

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verà tante testimonianze a favore della nostra attività. Altri comuni beneficiano della nostra collaborazione: Succivo, Teverola, Parete, Casal di Principe, Lusciano, Villa LIterno e in generale un po’ tutti i paesi dell’agro aversano. Ringrazio tutti gli i cittadini di Aversa e dell’agro per quello che faranno per aiutarci”.

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SOCIETA’

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“Casalese” non significa “camorrista”, ma solo “abitante di Casal di Principe”

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obbiamo riuscire a togliere il marchio di “casalesi” come criminali e basta. I casalesi non sono i criminali che sono tali ovunque, ma siamo noi, i nostri compaesani, la città”. Affermazione di don Delio Pellegrino, parroco della parrocchia di Maria Santissima Preziosa di Casal di Principe, ma soprattutto tra i promotori del “Coordinamento per il Riscatto” che, dopo la “Marcia” di qualche settimana fa, continua con un incontro pubblico con i primi cittadini di Casal di Principe, San Cipriano d’Aversa, Casapesenna, quello che a cavallo tra gli anni ottanta e novanta era noto come il triangolo di fuoco. L’incontro si è tenuto presso i locali della stessa parrocchia di Casal di Principe, con i sindaci Pasquale Martinelli per Casal di Principe, Enrico Martinelli per San Cipriano d’Aversa e Fortunato Zagaria per Casapesenna, che sono stati chiamati a dare risposte su dieci punti che le associazioni locali aderenti al Coordinamento hanno discusso. Al primo punto, ovviamente, “raccolta differenziata e bonifica ambientale del territorio”, seguono, poi: aumento dei tributi locali; sistemazione e sviluppo della rete idrica; iniziative in cantiere per favorire il riscatto del territorio e contrasto alla campagna discriminatoria dei mass media; piano

traffico e ruolo dei vigili ed ausiliari; mancata collabo- di razione tra la pubblica amministrazione, le associazioNicola ni e la società civile; trasparenza della pubblica amministrazione e ruolo del difensore civico; vigilanza fuori Rosselli alle scuole con l’adozione dei nonni vigili ed utilizzo Corrispondente dei lavoratori socialmente utili; blocco dei lavori pub- Bloq Magazine blici e demolizione delle case abusive; problematiche provocate dal federalismo municipale. redazione@bloq.it “Il Coordinamento –ha dichiarato don Delio- è nato soprattutto a causa della situazione di disagio presente in tutto il comprensorio. Di fatto siamo una popolazione discriminata; ovunque andiamo noi abitanti di questi tre paesi colpiti dalla nomea di camorristi siamo messi da parte. Abbiamo notizie dirette di nostri giovani manovali onesti (non sto parlando di imprenditori che, oramai, vengono sistematicamente esclusi a causa del marchio di origine) che nelle regioni del Nord vengono licenziati solo perché casalesi”. Il parroco chiarisce anche che “il Coordinamento non intende intraprendere guerre, ma chiede solo il confronto con le istituzioni, facendo in modo che chi è stato scelto dal popolo sia portavoce di istanze positive e non si attivi solo in maniera clientelare. Va bene reprimere la criminalità, ma manca un progetto per il rilancio di questo territorio”.

Il consigliere regionale Fabozzi: “Nuova emergenza rifiuti alle porte, il centrodestra fa solo chiacchiere” “Mentre una nuova emergenza rifiuti è alle porte, la Giunta Caldoro continua a fare soltanto annunci propagandistici. Un problema così grave deve essere affrontato con misure urgenti e concrete. E’ l’ora di finirla con le solite promesse demagogiche”. Non usa mezzi termini il consigliere regionale Enrico Fabozzi, che punta l’indice contro l’immobilismo della maggioranza di centrodestra rispetto all’imminente nuova crisi ambientale. “L’attuale maggioranza – osserva Fabozzi - ha finora dimostrato di essere brava soltanto a criticare le passate gestioni di centrosinistra. La questione rifiuti ha rappresentato negli anni scorsi il cavallo di battaglia del centrodestra: non si perdeva occasione per strumentalizzare un problema così complesso con l’obiettivo di screditare il centrosinistra. Ora – afferma Fabozzi – il centrodestra evidenzia tutti i suoi limiti nel governo del territorio. Alla prova dei fatti non ha messo in campo nulla di concreto per fronteggiare un’altra emergenza rifiuti. La maggioranza -continua Fabozzi – si affida solo a promesse mai mantenute, mentre i cumuli di immondizia stanno di nuovo invadendo le strade di Napoli, e ben presto anche

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la provincia di Caserta ripiomberà nell’incubo dell’emergenza rifiuti”. L’ennesima crisi è causata dal blocco degli impianti Stir (ex impianti Cdr) e dall’assenza di discariche utilizzabili. Stando alle stime della società comunale Asia, sarebbero circa 3500 le tonnellate di spazzatura a terra “solo” a Napoli. E la situazione potrebbe diventare ancora più critica col passare dei giorni, per cui anche in provincia di Caserta si profilano altri mesi all’insegna dell’immondizia. Da qui la richiesta del consigliere regionale di correre ai ripari. “Bisogna intervenire subito – sostiene Fabozzi – per evitare un disastro ambientale che potrebbe assestare il colpo letale alla tutela del territorio e allo sviluppo della Campania e di Terra di Lavoro. Chiedo alla Giunta regionale di rimboccarsi le maniche per scongiurare un’altra drammatica emergenza rifiuti, invece di continuare a fare solo chiacchiere. Il centrodestra non ha più un capro espiatorio da sacrificare sull’altare dello scontro politico con il centrosinistra. Spetta all’attuale maggioranza – conclude il consigliere regionale Fabozzi - affrontare e risolvere il problema, altrimenti chi di rifiuti ferisce, di rifiuti perisce”.

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SOCIETA’

Inaugurazione ANES di Teverola

D di Giusy Clausino Corrispondente Bloq Magazine redazione@bloq.it

omenica 3 Aprile 2011 si è tenuta nella Sala Consiliare del comune di Teverola, l’inaugurazione dell’ANES, Associazione Nuove Entrate in Società, per persone diversamente abili. L’associazione,presieduta da Maria Liccardo, si propone lo scopo di vivere la disabilità come progetto di vita, affinchè divenga un diritto fondamentale e non un ostacolo sociale. L’ANES ha annunciato l’apertura di sportelli di ascolto e di sostegno per persone e famiglie in stato di bisogno, per i quali professionisti del settore quali psicologi, assistenti sociali e psicoterapeuti hanno dato la loro disponibilità per prestazioni volontarie, per l’utenza della città di Teverola e dintorni. Inoltre l’associazione mette a disposizione anche uno sportello informativo, gestito dal signor Salvatore Panarella e altri volontari. Per L’occasione sono intervenuti vari ospiti, il Sindaco di Teverola Biagio Lusini, che ha aperto la seduta con gli auguri e i complimenti all’associazione e ai suoi volontari. E’ intervenuto, poi, il dott. Francesco Bortone, consigliere provinciale e dirigente della 5^ Commissione per le Politiche Sociali, della provincia di Caserta, il quale ha dato la sua disponibilità alla presidente dell’associazione e ai volontari, ribadendo la valenza di proposte concrete nel campo del volontariato e assicurando tutto il suo appoggio, all’ANES, per il futuro. A seguire sono poi intervenuti: la dott.ssa Vincenza Barbato, assistente sociale, che ha lanciato una appello sull’importanza dei punti di ascolto e i gruppi d’incontro, per orientare e sostenere i cittadini che ne hanno bisogno; la dott.ssa Elisa Cavaliere, psicologa,

la quale ha ribadito che il ruolo dello psicologo è, soprattutto, quello di ascoltare le persone con problemi di disabilità, problemi che sappiamo bene, essere diversi tra loro,e di diversa natura e che quindi ognuno ha diritto ad uno specifico tipo d’aiuto; ha anche sottolineato l’assistenza gratuita dello sportello d’incontro, aperto a tutti. Particolare attenzione, va all’intervento del rappresentante della LPH (lega per gli handicappati) di Caserta, il signor Vitaliano Ferrajolo, che ha detto che non bisogna rassegnarsi all’ineluttabilità della nostra sorte, poiché la rassegnazione fa comodo a tutti, soprattutto a chi ci governa, e a questo proposito ha aggiunto che grazie ad una ratifica dell’ONU , le istituzioni che non intervengono nell’assicurare i diritti per le persone disabili, possono essere condannate per violazione dei diritti umani, che per questo, quindi, si deve creare una cultura del diritto perchè il favoritismo rende schiavi, mentre la conquista del diritto rende liberi e ha citato Gaber con una frase di una sua famosa canzone: la libertà è partecipazione, è condivisione. Sono, infine intervenuti la dott.ssa Giuseppina Sbrescia, e il dott Tartaglia entrambi psicologi e psicoterapeuti, quest’ultimo ha sottolineato l’importanza dell’ascoltare, poiché nella nostra società “nessuno ascolta nessuno”, invece è importante capire che bisogna “rendere flessibili i confini” perché la rigidità dei confini genera il razzismo, e contro l’ansia moderna, che ci assale,essere capaci di ascoltare e comprendere gli altri ci rende più forti e autoimmuni. Dopo la seduta il sindaco Lusini e il parroco Don Evaristo hanno proceduto all’inaugurazione e alla benedizione dei locali, concessi dal comune all’Associazione.

ANCHE AVERSA ACCOGLIERA’ I PROFUGHI PROVENIENTI DA LAMPEDUSA Anche la città normanna farà la propria parte nell’azione umanitaria di accoglienza dei profughi provenienti dall’Africa del Nord e in particolare da Tunisia e Libia. La Caritas di Aversa, presieduta da don Vincenzo Cacciapuoti, infatti, si è dichiarata disponibile e pronta ad ospitare nel giro di qualche giorno una ventina di profughi che hanno scelto di fuggire dalle zone in cui è in corso una vera e propria guerra civile. L’iniziativa è stata presa dal responsabile del settore immigrazione della Caritas aversana (che ha un apposito sportello presso lo scalo ferroviario di piazza Mazzini) ed è stata comunicata, per motivi di opportunità, anche al sindaco Mimmo Ciaramella che ne ha preso atto. Secondo notizie assunte presso la stessa Caritas normanna, i venti immigrati dovrebbero essere ospitati nel complesso conventuale di Sant’Agostino, dove attualmente l’associazione gestisce la mensa ed un’altra serie di servizi di accoglienza e dove alcuni volontari sono già al lavoro per allestire i posti letto necessari. Potete commentare gli articoli visitando il sito: www.bloq.it

