BioGuida n. 55 - Primavera 2017

Page 1

Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 CNS TS

In caso di mancato recapito inviare al CMP/CPO di Trieste per la restituzione al mittente previo pagamento resi.

PRIMAVERA 2017

N. 55 Trimestrale di ricerca olistica e 2,90

ITINERARI DELLO SPIRITO



BioGuida

ITINERARI DELLO SPIRITO n° 55 primavera 2017 Trimestrale di approfondimento e ricerca olistica. Aut. Reg. Tribunale di Trieste n° 1067 del 26/03/03

in questo numero

Testata iscritta al ROC n.16994. Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1 comma 1 CNS TS Editore: BioGuida Edizioni di Pierpaolo Bon Sede: Piazza Vico 2, 34131 Trieste (TS) Tel. 040.3229773 - Fax 040.9890285 Info-line: 338.8852117 info@bioguida.com - ppbi@bioguida.net

La via delle stelle: I transiti primaverili

I luoghi: 6

.......................................................................

Sito web: www.bioguida.com Abbonamenti: 040.3229773 - 338.8852117 info@bioguida.com CCP 51506707

19

...............................................................................................

La via interiore:

Pubblicità e Marketing: 338.8852117 ppbi@bioguida.net

Gli aspetti simbolici della realtà

Impaginazione e stampa: Luglioprint, Trieste

La guarigione attraverso i miti di potere

9

...........

11

...............................................................................................

La riproduzione anche parziale di immagini o testi deve essere autorizzata dall’editore. La rivista viene distribuita esclusivamente in punti selezionati e autorizzati. Nessun allegato alla rivista è da considerarsi tale se non esplicitamente autorizzato. L’editore si mette a disposizione degli autori delle cui opere non sia stato possibile risalire alla fonte. I diritti di immagini e loghi pubblicitari sono forniti dai clienti dietro loro autorizzazione e responsabilità, così come l’utilizzo di termini inerenti alla medicina o alla professione medica.

I luoghi della BioGuida

I numeri e la sinfonia della vita Lo Yoga a Scuola

14

...............

17

.......................................................................................

Ho’ponopono: un modo di vivere 30

La via della scienza: Gli esperimenti sull’intenzione e la coerenza del cuore Leggere l’iride come un mandala

25

.....................................................

34

. ...............................................................................

....

Direttore responsabile: Pierpaolo Bon Direttore editoriale: Mari Valentini Contatti internazionali: Rodolfo Carone Francesca Tuzzi I nomi di questo numero: Raffaella Bellen, insegnante di yoga. Antonio Bosna, ricercatore e teologo. Elisabetta Conti, antropologa, iridologa. Giovanna Garbuio, scrittrice, ricercatrice spirituale. Eva Genco, numerologa, cristalloterapeuta. Francesco Giordano, critico ed esperto musicale. Roberta Giurissevich, astrologa. Rollin McCraty, Mike Atkinson, Dana Tomasinn, Hearth Math Institute, USA. Sabrina Pellizon, onoterapia. Nicoletta Toniutti, telepatia animale. Selene Calloni Williams, scrittrice, ricercatrice spirituale.

La via degli animali: Un asino come amico

Parole e musica: 18

.............................................................

L’abbraccio della vita: la telepatia con gli animali

23

......................................

Recensioni CD

. ..............................................................................

Recensioni libri

............................................................................

37

38

Disegni e immagini: Cristina Bernazzani, Manuela Frisone, Moreno Tomasetig (quando non diversamente specificato) In copertina: “Al Hadi” opera di Anna Shamira Minozzi


EDITORIALE

L

a storia della parola Pasqua invita da sempre al cammino, alla dimensione dell’andare umano verso un approdo sacro di speranza e di luce nuova. Dall’ebraico Pesach, e l’aramaico Pascha, sta ad indicare il passaggio e la liberazione del popolo “eletto” da Dio dagli Egizi o, nella cultura cristiana, segnare la resurrezione del Cristo dal deserto della vita mondana alla terra del cielo. Questa festività cade nella prima domenica successiva al plenilunio che segue l’equinozio di primavera, dunque è errante per natura, non la si può festeggiare prima del 22 marzo, né dopo il 25 aprile, e determina, nel calendario liturgico cristiano, di conseguenza, la data delle Ceneri, della Quaresima e della Pentecoste, come ha stabilito, nel III secolo d.C. il Concilio di Nicea. Sono quattro i simboli che vi sono indissolubilmente legati: l’agnello, l’uovo e la colomba e, a precedere le feste, l’ulivo, simbolo di pace. Del primo si eseguono mattanze e pietanze ogni anno, su tavolate ingorde, di scarsa memoria collettiva, e soprattutto autentica, dei riferimenti all’antico e nuovo Testamento, per cui il Cristo ne avrebbe chiesto il sacrificio a Mosè ed Aronne, in nome della salvezza dalla schiavitù dell’Egitto (Esodo, cap. 12,114,46). L’uovo è una figura mitica antichissima, nell’immagine tratta dai Veda, Brahamana, l’uovo di Brahama, il Creatore, contiene l’universo fenomenico, il grembo d’oro, l’origine, il cui guscio si suddivide e comprende le due calotte della terra e del cielo ed il cui tuorlo ne

è il Sole. In molti miti sulla creazione, il mondo scaturisce da un uovo che contiene l’universo. Già nel Paleolitico, 12.000 a.C., uova circolari, ovali ed ellittiche erano simbolo di rigenerazione e rinascita. Ogni primavera migliaia di uova rappresentano la vita che avanza: quelle delle rane, dei pesci, delle tartarughe e degli uccelli. Gli alchimisti li definivano “il punto del sole”, il fuoco creativo che alberga la nostra anima, il germe dorato da cui scaturisce il calore del nostro spirito e della nostra attenzione devota. Della colomba invece: innocenza, bellezza, candore e semplicità sono le leggendarie virtù del docile e curioso uccello dalle soffici piume, il corpo rotondo, la testa elegante e l’occhio intelligente che docilmente osserva dai tetti le nascite divine, vola in coppia, in raffigurazioni di scene amorose, spiega le ali come simbolo di speranza, latore di buoni auspici di pace. Il suo tubare e zampettare possono essere suoni familiari e consueti. Per natura monogame, le colombe sono volatili che simboleggiano l’amore ed il rituale del corteggiamento e ne costituiscono l’essenza. Nella mistica quest’animale è associato all’attrazione erotica ed alla devozione vocata alla procreazione; per gli alchimisti la colomba rappresenta la mediazione tra le nostre aspirazioni più nobili e il turbinio della vita affettiva che agita il nostro profondo. Nella mitologia babilonese e giudaica essa vola sulle acque che si ritirano dopo il diluvio universale. E’ l’incarnazione dello Spirito Santo che rende gravida la vergine Maria ed al battesimo di Gesù ne consacra la natura umana e divina. L’intelligente animale è anche abile per capacità di volo e d’orientamento e, già nell’antica Grecia i piccioni viaggiatori erano messaggeri dei nomi dei vincitori delle gare olimpiche, da Atene alle altre città stato, e, più recentemente, nelle guerre mondiali, si sono resi protagonisti d’imprese straordinarie, trasportando messaggi che hanno salvato migliaia di soldati, spesso arrivando gravemente feriti e stremati a destinazione. C’è chi considera questi animali

una vera seccatura, li avvelena, li colpisce, li cattura, ma da sempre i battito d’ali delle colombe evoca l’arrivo di un messaggero celeste, che scende dall’alto tra gli attimi difficili del nostro esistere nel mondo. E se nell’Africa sud occidentale si ritiene che in questa creatura alata risieda lo spirito ancestrale della gentilezza, del riso e de canto, di fatto continua ancora oggi a rappresentare un forte simbolismo espressivo che trascende la violenza delle nostre polarità interiori. Non ultima di un’antologia di primavera vi è l’ulivo, la più radiosa e ammaliatrice delle piante, l’albero della determinazione, della rigenerazione, della fecondità e della civiltà. Il celebre dipinto di Van Gogh ne evoca lo spirito nodoso e tempestoso, con i suoi rami sferzati da vento fino a sembrare onde che fanno tutt’uno con le colline del paesaggio. Questi alberi hanno radici fortissime, riescono a rinascere anche dopo un incendio. Questa pianta, per i greci ed i romani era il simbolo della vita stessa, i rami, sempreverdi incoronavano il capo delle spose, degli eroi e degli atleti, l’olio ne consacrava i re, i luoghi sacri e le cerimonie rituali. Prima di recarsi a Creta ad uccidere il Minotauro, il leggendario Teseo offre in dono ad Apollo ramoscelli d’olivo. E nel VI secolo a.C. il legislatore Solone introdusse leggi severe per preservarlo: era un elemento vegetale importante per la vita religiosa, pratica ed economica di tutta la comunità . D’altronde era stata la stessa dea Atena a piantare un albero d’olivo in una roccia dell’ acropoli Attica rendendosene protettrice. Anche nella civiltà romana il ramoscello argenteo, avvolto nella lana, veniva deposto dagli ambasciatori in cerca di riposo e protezione davanti al sacro altare della dea Pax. Esso rappresenta l’armonia tra l’uomo e il divino, la capacità di rinnovarsi dalle sue stesse radici. Sottigliezze antiche che sfuggono in queste settimane, in Puglia, a coloro che ritengono legittimo l’abbattimento di centinaia di queste meravigliosi alberi in nome di un gasdotto che arriva dai Balcani. Mari Valentini marivalentini@libero.it


Dove trovare la BioGuida?

LA BIOGUIDA SI RICEVE SOLO IN ABBONAMENTO POSTALE: conto corrente postale: 51506707 intestato a: BioGuida Edizioni causale: abbonamento ioGuida Contribuisci anche tu al successo del progetto BioGuida: sottoscrivi un semplice abbonamento annuale! Come privato al costo dell’abbonamento di soli 10,00 e annuali, riceverai la BioGuida comodamente a casa tua...

Come associazione / operatore al costo dell’abbonamento di soli 18,00 e annuali, vedrai pubblicati i tuoi dati nella rubrica “I Luoghi della BioGuida”, oltre a ricevere la rivista. Dopo aver pagato il bollettino invia i tuoi recapiti da pubblicare al fax 040.9890285 o alla mail info@bioguida.com

INFO LINE: info@bioguida.com 040.3229773 338.8852117


LA VIA DELLE STELLE

I transiti primaverili di Roberta Giurissevich (astrologa) astrowaygo@gmail.com

P

rima di addentrarci nell’esplorazione dei transiti per la stagione da poco iniziata, è necessario tenere presente che la nostra analisi non può essere che parziale, poiché prende in esame i passaggi dei pianeti sul solo segno solare, mentre il tema natale é costituito da una vasta gamma di fattori in collegamento tra loro. Per fornire un’interpretazione quanto piú possibile accurata saranno presi in considerazione i decani o decadi, ovvero la suddivisione del segni in tre porzioni di 10 gradi ciascuna. Da una lettura più generale risultano favoriti i segni fissi: Toro, Leone, Scorpione e Acquario, che sono toccati solo da transiti positivi e, più in generale, la prima decade dei segni, poiché i transiti maggiori interessano la seconda e la terza decade di ciascun segno. L’attività mentale, intesa come studio, elaborazione di progetti, contatti e comunicazione, insieme agli spostamenti saranno particolarmente frenetici per i nati nel segno dell’Ariete fino a metà maggio e nuovamente, anche se in forma meno convulsa, da inizio giugno. La vita amorosa fiorirá in sintonia con la stagione fino all’inizio di aprile e poi nuovamente tra la fine del mese e l’inizio di giugno. Se avete importanti azioni da intraprendere o imprese da affrontare il periodo migliore va da fine aprile a inizio giugno, mese nel quale gli appartenenti alla prima decade potrebbero iniziare a sentirsi nervosi o vedersi coinvolgere in dispute e contrasti a causa della posizione contraria di Marte. La seconda decade risentirà dell’opposizione di Giove che, se per alcuni può portare a ricercare ossessivamente il benessere materiale, per altri rappresenterà invece un’occasione per volgere lo sguardo in direzione della propria interiorità; attenzione a non travalicare i confini della legalità poiché il transito può comportare problemi con l’autorità. I nati alla fine della seconda decade stanno attraversando un’epoca di profonda trasformazione che li costringe

ad abbandonare o a chiudere situazioni note, che potevano rappresentare una fonte di sicurezza, per andare incontro a una fase di rinascita. Attrazione per le novità, irrequietezza e cambiamento sono le parole chiave della stagione per gli appartenenti alla terza decade, ai quali il trigono di Saturno conferisce per fortuna una certa dose di equilibrio e di buon senso. I nati nel segno del Toro potranno beneficiare di attenzione e chiarezza mentale nelle prime tre settimane di aprile e nella seconda metà di maggio, quando Mercurio li stimolerà ad esprimere al meglio le loro idee e ad avere una visione chiara dei loro obiettivi. In aprile Venere favorirà l’amore, la vita sociale e porterà occasioni propizie, mentre Marte potrebbe scatenare qualche lite e generare delle incomprensioni: attenzione a tenere a bada il bisogno di autoaffermazione. L’influenza astrale sarà maggiormente propizia all’amore e alla salute nel mese di giugno, durante il quale si potrebbero presentare occasioni fortunate anche con buone prospettive di guadagni. I nati nella seconda decade sono maggiormente interessati dall’influsso favorevole di Nettuno che li rende particolarmente ispirati e inclini ad ampliare la propria interiorità o a perseguire un ideale, conferendo in particolare ai nati alla fine della seconda decade, l’energia necessaria ad apportare cambiamenti positivi soprattutto a livello di carriera. La mente sarà più stimolata del solito tra fine aprile e metà maggio per i nati sotto il segno dei Gemelli: anche grazie alla vostra innata curiosità avrete interessanti opportunitá di imparare qualcosa di nuovo. Le occasioni di scambio mediante messaggi, mail, conversazioni o telefonate aumenteranno dalla prima settimana di giugno, periodo favorevole per viaggiare e fare nuove esperienze. Tra fine aprile e inizio giugno, grazie a Venere propizia, si presenteranno occasioni nelle quali esprimere la vostra simpatia in compagnia di amici; sarà anche possibile trovare la soluzione a questioni personali: se ad esempio avete bisogno di chiedere un piacere

a qualcuno, questo è il periodo giusto. Soprattutto ai nati nella prima decade sarà facile riscuotere successo sia a livello sociale che lavorativo, anche perché con il passaggio di Marte nel segno sarete portati a darvi da fare; lavorerete sodo per raggiungere i risultati prefissati. Non vi mancheranno energia e determinazione, anche nel fare accordi o stipulare contratti e la convinzione che saprete esprimere sarà una carta vincente. Diversa la situazione per gli appartenenti alla fine della seconda e alla terza decade: i primi sono bersaglio del quadrato di Nettuno che da tempo genera confusione, situazioni incerte e scarsa vitalità, i secondi, oltre a risentire di una certa carenza di energia, stanno affrontando una fase di ostacoli e frustrazioni che può coincidere anche con la fine di una relazione. Fortunatamente Urano concorre ad alleviare la condizione, soprattutto dei nati nella terza decade apportando creatività e nuovi stimoli. Il Cancro si troverà sotto pressione tra fine aprile e metà maggio, quando le sue idee saranno messe maggiormente alla prova, attraverserà poi una fase di influenze opposte in quanto Mercurio, in aspetto positivo fino a inizio giugno, agevolerà l’apprendimento, la comunicazione e favorirà le situazioni di svago, complice la quadratura di Venere che non favorisce l’autodisciplina, mentre nello stesso periodo Marte costringerà a impegnarsi con vigore sul fronte lavorativo. Il periodo più impegnativo coinvolgerà gli appartenenti alla seconda decade, che stanno vivendo da tempo una fase di profonda trasformazione, durante la quale possono essere coinvolti in lotte di potere anche contro le loro intenzioni. Bisognerá inoltre fare attenzione a non esagerare con le spese e mantenere un atteggiamento conciliante soprattutto nel caso di controversie legali. Grazie all’influsso di Nettuno, sempre i nati nella seconda decade potrebbero sperimentare un risveglio della spiritualità. I nati nella terza decade sono chiamati da Urano a riesaminare la propria esistenza e ad apportarvi i cambiamenti necessari.


LA VIA DELLE STELLE

Il Leone trascorrerà i prossimi mesi positivamente, poiché i pianeti sono tutti ben disposti rispetto alla posizione che occupa in cielo. Mercurio sarà alleato del segno tra fine aprile e metà maggio e da inizio giugno, con conseguenze vantaggiose sia a livello lavorativo che della salute. Riuscirete a valutare le situazioni in modo chiaro e ad agire tempestivamente. Venere favorevole da fine aprile a inizio giugno favorirà l’integrazione con gli altri, creando un buon clima di collaborazione. Anche la relazione con la persona amata sará ricca di sensazioni e momenti piacevoli e la creatività particolarmente stimolata. Da giugno potreste risentire di una certa pigrizia, che vi indurrà a mettere in secondo piano gli impegni rispetto ai desideri e alle situazioni di svago. Nel mese di aprile, con Marte contrario, è consigliabile evitare eventuali contrasti, accettando piuttosto soluzioni di compromesso, mentre da fine aprile a inizio giugno riuscirete ad ottenere ciò che vi sta a cuore senza particolare sforzo. Il mese di aprile sarà vissuto sotto influssi opposti dai nati sotto il segno della Vergine: sarete spinti da un lato a una certa autoindulgenza dall’opposizione di Venere e, dall’altro, invece costretti a darvi da fare per portare a termine ció che avevate iniziato sul fronte lavorativo. Da inizio giugno, se nati nella prima decade, godrete di una rinnovata vitalità e ottima salute, saranno particolarmente favorite le amicizie e le relazioni sia amorose che di lavoro. Un aumento della curiosità, nuovi interessi e stimoli dal punto di vista mentale caratterizzeranno i nati nel segno durante il mese di aprile e, nuovamente, tra metà maggio e inizio giugno. Si raccomanda ai nati nella seconda decade di evitare l’assunzione di alcool, farmaci o altre sostanze, poiché in questo periodo, a causa di Nettuno, siete particolarmente sensibili; il transito mette infatti alla prova la salute e il sistema immunitario, causando vari disturbi tra cui al primo posto vi é il rischio di infezioni. Attenzione anche agli inganni da parte di persone subdole e disoneste. I nati nella terza decade del segno, infine, si trovano da tempo messi alla prova da Saturno che determina ostacoli a 360 gradi e scarsa vitalità sul piano fisico. Questo periodo di prove richiede di disporsi paziente-

mente rispetto agli eventi, in attesa che il transito si esaurisca. Per il segno della Bilancia, Mercurio e Venere opposti determinano grande energia ma anche possibilità di conflitti e comunicazioni non del tutto armoniose, tra fine aprile e metà maggio. Il consiglio è quello di munirsi di pazienza e cercare di essere comprensivi nei confronti degli altri. Inoltre si raccomanda di controllare l’alimentazione perché potrete avere la tendenza a ingrassare. Sempre nello stesso periodo vi darete da fare ottenendo ottimi risultati sul fronte lavorativo. A giugno si raccomanda di evitare polemiche poiché vi sentirete facilmente irritabili. Grazie alla presenza di Giove nel segno, i nati nella seconda decade possono concedersi un attimo di respiro rispetto alla fase di profonda trasformazione che stanno attraversando da tempo e ha generato crisi e importanti cambiamenti. Per alcuni mesi tutto andrà meglio e, anzi, sarebbe il caso di approfittare di questo transito favorevole per dare vita a nuovi progetti. La terza decade attraverserà una fase molto positiva grazie all’influsso combinato di Urano e Saturno che, entrambi alleati, porteranno nuove occasioni, sviluppi vantaggiosi, modi migliori di esprimersi ed eccellenti risultati. Siccome il transito di Venere dovrebbe mitigare la tendenza a provocare oppo-

sizioni e conflitti durante il mese di aprile, si raccomanda ai nati nel segno dello Scorpione, di sforzarsi di comprendere la posizione dell’interlocutore tra metà maggio e inizio giugno e di tenere a bada la loro necessità di autoaffermazione, al fine di evitare inutili contrasti. Da inizio giugno sará opportuno dedicare particolare precisione e impegno nel lavoro, poiché vi troverete sotto l’influsso combinato di influenze opposte: Venere contraria aumenterà da un lato la pigrizia, frenando l’autodisciplina, Marte dall’altro lato vi spingerà a muovervi verso nuove attività, stimolando un certo piacere per la competizione. I più favoriti sono gli appartenenti alla seconda decade che beneficiano del transito positivo di Nettuno e Plutone, che determinano cambiamenti creativi oltre a un rinnovato interesse per il mondo spirituale e la trascendenza. L’istinto marziano di ingaggiare dispute e l’irritabilità associata a Marte saranno fortunatamente mitigate per i nati nel Sagittario tra fine aprile e inizio giugno dal concomitante passaggio di Venere, che favorisce l’empatia e la capacità di armonizzare i propri impulsi verso le esigenze degli altri. Attenzione a come vi esprimerete dalla prima settimana di giugno, poiché a causa di Mercurio opposto potreste bruciare un importante occasione per avere comunicato


