BergamoUp n°51

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Anno Sesto numero Cinquantuno | Febbraio DuemilaQuindici | Euro Tre

What else?

Il mensile più letto della città ATTUALITÀ WARREN BEATTY PAGINA 28 CINEMA MAGIC IN THE MOONLIGHT PAGINA 32 TELEFILM SHAMELESS PAGINA 38 IN COPERTINA LONGHI BANQUETING

n°51


LA POP ART DI ROMERO BRITTO A BERGAMO VIA CAMOZZI 134 TEL. 035 222581



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RIVISTE

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LOCALI


SIAMO IN GUERRA L’Editoriale

DI MICHELE OGGIONI

Il mese di gennaio, purtroppo, è stato segnato da un evento disastroso e gravissimo: un attentato che, ad una settimana esatta dall’inizio del nuovo anno, ha coinvolto la redazione del settimanale satirico francese Charlie Hebdo, a Parigi. Dunque, l’editoriale di questo mese vuole essere una personale riflessione su quanto accaduto nella capitale francese e sulle conseguenze che questo evento infame potrà avere sull’Europa e sull’Italia. Ciò che i terroristi hanno colpito, sul piano simbolico, è la (nostra) libertà, la quale comprende la sacrosanta libertà di stampa e di satira, che considero anch’essa parte del patrimonio culturale di un Paese. L’Europa si è dimostrata debole e democrazia è proprio sinonimo di debolezza per questi fanatici, che in nome di un dio, legittimano l’omicidio. Il loro obbiettivo, che cercano di realizzare attraverso video intimidatori, è proprio quello di incutere paura e terrore e, dimostrandoci fragili, asseconderemo solamente il loro sporco gioco. È necessario adottare una linea più dura e realizzare che siamo al centro di una sorta di “guerra fredda”; bisogna assumere un atteggiamento più deciso e risoluto al fine non lasciare che queste persone distruggano noi, i nostri valori e quelli dei nostri Stati. Tutto questo rappresenta, tristemente, solo l’inizio di ciò che potrà accadere in futuro, dove niente e nessuno verrà risparmiato, neanche la nostra Italia.

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Editore Editrice BergamoUp srl Direttore Generale Michele Oggioni direttore@bergamoup.it

Direttore Responsabile Renata Sortino Direttore Marketing Nicola Morali nicola.morali@bergamoup.it

Redazione Ilaria Foglieni Info@bergamoup.it

Segretaria di redazione Alessia Paganelli segreteria@bergamoup.it info@bergamoup.it

Marketing Claudio Danesi Responsabile grafica e impaginazione Carlo Rondi grafica@bergamoup.it

Progetto grafico carlorondidesign.tk Stampa Reggiani Responsabile Web e Social Carlo Rondi, Ilaria Foglieni Fotografi Matteo Mottari Chiara De Troia Hanno Collaborato: Vip International, Giorgio Arfaras, Andrea Lodetti, Massimo Buttinoni, Samuele Sortino, Nalla Ciombioni, Alice Cerea, Monica D’intino, Graziano Lanza, Cristiana Ghione, Maurizio Lorenzi, Mr. Pink, Marco Chiari, Helca Locatelli. Fotografia di Copertina: Matteo Mottari Crediti Fotografici: Per Le Immagini Senza Crediti L’editore Ha Ricercato Con Ogni Mezzo I Titolari Dei Diritti Fotografici Senza Riuscire A Reperirli. È Ovviamente A Piena Disposizione Per L’assolvimento Di Quanto Occorre Nei Loro Confronti. © Copyright Bergamoup Magazine: Testi E Immagini Della Presente Pubblicazione Non Possono Essere Riprodotti Con Mezzi Grafici, Meccanici, Elettronici O Digitali Senza Autorizzazione Firmata Da Editrice Bergamoup Srl. Ogni Violazione Sarà Perseguita A Norma Di Legge. Bergamoup, Periodico Mensile Di Informazione Locale; Iscrizione Presso Il Tribunale Di Bergamo N. 16/2009 Del Maggio 2009 Editrice Bergamoup Srl Sede Legale: Via Calzecchi Onesti 3, Bergamo Cod. Fisc. E P.iva: 03806600163

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SOMMARIO

FEBBRAIO DUEMILAQUINDICI

PUBBLIREDAZIONALI BERGAMOSPOSI 8 LONGHI BANQUETING

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NEVE NEVE NEVE

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VILLA JEANS 16 BERGAMOUP CONSIGLIA

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RUBRICHE............25

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REDAZIONALE

BERGAMO SPOSI...TUTTO IL BELLO DEL MATRIMONIO IN UNA FIERA

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ergamo Sposi, salone dedicato agli sposi e alla cerimonia, rinnova l’appuntamento alla Fiera di Bergamo dal 6 all’8 febbraio 2015 e si ripresenta con la passione e l’entusiasmo che da sempre lo contraddistingue. Ideata e promossa da Promozione Confesercenti, organizzata da Ecspo Srl con la collaborazione di Ente Fiera Promoberg, la manifestazione vuole confermarsi quale punto di riferimento per tutti i futuri sposi alla ricerca di nuove idee per rendere unico il loro “grande giorno” grazie alla professionalità degli espositori, cuore pulsante di Bergamo Sposi, capaci di trasformare il salone in un vero e proprio evento glamour, dove eleganza e fantasia si sposano in un connubbio perfetto! Con tali ambiziose premesse il successo della diciassettesima edizione non può che essere assicurato. Percorsi emozionali e spazi dedicati a nuove tematiche: una Wellness Area dedicata al benessere; il matrimonio in stile Shabby Chic; una Kids Area, dedicata ai più piccoli con lo sviluppo del settore cerimonia; una qualità sempre più ricercata della tradizionale parte espositiva ed un ricco calendario di eventi collaterali a cornice di un evento unico nel suo genere. Oltre al Concorso Fortunati in Amore con ricchi premi per i fortunati visitatori, sono confermate le serate dedicate all’elezione delle Miss e Coppie Bergamo Sposi 2015, che apriranno il calendario degli eventi dell’area spettacoli che animeranno i tre giorni di apertura della Manifestazione. Immergiti nell’atmosfera da sogno del salone per scegliere l’abito giusto, per trovare la location ideale per il tuo matrimonio, per assistere alle attesissime sfilate, per progettare nei minimi dettagli la luna di miele, per scoprire le bomboniere più originali, per emozionarti sfogliando romatici album fotografici e per lasciarti travolgere dalle esibizioni musicali. Bergamo Sposi non deluderà le tue aspettative. Segui tutti gli aggiornamenti sulla pagina facebook Bergamo Sposi

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Programma Eventi Venerdì 6 Febbraio
 Ore 16.30 - Accoglienza Ore 17.00 - Taglio del nastro Brindisi e buffet inaugurale
con intrattenimento musicale Ore 20.00 -Mete originali per il viaggio di nozze Idee per l’intrattenimento
musicale Consigli floreali per il giorno del sì Ore 20.40 -Sfilano le future spose Ore 22.00 - Elezione di Miss Bergamo Sposi 2015
e Miss Orogioiello 2015

Sabato 7 Febbraio
 Ore 15.30 - Consigli e idee per l’intrattenimento dei più piccoli Ore 17.20 - Sfilano le spose Ore 18.00 - Mete originali per il viaggio di nozze Ore 20.00 -Mode e tendenze per il giorno del sì
Idee per l’intrattenimento
 Esibizione acrobatica bartender Ore 21.00 - Sfilano le Coppie di futuri sposi Ore 21.30 - Mete originali per il viaggio di nozze Ore 21.45 - Elezione della Coppia Bergamo Sposi 2015

Domenica 8 Febbraio
 Ore 10.45 - Sfilata-evento a cura dell’Accademia
Bergamasca Acconciatori Ore 12.30 - Show Cooking Ore 15.00 - Sfilano gli abiti da sposa Ore 16.40 - Sfilano le creazioni del campione
di acconciature Guglielmo Mangili
 Consigli e idee per l’intrattenimento musicale Ore 17.45 - Sfilano le creazioni dei maestri orafi Ore 18.10 - Taglio Della Torta e Brindisi Finale
 Intrattenimento Musicale ** Segui gli aggiornamenti sul sito www.fierabergamosposi.it

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REDAZIONALE

LONGHI BANQUETING FOR EVENTS, GLI ARTISTI DEL TUO RICEVIMENTO

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ualità, professionalità, eleganza. Sono queste le tre parole che meglio definiscono Longhi Banqueting for Events, Azienda leader nel suo settore da oltre trent’anni impegnata nell’organizzazione di ricevimenti. Eventi aziendali, ricorrenze familiari, facili soluzioni take away da gustare a casa. Sono questi i fronti su cui con passione ed entusiasmo Longhi Banqueting for Events si cimenta ogni giorno, ma l’impegno più grande da sempre è rappresentato dagli eventi nuziali. Il matrimonio, infatti, costituisce il “core business” di quest’impresa che ogni anno sa concretizzare

con la genuinità proveniente dalla sua immutata conduzione familiare e con la raffinatezza di uno staff competente, giovane e preparato i sogni di centinaia di sposi nelle favolose cornici delle location con cui collabora in esclusiva: Cascina San Carlo, Casinò di San Pellegrino Terme, Castello di Cavernago, Castello della Marigolda, Tenuta Olmetta, Villa Suardi e a breve una nuovissima location di pregio sulle rive del Lago d’Iseo. Perché per Longhi Banqueting for Events ogni singolo ricevimento rappresenta un’opera d’arte da creare con dovizia e vivere con soddisfazione.

