Visita Pastorale VIII Vicariato - prima parte

Visita Pastorale all ’Ottavo Vicariato

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Indice PRESENTAZIONE .

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CAPITOLO I VISITA PASTORALE ALLA PARROCCHIA DIVINA MISERICORDIA (MISTERBIANCO)

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Informazioni statistiche .

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Fase preparatoria

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Incontro con l’Arcivescovo .

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Lettera conclusiva

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CAPITOLO II VISITA PASTORALE ALLA PARROCCHIA SACRO CUORE E SANTA MARGHERITA MARIA ALACOQUE (PIANO TAVOLA)

Informazioni statistiche .

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Fase preparatoria

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pag. 100

Incontro con l’Arcivescovo .

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pag. 104

Lettera conclusiva

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pag. 138

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CAPITOLO III VISITA PASTORALE AL COMUNE DI MOTTA SANT’ANASTASIA (PARROCCHIA SANTA MARIA DEL ROSARIO; PARROCCHIA SANT’ANTONIO DI PADOVA)

Informazioni statistiche .

Fase preparatoria . .

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pag. 148 pag. 154

Incontro con l’Arcivescovo .

Lettere conclusive . . .

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pag. 184 pag. 306

CAPITOLO IV VISITA PASTORALE ALLA PARROCCHIA SANT’ANGELA MERICI (MISTERBIANCO)

Informazioni statistiche .

Fase preparatoria . .

Incontro con l’Arcivescovo Lettera conclusiva . .

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338 342 350 380

CAPITOLO V VISITA PASTORALE ALLA PARROCCHIA SAN MASSIMILIANO KOLBE (MISTERBIANCO)

Informazioni statistiche .

Fase preparatoria . .

Incontro con l’Arcivescovo Lettera conclusiva . .

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pag. pag. pag. pag.

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390 394 418 518

CAPITOLO VI VISITA PASTORALE ALLA PARROCCHIA SAN BERNARDETTA (MISTERBIANCO)

Informazioni statistiche .

Fase preparatoria . .

Incontro con l’Arcivescovo Lettera conclusiva . .

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532 534 544 584

CAPITOLO VII VISITA PASTORALE ALLA PARROCCHIA SAN NICOLÒ (MISTERBIANCO)

Informazioni statistiche .

Fase preparatoria . .

Incontro con l’Arcivescovo Lettera conclusiva . .

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596 600 610 690

CAPITOLO VIII VISITA PASTORALE ALLA PARROCCHIA SANTA MARIA DELLE GRAZIE (MISTERBIANCO)

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Informazioni statistiche .

Fase preparatoria . .

Incontro con l’Arcivescovo Lettera conclusiva . .

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702 706 716 758

CAPITOLO IX VISITA PASTORALE ALLA PARROCCHIA SAN CARLO BORROMEO (MISTERBIANCO)

Informazioni statistiche .

Fase preparatoria . .

Incontro con l’Arcivescovo Lettera conclusiva . .

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pag. pag. pag. pag.

770 774 778 818

CAPITOLO X VISITA PASTORALE ALLA PARROCCHIA BEATO CARDINALE DUSMET (MISTERBIANCO)

Informazioni statistiche .

Fase preparatoria . .

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pag. 830 pag. 834

Incontro con l’Arcivescovo .

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pag. 844

Lettera conclusiva

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pag. 902

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pag. 916

Incontro con l’Arcivescovo .

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pag. 938

Lettera conclusiva

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pag. 1058

CAPITOLO XII “RICORDI FOTOGRAFICI” .

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pag. 1068

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CAPITOLO XI INCONTRI DI VICARIATO

Fase preparatoria

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Presentazione

L’Arcivescovo di Catania

L

a Visita pastorale va avanti e sono sempre più numerose le comunità parrocchiali dell’Arcidiocesi che sperimentano come essa sia davvero un grande dono del Padre per la nostra Chiesa.

Questa certezza è espressa in tanti modi, soprattutto nei dialoghi personali e nei tanti incontri di verifica a livello comunitario.

Di questa certezza è segno anche il presente volume che riporta gli atti della Visita pastorale alle undici parrocchie dell’VIII Vicariato. Esso è alquanto più esteso delle precedenti pubblicazioni relative al I e II Vicariato. Ciò dimostra l’encomiabile impegno nel preparare la Visita; impegno che è stato particolarmente fruttuoso, durante lo svolgimento nelle singole parrocchie. È bello sperare che tanto zelo animerà anche il tempo del Dopo Visita.

Rendiamo grazie al Signore per tanta ricchezza di doni. Da parte mia un affettuoso grazie ai carissimi Parroci e loro collaboratori, come pure ai Responsabili degli Uffici di Curia coinvolti nelle fasi della Visita. Uno speciale ringraziamento al Vicario foraneo, Don Franco Luvarà, e al Vicario episcopale per la Pastorale, Don Pietro Longo, che sono stati assidui nella partecipazione ai vari momenti della Visita.

La mole del volume esprime anche il particolare e generoso impegno profuso dalla Segreteria per la Visita pastorale. Al carissimo Don Massimiliano Parisi, alle valide collaboratrici e ai vari collabo-

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Presentazione

ratori esprimo, anche a nome delle persone che usufruiranno della presente pubblicazione, sentito apprezzamento che, ne sono sicuro, sarà condiviso anche da chi nel futuro vorrà interessarsi alla Visita pastorale che il Buon Pastore mi dà il privilegio di compiere in questa Sua Chiesa affidata immeritatamente alla mia carità pastorale.

Catania, 25 settembre 2013 Memoria del Beato Card. Giuseppe Benedetto Dusmet  SALVATORE GRISTINA

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NOTE REDAZIONALI • Il presente volume è composto da dodici capitoli, precisamente dieci riguardanti la Visita pastorale nelle singole parrocchie dell’VIII Vicariato, l’undicesimo relativo agli incontri vicariali ed il dodicesimo riguardante alcuni “Ricordi fotografici”.

• I primi undici capitoli rispecchiano i “tempi” della Visita pastorale e, dunque, si articolano in “fase preparatoria”, “incontro con l’Arcivescovo” e “lettera conclusiva”. Precedono alcune “informazioni statistiche” relative ad ogni realtà parrocchiale.

• Il volume raccoglie, oltre che le indicazioni dell’Arcivescovo, relazioni, saluti, interventi di parroci, operatori pastorali e di quanti a vario titolo hanno contribuito con il loro apporto allo svolgimento della Visita pastorale.

• Tutto il materiale che le parrocchie interessate hanno presentato all’Ufficio di Segreteria per la Visita pastorale, salvo qualche esigenza di impaginazione, è pubblicato così come pervenuto.

• La documentazione riguardante la Visita reale non è inserita nel presente volume. Essa è custodita presso gli archivi degli Uffici della Curia Arcivescovile.

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CAPITOLO I

Visita Pastorale alla Parrocchia Divina Misericordia - Misterbianco -

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Informazioni statistiche

M APPA

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DEL TERRITORIO PARROCCHIALE

Informazioni statistiche

S TRADARIO

DEL TERRITORIO PARROCCHIALE

Via Barone

Via San Giovanni Bosco

Via Caudullo

Via Santa Maria Goretti

Via Cimino Magliaro Via Della Vinazza

Via San Nicolò incrocio A. Giuffrida, lato Ovest

Via Famiglia Anfuso

Via Santa Rita

Via Famiglia Santagati

Via San Sebastiano

Via Famiglia Santonocito

Via Sorba

Via Feudotto Via Ficarelli Via Giuffrida lato ovest, dal n. 1 al n. 39 Via Mannino Via Monaco Via Lucia Mangano Via Orlando Via Padre Pio Via Parroco Giuseppe Scuderi Via Sac. Leocata Via Sant’Antonio Abate incrocio A. Giuffrida, lato ovest Via Sant’Angela Merici Via Santa Caterina Via Santa Cecilia Via Santa Chiara NUMERO STIMATO DI ABITANTI: 3.000

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Fase preparatoria

Fase preparatoria

Verbale della riunione del Consiglio Pastorale

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In occasione della Visita pastorale del nostro Arcivescovo Mons.

Salvatore Gristina nella nostra parrocchia è stato costituito il Consiglio pastorale parrocchiale che si è riunito per la prima volta venerdì 4 marzo 2011 alle ore 19.30 con il seguente o.d.g.: 1. Che cos’è e a cosa serve il Consiglio pastorale parrocchiale; 2. Regolamento del Consiglio pastorale parrocchiale; 3. Presentazione dei componenti del Consiglio pastorale parrocchiale; 4. Nomina segretario; 5. Nomina componenti del Consiglio pastorale affari economici; 6. Professione di fede; 7. Visita pastorale di Sua Eccellenza Mons. Salvatore Gristina; 8. Programma della Visita pastorale; 9. Quaresima 2011.

Dopo la preghiera iniziale si passa al primo punto dell’o.d.g.; prende la parola il Parroco dicendo che dopo cinque anni dalla nascita della parrocchia è giunto il momento, su invito anche del Vescovo, di istituire il Consiglio pastorale parrocchiale e il Consiglio pastorale per gli affari economici al fine di esprimere l’unità e la corresponsabilità comune del popolo di Dio sotto la guida del proprio pastore, chiamato ad essere strumento di ricerca, di programmazione e di verifica dell’attività pastorale. Si ritiene pertanto necessaria l’istituzione del Consiglio pastorale parrocchiale.

Si fa lettura del regolamento del Consiglio pastorale parrocchiale e vengono presentati i componenti del Consiglio pastorale parrocchiale: Reina Salvatore, parroco-presidente; Bruno Antonino, rappresentante messa; Caruso Gaetano, consigliere; Caruso Rosaria, famiglie-caritas; Distefano Angela, Guardie d’onore dell’Immacolata e OVS; Giuseppe Bonanno, consigliere; Iacona Gabriella, rappresentante C.de S. Caterina, Ficarelli, Raccomandata; Nicotra Santa, consigliere; Mannarà Rosa, consigliere; Masano Francesco, rappresentante Consiglio pastorale per gli affari economici;

Fase preparatoria

Mascali Nella, Rinnovamento nello Spirito; Mastroeni Maria, rappresentante catechisti; Milazzo Margherita, rappresentante canto e giovani; Rizzo Maria, rappresentante messa; Santoro Sabina, liturgia-decoro tempio; Tomaselli Lucia, rappresentante C.da S. Chiara; Zuccarello Mario, famiglie.

Viene nominata segretaria del Consiglio pastorale parrocchiale la Signora Santa Nicotra.

Si passa alla nomina dei componenti del Consiglio pastorale per gli affari economici che sono: Milazzo Margherita, segretaria; Zuccarello Mario, contabile; Masano Francesco, cassiere.

Dopo la professione di fede da parte dei due Consigli si passa all’esame del punto riguardante la Visita pastorale. Il 2 aprile 2011 si aprirà la celebrazione della Visita pastorale in Chiesa Madonna delle Grazie alle ore 19.00. Sua Eccellenza l’Arcivescovo Salvatore Gristina sarà presente nella parrocchia Divina Misericordia dal giorno 3 aprile al 9 aprile 2011.

La proposta del programma della visita dell’Arcivescovo è la seguente: Domenica 3 aprile Ore 10.15: Accoglienza dell’Arcivescovo.

Ore 10.30: Celebrazione Eucaristica di apertura della Visita pastorale.

Ore 17.00: Incontro con il Consiglio pastorale parrocchiale e il Consiglio per gli affari economici.

Giovedì 7 aprile Ore 09.30: Ora Media e Adorazione Eucaristica.

Ore 10.30: Visita all’Istituto Comprensivo “L. Da Vinci”.

Venerdì 8 aprile Ore 09.30: Visita agli ospiti della casa per anziani “S. Chiara”.

Ore 11.00: Visita alcuni ammalati della parrocchia.

Ore 17.00: Incontro con i gruppi (Guardie d’Onore dell’Immacolata - OVS - RnS).

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Fase preparatoria

Sabato 9 aprile Ore 17.00: Incontro con i catechisti.

Ore 18.00: L’Arcivescovo è disponibile per le confessioni e il dialogo personale.

Ore 19.30: Assemblea pastorale e conclusione della Visita pastorale in parrocchia.

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Per quando riguarda la Visita pastorale, Padre Salvatore propone: di non fare delle spese superflue, di cercare delle idee per lo slogan del manifesto della Visita pastorale che si farà in collaborazione con le altre parrocchie, di sistemare la parte frontale del tetto dell’entrata, di non raccogliere soldi per i paramenti perché saranno donati. Ed inoltre evitare di preparare pranzi o cene, con eccezione dell’ultimo giorno della Visita che si concluderà con la condivisione di qualche dolce.

La Visita si concluderà con un’Assemblea pastorale aperta a tutti e dovranno essere presenti in modo particolare i membri del Consiglio pastorale parrocchiale, del Consiglio pastorale per gli affari economici e i catechisti.

Il Parroco, poi, ha anticipato gli argomenti da discutere nei prossimi tre consigli parrocchiali. Bisognerà compilare un questionario che prevede sette obiettivi da trattare e, infine, fare una sintesi da presentare all’Arcivescovo.

Durante questi incontri del Consiglio parrocchiale potranno assistere e intervenire anche parrocchiani e assidui frequentatori della parrocchia.

Si sono, poi, decise le date dei prossimi consigli parrocchiali: 11-1422 marzo alle ore 19.30.

Per quanto riguarda movimenti o associazioni presenti in parrocchia bisogna scrivere una storia di quando essi sono nati e come si sono inseriti in parrocchia. […]

La riunione si chiude alle ore 21.00.

SAC. SALVATORE REINA Parroco

SIG.RA SANTA NICOTRA Segretaria

Fase preparatoria

Verbale della riunione del Consiglio Pastorale Oggi venerdì 11 marzo 2011 alle ore 19.30 si è riunito il Consiglio pastorale parrocchiale per discutere il seguente o.d.g: • lettura del Verbale della seduta precedente; • approvazione dello Statuto; • questionario della Visita pastorale; • varie ed eventuali.

Assenti giustificati: Caruso Gaetano, Tomaselli Lucia.

Presiede l’assemblea il parroco, Padre Salvatore Reina.

Erano, inoltre, presenti alcuni membri della comunità parrocchiale in quanto il Parroco in precedenza aveva rivolto a tutta la comunità l’invito a partecipare per rispondere al Questionario pastorale.

Dopo la preghiera per Visita pastorale si passa ad una breve introduzione su “Il direttorio per la Visita pastorale”, consegnato il 7 gennaio 2011 nella Chiesa Madonna delle Grazie di Misterbianco e la comunicazione da parte del Parroco dell’avvenuta Visita reale del 9 febbraio 2011.

Si procede alla lettura degli Obiettivi tratti dall’Introduzione alla Nota Pastorale della C.E.I. Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia.

PRIMO OBIETTIVO Non si può più dare per scontato che tra noi e attorno a noi, in un crescente pluralismo culturale e religioso, sia conosciuto il Vangelo di Gesù: le parrocchie devono essere dimore che sanno accogliere e ascoltare paure e speranze della gente, domande e attese, anche inespresse, e che sanno offrire una coraggiosa testimonianza e un annuncio credibile della verità che è Cristo.

Risposte Dal confronto dei vari membri del Consiglio pastorale parrocchiale è emerso che gli abitanti del nostro territorio sono per la maggioranza cristiani con una ridotta minoranza di testimoni di Geova e mussulmani.

Da ciò si deduce che ancora è prematuro parlare di dialogo aperto alla libertà.

La signora Rosa Mannarà dialogando con gli abitanti del nostro territorio parrocchiale ha potuto riscontrare, con viva gioia, che molte perso-

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Fase preparatoria

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ne non praticanti hanno riscoperto il desiderio di partecipare alla Celebrazione Eucaristica perché sono stati colpiti dalla testimonianza dei parrocchiani e in particolar modo dalla gentilezza e accoglienza del Parroco.

Il Parroco precisa che la parrocchia è di tutti e che tutti siamo tenuti ad essere accoglienti prima tra di noi e poi verso i lontani, spronandoci ad avere più iniziativa personale nel curare la Chiesa considerandola come casa nostra.

Il signor Bonanno Giuseppe ritiene che una comunità sorretta dall’unione e dal reciproco aiuto può arrivare ad una conoscenza del Vangelo e, quindi, poter dare una edificante testimonianza credibile e coerente.

Interviene un membro dell’assemblea precisando che sta al Parroco vigilare e riprendere. La signora Mannarà sostiene l’importanza di andare a visitare i malati del territorio portando una parola di conforto. La signora Rosaria Caruso ritiene importante instaurare rapporti di amicizia col vicinato.

Si può organizzare qualche iniziativa per coinvolgere gli abitanti del territorio (intervento dall’assemblea).

Padre Salvatore Reina ritiene che bisogna fare leva sulle famiglie dei bambini che vengono al catechismo per poterli avvicinare al Signore.

Signora Angela Distefano dice che bisogna buttare le reti, seminare, col tempo si vedranno i risultati.

SECONDO OBIETTIVO L’Iniziazione Cristiana, che ha il suo insostituibile grembo nella parrocchia, deve ritrovare unità attorno all’Eucaristia; per i giovani e gli adulti vanno proposti nuovi e praticabili itinerari per l’Iniziazione o la ripresa della vita cristiana.

Risposte Da parte dei membri del Consiglio pastorale è emersa l’esigenza di intraprendere un percorso parallelo di formazione appropriato per i genitori insieme con i figli, a secondo dei sacramenti richiesti incominciando dal Battesimo. Intervento di (Margherita Milazzo, Bonanno Giuseppe, Nella Mascali). Da ciò l’esigenza di formare i formatori (Francesco Masano) “Tutte le parrocchie dovrebbero prendere una linea comune sul

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periodo di durata del catechismo così da evitare inutili migrazioni da una parrocchia all’altra” (Bonanno).

TERZO OBIETTIVO La domenica, giorno del Signore, della Chiesa e dell’uomo, sta alla sorgente, al cuore e al vertice della vita parrocchiale: il valore che la domenica ha per l’uomo e lo slancio missionario che da essa si genera prendono forma solo in una Celebrazione dell’Eucaristia curata secondo verità e bellezza.

Risposte Il signor Francesco Masano interviene dicendo che anche se nella nostra parrocchia mancano strutture per il normale svolgimento delle attività educative. Il Parroco sta facendo tantissimo invitando i ragazzi del catechismo e i loro genitori a partecipare ogni domenica alla Santa Messa come se fosse giorno di catechismo. Si nota la frequenza dei ragazzi e dei loro genitori che si sentono coinvolti. Il signor Bonanno Giuseppe nota che i parrocchiani più fedeli partecipano regolarmente alla Celebrazione Eucaristica domenicale vivendo la domenica come giorno del Signore, ma considerando l’estensione del nostro territorio, dovrebbero essere di più. Il passaggio dalla comunione alla missione è molto lento, manca lo slancio missionario che si affievolisce uscendo dalla chiesa.

Per quanto riguarda l’ultimo punto, c’è nella parrocchia l’esigenza di valorizzare ministeri, confraternite, associazioni, movimenti, gruppi di giovani etc., però questa esigenza è frenata in parte da problematiche oggettive della parrocchia, locali e mezzi.

La riunione si è chiusa 21.20.

SAC. SALVATORE REINA Parroco

SIG.RA SANTA NICOTRA Segretaria

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Fase preparatoria

Verbale della riunione del Consiglio Pastorale

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Oggi venerdì 14 marzo 2011 alle ore 19.30 si è riunito il Consiglio pastorale.

Assenti giustificati: Masano Francesco, Rizzo Maria, Lucisano Lucia.

Inoltre, è presente una piccola rappresentanza della comunità parrocchiale.

Dopo la preghiera iniziale si è discusso sul seguente ordine del giorno: • Lettura verbale del Consiglio pastorale dell’11 marzo 2011; • Quarto obiettivo; • Visita pastorale.

Viene letto il verbale del Consiglio pastorale parrocchiale dell’11 marzo 2011 e relativa approvazione.

Si passa alla lettura del quarto obiettivo del questionario parrocchiale.

QUARTO OBIETTIVO Una parrocchia missionaria è al servizio della fede delle persone, soprattutto degli adulti, da raggiungere nelle dimensioni degli affetti, del lavoro e del riposo; occorre in particolare riconoscere il ruolo germinale che per la società e per la comunità cristiana hanno le famiglie, sostenendole nella preparazione al matrimonio, nell’attesa dei figli, nella responsabilità educativa, nei momenti di sofferenza.

Risposte Il signor Zuccarello risponde sui primi punti del Questionario, in quanto animatore e coordinatore del “Cammino di fede in preparazione alla scelta e alla celebrazione del Matrimonio Cristiano”, facendo una sintesi sul cammino di fede. Questo corso è interparrocchiale. Si fa due volte l’anno. I giovani inscritti al corso, provenienti dalle parrocchie di Misterbianco, vengono divisi in due grandi gruppi e svolgono il corso nella Chiesa Madre e nella chiesa San Nicolò.

Questo percorso consiste nel far scoprire la vita matrimoniale da un punto di vista cristiano partendo da quando si sono incontrati ad arrivare al sacramento del Matrimonio, tutto questo sotto la guida del sacerdote

Fase preparatoria

insieme al alcune coppie di sposi. Si svolge in quattordici incontri di cui quattro con gli specialisti come l’avvocato, il pediatra, il ginecologo e lo specialista di bioetica. C’è un incontro di preghiera che in genere si svolge nella parrocchia Divina Misericordia e si conclude con la Santa Messa seguita da un momento di condivisione in Chiesa Madre.

Bisognerà creare degli incontri o dei percorsi che accompagnino queste giovani coppie dopo il matrimonio. Dai corsi si è potuto constatare che ancora le coppie giovani del nostro territorio sono poche per poter costituire un gruppo.

La signora Nicotra, anche lei animatrice del corso, interviene dicendo che sarebbe bene fare svolgere questi corsi prematrimoniali direttamente nella proprie parrocchie di appartenenza. Ancora nel nostro territorio non tutti conoscono la nostra parrocchia, frequentando regolarmente il corso da noi è un modo per far vedere che già esiste una accogliente comunità parrocchiale su cui poter contare ed inserire in un comune cammino di crescita.

Padre Reina interviene dicendo che nel suo progetto c’è il desiderio di formare dei gruppi famiglia, ha avuto anche la richiesta e l’appoggio da parte di alcuni laici, ma vuole rifletterci per avere le idee più chiare.

Intanto, per iniziare, ha puntato sulla catechesi dei fanciulli.

Ha poi ammesso che così facendo ha trascurato le altre realtà. I locali non si prestano per poter svolgere certe attività. Per quanto riguarda la Caritas si sta collaborando con la chiesa Sant’Angela Merici perché gli alimenti raccolti non si possono riporre nella nostra parrocchia non avendo lo spazio.

In conclusione, ci ha incoraggiati a continuare così perché stiamo crescendo pian piano e i frutti si vedranno nel tempo l’importante è non perdere la speranza e lavorare in comunione con le persone che il Signore ci ha messo accanto vedendo le cose positive.

Interviene un componente dell’assemblea dicendo che le basi di una parrocchia sono i gruppi.

Non possiamo sempre rimandare, è arrivato il tempo di scegliere le persone della stessa parrocchia che hanno già fatto quest’esperienze e che sono formate. Da settembre sarebbe opportuno incominciare.

Si passa poi al punto 4.5 interviene la signora Mastroeni dicendo che sarebbe opportuno fare diversi incontri ai genitori che chiedono il

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Battesimo per i loro figli. In genere, anche se è un inizio, si accostano a questo sacramento per tradizione, sta poi a noi saperli accogliere, coinvolgerli e incoraggiare a continuare a frequentare anche dopo i sacramenti.

Per quando riguarda i bambini del catechismo, i genitori non possono delegare i catechisti per la formazione dei loro figli. La prima testimonianza deve venire dalla famiglia. La signora Caruso consiglia che i catechisti dovrebbero essere più accoglienti e trovare dei metodi più giusti per potere coinvolgere i ragazzi.

Interviene il Parroco dicendo che il discorso della preparazione e testimonianza dei catechisti è giusto, però i ragazzi tornando a casa trovano un ambiente ostile non coerente su quello che si è ascoltato in parrocchia e poi ha detto che anche se si sta facendo tanto per coinvolgere i ragazzi a venire a Messa coi genitori dovremmo stare attenti che il venire a Messa non passi come una “minaccia”.

Il signor Bruno insiste dicendo che manca un’evangelizzazione, la fede viene vista come obbligo. Bisogna avvicinare i genitori affinché la trasmettano ai figli. Bisogna adottare una linea comune di evangelizzazione da parte delle parrocchie replica il signor Bonanno.

La signora Distefano Angela dice che con i bambini bisogna incominciare da piccoli responsabilizzandoli facendo conoscere i comandamenti. Per quanto riguarda i genitori, se non c’è frequenza dei sacramenti non si può essere dei buoni testimoni perché non siamo noi a formare, ma Gesù.

Interviene un membro dell’assemblea dicendo che la parrocchia fa il possibile per far intraprendere un cammino di fede. Si sa che non tutti lo accolgono bisogna però essere più fiduciosi e lasciarsi guidare dallo Spirito Santo pregandolo per il dono della fede. Non bisogna essere troppo rigidi. Sarebbe più opportuno fare più incontri di preparazione al Battesimo.

La signora Mannarà riporta un intervento del Vescovo Bommarito che raccomandava di avere più amore verso il prossimo, di non insegnare troppe cose o nozioni, ma d’insegnare a pregare.

Alla fine dell’incontro, da parte di alcuni membri dell’assemblea e del Consiglio parrocchiale, sono emerse delle proposte per il futuro come: momenti di preghiera, incontri di formazione per futuri animatori, creare un gruppo giovani, gruppi famiglia.

La signora Margherita Milazzo ha evidenziato che potrebbero essere

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motivo di dibattito con Sua Eccellenza l’Arcivescovo al momento della Visita.

Infine sono stati dati degli avvisi.

- Presentazione domenica 20 marzo alle ore 18.00 del Consiglio pastorale parrocchiale e del Consiglio per gli affari economici alla comunità.

- Si è ricordato ai rappresentanti dei movimenti di portare nel prossimo Consiglio pastorale la loro cronistoria.

Il Consiglio ha chiuso la seduta alle ore 20.55.

SAC. SALVATORE REINA Parroco

SIG.RA SANTA NICOTRA Segretaria

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Verbale della riunione del Consiglio Pastorale Oggi martedì 22 marzo 2011 alle ore 19.30 si è riunito il Consiglio parrocchiale pastorale.

Sono presenti tutti, tranne: Santoro Sabina, Lucisano Lucia, Mastroeni Maria.

C’è una piccola rappresentanza della comunità con la presenza di alcuni componenti.

Dopo la preghiera iniziale si è discusso sul seguente o.d.g.: • Viene letto il verbale del 14 marzo 2011; • Quinto obiettivo; • Sesto obiettivo; • Settimo obiettivo; • Indicazioni liturgiche tratte dal Caeremoniale episcoporum • Consegna programma per la Visita pastorale.

Viene letto il verbale del 14 marzo 2011 e relativa approvazione.

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Si passa alla lettura del quinto obiettivo del questionario parrocchiale.

QUINTO OBIETTIVO Le parrocchie devono continuare ad assicurare la dimensione popolare della Chiesa, rinnovandone il legame con il territorio nelle sue concrete e molteplici dimensioni sociali e culturali: c’è bisogno di parrocchie che siano case aperte a tutti, si prendano cura dei poveri, collaborino con altri soggetti sociali e con le istituzioni, promuovano cultura in questo tempo della comunicazione.

Risposte Dopo la lettura Padre Reina fa una breve esposizione sul territorio parrocchiale dicendo che a causa della sua larga estensione ci sono delle zone periferiche del territorio dove vi abitano diverse famiglie che non essendo per la maggior parte misterbianchesi hanno difficoltà ad inserirsi nella comunità. Occorre quindi che la parrocchia si occupi di avvicinare queste persone lontane che si sentono un po’ abbandonate creando in queste zone dei centri di ascolto che possano in qualche modo formare una rete che li avvicini alla parrocchia. In merito a questo ha chiesto ad alcuni collaboratori della parrocchia, coppie e catechisti, di frequentare un corso di formazione per essere un domani preparati e pronti, ad occuparsi di

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questi centri d’ascolto, della pastorale familiare, della catechesi giovanile e dei sacramenti di Iniziazione Cristiana.

Interviene la signora Iacona Gabriella che, come rappresentante delle contrade Ficarelli e Raccomandata, espone le esigenze e i bisogni del suo territorio. Dichiara che ogni anno quando si organizza la Via Crucis nel territorio la gente partecipa volentieri. Quest’anno c’è stata una rappresentanza maggiore di giovani rispetto agli altri anni. La gente del territorio, è consapevole che questi incontri, come la Via Crucis o la Santa Messa, sono delle sporadiche eccezioni di comunione che si verificano solamente un paio di volte l’anno. Ci sono pure molti anziani che vorrebbero frequentare la parrocchia, ma non avendo i mezzi non possono, quindi propone che sarebbe giusto fare una richiesta al comune per usufruire dei mezzi pubblici.

Per quanto riguarda i bambini e i ragazzi sono tanti che frequentano il catechismo.

Tramite i ragazzi si possono coinvolgere i genitori. Intervento di Mascali Nella e Margherita Milazzo.

Il signor Bonanno propone di creare delle attività ad esempio il Grest in questi territorio in modo da coinvolgere grandi e piccoli.

La signora Distefano Angela dà la sua disponibilità per quanto riguarda l’evangelizzazione e dice che si passa dagli adulti per arrivare ai giovani.

Si procede alla lettura del sesto obiettivo.

SESTO OBIETTIVO Le parrocchie non possono agire da sole: ci vuole una “pastorale integrata” in cui, nell’unità della Diocesi, abbandonando ogni pretesa di autosufficienza, le parrocchie si collegano tra loro, con forme diverse a seconda delle situazioni - dalle unità pastorali alle vicarie o zone -, valorizzando la vita consacrata e i nuovi movimenti.

Risposte Padre Reina dice che le parrocchie del territorio stanno in qualche modo provando a collaborare facendo degli incontri, tra i parroci. Per quanto riguarda l’evangelizzazione ogni parrocchia adotta un cammino diverso. Inseguito ha esposto le sue intenzioni per quanto riguarda le aggregazioni laicali. I movimenti ha dichiarato è vero che hanno molti lati positivi, ma purtroppo creano anche chiusura e divisioni. Anche se

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Fase preparatoria

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ammette che per quanto riguarda il movimento del Rinnovamento nello Spirito ha dei bei canti, ed è ammirevole la grande devozione nel dire i quattro misteri del rosario da parte delle Guardie d’Onore dell’Immacolata. Darà la sua disponibilità affinché possano continuare a riunire ma la parrocchia non si può identificare solamente con qualcuno di essi, deve essere libera e aperta ad accogliere le diversità di ogni membro della comunità che potrà così scegliere liberamente di frequentare senza sentirsi obbligato ad appartenere ad alcun movimento in particolare. Uno dei suoi obiettivi è quello di far nascere nella sua parrocchia l’Azione Cattolica; sarebbe una grande ricchezza perché ha formato tanti giovani, quindi deve essere rilanciata.

Interviene la signora Margherita Milazzo che come rappresentante della pastorale giovanile vicariale ha molta esperienza dicendo che col tempo l’azione cattolica ha perso un po’ delle sue adesioni perché mancano i giovani.

Interviene un membro dell’assemblea dicendo che è difficoltoso far sviluppare questi movimenti perché ci sono troppe critiche e pregiudizi e non ci si può servire dei movimenti solamente quando ci fa comodo come per i canti.

Interviene la signora Rosa Mannarà dicendo che il canto è importante perché è una delle tante forme di evangelizzazione.

SETTIMO OBIETTIVO Una parrocchia missionaria ha bisogno di “nuovi” protagonisti: una comunità che si sente tutta responsabile del Vangelo, preti più pronti alla collaborazione nell’unico presbiterio e più attenti a promuovere carismi e ministeri, sostenendo la formazione dei laici, con le loro associazioni, anche per la pastorale d’ambiente, e creando spazi di reale partecipazione.

Risposte In qualche modo si sono date già delle risposte attraverso i primi sei obiettivi.

Infine il Parroco ha consegnato il programma e ha dato delle indicazione sulla Visita pastorale e su come dobbiamo organizzarla.

La seduta si è conclusa alle 21.15.

SAC. SALVATORE REINA Parroco

SIG.RA SANTA NICOTRA Segretaria

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incontro con l’arcivescovo

Incontro con l’Arcivescovo

ARCIDIOCESI DI CATANIA

Parrocchia “Divina Misericordia” Via Giuseppe Barone - Misterbianco

Visita Pastorale di Sua Eccellenza Reverendissima MONS. SALVATORE GRISTINA dal 3 al 9 aprile 2011

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Dono del Padre per la nostra Chiesa

Incontro con l’Arcivescovo

Calendario1 DOMENICA 3 APRILE ore 10.15 - Accoglienza dell’Arcivescovo in Piazza Abbadessa ore 10.30 - Apertura della Visita pastorale - Celebrazione Eucaristica ore 17.00 - Incontro con il Consiglio pastorale parrocchiale ore 18.30 - Incontro con il Consiglio per gli affari economici GIOVEDÌ 7 APRILE ore 09.00 - Esposizione del Santissimo Sacramento per l’adorazione settimanale e celebrazione dell’Ora Media ore 10.00 - Visita all’Istituto Comprensivo “Leonardo da Vinci” ore 11.30 - Visita all’Istituto Comprensivo “Aristide Gabelli” VENERDÌ 8 APRILE ore 09.30 - Visita agli ospiti della Casa per anziani “S. Chiara” ore 11.00 - Visita ad alcuni ammalati della parrocchia ore 17.00 - Celebrazione Eucaristica ore 17.30 - Incontro con i gruppi parrocchiali (Guardie d’Onore dell’Immacolata - OVS - RnS) SABATO 9 APRILE ore 17.00 - Incontro con i catechisti ed i ragazzi che seguono l’itinerario di completamento dell’Iniziazione Cristiana ore 18.00 - Spazio a disposizione per le confessioni ed il dialogo coi fedeli ore 19.30 - Conclusione della Visita pastorale - Assemblea pastorale

Approvato dall’Arcivescovo sulla base di quello formulato dal Consiglio pastorale parrocchiale nella fase preparatoria.

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Incontro con l’Arcivescovo 3 aprile 2011

Ore 10.30 - Parrocchia Divina Misericordia in Misterbianco

MESSA DI APERTURA Saluto del Parroco Eccellenza Reverendissima,

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È con gioia che la nostra comunità parrocchiale Divina Misericordia accoglie la Sua visita come Pastore della nostra Diocesi di Catania.

Non è la prima volta che viene a trovare questo piccole gregge affidato con amore alle sue cure pastorali.

Il mercoledì delle Ceneri del 2009 abbiamo celebrato in questo prefabbricato la prima Eucaristia con tanta gioia e commozione. Questo giorno ci ha fatto ricordare la provvisorietà e la povertà di nostro Signore, nato in una povera grotta.

L’Eucaristia, presenza viva e vera del Signore Gesù Cristo è alimento indispensabile perché questa comunità cresca sempre più nell’amore e nella misericordia di Dio. Tenendo sempre vivo nel nostro cuore le parole di Paolo nell’Inno ai Corinti: “Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna. E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla. E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova. La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità.

Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. La carità non avrà mai fine”.

Abbiamo vissuto la preparazione della Visita pastorale con gioia e nella preghiera, e perché no, anche con un po’ di sana tensione spirituale, essendo che la parrocchia ancora sta muovendo i primi passi, ci siamo chiesti e in modo particolare il Parroco: “cosa dobbiamo fare?”.

Incontro con l’Arcivescovo 3 aprile 2011

Grazie alle sue indicazioni pastorali per la Visita, ci siamo dati una risposta. Non dobbiamo inventare niente: dobbiamo presentare al Vescovo nella massima semplicità e senza fasti, quello che la parrocchia ha fatto fino ad oggi e questo lo verificheremo nei due Consigli pastorali e nell’Assemblea pastorale, dove Lei sicuramente ci darà delle risposte su come continuare nel futuro.

Siamo certi che questa Visita pastorale porterà frutti di grazia, di comunione e di carità che aiuterà tutti noi a diventare di giorno in giorno un solo corpo e un solo spirito.

SAC. SALVATORE REINA Parroco

Omelia dell’Arcivescovo Carissimi fratelli Presbiteri e Diaconi, Fratelli e Sorelle nel Signore, 1. Ieri sera, con la solenne concelebrazione alla Chiesa Madre, ho dato inizio alla Visita pastorale nell’VIII Vicariato. Ho già visitato le parrocchie del I e del II Vicariato, in città; adesso visiterò due vicariati di fuori città, l’VIII (il vostro) e il X. Così continuerà il cammino della Visita pastorale, dono del Padre alla nostra Chiesa.

Sono particolarmente lieto di fare questa esperienza e di viverla con i confratelli sacerdoti e le tante persone, che mi accompagnano in questo cammino.

2. Oggi ha inizio la Visita pastorale in questa parrocchia che ho recentemente eretto. Stiamo insieme nel giorno del Signore, IV domenica di Quaresima, per partecipare all’Eucaristia, ascoltare la Parola che il Signore ci rivolge, accoglierla e farla fruttificare nella nostra vita.

La Visita pastorale inizia sempre con una Celebrazione Eucaristica: è il momento più bello, più importante della nostra vita cristiana; dobbiamo sottolinearlo e comprenderlo sempre più. Sono tanti i momenti che viviamo assieme, ma il momento più importante è questo: la partecipazione all’Eucaristia nel giorno del Signore. È importante riscoprire l’impor-

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Incontro con l’Arcivescovo 3 aprile 2011

tanza della Domenica, perché abbiamo bisogno di trovarci insieme, di lasciarci istruire dalla Parola, di ricevere questo cibo, nutrimento per la settimana e per i giorni che verranno.

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3. Questa IV domenica di Quaresima inizia con una bella espressione. Quando la Messa si celebrava in latino l’antifona d’ingresso iniziava con la parola Laetare Jerusalem! (Rallegrati Gerusalemme!) Oggi, che la Messa è in italiano, per lo più l’antifona d’ingresso è sostituita dal canto che esegue tutta l’assemblea, ma diciamo la stessa cosa: “Acclamate al Signore, voi tutti della terra, presentatevi a lui con esultanza; acclamate, acclamate, acclamate al Signore”. Un profondo sentimento di gioia, cioè, caratterizza questo giorno.

La Quaresima una volta era un cammino molto austero, caratterizzato dal digiuno severo che, a metà, in questa domenica, lasciava il posto alla letizia. Oggi è diverso, non c’è più l’aspetto della severità del digiuno, ma c’è, comunque, la gioia di sapere che ci stiamo avvicinando alla Pasqua.

Celebreremo la Pasqua del Signore il 24 di questo mese, siamo ormai vicini, e questo ci deve dare gioia, deve riempire il nostro animo di esultanza: rallegriamoci perché siamo nel giorno del Signore, perché si avvicina la celebrazione della Pasqua, la festa più solenne e il cuore di tutto l’anno liturgico. L’Eucaristia domenicale è la Pasqua del Signore, la celebrazione della Sua morte e della Sua risurrezione. Ogni volta che partecipiamo all’Eucaristia diciamo: “annunziamo la tua morte, proclamiamo la tua risurrezione”. Ogni volta, quindi, abbiamo un motivo per esultare.

4. Oggi abbiamo sentito una bella e forte espressione di S. Paolo: “Un tempo eravate tenebra, ora siete luce nel Signore” (Ef 5,8-14). Cosa significa, come accade e chi ci fa fare questo passaggio? Chi è che ci tira fuori dalle tenebre e ci immette nella luce? È Colui che ha guarito il cieco nato (cfr. Gv 9,1-41).

La pagina che abbiamo ascoltato è per me una delle più belle e delle più “fini” del vangelo di Giovanni. Avrete notato anche la sottigliezza delle risposte date dal cieco guarito per difendersi: egli mette in difficoltà i sapienti, che quasi cadono nel ridicolo, e anziché dire: “è vero, sei stato guarito”, fanno tante arzigogolature e il cieco nato le smonta una per una.

A loro non rimane da fare che lasciarlo andare.

Incontro con l’Arcivescovo 3 aprile 2011

5. Gesù compie questo segno per rispondere alla domanda: “Chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?”(Gv 9,2). Ci si potrebbe chiedere: ma un bambino che c’entra? Allora vuol dire che sono stati i suoi genitori (nel mondo antico, la convinzione della stretta dipendenza tra malattie e peccato era molto diffusa)! Gesù ha voluto spazzare via quest’idea assurda di Dio, questa caricatura. Alla domanda risponde con chiarezza: “Né lui ha peccato né i suoi genitori” (Gv 9,3a).

Qualche volta anche noi pensiamo allo stesso modo, ma il Signore è Padre e ci ama. Non possiamo immaginare Dio col nostro metro, non possiamo pensare a un Dio come noi: sarebbe veramente triste. Dobbiamo allontanare quest’idea sbagliata. Gesù dice: “questo accade perché in lui siano manifestate le opere di Dio” (Gv 9,3b). Questa circostanza - del cieco nato e guarito - ci permette di ammirare l’opera di Dio: ecco il significato profondo della guarigione! Noi siamo nella gioia perché siamo passati dalla tenebra alla luce.

6. Come si opera per noi questo passaggio? Con i sacramenti dell’Iniziazione Cristiana: il Battesimo, la Confermazione e l’Eucaristia.

Nella nostra Arcidiocesi esistono delle belle esperienze che cercano di far maturare i ragazzi - dopo aver dato loro il Battesimo da piccoli - con un cammino di completamento dell’Iniziazione Cristiana che culmina in un’unica celebrazione con la Confermazione e l’Eucaristia. In passato era così. Gli adulti la notte di Pasqua ricevevano i tre sacramenti dell’Iniziazione Cristiana. Tutto questo era chiamato “Illuminazione”!

Proprio tenendo conto del miracolo operato da Gesù e da questa espressione di Paolo: “Un tempo eravate tenebra, ora siete luce nel Signore”.

L’Iniziazione Cristiana ci fa passare dalle tenebre alla luce. La notte di Pasqua, quando celebrerete la veglia pasquale, inizierete proprio con l’accensione di un cero, il cero pasquale; il significato è proprio questo: il Signore risorto, luce del mondo, dirada le tenebre dell’oscurità.

Al momento del Battesimo questo cero viene posizionato accanto al battistero; il padrino (o il padre) accenderà una candela dal cero pasquale e si metterà accanto al battezzato. Il sacerdote o il diacono, chiamandolo per nome, dirà “…, sei diventato nuova creatura, luce nel Signore”.

L’illuminazione, quindi, avviene con il Battesimo.

La conseguenza è che non possiamo limitarci a dire “quant’è bello o quant’è buono il Signore!” ma dobbiamo anche capire quello che diceva

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Incontro con l’Arcivescovo 3 aprile 2011

S. Paolo: “comportatevi come figli della luce”. Noi cristiani, perciò, siamo figli della luce e lo saremo pienamente se porteremo frutti di bontà, di giustizia e di verità.

Se vogliamo portare questi frutti dobbiamo, non solo non partecipare all’opera delle tenebre, ma condannare apertamente le azioni tenebrose.

Per essere “luce del mondo”, in noi non ci devono essere opere tenebrose.

Tutto questo è bello ma difficile in un mondo dove vengono giudicati stupidi coloro che si impegnano ad essere onesti, buoni e laboriosi.

Non dobbiamo arrenderci a questa mentalità perché noi siamo figli della luce, orgogliosi di esserlo e come tali dobbiamo comportarci. Questo è l’impegno che ci deve caratterizzare.

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7. Oggi il Signore ci dice tutto questo, proprio all’inizio della Visita pastorale. Padre Salvatore nel saluto introduttivo si chiedeva: “Cosa si aspetta, il Vescovo? Cosa dobbiamo fare?” La risposta l’ha data lui stesso: è un incontro nella gioia, nella gioia del Signore. Questo incontro ci deve far capire che siamo figli della luce e il Signore ha già fatto questo miracolo. La presenza del Vescovo serve ad incoraggiarvi reciprocamente in questo, perché è questo che il Signore ci chiede: essere figli della luce.

Voi siete ancora una comunità giovane, ai primi passi, e non avete “preso cattive abitudini”; avete la freschezza, la gioia degli inizi.

Ringraziate il Signore. Tutto questo sia per voi un incoraggiamento: camminate così, camminiamo in questo modo, lasciamoci guidare da questa luce che è Cristo.

Questa giovane parrocchia si lasci sempre guidare; ci siano persone che possano dire “il Signore mi ha ridato la vista e mi ha fatto passare dalle tenebre alla luce”. Io, voi, tutti insieme, dobbiamo operare come figli della luce.

Durante la Visita pastorale cercheremo di capire meglio tutto questo.

Sarà una gioia sostenerci e incoraggiarci reciprocamente; fare in modo che questo quartiere, questa zona sia “illuminata”. Il signor Sindaco provvederà affinché ci sia sempre la luce artificiale, che è pure importante; noi faremo in modo che il territorio sia sempre illuminato con la nostra vita di figli della luce.

Auguri e così sia per tutti noi. ✠ SALVATORE GRISTINA

Incontro con l’Arcivescovo 3 aprile 2011

Intervento conclusivo della signora Rosa Mannarà “Ecco, verranno giorni - dice il Signore Dio – in cui manderò la fame nel paese, non fame di pane, né sete di acqua, ma d’ascoltare la parola del Signore” (Am 8,11).

Ricordate cosa è accaduto al pozzo di Sicher? […] Un giorno, sul mezzodì, c’è stato l’incontro tra Gesù ed una donna che andava ad attingere l’acqua.

Giovanni dice così: “Quella donna, dopo essere stata folgorata dalle parole di Gesù e dal suo sguardo, lasciò la brocca, corse in città e disse alla gente: «Venite, ho visto un uomo che mi ha detto tutto ciò che avevo fatto: che non sia il Messia?»”.

Con le parole di Don Tonino Bello, Eccellenza Reverendissima, la comunità parrocchiale Le porge il più cordiale benvenuto, con la speranza che questo incontro sia foriero di un gioioso scambio di vera esperienza cristiana. Uno scambio nel quale Voi, vostra Eccellenza, spoglio di tutti i pesi che le umane cure portano con sé, nelle vesti di servo di Cristo e nel segno di quello spirito di servizio al quale lo stesso apostolo Luca ci richiama, possiate squarciare le nebbie della nostra insicurezza, con la forza folgorante della testimonianza e della verità che viene da Dio. Uno scambio nel quale noi, assetati di questa verità, agiamo come colei che lasciò la brocca per recarsi in città ad annunciare con gioia di aver visto il Messia.

La comunità parrocchiale della Divina Misericordia, in occasione della sua Visita pastorale, rivolge a Dio Padre una sincera richiesta di sostegno. Affinché, forte del suo Amore e rinvigorita dallo Spirito Santo, possa adempiere con coerenza la missione alla quale è chiamata, abbandonando “i segni del potere e tenendo solo il potere dei segni”.

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Incontro con l’Arcivescovo 3 aprile 2011

Ore 17.00 - Parrocchia Divina Misericordia

INCONTRO CON IL CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE

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Dopo aver dato lettura del verbale dell’ultima seduta, il Parroco presenta i membri del consiglio: Nicotra Santa, segretaria; Mastroeni Maria, rappresentante catechisti; Caruso Rosaria, famiglie-caritas; Zuccarello Mario, famiglie; Masano Francesco, rappresentante Consiglio pastorale per gli affari economici; Distefano Angela, Guardie d’onore dell’Immacolata e OVS; Mascali Nella, Rinnovamento nello Spirito; Santoro Sabina, liturgia-decoro tempio; Milazzo Margherita, rappresentante canto e giovani; Rizzo Maria, rappresentante Messa; Bruno Antonino, rappresentante Messa; Tomaselli Lucia, rappresentante C.da Santa Chiara; Iacona Gabriella, rappresentante C.da Santa Caterina, Ficarelli, C.da Raccomandata; Caruso Gaetano, consigliere; Mannarà Rosa, consigliere; Giuseppe Bonanno, consigliere.

Dopo qualche intervento da parte dei partecipanti, l’Arcivescovo prende la parola.

Sintesi dell’intervento dell’Arcivescovo (a cura della Segreteria per la Visita pastorale) a. La Visita pastorale è un grande dono del Padre per la nostra Chiesa.

Tutta la Comunità diocesana fa questa bella esperienza ed ogni singola parrocchia deve sforzarsi di intercettare il dono specifico che da essa riceve. Questa parrocchia, per esempio, ha ricevuto dalla Visita il dono della costituzione del Consiglio pastorale parrocchiale. C’è stata una fase di costituzione della comunità, adesso il Consiglio pastorale esprime, in forma organica e stabile, questa realtà. b. La Comunità parrocchiale è come una famiglia dove si condividono gioie e difficoltà, dove si riflette insieme. Abbiamo tutti fatto l’esperienza di come nelle nostre case si prendano le decisioni dopo aver esaminato insieme le varie situazioni. La parrocchia della Divina Misericordia riceve questo dono perché tutti sono chiamati a mettere

Incontro con l’Arcivescovo 3 aprile 2011

insieme i carismi che il Signore elargisce a ciascuno per il bene comune. c. Il Consiglio pastorale parrocchiale ha il compito di favorire il senso di partecipazione, di collaborazione e di corresponsabilità; deve lavorare perché la parrocchia acquisti sempre più una tale consapevolezza.

Molto opportunamente questa prima edizione parte con persone già impegnate, che collaborano e già esercitano delle responsabilità, ma tutta la comunità parrocchiale deve crescere nel senso della partecipazione, della collaborazione e della corresponsabilità. Il Consiglio pastorale è questo lievito e questo fermento nel territorio. d. Gli organismi di partecipazione sono frutto di una visione di Chiesacomunione. Il Concilio Vaticano II ha evidenziato questa realtà e, dalla mentalità antica per la quale il catechismo era, per esempio, solo un problema del Parroco, si è passati ad una mentalità di Chiesa-comunione, dove tutti sono responsabili dell’azione pastorale. Sostenete e fate in modo che questa mentalità cresca lavorando insieme, formandovi, documentandovi, senza preoccuparsi di raggiungere subito dei risultati. Cercate di approfondire quello che il Vaticano II insegna sulla Chiesa. Acquisterete motivazioni più vere, profonde e stimolanti, per la vostra azione. La Chiesa non segue il criterio dei numeri o della maggioranza, come accade per esempio in Parlamento, ma si sforza, attraverso la testimonianza, di suggerire dei valori che facciano crescere e ravvivino la vita cristiana di ogni uomo. e. Noi iniziamo i nostri incontri sempre con la preghiera perché ci riuniamo come Chiesa; ci ricordiamo delle parole di Gesù: siamo “tralci attaccati alla vite” e “senza di Lui non possiamo fare nulla”; e ancora “Chi non è con Me, è contro di Me” e “chi non raccoglie con Me, disperde, non realizza”. È questa la specificità della nostra azione; impariamo a ragionare così. Quindi, dopo aver pregato ed aver chiesto aiuto al Signore, ognuno ha il diritto-dovere di dare il proprio contributo.

Chi presiede, il Parroco, ha il dovere di ascoltare e di valutare tutte le proposte presentate; egli non è il “padrone”, poiché deve rendere conto al Signore su ciascuno di voi, su come è riuscito a valorizzare carismi e ministeri. Non si tratta di imporre un punto di vista, ma di suggerire

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Incontro con l’Arcivescovo 3 aprile 2011

ciò che il Signore ispira. Voi siete ai primi passi. Ringraziate il Signore, mettete radici buone. f. Chi parla, deve farlo nella fede e nella realtà della Chiesa. Chi ascolta deve leggere e discernere, attraverso i segni che riceve, la volontà di Dio. Il Signore ci dà i doni per cose grandi! Voi non siete chiamati a consigliare su cose piccole. La dignità della persona, del cristiano, significa proprio questo. Gli incontri che avete fatto per rispondere al Questionario vi hanno offerto un’occasione di riflessione. Avete svolto questo servizio ed anch’io ne esco arricchito. g. Costruitevi come comunità ecclesiale che si dedica all’evangelizzazione, per “educare alla vita buona del Vangelo”, formatevi sulle cose importanti. Questo significa essere Chiesa. Voi, comunità giovane, siete più agevolati rispetto alle comunità che già possiedono una lunga tradizione.

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h. La parrocchia - come è stato accennato - è composta da contrade.

Questo, per esempio, è un argomento molto importante che il Consiglio pastorale parrocchiale è chiamato ad esaminare. Cercate di coinvolgere tutti i rappresentanti di queste realtà territoriali: come evangelizzare in queste contrade? Come curare la partecipazione all’Eucarestia? Come vivere lo spirito di famiglia e poi vivere la gioia di trovarsi insieme? Ecco, questo dà pure l’idea della “missionarietà”, fa capire che cosa significa parrocchia: la stessa etimologia - che viene dal greco - significa “casa tra le case”, una casa “accanto” alle altre. i. Mi fa piacere sapere che, pagando il mutuo, condividete la sorte anche delle altre case. Fate di necessità virtù. Questo particolare aiuta a capire, cioè, che la parrocchia non è un ambiente asettico, ma una casa tra le case. Come le altre case pagano il mutuo, anche la parrocchia vive questa condizione. Sforzatevi di comprendere sempre più questo dono del Signore e valorizzatelo al meglio, voi che siete la “prima edizione”, la prima comunità parrocchiale che ho avuto la gioia di erigere! Avete una grande responsabilità: siete i primi, chiamati anche ad assicurare un avvenire a questa bella realtà.

Incontro con l’Arcivescovo 3 aprile 2011

Ore 18.30 - Parrocchia Divina Misericordia

INCONTRO CON IL CONSIGLIO PER GLI AFFARI ECONOMICI Il Parroco presenta i membri del Consiglio: Margherita Milazzo segretaria, Francesco Masano - cassiere e Mario Zuccarello - contabile. Prosegue dicendo che il Consiglio per gli affari economici è stato costituito il 4 marzo, in occasione della Visita pastorale. Invita la segretaria a leggere il verbale dell’ultima seduta (24 marzo 2011) nel quale sono citate le entrate e le uscite del 2010 ed il bilancio attuale della parrocchia; evidenzia le inevitabili difficoltà economiche presentatesi. Parla dei mobili, degli arredi e delle donazioni, anche da parte del Comune. Fa cenno, infine, al mutuo che la parrocchia paga mensilmente (€ 600) attraverso le questue e le raccolte domenicali.

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Sintesi dell’intervento dell’Arcivescovo (a cura della Segreteria per la Visita pastorale) a. Sottolinea come la funzione del Consiglio per gli affari economici sia fondamentale in una parrocchia e, spesso, il parere dei consiglieri debba essere verbalizzato, soprattutto quando si deve presentare una pratica alla Curia per il relativo visto. Il verbale del Consiglio deve contenere l’argomento, il parere e la conclusione cui si è giunti. Anche il Vescovo deve formalmente costituire il Consiglio per gli affari economici diocesano tenuto a redigere il rispettivo verbale tutte le volte in cui si riunisce. Ciò di cui si occupa il Consiglio per gli affari economici non interessa solo la comunità ecclesiale ma ha anche rilevanza civile, è un “negozio” - come si dice in termine tecnico - civile. Il Consiglio si assume, quindi, insieme al Parroco, la responsabilità di ciò che viene deliberato. b. Evidenzia la delicatezza di questa particolare materia. Il Codice di Diritto Canonico rende obbligatorio il Consiglio per gli affari economici. Qui dove, per vari motivi, il Consiglio non era stato ancora costituito, la Visita pastorale ha prodotto il suo effetto facendolo sorgere; adesso si tratta di continuare. È importante che ci sia quel senso di -

Incontro con l’Arcivescovo 3 aprile 2011

come dicono i latini - “responsabilità del buon padre di famiglia” ed allo stesso tempo la competenza dei rispettivi membri. Se ci fosse bisogno di un tecnico, si chiami! Il tecnico redigerà il suo parere; il Consiglio lo discuterà a parte, deliberando in merito. È uno stile che va salvaguardato. c. Circa il mutuo pagato periodicamente dalla parrocchia, dichiara che la Curia e Lui stesso, come ricordo della Visita pastorale, ogni anno si faranno carico di due mensilità. Ciò non esclude, tuttavia, l’impegno dell’intera comunità ad una maggior coinvolgimento e responsabilità. d. Rilegge le lettere conclusive della Visita reale concordando con quanto scritto dal Vicario generale e promette di darne lettura in sede di Assemblea parrocchiale. Esorta a perseverare nell’ordine tenuto, nella redazione dei transunti, etc.; fornisce qualche consiglio sulla predisposizione dell’inventario e sulla manutenzione ordinaria della struttura.

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e. Infine esorta a leggere lo statuto diocesano sul Consiglio per gli affari economici, suggerendo, per eventuali chiarimenti, di rivolgersi al Vicario episcopale per l’amministrazione.

Incontro con l’Arcivescovo 7 aprile 2011

Ore 09.00 - Parrocchia Divina Misericordia

ESPOSIZIONE DEL SANTISSIMO SACRAMENTO PER L’ADORAZIONE EUCARISTICA E CELEBRAZIONE DELL’ORA MEDIA In chiesa, viene esposto il Santissimo Sacramento e viene celebrata l’ora media di Terza, con la seguente riflessione dell’Arcivescovo.

Stralci dell’intervento dell’Arcivescovo (a cura della Segreteria per la Visita pastorale) a. La preghiera è sempre dono di Dio, l’occasione per metterci come figli alla presenza del Signore. Prima ancora di essere una “formula”, la preghiera è esperienza di figli: il Padre già ci conosce, ma si compiace del nostro gesto di apertura filiale a Lui. b. La preghiera dinanzi al Santissimo Sacramento arricchisce ancora di più questa esperienza: l’Eucaristia è il cuore, il centro della Chiesa.

Mettendoci in adorazione noi prolunghiamo la Celebrazione Eucaristica, lasciandoci inondare dall’amore che Gesù ha per noi. Più facciamo questa esperienza, più ci viene il desiderio di ripeterla.