LA VIA DELLE STELLE

il vostro punto di vista nel modo o nel momento sbagliato. I nati nella seconda decade del segno possono tirare un po’ il fiato grazie al transito di Giove, che riesce a migliorare la situazione di disorientamento, immobilismo, instabilità e carenza di energie data da Nettuno, offrendo uno spiraglio di ottimismo ed energia. É comunque consigliabile in questa fase di evitare di sottoporsi a sforzi fisici o psicologici, come anche di iniziare nuovi progetti: meglio temporeggiare e adottare uno stile di vita il più sano possibile, in attesa del passaggio del transito. Per i nati all’inizio della terza decade, Urano sta agendo da alleato apportando occasioni positive di cambiamento, mentre gli appartenenti alla fine della stessa decade sono ancora alle prese con le gravi responsabilitá e il duro lavoro determinati da Saturno. Per questi ultimi si tratta di una fase difficile, in cui vi viene tuttavia data l’occasione di ricalibrare il tiro rispetto a ciò per cui vale la pena continuare o meno a impegnarsi. Un aprile particolarmente positivo si profila soprattutto per i nati nella prima decade del Capricorno: con l’appoggio dei pianeti veloci godrete di una fase in cui non vi mancheranno energia, chiarezza mentale, scambi sociali e armonia nelle relazioni. Nervosismo e una certa indolenza caratterizzeranno invece la prima metà di maggio, durante la quale la frenesia degli impegni potrebbe sviluppare in voi uno stato di saturazione, che si allevierá nella seconda metà del mese. Nel mese di giugno l’influsso di Venere dovrebbe

limitare in buona parte l’irritabilità e la mancanza di disponibilità che potrebbe derivare dall’opposizione di Marte. Meno favoriti sono gli appartenenti alla seconda decade, costretti ad affrontare un periodo di ristrettezze economiche o di problemi legali. La missione di eliminare dalla propria vita tutto ciò che è superfluo, a cui sono chiamati i nati alla fine della seconda decade, ha lo scopo di espandere una nuovo grado di consapevolezza. I nati nella terza decade hanno a loro volta il difficile compito di riesaminare la propria esistenza, impegnandosi a modificare ciò che non ha più senso in direzione del nuovo, onde evitare di subire trasformazioni inaspettate e traumatiche fuori dal proprio controllo. Un periodo generalmente propizio attende i nati nel segno dell’Acquario, tranne che per un aprile un po’ frenetico, durante il quale dovranno cercare di restare calmi, minimizzando eventuali tensioni e mantenendo la massima flessibilità in caso di contrasti. Il clima migliora sensibilmente da fine aprile a inizio giugno, quando oltre a godere di buoni rapporti con le persone, vi si presenteranno delle occasioni favorevoli sul lavoro. Per fare delle gite o brevi viaggi approfittando della bella stagione, è preferibile la prima metà di maggio. Nel mese di giugno sarete attratti dalle occasioni di svago e divertimento e cercherete di scansare le responsabilità. Il transito di Giove favorisce in special modo i nati nella seconda decade, che stanno attraversando un periodo di benessere generale e di ottima salute.

Sarebbe opportuno investire le grandi energie interiori e l’elevato potenziale creativo di cui disponete in qualche nuova iniziativa, magari esplorando un nuovo campo di esperienza. Grazie al trigono di Urano gli appartenenti alla terza decade potranno godere di un periodo ricco di esperienze e occasioni stimolanti, durante le quali iniziare nuovi studi, adottare stili di vita diversi e fare nuove conoscenze. Il mese di aprile dovrebbe scorrere positivamente soprattutto per i Pesci della prima decade, grazie all’influsso favorevole dei pianeti veloci, mentre da fine aprile a inizio giugno Marte avverso potrebbe mettervi alla prova richiedendo maggiore sforzo per portare avanti i vostri impegni. Potreste sentirvi irritabili e trovarvi davanti ostacoli da parte di circostanze o persone. In giugno la situazione migliora sensibilmente, avrete l’energia e la disposizione necessarie per dedicarvi con successo alle vostre attività e anche i rapporti ne risentiranno positivamente. La congiunzione di Nettuno interessa i nati nella seconda decade, soggetti ad un aumento della sensibilità e un maggiore interesse verso tutto ciò che travalica i confini della realtà ordinaria. Il lato negativo del transito implica un’accentuazione del lato fragile della persona su tutti i piani, soprattutto a livello fisico. I nati alla fine della seconda decade sono maggiormente avvantaggiati grazie al transito di Plutone, che offre l’energia e gli aiuti esterni necessari a sostenere meglio questa fase di spossatezza e confusione. Una delle possibili espressioni del transito per i nati nella seconda decade, in questo periodo, è un innamoramento. Probabilmente non si tratterà di un sentimento che avrà sviluppi estremamente duraturi ma le emozioni che proverete potrebbero essere davvero uniche e speciali. I nati alla fine della terza decade devono essere pazienti, in quanto stanno attraversando la fase critica data dal quadrato di Saturno, che sta mettendo duramente alla prova la loro capacità di sopportazione. Cercate di essere perseveranti e di imparare a lasciar andare ciò che non ha più senso, anche se può aver ricoperto in passato un ruolo importante nella vostra esistenza. A tutti l’augurio di una primavera ricca di spunti evolutivi e di emozioni gioiose.


LA VIA INTERIORE

Gli aspetti simbolici della realtà di Antonio Bosna (ricercatore spirituale, teologo)

N

el modo ordinario di vivere dell’uomo contemporaneo, la percezione della Realtà, o meglio, di ciò che si crede sia la Realtà, è limitata ad una gamma di sensazioni grossolane. Lo stato di buona o cattiva salute del corpo, l’età, la condizione sociale ed economica dell’individuo, la propria situazione familiare, la stagione dell’anno e il tempo atmosferico, sono gli elementi che per lo più condizionano il modo di sentire e di percepirla. Questo avviene spesso in modo passivo ed automatico, in quanto l’agire frettoloso ed ansioso, che caratterizza l’esistenza dei più, impedisce una vera presa di coscienza sia di se stessi che del mondo circostante. Le reazioni emotive e comportamentali sono quasi sempre le stesse per la gran parte delle persone. Si usa un linguaggio molto impoverito e, spesso, anche volgare; le parole quotidiane sono sempre le stesse; gli interessi e le occupazioni sono in gran parte determinate dal desiderio e dalla repulsione. Nella mente di molti si crea un turbinio di pensieri e di stati d’animo legati agli aspetti materiali della vita, che occupa gran parte della giornata: i soldi che non bastano mai, le tasse da pagare, le varie scadenze, i figli, le mogli o i mariti che creano problemi, lo stato precario di salute di qualche stretto parente, il lavoro che non soddisfa o non c’è, dove andare in vacanza, cosa fare il sabato sera, ecc. Tali ed altri occasionali interessi rappresentano i contenuti mentali della stragrande maggioranza. Se, per avventura, qualcuno cominciasse a riflettere che la vita vissuta con tale bagaglio di pensieri e di sentimenti, sempre instabili e mutevoli, costituisce la causa essenziale della monotonia e del tedio, potrebbe comprendere perchè la propria esistenza risulta priva di “sapore” e di “senso”. L’eccessiva importanza, se non addirittura l’unica, che viene data agli aspetti della vita che stimolano continuamente

il “desiderio” è un difetto della nostra cultura, naufragata nella temporalità. In tale dimensione l’uomo ha perso il proprio centro. Per poter comprendere cosa sia il suo centro occorre considerare che ciò che dà senso e valore alle cose è un elemento che si trova al suo interno: il pensiero cosciente. Purtroppo, a causa della mancanza di educazione adeguata ma anche grazie all’influenza derivante da un’economia sempre più invasiva nella vita privata dei singoli, di una politica stolta e degenerata, di corsi di studi scolastici ed universitari basati essenzialmente sul nozionismo e su una massa di concetti da memorizzare, l’atto del pensare è un’operazione che si svolge in modo passivo ed automatico; da questo deriva la naturale dipendenza da tutto ciò che ci è esterno, comportando così la perdita del “proprio” centro e la conseguente dissipazione nel molteplice.

In verità la Realtà è UNA, la molteplicità è solo frutto di un’illusione determinata dalla caduta nella temporalità. Tale verità risulterebbe evidente se si penetrassero quelli che sono gli aspetti simbolici della realtà. L’uomo può riconquistare questa dimensione se comprende cosa significa la Realtà Simbolica, poichè questa è la vera realtà.


LA VIA INTERIORE

Prendiamo, ad esempio, la figura somatica dell’uomo: di norma si intende la testa come sede del cervello che produce il pensiero; il torace sede delle emozioni legate al cuore; l’addome sede delle pulsioni e degli istinti. Da un punto di vista simbolico: la testa, che sta in alto nella figura dell’uomo, si protende verso il Cielo, a cui si congiunge in modo sottile attraverso la “sutura sagittalis”, la cosiddetta fontanella, che si trova sulla sommità del capo e quindi rappresenta la dimensione superiore dell’Essere. Di solito con il termine simbolo (simballein) si intende qualcosa che rimanda ad un altro significato che, all’apparenza, non si comprende e non si percepisce, perchè rimane nascosto. In certi casi al termine simbolico viene affidato un senso peggiorativo, perchè si ritiene si tratti di qualcosa non concreto e reale. In verità le cose stanno molto diversamente. Per poter accedere ad un livello più profondo e totale di ogni cosa, è opportuno considerare che tutto quanto è visibile e sperimentabile con i sensi ordinari è solo la realtà fenomenica, cioè quella che appare ed essa viene rielaborata in modo soggettivo da ogni individuo, determinando così una visione unilate-

rale e limitata del tutto, causa di conflitti, di lotte e di incomprensioni. Il termine simbolo deriva dal greco symbolon, dal verbo symballo=riunire, mettere insieme, congiungere. Quindi l’aspetto simbolico di qualsiasi essere, cosa o evento è da intendere come la sintesi di più livelli o dimensioni della Realtà, la quale nella sua interezza resta sempre un mistero, poiché sfugge all’ordinaria comprensione di chi è abituato a vedere solo la superficie delle cose. 10

La parte mediana del corpo, il torace, è legata all’agire in senso orizzontale; difatti il cuore con il suo ritmo scandisce i tempi dell’azione (può essere più lento o più veloce a seconda di quello che si fa). La zona addominale, deputata all’assimilazione del cibo e alla espulsione dei residui, rappresenta la Terra, mentre la sua propaggine più bassa, gli organi genitali, rappresentano gli Inferi, cioè la sfera del sub-conscio. La testa, sede del pensiero, insieme agli organi superiori dei sensi (occhi, orecchi, naso e lingua), è simbolicamente chiamata a rappresentare la “chiarezza”, raffigurabile con il colore bianco. Il torace, contenente il cuore e i polmo-

ni, è il luogo dell’azione, raffigurabile con il colore rosso. L’addome è il luogo delle pulsioni e degli istinti, luogo dell’oscurità in cui avvengono le trasformazioni, è rappresentabile con il colore nero o blu. Nella filosofia Veda dell’India classica, queste tre parti del soma sono manifestazioni delle tre energie (Gunas) che pervadono l’Universo: Il Sattva, o Energia bianca, l’Intelligenza Superiore; il Rajas, o Energia rossa, il movimento o azione; il Tamas, o Energia oscura, l’inerzia e tutto ciò che si oppone. A queste tre energie fondamentali corrispondono tre tipi umani: il Bramano, o sacerdote, il Guerriero, o uomo d’azione, il Produttore (agricoltore, uomo d’affari, commerciante ecc.). Queste tre energie sono tra loro frammiste in tutti gli esseri e la prevalenza dell’una sulle altre determina il tipo umano considerato. Un altro esempio eloquente per comprendere l’aspetto simbolico della Realtà, lo possiamo ricavare dal cibo. Qualsiasi alimento, sia di origine animale che vegetale, deriva dal sacrificio di un essere: il seme, la pianta, l’animale. Cibandosi, l’uomo si nutre della vita di altri esseri, per cui l’atto che banalmente viene vissuto quando si mangia, in realtà è un atto sacrificale, a cui dovrebbe seguire il ringraziamento nei riguardi degli esseri che sono morti per noi. Solo in tal modo si può cogliere la realtà totale, in un’operazione che quotidianamente l’uomo compie, purtroppo in modo inconsapevole. Infine, qualsiasi elemento della vita materiale, se compreso nella sua dimensione simbolica, riporta ad un significato più profondo e più vero della Realtà. Anche il Cristo paragona i rinati dallo Spirito all’aria, nel dialogo con Nicodemo, l’adoratore notturno: “...il Vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito” (Giov.3,8).


LA VIA INTERIORE

La guarigione attraverso i miti di potere di Selene Calloni Williams www.selenecalloniwilliams.com

Chi siete voi? Chi sei tu, Kazimir, sciamano fuggitivo? E tu, Anastasiya, principessa guerriera? Sei Agamennone, prototipo di colui che tenta di dominare il mondo, o Ulisse, colui che lo vuole manipolare? Oppure sei Ettore, che mette la sua famiglia sopra ogni altra cosa, o Achille, che crede nella dignità dell’amore, nella purezza dell’onore, come nelle sole cose che contano veramente di fronte alla morte? E qual è la nostra battaglia? In cosa differisce da quella narrata da Omero?” Io dico che è la stessa, perché noi, vedete, non possiamo che fare nel tempo ciò che il mito compie nell’eternità. I nostri comportamenti sono nati in quel tempo delle origini e da allora si ripetono costantemente uguali.” (“Discorso alla Luna”, ed. Studio Tesi)

C

iascun di noi vive mettendo sulla scena della vita un mito e ciascuno di noi si riscatta, si risolve, si realizza quando “vede” il mito che sta mettendo sulla scena della vita vivendo.

Il mito che mettiamo sulla scena dell’esistenza dipende dagli dei che lo animano, che sono proprio ciò che gli psicanalisti chiamano archetipi, le forme originarie delle nostre esperienze. Il nostro mito dipende dalle divinità in cui crediamo, dagli “eidola”, le “idee” che abitiamo. Queste ci vengono anche trasmesse dagli avi o sono frutto del nostro karma, delle azioni compiute in vite precedenti. Vedere il mito che stiamo mettendo sulla nostra scena comporta la capacita

di ascoltare la voce degli dei. Liberarci dall’ipnotica coazione a ripetere schemi di comportamento significa avere la possibilità di dialogare con essi. Il divino, gli archetipi, sono aspetti dell’anima, sono i grandi invisibili, gli spiriti della natura e le profondità della psiche. Gli sciamani conoscono l’arte di dialogare con gli spiriti perché sanno “vedere l’invisibile”. Gli spiriti divini, intesi quali principi naturali, quali Signori della natura, sono uno nella molteplicità e la molteplicità nell’uno,


LA VIA INTERIORE

in una parola potremmo definirli anima o, meglio ancora, anima mundi. Tutto in natura è un insieme di due aspetti: uno visibile e uno invisibile. Prima di cogliere un ramo di ginepro per fare le fumigazioni rituali, lo sciamano chiede il permesso allo spirito dell’albero, prima di salire una montagna o guadare un fiume, lo sciamano chiede il permesso allo spirito della montagna e a quello del fiume. Ogni creatura ha uno spirito guida che la accompagna, esso conosce il mito che la creatura sta mettendo in scena vivendo. Questo spirito è visto dagli sciamani come un amante invisibile, al punto che ogni sciamano ha uno sposo o una sposa invisibile che lo accompagna e gli dona i poteri della sciamanizzazione. Vedere il mito che stiamo mettendo sulla scena della vita comporta la capacita di ritrovare familiarità con il nostro spirito guida e la possibilità di percepirlo a mezzo di sensi sottili, che normalmente sono chiusi. Questi sensi sono simbolicamente rappresentati dall’immagine di un terzo occhio, un organo spirituale che le pratiche di sciamanizzazione sono capaci di aprire. Un giorno, durante uno dei miei innumerevoli viaggi nell’Altai siberiano, Svetlana, la sciamana protagonista dei miei romanzi, mi ha dato un metodo per l’apertura del terzo occhio che riporto nei romanzi che ho scritto e voglio sinteticamente descrivere. Si disegna su un foglio il simbolo di ciò che più ci fa paura. Dormiamo per sette notti con questo foglio piegato sotto il cuscino. Prima di addormentarci ripetiamo per nove volte all’immagine che rappresenta la nostra più grande paura: “ho fede in te”. Alla mattina si vedrà il demone della nostra paura profondamente mutato. Chiediamo a noi stessi che ci consenta di non avere paura dell’invisibile e di aiutarci ad aprire l’occhio che vede l’invisibile. Facendo questo rito per sette sere e sette mattine consecutive, l’ottavo giorno ci recheremo in un luogo di natura, il più selvaggio possibile. Camminando fino a che incontreremo un oggetto che ci chiama, sia esso un sassolino, un ramoscello, una foglia o altro. Deve trattarsi di un oggetto piccolo al punto da poter stare nel nostro pugno chiuso, chieden12

do allo spirito del luogo il permesso di raccoglierlo e di portarlo con noi. Per altre sette notti ci addormenteremo stringendo l’oggetto in una mano, sentendo che questo rappresenta il nostro spirito guida e può permetterci di istaurare con esso un rapporto sensibile. Ogni mattina al risveglio si riporrà l’oggetto in un luogo sicuro e per nove volte sussurremo al nostro spirito guida questa formula psichica, una vera e propria formula magica per gli sciamani: “Accompagnami nel corso della mia giornata ricordandomi la nostra unione e, poiché ho dimenticato il perché la mia anima è venuta in questo mondo, permettimi di ricordarlo”. Il disvelarsi del mito arriverà ma non sarà mai una comprensione intellettuale o mentale di alcun tipo. Vedere il mito che si sta mettendo sulla scena della vita vivendo significa amare ciò che si vive ed essere capaci di vivere appassionatamente in modo creativo. Osservarlo sulla propria vita significa amarla e poiché non si può che amare ciò che ci appassiona, significa fondamentalmente trasformarla in un atto creativo nel quale i gesti meccanici, ripetitivi, le cose fatte per forza cadono per lasciare il posto a gesti sinceri, autentici, originali. La creatività per gli sciamani significa essere nel matrimonio mistico con il proprio spirito guida. Quando si è in unione con la propria mente, con ciò che essa ha imparato, con il conosciuto, si ripete, una lezione appresa, si ripetono schemi, si agisce in modi non creativi. Quando si va oltre ciò che si è conosciuto e lo si unisce allo sconosciuto, con l’invisibile allora si crea oltre se stessi, si è innovativi e liberi. L’azione non creativa, ripetitiva che si agisce attuando schemi appresi, procura al corpo un senso di sofferenza ed un calo energetico. L’azione creativa, appassionata, innalza il piacere e l’energia tra gli organi ed anch’essi sono divinità e spiriti. Nutrire il divino con il fuoco della passione creativa permette di compiere azioni positive che liberano dall’ impossibilità di vedere l’invisibile. Gli dei e gli spiriti, i Signori della Natura corrisposti dall’umano si mostrano agli uomini in un sorriso d’amore. Agire in modo non creativo è per gli sciamani siberiani il più grande peccato, l’unico che un individuo possa compiere. Quando si agisce dietro la spinta del

