Bergamo Salute - 2023 - 75 - novembre/dicembre

Page 1

numero

75

Anno 13 Novembre | Dicembre 2023

www.bgsalute.it Poste Italiane spa Sped. in Abb. Postale DL 353/2003 (Conv. in legge 27/02/2004 N.46) Art. 1 comma 1 LO/BG

8

Ipercolesterolemia COME TENERE A BADA IL COLESTEROLO “CATTIVO”

22

Alimentazione QUANTO “PESANO” LE ABBUFFATE NATALIZIE SUL NOSTRO BENESSERE?

32

Bambini L’IMPORTANZA DELLA LETTURA DELLE FIABE

52

Viaggi della salute BAGNI DI FIENO IN ALTO ADIGE

Bergamo Salute è sempre con te: leggila integralmente dal tuo computer, tablet o smartphone www.bgsalute.it

16

Damiana Natali

Sognavo di dirigere un’orchestra fin da bambina Novembre/Dicembre 2023 | Bergamo Salute | 1


STUDI DENTISTICI PER LA TUA SALUTE DENTALE

ALMENNO SAN BARTOLOMEO Tel. 035 040 0081 URGNANO Tel. 035 040 0080 CHIUDUNO Tel. 035 031 5831 CALUSCO D’ADDA Tel. 035 031 6501 COLOGNE Tel. 345 071 1193 DirettorI Sanitari visibili sul sito www.dottluis.it


numero

75

) EDITORIALE 5 Gli auguri di Bergamo Salute ) SPECIALITÀ A-Z 6 Cure palliative Preservare la migliore qualità della vita 8 Ipercolesterolomeia Natale e cenoni. Come tenere a bada il colesterolo “cattivo”? 10 Neurologia Miastenia. La rara malattia muscolare che colpisce meno di cinque persone su diecimila ) PERSONAGGIO 16 Damiana Natali Sognavo di dirigere un’orchestra fin da bambina ) IN SALUTE 20 Stili di vita I love shopping (forse troppo). Quando gli acquisti diventano compulsivi 22 Alimentazione Una guida per sopravvivere alle “abbuffate natalizie” 24 Litchi, il superfood delle festività

) IN ARMONIA 26 Psicologia Dismorfofobia. Quando lo specchio diventa nemico 28 Coppia L’amore ai tempi di internet

Anno 13 Novembre | Dicembre 2023

) IN FAMIGLIA 30 Dolce attesa Pratiche ostetriche e ginecologiche. Cosa è cambiato nel tempo? 32 Bambini Mi racconti una fiaba? L’importanza della lettura di fiabe fin dalla prima infanzia ) IN FORMA 34 Bellezza La luce blu nuovo trattamento hi-tech di bellezza 36 Fitness Siamo fatti per muoverci. La lotta alla sedentarietà parte dalla quotidianità ) VIAGGI DELLA SALUTE 38 Alto Adige. Bagni di fieno e nell’acqua minerale ) RICETTA 44 Tortino di riso colorato su crema di broccoli ) RUBRICHE 48 Animali Un cucciolo è sempre il miglior regalo di Natale? 50 Guida esami Intolleranza al lattosio. Come individuarla 52 Altre terapie Rieducazione del gesto grafico. Cause e soluzioni delle problematiche legate alla scrittura ) DAL TERRITORIO 54 Farmacie Farmacia e digitalizzazione. Le principali criticità

56 News 58 Terzo settore “Progetto Itaca Bergamo” a fianco di chi soffre di disturbi della salute mentale 60 Malattie rare Sindrome di Maffucci 62 Il lato umano della medicina Daniele Schiavetta, infermiere che corre come il vento 64 Testimonianza “Ho imparato a rallentare, io che correvo sempre” ) STRUTTURE 66 Casa Mia Verdello 68 Fisioforma ) PROFESSIONI SANITARIE 70 Tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro ) REALTÀ SALUTE 73 AIP - sezione di Bergamo 74 MYMEDAS 77 20fit Bergamo 78 Stefano Zenoni 81 Associazione InsiemeAte onlus Allegato centrale: Amici di Bergamo Salute

PARTECIPANTI ALLA FONDAZIONE ITALIANA PER L’EDUCAZIONE ALIMENTARE

Novembre/Dicembre 2023 | Bergamo Salute | 3


Telaio sportivo, indicatori di direzione con luce progressiva a LED, paraurti anteriore con griglia nero lucido, dettagli interni, esterni e selleria in stile GT, retrovisori con ripetitore a LED, cerchi in lega 16” neri diamantati, sistema multimediale Aixam Connect con Tablet touch 7” onBluetoothTM USB, Android Auto/Apple Car Play e retrocamera integrata, amplificazione Aixam Concert con 6 altoparlanti.

1

Nrr. N

Delle minicar in Italia

VIAGGIA NEL COMFORT AL POSTO DI COMANDO CITY propone materiali e finiture di alta qualità, con un abitacolo progettato per migliorare la tua esperienza di guida e per rendere il tuo viaggio ancora più confortevole: cruscotto iniettato “Aixam cockpit”, sedili avvolgenti, vani portaoggetti, sistemi multimediali intuitivi con connessione BluetoothTM, bagagliaio ampio… ogni dettaglio è stato realizzato per farti sentire a tuo agio al volante, anche a 14 anni.

AZ Veicoli Group Srl | Via per Curnasco, 70, 24127 Bergamo (BG) | +39 035 261092 | info@azveicoli.it


EDITORIALE

Gli auguri di Bergamo Salute Cari lettori, si avvicina la fine dell’anno e, come di consueto, il periodo delle festività rappresenta un’importante occasione per fermarsi un istante e pensare ai mesi appena trascorsi: a ciò che è stato fatto, a

CLAUDIO GUALDI Direttore Responsabile

cosa non è stato fatto, ma avremmo potuto fare e cose che invece abbiamo fatto, ma avremmo potuto evitare. Soprattutto, la fine dell’anno è un momento speciale per pensare a tutti i buoni propositi che ci promettiamo sempre di raggiungere, ma che spesso, per differenti motivi, rimandiamo. Per prepararci quindi all’arrivo dell’anno nuovo, oltre all’approfondimento delle specialità, in questo numero parleremo della cosiddetta “oniomania” – ovvero l’acquisto compulsivo –, del peso “effettivo” delle abbuffate natalizie sul benessere corporeo, dello specchio che troppo spesso diventa nostro nemico, e di tanti altri argomenti. Spazio anche al gusto, con un approfondimento sul litchi, curioso frutto esotico dalle mol-

teplici proprietà, e una ricetta di un tortino di riso che sicuramente vorrete replicare per i vostri ospiti. Ma non solo. Avete in mente di regalare un cucciolo a Natale? Bene, ma prestate attenzione! Un animale non è un giocattolo e le responsabilità da non sottovalutare sono tante. Se invece avete intenzione di partire per le feste, dalle nostre pagine un consiglio spassionato: i bagni di fieno e nell’acqua minerale, un binomio di benessere da sperimentare tra le montagne dell’Alto Adige. Le valigie sono già pronte! Buone feste e buona lettura dalla redazione di Bergamo Salute.

Novembre/Dicembre 2023 | Bergamo Salute | 5


SPECIALITÀ A-Z

CURE PALLIATIVE

Preservare la migliore qualità di vita, fino alla fine ∞ A CURA DI SARA CARRARA

Dott.ssa Lagrotta, possiamo definire in poche parole le cure palliative? L’OMS definisce le cure palliative come un approccio che migliora la qualità della vita dei malati e delle loro famiglie che si trovano ad affrontare problematiche associate a malattie inguaribili, attraverso la prevenzione e il sollievo della sofferenza per mezzo di un’identificazione precoce e di un trattamento del dolore e di altre problematiche di natura fisica, psicologica, sociale e spirituale. Cicely Saunders, madre della moderna medicina palliativa e fondatrice del Movimento Hospice, definì il dolore totale come uno stato di sofferenza fisica ed esistenziale che coinvolge la sfera fisica, psichica, socioeconomica e spirituale.

che lo sta portando alla morte e prova rabbia, inquietudine, angoscia, depressione; prova anche un dolore che riguarda la sfera socioeconomica perché non può più lavorare e svolgere tutte quelle attività quotidiane che lo facevano appartenere a un contesto sociale. Le cure palliative affermano la vita e considerano la morte come un evento naturale, non l’accelerano né ritardano. Non hanno a che ve-

Come viene percepito il dolore da parte del paziente terminale? Il paziente in fase terminale non percepisce il dolore solo fisicamente ma anche spiritualmente, perché si chiede come mai proprio a lui/lei sia capitata quella malattia 6 | Bergamo Salute | Novembre/Dicembre 2023

DOTT.SSA MARIAVITTORIA LAGROTTA Specialista in Anestesia e Rianimazione Libero Professionista; Ambulatorio Cure Simultanee Ospedale Bolognini di Seriate; ASST Bergamo Est

dere con l’accanimento terapeutico, l’eutanasia o il suicidio assistito, bensì provvedono al sollievo dal dolore e da altri sintomi disturbanti, integrano agli aspetti sanitari gli aspetti spirituali, psicologici e sociali dell’assistenza al malato e ai familiari, offrono un sistema di supporto alla famiglia sia durante le fasi della malattia sia durante il lutto, possono essere applicate in fase precoce di malattia in combinazione con le misure che tendono a prolungare la vita come, per esempio, la chemioterapia e la radioterapia. A chi vengono offerte le cure palliative? Nonostante quello che si pensi abitualmente, le cure palliative non sono rivolte solo ai malati oncologici in fase terminale, ma anche a tutti quei malati che sono giunti alla fase terminale di una malattia cronica ed evolutiva quindi affetti da patologie neurologiche, respiratorie, epatologiche, nefrologiche, cardiologiche o degenerative. Le cure palliative si rivolgono anche a quei pazienti che ancora ricevono terapie attive, volte al


controllo della malattia stessa, con il fine di migliorarne la qualità della vita; in questo caso si parla di cure palliative precoci. Sempre secondo l’OMS, per cure palliative precoci si intende l’integrazione tempestiva nel percorso di cura di una patologia cronico degenerativa ad andamento progressivo delle cure palliative, finalizzate a un controllo dei sintomi di malattia, avendo come obiettivo quello di migliorare la qualità di vita del paziente e dei familiari. Questa tipologia di cure palliative può essere somministrata sin dalle prime fasi della malattia e, nel caso in cui vengano somministrate insieme a trattamenti curativi, vengono denominate cure simultanee. Dott.ssa Lagrotta, ci parli del progetto avviato presso l’Ospedale Bolognini di Seriate nell’ambito delle cure simultanee Nel mese di maggio, presso l’ospedale Bolognini di Seriate è stato avviato un progetto finalizzato alla prevenzione e al trattamento dei sintomi disturbanti e del “dolore totale” in quei pazienti affetti da patologie cronico degenerative ad andamento progres-

sivo e, purtroppo, inesorabile. Il progetto, voluto dalla Direzione dell’ASST Bergamo EST, ha mosso i primi passi presso l’UOC di Otorinolaringoiatria, diretta dal dottor Davide Thomas Panciera. Il paziente affetto da patologia oncologica otorinolaringoiatrica, infatti, prova sia dolore fisico nello svolgere le più semplici funzioni fisiologiche (deglutire, parlare, mangiare), sia dolore psicologico perché comprende di non essere più quello/a di prima; sperimenta il dolore sociale perché orecchio, naso, bocca sono organi che ci mettono in relazione con l’altro; sperimenta il dolore spirituale perché sente tutta la sua vulnerabilità e la perdita dei legami con gli altri. Scopo della creazione dell’ambulatorio di cure simultanee è la realizzazione di un modello organizzativo mirato a garantire la presa in carico globale sia del paziente ricoverato che del paziente ambulatoriale, al fine di garantire una continuità assistenziale tra ospedale e territo-

rio, quando si rende necessaria l’integrazione tra terapie attive e palliazione. Si può quindi parlare di un “nuovo” modello terapeutico? Le cure simultanee rappresentano un innovativo modello terapeutico assistenziale il cui scopo è la presa in carico precoce del paziente al fine di ridurre i sintomi disturbanti, aumentare la consapevolezza di malattia, garantire assistenza al paziente e al caregiver. L’attività dell’ambulatorio di cure simultanee è andata rapidamente e progressivamente estendendosi alle altre unità operative di ambito chirurgico e medico e in un futuro prossimo si prefigge di raggiungere tutti i presidi dell’ASST Bergamo Est avvalendosi del teleconsulto e di avviare programmi di formazione per diffondere la cultura delle cure palliative e simultanee. Crediamo fortemente che “quando non c’è più niente da fare, c’è ancora molto da fare”.

Novembre/Dicembre 2023 | Bergamo Salute | 7


SPECIALITÀ A-Z

IPERCOLESTEROLEMIA

Natale e cenoni: come tenere a bada il colesterolo “cattivo”? ∞ A CURA DI LELLA FONSECA

Con l’avvicinarsi delle feste natalizie e la preparazione di pranzi e cenoni, si sente parlare sempre più di colesterolo “buono” e “cattivo”, ma qual è la differenza? E soprattutto, come si può combattere? Dott.ssa Faccini, cominciamo dalle basi. Come possiamo definire i grassi? I grassi sono una componente essenziale della nostra alimentazione, forniscono dal 20 al 40% delle calorie quotidiane e sono indispensabili per la sintesi di ormoni e membrane cellulari. Il complesso metabolismo dei lipidi coinvolge principalmente due vie: quella intestinale (grassi introdotti con l’alimentazione) e quella epatica. I grassi principalmente introdotti con l’alimentazione sono trigliceridi che, dopo essere stati metabolizzati a livello intestinale, entrano in circolo per andare a depositarsi nel tessuto muscolare e in quello adiposo come fonte e deposito di energia. Residui e acidi grassi poi vanno al fegato. Il fegato a sua volta è in grado di rilasciare particelle lipidiche che vengono

progressivamente modificate anche per mettere a disposizione una certa quantità di acidi grassi, per esempio, quando la dieta varia e introduciamo meno grassi. LDL e HDL, che da alcuni nella popolazione generale vengono in gergo definiti rispettivamente “colesterolo cattivo” e “colesterolo buono”, sono alcune di queste lipoproteine, complessi sferici che trasportano colesterolo, trigliceridi e vitamine liposolubili attraverso i liquidi corporei da e verso i tessuti. Come funziona il colesterolo “cattivo”? Le LDL agiscono come principali

8 | Bergamo Salute | Novembre/Dicembre 2023

trasportatrici di colesterolo alle cellule, dove vengono internalizzate e dove rilasciano il colesterolo stesso attraverso meccanismi di degradazione. Tra queste cellule ci sono anche le cellule endoteliali, che costituiscono lo strato più interno delle nostre arterie. Numerosi studi hanno dimostrato come alti di livelli di colesterolo LDL circolante nel sangue siano associati ad un maggior rischio di malattia aterosclerotica che può colpire tutti i distretti corporei, quali coronarie, vasi cerebrali e periferici. Questo rischio aumenta proporzionalmente all’aumentare dei livelli di LDL circolante e all’incrementare della durata di esposizione, riducendosi invece quanto più si riducono i valori di LDL nel sangue. E quali sono questi valori? I valori di colesterolo LDL a cui dobbiamo mirare si riducono sempre più, con specifici valori target che variano a seconda che ci siano o meno già stati eventi cardiovascolari e a seconda del rischio cardiovascolare della singola persona, e che considerano non sol-


tanto il valore assoluto ma anche la riduzione in percentuale della concentrazione di queste lipoproteine. Per esempio, secondo le ultime raccomandazioni, in un soggetto apparentemente sano a basso rischio cardiovascolare l’obiettivo è quello di avere un LDL inferiore a 116 mg/dl. Questo valore si riduce con l’aumento del rischio cardiovascolare globale e concentrazioni ancora più basse sono auspicabili in pazienti diabetici o che abbiano già avuto un evento cardiovascolare. Passiamo invece al colesterolo “buono”. Come agisce? Le HDL agiscono trasportando il colesterolo dalle cellule periferiche al fegato, unico organo che è in grado di eliminarlo dall’organismo mediante escrezione dalla via biliare. Studi epidemiologici hanno visto una associazione inversa tra livelli di colesterolo HDL e rischio di eventi cardiovascolari, ma non ci sono solide evidenze che terapie che inducono un incremento dei valori plasmatici di HDL portino ad una riduzione di tali eventi. Ecco perché le indicazioni terapeutiche e i target adottati oggi si riferiscono al colesterolo LDL.

A cosa possono essere dovuti i valori alti di LDL? Elevati valori di LDL possono essere dovuti a una predisposizione genetica come, per esempio, nell’ipercolesterolemia familiare in cui elevati livelli di colesterolo totale e LDL sono già presenti in giovane età e sono associati ad aterosclerosi precoce e xantomi cutanei, o a malattie concomitanti quali ipotiroidismo e altri disordini ormonali. Più spesso però plurimi fattori concorrono nell’incrementare la concentrazione di LDL: tra questi la vita sedentaria, un’alimentazione ricca di grassi di origine animale e l’obesità. Come possono essere “tenuti a bada” questi valori? Il primo approccio da adottare per cercare di raggiungere e mantenere bassi livelli di colesterolo LDL è basato su un adeguato stile vita, che dovrebbe prevedere attività fisica di tipo aerobico e dieta equilibrata di tipo mediterraneo privilegiando carboidrati non raffinati, pesce, carne bianca, legumi, frutta e verdura che contribuiscono al controllo del peso. Meglio consumare cibi bolliti piuttosto che fritti, evitare burro e lardo. Questo può portare anche a una riduzione dei livelli di trigliceridi e a un aumento della

MARCO GHEZZI

DOTT.SSA ALESSIA FACCINI Medico Specialista in Malattie dell’apparato cardiovascolare

concentrazione di HDL. Se con uno stile di vita adeguato non si riescono a raggiungere i valori di LDL desiderati, abbiamo a disposizione varie strategie farmacologiche utilizzabili singolarmente o in associazione, anche a seconda della diversa tollerabilità da parte del paziente. Questi farmaci agiscono ciascuno su un meccanismo diverso implicato nella sintesi, assorbimento e metabolismo lipidico, permettendo quindi, agendo di concerto, di abbassare progressivamente i livelli di LDL circolante. Ovviamente la risposta alla dieta e alle varie strategie farmacologiche a nostra disposizione varia da individuo a individuo, anche in relazione a eventuali effetti collaterali legati alla terapia. Quindi, viene comunemente consigliato un approccio personalizzato per il singolo paziente e risulta fondamentale un adeguato confronto e follow up con il proprio medico.

www. w marcoghezzi.org w. i.or i.org

N. iscrizione ordine psicologi della Lombardia 4352

PSICOLOGO PSICOTERAPEUTA T TA

COACH

consulenza e psicoterapia per adulti e adolescenti esperto in psicoterapia Emdr consulenza e coaching per imprenditori, manager, atleti

Bergamo Per appuntamenti via Zambonate 58 T lefono 347 9194378 Te Novembre/Dicembre 2023 | Bergamo Salute | 9 24122 Bergamo email: scrivi@marcoghezzi.org


SPECIALITÀ A-Z

NEUROLOGIA

Miastenia: la rara malattia muscolare che colpisce meno di cinque persone su diecimila ∞ A CURA DI IVANA GALESSI

La Miastenia Gravis è una malattia autoimmune mediata da anticorpi che colpiscono il punto di passaggio tra nervo e muscolo, ovvero la giunzione neuromuscolare. Il termine miastenia deriva dal greco e significa “debolezza muscolare”; l’accezione “gravis”, dal latino, è stata aggiunta successivamente, a indicare quanto difficile fosse la cura di questa malattia. Si tratta di una malattia rara che colpisce meno di cinque persone su diecimila abitanti all’anno, ma grazie alle cure introdotte nel corso degli anni, la mortalità si è ridotta. È stato l’effetto dell’introduzione del cortisone ad alto dosaggio e degli immunosoppressori, a contribuire a un primo deciso cambiamento nel decorso naturale della malattia. Attualmente gli anticorpi monoclonali permettono di curare le forme più gravi di malattia e offrono una soddisfacente qualità di vita ai pazienti, evitando anche gli effetti avversi generati dal cortisone e dagli immunosoppressori tradizionali. Ne parliamo con il

dott. Manlio Sgarzi, responsabile del centro miastenia dell’Unità di Neurologia dell’ASST Papa Giovanni XXIII. Dott. Sgarzi, chi viene colpito principalmente da questa malattia e come si presenta? La miastenia colpisce individui di qualsiasi etnia, di entrambi i sessi e in ogni fascia di età. Si presenta con maggiore frequenza tra i 20 e 30 anni nelle donne e tra i 50 e 60 tra gli uomini. Sono però in aumento le insorgenze di una forma tardiva di malattia, che colpisce le persone anziane. La miastenia si presenta tipicamente con debolezza muscolare ad andamento fluttuante nel tempo e peggiorativo con l’attività muscolare protratta. In genere, i sintomi sono meno presenti al mattino e migliorano con il riposo. Specie all’esordio, è facile notare l’abbassamento di una o entrambe le palpebre, lo “sdoppiamento” della visione e una concomitante debolezza dei muscoli facciali. La miastenia può poi

10 | Bergamo Salute | Novembre/Dicembre 2023

DOTT. MANLIO SGARZI Responsabile Centro Miastenia dell’Unità di Neurologia ASST Papa Giovanni XXIII Comitato tecnico scientifico dell’Ass. Italiana Miastenia e membro dell’Ass. Italiana Miologia

generalizzare, estendendosi agli arti. La malattia diventa pericolosa quando colpisce la fonazione con voce nasale, la masticazione e la deglutizione. La forma più grave è la ‘crisi miastenica’, con insufficienza della muscolatura respiratoria e necessità di intubazione in terapia intensiva.


Come agisce la miastenia? Normalmente il nervo, a livello della giunzione neuromuscolare, rilascia un mediatore chimico, l’acetilcolina, che si lega al suo recettore sul versante muscolare della giunzione dando l’avvio agli eventi che portano alla contrazione del muscolo. Nella miastenia vengono prodotti anticorpi che si legano a questo recettore muscolare o, più raramente, ad altre proteine, impedendo una normale contrazione del muscolo. Ad essere colpiti sono solo i muscoli volontari, mentre cuore e visceri sono risparmiati. Non sono ancora note le cause della miastenia. Vi è un’associazione con il timo, una ghiandola situata tra i due polmoni e sotto lo sterno, che

normalmente va in involuzione e smette di funzionare con la pubertà. Come viene fatta la diagnosi La diagnosi di miastenia gravis si basa sui sintomi e segni clinici e viene supportata dalla ricerca degli anticorpi specifici (anti ACh-R, anti MuSK e anti LRP4). Concorrono alla diagnosi l’elettromiografia con stimolazione ripetitiva e, con maggiore sensibilità, l’elettromiografia di singola fibra. Va poi sempre eseguita una TAC o Risonanza magnetica del mediastino. Nei casi sieronegativi e dubbi, la diagnosi si basa comunque sulla presenza di sintomi e segni di malattia con risposta ai farmaci specifici. Una volta stabilita la diagnosi, ai

AIM, ASSOCIAZIONE ITALIANA MIASTENIA E MALATTIE IMMUNODEGENERATIVE AIM, Associazione Italiana Miastenia e Malattie Immunodegenerative – Amici del Besta – odv – Sezione di Bergamo: c/o Neurologia – Ospedale di Bergamo ASST Papa Giovanni XXIII – Piazza OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità, 1 – 24127 BERGAMO Codice Fiscale 06673370158 Vicepresidente nazionale e segretaria provinciale: sig.ra Cavallini Redenta (contatti: cell. 340 3151631).

