


Il Progetto Letture al centro è un percorso didattico volto a costruire le competenze linguistiche del comunicare, del leggere, del comprendere e dello scrivere attraverso un itinerario ricco e stimolante, impegnando gli alunni e le alunne in prima persona e nel lavoro di gruppo.
Ogni testo scelto è un “tessuto” di parole, di idee, di informazioni esplicite e a volte implicite, che mettono in moto un processo di riflessione e di scoperta.
Il percorso linguistico sviluppa e mette a fuoco le diverse tipologie testuali e i generi narrativi. I testi, scelti con cura, non sono solo strumenti di trasmissione di contenuti, ma occasioni per sviluppare il pensiero critico, stimolare la curiosità e promuovere la capacità di esprimersi con chiarezza e precisione.
I volumi propongono una scelta antologica con lo scopo di offrire agli alunni e alle alunne una lettura avvincente, interessante, con l’intento di promuovere il piacere della lettura.
Il Progetto si propone, inoltre, di creare un ambiente dove il linguaggio diventa uno strumento di esplorazione e di comprensione del mondo, capace di connettere emozioni, conoscenze ed esperienze, permettendo agli alunni e alle alunne di esprimere e comunicare idee, sentimenti e intuizioni, contribuendo a un dialogo efficace e costruttivo.
Il percorso si articola in diverse attività che includono l’analisi del testo, la rielaborazione, la discussione, la scrittura individuale autonoma e guidata e le rubriche che mirano al potenziamento e all’arricchimento delle competenze linguistiche.
Nei volumi sono presenti prove di ascolto per consolidare e verificare la capacità di attenzione e di comprensione orale e percorsi stagionali (uno per la quarta e uno per la quinta) che conducono l’alunno/a ad ampliare le proprie conoscenze e attività di green mindfulness che favoriscono la connessione con la natura e stimolano il benessere psicofisico. Queste attività, integrate nei percorsi didattici, offrono momenti di riflessione e rinforzano la consapevolezza di sè, delle proprie emozioni e migliorano la concentrazione. Le mappe presenti lungo il percorso, danno sistemazione ai contenuti proposti e vengono utilizzate anche come sintesi dell’apprendimento avvenuto con lo scopo di facilitarne la comprensione e la fissazione nella memoria a lungo termine.
Le verifiche in itinere offrono all’alunno/a le attività giuste, sia per rispondere al suo bisogno di acquisire consapevolezza del saper fare, sia per aiutarlo/a a sviluppare strategie metacognitive. Sono uno strumento efficace anche per l’insegnante, che può monitorare in modo oggettivo l’acquisizione della competenza di lettura e di comprensione di ciascun alunno.
Struttura chiara sul piano della progressione e articolazione delle varie tipologie testuali e generi narrativi di cui si analizzano la struttura, gli elementi caratteristici, il linguaggio e il lessico specifico.
Per fare il punto sulla comprensione e sulle tipologie testuali appositamente selezionate con lo scopo di valutare le preconoscenze e ripassare quanto si è appreso nella classe precedente.
Guidano l’alunno a rafforzare l’attenzione e l’analisi delle strutture dei vari tipi di testo e si propongono come strumenti indispensabili per permettere a ciascuno la progettazione e la produzione scritta.
Per organizzare gli elementi in una visione sinottica, permettendo il consolidamento degli apprendimenti e con lo scopo di facilitarne la comprensione e la fissazione nella memoria a lungo termine.
Laboratori di scrittura
Per motivare e facilitare la produzione delle varie tipologie testuali.
in itinere
Della competenza di lettura e di comprensione/analisi con l’autovalutazione dell’alunno per sviluppare un costante controllo metacognitivo.
Racconti inediti e proposte di attività per stimolare attraverso esercizi di scrittura la narrazione.
Proposte operative su argomenti motivanti di convivenza civile che si intrecciano con i valori sociali.
Proposte operative sui diritti umani e sui temi legati alla guerra, allo sfruttamento minorile e temi in difesa dell’ambiente.
Utilizzare con consapevolezza strategie operative in nuove situazioni quanto più possibile vicine al mondo reale.
Nei volumi di Letture al centro sono presenti alcune pagine che combinano la pratica della mindfulness, ovvero la consapevolezza del momento presente, con un profondo legame con la natura. Si tratta di un approccio che invita in questo caso anche i bambini e le bambine a coltivare la consapevolezza non solo dentro di sé, ma anche nei confronti dell’ambiente che li circonda, sfruttando il contatto con la natura come mezzo per migliorare il benessere psicofisico. La green mindfulness incoraggia a fermarsi, respirare e prestare attenzione ai suoni, ai colori, agli odori e alle sensazioni che la natura ci offre, come un modo per aumentare la serenità. Può essere praticata in spazi verdi, come parchi o giardini, ma anche in altri ambienti prestando attenzione alle piccole connessioni con la natura.
La Green Mindfulness aiuta a comprendere meglio il nostro impatto sul pianeta e a coltivare una relazione più equilibrata e rispettosa con l’ambiente.
Alcuni motivi per cui è importante praticare la green mindfulness:
• Praticare la gren mindfulness all’aperto, ascoltando il suono e i colori della natura, stimola la riflessione interiore e la capacità di vivere nel presente.
• Passare del tempo immersi nella natura e praticare la consapevolezza di sé ha un effetto calmante e rigenerante sul corpo e sulla mente.
• La green mindfulness permette di essere più consapevoli dei problemi ambientali, delle risorse naturali e del nostro impatto su di esse, incentivando comportamenti più responsabili verso la natura.
• La connessione con la natura stimola sensazioni di serenità, gratitudine e soddisfazione, migliorando l’umore e il benessere. Aiuta a sviluppare una connessione più autentica con il mondo naturale e può motivare a fare scelte più sostenibili, come ridurre i rifiuti, risparmiare energia o consumare in modo più consapevole.
• La green mindfulness aiuta a creare una scuola più serena, migliorando la gestione delle emozioni, favorendo la concentrazione e l’empatia, oltre a sensibilizzare i bambini e le bambine sull’importanza della cura e della protezione dell’ambiente.
• In altre parole, si cerca di insegnare loro a essere più presenti nel momento, a prestare attenzione ai propri pensieri e alle proprie emozioni e a sviluppare una maggiore connessione con la natura.
• Passeggiate nella natura: per stimolare i bambini e le bambine ad osservare il mondo naturale con occhi curiosi, concentrandosi su suoni, colori, odori e sensazioni fisiche che emergono camminando all’aria aperta.
• Esercizi di respiro: per permettere ai bambini e alle bambine di concentrarsi con consapevolezza sul momento presente aiutandoli a sviluppare una maggiore presenza mentale e un maggiore benessere psicofisico.
• Attività creative con materiali naturali: raccogliere foglie, rami, pietre e altri elementi naturali per stimolare la costruzione o la creazione di piccoli oggetti e attività come il disegno o la pittura all’aperto, dove i bambini possano esprimere ciò che vedono e sentono nella natura. Questo tipo di espressione creativa li aiuta a radicarli nel presente e nella bellezza che li circonda.
• Cura delle piante in aula: è un modo efficace per affrontare il tema dell’educazione ambientale. I bambini imparano a prendersi cura delle piante, osservando la loro crescita nel tempo e sviluppando un forte senso di responsabilità verso l’ambiente.
• Discussioni sul rispetto dell’ambiente: parlare di temi legati alla sostenibilità e al rispetto per la natura, incoraggiando i bambini a riflettere sul loro impatto ambientale.
Questi esercizi combinano la consapevolezza del respiro con l'osservazione della natura e aiutano i bambini a gestire l’ansia, migliorando la loro capacità di concentrazione.
• Bisogna trovare un posto tranquillo all'aperto, come un parco o una zona verde. Sedersi comodamente o camminare lentamente.
• Inspirare profondamente, sentendo l'aria fresca e pulita che entra nei polmoni come un vento fresco che rigenera.
• Trattenere il respiro per un momento, poi espirare lentamente attraverso la bocca, lasciando che il respiro fluisca come un vento che si allontana, portando via con sé ogni tensione.
• Concentrarsi su come la natura ci circonda mentre respiriamo, osservando gli alberi, i fiori o il cielo.
• Chiudere gli occhi e immaginare di essere immersi in un ambiente naturale (una foresta, una spiaggia, un giardino).
• Ascoltare i suoni della natura (il cinguettio degli uccelli, il fruscio delle foglie, il suono dell'acqua che scorre).
• Coordinare il respiro con i suoni della natura, lasciando che ogni inspirazione ed espirazione fluisca in armonia con il ritmo dell’ambiente naturale che ci circonda. Ogni suono ascoltato aiuterà a rimanere nel momento presente e a sentirsi più connessi alla natura.
• Immaginare di essere come l'aria stessa che si muove tra gli alberi o sulla superficie dell'acqua.
Attraverso attività mirate, il bambino è impegnato a individuare le informazioni esplicite ed implicite fornite dal testo.
Il bambino è guidato alla scoperta degli elementi delle varie tipologie testuali e dei generi narrativi: la struttura, gli elementi caratteristici, il linguaggio e il lessico specifico.
Per rinforzare le competenze metalinguistiche.
Per avviare l’alunno alla rielaborazione dei brani presentati e alla produzione scritta di testi creativi e personali anche sulla base di spunti offerti da immagini e da domande stimolo.
Finalizzato ad arricchire il bagaglio lessicale del bambino e ad aiutarlo a comprendere il significato letterale e figurato di parole ed espressioni.
Per favorire il lavoro cooperativo al fine di stabilire relazioni fatte di maggiore attenzione, supporto reciproco e impegno degli uni verso gli altri, contribuendo, inoltre, a consolidare e sviluppare nuove competenze.
Per sviluppare il pensiero critico e imparare a discutere anche su argomenti di convivenza civile, esprimendo pareri personali in modo chiaro.
Per favorire e arricchire la capacità di comunicare oralmente situazioni ed esperienze vissute con un linguaggio chiaro e pertinente.
Attività che si intrecciano con il percorso linguistico per potenziare nel bambino il pensiero emotivo perché possa dare voce ai propri sentimenti.
Giochiamo con la storia
Giochiamo con la fantasia
Esercizi per acquisire abilità di scrittura e sviluppare la fantasia.
Presentano una serie di proposte di lavoro per gestire la testualità e la scrittura di genere, consolidando l’itinerario sviluppato nei due volumi di letture.
I quaderni si concludono con testi per preparare gli alunni alle prove INVALSI e per guidare l’autovalutazione del proprio percorso di apprendimento.
Offrono una grande quantità e varietà di esercizi che, insieme ad attività di consolidamento e di verifica, consentono un’acquisizione sicura delle conoscenze e delle competenze. I volumi contengono: il percorso GRAMMAFACILE, l’ESERCIZIARIO e una SEZIONE INVALSI.
Raccolgono Prove di verifica iniziali per rilevare i livelli di partenza degli alunni, Prove intermedie e finali.
In tutte le schede è presente l’obiettivo di apprendimento di cui si verifica l’acquisizione. I volumi si completano con le Prove INVALSI.
Amplia il percorso già presente nei volumi di letture e propone un viaggio nell’arte che porterà i bambini ad acquisire straordinarie competenze espressive.
Nel volume è presente una sezione “La Costituzione a colori” per far riflettere gli alunni, attraverso le opere d’arte, sui valori che ispirano la nostra Costituzione.
Con tante proposte diversificate per un percorso operativo e articolato a garanzia di una formazione solida e completa di ciascun alunno.
Un'esperienza didattica innovativa con funzioni di accessibilità, attività interattive, audio e video. Accedi facilmente da qualsiasi browser, su desktop e dispositivi mobili, per un apprendimento senza limiti!
Collega a https://librodigitale.ardeaeditrice.it
Oppure scansiona il QR-CODE
Con lo strumento Testo Accessibile, puoi personalizzare la lettura ingrandendo il testo, cambiando il font e modificando lo sfondo. Inoltre, hai la possibilità di ascoltare l'intero libro e tradurlo in oltre 15 lingue.
Puoi esplorare il contenuto del libro in modo ancora più interattivo: cerca facilmente qualsiasi parola all'interno del testo, disegna direttamente sulle pagine e metti in evidenza le parti più importanti. Strumenti pensati per rendere lo studio più intuitivo, personalizzato e coinvolgente.
All'interno dei volumi troverai attività interattive progettate per arricchire l'apprendimento, tra cui esercizi digitali con verifica automatica, approfondimenti, video, canzoni e file audio. Tutti i contenuti sono perfettamente integrati con i volumi cartacei, per un'esperienza didattica completa e coinvolgente.
La competenza alfabetica funzionale indica la capacità di individuare, comprendere, esprimere, creare concetti, sentimenti, fatti, opinioni, in forma sia orale sia scritta, usando materiali visivi, sonori e digitali, attingendo a varie discipline e contesti. Essa implica l’abilità di comunicare e relazionarsi efficacemente con gli altri in modo opportuno e creativo.
Traguardi per lo sviluppo delle competenze
• L’alunno/a ascolta e comprende testi di vario tipo diretti o trasmessi dai media, cogliendone il senso, le informazioni principali e lo scopo.
• Partecipa a scambi comunicativi esprimendosi in modo corretto, rispettando il proprio turno e formulando messaggi chiari e pertinenti in un registro il più possibile adeguato alla situazione.
• Espone argomenti di studio in modo chiaro e coerente.
• Ascoltare e intervenire spontaneamente nei diversi momenti comunicativi della giornata scolastica in modo corretto e rispettoso.
• Sapersi inserire nelle conversazioni in classe apportando il proprio contributo di idee e opinioni.
• Sapersi confrontare con i compagni cogliendo il loro punto di vista e sostenendo le proprie opinioni con argomenti validi.
• Ascoltare, comprendere testi di vario tipo ed estrapolare la struttura.
• Comprendere le informazioni essenziali di una esposizione diretta o trasmessa.
• Raccontare in modo chiaro e corretto sul piano temporale e logico esperienze personali.
• Organizzare ed esporre un argomento di studio.
• Conversazioni libere e guidate.
• Interventi pertinenti nel corso di una conversazione esprimendo con argomenti validi il proprio punto di vista.
• Ascolto e comprensione di spiegazioni, consegne, narrazioni, testi di vario tipo: descrittivi, poetici, informativi, regolativi, argomentativi.
• Rielaborazione di testi, secondo un ordine logico o cronologico utilizzando un lessico appropriato.
• Comprensione e utilizzo di nuovi termini in base al contesto.
• Esposizione chiara di esperienze personali inserendo elementi descrittivi funzionali al racconto.
Traguardi per lo sviluppo delle competenze Obiettivi di apprendimento
• L’alunno/a legge e comprende testi di vario tipo, continui e non continui, ne individua il senso globale e le informazioni principali, utilizzando strategie di lettura adeguate agli scopi.
• Legge testi di vario genere facenti parte della letteratura per l’infanzia, sia a voce alta sia in lettura silenziosa e autonoma e formula su di essi giudizi personali.
• Utilizza abilità funzionali allo studio: individua nei testi scritti informazioni utili per l’apprendimento di un argomento dato e le mette in relazione; le sintetizza, in funzione anche dell’esposizione orale, acquisendo un primo nucleo di terminologia specifica.
• Leggere ad alta voce con espressività rispettando la punteggiatura e utilizzando un tono di voce adatto.
• Utilizzare la lettura silenziosa nel lavoro individuale.
• Utilizzare le informazioni della titolazione, delle immagini e delle didascalie per farsi un’idea del testo che si intende leggere.
• Leggere testi narrativi di vario genere e comprendere i principali elementi distintivi.
• Leggere e riassumere oralmente testi.
• Leggere e analizzare testi descrittivi.
• Leggere e comprendere il significato globale di un testo poetico e le caratteristiche essenziali che lo contraddistinguono (versi, rime, strofe, figure retoriche).
• Leggere e comprendere testi regolativi e informativi.
• Leggere, interpretare tabelle e rielaborare mappe.
• Cogliere le caratteristiche del testo argomentativo.
Contenuti e attività
• Utilizzo di tecniche di lettura espressiva a voce alta e di lettura silenziosa.
• Comprensione del titolo, delle immagini e delle didascalie per farsi un’idea del testo.
• Lettura e riconoscimento delle caratteristiche in relazione a:
• racconto realistico
• racconto biografico e autobiografico
• diario
• lettera, e-mail
• racconto fantastico
• racconto di avventura
• racconto umoristico
• racconto di paura
• testo descrittivo
• testo poetico
• testo informativo
• testo regolativo
• testo argomentativo
• Riconoscimento delle caratteristiche strutturali di testi di vario tipo.
• Rielaborazione orale del contenuto di testi di vario tipo cogliendo le informazioni essenziali.
• Interpretazione di tabelle e rielaborazione di mappe.
Traguardi per lo sviluppo delle competenze
• L’alunno/a scrive testi ortograficamente coerenti e coesi legati a scopi diversi: narrare, descrivere, informare, argomentare e alle diverse occasioni di scrittura che la scuola offre.
• Rielabora testi parafrasandoli, completandoli, trasformandoli.
Obiettivi di apprendimento Contenuti e attività
• Scrivere testi coerenti e coesi.
• Conoscere la struttura del genere narrativo.
• Raccontare esperienze personali o vissute da altri con l’aiuto di una traccia data.
• Sviluppare la capacità di raccogliere le idee e ordinarle autonomamente sul piano cronologico e logico mediante una scaletta o una mappa.
• Scrivere brevi racconti sul modello dei generi testuali conosciuti.
• Completare un racconto narrativo con la parte mancante: scrivere il finale, l’introduzione o lo sviluppo.
• Integrare un racconto con uno o più elementi descrittivi funzionali alla narrazione.
• Riscrivere un testo, adattandolo a cambiamenti di vario tipo: personaggi, situazioni, punti di vista, ecc.
• Produrre testi descrittivi, poetici, regolativi e argomentativi.
