BioGuida n.49 - Estate 2015

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LA VIA VIA DELLA SCIENZA

Il terzo cerchio dell’iride: l’Aura di Elisabetta Conti (iridologa) www.adacqua.com

lo Spazio avviene a livello dell’Orlo Pupillare Interno, primo cerchio, mentre la lettura del Tempo viene collocata nel secondo cerchio (B.C. o Bordo della Corona). Qual è dunque la funzione del terzo cerchio?

È

il cerchio più esterno, ombreggiato ed evidente, che circonda con la sua circonferenza la zona periferica dell’iride: il terzo in sequenza dopo i cerchi della pupilla e della siepe. Nella topografia anulare coincide con l’anello 7, l’Aura, che corrisponde al cervello e ha una forte corrispondenza con gli anelli 1 e 2 (stomaco e intestino), in quanto il cervello assimila ed elabora emozioni e pensieri, come l’intestino con gli alimenti (si veda BioGuida n. 35 e 36).

Da un punto di vista fisico, rappresenta la zona della pelle e della circolazione periferica e, quindi, il luogo del deposito delle scorie provenienti dal metabolismo cellulare, con la facoltà di eliminarle attraverso feci, urine, sudore e respirazione. Sotto l’aspetto psichico indica la proprietà di eliminare dalla mente esperienze spiacevoli e ossessive, quindi la capacità di liberarsi da emozioni e forme mentali negative, aprendosi senza preconcetti alla vita. Può essere interpretata come zona di confine tra il corpo fisico e le energie sottili. L’essere umano viene considerato, nel suo insieme, un unico potente canale di comunicazione tra i diversi piani dell’essere e dell’Universo: dunque capace di ricevere, trasformare, far circolare e ritrasmettere l’energia in vibrazione, di cui 32

Aura come luogo del daimon e del risveglio dell’anima

ogni cosa è intimamente composta (sia essa definita come Luce Spirituale, Energia Vitale dell’Universo, Fluido Cosmico, Prana, Qi, Ki, Bio-elettricità, le denominazioni sarebbero innumerevoli a seconda dei tempi e dei luoghi in cui è stata “sentita” e riconosciuta). Il sistema sottile di energia può essere visualizzato come una serie di strati diafani, tenuti al loro posto da sottili membrane che li separano ma, al contempo, permettono loro di estendersi l’uno nell’altro. Per quanto riguarda l’Aura è importante ricordare che è un riflesso della vitalità fisica: più si è equilibrati e in salute, più grande è il campo aurico. Quest’ultimo può irradiarsi anche oltre un metro dal corpo, poiché la sua energia investe l’intero sistema di corpi sottili. È composta da filamenti intrecciati di intensa luce dorata che avvolgono il corpo formando una specie di uovo, detto uovo aurico, nel quale sono racchiusi tutti i 7 strati dell’Aura. Ci collega con le energie superiori e con l’Universo, ci rende capaci di distacco e di grandi imprese, quali l’auto-guarigione e la preveggenza. In condizioni di cattiva salute, l’Aura torna vicino al corpo per cercare di conservare energia vitale.

Correlazioni tra i tre cerchi Come abbiamo già visto (nelle interpretazioni della scuola del dott. Lo Rito), nell’iride la lettura della disposizione del corpo umano nei suoi rapporti con

Dal colore, dalla luminosità e trasparenza del terzo cerchio dell’iride, potremmo essere in grado di “visualizzare” la pulizia e integrità delle energie sottili: se il cerchio è luminoso, trasparente e particolarmente accentuato, denota una forte propensione alla ricerca spirituale. Alcune scuole iridologiche definiscono il cerchio dell’Aura come “il luogo del daimon”, che opera in una dimensione archetipica (universale, al di là dello spazio/tempo). Tale “luogo” di nonspazio - nontempo si scinde a livello del secondo cerchio (Bordo della Corona/Cronorischio - tempo) e del primo cerchio (Orlo Pupillare/ Spaziorischio - spazio). Il dèmone (dal greco antico δαίμων/ dáimōn, “essere divino”) è, nella cultura religiosa e nella filosofia greca, un essere che si pone a metà strada fra ciò che è divino (energie sottili) e ciò che è umano (corpo fisico), con la funzione di intermediare tra queste due dimensioni. Così C.G. Jung interpreta il daimon: “Come una sorta di guida il daimon ci accompagna nel viaggio del ‘risveglio’. Esso non può essere negato, e quando emerge ci obbliga a diventare più sicuri di noi, perché smettiamo di delegare a terzi l’approvazione delle nostre scelte, e ci diamo ad obbedire solo alla nostra coscienza.” (C.G. Jung, “Ricordi, sogni e riflessioni”) Da “addormentati” tendiamo a proiettare il daimon sul nostro prossimo. La forma negativa viene proiettata su coloro che consideriamo nemici e sulle cose sgradite. Quella positiva su figure autoritarie come genitori, sacerdoti, insegnanti, guru, ecc.


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