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LONGHI BANQUETING FOR EVENTS VIA BERGAMO, 28 SAN PAOLO D’ARGON (BG) T + 39 035.95.89.66 INFO@LONGHIBANQUETING.IT WWW.LONGHIBANQUETING.IT LONGHIBANQUETING 13


REDAZIONALE

NEVE, NEVE, NEVE...

A

nche se s’è fatta attendere, la Dama Bianca è arrivata ed arriverà ancora; questo per la gioia di chi ne fa il più classico degli utilizzi, lo Sci, dal Classico a quello Alpinistico, dalle Ciaspolate in Montagna, all’Agonismo ed a tutte le Sue molteplici e piacevoli Varianti.

Ma la Neve oltre che ha motivo di gioia , è anche motivo di Lavoro e di Economia per quelle Località che investono non solo tempo ma anche in risorse nell’ospitalità e nei Servizi che la Montagna può Offrire, ed uno tra i tanti comprensori Bergamaschi che BergamoUp ha scelto per questo Primo di una Serie di incursioni pacifiche nell’ambiente Montano, è quel comprensorio che parte da Clusone e sale sino alle Piste da Sci del Monte Pora e della Presolana. Ed è grazie anche alla Caparbietà della Gente di Montagna, che con Passione e Fatica tutto questo avviene ogni inverno, con Le aziende che credono ed investono su di essa. Bellissime le Serate in Baita accanto al Camino mentre fuori scende la neve, scenari incantevoli mentre la Luna Piena con la Sua Luce quasi ancestrale Illumina le Piste da Sci ed i Tetti delle Case. La Montagna Vive di tutto questo ed è poliedrica in tutto quello che esprime e il popolo della Montagna raccoglie e mette a disposizione degli Ospiti questo enorme bagaglio di opportunità per Vivere e far Vivere ai propri Amici, Momenti Indimenticabili. Calore e Colori questa è la Montagna, non solo d’inverno ma tutto l’anno. Vi Aspettiamo.......non come Turisti, come Ospiti.

Di Nicola Morali 14


Via Moretti, 16 (laterale via A. Fantoni) Tel. 035 321112 - Bergamo dal LunedĂŹ al VenerdĂŹ dalle 09:00 alle 12:30 e dalle 14:30 alle 19:00 Sabato Mattino dalle 09:00 alle 12:30

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REDAZIONALE

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VILLA JEANS a ditta Villa Abbigliamento nasce a Bergamo nel 1946 e da tre generazioni ad oggi ha saputo evolversi nel tempo imponendosi con una clientela giovane per quanto riguarda l’abbigliamento casual e la jeanseria. Allo storico negozio situato nell’area pedonale di Città Alta in Via Bartolomeo Colleoni, la Corsarola, meta dello shopping dei bergamaschi e turisti, negli anni settanta si è aggiunto il punto vendita di Città Bassa in Via Pietro Ruggeri da Stabello, facilmente raggiungibile in auto e dotato di ampio parcheggio.

Da oltre trent’anni, rivenditori autorizzati Rifle, Levi’s, Dockers e Lee, garantisce il miglior assortimento di jeans della città. Cliccando sul sito dell’azienda, è possibile avere un’anteprima dei prodotti in vendita, dalle t-shirt, passando per le felpe, maglie e camice, fino ad arrivare a jeans e pantaloni; da notare che ogni capo è sempre scontato del 10% rispetto al prezzo di listino, garantendo un rapporto qualità-prezzo imbattibile. Infatti, grazie all’altissima qualità dei prodotti e all’affidabilità garantita da marche affermate e vendute in tutto il mondo, il cliente troverà certamente l’articolo perfetto da inserire nel proprio guardaroba. Un’altra importantissima qualità che distingue Villa Abbigliamento è la massima cura verso il cliente, che viene sempre aiutato e consigliato nella scelta del prodotto. Il personale è sempre disponibile e attento, senza tuttavia essere invadente. Inoltre, attraverso la specifica pagina “shop”, sempre all’interno del sito, è possibile acquistare certi prodotti online, opzione utile e sicura per chi non vive vicinissimo alla città o preferisce fare shopping comodamente dalla propria casa. 16


VILLA ABBIGLIAMENTO BERGAMO – CITTÀ ALTA VIA COLLEONI, 8, 24129 TEL: 035 237134 BERGAMO VIA RUGGERI PIETRO DA STABELLO, 78/C, 24123 TEL: 035 576198 WEB: WWW.VILLAJEANS.IT FACEBOOK: VILLAJEANS BERGAMO 17


REDAZIONALE

P U O M A G BER SIGLIA N O C Questo mese, la redazione di BergamoUp vi propone i seguenti punti vendita per tutti i vostri acquisti, a Bergamo e in provincia. Selezioniamo le migliori aziende bergamasche in modo da consigliarvi al meglio, con un occhio di riguardo al prezzo e alla qualità del prodotto/servizio! Volete cambiare look con un nuovo taglio di capelli? Bere un buon caffè? O semplicemente gustarvi un dolce? Qui trovate tutto ciò che può fare al caso vostro!

La Caramellaia di Città Alta Via Bartolomeo Colleoni 40 Bergamo (BG) Tel: 035 1984 1819 La Caramellaia di Città Alta 18

Gioielleria Stabilini Via G. Donizetti 39 - 24020 Castione Della Presolana (BG) tel: 0346 30094 oreficeriastabilini@gmail.com


SL Atelier Sartoria Via Castello 7/B Torre de’ Roveri 24060 (BG) tel: 340 5964696 www.slatelier.it

Ghost Via Spluss, 185/187, 24020 Onore Bg Tel. 0346.74169 Fax 0346.76521 info@ghostsolution.com info@pec.ghostsolution.com www.ghostsolution.com 19


Karisma by Dorothy Via S. Bernardino 137/C 24126 Bergamo Tel: 035 319490

Caffè Ermitage Via Don L. Palazzolo 8 24122 Bergamo Tel: 035 214075 caffe.ermitage@gmail.com

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Pasticceria Presolana

Andrea Planet

Dolci e Prodotti Tipici Via Locatelli 27 Castione della Presolana (BG) Tel: 0346 31000

Via Donizzetti 37 Via San Defendente 70 Dorga (BG) Clusone (BG) Tel: 0346 36190 Tel: 0346 27091 www.planetandrea.it

500 Bar Via Vogno 18 24020 Rovetta (BG) Tel: 0346 72688 500bar@gmail.it

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Rubriche ECONOMIA 26 ATTUALITÀ 28 CINEMA 32 ARTE 34 TELEFILM 38 MUSICA 42 SPORT 46 VIDEOGIOCHI 50 LIBRI 52 MODA UOMO 56 VIAGGI 62 MEDICO 64 RACCONTI 68 MATRIMONI 72 CONTI 74 CUCINA 76

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RUBRICHE

ECONOMIA

Di Giorgio Arfaras

Pres Comitato Investimenti SCM SIM www.scmsim.it contact@scmsim.it

LE ELEZIONI IN GRECIA

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ell’immaginario collettivo si ha una rappresentazione così articolata: c’è un gran debito pubblico che schiaccia un piccolo Paese dal grande passato, che, per pagare il debito, deve tagliare le spese sociali. Il risultato è una povertà diffusa dalla quale si può uscire solo azzerando il debito. La rivolta contro l’austerità è così la riaffermazione della democrazia. La suesposta narrazione è lineare e perciò piace molto. Non richiede molto esercizio di documentazione ed è gratificante da un punto di vista morale.

