1 minute read

Pregiudizi e ignoranza sui problemi psicologici: c’è ancora molto da fare

Next Article
Caro Peter

Caro Peter

di Timothy

Differentemente dai problemi fisici, dove la gente è tendente alla comprensione, sui problemi in ambito psicologico ci sono ancora dei pregiudizi, ma anche un forte grado di ignoranza. Chi più chi meno, in Ticino siamo un po’ tutti cresciuti sentendoci dire : «non fare così (riferito a un atteggiamento particolare), altrimenti finisci giù a Mendrisio». Naturalmente il riferimento a Mendrisio non era casuale in quella frase, ma riferito alla Clinica Psichiatrica. Personalmente sul mondo della psichiatria ne ho sentite un po’ di tutti i colori. Gente che definisce «inutile» la professione dello psicoterapeuta e dello psichiatra. Ma perchè alcuni arrivano a dire ciò? Presto detto, perchè considerano inesistenti i problemi psicologici. Tutto nella testa di chi li vive. L’opinione secondo cui chi soffre nella propria psiche sia semplicemente una persona «lazzarona», è molto diffusa. La sensazione del sottoscritto è che ci sia oltre al pregiudizio e all’ignoranza, anche una sorta di volontà (messa in atto dalle persone vicine a chi soffre) di voler nascondere la malattia psichica. Non è fatto in cattiva fede, ma rimane comunque un atteggiamento sbagliato e perfino pericoloso. Vorrei poi fare un’altra riflessione. Avete mai sentito una persona con un problema fisico (come un braccio rotto) doversi giustificare con gli altri? Assolutamente no. Se ci pensate bene, è assurdo come nella sofferenza psichica, dopo aver comunicato ai parenti di stare male, ci si debba sorbire una sorta di interrogatorio oppure un silenzio giudicante. Ad alcuni sembrerò troppo «netto» in questo giudizio, ma reputo – senza volermi lodare eccessivamente – che quella appena espressa sia una grande verità. È difficile dire cosa si debba fare nello specifico per superare queste opinioni limitate di molte persone, più che altro si potrebbero mettere sul tavolo diverse idee. Intanto, un grande merito dei club socioterapeutici del nostro cantone, è quello di portare l’individuo che spesso in precedenza si trovava in clinica a Mendrisio, in una realtà diversa e accogliente. Non è un caso che questi club vengano definiti «socioterapeutici». Se è infatti vero che i farmaci per molti disturbi psicologici possano essere utili, è invece certo che lo stare insieme, il condividere uno spazio come quello del club, è utile per ritrovare la serenità perduta. In conclusione vi dico una cosa. Il mio «pellegrinare» negli ambienti psichiatrici piuttosto che psicologici, mi ha portato a riconsiderare in maniera importante la sofferenza psichica. Oggi giorno, la definisco una sofferenza reale e non figlia di qualche «lamento». Quanto alla terapia, è vero che i pazienti possano imparare molto dai loro terapeuti (psicologi o psichiatri) ma il sapere e la conoscenza possono avvenire anche a parti inverse. Se si è predisposti a imparare, nella vita si imparerà tantissimo. Anche da chi meno ci aspettiamo.

Advertisement

This article is from: