BergamoUp n° 53

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Anno Sesto numero CinquantaTre | Aprile DuemilaQuindici | Euro Tre

What else?

Il mensile più letto della città ATTUALITÀ MARCELLO MASTROIANNI PAGINA 28 CINEMA NIGHTCRAWLER PAGINA 32 TELEFILM BROOKLYN NINE-NINE PAGINA 38 IN COPERTINA CENTRO OTTICO MAFFIOLETTI

n°53


LA POP ART DI ROMERO BRITTO A BERGAMO VIA CAMOZZI 134 TEL. 035 222581



“Chi si accontenta gode” l’ha detto uno che nella vita ha saputo solo raccogliere ciò che gli è caduto dal cielo, che non si è spinto mai oltre il sentiero, che non ha realizzato il suo sogno e nemmeno ci ha provato. É più facile accontentarsi che vivere per realizzarsi. “Chi si accontenta gode” è la filosofia dei finti soddisfatti, degli infelici camuffati, dei depressi sorridenti e dei falliti pseudoignari. Di notte si sogna e di giorno si combatte. Non c’è altro da fare. “CHI SI ACCONTENTA MUORE”. Francesco Castrofilippo


NON C’Ė 2 SENZA 3

L’Editoriale

DI MICHELE OGGIONI Cari lettori,

È proprio vero che non c’è due senza tre! Il detto é verissimo! Ancora una volta hanno tentato di pugnalarmi alle spalle. Fortuna vuole che esistono ancora persone con sani principi, un membro del mio staff mi ha confidato cosa stava accadendo a mia insaputa (ti ringrazio Claudio); quel che è peggio è che la persona in questione è senza morale (per lo meno di morale ha solo il cognome) e, spalle al muro, ha negato tutto fino alla fine. Non faccio di tutta l’erba un fascio, infatti collaboro anche con persone molto valide, però mi rendo conto che è difficile lavorare in modo trasparente. C’è sempre qualcuno o qualcosa che cerca di arrecare danno mediante l’inganno. Tutti mi chiedono perché amo tanto i cani e gli animali in generale... La risposta è semplice! Più conosco l’essere umano, più amo l’essere chiamato animale, che ti dà amore incondizionato, che tu sia ricco o povero, bravo o cattivo, bello o brutto... Questo tipo di sentimento è difficile trovarlo tra essere umani perché purtroppo é contaminato da tutto quello che ci circonda, interessi di qualsiasi genere. Oggi, se si è fortunati, puoi fidarti solo della famiglia! Basterebbe tanto poco: sincerità, lealtà, fiducia, rispetto. Questi dovrebbero essere gli ingredienti principali. Quando mi soffermo e penso inizialmente ci rimango male ma successivamente mi rendo conto di quanto sono fortunato ad avere assimilato una gran parte di questi valori e sono fiero di riuscire, nel mio modo, a portarli avanti. La cosa che non capiscono le persone che cercano di farmi del male é che agendo in questo modo non fanno altro che gettare benzina sul fuoco, rendendomi sempre più forte. 3


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SOMMARIO APRILE DUEMILAQUINDICI

PUBBLIREDAZIONALI CAMOZZI 134 8 UOMO RE

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BERGAMOUP CONSIGLIA

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LAGO, LAKE, SEE

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RUBRICHE............25 EVENTS................75

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REDAZIONALE

CAMOZZI 134

I

n via Camozzi 134 nasce il nuovo ed omonimo negozio, inaugurato venerdì 13 marzo con un evento straordinario il quale racchiudeva in sè proprio l’essenza di questa nuova boutique. I proprietari hanno ideato qualcosa al di fuori di ogni schema con un dualismo originale ben presente all’interno del negozio.

Sin dall’ingresso possiamo intravedere una netta divisione nella scelta dei prodotti: da una parte l’abbigliamento femminile e dall’altra i fantastici accessori firmati Romero Britto, un famoso pittore dalle origini brasiliane il quale con il suo stile neo-pop ha realizzato una collezione di oggetti da cucina in ceramica e oggetti d’arredo per chi desidera inserire nelle proprie case un tocco di pop art o perfetti anche come idea regalo. La filosofia che sta alla base di Camozzi 134 è l’originalità; tutti i capi presenti al suo interno sono frutto di una rigorosa selezione di prodotti Made in italy, attuali e di qualità. La scelta di lavorare con ditte, acquistando merce in quantità moderate in modo tale da dare varietà e scelta alla clientela ogni 15/20 giorni, è una prerogativa dell’azienda anche per far si che ogni donna vesta con il proprio gusto, con il proprio carattere. All’interno della collezione primavera/estate 2015 troviamo il jeans #7.24. Quest’ultimo nasce in Veneto nel 2009 dal connubio di due persone, Umberto e Stefano, che operano nel settore del denim di alta qualità. Il primo esperto di produzioni, il secondo di tessuti e trattamenti. La collezione si basa sulla cura maniacale della vestibilità, utilizzando dei materiali in alte performance atti a vestire 7 giorni su sette, 24 ore su ventiquattro una donna che predilige

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sentirsi attraente nel massimo della comodità. Un altro accessorio di spicco presente sono le Lotto Leggenda appartenente ad una realtà esistente da oltre 60 anni le quali calzature fashion sono sinonimo di lifestyle e sport. Mix perfetto per questa stagione è proprio la sneakers indossata con abiti freschi, gonne a ruota, camicette di seta. Il tutto accompagnato da fantasie geometriche e floreali, righe, pois e ancora tanto bianco e nero. Il fulcro fondamentale è il personale che vi attende all’interno, specializzato e solare, pronto per qualsiasi esigenza. Vi accompagnerà nella scelta dei vostri capi mantenendo professionalità, qualità, ottimi prezzi, il tutto Made in Italy!

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CAMOZZI 134 LA POP ART DI ROMERO BRITTO VIA CAMOZZI 134, BERGAMO CAMOZZI 134 TEL: 035VIA222581 BERGAMO MARTEDÌSABATO 9:30 - 12.30 E 15:00 - 19:00 035- 19:00. 222581 LUNEDÌ TEL: 15:00 WWW.FACEBOOK.COM/PAGES/CAMOZZI-134 11


REDAZIONALE

UOMO RE

L

o storico negozio di abbigliamento maschile Uomo re si distingue da molte generazioni per il suo forte fascino, la sua mano esperta nel settore della moda e la professionalità con cui viene gestita la stessa boutique. Il personale specializzato sarà in grado di offrire ottimi consigli e di accogliere i clienti per metterli a proprio agio. Ogni capo: pantaloni, maglioni, giacche, cravatte, scarpe, cinture, niente è lasciato al caso e basterà indossarli per una semplice prova davanti allo specchio e vi renderete conto della qualità e di quanto quei vestiti siano molto vicini alle vostre esigenze.

Situato presso il passaggio Bruni tra via Sant’Orsola e via XX Settembre con le sue vetrine e l’amplia esposizione di capi cattura subito l’attenzione ma questa non è una casualità, le camicie fatte su misura, le scarpe rigorosamente artigianali, le cravatte originali e sempre attuali. Ogni singolo elemento viene selezionato ed esposto con orgoglio dai proprietari ai quali sentirete di poter affidare la scelta degli accessori o delle parti mancanti del vostro outfit. Grazie alla loro esperienza e professionalità vi forniranno un’ottima consulenza frutto della passione e dell’amore verso il proprio lavoro. La selezione di Uomo re riconduce ai laboratori artigianali italiani, troverete giacche sportive dell’azienda Circolo 1901, portavoce di altissima qualità, cravatte, sciarpe ed abiti i quali preservano un equilibrio tra innovazione e tradizione, sono presenti anche scarpe di Santoni e calzature di Guido Botti. Tutto il top del made in Italy disponibile anche su misura sia per quanto riguarda abiti e camice sia per le calzature, avrete l’opportunità di indossare capi difficilmente ritrovabili in altre boutique e comunque di inestimabile qualità sartoriale. Il segreto che sta dietro al successo di Uomo re è il viaggiare in tutta Italia, cercando di scoprire regione per regione i piccoli e

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grandi laboratori artigianali in cui si celano veri capolavori a volte rinchiusi in un contesto di modesta semplicità. In questa loro ricerca spesso sono stati aiutati proprio dagli stessi clienti che parlando di nuovi capi e nuovi stilisti hanno sollecitato la curiosità e l’interesse dei proprietari. In un settore dove ormai i cambiamenti sono repentini e dove ogni giorno vengono aperte nuove attività, Uomo re offre decisamente una scelta alternativa nell’abbigliamento maschile dove non è solo l’originalità a dare carattere al negozio ma bensì troviamo un insieme di fattori tra cui la passione e la ricercatezza di uno stile raffinato e di qualità di ogni singolo capo ed accessorio. Degni di nota sono i jeans Jacob Cohen premiati come miglior prodotto a livello mondiale, ma troverete anche delle novità come le giacche di Circolo 1901 dalle tonalità scure e dalle particolari stampe; il caratteristico tessuto con cui vengono prodotte risulta molto comodo da indossare. Infine sarà presente anche la maglieria di Altea la quale presenta scelte di primo ordine sui tessuti mentre i colori e disegni dei loro capi sono sempre esclusivi e di ottima qualità. Uomo re può vantare una fornitura superiore da parte dei suoi stilisti a prezzi comunque competitivi a differenza di altri brand. I proprietari hanno iniziato la loro avventura nel 1988 quando il negozio si chiamava ancora Reporter, per loro è stata una sfida considerata per alcuni anche rischiosa soprattutto per la specializzazione della boutique, ovvero l’abbigliamento maschile. Con gli anni sia l’uomo che la moda si sono evoluti creando così una grande opportunità colta subito dai proprietari i quali considerano affascinante e allo stesso tempo da non sottovalutare la ricerca costante di una linea di abbigliamento esclusivamente maschile, ma per loro la sfida è stata vinta e grazie alla loro esperienza e professionalità sono in grado di soddisfare le richieste della clientela con la speranza in un futuro di non vedere solo i figli dei loro clienti come già è accaduto ma di vedere persino i loro nipoti e le altre generazioni avvenire.