DETRAIBILE DAL 730

PALESTRA DELLA SALUTE

La salute è un investimento, non una spesa! A TUTTI COLORO che per motivi di salute necessitano di un percorso di allenamento personalizzato e monitorato e che evidenziano le seguenti patologie:

• Diabete • Cardiopatie • Ipertensione

• Obesità • Controllo del peso

• Algie • Insufficienze respiratorie

Novembre/Dicembre 2023 | Bergamo Salute | 11

Vuoi saperne di più? Scrivi subito al numero whatsapp 331 2356480 o visita il sito sportindoor.it


SPECIALITÀ A-Z CENTRO MIASTENIA BERGAMO pazienti viene fornita una guida che spiega la malattia, le precauzioni da utilizzare e l’elenco dei farmaci controindicati. Sono poi forniti i recapiti e le modalità per contattare i neurologi del centro. Esiste una cura per la miastenia gravis? Considerato che la miastenia gravis è una malattia cronica, i trattamenti sono effettuati per lunghi periodi sotto il costante controllo del neurologo. La piridostigmina è una terapia sintomatica, che punta a inibire che l’enzima che normalmente degrada il recettore muscolare (acetilcolina). Nella maggior parte dei casi, è necessario un trattamento che tenga sotto controllo il processo autoimmune. Il cortisone è il farmaco che agisce meglio e in tempi abbastanza rapidi, ma è sempre preferibile iniziarlo in ambito ospedaliero e, essendo gravato da molti effetti collaterali in caso di utilizzo cronico, va utilizzato alla dose minima efficace o sostituito con altri immunosoppressori. Va detto che quelli finora introdotti hanno mostrato

risultati variabili non sempre soddisfacenti. La plasmaferesi e le immunoglobuline ad alte dosi sono terapie fondamentali nelle fasi di riesacerbazione della malattia, ma il loro effetto non dura più di 3-4 settimane. L’asportazione del timo è un’ulteriore opportunità terapeutica, indicata nei pazienti affetti da timoma o con miastenia generalizzata, di età inferiore ai 50 anni. Quando vengono in aiuto i farmaci monoclonali La recente introduzione e continua evoluzione dei farmaci monoclonali ha rappresentato una vera e propria svolta nel trattamento della miastenia. Ma questi nuovi farmaci biologici, che hanno come bersaglio proprio gli anticorpi o i processi patologici da essi innescati, non sono indicati per tutti ma in pazienti altamente selezionati sulla base delle caratteristiche cliniche, tra cui la mancata risposta alla terapia standard. La maggiore precisione nel colpire solo l’anticorpo patologico e i suoi effetti diretti, si traduce in maggiore efficacia nel controllo

12 | Bergamo Salute | Novembre/Dicembre 2023

Nel centro miastenia dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, attivo dal 2005, afferiscono circa 300 pazienti bergamaschi e 500 pazienti provenienti da altre province o regioni. Il centro offre una possibilità di cura articolata in vari livelli di intensità, da quello ambulatoriale, inclusa quella complessa ad alta intensità assistenziale (MAC), al ricovero in degenza fino a quello in terapia intensiva. Il centro si avvale delle competenze dei dottori Manlio Sgarzi, Giorgia Camera ed Emanuela Agazzi e di quelle del personale infermieristico specializzato. È attiva da anni una proficua collaborazione con l’Associazione Italiana Miastenia sezione di Bergamo.

dei sintomi e segni di malattia anche nelle forme più gravi, con una drastica riduzione degli effetti avversi.


Novembre/Dicembre 2023 | Bergamo Salute | 13




PERSONAGGIO

DAMIANA NATALI

«Sognavo di dirigere un’orchestra fin da bambina»

∞ A CURA DI CLAUDIO GUALDI

A tu per tu con Damiana Natali, novarese di nascita ma bergamasca d’adozione. Per tenersi in forma fa tanta attività fisica e stretching, «anche tra una partitura e l’altra. E mi nutro con cose semplici e poco elaborate» Perché il suo sogno diventasse realtà ha dovuto faticare il doppio, se non di più. «Quando si sente dire da una bambina di un piccolo paese di provincia – sono di Cureggio, Novara – che vuole diventare direttore d’orchestra, immediatamente si pensa che avrà le stesse possibilità, o forse meno, che se decidesse di fare l’astronauta». Damiana Natali, che vive a Bergamo da vent’anni, è infatti una delle poche donne in Italia alla guida di un’orchestra: «Saremo non più di una decina in tutto», dice. Ha iniziato a suonare il piano a 5 anni, ma già a 15 ha fatto il suo debutto sul podio. Si è laureata in Pianoforte Principale e in Composizione nei due principali conser-

vatori “Verdi” di Torino e Milano. Ha studiato Direzione d’Orchestra in istituti di eccellenza, tra cui la Scuola di Fiesole, la Chigiana di Siena e l’Accademia di Pescara. Si è formata nei principali teatri con i migliori maestri, come Wolfgang Sawallisch, Georges Prêtre, Rafael Frühbeck de Burgos, Riccardo Muti, Donato Renzetti e Antonio Pappano. Nel 2008 ha fondato l’Orchestra Ars Armonica Aps, prima donna italiana ad aver istituito una compagine di professori provenienti da realtà internazionali. Quando ha scelto di intraprendere questo percorso, splendido ma decisamente impegnativo? «Era il mio sogno fin da quando ero bambina, vidi e ascoltai un

16 | Bergamo Salute | Novembre/Dicembre 2023

concerto sinfonico dell’Orchestra Rai in tv e sentii dentro che era quello che volevo fare: creare musica, magia di suoni ed emozioni che attraversano il cuore arrivando fino al cielo. Da allora il sogno non mi ha mai abbandonata». Viene da una famiglia di musicisti? «No, papà lavorava in banca, mamma era un’impiegata amministrativa: era molto difficile per loro immaginare per la loro figlia un futuro musicale». Una ragazza che studia musica classica è diversa dalle altre? «Si. Non ha molto tempo perché deve suonare tanto, almeno se la sceglie come professione. Poi la “classica” non è capita dai coeta-


Ultrasuonoterapia Powersonic è il nuovo dispositivo ideale per trattare patologie a carico del sistema muscolo-scheletrico e garantire un effetto analgesico e antinfiammatorio. Certificato per trattare 13 patologie

PRONTI per un nuovo benessere? Novembre/Dicembre 2023 | Bergamo Salute | 17


PERSONAGGIO

DAMIANA NATALI

nei. Io non sopportavo il casino dei pub, impazzivo: così, o rifiutavo di uscire con i miei compagni di liceo o se ci andavo mettevo le cuffiette e ascoltavo Mozart, Chopin o quello che mi faceva stare bene. Solo cosi potevo essere me stessa. Una soddisfazione? Vedere i miei compagni di classe in prima fila vestiti con giacca e cravatta a un mio concerto pianistico per un noto festival, quando non ero ancora maggiorenne». Pensa che il fatto di essere donna le abbia precluso alcune opportunità? «Sì, tantissime. E ancora è cosi. La parità nell’arte del comporre e dirigere l’orchestra non esiste. Non mi dilungo a contemplare logiche e sistemi che oltre la disparità includono politiche, prassi, rac-

comandazioni, appoggi finanziari, etc. Per combattere i pregiudizi, però, ciò che conta è fare bene il proprio mestiere. Se hai stoffa, la musica nel dna, la passione sfrenata per i suoni e l’umiltà di chi dona al pubblico ciò che riesce a trarre dalle note, dagli applausi si sente». Cosa prova quando dirige? «Energia che si espande e che tocco con mano. Mi sento al mio posto. È come suonare un grande strumento collettivo. Quando suoni il pianoforte sei abituato a vedere solo metà della Luna; quando sotto la tua bacchetta suona l’orchestra, inizi a vedere l’altra metà: è come se il mondo si girasse e ti accorgessi che per anni hai percepito solo una parte dello spazio sonoro».

C’è un concerto che ricorda con particolare affetto? «Per restare ai tempi recenti, quello di quest’estate con i giovani talenti “Musici Italiani” in Umbria. Mi hanno trasmesso umanità, tenerezza e... speranza nel futuro». Lei è anche compositrice. Quali sono i suoi riferimenti culturali, quali le fonti d’ispirazione? «Tutte, anche i rumori. Quelli della natura, i suoni che si sentono in continuazione nella vita di tutti i giorni, che percepisco e si trasformano nella testa in temi, note ed armonie». A quali progetti sta lavorando, attualmente? «Ad alcune composizioni tra cui un’opera lirica. Vorrei realizzarla in primis a Bergamo. Vedremo». Quale il sogno che non è ancora riuscita a realizzare, a livello professionale? «Dirigere i Berliner Philharmoniker, una tra le più prestigiose orchestre sinfoniche del mondo». Come si mantiene in forma? E in generale, cosa fa per stare in salute? «Cammino, vado in bici, nuoto, ballo, faccio stretching anche tra una partitura e l’altra. Amo stare nella natura e in silenzio, godermi il verde, la campagna e il mare. Mi nutro con cose semplici e poco elaborate, principalmente vegetali, pochissima carne (oltre ad essere animalista, non mi piace molto). Adoro il cioccolato e non posso farne a meno. Mi diverte cucinare, e mi piace mangiare e gustare vino buono, cosi come tanti compositori della storia da Verdi a Rossini. Eh sì, direi che in questo mi sento proprio una compositrice!».

18 | Bergamo Salute | Novembre/Dicembre 2023


Novembre/Dicembre 2023 | Bergamo Salute | 19


IN SALUTE

STILI DI VITA

I love shopping (forse troppo): quando gli acquisti diventano compulsivi ∞ A CURA DI IVANA GALESSI

Black Friday, Cyber Monday, festività natalizie: si avvicinano giorni di fuoco per l’economia, ma sicuramente anche giorni di grande sofferenza per chi soffre di shopping compulsivo. Ne parliamo con la dott.ssa Pia Barbato, direttrice del Centro Counseling Integrato APS di Scanzorosciate. Dott.ssa Barbato, come e perché sono nate queste “ricorrenze”? Il Black Friday ha origini americane, e ricorre il venerdì successivo al Giorno del Ringraziamento. Furono i grandi magazzini Macy’s a lanciarlo nel 1924, ma le sue vere origini sono sconosciute ai più. La più attendibile ha a che fare con il crollo del mercato dell’oro nel 1869: dopo aver attraversato un anno in perdita, il giorno successivo al Ringraziamento applicarono degli sconti che spinsero la popolazione a fare acquisti, facendo aumentare i profitti. Il Cyber Monday, dedicato alle offerte dei prodotti tecnologici, fu invece “istituito” nel 2005 per descrivere il lunedì successivo al ringraziamento e al Black Friday, come una giornata dedicata allo shopping dall’ufficio, in seguito al rientro a lavoro. Ed è proprio in queste due giornate che molto spesso si verificano episodi di shopping compulsivo.

Come si definisce, tecnicamente, il fenomeno dello shopping compulsivo? Lo shopping compulsivo, tecnicamente detto oniomania (dal greco onios, ‘in vendita’), è un quadro caratterizzato da pensieri e impulsi orientati alla ricerca e all’acquisto di beni superflui o di valore economico superiore alla propria disponibilità. La persona che ne è affetta sente il bisogno non tanto dell’oggetto che vuole comprare, quanto del gesto stesso dell’acquisto, vivendo su di sé la tensione, il disagio, il senso di non potersene sottrarre, arrivando molto spesso alla cura in una condizione drammatica perché ha speso tutto ciò che aveva, ha mentito ai familiari, utilizzando soldi e risorse di nascosto. Nonostante tutto è difficile che la persona provi pentimento, perché il piacere e il brivido che precedono e accompagnano l’azione dello shopping, rimane. Lo shopping compulsivo può essere definito una vera e propria dipendenza? Nonostante possa generare disagi importanti nella persona che ne soffre, l’oniomania non è ancora stata inserita nelle classificazioni delle dipendenze e nei manuali

20 | Bergamo Salute | Novembre/Dicembre 2023

diagnostici ufficiali, anche se se ne trovano tracce in letteratura già negli scritti dello psichiatra tedesco Emil Kraepelin (1915), che fu il primo a parlarne. Ad ogni modo, ciò che l’oniomania ha in comune con altri “quadri” di dipenden-za è il condizionamento causato da stati emotivi vissuti come negativi, che fanno scattare il comportamento disfunzionale. È un circolo vizioso: in un primo momento, il comportamento disfunzionale genera emozioni positive e gratificanti ma, successivamente, si ricade in uno stato emotivo negativo derivante dai sensi di colpa e di vergogna. Quali sono, quindi, i campanelli d’allarme a cui porre attenzione? Alcuni studiosi (McElroy, Keck & Pope, 1994) hanno suggerito dei criteri per distinguere la comune attività di acquisto da quella patologica: l’impulso o il comportamento di acquisto sono percepiti come irresistibili, intrusivi o insensati; l’acquisto è frequentemente al di sopra delle proprie possibilità e/o riguarda oggetti inutili; l’atto del comprare causa un forte stress, determina una perdita di tempo, interferisce con il funzionamento sociale e lavorativo e fa


insorgere problemi finanziari; l’acquisto eccessivo non si presenta esclusivamente durante i periodi di mania o ipomania. La forma di acquisto, quindi, diventa patologica quando in essere c’è un disturbo primario come la depressione, il disturbo bipolare, alcuni disturbi d’ansia o l’acquisto stesso come fenomeno primario. Si può vincere questa dipendenza? La consapevolezza è fondamentale per affrontare e vincere questo vero e proprio impulso morboso agli acquisti, ma è importante affidarsi a uno specialista per ricevere un trattamento adeguato. Attualmente non esistono linee guida specifiche per il trattamento dello shopping compulsivo o della dipendenza da

shopping a livello farmacologico, seppur già dagli anni ’90 sembra sia stato trattato efficacemente con antidepressivi; non è chiaro, però, se il trattamento antidepressivo abbia un effetto mirato sullo shopping compulsivo o l’effetto sia indiretto, agendo sul disturbo dell’umore. La strada più indicata sarebbe quella di intraprendere un percorso di psicoterapia, ma sempre più emergente per il trattamento delle dipendenze comportamentali è la mindfulness, una pratica di meditazione utile per gestire stress, sensazioni e sentimenti negativi che possono travolgere le persone nel corso della loro vita. Dott.ssa Barbato, una raccomandazione finale. La parte più difficile nel percorso

PIA BARBATO Counselor Supervisor Trainer Centro Counseling Integrato APS

di aiuto è quella di incentivare la persona a trovare la giusta motivazione per sospendere qualcosa che continua a trovare gratificante e appagante. Senza lasciarsi prendere dalla frenesia dello shopping compulsivo, è bene fare compere ragionate pensando prima a cosa acquistare. Il periodo storico che stiamo vivendo ce lo impone!

DAL 1988 UNO STAFF DI MEDICI, IGIENISTI E ASSISTENTI SEMPRE AGGIORNATO SULLE ULTIME NOVITÀ TECNOLOGICHE DELL’ODONTOIATRIA E DELL’ORTODONZIA.

Implantologia | Protesi dentaria | Chirurgia orale Laser terapia | Sedazione cosciente Gnatologia e Ortodonzia posturale Ortodonzia (adulti e bambini) | Allineatori trasparenti

www.pianetasorriso.it •

Tutte le maggiori convenzioni Prezzi accessibili Pagamenti personalizzati Preventivi gratuiti

DOTT. MAURIZIO MAGGIONI

Odontoiatra e P.D. Iscr. Albo Od. Bg, n 02 Direttore Sanitario dal 1988

Via Zelasco 1, Bergamo

Novembre/Dicembre 2023 | Bergamo Salute | 21 info@mauriziomaggioni.it

Tel. 035 213009


IN SALUTE

ALIMENTAZIONE

Una guida per sopravvivere alle “abbuffate” natalizie ∞ A CURA DI SARA CARRARA

Come mantenere l’equilibrio durante le festività senza rinunciare al piacere del cibo Le festività natalizie portano gioia, condivisione e spesso un’abbondanza di cibo delizioso. Questo periodo dell’anno è noto per le cosiddette ‘abbuffate’, in cui ci si concede piatti calorici e dolci irresistibili, che diventano protagonisti delle nostre tavole. Ma quanto influisce realmente questo eccesso alimentare sul benessere corporeo, specialmente per coloro che mantengono uno stile di vita sano durante tutto l’anno? Vediamolo insieme alla dott. ssa Emanuela Mosca. Le ‘abbuffate’ natalizie possono portare a un aumento del peso a breve termine, a causa dell’assunzione di calorie extra. Tuttavia, è importante sottolineare che questo aumento è spesso temporaneo e non dovrebbe preoccupare eccessivamente chi, nel resto dell’anno, segue uno stile di vita sano. Il corpo, infatti, ha la capacità di recuperare da picchi occasionali di consumo calorico elevato, e il peso acquisito solitamente si stabilizza o diminuisce naturalmente, nei giorni successivi

alle festività. Ci si può pesare, sì, ma con saggezza: pesarsi troppo frequentemente, infatti, può portare a un’ansia eccessiva. Durante le feste è consigliabile pesarsi una volta alla settimana o addirittura meno, per evitare di farsi prendere dal panico per fluttuazioni temporanee del peso. L’importante è concentrarsi sull’equilibrio a lungo termine. Se si mantiene uno stile di vita sano durante tutto l’anno, le ‘abbuffate’ non hanno un impatto significativo sulla salute complessiva. Tuttavia, è fondamentale che dopo le festività avvenga un graduale ritorno alla normalità, riprendendo le buone abitudini, prime fra tutte una dieta equilibrata e dell’esercizio fisico regolare. Sono le abitudini di tutto l’anno a determinare il successo di un piano alimentare. Una guida per le festività Le occasioni in cui ci si trova di fronte a un banchetto più ricco del solito sono poche: la cena della Vigilia, il pranzo di Natale e di Santo Stefano e il cenone di Ca-

22 | Bergamo Salute | Novembre/Dicembre 2023

podanno. Limitando l’assunzione di calorie extra a questi momenti, non succede nulla. Il corpo, infatti, è in grado di attuare meccanismi fisiologici di “compensazione”, quindi… > Dimenticati della bilancia. Non pesarti il giorno dopo un pasto abbondante. L’aumento di peso sulla bilancia è dovuto solo ai liquidi in eccesso. Riprendi le tue abitudini per qualche giorno e solo a questo punto risali sulla bilancia. > Non privarti di nulla...Goditi il momento! Proprio perché sono poche occasioni, non ha senso privarti di un piatto perché troppo calorico. Allontanati dal concetto di calorie e concentrati sul concetto di porzioni: concediti di mangiare tutto ciò che vuoi, ma in porzioni più piccole rispetto a quelle standard. > Usa piatti piccoli. È un trucco efficace: usando piatti piccoli, questi si riempiranno subito e alla vista


sembrerà di mangiare molto di più. > Prima riempi il piatto, poi comincia a mangiare. Questo consiglio è importante soprattutto per antipasti e per il momento del dolce, durante i quali di solito ci sono più prelibatezze tra cui scegliere. In questi casi è utile riempire il piatto e solo poi cominciare a mangiare, per avere maggiore consapevolezza. > La verdura è sempre tua alleata. Se ci sono delle verdure, che siano all’antipasto o come contorno, non disdegnarle. Se verranno servite già all’antipasto, comincia con loro: ti permetteranno di sentirti più sazio, riducendo il resto delle portate. > Bevi tanta acqua. Bere due bicchieri di acqua ti aiuterà a sentirti momentaneamente più “sazio” e a ridurre le porzioni delle pietanze in tavola. > Due bicchieri di vino sono sufficienti. Non eccedere con l’alcol, un paio di bicchieri possono bastare. L’amaro a fine pasto non è necessario per digerire, anzi, appesantisce ancora di più stomaco e fegato che stanno facendo gli “straordinari”. Limita, o evita, il consumo di bevande zuccherate, come bibite gassate e cocktail ricchi di calorie. > Mastica, mangia lentamente e

pratica consapevolezza. Goditi il momento in compagnia e assapora la portata. Pratica la consapevolezza durante i pasti. Mangia lentamente, goditi il cibo e ascolta il tuo corpo. Fermati quando inizi a sentirti sazio. > Chiacchiera con i tuoi vicini di posto. Non c’è niente di meglio che scambiare due parole con chi è con te in quel momento. Oltre a fare del bene allo spirito, chiacchierando allungherai i tempi di durata della portata. > Alzati durante il pasto. Alzarsi da tavola ogni tanto, è un buon modo per fare una pausa dalla mangiata. Così facendo dai il tempo al tuo corpo di sentirsi sazio, permettendoti di limitare le portate successive. > NON saltare i pasti. Strategia tanto diffusa quanto fallimentare. Saltare un pasto sperando di compensare le calorie che introdurrai a quello successivo non farà altro che farti arrivare affamato.... > Rimani leggero il pasto successivo. ATTENZIONE! Non sto dicendo di saltare il pasto successivo a quello abbondante, ma di rimanere leggero mangiando, per esempio, un passato di verdure o un’insalata mista. Se sei ancora sazio, significa che hai assunto tutte le calorie

DOTT.SSA EMANUELA MOSCA Biologo Nutrizionista con Laurea in Alimentazione e Nutrizione Umana Brignano Gera d’Adda (BG)

necessarie per la giornata, in questo caso puoi optare per una tisana. > Gestisci con astuzia gli avanzi. Congela quello che puoi oppure condividi le porzioni extra con amici, familiari, organizzazioni di beneficenza. La condivisione rende il periodo natalizio ancora più significativo. > Fai del movimento. Mantieni una routine: non trascurare l’attività fisica durante le festività. Cerca di mantenere la tua routine di allenamento o trova il tempo per fare anche solo una breve passeggiata che può aiutare la digestione. Insomma, l’equilibrio è sempre la chiave! Ricorda che le festività sono importanti soprattutto per trascorrere del tempo di qualità con famiglia e amici e condividere con loro momenti speciali.

Novembre/Dicembre 2023 | Bergamo Salute | 23


IN SALUTE

ALIMENTAZIONE

Litchi, il superfood delle festività

∞ A CURA DI LELLA FONSECA

Tra i numerosi cibi che popolano le tavole imbandite a festa nel periodo natalizio si nasconde un frutto tropicale dolcissimo, gustoso e aromatico, ma soprattutto ricco di proprietà benefiche: il litchi. Il litchi è il frutto del Litchi chinen-sis, specie della famiglia delle Sapindaceae nativa del sud della Cina, e in Italia è un frutto tradizionalmente legato alle festività

natalizie. Come mai? In passato, i litchi erano considerati dei veri e propri porta fortuna, per questo venivano regalati in segno di buon auspicio per l’anno nuovo. Il loro ruolo di porta fortuna però non è l’unico motivo per cui è consigliato consumare litchis: questi piccoli frutti rossi, con una forma che ricorda un cuore, racchiudono innumerevoli qualità benefiche, tanto che vengono spesso definiti “superfood”.

Come sceglierlo e conservarlo? Il modo più semplice per scegliere il frutto più fresco e saporito possibile è osservarne il guscio: la forma può variare molto da una varietà all’altra, ma la chiave è il colore: più il rosso sarà acceso e sgargiante, più il frutto sarà fresco e gustoso. Una volta scelto il frutto da acquistare sarà fondamentale poi conservarlo nella maniera corretta. La maniera migliore per mantenerne tutte le qualità è riporlo nella parte meno fredda del frigorifero dove si manterrà in perfette condizioni fino a due settimane (nessun problema se il guscio diventerà più scuro, è del tutto normale).

24 | Bergamo Salute | Novembre/Dicembre 2023

LE PROPRIETÀ DEL LITCHI Questo piccolo frutto contiene innumerevoli nutrienti benefici per la salute. Innanzitutto, è sorprendentemente ricco di vitamina C, ne contiene addirittura di più degli agrumi. Annovera, inoltre, buone dosi di vitamine del gruppo B, ma anche di sali minerali come potassio e magnesio che aiutano a mantenere in salute il cuore e l’apparato circolatorio. In quantità inferiore contiene anche selenio, ad azione anti-invecchiamento, ferro, zinco, rame e manganese. Oltre ad essere molto ricco di fibre, il litchi è povero di sodio e grassi saturi, ma molto ricco di acqua ed è particolarmente indicato per chi segue un regime alimentare ipocalorico.

I BENEFICI PER LA DIGESTIONE Dal punto di vista digestivo, le fibre alimentari presenti nel litchi agevolano il transito intestinale e contribuiscono alla produzione di acidi gastrici, grazie ai quali le so-


La stagionalità stanze assunte possono essere più facilmente metabolizzate.

I POLIFENOLI Il litchi è inoltre un forte antiossidante, esso infatti contiene massicce quantità di polifenoli, fra i quali primeggia l’oligonolo che svolge moltissime funzioni benefiche per l’organismo: > contribuisce alla lotta ai radicali liberi, > aiuta ad abbassare i livelli di colesterolo nel sangue, > protegge dai virus dell’influenza, > aiuta a migliorare il flusso del sangue.

