Beesness Luglio/Agosto 2025

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Anno XV - N° 4 2025 € 6,50

7/9 SEPTEMBER 2025

SS 2026 COLLECTIONS

FIERAMILANO-RHO, MILAN

ESTATE, STAGIONE DI RIPOSO E DI CREATIVITÀ

Quando si giunge all’estate, si iniziano a elaborare i primi bilanci sul lavoro svolto fino ad ora per prepararsi, dopo un salutare riposo, all’ultima parte dell’anno. Per lo staff di Beesness sono stati mesi intensi, caratterizzati da diverse iniziative imprenditoriali: dalla collaborazione con il marchio The Vision Of Super, alla trasmissione di ciclismo Bike Show TV e molto altro, che vi sveleremo prossimamente.

In questa nuova edizione di Beesness ci occupiamo di musica e più precisamente di quella classica, con l’intervista alla Direttrice d’Orchestra Beatrice Venezi. Una delle donne più giovani ad iniziare questa carriera, culminata con parecchi concerti in tutto il mondo, tra cui quello per i cento anni del Teatro Colòn a Buenos Aires.

Nella sezione moda, potrete leggere il reportage sulla recente Fashion Week Uomo, dove siamo andati a scoprire le ultime novità di brand come Eleventy, Philipp Plein, Vision of Super e Off-White. Proprio al CEO Cristiano Fagnani, abbiamo dedicato un’intervista ad hoc.

In merito al settore Food, è stato contattato lo Chef Andrea Aprea, perchè ci spiegasse la sua filosofia in cucina. Qui convivono tradizione e contemporaneità, insieme a

un’attenzione particolare rivolta alle tendenze innovative e alla ricerca dell’integrazione tecnologica sia per la realizzazione dei piatti, sia per la gestione della cucina. Rimanendo in questo ambito, Francesca Bardelli Nonino ha dato vita ad un interessante racconto sulla sua permanenza, della durata di due mesi, negli Stati Uniti, nello specifico a New York. Qui ha portato tutta la sua professionalità e simpatia, trattando dell’azienda di famiglia - premiata nel 2019 come la migliore distelleria al mondo - e facendo degustare la grappa Nonino. Questa giovane dimostra, attraverso il suo impegno e la sua passione, che anche le donne possono svolgere un ruolo apicale, all’interno di un settore prettamente maschile come quello degli alcolici.

L’ultima parte della rivista si concentra sullo sport, in particolare: la presentazione delle torce olimpiche per le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026; i sessant’anni del maglificio Santini; il nuovo polo produttivo delle biciclette Bianchi; la presentazione della nuova maglia del Milan e infine l’imminente stagione per la Eurotek Laica UYBA di Busto Arsizio.

Vi auguriamo buone vacanze, una buona lettura e vi diamo appuntamento al prossimo numero.

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Stefano De Martino e Head&Shoulders, La Piadineria, Latteria Soresina, Sammontana, Action, Unes 8

Candlelight® Open Air firmata Fever

si accende di musica e magia per un’esperienza multisensoriale ..............................................

STEFANO DE MARTINO È IL NUOVO TESTIMONIAL DI HEAD&SHOULDERS

Conduttore, showman, ballerino, sangue partenopeo e fascino tutto italiano: Stefano De Martino, uno dei volti più amati della TV, è ufficialmente il nuovo testimonial di Head&Shoulders. Dopo il successo di “In giro per l’Italia con Head&Shoulders”, che ha declinato la nota campagna europea “I Don’t!” nei più tipici contesti regionali italiani, il brand di shampoo numero #1 al mondo e in Italia nel segmento antiforfora si appresta infatti ora a lanciare on air, online e instore una nuova, inedita, campagna che vuole rafforzare ancor più la sua vicinanza agli italiani coinvolgendo un personaggio noto e amato in tutto il Paese che busserà direttamente alle loro porte. A partire da luglio, infatti, Stefano De Martino sarà protagonista di una vera e propria missione “porta a porta” per aiutare tutti gli italiani, dalle Alpi alla Sicilia, a combattere e prevenire la forfora, e per sensibilizzare, pianerottolo dopo pianerottolo, su questo problema tanto comune quanto semplice da risolvere e, soprattutto, da prevenire utilizzando Head&Shoulders ad ogni lavaggio. La nuova campagna sarà on air tutto l’anno a partire da luglio e viaggerà anche su social media, out of home e nei punti vendita, per portare in ogni angolo del Belpaese il messaggio del brand: “Forfora?” “Non ce l’ho, la prevengo!”. Head&Shoulders, infatti, ha sviluppato una tecnologia avanzata , che, con un uso regolare, fornisce fino al 100% di protezione dalla forfora , agendo sia sulle scaglie visibili sia sulle cause invisibili, prevenendone la ricomparsa. Il segreto? È pura scienza: la formula ottimizzata utilizza sia un sistema di tensioattivi che rilascia più facilmente il Piroctone Olamine (PO) - il principio attivo che agisce sulla Malassezia Globosa, la principale causa della forfora - sia molecole intelligenti che, a contatto con l’acqua, creano una “rete” invisibile che distribuisce e trattiene il PO sul cuoio capelluto e in profondità nei pori, impedendone il dilavamento. Il risultato? Teste sempre libere dalla forfora e pronte ad aprire qualsiasi porta… stay tuned!

LA PIADINERIA: ROTTA SUL MEZZOGIORNO

PER LA PIÙ GRANDE CATENA ITALIANA DEL FAST CASUAL FOOD

Prosegue a ritmo sostenuto il piano di espansione de La Piadineria, la più grande catena italiana della ristorazione veloce, che ha superato i 475 locali in tutta Italia. Fondata nel 1994, l’azienda punta ora con decisione al Sud, con nuove aperture recenti e programmate per rafforzare la presenza in queste aree. Da dicembre sono stati inaugurati locali in provincia di Napoli (due aperture), Cagliari, Taranto e, più recentemente, a Bari, Nuoro e Sassari. A giugno si sono aggiunte Catania e Palermo, consolidando così la presenza in Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia. Particolarmente significativa l’apertura barese, che ha registrato oltre 3.000 clienti nel primo weekend, 2.730 nuove iscrizioni a Mondo Piada e oltre 2.400 piadine servite nei primi cinque giorni. Tra le preferite: La Straordinaria, La Montagna, Il Patapollo, La Gran Carpaccio, La Leggenda e la componibile. Anche Nuoro ha ottenuto ottimi risultati: 5.600 piadine servite nelle prime due settimane, con 456 omaggi nel giorno della promozione dedicata ai nuovi iscritti. Il successo del brand si fonda su un modello efficace: un prodotto della tradizione – la piadina –reinterpretato in chiave moderna con quattro tipi di impasto (classico, integrale, Khorasan, multicereale), oltre 30 ricette e massima personalizzazione. Tutto supportato da una filiera controllata, con produzione centralizzata nello stabilimento di Montirone (BS) e distribuzione quotidiana ai ristoranti. Anche la presenza in Toscana si rafforza: oltre 20 locali attivi, di cui 9 aperti tra fine 2024 e inizio 2025. In parallelo, torna per l’estate La Solare, piadina cult del brand, con due nuove varianti 2025: con salsa al pepe rosa o con paté di olive.

NUOVA APERTURA DI GÒODURIE, L’ITALIAN CHEESE CAFÈ

Ha aperto il mese scorso il secondo Italian cheese cafè di Latteria Soresina, Gòodurie Soresina, un luogo dove il formaggio si trasforma da ingrediente a esperienza gastronomica unica. Dove prodotti speciali danno vita a ricette “gooduriose” da gustare in uno spazio accogliente e frizzante, dal design urbano e contemporaneo. Dove l'arte del formaggio italiano è celebrata con passione e gusto, in un viaggio tra tradizione e innovazione culinaria. La seconda apertura di Gòodurie prevede un doppio accesso in quel di Milano: uno in via Orobia 16 e l’altro in Piazza Olivetti 3, a pochi passi dal nascente villaggio olimpico. Il progetto di Latteria Soresina, società cooperativa nata nel 1900 tra agricoltori produttori di latte, così continua. La missione e la passione dell’azienda soresinese sono sempre state quelle di trasformare la materia prima in eccellenze italiane, come il Burro, il Gorgonzola DOP, il Provolone DOP, il Parmigiano Reggiano DOP, per portarle sulle tavole di chi cerca la qualità. Questa visione ha guidato Latteria Soresina verso un ruolo di leadership a livello internazionale confermandola come primo produttore del celebre Grana Padano, il formaggio DOP italiano più venduto nel mondo. Dal punto di vista strategico, la start-up di Latteria Soresina “Gòodurie Soresina” punta a valorizzare l’agroalimentare italiano, in particolare i prodotti a base di latte, offrendo piatti innovativi pensati per i gusti e le esigenze nutrizionali moderne. Il tutto in un ambiente accattivante che richiama lo stile del primo store di Via Tocqueville e che continua a raccontare la filiera, il lavoro delle persone e la tradizione del brand. Il nuovo store sarà di circa 240 mq, con dehors, 80 posti interni e 30 esterni. Sarà aperto tutti i giorni dalle 8, eccetto sabato e domenica con apertura alle 10. L’Italian Cheese Cafè propone un format esperienziale di “market-bistrot”, che unisce ristorazione e vendita in un ambiente sofisticato ma accogliente. Dalla colazione alla cena, passando per pranzo e aperitivi, l’offerta gastronomica si affianca a un negozio dove acquistare prodotti caseari e piatti pronti per il take away, il tutto arricchito da buona musica e convivialità.

IL GELATO SAMMONTANA SBARCA NEGLI STATI UNITI: L’ICONICO GELATO ALL’ITALIANA SULLE TAVOLE AMERICANE

GRAZIE ALLA PARTNERSHIP CON EATALY USA

La versione del celebre Barattolino, appositamente studiata per il mercato americano, è il primo prodotto iconico con cui si rafforza il piano di sviluppo strategico di Sammontana Italia previsto per i mercati del Nord America. Un piano che fa leva sulla recente acquisizione di La Rocca Creative Cakes e sulla presenza di oltre 30 anni del marchio Bindi negli Stati Uniti, brand oggi parte di Sammontana Italia grazie all’acquisizione del gruppo Forno d’Asolo realizzata in partnership con Investindustrial, gruppo europeo leader di società di investimento, holding e consulenza gestite in modo indipendente con 17 miliardi di euro di fondi raccolti. Al contempo, il lancio concorre alla concretizzazione di alcuni degli obiettivi strategici annunciati da Sammontana Italia ad inizio anno, come la valorizzazione e il rafforzamento del marchio Sammontana “Gelati all’italiana” nell’Ho.Re.Ca e nella GDO sia in Italia che all’estero e l’espansione sui mercati internazionali attraverso crescita organica e inorganica. Sammontana Italia, che sta portando avanti un percorso di crescita importante in Nord America, farà il suo debutto negli Stati Uniti a partire da luglio, grazie alla partnership con Eataly USA , società indirettamente detenuta da Investindustrial che sta portando avanti un’importante espansione in Nord America, la quale prevede l’inserimento a scaffale presso gli 11 punti vendita presenti sul territorio americano. Una collaborazione che celebra l’unione di due marchi iconici del Made In Italy e della loro capacità di rappresentare la qualità e l’innovazione del food italiano nel mondo. Il lancio rappresenta il primo passo di un’espansione più ampia, con ulteriori prodotti e collaborazioni commerciali previste nei mesi a venire. Con 80 anni di storia, il marchio debutta in Nord America con una serie di iniziative che trasformeranno New York City con la celebrazione dell’estate italiana.

ACTION INAUGURA UNO STORE

A GHISALBA, IN PROVINCIA DI BERGAMO E A CECCANO, IN PROVINCIA DI FROSINONE

Action, la catena di discount non-food, continua la sua espansione in Italia con l’apertura di due nuovi negozi: il primo a Ghisalba (BG), in Lombardia, e il secondo a Ceccano (FR), nel Lazio. Con queste inaugurazioni, il numero totale di store italiani sale a 163 . Da oggi, i residenti delle due località e dei dintorni possono scoprire la Formula Action : oltre 6.000 prodotti di buona qualità e sempre più sostenibili, suddivisi in 14 categorie merceologiche (giocattoli, artigianato, casa, giardino, bricolage, cibo e altro) al prezzo più basso possibile. Ogni settimana arrivano 150 nuovi articoli, e oltre due terzi dei prodotti costano meno di 2 euro. L’azienda investe nella qualità e sostenibilità , riducendo le emissioni di gas serra e migliorando l’efficienza energetica. Tra le iniziative: eliminazione del gas nei punti vendita entro il 2024 e illuminazione a LED in tutti i negozi. Inoltre, Action applica standard rigorosi per l’approvvigionamento e l’ottimizzazione dei prodotti, con attenzione alla circolarità e alla tracciabilità delle materie prime . Ad esempio, il cotone (sia a marchio Action che generico) proviene al 99% dal programma Better Cotton e all’1% da coltivazioni biologiche. Il 100% del legno è certificato FSC® o PEFC , e tutto il cacao usato nei prodotti a marchio Action è Fairtrade dal 2022. I nuovi negozi sono spaziosi e accessibili : quello di Ghisalba misura oltre 890 m² (in Via Provinciale SS498), mentre quello di Ceccano supera i 902 m² (in Via Anime Sante, 56). Entrambi contano su uno staff di 20 collaboratori , pronti ad accogliere i clienti con l’esperienza di shopping smart e conveniente che caratterizza Action.

UNES INAUGURA IL NUOVO “CAFFÈ UNES” A OPERA

Inaugurato il nuovo Caffè Unes di Opera (MI), il terzo locale con questo nuovo format dopo le aperture a Caluso (TO) e in Piazza Damiano Chiesa a Milano. Questa novità si inserisce nel percorso di evoluzione della catena sotto il segno del rebranding “Vicini di spesa” con l’obiettivo di offrire un’esperienza di spesa sempre più completa e in sintonia con le abitudini quotidiane dei clienti. Il Caffè Unes di Opera nasce infatti per accompagnare i clienti durante tutto l'arco della giornata con un’offerta selezionata e curata che spazia dalla colazione fino all’aperitivo. Un ambiente informale e rilassato pensato per chi desidera prendersi un attimo di pausa per sé o in compagnia, prima o dopo la spesa. Al mattino, la colazione si fa invitante con un’ampia scelta di brioches e croissant, oltre a caffè e altre bevande calde . Disponibile anche il "Caffè Pass", che permette di acquistare 10 caffè al prezzo speciale di 8€. Per una pausa pranzo veloce ma sfiziosa, vi è una selezione di panini e toast , preparati con panificati di produzione propria. Nel tardo pomeriggio spazio invece per l'aperitivo. I clienti possono scegliere tra Spritz, calici di vino, bevande analcoliche, amari o la birra alla spina Bellafresca , private label del Gruppo. Per completare l’offerta, sono disponibili anche due formule aperitivo particolarmente vantaggiose: l' "Aperitivo Focaccia" , che include un drink accompagnato da patatine, olive e focacce, e l' "Aperitivo Salume", che aggiunge a quest’ultimo una selezione di salumi. Entrambe le formule sono proposte per offrire un'esperienza di qualità sempre con la convenienza di Unes.

CANDLELIGHT OPEN AIR FIRMATA FEVER

L’estate si accende di musica e magia per un’esperienza multisensoriale

A cura della Redazione

Il format di Fever dedicato all’estate è pronto a illuminare le notti di Milano, Roma, Torino, Bari, Sanremo, Como, Firenze, Brescia, Palermo, Cagliari, Rimini e Lecce.

Dodici, quest’anno, le città italiane protagoniste della nuova stagione di concerti sotto le stelle. Per un’estate all’insegna della musica, Fever - piattaforma leader nelle esperienze dal vivo - presenta Candlelight® “Open Air”: un format di esperienze multisensoriali che porteranno la magia di migliaia di candele in suggestive location all’aperto, tra cui, inedita per la kermesse, Villa Nobel a Sanremo.

I concerti a lume di candela più famosi al mondo presentano un palinsesto di serate indimenticabili organizzate in luoghi iconici con spazi “open air” come Spazio Filippetti di Milano, Villa Parco della Vittoria e Villa Appia Antica di Roma, Terrazza 241 di Como, Limonaia di Villa Sforzi di Firenze, Castello di Brescia – Fossa Viscontea di Brescia, Corte di Palazzo De Gregorio di Palermo, Lazzaretto di Cagliari, Castello di Collegno di Torino, Cortile di UNAHOTELS Regina di Bari, Castello Due Torri di Rimini, Chiostro dei Domenicani di Lecce.

Per rendere ogni serata ancora più magica, i musicisti locali interpreteranno celebri opere e melodie senza tempo avvolti dalla luce di migliaia di candele: dai tributi a Ennio Morricone, ai Queen, a Vasco Rossi, a Ludovico Einaudi, a Mina, a Hans

Zimmer e Vivaldi, fino ai grandi cantautori italiani come Lucio

Dalla, a Fabrizio De André e a Pino Daniele, passando per leggende internazionali come i Beatles, ai Coldplay e Imagine Dragons.

SANREMO – Villa Nobel

ROMA – Villa Parco della Vittoria, Villa Appia Antica

COMO – Terrazza 241

FIRENZE – Limonaia di Villa Strozzi

BRESCIA – Castello di Brescia - Fossa Viscontea

PALERMO – Palazzo de Gregorio

CAGLIARI – Lazzaretto di Cagliari

TORINO – Castello di Collegno

BARI – Cortile di UNAHOTELS Regina

RIMINI – Castello Due Torri

MILANO – Spazio Filippetti

LECCE – Chiostro dei Domenicani

Candlelight ® è un format di concerti dal vivo prodotti da Fever, con lo scopo di democratizzare l’accesso alla musica classica. Un progetto innovativo che offre un’esperienza musicale unica attraverso l’offerta di variegati programmi, pensati per soddisfare tutti i gusti. Proposto da talentuosi musicisti locali in luoghi iconici illuminati da migliaia di candele. Candlelight ® crea un’atmosfera intima e suggestiva coinvolgendo un ampio pubblico, capace di coinvolgere anche coloro che non avrebbero mai pensato di assistere a un concerto di musica classica.

Oltre ai programmi ormai tradizionali in oltre 150 città in tutto il mondo, la serie di concerti offre esperienze speciali come Candlelight Christmas, concerti di Halloween a tema, lo speciale di San Valentino e concerti estivi nelle più suggestive location all’aperto.

Inoltre, Fever, sta accelerando la crescita di Fever for Business, una divisione in rapida espansione e pensata per trasformare gli eventi aziendali in happening indimenticabili. In Italia, il focus è quello di potenziare l’offerta di Candlelight ® for Business, una proposta esclusiva che ridefinisce gli eventi B2B tradizionali attraverso esperienze musicali immersive e multisensoriali. Grazie a concerti dal vivo illuminati da migliaia di candele, le aziende possono offrire un’alternativa originale per lanci di prodotto, gala istituzionali, celebrazioni di traguardi importanti e incontri con i clienti, creando un’atmosfera unica e coinvolgente.

Per maggiori informazioni su Candlelight ® , visita il sito https://newsroom.feverup.com/it-IT/251012-candlelight-openair-musica-live-sotto-lestelle

FEVER

Fever è la principale piattaforma globale per l’intrattenimento dal vivo, che ogni mese ispira oltre 300 milioni di persone a scoprire le migliori esperienze in più di 40 paesi. Con la missione di democratizzare l'accesso alla cultura e all'intrattenimento, Fever invita il pubblico a vivere esperienze ed eventi unici, dalle mostre immersive allo sport, alle esperienze teatrali interattive, fino ai concerti e ai festival. E, al tempo stesso, fornisce ai suoi partner dati e tecnologie per creare ed espandere nuove esperienze in tutto il mondo.

BEATRICE VENEZI: AL TEATRO COLÓN MI SENTO A CASA

Il racconto di un legame musicale e umano con l’Argentina

A cura di Christian Gaston Illan

La direttrice d’orchestra italiana racconta la sua esperienza al Teatro Colón di Buenos Aires, il legame con il pubblico argentino e la visione della musica come ponte tra culture. Con uno sguardo rivolto al futuro e un amore dichiarato per le terre argentine.

Nel novembre 2024 è stata nominata direttore principale ospite del Teatro Colón di Buenos Aires. Cosa ha significato per lei ricevere questo incarico?

È un grande onore far parte di un’équipe così prestigiosa come quella del Teatro Colón, un tempio della musica a livello mondiale. Ho debuttato lì a maggio 2024 con Turandot, in occasione del centenario del mio conterraneo Giacomo Puccini: un’esperienza che ha creato da subito un’intesa profonda con i musicisti. Sentirsi a casa in un luogo così iconico è qualcosa di straordinario.

Ha diretto Un ballo in maschera di Verdi, assente dal cartellone da dieci anni. Quali emozioni e responsabilità ha sentito?

Un’opera complessa e completa, che attraversa tragedia e ironia, con colpi di scena musicali e drammaturgici. È stato un lavoro di cesello: unire mondi sonori diversi, curare i dettagli vocali e orchestrali. Una sfida avvincente che richiede grande concentrazione e sensibilità.

Come ha vissuto l’incontro con il pubblico argentino e l’orchestra del Colón?

Un’esperienza unica. Il teatro è sempre gremito, il pubblico appassionato e rispettoso. Ho percepito un amore viscerale per la cultura, un senso di appartenenza raro. Colpisce la dedizione dei corpi stabili: indossano la "camiseta" del Colón con orgoglio. L’umiltà e il rispetto sono alla base di ogni performance.

Durante il concerto “Puccini 100” al Teatro Coliseo ha diretto un omaggio al grande compositore. Come ha selezionato il repertorio?

Abbiamo scelto le voci prima del repertorio, lavorando con i giovani dell’Accademia del Teatro Colón. Abbiamo alternato pagine celebri a brani meno noti, per sorprendere e coinvolgere il pubblico argentino. Un progetto che unisce formazione e divulgazione di alto livello.

Il ciclo “Divina Italia” ha messo in luce il potere culturale della musica. Come si rafforza il legame tra Italia e Argentina attraverso l’arte?

Italia e Argentina condividono un DNA culturale profondo.

Rafforzare il vincolo culturale significa rinsaldare un rapporto che, in passato, è stato trascurato. Vorrei vedere più scambi tra il Colón e le istituzioni italiane: la cultura è un ponte potente, un alleato anche nei rapporti diplomatici ed economici.

Come ha gestito i rapporti diplomatici ed economici mantenendo la profondità richiesta dalla direzione musicale?

C’è stato molto interesse ma anche rispetto da parte dei media. Le critiche musicali sono state competenti, puntuali e imparziali, certamente più che in Italia. Ho apprezzato la qualità del confronto, anche nei tempi e nei modi: un approccio che valorizza il lavoro artistico.

Ha spesso citato figure femminili carismatiche. In che modo l’Argentina ha influenzato la sua visione della femminilità artistica?

Il mito di Evita Perón è un esempio potente. In Argentina ho percepito una solidarietà femminile autentica, una rete tra donne che in Italia è più rara. È stato un incontro culturale che mi ha arricchita e ispirata anche artisticamente.

Quanto conta sentirsi parte di un luogo per trasmettere emozioni autentiche?

È fondamentale. Conoscere usi e costumi locali migliora la relazione con l’orchestra e con il pubblico. Capire l’anima di un popolo significa saper parlare alla sua sensibilità musicale. In Argentina, questa empatia ha funzionato profondamente.

