ITALMOPA ASSOCIAZIONE INDUSTRIALI MUGNAI D’ITALIA WWW.ITALMOPA.COM
ANTIM ASSOCIAZIONE NAZIONALE TECNICI DELL’INDUSTRIA MOLITORIA
Molini THE ITALIAN MAGAZINE FOR THE MILLING INDUSTRY
d’Italia
LA RIVISTA ITALIANA PER L’INDUSTRIA MOLITORIA
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Anno LXXII
December Dicembre
2021 Mensile Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale - 70% CN/BO D.L. 353/2003 (conv. L. 46/2004) art. 1 c. 1 DCB Bologna Aut. Trib. Bo n. 6129 del 31/7/1992
IN QUESTO NUMERO IN THIS ISSUE
Il Bosco del Molino, il polmone verde di Agugiaro&Figna “Il Bosco del Molino”, the green lung of Agugiaro&Figna
Sarà un anno di importanti novità ...
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Dott. Sergio Bartoletti, medico dello sport e Dott. Massimiliano Napoleone, autore di Terra Nostra
On. Rossano Sasso, Sottosegretario al Ministero dell’istruzione e Michele Cannito, conduttore di Terra Nostra
“Terra Nostra – Storie di Uomini e Imprese” è il programma televisivo prodotto da Molitecnica Sud. Guarda ora tutti gli episodi sul canale YouTube di Molitecnica Sud. Dott. Sergio Ventricelli, Presidente Confimi Puglia e Mons. Giovanni Ricchiuti, Vescovo di Altamura-Gravina-Acquaviva
Dott. Giuseppe Cuscito, Presidente Associazione Int. Pugliesi nel Mondo e Carlo Pellicola, ideatore di Terra Nostra
Dott. Alessandro Delli Noci, Assessore Sviluppo Economico Regione Puglia e Michele Cannito, conduttore di Terra Nostra
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ITALMOPA
ORGANO UFFICIALE
ASSOCIAZIONE INDUSTRIALI MUGNAI D’ITALIA WWW.ITALMOPA.COM
ANTIM ASSOCIAZIONE NAZIONALE TECNICI DELL’INDUSTRIA MOLITORIA
Molini THE ITALIAN MAGAZINE FOR THE MILLING INDUSTRY
Summary SOMMARIO N. 12 December DICEMBRE 2021
d’Italia
LA RIVISTA ITALIANA PER L’INDUSTRIA MOLITORIA
PROPRIETARIO
Associazione Industriali Mugnai d’Italia Via Lovanio, 6 - 00198 Roma
Associazione Industriali Mugnai d’Italia
DIRETTORE EDITORIALE
Editorial EDITORIALE
Emilio Ferrari
DIRETTORE RESPONSABILE Claudio Vercellone
DIRETTORE TECNICO Lorenzo Cavalli Presidente Antim
SI RAFFORZA LA COLLABORAZIONE TRA ITALMOPA E SIGEP Strengthening of the collaboration between Italmopa and Sigep
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di E. Ferrari
COMITATO TECNICO EDITORIALE
Carlo Brera Esperto in sicurezza alimentare Marina Carcea Ricercatrice per gli alimenti e la nutrizione; CREA - Roma Giuseppe Maria Durazzo Avvocato, esperto in diritto dell’alimentazione Maurizio Monti Miller’s Mastery - Tecniche di macinazione Luigi Pelliccia Responsabile Ufficio Studi, Mercato e Ufficio Stampa di Federalimentare Giovanni Battista Quaglia Tecnologie alimentari Andrea Villani Qualità cereali, mercato e strumenti di commercializzazione
COMITATO DI REDAZIONE
Features ARTICOLI
REDAZIONE
PUBBLICITÀ
Edizioni Avenue media® Viale Aldini Antonio, 222/4 - 40136 Bologna
Tipografia MIG - Moderna Industrie Grafiche Via dei Fornaciai, 4 - 40129 Bologna
Abbonamento annuale (12 numeri)
Italia € 45,00 - Copia € 4,50 Estero € 96,00 Copie arretrate (se disponibili) € 9,00 cad. esclusa spedizione Registrazione Tribunale di Bologna del 31 luglio 1992 n. 6129 Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale - 70% CN/BO D.L. 353/2003 (conv. L. 46/2004) art. 1c. 1 DCB Bologna Informativa ex D.Lgs 196/2003 (tutela della privacy) Trattamento dei dati personali ai sensi del Regolamento Ue 679/2016. L’informativa Privacy è disponibile sul sito di Avenue media www.avenue-media.eu alla pagina “Informativa Privacy Editoria” www.avenue-media.eu/informativa-privacy-editoria
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UN SISTEMA INNOVATIVO DI TRACCIABILITÀ FISICA E DIGITALE DELLA GRANELLA An innovative system of physical and digital grain traceability
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Studies Studi
PUROINDOLINE: FRIABILITÀ E ATTIVITÀ MICROBICA Puroindoline: friability and microbial activity
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di S. Lauri
Massimo Carpanelli - carpa@avenue-media.eu EDIZIONE, DIREZIONE, REDAZIONE, PUBBLICITÀ E AMMINISTRAZIONE
New technologies Nuove tecnologie
di M. Marchini
Alfredo Tesio
ufficiostampa@avenue-media.eu
PERCHÉ RESTITUIRE AL TERRITORIO UN BOSCO 38 Why give a forest back to the territory a cura della Redazione
Piero Luigi Pianu Tullio Pandolfi Laura Pierandrei
RELAZIONI INTERNAZIONALI
The interview L’intervista
Departements RUBRICHE
Fact & News FATTI E NOTIZIE
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WORLD NEWS
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Laws & Rules PANORAMA NORMATIVO
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Focus on economics FOCUS ECONOMIA
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Cultural corner L’ANGOLO DELLA CULTURA
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Supplier news LE AZIENDE INFORMANO
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AGENDA
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Editorial EDITORIALE
Si rafforza la collaborazione tra Italmopa e Sigep Strengthening of the collaboration between Italmopa and Sigep NELL’AMBITO DELLA MANIFESTAZIONE, L’ASSOCIAZIONE INDUSTRIALI MUGNAI D’ITALIA ORGANIZZERÀ UN INCONTRO PER INDIVIDUARE LE FUTURE DINAMICHE DEL MERCATO WITHIN THE FAIR, THE ASSOCIATION OF ITALIAN MILLERS WILL ORGANIZE A MEETING IN ORDER TO CHARACTERIZE THE FUTURE DYNAMICS OF THE MILLING SECTION
di Emilio Ferrari Presidente Italmopa
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he customary conference that Italmopa organizes every year during the Sigep international event at the Rimini exhibition center is back, fortunately in attendance. The meeting - organized by the Associazione Industriali Mugnai d’Italia (Association of Italian Millers) and to be held on 22 January, in the morning - will focus on a topic that is particularly important for our sector, i.e. the medium-term impact on the soft wheat sector of the trend in the commodities market and the new EU agricultural policies. The conference will be attended by key speakers who will provide participants with their valuable interpretation of the situation. Moreover, during Sigep, the Yearbook of Italian Mills will also be presented, a tool that illustrates the current structure of the Italian milling industry, both for soft and durum wheat sectors.
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orna, fortunatamente in presenza, la conferenza che Italmopa organizza annualmente nell’ambito del salone internazionale Sigep, presso il quartiere fieristico di Rimini. Dopo l’ultima edizione tenutasi in streaming a causa della pandemia da Covid-19, Sigep riapre i battenti agli operatori dal 22 al 26 gennaio prossimi, con Italmopa che terrà, nella mattinata della giornata inaugurale della manifestazione, una conferenza
su una tematica particolarmente sentita dal nostro comparto, ovvero le ripercussioni a medio termine sulla filiera frumento tenero dell’andamento del mercato delle commodities e delle nuove politiche agricole comunitarie. Una tematica dalle molteplici sfaccettature e di assoluta attualità, visto che la corsa al rialzo dei prezzi delle materie prime, dei costi energetici e, aggiungeremmo, di quelli
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Editorial EDITORIALE
LA CONFERENZA SI AVVARRÀ DEL CONTRIBUTO DI AUTOREVOLI RELATORI
in passato, dei contributi di alcuni relatori di assoluto riferimento, che potranno fornire ai partecipanti la loro preziosa lettura della situazione - di un livello di criticità eccezionale venutasi a determinare nel corso degli ultimi mesi.
logistici, è ormai all’ordine del giorno per le aziende del settore ma anche per gli stessi consumatori, allarmati dalle continue notizie riguardanti le ricadute che tali aumenti hanno e avranno, inevitabilmente, sui prodotti a scaffale. Un confronto che si avvarrà, così come
In occasione dell’evento, inoltre, sarà presentata la nuova edizione dell’Annuario Molini d’Italia. Malgrado un inevitabile margine di imprecisione dovuto a un settore in costante evoluzione e alle difficoltà pratiche di reperire dati completi e veritieri,
le informazioni risultanti dall’attento lavoro di ricerca effettuato dagli uffici Italmopa illustrano la struttura attuale dell’Industria molitoria italiana, per quanto concerne sia il comparto del frumento tenero, sia quello del frumento duro. Le informazioni raccolte - unitamente a una parte introduttiva piuttosto corposa comprendente, tra l’altro, le schede riassuntive dei principali numeri del settore molitorio nazionale costituiscono certamente una fotografia interessante dell’evoluzione del comparto molitorio nazionale. Segnaliamo, infine, che Italmopa sarà presente e felice di ospitarvi, per tutta la durata della manifestazione, presso il proprio stand istituzionale ItalmopaMolini d’Italia (padiglione B5). Una collaborazione, quella tra Italmopa e Sigep, che si rinnova e si rafforza e che vedrà, in un indubbio momento di difficoltà e di incertezza per il sistema fieristico, la partecipazione attiva e convinta dell’Associazione, che offrirà al pubblico, agli operatori e ai rappresentanti dei mass-media un evento che si preannuncia fonte di preziosi spunti di riflessione che potranno supportarci, è questo il nostro auspicio, nell’individuare tempestivamente le future dinamiche del mercato alla luce dell’evoluzione in atto. Emilio Ferrari
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Fact & News FATTI E NOTIZIE
L’AUMENTO DEI COSTI DI PRODUZIONE MINACCIA IL COMPARTO MOLITORIO
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industria molitoria non potrà assorbire integralmente i forti incrementi, ormai in atto da mesi, dei prezzi sia della materia prima frumento, sia energetici, sia logistici, che nel loro insieme rappresentano oltre l’80% dei suoi costi di produzione. A detta del presidente di Italmopa, Emilio Ferrari, la situazione è ormai insostenibile e sta minacciando la sopravvivenza stessa di un comparto, quello della macinazione del grano, già strutturalmente caratterizzato da una redditività marginale. L’entità degli aumenti dei costi produttivi non potrà essere totalmente riassorbita dall’industria di trasformazione, che già si è responsabilmente fatta carico di una parte rilevante degli stessi, anche a tutela dei consumatori.
EXPORT RECORD PER L’AGROALIMENTARE ITALIANO
P
er la prima volta nella storia recente, l’Italia ha raggiunto l’autosufficienza nella bilancia commerciale, con le esportazioni di cibi e bevande nazionali che hanno superato in valore le importazioni. L’export agroalimentare Made in Italy del primo trimestre 2021 ha segnato il valore di 24,81 miliardi di euro, con un aumento del 12% rispetto all’anno precedente. Storico sorpasso anche sulle importazioni che, sulla base dei dati Istat, nello stesso periodo sono ferme a 22,95 miliardi di euro. I primi segnali di ripartenza per il settore agroalimentare sono iniziati a marzo: infatti, secondo il report Agrimercati Ismea, è dalla fine del terzo trimestre che una serie di indicatori economici hanno mostrato un trend rialzista. Le esportazioni hanno registrato un +10,6% a marzo, dopo il -4,7% di gennaio e il -0,4% di febbraio.