Dobbiamo sempre fare in modo che ci siano nella nostra vita questi momenti specifici. c. Oggi, a motivo delle tante incombenze, diventa difficile anche per noi sacerdoti vivere frequentemente questi momenti. Le esigenze sono tante ma dobbiamo fare in modo che tutti, Vescovo, sacerdoti e fedeli, abbiano di questi momenti specifici di preghiera, da cui nasce anche la fecondità del nostro impegno. Per esempio, mentre voi resterete qui a pregare, io svolgerò alcuni momenti della Visita pastorale e l’incontro con due scuole (“Leonardo da Vinci” e “Aristide Gabelli”). Sarete, quindi, presenti e mi accompagnerete con la preghiera. d. L’esperienza di oggi ci accompagni e ci faccia comprendere l’importan-

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Incontro con l’Arcivescovo 7 aprile 2011

za della preghiera e, quando sarete a casa, presi dalle tante cose da fare, fate una sosta: state con il Signore, pregate per la vostra famiglia e per la grande famiglia che è la Chiesa. Pregate anche per i sacerdoti e per me, perché possiamo sempre svolgere al meglio il nostro ministero.

Ore 10.00

VISITA ALL’ISTITUTO SCOLASTICO COMPRENSIVO“LEONARDO DA VINCI”

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L’istituto comprende cinque classi di scuola dell’infanzia, dieci classi di scuola primaria e quindici classi di scuola secondaria di primo grado.

In totale ha settecentoquindici alunni e cinquantotto docenti.

L’Arcivescovo viene accolto, nel cortile dell’Istituto, dagli alunni della Scuola Media con il canto “Dolce sentire”, accompagnato da un’orchestra di flauti composta dagli stessi alunni. Poi riceve il saluto di accoglienza, da parte di uno studente.

Saluto di uno Studente In questo giorno di festa tutti noi ragazzi e insegnanti dell’Istituto comprensivo “Leonardo da Vinci” siamo lieti di dare il benvenuto al nostro Arcivescovo Mons. Salvatore Gristina.

Eccellenza, noi vogliamo manifestarLe la nostra gioia per la sua presenza qui, in occasione della preparazione alla Santa Pasqua, dedicandole alcune letture ed un brano musicale. Con sentimenti di amicizia la salutiamo e la ringraziamo per la Sua Visita, disponibili ad ascoltare con attenzione il Suo messaggio.

Vengono quindi eseguiti da parte dell’orchestra della Scuola alcuni brani musicali, tra cui l’intermezzo dell’opera lirica “Cavalleria Rusticana”. Segue la lettura dei brani “Beati noi giovani” della Comunità di Taizé e “Noi ci impegnamo” di Don Primo Mazzolari.

Incontro con l’Arcivescovo 7 aprile 2011

Saluto del Dirigente Scolastico, Prof. Santo Mancuso2 Eccellenza, Le porgo i saluti di tutti noi. Questa visita è particolarmente gradita e sentita. La ringraziamo per essere venuto nella nostra città a visitare le scuole. Io credo che nella scuola ci sia il futuro, perché ci sono i bambini, i ragazzi, la parte migliore della nostra società.

Noi docenti e dirigenti di questa comunità (con noi c’è anche il viceSindaco) abbiamo il grande compito di far sì che questi nostri ragazzi diventino migliori di noi. Ci uniscono i valori della nostra Costituzione e l’impegno di grandi uomini. Ne voglio ricordare uno in particolare, un sacerdote misterbianchese, che ha dato tanto alla nostra Città ed ha formato le generazioni della mia età: Padre Cannone. Egli ha dedicato tutta la sua vita per costruire un oratorio, divenuto per noi fondamentale centro di aggregazione. Ci sembra doveroso ricordarlo perché è stato sempre povero, sempre dalla parte dei ragazzi e a loro ha donato tutta la sua vita.

Domande dei ragazzi rivolte all’Arcivescovo 1. Cosa vuol dire una Visita pastorale nella Scuola? Cosa ti aspetti da noi?

2. Quale messaggio ci vuole lasciare per aiutarci ad orientarci nella nostra crescita che si fa sempre più difficile?

3. Cosa può fare la Chiesa per noi giovani?

Sintesi dell’intervento dell’Arcivescovo (a cura della Segreteria per la Visita pastorale) a. Esprime la sua gioia per questo incontro in un giorno benedetto dal Signore con una bellissima giornata ed una splendida vista sull’Etna. b. Apprezza la scelta fatta con il canto iniziale, “Dolce sentire”, per i buoni

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Testo non rivisto dall’Autore.

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sentimenti che suscita. Invita i ragazzi presenti a pensare alle persone che li amano e che danno la vita per loro e sprona tutti a capire il progetto di Dio su ciascuno. La fede è dono del Signore e questo progetto su di noi deve essere compreso e accompagnato: ecco lo scopo dell’educazione! Spiega il significato del termine latino educere “tirare fuori”, ed evidenzia, quindi, come compito degli educatori (anzitutto i genitori, poi la Scuola e la Chiesa) sia quello di tirare fuori i valori, le cose belle e migliori della nostra vita.

Saluta i docenti, le famiglie e si associa al pensiero del Preside-reggente che ha sottolineato l’importanza della Scuola: i giovani costituiscono l’avvenire della nostra Nazione e della Chiesa.

Apprezza il ricordo grato e commosso di Padre Cannone, manifestando, Lui stesso, sentimenti di gratitudine e affetto nei riguardi di questo sacerdote.

Dichiara che noi facciamo parte di un progetto che riguarda la nostra vita, la nostra esistenza e tutto quello che di bello portiamo dentro; gradualmente questo progetto deve essere sviluppato e fortificato.

Alla domanda “Cosa mi aspetto da voi?” risponde “Che siate voi stessi! Ragazzi che, crescendo, si accorgono di tutto il bene che esiste attorno a loro; che comprendono le difficoltà e le superano. Ci sono dei pericoli: affrontateli insieme ai genitori, ai docenti ed ai sacerdoti. Siate prudenti e lasciatevi guidare da chi vi vuole bene. Questo è il messaggio che vi lascio: crescete, secondo le migliori attese”.

Invita i ragazzi presenti che si preparano a celebrare il sacramento della Confermazione a rimanere in parrocchia, seguendo l’esempio di Padre Cannone.

Conclude con un accenno alla patrona di Catania, Sant’Agata, e dona il volume “Il tesoro di Sant’Agata”.

L’incontro si conclude con l’esecuzione di un canto di Eros Ramazzotti “Se bastasse una bella canzone” e la benedizione dell’Arcivescovo.

Poi l’Arcivescovo si reca nella scuola materna ed elementare.

Incontro con l’Arcivescovo 7 aprile 2011

Saluto di un Docente Eccellenza, Oggi è un giorno di gioia e di speranza per la scuola. La gioia nasce dalla Sua presenza in mezzo a noi; la speranza dalla certezza che Lei è disposto ad ascoltarci. Insieme, nel pieno rispetto delle reciproche competenze, autorità religiose e scuola possono e devono fare molto in vista del bene comune di questi ragazzi. Ed oggi, forse ancor più che in passato, l’idea e la pratica di un lavoro comune assumono un significato decisamente intenso, perché la scuola sta vivendo un momento particolare.

Lei giunge in un momento difficile; assistiamo, infatti, alla profonda crisi che stanno vivendo le famiglie di questi bambini, dilaniate da molteplici problemi legati non soltanto alla crisi economica ed alla scarsa attenzione che lo Stato riserva a questa struttura sociale fondante la società civile, ma anche a causa di una profonda crisi di identità e di ruoli educativi, per non parlare delle varie forme di violenza palese od occulta, che si annidano all’interno della stessa.

La famiglia deve potersi riappropriare del suo compito educativo e può farlo solo se supportata e collaborata da tutte le altre istituzioni educative ad essa collaterali, che devono agire sinergicamente nell’interesse supremo della formazione integrale ed armoniosa dei bambini.

Questo richiama tutti ad un impegno straordinario, costante, intenso e generoso, affinché la nostra scuola ricerchi sempre la più ampia condivisione delle scelte necessarie. Perché lo smarrimento non prevalga sulla necessità di dare risposte vere al bisogno di futuro di tutti questi bambini.

Assieme a Lei vogliamo condividere e combattere le difficoltà e le insicurezze che, in questi tempi, vivono le nostre scuole. Siamo certi che la Chiesa troverà il modo per far conoscere la parola illuminante del Vangelo alle famiglie ed all’intera comunità scolastica.

La comunità cattolica da sempre svolge una funzione insostituibile di aggregazione e promozione di valori fondamentali che arricchiscono e rendono più efficace la scuola. Siamo sicuri che con Lei proseguirà questo cammino intrapreso di confronto e di impegno civile e sociale per dare a questi bambini speranza nel futuro.

Eccellenza, benvenuto nella nostra scuola!

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Incontro con l’Arcivescovo 7 aprile 2011 Poi, da alcuni alunni, viene letta una esortazione di Madre Teresa di Calcutta:

“La vita è opportunità, coglila; la vita è bellezza, ammirala; la vita è una sfida, affrontala; la vita è preziosa, abbine cura.

La vita è una ricchezza, conservala; la vita è amore, godine; la vita è mistero, scoprilo; la vita è dolore, superalo.

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La vita è un inno, cantalo; la vita è lotta, accettala; la vita è un’avventura, rischiala; la vita è felicità, meritala; la vita è vita, salvala!”

Sintesi dell’intervento dell’Arcivescovo (a cura della Segreteria per la Visita pastorale) a. Ringrazia per il cartellone di benvenuto col quale è stato accolto. b. Racconta degli anni in cui frequentava la Scuola elementare al suo paese, Sciara, provincia di Palermo. Non c’era un edificio scolastico, la scuola si faceva in stanze affittate e per la quarta e quinta elementare era ospitato in una casa in aperta campagna. Si trattava di tempi belli, di spensieratezza, come quando, qualche volta, si combinava qualche guaio e si veniva poi rimproverati. Invita a far tesoro anche di queste situazioni della vita. c. Spiega il senso del rimprovero, che quando è sano rappresenta un gesto d’amore. La scuola, come la Chiesa, è necessaria anche per questo. Noi tutti sacerdoti e Vescovo, assieme ai vostri genitori ed insegnanti, vi vogliamo bene e desideriamo che rispondiate con altrettanto affetto. Il Signore Gesù amava tanto i bambini e sono lieto di benedirvi nel suo Nome.

Incontro con l’Arcivescovo 7 aprile 2011

Ore 11.30

VISITA ALL’ISTITUTO SCOLASTICO COMPRENSIVO “ARISTIDE GABELLI” L’istituto comprende otto classi di scuola dell’infanzia, trenta classi di scuola primaria e dodici classi di scuola secondaria di primo grado. In totale ha milleduecentosessanta alunni e ottantacinque docenti.

L’Arcivescovo viene accolto, nel cortile dell’Istituto, dagli alunni della Scuola Media con il canto “Acclamate a Dio”, fra uno sventolio di bandierine bianche e gialle.

Poi riceve il saluto di benvenuto da parte del Dirigente Scolastico Prof.

Santo Mancuso, che ha sottolineato l’importanza della Scuola chiamata a dare un messaggio di pace, ricordando, nel contempo, la figura di Padre Cannone - soprannominato il “Don Bosco di Misterbianco” che ha dedicato la sua vita all’educazione degli adolescenti.

Viene eseguito il canto “Padre nostro che nel cielo stai”, accompagnato da una coreografia rappresentativa dell’unione fra i popoli di tutte le nazioni ed un coro di voci degli alunni della scuola dell’infanzia che hanno cantato “Alleluia. La nostra festa non deve finire” e “Ti ringrazio”.

Riceve, quindi, il saluto da parte di uno studente della scuola secondaria.

Saluto di uno Studente Eccellenza Reverendissima, Buongiorno e benvenuto a nome degli alunni della scuola secondaria. Anche noi, come tutti, siamo felici di questo incontro con Lei perché ci dà l’opportunità di poterle parlare, di conoscerla da vicino e, se Lei lo permette, di porle delle domande scaturite dalla nostra voglia di sapere come si manifesta, ad un ragazzo, la vocazione sacerdotale e come la si vive giorno dopo giorno.

Avendo parlato in classe con i professori del Papa, tanto amato dei giovani, Giovanni Paolo II, abbiamo deciso di leggere un brano di un suo discorso, tenuto in occasione della XV giornata mondiale della gioventù,

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Incontro con l’Arcivescovo 7 aprile 2011

il 10 Agosto del 2000 a Tor Vergata. In tale brano il Papa ci esortava ad imparare ad ascoltare la voce di Gesù che parla dentro di noi e ci spingeva a realizzare qualcosa di grande per noi stessi e perla società.

Dal discorso di Sua Santità il Papa Giovanni Paolo II durante la veglia della XV Giornata Mondiale della Gioventù - Tor Vergata, 19 Agosto 2000.

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È Gesù che cercate quando sognate la felicità; è Lui che vi aspetta quando niente vi soddisfa di quello che trovate; è Lui la bellezza che tanto vi attrae; è Lui che vi provoca con quella sete di radicalità che non vi permette di adattarvi al compromesso; è Lui che vi spinge a deporre le maschere che rendono falsa la vita; è Lui che vi legge nel cuore le decisioni più vere che altri vorrebbero soffocare. È Gesù che suscita in voi il desiderio di fare della vostra vita qualcosa di grande, la volontà di seguire un ideale, il rifiuto di lasciarvi inghiottire dalla mediocrità, il coraggio di impegnarvi con umiltà e perseveranza per migliorare voi stessi e la società, rendendola più umana e fraterna.

Domande dei ragazzi rivolte all’Arcivescovo 1. Quando ha deciso di fare la scelta di vita sacerdotale? In seguito a che cosa? Cosa hanno detto i suoi genitori?

2. Certe volte le manca il calore di una famiglia, di una moglie e dei figli? Le capita di sentirsi solo?

3. Come e dove trascorre la giornata? Quando inizia? Quante ore dedica alla preghiera?

4. Quali sentimenti prova quando celebra il sacramento dell’Eucarestia?

Cosa prova quando parla di Gesù a noi fedeli?

5. Questa esperienza che sta facendo con noi ragazzi Le ha procurato solo stanchezza o Le ha permesso di comprendere meglio noi adolescenti?

Incontro con l’Arcivescovo 7 aprile 2011

Sintesi dell’intervento dell’Arcivescovo (a cura della Segreteria per la Visita pastorale) a. Saluta tutti i presenti e ringrazia per la calorosa accoglienza. b. Invita al clima di solidarietà, fin da piccoli. c. Anche Lui ringrazia il Signore per il dono di Padre Cannone alla Città e alla Chiesa di Misterbianco. d. Invita alla riconoscenza ed alla gratitudine nei confronti dei genitori. e. Sottolinea come nessuno di noi sia solo. Il Vescovo ed i sacerdoti non sono soli; hanno una famiglia anche loro, che è la diocesi o la parrocchia. f. Sottolinea l’importanza della Celebrazione Eucaristica e della preghiera nella sua giornata. g. Ringrazia per la preparazione della Visita.

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A conclusione l’Arcivescovo dona al Dirigente scolastico il volume su “Il tesoro di Sant’Agata”, che ricambia con il dono con un libro sulla scuola “Gabelli”.

Poi l’Arcivescovo si congeda e, mentre si allontana fra due ali di bambini, gli viene intonato “Jesus Christy you are my life”.

Incontro con l’Arcivescovo 8 aprile 2011 In mattinata, accompagnato dal Parroco e dai Ministri straordinari per la distribuzione dell’Eucaristia, l’Arcivescovo visita la Casa per anziani “S. Chiara” e alcuni fratelli ammalati della parrocchia.

Ore 17.00 - Parrocchia Divina Misericordia

CELEBRAZIONE EUCARISTICA Omelia dell’Arcivescovo Carissimi fratelli Presbiteri e Diacono, Fratelli e Sorelle nel Signore, 54

1. Sono lieto di essere qui con voi per la Celebrazione dell’Eucaristia e per l’incontro che seguirà. Vogliamo vivere questi due momenti collocandoli in una continuità straordinaria. Ogni volta che ci riuniamo per uno scopo bello, umano e buono, noi siamo riuniti nel nome del Signore.

Tutto quello che sviluppa autenticamente la nostra dignità, ogni esercizio di solidarietà e di fraternità, ci dà la possibilità di incontrare il Signore. Lo incontriamo adesso nell’Eucaristia, lo incontreremo dopo nella riunione che seguirà.

2. La Visita pastorale offre a noi dei momenti particolari per vivere questa presenza del Signore. Facciamo esperienza di Gesù, Buon Pastore, anche attraverso la presenza del Vescovo, che lavora, opera, vive, prega, gioisce e qualche volta soffre.

Durante la Visita pastorale ci sono dei momenti in cui il Vescovo incontra tutta la comunità. Gli incontri sono sia a livello parrocchiale che a livello vicariale. Questo serve a sottolineare gli stretti legami nella comunità parrocchiale. Attraverso questi momenti la parrocchia entra sempre più in relazione con le altre parrocchie e quindi con il Vicariato. Questa comunione realizza la Chiesa, l’unica Chiesa, che è nel nostro territorio.

Con questi incontri il Signore ci raduna, ci fa partecipi della sua vita e testimoni del suo Vangelo.

Incontro con l’Arcivescovo 8 aprile 2011

3. La formazione permanente deve mirare a questo: prendere coscienza che siamo una cosa sola in Cristo! Membra del suo Corpo, che è la Chiesa. Dobbiamo agire sempre nel nome del Signore, condividendo con Lui quello che ci dice attraverso le Sacre Scritture. Il cammino di formazione specifico delle varie esperienze deve passare attraverso approfondimenti dottrinali, spirituali e di comunione. Voi, fratelli e sorelle, Guardie d’onore all’Immacolata, quanti operate nel settore delle vocazioni sacerdotali, fate il cammino di formazione speciale con il Rinnovamento nello Spirito. Si tratta di belle esperienze da vivere nella libertà, nella comunione e nel rispetto reciproco, riconoscendo i doni che il Signore fa a ciascuno. “Gareggiate” nell’amore verso Dio e verso il prossimo. Aspirate ad essere i primi nel servizio del prossimo. Questo darà gloria a Lui e farà crescere la Chiesa.

4. Viviamo alla luce della Parola di Dio, che è stata proclamata. La prima lettura (Sap 2,1.12-22) è tratta dal libro della Sapienza, uno degli ultimi libri delle Scritture dell’Antica Alleanza. Si tratta di un libro scritto in Egitto e risponde alle domande degli Ebrei dispersi in questa grande comunità pagana, legata a particolari forme di culto. Forte della propria esperienza, gli Ebrei seguivano la linea del monoteismo in una società politeista, incontrando enormi difficoltà. Ma nelle Scritture il giusto è sempre protetto dal Signore. È un’idea frequente anche nei Salmi. Era un forte invito per il popolo a restare fedele all’Alleanza.

Capita che il cristiano attraversi delle difficoltà. Gesù lo dice ai suoi discepoli: “Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi”. Non dobbiamo, quindi, meravigliarci, ma nemmeno cercare persecuzioni.

Gesù stesso, nel Vangelo, è prudente. Non possiamo escludere, quindi, di incontrare qualche difficoltà, ma dobbiamo avere la certezza che la nostra vita è nelle mani del Signore. Lui non ci abbandona mai, ci guida e ci sostiene. Noi, come figli, dobbiamo semplicemente affidarci a Lui; senza condannare nessuno, né vendicarci. Viviamo serenamente la nostra vita cristiana e stiamo accanto ai fratelli e le sorelle che attraversano particolari difficoltà, tenendoli presenti nella nostra preghiera, testimoniando loro la nostra vicinanza e solidarietà.

Ogni cristiano che vive un particolare cammino di formazione, nell’associazionismo della Chiesa, deve dare testimonianza di vicinanza al

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Incontro con l’Arcivescovo 8 aprile 2011

Signore, di fiducia in Lui, nella vita e nel cammino della storia: tutto è nelle mani del Signore! Viviamo come Gesù, continuamente uniti al Padre; comprenderemo meglio quello che oggi abbiamo ascoltato e daremo una chiara testimonianza di vita cristiana. È questo l’augurio che oggi vi faccio; è questa la preghiera che innalzo al Signore per voi in questa Celebrazione Eucaristica. La specifica vostra adesione a queste belle esperienze di vita cristiana vi renda capaci di diventare sempre più discepoli di Gesù, di dargli quotidianamente e con semplicità, con grande gioia e coraggio, umile e fiduciosa testimonianza.

Così sia per tutti noi. ✠ SALVATORE GRISTINA

Ore 18.00 - Parrocchia Divina Misericordia 56

INCONTRO CON ALCUNI GRUPPI PARROCCHIALI Il Parroco presenta i gruppi Guardie d’Onore dell’Immacolata, Opera Vocazioni Sacerdotali e Rinnovamento nello Spirito.

Arrivato in questa parrocchia, nel 2006, egli ha trovato le Guardie d’Onore dell’Immacolata del Santo Rosario che si riunivano e pregavano, ogni primo martedì del mese alle ore 16.00. Poi, quando la parrocchia ha ottenuto questi locali, si sono trasferiti nella nuova sede, incoraggiati a pregare davanti a Gesù Eucaristia.

L’Opera Vocazioni Sacerdotali è nata dall’idea di “utilizzare” la preghiera anche per le vocazioni, in accordo con la coordinatrice delle Guardie d’Onore.

Per quanto riguarda il Rinnovamento nello Spirito, all’inizio del suo mandato di Parroco, la responsabile del gruppo ha chiesto se poteva avviarsi questa esperienza in parrocchia. Lui ha accettato, attratto anche dai canti che ha riconosciuto idonei anche per la liturgia.

Invitati a trasferirsi in parrocchia, si riuniscono ogni quindici giorni per un momento di preghiera.

Incontro con l’Arcivescovo 8 aprile 2011

Presentazione del gruppo “Guardie d’Onore della Madonna” e Opera Vocazioni Sacerdotali da parte della coordinatrice, signora Angela Distefano Milazzo.

Eccellenza Reverendissima, Il gruppo Guardie d’Onore del Cuore Immacolato di Maria e Opera Vocazioni Sacerdotali Le danno il benvenuto nella nostra parrocchia della Divina Misericordia in occasione della Visita pastorale.

Brevemente oggi, in occasione di questo insigne momento mi accingo ad esporre l’operato svolto, per opera e volontà di Dio, nella zona Toscano e a riepilogare tutto quello che si è fatto sino ad oggi.

Le Guardie d’Onore del Cuore Immacolato di Maria aprono un nuovo periodo nella storia della chiesa e dell’umanità nel 1917. È la stessa Madonna che nelle sue apparizioni a Fatima dal 13 maggio al 13 ottobre 1917 ha chiesto la consacrazione delle persone e delle famiglie al suo Cuore Immacolato. Il primo movente che spinge un anima ad unirsi alla Guardia d’Onore del Cuore Immacolato di Maria è l’amore all’Immacolata, attraverso l’imitazione delle sue virtù e riparando le offese arrecate al corpo mistico di Cristo.

La vera devozione procede dalla vera fede, Maria è la Regina del cielo e della terra. Ad una regina spetta una guardia d’onore: in cielo questa schiera è formata dagli angeli e dai santi, sulla terra tale guardia è effettuata da tutti quei fedeli che si pongono pieni d’amore intorno al suo cuore materno.

Tutto ha inizio nell’anno 1986, quando per accudire al meglio la famiglia che il Signore mi ha affidato, mi trovai costretta a dimettermi dal posto di lavoro. Avevo il cuore pieno di gioia, perché sapevo che ogni attimo della mia giornata veniva vissuto insieme ai miei figli, allora bambini, per poter trasmettere loro quei valori utili per la formazione spirituale e materiale, ma ben presto mi accorsi che nulla si muove a caso.

Trovandomi una sera, in compagnia dei miei figli durante la recita del santo rosario, sentii il bisogno di rendermi utile per il Signore, di lavorare per la sua vigna e di far partecipare alla mia preghiera i miei vicini di casa.

Cominciai allora a bussare casa dopo casa, a chiedere loro di prendere parte al mio rosario.

Una sera partecipando alla Santa Messa celebrata da Padre Cannone

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Incontro con l’Arcivescovo 8 aprile 2011

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presso la chiesa di San Nicolò, fui attratta da una scritta enorme attaccata su un muro in sacrestia. Ne cito adesso, per non prolungarmi troppo, solo i primi versi: “Cristo non ha la bocca, ha la tua bocca etc. …”. La conservavo preziosamente nel mio cuore. Qualche sera dopo trovai dentro un cassetto un plico, contenente dei documenti, ormai completamente rimossi dalla mia memoria, scorsi all’interno un diploma di iscrizione dell’intera mia famiglia a soci fondatori del Santuario, sito nella Repubblica di San Marino, alle Guardie d’Onore del Cuore Immacolato di Maria ed un vecchio libriccino dedicato all’Ora di Guardia regalatomi da mia madre, contenente il santo rosario commentato, ma fra tutti gli scritti, solo uno balzò alla mia vista e mi coinvolse tantissimo, diceva: “… Gesù vuol servirsi di te per farmi conoscere ed amare, egli vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato a chi praticherà questa devozione prometto la salvezza …”. Fui completamente avvolta da stupore e commozione, cresceva in me un forte senso di confusione, tante domande balenavano nella mia mente, mi chiedevo spesso cosa il Signore volesse da me, cosa mi chiedesse di operare, ringraziai ripetutamente il Signore e chiesi la sapienza per compiere il mio mandato.

Scelsi allora, il martedì ed il venerdì per la recita del Santo Rosario insieme alla gente, con lettura e meditazione di una pagina del Vangelo ed ogni primo martedì del mese un’Ora di Guardia con la recita di tutti e quattro i rosari commentati intercalati da canti e preghiere, con i gaudiosi chiedendo la conversione dei peccatori, con i misteri della luce pregando per il Santo Padre, i Vescovi, per avere santi e dotti Sacerdoti, con i misteri dolorosi pregando per gli agonizzanti ed infine con i misteri gloriosi per le anime del purgatorio.

Con infinita gioia mi accorgevo che il bisogno della preghiera cresceva in ogni cuore, ad ogni mio invito rispondevano tutti “si”, “certo”, e la presenza ad ogni incontro era sempre maggiore.

Un giorno durante una conversazione con Mons. Caruso, a quel tempo amministratore della parrocchia Sant’Angela Merici, alla quale noi tutti si apparteneva per territorio, stabilimmo di accompagnare al santo rosario la celebrazione della Santa Messa, una volta al mese, poiché proprio Monsignore asseriva che questo luogo costituiva un punto avanzato di azione missionaria.

Questa proposta aprì il mio spirito allo slancio, il mio cuore all’azione missionaria, cui tanto aspiravo.

Incontro con l’Arcivescovo 8 aprile 2011

A Mons. Caruso succedette poi Mons. Giuseppe Scuderi, ricevemmo tanto supporto e conforto in ogni nostra iniziativa anche da egli, mantenendo sempre gli stessi appuntamenti mensili.

Questo evento costituì un annunzio missionario ed una presenza viva e attiva di parrocchia, in questa zona.

Reputammo allora necessario spostarci anche nelle vicine contrade di Santa Chiara e Ficarelli, zone vaste ed a continua espansione demografica, furono celebrate diverse Sante Messe presso alcuni residenti, stavolta accompagnati da Padre Deodato Mammana, anche in diverse occasioni dell’anno. Ci consacrammo quali Guardie d’Onore con cerimonia specifica durante la Santa Messa celebrata da Mons. Scuderi il 13 ottobre dell’anno 2000, consegnando un attestato e una medaglia, che per eccellenza fu voluta ed ideata dalla Madonna stessa comparendo nel 1830 a Santa Caterina Labourè, a tutti gli aderenti.

Poiché il numero era sempre più crescente nell’ottobre 2010 consegnammo altre medaglie ed un fazzoletto azzurro con una consacrazione particolare officiata dal neo-parroco Padre Salvatore Reina.

Padre Salvatore ci ha chiesto che il Gruppo, cosa che già faceva, pregasse anche per le Vocazioni al Sacerdozio, e fu così che lo stesso gruppo prese anche il nome di Opera Vocazioni Sacerdotali.

La nostra gioia fu piena quando constatammo che tutto ciò ispirato e successivamente compiuto nella nostra zona toscano non apparteneva a merito umano e quindi a successi riservati, ma che eravamo stati gli interpreti di una pellicola Divina che Dio stesso da regista ha filmato sulle nostre vite e che noi attori principali scelti senza provini, inconsapevolmente e immeritevolmente abbiamo messo in scena.

Concludo con una frase memorabile di Mons. Caruso, “… il Signore ha preparato il terreno ai suoi figli …”, aggiungo, non solo il terreno anche una parrocchia proprio quella della Divina Misericordia.

Presentazione del gruppo “Rinnovamento nello Spirito” da parte della coordinatrice, signora Nella Mascali Il Rinnovamento nello Spirito Santo è un movimento ecclesiale della Chiesa cattolica nato nel 1967 a Pittsburgh (Stati Uniti). Il primo statuto è stato approvato dalla Conferenza Episcopale Italiana nel 1995 e il secondo nel 2007.

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Il nome “Rinnovamento nello Spirito” è ripreso da un passo della lettera di San Paolo a Tito (3,5-7): «[...] egli ci ha salvati non in virtù di opere di giustizia da noi compiute, ma per sua misericordia mediante un lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo, effuso da lui su di noi abbondantemente per mezzo di Gesù Cristo, salvatore nostro, perché giustificati dalla sua grazia diventassimo eredi, secondo la speranza, della vita eterna».

Lo scopo del Rinnovamento è quello di voler vivere personalmente l’esperienza della Pentecoste, come i primi discepoli di Cristo e rinnovare la propria vita sotto l’azione dello Spirito Santo.

Partendo dall’episodio evangelico della Pentecoste, i membri del Rinnovamento nello Spirito Santo rivivono questo episodio al momento della “effusione” o Battesimo nello Spirito, particolare rito in cui attraverso l'imposizione delle mani da parte degli altri membri, si prega per una nuova effusione e maggiore consapevolezza dei doni e dei carismi cristiani. Il rito dell’effusione ha carattere laico e non è un sacramento.

Il movimento è formato da gruppi di laici, membri consacrati, religiosi e sacerdoti, coordinati a livello locale, regionale e razionale. È attivamente impegnato in progetti di evangelizzazione, eventi culturali e sociali volti alla promozione della “cultura di Pentecoste”.

L’Associazione privata di fedeli del “Rinnovamento nello Spirito Santo” opera nella Chiesa per il rinnovamento della vita cristiana e persegue le seguenti finalità: a. la riscoperta della grazia battesimale e della propria identità cristiana; b. la conversione permanente della propria vita conformandola sempre più allo stile del Vangelo; c. l’aiuto ad accogliere una rinnovata effusione dello Spirito Santo, la Sua guida, i Suoi doni e carismi; d. la formazione al servizio ministeriale nella Chiesa e nella società; e. la promozione e la formazione di Gruppi di Rinnovamento e di forme di Comunità del “Rinnovamento nello Spirito Santo”.

L’esperienza carismatica del Rinnovamento a Misterbianco ha avuto il suo inizio nel 1982. Una signora che frequentava il gruppo seguito da Padre Badami, entusiasta della preghiera spontanea accompagnata dalla Parola di Dio e da canti, volle ripetere la stessa esperienza di preghiera in

Incontro con l’Arcivescovo 8 aprile 2011

una sua vecchia casa, oggi “Centro S. Agata”.

Il Rinnovamento a Misterbianco, assistito dallo Spirito Santo ha seguito il cammino simile a quello di un pellegrino, passando in diverse chiese: San Giuseppe, Chiesa Madonna delle Grazie guidato da Padre Fazio; Sant’Angela Merici, guidato da Mons. Scuderi Giuseppe; Sant’Orsola e Divina Misericordia dove attualmente si riunisce sotto la supervisione di Padre Salvatore Reina.

Il gruppo è sotto la protezione della “Beata Vergine di Lourdes” è composto all’incirca di quindici membri che frequentano assiduamente e da alcuni simpatizzanti che vengono all’incontro di preghiera saltuariamente.

L’incontro si svolge con la preghiera spontanea accompagnata dalla lettura della Sacra Scrittura e da canti. Ogni secondo lunedì del mese il gruppo, insieme ad altri gruppi del Rinnovamento della Diocesi di Catania, partecipa alla preghiera di intercessione e di evangelizzazione guidata da Padre Giuseppe Cassarino.

Non tutti i membri del gruppo partecipano alle attività parrocchiali della Divina Misericordia in quanto appartengono ad altre parrocchie del paese.

Interventi non programmati (a cura della segreteria per la Visita pastorale) Una delle partecipanti all’incontro si mostra entusiasta dell’esperienza forte che sta vivendo con la Visita pastorale, come se il Padre fosse venuto in mezzo a loro. Altre si associano a questa.

Viene chiesto all’Arcivescovo il suo parere sulle iniziative di aggregazione presentate. Altri affermano che, pur provenendo da lontano, sono state accolti bene (specie nel Rinnovamento nello Spirito Santo) e sono rimasti. Qualcuno, al contrario, dal Rinnovamento nello Spirito Santo è passato alle Guardie d’Onore e prega con più fervore.

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Incontro con l’Arcivescovo 8 aprile 2011

Stralci dell’intervento di Padre Longo, Vicario per la Pastorale (a cura della Segreteria per la Visita pastorale) • Sottolinea la necessità dello slancio missionario che questi gruppi devono avere, tenendo conto anche della struttura e del territorio parrocchiale.

• Invita alla formazione permanente.

Sintesi dell’intervento dell’Arcivescovo (a cura della Segreteria per la Visita pastorale)

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a. Evidenzia come la presenza di tali realtà pastorali all’interno di una parrocchia è un dono del Signore, specialmente quando si tratta di una “giovane” comunità, come quella della Divina Misericordia. Il legittimo fervore iniziale deve però essere accompagnato da un attento studio dei Documenti della Chiesa e da un profondo ascolto della Parola del Signore. b. Suggerisce di promuovere la bella esperienza della lectio Divina quale strumento utile per approfondire la Parola che ci salva e che “ci spinge a più fervida testimonianza evangelica” tenendo conto della struttura e del territorio parrocchiale. c. Loda l’iniziativa dell’Ora di Guardia. d. Invita a valorizzare il Catechismo della Chiesa Cattolica e ad organizzare degli incontri che permettano l’approfondimento della Professione di Fede.

Incontro con l’Arcivescovo 9 aprile 2011

Ore 17.00 - Parrocchia Divina Misericordia

INCONTRO CON I CATECHISTI ED I RAGAZZI CHE SEGUONO L’ITINERARIO DI COMPLETAMENTO DELL’INIZIAZIONE CRISTIANA

Saluto di una Ragazza “Noi ragazzi della parrocchia Divina Misericordia di Misterbianco siamo contenti di accogliere il nostro Vescovo, che viene ad incontrarci in occasione della Visita pastorale.

Aspettavamo con ansia questo momento e incuriositi dalla Sua persona abbiamo preparato delle domande alle quali speriamo voglia rispondere con gioia. È bello essere qui riuniti e affidarci a Gesù con una preghiera di Madre Teresa di Calcutta”.

DONACI, SIGNORE, UN CUORE NUOVO! Apri i nostri occhi, Signore, perché possiamo vedere te nei nostri fratelli e sorelle.

Apri le nostre orecchie, Signore, perché possiamo udire le invocazioni di chi ha fame, freddo, paura, e di chi è oppresso.

Apri il nostro cuore, Signore, perché impariamo ad amarci gli uni gli altri come Tu ci ami.

Donaci di nuovo il Tuo Spirito Signore, perché diventiamo un cuor solo ed un’anima sola, nel Tuo nome.

Amen.

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Incontro con l’Arcivescovo 9 aprile 2011

Intervento della Catechista coordinatrice, signora Maria Mastroeni.

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La catechesi costituisce, nell’ambito di ogni comunità cristiana, il punto centrale e il cuore pulsante dell’attività ecclesiale. Un compito, un impegno prioritario della Chiesa, non sempre facile da perseguire, è quello di annunciare Gesù Cristo morto e risorto.

Il percorso dell’Iniziazione Cristiana, nella nostra parrocchia Divina Misericordia di Misterbianco, iniziato nel 2008, oggi vede coinvolti circa cento ragazzi dai nove ai dodici anni, divisi in diverse tappe nelle quali i fanciulli vivono non soltanto relazioni di amicizia, di partecipazione attiva alla vita del gruppo, ma sono aiutati a scoprire i segni di nostro Signore Gesù in mezzo a loro. Avviati quindi verso un’educazione alla fede e ad essere protagonisti della loro crescita umana e cristiana, i vari gruppi si incontrano normalmente con cadenza quindicinale e nei momenti “forti” dell’Anno liturgico, quali il Natale e la Pasqua, si svolgono incontri anche settimanali. Momento “cardine” è la partecipazione di tutti i fanciulli alla Celebrazione Eucaristica della domenica mattina. È stata questa una scelta del nostro Parroco al fine di far comprendere, in modo particolare ai ragazzi che si apprestano a ricevere il Sacramento dell’Eucaristia e della Confermazione, il perché i cristiani celebrano ogni domenica l’Eucaristia; che cos’è l’Eucaristia che il Signore ci chiede di celebrare “in sua memoria”; spiegare in cosa consiste il rito della Messa e le sue parti ed infine renderli partecipi alla spiegazione della Parola del Vangelo attraverso “l’omelia dialogata”. Argomenti questi che i ragazzi hanno modo di approfondire durante gli incontri con i propri catechisti, i quali si avvalgono di diversi sussidi e opuscoli. Si sono, altresì, organizzati ritiri spirituali fuori parrocchia e momenti ricreativi.

I fanciulli hanno partecipato numerosi e con molto entusiasmo al primo GREST organizzato nell’estate 2010. Esperienza questa che si pensa voler rifare, con l’aiuto del Signore, anche nella prossima estate.

La formazione dei catechisti, altro punto importante, è stata ed è molto sentita dal nostro Parroco. Inerente a ciò si sono fissati degli incontri in parrocchia nei quali si sono letti e commentati brani tratti dal documento pastorale per la catechesi “Il rinnovamento della catechesi”.

Interessante e costruttivo il corso di formazione per operatori pastorali a servizio di una parrocchia missionaria, presso la Missione Chiesa-Mondo

Incontro con l’Arcivescovo 9 aprile 2011

di Catania. Questi incontri si ritengono importanti perché arricchiscono il nostro bagaglio di esperienze e ci aiutano nella continua e incessante crescita spirituale.

Domande dei ragazzi rivolte all’Arcivescovo 1.

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16.

17.

Come ha capito di essere chiamato dal Signore?

Perché ha voluto fare il sacerdote?

Quando ha sentito la vocazione per il Signore?

In che cosa consiste il suo lavoro?

Quanti anni aveva quando è stato nominato Vescovo?

Cosa significa essere Vescovo?

Quali sono i suoi programmi?

Che mestiere facevano i suoi genitori?

Cosa ha provato quando è stato nominato Vescovo?

Qual è il suo piatto preferito?

Come trascorre di solito la sua giornata?

Le piace ascoltare la musica? Ha un cantante preferito?

Segue il calcio? È tifoso del Palermo o del Catania?

I sacerdoti allenano i muscoli?

Cosa le piaceva fare da piccolo?

C’è una festività che le piace di più?

Era un bambino vivace? Ascoltava sempre i consigli dei suoi genitori?

Sintesi dell’intervento dell’Arcivescovo (a cura della Segreteria per la Visita pastorale) a. Condivide con i ragazzi qualche episodio sull’origine della propria vocazione, dell’incidenza che ebbe su di lui il Parroco del paese di Sciara, Don Nuccio, dei genitori, della propria maestra e di quando fece ingresso in seminario a Palermo. b. Gli piaceva studiare, ma si dedicava spesso al gioco. Cercava di ascoltare i suoi genitori.

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Incontro con l’Arcivescovo 9 aprile 2011

c. Esorta ad impegnarsi ogni giorno nello studio, precisando che l’impegno a formarsi culturalmente costituisce lo specifico di ogni ragazzo. d. Lancia un messaggio vocazionale ed invita i giovani presenti a sforzarsi di fare sempre la volontà del Signore. e. Dice di essere tifoso della squadra del Catania e racconta di un dialogo avuto allo stadio Massimino con un tifoso della squadra rosso-blu. f. Sottolinea l’importanza della Pasqua, la festività dell’anno che maggiormente preferisce.

A conclusione viene recitata la poesia

TU HAI FIRMATO LA MIA VITA 66

Se la mia vita fosse un libro Tu, Dio, saresti l’autore. Tu hai dettato la mia storia.

Tu hai scritto le sue pagine.

Che cosa sarei senza di te? Non sarei neanche nato...

Tu, Dio, mi sei fedele. Ti sei chinato su di me dal mio primo pianto.

Mi custodisci come un padre buono.

Ti sei ricordato di me anche nei momenti più difficili.

Tu scrivi il libro della mia vita.

Io spero in te Signore e canto la tua bontà.

Adesso scriverò il mio nome, pensando che tu hai firmato la mia vita.

Dalle ore 18.00 alle ore 19.30 L’Arcivescovo è rimasto a disposizione per le confessioni ed il dialogo con i fedeli.

Incontro con l’Arcivescovo 9 aprile 2011

Ore 19.30 - Parrocchia Divina Misericordia

ASSEMBLEA PASTORALE PARROCCHIALE L’incontro ha inizio con la celebrazione dei Primi Vespri della V Domenica di Quaresima.

Saluto iniziale del Parroco (a cura della Segreteria per la Visita pastorale) Sicuramente questi giorni della Visita ci hanno arricchito e spronato.

Dobbiamo ancora crescere ed abbiamo tante cose da perfezionare, ma - si sa’ - la comunità perfetta non esiste. Pian piano, con l’aiuto del Signore, testimonieremo il Vangelo: questo è il nostro obiettivo principale. Come Lei suggeriva, attraverso il Vicario ed il Segretario, abbiamo istituito il Consiglio pastorale ed il Consiglio per gli affari economici. All’inizio non avevamo ancora le idee chiare ma poco alla volta, senza fretta e senza sosta, abbiamo reso efficienti questi due organismi di partecipazione.

Questa sera, per l’Assemblea pastorale, abbiamo preparato una sintesi. È frutto della riflessione sugli obiettivi, proposti in vari incontri con il Consiglio pastorale ed altre persone invitate a partecipare. Ad alcune domande non sapevamo cosa rispondere però, con questi incontri, abbiamo trovato le risposte.

Relazione Pastorale La parrocchia Divina Misericordia in Misterbianco è di nuova erezione. Infatti è stata eretta da Sua Eccellenza Mons. Salvatore Gristina il 23 ottobre 2005 e fino al 24 febbraio 2009 si trovava ospite in un locale messo a disposizione da una famiglia del territorio.

Il 25 febbraio 2009, Mercoledì delle Ceneri, si è trasferita nel terreno della parrocchia, dove è stato costruito un prefabbricato adibito a luogo di culto.

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Incontro con l’Arcivescovo 9 aprile 2011

Parlare di una pastorale parrocchiale, secondo il mio parere, ancora è prematuro. Ciò non significa che la parrocchia è ferma, anzi a piccoli passi sta cercando di costruire la comunità; infatti oltre la Celebrazione Eucaristica e le altre funzioni religiose, la parrocchia ha come programma la catechesi ai fanciulli, alle famiglie e la Caritas (attualmente in collaborazione con la parrocchia Sant’Angela Merici).

Essendo il territorio molto vasto, per il futuro si sta pensando a dei centri di ascolto, curare maggiormente la pastorale delle famiglie e dei giovani.

Per quanto riguarda i sette obiettivi, non è stato possibile rispondere a tutti, abbiamo fatto una sintesi e risposto a quelle domande che in modo particolare riguardavano la pastorale odierna della parrocchia.

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PRIMO OBIETTIVO Non si può più dare per scontato che tra noi e attorno a noi, in un crescente pluralismo culturale e religioso, sia conosciuto il Vangelo di Gesù: le parrocchie devono essere dimore che sanno accogliere e ascoltare paure e speranze della gente, domande e attese, anche inespresse, e che sanno offrire una coraggiosa testimonianza e un annuncio credibile della verità che è Cristo.

Dal confronto dei membri del Consiglio pastorale parrocchiale si è riscontrato che gli abitanti del nostro territorio sono per la maggioranza cristiani con una ridotta minoranza di testimoni di Geova e musulmani.

Da ciò si evince che è ancora prematuro parlare di dialogo aperto alla libertà.

Per quanto riguarda la nostra comunità parrocchiale, è stato detto da alcuni membri del Consiglio pastorale parrocchiale che dialogando con gli abitanti del territorio, hanno potuto riscontrare, con viva gioia, che molte persone non praticanti, hanno riscoperto il desiderio di partecipare alla Celebrazione Eucaristica, perché sono stati colpiti dalla testimonianza dei parrocchiani e in particolar modo dalla gentilezza e accoglienza del Parroco.

Il Parroco ha sempre sostenuto che l’accoglienza è importante, prima tra di noi e poi verso i lontani, infatti ci ha incoraggiati ad avere più iniziative personali nel prenderci cura della Chiesa considerandola come la nostra casa.

Incontro con l’Arcivescovo 9 aprile 2011

Il Parroco ritiene che bisogna fare leva sulle famiglie dei bambini che vengono al catechismo per potere avvicinare i genitori.

SECONDO OBIETTIVO L’Iniziazione Cristiana, che ha il suo insostituibile grembo nella parrocchia, deve ritrovare unità attorno all’Eucaristia; bisogna rinnovare l’Iniziazione dei fanciulli coinvolgendo maggiormente le famiglie; per i giovani e gli adulti vanno proposti nuovi e praticabili itinerari per l’Iniziazione o la ripresa della vita cristiana.

Da parte dei membri del Consiglio pastorale è emersa l’esigenza d’intraprendere un percorso parallelo di formazione appropriato per i genitori insieme con i figli, a secondo dei sacramenti richiesti incominciando dal battesimo.

Da ciò l’esigenza di formare i formatori. Per quanto riguarda il percorso di Iniziazione Cristiana bisogna che ci sia da parte delle parrocchie un itinerario comune così da evitare inutili migrazioni da una parrocchia all’altra.

TERZO OBIETTIVO La domenica, giorno del Signore, della Chiesa e dell’uomo, sta alla sorgente, al cuore e al vertice della vita parrocchiale: il valore che la domenica ha per l’uomo e lo slancio missionario che da essa si genera prendono forma solo in una Celebrazione dell’Eucaristia curata secondo verità e bellezza.

Nella nostra parrocchia manca l’oratorio, strutture per il normale svolgimento delle attività educative, ma questo non ha scoraggiato il Parroco che ha puntato tutto sulla domenica giorno del Signore.

Infatti dal primo momento che ha iniziato la catechesi con i fanciulli, ha puntato sulla loro partecipazione alla Santa Messa che ha sempre visto come sorgente, cuore e vita della vita parrocchiale.

Tutto questo si può riscontrare la domenica mattina con l’affluenza dei bambini del catechismo e con i loro genitori, che anche se sono ancora una minoranza, non ci si deve scoraggiare perché partecipano regolarmente con gioia e entusiasmo in quanto si sentono coinvolti.

Non tutti i fedeli che vengono sentono lo slancio missionario di testimoniare l’annuncio evangelico. Il loro entusiasmo iniziale si affievolisce

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uscendo dalla chiesa.

Per quanto riguarda l’ultimo punto c’è nella parrocchia l’esigenza di valorizzare ministeri, confraternite, associazioni, movimenti, gruppi giovani, etc…, però questa esigenza è frenata in parte da problematiche oggettive della parrocchia, come mancanza di locali e mezzi.

QUARTO OBIETTIVO Una parrocchia missionaria è al servizio della fede delle persone, soprattutto degli adulti, da raggiungere nelle dimensioni degli affetti, del lavoro e del riposo; occorre in particolare riconoscere il ruolo germinale che per la società e per la comunità cristiana hanno le famiglie, sostenendole nella preparazione al matrimonio, nell’attesa dei figli, nella responsabilità educativa, nei momenti di sofferenza.

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L’itinerario di fede in vista del sacramento nuziale si svolge due volte l’anno, i giovani inscritti al corso provenienti dalle parrocchie di Misterbianco, vengono divisi in due grandi gruppi che svolgono il corso nella Chiesa Madre e nella chiesa San Nicolò.

Questo percorso consiste nel far scoprire la vita matrimoniale da un punto di vista cristiano partendo da quando si sono incontrati, ad arrivare al sacramento del Matrimonio, tutto questo sotto la guida del sacerdote insieme ad alcune coppie di sposi.

Si svolge in quattordici incontri di cui quattro con gli specialisti come l’avvocato, il pediatra, il ginecologo e lo specialista di bioetica.

C’è un incontro di preghiera che si svolge nella nostra parrocchia e si conclude con la Santa Messa seguite da un momento di condivisione in Chiesa Madonna delle Grazie.

Sarebbe meglio che in futuro questo corso si svolga in ogni parrocchia affinché i giovani possano scoprire e crescere all’interno della comunità parrocchiale.

In futuro si pensa di formare dei gruppi famiglia affinché possano guidare le giovani coppie.

Dal confronto comunitario sono scaturite delle proposte come quella di preparare con alcuni incontri i genitori che chiedono il sacramento del Battesimo per i loro figli.

Per quanto riguarda i bambini del catechismo, si sta cercando di insi-

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stere sulla frequenza della Santa Messa domenicale, così tramite i ragazzi cercare di coinvolgere i loro genitori a frequentare cercando di far riscoprire la fede e stando attenti che il venire a Messa non passi come una “minaccia”.

Alla fine dell’incontro si sono fatte delle proposte per il futuro come: momenti di preghiera, incontri di formazioni per futuri animatori, creare gruppi giovani.

QUINTO OBIETTIVO Le parrocchie devono continuare ad assicurare la dimensione popolare della Chiesa, rinnovandone il legame con il territorio nelle sue concrete e molteplici dimensioni sociali e culturali: c’è bisogno di parrocchie che siano case aperte a tutti, si prendano cura dei poveri, collaborino con altri soggetti sociali e con le istituzioni, promuovano cultura in questo tempo della comunicazione.

Dalla verifica del quinto obiettivo è emerso che il nostro territorio parrocchiale è un territorio giovane che si è sviluppato rapidamente nell’ultimo decennio. A causa della sua larga estensione ci sono molte zone periferiche dove vi abitano diverse famiglie che non essendo per la maggior parte misterbianchesi, hanno difficoltà ad inserirsi nella comunità.

Occorre quindi che la parrocchia si occupi di avvicinare queste persone lontane creando in queste zone Centri di Ascolto che possano in qualche modo formare una rete che li avvicini alla parrocchia facendo nascere in loro il senso di appartenenza. Questi centri serviranno a radunare le famiglie attorno alla Parola di Dio, come delle chiese domestiche e saranno da sentinella per conoscere i bisogni dei poveri del territorio. Per fare questo bisogna prima formare i formatori.

SESTO OBIETTIVO Le parrocchie non possono agire da sole: ci vuole una “pastorale integrata” in cui, nell’unità della Diocesi, abbandonando ogni pretesa di autosufficienza, le parrocchie si collegano tra loro, con forme diverse a seconda delle situazioni - dalle unità pastorali alle vicarie o zone - valorizzando la vita consacrata e i nuovi movimenti.

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Le parrocchie del territorio stanno provando a collaborare, facendo degli incontri principalmente tra i parroci. Per quanto riguarda l’evangelizzazione, ogni parrocchia adotta un cammino diverso.

In seguito si sono esposte le intenzioni per quanto riguarda le aggregazioni laicali.

Si è detto che i movimenti hanno molti lati positivi, ma purtroppo creano anche chiusura e divisioni. I lati positivi per quanto riguarda il Rinnovamento nello Spirito possono essere i canti, per quanto riguarda le Guardie d’Onore dell’Immacolata è ammirabile la grande devozione nel dire, ogni primo martedì del mese, i quattro misteri del Santo Rosario.

Il Parroco darà la sua disponibilità affinché si possano riunire nella parrocchia, ma la parrocchia non si può identificare con alcuno di essi, deve essere libera e aperta ad accogliere le diversità di ogni membro della comunità che potrà così scegliere liberamente di frequentare senza sentirsi obbligato ad appartenere ad alcun movimento in particolare.

Il desiderio comune è quello di fare nascere l’azione cattolica, sarebbe una grande ricchezza. Perché ha formato tante generazioni di giovani, quindi deve essere rilanciato.

SETTIMO OBIETTIVO Una parrocchia missionaria ha bisogno di “nuovi” protagonisti: una comunità che si sente tutta responsabile del Vangelo, preti più pronti alla collaborazione nell’unico presbiterio e più attenti a promuovere carismi e ministeri, sostenendo la formazione dei laici, con le loro associazioni, anche per la pastorale d’ambiente, e creando spazi di reale partecipazione.

Per quanto riguarda il settimo obiettivo, in qualche modo si sono date già delle risposte attraverso i primi sei obiettivi.

Interventi non programmati (a cura della segreteria per la Visita pastorale) Una parrocchiana, ministro straordinario per la distribuzione dell’Eucaristia, pone il problema del servizio agli ammalati, perché - a suo giudizio - è difficile entrare nelle case per la ritrosia, talvolta, dei familiari.

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Un altro afferma che sono stati fatti tanti passi avanti da quando è nata la parrocchia, che si è lavorato tanto ed il Parroco è stato di grande aiuto. C’è bisogno però di educatori, animatori e formatori. Serve una programmazione (non un calendario), un piano pastorale parrocchiale. Il Parroco, in questo, può aiutare attraverso il collegamento con gli uffici della Curia.

Una donna esprime la sua sofferenza per il fatto di avere, in famiglia, una persona di poca fede. Vorrebbe che si avvicinasse al Signore ma c’è molta ostilità in lui. Spera di ricevere questa grazia ed una risposta o una parola di conforto dall’Arcivescovo.

Infine qualcuno dice di ritenere l’edificio insufficiente per le esigenze della parrocchia.

Stralci dell’intervento di Don Pietro Longo, Vicario episcopale per la Pastorale (a cura della Segreteria per la Visita pastorale) • Sottolinea la particolarità del territorio della parrocchia, per la presenza delle contrade. Si chiede, quindi, qual’è il rapporto con queste realtà.

• Sottolinea l’importanza della formazione permanente e dell’evangelizzazione.

Stralci dell’intervento dell’Arcivescovo (a cura della Segreteria per la Visita pastorale) a. Mi dispiace essere già alla conclusione della Visita pastorale in questa parrocchia. Mi sono trovato molto bene con voi per vari motivi che ho avuto modo già di evidenziare; si tratta della prima parrocchia costituita dal mio arrivo in Diocesi; sono stato accolto con gioia, fraternità; ho ammirato in tutti questi giorni lo sfondo dell’Etna e la bellezza che il paesaggio offre. b. Questi giorni vissuti insieme sono serviti per conoscerci e capirci di più. Abbiamo cercato di approfondire insieme la consapevolezza di

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essere amati dal Signore. Inoltre, questa parrocchia dedicata alla Divina Misericordia, con il messaggio che questo comporta, è per voi una splendida e continua possibilità di comprendere l’amore misericordioso del Signore che ci accompagna sempre, l’amore fedele che ci riempie di gioia, amore cui noi vogliamo sempre più rispondere. Gesù Cristo si è incarnato per comunicarci questa bella notizia: Dio ci ama.

La Chiesa evangelizza facendo risuonare questo lieto annunzio, celebrando questo amore con l’Eucaristia, cuore del nostro essere Chiesa.

Questo amore, che è per tutti, siamo chiamati a diffonderlo. Ho scelto questo titolo per la parrocchia - Divina Misericordia - perché nella nostra Chiesa ci fosse questa sottolineatura permanente: come comunità parrocchiale sentitevi chiamati a questa bella e specifica missione, la diffusione dell’amore misericordioso del Signore.

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c. È stato ripetuto a più riprese che la parrocchia è giovane e questa è certamente una benedizione! Ciò significa che la comunità può fare l’esperienza di cosa significa crescere e vedere l’opera del Signore. La crescita è opera di Dio! Abbiamo questa possibilità di crescere, con la consapevolezza che è il Signore che chiama e incrementa la nostra attività.

Coltivate sempre questa esperienza, fatene periodicamente una verifica e conservatela gelosamente nella vostra memoria. Il Parroco curerà il libro della storia della comunità: lì deve essere annotato tutto quello che si realizza. Questo è anche senso di responsabilità verso le future generazioni, indicando loro mete e obiettivi che hanno accompagnato la nostra esistenza. Anche Gesù - è scritto nel Vangelo - cresceva in età, sapienza e grazia. Il Signore ci ha dato degli orientamenti, dei criteri per crescere che sono sempre validi: ieri, oggi e sempre. La comunità cresca per essere sempre più Chiesa: anche i sette obiettivi che sono stati esaminati e le risposte sintetiche che Padre Salvo ci ha letto convergono verso queste finalità. Crescete come comunità per fare esperienza di questo e per dare testimonianza dell’amore del Signore qui in questo variegato territorio. d. Parrocchia è un termine che viene dal greco e significa casa tra le case.

Vi esorto, quindi, a curare l’attenzione al territorio e conoscerlo sempre più. Qui il territorio è caratterizzato anche dalle varie contrade; una peculiarità che va studiata a fondo affinché tutte le contrade siano rag-

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giunte e possano convergere qui. Siete già sulla buona strada, avete fatto tanto, continuare a crescere in questo senso! Si tratta di un impegno dell’intera comunità del quale dobbiamo prenderne sempre più coscienza. La crescita si caratterizza per la formazione: è il tempo specifico della formazione. Impegnatevi! Gli Uffici di Curia ed il qui presente Vicario per la pastorale sono al servizio dei parroci anche per uno specifico contributo. Se volete curare di più la pastorale giovanile o, per esempio, la pastorale familiare, gli Uffici di Curia sono al vostro servizio e la Visita pastorale ci dà questa possibilità. Inoltre, nel programma che padre Salvo vi ha distribuito avrete notato l’indicazione anche degli incontri di Vicariato. È molto importante crescere con questa apertura al Vicariato, cioè al territorio più vasto. e. Un’altra breve nota: una comunità giovane ha la bella possibilità di educarsi al senso del bene comune, del bene della comunità e del territorio, anche dal punto di vista civile. Cercate di assumere sempre questo atteggiamento di responsabilità anche in campo civile. Se ci fossero problemi riguardanti il territorio, la comunità cristiana si faccia carico anche di questo; non tanto da un punto di vista tecnico quanto di coscienza. Educhiamoci anche a questo. Allontanate da voi la tentazione di chiudervi nelle vostre case: non si cresce così! Sappiatevi rapportare agli altri, senza egoismi o antipatie. La crescita consiste anche in questa capacità di confronto con gli altri e con il territorio. Voi dovete farlo anche come comunità ecclesiale. f. Vi dicevo che mi dispiace che la Visita stia per finire, ma questo nostro legame continua. Dobbiamo restare uniti anche attraverso la preghiera.

Sono certo che qui ogni domenica, e tutte le volte che farete degli incontri comunitari, pregherete per la Visita pastorale. Se per voi è stato un momento bello, dovete pregare affinché anche per le altre parrocchie possa essere lo stesso.

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lettera conclusiva

Lettera conclusiva

Carissimo Padre Salvatore, Con grande gioia ti indirizzo questa lettera che spero verrà incontro anche all’attesa tua e delle persone che più direttamente hanno collaborato per la buona riuscita della Visita pastorale in codesta parrocchia Divina Misericordia che, mi piace sottolinearlo, è la prima in assoluto che ho eretto e, quindi, ha un posto speciale nel mio ricordo nella preghiera per le comunità parrocchiali dell’arcidiocesi.

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1. Scrivo la presente certamente per adempiere quanto suggerisce il Direttorio per il Ministero pastorale dei Vescovi circa la conclusione della Visita (nº 225), ma, soprattutto, per cogliere la possibilità di rivivere con te e con l’intera comunità parrocchiale il tempo indimenticabile che il Signore ci ha dato la grazia di trascorrere insieme nei giorni 3-9 aprile 2011.

La presente va letta alla luce della parte dedicata alla Visita pastorale nell’omelia della Messa Crismale del 21 aprile 2011 e in quella del 5 aprile 2012 (cfr. allegati) dove ho fornito alcune indicazioni di fondo sul tempo di grazia che stiamo vivendo. Con questa lettera desidero anche collegarmi alla Celebrazione Eucaristica svoltasi domenica 2 ottobre 2011 presso il Centro Polifunzionale (zona Toscano) di Misterbianco, con la quale abbiamo innalzato il nostro ringraziamento al Signore a conclusione della Visita pastorale nell’VIII Vicariato. Con la presente faccio, altresì, riferimento alla lettera Prot. N. 1967/U-245 del 24 dicembre 2011 con la quale ho rivolto a te e ai carissimi fedeli della parrocchia Divina Misericordia un affettuoso saluto e tanti auguri in occasione delle festività natalizie trascorse.

A più riprese ho rinnovato i sentimenti di gratitudine al Signore sgorgati dal nostro cuore nella celebrazione del 2 ottobre. Sono sicuro che lo stesso avete fatto tu e le persone che hanno sperimentato la vera natura della Visita pastorale: dono del Padre per la nostra Chiesa.

2. Il succitato numero 225 del Direttorio suggerisce, fra l’altro, al Vescovo di ricordare la Visita svolta nella parrocchia, di apprezzare gli impegni pastorali in atto e di stabilire alcuni punti per un cammino comunitario più impegnato.

Lettera conclusiva

Di seguito, perciò, accennerò alla preparazione e allo svolgimento della Visita in codesta parrocchia e sottolineerò l’urgenza dell’impegno affinché il fervore suscitato dall’evento non si affievolisca e, soprattutto, affinché i buoni propositi formulati nei vari incontri siano adesso attuati con l’aiuto del Signore.

3. Per quanto riguarda la preparazione della Visita pastorale, desidero evidenziare, anzitutto, che essa ha costituito l’occasione propizia per dotare codesta giovane comunità parrocchiale dei due organismi di partecipazione ecclesiale: il Consiglio pastorale e il Consiglio per gli affari economici.

Dai verbali delle quattro riunioni del Consiglio pastorale ho potuto rilevare con quanto entusiasmo e senso di responsabilità i consiglieri, cui opportunamente e volontariamente si sono aggregati per l’occasione alcuni fedeli, si sono dedicati allo studio del Questionario pastorale.

Mi piace elogiare nuovamente la grande diligenza con cui, in lodevole intesa con la Segreteria per la Visita pastorale, hai preparato tale evento, in modo che la Visita riuscisse davvero un dono del Padre per codesta parrocchia.

Nel depliant predisposto per la Visita pastorale hai offerto ai fedeli la giusta chiave di lettura per viverla bene; lodevoli anche le informazioni circa la parrocchia, come pure il calendario degli incontri di Vicariato.

4. La Visita pastorale si è svolta nei giorni 3, 7, 8 e 9 aprile 2011.

Sono venuto sempre con tanta gioia per i vari incontri, partecipati e ben riusciti. Era segno di cordiale accoglienza anche la stupenda vista dell’Etna, che sempre mi piace ammirare dallo spazio antistante la chiesa parrocchiale. a) La Visita ha avuto inizio con la Celebrazione Eucaristica di domenica 3 aprile, quarta di Quaresima.

Nel saluto hai insistito sulla centralità dell’Eucaristia che, fra l’altro ci permette di attingere energie per vivere sempre nell’amore secondo le indicazioni di San Paolo nell’Inno della carità nella prima Lettera ai Corinzi (13,1-13).

Abbiamo insieme accolto il forte invito di Paolo: “… Comportatevi come figli della luce”. La partecipazione assidua e fruttuosa alla Messa

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domenicale ci spingerà a vivere nella bontà, giustizia e verità, allontanando da noi le opere tenebrose. Ho pure esortato codesta giovane comunità a lasciarsi sempre guidare dalla luce di Cristo.

Tenendo conto della presenza delle Autorità comunali, mi è sembrato opportuno aggiungere un utile auspicio: “Il signor Sindaco provvederà affinché ci sia sempre la luce artificiale, che è pure importante; noi faremo in modo che il territorio sia sempre illuminato con la nostra vita di figli della luce”. b) Nel pomeriggio della stessa giornata, dopo la celebrazione dei Vespri, ho incontrato il Consiglio pastorale parrocchiale.

Il mio intervento ha tenuto conto del fatto che esso è nato nella fase preparatoria della Visita pastorale e, quindi, muoveva i primi passi.

Ho suggerito, allora, ed evidentemente vale anche adesso, di collocarsi e di camminare nella dottrina e nello stile ecclesiale del Vaticano II. Sarà così vissuto il senso autentico del “consigliare” e ci si dedicherà ad argomenti veramenti importanti. Una tale freschezza di pensiero e di azione porterà, ad esempio, a comprendere meglio la composizione territoriale della parrocchia, che tu mi hai dato l’opportunità di conoscere portandomi nelle varie contrade. c) È seguito subito dopo l’incontro con il Consiglio pastorale per gli affari economici, anch’esso sorto nella fase preparatoria della Visita.

Insieme abbiamo esaminato i risultati positivi della “Visita reale” del 9 febbraio 2011. Rinnovo le raccomandazioni di attenersi al Regolamento diocesano in vigore e di insistere per far comprendere bene alla Comunità il senso del “sovvenire”, non solo come argomento economico, ma come espressione di comunione e corresponsabilità.

In questa luce va pure letta la promessa che ho formulato di un coinvolgimento, da parte della Curia e mio personale, come sostegno speciale verso una parrocchia giovane gravata da un mutuo mensile, acceso a suo tempo per la costruzione della chiesa. d) La mattinata del 7 aprile è stata dedicata alla visita dei due Istituti scolastici, il Leonardo da Vinci e l’Aristide Gabelli.

Molto opportunamente la visita è stata preceduta dall’esposizione del Santissimo Sacramento per l’Adorazione Eucaristica settimanale e dalla celebrazione dell’Ora Media.

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Spiegai ai fedeli che restavano in adorazione che in tal modo mi accompagnavano negli impegni della giornata. Dobbiamo, carissimo Salvatore, far comprendere sempre più alla comunità l’importanza e la necessità della preghiera per la vita e il ministero del proprio pastore. Questa comunione orante è ricca di ricadute positive per la stessa comunità che così cresce nel coinvolgimento nell’attività pastorale e nella missionarietà.

Accompagnati dalla preghiera dei fedeli, ci siamo recati anzitutto presso l’Istituto comprensivo Leonardo da Vinci.

Mi ha commosso l’affettuosa accoglienza con cui ricevetti il benvenuto e l’incontro si è svolto con stile davvero familiare.

Mi ha dato veramente grande gioia quanto il Preside ha sottolineato nei riguardi dello straordinario sacerdote educatore Padre Cannone: “ha formato le generazioni della mia età e quelle future … ha dedicato tutta la sua vita per costruire un oratorio, divenuto per noi fondamentale come centro di aggregazione. Ci sembra doveroso ricordarlo perché è stato sempre povero, sempre dalla parte dei ragazzi e a loro ha donato tutta la sua vita”.

Quale grande esempio e stimolo per noi, carissimo Salvatore: i grandi sacerdoti educatori che nel passato hanno scritto pagine gloriose nella storia della nostra Chiesa, chiedono a noi di scrivere oggi, nel nostro presente civile ed ecclesiale, pagine altrettanto gloriose a beneficio delle nuove generazioni. E non dobbiamo limitarci ad essere noi buoni educatori, ma è nostro urgente compito coinvolgere genitori e docenti nella multiforme attività per educare alla vita buona del Vangelo.

Altrettanto interessante e cordiale è stata la visita all’Istituto Aristide Gabelli, il cui Dirigente scolastico ha pure ricordato il carissimo Padre Cannone come “il Don Bosco di Misterbianco”.

Molto significativa la riprosizione di un brano del Discorso del Beato Giovanni Paolo II durante la Veglia della XV Giornata Mondiale della Gioventù a Tor Vergata (19 agosto 2000). In questa scelta e in altri particolari è facile leggere l’influsso che esercitano nell’ambiente insegnanti, e particolarmente quelli di religione, veramente impegnati a rendere la Scuola indispensabile opportunità per la crescita dei ragazzi e dei giovani.

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Non manchi, carissimo Salvatore, la nostra vicinanza e il nostro sostegno formativo e spirituale per queste persone che certamente possono pure rendere, per quanto loro possibile, un prezioso servizio nelle varie attività educative della parrocchia. e) Il pomeriggio dell’8 aprile è stato caratterizzato dall’incontro con i Gruppi parrocchiali, preceduto dalla Celebrazione Eucaristica.

Nel presentare i gruppi hai mostrato lo stile che ogni Parroco dovrebbe seguire nell’accogliere associazioni, gruppi e movimenti permettendo loro di esprimere lo specifico che li caratterizza, e nello stesso tempo spingendoli ad inserirsi nella vita e nell’attività pastorale della parrocchia.

Ho molto apprezzato l’entusiasmo con cui le Guardie d’onore della Madonna hanno accolto il tuo invito ad inserirsi nell’Opera Vocazioni Sacerdotali.

Sono sicuro che le Guardie d’onore e il Rinnovamento nello Spirito vivranno in modo esemplare il prossimo Anno della Fede, sia per ricavarne abbondanti frutti spirituali, sia per coinvolgere altre persone nella provvidenziale iniziativa indetta dal Santo Padre per tutta la Chiesa. f ) Nel pomeriggio di sabato 9 aprile abbiamo vissuto gli ultimi intensi momenti della Visita pastorale.

Anzitutto, l’incontro con i catechisti e i ragazzi che seguono l’itinerario di completamento della Iniziazione Cristiana.

Ricordo la partecipazione interessata e vivace dei ragazzi che mi sottoposero a tante domande di vario genere e alle quali volentieri ho risposto. Ho potuto così constatare ancora una volta come la Visita pastorale offra un’occasione unica di conoscenza e di dialogo tra i ragazzi e il Vescovo. Ne ringrazio il Signore ed anche te e collaboratori. È seguito il tempo a disposizione per le confessioni e il dialogo con i fedeli. Ho voluto che questo momento fosse presente nel programma di ogni parrocchia. Finora esso è stato dappertutto momento di grazia e di conforto per le numerose persone che ho incontrato e anch’io ne ho ricavato tanta consolazione dal Signore. Noi sacerdoti dobbiamo intensificare le occasioni di ascolto sia nella confessione, sia nella direzione spirituale, come pure in incontri personali di altro genere.

Lettera conclusiva

L’Assemblea parrocchiale ha rappresentato il momento conclusivo della Visita pastorale.

La sintesi delle risposte al Questionario costituiscono un primo provvidenziale esercizio di autocoscienza da parte di codesta comunità parrocchiale. Continui questo impegno di riflessione che riuscirà prezioso per la programmazione dell’attività pastorale e per la verifica dei suoi risultati.

Valorizzate bene i tanti aspetti che ho illustrato commentando l’espressione che la vostra “è una parrocchia giovane”.

Vi seguirò con la speciale preghiera che ogni vescovo riserva alla sua parrocchia “primogenita”. Questa circostanza ha reso indimenticabili le giornate che abbiamo vissuto insieme, al punto da indurmi a confidarvi che ero assai dispiaciuto che la Visita pastorale giungeva alla conclusione. Vi chiedo di essere assidui nella preghiera affinché la Visita pastorale possa svolgersi in tutte le parrocchie come si è svolta da voi.

5. Desidero incoraggiare te e la comunità parrocchiale Divina Misericordia a vivere l’altrettanto importante tempo del Dopo Visita.

Esso, come il periodo di preparazione, deve essere espressione di profonda comunione vissuta fra le parrocchie del Vicariato e testimoniata dall’applicazione di modalità comuni e condivise.

Tali modalità consistono anzitutto nella prosecuzione della preghiera per la Visita pastorale e dell’esercizio della lectio Divina, come pure nel costante impegno a valorizzare bene lo specifico servizio che gli organismi di partecipazione devono abitualmente esercitare. Non sia trascurata, come già sopra evidenziato, la significativa esperienza dell’Assemblea parrocchiale.

Un’altra modalità da vivere in comune è costituita dall’impegno per qualificare meglio, a livello vicariale, la formazione degli operatori pastorali delle singole parrocchie. Essa comprenderà alcuni incontri base cui seguiranno altri specifici nei singoli ambiti dove già sono in corso collaudate esperienze animate da alcuni Uffici diocesani.

Altro settore in cui devono distinguersi le parrocchie già visitate consiste nell’attuazione dell’obiettivo per l’Anno pastorale in corso che indico in occasione del pellegrinaggio diocesano a Mompileri.

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Rientrano tra tali modalità anche i compiti affidati rispettivamente al Vicario episcopale per la pastorale, Don Pietro Longo, e a Don Vincenzo Branchina. a) La parrocchia Divina Misericordia, che ha già sperimentato la ricchezza di questo dono, si distinguerà nella prosecuzione della preghiera affinché tutte le altre parrocchie dell’Arcidiocesi possano prepararsi alla Visita pastorale, viverla e farla fruttificare doverosamente.

Chiedo di dedicare nelle Messe festive un’apposita intenzione nella Preghiera dei fedeli. Suggerisco, inoltre, di servirsi del testo dell’apposita Preghiera in occasione di incontri associativi e degli organismi di partecipazione. b) Sarai contattato dai Confratelli Pietro Longo e Vincenzo Branchina per quanto di loro rispettiva competenza.

Con Padre Vincenzo esaminerai le Lettere del Vicario generale e del Vicario episcopale per l’amministrazione già in tuo possesso, curando, con il coinvolgimento del Consiglio per gli affari economici, ogni possibile attuazione dei loro suggerimenti e delle loro disposizioni. Di quanto sarà fatto al riguardo, si dia notizia ai competenti Uffici di Curia con comunicazione scritta che sarà conservata anche negli archivi parrocchiali.

Con Don Pietro, anzitutto privatamente e successivamente in riunioni di Consiglio pastorale, tratterai con la dovuta attenzione quanto evidenziato nella Relazione da te letta durante l’Assemblea pastorale parrocchiale, come pure quanto emerso nei vari incontri svoltisi durante la Visita in codesta parrocchia.

A tale scopo può essere di qualche utilità l’unita documentazione che comprende la sintesi di qualche mio intervento e l’indicazione di specifici punti da attenzionare nella vita della parrocchia.

Il Vicario foraneo sarà tenuto al corrente da parte del Vicario episcopale per la pastorale circa i passi che intraprende e collaborerà nel modo che gli sarà possibile.

Da parte mia seguirò l’attività del Dopo Visita accompagnandola con la costante preghiera e con i migliori auspici per la sua migliore riuscita.

6. Prima di concludere desidero esprimere la più viva riconoscenza per

Lettera conclusiva

l’affetto con cui sono stato da tutti ed ovunque accolto. È stato bello scambiarci sentimenti di fraternità e di gioia nel Signore.

Un grazie anche per l’offerta che mi è stata consegnata. Essa, come già ho detto, confluirà nello specifico fondo dove verranno raccolti eventuali altri simili gesti di generosità che saranno destinati alla realizzazione di una iniziativa a ricordo della Visita pastorale.

7. Sono sicuro, carissimo Padre Salvatore, che, pensando alla Visita pastorale nella parrocchia Divina Misericordia, insieme e per tanti motivi possiamo ripetere le belle espressioni dell’apostolo Paolo: «A Colui che in tutto ha potere di fare molto di più di quanto possiamo domandare o pensare, secondo la potenza che opera in noi, a lui la gloria nella Chiesa e in Cristo Gesù per tutte le generazioni, nei secoli dei secoli! Amen» (cfr. Ef 3,20-21).

Questa condivisione di lode al Signore sostenga e qualifichi l’impegno che ci unisce nella carità pastorale nei riguardi dell’intera comunità diocesana che il Signore mi ha affidato, ed in particolare della parrocchia Divina Misericordia che ti vede entusiasta e generoso “pastore proprio”.

Ti benedico con affetto paterno e con te benedico i fratelli e le sorelle che ami e servi nel nome del Signore.

Catania, 10 agosto 2012

✠ SALVATORE GRISTINA

Prot. N. 1360/U - 179

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Lettera conclusiva

Allegati

OMELIA MESSA CRISMALE (21 APRILE 2011) […]

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3. La Messa Crismale cui stiamo partecipando rifulge come espressione particolarmente bella dell’unione ecclesiale attorno al Vescovo.

Chiariamolo subito: il termine “Vescovo” significa certamente la persona che in questo momento si rivolge a voi, ma anzitutto e soprattutto sottolinea il ministero di colui che insieme ai fratelli presbiteri è sacramento e segno di Gesù Buon Pastore. Lo diveniamo, carissimi fratelli presbiteri, ricevendo il sacramento dell’Ordine sacro, seppure nei gradi diversi dell’episcopato e del presbiterato, che però devono essere entrambi animati dalla stessa carità pastorale che si esprime anche nella gioiosa e quotidiana fedeltà alle promesse sacerdotali che tra poco rinnoveremo. In definitiva, quindi, e non potrebbe essere altrimenti, realizziamo e viviamo tutti, voi fratelli e sorelle e noi presbiteri e vescovo, la nostra unione ecclesiale attorno a Cristo, “il Pastore grande delle pecore” (Eb 13,20).

4. Di tutto ciò il Signore ci permette di fare una straordinaria esperienza nella Visita pastorale, tempo e dono di grazia che il Padre concede attualmente alla nostra Chiesa particolare.

In questo momento non posso fare a meno di ricordare, con commozione e a comune esultanza, che proprio in occasione della Messa crismale del 2009, il 9 aprile, davo l’annunzio della Visita pastorale.

Vi dicevo allora: “La Messa crismale ci parla della dignità sacerdotale, profetica e regale che il Padre conferisce con il dono dello Spirito Santo ai discepoli del Figlio suo. Con la Visita pastorale avrò la grazia di onorare questa dignità nei figli e nelle figlie di Dio che incontrerò. Nel dialogo che avrò con loro ascolterò con gioia la narrazione delle meraviglie che il Signore permette di operare a chi valorizza questa dignità nella vita quotidiana, personale e familiare, civile ed ecclesiale.

La Visita pastorale mi permetterà di verificare come da Cristo nostro capo si diffonde in tutte le membra della nostra Chiesa particolare e si

Lettera conclusiva

espande nel territorio il Suo buon profumo.

La Visita pastorale mi darà la gioia, carissimi fratelli presbiteri, di vedervi all’opera come servi premurosi del nostro popolo. Avrò la confortante conferma della vostra fedele e costante dedizione al ministero che il Signore vi ha affidato di nutrire con la sua Parola e di santificare con i sacramenti il santo popolo di Dio. La Visita pastorale mi chiamerà a dare una risposta particolarmente generosa alla domanda che Gesù continuamente mi rivolge: Salvatore mi ami? La risposta, lo so bene, deve essere convalidata dal fatto che cerco di diventare ogni giorno di più quello che tra poco vi chiederò di ottenermi da Gesù: essere in questa Chiesa immagine viva ed autentica di Lui buon Pastore, maestro e servo di tutti”.

5. La Visita pastorale è iniziata con la celebrazione dell’Anno sacerdotale (19 giugno 2009 - 11 giugno 2010) che mi ha dato la grande gioia di incontrare quasi tutti i sacerdoti personalmente e per vicariato.

Lo scorso 30 ottobre l’ho aperta nel I Vicariato con l’indimenticabile Celebrazione Eucaristica qui in Cattedrale. Al presente, ho già ultimato la Visita in tutte le parrocchie del I e del II Vicariato e nelle prime due (Divina Misericordia, Misterbianco e Sacro Cuore, Piano Tavola) dell’VIII. Come segno di particolare attenzione verso le parrocchie già visitate, alla fine della Messa, consegnerò ai loro parroci gli oli e il crisma che tra poco benedirò e consacreremo. E tramite i parroci farò giungere una lettera di affettuoso saluto e di auguri pasquali alle comunità parrocchiali già visitate.

6. Seppure brevemente mi è assai gradito rendervi partecipi di qualche sentimento e di alcune prime riflessioni circa lo svolgimento già avvenuto e la prosecuzione in corso della Visita pastorale. a) Anzitutto e con tutto il cuore: l’anima mia magnifica il Signore … e sono sicuro di rendermi voce delle tante persone ed in primo luogo di voi, carissimi parroci e sacerdoti, che con me avete vissuto l’esperienza della Visita. b) Sono giunto nelle parrocchie certamente con trepidazione, ma soprattutto consapevole che mi aveva preceduto la corale intercessio-

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Lettera conclusiva

ne: Ti preghiamo per il nostro Vescovo Salvatore che viene a visitarci nel Tuo nome: sia immagine viva e da autentica di Te buon Pastore.

La preghiera è stata efficace e vi posso assicurare che il Signore l’ha esaudita oltre ogni nostra attesa in tutti i settori della Visita e, con bella sorpresa, particolarmente per quanto riguarda gli incontri nelle scuole.

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c) La preparazione della Visita pastorale è stata finora una eloquente testimonianza di comunione perché in tutte le parrocchie è avvenuta con modalità comuni e condivise. Ne ringrazio sentitamente i singoli parroci ed i Vicari foranei che hanno collaborato con intelligenza e generosamente con la Segreteria per la Visita pastorale. A tutti i suoi componenti ed al Suo coordinatore, il carissimo Padre Massimiliano, il nostro ringraziamento più cordiale ed affettuoso.

L’esperienza della ben riuscita preparazione conferma la validità del metodo finora usato, e, quindi, esso sarà seguito, migliorandolo ove occorresse, anche nel futuro. d) Per le parrocchie già visitate, segue adesso il tempo altrettanto importante e ricco di operosità del Dopo Visita.

Di che cosa esso debba significare nelle singole parrocchie sarà mia premura scrivere ai singoli parroci interessati, inviando qualche sussidio di documentazione ed anche dando fraternamente qualche suggerimento.

7. Qui mi limito a sottolineare che la comunione durante il tempo del Dopo Visita deve essere vissuta anzitutto nella continuazione della preghiera.

Nelle parrocchie già visitate si continui a pregare per la Visita pastorale. Se essa è stata, come mi risulta da tante consolanti testimonianze, una bella esperienza, carità impone che lo stesso dono lo invochiamo per le parrocchie che ancora attendono la Visita.

E così la preghiera unisce tutta l’arcidiocesi nella preparazione, nello svolgimento della Visita pastorale come pure nel tempo che ad essi segue.

Il Dopo Visita sarà qualificato anche dal particolare impegno cui si dedicherà il Vicario per la pastorale, il carissimo Don Pietro Longo, al quale, proprio per questo e affinché possa meglio attendere al coordina-

Lettera conclusiva

mento pastorale degli Uffici di Curia, ho chiesto di lasciare la parrocchia di San Leonardo in Adrano.

Don Pietro, in piena comunione e sinergia con il Vicario foraneo del territorio e con i parroci, favorirà le necessarie iniziative affinché i buoni propositi maturati in ogni singola parrocchia e a livello vicariale siano adesso tradotti in pratica.

Con la stessa diligenza e con tanta fiducia nel Signore, saranno pure affrontate le difficoltà lucidamente intraviste durante la Visita.

Una particolare attenzione sarà riservata alle lettere che i Convisitatori hanno indirizzato ai singoli parroci. Per attuare nelle parrocchie quanto suggerito o disposto dai Convisitatori, è quanto mai opportuno affidare uno speciale mandato ad un presbitero.

D’intesa con il Vicario generale ed il Vicario episcopale per l’amministrazione, affido tale compito al carissimo Padre Vincenzo Branchina, il quale così assocerà al ministero di Parroco una ulteriore responsabilità di impegno in Curia. Lo ringrazio fin d’ora per la collaborazione che offrirà ai singoli parroci.

8. Uniti nella preghiera, insistendo nello stile di preparazione già attuato, e seguendo con fiducia le suddette indicazioni per il Dopo Visita, vivremo certamente una forte esperienza di comunione. Potremo così, nel prossimo Anno pastorale, attuare in tutta l’Arcidiocesi un altro obiettivo, scelto tra i ben noti sette indicati nel documento della C.E.I. sul volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia. Indicherò tale obiettivo in occasione del prossimo pellegrinaggio diocesano a Mompileri il 30 maggio. Sin d’ora e nuovamente affido alla intercessione della Madre Santissima la nostra comunità diocesana e noi tutti che viviamo il tempo della Visita.

Possiamo così sperare che la Visita pastorale sarà tempo di autentica crescita della nostra Chiesa perché tutti saremo così più disponibili e docili all’azione dello Spirito Santo che ci spinge anzitutto a più grande comunione.

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Lettera conclusiva

OMELIA MESSA CRISMALE (5 APRILE 2012) […]

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Ringraziamo il Signore perché la cura pastorale degli infermi nella nostra Chiesa è realizzata con encomiabile e crescente attenzione. Al riguardo, posso testimoniare con verità e con viva soddisfazione che dappertutto i carissimi fratelli parroci lavorano con generosità e sanno coinvolgere tante persone in questo qualificato settore dell’attività pastorale.

Ho ammirato e mi ha commosso, carissimi fratelli parroci del I, II, VIII e X Vicariato, constatare che le persone ammalate vi conoscono bene, vi attendono e vi accolgono come se in voi vedessero Gesù che va a visitarle.

Vi ringrazio anche a nome loro e sono lieto di condividere con voi il gaudio spirituale che nasce in noi sentendo, anche in questa vita, la bella affermazione di Gesù: “l’avete fatto a me”.

Operiamo tutti insieme e gareggiamo nell’impegno affinché i tempi di preparazione, di svolgimento della Visita pastorale e del Dopo Visita siano sempre più qualificati dall’attenzione alle persone inferme ed arricchiti dalla loro preziosa preghiera. Anche in questa occasione formulo l’auspicio di poter annoverare, tra i frutti più belli della Visita pastorale in corso, la crescita nell’attenzione verso le persone ammalate.

A ciò contribuirà, pure, l’impegno di Don Mario Torracca al cui competente e generoso servizio ho recentemente affidato l’apposito Ufficio diocesano. D’intesa con l’Ufficio liturgico egli provvederà a coinvolgere maggiormente nella pastorale della salute i numerosi Ministri straordinari per la distribuzione della Santa Comunione. In collaborazione con l’Ufficio della pastorale Giovanile preparerà i giovani affinché svolgano attività di volontariato nel settore. Tale circostanza rappresenterà per loro la preziosa possibilità di sperimentare che nel volontariato i primi a ricevere beneficio sono anzitutto coloro che lo svolgono e poi le persone alle quali esso è diretto.

7. A questo punto il riferimento alla Visita pastorale dovrebbe articolarsi in altre numerose e consolanti considerazioni. Sarebbe molto bello e ne saremmo tutti edificati, ma non è possibile dilungarci.

Lettera conclusiva

Tuttavia, non posso fare a meno di ringraziare il Signore per la gioia che sto vivendo. È vero: qualche volta ritorno in arcivescovado a sera, molto tardi ed anche un po’ affaticato. Ma è ancor più vero il fatto che ritorno ammirato per quello che il Signore mi fa toccare con mano: la dedizione dei parroci; il coinvolgimento di tante persone ed in particolare degli operatori pastorali; la qualità degli incontri che offrono la certezza della presenza del Buon Pastore e dell’azione dello Spirito Santo che ci spinge potentemente “a più grande comunione, a più fervida testimonianza evangelica e a continuo impegno per rendere sempre più missionario il volto della nostra Chiesa particolare”. Davvero il Signore ascolta la nostra preghiera!

Che dire poi della particolare grazia che il Signore ci sta concedendo di conoscerci meglio comunità parrocchiali, parroci e Vescovo, al punto da accennare anche a sentimenti di sorpresa, da provare vivo rammarico perché la Visita pastorale finisce e da desiderare ardentemente altri momenti di incontro?

Per tutto questo rendo grazie al Padre dal Quale riceviamo tanti bei doni. Grazie anche alla Vergine Santissima e ai nostri Santi Patroni. Grazie in modo speciale al Beato Card. Dusmet del quale ieri ricorreva il 118mo anniversario della morte. Il suo nome è presente nella preghiera per la Visita pastorale con la speranza che il Signore ci conceda la grazia della sua canonizzazione proprio nel contesto di questo tempo favorevole che vive al presente la nostra chiesa, la chiesa di Catania di cui il Beato Cardinale è stato esemplare Vescovo.

Dobbiamo supplicare con più insistenza il Signore affinché manifesti, anche attraverso il miracolo richiesto, la sua volontà di glorificare con la canonizzazione il Beato Dusmet. Mi pare che, a tale riguardo e nelle forme che verranno appositamente studiate, possa essere di grande utilità la presenza delle reliquie del Beato durante un momento comunitario a livello di Vicariato interessato alla Visita pastorale. Potremo già cominciare con il III, dove inizierò la Visita pastorale il prossimo 21 aprile.

Ringrazio di cuore i Parroci delle comunità finora visitate e tutte le persone che li hanno collaborato nel passato e li collaborano nel tempo del Dopo Visita.

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Lettera conclusiva

Grazie anche alla Segreteria della Visita pastorale che, coordinata egregiamente dal carissimo Padre Massimiliano Parisi, sta svolgendo un generoso servizio i cui benefici tutti possiamo ammirare. […]

PUNTI DA ATTENZIONARE NELLA VITA DELLA PARROCCHIA

• Puntare sulla formazione degli operatori pastorali alla luce della Parola di Dio, favorendo principalmente momenti di lectio Divina.

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• Continuare nella bella esperienza dell’Adorazione Eucaristica settimanale, nell’Ora di Guardia, coinvolgendo le diverse realtà associative presenti in parrocchia.

• Attenzionare particolarmente la cura delle persone ammalate, risorsa straordinaria per la Chiesa, cercando di coinvolgere i giovani presenti in parrocchia. Aiutare, con la collaborazione dei Ministri straordinari della Comunione o di altri operatori pastorali, quanti soffrono a sentirsi sempre più parti integranti nella vita della comunità.

• Intensificare la collaborazione pastorale con le parrocchie vicine mediante collegamento di iniziative, strutture ed operatori pastorali. Insistere nella feconda esperienza di Vicariato facendo tutto il possibile per promuovere una pastorale integrata.

• Intensificare la preghiera e l’attenzione al Seminario, facendo in modo che la bella realtà dell’OVS già presente in parrocchia possa essere da esempio anche per le altre comunità parrocchiali.

• Insieme al Consiglio pastorale parrocchiale riprendere il testo della Relazione pastorale letta in occasione dell’Assemblea per verificare il raggiungimento o meno dei propositi formulati ed annunziati.

Lettera conclusiva

• Incrementare la corresponsabilità degli operatori pastorali. In particolare, continuare nel coinvolgimento degli organismi di partecipazione, quali il Consiglio pastorale parrocchiale e il Consiglio per gli affari economici curando, in particolare, l’approfondimento dei Documenti del Concilio Vaticano II sulla corresponsabilità dei laici nella Chiesa.

• Insieme al Consiglio pastorale parrocchiale formulare un progetto per l’evangelizzazione delle tante e isolate contrade presenti nel vasto territorio parrocchiale.

• Continuare nell’esperienza dell’Assemblea pastorale come momento in cui l’intera comunità si ritrova per una maggiore conoscenza della parrocchia ed interesse per la sua attività, capaci di trasformarsi in coinvolgimento, collaborazione e corresponsabilità.

• Curare il “libro della storia della comunità” dove annotare gli eventi significativi della giovane comunità che muove i suoi primi passi per la diffusione dell’Evangelo.

• Sforzarsi di alimentare tra i fedeli il senso del sostegno e della collaborazione anche economica per il bene della parrocchia. Educare ad una maggiore consapevolezza del bene comune.



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CAPITOLO II

Visita Pastorale alla Parrocchia Sacro Cuore e Santa Margherita Maria Alacoque - Piano Tavola -

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Informazioni statistiche

M APPA

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DEL TERRITORIO PARROCCHIALE

Informazioni statistiche

S TRADARIO

DEL TERRITORIO PARROCCHIALE

PIANO TAVOLA - BELPASSO Via C. Montalto Via C. Terranova Via E. Setti Carraro Via F. Morvillo Via F. Parri Via G. Costa Via G. Dalla Chiesa Via G. Fava Via G. Li Causi Via L. Grassi Via Livatino Via Mongibello Via M. De Mauri Via Montana Via N. Cassara Via P. La Torre Via P. S. Mattarella Via Portella delle Ginestre Via P. Pertini Via della Repubblica Viale della Resistenza Via R. Chinnici Via S. Carnevale

PIANO TAVOLA - CAMPOROTONETNEO

DO

Piazza Abbadessa Via Bellini Via Capuana Via del Commercio Via De Felice Via Don Bosco Via dell’Industria Via Livatino Via Maria Ausiliatrice Via Martoglio Via Nazionale Via N. Bixio Via Quasimodo Via S. Agata Via S. Antonio Abate Via S. Domenico Via S. Giovanni Via S. Giuseppe Via S. Luigi Via S. Michele Via S. Raffaele Via Sorrentino Via Tripoli Via Verga

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Informazioni statistiche

PIANO TAVOLA - MISTERBIANCO

PIANO TAVOLA - MOTTA S. ANA-

Via Bufalino Via Buttitta Via Calì Via D’Alì Via Domenico Tempio C/da Ficarelli Via Formisano Via Guttuso Via Piano Tavola Via della Vinazza

STASIA

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NUMERO STIMATO DI ABITANTI: 4.500

Via Al Idris Via A. Moncada Via E. il Rosso Via Luna Via Mercurio Via Nino Martoglio Via R. Pilo Via Sole Via Tommaso Fazello C/da Vazzano

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Fase preparatoria

Fase preparatoria

Verbale della riunione del Consiglio Pastorale

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In data 28 gennaio 2011 alle ore 20.00 si è tenuto un Consiglio pastorale parrocchiale in preparazione alla Visita pastorale dell’Arcivescovo.

Dopo la preghiera per la Visita pastorale, il Parroco inizia comunicando la data della Visita pastorale a Piano Tavola il prossimo 10 - 16 aprile.

La Visita inizia all’VIII Vicariato con una S. Messa nella Chiesa Madre di Misterbianco.

Il Consiglio passa poi alle domande del Questionario. Ci si sofferma sui diversi punti e nasce un dibattito in modo particolare sulla comunione che deve esserci tra i gruppi parrocchiali. Ogni gruppo parrocchiale deve mettere a servizio il proprio carisma solo così la nostra parrocchia può veramente essere casa e scuola di comunione. La parrocchia deve riscoprire l’annuncio vero del Vangelo in tutte le diverse azioni pastorali. La parrocchia deve essere più vicino all’uomo che vive dentro un contesto poco cristiano. La parrocchia deve assumere un volto più missionario raggiungendo il giovane e l’adulto nella sua dimensione di uomo e di persona.

Segue un dibattito. Alle 21.30 si conclude.

SAC. ORAZIO CATARRASO Parroco

SIG.RA NUNZIA GIUFFRIDA Segretaria

Verbale della riunione del Consiglio Pastorale Il giorno 25 febbraio 2011 alle ore 20.00 si è riunito il Consiglio pastorale parrocchiale. Sono presenti: il parroco, Sac. Orazio Catarraso, Francesca Rao, Nunzia Giuffrida, Flavia Scravaglieri, Giuseppe Arcidiacono, Agatella Condorelli, Nunzio Anfuso, Rosalia Giammello, Salvatore La Rosa, Salvatore La Torre, Salvatore Romano.

Dopo la preghiera per la Visita pastorale, la Segretaria legge il verbale del Consiglio precedente, quindi prende la parola il Parroco comunicando al consiglio il calendario definitivo della Visita pastorale.

Si procede con la lettura del terzo obiettivo del Direttorio e dell’invi-

Fase preparatoria

to ai presenti alle riflessioni personali tramite la domanda 3.1. Da quando il Parroco si è insediato nella parrocchia la frequenza alla celebrazione domenicale è andata aumentando progressivamente. Anche se, per certi versi, non tutti i fedeli sono fortemente motivati all’incontro con Cristo nell’Eucarestia è comunque un bene che siano a Messa perché l’incontro con la Parola non è mai sterile “come la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senz’aver annaffiata la terra, senz’averla fecondata e fatta germogliare sì da dar seme al seminatore e pane da mangiare, cosi è della mia parola, uscita dalla mia bocca: essa non torna a me a vuoto, senz’aver compiuto quello ch’io desidero, e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata” (lsaia 55,10-11).

Il Consiglio pastorale aiuta il Parroco nella sua missione, facendo da tramite con la comunità, gruppi ed associazioni di appartenenza.

La seduta continua con la programmazione delle attività per il periodo di Quaresima.

Alle ore 21.30 la seduta è tolta.

SAC. ORAZIO CATARRASO Parroco

SIG.RA NUNZIA GIUFFRIDA Segretaria

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incontro con l’arcivescovo

Incontro con l’Arcivescovo

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Benedetto colui che viene nel nome del Signore Carissimi fedeli quest’anno la Pasqua del Signore e impreziosita dalla visita del nostro Arcivescovo, il nostro pastore viene a visitare nella fede la nostra comunità parrocchiale.

La Visita pastorale del nostro arcivescovo, dono del padre per la nostra chiesa, è l’espressione più bella del Signore che incontra il suo popolo, dobbiamo scorgere nel Vescovo i tratti del Pastore buono che va in cerca della pecora smarrita.

Nella storia della salvezza si parla tante volte della visita di Dio che viene in mezzo al suo popolo sia nell’A.T. con i profeti in modo particolare, sia nel N.T. con la venuta di Gesù Cristo. Il Figlio di Dio è venuto e continua a essere presente tra la sua gente, nella sua chiesa che ha il compito di rendere presente la salvezza di Gesù.

Oggi la Visita pastorale è autentico tempo di grazia e di conversione, momento speciale dove il nostro pastore viene per ravvivarci, incoraggiarci, consolarci e rinnovarci ad un’azione apostolica più intensa.

Come il Signore Gesù, il nostro Arcivescovo viene per incontrare una comunità fatta di uomini che vivono dentro un contesto sociale e culturale ben preciso, uomini che lavorano per costruire una civiltà fondata sull’amore.

Il nostro pastore viene per stimolarci alla fede, incoraggiarci nella carità e invitarci alla speranza.

Piano Tavola, lì 19 Marzo 2011 Solennità di San Giuseppe

Il parroco, Sac. Orazio Catarraso e il Consiglio pastorale parrocchiale

Incontro con l’Arcivescovo

Calendario1 DOMENICA 10 APRILE ore 10.00 - Accoglienza dell’Arcivescovo in Piazza Abbadessa ore 10.30 - Apertura della Visita pastorale e Celebrazione Eucaristica ore 19.00 - Incontro con le Comunità Neocatecumenali LUNEDÌ 11 APRILE ore 17.00 - Spazio a disposizione per le confessioni e il dialogo con i fedeli ore 18.30 - Celebrazione Eucaristica ore 19.30 - Incontro con il Consiglio pastorale parrocchiale MERCOLEDÌ 13 APRILE ore 09.30 - Visita all’Istituto Comprensivo “G. Paolo II” ore 11.30 - Visita ad alcuni esercizi commerciali presenti nel territorio della parrocchia ore 18.00 - Incontro con i ragazzi che seguono l’itinerario di completamento dell’Iniziazione Cristiana ed i loro genitori ore 18.30 - Incontro con i catechisti ore 19.30 - Incontro con il Consiglio per gli affari economici SABATO 16 APRILE ore 17.30 - Visita ad alcuni ammalati della parrocchia ore 19.00 - Conclusione della Visita pastorale. Assemblea pastorale

Approvato dall’Arcivescovo sulla base di quello formulato dal Consiglio pastorale parrocchiale nella fase preparatoria.

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Incontro con l’Arcivescovo 10 aprile 2011

Ore 10.30 - Parrocchia Sacro Cuore di Gesù e S. Margherita M. Alacoque

MESSA DI APERTURA Saluto del Parroco Eccellenza Reverendissima,

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Oggi la nostra comunità parrocchiale è in festa per la Sua presenza in mezzo a noi. Ci siamo preparati alla Sua Visita pastorale con la preghiera; oggi finalmente viviamo questo tempo di grazia, che é dono del Padre per la nostra Chiesa di Catania.

La Sua visita é la visita del Pastore buono che viene nel nome del Signore Gesù Cristo. Il Vescovo viene in mezzo a noi non per guardare se siamo una comunità modello o perfetta, perché ci sono tante difficoltà come in ogni realtà parrocchiale. La Sua visita oggi è uno stimolo ad essere buoni e autentici cristiani, anzi cristiani coerenti e credibili, in un mondo secolarizzato.

Ringraziamo il Buon Dio che ci permette di vivere la Sua Visita pastorale proprio al termine quasi del cammino quaresimale. Quest’anno per noi la Pasqua è preceduta dal segno della Sua visita.

Oggi Lei, Eccellenza Reverendissima, ci incoraggia a vivere autenticamente il mistero Pasquale di morte e Resurrezione del Signore Gesù. Gesù Cristo é morto ma è risorto e oggi vive in mezzo a noi: ecco la nostra salvezza, non siamo soli, ma la presenza del Risorto é fonte di vita per coloro che credono.

Eccellenza Reverendissima, nel nostro contesto socio-culturale diventa difficile parlare della risurrezione, e diventa ancora più difficile parlare di croce. I nostri fedeli molte volte hanno paura e allora ecco la corsa ad altro che sembra promettere felicità ma in realtà poi si scorge il vuoto, la delusione, l’amarezza della solitudine. Solo Gesù diventa, per chi ha il meraviglioso dono della fede, la vera gioia. Gesù stesso ha detto la sera di Pasqua ai suoi amici, chiusi nel cenacolo perché avevano paura, vi consegno la pace non come quella che dà il mondo.

Incontro con l’Arcivescovo 10 aprile 2011

Eccellenza Reverendissima, ecco cosa chiediamo al Signore in questi giorni che vivremo con Lei: la Pace e la Gioia del Signore in modo particolare per le tante famiglie della parrocchia, per i ragazzi e i giovani e soprattutto per quelle persone che, per motivi di salute, non possono gioire con noi oggi.

Sia lodato Gesù Cristo!

SAC. ORAZIO CATARRASO Parroco

Omelia dell’Arcivescovo Carissimi fratelli Presbiteri e Diaconi, Fratelli e Sorelle, Signori Sindaci, Distinte Autorità, 1. Siamo qui per partecipare alla Santa Messa nella V domenica di Quaresima, al termine quasi del percorso quaresimale. La prossima domenica avrà inizio la Settimana Santa, la Settimana delle Settimane, il cui culmine è il triduo della passione, morte e resurrezione del Signore Gesù.

Nella prima domenica abbiamo chiesto al Padre di vivere la Quaresima crescendo nella conoscenza del mistero di Cristo. È importante crescere nella conoscenza di Gesù. Anche il Papa Benedetto XVI ne ha parlato nei libri su “Gesù di Nazareth”. Chi studia la figura di Gesù, ne rimane affascinato e, con gioia e semplicità, dà la propria testimonianza.

Questa conoscenza non è solo frutto della lettura di libri (e ce ne sono tanti!) ma è anche un’esperienza personale, un innamoramento, una intimità che si conquista gradualmente, una crescita nell’amore di Lui. La Quaresima ci ha fatto crescere in questo senso e la Chiesa, con la Celebrazione dell’Eucaristia, ci ha guidati e ci ha fatto conoscere sempre più Gesù.

2. Il percorso compiuto per conoscere Gesù emerge dai Vangeli proclamati nelle domeniche precedenti. Nella prima domenica Gesù è stato tentato e ha vinto; nella seconda è stato trasfigurato svelando a Pietro,

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Incontro con l’Arcivescovo 10 aprile 2011

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Giacomo e Giovanni la sua divinità; nella terza incontra una donna samaritana al pozzo e rivela di essere Lui l’acqua che disseta; infine, domenica scorsa, guarisce il cieco nato e si presenta come luce, rivelando anche la cecità dei suoi avversari.

In questa domenica Gesù fornisce di sé la definizione più alta: “Io sono la resurrezione e la vita” (Gv 11,1-45 ). Grande cosa l’acqua, necessaria la luce, ma la vita e la risurrezione sono il vertice. Noi desideriamo vedere, ma il desiderio più profondo che c’è in noi è la vita. Il Signore ci ha creato per la vita e dinanzi alla frontiera della morte percepiamo tutta la verità della nostra condizione umana. La risposta al desiderio più profondo che c’è in noi, la dà Gesù quando dice di essere la vita e la risurrezione.

Tutto questo lo comunica a noi mediante il Vangelo della resurrezione di Lazzaro. Dovremmo dilungarci molto per commentare questa pagina. Limitiamoci a sottolineare soltanto un solo particolare straordinario: Gesù si commuove e piange!

Qualche volta noi di Gesù ci facciamo un’idea personale. Le Sacre Scritture, invece, ci parlano della persona di Gesù con la nostra stessa umanità; simile a noi in tutto fuorché nel peccato. Per il resto, gioia e dolore, Gesù è simile a noi; talvolta si è persino arrabbiato, ad esempio quando qualcuno ebbe l’infelice idea di voler allontanare i bambini da Lui, perché irrequieti. Gesù non solo non permise che i piccoli fossero allontanati, ma con forza disse a noi adulti che nei riguardi di Dio bisogna essere come bambini. In un’altra occasione si adirò, quando vide il tempio trasformato in mercato: Gesù, con una corda intrecciata, cominciò a fare piazza pulita di quanto era indegno della Casa del Padre.

3. Il tempo della Quaresima è, quindi, la sintesi della nostra vita personale e della Chiesa: conoscere sempre più Gesù, vivere di Lui, sperimentare i doni del suo amore perché tutto quello che Egli è lo è per noi, per la nostra salvezza. Egli è vittorioso sul male per dare a noi la possibilità di vincere; è acqua per noi che siamo assetati; ridona la vista ai ciechi per renderci capaci di vedere. La nostra vita cristiana è forte intimità con Gesù.

La santità è vivere di questo, crescere in questo e testimoniarlo ogni giorno.

Voi, cari ragazzi, studiate e impegnatevi in quello che è oggi il vostro

Incontro con l’Arcivescovo 10 aprile 2011

dovere. Voi, carissimi papà e mamme, realizzate tutto questo nella vita di ogni giorno. Voi, distinte autorità, vivete tutto questo nell’esercizio delle vostre responsabilità, dei vostri doveri, non sempre facili. Al riguardo, bisogna avere comprensione nei riguardi di chi esercita una responsabilità pubblica perché l’esercizio della democrazia significa anche stimolo e coinvolgimento, impegno comune, spirito di servizio. I sacerdoti, i diaconi, il Vescovo, viviamo nella vita quotidiana il nostro ministero.

4. In questo contesto si colloca l’inizio della Visita pastorale: ringraziamo il Signore per questo dono. In cosa esso consista, Padre Orazio all’inizio lo ha sottolineato bene e, perciò, lo ringraziamo.

Cosa faremo in questi giorni? Avremo la grande gioia di stare insieme come famiglia di Dio, come Chiesa. Altre volte sono stato qui, ma sempre per poco tempo. In questi giorni avremo la gioia di incontrarci più tranquillamente. La bellezza della Visita pastorale consiste anche nella possibilità di conoscerci meglio e rinsaldare la gioia di far parte della Chiesa santa di Dio, che è la nostra Arcidiocesi di Catania.

Attueremo il programma che già conoscete e che mira a meglio comprendere l’affermazione di Gesù: “Io sono la resurrezione e la vita, chiunque vive e crede in me non morirà in eterno”. Durante la Visita pastorale, voi ed io, siamo chiamati a dare risposta a questa domanda: crediamo veramente questo? Facciamo in modo che il sì che possiamo già pronunziare si trasformi in condotta di vita personale, in stile ecclesiale? Se siamo la comunità che crede in Cristo resurrezione e vita, dobbiamo impegnarci nella solidarietà, nel rispetto per gli altri e a favore della vita, dal primo all’ultimo istante. Io credo che Gesù è la resurrezione, se trasformo la fede in impegno a beneficio dell’ambiente in cui vivo e della comunità di cui facciamo parte.

5. Questa è la Visita pastorale nei suoi aspetti ecclesiali e di presenza nel territorio. Ringrazio i Sindaci, le altre Autorità per la loro partecipazione; la loro presenza oltre ad essere una testimonianza di fede personale è anche un riconoscimento del ruolo della comunità ecclesiale. La fede si manifesta anche all’esterno con il rispetto della coscienza, della libertà e della dignità di tutti; il dialogo ci mette tutti insieme dinanzi alle grandi realtà e ai grandi problemi. Anche con la propria fede ciascuno contribui-

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Incontro con l’Arcivescovo 10 aprile 2011

sce al miglioramento della società.

Noi discepoli di Gesù dobbiamo essere più motivati nell’impegno, perché il Signore è dalla nostra parte, lavora con noi e ci sostiene con la forza dello Spirito.

Ecco cosa vuol dire “io credo”, ecco il significato della Visita pastorale: crescere nella conoscenza di Gesù; verificare se - personalmente e comunitariamente - viviamo con coerenza la nostra fede.

Così sia per tutti noi ed auguriamoci di vivere bene questi giorni di grazia. ✠ SALVATORE GRISTINA

Ore 19.00 - Parrocchia Sacro Cuore di Gesù e S. Margherita M. Alacoque 110

INCONTRO CON LE COMUNITÀ NEOCATECUMENALI E CELEBRAZIONE DEI VESPRI Riflessione dell’Arcivescovo Siamo riuniti per la celebrazione dei Vespri e questo ci permette di sperimentare l’importanza della liturgia nella vita della comunità. La Chiesa si riunisce in preghiera a cadenze prestabilite, per celebrare lodi, ora media e vespri, santificando, così, la giornata. Lo fanno tutti i ministri ordinati, i seminaristi, i religiosi e molte comunità ecclesiali.

La domenica, giorno del Signore, ha inizio il sabato sera con i primi vespri e si conclude la domenica sera con i secondi vespri. La lettura breve (At 13,26-30) proclamata sottolinea che a noi è stata mandata questa parola di salvezza. Quest’annuncio di salvezza, che ha origini lontane e si realizza con la Pasqua del Signore, è la Persona stessa di Gesù, Parola Eterna, incarnata e mandata fino a noi per raggiungere tutti, in ogni tempo.

Accolta questa Parola, essa opera in noi la salvezza e prosegue il suo cam-

Incontro con l’Arcivescovo 10 aprile 2011

mino anche tramite la nostra testimonianza di vita.

Con la sua croce Gesù ha trasformato la violenza subita in sorgente di vita, la sconfitta in vittoria. Nel cantico (1Pt 2,21-24), infatti, abbiamo affermato: Cristo patì per voi, lasciandovi un esempio, perché ne seguiate le orme.

La Parola è la scuola dove noi impariamo a vivere per la giustizia, dove impariamo la vita buona del Vangelo, come recita il documento dei Vescovi che ci guida nel decennio in corso. Si faccia spesso riferimento a questo documento - Educare alla vita buona del Vangelo - negli incontri di catechesi, affinché la vita delle Chiese in Italia divenga sempre più una scuola dove si educano le nuove generazioni.

La Visita pastorale serve a sottolineare anche tutto questo. Sentiamoci raggiunti, fratelli e sorelle, da questa Parola di salvezza, viviamola e diffondiamola: dimostreremo, con la nostra testimonianza, che la Parola di Dio è viva ed efficace. ✠ SALVATORE GRISTINA

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Incontro con l’Arcivescovo 11 aprile 2011

Ore 19.30 - Parrocchia Sacro Cuore di Gesù e S. Margherita M. Alacoque

INCONTRO CON IL CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE L’incontro ha inizio con la preghiera per la Visita pastorale. Segue la presentazione dei membri del consiglio da parte del Parroco.

Saluto della Segretaria, signora Nunzia Giuffrida Eccellenza Reverendissima,

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Nella nostra parrocchia il Consiglio pastorale è presente a partire dagli anni ’90. È formato da cristiani chiamati principalmente a vivere l’esperienza della fede e della comunione ecclesiale nella reciprocità dei carismi e dei ministeri, nella collaborazione e nel servizio.

L’attuale Consiglio pastorale parrocchiale è strutturato a immagine della comunità parrocchiale in cui ogni membro dà il suo apporto secondo l’identità che gli è propria. Esso è uno strumento operativo che favorisce la comunione del Parroco con i fedeli; esso accoglie e ascolta tutti per assumere responsabilmente le migliori decisioni che sembrano realizzare il fine a cui tende il cammino della parrocchia.

Questo Consiglio nella sua composizione attuale è operativo dal settembre 2008, periodo in cui Don Orazio Catarraso iniziava il ministero di Parroco. Egli ha voluto mantenere tale organo per un anno, esattamente fino al 2009, per poi riconfermarlo per un triennio 2009-2011.

Il Consiglio solitamente è convocato quando il Parroco ne ritiene l’opportunità, non solo per programmare la pastorale, ma anche per affrontare le diverse circostanze che si vengono a presentare. I componenti dell’attuale Consiglio pastorale sono: Agatella Condorelli (Fratres), David La Torre (coro), Flavia Scravaglieri (coro), Giuseppe Arcidiacono (Consiglio per gli affari economici), Nunzia Giuffrida (segretaria), Nunzio Anfuso (catechesi degli adulti), Flavia Ferreto (formazione dei catechisti), Pina Fazio (catechisti), Rosetta Giammello (Stelle del S. Cuore), Luciano Sala (preparazione matrimoniale), Salvo La Torre (prima Comunità

Incontro con l’Arcivescovo 11 aprile 2011

Neocatecumenale), Salvo Romano (seconda Comunità Neocatecumenale), Salvo La Rosa (terza Comunità Neocatecumenale), Francesca Rao (scelta dal Parroco).

Interventi non programmati (a cura della Segreteria per la Visita pastorale) Alcuni membri del Consiglio rappresentano problemi legati soprattutto alla mancanza di spazio per le attività della parrocchia, per il catechismo e per l’assenza di strutture sportive per i giovani. Altri prospettano il problema della socializzazione dei ragazzi: fuori dalla parrocchia ci sono altri “maestri” (droga, etc.).

Circa la questione del campo sportivo, interviene il Parroco comunicando che si sta seguendo un iter burocratico per l’acquisizione di un terreno di mille metri con l’attuale Direttore dell’Ufficio edilizia di culto, ma ci sono problemi legati ai confini perché la parrocchia abbraccia il territorio di vari comuni: Misterbianco, Belpasso, Motta S. Anastasia e Camporotondo.

Sintesi dell’intervento dell’Arcivescovo (a cura della Segreteria per la Visita pastorale) a. Comincia con l’affermare che l’ideale sarebbe che ogni parrocchia stesse nel territorio di un solo comune. Agli Amministratori compete l’attivazione di quanto necessario affinché la popolazione non abbia a soffrire mortificanti disagi. La Chiesa non esercita ingerenze sulle scelte lasciate, invece, alla libera determinazione dei cittadini, ma si dedica a far crescere l’attenzione operativa verso la centralità della persona e della famiglia, la ricerca del bene comune tramite l’impegno da parte di tutti. b. Invita a valorizzare in maniera ottimale i locali allo stato disponibili e a tener presente che la parrocchia non deve necessariamente offrire tutto quello che fornisce il mondo esterno, ma deve contribuire a dare qualcosa di specifico. Occorre, inoltre, sviluppare il senso di appartenenza

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Incontro con l’Arcivescovo 11 aprile 2011

e di collaborazione anche economica tra i fedeli, evitando il sistema della delega, al fine di poter avere la soddisfazione di dire “questo lo abbiamo fatto noi”. c. Sottolinea il fatto che la comunità ecclesiale è anche una scuola di valori e, come in una famiglia, tutti sono corresponsabili. Nessuno dovrebbe mai cadere nella trappola di addossare la responsabilità agli altri, pur tenendo conto del fatto che il Parroco è, e rimane sempre, rappresentante legale della parrocchia, come il Vescovo lo è della Diocesi. d. Esorta a valorizzare la comunione, evidenziando come nessuno debba assolutizzare le proprie idee. e. Illustra le modalità del trasferimento dei vari parroci, rilevando che quello che conta è l’intensità dell’amore che il sacerdote nutre e dimostra verso la sua comunità e non la durata della sua permanenza.

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f. Esprime la sua gioia nel poter condividere i problemi della parrocchia, grazie al dono della Visita pastorale.

Incontro con l’Arcivescovo 13 aprile 2011

Ore 9.30

VISITA ALL’ISTITUTO SCOLASTICO COMPRENSIVO “G. PAOLO II” L’Istituto ospita varie sezioni di scuola materna, primaria e secondaria di I grado.

L’Arcivescovo riceve il benvenuto dal dirigente scolastico, Dott.ssa Angela Rampulla, che richiama brevemente la memoria di Papa Giovanni Paolo II, prossimo alla beatificazione, del quale l’Istituto porta il nome.

Riceve, quindi, il saluto dal Sindaco di Belpasso, Alfio Papale, che esprime la sua gioia per questa Visita ed espone il suo progetto di ampliamento della struttura dell’Istituto.

Successivamente ascolta un canto eseguito dai bambini della scuola dell’infanzia, dal titolo “Pace”, al quale segue la poesia dal titolo “Il nostro Papa”, recitata dai ragazzi della scuola primaria:

IL NOSTRO PAPA Io c’ero quando … ogni domenica il nostro Papa appariva alla finestra di una grande costruzione e con la mano destra impartiva sul mondo la sua benedizione.

Io c’ero quando … il nostro Papa superava ogni muro” pur di abbracciare i suoi figli: lontani, diversi, oppressi, sofferenti, i figli in guerra, quelli senza futuro.

Io c’ero quando … il nostro Papa tendeva la mano, toccava, sfiorava … rideva ai bambini, giocava …

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Incontro con l’Arcivescovo 13 aprile 2011

cantava coi giovani e fino alla fine con loro danzava, a loro pensava.

Io c’ero quando ... da quella finestra muto partiva un grido d’amore, di speranza e di ... addio.

Il mondo ha sentito, ha pianto, invocato ... ma il nostro Papa al cielo è salito.

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Tu ancora non c’eri ... ma anche per te il nostro Papa ha segnato la via e agli uomini ha detto: “Non abbiate paura” era Karol Wojtyla e la via indicata era quella sicura.

Domande dei ragazzi della scuola primaria rivolte all’Arcivescovo 1. Caro Arcivescovo per molti di noi oggi è la prima volta che ti incontriamo: ci spieghi chi è il “Vescovo” e perché ci vieni a visitare?

2. Prima di diventare Vescovo sei stato bambino come noi, scolaro a scuola; eri monello? O eri un bravo studente? Che ricordi hai della tua scuola e dei tuoi insegnanti?

3. Quando hai scelto di farti prete? È vero che il Signore chiama? Tu come hai sentito la Sua voce? Cosa ti ha fatto capire di avere la vocazione a diventare sacerdote? La tua famiglia, i tuoi genitori sono stati contenti della scelta fatta?

4. È bello essere Vescovo? È difficile fare l’Arcivescovo a Catania? La “Chiesa di Catania” come si fa prossima ai bisogni delle persone più povere, di quelli senza lavoro e senza speranze? Non senti una certa responsabilità, come un papà che si preoccupa dei suoi figli?

5. Molti bambini come noi nel mondo soffrono ingiustizie, fame, povertà, violenze; anche in Italia abbiamo visto ultimamente come

Incontro con l’Arcivescovo 13 aprile 2011

alcuni bambini sono spariti nel nulla o uccisi come la povera Sara; perché Gesù permette tutto questo e non interviene a proteggerli?

6. La nostra scuola è intitolata a Giovanni Paolo II: cosa ci dici di Lui? Lo hai conosciuto? Che insegnamento ha lasciato a noi bambini, ragazzi e giovani? Sappiamo che Lui ci amava molto…

Sintesi dell’intervento dell’Arcivescovo (a cura della Segreteria per la Visita pastorale) a. Manifesta la sua gioia per questo incontro ed il suo piacere di essere tornato in questo Istituto, dove era già stato al momento dell’intitolazione al Papa Giovanni Paolo II. Saluta e ringrazia la Preside ed il Sindaco. b. Tratteggia sommariamente la configurazione geografica del territorio della Diocesi e il significato della Visita pastorale. c. Risponde alle domande dicendo che a scuola era un bambino come tutti gli altri, quindi anche discolo qualche volta, ma gli piaceva studiare. Racconta qualche episodio di quando era piccolo ed afferma di conservare volentieri tutti i ricordi dell’infanzia. d. Con l’aiuto del Signore, ha compreso gradualmente la sua vocazione al sacerdozio, aiutato in modo particolare da un sacerdote e dai suoi genitori, che lo hanno lasciato libero nella scelta. Erano presenti quando fu ordinato sacerdote, il 17 maggio 1970, a Roma, dal Papa Paolo VI. Parla della sua ordinazione episcopale e accenna alla sua attività all’estero. e. Fare il Vescovo a Catania non è né facile né difficile, ma molto impegnativo. Occorre impegnarsi con il buon senso del padre di famiglia e con tanto amore verso il Signore e le persone. f. Invita a crescere bene. Noi nasciamo con il desiderio di fare il bene; criminali si diventa. Chi commette un crimine non ha dato ascolto, fin da piccolo, ai suoi educatori; il Signore parla attraverso loro. g. Racconta, infine, qualche particolare dei suoi incontri con il Papa Giovanni Paolo II.

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Incontro con l’Arcivescovo 13 aprile 2011

Domande dei ragazzi della scuola secondaria rivolte all’Arcivescovo

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1. Perché oggi gli uomini si stanno allontanando da Gesù e vivono come se Lui non esistesse?

2. Caro Vescovo, come possiamo noi giovani rafforzare la nostra fede e far riavvicinare tanti nostri coetanei che si sono allontanati dalla Chiesa?

3. Eccellenza, oggi c’è tra noi un numero sempre crescente di persone immigrate che provengono da altri popoli, da altre culture, da altre fedi: cosa fa la Chiesa per queste persone? E noi come ci dobbiamo porre nei loro confronti?

4. Se potesse tornare indietro rifarebbe la stessa scelta vocazionale? Non ha mai avuto momenti di sconforto, di dubbio? Cosa fare nei momenti bui della vita, quando ci sentiamo smarriti, senza vie d’uscita?

5. Al termine di questo incontro con noi bambini e ragazzi che ci apriamo alla vita e al domani, quale messaggio ci lascia? E quale messaggio possiamo portare alle nostre famiglie, ai nostri amici che oggi non sono qui con noi?

Concludono le domande con una riflessione sulla pace, in forma di poesia: Le voci di tutti il vento raccoglie e poi le sparpaglia tra i rami e le foglie di alberi antichi, con grosse radici che sanno ascoltare le cose che dici per poi raccontarle, giù ... giù ... nel profondo al Cuore che batte al centro del mondo.

Se un ragazzo sorride, sorride anche il Cuore ed ecco spuntare in un prato un bel fiore.

Se un ragazzo é felice il cuore è contento e nascon farfalle che danzan col vento.

Ma, a volte, le risa diventano pianti: le lacrime scendono, calde e pesanti, colpiscon la Terra che trema, impaurita,

Incontro con l’Arcivescovo 13 aprile 2011

vedendo la morte mischiarsi alla vita.

La Libia, Israele, Iraq, Palestina tra bombe e fucili la morte cammina portando con sé ceceni, afghani e tanti, tantissimi ragazzi africani bombardano, sparano e parlan di pace al cuore del mondo sta cosa non piace.

Se di odio e violenza riempite la Terra, non siate bugiardi: chiamatela guerra!

La pace è sorridere, darsi la mano, dormire tranquilli, guardare lontano e in fondo vedere, nel cielo sereno, i sette colori dell’arcobaleno.

Soltanto se spargi la voglia di amare il vento sorride e può allora portare agli alberi antichi e alle loro radici le voci ed i sogni di ragazzi felici.

Sintesi dell’intervento dell’Arcivescovo (a cura della Segreteria per la Visita pastorale) a. Riconosce che, se tornasse indietro negli anni, rifarebbe la stessa scelta vocazionale. Aggiunge che bisogna recuperare il senso della famiglia, perché essa è necessaria per una crescita sana e per una buona educazione. Il matrimonio è indissolubile, anche per il bene dei figli. b. Molti vivono come se Dio non esistesse e si allontanano da Gesù perché non Lo conoscono bene. Chi Lo conosce diventa suo amico. c. Invita a saper accogliere, soprattutto gli immigrati. Esorta anche a rispettare la religione degli altri. Al rispetto bisogna, pure, unire la nostra testimonianza di amici di Gesù. d. Conclude ricordando che la Pasqua è vicina ed esorta alla fiducia, a non perdere mai la speranza, perché il Signore è risorto. Ricorda anche le parole del Papa Giovanni Paolo II: Aprite, anzi spalancate le porte a Cristo! ed augura a tutti buona Pasqua.

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Incontro con l’Arcivescovo 13 aprile 2011

Ore 18.00 - Parrocchia Sacro Cuore di Gesù e S. Margherita M. Alacoque

INCONTRO CON I RAGAZZI CHE SEGUONO L’ITINERARIO DI COMPLETAMENTO DELL’INIZIAZIONE CRISTIANA ED I LORO GENITORI Il Parroco presenta all’Arcivescovo la composizione delle varie classi di catechesi distinte coi nomi di vari Santi. Il cammino seguito è di tipo catecumenale e prevede una formazione di cinque anni, alla fine dei quali i ragazzi ricevono i sacramenti della Confermazione e dell’Eucaristia.

Viene, poi, proclamato il brano evangelico di Luca (2,41-52), “Gesù tra i dottori del tempio”.

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Stralci dell’intervento dell’Arcivescovo (a cura della Segreteria per la Visita pastorale) a. Nel Vangelo proclamato si parla della famiglia di Gesù. Giuseppe e Maria non chiedono ad altri di accompagnare Gesù a Gerusalemme, ma sono loro stessi che si prendono cura del Figlio. Questo fa riflettere sulla responsabilità dei genitori riguardo all’educazione dei figli. A tal proposito, possiamo ricordare due momenti significativi che caratterizzano la vita di coppia: il primo quando, in occasione della celebrazione del Matrimonio, gli sposi si impegnano a prendersi cura dei figli; il secondo quando, in occasione dell’amministrazione del sacramento del Battesimo, i genitori si impegnano ad essere i primi educatori nella fede. b. Cosa ci dice l’Evangelista in questo brano? Proviamo ad evidenziare alcuni aspetti.

- Maria e Giuseppe, da genitori responsabili, si prendono cura di Gesù.

- Con le parole “Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?” (cfr. Lc 2,49) Gesù sottolinea che la sua è una condizione di Figlio speciale e che i figli hanno una loro dignità, sono dono di Dio e non proprietà dei genitori.

Incontro con l’Arcivescovo 13 aprile 2011

- “Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini” (cfr. Lc 2,52): è un invito ad imitare Gesù, diventare simili a Lui. Crescere in età è naturale, ma la sapienza è di chi sceglie il bene, mentre la grazia si ottiene con l’amicizia con Dio, nostro Padre. Questo il programma da attuare. c. La Chiesa, camminando insieme a voi genitori, realizza tutto questo.

Non dite mai “mi tolgo il pensiero (dei sacramenti)” o, peggio ancora, “affido alla scuola o alla parrocchia il compito di educare i miei figli”. d. Pensando a certi fatti orribili, cerchiamone le cause profonde senza limitarci a false soluzioni. La vera soluzione consiste nella conversione, cui consegue il comportarsi bene, secondo i Comandamenti di Dio, valorizzando l’educazione civica. e. Vi auguro che queste sottolineature restino come ricordo dell’incontro.

Auguro affettuosamente ai genitori di considerarsi sempre dono del Signore l’uno per l’altro e a tutti di crescere nella conoscenza e nell’amicizia con Gesù.

Ore 19.00 - Parrocchia Sacro Cuore di Gesù e S. Margherita M. Alacoque

INCONTRO CON I CATECHISTI Saluto di una Catechista, signora Marzia Eccellenza Reverendissima, Le catechiste che si occupano della catechesi ai ragazzi sono una ventina, la maggior parte sono tutte mamme di famiglia che, con tanta gioia e molte volte con fatica, dedicano il loro tempo alla crescita cristiana dei ragazzi.

Molte sono già impegnate dentro la parrocchia nei vari gruppi parrocchiali.

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Incontro con l’Arcivescovo 13 aprile 2011

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Da cinque anni nella nostra parrocchia è avviato l’itinerario di tipo catecumenale, progetto Émmaus, che prevede al termine di un cammino quinquennale il completamento dell’Iniziazione Cristiana con la celebrazione dei sacramenti della Confermazione e dell’Eucaristia.

I cinque anni prevedono varie tappe: - il primo anno il rito dell’accoglienza e la presentazione dei ragazzi alla comunità parrocchiale che di solito avviene nelle domeniche di avvento; - il secondo anno prevede la consegna della preghiera del Signore, il Padre Nostro; - il terzo anno prevede la consegna della professione di fede e il rinnovo delle promesse battesimali; - il quarto anno prevede la consegna dei dieci comandamenti e la consegna del precetto dell’amore; - il quinto anno la conclusione con la celebrazione dei sacramenti della Confermazione e dell’Eucaristia. È previsto l’anno mistagogico ma la nostra comunità ancora non è pronta a svolgere questo anno. Mentre è già presente una sorta di post-cresima con l’intendo di aiutare alcuni ragazzi nella crescita umana e cristiana.

Purtroppo riscontriamo alcune difficoltà: - molti vanno presso altre parrocchie perché la durata del catechismo di cinque anni alle famiglie che presentano i loro figli sembra molto; - altre famiglie lamentano che viene a mancare la prima comunione o meglio viene a mancare la classica festa della prima comunione, tutto il folklore che ruota intorno a questo sacramento senza capire poi il vero significato dell’Eucaristia come banchetto del Signore.

- Ma soprattutto viene a mancare la seria collaborazione della famiglia durante il cammino di catechesi, spesse volte la famiglia è totalmente assente perché ritiene il catechismo come qualcosa di cui si può fare a meno, preferendo dare ai figli sport, danza, o altro che un giorno possa garantire una carriera sicura.

I ragazzi della catechesi partecipano poco all’Eucaristia domenicale, anche se ultimamente attraverso la presenza obbligatoria della Messa domenicale si vede qualche ragazzo in più.

Non possiamo rendere obbligatorio l’incontro con Gesù nella Messa

Incontro con l’Arcivescovo 13 aprile 2011

domenicale. Si riscontra sempre più il fatto delle separazioni dei genitori; alcuni ragazzi vivono durante la settimana a Piano Tavola, mentre la domenica devono andare dall’altro genitore che magari vive fuori da Piano Tavola.

Alle difficoltà vanno però elencate le cose buone: alcuni ragazzi si accostano ai sacramenti della Confermazione e dell’Eucaristia con una responsabilità maggiore, magari più convinti e più motivati.

Stralci dell’intervento dell’Arcivescovo (a cura della Segreteria per la Visita pastorale) a. Anzitutto non pensate che le difficoltà e i problemi legati al completamento dell’Iniziazione Cristiana siano presenti solo in questa parrocchia; sono, invece, comuni in tutte le parrocchie. b. Dappertutto occorre sottolineare: • la complessità del discorso educativo; • la necessità di esercitare un’attenzione reciproca; dobbiamo, cioè, considerarci responsabili l’un l’altro; • l’impegno dei genitori, che va curato con pazienza e perseveranza; • la collaborazione con altri educatori, come, ad esempio, la scuola; • l’impegno dell’intera comunità parrocchiale, oltre a quello specifico dei catechisti e del Parroco. c. L’itinerario catechistico da voi scelto - il progetto Émmaus - si rivela particolarmente buono. Continuate su questa strada. Il Vescovo, non può imporre un unico progetto a tutti, ma deve tenere conto delle differenze geografiche, storiche, culturali e dei diversi cammini svolti. Il desiderio dei risultati che voi palesate è legittimo, ma non bisogna scoraggiarsi se questi non arrivano subito, perché i cambiamenti, ci insegna la storia, avvengono molto lentamente. Bisogna, invece, avere sempre fiducia ed essere pazienti, coinvolgere i genitori più disponibili perché questi saranno i migliori “propagatori” della bontà del nuovo metodo. d. Bisogna approfondire, sempre insieme ai genitori, il senso della festa per cambiare mentalità. Nel passato le feste erano poche ed avevano un

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Incontro con l’Arcivescovo 13 aprile 2011

senso religioso più profondo. Oggi sono diventate più frequenti e rischiano spesso di annoiare i nostri ragazzi. e. Leggete, personalmente e insieme, il documento della C.E.I. “Educare alla vita buona del Vangelo”. f. Ricordiamoci sempre che il Signore sostiene il nostro lavoro e dobbiamo sentirci onorati di poterlo svolgere. Grazie, con tutto il cuore, per il vostro impegno.

Ore 19.30 - Parrocchia Sacro Cuore di Gesù e S. Margherita M. Alacoque

INCONTRO CON IL CONSIGLIO PER GLI AFFARI ECONOMICI 124

Intervento della Segretaria, signora M. Ventura Eccellenza Revendissima, Da molti anni la parrocchia ha il Consiglio per gli affari economici, che collabora con il Parroco per quanto riguarda l’amministrazione della parrocchia stessa.

Coadiuva il Parroco nel predisporre il bilancio, approva il rendiconto consuntivo ed esprime il parere sugli atti di straordinaria amministrazione.

Il nostro consiglio è composto dal parroco, Sac. Orazio Catarraso e dai signori Arcidiacono Giuseppe (cassiere), Ventura Carmela Maria (segretaria), Giuffrida Maria Grazia (consigliere), Gilletti Giuseppe (consigliere), D’Aquino Pasquale (consigliere), Aloisi Agostino (consigliere), Tomarchio Luciano (consigliere), Rubino Fabrizio (consigliere).

Questo Consiglio così formato è stato costituito in data 25 ottobre 2010, ha la durata di un triennio, quindi fino all’ottobre 2013.

Con il nuovo Consiglio ci sono state già due precedenti convocazioni: la prima lo scorso 25 ottobre e la seconda il 10 febbraio 2011, dove è

Incontro con l’Arcivescovo 13 aprile 2011

stato approvato il bilancio parrocchiale 2010 (con esito positivo).

Attualmente non esistono debiti e, mensilmente, si riesce a chiudere in positivo.

Le uniche entrate sono le collette delle Messe domenicali, mentre durante la settimana non si effettuano raccolte. Sono rare le offerte manuali, poche le offerte date in occasioni di celebrazioni di sacramenti.

Nonostante i disagi riscontrati dalla crisi generale tutto sommato la parrocchia riesce a pagare le bollette e ad espletare piccoli lavori di manutenzione ordinaria, molte volte grazie alla disponibilità generosa di parrocchiani che sentono propria la realtà parrocchiale.

La parrocchia non riesce però a farsi carico delle esigenze di famiglie che vivono nella precarietà economica (molti vengono a chiedere soldi contanti, ma la scelta fatta è di non dare denaro, solo generi di prima necessità).

Poche sono le pesche di beneficenza o altri tipi di manifestazione proparrocchia.

La parrocchia avrebbe bisogno di un buon restauro ma i costi eccessivi scoraggiano dal realizzare questo proposito ed anche il Parroco non vuole creare debiti, temendo di non poterli onorare.

Sintesi dell’intervento dell’Arcivescovo (a cura della Segreteria per la Visita pastorale) a. Constatato il senso di corresponsabilità e di condivisione nella gestione economica della parrocchia, sottolinea alcune urgenze che vanno attenzionate e seguite con l’impegno di sempre, quali lo stato dell’edificio parrocchiale e il tetto della Chiesa. b. Invita ad evitare il manifestarsi di fenomeni pericolosi ed a programmare i lavori prima di avviarli, chiedendo le relative autorizzazioni.

Consiglia di suddividere i lavori da effettuare secondo l’urgenza, per affrontare e dilazionare meglio le spese. c. Suggerisce di studiare con l’Ufficio amministrativo diocesano se esistano possibilità di qualche prudente operazione bancaria. In tale conte-

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Incontro con l’Arcivescovo 13 aprile 2011

sto, si potrebbe pensare a un modesto contributo da parte della Curia. d. Invita a sensibilizzare i parrocchiani alla cultura del “dono”; è vero che occorre essere prudenti nel chiedere, ma bisogna anche percorrere vie nuove di collaborazione; non ci sono vere differenze tra “parrocchie ricche e parrocchie povere”, quello che manca, invece, è una mentalità di condivisione. e. Dopo aver appreso dell’esistenza di un conto corrente bancario (senza debiti) e dell’assenza di un banco alimentare (sostituito dalla spesa spicciola, per piccole necessità), invita i membri del Consiglio ad effettuare un inventario e programmare i lavori, onde poterli affrontare poco alla volta, secondo le specifiche possibilità.

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Incontro con l’Arcivescovo 16 aprile 2011

Ore 19.30 - Parrocchia Sacro Cuore di Gesù e S. Margherita M. Alacoque

ASSEMBLEA PASTORALE Relazione del Parroco La parrocchia Sacro Cuore di Gesù e Santa Margherita Alacoque viene costituita parrocchia il 19 dicembre 1965 ha avuto appena tre parroci nelle persone dei sacerdoti Nicolò Gullotta, dal 1965 al 1997, Vincenzo Bonanno, dal 1997 al 2007, Orazio Catarroso, dal 2008… ed un amministratore parrocchiale Don Santo Guardini, dal 2007 al 2008.

In 45 anni di storia la parrocchia è cresciuta. Oggi la realtà parrocchiale gode di diverse aggregazioni: il Cammino Neocatecumenale, la Fratres, le Stelle del Sacro Cuore, l’associazione sportiva culturale Sacro Cuore, il coro parrocchiale, i gruppi di pastorale giovanile smile e happy, il gruppo giovani coppie, il gruppo delle catechiste ed il gruppo Santa Marta; le diverse aggregazioni e i gruppi sono ben inseriti dentro la grande famiglia parrocchiale.

La parrocchia sembra apparire veramente l’unico punto di riferimento per Piano Tavola, che purtroppo vive una situazione tutta particolare a causa del frazionamento di quattro comuni.

Piano Tavola si presenta come una realtà-dormitorio dove la gente non vive il territorio, la mattina si assiste all’esodo verso i luoghi di lavoro per poi rientrare la sera.

Non ci sono vere e proprie tradizioni che legano le persone, non ci sono strutture che permettono di incontrarsi in piazza come molte volte avviene nei paesi, la gente nei giorni di festa soprattutto la domenica preferisce chiudersi nei grossi centri commerciali.

Poi si aggiungono le difficoltà di precarietà economica di tante famiglie, molte giovani coppie sono costrette a svolgere più lavori per permettersi di vivere dignitosamente.

La nostra comunità parrocchiale diventa una sorta di “pronto soccorso” perché nelle difficoltà molti fedeli si accostano al sacramento della confessione, o magari al dialogo personale con il Parroco.

La parrocchia per essere presente nel diverso territorio cerca attraver-

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Incontro con l’Arcivescovo 16 aprile 2011

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so diversi eventi o manifestazioni religiose di raggiungere l’uomo che vive nel suo contesto socio-culturale: in autunno si organizzano Messe nei quartieri portando un’immagine mariana, nel periodo di Natale le Messe nelle famiglie portando la statua di Gesù Bambino, in Quaresima le Vie Crucis nei diversi quartieri che cercano di preparare alla Pasqua proprio quei fedeli che sembrano lontani dal contesto religioso.

Oltre eventi veri e propri religiosi ci sono anche manifestazioni ludico ricreative: la sagra di autunno in circostanza di S. Martino, i giochi in occasione della festa di S. Giovanni Bosco, la cena di S. Giuseppe a cui partecipa da qualche anno l’U.N.I.T.A.L.S.I. di Misterbianco, in estate il tradizionale Grest che coinvolge più di un centinaio di bimbi e ragazzi.

Tutto viene fatto grazie alla partecipazione corale dei fedeli e dei diversi gruppi che mettono a disposizione le loro forze per garantire la buona riuscita dell’evento, senza avere scopi di lucro ma il tutto si realizza per cercare sempre di più di fare comunione e vivere la gioia cristiana dello stare insieme: “come è bello che i fratelli stiano insieme”.

Tutta l’azione pastorale cerca di abbracciare i tre ambiti: catechesi, liturgia e carità.

Purtroppo non esiste una vera e propria Caritas, alcuni poveri sono assistiti attraverso pacchi spesa, o generi di prima necessità che si raccolgono durante le celebrazioni domenicali.

Nell’ambito liturgico è da sottolineare che le celebrazioni dell’Eucaristia sono animate dal coro parrocchiale e prestano servizio liturgico un gruppo di ministranti sia giovani che adulti.

Il giovedì poi è interamente dedicato all’adorazione al Santissimo Sacramento, sia la mattina che il pomeriggio, dopo la celebrazione della Messa.

La catechesi per i ragazzi segue l’itinerario di tipo catecumenale, che prevede cinque anni di cammino e prepara a ricevere i sacramenti della Confermazione e dell’Eucaristia.

Anche lo stesso oratorio per i bimbi cerca di dare non solo momenti di gioco ma anche momenti di preghiera o attività che rimandano alla fede e alla conoscenza di Gesù.

Incontro con l’Arcivescovo 16 aprile 2011

QUESTIONARIO PASTORALE (letto da un membro del Consiglio pastorale) Primo obiettivo 1.2 Nel territorio parrocchiale non esistono molte persone che provengono da altri paesi, pochi sono gli extra comunitari che per diverse situazioni si inseriscono nel territorio.

1.3 La parrocchia nonostante le diverse difficoltà si sforza di essere casa accogliente e aperta a tutti, molti si avvicinano per raccontare diverse situazioni di difficoltà, di sconforto dovuti molte volte alla precarietà economica, o alla sofferenza di una crisi familiare, o alla sofferenza di una malattia. Capita spesso che un lontano si avvicini per una causa di sofferenza alla comunità e poi magari cerchi di trovare posto all’interno di essa.

1.5 La parrocchia in questi ultimi anni sta cercando di vivere la missionarietà, portando la Parola di Dio dove abita la gente in mezzo alle case. Anche se si riscontra molta fatica perché tanti si rifiutano.

Secondo obiettivo 2.1 La parrocchia da cinque anni ha adottato il metodo dell’itinerario catecumenale, i ragazzi iniziano all’età di 8 anni e dopo cinque anni ricevono i sacramenti dell’Eucaristia e della Confermazione nell’unica celebrazione; purtroppo manca la tappa della mistagogia, poiché molti abbandonano la vita della parrocchia, anche se e nato un postcresima dall’incirca un anno, ma questo ancora ha radici poco solide, si sta formando adesso.

2.3 Ancora la parrocchia non è riuscita bene a coinvolgere le famiglie a fare un cammino parallelo a quello dei figli.

Terzo obiettivo 3.1 C’e una crescente partecipazione all’Eucaristia ma pochi sono coloro che vivono l’Eucaristia come cuore della domenica.

3.2 Alcuni fedeli vivono l’Eucaristia come il giorno del Signore, o giorno della Chiesa come comunità o giorno della famiglia, anche se molti vivono la domenica come giorno per uscire fuori dal contesto quotidiano e immergersi dentro un grande centro commerciale.

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3.3 Da qualche tempo si cerca di valorizzare alcuni ministeri coinvolgendo una partecipazione attiva di gruppi e soprattutto i gruppi della catechesi dei ragazzi.

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Quarto obiettivo 4.1 La comunità parrocchiale si sforza di essere comunità missionaria ma trova ancora molte difficoltà nel raggiungere l’uomo nella dimensione affettiva, lavorativa e del riposo. Ci sono esperienze concrete come la visita alla famiglia o celebrazioni nei diversi quartieri dove l’uomo vive nella sua concretezza, o visite in alcune fabbriche dove l’uomo vive l’esperienza lavorativa.

4.2 La parrocchia oggi si occupa delle giovani coppie curando il corso pre-battesimale.

4.3 La parrocchia propone il classico corso pre-matrimoniale con una quindicina di incontri che se da un lato preparano al sacramento immediato del Matrimonio, dall’altro lato mirano a cercare di far scoprire il dono della fede che deve caratterizzare la vita della famiglia intesa come piccola chiesa domestica.

4.4 La parrocchia ancora non dispone di veri e propri consultori.

4.6 La parrocchia da cinque anni offre alle famiglie per la crescita cristiana dei figli una catechesi di tipo catecumenale, riscontrando molte difficoltà perché i genitori preferiscono il vecchio metodo, prima la Comunione e in secondo tempo la Confermazione. Con fatica si cerca di testimoniare ai genitori la fede cristiana attraverso degli incontri mensili.

4.7 La parrocchia cerca di stare vicino attenzionando famiglie che vivono un lutto, o una malattia, o ancora seri momenti di crisi, con una presenza discreta e soprattutto una presenza che dia luce e speranza.

4.8 La parrocchia cerca di essere vicino all’uomo che lavora, mediante la visita alle piccole aziende dove la gente vive la maggior parte della giornata (Celebrazioni Eucaristiche e benedizioni varie presso le aziende presenti nel territorio).

4.10 La parrocchia è in stretto rapporto con il nostro seminario al di là della giornata di sensibilizzazione del seminario cerca sempre di essere vicino non solo con l’aiuto economico ma soprattutto con la preghiera.

Incontro con l’Arcivescovo 16 aprile 2011

6.l 6.2

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Sesto obiettivo La nostra comunità parrocchiale cerca di vivere una dimensione aperta con altre comunità parrocchiali limitrofe.

Si é una cosa buona svolgere una pastorale integrata collaborando con le comunità parrocchiali limitrofe, anche se vi sono difficoltà molte volte legate al territorio, per esempio la realtà di una parrocchia del centro di un comune e totalmente diversa dalla realtà periferica, vi sono tante volte esigenze diverse.

Nella nostra parrocchia vi sono diverse aggregazioni laicali, Cammino Neocatecumenale, Fratres, Stelle del Sacro Cuore, A.C.S. e altri gruppi come il coro o gruppi di crescita giovanili. Queste aggregazioni pur avendo un carisma proprio vivono ben inseriti dentro la comunità parrocchiale e il loro carisma è messo a disposizione dell’altro o meglio ancora di tutta la comunità.

Le varie realtà ecclesiali inserite dentro la famiglia parrocchiale si sforzano di vivere il dono della comunione, anche se a volte si fa fatica ma in tante occasioni si è visto come le diverse aggregazioni testimoniano la vera comunione.

Interventi non programmati (a cura della segreteria per la Visita pastorale) Alcuni dei presenti (fra i quali anche un seminarista) intervengono per rappresentare varie problematiche all’Arcivescovo e per ringraziarlo della Visita pastorale, quale occasione privilegiata per stare più vicino alla gente.

In linea di massima tutti concordano con quanto esposto dal Parroco e quanto emerso dalla relazione del Consiglio pastorale parrocchiale.

La parrocchia è molto unita, da un punto di vista spirituale ed economico (anche se povera); tanti problemi, invece, derivano dalla diversità territoriale dei comuni di appartenenza e dalla trascuratezza politica (ne è prova la scarsa presenza di servizi).

Vengono evidenziati problemi di tipo culturale e familiare: i ragazzi, dopo la Confermazione, spariscono; le famiglie si separano, non si lasciano coinvolgere nella catechesi; i poveri si fanno sempre più numerosi.

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Si intercalano, però, anche interventi (consolanti) che elencano una serie di “ricchezze” nella parrocchia: la presenza di due gruppi giovanili, animati da laici impegnati; l’impegno profuso da una ventina di catechisti, che sono una forza viva nella comunità; il servizio di un gruppo di volontari che si occupa delle pulizie (“S. Marta”); il Cammino Neocatecumenale, una vera grazia per la parrocchia ed altre realtà non meno significative.

Infine, qualcuno propone di istituire, oltre il corso pre-matrimoniale, anche il corso post-matrimoniale, per affrontare problemi come gravidanze, mancanza di denaro, separazioni, etc. e di allargare il gruppo delle giovani coppie; un’altra - volontaria lei stessa - propone di istituire una vera mensa per i poveri ed invita i presenti a collaborare.

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Stralci dell’intervento dell’Arcivescovo (a cura della Segreteria per la Visita pastorale) a. Vorrei iniziare esprimendo sentimenti di gioia per il dono della Visita pastorale che stiamo vivendo insieme. Dono che il Signore sta facendo a tutta la nostra Diocesi. Ho già visitato altre parrocchie; questa sera termino con la vostra. La bellezza della Visita pastorale è che ci dà la possibilità di incontrarci in maniera prolungata e approfondita, con calma, dedicando il tempo anche agli incontri personali. b. Frutto della Visita è pure il ricordo vicendevole fatto con affetto, simpatia e soprattutto nella preghiera. Quando nella Celebrazione Eucaristica, dopo aver pregato per “il nostro Papa Benedetto XVI” (che oggi ricordiamo in maniera speciale perché è il suo 84° compleanno), pregherete anche per il “nostro Vescovo Salvatore”, il ricordo di questo incontro acquisterà un sapore particolare: continuiamo a tenerci uniti nel Signore! c. Ho ascoltato con interesse la relazione e i vari interventi succedutisi.

Anche questo momento è stato un dono del Signore, frutto della preparazione e del lavoro svolto.

La relazione di Padre Orazio, le risposte al Questionario e gli interventi hanno sottolineato tanti aspetti positivi: è da questi che dobbiamo

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partire. La comunità si è presentata così come è, nella verità e nella semplicità. I problemi ci sono dappertutto; a me piace soprattutto ascoltare ed evidenziare le cose belle. Non esistono parrocchie senza problemi, non in tutti i posti esistono tante belle realtà; quindi, ringraziamo il Signore per quello che di positivo è emerso dalle relazioni e dai vostri interventi. Alcune volte abbiamo sentito la frase “si fa fatica”, qualche altra volta “purtroppo” … È vero! Ma anche in questo dobbiamo sottolineare un aspetto positivo: senza il nostro impegno, il risultato sarebbe peggiore, la situazione più povera e non permetteremo al Signore di realizzare il progetto di bene che ha per noi singolarmente e per l’intera comunità parrocchiale. d. La fatica l’offriamo al Signore affinché possa operare. Ci può aiutare molto il pensare alla nostra esperienza: se i genitori o gli educatori si fossero arresi, che ne sarebbe stato di noi? Papà, mamma, gli insegnanti e i sacerdoti che abbiamo incontrato non si sono arresi, hanno continuato. Questo ci serve pure come incoraggiamento. Chi ama, chi crede a determinati valori, continua, riprende fiducia ogni giorno, nella speranza che ci sia maggiore fecondità. Inoltre, i nostri tempi non sono i tempi del Signore; Lui ha un’altra misura, un’altro criterio; a noi spetta il compito di continuare nel nostro impegno. e. Vi siete preparati bene e la Visita si sta svolgendo bene: dobbiamo fare in modo che il Dopo Visita sia altrettanto ricco di grazia. La Visita non finisce questa sera. Questa sera terminano i momenti a voi dedicati, ma voi restate nel tempo della Visita pastorale perché fate parte della Chiesa di Catania, che sta vivendo la grazia della Visita pastorale. La preghiera continui, anzi si intensifichi. Se per voi la Visita pastorale è stata una bella esperienza, dovete pregare affinché le altre parrocchie lo possano sperimentare ugualmente.

Il Dopo Visita deve caratterizzarsi anche per la maggiore comunione a livello di Vicariato, dove tante problematiche comuni devono essere studiate più intensamente, affrontate e, speriamo, anche risolte. La Visita deve caratterizzarsi pure per quest’impegno. Il Vicario per la Pastorale, Don Pietro Longo, è a disposizione delle parrocchie e dei Vicariati. Egli, assieme ai Parroci ed ai Vicari foranei lavorerà perché il Dopo Visita conservi la ricchezza che si è manifestata nella preparazio-

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ne e nello svolgimento della Visita stessa. Andiamo avanti con fiducia. f. Affrontiamo, adesso, alcune delle questioni che avete sollevato. g. La situazione di Piano Tavola è unica: quattro comuni, con tutto quello che questo comporta. Già nell'incontro del Consiglio pastorale ho promesso che mi renderò interprete delle necessità anche presso le Amministrazioni, i Sindaci, cercando di coinvolgerli maggiormente.

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h. La chiesa e i locali parrocchiali: sarebbe bello avere un edificio più grande; bisognerebbe già destinare un’area a questo. Ma non pensate che, una volta ottenuto lo spazio, si possa subito costruire la chiesa. Qui c’è una comunità che si impegna. Ma altro è mettersi insieme per comprare il fonte battesimale, altro è costruire un edificio. Anche la C.E.I. si trova nella stessa situazione in cui si trova il Vescovo. Grazie all’8×1000 abbiamo potuto realizzare tante cose. Quando si celebra la domenica di sensibilizzazione per il sostegno economico alla Chiesa diamoci da fare perché sono queste somme che permettono tanti interventi.

Coinvolgiamoci numerosi di modo che ci siano maggiori disponibilità.

Una chiesa più grande: non lo escludo. Intanto valorizziamo bene questa, valorizziamola al meglio, anche perché si trova in una posizione felice, centrale rispetto al territorio della parrocchia. i. Attività sportiva, il campetto dietro la chiesa: questo dovrebbe essere presto realizzato. j. I locali: durante l’estate - è stato detto - riusciamo a coinvolgere tanti ragazzi, poi la mancanza di locali non permette di dare continuità: è vero! Bisogna usare tutta l’intelligenza e la fantasia per valorizzarli al meglio. Bisogna cercare delle alternative: non tutto deve farsi necessariamente qui. Bisogna studiare bene il problema e procedere con grande responsabilità, come già avviene con la scuola. k. Corso post-matrimoniale: è stato sottolineato che il gruppo famiglie va sorgendo, insistete su questo, è molto importante. Anche se foste solo tre coppie, vi assicuro che operando bene si può arrivare a trenta e poi, speriamo, trecento! L’importante è impegnarsi, perché l’esperienza bella coinvolge. I numeri sono importanti ma non determinanti, lavoriamo per la qualità e la quantità può diventarne il frutto.

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l. Mensa per i poveri: ottimo anche questo, da studiare. Sapete bene che ci sono anche delle esigenze di igiene, sanità e quant’altro. Bisogna agire sempre nel rispetto delle norme, ma è un’iniziativa che vale la pena intraprendere perché può coinvolgere più persone ed essere di sollievo per chi si trovasse nel bisogno. m. Prima di questo incontro ho visitato alcune persone ammalate e, commentando poi con Padre Orazio, gli ho detto che questo per me è uno dei momenti più belli della Visita pastorale. Vi chiedo di intensificare la vostra attenzione su questo aspetto: organizzare meglio la presenza delle persone sole, ammalate; esse sono una risorsa grande per la Chiesa. Il volontariato è una delle vie che dobbiamo percorrere con più coraggio; questa possibilità è molto arricchente! Fa prendere contatto con la verità della vita, con tutto quello che essa significa. n. Concludiamo con questa certezza: il Signore cammina con noi e ci accompagna sempre. Il secondo volume del Papa, “Gesù di Nazareth”, si chiude con quella bella scena: il Signore ritorna al Padre, ma prima benedice i suoi discepoli. Il Papa fa questo commento: quelle mani che benedicono sono sempre lì. Noi abbiamo la certezza che il Signore risorto ci accompagna sempre e, nella misura in cui noi lo incontriamo, riusciamo ad avere fiducia e gioia. o. Continuiamo così, con questa fede e con questa speranza: il Signore ci accompagnerà sempre. Io, anche se non potrò essere presente come in questi giorni, vi ricorderò e sono grato per come la Visita si è svolta.

Desidero condividere pubblicamente con voi le belle espressioni di affetto e di riconoscenza nei riguardi di Padre Orazio. Sono contento che gli vogliate bene e che lui vuol bene voi: è questo lo spirito di famiglia che deve regnare nelle nostre parrocchie.

Grazie, padre Orazio; andiamo avanti nel nome del Signore.

A tutti gli auguri più affettuosi per la Settimana Santa, che iniziamo stasera con i primi vespri, e per quello che di più bello celebreremo nella fede, la Santa Pasqua.

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lettera conclusiva

Lettera conclusiva

Carissimo Padre Orazio, Con grande gioia ti indirizzo questa lettera che spero verrà incontro anche all’attesa tua e delle persone che più direttamente hanno collaborato per la buona riuscita della Visita pastorale in codesta parrocchia Sacro Cuore di Gesù e S. Margherita Maria Alacoque in Piano Tavola.

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1. Scrivo la presente certamente per adempiere quanto suggerisce il Direttorio per il Ministero pastorale dei Vescovi circa la conclusione della Visita (nº 225), ma, soprattutto, per cogliere la possibilità di rivivere con te e con l’intera comunità parrocchiale il tempo indimenticabile che il Signore ci ha dato la grazia di trascorrere insieme nei giorni 10-16 aprile 2011.

La presente va letta alla luce della parte dedicata alla Visita pastorale nell’omelia della Messa Crismale del 21 aprile 2011 (cfr. allegati)2 in cui ho fornito alcune indicazioni di fondo sul tempo di grazia che stiamo vivendo. Con questa lettera desidero anche collegarmi alla Celebrazione Eucaristica svoltasi domenica 2 ottobre 2011 presso il Centro Polifunzionale (zona Toscano) di Misterbianco, con la quale abbiamo innalzato il nostro ringraziamento al Signore a conclusione della Visita pastorale nell’VII Vicariato. Con la presente faccio altresì riferimento alla lettera Prot. N. 1962/U-241 del 24 dicembre 2011 con la quale ho rivolto a te e ai carissimi fedeli della parrocchia Sacro Cuore di Gesù e S. Margherita Maria Alacoque un affettuoso saluto e tanti auguri in occasione delle festività natalizie trascorse.

A più riprese ho rinnovato i sentimenti di gratitudine al Signore sgorgati dal nostro cuore nella celebrazione del 2 ottobre. Sono sicuro che lo stesso avete fatto tu e le persone che hanno sperimentato la vera natura della Visita pastorale: dono del Padre per la nostra Chiesa.

2. Il succitato numero 225 del Direttorio suggerisce, fra l’altro, al Vescovo di ricordare la Visita svolta nella parrocchia, di apprezzare gli impegni pastorali in atto e di stabilire alcuni punti per un cammino comu2

Per il testo dell’omelia cfr. pag. 86.

Lettera conclusiva

nitario più impegnato.

Di seguito, perciò, accennerò alla preparazione e allo svolgimento della Visita in codesta parrocchia e sottolineerò l’urgenza dell’impegno affinché il fervore suscitato dall’evento non si affievolisca e, soprattutto, affinché i buoni propositi formulati nei vari incontri siano adesso attuati con l’aiuto del Signore.

3. La Visita pastorale è stata preparata con due specifici incontri (28 gennaio e 25 febbraio 2011) di Consiglio pastorale parrocchiale. L’esame del Questionario ha permesso di evidenziare come la comunione che deve regnare tra i vari gruppi parrocchiali costituisca la necessaria premessa all’impegno per l’annunzio del Vangelo nel territorio.

Con piacere ho preso atto dell’annotazione secondo cui da quando sei Parroco di codesta comunità “la frequenza alla celebrazione domenicale è andata via via aumentando”.

4. Nel dépliant con il programma della Visita pastorale hai opportunamente inquadrato i vari momenti dal suo svolgimento (10-16 aprile), alla luce dell’espressione biblica “Benedetto colui che viene nel nome del Signore”. a) La Celebrazione Eucaristica domenicale di apertura della Visita pastorale ha ampiamente dimostrato il suddetto rilievo positivo, anche per quanto riguarda lo stile e il comportamento delle persone che ad essa partecipano.

Si distinguevano, in particolare, i ragazzi e le Autorità. La presenza di queste ha permesso di comprendere bene la caratteristica di codesta parrocchia il cui territorio fa parte di ben quattro comuni: Belpasso, Camporotondo Etneo, Misterbianco e Motta Sant’Anastasia.

A più riprese, carissimo Orazio, abbiamo avuto l’opportunità di intrattenerci sui vari aspetti e sulle problematiche che tale caratteristica comporta. Apprezzo il fatto che doverosamente non ti schieri con nessun orientamento di parte: questo ci permette, nei modi e tempi opportuni, di insistere presso le competenti quattro Autorità amministrative per il rispetto e la valorizzazione della reale condizione della gente che vive a Piano Tavola.

Da parte nostra, dobbiamo studiare meglio come curare le relazioni

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pastorali di Piano Tavola con le parrocchie confinanti che appartengono ai suddetti quattro Comuni. b) La prima giornata della Visita si concludeva con la celebrazione dei Vespri con le tre Comunità Neocatecumenali presenti in parrocchia.

Sono sorte con il Parroco predecessore e tu lodevolmente le hai curate con tanto zelo, come ho potuto rilevare in più occasioni. È importante che le Comunità Neocatecumenali si sentano parte dell’unica comunità parrocchiale. Il cammino di vita cristiana che percorrono con impegno deve essere di grande vantaggio anche per l’azione pastorale. A ciò contribuiranno il tuo atteggiamento di apertura nei loro riguardi, come pure la disponibilità che i fratelli e le sorelle del Cammino devono chiaramente dimostrare verso le responsabili direttive del Parroco. Benedico ed incoraggio tutto l’impegno che, al riguardo, generosamente, sarà messo in atto. c) I momenti in programma per lunedì 11 aprile mi hanno permesso di entrare nel vivo della vita parrocchiale tramite gli incontri con le singole persone e la riunione del Consiglio pastorale parrocchiale.

La riunione ha permesso di evidenziare la variegata composizione della parrocchia, da cui derivano anche problemi specifici che anche tu stesso opportunamente hai posto in rilievo.

Il dialogo è stato arricchente ed ha mostrato la consapevolezza che i membri del Consiglio hanno circa la loro collaborazione e corresponsabilità con il Parroco. Al riguardo, la Visita pastorale offre certamente una privilegiata possibilità di verifica. L’aiuto del Signore, la nostra responsabile e costante diligenza assicureranno continuità ed abbondanza di frutti. Ciò dovrebbe essere facilitato anche dal fatto che i membri del Consiglio rappresentano le tante belle realtà esistenti ed operanti in parrocchia.

Sarà vostra premura dedicare la dovuta attenzione a quanto ho ritenuto opportuno suggerire con spirito costruttivo e fondata fiducia nei vostri riguardi. d) Conservo un ricordo particolarmente gradito dei due incontri con i ragazzi svoltisi mercoledì 13 aprile. Sono ritornato con piacere nella sede dell’Istituto Comprensivo “Giovanni Paolo II”, dov’ero già stato in occasione dell’intitolazione dello stesso al grande Pontefice in data 1 aprile 2006.

Lettera conclusiva

A sottolineare l’importanza che l’Istituto ha nel territorio era presente anche il Sindaco di Belpasso. Egli ha illustrato progetti di ampliamento e miglioramento che, se realizzati, certamente saranno di grande vantaggio per i numerosi alunni e le loro famiglie.

Ricordo il vivace dialogo che mi ha permesso di rispondere alle interessanti domande degli alunni, comprese quelle simpatiche che mi riguardavano personalmente.

Anche in quella circostanza mi fu possibile constatare, e ne sono assai grato al Signore e alle persone che hanno favorito il buon esito dell’incontro, che il tempo dedicato alle scuole è tra i più fecondi nello svolgimento della Visita pastorale. Il Signore, in tal modo, chiama la nostra Chiesa ad impegnarsi maggiormente e con convinzione nella multiforme pastorale scolastica.

L’altro incontro riguardava i ragazzi che frequentano il cammino per il completamento dell’Iniziazione Cristiana. È stata una scelta molto indovinata incontrarli con i genitori. Insieme abbiamo esaminato l’episodio di Gesù al Tempio, descritto da Luca (2, 41-52), traendone varie considerazioni assai importanti sia per i ragazzi che per i loro genitori.

Altrettanto utile si è rivelato l’incontro con le catechiste, delle quali ho ammirato la generosa dedizione e il desiderio di rendersi sempre più idonee nel servizio che svolgono. Molto volentieri ripeto nei loro riguardi le parole di incoraggiamento e di riconoscenza che allora usai. Riprendete l’argomento dell’anno mistagogico, intensificando quanto già in atto nel cosiddetto “post-cresima”. Per superare immancabili momenti di scoraggiamento circa quest’ultimo punto, e tutta l’attività catechistica, è necessario confidare anzitutto nell’aiuto del Signore, come pure intensificare gli incontri dei catechisti a livello vicariale senza trascurare le iniziative che l’Ufficio diocesano abbondantemente promuove. e) Ringrazio il Consiglio per gli affari economici per la collaborazione che ti offre. Incoraggio le persone che ne fanno parte a continuare in tale impegno che, fra l’altro, permette ai parroci di essere sollevati di certe incombenze, risparmiando così tempo prezioso da destinare all’esercizio più diretto del ministero. f ) Sabato 16 aprile, dopo aver visitato alcune persone ammalate, ho pre-

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sieduto l’Assemblea parrocchiale.

La Visita pastorale ha avuto così una conclusione bella e partecipata: ne conservo un caro ricordo e, con voi, ne ringrazio il Signore.

L’esperienza che abbiamo vissuto deve essere ripetuta: è importante, lo ricordo anche a te, carissimo Orazio, che oltre al regolare funzionamento dei due organismi di partecipazione (Consiglio pastorale parrocchiale e Consiglio per gli affari economici) offriamo ai fedeli questi incontri comunitari che fanno crescere nella gioia di appartenere alla Chiesa, anche nella sua dimensione di parrocchia e possono motivare un crescente impegno nelle varie attività parrocchiali.

Ciò può essere certamente favorito dalla circostanza sottolineata a più riprese: i vari gruppi esistenti nella parrocchia non si isolano, ma “vivono ben inseriti dentro la comunità parrocchiale e il loro carisma è messo a disposizione dell’altro o meglio ancora di tutta la comunità”.

L’esperienza di Assemblea parrocchiale può rivelarsi particolarmente utile anche per la peculiare identità di codesta parrocchia il cui territorio appartiene a quattro Comuni.

Durante l’Assemblea sono stati affrontati numerosi problemi. Sono sicuro che li avete già ripresi, soprattutto a livello di Consiglio pastorale.

5. Desidero incoraggiare te e la comunità parrocchiale Sacro Cuore di Gesù e S. Margherita Maria Alacoque a vivere l’altrettanto importante tempo del Dopo Visita.

Esso, come il periodo di preparazione, deve essere espressione di profonda comunione vissuta fra le parrocchie del Vicariato e testimoniata dall’applicazione di modalità comuni e condivise.

Tali modalità consistono anzitutto nella prosecuzione della preghiera per la Visita pastorale e dell’esercizio della lectio Divina, come pure nel costante impegno a valorizzare bene lo specifico servizio che gli organismi di partecipazione devono abitualmente esercitare.

Un’altra modalità da vivere in comune è costituita dall’impegno per qualificare meglio, a livello vicariale, la formazione degli operatori pastorali delle singole parrocchie. Essa comprenderà alcuni incontri base cui seguiranno altri specifici nei singoli ambiti dove già sono in corso collau-

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date esperienze animate da alcuni Uffici diocesani.

Altro settore in cui devono distinguersi le parrocchie già visitate consiste nell’attuazione dell’obiettivo per l’Anno pastorale che indico in occasione del pellegrinaggio diocesano a Mompileri.

Rientrano tra tali modalità anche i compiti affidati rispettivamente al Vicario episcopale per la pastorale, Don Pietro Longo, e a Don Vincenzo Branchina. a) La parrocchia Sacro Cuore di Gesù e S. Margherita Maria Alacoque, che ha già sperimentato la ricchezza di questo dono, si distinguerà nella prosecuzione della preghiera affinché tutte le altre parrocchie dell’Arcidiocesi possano prepararsi alla Visita pastorale, viverla e farla fruttificare doverosamente. Chiedo di dedicare nelle Messe festive un’apposita intenzione nella Preghiera dei fedeli. Suggerisco, inoltre, di servirsi del testo dell’apposita Preghiera in occasione di incontri pastorali e degli organismi di partecipazione. b) Sarai contattato dai Confratelli Pietro Longo e Vincenzo Branchina per quanto di loro rispettiva competenza.

Con Padre Vincenzo esaminerai le Lettere del Vicario generale e del Vicario episcopale per l’amministrazione già in tuo possesso, curando, con il coinvolgimento del Consiglio per gli affari economici, ogni possibile attuazione dei loro suggerimenti e delle loro disposizioni. Di quanto sarà fatto al riguardo, si dia notizia ai competenti Uffici di Curia con comunicazione scritta che sarà conservata anche negli archivi parrocchiali.

Con Don Pietro, anzitutto privatamente e successivamente in riunioni di Consiglio pastorale, tratterai con la dovuta attenzione quanto evidenziato nella Relazione da te letta durante l’Assemblea pastorale parrocchiale, come pure quanto emerso nei vari incontri svoltisi durante la Visita in codesta parrocchia.

A tale scopo può essere di qualche utilità l’unita documentazione che comprende la sintesi di qualche mio intervento e l’indicazione di specifici punti da attenzionare nella vita della parrocchia.

Il Vicario foraneo sarà tenuto al corrente da parte del Vicario episcopale per la pastorale circa i passi che intraprende e collaborerà nel modo che gli sarà possibile.

Da parte mia seguirò l’attività del Dopo Visita accompagnandola con

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Lettera conclusiva

la costante preghiera e con i migliori auspici per la sua migliore riuscita.

6. Prima di concludere desidero esprimere la più viva riconoscenza per l’affetto con cui sono stato da tutti ed ovunque accolto. È stato bello scambiarci sentimenti di fraternità e di gioia nel Signore.

Un grazie anche per l’offerta che mi è stata consegnata. Essa, come già detto, confluirà nello specifico fondo dove verranno raccolti eventuali altri simili gesti di generosità che saranno destinati alla realizzazione di una iniziativa a ricordo della Visita pastorale.

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7. Sono sicuro, carissimo Padre Orazio, che, pensando alla Visita pastorale nella parrocchia Sacro Cuore di Gesù e S. Margherita Maria Alacoque, insieme e per tanti motivi possiamo ripetere le belle espressioni dell’apostolo Paolo: «A Colui che in tutto ha potere di fare molto di più di quanto possiamo domandare o pensare, secondo la potenza che opera in noi, a lui la gloria nella Chiesa e in Cristo Gesù per tutte le generazioni, nei secoli dei secoli! Amen» (Ef 3,20-21).

Questa condivisione di lode al Signore sostenga e qualifichi l’impegno che ci unisce nella carità pastorale nei riguardi dell’intera comunità diocesana che il Signore mi ha affidato, ed in particolare della parrocchia Sacro Cuore di Gesù e S. Margherita Maria Alacoque che ti vede entusiasta e generoso “pastore proprio”.

Ti benedico con affetto paterno e con te benedico i fratelli e le sorelle che ami e servi nel nome del Signore. ✠ SALVATORE GRISTINA

Prot. N. 609/U - 86

Lettera conclusiva

PUNTI DA ATTENZIONARE NELLA VITA DELLA PARROCCHIA • Puntare sulla formazione degli operatori pastorali alla luce della Parola di Dio, favorendo principalmente momenti di lectio Divina.

• Attenzionare particolarmente la cura delle persone ammalate, risorsa straordinaria per la Chiesa, cercando di coinvolgere i giovani presenti in parrocchia. Aiutare, con l’apporto dei Ministri straordinari della Comunione o di altri operatori pastorali, quanti soffrono a sentirsi sempre più parti integranti nella vita della comunità.

• Intensificare la collaborazione pastorale con le parrocchie vicineconfinanti, tenendo conto della particolare peculiarità del territorio.

• Evitare ogni schieramento a favore degli orientamenti di parte, legati alla questione del territorio della frazione.

• Insistere nella bella esperienza di Vicariato facendo tutto il possibile per promuovere una pastorale integrata.

• Attenzionare particolarmente le tre Comunità Neocatecumenali presenti in parrocchia, facendo sì che esse si percepiscano sempre più parte della comunità parrocchiale, nella quale sono inserite responsabilmente.

• Suscitare una maggiore collaborazione ed un senso di corresponsabilità all’interno del Consiglio pastorale parrocchiale.

• Insieme al Consiglio pastorale parrocchiale riprendere il testo della Relazione pastorale letta in occasione dell’Assemblea per verificare il raggiungimento o meno dei propositi formulati ed annunziati.

• Intensificare la presenza della parrocchia nell’Istituto Comprensivo “Giovanni Paolo II”, anche mediante la collaborazione dei catechisti e degli operatori pastorali.

• Attivare l’esperienza dell’anno mistagogico per i giovani che hanno ricevuto il sacramento della Confermazione.

• Continuare nella bella esperienza dell’Assemblea pastorale anche per la peculiarità del territorio parrocchiale.

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CAPITOLO III

Visita Pastorale al Comune di Motta Sant’Anastasia

Parrocchia Sant’Antonio di Padova

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Parrocchia Santa Maria del Rosario

Informazioni statistiche

M APPA

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DEL TERRITORIO PARROCCHIALE

Informazioni statistiche

S TRADARIO

DEL TERRITORIO PARROCCHIALE

Via Acquanuova Via Adua Via Agrigento Via Al Idrisi Piazza Alighieri Dante Via Amalfi Via Amari M. Via Archimede Via Bellini V. Via Belvedere Via Benevento Via Bengasi Via Bixio N. Via Bolzano Via Bosco Garibaldi R. Via Bruno L. Via Cabrerà B. Via Caduti di t. le guerre Via Caltanissetta Via Caponnetto A. Via Capuana L. Via Carducci G. Viale Caruso Carmine Piazza Castello Via Castello Via Catania Via Cavour C. Via Colombo Cristoforo

Via Condorelli O. Via Corrao G. Via Crispi F. Via Cuscunà F. Via D’Annunzio G. Via Da Messina Antonello Via De Amicis E. Via De Felice G. Via De Gasperi A. Via De Roberto F. Largo dei Martiri Via dei Mille Via dei Normanni Via del Plebiscito Via del Risorgimento Via dell’Ulivo Millenario Via della Costituzione Viale della Regione Via Di Bartolo G. Via Dogali Piazza Duca d’Aosta Piazza Duca degli Abruzzi Via Duca delle Puglie Via Duca di Ancona Via Emanuele A. Via Empedocle Via Enna Via Enrico il Rosso

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Informazioni statistiche

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Via Eraclito Via Eredia Via Esperia Via Fazello T. Via Firenze Via Foscolo U. Via Francaviglia A. Via Francaviglia F. Via Galilei G. Via Garibaldi G. Via Gemmellaro C. Via Giotto Via Giubileo 2000 Via Giusti G. Via Gorgia da Lentini Via Grasso G. Via Ibla Via Imera Via Immacolata Via Italioti Via Jana Via Luna Via Maccarone S. Via Mameli G. Via Manzoni A. Via Marconi G. Via Marte Via Martoglio N. Via Mascagni P. Piazza Matrice Via Matteotti G. Via Mazzini G.

Piazza Mercato Via Mercurio Via Messina Via Moncada A. Via Monfalcone Via Montalto Via Monti V. Via Musco A. Via Napoli Via Naxos Via Oberdan G. Via Olimpia Via Padova Via Padre Crist. Bruno Via Padre M. Balsamo Via Palermo Via Papa Benedetto XV Via Papa Giovanni XXIII Via Papa Leone XIII Via Papa Luciani Via Papale Via Pilo R. Via Pirandello L. Via Pisacane C. Via Pitagora Via Platania P. Via Pogora Via Poggio S. Antonio Piazza Principe di Piemonte Via Quattro Novembre Via Ragusa Via Rapisardi M.

Informazioni statistiche

Via Raya G. Via Regina Bianca Piazza Regina di Bulgaria Via Regina Elena Via Regina Margherita Via Rinaldo Via Roma Via Ruggero II Via Ruiz Sandro Via S. Antonio Via S. Nicola Via Sabotino Via Salso Via Scarlatti Via Segesta Via Selinunte Corso Sicilia Via Simeto Via Siracusa Via Sole Via Sotto Le Porte Via Stazione Motta Via Strada Policara Via Strada Pozzo Masseria Via Strada Provin. 13 Via Strada Provinciale 134 Via Strada Statale 121 Via Strada Statale 192 Via Tempio

Via Ten. Di Dio Via Ten. Fiorito Via Ten. Platania Via Teocrito Via Terre Nere Via Tiziano Via Torino Via Toselli Via Toti E. Via Trapani Via Trento Via Trinacria Via Turati Piazza Umberto I Via Valdolive Via Venere Via XX Settembre Via XXV Luglio Via XXIV Maggio Via Verdi G. Via Verga G. Via Verona Via Vespri Via Vespucci A. Via Vittorio Emanuele Via Vittorio Veneto Via A. Zacco Via Zuara

NUMERO STIMATO DI ABITANTI: 10.000 (SECONDO INFORMAZIONI DEL 2010)

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Fase preparatoria

Fase preparatoria Parrocchia Santa Maria del Rosario

Verbale della riunione del Consiglio Pastorale

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In preparazione alla imminente Visita pastorale di Sua Eccellenza Mons. Gristina, giorno 24 febbraio 2011 alle ore 20.00 nei locali della parrocchia Santa Maria del Rosario in Motta Sant’Anastasia si è riunito il nuovo Consiglio pastorale parrocchiale in presenza del Parroco, don Salvatore Petrolo. È stato seguito il seguente ordine del giorno: 1) Preghiera introduttiva.

2) Insediamento del Consiglio pastorale parrocchiale e presentazione dei membri.

3) Elezione del segretario e dei membri di segreteria.

4) Lettura e approvazione dello Statuto.

5) Visita pastorale del Vescovo.

6) Varie ed eventuali.

Dopo aver recitato la preghiera per la Visita pastorale, il Parroco ha dato il benvenuto ai nuovi membri e ha illustrato i seguenti punti: I compiti del Consiglio Pastorale Parrocchiale Il Parroco ha evidenziato le caratteristiche del Consiglio pastorale parrocchiale, presentandolo come organo consultivo e di partecipazione con la funzione di collaborare il Parroco nel promuovere ed attuare le attività pastorali della parrocchia. Nella sua sfera - ha sottolineato Don Petrolo - non ricade né la competenza per pronunciarsi sulle questioni generali riguardanti la fede, l’ortodossia, i principi morali o le leggi della Chiesa Universale, né le questioni economiche ed amministrative che spettano per competenza e responsabilità al Consiglio per gli affari economici; ma avrà il compito di studiare, valutare e proporre conclusioni operative su tutto ciò che riguarda le attività pastorali della parrocchia. Il Consiglio dovrà comunque essere segno e strumento di comunione.

Sono stati letti inoltre, i numeri 33 e 37 della Lumen Gentium1, dedi-

1

Costituzione Dogmatica sulla Chiesa - Lumen Gentium.

Fase preparatoria Parrocchia Santa Maria del Rosario

cati ai compiti dei laici, e il canone 536 del Codice di Diritto Canonico2 per sottolineare l’ecclesiologia di comunione.

I componenti del nuovo Consiglio pastorale sono stati scelti secondo criteri di rappresentanza dei diversi gruppi e delle varie attività che i fedeli laici svolgono all’interno della parrocchia.

La composizione del Consiglio Pastorale Parrocchiale Il Consiglio pastorale parrocchiale è stato così costituito e approvato all’unanimità: • assemblea domenicale: Nunzio Carini e Pasqua Lo Faro; • gruppo Caritas: Domenica Cardile; • gruppo Santa Marta: Domenica Da Campo; • catechisti: Antonella Tomaselli; • gruppo giovani: Giovanni Sigona; • gruppo adolescenti: Maria Rita Condorelli; • Orsoline: Grazia Tornabene; • coro parrocchiale: Maria Santagati; • Consiglio per gli affari economici: Antonino Giuffrida; • gruppo famiglie: Pietro Santagati e Concetta Gueli; • O.V.S.: Maria Sava; • rapporti con la scuola: Tommasa Pellegrino.

Sono stati scelti dal Parroco: Alessandro Puglisi, Maria Tomaselli e Orazio Renna.

Per il gruppo scout, i ministri straordinari dell’Eucarestia e la commissione feste, i rappresentanti saranno scelti successivamente.

Il Parroco propone come segretaria del nuovo Consiglio pastorale la signora Tommasa Pellegrino, rappresentante della scuola, visto che ha già ricoperto questa funzione e fa parte della segreteria del Consiglio pastoraCan. 536 - § 1. Se risulta opportuno a giudizio del Vescovo diocesano, dopo aver sentito il collegio presbiterale, in ogni parrocchia venga costituito il consiglio pastorale, che è presieduto dal parroco e nel quale i fedeli, insieme con coloro che partecipano alla cura pastorale in forza del proprio ufficio, prestano il loro aiuto nel promuovere l’attività pastorale.

2

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Fase preparatoria Parrocchia Santa Maria del Rosario

le vicariale. Il gruppo di segreteria del Consiglio pastorale parrocchiale viene completato con l’elezione di Maria Rita Condorelli e Alessandro Puglisi.

Successivamente vengono formate le varie commissioni che avranno il compito di curare le attività riguardanti i vari settori della pastorale.

• Commissione carità: Domenica Cardile, Tommasa Pellegrino, Grazia Tornabene e Maria Sava; • commissione liturgia: Pasqua Lo Faro, Nunzio Carini, Domenica Da Campo, Maria Santagati, Orazio Renna e Maria Tomaselli; • commissione catechesi: Antonella Tomaselli, Giovanni Sigona, Alessandro Puglisi e Maria Rita Condorelli.

Segue la lettura dello Statuto e il Consiglio approva.

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Delucidazioni sulla Visita Pastorale Molto si è discusso sulla Visita pastorale ormai imminente.

Il Parroco ha presentato una proposta di programma, soprattutto per quanto riguarda i momenti più importanti della visita prevista, secondo calendario, a partire dal 7 Maggio e conclusione prevista per il 16 Maggio 2011.

Il Parroco ha informato il Consiglio che la Visita pastorale prevede per il 30 Marzo una precedente visita definita “reale”. In codesta visita verranno verificate i vari aspetti della parrocchia nella competenza delle singole figure preposte dalla Diocesi: aspetti economici e verifica delle proprietà parrocchiali, ordine dei registri e degli arredi sacri della parrocchia, etc..

La Visita pastorale prevede l’incontro del Vescovo con la comunità parrocchiale, con le associazioni, le istituzioni civili e militari presenti nel territorio e momenti di comunione con la parrocchia di Sant’Antonio; l’incontro con il Consiglio pastorale vicariale, con la scuola del territorio parrocchiale, con i catechisti e i giovani delle due parrocchie.

Dal confronto fra i membri, la presentazione del programma viene arricchita con nuove proposte: • Il signor Giovanni Sigona propone di dedicare più tempo agli anziani e viene programmata una Celebrazione Eucaristica per sottolineare il sacramento dell’Unzione.

Fase preparatoria Parrocchia Santa Maria del Rosario

• Nella giornata dedicata alla visita presso le case di riposo, il Parroco propone di inserire la visita a due parrocchiane centenarie e ad un giovane, Giampiero, che dopo aver subito un grave incidente ed un lungo periodo di coma, presenta una fervida riscoperta della fede ed un bisogno continuo di preghiere.

Il programma così formulato da presentare alla Segreteria per la Visita pastorale, viene approvato dal Consiglio pastorale.

Si è discusso ampiamente anche sulla compilazione del questionario propedeutico alla Visita pastorale che dovrà coinvolgere le realtà parrocchiali. La proposta è stata quella di affidare il Questionario ai vari gruppi per far conoscere i sette obiettivi della Visita e raccogliere poi le varie risposte che serviranno alla stesura finale della relazione pastorale.

Esauriti i punti all’ordine del giorno, il Parroco alle ore 22.30 dichiara sciolta la seduta.

SAC. SALVATORE PETROLO Parroco

SIG.RA TOMMASA PELLEGRINO Segretaria

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Fase preparatoria Parrocchia Sant’Antonio di Padova

Verbale della riunione del Consiglio Pastorale

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Il 12 ottobre 2010 a mezzo lettera consegnata brevi manu vengono invitati i membri del Consiglio pastorale parrocchiale alla prima convocazione del Consiglio pastorale parrocchiale con il seguente ordine del giorno: 1. insediamento del nuovo Consiglio pastorale parrocchiale; 2. lettura e consegna dello Statuto e Regolamento del Consiglio pastorale parrocchiale; 3. lettura e consegna del piano pastorale e del calendario pastorale 2010-2011 4. varie ed eventuali.

Nel giorno 16 del mese di ottobre, dell’anno 2010, alle ore 19.10, presso il salone della chiesa di Sant’Antonio di Padova in Motta Sant’Anastasia (CT), ha inizio il primo Consiglio pastorale parrocchiale.

I membri del Consiglio pastorale parrocchiale sono: MEMBRI

GRUPPO PARROCCHIALE

PRESENTI

Santagati Antonella Pesce Carmelo Zappalà Franca Giacalone Simone Zeva Cristofero Virgillito Alfio D’Angelo Giuseppe Carrà Pierina Consoli Angela Caruso Vincenzo Luca Elisa Di Dio Agata D’Angelo Pierpaolo Tomaselli Antonio Pesce Francesco

Catechisti Adolescenti Opera Vocazioni Sacerdotali Scout Motta Primo Caritas R. N. S. Min. Straordinari dell’Eucaristia Decoro chiesa Decoro chiesa Decoro chiesa Coro Lettori Ministranti Oratorio parrocchiale Commissione festa

Si Si No, giustificata Si Si Si Si Si Si Si Si Si Si Si Si

Fase preparatoria Parrocchia Sant’Antonio di Padova

MEMBRI

GRUPPO PARROCCHIALE

PRESENTI

Pesce Maria Grazia Egitto Isabella Zappalà Alessandro Platania Anna Nicosia Carlo

Assemblea domenicale Assemblea domenicale Assemblea domenicale I.C.“G. D’Annunzio” Consiglio affari economici

Si Si Si Si Si

Il Consiglio pastorale parrocchiale si apre con la preghiera di invocazione al Santo Spirito. Si procede con i punti all’ordine del giorno.

1. Insediamento del nuovo Consiglio Pastorale Parrocchiale Il Consiglio pastorale parrocchiale, rinnovato Domenica 10 Settembre 2010 è composto dai seguenti membri: Sac. Carmelo Testa (Parroco emerito), Santagati Antonella (catechisti), Pesce Carmelo ( adolescenti), Giacalone Simone (Scout Motta Primo), Virgillito Alfio (R.N.S.), Zappalà Alessandro, Egitto Isabella e Pesce Maria Grazia (rappresentanti assemblea domenicale), D’Angelo Giuseppe (ministri straordinari dell’Eucaristia), Carrà Pierina, Consoli Angela, Caruso Vincenzo (decoro chiesa), Luca Elisa (coro), Di Dio Agata (lettori), D’Angelo Pierpaolo (ministranti), Pesce Francesco (commissione festa), Zappalà Franca (O.V.S.), Zeva Cristofero (Caritas), Platania Anna (rappresentante I.C. “G. D’Annunzio”), Nicosia Carlo (rappresentante Consiglio affari economici), Tomaselli Antonio (oratorio parrocchiale).

Presidente del Consiglio è Padre Gaetano Fabio Maria Sciuto; moderatori delle commissioni del Consiglio pastorale parrocchiale e, quindi, componenti del Consiglio di presidenza del Consiglio sono stati designati: Di Dio Agata (liturgia), Zeva Cristofero (carità), Santagati Antonella (parola).

2. Lettura e consegna dello Statuto e Regolamento del Consiglio Pastorale Parrocchiale Padre Gaetano, presenta ai membri del Consiglio pastorale parrocchiale, il nuovo Statuto e Regolamento del Consiglio pastorale parrocchiale firmato dallo stesso il 25 settembre 2010, memoria del Beato Card.

Dusmet.

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Fase preparatoria Parrocchia Sant’Antonio di Padova

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Particolare attenzione presta alla parte introduttiva: i compiti del Consiglio pastorale parrocchiale, il valore consultivo (e non deliberativo) del Consiglio pastorale parrocchiale, la mentalità dei consiglieri (durata della carica 3 anni) e gli organi del Consiglio pastorale parrocchiale così di seguito elencati: 1) l’Assemblea pastorale parrocchiale; 2) Consiglio di presidenza; 3) la Segreteria; 4) le Commissioni.

Le commissioni, composte dai membri del Consiglio (per ambiti affini) hanno il compito di seguire da vicino alcuni aspetti specifici, come la liturgia, la catechesi e la carità. All’interno di ogni commissione, il Parroco-presidente sceglie i moderatori che sono, per la commissione Parola, Santagati Antonella, per la commissione Liturgia, Di Dio Agata e per la commissione Carità, Zeva Cristofero.

Per quanto riguarda il Consiglio di presidenza, questo è composto dal Parroco-presidente, da Padre Carmelo Testa, dalla segretaria Antonella Santagati e dai moderatori delle commissioni. I moderatori organizzano gli incontri, sentono i pareri dei membri all’interno della commissione di appartenenza e “filtrano”, portano all’attenzione del Parroco-presidente, gli argomenti di cui si desidera discutere in Consiglio. Per tal ragione, prima di ogni seduta del Consiglio pastorale parrocchiale, vi è una riunione del Consiglio di presidenza, in cui si fissano gli argomenti dell’o.d.g..

Padre Gaetano specifica che, la segretaria ufficiale del Consiglio pastorale parrocchiale è Antonella Santagati, tuttavia vi è un gruppo di segreteria composto da altri elementi che la collaborano. La segreteria ha il compito di redigere il verbale delle riunioni; trasmettere le convocazioni con l’ordine del giorno; annotare le assenze dei partecipanti e le eventuali giustificazioni.

Per quanto riguarda le convocazioni per il Consiglio pastorale parrocchiale, per evitare di spedirle, si invitano i membri a ritirarle da sé presso l’ufficio di segreteria in parrocchia.

Art 10: PUBBLICITÀ. Le riunioni del Consiglio pastorale parrocchiale sono pubbliche e qualunque membro della comunità può assistervi ma solo come osservatore.

Si passa alla lettura da parte di Padre Gaetano degli artt. dello Statuto

Fase preparatoria Parrocchia Sant’Antonio di Padova

parrocchiale ed in particolare il punto che riguarda “Riunioni del consiglio” negli artt. 5, 6, 7, 8; “Commissioni” artt. 9, 10, 11, 12, 13; “Modifiche” artt. 15 e 16.

Viene presentato anche il Regolamento del Consiglio affari economici. Tale regolamento è a garanzia dell’aspetto amministrativo del Consiglio pastorale parrocchiale, che viene curato a sua volta dal Consiglio degli affari economici, occupandosi nello specifico del bilancio, per cui è necessaria la presenza di tecnici adeguati per le varie esigenze della parrocchia.

I componenti del Consiglio degli affari economici nominati per tre anni sono i signori Nicosia Carlo, Guarnera Mario e Antonio Tomaselli.

Non esiste la figura dell’“Economo” della parrocchia, ma è il Parrocopresidente che gestisce personalmente, poiché è responsabile dell’amministrazione della parrocchia.

Il Consiglio pastorale parrocchiale ha il compito di suggerire e insieme al Parroco-presidente decidere.

A tal proposito interviene Carmelo Pesce suggerendo di stabilire un bilancio preventivo annuale di spese.

Padre Gaetano risponde che è compito del Consiglio affari economici proporre un piano pastorale di spese, poiché l’aspetto esecutivo delle spese è proprio del Consiglio affari economici.

3. Lettura e consegna del Piano Pastorale e del Calendario pastorale 2010-2011 Viene presentato, inoltre, il Calendario pastorale 2010-2011, in cui ci sono gli orientamenti del Vescovo oltre che il progetto annuale del piano pastorale parrocchiale.

Il cuore di questo progetto, spiega Padre Gaetano è la Parola. La parrocchia deve essere volta alla famiglia, alla comunione, alla condivisione, al rispetto, e tutti devono essere corresponsabili, sottolinea Padre Gaetano, “agire come se tutto dipende da noi, sapendo che tutto dipende da Dio”.

Viene letta la Premessa (pagg.1-4) dell’introduzione al Calendario parrocchiale.

Interviene Antonio Tomaselli, con alcune considerazioni sulle parole espresse nella Premessa al Calendario parrocchiale, ovvero sulla trasparenza, sull’importanza del confronto, colonne portanti dei rapporti fra tutti gli operatori della parrocchia, accettando le opinioni di tutti con maturità

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Fase preparatoria Parrocchia Sant’Antonio di Padova

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cristiana, così come suggerisce la signora Angela Consoli invitandoci a crescere nella fede con umiltà.

In definitiva, il piano pastorale va seguito e come puntualizza Elisa Luca, va metabolizzato da ciascuno di noi, con i propri tempi, proprio per capirne l’importanza e far sì che venga concretamente realizzato.

Padre Gaetano informa che il Vescovo in tal senso ci invita a puntare l’attenzione su alcuni, quali: - la qualificazione della Santa Messa domenicale; - la lectio Divina; - far nascere e crescere nuovi protagonisti, che vivano bene quello che la comunità parrocchiale offre, cioè ci invita ad “essere Nuovi”.

- Attualizzazione, ovvero siamo noi a chiamare chi sta lontano.

Successivamente Padre Gaetano illustra il Calendario parrocchiale e mette in evidenza i momenti di catechesi, di formazione a cui tutti siamo chiamati a partecipare, sui temi dell’Eucaristia e della Comunità; la lectio Divina una volta al mese; veglia di preghiera mensile; formazione specifica per i catechisti; domeniche dedicate ai battesimi con la relativa preparazione serale; nel calendario, in definitiva, si trovano tutti gli appuntamenti relativi alle attività dei gruppi parrocchiali.

Novità introdotta sono i Ritiri parrocchiali che sono momenti importanti a cui il Parroco tiene e invita a partecipare con entusiasmo.

Questi ritiri saranno così articolati: momento di catechesi, momento personale, gruppo di studio, condivisione del pranzo, Santa Messa e momento comunitario. Questi sono segni di condivisione e di crescita parrocchiale. Poiché dobbiamo impegnarci a diventare una grande famiglia, questi ritiri verranno fatti a Belpasso. Padre Gaetano invita tutti i membri a credere e a scommetterci in questa iniziativa e a promuovere tali incontri.

Interviene Simone Giacalone, mostrando approvazione e contentezza per l’avvenuto rinnovo del Consiglio pastorale parrocchiale, e sottolinea che fino ad oggi aveva del Consiglio pastorale parrocchiale una veduta “blindata”, ovvero chiusa, diversamente vede il nuovo come accessibile e considera i nuovi membri fonte di energia e scommessa nuova. Continua affermando che tutti insieme possiamo dare qualcosa e riprende le parole espresse dalla signora Angela Consoli: “Non sono niente e nessuno”, ovvero invito a riportarci con i piedi per terra e guardare solo al servizio a cui siamo chiamati a svolgere!

Fase preparatoria Parrocchia Sant’Antonio di Padova

Esauriti i punti all’ordine del giorno, il Consiglio pastorale parrocchiale si chiude alle ore 20.30 con la lettura della Preghiera per la Visita pastorale.

SAC. GAETANO FABIO MARIA SCIUTO

SIG.RA ANTONELLA SANTAGATI

Parroco

Segretaria

Verbale della riunione del Consiglio Pastorale Il 15 Gennaio 2011 a mezzo lettera consegnata brevi manu vengono invitati i membri del Consiglio pastorale parrocchiale alla terza convocazione del Consiglio pastorale parrocchiale con il seguente ordine del giorno: 1. lettura ed approvazione del verbale del 20/11/2010; 2. comunicazione dei gruppi parrocchiali; 3. Visita pastorale: a) lettura del Decreto di indizione della Visita pastorale (dal Direttorio per la Visita pastorale - EAC - pagg.7/9); b) lettura della Lettera dell’Arcivescovo (dal Direttorio per la Visita pastorale - EAC - pagg.10/23); c) Visita reale e presentazione del Questionario pastorale – (dal Direttorio per la Visita Pastorale - Parte seconda - EAC pagg.17/31); 4. Varie ed eventuali.

Nel giorno 22, del mese di gennaio, dell’anno 2011, alle ore 18.40, presso il salone della Chiesa di Sant’Antonio in Motta Sant’Anastasia (CT), ha inizio il terzo Consiglio pastorale parrocchiale. I membri del Consiglio pastorale parrocchiale sono: MEMBRI

GRUPPO PARROCCHIALE

PRESENTI

Sac. Testa Carmelo Santagati Antonella Pesce Carmelo

Parroco emerito Catechisti Adolescenti

No, giustificato Si No, giustificato

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Fase preparatoria Parrocchia Sant’Antonio di Padova

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MEMBRI

GRUPPO PARROCCHIALE

PRESENTI

Zappalà Franca Giacalone Simone Zeva Cristofero Virgillito Alfio

Opera Vocazioni Sacerdotali Scout Motta Primo Caritas R. N. S. e Min. straordinari dell’Eucaristia Gruppo preghiera S. Pio Decoro chiesa Decoro chiesa Decoro chiesa Coro Lettori Ministranti Oratorio parrocchiale Commissione festa Assemblea domenicale Assemblea domenicale Assemblea domenicale I.C.“G. D’Annunzio” Consiglio affari economici G. Frates “Gabriella”

Si Si Si

D’Angelo Filippo Carrà Pierina Consoli Angela Caruso Vincenzo Luca Elisa Di Dio Agata D’Angelo Pierpaolo Tomaselli Antonio Pesce Francesco Pesce Maria Grazia Egitto Isabella Zappalà Alessandro Platania Anna Nicosia Carlo Nicolosi Alfio

Si Si Si Si No, giustificato No, giustificata Si Si Si Si Si Si No, giustificato Si Si No, giustificato

È inoltre presente la Signorina Zuccarello Maria Cristina, delegata a rappresentare il Gruppo Adolescenti, poiché il Signor Pesce Carmelo è assente per motivi familiari.

Il Consiglio pastorale parrocchiale si apre con la preghiera di invocazione al Santo Spirito.

Dopo questo momento di raccoglimento, Padre Gaetano informa delle nuove cariche elette nel Consiglio pastorale parrocchiale: il Signor Alfio Virgillito, avrà un duplice incarico, oltre a quello di referente del gruppo Rinnovamento nello Spirito, sarà anche referente del gruppo Ministri straordinari dell’Eucarestia e farà parte della Commissione Liturgia (per il gruppo Ministri straordinari dell’Eucarestia) e

Fase preparatoria Parrocchia Sant’Antonio di Padova

Commissione Parola (per il gruppo R.n.S.) il Signor D’Angelo Filippo, referente del gruppo San Padre Pio e farà parte della Commissione Parola.

Si procede con i punti all’ordine del giorno.

1. Lettura e approvazione del verbale del 20/11/2010 Antonella Santagati, la segretaria, procede con la lettura del verbale del precedente Consiglio pastorale parrocchiale. Non essendoci alcuna rettifica, il verbale viene approvato unanimemente e firmato dal Presidente del Consiglio pastorale parrocchiale Padre Gaetano e dalla segretaria.

2. Comunicazione dei gruppi parrocchiali [...]

3. Visita Pastorale Prende la parola Padre Gaetano e invita tutti i membri a partecipare in maniera attiva alla preparazione immediata della Visita pastorale. Pone un’attenzione particolare ai punti 9 e 10, nei quali si trovano le indicazioni che il Vescovo dà a tutti i gruppi.

Ogni gruppo deve incontrarsi almeno due volte per compilare il Questionario.

Padre Gaetano consegna a ciascun referente il Questionario in questione e spiega come avverrà la Visita pastorale, ovvero che sarà strutturata in due parti, la prima interesserà la Visita reale e sarà il 16 marzo alle ore 11.00, nella quale la parrocchia dovrà presentare la situazione reale delle cose e lo stato economico.

Per l’organizzazione della Visita pastorale, Padre Gaetano hai istituito una commissione formata dalle signore Agata Di Dio, Antonella Santagati, i signori Carlo Nicosia e Mario Guarnera. Compito di questa commissione sarà di compilare il Questionario per la Visita reale insieme a Padre Gaetano.

La seconda parte della organizzazione della visita consiste nella compilazione del Questionario pastorale che ciascun gruppo avrà cura di compilare, pertanto Padre Gaetano invita tutti i referenti ad organizzare degli incontri per rispondere alle domande presenti nel Questionario. L’aspetto più importante è presente a pagina 33, riguardante gli obiettivi che il Vescovo ha suggerito. Nostro compito sarà di verificarci in base a queste indicazioni.

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Fase preparatoria Parrocchia Sant’Antonio di Padova

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Padre Gaetano informa che lui personalmente incontrerà ciascun gruppo per aiutare a compilare il Questionario. Successivamente il referente di ogni gruppo presenterà le risposte del Questionario pastorale durante le riunioni delle tre Commissioni del Consiglio pastorale parrocchiale. Ciascun gruppo dovrà produrre una relazione e compilare il proprio questionario.

Le Commissioni, invece, dovranno sintetizzare le relazioni dei singoli gruppi, in modo tale da presentare al Consiglio pastorale parrocchiale per l’approvazione una bozza di relazione pastorale per ambiti.

Quest’ultima sarà presentata al Vescovo durante l’Assemblea pastorale in occasione della sua visita.

Da qui a febbraio tutti i gruppi dovranno incontrarsi per iniziare questo lavoro, di certo molto impegnativo. Padre Gaetano potrà essere presente agli incontri per spiegare e introdurre i lavori.

L’Ufficio di segreteria raccoglierà le date di incontro di ogni singolo gruppo e sarà sua premura preparare un calendario di incontri e concordare con Padre Gaetano la data definitiva.

Il lavoro della parrocchia sarà dunque di verificarsi in base a questi obiettivi che il Vescovo ha richiesto.

Il Consiglio pastorale parrocchiale, dopo un breve momento di raccoglimento in cui viene letta da tutti i presenti la Preghiera per la Visita Pastorale, si chiude alle 20.10 circa.

SAC. GAETANO FABIO MARIA SCIUTO

SIG.RA ANTONELLA SANTAGATI

Parroco

Segretaria

Verbale della riunione del Consiglio Pastorale L’11 febbraio 2011 a mezzo lettera consegnata brevi manu vengono invitati i membri del Consiglio pastorale parrocchiale alla quarta convocazione del Consiglio pastorale parrocchiale con il seguente ordine del giorno: 1. lettura e approvazione del verbale del 22/01/2010; 2. proposte per il Calendario della Visita pastorale;

Fase preparatoria Parrocchia Sant’Antonio di Padova

3. lettura e spiegazione del Questionario pastorale; 4. varie ed eventuali.

Nel giorno 20, del mese di febbraio, dell’anno 2011, alle ore 19.40, presso il salone della Chiesa di Sant’Antonio in Motta Sant’Anastasia (CT), ha inizio il quarto Consiglio pastorale parrocchiale I membri del Consiglio pastorale parrocchiale sono: MEMBRI

GRUPPO PARROCCHIALE

PRESENTI

Sac. Testa Carmelo

Parroco emerito

No, giustificato

Santagati Antonella

Catechisti

Si

Pesce Carmelo

Adolescenti

No, giustificato

Zappalà Franca

Opera Vocazioni Sacerdotali

Si

Giacalone Simone

Scout Motta Primo

No, giustificato

Zeva Cristofero

Caritas

Si

Virgillito Alfio

R. N. S. e Min. straordinari dell’Eucaristia

Si

D’Angelo Filippo

Gruppo preghiera S. Pio

Si

Carrà Pierina

Decoro chiesa

Si

Consoli Angela

Decoro chiesa

Si

Caruso Vincenzo

Decoro chiesa

No, giustificato

Luca Elisa

Coro

Si

Di Dio Agata

Lettori

Si

D’Angelo Pierpaolo

Ministranti

Si

Tomaselli Antonio

Oratorio parrocchiale

Si

Pesce Francesco

Commissione festa

Si

Pesce Maria Grazia

Assemblea domenicale

Si

Egitto Isabella

Assemblea domenicale

Si

Zappalà Alessandro

Assemblea domenicale

No, giustificato

Platania Anna

I.C.“G. D’Annunzio”

Si

Nicosia Carlo

Consiglio affari economici

Si

Nicolosi Alfio

G. Frates “Gabriella”

No, giustificato

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Fase preparatoria Parrocchia Sant’Antonio di Padova

Il Consiglio pastorale parrocchiale si apre con la preghiera di invocazione al Santo Spirito. Si procede con i punti all’ordine del giorno.

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1. Lettura e approvazione del verbale del 22/01/2011 La signora Antonella Santagati, segretaria del Consiglio pastorale parrocchiale, procede con la lettura del verbale del precedente Consiglio. Non essendoci alcuna rettifica, il verbale viene approvato unanimemente e firmato dal Presidente del Consiglio pastorale parrocchiale Padre Gaetano e dalla segretaria.

Tuttavia, il signor Nicosia Carlo, rappresentante del Consiglio affari economici sottolinea il carattere piuttosto analitico del verbale ed avanza la proposta che, per le prossime volte, venga redatto un verbale più conciso e sintetico. Padre Gaetano spiega che l’aspetto dettagliato di tale verbale fa sì che non vengano fatte discriminazioni di sorta, permettendo che vengano riportati gli interventi e le annotazioni di tutti. La signora Elisa Luca, rappresentante del gruppo Coro, al fine di dedicare la maggior parte del tempo alla discussione degli argomenti all’o.d.g., suggerisce la modalità usata a scuola durante il Collegio docenti, ovvero, anziché procedere con la lettura del verbale, questo venga invece pubblicamente affisso e dunque letto individualmente, prima del Consiglio. In modo tale che all’inizio del Consiglio pastorale parrocchiale ogni componente possa esprimere il suo parere favorevole o sfavorevole e chiederne eventuali rettifiche.

Padre Gaetano ritiene di prendere in considerazione tale proposta e di verificarne l’effettiva fattibilità, ovvero se nulla osta alla presa visione in anticipo del verbale, allegandolo, per esempio, alla lettera di convocazione, dando così a ciascun membro l’occasione di leggerlo in anticipo.

2. Proposte per il Calendario della Visita Pastorale Padre Gaetano informa che la Visita pastorale nelle due parrocchie di Motta Sant’Anastasia avrà luogo dal 7 al 22 maggio corrente anno e verrà così divisa tra le due parrocchie: dal 7 al 16 maggio in Chiesa Madre e dal 18 al 22 nella nostra parrocchia così di seguito elencati: - Sabato 7 maggio, arrivo dell’Arcivescovo a Motta Sant’Anastasia; - mercoledì 18 e giovedì 19 maggio, l’Arcivescovo sarà presente tutto il giorno;

Fase preparatoria Parrocchia Sant’Antonio di Padova

- venerdì 20 maggio, solo nel pomeriggio; - sabato 21 maggio, l’intero giorno; - domenica 22 maggio, solo il pomeriggio.

In occasione della visita, l’Arcivescovo desidera che ciascuna parrocchia stili un calendario con le proprie proposte, fermo restando che vengano rispettati alcuni incontri chiesti dall’Arcivescovo; alcune di esse, per ovvie ragioni organizzative sono state già fissate, quali la visita alla Caserma dei Carabinieri e al Comando della Polizia Municipale (9 maggio 2011 alle ore 18.00) ed il Consiglio pastorale vicariale (9 maggio 2011 alle ore 20 c/o il salone di Sant’Antonio). All’interno di ciascun gruppo di date, vi sono anche degli incontri interparrocchiali.

Padre Gaetano continua informando il Consiglio pastorale parrocchiale che, l’Arcivescovo tiene ad incontrare in particolare il Consiglio pastorale parrocchiale, il Consiglio affari economici, il gruppo dei catechisti delle due parrocchie, i giovani delle due parrocchie, l’Assemblea pastorale, i malati e che vi sia una celebrazione da lui presieduta.

Oltre a questi incontri, Padre Gaetano invita il Consiglio pastorale parrocchiale a proporne altri, spiegando che una volta stilato il programma ed inviato alla Segreteria arcivescovile, questo dovrà essere sottoposto ad approvazione.

Il signor Filippo D’Angelo suggerisce che vi sia una Messa-incontro coi giovani. Il signor Carmelo Pesce aggiunge che tale incontro debba essere interparrocchiale. Visto che durante l’anno ci sono molteplici occasioni di partecipare ad una celebrazione presieduta dall’Arcivescovo, Padre Gaetano vuole dare la possibilità di realizzare degli incontri non formali con sua Eccellenza.

Il signor Carmelo Pesce insiste sul carattere interparrocchiale anche dell’Assemblea pastorale, poiché i due parroci sono stati chiamati a fare “unità pastorale”. In merito a ciò interviene la signora Isabella Egitto, sostenendo che le due parrocchie hanno problematiche di natura diversa e che sia giusto che vengano discusse separatamente e non dunque all’interno della stessa seduta. Padre Gaetano, a sostegno di ciò, precisa che le due parrocchie, istituzionalmente, sono due entità a sé stanti e pertanto l’Assemblea pastorale di ciascuna parrocchia sarà fatta separatamente.

Il signor Cristoforo Zeva, propone che vengano visitate dall’Arcivescovo zone periferiche del paese, come la Via Luna ed il com-

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plesso “Ninfo”, dove risiede anche una malata, assistita dalla Caritas interparrocchiale, pertanto si potrebbe così coniugare lo scopo della visita ai malati con quella di una zona periferica come segno di accoglienza e presenza della Chiesa.

Padre Gaetano sostiene che per organizzare la visita a “Ninfo” occorre che vi siano degli agganci con qualcuno dei residenti. Il signor Carlo Nicosia, essendo un abitante di questo complesso abitativo, spiega che “Ninfo” è un dormitorio, dove mancano le relazioni coi vicini e i suoi abitanti si conoscono a malapena. Spiega anche che circa 25 anni fa, con la collaborazione di Padre Testa si era cercato di coinvolgere il complesso con delle Celebrazioni Eucaristiche, ma che dopo alcuni tentativi, si è smesso perché l’iniziativa non era stata accolta e non aveva portato i frutti sperati. Inoltre, il signor Carlo Nicosia aggiunge che il complesso consta di 160 unità abitative, di cui 50 adibite all’affitto per gli Americani.

Padre Gaetano, propone che venga fatta una visita in loco, per mostrare all’Arcivescovo questa realtà con le sue esigenze e necessità.

Il signor Carmelo Pasce sottolinea che vi sono altre zone periferiche della parrocchia. Il signor Carlo Nicosia suggerisce che l’Arcivescovo incontri e visiti queste zone e contrade. In merito a ciò, gran parte dei membri del Consiglio si mostrano perplessi poiché, dato che le succitate realtà non sono le uniche presenti nella Comunità parrocchiale, sarebbe opportuno visitarle tutte, ma ciò non è possibile per mancanza di tempo.

Padre Gaetano conclude, suggerendo che l’Arcivescovo sia accompagnato a fare una visita “perlustrativa” presso queste zone di Motta appartenenti alla parrocchia Sant’Antonio, allo scopo di prendere visione delle realtà.

Il signor Alfio Virgillito propone che per la Visita pastorale vengano distribuiti volantini.

Padre Gaetano conferma l’intenzione di pubblicizzare l’evento.

Il signor Carmelo Pesce suggerisce l’idea della “chiesa in movimento”, ma Padre Gaetano interviene sottolineando che lo scopo della visita è quello di presentare la realtà e quindi dare l’immagine reale del paese. Sarà compito del Consiglio suggerire le varie situazioni. Nel programma della visita si potranno inserire dei momenti privati in cui la gente potrà dialogare con l’Arcivescovo.

Il signor Antonio Tomaselli, rappresentante dell’oratorio parrocchiale, propone di inserire nel calendario la visita dell’Arcivescovo alla Caritas

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interparrocchiale, nel pomeriggio di giovedì 19, durante l’orario di distribuzione del vestiario e degli alimenti. Padre Gaetano ricorda che alle 18.30 dello stesso giorno, è già stato fissato l’incontro con l’Amministrazione comunale. Pertanto, si propone che la visita alla sede Caritas interparrocchiale avvenga prima di quell’ora.

Si propone anche un incontro con i giovani delle due parrocchie presso la zona “ponte”, in quanto luogo maggiormente frequentato dai ragazzi della comunità di Motta. Padre Gaetano manifesta perplessità sulle modalità organizzative di tale incontro.

La signora Elisa Luca concorda che l’incontro si svolga presso la zona “ponte”. Il signor Carmelo Pesce aggiunge che questo luogo è anche un punto strategico per la situazione difficile di molti giovani e i problemi presenti sul territorio. Essendo la proposta del luogo ampiamente approvata in sede di Consiglio pastorale parrocchiale, Padre Gaetano ricorda che venga tempestivamente richiesta la chiusura della strada al Comando della Polizia Municipale. Padre Gaetano chiede come il Consiglio pastorale parrocchiale intende organizzare quest’incontro coi giovani.

La signora Elisa Luca, evocando un’esperienza personale vissuta durante la Giornata Mondiale della Gioventù a Parigi nel 1997 con il Papa Giovanni Paolo II, propone che come allora, ci siano momenti di preghiera e di canti. Anche il signor Carmelo Pesce ricorda la sua esperienza vissuta in occasione del Giubileo 2000 a Roma e propone che bisogna coinvolgere anche gruppi “estranei” alla parrocchia, cercando la modalità più giusta, coinvolgendo anche i Rioni con una delle loro esibizioni. Anche il signor Antonio Tomaselli propone che vengano coinvolti tutti i contesti giovanili presenti a Motta (gruppi sportivi, scout) e suggerisce che in quella occasione si presentino all’Arcivescovo i problemi che s’incontrano per la realizzazione del progetto dell’oratorio, chiedendo a Sua Eccellenza un aiuto per la sua realizzazione.

Padre Gaetano, ancora una volta, ribadisce che, il momento della Visita pastorale è un momento di visita “reale”, ovvero di verifica della situazione corrente. Lo scopo, perciò, della visita non è l’evangelizzazione e, quindi, non si deve mostrare all’Arcivescovo una situazione diversa da quella reale.

L’obiettivo è quello di far toccare con mano quali sono i nostri problemi e le realtà di Motta. Perciò la proposta avanzata dal signor Carmelo

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Pesce è più consona ad un momento di evangelizzazione dei giovani di Motta, da proporsi sicuramente, ma in un momento diverso da quello della Visita pastorale, e se si vuole, si inviterà a tale evento anche l’Arcivescovo.

Per l’incontro dei giovani delle due parrocchie, Padre Gaetano non esclude la zona “ponte”, ma precisa che è importante mantenere l’attenzione al dialogo tra l’Arcivescovo e i giovani. Inoltre propone che questo momento venga animato da canti e dalla lettura di alcuni brani del Vangelo e sottolinea che occorre organizzare bene l’aspetto logistico nei minimi dettagli. È bene anche, aggiunge Padre Gaetano, che i giovani sottopongano all’Arcivescovo alcune domande.

La signora Maria Cristina Zuccarello, presente occasionalmente al Consiglio pastorale parrocchiale, propone che ciascun Gruppo, Giovani interparrocchiali, Scout, Coro, presentino delle attività pertinenti alle proprie caratteristiche. Padre Gaetano interviene precisando che ciascun gruppo deve presentarsi così com’è.

Il signor Alfio Virgillito suggerisce che l’Arcivescovo faccia una passeggiata al “Ponte” per avere l’occasione di avvicinare tutti i ragazzi che vi stanno e che non sono abitualmente vicini alla Chiesa e alla Parrocchia.

Il signor Carmelo Pesce dice che tale passeggiata sarebbe un modo per far presente all’Arcivescovo che i giovani sono lontani dalla Chiesa ed altri partecipi alla vita parrocchiale.

Padre Gaetano interviene dicendo che sarebbe opportuno denunciare queste situazioni durante il momento riservato al dialogo con l’Arcivescovo.

Padre Gaetano avanza la proposta di poter unificare l’incontro con i giovani e quello delle famiglie tutte, ma in particolar modo con quelle dei ragazzi impegnati alla preparazione dei Sacramenti. La signora Elisa Luca accoglie positivamente questa proposta, sottolineando che al catechismo, si cerca sempre di promuovere il coinvolgimento dei genitori negli incontri e nelle attività svolte. Per questo suggerisce che l’incontro avvenga di sabato, per poter permettere a chi lavora di essere presente. La signora Antonella Santagati, pur condividendo l’obiettivo espresso dalla signora Elisa Luca, sostiene che sia più proficuo che i due incontri avvengano in momenti distinti, dato anche che con la parola “giovani” si identifica una fascia d’età che va oltre i 13/14 anni. Anche la signora Agata Di Dio con-

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divide questo punto di vista, ritenendo che l’incontro dei giovani con l’Arcivescovo possa essere vissuto come un momento intimo ed esclusivo.

Riguardo la visita dell’Arcivescovo ai malati, Padre Gaetano presenta al Consiglio pastorale parrocchiale due possibilità, o si incontrano tutti i malati in chiesa, oppure l’Arcivescovo visiterà solo alcuni per poi visitare le due case di riposo ed il centro terapeutico “Oasi Regina Pacis”.

Il signor Alfio Virgillito propone che si portino i malati in chiesa. La signora Isabella Egitto, concordando con quest’ultima proposta, sostiene che ai malati manchi proprio l’essere fisicamente presenti in chiesa, pertanto questa opportunità per loro avrà senz’altro una valenza molto importante.

Il signor Cristoforo Zeva informa che i volontari Caritas si impegneranno a portare i malati in Chiesa. Riguardo all’uso del pulmino comunale, la signora Maria Grazia Pesce specifica che non è adibito al trasporto degli adulti, pertanto non potrà essere utilizzato per questo servizio. Si propone che l’incontro sia fatto il 19 maggio alle ore 09.00 con la celebrazione dell’unzione degli infermi e nello stesso giorno dalle 10.30 alle 12.00, l’Arcivescovo si recherà presso due case di riposo ed il centro terapeutico “Oasi Regina Pacis”.

Si continua col programma e la signora Maria Grazia Pesce sottolinea, dato che quest’anno a Motta vi saranno grandi festeggiamenti in onore della Santa Patrona Anastasia, l’importanza dell’incontro dei Rioni con Sua Eccellenza, con lo scopo di sapere come si stanno organizzando e preparando anche da un punto di vista spirituale, per non ridurre i festeggiamenti ad un puro momento folkloristico.

A sostegno della proposta della signora Maria Grazia Pesce, Padre Gaetano ribadisce il carattere interparrocchiale dei Rioni, visto che essi si occupano della festa di Sant’Anastasia, erroneamente attribuita di competenza esclusiva della parrocchia Santa Maria del Rosario (chiesa Madre).

Altrimenti non si spiegherebbe perché nella Commissione festa di Sant’Anastasia vi facciano parte alcuni membri storicamente legati alla parrocchia di Sant’Antonio.

Il signor Francesco Pesce sostiene, invece, che tali membri, appartenenti a Sant’Antonio, facciano parte della Commissione festa di Sant’Anastasia solo come “supporto” e non sono dunque parte attiva.

Padre Gaetano, inoltre, aggiunge che territorialmente le pertinenze della

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parrocchia di Sant’Antonio cadano nel Rione dei Giovani Maestri e per metà nel Rione della Vecchia Matrice, però dato che la sede di quest’ultimo è ubicato in Via Castello (parrocchia Chiesa Madre), Sua Eccellenza visiterà solo i primi.

La signora Antonella Santagati, in qualità di referente del gruppo catechisti, chiede le modalità con cui l’Arcivescovo incontrerà il gruppo catechisti e Padre Gaetano risponde che l’incontro sarà preparato a livello interparrocchiale, durante il quale si esporranno i programmi e le modalità del cammino di catechesi che si sta svolgendo.

La signora Franca Zappalà propone che l’Arcivescovo incontri anche l’O.V.S. interparrocchiale.

Non essendoci altre proposte da inserire nel programma della Visita, si procede a distribuire gli incontri nel calendario.

Padre Gaetano fa notare che non si è discusso sulle modalità di accoglienza dell’Arcivescovo. Pertanto propone che vi sia un’unica inaugurazione ufficiale della Visita per tutte e due le parrocchie. Questa sarà sabato 7 maggio alle ore 18.00. L’Arcivescovo raggiungerà la zona Calvario e a piedi si recherà, seguito dai fedeli presenti ad accoglierlo, fino alla chiesa di Sant’Antonio, dove le campane suoneranno a gran festa e la chiesa sarà aperta. Lì, l’Arcivescovo entrerà per un breve momento di preghiera al SS. Sacramento, mentre i fedeli resteranno sul sagrato. Ad accoglierlo in chiesa, sarebbe auspicabile la presenza del coro che intonerà dei canti.

Dopodiché, si andrà tutti insieme in Chiesa Madre, dove alle ore 19 sarà celebrata la Santa Messa che aprirà ufficialmente la Visita pastorale.

Dato che la porticina della cameretta di Sant’Anastasia sarà aperta, viene fatta anche la proposta di portare la statua di Sant’Antonio. Tuttavia, tale proposta non trova l’avallo del Consiglio pastorale parrocchiale a causa di motivi logistici.

Ecco così elencato la bozza del programma della Visita: MERCOLEDÌ 18 MAGGIO: visita alle scuole (in mattinata); ore 18.00-19.30: incontro con i catechisti delle due parrocchie; ore 20.00: Consiglio pastorale parrocchiale.

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GIOVEDÌ 19 MAGGIO: ore 9.00 incontro coi i malati e celebrazione dell’unzione degli infermi; ore 17.00: visita presso la sede Caritas interparrocchiale; ore 18.30: incontro con l’Amministrazione comunale; ore 20.00: visita presso la sede del Rione Giovani Maestri; VENERDÌ 20 MAGGIO: ore 17.30-19.30: incontro di dialogo personale con l’Arcivescovo; SABATO 21 MAGGIO: nel pomeriggio incontro con i giovani delle due parrocchie presso la zona “ponte”.

Riguardo l’incontro dell’O.V.S. con l’Arcivescovo si propone che, essendo interparrocchiale e dato che la maggior parte degli incontri interparrocchiali sono stati fissati durante il periodo della visita dedicato alla parrocchia di Sant’Antonio, ciò possa essere inserito tra le date del programma parrocchiale della Chiesa Madre, da concordare con Padre Salvatore.

Data l’ora tarda, il Consiglio pastorale parrocchiale decide che sia Padre Gaetano insieme al Consiglio di presidenza, ad ultimare il programma della Visita e a fare le eventuali modifiche al calendario già stilato in seduta di Consiglio.

Padre Gaetano sottolinea il carattere strettamente confidenziale di tale proposta di programma e invita i presenti a non diffondere le date, spiegando che il calendario sarà, come accennato già all’inizio, reso ufficiale solo dopo l’approvazione della Segreteria arcivescovile.

3. Lettura e spiegazione del Questionario pastorale La lettura e la spiegazione del Questionario parrocchiale è rimandata da Padre Gaetano alle riunioni appositamente già fissate con i vari gruppi parrocchiali.

Dopo un breve momento di raccoglimento il Consiglio pastorale parrocchiale si chiude alle 21,40 circa.

SAC. GAETANO FABIO MARIA SCIUTO Parroco

SIG.RA ANTONELLA SANTAGATI Segretaria

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Verbale della riunione del Consiglio Pastorale Il 18 marzo 2011 a mezzo lettera consegnata brevi manu vengono invitati i membri del Consiglio pastorale parrocchiale alla quarta convocazione del Consiglio pastorale parrocchiale con il seguente ordine del giorno: 1. lettura ed approvazione del verbale del 20/02/2011; 2. lettura della bozza della Relazione pastorale; 3. varie ed eventuali.

Nel giorno 26, del mese di marzo, dell’anno 2011, alle ore 19.15, presso il salone della chiesa di Sant’Antonio di Padova in Motta Sant’Anastasia (CT), ha inizio il quarto Consiglio pastorale parrocchiale.

I membri del Consiglio pastorale parrocchiale sono: 176

MEMBRI

GRUPPO PARROCCHIALE

PRESENTI

Sac. Testa Carmelo Santagati Antonella Pesce Carmelo Zappalà Franca Giacalone Simone Zeva Cristofero Virgillito Alfio

Parroco emerito Catechisti Adolescenti Opera Vocazioni Sacerdotali Scout Motta Primo Caritas R. N. S. e Min. straordinari dell’Eucaristia Gruppo preghiera S. Pio Decoro chiesa Decoro chiesa Decoro chiesa Coro Lettori Ministranti Oratorio parrocchiale Commissione festa

No, giustificato Si Si Si No, giustificato No, giustificato

D’Angelo Filippo Carrà Pierina Consoli Angela Caruso Vincenzo Luca Elisa Di Dio Agata D’Angelo Pierpaolo Tomaselli Antonio Pesce Francesco

Si Si Si Si Si Si Si Si Si No, giustificato

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MEMBRI

GRUPPO PARROCCHIALE

PRESENTI

Pesce Maria Grazia Egitto Isabella Zappalà Alessandro Platania Anna Nicosia Carlo Nicolosi Alfio

Assemblea domenicale Assemblea domenicale Assemblea domenicale I.C.“G. D’Annunzio” Consiglio affari economici G. Frates “Gabriella”

Si No, ingiustificata No, giustificato Si Si No, Giustificato

Il Consiglio pastorale parrocchiale si apre con la lettura del brano del Vangelo (Gv 15,1-8), segno di comunione e di corresponsabilità, come fratelli uniti nel nome del Signore per condurre la Comunità parrocchiale. Si procede con i punti all’ordine del giorno.

1. Lettura e approvazione del verbale del 20/02/2011 La signora Antonella Santagati, segretaria del Consiglio pastorale parrocchiale, procede con la lettura del verbale del precedente consiglio. Non essendoci alcuna rettifica, il verbale viene approvato unanimemente e firmato dal Presidente del Consiglio pastorale parrocchiale, Padre Gaetano, e dalla segretaria.

2. Lettura della bozza della Relazione pastorale Prima di procede alla lettura della bozza della Relazione pastorale, Padre Gaetano precisa che quest’ultima è stata redatta in maniera fedele e rispecchia tutte le relazioni composte dai singoli gruppi, durante la discussione del Questionario pastorale.

Quindi si chiede ai referenti di ciascun gruppo di prestare attenzione durante la lettura per eventuali aggiunte e/o modifiche.

Proseguendo nella lettura della Relazione, si nota che manca la parte “Prima” del Questionario, in cui si chiedono i dati logistici, la popolazione, le strutture, i presbiteri, i diaconi permanenti, la partecipazione, gli organi di partecipazione, le organizzazioni sociali, etc.. Questi dati, in realtà sono stati trattati ampiamente nei singoli gruppi, ma alla stesura della bozza, si è preferito inserirli nei punti della Relazione che meglio sembravano convenienti. Padre Gaetano, invece, suggerisce che tali dati vengano riportati in maniera distinta.

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Durante la lettura si discutono in modo più approfondito i punti relativi alla Prima Parte.

A tal proposito il signor Caruso Vincenzo evidenzia il punto in cui si fa riferimento alla partecipazione alla Santa Messa, precisando che la parrocchia conta circa 5.000 fedeli e a Messa la frequenza è circa dell’8%, per cui in proporzione molto bassa, soprattutto nei giorni feriali, nei quali frequentano prevalentemente anziani ed adulti.

Si procede facendo presente anche che la struttura della chiesa risulta insufficiente se si pensa di accogliere l’intera Comunità parrocchiale, se invece si considerano i soli frequentanti, allora la struttura si presenta appena sufficiente.

La prima Messa domenicale delle ore 9.00 è frequentata maggiormente da adulti; la seconda, delle ore 10.30 è frequentata principalmente dai bambini, ragazzi e giovani famiglie; la Messa del pomeriggio è regolarmente frequentata da famiglie e adulti.

La chiesa, vista nella sua struttura appare secondo la maggior parte dei membri del Consiglio, trascurata nella manutenzione ordinaria e straordinaria.

I locali della parrocchia risultano insufficienti per realizzare i tanti progetti (catechesi, oratorio, svago) rivolti ai bambini e ai giovani.

Si analizzano i motivi della non frequenza alla Messa domenicale e feriale.

Molti membri del Consiglio ritengono che i motivi sono svariati, tra i tanti, il disinteresse e l’incapacità a testimoniare la bellezza della domenica con la propria vita.

La maggiore partecipazione alla Messa si manifesta durante la festa Patronale in onore di Sant’Anastasia, la festa di Sant’Antonio di Padova, il Venerdì Santo, la Domenica delle Palme, la Santa Pasqua ed il Santo Natale.

La signora Elisa Luca interviene puntando l’attenzione anche sulla poca partecipazione da parte dei catechisti, animatori e gruppi tutti, ai momenti di catechesi, di formazione e della lectio Divina. I motivi, secondo la signora Luca sono da rintracciare nel fatto che alcuni operatori sono presenti in più gruppi e non riescono a partecipare a tutti gli incontri.

Padre Gaetano a tal proposito propone di diminuire gli impegni a tali operatori al fine di qualificare maggiormente la formazione, la catechesi,

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la preghiera personale e di gruppo, così da poter vivere meglio la nostra dimensione spirituale e testimoniare la bellezza del volto di Cristo.

Prosegue Padre Gaetano, per primo il sacerdote deve affidarsi ancora di più alla preghiera e rimarca l’attenzione sui momenti di catechesi, formazione e preghiera, poiché bisogna seguire la formazione prima ad intra e poi arrivare ad extra.

Il signor Carlo Nicosia, aggiunge, in riferimento alla partecipazione alla Messa e alla capienza della chiesa che, i problemi sono anche di natura sociale, che scoraggiano l’avvicinamento alla chiesa, alla parrocchia intesa come “casa del Padre” da vivere nella quotidianità.

Padre Gaetano suggerisce a tutti i membri del Consiglio di riflettere sull’operato svolto da ciascuno nei singoli gruppi e nella comunità tutta.

Noi cristiani, continua, a volte ci facciamo scoraggiare dalla società, dal consumismo e dal ritmo di vita del mondo, perdendo di vista la nostra dimensione fondamentale: quella spirituale.

La signorina Angelina Consoli, interviene con questo monito: “Non bisogna avere paura di testimoniare, dobbiamo assomigliare a Gesù perché siamo stati fatti a sua immagine e somiglianza”.

Il Consiglio riflette sulle parole di esortazione pronunciate dalla signorina Angelina Consoli e Padre Gaetano approfitta di tale momento per osservare come in quest’ultimo periodo sul ruolo del volontario, il senso proprio del volontariato forse sta venendo meno, poiché c’è la tendenza a far prevalere le esigenze personali degli operatori. Cioè il servizio, inteso come dono del proprio tempo, viene ad essere messo a “servizio” delle proprie esigenze. Padre Gaetano precisa ciò per richiamare l’attenzione sul significato del servizio e sul modo in cui ciascuno deve impegnarsi nella parrocchia.

Si prosegue con la lettura della Relazione. In riferimento al Quarto obiettivo, in cui si tratta dell’assenza nel paese del consultorio familiare e del Centro di aiuto per la vita, la signora Maria Grazia Pesce (volontaria Caritas) specifica che Motta appartiene al distretto di Misterbianco, e pertanto gli abitanti fanno riferimento al consultorio presente presso quel presidio ASL. Invece, riguardo al Centro di aiuto per la vita, quello di riferimento è sito in Catania, e con esso, sporadicamente, la Caritas interparrocchiale di Motta in passato ha collaborato.

Si affronta, successivamente il Sesto obiettivo del Questionario, il

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quale suscita un lungo dibattito tra i membri del Consiglio.

Il signor Virgillito Alfio, sostiene che Padre Testa negli ultimi anni del suo mandato ha lasciato libero arbitrio tra i suoi collaborati e ciò ha contribuito alla mal gestione della parrocchia e dei suoi affari anche economici. Successivamente è stato nominato Padre Antonino Modica, continua il signor Virgillito Alfio che ha azzerato tutte le cariche nei singoli gruppi e commissioni allo scopo di porre fine alla “mal consuetudine” che lungo gli anni si era determinata. Ha, dunque, dato un taglio netto col passato per poter ripartire da zero con intenti e mentalità nuove.

Il signor Tomaselli Antonio, aggiunge che, Padre Antonino Modica, aveva la volontà di costituire il nuovo Consiglio pastorale parrocchiale, ma ha avuto notevoli difficoltà a concretizzare tale desiderio poiché in alcuni membri della comunità non era maturato il senso ecclesiale della collaborazione e della corresponsabilità, nel rispetto dei ruoli e dei ministeri.

Questo cambio di rotta ha procurato serie difficoltà a Padre Antonino Modica, per il clima ostile creatosi in alcune frange della comunità.