Sta pensando a progetti educativi o creativi legati alla sua esperienza latino-americana?

Per ora sono ferma con la scrittura, ma mi piacerebbe tradurre i miei libri per il pubblico argentino. In Argentina c’è un amore per la lettura impressionante: librerie ovunque, sete di conoscenza, pensiero critico. Valori rari e preziosi.

Cosa l’ha colpita del panorama artistico argentino e quali collaborazioni sogna di realizzare?

La varietà e la ricchezza della scena. L’esistenza di un’orchestra nazionale per la musica tradizionale argentina mi ha colpita profondamente: è un’idea brillante, un gesto d’amore verso la propria cultura. Mi piacerebbe riportarla in Italia. E sto lavorando a un omaggio a Luciano Pavarotti, che ebbe un legame speciale con Buenos Aires.

Può anticiparci i prossimi impegni internazionali, a partire da questa intensa avventura argentina?

Certo. In Argentina, i prossimi appuntamenti al Teatro Colón saranno il gala di agosto per i 100 anni del corpo di ballo, La Traviata a novembre e il concerto di chiusura dei 100 anni dei corpi stabili del Teatro a dicembre, con la Seconda Sinfonia di Mahler. A gennaio 2026 sarò in Italia per Ascesa e caduta della città di Mahagonny a Trieste e Carmen a Pisa. Tra luglio e l’autunno 2025 dirigerò concerti con Plácido Domingo a Bangkok

e Santo Domingo, e sarò anche al Teatro Solís di Montevideo e al Municipale di San Paolo. Infine, tornerò al Colón per l’inaugurazione della nuova stagione con Cavalleria rusticana e Pagliacci.

Un’ultima nota: ha raccontato di amare l’Argentina anche per un legame più intimo. Ce lo racconta? Sì, assolutamente. Innanzitutto il mio compagno è argentino. Lui è venuto in Europa quando era piccolo e conosceva molto poco del suo Paese prima che iniziassimo a frequentarlo per il mio lavoro; è stato bello scoprirlo assieme, angolo dopo angolo. E con lui ho scoperto anche che l'Argentina mi ricorda la mia infanzia: andare a cavallo, stare nella natura, vivere pienamente l’aria aperta. È un legame profondo, emotivo. Lì ritrovo una parte autentica di me stessa.

PHILIPP PLEIN APRE CON STILE LA MFW

A cura della Redazione Sneaker di lusso e ospiti d’eccezione per il Party esclusivo al Sukaru Bā

Philipp Plein , la rinomata casa di moda di lusso, ha inaugurato la Settimana della Moda di Milano con uno straordinario cocktail party, "An Evening At The Suchi Club", presso l'iconico Sukaru Bā, presso il Plein Hotel.

Oltre a Philipp Plein, tra gli ospiti figuravano Michelle Cavallaro, Gustavo Piers Milton, Ebeneeze Brown, Omar Sowunmi, Max Knott, Joshua Boniface, Arif Sempala, Camila De Panis, Jeetender Sedev, Chazz Moon e molti altri.

Al Sukaru Bā è stata presentata la collezione di sneaker di lusso Tierra Italiana . Realizzata in Italia da esperti artigiani, Terra Italiana fonde un design moderno con un'artigianalità senza tempo, realizzando capi realizzati con materiali di alta qualità, incarnando eleganza, qualità e stile raffinato. Gli stili presentati erano Notorious, Skater, Soul Walker, Moonwalker, Pop Slam e Blaze Gen 01.

Notorious è una sneaker alta e audace, realizzata con una combinazione di pelle scamosciata, pelle gommosa e vernice lucida. Ogni paio presenta un logo personalizzato, applicato a mano e avvolto in una morbida fodera, oltre a dettagli in metallo personalizzati e impreziosito dall'iconico logo esagonale Philipp Plein.

Soul Walker è una sneaker bassa con suola ultrasottile per il massimo comfort, realizzata in pregiata pelle di coccodrillo: queste sneaker sono capolavori a sé stanti.

Skater è una sneaker opulenta e curata

nei minimi dettagli, vera e propria testimonianza dell'artigianalità d'élite di Philipp Plein. Dotata di fodera in Nerene e dettagli in coccodrillo stampato in nappa, che esaltano l'estetica raffinata del brand.

Moonwalker ha un design low-top che la rende un vero e proprio statement, incarnando al contempo la maestria artigianale necessaria per il comfort di chi la indossa. Dotata anch'essa di fodera in Nerene con dettagli in coccodrillo e pregiata nappa, questa sneaker trasuda raffinatezza ed è impreziosita da cuciture esagonali, profili a contrasto e applicazioni personalizzate.

Pop Slam è l'innegabile incarnazione delle calzature di lusso. Ispirata all'iconico stile sneaker del marchio, questa scarpa in edizione limitata è una sinfonia di stile che esalta l'esclusività del marchio. Impreziosita da scintillanti decorazioni in cristallo e applicazioni in metallo di pregio, la scarpa è un capolavoro, il sogno di ogni collezionista.

Blaze Gen .01 è l'ultimo modello della collezione, una sneaker bassa strutturata e raffinata che fonde street style e artigianalità. L'intreccio di morbida pelle, suede e materiali tempestati di glitter assicura che la sneaker attiri l'attenzione, offrendo al contempo un'assoluta grandezza. La ricca tonalità bordeaux è accentuata da sovrapposizioni grafiche bianche del logo esagonale Philipp Plein, rendendo la scarpa un omaggio riconoscibile al design intricato e riconoscibile del marchio.

Ogni sneaker è una vera e propria testimonianza dell'estetica visionaria, dello stile moderno e della squisita artigianalità del marchio. Questa stagione, i capi sono stati presentati nella cornice perfetta della settimana della moda di Milano, per un debutto indimenticabile che ha lasciato il segno.

PHILIPP PLEIN

Lo stilista tedesco Philipp Plein ha fondato il suo omonimo marchio di moda di lusso 25 anni fa, facendolo crescere fino a diventare uno dei più grandi e prestigiosi marchi indipendenti di moda e lusso al mondo. Con sede a Lugano, in Svizzera, il Gruppo Philipp Plein impiega oltre 700 persone tra donne e uomini e possiede, gestisce e sviluppa i marchi Billionaire e Plein Sports. Caratterizzati da uno stile anticonformista e unito a un'impeccabile artigianalità, i prodotti del Gruppo Philipp Plein sono disponibili in prestigiose boutique e grandi magazzini in tutto il mondo e in oltre 110 negozi monomarca in tutto il mondo, tra cui i flagship di Milano, Parigi, Barcellona, Berlino, Dubai, Los Angeles, Las Vegas, Shanghai e Singapore.

OFF-WHITE, TRA EREDITÀ E VISIONE

Cristiano Fagnani racconta sfide e futuro del brand

A cura di Christian Gaston Illan

Cristiano, lei ha trascorso oltre 20 anni in Nike, contribuendo a progetti iconici come The Ten con Virgil Abloh. Come ha influenzato questa esperienza la sua visione attuale per Off-White? La mia esperienza in Nike è stata una scuola impareggiabile, non solo dal punto di vista professionale, ma anche umano e culturale. Ho vissuto in Italia, in Olanda e negli Stati Uniti, viaggiando molto e lavorando su progetti di grande rilevanza. Questo mi ha permesso di sviluppare un bagaglio ricchissimo, che oggi porto in Off-White. Passare da uno sportswear mainstream a un marchio più europeo, ma profondamente disruptive come Off-White, è stato un salto naturale, soprattutto per l’impatto rivoluzionario che Virgil ha avuto sul fashion system.

Dopo la scomparsa di Virgil Abloh, il brand ha affrontato un momento delicato. Come ha gestito questa transizione? È stato un trauma, prima umano che aziendale. Virgil non era solo un creativo, era un amico, un leader, un visionario. Con il team abbiamo deciso di onorare la sua legacy continuando ciò che avevamo imparato insieme. Il nostro approccio è stato collettivo, non individuale. Virgil era un catalizzatore di talenti, e oggi portiamo avanti quel metodo con rispetto e autenticità.

Off-White è recentemente tornato sulle passerelle con sfilate tra Parigi e New York. Qual è il significato di questa nuova fase?

Dopo un periodo di silenzio dovuto alla scomparsa di Virgil e alle turbolenze del settore, siamo tornati a Parigi nel 2024 con una sfilata diretta da Ibrahim Kamara. Poi New York: il nostro primo show lì, una rinascita. Parigi resta la nostra casa nel mondo fashion, ma New York rappresenta il contesto culturale e commerciale che più ci sfida. Continueremo con questa doppia cadenza: Parigi a marzo e New York a settembre.

E Milano? Che ruolo ha nella visione di Off-White?

Milano è la nostra base operativa. Tutti i nostri prodotti riportano “Designed in Milano”. È una città internazionale e viva, ma il sistema moda milanese, rispetto ad altri settori come il design, è meno coeso.

L’Italia ha un’industria eccellente, ma manca un vero ecosistema di sistema moda come quello francese.

Le collaborazioni con artisti come Usher o Shopa hanno rafforzato il legame con la cultura pop. Quanto conta questo legame per voi?

Per noi è essenziale. Le nostre collaborazioni non sono endorsement, sono relazioni autentiche. Non paghiamo celebrità per indossare i nostri

capi: gli artisti scelgono Off-White perché si sentono rappresentati. Questo ci differenzia: siamo nati come uniforme culturale di una generazione, non come puro prodotto di moda.

La partnership con AC Milan ha fatto molto parlare. Com’è nata e dove porterà?

È nata da una sinergia autentica, non da una sponsorizzazione. Milan e Off-White condividono valori, visione e attitudine. La maglia creata con Puma è emblematica: un progetto culturale lanciato durante il Black History Month, che fonde sport, arte e messaggio sociale. Continueremo in questa direzione.

In un’epoca dominata dal digitale, come si inserisce Off-White?

Siamo nativamente digitali. Virgil costruiva connessioni su WhatsApp, e il nostro team si muove nello stesso modo: fluido, orizzontale. Non siamo un’azienda tech, ma viviamo pienamente la cultura digitale. Farfetch ci ha aiutati a potenziare la parte e-commerce, ma la nostra forza è l’autenticità del linguaggio, non l’hype tecnologico.

Off-White è un ponte tra streetwear e lusso. Come si bilancia questa dualità?

È una danza continua. Off-White nasce al centro tra lusso e strada, tra stile e design. Non viene dal “craft” come i brand storici italiani, ma dalla cultura urbana. Siamo pionieri di quello che oggi si chiama “New Luxury”. La sfida è migliorare il prodotto senza perdere l’anima street e giovanile che ci definisce.

La sostenibilità è oggi cruciale. Qual è l’approccio del brand?

Non solo ecologia: per noi la sostenibilità è anche culturale. Lavoriamo su materiali e processi consapevoli, ma soprattutto crediamo in un modello inclusivo, multiculturale, che rispecchia la complessità del nostro tempo. Essere sostenibili significa anche essere rilevanti, aperti e responsabili nel dialogo con il mondo.

Guardando al futuro, quali orizzonti vorrebbe esplorare con Off-White? Il nostro futuro è collettivo. Vogliamo continuare a esplorare nuovi territori, senza limitarci a un solo prodotto o categoria. Off-White è un organismo giovane e vitale, la sfida è crescere senza tradire la propria identità, rimanendo connessi con chi ci sceglie ogni giorno.

Se potesse definire Off-White con una sola parola o concetto, quale sceglierebbe?

Ironia. È una delle eredità più preziose di Virgil. L'ironia ci permette di restare leggeri, aperti, curiosi. Di dialogare con gli altri, di non prenderci troppo sul serio, di accogliere ogni sfumatura. Insieme a grace e kindness, è uno dei valori più profondi del brand.

Ultima domanda: cos’è per lei Off-White?

Off-White è il colore della tela bianca, pronta a essere dipinta. Non è bianco, non è nero. È il luogo dove tutto può succedere, dove tutte le sfumature trovano spazio. È la dichiarazione che ogni prospettiva è valida, che non esiste una sola verità. È, in fondo, un invito a guardare oltre.

VISION OF SUPER SS26

Un evento tra suoni, immagini e contaminazioni culturali

per il brand dello street luxury

A cura della Redazione

“Be part of the Vision”: Milano celebra la nuova collezione Vision of Super tra musica, beesness e lifestyle

Milano torna ad essere il palcoscenico naturale del lifestyle contemporaneo grazie a Be part of the Vision , l’evento che ha segnato il lancio della collezione Spring Summer 2026 di Vision of Super.

Un appuntamento esclusivo che ha unito moda, musica e network imprenditoriale in un format dinamico e coinvolgente, con la partecipazione di Beesness Magazine come media partner, insieme a Billboard Italia e al brand TeQuiero Tequila .

Be part of the Vision ha rappresentato non solo il lancio della nuova collezione, ma anche un momento simbolico di trasformazione per Vision of Super.

Il brand sta attraversando una fase di riposizionamento strategico, che punta ad un’identità più matura, ricercata e perfettamente allineata ai codici del premium accessible.

Un’evoluzione che prende forma attraverso un restyling visivo e concettuale: pur restando fedele al proprio DNA. Vision of Super lo interpreta oggi con un linguaggio più sofisticato, capace di dialogare con nuovi mercati e intercettare un pubblico più ampio ed esigente.

L’ambizione è quella di offrire capi distintivi e di alta qualità, con uno stile riconoscibile e accessibile, senza mai perdere l’energia creativa che ha reso il brand unico.

A dare ulteriore slancio a questa nuova fase, l’ingresso nel capitale sociale di due figure strategiche: Alessandro Santamaria e Antonella Di Pietro, che affiancano il fondatore Dario Pozzi, giovane imprenditore e mentre creativa dietro Vision of Super. Con background e competenze complementari, i due nuovi soci accompagneranno Vision of Super in un percorso di crescita strutturata, sviluppo internazionale e consolidamento all’interno del panorama lifestyle contemporaneo.

La serata ha visto anche la presentazione ufficiale di Christian Gaston Illan come brand ambassador di Vision of Super: un ruolo che riflette l’incontro tra stile, cultura e visione imprenditoriale, elementi che caratterizzano il percorso di Illan e il suo legame con il mondo del business e del lifestyle.

L’atmosfera di Be part of the Vision ha saputo raccontare un nuovo modo di intendere gli eventi del settore: non un semplice lancio di collezione, ma un momento di connessione autentica fra brand, ospiti e partner.

Gli spazi di Via Orobia 26 si sono trasformati in un laboratorio creativo dove la filosofia di Vision of Super ha preso vita attraverso il mix di suoni, immagini e contaminazioni culturali.

La serata è stata animata dal DJ set di Kharfi e Madfingerz , che hanno costruito un soundscape in linea con il mood streetluxury della collezione, rendendo l’esperienza immersiva e coerente con i valori del brand.

Beesness Magazine ha raccontato l’evento valorizzando le connessioni generate: un’occasione in cui moda, musica e business hanno dialogato senza barriere. L’area tasting a cura di TeQuiero Tequila ha aggiunto un tocco conviviale e ricercato, contribuendo a creare un percorso sensoriale che ha accompagnato ospiti, manager e creativi attraverso le diverse anime della serata.

La presenza di Christian Gaston Illan come brand ambassador ha rafforzato il ponte tra moda e imprenditorialità, sottolineando il ruolo di Milano come hub di eccellenza per chi crea e innova.

Be part of the Vision ha tracciato un modello di evento capace di fondere esperienza fisica e racconto valoriale. La forza del format sta nella sua capacità di generare connessioni reali e contenuti autentici, con un dialogo continuo tra estetica e strategia.

Per Beesness Magazine, essere partner di eventi come questo significa abbracciare e raccontare un nuovo modo di fare business, dove il lifestyle diventa leva di sviluppo e innovazione.

COLLEZIONE ELEVENTY SS26

Lino, luce e libertà di stile

A cura della Redazione

La Primavera/Estate 2026 di Eleventy celebra il lino, fibra antica e naturale, simbolo di purezza e luce. Leggero, traspirante e benefico, il lino incarna perfettamente la filosofia del brand: unire bellezza, comfort e raffinatezza.

Indossare il lino è un gesto poetico. È portare addosso un fiore che si fa filo, camicia, blazer doppiopetto. Un’esperienza sensoriale, che richiama la bellezza autentica della natura. In questo stesso spirito nasce il cartellino della collezione, realizzato in carta di semi di lino: una volta piantato, darà vita a fiori azzurri. Perché l’eleganza naturale, per Eleventy, non è solo stile, ma gesto, emozione e memoria.

La palette cromatica si ispira all’alba sul mare, con tonalità che fluttuano tra luce e freschezza. Al fianco dei colori iconici del brand – grigi raffinati, panna, gesso e nuance naturali – compaiono nuove sfumature luminose: il giallo coriandolo, il rosa sale dell’Himalaya, il rosa cipria, il verde militare, il carbone fino al nuovo blu di Prussia, profondo e vibrante come l’orizzonte.

Tessuti e materiali sono al centro della collezione. Lavorati, miscelati, reinventati. Il lino, puro o combinato con seta e cotone, disegna silhouette fluide, sobrie, contemporanee.

Le giacche si alleggeriscono, si aprono in volumi morbidi, e si rinnovano con dettagli sartoriali come il collo “Mao”. La maglieria diventa un linguaggio ricco di texture: lavorazioni mouliné, filati ritorti “a mano”, trecce e traforature disegnano una tridimensionalità vibrante. Anche la camiceria si arricchisce di dettagli: colli doppi, volumi generosi, proporzioni nuove.

Il pantalone assume un ruolo da protagonista, con tessuti ricercati e silhouette moderne. Tra le innovazioni, il modello Trisize: una sola taglia capace di adattarsi a tre misure diverse grazie a una cintura interna invisibile, per un’eleganza che non rinuncia alla funzionalità. Il denim, simbolo di stile di vita Eleventy, evolve verso una nuova leggerezza: capi realizzati con fibre pregiate –modal, seta, lino – trattati con lavaggi sostenibili e innovativi, in collaborazione con eccellenze italiane del settore.

La capsule “Unexpected” esplora il workwear con occhi nuovi: volumi generosi, materiali tecnici, un equilibrio tra essenzialità e sofisticazione. È un’eleganza quotidiana, pensata per chi vive il presente con consapevolezza e stile. La pelle, elemento distintivo del brand, si veste di nuovi volumi e ispirazioni biker rivisitate: materiali vintage, dettagli raffinati, lavorazioni ricercate. I gilet in pelle, icone del guardaroba Eleventy, tornano protagonisti.

Un nuovo concetto di leisurewear si afferma con capi in nylonseta, raffinati e funzionali: tute, felpe, pantaloncini, cappelli, gilet dalle linee pulite e materiali nobilitati. Le T-shirt e le polo in cotone GIZA – fibra nobile e rara – completano l’offerta leisure con la stessa attenzione riservata all’abbigliamento formale. Tutto questo diventa linguaggio comune, senso di appartenenza. Nasce così Eleventy Club: non solo un luogo, ma una visione, una community che condivide valori, estetica e filosofia. Club è famiglia, condivisione, identità. Il beachwear è caratterizzato da stampe floreali e geometriche, tessuti tecnici ad asciugatura rapida, e il nuovo boxer in setanylon, punto di incontro tra lusso e performance, pensato per chi cerca bellezza anche nei dettagli più liberi.

La pelletteria SS26 si distingue per funzione ed eccellenza artigianale. La tote bag – alternativa contemporanea allo zaino – si affianca a weekend bag, borse da palestra, zaini e piccola pelletteria, realizzati in camoscio o in nappa pregiata, rifiniti con impunture a contrasto color corda, in modo da esaltare l’anima artigianale di ogni creazione.

Le calzature completano il racconto: sneakers leggere senza lacci, nuovi mocassini con suole flessibili, cuciture Strobel, punzonature e dettagli unici che parlano il linguaggio dell’artigianalità evoluta.

Infine, debutta il servizio “Made to Order” in maglieria: quattordici modelli in puro cashmere, quaranta tonalità esclusive. Un invito a disegnare il proprio stile, scegliendo ogni dettaglio, per rendere il capo un’estensione della propria unicità.

Con la SS26, Eleventy invita a un’eleganza che nasce dalla natura, parla il linguaggio della materia, si esprime nel gesto quotidiano. Un’eleganza che respira, che fiorisce e che resta.

NICOLE KARAGOZLU

L’arte industriale delle radici

A cura di Christian Gaston Illan

Origini armene, formazione nel design, passione per l’origami e un ruolo sempre più strategico in Karatex, l’azienda fondata dal nonno. Nicole Karagozlu rappresenta una nuova generazione che unisce famiglia, visione e sostenibilità.

Nicole, vieni da una famiglia con una forte radice nell’industria tessile argentina. Come porti avanti questa eredità, costruendo al tempo stesso il tuo percorso all’interno di Karatex? È un onore continuare nel settore tessile, specialmente in un Paese con così tanti alti e bassi. Nella nostra famiglia lavoriamo in squadra: ognuno ha il proprio ruolo, con mia sorella come CEO e il supporto costante di nostro padre e nostro zio, che sono ancora attivi in azienda. Sto cercando di costruire il mio percorso, sempre con voglia di imparare. Ho iniziato con stage nel design, il campo più vicino alla mia formazione in Disegno Industriale alla UBA, ma col tempo mi sono appassionata alla parte tecnologica: processi, produzione, miglioramenti. Dopo il mio primo viaggio in fabbrica, mi sono resa conto del potenziale di tutto questo mondo, e da lì non mi sono più fermata. Ho frequentato un corso di Applicazioni Tessili presso la Universidad Politécnica di Valencia insieme ad AITEX,

e oggi mi occupo principalmente di produzione, manutenzione, qualità e ottimizzazione.

Sei un’ingegnera di prodotto, ma anche un’artista dell’origami. Quali sono i punti di contatto tra la precisione industriale e la sensibilità della carta piegata?

Ho studiato Disegno Industriale alla UBA, ma l’origami è una passione che porto con me fin da bambina. È una disciplina che richiede enorme precisione: geometria, frazioni, calcoli. Mi piacciono le sfide e l’origami offre infinite possibilità creative. In particolare, mi affascina l’origami modulare: ogni modulo deve essere perfetto, perché l’unione si basa sull’incastro. Se qualcosa è piegato male, tutto il lavoro ne risente.

Vedo un collegamento molto forte tra il mio lavoro, l’origami e i processi produttivi: bisogna pianificare bene ogni passaggio, scegliere colori, dimensioni, quantità. Ho imparato l’importanza della pianificazione durante gli studi, e la applico sia in azienda che nelle mie opere. Spesso, prima di iniziare un lavoro, passo l’idea a un programma di design per avere una visione più chiara e organizzata. Anche se all’inizio sembra più faticoso, poi tutto scorre meglio.

Quanto alla sensibilità, credo che l’origami mantenga sempre una certa intimità, anche nella sua forma più astratta, perché nasce dal gesto umano e dal contatto con la carta.

La tua opera “Eternamente Armenia” esprime un’identità culturale molto profonda. In che modo le tue origini influenzano il tuo modo di vedere l’arte e il lavoro?