ANNO 4 - Numero 07 - 10 Aprile 2011


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INTERVISTA

Intervista al “giapponese” Gigi D’Errico

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bbiamo raggiunto grazie ad Internet l’amico Gigi D’Errico, aversano purosangue, ma ormai da sei anni residente in Giappone per lavoro (è il direttore di un centro di cultura italiana, www.centroitalia.co.jp). Gigi in questo momento in che città del Giappone ti trovi? Nagoya, la terza citta’ di del Giappone, circa 400 km a sud di Tokyo. Giuseppe L’atmosfera che si respira in queste ore è Cristiano caratterizzata più dalla preoccupazione e dalla paura o dalla certezza che, prima o Direttore poi, questa tremenda crisi terminerà? L’efResponsabile ficienza nipponica e’ da prendere a modelBloq Magazine lo. Le strade che il terremoto ha dannegredazione@bloq.it giato sono gia’ state riparate... mi riferisco ad interi tratti autostradali completamente distrutti dalla furia sismica. Ora le squadre di soccorso stanno lavorando notte e giorno per bonificare le aree devastate dallo tsunami e preparare la ricostruzione. Che avverra’ in tempi brevissimi. C’e’ un’emergenza carburante e sappiamo che Tokyo non riuscira’ a supplire alla sua totale esigenza elettrica fino a dopo l’estate, con un deficit di circa 20 milioni di kwh. Ma quando si parla di Tokyo, bisogna tener presente che e’ una citta’ grande come il Piemonte, un vero e proprio castello di luce illuminato notte e giorno. Al momento del terremoto a che distanza ti trovavi dall’epicentro? Nella tua città ci sono stati danni? Nagoya e’ a circa 700 km dall’area del disastro, qui abbiamo ballato ma non c’e’ stato nessun danno. Ma neanche a Tokyo ci sono stati danni... ricordo che la devastazione e’ stata provocata dallo tsunami, non dal terremoto. Gli edifici giapponesi sono costruiti con le piu’ sofisticate tecnologie antisismiche, ed hanno retto perfettamente all’urto. Un sisma del nono grado nelle case ha provocato la caduta di qualche suppellettile... ma e’ finita li’. All’aeroporto di Sendai e’ crollato un controsoffitto e tutti stanno a chiedersi il perche’. Sei a conoscenza di italiani che hanno subito danni dal terremoto? L’assistenza del Consolato italiano è stata sufficiente o siete stati lasciati in “balia delle onde” (mai frase fatta fu più tristemente appropriata)? Gli italiani che conosco io a Tokyo hanno avuto solo molta paura, perche’ li’ la scossa e’ stata forte, ma non hanno subito alcun danno. L’Ambasciata si e’ attivata immediatamente con un servizio H24 sia a Tokyo che ad Osaka per garantire il rientro di chi volesse tornare, fornire assistenza ai nostri connazionali residenti nell’area di Fukushima (pare che siano cinque o sei), e garantire qualunque tipo di supporto. Agli italiani dell’area di Kanto viene inviata una newsletter giornaliera con l’aggiornamento della situazione e risultati di rilevazioni effettuate anche dalle altre Ambasciate. Qui le nostre istituzioni lavorano molto bene. Il proverbiale aplomb giapponese a causa di questa incredibiPotete commentare gli articoli visitando il sito: www.bloq.it

le sequenza di catastrofi sta vacillando o il carattere indomito degli abitanti del “Sol levante” sta avendo ancora una volta il sopravvento sulle disgrazie? I Giapponesi non si piangono addosso... questa è una cosa “non giapponese”. Quali sono i tuoi progetti per l’immediato futuro? Pensi di ritornare in Italia per evitare gli eventuali rischi delle radiazioni o resterai nella nazione che ti ha praticamente “adottato”? Non ho mai pensato di rientrare, Nagoya e’ una citta’ sicura, continuo il mio lavoro con tranquillità. Ritieni che i giapponesi abbiano realmente percepito lo sgomento che ha colpito gran parte del popolo italiano alla notizia della terribile serie di sciagure che aveva coinvolto proprio il paese che ama di più tutto ciò che rappresenta l’Italia? Non credo che i giapponesi siano al corrente di come i media stranieri abbiano realmente trattato la notizia. Onestamente, guardando le news giapponesi e quelle italiane la mia considerazione personale è ci sia stato un vero e proprio sciacallaggio mediatico. I TG e i giornali in molti casi hanno deviato le informazioni. Pensi che gli italiani debbano fare di più per essere vicini a chi tanto li ama? Cosa hanno fatto fino ad ora? Possiamo concretamente contribuire a far giungere il sentimento di solidarietà degli aversani al popolo che ti ospita ormai da sei anni? Sto pensando di allestire delle raccolte fondi durante le produzioni che ho allestito per quest’anno... ci sono in programma due concerti sul Barocco Napoletano e uno di classici... potremmo fare qualcosa insieme, perche’ no? Cosa ti senti di dire in chiusura di questa breve intervista? Voglio ringraziare sinceramente tutti coloro che mi hanno fatto sentire il loro affetto e che sono stati vicino alla mia famiglia in Italia. La rete internet ha retto e con email e fb siamo riusciti a mantenere i contatti in maniera continuativa. Grazie Gigi per la tua disponibilità, salutaci la tua compagna Kanako e porta la solidarietà della Redazione di Bloq e di tutte le migliaia di nostri lettori al popolo giapponese che tanto ammiriamo. A presto rivederci.

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Convenzioni parte seconda II

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Convenzioni parte seconda

III III

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Convenzioni parte seconda

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VII

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IDENTIKART

Ugo de Cesare: le sue mani creano opere d’arte che fanno sognare

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ognome: de Cesare Nome: Ugo Nato il: 10/05/ 1950 a Napoli Cittadinanza: Italiana Residente : Lusciano Segni particolari: Pittore, Diplomato in Maturità artistica Sito web: www.ugodecesare.it e-mail: info@ugodecesare.it Cell. 347.0629.113 Le mani hanno un loro lessico che riesce bene a interagire con quello verbale. Alcune mani, se non rare, dotate di un proprio “io”, sono capaci di far sognare, di narrare, di illustrare quella cosa chiamata “Passione”. Quelle geniali e non comuni di Ugo de Cesare, munite di una passione sconfinata per la pittura, sono in grado di far sognare, di far ammirare l’evento inspiegabile dell’incontro tra colore e amore. Come in un sogno le sue mani danno forma e colore alla superficie bianca della tela. Il risultato finale è un insieme di emozioni che unisce senza diatribe i cinque sensi. La magia dei suoi dipinti conserva un infinita maturità artistica e un affascinante esegesi del tutto personale. L’eventualità di rimanere conquistati da tanta bravura, ti fa restare senza parole. I suoi dipinti raccontano quello che cinge e, avvolge l’avvenimento creativo della sua “Passione”. Le pennellate eseguite come in un rito di danza creato da mille farfalle, lasciano sulla superficie bianca la sicurezza e la meraviglia di chi riesce senza pretenziosità a far innamorare l’inafferrabile cosa chiamata “Sogno”. Artista abile. Provvisto di una genialità sopraffina. Artista capace di sognare e far sognare, di far saggiare attraverso le sue opere la sua indole semplice. Lui stesso dichiara:non sono certo di realizzare questo sogno, ma è la via che percorro. Io sono convinto che i sogni siano conformi allo spaziotempo. E’ tutto quello che puoi racchiudere e unire in un tutt’uno la vita.

Nella foto: Ugo de Cesare L’opera raffigurata si intitola: “Nello studio del pittore”

di Giuseppe Della Volpe Esperto di comunicazione visiva Bloq Magazine redazione@bloq.it

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BLOQ Magazine mette a disposizione di tutti gli artisti aversani e dell’agro uno spazio completamente GRATUITO per far conoscere al grande pubblico le proprie opere. Ogni quindici giorni sarà presentata la scheda di un’artista locale. A fine anno sarà organizzata una grande mostra e tutte le schede pubblicate saranno inserite in un catalogo distribuito GRATUITAMENTE alla cittadinanza. Inviate i vostri dati anagrafici, e foto delle opere e una breve biografia a: redazione@bloq.it ANNO 4 - Numero 07 - 10 Aprile 2011

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RUBRICA

Gli interventi odontoiatrici urgenti non vanno mai rimandati nel tempo

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a cura dello Studio Odontoiatrico Arlotta & Sichel

i chiamo Alba, ho 36 anni e ho dovuto estrarre un premolare superiore 3 mesi fa. Per problemi economici non mi è possibile subito affrontare l’onerosa spesa di un impianto. Quello che vorrei sapere è questo: entro quanto sarebbe opportuno che io facessi l’impianto prima che sia troppo tardi (ossia venga a mancare osso, si comprometta la masticazione, ...) oppure l’impianto si può fare quando si vuole? Voglio dire, se io decidessi di far fare l’impianto tra un anno o poco più, sorgerebbero dei problemi? Grazie

Gentile signora Alba, sicuramente la scelta migliore sarebbe mettere l’imEsperti pianto prima possibile, ma la biologia ossea è estreBloq Magazine mamente variabile, infatti ci troviamo zone postestrattive recenti che hanno subito grossi riassorbiredazione@bloq.it menti e zone post-estrattive di molti anni che hanno mantenuto una buona quota ossea. Inoltre va considerato il fatto che i denti contigui possono spostarsi verso la zona lasciata vuota riducendo lo spazio da occupare col manufatto protesico inficiando così il risultato estetico e funzionale. Inoltre gli studi in materia di implantologia dimostrano ormai da più di un decennio che l’osso in cui vie-

Hai paura del dentista?

ne tempestivamente inserito un impianto tende grazie ai carichi masticatori a mantenersi più forte con ovvie ripercussioni sulla durata dello stesso. Quest’ultima considerazione la possiamo anche ribaltare sul piano economico dicendo che un impianto inserito subito, godendo di una maggior quantità e qualità dell’osso è sicuramente un impianto che ha più probabilità di dare esito positivo e con una maggiore durata negli anni (quindi ritardare il più possibile un nuovo intervento protesico). Tenendo conto degli studi di cui sopra e per ridurre le sedute chirurgiche e quindi aumentare il comfort del paziente oggi sempre più spesso si utilizza la tecnica dell’implantologia post-estrattiva che prevede l’inserimento dell’impianto nella stessa seduta in cui si effettua l’estrazione del dente compromesso. Per quanto riguarda l’aspetto meramente economico posso dirle che è ormai diffusissima negli studi odontoiatrici la possibilità di accedere a finanziamenti personalizzati che le darebbero la possibilità di non rimandare a data da destinarsi la risoluzioni delle sue problematiche dilazionando il pagamento a suo piacimento. Cordiali Saluti Dott. Fabio SICHEL TURCO

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NOTIZIE

AVERSA

Il 2° Circolo ha festeggiato i 150 anni dell’Unità d’Italia

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o scorso 16 marzo nei Plessi del II Circolo Didattico di Aversa (Linguiti, Sant’Agostino, Scuola dell’Infanzia) si è svolta la Manifestazione scolastica per il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia. L’iniziativa, fortemente voluta dalla Dirigenza, ha coinvolto l’intera istituzione scolastica, e ha presentato un programma molto ricco e di forte valenza culturale finalizzata ad educare i bambini ai valori di amor patrio, di identità nazionale, libertà e democrazia, che ancora oggi può e deve unire tutti gli italiani. Sono intervenuti l’assessore alla P.I. Gianpaolo Dello Vicario, l’assessore Michele Galluccio, la dott.ssa Della Puca, la dott.ssa Turco e una rappresentanza di genitori. In ogni Plesso gli alunni si sono esibiti aprendo la Manifestazione con l’Inno di Goffredo Mameli ed una marcia, poi alcuni alunni in rappresentanza delle varie classi hanno commentato l’Inno, recitato poesie, realizzato un percorso storico che va dalla Rivoluzione Francese all’Unità d’Italia, recitato l’art. 12 della Costituzione ed esposto la storia

del Tricolore. Anche i più piccoli hanno partecipato con entusiasmo sventolando le bandierine tricolore, cantando, sfilando e concludendo la loro esibizione con un’ emozionante lancio di palloncini verdi, bianchi e rossi. Ogni alunno portava un simbolo tricolore (collane, magliette, coccarde, fiocchi) mentre i docenti hanno indossato magliette con il logo del 150°nniversario dell’Unità d’Italia. Ancora più emozionante è stata la festa che si è svolta presso la struttura di Via Ovidio, dove i bimbi della scuola dell’Infanzia hanno cantato e recitato poesie in un ambiente festosamente decorato. Il Dirigente Prof. G. Caiazzo ha ringraziato tutti gli alunni delle istituzioni scolastiche ed il personale docente che con grande spirito di collaborazione hanno voluto celebrare l’importante ricorrenza. Si è complimentato con il personale ATA e gli insegnanti perché hanno offerto all’utenza tutta una grande opportunità educativa in linea con la celebrazione dei valori della nostra Patria, basilari per la crescita umana e sociale delle nuove generazioni.