giudizio mentale, si ritiene buono ciò che non lo è e cattivo ciò che invece è favorevole e si può arrivare a realizzare nefandezze. Quando si agisce unendosi agli dei in modo creativo, anziché unendosi ai meri pensieri mentali, nuove idee nascono, nuovi dei si manifestano, questo agire è generativo ed evolutivo. La natura non è fatta di materia permanente e sostanziale, essa è d’immagini impermanenti che incessantemente appaiono e svaniscono, è sogno. Tutto in natura è immagine. Le immagini, hanno due aspetti, uno visibile e uno invisibile. L’aspetto visibile può dare all’uomo l’impressione di essere afferrabile, misurabile, prevedibile, governabile, l’aspetto invisibile non può essere compreso né governato, può solo essere sentito, percepito e amato. L’uomo che pretende di esercitare un controllo sulla natura e sulla vita rimuove l’aspetto invisibile delle immagini in una sorta di dimensione inconscia che, con C.G. Jung, possiamo chiamare ombra. Essa è l’insieme di tutto ciò che è rimosso dalla mente cosciente, ma è anche la dimensione da cui la mente pensante trae energia per esistere. Lo sciamano conosce il linguaggio per mezzo del quale dialogare con gli spiriti, con l’ombra; questo è un linguaggio narrativo e poetico. È il linguaggio delle cosiddette “favole di potere”. Attraverso il racconto dei miti delle origini, sapientemente attualizzati e calati sulla situazione dell’individuo che ha dinnanzi, lo sciamano è capace di chiamare a raccolta i principali archetipi, i principali dei e demoni che costellano la psiche di quell’individuo. Una volta evocati gli spiriti, lo sciamano è in grado di pacificarli, oppure spiega al suo consultante i modi per farlo. Pacificare gli spiriti significa cessare di giudicarli secondo schemi o credenze mentali preconcetti. Benedire, ringraziare gli spiriti e dire loro “ho fede in te”; questa è l’arte della riappacificazione con l’anima. Quando un individuo si è riappacificato con un archetipo, un eidolon, un dio, non è più obbligato a continuare a ripetere l’emozione che il dio porta con sé, è libero. Perciò vedere il proprio mito è amare il proprio mito; cessare di giudicare le sue azioni ed essere capaci di amare il proprio mito significa superarlo. L’amore è la vera, unica forza di


LA VIA INTERIORE

Il giorno dell’Alleanza per l’Acqua e la Vita

guarigione. Tutto il resto è spostamento del sintomo, quando non ne è un rinforzamento. Proveniamo dall’amore e verso l’amore siamo diretti. Apprendere il linguaggio degli dei e comunicare con l’invisibile è una tappa imprescindibile che si realizza lasciando il controllo, superando la paura e aprendosi alla fede nell’invisibile. Ci sono due “racconti di potere” assai importanti per l’uomo che vive nella nostra epoca. Il primo porta in sé la chiave dell’arte del non avere paura ed è interamente riportato nel libro “Il

Profumo della Luna” (ed. Studio Tesi, 2015) e il secondo porta la chiave dell’arte dell’immaginare un uomo nuovo e di divenirlo, un uomo capace di essere amico dell’invisibile, di avere la visione sottile e di vivere consapevolmente in compagnia di un buon spirito guida, un buon daimon. Questo è lo stato che gli antichi chiamavano eudaimonia, identificandolo con la felicità, intesa quale piena capacità di realizzare pienamente se stessi in armonia con la missione dell’anima. Questa seconda è del mundus imaginalis.

La quarta domenica di maggio (28 maggio 2017) ogni anno sarà una giornata dedicata all’amore per la vita e per l’acqua. Saranno coinvolte così milioni di persone nel mondo, facendole sentire parte di una grande famiglia che, a sua volta, contribuirà a far parte di un movimento ancora più ampio. La Giornata dell’Alleanza per l’Acqua e la Vita (The day of Alliance for Water and Life) è un giorno in cui tutti i praticanti di diverse vie e discipline si uniscono per celebrare il proprio gruppo e lavorare assieme ad altri, ribadendo il principio che siamo tutti gocce arcobaleno dello stesso oceano: la vita. Ognuno in questo giorno potrà seguire quella che è la sua via e il suo modo di sentire l’amore, creando eventi, occasioni di incontro o anche singolarmente. Ognuno dovrà fare con gioia ciò che gli dà gioia, celebrando la vita e la felicità di sentirsi connessi con essa e insieme saremo l’esempio concreto dell’informazione con cui vogliamo abbracciare il nostro pianeta. Basterà dedicare anche solo 5 minuti di questo amore per l’esistenza, nostra, di coloro che amiamo e di quella attorno a noi, o all’acqua simbolo universale della vita stessa, che unisce tutti e tutto, dovunque e comunque, da sempre e per sempre. Lo slogan dell’iniziativa è “Io inizio da qui”, “I Begin from Here”. Non è una dichiarazione che descrive l’inizio di un percorso personale ma una presa di coscienza che invita a muoversi assieme. Ogni giorno, in ogni momento, io inizio da qui, da ogni mio piccolo gesto, da ogni pensiero e ogni parola. Pace, armonia, rispetto e un nuovo sogno per questo pianeta, erranno come naturale conseguenza. www.water-for-unity.com

13


LA VIA INTERIORE

I numeri e l’essenza della vita di Eva Genco (naturopata-radiestesista, numerologa e cristalloterapeuta)

N

umeri, vibrazioni e frequenze: come non considerarli? Viviamo in un’epoca in cui la fisica quantistica convalida l’idea che il nostro universo, piuttosto che un meccanico ingranaggio di materia diversificata, sia una melodia in costante evoluzione e trasformazione: una sinfonia della vita, i cui strumenti musicali vibrano al suono di elettroni e fotoni. In questa grande opera musicale tutti noi eseguiamo la nostra canzone, a volte più, a volte meno in sintonia con il resto del creato. Ogni cosa si muove ed oscilla, fino alla più piccola parte atomica, in una danza in cui ciascun elemento danza a seconda della propria frequenza personale: dai colori alle forme, dal suono allo stato solido, dall’emozione al pensiero. Pitagora, considerato da molti il padre della Numerologia, definì l’universo come un immenso strumento musicale “monocorde”, rappresentato da un’unica via tra cielo e terra, la cui estremità inferiore legata alla materia e quella superiore alla fonte universale. Anche nella tradizione sciamanica aborigena tutte le creature viventi sono state create dalla “frequenza del sogno”, in una realtà trascendente nella quale le creature ancestrali avrebbero creato ogni cosa col loro canto. Nei testi sacri di diverse culture millenarie si afferma che “all’inizio era il suono”, così come nei Veda indiani è il corpo ad essere considerato una cassa di risonanza nella quale ciascun organo ha la sua frequenza vibrazionale esprimibile in cifre numeriche. Secondo gli insegnamenti Cabalistici invece il linguaggio sonoro mediante il quale avvenne la Creazione è riconducibile ai 14

Numeri, considerati non come semplici cifre, bensì come vere e proprie forze creative, archetipi-simboli di ogni entità esistente al mondo. In quanto simbolo (dal greco sym: insieme e ball: gettare, mettere) il Numero è parificabile ad uno specchio che ci mostra una parte dell’immagine di qualcos’altro: Dio, ovvero l’Unità. Esiste in ogni cultura al mondo, il concetto spirituale della presenza di un’unità originaria, indivisi-

bile ed assoluta, fonte di tutto e dunque anche di tutti i Numeri. Da questa Unità divina ognuno di noi proviene e vi farà ritorno, ma grazie alla separazione da essa, percorrendo un cerchio il cui principio equivale alla destinazione, abbiamo l’opportunità di conoscerla e riconoscerci in essa. Un concetto ermetico tanto spirituale e complesso, quanto facilmente comprensibile nella vita di ogni giorno è che noi abbiamo coscienza dell’esi-

stenza di qualcosa solamente attraverso la capacità di confrontare ogni aspetto dell’esistenza con qualcos’altro, come la luce con il buio. Se non potessimo farlo, molto semplicemente non avremmo alcuna consapevolezza. Secondo questo principio, possono esistere in questo mondo una quantità enorme di fenomeni che noi ignoriamo, dal momento che non disponiamo di alcun parametro di confronto per conoscerli. Nella “Matematica sacra”, il Numero a cui si fa corrispondere l’Unità intesa come Dio, è l’Uno, origine di ogni creazione, che comprende in sé tutte le possibilità, inclusa quella di essere e quella di non-essere. La dualità, il Due, ha in sé la scissione e la divisione, ma consiste nella possibilità di Conoscere, che corrisponde in un certo senso al contare. La trinità, Tre, formata da 1 e 2 è poi l’immagine di una nuova unità creatrice, la quale troverà nel 4 la sua manifestazione, il suo “creato”. Dal 4 in poi si ha una progressione di numeri che, come scalini, ci conducono verso la consapevolezza di noi stessi e del tutto, ritmando il percorso evolutivo dell’universo. Attraverso l’astrazione coi Numeri, noi possiamo davvero entrare nel cuore della metafisica, ma molti maestri cabalisti convergono nel fatto che non basti una sola vita a penetrare in misteri così celati. Possiamo considerare la Matematica Sacra come una scienza per comprendere il significato spirituale ed il progresso ordinato di tutta la manifestazione. Contare, raccontare, rendersi conto. “La conoscenza suprema passa attraverso i numeri” diceva Pitagora, sostenendo che essi fossero il miglior mezzo per avvicinarsi alle verità divine. “I Numeri sono l’esca del mistero”, recita un antico proverbio africano. Di fatto, tutte le icone dell’universo, dalle


LA VIA INTERIORE

disposizioni atomiche, alla spirale delle galassie, fino ai semi del girasole, sono ritmate da una misteriosa proporzione numerica che scandisce ogni aspetto della Natura: 1,6180 il numero d’oro che rappresenta un preciso rapporto armonico fra le grandezze esistenti. Esagoni, cubi, triangoli, tetraedi, dai cristalli geometrici della neve, ai cubi di ossido di ferro, la geometria impera nella Natura come suo stesso valore intrinseco. Dove c’è geometria c’è matematica, dove c’è matematica c’è perfezione e bellezza armonica. Possiamo dunque negare che il Numero ci permetta di penetrare nei ritmi segreti dell’universo? E se ciò è possibile, può essere anche uno strumento per sondare le profondità dell’essere umano? La risposta a quest’ultimo quesito si chiama Numerologia, lo studio del significato esoterico dei numeri applicati alla vita. Questa scienza sacra fu, un tempo, non disgiunta dalla matematica, un po’come non lo era l’astrologia dall’astronomia. Prerogativa di pochi, per molto tempo praticata da scribi, sacerdoti ed iniziati, con il fine d’indagare sui misteri dell’esistenza e dell’essere umano, venne anche utilizzata come forma di controllo, potere e manipolazione sociale. Le prime nozioni ufficiali sulla Numerologia risalgono al 3.500 a.C, presso i Caldei, anche se l’importanza dei numeri nella storia la si trova già ben prima, basti pensare all’“IChing”, il libro dei mutamenti, testo sacro della cultura cinese, risalente ad oltre 5.000 anni fa, da cui trassero origine il Taoismo ed il Confucianesimo. L’I-Ching, leggendariamente ispirato da un’espressione numerica incisa sul dorso di una tartaruga, si basa sul principio che, nonostante l’apparente caos, esista un ordine matematico e simbolico della realtà. Viaggiando nello spazio-tempo, troviamo i numeri in ogni cultura esistente al mondo: i Celti ed i Germani che usavano i numeri per le loro divinazioni, i Maya con il loro calendario Tzolkin, l’analogia tra numeri e pianeti presenti nei Veda indiani, gli Egizi con la loro numerologia sacra. Torniamo ai Caldei, poiché furono i primi numerologi ufficiali, laddove nella numerologia si ricerchi un’applicazione pratica e concreta per la vita dell’essere umano. Questo popolo, il cui nome significa “conoscitori delle

stelle” erano una casta sacerdotale di lingua aramaica che, forse proveniente dall’Arabia, si stanziò nel meridione della Mesopotamia nel XIV secolo a.C. Precursori di molte conoscenze sia in ambito matematico che astronomico, sostenevano che ciascun elemento nell’universo si movesse secondo una propria frequenza, sottostando a fenomeni ripetitivi. Si dice che i rapporti fra Caldei ed Egizi (3.000 a.C) furono numerosi e fondamentali ed è proprio grazie a questi che arriviamo alla figura di Pitagora. Nato nell’isola di Samo il 575 a.C., compì lunghi viaggi in Egitto, dove venne iniziato alla “matematica sacra” e a Babilonia, dove ebbe la possibilità di studiare le dottrine ed i culti del luogo. Al ritorno in patria, per divulgare ciò che aveva appreso in giro per il mondo, fondò una grande scuola esoterica a Crotone, nota come “Sodalizio pitagorico”, dove trasmise le sue conoscenze in matematica, musica, misticismo, astronomia, scienza e filosofia. Pitagora sosteneva che i numeri fossero l’essenza della vita e che esistesse un rapporto preciso fra matematica, musica e natura. Attraverso l’aritmetica (dal greco arithmòs = numero) egli studiò il moto

degli astri, delle stagioni, delle armonie musicali… “Tutto è numero” era il suo motto e ancora: “L’evoluzione è la legge della vita; il numero è la legge dell’Universo; l’Unità è la legge di Dio” è una sua frase celebre. La Numerologia antica e moderna si basa su un assioma fondamentale: “Dio non gioca a dadi”… ovvero, tutta l’esistenza è permeata da un senso profondo e, dal momento in cui veniamo al mondo, anche la vita di ognuno di noi, come un piccolo Monocorde, ha uno scopo, una specifica melodia da suonare, tra cielo e terra. Non esiste uno strumento uguale all’altro, così come ogni scopo ed unico ed originale nel suo genere. Come sapere qual è il proprio? Fino ad oggi la Numerologia rappresenta una delle vie preferenziali per fare questo. Proprio come i Caldei sostenevano, nel momento in cui vediamo la luce per la prima volta, uscendo dall’utero materno, veniamo infusi di determinate forze archetipiche presenti a livello cosmico, sociale ed ambientale, rappresentate da... numeri! I minuti, le ore, i giorni, i mesi e gli anni sono traduzioni di ritmi universali che, seppur decise “a tavolino” dall’essere umano, non sono casuali. Essi fanno da conduttori a 15


LA VIA INTERIORE

quelle vibrazioni che, sempre attraverso il numero, creano lo stile musicale in serbo per noi, il nostro progetto di vita! I numeri della nostra data di nascita ci parlano delle forze cosmiche presenti in quel momento, ma anche il proprio nome e cognome possiede una corrispondenza numerica ugualmente legata a degli archetipi universali. Ogni parola ed ogni nome vibra in accordo con dei numeri, in virtù delle lettere-suoni di cui è composto. Ma perché conoscere i significati di tali vibrazioni numeriche? Dice il saggio: “Per conoscere Dio, conosci te stesso” ed uno dei cammini che ci portano alla comprensione della vita è, infatti, il provare a comprendere l’essere umano. Capire com’è una persona e capirsi, ci permette di captare la nostra vera Natura, affinché possiamo comprendere ed accogliere ogni suo aspetto come una manifestazione della vita stessa. Se un prisma è in grado di mostrarci come la luce si esprima nei singoli colori, tutti diversi fra loro, allora possiamo immaginare ogni archetipo numerico esprimibile nella persona, come una delle tante differenti manifestazioni della vita! Nella quotidianità, viviamo spesso frustrazioni nel confrontarci con gli altri, per lo più dovute alla “diversità che ci accomuna”, ma ciò che maggiormente ci rende infelici è la frustrazione che proviamo nel rapportarci con noi stessi, la non accettazione di sé e dei propri limiti. Considerando la vita come una sinfonia, possiamo paragonarla ad una certa tendenza nel non accettare il nostro strumento musicale o la canzone altrui. Vogliamo suonare la batteria con le corde di un violino, arpeggiare con i tasti di un pianoforte, insomma fare ciò che non siamo. Ci danno fastidio gli Hertz del nostro compagno di gruppo, mentre improvvisiamo con talento un duetto col ragazzo a fianco. Non abbiamo uno spartito preconfezionato, ma possiamo sempre improvvisare! Il nostro stile musicale sarà unico e speciale nella misura in cui lo accetteremo come tale, orientando tutti noi stessi verso un’estrinsecazione autentica della nostra essenza. James Hillman la definisce come “la teoria della ghianda”, ovvero quella capacità di accettare la propria natura, il proprio seme, e lasciare che la natura faccia il suo corso facendoci germogliare, crescere e fiori16

re: dobbiamo semplicemente annaffiarci, prenderci cura di noi stessi, facendo il meglio che possiamo nel rispetto del nostro progetto. I numeri ci indicano questo: il nostro stile, i nostri Hertz, quali saranno le nostre fasi di vita Jazz e quali saranno quelle Punk, perché tutti noi viviamo percorsi ritmati da stili differenti, seppur con lo stesso strumento musicale. Gli archetipi dei numeri, per queste loro indicazioni, incuriosiscono soprattutto coloro che si occupano di psicologia ed un appassionato in materia fu, non a caso, C.G. Jung, che nei suoi studi definì il Numero un “Archè dell’ordine fattosi cosciente”, un simbolo ordinatore del campo di energia dell’inconscio collettivo. Per Jung i numeri fanno parte di quei “modelli primari”, che sono da sempre parte dell’umanità, archetipi in grado di influenzare i nostri contenuti psichici e, di conseguenza, i comportamenti umani. In quanto energie presenti nella psiche, studiare gli archetipi numerici relazionati ad una persona o una situazione equivale a studiare le sue potenzialità spirituali, psicologiche ed emozionali. L’analisi numerologica del proprio nome, cognome e data di nascita, fornisce una risposta a molte di quelle domande che ognuno di noi si pone nella vita: “Chi sono? Qual è la mia strada? Perché mi succedono determinate cose?”. I numeri parlano e, come tutti i simboli, esistono da sempre, a prescindere dal fatto che li si comprenda o meno. Di fatto, siamo sempre naturalmente spinti ad agire secondo le nostre frequenze e lo si nota nella vita di ogni giorno, nelle reazioni, nei desideri, ma spesso ci sono dei momenti nella vita, a causa di influenze esterne come traumi o manipolazioni, in cui andiamo contro noi stessi, o ci sentiamo costretti a farlo. L’importanza della Numerologia sta nel poter disporre di una bussola spirituale, grazie alla quale possiamo comprendere quando siamo o non siamo sulla strada giusta, quanto stiamo vibrando o no in armonia con i nostri numeri, le frequenze più adatte a noi, potendo così “calibrarci”per attingere al meglio di noi stessi. La mappa numerologica rivela, infatti, le potenzialità divine di ciascuno di noi, la pianta che i semi ricevuti alla nascita sono in grado di sviluppare. E’ una conoscenza che ci rende più consapevoli, iniziandoci ad

un alfabeto che, una volta appreso, “è per sempre”. Come scoprire quali sono i propri archetipi numerici? I nostri numeri non sono soltanto quelli che vediamo nella data o nelle corrispondenze numeriche delle lettere (ghematria). Ce ne sono tanti altri ed ognuno parla di qualche aspetto di noi e della nostra vita, della nostra anima, della nostra famiglia, del lavoro. E’ attraverso una serie di calcoli matematici, principalmente addizioni e sottrazioni, che si può ottenere una mappa completa, la cui interpretazione non si limita ad interpretare il numero nelle cifre, da 1 a 9, ma abbraccia invece tutto il ventaglio di possibili combinazioni matematiche esistenti. Un semplice calcolo che ognuno di noi può fare per cominciare a sondare quale ruolo giochi il proprio strumento nella Sinfonia della Vita, è la somma totale dei numeri della data di nascita, ridotta in chiave 9. Esempio: 13/10/1986 = 1+3+1+1+9+8+6 = 29 = 2+9 = 11 = 1+1 = 2 Significati: 1. Unità con Dio, maschile, padre, sole, Ego, intelletto, energia, volontà, attività, individualismo, inizio. 2. Dualità, divisione, unione, femminilità, madre, luna, empatia, umiltà, ritmo, passività, innocenza. 3. Trinità, triangolo, fecondità, energia, dinamismo, vivacità, comunicazione, intensità, creatività, gioia. 4. Manifestazione, quadrato, creato, ordine materiale, terra, natura, razionalità, praticità, sobrietà, lavoro. 5. Superamento dei limiti, sperimentazione, sensi, curiosità, iconoclastia, libertà, cambiamento, avventura. 6. Armonia, filantropia, generosità, educazione, estetismo, amore, responsabilità, senso del dovere . 7. Spiritualità, intelletto, saggezza, perfezionismo, studio, filosofia, scienza, sobrietà, calma, meditazione. 8. Potere, legge, autorità, giustizia, prestigio, energia, forza, resistenza, karma, prosperità, trasformazione. 9. Universalità, amore incondizionato, missione, lotta, compassione, servizio, insegnante, assenza di limiti.


