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BRONX OF VERONA
Azione di forza contro la mala. La Polizia di Stato di Verona su input della Procura e ha dato esecuzione ad un’ordinanza che dispone 26 custodie cautelari in carcere e 7 divieti di soggiorno nella provincia di Verona nei confronti d’indagati di origine marocchina, con precedenti penali, senza fissa dimora ed irregolari sul territorio nazionale. Nei confronti degli indagati il Questore ha anche emesso 44 misure di prevenzione tra avvisi orali e Daspo Willy. Diciassette indagati sono ancora ricercati e verranno arrestati nelle prossime ore. Una rete criminale solidamente intrecciata e specializzata nella commissione seriale di vari reati, contro il patrimonio, spesso accompagnati dall’uso della violenza. Oramai il vaso era colmo. L’area della stazione di Porta Nuova e di Piazzale XXV Aprile era preda di fatti gravi e reiterati. Dieci mesi di violenze (da agosto 2023 a maggio 2024) di scippi, rapine, accoltellamenti minacce e violenze commesse da uno o più appartenenti al gruppo e sempre nella stessa zona territoriale. Il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Verona Raffaele Tito e il Procuratore Alberto Sergi in collaborazione con la sezione di Polizia giudiziari del Compartimento Polizia Ferroviaria per Verona e Trentino Alto Adige insieme alla squadra mobile scaligera dopo sei mesi d’indagini in cui, mentre gli indagati commettevano violenze impunite, gli investigatori ricostruivano questi crimini efferato. “Siamo solo all’ alba di un nuovo giorno “hanno detto gl’inquirenti questo non è un punto di arrivo, ma solo l’inizio”.Gl’indagati avevano di fatto costituito un’associazione criminale rafforzata dal legame di solidarietà di loro, sempre pronti a sostenersi nella commissione dei delitti a danno di vittime casuali, spesso avvicinate con una scusa e poi aggredite di spalle da un complice o, nei casi più gravi, allontanate con la forza, minacciate, aggredite e infine rapinate. Tra gli indagati, due giovani marocchini, già in carcere dopo il fermo eseguito lo scorso 5 giugno dalla Polizia di Stato. I due avevano partecipato, insieme ad altri quattro complici alla spedizione punitiva contro un connazionale che, due settimane prima, aveva tentato invano di salvare un ragazzo di nazionalità somala finito nel canale Camuzzoni. Costui “colpevole per aver collaborato con la Polizia”, era stato sorpreso nel sonno, legato mani e piedi, torturato e rapinato. Una violenza inaudita che testimonia la spregiudicatezza degli indagati anche nei confronti delle forze di polizia cui talvolta, si sono opposti anche con violenza. Alcuni degli arrestati risultavano già destinatari di provvedimenti del Questore, come il DASPO Willy, che tuttavia non hanno rispettato perseverando nella loro condotta illecita. Contestualmente operazione di polizia giudiziaria, con l’ausilio della Direzione Centrale dell’Immigrazione, si è svolta anche un’operazione di polizia finalizzata al rintraccio di stranieri irregolari per assicurarne l’espulsione dal territorio nazionale con accompagnamento alla frontiera. “Abbiamo chiesto la collaborazione del Consolato dei Marocco za l'identificazione certa da d’origine, ma la risposta è stata che non sono loro cittadini. Abbiamo le mani legate per il rimpatrio. In questi mesi, abbiamo fatto anche questo: abbiamo provato a parlare con gli esponenti in loco della comunità in loco”. Insomma tutto inutile anche se in Italia si pensa all’espatrio appare assurdo non comminare una pena. Dall’altra appare che la situazione si sia protratta per troppo tempo? “La Giustizia ha i suoi tempi che sono forse lunghi e chei non soddisfano sempre l’opinione pubblica, tempi però necessari per un esame attento delle prove ed una giusta dose di ponderazione dei risultati. I veronesi e i tantissimi turisti hanno sopportato anche fin troppo il disagio sociale organizzata non solo. Stiamo tentando di restituire la zona alla normale vita sociale”. Insomma la lotta è appena all’inizio sperando pure che il Governo si decida a fare nuove carceri, come promesso da secoli. Anche perché “la pietà diventa assassina Quando perdona chi ha ucciso”(cit W.Shakespeare)