ACCORGIMENTI Seppur l’assunzione di questo

Il litchi nel periodo natalizio è di stagione? In linea generale, questo frutto è reperibile sul mercato europeo da novembre a febbraio, quindi le festività rappresentano uno dei periodi migliori in cui acquistare questi frutti. Generalmente, il litchi viene poi riproposto sul mercato nel periodo compreso tra aprile e maggio.

alcuni pollini (come quello del girasole) e con il lattice; > a causa dell’elevato contenuto di zuccheri non è consigliabile consumare grandi quantità di questo frutto se si soffre di diabete.

frutto non abbia particolari controindicazioni, è bene però prestare attenzione ad alcuni accorgimenti: > l’allergia al litchi è piuttosto rara, ma sembra esistere la possibilità di reazioni incrociate con

Via Fornaci 6/F - VILLA D’ALMÈ (BG) - Tel. 035.545070 info@ortopediafagiani.com Novembre/Dicembre 2023 | Bergamo Salute | 25


IN ARMONIA

PSICOLOGIA

Dismorfofobia: quando lo specchio diventa un nemico ∞ A CURA DI IVANA GALESSI

In una società dove i mass media e i social network rivestono un ruolo dominante, l’immagine diventa la rappresentazione del successo personale, sociale e professionale spingendo spesso le persone ad uguagliarsi ad un ideale di perfezione prettamente incentrato sull’esteriorità e sull’apparenza. La fame di bellezza non è mai stata così intensa come nell’ultimo millennio, per questo la preoccupazione per il proprio aspetto diviene prioritaria e, allo stesso tempo, difficile da ignorare. A volte però, una smisurata attenzione e preoccupazione per la propria immagine corporea ge-nera una visione distorta dell’aspetto fisico. Dott.ssa Gritti, esiste un termine “tecnico” per indicare questa visione distorta? In questi casi si parla di dismorfofobia o dismorfismo corporeo, una condizione psicologica caratterizzata da un’eccessiva preoccupazione per un difetto estetico tale da indurre la persona a percepire la sua immagine in maniera distorta, dove i difetti estetici reali o immaginari diventano i prota-

gonisti. A tutti sporadicamente capita di “litigare” con lo specchio, la maggior parte delle persone non ama qualcosa del proprio aspetto, qualche difettuccio che nota più frequentemente, ma anche se queste imperfezioni ci infastidiscono, non interferiscono con la nostra vita quotidiana. Per chi soffre di dismorfofobia invece è diverso, i pensieri negativi riguardanti il proprio aspetto fisico non si riescono a contenere, no-nostante le rassicurazioni provenienti dai familiari e dalle persone care, ciò porta la persona a sviluppare un profondo disagio psicofisico che influenza negativamente la qualità della sua vita. Lo specchio diventa quindi un vero e proprio nemico? Sì, per queste persone l’immagine riflessa nello specchio mostra loro una visione distorta del proprio aspetto, dove la bellezza non è contemplata. Quell’immagine mostra chiaramente continui difetti che, giorno dopo giorno, finiscono per assumere un peso sempre più rilevante. Il rapporto con lo specchio diventa critico, l’immagine riflessa non è altro

26 | Bergamo Salute | Novembre/Dicembre 2023

che il risultato dei pensieri distorti prodotti dalla persona, di reale ed oggettivo rimane ben poco. Chi soffre maggiormente di dismorfismo? E quali sono i sintomi di questo comportamento? Tale condizione colpisce sia adolescenti sia adulti, soprattutto donne, ma anche uomini; i difetti fisici coinvolti riguardano varie parti del corpo e spesso portano la persona a ricorrere alla chirurgia estetica, con la speranza che tutto si possa finalmente risolvere. Alcuni dei sintomi comportamentali del disturbo da dismorfismo corporeo sono: > guardarsi continuamente allo specchio oppure evitarlo assolutamente; > uso di varie strategie per camuffare i presunti difetti fisici; > evitamento di situazioni sociali e isolamento; > chiedere continue rassicurazioni rispetto ai propri difetti fisici; > eccessiva cura e attenzione verso il proprio corpo; > eccessivo esercizio fisico; > eccessivo ricorso ad interventi di chirurgia estetica;


> continuo e frequente stuzzicamento della pelle; > ritiro sociale a causa dei pensieri ossessivi sul proprio aspetto fisico. Questa condizione psicologica è riconducibile a cause specifiche? Ad oggi non si conoscono concertezza le cause che possono portare all’insorgenza della dismorfofobia. Come per altri disturbi psicologici, la patologia in oggetto può essere il risultato di una combinazione di cause e fattori. Alcune ricerche sostengono che essere stati vittime di bullismo durante l’infanzia o in adolescenza possa rappresentare un fattore di rischio per lo svilup-po della dismorfofobia. Esistono altri fattori che possono però predisporre una persona a soffrire di questa problematica: > familiarità con la dismorfofobia oppure col disturbo ossessivo-

compulsivo; > esperienze traumatiche o di trascuratezza vissute durante l’infanzia; > presenza di alcuni tratti di personalità come il perfezionismo; > pressione sociale; > altri problemi psicologici come la presenza di ansia e depressione; Da non trascurare, le ragioni di tipo socioculturale, come il grande valore attribuito dai media a una bellezza fisica standardizzata e priva di imperfezioni. Tali fattori rappresentano chiaramente delle concause nell’insorgenza di questo disturbo e ne motivano la crescente diffusione negli ultimi decenni. Il dismorfismo può essere curato? La dismorfofobia solitamente non

DOTT.SSA MICHELA GRITTI Psicologa Clinica, Master in Valutazione multidimensionale e Tecniche per il cambiamento Amae studio professionale, Casazza

migliora con lo scorrere del tempo e può diventare un problema estremamente invalidante, la buona notizia è che si può curare, la terapia psicologica unita a quella farmacologica (ove necessario) risulta essere il trattamento d’elezione.

Novembre/Dicembre 2023 | Bergamo Salute | 27


IN ARMONIA

COPPIA

L’amore ai tempi di Internet ∞ A CURA DI CLAUDIO GUALDI

Negli ultimi anni il modo in cui le persone si incontrano, si innamorano e si frequentano è radicalmente cambiato, grazie anche all’innovazione portata dai siti di incontri online. Questi rappresentano il luogo virtuale dove uomini e donne di ogni fascia d’età possono conoscersi, chattare, incontrarsi e iniziare una relazione, e il loro successo è legato soprattutto ai cambiamenti sociologici che la società sta sperimentando: minor tempo a disposizione, dinamicità della società, libertà sessuale, equiparazione dei diritti tra generi, e molto altro. Ma è tutto oro quello che luccica? Dott.ssa Crotti, quali sono le principali caratteristiche delle piattaforme di dating online? I siti di incontri sono molteplici, ognuno con le proprie peculiarità, ma spesso condividono una serie di caratteristiche di base: alcune puntano su un target specifico di utenza, altre possono differenziarsi a seconda della finalità; alcune sono usate principalmente da chi cerca una relazione estemporanea, altre invece per una relazione sentimentale seria e impegnata. Ci sono poi piattaforme che hanno realizzato unalgoritmoche accop-

pia automaticamente gli utenti in base alle informazioni contenute nel profilo, mentre altre si basano su un sistema di matching manuale, cioè curato dai moderatori del portale. Al di là delle specificità delle piattaforme, i siti di incontri funzionano in una maniera molto simile tra loro: il primo passo consiste nella registrazione, attraverso l’inserimento dei dati, mentre in un secondo momento si crea un account per impostare il proprio utente. Quali scopi si prefiggono coloro che utilizzano le piattaforme? Negli anni sono stati condotti diversi studi, soprattutto negli Stati Uniti, che hanno evidenziato un ampio ventaglio di motivazioni: dall’esperimento di Botnen (2018) che ha mostrato come la maggior parte delle persone che usano questi siti per appuntamenti non siano interessati a cercare l’anima gemella, ma bensì a incontri occasionali, a quella compiuta da Hallem (2018), secondo cui le persone possono essere interessate a cercare anche individui con cui sviluppare una relazione duratura. Ci sono differenze di utilizzo di queste app,

28 | Bergamo Salute | Novembre/Dicembre 2023

anche tra uomo e donna? Sì, anche al base al tipo di utenza – uomo o donna – l’obiettivo di utilizzo di queste piattaforme sembra cambiare. Il senso comune, e anche una consistente quantità di ricerche sociologiche, ci spingono a pensare agli uomini come più impegnati nella ricerca di nuove e brevi avventure sessuali, mentre le donne sembrerebbero vestire un ruolo più romantico, volendo trovare un partner con cui creare una relazione. In realtà, questa teoria è parsa poco consistente e si sono fatte strada altre tesi, tra cui quella del SOI (Sociosexual Orientation Inventory), un “inventario” messo in pratica negli anni ‘90 che ha permesso di classificare i soggetti in base alla polarità ‘ristretto/non-ristretto’ dell’orientamento socio-sessuale. Con ristretto si intende la tendenza a volere rapporti sessuali esclusivamente all’interno di relazioni ad alto coinvolgimento emotivo e che richiedono impegno verso l’altro. L’estremità dell’orientamento non-ristretto indica, invece, la tendenza a preferire relazioni che richiedono basso impegno, scarsa intimità e minimo coinvolgimento emotivo. La differenziazione uomo-donna, quindi, non è sempre valida: è più utile considerare l’u-


nicità del singolo individuo, le cui scelte possono variare in base a molteplici fattori. Trovare l’amore sul web è quindi un fenomeno epocale o una moda? A fare chiarezza su questo fenomeno sono state alcune ricerche accademiche: un sondaggio condotto nel 2015 dal Pew Research Center, ha dimostrato che il 5% delle coppie si sono innamorate grazie a un sito o a una chat di dating online. Nel 2017 un’altra survey condotta da The Knot ha rilevato che questa percentuale è addirittura del 19%. Il numero trend di profili iscritti ai siti di dating online è dunque in costante crescita, ma il vero problema è capire se gli incontri online funzionano in modo efficace. E come si può capire? Per capire se i siti di incontri fun-

zionano davvero, è fondamentale comprendere gli obiettivi reali degli utenti e le loro qualità. Grazie all’utilizzo di questionari standardizzati, diversi studiosi hanno scoperto che le persone più “socievoli” sono quelle che hanno maggiori probabilità di utilizzare con successo i siti di incontri. Inoltre, alcune ricerche hanno confermato che molte coppie nate grazie al web sono addirittura più solide di quelle che si sono conosciute tradizionalmente, con matrimoni più duraturi nei quali si ha meno probabilità di separarsi o di divorziare entro il primo anno di matrimonio. Secondo un’altra corrente di studiosi, però, i siti di incontri funzionano solo nei casi in cui i “dater” abbiano ben chiari gli obiettivi che vogliono raggiungere. Anche mostrare un profilo completo, con foto reali, nel quale sono illustrati chiaramente i propri successi, aiuta ad avere un buon

DOTT.SSA FRANCESCA CROTTI Psicologa e consulente sessuale Bergamo

riscontro. Pare dunque che anche nella nostra società, dare una parvenza di serietà, organizzazione e successo attiri molto di più i partner interessati a relazioni stabili. La simpatia e l’aspetto fisico invece, sono qualità necessarie ai fini di incontri occasionali.

L’ORIGINALE DAL 1993 TH

EO

STATI INFIAMMATORI?

AL OE ME

CA

ME

TIL

SA

AL

RA

RA

EU

DOLORI MUSCOLARI?

IN

VE

NT OL ON

AT U

RIG

LE

LIP

TO

LIC

ILA TO

ANNI

GAMBE PESANTI?

TOP LINE sas Via L. da Vinci 7 24020 Torre Boldone (BG) TOP FLEX 101

topflex101

Tel. 035 655 485 035 246 461

www.topflex101.com www.toplineplanet.com

Novembre/Dicembre 2023 | Bergamo Salute | 29

TOPLINE

topline_italia


IN FAMIGLIA

DOLCE ATTESA

Pratiche ostetriche e ginecologiche: cosa è cambiato nel tempo?

∞ A CURA DI SARA CARRARA

La storia della medicina è un lungo viaggio che l’uomo percorre nel tentativo di guarire le malattie, lenire il dolore e garantire una vita migliore per tutti. In passato, in assenza degli attuali mezzi di ricerca scientifica e della tecnologia di cui da pochi secoli disponiamo, le cure dei malati si basavano sulla superstizione, sui guaritori, sulle teorie di grandi filosofi come Aristotele, Ippocrate o Galeno, sull’astrologia e, talvolta, su quanto scritto sui testi religiosi come la Bibbia. Ce ne parla il dott. Claudio Crescini, Direttore Scientifico ASST BG Est e autore del volume “Imparare dal passato. Pratiche ostetriche e ginecologiche che non hanno retto alla prova delle evidenze scientifiche” (2023) Edizioni Piccin. Dott. Crescini, queste credenze si riscontravano anche in ambito ostetrico? Certo. L’ostetricia, ossia l’arte di assistere le donne durante la gravidanza e il parto, si è evoluta enor-

memente nel tempo, cambiando completamente gli esiti. Fino alla seconda metà dell’800 morire per le conseguenze della gravidanza o del parto era considerato normale, il “prezzo” che si pagava per essere nate di sesso femminile. Poi, con il tempo, le cose sono cambiate in meglio grazie all’invenzione degli strumenti e delle tecniche che ancora oggi conosciamo: il forcipe, il taglio cesareo, la sterilizzazione del materiale, gli antibiotici e i vaccini. Cure che venivano somministrate pensando che fossero utili per le donne in gravidanza, sono quindi state sostituite con trattamenti migliori e più vantaggiosi. Ci faccia un esempio pratico, descritto anche nel suo libro. Un esempio tipico è la famosa episiotomia, il taglio del perineo descritto per la prima volta in un libro di ostetricia irlandese nel 1742, e somministrato per allargare l’anello vulvare e favorire l’uscita della testa del feto dal canale del

30 | Bergamo Salute | Novembre/Dicembre 2023

parto. In effetti, tagliando con le forbici la muscolatura della vulva si apre completamente quell’ultimo anello che ancora offre resistenza alla fuoriuscita della testa fetale, riducendo di qualche minuto la durata del parto. A parto avvenuto e con una anestesia locale, si procedeva poi alla riparazione del taglio chirurgico con una sutura che doveva riparare la ferita e garantire la guarigione migliore possibile. Negli anni successivi si diffuse l’idea che questo taglietto offrisse anche molti altri vantaggi. Si pensava, sempre in buona fede, che potesse diminuire il numero delle lacerazioni gravi provocate dal parto, il rischio di avere successivamente un prolasso dell’utero e un’incontinenza urinaria. Insomma, tutti erano fermamente convinti che l’episiotomia fosse assolutamente utile e vantaggiosa, una buona azione in favore delle donne. E invece cos’è cambiato? Fu solo alla fine del ‘900 che al-


cuni operatori sanitari si chiesero se tutto ciò che si credeva vero lo fosse realmente. Si cominciò così a studiare con metodo scientifico il problema, seguendo nel tempo due gruppi di donne con caratteristiche simili, ma differenti per l’episiotomia: un gruppo era stato sottoposto a questo taglio, l’altro no. A poco a poco, si scoprì che tutti i vantaggi attribuiti a questo intervento non solo non esistevano, anzi, era molto svantaggioso (e pericoloso) per le donne che vi si sottoponevano. Man mano che gli studi chiarivano la problematica e quanto scoperto si diffondeva all’interno della comunità scientifica, nelle sale parto si riduceva sempre di più il ricorso all’episiotomia che rimane oggi necessaria solo in particolarissime situazioni, valutate caso per caso dal ginecologo. Infatti, oggi meno del 5 % delle donne che partoriscono necessitano di questo intervento.

Quali sono questi casi in cui è necessario ricorrere, ancora oggi, a questa pratica? Oggi si ricorre all’episiotomia quando per esempio, la testa del bambino è troppo grande rispetto all’apertura vaginale, oppure quando è necessario accelerarne l’espulsione per una condizione di sofferenza fetale, oppure ancora in caso di problemi nella gestione delle spinte da parte della ge-stante o in caso di parto operativo (ventosa ostetrica). Da cosa è nata la scelta di approfondire questa tematica in un libro? In questo libro ho voluto raccogliere le storie, anche drammatiche, di molte pratiche ostetriche e ginecologiche ritenute benefiche e vantaggiose, ma che si sono rivelate con il passare del tempo inutili e talvolta persino nocive e di conseguenza abbandonate. La

DOTT. CLAUDIO CRESCINI Specialista in Ostetricia e Ginecologia Adjunct professor Humanitas University Milano Consulente ostetrico-ginecologo ASST BG Est

storia della medicina e con essa quella dell’ostetricia e della ginecologia, sono soggette a continue modifiche e aggiornamenti e ciò che viene fatto è sempre perché in quel periodo storico si ritiene che sia la cosa migliore.

Novembre/Dicembre 2023 | Bergamo Salute | 31


IN FAMIGLIA

BAMBINI

Mi racconti una fiaba? L’importanza della lettura di fiabe fin dalla prima infanzia ∞ A CURA DI LELLA FONSECA

Leggere fiabe ai bambini costituisce un’attività importantissima nel loro percorso di crescita e di sviluppo. Capita spesso di pensare che l’apprendimento della lettura avvenga intorno ai sei anni, con l’ingresso alla scuola primaria; in realtà, già dai primi mesi, il bambino esposto alla lettura ha la possibilità di ricevere un’importante stimolazione all’apprendimento e di osservare le abitudini tipiche del lettore, dando la possibilità al piccolo di appassionarvici. Ma quali sono nello specifico i benefici legati alla lettura nella prima infanzia? Ce lo racconta la dott.ssa Giulietta Parolo, psicopedagogista presso il Centro L’Alveare di Zogno. Le fiabe costituiscono un ambiente d’apprendimento La lettura di fiabe incide sui singoli

apprendimenti, sulla capacità di ascoltare e sulla comprensione del testo e i vantaggi linguistici che si possono trarre dall’ascolto di storie sono notevoli: la lettura ad alta voce da parte di un adulto permette di avere una chiara idea della corretta pronuncia delle parole e costituisce un’occasione di conoscenza dei registri e dei contesti linguistici della propria lingua madre, così come un importante ampliamento del vocabolario. Nondimeno memoria, attenzione e pianificazione vengono stimolate e potenziate. La fiaba rappresenta a tutti gli effetti un esercizio di problem solving: spesso la trama tipica dei racconti fiabeschi pone i protagonisti di fronte a un problema iniziale, a un dilemma, che giunge infine alla sua risoluzione attraverso l’attivazione di risorse, la messa in atto di

32 | Bergamo Salute | Novembre/Dicembre 2023

strategie, ma anche grazie all’aiuto di personaggi magici o doni fatati. Questa caratteristica della fiaba stimola il pensiero ipotetico-deduttivo e quello creativo, mettendo in moto il ragionamento critico. Spazio alle emozioni! Si dice che le fiabe siano un po’ come le opere d’arte e, come avviene per tutta la grande arte, il significato più profondo è diverso per ciascuna persona e per ogni momento della vita. Il bambino trae un significato differente dalla stessa fiaba a seconda dei propri interessi, bisogni e stati d’animo del momento. Ascoltare una fiaba favorisce, oltre alla stimolazione emotiva, la capacità di riconoscere le emozioni altrui, provando a mettersi nei panni degli altri, sperimentando emozioni e sensazioni positive e negative relative a una


situazione, come se fossimo l’altro. Molti adulti oggi tendono a non proporre ai bambini storie che parlano esplicitamente della sofferenza, poiché pensano che essi debbano cogliere solo il lato buono della vita. In realtà, la quotidianità richiede di superare problemi, difficoltà, insuccessi, frustrazioni, perciò anche le fiabe più complesse pongono in modo onesto i bambini di fronte alle comuni problematicità tipiche degli esseri umani e al carico emotivo che portano con sé. I

racconti possono aiutare a dare forma concreta a timori, paure che il bambino ha dentro di sé e che spesso sono vaghi o imprecisi. Riconoscere le stesse paure nei personaggi della storia costituisce un’occasione per parlare e confrontarsi con un adulto e dare forma concreta e personificata ai propri stati d’animo, alle proprie emozioni. Inoltre, molto spesso, le fiabe offrono un’importante occasione per allenare l’empatia, ovvero la capacità di ‘mettersi nei panni degli altri’, riconoscendo e prevedendo stati mentali altrui – una componente molto importante all’interno delle relazioni sociali. Mi leggi una fiaba? Una volta appresa, la lettura autonoma è sicuramente importante, ma quando la voce narrante è quella di un genitore, o di un nonno, la magia della fiaba è totale. Pur avendo compreso alcuni dei numerosissimi benefici che la lettura di fiabe porta con sé, non possiamo non affermare quanto sia benefico anche per la relazione,

DOTT.SSA GIULIETTA PAROLO Psicopedagogista Centro L’Alveare Zogno (Bg)

e per le persone che vengono coinvolte. Si potrebbe parlare proprio di un effetto terapeutico poiché, grazie alla lettura di fiabe, gli adulti passano del tempo con i bambini, utilizzando un loro canale comunicativo: l’immaginazione. Il lavoro educativo dell’adulto diviene un dialogo e, come in un dialogo, ci si può capire e non capire, correggere e andare oltre, sostenere, supportare. Allo stesso modo, il bambino con le sue reazioni stimola l’adulto a parlare dei propri vissuti, e delle proprie emozioni evocando ricordi, emozioni del passato. La lettura di fiabe crea così un clima di vicinanza fisica, affettiva, di ascolto, confronto e amore, un’opportunità per stare e crescere insieme. Il momento della lettura, inoltre, può costituire un momento specifico della giornata, diventando una vera e propria routine quotidiana.

Novembre/Dicembre 2023 | Bergamo Salute | 33


IN FORMA

BELLEZZA

La luce blu nuovo trattamento hi-tech di bellezza ∞ A CURA DI IVANA GALESSI

Si chiama terapia biofotonica e viene ultimamente sempre più utilizzata in ambito dermatologico perché, oltre a migliorare l’aspetto della pelle matura, permette di trattare problemi cutanei come acne e rosacea.

estetico, sia in ambito medicale. La finalità per cui il trattamento viene effettuato, infatti, determina anche la tipologia di gel che viene disteso sul viso del paziente, prima di sottoporlo all’irradiamento da luce blu.

Che cos’è la terapia biofotonica? Si tratta di una tecnica che, oltre ad essere efficace e indolore, ha un profilo di sicurezza molto elevato. La terapia biofotonica utilizza una luce a LED a tono freddo di lunghezza d’onda multipla in combinazione con un gel foto-convertitore che permette alla luce di penetrare negli strati profondi della pelle per rimuovere i batteri e stimolare la produzione di collagene, mettendo in atto una vera e propria riparazione della superficie cutanea. Si tratta quindi di uno tra i più innovativi sistemi di trattamento della pelle, capace di intervenire sia in ambito

Il trattamento per acne e rosacea L’acne e la rosacea sono patologie della pelle molto comuni che, in alcuni casi, diventano molto evidenti sul viso dei pazienti. È inoltre molto importante evidenziare che, secondo alcune stime, circa 8 persone su 10 svilupperanno disturbi legati all’acne nella loro vita, la maggior parte in età adolescenziale. Problemi di questo tipo, specialmente se diventano molto evidenti in un’età così delicata, possono lasciare macchie e brutte cicatrici ma, soprattutto, possono sfociare in problemi relazionali fino a minare l’autostima di chi ne è affetto. Sebbene l’età minima per

34 | Bergamo Salute | Novembre/Dicembre 2023

sottoporsi alla terapia biofotonica sia 16 anni, essa può rappresentare per molti pazienti una buona soluzione per migliorare (in alcuni casi addirittura risolvere) questo genere di problematiche. Nella cura di patologie infiammatorie come l’acne e la rosacea, infatti, questo trattamento è particolarmente indicato perché stimola i processi di guarigione della pelle, andando a ridurre i meccanismi infiammatori senza la necessità di ricorrere a farmaci. I cromofori contenuti nei gel convertono la luce blu emessa dalla lampada LED in energia luminosa fluorescente, che penetra nella pelle e riduce l’infiammazione dei tessuti, per poi attivarne i naturali processi di produzione di collagene e quindi di guarigione. I benefici estetici La terapia biofotonica risulta adeguata anche per scopi puramente


estetici: attivando questi meccanismi riparatori e rinnovatori della pelle, infatti, contribuisce a migliorare notevolmente la grana, il tono, la compattezza e la luminosità dell’incarnato, che apparirà levigato e omogeneo. La luce blu permette di: > ridurre visibilmente la dimensione dei pori; > eliminare le rughe più sottili; > attenuare i segni delle cicatrici. Questo tipo di trattamento è molto delicato e quindi particolar-mente indicato per la pelle del viso, ma non solo. Esso, infatti, può essere effettuato anche su altre zone, tra cui collo, mani e decolleté. La sua facilità di utilizzo lo rende adeguato anche nella rivitalizzazione di aree delicate. Sarà poi lo specialista a stabilire il percorso migliore in termini di sedute

e di frequenza, sulla base delle esigenze del singolo paziente. Le sedute Ogni sessione di terapia biofotonica ha una durata di circa mezz’ora: a seguito di una detersione del viso del paziente, lo specialista stende un gel foto reattore sulla zona su cui viene effettuato il trattamento, per prepararla all’esposizione ad una luce LED blu di lunghezza d’onda multipla. Durante il trattamento si può avvertire una sensazione di calore sulla pelle, ma non è fastidiosa. Dopo nove minuti di irraggiamento, il gel viene rimosso ed è possibile tornare immediatamente alle proprie attività quotidiane. Per ottenere risultati visibili sono indicate dalle 4 alle 6 sedute a caden-za settimanale, anche se il piano di

cura deve essere formulato sulla base delle caratteristiche e delle esigenze del paziente. Per almeno sei settimane dopo il trattamento, la pelle continuerà ad attuare i meccanismi di produzione di collagene, migliorando ulteriormente il suo aspetto. I risultati ottenuti hanno un effetto di lunga durata - per prolungarli si consigliano dei cicli di mantenimento durante l’anno, secondo il parere medico.