LA VIA INTERIORE

Lo Yoga a Scuola a cura di Raffaella Bellen (Psicoterapeuta, fondatore ass. Metamorfosys, referente Nazionale ADO UISP)

L

o yoga, a dicembre del 2016, è stato definito dall’Unesco patrimonio dell’Umanità. Una grande rivincita per i praticanti italiani, dal momento che nello stesso mese il Coni deliberava l’uscita dello yoga dalla lista delle discipline sportive. Viste le sue caratteristiche che lo collocano a metà strada tra una disciplina di movimento ed un metodo che aiuta a rilassare la mente, lo yoga a ragione è stato inserito in numerosi protocolli dedicati alla prevenzione e alla salute: si spazia dalle associazioni che si occupano di tumori, diabete, sclerosi multipla ad enti scolastici, ricreatori ma anche aziende e affiancamento di altre discipline sportive, dove la calma e la concentrazione sono fondamentali (ad esempio l’arrampicata e l’apnea). Particolare successo ha avuto all’interno delle scuole di ogni ordine e grado, al punto che alcune Regioni hanno inserito lo yoga come materia scolastica, mentre in molte altre si sta lavorando per questo. Non solo si propongono corsi dedicati agli studenti ma anche dei corsi di formazione per i docenti, affinché possano utilizzare alcune tecniche, provenienti dallo yoga, durante quelle lezioni in cui cala un po’ l’attenzione, vuoi per l’orario, vuoi per l’argomento ostico.

Quali sono le caratteristiche di questa vasta disciplina utili per la scuola? Lo yoga è una disciplina che si pone l’obiettivo di creare, o ricreare, equilibrio. Il suffisso “hatha” nella parola “hathayoga”, la parte dello yoga più noto e più frequentemente praticato nelle palestre, non a caso significa “sole-luna” appunto, a suggerire questo costante ri-equilibrio. Dobbiamo dunque cercare di comprendere prima di tutto quale aspetto della scuola è necessario riequilibrare e così muoverci in maniera via via differente nei diversi istituti scolastici italiani. Per fare un esempio, mentre nelle scuole di alcuni paesi di campagna (dove gli allievi nel pomeriggio hanno la possibilità di correre nella natura) lo yoga può avere più una funzione di aumentare la concentrazione nelle prestazioni scolastiche, nelle scuole cittadine dove il problema della sedentarietà e dell’internet-dipendenza è noto, lo yoga aiuta a riequilibrare queste condizioni attraverso la presa di coscienza del corpo e della pratica delle posizioni. Un’impresa ardua dunque, la creazione di un protocollo che tenga conto delle differenti situazioni. E’ vero, ma questo è il senso dello yoga, che pone al centro l’unicità di ogni essere umano e in questo caso di ogni singolo bambino. Lo yoga cerca di far emergere da ciascuno di noi la sua unicità, le proprie qualità, in un atteggiamento di massima tolleranza, cosa molto importante in questo momento, anche nelle scuole; mentre uniformare la pratica, così come l’apprendimento, abbiamo notato, non sembra essere di grande giovamento. Lo yoga a scuola a chi è rivolto? Agli studenti per il contenimento dell’ansia da interrogazione, per il miglioramento della postura, per la concentrazione, per il contenimento delle emozioni, per un processo di autocoscienza. Ai professori per gestire stan-

chezza e nervosismo che inevitabilmente questa professione porta con sé. Ai genitori e figli, in sezioni pomeridiane perché oggi esiste una reale e concreta necessità di trovare dei momenti che “uniscano“ la famiglia in un’attività comune. Ai bambini con problematiche specifiche (quali la dislessia e l’iperattività). Si sta creando un’ aggregazione di associazioni, che raccoglie già diversi gruppi in tutta l’Italia, in modo da tenerci sempre informati sulle novità del settore, le quali spesso partono dalle bellissime iniziative di alcuni insegnanti che a volte rimangono nell’ombra, forse per come è stato strutturato il settore yoga fin’ora, per dare allo yoga la dignità che già gli è stata riconosciuta in molte parti del Mondo. Questa aggregazione si occuperà di ricerca, formazione e sviluppo dello yoga nel sociale. E quali caratteristiche deve avere chi vuole aderire a questa aggregazione? Semplicemente amare lo yoga e rimanere nell’atteggiamento dello studente: pensare di avere sempre qualcosa da imparare, non solo sui banchi di scuola. 17


LA VIA DEGLI ANIMALI

Un asino come amico di Sabrina Pellizon www.ecoturismofvg.com

L’

incontro con un asino non avviene mai per caso”. Una frase significativa, scritta da chi ha scelto di dedicare la propria vita a queste meravigliose creature dalle orecchie lunghe, e che è assoluta verità. Un po’ per scelta e un po’ per caso, può capitare anche a voi di innamorarvi di questi morbidi ed affettuosi equini tanto sottovalutati, e di farli entrare nella vostra vita: vi si aprirà un mondo nuovo, bellissimo e ricco di sorprese. Abbatterete tutti quei falsi stereotipi che si sono creati su di loro nel corso della storia: la tradizione ci ha sempre tramandato un’immagine dell’ asino associata ad ignoranza, stupidità, testardaggine e pigrizia. Al contrario, sono creature intelligenti, riflessive e capaci di sorprenderci con la loro simpatia e curiosità, con cui potrete instaurare un rapporto emozionale e relazionale che vi sorprenderà. L’uomo purtroppo si è sempre posto nel modo sbagliato nei confronti di questi animali, perché , considerandoli esclusivamente come strumenti da lavoro, non ha mai ritenuto importante, ai fini del rapporto con l’animale, capirne l’etologia e la natura. Fortunatamente, oggi, un po’ in tutta Italia ci sono associazioni, famiglie pri-

vate, agriturismo e fattorie che credono nel valore educativo e terapeutico di questi dolcissimi quadrupedi: dalle escursioni someggiate, all’ono-didattica ed ono-terapia, ognuno può trovare l’esperienza adatta a sé. Per adulti e ragazzi un’esperienza con questo amabile animale è un invito a rallentare, ad ascoltare e osservare e l’asino si rivelerà un compagno ideale per godere del paesaggio lentamente e in silenzio: con il suo procedere lento e meditato permetterà loro di concentrarsi su suoni, profumi e dettagli dell’ambiente attraversato. Per i più piccoli invece sarà un’occasione per conoscere un amico e un maestro dolce e affettuoso che insegnerà loro a essere pazienti, a collaborare e a stare assieme con semplicità, stimolando lo spirito d’osservazione e la curiosità. Un’avventura di questo tipo sensibilizza bambini e adulti al rispetto e all’amore per la vita animale oltre che favorire la socializzazione e l’incontro. Passo dopo passo, zoccolo dopo zoccolo, camminando a ritmo lento, seguendo la loro andatura, ci invitano ad essere prudenti e riflessivi e ci fanno capire che la lentezza, che troppo spesso sottovalutiamo, è un pregio. Il loro passo sarà il nostro passo e la loro curiosità diventerà la nostra curiosità. La loro attenzione per suoni, rumori e odori diventerà anche nostra. Potremo così riscoprire quanto è piacevole sentirsi in armonia con la natura, in un tempo che ormai corre

troppo in fretta, facendoci spesso dimenticare che ogni tanto ci farebbe bene rallentare fisicamente e mentalmente. Cosa possiamo imparare da questi animali? Possiamo abituarci a prenderci del tempo per conoscere, capire e riflettere prima di agire. essendo un animale molto prudente e anche un piccolo ostacolo, come la presenza di acqua, di un fossato o di un tombino, può intimorirlo e bloccarlo. Se si impunta e non vuole proseguire, non è testardaggine ma prudenza. Deve essere sicuro che nel procedere non ci sia nessun pericolo e che ciò che noi gli chiediamo di fare sia per lui un vantaggio e non un problema. Dobbiamo imparare a vedere le cose dal suo punto di vista, entrare in empatia con lui e trasmettergli la sicurezza e la tranquillità di cui ha bisogno. Ed è in questi momenti che devi entrare in empatia con lui, rassicurarlo e fargli sentire che si può fidare di te. Quando lui si lascia andare, capisci che ce l’hai fatta ed è una grandissima soddisfazione. Possiamo imparare a non giudicare. L’asino non ha pregiudizi, non giudica. A suoi occhi e nel suo cuore siamo tutti uguali, al di là di ogni razza, colore, religione e di ogni diversità fisica o mentale. Possiamo imparare a non commettere gli stessi errori. L’asino dove sbaglia una volta, non sbaglia più! Astuto ed intelligente non si lascia fregare due volte. Ha un’ottima memoria e fa tesoro delle precedenti esperienze per non incorrere nello stessa sgradevole situazione. Possiamo imparare ad essere pazienti. Passeggiare in loro compagnia è un ottimo esercizio di pazienza. Continue piccole soste per annusare, scoprire, pascolare, selezionando accuratamente le erbe da gustare, danno anche a noi il tempo di “ruminare” pensieri e ricordi! In ogni animale, esiste qualcosa di meravigliosamente bello, ma non sempre ci diamo il tempo per capirlo. Se imparassimo a guardarli anche con il cuore e non solo con gli occhi, capiremmo che negli asini c’è molto di più di quanto pensiamo...


I Luoghi della BioGuida Percorsi ed itinerari per viaggiatori dello spirito

Associazioni, scuole, istituti, centri, terapeuti, seminari, corsi, conferenze ed altre proposte PIEMONTE TORINO Centro Buddha della Medicina Via Cenischia 13, Torino. Tel. 011.3241650, 011.355523. CENTRO CLOROPHYLLA Associazione di promozione sociale Via Settimo 1, San Mauro Torinese (TO) Tel. 320.6408204 www.centroclorofilla.it Centro Studi Maitri Buddha Via A. Guglielminetti 9, Torino. Tel. 011.359649. IL CERCHIO VUOTO associazione religiosa per la pratica e lo studio del Buddhismo Zen Soto Via Massena 17, Torino. Tel. 333.5218111. www.ilcerchiovuoto.it DOJO ZEN MOKUSHO Via Principe Amedeo 37, Torino (TO). Tel. 011.883794.

ALESSANDRIA Buddhadharma Center Via Galimberti 58, Alessandria. Tel. 3467408380, www.buddhadharmacenter.org

NOVARA AURA - Associazione per la ricerca e lo studio delle filosofie orientali. Via Maggiate 45, Borgomanero (NO). Tel. 0322.846011, www.aurauniversalmente.com

SONDRIO CENTRO STUDI TIBETANI SANGYE CIOELING Buddismo Mahayana Vajrayana Via Vanoni 78/B, Sondrio. Tel 0342.513198

VAL D’AOSTA ALKIMEA Centro di Terapie e Discipline Naturali Frazione Borettaz 7, Gressan (AO). www.alkimea.it - info@alkimea.it

IMPERIA Centro Kalachakra Via Verrando 75, Bordighera (IM). Tel. 339.3128436, www.kalachakra.it

LOMBARDIA LIGURIA LA SPEZIA ON ZON SU SCHOOL Via Gaggiano 24, Arcola (SP). Tel. 0187.955456, 347.5826327, www.riflessologiaplantare.org Ass. NATURALMENTE Via D. Manin 35, La Spezia (SP). www.naturalmente-sp.it Comunità Bodhidharma Eremo Musangam, Monti San Lorenzo 26, Lerici (SP). Cell. 339.7262753.

GENOVA ENNEAGRAMMAINTEGRALE Consulenza individuale, seminari, laboratori e ritiri per esplorare chi siamo. Tel. 333.8477054 www.enneagrammaintegrale.it Ass. FIUME AZZURRO - ARTI PSICOFISICHE Via W. Fillak 6, Genova. Tel. 010.413721, 349.8096336, www.artipsicofisiche.it SCUOLA SUPERIORE DI NATUROPATIA Via Pisa 23/13, Genova. Tel/fax: 010.366494, www.scuolasuperioredinaturopatia.it

SAVONA Zen Savona Piazza del Popolo 5/7, Savona. Pratica Zazen: tel. 019.484956, www.zensavona.it

MILANO Ananda Ashram Milano Via Prandina 25, Milano. www.yogamilano.it ACCADEMIA DI KINESIOLOGIA Via Rutilia 22, Milano. www.accademiadikinesiologia.it Associazione Culturale VEGA Via della Repubblica 16, Paullo (MI). Tel. 335.7065167, www.vega2000.it Centro Dharmadhatu Via Venezuela 3, Milano. Tel. 02.38005575, www.dharmadhatu.it Monastero Zen Il Cerchio Via dei Crollalanza 9, Milano. Tel. 02.8323652, www.monasterozen.it THE NEW YUTHOK INSTITUTE PER LA MEDICINA TIBETANA Prof. dr. Pasang Yonten Arya T. Sherpa. Viale Spagna 77, Sesto S. Giovanni, (MI). Tel. 02.2536266, www.newyuthok.it

BERGAMO CENTRO YOGA MANDALA Via Borgo Palazzo 3, Bergamo (BG). Tel. 035.215395, 333.4576099. GRUPPO ZEN BERGAMO Pratica di zazen c/o Ho Sha Do Via San Bernardino 18, Bergamo. Tel. 333.4400313, zazenbg@yahoo.it

19


I LUOGHI

BRESCIA IKSEN Via F. Bianchi 3, Toscolano Maderno (BS). Tel 0365.641898.

COMO GIUSEPPE DI CRISTANZIANO Naturopata, Radiestesista, Radionica. Via Garibaldi 23, Magreglio (CO). Cell. 348.7736549

PAVIA Centro Studi Zen Komyoji Loc. Costapelata-Fortunago Fortunago (PV). Tel. 0383.875584.

VENETO PADOVA ASSOCIAZIONI PROGETTO BENESSERE Viale Stazione 134. Montegrotto Terme (PD) Tel. 049.8910706, 335.6745856 www.associazioniprogettobenessere.it Centro Tara Cittamani Via Lussemburgo 4, Padova. Tel. 049.8705657. Dott. FABIO BASALISCO specialista in neurologia, medico ayurvedico. Tiene regolarmente visite e consulti a Padova presso: Centro Agorà, Via Astichello 16. Per informazioni: www.fabiobasalisco.it

TREVISO ASS. LE QUERCE BIANCHE Via Toti dal Monte - Cal del Bosco, Barbisano di Pieve di Soligo (TV), Tel. 0438.987178, www.lequercebianche.org

METODO CALLIGARIS Ass. culturale STELLA POLARE 999 Via Val Pusteria 9, San Donà di Piave (VE). Tel. 348.3027711, www.metodocalligaris.org OSHO YATRILAND VENEZIA Via Alberoni 41, Lido di Venezia (VE). Tel. 041.5261853, 339.1199317, www.oshoyatrilandvenezia.com ASSOCIAZ. CULTURALE MAYA Salute e benessere per il corpo e lo spirito. Vicolo San Francesco d’Assisi 1 31032 Casale sul Sile (TV) (presso Hotel Claudia Augusta) Tel. 335.8752254 beppe.maya@libero.it

VERONA Centro Ming Men Corte Convento 28, San Michele ex. (VR). Tel. 045.8921109, www.centromingmen.com IL CERCHIO APERTO Garda - Verona (VR), Tel. 338.3866915 www.cerchioaperto.com

VICENZA Centro Studi Syn Via Villa Glori 22, Vicenza. Tel. 0444.922682

TRENTINO ALTO-ADIGE BOLZANO Eleonora Brugger & Paul Kircher S. Pietro Mezzomonte 40, Velturno (BZ) www.eleonorapaul.com

TRENTO SAMTEN CHÖLING ONLUS Corso Alpini 4, Trento. Tel. 0461.038510, www.samtencholing.eu

NASHIRA Via Cavour 34/C, Conegliano (TV). Tel./Fax 0438.22530, cell. 346.0346404 centro.nashira@libero.it

CASA DI SALUTE RAPHAEL Piazza De Giovanni, Roncegno (TN). Tel. 0461.772000, www.casaraphael.com

SCUOLA KINERGIA Via Malan 59/2, Borso del Grappa (TV). Tel. 0423.910304, www.kinesiologiaviva.it

CENTRO KUSHI LING Laghel 19, Arco (TN), Tel. 347.2113471 www.kushi-ling.com

VENEZIA Dott. FABIO BASALISCO specialista in neurologia, medico ayurvedico Tiene regolarmente visite e consulti a: Mestre, in Via San Donà 26, presso il Centro di Medicina Integrata Palladio. Per informazioni: www.fabiobasalisco.it CENTRO YOGA DHARMA Via Napoli 52, Mestre (VE). Tel. 041.5311954. www.yogadharmamestre.it

20

FRIULI VENEZIA GIULIA TRIESTE ACCADEMIA CRANIO SACRALE Metodo Upledger Piazza S. Antonio Nuovo 6, Trieste. Tel. 040.3476191. www.accademiacraniosacrale.it

JING TAO® Essenza in movimento di Sonia Rizzi fondatrice ed ideatrice del metodo. Tel. 338.7592945 www.jingtao.it info@jingtao.it

CENTRO STUDI E RICERCHE OLISTICHE di Maurizio Battistella Shiatsu, Kinesiologia, Reiki ed altro ancora. Via Palestrina 8, Trieste. Cell. 338.7592945. www.csro-ts.it www.inochi.it - info@csro-ts.it segreteria@csro-ts.it

SCUOLA DI PENSIERO TAOISTA Via Torre Bianca 43, Trieste Info. 3393204963, www.bencichanita.it Associazione NATURALMENTE trieste di Susanna Berginc e Paolo Segulin Presso Shanti - via Carducci 12 (Trieste) Metamedicina, Naturopatia, Iridologia, Numerologia, Floriterapia, Oli essenziali, Specchi Esseni, Transurfing, Enneagramma, Riflessologia Per informazioni: cell. 345.15.97470 http://metamedicina.altervista.org/ A.s.d. YOGA JAY MA Via A. Emo 2, Trieste. Cell. 3478461831, vie.vanna@yahoo.it AYURVEDA E BENESSERE Trattamenti e Massaggi Ayurvedici. Via Milano 18, Trieste. Cristiana Simoni, cell. 347.0354846 Dott. FABIO BASALISCO specialista in neurologia, medico ayurvedico Tiene regolarmente visite e consulti a: Trieste, in Via del Monte 2, presso Centro Ayurveda di Tiziana Roselli. Per informazioni: www.fabiobasalisco.it CENTRO BENESSERE AYURVEDA di Tiziana Roselli Via del Monte 2, Trieste. Tel. 0403721824, cell. 329.8423544. CENTRO BUDDISTA TIBETANO SAKYA KUNGA CHOLING Corsi gratuiti di introduzione al buddhismo tibetano e programmi di adozione a distanza. Via Marconi 34, Trieste. Tel. 040.571048, www.sakyatrieste.it Dott.ssa DONATELLA DE COLLE Psicologa, psicoterapeuta, musicoterapeuta. Via Mazzini 30, Trieste. Tel. 331.9077565.