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UOMO RE VIA XX SETTEMBRE, 58, 24122 BERGAMO BG TEL: 035 226556 LUNEDÌ 15.00 - 19.30 DA MARTEDÌ A SABATO 9.30 - 12.30 / 15.00 - 19.30 WWW.UOMORE.IT 15


P U O M A G BER SIGLIA CON

REDAZIONALE

Questo mese, la redazione di BergamoUp vi propone i seguenti punti vendita per tutti i vostri acquisti, a Bergamo e in provincia. Selezioniamo le migliori aziende bergamasche in modo da consigliarvi al meglio, con un occhio di riguardo al prezzo e alla qualità del prodotto/servizio! Volete cambiare look con un nuovo taglio di capelli? Bere un buon caffè? O semplicemente gustarvi un dolce? Qui trovate tutto ciò che può fare al caso vostro!

Avant Garde Via Spaventa Silvio nr. 21 Bergamo BG Tel: 035 233370

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SL Atelier Sartoria Via Tonale 1 Albano S.Alessandro - BG tel: 340.5964696 www.slatelier.it

I FOLLETTI DI MAGDA Via Fantoni 15, Alzano Lombardo, Bergamo Tel: 035 512493

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REDAZIONALE

Di Claudio Danesi

LAGO, LAKE, SEE

I

l lago d’Iseo è situato in Lombardia e ha come principale immissario ed emissario il fiume OGLIO. Ha una superfice di 65,3 km2 ed una profondità massima di 251 m. Situato ai piedi delle PREALPI si incunea tra le province di BERGAMO e BRESCIA e ospita la più grande isola lacustre naturale d Italia nonché la più alta. I primi segni di vita umana sul lago sono alcuni ritrovamenti fatti a Sarnico di alcune palafitte che confermano una presenza preistorica, mentre a nord in VAL CAMONICA erano attestati i CAMUNI. Si susseguono invasioni etrusche e celtiche fino ai tempi della conquista romana. Nel 774 è occupato da Carlomagno, successivamente, nel 1161, verrà conquistato da Federico Barbarossa. Solo nel 1428 sarà la Repubblica di Venezia a conquistare la zona che solo nel 1859 verrà riunita al Regno di Sardegna, prima tappa dell’unità d Italia. Il lago d’Iseo, frequentato tutto l’anno, ha la sua stagione turistica da maggio a settembre periodo in cui numerose sono le manifestazioni, regate veliche, concerti e serate tematiche. Si possono praticare diverse attività sportive come windsurf, pesca, attività subacquee e veliche quest’ultime favorite dalla frequente presenza di venti regolari. É un lago ricco di pesci e sulle sue rive si produce inoltre un’ottimo olio dotato di eccezionali qualità organolettiche. Il panorama che offre sulla sponda Bergamasca è molto vario passando da tratti di spiaggia tra SARNICO e PREDORE a tratti molto più selvaggi con rupi a strapiombo e speroni di roccia come il “BOGN” di Castro. Al centro del lago possiamo ammirare MONTISOLA che con i sui 600 m s.l.m. si aggiudica il primato di isola lacustre più grande d Italia. L’accesso turistico è possibile tramite traghetti che partono da SARNICO, TAVERNOLA, PREDORE e LOVERE. A rispetto del relax che il luogo offre vi è proibito l’accesso ai mezzi motorizzati garantendo cosi i giusti spazi a chi vuole godersi una bella camminata o una salutare pedalata grazie anche ai numerosi noleggiatori di bici e tandem presenti sull’isola. Tra le specie ittiche autoctone è presente l’agone, pesce molto ricercato nei numerosi ristoranti presenti sulle sponde del lago i quali preparano ogni giorno ricette tradizionali prelibate tramandate da generazione in generazione sapendo abbinare prelibati vini prodotti dalle cantine locali con sapienza centenaria.

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Ristorante Dinner al náľ’Â 24 - Piazza XX Settembre 24, Sarnico, 24067, Bergamo - Tel 035 910408 www.dinnersarnico.com


Conosciuta localmente come “SARDINA”, l’agone viene soprattutto essiccato, conservato per alcuni mesi ricoprendolo con olio d’oliva locale. Dopo la giusta maturazione, le sardine diventano dorate e si possono gustare dopo averle cotte per qualche minuto sulla brace. Sono quindi condite con olio, aglio e prezzemolo e servite con polenta. Ancora oggi la “SARDINA” è il piatto più tradizionale del lago dal sapore intenso e tradizionale che richiama i colori ed i profumi della buona cucina casalinga, del buon vino, della radicata cultura del luogo.

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Rubriche ECONOMIA 26 ATTUALITÀ 28 CINEMA 32 ARTE 34 TELEFILM 38 MUSICA 40 SPORT 42 PERSONAGGI 44 LIBRI 46 CONCERTI 50 MODA 52 VIAGGI 56 ORTODONZIA 58 MEDICO 60 RACCONTI 64 SICUREZZA 66 CONTI 70 CUCINA 72

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RUBRICHE

ECONOMIA

Di Giorgio Arfaras

Pres Comitato Investimenti SCM SIM www.scmsim.it contact@scmsim.it

UN MONDO NUOVO

I

l 1926 è il primo anno per il quale si hanno per gli Stati Uniti delle statistiche finanziarie affidabili. Nel 1926 il cinema era muto, e i dottori fumavano mentre visitavano i pazienti, convinti così di cacciare i microbi. Non si poteva certo immaginare il futuro: la Grande Depressione, che arriva tre anni dopo, e la spettacolare crescita del Dopoguerra, che arriva venti anni dopo.

Che cosa si sapeva allora, finanziariamente parlando? Il rendimento (la cedola divisa per il prezzo) dei titoli del Tesoro statunitense era del 3,5%. Da tempo immemore i prezzi dei beni salivano e scendevano, ma alla fine restavano allo stesso livello. Erano privi di trend. Niente inflazione, dunque. Il rendimento nominale delle obbligazioni e quello reale (quello nominale al netto della variazione del livello dei prezzi) nella mente degli umani del 1926 coincidevano. Possiamo arguire che, per quello che ne sapevano loro, sarebbe stato così anche nel futuro. Nel frattempo il rendimento delle azioni (il dividendo diviso per il prezzo) era del 5%. Le azioni rendevano più delle obbligazioni. Nel 1926 il rendimento delle azioni per essere superiore al rendimento delle obbligazioni – ossia per pagare un “premio per il rischio” - non aveva bisogno che il prezzo delle azioni salisse. Per tutto il Secondo Dopoguerra è avvenuto il contrario. Le azioni (dividendo su prezzo) hanno reso negli Stati Uniti meno delle obbligazioni (cedola su prezzo). Hanno reso di più per effetto della maggior crescita dei loro prezzi. La novità è che oggi si è tornati a prima del Secondo Dopoguerra: le azioni (dividendo su prezzo) rendono come le obbligazioni. I nonni erano fissati con i dividendi, così come i loro nipoti sono fissati con gli utili. I dividendi sono considerati oggi meno

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importanti. Se una società non li distribuisce, non è grave. Li trattiene e li reinveste per conto dell’azionista – il che va bene, oppure li usa per comprare azioni proprie per bilanciare l’emissione di nuove azioni per conto dei dirigenti – il che lascia perplessi. Se uno oggi ha bisogno di denaro, vende le azioni che gli servono. Non ha bisogno di vederseli accreditati sul conto in banca, i dividendi. Nel 1926 gli umani, invece, non si fidavano. Era il periodo dei “pescecani”, il capitalismo detto del “robber baron”. Questi signori, quando le imprese andavano bene si arricchivano, ma, quando andavano male, avevano l’accortezza di dividere con i soci le perdite. Al socio del 1926 non restava perciò che il dividendo, ossia il denaro “sporco, maledetto e subito”. Non che oggi non vi sia chi privatizza i profitti con le opzioni, per poi magari condividere le perdite con i soci, o con il Tesoro, ma allora forse era peggio. E rieccoci all’oggi. Le azioni e le obbligazioni – escludendo la crescita dei loro prezzi - danno negli Stati Uniti lo stesso rendimento. Siamo tornati nelle vicinanze della “borsa del nonno”. Come è potuto avvenire? Una delle ragioni per cui i rendimenti sono così bassi è la politica di acquisto dei titoli del Tesoro da parte delle Banche Centrali. Quella statunitense ha smesso di comprare, quella Giapponese continua a farlo, mentre quella dell’Euro-area incomincia a farlo. I titoli a disposizione del mercato – i titoli emessi più quelli di nuova emissione per finanziare i deficit pubblici meno gli acquisti delle banche centrali - si ridurranno di qualche centinaio di miliardi di dollari. Se l’offerta si riduce e la domanda resta invariata, allora il prezzo delle obbligazioni dovrebbe salire o rimanere immoto. I rendimenti non dovrebbero muoversi dal livello corrente. Ossia, i rendimenti dovrebbero rimanere molto compressi. Le obbligazioni rendono e per qualche tempo – ma non per sempre - renderanno poco o niente: non sono più l’attività finanziaria che offre un reddito accettabile con un basso rischio. Abbiamo di nuovo una sorta di “borsa del nonno”, non perché negli ultimi anni i prezzi delle azioni siano rimasti stabili, mentre sono saliti i dividendi, ma perché sono scesi molto i rendimenti delle obbligazioni. Fin tanto che i rendimenti delle obbligazioni resteranno bassi, le azioni saranno attraenti, naturalmente a condizione che le imprese distribuiscano gli stessi dividendi. Una cosa non impossibile nemmeno nel caso di una crescita economica modesta. Conclusione: le azioni – per la prima volta dal Secondo Dopoguerra - possono essere relativamente attraenti anche se i loro prezzi non salgono. Peccato per i programmi televisivi che mostrano concitati solo le variazioni degli indici. 27


RUBRICHE

ATTUALITÀ

Di Renata Sortino

MARCELLO MASTROIANNI

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arcello Mastroianni è stato l’ attore italiano più conosciuto e apprezzato all’estero, amatissimo dal pubblico femminile di tutto il mondo tanto che nel 1962 viene proclamato addirittura, l’uomo più sexy della terra dalla rivista americana ‘“Time”.