Tutti e quattro i miei nonni erano armeni, arrivati da Istanbul. Fin da piccola ho vissuto immersa nella cultura armena: la lingua, le tradizioni, la chiesa. Era parte della nostra quotidianità — come i pranzi fatti in casa con mia nonna, le domeniche in famiglia. Ci è sempre stato insegnato a non dimenticare le nostre radici, soprattutto sapendo che oggi ci sono più armeni nella diaspora che in Armenia. Così ho sempre cercato un modo per contribuire, anche attraverso l’arte.

“Eternamente Armenia” è nata così, dal cuore. L’ho realizzata per una raccolta fondi organizzata da Homenetmen per sostenere Artsakh, e sentivo che dovevo esserci.

Anche in azienda la cultura resta molto presente. Molti ricordano ancora mio nonno e ci raccontano aneddoti di quando lavoravano con lui. Lui e suo fratello hanno iniziato tutto da zero, vendendo fazzoletti in Argentina. È da lì che è nata la nostra fabbrica. Le radici sono ovunque: cerchiamo sempre di guardare avanti, ma senza dimenticare da dove veniamo.

In un’epoca in cui l’industria cerca sempre più la sostenibilità, come immagini il futuro del tessile argentino con un approccio consapevole e creativo?

Fino a qualche anno fa non si parlava quasi di sostenibilità, in nessun settore. Ma con le nuove generazioni è diventato un tema centrale.

Oggi si cercano alternative in ogni fase: nei processi, nei macchinari, nei materiali. Nel nostro reparto di finitura, ad esempio, abbiamo iniziato a usare enzimi naturali al posto di prodotti chimici aggressivi. Lavoriamo anche con spugne grezze, evitando il più possibile i trattamenti: se c’è bisogno, si applica solo un po’ di amido per facilitare la tessitura. A tutto questo si aggiungono i risparmi energetici e di consumo idrico, che sono diventati prioritari.

Anche i consumatori stanno cambiando: c’è più consapevolezza, più attenzione alla provenienza dei prodotti. Credo che il futuro del tessile, in Argentina come nel resto del mondo, sarà sempre più sostenibile, senza però rinunciare alla creatività e alla qualità.

Condividi molti contenuti visivi su Pinterest. Che ruolo ha l’ispirazione digitale nei tuoi processi creativi e professionali?

Credo che la curiosità sia fondamentale. Si impara da tutto: un museo, la natura, un’immagine vista su Pinterest. Tutto può accendere un’idea.

Ho sempre carta e penna con me per annotare spunti. Durante la mia formazione ho sperimentato molte tecniche — modellazione, resine, metalli, aerografia — e ho seguito corsi d’arte che mi hanno dato strumenti pratici per i miei progetti.

Mi piace anche confrontarmi con amici: parlare delle idee aiuta a concretizzarle, anche quando sembrano troppo ambiziose. È proprio nel dialogo che nasce spesso la chiave per trasformarle in realtà.

Karatex è nata con tuo nonno Kevork e oggi tu rappresenti una nuova generazione. Quali valori senti di voler conservare, e quali pensi vadano reinterpretati per il presente?

Il valore del lavoro è qualcosa che vedo ogni giorno, soprattutto in mio padre: ha un’energia inesauribile e un’intelligenza straordinaria. Valori come la fiducia, la comunicazione e la qualità — sia nel servizio che nel prodotto — sono rimasti invariati da quando mio nonno comprava scampoli di tessuto per fare i primi fazzoletti. Questo spirito di miglioramento continuo si è sempre tramandato. Un altro valore forte è l’unione familiare. Mia sorella è stata fondamentale: fin da piccoli ci ha tenuti coinvolti, così quando si entra in azienda lo si fa con consapevolezza.

In un Paese in continua trasformazione, la varietà è una forza: offrire un’ampia gamma di prodotti ci permette di rispondere con flessibilità alle esigenze del mercato.

Il nostro punto di forza resta la spugna e l’abbigliamento da lavoro. Quest’ultimo è stato un’intuizione strategica di mio padre, che ha saputo leggere la domanda in anticipo. Decisioni così ci

hanno permesso di restare solidi. Ho imparato anche a valorizzare ciò che abbiamo: proteggerlo, farlo crescere. Sono profondamente grata a questo progetto familiare che oggi compie 70 anni. È un traguardo enorme, e ne sono orgogliosa.

Se dovessi definirti con una figura di origami, quale sceglieresti e perché? Racconterebbe di più la tua parte tecnica, artistica o emotiva?

Domanda difficile… Ma oggi sceglierei un origami modulare: il Kusudama – Curler di Herman Van Goubergen. È stato uno dei primi che ho realizzato. La forma a spirale mi ha subito colpita: fuori dalla norma ma visivamente affascinante.

Il bello del modulare è che puoi giocare con la quantità di moduli, i colori, la carta. Cambia tutto. È come nella vita: se modifichi anche solo un elemento, il risultato cambia completamente.

C’è una parte tecnica — piegare è come respirare per me — e una parte emozionale, legata al processo. Quando finisco un quadro che mi ha richiesto tempo e dedizione, provo una soddisfazione profonda.

Questa figura mi rappresenta perché non mi piace restare ferma: mi piace provare, sperimentare, pensare fuori dagli schemi. E a volte, da quel gioco creativo, nascono cose davvero belle.

FABFASHION APP BOLOGNA

La prima web app dedicata alla moda e alla cultura tessile emiliana

A cura di Carla Cavicchini

Grazie alla FAB – “Fashion App Bologna” – trademark, nasce la prima fashion web APP cittadina. Un progetto pilota collegato alla città di Bologna nonché ai principali interlocutori industriali e commerciali per guidare i turisti attraverso i luoghi della cultura e dell’industria della moda nel capoluogo felsineo e nelle province emiliane. Ideata da Fabiana Giacomotti storica del costume e curatrice dell’inserto di cultura e industria della moda de “Il Foglio”, coordinata da Maria Grazia Vernuccio comunicatrice d’impresa nell’arte, la Web – APP sarà una guida fra musei con analisi e racconto audio-podcast delle referenze tessili e moda, nei ritratti e dipinti tessili, ed ancora biblioteche con indicazione di testi utili ed interessanti ai luoghi di oggi e di ieri nelle città. Ed ancora i siti dei negozi storici e della piccola e media industria, compresi i grandi brand nati a Bologna, gli archivi teatrali ed archivi d’impresa. Un progetto pilota in itinere da arricchire e sviluppare negli anni grazie al supporto di studiosi e studenti, realtà commerciali e industriali, utile al visitatore occasionale e allo specialista. Un progetto, dunque, che stabilisce ponti tra realtà artistiche diverse – dalla creatività, alla letteratura, al teatro - visto che nel racconto verranno coinvolti giovani attori locali in modo semplice e di facile approccio. E tutto questo

per conoscere meglio non solo la moda, ma anche il tessuto in senso proprio e figurato, di una delle più belle città del mondo.

Come dicono Fabiana Giacomotti e Maria Grazia Vernuccio, nei mesi prossimi rafforzeranno i contatti in corso in vista del lancio della “WebApp” nella primavera del 2025, anche in considerazione che Bologna per secoli fu “città della seta” quale centro importante di produzione come Venezia ove si erano rifugiati i lucchesi allo scoppio degli scontri tra Guelfi e Ghibellini. Nonostante la sua posizione centrale non ha mai goduto della notorietà di Milano (nel Rinascimento e dagli anni 70 del Novecento di oggi), di Torino (dall’Unità d’Italia agli anni ’30), di Firenze (nel Rinascimento e dalla metà del Novecento ad oggi) nonché di Roma (nel secondo Dopoguerra) quali capitali dell’eleganza italiana. Eppure, la storia di Bologna come centro culturale produttivo e della diffusione della moda, soprattutto nelle provincie dell’Emilia-Romagna dal Medio Evo ad oggi, merita non solamente d’essere riscoperta, ma anche maggiormente conosciuta oltre l’ambito specialistico, quale appunto quello oggetto di narrativa popolare. Di conseguenza tale approccio può dare o ridare a Bologna il ruolo che merita nel ricco e composito

panorama produttivo nazionale della moda. La ricchezza del tessuto industriale dell’Emilia-Romagna, in particolare nella maglieria e confezione, può essere valorizzato solo attraverso la conoscenza diffusa e condivisa del suo patrimonio storico ed attuale nella moda.

Fabiana Giacomotti intervistata in merito osserva che: “Bologna per me è un fatto storico, qualunque storico della moda conosce molto bene tale città per la produzione della seta, non a caso nella lotta tra Guelfi e Ghibellini, i setaioli si stabilirono nella ‘grassa’ Bologna in quanto ricca nonché di grandi vedute. Quindi, ecco, esiste la Bologna ‘setaiola’ del ‘300-‘400, anche se eccola scomparire dalle mappe per ritrovarla a fine ‘800 quale centro di diffusione, ed ancora negli anni ‘30 e ‘40 con buone sartorie. Segue la Seconda guerra mondiale, ed il momento di maggior rilancio avviene negli anni ‘50-‘60, in tutta la Regione, l’Emilia, dove nascono i grandi laboratori, i grandi ‘brand’, senza mancare di menzionare l’eccellenza calzaturiera decisamente al top degli ancora più vicini anni ‘60-‘70. Ecco, a seguire, varie città poi per molteplici e complessi motivi, presero il predominio diventando più importanti o perlomeno più conosciute. Quindi presumo proprio sia significativo riscoprire tale città che si contraddistingue nelle varie attività parallele quale quella del ‘vintage’ che si estende da Bologna a Ravenna, osservando che esiste una condizione plurimillenaria nel commercio degli abiti usati con tutta una filiera che siamo qui a raccontarla.”

Anche Maria Grazia Vernuccio capo ufficio stampa di ‘Centergross’ racconta che Bologna appartiene ad una storia di secoli che si contraddistingue non per un punto di arrivo, bensì di partenza. “E questo in considerazione che tale ‘web-app’ racchiude una miniera d’informazioni in cui si affacciano storici luoghi e palazzi, di grandissimo interesse. Utile poi sapere che “Centegross” ha coinvolto istituzioni regionali e nazionali per il sistema-moda quale realtà importante e pure complessa, nei confronti di quella leva commerciale dell’Emilia-Romagna, che si contraddistingue anche sotto il profilo storico. La moda italiana, la nostra, è conosciuta in tutto il mondo e Bologna non è seconda a nessuno, vertendo in maniera capillare su quel “Pronto-Moda” equivalente a quei fattori rapidi, vivaci, creativi, che ne hanno disegnato la storia.

L’idea di tale ‘App’ è venuta a Fabiana Giacomotti nel momento in cui ‘Centergross’ ha lanciato la call su tutto il territorio bolognese ed emiliano facendo la prima edizione del “Bologna Fashion Festival”. Questo per ‘tirare’ fuori quel patrimonio di informazioni, di realtà aziendali, ed artigianato, verso un territorio che possiede ancora tutto questo. Di conseguenza tale ‘App’ mette a disposizione dei bolognesi e non compresi turisti, tutte quelle informazioni che riguardano luoghi e storia, assieme a quel patrimonio legato al mondo della moda che esiste in questa regione con nota incisiva nel farla scoprire ulteriormente. Perché questo? Perché “Bologna città della moda lo è”! grazie a tutto il sistema che le ruota attorno, in considerazione che è stata anche capitale della seta seppur secoli fa, con tanto di sfilate nell’opulenta Bologna.

E quindi una ricchezza storica che ha messo poi le basi per il “Made in Italy, famoso riconoscimento mondiale, nato proprio qui. Di conseguenza storie e tradizioni si completano arrivando alle ricchezze d’un luogo che, per numero di addetti ed imprese, è la prima in Italia. Non a caso qui hanno sede “Max Mara” ed altri grandi gruppi, riconosciute vere e proprie colonne portanti del “Made in Italy” a livello mondiale.”

BLACK CARPET AWARDS 2025

Inclusione e creatività protagoniste alla MFW

A cura della Redazione

Si è tenuta, presso la Sala Brigida di Palazzo Marino, la conferenza stampa di presentazione della terza edizione dei Black Carpet Awards , alla presenza di Michelle Francine Ngonmo, Founder e CEO di Afro Fashion Association, e di Alessia Cappello, Assessora allo Sviluppo Economico e Politiche del Lavoro del Comune di Milano.

L’edizione 2025 dell’evento andrà in scena il 24 settembre 2025 presso il Teatro Manzoni, durante la Milano Fashion Week Women’s, e vedrà come Madrina d’eccezione Naomi Campbell , icona mondiale della moda e da sempre attivista per la rappresentanza e l’equità.

Negli anni, i Black Carpet Awards si sono affermati come un punto di riferimento creativo e culturale: una piattaforma che mette in luce il talento di chi, troppo spesso, rimane invisibile all’interno dellanostra società. L’iniziativa celebra ogni anno i “Leader del Cambiamento”: persone di ogni origine e background che si distinguono per l’impegno concreto nella promozione della Diversità, dell’Inclusione e dell’Equità all’interno dell’industria creativa.

Nel corso della conferenza, l'artista R&B e vincitore della prima

Black Carpet Awards 2025 - Jury Panel

edizione dei Black Carpet Awards David Blank ha emozionato il pubblico con una performance dal vivo, seguito dall’intervento di Luciana e Adriana Toledo in arte “Le Sorelle Toledo”, vincitrici della precedente edizione dei Black Carpet Awards, che hanno raccontato come la nomina a Leader of Change e il conferimento del premio abbiano rappresentato un punto di svolta nel proprio percorso professionale. Non poteva mancare il momento dedicato all’“Alleanza BCA”, durante il quale Tamu McPherson, Francesca Ragazzi e Maria Gloria Cappelletti hanno condiviso come la partecipazione al progetto abbia arricchito la loro visione, generando un impatto significativo sia sul piano personale che professionale.

L’edizione 2025 prevede cinque categorie di premiati, per un totale di 22 finalisti. Tra questi, saranno selezionati dieci vincitori, di cui cinque scelti dalla giuria e cinque dal pubblico.

Le categorie sono:

• Leader of Change: Culture – premio conferito a chi guida il discorso sull’inclusione nel proprio campo. I nominati di quest’anno sono: Nogaye Ndiaye, Mariam Battistelli, Meraf Villani, Modou Gueye, e Simão Amista.

• Leader of Change: Creativity – premio conferito a chi si distingue per visione e impatto creativo globale . I nominati di quest’anno sono: Augusta Carter, Jem Perucchini, Rediet Longo, Shannice Alogaga e Williams Obrou Zouzouo (aka Gaudì2000).

• Leader of Change: Community – premio conferito a chi genera trasformazione all’interno della propria comunità. I nominati di quest’anno sono: Aya Mohamed, Deepika Salhan, Kwanza Musi Dos Santos, Laura Berrie Amponsah e Ronke Oluwadare.

• Leader of Change: Entrepreneurship – premio conferito a chi innova modelli di business inclusivi. I premiati di quest’anno sono: Antonio Dikele Distefano, Caterina Monda & Debrina Aliyah, Ibrahim Songne, Issa Yerima e Reuben K. Sam.

• Leader of Change: Legacy – premio conferito a chi costruisce e tramanda un’eredità culturale inclusiva e duratura. I nominati di quest’anno sono: Igiaba Scego, Leandra Medeiros Cerezo.

La categoria ONE-TIME AWARDS 2025 è dedicata a Koyo Kouoh : un riconoscimento unico dedicato a un’artista che ha contribuito in modo significativo a dare forma all’arte africana ediasporica in Italia. Ispirato all’eredità e al lavoro visionario della curatrice Koyo Kouoh, il premio -che verrà conferito ad uno solo dei cinque finalisti della categoria - celebra creatori e creatrici che mettono in discussione le narrazioni dominanti, ampliano i confini dell’espressione artistica e contribuiscono a dare visibilità e centralità alla cultura afrodiscendente a livello globale.

Durante l’evento sarà inoltre trasmesso una video presentazione dedicata a “The New Wave”, una selezione dei dieci talenti creativi più innovativi provenienti da tutto il mondo.

A decretare i vincitori sarà una giuria d’eccezione, capitanata

Naomi Campbell - Photo © Steven Meisel
Assessora Alessia Cappello e Michelle Francine Ngonmo

ormai da tre anni dalla fondatrice, Michelle Francine Ngonmo, e composta da autorevoli professionisti provenienti dai mondi della moda, della comunicazione, della cultura, dello spettacolo, dell’attivismo e del terzo settore : Adama Sanneh, Afef Jnifen, Alessia Glaviano, Anna Paola Vergani, Andi Nganso, Boringnotcom, Carlo Capasa, Carlos Nazario, Carolina Aldrovandi, Celia Sears, Cristina Baruzzi, Del Titus Bawuah, Diana Marian Murek, Edward Buchanan, Francesca Ragazzi, Fulvia Bacchi, Gabriella Crafa, Gabriella Nobile, Gloria Maria Cappelletti, Honey Dijon, IB Kamara, Isabelle Harvie-Watt, Jordan Anderson, Laetitia Loffredo, Macs Iotti, Marco Bizzarri, Marilena Umuhoza Delli, Marta Sachy, Melisenda Murphy-Solari, Nana Brenu, Nicolas Martin Garcia, Piero Piazzi, Sabina Belli, Sara Sozzani Maino, Silvia Negri, Simon Whitehouse, Simonetta Gianfelici, Stefano Fadda, Stefano Roncato, Stella Jean, Tamu McPherson, Tokyo James, Tyler Mitchell, Valentina Tagliamacco, Victoria Adaeze Ejiogu, Walter D’Aprile, Winta Ghebre e Zaya Guarani.

I Black Carpet Awards si confermano così un appuntamento imprescindibile nel calendario della Milano Fashion Week Women’s, ma soprattutto un’occasione per riflettere, celebrare e promuovere una visione inclusiva della società . Afro Fashion Association rinnova con questa terza edizione il suo impegno a trasformare il panorama culturale italiano e internazionale, mettendo al centro le persone, le storie e i valori che stanno davvero cambiando il mondo.

AFRO FASHION ASSOCIATION

Afro Fashion Association è un'organizzazione no-profit fondata nel 2015, attiva tra l'Italia e l'Africa subsahariana. Guidata da volontari, promuove la moda, l'arte e la cultura come strumenti di scambio interculturale, empowerment e sviluppo economico sostenibile. La sua missione è valorizzare creativi emergenti africani e BIPOC attraverso una piattaforma internazionale, creare opportunità di mercato per imprenditori neri e appartenenti a minoranze etniche, e promuovere un'identità dell'Africa fondata su creatività, innovazione e ricchezza culturale. L'associazione lavora per rafforzare le capacità locali nel settore artistico e culturale, supportando l'empowerment femminile e offrendo formazione e opportunità professionali a studenti e talenti emergenti. Inoltre, si impegna nell'advocacy per la diversità, l'equità e l'inclusione nei luoghi di lavoro, utilizzando l'arte come motore di crescita sociale ed economica.

Michelle Francine Ngonmo
Conferenza Stampa Black Carpet Awards
David Blank
Assessora Alessia Cappello e Michelle Francine Ngonmo
Michelle Francine Ngonmo
Michelle Francine Ngonmo e Assessora Alessia Cappello
Sorelle Toledo

HDEMY GROUP: FORMAZIONE D’ECCELLENZA

Impresa e creatività per i professionisti di domani

A cura della Redazione

Hdemy Group nasce nel 2012 come polo formativo specializzato nei settori del design, della comunicazione e del marketing, con l’obiettivo di creare un ecosistema educativo d’eccellenza fortemente connesso con il mondo delle imprese. Grazie a un’esperienza pluriennale nella formazione accademica, il gruppo si posiziona oggi come interlocutore qualificato per aziende, istituzioni e studenti, promuovendo percorsi formativi che integrano teoria, pratica e sviluppo di competenze professionali. Al suo interno, il gruppo riunisce due realtà consolidate e complementari:

NAD – Nuova Accademia del Design

Fondata nel 2010, NAD – Nuova Accademia del Design rappresenta il nucleo originario attorno al quale si è sviluppato Hdemy Group. La sua proposta didattica si basa su una forte integrazione tra creatività, applicazione pratica e costante aggiornamento delle competenze richieste dal mercato. Grazie a un corpo docente composto da professionisti attivi nei rispettivi settori, NAD forma figure professionali capaci di inserirsi concretamente nel mondo del lavoro.

L’offerta formativa comprende percorsi annuali, biennali e triennali, corsi professionali e brevi, workshop e attività progettuali in collaborazione con aziende e partner di settore. L’approccio "learning by doing" caratterizza l’intero modello formativo,

favorendo l’apprendimento esperienziale e la costruzione di competenze operative.

Accademia Cappiello

Nel 2024 Hdemy Group amplia il proprio progetto educativo con l’acquisizione dell’Accademia Cappiello di Firenze , storica istituzione con oltre sessant’anni di esperienza nella formazione creativa. Punto di riferimento riconosciuto a livello nazionale, Accademia Cappiello arricchisce l’offerta del gruppo portando in dote una tradizione consolidata e una forte specializzazione in ambiti come grafica, comunicazione visiva, moda e interior design. L’integrazione di Accademia Cappiello consolida ulteriormente la mission di Hdemy Group: formare talenti in grado di rispondere in modo competente e innovativo alle esigenze del mercato contemporaneo, attraverso percorsi didattici di qualità, costantemente aggiornati e fortemente connessi con il mondo delle imprese.

Mission e valori

Mission

La missione di NAD – Nuova Accademia del Design è offrire percorsi formativi completi e specializzati, rivolti a giovani, professionisti e aziende, con l’obiettivo di accompagnarli nella crescita e nell’affermazione professionale nel mondo del design.

L’Accademia integra costantemente l’evoluzione dei business e delle tecnologie, ponendo particolare attenzione ai processi innovativi e alle dinamiche del mercato contemporaneo.

Valori fondanti

• Innovazione

La didattica integra strumenti digitali avanzati, intelligenza artificiale e nuove tecnologie, formando professionisti pronti ad affrontare le sfide future con un approccio sperimentale e dinamico, sempre aggiornato rispetto all’evoluzione del settore.

• Eccellenza

Docenti altamente qualificati, metodo formativo orientato alla pratica e solide connessioni con il mondo del lavoro garantiscono un percorso di apprendimento concreto, mirato allo sviluppo di competenze distintive e immediatamente spendibili in ambito professionale.

• Sostenibilità

L’offerta formativa promuove un design responsabile, attento all’uso di materiali innovativi, ai processi sostenibili e alla riduzione dell’impatto ambientale, in linea con le esigenze di un mercato sempre più orientato alla responsabilità sociale e ambientale.

• Inclusività

L’Accademia valorizza la diversità come leva di creatività e innovazione, offrendo un ambiente aperto, dinamico e accessibile, in cui ogni talento può esprimersi, crescere e contribuire attivamente al dialogo culturale e progettuale.

Corpo docenti

Il corpo docente di NAD è composto da professionisti attivi nei

rispettivi settori di specializzazione, con consolidate esperienze operative e progettuali. Il modello formativo “learning by doing”, arricchito dal costante confronto con aziende partner e studi di progettazione, consente agli studenti di sviluppare competenze concrete e sempre aggiornate, favorendo un ingresso consapevole e competitivo nel mondo del lavoro. L’ambiente didattico stimola la crescita individuale e collettiva, favorendo il confronto, lo scambio di idee e l’innovazione continua, in un contesto accademico attento alla qualità formativa e ai servizi offerti.