I LUOGHI

GORIZIA Emporio Erboristico IL FIORE DELL’ARTE Via G. Carducci 21, Ronchi dei Legionari (GO).Tel. 0481.475545. GIORGIA MULLER Operatrice olistica Via Aquileia 6, Ronchi dei Legionari (GO). Cell. 347.0021503 www.giorgiamuller.it

UDINE ASS.OPE.A. Associazione Operatori Ayurveda Tutela e Aggiornamento Professionale Operatori Iscrizione al Registro Regionale delle Professioni non Ordinistiche Legge 22/04/2006 n. 13 art. 5 Tel. 0432.1721329 - Cell. 328.3919462 info@assopea.it - www.assopea.it

GENDAI REIKI ITALIA Via Beccaria 7, Trieste Tel. 333.7240918 349.3604929 www.gendaireiki.it LAM - Il Sentiero Piazza Benco 4, Trieste. Tel. 040.0642281, cell. 328.5629546. NEW AGE CENTER Via Nordio 4/C, Trieste. A disposizione la Saletta Argondia per seminari, conferenze, presentazioni, mostre ed altre iniziative. Tel 040.3721479, www.newagecenter.it STUDIO ESSENYA Via del Marcese 57, Trieste. www.vivianasossiessenya.it JOYTINAT YOGA AYURVEDA Via Felice Venezian 20, Trieste Tel. 040.3220384 www.joytinat-trieste.org

Workshop ad offerta libera

PATOLOGIE AUTOIMMUNI VISTE DA METAMEDICINA E NATUROPATIA Lunedì 22 maggio 2017 alle 19.30 A cura di Susanna Berginc Le malattie autoimmuni portano con se molti messaggi, sia biochimici (alimentazione ed ormoni) che emotivi (il senso di colpa o il desiderio di non esistere). Durante il workshop si eseguiranno anche degli esercizi assieme. Presso Shanti in via Carducci 12 - Trieste Info: naturalmente.trieste@gmail.com 345 1597470

NICOLETTA CAMPISI Counsellor professionista Facilitatore Costellazioni Familiari Piazza Giovanni XXIII n.15, Udine. Cell. 347.5555802 www.centropharus.it nicoletta_campisi@libero.it YOGA INTEGRALE Corsi di Satyananda Yoga Ogni giovedì da Creative Healing Arts, Via San Giorgio 44, Tricesimo (UD) Orario 19.00 - 20.30. Tuuli Nevasalmi: 331 4844919 tuuli.nevasalmi@gmail.com www.creativehealingarts.org CENTRO RASHMI AYURVEDA YOGA Via Roma 50, Magnano in Riviera (UD). Tel. 0432.782063, cell. 328.3919462, DEBORA SBAIZ - Master in Danza/Movimento, Terapia e Professional Counselor. Udine, Portogruaro e Lignano. Tel. 0431.422147 www.deborasbaiz.it LE AGANE Via Vittorio Veneto 114, Tarvisio (UD). Tel. 0428 450031 LORELLA E. VENDRAMINI Riflessologa Plantare, Reiki 1° livello Via P. Maset 13, Udine. Tel. 348.6715674 ESPRESSIONESEGNO Prof. Erika Celotti, Arteterapeuta Membro dell’Assoc. Prof.le Italiana Arteterapeuti® Iscrizione Registro n°120/2003 P.IVA 02357220306 Viale Tricesimo 101/A - int5, Udine. Cell. 338. 3344705 www.espressionesegno.it IL FORNO ARCANO Via del Cristo 8, Rive d’Arcano (UD). Tel. 0432.809348, forno.arcano@libero.it GRUPPO ZEN UDINE Via Cormor Alto 218, Udine. Ogni mercoledì alle 21.00 appuntamento di meditazione Za-Zen. Maurizio KoGyo Florissi: 348.3071667.

CENTRO DI SALUTE INTEGRATA del Dott. Gianluigi Giacconi Strada dei Cedri 22 , Basaldella (UD) www.centrodisaluteintegrata.com

PORDENONE STUDIO CONSAPEVOLMENTE Trattamento Cranio Sacrale “Upledger”, Counseling Metacorporeo, Reiki Tecnica Vibrazionale Sonora Via Carmine 20, Stevenà di Caneva (PN). Tel. 328.0959912, alberto.vaccher@libero.it www.craniosacraleeoltre.it Ass. TERRAUOMOCIELO Qi Gong e Percorsi di salute Tel. 0434.20389 (Laura Guerra), www.terrauomocielo.it STUDIO EQUILIBRYA MASSAGGI OLISTICI Trattamento Cranio Sacrale, Shiatzu, Linfodrenaggio Via Martiri della Libertà 18 Prata di Pordenone (PN) Tel. 0434.611282 333.7466849 manucanziani@virgilio.it Dott.ssa Doriana Mimma DE VIDO Naturopatia & Bilanciamento Somatico. Sacile (PN): Tel. 0434.72782, Cell. 329.2399184. SANITARIA Del PUP Via Molinari 38/40, Pordenone. Tel. 0434. 28897.

EMILIA ROMAGNA BOLOGNA CENTRO NATURA Via degli Albari 6, Bologna. Tel. 051. 235643, 051.223331 www.centronatura.it CENTRO STUDI CENRESIG Centro per lo studio e la meditazione Buddista Mahayana Via Meucci 4, Bologna. Telefoni: Maddalena 347.2461157, Giovanni 349.6068534. www.cenresig.org CENTRO YOGA “LE VIE” Via M. D’Azeglio 35, Bologna. Tel. 051.19982056, www.yogalevie.it Scuola/Fondazione Matteo Ricci Via A. Canova 13, Bologna. Tel. 051.531595, www.fondazionericci.it

PARMA Monastero Zen Fudenji Bargone 113, Salsomaggiore Terme (PR) Tel. segreteria: 0524.565667. Monastero Zen Sanbo-ji Pagazzano, loc. Pradaioli 27, Berceto (PR). Tel. 0525.60296.

21


I LUOGHI

SPAZIO SHIATSU Via Dalmazia 71, Parma. Tel. 0521.533831, www.studishiatsu.it

MODENA Centro Culturale L’Albero Cultura, spiritualità e opere sociali Strada Statale Romana 135 Fossoli di Carpi (MO). Tel. 335 6684108 www.centroculturalelalbero.org CENTRO YOGA SHIVA Via Silvati 12, Modena. Tel. 059.364625 www.centroyogashiva.it

RIMINI ASSOCIAZIONE NUOVA VITA Benessere Naturale e Olistico Viale B. Buozzi 26, Riccione (RN) Tel. 3707152130 - 3476273683 DANIELA GAIOTTO Naturopata Erborista Consulenze personalizzate e incontri di gruppo per adolescenti. Servizio ad offerta libera. Per info e appuntamenti: cell 331.3381412 www.alkyrama.com - info@alkyrama.com Riceve in Friuli, Veneto, Emilia Romagna

UMBRIA, MARCHE, ABRUZZI ANCONA LA CITTÀ DELLA LUCE Centro Studi Discipline Olistiche e Bionaturali.Associazione Conacreis Marche. Reiki. Ayurveda. Yoga. Costellazioni Familiari. Via Porcozzone 17, Ripe (AN). www.reiki.it

GROSSETO Comunità Dzog-Chen Merigar, Arcidosso (GR). Tel. 0564.966837.

FIRENZE SHINNYO-JI TEMPIO ZEN FIRENZE Via Vittorio Emanuele II 171, Firenze. Tel. 339.8826023, www.zenfirenze.it Scuola di Agopuntura Tradizionale di Firenze Via San Giusto 2, Firenze. Tel. 055.704172.

PISA ISTITUTO LAMA TZONG KHAPA Via Poggiberna 15, Pomaia (PI). www.iltk.it PUNDARIKA Centro ritiri meditazione Loc. Cordazingoli 18, Riparbella (PI) www.pundarika.it

PRATO CRONOGENETICA di Mario e Domenica Grilli Cell. 331 9724607 www.cronogenetica.it

SIENA AGRITURISMO GLI ARCANGELI Azienda Agricola Podere Avere Pievescola, Casole d’Elsa - Siena. www.gliarcangeli.com

LAZIO

MACERATA

ROMA

TARA CENTER C.da Ricciola, Recanati (MC). Tel. 071.7575847, cell. 393.9755533, www.taracenter.it

Accademia di Yoga Via XX Settembre 58 A, Roma. Tel. 06.4742427, www.accademiayoga.it

PERUGIA

Amrita Centro Yoga e Ayurveda Via C. Colombo 436, Roma. Tel. 06.5413504, 06.5081202, www.amritayoga.it

ANANDA ASSISI Via Montecchio 61, Nocera Umbra (PG). Tel. 0742.813620, www.ananda.it

Associazione Shakti Kundalini Yoga e Sat Nam Rasayan Via dei Brusati 30, Roma. www.kundaliniyoga.it

TOSCANA AREZZO AMO Accademia Massaggi Olistici ads Associazione Dilettantistica Sportiva Scuola Accreditata SIAF Via Teofilo Torri 22-28, 52100 Arezzo (AR). Andrea Marini: 388.9334692 www.massaggiohotstone.it

22

CEDIFLOR Centro Diffusione e Didattica Floriterapia di Bach Via R. Fauro 82, Roma. www.cediflor.it Centro Tara Bianca Danza Creativa, Arti Terapeutiche, Meditazione. Via Ettore Rolli 49, Roma. Tel. 06.5811678, www.centrotarabianca.it CENTRO ZEN ANSHIN Buddhismo Zen Soto. Via Ettore Rolli 49, Roma Tel. 320.9671624, www.anshin.it

Fondazione Maitreya Via della Balduina 73, Roma. Tel 06.35498800, www.maitreya.it Scuola Yoga Roma Via Cechov 83 - F6, Roma. Tel. 06.51530068, www.scuolayogaroma.it DOTT. GIOVANNI MONTANARO Odontoiatria e terapie naturali Via Vitruvio 70, Formia (LT). Tel. 0771.24831, cell. 340.1495053 omeo57@hotmail.it TAO CENTRO DI RICERCA OLISTICA SCUOLA ITALIANA REIKI Via Oberdan 25 (c/o “Il Trifoglio”) Latina. Tel. 338.84.95.996 www.centrotao.net

PUGLIA ASSOCIAZIONE asd ZEN SHIATSU CENTRO SHIATSU E YOGA IYENGAR Corsi di shiatsu e trattamenti. Incontri terapeutici di gruppo. Via Gioacchino Poli 36, Andria (BT). Per informazioni contattare: dott.ssa Rosalba Acquaviva cell. 320.6472980 Dott. FABIO BASALISCO specialista in neurologia, medico ayurvedico Tiene regolarmente visite e consulti a: Monopoli (BA), Contrada Lamammolilla 476. Per informazioni: www.fabiobasalisco.it

CAMPANIA TAO - CENTRO DI RICERCA OLISTICA SCUOLA ITALIANA REIKI Via F. Cilea 91, Napoli (NA). Tel. 338.8495996 www.taocenter.org DOTT. GIOVANNI MONTANARO Odontoiatria e terapie naturali Via A. Scarlatti 126, Napoli. Tel. 081.5786956, cell. 340.1495053 omeo57@hotmail.it

SICILIA Dott. RENATO IUDICA Rappresentanze Prodotti Naturali Via G. Arimondi 48, Palermo. Tel. 392.6893370, 347.6215339.

I dati raccolti sono stati individuati da elenchi pubblici e sono trattati in ottemperenza alla legge 675/96 con particolare riferimento agli articoli 12 e 20. Agli interessati è riconosciuta la facoltà di esercitare i diritti di cui all’art.13. Il titolare del trattamento dei dati è l’editore.


LA VIA DEGLI ANIMALI

L’abbraccio della Vita: la telepatia con gli animali di Nicoletta Toniutti www.percorsintrecciati.com

A

pprodare alla comunicazione telepatica con gli animali non è mai un caso. A condurla, per esempio, può essere un gatto. Non e’ scontato per chi si è formato secondo i canoni delle conoscenze scientifiche tradizionali con le quali la comunicazione telepatica in generale è, evidentemente, incompatibile. E’ straordinario lo stupore e la gioia che può procurare rendersi conto che questa dimensione si riferisce ad una realtà con una storia ultratrentennale nel Nord d’America e nel Nord Europa, oggi rapidamente in espansione anche a latitudini più basse. Ogni ricerca in tal senso costituisce tuttora un work in progress di cui, con piacere, si possono condividere alcune riflessioni ed esperienze. Dopo alcune centinaia di casi trattati con animali non solo domestici, questa dimensione di dialogo è entrata ormai a far parte della mia vita quotidiana arricchendola enormemente. Non meno arricchita è l’esistenza di chi, tramite l’aiuto della comunicazione telepatica, riesce non solo a risolvere difficoltà dei propri animali, ma anche a comprendere in che misura essi riflettano problematiche proprie. Si tratta, infatti, di un’esperienza trasformante

a più livelli, tanto per gli umani, come per gli animali. Incominciamo allora con il dire che le nostre idee, i nostri pensieri danno forma a ciò che noi sperimentiamo come reale. Categorizzare, selezionare, separare, analizzare, fare associazioni, organizzare, calcolare e valutare ciò che è utile e ci conviene sono abilità che molti di noi esprimono, in diversa forma, nella quotidianità della vita e delle relazioni. Tuttavia, nonostante i nostri sforzi, la vita mai si lascia ingabbiare in schemi e teorie per quanto elaborate e complesse possano essere e continua, imperterrita, a offrirci occasioni d’interrogarci sull’essenza dell’esistere. Accade così che - nonostante le resistenze e le obiezioni sollevate dall’intelletto dell’uomo moderno a fronte di tutto ciò che risulta inspiegabile mediante l’impiego dei cinque sensi o della sofisticata tecnologia di cui dispone - il sentire del cuore si apra una strada. Un sentire non emozionale, quasi impercettibile e, pur tuttavia, distinto e chiaro, che riesce a emergere solo quando la nostra mente tace nel silenzio del momento presente. In quella quiete, nella quiete del momento presente, ci viene così offerta la possibilità di entrare in contatto con il Divino, e dove c’è il Divino ci sono anche gli animali e la natura tutta.

Entrare in connessione telepatica con gli animali di questo si tratta: comunicare da cuore a cuore. Il dono che porta con sé è immenso: è il risveglio della coscienza, della nostra coscienza, al fluire dell’amore incondizionato che sostiene e alimenta tutta la Vita. Ci porta ad abbracciarla in tutte le sue innumerevoli forme espressive, sapendo che noi siamo parte di essa, né più, né meno di tutte le altre creature. La telepatia (etimologicamente: capacità di sentire a distanza) è un’abilità non condizionata dalla biologia o dall’anatomia, quanto funzionale alla possibilità di entrare in connessione con la coscienza di tutti gli esseri. La capacità di sentire non dipende dunque dalla distanza, dipende dalla comunione tra mente e cuore, la tanto studiata coerenza cardiaca tra il campo elettromagnetico del cuore e quello del cervello che, come dimostrano ampiamente gli studi dell’HeartMath Institute, è all’origine dell’intelligenza intuitiva. Si tratta quindi di recuperare la capacità originaria che tutti abbiamo di comunicare con la Natura. Per farlo dobbiamo tornare un po’ bambini, liberi dai pregiudizi, curiosi, aperti, desiderosi di sperimentare la Vita. Dobbiamo mettere a tacere la mente e coltivare e sviluppare quella calma


LA VIA DEGLI ANIMALI

attenzione che favorisce l’ascolto, la comprensione priva giudizio, il sentirsi uno con l’altro per celebrare la bellezza dell’esistenza, della vita di ogni singolo, essere nell’immensità dell’Universo. L’apertura di cuore e la mente tranquilla è dunque ciò che apre le porte alla possibilità di comunicare telepaticamente con gli animali e non solo. E’ la via per comprendere che gli animali non sono un’estensione del nostro ego ma esseri divini, con pensieri e emozioni propri, esseri senzienti che evolvono assieme a noi. Smettendo di coltivare aspettative e di esercitare volontà coercitiva, scopriamo che più li rispettiamo, più li consideriamo compagni di cammino, più articolato e ricco è il loro modo di rapportarsi a noi. Come quando un gatto che manifestava comportamenti sconvenienti, ritornò alla sua normale, solita routine dopo aver fatto pervenire alla persona che amava, il messaggio che doveva definitivamente troncare una relazione che apportava dolore e pesantezza all’interno della famiglia. O come 24

quel cane ormai anziano, che smise di abbaiare giorno e notte (in appartamento) quando la sua adorata compagna di vita umana accettò, finalmente, che era giunto il momento di lasciarlo andare, esprimendo gratitudine e gioia per tutto ciò che aveva apportato alla sua vita. E che dire di quel cavallo che, attraverso un’immagine simbolica, mi fece pervenire l’informazione che una giumenta sarebbe entrata in famiglia di lì a poco? Casi come questi evidenziano come tutto sia interconnesso e come un’accresciuta consapevolezza dell’esistenza di una realtà più sottile ed intangibile di quella ordinaria favorisca il raggiungimento di una più elevata maturità emozionale e spirituale in noi. L’esperienza ci porta anche a dire che gli animali servono in silenzio gli umani i quali, normalmente, neanche se ne rendono conto, al punto che i loro compagni di vita a quattro zampe possono ammalarsi nel momento in cui decidono di rispecchiare una condizione difficile o un disequilibrio della persona

di loro riferimento. Non si mente agli animali. Onestà di pensieri e sentimenti, gioia, gratitudine, pazienza e amorevolezza sono gli ingredienti indispensabili che dobbiamo coltivare in noi stessi affinché la magia dell’esistenza possa dispiegarsi e rivelarsi attraverso di loro. Ritrovare l’unione con tutto ciò che esiste, riconoscere e riverire il sacro in ogni essere è una conquista e, al contempo, un punto di vista privilegiato il cui fine ultimo è contribuire a una nuova visione del mondo dove tutti gli esseri possano convivere in armonia, essendo la comunicazione dell’anima il mezzo per accrescere la comprensione amorevole e portare gioia nella vita di tutti. In questo spazio ogni essere umano può comprendere, sviluppare e fare esperienza del potere dell’amore, della misericordia, della gentilezza, del sentirsi intimamente connesso con la Natura e tutto ciò che esiste, affinché l’amore e la pace possano risplendere dentro di sé e, quindi, su questo pianeta, la nostra Madre Terra.