STUDIO MEDICO PER LA PREVENZIONE E CURA DELLE MALATTIE VASCOLARI DOTT. L. LEONE

CHIRURGIA VASCOLARE E ANGIOLOGIA A BERGAMO PRESTAZIONI ESEGUITE PRESSO LO STUDIO: • Visita specialistica • Ecocolordoppler di tutti i distretti corporei • Medicazione delle ulcere vascolari e da decubito • Bendaggi elasto-compressivi PATOLOGIE TRATTATE: VALUTAZIONI A DOMICILIO

(anche con Ecocolordoppler portatile)

• Stenosi carotidea • Aneurisma dell’aorta • Arteriopatia ostruttiva degli arti inferiori con o senza ulcere • Piede diabetico • Varici degli arti inferiori, trombosi, tromboflebiti • Linfedema CHIAMA PER UN CONSULTO TELEFONICO GRATUITO Curno, via Lungobrembo 18/A (Marigolda) Tel. 345 0682730 Email: leonino.leone@libero.it Novembre/Dicembre 2023 | Bergamo Salute | 35 Web: www.chirugiavascolaredottorleone.com


IN FORMA

FITNESS

Siamo fatti per muoverci: la lotta alla sedentarietà parte dalla quotidianità ∞ A CURA DI SARA CARRARA

È ormai una certezza scientifica affermare che uno stile di vita sano e attivo è di fondamentale importanza per il benessere psico-fisico delle persone, di ogni genere ed età. Ma cosa si intende per “stile di vita”? Ne parliamo con Serena Monachino, Dottoressa in Scienze Motorie, Massoterapista e istruttrice di atletica leggera. Lo stile di vita non è altro che l’insieme delle abitudini che “promuovono” il nostro stato di salute, che a sua volta non è determinato solo dall’assenza di malattia, ma è una condizione in continuo equilibrio tra le dimensioni fisiologiche, biologiche e psicologiche. La salute non è uno stato fermo, scontato, definitivo, ma è processo garantito da variabili: genetiche, ambientali e comportamentali. Avere cura di sé significa adottare uno stile di vita che parte dall’alimentazione equilibrata, secondo le proprie dinamiche di salute (es. celiachia, allergie e intolleranze) e dal movimento, o meglio: fare mo-

vimento. Corpo, psiche e cervello, se costretti, si adattano alle cattive abitudini quali sovralimentazione e sedentarietà, nonostante l’organismo umano non sia nato per l’inattività. Se pensiamo al nostro corpo, in senso stretto, il “fermarsi” segnala già un grosso problema: se si ferma la circolazione sanguigna? Se si ferma la peristalsi (i.e. la contrazione della muscolatura liscia negli organi tubolari)? Se si ferma il cuore? Tutte domande retoriche che ci portano all’inevitabile conclusione che muoversi è fondamentale. Dott.ssa Monachino, qual è il contributo effettivo del movimento sulla nostra salute? Salute e movimento sono quindi un connubio imprescindibile. Diversi studi effettuati negli ultimi anni hanno rafforzato l’importanza dell’attività fisica quale miglior forma di prevenzione per diverse malattie che minacciano la nostra salute. L’attività motoria migliora le funzioni cardiovascolari, metaboliche, cerebrali, consente di agire

36 | Bergamo Salute | Novembre/Dicembre 2023

su ansia, insonnia, insorgenza di stati infiammatori e dolore che, se ci pensiamo, sono tutte conseguenze cliniche dello stress. Il movimento, praticato con regolarità – e sulla base delle caratteristiche personali – genera apprendimento, consente l’avvio di un processo di prevenzione sistemica della salute, perché modifica i comportamenti personali, gli stili di vita, appunto. Inoltre, il corpo umano si modifica grazie al movimento provocando quindi effetti sui muscoli, sulle ossa, sulle articolazioni, sulla respirazione, sul cuore e sulla circolazione sanguigna. In sintesi, mettere in atto comportamenti motori attivi significa svolgere una potentissima autopromozione della nostra salute. Come siamo messi in Italia? In Italia il 30% degli adulti tra i 18 e i 69 anni svolge, nella quotidianità, meno attività fisica di quanto è raccomandato (150 minuti a settimana di attività fisica, a livello moderato/intenso) e quindi è definito sedentario. In particolare, il tasso di sedentarietà aumenta


con il progredire dell’età (rapporto PASSI 2011). Secondo i dati ISTAT, nel 2022, le persone sedentarie, in Italia, rappresentano il 36% della popolazione e il 44,5% è in so-vrappeso. Se il movimento aiuta nella prevenzione di malattie, la sedentarietà ne agevola l’insorgenza. Risulterà scontato ora pensare che molte sono le malattie correlate a uno stile di vita sedentario: in primis tutte quelle cardiovascolari, ma anche l’ipertensione, l’osteoporosi, il diabete, l’obesità, la depressione e l’ansia. Diversi studi recenti parlano anche di demenza senile (“il tempo trascorso in attività sedentarie fa aumentare il rischio di sviluppare una qualsiasi forma di demenza”, scoperta emersa da studi effet-

tuati nel Regno Unito, da JAMA) o di cancro (sul sito airc.it si fa riferimento a evidenze scientifiche solide sul ruolo della sedentarietà nell’insorgenza di neoplasia a colon, seno e corpo dell’utero. Per i sedentari, il rischio di insorgenza è del 10-20% più alto). Per combattere il problema, purtroppo, non basta solo svolgere un’attività fisica regolare, se nell’arco di una giornata si arriva alle 10 ore di sedentarietà. Concludiamo con un’esortazione ai nostri lettori! La sedentarietà è un nemico silenzioso che non provoca danni nell’immediato e si maschera molto bene nella nostra vita quotidiana. Ma è anche un nemico

DOTT.SSA SERENA MONACHINO Dottoressa in Scienze Motorie, Massoterapista e istruttrice di atletica leggera

facile da combattere, perché basterebbero davvero poche e semplici mosse per spezzare le abitudini malsane inserendone di nuove: camminare mentre si fa una telefonata, preferire le scale all’ascensore, andare al lavoro a piedi o in bicicletta (per quanto possibile). Basta davvero poco!

IPB ISTITUTO POLISPECIALISTICO BERGAMASCO

Novembre/Dicembre 2023 | Bergamo Salute | 37


VIAGGI DELLA SALUTE

Alto Adige: Bagni di fieno e nell’acqua minerale

Bagni di fieno e nell’acqua minerale, un binomio di benessere dell’Alto Adige. “Alpenbadl” è il nome in tedesco del bagno di fieno. Già un secolo e mezzo fa, dopo la fienagione o la mietitura i contadini trascorrevano la notte su mucchi di fieno e la mattina seguente si risvegliavano riposati e pieni di energia. È insomma una tradizione ultracentenaria, un’usanza degli agricoltori di montagna, che ebbe origine nella località termale di Fiè allo Sciliar, ma non solo. Chi desidera trascorrere un soggiorno all’insegna del benessere in Alto Adige, tutto intorno all’Alpe di Siusi potrà dunque rilassarsi meravigliosamente nel fieno. Le piante

officinali come

timo,

arnica, cinquefoglia e genziana sprigionano tutta la loro efficacia con la vostra traspirazione. L’erba per il bagno di fieno, arricchita da numerose aromatiche, viene falciata esclusivamente su prati non concimati al mattino presto o alla sera tardi, per conservarne tutte le essenze eteriche. Con il fieno dell’Alpe di Siusi è stata creata anche la linea di prodotti Trehs per la cura del corpo e i vostri momenti di benessere casalingo. Chi desidera provare questa tipologia di bagno deve sapere che il fieno viene selezionato e controllato, poi posto nell’acqua a 40 gradi. Dopodiché, si viene immersi fino al collo nel fieno che rilascia oli essenziali di diversi fiori ed erbe alpine. Il bagno di fieno stimola il metabolismo, accresce l’effetto

38 | Bergamo Salute | $$m1$$/$$m2$$ $YY$

delle cure disintossicanti e depurative, allevia i reumatismi e cura la pelle, diminuisce la ritenzione idrica, migliora la circolazione sanguigna, rilassa e stimola i muscoli. Anche le persone allergiche possono immergersi in un bagno di questo tipo, dato che il fieno bagnato non disturba chi soffre di raffreddore da fieno. Naturalmente i bagni di fieno non sono più una prerogativa esclusiva dell’Alpe di Siusi. Tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento furono molti i bagni contadini e i centri termali a vantare numerosi ospiti famosi, come l’imperatrice Sissi nella città termale di Merano o lo scrittore Thomas Mann ospite di Bagni di Mezzo a San Pancrazio in Val


VIAGGI DELLA SALUTE d’Ultimo. Altrettanto remota la tradizione dei bagni nell’acqua minerale, che possono dare beneficio al corpo e alla mente e alleviare i dolori. Fra le sorgenti ad essere state riconosciute dal Ministero della Salute come centri termali aperti al pubblico spiccano: Bagni di Salomone ad Anterselva, Terme Merano, Aqua Bad Cortina a San Vigilio di Marebbe e a Bad Moos a Sesto. Nella Valle di Anterselva la sorgente di acqua curativa contenente radon è indissolubilmente legata ai Bagni di Salomone, già dal 1559. Utilizzato per brevi eriodi, il gas nobile radon ha un effetto antinfiammatorio, calmante e antidolorifico. L’hotel Bagni di Salomone sorge nel cuore del Parco Naturale Vedrette di

Ries-Aurina, dove partono escursioni e tour in mountain bike. A San Vigilio di Marebbe, a soli 400 metri sgorga la sorgente dell’Aqua Bad Cortina: risalgono al 1780 i primi documenti storici che riportano le proprietà curative di questa sorgente. Le prime analisi ufficiali dell’acqua avvennero nel 1890 e rilevarono la presenza di solfato, fluoro, calcio e iodio, tracce dei metalli boro, bario e bromo, oltre al litio, che è un noto toccasana per lenire i disturbi del sistema nervoso.

sulfurea nei trattamenti curativi, nei fanghi minerali e nella idrobalneocosmesi. La sorgente di San Valentino, già noto del Settecento, nasce proprio sopra l’hotel. Per altre informazioni: www.suedtirol.info.

Se ben note sono le Terme Merano con acqua a 34 gradi della piscina termale esterna delle Terme Merano, non è da meno il centro benessere e salute Termesana del Bad Moos Dolomites Spa Resort, dove è utilizzata acqua termale

$$m1$$/$$m2$$ $YY$ | Bergamo Salute | 39


GLI AMICI DI BERGAMO SALUTE DOVE PUOI TROVARE LA RIVISTA IN DISTRIBUZIONE GRATUITA

ALBINO Caredent Albino Viale Stazione, 4 Centro Prelievi Bianalisi Albino Via Volta, 2/4 ALMENNO SAN BARTOLOMEO Dott. Luis - Almenno San Bartolomeo Via Papa Giovanni XXIII, 64 ALMÈ Farmacia Visini Via Italia, 2 ALZANO LOMBARDO Ospedale Pesenti Fenaroli / Asst Bergamo Est Via Mazzini, 88 AZZANO SAN PAOLO Fortimed Poliambulatorio Via Cremasca, 24 Iro Medical Center Via del donatore Avis-Aido, 13 Studio Odontoiatrico Dott. Campana Marco Via Castello, 20 BAGNATICA Centro Prelievi Bianalisi Bagnatica Piazza Gavazzeni BERGAMO 20 Fit Via Broseta, 27C ATS Bergamo - Sede Via Galliccioli, 4 Ambulatorio For.US di Coop. RUAH Via Daste e Spalenga, 15 AniCura / Clinica Veterinaria Orobica Via Zanica, 62 Associazione Mosaico Via Scuri, 1/c Asst Papa Giovanni XXIII Piazza OMS, 1 Athaena Via Ronzoni, 3 Avis Monterosso Via Leonardo da Vinci, 4 Bergamo Assistenza Via Mazzini, 24/c Blu Fit Redona Via Gusmini, 3 Cartolombarda Via Grumello, 32 Casa di Comunità / Bergamo Via Borgo Palazzo, 130 Centro Acustico Italiano Via San Bernardino, 33/c Centro Borgo Palazzo Via Borgo Palazzo, 43 Centro Medico Boccaleone Via Capitanio, 2/e Centro Sportivo Piscine Italcementi Via Statuto, 41

Centro Terza età / Boccaleone Via Rovelli, 27 Centro Terza età / Borgo Palazzo Via Vivaldi, 5 Centro Terza età / Colognola Via dei Caravana, 7 Centro Terza età / Loreto Via Pasteur, 1/a Centro Terza età / Monterosso Via Leonardo Da Vinci, 9 Centro Terza età / Redona Via Leone XIII, 27 Centro Terza età / San Colombano Via Quintino Basso, 2 Centro Terza età / Villaggio degli Sposi Via Cantù, 2 Cooperativa Sociale Alchimia Via Boccaleone, 17c Dipendiamo - Centro per la cura delle New Addiction Via Torquato Taramelli, 50 Domitys Quarto Verde Via Pinamonte da Brembate, 5 Dott. Ghezzi Marco Via Zambonate, 58 Farma Logica Via Promessi Sposi, 19/C Farmacia Conca Verde Via Guglielmo Mattioli, 24 Farmacia Santa Lucia Via Dello Statuto , 16 Farmacia Sella Piazza Pontida, 6 Fidas Bergamo - Ass. Donatori Sangue Viale Ernesto Pirovano, 4 Fisioforma Via Pitentino, 14/a Forneria Rota Via Silvio Spaventa, 56 Foto Cine Ottica Skandia Via Borgo Palazzo, 102/104 Happy Friends Via Meucci, 2 Il Bio di Francesca nel Borgo Via Borgo Santa Caterina, 9/d Kids and Us Bergamo Est Via Fratelli Bronzetti, 4 Kids and Us Longuelo Via Mattioli, 18 La Terza Piuma Via Divisione Tridentina, 6/b Mad Studio Via Longo, 9 Medical Farma Via Borgo Palazzo, 112 Methodo Medical Center Via San Giorgio, 6/n Milano Senza Glutine - Bergamo Via Sant’Ambrogio, 19 MindFit Clinic - V. Quinto Alpini, 4

40 | Bergamo Salute | Novembre/Dicembre 2023

Monica Vitali - Centro Italiano Pavimento Pelvico Via Betty Ambiveri, 11 OPI Bergamo Via Rovelli, 45 Ordine Medici Bergamo Via Manzù, 25 Ordine Medici Veterinari Bergamo Via Daste e Spalenga, 15 Ottica Gazzera Via Gasparini, 4/e Palamonti/CAI Via Pizzo della Presolana, 15 Prenatal Via Camozzi, 95 Residenza Anni Azzurri Via Colognola ai Colli, 8 Selene Centro Medico Via Puccini, 51 Smuoviti Be Well Viale Giulio Cesare, 29 Studio Cortinovis Depilazione Via Divisione Tridentina, 5 Studio Dentistico Previtali Via Broseta, 112 Studio Dott. Crescini Claudio Via Diaz Armando, 23 Studio Odontoiatrico Dott. Maggioni Maurizio - Pianeta Sorriso Via Zelasco, 1 Studio di Podologia Zanardi Via Suardi, 51 BONATE SOPRA Ortopedia Tecnica Gasparini Via Milano, 57 BREMBATE DI SOPRA Piscine Comunali Via Bruno Locatelli, 36 CALCINATE Ospedale F.M. Fassi / Asst Bergamo Est Piazza Ospedale, 3 CALUSCO D’ADDA Dott. Luis - Calusco d’Adda Via Bergamo, 335 CASAZZA Centro Prelievi Bianalisi Casazza Piazza della Pieve, 2 Istituto Polispecialistico Bergamasco Via Nazionale, 89 CASNIGO Centro Sportivo Casnigo Via Lungo Romna, 2 Il Casaro Bianco Via Lungo Romna, 51 CAZZANO SANT’ANDREA C.S. Materassi Via Melgarolo, 5 CHIUDUNO Centro Prelievi Bianalisi Chiuduno Largo Europa, 3

Dott. Luis - Chiuduno Via Trieste, 39 Giacomo Strabla Centro Sportivo Via Martiri della Libertà CLUSONE Casa di Comunità / Clusone Via Somvico, 2 COSTA VOLPINO Centro Prelievi Bianalisi Costa Volpino Via Marco Polo, 2 CURNO Bongiorno Antinfortunistica Via Enrico Fermi, 10 Caredent Curno Via Enrico Fermi, 5 Dm Drogerie Markt Curno Via Enrico Fermi, 39 Dott. Leonino A. Leone Via Lungobrembo, 18/A For Me Centro Medico Via dell’Aeronautica, 19 Il Sole e la Terra Via Enrico Fermi, 56 ItalianOptic Via Bergamo, 32 DALMINE Animal Center Strada Statale 525, 29 Casa di Comunità / Dalmine Viale Betelli, 2 Farmacia Ornati Dott. De Amici Via Papa Giovanni XXIII, 11 Farmacia all’Università Via Marconi, 9 Istituto Medico Sant’Alessandro Via Cavagna, 11 Viktor srl Via Pasubio, 5 GAZZANIGA Ospedale Briolini / Asst Bergamo Est Via Manzoni, 130 GORLAGO Insieme a te Via Regina Margherita, 64 Namasté Salute Piazza Gregis, 10/a GORLE Casa di Riposo Caprotti Zavaritt Via Arno, 14 Centro Medico MR Via Roma, 28 GRASSOBBIO Centro Prelievi Bianalisi Grassobbio Via Fornacette, 5 GRUMELLO DEL MONTE Four Dental Via Marconi SNC LOVERE Casa di Comunità / Lovere Piazzale Bonomelli, 8


AMICI DI BERGAMO SALUTE Ospedale SS. Capitanio e Gerosa / Asst Bergamo Est Via Martinoli, 9 MOZZO Social Mozzo Via Verdi, 2/B Sportindoor All in One Via Fausto Radici, 1 NEMBRO Bergamo Sanità Via Roma, 43 Centro Medico Santagostino Via Cascina Colombaia, 3 Farmacia San Faustino Via Europa, 12 NESE DI ALZANO LOMBARDO La Tua Salute Via Europa, 115 OLTRE IL COLLE Alp Life Via Drago, 1760 OSIO SOTTO Studio Kinesi Via Milano, 9 OSPITALETTO Dott.ssa Seiti Mara Via Famiglia Serlini Trav III, 16 PEDRENGO Cooperativa ProgettAzione Via Moroni, 6 PIARIO Ospedale M.O. A. Locatelli / Asst Bergamo Est Via Groppino, 22 PIAZZA BREMBANA Fondazione Don Palla Via Monte Sole, 2 PONTE SAN PIETRO Casa di Comunità / Ponte San Pietro Via Caironi, 7 Centro Medico Ponte Via S. Clemente, 54

Nonni e Bimbi - Delizia Point Via Papa Giovanni XXIII, 33 ROGNO Centro Prelievi Bianalisi Rogno Via Giardini, 3 ROMANO DI LOMBARDIA Avalon Via Rinaldo Pigola, 1 Caredent Romano di Lombardia SS 498 (c/o Centro Comm. Il Borgo) Farmacia Comunale Via Duca D’Aosta Ospedale SS. Trinità / Asst Bergamo Ovest Via S. Francesco d’Assisi, 12 ROVETTA Centro Sportivo Rovetta Via Papa Giovanni XXIII, 12/f SAN GIOVANNI BIANCO Farmacia Contenti Via Carlo Ceresa, 44 Ospedale Civile / Asst Papa Giovanni XXIII Via Castelli, 5 SAN PAOLO D’ARGON Centro Prelievi Bianalisi San Paolo d’Argon Viale delle Rimembranze SAN PELLEGRINO TERME In Cammino Coop. Sociale Via de Medici, 13 Istituto Clinico Quarenghi Via San Carlo, 70 SARNICO Casa di Comunità / Sarnico Via Libertà, 37 SCANZOROSCIATE Centro Prelievi Bianalisi Scanzorosciate Piazza della Costituzione SEDRINA Farmacia Micheli Via Roma, 71/a

SERIATE Caredent Seriate Via Italia, 131 Casa di Comunità / Seriate Via Paderno, 40 Istituto Ottico Daminelli Via Italia, 74 Ospedale Bolognini / Asst Bergamo Est Via Paderno, 21 Politerapica -Terapie della Salute Via Nazionale, 93 SPIRANO Euphoria Sport Dance A.S.D. Viale Lombardia, 15 STEZZANO Caredent Stezzano Via Guzzanica, 62/64 (c/o Centro Comm. Le Due Torri) Dm Drogerie Markt Stezzano Viale Industria, 293 Farmacia San Giovanni Via Dante Alighieri, 1 TELGATE Centro Prelievi Bianalisi Telgate Via Roma, 48 TORRE BOLDONE Top Line Planet Via Leonardo Da Vinci, 7 TRESCORE BALNEARIO Caredent Trescore Balneario Via Nazionale, 44 Consultorio Familiare Zelinda Via Fratelli Calvi, 1 Ospedale S. Isidoro / Asst Bergamo Est Via Ospedale, 34 PreSST Bergamo Est / Trescore B. Via Mazzini, 13 TREVIGLIO Caredent Treviglio Via Roma, 2/a Casa di Comunità / Treviglio Piazzale Ospedale Luigi

Meneguzzo, 1 Dm Drogerie Markt Treviglio Via Baslini Krioplanet Via Istria 8B - zona Pip 2 Ospedale di Treviglio Caravaggio / Asst Bergamo Ovest Piazzale Ospedale Luigi Meneguzzo, 1 TREVIOLO Centro Oculistico San Giorgio Via delle Betulle, 21 Farmacia Bianchi Via Roma, 73/b URGNANO Antica Farmacia Via Papa Giovanni XXIII, 435 Dott. Luis - Urgnano Via Piemonte, 105 VALBREMBO Engim Lombardia Via Sombreno, 2 VERDELLO Casa Mia Verdello Via XXV Aprile, 9 VILLA D’ALMÈ Caredent Villa d’Almè Via Roma, 20/d Casa di Comunità / Villa d’Almè Via Roma, 16 Farmacia Donati Via Roma, 23 Ortopedia Fagiani Via Fornaci, 6/f ZANICA Farmacia Gualteri Piazza Repubblica, 1 ZOGNO Casa di Comunità / Zogno Piazza Bortolo Belotti, 1/3

NUOVO ABBONAMENTO A “BERGAMO SALUTE” 6 NUMERI A SOLI € 22,00

* Dati Obbligatori > DA COMPILARE IN STAMPATELLO LEGGIBILE *Nome

*Cognome

*Via

*n°

*Città E-mail

*Cap *Telefono

SCEGLI COME ABBONARTI CON QUESTO COUPON: compila e spedisci in busta chiusa a Devon srl - Via Libertà, 29 - 24068 Seriate (Bg) o invia la scansione per email a abbonamenti@bgsalute.it. Paga con bonifico. ONLINE: visita la sezione Abbonati su www.bgsalute.it, scegli NUOVO ABBONAMENTO, inserisci i dati richiesti e paga di seguito con PayPal o bonifico. Se paghi con bonifico indica nella causale: abbonamento Bergamo Salute e nome cognome abbonato. BONIFICO BANCARIO intestato a Devon Srl IBAN IT07B0200811108000102757186

RINNOVO ABBONAMENTO ONLINE: visita la sezione Abbonati su www.bgsalute.it, scegli RINNOVO ABBONAMENTO, inserisci i dati richiesti e paga di seguito con PayPal o bonifico. Se non hai possibilità di rinnovare online disponi un bonifico bancario di € 22,00 (come sopra) e riporta nella causale anche il numero abbonamento che trovi stampato sull’etichetta della rivista. Con la sottoscrizione del presente coupon, lei dichiara di aver preso visione del contenuto e di accettare tutte le condizioni riportate.