Certificazioni e riconoscimenti

Nel corso degli anni, la Nuova Accademia del Design ha ottenuto importanti riconoscimenti, consolidando il proprio posizionamento di eccellenza nella formazione per il design e la comunicazione.

• Certificazione ISO 9001:2015

Rilasciata da Transpacific Certification Limited, attesta l’adozione di un Sistema di Gestione per la Qualità conforme agli standard internazionali, a garanzia della qualità costante dei servizi formativi erogati.

• Certificazione CEPAS Bureau Veritas per il corso Interior Design Il corso è riconosciuto come percorso completo per l’acquisizione delle competenze richieste nel ruolo di Interior Designer, con una validazione a livello internazionale.

• Centro Autorizzato Certiport – Tesi Automazione

NAD è autorizzata al rilascio di certificazioni professionali riconosciute a livello globale per i software Adobe e Autodesk.

• Certificazioni Digital Badge IQC

L’Accademia offre la possibilità di ottenere i Digital Badge, che rappresentano e certificano le competenze acquisite dagli studenti attraverso due tipologie:

• Open Badge: attestano il completamento di corsi, progetti o attività formative.

• Competence Badge : certificano competenze specifiche e documentano, in modo dettagliato, le abilità e le evidenze di apprendimento raggiunte.

• Accreditamento internazionale EABHES

NAD – Nuova Accademia del Design ha avviato la procedura di accreditamento EABHES (European Accreditation Board of Higher Education Schools), organismo internazionale che consente il riconoscimento di crediti formativi ECTS (European Credit Transfer System) equivalenti ai CFU del sistema universitario italiano. Al completamento della procedura, i percorsi triennali permetteranno agli studenti di ottenere 180 ECTS e conseguire il titolo di Bachelor, con piena spendibilità a livello europeo e internazionale.

L’offerta formativa

L’offerta formativa di NAD – Nuova Accademia del Design è

strutturata per rispondere alle esigenze di un mercato in continua evoluzione, con percorsi altamente specializzati e orientati allo sviluppo di competenze professionali immediatamente applicabili.

La didattica unisce l’approccio teorico a una forte componente pratica, favorendo l’apprendimento esperienziale attraverso laboratori, project work e collaborazioni con aziende partner.

I percorsi proposti comprendono:

• Corsi annuali, biennali e triennali

Programmi di medio e lungo periodo, pensati per fornire una preparazione completa nelle diverse discipline del design.

• Corsi professionali e short program

Percorsi intensivi dedicati a professionisti e studenti che desiderano aggiornare o potenziare le proprie competenze in tempi brevi.

• Workshop e project work

Attività pratiche realizzate in collaborazione con imprese, studi di progettazione e realtà del settore, che permettono agli studenti di confrontarsi con progetti concreti.

• Seminari e masterclass

Incontri tematici con esperti, professionisti e aziende per l’approfondimento di tematiche specifiche e l’aggiornamento continuo.

L’offerta si articola su diverse aree disciplinari, tra cui: Interior Design, Graphic e Visual Design, Fashion Design, Fashion Communication, Green Design, Brand Management, CGI & 3D Design, Digital Marketing e Comunicazione.

Network e collaborazioni

NAD promuove una costante interazione con il tessuto imprenditoriale e professionale attraverso un ampio network di aziende, studi di progettazione, agenzie di comunicazione e istituzioni culturali, che partecipano attivamente alle attività didattiche, ai progetti speciali e agli eventi promossi dall’accademia. Le collaborazioni attive consentono agli studenti di:

• Confrontarsi con progetti reali e case history aziendali

• Partecipare a project work commissionati da aziende partner

• Intraprendere percorsi di orientamento e inserimento professionale

• Costruire un primo network di relazioni con il mondo del lavoro

Alcuni numeri

• Oltre 15 anni di esperienza nella formazione specialistica nel design

• Più di 100 docenti e professionisti attivi nei rispettivi settori

• Oltre 30 percorsi formativi attivi tra corsi annuali, biennali, triennali e professionali

• Un network di oltre 150 aziende e partner coinvolti nei progetti formativi e negli eventi istituzionali

• Oltre 3.500 studenti formati nel corso degli anni

Un nuovo indirizzo per NAD, la Nuova Accademia del Design, che annuncia l’apertura di nuove aule nel cuore di Milano, in via Santa

Marta 18 , consolidando la sua presenza sul territorio nazionale. Parte di Hdemy Group, network di prestigiose accademie nei settori design, fashion e comunicazione, le nuove aule affiancano la sede principale di Verona e la storica e rinomata Accademia Cappiello di Firenze, acquisita nel 2024.

Le nuove aule si trovano all’interno della storica SIAM1838 –Società d’Incoraggiamento d’Arti e Mestieri, una location che ha ospitato eventi significativi per lo sviluppo dell’industria creativa e del sapere tecnico in Italia. Un contesto che conferma la mission di NAD e la sua vocazione per la cultura progettuale e per la formazione pratica, offrendo agli studenti l’opportunità di crescere in un ambiente dove tradizione e innovazione si intrecciano da oltre 180 anni.

Questa nuova apertura non rappresenta solo una crescita importante per NAD e per il suo posizionamento in qualità di accademia di alta formazione ma un passo strategico per rafforzare, sottolineare e valorizzare la cultura del design, in una delle città più influenti del settore, Milano, che ospita istituzioni d’eccellenza come l’Accademia Teatro alla Scala, Essence Academy e Making Beauty Academy, rendendo via Santa Marta un polo di riferimento per la formazione creativa e progettuale.

Uno spazio didattico e un vero e proprio punto di riferimento per chi aspira a diventare un professionista del design per preparare le prossime generazioni di creativi e innovatori: NAD rafforza il suo ruolo nel panorama internazionale, offrendo agli studenti un ambiente in cui cultura, innovazione e connessioni con il mondo aziendale si intrecciano per una formazione all’avanguardia.

NAD entra a far parte di un'area ricca di storia e contemporaneità. L’edificio che oggi accoglie NAD è stato progettato dall’architetto Francesco Pestagalli ed è un esempio di architettura neobramantesca , uno stile che caratterizza molte strutture formative e accademiche della seconda metà dell’Ottocento. Spazi pensati per la didattica, aule luminose, laboratori e sale dedicate alla sperimentazione: tutto in questo luogo è stato progettato per favorire il sapere e la crescita professionale.

Studiare alla NAD significa entrare in un network di professionisti, aziende e realtà formative d’eccellenza, con sedi a Verona, Firenze e ora anche a Milano. Tre città diverse, accomunate da una forte identità nel mondo della progettazione e da una cultura dell’innovazione che rende la formazione un percorso concreto verso il successo professionale. NAD, nel cuore della Milano continuerà a formare i talenti del presente e del domani. NAD – Nuova Accademia del Design di Verona è un’accademia di arti applicate con un’offerta formativa all’avanguardia, che si distingue per la capacità di integrare le più moderne tecnologie nei propri percorsi didattici, con l'obiettivo di fornire agli studenti una preparazione altamente competitiva, sempre in linea con le esigenze del mercato e le ultime tendenze del settore.

Uno degli elementi chiave dell’approccio di NAD è l’introduzione di moduli di realtà virtuale e aumentata , fornendo agli studenti strumenti tecnologici adatti per potenziare la loro formazione, tramite un’educazione immersiva negli spazi, trasformando l’apprendimento tradizionale in un’esperienza completamente interattiva e coinvolgente, in cui gli studenti possono non solo apprendere le nozioni teoriche, ma anche applicarle in contesti simulati, favorendo una comprensione più profonda e intuitiva dei concetti studiati.

L’integrazione della realtà virtuale nei percorsi offerti da NAD rappresenta uno degli aspetti più rivoluzionari nel campo dell'educazione al design.

Tramite l’uso avanzato dei visori VR , gli studenti hanno la possibilità di immergersi completamente all'interno dei propri progetti. Questa esperienza permette ai giovani designer di entrare fisicamente nelle loro creazioni, osservandole e analizzandole da ogni angolazione con un realismo mai visto prima. Possono esplorare gli spazi virtualmente, camminando tra le strutture che hanno ideato e interagendo con gli elementi in modo realistico, andando oltre la classica rappresentazione su schermo. La possibilità di vivere l’esperienza del proprio lavoro in uno spazio

tridimensionale apre nuove prospettive creative e favorisce una comprensione più profonda delle dinamiche progettuali, come proporzioni, volumi e funzionalità.

L’adozione dei visori ha inoltre permesso di approfondire le tecniche di design insegnate all’interno dell’accademia, rafforzandone l’approccio formativo unico. L'accademia, infatti, si distingue per un costante orientamento alla sperimentazione e all'innovazione, promuovendo la ricerca e lo sviluppo di nuove metodologie didattiche nel campo del design.

Grazie alla realtà virtuale e aumentata, gli studenti possono non solo visualizzare i loro progetti in modo più tangibile, ma anche orientarsi verso soluzioni all’avanguardia e affrontare problematiche progettuali con un livello di dettaglio e precisione inedito, oltre che sperimentare le emozioni che tali spazi possono suscitare nei futuri utilizzatori.

Questo strumento si rivela fondamentale per affinare le competenze tecniche e migliorare i dettagli che possono sfuggire in una progettazione bidimensionale. Gli studenti, infatti, sono in grado di testare una vasta gamma di materiali, osservare come la

luce naturale o artificiale interagisce con gli spazi, studiandone le ombre e i riflessi con precisione, analizzare i flussi spaziali e valutare la funzionalità degli ambienti in modo più intuitivo ed efficace.

Queste tecnologie permettono agli studenti di simulare ambientazioni complesse, progetti di design di prodotto o spazi architettonici. Le simulazioni non solo rendono i loro progetti più precisi, ma li aiutano anche a sviluppare soluzioni innovative e coerenti con le esigenze di un mercato che richiede sempre più l’integrazione tra design, funzionalità e tecnologia.

NAD continua a promuovere una didattica interattiva e innovativa, che consente agli studenti di sviluppare una consapevolezza professionale completa e di essere pronti ad affrontare le sfide di un settore in continua evoluzione. L’uso della realtà virtuale consente di apprendere con un approccio pratico, favorendo una maggiore comprensione delle dinamiche spaziali e funzionali. Gli studenti possono affinare le loro capacità progettuali, sviluppando una sensibilità estetica e tecnica che li prepara a diventare professionisti affermati nel mondo del design.

METTERE

LE ALI ALLE RADICI

128 anni di storia e un jingle per conquistare Manhattan

A cura di Francesca Bardelli Nonino

Nonino

Quando è stato confermato che sarei partita per lavoro per due mesi negli Stati Uniti avevo il cuore a mille: desideravo da tanto questa sfida, ma ne ero anche profondamente spaventata.

New York è la città dalle mille opportunità, ma anche dalla competizione feroce: tutti vogliono essere presenti nell’iconica vetrina della Grande Mela.

Sei letteralmente una goccia nell’oceano, l’ennesimo brand a voler parlare del proprio prodotto, in un settore come quello del beverage, dove i responsabili acquisti sono delle specie di celebrità a cui “fare la corte” per mesi prima di poter ricevere “udienza”.

Mi sono chiesta più volte Come fare quindi a fare sentire la mia voce in una metropoli come New York?

La risposta è stata immediata, la nostra è un’azienda piccola, ma la sua storia è “grande”.

Come sesta generazione di una famiglia di distillatori in Friuli dal 1897, sapevo che la il nostro cavallo di battaglia fosse non solo nella qualità assoluta, ma anche nella nostra incredibile storia: una distilleria di famiglia da oltre 128 anni dove “l’amore pazzo” per il nostro lavoro ha portato i miei nonni Giannola e Benito Nonino a credere per primi che la Grappa potesse essere qualcosa di diverso dallo sgroppa budella che erano abituati a bere i contadini del nord Italia, e grazie alla loro creazione della prima grappa Monovitigno (R) della storia il 1 dicembre 1973, a rendere noto il distillato di vinacce italiane, una vera e propria leccellenza del Made in italy nel mondo.

Avevo chiaro il valore universale della nostra storia: capace di affascinare anche chi non beveva grappa. Ma il vero ostacolo era un altro: come farci ascoltare in una città dove il tempo è il bene più prezioso?

In un contesto dove spesso gli incontri durano una manciata di minuti, era fondamentale trovare un modo per “allungare” il

Amaro
Quintessentia® a Times Square per celebrare la Paper Plane Week, l'iconico cocktail con l'Amaro Nonino

tempo in modo naturale. E chi ha detto che una presentazione aziendale non possa essere entusiasmante? Non si è sempre detto che “il tempo vola quando ci si diverte?”

Dovevo riuscire a trovare quindi il perfetto punto di incontro fra il raccontare tutte le caratteristiche che ci hanno portato a diventare la “Migliore Distilleria del Mondo 2019” secondo wine enthusiast - ossia la nostra distillazione 100% artigianale, la nostra distilleria con una struttura unica al Mondo col il solo obiettivo di distillare vinaccia freschissima invece che stoccarla come fanno tutti gli altri, tutti i distillati che la mia famiglia ha creato - in una modalità che fosse non solo formativa, ma anche divertente, dopotutto ho sempre sostenuto che “non esistono prodotti vecchi, ma solo narrazioni noiose”.

Così ho deciso di puntare tutto su un racconto fuori dagli schemi: con un linguaggio che oscillava tra il professionale e l’ironico, ho trasformato la nostra storia al femminile - in un vero e proprio “distillato di girl power”. Ho demolito I pregiudizi di chi era rimasto scottato dall’aver solo provato la grappa “benzina” con un jingle.

E così quando chiedevo alle persone che davano una seconda possibilità alla grappa dopo aver assaggiato la nostra, che cosa avessero imparato sulla grappa quel giorno mi rispondevano canticchiando “if it’s not Nonino it’s NO-NO-NO”.

Il risultato? Sorprendente. Persone che mi avevano detto di potermi dedicare solo cinque minuti sono restate a parlare di grappa con me per più di due ore. Mi hanno definito “refreshing”, entusiasti di una presentazione autentica, spontanea, diretta.

Ho preso i 128 anni della nostra storia e li ho fatti miei, interpretandoli con il mio stile.

Alla fine, quello che ho capito a New York è che è proprio la connessione umana, una battuta o una canzone improvvisata, a trasformare un semplice assaggio in un’esperienza memorabile.

Perché anche nell’immensa New York non c’è messaggio più forte della sana e genuina passione.

Rooftop party a New York con influencers di settore per fare conoscere l'eccellenza del Made in Italy Nonino
Francesca in diretta sulla tv nazionale americana per raccontare la storia dell'Amaro Nonino Quintessentia®

ANDREA APREA

Sfide, conquiste e progetti

dello Chef premiato con 2 stelle Michelin

A cura di Christian Gaston Illan

Quando è nata la sua passione per la cucina? C'è stato un momento o una persona in particolare che l'ha ispirata?

La mia più grande ispirazione, fin da piccolo, è stata mia nonna: era sempre ai fornelli e io passavo ore con lei in cucina, osservandola con curiosità. È lì che è nato il mio amore per la cucina. Essendo poi figlio di ristoratori, ho iniziato ad avvicinarmi a questo mondo con naturalezza, un passo alla volta, scoprendo che mi appassionava davvero. Direi che queste due esperienze — l’influenza di mia nonna e l’ambiente familiare — sono state decisive nel farmi innamorare di questo mestiere.

Come descriverebbe la sua filosofia in cucina in poche parole?

La mia è una cucina italiana basata su contemporaneità e tradizione.

Qual è stata la sfida più grande che ha affrontato nella sua carriera di chef?

La sfida più grande è stata — ed è tuttora — costruire ogni giorno con costanza e determinazione, cercando di migliorare continuamente e offrire sempre il massimo in termini di qualità e impegno.

Mantenere la stessa energia, lo stesso livello, tutti i giorni, è la vera sfida: solo così si raggiungono traguardi concreti e duraturi.

Quali sono gli ingredienti o le tradizioni culinarie a cui si sente più legato?

Sono profondamente legato alla mia terra, Napoli, tanto che le ho dedicato un intero menu che si chiama "Partenope".

Gli ingredienti come il pomodoro, la mozzarella di bufala e l’olio extravergine di oliva sono per me fondamentali. Racchiudono i sapori, i profumi e la memoria delle mie origini: per me sarebbe impensabile una cucina che non parta da lì.

Ci racconta un piatto che la rappresenta profondamente e perché?

Uno dei piatti che mi rappresenta di più — anche se ce ne sono diversi — è la mia Caprese dolce-salato.

È un piatto che racconta Napoli, la mia identità e la mia evoluzione in cucina. Nato nel 2011, è frutto di ricerca, tecnica e sperimentazione.

Mi dà sempre una grande soddisfazione portarlo in tavola, perché riesce a trasmettere l’essenza della mia terra in modo elegante e inaspettato. È solo apparentemente semplice, ma in realtà è

ricco di significato e impatto.

Vedere lo stupore negli occhi dei commensali alla prima forchettata è una delle emozioni più belle.

Quanto è importante l'innovazione tecnologica nel suo modo di lavorare in cucina oggi?

L’innovazione è una parte fondamentale del mio processo creativo e organizzativo. Cerco sempre di integrare la tecnologia, sia nello sviluppo dei piatti sia nella gestione della cucina.

In un mondo in continua evoluzione, la tecnologia è uno strumento essenziale: aiuta a migliorare la precisione, a ottimizzare i processi e ad alzare l’asticella, ogni giorno.

Sta portando avanti collaborazioni importanti o partnership speciali in questo momento?

In questo momento sto portando avanti diverse collaborazioni importanti, di cui sono molto orgoglioso.

Sono brand ambassador di illycaffè, con cui ho sviluppato anche un personal blend; ambassador di Grana Padano, con un taglio sartoriale che riflette l’eccellenza artigianale; ambassador di Range Rover e anche di Dom Pérignon.

Per me, queste partnership non sono semplici collaborazioni commerciali: sono occasioni per creare qualcosa di unico, un'esperienza autentica che unisca valori condivisi e visioni comuni. L’obiettivo è sempre dare vita a qualcosa che vada oltre il prodotto, e che lasci un messaggio.

C'è un progetto futuro che la entusiasma particolarmente e che può anticiparci?

Preferisco non parlare troppo dei progetti futuri fino a quando non diventano concreti e realizzati.

Credo sia più giusto lavorare in silenzio, portare a termine, e solo allora condividere.

Per me contano i fatti: meglio mostrare i risultati piuttosto che fare promesse o anticipazioni non certe.

Come vede l'evoluzione della cucina italiana nei prossimi anni, anche in chiave internazionale?

Caffe Bistrot - © Leo Torri
Caffe Bistrot - © Massi Ninni
© Massi Ninni

Ho sempre creduto nella forza della tradizione italiana.

Negli ultimi anni, anche a livello internazionale, la cucina italiana ha acquisito un riconoscimento molto più ampio, grazie al lavoro di tanti cuochi e ristoratori che la rappresentano nel mondo con competenza e passione.

Guardo al futuro con grande ottimismo: la cucina italiana è amata ovunque, e la sua candidatura a patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO è una conferma importante del valore culturale e identitario che porta con sé.

Qual è il valore che ritiene più importante nel formare una squadra di lavoro in cucina?

Ritengo che il valore più importante sia lo spirito di squadra: ogni membro deve sentirsi parte integrante di un progetto comune, dove il contributo di tutti è fondamentale. Inoltre, è essenziale trasmettere che il lavoro in cucina richiede passione, determinazione e sacrificio. Solo così si può creare un ambiente in cui ognuno dà il massimo con entusiasmo e dedizione.

Classica domanda di rito: 5 brani della sua playlist di Spotify

Nella mia playlist non mancano mai canzoni che mi danno carica ed energia positiva.

Alcuni brani che ascolto spesso sono:

• "Rock DJ" – Robbie Williams

• "Meet Me Halfway" – Black Eyed Peas

• "Unchain My Heart" – Joe Cocker

• "Dance Monkey" – Tones and I

• "Roxanne" – The Police

Sono pezzi che mi accompagnano tanto nei momenti di relax quanto quando ho bisogno di una spinta di energia.

Caffe Bistrot - © Massi Ninni
© Massi Ninni
© Massi Ninni
© Massi Ninni
La Cantina - © Massi Ninni

HOST 2025

L’hospitality incontra

le nuove sfide e il futuro

A cura della Redazione

Dall’automazione intelligente ai menù guidati dall’AI, passando per la sostenibilità che influenza scelte e consumi, l’ospitalità e il fuoricasa stanno vivendo un’evoluzione senza precedenti: per offrire ai clienti esperienze sempre più multisensoriali e immersive, le tecnologie all’avanguardia si fondono con design e funzionalità per dare vita a soluzioni hi-tech ma accoglienti. Tendenze che guidano la crescita del mercato: secondo dati ExportPlanning, nel 2024 la produzione mondiale dei comparti presenti a Host 2025 è pari a 189,9 miliardi di euro e vede protagonista in termini di crescita la ristorazione professionale che registra un +8,6% rispetto all’anno precedente. In questo contesto di crescita globale, l’ Italia si conferma protagonista assoluta in termini di export: come evidenziato da ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, il nostro Paese detiene la leadership mondiale nelle Macchine da Caffè / Vending con una quota del 29,8% , la co-leadership nelle Macchine per Panificazione e Pasticceria (28,8%) subito dopo la Cina, e un solido posizionamento anche nelle Macchine per Gelato e Refrigerazione con una quota del 10,5% .

Il place to be per aziende e professionisti da tutto il mondo È in questo scenario dinamico che Fiera Milano presenta Host 2025, la manifestazione leader mondiale per l’ospitalità, il

fuoricasa e il food retail: il place to be per scoprire in anteprima le tendenze che guideranno il futuro dell’hospitality globale. A cinque mesi dal taglio del nastro, il 17 ottobre prossimo, sono già oltre 1.700 gli espositori registrati – dai top player alle PMI d’eccellenza – dei quali il 44% internazionali da 54 Paesi. Tra i più attivi si segnalano, oltre all’Italia, Germania, Spagna, Francia, Paesi Bassi, Stati Uniti e Regno Unito. Tante le new entry dal Sud America e dal Sud-Est Asiatico.

Aziende che incontreranno oltre 700 hosted buyer provenienti da circa 75 Paesi, altamente profilati anche con il supporto di ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane. Tra i principali settori target: distributori, rivenditori, esportatori/importatori; ristorazione, food service e fuoricasa; retail e GDO; attività ricettive; centri commerciali e location; chef, professionisti e consulenti. Le Americhe (35%), Medio Oriente e Africa (28%), Asia e Oceania (14%) , oltre all’Europa e Paesi CIS (24%), sono le principali aree estere di provenienza.

Host 2025 presenterà una panoramica completa dell’innovazione nel settore, coniugata con affondi verticali nei singoli comparti, organizzati per affinità di filiera: Ristorazione Professionale e Bakery-Pasta-Pizza; Caffè-Tea, Bar-Macchine Caffè-Vending, Gelato-Pastry; Tavola-Tecnologia-Arredo Contract .