PUBBLICATO IN GAZZETTA UFFICIALE IL DECRETO SULLE PRATICHE SLEALI
I
l decreto legislativo che recepisce la direttiva Ue sulle pratiche sleali è entrato in vigore il 15 dicembre scorso con l’obiettivo di regolare i rapporti tra le imprese della filiera agroalimentare italiana all’insegna dell’equilibrio e della trasparenza, e impedire l’uso di condotte scorrette. Tra i punti centrali della nuova normativa, l’obbligo di stipulare contratti in forma scritta, la durata di almeno 12 mesi e l’indicazione del prezzo di cessione, che potrà essere fisso o stabilito in base a criteri specificati nel contratto stesso. Tra le pratiche sleali è considerata anche la vendita di prodotti a prezzi inferiori ai costi di produzione. L’autorità designata per le azioni di contrasto alle pratiche sleali e per svolgere funzioni di accertamento è l’Ispettorato centrale tutela qualità e repressione frodi del Mipaaf.
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Sono i dettagli a fare la differenza
Landucci s.r.l. - Via Landucci, 1 - 51 1 00 Pistoia - Italia -Tel. +39 0573 532546 - Fax +39 0573 533067 www.landucci.it
Fact & News FATTI E NOTIZIE
PARTNERSHIP NATALIZIA TRA MELEGATTI E MOLINO ROSSETTO
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elegatti, storica azienda del settore dei lievitati natalizi, realizzerà il Pandoro Cacao & Cocco utilizzando le farine di Molino Rossetto, che ha fornito la farina del frutto tropicale, ingrediente speciale sia nell’impasto - in abbinamento al cacao - sia nella crema per la farcia. Il Pandoro Cacao & Cocco, realizzato secondo la tradizione pasticciera con il lievito madre Melegatti 1894, è caratterizzato da un gusto esotico ed è in vendita nel formato da 750 grammi nelle insegne della Gdo di tutta Italia. Per Chiara Rossetto, a.d. del molino di Pontelongo (Pd), si tratta della conferma che l’azienda ha acquisito grande forza e riconoscibilità e gode della fiducia dei consumatori che quotidianamente scelgono la qualità delle farine prodotte da Molino Rossetto.
OLTRE 400 ISCRIZIONI PER LA PIZZA BIT COMPETITION DI MOLINO DALLAGIOVANNA
S
i sono concluse il 30 novembre scorso, con oltre 400 candidature, le iscrizioni per la Pizza Bit Competition, la gara che Molino Dallagiovanna ha ideato per i pizzaioli professionisti e che vede la collaborazione del Gambero Rosso in qualità di media partner. La competizione, che verterà sulla realizzazione della pizza classica al piatto, si svilupperà in tre fasi successive e prevede numerose tappe che toccheranno tutta Italia. Si partirà a gennaio con le 9 gare regionali (3 al Nord, 3 al Centro e 3 al Sud), alle quali parteciperanno 20 pizzaioli per tappa. La gara continuerà a giugno e luglio con le 3 semifinali in programma sulle spiagge di Calabria, Abruzzo ed Emilia Romagna. Finalissima a settembre presso la sede di Molino Dallagiovanna in occasione delle celebrazioni per i 190 anni dell’azienda. A giudicare i pizzaioli in gara sarà una giuria qualificata composta da esperti e giornalisti/ blogger del settore, tra cui rappresentanti del Gambero Rosso.
FOCUS DELL’INTERNATIONAL GRAIN COUNCIL SULLA PRODUZIONE DI GRANO IN ITALIA
L’
International Grain Council (Igc) stima la produzione totale di grano in Italia per il 2021-2022 a 14,5 milioni di tonnellate, in calo rispetto alla precedente stima di 14,9 milioni di tonnellate (la produzione 2020-2021 è stata di 15,1 milioni di tonnellate). Tale cifra include 7 milioni di tonnellate di grano tenero, in diminuzione sulla previsione precedente di 7,3 milioni di tonnellate, ma ancora in aumento rispetto alla campagna 2020-2021 (6,5 milioni di tonnellate), e 4,1 milioni di tonnellate di grano duro, in ribasso sulla stima precedente di 4,3 milioni di tonnellate, ma ancora in aumento rispetto alla produzione della campagna 2020-2021(3,8 milioni di tonnellate). Il rapporto prevede poi un aumento delle importazioni di grano dell’Unione europea guidato dalla forte domanda di grano duro dell’Italia, il maggiore importatore dell’Ue, dal momento che il raccolto di grano nazionale e le importazioni dall’Unione non riescono a soddisfare la domanda interna per la produzione di pasta.
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Fact & News FATTI E NOTIZIE
MONITORAGGIO FEDIOL SULLA SOIA RESPONSABILE
CANADA PORTA DI ACCESSO PER IL BIOLOGICO ITALIANO
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Associazione europea dell’industria degli oli vegetali e delle farine proteiche (Fediol) ha pubblicato il suo primo monitoraggio sulla soia responsabile fino al 2020. L’analisi si basa sulla segnalazione volontaria delle aziende associate a Fediol. Il documento valuta i volumi di semi di soia conformi alle linee guida Fefac per l’approvvigionamento di soia acquistati e venduti come farina o olio nell’Ue dalle aziende associate a Fediol. Il monitoraggio mostra che il 43% della soia lavorata nel 2020 era conforme a uno degli schemi di riferimento secondo gli Ssg (Soy sourcing guidelines) Fefac. Si tratta di un aumento del 79% rispetto al volume 2016. La valutazione ha concluso che l’87% della soia lavorata nell’Ue nel 2020 proveniva da zone a basso rischio di deforestazione, un dato in aumento del 20% rispetto al 2016.
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razie agli accordi Ceta, il Canada è ora una porta d’accesso preferenziale per i prodotti agroalimentari italiani; non solo, è anche uno dei mercati più promettenti per il biologico Made in Italy. La conferma arriva da un’indagine di Nomisma presentata in occasione del terzo forum Ita.Bio, la piattaforma online di dati e informazioni per l’internazionalizzazione del biologico Made in Italy, curata da Nomisma e promossa da Ice Agenzia e FederBio. Attualmente il Canada è il sesto mercato mondiale per consumo di prodotti bio, ma negli ultimi 10 anni l’incremento è stato di oltre l’80% e il basso livello di produzione interna lo rende uno degli sbocchi più promettenti per l’export italiano, come ribadito anche dal 20% delle imprese italiane intervistate da Nomisma e dal sondaggio effettuato dalla società di ricerche bolognese sul consumatore canadese, che ha confermato l’alto livello di considerazione del Made in Italy agroalimentare.
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WORLD NEWS
World News è la rassegna delle notizie dall’Europa e dal mondo sull’agroalimentare. Un punto di vista aggiornato e puntuale su quanto accade in sede comunitaria ed extra-comunitaria, per essere sempre informati sulle dinamiche internazionali in ambito politico, economico e scientifico. Brevi flash che possono risultare di interesse per la filiera - italiana ma non solo - della trasformazione dei cereali.
ALAPALA ACQUISISCE LA MAGGIORANZA DI AXOR
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lapala, player globale per la fornitura di impianti chiavi in mano per l’industria molitoria e mangimistica, e Axor, azienda specializzata nella progettazione e costruzione di linee per la produzione di pasta, ampliano la loro partnership strategica per offrire soluzioni integrate dedicate all’industria alimentare. Con lo sviluppo di tecnologie e prodotti per soddisfare le nuove esigenze del mercato alimentare, Alapala continua a investire per crescere ulteriormente. La nuova mossa di Alapala è avvenuta in Italia, Paese leader mondiale nella produzione di pasta, con l’acquisizione della maggioranza delle azioni di Axor, allo scopo di garantire un solido rapporto con una delle aziende italiane pioniere nelle tecnologie per la produzione di pasta.
ARGENTINA: IN AUMENTO LE PREVISIONI DI SEMINA DEL MAIS
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a Borsa dei cereali di Buenos Aires ha comunicato che gli agricoltori argentini semineranno 7,3 milioni di ettari a mais nella campagna 2021-2022, dato che aumenta la precedente stima di 7,1 milioni di ettari. La previsione per il raccolto 20212022 di mais in Argentina è alla cifra record di 55 milioni di tonnellate; non va dimenticato che il Paese sudamericano è il secondo maggiore esportatore di mais al mondo. Il cereale seminato in anticipo ha iniziato le fasi chiave di sviluppo, durante le quali si determinano le rese, con buone aspettative grazie alle recenti piogge, ma anche con l’incognita di gelate tardive nel sud del Paese.
LA RUSSIA FISSA LE QUOTE DI ESPORTAZIONE DI GRANO
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a Russia sta considerando di fissare una quota di esportazione di grano pari a 9 milioni di tonnellate, che verrà spedita da metà febbraio al 30 giugno 2022. La quota totale di esportazione di grano durante tale periodo potrebbe però salire a 14 milioni di tonnellate, comunque inferiore rispetto ai 17,5 milioni di tonnellate dello stesso periodo del 2021. Il governo russo ha inoltre tagliato le stime ufficiali del raccolto di grano per la campagna 2021-2022 a 123 milioni di tonnellate, 4 milioni in meno rispetto alla precedente proiezione (127 milioni di tonnellate). Negli ultimi anni la Russia è stata il primo esportatore mondiale di grano, ma le ultime proiezioni dell’Usda vedono invece l’Ue primeggiare nella campagna 2021-2022 con 36,5 milioni di tonnellate, 500 mila tonnellate in più della Russia.
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WORLD NEWS
USA E UE LANCIANO UNA PIATTAFORMA DI COLLABORAZIONE SULL’AGRICOLTURA
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l commissario europeo per l’agricoltura, Janusz Wojciechowski, e il segretario all’agricoltura degli Stati Uniti, Tom Vilsack, hanno dato il via alla piattaforma di collaborazione transatlantica sull’agricoltura, progettata per affrontare le sfide globali della sostenibilità e del cambiamento climatico. Attraverso tale piattaforma saranno ideati sistemi e soluzioni per i produttori agricoli, i consumatori, le imprese, le comunità e il pianeta. Il che includerà anche mercati equi e aperti a livello locale, regionale e internazionale, che sostengano la sicurezza alimentare e sistemi alimentari sostenibili. Insomma, Ue e Usa - grazie a questa piattaforma - saranno ancora più sono impegnati a livello globale per migliorare la produzione sostenibile, alleviare la povertà e la fame, proteggere l’ambiente e affrontare il cambiamento climatico.
OPERAZIONE DI REBRANDING PER PETKUS ENGINEERING
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ermamente impegnata a realizzare una crescita duratura e redditizia, Petkus Engineering GmbH, con sede in Germania, ha cambiato nome in CESCO EPC GmbH. Nella nuova società Luca Celeghini (foto a sinistra) ricoprirà la carica di presidente, mentre suo figlio, Martino Celeghini (foto a destra), quella di amministratore delegato. Luca Celeghini e Mark Scholze hanno unito le loro attività industriali in Petkus nel 1994 secondo un concetto di gestione congeniale, che gli ha permesso di costruire il Gruppo Petkus in quella che è l’attuale realtà. Ora però decidono di percorrere strade diverse, hanno affermato Celeghini e Scholze in una dichiarazione congiunta. Luca e Martino Celeghini rilevano Petkus Engineering GmbH e MMW Technologie GmbH; entrambe le società saranno integrate nel Gruppo CESCO, che concentrerà la propria attività nella progettazione e fornitura di terminali per cereali sia interni che portuali, nonché in soluzioni di macinazione per impianti di lavorazione industriale del grano. Il Gruppo CESCO opera da quattro diversi Paesi europei: Germania, Italia, Spagna e Serbia. Le sedi del management e dell’engineering si trovano a Wutha-Farnroda e Costanza, in Germania.