GLI ARCIERI NORMANNI ANCORA UNA VOLTA SUGLI SCUDI

Aversa si colora d’Italia, grazie alla squadra di tiro con l’arco degli Arcieri Normanni. Si è tenuto, infatti, sabato scorso un raduno tecnico di livello nazionale con l’allenatore Vincenzo Scaramuzza. Il seminario ha visto la partecipazione di 12 tecnici regionali e della squadra agonistica regionale e si è diviso in due parti. La prima teorica nella mattinata e la seconda pratica, nella quale sono state mostrate le nozioni discusse ed esaurite tutte le curiosità dei presenti. Un’occasione unica che ha rappresentato un importante appuntamento per tutti gli appassionati di questo sport che oltre a praticarlo lo insegnano ai tanti che ogni anno si avvicinano al tiro con l’arco. Nato da un’idea di Mimmo del Piano, C.T. della Campania e consigliere nazionale e già presidente della società normanna, il raduno è stato il primo incontro tenuto da un tecnico della Nazionale Italiana dopo quello di Antonio Aita del 2009. Nello stesso weekend ad Aversa si sono tenute la prime due gare outdoor in Campania. Due gare nella stessa giornata, la cui realizzazione è stata resa possibile dalla particolarità delle due competizioni che hanno diviso le divisioni in campo, da un lato l’arco olimpico e dall’altro il compound. Nell’ormai storica cornice normanna in via Giotto, dunque, si sono avvicendati, durante l’arco dell’intera domenica, circa 80 arcieri della regione campana , con atleti pugliesi e laziali. Ottimi i risultati ottenuti dall’aversano Vincenzo Schiavone che ha vinto la medaglia d’oro nella categoria Ragazzi, confermandosi come giovane promessa. Altrettanto più che soddisfacenti poi i risultati ottenuti dagli altri normanni che hanno così portato a casa ben 5 ori con, oltre Schiavone, Messina, Sparaco, Di Franco e Troncone, tre argenti con Malia, Pellegrino e Mattiello e un bronzo con Mozzillo. “Questa manifestazione – afferma la presidente degli Arcieri Normanni, Rita Troncone – oltre ad aprire le porte alla stagione arcieristica outdoor, si pone come importante sperimentazione per il tiro con l’arco, racchiudendo due gare in una, all’indomani di un altro importante evento di aggiornamento e crescita qual è stato il raduno tecnico tenuto dal Scaramuzza. Possiamo dirci senz’altro soddisfatti – conclude Troncone - di tali risultati che premiano lo sport nella sua manifestazione più genuina”. ANNO 4 - Numero 07 - 10 Aprile 2011

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LETTERE AL DIRETTORE

Leggere è il cibo della mente poetare è l’alimento dell’anima I libri e le poesie ci regalano emozioni che ci coinvolgono, ci fanno compagnia e ci fanno conoscere il meglio di noi stessi e degli altri.

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di Pia Pangese

Corrispondente Bloq Magazine redazione@bloq.it

...la lettura è una delle poche attività dell’uomo, che lo rende migliore, perché è un viaggio nello spazio, nel tempo e nella fantasia, che permette di comprendere l’ieri, l’oggi e il domani.

aro Direttore, a te che sei un attento osservatore delle cose del mondo, non sarà certamente sfuggito che marzo è uno dei mesi dell’anno più denso, quanto a ricorrenze. Infatti, oltre alle famigerate “festa della donna” e “ festa del papà”, svilite ormai a meri accadimenti consumistici e…festaioli di poco conto, dal 1999 l’UNESCO ha stabilito che il 21, primo giorno di Primavera, sia la “Giornata Mondiale della Poesia”, mentre la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha individuato nel 24 la “Giornata Nazionale per Promozione della Lettura”.si tratta di due aspetti rilavanti della nostra bell’Italia (che il 17 marzo ha festeggiato pure i 150 anni di unità) notoriamente terra di Santi, Navigatori e Poeti, è altrettanto famosa per essere una delle nazioni, cosiddette progredite e culturalmente evolute, dove però, si legge davvero poco! Tu mi dirai che in un paese di obesi, evidentemente si preferisce più ingoiare pasti che leggere, nonostante lo slogan lanciato da Palazzo Chigi, che vede la lettura come “il cibo della mente”! Quanto poi alla poesia, intesa come un’arte che ha un ruolo privilegiato nella promozione del dialogo e della comprensione interculturali, della diversità linguistica e culturale, della comunicazione e della pace, è chiaro che Calliope è una musa che non abita più nel “Bel Paese”, visto i riguardi e le attenzioni che i nostri governanti riservano a profughi e migranti! Intanto occorre dire che leggere è una delle poche attività dell’uomo, che lo rende migliore, perché è un viaggio nello spazio, nel tempo e nella fantasia, che permette di comprendere l’ieri, l’oggi e il domani. I libri ci regalano emozioni che ci coinvolgono, ci fanno compagnia e ci fanno conoscere il meglio di noi stessi e degli altri. Chi scorre le pagine di un testo si accorge che dalle righe perviene un invito ad un’altra avventura e ad un’altra scoperta, che ci consentono di essere informati, di conoscere il mondo e di crescere. Leggere un libro, è dunque, un privilegio concesso alla nostra vita, una cosa, del resto, appariva già chiara ai classici, se è vero come è vero che Francesco Tetrarca, scrivendo una lettera all’amico Giovanni Aliseo, così si esprimeva: “Non riesco a saziarmi di libri. E si che ne posseggo un numero probabilmente superiore al necessario! Ma succede anche con i libri come con le altre cose: la fortuna nel cercarli è sprone ad una maggiore avidità di possederne. Anzi con i libri si verifica un fatto singolarissimo: l’oro, l’argento, i gioielli, la ricca veste, il palazzo di marmo, il bel podere, i dipinti, il destriero dall’elegante bardatura e le altre cose del genere, recano a sé un godimento inerte e superficiale; i libri ci danno

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un diletto che va in profondità, discorrono con noi, ci consigliano e si legano a noi con una sorta di famigliarità attiva e penetrante”. Quanto poi alla poesia, il discorso si fa ancora più denso di significati se si pensa che il poeta, nuovo viandante dell’umanità dispersa e naufraga nel terzo millennio, diventa quasi una guida. Egli attua quell’aiuto che serve a salire le migliaia di scale del vivere ed a superare il vuoto di un’esistenza che ha bisogno dell’arte per potersi riempire. La poesia può permettere di solcare i mari e di scalare montagne, consentendoci di trasformare la vita in arte di essa. Senti un po’, caro Direttore, cosa pensava del poeta la scrittrice napoletana Matilde Serao: “Il poeta cerca ed interroga ogni angolo oscuro della natura; è il poeta che parla alle stelle tremolanti di raggi nelle notti estive; è il poeta che ascolta il ritmo del mare, quasi fosse il metro per cui il suo verso si scandisce; è il poeta che conosce la virtù dei semplici, che ha scoperto certe leggi naturali, ignote a tutti; è il poeta civile che uccide le bestie, fa prosciugare le paludi e fa sorgere a quel posto palagi o giardini; è il poeta che insegna ai giovani i giochi dove il corpo si fortifica e l’anima si rasserena; è lui, sublime fantastico, che stabilisce l’augurio della buona e della mala ventura; è lui che come calamità fortissima, attrae a sé l’amore, l’ossequio, il rispetto; è lui solo il buono, il veritiero, il saggio: è il poeta. E nulla si sa della sua morte: come la donna, egli scompare. Il poeta non muore!” Inoltre, dal momento che sto scrivendo per un “magazine”, che non trascura recensioni e presentazioni di autori, credo che non appaia peregrino chiedersi quanto abbia contribuito allo sviluppo dell’editoria e alla diffusione dei testi l’interesse giornalistico per i libri. Infatti, giornali e riviste, quali strumenti sensibili dell’opinione pubblica, hanno grandemente aiutato l’incremento della lettura dei libri, che negli ultimi trent’anni si sono guadagnati tanto spazio in pagina. Oramai essi sono trattati dalla stampa alla stregua di una notizia vera e propria, per cui oggi un libro che esce, è, non a caso, una novità, degna di attenzione giornalistica. Insomma, caro Direttore, se una speranza di futuro sano e gratificante possiamo augurare alle giovani generazioni è quella di dedicarsi anima e corpo alla poesia e alla lettura, perché, come dice Ugo Ojetti: “ Accumulare libri è accumulare desideri. E chi accumula desideri resta sempre giovane, anche a ottant’anni”! Medita Direttore, medita, che io, intanto, distolto per un attimo dalle mie letture, ti invio i miei più cari saluti…poetici! ANNO 4 - Numero 07 - 10 Aprile 2011



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EDITORIA

Pubblicata la raccolta di poesie “Intanto, faccio scorta di colori” Licenziata alle stampe la raccolta della giovane poetessa Giovanna Giaquinto che mette insieme “perle di vita”, invitando a lasciarsi “travolgere dall’Amore grande”

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iovanna Giaquinto ha licenziato alle stampe in quest’anno 2011, per i tipi Cromografica Roma s.r.l. del Gruppo Editoriale “L’Espresso s.p.a.”, un elegante libello di poesie dall’intrigante titolo: “Intanto, faccio scorta di colori”.Il testo, che raccoglie le “Perle di Vita” della poetessa, è una sorta di omaggio all’amore se è vero, che già di sulla copertina c’è l’espresso invito “a non ceril grande amore” ma a lasciarsi “travolgere Giuseppe care dall’Amore grande”!Questa tensione esistenziaDiana le, vissuta in bilico tra solitudine e bisogno dell’altro, si manifesta già in una dedica poliforme, che Corrispondente impegna nell’un tempo gli affetti familiari, l’amiBloq Magazine cizia, la fede e l’amore…incondizionato. redazione@bloq.it Qualche anno fa Jhon Lennon cantava: “Tutto ciò di cui uno ha bisogno è l’amore” e questo è tanto più vero se si pensa che, quando siamo investiti dalla magia di Cupido, tutto diventa più facile, non foss’altro perché, come per incanto, si passa dalla percezione dell’altro come estraneo, alla comprensione di quell’altro come specchio della nostra stessa umanità. Grazie all’incontro con chi si ama, accade che due persone, nate biologicamente soli, diventano portatori di una personalità complessa, permettendo a due di essere uno e alla coppia di vedere nell’altro un secondo se stesso. Questa “confusione”, intesa in senso classico di “cum-fundere”, diventa base di una relazione costruttiva che sfocia, illic et immediate, nel benessere di ognuna delle due parti di quel tutto che ne è la risultante unica. La Giaquinto, avendo cura di non restringere i suoi orizzonti intorno alle sue aspirazioni, “gioca con le parole della quotidianità, trasformandole in stelle dell’anima, in cui ciascuno di noi, anche se in punta di piedi può riconoscersi e cominciare a danzare, tracciando nell’aria i segni della propria anima”!Chiedendo a chi è innamorato di far sentire che c’è, anche se a modo suo, la nostra si tuffa nei colori di un tempo, che ancora deve venire e svela la ricchezza di un’anima, che chiede di essere ascoltata perché ha tanto da comunicare. Per tale via i suoi versi, che rivelano una forte espressività, mai debordante in ridondanze, sono costruiti con certosina pazienza, attraverso un processo di scarnificazione linguistica, che riesce a dare il senso di una originalità, immediatamente connessa alla sua individuale storia di vita, che prende corpo con “parole che sostituiscono il sangue nelle vene di chi scrive”!Per tale via l’eleganza e la plasticità della rappresentazione le consentono di fissare immagini che sono nell’un tempo la stessa materia e i colori stessi, la stessa natura, e la tradizione stessa di una donna, che vuol vivere cercando la passione in ogni istante, convinta di abbracciare il presente senza attendere il futuro. Chissà, che, così facendo, forse, proprio quella donna, tuffandosi in un mare di fantasia riuscirà ad evitare che i fantasmi spazzino via la luce, permettendo che le sensazioni diventino battiti di un unico grembo materno e/o afflato paterno, realizzando la tana entro cui rifugiarsi per non farsi sopraffare dalle contraddizioni accecanti della moderniPotete commentare gli articoli visitando il sito: www.bloq.it