Riflettori puntati sull’Arte Bianca con il rinnovato MIPPP

In quest’ampia visione trasversale su tutta l’ospitalità spicca il mondo dell’Arte Bianca. Mentre i consumatori cercano sempre più prodotti che uniscano artigianalità e benessere, i fornitori di tecnologie e soluzioni per il settore rispondono con innovazioni che parlano il linguaggio della digitalizzazione, dell’efficienza energetica e della qualità controllata

Grazie a questa costante capacità di innovare, secondo un rapporto di Grand View Research il mercato globale delle attrezzature per prodotti da forno ha raggiunto un valore di circa 14 miliardi di dollari, con una crescita annua prevista del 6,7% fino al 2030. In particolare, crescerà il segmento delle attrezzature per la produzione di basi per pizza , trainato dalla crescente domanda di pizze gourmet, comprese le varianti biologiche e senza glutine.

Per rispondere a queste esigenze di mercato, Host 2025 rafforza l’area MIPPP – Milano Pane Pizza Pasta , anche grazie alla partnership con il Consorzio SIPAN che porterà nell’area i più importanti produttori italiani di bakery equipment. MIPPP sarà completato da Bakery Square, un’arena dedicata a formazione, eventi, competizioni e workshop per fare cultura dell’arte bianca. Ospiterà inoltre il prestigioso Panettone World Championship e il Campionato Europeo della Pizza

Il mondo bar e caffè si prepara a un futuro sempre più specialty Accanto al bakery, l’altra faccia dell’evoluzione sempre più esperienziale del fuoricasa è il mondo bar e caffè, che sta vivendo a sua volta grandi trasformazioni. Dalle infinite ricette di iced coffee al nitro coffee preparato con azoto liquido, i consumatori

ricercano un tocco speciale e personalizzato in location capaci di creare un’esperienza multisensoriale

Un dinamismo che si riflette anche nei dati: tra consumo domestico e fuoricasa, Statista stima che il mercato mondiale abbia chiuso il 2024 con un valore di 461,30 miliardi di dollari, per superare la soglia dei 500 miliardi nel 2028 e attestarsi a 521,90 miliardi di dollari a fine decennio.

Host 2025 presidierà i settori afferenti al mondo bar e al caffè con il SIC – Salone Internazionale del Caffè, punto di riferimento internazionale dove sono presenti al completo tutti i protagonisti italiani ed esteri della filiera, dal chicco verde alla tazza. Quest’anno SIC vede inoltre l’atteso ritorno a Milano del World Barista Championship, il più prestigioso campionato per baristas al mondo.

Innovazione a 360 gradi trasversale ai settori

In linea con il concept espositivo unico di Host Milano , l’innovazione è protagonista non solo del bakery e del bar, ma in tutti i settori. In contiguità con il SIC, le aree Gelato e Pasticceria presenteranno il meglio dei rispettivi settori, dalle macchine ai semilavorati e dagli accessori agli ingredienti. Accento sul design invece per le aree dedicate ad ArredoTecnologia e Tavola , ormai appuntamenti fissi nelle agende degli executive del mondo contract, della ricettività e del food retail. Nelle ultime edizioni, infatti, da storico riferimento per le tecnologie Host Milano si è evoluto anche in evento che detta

le tendenze per i format e i layout

La crescente attenzione alla progettualità è confermata anche dal costante consolidamento di Smart Label – Host Innovation Award, il riconoscimento promosso da Host Milano e Fiera Milano in partnership con POLI.design e patrocinato da ADI – Associazione per il Disegno Industriale che, giunto alla settima edizione, negli anni ha raccolto oltre 950 candidature.

Dalla formazione allo show-cooking e le competizioni

A integrazione del percorso espositivo, l’esperienza di visita a Host 2025 sarà completata da un ricco palinsesto di eventi. Non mancheranno gli chef stellati, affermati o emergenti di successo, che condivideranno i loro segreti in entusiasmanti showcooking , e i maestri della pizza che affascineranno il pubblico con le reinterpretazioni più contemporanee e innovative di questa grande icona della cucina italiana, fino agli incontri di approfondimento con gli esperti, organizzati in collaborazione con le associazioni partner.

Rientra nel percorso verso l’appuntamento di Milano anche la strategia di crescente posizionamento internazionale della manifestazione, che mira a coinvolgere potenziali espositori e visitatori, e più in generale gli stakeholder della manifestazione, direttamente in loco sui principali mercati di interesse.

Oltre alla presenza consolidata nei principali eventi globali del settore, Host Milano rafforza il proprio respiro internazionale

con appuntamenti ad hoc, come Host Arabia , il nuovo spinoff nato per amplificare le occasioni di incontro e business nel mondo dell’ospitalità professionale. Organizzato da Fiera Milano in collaborazione con il partner locale Semark , l’evento si svolgerà dal 15 al 17 dicembre 2025 a Riyadh , in concomitanza con Saudi HORECA , diventando così un nuovo hub strategico per il networking e l’innovazione nel cuore del Medio Oriente. L’appuntamento con la 44.ma edizione è a Fiera Milano nel quartiere di Rho dal 17 al 21 ottobre 2025.

Da sempre Host Milano, la manifestazione organizzata da Fiera Milano leader mondiale per l’ospitalità, il fuoricasa e il food retail, è sinonimo di innovazione. Una capacità di anticipare il futuro nelle tecnologie così come nei format e i layout , che si consolida di edizione in edizione. E che si esprime non solo lungo il percorso espositivo, ma anche in un fitto palinsesto di eventi

Non farà eccezione Host 2025, a Fiera Milano dal 17 al 21 ottobre prossimi, con un calendario ricco di novità e conferme.

Smart Label, il riferimento internazionale per l’innovazione sostenibile

In ormai sette edizioni, Smart Label – Host Innovation Award si è affermato come il riconoscimento internazionale di riferimento per l’innovazione sostenibile nell’ospitalità professionale. Promosso da Fiera Milano e Host Milano in collaborazione con POLI.design e con il patrocinio di ADI – Associazione per il Disegno Industriale, negli anni Smart Label ha ricevuto ben 950 candidature da tutto il mondo, premiando prodotti e soluzioni che sono poi diventati dei benchmark nei rispettivi settori.

Anche quest’anno sono previste tre categorie: Smart Label , per il contenuto innovativo caratterizzante; Innovation Smart Label, per un elevato contenuto d’innovazione che supera trend consolidati; Green Smart Label , per le caratteristiche distintive di sostenibilità.

In parallelo, sempre in collaborazione con POLI.design , e con il patrocinio di NEWH – The Hospitality Industry Network , Host 2025 propone gli incontri sul futuro della progettazione nell’HoReCa di Design Talks. Solo per citarne alcuni, si parlerà di benessere nella progettazione per l’ospitalità, di nuovi format e nuove tipologie per l’accoglienza , che rispondono ai nuovi scenari, o del cambiamento di prospettiva nella sostenibilità per l’ospitalità .

Torna

finalmente

a Milano il World Barista Championship

Per la prima volta dal 2021 ritorna finalmente a Milano la più importante competizione sul caffè al mondo, il World Barista Championship (WBC) organizzato da SCA – Specialty Coffee Association. E, per farlo, ha scelto Host Milano, storico punto di riferimento per tutta la filiera con il SIC – Salone Internazionale del Caffè e le sue aree Bar-Macchine Caffè-Vending e Caffè-Tea Una piattaforma senza confronti nel settore per l’innovazione, il networking e l’anticipazione delle ultime tendenze dell’ospitalità, dove il WBC porta i migliori baristas di tutto il mondo con oltre 50 delegazioni che si sfideranno con le loro abilità, creatività

e maestria per conquistare l’ambito titolo di World Barista Champion

Sempre dedicate al mondo caffè, si segnalano inoltre le avvincenti competizioni promosse in collaborazione con ALTOGA - Associazione Nazionale Torrefattori e Importatori di Caffè e Grossisti Alimentari: il Gran Premio della Caffetteria Italiana e la Moka Challenge, a cura di AICAF - Accademia Italiana Maestri del caffè, e LAGS Battle Italy/ World LAGS Battle a cura di Latte art Grading System.

A Host 2025 il caffè va oltre la tazzina

Altra grande novità di quest’anno tra gli eventi del mondo bar e caffè saranno gli Host Talks - Beyond the Cup. Dal chicco al business, gli incontri in formato talk consentiranno di esplorare il futuro dell’espresso: ormai non più solo un prodotto, ma un fattore globale di cultura, innovazione, sostenibilità e conoscenza Un evento internazionale, realizzato in collaborazione con M25 Consulting , che riunisce l’intera filiera del caffè per un dialogo di alto livello in cui si incontrano università, produttori, torrefattori, baristi, distributori, catene, associazioni e consumatori per co-creare una nuova visione lungimirante per l’industria del caffè. Gli Host Talks saranno un’occasione unica per condividere idee, esperienze, best practice e promuovere una cultura evoluta del caffè: per chi vuole contribuire a una filiera più responsabile, innovativa e connessa, dalla piantagione alla tazzina. Tra i temi chiave, la collaborazione tra stakeholder, l’innovazione sostenibile, l’eccellenza lungo la filiera e un forte impegno per l’inclusività . Il programma in cinque giorni propone un format dinamico con workshop, conferenze, tavole rotonde e sessioni tematiche guidate da esperti italiani e internazionali. Per citare solo alcuni dei temi trattati, si parlerà del valore del caffè come ingrediente, delle nuove professioni del settore e delle opportunità di business emergenti negli ambienti di lavoro, con il co-working e con il franchising.

Da Bakery Square a Milano in Fermento: 5 intensi giorni dedicati al pane

A Host 2025 arriva Bakery Square , il nuovo punto d’incontro internazionale dedicato a chi vive il mondo del pane con passione, professionalità e una visione proiettata al futuro. Un’iniziativa realizzata in collaborazione con Richemont Club Italia, l’organizzazione che promuove l'eccellenza nel settore della panificazione e pasticceria artigianale, che rende l’evento ancora più innovativo e coinvolgente.

Uno spazio esperienziale dove la filiera dell’arte bianca si reinventa : un hub di connessioni tra tradizione e futuro, con eventi, talk e workshop nell’arena tematica firmata Consorzio SIPAN . Un luogo vivo, dove nascono idee, collaborazioni e opportunità per chi vive e ama il mondo del pane. Nel cuore di questa cinque giorni dedicata alla panificazione, si inseriscono due appuntamenti.

Organizzati dall’Associazione Panificatori di Confcommercio Milano, insieme a Richemont Club Italia, gli incontri di Pane e

Benessere hanno l’obiettivo di promuovere il pane nel connubio con sport e benessere. Workshop e momenti di confronto per mettere al centro i molti fattori positivi della panificazione. Domenica 19 ottobre è la volta di Fermenti di sapienza: il lievito madre, organizzato da Richemont Club Italia: un convegno tecnico e scientifico dedicato a questa materia prima affascinante e ricca di mistero, raccontato da esperti del settore, tra i quali Carlo di Cristo, panificatore e scienziato e i rappresentanti dei Club, che esporranno la loro visione sul lievito madre delle diverse parti del mondo, con la moderazione del presentatore Alex Revelli. Da non perdere anche i Laboratori Internazionali : un vero e proprio viaggio attraverso il mondo del “pane della salute”, con show-cooking tenuti da maestri panificatori provenienti dalle sedi internazionali del Richemont Club. Un’occasione unica per esplorare ingredienti, tecniche e tradizioni di culture diverse. Attesissimo è anche il ritorno del Panettone World Championship 2025, organizzato dall’Accademia dei Maestri del Lievito Madre e del Panettone Italiano. Con Iginio Massari come ospite d’onore, l’evento vedrà la partecipazione anche di Antonio Bachour, Angelo Musa e Roy Shvartzapel . Quest’anno la sfida si fa ancora più appassionante con ben 12 team in gara: Argentina, Australia, Brasile, Cina, Cuba, Francia, Germania, Giappone, Perù, Spagna, Taiwan e Venezuela . Le Nazionali si contenderanno i titoli nelle categorie Panettone Classico Italiano, Panettone al Cioccolato e, sorpresa dell’edizione

2025, Panettone Innovativo al Gelato e dovranno misurarsi anche nella creazione di una Monoporzione “Circolare” contro gli sprechi alimentari, un Fiore di lievito madre, e un Panettone a decorazione libera. Sei le giurie chiamate ad assegnare i riconoscimenti: Giuria Tecnica, Giuria dei Commissari di gara, Giuria Italia, Giuria delle Stelle, Giuria dei Giornalisti e Giuria dei Campioni del mondo del Gelato. E, per concludere in bellezza i cinque giorni dedicati alla panificazione, ecco Milano in Fermento: una serata esclusiva in una location di grande charme come Palazzo Castiglioni, firmata dall’Associazione Panificatori Milano. Un evento speciale per celebrare l’eccellenza dell’arte bianca.

Host 2025 diventa il Regno del Cioccolato con Davide Comaschi

Cinque giornate per celebrare il re dei dolci a Host 2025: un universo interamente dedicato al cioccolato in tutte le sue forme più affascinanti e sorprendenti, dove prende vita un’esperienza multisensoriale senza precedenti sotto la direzione del maestro chocolatier Davide Comaschi

Il dinamico e immersivo programma prevede talk ispirazionali, masterclass d’eccellenza, workshop esperienziali e dimostrazioni tecniche che svelano i segreti della pralineria d’autore, dalla creazione dei ripieni più raffinati alla decorazione più scenografica. Un vero e proprio viaggio tra le infinite sfaccettature del cioccolato, dal volto pop a quello gourmet , dalle origini storiche

alle frontiere dell’innovazione, passando per temi cruciali come etica, sostenibilità e alimentazione consapevole.

Competizioni e show-cooking per “assaggiare” l’innovazione Il calendario della ristorazione e bakery sarà fittissimo anche di gare, campionati e show-cooking.

Torna infatti anche il Campionato Europeo della Pizza, organizzato dalla rivista Pizza e Pasta Italiana, e non potevano mancare i live. La creatività con la pasta si prenderà la scena negli show-cooking di A.P.Pa.Fre. - Associazione Produttori Pasta Fresca della Piccola e Media Impresa, mentre APCI - Associazione Professionale Cuochi Italiani proporrà Smart Food - Smart Chefs - Smart Future , un programma di dimostrazioni con una forte identità green. FIC – Federazione Italiana Cuochi organizza infine la FIC Academy, tra show-cooking, workshop e momenti di confronto con alcuni dei più interessanti protagonisti della cucina italiana.

Crescita sostenuta, apertura all’innovazione, progetti futuribili che richiederanno grandi investimenti in forniture: i Paesi del Golfo sono da tempo una delle aree focus a cui Fiera Milano e Host Milano dedicano maggiore attenzione.

Da queste opportunità nasce Host Arabia , progetto firmato da Fiera Milano in partnership con Semark , che esporta a Riyadh l’eccellenza del format Host Milano, nel quadro della Vision 2030 saudita.

Per ottimizzare le agende di aziende e operatori, l’appuntamento si terrà in concomitanza con la 14.ma edizione di Saudi HORECA Riyadh , la principale fiera dell’hospitality del Paese, dal 15 al 17 dicembre 2025 presso il Riyadh Front Exhibition & Conference Center

Un’alleanza strategica per creare una piattaforma fieristica integrata , capace di attrarre buyer qualificati da tutta l’area del Golfo e offrire alle aziende italiane e internazionali un accesso diretto a uno dei mercati oggi più dinamici al mondo.

Perché l’Arabia Saudita

L’Arabia Saudita sta vivendo un momento di grande fermento economico e infrastrutturale, trainato dal piano strategico Vision 2030, con cui il Regno punta a diversificare la propria economia e posizionarsi tra le prime cinque destinazioni turistiche globali. Il piano prevede oltre 800 miliardi di dollari di investimenti nel settore hospitality, distribuiti su progetti iconici come NEOM (la città del futuro da 500 miliardi), The Red Sea (che trasformerà oltre 90 isole incontaminate in resort di lusso), AlUla e Qiddiya , nuove capitali della cultura e dell’intrattenimento. Un mercato che guarda lontano, ma con un impatto già sul presente: entro il 2030 l’obiettivo è raggiungere 100 milioni di visitatori annui e 500.000 camere d’albergo disponibili sull’intero territorio nazionale. In questo contesto, l’Italia può giocare un ruolo da protagonista. Già oggi, infatti, il nostro Paese è il sesto fornitore dell’Arabia Saudita, con una quota del 3,5% sull’import complessivo, e uno dei principali partner nelle forniture per il canale HoReCa. In crescita anche la domanda per arredi, tecnologie, servizi e formazione

legati all’ospitalità di alta gamma , settori in cui il Made in Italy si distingue per qualità, innovazione e capacità progettuale. A rendere ancora più interessante il quadro per le aziende italiane è la recente introduzione di agevolazioni doganali mirate : in particolare, i dazi all’importazione, che normalmente variano tra il 5% e il 25% (ad esempio, 15-20% per i mobili e 5-10% per le attrezzature da cucina), vengono azzerati o drasticamente ridotti per le forniture destinate ai grandi progetti strategici di Vision 2030, come NEOM e Red Sea Global.

Un’estensione strategica del brand Host

Un’opportunità concreta per le imprese del comparto che vogliono internazionalizzarsi, cogliendo una domanda in forte espansione e una volontà di investimento che, nel Regno, si traduce già in cantieri, commesse e gare pubbliche.

Host Arabia offrirà visibilità e networking a espositori selezionati nei comparti core di HostMilano: dalla ristorazione al caffè, dalla panificazione al gelato, fino all’arredo, al design e al vending. Un’occasione concreta per incontrare buyer, distributori, progettisti, chef e operatori locali, in un contesto fieristico che unisce il know-how internazionale di Fiera Milano alla profonda conoscenza del territorio apportata dal partner Semark.

Non una semplice replica, quindi, ma un’estensione strategica del brand Host , che valorizza l’eccellenza dell’ospitalità, il fuoricasa e il food retail nel cuore di una regione in espansione.

Host Arabia si terrà dal 15 al 17 dicembre 2025 presso il Riyadh Front Exhibition & Conference Center. L’appuntamento con la 44.ma edizione è a Fiera Milano nel quartiere di Rho dal 17 al 21 ottobre 2025

NASCE L’EUROTEK LAICA UYBA

La nuova identità per un futuro ambizioso

A cura della Redazione

Si è svolto presso la e-work arena, l’evento “In campo con la UYBA”, edizione speciale dei periodici appuntamenti organizzati dalla società biancorossa per incontrare i suoi sponsor (e in questo caso anche la stampa), con l’obiettivo di rafforzare il legame tra squadra e i suoi partner sostenitori. Una giornata all’insegna della condivisione, con una conferenza stampa carica di novità e un momento ludico a seguire che ha coinvolto tutti i presenti.

Nasce l’Eurotek Laica UYBA: un nuovo nome per una nuova era La notizia più attesa è arrivata proprio dal presidente Giuseppe

Pirola, che ha ufficializzato la nuova denominazione della squadra per la stagione 2025/2026: Eurotek Laica UYBA. Una scelta che celebra il rinnovato impegno di due partner di primo piano, Eurotek e Laica, che daranno il nome al team.

Pirola ha lasciato la parola a Roberto Simonini (Eurotek) e Andrea Saini (Laica), che hanno espresso entusiasmo e orgoglio per questa partnership.

Un roster equilibrato tra talento e esperienza

Durante la conferenza, che ha visto anche la presenza delle atlete Pelloni, Obossa, Parlangeli, Diouf, Gennari, Battista, Torcolacci e Piva, ha preso la parola anche l’allenatore Enrico Barbolini, che ha espresso grande soddisfazione per il lavoro fatto finora e per le prospettive della squadra.

Settore giovanile: nasce un polo d’eccellenza

Altro punto centrale dell’incontro è stato il riassetto del settore giovanile, a conferma della volontà della società di investire nel futuro del volley. Alla guida del nuovo progetto ci sarà Antonio Foti, imprenditore e figura molto nota nell’ambito della formazione sportiva, fondatore degli Experience Summer Camp, che da anni rappresentano un punto di riferimento per la crescita di giovani atleti. Sarà lui il nuovo direttore generale della cantera bustocca. La direzione tecnica è stata affidata a un nome che non ha bisogno di presentazioni: Luciano Pedullà, allenatore esperto che non ha bisogno di tante presentazioni.

Luciano Pedullà – Breve curriculum

Classe 1957, nato a Novara, Pedullà è stato allenatore di alcune delle migliori squadre della Serie A1 (Novara, Pesaro, Chieri) e ha guidato sia la Nazionale italiana Under 19 e 20 che quella romena. Tecnico esperto, didatta apprezzato, è conosciuto per la sua capacità di lavorare con le giovani atlete e sviluppare sistemi di gioco moderni ed efficaci.

“B300”: al via a luglio la nuova campagna abbonamenti Spazio anche alla comunicazione con il presidente Giuseppe Pirola e il responsabile Giorgio Ferrario, che hanno anticipato alcuni

dettagli sulla campagna abbonamenti 2025/2026, in partenza nel mese di luglio. Il titolo scelto è “B300”, un richiamo diretto al codice identificativo di Busto Arsizio, che diventa simbolo identitario per tutta la community UYBA.

Tra le novità, svelate dal presidente Pirola, per la prima volta la e-work arena sarà a settore unico e interamente numerata, per garantire maggiore comfort e sicurezza al pubblico. Il prezzo dei singoli biglietti sarà di 15 euro per tutti, ma per gli abbonati sono previste agevolazioni che saranno comunicate nel mese di luglio.

Sport e divertimento: il beach volley chiude la giornata

Dopo i ringraziamenti agli sponsor e dopo le parole di Valentina Diouf e Alessia Gennari, entrambe emozionate per questo romantico ritorno a casa, l’atmosfera si è fatta più informale con il nuovissimo torneo di beach volley tra squadre composte dagli sponsor (insieme alle giocatrici biancorosse) che si è svolto nell’area esterna dell’arena. Tra schiacciate, risate e spirito di squadra, l’evento ha confermato ancora una volta la capacità della UYBA di unire sport, relazioni e territorio in un progetto solido e condiviso. Un futuro ambizioso attende l’Eurotek Laica UYBA, con basi sempre più forti e una comunità sempre più coinvolta. L’obiettivo è chiaro: costruire insieme, con orgoglio e passione, il domani del volley a Busto Arsizio.

AGUSTÍN LOSER: STELLA DEL VOLLEY MONDIALE

Energia argentina sotto rete

A cura di Christian Gaston Illan

Ha conquistato l’Europa con la Sir Safety Perugia, ha fatto sognare l’Argentina con una storica medaglia olimpica, e oggi è uno dei centrali più amati e rispettati della pallavolo internazionale. Abbiamo incontrato Agustín Loser, classe 1997, anima latina e testa fredda sotto rete.

Agustín, partiamo dalla grande vittoria in CEV Champions League con Perugia: che sapore ha alzare un trofeo così importante davanti a tutta Europa? È stato un sogno. Giocare per una delle squadre più forti al mondo come Perugia era già un traguardo importante, ma chiudere la stagione con la vittoria in Champions è stato semplicemente perfetto. È la prima volta nella storia del club, un momento che rimarrà per sempre. Sono molto felice di aver fatto parte di questa impresa.

In finale sei stato protagonista a muro: quanto conta l’istinto, quanto la preparazione per arrivare a quel livello di precisione nei momenti decisivi?

Il muro è una questione di istinto, di lettura del gioco… ma non solo. Non sempre funziona: ci vuole anche fortuna, lucidità. Io

mi sento molto a mio agio nel fondamentale del muro, è una sensazione bellissima riuscire ad aiutare la squadra in quel modo. Dietro c’è tanto lavoro quotidiano in palestra, ma anche tanto lavoro mentale. Prepararsi fuori dal campo è fondamentale.