LA VIA DELLA SCIENZA

Gli esperimenti sull’intenzione e la coerenza del cuore di Rollin McCraty, Mike Atkinson, Dana Tomasinn (Hearth Math Institute - USA)

Introduzione Il biologo cellulare Glen Rein ha concepito l’idea che il DNA possa essere un buon obiettivo per testare la capacità dei guaritori di influenzare i sistemi biologici, dal momento che esistono misure quantitative consolidate di stato del DNA e, potenzialmente, offrono un sistema più stabile e affidabile di quello delle cellule o delle colture batteriche. Rein ha sperimentato questo modello di sistema con diversi guaritori, facendo tenere in mano alcune provette contenenti DNA, mentre si tentava di creare una situazione ambientale di guarigione e ottennuto alcuni indicatori positivi che lo stato conforme al DNA cambiava, quando esposto a queste sollecitazioni. Alla fine del 1991, il dr. Rein iniziò a lavorare al HeartMath Research Center con l’intenzione di continuare questi esperimenti e a sviluppare una serie di studi su colture cellulari. Abbiamo condotto una serie di esperimenti diversi con il DNA in un anno e mezzo. I primi sei mesi sono stati principalmente impegnati per eseguire una serie di studi di controllo per assicurare la stabilità del sistema di misurazione e perfezionare i protocolli. Doc Childre, il fondatore

dell’Hearh Math Institute (ndt), ha poi aggiunto l’elemento dell’intenzionalità ai protocolli, che si è rivelata un fattore chiave. Alcuni dei principali risultati di questa serie di studi sono stati presentati in occasione di conferenze di ricerca e pubblicati in diversi atti. Da allora abbiamo ricevuto moltissime richieste dei risultati di questa ricerca che adesso rendiamo disponibili in questo articolo. Modelli di ritmo cardiaco e le emozioni Il battito ritmico del cuore in stato di quiete non è monotono regolare, ma piuttosto varia dinamicamente da un momento all’altro. La variabilità della frequenza cardiaca (HRV), derivata dall’elettrocardiogramma (ECG), è una misura di questi cambiamenti naturali, battito per battito, che ha dimostrato di essere particolarmente significativa nello studio della fisiologia delle emozioni. L’analisi di HRV, o dei ritmi cardiaci, fornisce una potente misura non invasiva della funzione neurocardiache, che riflette le interazioni cuore-cervello e le dinamiche del sistema nervoso autonomo, particolarmente sensibili alle variazioni di stati emotivi. La nostra ricerca, insieme a quelle di altri, suggerisce che vi è un importante collegamento tra emozioni e cambiamenti sia nel modello efferente (discendente) che afferente (ascendente) dell’attività autonoma. Questi cambiamenti sono associati a variazioni importanti nel modello del ritmo del cuore. In particolare, abbiamo individuato che, durante l’esperienza di emozioni negative come la rabbia, la frustrazione, o l’ansia, il ritmo cardiaco diventa più irregolare e disordinato, indicando una minor sincronizzazione nel-

l’azione reciproca tra i rami simpatico e parasimpatico del sistema nervoso autonomo. Al contrario, le emozioni positive, come l’apprezzamento, l’amore o la compassione, si associano a modelli altamente ordinati e coerenti nei ritmi cardiaci, riflettendo una maggiore sincronizzazione tra i due rami del sistema nervoso. Coerenza del cuore Sulla base di questi risultati, abbiamo introdotto il termine “coerenza” per descrivere diverse modalità di funzionamento fisiologico, associato con l’esperienza di emozioni positive. Queste modalità funzionali coerenti comprendono una serie di fenomeni fisiologici, associate ad interazioni più ordinate e armoniose tra i sistemi del corpo, compreso lo sviluppo di una traccia più ordinata (coerente) del ritmo cardiaco “pattern”. Sono stati identificati due tipi distinti di coerenza associati con le emozioni positive, una delle quali è caratterizzata da un’onda sinusoidale come modello di HRV e l’altro da un transitorio basso stato di HRV. D’ora in avanti, useremo il termine “coerenza del cuore” per riferirsi a entrambe queste due modalità. La nostra ricerca 25


LA VIA DELLA SCIENZA

ha inoltre permesso lo sviluppo di strumenti e tecniche che promuovono le emozioni positive e aumentano la coerenza del cuore. Il campo elettromagnetico del cuore Il campo elettromagnetico generato dal cuore è il più potente campo ritmico prodotto dal corpo. Il campo del cuore permea ogni cellula e può agire come un segnale di sincronizzazione per tutte le cellule del corpo, in modo analogo alle informazioni delle onde radio. Le onde pulsanti ritmicamente di energia elettromagnetica generate dal cuore creano campi all’interno di altri campi e danno luogo a schemi di interferenza quando interagiscono con i tessuti e le sostanze magneticamente polarizzabili. Abbiamo già dimostrato che le cellule studiate in vitro sono sensibili al campo del cuore. Ulteriori studi condotti nel nostro laboratorio hanno indicato che il campo elettromagnetico del cuore può essere rilevato da altri individui e può produrre effetti fisiologicamente rilevanti in un persona distante fino a cinque piedi. Vi è una correlazione diretta tra i modelli nella variabilità della frequenza cardiaca ritmica e i modelli a spettro di frequenza del ECG o del magnetocardiogramma (MCG), indicando che le informazioni psico-fisiologiche possono 26

essere codificate in campi elettromagnetici prodotti dal cuore. I nostri dati mostrano che il campo elettromagnetico del cuore diventa più organizzato durante gli stati emotivi positivi (coerenza del cuore), aumentano potenzialmente la sua capacità di influenzare i tessuti endogeni circostanti o i sistemi esogeni. La teoria dell’intelligenza del cuore La teoria dell’intelligenza del cuore proposta da Doc Childre postula che una connessione energetica, o l’accoppiamento di informazioni, attraverso meccanismi di risonanza, si verifica tra strutture superiori tridimensionali mantenute nel vuoto quantico (che sono organizzate in modo olografico) e il DNA fisico nelle nostre cellule. Queste strutture dimensionali superiori sono preposte per comunicare informazioni al DNA, guidando l’organizzazione cellulare e la differenziazione e impostando i limiti per la capacità del singolo organismo di variare nel suo stato fisico, mentale ed emotivo. A livello del nostro corpo fisico, la molecola di DNA in ogni cellula funge da “antenna” e demodulatore che è sintonizzato al campo organizzato. A livello macroscopico, le singole molecole di DNA sono collegate attraverso una “connessione energetica” in forma di

campi magnetici convenzionali, organizzati in gruppi di cellule sovrapposti. Come risultato, ci sono reti di gruppi di cellule che formano un sistema energetico. In questo modello, il campo elettromagnetico prodotto dal cuore agisce per impegnare e sincronizzare le cellule del corpo e funziona eftettivamente come un’onda portante modulata che organizza le funzioni regolatrici di alto livello del sistema energetico del corpo. Il cuore fornisce pertanto il campo energetico che lega insieme l’intero sistema. Questa teoria propone anche che il cuore serve come un punto di accesso attraverso il quale le informazioni che vengono originate nelle strutture dimensionali superiori, sono accoppiate al sistema fisico umano e che gli stati di coerenza del cuore generati attraverso l’esperienza di emozioni positive aumentano questa unione. Gli esperimenti descritti in questo articolo sono stati alcuni dei nostri primi passi nel testare questa ipotesi. La nostra premessa era che aumentando l’accoppiamento alle strutture dimensionali superiori, che nel linguaggio comune vengono spesso indicati come sé superiore o spirito, potrebbe avviarsi un processo a cascata che a sua volta favorisce una variazione intenzionale nello stato conformazionale di un molecola di DNA. La teoria dell’intelligenza del cuore prevede che gli individui che sono in grado di mantenere gli stati di coerenza del cuore, hanno aumentato la connessione alle strutture dimensionali superiori e sarebbero quindi in grado di produrre maggiori cambiamenti nel DNA. Metodo Nello studio principale qui riportato, il gruppo sperimentale era costituito da dieci individui che sono stati addestrati e resi esperti in tecniche di “coherence building”, cioè di sintonizzazione alla coerenza del cuore secondo i modelli di HeartMath Institute. Questi partecipanti generarono sentimenti mirati d’amore e d’apprezzamento mentre si concentrava l’intenzione verso un campione di DNA. Diciotto individui privi di formazione nelle tecniche HeartMath sono serviti come gruppo di controllo. Alcuni dei partecipanti di controllo erano studenti della Santa Cruz University of


LA VIA DELLA SCIENZA

California e altri erano individui della comunità locale. Le misure ECG sono state registrate e analizzate per la coerenza. I partecipanti formati in HeartMath hanno eseguito una prova in tre diverse condizioni: 1. in uno stato di cuore focalizzato (generando sentimenti di amore e di apprezzamento) indirizzando l’intenzione di provocare un cambiamento specifico nel DNA; 2. in uno stato di cuore focalizzato senza alcuna intenzione di cambiare il DNA; 3. in uno stato normale, ma con l’intenzione di provocare un cambiamento specifico nel DNA. I partecipanti del gruppo di controllo hanno eseguito una prova in una sola condizione: uno stato del cuore focalizzato con l’intenzione di provocare un cambiamento nel DNA. All’inizio di ogni esperimento, i campioni di DNA sono stati trattati termicamente (80° C per 2 minuti) per denaturarlo parzialmente e distenderlo. Tutti i campioni sono stati conservati a 4° C in un edificio separato prima e dopo ogni test sperimentale. Per ogni prova, la conformazione del DNA è stata misurata prima e dopo l’esposizione alla volontà del soggetto usando uno spettrofotometro ad assorbimento di ultravioletti Hewlett Packard (UV). L’avvolgimento e distensione del DNA (lo stato conformazionale) è misurato dai cambiamenti nell’assorbimento della luce UV a 260 nm. I risultati sono stati calcolati come variazione percentuale rispetto al valore iniziale all’inizio di una determinata prova. Inoltre, per il controllo di qualsiasi potenziale influenza delle variazioni ambientali, per ogni prova effettuata su un campione di DNA bersaglio, pre e post-misurazioni sono state effettuate per un campione di DNA di controllo (dalla stessa soluzione, ma non esposto all’intenzione umana o alla focalizzazione del cuore). Ogni campione di DNA era contenuto in una piccola provetta sigillata, che è stata posta in un contenitore per eliminare qualsiasi contatto diretto con la provetta contenente la soluzione di DNA. I campioni mirati sono stati dati a tutti gli individui circa un minuto dopo aver effettuato le registrazioni fisiologiche. I soggetti tenevano il contenitore contenente la provetta per due minuti, durante i quali l’ECG era continuamente in registrazione. I partecipanti adde-

strati in HeartMath sono stati istruiti su quale protocollo seguire (intenzione di avvolgere o distendere il DNA, nessuna intenzione, ecc.) Quando il protocollo di tenere l’intenzione veniva chiamato per i partecipanti, l’intenzione (se avvolgere o distendere) è stata randomizzata. I soggetti di controllo sono stati incaricati di generare sentimenti d’amore e d’apprezzamento e invitati a tenere l’intenzione di avvolgere o distendere il DNA. Oltre al protocollo principale sopra descritto, sono state eseguite diverse varianti dell’esperimento base. Tra queste una serie di prove per determinare se il DNA potesse essere intenzionalmente influenzato su distanze maggiori. In questi esperimenti a lunga distanza (definiti non locali), il soggetto che tentava di influenzare il DNA si trovava a 0,5 miglia di distanza dal laboratorio in cui era stato testato. Gli esperimenti sono stati fatti in cieco, così che lo sperimentatore testante il DNA era ignaro, in una data prova, se il soggetto stesse intenzionalmente tentando di influenzarlo così come della specificità della sua eventuale intenzione. Risultati Negli studi in cui gli individui che praticavano tecniche HeartMath sono stati incaricati di generare sentimenti di amore e apprezzamento mentre mantenevano una specifica intenzione di provocare un cambiamento nel DNA (avvolgimento o distensione), vi è stato un aumento della coerenza del cuore (con un tipo specifico di coerenza variabile tra i diversi partecipanti). C’è stato anche un significativo cambiamento nella conformazione del DNA (variazione media di 10,27%, p <0.01). In alcuni casi, sono state osservate variazioni di conformazione del DNA fino al 25%, indicando un effetto molto marcato. Al contrario, il gruppo di controllo non ha mostrato alcun aumento significativo della coerenza del cuore e non ha prodotto alcun cambiamento significativo nel DNA (variazione media 1,09%). In generale, gli individui che hanno generato i più alti rapporti di coerenza del cuore hanno prodotto effetti più marcati sul cambiamento conforme del DNA. Quando i partecipanti addestrati da

HeartMath hanno mantenuto uno stato coerente di cuore, ma non hanno prodotto l’intenzione di provocare un cambiamento nel DNA, i risultati si sono rivelati simili a quelli del gruppo di controllo, anche se quest’ultimo aveva prodotto l’intenzione di provocare un cambiamento nel DNA. Allo stesso modo, quando i partecipanti addestrati da HeartMath hanno prodotto l’intenzione di modificare il DNA, ma hanno mantenuto un normale stato psicofisiologico (senza sintonizzarsi sul cuore), non hanno raggiunto una maggiore coerenza e non hanno prodotto un cambiamento significativo nel DNA. Tuttavia, c’è stata una tendenza direzionale nei dati del DNA in questa condizione che non è stata osservata quando i partecipanti non hanno prodotto l’intenzione di provocare un cambiamento. E’ stato anche interessante determinare se una particolare intenzione potesse essere diretta ad un campione di DNA specifico. Così, è stata avviata una prova aggiuntiva con Doc Childre, che aveva dimostrato una capacità notevole di generare lunghi periodi di coerenza del cuore. In questo esperimento, tre provette contenenti quote identiche di DNA sono state collocatie insieme nello stesso contenitore, per determinare se due campioni potessero essere sollecitati in misura diversa senza influenzare il terzo campione. L’intenzione era quella di denaturare contemporaneamente (distendere) il DNA di due dei campioni, lasciando invariato il terzo campione. I risultati hanno indicato che due dei campioni di DNA sono stati effettivamente modificati in gradi differenti, mentre il terzo campione è rimasto inalterato rispetto a quello di controllo. Questa capacità di dirigere simultaneamente intenzioni specifiche verso differenti molecole di DNA, suggerisce che le informazioni comunicate tra l’individuo e il DNA possono essere molto precise e non sono semplicemente un campo di energia amorfa. Uno dei partecipanti del gruppo di controllo, reclutato nella comunità locale, entrò nella struttura di ricerca in uno stato d’animo generale sconvolto e frustrato, dimostrando scarso controllo sulle sue emozioni. Questo individuo rivelò un modello del ritmo cardiaco insolitamente caotico, confermando ulteriormente il suo stato emotivo 27


LA VIA DELLA SCIENZA

negativo. Non era in grado di mettere a fuoco l’intenzione e l’idea di autogenerare una sensazione positiva era un concetto a lui sconosciuto. Tuttavia, egli accettò di tenere il bicchiere contenente il campione di DNA. Anche se non fu in grado di mantenere un’intenzione focalizzata, la sua energia causò un cambiamento nella conformazione del campione. Gli spettrogrammi mostraro-

28

no l’effetto insolito sul DNA. Lo spettro successivo all’esposizione indicò non solo un aumento di distensione del DNA, ma anche uno spostamento del picco della curva di assorbimento. Questo è un effetto molto particolare, che sta ad indicare che una modifica della struttura fisica/chimica di una o più delle basi nella molecola di DNA si è verificata sperimentalmente.

Studi non locali I risultati evidenziati finora possono plausibilmente essere generati dal campo elettromagnetico irradiato dal cuore. Questa ipotesi è supportata da studi che dimostrano che il DNA è sensibile ai campi magnetici applicati esternamente. Inoltre, un certo numero di studi “non locali”, in cui le persone


LA VIA DELLA SCIENZA

inviavano l’intenzione di influenzare un sistema biologico su lunghe distanze, hanno pure rivelato effetti significativi. In questi studi la distanza tra il target e le persone che mantenevano l’intenzione erano ben oltre quella in cui in cui i campi elettromagnetici convenzionali potrebbero plausibilmente produrre un effetto. In una serie di esperimenti l’individuo manteneva una coerenza del cuore e inviava l’intenzione di modificare il DNA a ben 0,5 miglia di distanza dal campione di DNA. Nel caso specifico, l’intenzione era quella di aumentare l’avvolgimento del DNA. In altri esperimenti “non locali” l’intenzione di distendere il DNA provocava un corrispondente aumento del picco di assorbimento a 260 nm. I risultati di una serie di cinque prove “non locali” hanno dimostrato un significativo cambiamento nella conformazione del DNA (variazione media 2,76%, p <0.01). Conclusioni La spettroscopia UV fornisce informazioni sulle interazioni chimiche tra i filamenti di DNA, il trasferimento di energia di risonanza lungo singoli filamenti e stringhe e l’interazione tra questi e il loro ambiente (soluzione acquosa). I cambiamenti conformazionali di DNA osservati in questo studio sono stati complessi e suggeriscono che tutti e tre campi di azione ne sono stati interessati. I risultati forniscono evidenze sperimentali a sostegno dell’ipotesi che gli aspetti della molecola del DNA possono essere modificati attraverso l’intenzionalità. A nostra conoscenza, questo studio è stato il primo a correlare modalità elettrofisiologiche specifiche con la capacità di causare cambiamenti in un bersaglio biologico (DNA) esterno al proprio corpo. I dati indicano che, quando gli individui sono in uno stato di armonia di cuore mirato e in un modo coerente di funzionamento fisiologico, hanno una maggiore capacità di modificare la conformazione del DNA. Gli individui in grado di generare elevati rapporti di coerenza del cuore sono stati in grado di alterare la conformazione del DNA secondo la loro intenzione. L’intenzione di generare effetti di distensione o di avvolgimento del DNA aveva effetti corrispondenti sugli spettri UV.