*Provincia

INFORMATIVA PRIVACY Devon srl, titolare del trattamento, la informa che tratterà i dati personali forniti e si impegna ad utilizzarli esclusivamente allo scopo di fornire informazioni sui propri prodotti, sulle proprie iniziative commerciali e promozionali sia a mezzo di posta elettronica e/o sms o mms, sia a mezzo di posta cartacea e/o chiamate tramite operatore. In relazione al trattamento Lei ha diritto ad ottenere conferma circa l’esistenza dei dati personali che La riguardano e la loro origine; di ottenere la cancellazione, o la trasformazione in forma anonima, se trattati in violazione di legge; di ottenere l’aggiornamento, la rettificazione ovvero l’integrazione. Inoltre ha diritto di opporsi, gratuitamente ed in qualsiasi momento, al trattamento effettuato ai fini di invio - mediante uno specifico canale o più canali - di comunicazioni promozionali. Per esercitare i Suoi diritti può rivolgersi al titolare del trattamento, scrivendo alla sede Devon srl Via Libertà, 29 - 24068 Seriate (Bg)

<<<<<< NUOVO ABBONAMENTO

RINNOVO >>>> ABBONAMENTO

Novembre/Dicembre 2023 | Bergamo Salute | 41 DATA *FIRMA


AMICI DI BERGAMO SALUTE

ISTITUTO OTTICO DAMINELLI

L’unico centro dedicato in modo esclusivo alle disfunzioni pelviche Contattaci per una visita di valutazione

035.223820 Via Betty Ambiveri, 11 24126 Bergamo

monicavitali.it

Seriate (BG) - Via Italia, 74 Tel. 035.29.80.63

FARMACIA DONATI

Studio Odontoiatrico

Dott. Marco Campana Via Castello 20 _24052 Azzano S.Paolo (BG) tel. 035.530278 _mail. studiodottcampana@gmail.com

Via Roma, 23 Villa d'Almè (BG)

42 | Bergamo Salute | Novembre/Dicembre 2023


AMICI DI BERGAMO SALUTE

Studio di Podologia Dott. Tommaso Zanardi

Via G. Suardi 51- Bergamo Tel 333 296 2222 www.podologobergamo.it

Poliambulatorio Medico

AL SERVIZIO DELLA TUA SALUTE Visite specialistiche private e convenzionate Fisioterapia privata e convenzionata Servizi odontoiatrici Medicina sportiva Medicina del lavoro Via Rinaldo Pigola , 1 Romano di Lombardia Tel. 0363/911033 info@avalonbenessere.it - www.avalonbenessere.it

VENDITA ALLʼINGROSSO CANCELLERIA | PRODOTTI UFFICIO | ARTICOLI REGALO GIOCATTOLI | ARTICOLI STAGIONALI | CONFEZIONAMENTO

ORARIO CONTINUATO

8:30-18:00 da lunedì a venerdì

Riservato a possessori di P. IVA Via Grumello 32 , Bergamo - Tel. 035 403328 - cartolomb.bg@cartolombarda.net - www.cartolombardabergamo.it

Dtitttttttttt tttttttt ttttttti ttpttctttttittttttt ttti tiptititttt tititttittctt tittpttttttt ttti tittttctititigtttt Gttutttttittctt tititittutitttiztt ptttt Gtttittttitttt tittttctitttttttptttt titttiti’titiutitti, titttiti’titiftttiztttt tt titttiti’titititittttctttiztt

titititttititi ti tititititititititi ti titttititititititititi titttititt 347 97142ti7 tittctt c tt titititi tittttctititigtt tt tittttctitttttttpttuti titttititt tititititttttitttttt titttitititi

Novembre/Dicembre 2023 | Bergamo Salute | 43


Piatto unico Difficoltà di preparazione Facile

Tempo di preparazione 30 min. + ammollo

Tortino di riso colorato su crema di broccoli INGREDIENTI per 4 persone 200 g......................... Riso bianco (o semintegrale) 1 litro.......................... Brodo vegetale 1/2 bicchiere............ Vino bianco 1..................................... Cipolla tritata qualche cucchiaio.... Olio d’oliva 100 g.......................... Riso venere 2 cucchiai................... Olio di sesamo 2 cucchiai................... Succo di zenzero fresco 2.................................... Carote 1.................................... Broccolo 1.................................... Spicchio d’aglio (facoltativo) qb................................. Sale, Pepe e Timo PREPARAZIONE

FABRIZIO MARTINELLI Cuoco Ristoro de Il Sole e la Terra di Curno (BG)

Ammollare il riso venere per un’ora e cuocerlo per 45 minuti – coperto e a fiamma bassa (meglio se con lo spargifiamma) – in 500 ml di brodo vegetale. A cottura ultimata, il brodo sarà stato completamente assorbito, quindi condire il riso con l’olio di sesamo e il succo di zenzero. Nel frattempo, cuocere il riso bianco (o semintegrale): una volta rosolata la cipolla con l’olio, unire il riso, il vino bianco da far evaporare e poi man mano il brodo vegetale, fino a raggiungere una cottura abbastanza “al dente”. Contemporaneamente, tagliare le carote a rondelle, cuocerle a vapore e poi frullarle, fino ad ottenere una crema omogenea. Unire la purea di carote a metà del riso bianco cotto e mischiare a sufficienza. Spennellare gli stampini di alluminio con olio o burro e posizionare a strati il riso “arancione”, il riso “bianco” e il riso “nero”. Per la crema di broccoli: tagliare il broccolo a cimette e cuocerlo a vapore. Frullare bene aggiungendo olio d’oliva, sale, pepe e timo a piacere. Nappare il piatto con la crema di broccoli e appoggiare sopra il tortino caldo. Si può colorare il riso bianco anche con altre verdure o erbe aromatiche fresche: zucchine, peperoni, zucca, basilico, prezzemolo, zafferano, curry, etc.

44 | Bergamo Salute | Novembre/Dicembre 2023




ANIMALI

RUBRICHE

Un cucciolo è sempre il miglior regalo di Natale? ∞ A CURA DI CLAUDIO GUALDI

Regalare un cucciolo a Natale significa donare a qualcuno gioia e amore incondizionato. A una prima impressione, sembrerebbe quindi un’ottima

idea, ma lo è veramente? Donare un cucciolo in occasione delle festività natalizie a un familiare, a un partner o a un amico, ha inevitabilmente delle ripercussioni nella

vita del nuovo “inconsapevole” proprietario, ma soprattutto in quella del cucciolo. Accogliere un amico a 4 zampe all’interno della propria casa può essere un regalo

Novembre/Dicembre 2023 | Bergamo Salute | 47


RUBRICHE

ANIMALI

meraviglioso per gli amanti degli animali, ma quando si decide di far trovare un cucciolo sotto l’albero è necessario tener conto di molti fattori. Le responsabilità sono tante! Accogliere un cane o un gatto, infatti, rappresenta non solo una grande gioia, ma anche tutta una serie di responsabilità che chi riceve questo regalo di Natale deve essere pronto ad assumersi. Purtroppo, spesso queste scelte vengono fatte troppo alla leggera, cogliendo di sorpresa chi si trova a dover gestire all’improvviso un “esserino scodinzolante”. Prima di compiere una scelta così importante per conto di qualcuno è quindi essenziale assicurarsi della volontà del destinatario di accogliere il cucciolo ma soprattutto è necessario essere certi che ne abbia la possibilità. Oggi le statistiche parlano chiaro: il tasso

di abbandono dei cani regalati in occasioni speciali è di circa il 40%. Spesso, infatti, l’entusiasmo iniziale dopo qualche tempo svanisce e quando emergono le reali necessità del cucciolo, molti si tirano indietro. Qualcuno lascia i cuccioli al canile o li cede a terzi, qualcun’altro invece sceglie nel modo meno responsabile possibile, abbandonando i cuccioli per la strada. Accudire un animale, soprattutto se si tratta di un cucciolo, implica innanzitutto una dose infinita di pazienza, ma anche un grande quantità di tempo da dedicargli. Non bisogna inoltre dimenticare che cani e gatti sono specie longeve, che possono vivere anche oltre 15 anni, durante i quali sono interamente sotto la responsabilità dei loro padroni. L’impegno economico è un altro aspetto

48 | Bergamo Salute | Novembre/Dicembre 2023

da non sottovalutare Per prima cosa, appena il cucciolo arriva in famiglia è necessario portarlo dal veterinario per i controlli di routine, ma è necessario anche considerare la possibilità che durante la sua vita il cane o il gatto si possa ammalare o subisca un infortunio. In questo caso, saranno necessarie ulteriori spese veterinarie per esami specifici o interventi e il proprietario deve essere pronto ad affrontarle per conservare le migliori condizioni di salute possibili del proprio animale domestico. Un altro aspetto importante da mettere in conto è l’alimentazione del cucciolo che deve essere di qualità, completa e sana, ma non solo. Ci sono anche altri oggetti di cui l’animale necessita, per i quali non si può puntare al risparmio: giochi, guinzagli, ciotole, kennel, antiparassitari, e via discorrendo. L’organizzazione del tempo libero è un altro fattore da tenere in con-


siderazione. Le vacanze, ad esempio, dovranno essere “ripensate” in modo che il cucciolo possa unirsi al resto della famiglia o, in alternativa, sarà necessario trovare una pensione affidabile a cui lasciarlo o chiedere aiuto a delle persone in grado di occuparsi di lui, per tutto il tempo in cui il proprietario sarà fuori casa. Attenzione al “canale” d’acquisto Nel periodo a ridosso delle festività natalizie, in cui soprattutto le richieste di cani e gatti di razza aumentano a dismisura, molti rivenditori di cuccioli incrementano l’importazione anche attraverso canali illegali. In molti casi, i cuccioli arrivano in Italia in condizioni disumane, debilitati e quasi sempre con documenti (pedigree, passaporto, vaccinazioni, test genetici, reale età del cucciolo, ecc…) falsi. A ciò si aggiungono i numerosi e discutibili annunci in

rete, che spacciano la vendita di cani di razza con pedigree falsi o colorazioni del mantello non ammesse dallo standard, a chiunque sia disposto a pagare, in tempi brevi. L’opzione “ideale” sarebbe sempre quella di adottare un cucciolo: canili e gattili molto spesso strabordano e adottare cuccioli tramite queste strutture da loro la possibilità di vivere una vita piena e felice. Se però il desiderio è quello di avere un cane di razza diventa imprescindibile, quantomeno, rivolgersi ad allevamenti registrati e qualificati, per assicurarsi del benessere del cucciolo a 360°. Insomma, regalare un cucciolo a Natale, o per un’occasione speciale, implica davvero molte responsabilità per chi riceve questo meraviglioso dono. È perciò necessario assicurarsi di tutti questi fattori, prima di compiere una scelta così importante per conto di qualcun altro.

Sollevatori

AUS I LI BAG N O

MO BI L I TÀ

LETTI D EG E NZ A

Letti rotanti

Scooter pieghevoli SHOWROOM

Via Roma, 10 - Treviolo (BG)

Verticalizzatori SI RICEVE PER APPUNTAMENTO

+39 035 0340302


RUBRICHE

GUIDA ESAMI

Intolleranza al lattosio: come individuarla ∞ A CURA DI IVANA GALESSI

Il lattosio è il principale zucchero del latte (ne rappresenta il 98%). Lo ritroviamo nel latte di mucca, di capra, di asina, nel latte materno e non solo, oltre ad altri prodotti lattiero-caseari derivati. L’intolleranza al lattosio è una condizione che interessa il 50% circa degli italiani e si traduce nell’incapacità dell’organismo di digerire completamente lo zucchero presente nel latte e nei suoi derivati. Che cos’è l’intolleranza al lattosio? Si parla di intolleranza al lattosio quando l’organismo non riesce a digerire lo zucchero contenuto nel latte e suoi derivati. Il lattosio è un disaccaride, ovvero uno zucchero composto da due zuccheri più semplici: galattosio e glucosio. A livello dell’intestino tenue, per essere correttamente digerito dall’organismo, il lattosio viene diviso nelle sue due componenti primarie dall’enzima lattasi. Se l’enzima lattasi è carente o insufficiente, il lattosio non può essere separato e pertanto l’organismo non può digerirlo. Ci sono quindi più livelli di intolleranza al lattosio, che dipendono dalla gravità dell’insufficienza dell’enzima lattasi. Non si tratta di una patologia pericolosa ma indubbiamente, a

seconda del livello di gravità del deficit, può implicare una sintomatologia clinica più o meno debilitante per il paziente. Quali sono le cause? Le forme riconosciute nelle quali si differenzia l’intolleranza al lattosio sono tre: > congenita, ovvero presente fin dalla nascita. Dipende da una mutazione genetica implicante una mancata produzione di lattasi. In questo caso non esiste una cura e l’intolleranza permane per tutta la vita; > primaria, ovvero quando è legata all’età dato che, con il passare degli anni, i livelli di lattasi fisiologicamente subiscono una progressiva diminuzione; > secondaria, quando la diminuzione della lattasi è dovuta a un’infezione virale oppure è conseguenza di un intervento chirurgico. Si tratta in questo caso di un problema temporaneo; una “disintossicazione” da lattosio può portare al ritorno alla normalità. Quali sono i sintomi? I sintomi compaiono a breve distanza dall’assunzione di alimenti contenenti lattosio poiché, come

50 | Bergamo Salute | Novembre/Dicembre 2023

qualunque altro residuo alimentare, se permane nel tratto intestinale, viene fermato dalla flora batterica. Il processo di fermentazione richiama liquidi nel colon e aumenta la produzione di gas. In questo modo si originano i principali sintomi, che includono diarrea o stitichezza, crampi addominali, gonfiore/meteorismo, flatulenza. Possono manifestarsi anche nausea, mal di testa, spossatezza ed eruzioni cutanee. La gravità dei sintomi varia in base a quanto lattosio si assume e alla gravità dell’intolleranza. Come si individua? È l’anamnesi alimentare a orientare il medico verso la diagnosi. Ma per avere la certezza che i sintomi riferiti dalla persona siano realmente dovuti all’intolleranza al lattosio, si può eseguire il breath test o test del respiro, l’esame diagnostico più diffuso per accertare questo tipo di intolleranza. Che cosa è il breaht test? Si tratta di un esame non invasivo che consiste nell’analisi dell’aria espirata dal paziente prima e dopo la somministrazione di una dose di lattosio. Se lo zucchero del latte non viene digerito e inizia a fermentare, si ha un’iper-produzione di idrogeno: se il test rivela


che nell’aria espirata è presente un livello eccessivo di questo gas, significa che è presente l’intolleranza. È un esame indolore e non invasivo, e può essere eseguito anche sui bambini e le donne in gravidanza. Un test genetico, invece, può accertare l’eventuale origine o predisposizione genetica (sia omozigote che eterozigote) del disturbo. Si può curare l’intolleranza al lattosio? Non esistono metodi per prevenire lo sviluppo di un’intolleranza al lattosio, l’unica soluzione è eliminare questo elemento dalla dieta. I sintomi possono essere eliminati o comunque ridotti solo seguendo una corretta alimentazione. Il consiglio è quindi di rivolgersi a un medico nutrizionista per non correre il rischio di sviluppare carenze legate alla completa

eliminazione di latte e derivati dalla dieta. I formaggi stagionati (come grana, parmigiano, provolone e pecorino), generalmente non danno problemi, a meno che l’intolleranza non sia particolarmente grave, poiché il processo di stagionatura dei formaggi riduce notevolmente la presenza di lattosio. Bisogna invece evitare il latte vaccino, di capra e di altri animali, i formaggi freschi (come mozzarella, certosa e formaggi a pasta molle) e tutti i prodotti a base di latte (gelati, burro, creme, pane, prodotti da forno, cioccolato al latte). In alternativa, si possono consumare latti delattosati (ossia privi di lattosio) e prodotti caseari arricchiti da Lactobacillus acidophilus, un batterio che digerisce il lattosio, o a base di lattasi o lattosio predigerito. Ricordiamo che il lattosio è spesso usato come additivo e quindi può essere pre-

DOTT. ROBERTO NORIS Medico Specialista Gastroenterologia ed endoscopia digestiva, Humanitas Castelli Bergamo

sente in insaccati, affettati, purè, sughi, dado da brodo e alimenti in scatola, nonché in alcuni medicinali. In caso si vogliano assumere latticini o derivati anche in presenza di deficit di lattasi, può essere utile assumere prima di mangiare enzimi contenenti lattasi.

Novembre/Dicembre 2023 | Bergamo Salute | 51


RUBRICHE

ALTRE TERAPIE

Rieducazione del gesto grafico: cause e soluzioni delle problematiche legate alla scrittura ∞ A CURA DI LELLA FONSECA

Le problematiche legate alla scrittura sono diffuse e spesso sottovalutate. Mantenere una postura corretta, avere un’impugnatura funzionale, capire come costruire le singole lettere e collegarle tra loro, rappresenta una delle sfide più complesse per l’essere umano. Per quante similitudini possiamo avere con gli altri animali, infatti, scrivere ci distingue da qualsiasi altro essere vivente. È indispensabile per comunicare e per lasciare una traccia di noi. Secondo la Dott.ssa Renata Canova, Terapista occupazionale, Educatrice del gesto grafico e Terapista ASI® presso lo Studio “Sensi mocciosi” di Colzate (BG), gli alunni in difficoltà vanno aiutati tempestivamente per consentire loro di sfruttare al massimo questo potente mezzo comunicativo. Dott.ssa Canova, si parla di disgrafia o di impaccio grafo-motorio? C’è una differenza? Non tutti sanno che esiste questa importante distinzione. La disgrafia è un Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA) disciplinato

dalla legge 170/2010, che riguarda il grafismo e non le regole di ortografia o di sintassi, perciò si manifesta con difficoltà a riprodurre segni alfabetici o numerici. Il bambino disgrafico resterà tale ma, attraverso la rieducazione, potrà scrivere in corsivo (si valuta caso per caso per capire se e con che frequenza fargli utilizzare gli strumenti compensativi quali il pc) e raggiungere buoni risultati. L’impaccio grafo-motorio è, invece, una difficoltà della scrittura risolvibile al 100%. A cosa sono dovute queste problematiche? Indagare in modo approfondito sull’origine della disgrafia, per-mette un lavoro mirato e individualizzato dei terapisti durante la riabilitazione. Le cause sono da ricercare nella modulazione sensoriale, tra i prerequisiti della scrittura, facendo un sopraluogo dell’ambiente casa e scuola ed esplorando, anche insieme ai genitori, altre possibili motivazioni (eccessiva stanchezza, paura, ansia, ecc.). Individuata la radice del problema, non si esclude la colla-

52 | Bergamo Salute | Novembre/Dicembre 2023

borazione con altri professionisti, come ad esempio gli psicologi. L’impaccio grafo-motorio, invece, è generalmente dovuto a un mancato raggiungimento dei prerequisiti della scrittura, che dovrebbero essere ben sviluppati entro la fine della scuola dell’infanzia. Ci sono errori comuni da evitare? Sì, ci sono due errori molto comuni da evitare: > credere che il problema di scrittura si risolverà da solo con il tempo: proseguendo la carriera scolastica l’alunno affronterà richieste sempre più complesse (come, ad esempio, prendere appunti velocemente). Ignorare il problema non solo non lo farà risolvere, ma probabilmente insinuerà nel bambino un senso di frustrazione e scarsa autoefficacia; > dispensare l’alunno dal corsivo: pratica piuttosto diffusa, rappresenta la soluzione più rapida, ma non ciò che serve davvero all’allievo. Infatti, non è assolutamente detto che


il bambino disgrafico o con impaccio grafo-motorio non possa perseguire la scrittura in corsivo. Dott.ssa Canova, quali sono le migliori – o le principali – terapie disponibili ad oggi per la riabilitazione? La premessa fondamentale per una riabilitazione efficace è una buona collaborazione tra terapista, famiglia e scuola. Il Terapista Occupazionale, meglio ancora se specializzato in Rieducazione del Gesto Grafico, ha tra le proprie competenze il trattamento della disgrafia e delle difficoltà grafo-motorie. Il primo passo è individuare le motivazioni che rendono la scrittura dell’alunno il-

Dalmine - Via Cavagna, 11

leggibile, lenta, disordinata, rigida, maldestra, tremolante, ecc. Una volta esaminati i quaderni scolastici e terminata la valutazione, si inizia la rieducazione vera e propria con cadenza settimanale per una durata indicativa di almeno 3 mesi. Il percorso permette al bambino di riavvicinarsi con piacere alla scrittura ripartendo dai prerequisiti, dalla postura, dai pregrafismi e dalla costruzione delle lettere. Se il terapista è certificato in Integrazione Sensoriale di Ayres, sarà in grado di valutare ancora più a fondo altri aspetti legati alla scrittura. Spesso, infatti, il bambino affronta una vera e propria sfida nascosta che noi osserviamo – in questo specifico caso – con la difficoltà di scrittura, ma dietro la quale si cela una proble-

DOTT.SSA RENATA CANOVA Terapista occupazionale, Educatrice del gesto grafico e Terapista ASI® Studio “Sensi mocciosi”, Colzate (BG)

matica di elaborazione sensoriale che ci suggerisce di lavorare prima su altri fattori. Solo sapere quali sono i veri motivi di tale difficoltà consente di impostare un trattamento specifico, personalizzato ed efficace.

Novembre/Dicembre 2023 | Bergamo Salute | 53


DAL TERRITORIO

FARMACIE

Farmacie e digitalizzazione: le principali criticità ∞ A CURA DI CLAUDIO GUALDI

Quante persone si sono sentite chiedere almeno una volta quale fosse la loro mail, se avessero dei profili social, e se possedessero un’identità digitale? Con il passare del tempo, una domanda del genere potrà essere sempre più frequente. Il web, prima con i siti internet, poi con le chat, gli smartphone e più recentemente attraverso social, spid e identità digitale, ormai spopola. È un fenomeno interessante e, allo stesso tempo, da tenere sott’occhio. Da anni, anche il settore della salute si sta adeguando, con tempi e modi diversi da regione per regione. Ormai una decina d’anni fa veni-vano organizzate conferenze e corsi che illustravano il progetto del fascicolo sanitario elettronico e oggi la consultazione di dati ed esami clinici viene fatta principalmente online, attraverso l’uso della tessera sanitaria digitale. In alcune regioni, tra cui la Lombardia, non è più necessario stampare le ricette per farmaci e prestazioni sanitarie: si procede per codici, permettendo da un lato una riduzio-

ne della carta utilizzata, in certi casi anche dei tempi, ma lascian-do anche alcuni grossi interrogativi aperti, come la richiesta di certezze sull’uso di dati personali e privacy che, pur essendo tutelati, circolano in modo “invisibile” a livello mondiale. È pur vero che tutto ciò che è online è potenzialmente sotto attacco informatico già da quando, per citare un caso, le ricette sono diventate elettroniche, passando dalla semplice scrittura a mano del medico, alla digitalizzazione. Ma è altrettanto veritiero che il fenomeno è in evoluzione, per i sanitari e per i pazienti. Quali sono gli aspetti critici della digitalizzazione e informatizzazione della salute e del mondo della farmacia? Tra le principali criticità, uno degli aspetti che lascia dubbi è la tutela dei dati personali. Si auspica una sempre attenta e aggiornata regolamentazione, che non dipende però solo dai farmacisti, ma soprattutto dagli organi preposti a queste mansioni. Collegato a

54 | Bergamo Salute | Novembre/Dicembre 2023

questo discorso, c’è il quesito sull’identità digitale e sull’intelligenza artificiale: può un paziente affidarsi allo stesso modo a una diagnosi telematica e a un’eventuale visita o consulenza con un sanitario dalla connessione di casa, come avviene faccia a faccia? È possibile ricevere consulenze mediche, diagnosi, informazioni su farmaci e interazioni allo stesso modo dal salotto di casa davanti a un pc, invece di avere un contatto diretto con il sanitario e quindi un rapporto di fiducia che si instaura con il tempo, con le conversazioni, con il linguaggio non verbale, l’empatia? Per quanto riguarda l’intelligenza artificiale (IA), i dubbi sono tanti e spesso correlati al suo utilizzo in settori più “leggeri” e superficiali rispetto a quello della salute. Farmacisti e pazienti in ugual modo si chiedono se sia effettivamente la stessa cosa, o almeno paragonabile, affidarsi a un computer, o a un’assistente virtuale, per diagnosi, servizi e informazioni. È vero che l’essere umano non è infallibile, ma lo stesso si può dire del digitale,


di un computer che si inceppa o di una connessione internet non efficiente o non disponibile in un determinato momento o in una determinata area geografica. Cosa sta succedendo, nel concreto, nelle farmacie? Da qualche anno i farmacisti sono a conoscenza dell’esistenza di ‘assistenti virtuali’ che dovrebbero agevolare il lavoro in farmacia, snellendo le file, aiutando i clienti-pazienti nel primo contatto e indirizzandoli verso il servizio migliore, che si tratti di parafarmaci o di medicinali su prescrizione. I robot posizionati in magazzino o vicino al banco, introdotti in alcuni punti vendita e laddove un’analisi su acquisti e spazio espositivo lo richiede, sono stati creati per aiutare il lavoro del farmacista e dei suoi collaboratori, consentendo

un aumento dell’interazione con il paziente-cliente e quindi il recupero di minuti preziosi in cui si può conoscere meglio il suo stato di salute, fidelizzarlo o semplicemente per i casi più semplici, perfezionare la vendita. È importante ricordare che questi strumenti informatizzati possono non essere condivisi da tutto il team della farmacia o semplicemente non adeguatamente istruiti sugli usi potenziali. Questo forse perché ancora si viaggia su ‘territori’ esplorati solo in parte, un po’ per necessità di tempo per poter conoscere questi strumenti e avere riscontro della loro effettiva utilità, un po’ perché non compresi e accettati dal settore della salute, nella sua interezza. Non si può non considerare che le farmacie, all’interno del sistema sanitario, si fanno forza anche della vicinanza

alle persone in prossimità e del quartiere/zona in cui sono localizzate quindi, in un certo senso, sono maggiormente legate alla tradizione rispetto ad altre figure sanitarie. Da qui emerge la necessità di un’introduzione ragionata del digitale. Nel prossimo numero di Bergamo Salute scopriremo, invece, i vantaggi dell’introduzione del digitale nel mondo delle farmacie e di come questo possa agevolare la professione.