tà: il caos della città, l’eden plastificato della TV, il disinteresse degli altri, la paura del domani, la decadenza della famiglia, questa società che non coltiva più i valori ma cerca scorciatoie per un’illusoria potenza, che è in realtà solo…effimera, durando appena “l’espace d’un matén”! Tuttavia non si può dire che Giaquinto sia una nostalgica o una rinunziatrice, perché incita alla vita ed invita tutti ad andare in scena. La sua parola poetica è un impulso, oltre che una visione; è un inno all’amore che ispira azioni libere, per cui, paradossalmente, anche quando decide di tacere, riesce a far sì che “il silenzio parli d’amore”!La sua anima delicata e sensibile si affida alla dolce Calliope, la musa dalle povere vesti, che però riesce a farci sentire “la poesia della vita anche quando ci scivola tra le dita”. Questo atteggiamento ci permette di imparare a sentirla in tutta la sua fragrante essenza, consentendoci in tale modo, prima di esserne sedotti e poi di amarla. Del resto, concependo la vita come una infinita poesia, è possibile avvertire ogni parola anche se è solo un sussurro, perché, impressionata dalle parole la nostra anima, che un attimo prima brancolava tra le rovine o era costretta al buio, trova un altro guizzo, una nuova fonte di luce, riprendendo il cammino “tracciato da linee di ogni colore, finchè non appare un arcobaleno di sorrisi che illumina il mondo, assicurando che, qualunque cosa accadrà nella nostra vita, ci sia sempre la speranza”. In conclusione questi versi sono la celebrazione della donna, l’altra metà del cielo che, “creata dall’amore, cresciuta nell’odio è diventata come un uomo che, per paura di soccombere e non voler volare”, va con serena gioia a braccia aperte incontro ai sogni per viaggiare verso l’infinito, con un sorriso. Convinta com’è che la libertà non ha prezzo, specialmente se recuperiamo la verità e scopriamo la vera identità di ogni uomo e di ogni donna, Giaquinto sembra voler dire che è possibile lasciare libero il tempo di scandire il ritmo esistenziale di ognuno, onde poter gustare il sapore di ogni istante concesso, “osservare il cielo e trovarsi a giocare con la luna negli occhi di un bambino”. In questo modo non si perderà lo stupore per ogni giorno che ri-nasce alla vita ed anzi lo si festeggerà con gesti, parole e racconti intrisi di sorriso e usando le parole come tratti di pennello intrisi nel colore che ispira i sogni.

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PAGINE ATELLANE

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S.Arpino ricorda Franco Monteforte,

riferimento del calcio campano

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Sant’Arpino, dopo una lunga malattia è scom- rinnovato sogni ed entusiasmi nella no- a cura parso all’età di 64 anni Franco Monteforte, ri- stra cittadina per il mondo del calcio. della ferimento importante del calcio dilettantistico Oggi per la società, lo staff tecnico e i campano. Il sindaco di Sant’Arpino Eugenio Di calciatori sarà più difficile andare avan- Redazione Santo, ne ricorda l’alto profilo umano e la stra- ti ma bisogna farlo anche per ricordare Atellana ordinaria dedizione al calcio. “Non è facile per nel modo migliore Franco. Da uomo me in questo momento parlare di Franco - afferma il primo cit- dello sport e delle istituzioni mi batte- Bloq Magazine tadino della Comunità alle porte di Aversa - con cui ho condi- rò per portare avanti le idee di Franco, redazione@bloq.it viso lunghe giornate di sport e di calcio in particolare. Egli era orgoglio dello sport e della famiglia. A da tutti gli addetti ai lavori noto soprattutto per le sue doti di quest’ultima rivolgo le miei più sentite persona leale e perbene nonchè come dirigente sportivo com- condoglianze” petente ed appassionato. Con lui se n’è andato un pezzo di storia del calcio dilettantistico campano. Amava stare al fianco dei giovani a cui ha dedicato praticamente l’intera esistenza. Ha fondato diverse scuole calcio e ha ricoperto in diversi conLegambiente e Comune di Sant’Arpino organizzano una giornata di cittatesti il ruolo di responsabile del settore dinanza attiva per la scuola dell’infanzia. giovanile. Per lui il calcio non era solo un Prosegue a Sant’Arpino la campagna di Legambiente “Nontiscordardiméfatto sportivo ma era soprattutto un’occaOperazione Scuole pulite”, che punta a rendere più vivibile e sicura la sione di crescita sana, all’insegna di valori scuola. Nontiscordardimé è una giornata di cittadinanza attiva all’insegna sacrosanti quali il rispetto dell’altro e delle della partecipazione e del divertimento alla quale ogni anno partecipano regole. Amatissimo dai suoi ragazzi, che tantissime persone. seguiva con instancabile entusiasmo e con È una giornata di festa e di azione civica, durante la quale bambini, ragazla voglia di far crescere in loro l’amore per zi, insegnanti e genitori realizzano insieme piccoli interventi per migliorail calcio, si è sempre distinto per la prore le condizioni dell’ edificio scofessionalità, la competenza, la passione, lastico, del suo cortile o dell’aria la meticolosità con cui dedicava tutto il circostante. Nelle scuole di tutta suo tempo ad un settore che rappresenItalia si lavorerà alla pulizia delta la speranza ed il futuro di ogni realtà le aule, alla piantumazione di calcistica. Lascia nel cuore di tifosi, atlealberi e piantine, alla creazione ti, dirigenti, il ricordo di un uomo che ha di orti didattici. saputo spendersi senza riserve per amore Inoltre la scuola aprirà le porte del calcio. E’ stato un grande scopritore di alla comunità locale trasformangiovani talenti sportivi che, anche grazie dosi in un luogo di socializzazioai suoi preziosi insegnamenti, hanno poi ne e di impegno civico. Dopo la avuto il privilegio di giocare nei prestigiosi giornata del 12 marzo svoltasi campionati di serie A e B. In questo monella scuola Media V. Rocco, mento di grande tristezza, nella mia mente Venerdì 25 marzo sono stati i si affollano tanti ricordi di Franco. bambini della scuola dell’infanOgni volta che mi recavo presso il nostro zia Rodari a rimboccarsi le maCentro Sportivo Comunale “Ludi Atellaniche per rendere più bella la ni”, mi emozionava l’amore e l’attenzione loro scuola. con cui Franco si dedicava ai “suoi” ragaz«Insieme a volontari e genitori zi. Ancor più incredibili le avventurose –ci spiega Antonio Pascale, pretrasferte di cui Franco si faceva completasidente del circolo atellano di Legambiente- i nostri piccoli concittadini mente carico, trasportando quasi l’intera hanno piantumato una siepe per abbattere i rumori e l’inquinamento doformazione calcistica nella sua auto. Imvuto al traffico e, con l’aiuto dei tecnici della multiservizi Ecoatellana, magini che danno subito l’esatta connotahanno allestito la pavimentazione dell’area giochi con un materiale antiuzione prima dell’uomo e poi del dirigente rto in gomma riciclata. sportivo. In questi ultimi anni, vincendo Inoltre hanno predisposto un laboratorio di riciclaggio, creando un piccoresistenze e disgregazioni, insieme ad allo innaffiatoio da una bottiglia vuota di detersivo liquido». tri amici, si era particolarmente speso per L’iniziativa è stata organizzata in collaborazione con gli Assessorati costituire la società unica del Sant’Arpino all’Istruzione e all’Ambiente del Comune di Sant’Arpino. Calcio. Un progetto ambizioso che aveva

A Sant’Arpino la scuola si fa bella

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SOCIETA’

Per Pasqua sono sempre di più quelli che preparano il...Presepe Una tradizione oramai perduta e senz’altro da recuperare quella dei “Presepi pasquali” o “Calvari” o “Sepolcri a personaggi”

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a qualche anno a questa parte, non sono pochi quelli che, a Pasqua, usano preparare “l’albero” così come si fa a Natale: al posto dell’abete, ramaglia spoglia (o un ramo fronzuto d’olivo) che si adorna con pupazzetti di pulcini, ovetti colorati, uccellini e rondini che simulano il volo ad ali spiegate, nastrini multicolori, campanelle e quant’altro sa di di primavera e resurrezione. Enzo Prevale, però, il concetto di resurrezione staD’Agostino gionale che celebra, in maniera per lo più paganeggiante, il ritorno della bella stagione Corrispondente e la ripresa del ciclo fecondo della natura. Bloq Magazine Un tempo si preparavano, invece, (o meglio, si scoprivano, perché si trattava di comporedazione@bloq.it sizioni fisse, in genere poste sotto campane di vetro) i religiosi e devozionali Presepi Pasquali, meglio conosciuti a Napoli come “Sepolcri a Personaggi”, secondo una definizione invalsa anche per l’uso che ne fece Salvatore Di Giacomo. E sepolcro lo chiamava una mia vecchia zia, bizzoca devotissima, che faceva riferimento ad una di queste composizioni, residuo ottocentesco di sua proprietà, privo di campana e mutilo di parecchi elementi; nome che la mia “forma mentis” di ragazzino mal riusciva ad applicare ad una struttura rilevata e costituita di elementi verticali tendenti all’alto, essendo abituato ad intendere il sepolcro come cavità ipogea, profondità, cripta o, al massimo, come ornamento ecclesiale simbolico di alcuni giorni della settimana di Passione. Di quel “sepolcro-presepe” mi resta un ricordo abbastanza vivido, e a quel ricordo farò riferimento per descriverlo e parlarne, non senza tener conto del preziosissimo e documentatissimo volume di Paolo Izzo, “Presepe di Pasqua”, pubblicato dalla editrice Stamperia del Valentino. Nelle forme più semplici, il Presepe pasquale si presenta come un rilievo che rappresenta il Golgota, con un crocefisso centrale e due croci (vuote) laterali. Ai piedi della croce centrale sono poste Maria (da sola o con una o due pie donne) e, talvolta, Longino con uno o più soldati. La struttura “presepiale” più tipica è quella più complessa: al centro c’è la croce del Redentore con la scritta INRI e con ai piedi le tibie ed il teschio e – due per lato – quattro colonne, di cui tre reggono una sfera sormontata da una croce ed una porta un’ampolla. Ai piedi della croce sono posti i chiodi, un martello e una tenaglia. Non mancano la lancia di Longino, la canna con la spugna, la canna-scettro, la scala, oltre ad una serie di altri oggetti simbolici. Ad un livello più basso del monticello, in una sorta di medioevale sincronismo iconico-narrativo, viene rappresentata una “Pietà” con Maria che regge il corpo di Cristo deposto. Le colonne richiamano quelle del tempio pagano del presepe Potete commentare gli articoli visitando il sito: www.bloq.it

