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La solitudine di coppia di Charles
by Club 74
La solitudine individuale: verso quale scopo andiamo, verso che amore, verso quale professione, verso quale arte (pittura, musica), ma anche arte di fare la guerra, la medicina, ecc. … ci porta a riflettere sul nostro tempo, sulla nostra vita, cosa ci rende felici. Certo la bellezza è qualcosa che ci rende felici, che porta il fascino.
Ma il fascino è bellezza?
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O l’armonia di un bel viso di dottoressa è bellezza?
Poi c’è la nostra società, che dà l’immagine della donna dei tempi moderni. Ma la bellezza (fascino o armonia?) è potere decisionale? Mi sa che oggi una donna deve essere tutte e due per accedere al successo in psichiatria. Perché chi dice armonia dice sensibilità: come la musica.
Ma se la musica è potere, rimane una bella musica? Purtroppo la TV ci fa pensare che solo nell’armonia di un corpo, di un viso, c’è la sensibilità e quindi l’intelligenza. Spesso sento dire: ”è bella e intelligente”, quindi vuole dire che ha ragione. Purtroppo nella nostra clinica i dottori maschi “cascano dentro” soprattutto quando sono giovani. Vorrei portare all’attenzione della Direzione la necessità di interrogarsi sui transfer delle dottoresse, sull’armonia di uno spirito e fisico. Viceversa, per i dottori maschi, che porta allo sbaglio del giudizio medicale grande basato solo sulla ragione e non sull’intuizione della scienza (tra l’altro questa intuizione del cuore porta alla ricerca della dolce metà ed eviterei i transfer delle belle e intelligenti infermieri e dottoresse sui pazienti). Giustamente la ragione allo stato puro ci fa pensare che manca di intuizione e quindi che il bello delle volte è sbagliato e perché contraddice la nostra intuizione. Qui parlo dei transfer passivi (co transfer) dei medici uomini e delle donne quindi una forma di peccato originale, la conoscenza del male e del bene (la strategia di cura con un manco di sincerità per la prudenza medicale e verificare se il paziente aderisce alla cura). Bisognerebbe che le dottoresse e i dottori, come uno strumento di musica (pianoforte), suonassero la musica dell’arte di curare (una nota grave da una parte, una nota alta dell’altra parte), guadando solo la musica della felicità. La felicità non è paragonarsi agli altri, come facciamo tutti (soprattutto tra pazienti e dottori) e questa differenza di potere si trasferisce sul medico dal punto di vista della sua carriera e sui pazienti e sulla dose di medicine. Basta con questi maledetti pregiudizi; siamo tutti uomini. Purtroppo la clinica di Mendrisio e il territorio ticinese è troppo pieno di questi maledetti cliché dovuti alla nostra società individualista. Si deve pensare al prossimo non solo per lavorare (sui pazienti per i dottori e su sé stessi per i pazienti). Quindi cari pazienti e dottori quando volete lavorare pensate al contrario se siete medico su sé stessi e per i pazienti sui dottori cioè percepire la negatività o la positività che trasmette (negatività non siete d’accordo con il medico, positività per esempio quando diminuisce la medicina). Perché il medico con l’aiuto della terapia vede il positivo per voi quindi se voi pazienti pensate al negativo o al positivo purtroppo qui il medico fa transfer su di voi (e sì, siamo in Ticino).