Peccato che il ragionamento non stia in piedi. La Grecia ha un gran debito pubblico – pari a quasi il doppio del proprio reddito nazionale – ma questo gran debito è in gran parte – l’ottanta per cento – detenuto da istituzioni – la Commissione Europea, La Banca Centrale Europea, Il Fondo Monetario. Esso scade in venti anni circa e costa ai Greci – ossia remunera i detentori – il 2 per cento circa. Ossia è un debito in un certo senso “finto” e che costa pure “poco”. Come possa un debito finto e poco oneroso mettere in ginocchio un Paese resta un mistero. In Grecia si aveva uno stato “ipertrofico” – i dipendenti pubblici sono moltissimi in rapporto alla popolazione che lavora – e si ha una base fiscale insufficiente per fornire i servizi sociali richiesti in un Paese democratico e ricco. La Grecia all’interno spendeva molto più di quanto incassasse – spesa pubblica meno entrate fiscali – e all’esterno spendeva più di quanto incassasse – importazioni meno esportazioni. I capitali in arrivo dall’estero in sottoscrizione del debito pubblico hanno finanziato per quasi un decennio sia il deficit pubblico sia il deficit commerciale. I capitali arrivavano nella supposizione che non si aveva un rischio valutario, dal momento che la drachma era stata sostituita dall’euro.

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I limiti della Grecia erano e sono: 1) una base fiscale insufficiente, 2) una base industriale insufficiente. Queste due caratteristiche fanno sì che sia molto difficile un rilancio dell’economia che passi attraverso una spesa pubblica sociale che cerchi di arginare la povertà crescente – come sembra che voglia fare Syriza con Tsipras. Il bilancio dello stato andrebbe in deficit e il suo finanziamento finirebbe per essere molto oneroso. Così come le due succitate caratteristiche rendevano difficile – se non forse nel periodo lunghissimo - un rilancio dell’economia che passasse dall’austerità di bilancio e dalle riforme – come voleva fare Nea Democrazia con Samaras. Insomma, non si vede come la Grecia possa avere una economia ricca – ossia capace di finanziare lo Stato Sociale con le imposte raccolte da una base industriale dinamica – al pari degli altri Paesi dell’Euro-area. Può al massimo avere avere un’economia ricca “a tratti”, ossia fin quando gode di un finanziamento esterno, ma non un’economia ricca per dinamiche proprie. Per queste ragioni la narrazione del piccolo Paese vittima del suo enorme debito ha una sua efficacia retorica, ma non ha un gran senso economico. Per la stessa ragione non si vede come la Grecia possa uscire dalla crisi in cui si trova attraverso il rilancio della spesa sociale. Il percorso probabile è quello di un Paese permanentemente in bilico.

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RUBRICHE

ATTUALITÀ

Di Renata Sortino

WARREN BEATTY

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mici uomini ecco l’icona al quale ispirarvi per il 2015, aspettatevi di tutto, sprigionerete fascino da ogni poro dell’epidermide.

Non tutti lo sanno, ma Warren Beatty è il fratello minore della grande Shirley McLain, attrice famosa negli anni ’50 amica di Frank Sinatra e Dean Martin. Warren dopo pochi anni di teatro, nel 1961 esordisce in uno dei più bei film di Elia Kazan ‘Splendore nell’erba’ con l’allora giovanissima e bellissima Natalie Wood, con il quale l’attore intreccia una storia d’amore. Warren Beatty diventa immediatamente un sex symbol del cinema, che non viene però considerato abbastanza seriamente dalla critica fino a quando nel 1967 gira il bellissimo ‘Gangster Story - La storia di Bonnie e Clyde’ con Faye Dunway, dove interpreta con intensità il ruolo di Clyde. Nel 1975 scrive la sceneggiatura di ‘Shampoo’ e lo interpreta insieme a Goldie Hawn e Julie Christie, con quest’ ultima ha un flirt. Si cimenta con molto successo nella regia nel 1974 con ‘Due uomini e una dote’, nel 1978 con ‘Il paradiso può attendere’ e nel 1981 con il controverso e applauditissimo ‘Reds’ con il quale vince il premio Oscar. In questo periodo ha una relazione con Diane Keaton che abbandona Woody Allen per lui. Nel 1990 gira e interpreta ‘Dick Tracy’, dirigendo un cast stellare: Al Pacino, Dustin Hoffman e Madonna nel ruolo di Mozzafiato Mahoney. Anche con

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Madonna Warren Beatty non si astiene dall’avere un flirt. Nel 1991 sul set di ‘Bugsy’ incontra Annette Bening: si innamora follemente di lei e decide di sposarla nel 1992. Sono ancora felicemente sposati e hanno quattro figli. Il look di Warre Beatty è quella tipico degli uomini anni ’70: aria selvaggia, un po’ ribelle quasi da bickers, quindi il giubbino in morbida pelle nera non può mancare abbinato a pratici scarponcini e gli immancabili occhiali da sole. Beatty si è costruito nel corso degli anni una solida e sorprendente carriera di attore, regista, sceneggiatore e potente produttore a Hollywood, un uomo affascinante dal forte sex appeal e unico nel suo essere poliedrico, insomma, come la fragranza The One di Dolce & Gabbana, profumo deciso all’aroma di tabacco.

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RUBRICHE

CINEMA

PARLIAMO DI FILM Di Davide Comotti

MAGIC IN THE MOONLIGHT

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opo il drammatico Blue Jasmine, l’instancabile Woody Allen torna dietro la macchina da presa con una nuova commedia dallo stile fiabesco e sognante, Magic in the moonlight (2014), che riprende un po’ le atmosfere dei precedenti Midnight in Paris e From Rome with Love. Ormai lontano dal caustico umorismo che caratterizzava i suoi più famosi film grottesco-metropolitani, Allen sviluppa lo stile e la narrazione in un senso più “poetico” e sentimentale. Protagonista di Magic in the moonlight è Stanley Crawford (Colin Firth), un illusionista che travestito da cinese gira tutta Europa incantando il pubblico. Siamo nel 1928, quando un giorno viene incaricato da un collega di recarsi in Francia per smascherare una sedicente medium, Sophie Baker (Emma Stone), accusata di truffare i suoi facoltosi clienti attraverso finte sedute spiritiche. Trasferitosi in casa della ragazza fingendosi un uomo d’affari, si dimostra subito scettico nei confronti della sua attività e di tutto ciò che non si può toccare con mano. Durante le sedute cerca di scoprire i trucchi, ma quando Sophie dimostra di sapergli leggere nel pensiero rivelandogli fatti personali che lei non può conoscere, inizia a ricredersi e pian piano si lascia affascinare dalla fantasia. Crawford scopre poi trattarsi di un grande imbroglio, ma fra i due è nata una reciproca attrazione che sfocerà nell’amore. Scritto e sceneggiato dallo stesso regista, Magic in the moonlight è un film squisitamente alleniano e ripropone la poetica che sta caratterizzando buona parte dei suoi lavori più recenti. In particolare, l’atmosfera che si respira sembra proseguire quella del bellissimo Midnight in Paris (vincitore di un Premio Oscar come miglior sceneggiatura), pur non raggiungendone la perfezione e la genialità inventiva. E non solo per l’ambientazione francese: torna il tema della magia (già presente anche in Scoop), l’amore nel senso più romantico del termine, lo stile raffinato e l’estetica vintage. Prima ancora della storia narrata,

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Magic in the moonlight affascina per l’immagine: una fotografia elegante dai toni color pastello (pensiamo al verde dei prati e al blu del mare) che restituisce quasi l’idea di un quadro, supportata dalle ottime scenografie un po’ in stile “belle epoque” (interni decorati, giardini, vestiti, locali mondani). Alla costruzione di questo mondo favolistico e “d’epoca” contribuisce in maniera determinante la colonna sonora, composta soprattutto da brani jazz e melodici che trasportano lo spettatore in un immaginario viaggio nel tempo. Estetica e narrazione sono inscindibili e funzionali l’una all’altra: Magic in the moonlight affronta temi complessi ma con il consueto stile surreale e sognante di Woody Allen. Complici gli ottimi dialoghi e le performance dei protagonisti (il carismatico Firth e l’affascinante Stone), assistiamo a un’evoluzione dei personaggi: il prestigiatore razionalista, convinto che tutto si possa spiegare con un trucco, ateo convinto e materialista, si apre man mano alla possibilità che esista qualcosa oltre la vita terrena e che non tutto possa essere spiegato con la ragione – salvo poi restare amareggiato dopo aver scoperto l’imbroglio, ma non per questo chiuso all’amore; la finta sensitiva Sophie, cinica nei suoi imbrogli, si rivelerà incredibilmente romantica almeno quanto Stanley; ragione e sentimento sono i due rivali che si fronteggiano per tutto il film, che concede spazio anche a qualche pretenziosa riflessione sulla religione e l’aldilà. Nonostante questi sporadici eccessi, l’opera scorre piacevolmente, risultando particolarmente azzeccata nel raccontare la nascita dell’amore fra i due protagonisti (meravigliosa la scena nell’osservatorio astronomico al chiaro di luna) e nella continua opposizione fra razionalità e fantasia: Magic in the moonlight, come annuncia il titolo stesso, è un film “magico”, pur non concedendo spazio al fantasy puro come avveniva invece nel precedente Midnight in Paris.

