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Nova in arrivo
by BFCMedia
luci&ombre
di Fabrizio Tedeschi
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Norme Da Rifare
di Andrea Barzaghi
Nova Investment Management: è il nome scelto per la società del risparmio gestito che Azimut creerà in partnership con UniCredit, come annunciato nel dicembre scorso.
Obiettivi centrati
La nuova identità è stata svelata nel corso della conferenza “Unlock The Azimut Spirit”, durante la quale il presidente Pietro Giuliani (nella foto alla presentazione tenutasi lo scorso 18 gennaio a Milano, n.d.r.) e i manager della società hanno anticipato i dati di bilancio del 2022. La holding, sulla base dei primi dati di sintesi, prevede infatti di chiudere lo scorso esercizio con un utile compreso fra 395 e 405 milioni di euro, in linea con la guidance fornita al mercato (utile uguale o superiore a 400 milioni di euro, in condizioni di mercato normali), nonostante il difficile contesto che ha caratterizzato l’intero anno. La raccolta netta totale del 2022 ammonta a 8,5 miliardi di euro, superando la fascia più alta dell’obiettivo fissato a inizio anno di 6-8 miliardi di euro. Il totale delle masse si attesta a 79 miliardi di euro al 31 dicembre 2022, di cui il 42% fa riferimento al business estero.
Via dalle associazioni
Nel 2022 è proseguita la crescita nel segmento dei private markets con una raccolta di 1,9 miliardi di euro. In riferimento invece all’uscita di Azimut da Assoreti e Assogestioni, Giuliani ha evidenziato come le misure dei flussi adottate dalle associazioni non siano le più adatte per comprendere quelli che sono i veri volumi di raccolta del gruppo, in cui una quota fondamentale è frutto della “filiera” estera.
@bluerating_com tedeschi@alezio.net
“Corruptissima re publica plurimae leges”. Così scriveva Tacito nei suoi Annali. Non è chiaro se la repubblica corrotta generi molte leggi o se le molte leggi generino grave corruzione nella repubblica. Probabilmente è un circolo vizioso e l’una cosa alimenta l’altra. Questa è l’immagine che sta dando l’Europa in questo momento. Le direttive, regolamenti e altri atti normativi sono numerosissimi; adesso è emersa la corruzione, ancora più grave perché da parte di stati e non di imprese e finalità private. Di fronte a un simile scenario (poco istituzionale) ci si chiede se sia possibile che la corruzione sia limitata agli stati o se anche imprese e associazioni private abbiano fatto ricorso a strumenti poco trasparenti. Il sospetto che una parte rilevante della normativa europea sia stata in qualche modo condizionata da interventi impropri è più che legittimo. Esistendo uno stuolo di 20-30mila lobbisti (ufficialmente 14mila) è inevitabile pensare che debbano avere un gran daffare. L’attività di lobby è favorita da un processo legislativo non democratico, autoreferenziale, dove il parlamento può solo approvare e non modificare le proposte di norme, sulla base di decisioni che vengono preparate altrove. Prima ancora sarebbe opportuno che commissioni ad hoc verificassero quanto le norme siano virtuose. In campo finanziario è evidente che l’impianto normativo è impostato sul modello di un paese non più nell’Ue. Forse è il caso di rivedere le norme, rendendole meno farraginose.


Via da UniCredit
Alfredo Maria De Falco lascia UniCredit, ma il suo rapporto con il gruppo di Piazza Gal Aulenti non terminerà del tutto: infatti, continuerà a essere advisor dell’istituto guidato da Andrea Orcel. In UniCredit da 2003, De Falco era in attesa di un nuovo ruolo, non essendo più responsabile del team Italy Client Solutions.
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Contropelo
Obbligazioni In Frenata
Scardovelli in Widiba
Andrea Scardovelli è il primo dei 70 ingressi previsti per la crescita di Banca Widiba nel 2023. Lo ha annunciato, tramite il proprio profilo LinkedIn, il district manager di Verona Giuliano Bazzerla. Scardovelli vanta una carriera di oltre 4 anni in Banco Bpm e di 17 alla Banca Popolare di Mantova.

Deutsche Bank ha annunciato nuove responsabilità per Roberto Parazzini: in aggiunta al ruolo di chief country officer di Deutsche Bank Italia, è stato nominato regional ceo western Europe, ruolo che comprende la supervisione delle attività della banca in Belgio, Francia, Lussemburgo, Portogallo e Svizzera. Parazzini continuerà a riportare al ceo Europa Medio Oriente e Africa (EMEA) e head of International Private Bank Claudio de Sanctis. Entrato in Deutsche Bank nel 1999, Parazzini è chief country officer Italy, ceo di Deutsche Bank e general manager della filiale di Milano dal giugno 2020. E’ stato responsabile delle attività di wealth management in Europa meridionale e occidentale.