• Riassumere testi.
• Ricercare informazioni, organizzare e scrivere semplici testi legati ad argomenti di studio.
• Scrivere con adeguata padronanza ortografica e correttezza morfosintattica.
• Scrittura di testi coerenti e coesi.
• Progettazione di un testo seguendo una scaletta o una mappa.
• Scrittura guidata e libera in relazione a:
• racconto realistico
• racconto biografico e autobiografico
• diario
• lettera, e-mail
• racconto fantastico
• racconto di avventura
• racconto umoristico
• racconto di paura
• testo descrittivo
• testo poetico
• testo informativo
• testo regolativo
• Completamento di un racconto con conclusione o sviluppo o inizio mancanti.
• Completamento di testi narrativi con elementi descrittivi.
• Manipolazione di testi narrativi.
• Rielaborazione di testi letti.
• Produzione di testi corretti da un punto di vista ortografico e morfosintattico.
Traguardi per lo sviluppo delle competenze Obiettivi di apprendimento Contenuti e attività
• L’alunno/a utilizza nell’uso orale e scritto i vocaboli fondamentali.
• Capisce e utilizza i più frequenti termini specifici legati alle discipline di studio.
• Ricavare il significato di nuove parole appartenenti al vocabolario di base deducendolo dal contesto.
• Utilizzare nuove parole in modo appropriato, in contesti differenti.
• Cogliere le relazioni di significato tra parole: riconoscere sinonimi, contrari, omonimi.
• Comprendere che le parole hanno diverse accezioni e individuare l’accezione specifica di una parola in un testo.
• Comprendere che le parole possono avere più significati.
• Individuare il significato specifico di un termine in rapporto al contesto.
• Conoscere termini propri dei linguaggi disciplinari riferiti alle materie di studio.
• Applicare la procedura per la ricerca di un termine sul dizionario.
• Relazioni di significato tra le parole.
• Utilizzo orale e scritto di vocaboli fondamentali.
• Comprensione del significato delle parole ricavate dal contesto.
• Utilizzo di parole nuove in contesti differenti.
• Utilizzo dei termini specifici delle discipline.
• Utilizzo del dizionario come strumento di consultazione.
Traguardi per lo sviluppo delle competenze
• L’alunno/a scrive testi corretti nell’ortografia, chiari e coerenti, legati all’esperienza e alle diverse occasioni di scrittura che la scuola offre.
• Padroneggia e applica in situazioni diverse le conoscenze fondamentali relative all’organizzazione logico-sintattica della frase semplice, alle parti del discorso (o categorie lessicali) e ai principali connettivi.
• Riflette sui testi propri e altrui per cogliere regolarità morfosintattiche.
Obiettivi di apprendimento Contenuti e attività
• Conoscere i principali meccanismi di formazione delle parole (parole semplici, derivate, composte).
• Comprendere le principali relazioni di significato tra le parole (somiglianze, differenze, appartenenza a un campo semantico).
• Conoscere le principali convenzioni ortografiche e saperle rispettare.
• Comprendere che cos’è una frase semplice e distinguere i suoi elementi.
• Individuare una frase espansa, distinguere l’espansione diretta e le espansioni indirette della frase.
• Riconoscere e classificare le diverse parti del discorso: il nome, dal punto di vista del significato, della forma e della formazione; l’articolo; l’aggettivo; il pronome; il verbo e la sua coniugazione nei modi indicativo, congiuntivo, condizionale; il pronome personale; l’avverbio; l’esclamazione; i funzionali (preposizioni e congiunzioni).
• Convenzioni ortografiche.
• La punteggiatura.
• Sintassi della frase (soggetto, predicato, complemento diretto e principali complementi indiretti).
• Le parti variabili e invariabili del discorso (articoli, nomi, aggettivi, pronomi, verbi, avverbi, preposizioni, congiunzioni).
• Analisi logica e grammaticale della frase.
La competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali implica la comprensione e il rispetto di come le idee e i significati vengono espressi creativamente e comunicati in diverse culture e tramite tutta una serie di arti e altre forme culturali. Presuppone l’impegno di capire, sviluppare ed esprimere le proprie idee e il senso della propria funzione o del proprio ruolo nella società in una serie di modi e contesti.
Traguardi per lo sviluppo delle competenze
• L’alunno/a utilizza le conoscenze e le abilità relative al linguaggio visivo per produrre varie tipologie di testi visivi (espressivi, narrativi, rappresentativi e comunicativi) e rielabora in modo creativo le immagini con molteplici tecniche, materiali e strumenti (grafico-espressivi, pittorici e plastici, ma anche audiovisivi e multimediali).
Obiettivi di apprendimento
• Elaborare creativamente produzioni personali e autentiche per esprimere sensazioni ed emozioni; rappresentare e comunicare la realtà percepita.
• Trasformare immagini e materiali, ricercando soluzioni figurative originali.
• Sperimentare strumenti e tecniche diversi per realizzare prodotti grafici, plastici, pittorici e multimediali.
• Introdurre, nelle proprie produzioni creative, elementi linguistici e stilistici scoperti osservando immagini e opere d’arte.
Contenuti e attività
• Utilizzo del colore per fini espressivi.
• Utilizzo di materiali diversi per composizioni espressive.
• Utilizzo del linguaggio dei fumetti: traduzione dal fumetto al testo verbale; traduzione dal testo verbale al fumetto, usando inquadrature, campi, nuvolette, metafore, onomatopee, figure cinetiche, linee di contorno delle vignette.
Traguardi per lo sviluppo delle competenze
• L’alunno/a è in grado di osservare, esplorare, descrivere e leggere immagini (opere d’arte, fotografie, manifesti, fumetti, ecc.) e messaggi multimediali (spot, brevi filmati, videoclip, ecc.).
Obiettivi di apprendimento Contenuti e attività
• Guardare e osservare con consapevolezza un’immagine e gli oggetti presenti nell’ambiente descrivendo gli elementi formali e utilizzando le regole della percezione visiva e l’orientamento nello spazio.
• Riconoscere in un testo iconicovisivo gli elementi grammaticali e tecnici del linguaggio visivo (linee, colori, forme, volume, spazio), individuando il loro significato espressivo.
• Individuare nel linguaggio del fumetto, filmico e audiovisivo, le diverse tipologie di codici, le sequenze narrative e decodificare in forma elementare i diversi significati.
• Lettura e analisi di un’immagine (campi, inquadrature, luce, forme, colori, linee, …).
• Lettura e analisi di fumetti.
• Analisi dei singoli elementi della vignetta (inquadrature, campi, nuvolette, metafore, onomatopee, figure cinetiche, linee di contorno delle vignette).
• Individuazione dei collegamenti tra vignette (logici, spaziali, temporali).
Traguardi per lo sviluppo delle competenze
• L'alunno/a individua i principali aspetti formali dell’opera d’arte; apprezza le opere artistiche e artigianali provenienti da culture diverse dalla propria.
• Conosce i principali beni artistico-culturali presenti nel proprio territorio e manifesta sensibilità e rispetto per la loro salvaguardia.
Obiettivi di apprendimento
• Individuare in un’opera d’arte, sia antica che moderna, gli elementi essenziali della forma, del linguaggio, della tecnica e dello stile dell’artista per comprenderne il messaggio e la funzione.
• Familiarizzare con alcune forme di arte e di produzione artigianale appartenenti alla propria e ad altre culture.
• Riconoscere e apprezzare nel proprio territorio gli aspetti più caratteristici del patrimonio ambientale e urbanistico e i principali monumenti storicoartistici.
Contenuti e attività
• Analisi di alcune opere significative relativamente agli aspetti evidenziati dall’obiettivo di apprendimento: forma, linguaggio, tecnica e stile dell’artista.
La competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali implica la comprensione e il rispetto di come le idee e i significati vengono espressi creativamente e comunicati in diverse culture e tramite tutta una serie di arti e altre forme culturali. Presuppone l’impegno di capire, sviluppare ed esprimere le proprie idee e il senso della propria funzione o del proprio ruolo nella società in una serie di modi e contesti.
Traguardi per lo sviluppo delle competenze Obiettivi di apprendimento Contenuti e attività
• L’alunno/a esplora, discrimina ed elabora eventi sonori dal punto di vista qualitativo, spaziale e in riferimento alla loro fonte.
• Esplora diverse possibilità espressive della voce, di oggetti sonori e strumenti musicali, imparando ad ascoltare se stesso e gli altri; fa uso di forme di notazione analogiche o codificate.
• Esegue, da solo e in gruppo, semplici brani vocali o strumentali, appartenenti a generi e culture differenti, utilizzando anche strumenti didattici e autocostruiti.
• Improvvisa liberamente e in modo creativo, imparando gradualmente a dominare tecniche e materiali, suoni e silenzi.
• Riconosce gli elementi costitutivi di un semplice brano musicale, utilizzandoli nella pratica.
• Ascolta, interpreta e descrive brani musicali di diverso genere.
• Utilizzare voce, strumenti e nuove tecnologie sonore in modo creativo e consapevole, ampliando con gradualità le proprie capacità di invenzione e improvvisazione.
• Eseguire collettivamente e individualmente brani vocali/ strumentali anche polifonici, curando l’intonazione, l’espressività e l’interpretazione.
• Composizione di fumetti con rappresentazioni di suoni, utilizzando gli “scarabocchi sonori” oppure le lettere dell’alfabeto (per formare parole-suono).
• Racconto di storie con i suoni (eventualmente con uso dello strumentario Orff).
• Canti a una o più voci.
• Articola combinazioni timbriche, ritmiche e melodiche, applicando schemi elementari; le esegue con la voce, il corpo e gli strumenti, compresi quelli della tecnologia informatica.
• Riconoscere e classificare gli elementi costitutivi basilari del linguaggio musicale all’interno di brani di vario genere e provenienza.
• Riconoscere gli usi, le funzioni e i contesti della musica e dei suoni nella realtà multimediale (cinema, televisione, computer).
• Valutare aspetti funzionali ed estetici in brani musicali di vario genere e stile, in relazione al riconoscimento di culture, di tempi e luoghi diversi.
• Rappresentare gli elementi basilari di brani musicali e di eventi sonori attraverso sistemi simbolici convenzionali e non convenzionali.
• Ascolto di brani musicali, individuazione e definizione di emozioni e sentimenti.
• Ascolto e riconoscimento di brani musicali di genere diverso, anche in relazione a culture, tempi e luoghi diversi (collegandosi allo studio della storia e della geografia).
• Prime forme di scrittura musicale, convenzionale e non.
Quel pomeriggio Sara, Peter e Patty erano andati insieme al Green Life e avevano deciso di passare dalla sezione di Oceanografia, dove sapevano che i biologi marini erano alle prese con un delfino.
Peter si incamminò insieme alle due ragazze lungo la sala dove c’era una serie infinita di vasche protette da vetri alti fino al soffitto. Dietro nuotavano pesci di ogni forma e provenienza: banchi di cavallucci marini, barracuda dal muso appuntito, pesci tropicali di tutti i colori, meduse dai lunghi tentacoli e perfino una grande piovra, che stava abbarbicata contro il vetro con le potenti ventose. In una vasca a parte, guizzava un gruppo di piranha dai denti affilati. Tutte creature che i biologi di Green Life curavano per poterle riportare nel loro ambiente naturale.
Oltre la porta a vetri, i tre amici scorsero Jane Fisher circondata dai suoi collaboratori. Erano tutti in piedi vicino al bordo di una grande piscina e fissavano interessati una sagoma azzurra che nuotava avanti e indietro a pelo dell’acqua.
Aprendo la porta, Sara fece un sorriso raggiante: adorava tutte le creature marine e adesso
non vedeva l’ora di conoscere quel delfino.
– Ciao mamma! – salutò, entrando nella stanza assieme a suo fratello e a Patty, poi corse ad accucciarsi sul bordo della piscina.
– Ciao! Come stai? – disse rivolgendosi direttamente alla creatura azzurra con una macchia bianca sul muso. Il delfino fece un salto verticale uscendo interamente dall’acqua ed emise un verso acuto, come per salutare i ragazzi.
– Finalmente siete arrivati! – esclamò la dottoressa Fisher. Poi, indicando il piccolo mammifero, aggiunse: – Vi presento Azul. È appena arrivato dal Brasile. Dei pescatori l’hanno trovato impigliato nelle loro reti e per fortuna sono riusciti a salvarlo. Ha una pinna ferita, ma guarirà presto. I tre ragazzi passarono una buona mezz’ora a giocare con Azul.
Poi si diressero verso l’uscita dell’acquario. Il Green Life era un edificio enorme e modernissimo, costruito con i materiali più svariati lungo il pendio di una collina. Anche se i ragazzi ormai lo conoscevano come le loro tasche, il Green Life non smetteva mai di incantarli.
C. Fiengo, C. Stringer, Un lupo da salvare, Piemme
Mrs. Granger aveva i capelli quasi bianchi, tirati e raccolti dietro alla testa in una cosa che assomigliava a un nido.
Non portava mai i pantaloni a scuola. Aveva due completi gonna e giacca che portava sempre con sotto una camicia bianca.
Mrs. Granger era una di quelle persone che non sudano mai. Dovevano esserci almeno trenta gradi prima che si decidesse a togliersi la giacca. Era piccolina, per essere un’insegnante. Ma Mrs. Granger sembrava un gigante. Erano i suoi occhi a fare quell’effetto. Erano grigio scuro, e quando li accendeva al massimo riuscivano a farti sentire un granello di polvere. Sapevano anche scintillare e ridere. Tutti erano sicuri che Mrs. Granger avesse la vista a raggi X. Non era nemmeno il caso di pensare a masticare la chewing gum in un raggio di dieci metri da lei. Se lo facevi, Mrs. Granger se ne accorgeva, ti beccava e ti faceva appiccicare il chewing gum su un foglietto giallo. Poi ti fissava il foglietto alla maglietta con una spilla da balia e dovevi tenerti quella roba lì davanti per il resto della giornata. Poi dovevi portarla a casa e farla firmare dalla mamma o dal papà e riportarla a Mrs. Granger il giorno dopo. A. Clements, Drilla, Bompiani
Il parco era quadrato e verde.
I prati erano attraversati da neri e orribili sentieri asfaltati. Nel parco c’erano cespugli, verdi e folti d’estate, spogli e neri d’inverno.
D’estate quando Giacomo si metteva sotto gli aceri folti e alzava gli occhi, osservava il cielo verde e ascoltava gli uccelli che cantavano divinamente.
D’inverno il cielo sopra questi aceri era grigio. Prima che le foglie cadessero i cespugli erano pieni di nascondigli da cui uscivano strani rumori.
D’estate il parco era affollato di gente che prendeva il sole sull’erba, ed era tutto disseminato di panchine rosse. E il vento abitava nelle grandi chiome degli alberi. Giacomo riusciva sia a vederlo che a sentirlo.
Le chiome degli alberi erano ancora piene di foglie, ma cominciavano a riempirsi di vuoti e a cambiare colore.
T. Haugen
Sono solo e abbandonato, tutto intorno è fosco e scuro, tra la mamma e la mia stanza c’è di mezzo questo muro.
Sono certo, sotto il letto, sul tappeto accovacciato, si nasconde un vecchio orchetto, con il gran naso schiacciato.
Ma magari quell’orchetto non è poi così cattivo, forse si è sentito solo ogni volta che dormivo.
Quasi quasi glielo dico e lo invito qui con me, se mi stringo un pochettino per due amici il posto c’è.
Simona Bonariva
Questa immensa biblioteca era stata voluta nel palazzo reale di Ninive dal grande re assiro Assurbanipal, che amava la cultura e l’arte.
Il re volle allestirla per celebrare soprattutto la sua grandezza e il suo valore in battaglia, ma gran parte delle circa 20.000 tavolette di argilla che vi erano conservate ci permettono anche di ricostruire la storia e il modo di vivere degli Assiri.
I documenti che ci sono pervenuti comprendono: disposizioni e ordini del re; testamenti o contratti matrimoniali; testi di carattere religioso, come le implorazioni alle divinità. Oltre questi documenti, c’erano anche tavolette con narrazioni mitologiche: 35 di queste raccontano la saga di Gilgamesh. Purtroppo le tavolette sono state ritrovate in pessimo stato. Malgrado ciò, la biblioteca ci ha restituito una quantità imponente di materiale, che ci ha permesso di conoscere meglio la storia e la vita dei popoli mesopotamici.
dal sito deagostiniscuola.it
1. Io mi ricordo di spegnere la luce quando esco dalla stanza. Spegnere la luce fa risparmiare energia preziosa e le lampadine a basso consumo utilizzano meno elettricità.
2. Io cerco di chiudere il rubinetto quando mi lavo i denti. Ogni volta che fai così risparmi 30 brocche d’acqua.
3. Sempre io getto l’immondizia nel cestino. Gettare l’immondizia nel cestino mantiene il mondo in salute e pulito.
4. Io uso entrambi i lati di un foglio di carta. Se lo facessero tutti si ridurrebbero moltissimo gli alberi tagliati per produrre la carta.
5. Io ricordo alla mamma di spegnere la TV con il bottone. Gli elettrodomestici consumano energia anche quando sono in standby.
6. Mi piace andare a scuola a piedi. Evitare i brevi tragitti in auto fa risparmiare carburante e riduce l’inquinamento. È anche un buon esercizio.
7. Io aiuto a riciclare i rifiuti. Oltre metà della nostra immondizia può essere riciclata. Ci vuole molta meno energia a riciclare qualcosa piuttosto che a produrla.
Melanie Walsh, Dieci cose che posso fare per aiutare il mio pianeta, Editoriale Scienza
VERIFICHE AL CENTRO 4
Il giovane boscaiolo si allontanò dal gruppo alla ricerca di qualcosa per riparare la motosega dalla pioggia. Quando ritornò, posò le cortecce trovate sulla macchina e il suo sguardo cadde dentro a un cespuglio di felci. Cominciò a urlare.