L’unico centro dedicato in modo esclusivo alle disfunzioni pelviche Il Metodo Vitali si caratterizza da un team di specialisti che opera con l’obiettivo di riportare il paziente al benessere psichico, fisico ed emotivo con un approccio di medicina funzionale integrata. Contattaci per una visita di valutazione

035.223820 Via Betty Ambiveri, 11 - Bergamo

monicavitali.it

Novembre/Dicembre 2023 | Bergamo Salute | 55


DAL TERRITORIO

NEWS

NEWS Human Technopole e l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri si uniscono al consorzio iCARE4CVD L’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri e Human Technopole sono tra i 33 partner internazionali che hanno unito le forze per comprendere meglio le malattie cardiovascolari e ottimizzare la prevenzione e i trattamenti futuri, creando il consorzio internazionale pubblico-privato iCARE4CVD (cura individuale dal rischio precoce di malattia cardiovascolare all’insufficienza cardiaca conclamata). Le malattie cardiovascolari (CVD) sono molto diffuse in tutto il mondo e hanno un enorme impatto socio-economico. A causa dell’invecchiamento della popolazione e di stili di vita poco salutari, la prevalenza europea delle CVD (>85 milioni) è in aumento, rendendole la causa di morte più comune, nonostante i notevoli vantaggi della terapia. Per migliorare i risultati dei pazienti, il consorzio lavorerà su quattro aspetti: 1) diagnosi precoce e classificazione in sottogruppi clinicamente significativi; 2) stratificazione del rischio

che definisce l’urgenza dell’intervento; 3) previsione della risposta individuale al trattamento; 4) inclusione degli esiti basati sul punto di vista del paziente. Nell’ambito del progetto, l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri e Human Technopole hanno ricevuto un finanziamento per studiare nuovi biomarcatori molecolari per la CVD, sviluppare modelli di previsione del rischio e contribuire a nuovi percorsi di cura per i pazienti. Il team dell’Istituto Mario Negri guiderà un sottogruppo del consorzio che si concentra sull’identificazione di nuovi biomarcatori per pazienti con malattie cardiovascolari. Il progetto ha preso ufficialmente il via in tutta Europa nell’ottobre 2023 e durerà fino al 31 marzo 2028. I primi risultati del progetto sono previsti per ottobre 2025 con un database federato in uso e disponibile tra i partner del progetto.


Bergamo Capitale della Cultura del dono: festeggiati i 50 anni di vita di AIDO 80 presidenti regionali e provinciali di tutta Italia hanno preso parte, a Bergamo e San Pellegrino, all’evento organizzato da Aido Bergamo e Aido nazionale, per celebrare il mezzo secolo dell’Associazione italiana per la donazione di organi, tessuti e cellule, medaglia d’oro al merito della sanità pubblica. La Lombardia, e in particolare Bergamo, sono territori importanti per Aido in termini di numero di iscritti e di gruppi, ma la scelta di organizzare l’evento in terra orobica ha ragioni storiche e un profondo legame con l’attualità. Aido, infatti, è nata a Bergamo:

il padre fondatore, cav. Giorgio Brumat, riposa nel cimitero Monumentale cittadino e la prima assemblea nazionale si svolse a San Pellegrino Terme. Non ultimo, Bergamo (insieme a Brescia) si fregia quest’anno del titolo di Capitale italiana della Cultura. Una parola che per Aido ha un significato particolare: la Cultura della donazione è un valore nel quale l’associazione non solo si riconosce, ma trova da cinquant’anni il suo fondamento e la sua ragion d’essere. “Cinquant’anni di storia e di vita sono un traguardo notevole, ma non dobbiamo fermarci, puntan-

do in particolare a coinvolgere nuove giovani leve. Aido è una realtà viva e attiva: è importante proseguire lungo questo cammino, nel solco di quanto realizzato dai nostri predecessori, perché oggi più che mai c’è bisogno di promuovere la cultura del dono, del Sì, della solidarietà, del mutuo aiuto, valori da contrapporre con decisione e convinzione alle tentazioni di individualismo e di sterile chiusura che, non di rado, si osservano nella società odierna” ha dichiarato il presidente regionale di Aido Lombardia, Corrado Valli.


DAL TERRITORIO

TERZO SETTORE

“Progetto Itaca Bergamo” a fianco di chi soffre di disturbi della salute mentale ∞ A CURA DI IVANA GALESSI

I giovani e la salute mentale Secondo i più recenti studi raccolti da Jama Pediatrics su un campione di 80 mila giovani, 1 adolescente su 4 manifesta sintomi clinici di depressione, 1 adolescente su 5 manifesta segni di un disturbo d’ansia e i casi di disturbo mentale sono addirittura raddoppiati rispetto al periodo pre-pandemico, così come i tentativi di suicidio. È in questo scenario che Progetto Itaca Bergamo, associazione territoriale nata nel 2022 sotto l’egida di Fondazione Itaca Onlus per promuovere programmi di informazione, prevenzione, supporto e riabilitazione rivolti a persone affette da disturbi della Salute Mentale e alle loro famiglie anche sul territorio di Bergamo e provincia, porta il suo impegno nelle scuole bergamasche, offrendo a studenti, genitori e personale scolastico incontri di informazione e sensibilizzazione con psichiatri e volontari del programma NAMI (National Alliance on Mental Illness. Secondo la responsabile

del progetto, Giovanna Felli – “I disturbi mentali hanno spesso esordio in età adolescenziale e, a causa di mancanza di informazione, non vengono riconosciuti per tempo o sottovalutati. Molti pregiudizi gravano ancora sulle malattie psichiche, isolando chi ne è colpito e rendendo ulteriormente complicato il percorso di cura. Il progetto scuola mira proprio a combattere il preconcetto nei confronti dei disturbi mentali, purtroppo ancora molto diffuso tra i giovani, sviscerando temi vicini alla loro quotidianità”. Gli obiettivi di questi incontri sono: informare in modo chiaro e scientifico, sottolineare la distinzione tra disagio giovanile e patologia, richiamare l’attenzione sui fattori di rischio, combattere il pregiudizio e modificare l’atteggiamento nei confronti dei disturbi mentali, e, soprattutto, dare spazio alla discussione e alle perplessità dei ragazzi verso temi quali disturbi d’ansia, dell’umore, dei comportamenti alimentari, il benessere della mente e le “mo-

58 | Bergamo Salute | Novembre/Dicembre 2023

dalità” per chiedere aiuto. Attualmente il “Progetto Scuola” è realizzato in tutte le 17 sedi territoriali di Progetto Itaca e raggiunge ogni anno tra i 4.000 e i 5.000 studenti, oltre a insegnanti e genitori. Non solo adolescenti: l’iniziativa “Tutti matti per il riso” Alla vigilia della Giornata mondiale della salute mentale, che si è celebrata a livello mondiale lo scorso 10 ottobre, i volontari di Progetto Itaca Bergamo hanno incontrato i cittadini al Quadriportico del Sentierone per parlare dell’associazione e dei progetti in atto, e soprattutto distribuire pacchi di riso carnaroli in confezioni da 1, 5 o 10 pacchi da 1 chilogrammo (offerta minima 10 euro) nell’ambito dell’iniziativa “Tutti matti per il riso”. L’appuntamento ha riscosso grande attenzione, successo e partecipazione, anche tra personaggi molto amati, non solo a Bergamo: a passare al banchetto allestito nel centro città anche l’atleta Sofia Goggia e il personaggio televisivo Giovanni


Ciacci. I fondi raccolti andranno a sostegno delle numerose iniziative in programma per quest’anno e per il prossimo. Con un solo grande obiettivo: essere vicini concretamente e sotto ogni punto di vista, alle persone che soffrono di disagio mentale e alle loro famiglie. “Siamo entusiasti di aver ripetuto anche quest’anno l’iniziativa “Tutti matti per il riso” che, proposta a Bergamo per la prima volta nel 2022, ha riscosso subito grande successo – ha dichiarato Pietro Calvi, tra i soci fondatori dell’associazione – Il tema della salute mentale è quantomai attuale: se ne parla ancora toppo poco e spesso in termini non corretti. La sua portata invece è davvero grande, se pensiamo a quante persone e quante famiglie necessitano, anche sul nostro territorio, di assistenza e di un so-

stegno concreto, economico ma anche umano, durante il periodo in cui affrontano un percorso volto al recupero del benessere e della pienezza della vita. Progetto Itaca si impegna anche per diffondere una corretta informazione, favorire la prevenzione e l’orientamento alla cura. Ci rivolgiamo quindi alla sensibilità dei bergamaschi, per poter portare grazie a loro un contributo concreto a chi ne ha bisogno”. Ricerca volontari Per lo svolgimento di questa e delle altre iniziative in program-

ma, Progetto Itaca Bergamo invita persone di ogni età che intendono dedicare il proprio tempo, le proprie idee e la propria passione per svolgere attività di informazione, sensibilizzazione, prevenzione e supporto nel campo della Salute Mentale. Per questo promuove un Corso per formare volontari idonei al servizio di Ascolto e Risposta Telefonica o ad altre iniziative dedicate rivolte a chi soffre di Depressione, Ansia, Attacchi di Panico e Disturbi del comportamento alimentare e alle loro famiglie.

Progetto Itaca Bergamo segreteria.itacabergamo@progettoitaca.org https://progettoitaca.org/ IBAN: IT13B0503411121000000002345 Banco BPM

Novembre/Dicembre 2023 | Bergamo Salute | 59


CERCO UNA PROTEZIONE AMPIA PER LA NOSTRA SALUTE SCOPRI COME PROTEGGERE LA TUA SALUTE DALLA PREVENZIONE ALLE CURE, CON UN’ASSISTENZA MEDICA DEDICATA SEMPRE INCLUSA.

UNISALUTE 360°

PERSONALIZZA LA TUA COPERTURA CON PACCHETTI AGGIUNTIVI

RISPARMIA CON TARIFFE AGEVOLATE PRESSO STRUTTURE CONVENZIONATE CON SISALUTE*

PROTEGGI LA TUA FAMIGLIA CON UNA COPERTURA AMPIA

PRENOTA LE PRESTAZIONI IN MODO SEMPLICE E RAPIDO CON L’APP UNISALUTE

Quando si parla di salute, UniSalute risponde.

TI ASPETTIAMO IN AGENZIA

AGENZIA UNIPOLSAI BERGAMO EST di Lodetti Roberto e Natalini Roberto E-mail: 61306@unipolsai.it BERGAMO • VIA BROSETA, 73 Tel. 035 236300

AZZANO SAN PAOLO • VIA PIAVE, 4 Tel. 035 533650

ALMÈ • VIA CAMPOFIORI, 128 Tel. 035 541503

RANICA • VIA MARCONI, 37 Tel. 035 513517

* Il servizio di Tariffe Agevolate opera sia in caso di esaurimento delle Somme assicurate relative alle garanzie indicate in Polizza sia in caso di prestazioni non espressamente previste o escluse dalla Polizza. Il costo delle prestazioni è totalmente a carico dell’assicurato. Messaggio pubblicitario. Prima della sottoscrizione leggere il set informativo pubblicato su www.unipolsai.it e su www.unisalute.it. Le garanzie sono soggette a limitazioni, esclusioni e condizioni di operatività e alcune sono prestate solo in abbinamento con altre.


SINDROME DI MAFFUCCI

A.R.M.R. Fondazione Ricerca Malattie Rare

INSIEME CONTRO LE MALATTIE RARE Le Malattie Rare sono un ampio gruppo di patologie (circa 7.000 secondo l’OMS), accomunate dalla bassa prevalenza nella popolazione (inferiore a cinque persone per 10.000 abitanti secondo i criteri adottati dall’Unione Europea). Con base genetica per l’80-90%, possono interessare tutti gli organi e apparati dell’organismo umano.

Tel. 351 7379867 Sostieni con il 5x1000 C.F. 02452340165 segreteriapresidenza@armr.it WWW.ARMR.IT

Codice di Esenzione. RN0960 Categoria. Malformazioni congenite. Definizione. Malattia congenita in cui si ha contemporanea presenza di encondromatosi ed emangioni. L’insorgenza dei sintomi è compresa tra l’infanzia e l’adolescenza, sebbene sia possibile anche un riscontro alla nascita. Epidemiologia. La sindrome di Maffucci è stata descritta per la prima volta nel 1881. L’esatta incidenza è sconosciuta; può interessare indifferentemente soggetti di sesso maschile o femminile. Eziologia. È sconosciuta. I casi osservati sembrano essere sporadici. Segni e sintomi. I pazienti sono solitamente asintomatici alla nascita. Successivamente, entro i primi quattro anni, si ha la comparsa degli emangioni. La formazione degli encondromi è invece più tipica dell’adolescenza. Gli emangioni sono di tipo capillare, cavernoso o in forma di flebectasie con aspetto a grappolo. Sono più facilmente localizzati nel derma o nel grasso sottocutaneo adiacenti a lesioni encodromatose ma, in pratica, possono essere localizzate ovunque, anche a livello delle mucose e del tratto gastrointestinale. Discretamente frequenti le complicanze trombotiche delle lesioni vascolari. Gli encondromi interessano principalmente le falangi di mani e piedi e delle ossa lunghe tubulari. È frequente il riscontro di incurvamento osseo con crescita asimmetrica ritardata. Fra le complicanze a livello osseo da segnalare le fratture patologiche, l’insorgenza di scoliosi e, nel 15% dei pazienti, lo sviluppo di tumori maligni (soprattutto di condrosarcomi).. Test diagnostici. La diagnosi della malattia è esclusivamente clinica, essendo ignoto il difetto di base. Terapia. L’approccio è chiaramente multidisciplinare. È indicato un trattamento ortopedico e chirurgico per la correzione della scoliosi, malformazioni ossee e differenza di lunghezza degli arti inferiori. È poi necessaria una competenza vascolare per affrontare il problema angiomatosi che avrà soluzioni differenti a seconda di sede ed entità della lesione stessa. In caso di insorgenza di neoplasie maligne ci si avvale di radioterapia, chemioterapia e intervento chirurgico.. Dottor Angelo Serraglio Vice Presidente della Fondazione A.R.M.R

Novembre/Dicembre 2023 | Bergamo Salute | 61


DAL TERRITORIO

IL LATO UMANO DELLA MEDICINA

Daniele Schiavetta, infermiere che corre come il vento ∞ A CURA DI CLAUDIO GUALDI

Strumentista in sala operatoria alla clinica San Francesco di Bergamo, è un ottimo maratoneta: a Chicago ha registrato l’ottavo miglior risultato tra gli italiani presenti C’era anche lui, e neppure troppo lontano (per quanto a minuti) dalla Storia con la S maiuscola. Daniele Schiavetta, 41 anni, domenica 8 ottobre ha portato a termine la maratona di Chicago (Illinois, Stati Uniti) con il tempo di due ore, 43 minuti e 39 secondi. La manifestazione resterà negli annali, però, per lo spettacolo da record del keniano Kelvin Kiptum, che ha polverizzato il record del mondo fermando il tempo a due ore e 35 secondi, quasi un minuto in meno delle 2 ore, un minuto e 19 secondi impiegate da un altro keniano, Eliud Kipchoge, nel precedente primato di Berlino, nel 2022. Schiavetta non è un’atleta professionista: è infermiere strumentista in sala operatoria, alla clinica San Francesco di Bergamo. Si è appassionato alla corsa una ventina d’anni fa e ora, appena ha un mi-nuto libero, tra casa (ha moglie e tre

figli: la famiglia l’ha seguito nella trasferta statunitense) e ospedale, infila le scarpe da running e sgambetta per la provincia. Nel 2022 ha ottenuto due buoni piazzamenti (alle maratone di Milano e Pisa) che gli hanno poi consentito di venire convocato per la maratona di Chicago. «Sono un runner amatoriale, non lo faccio come professione, non ho sponsor e ho affrontato tutto il viaggio a mie spese e, proprio per questo, raggiungere simili traguardi per me vale il doppio – ha raccontato Schiavetta in un’intervista a PrimaBergamo –. Negli ultimi anni mi sono comunque affidato alla preparazione atletica del mio allenatore Huber Rossi che lavora nel Marathon Medical Center di Brescia del dottor Gabriele Rosa. Questo mi ha permesso di migliorare le mie performance». Certo, visto che la sua settimana è scandita anche dai turni in clini-

62 | Bergamo Salute | Novembre/Dicembre 2023

ca, la stanchezza a volte prende il sopravvento. Non vincerà mai le Olimpiadi, certo, ma nel suo piccolo è davvero contento. «Gli americani – ha aggiunto – vivono la maratona con grande attesa e partecipazione e far parte di tutto questo mi ha riempito di orgoglio. Prima e dopo la gara mi hanno trattato come un vero professionista, pur non essendolo. Ci hanno offerto la colazione e il pasto, siamo stati accompagnati alle griglie di partenza... Un’organizzazione impeccabile».


Insieme a quelle di New York, Boston, Londra, Berlino e Tokyo, la maratona di Chicago fa parte delle sei World Marathon Majors, corse che formano una competizione a punti sponsorizzata Abbott e iniziata nel 2006 che considera le sei gare riconosciute come le più importanti del calendario. Il campionato include anche i migliori tempi effettuati durante la maratona dei campionati del mondo di atletica leggera (che si disputa con cadenza biennale, negli anni dispari) e dei Giochi olimpici (cadenza quadriennale, negli anni pari). Il nuovo recordman, oltre a essere evidentemente un fenomeno, ha potuto contare su un paio di scarpe da corsa speciali e innovative realizzate dalla Nike, che ha messo a punto una speciale suola “a mezzaluna” o “a gondola”, come viene definita, che avvolge il piede dalla punta fino al tallone,

favorendo appunto il movimento della corsa. Schiavetta, tesserato dell’Atletica Presezzo, è stato uno dei 46mila partecipanti – tra cui tanti italiani – alla manifestazione di Chicago. Ha registrato il miglior risultato tra tutti i bergamaschi presenti e l’ottavo tra gli italiani. Nel complesso, ha conquistato il 750° posto assoluto e il 102° della fascia maschile tra i 40 e i 45 anni. Ha avuto diversi mesi per preparasi all’evento, per prenotare il viaggio, per organizzare le ferie. «È stata un’esperienza magica per me, per mia moglie ma soprattutto per i miei figli che sono ancora piccoli e in America ci sono stati per la prima volta». Spera di riuscire a trasmettere la sua determinazione anche ai suoi tre figli: sono ancora piccoli, ma si stanno già confrontando con il mondo dello sport: il maschio a calcio, le

In questa rubrica gli operatori sanitari (medici, infermieri etc.) si raccontano, facendo conoscere oltre al loro lato professionale la loro attività di artisti, volontari, atleti... Vuoi raccontare la tua storia su Bergamo Salute?

Scrivici su facebook o redazione@bgsalute.it!

femmine con la ginnastica ritmica. «Nello sport non bisogna mai avere fretta. Purtroppo viviamo in una società troppo veloce, in cui i ragazzi vogliono tutto e subito. Invece bisogna avere la pazienza e la costanza di andare avanti».

Novembre/Dicembre 2023 | Bergamo Salute | 63


DAL TERRITORIO

TESTIMONIANZA

«Ho imparato a rallentare, io che correvo sempre» Erika Fragnito, oggi 33 anni, a 18 ha scoperto di avere la sclerosi multipla. «Ringrazio il cielo, mi vedevo già su una sedia a rotelle» ∞ A CURA DI SARA CARRARA

Ha scoperto di avere la sclerosi multipla nel 2008, ancora prima di compiere 18 anni. I problemi però, per Erika Fragnito, oggi 33 anni, erano cominciati prima, durante la terza superiore all’istituto Belotti. «Mi son svegliata la mattina e non vedevo dall’occhio destro - racconta - ma io sono miope e astigmatica, quindi inizialmente ho pensato fosse un semplice problema legato alla vista. Invece poi è saltato fuori tutt’altro. Sono andata a fare una visita oculistica dal dottor Saija a Palazzolo: non lo ringrazierò mai abbastanza, perché ha intuito quanto mi stava succedendo». Il giorno dopo lo specialista ha ricevuto Erika agli Ospedali Riuniti di Bergamo per un approfondimento. «Non ero preoccupata, perché non pensavo di avere una malattia del genere. Poi durante la visita, con le domande sull’eventuale presenza di malattie neurologiche in famiglia, ho capito che le cose potevano volgere al peggio». Segue l’incontro con la dottoressa Rotoli, neurologa, oggi in

pensione: «Molto autoritaria, ma di una professionalità preziosa e profondamente umana. Mi è stato effettuato il prelievo del midollo spinale, ma la risposta definitiva è arrivata dopo tre mesi: una sofferenza. È meglio sapere una brutta verità subito piuttosto che restare nel limbo per così tanto tempo». Alla fine, è arrivata la diagnosi. «Quel giorno me lo ricordo, perché mi ha cambiato definitivamente l’esistenza. E ricordo la frase che mi disse la dottoressa: “Oggi non apprezzi i fiori, ma domani apprezzerai anche quelli”. Non ne ho capito subito del tutto il significato: ero arrabbiata, pensavo che sarei finita sulla sedia a rotelle. Poi col tempo, ho capito quanto di vero c’era in quelle parole. Quando ti senti mancare la terra sotto i piedi, l’attenzione per le piccole cose belle della vita diventa fondamentale». Si capisce che quello che normalmente diamo per scontato, scontato non lo è, o almeno non per tutti. Erika, che nel suo percorso è sempre stata accompagnata da mam-

64 | Bergamo Salute | Novembre/Dicembre 2023

ma Grazia e papà Nicola (ma ha anche un fratello e una sorella), ha una grande energia. Eppure, convive con quel senso di stanchezza che «fa parte del pacchetto della sclerosi multipla. E questo, per una come me che farebbe mille cose insieme, come del resto mio padre, è un grosso limite. Sto cercando di togliermelo, questo iperattivismo, perché poi ne pago il conto a caro prezzo. Con la sclerosi multipla bisogna avere un gran rispetto per sé stessi, volersi bene». All’inizio era arrabbiata con sé e con il mondo, faceva finta che la malattia non ci fosse. Si intestardiva a fare quello che non poteva fare. «È anche un po’ il mio punto di forza: quando mi impunto, mi impunto. Certo, ora devo farlo ai miei ritmi, senza esagerare». Per i primi nove mesi non ha praticamente fatto cure, perché la sua patologia non si mostrava particolarmente aggressiva: è di tipo recidivante-remittente, infatti, perché si alternano episodi acuti (recidive o ricadute) e periodi


privi di sintomi o manifestazioni (remissioni). Poi, in una risonanza, cartina al tornasole di come si sta muovendo la malattia, s’è visto qualcosa che stava peggiorando, quindi ha cominciato a prendere l’interferone. «Mi procurava un po’ di febbre. All’inizio facevo una puntura alla settimana. Poi sono diventate tre le volte alla settimana e la mia vita si è dovuta adattare alle esigenze della terapia. È stato faticoso anche per il lavoro». Erika avrebbe voluto iscriversi all’università, ma ha dovuto pensare ad altro, a 18 anni: a star bene, in parole semplici. Ora vive a Bolgare e «vorrei iscrivermi a Psicologia: sto studiando per il test d’ingresso». A lavorare, però, ha cominciato subito: voleva la sua autonomia. Ora fa la contabile per una ditta che si occupa di fiere, in Italia e all’estero. Al colloquio ha spiegato chiaramente la sua situazione: ha trovato com-

prensione. «Andavo, nonostante le punture: un filo di trucco, un bel vestito, e via. Fa niente se poi magari dopo due ore dovevo tornare a casa perché non stavo in piedi. “Io non sono malata”, mi dicevo». Quel modo di andare, però, l’ha salvata, insieme ai suoi tanti hobby. La pittura, ad esempio. «Sono sfoghi, per me. Io sono ragioniera, ma non mi basta. Ora sono nella fase “camminate in montagna”. Certo, devo calibrare gli sforzi». La sua voce è squillante, ma semplicemente ha imparato a dosare bene le proprie energie, anche se magari non sempre ce la fa nello stesso modo. «Dormire, però, risolve tutti i problemi. Rallentando sto meglio: bisogna coccolarsi, perché il sistema nervoso ha bisogno di riposo». Soffre di astenia: nei momenti più acuti ha trovato un suo modo di ricaricarsi: «Vado in standby, faccio il mimino indi-

In questa rubrica pubblichiamo la storia di una persona che ha superato un incidente, un trauma, una malattia e con il suo racconto può dare speranza agli altri. Vuoi raccontare la tua storia su Bergamo Salute?