natalizio che spesso, in luogo della grotta o della stalla, costituisce l’ambiente in cui Cristo viene al mondo. Ma lì si tratta di colonne dirute, scrostate ed in rovina, tali da simboleggiare il superamento del paganesimo. Nel Presepe pasquale, invece, si ergono intonse e nette e tre di esse vanno verso il cielo per significare il dominio sui tre regni, sancito dal sacrificio di Cristo; ad ognuna delle colonne sovrastate dal globo, è appeso un flagello che sta a ricordare che il potere dello spirito passa attraverso l’espiazione, il sacrificio e la mortificazione della carne. La quarta colonna, alla quale è appoggiata la scala, regge l’ampolla dell’olio santo dell’Unto di Dio. Cristo fatto uomo si spoglia della carne per ricongiungersi con il Padre; e la scala (che richiama quella di Giacobbe) sta a rappresentare la difficoltà e la gradualità dell’ascesa al divino. Per quanto concerne gli altri elementi-simbolo (“Arma Christi”), ritengo sia utile partire dal martello e dalla tenaglia. Sono elementi opposti: il martello infisse i chiodi, la tenaglia li tolse, perciò – osserva Izzo – essi “assolvono la funzione di Alfa ed Omega”. E va detto, inoltre, che se si osserva che la tenaglia aperta prende la forma di una “chi” greca (X) e il martello ricalca la struttura di una “tau” (T), l’unione “XT” si propone come contrazione del nome di Cristo (Xti), abbreviazione non frequentissima, ma abbastanza diffusa. Delle verghe e fruste presenti nella composizione, va detto che esse sono il simbolo della sofferenza che porta alla santità e della penosità che ha segnato l’itinerario terreno dell’UomoDio, secondo una concezione giudaica segnalata dalla Bibbia: “Gli staffili lavano il cuore” (Proverbi, 20,30); “Il Signore fustiga i suoi figli per aumentare la loro santità” (Ebrei, 12,6-10). La lancia ricorda il colpo che Longino inferse al Cristo crocefisso per assicurarsi che fosse morto. Oltre che elemento evocativo, ha grande valore nella simbologia religiosa, dove compare come “axis mundi”, tramite tra l’umano e il divino: da una parte, la mano di un uomo (incosciente e misero nella sua materialità), dall’altra il corpo inerte del Dio, la cui forza caritativa e redentrice emana nell’umana forma del sangue e dell’acqua. Lo scettro di canna che i torturatori dettero al “re dei Giudei” per dileggiarlo, rientra tra le “arma” che adornano il presepesepolcro per una ragione simbolica: quello che è tra i vegetali più umili, essendo cavo, è capace di trasmettere messaggi, di propagare respiro e voce e, quindi, di diffondere la verità che promana dal sacrificio della Croce. La simbologia è di derivazione pagana (si pensi alle canne che propagano la notizia delle orecchie d’asino del re Mida), ma assunta nel nuovo ambito di una fede da trasmettere ed espandere. L’altra canna che si include nel Presepe di cui si parla è quella con la quale, a mezzo di una spugna imbevuta di aceto, si dette da bere a Gesù, un attimo prima che spirasse. In realtà, si tratta di un ramo di issopo, pianta ritenuta particolarmente importante nella tradizione mosaica, che era elettivamente destinata alla purificazione. Charbonneau-Lassay richiama l’attenzione sulla ANNO 4 - Numero 07 - 10 Aprile 2011


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SOCIETA’ simbolicità della spugna “proveniente dal fondo delle acque marine che purificano tutte le cose …” e dell’issopo che gli Ebrei usavano nei riti di purificazione dei seppellitori, delle case, degli animali destinati ad essere immolati; riti purificatori che risuonano nell’invocazione di Davide: “Asperge me hyssopo et mundabor”: aspergimi con l’issopo e sarò mondato. Alcuni di questi presepi della Passione contengono, quasi a voler competere con la folla delle figurine presepiali natalizie, numerosi soggetti: Nicodemo, Giuseppe d’Arimatea, il Cireneo, il pellicano, ampolle con acqua e vino, ampolle con il balsamo, soldati messi a sorvegliare il sepolcro, conchiglie, la spada di Pietro, il sudario, la corona di spine, pietre simboliche, la lanterna che rappresenta la luce della ragione e della fede. Non tutti questi soggetti sono essenziali; quelli che, per contro, vengono sempre inseriti, sono due: il gallo e il giardiniere con la vanga. Il gallo ricorda il temporaneo tradimento di Pietro e sta a rappresentare la possibilità di riscatto delle colpe dovute all’umana debolezza ed il superamento della condizione di abiezione che consegue al peccato. Il giardiniere (o anche

Cristo-giardiniere) rappresenta il Redentore risorto che, fornito di una pala da contadino, simboleggia la diuturnità dell’opera salvifica. Concluso il sacrificio della Croce, occorrerà all’uomo dissodare continuamente il terreno dell’indifferenza così come Dio si impegna a scavare, a mezzo della Grazia, nell’anima dei credenti. L’umanità è il giardino o il campo dove Cristo ha posto i semi della tolleranza e dell’amore; ma i frutti potranno essere raccolti solo grazie alla cooperazione e alla buona volontà dell’uomo. Il Cristo-giardiniere è soggetto di una splendida incisione del Dürer: vi si vede un Cristo con i segni della recente crocefissione che incontra ed ammaestra un uomo (forse una donna) in ginocchio. Il Risorto ha in testa il tipico cappello del “bauer” (contadino, campagnolo tedesco) del Rinascimento, con chiaro riferimento all’attenzione del Dio verso il popolo e altrettanto chiara attestazione di fede popolare e di ingenua rappresentabilità. La stessa che si ritrova, ardente ed impegnata, nei cari, significativi ed inimitabili sepolcri-golgota-calvari-presepi della nostra Pasqua.

Incontri sull’Unità d’Italia: “Da Quarto al Quarto Stato…“

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a Quarto al Quarto Stato…“, questo l’azzeccato titolo dato dalla “storica” libreria “Quarto Stato” di Aversa alla serie di incontri su tematiche che riguardano l’unità d’Italia della quale quest’anno, come a tutti noto, ricorre il centocinquantesimo anniversario. Incontri che vedranno nella sede di via Magenta la presenza di personalità di spicco della cultura. L’iniziativa avrà inizio lunedì prossimo e si concluderà a giugno prossimo. Il primo incontro con “L’Unità e la lunga insorgenza chiamata Brigantaggio”, con l’intervento degli storici: Felicio Corvese, Bruno Lamberti e Luigi Parente, oltre al libraio Ernesto Rascato. Coordinatore dei lavori il giornalista Davide Boerio. Nel corso dell’incontro è stato presentato il libro “Le avventure di terra e di mare del Capitan Trabucco”(garibaldino aversano), riedito dall’edizione del 1895 dalla Libreria Quarto Stato. Seguiranno, poi, altri incontri, per i quali le date non sono state ancora fissate: “Il pregiudizio antimeridionale – L’emigrazione” con i professori Vito Teti, Ciro Tarantino e la dorroressa Annalisa Rascato; “Una controstoria dell’Unità d’Italia” con il giornalista e scrittore Gigi Di Fiore, il professore Salvatore Palladino e l’ingegnere Luca De Rosa; “Il movimento contadino e i Sud” con i professori Luciano Vasapollo e Giampaolo Graziano e l’avvocato Biagio Borretti; “Sud. Giustizia sociale e legalità” con il magistrato antimafiaRaffaele Cantone e il professore Giuseppe Fonseca; “La trasformazione incompleta” con i professori Ferdinando Cordova e. Luigi Parente; “La democrazia e il dopoguerra” con il magistrato ed ex senatore Ferdinando Russo e il professore Giuseppe Fonseca; “L’Antifascismo. Monarchia – Repubblica” con i professori Geppino Aragno e Paolo De Marco; “150 anni compiuti: tra illusioni e speranze” con i professori Luigi ANNO 4 - Numero 07 - 10 Aprile 2011

Musella e Sergio Tanzarella. “Incontri –ha dichiarato Ernesto Rascato- aperti al pubblico per rileggere assieme momenti di storia del nostro Paese. Riflessioni sui 150 anni dell’Italia e oltre... ,tra Risorgimento, Brigantaggio, Repubblica e altro”.

di Nicola Rosselli Corrispondente Bloq Magazine redazione@bloq.it

Un liceo musicale nella città di Domenico Cimarosa E’ l’idea avanzata dal consigliere comunale del Popolo della Libertà Michele Galluccio dopo il successo del convegno che aveva come oggetto di discussione proprio il lavoro del grande musicista aversano. Un convegno al quale ha partecipato, tra gli altri, anche il pronipote del cardinale Consalvi che tanto fece in vita per poter dare lustro all’artista aversano. «Credo che per il futuro dei nostri ragazzi potrebbe essere un’iniziativa interessante - afferma Galluccio che è anche membro della commissione urbanistica. Il liceo musicale potrebbe essere inserito nella nuova struttura scolastica che la Provincia di Caserta vuole costruire ad Aversa e dove dovrebbero essere inglobate altre tre scuole da cui far nascere un vero campus scolastico con tante strutture polivalenti. Sarebbe la prima iniziativa sul territorio tesa a valorizzare le capacità dei ragazzi e metterli nelle migliori condizioni possibili per esprimere il proprio talento musicale».


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I NOSTRI ESPERTI Dott. Francesco della Volpe Medico di Medicina Generale e-mail: redazione@bloq.it

Il raffreddore comune è un’infezione virale acuta, generalmente afebbrile, che causa infiammazione delle alte vie respiratorie. Si tratta della malattia infettiva più diffusa, responsabile della maggior perdita di tempo scolastico o lavorativo rispetto a qualsiasi altra causa. Oltre cento virus possono provocare il raffreddore comune. La trasmissione avviene attraverso goccioline respiratorie diffuse nell’aria, per contatto con oggetti contaminati o diretta attraverso le mani. I bambini acquisiscono nuovi ceppi dai compagni di scuola e li passano ai familiari. La spossatezza o le correnti d’aria aumentano la suscettibilità. Dopo un periodo di incubazione di 1-4 giorni, il raffreddore provoca faringite, congestione nasale, cefalea, talora febbre, tosse non produttiva e notturna e infine una copiosa secrezione nasale che aumenta il disagio. Dopo 3 giorni, i sintomi più importanti vanno

Un’infezione virale acuta: il comune raffreddore via ma persiste il senso di ostruzione nasale per circa una settimana. La te-

rapia è esclusivamente sintomatica poiché non esiste una cura specifica

Il gioco d’azzardo può causare “dipendenza”

dott.ssa Vincenza Marino Specialista in Psicologia Clinica e-mail: marino.vincenza@virgilio.it marinovincenza.myblog.it cell. 333.941.53.15

Salve dott.ssa le scrivo per capire come posso aiutare mio marito che gioca d’azzardo da molti anni e ha sperperato un grosso patrimonio familiare. Ha iniziato a giocare in seguito al fallimento della nostra azienda di famiglia e da allora non ne è più uscito. Per dedicarsi a quello che chiama “un semplice passatempo” toglie molto tempo alla famiglia e spesso è nervoso, agitato e sempre molto triste. Che mi consiglia? Cara lettrice,nonostante il gioco sia un elemento fondamentale soprattutto nell’infanzia per l’evoluzione fisica e psichica dell’essere umano, è pur vero che, quando nell’età adulta l’attività ludica varca le soglie del gioco d’azzardo, il confine fra normalità e patologia si fa improvvisamente labile. In particolare, il gioco d’azzardo, definito in psicologia “gioco alea”, ha queste caratteristiche: i giocatori sono

per il raffreddore. L’aspirina allevia i dolori muscolari e la cefalea, i liquidi aiutano a diluire le secrezioni respiratorie accumulate, il riposo combatte la spossatezza e la debolezza. Nei bambini con febbre, il paracetamolo è il farmaco di scelta. Possono inoltre rivelarsi utili blandi decongestionanti nasali, pastiglie per il mal di gola, vapori che favoriscono l’espettorazione. Gli antibiotici non hanno alcuna efficacia in questi casi. Il ruolo della vitamina C è controverso. Infine vogliamo dare qualche consiglio per aiutare a prevenire il raffreddore. In primo luogo, vanno ridotti al minimo i contatti con soggetti raffreddati. Inoltre, per evitare la diffusione della malattia è utile invitare il paziente a lavarsi le mani spesso, a coprire la bocca con la mano quando tossisce o starnuta e infine ad evitare di condividere fazzoletti o bicchieri.