– Venite! – gridò. – Venite a vedere: lì in quello spiazzo c’è un capriolo appena nato.
Gli altri tre boscaioli uscirono nel temporale e si avvicinarono alla radura. Videro l’animaletto quasi senza vita, battuto dall’acqua violenta.
Un boscaiolo si chinò per raccoglierlo e portarlo all’asciutto, ma il collega giovane lo fermò: – Non toccarlo! Se sente il tuo odore la madre lo abbandona.
Incominciò a grandinare. Uno dei boscaioli si levò la giacca e la tenne sopra al capriolo.
– Presto, dobbiamo fargli un riparo, sennò la tempesta lo uccide.
Gli altri, ormai bagnati fin dentro le scarpe, pulirono e spuntarono quattro grossi rami, li ficcarono nel terreno attorno al capriolo e poi vi posarono sopra le cortecce per fare il tetto. La piccola bestiola sentiva che ora l’acqua e la grandine non la colpivano più.
Gli uomini poi si allontanarono chiedendosi dove fosse la madre del capriolo e se il piccolo ce l’avrebbe fatta a sopravvivere. Il giorno dopo i quattro boscaioli tornarono nello stesso punto. Levarono le cortecce messe a tetto sopra i rami, ma la bestiola non c’era più.
– Sarà venuta la madre a prenderselo – disse uno di loro. – Sentite, il covo è ancora tiepido – aggiunse tastando con una mano le felci schiacciate.
Stettero un poco in silenzio, poi sentirono un breve scalpiccio, un frusciare di rami e un belato. – Sono loro – disse un boscaiolo. – È venuta a prenderselo: ce l’hanno fatta.
M. Rigoni Stern, Il libro degli animali, Einaudi scuola
Un primo fulmine improvviso illumina il cielo e sorprende i due bambini nella casa. Victoria parla con sicurezza perché è la sorella grande di Darryn. Dice:
– Non preoccuparti, Darryn. Va tutto bene!
Darryn alza le spalle per far capire alla sorella che lui non si preoccupa.
Improvvisamente, un altro lampo spaventoso illumina il cielo.
Poi l’oscurità piomba nella casa.
Victoria lancia un grido.
Con la voce tremante Darryn dice: – Ho paura, Victoria…
Victoria cerca di sembrare coraggiosa e risponde a voce bassa:– Va tutto bene, Darryn.
Ogni tanto la luce di un lampo illumina la casa. La porta d'ingresso sbatte.
Qualcosa cade sul pavimento e si rompe in mille pezzi.
I bambini non possono vedere che cosa è caduto perché il buio è fitto.
Victoria manda la saliva giù nello stomaco perché è spaventata.
Poi dice a Darryn: – Andiamo nella stanza dei giochi: là possiamo usare il telefono perché c’è campo. I due fratelli camminano lungo il muro. Intanto continuano a sentire di volta in volta lo sbattere della porta d’ingresso e il rumore dei tuoni.
Poi entrano nella stanza dei giochi e Victoria solleva il telefono. Avvicina il telefono all’orecchio. Poi dice sconsolata: – Mi sono sbagliata… Non c’è campo!
Darryn va verso la scatola dei giocattoli. Fruga nella scatola e tira fuori una pila. Victoria esclama: –Hai trovato una pila! Bravo!
Poi anche Victoria si mette a cercare nella scatola dei giocattoli. A un certo punto esclama: – Darryn, guarda! Ho trovato il pianoforte rosa di quando ero piccola!
Sul pianoforte sono stampate le lettere dell’alfabeto.
Con delicatezza, Victoria fa scorrere le dita sui tasti del pianoforte…
Al primo tasto suonato corrisponde la lettera N.
Al secondo tasto corrisponde la lettera O.
Al terzo tasto corrisponde un’altra lettera N.
Il piano sembra comunicare un messaggio! Victoria è agitatissima. Esclama: – Darryn! Prendi una penna e scrivi le lettere!
Victoria detta le lettere al fratello mentre suona le note sul pianoforte: N-O-N-C-O-M-P-R-A-T-E-L-A-C-A-S-A-S-U-L-L-A-C-O-L-L-I-N-A
Il temporale finisce come per magia. Victoria abbraccia Darryn ed esclama: – È un segnale dall’aldilà!
P.P. Strello, Il pianoforte fantasma, Piemme
di Rosa Dattolico
La Filosofia si può insegnare ai bambini perché essi sono naturalmente “piccoli filosofi”.
Sin da quando nasce, il bambino mostra gran desiderio di conoscere il luogo in cui è capitato, a cominciare dal mondo materno. La mamma gli garantisce cibo, protezione e tranquillità. Nel passaggio al mondo esterno, il bambino inizia ad esplorare gli oggetti e tutto ciò che lo circonda. Quindi, ogni essere umano, sin da piccolo inizia il suo “percorso della conoscenza”.
Aristotele ci ricorda: “Tutti gli uomini tendono naturalmente al sapere. Ma alcuni si arrestano all’esperienza, altri giungono al vero sapere che consiste nella conoscenza delle cause”. L’affermazione del filosofo ci spiega perché i bambini ad una certa età non si stancano di chiedere il perché di tutte le cose. Chiaramente gli adulti hanno il compito di rispondere alle domande dei piccoli per non arrestare la loro curiosità e per indurli ad assumere un atteggiamento critico che li induca a considerare se quel che vedono o sentono è vero oppure no.
Educare al “sapere” vuol dire cogliere i nessi tra le numerose informazioni che giungono al bambino e sottoporre a verifica le proprie opinioni. Il dialogo filosofico abitua il bambino a confrontare la propria opinione con le altre, anche opposte, non per vincere o superare l’avversario, come accade spesso nei dibattiti televisivi, ma per cercare insieme all’avversario la verità in un clima amicale e non competitivo. Così facendo, il bambino diventa produttore di idee e si abitua a rivisitarle, a smontarle, a cambiarle consentendo alla propria mente di allargare gli orizzonti e di comprendere il mondo.
“Abbi il coraggio di uscire da quello stato di minorità tipico di chi si fa guidare dagli altri, e prendi a servirti della tua stessa mente” (Kant).
Per condurre un laboratorio filosofico è necessario definire:
1. spazi e tempi
2. metodo
3. regole
4. ruolo dell’insegnante come facilitatore
Si potrebbe utilizzare l’aula o qualsiasi altro spazio che abbia la Lim o una digital board per la proiezione di immagini. Ci si dispone in cerchio o semicerchio per un maggiore coinvolgimento dei partecipanti.
La cadenza del laboratorio dovrebbe essere settimanale o al massimo quindicinale, per stabilire una certa continuità. La durata consigliata è di un’ora o un’ora e mezza massimo.
Il metodo è il dialogo socratico perché stimola e aiuta l’interlocutore a “partorire” la conoscenza. Ai bambini non vanno mai fornite verità precostituite, ma cercate e costruite insieme agli altri partecipanti.
Il dialogo socratico non è un parlare fine a se stesso ma è una continua ricerca e documentazione attenta, ascolto e discussione delle opinioni altrui, superamento dei pregiudizi.
Così facendo, i bambini imparano:
• ad ascoltare attentamente e attivamente per mettere in relazione il proprio pensiero con quello degli altri;
• a spiegarsi in modo chiaro;
• a mettere in discussione le proprie opinioni e quelle degli altri;
• ad argomentare per difendere le proprie idee e per confutare ciò su cui non si è d’accordo.
Le regole devono essere condivise e stabilite dai partecipanti. Questo è un passaggio molto importante e va gestito senza fretta perché è già un momento di riflessione.
1. Ascoltare con attenzione chi sta parlando e alzare la mano per chiedere la parola;
2. Evitare interventi troppo lunghi e ridondanti;
3. Parlare in modo chiaro e ad alta voce;
4. Prima di chiedere la parola, pensare bene a quello che si vuole dire;
5. Rispettare tutte le opinioni, anche quelle opposte alla propria.
L’insegnante avrà il ruolo di facilitatore e aiuterà i partecipanti a conseguire le conoscenze. Inoltre dovrà:
• garantire un clima di rispetto reciproco;
• definire le regole condivise;
• proporre argomenti e problemi su cui si dialogherà;
• promuovere la riflessione;
• gestire i tempi degli interventi;
• gestire eventuali conflitti, trasformandoli in occasioni dialettiche;
• non esprimere giudizi;
• essere rigoroso, ma non rigido;
• annotare riflessioni e idee su un diario di bordo.
La Giornata Mondiale della filosofia è un evento mondiale creato dall’UNESCO che viene celebrato ogni anno, il terzo giovedì del mese di novembre. Questa giornata offre lo spunto per parlare ai bambini dell’importanza della filosofia.
La filosofia sai cos’è?
È porsi domande
È porsi domande con mille perché.
È allenare la mente a non seguir la corrente.
Socrate, Aristotele, Platone sono filosofi di eccezione.
Pensano, conoscono, inseguono la verità.
Si interrogano sui dubbi dell’umanità.
Chi sono io? Perché son qua?
La filosofia è figlia della curiosità.
E così tra meraviglia e stupore ricercano la saggezza con amore. Riflettono sul mondo e sul suo senso più profondo.
La filosofia sai cos’è?
È trovare un’idea che ancora non c’è.
Maria Ruggi
e Rispondi alle domande.
Che cos’è la filosofia?
Perché i filosofi si pongono delle domande?
Il filosofo è colui che cerca risposte sulla natura, sulla vita, sugli uomini e cerca di farlo ragionando, senza accontentarsi di quello che dicono gli altri. Essi pensano, riflettono e sono consapevoli che non si smette mai di imparare. La valigia di un bravo filosofo deve contenere:
e Rispondi alle domande, poi confrontati con la classe.
Ritieni di comportarti come un bravo filosofo?
Sei curioso?
Ti chiedi il perché delle cose?
Chi sono io? Pensi davvero di conoscerti a fondo?
e Rispondi alle domande, poi confrontati con i compagni e le compagne.
Hai mai provato a raccontare te stesso/a in una pagina di diario?
Hai scoperto qualcosa di interessante? Cosa?
Utilizza poche parole per esprimere chi sei.
Immagina di avere un nome diverso dal tuo. Come ti sentiresti?
Vorresti essere diverso da come sei? In che cosa? ....................................................................................................................
Per conoscersi meglio
e Completa, poi confrontati con la classe.
Se fossi un fiore sarei
Se fossi un animale sarei ............................................................................
Se fossi un cibo sarei
Se fossi un veicolo sarei ............................................................................
Se fossi un cantante sarei
Se fossi un personaggio famoso sarei ...........................................................
Hai scoperto qualcosa di nuovo di te mentre completavi le frasi?
È stato interessante ascoltare ciò che hanno scritto i tuoi compagni e le tue compagne?
Hai avuto l’impressione di essere simile a qualcuno di loro o molto differente?
Molti artisti per rappresentare se stessi hanno realizzato degli autoritratti. Il viso è la parte che comunica pensieri, emozioni, sentimenti.
e Scegli una tecnica pittorica per realizzare il tuo autoritratto. Cosa vorresti raccontare di te stesso?
Socrate fu uno dei più grandi filosofi dell'antichità. Lui nacque attorno il 470 a.C. ad Atene. Egli inventò un metodo per analizzare in modo critico ogni pensiero che emergeva nella mente di un essere umano.
In questo modo egli riusciva sempre a dimostrare quanto i suoi concittadini fossero presuntuosi e arroganti nel pretendere di essere sempre nel vero e nel giusto. Li fece così tanto infuriare che tentarono di avvelenarlo e poi lo condannarono a morte nel 399 a.C.
Socrate non lasciò nulla di scritto perché amava il dialogo come metodo per conoscere la verità. Grazie ad alcuni suoi allievi, oggi sappiamo che Socrate sfidò la sua società dicendo: “Io so di non sapere”, costringendo tutti gli uomini a riflettere di più su quanto affermavano. Quest'uomo che è stato chiamato il “padre della filosofia morale”, viene considerato oggi da molti il primo martire della libertà di pensiero.
Socrate amava discutere nella piazza del mercato. Era apprezzato dai giovani che ascoltavano le sue lezioni di filosofia. Per Socrate, la filosofia non era un lavoro ma un modo di vivere. Lui praticava l’arte della maieutica, cioè aiutava a far nascere nuove idee attraverso il dialogo. Socrate non ha lasciato niente di scritto, ma sappiamo cosa diceva grazie a un altro filosofo che lo seguiva: Platone.
e Rispondi alle domande.
Chi era Socrate?
Dove nacque? Quando?
Qual è la frase celebre di Socrate?
Credi che sia importante? Perché?
Che cosa amava fare?
Socrate praticava “l’arte della maieutica”, che significa?
Che cos’è la filosofia per Socrate?
e Provate a rispondere alle domande. Ricordate che non ci sono risposte giuste e risposte sbagliate, ma risposte diverse che possono andar bene per ciascuno di voi. Poi confrontatele e scegliete quelle in cui sono presenti le stesse riflessioni.
Se l’aria e l’acqua sono elementi fondamentali per la vita dell’uomo, degli animali e delle piante, perché l’uomo non se ne prende abbastanza cura?
Pensi che la natura possa stupirti?
Cosa potrebbe pensare un fiore?
Restare in silenzio è un’attività importante?
Annoiarsi ha i suoi vantaggi?
Platone fu allievo di Socrate. Nacque ad Atene attorno al 428 a.C., pare che discendesse dal primo re di Atene. Il suo vero nome era Aristocle ma venne chiamato Platone forse a causa della sua costituzione robusta. Nel 387 a.C. fondò ad Atene l’Accademia, una scuola nella quale si formarono molti filosofi.
Platone era uno studioso instancabile e scrisse ben 36 opere letterarie di grande importanza, quasi tutte nella forma del dialogo filosofico. Morì ad Atene nel 348-347 a.C.
Alcuni uomini, sin da bambini, sono incatenati in una caverna sotterranea, costretti a guardare la parete in fondo. Alle loro spalle arde un fuoco. Tutti gli oggetti illuminati dalla fiamma proiettano le loro ombre sul fondo della caverna. I prigionieri pensano che quelle ombre siano oggetti reali.
Un giorno un prigioniero si libera ed esce dalla caverna per vedere, o meglio per scoprire, il mondo che c'è fuori, ma viene accecato dalla luce del sole e all’inizio non vede nulla. Poi pian piano gli occhi si abituano alla luce, così riesce a vedere per la prima volta le cose reali: animali, fiori, uccelli, le stelle e poi scopre anche il sole. Dopo questa felice scoperta, torna dai suoi amici per far sapere loro come stanno veramente le cose e spiega che il mondo reale è quello che esiste fuori dalla grotta ma viene deriso.
Questo mito ci fa capire la differenza tra chi si ferma all'apparenza delle cose (alle ombre degli oggetti proiettati sul fondo della caverna) e chi invece, andando oltre l’apparenza, vuole vedere come sono in realtà gli oggetti (quelli illuminati dal sole).
Per Platone il compito del filosofo è quello di dare a tutti la possibilità di conoscere la verità.
e Rispondi alle domande.
In quale luogo si svolge la storia?
........................................................................................................................
Chi c’è nella caverna? ........................................................................................................................
Da quanto tempo questi uomini sono nella caverna?
Questi uomini cosa possono guardare? Perché?
........................................................................................................................
Cosa vedono davanti a loro? ........................................................................................................................
Cosa pensano di vedere?
........................................................................................................................
Un giorno un prigioniero si libera ed esce fuori dalla caverna. Cosa scopre?
........................................................................................................................
Quando l’uomo torna nella caverna e racconta tutto ai suoi amici prigionieri, perché loro non gli credono e lo prendono in giro?
........................................................................................................................
e Il compito del filosofo è:
guidare gli altri alla verità sul mondo reale restare nella caverna al buio
Il mito della caverna ci spinge ad abbandonare le opinioni superficiali e a intraprendere il viaggio verso la verità. Platone simboleggia con il sole la fonte della vera conoscenza.
e Illustra il testo in quattro sequenze, poi racconta.
Che cosa ci insegna questo mito?
Secondo te le cose sono sempre così come ci appaiono a prima vista?
Pensi che la conoscenza sia facile da raggiungere?
Ti è mai capitato di cambiare opinione su qualcosa? Spiega.
Occorrente
• Cartoncini A4 bianchi o colorati
• Forbici
• Colla blok
• Colori a spirito e a tempera
Procedimento
Per drammatizzare “Il Mito della Caverna” di Platone, ogni alunno prima dovrà realizzare un manufatto, seguendo le seguenti istruzioni:
• Piume, strass, bottoni, paillettes, gomitolo di lana, nastri di vari colori, ecc…
• Bastoncino di legno
• Disegnare sui cartoncini delle sagome a piacere di animali, frutta, visi di persone. Poi ritagliarle accuratamente.
• Infine decorare le sagome con il materiale a disposizione per evidenziare alcuni particolari del manufatto.
• Attraverso i manufatti i bambi coglieranno sulla parete solo le ombre e non i particolari di ciascuno.
• I bambini poi si disporranno seduti, in riga e rivolti verso la parete, con un fascio di luce alle loro spalle. L’insegnante o un bambino leggerà il “Mito della caverna”.
• Durante la lettura, ogni bambino, in modo consequenziale, alzerà il proprio manufatto davanti al fascio di luce così da farlo proiettare sulla parete. Si vedranno tante ombre in successione.
• Ad un certo punto, un bambino (il prigioniero che si libera) uscirà dalla stanza buia.
• Dopo un po' rientrerà, convincendo i compagni ad osservare gli oggetti proiettati sulla parete alla luce del sole così da notare tutti i particolari di ciascuno per vedere in realtà com'è ciascun oggetto.
Aristotele nacque a Stagira, città della Macedonia, nell'anno 384 a.C.
Era un filosofo del passato che ha influito maggiormente sulla nostra storia con la forza del suo pensiero.