Hai vissuto tre campionati diversi – Argentina, Francia, Italia – cosa ti ha lasciato ognuno e in quale ti senti più “a casa”?

In Argentina ho fatto i miei primi passi: lì è nato tutto. Ho incontrato persone splendide, allenatori che mi hanno segnato. Mi sento profondamente legato a quella terra e a quel volley, anche se oggi il livello non è altissimo. Mi piacerebbe un giorno tornare a giocarci.

In Francia ho passato due anni molto importanti, era un passaggio verso il mio sogno: l’Italia. Ho imparato tanto, anche grazie a un amico con cui ho condiviso quell’avventura. E poi l’Italia… giocare qui è sempre stato il mio sogno. Mi sento davvero a casa: la lingua, la cultura, il cibo… mi fanno sentire parte di qualcosa di bello.

Tokyo 2020 e la medaglia olimpica: ancora oggi, cosa rappresenta per te quel podio storico con l’Argentina?

Tutto. Una medaglia olimpica è il sogno più grande per qualsiasi

atleta. Rappresentare il proprio Paese a quel livello è già straordinario, ma vincere una medaglia... non ci sono parole. È il momento più alto della mia carriera, qualcosa che sarà difficile superare. Ogni giorno sono orgoglioso di ciò che abbiamo fatto insieme alla mia squadra.

Quando viaggi per il mondo, c’è sempre un pezzetto di Argentina che ti porti dietro? Una canzone, un gusto, un rituale?

Sempre. La musica, soprattutto: il rock nazionale, la cumbia… mi tengono connesso con le mie radici. Porto con me anche il mate, naturalmente, e ogni tanto faccio scorte di alfajores o altri prodotti argentini. Sono cose semplici, ma fanno bene al cuore, mi aiutano a sentirmi vicino alla mia famiglia.

Lontano dal parquet: come ti rilassi e ricarichi le energie? Serie tv, musica, sport alternativi… che mondo c’è fuori dal centrale

Loser?

Mi piace avere una vita sociale, stare con gli amici. Guardare serie tv, ascoltare musica, qualche volta anche studiare: mi aiuta a liberare la mente, altrimenti rischia di diventare tutto troppo pesante. Ogni tanto gioco anche ai videogiochi, con amici da tutto il mondo: ridiamo, parliamo, è un modo per connettersi e rilassarsi.

Per chiudere in stile playlist: ci dici le tue tre canzoni preferite su Spotify in questo momento? Difficile sceglierne solo tre! Ma ci provo:

• Creo – Callejeros (un classico del rock argentino, non manca mai)

• Nueva Era – Duki (trap, la ascolto spesso prima delle partite)

• Orfeo – Wos (il mio artista preferito, la sua musica mi accompagna ovunque)

Una carriera in ascesa, un cuore sudamericano e la testa da vincente: Agustín Loser è la dimostrazione che l’energia, se ben canalizzata, può diventare talento puro. E noi di Beesness non possiamo che seguirlo... punto dopo punto.

MILANO CORTINA 2026

Svelate le torce olimpiche e paraolimpiche

A cura della Redazione

Le torce di Milano Cortina 2026, che accenderanno l’attesa e l’entusiasmo per i prossimi Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali, sono state svelate in due eventi simultanei alla Triennale di Milano e all’Expo 2025 di Osaka, in Giappone.

Madrine d’eccezione quattro straordinarie atlete capaci di scrivere pagine indelebili nella storia dei Giochi. A Milano hanno accompagnato le torce Stefania Belmondo, leggenda Olimpica e ultima tedofora di Torino 2006, insieme alla campionessa Paralimpica Bebe Vio. A Osaka, invece, hanno rappresentato i valori della Fiamma Martina Caironi, medaglia d’oro a Parigi 2024, e Carolina Kostner, stella del ghiaccio e bronzo alle Olimpiadi di Sochi 2014.

Le torce di Milano Cortina 2026 si chiamano “Essential”, per lo stile minimale che le contraddistingue, e sono state realizzate da Eni, Premium Partner dei Giochi Olimpici e Paralimpici invernali di Milano Cortina 2026, in collaborazione con Versalis (Eni), Official Supporter dei Giochi. Le due versioni – una per i Giochi Olimpici

Invernali e l’altra per i Giochi Paralimpici Invernali – differiscono nella sfumatura di colore, ma entrambe hanno una finitura riflettente e cangiante. La torcia Olimpica presenta sfumature verdi e blu, mentre quella Paralimpica presenta tonalità sul bronzo. Eni e Versalis hanno scelto lo Studio Carlo Ratti Associati per lo sviluppo del design e Cavagna Group per l’ingegnerizzazione e la produzione della torcia e dei suoi componenti.

La loro forma essenziale esalta la centralità della fiamma ed è il perfetto equilibrio tra tecnologia, innovazione e sostenibilità. “Essential” rappresenta un tributo all’eccellenza del design italiano. Ogni dettaglio è pensato per rappresentare la forza e la determinazione degli atleti, così come la loro capacità di unire le persone attraverso lo sport. Non sono un semplice oggetto, ma un’icona, una parte fondamentale della storia che Milano Cortina 2026 desidera scrivere e della legacy che intende lasciare al Movimento Olimpico e Paralimpico.

Le torce Olimpiche e Paralimpiche sono un simbolo universale di unità, speranza e perseveranza, e incarnano i valori fondamentali di amicizia, rispetto ed eccellenza che sono alla base dei Giochi. Hanno un ruolo speciale poiché portano la Fiamma che simboleggia la luce che brilla dentro le atlete e gli atleti, ispirandoli a superare i propri limiti e a competere con integrità, lealtà e fair play, celebrando la diversità e promuovendo l'uguaglianza tra tutti i partecipanti.

La torcia è la custode della Fiamma, che passa di mano in mano, unendo persone diverse in un unico, straordinario viaggio. È un oggetto tradizionalmente iconico, testimone di valori senza tempo, che racconta la storia dei Giochi e l’identità del Paese ospitante.

Le due torce saranno protagoniste al Padiglione Italia per tutta la durata dell’Expo di Osaka e saranno esposte anche alla Triennale di Milano da maggio 2025 fino alla fine delle Olimpiadi e Paralimpiadi Invernali di Milano Cortina 2026. Al termine dei Giochi, dopo aver scritto un nuovo capitolo della storia Olimpica, la torcia Olimpica entrerà a far parte della prestigiosa collezione del Museo Olimpico di Losanna, lasciando un’eredità tangibile di innovazione e sostenibilità per le generazioni future. 2

Le torce sono completamente made in Italy. Sono leggere - circa 1.060 grammi (bombola esclusa) - e composte prevalentemente da materiali riciclati, in particolare da una lega di alluminio e ottone.

La sostenibilità è, infatti, al centro di questo iconico oggetto: le torce sono state dotate di un sistema che permette di riutilizzarle e ricaricarle per ben 10 volte, riducendo così il numero di torce richieste per entrambe le staffette.

La stessa attenzione al dettaglio è stata posta nella scelta del vettore energetico che darà vita alla Fiamma: il bruciatore, vero cuore tecnologico della torcia, sarà alimentato con bio-GPL, prodotto nella bioraffineria Enilive di Gela al 100% da materie prime rinnovabili, prevalentemente scarti e residui come oli esausti da cucina, grassi animali e residui dell’industria agroalimentare. Inoltre, nell’impugnatura c’è un inserto di XL EXTRALIGHT®, un materiale ultraleggero polimerico prodotto da Finproject, società di Versalis, e ottenuto a partire da un polimero di Versalis realizzato con il 60% di bionafta derivata da materie prime rinnovabili.

La finitura esterna è realizzata con tecnologia PVD (Physical Vapour Deposition), un processo innovativo ideale per la resistenza al calore della fiamma. Il PVD amplifica l’effetto riflettente e cangiante, permettendo alla Torcia di armonizzarsi con l’ambiente circostante in base alle condizioni di luce, offrendo una percezione sempre diversa a tedofori e spettatori.

Essential è dotata di un’apertura longitudinale che, per la prima volta, mostra ai tedofori e agli spettatori sia i componenti tecnologici interni che generano la Fiamma, sia la Fiamma stessa che prende vita all’interno della scocca. La magia svelata diventa così visibile, aperta e condivisa.

I colori delle torce celebrano il legame tra uomo e natura, sport e futuro. La torcia Olimpica, infatti, si accende delle Sfumature del Cielo, ispirate ai paesaggi italiani in continuo mutamento. Un colore che racconta il viaggio, la speranza, il cambiamento. La torcia Paralimpica risplende del colore Montagne di Luce, omaggio alla forza interiore degli atleti Paralimpici e alla potenza trasformativa del loro coraggio.

SANTINI E I 60 ANNI DI CICLISMO

Un grande evento per celebrare

storia e conquiste del brand

A cura della Redazione

Il 2025 è l’anno in cui Santini Cycling celebra il 60° anniversario dalla fondazione e lo fa con un festival gratuito aperto a tutti ospitato nell’ampio parco della sede di Bergamo: pedalate, musica live, talk con grandi nomi del ciclismo e attività dedicate al benessere. In programma una mostra temporanea dedicata alla storia del brand, due gallerie di pezzi d’arte firmati da Luca Di Maggio e Simone Tribuiani, e il lancio di una collezione esclusiva ispirata ai team che hanno fatto la storia del brand.

Come è nata l’azienda lo ha raccontato lui stesso, il Cav. Pietro Santini che nel 1965 ha dato vita a un’impresa industriale che oggi è guidata dalle figlie Monica e Paola, esportando i propri capi da ciclismo in tutti i continenti. E per celebrare 60 anni di successi, Santini Cycling ha aperto le porte del proprio parco per il Festival Celebrativo: Santini, 60 years of cycling .

Un evento gratuito, aperto al pubblico, per celebrare con la città di Bergamo e gli appassionati questo importante traguardo. Musica dal vivo, ospiti d’eccezione, pedalate in compagnia, talk con gli ambassador: per due giorni il parco Santini è diventato luogo di festa e condivisione. Presente anche una mostra celebrativa, che si è snodata all’interno dell’headquarter, dedicata alla storia del brand. E l’occasione è così preziosa, che Santini ha lanciato una collezione in edizione limitata.

La sera clou è culminata con il panel “Il ciclista professionista: 6 decenni a confronto”, che ha visto la presenza di grandi nomi del passato e del presente: Gianni Motta, Flavio Giupponi, Oscar Freire e tantia altri campioni.

Durante la 2 giorni di festeggiamenti, era possibile visitare una mostra speciale allestita all’interno della splendida sede aziendale, interamente dedicata alla storia di Santini.

Il percorso espositivo si è articolato in due sezioni: la prima, ospitata nell’atrio, ha presentato quattro opere d’arte realizzate da Luca Di Maggio affiancate ad altrettante biciclette storiche, simboli di momenti memorabili del ciclismo.

• Bianchi Specialissima Professionale (1973) – Una delle bici usate da Felice Gimondi dopo il titolo mondiale, donata personalmente a Pietro Santini in segno di amicizia.

• Look KG86 (1986) – La prima bici in carbonio-Kevlar® prodotta in serie, guidata da Bernard Hinault. Un capolavoro tecnologico nato da mesi di sviluppo segreto.

• Bianchi Mega Pro XL (1998) – Il massimo dell’ingegneria in lega leggera a fine anni ’90, celebre per essere stata utilizzata da Marco Pantani nella doppietta Giro d’Italia e Tour de France.

• Trek Madone Project One Icon (2023) – La bici personalizzata di Mads Pedersen per il Tour de France 2023, con livrea Chroma Ultra-iridescent e soluzioni su misura per lo sprinter danese.

La seconda sezione ha condotto i visitatori alla scoperta di sei quadri firmati da Simone Tribuiani, ispirati a sei fotografie e alle storie che custodiscono:

• Inseguendo la gloria – La maglia a scacchi del team Peugeot fu la prima realizzata da Santini per una squadra internazionale. Un simbolo indelebile che segna l’inizio del percorso globale dell’azienda.

• La maglia più bella di sempre – Ispirata a Mondrian, la maglia La Vie Claire segnò una svolta estetica nel ciclismo. Realizzata a mano con precisione maniacale, divenne un’icona di stile e innovazione, ancora oggi considerata un capolavoro.

• Cucendo sogni ed arcobaleni – Dal 1988 Santini realizza le maglie iridate UCI. Ogni capo è il frutto di artigianalità, innovazione e passione: un simbolo di vittoria cucito con la stessa dedizione a migliorarsi di chi conquista il titolo.

• La donna che ha cucito il futuro – Maria Rosa Fumagalli, moglie di Pietro Santini e cofondatrice silenziosa ma fondamentale, rivoluzionò il ciclismo introducendo per la prima volta nel ciclismo i pantaloncini in Lycra. La sua visione ha tracciato la strada per l’azienda e per tante donne nel settore.

• La promessa – Uno scatto del 1998 immortala l’incontro tra Marco Pantani, Felice Gimondi e Pietro Santini: qui Pantani promise che in caso di vittoria al Tour de France avrebbe regalato la bici al Cav. Santini. Una promessa mantenuta, oggi esposta con orgoglio nella sede.

• Giocando con i sogni – Dopo la fine della storica partnership con il Giro d’Italia, Santini riscopre la propria visione grazie al metodo Lego Serious Play: un esercizio creativo per trasformare un momento difficile in una nuova partenza. Il risultato si trasformò poco dopo in realtà: Santini diventò sponsor del Tour de France.

Per rendere questo anniversario ancora più speciale, Santini ha lanciato anche una collezione celebrativa in edizione limitata. Il design riprende i toni del bianco e nero, un omaggio all’amore del fondatore Pietro Santini per la Juventus e per l’iconica maglia del Team Peugeot, prima squadra professionistica sponsorizzata da Santini al di fuori dei confini italiani. Il pattern scelto richiama otto team leggendari che hanno segnato la storia del brand e del ciclismo: Peugeot, La Vie Claire, Sammontana, Mercatone Uno, Gatorade, Team Z, ADR e Raleigh Banana.

Oltre alla maglia tecnica e al cappellino, la collezione include anche una serie di t-shirt e merchandising esclusivo: tra questi, una fan scarf con i volti del Cavalier Pietro Santini e di sua moglie Maria Rosa, e una borraccia celebrativa pensata per collezionisti e appassionati.

SANTINI CYCLING

Santini Cycling nasce nel 1965 grazie alla forte passione per il ciclismo di Pietro Santini. Ogni nostro capo, orgogliosamente made in Italy, è frutto del lavoro di un team di designer appassionati di ciclismo. Tutti i prodotti Santini si basano su quattro principi: vestibilità perfetta, prestazioni eccezionali, comfort insuperabile e lunga durata. Grazie agli investimenti costanti nella ricerca di tessuti innovativi e nuovi metodi di produzione, Santini si impegna nel benessere di atleti e appassionati. La nostra missione è chiara: perfezionare i nostri capi per permettere a tutti di vivere le proprie passioni, indossando capi comodi senza rinunciare allo stile. Scopri di più su di noi su www.santinicycling.com.

Santini - Cucendo sogni e arcobaleni - Artist Simone Tribuiani

AC MILAN E CASTELLI: COLLEZIONE CYCLING

A cura della Redazione Tradizione rossonera e innovazione ciclistica

Una collaborazione nata a Milano che unisce storia, innovazione e stile - AC Milan e Castelli lanciano una collezione cycling esclusiva, dove l’heritage del calcio si fonde con l’eccellenza del design ciclistico ad alte prestazioni.

Due icone dell’eccellenza milanese, AC Milan e Castelli, uniscono le forze per dare vita ad una collezione cycling premium che celebra le radici comuni, i valori condivisi e l’ambizione costante nel ridefinire i confini dello sport e dello stile.

Questa è la prima collaborazione ufficiale che vede il Club rossonero protagonista nel lancio di una linea di abbigliamento ciclistico , realizzata insieme a Castelli, leader mondiale nell’abbigliamento tecnico

da ciclismo ad alte prestazioni. Il risultato è una fusione audace tra il ricco heritage dei rossoneri e l’innovazione ciclistica, che affonda le radici nell’eccellenza artigianale italiana.

Più di una semplice collaborazione, questa collezione unisce due brand legati da un patrimonio comune e da un impegno condiviso per l’innovazione sportiva. Le loro storie si intrecciano attraverso il celebre sarto Vittore Gianni , la cui sartoria realizzò alcune delle divise del Milan tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70, ponendo al contempo le basi per l’abbigliamento sportivo che avrebbe portato il nome Castelli. Questo filo conduttore, fatto di artigianalità e creatività, viene ora reinterpretato in una

collaborazione contemporanea che celebra tradizione, stile ed eccellenza.

La collezione comprende tre maglie tecniche, pantaloncini da ciclismo, guanti, calze e uno scaldacollo - tutti i prodotti incarnano lo spirito del Club rossonero e dell’eccellenza di Castelli:

• La Home Jersey richiama le iconiche strisce rossonere indossate dalle grandi leggende del Club;

• La Away Jersey si ispira alle magiche notti europee del Milan;

• La Special Edition Jersey rende omaggio al 125º Anniversario del Club, simbolo di orgoglio e tradizione.

Tutti i capi sono realizzati sulla base del modello Competizione di Castelli, progettato per garantire prestazioni di altissimo livello grazie a tessuti tecnici avanzati, tagli aerodinamici e comfort traspirante - offrendo il perfetto equilibrio tra funzionalità e stile, sia per i ciclisti amatoriali che per gli appassionati più esigenti.

AC MILAN E PUMA

Il ritorno dell’iconico Diavoletto rossonero

nell’Away kit 2025/26

A cura della Redazione

AC Milan e PUMA hanno svelato il nuovo Away kit per la stagione 2025/26 , caratterizzato da un design “diabolico” che rende omaggio alla ricca storia e cultura dei rossoneri.

La maglia reinterpreta un grande classico senza tempo: una base white - elemento iconico delle maglie Away del Milan –arricchita da accenti dinamici in red e black.

Questo nuovo design unisce heritage e innovazione, riportando sulla maglia uno dei simboli più iconici del Club rossonero: il Diavoletto

Introdotto per la prima volta negli anni ’80, l’iconico Diavoletto torna sulla parte frontale di una maglia ufficiale, ispirando un kit creato per coloro che vivono la legacy del Milan fino in fondo: non solo sulla pelle, ma anche nell’anima.

Simbolo di passione e orgoglio, il Diavoletto è diventato un elemento distintivo del Club, amato e riconosciuto dai tifosi in tutto il mondo. Con questo nuovo Away kit, PUMA reinterpreta un’estetica classica

in chiave contemporanea, celebrando il passato e proiettando il Milan verso il futuro, per un risultato dal carattere forte e inconfondibile – dando vita a un kit infernale.

La maglia è disponibile sia in versione Authentic che Replica. La maglia Authentic, indossata dai giocatori, è realizzata con il tessuto ULTRAWEAVE di PUMA, progettato per ridurre il peso e l'attrito, garantendo performance di alto livello. La maglia Replica offre lo stesso design sorprendente con una vestibilità più rilassata, perfetta sia per le partite che per l'uso quotidiano. Entrambe le versioni incorporano la tecnologia dryCELL di PUMA per la massima traspirazione e per garantire il massimo comfort ai tifosi e ai giocatori.

Riflettendo l'impegno di PUMA per la sostenibilità, le maglie Replica sono realizzate con l'iniziativa RE:FIBRE, che utilizza scarti tessili riciclati per creare nuovi materiali senza compromettere la qualità. Contenendo almeno il 95% di scarti tessili riciclati e altri materiali in poliestere usati, questa iniziativa rappresenta un passo significativo verso un processo di produzione più circolare e sostenibile per le maglie da calcio.

Per celebrare il lancio e coinvolgere la community locale, AC Milan e PUMA hanno organizzato una speciale caccia al tesoro per le strade di Milano, invitando i tifosi a seguire una scia di simboli del Diavoletto rosso collocati in luoghi iconici legati alla storia del Club. Il percorso si è concluso alla Bottega del Diavolo, dove i partecipanti hanno ricevuto uno special gift e hanno potuto vedere in anteprima esclusiva il nuovo Away kit – trasformando le strade di Milano in un tributo vivente allo spirito dei rossoneri.

Il nuovo Away kit 2025/26 di AC Milan è disponibile su store.milan.com, in tutti gli AC Milan Official Store, PUMA.com, nei PUMA Store e presso selezionati retailer.

DANILO GIOIA

La visione ciclistica oltre la corsa

A cura di Christian Gaston Illan

Con un passato da atleta e un presente da produttore e commentatore, Danilo Gioia rappresenta un ponte tra sport, contenuti e impresa. In vista di future sinergie, esploriamo la sua traiettoria, la sua filosofia di lavoro e la sua visione del futuro.

Dalla fatica della gara alla gestione di un team: in che modo la sua esperienza diretta come ciclista professionista ha influenzato il suo approccio nella gestione di progetti editoriali e sportivi? La mia esperienza da professionista su strada e anche in mtb è stata importante per realizzare dei prodotti televisivi che soddisfino gli appassionati, conoscere l’ambiente, le specialità del ciclismo e quello che gli appassionati si aspettano di vedere, ho iniziato nel 2003 solo 5 anni dopo aver smesso di gareggiare, già quando correvo sognavo di vedere programmi tv dedicati a noi corridori facendo vedere non solo la gara ma tutto quello che cè dietro, dagli allenamenti, al team, lo staff e tutto il colore, quindi per realizzare i programmi è stato molto importante.

Cross-country e oltre: quali elementi chiave del mountain biking ha voluto trasmettere nei suoi format, per raccontare non solo la competizione ma anche la cultura e l’identità di questo sport?

La mtb è stata passione, amore fin dall’inizio, ho iniziato a correre in mtb in inverno quando ero al 1° anno di Professionista su strada, correre nelle campagne, montagne e lungo fiumi è qualcosa di stupendo, ti godi la bicicletta al 100% e la natura senza il problema grave del traffico che abbiamo soprattutto in Italia.

Poi pedalando nella natura si pensa e si riflette e vengono anche belle idee e nascono progetti.

È stata fondamentale per lo sviluppo del programma tv, infatti Bike Show nasce più dal divertimento e dal mondo della mtb che è meno pesante e stressante ma di altissimo livello ugualmente.

Bike Show TV, una prima assoluta: quando ha ideato il primo canale tematico interamente dedicato al ciclismo, quali erano le sfide più grandi e come ha definito i pilastri del progetto?

L’idea del canale h24 dedicato al mondo della bici a 360° mi è nata nel 2008 circa e ho acceso il Canale il 19 aprile 2011, Bike Show Tv su Sky817 in chiaro in Europa, il primo nella storia del mondo della bici a livello Mondiale, non esisteva un canale così. Un progetto che era partito molto bene e stava crescendo, ricevevo moltissimi complimenti e aprezzamenti dai tifosi e dai telespettatori e avevamo preso molte gare e creato un team di

giornalisti e inviati molto bravi, purtroppo poi è successo una cosa molto brutta, come un film drammatico, una truffa molto pesante da parte del mio socio dei tempi, che io non sapendo nulla dei suoi problemi con altre società passava i miei documenti e progetti ad altre persone fino a portarmi a chiudere il mio Canale Bike Show Tv e a fare nascere Bike Channel co i miei progetti e business plan.

