Beesness Marzo/Aprile 2024

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€ 5,00 Periodico di informazione bimestrale marzo-aprile 2024
Anno XIV - N° 2 2024 Michalangelo Pistoletto “L’ARTISTA DELLA GENTE” Carlo Cracco “LO CHEF SENZA LIMITI” Federico Scavo “IL DEEJAY GIRAMONDO” Chiara Tilesi “UN’ITALIANA A HOLLYWOOD”

UN FILO INVISIBILE COLLEGA IL

MONDO DELLA MODA A QUELLO DEL BUON CIBO

Veniamo da una fashion week ricca di eventi come non mai. Nonostante i dati delle varie ricerche del settore mostrino una leggera flessione, a Milano non si è registrato nessun cambiamento in senso negativo. Come sempre, la settimana meneghina è stata caratterizzata da un grande fermento e interesse, da parte degli addetti ai lavori e del pubblico. Siccome due ambiti apparentemente distanti come quello del food e della moda vivono in realtà in simbiosi, iniziamo questo nuovo numero di Beesness con la lettura dell’intervista allo chef Carlo Cracco. Racconta di tutta la passione che esprime nella creazione dei suoi piatti e il momento in cui ha capito che questa sarebbe stata la sua professione.

Rimanendo sempre in tema, segnaliamo la nuova apertura a Milano del ristorante Nobuya, dello chef Niimori Nobuya. Parola d’ordine armonia e semplicità, partendo dall’arredamento del locale, elegante ma essenziale, fino al menù, che fonde la cultura italiana con quella giapponese, proponendo cibi di stagione e sulla base della disponibilità nel mercato.

Cambiando argomento, vi proponiamo l’artista Michelangelo Pistoletto, conosciuto sia come scultore sia come pittore. Immancabili alcune delle sue opere, come la “Venere degli

stracci”, installata a Napoli, oppure “Spazio libero”, una gabbia vuota creata assieme ai detenuti del carcere di San Vittore a Milano. Il suo lavoro è caratterizzato dalla diffusione attraverso le arti, grazie alla partecipazione attiva dei cittadini nella progettazione e nella realizzazione delle opere.

Nel campo della musica, vi invitiamo a leggere l’intervista a Federico Scavo, che illustra come partendo da un piccolo paese come Fucecchio, sia arrivato a esibirsi sui palchi più famosi di tutto il mondo.

Nella sezione automotive, scriviamo della 777 hypercar in viaggio alla volta degli Emirati Arabi e della Range Rover House di Courmayeur, aperta sia ai possessori del SUV britannico, sia a chi desidera vivere una vacanza in questa località esclusiva.

Concludiamo questo numero del magazine con la descrizione di una serie di hotel innovativi, le recensioni dei libri e la fiera dei profumi Esxence, che si terrà a Milano dal 6 al 9 marzo. Inoltre, non perdete le rubriche dedicate al retail e al franchising.

Auguriamo una continuazione proficua di tutte le vostre attività imprenditoriali.

3 marzo\ aprile 2024
/ Editoriale

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4 Anno XIV N° 2 2024 Periodico informazione bimestrale marzo-aprile 2024 Michalangelo Pistoletto “L’ARTISTA DELLA GENTE” Carlo Cracco “LO CHEF SENZA LIMITI” Federico Scavo “IL DEEJAY GIRAMONDO” Chiara Tilesi “UN’ITALIANA A HOLLYWOOD” REGALATI O REGALA UN ABBONAMENTO A BEESNESS AD UN PREZZO IRRIPETIBILE
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I numeri entusiasmanti per l’edizione 105 di Pitti Uomo

Buyer esteri, compratori e visitatori in crescita ...........................

Per Venezianico un 2023 da record

7mln di fatturato per il noto brand di orologi, con soli 6 anni di vita .................................................................

Rolex

fare

Terza edizione per il progetto di Altagamma, in collaborazione con il Ministero per l’Istruzione

5 marzo\ aprile 2024 / INDICE ▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪ News Simone Andreoli, Apivita, JYSK, Miriam Tirinzoni, Manila Grace, Desigual, 12oz, Illva Saronno, Pescaria, Starbucks 8 ▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪ Food Carlo Cracco Lo Chef senza limiti ................................................................... 14 Nobuya, la casa di due culture tra ricerca culinaria e design Lo chef Niimori Nobuya conquista il cuore di Milano ............... 18 18 Acqua Filette, water like wine Intervista al management dell’azienda: Pietro e Stefano Ricci, Mauro D’Itri .......................................... 22 ▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪ Fashion Progetto “Adotta una Scuola” con i talenti del
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Oltre
e il suo sogno nel cuore di Milano Con Rocca annuncia l’apertura della nuova boutique in Galleria Vittorio Emanuele II ............................................... 34 ▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪ Beauty Esxence 2024 Storico appuntamento con il palcoscenico Internazionale della profumeria artistica di nicchia .......................................... 38 ▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪ Sport AC Milan e Puma svelano il nuovo Fourth Kit Collaborazione con il brand ‘Pleasures’ per la stagione 2023/24 42 ▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪ Musica Federico Scavo, international deejay & producer I numeri del suo successo in oltre 30 anni di carriera tra 5 continenti ........................................................................... 44
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SIMONE ANDREOLI PRESENTA THE ICONS DISCOVERY COLLECTION: L’ESCLUSIVO SET CON LE SEI FRAGRANZE ICONICHE DEL BRAND

La profumeria come affermazione estetica ed esperienza autoriale. Questa l’idea alla base della visione di Simone Andreoli che oggi lancia il proprio discovery kit contenente le sei fragranze iconiche della propria collezione. Sei tonalità olfattive uniche, nel formato da 1,7 ml, racchiuse in un cofanetto che permette di esplorare l’universo firmato Simone Andreoli. The Icons Discovery Collection è l’opportunità di indossare vere e proprie icone di stile per trovare la propria dimensione olfattiva ed esperienziale: dai sentori fruttati e paradisiaci che ci trasportano sulle spiagge tropicali di “Leisure in Paradise”, passando dalla frizzante vitalità di un coktail caraibico con “Malibù Party in the Bay” fino alla raffinata e suggestiva bellezza di una notte di luna piena sull’oceano con le note marine di “Ocean of a Midnight Moon”. E per chi cerca il lato più passionale , le fragranze andaluse di “Rose of Dangerous Flamenco” seducono in un vorticoso flamenco senza fine per un’esperienza di piacere puro. Senza dimenticare la trasgressività libertina di “Don’t Ask Me Permission”, ispirata alle calde notti di Rio e l’ardente sensualità di un vulcano in eruzione con le note intense e speziate di “Born From Fire”. Un viaggio sensoriale di seducente raffinatezza , tutto da esplorare in ogni sua sfumatura. La perfetta declinazione dell’essere ogni giorno icone di sé stessi, indossando lo stile come mai prima d’ora

QUEEN BEE: ANTI-AGE REGALE PER UNA PELLE VISIBILMENTE TRASFORMATA

Per far sì che un’ape possa diventare un’ape regina, ci vogliono 8 giorni di trasformazione assoluta, attraverso un’immersione totale ed un’esclusiva alimentazione a base di pappa reale... dopo 8 giorni, l’ape rompe le porte della sua cella e rinasce come ape regina. Grazie allo studio di questo processo naturale e all’expertise in materia di natura e mondo delle api, APIVITA ha creato QUEEN BEE: linea completa anti-età globale con tecnologia a rilascio controllato, che consente una diffusione continua e duratura di pappa reale altamente concentrata per una maggiore efficacia contro tutti i segni dell’invecchiamento. Dopo soli 8 giorni di utilizzo, grazie all’alta concentrazione di Pappa Reale, abbinata a Propoli brevettata a rilascio controllato e Miele fermentato, le rughe sono levigate, la pelle idratata, nutrita e visibilmente più compatta, l’ovale del viso ridefinito. Il viso ritrova la sua vitalità ed appare più fresco, luminoso e rivitalizzato, mentre le texture delicate e vellutate e la piacevole fragranza della gamma risvegliano i sensi. La Pappa Reale di Apivita è incapsulata in un sistema a doppio vettore all’interno di liposomi, in modo da permettere un rilascio lento e controllato e una penetrazione profonda nell’epidermide. Apivita utilizza un vettore naturale ibrido, che opera in 3 fasi.

8 /News

JYSK ITALIA È TOP EMPLOYERS

ITALIA 2024

La filiale italiana della catena danese, leader in Europa, di arredamento in stile scandinavo, che conta 87 negozi e oltre 750 dipendenti su tutto il territorio nazionale, ottiene il riconoscimento ufficiale delle eccellenze aziendali nelle politiche e strategie HR e della loro attuazione per contribuire al benessere delle persone, migliorare l’ambiente lavorativo e il mondo del lavoro. Il Programma Top Employers, che ha riconosciuto e certificato più di 2.200 Top Employer in 122 Paesi di tutto il mondo, attribuisce a JYSK Italia la Certificazione Top Employers Italia 2024, il riconoscimento ufficiale delle eccellenze aziendali nelle politiche e nella gestione strategica delle risorse umane e della loro attuazione per contribuire al benessere delle persone, migliorare l’ambiente lavorativo e il mondo del lavoro. La filiale italiana della catena danese JYSK di arredamento in stile scandinavo, leader in Europa che conta 87 negozi e oltre 750 dipendenti su tutto il territorio nazionale, ha ottenuto il massimo dei punteggi nelle categorie Business Strategy, Leadership e Ethics&Integrity, seguite da People Strategy, Performance e Organization&Change dove, oltre ad aver raggiunto score molto alti, si è posizionata meglio del benchmarck costituito da tutte le aziende partecipanti, non solo del settore retail. La Certificazione Top Employers viene rilasciata alle aziende che raggiungono e soddisfano gli elevati standard richiesti dalla HR Best Practices Survey. La Survey ricopre sei macro aree in ambito HR, esamina e analizza in profondità 20 diversi topic e rispettive Best Practice tra cui People Strategy, Work Environment, Talent Acquisition, Learning, Diversity, Equity & Inclusion, Wellbeing e molti altri.

L’ELEGANZA INNEVATA

DEL BRAND

DI MODA DI MIRIAM TIRINZONI A ST. MORITZ. MIRIAM TIRINZONI SVELA LA COLLEZIONE

REALFURS PROPRIO A SANKT MORIZ.

Le vette di St. Moritz hanno fatto da sfondo alla presentazione della nuova collezione WINTER del Brand di moda di Miriam Tirinzoni. La collezione coniuga design e performance e presenta capi in pelliccia rigenerata dedicati a donne esigenti che amano frequentare la montagna ma con gusto e stile. Le pellicce sono capi sostenibili in quanto interamente rigenerate ridando nuova vita a pellicce presenti negli armadi che in alternativa non avrebbero trovato vita. Un'esclusiva sessione fotografica ha catturato la magia di questo scenario unico, trasformando la pittoresca località in uno sfondo mozzafiato per le ultime tendenze e creazioni di Miriam Tirinzoni. Non si tratta solo di uno shooting di moda, ma di un'esperienza che coniuga alta qualitàì, cultura e natura, dando vita a un'affascinante fusione di stile e ambiente. Sankt Moritz, già rinomata per le sue piste da sci e la sua atmosfera esclusiva, in inverno diventa il centro della scena mondiale della moda dove ogni scatto racconta una storia di eleganza, classe e avventura. Si ringraziano le modelle: Lauana Doria, Rosangela Oliveira, Natalya Dorosh.

marzo\ aprile 2024 9

AC CREATIVITY ACQUISISCE MANILA GRACE

L’azienda campana, leader nel kidswear, gestirá la produzione e la distribuzione del famoso brand carpigiano Manila Grace. Il Gruppo Casillo, azienda fondata dai fratelli Michele e Vincenzo Casillo, leader nel mondo kidswear e giunta alla seconda generazione, darà continuità alla gestione di Manila Grace . Il marchio di abbigliamento femminile manterrà la sua sede a Carpi , storico headquarter, che da sempre custodisce il know-how del brand . Gruppo Casillo conferma così tutto il team che da anni si occupa della produzione e distribuzione delle collezioni firmate Manila Grace. Negli anni l’azienda campana ha dato un valore aggiunto alla licenza già in essere di Manila Grace Girl e oggi subentra ufficialmente nella gestione della linea donna che ha saputo conquistare un’importante quota di mercato rivolgendosi al mondo femminile sia, per quanto riguarda l’abbigliamento, sia per gli accessori. Il Gruppo Casillo è un player rinomato e di spicco nel mondo del kidswear e vanta numerosi successi e una costante crescita. Il loro successo si trova principalmente nelle proposte cucite ad hoc dal loro personale team stilistico, ideando modelli che corrispondano realmente ai desideri dei clienti. L’innovazione e la ricerca sui materiali è sempre mirata alla cura dei dettagli e dei particolari. Due aziende che guardano al futuro, insieme, create e gestite da professionisti e imprenditori di successo che si affidano all’esperienza consolidata del Gruppo Casillo per la produzione e distribuzione in Italia e all’estero.

È UN MODELLO IN MAGLIA, ADERENTE ALLA SILHOUETTE E STAMPATO CON UN MOTIVO ASTRATTO DAI COLORI NEON, CREATO DA MONSIEUR CHRISTIAN LACROIX.

L’attrice Jessica Chastain ha sfoggiato un vestito in maglia della collezione FW 23 di Desigual. A Londra, in occasione di una proiezione speciale del suo ultimo progetto, il film “Memory”, la Chastain è stata fotografata con indosso questo modello: un capo aderente, confezionato in maglia e stampato con motivi astratti dalle tonalità fluorescenti. Si tratta di un capo della capsule collection creata da Monsieur Christian Lacroix per Desigual per questa stagione. Con questo vestito, l’interprete, vincitrice di un Oscar, fa sua la tendenza dei capi in maglia stretch, un must have assoluto di questa stagione.

Nella collezione di Desigual, ci sono buoni esempi di questo tipo di vestiti, perfetti per l’inverno perché combinano comfort e stile. La stampa di Monsieur Christian Lacroix eleva indubbiamente la proposta.

10 /News

12OZ: IL FORMAT ITALIANO DI CAFFETTERIE 2.0 CRESCE NEL 2023 E INVESTE PER CONTINUARE L’ESPANSIONE NEL 2024

12oz, il format italiano più innovativo specializzato nel servizio rapido di bevande coffee&milk based, archivia il 2023 con un volume d'affari di circa 12,2 milioni di Euro, in crescita del +34% sull’anno 2022 . Con quasi 30 locali, distribuiti tra le principali città italiane e 2 di recente apertura ad Atene, il retail format di caffetterie 2.0 ideato dall’imprenditore italiano David Nathaniel ha in programma un investimento di 1,2 milioni di Euro per realizzare nuovi obiettivi, tra cui l’apertura di nuovi punti vendita diretti entro il 2024. Un programma che prosegue la strategia di crescita a livello nazionale, sostenuta dal socio di capitali JDE, secondo torrefattore al mondo e parte del colosso internazionale JAB Holding Company. La multinazionale olandese crede fortemente nel progetto, tanto da aver voluto investirvi nel 2018 fondando una joint venture in cui detiene il 51% delle quote. Il 2023 si è concluso con l’inaugurazione di un nuovo punto vendita a gestione diretta, fortemente strategico per lo sviluppo nel canale travel, in collaborazione con Grandi Stazioni. Lo store è situato fronte binari 2 e 3 a Venezia Santa Lucia, una delle stazioni ferroviarie con il più alto numero di viaggiatori, sia italiani che internazionali; un pubblico composto non solo di turisti ma anche di pendolari. Lo sviluppo diretto della rete dunque continuerà, affiancato sempre più dal canale di affiliazione, che diventa ora strategico per l’ulteriore crescita, potendo proporre ai potenziali partner i numeri ormai consolidati dei locali aperti in gestione diretta dal 2015 ad oggi. 12oz promuove i nuovi trend di bevande da consumare in movimento, già pienamente nelle abitudini di Millennials e GenZ. Integra il gusto globale e cosmopolita dell’offerta con la rapidità di servizio tipica del bar all’italiana, grazie a un sistema di macchine tecnologicamente avanzate, che consente di erogare la metà delle bevande a menù in meno di 30 secondi, e ingredienti di alta qualità.

ILLVA SARONNO HOLDING S.P.A. ACQUISISCE IL 20% DELLA DISTILLERIA ARTIGIANALE ALBEDO S.R.L. E CONSOLIDA IL SUO IMPEGNO NEL MONDO DEL WHISKY

Illva Saronno Holding S.p.A. (“Illva”), multinazionale leader nel mondo degli alcolici e Railroad Brewing Company S.r.l. (“RBC”), socio unico di Albedo S.r.l., annunciano l’avvenuto aumento di capitale sociale di Albedo S.r.l. a seguito del quale Illva è divenuta proprietaria di una partecipazione del 20% in Albedo S.r.l. Albedo S.r.l. è una distilleria artigianale, dal nome Strada Ferrata, nata a Seregno (MB) nel 2019 e attiva nella produzione di whisky made in Italy, il cui primo rilascio è atteso per la fine del 2024. L’accordo tra Illva e RBC permetterà di supportare e accelerare lo sviluppo e l’espansione del progetto Strada Ferrata garantendo le necessarie risorse tecniche, commerciali e finanziarie per consentire all’azienda di ricoprire un ruolo da protagonista assoluto all’interno del nascente movimento di produttori di whisky italiani. L’acquisizione di una quota di Albedo S.r.l. offre a Illva l’opportunità di espandere il proprio portafoglio di whisky includendo, oltre al whiskey irlandese The Busker e al whiskey americano Sagamore, anche il neonato brand italiano Strada Ferrata. Illva si distingue nel panorama mondiale del whisky grazie al suo profondo impegno e alla straordinaria expertise dimostrate attraverso The Busker, un prestigioso whiskey irlandese con una distilleria, la Royal Oak Distillery, situata proprio in Irlanda nella contea di Carlow, e Sagamore Spirits, un raffinato rye whiskey americano recentemente acquisito, con sede nella storica città di Baltimora. Entrambi questi brand vantano un portfolio di prodotti pluripremiato, riflettendo l'elevato standard qualitativo che Illva instilla nella sua produzione. Da un lato, le medaglie “Gold” e “Double Gold” che The Busker ha collezionato solo nel 2023 rispettivamente al San Francisco World Spirits Competition e al New York International Spirits Competition; dall’altro lato Sagamore Spirits con il titolo di “Miglior rye whiskey al mondo” vinto nel 2019 al San Francisco World Spirits Competition. L'impegno dell'azienda nel mondo del whisky si estende anche all'India attraverso la joint venture Modi Illva India, in collaborazione con Modi Group. Modi Illva India è un nome già consolidato sul mercato indiano, così come la sua presenza nella categoria Premium Whisky con il lancio di "The Rockford Reserve" e successivamente con "Rockford Classic". Questa diversificazione geografica e l'abilità di Illva Saronno nel creare brand di successo riflettono la sua posizione di leadership e impegno costante nell'elevare l'esperienza dei consumatori di whisky in tutto il mondo.

marzo\ aprile 2024 11

PESCARIA RIVOLUZIONA IL BOARD E ANNUNCIA

L'ACCADEMIA PESCARIA

Un nuovo assetto sociale , la bontà di sempre: Pescaria, il fast food pugliese noto per i suoi panini di mare , ha presentato il nuovo board durante una conferenza stampa a Milano presso il locale di via Solari. Domingo Iudice , chairman e co-founder Pescaria, Claudio Matarrese , vice-presidente del CDA (entrambi cofondatori di Brainpull, azienda di consulenza e servizi marketing che ha segnato la storia del marketing enogastronomico italiano), Leonardo Volpicella, nuovo Amministratore Delegato di Pescaria , sono al lavoro per scrivere un nuovo capitolo dell’insegna nata in Puglia a Polignano a Mare che oggi conta 9 sedi in alcune tra le principali città italiane (Polignano, Trani, due a Milano, Bologna, Torino, Roma, Verona, Padova). Confermato lo chef executive Lucio Mele , con Pescaria sin dagli inizi.

A fine 2023, l’agenzia di marketing Brainpull (già cofondatrice del progetto) ha acquisito la quota del 51% del capitale appartenuta finora al co-founder, diventando proprietaria di Pescaria con l’obiettivo di managerializzare il business e l’azienda.

Sostenibilità e ingegnerizzazione dei processi, con la bontà e l’artigianalità di sempre: il nuovo amministratore delegato ha annunciato, sulla base di questi obiettivi, la nascita dell’Accademia Pescaria, un hub per formare il personale e garantire artigianalità nei processi più strutturati.

STARBUCKS CHIUDE L’ANNO CON GUSTO E APRE, IN PARTNERSHIP CON PERCASSI, DUE NUOVI STORE ALL’AEROPORTO DI MALPENSA

Il 2023 ha visto l’assunzione, da parte di Starbucks e Percassi, di 541 nuove risorse e l’apertura di 12 store; il 2024 sarà all’insegna della crescita con un piano di espansione ancora più significativo.

Per un anno che si chiude, due nuovi store aprono: Starbucks inaugura in partnership con Percassi, partner licenziatario esclusivo del brand in Italia, i negozi a Malpensa e a Roma nel centro commerciale Porta di Roma, creando un totale di 40 nuovi posti di lavoro. Starbucks e Percassi terminano così il 2023 con ben 35 punti vendita in Italia, di cui 12 inaugurati nell’anno corrente, distribuiti in otto regioni: Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto, Toscana, Lazio, Campania e Puglia. Nel corso dell’anno sono state assunte 541 nuove risorse ed erogate centinaia di ore di corsi di formazione. Per il 2024, Starbucks e Percassi prevedono un piano di crescita ancora più importante, che coinvolgerà nuove città e regioni. Centro nevralgico della mobilità aerea lombarda, l’aeroporto di Malpensa collega il Nord Italia con il resto del mondo. Dopo il grande successo dello store inaugurato nel 2018 al Terminal 1 dell’aeroporto, ha aperto il nuovo chiosco Starbucks al Terminal 2 dello scalo recentemente rinnovato. La struttura si sviluppa su una superficie di 26mq, offre 26 posti a sedere ed è caratterizzata da una palette di colori dalle tinte botaniche, per un ambiente fresco e ospitale. La nuova apertura ha portato all’assunzione di 20 nuove risorse. Porta di Roma è il centro commerciale più grande della capitale, con un’estensione di 150mila metri quadri, e ospita più di 150 negozi, da oggi anche Starbucks. Il nuovo store, il quinto a Roma città, si sviluppa lungo circa 150 metri quadri ed è stato progettato per accogliere sia visitatori di passaggio, che per offrire una pausa più lunga grazie all’area relax che conta 25 posti a sedere. Saranno presenti nel nuovo negozio 20 nuovi dipendenti.

12 /News
CENTRO COMMERCIALE
E NEL
PORTA DI ROMA
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CARLO CRACCO

Lo Chef senza limiti

A cura di Christian Gaston Illan e Luca Sardi

Dopo aver frequentato l'istituto alberghiero Pellegrino Artusi di Recoaro Terme e aver lavorato nel ristorante Da Remo di Vicenza, la svolta professionale avviene quando, nel 1986, inizia a collaborare con Gualtiero Marchesi a Milano. I piatti tipici per i quali ottiene il premio sono l'uovo marinato, l'insalata russa caramellata, le melanzane ai fiori di Sambuco con gamberi e il riso con le lenticchie. In seguito, lavora ne La Meridiana a Garlenda e a Parigi, dove studia la cucina francese presso il ristorante dello chef Alain Ducasse, e al Lucas Carton sotto la guida di Alain Senderens.

Più tardi torna in Italia, ricoprendo il ruolo di primo chef presso l'Enoteca Pinchiorri di Firenze, sotto la guida di Annie Féolde. Durante la sua conduzione, il locale ottiene per la prima volta tre stelle sulla Guida Michelin. Gualtiero Marchesi lo chiama nuovamente per l'apertura del suo ristorante L'Albereta a Erbusco, dove Cracco lavora come chef per tre anni. Subito dopo apre Le Clivie in Piobesi d'Alba, ristorante il quale, dopo solo un anno, guadagna una stella Michelin.