Questo progetto, però, continua il signor Tomaselli Antonio, è stato sposato da Padre Gaetano, che avendo trovato in alcuni ambiti già terreno fertile, ha potuto proseguire ciò che Padre Antonino aveva appena iniziato. Aggiunge, inoltre, che le mentalità ostili, purtroppo sono ancora presenti e spesso non permettono a Padre Gaetano di lavorare serenamente e costruttivamente, ma il signor Tomaselli Antonio rimane fiducioso nelle altrettante persone che nuove di volto, ma soprattutto nuove negli intenti, stanno contribuendo a migliorare e rinnovare la parrocchia.

Queste considerazioni sollevano in tutto il Consiglio perplessità sulla gestione passata della parrocchia e manifesta che oggi, più che mai, occorrono operatori che siano in comunione con il Parroco e abbiano come fine comune il bene della comunità , ma soprattutto siano spinti dallo Spirito Santo e dall’Amore di Cristo.

Padre Gaetano, facendo riferimento ad un quesito posto durante lo scorso Consiglio, in cui si chiedeva come era stata acquistata la canonica, risponde mettendo in chiaro che questa, dove attualmente vive Padre Testa con la sorella, è stata acquistata una parte con l’otto per mille e parte con le offerte dei fedeli.

Il signor Pesce Carmelo, chiede il perché di così tanta chiarezza economica, quando in passato, nessuno dei componenti del Consiglio per gli

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affari economici teneva a comunicare o a rendere noto la gestione contabile della parrocchia. Ricorda, il signor Carmelo Pesce che, vi era sempre poca disponibilità economica per contribuire alle spese per la catechesi o per i ragazzi, poiché si dava priorità ad altre attività, quali: recita Passio Christi, presepi con “effetti speciali”, festa di Sant’Antonio, in cui i fuochi di artificio erano abbondantemente presenti; come mai allora chiede, il signor Pesce Carmelo, oggi, la situazione economica della parrocchia è cambiata decisamente in positivo, riuscendo ad avere disponibilità contabile per attività di qualunque genere e di qualunque natura, quali ritiri estivi, catechesi, migliorie varie e tanto altro ancora? Forse, continua il signor Pesce Carmelo, la causa va rintracciata nel fatto che in passato il Consiglio pastorale parrocchiale non operava come opera oggi, che alla guida vi era sì Padre Testa, ma che il sopravvento era preso dai pochi e soliti elementi che lo costituivano e che si occupavano di tutto. In conclusione il signor Pesce dice che se in passato i pochi elementi che costituivano il Consiglio pastorale parrocchiale decidevano sulla vita della parrocchia, oggi invece la realtà della parrocchia viene vista nella sua totalità, ovvero noi membri del Consiglio pastorale parrocchiale non siamo altro che persone messe a servizio del Signore e della Comunità.

Altri membri del Consiglio, aggiungono che queste persone con mentalità ostili, essendo in disaccordo con il resto dei parrocchiani, oggi si sono allontanati migrando in Chiesa Madre, poiché non hanno voluto piegarsi al sentire comune di collaborazione, partecipazione e servizio autentico, dove l’opinione di uno e/o di ciascuno viene rispettata e considerata e non vista come comando o spunto per creare separazioni.

Alcuni membri del Consiglio, temono che portando alla luce questi fatti si creino malumori, scontenti o piccole guerre personali. Ma altri invece, ritengono che bisogna proprio partire dall’analizzare queste situazioni per capire quali atteggiamenti possono essere dannosi per la crescita della parrocchia e della sua unità parrocchiale e interparrocchiale, poiché la trasparenza dell’agire e l’onestà, l’umiltà sono caratteristiche distintive dell’essere cristiano; pertanto è necessaria una verifica comunitaria e personale di queste virtù al fine di poter abbattere i muri del “parlare dietro le spalle”, del distruggere e della omertà. Solo se seguiamo la luce di Cristo possiamo riuscire a dare un contributo vero alle nostre Comunità parrocchiali; solo se seguiamo la verità nella carità possiamo essere costruttori di

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pace e di unità pastorale.

Dopo questo lungo confronto avvenuto tra i membri del Consiglio, Padre Gaetano comunica che il programma del calendario della Visita pastorale è stato approvato dall’Arcivescovo quasi per intero così come proposto dal Consiglio. [...]

In conclusione il Consiglio pastorale parrocchiale tutto si fa carico di proporre quelle che sono le esigenze della comunità ecclesiale, chiedendo che venga istituita la messa vespertina del sabato e possa essere modificato l’orario di inizio della messa domenicale dalle ore 10,30 alle ore 11.00; per cui tali proposte verranno sottoposte all’Arcivescovo durante la Visita pastorale.

Si conclude la lettura della bozza della Relazione pastorale, nella quale verrà riportato quanto emerso durante la lettura ed il confronto tra i membri del Consiglio.

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3. Varie ed eventuali [...]

Vista l’ora tarda, si decide che la seduta venga sciolta dopo un breve momento di raccoglimento e la recita della preghiera del Padre nostro per la Visita pastorale, la seduta si chiude alle 21,40 circa.

SAC. GAETANO FABIO MARIA SCIUTO Parroco

SIG.RA ANTONELLA SANTAGATI Segretaria

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incontro con l’arcivescovo

Incontro con l’Arcivescovo

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Incontro con l’Arcivescovo

Calendario3 SABATO 7 MAGGIO ore 18.00 - Accoglienza dell’Arcivescovo presso zona Calvario ore 19.00 - Parrocchia S. Maria del Rosario - Concelebrazione Eucaristica per l’apertura della Visita pastorale LUNEDÌ 9 MAGGIO ore 17.30 - Visita agli ospiti della Casa di riposo di via Roma ore 18.30 - Visita al Comando dei Carabinieri e della Polizia Municipale SABATO 14 MAGGIO ore 17.00 - Parrocchia S. Maria del Rosario - Incontro con i ragazzi ed i genitori che seguono l’itinerario per il completamento dell’Iniziazione Cristiana ore 18.00 - Parrocchia S. Maria del Rosario - Spazio a disposizione per le confessioni ed il dialogo con i fedeli ore 19.00 - Visita al Rione “Vecchia Matrice” ore 20.00 - Visita al Rione “Panzera” DOMENICA 15 MAGGIO ore 18.00 - Parrocchia S. Maria del Rosario - Incontro con la Commissione Festa ore 19.00 - Parrocchia S. Maria del Rosario - Celebrazione Eucaristica ore 20.00 - Parrocchia S. Maria del Rosario - Incontro con il Consiglio pastorale parrocchiale LUNEDÌ 16 MAGGIO ore 17.30 - Incontro con il gruppo OVS interparrocchiale ore 19.30 - Parrocchia S. Maria del Rosario - Assemblea pastorale MARTEDÌ 17 MAGGIO ore 09.30 - Visita agli ospiti delle Case di riposo di via dei Normanni, via Regina Elena e Corso Sicilia. Visita ad alcuni ammalati della parrocchia MERCOLEDÌ 18 MAGGIO ore 09.30 - Visita all'Istituto Comprensivo “Gabriele D’Annunzio”, plesso 3 Approvato dall’Arcivescovo sulla base di quello formulato dal Consiglio pastorale parrocchiale nella fase preparatoria. A causa di imprevisti il calendario ufficiale è stato soggetto ad alcune modifiche, come sopra riportato.

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Incontro con l’Arcivescovo

della scuola media ore 11.00 - Visita al plesso della Scuola materna ore 12.00 - Visita al plesso della Scuola elementare ore 18.00 - Incontro interparrocchiale con i catechisti ore 20.00 - Parrocchia S. Antonio di Padova - Incontro con il Consiglio pastorale parrocchiale

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GIOVEDÌ 19 MAGGIO ore 09.30 - Parrocchia S. Antonio di Padova - Celebrazione Eucaristica ed amministrazione del sacramento dell’Unzione degli Infermi ore 11.00 - Visita al centro terapeutico Oasi Regina Pacis e alle Case di riposo “Sole e Luna” di via Papa Leone XIII e di via Siracusa ore 12.30 - Visita ad alcuni ammalati della parrocchia ore 17.00 - Parrocchia S. Antonio di Padova - Incontro interparrocchiale con la Caritas ore 18.30 - Incontro con l’Amministrazione comunale ore 20.00 - Incontro con il Rione “Giovani Maestri” VENERDÌ 20 MAGGIO ore 17.30 - Parrocchia S. Antonio di Padova - Spazio a disposizione per le confessioni e il dialogo con i fedeli ore 19.00 - Parrocchia S. Antonio di Padova - Incontro con la Commissione dei festeggiamenti di Sant’Antonio di Padova ore 19.30 - Parrocchia S. Antonio di Padova - Assemblea pastorale parrocchiale SABATO 21 MAGGIO ore 09.30 - Celebrazione Eucaristica presso il cimitero ore 11.00 - Parrocchia S. Antonio di Padova - Incontro con il Consiglio per gli affari economici ore 17.00 - Parrocchia S. Maria del Rosario - Incontro con il Consiglio per gli affari economici ore 18.00 - Parrocchia S. Antonio di Padova - Incontro interparrocchiale con il Gruppo Famiglie ore 19.30 - Parrocchia S. Antonio di Padova - - Incontro interparrocchiale con i giovani DOMENICA 22 MAGGIO ore 18.30 - Celebrazione Eucaristica e conclusione della Visita pastorale

Incontro con l’Arcivescovo 7 maggio 2011

Ore 18.00 - Motta Sant’Anastasia - zona Calvario Accoglienza dell’Arcivescovo da parte delle due Comunità parrocchiali, delle Autorità civili e militari, dai Presidenti dei tre Rioni.

Intervento del Gruppo Sbandieratori.

SOSTA PRESSO LA PARROCCHIA S. ANTONIO DI PADOVA Saluto del Parroco Eccellenza Reverendissima, È con viva gioia che la nostra comunità di Motta Sant’Anastasia accoglie il suo Pastore che, Vescovo delle nostre anime, viene a visitarci nella pace. Il nostro saluto innanzi tutto vuole essere una lode e un ringraziamento alla Divina Provvidenza per il dono che ci concede di ricevere la Visita pastorale. Come Lei ci ha detto: “La Visita pastorale deve costituire un corale e gioioso atto di fede nel Padre Santo, Dio onnipotente ed eterno che non abbandona il suo gregge, in Gesù Buon Pastore, modello di coloro che il Padre elegge come vicari del Suo Figlio e costituisce pastori”.

Illuminati dalla luce della fede, in Lei vediamo il Buon Pastore venuto ad incontrare il gregge, ad esortarlo, a condurlo con amore. Come un pastore Egli fa pascolare il gregge e con il suo braccio lo raduna; porta gli agnellini sul petto e conduce pian piano le pecore madri (Cfr. Is 40,11).

In questi giorni ci incontreremo per condividere il vissuto quotidiano testimoniando la gioia per il cammino già percorso, riconoscendo i momenti di stallo o di caduta, invocando l’aiuto del Signore per riprendere con rinnovato vigore il cammino nella speranza della resurrezione.

A questi giorni ci siamo preparati spiritualmente con la preghiera, consapevoli che tutto dipende dal dialogo con il Signore. La preghiera sarà la protagonista di questi giorni per invocare dal Risorto doni e grazie per la sua persona e per ciascuno di noi. Il Signore ci conceda la docilità all’azione del Suo Spirito affinché la Visita pastorale porti abbondanza di frutti per la nostra comunità.

SAC. GAETANO SCIUTO Parroco

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Incontro con l’Arcivescovo 7 maggio 2011

Ore 19.00 - Parrocchia S. Maria del Rosario - spianata del castello medievale

MESSA DI APERTURA Saluto del Parroco Eccellenza Reverendissima,

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Personalmente e a nome dei presenti le do’ il “benvenuto”! Tutta la comunità ha atteso questa visita, preparandosi come da Sua richiesta, con la preghiera.

Eccellenza, Lei trascorrerà del tempo in mezzo a noi, percorrerà le nostre strade, incontrerà la gente di Motta Sant’Anastasia, le realtà presenti nel territorio; le Istituzioni. Sarà un tempo di grazia in cui Le sarà permesso come Pastore di conoscere meglio una porzione del gregge a Lei affidato. Potrà entrare nella vita quotidiana del popolo mottese che è ardentemente desideroso e, perché no, anche bisognoso di vedere nel Vescovo l’immagine viva del Buon Pastore.

La accogliamo nella precarietà di questo luogo, per i motivi che lei ben conosce! La ringrazio anche per essersi mostrato solidale verso questa comunità che da più di un mese vive nel disagio. Mi vengono in mente le parole di Gesù: Le volpi hanno le loro tane, gli uccelli del cielo i loro nidi, il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo (cfr. Lc 9,58). Come Cristo, in questo lasso di tempo ci siamo sentiti, “vagabondi”, “senza fissa dimora”, e non le nascondiamo che siamo piuttosto scoraggiati al solo pensiero di ripercorrere, a distanza di pochi anni dall’ultima chiusura, il difficile cammino di una comunità che ha bisogno anche del tempio. Nello stesso tempo penso al popolo dell’Alleanza chiamato ad essere sempre pronto a smontare le tende e a ripartire, senza fissare la dimora, senza mettere radici. Sì, siamo un popolo in cammino. Non sarà certamente la momentanea chiusura della struttura a fermarci! Le “pietre vive” si spostano e costruiscono sempre la Chiesa di Cristo. Ci auguriamo che, con la collaborazione di tutti, possiamo riavere al più presto la nostra chiesa con tutta l’abbondanza dei frutti che matureranno grazie anche a questa tanto attesa Visita pastorale!

Incontro con l’Arcivescovo 7 maggio 2011

Ripartiamo dunque, con maggiore entusiasmo per contribuire a rendere sempre più missionario il volto della nostra Chiesa particolare.

SAC. SALVATORE PETROLO Parroco

Omelia dell’Arcivescovo Carissimi fratelli Presbiteri e Diacono, Distinte Autorità, Fratelli e Sorelle nel Signore, 1. Abbiamo la grazia di sperimentare ancora una volta come il Signore ha esaudito in maniera straordinaria la preghiera che i due discepoli di Emmaus gli rivolsero: “resta con noi perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto”. Il Signore accolse immediatamente questa richiesta e accoglie continuamente in maniera sovrabbondante la stessa supplica che noi gli rivolgiamo. La Celebrazione Eucaristica è il momento più bello in cui sperimentiamo come il Signore ascolta ed esaudisce le nostre suppliche. Egli è davvero con noi che sperimentiamo in tanti modi la Sua presenza. In modo particolare, nella Celebrazione Eucaristica noi riviviamo quello che accadde ai due discepoli di Emmaus: riconosciamo il Signore.

Tutto questo ci fa comprendere pienamente il significato del giorno del Signore, la domenica, che i primi cristiani hanno inventato per ripetere la stessa esperienza vissuta dopo la risurrezione, l'incontro con Gesù risorto.

La domenica è stata sin dall’inizio qualificata dall’ascolto della Parola e dallo spezzare il pane in Sua memoria per vivere la stessa esperienza, l’incontro con Lui. Noi suoi ministri rendiamo presente sacramentalmente, attraverso dei segni, quello che fece Gesù.

2. La nostra vita è un susseguirsi continuo di incontri. Noi, se vogliamo, possiamo trasformare la nostra vita in continui incontri con il Signore. Nell’espletamento dei nostri doveri, soprattutto quelli che ci legano gli altri, noi possiamo incontrare veramente il Signore.

Ecco carissimi genitori il vostro compito, ecco carissimi educatori la responsabilità, ecco distinte autorità anche il vostro servizio, ecco per noi

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Incontro con l’Arcivescovo 7 maggio 2011

ministri del Signore la nostra missione: gli incontri con gli altri, con tutte le persone, possono essere esperienza di incontro con il Signore. Poiché sappiamo che tante volte questo ci riesce difficile noi supplichiamo: “resta con noi Signore”. Ci accorgeremo, allora, che l’incontro con Gesù nell’Eucaristia e l’incontro con gli altri si sostengono vicendevolmente. Se incontriamo bene Signore possiamo, infatti, incontrarlo bene pure negli altri; ed ancora, nella misura in cui incontriamo bene il Signore nei fratelli, nelle sorelle, abbiamo la possibilità di verificare che il nostro incontro con Lui durante la Celebrazione Eucaristica è stato autentico.

Questa celebrazione costituisce, quindi, un ringraziamento al Signore che resta sempre con noi e rappresenta altresì una supplica ardente affinché questa presenza del Signore, questa comunione con lui, in noi cresca e sia più vera.

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3. Con questa celebrazione iniziamo anche la Visita pastorale.

Ringrazio ancora Padre Gaetano e Padre Salvatore che si sono resi interpreti dei vostri buoni sentimenti; ringrazio le gentili Autorità per il gesto di attenzione che rivolgono alla Chiesa, al Vescovo; ringrazio gli amici dei Rioni che si sono esibiti anche in maniera straordinaria - mi è stato detto che il rituale seguito questa sera è particolarmente solenne e, quindi, lo apprezzo particolarmente.

La Visita pastorale è il tempo di grazia in cui ci accorgiamo di più della presenza del Signore: dobbiamo fare in modo tutti che essa riesca proprio come epifania della presenza del Signore. Sin da adesso voglio sottolineare con grande compiacimento l’importanza del gesto compiuto dai due sacerdoti, nel preparare un unico programma: la comunità ecclesiale di Motta che consta di due parrocchie, ma che vive comunitariamente questo evento di grazia. Questo semplice gesto ci svela il profondo significato della comunità ecclesiale, una comunione profonda che ci lega, una grazia che dobbiamo sempre più valorizzare.

La Visita pastorale è questo momento bello. Ci accorgeremo di più della presenza del Signore, Lo supplicheremo più intensamente, ci renderemo l’un per l’altro occasione, segno, possibilità di incontro con il Signore.

Non è soltanto il vescovo impegnato nella Visita pastorale, non sono soltanto i Parroci, ma tutti siamo chiamati a vivere questa esperienza.

Incontro con l’Arcivescovo 7 maggio 2011

Ringrazio il Signore perché come vescovo vivo questa grazia particolare di visitarvi nel nome del Signore. Pregate perché io possa svolgere questo servizio come faceva Pietro, che annunciava coraggiosamente la parola di Dio e viveva intensamente la sua missione. Viviamo così la Visita pastorale: sarà veramente una crescita per tutti noi ed un dono di cui ringrazieremo sempre il Signore e che lascerà una traccia profonda nella nostra vita personale e nella vita di questa carissima comunità ecclesiale e civile di Motta Sant’Anastasia.

Così sia per tutti noi. ✠ SALVATORE GRISTINA

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Incontro con l’Arcivescovo 9 maggio 2011

Ore 18.30

VISITA ALLA STAZIONE DEI CARABINIERI Saluto del Maresciallo Verzì4 Eccellenza Reverendissima,

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Siamo onorati della Sua presenza. Io sono il maresciallo di questa piccola stazione di Motta e provengo dalla provincia di Messina. È la prima volta che un Arcivescovo viene a visitarci! La sua vicinanza, stasera, ci fa naturalmente molto piacere.

Questa piccola stazione è formata da nove militari.

Le nostre compagnie sono come delle sottocellule dipendenti dal comando provinciale di Catania; quelle di Motta, Piano Tavola e Belpasso dipendono dalla compagnia di Paternò.

Nel rinnovarLe il nostro ringraziamento, siamo desiderosi di accogliere il Suo messaggio.

Saluto del Comandante Compagnia Carabinieri di Paternò, capitano dott. Antonio Maione5 Eccellenza Reverendissima, Anch’io esprimo il mio vivo ringraziamento per la Sua presenza in una sede “alquanto provvisoria”. La struttura, infatti, risale agli anni ’60 ’70.

Esiste una buona collaborazione con i due sacerdoti che svolgono il loro prezioso ministero a Motta. Il loro consiglio e la loro presenza hanno permesso di instaurare una bella sinergia: spesso parliamo e ci incontriamo anche se fugacemente. Il fatto di sapere che loro ci sono, che ci supportano con la loro cordialità e disponibilità, ci conforta e ci rende sereni.

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Testo non rivisto dall’Autore.

Testo non rivisto dall’Autore.

Incontro con l’Arcivescovo 9 maggio 2011

Talvolta il nostro lavoro diventa pesante perché ci impone grosse responsabilità. Privare una persona della libertà non è una bella cosa.

Spesso ci troviamo a fronteggiare l’aspetto sussidiario con l’aspetto educativo e a volte ci accorgiamo che le famiglie sono molto carenti dal punto di vista educativo. Dobbiamo barcamenarci tra l’applicazione della legge e l’educazione carente, ma cerchiamo sempre di andare avanti con speeranza.

Sintesi dell’intervento dell’Arcivescovo (a cura della Segreteria per la Visita pastorale) a. Ringrazia per questo incontro, in particolare per la calorosa e familiare accoglienza. Familiarizza con i presenti e chiede loro la provenienza d’origine. b. Domanda ai presenti alcune informazioni sulla tipologia di interventi che i Carabinieri sono soliti fare nel Comune di Motta. Apprende con vivo interesse come esistano forme analoghe di criminalità tra la Città e il Comune di Motta Sant’Anastasia, a significare che la mentalità del mottese è identica a quella del catanese. c. Invita i carabinieri presenti a vivere con sempre maggiore passione e dedizione la delicatezza della missione loro affidata ed augura di incontrare sempre minori difficoltà e pericoli nell’encomiabile operato.

Ore 19.30

VISITA AL COMANDO DELLA POLIZIA MUNICIPALE L’Arcivescovo viene accolto dal Comandante Caponnetto che rivolge parole di benvenuto e presenta gli altri vigili urbani.

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Incontro con l’Arcivescovo 9 maggio 2011

Saluto del Comandante Eccellenza Reverendissima,

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Con animo grato Le rinnovo il caloroso benvenuto nella nostra comunità.

Sabato ho avuto l’alto privilegio di salutarLa in occasione del suo arrivo nel nostro paese e di seguire la Concelebrazione Eucaristica di apertura della Visita pastorale ed oggi ho l’onore di accoglierLa nel mio comando, non solo come Comandante, ma anche e soprattutto come credente, dandoLe il mio benvenuto personale e quello di tutto il Comando, che ho il privilegio di rappresentare.

La sua, Eccellenza, è una visita che ci riempie d’orgoglio perché credo sia la prima volta che il nostro Comando viva un tale evento e a Lei, Eccellenza, porgiamo il più sentito ringraziamento per questa Visita pastorale che costituisce, a mio avviso, un momento di alto e significativo valore, non solo per l’Amministrazione comunale e per i componenti della Polizia Municipale ma anche e soprattutto per la nostra comunità intera.

Lei ed io, Eccellenza, siamo rappresentanti di Istituzioni che hanno, ciascuno nel proprio ruolo, lo stesso scopo: essere al servizio della gente e soprattutto dei più deboli e bisognosi. È questo, secondo me, il nostro primo dovere. È il punto di incontro sui valori comuni, l’obiettivo in cui dobbiamo riconoscerci. È con questa certezza che Le rinnovo il più sentito benvenuto, augurandole un proficuo lavoro come punto di riferimento spirituale di una comunità che sente già di amarla perché frutto di un grande dono che Dio ha riservato alla nostra città e alla nostra Diocesi.

La Polizia municipale è il principale regolatore della vita di tutti i giorni nello spazio pubblico delle città e nel territorio. Regola il traffico e contrasta i comportamenti di guida rischiosi, tutela i consumatori e garantisce il rispetto delle regole del commercio, tutela l’ambiente, controlla lo sviluppo edilizio e contrasta l’abusivismo, presidia lo spazio pubblico per garantire sicurezza nelle città e nel territorio. È questa funzione di regolatore della vita sociale che la distingue dalle attività di controllo e repressione della criminalità e di tutela dell’ordine pubblico garantite principalmente dalle polizie dello stato.

Da oltre un decennio le città italiane sono al centro di una trasforma-

Incontro con l’Arcivescovo 9 maggio 2011

zione urbana e sociale sempre più rapida e convulsa. Una trasformazione che investe lo spazio pubblico delle città come un fiume in piena, che produce disordine fisico e mentale; un disordine che va regolato giorno per giorno e mantenuto entro limiti accettabili. Nello spazio pubblico i fenomeni negativi si sommano e si intrecciano: fretta, maleducazione, inciviltà, violazione delle norme del vivere civile, degrado ambientale, mercati illegali, criminalità di strada. In questo spazio la polizia locale fa di tutto: informa, educa, regola, sanziona, difende i più deboli da grandi e piccole prevaricazioni. Svolge cioè la propria specifica funzione di regolatore della vita sociale e lo fa conoscendo e applicando la legge, cioè le regole di vita che la comunità nazionale e locale democraticamente si è data. È questa funzione così complessa cha fa della polizia locale il principale strumento ordinario di regolazione e rassicurazione di ciò che avviene nello spazio pubblico delle città, una risorsa fondamentale delle politiche di miglioramento della sicurezza urbana.

Il Corpo Polizia Municipale di Motta S. Anastasia lavora e concorre a questi compiti da tantissimi anni, attraverso una costante revisione e messa a punto della propria organizzazione, valutando e dosando ogni giorno la migliore distribuzione possibile delle proprie risorse a fronte di inevitabili difficoltà e carenza di uomini. In questo sforzo grande e quotidiano che è necessario compiere le chiediamo di assisterci dall’alto del suo prezioso magistero, convinti che questo conforto non verrà mai meno ove ci disponessimo a seguire con umiltà e perseveranza i valori naturali che sono a fondamento della stessa umanità: giustizia ed eguaglianza, rettitudine morale e solidarietà.

Accetti in ultimo, eccellenza, i sensi più profondi della stima e rispetto che le porgiamo come pastore e come uomo giusto e leale, illumini il nostro cammino e ci tenga sempre presenti nelle sue preghiere.

Ancora benvenuto, Padre illustrissimo.

Stralci dell'intervento dell’Arcivescovo (a cura della Segreteria per la Visita pastorale) a. Mi fa piacere sentire che ricevete per la prima volta la visita del Vescovo.

Nel contesto della Visita pastorale quello che ha sottolineato il coman-

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Incontro con l’Arcivescovo 9 maggio 2011

dante sta a cuore a tutti noi che ci riteniamo impegnati nel favorire le migliori situazioni di collaborazione fra le varie realtà; è importante l’aiuto reciproco nella responsabilità e nella legalità, affinché il bene comune e la serena vivibilità prevalgano sempre nelle scelte di ogni uomo. b. Sappiamo quanto oggi tutto ciò risulti difficile da attuare! Siamo, tuttavia, consapevoli che dobbiamo fare tutti la nostra parte, impegnandoci per la promozione umana, per far comprendere che la cosa pubblica è per tutti. L’impegno che ciascuno mette secondo la specificità del proprio servizio contribuisce al benessere autentico di tutta la comunità.

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c. Ci sono delle spinte a volte centrifughe, egoistiche; comportamenti non corretti e c’è anche il malaffare. Dobbiamo fare in modo che tutti collaboriamo, secondo il proprio ruolo, come Parroci, come Vescovi, e voi con le competenze specifiche che vi appartengono! Ciascuno deve sforzarsi di dare un contributo per l’educazione. d. Nella preghiera dobbiamo chiedere al Signore di farci respingere ciò che è contrario al buon nome cristiano, ciò che non è conforme ai valori autenticamente umani, aiutarci ad essere coerenti e a respingere quello che non è conforme al Vangelo.

Incontro con l’Arcivescovo 14 maggio 2011

Ore 17.00 - Parrocchia Santa Maria del Rosario - spianata del castello medievale

INCONTRO CON I RAGAZZI ED I GENITORI CHE SEGUONO L’ITINERARIO PER IL COMPLETAMENTO DELL’INIZIAZIONE CRISTIANA Saluto di una Catechista Eccellenza Reverendissima, A nome dei bambini, dei ragazzi del catechismo e delle loro rispettive famiglie, Le porgo un affettuoso saluto.

In preparazione a questo momento, noi tutti abbiamo voluto riflettere sul significato della parola visita; essa richiama alla mente l’usanza e il gesto di persone che lasciano il proprio ambiente e si recano, per un po’ di tempo, presso conoscenti con intenzioni di benevolenza; con l’attesa di far comunione e di condividere gioie e dolori con chi li ospita. La Visita pastorale, non a caso, utilizza questo vocabolo ispirandosi soprattutto alle visite che Dio fece al popolo eletto, l’avvento di Gesù all’umanità e la missione degli Apostoli inviati da Gesù buon pastore. Tante volte la Bibbia attribuisce a Dio il gesto della visita; a riguardo possiamo ricordare il cantico di Zaccaria, che recita: “Benedetto il Signore, Dio d’Israele, perché ha visitato e redento il suo popolo” (Lc 1,68).

Noi, Eccellenza, siamo ben lieti di ricevere la Sua visita; essa si inserisce a giusto titolo nella visita di Dio e degli Apostoli. Noi, in quanto comunità, La accogliamo in tale contesto ma se venisse a noi mandato dalle più alte autorità della terra, non varrebbe la pena di prepararci spiritualmente, non ci toccherebbe dentro, non sarebbe una visita di grazia che riguarda il nostro essere uomini e cristiani.

Noi crediamo che il nostro Arcivescovo è un messaggero di Dio, quindi la Sua presenza incide sul nostro essere e sul nostro progetto di eternità. Per noi la Sua presenza è fonte di immensa gioia e causa di grande letizia.

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Incontro con l’Arcivescovo 14 maggio 2011

Saluto di un Genitore Eccellenza Reverendissima,

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Noi famiglie, affidiamo fiduciosamente i nostri figli alla comunità ecclesiale. Iscrivendoli al corso di catechismo ci siamo impegnati a seguirli per iniziarli al cammino di fede e partecipiamo attivamente alla loro nuova esperienza di Chiesa.

Più volte negli incontri ci è stato detto di riflettere sul valore della nostra testimonianza e sul fatto di prendere piena consapevolezza che noi siamo gli attori principali del processo educativo che riguarda i nostri figli.

Loro con noi trascorrono gran parte del tempo e, quindi, ci tocca riflettere anche sull’esigenza di strutturare una catechesi permanente all’interno della nostra famiglia: piccola Chiesa domestica. Siamo pienamente convinti che necessita cambiare mentalità: delegare altri alla formazione dei nostri figli. Non possiamo demandare tutto solo alla parrocchia! Occorre il nostro impegno riscoprendo il profondo significato per cui siamo stati battezzati: essere figli di Dio e membri a pieno titolo della sua Chiesa, in cui possiamo sentirci pienamente attivi e corresponsabili.

Accogliamo l’invito a ripartire dalla Celebrazione Eucaristica per comprendere e far comprendere ai nostri figli che senza l’Eucaristia non può esistere un’autentica comunità cristiana.

Saluto di un Giovane Eccellenza Reverendissima, Noi ragazzi e bambini, La accogliamo con l’entusiasmo che ci contraddistingue. Sappiamo che Lei, Eccellenza, rappresenta tutta la Chiesa di Catania e questo potrebbe suscitare in noi soggezione, ma sappiamo che Lei, in quanto Pastore della Chiesa locale paragonata ad un gregge, conosce le sue pecore, si prende cura di loro e non ne abbandona neppure una.

Per questo motivo la Sua presenza qui ci fa sentire amati da Lei, sostenuti con la Sua preghiera nella nostra crescita come uomini cristiani del domani, ci sentiamo anche compresi per le nostre piccole o grandi mancanze. La ringraziamo per la Sua visita nel nostro paese e per questo tempo che ci ha dedicato.

Incontro con l’Arcivescovo 14 maggio 2011

Domande dei ragazzi e dei genitori rivolte all’Arcivescovo 01) Ci racconti qualcosa della sua fanciullezza.

02) Come si sentiva quando ha ricevuto i sacramenti della Confermazione? e dell’Eucaristia 03) Come ha capito che Dio la stava chiamando?

04) Ha rimpianti per non essersi sposato?

05) Cosa possiamo fare noi genitori per educare i nostri figli al giusto uso di internet?

06) Molti genitori divorziano; perché non c’è più amore presso le famiglie?

07) Qual è la preparazione migliore per l’Eucaristia?

08) Come si sentiva quando ha ricevuto la Confermazione?

09) Qual è la sua squadra preferita?

10) Come si sente ad essere Vescovo?

11) Come aiutare i nostri figli a superare le difficoltà dell’adolescenza?

Sintesi dell’intervento dell’Arcivescovo (a cura della Segreteria per la Visita pastorale) a. Risponde alle domande dei bambini che si preparano all’Iniziazione Cristiana e che desiderano conoscere alcuni fatti dell’infanzia del Vescovo. b. Riferisce ai presenti che la sua era una famiglia numerosa e molto unita.

I ruoli dei suoi genitori erano ben definiti: la mamma si occupava “dell’ordinaria amministrazione” e con sei figli non era cosa facile! Il papà, invece, interveniva soprattutto in momenti particolari, insegnando ai figli valori come rispetto, onestà e coerenza. c. I suoi genitori hanno contribuito molto per far crescere in lui l’amore per lo studio e, quindi, sollecita i bambini presenti ad impegnarsi, nonostante risulti pesante a volte studiare. d. Racconta il giorno della sua Confermazione: la ricevette dal Cardinale Ruffini. Era il più piccolo tra i cresimandi. Fu interrogato dal Cardinale e alle domande ricevute, rispose bene.

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Incontro con l’Arcivescovo 14 maggio 2011

e. Ricorda con una certa emozione quando a undici anni varcò la soglia del seminario. Capì in seguito che la sua vocazione maturava nel tempo come risposta alla chiamata di Dio. f. Esorta i genitori presenti a frequentare le varie attività pastorali della parrocchia e si rivolge loro, dicendo con fermezza che il matrimonio e la famiglia sono dei valori fondamentali per la vita e per la società. g. Spiega che i sacerdoti non si sposano per legarsi esclusivamente a Gesù e così hanno la possibilità di amare e dedicarsi a tutti indistintamente.

Questo è il motivo per cui è stato scelto per i sacerdoti il celibato. Se una persona sceglie, non rinuncia a nulla e valorizza in pieno la scelta fatta.

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h. Risponde ai genitori che gli hanno chiesto consigli sul “come educare i figli”. Li fa riflettere sulla società contemporanea ed evidenzia quanto siamo tutti inficiati dal predominio dei mezzi di comunicazione che, purtroppo, non sempre influiscono positivamente sulla formazione dei giovani e non solo…! i. Sottolinea come bisogna vigilare sempre sui figli per saperli guidare verso giuste scelte e corretti equilibri. Augura a tutti che possa instaurarsi sempre più un dialogo proficuo fra genitori e figli. j. Incoraggia i genitori a fidarsi della Chiesa ma anche delle Istituzioni civili e riconosce quanto importante sia la formazione dei giovani al matrimonio per evitare lo scempio delle famiglie disgregate dai frequenti e dannosi divorzi. Infine, affida tutti alla protezione della Sacra Famiglia.

Incontro con l’Arcivescovo 14 maggio 2011

Ore 19.00

VISITA AL RIONE “VECCHIA MATRICE” Saluto del Presidente, signor Franco Guarnera Eccellenza Reverendissima, Sin dall’inizio del XVI secolo la popolazione di Motta ha sentito l’esigenza di distinguersi in consorterie contadine e maestranze, con il progressivo riflettersi di queste categorie in tutte le attività sociali, politiche e religiose del borgo.

Nascevano così i Campagnoli e i Maestri, due fazioni che con il passare dei secoli gestivano, spesso scontrandosi, la vita amministrativa del borgo divenuto Comune solo nel 1820.

L’interesse delle due fazioni non si limitava solamente alla vita politica e sociale, infatti decisamente importante risultava l’elemento religioso e, soprattutto, la partecipazione ai festeggiamenti in onore della vergine e martire Santa Anastasia, unico motivo per cui queste suddivisioni sono continuate e rimaste nel tempo fino ai nostri giorni.

Tale partecipazione prevedeva una sorta di competizione per meglio onorare la Santa, attraverso le confraternite, i fuochi, gli addobbi e gli inni a Lei dedicati. Nel contempo, alla fine dell’800, in seguito all’estensione del nucleo abitativo verso sud, si formò un terzo partito denominato Panzera, appendice dei Campagnoli nella vita amministrativa, ma partito a sé per la festa di Santa Anastasia. Tale suddivisione in fazioni per la gestione della vita politica termina agli inizi del ‘900, persiste e si rinvigorisce esclusivamente per la questione religiosa.

Alla fine degli anni ‘60, presa coscienza dell’accezione anacronistica ed ambigua del termine Partito, si ridefinisce la terminologia trasformando i partiti in Rioni.

Proprio in questi anni, all’interno dei Rioni, veniva a formarsi una nuova generazione di ventenni. Questi giovani rionali, con lo stesso intento di meglio onorare la Santa e distinguersi dagli altri Rioni, presentano, in occasione della Calata delle Quartine del 1971, i gruppi di

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Sbandieratori, prima e vera trasformazione del vecchio modello di festeggiamento.

Da questo momento in poi, la vita rionale comincia ad essere viva e continua durante l’arco dell’anno, proprio, per meglio prepararsi ai festeggiamenti. I gruppi, non esibendosi più solo in paese, iniziano a presentare i loro spettacoli al di fuori, facendo così conoscere il nome di Motta e le sue tradizioni in tutto il mondo.

Tali proposizioni di spettacoli avevano come obiettivo raccogliere soldi per festeggiare sempre meglio la Santa. Queste uscite, mi ricordo, erano occasione di svago e divertimento per i giovani rionali e le loro famiglie. E posso affermare che negli anni ‘70 Motta era solamente conosciuta in Sicilia per gli Sbandieratori, un binomio che continua fino ai giorni nostri.

Negli anni ‘80 avviene la seconda trasformazione all’interno della vita rionale. Da Partito-Rione si passa, per motivi soprattutto legali e di normalizzazione, alla costituzione delle tre Associazioni rionali. Associazioni che cambiano decisamente il volto alla realtà del paese: si vedrà infatti la formazione di gruppi di persone, all’interno delle Associazioni, dediti allo studio della realtà medievale atta alla realizzazione delle rappresentazioni e dei cortei storici. Uno studio che ha permesso la divulgazione di un sapere spesso poco apprezzato o studiato. Altri gruppi si dedicheranno invece, e con lo stesso zelo, alla realizzazione di manifestazioni capaci di valorizzare il territorio e allo stesso tempo di promuoverlo anche a livello turistico.

Questi sono gli anni in cui le Associazioni iniziano a farsi conoscere in Italia e all’estero, attraverso l’iscrizione alle Federazioni dei Giochi Storici e ai Campionati Italiani degli Sbandieratori e ad altre iniziative atte alla rivalutazione del passato storico.

Anni in cui le Associazioni crescono anche economicamente dedicandosi alla costruzione di strutture e mezzi propri, come le sedi sociali per incontrarsi e meglio organizzarsi. Iniziano ad accumulare un patrimonio importante per quanto riguarda le attrezzature e i costumi, patrimonio che non si limita solamente al bene dei semplici Rioni ma che rappresenta anche un bene per l’intera comunità.

Sono anni in cui la cittadinanza comincia a perdere quel sentimento di appartenenza e di partecipazione, facendo in modo che i Rioni rimangano gli unici artefici di un fermento culturale che non conosce limiti.

Incontro con l’Arcivescovo 14 maggio 2011

Anni in cui i Rioni continuano ad ingrandire gli interessi rivolti ai festeggiamenti di Agosto, annunciando la Festa con altre iniziative e Kermesse di alto livello culturale come le Feste Medievali ed altri Festival.

Anni in cui i Rioni. si propongono di lanciare il territorio da un punto di vista turistico, permettendo scambi culturali e occasione di intrattenere forti rapporti anche all’estero.

Anni in cui il nome di Motta inizia a figurare negli elenchi delle città storiche, dove insieme ai nomi di città come Firenze e Arezzo appare il nome di quel piccolo paese che tutti noi amiamo.

Anni in cui, purtroppo, cominciano ad affievolirsi quegli interessi proposti dai vecchi ventenni, in quanto le nuove generazioni iniziano a perdere quelle motivazioni con cui era iniziato il cambiamento e la svolta, motivazioni dovute ad altri interessi di contingenza storico-culturale.

Voglio sottolineare, il ruolo svolto dai rioni in ambito sociale, culturale ed economico. Si deve riconoscere che il ritorno di tutto il lavoro svolto da ogni singolo Rione è automaticamente rivolto anche a coloro i quali, per motivi personali, si mantengono a distanza dalle attività proposte. Un impegno sociale soprattutto per quanto riguarda i gruppi degli Sbandieratori e la possibilità di condividere e vivere momenti all’interno della vita rionale. Mi riferisco soprattutto alla nascita di amicizie profonde, di amori, di incontri e di scambi di opinioni, che solo una realtà così coinvolgente, come quella rionale, può offrire ai ragazzi e a tutti i cittadini di un piccolo paese come Motta Sant’Anastasia. Conferenze, dibattiti, incontri, sono stati promossi dalla nostra Associazione per dare spunto alla riflessione e allo scambio di opinioni, per· dare quegli input che spesso mancano ai giovani, per permettere loro di capire e cogliere l’importanza dello stare insieme. Questo, penso, sia stato il ruolo primario e fondamentale dei Rioni, e non come tante altre iniziative, vedi quelle sportive o di promozione turistica, che mai hanno raggiunto questi livelli di coesione e di unione.

Oggi i Rioni rappresentano un elemento di conservazione di una lunga tradizione. Voglio precisare, a scanso di equivoci, che i Rioni si sono sviluppati con l’obiettivo di festeggiare e onorare Sant’Anastasia.

Ma voglio anche sottolineare che una maggiore sinergia fra i rioni e i preti può dare quell’input per far rinascere anche in modo diverso quella fede e quella devozione a Santa Anastasia che ci ha visto crescere nel tempo

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Incontro con l’Arcivescovo 14 maggio 2011

e che oggi si sta perdendo. Non serviamo solo per le rappresentanze o come coreografia per le più svariate iniziative e, fino a quando ancora alcuni resistiamo, saremo vincolati alle nostre radici e a ciò che ci tiene uniti... la Fede in Santa Anastasia.

Interventi non programmati (a cura della Segreteria per la Visita pastorale)

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Sono seguiti interventi liberi nei quali è stato evidenziato come i giovani siano più attratti dalle attività folcloristiche promosse dal rione, anziché da quelle organizzate dalla comunità parrocchiale che, anzi, percepiscono sempre più lontana dalle loro esigente. È emersa da più parti quasi una necessità che la parrocchia si faccia promotrice di scelte pastorali che riescano ad attirare e coinvolgere i giovani.

Alcuni dei presenti, evidenziano come il collegamento rione-parrocchia dipenda dalla sensibilità del sacerdote che è a capo della comunità. È accaduto, talvolta, che alcuni presbiteri hanno “allontanato” dalla comunità persone per il semplice fatto di vivere una devozione a Sant’Anastasia non coincidente con la sensibilità del presbitero. Viene ribadito il forte legame tra il rione e la devozione alla Santa Patrona.

Il Parroco interviene ed evidenzia come in parrocchia esistano diverse proposte formative che tengono conto delle fasce di età e delle situazioni del popolo di Dio. Lectio Divina, gruppi famiglia, catechesi per adulti, sono iniziative che molte volte purtroppo vengono disertate, per una sorta di apatia e disinteresse. In particolar modo, i giovani non sono presenti poiché sono poco abituati all’impegno e al sacrificio.

Sintesi dell’intervento dell’Arcivescovo (a cura della Segreteria per la Visita pastorale) a. Sottolinea che la Visita pastorale è l’occasione opportuna per incontrare il Vescovo in modo più prolungato e ringrazia per l’interessante relazione che ha illustrato bene le memorie storiche religiose e culturali dei rioni.

Incontro con l’Arcivescovo 14 maggio 2011

b. Commenta l’ultima parte della relazione e ricorda un incontro avuto circa dodici anni orsono, quando era Vescovo ad Acireale, a Sciara, suo paese natio, da parte di un gruppo di sbandieratori dei rioni di Motta. c. Ringrazia per l’accoglienza ricevuta il sabato precedente in occasione dell’apertura della Visita pastorale, ma lamenta l’assenza dei giovani durante la Celebrazione Eucaristica. Invita a far maturare i ragazzi nella fede cristiana e nell’impegno a partecipare all’Eucaristia. d. Richiama l’attenzione ai fatti culturali e sociali. I ragazzi sono l’anima del rione e li esorta a crescere sotto tutti i punti di vista. L’educazione e la formazione risultano essere fondamentali. Non può finalizzarsi ogni cosa solo a rappresentazione e coreografia. La vita del rione con la devozione a Santa Anastasia è un legame forte, che necessita di un impegno serio di imitazione. Lo “sbandierare” è un contorno e non può diventare il motivo per cui si aderisce al rione. Dedicarsi solo alle apparenze o alle rappresentazioni, senza scavare nei contenuti, come può essere la testimonianza di vita dei nostri Santi patroni, non sortisce nulla di duraturo. e. Invita i presenti ad assumere l’impegno a comprendere e maturare sempre più il legame cristiano con Santa Anastasia. f. Auspica il bisogno di andare alle radici. I ragazzi nella Chiesa devono trovare, con l’aiuto dei sacerdoti, quello che è specifico per una scelta cristiana (es. i videogiochi li possono trovare altrove).

Ore 20.00

VISITA AL RIONE “PANZERA” Saluto del Presidente Eccellenza Reverendissima, La ringraziamo per la Sua presenza nel rione Panzera. Non ricordiamo mai una presenza così importante come la Sua nel nostro rione.

Il nostro rione è nato alla fine dell’800, tramite l’iniziativa di alcuni

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Incontro con l’Arcivescovo 14 maggio 2011

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anziani dell’epoca, siamo arrivati ai giorni nostri con numerose iniziative per Sant’Anastasia. Siamo nati per Sant’Anastasia, viviamo per Sant’Anastasia. Ci sono tante attività come i gruppi folkloristici e gli sbandieratori che sono nati quarant’anni fa. Quest’anno abbiamo l’onore di festeggiare la ricorrenza del quarantennio della presenza degli sbandieratori a Motta. Esattamente il 23 agosto 1971, sono usciti per la prima volta in occasione della festa della Santa patrona.

Nel rione Panzera le attività principali sono: la gestione dei gruppi stessi e della sede. Le attività vengono svolte con grandi sforzi da parte di tutti i rionali e di coloro che si attivano per convogliare tutte le forze nella festa di Sant’Anastasia. Festa che, dagli ultimi vent’anni in qua, si verifica con scadenza quadriennale. Ci sono degli intoppi, come Lei sa, come quello della inagibilità della nostra chiesa però anche questo sicuramente verrà superato!

Grazie ancora per la Sua presenza. Speriamo di averLa sempre più vicino a noi che nel nostro piccolo e con le nostre problematiche abbiamo bisogno della vicinanza di una persona come Lei. Grazie, Eccellenza.

Sintesi dell’intervento dell’Arcivescovo (a cura della Segreteria per la Visita pastorale) a. Ringrazia per l’accoglienza ed invita gli abitanti del rione “Panzera” a far tesoro delle tradizioni, a vivere le competizioni fra rioni come occasione per crescere nella sana competizione. b. Sottolinea che la partecipazione alla festa patronale di Sant’Anastasia deve essere fondata sulla comprensione della testimonianza cristiana della Santa patrona e sull’impegno alla imitazione. c. Invita a vivere con il giusto equilibrio la devozione per la Santa Patrona, altrimenti ciò che si fa rischia di diventare puro fanatismo. Chiarisce come la devozione significhi non solo quello che si esprime nei giorni della ricorrenza, ma il legame vivo che si instaura giornalmente con la testimonianza dei nostri Santi. d. Li esorta a preparare un bel programma e promette che di tanto in tanto verrà a trovare i rioni.

Incontro con l’Arcivescovo 15 maggio 2011

Ore 18.00 - Parrocchia Santa Maria del Rosario - salone parrocchiale

INCONTRO CON LA COMMISSIONE FESTA Interventi non programmati (a cura della Segreteria per la Visita pastorale) Viene evidenziato che, quando si parla della festa di Sant’Anastasia esiste quasi una gara ad imporre ognuno le proprie idee su quelle degli altri. Spesso nascono profondi conflitti e rivalità che non portano a nulla di costruttivo. Per esempio, esistono delle difficoltà riguardanti il sovraffollamento delle strade e la non corretta prevenzione per un più agevole transito viario. La gente è spesso costretta a forti ritardi dovuti all’intasamento disordinato delle vie da percorrere per recarsi al luogo di culto, con conseguente compromissione della serena partecipazione alle funzioni sacre.

Viene ammesso che ogni manifestazione abbia il suo valore, ma spesso l’aspetto folkloristico, sicuramente importante, supera e persino oscura le iniziative di carattere sacro.

Si propone di disgiungere la festa medievale dalla festa dedicata a Santa Anastasia.

Sintesi dell’intervento del Parroco (a cura della Segreteria per la Visita pastorale) a. Auspica che quanto prima si possa trovare la giusta collaborazione per realizzare la festa di Sant’Anastasia in piena serenità. b. Invita i membri del Comitato ad essere in piena sintonia con il Parroco, che a sua volta, metterà tutto l’impegno disponibile per l’ascolto e la realizzazione degli eventi inerenti alla festa. c. Ammette che l’organizzazione della festa è un campo piuttosto difficile; ma, con l’aiuto dell’esperienza e nel rispetto della tradizione, si può nutrire la speranza che alcune modifiche quanto prima vengano messe in atto.

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Incontro con l’Arcivescovo 15 maggio 2011

d. Sottolinea la necessità di coerenza nelle decisioni prese e nel riportare verbalmente ciò che è stato deciso, senza travisare i discorsi fatti durante le riunioni preliminari alla festa. e. Ribadisce e conferma l’utilità della sintonia tra Comitato, Parroco e Amministrazione comunale, senza che alcuno prevarichi sull’altro, crei confusione nei ruoli.

Sintesi dell’intervento dell’Arcivescovo (a cura della Segreteria per la Visita pastorale)

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a. Esorta ad instaurare il buon senso nel gruppo di lavoro: bisogna tener conto delle esigenze legittime della comunità nella consapevolezza che il meglio da realizzare a volte è diverso da ciò che magari in riunione si è pensato di fare. Può capitare, nell’organizzazione di qualcosa, che una considerazione possa risultare più valida di un’altra; da qui nasce la dialettica che nell’esercizio della responsabilità, può spingere a formulare proposte serene senza litigare. b. Sostiene che anche nella società civile oggi c’è molta delegittimazione reciproca. Ciò risulta essere cosa assai spiacevole. Così le Istituzioni si indeboliscono. Il cittadino credente e praticante sa, però, che non è così. a. Invita ad impegnarsi per la ricostruzione della chiesa, magari raccogliendo fondi che spesso, invece, vengono impiegati soprattutto per i fuochi d’artificio. Bisogna abituarsi a saper bilanciare le spese. La religiosità popolare è preziosissima, ma va maturata nella giusta dimensione sacra, secondo le tradizioni e con percorsi formativi di fede e cultura. Va fatta, dunque, un’opera costante di educazione!

Incontro con l’Arcivescovo 15 maggio 2011

Ore 19.00 - Parrocchia Santa Maria del Rosario - chiesa dell’Immacolata

CELEBRAZIONE EUCARISTICA Intervento del Parroco Eccellenza Reverendissima, Vogliamo ringraziarLa per la Sua presenza in mezzo a noi. Quasi al termine della Sua visita nella nostra comunità parrocchiale, possiamo certamente affermare che questo tempo è stato un dono del Padre per la nostra Chiesa. Tempo che ha permesso di far emergere luci ed ombre, a tutti di prendere più consapevolezza del nostro essere cristiani chiamati a testimoniare il volto di una comunità che crede, spera, ama; chiesa che annuncia la tenerezza dell’amore del Signore; chiesa che si impegna a manifestare la gioia dell’essere cristiani; chiesa in cammino sulle strade del mondo.

Eccellenza, il Suo viaggio continua, Le assicuriamo la nostra preghiera e chiediamo la Sua benedizione.

Stralci dell’omelia dell’Arcivescovo (a cura della Segreteria per la Visita pastorale) a. La Chiesa celebra oggi la giornata di preghiera per le vocazioni. Si tratta di una di quelle intuizioni splendide di Papa Paolo VI che abbiamo la possibilità di ricordare. È stata scelta la IV domenica di Pasqua perché in questa domenica nei tre cicli, anno A, B e C, si legge come brano evangelico il capitolo decimo di Giovanni, il capitolo del buon pastore. Ecco perché la domenica viene chiamata la domenica del buon pastore. b. Nel brano appena proclamato (Gv 10,1-10) abbiamo l’inizio di quello che Gesù disse di se stesso come buon pastore, preceduto da alcune considerazioni. Noi siamo invitati anzitutto a guardare Gesù come il buon pastore, a considerare l’opera che Egli svolge, quello che fa per

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Incontro con l’Arcivescovo 15 maggio 2011

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noi, per la nostra salvezza; se comprendiamo questo, se lo sperimentiamo, se poi comprendiamo pure che la Chiesa esiste per dare questo annunzio, per celebrare i santi misteri che scaturiscono dalla morte e resurrezione di Gesù, comprenderemo poi l’urgenza della preghiera perché ci siano nella Chiesa sacerdoti santi e santificatori.

Ecco che allora il nostro sguardo si posa anzitutto su Gesù del quale Pietro dà l’annunzio solenne: sappia con certezza tutta la casa di Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che avete crocifisso.

Gli apostoli davano questo annunzio che scuoteva e che faceva sorgere la domanda: “se Gesù è questo, io in che rapporto mi trovo con lui?”

L’annunzio di Gesù deve sempre produrre questo effetto. Se è una cosa che ci lascia indifferenti vuol dire che il nostro cuore non è trafitto da Lui, oppure come per i due di Emmaus, il nostro cuore non arde.

Dobbiamo chiederci: l’annunzio della Parola, del Vangelo che effetto fa su di noi? Ci lascia indifferenti? Ascoltarlo o non ascoltarlo è la stessa cosa? c. Celebrare la giornata di preghiera per le vocazioni anzitutto significa meditare, comprendere l’opera di Gesù, la missione affidata alla Chiesa, il compito particolare che il Signore affida ad alcuni che incarica in maniera particolare di una missione. Se noi teniamo presente tutti questi elementi comprendiamo perché è importante, necessario, urgente pregare per le vocazioni, capiamo che è necessario pregare per i sacerdoti. d. Sono lieto di celebrare questa domenica di preghiera per le vocazioni qui a Motta: è un bel dono del Signore per voi e per me. Voi vi distinguete in modo particolare per il tema delle vocazioni. L’Opera Vocazioni Sacerdotali qui a Motta ha una bella storia, è una presenza molto significativa. Dobbiamo fare in modo che sia sempre più splendida questa realtà, di modo che costituisca anche testimonianza per le altre comunità parrocchiali. Tutta la Chiesa, tutte le nostre parrocchie, tutta la nostra diocesi devono pregare intensamente; dobbiamo fare in modo che tutto questo stia particolarmente a cuore a tutta la comunità diocesana. e. Cosa dobbiamo chiedere al Signore? Gesù parla di sé definendosi anzitutto come porta della recinto. Noi sacerdoti, io vescovo, dobbiamo

Incontro con l’Arcivescovo 15 maggio 2011

entrare per la porta che è Cristo; dobbiamo entrare nella comunità attraverso Cristo. Questo dobbiamo chiedere per il vescovo, per i sacerdoti: che entrino nella comunità, che esercitino il loro ministero attraverso Cristo; non con altri criteri. Io non posso essere Vescovo, i sacerdoti non possono svolgere la loro missione se non entriamo attraverso la porta che è Cristo. Voi, fratelli e sorelle, dovete chiedere intensamente al Signore che ci sia questa attenzione, questa fedeltà da parte nostra. È lui il buon pastore, tutti apparteniamo a lui; noi non siamo i padroni, noi siamo chiamati a rendere presente Gesù buon pastore. f. Ecco il senso della Visita pastorale che, come sottolineiamo nella preghiera, è un atto di fede: “Signore Gesù noi crediamo fermamente che tu sei il buon pastore inviato dall’amore del Padre per darci la vita in abbondanza”. Questo è il primo aspetto della Visita pastorale.

Poi, viene descritto come dobbiamo viverla dopo aver sottolineato che Gesù, come pastore, manifesta misericordia, amore, tenerezza per ciascuno e per tutti. Dopo aver capito questo chiediamo come vivere la Visita pastorale. Infine, la preghiera per il vescovo: “ti preghiamo per il nostro vescovo Salvatore”. Io giungo nelle singole comunità accolto da questa preghiera, mi fermo accompagnato da questa preghiera. In questi anni farò la Visita pastorale sorretto da questa certezza. Dal coraggio che mi viene dalla vostra preghiera, vengo a visitarvi nel suo nome: “sia immagine viva ed autentica di Te buon pastore”. Ecco quello che devo essere, ecco quello che devo fare e in questo sono associati i carissimi fratelli sacerdoti; la Chiesa di Catania è affidata alla carità pastorale del vescovo e a quella dei nostri cari sacerdoti. Ecco cosa significa la giornata di preghiera per le vocazioni. È veramente un grande dono.

Ringraziamo il Signore che ci permette di poter affermare tutto questo, preghiamo perché tutto questo lo viviamo intensamente. Davvero cresceremo come Chiesa del Signore e veramente la Visita pastorale sarà un grande dono del Padre per la nostra Chiesa.

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Incontro con l’Arcivescovo 15 maggio 2011

Ore 20.00 - Parrocchia Santa Maria del Rosario - salone parrocchiale

INCONTRO CON IL CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE Intervento del Parroco (a cura della Segreteria per la Visita pastorale)

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a. Dal verbale redatto il 24 febbraio 2011 presenta i componenti del Consiglio pastorale parrocchiale, eletti dai gruppi parrocchiali come loro rappresentanti: • segretaria del nuovo consiglio pastorale: Tommasa Pellegrino.

• per l’assemblea domenicale: Nunzio Carini e Pasqua Lo Faro • per il gruppo caritas: Domenica Cardile • per il gruppo Santa Marta: Domenica Da Campo • per i catechisti: Antonella Tomaselli • per il gruppo giovani: Giovanni Sigona • per il gruppo adolescenti: Maria Rita Condorelli • per le Orsoline: Grazia Tornabene • per il coro parrocchiale: Maria Santagati • per il C.A.E.: Antonino Giuffrida • per il gruppo famiglie: Pietro Santagati e Concetta Gueli • per l’O.V.S.: Maria Sava.

• per i rapporti con la scuola: Tommasa Pellegrino.