tutti sullo stesso piano e la capacità di vincita è determinata non dalla bravura di chi gioca ma principalmente dalla fortuna. Per aiutare suo marito è necessario che in lui cresca una motivazione reale per intraprendere un percorso psicoterapeutico che lo porti fuori dal gioco d’azzardo. E’ lui che ha una difficoltà e, se non la riconosce come tale, continuerà a camminare per questo sen-

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tiero. Il primo passo che bisognerebbe fare è capire che valore dà al gioco; si può ipotizzare, dai dati che mi riporta, che forse è uno spazio per evadere dalle sue problematiche o forse una via per compensare le difficoltà che sono seguite al fallimento aziendale. In questo caso si parla in psicologia clinica di giocatore per fuga con sindrome da dipendenza. Il gioco ci fa uscire dal mondo della realtà regalandoci un mondo fatto di sogni, di speranza e di breve onnipotenza ma, quando non si possiede il controllo della situazione e soprattutto si ripone nel gioco la speranza di aggiustare le cose, è il caso di allarmarci e di capire che ci troviamo di fronte a una dipendenza e quindi a un disagio. Per questo, tenendo conto che suo marito vive una difficoltà, provi a parlargli e a consigliargli di rivolgersi allo psicologo spiegandogli che forse, con un piccolo aiuto, il gioco diventerà solo un piacevole passatempo. ANNO 4 - Numero 07 - 10 Aprile 2011


FOTOGRAFIA

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Fotografare la natura per capire la“vera natura”del fotografo

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pesso si è portati a credere che la bellezza di una foto sia determinata dalla bellezza del soggetto ritratto. Tale equazione in realtà non è né dimostrata né dimostrabile poiché, appare evidente, una foto pasticciata di una bellissima modella non è lontanamente paragonabile ad una immagine d’autore che ritrae magari il volto del più anziano tra gli abitanti di un villaggio di qualche sperduta isola del pacifico. Volto che regalerà sì saggezza ma che della bellezza del “tempo che fu” mostrerà poche tracce. Fotografare il bello quindi non è garanzia di successo e, per conseguenza, ritrarre l’orribile non ci condanna matematicamente al fallimento. Il segreto è sempre lo stesso: contestualizzare e rendere l’immagine d’impatto. Che affascini. Che susciti emozioni. Che rapisca lo sguardo. Per far si che ciò avvenga è fondamentale che il fotografo riesca a mostrare la parte migliore di ciò che immortala, quella che ai più sfugge perchè disattenti, perchè osservatori superficiali e disinteressati. Ogni sera (ma proprio tutte le sere) la luna fa capolino sulle nostre teste. Ogni sera tendiamo ad ignorarla clamorosamente, che sia “nascente”, “calante”, “piena”, “rossa” o a pois poiché fondamentalmente, a meno che non siamo astronomi, astrologi o astronauti che devono sbarcarvi per qualche missione, di lei non c’interessa nulla. Succede però che se qualcuno c’informa che, per qualche cervellotico calcolo matematico, quella stessa luna che per tutta la vita consideriamo poco più che una palla luminosa dal retrogusto natalizio, sarà per una notte più grande di 3 mm alla nostra vista allora tutti col naso all’insù. Tutti a parlare di lei. A dichiararsi perdutamente innamorati delle sue “rotondità”. Salvo poi dimenticarsene il giorno dopo nel più classico dei drammi romantici con finale da “sedotta&abbandonata”. A tutela della poveretta ripudiata si pone il fotografo “naturalista”, una sorta di giustiziere ambientalista armato di fotocamera e teleobiettivi, che ha come scopo primario della sua esistenza quello di mostrare al resto del genere umano ciò che per lui, più che per gli altri, è degno di reale attenzione

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e, in casi patologici, di venerazione. La sua di luna non è la stessa che vediamo noi, non Salvatore vi somiglia per niente e non ha nemmeno lo stesso colore. Per lui è materica ed ete- Altobelli rea al tempo stesso. E’ un gioco sensazioCorrispondente nale di ombre e luci che non ha eguali. E’ Bloq Magazine il più concreto e reale dei suoi sogni. Per noi resta una palla di Natale... Quando, redazione@bloq.it ad esempio, ci imbattiamo casualmente in una pianta grassa il nostro principale interesse, nel caso si tratti di un cactus, è quello di evitare di finire conficcati dai suoi famigerati pungoli. Il “naturalista” no. Lui aspetta pazientemente giorni, settimane e mesi, il momento della sua magica fioritura per regalare a se stesso le immagini che quello spettacolo sta per proporre. Ma il fotografo, per sua natura, si considera un privilegiato e l’apice della sua esaltazione mistica lo raggiunge di fronte a condizioni estreme: ghiacciai, deserti, oceani...”aeroplani”! Personalmente, quando metto piede in aereo il mio pensiero è dirottato esclusivamente al momento in cui quello stesso piede tornerà a toccare la terraferma. Altri invece tendono a godersi il viaggio guardando dal finestrino per compiacere la propria autostima guardando il mondo “dall’alto”. E poi c’è “lui”: fotocamera incassata nell’oblò e posizione da circense consumato, incurante di chi gli è seduto accanto o peggio, sotto. E mentre tutti aspettano il cielo limpido per fotografare il panorama in basso, lui prega Dio di finire in una “turbolenza” per poter immortalare un banco di nuvole dall’interno...

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CINEMA

Dalla serie TV al cinema: ecco finalmente “Boris - Il Film”

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di Katia Muscariello Corrispondente Bloq Magazine redazione@bloq.it

Nei riquadri un fotogramma del film e la locandina

opo tre stagioni televisive in cui è diventata un vero e proprio cult generazionale, la fortunata “fuori-serie” televisiva italiana Boris, sbarca anche al cinema. Anche nel nostro paese dunque, la vecchia inimicizia tra la televisione e il cinema si polverizza nel segno di un incontro, di una contaminazione che Hollywood ha già abbondantemente esplorato (basti pensare al più recente Sex and the city). Forte della fidelizzazione dei suoi numerosissimi fans ai mitici personaggi della serie, Boris-il film, scritto e diretto dai tre sceneggiatori Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre e Luca Vendruscolo, continua a mettere in scena una satira pungente sulla politica, sui network privati, sui cinepanettoni, sul precariato dei giovani e sull’Italia dei nostri giorni. Ingaggiato per “La Casta”, un adattamento di un bestseller impegnato che promette il successo e la svolta, Renè (il simpaticissimo Francesco Pannofino), il regista più represso d’Italia, dopo anni di brutta fiction fatta con primi piani “intensi” e fotografia “smarmellata”, tenta ora il difficile salto verso il grande schermo. Si rifiuterà però di lavorare con una superproduzione di sceneggiatori ricchi e nullafacenti, attrici nevrotiche e direttori della fotografia che si sentono grandi artisti, e sarà costretto a richiamare sul set il suo vecchio entourage, un gruppo di cialtroni abituati a lavorare “a cazzo di cane”, ad ubriacarsi e sniffare dietro le quinte. E allora ritroviamo la sua integerrima assistente Arianna (Caterina Guzzanti) e la troupe storica formata dal mitomane Stanis (un imperdibile Pietro Sermonti), la “cagna maledetta” Corinna Negri (Carolina Crescentini), lo stagista ingenuo Alessandro, l’ubriacona Itala, il cocanoimane Duccio, il coatto Biascica, lo schiavo inappuntabile, il grossolano Martellone, i surreali sceneggiatori democratici, in più una serie di new entry fantasiose. Non può mancare ovviamente lo stesso Boris, il pesciolino rosso portafortuna del regista, sperando che diventi “dopo Lo squalo, un altro gigante del cinema”, come annuncia la locandina. L’adattamento al grande schermo di Boris è un piccolo miracolo cinematografico italiano che può far auspicare a una sospirata rinascita nel mondo dell’intrattenimento mediatico. Il

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film sposa il genere della commedia con originalità e ha tutte le carte in regola per convincerci che nel nostro Paese si sta sempre più guadagnando spazio per un cinema che non vuole essere a tutti i costi impegnato né d’autore, ma che vuole far ridere di gusto e far riflettere con intelligenza. In linea con lo stile della serie, la scrittura pungente di Ciarrapico, Torre e Vendruscolo non risparmia battute amare e brillanti. La loro raffinata denuncia riuscirà a lasciare tutti gli spettatori in sala basiti (o “F4”, come vuole la celebre scorciatoia da tastiera degli sceneggiatori poltroni) e non si potrà fare a meno di guardare il film solo ed esclusivamente con “gli occhi del cuore”. TEATRO

“IL PADRE DELLA SPOSA” SPOPOLA AL TEATRO DIANA di Antonino Fiorino Al Teatro Diana è in scena e proseguirà fino al 17 Aprile, il riadattamento teatrale del celebre film di Vincente Minnelli “Il padre della sposa” con Gino Rivieccio e Corinne Clery. La storia ruota intorno ad una giovane ragazza, Katy, che dopo aver studiato in Europa ritorna in America dai suoi cari per annunciare il suo fidanzamento con un ragazzo di buona famiglia, Manfredi. Il clou della commedia si raggiunge quando la giovane coppia vuole sposarsi. Da qui scaturiscono le diverse reazioni dei due genitori. Intorno all’evento nuziale ruota tutta una serie di episodi bizzarri. Il padre della sposa, interpretato magistralmente dal versatile Gino Rivieccio, è la tipica commedia all’americana che per certi versi può risultare ridondante in termini di comicità. In questo caso il riadattamento, anche grazie alla bravura del duetto Rivieccio-Clery, procura un sano divertimento.

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PROSCENIO

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Al Teatro Bellini di Napoli troppo fredda la neve di Slava

L

’Associazione Teatrale Emilia Romagna (ATER) ha presentato al Bellini lo spettacolo “Slava’s Snowshow”, con regia di Viktor Kramer; spettacolo ideato dallo stesso protagonista (Slava Polunin) in collaborazione con Gwenael Allan e con scene di Viktor Plotnikov e dello stesso Slava. Polunin arriva a Napoli con le credenziali di “miglior clown del mondo” (lo dice l’illuminante dépliant di presentazione) e con un palmarès di premi decisamente impressionante: dal Time Out Award all’Olivier Award, al Premio Stanislavskij (Mosca 2001), all’International Clown Festival (Barcellona 1995), al Festival Critics Award (Edimburgo 1996, al … etc. Slava ha estrapolato dal mondo circense la figura del clown, fondando, nel 1979, una compagnia che ha portato, con nuove valenze, una rinnovata comicità clownesca in tutti i più grandi teatri del mondo. Slava ha inventato un originale personaggio che è un equilibrato mix del “clownismo” di Engidarov, della malinconica comicità di Chaplin e dell’arte mimica di Marcel Marceau… Questo personaggio si chiama Asisyai; anzi Asinai; anzi Asisyn; anzi… chi fosse interessato può chiedere all’estensore del già citato dépliant. Slava ha costruito uno spettacolo che si impone come “work in progress” in continua evoluzione di idee, innovazioni ed invenzioni. Così hanno scritto: Slava qui, Slava là; ma a chi scrive, lo spettacolo non è piaciuto per niente o quasi. Devo dire, a questo punto, che mi piacerebbe, soprattutto quando mi trovo ad essere troppo fuori dal coro o rematore contro corrente, delibare (dico: solo delibare) il parere di altri, e certamente più qualificati recensori, i quali hanno in genere il torto di scrivere senza aver visto lo spettacolo e limitandosi ad una più o meno vera intervista al protagonista. Sarebbe utile ed opportuno un confronto di pareri e, per quanto riguarda lo “Slava’s Snowshow”, potrei sentirmi meno impietoso e non del tutto isolato se qualche altro cronista o critico fosse d’accordo con me ad affermare che può valere per lo spettacolo ciò che il ragionier Fantozzi diceva del film “La corazzata Potemkin”. Il titolo dello spettacolo (Snowshow) deriva dalla particolarissima simpatia che Slava ha per la neve, che definisce “immagine bellissima come un abito da sposa, come un foglio bianco dove cominciare a disegnare …”. Ma la neve trova un non adeguato ed alquanto impoetico surrogato in una miriade di insignificanti pezzi di carta bianca che vengono versati, soffiati, sparati, scaricati sul pubblico in un bolso tentativo di coinvolgimento che ha fatto ridere qualcuno (in particolare i più piccoli), ma ha finito per infastidire per la ripetitività e per il modo invadente e prevaricante dell’uso. A non voler parlare poi dei sei sette “cloni” (clowns “ausiliari” vestiti tutti nella stessa maniera e con identica maschera, “sormontati” da cappellacci ad orecchioni laterali, tipo orecchie della “Pimpa”, per intenderci), che hanno