Industria molitoria 4.0
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Laws & Rules PANORAMA NORMATIVO
a cura di Tullio Pandolfi Italmopa
Informazioni e dati per i controlli su produzione biologica ed etichettatura dei prodotti biologici
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ulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea L 396 del 10 novembre 2021 è stato pubblicato il Reg. (Ue) 2021/1935 dell’8 novembre 2021 che modifica il Regolamento di esecuzione (Ue) 2019/723 per quanto riguarda le informazioni e i dati sulla produzione biologica e sull’etichettatura dei prodotti biologici. Il Regolamento di esecuzione sopra citato ha fissato il modello standard di formulario da utilizzare nelle relazioni annuali presentate da ciascuno Stato membro conformemente all’articolo 113, paragrafo 1, del Reg. (Ue) 2017/625. Questo con riferimento al Reg. (Ue) 2018/848 che, come è noto, stabilisce nuove norme relative ai controlli sulla produzione biologica e sull’etichettatura dei prodotti biologici, compresi i controlli per verificare la creazione e il funzionamento del sistema di controlli interni di gruppi di operatori e la nuova ispezione di un numero minimo di operatori che sono membri di un gruppo di operatori. Gli Stati membri dovranno definire un catalogo nazionale di misure da adottare in caso di non conformità, che comprenda la classificazione delle non conformità e le misure corrispondenti. Dovranno poi riferire in merito ai controlli ufficiali derivanti da tali norme e fornire informazioni sulle non conformità rilevate e sull’esecuzione delle misure in base al proprio catalogo nazionale. Al fine di tenere conto di tali norme e prescrizioni nella relazione annuale da presentare a norma dell’articolo 113, paragrafo 1, Reg. (Ue) 2017/625, si è reso necessario aggiornare la parte II, sezione 9, del modello standard di formulario, per il quale
si dovrà utilizzare la versione elettronica del modello standard di formulario fornita nel sistema informatico per il trattamento delle informazioni per i controlli ufficiali (Imsoc). Il Regolamento, entrato in vigore lo scorso 30 novembre, interessa quindi esclusivamente gli Stati membri nella loro attività di controlli ufficiali.
Programmi nazionali pluriennali di controllo dei residui di antiparassitari che devono essere stabiliti dagli Stati membri
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ulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea L 291 del 13 agosto 2021 è stato pubblicato il Regolamento di esecuzione (Ue) 2021/1355 della Commissione relativo ai programmi nazionali di controllo dei residui di antiparassitari che devono essere stabiliti dagli Stati membri. Come è noto, il Reg. (Ue) 2017/625 disciplina i controlli effettuati dalle autorità competenti degli Stati membri al fine di
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verificare la conformità alla normativa dell’Unione in materia, tra gli altri, di sicurezza alimentare in tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione. Esso prevede norme specifiche sui controlli ufficiali in relazione a sostanze il cui impiego può dar luogo a residui di tali sostanze negli alimenti e nei mangimi. Lo stesso Reg. (Ue) 2017/625 abroga l’articolo 30 del Reg. (Ce) 396/2005, che però resta applicabile fino al 14 dicembre 2022, a meno che un atto delegato non
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Laws & Rules PANORAMA NORMATIVO
L’articolo 110 del Reg. (Ue) 2017/625 prevede requisiti minimi relativi al contenuto dei piani di controllo nazionali pluriennali. Questi requisiti non tengono conto delle modalità pratiche specifiche necessarie per la preparazione dei programmi nazionali pluriennali di controllo dei residui di antiparassitari. È quindi opportuno stabilire requisiti specifici per la preparazione di tali programmi nazionali, restando inteso che il regime di controllo deve tener conto dell’obiettivo di valutare l’esposizione dei consumatori e l’osservanza del Reg. (Ce) 396/2005. Il Regolamento prevede che gli Stati membri stabiliscono programmi nazionali pluriennali di controllo dei residui di antiparassitari nell’ambito dei rispettivi piani di controllo nazionali pluriennali. Essi aggiornano ogni anno il loro programma pluriennale. I programmi sono basati sul rischio e volti a valutare l’esposizione dei consumatori e l’osservanza del Reg. (Ce) 396/2005. In essi devono essere specificati almeno i seguenti elementi: a) i prodotti da sottoporre a campionamento; b) il numero di campioni da prelevare e di analisi da effettuare; c) gli antiparassitari da analizzare; d) i criteri applicati ai fini dell’elaborazione dei programmi, tra cui, in particolare: I) le combinazioni antiparassitario/prodotto da selezionare; II) il numero di campioni prelevati, rispettivamente, per i prodotti della produzione nazionali e per quelli esteri; III) il consumo dei prodotti rispetto alla dieta alimentare nazionale; IV) il programma di controllo dell’Unione; V) i risultati dei precedenti programmi nazionali pluriennali di controllo.
stabilisca una data anteriore. Detto articolo 30 stabilisce requisiti specifici relativi all’istituzione di programmi nazionali pluriennali di controllo dei residui di antiparassitari basati sul rischio, con il duplice obiettivo di valutare l’esposizione dei consumatori e l’osservanza della legislazione.
Gli Stati membri partecipano al programma pluriennale di controllo dell’Unione conformemente all’articolo 29 del Reg. (Ce) 396/2005. Il Regolamento è entrato in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea. Esso si applicherà a decorrere dal 15 dicembre 2022.
Relazione annuale 2020 del sistema di allerta rapido per alimenti e mangimi (Rasff)
S
ul sito del Ministero della Salute è stata pubblicata la relazione annuale 2020 sull’utilizzo del sistema di allarme rapido per alimenti e mangimi (Rasff). Il sistema di allerta rapido per alimenti e mangimi in ambito europeo (Rasff) - istituito ufficialmente con il Reg. (Ce) 178/2002 - consente di notificare, in tempo reale, i rischi diretti e indiretti per la salute pubblica connessi ad alimenti, mangimi e materiali a contatto con gli alimenti, e quindi di adottare tempestivamente le opportune misure di salvaguardia. Le informazioni vengono comunicate e condivise tra i membri della rete attraverso la piattaforma online e-Rasff, che è stata aggiornata a seguito dell’istituzione, con il Reg. (Ue) 2017/625, del sistema Imsoc (Sistema per il trattamento delle informazioni per i controlli ufficiali). Nel 2020 sono pervenute 3.783 notifiche: 3.490 hanno riguardato l’alimentazione umana, 172 l’alimentazione animale e 121
d’Italia
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Laws & Rules PANORAMA NORMATIVO
la migrazione da materiali e oggetti destinati a venire a contatto con gli alimenti. Tra le notifiche ricevute, 1.046 si riferiscono a respingimenti ai confini (border reiection notification), seguite da 1.043 notifiche di allerta (alert notification), quindi come “allarme vero e proprio”, indicando un serio rischio per la salute per il quale è stata necessaria un’azione rapida. Si tratta, in questi casi, di segnalazioni di prodotti pericolosi per la sicurezza alimentare, che devono pertanto essere ritirati dal mercato in qualsiasi Stato membro, prodotti nell’Ue o in arrivo da Paesi extracomunitari. Le restanti notifiche riguardano le “information notification”, tra le quali 778 sono state classificate come “information for attention” e 556 come “information for follow up”. Il sistema di allerta può essere attivato anche a seguito di non conformità rilevate dall’operatore del settore alimentare nell’ambito delle attività di autocontrollo. È evidente la necessità per gli operatori del settore alimentare di porre una maggiore attenzione alla riduzione dei pericoli negli alimenti attraverso una più efficace attività di autocontrollo, compresa la verifica dei fornitori e delle materie prime. In generale, per gli alimenti di origine nazionale il maggior numero di irregolarità è dovuto a contaminazioni microbiologiche (49), residui di pesticidi (20) e allergeni non dichiarati in etichetta (9). Nella sezione “Problematiche sanitarie riscontrate per categorie di alimenti”, segnaliamo la categoria “cereali e derivati” per la quale sono state trasmesse 171 notifiche.
Il Ministero della Salute ha tenuto costantemente informati i consumatori attraverso il suo portale. Nella pagina “richiami di prodotti alimentari da parte degli operatori alimentari” presente nel sito del Ministero, sono stati pubblicati 216 richiami. Tullio Pandolfi
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d’Italia
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Focus on economics FOCUS ECONOMIA
L’andamento del mercato alimentare italiano The Italian food market trends T
here are a number of unknown factors that have an impact on Italy’s promising recovery process. The first comes from across the Atlantic, with US inflation exceeding 5%, the highest level since 2008. This risk is compounded by others. Such as Italy’s budget deficit and the future stability of the public debt. There are also other risks, such as the continuing extremely high prices of many raw materials and freight rates, which have so far been largely “swallowed” by supply chains, without forgetting the unknown term of office of the Italian Government.
LE VENDITE ALIMENTARI INTERNE CHIUDERANNO IL CONSUNTIVO 2021 CON UN TASSO DI CRESCITA COMPRESSO DOMESTIC FOOD SALES WILL END 2021 WITH A REDUCED GROWTH RATE
S
ul promettente processo di rilancio del nostro Paese pesano alcune incognite. La prima viene da oltre Atlantico, con un’inflazione Usa oltre il 5%, la più alta dal 2008, che se non dovesse
di Luigi Pelliccia Responsabile Ufficio Studi e Mercato di Federalimentare
rivelarsi, come atteso, una bolla contingente, costringerebbe la Fed ad aumentare il costo del denaro, innescando un inevitabile e penalizzante effetto domino sui mercati di tutto il mondo. A questo rischio se ne sommano altri, come quello rappresentato dal nostro disavanzo di bilancio e la futura tenuta del debito pubblico, legata in parte al costo del denaro, allo spread e ai tassi sulle future emissioni di bot. E poi ci sono altre minacce, come il perdurare delle altissime quotazioni di molte materie prime e dei noli, finora ingoiate in gran parte dalle filiere (anche qui, bolla contingente o fenomeno prolungato?). Infine, si può menzionare anche la durata del Governo, messa in bilico dall’appuntamento per l’elezione del prossimo inquilino del Colle e dalle possibili alternanze alla Presidenza del Consiglio.
I consumi alimentari Intanto, i dati di contabilità nazionale sui consumi diffusi di recente dall’Istat, come sempre in valuta corrente e costante, consentono di delineare con maggiore precisione l’andamento del mercato alimentare nel 2020. Ne esce una quota aggrega-
d’Italia
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Focus on economics FOCUS ECONOMIA
BENE I CONSUMI DOMESTICI, PRECIPITANO QUELLI FUORI CASA emerge quindi che i consumi alimentari complessivi mostrano un apprezzamento del valore unitario medio di 1 punto (articolato in 1,3 punti per i consumi domestici e 0,8 punti per i servizi di ristorazione).