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RUBRICHE

ARTE

Di Chiara De Troia

violet-photography.weebly.com chiara_violet@libero.it

TAMARA DE LEMPICKA

LA SENSUALITÀ DÉCO DEI RUGGENTI ANNI VENTI

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amara Rosalia Gurwik-Gorska, in arte “de Lempicka” dal cognome del marito Tadeusz Lempicki, fu un’abile ed elegante pittrice polacca rinomata per aver ritratto la moda, la modernità e l’alta società degli anni Venti e Trenta del Novecento.

Sin da bambina Tamara è spinta dalla nonna a frequentare il jet set europeo, a godere della bella vita e ad interessarsi delle arti, si sposa all’età di diciott’anni e si trasferisce in seguito a Parigi dove inizia un brillante percorso nell’ambiente dell’alta società locale e del mondo dell’arte, frequentando artisti molto in voga in quegli anni. Dopo la nascita della figlia nel 1920 il matrimonio con il russo Lempicki inizia a sgretolarsi, ma sarà proprio la crisi matrimoniale (per stessa ammissione dell’artista) a far nascere in lei il bisogno di esprimersi e di dipingere. Dopo aver preso lezioni di pittura ed esser stata fortemente influenzata dalla fiorente Art Déco, espone per la prima volta nel 1922 e riscuote un successo tale da diventare in breve tempo molto famosa e richiesta non solo nelle gallerie ma anche per ritratti privati. Artista raffinata, bella e disinibita è l’icona dei ruggenti anni Venti, la sua pittura è fortemente visiva, sensuale e caratterizzata (soprattutto nei primi tempi) da un’anatomia deformata di matrice cubista e spiccatamente decorativista: le figure umane creano con lo sfondo e con gli oggetti con cui interagiscono una sorta di motivo decorativo dalla gamma cromatica ridotta ma brillante e accattivante. Ritrae principalmente donne ricche, eleganti e seducenti che hanno però negli occhi un alone di mistero e di malinconia che le rende irraggiungibili, specchio del disagio dell’uomo e della donna moderni. Donna forte e indipendente ha dato scandalo non solo nella vita privata con una dichiarata bisessualità, un divorzio e un

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secondo matrimonio qualche anno dopo (per il quale si trasferisce negli Stati Uniti, a New York) ma anche nelle sue opere, proponendo numerose tele di nudi di sapore classico e dissacrante. Nel 1926 è ospite di Gabriele D’Annunzio al Vittoriale, dove rifiuta la corte spietata del poeta italiano affascinato dalla sua bellezza. Nei suoi quadri si può scorgere l’iconografia delle maggiori riviste di moda, con il gusto dell’eleganza e la raffinatezza del colore: infatti collabora in seguito con molte riviste di moda e ne disegna le copertine. Le foto che la ritraggono mostrano una donna forte, in pose plastiche da vera diva e con lo sguardo sicuro e altero, come nel celeberrimo Autoritratto nella Bugatti verde del 1925, diventato il simbolo di quegli anni. Dopo la morte del secondo marito nel 1961, Lempicka sviluppa una nuova tecnica pittorica consistente nell’utilizzo della spatola al posto del pennello, un metodo che rende le sue tele molto vicine all’arte astratta ma che viene accolta con freddezza dalla critica, tanto da spingere la pittrice a giurare che non avrebbe più esposto i suoi lavori in pubblico, e così è stato fino alla sua morte avvenuta nel 1980. Una vera Femme Fatale, che ha saputo ritrarre in modo magistrale un’epoca “scintillante” e complessa cogliendone le sfaccettature più sensuali e malinconiche con uno stile unico.

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oltreilbagno

oltreilbagno srl - p.iva 02768650166 Via San Bernardino 97, 24127, Bergamo (BG) oltreilbagnobergamo@gmail.com tel e fax: 035 4592041 Via Provinciale 3, 24040, Lallio (BG) oltreilbagno@libero.it tel e fax: 035 691351


RUBRICHE

TELEFILM

SCIENCE FICTION Di Carlo Rondi

SHAMELESS US

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e siete nostri appassionati lettori vi ricorderete che nel numero di Settembre avevo parlato di una serie tv inglese (purtroppo terminata) chiamata Utopia e in riferimento al fatto che verrà riproposta in chiave USA vi avevo elencato gli altri 2 casi in cui era successo: The Office, e appunto, Shameless. Shameless è una delle serie più care che ho, forse perchè la seguo dal Day One, ma è tra le mie preferite assieme a Breaking Bad, OZ, The Shield e GoT: non dico che sia tra le migliori, ma nella sua semplicità è davvero piacevole e divertente da guardare. Il tutto si svolge in un sobborgo della periferia di Chicago. I Gallagher sono una famiglia ‘povera in canna’ composta dal padre alcolizzato, drogato e scansafatiche Frank, la figlia maggiore Fiona che si prende cura di tutti gli altri figli: Lip, Ian, Debbie, Carl e Liam. La madre malata di mente è scappata, Liam, l’ultimo figlio è di colore, Ian non è figlio di Frank ma di suo fratello. Lip è un genio, raccimola soldi svolgento i test per l’università a compagni di classe e a ragazzini ricchi, Ian è un futuro Marine, Debbie nonostante la sua età è ancora una bambina, Carl è un piccolo criminale e ogni puntata ci si aspetta che vada in riformatorio da un momento all’altro, cosa che tra l’altro a lui piacerebbe. Il tutto ruota attorno a Fiona, che da sorella maggiore, come detto prima si prende cura di tutti, svolge più di un lavoro e li cambia anche frequentemente, in base a dove c’è necessità. Fiona cucina, lava e stira per tutti e più o meno ad ogni stagione cambia ragazzo e in base al ragazzo anche il suo carattere e il suo modo di relazionarsi con i fratelli e con il padre cambia. I vicini di casa dei Gallagher sono Kev e Vi, coppia multietnica: lui barista all’Alibi (unico bar in cui Frank può ancora farsi vedere), lei infermiera che ruba farmaci e li rivende sottobanco. Dall’altra parte della strada vive Sheila, donna agorafobica e misofobica che una volta lasciata dal marito se ne fa una ragione e comincia a vedersi con Frank che sta con lei solo per avere tre pasti caldi al giorno e birra gratis in frigor. Solo durante la 4^ stagione i due si sposeranno mentre lui è in ospedale aspettando per un trapianto di fegato. A quel punto anche un altra figlia di Frank appare, si chiama Samantha e la madre è “sconosciuta”, nessuno la sopporta e tutti cercano di isolarla. Cosa? Non avete mai visto Shameless? -(come vi risponderebbero loro) la risposta è nella foto qui accanto-

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RUBRICHE

MUSICA

Di Giovanni Fratantonio

STASERA VADO A WOODSTOCK E TORNO I FILLMORE EAST: CONCERTI A MAGNITUDO 7.0

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iete mai stati a Woodstock? Volete per una sera sentirvi vivi, urlare, cantare e far ondeggiare da matti i vostri capelli selvaggi? E se, come il leader della band, capelli non ne avete, fa niente: l’importante è che scorra nelle vene quel rock graffiante; difficile da trovare, difficile da spiegare, ma certo facile da riconoscere: ti zittisce, ti stordisce e ti fa dire solo “…wow”! Diverse volte, nel mio pellegrinare di serate, ho incontrato i Fillmore East, la band che con l’hard rock sta facendo letteralmente tremare tutta la bassa bergamasca (e dintorni), e sempre più me ne sono innamorato. Mettete pure da parte i vostri sciocchi cliché sulle coverband, bevete una buona birra e via, partite con loro. Come si dice in giro: fanno cover ma non fanno cover! Forse sarà la loro bravura tecnica, una batteria lanciata, una voce particolarissima, unica, la chitarra che sposa il basso (ed il loro “per sempre” è vero) o forse sarà la travolgente passione che mettono in ogni singola nota che fan sì che i Fillmore East non siano una coverband, è riduttivo chiamarli così. Quel che senti non sono i Deep Purple, Hendrix o chi altro, quel che senti sono i Fillmore East, è un’avventura firmata tutta a nome loro. Non conta più null’altro, il qui-ed-ora diviene il tutto. Con loro si vive una grinta rock ed una calda emozione che ti abbraccia in toto. Li ho seguiti, innamorato, e ho intervistato Stefano Sortino, eccellente voce e front-man della band. Chi sei nella vita di tutti i giorni? Sono un impiegato nel settore trasporti, ramo commerciale, contento del mio lavoro, divenuto inaspettatamente una passione. A proposito di passioni, sono un accanito sportivo: metto lo sport quasi sullo stesso livello della musica; è come se il lavoro fosse la mia componente intellettiva e lo sport quella fisica!