Per il gruppo scout, i ministri straordinari dell’Eucarestia e la commissione feste, i rappresentanti saranno scelti successivamente. b. Comunica che ha informato e spiegato al Consiglio la funzione e il significato del Consiglio pastorale parrocchiale e l’importanza che esso ricopre per una proficua azione pastorale.

Incontro con l’Arcivescovo 15 maggio 2011

Intervento della Segretaria del Consiglio Pastorale Parrocchiale, signora Tommasa Pellegrino Eccellenza Reverendissima, Come Segretaria del Consiglio pastorale parrocchiale, a nome di tutti i componenti desidero porgerle un caloroso saluto. Tutti gioiamo, ancora una volta, per la presenza dell’Apostolo, venuto a confermarci nella fede, ad esortarci alla speranza, a manifestarci la carità di Dio. Sono certa di interpretare i sentimenti di tutti se, con il cuore aperto alle più alte speranze, Le dico ... Benvenuto tra noi, Padre Vescovo.

In questi giorni Ella sta camminando e camminerà ancora in mezzo a noi. Mottese fra i mottesi ha potuto ascoltare, consigliare, confortare.

Esprimo la speranza che della Sua Visita pastorale non rimanga solo l’eco di una forte emozione. Insieme a tutti i componenti del Consiglio pastorale parrocchiale auspico che le Sue parole di amore e fratellanza, di condivisione e comunione, di incoraggiamento e consolazione, crescano e portino frutto nell’animo di ciascuno di noi. Così sapremo essere degni del dono della Sua presenza e protagonisti di quella carità operosa e solidale splendidamente riassunta nelle parole del Vangelo di Giovanni: “Vi riconosceranno da come vi amerete”. Questo è davvero il senso più alto e più nobile del camminare insieme. Come cristiani ci nutriamo di sogni e speranze: una società più giusta che assicuri il lavoro ad ogni persona, un paese sicuro, pulito ed ospitale, una comunità più attenta alle esigenze dei più deboli.

Le confidiamo di essere sinceramente dispiaciuti di non avere potuto accoglierla, al suo arrivo, nella nostra Chiesa Madre; quel tempio che Lei stesso, neanche nove anni fa ha solennemente dedicato e riconsegnato alla devozione dell’intero paese.

Sappiamo che la Chiesa siamo noi, ma non possiamo non rattristarci per le sorti della chiesa-tempio a cui noi tutti e ciascun mottese siamo legati anche perché in essa sono custodite l’immagine e le reliquie di Sant’Anastasia, venerata come celeste Patrona di questa città da oltre quattro secoli.

In questo momento di particolare disagio chiediamo a Lei, nostro Pastore, aiuto e conforto. Ci consigli, Padre Vescovo, sia accanto a ciascu-

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Incontro con l’Arcivescovo 15 maggio 2011

no di noi e soprattutto al nostro parroco Don Salvatore, con la preghiera e la vicinanza spirituale.

Il desiderio di ciascuno di noi è che la nostra Chiesa venga al più presto riaperta: ci aiuti a trasformare questa speranza in realtà!

A nome dell’intero Consiglio, ancora una volta, rivolgo a Lei il nostro benvenuto e il nostro grazie.

Sintesi dell’intervento dell’Arcivescovo (a cura della Segreteria per la Visita pastorale) a. Esprime compiacimento per la costituzione del Consiglio pastorale parrocchiale, essendo esso un importante organismo di partecipazione alla vita pastorale della parrocchia.

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b. Sollecita paternamente la responsabilità di ogni membro del Consiglio.

Ciascuno ha il compito di testimoniare attraverso questi organi che la Chiesa è comunione. c. Sottolinea che il Consiglio pastorale parrocchiale, l’Assemblea pastorale, il Consiglio per gli affari economici, non sono strutture d’occasione, ma segno di una realtà, di una identità ben precisa: Chiesa come comunione. d. Evidenzia quanto sia importante il criterio della rappresentanza. In questi organismi di partecipazione tutte le realtà parrocchiali sono rappresentate. Il Consiglio pastorale parrocchiale ha la peculiarità di esprimersi come organismo di partecipazione per avere il polso della situazione ed è un punto di osservazione completo perché sono presenti in esso tutte le rappresentanze. e. È necessario superare gli individualismi: partecipare al Consiglio dona a ciascuno il diritto di parlare, ma anche il dovere di ascoltare gli altri.

Inoltre, la situazione è differente rispetto a quella del Consiglio comunale. Il Consiglio comunale si forma per elezione, possiede le proprie regole e i propri criteri e l’assemblea comunale ha potere deliberante.

Nella Chiesa, invece, la procedura è diversa e per certi aspetti la sua funzione è anche più difficile! Per cui, questi organismi di partecipazione non devono mai “scimmiottare” la procedura dei Consigli civili ma,

Incontro con l’Arcivescovo 15 maggio 2011

devono muoversi nel segno della comunione, vero dono che scende dall’Alto e dall’Altro. La funzione consultiva esige che ciascuno, che ha il compito di consigliare, la svolga senza omissioni o presunzione. f. Compito importante è riflettere, pregare, pazientare, sempre unitamente al Parroco, chiedendosi: “Come comunichiamo il Vangelo?

Rispettiamo veramente la via di Gesù?”. Lo stile della ricerca nella comunione, è sicuramente una via molto più difficile da percorrere rispetto a quella dove si esprime il proprio parere attraverso il voto. Se si è veramente Chiesa, si riesce a far capire che la comunione è alla base di tutto e si può riuscire ad essere veri testimoni anche per la società civile che vive un forte momento di crisi. Se noi come comunità ecclesiale riusciamo a far capire che è possibile discutere, magari animatamente e con dialettica ma sempre nell’ottica della comunione, diamo sicuramente un buon apporto pedagogico finalizzato al dialogo proficuo per il bene comune. g. Discute ampiamente con il Consiglio sui vari problemi inerenti alla sistemazione della chiesa parrocchiale. Riconosce le difficoltà economiche per le spese che si devono affrontare, ma nel contempo esorta i fedeli a responsabilizzarsi per trovare quanti più fondi possibili senza fare affidamento unicamente sulla Curia arcivescovile. Suggerisce di non sperperare le risorse durante la festa della Santa patrona. i. Termina con l’augurio di continuare nella buona via intrapresa, sollecitando il Parroco all’ascolto e all’entusiasmo e spronando i presenti a comprendere la configurazione ben specifica di Motta Sant’Anastasia: due parrocchie e tre rioni nello stesso territorio. Bisogna far in modo che il territorio diventi un’unica comunità, dove, anche attraverso le due parrocchie si dia esempio di comunione. Ciò può avvenire solo se tutto ruota attorno a nostro Signore Gesù Cristo, studiando appropriate forme e nuovi modi di collaborazione e mettendo in atto, se necessario, anche la dovuta correzione fraterna.

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Incontro con l’Arcivescovo 16 maggio 2011

Ore 17.30 - Istituto delle Orsoline

INCONTRO CON IL GRUPPO OPERA VOCAZIONI SACERDOTALI INTERPARROCCHIALE Intervento della Responsabile, insegnante Maria Sava Benvenuto tra noi Eccellenza.

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Il gruppo interparrocchiale Opera Vocazioni Sacerdotali di Motta Sant’Anastasia Le porge un sentito ed emozionato saluto, innalzando un commosso grazie alla Vergine Maria che, nel mese a Lei dedicato, ci ha portato un così gradito dono.

Nei nostri volti sorridenti, nei nostri sguardi compiaciuti può cogliere l’intensità dei sentimenti che in questo momento si affollano nei nostri cuori.

La Sua presenza in mezzo a noi e la Sua vicinanza alla nostra comunità parrocchiale ravvivano e fortificano lo spirito del nostro gruppo, concepito per essere un punto di congiunzione fra la nostra quotidiana realtà locale e le straordinarie vicende del seminario e dei preziosi giovani che il Signore chiama al sacerdozio.

In questi anni di vita comunitaria, partecipando agli incontri in seminario, così come durante i pellegrinaggi o nelle giornate dell’agape comunitaria, abbiamo potuto conoscere e amare tanti straordinari seminaristi, ci siamo commossi ascoltando i racconti delle loro vocazioni, abbiamo gioito accompagnandoli nel loro cammino verso il sacerdozio, li abbiamo sentiti figli, fratelli, amici, ma soprattutto li abbiamo sentiti vicini, parte della nostra realtà locale.

Non dimentichiamo mai di ricordarli nelle nostre preghiere e ci auguriamo di essere altrettanto ricordati. Non facciamo mai mancare il nostro sostegno morale e materiale tutte le volte in cui ci viene data la possibilità di farlo.

Il nostro legame con il seminario e con i seminaristi passa attraverso la grande ammirazione per il nostro Vescovo: per la grinta e la determinazione con la quale si fa, giorno dopo giorno, guida della nostra chiesa loca-

Incontro con l’Arcivescovo 16 maggio 2011

le; per il tenace appello - che non smette mai di lanciare - affinché tanti nuovi giovani accolgano la chiamata alla vocazione sacerdotale; per la Sua costante opera di sensibilizzazione e di testimonianza in tutta la chiesa di Catania.

Oggi il nostro gruppo sarebbe stato impegnato in seminario per l’Adorazione Eucaristica: la piacevole coincidenza ci fa avvertire la Sua presenza in mezzo a noi come momento di ringraziamento e di preghiera e mentre eleviamo il nostro grazie al Signore gli chiediamo, anche di far nascere nuove vocazioni proprio nella nostra realtà locale.

Ogni nuovo seminarista è per noi nuova linfa vitale, nuova testimonianza dell’amore di Dio, che sa leggere nel cuore degli uomini e trasforma l’ordinario in straordinario e sa fare in modo che un giovane possa prendere la propria vita e farne un’opera d’arte al servizio della Chiesa.

Nel salutarLa vogliamo prendere l’impegno di far crescere il nostro gruppo e di fare in modo che l’O.V.S. interparrocchiale di Motta Sant’Anastasia possa essere vero eco del seminario e delle sue vicende nella nostra realtà locale, per essere sempre più configurati a Cristo Buon Pastore e sentire sempre più intensamente la nostra appartenenza alla chiesa di Catania.

Interventi non programmati (a cura della Segreteria per la Visita pastorale) Alcuni interventi hanno evidenziato le singole attività svolte dal gruppo, ossia l’incontro mensile di formazione, la partecipazione all’Adorazione Eucaristica, l’approfondimento di alcune encicliche del Papa o di altri testi che fanno riferimento al tema della vocazione. È stata anche evidenziata l’importanza dell’Adorazione Eucaristica tra le tante attività promosse dal gruppo, e, dunque, l’importanza di una presenza “totale e più partecipe” a questo incontro privilegiato con il Signore.

Altri componenti hanno espresso il desiderio di conoscere meglio i seminaristi e chiesto, pertanto, all’Arcivescovo di favorire un maggior contatto tra le parrocchie e la comunità del Seminario.

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Incontro con l’Arcivescovo 16 maggio 2011

Sintesi dell’intervento dell’Arcivescovo (a cura della Segreteria per la Visita pastorale) a. Ringrazia per la bella esperienza ed apprezza il fatto che si tratta di una iniziativa interparrocchiale a favore delle vocazioni b. Ricorda alcune esperienze personali vissute negli anni ‘50 al suo paese di origine e tutto il fervore che esse portarono per l’Opera Vocazioni Sacerdotali. c. Sottolinea come sia importante anche la forma del “sostegno materiale” al seminario e loda le comunità di Motta Sant’Anastasia per l’esempio che riescono a dare all’intera Arcidiocesi. d. Invita ad intensificare la preghiera per le vocazioni con l’adorazione, facendo in modo che la stessa esperienza della Visita pastorale possa costituire, da questo punto di vista, un vero e proprio rilancio.

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e. Accenna alla questione della crisi vocazionale che colpisce sempre più frequentemente la nostra società, i giovani, ed invita ad intensificare la preghiera per le vocazioni.

L’incontro si conclude con la recita della Preghiera per i Sacerdoti.

Incontro con l’Arcivescovo 16 maggio 2011

Preghiera per i Sacerdoti O Dio onnipotente ed eterno, degnati di guardare il volto del tuo Cristo, l’eterno Sommo Sacerdote e, per amore di lui, abbi pietà dei tuoi sacerdoti.

Rìcordati, o Dio misericordioso, che essi non sono che deboli e fragili creature.

Mantieni acceso in loro il fuoco del tuo amore.

Conservali a Te vicini, affinché il nemico non prevalga contro di loro e affinché non siano mai indegni della loro sublime vocazione.

O Gesù! I ti prego per i tuoi sacerdoti fedeli e fervorosi, per i tuoi sacerdoti tiepidi e infedeli, per i tuoi sacerdoti che lavorano in mezzo a noi o nelle lontane missioni, per i tuoi sacerdoti che sono nella tentazione, per i tuoi sacerdoti che soffrono la solitudine e l’abbandono, per i tuoi sacerdoti giovani e per quelli anziani, per i tuoi sacerdoti ammalati e per quelli agonizzanti, per le anime dei tuoi sacerdoti.

Ma soprattutto ti raccomando i sacerdoti che mi sono più cari: il sacerdote che mi ha battezzato, quello che mi ha assolto dai peccati, i sacerdoti alle Messe dei quali io ho partecipato e che mi hanno dato il tuo Corpo e il tuo Sangue, i sacerdoti che mi hanno insegnato ed istruito, che mi hanno incoraggiato e consigliato, tutti i sacerdoti ai quali mi lega un debito di gratitudine.

O Gesù, conservali nel tuo cuore e dona loro abbondanti benedizioni nel tempo e nell’eternità.

Amen.

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Incontro con l’Arcivescovo 16 maggio 2011

Ore 19.30 - Parrocchia Santa Maria del Rosario - chiesa dell’Immacolata

ASSEMBLEA PASTORALE Relazione Pastorale del Parroco

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Primo obiettivo Da diversi anni il territorio di Motta Sant’Anastasia, per motivi diversi, posizione geografica, vicinanza alla Città, accoglie nel proprio territorio, un numero sempre crescente di abitanti provenienti da altri paesi limitrofi o da Catania. Possiamo dire che queste persone abitano e non vivono nel paese, perché spesso vi rientrano per dormire dopo una giornata di lavoro svolto fuori e riescono al mattino presto. Si può affermare che la loro vita sociale non si svolge a Motta, pertanto non si sentono inseriti pienamente nel territorio.

Sono presenti nuclei familiari provenienti da altre nazioni (Romania, Marocco, Tunisia), appartenenti a diverse culture e religioni. Con quest’ultimi non c’è molto dialogo anche se esiste un rispetto reciproco.

L’annuncio del Vangelo stenta a farsi strada e a trovare accoglienza, proprio per la mancanza di dialogo.

Non si può negare che la comunità si è sempre sforzata di essere accogliente e pronta ad ascoltare quanti, per motivi diversi, si sono accostati alla parrocchia portando il peso delle loro paure, attese,... e, nello stesso tempo, ha cercato di dare voce alle domande e attese inespresse delle cosiddette persone “lontane”.

Siamo convinti che dobbiamo fare passi avanti per quanto riguarda la testimonianza di unità per un rinnovato primo annuncio evangelico credibile e coerente tra fede professata e fede vissuta.

Singoli battezzati e comunità ci sforziamo di realizzare questa unità, perché siamo certi che da questa dipenda il coinvolgimento anche dei lontani.

Ci si rende conto che non basta solamente una “pastorale del tempio” ma si fa sempre più urgente una “pastorale della strada”, affinché non si continui ad aspettare i “consumatori del sacro e dei sacramenti” ma si aguzzi il nostro ingegno pastorale per realizzare la nostra missione e così raggiungere i lontani.

Incontro con l’Arcivescovo 16 maggio 2011

Secondo obiettivo Nessuno mette in dubbio che la parrocchia è il grembo naturale e insostituibile dell’Iniziazione Cristiana, che trova nell’Eucaristia il centro e il culmine di essa.

Si ha una scarsa conoscenza delle tre Note della C.E.I., dato che non è stato fatto uno studio approfondito. Solo alcuni (soprattutto tra i catechisti) hanno avuto la possibilità di conoscerne il contenuto perché “direttamente interessati”.

A tutt’oggi in parrocchia si svolge l’itinerario tradizionale strutturato in sei anni (tre per la Comunione e tre per la Confermazione).

Da qualche anno, cercando di cogliere gli orientamenti e le indicazioni dati dalla Chiesa nazionale e locale, la comunità sta cercando, non senza difficoltà, di preparare gradualmente l’inserimento dell’itinerario di tipo catecumenale. Questa decisione scaturisce dal fatto che la famiglia non è più in grado di educare alla fede e si rende, quindi, necessario coinvolgerla sempre di più nell’itinerario di fede dei propri figli.

Permane da parte della famiglia la prassi del delegare la parrocchia alla formazione cristiana dei figli, rimanendo solitamente estranea.

Non c’è ancora del tutto in atto un cammino di formazione parallelo a quello dei figli, ma certamente un maggiore coinvolgimento che si esplicita attraverso le tappe e le consegne rivolte sia ai ragazzi che ai genitori.

Si avverte un urgente bisogno di un rinnovato primo annuncio della fede e di permanente formazione alla vita cristiana.

Per questo motivo non sono mancati e non mancano, momenti periodici o corsi di formazione per gli operatori pastorali che si svolgono in parrocchia, o nel vicariato o in diocesi.

Soprattutto i catechisti lamentano il fatto che i gruppi di catechesi sono numerosi e trovano difficoltà a seguire i ragazzi. Sarebbe auspicabile un numero maggiore di catechisti, per poter suddividere gli attuali gruppi. Occorrono anche gli spazi idonei che per il momento la parrocchia non possiede. Tutti sappiamo che i ragazzi hanno bisogno di spazi, strutture, materiale, per vivere meglio il tempo di preparazione ai sacramenti e per un eventuale successiva proposta di cammino di fede alla vita cristiana.

Tentativi per approfondire le virtù umane e cristiane si stanno facendo non solo attraverso gli incontri di catechismo, ma anche con un grup-

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po di adolescenti (una sorta di dopo Cresima) che si incontrano settimanalmente. Data la loro età (14-15 anni) e le problematiche ad essa relative, sono poco costanti e non si riesce sempre ad entrare in sintonia. Ci si accorge che sono alla ricerca ma non si sa di che cosa o di chi. Per qualcuno l’incontro costituisce l’occasione per avere un’ora di svago, per stare magari in bella compagnia, per altri, grazie a Dio, l’opportunità costituisce una crescita umana e spirituale.

La pastorale giovanile può essere considerata una piaga della parrocchia. Dopo la nascita dei primi gruppi giovanili al tempo di Padre Antonio Vitanza, via via c’è stato un affievolimento. La cause sono diverse: non c’è stato un “ricambio” dei giovani che man mano sono cresciuti, quelli che hanno raggiunto una certa età si sono sposati e, nella maggior parte dei casi si sono trasferiti altrove. Non è da sottovalutare la mancanza di strutture. Da parte dei giovani c’è la ricerca di una comitiva con cui stare insieme, quando si cominciano a fare dei discorsi seri, a dare un cibo più solido, inizia la moria.

Non sappiamo come, ma riteniamo indispensabile individuare possibili futuri animatori di pastorale giovanile, che formati seriamente, possano contribuire al risveglio di una forza quanto mai vitale per la comunità parrocchiale.

Terzo obiettivo A diverse riprese, nei momenti di formazione, al catechismo, nelle omelie, nelle riunioni, si ribadisce l’importanza di considerare l’Eucaristia come il cuore della domenica.

Per coloro che hanno una solida formazione cristiana, è assodato che l’Eucaristia è sorgente, cuore e vertice di tutta la vita parrocchiale e che la domenica è un giorno diverso dagli altri giorni perché giorno del Signore.

Per la maggioranza delle persone, invece, la domenica resta giorno dell’uomo e della famiglia, da dedicare alla casa, allo svago o semplicemente al riposo. Non possiamo non considerare tutti coloro che sono costretti a lavorare anche di domenica e quindi non riescono, loro malgrado, a fare differenza con gli altri giorni della settimana.

Più che vivere la domenica come giorno caratterizzato da slancio missionario, per alcuni fedeli la domenica diventa un’abitudine o un obbligo, un si deve fare. Fortunatamente, c’è chi ritrova nella domenica giorno del

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Signore, la carica per affrontare la settimana.

In quest’ultimo periodo abbiamo cercato di rendere la domenica luogo accessibile a tutti, cercando di coinvolgere più persone per i diversi servizi e ministeri da espletare. Con questo non si esclude la certezza che bisogna impegnarsi ancora per rendere la domenica momento atteso, dove esprimere la gioia dello stare insieme, del crescere insieme nell’ascolto della Parola e nella frazione dell’unico pane.

Si auspica che si possano coinvolgere di più i ragazzi del catechismo per l’animazione della Messa delle ore 11.00, magari costituendo un coro di voci e strumenti, per farli sentire protagonisti dell’incontro con il Signore e non solo annoiati spettatori di una “scena” di soli pochi attori.

Quarto obiettivo Forse è ancora presto poter affermare che la parrocchia manifesta di essere comunità in missione e difficilmente riesce a raggiungere il giovane e l’adulto nella loro dimensione affettiva, lavorativa e del riposo.

C’è bisogno di famiglie preparate che possano costituire il lievito per fermentare la massa.

I tentativi per lanciare le proposte e per una formazione passano anche attraverso l’itinerario che la comunità parrocchiale, in collaborazione con la parrocchia Sant’Antonio, offre ai fidanzati che chiedono il corso di preparazione al sacramento del Matrimonio. Questo cammino ha la durata di circa tre mesi suddiviso in dodici incontri. Aiutati da figure qualificate e competenti, cerchiamo di accompagnare i giovani a comprendere l’importanza del sacramento e ciò che ne scaturisce per la loro vita e per quella della Chiesa.

In parrocchia si aveva già un’esperienza di gruppo famiglie, ma non ha avuto una lunga durata. In questo Anno pastorale, sempre in collaborazione con la parrocchia di Sant’Antonio, abbiamo offerto alle famiglie la possibilità di un cammino di crescita, di confronto. L’incontro è mensile, viene preparato da due coppie referenti e dai due parroci. All’interno del costituendo gruppo, sono presenti coppie di età diverse, questo arricchisce il gruppo stesso perché le famiglie più avanti nell’esperienza, sicuramente, costituiscono uno stimolo per le più giovani.

Momenti di ulteriore confronto e crescita nella fede, nonché di fraternità, vengono offerti attraverso i ritiri interparrocchiali di una giornata

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(la domenica) scandita da un momento in cui il Parroco detta una meditazione, dall’approfondimento o riflessione in gruppi, dalla celebrazione dell’Eucaristia, dalla condivisione del pranzo, da un momento di riflessione personale, per poi concludere con una collatio.

In parrocchia non abbiamo cammini paralleli per i genitori, ma momenti formativi che possono essere utili anche per loro, vedi la lectio Divina, la catechesi mensile aperta a tutti e, come abbiamo già sottolineato, coinvolgendoli nell’itinerario di fede dei figli con specifici incontri a loro riservati, o nelle consegne che preferiamo celebrare la domenica anche per ulteriormente sottolineare l’importanza della partecipazione di tutta la famiglia all’Eucaristia domenicale.

Per quanto è possibile la parrocchia si fa prossima alle sofferenze che la famiglia incontra cercando di mettere in atto sistemi di collaborazione anche con le istituzioni locali. È soprattutto la Caritas interparrocchiale a prendersi cura di queste famiglie a cominciare già dal Centro di ascolto per poi tentare di intervenire tamponando e non avendo la pretesa di risolvere tutti i problemi o di riuscire ad entrare in tutte le situazioni.

La parrocchia non dispone di Consultorio familiare o di un Centro di aiuto per la vita, pertanto ci si appoggia, quando è necessario, a quelli più vicini.

Non si esclude il fatto che la parrocchia deve essere in grado e pronta a creare ponti di collegamento per l’inserimento di tutti nella società, educando alla politica, alla responsabilità sociale. Non risulta che questa comunità abbia mai operato in tal senso, siamo però convinti che occorre anche in politica una riscoperta e promozione dei valori cristiani.

La comunità parrocchiale ha sempre avuto un’attenzione particolare verso le vocazioni, in special modo per quelle sacerdotali. La bella realtà dell’Opera Vocazioni Sacerdotali interparrocchiale, energicamente promuove e sostiene le vocazioni in stretto rapporto con il seminario diocesano e coinvolgendo tutta la comunità parrocchiale specie in occasione della giornata del Seminario, veglie di preghiera vocazionali, pellegrinaggio annuale, lotterie.

Quinto obiettivo Intorno agli anni novanta la parrocchia, il progetto Parrocchia Comunione di Comunità, attraverso le CEB dislocate nel territorio, aveva

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una forte presenza nel territorio. Questa presenza serviva ad avvicinare i “lontani” o comunque persone che non frequentavano la parrocchia.

Anche il periodo delle Missioni Popolari è stato prezioso per il coinvolgimento di più animatori e per aver raggiunto più parrocchiani. Grazie a queste esperienze diverse persone si sono avvicinate alla parrocchia e continuano a frequentare la messa domenicale.

Purtroppo nel territorio non sono più presenti le CEB o i Centri di ascolto che non hanno potuto continuare l’attività anche per la mancanza di animatori.

A tutt’oggi la presenza della parrocchia nel territorio si mantiene grazie ai Ministri Straordinari della Santa Comunione o attraverso il Parroco che visita gli ammalati e benedice le case.

La parrocchia da sempre ha mantenuto rapporti con la scuola statale (Istituto Comprensivo) e con il centro culturale - ricreativo per la terza età (centro anziani). Non di rado si collabora con la scuola, collaborazione facilitata per la nostra comunità dalla presenza e partecipazione in chiesa di un numero non indifferente di insegnanti residenti a Motta Sant’Anastasia. Si organizzano momenti o celebrazioni in chiesa o direttamente nel plesso, in occasione del Natale e della Pasqua, e non solo.

Poca collaborazione si riesce ad avere con i Rioni se non in occasione alla preparazione dei festeggiamenti in onore della Santa Patrona.

La gente si identifica, oltre che con il quartiere o rione, in riferimento al territorio della chiesa e soprattutto in riferimento alla Santa Patrona.

Sesto obiettivo Siamo convinti che non si può più pensare ad una pastorale parrocchiale individualistica o con spirito di autosufficienza. Nella stesso tempo però, non si riesce ancora a realizzare del tutto forme di collaborazione effettiva, ad un agire pastorale comune al servizio dello stesso territorio.

Tra le due parrocchie presenti nel territorio di Motta Sant’Anastasia è sempre esistito un sano campanilismo, che non ha consentito a favorire una “pastorale integrata”. Negli ultimi anni, anche per volere dell’Arcivescovo, tra le due parrocchie si stanno attuando diverse forme di collaborazione. Concretamente, si svolgono attività uniche come il corso in preparazione al sacramento del Matrimonio, la formazione dei catechisti, il gruppo adolescenti, la catechesi, la lectio Divina, la Caritas (già uni-

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ficata da anni). Non possiamo nascondere le difficoltà che questa scelta di collaborazione comporta per alcuni parrocchiani ancora non abituati o non pronti a sentirsi parte di un’unica Chiesa se pur in due parrocchie.

Altri fanno fatica ad accettare che alcune attività si svolgano solo in una delle due parrocchie. Siamo convinti che abbiamo tutti bisogno di tempo per poter crescere in questa forma di collaborazione.

Più difficile sembra realizzare questo tipo di pastorale quando ci si allarga alle parrocchie del Vicariato. Sarebbe auspicabile poter progettare insieme a più parrocchie, ma ancora c’è da lavorare. Tra sacerdoti dello stesso vicariato diverse volte si dice che è arrivato il momento di prendere delle decisione comuni su determinate scelte pastorali, vedi il numero degli anni di catechismo, attestati di idoneità… alla fine tutto rimane come sempre.

Nel territorio della parrocchia esiste una comunità di Vita consacrata. Si tratta di quattro orsoline figlie di Sant’Angela Merici che non svolgono vita comunitaria perché vivono nelle loro rispettive abitazioni. Di esse, due svolgono per la parrocchia il servizio di Ministri Straordinari della Santa Comunione, una è inserita nel Consiglio pastorale parrocchiale e una è membro del Consiglio pastorale vicariale, come rappresentante delle orsoline del Vicariato. Con le orsoline si è sempre vissuto un clima di collaborazione e di profondo rispetto per il prezioso servizio che hanno svolto in passato nell’educazione culturale e cristiana dei bambini (prima gestivano una scuola).

Settimo obiettivo Non c’è dubbio che la parrocchia se vuole essere missionaria ha bisogno di nuovi protagonisti. Nuovi sia in riferimento a quanti si affacciano alla comunità, sia in riferimento a coloro che già operano ma sentono urgente un rinnovamento personale e comunitario per meglio rispondere alle nuove urgenze della pastorale parrocchiale.

Sicuramente bisogna sempre più puntare sulla corresponsabilità per far crescere nei fedeli il senso di appartenenza alla Chiesa. Questo senso di corresponsabilità si comincia a vivere attraverso il Consiglio pastorale parrocchiale, che costituisce l’occasione per una fattiva collaborazione tra le diverse realtà della parrocchia, per un confronto fraterno, per un sostegno reciproco.

Incontro con l’Arcivescovo 16 maggio 2011

È evidente che si può realizzare una pastorale integrata se i preti si mostrano sempre più pronti ad una fattiva collaborazione nel territorio.

Di conseguenza, quando un prete agisce nella sua parrocchia indipendentemente o isolandosi dagli altri (sia parrocchie che confratelli), non dà una buona testimonianza di unità con il suo presbiterio. In poche parole: se i preti per primi non credono alla comunione, come potranno chiederla ai loro parrocchiani?

Più volte nel nostro Vicariato si è discusso sulla utilità e urgenza di una scuola di formazione per laici e operatori pastorali, ma ancora non si è concretizzata. Alcuni parroci pensano che basti la formazione che si riceve in parrocchia, peggio ancora quando si ritiene “tempo perso” il frequentare incontri organizzati da altre parrocchie, a livello vicariale o diocesano.

Questa Relazione pastorale ha visto il coinvolgimento di diverse persone impegnate nei vari settori della pastorale parrocchiale. Non si nasconde la difficoltà che abbiamo incontrato nel prendere in considerazione e, quindi, dare una risposta esauriente a tutte le domande proposte. Siamo sicuri che potevamo fare di più e meglio. Semplicemente ringraziamo il Signore, perchè attraverso questi momenti di confronto, ci ha fatti crescere come singoli e come comunità. Una comunità che vuole camminare, impegnarsi per rendere sempre più missionario il proprio volto e quello della Chiesa particolare che si pregia di rappresentare in questo specifico territorio.

Interventi non programmati (a cura della Segreteria per la Visita pastorale) Vengono evidenziate alcune difficoltà inerenti la mancanza di un parcheggio che favorisca la presenza della gente in chiesa.

Alcuni lamentano che si sta assistendo ad un affievolimento nell’entusiasmo a frequentare la comunità, soprattutto da parte dei giovani che non si scommettono o non vogliono impiegare il loro tempo in parrocchia.

Difficile è il rapporto con i rioni, che vedono la parrocchia soltanto come una antagonista e la cui fede è fondata solo “sulle loro tradizioni”.

Qualcuno, infine, avanza la necessità di costruire una nuova chiesa

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nella parte bassa del paese che permetta, pertanto, di raggiungere meglio la popolazione che ormai ha sempre più spopolato il centro storico.

Stralci dell’intervento dell’Arcivescovo (a cura della Segreteria per la Visita pastorale) a. Vorrei iniziare sottolineando l’importanza del momento che stiamo vivendo come arrivo del cammino che è stato fatto e come inizio per quello che seguirà.

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b. Dobbiamo ringraziare il Signore per queste nuove possibilità che abbiamo. Prima c’erano altre forme per vivere nella Chiesa, ma non c’era questa ricchezza di momenti in cui la comunità cerca di comprendersi sempre più, cerca di comprendere la sua presenza nel territorio, si impegna sulla base di questa conoscenza a qualificare meglio l’azione pastorale. Ringraziamo il Signore per queste novità, sforziamoci di comprenderle e valorizzarle. L’averlo fatto già nella preparazione alla Visita pastorale ci deve incoraggiare a proseguire nel tempo del Dopo Visita. c. Penso che anche per voi tanti aspetti, sottolineati da Padre Salvatore, siano riusciti nuovi. Anche lui stesso, attraverso la Relazione pastorale è cresciuto nella conoscenza della comunità. d. Ho notato che diverse volte Padre Salvatore ha usato l’espressione “siamo convinti ... non si è ancora riusciti”. La Visita pastorale è verifica, è sottolineatura di motivazioni. “Siamo convinti”: è molto importante perché, se mancasse la convinzione, non ci sarebbe motivazione per impegnarsi di più. Avere poi consapevolezza che esiste un traguardo da raggiungere è altrettanto importante. La Chiesa vive sempre questa tensione. Noi siamo popolo di Dio in cammino verso una meta. e. In questa tensione tra il “già e il non ancora” si colloca anche il tempo del Dopo Visita. Tutto quello che stiamo qui osservando, quello che ha detto Padre Salvatore, i vari interventi, non restino parola morta, ma devono essere ripresi insieme al Vicario episcopale per la pastorale e al Vicario foraneo.

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f. Non dobbiamo scoraggiarci se questo senso di partecipazione, questo interessamento, questa corresponsabilità ancora non si esprimono al meglio. La Visita pastorale è tempo di semina: quante cose belle diventano seme che farà il suo corso perché il Signore è con noi; noi operiamo con Lui. Il nostro aiuto è nel nome del Signore. g. L’unico punto che vorrei riprendere tra i vari interventi è quello riguardante la realtà territoriale di Motta, simile ad un’aquila con le ali spiegate e le due parrocchie vicine come gli occhi. Certamente gli occhi sono importanti rispetto a tutto il resto del corpo e devono avere una precisa configurazione. h. Quello che è importante evidenziare è che la maggior parte di queste tematiche si devono vivere a livello interparrocchiale. Il decentramento, il parcheggio, i rioni, sono realtà che riguardano l’intera città e, quindi, è molto importante che la Visita pastorale sia vista anche come occasione per ripensare questo stile. Ho molto apprezzato che le due parrocchie hanno elaborato un unico programma. Questa consapevolezza significa anche impegno ad intensificare ulteriormente la comunione tra le comunità. Le parrocchie sono due e tali restano, Motta è una; questa è la sfida. i. Invito ad andare avanti nel nome del Signore; non scoraggiamoci. Se continuiamo con questo impegno possiamo avere tanta fiducia.

Permettiamo al Signore di operare, non manchiamo mai di offrirGli i cinque pani e i due pesci ed Egli farà il resto in abbondanza.

Incontro con l’Arcivescovo 17 maggio 2011 Nella mattinata l’Arcivescovo ha visitato gli anziani ospiti nelle strutture di via dei Normanni, via Regina Elena e Corso Sicilia.

Accompagnato dai Parroci e dai Ministri straordinari dell’Eucaristia, ha salutato il personale dipendente e gli anziani che vivono nelle Case di riposo. Si è fermato con loro illustrando l’icona della Visita pastorale ed ha pregato con i presenti.

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Incontro con l’Arcivescovo 18 maggio 2011

Ore 9.30

VISITA ALL’ISTITUTO COMPRENSIVO “GABRIELE D’ANNUNZIO” Saluto del Dirigente scolastico, dottoressa Daniela Di Piazza (a cura della Segreteria per la Visita pastorale) Saluta l’Arcivescovo, i sacerdoti e le Autorità civili presenti. Illustra le attività didattiche ed il messaggio religioso cui vengono educati i ragazzi della scuola partendo da una frase del celebre pittore Modigliani “La vita è una cosa bella: quelli che hanno devono dare a coloro che non hanno”.

Noi che crediamo, e quindi abbiamo, dobbiamo essere lievito e fermento nella società, nei riguardi di quanti ancora non credono.

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Saluto di una Studentessa Eccellenza Reverendissima, Mi chiamo Valeria La Piana, sindaco dei ragazzi del nostro Istituto.

La ringraziamo di essere qui oggi con noi e dedicare il Suo tempo per ascoltarci. Ci fa piacere la Sua visita perché vediamo in Lei una figura di tramite verso Dio. Noi nella nostra Scuola ci avviciniamo a Dio pensando ai bambini più bisognosi, ma anche attraverso lo sport e la musica cerchiamo di imparare i valori cristiani che i nostri docenti ci trasmettono.

Come sindaco dei ragazzi desidero informarLa che da quest’anno la scuola ha deciso di effettuare un’adozione a distanza tramite l’aiuto di Padre Renato dell’Acqua, Carmelitano in Madagascar.

A questo punto vorrei leggere una poesia da me composta: L’Adozione Se dentro il tuo cuore e la tua mente pensi a tanta gente che ha fame e sete continuamente, non puoi rimanere indifferente.

Cerca di essere utile con un piccolo gesto

Incontro con l’Arcivescovo 18 maggio 2011

rendi felice qualche bambino che ha bisogno di un aiutino.

Adotta anche tu un bambino.

Domande dei ragazzi rivolte all’Arcivescovo 1. Capita spesso di saltare la Messa domenicale nonostante le esortazioni fatte spesso dai nostri insegnanti di religione i quali ci ricordano sempre di santificare le feste. Volevamo chiedere se da ragazzo anche Lei si dimenticava di tale comandamento?

2. La nostra giornata è piena di corsi di chitarra, lezioni di nuoto, playstation, corsi di danza ma niente preghiera. Da ragazzo quali erano i suoi interessi e Le capitava di pregare?

3. Come si svolge la Sua giornata?

4. Quali sono i Suoi programmi televisivi preferiti?

5. Ricorda le Sue ore di religione a scuola? Era particolarmente interessato?

6. A quanti anni è entrato in seminario? I suoi genitori erano d’accordo?

7. Ma perché, secondo Lei, i ragazzi di oggi si stanno allontanando sempre di più dalla Chiesa?

8. Oggi è possibile essere veramente felici?

9. Cosa si deve fare per crescere nella fede e non perderla mai?

10. Come faccio a capire la volontà di Dio? Eccellenza, che cosa ha lasciato Lei per seguire Gesù?

11. Quando una persona in cui credevi molto ti delude profondamente e ti fa perdere la speranza in ogni cosa, cosa si deve fare?

12. Perché oggi Gesù non è più il centro della nostra vita?

13. Come possiamo aiutare i nostri amici che si allontanano dalla Chiesa e dal Signore senza un motivo ma semplicemente perché non hanno voglia?

14. Come fare a praticare bene la fede anche dopo la Confermazione?

15. Oggi, nel tempo che viviamo, non c’è tempo per soffrire, non c’è tempo per aspettare e non c’è tempo per sperare. Come si può imparare a non avere fretta? Come si impara la bellezza delle piccole cose quotidiane?

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Incontro con l’Arcivescovo 18 maggio 2011

Sintesi dell’intervento dell’Arcivescovo (a cura della Segreteria per la Visita pastorale) a Ringrazia tutti i presenti per l’accoglienza e la cura avuta nel preparare i diversi brani musicali eseguiti dall'orchestra della Scuola. Le tante prove che certamente i ragazzi hanno dovuto sostenere per raggiungere questo bel livello di preparazione, costituiscono un bell'insegnamento anche per gli adulti. b Risponde ad alcune delle domande postegli, evidenziando come nella vita la felicità non dipenda solo dal possesso di beni materiali, ma dalla condivisione dei valori veri. c Invita i giovani presenti a saper ben impiegare il tempo, soprattutto in prossimità delle vacanze estive ormai imminenti.

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Successivamente l’Arcivescovo ha visitato una mostra allestita dai ragazzi nell'androne dell’Istituto ed ha poi successivamente visitato i ragazzi della Scuola materna impartendo loro la benedizione.

Ore 18.00 - Parrocchia Sant’Antonio di Padova - salone parrocchiale

INCONTRO INTERPARROCCHIALE CON I CATECHISTI Saluto da parte di due Catechisti Eccellenza Reverendissima, A nome di tutti i catechisti della comunità ecclesiale di Motta, Le porgo un saluto e un ringraziamento per la Sua presenza, qui in mezzo a noi.

Per noi catechisti, la catechesi nell’impegno pastorale delle comunità parrocchiali occupa un posto di primo piano perché risponde al mandato di Gesù: “Fate discepoli tutte le genti”. Per raggiungere questo fine la nostra comunità ecclesiale, nel susseguirsi degli anni, ha da sempre conta-

Incontro con l’Arcivescovo 18 maggio 2011

to su volontari che scelgono, attraverso la loro testimonianza, di gettare un buon seme nei nostri bambini e ragazzi affinché possano conoscere, amare e servire Dio. Il mandato ufficiale ai catechisti, da parte dei sacerdoti, avviene nella Messa parrocchiale che segna l’inizio del nuovo anno catechistico, alla presenza di tutti i ragazzi e delle loro famiglie.

Il gruppo catechisti, è una realtà che, dal punto di vista pastorale, funziona grazie anche alla collaborazione di ogni singolo catechista.

Infatti, sin dall’inizio dell’anno catechistico si è cercato di favorire l’acquisizione di una mentalità collaborativa ed interparrocchiale che ha aiutato tutti ad assumere gli incarichi con un rinnovato spirito di servizio.

Attualmente il gruppo catechisti è composto da oltre venti catechisti, e da alcuni assistenti catechisti, che frequentano il gruppo adolescenti, che vanno ad affiancare i catechisti più adulti, per essere avviati e guidati nella scommessa dell’educare alla fede. Al gruppo catechisti sono affidati circa seicento ragazzi, che seguono il cammino di preparazione ai sacramenti, propedeutico all’itinerario in chiave catecumenale (che avvieremo l’anno prossimo), quest’ultimo proposto dagli ultimi convegni catechistici, e particolarmente supportato dall’esperienza di Padre Gaetano. Nel complesso i gruppi di catechesi sono composti da bambini e ragazzi di età compresa tra gli otto ed i tredici anni. Poiché si tratta di gruppi molto numerosi, ogni gruppo è suddiviso in due sottogruppi, laddove è possibile, in modo da poter attenzionare maggiormente i ragazzi e i bambini e per favorire il rapporto interpersonale catechista-ragazzo-bambino.

Gli incontri di catechesi nella parrocchia Sant’Antonio si svolgono nel salone parrocchiale e nella struttura in piazza Principe di Piemonte, quest’ultima non del tutto idonea a contenere un gruppo numeroso di persone poiché le stanze sono piccole e la struttura si presenta pericolosa data la presenza di scale molto ripide. Gli incontri di catechesi si svolgono una volta la settimana ma, data la presenza di numerosi gruppi, la comunità è tutti i giorni impegnata nella catechesi dalle 15.30 alle 18.30. Nella parrocchia Santa Maria del Rosario, gli incontri di catechesi si svolgono prevalentemente il sabato, ma esiste anche un gruppo che si riunisce il mercoledì. Le sedi di riferimento sono: Chiesa dell’Immacolata, Istituto delle Orsoline, locali della Chiesa Madre.

Durante l’Anno pastorale, il gruppo catechisti si incontra almeno cinque volte: all’inizio per la programmazione, a metà, a fine anno per una

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Incontro con l’Arcivescovo 18 maggio 2011

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verifica e nei tempi forti di Avvento e di Quaresima per l’organizzazione e l’animazione delle celebrazioni. Inoltre, il gruppo è consapevole della necessità e dell’importanza della formazione e, proprio per tale motivo, si riunisce mensilmente per partecipare ad incontri formativi che sviluppano una maggiore presa di coscienza della bellezza di questa missione e del ruolo di essere catechista. Quest’anno, infatti, è stato organizzato un itinerario di incontri di formazione, tenuti da una Relatrice che fa parte dell’Ufficio catechistico diocesano, rivolto a tutti gli animatori della comunità ecclesiale di Motta. Oltre agli incontri mensili di formazione, il gruppo catechisti ha anche la necessità di curare lo spirito e la preghiera attraverso la partecipazione alla lectio Divina, all’Adorazione Eucaristica, ai ritiri interparrocchiali e alle veglia di preghiera organizzate nei tempi forti dell’Anno liturgico, senza trascurare di incontrarsi in momenti conviviali utili ad approfondire la conoscenza personale che aiuta a consolidare i rapporti tra i membri. Il cammino di fede hanno come riferimento la Bibbia ed i catechismi della C.E.I., riviste come “Dossier catechista”, mentre l’itinerario è strutturato facendo riferimento ad un quadro sinottico che permette di avere sempre chiari gli obiettivi, i contenuti, i metodi e gli strumenti per programmare rispettando il criterio della progressiva gradualità e della catechesi narrativa.

Il servizio della catechesi, comporta anche il contatto costante con le famiglie dei bambini e ragazzi, infatti, è sempre più forte nel gruppo il desiderio di cercare il coinvolgimento e la collaborazione dei genitori. Per tale ragione, i catechisti delle due parrocchie hanno fissato dei calendari di incontri con i genitori, dove si ha la possibilità di informarli sulle attività e contenuti svolti durante gli incontri di catechesi con i propri figli, al fine di sensibilizzarli ed inserirli gradualmente nel cammino della comunità con lo scopo di dare loro la possibilità di intraprendere un percorso di riscoperta della propria fede. È da annotare, con rammarico, la modesta partecipazione dei genitori agli incontri ed alle celebrazioni proposte durante il cammino di catechesi, nonché un scarsa presenza alla celebrazione dell’Eucarestia domenicale, nonostante le continue sollecitazioni.

Oltre alle attività strettamente legate alla catechesi, il gruppo collabora in piena comunione con gli altri gruppi presenti nelle rispettive parrocchie, nelle attività ed iniziative per le quali si richiede il coinvolgimento.

Eccellenza Reverendissima, da questa Sua Visita noi catechisti speria-

Incontro con l’Arcivescovo 18 maggio 2011

mo di uscirne rinnovati e confidiamo nell’incontro con Lei, Vescovo e Pastore della Chiesa di Catania, per trarre forza ed incoraggiamento nel portare avanti questo compito così spesso duramente contrastato dalla società odierna, che talvolta riesce a “smontare” anche il catechista più motivato nella convinzione che l’annuncio del Vangelo di Gesù è “buona notizia” prima di tutto per chi lo annuncia. Il catechista è uno che racconta una storia di vita per aiutare a vivere. Lo fa perché l’ha sperimentato in prima persona. E lo fa con speranza operosa, perché sa che la forza della vita e del messaggio cristiano è più grande della debolezza dell’uomo e della società in cui egli vive. In questo si sente testimone di Gesù e del suo Vangelo. Non ha nulla da insegnare agli altri, ha però una grande esperienza da comunicare, di cui tutti hanno il diritto di chiedergli ragione, perché coinvolge la “vita” nel nome del Signore della vita. E della vita è responsabile la comunità degli uomini e la comunità ecclesiale.

Chiediamo la Sua preghiera e la Sua benedizione per il nuovo cammino che vorremmo intraprendere in futuro: l’impianto dell’itinerario di fede in chiave catecumenale che ha come caratteristiche la progressiva-gradualità, la catechesi di tipo narrativa-esperienziale, la celebrazione dei sacramenti della Confermazione e dell’Eucaristia in un’unica celebrazione alla fine del percorso, la centralità dei genitori nel cammino.

Interventi non programmati (a cura della Segreteria per la Visita pastorale) Viene evidenziata la difficoltà a coinvolgere i genitori nel cammino formativo dei figli, così come l’esiguo numero di catechisti a fronte dei tanti bisogni delle comunità. Sono state tante le iniziative avviate, ma i genitori rispondono sempre che “non possono perdere tempo”.

Vengono evidenziati i benefici della formazione comune dei catechisti, della lectio Divina comunitaria e dei tanti momenti di spiritualità e fraternità.

Dinanzi al tentativo di differire i sacramenti in caso di immaturità dei ragazzi, ci si imbatte nel rifiuto dei genitori, i quali per motivi di fierezza ritengono sempre i propri figli pronti a ricevere i sacramenti della Confermazione e dell’Eucaristia.

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Incontro con l’Arcivescovo 18 maggio 2011

Viene ancora evidenziata la necessità che le due comunità parrocchiali adottino criteri unici per l’iscrizione dei ragazzi alla catechesi. In tal senso si suggerisce di usare un modulo unico per entrambe le parrocchie.

Qualcuno comunica, infine, la necessità di intensificare il rapporto con la Scuola.

Sintesi dell’intervento dell’Arcivescovo (a cura della Segreteria per la Visita pastorale) a Ringrazia per la qualità dell’introduzione e degli interventi successivi che hanno toccato alcuni punti nodali, quali la natura della Chiesa e la pastorale.

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b Sottolinea come a Verona sia stata valorizzata un’espressione del Beato Papa Giovanni Paolo II “L’uomo è la strada da percorrere” per evidenziare la necessità della Chiesa di volgere lo sguardo sulle persona. In tal senso, si comprendono gli ormai noti cinque ambiti indicati dal Convegno di Verona, che hanno superato i tradizionali tre ambiti (liturgia, catechesi, carità) su cui in passato era impostata l’azione pastorale nelle comunità. c L’agire della Chiesa deve essere illuminato dalla certezza contenuta nei Vangeli che Cristo è sempre presente in essa. Ecco perché il Papa Benedetto XVI ama ripetere che la Chiesa non è un’azienda. L’azione della Chiesa, il ripartire, il buttare le reti, costituiscono soltanto esercizio di fede. Il Signore opera attraverso di noi. Nell’enciclica Deus charitas est il Papa evidenzia come l’operatore deve agire con la chiara consapevolezza che è solo un collaboratore del Signore. d Invita a non scoraggiarsi mai ed a confidare sempre nell’azione del Signore.

Incontro con l’Arcivescovo 18 maggio 2011

Ore 20.00 - Parrocchia Sant’Antonio di Padova - salone parrocchiale

INCONTRO CON ILCONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE Invocazione allo Spirito Santo

Preghiera allo Spirito Santo Siamo quì, dinanzi a Te, Spirito Santo, sentiamo il peso delle nostre debolezze, ma siamo tutti riuniti nel Tuo nome.

Vieni a noi, assistici, scendi nei nostri cuori, e insegnaci Tu cosa dobbiamo fare, mostraci Tu il cammino da seguire, compi Tu stesso quanto da noi richiedi.

Sii Tu solo a suggerire e guidare le nostre decisioni, perchè Tu solo, con Dio Padre e con il Figlio Suo, hai un nome santo e glorioso.

Non permettere che sia lesa da noi la giustizia, Tu che ami l’ordine e la pace.

Non ci faccia sviare l’ignoranza, non ci renda parziali l’umana simpatia, non ci influenzino cariche o persone.

Tienici stretti a Te, col dono della Tua grazia, perchè siamo una sola cosa in Te, e in nulla ci discostiamo dalla verità.

Fà che, riuniti nel Tuo santo nome, sappiamo armonizzare bontà e fermezza insieme, così da far tutto in sintonia con Te, nell’attesa che, per il fedele compimento del dovere, ci siano dati in futuro i premi eterni.

Amen.

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Incontro con l’Arcivescovo 18 maggio 2011

Intervento della Segretaria, signora Antonella Santagati Eccellenza Reverendissima,

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È con un sentimento profondo di letizia che oggi Le porgo il benvenuto a nome di tutti i membri del Consiglio pastorale parrocchiale.

Consapevoli dell’evento di grazia che questa Sua Visita pastorale costituisce per tutti noi, momento insostituibile di conferma nella fede, di conforto e aiuto per il nostro agire quotidiano, ringraziamo il Signore per questa preziosa opportunità che ci viene concessa, principio visibile e fondamento dell’unità della Chiesa. La Sua presenza è per noi un’occasione per fermarci insieme, Pastore e gregge, e vivere in comunione la realtà dell’essere l’unico popolo di Dio. Fermarci per presentarle la realtà nella nostra comunità, per condividere i pesi di un cammino non sempre agevole, ma anche per mettere in luce la diffusa ricchezza presente fra gli uomini e le donne della nostra parrocchia.

Il Suo incoraggiamento verso il bene, Cristo nostra forza e nostra luce, e verso il bene comune, ci aiuterà ad individuare tutti “i semi di speranza” e rendere esplicita la scelta del servizio di una comunità che condivide e mette insieme le forze per costruire il futuro.

Vorremmo che Lei ci confermi nella fede, per leggere con gli occhi del credente la realtà che ci circonda, riconoscervi la presenza dello Spirito e avvertire che è Dio a condurre la storia.

Il Consiglio pastorale parrocchiale è una risposta concreta alla nuova visione di Chiesa: Chiesa come popolo di Dio, come segno e strumento di salvezza; Chiesa formata da cristiani in comunione e corresponsabili, nella quale ciascuno sviluppa e mette a disposizione degli altri i propri doni, i propri carismi. La parrocchia, Chiesa presente nel territorio è di tutti e tutti devono mettersi a servizio degli altri con impegno ed umiltà. Per poter essere veramente presenza visibile di Dio tra gli uomini, la parrocchia deve osservare, conoscere, discernere, valutare, agire, verificare e comprendere il mondo e l’ambiente nel quale vive ed opera.

Alla luce di questi principi il Consiglio pastorale parrocchiale diviene una realtà viva, dinamica, un organismo che si colloca nella comunità stessa, poiché esso rappresenta l’intera comunità parrocchiale nell’unità della fede e nella varietà e ricchezza dei suoi carismi e misteri ed intende essere

Incontro con l’Arcivescovo 18 maggio 2011

il luogo dove si incontrano e trovano voce tutti i bisogni, le attese, i desideri che emergono dalla vita della comunità.

Il nostro Consiglio pastorale parrocchiale è stato fortemente voluto da Padre Gaetano Sciuto. Prima di lui, Padre Antonino Modica aveva creato le condizioni necessarie per costituirlo, dato che l’ultimo Consiglio pastorale parrocchiale risale a circa otto, nove anni fa. Da allora i tentativi fatti per costituire un nuovo Consiglio pastorale parrocchiale sono stati deludenti, forse i tempi, non ancora maturi, hanno fatto in modo che tale organo non si istituisse.

Oggi, il Consiglio pastorale parrocchiale, costituito il 16 ottobre 2010, è una realtà nella nostra parrocchia di cui essere fieri.

Fanno parte del Consiglio pastorale parrocchiale: il Parroco, il Parroco emerito, i laici, i gruppi e le associazioni ecclesiali della comunità, così come specificato nello Statuto e Regolamento parrocchiale.

Il Consiglio pastorale parrocchiale è composto dai seguenti membri: Presidente del Consiglio pastorale parrocchiale: Sac. Gaetano Sciuto; Parroco emerito: Sac. Carmelo Testa; Gruppo catechisti: Antonella Santagati; Gruppo adolescenti: Carmelo Pesce; Coro: Elisa Luca; Gruppo lettori: Agata Di Dio; Gruppo ministranti: Pierpaolo D’Angelo; Gruppo Scout Motta I: Simone Giacalone; Gruppo Preghiera San Pio: Filippo D’Angelo; Decoro chiesa: Pierina Carrà, Angela Consoli, Vincenzo Caruso; Ministri straordinari dell’Eucarestia: Alfio Virgillito; Rinnovamento nello Spirito: Alfio Virgillito Oratorio parrocchiale: Antonio Tomaselli; Commissione festa: Francesco Pesce; Caritas interparrocchiale: Cristoforo Totuccio; Opera Vocazioni Sacerdotali interparrocchiale: Franca Zappalà; Rappresentante Consiglio affari economici: Carlo Nicosia Rappresentanti eletti dall’assemblea domenicale: Maria Grazia Pesce, Isabella Egitto, Alessandro Zappalà; Rappresentante Istituto Comprensivo “G. D’Annunzio”: Anna Platania; Rappresentante Gruppo Fratres “Gabriella”: Alfio Nicolosi;

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Incontro con l’Arcivescovo 18 maggio 2011

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Segretaria: Antonella Santagati.

Ciascun membro è inserito nelle tre commissioni pastorali del Consiglio pastorale parrocchiale (Commissione Parola, Commissione Carità, Commissione Liturgia).

Il Consiglio di presidenza è costituito da: Di Dio Agata, Zeva Cristofero, Santagati Antonella in quanto moderatori delle Commissioni del Consiglio pastorale parrocchiale (Parola, Liturgia e Carità).

Il Consiglio pastorale parrocchiale è promotore di comunione tra persone di diversa estrazione sociale, professionale, culturale, le quali si riuniscono con l’intento di costruire insieme, di arricchirsi l’uno dei doni dell’altro; vuole essere un “consiglio della parrocchia”; un Consiglio nel quale si esercita la partecipazione alla corresponsabilità pastorale. In altre parole, il Consiglio pastorale parrocchiale è un momento particolare della vita della parrocchia nel suo aspetto comunitario, un organismo attraverso il quale si vuole, oggi, fare in modo che i battezzati possano esprimere la loro vocazione e partecipazione alla missione della Chiesa a ogni livello.

Padre Gaetano, promotore e garante di questo organismo, durante il primo Consiglio pastorale parrocchiale del 16 ottobre 2010, ha presentato il Calendario pastorale 2010-2011, in cui vi sono indicati gli orientamenti del Vescovo oltre che il progetto annuale del piano pastorale parrocchiale.

Il cuore di questo progetto, come affermato da Padre Gaetano, è questa espressione: “Agire come se tutto dipende da noi, sapendo che tutto dipende da Dio”. Infatti, le sedute di Consiglio sono precedute da un momento di preghiera e di raccoglimento, poiché lo Spirito Santo dovrebbe sempre ispirare il nostro pensiero ed il nostro agire.

Tutti i membri del Consiglio pastorale parrocchiale, sin dal primo momento, si sono ritrovati nelle parole e nelle indicazioni date da Padre Gaetano.

Anche le persone con una forma mentis da “svecchiare”, per le quali era consuetudine agire appropriandosi del diritto per il quale “ciascuno fa ciò che vuole”, si stanno uniformando al sentire e al pensiero comune. Si avverte in tutti il bisogno di essere veri con se stessi, per lottare contro le malattie della comunità che in passato hanno innalzato muri di indifferenza e di ostilità.