I consumi totali ta dei consumi alimentari di 225.008 milioni di euro, in calo di due cifre (-10,3%) su quella del 2019. Va detto subito che tale quota è frutto di tendenze strabiche: la componente legata ai consumi alimentari domestici, pari a 170,7 miliardi di euro, risulta in crescita del +3,3% sul 2019, mentre quella legata ai consumi “fuori casa”
precipita a quota 54,3 miliardi di euro, con un taglio del -36,5% su quella dell’anno precedente (85,5 miliardi di euro). Va sottolineato che i consumi alimentari aggregati mostrano, in valuta costante, una discesa leggermente più marcata (-11,3%), articolata in un +2,0% per i consumi domestici e un -37,3% per il fuori casa. Ne
Il macro-aggregato dei consumi totali del Paese si comporta peggio di quello alimentare, con un calo in valuta corrente del -11,9% sul 2019 e un’erosione marginale del valore unitario medio di 0,2 punti. A livello delle singole voci censite dall’Istat (purtroppo in numero limitato), le crescite più marcate in valuta corrente appartengono, nel confronto 2020-2019, al settore
CONSUMI ALIMENTARI DELLE FAMIGLIE ANNI 2000-2020 - INDICI E VAR. % SU VALORI COSTANTI (2000 = 100) PRODOTTI Pane e cereali Carne Pesce e frutti di mare Latte formaggi e uova Oli e grassi Frutta Vegetali Zucchero, marmellata, miele, cioccolata e pasticceria Generi alimentari non classificati altrove Bevande non alcoliche di cui: caffè, tè e cacao di cui: acque minerali, bevande gassate e succhi Bevande alcoliche Totale alimentari Servizi di ristorazione Totale servizi Totale alimentari + ristorazione Totale consumi Italia
2000
2007
2016
2017
2018
2019
2020
Var. % 2020/19
100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0
106,3 102,2 96,2 99,2 87,4 101,2 100,5
94,4 91,2 93,6 89,4 77,1 89,7 92,5
96,6 91,4 83,8 90,0 79,3 87,4 89,9
96,1 91,2 82,5 89,6 79,0 86,1 92,5
96,8 91,6 83,3 90,4 81,1 88,5 89,8
98,7 93,6 84,3 94,8 82,9 85,9 91,8
2,0 2,2 1,2 4,9 2,2 -2,9 2,2
100,0
100,1
91,7
94,2
94,4
95,6
96,3
0,7
100,0
115,9
119,2
120,9
119,1
120,9
124,0
2,6
100,0 100,0
100,5 98,1
90,9 89.3
95,1 93,6
96,0 95,5
97,5 97,7
99,6 100,5
2,2 2,9
100,0
101,8
91,8
95,8
96,1
97,1
98,8
1,8
100,0 100,0 100,0 100,0
101,2 101,1 106,9 108,1
89,7 88,9 108,9 112,7
89,5 89,9 112,8 114,6
85,2 89,8 113,4 115,6
86,1 90,3 114,1 116,7
88,8 92,1 71,5 97,4
3,2 2,0 -37,3 -16,5
100,0
102,8
96,2
97,7
97,6
98,2
87,1
-11,3
100,0
105,2
100,7
102,2
103,1
103,7
91,6
-11,7
N.B. Le variazioni %, per maggiore precisione, sono calcolate sui valori monetari assoluti in euro costanti e non sui numeri indici Fonte: elaborazione Federalimentare su dati Istat
d’Italia
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Focus on economics FOCUS ECONOMIA
I DISCOUNT ALIMENTARI HANNO CONFERMATO UN PASSO ESPANSIVO PRIVILEGIATO “latte, formaggi e uova”, con un +5,9% in valuta corrente, cui si affianca un +4,9% in valuta costante e un apprezzamento unitario medio indicativo di 1 punto. Segue il comparto “carne”, con una crescita in valuta corrente del +4,4%, cui si affianca un +2,2% in valuta costante e un apprezzamento unitario medio indicativo di 2,2 punti. Da notare che l’apprezzamento unitario maggiore nel 2020 non appartie-
ne a un settore della trasformazione ma, con distacco, a uno del primario, cioè alla “frutta”, che guadagna 5,9 punti, esito del confronto tra un +3,0% in valuta corrente e un -2,9% in valuta costante. Per converso, il calo più marcato, in termini di
valori unitari, appartiene agli “oli e grassi”, con una perdita di 2,0 punti, conseguenza del confronto fra un +0,2% in valuta corrente e un +2,2% in valuta costante. Erosioni del valore medio unitario mostrano anche il comparto del “caffè, tè e
CONSUMI ALIMENTARI DELLE FAMIGLIE ANNI 2000-2020 - VALORI CORRENTI (MILIONI DI EURO) Var. % Differenziale valore 2020/ 2020/ unitario 2019 2000 2020/2019 Var. %
PRODOTTI
2000
2007
2016
2017
2018
2019
2020
Pane e cereali Carne Pesce e frutti di mare Latte formaggi e uova Oli e grassi Frutta Vegetali Zucchero, marmellata, miele, cioccolata e pasticceria Generi alimentari non classificati altrove Bevande non alcoliche di cui: caffè, tè e cacao di cui: acque minerali, bevande gassate e succhi Bevande alcoliche Totale alimentari Servizi di ristorazione Totale servizi Totale alimentari + ristorazione Totale consumi Italia
18.541
23.290
25.234
26.125
26.285
26.573
27.311
2,8
47,3
0,8
25.397
31.804
32.443
33.141
33.765
34.185
35.698
4,4
40,6
2,2
8.721
10.540
11.244
11.581
11.752
11.953
12.293
2,8
41,0
1,4
15.781
18.118
19.254
19.617
19.799
20.074
21.259
5,9
34,7
1,0
4.722
5.309
5.100
5.432
5.459
5.516
5.526
0,2
17,0
-2,0
10.419
12.508
13.028
13.359
13.637
13.745
14.152
3,0
35,8
5,9
14.529
18.163
19.471
20.059
20.272
20.563
21.186
3,0
45,8
0,8
5.073
5.792
6.480
6.785
6.907
6.985
7.047
0,9
38,9
0,2
1.988
2.486
2.905
2.951
2.936
2.976
3.062
2,9
54,0
0,3
9.760
11.060
11.523
12.107
12.380
12.532
12.809
2,2
31,2
0,0
3.387
3.669
4.287
4.554
4.687
4.764
4.857
2,0
43,4
-0,9
6.373
7.391
7.236
7.553
7.692
7.768
7.952
2,4
24,8
0,6
7.462
8.796
9.742
9.990
10.028
10.127
10.410
2,8
39,5
-0,4
122.393
147.866
156.424
161.146
163.221
165.229
170.752
3,3
39,5
1,3
49.695
65.674
79.232
82.273
83.588
85.504
54.254
-36,5
9,2
0,8
339.923
467.079
544.209
555.712
564.161
571.385
477.399
-16,4
40,4
0,1
172.088
213.540
235.656
243.419
246.809
250.733
225.006
-10,3
30,8
1,0
763.201
961.083 1.029.343 1.056.495 1.077.803 1.087.456 957.844
-11,9
25,5
-0,2
N.B. La dinamica del valore unitario è stata ottenuta indicativamente per differenza fra i trend in valuta corrente e costante Fonte: elaborazione Federalimentare su dati Istat
d’Italia
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Focus on economics FOCUS ECONOMIA
I PREZZI ALLA PRODUZIONE DELL’INDUSTRIA ALIMENTARE STANNO SALENDO
cacao”, con una perdita di 0,9 punti, e le “bevande alcoliche”, con un calo indicativo di 0,4 punti.
L’alimentare e le vendite al dettaglio Nel ventennio 2000-2020, infine, la crescita dei consumi alimentari (domestici + ristorazione) appare premiante in valuta corrente, con un +30,8%, rispetto ai consumi nazionali complessivi, che segnano
un +25,5%. Il confronto parallelo in valuta costante vede l’alimentare perdere 12,9 punti, mentre i consumi complessivi arretrano di 8,4 punti. Come dire che l’alimentare, sul passo lunghissimo, mostra una forbice fra i trend in valuta corrente e costante di 43,7 punti, mentre i consumi complessivi vedono una forbice di circa 10 punti inferiore, pari a 33,9 punti. In altre parole, i prezzi alimentari sembrano aver camminato di più negli ultimi venti anni. Il fenomeno si lega essenzialmen-
te alla dinamica del valore aggiunto, soprattutto a quello della ristorazione, che si è avvantaggiato significativamente nel periodo. Rimane comunque il fatto che le vendite al dettaglio non si sono mosse in modo premiante per il settore. I beni alimentari, nel confronto gennaio/agosto 2021-2020, hanno mostrato una crescita del +1,1% in valore, accompagnata da un +1,2% in volume. È dal maggio scorso che il trend progressivo delle vendite alimentari in valore evidenzia un passo inferiore a quello in volume. E ciò testimonia la perdurante, grande compressione dei prezzi alimentari al consumo. Viene sottolineata dunque la funzione calmieratrice dell’alimentare, a fronte del riaccendersi dell’inflazione generale, spinta soprattutto dai beni energetici. I discount alimentari, d’altra parte, hanno confermato
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d’Italia
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Focus on economics FOCUS ECONOMIA
un passo espansivo nettamente privilegiato, pari al +6,4% nel confronto in valuta sugli 8 mesi 2021-2020, che non ha certo aiutato la dinamica dei prezzi di settore. Da ultimo, a ottobre i prezzi alimentari al consumo hanno mostrato tendenziali, sul fronte dell’alimentare lavorato e di quello non lavorato, pari rispettivamente al +1,4% e al +0,6%, ben inferiori all’inflazione, schizzata in parallelo al +2,9% dopo il +1,3% di giugno.
Conclusioni È comunque facile prevedere che le vendite alimentari interne chiuderanno il consuntivo 2021 con un tasso di crescita compresso, sia in valore sia in volume. Un timido vantaggio del trend in valore potrebbe manifestarsi negli ultimi mesi dell’anno e a inizio 2022, a tardivo e parziale riconoscimento dei maggiori costi produttivi sostenuti dall’industria. Va sottolineato, infatti, che i prezzi alla produzione dell’industria alimentare stanno salendo e hanno raggiunto, a settembre, un tendenziale del +4,6%, con una bella espansione rispetto ai tassi negativi
d’Italia
che manteneva ancora a inizio anno. La spinta “media” dei prezzi alimentari alla produzione appena citata è però poca cosa rispetto a quella specifica manifestata in parallelo dal molitorio, i cui prezzi alla produzione a settembre sono schizzati su un tendenziale del +13,0%, raddoppiando ampiamente il passo registrato ad agosto (+5,7%). Da qui, e dai colli di bottiglia della filiera, vengono i disagi e gli squilibri subiti in modo crescente dalle aziende molitorie. In conclusione, bisogna guardare oltre i grandi numeri e gli attuali rimbalzi di produzione ed
export. L’allargamento a macchia d’olio dei pesanti “fall out” di costo legati alle impennate delle materie prime, dell’energia e della logistica rischiano infatti, nell’attuale fase, di erodere pericolosamente i margini di contribuzione delle aziende alimentari, soprattutto quelle medio-piccole. Il risultato, grave e paradossale, è quello di svuotare i vantaggi legati a un appuntamento straordinario ed episodico come la forte accelerazione congiunturale in atto. Luigi Pelliccia
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L’INTERVISTA The interview
Perché restituire al territorio un bosco Why give a forest back to the territory
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The interview L’INTERVISTA
RICCARDO AGUGIARO ILLUSTRA ORIGINI E FINALITÀ DE IL BOSCO DEL MOLINO, POLMONE VERDE INAUGURATO IN OCCASIONE DELLA GIORNATA NAZIONALE DEGLI ALBERI
I
n this interview, Riccardo Agugiaro, CEO of Agugiaro&Figna Molini, presents “Il Bosco del Molino”, a project created by Alberto Figna and carried out in collaboration with CINSA and launched November 21st. It is a 13-hectare area that will give shelter to 18 thousand trees including shrubs, trees and medicinal plants and will allow the absorption of 220,000 kilos of CO2 each year. According to Riccardo Agugiaro, this will be an incubator for a number of activities focused on environmental sustainability, although it will also have a social impact since training courses will be given to primary and secondary schools and even the university, to give back to the land and the community what has been borrowed.
Riccardo Agugiaro, Ceo Agugiaro&Figna
RICCARDO AGUGIARO EXPLAINS THE ORIGINS AND AIMS OF “IL BOSCO DEL MOLINO”, A GREEN LUNG INAUGURATED ON THE NATIONAL TREE DAY a cura della Redazione
I
Il Bosco del Molino, dettaglio pacciamatura con paglia
d’Italia
l Bosco del Molino è un’area di 13 ettari ideata e realizzata a Collecchio (Pr) da Agugiaro&Figna Molini. Si tratta di un progetto che darà dimora a 18 mila piante fra arbusti, alberi ed essenze officinali e permetterà l’assorbimento di 220 mila kg all’anno di CO2, compensando le emissioni totali degli impianti dell’azienda nello svolgimento delle attività di trasformazione del grano. Un’idea innovativa che consentirà di riutilizzare un’area agricola precedentemente coltivata a grano per creare un bosco con impianto forestale, studiato utilizzando nuove tecnologie a indagine sul terreno per scegliere le piante più adatte. All’interno del Bosco del Molino sarà infatti riprodotto il 96%
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CONNESSIONI DI VALORE Elevare le connessioni a contenuti e servizi di valore per soddisfare le reali esigenze del pastificio. Questo il nostro impegno con l’obiettivo di incentrare la nostra ricerca allo studio di reali opportunità di crescita per chi opera nel settore, progettando soluzioni tecniche e tecnologiche sostenibili e all’avanguardia per valorizzare ogni materia prima e trasformarla in un prodotto di alta qualità. Noi insieme a voi per affrontare le sfide del futuro.
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L’INTERVISTA The interview
rimentazione, anche dopo aver ricevuto dal CINSA un riscontro positivo - in termini tecnici - in merito alle finalità del progetto. Una volta iniziata la realizzazione, ci siamo accorti quanto questa idea potesse aprirci ulteriori possibilità di innovazione. Ora il bosco è ultimato: le 18 mila piante presenti riusciranno, in cinque anni, a riprodurre il 96% della biodiversità del Bosco del Taro. L’ultimo albero è stato piantato il 21 novembre scorso, in occasione dell’inaugurazione e della Giornata nazionale degli alberi».