Si dedicava a temi su cui pochi avevano riflettuto, come la ricerca del bene e della felicità.
Fondò ad Atene una scuola tutta sua, il Liceo. Qui teneva le lezioni ai suoi allievi camminando all’aperto o sotto il colonnato.
Dopo circa dodici anni di direzione della scuola, fu accusato di irreligiosità e dovette fuggire dal processo e rifugiarsi a Calcide nell'Eubea, dove morì un anno dopo nel nel 322 a.C.
Fin dall'antichità, molti filosofi si sono occupati dell'amicizia: l'hanno analizzata, studiata, classificata. Il filosofo che si è occupato in modo approfondito dell'amicizia è Aristotele. Scrisse e meditò tutta la vita, e le sue opere hanno influenzato l'intera storia del pensiero umano.
All'amicizia riservò ben due capitoli di un libro dedicato a suo figlio Nicomaco. Aristotele inizia dicendo che l'amicizia è necessaria per la vita dell'uomo, perché nessuno sceglierebbe di vivere senza amici, anche se possedesse tutti gli altri beni. E dice anche che l'amicizia è importante in ogni momento della propria vita, ma è soprattutto quando si è giovani che si ha bisogno di amici, per non commettere errori e per diventare persone migliori. Studiando gli uomini e soprattutto se stesso, Aristotele osservò che esistono tre tipi di amicizia.
La prima è quella che si fonda sull'utilità. Due persone diventano amiche perché ne hanno un vantaggio reciproco. Ma questa è un'amicizia che non è basata su un vero sentimento. Non si vuole bene a una persona ma solo al vantaggio che ne deriva: ci si frequenta fino a che uno dei due non avrà raggiunto il proprio scopo, e poi ognuno se ne andrà per la propria strada. Ci sono mille esempi di questa finta amicizia a volte frequentiamo qualcuno perché è popolare nella classe e ci illudiamo di brillare di luce riflessa o perché è bravo in certe materie e speriamo che ci aiuti nelle verifiche. Di solito non succede né una cosa né l'altra.
Il secondo tipo di amicizia è sicuramente migliore: è quella basata sul piacere di stare insieme. Diventiamo amici di qualcuno perché ci piacciono gli stessi giochi, perché lo troviamo simpatico, perché quando stiamo insieme ridiamo e non ci annoiamo mai. È l'amicizia dei ragazzi e dei giovani, e la conosciamo benissimo! Ma l'amicizia che si fonda soltanto sul piacere di stare insieme è destinata a non durare. Gli interessi mutano, si cresce, si cambia, ed ecco che ciò che avevamo in comune sembra svanito. E infine, il terzo tipo di amicizia: è l'amicizia perfetta, quella che si può coltivare solo con pochissime persone. Aristotele dice che si basa sulla virtù, ma cosa significa veramente? Significa volere bene a qualcuno per ciò che è, difetti compresi. È un'amicizia che non conosce gelosie, non conosce invidia. Ci permette di gioire per il successo di un altro, ci porta a soffrire per il dolore di un altro. È qualcosa che è destinata a durare nel tempo. È un sentimento rarissimo, questo, Aristotele lo sapeva bene.
A. Vivarelli, Pensa che ti ripensa, Piemme
e II testo invita a riflettere sulla profondità delle amicizie, per distinguere quelle vere da quelle superficiali. Dopo aver letto il testo, rispondi alle domande.
Perché l'amicizia è necessaria per Aristotele? ........................................................................................................................
Aristotele delinea tre tipi di amicizia. Quali?
DICO LA MIA e confrontiamoci
L’amicizia può essere suddivisa in queste tre categorie?
Un’amicizia intesa come vantaggio reciproco può diventare una vera amicizia?
L’amicizia è necessaria per la vita dell’uomo?
Che significa essere amico di qualcuno?
Cosa rende speciale un’amicizia?
Su cosa si basa un’amicizia duratura?
Amicizia: reciproco affetto, costante ed operoso, tra persona e persona.
Sinonimo di amicizia: affetto, benevolenza, simpatia, cordialità, solidarietà fraterna.
Contrario di amicizia: inimicizia, odio, ostilità, avversione, antipatia, repulsione.
e Pensi che l’amicizia tra pari debba anche basarsi sulla sincerità, sulla fiducia, sulla stima e sul rispetto? Cerca sul vocabolario il significato di ciascuna di esse e con i compagni e le compagne riflettete sul loro valore.
Sincerità
Sinonimo di sincerità
Contrario di sincerità
Sinonimo
Sinonimo di rispetto
Contrario di rispetto
Stima
Sinonimo di stima ..........................................................................................
Contrario di stima .......................................................................................... ..........................................................................................
e Leggi le citazioni, poi rispondi.
Quali delle definizioni ti ha maggiormente colpito?
Spiega il perché della tua scelta. Poi confrontati con la classe.
Una grande amicizia ha due ingredienti principali: il primo è la scoperta che ci rende simili, il secondo è il rispetto che ci fa diversi.
Stephen Littleword
Un amico è ciò di cui il cuore ha sempre più bisogno.
Henry van Dyche
Una delle qualità più belle dell'amicizia è capire ed essere capiti.
Seneca
Non c'è bene più prezioso di un amico fedele.
in collaborazione con Amnesty International
Docenti:
IDEA PROGETTUALE
Il Progetto parte dalla conoscenza dei diritti inalienabili dell’uomo per arrivare ad imparare a rispettare se stessi. Si propone pertanto di promuovere la formazione di cittadini del mondo responsabili, che sappiano vivere con gli altri in armonia, nel rispetto delle persone in una società multietnica e globale, consapevoli delle grandi sfide che attraversano il nostro tempo.
OBIETTIVI DI PROCESSO:
• approfondire la conoscenza dei diritti umani
• comprendere il valore della pace
• sviluppare la consapevolezza di contribuire attivamente alla difesa del Pianeta
• sensibilizzare sulle principali questioni ambientali
DESTINATARI:
Classi quarte e quinte
RISULTATI ATTESI:
Il percorso sarà finalizzato a creare le condizioni affinché i bambini e le bambine si sentano realmente motivati e consapevoli di poter crescere in un mondo più giusto, pacifico e sostenibile, in cui la promozione della pace e la difesa del pianeta siano valori fondamentali che guidano le loro scelte e le azioni quotidiane.
• Circle time
• Brainstorming
• Debate
• Cooperative learning
• Learning by doing
Si monitorerà continuamente il grado di interesse suscitato dalle diverse attività proposte, lasciando feedback e, laddove nell’azione di monitoraggio si dovessero evidenziare delle criticità, i docenti ricalibreranno la proposta formativa.
Osservazione sistematica iniziale e in itinere del comportamento degli alunni, del loro grado di interesse e partecipazione.
Le attività si svolgeranno nel corso dell’ultimo biennio della scuola primaria con incontri programmati dai docenti. I docenti proporranno testi di varie tipologie, letture di immagini e attiveranno di volta in volta discussioni in circle time, svolgendo il ruolo di moderatori e sollecitatori di riflessioni. La classe sarà poi coinvolta in differenti attività laboratoriali, che avranno come focus uno dei temi presenti nel Progetto.
Ci sono molti modi di odiare chi è diverso da noi, due sono i più comuni. Il primo modo di reagire negativamente alla diversità è considerare i diversi come persone con le quali non dobbiamo avere nulla a che fare. Si cercherà pertanto di ignorarne la presenza, di non dare loro confidenza, di pretendere che se ne stiano là dove non possono darci noia. L’atteggiamento “normale” è allora: “Io non ho nulla contro di loro, purché se ne stiano a casa propria”.
Il secondo modo è l’offesa verbale. Ciascun gruppo tende a coniare nomi offensivi per riferirsi ad altri popoli. Si tratta di appellativi che, sotto l’apparenza della innocua burla, vengono pronunciati in tono di disprezzo e perciò offendono i gruppi a cui si riferiscono.
Il fatto di ridere degli altri, di per sé, non costituisce un grosso problema, a patto che si sia disposti a ridere tranquillamente anche di se stessi. Dall’irrisione malevola alla persecuzione il passo è breve.
Se si percorre fino in fondo la strada dell’intolleranza, si inizia a discriminare chi appare diverso e lo si tratta come un essere inferiore; oppure si impone un sistema di vita a chi preferirebbe continuare il proprio. È così che l’intolleranza può degenerare in violenza, dapprima episodica e poi sistematica, fino ad arrivare, in certi casi estremi, alla guerra e perfino allo sterminio di interi popoli.
da www.tollerance.it
e Spesso si assumono atteggiamenti di indifferenza e di intolleranza, si sfoderano parole di derisione e di disprezzo verso chi è considerato diverso da noi.
Perché sopravvivono ancora queste forme di separazione? Cosa pensi del fatto che alcune persone considerino alcune etnie superiori ad altre?
Qual è l’opinione dei tuoi compagni?
Secondo la Dichiarazione universale dei diritti umani (DUDU): “Ad ogni persona spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione” (Articolo 2.1)
Cosa ne pensi? È davvero così nella realtà?
Aprimi fratello
Ho bussato alla tua porta ho bussato al tuo cuore per avere un letto per avere del fuoco perché mai respingermi?
Aprimi fratello!
Perché domandarmi se sono dell’Africa se sono dell’America se sono dell’Asia se sono dell’Europa?
Aprimi fratello!
Perché domandarmi quant’è lungo il mio naso quant’è spessa la mia bocca di che colore ho la pelle che nome hanno i miei dèi?
Aprimi fratello!
Io non sono nero io non sono rosso io non sono giallo io non sono bianco non sono altro che un uomo.
Aprimi fratello!
Aprimi la porta aprimi il tuo cuore perché sono un uomo l’uomo di tutti i tempi l’uomo di tutti i cieli l’uomo che ti somiglia.
René Philombé
e La poesia affronta il tema del razzismo e ci invita ad aprire le porte del nostro cuore alle persone che spesso consideriamo diverse da noi.
e La discriminazione razziale è uno dei fenomeni che ha violato i diritti umani di milioni di persone attraverso i secoli, arrivando in ogni luogo e in ogni società, e che purtroppo non siamo ancora riusciti a debellare.
e Prova a pensare ai pericoli che derivano dal dividere le persone in gruppi razziali e a come ti fa sentire l’idea che l’intelligenza, le caratteristiche e le abilità di una persona possano essere giudicate dall’appartenenza a uno specifico “gruppo razziale”. Cosa possiamo fare tutti, nella nostra vita di ogni giorno, per combattere questa discriminazione?
Aleppo, febbraio 2017
Mi basta chiudere gli occhi e concentrarmi perché tutto torni alla memoria. Odori, risate, colori. Sono così tanti i ricordi della mia vita di prima. Ricordi come miraggi. Così lontani da quello che vivo oggi. Da quello che vedo. Da quello che sento.
Mi chiamo Myriam, ho 13 anni. Sono cresciuta a Jabal Saydé, il quartiere di Aleppo dove sono nata. Un quartiere che non esiste più.
Adoravo la mia città, il mio quartiere. Amavo sentire il calore delle sue pietre levigate dal tempo, ascoltare il canto dei muezzin, ripararmi all’ombra delle chiese. Ero felice, spensierata. E non immaginavo che la vita potesse essere diversa da così.
Questa mattina c’è stato permesso di ritornare a casa. Del nostro appartamento, della nostra strada, del nostro quartiere, non è rimasto niente. Solo cemento in frantumi, brandelli di muro, ferraglie contorte. Della mia infanzia così felice non ho riconosciuto nulla.
Di fronte a casa nostra, gli edifici non mi dicevano nulla. Gli alberi non avevano foglie, come se fossero morti anche loro durante la guerra. Non c’erano più balconi, né finestre.
Non ci credevo. Non ero a casa.
Mano nella mano con mia madre, siamo entrate. Non c’era nessuno, neppure un rumore. Solo dei gatti che si spartivano i resti di un topo sul primo scalino. Appena arrivata alle scale, ho ricordato tutto. I giochi con i vicini. L’odore dei dolci che arrivava dalla strada.
E poi gli ultimi mesi qui. Notti ad aspettare che le bombe cessassero. Ore ad aspettare che gli spari ci lasciassero addormentare. La mia paura ha inondato queste mura, le ha dipinte di tristezza.
L’appartamento non ha più porta. Non ha più finestre. Non ha quasi più mobili.
Volevo andare nella mia stanza. Ma il sandalo è rimasto impigliato nel pavimento. Sono inciampata e caduta in ginocchio. Mentre cercavo di alzarmi, ho visto qualcosa a terra. Una piccola scatola rossa, ammaccata dal tempo. L’ho presa tra le mani. L’ho guardata a lungo prima di aprirla. È stato sufficiente tirare un po’ per far cedere il coperchio e, in un attimo, le lacrime hanno cominciato a scorrere.
Mentre guardavo questo tesoro, mi sono tornati alla memoria centinaia di immagini.
Questa macchinina blu: era una domenica mattina quando, di ritorno dalla messa, ho giocato alle corse con Fuad e Charbel, i miei vicini. E questa pallina: era un sabato pomeriggio quando abbiamo giocato a farla rimbalzare con Judi, la mia migliore amica.
Ho chiuso la scatola. E guardato di nuovo il coperchio. Sapevo bene da dove veniva. Nella vita di prima era infilata sotto il mio letto di legno, dietro borse di vestiti diventati troppo piccoli.
Come mai era finita lì? Non lo so, ma ora, con lei, c’era di nuovo tutto. Il profumo della panetteria, gli schiamazzi festosi dei bambini per strada, i dolci di mia madre, il sorriso del droghiere Abu Yasser.
È stato in quel momento che ho capito per la prima volta che cosa avesse significato la guerra.
La guerra è stata la mia infanzia distrutta sotto queste rovine e chiusa in una piccola scatola. L’ho stretta forte, determinata a portarla via con me. Da allora non me ne separo mai. E mai più me ne separerò.
A me, della mia infanzia, rimane solo questo. Null’altro che una piccola scatola ammaccata.
Adatt. da “Il diario di Myriam”, Myriam Rawick- Philippe Lobjois, Salani
e Rispondi alle domande.
Che cosa racconta Myriam nelle pagine del suo diario?
Quali sono i suoi stati d’animo e le sue riflessioni?
e Tu e i tuoi compagni esprimete le vostre riflessioni sulla guerra e sulla pace. Riflettete infine sulle parole: litigio, conflitto, pace, pensando ai comportamenti che manifestate nei confronti degli altri.
L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite istituì nel 1981 la Giornata Internazionale della Pace per ogni terzo giovedì del mese di settembre.
Dal 2002 è stata poi fissata per il 21 settembre. È un’occasione per celebrare la pace in tutto il mondo, in particolar modo in quei Paesi dove sopravvivono le guerre; ma anche in ogni Nazione, in ogni città, in ogni famiglia.
Banksy, La bambina con il palloncino
e Rispondi alle domande.
Cosa rappresenta il graffito?
Quale messaggio ci comunica?
Banksy è un artista e writer inglese, di cui non si conosce l’identità, con i suoi graffiti ha ricoperto i muri di tutto il mondo. Molte le sue opere ispirate alla Pace.
e Rappresenta anche tu la pace con la tecnica pittorica che preferisci. A fine lavoro scrivi le tue riflessioni.
Se vuoi la pace dichiara guerra alla guerra al tuo egoismo che vuole tutto per sé e non ti fa vedere il bisogno del tuo fratello. Combatti ogni desiderio di dominio che vuole farti comandare nel gioco, a scuola, a casa, dappertutto.
Se vuoi la pace cerca che tutti attorno a te abbiano il necessario, abbiano la possibilità di parlare: siano liberi.
Come vuoi essere libero tu di parlare, di lavorare, di pregare, di amare, di vivere. La pace incomincia da te.
G. Elba
e Scrivi nei cuori alcuni pensieri sulla pace.
e Con i tuoi compagni di classe rifletti sul messaggio della poesia e insieme fate le vostre considerazioni.
Caro diario, bisogna che ti racconti brevemente la mia vita.
Sabato 20 giugno 1942
Mio padre aveva trentasei anni quando sposò mia madre, che ne aveva venticinque. Mia sorella Margot nacque nel 1926; venni poi io il 12 giugno 1929 e nel 1933 emigrammo in Olanda.
La nostra vita trascorse in un’incredibile ansia perché la parte della famiglia rimasta in Germania non fu risparmiata dalle leggi antisemitiche di Hitler. I bei tempi finirono nel maggio 1940: la guerra, l’invasione tedesca e le sventure per noi Ebrei.
Oggi gli Ebrei hanno una quantità di limitazioni e di divieti: devono portare una stella gialla sulla giacca, non possono salire sui tram, non possono più andare in auto. Possono fare acquisti soltanto dove sta scritto “bottega ebraica”. Dopo le otto di sera non possono essere per strada, non possono trattenersi nel loro giardino o in quello dei vicini. Non possono andare a teatro, a cinema o in altri luoghi di divertimento. Gli Ebrei non possono praticare sport e devono studiare soltanto nelle scuole.
Da qualche giorno sono iniziati gli arresti: stanno portando via, a gruppi, tutti i nostri amici ebrei. Sono molto turbata.
A presto mio bel diario.
Spero con buone notizie.
Anna Frank, Diario, Einaudi
Anna
Anna Frank era una ragazza ebrea tedesca. Emigrò con la famiglia in Olanda per sfuggire ai nazisti. Quando fu scoperta insieme ai suoi familiari, fu portata nel campo di concentramento di Bergen Belsen, dove morì nel 1945.
e Quale messaggio vogliono trasmettere le parole di Anna Frank? Molte persone ancora oggi lasciano i loro Paesi distrutti dalle guerre, in cerca di rifugio. Parlane in classe con l’insegnante, i compagni e le compagne.
Manca un ponte tra i cuori, fra i cuori degli uomini lontani, fra i cuori vicini, fra i cuori delle genti, che vivono sui monti e sui piani di tutti i continenti.