Scrivici su facebook o redazione@bgsalute.it! spensabile. Entro nelle mie bolle e cerco di ricaricarmi, senza parlare anche se sono al lavoro. Rallento». A tanti anni dalla diagnosi, Erika ringrazia il cielo: «Fino ad ora è andata bene. Certo, la paura resta, perché l’aggravamento può sempre arrivare. Ci si sente sotto minaccia. Per questo, tornando alla metafora del fiore, si impara ad apprezzare le piccole cose fino in fondo».

Novembre/Dicembre 2023 | Bergamo Salute | 65


STRUTTURE

CASA MIA VERDELLO

La stanza Snoezelen di Casa Mia Verdello

Moderna e funzionale, la Residenza Casa Mia Verdello è una Casa di Riposo situata nel Comune di Verdello, a pochi minuti da Bergamo. La perfetta armonia tra le prestazioni sociosanitarie e i servizi alberghieri di elevata qualità, rendono la struttura la scelta ideale tra le case di riposo della provincia. Accessibile in regime privato o convenzionato, la Residenza può accogliere cento ospiti tra anziani autosufficienti e non, ed è specializzata nella riabilitazione motoria e nella cura dei deficit cognitivi (a eccezione della presa in carico di ospiti con diagnosticata patologia di Alzheimer). Tra le molteplici attività che si svolgono quotidianamente a Casa Mia Verdello, particolare attenzione va

posta sulla Snoezelen, una stanza che offre agli ospiti momenti di rilassatezza mediante una stimolazione multisensoriale. Il termine Snoezelen è un neologismo che deriva da due parole olandesi: “snuffelen” (cercare, esplorare) e “dezelen” (rilassarsi, sonnecchiare) e sta a indicare una tecnica riabilitativa, ma allo stesso tempo rilassante, che viene effettuata all’interno di un ambiente nel quale, tramite effetti luminosi, colori, suoni, musiche, profumi e sapori, si stimola il sistema nervoso della persona in modo delicato, armonico e piacevole. Afferma il Dott. Ottavio Segantin, psicologo presso Casa Mia Verdello – “Molteplici studi affermano che la “Snoezelen Room”, messa

66 | Bergamo Salute | Novembre/Dicembre 2023


INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

a punto da due terapisti olandesi, ha effetti positivi a breve termine a livello comportamentale e funzionale e sembra essere utile nel miglioramento della soddisfazione personale, nella diminuzione dello stress, aumentando e migliorando soprattutto la qualità dell’alleanza tra il terapeuta e il paziente”. Nello specifico, per ognuno dei canali sensoriali (udito, vista, olfatto, tatto e gusto), vengono proposte una serie di stimoli specifici e selettivi: per la vista, che occupa il 73% dell’apprendimento di informazioni, si utilizzano fibre ottiche; per l’udito, che permette l’11% di ricezione delle informazioni, si utilizza la musica; per il tatto, che permette l’8% di ricezione delle informazioni, si utilizzano texture su pannelli, tende, palline, spugne, pennelli per stimolare la percezione delle superfici, della dimensione e della forma; per l’olfatto, che permette l’acquisizione del 5% di informazioni dall’ambiente, si utilizzano stimoli odorosi attraverso la diffusione di aromi ed essenze. Gli obiettivi di questa stimolazione multisensoriale sono: gestire i disturbi comportamentali, favorire il rilassamento e il piacere, stimolare l’esplorazione dell’ambiente, favorire il contatto e la relazione interpersonale, instaurare relazioni positive nella cura quotidiana, promuovere il benessere e la soddisfazione della persona, sostenere la relazione con i familiari, migliorare la reattività, stimolare le scelte e preferenze, l’iniziativa, promuovere l’attenzione e la concentrazione. La finalità della stanza Snoezelen, quindi, è quella di offrire un approccio centrato sulla persona, passando da un approccio prevalentemente cognitivo a uno prevalentemente sensoriale. “Il protocollo standard – spiega il Dott. Segantin – prevede che si vadano a esaminare tutti gli aspetti che riguardano la persona da trattare (autonomia, capacità residua,

limitazioni funzionali, personalità alterata, patologie neurologiche, patologie di tipo degenerativo, ecc.) e si vada a conoscere la storia di vita per decidere quali stimoli proporre. Durante le prime sedute si vanno a osservare i comportamenti all’interno della stanza e si annotano i risultati, ovvero quali oggetti, materiali o elementi hanno maggiormente attirato l’attenzione della persona assistita. In seguito alle osservazioni e ai dati raccolti, è molto utile mettere al corrente l’equipe per creare uno piano personalizzato e condiviso per le attività di vita all’interno della struttura. Alla fine del percorso di stimolazione multisensoriale si va a valutare e osservare l’effettiva efficacia del piano di cura eseguito con il metodo Snoezelen”. Il punto debole del metodo Snoezelen è la breve durata dei suoi effetti positivi, pertanto necessita di una ripetuta e costante ripetizione nel tempo. Così facendo, i pazienti possono ricevere un flusso costante di stimoli che vanno ad aumentare in modo automatico la loro consapevolezza e la compren-

sione dell’ambiente. A Casa Mia Verdello, insieme al Dott. Segantin, c’è un team dedicato, che si occupa di offrire agli ospiti il Metodo di stimolazione Snoezelen, tramite la prenotazione di un pacchetto personalizzato (1, 2 o 3 sedute alla settimana)

Novembre/Dicembre 2023 | Bergamo Salute | 67


STRUTTURE

FISIOFORMA

Per i 20 anni di Fisioforma, appuntamento con arte e solidarietà

di formazione offerti. Nello storico studio, il primo specializzato ad aprire in città, lavorano tutt’oggi esperti di rieducazione e riabilitazione del movimento, che considerano il corpo, le sensazioni e le emozioni, tre dimensioni intrinsecamente connesse all’esperienza del “sentire, percepire e rendersi consapevole del dolore fisico e della sofferenza psicoemotiva”. Oggi Fisioforma, dopo 20 anni di attività, è un ambiente di condivisione che unisce l’esperienza di più professionisti e tecniche di rieducazione del movimento come Pilates therapy, Gyrotonic, Gyrokinesis, Smart SensoriMotor e le Terapie Manuali. Queste tecniche fanno la differenza nel trattamento del dolore e nel recupero della disfunzione di movimento, sia esso di natura meccanico periferico che di origine del sistema nervoso centrale, con un unico obiettivo: il recupero della salute e del 68 | Bergamo Salute | Novembre/Dicembre 2023

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

Da ben 20 anni Fisioforma, a Bergamo, è sinonimo di salute e benessere a 360°. Un centro fisioterapico d’eccellenza che, dal 2003, porta avanti una filosofia di salute e benessere psicofisico dell’individuo, occupandosi di prevenzione cura e mantenimento. Per la città di Bergamo, Fisioforma rappresenta da tempo un punto di riferimento imprescindibile, sia per i soggetti affetti da dolori articolari o disturbi muscolari, sia per i professionisti del settore che si affidano al centro – e alla sua titolare, Guerrina Antonella Brizzi – per i numerosi corsi


benessere psicofisico di ciascun individuo. Un connubio tra salute, arte e solidarietà Per Guerrina Brizzi, la terapia attraverso il movimento è arte e la sua passione per l’arte, così come per la solidarietà l’accompagna da sempre. Una lunga esperienza di vita professionale che la conduce oggi a soddisfare il desiderio di festeggiare lo studio Fisioforma con il piacere di unire il proprio mondo della salute all’arte e alla solidarietà. Per celebrare i 20 anni di attività del centro e, allo stesso tempo, sostenere l’associazione bergamasca Parkinson&Sport, il 1° dicembre sarà infatti organizzato un incontro che unirà salute arte e solidarietà, presso lo studio di via Pitentino. In tale occasione si potrà ammirare una collezione privata dell’artista bergamasco Attilio Stefanoni, alcune delle sue opere d’arte in bianco e nero si trovano pubblicate nel suo ultimo catalogo che raggruppa dipinti che vanno dal 2005 al 2021. Gli uomini volanti saranno le immagini interpretate dall’artista come “…figure nello spazio ansia di corpi contratti sorpresi in attimi di vite che precipitano…”, idee che

si incontrano con il pensiero di Stefano Ghidotti, fondatore e presidente dell’associazione Parkinson&Sport, mental coach, “malato” di sport e di Parkinson. Il motto dell’associazione e del suo fondatore è “NON CI FERMERAI”, una vera e propria sfida lanciata alla malattia, un percorso da intraprendere per arrivare alla cura, al meglio della forma. L’incontro avrà anche una parte scientifica e divulgativa. La vocazione di prevenzione e riabilitazione, in Fisioforma, è mirata alle patologie cronico e neuro

degenerative – quali l’artrosi, le patologie della colonna e il parkinson – che rappresentano le principali cause di sintomatologia dolorosa e disfunzione del movimento. Le condizioni di cronicità sono differenti in relazione alla causa. Durante la serata, sarà il Prof. Marco Matucci Cerinic, ordinario di Reumatologia UNIRAR presso l’Ospedale San Raffaele di Milano e Presidente della World Scleroderma Foundation, a illustrare l’interazione tra patologia cronico degenerativa, diagnosi precoce e qualità di vita. L’approccio attuale alla sintomatologia lombare da protrusione e ernia discale sarà invece trattato dal Prof. Giuseppe Bonaldi, specialista in Neurochirurgia e Radiologia, già Direttore dell’Unità Operativa complessa di Neuroradiologia presso l’Ospedale Papa Giovanni XXXIII di Bergamo, che attualmente svolge la sua attività operatoria presso la Casa di Cura Igea di Milano.

FISIOFORMA STUDIO TERAPICO Tel. 348 1802350 info@fisioforma.it www.fisioforma.it Via Pitentino 14/a - BERGAMO

Novembre/Dicembre 2023 | Bergamo Salute | 69


GUIDA ALLE PROFESSIONI SANITARIE

Tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro

∞ A CURA DI LELLA FONSECA

Chi è il Tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro? Il Tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro è il professionista sanitario responsabile di tutte le attività di prevenzione, verifica e controllo in materia di igiene e sicurezza ambientale, nei luoghi di vita e di lavoro, di igiene degli alimenti e delle bevande, di igiene di sanità pubblica e veterinaria. Questa la descrizione contenuta nel DM 58 del 1997 che ne istituisce il profilo. Nonostante la “giovane età” nel corso della storia è possibile individuare diverse figure che possono rappresentare possibili antesignane del Tecnico della prevenzione. Per citarne alcune, nell’80 a.C. alle terme di Pompei, personale deputato, verificava le condizioni igieniche delle terme dopo ogni ciclo. Nel Capitulare de villis et curti imperialibus riferito alla corte di Carlo Magno (VIII secolo d.C.) si legge: “Occorre dedicare molta attenzione perché i prodotti alimentari lavorati o confezionati a mano siano tutti fatti o preparati con pulizia somma”. Nel 1440 a Venezia, in occasione dei pericoli di peste, in Senato furono eletti 3 Provveditori alla Sanità che, per fini di prevenzione, controllo e repressione, si avvalevano di col-

laboratori sul territorio. Ancora a Firenze nel XVII secolo le guardie del Bargello ispezionavano e fornivano pareri su attività lavorative come macellerie e concerie, sulla qualità del pane e delle farine, sui salumi, sulle carni, sulla potabilità dell’acqua e nelle loro ispezioni individuavano alimenti ritenuti non sani o contraffatti. Fino ad arrivare al 1890, anno in cui nasce il Vigile sanitario, che coadiuvava l’Ufficiale Sanitario nell’esecuzione delle ispezioni igienico sanitarie e dei regolamenti comunali. Nel 1978, con l’istituzione del SSN, i Vigili sanitari furono inseriti nei servizi di prevenzione delle USL assumendo la denominazione di Personale di vigilanza e ispezione e da qui, appunto, arriviamo alla storia più recente dalla quale siamo partiti. Di cosa si occupa questa figura professionale? I Tecnici della prevenzione svolgono un ruolo fondamentale per la tutela della salute pubblica e la qualità della vita, contribuendo a prevenire e ridurre gli effetti negativi dei fattori di rischio sul benessere fisico delle persone. Nello specifico garantiscono: > il rispetto delle norme igienico-sanitarie e di tutela della sicurezza alimentare e il benessere animale, contribuendo a prevenire

70 | Bergamo Salute | Novembre/Dicembre 2023

e contrastare i rischi di contaminazione, alterazione o adulterazione degli alimenti, nonché proteggere la salute e il benessere degli animali allevati o destinati al consumo umano, certificando anche l’idoneità al consumo dei funghi freschi, effettuando verifiche, campionamenti e audit presso i centri di trasformazione e distribuzione degli alimenti; > la sicurezza e la salute dei lavoratori attraverso l’analisi del processo produttivo, individuando le potenziali fonti di rischio, valutando la probabilità di esposizione dei lavoratori, proponendo misure preventive mirate a eliminarli o ridurli al minimo, creando un ambiente di lavoro sicuro, promuovendo consapevolezza tra i lavoratori riguardo ai rischi e alle buone pratiche, al fine di prevenire infortuni e malattie professionali; > la sicurezza e la salute delle comunità, svolgendo attività di valutazione, monitoraggio dell’impatto ambientale delle attività umane, proponendo misure di riduzione dell’inquinamento atmosferico, acustico, idrico, elettromagnetico, chimico, biologico, meccanico, ergonomico e psicosociale.


Qual è il percorso formativo per diventare Tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro? Per diventare Tecnico della prevenzione è necessario conseguire la laurea triennale, abilitante all’esercizio professionale, in Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro (L/SNT4 – Classe delle professioni sanitarie della prevenzione). L’accesso al corso di studi è a numero chiuso, per accedere al quale è necessario superare un test di ammissione. Focus principale della formazione è l’attività di tirocinio a cui lo studente dedica molto del suo tempo di studio. Nel corso della carriera deve garantire un aggiornamento costante sulle normative e tecnologie relativo ai propri campi di interesse. Su tutto il territorio nazionale 34 sono gli Atenei presso cui è attivo

il corso di laurea, per un totale di 38 sedi formative. In Lombardia le Università interessate sono l’università degli Studi di Brescia, Milano, Pavia e Insubria, per un totale di 97 posti disponibili. Dove esercita la propria attività questa figura professionale? Il Tecnico della prevenzione esercita la propria attività in forma libero professionale o in qualità di dipendente di Enti pubblici e privati e/o aziende, collaborando con le autorità, le aziende, i sindacati, le associazioni di categoria e i cittadini per promuovere la cultura della prevenzione e il rispetto delle normative vigenti. In ambito pubblico le funzioni sono esercitate nelle Agenzie Regionali di Protezione Ambientale e presso i Dipartimenti della prevenzione afferenti alle Agenzie di tutela della salute, con

DOTT.SSA DEBORAH BALBINO TPALL ATS Bergamo, Presidente commissione albo TPALL Bergamo, Segretario nazionale Commissione di albo TPALL

la qualifica di ufficiale di polizia giudiziaria. In conclusione, possiamo dire che i Tecnici della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro svolge un ruolo essenziale nel sistema salute in quanto la Prevenzione è la soluzione!

Novembre/Dicembre 2023 | Bergamo Salute | 71



REALTÀ SALUTE

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

Malattia di Parkinson, conoscerla per affrontarla Il 25 ottobre si è svolto a Bergamo presso l’Auditorium della Confartigianato un importante convegno sul tema “Malattia di Parkinson – Conoscerla per affrontarla”. L’incontro, molto partecipato, circa 150 persone, è stato organizzato dall’Associazione Italiana Parkinsoniani – sezione di Bergamo – in collaborazione con ANAP, Associazione Nazionale Artigiani Pensionati (Confartigianato). Un importante sostegno è stato dato dalla Fondazione Carlo Pesenti, dal Rotary Club Bergamo Ovest, dal Consolato Provinciale Maestri del Lavoro, da Edilservice Gru e da Tecnobody. Dopo il saluto di Giacinto Giambellini (Presidente della Confartigianato), Cecilio Testa (Presidente ANAP), Marco Guido Salvi (Presidente AIP), Romina Russo (Provincia di Bergamo) si è entrati nel merito del convegno. Nel corso del convegno hanno preso la parola per un saluto l’Onorevole Elena Carnevali, il Console dei Maestri del Lavoro di Bergamo Alberto Caldara, il Dr. Andrea Carminati, il delegato del Vescovo Don Giorgio. Il primo intervento è stato tenuto dal neurologo, Dottor Jean Marc Melgari (Responsabile dell’Ambulatorio Parkinson e Disordini del Movimento della ASST Bergamo Ovest). Durante l’intervento il Dottor Melgari ha descritto la Malattia di Parkinson delineandone i sintomi, la diagnosi, l’evoluzione nel tempo, le cure attuali e le prospettive future. Un accento particolare è stato posto sulle strategie terapeutiche tecnologiche avanzate per fronteggiare le fasi più complicate della malattia. Non sono mancate indicazioni pratiche per i pazienti

e i caregiver nonché riflessioni relative all’impatto della malattia sulla persona malata, sulla famiglia e sulla comunità. La relazione ha suscitato molto interesse nei partecipanti che, nl successivo dibattito e hanno posto numerose domande da cui è scaturito un vivace dibattito. questo tipo di Convegni che rappresentano occasioni preziose per interagire con la comunità e percepirne la vicinanza che motiva ad affrontare l’attività clinica con ancor più entusiasmo. Come secondo relatore è intervenuto il Dr. Marco Guido Salvi che ha illustrato le finalità dell’Associazione: assicurare e migliorare la qualità di vita dei pazienti e dei loro familiari attraverso delle attività ed iniziative come quella svolta. Il Dr. Salvi ha ribadito come lo stare insieme dà più forza nell’affrontare il delicato cammino che la malattia impone, sia ai pazienti che ai familiari, avendo la certezza che il sostegno reciproco può renderlo meno difficoltoso. Al termine delle relazioni c’è stato un dibattito molto stimolante e approfondito on tanti spunti di riflessione. Consegna di riconoscimenti a due volontarie dell’associazione durante il convegno “Malattia di Parkinson – conoscerla per affrontarla” Durante i lavori del convegno “Malattia di Parkinson – Conoscerla per affrontarla” tenuto lo scorso 25 ottobre presso l’auditorium della Confartigianato , il Presidente di AIP Marco Salvi – che ha recentemente ricevuto dal Capo dello Stato Sergio Mattarella l’onoreficienza di Commendatore dell’Ordine al

Merito della Repubblica Italiana – ha consegnato due targhe di riconoscimento a due volontarie storiche dell’ Associazione e più precisamente a Giaele Pirola Longoni e Lella Lubrina Isnenghi. “Queste due signore Lella e Giaele “ ha detto Salvi nel consegnare le targhe “hanno svolto silenziosamente attività importantissime per l’associazione, quali per esempio: lavoro di: segreteria, coordinamento delle attività organizzate per gli iscritti, mantenimento operativo dello sportello di ascolto e informazione per i soci, gestione degli aspetti economici ed altre ancora. Da circa 20 anni sono parte importantissima della segreteria costituendo una base sicura ed un punto di riferimento preciso. Giaele e Lella “ ha proseguito il dr. Salvi” hanno costituito la memoria storica e un riferimento preciso anche per chi come me si trova nella condizione di prendere decisioni in merito a vari aspetti della vita associativa. Queste Targhe che abbiamo consegnato oggi non possono ripagare in termini economici il tempo e l’impegno dedicato come volontarie all’ Associazione Parkinsoniani sezione di Bergamo. Ma queste due targhe vogliono esprimere un grande grazie e il riconoscimento per quanto fatto nei confronti di persone con Malattia di Parkinson e dei loro famigliari”

AIP – sez. di Bergamo tel. 035 244561 Martedì e Giovedì ore 10.00-12.00 info@aipbergamo.it www.aipbergamo.it

Novembre/Dicembre 2023 | Bergamo Salute | 73


REALTÀ SALUTE

L’importanza di affidarsi ad un professionista della nutrizione e non fare affidamento alle diete “fai da te” ∞ A CURA DELLE DOTT.SSE CONSUELO VOLPI E MARTINA ABATI, BIOLOGHE NUTRIZIONISTE PRESSO IL CENTRO BORGO PALAZZO. POLIAMBULATORIO MEDICO PER LA DONNA, BERGAMO

Il cibo come risorsa Negli ultimi tempi l’attenzione verso il cibo e la nutrizione è molto cresciuta; inoltre si sta diffondendo con convinzione la consapevolezza che alla base di una vita sana ci siano delle buone abitudini alimentari e che è dai nutrienti del cibo che si ricavano le energie necessarie a soddisfare il nostro fabbisogno quotidiano. Di conseguenza, sta crescendo molto anche la richiesta di figure professionali specializzate che si occupano di questi temi, ma non tutti vi ricorrono. Il cibo, un pericolo? Sì, se “usato” nel modo sbagliato Il cibo come pericolo è una nozione nota, ma non sempre presa in seria considerazione. Non soffermiamoci sull’aspetto che riguarda la conservazione e i rischi microbiologici legati al cibo contaminato e nemmeno sulla qualità del cibo che spesso, purtroppo, risulta ca-

rente. Concentriamoci piuttosto su quello che può succedere quando, nelle scelte alimentari, si attuano scelte senza confrontarsi con un professionista della nutrizione, seguendo le mode del momento, facendo riferimento a nozioni che non arrivano da fonti autorevoli, ma che sono basate su convinzioni personali o sul “sentito dire”; scelte che ci portano ad agire in modo errato, con un grosso impatto sulla nostra salute. Quali sono i rischi del “fai da te”? Le carenze nutrizionali sono uno dei rischi legati a un uso scorretto del cibo: ad esempio, l’esclusione completa di alcuni macronutrienti o la loro ripetizione eccessiva, comporta un’assunzione carente o eccessiva di vitamine e minerali. In questo contesto, molto diffusa e

74 | Bergamo Salute | Novembre/Dicembre 2023

attuale è la cosiddetta “carbofobia”, ovvero la convinzione che eliminando i carboidrati si perda peso velocemente ed in modo efficace. Questo innesca un meccanismo né propriamente corretto, né salutare: eliminando drasticamente


il carboidrato, infatti, si sollecita il metabolismo delle proteine che, coinvolgendo in prima linea la funzione renale, provoca un eccesso di questo elemento richiedendo un lavoro maggiorato a carico dei reni. Questo atteggiamento non è opportuno, nemmeno se adottato per breve termine come azione “detox”. Serve piuttosto una dieta bilanciata, in cui il carboidrato non va eliminato poiché necessario affinché l’intero metabolismo operi correttamente e si mantenga in salute.