Nel 2001, su invito della famiglia Stoppani, proprietaria del negozio di gastronomia Peck, Cracco apre il ristorante Cracco Peck a Milano, dove lavora come e xecutive chef e sotto la sua

conduzione, guadagna due stelle Michelin. Dal 2007 diventa patron chef del ristorante, che rinomina Cracco - Ristorante in Milano. Nel 2011 è socio fondatore e presidente dell'associazione non profit Maestro Martino, a metà febbraio 2014 dà vita al bistrot Carlo e Camilla in Segheria, che prende il nome da una vecchia segheria in disuso, mantenuta nella sua struttura originale, nella zona dei Navigli di Milano. Nel novembre del 2016 apre il suo primo ristorante all’estero, OVO by Carlo Cracco, situato a Mosca all’interno dell'Hotel Lotte, nominando come chef il giovane Emanuele Pollini, il quale, precedentemente, aveva lavorato per lui al bistrot Carlo e Camilla in Segheria

Dal 2011 al 2017 fa parte dei giudici del talent show culinario MasterChef Italia , affiancato dallo chef Bruno Barbieri e dal ristoratore Joe Bastianich e, a partire dalla quinta edizione, anche dallo chef Antonino Cannavacciuolo. Il 13 febbraio 2013 partecipa al Festival di Sanremo, condotto da Fabio Fazio, per proclamare la cantante Annalisa. Dal 2014 al 2018 conduce Hell's Kitchen Italia, adattamento italiano dell'omonimo format americano con lo chef Gordon Ramsay. Il 4 marzo 2017, contestualmente all'annuncio dell'abbandono del ruolo di giudice di MasterChef Italia, dichiara di volersi dedicare ad altri progetti, come l'apertura di due nuovi locali

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nella stessa città: il primo viene inaugurato nel 2018 nella Galleria Vittorio Emanuele II, il secondo il 26 aprile 2021 nella zona dei Navigli. Nel 2019 gli viene conferito alla Camera dei deputati il Premio America della Fondazione Italia USA. Nel 2018 su Nove va in onda Cracco Confidential , docu-film realizzato sulle attività dell'anno precedente: dai ristoranti milanesi alla carriera e la vita dello chef (dal secondo matrimonio alla morte del maestro Gualtiero Marchesi). Nel programma ci sono interventi della moglie Rosa Fanti, del braccio destro Luca Sacchi, della brigata di cucina, degli architetti del progetto e degli amici, che raccontano la vita dello chef. Nel luglio 2021 inaugura a Portofino il suo primo ristorante completamente senza carne, annunciando di aver drasticamente ridotto la carne anche nei menu dei suoi ristoranti di Milano. Nel settembre 2021 conduce sulla piattaforma Prime Video di Amazon, insieme agli ospiti Diego Abatantuono, Pierfrancesco Favino, Sabrina Ferilli, Luciana Littizzetto, Valerio Mastandrea e Fabio De Luigi, la prima edizione del programma Dinner Club , avente per tema la cultura e la gastronomia del territorio italiano.

Come nasce la sua passione per la cucina e quando ha capito che poteva diventare la sua attuale professione?

“La passione per la cucina è arrivata strada facendo. All'inizio c'è stata una forte motivazione personale, un interesse e una curiosità verso questo mondo affascinante. La creatività è stata un aspetto secondario ma decisivo nella mia scelta. La mia ispirazione è stata più un insieme di esperienze, la conoscenza e l'incontro con culture diverse che hanno arricchito il mio percorso e hanno definito la mia visione della cucina.”

Come descriverebbe l'evoluzione della sua cucina nel corso degli anni e quali esperienze ritiene abbiano avuto l'influenza maggiore sul suo stile culinario?

“L’influenza più grande l’ho avuta dallo Chef Gualtiero Marchesi che mi ha fatto conoscere il mondo meraviglioso della cucina, fatto di radici solide e di spessore.

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La cucina si può modificare in base a una serie di elementi che derivano dai nostri percorsi della nostra vita. La mia è classica ma con una grande impronta innovativa.”

La sua celebre risposta alle critiche è stata sempre di lasciare che i piatti parlino per sé. C'è un piatto in particolare che crede rappresenti al meglio la sua filosofia in cucina?

“Il piatto che ha segnato la mia impronta in cucina è stato sicuramente quello riguardante l’uovo. Rappresenta il mio modo di intendere la cucina, molto significativo sia nella forma che nella sostenibilità perché possiede tantissime sfaccettature. Si può veramente definire l’ingrediente perfetto.”

Nel contesto della cucina italiana, nota per la sua tradizione e i suoi sapori autentici, come riesce a mantenere l'equilibrio tra innovazione e tradizione nei suoi menù?

“Tradizione nel senso che mi piace una cucina che sia legata al territorio e a degli aspetti che non sono solo quelli della qualità ma anche della provenienza delle materie prime. Anche il tempo cambia il nostro palato e cambia per far vivere meglio il piatto che mangiamo. Ci cibiamo di pietanze che non ci sono state più tramandate ma si sono modificate e cambiate nel tempo migliorandosi.”

La sostenibilità e l'etica alimentare stanno diventando sempre più importanti nel mondo della ristorazione. Come ha integrato

questi principi nel suo ristorante e nella scelta degli ingredienti?

“Con l’Azienda Agricola Vistamare acquisita assieme a mia moglie, produciamo prodotti attraverso un’agricoltura biologica. Cerchiamo di averne di unici da proporre nel nostro ristorante secondo regole sostenibili e cercando di rispettare il più possibile il terriorio da dove provengono. Coltiviamo verdura, frutta, olio e adesso anche vino. Parlando sempre di sostenibilità con l’azienda Favini abbiamo avviato un progetto di risparmio sulla carta che a noi costa parecchio. Sostituendola con delle farine prodotte dagli scarti derivati dal nostro ristorante risparmiamo il 15% di cellulosa.”

Qual è il consiglio che darebbe a un giovane chef che aspira a raggiungere i livelli di eccellenza della sua cucina?

“Difficile dare consigli ai giovani perché ognuno nella vita fa il suo percorso. La formazione però è fondamentale per fare questo mestiere oltre ad avere una buona dose di curiosità, passione e dedizione.”

La cucina è una forma d'arte che richiede creatività e passione. Come trova l'ispirazione per creare nuovi piatti e come sceglie gli ingredienti che sorprenderanno i suoi ospiti?

“Bisogna cercare di valorizzare l’ingrediente che si ha, cogliendo la differenza e l’aspetto creativo che ti può dare.”

Potrebbe condividere con noi un momento particolarmente

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memorabile o significativo della sua carriera che ha contribuito a definirlo come chef stellato?

“Uno dei miei primi eventi che ricordo con enorme piacere è stata la preparazione del pranzo istituzionale durante un incontro del G7 davanti a parecchi Capi di Stato come Roland Regan Presidente degli Stati Uniti, Margaret Thatcher Primo Ministro inglese, François Mitterrand presidente francese e tanti altri. È stato un evento che ha segnato la mia vita perché per la prima volta ho capito che cosa volesse dire “essere all’altezza”, rapprensentando l’Italia e la sua storia gastronomica.”

Come vede il futuro della gastronomia italiana e quale ruolo pensa che tecnologia e innovazione giocheranno nel modellare l'esperienza culinaria nei prossimi anni?

“La rivoluzione in cucina la vedo legata alla sostenibilità e alla capacità di innovare rispettando la tradizione. L'esperienza e il viaggio nell'apprendimento continuo sono fondamentali.

È importante mantenere un dialogo costante con gli ingredienti, cercando di esaltare la loro qualità e unicità.

L'aspetto sociale dell'alimentazione sta diventando sempre più rilevante. Nel mio ristorante, cerchiamo di proporre un approccio sostenibile, valorizzando il territorio e minimizzando gli sprechi.

La vera sfida è rimanere fedeli alla qualità, alla ricerca e all'innovazione, senza perdere di vista la tradizione e l'essenza della cucina italiana.

Il suo futuro si basa sull'esperienza, sulla qualità e sull'unicità del territorio. La tecnologia può supportare, ma non sostituire, l'essenza dell'ospitalità e della tradizione culinaria.”

Classica domanda di rito: 5 brani della sua playlist di Spotify

“Non ho una vera e propria playlist in merito alla musica. Ascolto l’elettronica, passando per i brani italiani più iconici, senza dimenticare la musica classica. La musica, come la cucina, è una forma di espressione e di creatività. Anche qui, la varietà e l'esplorazione sono essenziali per trovare l'ispirazione e mantenere viva la passione.”

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NOBUYA, LA CASA DI DUE CULTURE TRA RICERCA CULINARIA E DESIGN

Lo chef Niimori Nobuya conquista il cuore di Milano

A cura della Redazione

Lo chef Niimori Nobuya scrive un nuovo pezzo di storia della cucina Giapponese in Italia: accogliente ed essenziale, unisce i patrimoni gastronomici dei due paesi, dando nuova vita alla tradizione.

Un grande portone “Vecchia Milano” in via San Nicolao, a due passi da Cadorna, nasconde l’ingresso di Nobuya, l’ultima attesissima apertura milanese.

Un progetto dell’omonimo chef Niimori Nobuya, che dopo aver collezionato esperienze tra Giappone e Italia apre la sua prima insegna insieme all’imprenditore Andrea Lin, da sempre nel settore della ristorazione.

Parola d’ordine armonia, proprio come nell’arte dello shodo, la calligrafia giapponese a pennello e china di cui Nobuya è maestro. Le tonalità tenui, i simbolismi nipponici, i materiali dell’arredamento e il design lineare: tutto diventa prolungamento di una cucina essenziale, che custodisce due culture,

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quella italiana e quella nipponica. Un nuovo concetto di cucina giapponese, che parte dalla tradizione rendendola moderna. Meno fusioni di elementi, più zen ed elegante, una cura sartoriale nella scelta degli ingredienti e soprattutto in un menu quotidiano che varia in base alla disponibilità del mercato e la stagionalità.

La cucina di Niimori Nobuya

Le esperienze collezionate in Giappone, dove lavora per la prima volta in un ristorante italiano, e poi in Italia in cucine sia italiane che giapponesi, hanno permesso a Nobuya di unire il meglio delle due culture gastronomiche: dall'ampia varietà di ingredienti alle tecniche più tradizionali, perfezionando la ricerca dell’equilibrio. Nel suo menù, infatti, si potrà trovare un brodetto alla giapponesezuppetta ushio shiru - di scorfano, calamari, vongole, cozze e verdure, che tanto ricorda il Mediterraneo. C’è anche il tonkatsu, la cotoletta di maiale tipica dei menù nipponici, che Nobuya riproporrà nelle sue cucine, ma utilizzando un capocollo italiano, direttamente dalla Basilicata; o ancora le crocchette di patate - ricetta tipicamente giapponese - con kinpira di carote e radici di loto, un piatto tutto vegetale.

Cura e ricerca: quando è il mercato a dettare il menù

Nobuya accoglie nella sua casa, dove parte del menù cambierà quotidianamente in base alla disponibilità del mercato e alla stagionalità degli ingredienti. Una cucina quasi su misura, volta a ridurre gli sprechi ma soprattutto offrire ogni giorno nuove ricette e ispirazioni ai propri clienti, anche grazie a tecniche come il dry aging per carne e pesce di grandi pezzature. Altissima qualità delle materie prime e lavorazione apparentemente minimama tecnicamente superba - per mettere al primo posto i sapori. Ombrina, Gambero Rosso di Mazara, Anguilla, Manzo piemontese: qualsiasi sarà l’ingrediente del giorno, gli ospiti potranno scegliere tra sashimi o tataki, tempura o griglia giapponese e altre declinazioni. Grande attenzione anche agli ortaggi,

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provenienti al 100% da coltivazioni italiane e stagionali, tanto da dedicare un intero menù alla cucina vegetale. Nobuya si diverte infatti a unire tecniche e tradizioni nipponiche a ingredienti tipicamente mediterranei, come le cime di rapa, i broccoli o il radicchio rosso. Due infatti i menù degustazione: quello signature e l’altro interamente vegetale.

La cantina a vista in una delle due sale è curata dal Direttore Marco Scarpulla: circa 1000 etichette tra Italia, Francia e Giappone, oltre a 60 tipologie di saké pregiati, ideali per costruire ogni tipologia di pairing con il menù dello chef. Non manca una selezione di tè e di birre, pensati in accompagnamento alla carta dei dessert.

La prossimità nella scelta degli ingredienti Nobuya sceglie la materia prima anche in base alla provenienza. Per questo le varietà di pesce arriveranno dai mari Adriatico e Mediterraneo o la carne da allevamenti italiani, tra la Basilicata e la Puglia passando al nord dal Trentino, ad eccezione di pochi -

ma fondamentali - ingredienti da produzioni di nicchia scovate dallo chef come il Wagyu o il Riso. Allo stesso modo la pasta di miso sarà di produzione propria, come anche altri preparati fermentati. E ciò che non cresce naturalmente qui, diventa motivo di sperimentazione dello chef. Nell’ultimo anno infatti è nata la collaborazione con Planet Farms, per coltivare attraverso il vertical farming diverse varietà di semi autoctoni giapponesi. Nove specialità portate da Nobuya, come le foglie di shiso, il gobo - radice di bardana, ortaggio popolare in Giappone ma introvabile in Italia. Ma anche varietà speciali di mais, il daikon, l’edamame, il muzuna - tipica insalata giapponese dalla foglia lunga e verde.

Nobuya, pensato come una casa giapponese, elegante e accogliente Un corridoio dalle pareti frastagliate di piccole onde color crema e un soffitto di micro specchi accoglie gli ospiti al nuovo Nobuya. In fondo, un grande vetro che

permette di intravedere l’interno delle ampie cucine: un naturale e immediato benvenuto nella nuova casa di Niimori Nobuya. Due le sale che compongono il ristorante, ognuna con circa 20 posti a sedere - su tavoli in legno che riprendono il simbolo della canapa stilizzato - e gli stessi elementi di design che ricordano le case giapponesi, dai mobili alle pareti simili alle tipiche porte scorrevoli al pavimento tatami. Tra i materiali usati, predominano il legno e il porfido di Milano: entrambi italiani, anche il design vuole rappresentare una fusione tra Italia e Giappone, viaggiando di pari passo con la cucina.

Il progetto Nobuya è stato ideato dall’architetto Maurizio Lai in sinergia con Rugiano, specializzata in arredamento artigianale di lusso. All’interno tutto è studiato per accogliere i clienti in un luogo caratterizzato da eleganza, intimità, delicatezza ed essenzialità, specchio dell’anima di chef Niimori Nobuya e della sua cucina.

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Il simbolo della canapa: dalla cultura al design

Alla base del design del ristorante Nobuya, un simbolo sacro nella cultura Giapponese: asanoha, che letteralmente significa “foglie di Asa” ed è la rappresentazione delle foglie di canapa intrecciata. Questa pianta, dalla forte componente simbolica, è considerata un portafortuna. Dalla crescita rapida ed eretta, si ricollega anche ai valori dello shintoismo, corrente religiosa-filosofica giapponese. Da Nobuya è stilizzata ed essenziale, inscritta in un esagono che corrisponde al numero sei e composta da 12 triangoli, forma che rappresenta l’origine di tutte le forme.

Niimori Nobuya, lo chef che ha vissuto due vite

Niimori Nobuya nasce a Tokyo nel 1973 e muove i primi passi in cucina apprendendo proprio le autentiche tecniche giapponesi, per poi iniziare a lavorare in un ristorante italiano della città. Nasce così l’amore per l’Italia, tanto da lasciare il Giappone e trasferirsi qui ormai oltre 20 anni fa . In Italia passa alla corte di grandi chef italiani, fino all’incontro con il giapponese Nobu Matsuhisa, con cui lavora proprio all’omonimo ristorante Nobu Milano. Dirige poi la cucina del Sushi B in Brera fino al 2018 per poi occuparsi di consulenze in tutta Italia. Le esperienze tra le cucine giapponesi e italiane sia in Giappone che in Italia danno vita alla filosofia gastronomica delicata e rispettosa di Niimori Nobuya, che oggi si evolverà nel suo primo ristorante.

Il cuore di Nobuya

Il ristorante Nobuya nasce dall’incontro tra chef Niimori e l’imprenditore Andrea Lin, proprietario di oltre 10 locali fusion fuori Milano. Oggi soci del ristorante, i due condividono una lunga esperienza nel settore e possono portare al progetto due punti di vista differenti e complementari. Alla gestione del ristorante c’è il Direttore Marco Scarpulla, che con Niimori ha condiviso anni di lavoro sinergico al Nobu e al Sushi B. Dopo 8 anni a Londra, Marco rientra in Italia per affiancare i due nel progetto Nobuya.

21 marzo\ aprile 2024

ACQUA FILETTE, WATER LIKE WINE

dell’azienda: Pietro e Stefano Ricci, Mauro D’Itri

A cura di Viviana Nebuloni Intervista al management

Il progetto "Water like Wine" sottolinea l'idea di dare all'acqua la stessa risonanza culturale e di apprezzamento che si riserva al vino. Come pensate di trasmettere questa idea al consumatore e di differenziare l'esperienza dell'acqua Filette rispetto ad altre marche?

“Qualità, purezza, eccellenza. È questo il nostro mantra, il nostro obiettivo e la filosofia, che ci guida in ogni scelta. Ogni

giorno ci impegniamo per dare all’acqua, uno degli elementi piùpreziosi per l’uomo, l’importanza e il valore che merita, trasformando il semplice gesto di bere in un momento di riflessione e di scoperta. Una vera e propria cultura del buon bere, che punta a far seguire all’acqua la stessa nobilitazione e le stesse tappe evolutive del mondo enologico.

Sono diversi i progetti di Filette che hanno

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come obiettivo quello di trasmettere questa idea al consumatore. Il più recente, che avrà inizio nell’anno in corso è la “Water Academy”, un progetto che prevede la formazione sia della clientela B2B che B2C sul tema acqua a 360 gradi. Si esplorerà dunque il servizio (dalle temperature ideali alle modalità corrette di somministrazione secondo il galateo), si approfondiranno le caratteristiche organolettiche dell’acqua e dunque delle tipologie di acqua più appropriate sulla base delle esigenze fisiologiche dell’individuo, ancora si affronterà il water pairing ovvero l’abbinamento corretto tra acqua e cibo ed inoltre ci saranno approfondimenti su tematiche sociali e ambientali connesse a questo elemento essenziale per la vita dell’uomo. L’academy avrà due vesti. La prima fisica, con presenza dal vivo presso le nostre “embassy” (ambasciate), ristoranti ed hotel che hanno sposato il progetto Filette appieno e sono stati di conseguenza nominati ambasciatori del brand nel loro territorio. La seconda virtuale, verrà creato un canale tik-tok dove i nostri ambassador, insieme ad esperti di settore dibatteranno e creeranno contenuti su queste tematiche, in modo che possano essere accessibili a chiunque abbia interesse in materia senza dover obbligatoriamente presenziare fisicamente.

Questo è solo il più recente dei nostri progetti, ma la trasmissione di questi valori è per noi un percorso che cambia continuamente, in cui l’innovazione non mira esclusivamente a un prodotto sempre in grado di soddisfare i palati piùesigenti, ma anche creare un ecosistema che porti il consumatore a scelte che puntano a rispettare e nobilitare l’ambiente e il pianeta.”

La presenza di un'idrosommelier indica un cambiamento di paradigma nel modo in cui l'acqua viene apprezzata e consumata. Quali sono i principali aspetti che vengono considerati durante la degustazione dell'acqua Filette e come vengono promossi questi aspetti al consumatore?

“Durante la degustazione dell'acqua, vengono considerati diversi aspetti, tra cui: 1. Purezza: la presenza di eventuali impurità

o contaminanti.

2. Gusto: la percezione del sapore, che può variare in base alla composizione chimica dell'acqua.

3. Odore: la presenza di odori sgradevoli o distintivi.

4. Equilibrio minerale: il giusto equilibrio di minerali per conferire alla bevanda un gusto gradevole. (palatabilità)

5. Acidità: il livello di pH che può influenzare il sapore dell'acqua.

6. Morbidezza: la sensazione di morbidezza dell'acqua in bocca.

Questi sono solo alcuni degli aspetti considerati durante la degustazione dell'acqua, che variano a seconda degli standard e delle preferenze individuali. Con Filette madre natura è stata molto generosa, donandoci una delle acque più pure al mondo (concentrazione di nitrati prossima allo zero e arsenico assente), oltre che un’acqua perfettamente bilanciata in termini di componenti minerali. Si tende a pensare, erroneamente, che quanto piùsia basso il residuo fisso (indicatore della quantità di sali minerali disciolti nell’acqua) tanto sia migliore. In realtà, l’Ordine Nazionale dei Biologi ha certificato che il residuo fisso ottimale per un’acqua da bere quotidianamente ècompreso tra i 200 e i 300 mg/lt. Le acque con un

residuo fisso molto basso sono prossime ai valori delle acque distillate, cioè prove di minerali, quindi non sono nutrienti e sono meno idratanti. Proprio come le acque con residuo fisso troppo elevato tendono ad essere troppo pesanti per il corpo. Filette quindi con i suoi 224 mg/ lt si colloca perfettamente nella migliore fascia di livello di residuo fisso. Filette è inoltre un’acqua alcalina, non acida dunque, e anche questa caratteristica la aiuta ad essere un’acqua elegante nel gusto, educata per il palato e non invadente. Queste caratteristiche rendono Filette un’acqua perfetta per accompagnare degustazioni di grandi vini e champagne o di piatti gourmet, proprio perché la sua purezza e il suo gusto equilibrato ed elegante le permettono di rispettare il palato senza alterarlo e preparandolo al meglio per le degustazioni.”

Il packaging di Filette Spirit si ispira a bottiglie di gin inglesi esclusive. Qual è stata la motivazione dietro questa scelta di design e come si prevede che influenzerà la percezione del prodotto da parte del consumatore?

“Filette Spirit rappresenta un’evoluzione, o meglio una nuova applicazione del progetto “water like wine”. Potremmo chiamarlo “water like spirits”. Così come la nostra

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iconica bottiglia Bordolese è ispirata alla classica bottiglia di vino francese, la collezione Spirit nasce seguendo l’estetica delle piùesclusive bottiglie di gin inglesi. È un formato insolito, sia nel design che nel volume (470ml e 660ml), pensato per quei contesti in cui la qualitàèancora un mantra, ma caratterizzati da una tipologia di servizio dinamico, diverso dalla classica mise en place.

Oggi l’accoglienza luxury e di qualità sta esplorando nuove forme, e si manifesta anche in contesti più informali. Questo formato va incontro a questa tendenza permettendo al consumatore di degustare il prodotto in nuovi contesti che richiedono comunque lo stile, l’eleganza e il design di Filette, ma in un formato più smart e dinamico.”

L'uso del vetro extra bianco di qualità superiore per le bottiglie di Filette Spirit e l'abbandono della plastica monouso sono scelte che enfatizzano l'impegno per l'eccellenza e la sostenibilità. Come queste decisioni si integrano nella visione

complessiva di Filette come marchio di lusso e sostenibile?

“La purezza è un valore fondamentale per Acqua Filette, che merita di essere preservato in ogni nostra azione. Per questo motivo si èdeciso di intraprendere un vero e proprio movimento plastic free, che tuteli la Terra e il suo bene piùprezioso: l’acqua. Con la scelta di bottiglie realizzate esclusivamente in vetro o alluminio, la Collezione è fortemente coerente con la vision aziendale. Inoltre, questi materiali sono perfettamente in linea con il posizionamento di Filette e agli altissimi standard di qualità che l’azienda si è data. Filette utilizza solo vetro extrabianco, la qualità più elevata del vetro e bottiglie certificate BPANI (Si tratta di una specifica designazione utilizzata per indicare che un prodotto o materiale non contiene in modo intenzionale il bisfenolo A. Il bisfenolo A è una sostanza chimica utilizzata nella produzione di policarbonati e resine epoxy ed è stato oggetto di attenzione per potenziali effetti sulla salute. Anche se oggi sembra indispensabile ed

obbligatorio per le aziende luxury sposare il concetto di lusso sostenibile, per Filette è stata una scelta naturale e disinteressata, che segue i principi della sua visione sia in termini di posizionamento e materiali premium che in termini di sostenibilità.”

Quali sono stati i principali ostacoli affrontati durante il passaggio dall'uso dalla plastica all'alluminio per le bottiglie di Filette e come li avete superati? Come l'azienda intende comunicare al consumatore il valore aggiunto dell'utilizzo di alluminio per le bottiglie di Filette, e quali sono i piani per educare e sensibilizzare i consumatori sull'importanza della scelta di materiali sostenibili e riciclabili?

“L’azienda aveva in mente da tempo di abbandonare la plastica monouso, quello che mancava sul mercato era un materiale alternativo al vetro e che potesse essere un sostituto della plastica garantendo sostanzialmente lo stesso peso e la stessa comodità di utilizzo. Abbiamo sempre diffidato dalle classiche lattine, sia perché non richiudibili sia per temi igienici, così come diffidiamo dai contenitori in materiali poliaccoppiati (cartone/plastica/ alluminio) poiché non in linea con il nostro posizionamento e non realmente sostenibili in termini di riciclo.

Il timore al momento della sostituzione della plastica con l’alluminio era che il mercato potesse non avere la nostra stessa visione. In realtà poi, dopo una fase iniziale di start-up, il mercato luxury lo ha ben recepito e sembrava essere in attesa di un prodotto così rivoluzionario così come lo eravamo stati noi. È un prodotto che ha un costo diverso rispetto alla plastica, ma è anche una bottiglia richiudibile, riutilizzabile e amica dell’ambiente.”

L'acqua Filette ha una presenza significativa nei migliori ristoranti e hotel del mondo. Quali strategie di distribuzione e partnership sono state cruciali per stabilire tali collaborazioni e quali sono i piani futuri per espandere la presenza del marchio in altri segmenti di mercato?