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…e la musica? La musica è il cuore. E’ ciò che provavi a tredici anni nel vedere le ragazze, che ora non provi (non più come prima) e che nella musica continua: è l’idea dell’amore che avevi a tredici anni. E’ sentirsi vivo. E’ quel “di più” del lasciar trascorrere le giornate così, lavorando e nulla più, è uno spazio, tuo. E più passa il tempo e più ho bisogno di questo spazio. Per seguire quel brivido, ad esempio, io prediligo, al provare in saletta per periodi infiniti, suonare dal vivo, con il rischio anche di sbagliare qualcosa, con l’adrenalina, col pubblico… sentirsi vivo. Sacrificherei due mesi a casa a non far nulla per avere una, anche solo una, sera sul palco. Sul palco tutto cambia: persino noi tutti, sul palco, diventiamo i Fillmore East, un’entità a sé. Ti ritieni un musicista? Assolutamente no. Per me un musicista è un professionista, che ha studiato. Ritengo che davanti a me ci siano molte persone. Io ho “semplicemente” bisogno della musica, per (ripeto) sentirmi vivo, ne ho bisogno io, se di riflesso riesco a trasmettere anche ad altri, bene: io sono un trasmettitore. Musicista o no, metti molta passione e dedizione, perché fate cover? Forse è una fase primordiale: trovo linfa vitale per me, e non ne sono stufo. Se un giorno si esaurirà questo succo, allora dovremo creare ex-novo. Quando canto, assorbo tutto quel che la canzone mi ha dato in vita, ritorno a ricordi lontani, intensificati però, come rivissuti a pieno, dalla canzone stessa. E’ come se avessimo uno strano punto nel corpo che, attraverso la musica, ci permetta di raggiungere l’orgasmo, ed ancora le cover mi permettono di farlo. Per questo motivo preferisco non avere un quantitativo eccessivo di date: meno sono le date e più saranno le emozioni, ci sarà meno stanchezza e più voglia d’orgasmo musicale in quello strano punto G. Come vedi i Fillmore East nel futuro? Così. Magari a livello tecnico migliorati, ovvio. E magari, perché no, sarebbe un’idea simpatica un pezzo nostro. Ho un sogno. Amo “Jesus Christ Superstar”. Mi piacerebbe un giorno vedere i Fillmore East completati e armoniosamente accompagnati da un’orchestra. Quello sì, sarebbe davvero stupendo! Sulle coverband gravano molti pregiudizi: i più snob le paragonano a dei jukebox… Perché dovrei venire a sentire i Fillmore East? Perché uno va all’opera a sentire Ciaikovskij? L’intensità sta nel musicista, e queste critiche lasciano il tempo che trovano (anzi, diventa più difficile perché l’ascoltatore ha già un punto di riferimento, un metro di misura). Ovviamente il nostro non è né un tributo divinatorio e né si tratta di sterili cover per divertimento; e sono molto contento di quel che si dice su di noi: “fanno cover ma non fanno cover”. La nostra “Rock’n’Roll”, non è la “Rock’n’Roll” dei Led Zeppelin, ma quella dei Fillmore East. Ad esempio, i Led Zeppelin stessi hanno fatto molte cover di vecchi blues ma, se non si possiedono le preconoscenze per conoscere i pezzi originali, è impossibile distinguerle dagli altri pezzi loro. Più sere abbiamo improvvisato a lungo cose nostre, ed è ugualmente filato tutto, come con le cover, la differenza era impercettibile: non c’era. TU STAI SUONANDO. Questo è tutto, e questo è Fillmore East.

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RUBRICHE

SPORT

Di Mario Martinelli

CALCIO PROVINCIALE AL PRIMO GIRO DI BOA: COME VANNO LE BASSAIOLE?

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iamo giunti alla fine del girone di andata di tutti i campionati dilettantistici ed è ora di focalizzare l’attenzione sul rendimento delle nostre squadre della “Bassa”. SERIE D Girone B: il Caravaggio (19) deve guardarsi le spalle, la zona retrocessione è vicina. Girone di andata molto altalenante, riuscirà la squadra di Crotti a invertire la rotta?

ECCELLENZA Girone B: Trevigliese (18) in piena lotta per non retrocedere, servono parecchi punti per scongiurare il pericolo, ce la farà la “Banda Castellani”? PROMOZIONE Girone C: la Forza e Costanza (31) è prima in classifica assieme al Ponteranica, bene anche la Ghisalbese (27), vicina alla vetta. Leggermente sopra i playout c’è la Zanconti (23), mentre Romanese (19) e Pagazzanese (18) sono a -3 e -4 dalla salvezza diretta. Girone E: benissimo l’Uso Calcio (35), secondo a due punti dalla capolista Gessate (37). Delusione per il Fara Con Sola (13), che nonostante la buona rosa allestita a inizio stagione, occupa il terzultimo posto e ad ora dovrebbe ricorrere ai playout per salvarsi. 46


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PRIMA CATEGORIA Girone D: le grandi protagoniste sono l’Arzago (32), secondo a -2 dal Città di Dalmine (34) capolista e la Juventina Covo (27), terza. Quinto a 26 l’Or. Calvenzano, che occupa l’ultimo posto dei play-off. Buono anche il campionato di Acos Treviglio (22) e Cividatese (21), le quali sono in una posizione di classifica tranquilla. SECONDA CATEGORIA Girone C: la Brignanese (34) seconda insidia la capolista Uso Zanica (35). Sotto la metà c’è l’ Or. Cologno (19), che così sarebbe salvo. Arx (14) e Vidalengo (9) si trovano nella zona calda, in piena lotta per non retrocedere. Girone E: la Calcense è al terzo posto, a -5 dalla capolista Rovato. Cortenuovese (16) e Palosco (14) coinvolti in piena bagarre per la salvezza. Situazione critica per la Cappuccinese (1), retrocessione non ufficiale, ma praticamente ufficiosa. Girone H: il Fornovo (38) dei bomber Zanichelli-Corna-Vinciguerra guida il girone a +4 dal Soncino (34). Molto bene pure il Fontanella (26), terzo a pari con il Pieranica. TERZA CATEGORIA Girone B: il girone bassaiolo (B), vede una super Issese (33) capolista a +5 da una straripante Barianese (28). Seguono Urgnano (23), Amici Antegnate (22) e Pro Mornico (22). Metà classifica per la Mozzanichese (20); sotto di lei Fc Caravaggio (17), Asperiam (16), Misano (14) e Castel Rozzone (11). In fondo alla classifica ecco la Fiorita (10) e la Primula Barbata (5)

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RUBRICHE

VIDEOGAMES

Di Anna Paltrinieri

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FAR CRY 4

ar Cry 4, messo in commercio in Europa dal 20 novembre, è un gioco sviluppato da Ubisoft disponibile per PlayStation 3, Xbox 360, PlayStation 4, Xbox One e Microsoft Windows. Il gioco è ambientato nel Kyrat, luogo incontaminato e selvaggio in cui il protagonista Ajay Ghale sarà in continua lotta con il regime del sovrano autoproclamatosi al potere Pagan Min. Il personaggio principale, in seguito al lutto del padre, decide di ritornare nel suo paese natio con la madre per soddisfare un suo desiderio, quello di spargere le ceneri del marito nella sua terra d’origine. Vi ritroverete coinvolti in una guerra civile tra ribelli e potrete scegliere moltissime armi (diversi tipi di pistole mitra, fucili d’assalto, fucili da precisione, lanciagranate, ecc...), veicoli e animali. Alcuni animali vi attaccheranno a vista, altri in caso si sentano minacciati ed alcuni saranno cavalcabili oltre che cacciabili. Ecco un elenco delle armi che troverete nel vostro cammino: • Armi corpo a corpo: kukri • Lanciabili: Granata, molotov, pugnali da lancio • Pistole: 1911, Mark IV, M-712, 6P9, A.J.M. 9, D50, 44 Magnum • Mitra: A2000, A99, Skorpion, MP34, Vector.45 ACP, MP5, BZ19 • Fucili: D2, M133, 1887, .700 Nitro, SPAS-12 • Fucili d’assalto: AK-47, STG-90, F1, MS16, P416, ACE (A52) • Fucili di precisione: SVD, M-700, Z93, A50 • Mitragliatrici: PKM, U100, MKG, MG42 • Lanciagranate: M79, GL-94, GL-A87, RPG-7, LK-1018 • Speciali: arpione, lanciafiamme, balestra, arco ricurvo, mortaio.