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invaso la sala calcando gli schienali delle poltrone e, in qualche caso, le spalle e le schiene degli spettatori (più o meno sullo stile di Benigni alla proclamazione del Premio Oscar), rovesciando sulla testa di alcuni secchiate intere di coriandoli-fiocchi e “benedicendo” la platea con ettolitri (così sembrava) di acqua. E lui, il “re dei clowns”, ha ripetuto da solo la performance. E questo, nell’intento di “abbattere la quarta parete” del teatro (come dottamente ci spiega il troppo laudativo dépliant) per sollecitare con la platea la formazione di “uno spazio interattivo”. Eh, no, egregio e forse furbo Slava. Sotto questo aspetto, abbiamo già dato e soprattutto abbiamo già visto. A non voler citare titoli che hanno fatto epoca ( “Hair”, “Oh, Calcutta”, “Jesus Christ Superstar”), nei quali il coinvolgimento del pubblico è sostanzialmente funzionale alla rappresentazione dell’opera, i Napoletani hanno buoni motivi per invitarti a vedere (magari in DVD) il “Tartufo” di Molière presentato da Toni Servillo e Licia Maglietta al Mercadante qualche anno fa: esempio naturalissimo di abbattimento della “quarta parete” e di completa immersione del pubblico nel vitale scorrere della vicenda. E se l’intento è quello di abbattere barriere e creare una comunicazione interattiva, che bisogno c’è di realizzarlo con una grande tela di sgradevolissima garza sintetica che viene fatta scendere dal sovrapalcoscenico per passare sulle teste degli spettatori e bloccare in una sorta di insignificante bozzolo tutta la platea?... A qualcuno è venuto il mal di stomaco, qualcun altro ha avuto colpi di tosse allergica, qualche signora ha avuto la pettinatura scarmigliata e qualcuno ha dovuto rincorrere gli occhiali (da vista, perbacco!...) irriguardosamente agganciati dalla ragnatela balorda e salvati a stento, sul pavimento dov’erano caduti, dal calpestìo di parecchi astanti in fuga… Non si può venire a Napoli (dicesi NAPO-LI e non Roccacannuccia) e presentare, con la scusa delle ascendenze circensi, un banale “happening”, degno dei più obsoleti e distanti crismi spettacolari degli anni ’60. Slava è apparso niente più che un artista alla Marceau: quando l’attitudine del clown si integra alla gestualità allusiva, tenera ed ironica che era tipica di Bip (personaggio compiutissimo del mimo francese), la riuscita è assicurata. Il che capita quando interagisce con un attaccapanni verticale su cui è posto un soprabito femminile con un cappello. A Polunin basta infilare un braccio in una manica del soprabito e vengono fuori sprazzi di comicità, ammiccamenti erotici, voglia di tenerezza, equivoci visuali, spunti di autoironia. Bravo Slava, allora. Ma sono tre minuti su quasi due ore di – diciamo – spettacolo. Questo Slava-mimo non si merita lo Slava che vivacchia di ralenti reiterati e di happening d’accatto. La neve di carta, le bolle di sapone (troppe) e i fumi (sovrabbondanti) vanno lasciati stare. La neve – ha detto Slava – è bellissima. Ma qualche volta “riempie di freddo”. E il freddo mal si sopporta. L’ha detto Slava...

di Enzo D’Agostino Critico Teatrale di Bloq Magazine redazione@bloq.it

Slava ha inventato un originale personaggio che è un equilibrato mix del “clownismo” di Engidarov, della malinconica comicità di Chaplin e dell’arte mimica di Marcel Marceau…

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ECOLOGIA

Il 2011 è stato proclamato Anno Internazionale delle Foreste

L’

posto un piano di sviluppo e conservazione per salvaguardare le foreste di Mangrovie, in particolare nella regione del Sundarbans, che è uno degli ecosistemi più ricchi e complessi, sia per la notevole varietà di fauna che per l’importantissima funzione di protezione naturale contro i cicloni che affliggono il paese. a cura Le Nazioni Unite, sostengono altresì, programmi di prevenzione di incendi nelle isole Samoe, e progetti della dott.ssa di rimboschimento ad Haiti. Valeria Anche in Italia sono previste numerose iniziative, Ayello poiché il nostro territorio nazionale è ricoperto da un gran numero di foreste. Docente di Ecologia Un’occasione questa, per visitare in un itinerario da alla Seconda nord a sud, le foreste più belle: Parco Nazionale della Università Val Grande (Piemonte)foresta del Tarvisio (Friuli)del di Napoli Consiglio (Veneto )Parco Nazionale dei Cento Laghi (Parma) Foresta del Cosentino (Romagna-Toscana). Esperta di I boschi di Assisi, Silva Gallinaria (Campania), Parco Bloq Magazine nazionale del Gargano (Puglia), Parco della Sila (Calaredazione@bloq.it bria), Supramonte (Sardegna). Questo patrimonio naturale è un bene prezioso che va protetto e salvaguardato da deprecabili progetti edilizi, trasformazione in terreni agricoli, taglio indiscriminato di legname. Il disboscamento, determina ogni anno una perdita di circa 130.000 TRENT’ANNI DELL’OIPA km quadrati di foresta nel mondo L’OIPA Italia già presente in due sezioni in Provincia di Caserta, ad Aversa, Capua e Villa di Briae contribuisce per il 20% alle emisno dove è stato istituito il nucleo Guardie Eco-Zoofile e con il suo Vice-Delegato Eschilo Giannetti, sioni globali di gas serra nell’atmocoadiuvato dal Dirigente Regionale delle Guardie della Campania Carlo Costa, ora ha attivato il sfera. L’industria forestale, risponde primo corso di Guardie Eco-Zoofile dell’O.I.P.A. che terminerà a metà Aprile. alle molte preoccupazioni sollevaL’OIPA è la prima confederazione internazionale di associazioni animaliste e protezioniste di tutto te da un punto di vista ambientale il mondo. È infatti composta dalle cosiddette “Leghe membro”, associazioni che si affidano ad cercando di migliorare l’uso delle OIPA nella rappresentanza e nella conduzione a livello globale di campagne a tutela dei diritti degli risorse, tra l’altro rinnovabili, faanimali. Nell’occasione del suo trentesimo compleanno le Leghe membro sono 198, sparse in 53 cendo un maggior utilizzo di maStati sui 5 Continenti. Oltre a ciò numerose delegazioni nazionali OIPA coprono l’intero pianeta teriali da scarto, aumentando l’efed è affiliata al dipartimento della pubblica informazione dell’ONU. ficienza energetica e riducendo le Scopo dell’OIPA è la tutela e la valorizzazione della natura e dell’ambiente, l’abolizione della viviemissioni. Il 2011 è un’occasione sezione nei vari paesi del mondo e la difesa degli animali da qualsiasi forma di maltrattamento. per essere più responsabili e attenti l’OIPA Italia annovera nella propria struttura un Nucleo di Guardie Eco-Zoofile attive su tutto il nei nostri comportamenti, per salterritorio Nazionale. vaguardare quest’immensa risorsa Per informazioni potrete scrivere un e-mail a: vice-caserta@oipaitalia.com che Madre Natura ci ha regalato. Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ha proclamato il 2011 Anno Internazionale delle Foreste, in continuum con il 2010, dedicato alla biodiversità. Il termine foresta, deriva dal latino medievale forestis o foresta ed identifica una vasta zona incolta dove la vegetazione e gli alberi ad alto fusto, crescono spontaneamente. Le foreste, coprono oltre il 30% della superficie terrestre e sono importantissime, non solo per i 300 milioni di persone che vi abitano, per tutti coloro che dipendono economicamente da esse, ma soprattutto per le numerose specie animali e vegetali che costituiscono circa l’80% della biodiversità . Come ecosistemi, rivestono un ruolo fondamentale poiché attenuano gli effetti dei cambiamenti climatici. E’stato calcolato che tutte le foreste del mondo, immagazzinano una quantità di carbonio pari a due volte quella presente nell’atmosfera. L’ONU, sostiene progetti ed iniziative a difesa e sostegno di quest’immensa ricchezza verde. Nei paesi in via di sviluppo, suggerisce programmi di rimboschimento in regioni aride, per migliorare il reddito di popolazioni povere. In Bangladesh viene pro-

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PROGETTO HELP YOURSELF L’ASIPS, Azienda Speciale della Camera di Commercio, proseguendo nell’impegno di contrastare fenomeni sociali che si riflettono negativamente sul tessuto produttivo anche a livello provinciale, organizza su proposta dell’Apid Caserta - Associazione delle donne imprenditrici titolari di PMI un percorso di approfondimento delle principali tematiche connesse al fenomeno dello stalking, che prevede anche momenti formativi per l’autodifesa e la prevenzione di molestie psicologiche e fisiche. Al riguardo, dal 01 aprile al 30 giugno 2011, presso la sede della APID (Confapi) – via Redentore, 10 Caserta - tel. 0823/326988 - sarà operativo uno sportello per assistere ed informare sulle tematiche oggetto dell’intervento le donne interessate, tra le quali saranno individuate 20 imprenditrici che parteciperanno all’attività formativa. Lo sportello sarà aperto al pubblico dal lunedì al venerdì dalle ore 10.00 alle ore 12.00, e dalle ore 16.00 alle ore 18.00. IL DIRETTORE ASIPS

IL PRESIDENTE ASIPS

Luigi Rao

Maurizio Pollini


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RUBRICHE

Cerchi cas a? E trovala! Fotografo conoscerebbe donna per eventuali sviluppi.

Lavoratore precario cerca amante fissa.

Incontro solo sta con gentiluomini. Ba ari! le persone volg ! … E che ca

Sono un ferroviere. Vorrei convogliare a giuste nozze.

A persone veramente pigre vendo sedia a dondolo a motore.

Ad interessati cedo caldissimo mutan done di lana poco usato.

Pittore professionista realizza affreschi in appartamenti. All’occorrenza incolla anche parati.