Mastroianni ha da sempre avuto un amore viscerale per il cinema, tanto da fare la comparsa fin da ragazzino in diversi film, uno su tutti, “I bambini ci guardano” di Vittorio De Sica. Dopo la guerra decide di studiare recitazione e si da al teatro interpretando diversi classici in una compagnia romana, tra le attrici c’è anche una giovane donna: Flora Clarabella, i due si innamorano e si sposano nel 1950, dando alla luce la figlia Barbara. Durante la sua carriera Marcello non le sarà mai fedele: non riuscirà a resistere a Faye Dunway e nemmeno a Catherine Deneuve, ma nonostante questo Flora non chiederà mai la separazione, diceva che lui era come un bambino che non sapeva resistere alle tentazioni e alle novità, e che poi ritrovava sempre la strada di casa. Negli anni ’50 ha avuto un ruolo importante nella commedia popolare grazie ai film girati con Vittorio De Sica e Sophia Loren: “Ieri, oggi e domani”, “Matrimonio all’italiana”, e “I girasoli”, creando con la Loren uno dei sodalizi artistici più riusciti del cinema italiano di sempre. L’ affermazione avviene con “I soliti ignoti”, “Il bell’Antonio” e “Divorzio all’italiana” del 1961 per il quale riceverà una

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nomination agli Oscar. La fama internazionale da latin lover e il successo che lo farà conoscere in tutto il mondo avviene grazie a Federico Fellini, per il quale Marcello interpreta magistralmente l’alter ego di Fellini stesso, facendosi tranquillamente plasmare dal regista, dando alla luce dei veri e propri capolavori cinematografici, tra tutti: “La dolce vita” e “8 e ½”. Lo stile di Marcello Mastroianni, nell’immaginario collettivo, è di un uomo di grande fascino, il suo stile inconfondibile, fatto di un’eleganza pacata e attenta ai dettagli, ha reso celebre il protagonista della “ Dolce vita” in tutto il mondo. Un personaggio unico, icona del cinema e del costume italiano, attore immenso per bravura, simpatia e glamour, dall’allure ironicamente sorniona e malinconica, in sintesi, l’inimitabile e inconfondibile Marcello Mastroianni.

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RUBRICHE

CINEMA

PARLIAMO DI FILM Di Davide Comotti

NIGHTCRAWLER

N

on poteva esserci esordio migliore alla regia per Dan Gilroy, che debutta con l’ottimo e acclamato Nightcrawler (USA, 2014) – distribuito in Italia col titolo Lo sciacallo. Dopo una gavetta come sceneggiatore cinematografico e televisivo, approda alla celebrità con uno spietato j’accuse al sensazionalismo mediatico: un intenso film d’autore a metà fra dramma, thriller, noir e action-movie che ha ottenuto una nomination agli Oscar 2015 come Miglior sceneggiatura originale per lo stesso Gilroy. Ambientato nella Los Angeles contemporanea, ha come protagonista Lou Bloom (Jake Gyllenhaal), uno spiantato che vive di piccoli furti rivendendo ai cantieri metallo rubato. La svolta della sua vita avviene quando si trova sul luogo di un tragico incidente stradale: dopo aver assistito alle riprese da parte di un operatore televisivo, decide di acquistare una telecamera per filmare eventi sanguinosi e vendere il materiale al miglior offerente. Dotatosi di una radio che intercetta le chiamate della polizia, riesce a riprendere da vicino la vittima di un altro incidente e vende il filmato a Nina (Rene Russo), direttrice di un importante network. Ma questo non basta allo spregiudicato Lou: servendosi anche di un giovane aiutante, Rick (Riz Ahmed), inizia una progressiva scalata al successo priva di ogni senso etico. Ricattando Nina per avere sempre più soldi, ottiene una serie di scoop su fatti di sangue – rapine e disastri – che fanno impennare l’audience del programma. Quando assiste allo sterminio di una famiglia da parte di alcuni rapinatori, entra in un gioco pericoloso che però non lo ferma, fino a conseguenze drammatiche. Vedendo la solidità con cui Nightcrawler è diretto e costruito, non si direbbe trattarsi di un’opera prima: evidentemente, il giovane e debuttante regista ci sa fare con la macchina da presa, regalando allo spettatore due ore intense e adrenaliniche. Bellissime innanzitutto le ambientazioni – una Los Angeles quasi sempre notturna, ricca di luci al neon che ricordano un

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po’ le Strade violente di Mann e Drive di Refn – e i personaggi, Lou Bloom in primis. Interpretato magnificamente da Gyllenhaal (I segreti di Brokeback Mountain, oltre a vari blockbuster), incarna il lato più oscuro del self-made-man americano: uno spregiudicato arrivista pronto a passare sopra ai cadaveri per avere denaro e successo (nel vero senso della parola: in una scena, lo vediamo spostare una vittima per averla a favore di camera). Il desiderio di riprendere il sangue e la morte diventano quasi una “malattia” per il protagonista, che nel drammatico finale passerà sopra molte vite per poi riprendere il suo lavoro con una determinazione sempre maggiore. L’analisi del personaggio si intreccia con una solida denuncia del fenomeno mediatico – argomento di stretta attualità e non solo americano – proseguendo in tal senso un discorso iniziato molti anni fa nel cinema di tutto il mondo: la telecamera di Bloom è L’occhio selvaggio di Cavara, L’occhio che uccide di Powell, mentre la direzione del network (in cui le notizie si modificano e si falsificano in nome dell’audience) ricorda il Quinto potere di Lumet, il tutto reinterpretato qui in un contesto urbano contemporaneo. Ma Nightcrawler non è solo un film di denuncia, bensì anche un solidissimo noir, che alterna lunghi dialoghi con scene di violenza e azione (notevole soprattutto il forsennato inseguimento tra l’auto dei due reporter e quella dei rapinatori): tutto all’insegna di un crudo realismo, lontano dalle esagerazioni pulp e fumettistiche tanto di moda oggi. Anche il resto del cast recita a meraviglia, dall’affascinante e altrettanto spregiudicata Russo all’ingenuo Ahmed, senza dimenticare il ruolo di Bill Paxton – il reporter da cui Bloom prende idea e che sarà un suo spietato rivale. Nightcrawler è anche un film di notevole impatto estetico: la fotografia, in cui risaltano i colori psichedelici sui toni scuri della notte, il montaggio frenetico e le musiche d’atmosfera che accompagnano la cupa vicenda, formano un universo visivo di grande fascino.

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RUBRICHE

ARTE

Di Chiara De Troia

violet-photography.weebly.com chiara_violet@libero.it

JASPER JOHNS

DAL NEW DADA ALLA POP ART

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asper Johns è uno dei pittori statunitensi più importanti ed influenti del XX secolo. Nato nel 1930, già da bambino mostra forti attitudini artistiche e l’ardente volontà di diventare pittore, nel 1948 dopo aver frequentato la University of South Carolina a Columbia per soli tre mesi decide di trasferirsi, sotto consiglio dei suoi insegnanti, a New York, città ricca di possibilità. Nella Grande Mela visita numerose mostre d’arte, stringe amicizia (e in seguito una relazione sentimentale) con il pittore e fotografo Robert Rauschenberg, altro grande esponente del movimento New Dada, e frequenta nomi importanti come John Cage e Merce Cunningham, con cui instaurerà una lunga collaborazione artistica. In cerca di una propria identità artistica, intorno alla metà degli anni ’50 Johns inventa un nuovo stile pittorico in contrapposizione all’ormai sorpassato Espressionismo astratto (i cui più famosi esponenti furono Pollock, Rothko e Kline), proponendo tecniche compositive che richiedono un controllo cosciente del tratto e della costruzione dell’immagine piuttosto che una gestualità spontanea e quasi casuale tipica della corrente artistica precedente e ormai accademizzata: questo stile contribuirà alla nascita di grandi movimenti artistici come la Pop Art, la Minimal Art e l’Arte Concettuale. Jasper Johns s’impone quindi sulla scena artistica americana e mondiale instaurando un nuovo rapporto tra immagine reale e immagine dipinta, con una spiccata attenzione alla realtà del quotidiano, del comune e del banale, che lo porta ad immortalare, tramite tecniche come il collage e l’encausto, oggetti d’uso comune (come in precedenza faceva Duchamp, massimo esponente del Dadaismo alla fine degli anni ‘10): bandiere, bersagli, lattine di birra e numeri stenciled sono tra i suoi soggetti preferiti. Gli anni sessanta e settanta vedono l’artista esporre nelle più famose Gallerie d’Arte del mondo, introducendo nei suoi lavori il motivo della mappa degli Stati Uniti d’America e in seguito lo schema a “tratteggio incrociato”, per poi approdare negli

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anni ottanta all’inserimento nei suoi lavori di oggetti tridimensionali come calchi del corpo umano e immagini di interesse percettivo, con forte carattere autobiografico. La creatività di Johns lo porta a realizzare anche alcune sculture assemblando diversi oggetti reali e realizzando calchi in bronzo che derivano da “cose che la mente conosce già”, mantenendo fede al personalissimo concetto secondo cui nelle proprie opere si trovano “quegli oggetti che si guardano ma che non si vedono”. Elemento di unione e continuità fra il movimento New Dada e la Pop Art, l’opera di Jasper Johns rappresenta una sorta di sintesi tra due culture (europea e americana) profondamente diverse ma con molteplici punti di contatto. Nonostante ciò, si discosta dai due movimenti per via di un profondo interesse intellettuale per l’oggetto in sé (in contrasto con il Dadaismo) e di un atteggiamento “tradizionalista” verso la pittura e il quadro (a differenza della Pop Art).

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RUBRICHE

TELEFILM

ACTION COMEDY Di Carlo Rondi

BROOKLYN NINE-NINE

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rooklyn Nine-Nine è una action comedy americana trasmessa su FOX. La trama ruota attorno alle vicende dei detective del 99° distretto di New York ed ha vinto 2 Golden Globe: uno come miglior serie comica e uno all’attore Andy Samberg come miglior attore di una serie comica. Protagonista è Jake Peralta (Andy Samberg), un talentuoso ma bambinesco detective. É tanto bravo a risolvere crimini e intrighi quanto a fare il clown della classe, sempre pronto a fare battute e combinare casini, soprattutto verso il detective Santiago di cui si scoprirà poi essere innamorato. Detective Rosa Diaz (Stephanie Beatriz), intelligente, misteriosa e dura, è la personalità forte del telefilm, il sergente Jeffords (Terry Crews - forse lo conoscete per le pubblicità dell’Old Spice, per aver giocato in NFL e per il film I Mercenari 2) che è il leader della squadra dei detective e che per loro è un po’ come zia May per Spiderman, cioè la coscienza. Amy Santiago (Melissa Fumero), la detective di cui è innamorato Jake, che è sempre in competizione con lui su chi sia il miglior detective del distretto, e che vuol essere la “cocca” del capitano. Charles Boyle (Joe Lo Truglio), intenditore di cibo, agente onesto che vive nel mito di Jake, suo grande amico anche fuori dal lavoro, durante la prima stagione si prende una pallottola nel fondoschiena per salvare la vita a Rosa. Ray Holt (Andre Braugher - Salt, Law and Order, Last Resort) è il capitano del distretto: nero e gay afferma sempre che la sua carriera è stata difficile per quelle 2 sue caratteristiche, mentre la sua vera caratteristica è quella di non esternare i sentimenti, la sua espressione infatti è sempre la stessa, sia ad un funerale, sia ad una festa. Scully e Hitchcock, una coppia di detective attempati che ai loro tempi erano molto validi, ora passano il tempo per lo più a mangiare e a levarsi graffette dalle orecchie. Ultima ma non per importanza Gina Linetti (Chelsea Peretti - writer per SNL) è la segretaria tuttofare del capitano, una ragazza un po’ naive che adora la danza. C’è poco altro da dire, il cast è stellare, Andy Samberg è sempre una garanzia, gli autori hanno lavorato per cult come The Office e la critica li riempie di elogi. Da vedere!! Ora siamo alla seconda stagione ma ne è gia stata ordinata una terza.

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RUBRICHE

MUSICA

Di Giovanni Fratantonio

UN FIORE COLORATO FRA LE NOSTRE GRIGIE STRADE ALEX SNIPERS LANCIA “WHITEY”, ULTIMO TAGLIO ALLA SCENA LOCALE!

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n musicista, passati dieci anni di produzione, di creazioni, non può far altro che ripetersi… Non ha più nulla da dire, non come prima. E questo vale per tutti.” Ed è con queste parole, forti, che Alessandro Cecchini, alias ALEX SNIPERS, consegna a noi tutti l’ultimo suo lavoro: WHITEY. E dopo aver sentito e risentito l’album, fino a stancare lo stereo, altro non si può dire, dinnanzi a questo personaggio così particolare e così colorato, se non che siamo stati fortunati, fortunatissimi, ad assistere nella nostra zona e nei nostri locali al passaggio d’un fiore così particolare! Episodi simili ci riportano indietro nel tempo, lontano, al magico Sessantotto e quei gruppi psichedelici, che ovunque andavi, persino nelle hall degli alberghi a due stelle, trovavi a suonare giovani che un giorno avrebbero raggiunto una fama tale da essere considerati, ancora oggi, le pietre miliari della musica rock e non. Ed è proprio negli accesi colori della psichedelia che nasce quest’esperienza, ALEX SNIPERS EXPERIENCE, caratteristica che via via, col passare degli album, è stata sempre più superata da un nuovo stile, una sorta di Progressive Folk, più maturo, più adulto, più emozionante: Come mai hai lasciato sempre più nelle ultime opere, specialmente in Whitey, la psichedelia? “La psichedelia è musica molto interessante, ed è stata per me molto importante ma, crescendo, ho voluto perdere le cornici e gli ornamenti barocchi per lasciar più spazio al significato, voglio far arrivare, più nuda più diretta, la mia canzone a chi l’ascolta. E una canzone ha sempre significato così, eternamente! Gli “effetti” sono invece schiavi del loro tempo, ne nascono sempre di nuovi… e quelli passati perdono di valore. Certamente echi di psichedelia sono ancora presenti, sia in alcuni suoni

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sia proprio nel modo di suonare.” Abbandonando però quel che era un genere musicale, riconosciuto e divenuto “Movimento”, per abbracciare un cantautorato tutto tuo, non rischi l’alienazione? Non ti senti “artisticamente solo”? “Onestamente questo è un problema che hanno tutti, ed è dato semplicemente dalla modernità. Oggigiorno la musica non si muove a ondate, stili o movimenti: grazie al web e al cambiamento in generale dei media, esiste tutto e contemporaneamente; ovviamente però coesistendo un po’ tutte le musiche, nessuna di queste ha un seguito così massiccio come avveniva in passato vedi per il Beat nei primi 60, il punk nei 70 o altri ancora.” Ti ho parlato di solitudine… Come vivi questo paesino, Romano di Lombardia, spesso ritenuto un po’ “spento”? “Beh… Sembrerà oramai un luogo comune ma a Romano non c’è nulla, o meglio… Manca una “Scena” vera e propria locale. Per avere una scena non basta avere degli artisti in zona: servono negozi ed eventi che li promuovano e li facciano conoscere! Allora sì, potrebbe nascere, visti tutti gli artisti emergenti , una Scena Romanese, perché no?” Così l’ultimo album di Alex Snipers non è affatto un capolinea, bensì un manifesto, manifesto di qualcosa che deve nascere, una mini-rivoluzione musicale! Così l’ultimo album non è più tale. Che abbia un seguito o meno, è nuovo: così quest’album è invece primo, primo (e speriamo non unico) nel suo genere! Un album caldo, suonato con una passione da scottare le corde di quella chitarra, un album che arriva: ascoltarlo in macchina o avere Alex stesso davanti a parlarti non fa alcuna differenza, nessuna. Quest’album è fatto con amore, e si vede. Amore per la musica, amore per le parole, per la chitarra… ma soprattutto, e ciò lo rende magico ed efficace, uno strano tipo d’amore è rivolto a chi lo ascolta. Ogni canzone sembra parlarti, sì, a te, tu che adesso stai leggendo, tu che scegli di ascoltarlo! Quel calore ti arriva come fosse solo ed esclusivamente per te, tutto tuo. Così siam fortunati nell’avere assistito al passaggio d’un diamante, Alex Snipers. 41


RUBRICHE

SPORT

Di Samuele Sortino

FINE DELLA CORSA PER STEFANO COLANTUONO

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a societa’ esprime la propria profonda stima e gratitudine nei confronti di Colantuono in virtu’ della qualificata opera svolta negli ultimi cinque anni”. Il club orobico ha deciso per l’allontamento del suo allenatore vista la situazione di crisi: in data 4 marzo, giorno della pubblicazione del comunicato stampa della società, l’Atalanta era infatti al quartultimo posto in classifica con 23 punti.

Il cuore, la stima e la riconoscenza lasciano il posto alla ragione. Così si spiega la decisione assunta dalla dirigenza dell’Atalanta di esonerare Stefano Colantuono, l’allenatore protagonista delle ultime cinque stagioni sulla panchina nerazzurra dopo la prima esperienza di un biennio che ne hanno fatto il tecnico più longevo di sempre alla guida della squadra bergamasca. Colantuono, che nel novembre 2014 aveva superato il record di panchine in campionato detenuto da Emiliano Mondonico, chiude la sua avventura a Bergamo con un totale di 177 partite in serie A, e un bilancio di 56 vittorie, 49 pareggi e 72 sconfitte. A sostituirlo è stato chiamato Edy Reja, 69 anni, reduce dai sei mesi alla guida della Lazio, da gennaio a giugno 2014, quando fu chiamato a sostituire Petkovic. Il secondo tempo della partita disputata in casa e persa contro la Sampdoria ha convinto i dirigenti atalantini che Colantuono avesse fatto il suo tempo. Nella stagione 2014-2015 l’Atalanta è riuscita a vincere soltanto cinque volte in venticinque giornate, collezionando nove pareggi e ben undici sconfitte, di cui le ultime quattro di fila contro Fiorentina, Inter, Juventus e Sampdoria. La scelta di Reja non deve sorprendere, anzi appare la più accreditata, dal momento che Pierpaolo Marino, direttore generale dell’Atalanta, conosce bene il tecnico goriziano con il quale ha condiviso la scalata del Napoli dalla C alla A.

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w w w. P A R C O A V V E N T U R A s e lv i n o . i t


RUBRICHE

PERSONAGGI

Di Carlo Rondi

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ANDY

ndy, al secolo Andrea Fumagalli è un musicista, cantante e pittore italiano, che nel lontano 1991 assieme a Marco Castoldi (Morgan ndr) ha fondato i Bluvertigo, band di vertice nel Rock elettronico e sperimentale italiano negli anni ‘90. Grazie ai Bluvertigo, veri e propri pionieri del genere poi sono nate band come i Subsonica e i Verdena. Andy suona tastiere, vocoder, sassofono e sintetizzatore e nei Bluvertigo è stato anche la seconda voce, dal 2002 è anche DJ e gira in vari noti locali italiani suonando musica anni ‘80 ed esponendo i suoi quadri ispirati alla pop art con una nota fluo. Fluo è la parola di Andy, Flu-On è la sua factory (come quella di Warhol) sita nei pressi di Monza in un ex fabbrica tessile. Li si cimenta nelle sue composizioni artistiche e musicali. Fluon è anche il nome della sua nuova band fondata nel 2012. Fluo è il Goldrake blu che afferma di avere in camera da anni! In questi anni ha collaborato tra gli altri, con la FIAT facendo una versione customizzata della 500 e con gli orologi Too Late rielaborandone 5 modelli. Andy adora e si ispira a Andy Warhol, Keith Haring, Brian Heno, David Bowie (al quale nel 2004 riunendo i Bluvertigo ha aperto un concerto) e Gaudì. Come DJ ha lavorato per molte multinazionali come Diesel, Fiat, Coveri, RedBull (per citarne alcune) ai loro eventi e come pittore gira il mondo tra gallerie ed esposizioni. Tra le sue opere, caratterizzate da tinte molto forti e contorni neri, troviamo tantissime icone del passato, come Pollon, Lady Oscar, Linda Evangelista, Alex di Arancia Meccanica di Kubrick, Michael Jackson, i Puffi, Mazinga Zeta e Jim Morrison: tutti questi non sempre realizzati solo su tela ma anche su sedie, pouf, lenzuola, muri, lampade e quant’altro.

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RUBRICHE

LIBRI

Di Filedelfja Musteqja

LA ZINGARATA DELLA VERGINELLA DI VIA ORMEA AMARA LAKHOUS

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i cosa parlerà il nuovo romanzo di Amara Lakhous? Quale tema sociale di attuale importanza verrà esaminato? Quali pregiudizi verranno presi di mira, descritti con un linguaggio leggero, caratterizzato da un ironico senso dell’umorismo? E, soprattutto, cosa richiama la zingarata, lo scherzo, del titolo? Ancora una volta, Amara Lakhous, scrittore italiano di origini algerine, ci regalerà un romanzo squisitamente tragi-comico, in cui una serie di incomprensioni derivate da incontri – scontri interculturali, (cfr. “Scontro di civiltà per un ascensore a piazza Vittorio”) ci offrono una nuova prospettiva sul vivere sociale. Le sue storie, ambientate nell’Italia odierna, indagano temi contemporanei quali l’identità, la lingua, le relazioni e, in primis, il rapporto con l’Altro, intrecciandosi in uno stile spesso definito “ tra la commedia all’italiana e il giallo”. Il romanzo si apre con uno stralcio tratto da un articolo del New York Times del 1882, dedicato agli Altri per eccellenza del tempo, gli italiani negli Stati Uniti : «Rovistano tra i rifiuti nelle nostre strade, i loro bambini crescono in luridi scantinati e poi vengono spediti nelle strade a fare soldi nel commercio di strada». È questo il secondo indizio che ci fa intuire il tema di questo romanzo, ambientato a San Salvario, una delle zone multietniche di Torino. Ecco che ritorna in scena il giornalista di cronaca nera Enzo Laganà che, già protagonista di “Contesa per un maialino italianissimo a San Salvario”, ancora una volta si butta a capofitto in una serie di indagini atte a smascherare un terribile accaduto: lo stupro della quindicenne italiana, Virginia, che nonostante la violenza subita e la conseguente perdita della verginità, importantissima per sua nonna e la sua famiglia molto religiosa, con un atto coraggioso e di puro altruismo scrive una lettera in cui afferma di perdonare i due presunti colpevoli, due gemelli di etnia rom. Basta poco per scatenare le ire della cittadinanza, che organizzandosi in ronde dà il via ad una vera e propria rappresaglia

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PASTICCERIA CAFFETTERIA CIOCCOLATERIA

Via Madruzza 51, Paratico (BS) Aperto LunedĂŹ 07:00-12:30 e dal Martedi alla Domenica 7:30-19:30 Art & sugar pasticceria caffetteria


incendiando il campo rom vicino al parco del Valentino. Per salvare un bambino, rimane coinvolta nell’incendio la misteriosa Drabarimos, il cui aspetto nasconde un’identità segreta e dei piani di vendetta. Chi sarà mai? Riuscirà il nostro Enzo Laganà a scoprire la verità? E come farà a porre fine alle speculazioni del direttore del giornale per cui lavora, lo xenofobo Salvini - il quale, come in ogni caso di ordinaria cronaca nera che si rispetti, tende a prendere di mira degli innocenti reiterando una serie di pregiudizi, pur di fare notizia - ? Cosa dovrà fare per poter svelare, finalmente, chi si nasconde dietro allo stupro? Anche questa volta Lakhous riesce a trattare un tema delicato come quello della convivenza con l’Altro, in questo caso la comunità rom, con sensibilità mista ad ironia e sagacia, rendendo il testo scorrevole e di piacevole lettura.

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a t e l i e r s a r t o r i a

SARA stile italiano

CONFEZIONI DONNA | RIPARAZIONI SARTORIALI | CAPI TECNICO-SPORTIVI Giorni e Orari d’apertura Martedì: 09:00 - 15:30 continuato Mercoledì, Giovedì, Venerdì: 09:00-12:30 / 15:30- 18:30 Sabato: 09:00-12:30

Via XXV Aprile 42 Villa di Serio (BG) cell: 3931218577 e-mail: sarastileitaliano@gmail.com www.ateliersartoriale.com


RUBRICHE

CONCERTI

Di Ilaria Foglieni

ilaria.foglieni@hotmail.it 500px.com/inungiornodipioggia

I CONCERTI DI QUESTO MESE

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iete appassionati di musica? Amate andare ai concerti dei vostri artisti preferiti o semplicemente cercate un’alternativa diversa alla serata con gli amici al solito pub? Questo mese saranno tantissimi i concerti e gli eventi musicali in programma, a Bergamo e in tutta Italia. La scelta è così ampia che tutti verranno accontentati, indipendentemente dal genere musicale preferito; inoltre, perché non approfittare di un concerto per fare una mini-vacanza, magari in qualche città d’arte? Questa vuole essere una sorta di guida agli spettacoli che si terranno prossimamente, a Bergamo e non solo: tantissime date interessanti che i cultori della musica non potranno lasciarsi sfuggire! Ve ne segnaliamo alcune, partendo proprio dalla nostra città: 14/04/2015 - Giovanni Allevi, il talentuoso pianista porterà sul palco del Teatro Creberg di Bergamo il suo “Piano Solo ”, dove si esibirà sia con brani storici appartenenti al suo repertorio sia con i pezzi del suo ultimo album per pianoforte “Alien”. 20/04/2015 - Tornano i Nomadi in concerto! Lo storico gruppo italiano si esibirà sempre al Teatro Creberg di Bergamo raccontando una storia lunga ormai cinquant’anni. Spostandoci a Milano, ecco le date assolutamente da segnare sul calendario, che vedranno protagonisti altri grandissimi artisti che hanno segnato la storia della musica italiana:

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18/04/2015 - Negrita - Dopo il grande successo del tour “unplugged” e la registrazione del nuovo album in vendita dal 24 marzo, i Negrita, sempre capaci di far cantare, sorridere ed emozionare tornano live per presentare il nuovo cd. Al Mediolanum Forum. 20/04/2015 - Gianluca Grigniani - Sono passati poco più di 20 anni da quando ha calcato per la prima volta il palco di Sanremo Giovani con la sua “La mia storia tra le dita”. Da allora, la musica di Grigniani è cresciuta e cambiata, ma non si è mai fermata. Potrete ascoltarlo al Teatro degli Arcimboldi. 21/04/2015 - Fiorella Mannoia - Sempre al Teatro degli Arcimboldi, il giorno seguente il concerto del collega Grigniani, Fiorella Mannoia ripercorre i classici della sua carriera e proporrà per la prima volta live i brani del suo ultimo album “Fiorella”. Infine, qualche data “fuoriporta”: 02/04/2015 - Johnny Osbourne - Uno dei maggiori artisti giamaicani arriva in Italia per farci cantare e ballare a ritmo di musica Reggae. All’Hiroshima Mon Amour di Torino. 15/04/2015 - Behemoth - La storica band Death/Black Metal polacca, capitanata da Adam “Nergal” Darski, porta nel nostro paese il suo sound oscuro e le sue tematiche “occulte”. Non solo musica, ma una vera e proprio performance scenografica. All’Atlantico di Roma. 16/04/2015 - Cody Chesnutt - Un artista dalla meravigliosa voce che rimanda al soul e al blues e una delle più belle città italiane a far da cornice. Imperdibile. A Firenze, Sala Vanni. Non vi resta che acquistare il biglietto e godervi lo spettacolo!

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RUBRICHE

MODA UOMO

FASHION OUTFIT

StreetStyle

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Business

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MODA DONNA

Casual

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BERGAMO, Via Camozzi 134, tel. 035222581


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VIAGGI

Di Ilaria Foglieni

ilaria.foglieni@hotmail.it 500px.com/inungiornodipioggia

TRIORA: IL BORGO DELLE STREGHE

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uale legame unisce un incantevole borgo dell’entroterra ligure con le streghe e la stregoneria? La risposta a questa domanda è da ricercarsi lontano nel tempo, precisamente nel XVI secolo, quando una terribile carestia dilagò nel paese; complice la lotta contro tutto ciò ritenuto “pagano” attuata dalla Chiesa e la ricerca di un capro espiatorio, esplose così la “caccia alle streghe” che portò innumerevoli donne sul rogo accusate di essere in combutta col diavolo, di possedere poteri sovrannaturali e demoniaci e di aver quindi attirato così la grande penuria alimentare, la morìa del bestiame e altre calamità naturali. Il processo alle streghe, avvenuto nel 1587, è sicuramente un episodio oscuro facente parte della nostra storia, troppo spesso dimenticato o ignorato. Ma cosa rimane oggigiorno a Triora, nominato tra i “Borghi più belli d’Italia”? Il suo tragico, ma affascinante passato riecheggia tra le strette viuzze, le gradinate e gli archi di pietra, le case diroccate e i boschi circostanti, trasportandoci in un mondo lontano, intriso di mistero, superstizione e magia. Triora si presta a lunghe passeggiate, che permetteranno ai visitatori di godere della tranquillità e del fascino che questo luogo emana, della bellezza dal sapore antico, arcaico dei vicoli, delle case e della natura circostante. Da visitare assolutamente, il Museo Etnografico e della Stregoneria, meta obbligatoria per conoscere a fondo la storia di questo borgo; qui, è possibile non solo approfondire la questione riguardante la caccia alle streghe e la stregoneria, ma anche scoprire, tramite fedeli ricostruzioni, le dinamiche di vita quotidiana degli abitanti in passato, tra cui la vita nei campi e la lavorazione del latte per produrre i formaggi e altri derivati (per maggiori info potete visitare il sito del museo www.museotriora.it). Parlando di gastronomia, due sono i prodotti tipici da assaggiare: il Bruss, una sorta di formaggio spalmabile dal sapore forte

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e deciso e il Pane di Triora, pane tradizionale prodotto utilizzando farine di tipo 1, crusca, lievito, sale e acqua locale. Altri luoghi da scoprire sono la Cabotina, casolare in cui si narra vivessero le streghe di Triora, i resti del Castello e la Chiesa di San Bernardino, dove si possono ammirare bellissimi affreschi. Immancabile anche una sosta alla statua della strega posta nella piazzetta all’inizio del paese, che sembra voler dare un benvenuto a tutti i visitatori. Triora è visitabile tutto l’anno e numerosi sono gli eventi e i festival organizzati dal Comune a cui prendere parte, specialmente durante la stagione estiva, ma non solo; da non perdere la celebrazione del Capodanno Celtico, Halloween, il 31 ottobre. In conclusione, questo piccolo borgo saprà incantarvi con le sue meraviglie e raccontarvi una storia, troppo poco narrata, la quale meriterebbe un posto nella memoria collettiva, in nome di tutte le donne uccise e torturate probabilmente perché più intelligenti di altre e meno disposte a sottomettersi al potere maschile dominante.

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RUBRICHE

ORTODONZIA

Di Dr.ssa Paola Daina

Odontoiatra Specialista in Ortognatodonzia

ORTODONZIA ED ESTETICA (PARTE PRIMA)

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canoni estetici odierni richiedono un sorriso armonico, denti allineati e bianchi. Sempre più spesso il sorriso, un bel sorriso, è alla base del successo e dell’appagamento personale. Sempre più spesso ci vengono richiesti trattamenti altamente estetici, funzione si ma l’estetica, oggi, è imprescindibile per molti pazienti. Estetica, dalla protesi all’ortodonzia. La nostra parola chiave è, prima di tutto, “funzione”. Come coniugare funzione ed estetica in un paziente che necessita di un trattamento ortodontico? Una risposta è, senza dubbio, Invisalign. Fig. 1: allineatori Invisalign Dopo un’attenta diagnosi, stabiliti gli obbiettivi del trattamento e le modalità con cui raggiungere gli stessi, è possibile richiedere al proprio ortodontista, ove possibile, un’alternativa estetica al classico apparecchio fisso. I vantaggi degli allineatori sono molti: • sono altamente estetici • non ci sono compromissioni nel modo di parlare • durante i pasti gli allineatori vengono rimossi • mantenere una buona igiene orale durante il trattamento ortodontico è più facile • minor rischio di ulcerazioni o microlesioni durante il trat- tamento • minor numero di urgenze rispetto ai trattamenti ortodon- tici tradizionali

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L’unico svantaggio degli allineatori è la collaborazione: per raggiungere gli obbiettivi stabiliti all’inizio del trattamento devono essere portati 22h al giorno per l’intero trattamento. Sono un apparecchio ortodontico a tutti gli effetti e, come tale, sono necessari controlli mensili. Proponiamo di seguito alcuni casi trattati presso il Centro Daina. CASO 1: paziente di 27 anni si lamenta perché, quando parla, si notano i denti inferiori disallineati. Fig. 2: fastidio estetico della paziente Fig. 3: Paziente con indosso allineatori Invisalign Fig. 4: a-b Prima Fig. 5: a-b Dopo, con posizionamento splintaggio per mantenimento allineamento Fig. 6: obbiettivo raggiunto dopo 18 mesi di trattamento 2

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CASO 2: paziente di 45 anni chiede allineamento senza estrarre l’incisivo inferiore come propostole in altro piano terapeutico Fig. 7 a-b-c: foto di inizio terapia dove si nota l’importante disallineamento e la mancanza di spazio per allineare l’incisivo centrale Fig. 8 a-b: ultime fasi di terapia, allineamento completo dopo 11 mesi di terapia

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CASO 3: paziente di 49 anni, richiede miglioramento estetico per denti disallineati senza mettere apparecchiatura ortodontica classica Fig. 9 a-b-c-d: foto di inizio caso, si notino il lieve disallineamento superiore e l’importante affollamento inferiore con mancanza di spazio per un buon allineamento Fig. 10 a-b-c-d: foto di fine caso, alla paziente è stato posizionato un impianto in sede del primo molare in basso a sinistra, si noti lo splintaggio per mantenere l’allineamento ottenuto dopo 18 mesi di allineamento 9A

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RUBRICHE

MEDICINA

SALUTE E BELLEZZA Di Dott. Massimo Buttinoni

Esperto in medicina estetica e del benessere buttinoni.massimo@libero.it

L’IPERIDROSI

L’

Iperidrosi distrettuale è un problema cronico che coinvolge circa il 2,8% della popolazione ed è una condizione caratterizzata da un’aumentata produzione di sudore rispetto alla quantità utile a mantenere un’adeguata temperatura corporea in un determinato distretto corporeo (ascelle, mani piedi, cuoio capelluto, volto, etc).

L’Iperidrosi può essere primaria quando non è correlata a stati patologici o secondaria quando rappresenta un sintomo di uno stato morboso come ad esempio le infezioni croniche, l’ipertiroidismi o le ipoglicemie ripetute. Per tale motivo, è importante che il medico valuti attentamente la storia clinica del paziente affetto da iperidrosi per identificare la natura primaria o secondaria del disturbo. L’Iperidrosi può creare per il paziente un forte disagio nel quadro delle relazioni interpersonali influenzando spesso la psiche. Le zone iperidrosiche secernono infatti delle abbondantissime quantità di sudore e sono perciò perennemente bagnate. Spesso l’Iperidrosi è scatenata da stati di tensione emotiva ed è più spesso presente durante le stagioni calde. Anche i cibi piccanti possono rivestire un ruolo scatenante. In altri casi, il disturbo è presente durante tutto l’anno senza lasciare tregua. Esistono diverse forme di terapia convenzionale per questo disturbo. Purtroppo, nessuna di esse è allo stesso tempo semplice, sicura ed efficace.

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Gli antitraspiranti sono infatti semplici e sicuri, ma assai poco efficaci. La ionoforesi è sicura e abbastanza efficace, ma assai poco pratica per la scomodità e la durata delle sedute. I farmaci anticolinergici sono efficaci, ma hanno effetti collaterali sistemici importanti, perché la loro azione non è selettiva sulle sole ghiandole colpevoli, riflettendosi invece su tutto l’organismo. La chirurgia può consistere nell’asportazione delle ghiandole sudoripare (possibile solo a livello ascellare), o nella loro denervazione definitiva mediante tecnica endoscopica. Non è esente da rischi e può produrre cicatrici significative. Inoltre, può innescare Iperidrosi in altre zone corporee (Iperidrosi compensatoria). La terapia chirurgica è soprattutto consigliabile per coloro che non rispondono ad altre forme di terapia. La tossina botulinica ha assunto un importante ruolo nella terapia dell’Iperidrosi. Impiegata fin dai primi anni ‘90, si è dimostrata efficace nella maggior parte dei casi. MODALITÀ DI TRATTAMENTO Il farmaco viene somministrato nel distretto interessato mediante iniezioni multiple variabili da 20 per lato a livello ascellare sino a 40 (mediamente) alle manie ai piedi. Viene inoculato a livello superficiale; in alcuni casi può essere necessaria una anestesia locale tronculare che si effettua con infiltrazione a livello dei polsi delle mani o dell’area perimalleolare interna per le anestesie dei piedi. EFFICACIA DEL TRATTAMENTO Scopo della terapia è ridurre la sudorazione eccessiva nel distretto trattato e l’effetto è evidente solo a tale livello. L’efficacia si protrarrà con tempi variabili da persona a persona da 4 a 8 mesi, variando inoltre secondo i distretti trattati, essendo generalmente più prolungata per l’Iperidrosi ascellare rispetto alle forme palmo-plantari. EFFETTI COLLATERALI E CONTROINDICAZIONI Ai dosaggi di tossina botulinica normalmente somministrati per questo trattamento non sono stati noti effetti collaterali di ordine generale. È stata riscontrata talora, nei trattamenti delle mani, una transitoria debolezza muscolare che può interessare i muscoli della prensione (prendere oggetti, abbottonare, etc), effetto che si esaurisce normalmente in 3-4 settimane. È opportuno segnalare ai pazienti la rarissima possibilità di essere produttori naturali di anticorpi anti botulino e dunque di non rispondere al trattamento. Il trattamento con botulino è ripetibile al bisogno ed è approvato dalla autorità sanitaria.