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RUBRICHE

LIBRI

Di Filedelfja Musteqja

CHIUSO PER KINDLE

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DIARIO DI UN LIBRAIO IN TRINCEA

osa succederebbe se arrivando davanti alla vostra libreria preferita trovaste il seguente cartello : “Chiuso per Kindle”? Massimiliano Timpano e Pier Francesco Leofreddi, librai e autori di questo saggio brillante, descrivono il senso di smarrimento che proverebbe la moltitudine di clienti che “ogni giorno entra in libreria alla disperata ricerca delle novità più interessanti o dei classici più introvabili”. Con la progressiva diffusione degli e-reader, tablet, Kindle, la nascita di megastore e la vendita nei supermercati, il ruolo del libro cartaceo e soprattutto delle librerie tradizionali sembra essere sempre più a rischio. Ma, sebbene la rivoluzione digitale stia progredendo sempre più su larga scala, quello di cui siamo sicuri, e soprattutto lo sono i nostri autori, è “che i libri non scompariranno, né tantomeno le librerie.” Chiuso per Kindle, è il diario di un libraio in trincea che ci presenta la prospettiva dei librai sull’e-book, sui lettori, sui clienti, sui best seller e sugli editori. Gli autori, infatti, rivelano aneddoti ed esperienze, presentandoci la quotidianità affascinante, seppur stressante, del loro mestiere. Il libraio, figura quasi eroica, grazie all’esperienza accumulata negli anni e all’amore per i libri offre saggi consigli ai numerosi clienti; fa avvicinare alla lettura anche i più restii, coloro che non leggono, passione che sicuramente non potrà mai essere trasmessa da un e-reader o da un negozio online. Diviso in tredici capitoli, il saggio offre una varietà di argomenti, dalla descrizione di una tipica giornata in libreria - in cui gli autori riportano dialoghi esilaranti al limite dell’inverosimile – alla presentazione dei clienti tipo; fino alla dettagliata descrizione di Libro® all’interno di un foglietto illustrativo, con indicazioni sulla sua somministrazione, durata del trattamento e possibili effetti indesiderati. Tra i tipi da libreria troverete diverse categorie, magari vi identificherete un po’ in alcuni – sicuramente degno di nota il cliente “ io i libri li pago”:

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BOSSICO

CLUSONE

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Quello che è giusto è giusto. Il libro si paga e non vedo perché debba essere rovinato. Per carità, mai la prima copia della pila, perché quella la toccano tutti. La seconda nemmeno, perché pochi attimi fa era la prima copia che è scivolata al secondo posto. La terza copia, quella no perché è senza fascetta, la quarta sembra abbia un angolo lievemente sbeccato. E finalmente eccola che spunta, la copia intonsa, perfetta, mai toccata, è la settima copia e deve essere sua. Ora viene la parte più difficile: riuscire a prenderla senza destare sospetti! Tecniche collaudate: fingere uno svenimento e cadere sui libri, cercando di acciuffare al volo la copia desiderata. Fingere un raptus e cominciare a spostare i libri da una parte all’altra del bancone e, quando si è riusciti nell’intento, giustificarsi dicendo: è passata, adesso va meglio, molto meglio […]. Concludiamo con un dialogo realmente accaduto – purtroppo – su uno dei best seller degli ultimi anni: Cliente: “Salve, potrei dare un’occhiata alla trilogia di Dorian Gray?” Libraio: “Volentieri, signora, le devo però dire che è un solo romanzo” Cliente: “Ma come? Uno solo? Ma a me hanno detto che la storia di Mr.Gray era una trilogia?!” Libraio : ?

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RUBRICHE

MODA

Di Maurizio Valzania

maurizio@universosposa.it

IL MASSIMO DELLA VITA

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i chiedo se esiste ancora qualcuno che non ha pensato per il giorno del suo matrimonio a qualcosa di esagerato. Magari una Rolls d’epoca, un castello come location o l’arrivo in elicottero. Anche senza fare concorrenza a Lapo Elkann, abbiamo varie possibilità di fare qualcosa di notevole e per questo basta rivolgersi ad un wedding planner ben organizzato. Se però ci si limita ad esagerare con l’abito, la buona notizia è che si può andare al massimo senza fare un mutuo per acquistare quello dello sposo: con un budget intorno ai mille euro si può trovare qualsiasi soluzione che non preveda un tessuto d’oro. Senza rischiare con le sorprese del web, nei negozi specializzati se ne possono trovare di gradevoli a patto di essere a conoscenza delle tendenze, per non rischiare di essere consigliati male da un commesso che non capisce di cosa parla o da qualcuno che cerca di appiccicarvi un fondo di magazzino spacciandolo per una meraviglia della moda. Le regole fondamentali per non cadere nel pacchiano o nell’anonimo sono poche, comprensibili da tutti e si basano sulla centralità dell’abito della sposa, che a sua volta dipenderà dal progetto generale o story board o, se vogliamo semplificare, dal tema. Se l’abito della sposa sarà molto importante, magari con coda e quindi tutto il tono della cerimonia è decisamente “su”, posso pensare lo sposo in un tight o almeno un demi tight; se invece l’abito di lei non avesse la coda, ma comunque fosse molto importante, lo sposo dovrebbe evitare un abito che potrebbe utilizzare in ufficio il giorno dopo. I colori per la prossima primavere/estate sono blu o grigio medio, entrambi luminosi, non opachi; fondamentali gli accessori come gilet, gemelli

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e attenzione alla cravatta, più facile sbagliarla che scegliere quella giusta. Se però qualcuno non ha idea dell’effetto che fa indossare un tight o un demi tight, nel mio atelier in Via San Benedetto a Bergamo, ho un tale assortimento di abiti per sposi che una volta provati possono chiarire le idee sulla scelta più opportuna dell’abbigliamento nel giorno del matrimonio. Per qualsiasi domanda sono disponibile alla mail: mauriziovalzania@yahoo.it

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RUBRICHE

MODA UOMO

FASHION OUTFIT

87째 Pitti Uomo

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87째 Pitti Uomo

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87째 Pitti Uomo

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RUBRICHE

VIAGGI

Di Ilaria Foglieni

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HAMPI, PUNTA DI DIAMANTE DELL’IMPERO VIJAYANAGARA

ulle rive del fiume Tungabhadra, nello stato indiano del Karnataka, sorge Hampi, antico sito ubicato tra le rovine della città di Vijayanagara, capitale dell’omonimo impero Hindu fiorente tra il XIV e il XVI secolo. Sormontato dalle spettacolari montagne rocciose, composte da enormi massi di granito e da una vegetazione rigogliosa, Hampi possiede una ricchissima varietà (più di 1600) di edifici, strutture e monumenti testimoni del passato dell’antica città, tra i quali è possibile visitare forti, complessi sacri e reali, templi e santuari, luoghi di memoria ecc.. La storia ci racconta come un tempo Hampi fosse magnifica e altamente sviluppata, arrivando a contare centinaia di migliaia di abitanti durante il suo periodo più glorioso e venendo addirittura paragonata alla Roma imperiale, per la sua bellezza e prosperità. Tra le attrazioni assolutamente da non perdere vi è il tempio Vitthala, il quale rappresenta uno squisito esempio di architettura caratteristica di Vijayanagara, altresì nota per la presenza di elementi architettonici indo-islamici al suo interno. La crescita e lo sviluppo della città furono tali anche grazie alle fortificazioni (attualmente è possibile visitarne i resti), le quali l’hanno protetta dai nemici per secoli, permettendole di continuare ad evolversi anche dal punto di vista artistico e culturale. Tuttavia, Hampi non è solo arte, architettura e storia; le verdi vallate, serpeggiate da lunghi sentieri e le sconfinate risaie la rendono perfetta per lunghe pedalate panoramiche, da soli o in compagnia, al fine di assaporare un’atmosfera unica di pace, tranquillità e spiritualità, che non mancherà di incantare e lasciare un segno indelebile nel cuore e nella mente del visitatore. Oppure, perché non passeggiare attraverso l’affascinante bazar, approfittandone per acquistare spezie o manufatti di ogni tipo? Un’altra alternativa per i più audaci è la possibilità di attraversare il fiume, raggiungendo così il villaggio di Anegundi, uti62


