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Caro Peter
by Club 74
Ciao caro Peter, dovevamo vederci settimana scorsa, vincendo le tue ritrosie, finalmente c’era un appuntamento fissato poi ti sei improvvisamente aggravato e purtroppo ci hai lasciato in pochi giorni senza poterci rivedere.
So che non ti spaventava la morte e che eri pronto ad affrontare questo ultimo viaggio, anche perché la tua salute ultimamente era diventata un po’ un calvario.
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L’unico tuo rammarico era di lasciare la tua amata Nicoletta con la quale avresti voluto passare ancora molti anni sereni e alla quale va un nostro amorevole pensiero.
Qualcun altro decide per noi quando è arrivata la nostra ora e non possiamo farci nulla se non cercare di lasciare un buon ricordo di noi a chi ci ha conosciuto e amato.
Ecco, voglio qui ricordare un po’, quello che sei stato per noi.
Non eri una persona facile caro Peter, e non hai sempre fatto le giuste scelte per te, ma in questa tua fragilità mi rispecchiavo e potevo così vedere e comprendere meglio anche le mie.
Così è nato un bel rapporto tra di noi.
Sai, ci parlavano continuamente della necessità di una distanza terapeutica per poter aiutare in modo professionale le persone da noi seguite. Non ci ho mai creduto e con te ho sperimentato la forza dell’amicizia, che non mi impediva di riprenderti anche duramente quando era necessario, ma che dava un peso e un valore diverso a questi interventi e, credo anche, ti aiutava a viverli ed accettarli meglio, perché di fondo sapevi che c’era un rapporto che andava al di là del formale e/o dell’istituzionale.
Per quanto ci è stato possibile so che ti abbiamo restituito una dignità ed un ruolo che fieramente avevi assunto occupandoti del TUO teatro. Avevi un ruolo centrale e non fittizio in quella funzione che ti ha permesso di mettere a frutto le tue conoscenze e capacità che erano comunque tante.
Mi ricordo ad esempio, per non citare che un episodio, quando siamo andati assieme da un medico, che alloggiava in un albergo a Mendrisio e arrivava dall’America, per un congresso. Aveva dei problemi con il suo PC per la relazione. Tu, perfettamente a tuo agio con l’informatica e con quel tuo inglese un po’ sgangherato da canadese, hai arrangiato tutta la situazione.
Quanto eri stato fiero in quell’occasione e anche io lo ero per te.
Eri anche a tuo modo generoso e le tue abilità le mettevi volentieri a disposizione di chi le sapeva apprezzare.
Con il Club hai quindi fatto un percorso che ha saputo ridarti quella dignità di cui dicevo prima, mettendo a frutto queste tue abilità.
Per me sei stato un assistente prezioso, per la tecnica e una testimonianza vivente delle idee che portavamo avanti; ricordo quando andavamo nelle scuole per operatori sociali a Losanna, Ginevra per tenere dei corsi post formazione parlando ed illustrando la metodologia e i principi del Club, e tu eri con noi come tecnico e testimonial.
Sei stato anche un cuoco molto apprezzato dove regolarmente ti mettevi ai fornelli per i pranzi che si organizzavano al giovedì e venerdì, ma anche per me, per noi, quando facevamo le nostre giornate di ritrovo con il team Teatro nella mia baita o nei week end di studio in Val Calanca per la mia banda, dove garantivi la sussistenza completa come capo cuoco per tutto il gruppo.
Che bei ricordi……………
Per terminare ti chiedo scusa, caro Peter, per avere un po’ forzato la tua volontà che era ….“nessuna cerimonia al mio funerale”.
Nessuno merita l’oblio e non mi sembrava giusto lasciarti andare così nell’anonimato senza poter fare sentire a te e alla tua cara Nico, l’affetto e la riconoscenza che ti sei meritato.
Ecco, è tutto Peter, ora rimarrai nei ricordi di chi ti ha conosciuto e come dicevamo tra di noi, “salut, au revoir”.
Ho preparato poche righe che vorrei leggere per portare a nome di tutti gli amici della banda di Cavagnano (dal presidente agli allievi). Poche righe per salutare e ringraziare Peter, persona discreta ma sempre pronta a darci una mano nella preparazione dei nostri, talvolta bizzarri, progetti e per dare conforto e vicinanza a Nicoletta in questo triste momento.

In questi anni molti ci hanno aiutato ma il ricordo che ha lasciato Peter è unico. Tutti in banda lo conoscono e tutti si ricordano di lui. Persona discreta ma che sapeva prendere con estrema serietà e professionalità ogni compito che gli si affidava, che fosse di registrare un nostro concerto, piuttosto che fare il tecnico luci, fino a cimentarsi in cucina per preparare pranzo e cena per 50 musicisti affamati…, cosa che tra l’altro sapeva fare benissimo.

Ci mancherai Peter, ci mancheranno quei tuoi modi particolari di dimostrarci il tuo affetto e la tua amicizia come quando ci facevi trovare a fine prova dei budini al cioccolato tanto buoni quanto inattesi.
Grazie per tutto quello che hai fatto per noi e grazie per averci dato la possibilità di conoscerti.
Ciao Peter
Pensando alla vita complicata e tribolata di Peter, non possa fare a meno di ricordarlo con benevolenza e simpatia.
Come un eterno ragazzotto, un po’ discolo, imprigionato nel corpo di un omaccione sempre in bilico tra il desiderio irresistibile di trasgredire e la voglia di essere riconosciuto come membro dello staff e custode del rispetto di regole e regolamenti.

Ma non so, caro Peter, quando San Pietro ti consegnerà le chiavi del Paradiso, se di darà anche un modem e ti lascerà hakerare.
Ciao Caro Peter
Caro Peter, eravamo presenti ad Abano Terme il giorno in cui Cupido, come lo hai descritto tu, è arrivato all’improvviso e con la sua freccia ha mirato dritto al tuo cuore e tu e Nico vi siete innamorati.
Caro Peter eravamo presenti il giorno in cui hai lasciato la tua moto accesa posteggiata sul marciapiede sotto il centro diurno di Mendrisio per salire di corsa e dichiararti a Nico.
Siamo così stati testimoni della nascita del vostro amore ed eravamo insieme la sera in cui, davanti ad una pizza, al ristorante Milano, abbiamo festeggiato il vostro fidanzamento. Quanti ricordi gioiosi caro Peter, per questo la nostra Patty a nome di tutti noi, ti ha dedicato queste parole.


L’amore ti guarda negli occhi, e non importa se per un momento o per sempre, all’amore basta il tempo di un respiro.
L’amore non ti chiede di cercare lontano, l’amore vive dentro di te.
L’amore ti accetta così come sei, l’amore non giudica.
Nicoletta… Peter… la vita vi ha separati... ma l’amore continuerà.