I partecipanti del gruppo di controllo mostrarono bassi livelli di coerenza del cuore e non furono capaci di alterare volutamente la conformazione del DNA. È importante notare che sia l’intenzione di provocare un cambiamento che quella di ottenere una coerenza del cuore erano variabili importanti sui risultati degli esperimenti. Questi risultati, insieme con le osservazioni del fatto che il DNA può anche essere influenzato a distanza e che tre campioni potrebbero essere influenzati simultaneamente in modi diversi, sembrano essere comprensibili soltanto in un’ottica di fisica quantistica. Questi dati supportano l’ipotesi che esista una connessione energetica tra le strutture del vuoto quantico e le strutture corrispondenti sul piano fisico e che questa connessione possa essere influenzata dall’intenzionalità umana. I dati sperimentali sono inoltre coerenti con il concetto che gli stati di coerenza del cuore facilitano una maggiore abbinamento tra l’ individuo e le strutture dimensionali elevate (al livello dello spirito), consentendo in tal modo all’intenzione umana di interagire con questi livelli e di avviare così un processo a cascata in cui le informazioni energetiche nel vuoto quantico possono essere modulate e influenzare le strutture fisiche. Nel modello di Doc Childre brevemente riassunto, all’interno dei sistemi viventi la molecola di DNA si propone di agire come un “antenna” sintonizzata verso un campo “non locale” esistente al di fuori dello spazio-tempo, fungendo così da canale attraverso cui le informazioni epigenetiche di dimensione superiore vengono trasdotte a livello dell’organismo fisico. Dal momento che è prevedibile che il DNA sia particolarmente sensibile a questo flusso di informazioni, abbiamo concluso che si dovesse creare un buon modello per esplorare gli effetti dell’intenzionalità umana. Utilizzando un campione di DNA in vitro in questo studio, abbiamo eliminato eventuali influenze neuronali o biochimiche che potrebbero verificarsi in vivo, dimostrando così una interazione energetica diretta. Mentre il DNA utilizzato in questo esperimento è stato preso da una fonte esogena, è probabile che il DNA di un individuo sia più “sintonizzabile” o “risonante”, quindi ancora più reattivo alle intenzioni della persona. Così, sebbene

chiaramente si rendono necessari ulteriori test, è perfettamente concepibile che gli individui possano influenzare il proprio DNA attraverso un processo a cascata come quello sopra descritto, producendo potenzialmente effetti ancora più consistenti di quelli osservati in questo studio. L’avvolgimento o distensione del DNA studiati in questa indagine sono biologicamente processi rilevanti, coinvolti in numerose funzioni cellulari vitali, tra cui la replicazione del DNA, la riparazione e trascrizione, un processo che comporta la generazione di proteine ​​ed enzimi che, a loro volta, regolano molti aspetti della fisiologia cellulare. Pertanto, i dati qui presentati sostengono il concetto che i processi a livello cellulare possono essere influenzati dalla volontà umana, mediata da interazioni energetiche. Interessante è anche la constatazione che la coerenza del cuore, ottenuta attraverso emozioni positive focalizzate sull’organo, sembra essere necessaria per questo tipo di interazione per produrre degli effetti significativi. E’ possibile che questo risultato possa essere un riferimento per comprendere meglio il contributo che i sentimenti e gli atteggiamenti positivi hanno per la salute e la guarigione, così come altri fenomeni correlati, ben conosciuti ma poco compresi, come l’effetto placebo, la remissione spontanea nel cancro, i benefici per la salute di una forte fede e gli effetti positivi della preghiera. I dati riportati in questo studio sostengono il concetto che i meccanismi energetici possono svolgere un ruolo significativo nel mediare tali effetti. Infine, se il modello proposto qui dovesse essere confermato da ulteriori ricerche, le indicazioni ottenute attraverso questo processo potrebbero potenzialmente aiutarci a imparare a influenzare consapevolmente gli aspetti della nostra fisiologia e della salute attraverso l’intenzione centrata sul cuore. E’ nostra convinzione che imparare come interagire con i modelli energetici e i cambiamenti associati a strutture e sistemi biologici, possono costituire la base per un nuovo modo di curare le malattie e disturbi che non sono rispondenti ai trattamenti medici esistenti. Le nuove informazioni raccolte dalla ricerca in questo settore potranno anche aiutare le persone a migliorare la salute, il benessere, l’ambiente, in una pratica costante e quotidiana. 29


LA VIA INTERIORE

Ho’oponopono: un modo di vivere di Giovanna Garbuio giovannagarbuio.com

L

a consapevolezza che l’energia primordiale è l’Amore che evolve in direzione di se stesso, attraverso il meccanismo della Legge di causa ed effetto, libera l’Essenza. Questa è la base su cui ogni filosofia efficace, ogni spiritualità pratica si basa. Questo è il principale fondamento di Ho’oponopono: Tutto è Uno, l’Uno è Amore perciò Tutto è Amore in espansione continua. “Lo scopo principale di questo processo è quello di scoprire la Divinità (Amore) dentro di sé. Ho’oponopono è un dono profondo che permette di sviluppare una relazione attiva con la Divinità interiore imparando a chiedere che, in ogni momento, i nostri nodi energetici nel pensiero, parola, atto o azione siano purificati. Il processo è essenzialmente libertà, la completa libertà dal passato”. sostiene Morrnah Nalamaku Simeona. L’essere umano per lo più ignora di essere un’energia eterna, illimitata e onnipotente e si percepisce invece come un essere finito e limitato. La filosofia alla base di ho’oponopono è l’Amore a tutto tondo. Volendo fare riferimento ai fondamenti storici, possiamo farlo risalire all’Ho’omana, la filosofia hawaiana giunta in occidente rielaborata e moderniz-

zata con il nome di Huna, coniato nello scorso secolo impropriamente dallo studioso americano Max Freddom Long e ripreso con maggiore consapevolezza e competenza da Serge Kahili King, che ne è divenuto l’attuale maggiore esponente e divulgatore. Il popolo hawaiano, fin dall’antichità, ha recuperato l’equilibrio all’interno delle proprie relazioni e delle proprie situazioni, quando vacillava e si sentiva smarrito, sempre attraverso lo strumento dell’Amore. Esattamente in questo consiste “lo spirito di Aloha”. E’ la parola che gli hawaiani utilizzano per esprimere il concetto di Amore, ma il suo significato profondo può spiegarci lo stile di vita di questo popolo. Questo termine è utilizzato alle Hawaii con il significato superficiale di “ciao” o “arrivederci”, ma il termine ha un senso molto più profondo: in sostanza indica il concetto di amore incondizionato. Il suo significato più profondo contempla “la gioia (oha) di condividere (alo) l’energia vitale (ha) ora (alo)” e da questo concetto nasce lo spirito amichevole e pacifico proprio della cultura hawaiana. Da qui la definizione Huna che vede nel principio “Aloha” l’incitamento a “vivere gioiosamente insieme” condividere cioè la gioia di vivere. Allo stesso tempo come la parola In lak’ech e la parola Namastè (ma anche i termini Kanyini e Ubuntu, Gassho e Sat nam, Wiracocha

e Mitakuye Oyasin, una per ogni angolo della Terra a testimonianza che la saggezza dell’umanità è la stessa per tutti) la parola Aloha significa “riconosco il divino in te”. Lo spirito di Aloha si manifesta nell’essere felici insieme agli altri per ciò che rende felici gli altri. E’ basato semplicemente sulla compassione (cum patior = con la stessa passione) e quindi sulla connessione della felicità propria attraverso quella altrui e perciò sull’Amore. Quando siamo felici espandiamo l’Aloha. Ecco che diventa quindi tutto un discorso molto individuale dove nell’individualismo e nel sano egoismo è nascosto il vero ed più efficace altruismo, perché “è la felicità di ciascuno il motore del contagio”. Tutta l’evoluzione dunque è basata sulla sperimentazione della felicità e sulla manifestazione della gioia, sullo stare bene nel momento in cui si è. Non importa quello che si pensa, qual è il proprio stile di vita, non importa nient’altro che essere felici insieme adesso. Questo è lo spirito di Aloha. Ecco quindi che questo spirito presuppone la dilatazione del nostro Io, fino a comprendere gli altri e capire che sono parte di noi stessi. Consapevoli di questo sarà normale condividere l’esperienza della vita facendo conto sull’energia cosmica a disposizione per tutti. Ed è la “cultura” all’interno della


LA VIA INTERIORE

quale Ho’oponopono si è sviluppato. Quindi non è una tecnica di elevazione spirituale, nè uno strumento di ricerca della felicità, di problem solving o altre definizioni che ne sono state date. Ho’oponopono è invece un concetto, un valore, una strada, una via di consapevolezza, un vero e proprio modo di vivere. Qualunque cosa accade ha un aspetto di bellezza, qualunque cosa è comunque l’emanazione dell’Amore. Non può che essere così, date le premesse. La parola “Ho’oponopono” ha un profondissimo significato, come ogni parola dell’antica lingua sacra hawaiana, in cui per secoli i nativi hanno custodito la loro spiritualità e le loro consapevolezze. La sua traduzione in inglese è “making right more right” che in italiano diventa “percependo la perfezione, rendo migliore la realtà. Questo processo dunque ci permette semplicemente di “percepire le cose già a posto” e da qui modificare la realtà, in quanto se ne modifica la percezione. Tutte le cose sono già a posto e, riuscire a percepirle così, ci permette di “migliorarne” l’evoluzione attraverso il livello di energia che emettiamo. Se una cosa accade, il fatto stesso che sia accaduta è la garanzia che è la migliore e perfetta che possa accadere, qualunque cosa sia. Il fatto di rendercene conto ci mette nella condizione di emanare energia di altissimo livello, che contribuirà a manifestare una realtà sempre migliore e, soprattutto, ci permetterà di goderne. Se cominciamo a percepire la nostra realtà come la migliore che possiamo desiderare, come ciò che è “perfettamente perfetto” per noi e per la nostra evoluzione, la strada sarà tutta in discesa, anche perchè le cose effettivamente cambieranno e non perchè le precedenti fossero sbagliate, ma perchè è diventata diversa la causa che ne sortisce l’effetto, cambia il tipo di energia che immettiamo nell’Universo. In Ho’oponopono dunque è presente lo spirito puro e sacro dell’accettazione, libera da tutte quelle caratteristiche pesanti e inopportune che ci si possono aggiungere. Ricercare la pace è già conflitto! La volontà di ottenere pace e armonia partono dal presupposto che esse non siano già realizzate! Maggiore desiderio e bisogno di pace manifestiamo, più generiamo conflitto. L’accettazione delle cose così

come sono, invece, con la consapevolezza che la pace è già presente, solo riuscendo a “percepirla”, senza desiderio, bisogno e volontà di cambiamento, è la via maestra, è la via segnata da Ho’oponopono. L’accettazione senza bisogno di cambiamento è ciò che ci permette di essere e riconoscerci nell’Aloha. Allo stesso tempo, questa accettazione non ha nulla a che fare con l’inattività. In Ho’oponopono si vive l’agire ispirato senza attaccamento e senza bisogno, perché sostenuto dalla consapevolezza della perfezione di ciò che è, comunque sia. Perfezione nelle cose non significa che, se assistiamo ad uno scippo dobbiamo girarci dall’altra parte senza intervenire (non agire): sebbene sia accaduto, lo scippo è perfetto. Certo! Se lo scippo è perfetto, è perché ci dà l’opportunità (dato che altrettanto precisa è la nostra presenza sul luogo in quel momento) di fare una telefonata preziosa alla polizia e contribuire ad affidare perfettamente ai tutori dell’ordine lo scippatore. Ciò che ci permette di essere non è l’inattività, ma il nostro riconoscerci nell’Amore e il riconoscerelo in ogni cosa, anche nell’opportunità che ogni occasione, essendo, ci offre. Ho’oponopono dunque è la consapevolezza che tutto quello che è, è sempre il meglio del possibile. Sapere che qualunque cosa accada ha un lato di bellezza, è comunque l’emanazione dell’Amore e contiene in sè il suo riflesso, la scintilla divina. Ecco perchè spesso Aloha, inteso come saluto, viene tradotto “riconosco il divino in te”. Più mi allineo alla vibrazione di perfezione dell’Universo, più ne percepirò la perfezione e più vedrò e godrò di tutta la bellezza che da questa situazione deriva. Vivendola in questo modo, percependola appunto come perfetta, emanando questo livello di energia, modificherò la vibrazione della realtà che attraggo. Questa è la via per riuscire a manifestare solo situazioni di gioia e beatitudine a prescindere da quello che contingentemente accade, perchè questo è quello che è. La missione dell’uomo sulla Terra è quella di riconoscere questo meccanismo, di riconoscersi parte di esso e quindi sperimentare la propria gioia. Nient’altro. L’Ho’oponopono perciò non è una tecnica e tanto meno è un mantra. Il mantra è uno strumento.

Ho’oponopono è puro Amore, totale presa di responsabilità, è la completa comprensione che siamo tutti una cosa sola, tutti connessi e collegati. E’ la comprensione che si basta per cambiare se stessi e quindi per cambiare tutto il mondo intorno, che ne è il riflesso reale, che dipende completamente dalla nostra interiorità. Ho’oponopono può essere utile per aiutare chi sembra averne bisogno, ma lo si può fare efficacemente soltanto attraverso la comprensione che tutto comincia da noi e tutto può essere ri-armonizzato nella percezione e, quindi, nella nostra realtà. “Il processo Ho-oponopono ha bisogno di una sola persona: la Pace comincia con me e con nessun altro”. Ihaleakala Hew Len Nessuno potrà mai aiutarci più efficacemente di quanto possiamo fare noi stessi, riconoscendo il divino in noi e il nostro immenso potere nell’intuire la presenza nel subconscio delle memorie quali cause di questa realtà, createsi con l’obiettivo di evolvere insieme all’Amore che Io Sono. Perciò non scarichiamo sugli altri la responsabilità di ciò che avviene nella nostra vita e nemmeno la responsabilità di modificarla. Assumiamoci semplicemente la responsabilità che ci è propria e agiamo con amore. Basto solo io. Se scarichiamo la responsabilità dei problemi sugli altri, si espandono i problemi, non li si risolve. Non è questa la strada efficace. Coscientemente o meno, noi influiamo su tutto quello che ci riguarda con i pensieri, le parole, le sensazioni, le azioni. E, conseguentemente, siamo influenti su tutto l’andamento del creato che, in qualche modo, ha a che fare con noi. Barbara Helynn Heard, massaggiatrice Lomi Lomi, discepola di Maka’Ala Yates, chiropratico e specializzato in medicina hawaiana, scrive: “Ho’oponopono è un concetto, un valore e un insieme correlato di pratiche che sono state usate nella cultura polinesiana delle Hawaii per secoli, per supportare le relazioni armoniose tra le persone, con la natura e con lo spirito. Specifiche pratiche Ho’oponopono si sono sviluppate nel corso del tempo e continuano ad evolversi ancora oggi. L’armonia nelle proprie relazioni esterne è possibile stabilizzando quella tra la mente, il corpo e lo spirito. Un noto proverbio Hawaiano 31


LA VIA INTERIORE

recita: ‘Esistono molti sentieri per raggiungere la cima della montagna’, così diversi metodi di Ho’oponopono sono stati utilizzati e si sono sviluppati alle Hawaii nel corso dei secoli. E nuove varianti di Ho’oponopono continuano ad evolvere”. L’essenza di Ho’oponopono è il ritorno all’Amore, inteso come suo riconoscimento, come essenza di tutto ciò che è, quindi come base e origine di ogni cosa. Significa percepire l’unità con ogni persona, luogo e situazione. Da questo si chiarisce il concetto di tendere al Limite Zero, proprio dell’Ho’oponopono, cioè lo stato in cui eravamo al momento della nostra nascita, prima di essere ri-programmati culturalmente a pensare, sentire e comportarci diversamente dall’essere Puro Amore o, detto in hawaiano, dall’essere “Pono”. Questa è la base di ogni percorso esoterico, di ogni cammino che tende all’evoluzione spirituale e alla consapevolezza della propria reale ientità. Ho’oponopono è un vero e proprio modo di vivere, un atteggiamento da assumere costantemente, da assimilare e far diventare parte di se stessi, un modo di essere caratterizzato dalla centratura interiore, la cui natura è l’Amore e da cui deriva la Pace dell’Io. Esistono diver32

se versioni di Ho’oponopono: quello descritto per prima della nativa americana Mary Kawena Pukui; Ho-oponopono dell’identità del sé della sciamana Aunty Morrnah Nalamku Simeona, perfezionato attraverso la testimonianza diretta della dottoressa Ihaleakala Hew Len e dell’autrice Mabel Katz che, pur seguendo la stessa corrente, presentano notevoli varianti. L’Ho’oponopono di cui si scrive, dunque, pur mantenendone saldi i principi e i fondamenti è un’ulteriore evoluzione dell’Ho’oponopono hawaiano. Si tratta di una sintesi che ingloba tutto ciò e oltre, in uno strumento efficace, immediato, potente e perfettamente adatto al nostro tempo. Ho’oponopono, probabilmente grazie al favore della posizione geografica e alla storia del popolo hawaiano, è rimasto lontano dalle sovrastrutture intellettuali e concettuali moderne. L’Ho’oponopono occidentale è consapevole di trascendere la molteplicità della concorrenza per dimostrare l’utilità e l’efficacia della cooperazione perchè è solo Amore messo in pratica. Si tratta di un’operazione di sintesi tra le varie culture, mantenendone la propria individuale autonomia. Ritrovare le testimonianze che identificano i meccanismi con cui l’Universo funziona,

senza limitarci a quello che una determinata dottrina trasmette, ci indica la via. Tutti i percorsi esoterici e le antiche tradizioni hanno alla loro base i medesimi fondamenti. La grande opportunità di questo determinato periodo storico è quella di raggiungere una comunione di intenti sempre maggiore, che porterà alla vera unità tutte le differenti realtà dello stesso sistema: l’umanità. Il miglior maestro di spiritualità è la nostra stessa esistenza. Osservarla con cuore aperto e mente libera, ci permetterà di assorbire i più importanti ed efficaci insegnamenti. Il processo Ho’oponopono “guarisce” le persone, eliminando le memorie disfunzionali, purificando l’energia associata ai luoghi e ri-armonizzando le situazioni, riequilibrando la percezione del proprio essere. Per praticare l’Ho’oponopono non e’ necessario raggiungere alcuno stato di rilassamento. E’ sufficiente l’intenzione di avviare il processo di riarmonizzazione interiore. Si possono pronunciare le frasi chiave (“Scusa Grazie Ti Amo”) in qualunque modo e in qualunque momento del giorno, anche se stiamo intraprendendo qualche altra attività. Possiamo eliminare dal nostro sentire qualunque dolore emozionale o dal nostro corpo qualun-


LA VIA INTERIORE

que dolore fisico. Lo stesso accade sia se siamo in disaccordo o in conflitto con una persona. Ciò che dobbiamo fare è semplicemente riconoscere il fatto come un “problema” determinato da un ricordo (opportunità di ri-armonizzazione). Tale ricordo è salito alla superficie con lo scopo ultimo di essere cancellato. Questa è la potente consapevolezza di Ho’oponopono. Tutto ciò che è, è perfetto, semplicemente perchè è. Ogni cosa è la cosa migliore. Molti sono sorpresi di apprendere questa forma di Ho’oponopono radicata nello spirito Aloha perché è così diverso dall’idea cristiana e occidentale di risoluzione dei conflitti, perché rappresenta la pratica del riconoscimento della propria perfezione. Si tratta di sperimentare la vita momento per momento, mettendo da parte la mentalità della paura basata su potere, controllo, peccato e colpa. La strada è estremamente facile quando smettiamo di cercare spasmodicamente la “bacchetta magica” e comprendiamo invece come funzionano realmente le cose: la necessità di risolvere qualcosa è la più grande illusione a cui siamo assuefatti. Quello che deve essere modificato, “aggiustato”, è la nostra percezione limitata delle cose, che ci fa credere che ci sia qualcosa da sistemare. Finché cerchiamo, siamo nella mancanza. E questo vale per tutto. Vogliamo l’amore? Riconosciamolo in tutto quello che ci circonda, anche in ciò che sembra più distante da esso. Vogliamo la pace nel mondo? Riconosciamola in tutto ciò che ci circonda. La pace la manifesteremo solo quando riconosceremo di essere già Pace. Finchè continueremo a pensare ci sia qualcosa di sbagliato da cambiare là fuori, per raggiungere la nostra serenità, finchè continueremo a pensare che ci

sia qualcosa da cambiare per raggiungere la pace, continueremo all’infinito a camminare e agire per raggiungerla. La via è fermarsi e riconoscere la pace. Riconoscerci Pace. Il momento in cui abbandoniamo il bisogno di risolvere i problemi e di cambiare vita è il momento preciso in cui i nostri problemi non solo si risolvono, ma letteralmente scompaiono. E la nostra vita cambia, proprio nell’istante esatto in cui smettiamo di cercare tutte quelle tecniche per farla cambiare. Ovviamente questa non è una consapevolezza per tutti: ognuno ha il suo percorso e molti di questi percorsi sono inevitabilmente irti di difficoltà. Allo stesso modo sappiamo che “capire” tutto ciò non è il punto di arrivo ma è certamente un buon punto di partenza. Ma bisogna continuare ad esserci e non affidare la propria evoluzione ad alcuno se non a noi stessi. Ho’oponopono dunque è qualcosa che va molto più in là degli strumenti di centratura che propone. Soprattutto non è gli strumenti su cui si basa. Non è il mantra. Non è una forma di meditazione specifica o generica. Semplicemente perchè non è un “sistema”. Perciò non è solo una di queste cose, ma è tutte queste cose e molto oltre. La ricerca del bello in ogni cosa è uno strumento molto più profondo che, partendo dal mantra, ci porta a cambiare atteggiamento e quindi a cambiare paradigma, che significa cambiare modo di vedere e di percepire le cose: il paradigma è il modello su cui si basa la visione della realtà, ovviamente il cambio del secondo deriva dalla modifica del primo e non è possibile viceversa. Ho’oponopono dunque è la strada per “percepire la perfezione renden-

do migliore la realtà.” Ci permette di recuperare la corretta percezione delle cose. Non cambia le cose, cambia il nostro modo di vederle e ci permette di coglierne la perfezione. Non allinea le cose ai nostri desideri, ma allinea invece i nostri desideri alla perfezione delle cose, rendendocene consapevoli. Attraverso Ho’oponopono arriviamo a comprendere e sperimentare che, poichè la realtà di tutti deriva comunque dall’Amore, non esistono esperienze negative o sbagliate. La negatività è presente solo nella mente dell’uomo, quindi nella sua percezione. Che pensa solo a soddisfare e giustificare bisogni che appartengono alla realtà umana, limitata dalle capacità percettive umane. Mentre siamo incarnati in questa dimensione terrena, la nostra missione è quella di ripulirci il più possibile per superare la dimenticanza che ci illude di essere qualcosa di separato da Dio. Solo cancellando la polarità delle memorie, che ci impedisce di fluire liberamente con l’evoluzione del Tutto, saremo in grado di ri-conoscerci e di godere di chi siamo. Questa è la nostra “missione”. Non c’è nessuno scopo superiore se non l’Amore. Certo, il modo in cui viene espresso dipende dal livello di consapevolezza di chi lo condivide. Ho’oponopono aiuta a liberarci dal bisogno di esprimere i preconcetti della mente razionale (Uhane) ed essere nient’altro che Amore. Puro, libero dal giudizio. Ciò che è necessario per ottenere questo scopo è di conoscerci profondamente ed amarci ancor più profondamente. Perché solo partendo da questo stato saremo davvero capaci di Amare e condividere la nostra vita con un’altra persona, comprendendo nell’altro l’unità, anziché la separazione.