Presentazione del docu-video Il Bosco del Molino
della biodiversità del Bosco del Taro. Del progetto e della sua collocazione tra sostenibilità, comunicazione e marketing ne parliamo con Riccardo Agugiaro, Ceo di Agugiaro&Figna Molini. Dottor Agugiaro, come è nato il progetto Il Bosco del Molino e quali difficoltà avete incontrato nel realizzarlo? «Il Bosco del Molino parte da un’idea di Alberto Figna e ha visto l’approvazione del consiglio di amministrazione nel 2019. Per attuare questo progetto abbiamo deciso
di affidarci al CINSA (Consorzio Interuniversitario Nazionale Scienze Ambientali), così da affrontare tale percorso affiancati da esponenti scientifici di alto livello. Non volevamo soltanto piantare alberi, ma anche vedere come la piantumazione del bosco potesse compensare la CO2 generata in un anno dalle attività dell’azienda, che già dal 2015 utilizza fonti energetiche rinnovabili. Al tempo stesso, era nostra intenzione creare qualcosa di tangibile e visibile. Avevamo questo terreno di 13 ettari, per cui abbiamo deciso per questa spe-
Oltre a quelli per la sostenibilità ambientale, avete in cantiere progetti rivolti alla sostenibilità sociale? «Per noi la sostenibilità è soprattutto ambientale perché un molino è necessariamente legato alla terra. Voglio però sottolineare che, da sempre, le nostre aziende hanno avuto anche un importante ruolo sociale. Infatti, negli anni abbiamo pro-
IL BOSCO DEL MOLINO È UN INCUBATORE DI NUOVE IDEE
Riccardo Agugiaro e consorte al “lavoro” nel Bosco
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d’Italia
FARINA E CEREALI
The interview L’INTERVISTA
Vista dal drone de Il Bosco del Molino
mosso diverse iniziative: collaboriamo con Food Farm 4.0, scuola di formazione agroalimentare e gastronomica, siamo sostenitori ufficiali di Slow Food da quattro anni e abbiamo la certificazione etica, uno standard di riferimento riconosciuto a livello mondiale, nato con l’obiettivo di garantire ottimali condizioni di lavoro. Inoltre, con il Bosco del Molino abbiamo cercato di dare continuità all’opera dei nostri nonni, che promuovevano la costruzione di scuole nei piccoli paesi, collaborando con gli enti territoriali per organizzare eventi formativi dedicati alle scuole primarie e secondarie, e con l’università. Senza poi dimenticare che passare del tempo nel Bosco contribuisce al benessere psicofisico. A livello simbolico, poi, sono state piantumate 180 piante, tante quante sono i nostri dipendenti, che le vedranno crescere e potranno dare loro un nome. Infine, insieme a Slow Food è stato studiato un percorso formativo che consiste in un tour in giro per l’Italia volto a stimolare l’analisi di sostenibilità dei nostri clienti (pasticcieri, panificatori, pizzaioli). Slow Food non rilascerà “attestati”, ma fornirà alle aziende strumenti per auto verificarsi. Ma per noi l’azione più rilevante è quella di devolvere l’1% del fatturato dei nostri due prodotti simbolo alla piantumazione di nuovi alberi».
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PROGETTI COME QUESTO RAFFORZANO LE RELAZIONI CON I FORNITORI
Alberto Figna, Presidente di Agugiaro&Figna e creatore del progetto
Com’è stato recepito il progetto del Bosco del Molino dai vostri fornitori? «Direi molto bene, soprattutto perché la nostra è un’azienda che ha sempre “fatto sistema” attraverso relazioni consolidate e durature con i propri fornitori. Oltretutto, il bosco rappresenta la perfetta sintesi di una struttura che funziona, perché tutti gli elementi che lo compongono collaborano attivamente al suo buon andamento. Il rapporto con i fornitori è fondamentale per un’azienda; nel nostro caso, questo si è evidenziato ancor più durante la prima parte della pandemia. Anche noi abbiamo sofferto in quel periodo, ma grazie a solide relazioni non abbiamo dato per scontato alcuni elementi che adesso emergono come problematiche strutturali (ad esempio il caro container). Durante il lockdown abbiamo poi collaborato con diversi fornitori per la realizzazione nuovi prodotti e modificare alcune linee produttive; ad esempio, i nostri ingegneri sono andati di persona presso le aziende fornitrici per sviluppare, in tempi rapidi, con i loro tecnici nuovi imballaggi ecologici dedicati ai prodotti in vendita nei supermercati. Insomma, si è creata un’interazione molto forte». E i clienti come hanno reagito? «Siamo rimasti stupiti dal fatto che i nostri clienti abbiano recepito fin da subito
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The interview L’INTERVISTA
tire nel 2022 anche se, in teoria, potremmo essere già essere pronti da quest’anno. Peraltro, stiamo lavorando per ottenere la certificazione B Corporation rilasciata da B Lab, ente no profit statunitense».
Un momento della tavola rotonda
la serietà del progetto e la sua strutturalità. Dico questo perché oggi si parla molto di sostenibilità, ma non sempre con cognizione di causa. Anche a fronte di una metodologia scientifica alla base del Bosco del Molino, la reazione dei clienti è stata molto positiva, al punto che, una volta saputo della nostra iniziativa, molti di loro hanno iniziato a sviluppare piccoli pro-
getti in materia: da un’idea sostenibile ne possono emergere molte altre». State pensando alla realizzazione di un report di sostenibilità? «Dal 2023 tutte le aziende delle nostre dimensioni avranno l’obbligo di redigere un report di sviluppo sostenibile. La nostra intenzione, tuttavia, è quella di par-
Perché avete scelto di realizzare un bosco ex novo e non di adottarne uno già esistente? «Volevamo creare qualcosa di tangibile e visibile per noi, per i nostri dipendenti e per i nostri clienti. Quindi, scegliere i terreni adiacenti al molino è stata una conseguenza naturale. Dobbiamo ricordare che la Pianura Padana, in antichità, era il più grande bosco d’Europa, una foresta planiziale, che nel tempo è stato totalmente disboscato diventando così una delle aree europee più inquinate. Realizzare un bosco nella Pianura Padana restituisce al territorio qualcosa che gli era stato “tolto”, fornendo al progetto anche un valore simbolico». Come legherete Il Bosco del Molino alla comunicazione e al marketing aziendale? «Questo progetto non è fine a se stesso, ma la strada che l’azienda ha scelto di intraprendere e che influenzerà la nostra comunicazione e il nostro marketing a 360°.
Dettaglio de Il Bosco del Molino: sullo sfondo lo stabilimento di Collecchio (Pr) di Agugiaro&Figna
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Dal nostro packaging è possibile verificare che utilizziamo energia prodotta solo da fonti rinnovabili, mentre tutti gli imballaggi sono realizzati con materiali ecologi-
IL NOSTRO OBIETTIVO È DIVENTARE SEMPRE PIÙ ATTRATTIVI GRAZIE AD ATTIVITÀ DI QUESTO TIPO
ci e sostenibili provenienti da cartiere selezionate. Il Bosco del Molino sarà un input in più, ma anche un contenitore della nostra comunicazione e del nostro marketing per i prossimi anni». Che consigli può dare alle aziende che vogliono intraprendere un progetto ambientale legato al territorio e alla valorizzazione della biodiversità? «Quando mi confronto con i colleghi industriali su questo tema percepisco un po’di scetticismo, perché investimenti di questo tipo vengono visti solo come costi senza ritorno, peraltro in un momento molto particolare come quello che stiamo vi-
L’ultima piantumazione a opera della proprietà di Agugiaro&Figna Molini
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vendo. Il che è anche vero se li si valuta nel breve periodo. Se invece si guarda oltre, a lungo termine, è possibile osservare come le aziende che hanno investito su progetti ambientali sono oggi le più performanti nel mercato. Va infatti compresa l’enorme ricaduta sociale e tutto quello che questo tipo di azioni portano all’interno dell’azienda. Per cui invito tutti gli imprenditori a non limitarsi a una visione di breve periodo. Anche perché su alcune tematiche abbiamo già oltrepassato il limite di guardia e noi che viviamo dei frutti della terra dobbiamo arginare l’impatto negativo di alcune nostre azioni del passato». Il Bosco del Molino sarà un punto nevralgico per le future iniziative ad esso legate. Come ha accolto la comunità locale questo progetto? «Collecchio ha mostrato grande entusiasmo per questo progetto: all’inaugurazione de Il Bosco del Molino non hanno partecipato solo amici e colleghi, ma anche autorità e cittadini della zona. E questo, ribadisco, perché una realtà aziendale che investe in sostenibilità ha anche un ruolo attivo nella società: infatti, a fronte di una maggiore attrattività, riesce ad attirare a sé nuovi talenti, proprio in un momento in cui le aziende necessitano di personale altamente specializzato e con la medesima sensibilità aziendale». La Redazione
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NUOVE TECNOLOGIE New technologies
Un sistema innovativo di tracciabilità fisica e digitale della granella An innovative system of physical and digital grain traceability
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New technologies NUOVE TECNOLOGIE
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raceability is a tool to support food safety; it also helps the competitiveness and rationalization of internal and supply chain production systems, the enhancement of quality agri-food products and the sharing of responsibilities among supply chain players. Today, digitalization offers important support in data collection and management and is a guarantee of authenticity throughout the supply chain. PALLINA®, an innovative technology designed by Open Fields, is part of this context. It aims at ensuring the traceability of a batch of wheat from harvesting to processing thanks to a Radio Frequency IDentification system.
di Mia Marchini Tecnologo alimentare Open Fields
CHI OPERA LUNGO LA FILIERA PRODUTTIVA È SEMPRE PIÙ ATTENTO A MONITORARE COME UNA MATERIA PRIMA VIENE COLTIVATA, TRASPORTATA E PROCESSATA THOSE WHO WORK ALONG THE PRODUCTION CHAIN ARE INCREASINGLY KEEN TO MONITOR HOW RAW MATERIALS ARE GROWN, TRANSPORTED AND PROCESSED
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a maggiore consapevolezza del consumatore rispetto alle proprie esigenze e ai propri diritti ha determinato un forte incremento del valore attribuito all’alimento e alle sue proprietà qualitative. I consumatori hanno il diritto di ricevere informazioni corrette e precise sui prodotti loro offerti; i produttori, al contempo, assicurando garanzia di sicurezza e qualità degli alimenti, hanno la possibilità di valorizzare il prodotto e la professionalità aziendale. L’ingresso nella Comunità europea di Paesi con sistemi economici concorrenti e il potenziamento dei mercati asiatici caratterizzati da produzioni a prezzo agevolato, hanno spinto con urgenza gli attori del settore agroalimentare italiano a individuare strategie per potenziare la competitività del proprio sistema produttivo.
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LA TRACCIABILITÀ È UN ELEMENTO CARDINE DEI SISTEMI PRODUTTIVI AGROALIMENTARI Maggiore valore viene conferito ai prodotti differenziati, “Identity Preserved” (biologici, rispettosi dell’ambiente, sostenibili, varietà speciali, origini particolari, maggiore qualità nutrizionale ecc.), alle produzioni Made in Italy e ai prodotti che offrono la tracciabilità degli sbarchi delle granaglie di importazione. Poiché il valore più elevato di una materia prima può incentivare comportamenti fraudolenti, un ulteriore valore può essere assegnato a prodotti e marchi che possono offrire maggiori garanzie di autenticità.
tare, favorisce la competitività e la razionalizzazione dei sistemi produttivi interni e di filiera, la valorizzazione delle produzioni agroalimentari di qualità, nonché la condivisione delle responsabilità tra gli attori della filiera. Un sistema di tracciabilità supporta inoltre le aziende nei Sistemi di Gestione volontari e semplifica l’applicazione obbligatoria del metodo HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Point, D. Lgs. n. 193/07). La tracciabilità consente inoltre di valorizzare l’im-
magine dell’azienda e l’identità legata al territorio in cui opera: i consumatori sono sempre più disposti a dare maggiore valore o indirizzare le preferenze d’acquisto verso un marchio che illustri la storia di un prodotto e il suo impatto a livello di territorio e di comunità.