lizzando le “ciotole”, tradizionali barchette circolari realizzate in vimini. Meta sicuramente non convenzionale nei tradizionali circuiti turistici, Hampi, raggiungibile dagli aeroporti di Goa e Bangalore, non ha nulla da invidiare alle classiche destinazioni indiane (pensiamo ad Agra e al suo celeberrimo Taj Mahal), tanto da esser stata dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco nel 1986. In conclusione, si può affermare che la “città delle rovine”, come è stata rinominata, è in grado di soddisfare qualsiasi viaggiatore offrendo un’esperienza emozionante, unica e autentica. E chissà che non si possa anche incontrare un famoso ed eccentrico connazionale stabilitosi li da anni…

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RUBRICHE

MEDICINA

SALUTE E BELLEZZA Di Dott. Massimo Buttinoni

Esperto in medicina estetica e del benessere buttinoni.massimo@libero.it

IL BENESSERE PASSA ANCHE TRAMITE LA FIBRA

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latino, titanio e alluminio sono i tre elementi naturali che costituiscono la base portante della fibra Nexus ES. Una fibra unica e brevettata a livello mondiale, in grado di emettere una naturale e costante emissione infrarossa. Arrivata in Italia da più di cinque anni è al centro di una serie di studi e ricerche specifiche, portate avanti da Università e Istituti di ricerca che hanno coinvolto atleti, squadre, centri di fisioterapia e me-

dici sportivi.

L’effetto predominante del lontano infrarosso emesso dalla fibra è quello di eccitare sia la rotazione che la vibrazione delle molecole dell’acqua presenti fisiologicamente nell’organismo, consentendo una rottura più rapida dei legami di idrogeno che le tengono collegate. Più piccole e più mobili, le molecole così trasformate, velocizzano i processi biochimici intra ed extra-cellulari: in ingresso veicolano i nutrimenti essenziali ed in uscita l’eliminazione delle tossine, migliorando di conseguenza l’idratazione dei tessuti ed il metabolismo cellulare. Questo permette : • il migliorano della circolazione sanguigna • l’aumento dell’ossigenazione a livello muscolare 64


Acconciature MIMMO Centro Estetico

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l’ottimizzano dei processi di termoregolazione e termogenesi l’espulsione delle tossine (per es. l’acido lattico) la riduzione dei tempi di recupero e dei dolori post esercizio

Tradotto in gergo sportivo questo significa che la maggiore irrorazione tissutale aiuta la concentrazione della potenza muscolare migliorando la perfomance sia in allenamento che durante la competizione e garantisce, grazie allo smaltimento più veloce dell’acido lattico, una più efficace risposta del fisico nella fase di recupero. Inoltre questi tessuti sono dotati di una ottima capacità di termoregolazione: l’altissimo potere traspirante consente al corpo sudato di asciugarsi in breve tempo e, a differenza dei tessuti normalmente utilizzati quali cotone e pile, contemporaneamente di ricevere il proprio calore riflesso: questo evita che i muscoli si raffreddino velocemente, riducendo il rischio di contratture. Si instaura così un processo di microclimatizzazione locale che permette al corpo di non subire sbalzi di temperatura. I capi di abbigliamento costituiti da questa fibra sono indicati per tutti coloro che praticano attività sportiva e sono quindi i primi ed unici al mondo a svolgere una vera e propria attività di “Personal Trainer sportivo” prima, durante e dopo la gara. Alcuni atleti kenioti, e fra questi i famosi Martin Lel, Robert Cheruiyot e Samuel Wanjiru, vincitori di alcune fra le più prestigiose maratone internazionali, hanno utilizzato questo tipo di capi alle Olimpiadi di Pechino, mentre Andrea Dovizioso la utilizza durante le gare di Moto GP. E se magari non servirà a tutti per andare più veloci fino alla cima dell’Everest, com’è stato per Simone Moro, potrà comunque consentire agli sportivi amatoriali di ridurre i dolori provocati dai piccoli traumi e dall’acido lattico.

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MERCATINO DELL’AFFARE IL MEGLIO DELL’USATO

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RUBRICHE

RACCONTI

SBIRRO MA NON SOLO Di Maurizio Lorenzi

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INDIGNARSI. NE VALE LA PENA

ccade sempre più spesso. Durante le presentazioni del mio ultimo libro, Eroi senza nome, alcuni dei presenti mi pongono domande e riflessioni così stimolanti da indurmi a riflettere anche al termine delle stesse, in seconda battuta. Sarà per via delle tematiche del libro, sarà quel bisogno “urgente” di eroi e figure positive da contrapporre a quelle furfantesche che primeggiano sui giornali e alla TV, sarà che la gente è delusa e anche stanca di esserlo. Quelle che di sovente mi ritrovo di fronte, sono persone spossate dal quel senso latente di impotenza che aleggia nell’aria, in un paese in cui nulla o poco più è destinato (per indole italica) a cambiare sul serio. Cambiare nel senso di evolversi, all’insegna di un senso di giustizia sociale che diventa un sentimento che inizia a mancarci come l’aria o un pavimento sotto i piedi. Mi accade sempre più di sovente di ascoltare le persone, anche quando presento una mia opera, come se i ruoli si invertissero, naturalmente. Avverto in loro il bisogno estremo di sfogarsi, di esprimere la propria indignazione, spesso inascoltata o ignorata, elusa, evitata. Ed allora ascolto, dibatto con loro, cerco di riprendere il filo del discorso, perché anche io mi sento parte del loro disagio e lo vivo in prima persona, prima ancora di percepirlo. È innegabile, assaporiamo tutti l’amarezza e la delusione per un momento storico in cui nulla sembra andare per il verso giusto, in cui la raccomandazione è necessaria per entrare nel mondo del lavoro come un passaporto per espatriare, in cui chi ruba meglio si atteggia “a vincente” e dove l’onesto finisce (incredibilmente) invece per essere additato come “fesso”. Al termine delle presentazioni, quando mi viene chiesto a cosa può servire un libro come Eroi senza nome, se non a distrarre dalla quotidianità, io rispondo sempre la stessa cosa.

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Un libro serve per riflettere. Serve per analizzare, comprendere, emozionarsi se serve, ma sopratutto a cercare di studiare la maniera di cambiare questo stato di cose, perché è necessario non smettere di indignarsi e arrabbiarsi, perché la nostra indignazione rappresenta il primo passo verso un cambiamento culturale e sociale a cui siamo chiamati a contribuire, volenti o nolenti, per quello che possiamo, nel nostro piccolo che sommato al piccolo di tutti gli altri coinquilini del nostro paese finisce per diventare qualcosa di grande, qualcosa che potrà lasciare il segno. Non dobbiamo mai smettere di credere nei sogni e nelle nostre aspirazioni. Chiamiamole speranze, traguardi, propositi. Chiamiamole come meglio crediamo, ma non smettiamo di crederci. Ne va di noi stessi, della nostra vitalità, che fa rima con esistenza ma non con sopravvivenza. Amiamo con tutti noi stessi i nostri sogni, l’arte, i viaggi, i libri, la riflessione (individuale o comune) e sorridiamo mentre facciamo quello che ci fa star bene. E indigniamoci, ogni qual volta che ci sembra il caso di farlo. In fondo, chi ci ama ci seguirà. Tutti gli altri possono pure andare alla mensa del diavolo. Noi ci accontenteremo del pane del angeli. In fondo, davvero chi ci ama ci seguirà. Amen.