Purtroppo, poi non ho potuto far nulla perché sia ilmio ex socio sia i primi proprietari di Bike Channel sono falliti, forse il karma… Io però ho ripreso subito a fare il mio programma appena chiuso il canale e nonostante anche il Covid sono arrivato alla 23^ edizione e ad oggi su vari Canali importanti sia Nazionali che Regionali.

Dal commento tecnico al racconto per tutti: nel suo ruolo di opinionista e telecronista, come ha calibrato il linguaggio per coinvolgere sia gli appassionati esperti che il grande pubblico?

La mia esperienza di opinionista oltre che nei miei programmi è stata molto bella a Eurosport e Sportitalia dal 2006 al 2009, è iniziata grazie a due amici e ex professionisti come Eugenio Berzin e Francesco Frattini, mi hanno chiesto di prendere il loro posto, è stata un’esperienza molto bella al fianco di Andrea Berton e Fabio Panchetti i due giornalisti telecronisti, mi piaceva molto e soprattutto parlavo del mio mondo e del mio lavoro. Ho sempre cercato di parlare semplice e con rispetto di tutti i corridori e dell’ambiente, sono sempre stato per critiche per trovare soluzioni e con rispetto e poi fare il ciclista è fatto di mille sacrifici e pericoli e bisogna rispettare tutti e i giovani che scelgono questo sport.

Format, volti e passione: dopo migliaia di ore di contenuti e centinaia di ospiti, cosa rende secondo lei un contenuto davvero memorabile nel mondo dello sport?

Credo che raccontare quello per cui si ha passione con semplicità e farlo raccontare dai protagonisti sia la cosa più bella, credo che i tifosi nei loro Campioni o idoli vedano il sogno che avrebbero voluto realizzare anche loro, poi la vita fa fare a ognuno una strada e cè chi riesce a realizzare i propri sogni e obiettivi.

Intervistare i grandi Campioni del passato che hanno scritto la storia o del presente di chi sta scrivendo la storia dello sport di cui hai la passione credo sia davvero molto bello e poi amo conoscere e apprendere sempre cose nuove e gli aneddoti del ciclismo sono stupendi.

I video con i racconti anche semplici che emozionano quelli credo siano i più belli.

Partnership di valore: quali sono, secondo la sua esperienza, i criteri più efficaci per costruire collaborazioni autentiche e durature tra media, sponsor e atleti?

Non saprei dare un consiglio preciso, credo che ad oggi viviamo in un oceano di notizie che vengono date e bruciate velocemente, con l’arrivo dei social tutto è diventato più veloce, una volta un corridore o una squadra vinceva un mondiale e per 10 anni ne parlavano tutti ed era apposto, oggi dopo tre anni è già passato e vecchio!!! Amo di più ancora la televisione e raccontare in modo

diverso e semplice il mondo della bici, credo che la tv e i canali Tv dovrebbero puntare molto di più su programmi di qualità e con contenuti per gli appassionati.

Ad oggi gli atleti sono diventati produttori di contenuti, i team lavorano molto sull’immagine sui propri social, però li avranno solo i loro tifosi e simpatizzanti, sui canali Tv generici invece si può conquistare un pubblico molto più ampio e soprattutto che cambia sempre.

Infatti, moltissime aziende che investono in spot se ci fate caso mettono molto la bici ma non quella delle gare ma bici in generale.

Futuro digitale del ciclismo: come vede evolversi il racconto del ciclismo con le nuove piattaforme digitali e quali opportunità intravede per chi, come noi, vuole investire con contenuti di qualità?

Sul digitale bisogna esserci, però ripeto è un oceano, la televisione rimane sempre più esclusiva e che non possono farla tutti.

Sul web troviamo anche molte cose non vere fake news ed è poco gestibile e controllabile, la tv cè più qualità.

Abbinare la televisione al digitale è forse l’abbinamento migliore anche per il futuro, ormai il pubblico comunque decide cosa vuole vedere.

Quando lo sport incontra l’entertainment: c’è un modello o un esperimento che ha realizzato nel suo percorso e che considera un punto di riferimento per innovare l’intrattenimento sportivo?

Non ho un modello ben preciso, ho sempre cercato di trasmettere passione per quello che faccio e mando in onda, con semplicità. Cerco sempre però di tenere un ritmo dinamico nei programmi

e far parlare i protagonisti e ospiti.

Cerco di interagire nel migliore dei modi e per far arrivare ai telespettatori cose che piacciono.

Visione a lungo termine: quali valori guida reputa fondamentali per costruire una partnership editoriale o mediatica solida e coerente con l’identità del ciclismo?

Costruire un progetto a lunga durata è quello che porta i risultati, a volte dico che anche gli spot fatti semplici arrivano a un pubblico più vasto, poi nel mondo bici fare vedere le bici, presentarle e fare dimostrazioni è importante, in tv è un po' più esclusivo e le aziende molte si fermano solo ai team che a volte è un po' un rischio perché condizionati dalle vittorie, se vinci la bici è super se non vinci magari la bici non è così super.

Però cerco sempre di guardare avanti con idee nuovo ma tenendo sempre una linea, quella di trasmettere la passione per la bici a 360° e poi con partnership importanti extra settore che è una cosa molto bella e importante.

Spaziare in altri ambienti e settori e crescere con altre strutture e realtà.

CYCLING BEYOND

La nuova era del brand Bianchi

A cura della Redazione

“Cycling Beyond”: una vera e propria dichiarazione d’intenti. L’esclusivo appuntamento con cui Bianchi ha accolto media e stakeholder internazionali presso Casa Bianchi , la rinnovata sede e sito produttivo di Treviglio, ha raccontato una fase di evoluzione profonda: nuovi prodotti, una nuova esperienza di brand e una relazione sempre più stretta con il mercato per il marchio più storico e iconico del mondo del ciclismo. Nell’occasione del 140° anniversario del Brand, la nuova anima di Bianchi si è raccontata fra storia, presente e futuro. Per chiarirne lo spirito, bastano le parole del Cavalier Salvatore Grimaldi , Presidente del Marchio italiano. “Bianchi è parte della mia famiglia e credo profondamente nel suo potenziale. L’obiettivo è uno soltanto: diventare la migliore Azienda di biciclette al mondo che produce le migliori biciclette al mondo”

Alberto Cavaggioni , Amministratore Delegato e Direttore Generale di Bianchi dal marzo 2025, già nei suoi primi 100 giorni ha voluto e saputo imprimere una direzione precisa: “Bianchi ha tutti gli ingredienti per riprendersi il ruolo che le spetta. È una boutique industriale: un posto dove l’innovazione incontra la cura artigianale, dove ogni prodotto è pensato intorno al cliente”. Bianchi è una fabbrica pensata intorno alle persone, che punta all’arricchimento professionale dei propri collaboratori attraverso training e programmi di aggiornamento.

Una gamma per tutti, pensata per ciascuno. E arriva una nuova infinito.

I primi passi di questa nuova fase del Brand sono stati svelati dal palco di “Cycling Beyond”: sotto la conduzione della giornalista

Valeria Ciardiello, è stata presentata l’evoluzione della gamma che riafferma l’azienda come vera full-liner del settore, capace di spaziare dall’elettrico al muscolare, dalla strada al gravel, dal fuoristrada al commuting .

Prime sul palco sono state le e-MTB, settore nel quale Bianchi continuerà a credere e investire, lavorando sull’offerta pensata attorno agli utenti e alle loro diverse esigenze. Le ultime novità Bianchi relative a questo comparto sono e-Vertic FX , una trail e-MTB full-suspension versatile e potente, che punta su una grande autonomia per garantire ore di divertimento, a cui si aggiunge T-Tronik X , la e-MTB Sport e Trekking, anch’essa motorizzata Bosch.

In ambito muscolare, il DNA racing di casa Bianchi si incarna invece nelle nuove Aquila Triathlon e Aquila Time Trial, progettate per dominare l’aria e le prove contro il tempo. Design tecnico pensato per la prestazione aerodinamica più estrema e, nel caso della versione Triathlon, disponibili da Settembre 2025, anche accessori specifici per esprimere il massimo nelle gare long-distance.

Novità anche per il segmento gravel, con la gamma Bianchi che si amplia per rispondere alle nuove esigenze di un settore in costante crescita. Arrivano due nuovi modelli con telaio in alluminio: Nirone Gravel , che riscopre un nome storico della gamma Bianchi in una nuova declinazione, e una nuova Arcadex , sempre in alluminio, con lo stesso “family feeling” della sorella in carbonio, cavi completamente integrati e un’estetica premium. Soluzioni accessibili ma tecnicamente avanzate, perfette per l’avventura come per l’utilizzo quotidiano. Tutte le novità del mondo Gravel Bianchi saranno presentate ad ottobre 2025 con un evento stampa dedicato, al quale parteciperà il Global Brand Ambassador di Bianchi – Nico Roche, presente sul palco.

L’anteprima più attesa riguarda però la gamma Infinito , completamente riprogettata, ultima incarnazione dell’ammiraglia endurance di casa Bianchi, che introdusse nel settore delle due ruote la tecnologia aerospaziale Countervail Vibraton Cancelling – oggi ulteriormente rinnovata. L’utilizzo del materiale in carbonio viscoelastico Countervail consente infatti di dissipare fino all’80% delle vibrazioni prodotte dall’asfalto, riducendo l’affaticamento dell’atleta.

In uscita nella primavera 2026, Infinito è un modello completamente nuovo, con geometrie evolute, pensato per chi vuole il massimo dell’efficacia e del comfort anche sulle lunghe distanze.

Brand experience e personalizzazione: Museo Bianchi, colori speciali e la novità assoluta “Officina Edoardo Bianchi”

L’innovazione Bianchi non si limita alla sola gamma: ad evolversi è l’intera esperienza del cliente, disegnata per essere immersiva e personalizzata in ogni singolo touchpoint – online e offline. Un’esperienza che inizierà proprio dal cuore di Casa Bianchi,

che ospiterà un nuovo spazio museale dove toccare con mano la storia di Bianchi, una caffetteria e nuovo flagship store . Un punto d’incontro aperto agli appassionati di tutto il mondo, il cui allestimento inizierà a dicembre 2025.

La grande novità si chiama però Officina Edoardo Bianchi , ed è la risposta del Brand alla sempre maggiore richiesta di personalizzazione che arriva dagli appassionati delle due ruote a tutti i livelli. Il programma Officina Bianchi avrà una triplice dimensione: laboratorio di restauro per il ripristino e la certificazione delle Bianchi d’epoca; workshop per la realizzazione di “Serie Speciali” personalizzate, basate su prodotti già esistenti (verniciature in tinte particolari, limited edition e collezioni celebrative); boutique artigianale dove si costruiranno prodotti unici – fino alla bicicletta “su misura”.

Proprio in tema di personalizzazione ed alte prestazioni, Bianchi ha colto l’occasione per svelare una nuova Specialissima RC Pantani limited edition , per celebrare la storica doppietta Giro d’Italia-Tour de France del 1998. È un modello in edizione numerata e limitata in 101 esemplari, proprio come il numero di gara del Pirata al Giro d’Italia 1998. La livrea riproduce fedelmente quella della Mercatone Uno-Bianchi di allora, ma celebra l’eccellenza prestazionale – con poco più di 6 kg di peso – e l’ingegneria italiana con le ruote e il nuovo cambio Campagnolo a 13 velocità. La nuova Specialissima Pantani è già ordinabile, e in consegna a partire dall’autunno 2025.

Il Reparto Corse Bianchi, la divisione Bianchi dedicata al mondo delle gare e delle alte prestazioni, diventerà “un Marchio nel Marchio”, riservato ai prodotti più performanti. Sarà inoltre riproposto il codice 999, che storicamente identificava i telai

super speciali disegnati da Bianchi per i grandi campioni. Ed in ambito campioni ed agonismo, Bianchi ha confermato la propria presenza a livello WorldTour anche nel 2026.

Strategia chiara, strumenti concreti

Centrale nello sviluppo della nuova strategia Bianchi è il connubio, sempre più intenso e bidirezionale, con la propria rete vendita (il Brand è oggi presente in oltre 60 Paesi).

Una visione chiara che sarà supportata da strumenti concreti tra cui uno nuovo sito web, campagne di comunicazione, un programma dedicato all’usato certificato ed il Digital Product

Passport: a partire dai prossimi mesi, infatti, ogni bicicletta Bianchi uscita dalla fabbrica sarà dotata di un DPP, con identificazione certa e assoluta, integrabile anche con una card NFC per un’esperienza premium.

I negozi hanno e avranno un ruolo chiave nella nascita dei nuovi prodotti, per comprendere ed anticipare le vere esigenze dei clienti.

A partire dal 1° Agosto 2025, inoltre, tutti i modelli con telaio in carbonio Bianchi saranno coperti dalla Lifetime Warranty : una garanzia a vita che è ulteriore riprova della fiducia di Bianchi nell’eccellenza dei propri prodotti.

“Il meglio deve ancora arrivare” Durante tutto l’evento, il pubblico ha potuto assistere all’assemblaggio di una bicicletta Bianchi, l’iconico modello Specialissima, fra le linee produttive, a testimonianza del knowhow tecnico e umano e della cura del dettaglio che caratterizza Bianchi, simbolo della sinergia fra tutte le anime aziendali. Bianchi è infatti un’azienda “a ciclo completo”, in grado di controllare direttamente tutte le fasi-chiave del processo di montaggio.

È l’indirizzo giusto per celebrare la bellezza della baia più romantica del mondo, in un contesto di indiscusso charme ed eleganza e dove sentirsi sempre ospiti privilegiati.

EXCELSIOR PALACE PORTOFINO COAST

L’icona della Riviera

tra charme e contemporaneità

A cura di Monia Ronconi

Suggestive cene o aperitivi a picco sul mare, giornate di sole da godere nell’esclusivo Beach Club, tour in vespa, e signature trattamenti nella nuova straordinaria SPA.

Excelsior Palace Portofino Coast, esperienze uniche all’insegna della ‘Dolce Vita’ per un’estate indimenticabile.

Incastonato nel Golfo del Tigullio e affacciato di fronte alla baia di Portofino, Excelsior Palace Portofino Coast , l’iconico 5 stelle lusso di Rapallo, rapisce immediatamente l’attenzione per la sua architettura, la sua privilegiata posizione a picco sul mare e le viste mozzafiato su una delle baie più romantiche del mondo.

Ma questo è molto più di un hotel affacciato sul mare: è un’icona dell’hotellerie nel mondo che racconta l'eleganza della Riviera ligure con il suo stile senza tempo e ambienti di grande fascino. Le camere e le suite offrono un comfort assoluto, coniugando armoniosamente pezzi d’antiquariato e elementi dal design contemporaneo. Svegliarsi, aprire la finestra, respirare la brezza marina e avere la sensazione di trovarsi letteralmente ‘sul mare’ è un’emozione impagabile e, probabilmente, il miglior modo di iniziare la giornata.

Simbolo indiscusso della Riviera, l’Excelsior Palace è parte della collezione ‘Legend’ di Preferred Hotels & Resorts, è considerato un’icona di ospitalità nel mondo e viene scelto da una clientela molto esigente. Soggiornarvi è un’esperienza che fa permettere agli ospiti di immergersi nell’ atmosfera che rievoca “La Dolce Vita”.

I plus che lo rendono unico

Tra i suoi fiori all’occhiello: l’esclusiva VIP lounge all’ultimo piano dotata di vasche Jacuzzi, il Beach Club con la super instagrammabile piscina a sfioro che si fonde con l’orizzonte e l’Eden Roc Lounge & Restaurant con una meravigliosa terrazza direttamente ‘sul mare’.

Che si tratti di un pranzo leggero oppure di una cena a lume di candela, qui sospesi tra il cielo e il mare, ogni esperienza di gusto diventa indimenticabile. Per ammirare il tramonto e celebrare uno dei riti più apprezzati, niente di meglio che iniziare la serata con un aperitivo allo Sporting Bar o, concluderla con un signature cocktail e intrattenimento musicale dal vivo a bordo piscina.

Per gli ospiti il meglio delle tendenze evolutive del settore benessere

Tra le novità più rilevanti del 2025, l’apertura della nuova Wellness & SPA, alla quale si accede attraverso un passaggio sopraelevato in ferro battuto in stile liberty, che collega il corpo principale alberghiero all’area a picco sul mare.

Progettata dallo Studio Marco Piva, tra i nomi più autorevoli dell’architettura e del design made in Italy, la SPA rappresenta un vero e proprio luogo di rigenerazione mente-corpo ed è pensata per offrire agli ospiti il meglio delle tendenze evolutive del settore benessere. Al suo interno una grande piscina, spazi dedicati al relax del sale, una vasca a galleggiamento ipersalino, una spa privata e un Esclusivo Fitness Club.

L’Excelsior Palace Portofino Coast è un hotel storico, oggi più attuale che mai. Ha infatti saputo rinnovarsi, mantenendo però la propria identità. Si presenta con tutto il suo charme, in perfetto equilibrio tra tradizione e innovazione, e capace di soddisfare al meglio le esigenze del viaggatore contemporaneo e internazionale.

EXCELSIOR PALACE PORTOFINO COAST

Situato nel cuore del Golfo del Tigullio e di fronte alla Baia di Portofino, l’Excelsior Palace Hotel dispone di 119 camere (comprese 11 Junior Suite e 16 Suite di cui 1 Presidential Suite), 2 ristoranti, 2 bar, centro congressi, Health& Fitness Club con Beauty Farm, Beach Club privato, direttamente collegati alla struttura. Meta di elezione di moltissimi personaggi VIP tra i quali George Clooney, Gloria Gaynor, Grace Jones, Bruce Springsteen e la E-Street Band e i calciatori Leonardo, Figo e Balotelli, il cinque stelle è uno degli indirizzi cult per tutti gli amanti dello stile italiano e di un’ospitalità ‘leggendaria’.

LEGEND HOTEL BY PREFERRED HOTELS & RESORTS

L’albergo “Legend” viene descritto da Preferred Hotels & Resorts come “Indimenticabile, illustre, incomparabile parte di una collezione di straordinarie proprietà nelle destinazioni più importanti del mondo; dal servizio personalizzato e intuitivo, ristorazione rinomata, sistemazioni raffinate, spa spettacolari, lusso leggendario”.

ASSOCIAZIONE DEI TERRITORI

DI ALTAGAMMA

Nella sede di Fondazione Altagamma a Milano, i rappresentanti dei Comuni di Capri, Cortina d’Ampezzo, Courmayeur, PinzoloMadonna di Campiglio e Arzachena - Porto Cervo hanno sottoscritto l’atto costitutivo dell’Associazione dei Territori di Altagamma, dando ufficialmente vita a una realtà che intende rafforzare la collaborazione tra le cinque destinazioni simbolo del turismo d’eccellenza italiano.

Alla firma dell’atto erano presenti: Melania Esposito, Assessore al Turismo del Comune di Capri; Roberta Alverà , Vicesindaco e Assessore al Turismo del Comune di Cortina d’Ampezzo; Roberto Rota , Sindaco di Courmayeur; Monica Bonomini, Vicesindaco del Comune di Pinzolo, per Madonna di Campiglio; Claudia Giagoni, Assessore al Turismo del Comune di Arzachena, per Porto Cervo.

L’iniziativa è il frutto di un percorso avviato nell’ottobre 2023, durante il quale le cinque località – già individuate nel 2014 da Fondazione Altagamma come Territori

d’Eccellenza e nominate Honorary Members – hanno lavorato congiuntamente per sviluppare strategie comuni volte alla promozione e al posizionamento del turismo di alta gamma sia in Italia che all’estero. Nel novembre 2024, i cinque territori hanno siglato un primo accordo di programma, ponendo le basi per un’azione sinergica volta a promuovere e valorizzare queste destinazioni italiane d’eccellenza nel mercato turistico internazionale e intercontinentale, attraverso un’offerta ampia, diversificata e attrattiva.

Durante l’incontro di oggi è stato nominato Roberto Rota, Sindaco di Courmayeur, come primo Presidente dell’Associazione dei Territori di Altagamma “Siamo orgogliosi di dare forma a un progetto condiviso che unisce cinque località uniche per bellezza, storia, cultura e vocazione all’eccellenza” ha dichiarato il Presidente. “Lavoreremo insieme per rafforzare l’identità dei nostri territori e affermare, anche attraverso una rappresentanza più coesa, il ruolo strategico che il turismo di alta gamma riveste nello sviluppo economico, sociale e culturale del nostro Paese.”

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“Da oggi – prosegue Matteo Bonapace, Direttore di Azienda per il Turismo Madonna di Campiglio, nominato coordinatore del comitato gestionale dell’Associazione – iniziamo a lavorare alla definizione del piano delle attività, che prenderà il via in autunno, con l’obiettivo di sviluppare ulteriormente un turismo di alta qualità. Lo faremo come un gruppo coeso, capace di lavorare all’unisono, valorizzando al contempo le nostre unicità.”

Stefania Lazzaroni , Direttrice Generale di Altagamma , ha dichiarato: "Siamo lieti che i Territori di Altagamma abbiano scelto di costituirsi in Associazione e di consolidare il rapporto con la nostra Fondazione. Le nostre più vive congratulazioni al neo Presidente Roberto Rota, Sindaco di Courmayeur e a Matteo Bonapace coordinatore dell’Associazione e Direttore di APT Madonna di Campiglio. Siamo certi che da questa collaborazione si svilupperanno progetti e iniziative utili a promuovere il turismo italiano e le sue eccellenze come questi cinque territori - Capri, Cortina d’Ampezzo, Courmayeur, Madonna di Campiglio e Arzachena - Porto Cervosimboli in tutto il mondo del nostro stile di vita”.

L’Associazione dei Territori di Altagamma ha, inoltre, l’obiettivo di rafforzare il dialogo con le istituzioni, con fondazioni culturali, organizzazioni turistiche e stakeholder privati nazionali e internazionali, affinché le politiche pubbliche possano riconoscere e supportare adeguatamente il valore strategico di questi territori. Tra le priorità individuate dall’Associazione: la promozione del turismo sostenibile in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 ; la valorizzazione del patrimonio paesaggistico, artistico, artigianale e storico; la salvaguardia dell’identità culturale e sociale delle comunità locali; lo sviluppo di modelli di gestione integrata del turismo di alta gamma.

Uniti sotto un’unica visione, Capri, Cortina, Courmayeur, Madonna di Campiglio e Arzachena - Porto Cervo, rafforzano la loro collaborazione per promuovere, a livello internazionale, il meglio del lifestyle e dell’ospitalità italiana di eccellenza .

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Roberto Rota - Sindaco di Courmayeur e Presidente dell'Associazione Territori di Altagamma, Stefania Lazzaroni - Direttrice Generale di Altagamma, Matteo Bonapace - Direttore di Azienda per il Turismo Madonna di Campiglio e Coordinatore del comitato gestionale dell’Associazione Territori di Altagamma.

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Melania Esposito - Assessore al Turismo della Città di Capri, Monica Bonomini - Vicesindaco del Comune di Pinzolo, Roberto Rota - Sindaco di Courmayeur e Presidente dell'Associazione Territori di Altagamma, Roberta Alverà, Vicesindaco e Assessore al Turismo del Comune di Cortina, Claudia Giagoni - Assessore al Turismo del Comune di Arzachena.