Se questo ponte ci fosse, gli uomini si scambierebbero i segreti, i motivi lieti, il sorriso e il perdono.
Eppure l’uomo non sa innalzare questa passerella d’amore: manca lo slancio al cuore.
Aiutalo tu, fanciullo; costruisci con le tue mani, senza travi, questo grande lavoro, questo ponte d’oro in un mare di luce: questo ponte che conduce da Oriente a Occidente e da Occidente a Oriente una sola gente.
Emilia Alboret
Quale idea vuole esprimere la poetessa parlando del “ponte” tra i cuori?
Come viene definito il “ponte”?
Quale sentimento vuole comunicare la poetessa con l’immagine del ponte d’oro in un mare di luce? Attesa Speranza
Queste tre persone hanno contribuito in modo diverso alla lotta per la pace.
Lottò tutta la vita, prima in Africa e poi in India, per la libertà e l’indipendenza, utilizzando la nonviolenza e la disobbedienza civile.
“Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo”
Chiamato il “padre del Sudafrica arcobaleno” per il suo impegno contro la segregazione razziale, è stato il primo presidente nero in Sudafrica. È rimasto rinchiuso in prigione per più di 26 anni.
“Nessuno è nato schiavo, né signore, né per vivere in miseria, ma tutti siamo nati per essere fratelli”
Ha cambiato il mondo con le sue parole.
Uomo di pace e fautore della libertà, è stato il protagonista nella lotta per i diritti umani e a favore della giustizia.
“L’odio non può scacciare l’odio: solo l’amore può farlo.”
e Rileggete con attenzione le frasi riportate in grassetto di questi tre personaggi. Ci sono tanti modi per costruire la pace, ma tutti richiedono partecipazione ed impegno, perché la pace non è solo assenza di guerra. Che cosa ne pensate? Confrontate le vostre idee.
Quando aveva dodici anni, Mohamad Al Jounde ha dovuto lasciare il suo Paese, la Siria, perché era diventato troppo pericoloso. Insieme alla sua famiglia, si è rifugiato in un campo profughi in Libano, in cui però mancava la scuola. Lì ha deciso di fare qualcosa per tutti i bambini nella sua stessa situazione, e ha creato una scuola all’interno del campo, dove insegnava matematica e fotografia. Ben presto molti altri si sono uniti a lui.
Ricorda che...
Un profugo è qualcuno che ha lasciato il suo paese a seguito di una situazione pericolosa e non è più al sicuro a casa sua.
Un profugo si sposta in un altro paese nella speranza di poter continuare a lavorare e a studiare, come faceva prima.
Quando le persone abbandonano le loro case, spesso devono lasciare anche la famiglia e gli amici.
Dal 2002 il 12 giugno è considerato come la Giornata internazionale contro lo sfruttamento del lavoro minorile . In questa data, in tutto il mondo, si focalizza l'attenzione sul grave problema dei bambini e delle bambine costretti a lavorare. Non si parla di lavoretti però, quelli che anche i più giovani possono fare in casa per aiutare i familiari; parliamo di lavori pesanti che durano ore e ore, che possono danneggiare la salute o la crescita dei bambini, che spesso vengono mal retribuiti.
Questi bambini occupati a lavorare – e ce ne sono anche di sei o sette anni –non possono certamente frequentare una scuola, né tanto meno giocare. Ce ne sono in tutto il mondo, in tutti i Paesi, la povertà delle famiglie è la causa che costringe i bambini e le bambine al lavoro. Così diventano, per esempio, piccoli lustrascarpe a New York, venditori ambulanti a Madrid, sguatteri nei ristoranti di Londra, operai negli scantinati di Nuova Delhi. E in Italia? Anche da noi, ci sono moltissimi ragazzini al lavoro.
Dice Lamberto:
“A casa mia siamo in sette persone e io sono il maggiore dei fratelli; la mamma non sta bene e non può lavorare, così ho lasciato la scuola e sto tutto il giorno dentro un capannone a preparare le cassette di frutta o di ortaggi che poi vengono spedite. Quando ci sono le ispezioni della Guardia di Finanza, mi fanno nascondere in gabinetto, perché io, alla mia età non potrei lavorare. La sera sono molto stanco e ho mal di schiena. Solo la domenica vado a giocare a calcio con i miei compagni; è una cosa bellissima, ci penso tutta la settimana anche se non sono mai allenato come gli altri e qualche volta mi accusano di farli perdere. Certo che mi piacerebbe tornare a scuola, imparare tante cose e poter fare un bel lavoro da grande. Spero che mio padre trovi un lavoro sicuro, allora potrei tornarci. Penso che diventerei fra i più bravi della classe dalla voglia che ho.”
Testo tratto e adattato da Il Quadernone 3 di Amnesty International. Dalla fantasia alla realtà Storie fantastiche e fatti reali sulle bambine e i bambini del mondo, Notes edizioni 2017.
e Cosa ne pensi della storia di Lamberto? Tu che lavori svolgi in casa per aiutare la tua famiglia? Confrontati con la classe.
“I bambini e le bambine non devono svolgere lavori pesanti o rischiosi per la loro salute. In ogni Stato ci deve essere una legge che stabilisce a quale età si può lavorare, con quali orari e condizioni; lo Stato deve punire chi non rispetta questa legge”.
Trascrizione semplificata dell’articolo 32 della ‘Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza
Alcune delle più grandi multinazionali del mondo vendono cibo, cosmetici e generi di prima necessità che contengono olio di palma dell’Indonesia.
Le piantagioni di olio di palma hanno impiegato ragazzini e bambini anche di soli otto anni, obbligandoli a lavorare in condizioni rischiose e senza alcun mezzo di protezione su terreni trattati con pesticidi chimici. È un lavoro duro e logorante che può arrecare un grave danno alla salute e all’istruzione scolastica.
Nel 2016, un bambino che aveva smesso di andare a scuola per aiutare suo padre ha raccontato ad Amnesty International di essersi alzato alle sei di mattina per due anni, da quando ne aveva otto. Doveva raccogliere e trasportare i frutti di palma, sei ore al giorno, sei giorni a settimana. Dopo la denuncia da parte di Amnesty, l’azienda in questione dichiarò che stava prendendo provvedimenti per tutelare i diritti dei minori ed evitare il lavoro minorile.
Brano tratto da: Difendi i tuoi diritti! Una guida per ragazze e ragazzi, Feltrinelli 2022
e Come ti ha fatto sentire questa storia?
e Insieme alla classe fai una ricerca sulle organizzazioni che difendono nel mondo bambine e bambini dallo sfruttamento del lavoro minorile.
La Giornata della Terra (Earth Day) si celebra il 22 aprile di ogni anno e rappresenta un momento fondamentale perché promuove la consapevolezza, l'azione e la solidarietà globale per proteggere il nostro pianeta e garantire un futuro sostenibile per tutti gli esseri viventi.
Il mondo che vorrei
Gaylord Anton Nelson (Clear Lake, 4 giugno 1916 – Kensington, 3 luglio 2005) è stato un politico e ambientalista statunitense.
Era il 1962 quando, al senatore Nelson, venne in mente l’idea di mettere in evidenza le questioni ambientali coinvolgendo attivamente sia l’opinione pubblica che il mondo politico. Per primo propose al presidente Kennedy un giro di conferenze dedicate ai temi ambientali. Nel 1963 il presidente attraversò 11 Stati, per cinque giorni dedicati alla tutela ambientale. Negli anni successivi, il senatore continuò a girare per gli Stati Uniti, rendendosi presto conto di come i problemi ambientali fossero sempre più diffusi e di come se ne rendessero conto tutti, continuando però a non far nulla per porvi rimedio. Ebbe allora un’idea: organizzare un movimento di protesta che coinvolgesse la gente comune e sensibilizzasse tutti sui temi della conservazione e della tutela ambientale. Stava nascendo l’Earth Day.
e Scrivi una poesia per raccontare il mondo che vorresti. Poi confrontati con la classe.
Il mondo che vorrei...
La Terra fece, qualche tempo fa, questo discorso all’umanità: “Quanti segnali vi sto mandando per questo clima che sta cambiando? C’è troppo fumo nell’atmosfera, respiro male anche di sera. Lo vuoi capire che è pure ora di non mandarmi alla malora.
Dovrò trovare la soluzione per controllare la situazione. E ti ricordo che insieme a me questo problema riguarda anche te!”
Erina Pedaci e Rispondi alle domande.
Perché la Terra fece un discorso all’umanità?
Cosa disse?
Sei d’accordo sulle sue affermazioni?
e Commenta con i tuoi compagni e compagne di classe l’ultima strofa.
e Ecco alcune frasi in difesa del nostro pianeta. Scegli quella che ti ha maggiormente colpito e rappresentala con la tecnica del collage.
ll nostro pianeta non è una risorsa da sfruttare, ma un'opportunità da preservare per le generazioni future.
La salute della Terra è la salute dell’umanità.
La gestione responsabile delle risorse naturali è un impegno di tutti.
La bellezza della Terra ci offre uno spettacolo senza fine, che ci ricorda la potenza e la grandezza della natura.
La Terra è un rifugio per la nostra anima, un luogo in cui possiamo riconnetterci con noi stessi e con la bellezza del mondo.
Nadia Sparkes , 13 anni, è una ragazzina inglese della zona di Norfolk. Ogni mattina esce di casa un’ora prima della campanella e inforca la sua bici rossa pedalando lenta verso la scuola: a ogni rifiuto incontrato per terra si ferma per raccoglierlo nel suo cestino. Sta attenta soprattutto alla plastica, ai monouso, ai palloncini, che come scrive sui social «poi finiscono in mare e contribuiscono alla morte degli animali». Non è stato facile per lei: i compagni di scuola hanno iniziato a chiamarla trash girl (ragazza spazzatura), bullizzandola. Lei li ha vinti: ha trasformato quel soprannome nel suo simbolo, con tanto di fumetto, e creato una comunità di 4000 ambientalisti che la affianca. Oggi è ambasciatrice del WWF.
Raccolti dai volontari siringhe, bottiglie, lattine e rifiuti lungo il Talvera. Coinvolti anche gli scout dell’Agesci e i giovani della sezione cittadina del Cai. «Facciamo quello che è giusto per la nostra città. Quello che abbiamo letto anche sul vostro giornale. Salviamo il Talvera».
Elsa Maria Natale e Sofia Dobruna rispondono con convinzione, rimboccandosi le maniche e prendendo gli enormi sacchetti neri dell’immondizia offerti da Seab. Vanno con le pinze a pulire il greto della Talvera (inteso come torrente) e del Talvera (inteso come parco). Siringhe, rifiuti, scatole di tonno, lattine, sacchetti e persino una transenna da cantiere: a fine giornata avranno raccolto tutto questo.
Greta Thunberg è la giovanissima attivista svedese che ha risvegliato la sensibilità ambientalista dei giovani di tutto il mondo. È diventata celebre grazie ai suoi discorsi pubblici. Tra tutti quello che l’ha consegnata alle cronache internazionali è il discorso tenuto in occasione della ventiquattresima Conferenza delle Parti sul Clima (COP24) nel dicembre 2018.
Ecco un estratto del suo discorso.
“Il mio nome è Greta Thunberg, ho quindici anni e vengo dalla Svezia.
Ho imparato che non sei mai troppo piccolo per fare la differenza.
Nel 2078 festeggerò il mio settantacinquesimo compleanno.
Se avrò dei bambini probabilmente passeranno quel giorno con me e forse mi faranno domande su di voi. Forse mi chiederanno come mai non avete fatto niente quando era ancora il tempo di agire. Dite di amare i vostri figli sopra ogni cosa ma gli state rubando il futuro proprio davanti ai loro occhi.
Finché non vi concentrerete su cosa deve essere fatto anziché su cosa sia politicamente meglio fare, non c’è alcuna speranza. Noi siamo qui per farvi sapere che il cambiamento sta arrivando, che vi piaccia o no.”
e Che cosa può fare un bambino per proteggere il pianeta Terra? Rifletti poi confrontati con i compagni e le compagne e insieme, scrivete un documento con il quale vi impegnate ad assumere atteggiamenti responsabili nei confronti dell’ambiente.
Marinel Sumook Ubaldo è una giovane filippina attivista che si batte per i diritti umani cercando di proteggere se stessa e la propria comunità dagli effetti disastrosi del cambiamento climatico. Il 13 novembre 2013, quando aveva 16 anni, è sopravvissuta al tifone Yolanda, uno dei tifoni più violenti che si siano mai verificati.
Il tifone ha distrutto il suo villaggio nell’isola di Samar e tante isole intorno, e lasciato senza casa milioni di uomini, donne e bambini. Dopo essersi laureata, Marinel ha deciso di impegnarsi in prima persona per l’ambiente e per i diritti della sua comunità. A settembre 2018 è andata a New York per fornire la sua testimonianza per uno studio sul cambiamento climatico e sul modo in cui le industrie di combustibili fossili vi contribuiscono. “Non sono solo una statistica climatica”, ha detto davanti a tantissime persone che erano lì per sentirla parlare. “La mia storia è solo una delle tante. Sono qui per parlare a nome delle comunità più deboli ed emarginate. Spero che le nostre voci vengano ascoltate”.
Marinel, la sua famiglia e migliaia di altre che hanno perso le proprie case nel tifone hanno bisogno di cibo, acqua, alloggi, elettricità e servizi igienici sufficienti. Il governo delle Filippine non ha fatto abbastanza e li ha lasciati vivere in condizioni precarie in cui è difficile guadagnarsi da vivere. Marinel continua a impegnarsi per far sì che i governi di tutto il mondo affrontino il cambiamento climatico e contrastino i suoi effetti sulle comunità come la sua. È il discorso tenuto in occasione della ventiquattresima Conferenza delle Parti sul Clima (COP24) nel dicembre 2018.
e Rispondi alle domande.
Cosa pensi dell’iniziativa della giovane attivista?
Immagina di essere Marinel Sumook Ubaldo, cosa avresti fatto?
La giornata mondiale dell’acqua si celebra il 22 marzo. L’ obiettivo è sensibilizzare tutti sull'importanza di ridurre lo spreco di acqua e assumere comportamenti volti a contrastare il cambiamento climatico. La storia parla di due argomenti molto importanti: la generosità e l’importanza dell’acqua e ci invitano a riflettere su quanto essa sia preziosa non solo per l’uomo, ma anche per gli animali e le piante. Poiché senza acqua non si può vivere.
Non proprio all’Equatore, un po’ più su, nell’Africa che cuoce al solleone, c’era un villaggio, con una tribù di trentasette o trentasei persone: il numero preciso non si sa, ma il nome sì, ed era Ihuallà.
In quelle terre, come tutti sanno l’acqua è davvero scarsa, quasi assente, e gli Ihuallà, per tutto quanto l’anno, mandavano le donne a una sorgente: ciascuna sulla testa aveva un vaso, e lo portava indietro, pieno raso.
Gli Ihuallà, quando erano bambini, seguivano soltanto quelle donne senza portare il vaso, e a passettini marciavano, attaccati alle gonne: ma quando poi crescevano, anche a loro era affidato un vaso, e quel lavoro...
Roberto Piumini
e Come potrebbe finire la storia? Immagina e scrivi. Poi confrontati con la classe.
Tra questi bambini c’è anche Bumba che un giorno diventa abbastanza grande da poter portare il proprio vaso.
Proprio durante il suo primo viaggio incontra il vecchio Wakara che appare come una sagoma scura contro il sole e che ha con sé un cane bianco.
Per tre volte l’uomo chiede a Bumba acqua per il cane, per una pianta e per sé. Per tre volte il bambino acconsente, ma alla fine, quando giunge al villaggio il suo vaso è vuoto…
Acqua fresca, acqua di fonte, tu che scorri sotto al ponte che dal monte alla pianura scendi limpida e sicura mi disseti sempre tanto mi rincuori col tuo canto. Quando sento la tua voce corro sempre a te veloce tra le onde tue mi tuffo
e riemergo su con sbuffo! Acqua limpida e pulita sei tu che ci dai la vita; ti dobbiamo rispettare, stare attenti e non sprecare quel tuo bene sì prezioso, quel sapore favoloso!
Jolanda Restano
e Quale messaggio ci comunica la poesia?
L’acqua è una risorsa vitale per la Terra, coprendo il 70% della sua superficie e costituendo la base della vita sul nostro pianeta. Da qui la sua definizione come “pianeta azzurro”, a causa della grande quantità di oceani e mari che lo avvolgono. Tuttavia, nonostante la sua abbondanza apparente, l’acqua è messa seriamente in pericolo a causa delle azioni umane che alterano gli equilibri naturali. Inquinamento industriale, rifiuti urbani, uso eccessivo di pesticidi in agricoltura e inquinamento atmosferico sono solo alcune delle principali cause che contaminano e impoveriscono le risorse idriche.
Gli scarichi industriali e i rifiuti provenienti dalle aree urbane avvelenano fiumi, laghi e mari, rendendo l'acqua non potabile.
Le pratiche agricole, come l’uso indiscriminato di pesticidi, erbicidi e fertilizzanti, contaminano le falde acquifere, portando alla degradazione della qualità dell'acqua sotterranea. Inoltre, l'inquinamento atmosferico provoca le piogge acide, che arricchiscono l'acqua di sostanze tossiche. Tali fenomeni contribuiscono alla diminuzione di acqua potabile, un problema che si fa sentire in particolare nei Paesi più poveri.
La scarsità d’acqua e la sua distribuzione nel mondo sono indicatori tangibili di una crescente disuguaglianza globale. In Africa, ad esempio, la disponibilità di acqua è drammaticamente bassa, con solo 10 litri pro capite al giorno, una quantità che non è sufficiente nemmeno per soddisfare le necessità basilari di igiene e alimentazione.
DICO LA MIA e PARLIAMONE
Perché è importante risparmiare acqua?
Come si può ridurre il consumo di acqua in casa?