Esperto benzinaio impartisce lezioni di pieno.

a cura di Nicola Carobene*

Il desktop: una parola, tantissimi significati. Chi non la conosce questo termine. Chi, almeno una volta, non l’ha pronunciata male. Deriva dall’inglese e significa scrivania. Non è verticale ne orizzontale. Non è tattile e può avere tantissimi colori ed immagini personalizzabili. Si, sto parlando del desktop del nostro pc. E’ un’area sulla quale l’utente ha la schermata principale per eseguire tutte le operazioni (in tutti i computer, cellulari o smartphone c’è un desktop). Molto versatile ma in alcuni casi un po’ confuso. Icone di vari tipi, files, documenti, immagini, cartelle che a volte ci ammazzano per trovare il nostro file preferito. Perché non organizzarle tutte queste icone? Bene, organizziamo il desktop (in sistemi operativi windows). Creando una nuova cartella (tasto destro del mouse – nuovo – cartella), Potete commentare gli articoli visitando il sito: www.bloq.it

trasciniamo tutte le icone all’interno di essa. Diamole un nome (tasto destro del mouse – rinomina) e, tenendo premuto il tasto sinistro del mouse trasciniamola nella parte superiore del desktop. Noooo proprio all’estremità del desktop. Paffff… ecco comparire una barra con tutte le icone inserite all’interno della cartella. Siamo a buon punto. Andando sulla nostra barra delle applicazioni (in basso al desktop) clicchiamo col tasto destro del mouse. Dal menu contestuale selezioniamo Barre degli strumenti – Nuova barra degli strumenti e selezioniamo il nome della cartella creata in precedenza. In basso apparirà sulla barra principale un’ulteriore barra piccola che conterrà tutto il nostro casino di icone. Buon divertimento. *TechSystems.it info@techsystems.it 338.64.37.850 ANNO 4 - Numero 07 - 10 Aprile 2011


AVERSA NORMANNA

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Big-match per la conquista dei playoff

M

ILAZZO-AVERSA NORMANNA, BIG-MATCH PER LA CONQUISTA DEI PLAYOFF Calcio/Seconda Divisione Il treno playoff dell’Aversa Normanna si ferma a una stazione imprevista: quella targata Pomezia. Nell’ultima gara del girone C di Seconda Divisione la corsa dei granata è stata bloccata dal semaforo rosso acceso dai laziali, che hanno espugnato il “Bisceglia” con un sonoro 5-2. Un risultato assolutamente bugiardo, alla luce del gioco espresso dal team aversano e delle tante occasioni da rete non finalizzate, in qualche caso per sfortuna, in altri per la poca concretezza degli attaccanti. E se i normanni hanno sprecato tanto, troppo, sotto porta, i pometini, invece, sono stati molto più cinici sfruttando al massimo tutte le giocate in fase offensiva. Ma il brusco e immeritato stop casalingo, contro una diretta concorrente per l’ingresso nei playoff, non ridimensiona affatto le ambizioni della società capitanata dal presidente Giovanni Spezzaferri. Né tantomeno lo straordinario campionato disputato finora può essere macchiato da una gara maledetta. Rispetto alle previsioni d’inizio stagione, l’Aversa Normanna ha sempre orbitato nella zona alta della classifica. A dimostrazione che la politica della società, basata sulla valorizzazione dei giovani e fortemente voluta dal patron Spezzaferri, è stata più che azzeccata e lungimirante. Anche perché, come sempre da quando ha avviato il suo progetto calcistico, il numero uno della Normanna ha di nuovo messo mano al portafogli a campionato in corso (con l’innesto di calciatori di esperienza) per rendere ancora più competitiva la squadra. Insomma, l’occasione persa contro il Pomezia – l’Aversa è andata in vantaggio per ben due volte per poi essere rimontata e battuta nel

finale – non deve affossare il morale degli di Mademi uomini di Ferrazzoli e di tutto l’ambiente granata. Anzi, bisogna ripartire subito con Corrispondente la giusta determinazione e lavorare sugli Bloq Magazine errori commessi domenica scorsa per centrare i playoff. Un risultato che segnerebbe redazione@bloq.it un’altra tappa storica raggiunta sotto la gestione del duo Spezzaferri-Cecere. Nella prossima gara i normanni sono attesi da un altro big-match. In trasferta avranno di fronte il Milazzo, terza forza del campionato; squadra solida e ben attrezzata che vuole a tutti i costi conquistare uno dei primi cinque posti utili per tentare il salto in Prima Divisione. Una partita che potrebbe essere decisiva sul futuro cammino dell’Aversa. Da qui l’imperativo categorico di scendere in campo con la determinazione e lo spirito agonistico giusti per portare a casa un risultato positivo, che sarebbe molto importante sia per non staccarsi troppo dal vertice della classifica, sia per ridare morale ai normanni. Le condizioni per far ben in quel di Milazzo ci sono tutte. Il presidente Spezzaferri ha metabolizzato in fretta il boccone amaro ingoiato contro i laziali. E subito dopo la sconfitta ha incoraggiato i ragazzi. “Mettiamoci alle spalle questa brutta battuta d’arresto e guardiamo immediatamente avanti, senza perdere la fiducia in noi stessi”, ha dichiarato il patron granata. Che ha aggiunto: “Abbiamo tutte le carte in regola per giocarci fino alla fine l’ingresso ai playoff, per cui dobbiamo crederci e dare tutti il massimo per centrare questo obiettivo”. Guarda avanti Spezzaferri. E fa bene. Benissimo. Le chance per tagliare un altro traguardo storico per i colori granata sono ancora cospicue. Guai a mollare proprio adesso.

IL PRESIDENTE SPEZZAFERRI RICEVUTO IN UDIENZA DA SUA SANTITA’ BENEDETTO XVI Ancora vivido il ricordo dei momenti di grande emozione e spiritualità vissuti dal Presidente Spezzaferri a Roma quando, in piazza San Pietro, insieme ai rappresentanti delle società di Lega Pro, guidati dal presidente Macalli, dai vicepresidenti Salvatore Lombardo e Archimede Pitrolo, dal direttore generale Francesco Ghirelli e dal segretario generale Sergio Capograssi, è stato ricevuto in udienza da Sua Santità Benedetto XVI. Presenti all’incontro oltre al Presidente dell’Aversa Normanna anche l’amministratore delegato, Alfonso Cecere, che così commentano: «Abbiamo trascorso una giornata indimenticabile – esordisce il massimo dirigente granata – intrisa di fede e spiritualità. E’ stato tutto emozionante dall’inizio alla fine. Veder giocare i bambini delle nostre scuole calcio nei campi appositamente creati per loro in prossimità del colonnato e poi essere al cospetto della massima autorità religiosa mondiale ci ha fatti sentire per un giorno esseri umani speciali. E’ stato un po’ come ritornare al passato: tornare bambini quando si giocava negli oratori ed attraverso la fede i veri valori del calcio giocato venivano esaltati e messi in pratica. In fondo è quello che, come Aversa Normanna, cerchiamo di fare quotidianamente ponendo come basi portanti del gioco del calcio sportività, lealtà e profondo rispetto per gli avversari. Uno sportivo è anche un buon cristiano. Fede e calcio vanno di pari passo ed è questa la missione che porteremo avanti, ringraziando anche il Presidente Macalli per aver reso concreta una giornata unica ed indimenticabile». «Concordo con il Presidente – fa eco l’amministratore delegato normanno – è stata una giornata straordinaria che difficilmente dimenticheremo. Aver respirato un’aria così mistica ci spingerà in futuro a perseguire ancor più la nostra missione sportiva e calcistica da sempre basata sulle nuove generazioni e sulle potenzialità umane che queste possono avere. Dopo questo incontro con Sua Santità Benedetto XVI abbiamo ancora più voglia di andare avanti. La fede è importante nella vita quotidiana e lo è ancor più per tutti noi che nel territorio aversano e dell’agro circostante cerchiamo di far ritrovare, attraverso il calcio, speranza e nuova vita». «La nostra giornata religiosa – aggiunge il Presidente Spezzaferri – è terminata con una cena speciale che abbiamo tenuto presso il Seminario Vescovile di Aversa. Con noi il Vescovo di Aversa, Sua Eccellenza Mons. Angelo Spinillo, il Sindaco di Aversa, Dott. Domenico Ciaramella ed il consigliere Stefano Di Grazia con cui abbiamo passato una serata davvero piacevole.

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PERIODICITA’: quindicinale GIORNO DI USCITA: domenica PREZZO DI COPERTINA: gratuito NUMERO DI PAGINE: 48/64 PUNTI DI DISTRIBUZIONE: 200 BACINO D’UTENZA: 1.000.000 abitanti NUMERO DI LETTORI AD USCITA: circa 25.000 NUMERO DI LETTORI ANNUI: circa 800.000

AVERSA

Ospedale S.Giuseppe Moscati 1000 Servizi - via Bisceglia, 68 Bar Al Boschetto - via Roma Bar Dilemma - via De Nicola, 9 Bar Pasticceria La Meridiana - Via Modigliani, 98 Bar Pasticceria Pelosi - Via Roma Bar Pois - via E. Corcioni, 80 Bar Roma - piazza Municipio Caffè Normanno - piazza Municipio Caffetteria Le Monde - viale J.F. Kennedy Coffee & Break Tiffany - via E. Fermi Caffè La Brasilena - via Roma, 72/74 CRES - A.S.L. Caserta - Via Santa Lucia Pasticceria Mungiguerra - via Salvo D’Acquisto, 79 Stazione di servizio AGIP - viale della Libertà Stazione di Servizio ESSO - via Vito di Jasi

CASAL DI PRINCIPE

Bar L’incontro - Corso Umberto I° Caffetteria Fuori Orario - Corso Umberto I° Centro d’Arte La Cornice - via Cavour, 214 Simon Caffè - via Vaticale, 11/15

CASALUCE

Bar Memory - via Circumvallazione, 83

CESA - SANT’ANTIMO

Caffetteria Pasticceria Igrò - via del Caravaggio

LUSCIANO

Bar Gabriele - via Giacomo Leopardi Bar Totty - viale della Libertà c/o Stazione servizio ESSO

ORTA DI ATELLA

Bar Tabacchi Maccus - via Toscanini, 14 Immobil Group - via Canonico Lampitelli, 30

PARETE

Bar Cinzia - via Vittorio Emanuele, 102 Caffetteria Ferrara - via Marconi, 13

SAN CIPRIANO D’AVERSA ALTRI PUNTI DI DISTRIBUZIONE:

AVERSA CARINARO CASAL DI PRINCIPE CASALUCE CASAPESENNA CESA FRIGNANO GRICIGNANO D’AVERSA LUSCIANO ORTA DI ATELLA PARETE SANT’ARPINO SAN CIPRIANO D’AVERSA SAN MARCELLINO SUCCIVO TEVEROLA TRENTOLA DUCENTA VILLA DI BRIANO VILLA LITERNO

ALTRI PUNTI DI DISTRIBUZIONE:

EDICOLE PRINCIPALI DEI COMUNI DI:

QUESTI SONO SOLO ALCUNI DEI PUNTI DI DISTRIBUZIONE NEI 19 COMUNI RAGGIUNTI

Real Bar - Corso Umberto I°

SAN MARCELLINO

Bar Pasticceria Blue Moon - viale J.F. Kennedy, 58 Caffetteria Royal Suite - Corso Europa Caffetteria Tony - viale J.F. Kennedy, 150 c/o Q8

SANT’ARPINO

Bar Ducale - via San Giacomo

SUCCIVO

MP Mobil Phone - Corso Umberto I° Tabaccheria Di Foggia - Corso Umberto I°, n. 15

TEVEROLA

Bar Pelosi - via San Lorenzo Caffetteria Centrale - via Roma, 18 Caffetteria Tozzi - via Provinciale Teverola-Casaluce Stazione di servizio ESSO Andreozzi - via Roma Bar F.lli Melillo Snc - via Roma 156/158

VILLA DI BRIANO

Bar Della Corte Biagio - via Provinciale, 120 Bloq Magazine, inoltre, viene distribuito dalle nostre Hostess, nei pressi delle Stazioni della: Metropolitana - Aversa Centro e Aversa Ippodromo; Ferrovie - Aversa - Piazza Mazzini; Linee Ferrotramviarie - Aversa - Variante 7bis.

Vuoi diventare un nostro punto di distribuzione? Chiamaci al numero 339.499.88.55



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