Dalla carta alla digitalizzazione Se fino a pochi anni fa i dati venivano raccolti a mano su supporto cartaceo,
Il valore della tracciabilità Nel contesto attuale, il settore necessita di un sistema efficiente di tracciabilità, in grado di registrare le movimentazioni della materia prima a partire dal campo, attraverso i diversi passaggi di conservazione, fino all’utilizzatore finale. La tracciabilità, oltre a essere uno strumento a supporto della sicurezza alimen-
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Cambiamenti climatici, incremento delle temperature, estensione dei periodi stagionali caldo umidi, possono creare implicazioni sull’allungamento della shelf life dei prodotti alimentari? Le strutture di stoccaggio e i costi energetici per conservare a temperatura controllata i prodotti alimentari, rappresentano un limite per la loro conservazione? Logistica, tempistiche e modalità di trasporto, sono un rischio per chi esporta in tutto il mondo i prodotti alimentari? L’orientamento della UE in materia di tecniche ecosostenibili (Green Deal) e la richiesta dei consumatori circa la riduzione dell’impiego di sostanze chimiche sui prodotti alimentari, sono perseguibili dalle aziende di trasformazione alimentare?
Trattamento protettivo in atmosfera modificata (MAP) delle derrate vegetali in big bags o in sacco carta su pallet, mediante la tecnica Oxyless, con l’impiego di liner multistrato muniti di valvola brevettata alla quale si connette la macchina che esercita il sottovuoto e la contestuale insufflazione di anidride carbonica (CO2-E290) ottenuta da fonti naturali o recuperata e filtrata da processi industriali. Per una conservazione prolungata degli alimenti, delle materie prime e dei semilavorati nei depositi di stoccaggio e durante il trasporto (su camion o in container), sino alla consegna all’acquirente e addirittura all’utilizzo, per la protezione dalle infestazioni (insetti e acari) e dalle contaminazioni (muffe e batteri) e per il mantenimento delle caratteristiche qualitative sino al momento della loro apertura.
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oggi la digitalizzazione offre un importante contributo nella corretta gestione dei dati e una garanzia di autenticità lungo tutta la filiera. Nonostante il basso costo e la facile attuazione, i sistemi di tracciabilità su supporto cartaceo comportano un forte dispendio di tempo e risorse, potenziali rischi di imprecisione delle registrazioni e problemi di conservazione e di immagazzinamento dati. In questo contesto, il ricorso all’informatizzazione dei sistemi di tracciabilità risulta fondamentale per ottenere una rapida registrazione delle informazioni, velocità di accesso alle informazioni stesse e loro condivisione, riduzione degli errori umani, completa integrazione con altri sistemi di gestione dell’impresa e un’efficace elaborazione. I sistemi digitali di tracciabilità prevedono l’integrazione di sensori per monitorare le condizioni di trasporto, l’utilizzo di device IoT per la trasmissione istantanea, semplice e affidabile del dato, di piattaforme cloud di archiviazione dati, la tecnologia blockchain per rendere sicuri e immutabili i dati all’interno della filiera. Tuttavia, l’utilizzo e l’integrazione di tutti questi sistemi risulta spesso complicato, oneroso e di difficile attuazione.
La tracciabilità dei lotti di grano con PALLINA® In questo contesto si inserisce PALLINA®, una tecnologia innovativa, coperta da brevetto italiano ed europeo, volta ad assicurare la tracciabilità di un lotto di grano dalla raccolta alla lavorazione grazie ad un sistema di Radio Frequency IDentification (RFID). L’idea nasce con l’obiettivo di rispondere al processo di segmentazione profonda che sta attraversando i mercati alimentari,
in cui a prezzi più alti per prodotti con caratteristiche specifiche possono corrispondere frodi onerose. Soprattutto quando sono coinvolte materie prime alimentari in forma granulare, gli strumenti di tracciabilità diventano tanto più utili quanto più si va a monte della catena di approvvigionamento, dove la materia prima, non ancora imballata, è maggiormente esposta a rischi di falsificazione.
Componenti e funzionamento Il sistema di tracciabilità si compone di un transponder (sistemi Tag), un dispenser (distributore), antenne, un’applicazione (App) che consente la comunicazione tra i device del sistema e una piattaforma di archiviazione dati cloud. PALLINA® è un piccolo disco piatto che contiene un transponder per registrare le informazioni, realizzato con materiale ido-
FIGURA 1
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LA TRACCIABILITÀ VIENE GARANTITA DALLA PRESENZA FISICA DI PALLINA® NEL GRANO neo al contatto con alimenti e sostenibile dal punto di vista ambientale (FIGURA 1). PALLINA® viene inizializzata e inserita nel lotto di grano per mezzo di un distributore fissato alla trebbiatrice. La presenza di PALLINA® viene monitorata lungo tutto il suo passaggio da silo a silo e/o da silo al molino per mezzo di antenne. Le informazioni rilevate dall’antenna durante la movimentazione dei transponder vengono archiviate in una piattaforma cloud e costituiscono garanzia di una completa tracciabilità. Il sistema informatico per-
PALLINA®
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FIGURA 2
Schema di funzionamento di PALLINA®
mette la lettura e l’analisi dei dati in qualsiasi momento e luogo. Un’App integra i diversi componenti e permette la comunicazione tra devices e operatore. PALLINA®, infine, viene separata dal grano e recuperata nella fase di pre-cleaning (FIGURA 2). Consultando i dati registrati dai transponder e collezionati nel cloud, è possibile ad esempio verificare che il lotto abbia seguito il percorso prestabilito (FIGURA 3a), oppure verificare che contenga tutti i transponder previsti, sulla base della frequenza di lancio e della dimensione del lotto stesso. Se i transponder sono molti meno, significa che qualcosa è andato storto lungo la filiera e, quindi, è necessario effettuare un ulteriore controllo (FIGURA 3b).
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Esempi di garanzia di tracciabilità assicurata dall’applicazione di PALLINA® FIGURE 3a e 3b
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La roadmap verso lo sviluppo dell’innovazione
FIGURA 4
Prova in campo di collaudo di PALLINA® condotta ad Altamura (Ba)
PALLINA® È COPERTA DA BREVETTO ITALIANO ED EUROPEO
L’idea è stata concepita nel 2016 da Open Fields, società di Parma che opera nel settore agroalimentare e che fornisce servizi di innovazione e trasferimento tecnologico. La collaborazione con aziende specializzate in hi-tech industriale e robotica e nella progettazione di impianti e macchine per molini, ha permesso la validazione dell’idea attraverso la realizzazione dei primi prototipi, basati sull’utilizzo delle high frequency (HF). Dal 2020 è stata intrapresa la transizione verso le ultra-high frequency (UHF), più veloci e performanti, e l’ottimizzazione dei diversi devices al fine di migliorarne le prestazioni e aumentarne maneggevolezza ed economicità. Parallelamente allo sviluppo, si è proceduto alla validazione del sistema mediante prove statiche in laboratorio e dinamiche in campo. Nel 2019 la tecnologia è stata collaudata durante la trebbiatura di frumento tenero a Parma, mentre nel 2020 sono state condotte prove nel corso della trebbiatura di grano duro a Gioia del Colle e nella Murgia, seguita da un primo scarico del grano in un centro di stoccaggio e da un secondo scarico in un molino di Altamura (FIGURA 4). Nel 2021 le prove condotte a Matera hanno testato l’efficacia della transizione alle UHF. I prossimi test prevedono il coinvolgimento di agricoltori, stoccatori e molini della filiera frumento duro “Identity Preserved” e applicazioni a derrate alimentari in forma granulare diverse dal frumento (cereali, legumi, caffè ecc.). La chiusura del processo di ottimizzazione è prevista entro pochi mesi e la presentazione ufficiale di PALLINA® al mercato agroalimentare entro il 2022. Nel frattempo, si sta lavorando allo sviluppo di un business model. PALLINA® è l’anello mancante di tutti i sistemi di tracciabilità basati su carta e/o IT, una tecnologia particolarmente adatta ai progetti “Identity Preserved”, al settore biologico, a garantire la tracciabilità degli sbarchi dei grani di importazione, oltre che ideale per una significativa riduzione del rischio di frode. Mia Marchini
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Puroindoline: friabilità e attività microbica Puroindoline: friability and microbial activity
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Study STUDI
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ntimicrobial peptides (AMPs) from plants are a component of the plant barrier defense system. They have been isolated from several botanical species and have been shown to have antimicrobial activity against the most common plant pathogens and some bacteria that are pathogenic to humans. Due to their microbicidal action, they are considered as promising antibiotic compounds with important future biotechnological applications.
di Simona Lauri Panificatore artigiano e Tecnologo alimentare OTA
I Puroindoline
UNA POTENZIALE ALTERNATIVA AI FARMACI CONVENZIONALI A POTENTIAL ALTERNATIVE TO CONVENTIONAL DRUGS
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peptidi antimicrobici (AMP) sono molecole naturali di difesa prodotte dalla maggior parte degli organismi viventi: piante, microrganismi e uomo compreso. Gli AMP spesso esercitano effetti microbicidi derivanti dall’interruzione irreversibile delle strutture e/o funzioni cellulari vitali dei microrganismi. Il meccanismo con cui agiscono è abbastanza complesso in quanto parte integrante dei sistemi di difesa presenti nel regno vegetale, animale e fungino, ma rappresentano un’ottima alternativa ai farmaci convenzionali.
Le puroindoline Tra gli AMP troviamo le puroindoline (Pin a e Pin b), componenti delle friabiline, note per essere le responsabili della durezza, coriacità o sofficità della cariosside. A loro volta le friabiline sono costituite da tre principali polipeptidi: le puroindoline a (Pin a), le puroindoline b (Pin b) e le proteine 1 della morbidezza del grano (Gsp1). Il grado di durezza (grado di adesione tra i granuli di amido e la matrice proteica) è il risultato di molti fattori sia genetici, biologici e biochimici, sia fisici e ambientali, anche se tutto dipende dalla genetica della cultivar, in particolare dalla presenza di friabiline. La presenza di Pin a e Pin b è, quindi, fondamentale per il fenotipo “soffice”. Le friabiline e le iterazioni con i granuli di amido rappresentano la via biochimica genetica della differenza tra i grani duri e i teneri. La durezza, in linea molto generale ed estremamente semplicistica, è intesa come la difficoltà a ridurre la cariosside in
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Study STUDI
LE PUROINDOLINE SI TROVANO TRA I GRANULI DI AMIDO E LA MATRICE PROTEICA frammenti più piccoli, dai quali dipendono le caratteristiche e gli impieghi successivi: dalla molitura (temperatura, assorbimento di acqua, dimensioni delle particelle, forma e densità delle polveri) alla produzione in panificazione/pastificazione, dalla cottura fino alla shelf life del prodotto finale. Un aspetto di questi biopolimeri che molto spesso si sottovaluta è la loro capacità di sviluppare anche una difesa primaria per la pianta, poiché risultano “tossiche” per alcuni patogeni delle culture. L’origine del nome “puroindoline” deriva dal greco puro (grano) e indolo per la presenza dell’anello indolico del triptofano.
Azione microbicida di Puro A Le puroindoline sono presenti nello strato aleuronico e nell’endosperma amidaceo, in particolare si trovano tra i granuli di amido e la matrice proteica. Queste, o proteine simili, sono specifiche delle famiglie Triticeae e Aveneae, in quanto identificate in frumento, avena, segale e orzo, mentre sono assenti in mais, riso e nel sorgo.
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Sono biopolimeri proteici in grado di interagire con i lipidi, in modo da penetrare profondamente e spontaneamente nei doppi strati lipidici. La loro caratteristica, assente in altre proteine vegetali con azione antimicrobica, è la presenza di un dominio idrofobico ricco di triptofano in grado di complessare le strutture lipidiche. In particolare, un frammento di 13-residui amminoacidici presente nella puroindolina A, denominato
Puro A, mostra un’attività tossica sia verso i batteri Gram-positivi, sia verso i batteri Gram-negativi. Questo fa comprendere come Puro A possa essere il dominio battericida della puroindolina A, che interagendo fortemente con le cariche negative delle vescicole fosfolipidiche ne induce il disgregamento. L’effetto microbico di Puro A può essere dovuto alle interazioni con le membrane batteriche, in particolare proprio con la componente lipidica.