Quando il giovane surfista australiano Winter
Vincent scoprì che c’erano persone costrette a bere acqua non potabile, decise di fare qualcosa a riguardo, anche se all’epoca aveva solo nove anni. Winter cominciò a raccogliere fondi per comprare filtri per l’acqua, e fece un viaggio nelle isole Mentawai, in Indonesia, dove l’acqua pulita è scarsa.
Il passo successivo fu quello di avviare un personale e divertente programma di raccolta fondi chiamato ‘Surf to School’, che incoraggiava bambine e bambini ad andare a scuola vestiti da surfisti per un giorno, e di fare una donazione alla causa dell’acquisto dei filtri per l’acqua.
e Cosa pensi dell’iniziativa del giovane surfista australiano Winter Vincent? Confrontati con la classe.
Sapevi che...
Una persona su dieci non ha accesso all’acqua potabile in prossimità della propria abitazione.
L’acqua potabile è fondamentale per una vita sana, ci si può ammalare senza. I filtri per l’acqua sono un modo semplice ed efficace per purificare l’acqua in maniera che le persone non debbano percorrere grandi distanze per trovarne. Non abbiamo bisogno dell’acqua pulita solo per bere, ma anche per una corretta igiene dei nostri corpi e delle nostre case.
Piccoli gesti che fanno bello il mondo, DeAgostini, 2021
e Leggi il brano con la testimonianza di una abitante del luogo.
In Niger, ogni anno si perdono dai 100.000 ai 120.000 ettari di terreno forestale, costringendo il 25% della popolazione e il suo bestiame a vivere su terreni impoveriti con un grave peggioramento delle condizioni di vita, come nel caso del Comune di Makalondi, nella regione di Tillabéri.
“Sono Finda Lompo, sono nata intorno al 1946 a Niaktiré, nel Comune di Makalondi, nella regione del Tillabéri. La foresta oggi ha perso la sua anima. Era ricca di gomma arabica e di frutti selvatici di grandissimo valore per la gente del posto. Oggi è andato tutto perso. Anche le piante medicinali che usiamo per curarci sono scomparse. Per le donne, questo ha aggiunto un ulteriore elemento di disperazione. La foresta sta scomparendo, noi chiediamo che venga salvata”.
In che modo i cambiamenti climatici possono influire negativamente sulle persone?
Che impatto hanno sulla loro vita quotidiana?
Qual è la testimonianza a tal proposito di Finda Lompo?
“Siamo nati in queste isole, sono le nostre madri, la nostra identità, ciò che siamo. Per migliaia di anni, le nostre famiglie guerriere hanno combattuto chiunque tentasse di portarci via le nostre terre. Ma ora potremmo perdere la lotta al cambiamento climatico”.
L’innalzamento dei mari, l’aumento delle temperature e la perdita di biodiversità stanno già impedendo alle comunità native di godere dei propri diritti a un ambiente sano, all’autodeterminazione, alla cultura, alla salute, all’abitazione, al cibo e all’acqua. Nel prossimo futuro, il cambiamento climatico minerà anche il diritto alla vita e alla sopravvivenza degli isolani dello Stretto di Torres. Zio Pabai e Zio Paul sono due leader della comunità della nazione Guda Maluyligal nello stretto di Torres, nella parte più settentrionale dell’Australia. Nelle loro comunità si usa la parola “zio” in segno di rispetto.
A causa del cambiamento climatico, il loro modo di vivere, le tradizioni e la cultura tramandate di generazione in generazione potrebbero essere interrotti per sempre. L’innalzamento del livello del mare sta erodendo le spiagge, distruggendo orti, siti sacri e cimiteri dove sono sepolti gli antenati, che hanno abitato quelle terre per migliaia di anni.
Zio Pabai e Zio Paul hanno portato il governo australiano in tribunale perché, se non verrà intrapresa un’azione urgente, le isole dello Stretto di Torres diventeranno inabitabili e anche la comunità (nativa) scomparirebbe.
e Cerca sulla cartina geografica dove si trova lo Stretto di Torres.
Cosa pensi dell’iniziativa dei due attivisti nativi australiani? Confrontati con la classe.
di Tiziana Trotta
Docenti:
Il Progetto parte dall’analisi dei primi 12 articoli della Costituzione italiana, che vengono definiti come “principi fondamentali”. Non sono misure legislative, ma enunciati di carattere generale ai quali si ispirano le leggi ordinarie.
L’idea nasce, quindi, dall’esigenza di far riflettere gli alunni, attraverso le opere d’arte, sui valori che ispirarono la nostra Costituzione, offrendo loro l’opportunità di riconoscerli, capirli, viverli ed esprimerli nella vita quotidiana, gettando le basi per una cittadinanza attiva e fattiva.
OBIETTIVI DI PROCESSO:
• promuovere la cultura del sociale
• privilegiare la solidarietà
• attivare percorsi di partecipazione e condivisione
• educare al rispetto della persona umana, dell’ambiente ed al senso di responsabilità
DESTINATARI:
Classi quarte e quinte
RISULTATI ATTESI:
Il percorso sarà finalizzato a sollecitare la costruzione di un’identità che porti gli alunni a pensare ed agire in un’ottica sociale di appartenenza, solidarietà e inclusione.
• Role-playing
• Learning by doing
• Cooperative learning
• Circle time
• Brainstorming
• Debate
Si monitorerà continuamente il grado di interesse suscitato dalle diverse attività proposte, lasciando feedback e, laddove, nell’azione di monitoraggio, si dovessero evidenziare delle criticità, i docenti ricalibreranno la proposta formativa.
Osservazione sistematica iniziale e in itinere del comportamento degli alunni, del loro grado di interesse e partecipazione.
Le attività si svolgeranno nel corso dell’ultimo biennio della scuola primaria con incontri programmati dai docenti che faranno visionare l’opera d’arte proposta e attiveranno una discussione. Di volta in volta avvieranno discussioni in circle time, proporranno attività laboratoriali, che avranno come focus uno dei dodici articoli della Costituzione. Gli insegnanti utilizzeranno domande-stimolo svolgendo il ruolo di moderatori e sollecitatori di riflessioni.
• Attività grafico-pittoriche accompagnate da brevi didascalie con le quali ciascun alunno verbalizzerà quanto manifestato in fase di discussione e confronto in gruppo.
• Produzione di un elaborato digitale di gruppo per documentare il percorso realizzato, attraverso immagini, video, racconti e riflessioni personali e collettive.
• Produzione di un calendario con le fotografie dei 12 quadri viventi realizzati.
Perché la Costituzione, prima di elencare diritti e doveri dei cittadini, prima di costruire la “casa dello Stato”, cioè di determinare la forma ed il funzionamento delle istituzioni, prima stabilire tutto il resto, getta “le fondamenta”, costruisce solide basi su cui deve poggiare la vita dei cittadini. Gli altri 127 articoli e le disposizioni finali che completano la Carta costituzionale devono tenere conto di quei primi 12 articoli in cui vengono elencati i principi fondamentali
I primi 12 articoli della Costituzione disegnano infatti un modello di Stato sociale e di diritto, in cui il potere non si concentra nelle istituzioni ma si allarga ai cittadini e alle loro forme di aggregazione affinché chiunque possa partecipare alla vita della Repubblica e possa esserne protagonista a pieno titolo.
Questo percorso costituisce di per sé un approfondimento e un arricchimento dei percorsi presenti nelle antologie, nel volume di arte e immagine e in generale nell’intero Progetto, con pagine di proposte operative dedicate a ciascuno dei primi 12 articoli della Costituzione, attraverso 12 opere d’arte che si ispirano a parole chiave, come ad esempio lavoro, partecipazione, libertà, uguaglianza.
Si parte con una proposta di arte e immagine ma ogni disciplina è coinvolta a pieno titolo in questo percorso progettuale, attraverso lo sviluppo di tematiche ricche di spunti di riflessione da condividere in classe tra alunni e docenti, per la costruzione di una comunità educante in cui tutti gli attori siano parte attiva.
Tra le tante attività, ce n’è una che ricorre per ogni quadro: il tableau vivant. È un'espressione francese che letteralmente si traduce come “quadro vivente” e, in ambito artistico, descrive uno o più attori opportunamente mascherati a rappresentare una scena come in un quadro vivente. L'idea è che gli alunni "entrino nel quadro" e si pongano in una composizione come se fossero all'interno di un dipinto, enfatizzando l'idea che la scena rappresentata sia un'opera che prende vita.
Questa attività ha il pregio di stimolare non solo gli aspetti cognitivi legati alla conoscenza dell’opera e dell’autore, ma anche quelli emotivi e corporei in quanto viene coinvolto, in pose plastiche, il corpo dei partecipanti.
Il percorso, di volta in volta, si conclude fotografando le scene rappresentate per metterle poi a confronto con quelle originali.
L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
Parola chiave: LAVORO
La Repubblica italiana è democratica, perché in Italia i cittadini votano liberamente, per scegliere chi governerà il Paese. Il lavoro è il valore principale su cui si fonda la nostra Repubblica ed è anche un obiettivo dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile (obiettivo 8: lavoro dignitoso e crescita economica).
circle time
• Avviate una discussione sull’opera e sul suo messaggio.
• Che cosa vedi in primo piano? E sullo sfondo? C’è qualche particolare che ti colpisce? Perché? L’opera ti fa pensare alla parola “lavoro” o ti vengono in mente altre parole?
PROPOSTE OPERATIVE
• Proponete alla classe di riprodurre, in gruppo, su di un foglio di carta da pacchi il quadro di Pellizza da Volpedo con la tecnica del collage, cercando immagini dei lavoratori di oggi su libri e giornali.
• Chiedete agli alunni e alle alunne scrivere una brevissima riflessione come didascalia per il prodotto realizzato e di incollarlo intorno al collage, come a formare una cornice.
• Invitate la classe a pensare a nuovi dettagli artistici che potrebbero essere aggiunti al dipinto per approfondire il tema trattato.
Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo.
Parola chiave: LIBERTÀ
I diritti inviolabili dell’uomo sono tutti quei diritti che nessuna persona e nessuna legge possono negare agli esseri umani, siano essi adulti o bambini. Nel dipinto “Libertà che guida il popolo”, Delacroix raffigura tutte le classi sociali unite in lotta contro l'oppressore, guidate dalla personificazione speciale della Francia, Marianne, che in quest'opera è anche simbolo della Libertà.
circle time
• Avviate una discussione sull’opera e sul suo messaggio.
• Che cosa vedi in primo piano? E sullo sfondo? C’è qualche particolare che ti colpisce? Perché? L’opera ti fa pensare alla parola “libertà” o ti vengono in mente altre parole?
• Proponete alla classe di riprodurre individualmente, con i pastelli a cera, un particolare del dipinto che li ha colpiti.
• Chiedete a ciascuno di scrivere una brevissima riflessione come didascalia per il prodotto realizzato e di incollarlo nella parte bassa del foglio.
• Presentate le figure di grandi personaggi che si sono battuti per il rispetto dei diritti come Gandhi, Rigoberta Menchù, Nelson Mandela, Martin Luther King, Malala Yousafzai e invitate gli alunni e le alunne a costruire le schede biografiche, dopo aver cercato informazioni sulle loro vite.
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
Parola chiave: Uguaglianza
Lo Stato italiano con le sue leggi considera tutti i cittadini uguali: non vi sono distinzioni tra donne e uomini, tra persone di nazionalità o religioni diverse, con idee politiche differenti, tra ricchi e poveri. Il dipinto di Goss rappresenta la Libertà , l’ Uguaglianza e simboleggia la Fratellanza .
circle time
• Avviate una discussione sull’opera e sul suo messaggio.
• Quali elementi caratterizzano l’opera? C’è qualche dettaglio che ti colpisce? Perché? L’opera ti fa pensare alla parola “Uguaglianza” o ti vengono in mente altre parole?
PROPOSTE OPERATIVE
• Proponete alla classe di riprodurre individualmente, con le tempere, un particolare del dipinto che li ha colpiti o di modificarlo aggiungendo qualche particolare significativo.
• Chiedete a ciascuno di scrivere una brevissima riflessione come didascalia per il prodotto realizzato e di incollarlo nella parte bassa del foglio.
• Proponete il testo in inglese con la traduzione di “If I can dream”, di Elvis Presley. Fate ascoltare la canzone, poi commentate insieme il testo. Infine chiedete ai bambini e alle bambine di disegnare il loro sogno di un mondo migliore, lasciando la canzone in sottofondo.
Parola chiave:
La parola “lavoro” compare già nel primo articolo della nostra Costituzione, quindi si capisce quanto esso sia importante in una Repubblica democratica e civile. Il dipinto di Millet ritrae tre donne, curve nei campi. Il raccolto poverissimo delle tre contadine ed il loro atteggiamento sottomesso si contrappongono alla moltitudine di fasci e covoni alle loro spalle, l’uomo a cavallo sullo sfondo è anche un emblema delle disparità sociali.
circle time
• Avviate una discussione sull’opera e sul suo messaggio.
• Che cosa vedi in primo piano? E sullo sfondo? C’è qualche particolare che ti colpisce? Perché? L’opera ti fa pensare alla parola “lavoro” o ti vengono in mente altre parole?
• Proponete alla classe di riprodurre individualmente, con le forme geometriche, il dipinto o parte di esso.
• Chiedete a ciascuno di scrivere una brevissima riflessione come didascalia per il prodotto realizzato e di incollarlo nella parte bassa del foglio.
• La parola “lavoro” compare negli articoli 1 e 4, ma anche negli articoli 35, 36 e 38. Invitate la classe a leggere questi articoli e a discuterne insieme.
La Repubblica, una e indivisibile, riconosce le autonomie locali.
Parola chiave: UNITÀ E AUTONOMIA
La nostra Repubblica è una e indivisibile, ma ogni regione ha bisogni particolari; la Costituzione permette dunque ad ogni territorio di mettere in atto strategie per rispondere a questi bisogni. L’affresco di Aldi rappresenta simbolicamente il momento in cui si realizzò l’Unità d’Italia, quando Garibaldi consegnò a Vittorio Emanuele II di Savoia l’ex Regno delle Due Sicilie.
Prima di introdurre il dibattito, si consiglia di raccontare brevemente l’antefatto storico.
circle time
• Avviate una discussione sull’opera e sul suo messaggio.
• Che cosa vedi in primo piano? E sullo sfondo? C’è qualche particolare che ti colpisce? Perché? L’opera ti fa pensare alle parole “unità”, “autonomia” o ti vengono in mente altre parole?
PROPOSTE OPERATIVE
• Proponete alla classe di riprodurre individualmente, con i pennarelli, un particolare del dipinto che li ha colpiti.
• Chiedete a ciascuno di scrivere una brevissima riflessione come didascalia per il prodotto realizzato e di incollarlo nella parte bassa del foglio.
• Invitate le bambine e i bambini a fare una ricerca sulle origini del vostro Comune, soffermandosi in particolare sulla sua storia dopo l’Unità di Italia.
La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche. Parola chiave: RISPETTO
In Italia esistono comunità di persone che hanno come lingua madre una lingua diversa dall’italiano e dai vari dialetti italiani . Le ragioni storiche della sopravvivenza di queste isole linguistiche sono legate al fatto che le comunità alloglotte vivono in zone di confine che sono appartenute in passato a Stati diversi.
circle time
• Avviate una discussione sull’opera e sul suo messaggio.
• Che cosa vedi in primo piano? E sullo sfondo? C’è qualche particolare che ti colpisce? Perché? L’opera ti fa pensare alla parola “rispetto” o ti vengono in mente altre parole?
PROPOSTE OPERATIVE
• Proponete alla classe di riprodurre individualmente l’opera con la tecnica del puntinismo.
• Chiedete a ciascuno di scrivere una brevissima riflessione come didascalia per il prodotto realizzato e di incollarlo nella parte bassa del foglio.
• Invitate la classe, divisa per gruppi, a fare ricerche sulle diverse minoranze linguistiche del territorio italiano e fatele segnare con un tag sulla carta politica dell’Italia.
Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.
Parola chiave: INDIPENDENZA
Sia lo Stato sia la Chiesa servono per garantire libertà di scelta e di pensiero ai cittadini. È importante che ci siano accordi di pace e collaborazione tra Chiesa e Stato perché la Religione è un aspetto privato che ognuno di noi deve vivere rispettando gli altri e le leggi dello Stato italiano.
La rappresentazione dell’incoronazione di Carlo Magno potrebbe rappresentare l’unione ma anche la distinzione tra mondo laico e mondo religioso. Introducete brevemente il contesto storico per agganciarvi poi alla storia del nostro tempo.
circle time
• Avviate una discussione sull’opera e sul suo messaggio.
• Quali elementi caratterizzano l’opera? C’è qualche dettaglio che ti colpisce? Perché? L’opera ti fa pensare alla parola “indipendenza” o ti vengono in mente altre parole?
• Proponete alla classe di riprodurre individualmente un particolare del dipinto che li ha colpiti.
• Chiedete a ciascuno di scrivere una brevissima riflessione come didascalia per il prodotto realizzato e di incollarlo nella parte bassa del foglio.
• Invitate la classe, divisa per gruppi, a fare ricerche sulla Città del Vaticano, sulle opere d’arte in essa conservate, sulle guardie svizzere, sulla TV, la radio e il giornale dello Stato del Papa.
Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.
Parola chiave: UGUAGLIANZA
Tutte le confessioni religiose hanno diritto di organizzare i loro culti, nel rispetto delle regole definite dallo Stato. Nelle nostre classi convivono alunni di religioni diverse ma nessuna deve essere privilegiata o discriminata rispetto ad un'altra.
circle time
• Avviate una discussione sull’opera e sul suo messaggio.
• Quali elementi caratterizzano l’opera? C’è qualche dettaglio che ti colpisce? Perché? L’opera ti fa pensare alla parola “uguaglianza” o ti vengono in mente altre parole?