“Filette porta la perfezione delle sue acque minerali sulle tavole delle piùgrandi eccellenze gastronomiche al mondo. In

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oltre 30 Paesi, spaziando dalle istituzioni, ai ristoranti, agli hotel, fino alle partnership con grandi sommelier e chef, Filette è ormai diventata sinonimo di gusto e purezza. Per fare questo, contrariamente a quanto accade sul mercato di riferimento, Acqua Filette è l’unica azienda di imbottigliamento di acqua minerale ad aver definito una strategia commerciale che bypassa completamente i classici distributori di bevande. La vendita e promozione del brand èinfatti affidata ad una rete di agenti e agenzie del mondo enologico e degli spirits, monomandatari per quanto riguarda la categoria merceologica acqua. Questo garantisce un rapporto diretto con il cliente con la possibilità di raccontare le caratteristiche uniche di questo prodotto. L’azienda è focalizzata sul servizio al cliente, a fornire un’esperienza premium non solo al momento dell’utilizzo ma durante tutte le fasi del processo. Il business di Filette è focalizzato sul mercato dell'hospitality di fascia elevata con particolare focus sul settore premium Ho.Re.Ca. (Hotels, Restaurants and Catering). Nuovi canali, come quello dell'ospitalità mobile, comunque nella fascia premium, sono in via di sviluppo. L’azienda intende esplorare nuove aree geografiche e nuovi trend di mercato rispettando i valori che contraddistinguono l’idea imprenditoriale: qualità, purezza, eccellenza, sostenibilità. In questo senso, il mercato lascia ampie opportunità di sviluppo all'azienda, che ha avuto il merito di posizionarsi come riferimento delle acque minerali premium sia a livello nazionale che internazionale, non proponendo semplicemente una gamma di prodotti esclusiva, ma un nuovo modo di concepire l’elemento acqua.

Quali sono le prospettive future per l'innovazione e lo sviluppo di nuovi prodotti all'interno del portafoglio di Filette, e quali sono le tendenze di mercato che l'azienda sta monitorando da vicino per guidare la sua strategia di prodotto?

“Filette si è sempre distinta sul mercato per la sua visione “out of the crowd” e per una propensione naturale all’innovazione sia in termini di prodotto che di approccio strategico e di marketing. Oggi abbiamo

in cantiere due nuovi prodotti molto innovativi che saranno presentati a breve, che escono dalle logiche della classica bottiglia di acqua minerale. Questi prodotti nascono entrambi da nuove tendenze nelle modalità di consumo del prodotto acqua e sulle necessità che questa bevanda deve assolvere.

In generale la nostra azienda non concepisce l’innovazione limitandosi ad un’innovazione di prodotto ma la guarda a più ampio raggio, partendo dal marketing, partendo dai processi, alla formazione, all’innovazione tecnologica e crediamo che questo poi si traduca in prodotti innovativi. Insomma, ci piace che il concetto di innovazione, seppur operiamo in un mercato molto standardizzato, faccia parte della nostra cultura aziendale.”

Infine, come Filette affronterà le sfide globali legate alla sostenibilità ambientale e alla sicurezza alimentare, e quali sono gli obiettivi personali del CEO per il futuro del marchio?

“Queste sfide fanno parte della quotidianità

della nostra azienda. Come avrete potuto capire la sostenibilità e la qualità del prodotto sono gli elementi caratterizzanti il nostro operato come brand. Come azienda cerchiamo di anticipare queste sfide con azioni concrete che possano essere da stimolo al mercato stesso e che possano tradursi in un miglioramento del benessere psicofisico del consumatore. Vogliamo essere integrati in un mondo che miri a tutelare le risorse naturali e che sappia concedersi il lusso della qualità.

I miei obiettivi come CEO non sono particolarmente legati ai numeri, vorrei vedere questo brand sempre più riconosciuto come sinonimo di qualità assoluta e continuare a vederlo determinare e caratterizzare il settore di riferimento fissando standard qualitativi sempre più elevati. Miro ad un’azienda che abbracci il concetto di sostenibilità a tutto tondo, un approccio globale e integrato in termini di sostenibilità economica, ambientale e sociale, e che non trascuri nessuno di questi aspetti nelle decisioni e nelle pratiche aziendali.”

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PROGETTO “ADOTTA UNA SCUOLA” CON I TALENTI DEL FARE

A cura della Redazione Terza edizione per il progetto di Altagamma, in collaborazione con il Ministero per l’Istruzione

Giunge alla terza edizione Adotta una Scuola, il progetto Altagamma che mira a valorizzare la formazione e la manifattura del Made in Italy d’eccellenza, costruendo un rapporto virtuoso tra scuole tecnicoprofessionali e aziende del lusso italiano, per rispondere alle esigenze delle imprese che oggi formano e ricercano talenti manifatturieri.

L’iniziativa è realizzata in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito, rinnovata nel protocollo d’intesa firmato oggi a Roma dal Ministro Giuseppe Valditara e dal Presidente di Altagamma, Matteo Lunelli, e finalizzato a “promuovere la cooperazione educativa tra scuola e manifattura dell’alto di gamma”. Il progetto ha inoltre ottenuto il patrocinio dalla Commissione Europea , e rientra - per l’anno scolastico 2023/24 - nelle attività dell’Anno Europeo delle Competenze (European Year of Skills), promosso dalla stessa Commissione.

Sono 9 i brand Altagamma che hanno aderito quest’anno per la prima volta al programma: B&B ITALIA, GESSI, HOTEL PRINCIPE DI SAVOIA, LEFAY RESORT & SPA LAGO DI GARDA, PORRO, PRADA, SANTONI, STONE ISLAND, VALENTINO A questi si affiancano GRUPPO FLORENCE e LINEAPELLE , che testimoniano la rilevanza e validità di un progetto che si propone come modello virtuoso ed estendibile a livello europeo: una

piattaforma aperta non solo alle Imprese Socie di Altagamma.

Inoltre, Brioni, Fendi, Gucci, Stellantis e Zegna hanno intrapreso la partnership con più di un Istituto portando a 38 il numero di scuole “adottate”, in 11 regioni italiane, per un totale – nei tre anni – di più di 120 classi attivate e oltre 2500 studenti.

Sono quindi complessivamente 33 le Imprese coinvolte nel progetto, con i nuovi ingressi che si aggiungono ai brand già aderenti ad una o a entrambe le precedenti edizioni e che proseguono l’impegno per l’anno scolastico 2023/2024: Aurora, Benetti, Bottega Veneta, Brioni, Bulgari, Davines, Fendi, Ferragamo, Ferrari Trento, Feudi di San Gregorio, The Gritti Palace, Gucci, Herno, Isaia, Loro Piana, Masseria San Domenico, Moncler, Poltrona Frau, Pomellato, Stellantis, Technogym e Zegna.

Adotta una Scuola crea percorsi di formazione personalizzati e collaborativi fra scuole e imprese, che tendono a ridurre il divario tra domanda e offerta di profili tecnici e professionali, grazie a programmi didattici strutturati insieme più in linea con le esigenze delle aziende di alta gamma. Le attività all’interno dei programmi di Adotta di Scuola si estendono dalla macro-progettazione dell’anno scolastico (definizione dei contenuti e delle modalità formative) alla micro-progettazione (tutorship, predisposizione dei materiali didattici, visite aziendali, lezioni in classe da

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parte di tecnici ed esperti delle imprese, sessioni di laboratorio, stage, field project, fornitura di materiali per la produzione dei beni, formazione dei docenti).

La collaborazione è quindi formalizzata con una convenzione quadro specifica per ciascun abbinamento tra scuola e azienda, in cui sono definiti: numero e caratteristiche delle classi coinvolte, referenti per coordinamento e tutorship, contenuti e attività specifiche, impegni della scuola, dell’azienda e degli studenti.

Il progetto Adotta una Scuola è sotto la supervisione del Presidente e CEO di Fendi, Serge Brunschwig , Consigliere di Altagamma con delega per lo Sviluppo del Capitale Umano e dei Talenti, e della Direttrice Generale, Stefania Lazzaroni

Il fabbisogno di profili tecnici e professionali dell’alto di gamma italiano

Secondo lo studio Altagamma-Unioncamere pubblicato nel libro I Talenti del Fare 2 , il fabbisogno di profili tecnici e professionali da qui al 2026 è stimato in 346.000 rispetto ai 236.000 del 2019. Un segnale ambivalente, che indica una criticità e al contempo la significativa crescita del mercato dell’alto di gamma mondiale, che ha registrato nel 2023 un incremento dell’8-10%%. Cresce dunque il fabbisogno di figure professionali manifatturiere, di cui però ad oggi solo il 50% riesce ad essere soddisfatto. Nel dettaglio saranno richiesti 108.000 profili nell’ Automotive, 94.000 nella Moda, 62.000 nell’Alimentare, 46.000 nel Design e Mobile e 36.000 nell’Ospitalità.

FONDAZIONE ALTAGAMMA

Altagamma riunisce dal 1992 le migliori imprese dell’Alta Industria Culturale e Creativa che promuovono nel mondo l’eccellenza, l’unicità e lo stile di vita italiani. Unica per la sua trasversalità, Altagamma accoglie 115 brand dei 7 settori della moda, del design, della gioielleria, dell’alimentare, dell’ospitalità, dei motori e della nautica. La Mission di Altagamma è contribuire alla crescita e alla competitività delle imprese dell’industria culturale e creativa italiana, offrendo così anche un contributo allo sviluppo economico del Paese. L’alto di gamma rappresenta un’industria di circa 144 miliardi di euro, in Italia, e fornisce un contributo al PIL del 7,4%. La quota dell’export è di circa il 50%. Coinvolge 1.922.000 occupati, diretti e indiretti.

27 marzo\ aprile 2024

Brand Altagamma e Scuole aderenti al Progetto ADOTTA UNA SCUOLA 2023/2024

Aurora Istituto Superiore Amedeo Avogadro, Torino PIEMONTE

B&B Italia CFP Giuseppe Terragni, Meda (MB) LOMBARDIA

Benetti Istituto Tecnico Nautico Ferraris-Pancaldo, Savona LIGURIA

Bottega Veneta Istituto Bartolomeo Montagna, Vicenza VENETO

Brioni

Davines

Fendi

Ferragamo

Ferrari Trento

IIS Vincenzo Moretti, Rosetto degli Abruzzi (TE)

IIS Luca da Penne Mario dei Fiori, Penne (PE)

ABRUZZO

Accademia I Santini, Empoli (FI) TOSCANA

IPSIA Ostilio Ricci, Fermo MARCHE

ISISTL Russell Newton, Scandicci (FI) TOSCANA

Istituto Omnicomprensivo Primo Levi, Sant'Egidio alla Vibrata (TE) ABRUZZO

IIS Benvenuto Cellini, Firenze TOSCANA

Istituto di Formazione Professionale Alberghiero, Levico Terme (TN) TRENTINO

Feudi di San Gregorio IIS Francesco De Sanctis, Avellino CAMPANIA

Gessi

Gucci

Herno

ITT Salvatore Lirelli, Borgosesia (VC) PIEMONTE

IIS Benvenuto Cellini, Firenze TOSCANA

Istituto Vanvitelli Stracca Angelini, Ancona MARCHE

ACOF Istituti Olga Fiorini, Busto Arsizio (VA) LOMBARDIA

Hotel Principe di Savoia IPSEOA Carlo Porta, Milano LOMBARDIA

Isaia

Lefay Resort & SPA

Lago di Garda

Lineapelle

Istituto Isabella d’Este Caracciolo, Napoli CAMPANIA

IFPA, Rovereto (TN)

TRENTINO ALTO ADIGE

Istituto Calasanzio Liceo Scientifico Scienze Applicate e Tradizionali, Empoli (FI) TOSCANA

Loro Piana IPIA Giuseppe Magni, Borgosesia (VC)

PIEMONTE

Masseria San Domenico IISS G. Salvemini, Fasano (BR) PUGLIA

Moncler IIS Caterina da Siena, Milano LOMBARDIA

Poltrona Frau IPSIA Renzo Frau, Sarnano (MC)

MARCHE

Pomellato Galdus, Milano LOMBARDIA

Porro ENAIP, Cantù (CO) LOMBARDIA

Prada

Santoni

Stellantis

ISIS Valdarno, San Giovanni Valdarno (AR) TOSCANA

IPSIA Filippo Corridoni, Corridonia (MC) MARCHE

Istituto Internazionale Edoardo Agnelli, Torino PIEMONTE

Istituto Superiore F. Morano, Caivano (NA) CAMPANIA

Stone Island Istituto Cattaneo Deledda, Modena

Technogym Istituto Superiore Pascal Comandini, Cesena (FC)

EMILIA ROMAGNA

EMILIA ROMAGNA

The Gritti Palace, a Luxury Hotel, Venice Istituto Professionale Andrea Barbarigo, Venezia VENETO

Valentino ASLAM-ISPEL, Milano LOMBARDIA

Zegna

IPSIA Bellini, Novara PIEMONTE

IPSIA Primo Levi, Parma

EMILIA ROMAGNA

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I NUMERI ENTUSIASMANTI PER L’EDIZIONE 105 DI PITTI UOMO

Un risultato importante, frutto del mix di diversi di fattori: la qualità delle collezioni; l’impegno delle aziende nella creatività e sperimentazione, con novità stilistiche e/o di materiali in linea con le nuove tendenze del consumo; la capacità da parte dei migliori retailers e compratori di selezionare gli ordini secondo logiche curatoriali che si integrano - senza subordinarsi - con le necessità commerciali, consentendo opportunità e visibilità anche alle nuove generazioni e alla ricerca moda. La presenza dei media, nazionali e internazionali, è senz’altro un altro importante tassello per la buona riuscita della kermesse, che si conferma appuntamento fisso e imperdibile nel calendario internazionale degli eventi moda.

Anche la capacità della macchina organizzativa di Pitti di creare un dialogo sempre coinvolgente e vitale tra la ricca proposta di tessuti, tendenze moda,

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Buyer esteri, compratori e visitatori in crescita

lavorazioni di alta qualità, progetti speciali e contaminazioni artistiche, trasudanti dai numerosi stand dislocati nei padiglioni del polo fieristico di Fortezza Da Basso, e gli eventi glamour disseminati in città, è sempre stato fattore chiave di successo. Tra i tanti eventi in programma: le sfilate dei Guest Designer Magliano e SS Daley, il designer showcase di Todd Snyder, il debutto assoluto di Achilles Ion Gabriel, la speciale installazione immersiva che ha celebrato Guess Jeans al Teatro del Maggio, il lancio della collaborazione di Tod’s e Automobili Lamborghini – assieme ai numerosi progetti speciali e partecipazioni internazionali in Fortezza, tra i quali NEUDEUTSCH curato da Julian Daynov che ha acceso i riflettori sulla nuova scena creativa dalla Germania, e l’installazione e il libro Velvet Mi Amor che Stefano e Corinna Chiassai hanno dedicato al velluto. Pitti Uomo, nell’edizione n. 105, conferma dunque la sua natura di piattaforma internazionale capace di legittimare la forza e il prestigio della moda italiana; la comunità internazionale di interessi e cultura si ritrova in unità spaziale e temporale a condividere la medesima volontà di focalizzarsi sui fattori ritenuti decisivi per il successo sui mercati.

I numeri entusiasmanti registrati sono una conferma.

“I 4 giorni di salone, dal 9 al 12 gennaio 2024, hanno registrato, rispetto all’edizione di gennaio scorso, un incremento di compratori esteri pari a 4% e di punti vendita pari a quasi il 6% , e i visitatori totali sono stati circa 20.000 , afferma Raffaello Napoleone , Amministratore Delegato di Pitti Immagine.

E prosegue: “Il leggero calo del dato italiano era previsto, alla luce dei rallentamenti del mercato interno, degli ultimi tre o quattro mesi. 13 mila i buyers (escluse le altre categorie di visitatori), di cui 4.700 esteri. Germania, Olanda, Regno Unito, Spagna, Turchia, Francia, Giappone, Stati Uniti, Svizzera, Belgio, Austria, Grecia, Cina, Corea del Sud, Portogallo, Russia, Polonia, Canada, Danimarca e Svezia, i primi venti paesi in ordine di affluenza, tutti in crescita”.

"In particolare, conclude Napoleone , Germania, Francia, Stati Uniti, Belgio , hanno registrato performance a doppia cifra , e i principali mercati asiatici , Giappone, Corea del Sud, Cina Continentale e Cina Hong Kong, Taiwan, Singapore e altri emergenti, sono in costante recupero”.

31 marzo\ aprile 2024

PER VENEZIANICO UN 2023 DA RECORD

Oltre 7mln di fatturato per il noto brand di orologi, con soli 6 anni di vita

A cura della Redazione

Un 2023 straordinario per il brand di orologi di San Donà di Piave: Venezianico chiude l’anno con un fatturato che supera i 7 milioni di euro, più che raddoppiato rispetto al 2022 e con una crescita percentuale a tre cifre.

Fondato nel 2017 dai fratelli Alberto e Alessandro Morelli, Venezianico ha rapidamente conquistato il cuore del mercato dell'orologeria nazionale e internazionale in appena sei anni di attività.

Con la mission di creare orologi automatici di alta qualità, dal design distintivo che incarnassero la “venezianità” a tutto tondo, e i valori che contraddistinguono la Serenissima sin dal Rinascimento; in pochi anni, questa realtà orologiera, è riuscita ad imporsi, con un posizionamento distintivo, in un mercato dominato da storici e grandi marchi in oltre 100 paesi nel mondo.

Da sempre affascinati dalla bellezza e dalla storia di Venezia fin dall’inizio i fratelli Morelli hanno infatti voluto narrare la città attraverso gli orologi che richiamano icone veneziane, suscitano emozioni e raccontano storie uniche che riflettono la magia della città lagunare. In costante crescita fin dal debutto sul mercato, il brand ha ricevuto un significativo impulso dal

2022 al 2023 grazie all'ingresso di competenze chiave nel team per progettazione e ingegneria, all'interesse crescente da nuovi mercati esteri e allo sviluppo di prodotti innovativi.

Il 2022 è stato cruciale per il posizionamento strategico del marchio, caratterizzato da significative evoluzioni e dalla creazione di prodotti dalla forte identità che hanno contribuito alla riconoscibilità e all'apprezzamento del brand a livello sia italiano che internazionale.

Grazie a un'accurata definizione del posizionamento del brand, della segmentazione di mercato e allo sviluppo di prodotti innovativi, apprezzati e premiati anche dall'intellighenzia di settore come il Redentore Ultrablack e gli eleganti orologi Bucintoro, Nereide Avventurina e Amazzonite; Venezianico ha concluso il 2023 con un risultato più che raddoppiato rispetto all'anno precedente. Il CEO di Venezianico, Alberto Morelli, attribuisce questo eccezionale successo alla passione instancabile del team, alla fiducia e alla centralità dei clienti e ad una costante dedizione all'eccellenza fatta di passi decisivi e sicuri. Guardando al futuro, il brand si propone di consolidare ulteriormente i risultati ottenuti, mantenendo l'innovazione al centro della propria mission e perseverando nella presenza sia online che offline sui vari mercati oltre alla partecipazione nelle più importanti fiere di settore internazionali come Windup e la imminente fiera di VicenzaOro.

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33 marzo\ aprile 2024

ROLEX E IL SUO SOGNO NEL CUORE DI MILANO

Con Rocca annuncia l’apertura della nuova boutique in Galleria Vittorio Emanuele II

Rolex e Rocca sono lieti di annunciare l’apertura della nuova boutique in Galleria Vittorio Emanuele II.

Posizionata nel cuore della città, tra i due principali punti di maggiore interesse –Piazza del Duomo e il Teatro alla Scala – la nuova boutique consacra il forte legame tra la casa ginevrina e Rocca.

A cura della Redazione

Rolex Italia, confermando la sua sensibilità verso il mondo dell’architettura, è lieta di coronare il suo sogno: essere presente nella Galleria milanese, divenuta sempre più prestigiosa negli anni, con spazi armonici e rispettosi dei codici stilistici che caratterizzano questo luogo.

Il progetto d’interni di ACPV ARCHITECTS Antonio Citterio Patricia Viel per la nuova boutique di Rolex offre un’esperienza immersiva e unica nella centralissima Galleria Vittorio Emanuele II a Milano. Ubicato in una posizione privilegiata e strategica, consiste in un’ampia operazione di restauro e si ispira al design originale

della famosa galleria commerciale, costruita in stile neorinascimentale.

Fin dalla sua inaugurazione nel 1867 e dai grandi lavori di restauro del 1906, la Galleria Vittorio Emanuele II è stata un importante luogo di incontro per la sua ricca offerta di attività per il tempo libero, dallo shopping alla ristorazione, ed era non a caso chiamata “il Salotto di Milano”. I lavori di restauro preservano la facciata del negozio, la sua integrità strutturale e i volumi originali, ridonandole il suo carattere storico.

Il progetto si è ispirato ai dettagli originali della galleria, facendone rivivere l’atmosfera milanese in chiave contemporanea. Gli spazi sono stati progettati per guidare i clienti attraverso un’esperienza di acquisto adatta a qualsiasi esigenza.

A seguito di uno studio approfondito della storia del luogo, le cromie e la selezione dei materiali raggiungono una sintesi tra il valore storico dello spazio e l’identità

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/Fashion

del marchio Rolex.

Il negozio si sviluppa su tre livelli: un piano terra per l’accoglienza dei clienti, un piano ammezzato dedicato alla vendita e un piano superiore esclusivo. Il piano terra è concepito come un’estensione della Galleria, riproponendone i motivi, le geometrie e la pavimentazione in terrazzo veneziano.

L’area di accoglienza del negozio presenta i prodotti iconici del brand e una libreria a doppia altezza in radica collega visivamente il piano terra con il mezzanino. Il piano terra è caratterizzato da pareti in travertino illuminate da un lampadario in vetro soffiato con motivi a rombi che rendono omaggio alla tradizione del design milanese.

Nell’area di vendita del piano ammezzato, che evoca l’atmosfera di un salotto milanese, vengono esposte le creazioni del Marchio. Il design del piano superiore conserva l’identità del luogo, con il soffitto restaurato che preserva le tracce di diverse epoche e la pavimentazione originale in terrazzo veneziano, riportata al suo originale splendore grazie ad un meticoloso lavoro di restauro. Gli interni del negozio esaltano e valorizzano l’artigianato italiano e le lavorazioni storiche, radicati nella tradizione del design locale. Mentre la scala che collega tutti i piani è caratterizzata da una pavimentazione in terrazzo, la boiserie in noce, raffinata lavorazione di ebanisteria, evidenzia la verticalità dello spazio. Il design del negozio incoraggia le persone a vivere lo spazio, aprendo un collegamento visivo che, dall’esterno, attraversa le aree espositive e raggiunge la moving room. Progettata con proporzioni generose e dettagli raffinati, la moving room funge da area espositiva unica che permette anche la circolazione verticale dei clienti tra i piani.

35 marzo\ aprile 2024

ROCCA IN BREVE

ROCCA è l’unica catena di negozi di gioielli e orologi di lusso presente in Italia e una delle più importanti al mondo: conta oltre 25 boutique localizzate nelle vie dello shopping delle città più importanti del Bel Paese oltre che a Lugano, a Tirana e negli aeroporti di Fiumicino, Malpensa e Linate. L’eccellenza delle marche internazionali distribuite, il valore intrinseco dei prodotti offerti, l’efficiente servizio di assistenza, i laboratori all’avanguardia, la professionalità dei maestri orologiai, la shopping experience unica nel suo genere sono gli elementi chiave del suo DNA.

La storia di Rocca è una storia di prestigio, tradizione ed esperienza che parte da lontano: secoli di fascino esercitato non solo su Torino, luogo di partenza di una folgorante espansione, ma sull’Italia intera.

Oggi Rocca è partner dei più esclusivi brand di gioielli e orologi, tra i quali Rolex, l’iconico marchio dell’orologeria svizzera. Il rapporto tra Rocca e Rolex è di lunga data e si rinsalda costantemente: Rolex è presente in ben tredici punti vendita Rocca, tra i quali è possibile annoverare le boutique monomarca, come quella di recente inaugurazione in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano e la boutique Rolex di Porto Cervo in Sardegna. L’eccellenza dell’offerta, unita alla dedizione e cultura del servizio sono i capisaldi che rendono affini Rocca e Rolex: la cura e l’attenzione verso la clientela si traducono anche in centri assistenza autorizzati Rolex, all’interno delle boutique Rocca, per soddisfare le esigenze e i desideri di ogni cliente, garantendo un servizio veloce e completo.

ROLEX IN BREVE

Rolex è una manifattura di orologeria svizzera integrata e indipendente. Il Marchio, con sede a Ginevra, è celebre nel mondo intero per il suo know-how e per la qualità dei suoi prodotti, simboli di eccellenza, eleganza e prestigio. I movimenti dei suoi orologi Oyster Perpetual e Perpetual sono tutti certificati dal COSC, prima di essere testati internamente per la loro precisione, le loro prestazioni e la loro affidabilità. La certificazione di Cronometro Superlativo – simboleggiata dal sigillo verde – attesta che ogni orologio ha superato con successo i test condotti da Rolex nei propri laboratori e secondo i propri criteri. Questi ultimi sono periodicamente certificati da un ente indipendente.

Perpetual. Questo termine riportato su ogni orologio Oyster è più di una parola su un quadrante, è una filosofia che incarna la visione e i valori del Marchio, la perpetua ricerca dell’eccellenza che il fondatore, Hans Wilsdorf, ha trasmesso all’Azienda. Rolex è all’origine di importanti innovazioni nel campo dell’orologeria, fra le quali l’Oyster, il primo segnatempo da polso impermeabile, presentato nel 1926, e la carica automatica con rotore Perpetual, inventata nel 1931. Dalla sua fondazione, Rolex ha depositato oltre 600 brevetti. Il Marchio progetta e produce nei suoi quattro siti in Svizzera la maggior parte dei componenti dei suoi orologi. Rolex realizza le varie fasi, dalla fusione delle leghe d’oro all’assemblaggio degli elementi del movimento, della cassa, del quadrante e del bracciale, senza dimenticare la lavorazione e la finitura. Inoltre, il Marchio s’impegna attivamente in favore dell’arte, dello sport e dell’esplorazione e sostiene le donne e gli uomini che lavorano per la salvaguardia del pianeta.

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ESXENCE 2024

A cura della Redazione Storico appuntamento con il palcoscenico Internazionale della profumeria artistica di nicchia

Esxence - The Art Perfumery Event, l’appuntamento di riferimento della Profumeria Artistica a livello mondiale, si prepara alla sua 14esima edizione che si terrà dal 6 al 9 marzo 2024 negli spazi di Allianz MiCo, Milano Convention Centre, all’interno del CityLife District. La manifestazione, che ogni anno riunisce una selezione dei migliori brand nazionali e internazionali della profumeria d’autore, è pronta all’opening del 6 marzo per presentare alla community internazionale di operatori e appassionati il meglio della profumeria di ricerca in nome della cultura olfattiva più autentica.

Saranno numerose le novità, a partire dalla grande partecipazione dei brand, quest’anno più di 360, provenienti da 30 Paesi diversi, alcuni dei quali new entry, come Australia, Corea, Olanda, Estonia oltre a marchi provenienti da Italia, Francia, Spagna, Grecia, Austria, Repubblica Ceca, Svezia, Svizzera, USA, UK, UAE, Giappone, Singapore e Hong Kong, per citarne alcuni.

Le case madri, storiche ed emergenti,

presenteranno l’eccellenza della profumeria artistica. I brand vengono selezionati dal Comitato Tecnico, composto da esperti conosciuti a livello internazionale, in base alla qualità delle proposte e ai criteri della distribuzione. Esxence offre ai visitatori solo il meglio della produzione d’autore, confermando Milano quale capitale di riferimento del settore. Negli oltre 14.000 mq di MiCo, rispetto agli 8.000 dell’anno scorso, insieme ai Main Brand il pubblico di distributori, buyer, operatori e fragrance lovers avrà la possibilità di conoscere gli Spotlight, brand emergenti e innovativi. La maggior parte di essi (circa il 70%) proviene dall’estero; questo trend conferma Esxence quale prestigiosa e unica occasione per farsi conoscere nel panorama internazionale.

Il concept che guiderà i visitatori alla scoperta di questa nuova edizione, è METAMORPHOSIS. Il profumo inteso come metamorfosi e naturale evoluzione, dalle materie prime che compongono la fragranza e cambiano nel tempo, al senso dell’olfatto che dà la possibilità di godere

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dei nuovi stimoli sensoriali, mentre Intorno tutto si trasforma continuamente. Esxence è un luogo di eccellenza, di scambi di idee e incontri, ma è anche uno spazio per il business. A livello mondiale l’incidenza della Profumeria Artistica sul mercato globale del beauty è vicina al 2%, ma la sua incidenza sulla profumeria alcolica è in continuo incremento, toccando punti che in media si aggirano attorno al 10% in molti paesi. Nel nostro mercato, quello che certamente ha la più lunga attività specifica nel settore, ha raggiunto livelli importanti. In Italia, infatti, nel 2023 il volume di fatturato della profumeria d’autore si stima di oltre 310 milioni di euro, corrispondente al 2,7% del beauty business italiano sul mercato interno, a oltre il 14% del fatturato del canale profumeria e a poco più del 30% delle vendite di fragranze. La profumeria “di nicchia” è nel pieno di una radicale e rapida trasformazione, talmente profonda da alterarne il modo stesso con cui la si nomina; si preferisce infatti oggi definirla come profumeria “artistica e di ricerca”. “Esxence è l’appuntamento più importante a livello internazionale dove si fa cultura olfattiva di alta qualità, esordiscono i brand emergenti più promettenti, si incontrano i più rilevanti player del settore e si decidono i nuovi trend. Ogni anno puntiamo a offrire ai visitatori le eccellenze della profumeria di ricerca a livello mondiale. Edizione dopo edizione puntiamo a crescere e a rinnovarci, facendo tesoro dell’esperienza e analizzando i trend più importanti del settore, grazie a un continuo lavoro di ricerca”, dichiara Maurizio Cavezzali, co-fondatore di Esxence e Amministratore Delegato di Equipe Exibit. “Quest’anno miriamo a consolidare il processo di promozione internazionale delle attività di Esxence nei

paesi più strategici, iniziato nel 2022 grazie alla preziosa collaborazione con ICE - Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane”. Milano, che è diventata in questi anni la capitale di riferimento della profumeria di ricerca a livello mondiale, rimane per noi il fulcro della manifestazione e siamo felici di poter supportare la filiera

nazionale della cosmesi e del profumo come dimostra anche la nostra partnership pluriennale con la Milano Beauty Week, che quest’anno si terrà dal 25 al 29 settembre e con Cosmoprof. In particolare la collaborazione con COSMOPROF ci aiuterà ulteriormente nel processo di crescita e sviluppo di Esxence, sia a livello nazionale che internazionale. Per questo ringrazio BOLOGNAFIERE e in particolare COSMOPROF S.p.A che, facendoci entrare nel panorama delle aziende del Gruppo, ci hanno permesso di lavorare a un processo di globalizzazione mettendoci a disposizione il loro incredibile know how”. Con il Centro Studi Essencional monitoriamo costantemente il settore tutto l’anno e coordiniamo insieme ad Equipe i workshop che caratterizzano le nostre edizioni con analisi e confronti, a cui partecipano opinion leader e protagonisti di questo settore. L’identità di questo settore in costante crescita è in continuo sviluppo ed Esxence è il palcoscenico elitario da cui osservarne l’evoluzione”.

EXPERIENCE LAB

Negli spazi di Allianz MiCo, Milano Convention Centre si terrà anche Experience Lab, l’appuntamento di riferimento per il beauty di ricerca ed eccellenza in Italia, il primo evento italiano, aperto agli operatori del settore e al pubblico, che mette in connessione brand

unici, selezionati in base alla loro eccellenza nella nicchia di riferimento, con gli operatori del settore profumeria e beauty internazionale. La manifestazione, nata come risposta concreta per un nuovo tipo di consumatore, digitalizzato, interessato a prodotti diversi dal mass market o dai brand più conosciuti, attento al concept e ai contenuti innovativi, con questa quarta edizione si pone l’obiettivo di dare visibilità alle eccellenze di questo settore e offrire esperienze e approfondimenti.

IL CALENDARIO EVENTI DI ESXENCE

Esxence mira a promuovere la cultura olfattiva più ricercata offrendo al pubblico di professionisti e appassionati un interessante calendario di incontri, workshop e percorsi olfattivi aperti agli operatori e al pubblico, tenuti da esperti internazionali, studiosi e ricercatori, tra cui Annick Le Guérér, antropologa, storica ed esperta dei profumi e Calice Becker, Direttore della Givaudan Perfumery School e Co-Presidente della International Society of Perfumers-Creators. Le iniziative di quest’anno tratteranno tematiche di grande attualità come la percezione e la diffusione della profumeria di ricerca nei mercati Orientali, con particolare attenzione al Middle East e alla Cina, l’Intelligenza Artificiale, la sostenibilità, l’educazione all’olfatto, una tavola rotonda dedicata ai giovani

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profumieri emergenti, oltre ad esperienze olfattive alla scoperta delle materie prime più ricercate.

Anche per questa edizione, CFF Creative Flavours & Fragrances parteciperà attivamente con un proprio laboratorio esperienziale, un momento molto atteso dai professionisti del settore e dagli appassionati, per poter incontrare i protagonisti del mondo della profumeria e con la loro guida esplorare accordi e materie prime uniche. Una presenza che conferma il legame tra la Fragrance House e la fiera internazionale della profumeria artistica.

Anche per questa XIV edizione Esxence potrà contare su partner d’eccellenza quali Osmothèque, unica ed esclusiva Conservatoria Internazionale dei profumi, Mouillettes & Co., una realtà italiana che sviluppa percorsi di formazione e consulenza legati all’olfatto e Accademia del Profumo, che realizzerà la mostra IL PROFUMO DEL CINEMA @ ESXENCE

2024, in cui verrà rappresentata la similitudine tra profumo e cinema. Ogni appuntamento del calendario eventi è gratuito e la sala conferenze sarà aperta al pubblico per tutte le 4 giornate. Un ringraziamento particolare va a: ICE - Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane per il supporto nel processo di internazionalizzazione di Esxence e a Business France, l’Agenzia Nazionale Francese al servizio dell'internazionalizzazione dell'economia francese, che da anni è a fianco della manifestazione.

Con il patrocinio di: Regione Lombardia, Comune di Milano

Con il supporto di: Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e ICE - Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane

Sponsor: CFF Creative Flavour Fragrances,

Les Parfumables

Partner : Business France

Strategic Partner : Essencional Il Centro Studi Essencional è stato fondato da Silvio Levi nel 2019 con l’obiettivo di contribuire alla ricerca e allo sviluppo del settore della Profumeria Artistica e come naturale prosecuzione dei workshop di Esxence. Nel 2019 il Centro Studi ha presentato “Whispers about Artistic Perfumery” uno studio sulla percezione online della Profumeria Artistica. Nel 2020 ha lanciato il sito internet www. essencional.com che pubblica contenuti editoriali originali quali interviste a brand, nasi, protagonisti e approfondimenti sulla profumeria artistica offrendo un servizio di osservatorio di settore, presentando articoli provenienti da altri siti e identificati come autorevoli da un board di advisor italiani e internazionali. Dal 2019 Essencional è partner di Esxence per la definizione del programma di eventi della manifestazione.

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AC MILAN E PUMA SVELANO IL NUOVO FOURTH KIT

Collaborazione con il brand ‘Pleasures’ per la stagione 2023/24

A cura della Redazione

AC Milan e PUMA sono orgogliosi di aver svelato il Fourth Kit dei rossoneri per la stagione 2023/24, realizzato in collaborazione con l'innovativo brand streetwear di Los Angeles, PLEASURES. Il nuovo kit presenta due versioni che fondono le influenze punk, metal e grunge del brand streetwear di Los Angeles con la bellezza dell'architettura gotica di Milano. La collaborazione tra AC Milan e PLEASURES unisce lo street-smart al match-ready: il kit è disponibile in due colourway contrastanti, che simboleggiano il passaggio dal tramonto all'alba (black e pristine), consentendo ai tifosi di incarnare lo spirito di AC Milan dal giorno alla notte e in tutti i continenti, da Milano a Los Angeles.

Con un richiamo al lifestyle milanese in continua evoluzione, il design del kit rappresenta i momenti più iconici della giornata della città - il tramonto e l'alba ed è racchiuso nel concept della campagna del Fourth Kit, "Out of the Shadows". Le colourway non solo rappresentano i diversi momenti della giornata di Milano, ma sono connesse anche alla fanbase globale, abbracciando lo stile di vita rossonero ovunque.

Aggiungendo un ulteriore elemento di innovazione, entrambe le versioni del Fourth Kit presentano loghi riflettenti, una novità per AC Milan.

Le due versioni del kit sono state svelate ieri a Milano durante un evento esclusivo in collaborazione con Slam Jam, durante il quale i giocatori del Milan, i VIP e i media hanno avuto l'opportunità di vedere le maglie per la prima volta. Contemporaneamente, i kit sono stati svelati anche a Los Angeles attraverso un'attività di guerrilla posting.

Per la prima volta nella storia del Club, le due versioni del Fourth Kit saranno utilizzate in partite separate. Nella partita casalinga contro il Napoli, i giocatori hanno indossato la versione black, mentre il portiere ha sfoggiato la versione pristine, creando un contrasto visivo sul campo. Nella partita in trasferta contro il Monza, il 18 febbraio, questa dinamica sarà invertita. Il design ground-breaking e il concetto innovativo si estendono anche alla squadra femminile del Milan, che indosserà con orgoglio il Fourth Kit nel derby contro l'Inter del 17 febbraio.

Olivier Giroud, attaccante di AC Milan e ambassador PUMA , ha commentato il

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nuovo Fourth Kit: “Sono entusiasta di indossare questo bellissimo kit in campo. È diverso da qualsiasi cosa abbia visto prima, con due versioni che possono essere utilizzate sia dal portiere che dai giocatori. Questo dimostra la creatività e l'innovazione di AC Milan, PUMA e PLEASURES, che hanno creato un kit con un design all'avanguardia e un concetto sorprendente che cattura veramente l'essenza della legacy e dell'ambizione del Milan”.

Maikel Oettle, Chief Commercial Officer di AC Milan , ha aggiunto: “Questo kit innovativo, realizzato dal nostro partner PUMA in collaborazione con PLEASURES, dimostra l’impegno di AC Milan e PUMA nel voler superare i confini della moda e dello sport, offrendo ai tifosi un'esperienza visivamente coinvolgente che va oltre i tradizionali confini dell'abbigliamento calcistico. Le due iterazioni del kit non solo riflettono l'audace identità del Club, ma uniscono anche il nostro heritage e il nostro futuro, fondendo elementi gotici dell’architettura e dei monumenti della nostra città con un design estremamente innovativo, che include elementi per noi rivoluzionari, come i loghi riflettenti.”

Marco Mueller, PUMA Senior Head of Product Line Management Teamsport Apparel, ha dichiarato: “Lavorare a questo kit ci ha permesso di unire in modo creativo l'iconico street style del Milan con il tocco distintivo di PLEASURES. Abbiamo puntato a un design che risuonasse sia con l'atmosfera di Los Angeles e Milano che con la storia dell'AC Milan. La collaborazione è stata

un'opportunità per superare i confini del design tradizionale dei kit, assicurando che ogni elemento sia infuso di innovazione, cultura e impronta globale del Club.”

Alex James, Co-Founder di PLEASURES, ha concluso: “AC Milan è una squadra iconica a livello mondiale. Crescendo in un quartiere italo-americano, l'AC Milan era l'unica squadra che contava. Si chiude così un cerchio nella mia vita, perché ora il mio brand PLEASURES ha l’occasione di collaborare con PUMA.”

La nuova maglia Authentic è dotata di una tecnologia all'avanguardia che garantisce performance e comfort ottimali in campo. Realizzato con il tessuto ULTRAWEAVE, il kit vanta un design strutturato ed elasticizzato in 4 direzioni che riduce il peso e l'attrito, consentendo ai giocatori di muoversi liberamente e comodamente. La tecnologia dryCELL integrata nel tessuto è progettata per mantenere il corpo asciutto. La versione Replica è dotata di tecnologia DryCELL per la traspirazione del sudore, per mantenere il giocatore asciutto e comodo per tutti i 90 minuti e oltre, indipendentemente dall'ora, dal campo o dal luogo. Entrambe le maglie sono realizzate con materiali riciclati al 100%, esclusi i bordi e le decorazioni, come passo verso un futuro migliore.

Il Fourth kit AC Milan x PUMA x PLEASURES è disponibile in tutti gli store ufficiali AC Milan, su store.milan.com, nei PUMA Store, su PUMA.com e presso selezionati retailer a livello globale.

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FEDERICO SCAVO, INTERNATIONAL DEEJAY & PRODUCER

A cura di Luca Sardi I numeri del suo successo in oltre 30 anni di carriera tra 5 continenti

Come nasce la tua passione per la musica?

“Nasce fin da piccolo grazie al mio papà, musicista, che mi ha educato ad ascoltare tutta la musica da quella classica a quella rock.”

Quando hai capito che la tua passione sarebbe potuto diventare il lavoro della tua vita?

“Ho iniziato facendo le prime feste nel mio paese Fucecchio e il fatto di “attrarre” le persone con i miei suoni mi dava da subito molta adrenalina.

Poi, all’inizio della mia carriera a 17 anni facevo il dj di supporto e il light jay ai dj “famosi” di quel periodo qui in toscana, ma il pensiero di renderlo il lavoro della mia vita si è concretizzato 1994 con la mia prima produzione New System “This is the night” che mi ha portato in tour per 20 giorni in Canada e mi ha premiato con 4

dischi di platino. Lì ho davvero capito che avrei fatto sul serio.”

Oltre ad essere un grande dj sei anche produttore da ormai 30 anni.

C’è stato un artista che ha influenzato particolarmente il tuo stile musicale?

“Il funky è la musica che girava nelle cassette in casa, grazie a mia sorella Paola che ascoltava Riccardo Cioni, grande dj diventato amico nel tempo, che purtroppo oggi non è più con noi. Mi è stato di grande ispirazione e lo ringrazio per questo.”

Come nasce una tua produzione? Da cosa prendi ispirazione?

“Mi ispiro ai miei viaggi e alle persone che incontro. Osservo le persone mentre ballano in discoteca, guardo i loro movimenti e spesso mentre arrangio in studio, chiudo gli occhi e immagino l’atmosfera che si crea

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nei club e cerco di ricreare qualcosa che possa sempre far ballare e divertire.”

A quale traccia sei più legato maggiormente?

“Sicuramente STRUMP poiché è il disco che mi ha reso celebre a livello internazionale; ma tutte le mie produzioni sono sempre legate a un pensiero, un’emozione e ci metto l’anima dentro.

La soddisfazione più grande nella tua carriera da dj e producer

“Da producer, la soddisfazione più grande è sentire suonare le mie tracce da colleghi come Roger Sanchez, Bob Sinclar, Fat Boy Slim, Pete Tong, David Morales, Erick Morillo, Sandy, Carl Cox e molti altri. Con molti di loro nel tempo si è creato un rapporto personale, ma rimangono comunque dei ‘’mostri sacri’’. Come dj suonare al Pacha di ibiza, al Ministry of sound a Londra, all’ultra music festival di Miami e la mia residenza nell’estate del 2018 all’Amnesia a Ibiza.”

Un aneddoto o un episodio particolare che vuoi raccontarci durante la tua carriera o durante una tua serata.

“Ce ne sono molti ma all’inizio, in un piccolo club, una ragazza mi ha chiesto un drink scambiando la consolle per un punto bar. Questo ricordo mi fa sempre sorridere.”

Un consiglio che daresti ad un giovane di oggi che vorrebbe intraprendere la carriera di dj e producer?

“Cercare di creare un proprio suono, prendendo spunto dai big ma essendo diverso da tutto e da tutti al fine di costruire una propria identità.”

Raccontaci dei progetti ormai diventati realtà da diversi anni come Studio 1, Area94 e #FedericoScavoInDaBox “Studio1 è il mio quarter generale dove realizzo le mie produzioni, dove penso, creo e accolgo i nuovi dj con un super corso per dj, del quale si occupa un validissimo insegnate, attraverso un metodo che funziona anche con chi non ha mai visto una consolle. È un luogo magico, pieno di energia positiva.

AREA94 è la mia label indipendente.

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L’etichetta rispecchia molto il mio suono e il mio stile, produce miei brani ma anche progetti di altri, spesso emergenti anche al loro primo progetto discografico. Non seguiamo troppo ‘’le regole’’ di mercato, come produrre solo chi ha già tanto seguito, se un brano convince me e il mio team, lo pubblichiamo.

#FedericoScavoindabox è un format per eventi privati, non lo racconto troppo, preferisco mostrarlo ai pochi ‘’fortunati’’ che riescono a partecipare ogni volta, poiché è solo su invito e a numero chiuso. Diciamo che è un dj set un po’ diverso, molto intimo, divertente.”

Hai altri Hobbies oltre alla musica? Ti vediamo in sella praticamente ogni giorno nelle tue storie di Instagram… “Oltre alla musica ho sempre avuto la passione per il motorsport e per i motori in genere. Da ragazzino correvo sui kart ad esempio e mi piace il calcio, andavo in curva con mio zio quando ero bambino e di recente ho ricominciato a seguire l’Empoli calcio, giorni e orari permettendo. Oggi indubbiamente però ha la meglio il ciclismo. È un amore nato da 2 anni, non ne posso fare a meno. Ogni giorno mi pongo degli obiettivi e li porto a termine come fossero una missione (esempio di fare minimo 40km al giorno). Mi insegna la disciplina, la costanza, la pazienza di cui per natura non sono troppo dotato, mi dà senso di pace e di libertà.”

Raccontaci qualche novità sia a livello tour date sia a livello produzione

“Io e il mio team stiamo preparando tante produzioni discografiche e ci stiamo concentrando sul tour estivo di questo 2024, il periodo più importante e intenso di tutto l’anno, ogni anno. Sarà bello, senza dubbio, ma non vi posso dire di più adesso.”

Ultima domanda di rito. 5 brani della tua playlist Spotify.

Milk & Sugar “Higher & Higher” Jutty Ranx “i see you” Federico Scavo remix Jamie Woon lady luck

Federico Scavo Pra Não Dizer Que Não Falei das Flores (feat. Simone) Federico Scavo “Blow it"

INTERNATIONAL DEEJAY & PRODUCER

Federico Scavo è DJ & Producer dal 1991. Più di 30 anni di carriera, 2 dischi d’oro e 4 dischi di platino, primo remixer ufficiale nella storia dei Pink Floyd (con Another Brick in the Wall); ha remixato grandi Artisti come Snoop Dogg, Lady Gaga, Enrique Iglesias, Jovanotti, Ghali e Salmo. Creatore di hit quali ‘Strump’, ‘Blow It’, ‘Funky Nassau’, ‘Balada’, ‘Parole Parole’, ‘Caminando’, ‘Caliente feat. roy Paci’ vanta più di 500 titoli nella sua discografia e decine di milioni di visualizzazioni con i suoi videoclip. Federico Scavo si è esibito in tutti e cinque i continenti, suonando nei locali più rinomati al mondo, come l’Amnesia di Ibiza come resident nell’estate del 2018, il Ministry of Sound di Londra, Il Lio di Ibiza, il Cocoon di Francoforte, Il Pacha di Ibiza, il Dragon-i di Hong Kong, il Wall di Miami, il Pineta di Formentera, l’Armani Privé di Dubai, il Ku De Ta di Bali e moltissimi altri. In Italia, collabora con tutti i migliori locali della scena club e nell’estate 2022, ha condiviso il palco con Jovanotti al Jova Beach Party. La sua fanbase è molto attiva e Federico Scavo condivide con il suo pubblico la musica ma anche i suoi hobby come il ciclismo e il motorsport, perché ritiene fondamentale avere un rapporto con chi da tanti anni lo segue.

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47 marzo\ aprile 2024

PREMIO SEMPLICEMENTE DONNA HARMONY AWARD

Belloni: il potere della consapevolezza

Elisabetta

A cura di Carla Cavicchini

Combattere la discriminazione nonché ogni forma di violenza fisica e psicologica, tutelando e supportando le donne in collaborazione con le scolaresche ed istituzioni, è il motto nonché la forza del Premio “Semplicemente Donna Harmony Award”, giunto quest’anno alla XI edizione in quel di Castiglion Fiorentino. Nell’elegante cornice del Teatro Mario Spina si svolgono le premiazioni, come prassi annuale e, proprio in tale luogo, abbiamo intervistato anche l’ospite d’onore Elisabetta Belloni, Diplomatica e Funzionaria Italiana, Direttrice Generale ‘D.I.S.’ - Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza -.

Dottoressa, siamo qui in questo contesto dove alcune vittime abusate, costrette a subire soprusi ed altro ancora, si sono ribellate in maniera consona al proprio essere. A suo avviso sul tema del femminicìdio c’è ancora tanta strada da fare oppure si profila una luce?

“Beh... vista la cronaca odierna, purtroppo nella nostra società c’è ancora molta violenza fisica, morale, psicologica ed economica. Personalmente voglio essere ottimista pensando che gli strumenti che si stanno promuovendo, introdotti tra l’altro nel corso degli ultimi anni, possano portare a dei miglioramenti. È un processo lungo che passa soprattutto dall’educazione, dalla cultura che deve essere ovviamente trasmessa alle nuove generazioni, uomini

e donne, ma soprattutto è un percorso che deve procedere moltissimo con la consapevolezza che le donne debbono avere nelle proprie capacità, nel fatto che possono conquistare la libertà. Ed è un viaggio che deve far sì che ogni donna sviluppi la consapevolezza dei rischi che tutt’ora la società pone. Quindi, innegabilmente, è un tragitto lungo. Tuttavia al tempo stesso credo sia doveroso pensare che si possa ottenere un buon risultato con tanto di miglioramenti per le prossime generazioni.”

Pausa di rito per le persone che le passano accanto riconoscendola e sorridendogli, mentre noi di Beesness incalziamo nuovamente facendo osservare che, talvolta, la fiducia nello Stato appare debole. Esiste speranza di aspettative migliori?

“Io credo che le istituzioni, lo Stato, certamente abbiano un rinnovato impegno per mettere in atto tutte le misure necessarie atte a contribuire alla sicurezza femminile proprio per far sì che possono godere dei diritti fondamentali. Quanto ad avere sfiducia… certamente lo capisco, ma credo anche che si debba avere fiducia in quello che lo Stato possa fare. Non esiste società che possa reggersi senza uno stato, che sia un stato di diritto, che tuteli i diritti fondamentali. Di conseguenza è necessario credere nelle istituzioni ma, soprattutto, aiutare le stesse affinché possano assolvere i

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/Cultura
Elisabetta Belloni

compiti alle quali sono chiamate. Quindi il mio è anche un appello affinché si creda nelle istituzioni.”

Rientrando nel contesto di quanto prima affermato, quanto conta l’indipendenza economica?

“Direi proprio che è fondamentale in quanto fa parte della conquista della libertà. Molte donne purtroppo sono costrette a rinunce, a subire, semplicemente poiché non si sentono sicure da tale punto di vista. Credo che questo sia uno dei settori dove le istituzioni hanno cominciato a lavorare molto intensamente. È un aspetto della violenza contro le donne che oggi viene riconosciuto come fondamentale, e quindi anche in questo caso il passaggio è duplice; l’aiuto che il Governo deve dare pensando in primis anche a tutte quelle figure femminili capaci di credere nelle proprie capacità a livello di indipendenza.”

Come Capo dell’Intelligence in Italia quali sono i suoi orgogli?

“Credo di essere orgogliosa di avere contribuito con la mia professione al lavoro delle istituzioni, ma sono soprattutto orgogliosa di aver messo le mie capacità al servizio delle istituzioni puntando sempre sulla lealtà, onestà e soprattutto capacità professionali.”

Le è capitato talvolta di fare scelte drastiche non sempre condivise con altre persone?

“La vita è fatta anche di scelte. Scegliere significa anche rinunciare, quindi le rinunce quando si svolgono professioni molto impegnative, come quelle esercitate nel corso della mia carriera, ci sono sempre state e quindi... ebbene sì, ho dovuto fare molte rinunce sia sul piano personale che professionale. Credo però che si debba accettare tutto con molta serenità nella consapevolezza che non si può avere tutto. Avendo il coraggio di scegliere quello che si ritiene giusto e quello soprattutto in cui si crede.”

Prima delle “quote rosa” se ne parlava maggiormente. Le chiedo quindi a che punto siamo notando che in politica tali ‘quote’ sono ben presenti.

“Guardi... non sono tra le donne che credono nelle “quote rosa”: credo nelle capacità delle donne convinta che una donna sappia valorizzarsi in qualsiasi settore ed in qualsiasi modo, ed ottenga anche buoni risultati. Mi rendo conto che in vari paesi ed in vari settori hanno scelto di riservare delle quote per le donne, nonostante ciò - parlando a livello personale – penso che questa non sia la strada ideologicamente a me più vicina.”

In queste dettagliate osservazioni abbiamo avuto modo di notare, constatare, la grande classe che Elisabetta Belloni emana nella propria compostezza e gentilezza, tanto da rievocare nella sua figura il portamento regale di Grace Kelly, ed ancora il fascino della Denevue, in accordo - totale come un buon strumento - alla sua calda voce contraddistinta dai consueti tratti baritonali.

49 marzo\ aprile 2024

CHIARA TILESI, UN’ITALIANA IN AMERICA

Una casa di produzione per la parità di genere

A cura di Carla Cavicchini

Il premio “Toscana Usa 2023” celebrato nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio a Firenze, quest’anno oltre a premiare Chiara Tilesi, regista–produttrice che vive in America, ha premiato anche il Colonnello Michael Harrel in rappresentanza del Darby Military Community e James Hayman fotografo americano nonché produttore e regista televisivo e cinematografico.

La nostra attenzione si è soffermata su Chiara Tilesi, fiorentina, che vive a Los Angeles da 25 anni. È la fondatrice di “We Do It Together”, una società di produzione cinematografica senza scopo di lucro. La Tilesi si impegna a combattere gli stereotipi di genere ed a cambiare il modo in cui le donne vengono ritratte nel cinema e nei media. Il suo recente film ‘Tell it like a woman’ è stato candidato all’Oscar 2023 per la migliore canzone originale ‘Applause’. Scritta da Diane Warren e interpretato da Sofia Carson, s’avvale d’un delicato suono che celebra l’emancipazione femminile. Nel giugno del 2022 il film è stato presentato in anteprima al Taormina Film Festival, ove ha vinto il “TFF Excellence Award.”

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Durante la visione dei suoi filmati a Palazzo Vecchio, stupenda la cantante ed ancor più stupenda la voce, si respira il pieno fermento della lavorazione dei film e dei ‘corti’, con tanto di troupe ottimamente coordinata al ritmo di sofisticate telecamere coi macchinisti che corrono velocissimi all’indietro. La Tilesi nel frattempo spiega che ogni visione del film deve essere generale, composta da uomini e donne, tenendo ben alto il concetto che la donna è la protagonista e decisamente non più oggetto bensì soggetto.

“Il mio sogno d’andare in America, poi realizzato - spiega - mi ha resa felice. Senza nascondere tuttavia gli ostacoli vari a cui sono andata incontro, uniti ad una buona dose di solitudine. Nondimeno questo è stato motivo per non arrendermi, proseguendo dritta sulla mia strada. Tutti siamo al corrente dell’enorme piaga delle violenze seguite purtroppo anche dalla fenomenologia degli stupri di gruppo. Da studi provenienti dall’Onu è emerso che ci vorranno 300 anni per arginare tale piaga. Di conseguenza - proseguiva - noi filmakers abbiamo il dovere di sensibilizzare tenere ben alte le coscienze di tutti noi. Ripeto, in tali problematiche l’unione d’entrambi i sessi è vitale, deve altresì cambiare la narrazione di noi donne troppo spesso certificata ed ancora troppo spesso non presente, lottando per il retaggio culturale che ci circonda. Nessun paese è esente dalla disparità di genere, Italia compresa, quindi uniamoci per fare forza tutti insieme”.

Prima dell’intervista - che ci concede molto cordialmente - osserviamo il bel taglio di capelli lunghi mielati contraddistinto da sofisticate onde, ed il bel completo pantalone nero che la rifinisce magnificamente.

“Aver ricevuto questo premio per me è fonte di grande felicità, sono molto emozionata – racconta sprizzando luce nel volto – di conseguenza è stata decisamente una serata molto bella anche in considerazione che sono nella mia città, Firenze, in questo bellissimo ambiente circondato da stupendi affreschi. La speranza è che ci sia un nuovo Rinascimento per la parità di genere e per ciò che stiamo facendo”.

Sul palco prima non ha mancato di menzionare

sua madre.

“Si... è una donna speciale come del resto lo sono molte madri, inoltre non si è mai arresa guidandomi nel mio operato.”

Bene, entriamo adesso nel vivo di tale premiazione considerando che il ruolo delle donne al cinema sta cambiando e che le registe stanno aumentando. Non è bello tutto questo?

“Francamente i numeri sono ancora bassi: stiamo lavorando ma consideriamo che siamo il 51% della popolazione in Italia e mi sembra che le donne-regista arrivano appena al 9%... decisamente troppo poco. Dobbiamo rappresentare metà popolazione e quindi è bene ascoltare i vari punti di vista.”

“E questo come si può rapportare nei confronti delle nuove generazioni?

“Beh... penso siano più avanti della mia generazione, avendo più chiaro il senso della inclusività, e maggior parità di genere, con la speranza che non stiano aspettando il ‘principe azzurro’. Ogni individuo deve salvarsi da solo!”

È vero che le donne faticano il doppio per lavorare?

“Esattamente, dobbiamo dimostrare di più ricordando anche che guadagniamo circa un 30% di meno per gli stessi ruoli.”

È d’accordo che regolarmente ogni mese del 25 novembre (giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, ufficializzata dall’O.N.U. nel 1989) si parla troppo di femminicidio senza portare alla ribalta veri atti concreti?

“Adesso ci sono tante associazioni che stanno aprendo case-famiglia e quindi è bene supportarle. Detto ciò è una soluzione che viene dopo il femminicidio... allora si trova la chiave di volta! Fondamentale quindi andare alla radice, alla fonte, cambiando la cultura. Noi ci stiamo provando come possiamo cercando consapevolezza. Non a caso il film “Tell it like a woman” con il segmento di Maria Sole Tognazzi e l’attrice Margherita Buy, racconta di un caso di violenza domestica con donne che, ben unite, riescono a trovare delle soluzioni. Quindi, non mi stancherò mai di affermare che ci vuole consapevolezza, la violenza deve essere evitata. Questo è il vero cambiamento

culturale!”

Da Los Angeles a qui, in questo cuore fiorentino. Viene spesso in Italia?

“Si, anche dal momento che si profilano grandi novità in corso e quindi ancor più. In merito abbiamo fatto un annuncio al Festival del Cinema di Roma e con la Regione Lazio faremo un’ottima collaborazione a 360°. Tutto questo, anche in Toscana dove collaboreremo attivamente grazie al supporto nel raccontare “Storie di donne da donne.”

Bene. Sta quindi di fatto che la cultura foriera di libertà la si cavalca a forza di curiosità e voglia di sapere. Alessia Bettini vice-sindaco del Comune di Firenze, non mancava d’osservare la figura di Pico Della Mirandola "mettendo l’uomo al centro del mondo tra sviluppo e cultura sostenendo centralità e dignità umana".

“Il Rinascimento, sopraggiunto sulla scia dell’Umanesimo, inizia quella costruzione di ponti ed elementi valoriali, capaci di comprendere che la diversità è arricchimento con attento invito ad una maggiore uguaglianza e fraternità da mettere al centro. Il nostro - concludeva - è pertanto un messaggio di speranza e di pace congratulandomi per l’impegno di questa “Associazione Toscana Usa” onlus, che tanto opera per le varie forme del ‘sapere’, assieme a quelle d’emancipazione femminile.”

Estremamente toccanti anche le parole di Sara Funaro assessore all’Educazione, Welfare, Immigrazione, osservando la voglia di proseguire in un clima terrificante contrassegnato dalle guerre in Medio-Oriente ed ancor prima in Ucraina. Tutto questo non mancando di segnalare le virtù delle donne–registe che operano rappresentando il mondo, soffermandosi in particolare sull’operato di Chiara Tilesi considerata una grande comunicatrice.

“Innegabile conoscere che la parità di genere ha ancora tanti, tanti passi da fare e quindi fa estremamente onore constatare che c’è chi si occupa di minori e minoranze. Il cinema, la televisione, il teatro, i media ed altro ancora, ci fanno vedere lavori assolutamente straordinari. Non rimane pertanto che ringraziare ed applaudire chi si prodiga per tutto questo”.

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CARLO RAMBALDI “OSCAR” DEL CINEMA E DELLA FAMIGLIA

Premio speciale alla memoria

A cura di Carla Cavicchini

Al recente “Premio America” organizzato dalla” Fondazione Italia Usa” tenuto presso la Camera dei Deputati – Aula dei Gruppi Parlamentari” a Roma – sono stati consegnati premi vari agli ospiti presenti e con vivo piacere, ci siamo soffermati sulla “Consegna del Premio America alla Memoria di Carlo Rambaldi” ritirato dai figli Daniela Rambaldi e Victor Rambaldi. Già in precedenza sul monitor erano scorse le immagini di quel geniaccio proveniente dalla provincia di Ferrara, nonché grande effettista, capace di rivoluzionare il panorama cinematografico, noto a livello mondiale per le sue creazioni e professionalità. Vincitore di due Oscar per i migliori effetti speciali per ‘Alien’ e per l’amichetto extra- terrestre “E.T.”, Carlo Rambaldi fu fregiato anche dell’Oscar - Special Achievement Award” grazie agli effetti visivi creati appositamente per “King Kong.” Pertanto una vera e propria consacrazione nel firmamento di Hollywood.

“Il movimento regala emozioni” amava ripetere, forte dell’insegnamento ricevuto nell’officina meccanica del padre. Vero e proprio ‘Maestro d’effetti speciali”, si applicava di continuo agli studi del passato e del presente, tanto d’essere considerato giustamente “Artista del Rinascimento”. Agli Oscar e tanti altri premi ricevuti, si affiancò anche il “David di Donatello” per quel talento estremamente schivo e riservato, non amante del ‘jet-set’, che amava dedicarsi maggiormente all’amata famiglia, nonché

ad azioni di puro scopo sociale. Adesso a noi di fronte, sempre radiosa, dolcissima, con quei bei occhioni da sirena incantatrice e morbidi capelli scuri, chiediamo alla figlia Daniela in quanto Presidente della “Fondazione Rambaldi” il suo pensiero in merito.

Già in precedenza si era espressa davanti al folto pubblico osservando che la Fondazione creata in memoria del padre, riesce a portare i vari reperti cinematografici in Italia, non mancando tuttavia d’osservare ahimè, la mancanza di altre figure di riferimento nella elaborazione degli effetti speciali.

Gentile e bella signora, facciamo un giochetto: secondo lei cosa direbbe suo padre, il grande Carlo, se fosse qui presente nelle vesti di spettatore?

“Partendo dal fatto che indubbiamente è un riconoscimento bellissimo, sono onorata e non poco, di essere stata invitata con mio fratello Victor a ritirarlo. Mi chiede cosa direbbe? Beh... ricordo che nel suo essere schivo e riservato, durante la vincita del primo ‘Oscar’ non parlando inglese, rispose semplicemente ‘Thank you’ osservando più tardi tuttavia: “Tre anni fa non parlando bene l’inglese mi limitai a ‘Thank you’, adesso che invece l’ho imparato correttamente, rispondo “Thank you very much!”

Questo a conferma che lui era così, molto spontaneo, con battute sempre pronte esposte in maniera simpatica.”

Ci racconta il ricordo più bello che lo legava

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/Cinema

a lui oppure i ricordi dei momenti trascorsi insieme?

“Papà, a costo di ripetermi, ogni volta che ritirava la preziosa statuetta, presumo proprio in virtù della sua indole così umana, così speciale, riusciva a catturare sempre l’attenzione del foltissimo pubblico presente, facendolo apprezzare sempre di più. Ricordo che durante le celebrazioni, consegnava poi tutto a mia madre e, non a caso, in tutte le fotografie ufficiali c’era proprio lei col premio prestigiosissimo mentre la gente... “ma chi è quella attrice bellissima?”

“In realtà altro non era che mia mamma, e sua moglie, dotata appunto d’una bellezza eccezionale. Perché faceva questo? Mah, presumo fosse un suo timido segnale nel ringraziarla visto ch’ella gli faceva da manager sostenendolo e supportandolo. E talvolta presumo proprio sopportandolo.”

Ci può raccontare alcuni progetti su E.T. con tanto di buoni percorsi didattici?

“Abbiamo lavorato molto in questi ultimi tre anni per un progetto con la De Agostini ‘lanciando’ E.T’ in queste collezioni dove ogni settimana esce un pezzo in merito, costruendone poco a poco il soggetto. Parliamo d’un vero e proprio omaggio al caro amichetto alieno, unico in tutto il merchandising che, con l’Universal, ha fatto per E.T. La cosa bella è che, per la prima volta, vengono utilizzati gli originali creati da mio padre per poter eseguire il prototipo. Quindi ognuno potrà costruire ‘E.T’. quasi in grandezza reale, con uso di qualche frase, simulando pure il battito del cuore. Decisamente una bella operazione con la Fondazione Rambaldi, la De Agostini e l’Universal.”

Ce la lancia cortesemente una scia, una linea non troppo sottile tra l’intelligenza artificiale e le creazioni di Carlo Rambaldi?

Come inquadra tutto questo?

“Francamente non vedo molte affinità. Nonostante l’intelligenza artificiale possa rappresentare il futuro, a mio avviso deve essere ben gestita per non farla divenire estremamente pericolosa. Mio padre creava artigianalmente ogni sua creazione partendo dal disegno, alla scultura, mettendo poi mano alla meccatronica dando anima e

vita a tali personaggi. Con l’intelligenza artificiale si fa tutto al computer e quindi si utilizzano le persone fisiche per costruire l’immagine al computer. Tutto questo può essere brillante anche se decisamente da ben gestire poiché sappiamo che nella creazione di un personaggio, si possono prendere le sembianze di un attore, di un attore, ricreandole e facendo poi film in merito. Tuttavia preferisco non dilungarmi troppo poiché, sicuramente! in determinati campi sarà e verrà senz’altro ben usata.”

Come Fondazione Rambaldi vi occupate anche delle vittime di violenza?

“Si, anche se in realtà è nato come progetto ‘Save-me’ per salvaguardare i bambini in territori di guerra operando principalmente per sensibilizzare tale tematica. Su questo abbiamo creato un ponte di solidarietà in merito con una associazione benefica, ‘The Toy smugler’ ospitata anche in Italia per un importante premio, non mancando inoltre di creare altri canali d’assistenza-aiuto, una volta contattati.”

E come vi adoperate?

“Per quanto riguarda le varie forme di aiuto e sostegno, creiamo appositamente altri eventi, al fine di raccogliere fondi per associazioni bisognose che, giustamente debbono essere tutelate.”

A questo punto: Rambaldi for ever? E allora ricominciamo con ‘E.T.’ visto che non molto tempo fa alla “Cineteca di Milano MIC Museo Interattivo del Cinema”, il piccoletto dai grandi piedi, ‘scese’ dall’alto nel suo essere dolce e simpatico d’alieno, quale creatura più famosa del cinema. E questo, in un ricco e variegato percorso espositivo, assolutamente unico ed inedito in Italia, facendo scoprire 40 reperti assolutamente spettacolari, con tanto di progetti e disegni originali, coronati da dipinti unici, gadget d’epoca, maschere, Vhs, vinili, con seguito di locandine e videogame. Praticamente un magico percorso…a cavallo sulla luna! che raccontò il fascino d’una archeologia del cinema moderno. Fu un lavoro assolutamente certosino in quanto operato di scansione, con tanto di rielaborazione del materiale, in chiave

archeologica della storia. Il risultato regalò quell’onda, quel grande impatto emotivo che tanto si caratterizzò tramite: “il cinema si consuma sempre, immediatamente... e non certamente come i “Vasi Ming”!

Momenti in cui le vibrazioni arrivarono a toccare il cuore mentre i relatori spiegavano che Carlo Rambaldi già a Cinecittà operava per macchine meccatroniche, anticipando di conseguenza i tempi! E, proprio l’interesse per la robotica, creò quel percorso storiografico costellato da studi tecnico-artistici e scientifici, con attento lavoro manuale, capace di scoprire l’anima, senz’altro, anche se, in quel caso, la definizione giusta fu: animacronica!

Victor Rambaldi più tardi incalzato dalla stampa, raccontò di quella avventura divenuta 40 anni dopo estremamente attuale, facendo entrare E.T. nel mondo dei media. Come? Partendo da oggetti reali, divenuti poi digitali, con tanto di elaborati effetti ottici. Pertanto, un vero e proprio valore aggiunto! qual omaggio a quel papà che dette vita ad un oggetto animato con persino precedente sperimentazione di... Udite! Udite! Comuni elettrodomestici! Anche a noi di Beesness, accompagnati nel percorso, ci spiegarono che, quello che osservavamo, erano sorte di reliquie da conservare, con ingranaggi ancora buoni per soggetti animati, oppure rianimati. Un esempio? Quella mimica decisamente straordinaria che Carlo Rambaldi creò per ‘E.T’.

Assolutamente unica, tanto da segnare la storia del cinema.

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3DDDÌ: EAT WELL, FEEL GOOD

Designed by Simone Micheli

A

cura della Redazione

Uno spazio dedicato al food che dal bianco trae la sua essenza. Bianco perché principio, nuovo inizio, energia. Bianco perché è composito, ed al suo interno raccoglie tutti i colori dello spettro luminoso. Bianco perché, in un luogo arguto e sagace, il bianco funge da sfondo ed esalta l’intorno. Immagini di volti riempiono letteralmente le pareti con l’intento di esaltare la componente sociale dell’essere umano, il suo desiderio di condivisione ed empatia. Lungo la sala, accanto ai tavoli, al soffitto. Le fotografie dei volti, scattate con cura da Daniele Fattorini sono racchiuse all’interno di candide e morbide cornici che assottigliano il confine tra arte e vita, mondo delle idee e quotidianità. Un gioco di rimandi, riflessi e corrispondenze è elaborato grazie alle

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superfici specchiate ed alla luce che penetra sapientemente, plasmando l’area e creando volute illusioni, connubi antitetici di forma e contenuto che ampliano la mente ed allargano lo spazio. Un luogo dedicato al cibo buono, genuino, e ad esaltare lo spirito conviviale dell’uomo contemporaneo. Situato nel cuore di Firenze e circondato dallo splendore, necessita di offrire bellezza a chi vi entra e piacere a chi si sofferma, deducendo da autenticità e gusto la sua ragion d’essere. 3dddì sono i tre i giorni necessari alla lievitazione della pizza affinché questa oltre ad essere squisita sia anche leggera, digeribile, genuina. 3dddì, quindi, come sinonimo di pazienza, cura, attenzione all’originalità, alla natura ed al benessere dell’essere umano sempre più connesso a quanto conosciamo ogni giorno. 3dddì di Firenze è il primo centro nevralgico di un nuovo concept dedicato al good and healthy food destinato ad avere grande successo ed a prendere forma nelle più importanti città del mondo; la prossima apertura è già prevista a Tirana.

Aziende realizzatrici: Armonia Interni, Barel, Ceramica Rondine, DMP Electronics, iGuzzini illuminazione, Inox Metal, Ponzi, Vetraria Bergamasca Tecnovetro.

Interior and lighting Design: Simone Micheli Architetto

Logo ed immagine coordinata: Roberta Colla Micheli

Cliente: Vegas

Area ristorante: 60mq

Area cucine e servizio: 40mq

Luogo:

Piazza Ghiberti 10r - Firenze

Immagini artistiche:

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Daniele Fattorini Photo by: Jurgen Eheim

C’E MELA E MELA!

Michelangelo Pistoletto animatore e protagonista dell’arte povera

L'Etrusco e la strada romana, 1976-2023 bronzo, specchio, dimensioni ambientali

Foto: Adriano Mura

A cura di Carla Cavicchini

Courtesy DART - Chiostro del Bramante, Roma

Il grande artista Michelangelo Pistoletto gode d’una energia e un entusiasmo unico. Tanto che alle sue splendide ‘novanta primavere’, sarebbe giusto togliere lo zero - non è che conti un granché…dal momento che con occhi limpidi e buoni, guarda tutto e tutti, in particolar modo i giovani, lavorando con loro, nella consapevolezza di sapere cosa si aspettano da lui.

“Questo grazie alla mia esperienza, alla voglia di cambiare il mondo, pensando soprattutto alla storia, alle cose meravigliosamente fatte, nonché a quelle perse, osservando e meditando poi su quelle peggiori. Il passato pertanto deve essere proiettato nel futuro con ottime basi, cercando di trarne buoni profitti,

capendo che nella dualità del 1+1 la somma non diventa 2 bensì 3! Ripeto, rendere le cose possibili, si può, facendo capire soprattutto alle scolaresche che libertà e responsabilità sono vitali! E questo non solamente snocciolando dati e dati ancora, bensì porsi sempre tanti perché, cercando le risposte!”

Parole di questo elegante e modesto signore, con la sua bella e curata barba argentea, con su in testa un bel cappello nero. Parole che non hanno confini, che si spostano ovunque catturando l’attenzione di chi lo ascolta. Il suo è un eccellente lavoro di diffusione attraverso le arti, della partecipazione attiva dei cittadini ai processi di progettazione, sviluppo e gestione della società. Artista a tutto

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tondo in quanto pittore e scultore, italiano, di Biella per l’esattezza, è famoso in tutto il mondo per il ruolo di animatore e protagonista della corrente dell’Arte Povera ’, vero e proprio momento chiave - anni ’60 - della storia dell’arte italiana ed internazionale, caratterizzata dall’uso di materiali poveri, primari, volutamente naturali, di scarto, proiettata su palcoscenici internazionali. Il suo è un lavoro del reiventarsi, aperto allo scambio ed al dialogo, tanto da uscire dai confini dell’opera, in una estetica fondata sulla relazione, partecipazione, coinvolgimento, riportando l’arte ai margini della vita e la vita nell’arte. Inevitabile il suo ruologuida per le varie generazioni di artisti.

Tra le sue opere ci piace ricordare quella dissacratoria volta al consumismo tramite “La Venere degli stracci” installata a Napoli, e purtroppo distrutta dal recente incendio. “Quadri specchianti” unisce l’immagine ed il riflesso sfidando la percezione dell’osservatore con coinvolgendolo emotivo. Curioso quando Pistoletto, nato e cresciuto geniaccio folle, altamente creativo, ruppe gli specchi durante una sua performance artistica. “Spazio libero” è una gabbia vuota di acciaio, vuota ed inaccessibile; nel 1999 fu realizzata con i detenuti di San Vittore. D’altronde le tematiche sociali sono parti integranti del ‘modus-vivendi’ dell’artista considerando prioritaria la difesa dei diritti umani con tanto di promozione della giustizia e della pace nel mondo. Tutto questo con occhio fermo ed attento anche nei confronti delle biodiversità e loro habitat.

“Il Terzo Paradiso” rappresenta la manifestazione, la speranza, la possibilità dell’incontro tra natura e la tecnologia, coesistendo in equilibrio.

Pistoletto è stato premiato con il “Lorenzo il Magnifico” alla carriera durante una edizione de “Florence Biennale” a Firenze, in virtù del suo “Terzo Paradiso” promuovendo sviluppo internazionale tra le varie ambasciate e Forum. In America Latina è stato altamente presente con iniziative e mostre personali sempre collegate al “Terzo Paradiso”. La motivazione del premio recitava quella continuità di ricerca condotta per più di sessant’anni in ambito artistico e interdisciplinare, portando contributi di fondamentale importanza non solamente alle discipline artistiche, bensì anche a quelle umanistiche, scientifiche e sociali. L’Arte è al centro di una trasformazione responsabile e sostenibile della società.

Questi sono i principi sui quali si fonda il progetto di ‘Cittadellearte”, organizzazione no-profit con sede a Biella, ponendo l’arte in diretta interazione con i diversi settori della società attraverso l’attuazione di programmi orientati alla promozione delle differenze culturali, quale sistema di arricchimento dei valori individuali e sociali, della salvaguardia dell’ambiente, della responsabilità dell’artista e della sua opera nei confronti della società.

Nel piazzale antistante la stazione centrale di Milano campeggia “La Mela Reintegrata” di ben 8 metri di altezza, il cui impatto

è così invitante che, dopo averla ben osservata - ad ognuno la personale interpretazione - è gioco-forza farsi un ‘selfie’, oppure scattare ‘flash’ in piacevole compagnia. D’obbligo parlarne con il creatore: Michelangelo Pistoletto. Magnificando tale opera, e quindi alzandone lo sguardo, i concetti si susseguono l’un altro tra richiami adamitici, lussuriosi, ed ancora con ‘La mela di Newton’, rievocando persino lo slogan ‘Chi Vespa mangia le mele’. Insomma, ognuno interpreta a modo proprio, in special modo quella sorta di ‘strappo’ ricucito.

“Abbiamo avuto una prima fase di vita naturale sul pianeta come esseri, in una fase in cui eravamo totalmente integrati nella natura seppur nella propria inconsapevolezza. Con “Il morso della mela”, uscita dal Paradiso Terrestre, abbiamo creato il “Secondo Paradiso” quale sorta di artificialità in cui ‘Apple’ sul computer ne è la visibile rappresentazione. Ed è proprio tale rappresentazione dell’artificio, che sta distruggendo totalmente

Venere degli stracci, 1967 cemento, smalto, stracci 190 x 240 x 100 cm

Foto: Adriano Mura

Courtesy DART - Chiostro del Bramante, Roma

Michelangelo Pistoletto

Foto: Pierluigi Di Pietro

57 marzo\ aprile 2024

Sede permanente del Terzo Paradiso, Biella realizzata da Cittadellarte - Fondazione Pistoletto in collaborazione con "Comitato Biellesi per il Terzo Paradiso"

Foto: Pierluigi Di Pietro

il pianeta. Pertanto, attraverso una nuova coscienza, bisogna portare la scienza, la tecnologia, la politica, l’economia, nonché ogni forma di cultura, verso il ritorno alla natura ricucendone il rapporto e ritrovandone il giusto equilibrio. Ma questo! Si badi bene, senza sfuggirla, altrimenti diventa tutto un espediente, una invenzione, come la mela artefatta, innaturale. Questa è la nostra responsabilità. Il compito adesso è quello d’unire il paradiso artificiale e quello naturale, cucirli, creando la “Nuova Mela”, il “Terzo Paradiso”, equivalente al terzo stadio, al rapporto con la natura”.

E magari… utopia! ritrovare il bruco che sta nella mela mezza marcia ma sana! e non nell’altra lucida e coloratissima!

“Beh... ritrovare lo splendido bruchetto sarebbe bello, analizzando tuttavia che siamo passati dal beneficio dell’umanità, al maleficio nei confronti della natura! E quindi una condizione non paradisiaca, bensì infernale, al contrario di ciò che desideravamo.”

Una bella filosofia di vita apprezzando che la mela è il simbolo della vita, della creazione, della grande madre, richiamando pure il cantante Angelo Branduardi tramite la metafora del ‘cogliere la mela‘. “Cogli la prima mela, cogli la prima mela, cogli la prima mela ahhh!”

Non male la dottrina della mela!

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QR Code Possession – Autoritratto, 2019-2023 Serigrafia su acciaio inox supermirror, 190 x 125 cm Courtesy Archivio Pistoletto

Foto: Adriano Mura

Courtesy DART - Chiostro del Bramante, Roma

Foto:

giornali, 1966-2023

Polistirene, giornali pressati, dimensioni ambientali

Foto: Pierluigi Di Pietro

Courtesy DART - Chiostro del Bramante, Roma

59 marzo\ aprile 2024
Michelangelo Pistoletto di fronte all'opera Grande sfera di Metrocubo d'infinito in un cubo specchiante, 1966-2023 specchi, luci a LED dimensioni ambientali Terzo Paradiso, 2003-2023 polistirene, PVC colorato Adriano Mura Courtesy DART - Chiostro del Bramante, Roma

E INDISCUSSA

ARABI

Continua la tournée dedicata alla 777 hypercar World Premier negli Emirati Arabi, che ha visto 777 hypercar grande protagonista sui circuiti di Yas Marina Circuit ad Abu Dhabi e del Dubai Autodrome in collaborazione con Curbstone Events ai quali hanno partecipato istituzioni e vip guest.

Quella tra Abu Dhabi e Dubai è stata una presentazione dinamica in anteprima mondiale del progetto dell’imprenditore Andrea Levy, la 777 hypercar per uso esclusivo in pista ingegnerizzata e costruita da Dallara , motorizzata da Gibson e prodotta in 7 esemplari a 7 milioni di euro.

Il telaio di 777 hypercar è una monoscocca in carbonio omologata FIA, una sofisticata aerodinamica sviluppata da Dallara, che genera un downforce di 2.100 kg alla velocità di 370 km/h, un peso limitato di soli 900 kg e un’accelerazione laterale che arriva fino a 4 g.

Il motore è un V8 aspirato, 4.500 cc di cilindrata, che sviluppa 800 cv con “push to pass” a 9.000 giri, alimentato da carburante sintetico, che garantisce una diminuzione delle emissioni di CO2 del 65%, o da e-fuel.

777 hypercar deriva dai prototipi endurance ma non parteciperà ai principali campionati di categoria hypercar (IMSA/ WEC) e questo ha permesso di progettare 777 hypercar senza regole e restrizioni

degli stessi campionati, garantendo performance straordinarie in ogni circuito, con un lap time stimato all’Autodromo Nazionale Monza di 1 minuto e 33 secondi, più veloce di oltre due secondi rispetto all’ultima pole position realizzata alla 6 Ore del WEC di Monza.

I circuiti di Yas Marina di Abu Dhabi e di Dubai Autodrome sono stati anche la location in cui il team di 777 hypercar ha svelato le tecnologie avveniristiche sviluppate insieme a Politecnico di Milano, Onevo Group e Red Travel e che hanno riscosso un grande interesse: 777 A.I. Racing Virtual Coaching e la tecnologia di autonomous driving totale, applicate alla 777 hypercar, ed entrambe oggetto di brevetto in industriale.

Il 777 A.I. Racing Virtual Coaching , un sistema innovativo e brevettato che consente al pilota di incrementare la propria performance grazie a un processore gestito dall’intelligenza artificiale, che fornisce in real time i dati dei principali parametri delle prestazioni dinamiche della vettura comparati con un target time predefinito, dotando il pilota di un dato scientifico e oggettivo utile a ridurre molto più velocemente il gap rispetto ai piloti professionisti. La telemetria sarà personalizzabile a seconda del proprio livello di performance e sarà visualizzabile nei sette monitor dedicati, posizionati nella plancia principale, dietro il volante.

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/Automotive
777 HYPERCAR: ESCLUSIVA
PROTAGONISTA NEGLI
A cura della Redazione Continua la tournée World Premier
EMIRATI

SCHEDA TECNICA 777 HYPERCAR ENGINEERED

BY DALLARA

Sede: Autodromo Nazionale Monza

Telaio: monoscocca in carbonio omologato FIA

Motorizzazione: 8 cilindri a V naturally aspirated

Cilindrata: 4500 cc

Potenza: 800 cv con “push to pass” a 9000 giri

Velocità massima: 370 km/h

Peso: 900 kg

Accelerazione laterale: 4.0 G

Downforce: 2100 kg a 370 km/h

Lap time stimato a Monza: 1’33’’

Prezzo: 7 milioni di euro + VAT

Consegna: dal 2026

Produzione: 7 units limited edition

marzo\ aprile 2024 61

RANGE ROVER TORNA A COURMAYEUR

Rinnovata la partnership per la stagione invernale 2023-2024

A cura della Redazione

Per il quinto anno consecutivo, Jaguar Land Rover Italia conferma, con il brand Range Rover, la sua presenza a Courmayeur, elegante meta sciistica Valdostana, come partner di località, per la stagione invernale 2023-2024.

Una collaborazione consolidata, quella tra il brand automotive, sinonimo di eccellenza, design e raffinatezza, e il Comune di Courmayeur, Skyway Monte Bianco, Courmayeur Mont Blanc Funivie, che ribadisce l’impegno comune di raccontare e suggellare la vicinanza di obiettivi volti alla valorizzazione del territorio, al rispetto per l’ambiente, per un futuro sempre più vicino e sostenibile.

Con un design rinnovato che riflette i codici stilistici del marchio, la Range Rover

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/Automotive

House è pronta ad accogliere i propri clienti, ed i loro ospiti, in un’atmosfera calda e familiare, quella di una “Casa” in cui tutto esprime i valori e l’essenza del brand: un luogo pensato proprio per i nostri clienti, uno spazio ideale in cui ritrovarsi, condividere passioni, emozioni, confrontarsi su esperienze che raccontano le loro affinità con il mondo Range Rover.

Per essere accolti nella Range Rover House, i clienti possono semplicemente mostrare il QrCode presente all’interno della loro membership card Land Rover Club.

Gli spazi esterni offrono ai selezionati ospiti la possibilità di ammirare le eleganti linee dei diversi modelli della gamma Range Rover e di vivere momenti di intrattenimento nelle aree hospitality.

Come nella scorsa edizione, per gli ospiti del brand nella località sciistica che presidia il versante italiano del Monte Bianco, è previsto un programma ricco di momenti leisure e di coinvolgenti attività indoor ed outdoor – inclusi wine tasting, esclusivi ed emozionanti test drive su tutta la gamma Range Rover, supportati dagli istruttori del Land Rover experience team, ed eventi in collaborazione con partner d’eccezione - che si possono prenotare anche attraverso un calendario digitale direttamente dal proprio smartphone.

Tra gli appuntamenti in calendario, nelle successive aperture previste nei mesi di febbraio e marzo, Paolo Griffa, Chef stellato e Ambassador Range Rover per l’Italia, dedicherà agli ospiti imperdibili experience di cucina creativa.

Novità della stagione all’interno della Range Rover House, l’SV Room: un’intera area dedicata allo straordinario mondo SV (Special Vehicle), l’esclusivo programma di personalizzazione di

Range Rover sinonimo di eccellenza, prestazioni e sofisticazione e punta di diamante del brand. Proprio in questo spazio dedicato, gli ospiti possono scoprire le infinite possibilità di personalizzazione e configurazioni delle autovetture SV, assistiti da un product expert.

Molti i prestigiosi partner presenti nella Range Rover House anche in questa stagione, tra cui Molteni&C per gli arredi e cucina e le prestigiose bollicine di Bellavista.

Range Rover, rinnovando la scelta del proprio presidio a Courmayeur anche nella stagione invernale 2023-2024, esprime l’affinità che unisce il marchio al territorio dell’Alpine, riconoscendo la bellezza incontaminata di alcuni tra i luoghi di montagna più suggestivi in Italia.

63 marzo\
2024
aprile

CORE: PIÙ DI UNA PROMESSA, UN’ESPERIENZA

La filosofia gastronomica dello chef Michele Brogioni

A cura della Redazione

Jennie Enterprise aveva 13 anni quando ha radunato il primo gruppo di persone intorno ad un’idea: giocare d’estate a tennis a Shelter Island.

Ha proseguito così a costruire comunità durante gli anni del college, all’università e poi dando vita al successo dei Reebok Sports Club. La sua è una vera vocazione nel corrispondere il desiderio di socialità aggregata. Ha così potuto riflettere sulla natura antropologica del bisogno di donne e uomini di costruire una comunità, che nell’associarsi può assumere molteplici sfumature e direzioni.

La sintesi del lavoro di Jennie Enterprise e del suo sguardo così speciale sull’umanità è concentrata nel progetto CORE: nato nel 2005, che ha preso forma sulla East 55Th Street a New York. Oggi è un’istituzione iconica, unica nel suo modello di sodalizio organizzativo, quanto nella sua capacità di generare connessioni, incontri e scoperte. Ancor prima di un luogo, è l’esternazione di un pensiero: generare un epicentro di idee espresse e condivise nella più completa libertà.

Dopo aver fondato CORE: a New York e aver strutturato la genesis location

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/Turismo

nel centro di gravità globale delle trasformazioni più rilevanti e futuribili, Jennie Enterprise ha considerato l’Europa come territorio della naturale espansione.

La risposta conseguente è stata Milano. È la città nella quale si fondono i vibranti elementi strategici e culturali, peculiari per CORE: a Milano si manifesta e si alimenta lo Zeitgeist, quello spirito del mondo che viene sintetizzato e nuovamente espanso dalle arti visuali: design, moda, arte contemporanea. A queste si sommano la tradizione industriale, il mondo più evoluto delle professioni, la cultura del cibo e la nuova consapevolezza del valore del benessere personale.

Milano è il distillato continentale delle capacità di accogliere, alimentare e condividere, la volontà di trasformazione.

La scelta di Milano ha avuto un impatto positivo in termini urbanistici e di opportunità di lavoro. Infatti, la presenza di CORE: ha generato il restauro di un palazzo storico del centro cittadino, in Corso Matteotti.

CORE: attira a sé tutti coloro che cercano un orizzonte prospettico innovativo, che abbiano il desiderio di confrontarsi da protagonisti con il cambiamento e la trasformazione che è la forza inerziale dell’evoluzione collettiva.

È una comunità che manifesta un‘attitudine alla crescita alimentando un nuovo umanesimo culturale. In questo senso edita costantemente nuove occasioni di interazioni delle idee, della lettura della contemporaneità, dell’immaginazione del futuro. Scrivendo i capitoli di un progresso ancipite, capace di osservare la mutazione interiore e rilanciarla come slancio esteriore.

CORE: non ha nulla in comune con l’idea tradizionale di club, che, per quanto nobile, è limitata alla condivisione di una specifica passione personale. Il club è un luogo in cui si ricerca lo svago, si creano connessioni di lavoro, si confrontano e incontrano relazioni umane. È una comunità, molto prima di essere un luogo fisico. Crede nell’incontro delle differenze, nella pluralità delle passioni condivise, nell’idea che per generare una trasformazione sia fondamentale unire gli antipodi e non solo le similitudini. Per questo è un crogiolo di opportunità da cogliere e d’incontri da realizzare.

CORE: presta grande attenzione alle combinazioni virtuose che possono generarsi nel suo percorso costantemente evolutivo. Ecco perché non abbandona i suoi soci, ma li affianca, li sostiene, li pone in relazione, con un costante sentimento affettivo, predisponendo le occasioni corrette alla crescita personale più profonda e arricchente.

Per dare seguito a quella che per CORE: è una promessa fondante, la comunità è formata in modo uguale da donne e uomini,

65 marzo\ aprile 2024

accoglie almeno il 40% di soci provenienti da paesi stranieri, alimentando la sua naturale vocazione all’internazionalità e al cosmopolitismo. Ugualmente include e ricerca giovani agenti di trasformazione under 30, che possano importare la freschezza di nuovi orizzonti interpretativi.

Accedere all’ambita membership è un processo possibile. Infatti, la selezione non avviene per un’arbitraria e discriminante cooptazione. C’è l’opportunità di essere presentati già da soci esistenti, con un’azione di inerzia positiva e spontanea. Spesso CORE: promuove delle selezioni, rivolte a implementare la sua comunità con figure che si distinguono per le loro capacità professionali, l’identità di innovatori.

Ciò che conta in questa opportunità di accesso è dimostrare di essere autentici agenti di trasformazioni della società, disposti ad arricchire il capitale umano di presenze qualificate che è il vero

patrimonio condiviso.

La domanda d’iscrizione viene inoltrata per un’attenta valutazione alla sede centrale di New York, dove i soci fondatori, che formano un comitato internazionale, danno seguito a un processo istituzionale di selezione. Vengono analizzate le attitudini lungo una scala valoriale che ha come focus quello di stabilire le qualità e i vantaggi che l’affiliazione può generare con l’ingresso di un nuovo iscritto.

All’interno di CORE: sono rappresentate le principali industries produttive tra le categorie professionali, artistiche e culturali. Questo per consentire la fluidità e l’eterogeneità che rende più accattivante una comunità che intende condividere conoscenza e opportunità.

L’affiliazione è un processo oggettivo e super partes, che nulla ha che fare con la ricchezza, l’appartenenza a gruppi etnici, religiosi o politici. È la ricerca di un nuovo

umanesimo etico che identifica la capacità di trasmettere la volontà di accrescere con nuove visioni e idee, le risorse intellettuali presenti all’interno di CORE.

Al momento dell’ingresso tutte le capacità e le peculiarità personali sono condivise, ma soprattutto è davvero rilevante, affinché si riceva un servizio adeguato, esplicitare quali siano le esigenze che muovono la volontà di entrare a far parte di una comunità così scelta e sofisticata.

MICHELE BROGIONI, GLOBAL CULINARY DIRECTOR DI CORE

Solo il rispetto assoluto degli ingredienti determina la resa finale di un piatto, creando il sapore desiderato. L’idea culinaria dello chef Michele Brogioni è la summa di saperi antichi, di conoscenze mediterranee, che enfatizzano la ricerca di un gusto che sorprende, lasciando un ricordo che è esso stesso rievocazione del passato.

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Dangene e Jennie Enterprise

Dall’Italia contadina sulle rive del lago Trasimeno, dove è cresciuto, Michele attinge usi ed esperienze che diventano l’imprinting della sua arte in cucina. A 12 anni, in famiglia, comincia la sua formazione: padre chef, madre con un negozio di alimentari, animali da cortile intorno a casa e tempo scandito dall’alternanza delle colture nell’orto.

La scoperta precoce di questa passione spinge Brogioni alla professione di chef, permettendogli di confrontarsi con differenti scuole di cucina internazionale, senza mai smarrire le sue origini. Al contrario, chef Brogioni aggiunge, mischia, scompone, assembla ed unisce diversi approcci culinari dando vita a nuove idee e a piatti di intelligente semplicità, con al centro la purezza del sapore. Il bello e buono in tavola.

Il rispetto per le materie prime impone a chef Brogioni di minimizzare gli scarti, semplificare le presentazioni, focalizzarsi sull’offerta in stagione e produrre direttamente, come nella migliore tradizione casalinga italiana, il pane e le paste, pietre miliari della sua offerta conviviale.

Scelto da CORE: come Global Culinary Director (attualmente supervisiona le cucine di NY e coordinerà quelle di Milano e San Francisco una volta aperte) per la sua esperienza di accoglienza e ristorazione internazionali, Michele e le sue brigate offrono menu rispettosi di diversi stili alimentari, trasversali alla cultura del cibo. Le sue carte propongono piatti di sofisticata italianità associata a sapori dal fascino globale.

Brogioni ha studiato differenti proposte per la pluralità di aree di ricevimento e convivialità di CORE: Milano: un menù di international bites che guarda alla tradizione anglosassone più raffinata nello speakeasy per rendere ad esempio una composizione di sandwich davvero speciale. Nel ristorante sociale, chef Brogioni prevede un’euforia di sapori mediterranei, con la valorizzazione dell'ingrediente italiano per eccellenza: la pasta. Ad esempio: pappardelle al ragù leggero di capriolo marinato che può diventare anche il ripieno di un bottone accompagnato da una salsa ai funghi, preludio alla stagione più fredda. Non può ovviamente mancare un omaggio “creativo" a Milano: risotto riserva San Massimo con pomodoro verde, burro acido e aceto balsamico bianco mantecato con miele millefiori, parmigiano e un pesto di basilico a sorpresa. Immancabili anche i crudi di pesce, accompagnati magistralmente: ricciola marinata con alga kombu, servita con frutto della passione, marmellata di limone salato, cuore di palma. Anche l’offerta di patisserie e dessert non sarà da meno e si atterrà fedelmente alle linee guida di chef Brogioni integrandosi armoniosamente con il resto delle proposte. Seguendo il calendario stagionale, ogni sede di CORE: avrà le proprie linee di viennoiserie dai croissant fino alla babka alla nocciola. Interamente prodotta dal team di Brogioni, la pasticceria sarà inoltre arricchita da una produzione in loco di pane e prodotti da forno d’eccellenza come il lavash e il sourdough con particolare attenzione alle farine utilizzate tutte provenienti da coltivazioni biologiche.

Sapori mediterranei e dal mondo per rendere CORE: MILANO (anche) un’esperienza per il palato. www.thecoreclub.com

67 marzo\ aprile 2024

VILLA PORTA A COLMEGNA

Un pezzo di paradiso sul Lago Maggiore

A cura di Marco Chingari

Raggiungiamo Lara Luz, imprenditrice nel ramo alberghiero di seconda generazione, in una location posta su un ramo del lago degno della descrizione Manzoniana solo che qui siamo sul Lago Maggiore e non a Como e la località è Colmegna, ridente ed assolatissimo paesino subito dopo Luino. Lara ci riceve nella sala del ristorante del suo albergo che definire splendido è assolutamente pleonastico.

La proprietà si svolge per almeno duecento metri di lunghezza su un fianco della riva montuosa esposta a passeggiata a cader sul lago di rara bellezza con un colpo d’occhio fantastico che si affaccia sul Lago Maggiore con vista sulle Alpi.

Il ristorante, o almeno la parte dedicata al breakfast mattutino dove la nostra ospite ci ha raggiunto, è in posizione sopraelevata ed il colpo d’occhio è semplicemente fantastico con il sole che brilla di accecante bellezza sulle acque del Lago donando luce e positività agli ospiti di Villa Porta.

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/Turismo

Lara buongiorno e ben trovata. E mai, e dico mai, tale affermazione può essere più esaustiva: ma qui è un paradiso!

“Buongiorno anche a voi e ben arrivati. Si, devo riconoscere, immodestamente, che Villa Porta presenta un colpo d’occhio davvero invidiabile ed una posizione sul lago davvero di rara bellezza.”

Assolutamente sì! Ma ti prego entriamo subito nel vivo dell’intervista, siamo curiosi, come è cominciata questa grande dinastia di albergatori dato che di dinastia si tratta no?

“Certo che sì! Allora tutto ebbe inizio quando i miei genitori, mio papà Lothar Luz di Stoccarda e mia mamma Renate di Norimberga decidono di trasferirsi a Luino negli anni 70. C’è però da dire che papà era un ingegnere edile mentre la mamma veniva da una famiglia di albergatori dato che mia nonna, subito dopo la seconda guerra mondiale, aveva aperto una pensione nella sua città natale che poi, nel tempo, era diventato l’albergo privato più grande della Germania.”

Beh quindi buon sangue non mente...

“Assolutamente no! Ma aspetta. Dicevamo che mio papà decide di venire a Luino per investire e costruire nella zona del luinese parecchie case per gli stranieri, specialmente tedeschi, dato che era stato letteralmente conquistato dalle bellezze naturali del posto e che, vedendoci molto lungo, aveva capito che Luino e quella parte delle sponde del Maggiore non erano mai, incredibilmente, state sfruttate dal punto di vista turistico.”

Addirittura!

“Eh sì perché, sino ad allora, Luino ed anche la sponda orientale tutta del Lago Maggiore non era certo organizzata né adibita alla ricezione turistica ma, anzi, in quei tempi era famosa per le varie fabbriche di tessuti, ricordiamo la famiglia Stehli e tante altre, che la facevano da padrone e davano lavoro a tante persone. La non sfruttabilità turistica di Luino però era assai difficile da capire stante le bellezze naturali che, al pari delle altre sponde, non era certo da meno come bellezza anzi!

Papà Lothar dunque ebbe questa illuminazione negli anni 70: perché non investire e costruire alloggi per vacanze a Luino e dintorni per stranieri specialmente tedeschi peraltro suoi connazionali?

Cominciò dunque così l’epopea dell’Ingegnere Luz che costruì davvero tante case, con relativo anche grande successo imprenditoriale, nel luinese diventando di fatto il primo pioniere del turismo a Luino.”

Fantastico. Ma quando venne anche l’ispirazione per gli alberghi?

“Allora, come si è detto, la mamma veniva da una famiglia di grandi albergatori. Naturalmente aveva seguito il marito in questa avventura italiana ma, nel cuore, aveva sempre il pallino di fare l’albergatrice. È dato che non era fatta per fare la casalinga ma voleva continuare a lavorare, convinse mio papà ad acquistare la villa dove poi sorgerà l’Hotel Camin (di proprietà attualmente del fratello di Lara), questo nel 1973, e prima ancora, nel 1971, questa proprietà che allora si nomava Park Hotel che, peraltro, conteneva al suo interno anche un’oggettistica antica andata poi perduta...”

Come perduta?

“Si perché, in prima battuta, noi il Park Hotel l’avevamo dato in gestione a dei terzi i quali, oltre a non fare nessun

tipo di manutenzione lasciando andare completamente la proprietà al totale degrado, avevano anche venduto tutti gli oggetti siti nell’albergo stesso, argenteria e suppellettili di lusso, compreso le porcellane che di fatto sarebbero dovute appartenere a noi. Questa problematica si risolse poi con un’azione legale protrattasi sino alla conclusione ultima della Cassazione nel 1990 a nostro favore. L’hotel cambiò poi nome, lo demmo in gestione ad un nostro Direttore, il Sig. Romeo Casnedi. Il 1994 vede il mio arrivo, con la successiva decisione di riprendere il nome storico della proprietà, Villa Porta.

Ed a questo ci torneremo tra breve. Ma l’albergo Camin di Luino in origine lo deste anche quello in gestione?

“Beh no di quello, dopo un’opportuna ristrutturazione, se ne occupò la mamma seguita poi, dopo anni, da mio fratello Leonardo che ancora lo gestisce. Con la ristrutturazione la mamma comprese che non poteva limitarsi alle sole camere e colazione (il Camin ha 13 camere) e pensò dunque di dare un taglio nuovo e moderno aprendo un ristorante gourmet che ancora oggi dà parecchie soddisfazioni.”

Torniamo dunque a Villa Porta. Quindi nel 1994 subentri tu come gestione generale e direzione. Ma, senza chiedere l’età ad una gentildonna che pare brutto, eri assai

marzo\ aprile 2024 69

giovane...

Eh sì!!! Avevo 23 anni, si può dire, anzi, immodestamente, è un vanto!”

Assolutamente sì! Ma siamo davvero curiosi e tutt’orecchi: da dove parte questa passione per l’arte della ricezione alberghiera?

“Innanzitutto il motto “buon sangue non mente”, almeno nel mio caso, ha le sue buone e fondate verità, e poi, a dirla tutta, io avevo intrapreso un corso di studi mirati proprio per formarmi come imprenditore nel campo alberghiero avendo conseguito la laurea breve all’ L'EHL (Ecole Hôtelière de Lausanne) prestigiosissima Istituzione Universitaria che ha contribuito, non poco, alla mia iniziale formazione professionale.

Pensa poi che quando io mi misi alla guida di Villa Porta l’Hotel aveva una sola stella e c’erano cinque dipendenti.

Col mio lavoro indefesso dunque, imparando, scontrandomi con mille difficoltà, dopo anni di esperienza e durissima abnegazione abbiamo da tempo conquistate le quattro stelle e i dipendenti sono diventati, in stagione, 70. Quindi possiamo sicuramente definirci una vera e propria azienda di qualità.”

Una crescita davvero esponenziale. Dato questo sviluppo che non credo possa fermarsi qui, in futuro si può prevedere la creazione di una società per azioni o di un franchising o anche la ricerca di una Stella Michelin per quanto riguarda il ristorante che sembra davvero di incredibile livello?

Quante domande tutte insieme! Però intriganti... cominciamo con ordine.

Allora no, società per azioni non se ne parla perché noi in famiglia amiamo essere noi al comando della nostra azienda senza l’influenza di soci estranei. La qual cosa si ripercuote sulla creazione di un franchising che sfuggirebbe alla nostra portata perché di impegno ce n’è già abbastanza con Villa Porta immaginiamoci gestire il Franchising.

Per quanto riguarda le Stelle Michelin, senza nulla togliere al loro valore qualitativo e commerciale, è stata una scelta tra me e l’eccellente Chef Enrico Fortunelli, (diplomato all’ALMA la scuola di Gualtiero Marchesi N.d.R.) anche qui all’insegna della totale libertà imprenditoriale e di settore in quanto lavorare per ottenere la famosa stella sarebbe un impegno gravoso sia come

lavoro che come investimento.

Peraltro ci metterebbe anche in condizione di sudditanza notevole nei riguardi dei gusti di terzi cosa che noi non gradiamo: il primo e l’ultimo ad avere la parola ed il giudizio deve essere solo ed unicamente il cliente.”

Beh però, come ho già detto, non mi sembra siate poi così lontani dalla qualità di uno stellato...

“Spero davvero di sì! No seriamente noi cerchiamo di volare alto sia nella qualità degli ingredienti che nell’inventiva in cucina. Il nostro Chef predilige il kilometro zero e cerchiamo di riproporre la cucina del luogo chiaramente con quell’innovazione che oggi è assolutamente imprescindibile se si vuol dare un servizio finito di ottimo pregio.

Noi infatti, tanto per dire, cerchiamo di fare tutto in casa, dalla pasta al pane, la griglia ed insalatone con ottima carne all’aperto d’estate nella nostra Brasserie ed anche un occhio alle preparazioni che oggi come oggi devono essere un tantino più light rispetto al passato per non appesantire il gusto e lo stomaco del cliente nel ristorante. Parlando del passato però ci pregiamo di proporre al tavolo le lavorazioni modello Belle Époque, e cioè le Crepes Suzette Flambé ed anche i gamberoni anch’essi al flambé questo per, simpaticamente, richiamare alla memoria gli antichi fasti dei grandi alberghi.”

Veramente interessante. Ma dimmi come lo vedi il futuro? So che hai dei figli meravigliosi: conti su qualcuno di loro per lasciare un giorno il timone di questa meravigliosa barca?

“Beh sicuramente la secondogenita Tiffany, (che dà il nome al ristorante N.d.R.) che attualmente sta frequentando Ecole Hôtelière de Lausanne, una delle più prestigiose università riguardanti il business sull’Ospitality e credo che, alla fine del suo percorso didattico, mi affiancherà sicuramente alla conduzione del nostro gioiello di famiglia.”

Ecco parliamo appunto più dettagliatamente di questo splendido Resort: ce lo potresti descrivere in tutta la sua potenzialità sia come ricezione che come struttura?

“Guarda noi siamo una struttura che conta 28 camere e 23 appartamenti. Possiamo dunque contare su una ricezione di

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almeno 100 posti letto. Per questi clienti quindi noi amiamo coccolarli e farli sentire davvero al centro dell’attenzione; per questo abbiamo una piccola Wellness, abbiamo, come già detto, un ristorante ed una bracieria ed anche un’ala nuova, la Ball Room nella limonaia dove ospitiamo i grandi eventi sia aziendali che privati. Per servire tutto questo ci avvaliamo del lavoro di ben tre cucine assolutamente coordinate fra di loro le quali, oltre a servire ottimamente i clienti, interagiscono sinergicamente per le preparazioni e la fattura dei vari menù oltre che a preparare gli eventi, gli aperitivi, le cruditè di mare, musica da Buddha Bar nonché eventi speciali di alta qualità enogastronomica anche con Chef ospiti celebri quali, l’ultimo della stagione , Gianfranco Vissani ed anche serate , di varia natura musicale, con musiche dal vivo.

Tutto questo poi spalmato su una bellissima passeggiata intorno alla sponda del lago di 200 metri e 10000 mq di parco privato con mini laghetto con cascatella, piante lussureggianti e banani, con lettini da sole, Yakuzi insomma siamo davvero ben organizzati per coccolare davvero i nostri clienti.”

Straordinario! Ma negli eventi ci saranno anche i matrimoni sì?

“Assolutamente! Tra l’altro una nostra incredibile caratteristica è che siamo riusciti ad attrarre una clientela straniera davvero esclusiva di origine australiana, iraniana, indiana, addirittura afghana, specializzandoci dunque anche in menù particolari come quelli rispettosi della cultura e religione musulmana. Insomma il mondo sta cambiando…”

Ecco a questo proposito vorrei chiederti a bruciapelo: pensi che Luino e dintorni avvertano questo cambiamento e cavalchino l’onda della mutazione di gusti e di turismo?

“Ecco qui tocchiamo un punto dolente. Quello che sto per dire so che non piacerà a molti ma chi mi conosce sa che sono decisa e diretta in tutte le mie cose. Ebbene no, non credo che a Luino e non solo si faccia davvero qualcosa di serio per creare un grande business turistico di nuovo e vecchio genere. Il problema è che abbiamo la Svizzera vicino ed è facile, assai facile andare a lavorare a Lugano e dintorni con stipendi di quasi tre volte quelli italiani fregandosene altamente ed egoisticamente del proprio territorio e del paese natio che rischi di diventare, a lungo andare, più un dormitorio per frontalieri che altro.

Certo anche per me sarebbe stato facile, una volta laureata e fatta un po' di esperienza, andare a fare la direttrice d’albergo nel Canton Ticino con un bellissimo e ricco stipendio ma, mi son detta: io sono italiana, sono nata a Luino e voglio lavorare qui senza avere nessuno che mi comandi. Il problema però si rende evidente quando tu formi qualcuno e poi questo qualcuno, giustamente in parte, se ne va via perché in Svizzera lo pagano di più. Ergo è sempre più difficile trovare personale per il nostro lavoro.

Ora io dico ed affermo che noi abbiamo un potenziale mostruoso di bellezza paesaggistica unita ad un microclima invidiabile, di tradizione culturale artistica e culinaria, di prodotti enogastronomici fantastici eppure lo Stato non aiuta, la Camera di

Commercio idem e noi tante volte viviamo di rendita addirittura sui grandi eventi organizzati sia a Milano che a Locarno (Festival del Cinema N.d.R.)!”

Si lo so è un problema che affligge un po' tutta l’Italia e che qui è ancor più spinoso e doloroso. Ma, e finisco, parlando di spine e sacrifici, quale prezzo hai pagato e paghi per colpa del tuo, meraviglioso si, ma assai impegnativo lavoro?

“Guarda io ho lavorato e lavoro tutt’ora tantissimo. Il prezzo, in verità non l’ho pagato solo io ma anche e soprattutto la mia famiglia ed in particolare i miei figli. Quante assenze, quanti giorni, mesi tolti al nucleo familiare perché si è costretti, ob torto collo, a rimanere a lavorare in questa vera e propria nave da guerra! Però ti assicuro che, allo stesso tempo, il supporto e l’amore che ho ricevuto dalla mia famiglia in tutti questi anni non hanno prezzo e mi danno sempre di più la forza di andare avanti.” Salutiamo dunque Lara Luz mentre mi dice quest’ultima frase e sembra commuoversi.

Una piccola lacrima, forse un effetto della luce che brilla sul lago, sembra affacciarsi nei suoi occhi. Ma è storia di un istante. Non c’è tempo da perdere e Lara torna al lavoro salutandoci affettuosamente mentre controlla, come un buon Comandante, che tutto fili liscio nel suo piccolo grande Paradiso in terra.

71 marzo\ aprile 2024
Lara Luz

OLM NATURE ESCAPE

Un angolo di pace e relax dal cuore green

A cura della Redazione

Una distesa di prati all’orizzonte, che in inverno diventano un candido mare di neve, fitti boschi e maestose vette: è lo scenario che abbraccia OLM - Nature Escape, il primo eco-aparthotel sostenibile dell’Alto Adige che ha aperto questo inverno a Caminata di Tures in Valle Aurina, gioello di architettura ed ospitalità dal cuore verde. Natura, quiete, libertà sono il mantra di OLM, che coniuga il fascino dei luoghi, il calore della montagna in una interpretazione moderna di una malga grazie al design firmato AGA: Andreas Gruber Architects. Nasce come ampliamento di un preesistente garnì ed è il nome stesso a suggerire l’idea ciclica, che esclude la prospettiva della distruzione per promuovere invece quella di un ritorno al passato e al futuro: in dialetto altoatesino, “Olm” ha il doppio significato di “malga” e di “continuità” e che ha guidato la mano e la mente nel disegno di una struttura circolare. Imponente nei numeri ma in grado di comunicare leggerezza: 33 ApartSuite (da due a sei persone), 25 delle quali con sauna finlandese privata , elegantemente

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/Turismo

vestite di legno di larice e dotate di un piccolo angolo cottura; terrazzi con zona relax; 4.200 m2 disposti su due livelli con un’area Spa wellness di 500 m2. OLM è amore per la natura, per le persone e gli animali: un luogo dove coppie, famiglie, viaggiatori solitari e amanti degli animali possono trascorrere vacanze all’insegna della quiete e del rispetto dell’ambiente. Ogni elemento è pensato per un'esperienza di rigenerazione per la mente e il corpo. La Spa è un’immersione nel benessere: palestra con sala yoga, zona relax, due cabine per massaggi, la sauna al vapore, la sauna finlandese, la piscina (di 1,40 metri di profondità per 25 metri di lunghezza) che dall’interno prosegue verso l’esterno, riscaldata d’inverno per bagno open air anche durante le stagioni più fredde e laghetto naturale balneabile nel giardino selvatico, che coprono in totale una superficie di acqua di 645 m2

OLM è anche un’esperienza gastronomica personale, frutto di una concezione innovativa che serve all’ospite un ingrediente senza prezzo: la libertà. La prima colazione compresa nel soggiorno unisce la tradizione locale con l’utilizzo di prodotti propri o da attività della zona, e se alcuni giorni alla settimana (su prenotazione) si può gustare un APÉRO Dinner interculturale con buffet di tapas, i restanti giorni l’OLM dinner offre l’opportunità di gustare un menu a tema, sempre nuovo, proposto dallo Chef Berni Aichner, già braccio destro dello chef stellato Norbert Niederkofler. Sono anche previsti un dine around con proposte degli insider individuali e cene curate da chef esterni. Ogni appartamento dispone comunque della propria kitchenette, permettendo agli ospiti la massima indipendenza. E nello shop alla reception sono disponibili prodotti a km zero e take away. E arriva dal cielo e dalla terra l’energia di OLM, entrato a far parte del prestigioso Ecoluxury, Retreats of the World: è un luogo a impatto zero sul clima e completamente autosufficiente dal punto di vista energetico. Sul tetto sono posizionati 1200 pannelli fotovoltaici, sul terreno adiacente alla costruzione sono state installate 126 sonde geotermiche che scambiano calore con il suolo. All’utilizzo di tali fonti rinnovabili, che concretizza la visione ad ampio raggio del titolare Christian Lechner, amministratore di Carron Bau società del Gruppo Carron, si aggiunge la scelta di utilizzare il pozzo artesiano, con acque che risalgono spontaneamente dal sottosuolo. E anche gli spostamenti sono green con i veicoli elettrici , mettendo a disposizione degli ospiti e-bike e 5 postazioni di ricarica per auto elettriche. A disposizione 40 posti parcheggio coperti.

73 marzo\ aprile 2024

NUOVA APERTURA PER IL GRUPPO MONRIF HOTELS

A cura della Redazione Hotel Brun, nel cuore di Bologna: autenticità, lusso e intimità

Il nuovo Hotel Brun nasce dalla volontà di Monrif Hotels di ampliare la propria offerta con un prodotto e servizio ispirato al lifestyle, per raggiungere la clientela che frequenta abitualmente gli hotel di charme, nei quali vivere un’esperienza di alto livello, caratterizzata da una relazione stretta e al tempo stesso familiare con lo staff dell’hotel.

Situato nel pieno centro storico di Bologna, l'hotel è un unicum nel design e nelle scelte stilistiche e offre un'esperienza stimolante agli ospiti che desiderano immergersi nella cultura bolognese e nell'atmosfera del capoluogo emiliano.

L’Hotel Brun nasce dalla ristrutturazione dello storico Hotel Novecento, con un progetto curato dall’architetto Marco Costanzi, elegante ma senza eccessi, che si è affidato esclusivamente a fornitori di prodotti Made in Italy, facendo realizzare tutti gli arredi su misura da un artigiano locale . Il mood accogliente e moderno rimanda ad uno stile internazionale che vuole rappresentare una novità nel panorama dell'offerta delle strutture cittadine.

La hall si raggiunge dopo aver attraversato una piccola piazza alle spalle di Palazzo d’Accursio. L’hotel si sviluppa su quattro

livelli. Il piano terra ospita la hall e lo spazio dedicato alle prime colazioni e al bar mentre ai piani superiori si collocano le diverse tipologie di camere: 22 unità, di cui 6 Singole Deluxe, 9 Doppie Matrimoniali Deluxe, 3 Junior Suite con salotto e doppio bagno, 4 Attic Junior Suite all’ultimo piano. Tutte le camere offrono la Superior Sleeping Experience by Monrif : le forme armoniose dei letti preludono a un'assoluta morbidezza, creata dai materiali naturali utilizzati per garantire un comfort e una qualità del sonno di altissimo livello. Ogni piano è caratterizzato da un colore: Blu, Verde Petrolio, Grigio e Ruggine per le camere; Tortora, Ruggine e Ottanio negli spazi comuni.

La progettazione dell’illuminazione crea un’atmosfera delicata in tutti gli ambienti, sia nelle parti comuni sia nelle camere, dove la domotica permette di creare scenari personalizzati.

L’Hotel Brun è stato realizzato per un viaggiatore contemporaneo in cerca di un connubio tra elementi di cultura locale e uno stile di vita internazionale.

Il nome è un tributo allo storico Grand Hotel Brun considerato il più prestigioso albergo di Bologna fino alla sua chiusura dopo la Seconda Guerra Mondiale.

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/Turismo

IL GRUPPO MONRIF HOTELS

Monrif Hotels, la catena dei grandi Hotel conosciuti per la loro tradizione di ospitalità, calore, stile ed eleganza è presente con tre strutture alberghiere a Bologna. La caratteristica che accomuna gli hotel Royal Carlton e Internazionale, oltre alla cura dei dettagli il fattore immateriale più importante, è il servizio impostato su un approccio personalizzato al cliente. Inoltre, gli hotel del Gruppo sono vocati al turismo congressuale e d’affari. Gli alberghi, infatti, sono dotati delle più avanzate tecnologie di connessione e di sale congressi che possono ospitare dai piccoli meeting alle grandi platee.

Nel 2023 la proposta della Monrif Hotels si arricchisce con l’apertura dell’Hotel Brun, la soluzione ideale per chi cerca una fuga autentica e raffinata nel centro storico senza rinunciare a comfort e tranquillità.

Storico e prestigioso, frequentato dalla migliore e più esigente clientela business, il Royal Hotel Carlton si pone, oggi più che mai, ai vertici del panorama alberghiero bolognese con una struttura di altissimo livello. Situato nel centro storico di Bologna, a pochi passi dalla stazione ferroviaria e dai principali punti di interesse sia economico sia turistico-culturale, propone 236 prestigiose camere (206 Standard, 10 Junior Suite, 19 Suite e una Presidential Suite) dotate di tutti i comfort e un Centro Congressi con nove sale dagli spazi indiscutibilmente generosi, completati da una sala banchetti. Un grande giardino fiorito e la tradizionale ospitalità Monrif Hotels, coniugati alla raffinatezza del centro benessere Monrif SPA sono le inconfondibili caratteristiche che lo fanno scegliere come destinazione per i più importanti meeting. Di grande successo lo charme e lo stile del ristorante che, oltre alla tradizionale cucina emiliana, offre singolari e raffinate proposte abbinate ad una ricercatissima cantina. Garage custodito da 400 posti auto.

Situato nel cuore della città, in un palazzo d’epoca di Via Indipendenza, adiacente alla zona pedonale e a pochi passi dalla Stazione Ferroviaria e da Piazza Maggiore, l’Hotel Internazionale, è uno degli alberghi più eleganti di Bologna. Un ambiente riservato ed elegante, unito ad un forte senso di ospitalità trasmette agli Ospiti quella indiscutibile “aria di casa”.

Offre 116 camere di cui 92 doppie, 12 singole e 12 Suite, dotate di tutti i comfort e delle tecnologie più avanzate. Garage custodito da 100 posti auto. L’Hotel Brun gode di una posizione invidiabile che garantisce un’esperienza autentica nel cuore del centro storico di Bologna. La sua collocazione privilegiata, a pochi passi dalle principali attrazioni, dai musei, dai negozi di artigianato locale e dai ristoranti gourmet consente di vivere in massimo relax il centro della città

Le 22 camere del boutique hotel sono elegantemente arredate e offrono un ambiente di lusso e comfort. Ogni camera, infatti, è progettata per creare un’atmosfera accogliente e raffinata, con attenzione ai dettagli e servizi di alta qualità, per garantire un’esperienza intima in un’atmosfera esclusiva, un ambiente sereno in cui gli ospiti possono godersi la privacy e la tranquillità desiderate durante il loro soggiorno. Il servizio personalizzato è proposto da un team composto da esperti locali, pronti a condividere conoscenze e offrire consigli su cosa fare, dove mangiare e cosa vedere nella città. Lo staff è a disposizione del cliente per soddisfare ogni esigenza e consentire agli ospiti di scoprire i segreti meglio custoditi della zona.

marzo\ aprile 2024 75

CHAT GPT, L’INIZIO DI UNA NUOVA ERA

Un libro per comprendere l’intelligenza artificiale conversazionale, prevedere come cambierà il mondo e imparare a rimanerne protagonisti

A cura della Redazione

Un’intelligenza artificiale con cui colloquiare e scambiare vedute, ma anche uno strumento che promette di rivoluzionare e influenzare tutti gli ambiti della nostra esistenza. Questo è Chat GPT, il fenomeno che ci apre le porte di un nuovo paradigma in cui il nostro modo di interagire con la tecnologia e con il mondo non è più lo stesso. Proprio per queste ragioni è importante riuscire a conoscerlo, farsi un’idea. Il libro di Federico Morgantini, imprenditore, giornalista ed esperto di tecnologia, “Chat GPT - L’inizio di una nuova era”, rappresenta una bussola per orientarsi in questo nuovo universo tecnologico, per comprendere il fenomeno, analizzarlo ed elaborarlo, a partire dalle sue origini e fino ad arrivare agli ambiti di applicazione e alle questioni etiche. Dedicato al grande pubblico, l’obiettivo del libro è quello di permettere al lettore, anche non esperto, di non farsi trovare impreparati di fronte a questa rivoluzione.

Innanzitutto le presentazioni: cos’è e da dove viene ChatGPT. ChatGPT è una straordinaria applicazione nell’ampio ambito dell'intelligenza artificiale, comunemente indicata con l’acronimo AI dalla sua forma inglese Artificial Intelligence, la scienza che ha rivoluzionato il mondo della tecnologia a partire dagli anni ‘50 e che si basa sull’apprendimento e l’elaborazione di informazioni da parte

di sistemi informatici che simulano il cervello umano, chiamate reti neurali. Dai suoi albori, l’AI ha fatto passi da giganti e negli ultimi decenni si è sviluppato il Natural Language Processing , cioè la capacità dell’AI di comprendere e generare linguaggio umano. Una delle manifestazioni più affascinanti all'interno di questa branca è l’ Intelligenza Artificiale Conversazionale , un vero e proprio ponte tra uomo e macchina, la cui applicazione più stupefacente è senz’altro ChatGPT.

OpenAI, l’underdog che ha rivoluzionato il mondo. ChatGPT è il prodotto di punta di OpenAI, azienda nata nel 2015 e rimasta sconosciuta fino al 2022. Il suo statuto è sempre stato basato sulla volontà di garantire che l’AI potesse essere di beneficio per tutta l’umanità. Per questa ragione, OpenAI è nata come centro di ricerca non a scopo di lucro ed è diventata una società a scopo di lucro limitato solo nel 2019, annunciando pochi mesi dopo una partnership con Microsoft che ha velocizzato lo sviluppo di tecnologie AI su larga scala. Questa partnership, insieme ad altre avvenute negli anni successivi, ha permesso di evolvere i sistemi fino ad arrivare a ChatGPT, presentata il 30 novembre 2022. Ovviamente, OpenAI non si è fermata lì e ha già presentato un’evoluzione di ChatGPT,

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GPT-4, ancora più evoluta ed efficiente, per ora a pagamento.

Settori e applicazioni di ChatGPT. Dopo che ChatGPT è stata presentata al mondo e percepita da tutti come una rivoluzione, ci si è posti il problema di cosa farne. La vera sfida per il futuro non riguarda solo l’implementazione delle applicazioni basate sui sistemi GPT (Generative Pre-trained Transformer) per aiutare il personale a fare meglio e più economicamente quello che già fa, ma è soprattutto inventare nuovi servizi e prodotti che non sarebbero possibili senza l’avvento di ChatGPT. Solo così ci avvieremo verso una fase espansiva dell’economia capace di rivoluzionare il mondo dei servizi come quello della formazione e della consulenza, ma anche ai sistemi produttivi. Interi settori saranno profondamente cambiati dall’utilizzo di questo sistema: dalla traduzione al supporto clienti, dalla medicina all’educazione e fino all’arte e al giornalismo. In tutti i casi, si avrà una riduzione dei costi e numerose nuove applicazioni.

Il nodo occupazionale e le questioni etiche. Il mondo con ChatGPT, però, non è tutto rosa e fiori. Uno dei nodi fondamentali è proprio quello occupazionale, in particolare per quanto riguarda i “colletti bianchi", cioè i lavoratori che svolgono mansioni intellettuali d’ufficio. ChatGPT, creando un paradigma tutto nuovo, ha messo in crisi anche un dogma occupazionale e cioè quello secondo cui le macchine sostituiranno gli uomini solo nel lavoro manuale. Con questa nuova tecnologia, infatti, sono proprio i lavoratori intellettuali a rischiare il posto, soprattutto se caratterizzato da processi standard e ripetitivi. Guardando al percorso avvenuto dopo altre grandi innovazioni tecnologiche, sembra che la strada preveda tre tappe. L’euforia iniziale, che porterà addirittura a un aumento dell’occupazione; il consolidamento dei sistemi GPT per cui le società assumeranno meno colletti bianchi e potrebbero iniziare a licenziare; infine, la fase espansiva, caratterizzata da una crescita dell’economia che porterà alla nascita di nuove società, nuovi prodotti e servizi (si pensi alla radio o al computer, figli dell’elettricità) e dunque anche alla nascita di nuove figure professionali. Ma quella occupazionale non è l’unico problema. C’è infatti, anche il pericolo dell’omogeneizzazione della conoscenza perché, se tutti attingiamo alle stesse fonti, corriamo il rischio di perdere punti di vista e prospettive. E c’è, poi, anche un problema etico: di chi è la responsabilità se ChatGPT dà una risposta errata? Infine, vi è il tema della privacy e della gestione dei dati degli utenti. Un discorso su cui l’UE è all’avanguardia e di cui si sta occupando con l’AI Act, un provvedimento con cui saranno regolamentati molti aspetti sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale.