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Piazzale Costituzione, 124025 Gazzaniga (BG) Tel: 035-710459 Fax: 035-710459 Orari: LUN - VEN: 08:00-12:00 / 14:00-19:00 SAB: 08:00-12:30 DOM: chiuso


RUBRICHE

RACCONTI

Di Avv. Gianluca Madonna

ARRIVA LA NUOVA STAGIONE ANCHE PER IL MONDO DEL LAVORO!

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inalmente (come se ne avessimo realmente bisogno) una riforma: il Jobs act ovvero il contratto a tutele crescenti. Ai sensi del D.Lgs n. 23/2015 il lavoratore che ritiene illegittimo il licenziamento può rivolgersi al Giudice del lavoro ed ottenere diverse forme di tutela. La tutela più forte è prevista nelle ipotesi in cui il Giudice accerti che il licenziamento è nullo, discriminatorio o intimato a seguito di contestazione disciplinare basata su un fatto materiale inesistente; in conseguenza di tale accertamento il lavoratore verrà reintegrato e risarcito per le retribuzioni perse per il periodo dal licenziamento al rientro in azienda. Qualora il licenziamento sia dovuto a motivi economici o disciplinari, il Giudice, accertatane l’illegittimità, condannerà il datore di lavoro ad indennizzare il lavoratore con una somma pari a due mensilità per ogni anno di servizio, con un minimo di 4 ed un massimo di 24 mensilità. Se l’azienda occupa fino a 15 dipendenti, il risarcimento sarà ridotto ad una mensilità per ogni anno di servizio, con un minimo di 2 ed un massimo di 6 mensilità. La riforma riguarda tutti i neoassunti a tempo indeterminato con qualifica di operaio, impiegato e quadro. Sono coinvolti anche i lavoratori già in forza nell’azienda con un contratto a tempo determinato o di apprendistato che verrà convertito in un contratto a tempo indeterminato. Inoltre, nelle aziende che con le nuove assunzioni supereranno il limite di 15 di-

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pendenti nell’unità produttiva (o 60 dipendenti su scala nazionale) il contratto a tutele crescenti si applicherà non solo ai neoassunti ma a tutto il personale già in forza a tempo indeterminato. Ovviamente il datore di lavoro che stabilizzerà i dipendenti sarà premiato con l’esonero contributivo pari a 8.060,00 euro all’anno per 3 anni. Così facendo il contratto a tempo indeterminato diventa economicamente vantaggioso anche per le aziende. Fino a qui tutto molto bello: i lavoratori avranno il tanto agoniato contratto a tempo indeterminato e le aziende saranno invogliate ad assumere a fronte di minori costi. Ma passati i primi 3 anni dall’assunzione, quando i vantaggi economici per le aziende cesseranno, cosa accadrà? A parere dello scrivente, in un’ottica di bilanciamento di costi-ricavi, il datore di lavoro avrà più convenienza nel licenziare il lavoratore che non nel proseguire il rapporto di lavoro. L’azienda a partire dal quarto anno infatti dovrà sostenere per il dipendente gli stessi costi che avrebbe sostenuto prima della riforma: retribuzione, tfr, oneri fiscali e contributivi; sarà quindi più vantaggioso risolvere il contratto adducendo un taglio del personale motivato da ragioni economiche ed indennizzando il povero lavoratore con una somma pari a 6 mensilità. Meglio del 3x2 al supermercato! Ricordiamoci poi che l’imprenditore non è uno sprovveduto e potrà ricorrere a vari stratagemmi per far sì che il contratto a tutele crescenti venga applicato ai suoi dipendenti. Banalmente potrà fingere di vendere un ramo d’azienda ad una nuova compagine sociale creata ad hoc la quale provvederà a riassumere i lavoratori già in forza e beneficiare così degli sgarvi contributivi rinviando di 3 anni la decisione sul licenziamento. Insomma il contratto a tempo indeterminato perde per l’appunto l’indeterminatezza che lo dovrebbe caratterizzare per diventare semmai un contratto a tempo determinato di 3 anni e poi ci rimettiamo alla buona fede del datore di lavoro. Certo il lavoratore, ottimista per natura, confida che nel 2018 l’Italia avrà superato questa fase di stallo e di crisi che ormai ci attanaglia da 10 anni e le aziende necessiteranno di tutto il personale stabilizzato in questi tre anni. Insomma, più che una riforma del lavoro è l’ennesima prova di fiducia chiesta ai cittadini.

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RUBRICHE

SICUREZZA

Di Marco Chiari

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LEGAL WEB TRACKING ANT@RES a nuova frontiera per la tutela della riservatezza dei lavoratori. L’evoluzione tecnologica rende possibile il controllo a distanza dell’attività lavorativa per mezzo di computer, telefoni cellulari,badge, tecnologie biometriche, smartphone, videosorveglianza.

Tutte le soluzioni di Regolazione e Controllo delle navigazioni Web dispongono di un modulo in grado di analizzare e tracciare tutte le attività svolte dagli utenti sulla rete internet. Se un’attività di questo tipo si svolge a livello aziendale si configura una specifica violazione di Legge ex Art.4 L.300/70 trattandosi di controllo a distanza del lavoratore attuato attraverso apparecchiature elettroniche. Questo vale a prescindere che lo strumento venga o meno utilizzato. Un controllo di questo tipo permette peraltro ad un terzo di venire a conoscenza di “Dati Sensibili” dell’Interessato essendo questi facilmente desumibili dalla tipologia dei siti visitati. Il garante della privacy nell’ambito del rapporto di lavoro in genere e dei possibili controlli in particolare, ha rilevato molti casi di denuncia di violazione della privacy o di illegittimo o illecito trattamento di dati personali. La comunicazione aziendale di dati, semplicemente comuni, a tutela della riservatezza dei singoli, deve essere effettuata con modalità che evitino la diffusione a soggetti non interessati e non incaricati del trattamento di dati (cedolini in busta chiusa o in plichi spillati, invito al ritiro diretto, comunicazioni telematiche individuali).

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MERCATINO DELL’AFFARE IL MEGLIO DELL’USATO

Via Tonale 9/C, Albano Sant’Alessandro (BG) Tel: 346 2702047 - mercatinodellaffare@outlook.it Mercatino dell’Affare è un’agenzia d’affari specializzata nella vendita per conto di terzi di oggetti selezionati di seconda mano di ogni genere: Arredamento, Casalinghi, Elettronica, Oggettistica, Giocattoli, Accessori sportivi e tanto altro. Nel nostro negozio puoi portare in conto vendita ciò che non usi più, l’esposizione è gratuita e, alla vendita, ricevi rimborso fino al 65% del prezzo. Ci distinguiamo per la calorosa accoglienza, per l’ordine e la pulizia del locale e per i prezzi!

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Negli ultimi anni è aumentata la capacità intrusiva di tali strumenti tecnologici pure indispensabili allo svolgimento dell’attività lavorativa stessa. Nuove tecnologie sempre più avanzate che semplificano e rendono più efficiente, efficace e sicura l’attività lavorativa, nello stesso tempo possono essere impropriamente utilizzate da parte del datore di lavoro come strumenti di controllo a distanza e di raccolta di dati illegittimi, ledendo il diritto dei lavoratori alla riservatezza, difeso da due norme fondamentali dello Statuto dei lavoratori: l’art. 4 della l. 300/1970 riguarda l’utilizzazione da parte del datore di lavoro di strumenti che consentono il controllo a distanza sull’attività dei lavoratori. Non mira ad escludere ogni controllo sull’adempimento della prestazione, ma solo quelle forme di controllo che per le modalità con cui avvengono appaiono lesive della dignità del lavoratore. Si prescrive al datore di lavoro che voglia/debba installare impianti per ragioni di sicurezza ovvero per esigenze organizzative o produttive, di pervenire ad un accordo con le rappresentanze dei lavoratori (r.s.a. o commissione interna) ovvero in loro assenza o nel caso di mancato accordo di essere autorizzato dall’Ispettorato del lavoro. L’art. 8 concerne più in generale la possibilità di accedere ai dati riferibili alle opinioni politiche, religiose o comunque che riguardino lo stato di salute del dipendente. Applicando le Legal Web Tracking Ant@res ® alla propria ete sarà possibile ottenere due risultati: a) Permettere all’Azienda che mette a disposizione la connessione internet ai propri dipendenti di difendersi nel caso in cui da questo utilizzo derivi un reato. L’accesso malevolo a risorse condivise non destinate a quell’utente fa sì che questi possa acquisire informazioni sensibili quali: progetti (know-how), listini, sconti, liste clienti e fornitori, informazioni amministrative e contabili o, nel caso del dipendente di un Istituto bancario, conoscere lo stato patrimoniale di ciascun cliente. b)Verificare chi ha avuto accesso a file o cartelle e su queste quali operazioni ha effettuato, se una semplice lettura, una cancellazione, una modifica o uno spostamento. La soluzione garantisce a qualsiasi azienda strutturata di risalire all’artefice di ogni operazione sui dati e comprovare legalmente l’originalità della traccia raccolta al fine di perseguire eventuali abusi. La Legal Web Tracking ANT@RES sas di Desio (MB) permette alle aziende di proteggersi da tentativi di accesso e manipolazione/distruzione di dati aziendali tracciando ogni attività svolta dagli utenti e immagazzinando i Log così ottenuti nella modalità consentita dal Protocollo Ant@ares ® di assoluta immodificabilità in modo da consentire ai propri dipendenti tutta la libertà di navigazione necessaria per il puntuale svolgimento delle attività loro affidate ma anche per l’utilizzo dello strumento aziendale nei momenti di pausa per propria ricreazione. Qualora di questa opportunità qualcuno dovesse farne un uso improprio, sarà però possibile individuare l’artefice. In caso di abuso grave il magistrato (e solo lui) potrà consultare i tracciati di navigazione aziendali e verificare da quale utente sia derivata l’azione malevola. Le aziende saranno salvaguardate e con esse tutti gli operatori coscienziosi.