• Proponete alla classe di riprodurre individualmente, con la tecnica pittorica a scelta, un particolare del graffito che li ha colpiti.
• Chiedete a ciascuno di scrivere una brevissima riflessione come didascalia per il prodotto realizzato e di incollarlo nella parte bassa del foglio.
• Fate costruire un calendario che indichi le festività principali di alcune religioni e chiedete di fare ricerche sulle tradizioni ad esse collegate.
La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e tutela il paesaggio e il patrimonio artistico.
Parola chiave: PATRIMONIO
La Repubblica si impegna ad aiutare lo sviluppo della cultura e della ricerca scientifica e tecnica, inoltre, consapevole della bellezza e della ricchezza culturale dell’Italia, chiede di tutelarne il paesaggio e il patrimonio storico. Nel 2022 l’ambiente è stato riconosciuto quale “valore costituzionale”. Tra le numerosissime opere d’arte, quella più famosa, simbolo italiano nel mondo, è sicuramente la Gioconda di Leonardo da Vinci.
circle time
• Avviate una discussione sull’opera e sul suo messaggio.
• Che cosa vedi in primo piano? E sullo sfondo? C’è qualche particolare che ti colpisce? Perché? L’opera ti fa pensare alla parola “patrimonio” o ti vengono in mente altre parole?
PROPOSTE OPERATIVE
• Proponete alla classe di riprodurre individualmente il quadro, modificandone, anche in modo divertente, particolari come i capelli, gli occhi, l’abito… Potete anche dare una fotocopia dell’opera in bianco e nero da modificare secondo la propria creatività.
• Chiedete a ciascuno di scrivere una brevissima riflessione come didascalia per il prodotto realizzato e di incollarlo nella parte bassa del foglio.
• Fate svolgere, divisi in gruppi, una ricerca sui monumenti più famosi del nostro Paese e chiedete di segnarli su una grande cartina dell’Italia realizzata in classe.
L’ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale.
Parola chiave: ACCOGLIENZA
L’Italia segue le norme del diritto internazionale e protegge con la sua Costituzione lo straniero cui sia negata la libertà nel suo Paese. Analizzare questo articolo oggi ha un grande e profondo significato: gli stranieri, la migrazione, l’accoglienza e la solidarietà sono parte integrante della vita dei bambini, sempre più abituati a vivere in classe situazioni di multiculturalità. L’opera di Gauguin, con il suo esotismo, rappresenta ciò che appare diverso da noi e porta messaggi provenienti da realtà sconosciute.
circle time
• Avviate una discussione sull’opera e sul suo messaggio.
• Che cosa vedi in primo piano? E sullo sfondo? C’è qualche particolare che ti colpisce? Perché? L’opera ti fa pensare alla parola “accoglienza” o ti vengono in mente altre parole?
• Proponete alla classe di riprodurre individualmente, con la tecnica della pittura con tampone, il quadro o parte di esso.
• Chiedete a ciascuno di scrivere una brevissima riflessione come didascalia per il prodotto realizzato e di incollarlo nella parte bassa del foglio.
• Invitate i bambini e le bambine, divisi in piccoli gruppi a ricercare e condividere con la classe poesie e/o canzoni che parlino di persone costrette a lasciare il loro paese di origine.
L’Italia ripudia la guerra. Parola chiave: PACE
Dire che lo Stato Italiano ripudia la guerra è un importante principio di identità, che ci porta a dire che Pace non è solo vivere senza guerre, ma anche avere cibo, acqua, istruzione e tutto ciò che serve per portare avanti una vita dignitosa.
Per il murales Tuttomondo , Keith Haring ha utilizzato una parete esterna della chiesa di Sant'Antonio Abate a Pisa, riempiendo di significato ciò che prima era vuoto. Trenta figure, concatenate e incastrate tra loro, compongono l’opera ispirata e dedicata alla pace universale.
circle time
• Avviate una discussione sull’opera e sul suo messaggio.
• Quali elementi caratterizzano l’opera? C’è qualche dettaglio che ti colpisce? Perché? L’opera ti fa pensare alla parola “pace” o ti vengono in mente altre parole?
• Dividete la classe in coppie. Ogni bambino sulla carta da pacchi traccerà la sagoma del compagno che si disporrà nella posa che preferisce. Insieme coloreranno le sagome con i colori a dita. Poi collaboreranno per attaccarle alle pareti dell'aula, per creare “Il nostro Tuttomondo”.
• Chiedete a ciascuno di scrivere una brevissima riflessione come didascalia per il prodotto realizzato e di incollarlo sotto la propria sagoma.
• Costruite insieme il puzzle della bandiera della pace, utilizzando tante tessere quante saranno le parole che troverete per indicare ciò che serve a costruire la pace (accoglienza, inclusione, rispetto…). Scrivete una parola su ciascuna tessera, colorate e formate la bandiera.
La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano.
Parola chiave: IDENTITÀ
Il tricolore è simbolo di Italia, di festa, di momenti sportivi. Scoprire però che i colori o i simboli disegnati hanno un significato e un’origine stimola nei bambini la voglia di capire la storia, il senso ed il linguaggio simbolico che racchiude il tricolore. Cafiero Filippelli nell’opera proposta dipinge una donna intenta a rammendare un Tricolore. Questa immagine è la metafora del nostro impegno quotidiano: ricucire ciò che è strappato, riannodare i fili del nostro stare insieme, riscoprirsi comunità.
circle time
• Avviate una discussione sull’opera e sul suo messaggio.
• Che cosa vedi in primo piano? E sullo sfondo? C’è qualche particolare che ti colpisce? Perché? L’opera ti fa pensare alla parola “identità” o ti vengono in mente altre parole?
PROPOSTE OPERATIVE
• Proponete di riprodurre in piccoli gruppi, con i pastelli a olio, il quadro o parte di esso.
• Chiedete a ogni gruppo di scrivere una brevissima riflessione collettiva come didascalia per il prodotto realizzato e di incollarlo nella parte bassa del foglio.
La valutazione ha una funzione formativa fondamentale: è parte integrante della professionalità del docente, si configura come strumento insostituibile di costruzione per la scelta delle strategie didattiche e del processo d’insegnamento e apprendimento. Essa è lo strumento essenziale per attribuire valore alla progressiva costruzione di conoscenze realizzata dagli alunni, per sollecitare il dispiego delle potenzialità di ciascuno partendo dagli effettivi livelli di apprendimento raggiunti, per sostenere e potenziare la motivazione al continuo miglioramento a garanzia del successo formativo e scolastico. La legge n. 150 del 1°ottobre 2024, convertita con modificazioni dall’Ordinanza Ministeriale n.3 del 9 gennaio 2025, ha previsto che, a partire dall’ultimo periodo del corrente anno scolastico, definito in base all’autonoma determinazione di ciascuna istituzione, la valutazione periodica e finale degli apprendimenti delle alunne e alunni delle classi della scuola primaria sia espressa attraverso un giudizio sintetico correlato alla descrizione dei livelli di apprendimento raggiunti. La normativa ha individuato, per la scuola primaria, un impianto valutativo che consente di rappresentare gli articolati processi cognitivi e meta-cognitivi, emotivi e sociali attraverso i quali si manifestano i risultati.
L’ottica è quella della valutazione per l’apprendimento, che ha carattere formativo poiché le informazioni rilevate sono utilizzate anche per adattare l’insegnamento ai bisogni educativi concreti degli alunni e ai loro stili di apprendimento, modificando le attività in funzione di ciò che è stato osservato e a partire da ciò che può essere valorizzato. Le nuove disposizioni intervengono sulla valutazione periodica e finale degli apprendimenti riferita a ciascuna delle discipline di studio previste dalle Indicazioni nazionali per il curricolo, ivi compreso l’insegnamento trasversale di educazione civica di cui alla legge 20 agosto 2019, n. 92, sostituendo i giudizi descrittivi con giudizi sintetici correlati alla descrizione dei livelli di apprendimento raggiunti.
Per quanto riguarda la valutazione in itinere, sono affidate ai singoli docenti le modalità di raccolta degli elementi maggiormente significativi ai fini delle valutazioni periodiche e finali, tali da restituire in modo comprensibile agli alunni e alle famiglie il livello di padronanza dei contenuti verificati, in conformità con i criteri e le modalità definiti dal Collegio dei docenti e inseriti nel PTOF. La valutazione in itinere, espressa nelle forme ritenute più opportune, registra il progresso negli apprendimenti degli alunni e consente ai docenti di rimodulare la progettazione curricolare anche ai fini dell’individualizzazione e della personalizzazione dei percorsi.
La legge n.150 modifica e integra l’ articolo 2 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62 che norma le modalità per la descrizione del processo e del livello globale di sviluppo degli apprendimenti, la valutazione del comportamento e dell’insegnamento della religione cattolica o dell’attività alternativa.
La valutazione delle alunne e degli alunni con disabilità certificata è correlata a quanto previsto nel piano educativo individualizzato.
La valutazione delle alunne e degli alunni con disturbi specifici dell’apprendimento tiene conto del piano didattico personalizzato predisposto dai docenti contitolari di classe. I giudizi sintetici delle discipline, da riportare nel documento di valutazione sono individuati in una scala decrescente di sei livelli: Ottimo , Distinto , Buono , Discreto , Sufficiente , Non sufficiente .
Le Indicazioni Nazionali costituiscono il documento di riferimento principale per individuare e definire il repertorio degli obiettivi di apprendimento, oggetto di valutazione periodica e finale di ciascun alunno in ogni disciplina. Ai fini della progettazione annuale si considerano gli obiettivi delle Indicazioni Nazionali anche riformulati, espressi in modo che siano osservabili e che contengano sia l’azione che fa riferimento al processo cognitivo messo in atto che i contenuti disciplinari. I nuclei tematici delle Indicazioni Nazionali costituiscono il riferimento per identificare eventuali aggregazioni di discipline.
Al fine di rendere chiara, trasparente e comprensibile la valutazione degli apprendimenti, l’Allegato A all’ordinanza ministeriale 9 gennaio 2025, n.3 descrive i sei giudizi sintetici, tenendo in considerazione diverse aree:
• la padronanza e l’utilizzo dei contenuti disciplinari, delle abilità e delle competenze maturate
• l’uso del linguaggio specifico
• l’autonomia
• la continuità nello svolgimento delle attività anche in relazione al grado di difficoltà delle stesse
• la capacità di espressione e rielaborazione personale.
Il giudizio sintetico riferito a ciascuna disciplina di studio nella sua interezza, non è riducibile alla semplice sommatoria degli esiti ottenuti in occasione delle singole attività valutative, ma rileva informazioni sui processi cognitivi in un’ottica di progressione e di continua modificabilità delle manifestazioni dell’apprendimento degli alunni. Uno spazio adeguato troverà l’attività di documentazione, praticabile all’interno del registro elettronico. Nel secondo quadrimestre dell’anno scolastico 2024/2025 , nell’A.S. 2025/2026 e sino a nuova disposizione, si attuerà l’ordinanza in modo progressivo. In tale prospettiva, attraverso i criteri e le modalità attestate dalla normativa, il nostro Istituto intende perseguire il fine formativo ed educativo della valutazione, da intendersi come processo, centrato sull’apprendimento significativo, assumendo l’ottica per la quale “la conoscenza si costruisce e non si trasmette”, che concorre al miglioramento degli apprendimenti e al successo formativo, documentando lo sviluppo dell’identità personale e promuovendo l’autovalutazione di ogni alunno in ordine a conoscenze, abilità e competenze acquisite.
La nostra Istituzione scolastica, in ottemperanza a quanto previsto dal decreto legislativo n. 62/2017, tenendo conto dell’efficacia e la trasparenza comunicativa nei confronti di alunni e genitori, e volendo sfuggire da semplicistici automatismi, propone in questa prima fase di applicazione della normativa, con riferimento alle valutazioni periodiche per l’anno scolastico 2024/2025, di inserire nel documento di valutazione i principali obiettivi disciplinari, rendendo più esplicita e funzionale la correlazione con la progettazione di classe. Si intende, in questo modo, confermare e valorizzare il lavoro, effettuato dalla nostra istituzione scolastica, nell’individuare e inserire nel PTOF gli obiettivi di apprendimento, oggetto di valutazione periodica e finale per ogni classe e ogni disciplina, ritenuti indispensabili per il raggiungimento dei traguardi per lo sviluppo delle competenze.
La valutazione degli apprendimenti acquisiti e del comportamento dell’alunno, nonché le decisioni relative alla promozione alla classe successiva, vengono adottate dai docenti della classe. La valutazione viene registrata su un apposito documento di valutazione (scheda individuale dell’alunno) e lo stesso viene consegnato alla famiglia. Restano ferme le disposizioni di cui all’art. 3 del d.lgs. 62/2017 per l’ammissione alla classe successiva o alla prima classe di scuola secondaria di primo grado. Si ricorda che la non ammissione è disposta all’unanimità dai docenti della classe solo in casi eccezionali e comprovati da specifica motivazione, sulla base dei criteri definiti da collegio dei docenti. In ogni caso, tenuto conto del valore formativo della valutazione, la scuola provvede a segnalare tempestivamente e opportunamente alle famiglie degli alunni le specifiche strategie per il miglioramento degli apprendimenti che adotta nell'ambito della propria autonomia didattica e organizzativa, anche per personalizzare i percorsi e far emergere i talenti di ciascuno. I docenti di sostegno, contitolari della classe, partecipano alla valutazione di tutti gli alunni.
Per l’ insegnamento della religione cattolica la valutazione è espressa con un giudizio sintetico redatto dal relativo docente, riferito all’interesse manifestato e ai livelli di apprendimento conseguiti con nota separata dal documento di valutazione.
La valutazione del comportamento dell'alunno viene espressa collegialmente dai docenti contitolari e dai docenti del Consiglio di classe attraverso un giudizio sintetico riportato nel documento di valutazione. (Art. 26 del d.lgs. 62/17).
Il giudizio sintetico fa riferimento allo sviluppo delle competenze di cittadinanza e al Patto di corresponsabilità approvato dall'istituzione scolastica. Il collegio dei docenti definisce i criteri per la valutazione del comportamento, determinando anche le modalità di espressione del giudizio (C.M 1865/2017).
Nel documento di valutazione, ciascuna istituzione scolastica può adottare l’impostazione e la soluzione grafica che ritiene più funzionali ad una chiara e trasparente comunicazione alle famiglie della valutazione periodica e finale degli apprendimenti disciplinari.
L’ordinanza ministeriale n. 3 del 9 gennaio 2025 propone due esempi possibili per l’adeguamento del documento di valutazione.
L’alunno svolge e porta a termine le attività con autonomia e consapevolezza, riuscendo ad affrontare anche situazioni complesse e non proposte in precedenza.
È in grado di utilizzare conoscenze, abilità e competenze per svolgere con continuità compiti e risolvere problemi, anche difficili, in modo originale e personale.
Si esprime correttamente, con particolare proprietà di linguaggio, capacità critica e di argomentazione, in modalità adeguate al contesto.
Il documento riporta, per ciascuna disciplina il giudizio sintetico e la relativa descrizione indicata nell’Allegato A.
DISCIPLINA
MATEMATICA BUONO
L’alunno svolge e porta a termine le attività con autonomia e consapevolezza.
È in grado di utilizzare conoscenze, abilità e competenze per svolgere con continuità compiti e risolvere problemi.
Si esprime correttamente, collegando le principali informazioni e usando un linguaggio adeguato al contesto.
Leggere, scrivere e confrontare numeri decimali
Disegnare figure geometriche e costruire modelli materiali anche nello spazio
Classificare numeri, figure, oggetti in base a una o più proprietà
In questa proposta il giudizio sintetico e la relativa descrizione indicata nell’Allegato A, sono integrati con i principali obiettivi di apprendimento disciplinari.
Di seguito si allega proposta di documento di valutazione nel quale sono riportati i giudizi sintetici e le relative descrizioni, di tutte le discipline e per ciascun anno di corso , integrati con i principali obiettivi di apprendimento disciplinari individuati nel curricolo d’istituto.
GIUDIZIO
SINTETICO DESCRIZIONE
L’alunno svolge e porta a termine le attività con autonomia e consapevolezza, riuscendo ad affrontare anche situazioni complesse e non proposte in precedenza.
Ascolto e parlato
OTTIMO
DISTINTO
È in grado di utilizzare conoscenze, abilità e competenze per svolgere con continuità compiti e risolvere problemi, anche difficili, in modo originale e personale.
Si esprime correttamente, con particolare proprietà di linguaggio, capacità critica e di argomentazione, in modalità adeguate al contesto.
L’alunno svolge e porta a termine le attività con autonomia e consapevolezza, riuscendo ad affrontare anche situazioni complesse. È in grado di utilizzare conoscenze, abilità e competenze per svolgere con continuità compiti e risolvere problemi anche difficili. Si esprime correttamente, con proprietà di linguaggio e capacità di argomentazione, in modalità adeguate al contesto.
L’alunno svolge e porta a termine le attività con autonomia e consapevolezza.
DISCRETO
È in grado di utilizzare conoscenze, abilità e competenze per svolgere con continuità compiti e risolvere problemi. Si esprime correttamente, collegando le principali informazioni e usando un linguaggio adeguato al contesto.
L’alunno svolge e porta a termine le attività con parziale autonomia e consapevolezza.
È in grado di utilizzare alcune conoscenze, abilità e competenze per svolgere compiti e risolvere problemi non particolarmente complessi.
Si esprime correttamente, con un lessico semplice e adeguato al contesto.
L’alunno svolge le attività principalmente sotto la guida e con il supporto del docente.
NON SUFFICIENTE
È in grado di applicare alcune conoscenze e abilità per svolgere semplici compiti e problemi, solo se già affrontati in precedenza.
Si esprime con un lessico limitato e con qualche incertezza.
L’alunno non riesce abitualmente a svolgere le attività proposte, anche se guidato dal docente.
