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n EDITORIALE

di Daniela Pacifico, Donatella Ficco, Pasquale De Vita Ricercatori CREA - Centro di Cerealicoltura e Colture Industriali coinvolti nel progetto CLIMAQUALITEC

Un network europeo affronta le nuove sfide del sistema alimentare

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Il progetto si propone di fornire indicazioni utili a definire strategie adattive per una produzione agricola sempre più sostenibile

“L’ unione fa la forza”. Le recenti direttive dell’Unione europea indirizzano parte dei finanziamenti a sostegno della creazione di partenariati europei tra scienziati: i cosiddetti “Knowledge Hub”. I ricercatori fanno rete in network dinamici e multiattoriali che diventano pilastri per costruire strategie di risposta alle sfide del mondo moderno. Tra queste, in primis, si colloca la necessità di garantire cibo sano e sufficiente per tutti, riducendo al minimo l’impatto ambientale. Nel prossimo futuro, i cambiamenti climatici, la crescita demografica e il deterioramento delle terre utilizzabili incideranno sempre più sulla produzione alimentare. I mutamenti del clima, insieme all’evoluzione delle pratiche agricole e della trasformazione degli alimenti, presumibilmente porteranno a un cambiamento nel profilo nutrizionale del cibo e nell’accessibilità a una dieta nutriente, presupposto necessario per garantire la sicurezza alimentare alle popolazioni. Le fluttuazioni ambientali generano, ad esempio, tempi e quantità imprevedibili delle precipitazioni, una mutevolezza delle stagioni, con periodi di caldo e freddo intensi, che rappresentano fattori limitanti per la produttività agricola e la qualità dei raccolti. Il futuro della stabilità del sistema alimentare europeo dipenderà non solo dalla capacità di attuare scelte sostenibili

La sicurezza alimentare richiede un approccio sistemico

nella produzione primaria, ma anche da un utilizzo consapevole delle risorse in vista dei difficili scenari ambientali previsti per i prossimi 30 anni e, infine, dalla capacità dei consumatori di adattare le proprie scelte alle modifiche della composizione e della qualità dei prodotti, alla trasformazione della catena di produzione e di approvvigionamento, e alla rapida evoluzione dei mercati. Il “Knowledge Hub” SYSTEMIC unisce 173 scienziati afferenti a 42 gruppi di ricerca provenienti da 8 Paesi europei: Italia, Belgio, Francia, Norvegia, Portogallo, Spagna, Lettonia e Germania. SYSTEMIC opera tramite working groups che mirano a esplorare soluzioni trasversali, identificare carenze di conoscenza e sviluppare percorsi per una trasformazione del sistema alimentare in un contesto mutevole come quello che oggi viviamo, in linea con 5 dei 17 obiettivi programmatici (Sustainable Development Goals; SDGs) adottati dagli Stati membri delle Nazioni Unite nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile e dalle direttive strategiche di Europa 2020 (zero fame, buona salute e benessere, consumo e produzione responsabili, azione per il clima). Il progetto si propone di fornire alla comunità scientifica e alla collettività indicazioni veritiere e concrete frutto di un lavoro di integrazione multidisciplinare della conoscenza su casi studio. Tra questi, frumento, patata e sorgo saranno sottoposti a valutazione circa gli effetti dei cambiamenti climatici sulla loro componente benefica per la salute umana (nutraceutica). Obiettivo prioritario è l’esplorazione del germoplasma, ovvero della biodiversità, fonte preziosa di geni a cui attingere per la produzione di varietà capaci di affrontare l’impatto del cambiamento e che consentiranno di traslare l’attuale sistema di produzione alimentare globale in un nuovo sistema in grado di adattarsi alle necessità territoriali future. La ricerca dedicata al frumento va nella direzione di produrre varietà fortificate tolleranti agli stress e di elevato profilo nutrizionale. Il serbatoio di geni utili a tal fine potrebbe essere il ventaglio di frumenti pigmentati, caratterizzati dalla presenza di composti ad alto valore nutrizionale, come gli antociani, prodotti dal metabolismo della via dei fenilpropanoidi. I frumenti pigmentati, pur mostrando una bassa produttività, evidenziano caratteristiche qualitative peculiari e una buona adattabilità agli ambienti caldo-aridi e siccitosi. Dal loro incrocio con varietà di pregio si studiano soluzioni in grado di mantenere le proprietà di queste ultime, migliorate nell’aspetto qualitativo dall’arricchimento in antociani. La probabilità di trovare una stretta associazione tra l’accumulo di questi composti e i marcatori molecolari permetterà di rendere il processo di selezione più rapido ed efficiente. Per questo motivo sono state avviate una serie di attività di carattere genetico e agronomico per identificare i meccanismi di regolazione dell’accumulo di antociani nella granella e sviluppare un protocollo di coltivazione adatto al nuovo scenario climatico. La semina primaverile, piuttosto che quella autunnale, permetterà di valutare la risposta di questi composti in contesti con temperature e apporto idrico differenti. Il trasferimento di conoscenza e tecnologia sarà azione prioritaria in SYSTEMIC. Ciò permetterà alle aziende che operano nel settore cerealicolo di ampliare la propria offerta di sementi e prodotti alimentari “funzionali” ad alto valore aggiunto, in un mercato in continua espansione.

Daniela Pacifico, Donatella Ficco, Pasquale De Vita

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