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Maurizio Maresca - Direttore Marketing del Consorzio Costa Smeralda, Gianfranco Manetti - Responsabile Turismo, Marketing & Brand di CSC, Marta Castori - Direttore CSC, Monica Bonomini - Vicesindaco del Comune di Pinzolo, Claudia Giagoni - Assessore al Turismo del Comune di Arzachena, Roberto Rota - Sindaco di Courmayeur e Presidente dell'Associazione Territori di Altagamma, Stefania Lazzaroni - Direttrice generale di Altagamma, Matteo Bonapace - Direttore di Azienda per il Turismo Madonna di Campiglio e Coordinatore del comitato gestionale dell’Associazione dei Territori di Altagamma, Melania Esposito - Assessore al Turismo della Città di Capri, Valeria Alessio - Membro del CDA Azienda per il Turismo Madonna di Campiglio, Jonathan Sferra - Vicesindaco e Assessore al Turismo del Comune di Taormina, Roberta AlveràVicesindaco e Assessore al Turismo del Comune di Cortina, Josep Ejarque - Destination Manager di Cortina Marketing.

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Giuliano Zanchi - Avvocato di BIP Law, Gianfranco Manetti - Responsabile Turismo, Marketing & Brand di CSC, Claudia Giagoni - Assessore al Turismo del Comune di Arzachena, Marta Castori - Direttore CSC, Matteo Bonapace - Direttore di Azienda per il Turismo Madonna di Campiglio e Coordinatore del comitato gestionale dell’Associazione dei Territori di Altagamma, Melania Esposito - Assessore al Turismo della Città di Capri, Monica Bonomini - Vicesindaco del Comune di Pinzolo, Roberto Rota - Sindaco di Courmayeur e Presidente dell'Associazione dei Territori di Altagamma, Maurizio Maresca - Direttore Marketing del Consorzio Costa Smeralda, Valeria Alessio - Membro del CDA dell'Azienda per il Turismo Madonna di Campiglio, Jonathan Sferra - Vicesindaco e Assessore al Turismo del Comune di Taormina, Chiara Caliceti - Supervisor di SEC&Partners, Roberta Alverà - Vicesindaco e Assessore al Turismo del Comune di Cortina, Josep Ejarque - Destination Manager Cortina Marketing.

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THE GLAMOUR HOTEL EVENT

Roma celebra l’hôtellerie d’eccellenza fra lusso e networking

A cura della Redazione

L’esclusivo salotto di incontro, diventato immancabile ‘place to be’, ha celebrato anche quest’anno i protagonisti dell’ospitalità nella città eterna.

Una serata all’insegna di relazioni e business ad alto tasso di stile, gusto e bellezza.

Si è svolta a Roma la seconda data dell’edizione 2025 di The Glamour Hotel Event organizzato da hotelmypassion . Un successo che si rinnova, anno dopo anno, per uno degli appuntamenti diventati ‘place to be’ per i principali top player dell’ospitalità e che si celebra a Milano e a Roma.

Milano e Roma celebrano l’hotellerie d’eccellenza fra lusso e glamour.

The Glamour Hotel Event si è confermato occasione di incontro tra colleghi e amici, un momento per tessere nuove relazioni, dove poter dialogare dei temi del lusso, design, investimenti e nuovi trend. Un salotto che raduna le figure chiave che

Photo © Denny Torres Photographer

operano nel mondo dell’hôtellerie e permette di stringere relazioni di alto livello, in un contesto esclusivo. E permette di scoprire alcuni degli indirizzi di hotel più prestigiosi delle città in cui si svolge.

Una serata all’insegna dell’arte del ‘Bien Vivre’, convivialità e stile, quest’anno nella splendida cornice del prestigioso Anantara Palazzo Naiadi , un edificio storico affacciato su Piazza della Repubblica, che combina l'architettura in marmo del XIX secolo con comfort moderni e sale meeting sospese sulle rovine delle Terme di Diocleziano, per uno degli hotel di lusso di Roma più noti e di certo il più grande, in una delle posizioni più invidiabili del centro città. La terrazza panoramica dell'hotel offre una vista mozzafiato sulla città, rendendolo uno dei luoghi più affascinanti per celebrare l'ospitalità romana.

Il cocktail si è tenuto proprio al Seen By Olivier, suggestivo rooftop di grande stile e dal mood internazionale, con una vista meravigliosa sulla città eterna. Il ristorante nippo-portoghese è un must per gli amanti del fusion e i signature cocktail in lista al bar sono un forte richiamo per gli appassionati di mixology. Ottimo vino, bollicine di eccellenza gentilmente offerte da Foss Marai e gli immancabili Signature Cocktail come Azzurro e Bruschetta, richiamo all’italianità, Mochi e My Martini Express, più dolci e fusion, hanno accompagnato le ricercate proposte gourmet come Tapioca fritta con scamorza parmigiano e guava, Tataki di manzo con pesto di rucola e parmigiano, Crocchette di agnello con chutney di mango, Wagyu gyoza con salsa al peperoncino dolce, falafel, sandwich con pesce croccante e molto altro.

La raffinata selezione musicale è stata curata dalla Dj Serena, una delle artiste di Blunotte, e ha fatto da sottofondo alla coreografia di ballerine che si sono esibite durante la serata. Armonioso intrattenimento che ha amplificato le esperienze sensoriali.

Gli ospiti sono stati coinvolti in un’atmosfera di festa, tra sorrisi e chiacchiere e momenti di leggera evasione. È proprio da momenti speciali come questi che nascono grandi idee e si creano le basi per nuove opportunità di business.

Tanti gli ospiti che hanno preso parte all’evento, professionalità del mondo dell’ospitalità di lusso con una forte passione comune: proprietari di hotel indipendenti e di gruppi alberghieri, Ceo o Managing Director di catene internazionali e Director of Operation, immobiliaristi, General Manager, responsabili di sviluppo di brand e responsabili acquisti di gruppi alberghieri, referenti di Fondi e di società di costruzioni, architetti, interior designer, advisor, nomi d’eccellenza della ristorazione e Chef.

Tra i rappresentanti di alcuni dei più dinamici gruppi dell’hôtellerie internazionale e italiana: Marco Gilardi, Senior Operations Director Italy & USA Gruppo Minor, di cui fa parte Anantara Hotels, e Francesco Mennella, General Manager Anantara Palazzo Naiadi.

Photo © Denny Torres Photographer
Photo © Denny Torres Photographer

L’eccellenza dei luxury hotel romani con i padroni di casa, tra questi:

Vincenzo Falcone, General Manager Bulgari Hotel Roma; Giuseppe De Martino, St. Regis; Daniele Carta, General Manager Hotel Splendide Royal; Daniele Saladini, General Manager Parco dei Principi Grand Hotel & Spa; Paolo Bellè, General Manager Hilton Roma Eur la Lama, Hilton Airport; Federica Giubileo, Anantara Palazzo Naiadi; Massimo Colli, Hotel d’Inghilterra; Andrea Fiorentini, General Manager Villa Agrippina, a Gran Melià Hotel; Francesco Barattini, Orient Express La Minerva; Lorenzo Vivalda, Sina Hotels; Fernanda Lopez, W Hotel; Cristina Baldi, Vigna Caio Relais & SPA; Nicola Rex, Hotel dei Mellini, Hotel Dei Borgogni; Natalino Gisonna, Hotel Corso 281; Barbara Falasca, The Sanctuary Hotel; Simone Iovacchini, Hotel Alexandra Rome; Pauline Charles, Demetrio De Giorgio, Mara Senatore, Aldrovandi Palace; Alessia Meli, Palazzo di Ripetta; Ilaria Carini, Rome Cavalieri, A Waldorf Astoria Hotel; Francesco Mormile, Bzar Hotel.

E ancora Francesco Lazzarini, Omnia Hotels; Fabrizio e Giuseppe Roscioli, Andrea Spalletti, Villa Spalletti Trivelli; Pietro Monti, Mediterraneo Sorrento; Roberto Vannoni, Bio Hotel Raphael; Cristina Paini, LHM.

E ancora, Marco Gilardi, Minor Hotels; Leonardo Stassi, Coldwell Banker Commercial Italy; Angelica Corsini, Arsenale Group; Alan

Mantin, Hilton; Ciro Verrocchi, Gruppo Sigea; Giuseppe Falconieri, Pietro Moretti, AG Group; Paolo Potitò, Oliviero Albini, Gruppo Rebecchini.

Tradizione e Lusso, Vivacità e Crescita nel settore alberghiero della Città Eterna

Negli ultimi due anni sono state molte le nuove aperture di hotel di lusso a Roma da parte di prestigiosi gruppi alberghieri, firmati da rinomati studi di architettura. Tra questi, il Romeo Roma , progettato da Zaha Hadid , che ha ridefinito gli standard dell'ospitalità nella capitale, e Orient Express La Minerve, che segna il debutto ufficiale nel mondo del nuovo marchio d’ospitalità Orient Express. La sua progettazione, il cui stile fonde Art Déco e tradizione romana della Dolce Vita, è stata affidata al designer e architetto franco-messicano Hugo Toro. Suo anche il progetto della lounge nella stazione di Roma Ostiense, dedicata a chi parte con il treno Orient Express.

Gli Eventi “The Glamour Hotel Event” sono stati possibili con il contributo di Partner d’Eccellenza

The Glamour Hotel Event è supportato da una selezione di sponsor prestigiosi, che condividono la passione per l'eccellenza e l'innovazione nell’ospitalità:

• Simmons: leader mondiale nel settore del bedding, sinonimo di comfort e qualità.

Photo © Denny Torres Photographer

• Pedersoli Milano: storica azienda specializzata in biancheria e servizi di lavanderia per l'hotellerie.

• Sambonet – Rosenthal: marchi iconici nel mondo della tavola e del design.

• HO.RO Divania: una storia di famiglia, arrivata oggi alla seconda generazione. Realizzazioni “chiavi in mano” di arredi e forniture nell’hospitality.

• Salvati Rappresentanze : azienda specializzata in forniture d’eccellenza per il settore alberghiero, della ristorazione e del catering.

• Coldwell Banker Commercial: una visione che porta al successo nel mondo immobiliare grazie a esperienza, creatività, agilità.

Un ringraziamento speciale a:

• Foss Marai: eccellenza italiana nel mondo delle bollicine, è azienda leader per la produzione di Spumanti e Prosecco Conegliano Valdobbiadene Superiore DOCG.

• Blunotte prestigioso nome nell’ambito dell’entertainment che con i suoi raffinati artisti, regala agli ospiti un viaggio sensoriale avvolgente e vibrante.

Ricordiamo anche l’edizione di The Glamour Hotel Event che si è svolta a Milano, il 27 maggio

Una serata all’insegna dell’arte del ‘Bien Vivre’, convivialità e stile, nella splendida cornice del prestigioso Palazzo Cordusio Gran Meliá , su una delle più suggestive terrazze della città, quella di Sachi Restaurant, con una meravigliosa vista Duomo. Ottimo vino, bollicine e gli immancabili Signature Cocktail come il Paloma & French 75, hanno accompagnato le ricercate proposte gourmet come Crispy Sushi, riso fritto, tonno piccante, polpo croccante karaage, polpo a bassa temperatura, Branzino kushiyaki, scalogno pickled, shichimi, Maki di Negi toro, tonno rosso, cipollotto e quinoa croccante.

Esperienze sensoriali amplificate dalla raffinata selezione musicale della Dj messicana May, una delle artiste di Blunotte, prestigioso nome nell’ambito dell’entertainment.

Palazzo Cordusio Gran Meliá, una location meravigliosa, nel cuore della città di Milano, connubio perfetto tra storia e modernità, grazie alla ristrutturazione di Palazzo Venezia, ex sede del Gruppo Generali, curata dallo Studio Marco Piva , che ha saputo portare lusso e avanguardia, evocando la cultura del design e della moda per cui la città è conosciuta e amata.

Anche qui, tantissimi gli ospiti che hanno partecipato , riconfermando il ruolo di Milano come centro nevralgico di incontro, innovazione e business per tutti gli operatori del settore design e architettura. Durante l’edizione 2025 della Design Week, secondo le stime di Confcommercio, Fuorisalone, con 1066 eventi distribuiti nella città, molti dei quali realizzati in hotel, ha generato un indotto economico di 278 milioni di euro, con un impatto significativo sul settore alberghiero. Non vi è dubbio quindi che ci sia una stretta relazione tra il mondo Hospitality e quello del design e della moda.

Passione, Competenza, Relazioni: hotelmypassion firma l’Esclusivo Salotto di incontro

La regia di The Glamour Hotel Event, che rappresenta una straordinaria opportunità di networking per chi opera nel mondo dell’ospitalità di lusso, è da sempre affidata a Monia Ronconi, giornalista esperta di hôtellerie, Founder & Web editor di hotelmypassion, il sito lifestyle dedicato agli hotel lover più esigenti e alla ricerca di raffinate esperienze, che racconta lo scintillante mondo dell’ospitalità.

hotelmypassion è il sito per tutti gli ‘Hotel Lover’ innamorati dei gradi Hotel & Resort. Punto di riferimento privilegiato e molto verticale si rivolge al globetrotter internazionale amante del bello, con la passione per gli hotel esclusivi e la curiosità di esplorare nuove ed entusiasmanti opportunità di soggiorno. Un sito capace di svelare la personalità, lo stile e il mood delle icone dell’ospitalità nel mondo. E con suggerimenti che portano l’ospite a vivere esperienze di viaggio che rimangono nel cuore, che arricchiscono il viaggio e, molte volte, anche la vita.

Photo © Denny Torres Photographer
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SIMMONS ITALIA

Simmons il brand icona d’eccellenza del bedding di alta gamma è il primo marchio al mondo nel segmento del dormire: produttore internazionale attivo in 101 paesi del globo distribuiti in tutti i continenti, il suo brand è unanimemente riconosciuto come sinonimo di qualità ed è presente nelle case più eleganti e negli alberghi più prestigiosi. Da oltre 140 anni Simmons è inoltre all’avanguardia nella ricerca e nell’innovazione. È anticipatore di tendenze, interpretando il ‘sentiment’ del mercato. La spinta che anima l’azienda è quella della crescita culturale: un percorso che ha come obiettivo finale sempre e solo la qualità dei prodotti e la soddisfazione di pubblico e clienti. I prodotti Simmons garantiscono un’elevata affidabilità e un comfort straordinario, grazie anche alle loro caratteristiche ergonomiche studiate appositamente per assicurare un riposo di qualità: elemento imprescindibile per ottenere, al risveglio, un impareggiabile effetto benessere.

PEDERSOLI MILANO

Pedersoli Milano rappresenta l’Arte del Nuovo Comfort e opera attuando un circolo virtuoso: dalla selezione delle fibre al confezionamento, dal noleggio fino alla manutenzione programmata di lavanderia. Un nome sinonimo di affidabilità, un’azienda consolidata che opera da oltre 60 anni, confezionando capi di biancheria esclusivi, corredi che soddisfano i più alti standard qualitativi dell’hôtellerie di lusso. Che sia lino, piuma, raso o spugna, Pedersoli Milano, grazie anche al suo inestimabile know-how, ha messo a punto le migliori linee di biancheria - linen collection: collezioni sinonimo di qualità, purezza e freschezza. Il cuore pulsante del servizio è il lavaggio industriale: una specializzazione e una vocazione. Pedersoli Milano è un'azienda in costante crescita che oggi conta 14 lavanderie industriali sul territorio italiano, garanzia di un servizio sicuro, affidabile e capillare con particolare attenzione all’ambiente.

SAMBONET - ROSENTHAL

Sambonet e Rosenthal sono parte del gruppo italiano Arcturus che, con un portfolio di ben dieci marchi d’eccellenza tra i quali i luxury brand Versace, Ercuis e Raynaud, è tra i principali produttori internazionali di articoli di design di alta qualità per tavola, cucina e living, sia per il canale casa che per la ristorazione e l'hotellerie. Fedeli alla propria identità, entrambi i brand si pongono ai professionisti del settore Ho.Re.Ca, forti di un assortimento completo di porcellane e posateria per la mise en place contemporanea, soddisfando ogni esigenza stilistica e funzionale e anticipando sempre le nuove tendenze. Tra le ultime novità, Radici, un buffet elegante interamente aperto alla personalizzazione. Sviluppato e progettato in Italia, Radici unisce un design superiore a un concept funzionale che fa della modularità e della differenziazione stilistica il vero punto di forza nonché il proprio carattere distintivo.

COLDWELL BANKER COMMERCIAL

Coldwell Banker Commercial: una visione che porta al successo. Saper vedere lontano, cogliere l’opportunità prima che lo facciano gli altri è la filosofia della società. La sua storia, le competenze di una squadra di professionisti con un approccio multidisciplinare e una mirata organizzazione sono elementi chiave che consentono di assiste il cliente istituzionale o privato, identificando le migliori opportunità in ogni asset class a Roma, Milano e in tutte le principali città italiane. Un asset dedicato agli Hotel che offre servizi e assistenza a proprietari, investitori e gestori di strutture ricettive, offrendo soluzioni personalizzate.

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UNA GENERAZIONE ALLA VOLTA

Un romanzo di verità, tra malattia mentale, memorie e legami familiari

A cura della Redazione

Una generazione alla volta un romanzo autobiografico, psicologico e sociale. Attraverso il racconto di una giovane donna che torna temporaneamente in Italia dopo anni all’estero, si snoda un viaggio interiore che attraversa la memoria, i legami familiari, la malattia mentale e la dipendenza. Il libro esplora la resilienza femminile e il potere trasformativo della consapevolezza, offrendo uno sguardo nudo e autentico sulle ferite invisibili che modellano la nostra identità. È un’opera che parla a chi ha amato, a chi è sopravvissuto, a chi ha deciso di non voltarsi più dall’altra parte.

Introduzione a cura del giornalista criminologo esperto di terrorismo interno ed internazionale Michel Emi Maritato.

Ci sono romanzi che intrattengono, altri che emozionano. E poi ci sono quelli che sanno incidere, come un graffio sulla pelle viva della coscienza. Il nuovo romanzo di Moira Maria Maffezzoni appartiene a quest’ultima, rara categoria. In queste pagine, l’autrice ci guida in un viaggio crudo e insieme lirico, all’interno dei silenzi che abitano le famiglie, dei ruoli imposti, delle ferite non dette. Un’opera che scava nella carne delle relazioni, rifiutando la superficie per raggiungere il cuore oscuro e palpitante della condizione umana.

Al centro di questa narrazione vibrante e coraggiosa si muove una figura destinata, sin dall’infanzia, a diventare il capro espiatorio di un equilibrio familiare instabile. Il bersaglio su cui vengono proiettati colpe, fallimenti, rabbie represse e paure taciute. Una dinamica tanto comune quanto invisibile, spesso mascherata da sorrisi convenzionali o da abbracci che graffiano. Moira Maria Maffezzoni la espone con disarmante verità, smontando i meccanismi che portano una famiglia a scegliere inconsciamente o con deliberata freddezza chi dovrà farsi carico del dolore collettivo. Nel contesto familiare descritto, i ruoli non sono assegnati: si ereditano come un destino, si indossano come abiti cuciti con ago e sangue. La protagonista, portavoce di tante vite taciute, non cerca pietà, ma comprensione. La sua voce ferma, vibrante, mai vittimistica lo specchio delle voci di molti lettori, che forse per la prima volta si sentiranno visti, riconosciuti. Il secondo tema, affrontato con rara sensibilità, quello dei disturbi della personalità. Maffezzoni non li trasforma mai in etichette cliniche, ma li restituisce nella loro realtà quotidiana: nella confusione identitaria, nell’instabilità emotiva, nell’alternanza tra bisogno d’amore e terrore dell’abbandono. Il romanzo non giudica, non diagnostica: osserva, sente, e ci invita a fare lo stesso.

Si entra così in un mondo dove la fragilità tangibile, e ogni gesto, ogni parola, può essere il detonatore di una crisi o il balsamo su una ferita. I disturbi della personalità vengono qui raccontati non come mostri, ma come ombre. Ombre che si muovono dentro chi le vive e accanto a chi le subisce. Maffezzoni sa bene che il dolore mentale non mai isolato: si propaga, si rifrange sugli altri, li trasforma. Chi legge si trova costretto a guardare con occhi nuovi persone forse gi conosciute un genitore instabile, un amore segnato dalla ciclicità del rifiuto e dell’attrazione. La narrazione non offre soluzioni semplici. Offre verità. E spesso la verità l’unico inizio possibile per una guarigione.

Infine, il romanzo affronta con straordinaria profondità il tema della dipendenza all’interno del nucleo familiare. C’è un membro, sempre, che cede al richiamo della fuga. Che sia l’alcol, una sostanza, il gioco, il sesso o l’assenza cronica, la dipendenza diventa un eco che rimbomba tra le pareti della casa, influenzando ogni cosa: l’atmosfera, le relazioni, persino la percezione del tempo. Chi convive con un familiare dipendente conosce l’attesa. Sa cos’è quella tensione costante, quel senso di precarietà, quella speranza che si alterna alla rabbia.

Maffezzoni racconta la dipendenza con lucidità e compassione. Non si limita a descrivere il comportamento distruttivo del dipendente, ma ci mostra le crepe che si aprono attorno a lui: i tentativi di salvezza, la co-dipendenza emotiva, il senso di colpa di chi resta, e a volte finisce per crollare sotto il peso dell’altrui scelta. Il romanzo, in questo senso, anche un atto di denuncia e di amore: verso chi lotta, verso chi sopporta, verso chi sopravvive. Attraverso uno stile limpido, poetico e penetrante, Moira Maria

Maffezzoni ci offre un’opera che va oltre la narrativa. una lente che ingrandisce ci che spesso preferiamo non vedere, ma che ci riguarda tutti.

In ogni casa, in ogni storia, esistono equilibri spezzati, ruoli imposti, battaglie silenziose.

Questo romanzo per chi stato frainteso, per chi ha amato senza ritorno, per chi ha perso e continua a cercare. Per chi stato capro espiatorio e ha imparato a rialzarsi. Per chi ha conosciuto la malattia mentale e ha deciso di non voltarsi altrove. Per chi ha visto un proprio caro consumarsi nella dipendenza, e ha dovuto scegliere ogni giorno se rimanere o proteggersi. Ma soprattutto, per chi non ha ma smesso di credere che la scrittura, la verità e la memoria abbiano ancora il potere di salvarci.

L'AUTORE

Moira Maria Maffezzoni laureanda in Psicologia Giuridica, ha studiato lingue straniere presso la Fordham University di New York. Vive tra Brugge e Roma. Appassionata di moda e arte sin da bambina, grazie all’influenza della nonna e della sua esperienza in una delle più grandi aziende sartoriali italiane, Moira ha unito nella sua opera parole e immaginario visivo. La copertina del suo primo romanzo è stata affidata a Ivano Facchetti, artista della corrente SUPERPOP, e alcune opere provengono dalla Galleria San Babila di Milano. La prefazione firmata dal giornalista Rai Stefano Buttafuoco.

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Tel: 02 62071

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HOTEL ARNICA

Via Cima Tosa, 32

38086 Madonna di Campiglio (TN)

Tel: 0465 442227

E mail: arnica@aristonarnica.it

Sito: www.aristonarnica.it

HOTEL ARISTON

Piazza Brenta Alta, 14

38086 Madonna di Campiglio (TN)

Tel: 0465 441070

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