Applica solo saltuariamente conoscenze e abilità per svolgere alcuni semplici compiti.
Si esprime con incertezza e in maniera non adeguata al contesto.
Ascoltare e comprendere consegne, istruzioni, informazioni essenziali e raccontare in modo logico e cronologico fatti, eventi e istruzioni
Lettura
Padroneggiare strategie di lettura a voce alta, scorrevole, corretta ed espressiva per analizzare e comprenderne il contenuto
Scrittura
Comunicare esperienze personali a destinatari noti, in diari e lettere, tenendo presenti le informazioni essenziali relative a persone, luoghi, tempi, situazioni e azioni
Acquisizione ed espansione del lessico ricettivo e produttivo
Comprendere e utilizzare in modo appropriato il lessico di base
Elementi di grammatica esplicita e riflessione sugli usi della lingua
Conoscere le fondamentali convenzioni ortografiche e le principali strutture sintattiche per revisionare la produzione scritta
GIUDIZIO
SINTETICO
OTTIMO
SUFFICIENTE
NON SUFFICIENTE
DESCRIZIONE
L’alunno svolge e porta a termine le attività con autonomia e consapevolezza, riuscendo ad affrontare anche situazioni complesse e non proposte in precedenza.
È in grado di utilizzare conoscenze, abilità e competenze per svolgere con continuità compiti e risolvere problemi, anche difficili, in modo originale e personale.
Si esprime correttamente, con particolare proprietà di linguaggio, capacità critica e di argomentazione, in modalità adeguate al contesto.
L’alunno svolge e porta a termine le attività con autonomia e consapevolezza, riuscendo ad affrontare anche situazioni complesse. È in grado di utilizzare conoscenze, abilità e competenze per svolgere con continuità compiti e risolvere problemi anche difficili. Si esprime correttamente, con proprietà di linguaggio e capacità di argomentazione, in modalità adeguate al contesto.
L’alunno svolge e porta a termine le attività con autonomia e consapevolezza.
È in grado di utilizzare conoscenze, abilità e competenze per svolgere con continuità compiti e risolvere problemi. Si esprime correttamente, collegando le principali informazioni e usando un linguaggio adeguato al contesto.
L’alunno svolge e porta a termine le attività con parziale autonomia e consapevolezza.
È in grado di utilizzare alcune conoscenze, abilità e competenze per svolgere compiti e risolvere problemi non particolarmente complessi.
Si esprime correttamente, con un lessico semplice e adeguato al contesto.
L’alunno svolge le attività principalmente sotto la guida e con il supporto del docente.
È in grado di applicare alcune conoscenze e abilità per svolgere semplici compiti e problemi, solo se già affrontati in precedenza.
Si esprime con un lessico limitato e con qualche incertezza.
L’alunno non riesce abitualmente a svolgere le attività proposte, anche se guidato dal docente. Applica solo saltuariamente conoscenze e abilità per svolgere alcuni semplici compiti.
Si esprime con incertezza e in maniera non adeguata al contesto.
Riconoscere gli usi, le funzioni e i contesti della musica e dei suoni nella realtà multimediale (cinema, televisione, computer)
Eseguire collettivamente e individualmente brani vocali/ strumentali curando l’intonazione, l’espressività e l’interpretazione
GIUDIZIO
SINTETICO
OTTIMO
SUFFICIENTE
NON SUFFICIENTE
DESCRIZIONE
L’alunno svolge e porta a termine le attività con autonomia e consapevolezza, riuscendo ad affrontare anche situazioni complesse e non proposte in precedenza.
È in grado di utilizzare conoscenze, abilità e competenze per svolgere con continuità compiti e risolvere problemi, anche difficili, in modo originale e personale.
Si esprime correttamente, con particolare proprietà di linguaggio, capacità critica e di argomentazione, in modalità adeguate al contesto.
L’alunno svolge e porta a termine le attività con autonomia e consapevolezza, riuscendo ad affrontare anche situazioni complesse. È in grado di utilizzare conoscenze, abilità e competenze per svolgere con continuità compiti e risolvere problemi anche difficili. Si esprime correttamente, con proprietà di linguaggio e capacità di argomentazione, in modalità adeguate al contesto.
L’alunno svolge e porta a termine le attività con autonomia e consapevolezza.
È in grado di utilizzare conoscenze, abilità e competenze per svolgere con continuità compiti e risolvere problemi. Si esprime correttamente, collegando le principali informazioni e usando un linguaggio adeguato al contesto.
L’alunno svolge e porta a termine le attività con parziale autonomia e consapevolezza.
È in grado di utilizzare alcune conoscenze, abilità e competenze per svolgere compiti e risolvere problemi non particolarmente complessi.
Si esprime correttamente, con un lessico semplice e adeguato al contesto.
L’alunno svolge le attività principalmente sotto la guida e con il supporto del docente.
È in grado di applicare alcune conoscenze e abilità per svolgere semplici compiti e problemi, solo se già affrontati in precedenza.
Si esprime con un lessico limitato e con qualche incertezza.
L’alunno non riesce abitualmente a svolgere le attività proposte, anche se guidato dal docente. Applica solo saltuariamente conoscenze e abilità per svolgere alcuni semplici compiti.
Si esprime con incertezza e in maniera non adeguata al contesto.
Esprimersi e comunicare
Elaborare creativamente, con l’uso di strumenti e tecniche diverse, produzioni personali, introducendo gli elementi stilistici delle opere d’arte osservate
Osservare e leggere le immagini
Riconoscere in un testo iconico-visivo linee, forme, colori, volume e spazio, individuando il loro significato espressivo
Comprendere e apprezzare le opere d’arte
Riconoscere ed apprezzare le espressioni culturali e i beni del patrimonio storico-artistico italiano e di altre civiltà
GIUDIZIO
SINTETICO DESCRIZIONE
L’alunno svolge e porta a termine le attività con autonomia e consapevolezza, riuscendo ad affrontare anche situazioni complesse e non proposte in precedenza.
Costituzione
Conoscere i principi fondamentali della Costituzione
OTTIMO
È in grado di utilizzare conoscenze, abilità e competenze per svolgere con continuità compiti e risolvere problemi, anche difficili, in modo originale e personale.
Si esprime correttamente, con particolare proprietà di linguaggio, capacità critica e di argomentazione, in modalità adeguate al contesto.
L’alunno svolge e porta a termine le attività con autonomia e consapevolezza, riuscendo ad affrontare anche situazioni complesse. È in grado di utilizzare conoscenze, abilità e competenze per svolgere con continuità compiti e risolvere problemi anche difficili. Si esprime correttamente, con proprietà di linguaggio e capacità di argomentazione, in modalità adeguate al contesto.
L’alunno svolge e porta a termine le attività con autonomia e consapevolezza.
È in grado di utilizzare conoscenze, abilità e competenze per svolgere con continuità compiti e risolvere problemi. Si esprime correttamente, collegando le principali informazioni e usando un linguaggio adeguato al contesto.
L’alunno svolge e porta a termine le attività con parziale autonomia e consapevolezza.
SUFFICIENTE
È in grado di utilizzare alcune conoscenze, abilità e competenze per svolgere compiti e risolvere problemi non particolarmente complessi.
Si esprime correttamente, con un lessico semplice e adeguato al contesto.
L’alunno svolge le attività principalmente sotto la guida e con il supporto del docente.
È in grado di applicare alcune conoscenze e abilità per svolgere semplici compiti e problemi, solo se già affrontati in precedenza.
Si esprime con un lessico limitato e con qualche incertezza.
NON SUFFICIENTE
L’alunno non riesce abitualmente a svolgere le attività proposte, anche se guidato dal docente. Applica solo saltuariamente conoscenze e abilità per svolgere alcuni semplici compiti.
Si esprime con incertezza e in maniera non adeguata al contesto.
Conoscere il principio di uguaglianza, nella consapevolezza che le differenze possono rappresentare un valore, quando non si trasformano in discriminazioni
Conoscere il contenuto generale delle Dichiarazioni internazionali dei diritti della persona e dell’infanzia
GIUDIZIO
SINTETICO DESCRIZIONE
L’alunno svolge e porta a termine le attività con autonomia e consapevolezza, riuscendo ad affrontare anche situazioni complesse e non proposte in precedenza.
Ascolto e parlato
OTTIMO
È in grado di utilizzare conoscenze, abilità e competenze per svolgere con continuità compiti e risolvere problemi, anche difficili, in modo originale e personale.
Si esprime correttamente, con particolare proprietà di linguaggio, capacità critica e di argomentazione, in modalità adeguate al contesto.
L’alunno svolge e porta a termine le attività con autonomia e consapevolezza, riuscendo ad affrontare anche situazioni complesse. È in grado di utilizzare conoscenze, abilità e competenze per svolgere con continuità compiti e risolvere problemi anche difficili. Si esprime correttamente, con proprietà di linguaggio e capacità di argomentazione, in modalità adeguate al contesto.
L’alunno svolge e porta a termine le attività con autonomia e consapevolezza.
È in grado di utilizzare conoscenze, abilità e competenze per svolgere con continuità compiti e risolvere problemi. Si esprime correttamente, collegando le principali informazioni e usando un linguaggio adeguato al contesto.
L’alunno svolge e porta a termine le attività con parziale autonomia e consapevolezza.
SUFFICIENTE
È in grado di utilizzare alcune conoscenze, abilità e competenze per svolgere compiti e risolvere problemi non particolarmente complessi.
Si esprime correttamente, con un lessico semplice e adeguato al contesto.
L’alunno svolge le attività principalmente sotto la guida e con il supporto del docente.
È in grado di applicare alcune conoscenze e abilità per svolgere semplici compiti e problemi, solo se già affrontati in precedenza.
Si esprime con un lessico limitato e con qualche incertezza.
NON SUFFICIENTE
L’alunno non riesce abitualmente a svolgere le attività proposte, anche se guidato dal docente. Applica solo saltuariamente conoscenze e abilità per svolgere alcuni semplici compiti.
Si esprime con incertezza e in maniera non adeguata al contesto.
Interagire in modo collaborativo in una discussione, formulando domande precise e pertinenti sull’argomento; comprendere lo scopo e i contenuti principali di testi derivanti dai media e da altre fonti d’informazione
Lettura
Leggere, comprendere e confrontare il contenuto di testi diversi, utilizzando le informazioni della titolazione, delle immagini e delle didascalie
Scrittura
Raccogliere le idee, organizzarle per punti, pianificare la traccia e scrivere semplici testi di diversa tipologia coerenti, coesi e corretti
Acquisizione ed espansione del lessico ricettivo e produttivo
Ampliare il patrimonio lessicale attraverso la consultazione del dizionario, le letture e le attività orali e scritte
Elementi di grammatica esplicita e riflessione sugli usi della lingua
Riconoscere e classificare per categorie le parti del discorso e la struttura della frase semplice
GIUDIZIO
SINTETICO DESCRIZIONE
L’alunno svolge e porta a termine le attività con autonomia e consapevolezza, riuscendo ad affrontare anche situazioni complesse e non proposte in precedenza.
OTTIMO
È in grado di utilizzare conoscenze, abilità e competenze per svolgere con continuità compiti e risolvere problemi, anche difficili, in modo originale e personale.
Si esprime correttamente, con particolare proprietà di linguaggio, capacità critica e di argomentazione, in modalità adeguate al contesto.
L’alunno svolge e porta a termine le attività con autonomia e consapevolezza, riuscendo ad affrontare anche situazioni complesse. È in grado di utilizzare conoscenze, abilità e competenze per svolgere con continuità compiti e risolvere problemi anche difficili. Si esprime correttamente, con proprietà di linguaggio e capacità di argomentazione, in modalità adeguate al contesto.
L’alunno svolge e porta a termine le attività con autonomia e consapevolezza.
È in grado di utilizzare conoscenze, abilità e competenze per svolgere con continuità compiti e risolvere problemi. Si esprime correttamente, collegando le principali informazioni e usando un linguaggio adeguato al contesto.
L’alunno svolge e porta a termine le attività con parziale autonomia e consapevolezza.
SUFFICIENTE
È in grado di utilizzare alcune conoscenze, abilità e competenze per svolgere compiti e risolvere problemi non particolarmente complessi.
Si esprime correttamente, con un lessico semplice e adeguato al contesto.
L’alunno svolge le attività principalmente sotto la guida e con il supporto del docente.
È in grado di applicare alcune conoscenze e abilità per svolgere semplici compiti e problemi, solo se già affrontati in precedenza.
Si esprime con un lessico limitato e con qualche incertezza.
L’alunno non riesce abitualmente a svolgere le attività proposte, anche se guidato dal docente.
Riconoscere gli usi, le funzioni e i contesti della musica e dei suoni nella realtà multimediale (cinema, televisione, computer), attraverso il riconoscimento di aspetti funzionali ed estetici
Eseguire collettivamente e individualmente brani vocali/ strumentali curando l’intonazione, l’espressività e l’interpretazione
NON SUFFICIENTE
Applica solo saltuariamente conoscenze e abilità per svolgere alcuni semplici compiti.
Si esprime con incertezza e in maniera non adeguata al contesto.
GIUDIZIO
SINTETICO
OTTIMO
DISCRETO
NON SUFFICIENTE
DESCRIZIONE
L’alunno svolge e porta a termine le attività con autonomia e consapevolezza, riuscendo ad affrontare anche situazioni complesse e non proposte in precedenza.
È in grado di utilizzare conoscenze, abilità e competenze per svolgere con continuità compiti e risolvere problemi, anche difficili, in modo originale e personale.
Si esprime correttamente, con particolare proprietà di linguaggio, capacità critica e di argomentazione, in modalità adeguate al contesto.
L’alunno svolge e porta a termine le attività con autonomia e consapevolezza, riuscendo ad affrontare anche situazioni complesse. È in grado di utilizzare conoscenze, abilità e competenze per svolgere con continuità compiti e risolvere problemi anche difficili. Si esprime correttamente, con proprietà di linguaggio e capacità di argomentazione, in modalità adeguate al contesto.
L’alunno svolge e porta a termine le attività con autonomia e consapevolezza.
È in grado di utilizzare conoscenze, abilità e competenze per svolgere con continuità compiti e risolvere problemi. Si esprime correttamente, collegando le principali informazioni e usando un linguaggio adeguato al contesto.
L’alunno svolge e porta a termine le attività con parziale autonomia e consapevolezza.
È in grado di utilizzare alcune conoscenze, abilità e competenze per svolgere compiti e risolvere problemi non particolarmente complessi.
Si esprime correttamente, con un lessico semplice e adeguato al contesto.
L’alunno svolge le attività principalmente sotto la guida e con il supporto del docente.
È in grado di applicare alcune conoscenze e abilità per svolgere semplici compiti e problemi, solo se già affrontati in precedenza.
Si esprime con un lessico limitato e con qualche incertezza.
L’alunno non riesce abitualmente a svolgere le attività proposte, anche se guidato dal docente.
Applica solo saltuariamente conoscenze e abilità per svolgere alcuni semplici compiti.
Si esprime con incertezza e in maniera non adeguata al contesto.
Esprimersi e comunicare
Elaborare creativamente, con l’uso di strumenti e tecniche diverse, produzioni personali, introducendo gli elementi stilistici delle opere d’arte osservate
Osservare e leggere le immagini
Individuare nel linguaggio del fumetto, filmico e audiovisivo le diverse tipologie di codici, le sequenze narrative e decodificare in forma elementare i diversi significati
Comprendere e apprezzare le opere d’arte
Riconoscere ed apprezzare nel proprio territorio gli aspetti più caratteristici del patrimonio ambientale e urbanistico e i principali monumenti storicoartistici
GIUDIZIO
SINTETICO DESCRIZIONE
L’alunno svolge e porta a termine le attività con autonomia e consapevolezza, riuscendo ad affrontare anche situazioni complesse e non proposte in precedenza.
Costituzione
Conoscere e applicare le principali norme di circolazione stradale
OTTIMO
È in grado di utilizzare conoscenze, abilità e competenze per svolgere con continuità compiti e risolvere problemi, anche difficili, in modo originale e personale.
Si esprime correttamente, con particolare proprietà di linguaggio, capacità critica e di argomentazione, in modalità adeguate al contesto.
L’alunno svolge e porta a termine le attività con autonomia e consapevolezza, riuscendo ad affrontare anche situazioni complesse. È in grado di utilizzare conoscenze, abilità e competenze per svolgere con continuità compiti e risolvere problemi anche difficili. Si esprime correttamente, con proprietà di linguaggio e capacità di argomentazione, in modalità adeguate al contesto.
L’alunno svolge e porta a termine le attività con autonomia e consapevolezza.
È in grado di utilizzare conoscenze, abilità e competenze per svolgere con continuità compiti e risolvere problemi. Si esprime correttamente, collegando le principali informazioni e usando un linguaggio adeguato al contesto.
L’alunno svolge e porta a termine le attività con parziale autonomia e consapevolezza.
SUFFICIENTE
È in grado di utilizzare alcune conoscenze, abilità e competenze per svolgere compiti e risolvere problemi non particolarmente complessi.
Si esprime correttamente, con un lessico semplice e adeguato al contesto.
L’alunno svolge le attività principalmente sotto la guida e con il supporto del docente.
È in grado di applicare alcune conoscenze e abilità per svolgere semplici compiti e problemi, solo se già affrontati in precedenza.
Si esprime con un lessico limitato e con qualche incertezza.
L’alunno non riesce abitualmente a svolgere le attività proposte, anche se guidato dal docente.
Sviluppo economico e sostenibilità
Mettere in atto comportamenti che riducano l’impatto negativo delle attività quotidiane sull’ambiente
Cittadinanza digitale
Conoscere e applicare semplici regole per l’utilizzo corretto di strumenti di comunicazione digitale
NON SUFFICIENTE
Applica solo saltuariamente conoscenze e abilità per svolgere alcuni semplici compiti.
Si esprime con incertezza e in maniera non adeguata al contesto.