LA VIA DELLA SCIENZA

Leggere l’iride come un mandala di Elisabetta Conti (iridologa) www.adacqua.com

La simmetria La struttura iridea, come descritto nei precedenti numeri di BioGuida, ricorda il ritmo e l’armonia geometrica del mandala. C.G.Jung ha dimostrato che esso non appartiene soltanto alla tradizione spirituale orientale: è un archetipo universale, ricorrente nelle rappresentazioni simboliche e cosmogoniche di tutte le civiltà, dal cristianesimo medievale agli indigeni americani, dagli egizi agli assiro-babilonesi, e ancora oggi si manifesta nei sogni individuali di soggetti appartenenti a culture diverse (C.G. Jung, Psicologia e alchimia). La spiegazione di questa universalità è probabilmente legata alle stesse caratteristiche della struttura mandalica.

Idealmente un mandala si sviluppa da un punto centrale verso i quattro punti cardinali, simmetrici fra loro, che sono inscritti da alcuni cerchi concentrici. Sono chiamati mandala non solo le figure circolari, ma anche le forme concentriche come punti, quadrati, triangoli, purché rimangano presenti le caratteristiche principali: ovvero un centro dal quale l’energia viene emanata e una proiezione nello spazio. Si possono così riconoscere forme mandaliche microcosmiche, in un cristallo di neve, nelle sezioni dei nervi, di metalli come l’oro, oppure forme mandaliche macrocosmiche in certe galassie o in alcune nebulose o, come nella nostra analisi, nell’iride. Caratteristica comune del mandala e dell’iride è la simmetria. “La simmetria è una materia vasta, importante nell’arte e in natura. La matematica ne è la radice, e sarebbe ben difficile trovare un campo migliore

in cui dimostrare come operi il pensiero matematico”. (Hermann Weil, 18851955). E il cerchio è l’immagine stessa della simmetria. Jung osserva, infatti, l’insorgere spontaneo di raffigurazioni mandaliche in pazienti soggetti a stati di disorientamento o di dissociazione psichica, e in particolar modo in bambini, di età compresa fra gli otto e gli undici anni, i cui genitori siano in crisi, o in adulti che, in seguito all’insorgere di una nevrosi e al suo trattamento, si siano confrontati con il problema degli opposti nella natura umana, rimanendone disorientati. O ancora negli schizofrenici, la cui visione del mondo si sia alterata e confusa per l’irruzione di contenuti inconsci incomprensibili. In tutti questi soggetti Jung nota come l’ordine severo imposto da un’immagine circolare compensi, attraverso la costruzione di un punto centrale al quale ogni cosa sia correlata, il disordi-


LA VIA DELLA SCIENZA

ne e la confusione dello stato psichico. I mandala disegnati dai pazienti di Jung, pur presentando sensibili differenze fra loro, sono accomunati dalla presenza di un centro, di un cerchio o contenente una disposizione simmetrica figurale del numero quattro e dei suoi multipli. Ogni altra figura che si allontani dal cerchio o dal numero base che è il quattro, viene definita quale “mandala turbato”. L’organizzazione di queste forme geometriche in rapporti e in relazioni che evocano la struttura dei mandala buddhisti e hindu, ha portato Jung a ritenere che il mandala costituisca un fatto psichico autonomo, caratterizzato da una fenomenologia che si ripete sempre e che è identica ovunque. Immagini mandaliche in natura: i frattali Sono chiamati mandala non solo le figure circolari ma anche le forme concentriche come punti, quadrati, triangoli, purché rimangano presenti le caratteristiche principali: ovvero un centro dal quale l’energia viene emanata e una proiezione nello spazio. Il termine frattale venne coniato nel 1975 da Benoî t Mandelbrot e deriva dal latino fractus (rotto, spezzato), così come il termine frazione; infatti le immagini frattali sono considerate dalla matematica oggetti di dimensione frazionaria. Un frattale è un oggetto geometrico che si ripete nella sua struttura allo stesso modo su scale diverse, ovvero che non cambia aspetto anche se visto con una lente d’ingrandimento. Questa caratteristica è spesso chiamata auto-similarità. Mandala e mappe iridologiche Anche la topografia dell’iride rispetta una simmetria, visualizzabile attraverso la “carta velina” delle mappe iridologiche. L’iride viene i suddivisa in anelli (topografia anulare) e in settori( topografia settoriale) in cui vengono localizzati varie funzioni, organi ed apparati. La topografia anulare si presta maggiormente ad individuare funzioni ed apparati, quella settoriale tende ad una localizzazione più analitica. Secondo alcune scuole (O. Sponzilli: “Iniziazione

all’iridologia” e “Iniziazione alla guarigione esoterica”), dal punto di vista energetico tradizionale gli anelli più interni, fino alla Siepe, corrispondenti alla zona “nutritiva ”e all’apparato digerente, possono essere considerati Yin. Questa è la zona più mobile dell’iride; la zona tra il 3° e il 7° anello corrisponde alla circolazione di energia Yang ed è più ricca di segni diagnostici. In particolare nell’Aura circolerebbe energia immunitaria di difesa. Questa suddivisione energetica è sovrapponibile alla storia embriologica dell’iride. La maggior parte degli autori classici considera, nelle mappe settoriali, il corpo proiettato sull’iride in posizione eretta; la metà destra sull’iride destra, la metà sinistra sull’iride sinistra; le parti superiori in alto, quelle inferiori in basso. Organi doppi (reni, polmoni ecc.): quello destro sull’iride destra, il sinistro sull’iride sinistra. Organi unici, mediani e simmetrici (vertebre, midollo spinale, vescica, utero ecc.) la metà destra nell’iride destra, la metà sinistra nell’iride sinistra. Organi unici non simmetrici che si estendono sia nella parte destra sia in quella sinistra del corpo (cuore, fegato, stomaco, intestino, pancreas) sono rappresentati bilateralmente: la metà destra nell’iride destra, la metà sinistra nell’iride sinistra.

Organi semplici localizzati solo a destra (colon ascendente, appendice) o solo a sinistra (milza) rispettivamente nell’iride destra e nell’iride sinistra. Viene rispettato un ordine spaziale per cui gli organi più estesi sono più ampiamente rappresentati e le aree di proiezione conservano tra loro relazioni spaziali simili a quelle delle corrispondenti parti del corpo. In corrispondenza dei vari organi, vengono valutati i centri energetici (chakra e meridiani) di cui fanno parte. Un po’ di pratica Le nostre iridi sono, dunque, i nostri mandala individuali: durante i seminari, partendo dalle foto delle iridi, si assegna ai partecipanti il compito di ridisegnarle, ricalcandole (con l’aiuto della carta copiativa) poi colorandole su cartoncino. Riusciamo a dare espressione e forma a qualcosa di nuovo e di unico. L’immagine che ne risulta ha lo scopo di tracciare un solco intorno al centro, un recinto sacro della personalità più intima di ciascuno, un cerchio protettivo che evita la “dispersione” e tiene lontane le preoccupazioni provocate dall’esterno: un simbolo di quell’unità costituita da coscienza, inconscio individuale e inconscio collettivo, che Jung definisce “psico-cosmogramma”. 35



PAROLE E MUSICA

a cura di Francesco Giordano

Michael Westbound

Nathan East

Trio Bobo

Wide Open Fields

Reverence

Pepper Games

(Redwood Recordings)

(Yamaha)

(Nadir Music / EGEA)

I

l chitarrista e compositore Michael Westbound, all’anagrafe Michele Ariodante, vanta un apprezzatissimo curriculum professionale. Diplomato in chitarra classica presso il Conservatorio di Santa Cecilia di Roma, ha studiato jazz con il chitarrista Eddy Palermo e il pianista Enrico Pieranunzi, oltre a frequentare seminari con Jim Hall e Tommy Tedesco. Ha partecipato a numerosi festival e rassegne jazz in tutta Italia con varie formazioni tra cui The Ghosts of the Twenties, specializzata nel repertorio di Bix Beiderbecke, Campania Jazz Ensemble, Chicago Rhythm Kings, con il trombettista Dick Sudhalter, Six Appeal, Red Pellini Gang, Jazz Mood Trio. Ha fondato con il violinista Mauro Carpi l’ Acoustic Swing Trio e attualmente collabora con il clarinettista Luca Velotti, musicista che è in pianta stabile a supporto di Paolo Conte. Ha inoltre collaborato con musicisti legati sia al jazz tradizionale (Andy Stein, Dick Sudhalter, Gianni Sanjust, Lino Patruno, Luca Velotti) che a quello moderno (Pino Sallusti, Mauro Verrone, Paolo Innarella, Karl Potter). In ambito extra-jazzistico ha inoltre svolto attività concertistica con formazioni di musica da camera, partecipando a tourneè teatrali e realizzato colonne sonore, spot pubblicitari e sonorizzazioni. Intensa è anche la sua attività didattica. In questo suo più recente lavoro “Wide open fields”, il chitarrista abbandona temporaneamente il jazz per riappropriarsi di una sua passione musicale alimentata sin dagli esordi quel fingerstyle acustico permeato di venature country e sonorità West Coast. Così si assaporano pezzi dalle tinte pastello, come l’iniziale The Long Summer, Prayer For This Land, che l’autore definisce come un ringraziamento per la Madre Terra, l’introspettiva Endless Road e molte altre composizioni, che creano un ponte ideale fra l’immaginario dell’autore e quello dell’ascoltatore.

A

ttraverso una lunga esperienza musicale maturata come uno dei più richiesti bassisti in circolazione, Nathan East si presenta con il suo secondo album da solista che segue a tre anni dal lavoro che gli è valso una nomination come miglior album di Contemporary Jazz. Riferimento assoluto nel jazz e nel poprock, a lui si sono affidati Michael Jakson, Barry White, Quincy Jones, Whitney Houston, Anita Baker, Al Jarreau, Kenny Loggins, Daft Punk e tantissimi altri nomi internazionali. Da oltre 25 anni fa parte del quartetto meraviglia dei Fourplay al fianco di Bob James, Harvey Mason e Chuck Loeb. Con Eric Clapton e Phil Collins ha collaborato in tour per oltre trent’anni. Reverence vede la collaborazione di molti nomi d’eccellenza fra cui la cantante gospel Yolanda Adams, e lo stesso figlio del bassista, Noah East al piano. Fra i pezzi troviamo delle belle riletture di brani come Serpentine Fire, degli Earth Wind & Fire, Feels like Home di Randy Newman e Higher Ground di Stevie Wonder, oltre ad alcuni pezzi a firma dello stesso artista. “Quando intrapresi la mia carriera artistica non mi focalizzavo su questo o quel genere musicale, ma studiavo una varietà di stili e generi che mi permettesse di spaziare su tanti fronti. In quegli anni per incidere esistevano esclusivamente le macchine analogiche a 24 piste. I musicisti erano intenti a catturare l’attimo giusto, non si potevano correggere con i software di editing audio eventuali errori come si può fare oggi. Questo regalava un’immediatezza e un filo che univa interprete e pubblico, che era molto simile a quello percepito quando suoni dal vivo”. In questo Nathan East non è cambiato: il feeling con i musicisti e il pubblico è lo stesso di quando ha iniziato. La qualità della sua musica invece è cresciuta e questo lavoro ne è un’ennesima testimonianza.

P

ubblicato da un paio di mesi, Pepper Games è il secondo atteso lavoro in studio del Trio Bobo, prodotto da Nadir Music e distribuito da Egea. Il Trio si è ritagliato una consistente notorietà fra il grande pubblico in oltre quindici anni di incessante attività dal vivo, lungo tutto il territorio nazionale. La formazione è costituita da Faso e Christian Meyer da un lato, che rappresentano da anni l’ossatura ritmica degli Elio e le Storie Tese e da Alessio Menconi apprezzatissimo chitarrista jazz, che è considerato fra i maggiori talenti della sei corde in circolazione. Le sonorità del Trio sono un accattivante mix di jazz, rock/progressive e ritmiche afro e brasiliane, che ne hanno caratterizzato nel tempo uno stile, una sorta di marchio di fabbrica ben apprezzato. Nei loro pezzi si trovano riletture di successi e brani originali. Pepper Games è un album realizzato lentamente (come il pane buono che deve lievitare con il lievito madre, insomma) con grande dedizione e amore in tutte le sue fasi. Così lo definiscono gli stessi interpreti... “Tantissime prove per comporre i brani, concerti per testarli, giornate per fare una buona pre-produzione, controlli sugli arrangiamenti e modifiche varie. Solo allora siamo entrati in studio registrando tutto in soli tre giorni e scegliendo la migliore tra due o tre take al massimo. In seguito abbiamo trascorso molte serate nelle nostre rispettive case ad ascoltare e a fare overdub di basso, chitarra e percussioni perchè volevamo un prodotto davvero ‘succulento’ e pieno di speziate note musicali. Quindi sono intervenuti nel mix due grandissimi tecnici del suono: Foffo Bianchi e Andrea Pellegrini che hanno dato all’album un suono unico, potente, presente e spazioso. Un lavoro moderno ma realizzato come negli anni ’70 di cui siamo assolutamente orgogliosi!”. Il piacere di fare musica e di farlo bene si percepisce tutto e immediatamente. 37


PAROLE E MUSICA

Giovanni Grandi

Generazione Nicodemo L’età di mezzo e le stagioni della Vita (Edizioni Meudon)

a cura di Mari Valentini

stra giovinezza, possiamo spingerci un passo più in là, a tramare nuovi orditi di un’esistenza che ci invitano ad una via luminosa da percorrere. L’inquietudine e la crisi ci sollecita a esperienze di rinnovamento, all’ascolto di nuove svolte, revisioni e rinascite. In tal senso l’invito alla maturità fa capolino come un’occasione sorprendente e non come un destino ineluttabile. Ci sono vari modi per invecchiare: allora? Inviti che possono rinviare ad inattese occasioni, non solo maturità che si traduce in ripetizione e quotidianità monotona. Sostare nel mondo nella crisi richiama all’etimologia dello scegliere, al sondare le possibilità sempre ulteriori che s’aprono come un’ala, nella nostra via nel mondo.

Emiko Kato

C

ome può nascere un uomo quando è vecchio?”Come si può scoprire una luce nuova di vitalità sopita dal tempo della vita, nel mezzo del cammino che ci sopraggiunge inatteso? Questa pubblicazione svela, con snellezza e profondità di riferimenti, come sia necessario, talvolta, sostare nella nostra età di mezzo e, se necessario, sovvertire le attese rispetto alle aspettative che ogni destino finisce per tramare a dispetto delle nostre volontà, profonde e sotterranee. Malgrado il corso degli eventi possa spingerci e sorprenderci nella fluida processualità del divenire molteplice, la vita di mezzo, la stagione di mezzo, ci obbliga ad una riflessione più vivace e dovuta. Perchè sorga e affiori l’infrangersi della nostra progettualità d’esistenza rispetto ad un modello/ cornice costruito rispetto a chi ci circonda, forse più per accondiscendere gli altri che noi stessi, i nostri desideri, le nostre pulsioni, i nostri conati d’inenarrabile liberà d’espressione, pulsante di passione. Che sia la famiglia d’origine, o gli amori incrociati tra sentieri del nostro cuore, occorre la sosta del bilancio, della disillusione, il momento per una nuova virata di viaggio e aspirazioni fresche, di lune e d’ebbrezze, curiose e leggere. Solo se ci soffermiamo sulla meta che resta e ci interroghiamo sul senso della nostra storia personale, spiega l’autore, a partire dagli innegabili eventi che hanno contraddistinto la no38

Le regole dell’armonia

ra tradizionale giapponese per arrivare ad applicarla alla nostra quotidianità, ogni giorno, tutti i giorni. Attraverso una una descrizione sobria ma appassionata di concerti la scrittrice ci fa scoprire un universo di suoni, profumi, sapori cui attingere per raggiungere un nuovo equilibrio che fonde serenità e bellezza. “La bellezza dell’armonia visibile nelle pieghe, nelle sovrapposizioni, nei rotoli dei dipinti, finisce per essere immaginata come un’illusione mutevole a ha sempre funzionato come obiettivo la funzionalità. E realizza con i più vari mezzi, la fusione con la natura”.

Franco Battiato

Attraverso il bardo Sguardi sull’aldila (Bompiani edizioni)

50 esercizi per scoprire la bellezza dell’anima e delle cose (Vallardi editore)

È W

a è una parola giapponese che significa armonia, pace, equilibrio. Ed èanche l’antico nome del Giappone. Nel paese del Sol Levante si sente spesso parlare di Wa, a proposito del giusto modo di sedersi sul tatami, o attorno ad un tavolo, oppure riguardo alle forme che devono assumere il teatro, la calligrafia, i giardini zen , la poesia, le modalità di preparazione dei cibi, e gustarli, di allestire gli ambenti domestici. L’autrice, studiosa di estetica e bellezza orientale ed occidentale, analizza in quest’opera, il concetto di Wa attingendo alla cultu-

l’ipotesi di un passaggio, di una morte leggera e fresca, quella che ci propone Franco Battiato in un libro veloce ed abile, a rappresentare il guado di un passaggio che ci attraversa tutti, con indissolubile certezza. L’autore affida le voci narranti, tra gli altri, al lama tibetano, Geshe Jampa Gelek, al monaco, teologo e prete, Guidalberto Borlomini, allo psichiatra Stanislav Grof , al ricercatore Fabio Marchesi, al viaggiatore astrale Ensitiv, al fisico quantistico Jack Sarfatti. La mente non ha inizio, non ha passato, né presente, possiamo essere stati animali, bramini, possiamo avere avuto innumerevoli forme d’esistenza ed essenza, possiamo sempre andare oltre. Le vite passate e future si intrecciano e abbracciano, si contorcono come rami d’ulivo. Allora ecco giunge l’impermanenza della morte.




Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.