Chat GPT: a che punto siamo. Insomma, ChatGPT è entrato nelle nostre vite ma sono ancora tanti gli aspetti da affrontare e nonostante la grandezza di questa nuova tecnologia, non siamo ancora nello scenario in cui la macchina supera l’uomo, ma, scrive Morgantini, “uno in cui la loro collaborazione produce risultati straordinari. Così, il futuro apparterrà a coloro che sapranno utilizzare al meglio ChatGPT e le altre meraviglie dell’IA con la lucida consapevolezza che sono degli strumenti potentissimi, ma pur sempre degli strumenti”.

L'AUTORE

Federico Morgantini. Imprenditore e giornalista, è nato a Livorno e cresciuto a Milano, dove si è laureato in ingegneria. Sin da metà degli anni novanta ha gestito attività digitali nel mondo dell’editoria. È giornalista di Forbes Italia, L’Espresso e DigiTech.News su temi tecnologici e finanziari. Nel 2022 ha costituito Morghy Digital, società che sviluppa soluzioni di intelligenza artificiale. Il libro è pubblicato dall'editore Kenness ed è distribuito nel territorio nazionale da Messaggerie Libri. Lo potete trovare o in ogni caso ordinare nelle migliori librerie o anche online, ad esempio su Amazon.

77 marzo\ aprile 2024
Federico Morganitini

DA UTILI A PATRIMONIO

Vademecum pratico per la gestione finanziaria aziendale

A cura della Redazione

Un libro scritto in un linguaggio semplice e chiaro, a cura di Sonia Canal, COO di Partner d’Impresa, per fornire linee guida e consigli pronti all’uso d’applicare nella propria gestione aziendale.

Gli argomenti affrontati nei diversi capitoli rispondono alle domande più diffuse degli imprenditori sui temi finanziari e gestionali, per aiutarli con strumenti utili a comprendere le principali dinamiche e interfacciarsi al meglio con i propri consulenti legali e fiscali.

L’ultimo censimento ISTAT conferma come l’Italia sia principalmente animata da PMI che sono, per l’80%, imprese di famiglia. Realtà che, secondo l’attività di consulenza di Partner d’Impresa, spesso non sono ancora dotate di strumenti adeguati per affrontare le sfide del mercato odierno.

In Italia, secondo l’ultimo censimento ISTAT di novembre 2023, esistono 280mila imprese, di cui il 78,9% sono micro (3-9 addetti) e il 18,5% piccole (10-49 addetti). Le medie (50-249 addetti) e le grandi (con 500 addetti e oltre) sono solo il 2,2% e lo 0,4% del totale. In questo scenario, in cui studi di professionisti e PMI si confermano ancora come il cuore economico del Paese, l’ 80,9%

è costituito da imprese di famiglia , dove si intersecano scenari di passaggi generazionali da gestire, organizzazione ereditaria e necessità di competenze gestionali che, secondo quanto rilevato da Partner d’Impresa nella sua attività consulenziale, non sempre sono interiorizzate a dovere.

Il tessuto imprenditoriale italiano è formato da grandi artigianalità, saperi specifici e professionalità profilate che però faticano a esprimersi al massimo del proprio potenziale per una mancanza di competenze base nella gestione aziendale, fondamentali per comprendere come migliorare i profitti, gestire la pressione fiscale e puntare a una reale crescita della propria attività.

“Da utili a patrimonio” è il libro scritto da Sonia Canal , Chief Operations Officer di Partner d’Impresa , network professionale in franchising, che riunisce commercialisti, consulenti del lavoro, avvocati, esperti in privacy e sicurezza e specialisti di finanza agevolata.Il volume, edito da Engage Editore, affronta in tre macro sezioni gli aspetti fondamentali della gestione finanziaria, fornendo esempi pratici e schemi di confronto per acquisire la comprensione di alcuni principi di funzionamento fondamentali.

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La prima parte è dedicata a esaminare la differenza tra utili di esercizio e liquidità effettiva , per imparare a formulare prodotti in grado di generare guadagni i reali. La seconda parte spiega come ricavare dai profitti reali un patrimonio personale protetto, ragionando anche su come pianificare lo sviluppo di un’eredità aziendale proficua. Infine, il terzo capitolo presenta gli strumenti utili per la diversificazione del patrimonio, analizzando le tipologie di investimento più idonee, utili a ottenere rendite passive.

Sfogliando le pagine del libro, è evidente fin da subito che vi sono delle nozioni base che è utile sapere . Per esempio, che generare utili da bilancio non significa necessariamente avere soldi reali sul conto corrente . Questa prima consapevolezza serve all’imprenditore a prevedere con largo anticipo le crisi e saperle gestire. Da qui nel libro seguono alcuni consigli focalizzati a calcolare utili e liquidità e a mantenere un equilibrio stabile tra questi nel tempo, per esempio con la creazione di procedure sistematiche di incasso, la definizione corretta dei contratti e le modalità di recupero crediti.

Il manuale invita a ragionare sull’unicità dei propri prodotti e servizi, realizzando un’analisi del mercato e della concorrenza e ponendosi le giuste domande per cogliere realisticamente quali siano le caratteristiche che potrebbero rendere la propria offerta differente dalla concorrenza. Individuati i prodotti e servizi da valorizzare, è necessario capire come poter ottimizzare i costi fissi e variabili.

Il libro continua con alcuni consigli pratici per la gestione della liquidità e offre, sul finale, una panoramica degli strumenti fiscali a disposizione per ottimizzare i propri guadagni e trasformarli in patrimonio protetto ; tra questi l’effettuare investimenti in protezioni assicurative, pianificazioni successorie e fondi pensione privati. Si spiega poi, sempre con parole semplici, come pianificare l’eredità aziendale attraverso strumenti diversificati (per esempio con

l’apertura di holding, redazione di patti di famiglia e identificazione di un trust fiduciario) e vengono presentate, infine, le diverse possibilità a disposizione per ottenere rendite passive, diversificando gli investimenti in tipologie di differenti, compiendo le dovute valutazioni.

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Sonia Canal

esigenze di rischio ma sicurasempre più franchising commerciale dimensioni e di realtà internazionale e economici consoaffrontare, una aziendali ed sviluppa con “l’amcaratteproseguire comprenderne le utilizzato per aziendale. attraverso avere tipiche del supportare approfondiancora più franchising; ad una raffronto.

IN EVIDENZA

PRINCIPALI ARGOMENTI

◾ Elementi fondamentali, regolamentazione e normativa

◾ La fase precontrattuale

◾ Il contratto

◾ Il manuale operativo

◾ La sperimentazione preliminare

◾ La creazione di un franchising

◾ Il controllo

◾ Le valutazioni del franchisee

AUTORE

MIRCO COMPARINI

Mirco Comparini

FRANCHISING: AL GOLF CLUB LIVORNO

Commercialista, Revisore Legale e Pubblicista, ha dedicato oltre 30 anni di attività professionale allo studio del franchising, nonché alla consulenza, anche in contesti internazionali, a favore di franchisor, per la creazione di reti, e franchisee per adesioni a reti, oltre all’assistenza tecnica in controversie e contenziosi. Autore di numerosi interventi editoriali, è anche docente e relatore in corsi di formazione, master, convegni e seminari, sia in materia di franchising, sia in altre materie attinenti alla professione. Insignito in Francia con riconoscimenti a firma del Ministero del Commercio Estero francese, dal Presidente delle Camere di Commercio di Francia e dal Presidente di Federation IREF France, tra cui il “Diploma d’Onore” quale “omaggio alle sue qualità professionali ed al suo contributo per l’arricchimento dei sistemi di Franchising e di Partenariato in Europa”

GUIDE OPERATIVE

LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO

DI MIRCO COMPARINI

PROFESSIONISTI & IMPRESE

A cura della Redazione Franchising, tutto quello che professionisti e imprese devono veramente sapere

Mirco Comparini

322 FRANCHISING

FRANCHISING

QUELLO CHE PROFESSIONISTI E IMPRESE DEVONO

VERAMENTE SAPERE

› L’apertura di un franchising

› La fase precontrattuale

› Il contratto

› Le valutazioni del franchisee

› La progettazione del franchisor

PROFESSIONISTI&IMPRESE

Atteso da tempo, il libro dell’autore e professionista livornese è uscito a metà settembre 2023 ed è già stato presentato in diverse occasioni ed eventi di settore ottenendo apprezzamenti dal mondo professionale e imprenditoriale per la chiarezza espositiva, l’inusuale “trasparenza” e la “rarità” dei dettagli con i quali l’autore tratta ed espone il tema, nonché, per gli importanti e numerosi riferimenti giuridici con i quali egli descrive tale tecnica aziendale.

Il libro, integrato da ulteriore documentazione da scaricare online, si

31/08/23

16:33

sviluppa in forma progressiva, andando a delineare dapprima “l’ambiente franchising”, la sua regolamentazione e le sue caratteristiche, comprese le quali, risulta poi più agevole proseguire nell’analisi più tecnica dello “strumento franchising” e comprenderne, così, le accortezze con le quali deve essere adottato ed utilizzato per la nascita, la crescita, lo sviluppo e l’espansione aziendale. L’ultradecennale esperienza dell’autore, Consulente al Franchising tra i più apprezzati nel settore, nonché Commercialista, Revisore Legale e Pubblicista, si concretizza

80 /Recensione
LE

in tutta la sua essenza in questo testo così che, al termine della lettura, si possano avere tutti gli strumenti necessari per comprendere le dinamiche tipiche del mondo del franchising e ottenendo così una dettagliata illustrazione di ciò che deve costituire reale supporto, sia all’azienda franchisor, sia all’azienda franchisee.

L’AUTORE

Mirco Comparini – Classe 1963, nato a Livorno. Commercialista, Revisore Legale e Pubblicista, esercita la professione in Livorno da 35 anni e ha dedicato oltre 30 anni della sua attività professionale allo studio del franchising, nonché alla consulenza, anche in contesti internazionali, a favore di franchisor, per la creazione di reti, e franchisee, per adesioni a reti, oltre all’assistenza tecnica in controversie e contenziosi. Autore di numerosi interventi editoriali, è anche docente e relatore in corsi di formazione, master, convegni e seminari, sia in materia di franchising, sia in altre materie attinenti alla professione. Insignito in Francia con riconoscimenti a firma del Ministero del Commercio Estero francese, dal Presidente delle Camere di Commercio di Francia e dal Presidente di Federation IREF France, tra cui il “Diploma d’Onore” quale “omaggio alle sue qualità professionali ed al suo contributo per l’arricchimento dei sistemi di Franchising e di Partenariato in Europa”. Autore di molte iniziative nel settore del Franchising, dall’esperienza francese (Promotore, Co-Fondatore e Presidente di IREF Italia dal 2012 al 2018) ha portato al centro del dibattito nazionale, riguardante le Reti Commerciali, lo strumento alternativo al Franchising denominato “Partenariato Commerciale” e reso particolarmente attuale il confronto del Franchising rispetto ad altre forme alternative allo stesso. La sua attività di Pubblicista è sempre stata caratterizzata da articoli incentrati sull’analisi tecnico-giuridica e, dal 2008 in collaborazione con AZ Franchising, la prima rivista specializzata dedicata esclusivamente al franchising, ha portando all’attenzione del pubblico temi e argomenti inediti fino a quel momento. Molteplici le sue esperienze professionali in vari campi e settori aziendali, nell’arco della sua vita professionale ha assunto, ed ha ancora, cariche di rappresentanza della categoria di appartenenza.

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Mirco Comparini

UN LEGAME MONDIALE

Storie di calcio tra Italia e Argentina

A cura della Redazione

L’Argentina ha da sempre una vicinanza ideale con l’Italia, nel calcio e nella storia. Sono molti, infatti, i tanos – così vengono chiamati gli emigrati italiani – che giunsero in Sud America in cerca di fortuna, contribuendo all’anima, all’economia e alla cultura argentine. Tra loro anche Paolo Zanetti, il bisnonno di Javier, partito dal Friuli alla fine dell’Ottocento. Il giorno in cui ha visitato Sacile, paese d’origine del bisnonno, l’ex capitano dell’Inter e della Selección ha sentito forte dentro di sé il legame indissolubile che unisce il popolo italiano a quello argentino. È un rapporto sentimentale, costruito da un vincolo di sangue e dalla grande passione per il fútbol. Un legame che ha visto campioni leggendari calcare i campi da gioco, da Kempes a Maradona, da Caniggia a Batistuta, da Cambiasso a Messi. Una storia che ha patito i fischi all’inno argentino nella finale di Italia ’90, ma che ha anche visto la grande festa di una Napoli che sembrava Buenos Aires per il Mondiale conquistato dall’Albiceleste in Qatar. Dal 1978 al 2022 si sono disputati dodici campionati del mondo di calcio. Di questi ben tre li ha vinti la Selección. Zanetti ripercorre questi quarantaquattro anni portando il lettore alla scoperta del suo Paese, approfondendone le tradizioni e le passioni, i momenti gloriosi e quelli bui, fino a indagare il significato culturale del tifo. Il tutto attraverso gli occhi di un ragazzo come molti in Argentina, che calcava i campetti di quartiere e sognava di indossare la camiseta della nazionale, e poi di un calciatore di successo, che non ha solo realizzato quel sogno, ma è anche diventato un capitano leggendario. Intrecciando i ricordi personali all’epica di partite senza tempo, Zanetti racconta i momenti di rivalità e di contatto tra due nazioni «cugine», divise dall’oceano, ma vicinissime per scambi, tradizione e cultura.

L’AUTORE

Javier Zanetti leggendario capitano dell’Inter e della nazionale argentina, inizia la sua carriera in patria negli anni Novanta. Il suo esordio italiano risale al 1995 con la maglia nerazzurra. Nel 2004 la Fifa lo nomina tra i 100 più grandi giocatori della storia. Vince da capitano il «triplete» nel 2010. A oggi è il terzo giocatore con il maggior numero di presenze con la maglia albiceleste e detiene il record di partite giocate nell’Inter. Fortemente impegnato nel sociale, nel 2001 ha creato la Fondazione Pupi, insieme alla moglie Paula, con l’obiettivo di operare nel settore della protezione integrale dei diritti dei bambini e degli adolescenti. Oggi ricopre la carica di vicepresidente dell’Inter ed è membro del Comitato organizzatore delle Competizioni Fifa. Ha all’attivo diversi progetti editoriali di successo fra cui Giocare da uomo (2013) e Vincere, ma non solo (2018), entrambi editi da Mondadori.

82 /Recensione

TOSCA: ACCORDO CON SSP PER LA CRESCITA NEL CANALE TRAVEL

Il format di ristorazione autentico toscano creato dall’imprenditore Pietro Nicastro sigla un accordo con un partner internazionale per svilupparsi nel canale travel Italia.

TOSCA – ECCELLENZE TOSCANE, il format di ristorazione recentemente creato dall’imprenditore Pietro Nicastro, già ideatore con Monica Fantoni del brand di successo Löwengrube, annuncia di aver siglato un accordo con SSP – Select Service Partner, leader internazionale nella ristorazione negli aeroporti e nelle stazioni, prossimo allo sbarco in Italia a seguito del recente accordo con Grandi Stazioni Retail, società leader nel travel retail in Italia che gestisce le aree commerciali delle 14 stazioni ferroviarie più importanti del nostro Paese.

Grazie a questo accordo, TOSCA , che a settembre 2022 ha aperto il primo locale a pochi chilometri da Firenze (Lastra a Signa), trova nel canale travel un pilastro strategico per la sua crescita.

Protagonista indiscussa del nuovo format di ristorazione, che rappresenta la tradizione dell’offerta gastronomica toscana, è la celebre schiacciata, caratterizzata dall’eccellenza di ingredienti selezionati, per i quali TOSCA è riuscita a stringere accordi di esclusiva con i principali consorzi DOP e DOCG della regione: prosciutto, pecorino, finocchiona e olio.

ARRIVA LA SUPERGREEN, LA PRIMA PIADINA PLANT-BASED FRUTTO DELLA COLLABORAZIONE TRA LA FOOD-TECH PLANTED E LA CATENA LA PIADINERIA

Sbarca in tutta Italia la prima piadina plant-based, La Supergreen, grazie alla nuova collaborazione tra la food-tech svizzera Planted, azienda produttrice di carne plant-based a etichetta pulita e La Piadineria, la prima e più grande catena italiana del fast casual food. Una partnership tra due realtà fortemente in crescita, nata per rispondere all’esigenza di offrire una proposta vegetale salutare ma bilanciata e ricca di gusto accanto alle piadine più tradizionali, in grado di soddisfare le necessità di un pubblico sempre più consapevole e attento all’alimentazione, al benessere e alla sostenibilità. Nasce così la speciale ricetta limited edition, La Supergreen: un rotolo di fragrante e morbido impasto Khorasan steso e cotto al momento, farcito con sfiziosi straccetti 100% vegetali Planted a base di proteine di piselli e marinati alle erbe e spezie, lattuga, pomodoro e maionese vegana. La ricetta offre un abbinamento semplice e leggero, ma super gustoso, in grado di conquistare anche i palati più esigenti. Con questa nuova proposta contenente un’alternativa completamente vegetale alle proteine di origine animale, La Piadineria amplia ancor più la propria offerta e aumenta le proposte vegetariane a menu, accontentando chi sceglie un’alimentazione a base totalmente vegetale, ma anche la crescente richiesta di clienti flexitariani, che desiderano consumare carne in modo più sostenibile e cercano, più o meno frequentemente, un’alternativa gustosa alle ricette a base di salumi e formaggi ma senza alcun compromesso. Oltre all’attenzione alle esigenze del cliente la proposta sposa in pieno altri due pilasti de La Piadineria: qualità e gusto. Da qui la scelta di Planted per il progetto Supergreen, azienda con cui La Piadineria condivide la passione per l’innovazione e per la qualità assoluta del prodotto. Un ulteriore passo in avanti per Planted che prosegue la sua espansione nel settore della ristorazione fast casual, intercettando la richiesta sempre più alta di alternative vegetali alla carne con i suoi prodotti a base di proteine alternative riconosciuti e apprezzati per la loro genuinità e il loro sapore inimitabile. Planted si distingue infatti per l’etichetta più pulita al mondo nella categoria dei sostituti della carne e delle proteine alternative: pochissimi ingredienti, tutti di alta qualità, ricchi di proteine e fonte di fibre, e la totale assenza di additivi, conservanti o aromi artificiali.

84 /News Franchising

BROOKLYN FITBOXING: IL DIVERTIMENTO AIUTA A MANTENERE I BUONI PROPOSITI DEL NUOVO ANNO

Con l'arrivo del nuovo anno, le persone provano una rinnovata motivazione nell’intraprendere percorsi di cambiamento che reputano positivi e significativi per le loro vite. Tra questi, occupa sicuramente una posizione importante la forma fisica e per questo le palestre vivono proprio a gennaio un aumento significativo di nuovi iscritti, che attraverso un regolare esercizio fisico si impegnano a migliorare anche la propria salute. Il divertimento è uno dei pilastri del format di allenamento proposto da Brooklyn Fitboxing, che prevede l’alternanza di colpi al sacco a ritmo di musica e round di esercizi funzionali. Ogni sessione di allenamento ha una durata di 47 minuti e si basa sul metodo HIIT (HIGH INTENSITY INTERVAL TRAINING). Il concetto è non fermarsi mai, intervallando tecniche di boxe, thai boxe e kickboxing, con esercizi mirati al potenziamento muscolare. Una tecnologia brevettata inserita nei sacchi da boxe consente ad ogni fitboxer di monitorare in tempo reale le proprie performance personali e di confrontarle non solo con quelle degli altri iscritti allo stesso club, ma anche con i circa 60mila fitboxers che costituiscono ormai la community internazionale della catena.

La febbre dei buoni propositi ha quindi un impatto tangibile sull'affluenza in palestra, generando un aumento significativo di nuovi iscritti spinti dal desiderio di migliorare la propria salute e forma fisica. La sfida per gli operatori del settore consiste nel coltivare la relazione con i nuovi iscritti per mantenerli attivi.

EDILIZIACROBATICA DIVENTA ACROBATICA. DENTSU CREATIVE FIRMA IL REBRANDING.

Nuova presenza internazionale per Acrobatica , azienda leader nelle ristrutturazioni esterne su fune, che si è affidata all’agenzia Dentsu Creative per curare il rebranding e la nuova immagine coordinata.

Nel trentennale della sua nascita, la prima importante novità, studiata insieme al team dell’agenzia creativa di dentsu è il cambio di naming del brand , da EdiliziAcrobatica ad Acrobatica , che aiuta a presentare l’azienda anche nei mercati internazionali. Il naming mette al centro il suo attributo più unico e indimenticabile, il movimento libero nello spazio e nel tempo, come simbolo dell’ambizione di definire un nuovo equilibrio nel mondo dell’edilizia.

Un nuovo brand che se da un lato simboleggia la volontà e la capacità dell’azienda di evolversi e affrontare importanti cambiamenti, dall’altro rappresenta la promessa di conservare la propria essenza e di perseguire nella propria mission aziendale: cambiare la cultura di fare edilizia in Italia e nel mondo. Successivamente a questo step, l’agenzia Dentsu Creative si è occupata dell’ideazione e creazione del nuovo logo di Acrobatica, che richiama graficamente il luogo di intervento delle attività di edilizia (edifici e case) e introduce una tag line esplicativa delle aree di business.

Infine, l’agenzia ha lavorato alla nuova identità che ha mantenuto i colori primari (blu e giallo) per garantirne la riconoscibilità rispetto al passato ma rendendoli più attuali e ha introdotto nella visual identity l’uso di linee sottili a ricordare la distintività del lavoro sulle funi e sottolineare l’edilizia essenziale e poco gravosa in termini di impatto.

marzo\ aprile 2024 85

ALBERTO COGLIATI

È IL PRESIDENTE

DI ASSOFRANCHISING

Alberto Cogliati, Segretario Generale di Assofranchising, assume la carica di Presidente dell’Associazione.

La decisione è stata presa all’unanimità dal Consiglio Direttivo di Assofranchising, il marchio storico della rappresentanza del franchising italiano aderente a Confcommercio – Imprese per l’Italia a seguito della promozione di Dario Baroni al ruolo globale di Senior Vice President IOMBU Markets di McDonald’s.

L’Associazione Italiana del Franchising conta 80 brand Soci Franchisor che spaziano dalla ristorazione, all’abbigliamento, alla gdo, ai servizi, alla cura e benessere della persona fino alla casa. Diverse sono le realtà in fase di start-up per le quali Assofranchising offre accompagnamento, consiglio e supporto.

Alberto Cogliati, da gennaio 2021 è il Segretario Generale di Assofranchising e AD di AIF Servizi Srl. Esperto in costruzione di network, si è occupato di ristrutturazioni e avviamento di start up aziendali. In precedenza, ha esercitato la propria professione in società di franchising immobiliare quali Pirelli RE, Tree Real Estate ed Engel&Volkers.

EMILIANO MANCINI È IL NUOVO RESPONSABILE SVILUPPO FRANCHISING DI RE/MAX ITALIA

Il Gruppo immobiliare in franchising RE/MAX Italia annuncia l’ingresso di Emiliano Mancini nell’organigramma aziendale con l’incarico di Responsabile del Dipartimento Sviluppo Franchising per l’Italia . Mancini riporterà direttamente al CEO & Founder di RE/MAX, Dario Castiglia, e guiderà il team di Expansion Manager con l’obiettivo di potenziare ulteriormente la presenza del network RE/MAX su tutto il territorio nazionale. Emiliano Mancini vanta un’esperienza di oltre 30 anni nel mondo del Real Estate, di cui più di 15 nel settore del Franchising immobiliare. Nel 2010, ha iniziato la sua collaborazione con il Gruppo Sigest Spa, dove per quasi 10 anni ha ricoperto il ruolo di Responsabile Commerciale, occupandosi della commercializzazione di asset nel mercato residenziale e terziario per conto di fondi immobiliari e clienti istituzionali. Nel 2019, Mancini ha fatto il suo ingresso in Homepanda, assumendo inizialmente la posizione di Direttore Commerciale e successivamente quella di Direttore Generale. Anno dopo anno, RE/MAX continua a rafforzare la leadership in Italia e nel mondo, dove oggi è presente in oltre 110 Paesi con oltre 9.400 agenzie e 142.000 professionisti immobiliari affiliati, operando con un esclusivo modello di business basato sullo studio associato. Un metodo rivoluzionario fondato su un sistema di collaborazione capace di far crescere la produttività degli agenti immobiliari, offrire un servizio di qualità superiore ai clienti e aumentare la redditività delle agenzie immobiliari.

86 /News Franchising

Venditalia 2024: il mondo del Vending si incontra a Milano

Venditalia, il più importante Salone del Vending, rappresenta un’opportunità unica per scoprire le ultime novità del settore e un’occasione concreta per incontrare i protagonisti del Vending internazionale. Vi aspettiamo a Fieramilano Rho, un quartiere fieristico all’avanguardia, in grado di soddisfare ogni esigenza degli espositori grazie ai numerosi servizi a disposizione. La location ideale dove fare business.

32.000 mq Superficie Espositiva

TheVendingExpo promosso da organizzato da media partner

300 Espositori (26% internazionali)

15.000 Visitatori (31% internazionali)

100 Paesi Partecipanti

Fieramilano Rho, PAD. 8-12 15/18MAGGIO2024 tel +39 02 33105685 • email: venditalia@venditalia.com • www.venditalia.com
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