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

Sì a una dieta bilanciata e personalizzata La quantità giornaliera di tutti i nutrienti dipende dal fabbisogno e dallo stile di vita di ciascuno; affinché il nostro corpo funzioni al meglio, servono la giusta quantità

di carboidrati, grassi e proteine. Per fare in modo che ciascuno di questi nutrienti sia inserito correttamente e consapevolmente nella nostra alimentazione, è utile affidarsi a un nutrizionista professionista così da disporre di una dieta davvero bilanciata e salutare; il che non significa “privazione” e “sacrificio”, quanto piuttosto darsi l’occasione di intraprendere uno stile di vita sano, vario ed equilibrato da seguire sempre, senza particolari difficoltà, e con un apporto maggiore in termini di benefici. Tra questi si citano ad esempio: > prevenzione e/o miglioramento di patologie croniche; > miglior apporto energetico: mangiare bene, con una distribuzione ottimale dei macronutrienti permette di gestire le attività giornaliere con una grinta maggiore, inoltre mantenere un buon apporto di vitamine

e minerali favorisce un buon lavoro anche del sistema immunitario; > umore migliorato: essere seguiti, accompagnati, supportati anche nelle difficoltà, avere dei risultati ottimali in tempi ragionevoli, danno la spinta a continuare. Seguire una buona e corretta alimentazione è un’occasione per prendersi cura di sé e di coloro con cui condividiamo le nostre abitudini alimentari; alimentarsi in modo salutare non vuol dire rinunciare necessariamente al gusto, ma piuttosto imparare ad apprezzare sapori più semplici, abbinare gli alimenti con un po’ di fantasia e a concedersi anche qualche sfizio con la giusta frequenza e un pizzico di consapevolezza. Centro Borgo Palazzo di MYMEDAS Srl Via B.go Palazzo 43, Bergamo info@centroborgopalazzo.it Tel 035 224128 www.centroborgopalazzo.it

Novembre/Dicembre 2023 | Bergamo Salute | 75


LABORATORIO GALENICO NOLEGGIO Tiralatte elettrico, Bilancia pesa neonati, Stampelle LABORATORIO GALENICO FORATURA DELLE ORECCHIE

SERVIZI DI AUTOANALISI Colesterolo totale, Colesterolo HDL, Profilo lipidico, Trigliceridi, Glicemia, Emoglobina Glicata, SERVIZI DIcompleto AUTOANALISI Emocromo con formula leucocitaria, Titolo quantitativo anticorpi COVIDHDL, Profilo lipidico, Colesterolo totale, Colesterolo

NOLEGGIO Trigliceridi, Glicemia, Emoglobina Glicata, con sistema Inverness DI TELEMEDICINA Tiralatte elettrico, Bilancia pesa neonati, Stampelle SERVIZI Emocromo completo con formula leucocitaria, (sterilità garantita, sistema di foratura a pressione) Elettrocardiogramma, Titolo quantitativo anticorpi COVIDnelle 24 ore, Monitoraggio della pressione arteriosa Holter cardiaco nelle 24 ore

FORATURA ORECCHIE REPARTODELLE COSMETICO con sistema Inverness SERVIZI DI TELEMEDICINA (sterilità garantita, sistema di foratura a pressione) MISURAZIONE Elettrocardiogramma, GRATUITA PRESSIONE ARTERIOSA Leggi i consigli e gli articoli e Monitoraggio determinazionedella del braccio dominante pressione arteriosa nelle 24 ore, REPARTO COSMETICO del dott. Visini su con sfigmomanometro Holter cardiaco nellemicrolife 24 ore

www.farmaciavisini.it Leggi i consigli e gli articoli del dott. Visini su

www.farmaciavisini.it Viale Italia, 2 - Almè (Bg) Tel. 035 541269 Mob. 331 7936713

farmaciavisini@virgilio.it Viale Italia, 2 - Almè (Bg) APERTURA da Lunedi a Venerdi 8.30 / 12.30 e 15.00 / 19.30 Sabato 8.30 / 12.30 - Pomeriggio chiuso

Tel. 035 541269 Mob. 331 7936713

farmaciavisini@virgilio.it

ideale per il controllo del rischio di Fibrillazione Atriale MISURAZIONE GRATUITA PRESSIONE ARTERIOSA

e determinazione del braccio dominante

DETERMINAZIONE COMPOSIZIONE CORPOREA con sfigmomanometro microlife con Bilancia Impedenziometrica

ideale per il controllo del rischio di Fibrillazione ANALISI DI PRIMA ISTANZA DIAtriale PELLE E CAPELLI

ANALISI CONDIZIONI COMPOSIZIONE CORPOREA DETERMINAZIONE MICROCIRCOLO PERIFERICO con Bilancia Impedenziometrica agli arti inferiori

ANALISI DI PRIMA ISTANZA DI PELLE E CAPELLI

ELETTROMEDICALI (Aerosol, Inalatori) ANALISISfigmomanometri, CONDIZIONI

MICROCIRCOLO PERIFERICO agli arti inferiori


REALTÀ SALUTE

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

“Fast fitness” con l’elettrostimolazione: il metodo EMS nei centri 20fit In forma in 20 minuti? Si può! Tonificazione muscolare, perdita di peso, miglioramento delle prestazioni sportive, correzione posturale e stimolazione del microcircolo sono solo alcuni dei benefici dell’allenamento col metodo EMS, che stimola gli strati più profondi delle fasce musco-lari tramite piccoli impulsi elettrici. Il metodo EMS powered by XBody, che da dieci anni viene utilizzato nei centri 20fit, è il frutto di quarant’anni di studio delle tecnologie di elettrostimolazione, grazie alle quali è stato possibile stabilire un protocollo di allenamento specifico per ottenere risultati ottimali per il benessere a 360° di chi lo sceglie. I benefici dell’EMS Le sessioni di allenamento EMS si protraggono “solo” per 20 minuti. La breve durata è giustificata dal fatto che, con questo metodo, i gruppi muscolari vengono sollecitati in profondità e il reclutamento delle fibre motorie raggiunge il 99%, stimolando l’attività metabolica e accelerando in modo duraturo il metabolismo basale. Si stima, infatti, che 20 minuti di allenamento EMS corrispondano a 4 ore di allenamento tradizionale, ma non si tratta di un paragone in termini di intensità, bensì di efficacia: ogni sessione ha, infatti, intensità modulabile in base alle esigenze e alle condizioni fisiche di ciascun cliente. Questo genere

di attività sportiva permette quindi di perdere peso, tonificare il corpo e migliorare le prestazioni sportive, ma garantisce anche benefici di natura estetica in caso di problematiche quali ritenzione idrica o cellulite. Le origini e l’utilizzo terapeutico In passato, l’allenamento con elettrostimolazione muscolare veniva utilizzato esclusivamente a scopo terapeutico. Gli elettrodi adesivi, infatti, svolgono un lavoro mirato, rendendo questo metodo adeguato a sviluppare massa muscolare molto velocemente. Inoltre, gli esercizi sono pensati in modo da coinvolgere il muscolo, senza gravare sulle articolazioni: questo lavoro diventa quindi molto utile in caso di recupero post incidente o di alcune specifiche patologie. Proprio per questa ragione viene utilizzato anche da atleti professionisti, come Usain Bolt e Rafael Nadal. Non si deve comunque pensare all’allenamento EMS come a qualcosa di prettamente legato all’ambito sportivo, anzi! L’EMS, come dimostrato da uno studio di W. Kemmler (2017) su un pool di adulti over 60, è molto efficace, ad esempio, nella cura del dolore lombare cronico: dopo 14 settimane di sedute EMS, tutti i soggetti hanno riferito un calo di frequenza e intensità del dolore. Le sessioni in 20fit Gli allenamenti in 20fit si svolgono in modo semplice e veloce.

Innanzitutto, potrai letteralmente dimenticare il borsone a casa! Lo staff dei centri ti accoglierà con tutto l’occorrente: Skin Suit (tutina elasticizzata) e S-Ems Suit (tuta con elettrostimolatori). Prima di iniziare, i Trainer 20fit, laureati in scienze motorie e specializzati in EMS, analizzeranno la tua situazione iniziale per costruire un percorso su misura. Tutti gli allenamenti, infatti, vengono svolti in sessioni one to one, con un trainer interamente dedicato a te durante tutto il workout. Finito l’allenamento, ti verrà fornito anche un Kit doccia, che potrai utilizzare nel tuo spogliatoio con il massimo della privacy. La prova gratuita Nei centri 20fit di Bergamo, Como e Brugherio è possibile provare gratuitamente una sessione di allenamento EMS. Le palestre 20fit mettono infatti a disposizione una seduta di prova aperta a chiunque abbia interesse a migliorare il proprio benessere in termini di salute, estetica o prestazioni sportive. A seguito della prova, potrai valutare insieme ai trainer quale percorso fa al caso tuo ed eventualmente intraprenderlo nelle sedi 20fit.

20fit BERGAMO Via Broseta, 27C - Bergamo 035.217003 - 20fit.bg@gmail.com www.20fit.it

Novembre/Dicembre 2023 | Bergamo Salute | 77


REALTÀ SALUTE

L’Oculistica? Una passione che non finisce mai

L’oftalmologo bergamasco di fama internazionale Stefano Zenoni premiato con la medaglia d’oro Maestri dell’oftalmologia italiana. Alle sue spalle più di 30mila interventi e ancora tanta voglia di mettersi al servizio degli altri. La sua intenzione iniziale era quella di diventare gastroenterologo. Il padre l’ha però convinto a dedicarsi all’oculistica. E si può dire fortunatamente considerando il grande contributo che il dottor Stefano Zenoni, oftalmologo bergamasco di fama internazionale, è riuscito a dare a questo campo medico. Un contributo che l’ha appena portato a ricevere il

Premio medaglia d’oro Maestri dell’oftalmologia italiana SOI 2023. “Il mio non è un lavoro è una passione” racconta Zenoni che non considera il premio ricevuto come un punto d’arrivo della sua carriera, anzi. Lo dimostra il fatto che, sebbene abbia già al suo attivo più di 30mila interventi e 209 pubblicazioni scientifiche, vuole continuare a dedicarsi all’oculistica: “Lo farò

78 | Bergamo Salute | Novembre/Dicembre 2023

fino a quando potrò” sostiene. Ad oggi il medico svolge l’attività clinica chirurgica nei suoi studi di Bergamo e Milano. Ma alle sue spalle ha una lunga carriera ospedaliera durante la quale si è specializzato in interventi di microchirurgia oculare della cornea, della cataratta, del glaucoma e soprattutto della chirurgia della retina e vitreoretinica, sviluppando tecniche mini invasive.


INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

Laureatosi in Medicina e chirurgia nel 1981 per poi specializzarsi in oculistica nel 1985, ha iniziato la sua lunga carriera professionale all’ospedale San Gerardo dei Tintori di Monza nel dipartimento di Oculistica, a fianco del professore Vito De Molfetta. Qui è rimasto fino al 1999 anno in cui ha assunto il ruolo di Primario prima nella divisione oculistica del Policlinico di Ponte san Pietro. E poi agli Ospedali riuniti di Bergamo dove è rimasto in carica fino al 2012. Quello del 2012 è anche l’anno in cui Zenoni partecipa alla sua prima missione umanitaria organizzata dal Soleil d’Afrique onlus ong a favore delle popolazioni dell’Africa nel Benin: qui mette a disposizione della popolazione locale la sua professionalità nell’ambito della prevenzione e terapia delle patologie oculari e, soprattutto, della terapia chirurgica. Il medico bergamasco è fiero del suo impegno nel volontariato: “Della mia carriera potete leggere tutto sul mio curriculum – ha sostenuto Zenoni nel suo discorso trasmesso durante la cerimonia per la consegna del Premio medaglia d’oro Maestri dell’oftalmologia italiana – quello invece di cui vi vorrei parlare sono le mie missioni umanitarie”. Seguiranno poi altre spedizioni in Costa d’Avorio e nel Darfur. Nel 2017 è poi in Madagascar dove, come chirurgo, partecipa alla missione umanitaria all’ospedale della onlus Change ad Ampefy organizzata dalla onlus Change e dalla Onlus Vision+: qui con un collega Zenoni arriva ad effettuare 125 interventi chirurgici in 15 giorni. “L’intervento che ricordo con più piacere – sostiene l’oftalmologo – è quello effettuato su una bambina di 10 anni con cataratta bilaterale che si è fatta operare tutti e due gli occhi. Di lei ho ancora impresso nella mia mente il sorriso che aveva

il giorno dopo l’operazione”. Proprio l’altruismo è uno dei tre principali tratti della sua personalità che Zenoni riconosce in se stesso: “Ho sempre pensato prima agli altri”. Lo dimostra anche il fatto che il medico bergamasco è l‘inventore di strumenti di chirurgia vitreoretinica, sia per la chirurgia dell’adulto sia pediatrica, che sono stati distribuiti sia in Europa che in Usa senza nessun cointeresse economico per il suo inventore. Il secondo è il coraggio messo nello sviluppo di tecniche chirurgiche innovative. Diverse sono quelle ideate da Zenoni in collaborazione con ricercatori di fama mondiale e istituti medici internazionali come la scuola di Boston con la quale ha lavorato per lo sviluppo di nuovi sostituti vitreali. Il terzo tratto della personalità che Zenoni riconosce in se stesso è quello della fantasia: “Perché ci vuole sempre un po’ di fantasia nella vita: fa rimanere giovane la testa”. Nel suo discorso trasmesso durante la cerimonia per la consegna del Premio medaglia d’oro Maestri dell’oftalmologia italiana Zenoni il medico bergamasco ha rivolto anche alcuni consigli ai giovani oftalmologi ai quali ha riservato sempre un occhio di riguardo. Da questa attenzione nasce anche la sua importante attività didattica e accademica: è stato docente all’Università di Bergamo per diversi corsi di studi, professore alla Scuola in oftalmologia dell’Università degli studi dell’Insubria di Varese, docente del primo master di chi-

rurgia vitreoretinica dell’università di Ancona. Il Premio medaglia d’oro Maestri dell’oftalmologia italiana è solo l’ultimo di una lunga serie di riconoscimenti ottenuti da Zenoni: fra questi ci sono anche il Premio della Società Oftalmologica lombarda per la ricerca scientifica, il Premio Cattaneo, il Premio Alcon per la migliore tecnica chirurgica innovativa, il Premio We build Kiwanis international. Premi che sicuramente inorgogliscono. Anche se per lui il riconoscimento principale viene dai suoi ex pazienti: “Pochi mesi fa – ricorda – mi è venuto a trovare un ragazzo che si era appena laureato. Mi ha detto: “Sa che lei mi ha operato quando ero bambino per una malattia congenita?” È stato molto significativo per me. Anche se non mi ricordavo del suo viso, invece dell’occhio sì: non dimentico mai un occhio”.

Dott. Stefano Zenoni Chirurgia oculistica a Bergamo e Milano - 320.3674578 zenonistefano56@libero.it www.stefanozenoni.it

Novembre/Dicembre 2023 | Bergamo Salute | 79


SABAI THAI

il tuo angolo di benessere Nel centro di Bergamo sorge un autentico angolo di Thailandia - Sabai Thai. Sabai Thai è il luogo dove rilassarti, ristabilire l’armonia con le tue emozioni e riscoprire una nuova vitalità. Il team di Sabai Thai ti condurrà in un viaggio di benessere profondo.

SERVIZI: • Massaggio Al Burro Di Karitè - Super idratante e rilassante • Massaggio Thailandese - Efficace per dolori muscolari • Bagno Turco Con Cromoterapia E Aromaterapia - Rilassa e depura la pelle • Maschera Viso Torba Di Tiefenmoor - Riattiva la circolazione e idrata • Riflessologia Plantare 30 Minuti - Riduce stress e tensioni • Trattamento Anticellulite - Contrasta cellulite e pelle a buccia d'arancia. • Depilazione Gambe Intere e Inguine • Viso - Trattamento AGE REPAIR - Riparatore per pelli mature • Viso - Trattamento VITAMINA C - Illumina il colorito ed elimina il grigiore • IKONAPRESS - Riduce la ritenzione idrica e combatte la cellulite.

SCARICA IL VOUCHER

OM AG G IO

Check up viso + Maschera

* S er vi zi o u t i li zza b i le en tr o 30 g i on i da lla d a t a di sc ar i c am en to

Via XX Settembre 115 c/o Galleria Mazzoleni Bergamo | Piano -1 +39 035 230866 I nostri partner:

sabaithai_spa

sabaithaispa.com


REALTÀ SALUTE

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

OPTIMUS DOMI un modello innovativo di assistenza domiciliare L’approccio centrato sulla persona è l’aspetto innovativo del modello Optimus Domi, applicato e sperimentato dall’Associazione InsiemeAte Onlus, che si occupa di assistere H24 presso il proprio domicilio le persone fragili che si trovano a vivere in condizioni di ridotta o mancata autosufficienza. Per ciascun individuo dopo una valutazione dei bisogni reali si struttura un protocollo di interventi che saranno soggetti a periodiche revisioni, con l’obiettivo di favorire benessere e far sì che l’assistenza risulti efficace e aderisca in modo realistico all’evoluzione delle condizioni psico-fisiche del malato. Ogni sei mesi si rimodulano interventi mirati e in risposta, appunto, ai bisogni che cambiano, all’utenza che muta e anche alle esigenze delle famiglie, che devono avere risposte di qualità affinché la persona fragile possa vivere il più a lungo possibile in autonomia, nel suo ambiente domestico. Un ulteriore aspetto innovativo è dato dal fatto che il protocollo sempre condiviso con i famigliari e con l’Assistente tiene presente l’aspetto cognitivo dell’assistito, la relazione e l’ambiente in cui risiede, il suo benessere psicofisico a tutto tondo. Sulla base della valutazione e dei bisogni che emergono, viene elaborato e rivisto laddove necessario il P.A.I. (Piano di assistenza individuale), della cui attuazione si

occuperà un Assistente Familiare formato in modo costante in corso d’opera e supportato dal Tutor (figura specializzata e competente nell’area dell’invecchiamento). Il Tutor fa visite a domicilio costanti, si confronta e coinvolge tutti gli “attori” dell’assistenza. Attraverso questionari “satisfaction” si monitora poi il grado di soddisfazione del servizio. Risulta chiaro che l’applicazione del modello Optimus Domi fa sì che l’Associazione InsiemeAte Onlus non debba essere confusa con un’agenzia di badantaggio. Questo modello di cura non è ancora accreditato in Regione Lombardia, step indispensabile per ottenere voucher di sostegno per le famiglie. È fondamentale supportare le famiglie che scelgono e decidono di tenere a casa il proprio famigliare, con un servizio di assistenza che garantisca la qualità operativa. Il famigliare, pur mantenendo la titolarità della coprogettazione del P.A.I., viene sollevato dal diretto accudimento del proprio caro a 360 gradi, trovando nel modello assistenziale le risposte a tutti i bisogni. Il modello Optimus Domi si interfaccia e collabora con gli attori pubblici o accreditati per i servizi sanitari attraverso un gestionale in grado di tenere tracciato ogni intervento effettuato, ogni valutazione, ogni P.A.I. e potrebbe essere una risorsa importante per la presa in carico da parte della

rete socio-sanitaria e sanitaria. I protocolli, infatti, prevedono che gli Assistenti Familiari, laddove necessario, collaborino con gli operatori dell’ADI, con i Medici di medicina generale e segnalino ai Tutor i cambiamenti “sentinella” che potrebbero determinare la necessità di attivare servizi specialistici domiciliari. “Assistiamo ogni giorno a dimissioni ‘protette’ di grandi anziani che prima dei ricoveri erano au- tonomi e vivevano da soli e che al loro rientro a domicilio hanno bisogno di aiuto in tutte le attività della vita quotidiana; accogliamo famiglie logore da un’assistenza pesantissima a genitori o coniugi affetti da demenza, il cui equilibrio familiare è stato messo sotto assedio e talvolta smantellato; organizziamo servizi socio-assistenziali con risultati eccellenti per la qualità di vita dei nostri assistiti e delle nostre famiglie, e sarebbe fondamentale poter avere sostegno economico. Siamo convinti che la ‘casa’ è il luogo di cura migliore per ogni persona, dove mantenere il legame con i propri spazi, i propri ritmi di vita”, commenta la direttrice Paola Brignoli. . Associazione InsiemeAte Onlus Via Regina Margherita 64 Gorlago (BG) - 035 953474 www.insieme-a-te.it

Novembre/Dicembre 2023 | Bergamo Salute | 81


Bergamo Salute anno 13 | n° 75 Novembre | Dicembre 2023 Direttore Responsabile Claudio Gualdi Redazione Ivana Galessi redazione@bgsalute.it Grafica e impaginazione Marta Milani, AD Communication Fotografie e illustrazioni Shutterstock, Adriano Merigo, Stampa Tiber S.p.A Via della Volta, 179 - 25124 Brescia (BS) Casa Editrice Devon Srl Via Libertà, 29 - 24068 Seriate (BG) Tel. 035 0741903- info@devonsrl.com Pubblicità info@bgsalute.it Hanno collaborato Sara Carrara Lella Fonseca Emanuele Roncalli Ivana Galessi Claudio Gualdi

COMITATO SCIENTIFICO • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •

Dott. Diego Bonfanti - Oculista Dott.ssa Maria Viviana Bonfanti Medico Veterinario Dott. Rolando Brembilla - Ginecologo Dott.ssa Alba Maria Isabella Campione Medicina Legale e delle Assicurazioni Dott. Andrea Cazzaniga Idrologo Medico e Termale Dott. Sergio Clarizia - Pediatra Dott. Marcello Cottini - Allergologo Pneumologo Dott. Giovanni Danesi - Otorinolaringoiatra Dott. Adolfo Di Nardo - Chirurgo generale Dott. Nicola Gaffuri - Gastroenterologo Dott.ssa Daniela Gianola - Endocrinologa Dott. Antoine Kheir - Cardiologo Dott.ssa Grazia Manfredi - Dermatologa Dott. Massimo Masserini - Psicologo Psicoterapeuta - Sessuologo clinico Dott. Roberto Orlandi Ortopedico Medico dello sport Dott. Paolo Paganelli - Biologo nutrizionista Dott. Antonello Quadri - Oncologo Dott.ssa Veronica Salvi - Ostetrica Dott. Orazio Santonocito - Neurochirurgo Dott.ssa Mara Seiti - Psicologa - Psicoterapeuta Dott. Sergio Stabilini - Odontoiatra Dott. Giovanni Taveggia Medicina Fisica e Riabilitazione Dott. Massimo Tura - Urologo Dott. Paolo Valli - Fisioterapista

COMITATO ETICO • Dott. Ernesto de Amici Presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Bergamo • Dott. Gianluca Solitro Presidente OPI Ordine delle Professioni Infermieristiche di Bergamo

Iscr. Tribunale Bergamo N°26/2010 del 22/10/2010 Iscr. ROC N°25539. Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione, anche se parziale, di qualsiasi testo o immagine. L’editore si dichiara disponibile per chi dovesse rivendicare eventuali diritti fotografici non dichiarati. I contenuti presenti su Bergamo Salute hanno scopo divulgativo e non possono in alcun modo sostituirsi a diagnosi mediche.

Canali di distribuzione: • Abbonamento. • Spedizione a diverse migliaia di realtà bergamasche, dove è possibile leggerla nelle sale d’attesa (medici e pediatri di base, ospedali e cliniche, studi medici e polispecialistici, odontoiatri, ortopedie e sanitarie, farmacie, ottici, centri di apparecchi acustici, centri estetici e benessere, palestre, parrucchieri etc.) • Distribuzione gratuita presso le strutture aderenti alla formula "Amici di Bergamo Salute".

• Dott. Andrea Poerio e Dott.ssa Diana Prada Referenti territoriali di Bergamo e Provincia OPL Ordine Psicologi Lombardia • Dott. Stefano Faverzani Presidente Ordine dei Medici Veterinari di Bergamo • Ordine dei Tecnici Sanitari di Radiologia e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione della Provincia di Bergamo nella persona del Dott. Angelo di Naro • Dott. Simone Ruggeri Presidente Ordine Fisioterapisti (OFI) Bergamo Bergamo Salute è sempre con te: leggila integralmente dal tuo computer, tablet o smartphone www.bgsalute.it



Novità per l’Udito “Sento ma non capisco le parole”

Nuova tecnologia microCIC, scompare nel condotto uditivo

PROVA GRATUITA PRESTAZIONI SENZA PRECEDENTI Gestione di oltre 500 milioni di calcoli al secondo Straordinaria risoluzione a 64 bande frequenziali Analisi ambientale più di 100 volte al secondo

BERGAMO Via S. Bernardino, 33/C PER APPUNTAMENTO

035 224884

www.centroacusticoitalianobg.com


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.