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RUBRICHE

MATRIMONI

Di Helga Locatelli

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L’ARTE DEL RICEVERE E LA “MISE EN PLACE”

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Una massima perfetta, questa di Giordano Bruno coniata nel XVI secolo, e perfettamente adattabile ad ogni campo che circostanzia la nostra vita, dall’estetica all’etica, dalla famiglia al lavoro… e, certo, all’amore ed al matrimonio. Qual è, infatti, il segreto di un matrimonio felice e longevo, se non la capacità di armonizzazione delle diversità?

Così come nell’arte del matrimonio, dunque, l’armonia è un bene assoluto, oggi voglio parlarvi di un altro campo all’interno del quale non tanto il cuore, quanto l’occhio, desidera armonia: vi presento oggi le maggiori tendenze decorative nuziali del 2015. Come ben sapete, una delle più brillanti scorciatoie, sentiero dorato attraverso cui la ormai stragrande maggioranza dei futuri sposi si incammina durante l’organizzazione del proprio matrimonio, è quello della scelta di un tema, che farà da filo conduttore e voce narrante per quel racconto fiabesco che saranno le vostre nozze. Grazie ad armonia, coerenza e ad un certo senso estetico, buffet, tavoli, bomboniere, wedding stationery, torta nuziale e quant’altro vorrete investire della vostra fantasia, diventeranno attori del vostro magico racconto – a partire da un colore, da una suggestione, da un gusto estetico o da una corrente… in definitiva, da qualunque pensiero sappia e possa emozionarvi. Ma la tendenza che dominerà il 2015 è quella di un ritorno alla Natura, ed all’armonia che la connota, fatta di piccoli contrasti e di infinita meraviglia. Gli sposi sono sempre più propensi a raccontarsi e ad esprimere il loro estro utilizzando il verde, i fiori, le piante, e calandoli nel contesto che più si confà loro, ossia quello del matrimonio en plein air ; che sia mare 72


o campagna, montagna o collina, via libera, secondo un gusto squisitamente boho, a matrimoni come pic-nic, a matrimoni country-chic, a matrimoni in riva al mare ed a scenografici wedding farm, all’interno dei quali regni l’armonia dell’informalità, il buon gusto disinvolto e piccoli accorgimenti stilistici a tema che, come sempre, sapranno fare il risultato e la differenza. Ancora per il 2015, un’altra tendenza che ormai si sta trasformando in solida tradizione è quella di dare spazio al tema nuziale retrò e vintage, assecondando in questo caso un gusto decisamente shabby-chic. Del resto, quella del vintage è una scelta stilistica tutta da copiare, e facile da realizzare: vi basterà reperire antichi tesori seppelliti nella soffitta dei vostri nonni o in un qualche mercatino dell’usato, per conferire al vostro matrimonio un sapore romantico, autentico, un tantino nostalgico, ma decisamente suggestivo.

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RUBRICHE

UP &DOWN

“LA SCOPERTA DI UN PIATTO NUOVO È PIÙ PREZIOSA PER IL GENERE UMANO CHE LA SCOPERTA DI UNA NUOVA STELLA.”

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on questa citazione del celebre gastronomo francese Anthelme Brillat- Savarin, tratta dalla sua opera “Fisiologia del gusto” del 1825, siamo orgogliosi di presentarvi la nuova rubrica culinaria di BergamoUp: Up&Down Attraverso questo spazio, vogliamo raccontarvi in modo sincero e trasparente (e con tanto di scontrino fiscale!) la nostra esperienza presso locali e ristoranti.

L’obiettivo è quello di fornire ai nostri lettori un’opinione onesta, veritiera e imparziale, in un tempo in cui è difficile per il cliente districarsi attraverso l’enorme e variegato puzzle enogastronomico di Bergamo e non solo. Diversi saranno i parametri che prenderemo in considerazione in questo viaggio alla scoperta dei sapori: dai pregi e difetti del locale all’atmosfera dell’ambiente, dall’accuratezza del servizio alla varietà della carta dei vini, dal rapporto qualità-prezzo al gusto delle portate proposte nel menù, naturalmente. Ogni ristorante verrà presentato con una breve ma esaustiva descrizione, in modo da far comprendere al potenziale commensale quale tipo di cucina e ambiente potrà trovare. Inseriremo naturalmente ogni contatto, numero di telefono e sito internet, per poi concludere con la “pagella” dei voti (1 stella= sotto la media, 2= nella media, 3= sopra la media). Nessuna sorpresa per quanto riguarda i prezzi! Ogni review sarà sempre accompagnata dallo scontrino del nostro pranzo o della nostra cena, in modo che il costo pagato sia limpido e visibile a tutti. Sperando che questa nuova proposta possa esser gradita e utile, vi auguriamo una piacevole lettura..e che il viaggio nel mondo della cucina e della ristorazione abbia inizio!

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Il Saraceno Cavernago (BG) Il Saraceno di Cavernago, è sicuramente una delle mete predilette per gli amanti dell’alta cucina e del pesce, ingrediente principe della cucina dello chef Roberto Proto. Il ristorante è entrato da pochissimo nel firmamento dei “big” della ristorazione del gusto, ottenendo la prima, ambitissima stella Michelin, lo scorso novembre. Altissima qualità delle materie prime e semplicità sono i cavalli di battaglia di Proto per una cucina in grado di sorprendere e farsi ricordare. Ci siamo recati presso il Saraceno per un pranzo di lavoro; l’accoglienza è abbastanza buona, il proprietario stesso ci dà il benvenuto. Guardandoci intorno, notiamo la bellezza ed eleganza del locale, raffinato ma semplice al tempo stesso. Il servizio è buono, ma non eccelso e alla richiesta di un genuino piatto di spaghetti al pomodoro e un bicchiere di vino, ci viene offerto un piccolo antipasto a base di burrata e dentice crudo, decisamente troppo costoso, in proporzione al piatto che ci viene servito. Che i prezzi siano schizzati in alto insieme alla stella?

Enoteca Zanini Osteria

Menù: “Classico” 68€ Up: L’ambiente Down: I prezzi Cucina: *** Carta dei vini: ** Atmosfera/Location: *** Servizio: ** Rapporto qualità/prezzo: *

Menù (antipasto-primo-secondo-dolce): 50€ circa Up: Qualità prezzo Down: Poca comunicazione pubblicitaria Cucina: *** Carta dei vini: *** Atmosfera/Location: *** Servizio: *** Rapporto qualità/prezzo: ***

Locale nato dall’incontro di Daniela Della Giovanna e Nicola Zanini, nel cuore di una delle zone più belle di Bergamo, l’Enoteca Zanini Osteria lascia piacevolmente sorpresi dalla filosofia dei padroni di casa di utilizzare esclusivamente prodotti di stagione oltre ad un’originale carta dei vini, come ci si aspetterebbe da un’enoteca di qualità. La simpatia del titolare è sicuramente uno dei punti forti di questo locale, in grado di accogliere in maniera calorosa e allegra ogni commensale. L’ambiente è elegante e rustico allo stesso tempo, moderno e antico. Il pescato del giorno conquista con la sua freschezza e il servizio è ottimo. Degno di nota è sicuramente l’eccellente qualità prezzo, che permette veramente a tutti di gustare un’ottima cucina ad un prezzo contenuto. L’unica nota dolente è lo scarso investimento dedicato alla comunicazione, facendo credere di non esser abbastanza sicuro del proprio ristorante.

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RUBRICHE

CUCINA

LA RICETTA Di Chef Graziano Lanza

MOUSSE ALLA NOCCIOLA CON FROLLINI AL MIELE

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rocedimento: Preparate la mousse montando tuorli e zucchero fino a sbiancarli bene, aggiungiamo in seguito il mascarpone, la pasta di nocciola e la panna fresca montata. Alternate strati di mousse a dischi di pan di spagna imbevuti di caffè profumato col liquore, decorando la cima del nostro dolce con frutti di bosco freschi e granella di nocciola tostata. In alternativa al pan di spagna possiamo Ingredienti per 4 porzioni: fare lo stesso dolce usando avanzi di panettone o pandoro, o • 50 gr tuorlo; semplicemente con biscotti savoiardi facili da reperire. Accom • 50 gr zucchero; pagnate il tutto con frollini al miele e un buon bicchiere di • 8 dischi di pan di spagna; moscato. Cogliamo l’occasione per augurare a tutti un buon • 150 gr caffè; anno nuovo! Buon appetito dallo staff del ristorante la Pelo • 50 gr liquore alla nocciola; setta! • 250 gr mascarpone; • 100 gr pasta di nocciola; • 100 gr panna fresca; • Granella di nocciola q.b. • Frutti di bosco freschi • Frollini al miele

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