Raffica di ingressi
Nel 2022 nelle reti Fideuram, Sanpaolo Invest e IW Private Investments sono stati inseriti 383 nuovi private banker, per un totale di 5.508 professionisti. Tra gli ultimi inserimenti di rilievo santorsola@uniparthenope.it
Nicola Calabrese in Puglia, Angela Fanuzzi in Emilia-Romagna, Marco Mazzoleni, Lucio Maffoni, Ilaria Belotti, Daniela Cappa e Andrea Ratti in Lombardia.
Solitamente il mercato obbligazionario è considerato area di minore volatilità, segmento preferito per risparmiatori orientati verso portafogli stabili. Da ormai 10 anni questa lettura non risulta corretta. Dopo la caduta iniziale dei tassi sotto la media storica (rialzo delle quotazioni), è seguita una fase di lunga stabilità con tassi prossimi o inferiori a 0 (non convenienti nei portafogli). Nel 2022, tassi in crescita hanno abbassato le quotazioni in aggiunta al basso livello delle cedole. La congiuntura vede già una discesa dei tassi (mezzo punto per il decennale italiano). Si aggiunge anche la non omogenea e asincrona politica di Federal Reserve e Banca centrale europea, la prima anticipatrice nei rialzi e dubbiosa sul comportamento successivo, la seconda con livelli attuali più bassi e dibattito interno sull’esigenza di ulteriori rialzi davanti a segnali di ammorbidimento della crescita dell’inflazione. La teoria e l’esperienza indicano che, se si annuncia una “significativa” stretta monetaria, i rendimenti dovrebbero salire. È opportuno chiedersi perché siano invece iniziati a calare anche velocemente, se per aprire il campo alle abbondanti emissioni Usa e Ue relative ai piani di aiuti o se si dubita che la Bce possa essere davvero “falco”, laddove il calo del prezzo del gas ha ridimensionato in anticipo le aspettative di inflazione. Non esiste quindi un portafoglio modello e cresce l’esigenza di una attenta consulenza personalizzata.
Idrogeno


CPR Invest - Hydrogen, un’opportunità da cogliere per creare valore investendo nell’ecosistema dell’idrogeno: dà accesso a un mercato innovativo e ad alto potenziale; si stima che l’idrogeno coprirà circa il 17% dell’intero fabbisogno energetico entro il 2050**; l’idrogeno potrebbe contribuire a ridurre di un terzo le emissioni di gas serra a livello globale**. amundi.it











*Fonte: IPE “Top 500 Asset Managers” pubblicato a giugno 2021, sulla base delle masse in gestione al 31/12/2020. **ETC (Energy Transition Commission), “Making the Hydrogen Economy Possible”, aprile 2021. Questa è una comunicazione di marketing. Si prega di consultare il Prospetto e il KIID prima di prendere una decisione fi nale di investimento. CPR Invest - Hydrogen (di seguito anche “Fondo”) è un Comparto della SICAV CPR Invest, gestito da CPR Asset Management, una società del gruppo Amundi. CPR Asset Management è autorizzata in Francia e regolamentata dall’Autorité des Marchés Financiers (AMF). Il Comparto è autorizzato in Lussemburgo e sottoposto alla vigilanza della Commission de Surveillance du Secteur Financier (CSSF). I potenziali investitori devono esaminare se i rischi annessi all’investimento nel Fondo siano appropriati alla loro situazione, e devono altresì accertarsi di aver compreso interamente il presente documento. In caso di dubbi, si raccomanda di consultare un consulente fi nanziario. Il valore dell’investimento potrebbe diminuire o incrementarsi. Il Fondo non o re alcuna garanzia di rendimento. L’investimento comporta dei rischi. I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri e non vi è garanzia di ottenere uguali rendimenti per il futuro. Il presente documento non rappresenta un’o erta a comprare né una sollecitazione a vendere. Esso non è rivolto a nessuna “U.S. Person” come defi nita nel Securities Act del 1933 e nel prospetto. Il KIID, che il proponente l’investimento deve consegnare prima della sottoscrizione, e il Prospetto sono disponibili gratuitamente presso le sedi dei soggetti collocatori nonché sul sito internet www.amundi.it. Una sintesi delle informazioni sui diritti degIi investitori e sui meccanismi di ricorso collettivo è reperibile in lingua inglese al seguente link: https://about.amundi.com. La società di gestione può decidere di ritirare la notifi ca delle disposizioni adottate per la commercializzazione di quote, anche, se del caso, in relazione a categorie di azioni, in uno Stato membro rispetto alle quali aveva precedentemente e ettuato una notifi ca. Aprile 2022. |