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RUBRICHE

UP &DOWN

“LA SCOPERTA DI UN PIATTO NUOVO È PIÙ PREZIOSA PER IL GENERE UMANO CHE LA SCOPERTA DI UNA NUOVA STELLA.”

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on questa citazione del celebre gastronomo francese Anthelme Brillat- Savarin, tratta dalla sua opera “Fisiologia del gusto” del 1825, siamo orgogliosi di presentarvi la nuova rubrica culinaria di BergamoUp: Up&Down Attraverso questo spazio, vogliamo raccontarvi in modo sincero e trasparente (e con tanto di scontrino fiscale!) la nostra esperienza presso locali e ristoranti.

L’obiettivo è quello di fornire ai nostri lettori un’opinione onesta, veritiera e imparziale, in un tempo in cui è difficile per il cliente districarsi attraverso l’enorme e variegato puzzle enogastronomico di Bergamo e non solo. Diversi saranno i parametri che prenderemo in considerazione in questo viaggio alla scoperta dei sapori: dai pregi e difetti del locale all’atmosfera dell’ambiente, dall’accuratezza del servizio alla varietà della carta dei vini, dal rapporto qualità-prezzo al gusto delle portate proposte nel menù, naturalmente. Ogni ristorante verrà presentato con una breve ma esaustiva descrizione, in modo da far comprendere al potenziale commensale quale tipo di cucina e ambiente potrà trovare. Inseriremo naturalmente ogni contatto, numero di telefono e sito internet, per poi concludere con la “pagella” dei voti (1 stella= sotto la media, 2= nella media, 3= sopra la media). Nessuna sorpresa per quanto riguarda i prezzi! Ogni review sarà sempre accompagnata dallo scontrino del nostro pranzo o della nostra cena, in modo che il costo pagato sia limpido e visibile a tutti. Sperando che questa nuova proposta possa esser gradita e utile, vi auguriamo una piacevole lettura..e che il viaggio nel mondo della cucina e della ristorazione abbia inizio!

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Okai restaurant sushi Rotonda dei mille-Angolo Piccinini 2, Bergamo Il ristorante Okai fa parte degli ormai numerosi ristoranti che, a Bergamo, propongono cucina tradizionale giapponese. Situato a pochi passi da Porta Nuova, il ristorante Okai offre sushi e sashimi di qualità, ma non solo: nel menù possiamo infatti trovare anche ravioli al vapore, salmone alla griglia, zuppa di miso, ramen di soia e molto altro ancora. L’ambiente è decisamente piacevole, arredamento moderno rivisitato, adatto per ogni occasione, dal pranzo di lavoro alla cena romantica. Per quanto riguarda le pietanze, abbiamo trovato ottimi i gamberetti e avocado, mentre il resto del cibo ordinato è rimasto poco digeribile. Il servizio è molto buono e il personale gentile.

La Valtellinese Via Tiraboschi, 57, Bergamo

Menù: “Sushi e Sashimi per 2” 30€ Up: Location Down: Cibo poco digeribile Cucina: ** Carta dei vini: ** Atmosfera/Location: *** Servizio: ** Rapporto qualità/prezzo: *

Menù n/d Up: Cibo Down: servizio Cucina: *** Carta dei vini: ** Atmosfera/Location: * Servizio: * Rapporto qualità/prezzo: *

Locale storico a bergamo, la taverna valtellinese è una sorta di istituzione (L’APERTURA RISALE AL 1967) per tutti coloro che vogliono apprezzare la cucina tipica di quella bellissima valle. Il menù è davvero ricco, tanti sono i piatti proposti: dai rinomati pizzoccheri di teglio, allo stufatino ai funghi e polenta mogna. Tuttavia, il locale, in stile rifugio di montagna, non convince, appare trasandato e poco curato. Anche il servizio ci lascia l’amaro in bocca, decisamente da migliorare. La gustosissima nota positiva sono però proprio i pizzoccheri, DAVVERO STREPITOSI, vale la pena una visita solo per assaggiarli!

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RUBRICHE

CUCINA

LA RICETTA Di Chef Alessio Migheli

POLIPETTI IN UMIDO CON CARCIOFI E CODE DI GAMBERO

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rocedimento: In due padelle differenti preparare polpi e carciofi: nella prima trifoliamo i carciofi con l’aglio in camicia, un goccio di vino, sale e pepe; nella seconda cuociamo i polpi tagliati a pezzetti più comodi da mangiare, con un soffritto di cipolla rossa e una spolverata di peperoncino. I carciofi cotti e le code di gambero andranno uniti ai polpi solo a cottura quasi ultimata, così da unificare i sapori e mantenere le caratteristiche e la succulenza tipica dei prodotti.

Il carciofo è una delle verdure più buone di questo periodo, per cui vi invitiamo ad usarne in abbondanza (anche se non sono simpatici da pulire). La varietà sarda, facilmente riconoscibile per le spine presenti sulle foglie e sulle punte del carciofo, è sicuramente una delle migliori dal punto di vista qualitativo e si sposa alla perfezione sia con piatti di carne che con quelli di pesce.

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Ingredienti per 4 porzioni: • 500 gr. di polipetti bianchi • 8 carciofi sardi • 150 gr. di code di gambero • 1 cipolla rossa / 1 spicchio di aglio • sale, pepe, olio extravergine • prezzemolo fresco • peperoncino in polvere


LA BOTTEGA VIA TORQUATO TARAMELLI 36, BERGAMO TEL. 035 244004 ILCAFFEDELLABOTTEGA@GMAIL.COM


il mondo di Sofia Via Tonale 1 - Albano S. Alessandro (BG) laritacassis@gmail.com tel: 035 582457 facebook.com/IlmondodiSofia2014

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Orari: Lunedì 15:30-19:00 Martedì/Venerdì 9:30-12:00 / 15:30-19:00 Martedì/ Sabato 10:00-12:30 / 15:30-19:00


Events PAUL KOSTABI GRAND ACTION

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CAMOZZI 134

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EVENT

MOSTRA

PAUL KOSTABI - GRAND ACTION

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abato 14 marzo, presso la Fondazione Mazzoleni di Alzano Lombardo è stata presentata una mostra pittorica di alto livello nella quale sono state esposte le opere del grande maestro americano Paul kostabi. Con quasi sessanta opere inedite che raccontano la storia di una artista cresciuto nel village che rese celebri anche pittori dalla fama di Endy Warhol, Basquiat e Haring tra gli anni settanta e novanta. Sono accorsi molti appassionati e collezionisti d’arte che hanno reso omaggio allo stesso Kostabi giunto appositamente dagli States. La presentazione critica è stata curata da Mario e Simona Mazzoleni, titolare della Fondazione stessa. Tra gli ospiti era presente anche Andy, musicista dei Bluevertigo ed apprezzatissimo pittore pop. Paul Kostabi viene riconosciuto per i suoi autoritratti colmi di rabbia ed espressività, per i paesaggi, le nature morte, le composizioni astratte, tutto rivisto in modo personale e sarcastico dallo stesso pittore. Ama dipingere indipendentemente dalla qualità della sua tela, non gli importa se la sua opera è presentata su un cartone strappato o sulla migliore carta Arches la sua passione rimane immutata e l’unica cosa che per lui è dipingere. L’uso del colore diventa via via più preciso e sottile. Negli ultimi anni, New York sta vivendo una nuova moda, ossessiva verso il lavoro ultra-slick. Questa voglia di estrema “accuratezza” di giovani artisti e mercanti di New York fa sembrare il lavoro finish-fetish della California, grezza pittura di strada. Il lavoro di Paul Kostabi è l’antitesi di questo Neo-analismo.

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INAUGURAZIONE

CAMOZZI 134

enerdì 13 marzo è stata inaugurata la nuova boutique Camozzi 134 presso l’omonima via con un aperitivo di Pinzimonio. A fare da atmosfera per la serata il figlio d’arte Fabrizio Frigeni, rinomato chitarrista dalle mille sfaccettature. All’inaugurazione era presente anche un ospite speciale direttamente dagli Stati Uniti, Paul Kostabi, un famoso pittore giunto in Italia per presentare i suoi nuovi capolavori inediti presso la sua nuova mostra della Fondazione Mazzoleni. Il negozio di nuova gestione ha presentato i capi della collezione primavera-estate e gli accessori firmati Romero Britto. Perciò oltre ad essere un negozio di abbigliamento esclusivo al suo interno ritroviamo una esposizione di accessori del famoso al pittore, scultore e serigrafo brasiliano di stile neo-pop. All’interno dei suoi disegni possiamo intravedere un mix di stili tra cui cubismo, pop art e graffitismo; troverete accessori di ogni tipo come le statuette dei personaggi Disney rivisitate in forma pop e firmate Romero Britto.

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Bergamo via Camozzi 134, Tel 035 2225891


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