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Study STUDI
L’AZIONE BATTERICIDA DI PURO A È UN MECCANISMO D’AZIONE MOLTO COMPLESSO La sua particolare struttura biochimica fa in modo che si possa legare sia ai fosfo sia ai glicolipidi, mentre la Pin b interagisce solo con i fosfolipidi carichi negativamente e non solo con quelli presenti nel grano, ma con tutte le strutture lipidiche che presentano tali caratteristiche, comprese quelle di membrana plasmatica dei microrganismi. A livello di membrana cellulare, il dominio si localizza, probabilmente grazie all’alto contenuto di residui di triptofano (aminoacido aromatico idrofobico), proprio nella regione lipidica in corrispondenza della carica negativa delle vescicole fosfolipidiche; questo meccanismo d’iterazione molecolare modifica l’assemblamento naturale della membrana, destabilizzandola e creando dei “vuoti” o “pori”. Le iterazioni con i componenti lipidi di membrana portano alla formazione di “pori” come diretta conseguenza del riarrangiamento biochimico dei componenti strutturali; tale modifica altera la permeabilità cellulare (comportamento e azione simili all’esposizione antibiotica) determinando la morte della cellula. L’attività antimicrobica di Puro A è già stata ampiamente dimostrata soprattutto su E. coli (G-), S. marcescens. A. flavus e S. aureus (G+), sulla morfologia delle spore di Puccinia striiformis f. sp. tritici e sulla germinazione delle spore di P. triticina (ruggine fogliare), cioè su alcuni dei patogeni comuni delle colture. Tuttavia, studi recenti hanno suggerito che l’azione battericida non si limita solamente a provocare danni strutturali di membrana, ma sia un meccanismo d’azione molto più complesso e dipendente da diversi fattori, tra i quali: • composizione della membrana cellulare e quindi specificità per microrganismi e peptidi; • concentrazione del peptide sulla membrana e conseguente rapporto di legame peptide/lipidi;
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• equilibrio specifico di ogni cellula tra le interazioni intracellulari e la distruzione della membrana a sua volta dipendente da altre situazioni.
Modalità di azione di Puro A In considerazione proprio di questo ultimo aspetto è stato rilevato che a bassi rapporti peptide/lipidi non corrisponde un diretto, immediato e irreparabile danneggiamento letale sulla membrana, ma solo un danno “transitorio”. A basse concentrazioni Puro A, con i suoi residui di triptofano, può traslocare attraverso le membrane cellulari senza formare i pori e interrompere le funzionalità di membrana; una volta traslocato all’interno raggiunge i bersagli intracellulari svolgendo comunque la sua azione antimicrobica. L’azione delle AMP su un microrganismo può quindi avvenire sia attraverso una lisi di membrana, sia a seguito di danni non di membrana, dopo aver traslocato la parete ricca di polimeri di mannosio (mannano), mannoproteine, polimeri di glucosio e polimeri di N-acetil-D-glucosamina. Gli effetti delle puroindoline su organi bersaglio solo tali che le cellule non possono più riprendersi poiché determinano: • danni diretti alla membrana semipermeabile (compromissione della permeabi-
lità, restringimento/contrazione, micellizzazione) e alla parete; • legame diretto con la parte fosfolipidica degli acidi nucleici del DNA; • inibizione di una serie di funzioni del nucleo; • inibizione della sintesi degli acidi nucleici, delle proteine strutturali, delle attività enzimatiche. La perdita di volume cellulare (contrazione cellulare), unitamente all’effetto di permeabilizzazione, è stata osservata sia su Candida albicans sia sul Bacillus subtilis. In particolare, proprio su Candida albicans è stato notato come la Pin a abbia impedito alle cellule di entrare nella fase G2 del ciclo di duplicazione cellulare, cioè in quella fase in cui sono sintetizzate gran parte delle strutture microtubulari che formano l’apparato mitotico. Il blocco, in questa particolare fase della mitosi, causa un accumulo di cellule nella fase S, cioè in quella fase in cui si verifica la replicazione del DNA e il raddoppio del numero di cromosomi.
Conclusioni L’insorgenza di microrganismi che hanno sviluppato una resistenza agli antibiotici convenzionali è una minaccia crescente per l’umanità, con impatti signi-
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IN FUTURO POTREMMO VEDERE L’UTILIZZO DEGLI AMP ANCHE SULL’UOMO ficativi sulla salute umana, sulle colture in campo, sul sistema sanitario e fitosanitario. I peptidi antimicrobici (AMP), soprattutto Puro A e Pin b, sono promettenti come potenziali alternative ai farmaci convenzionali, perché costituiscono una parte integrante dei sistemi di difesa vegetali contro focolai di infezione iniziali sia per il regno vegetale (ruggine fogliare ecc.) sia per quello animale, uomo compreso. In futuro potremmo vedere l’utilizzo degli AMP anche per uso umano grazie ai progressi strumentali a crescente risoluzione, che permettono di misurare le cinetiche molecola-membrana, molecola-molecola e molecola-cellula.
SITOGRAFIA • https://link.springer.com/article/10.1007%2Fs11274-019-2655-4 • https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0005273613000862?via%3Dihub • https://link.springer.com/article/10.1007%2Fs00253-019-10168-8 • https://www.nature.com/articles/srep43542 • https://link.springer.com/protocol/10.1007/978-1-4939-6737-7_1 • https://pubs.acs.org/doi/abs/10.1021/acsami.7b10392 • https://link.springer.com/article/10.1007/s11274-013-1304-6
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L’ANGOLO DELLA CULTURA Cultural corner
Da Eschilo a Copernico (ARGONAUTA - Atto 1, Capitolo 4)
PROMETEO INCATENATO A “DOMINATOR ET POSSESSOR MUNDI”
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ato nel 596 a.C., quinto sovrano della dinastia dei Mermnadi, Creso, dopo la morte del padre, re Aliatte II, ebbe una breve lotta con il fratellastro Pantaleone. Mentre Aliatte aveva avuto Creso da una donna Caria, Pantaleone era figlio di una abitante della Ionia. Nella lotta contro il fratello, si schierò a favore di Pantaleone un uomo dal nome non precisato, ma molto ricco, i cui beni vennero portati poi da Creso in vari templi come offerte. Il padre della storiografia, Erodoto, racconta l’arrivo di Solone, saggio di rinomata notorietà, alla corte di Creso. “Ospite ateniese, ai nostri orecchi è giunta la tua fama, che è grande sia a causa della tua sapienza sia per i tuoi viaggi, dato che per amore di conoscenza hai visitato
molta parte del mondo: perciò ora m’ha preso un grande desiderio di chiederti se tu hai mai conosciuto qualcuno che fosse veramente il più felice di tutti” chiese Creso, aspettandosi di essere citato. Solone, l’ospite ateniese, evitando l’adulazione, ma esprimendosi con verità, diede due risposte che non piacquero al re Creso, sicuro di essere lui l’uomo più felice del mondo. Per questa sua superbia Creso subì la vendetta degli Dei e dopo pochi giorni, ebbe un sogno rivelatore: Atis, il più indomito dei suoi due figli, sarebbe morto colpito da una punta di ferro. Egli primeggiava in ogni attività mentre il fratello era più fragile, affetto da mutismo. Il re Creso, al risveglio, sgomento, decise di evitare al figlio di partecipare ad ogni
Tulipani Bianchi (Filippo Manfroni, olio su tela)
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guerra, confidando attraverso il matrimonio di trattenerlo tra le mura casalinghe al riparo da ogni pericolo. La storia racconta di un grande cinghiale che distruggeva le coltivazioni del regno e che sfuggiva ad ogni attività di caccia. I sudditi esausti esortarono il re Creso ad organizzare una battuta risolutiva con i suoi validi uomini, guidati dal figlio Atis. Creso, memore del sogno, negò inducendo Atis a controbattere: “Padre, una volta per noi l’aspirazione più nobile consisteva nel meritarsi gloria in guerra o nella caccia, ma ora tu mi vieti entrambe le attività; non hai certamente scorto in me qualche segno di vigliaccheria o di paura. Con quale faccia ora devo mostrarmi fra la gente? Che opinione avranno di me i cittadini, e mia moglie, che mi ha appena sposato?”. Il re Creso allora confessa il sogno, e Atis risponde: “Ti capisco, padre, e capisco le precauzioni che hai nei miei riguardi dopo un simile sogno. Ma di questo sogno ti è sfuggito un particolare ed è giusto che io te lo faccia notare. Dal tuo racconto risulta che il sogno ti annunciava la mia morte come causata da una punta di ferro: e quali mani possiede un cinghiale? Quale punta di ferro di cui tu possa avere paura? (...) Lasciami partire”. Creso allora cedette, ma fece chiamare in aiuto Adrasto, figlio di Gordio e nipote di re Mida (re noto per la sua capacità di trasformare in oro ogni oggetto donatogli da Dioniso), occasionalmente ospite del regno, poiché scacciato dalla sua famiglia per l’uccisione accidentale del fratello. Rammentandogli quanto grande benefattore egli fosse stato nei suoi confronti gli ordinò: “Tu sei in debito verso di me di favori uguali; io desidero che tu vegli su mio figlio che sta partendo per una battuta di caccia”. Adrasto accettò a malincuore: “Sovrano, se non me lo chiedessi tu, io non parteciperei a una simile impresa, perché non è decoroso per me, con la disgrazia che ho avuto, accompagnarmi a giovani della mia età dalla vita felice. Ma ora, poiché sei tu a spingermi e verso di te io devo mostrarmi cortese, in debito come sono di enormi favori, ora sono disposto a farlo; tuo figlio, che affidi alla mia sorveglianza, per quanto dipende da me, fai pure conto di vederlo tornare sano e salvo”. La spedizione però ebbe esito infausto: sul
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Scultura lignea del 1700 parte di un quadrittico (Il ciclo delle stagioni) di autore sconosciuto
monte Olimpo i cacciatori scovarono il cinghiale e dopo averlo circondato cercarono di abbatterlo lanciando i loro giavellotti. Nel tentativo di centrare il cinghiale il giavellotto di Adrasto lo mancò, colpendo invece il figlio di Creso che, trafitto dalla punta, dimostrò l’esattezza profetica del sogno. Prostrato dalla sciagura, il re Creso invocò con rabbia Zeus in veste di Purificatore del proprio focolare domestico per ciò che aveva sofferto per mano del suo ospite, avendolo accolto nella propria casa e avendo dato da mangiare, senza saperlo, all’uccisore del figlio, e in veste di Protettore dell’amicizia, avendo inviato lo stesso quale difensore. Adrasto, in piedi di fron-
te al cadavere, si consegnò a Creso protendendo le mani, invitandolo a immolarlo sul corpo del figlio. Creso, nonostante il grande dolore per la disgrazia abbattutasi sulla sua famiglia, vedendo ciò ebbe compassione di Adrasto e gli disse: “Ho già da parte tua ogni soddisfazione visto che tu stesso ti assegni la morte come punizione. Tu non hai colpa di questa sciagura se non in quanto ne sei stato strumento involontario: il responsabile forse è un dio, che già da tempo mi aveva preannunciato quanto sarebbe accaduto”. Il re Creso diede ad Atis degna sepoltura, mentre Adrasto, riconoscendo di essere l’uomo più sciagurato del mondo, attese
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che tutti si fossero allontanati dal sepolcro e lì, proprio sulla tomba, si tolse la vita. Ma Creso è anche la cultivar (Triticum Durum) ottenuta con il miglioramento genetico, con ibridazione e successiva selezione, frutto della ricerca italiana. Rivoluzione neolitica prima, Rivoluzione Verde poi fino all’ingegneria genetica con la Mutagenesi, la Transgenesi e la Cisgenesi di oggi. Creso proviene dall’incrocio di un frumento tra grani duri e teneri, tra una varietà messicana e una italiana, la Cappelli, con una linea mutante indotta da una irradiazione combinata di neutroni e raggi gamma. La taglia nanizzata a 70 centimetri, rispetto ai frumenti duri all’epoca esistenti, ha reso la cultivar resistente all’allettamento e con rese al raccolto decisamente superiori a quelle delle cultivar italiane precedentemente coltivate. Buona parte della produzione mondiale di frumento duro è ottenuta da cultivar derivate da Creso, nonostante sia stato sospettato, senza fondamento alcuno, di essere la causa di un aumento dei casi di celiachia per il suo contenuto di glutine che si dice essere più elevato del normale. Si tratta di accuse prive di fondamento e non supportate da ricerche scientifiche; inoltre la quantità di glutine del Creso non è diversa da quella di svariate altre varietà di grano. La modificazione genetica non è un’invenzione moderna, ma è antica quanto l’agricoltura, con la sola differenza che rispetto a 10mila anni fa, è migliorata la capacità di applicarla, più precisa e più rapida: nel passato non c’era che la selezione praticata dagli agricoltori, lentissima e limitata alle mutazioni che avvenivano localmente. Alcuni agricoltori, e la popolazione in generale, rifiutano i vegetali ottenuti con tecniche di ingegneria genetica, timorosi che in una pianta si possano produrre sostanze responsabili di allergie, nonché “super erbacce” invasive, resistenti agli erbicidi. Purtroppo le prese di posizione sono ancora basate soprattutto sulle emozioni e sulla non conoscenza. Evitando con assoluta attenzione ogni critica o suggerimento a conclusioni univoche in merito, ritengo tal compito gestione sicuramente di altre sedi. L’uomo è in grado di stravolgere la natu-
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ra, si chiede Eschilo nella tragedia Prometeo incatenato? Prometeo, amico degli uomini, è colui che consegna loro la tecnica e strumenti come il fuoco o la capacità di calcolo, rendendoli da indifesi a padroni della loro mente. L’amore per il sapere, significato in greco della parola filosofia, spinge i primi filosofi greci a speculare sulla realtà e sull’Universo per poi esprimersi sulla natura, denominandola immutabile iscrivendovi l’uomo, senza diritto di dominio, ma con il vantaggio di trarre dalla natura le leggi per utilizzarne le molteplici proprietà, fondare le città e governare l’anima. “Non pensare piccolo uomo che questo universo sia stato creato per te. Tu sarai giusto se ti aggiusterai alla universa armonia.” (Platone) “Nessun uomo e nessun dio fece. Sempre è stata e sempre sarà.” (Eraclito) Nella cultura Giudaica prima, ed in quella Cristiana poi, la natura non ha tuttavia lo sfondo immutabile che “nessun uomo e nessun Dio fece”, ma la natura è creatura di Dio e come tale non è regolata da necessità, non è regolata da leggi immutabili, ma è dipendente dalla volontà di chi l’ha creata, che l’ha consegnata alla volontà di un uomo, Adamo, sotto il sigillo del dominio. Dio disse ad Adamo “(...) dominerai sugli
animali della terra, sui pesci delle acque, sui volatili del cielo”. (Genesi) Siamo nel 1470 circa quando Pico della Mirandola, con la sua De hominis dignitate, lo riconferma, inserendo l’essere umano al centro dell’universo. “Già il sommo Padre, Dio creatore aveva foggiato (...) questa dimora del mondo quale ci appare (...). Ma ultimata l’opera, l’Artefice desiderava che ci fosse qualcuno capace di afferrare la ragione di una opera cosi grande, di amarne la bellezza, di ammirarne la vastità.” Giacomo Leopardi nel 1824, al contrario, con il suo Dialogo della natura e di un islandese conclude, con il suo pessimismo cosmico, che la natura è orientata esclusivamente al meccanicismo del ripetersi dell’esistenza, senza che la felicità degli individui venga soddisfatta, sottolineando l’espressione di una natura che volge solamente alla sua conservazione. Una visione materialista e meccanicista della natura, annulla ogni ipotesi di antropocentrismo, che vede l’uomo come fine ultimo del creato, opponendosi all’idea che l’universo sia stato generato ed esista in funzione dell’uomo. E la domanda che ci si pone è: “Risulta più forte la tecnica o più forte la necessità che vincola la natura alle sue leggi?” Mentre la domanda ha un non senso secondo la tesi Cristiana, per la quale la tec-
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nica è iscritta nel programma del dominio, secondo Sofocle “l’aratro fende la terra, ma poi la terra si ricompone”. Le teorie greche e cristiane, relativamente alla posizione dell’uomo nei confronti della natura, sono distanti ed incompatibili e si complicano maggiormente con Galileo, Copernico, Cartesio e Bacone, quando nel ‘600, nasce la scienza moderna con la rivoluzione copernicana che cambia sostanzialmente la visione della natura. La scienza diviene ora il terzo elemento che guarda al mondo per trasformarlo, sottoponendo la natura ad esperimenti che, se confermati positivi, decreteranno le ipotesi formulate precedentemente, convertendole da ipotesi a leggi di natura. Secondo la cultura greca la natura ha lo sfondo immutabile che “nessun uomo e nessun Dio fece”. Nella cultura giudaica prima, ed in quella cristiana poi, la natura è dipendente dalla volontà di chi l’ha creata e l’ha consegnata alla volontà dell’uomo. Ai giorni nostri, la scienza e la tecnica sovrastano, dominando sia l’uomo che la natura. L’uomo non è più il centro, non è più il soggetto della storia, ma è ridotto a funzionario di apparati tecnici che impongono precisione e rigore. Ma cosa si intende per tecnica? La tecnica (da non confondere con la tecnologia)
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è la più alta forma di razionalità raggiunta dall’uomo. Essa non prevede ridondanze, dimensioni superflue, non prevede forme retoriche, non prevede un linguaggio, ma al linguaggio preferisce i numeri, prevedendo il massimo del risultato con il minimo di mezzi. Ed allora transgenesi, mutagenesi e cisgenesi. Di cosa si parla? La transgenesi è una tecnica di ingegneria genetica di modifica del genoma di una specie vivente, attraverso l’inserimento dall’esterno di uno o più geni provenienti da altre specie. La mutagenesi, invece, non richiede la presenza di specie diverse, ma è una tecnica genetica di modifica del genoma che non comporta l’inserimento di un DNA alieno all’interno di un organismo vivente, ma prevede invece il cambiamento del genoma della specie vivente attraverso l’intervento diretto sul suo corredo genetico, dove vengono ritoccati uno o più geni a seconda degli scopi e delle necessità. La cisgenesi infine, la tecnica di genoma editing, permette di cambiare le basi del DNA (un po’ come facciamo noi quando correggiamo le parole di un testo al computer), trasferendo solo geni di organismi strettamente imparentati, evitando di introdurre materiali estranei genetici ed ottenendo mutazioni mirate come potrebbe avvenire in natura. La domesticazione delle piante significa modificazione genetica dei loro progenitori selvatici, per renderli più utili, più produttivi, di migliore qualità, più facili da coltivare, più resistenti agli stress ambientali, verso un traguardo necessario per consentire la nutrizione a tutti. Se nel transgenico degli anni Novanta si inserivano in una pianta i geni di un organismo completamente diverso, con il cisgenico e il genoma editing si riesce a manipolare in modo mirato il DNA di una varietà per renderla più resistente ai parassiti, modificando il genoma in modo mirato, eliminando i caratteri indesiderati e al tempo stesso velocizzando tutto il processo di crescita. Sostanzialmente viene imitato il processo di selezione naturale, rendendolo semplicemente più veloce ed efficace nell’ottenere piante che si auto proteggano da virus, funghi e parassiti. È un grande passo avanti nella sostenibilità dell’agricoltura, perché permette di
ridurre l’uso di fitofarmaci, acqua e fertilizzanti, e di ottenere prodotti più sani e che si conservano più a lungo. Un tecnicismo a favore, paradossalmente, del biologico, perché riduce drasticamente la necessità di utilizzare la chimica, affidandosi alle difese naturali delle piante. La grande sfida dell’agricoltura del prossimo millennio sarà ridurre il più possibile l’utilizzo di prodotti chimici, aumentando al tempo stesso la produttività. In prospettiva, quindi, un’agricoltura che sia il più possibile biologica e sostenibile, ma che usi la tecnologia per creare questa sostenibilità. Gli ecologisti, tuttavia, continuano a sostenere che l’allevamento di piante ecologiche può offrire valide alternative a questi metodi di ingegneria genetica, nel rispetto dei cicli delle piante. Si tratta di incroci naturali di piante, che darebbero gli stessi risultati; unico problema le tempistiche: l’incrocio delle colture darebbero le caratteristiche desiderate dopo anni. In biologia, si sa, molti caratteri appaiono dopo svariate generazioni e incroci, e questo porta a supporre che svariate combinazioni di geni e varianti geniche che si susseguano nelle generazioni, possano creare nuovi caratteri e nuove sostanze prodotte dalla “neonata” pianta, forsanche tossiche e dagli effetti imprevedibili sull’ambiente e sulle catene alimentari. Fiducia e dubbio sono da sempre due espressioni antitetiche: la prima può nascere solo dal secondo, poiché entrambi portano alla pura ragione. Spesso si pensa che fiducia e dubbio siano contrari l’uno dell’altro: chi ha fiducia non avrebbe dubbi e chi ha dubbi non avrebbe fiducia. Ma non è cosi. L’opposto del dubbio non è la fiducia, ma la conoscenza: chi sa con certezza non ha dubbi, e neppure, ovviamente, ha bisogno di avere fiducia. Chi, al contrario, non è giunto al sapere, dubita su come stiano effettivamente le cose. Quando non esiste un sapere certo, si risponde Sì all’insegna della fiducia oppure NO all’insegna dello scetticismo. Così, sia coloro che hanno fiducia, sia coloro che non ne hanno, fondano il loro pensiero sul dubbio, cioè sull’impossibilità di conseguire un sapere incontrovertibile. La fiducia positiva o negativa che sia, per esistere, ha bisogno del dubbio.
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De Matteis accanto a Caritas per portare il Natale a chi ne ha più bisogno
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ortare un po’ di conforto alle famiglie in difficoltà, a partire dalla tavola di Natale. Questo l’obiettivo verso cui si sta muovendo De Matteis Agroalimentare, pastificio irpino che esporta in tutto il mondo, che fino a Natale si sposterà in tutta Italia per consegnare a sette Caritas diocesane cinque tonnellate di Pasta Ar-
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mando, da grano 100% italiano di filiera. Partito da Avellino, provincia in cui ha sede l’azienda, il tour benefico si sposterà a Napoli e a seguire in altre città del Nord, Centro e Sud. Le famiglie in stato di povertà assoluta, d’altra parte, sono aumentate nell’anno della pandemia su tutto il territorio nazionale, arrivando a superare
la quota di due milioni e con un’incidenza persino maggiore al Nord, come evidenziano i dati Istat. “Sappiamo che le ripercussioni della pandemia sull’economia stanno rendendo davvero difficile garantire l’alimentazione delle famiglie più fragili. Per questo abbiamo voluto intraprendere un’azione
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concreta accanto a Caritas Italiana, portando alle persone che stanno vivendo un forte disagio economico il conforto di una donazione alimentare - afferma Marco De Matteis, amministratore delegato di De Matteis Agroalimentare - Siamo partiti da Avellino, la realtà più vicina al luogo in cui viviamo e operiamo, per coinvolgere poi altre città in un’ottica di collaborazione più ampia con le diocesi nazionali”. “In questo periodo natalizio Pasta Armando arriverà nelle case delle 350 famiglie che si rivolgono alla nostra Caritas, qui ad Avellino, e che forniamo periodicamente. L’alimentazione è un bisogno primario ed è importante che queste famiglie si sentano benvolute e inserite in un contesto di accoglienza - afferma Carlo Mele, direttore di Caritas diocesana di Avellino e delegato regionale di Caritas Campania Ringrazio la De Matteis Agroalimentare per questa donazione. L’azienda è sempre stata vicina, nelle occasioni di necessità, ai bisogni dei più poveri e delle persone in difficoltà”. Da quattro anni accanto a Pasta Armando come ambassador, lo chef Alessandro Borghese (nelle foto con i volontari di Caritas) ha scelto di accompagnare l’azienda anche in questa occasione, partecipando alla consegna a Milano, città in cui vive e lavora: “Sono molto felice di partecipare a questa iniziativa di De Matteis Agroalimentare, contribuendo a donare un po’ conforto alle famiglie in difficoltà nella città che mi ha adottato da qualche anno. Offrire concretamente un piatto di pasta e, accanto a questo, un sorriso spero possa essere di aiuto per loro e di stimolo per tutti a fare altrettanto”. Sensibile alle necessità della comunità in cui opera, De Matteis Agroalimentare lavora da tempo con la Caritas di Avellino per supportare le persone sul proprio territorio. Un impegno di sostenibilità sociale che l’azienda ha preso anche con tutte le realtà agricole che fanno parte della sua filiera e, in occasione della prima fase della pandemia di Covid-19, confermato con il sostegno alle strutture ospedaliere di Avellino. Con questa iniziativa, l’orizzonte della solidarietà si allarga ad abbracciare altri territori lungo tutta la Penisola. Le donazioni di Pasta Armando arriveranno nelle sedi Caritas di Avellino, Napoli, Roma, Milano, Torino, Firenze e Bari.
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