Padre Gaetano, in qualità di pastore, sin da subito ci ha indicato la

Incontro con l’Arcivescovo 18 maggio 2011

strada verso la pace e la prosperità: pace come armonia e prosperità intesa come condizione interiore, ovvero espressione di noi stessi, consci di essere battezzati e chiamati ad essere pietre vive. È con questo spirito che ci siamo preparati alla Sua visita: tanti i mesi di lavoro, numerosi gli incontri svolti per presentare e spiegare a tutti i gruppi il Questionario pastorale, notevole la partecipazione e la collaborazione tra tutti i gruppi della parrocchia.

Noi tutti accogliendo la Sua Visita, abbiamo avuto l’opportunità di confrontarci e misurarci ciascuno nel proprio servizio.

Lei Eccellenza, immagine e segno del buon Pastore, ci ha spinti a verificarci, partendo da ciò che di bello ed in comune possediamo, guardando i nostri limiti come punti da cui partire per creare l’equilibrio tra di noi; questo momento di verifica ci stimola a proseguire il cammino. Solo lo Spirito Santo e la comunione negli intenti ci assicureranno la pace e la conversione, aiutandoci a raggiungere traguardi nella missionarietà e nella vocazione. Sperimentando l’Amore di Dio, poiché è Lui che ci indica la meta: spetta a noi accoglierla.

Pertanto, come figli al Padre, desideriamo porgere i nostri ringraziamenti poiché questo momento di preparazione alla Sua Visita è stata per noi occasione di confronto e crescita personale e comunitaria.

Siamo certi che questa Sua Visita porterà molti frutti per la nostra comunità parrocchiale, infondendo, in ognuno di noi, il coraggio per testimoniare, con la nostra vita, Gesù Cristo unico Redentore dell’uomo.

Interventi non programmati (a cura della Segreteria per la Visita pastorale) Vengono date informazioni particolari sulle attività portate avanti dai vari gruppi, si sottolinea l’insufficienza dei locali, dei mezzi e qualche volta della collaborazione interparrocchiale, si fanno notare anche i passi avanti fatti in questi ultimi anni e i primi segnali positivi intravisti.

Vengono evidenziate alcune necessità strutturali della parrocchia, come l'acquisto di un campetto dove poter far giocare i ragazzi.

Diversi componenti del Consiglio, manifestano la difficoltà a far decollare l’interparrocchialità, anche perché questa comporta delle scelte comuni da adottare.

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Incontro con l’Arcivescovo 18 maggio 2011

Stralci dell’intervento dell’Arcivescovo (a cura della Segreteria per la Visita pastorale) a. La Visita pastorale è un momento molto importante perché permette al Vescovo di conoscere meglio la realtà delle parrocchie anche attraverso l’ascolto delle persone che condividono la bella esperienza di essere membri del Consiglio pastorale parrocchiale. Nella lettura della Messa di ieri (At 11,19-26) si parlava della visita di Barnaba alla comunità di Antiochia in questi termini: “vide la grazia di Dio, si rallegrò ed esortava tutti a restare, con cuore risoluto, fedele al Signore”. Mi piace vedere la Visita pastorale allo stesso modo: sono qui anzitutto per vedere la grazia di Dio e questo da’ gioia, pur in mezzo a tanti problemi, perché è il Signore che agisce.

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b. Oggi possiamo constatare i tanti frutti del Concilio Vaticano II. Il Consiglio pastorale parrocchiale è uno di questi. Ieri nella Chiesa esistevano altre forme di partecipazione, oggi abbiamo queste possibilità e dobbiamo valorizzarle: per questo uno degli scopi della Visita pastorale è far crescere gli organismi di partecipazione. Questi organismi hanno il compito di far vivere la comunione anzitutto fra quanti vi prendono parte e poi dilatarla e allargarla; hanno il compito di studiare e riflettere in collaborazione con il Parroco. Anche il Vescovo dispone di collaboratori attraverso il Consiglio presbiterale, il Consiglio pastorale diocesano, il Consiglio diocesano per gli affari economici etc..

Se tali organi funzionano bene, tutti ne rimaniamo avvantaggiati. Vi chiedo un particolare impegno a collaborare con il vostro Parroco con questo stile di arricchimento vicendevole, di chiarezza di disponibilità.

Non si tratta di “scimmiottare” un’assemblea civile, i Consigli non sono luoghi dove si creano minoranze e maggioranze, sono luoghi di comunione e di ricerca nello stile caratteristico della Chiesa. È naturale che vi siano punti di vista diversi, ma è necessario fare di tutto per giungere alla condivisione dei criteri e dello stile comunionale nell’azione pastorale.

Se riusciamo a comportarci così, daremo anche un buon esempio alle Istituzioni civili che tante volte fanno fatica al riguardo. c. Vorrei sottolineare un aspetto della condizione di Motta, una comuni-

Incontro con l’Arcivescovo 18 maggio 2011

tà civile con due parrocchie che hanno il compito di far capire che il Signore vuol essere ed è presente, vicino a voi.

Noi dobbiamo essere contenti di avere due parrocchie che non sono fatte per dividere la comunità. Le due parrocchie con gli organismi che le compongono devono avere un solo fine: servire. Ciascuna agisca con senso di responsabilità, con grande disponibilità. Cercherò, insieme ai due Parroci e ai rispettivi Consigli, di riflettere su alcune tematiche che ci stanno più a cuore: come evangelizziamo, come ci occupiamo dei ragazzi, come rispondiamo ad alcuni bisogni, come organizziamo le feste perché siano occasione per rafforzare la fede. Che siano presenti due parrocchie nel territorio è una cosa molto positiva, perché si possono mettere in campo più risorse, si possono attuare più interventi. d. Per quanto riguarda questo Consiglio pastorale sottolineo la necessità che i singoli problemi siano presi in considerazione e affrontati con quella gradualità che significa certezza che è il Signore che ci fa crescere. Bisogna, cioè, evitare la trappola del tutto o del niente. e. Auguro a tutto il Consiglio pastorale parrocchiale che possiate dare un bell’apporto sia alla parrocchia sia all’intera comunità di Motta. La giovane età del Consiglio può essere di buon auspicio affinché esprima al meglio tante energie.

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Incontro con l’Arcivescovo 19 maggio 2011

Ore 9.30 - Parrocchia Sant’Antonio di Padova

CELEBRAZIONE EUCARISTICA ED AMMINISTRAZIONE DEL SACRAMENTO DELL’UNZIONE DEGLI INFERMI Stralci dell’omelia dell'Arcivescovo (a cura della Segreteria per la Visita pastorale)

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1. Possiamo considerare questa Celebrazione Eucaristica con l’amministrazione del sacramento dell’Unzione degli Inferni come uno dei momenti più importanti della Visita pastorale che il Signore mi dà la possibilità di fare a Motta.

La Visita pastorale è segno della presenza di Gesù con la premura, la solidarietà e la vicinanza che i Vangeli in ogni pagina descrivono. Il Vescovo viene a visitare nel nome del Signore: lo posso fare perché mi ha chiamato a questo compito, mi dà la Sua grazia e il Suo aiuto; lo posso fare perché la presenza del Vescovo è preceduta e accompagnata dalla preghiera della comunità. La Visita pastorale vuole essere testimonianza della vicinanza del Signore verso le persone che soffrono: per questo motivo faccio visita alle persone malate nelle loro case o nelle case per anziani - e qui a Motta ve ne sono parecchie - e questo torna a beneficio degli anziani che hanno la possibilità di non stare soli, di essere accuditi e curati.

2. Gesù realizza quanto abbiamo ascoltato nella prima lettura (Is 53, 1-5.7,10). Egli “si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori” e attraverso la sofferenza ha realizzato la redenzione. Ecco perché noi ci gloriamo del Crocifisso e lo portiamo addosso: crediamo che Gesù, nel suo amore, ha sofferto per noi, ha dato la Sua vita per noi. Gesù nella Sua bontà verso tutti è passato beneficando e risanando gli infermi. Egli lo poteva fare e lo ha fatto, noi possiamo cercare di compiere i gesti di solidarietà che somigliano a quegli interventi che egli compiva con la Sua onnipotenza divina a vantaggio dell’umanità.

3. La Chiesa vuole sempre continuare la presenza di Gesù amorevole, attenta, solidale verso le persone più bisognose, Oggi dobbiamo essere

Incontro con l’Arcivescovo 19 maggio 2011

contenti che le istituzioni pubbliche si prendono cura delle persone ammalate. La Chiesa non vuole avere nessun monopolio, è lieta di collaborare, ma non dobbiamo dimenticare che nel passato le persone anziane, sole e ammalate venivano abbandonate e se non fosse stato per l’amore sconfinato di tanti santi e di tante persone, che proprio perché cristiane e discepole di Gesù hanno lavorato in questo settore, ci sarebbero state ulteriori sofferenze. Nella Chiesa le pagine della carità sono le più luminose.

4. La Chiesa ha una grande possibilità, ha ricevuto il comando di imporre le mani sugli infermi, di dare l’unzione perché le persone inferme possano sperimentare l’amore di Gesù. Questi segni non hanno nulla di magico, non sono un toccasana, sono sacramenti, cioè segni dell’amore e dalla grazia di Dio, sono fatti da Gesù stesso attraverso l’opera della Chiesa e di noi Sacerdoti. I medici svolgono il loro compito e l’Unzione degli Infermi non si sostituisce ai medici o alla scienza umana.

Compiamo questi gesti anche con senso di affetto di solidarietà e gratitudine per quello che voi fate e potete fare nella Chiesa perché in essa nessuno è inutile. Gesù ci ha salvati con la sofferenza. Quando Egli fu scartato e messo da parte, soprattutto allora ha operato la nostra salvezza e la nostra redenzione. I fratelli e le sorelle che soffrono hanno un posto privilegiato e di prim’ordine nella Chiesa, perché si uniscono a Gesù, soffrono con Lui e con Lui contribuiscono in maniera straordinaria alla fecondità e alla salvezza del mondo.

5. Le sofferenze e preghiere fatte con Gesù salvano il mondo e per questo, anche a nome dei sacerdoti, vi chiedo di continuare a pregare per noi che siamo spinti da un mandato del Signore ad operare con affetto a servizio dei fratelli e delle sorelle che Egli ci affida.

6. Abbiamo la gioia di invocare Giovanni Paolo II come beato. Egli iniziò la sua missione pieno di energia. Poi lo ricordiamo nell’ultimo periodo della sua vita: non nascose la sua sofferenza e ci ha dato questa straordinaria testimonianza. Il Signore sa quanto ha operato Giovanni Paolo II attraverso tale testimonianza.

7. Chiediamo al Signore di agire sempre per la Sua gloria e per il bene

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Incontro con l’Arcivescovo 19 maggio 2011

della Chiesa. Imitiamo la Vergine Maria alla luce del Vangelo di oggi (Lc 1, 39-56), andando a trovare gli altri e operando nel silenzio, senza sentirci scartati o messi da parte nella difficoltà e nella sofferenza. Lasciamo operare il Signore in tutti i giorni della nostra vita e ogni giorno con Maria potremo glorificarLo e ringraziarLo.

Ore 11.00

VISITA AL CENTRO TERAPEUTICO “OASI REGINA PACIS” Stralci dell’intervento dell’Arcivescovo (a cura della Segreteria per la Visita pastorale) 246

1. Comunità significa stare bene insieme, mettendo tutti un po’ di buona volontà per andare d’accordo, cedere su qualche cosa per non rompere l’armonia, riconoscere l’affetto del personale che ha cura di voi. Stare bene significa anche accogliere le difficoltà che ogni giorno si presentano, aiutandoci l’un l’altro, cercando di guarire lasciandosi curare da un medico speciale: il Signore. Egli ci vuole bene e non ci abbandona mai, egli è il medico delle anime e dei corpi.

2. La struttura è chiamata “Regina Pacis”: ciò ci invita a restare in pace e pregare per la pace. La Madonna è anche chiamata “Salute degli infermi”, oppure “Santa Maria degli ammalati”. InvocandoLa, le difficoltà non scompaiono, ma ci sentiamo amati e aiutati dal Signore anche attraverso le persone competenti che con tanta bravura lavorano per voi.

3. Qui c’è anche un altare, significa che qui si celebra la Santa Messa, e di questo siamo riconoscenti a Padre Testa, che nonostante l’età, compie questo servizio. Vi assicuro che in avvenire cercherò di non farvi mancare la Celebrazione Eucaristica almeno una volta la settimana; ciò che è importante è mettersi nelle mani del Signore, con la preghiera e soprattutto partecipando alla Santa Messa.

Incontro con l’Arcivescovo 19 maggio 2011

Ore 11.30 - Via Papa Leone XIII

VISITA ALLA CASA DI RIPOSO “SOLE E LUNA” Stralci dell’intervento dell’Arcivescovo (a cura della segreteria per la Visita pastorale) 1. Cercate di stare in pace con il Signore e con tutti. Con il Signore è più facile e immediato, mentre con gli altri qualche volta ci può essere qualche difficoltà che è necessario superare per stare bene e in pace.

2. Ho iniziato la Visita pastorale e per questo sono qui in questa struttura chiamata “Sole e luna”. La Visita pastorale sottolinea che il Pastore buono, che avete anche qui raffigurato, è sempre presente, sacramentalmente con il pane e il vino nella Santa Messa che diventano corpo e sangue di Gesù. Insieme ai sacerdoti che mi accompagnano siamo chiamati a rendere presente il Buon Pastore. Ecco perché sono qua e pian piano mi rendo presente in ogni Comune della Diocesi. Vi chiedo di essere accompagnato con la preghiera e con la vostra attenzione, affinché la Visita pastorale possa essere una gioia per tutti.

Ore 12.00 - Via Siracusa

VISITA ALLA CASA DI RIPOSO “SOLE E LUNA” Saluto da parte del personale Maria e Luigia Rodolico e Anna Maria Bruno Eccellenza Reverendissima, Grazie per la tenerezza con la quale si è avvicinato ai nostri ospiti, anziani negli anni, ma giovani nel cuore, grazie per le parole di incoraggiamento che ha pronunciato: saranno monito nei momenti di sconforto e sofferenza. Le assicuriamo che “l’immagine del buon Pastore” e aggiungia-

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Incontro con l’Arcivescovo 19 maggio 2011

mo di “Padre”, rimarrà indelebile nei nostri cuori.

Aspettando con gioia il Suo ritorno, noi pregheremo per Lei, affinché il nostro Signore possa sempre sostenerLa nella missione che Le è stata affidata.

Stralci dell’intervento dell’Arcivescovo (a cura della Segreteria per la Visita pastorale) 1. Questa struttura si chiama “Sole e luna”. San Francesco d’Assisi chiama tutte le cose fratello o sorella; fratello sole e sorella luna. Fratello sole che durante il giorno illumina e sorella luna che durante la notte aiuta.

Però, la cosa più bella che ha fatto il Signore siamo noi. Siamo la cosa più importante dall’inizio della vita fina alla fine, e anche se col tempo diventiamo anziani o malati, siamo sempre la cosa più importante, siamo la cosa più bella.

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2. Dobbiamo sentirci sempre amati dal Signore. Ci sono tante persone che ci danno una mano e ci aiutano a stare bene.

3. Sono venuto per incontrarvi per salutarvi e per chiedervi preghiere per la Visita pastorale, durante la quale il Vescovo si mette a servizio della visita che Gesù fa alla nostra Chiesa.

Ore 17.00 - Parrocchia Sant’Antonio di Padova - salone parrocchiale

INCONTRO INTERPARROCCHIALE CON LA CARITAS Preghiera del Volontario Caritas La Carità è dono di Dio La carità è immenso Amore verso gli uomini, la vita e il Creatore.

Donare se stessi, senza nulla chiedere è “Amore”.

La missione di noi cristiani è quella di essere presenti ovunque ci sia bisogno di noi.

Incontro con l’Arcivescovo 19 maggio 2011

Presenti a stendere una mano, a dire una parola di conforto, ad ascoltare.

Ma soprattutto a portare la Speranza a donare un attimo d’Amore.

Non cancelliamo la sofferenza, ma l’alleviamo; non cancelliamo la solitudine ma portiamo amicizia; non cancelliamo la tristezza, ma doniamo il sorriso e la speranza.

Condividiamo con chi ha bisogno di aiuto. È con il cuore pieno di gioia che diciamo: “Grazie Signore per averci donato una Fede viva che ci fa prossimi dei nostri fratelli; Grazie Signore per averci manifestato negli altri il tuo Volto.

Grazie Signore per averci donato l’Amore.

Intervento di un Volontario Eccellenza Reverendissima, A nome di tutta la Caritas interparrocchiale, Le porgo i più cordiali saluti. La Sua presenza fra noi, non solo è motivo di gioia, di speranza e di lode al Signore, ma altresì è un momento importante di fraternizzazione del servizio che svolgiamo in questa comunità ecclesiale.

La Caritas interparrocchiale si è costituita nel 2007 e deriva dall’importante servizio che fino ad allora le due parrocchie avevano svolto separatamente.

Nel 2009 ci siamo dati uno statuto per avere un comune orientamento. Ai fini organizzativi, abbiamo ritenuto utile creare dei sottogruppi di lavoro specifici che si armonizzano tra loro attraverso momenti di confronto collettivi previsti dal calendario pastorale.

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Incontro con l’Arcivescovo 19 maggio 2011

Gli ambiti di lavoro sono i seguenti: • Centro di Ascolto È costituito da volontari che accolgono ed ascoltano i fratelli in difficoltà cercando di dare una prima risposta anche attraverso l’attivazione delle risorse istituzionali e non presenti, sul territorio.

• Visite domiciliari Ad ogni volontario vengono affidate una o più famiglie, con le quali instaurare un rapporto di prossimità. La visita presso l’abitazione permette, infatti, di stabilire un clima di fiducia favorevole al percorso di fuoriuscita dal bisogno che si vuole intraprendere con chi è in difficoltà. Durante la visita domiciliare, inoltre, vengono consegnate delle cedole utili al ritiro dei pacchi spesa qualora se ne ravvisi la necessità.

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• Magazzino alimenti Al suo interno i volontari organizzano le derrate alimentari provenienti dal Banco alimentare, da collette organizzate ad hoc, dall’acquisto attraverso un contributo dell’amministrazione comunale e da donazioni spontanee.

• Magazzino vestiario I volontari si occupano di selezionare e sistemare il vestiario (alla cui cessione contribuisce l’intera comunità mottese) permettendo, in un secondo momento, alle persone in difficoltà di scegliere tra quanto è presente nel magazzino.

• Servizio aiuto compiti “Il Sicomoro” Da tre anni la Caritas organizza e gestisce un servizio di doposcuola rivolto ai bambini provenienti da nuclei familiari disagiati, nella consapevolezza che il successo scolastico contribuirà positivamente sul futuro lavorativo e sociale di questi bambini evitando di ripercorrere gli stessi passi dei loro genitori. È un piacere farLe conoscere che in questo ambito di servizio operano i nostri volontari più giovani.

Attualmente i volontari che operano presso questa Caritas sono quaranta (dicianove dei quali fanno parte dell’Associazione “Sicomoro”).

Dalla nostra esperienza sul territorio emerge che la maggior parte delle famiglie seguite ha reddito basso o assente. Ciò deriva da precise problematiche occupazionali presenti sul territorio; la mancanza di uno stipendio fisso, a sua volta, si traduce nella difficoltà di mantenere i costi

Incontro con l’Arcivescovo 19 maggio 2011

legati all’affitto di una casa e alla sua gestione.

Questo dato pesa ancora di più se, come nel nostro caso, viene riferito a famiglie giovani con figli piccoli. Su sessantasette famiglie assistite, infatti, più della metà è costituita da capifamiglia al di sotto dei quarant’anni.

Nel servizio di aiuto alle fasce deboli di questa comunità la Caritas ha sempre collaborato con i servizi sociali territoriali cercando di armonizzare gli interventi.

Questo, Eccellenza Reverendissima, è il nostro presente; nel futuro confidiamo nella Divina Provvidenza affinché possano essere realizzati alcuni progetti che hanno come fine quello di creare occupazione per i nostri fratelli in difficoltà. Al momento è al vaglio dell’Amministrazione comunale, la richiesta di un contributo per la realizzazione del progetto “Bomboniere Solidali”.

Eccellenza Reverendissima, portare la Chiesa in mezzo alla gente più bisognosa e sofferente è il comandamento impresso nei nostri cuori e, in tutto ciò, siamo sostenuti, collaborati e incoraggiati dai nostri Parroci.

Con la speranza di ritrovarci sempre più numerosi alla messe del Signore, Le rinnoviamo i saluti e La ringraziamo per questa Visita pastorale, augurandoci che tutta la comunità ne possa cogliere i frutti.

Interventi non programmati (a cura della Segreteria per la Visita pastorale) Alcuni presenti hanno fornito spunti di riflessione su come arrivare a cogliere veramente il grido di aiuto della gente che non ha il coraggio di dire “aiutatemi”.

Importante è far maturare la comunità, passando da una mentalità di tipo assistenzialista, ad una di tipo propositiva. Per esempio, è stato richiesto al Comune la collaborazione per l’attivazione di un progetto dal titolo “Bomboniere”, realizzare bomboniere per reperire somme da utilizzare per i più bisognosi.

Sintesi dell’intervento dell'Arcivescovo (a cura della Segreteria per la Visita pastorale) 1. Sottolinea il valore dell’interparrocchialità: mettere insieme delle ener-

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gie e fare comunione, soprattutto in un settore così delicato come quello della carità.

2. Ricorda il principio agere sequitur esse. Le tante attività devono essere collegate e scaturire dal nostro personale convincimento, dalla nostra identità.

3. Loda l’iniziativa della Colletta alimentare ed esprime ammirazione per il fatto di avere saputo coinvolgere i giovani in questa esperienza.

4. Cercate sempre di aiutare, ma soprattutto di condividere. Invita a ricordare che noi siamo coloro chiamati ad offrire i cinque pani ed i due pesci, con la consapevolezza che un Altro è capace di fare sempre il resto.

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5. Invita ad andare avanti e non scoraggiarsi mai, anche quando riusciamo a conseguire dei risultati “che non si vedono” (es. una persona che riacquista la fiducia, la speranza ... ), ma in realtà ci sono.

Ore 18.30 - Palazzo Municipale

INCONTRO CON L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE Intervento del Presidente del Consiglio, dottor Anastasio Carrà Eccellenza Reverendissima, A nome mio, nella qualità di Presidente del locale Consiglio comunale, e dei consiglieri comunali eletti democraticamente alle comunali del Giugno 2009, Le porgo un deferente e caloroso benvenuto nel nostro Comune ed in particolare in questa sala consiliare.

Sono particolarmente emozionato e mi ritengo fortunato ad avere l’onore e il privilegio di accogliere Sua Eccellenza in Visita pastorale nella nostra comunità, evento che è avvenuto l’ultima volta nel 1996.

Le esprimo un “grazie” di vero cuore per la sua disponibilità e sensi-

Incontro con l’Arcivescovo 19 maggio 2011

bilità nei confronti dell’Ente locale e per il dono di gioia e di festa assicurato dalla Sua presenza straordinaria nel nostro territorio.

Come Presidente di questo civico consesso, ci tengo a presentarle i singoli consiglieri comunali qui presenti, iniziando dal consigliere Danilo Festa, Puccio Bruno, Mario Santagati, Domenico Zuccarello, Antonio Bellia, Carmelo Occhipinti, Giuseppe Cuscunà, Mario Virgillito, Luca Cantone, Maria Santina Schillaci, Nino Luca, Salvo Drago, Ivan Pellegrino, Natale Consoli, Franco Restifo, Mario Testa, Giacomo Iuculano, Candida Fassiolo e Paolo Messina.

Prego anch’io il Buon Dio affinchè possa sostenerLa nella sua missione di Pastore della Diocesi e conservarLa in salute e grazia.

Intervento del Sindaco, dottor Angelo Giuffrida Eccellenza Reverendissima, A nome mio personale e della popolazione di Motta Sant’Anastasia le porgo il saluto di benvenuto nella rocca di Motta, simbolo del paese, all’origine anche del suo nome, e provvida al punto da regalare agli abitanti la rarità vulcanologica della roccia colonnare chiamata “Neck”, e sullo scrigno-borgo antico la torre normanna dell’XI secolo e tre chiese.

Il territorio che la accoglie ha dato i natali, tra gli altri, al grande tenore Giuseppe Di Stefano, al poeta, traduttore e novelliere Angelo Emanuele, all’insigne giurista e uomo pubblico Orazio Condorelli, al pluridecorato eroe di guerra, aviatore Francesco Cuscunà ed al sommo poeta dialettale Carmunu Carusu. Questa terra è abituata da decenni al rullar dei tamburi e al suono dei nostri gruppi di sbandieratori e musici, che esportano anche all’estero l’immagine del nostro piccolo Comune e qualificano Motta come punto di riferimento nel Meridione per le manifestazioni di rievocazione storica.

E il nostro territorio ha maturato nel tempo una particolare vocazione all’accoglienza di genti diverse, dagli amici americani della vicina Stazione aeronavale della Marina USA di Sigonella a quelli di origine africana e dell’est europeo, sino agli artisti di strada ospitati dai tre rioni locali, Maestri, Vecchia Matrice e Panzera, vanto e delizia del nostro Comune, nell’ambito delle rispettive manifestazioni folcloristiche.

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Eccellenza, da quasi due anni guido un’Amministrazione comunale che sta compiendo ogni sforzo per realizzare quanto promesso nel programma amministrativo pur con la progressiva riduzione delle risorse a disposizione dei comuni a causa della nota crisi economica globale ma anche particolare, come sappiamo bene, purtroppo, tutti noi.

Pur nelle ristrettezze abbiamo cercato di non dimenticare gli ultimi e i più disagiati, e di venire incontro alle esigenze delle due parrocchie operanti nel nostro territorio. Non per vanto o per facile ricerca di consenso, ma per giusta verità ricordo che da tempo abbiamo messo a disposizione della Caritas interparrocchiale i nostri mezzi comunali per trasportare le derrate prelevate nel vicino Banco alimentare e i locali del Centro giovanile polifunzionale per attività di supporto scolastico. Locali, questi ultimi, che abbiamo anche messo a disposizione del locale Gruppo Scout Agesci, tra l’altro, per le riunioni dei Lupetti. E in un piano di uso non solo istituzionale ma anche sociale dei beni confiscati alla mafia abbiamo concesso al Gruppo Scout l’utilizzo di un garage confiscato in via Papa Leone XIII e alla parrocchia Sant’Antonio da Padova la disponibilità di un altro garage confiscato nella stessa via, del quale mi accingo tra poco a consegnare simbolicamente le chiavi d’ingresso.

Eccellenza, ho il piacere di presentarLe adesso i membri della Giunta municipale: Nino Zuccarello, Vito Caruso, Mario Brancate e Pietro Scirè.

Termino, Eccellenza con un vivo ringraziamento per l’evento vivificante di grazia che abbiamo vissuto in questi giorni indimenticabili della Sua visita; grazie per il tempo che con semplicità ha trascorso insieme a noi, per ascoltare le nostre voci, per mettersi accanto a coloro che soffrono e per la carica spirituale che ci ha trasmesso nel rendere un servizio disinteressato per il bene comune.

Anche a me piace ripetere le parole dello striscione d’accoglienza: “Benedetto colui che viene nel nome del Signore!”, perchè in questi giorni ho potuto prendere consapevolezza dell’evento straordinario avvenuto nella vita della nostra comunità, perché il Vescovo, successore degli apostoli, e venuto a visitarci nel nome di Cristo Buon Pastore, per confermarci nella fede, per incoraggiarci e per indicarci la strada. Anch’io, Eccellenza, prego affinché il nostro amato Vescovo possa essere immagine viva ed autentica di Cristo Buon Pastore.

Incontro con l’Arcivescovo 19 maggio 2011

Sintesi dell’intervento dell’Arcivescovo (a cura della Segreteria per la Visita pastorale) 1. Ringrazia per l’accoglienza, concretizzazione dei sentimenti che sono stati evidenziati. Si tratta di una visita “doverosa”, una gioia di esprimere valori e realtà di ciò che siamo e che ci sta particolarmente a cuore; una visita di “riconoscimento” del vostro alto compito.

2. Questa Visita si colloca nel 150mo dell’Unità d’Italia. Il Papa ha indirizzato una lettera al Presidente Napolitano per manifestare tutta la sua vicinanza. Un testo molto bello e pieno di fiducia che siamo invitati a conoscere ed approfondire.

3. Evidenzia come le Istituzioni devono essere un modello di comunione e di dialogo per l'intera comunità.

4. Illustra il significato della Visita pastorale e l’apporto della comunità ecclesiale nella vita sociale. Invita alla collaborazione soprattutto per la Festa di Sant’Anastasia. Riconosce come oggi in Italia esista, a livello generale, una collaborazione pacifica tra le Istituzioni civili ed ecclesiali. Dobbiamo essere contenti della serenità di questi rapporti con la consapevolezza della grande testimonianza a livello internazionale. Il Concordato tra Stato e Chiesa non è “un privilegio” per la Chiesa, ma l’occasione di un incontro che ha tenuto conto, con la modifica del 18 febbraio 1984, sia della Carta Costituzionale che del Concilio Vaticano II. Le due Istituzioni si rispettano per servire meglio la gente. Non privilegi, ma un impegno di collaborazione.

5. Accenna alla presenza di alcuni responsabili della Caritas interparrocchiale, che tanto collaborano per la vita sociale di Motta. Evidenzia come quello che le Istituzioni civili mettono a disposizione viene valorizzato e “quasi moltiplicato” dagli operatori della carità a sevizio dei più bisognosi.

6. Invita alla collaborazione per la riapertura della Chiesa Madre. La collaborazione tra le Istituzioni e gli Uffici di Curia è necessaria per favorire questa riapertura. Importante è ancora il coinvolgimento dei rioni.

7. Augura pieno successo e ringrazia ancora per l’accoglienza.

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Incontro con l’Arcivescovo 19 maggio 2011

Ore 20.00

INCONTRO CON IL RIONE “GIOVANI MAESTRI” Saluto del Presidente, signor Dario Caruso Eccellenza Reverendissima,

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A nome del Rione La saluto e sono doppiamente felice di ospitarLa, prima come presidente, e poi come padre del bambino che Lei ha battezzato, tre anni fa, nella Cattedrale di Catania. Ricorderà certamente che in quella occasione il piccolo Le ha detto: “Ora che mi hai bagnato mi asciughi”.

Sono felice della Sua presenza e volevo fare un accenno alla storia del Rione: è iniziata come la più vecchia confraternita di Sant’Anastasia, divenne poi il primo partito ed è quella che tuttora ha l’onore di essere più vicina alla Santa. Quest’anno speriamo di riuscire a festeggiare Sant’Anastasia con la festa grande, quella che facciamo ogni quattro anni, in barba a tutte le varie vicissitudini che più o meno ci sono tra Rioni.

Spero che la Sua permanenza in questo Rione sia la più gradita e Le auguro quanto di meglio possa sperare.

Interventi non programmati (a cura della Segreteria per la Visita pastorale) Viene messo in evidenza il senso di appartenenza al rione sostenuto dai raduni frequenti e dallo spirito che anima questi incontri. La fede in Cristo e la devozione a Sant’Anastasia, maestra di forti ideali, rappresentano un elemento essenziale nel cammino dei tanti membri del rione.

Sintesi dell’intervento dell’Arcivescovo (a cura della Segreteria per la visita pastorale) Prendendo spunto dalle espressioni di ammirazione per Sant’Anastasia l’Arcivescovo sottolinea:

Incontro con l’Arcivescovo 19 maggio 2011

1. Il valore e la dignità dei santi martiri. In un tempo in cui le donne venivano vendute come schiave, le martiri hanno sottolineato la loro dignità, hanno chiesto di essere rispettate, hanno avuto grande coraggio.

Anche oggi dobbiamo sottolineare la dignità di ogni persona, il rispetto che dobbiamo avere per tutti. Nel loro contesto storico hanno chiesto di essere rispettate nella loro libertà religiosa, e non è stato facile, infatti sono state martirizzate. Anche oggi vi sono, in tante parti del mondo, persone che vivono la stessa situazione, non possono dirsi e vivere da cristiani. E pagano con la vita.

2. Il valore dei segni religiosi. Noi chiediamo la libertà religiosa, la invochiamo per tutti e vogliamo che vengano rispettati i nostri segni religiosi, perché anche noi rispettiamo quelli degli altri.

3. È giusto festeggiare la Santa, ma dobbiamo anche imitarla.

4. L’onòre del Rione “Giovani Maestri” di essere il primo nella storia dei Rioni, diventa un ònere, una responsabilità, il dovere di essere i più esemplari nella condotta. Stare vicini alla Santa Patrona durante la festa è innanzitutto un impegno ed una testimonianza di valori.

5. È necessario intensificare la formazione e i cammini di riflessione, partendo dall’esempio di Sant’Anastasia. L’esperienza del Rione diventi una bella scuola per la crescita umana e cristiana. La vita, le cose belle (tra cui l’attività di sbandieratori) richiedono esercizio, impegno.

6. Bisogna vivere bene l’identità tra Mottese e rione, non bisogna chiudersi in un piccolo cerchio, bisogna dare spazio tempo e impegno a quanto voi stessi avete affermato negli interventi.

7. Fare in modo che la festa possa esprimere al meglio e insieme il legame con la Chiesa e con i disagi che attualmente la Chiesa Madre vive.

Vivere bene la festa significa crescere nella collaborazione tra parrocchie, tra rioni e gruppi ed anche nella solidarietà: in questo modo la Santa sarà davvero onorata.

8. Le feste hanno anche la funzione di far capire, a chi viene da lontano per assistere alla festa, chi siamo veramente noi siciliani, con il nostro comportamento, onesto, pulito, devoto.

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Incontro con l’Arcivescovo 20 maggio 2011

Ore 19.00 - Parrocchia Sant’Antonio di Padova - salone parrocchiale

INCONTRO CON LA COMMISSIONE DEI FESTEGGIAMENTI DI SANT ’ANTONIO Intervento del Presidente della Commissione, signor Guarnera Eccellenza Reverendissima,

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Sono Mario Guarnera e faccio parte della Commissione da parecchi anni. Fin da piccolo ho frequentato questa parrocchia e spero di continuare a lavorare finché ne avrò la possibilità. Da parecchi anni abbiamo cercato di limitare le spese dei festeggiamenti di Sant’Antonio, e poiché non c’è festa se non ci sono fuochi artificiali e bombe - e queste costano parecchio - abbiamo deciso di confezionarle parzialmente noi stessi. Il resto per il lancio - li affidiamo al professionista.

Il nostro impegno non si esaurisce solo ai preparativi dei festeggiamenti. Cerchiamo di lavorare con molta discrezione anche in ambiti diversi dalla festa vera e propria, infatti abbiamo cercato di restaurare il salone parrocchiale, con il lavoro volontario e con le offerte di alcuni parrocchiani.

Abbiamo anche cercato di dare una ripulita alla chiesa sempre come volontariato. Speriamo ora di fare una manutenzione più adeguata della chiesa parrocchiale nel rispetto delle regole e dei tempi, onde evitare sprechi e lungaggini.

Stralci dell’intervento dell’Arcivescovo (a cura della Segreteria per la Visita pastorale) a Sono contento di incontrarvi perché, come è stato sottolineato, siete persone che vi impegnate nella vita della parrocchia, nel senso che non vi limitate a preparare solo cose esterne per la festa, ma siete parte attiva della parrocchia. b Bisogna cercare di far capire il senso profondo della festa, obiettivo non

Incontro con l’Arcivescovo 20 maggio 2011

facile, come io stesso sperimento a Catania con la festa di Sant’Agata.

Non possiamo, però, arrenderci; bisogna fare in modo che l’aspetto ecclesiale delle celebrazioni sia innanzitutto inappuntabile, perché fatto con amore, nel rispetto delle leggi civili e delle disposizioni della Chiesa. c Occorre pure far capire che onorare significa impegno di imitazione del Santo festeggiato. Tutti ammiriamo Sant’Antonio di Padova: la festa ci deve far crescere nell’impegno di conoscerlo e imitarlo. Dobbiamo continuare a lavorare in questo senso, con convinzione e con impegno. d Abbiamo costituito un Ufficio per la Religiosità Popolare. Bisogna collegarlo con il territorio, con i rappresentanti di vicariato e con i responsabili delle feste. L’Ufficio promuoverà la formazione permanente dei membri delle commissioni e di comitati per le feste. e Tutto ciò non è facile e sappiamo che non esistono bacchette magiche.

Bisogna formarsi bene e poi lavorare gradualmente sempre in comunione con il Parroco, con una collaborazione che sia di esempio nella parrocchia. Vi dimostrerete così cristiani maturi che incidono positivamente nella vita della comunità e lavorano con tanta fiducia nel Signore.

Ore 19.30 - Parrocchia Sant’Antonio di Padova

ASSEMBLEA PASTORALE Saluto iniziale del Parroco Reverendissimo Padre, Fratelli e Sorelle, Stasera stiamo vivendo un momento particolare di grazie che ci vede riuniti in assemblea con il nostro Vescovo per lodare e ringraziare il Signore del bene realizzato e del cammino comunitario e personale che abbiamo percorso, e per chiedere la parola del nostro Pastore, affinché ci

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confermi nella fede, ci incoraggi nel proseguire il cammino e ci orienti nelle scelte da compiere.

Questa Relazione pastorale, è il frutto del lavoro di verifica svolto dall’intera comunità al fine di poterle presentare, Eccellenza, la nostra vita parrocchiale, con le sue luci e le sue ombre, consapevoli che solo la verità ci rende liberi. Ogni singolo gruppo della parrocchia si è incontrato più volte per rispondere e poi stilare la propria relazione. Prima di tali momenti, ci siamo incontrati per spiegare le domande del Questionario e renderle più accessibili, più concrete, calandole nella realtà della nostra parrocchia. Dalle riunioni dei singoli gruppi sono emerse le risposte al Questionario pastorale che, raccolte dai moderatori delle tre Commissioni pastorali (Liturgia, Carità e Catechesi), costituiscono questa Relazione.

Si sottolinea il carattere assolutamente trasparente di tale relazione, quale frutto autentico delle risposte dell’intera comunità ai vari quesiti sottoposti dal Questionario. Questa relazione è espressione del discernimento comunitario che come Lei ci ha ricordato, deve avere questi elementi: docilità allo Spirito e umile ricerca della volontà di Dio; ascolto fedele della Parola; interpretazione dei segni dei tempi alla luce del Vangelo; valorizzazione dei carismi nel dialogo fraterno; creatività spirituale, missionaria, culturale e sociale; obbedienza ai Pastori, cui spetta disciplinare la ricerca e dare l’approvazione definitiva.

Ritengo che il mio compito, in questa circostanza, sia quello di presentare la Relazione pastorale così com’è stata stilata dai moderatori delle commissioni dopo l’approvazione del Consiglio pastorale parrocchiale. Per questa ragione presto semplicemente la mia voce alla comunità.

RELAZIONE PASTORALE Parte Prima: La Comunità Parrocchiale Dati logistici: la parrocchia Sant’Antonio sita nel comune di Motta Sant’Anastasia in Piazza Umberto I s.n., è stata eretta canonicamente da Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Patanè il 25 maggio 1944 (registro 1253 f. 249 T.A.). Il territorio della parrocchia comprende tutte le abitazioni comprese tra via Toselli, XX Settembre, Terre Nere, e nel territorio a destra di dette vie, scendendo da Est ad Ovest, via Bengasi e Terre Nere (Decreto di Erezione del 25/05/1944). Nel Decreto di erezione non

Incontro con l’Arcivescovo 20 maggio 2011

sono stati precisati i confini a nord con la parrocchia Sacro Cuore di Gesù e Santa Margherita M. Alacoque di Piano Tavola, e Santa Maria delle Grazie (Chiesa Madre) in Misterbianco.

Telefono della parrocchia 095 306276 e-mail: g.sciuto@inwind.it sito internet: Parrocchiasantantoniomotta.blogspot.com Popolazione della Parrocchia: dato che l’informatizzazione dell’ufficio anagrafe del Comune risale a pochi anni risulta difficile un calcolo reale degli abitanti; tuttavia si stima una popolazione di circa 5200 abitanti.

Strutture: le strutture presenti nella nostra parrocchia sono la chiesa, sita in Piazza Umberto I, la quale comprende anche un locale seminterrato in cui si svolgono le attività di catechesi, riunioni e attività varie; vi è poi una casa ubicata in Piazza Principe di Piemonte, sede della Caritas interparrocchiale, in cui si svolgono anche attività di catechesi. Purtroppo bisogna sottolineare che questi locali appena accennati non sono sufficienti. Inoltre nel patrimonio della parrocchia sono annoverate una casetta in via XX Settembre, la casa canonica in via Principessa Iolanda, alcuni appezzamenti di terreno in contrada Terre Nere, un terreno in via Verdi e la casa del fercolo in via Verdi.

La chiesa in sé necessita, oltre che della manutenzione ordinaria, di un restauro straordinario del tetto, i cui preventivi dei lavori sono stati sottoposti al vaglio del Consiglio affari economici per la verifica delle disponibilità economiche.

Presbiteri: nella nostra parrocchia vi sono due sacerdoti secolari, di cui uno è il nostro Parroco: Padre Gaetano Sciuto, di anni 32, nominato il 25 settembre 2009.

L’altro sacerdote è Padre Carmelo Testa, che ha 80 anni, collabora il nostro Parroco nelle confessioni, e nei giorni feriali si alterna nella presidenza della Celebrazione Eucaristica con Padre Gaetano. Non vi sono diaconi permanenti.

Partecipazione alle Celebrazioni Eucaristiche: coloro che frequentano la Messa domenicale delle ore 9.00 e delle ore 18.00 (ora legale 18.30) sono in maggioranza adulti e anziani; in particolare vi è la presenza di giovani e fanciulli nella Messa delle 10.30. La frequenza delle tre Messe

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domenicali è considerata bassissima in proporzione al numero di abitanti della parrocchia. I motivi vanno ricercati nello stile di vita che, in maniera sempre più diffuso, è volto a vivere la domenica svuotandola del suo valore di giorno del Signore, dell’uomo, di festa, di riposo. Questo fenomeno, sempre crescente, nasce da una mentalità consumistica dilagante, dimentica della dimensione spirituale dell’uomo, i cui segni più evidenti sono i vicini centri commerciali aperti anche la domenica; ciò provoca una reazione a catena: le famiglie lavorano tutta la settimana, trovano il tempo solo la domenica per fare spese; i centri commerciali propongono il “paradiso artificiale” proprio la domenica e necessitano quindi di impiegati che, di domenica non hanno il tempo neppure per pensare a Dio. Coloro che frequentano la Messa nei giorni feriali sono maggiormente gli anziani e la frequenza è bassissima, a causa dei ritmi serrati dovuti al lavoro, oltre che alla diseducazione alla celebrazione feriale.

Tra le celebrazioni che si svolgono in parrocchia, quelle in cui vi è una partecipazione più alta è la processione del Venerdì Santo (interparrocchiale), seguita dalla Domenica delle Palme e dalla Festa del Santo Patrono, la Santa Pasqua e il Santo Natale. Scarsa partecipazione è da evidenziare per il Corpus Domini, oltre che nelle riunioni comunitarie, quali le veglie di preghiera e la lectio Divina.

Gli orari delle Celebrazioni Eucaristiche sono: alle ore 09.00, alle ore 10.30 e alle 18.00 (ora legale 18.30).

Organi di partecipazione: gli organi di partecipazione esistenti presso la comunità parrocchiale sono: il Consiglio pastorale parrocchiale costituito nel settembre 2010 e il Consiglio per gli affari economici costituito il 12 gennaio 2011.

Il primo s’incontra approssimativamente ogni due mesi, con sedute straordinarie in prossimità dei tempi forti. Il grado di partecipazione è molto alto, poche sono le assenze, per altro, fatta eccezione per qualcuna, sono sempre giustificate. Fino ad oggi i risultati sono buoni, si nota un clima di forte collaborazione tra i membri.

Il Consiglio per gli affari economici si incontra ogni tre mesi circa.

L’Assemblea pastorale è convocata due volte l’anno a giugno per la verifica e la programmazione, a settembre per avviare l’Anno pastorale.

Bisogna registrare la poca partecipazione della Comunità.

Incontro con l’Arcivescovo 20 maggio 2011

La Commissione Festa si riunisce in prossimità dei tempi forti per organizzare l’aspetto logistico e per coordinare ed attuare le indicazioni del Consiglio pastorale parrocchiale in merito alla festa di Sant’Antonio.

Associazioni - Movimenti - Gruppi - Comunità di Vita consacrata: nell’ambito della parrocchia esiste una sola associazione a carattere interparrocchiale, l’A.G.E.S.C.I.. Il Gruppo Scout Motta I è stato fondato nell’ottobre del 1990 e proprio quest’anno compie venti anni dalla sua nascita.

Dopo un periodo difficile, dovuto ad una sempre più crescente carenza “vocazionale” di capi, il gruppo, a partire dal 2005, ha riaperto coraggiosamente le tre branche, L/C lupetti, E/G esploratori e R/S rover e scolte.

Gli obiettivi educativi prefissati sono: formazione del carattere, crescita nella fede e impegno nel territorio.

Il Gruppo del Rinnovamento nello Spirito Santo, costituito nel 1992, si incontra ogni mercoledì in parrocchia. Caratteristica del gruppo è pregare insieme in modo spontaneo, seguendo i propri carismi. Il gruppo stenta ad allargarsi ed a coinvolgere nuovi aderenti.

Nell’ambito del territorio della parrocchia, esistono altri gruppi di carattere non parrocchiale, quali i Rioni Giovani Maestri e Vecchia Matrice.

Tra questi gruppi e la comunità parrocchiale si curano relazioni sporadiche, in occasione delle grandi celebrazioni o di eventi particolari.

Nel territorio della parrocchia non esistono comunità di Vita consacrata.

Organizzazioni sociali: da diversi anni esiste in parrocchia il Gruppo Caritas interparrocchiale, i cui operatori si sono formati negli anni attraverso i corsi organizzati dalla Caritas Diocesana. Tali operatori si occupano della gestione di un centro di ascolto che tratta problemi particolari, quali la situazione di immigrati extracomunitari, disoccupazione e sottoccupazione e l’assistenza ai poveri e servizio di doposcuola. Il risultato raggiunto in questi ultimi cinque anni è da considerarsi buono.

LA PASTORALE PARROCCHIALE Primo obiettivo Da una verifica del tessuto parrocchiale e dal confronto con un crescente pluralismo culturale e religioso emerge che nel territorio vi sono,

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oltre ai Mottesi, diverse famiglie che o per motivi di lavoro o per ragioni di natura pratica hanno trovato abitazione nel nostro paese piuttosto che nella vicina città. Vi sono anche gruppi appartenenti a diverse culture e diverse religioni, in particolare immigrati di religione musulmana e cristiani ortodossi. La percentuale dei battezzati praticanti è scarsa ed è necessario ripensare una evangelizzazione di Motta Sant’Anastasia. La nostra parrocchia sta cercando di accogliere i nostri fratelli lontani siano essi nativi di Motta, siano essi nuovi abitanti i quali vivono in paese solo a livello residenziale, per tutto il resto la loro vita si svolge fuori Motta. Si cerca sempre di essere accoglienti approfittando dell’occasione della richiesta di sacramenti o di altri “servizi religiosi”, ma ci si rende perfettamente conto che ancora vi è molta strada da fare perché fino ad oggi si è preferito aspettare che fossero loro ad avvicinarsi alla parrocchia e non la comunità ad andare verso di loro.

Per quanto riguarda, invece, i rapporti con i musulmani e i cristiani ortodossi, possiamo asserire che solo la Caritas interparrocchiale, fino ad oggi, ha avuto un ruolo importante perché accoglie le richieste di questi immigrati per ciò che riguarda i bisogni primari, nel reciproco rispetto delle religioni. Tuttavia, non si riesce a superare quella soglia che apre le porte all’evangelizzazione nonostante da parte della comunità l’annuncio del Vangelo di Gesù avviene mediante l’esempio concreto di ciascuno.

Ci rendiamo conto dell’importanza della testimonianza da rendere ai lontani ed ai cristiani della soglia in primo luogo come Comunità unita cosa in cui ancora dobbiamo crescere perché si sentono ancora forti le tensioni tra le diverse posizioni o modi di pensare - e come singoli fedeli con la coerenza della nostra vita.

In definitiva, la comunità è dunque consapevole dei propri limiti nel trovare iniziative per annunziare con coraggio il Vangelo ai cosiddetti lontani, siano essi appartenenti a diverse comunità religiose, siano essi battezzati assopiti.

Secondo obiettivo La parrocchia è il grembo naturale e insostituibile dell’Iniziazione Cristiana che trova nell’Eucarestia il centro e il culmine di essa. Riguardo le tre Note della C.E.I. sull’Iniziazione Cristiana, non è mai stato fatto uno studio comunitario in Parrocchia, se non un approfondimento nei gruppi interessati.

Incontro con l’Arcivescovo 20 maggio 2011

Il percorso d’Iniziazione Cristiana viene molte volte considerato come una tappa obbligatoria della vita del cristiano per raggiungere la celebrazione dei sacramenti.

Consapevoli che la famiglia da sola spesso non è in grado di educare alla fede, si è cercato di coinvolgerle, non sempre ottenendo da parte loro una risposta positiva a queste iniziative.

Recentemente, la parrocchia si sta orientando da operare secondo le indicazioni pastorali dei Vescovi, cercando di migliorare i progetti educativi - già attivi negli ultimi anni - rivolti ai ragazzi e ai giovani, nonostante si trovino difficoltà oggettive nella loro realizzazione derivanti dalla mancanza delle strutture adeguate. Infatti, la nostra parrocchia ha intrapreso da appena un anno il percorso di Iniziazione Cristiana dei fanciulli - propedeutico all’itinerario in chiave catecumenale - con contenuti, tappe e consegne finalizzati a ritrovare nell’Eucarestia il cuore della vita del cristiano. Proprio per questo motivo, tutti i gruppi, dai bambini agli adolescenti al gruppo famiglie, sono ancora in cammino.

Anche la formazione degli operatori è in crescita. Infatti, periodicamente si svolgono corsi di formazione per gli operatori-educatori-catechisti che guidano questi gruppi.

Il gruppo catechisti nel susseguirsi degli anni, prima con Padre Testa, poi con Padre Antonino Modica e oggi con Padre Gaetano è sempre stato un punto di forza della parrocchia in continua crescita nelle adesione dei volontari, ma soprattutto nella formazione.

A loro sono affidati circa trecento ragazzi che seguono il cammino di fede per il completamento dell’Iniziazione Cristiana. Dall’ottobre 2009 si è proposto un itinerario caratterizzato dalla narrazione, dalle celebrazioni, da incontri periodici con i genitori che sia propedeutico all’itinerario in chiave catecumenale.

Ciascuno dei sei gruppi, suddivisi per anno di cammino, sono a loro volta divisi in due sottogruppi, per consentire alle catechiste una maggiore attenzione verso i ragazzi. Infatti le catechiste presenti per ciascun gruppo sono due o tre, ciò per favorire il rapporto personale catechista-ragazzo.

Gli incontri di catechesi nella nostra parrocchia si svolgono nel salone parrocchiale e parte nella struttura in piazza Principe di Piemonte, quest’ultima non del tutto adatta a contenere un gruppo numeroso di bambi-

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ni o ragazzi, poiché le aule sono piccole e la struttura in sé si presenta pericolosa data la presenza di scale molto ripide. La mancanza di strutture adatte alla catechesi ed alle attività oratoriali è purtroppo un limite che la parrocchia presenta, soprattutto in un tempo in cui le distrazioni e le tentazioni della società sono tante, noi come parrocchia attualmente non siamo capaci di offrire loro un’alternativa concreta. Tuttavia l’impegno ed il servizio non viene mai meno, anzi si cerca di valorizzare maggiormente ciò di cui essa dispone.

I ragazzi si incontrano per la catechesi tutti i giorni della settimana, tranne il lunedì, dalle ore 15.30 alle 18.30.

Il Gruppo Catechisti, è una realtà che, dal punto di vista pastorale, funziona grazie anche alla collaborazione di ogni singolo catechista. Infatti sin dall’inizio dell’anno catechistico si è cercato di favorire l’acquisizione di una mentalità collaborativa che ha aiutato tutti ad assumere gli incarichi con un rinnovato spirito di servizio.

Durante l’Anno pastorale, il gruppo catechisti si incontra almeno cinque volte: all’inizio per la programmazione, a metà, a fine anno, per una verifica e nei tempi forti di Avvento e di Quaresima per l’organizzazione e l’animazione delle celebrazioni. Questo gruppo si riunisce anche mensilmente per la formazione che aiuta la presa di coscienza della bellezza di questa missione e del ruolo di catechista. Il protagonista di tutte le attività pastorali della Parrocchia non siamo noi, ma Colui che ha chiamato ognuno a questo servizio: Gesù, il Signore.

Il gruppo è consapevole della necessità e dell’importanza della formazione. Quest’anno infatti Padre Gaetano ha organizzato un itinerario di incontri di formazione, tenuti da una Relatrice membro dall’Ufficio catechistico diocesano, rivolto a tutti i catechisti-animatori della comunità ecclesiale (parrocchia Sant’Antonio e Santa Maria del Rosario).

Il gruppo, oltre agli incontri mensili di formazione, ha anche la necessità di curare lo spirito con la lectio Divina e anche di incontrarsi in momenti conviviali, utili per approfondire la conoscenza personale e consolidare il gruppo: i catechisti sono invitati espressamente a vivere i ritiri parrocchiali e partecipare alla lectio Divina mensile, tuttavia ancora si stenta in quest’ambito della formazione spirituale ed ecclesiale.

Tutte le attività sono inserite nel Calendario pastorale. Da settembre ad oggi il nostro impegno è stato rivolto alla catechesi in preparazione al

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sacramento della Eucarestia e della Confermazione.

Il cammino di fede ha come riferimento la Bibbia ed i catechismi della C.E.I. usati come sussidi; l’itinerario è strutturato facendo riferimento ad un quadro sinottico che permette di avere sempre chiari gli obiettivi, i contenuti, i metodi e gli strumenti per programmare rispettando il criterio della progressiva gradualità e della catechesi narrativa.

Il servizio della catechesi, comporta anche il contatto costante con le famiglie dei bambini e ragazzi, infatti è sempre più forte nel gruppo il desiderio di cercare il coinvolgimento e la collaborazione dei genitori.

Per tale ragione, Padre Gaetano ha organizzato un calendario di incontri con i genitori, dove si ha la possibilità di informarli sulle attività e contenuti svolti durante gli incontri di catechesi con i propri figli, al fine di sensibilizzarli ed inserirli gradualmente nel cammino della comunità.

Bisogna rendersi conto che i destinatari del cammino di fede sono proprio i genitori: questi incontri sono pensati per dare la possibilità anche a loro di intraprendere un percorso di riscoperta della propria fede. È da notare con rammarico la scarsa partecipazione dei genitori agli incontri ed alle celebrazioni proposte durante il cammino di catechesi. La maggioranza delle famiglie partecipano sporadicamente all’Eucaristia domenicale; si nota che il loro interrese principale è destato in prossimità della celebrazione dei sacramenti (quando sarà la Prima Comunione o la Confermazione? La tunichetta per la Prima Comunione, il fotografo, etc.).

Si stanno rivelando occasioni propizie per le famiglie (comprese quelle dei ragazzi del catechismo) i ritiri parrocchiali; la numerosa presenza di giovani, adulti, famiglie e anziani, in questi ritiri esprime la volontà dei fedeli di crescere nella fede e nella testimonianza.

Il gruppo catechisti collabora in piena comunione con gli altri gruppi presenti in parrocchia, nelle attività ed iniziative per le quali si richiede il coinvolgimento.

Periodo particolarmente impegnativo è stato quello dell’Avvento e del Natale, Quaresima e Pasqua scandito da svariate attività rivolte ai bambini, ai ragazzi e alle famiglie, quali: • la Novena itinerante, organizzata dalla Pro-loco di Motta; • La tombola di Natale, come un momento di aggregazione fra i bambini e i ragazzi di tutta la Comunità parrocchiale;

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• Serata di fraternità, organizzata per tutti i gruppi parrocchiali, momento di forte condivisione; • Le domeniche di Avvento e di Quaresima sono state animate a turno dai singoli gruppi di catechismo, preparando per ciascuna domenica, segni, preghiere, commenti inerenti al tema di Natale “Vieni Signore a visitare il tuo popolo” come preparazione alla Visita pastorale ed a quello della Pasqua; • Preparazione dello spettacolo natalizio, che purtroppo non è stato realizzato per la mancata disponibilità delle catechiste ad assumersi tale impegno; • Festa di carnevale; • Fiera del dolce; • Pesca.

Tutte attività che hanno dato negli anni soddisfacenti risultati, con numerose adesioni, pertanto questi momenti sono sempre riproposti e migliorati.

Il gruppo catechisti, proprio per la loro presenza tra i bambini e ragazzi, avverte il bisogno di sollevare un problema, oggi diventato sociale, ovvero la difficoltà della partecipazione alla Messa domenicale.

Pertanto, il gruppo, spinto anche da richieste fatte dai genitori, intende proporre di posticipare la Messa di 30 minuti, cioè dalle ore 10.30 alle ore 11.00.

Inoltre, tale orario permetterebbe di realizzare dei “laboratori domenicali” che abbiano come finalità la traduzione delle tematiche affrontate durante gli incontri di catechesi in attività pratiche come teatro, realizzazione di oggetti vari da finalizzare all’autofinanziamento e non solo, costumi e decorazioni in occasione del carnevale, decorazioni natalizie, prove dei canti e tanto altro ancora al fine di accogliere e aggregare questi bambini e ragazzi e nel contempo avvicinarli alla partecipazione della Messa domenicale.

Un’iniziativa nuova è La Madonna dei bambini: sarà organizzata una peregrinatio di una statuetta della Madonna a partire dal mese di maggio nelle famiglie dei ragazzi del catechismo; sarà un primo passo per una futura evangelizzazione della parrocchia come frutto immediato della Visita pastorale.

La pastorale giovanile della parrocchia da circa quindici anni ha subi-

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to uno stallo, a causa dell’incapacità di adeguarsi ai cambiamenti sociali, che sommati all’assenza di locali necessari alla realizzazione delle attività oratoriali e alla precarietà strutturale di quelli già esistenti (quali la chiesa, la “sede Caritas interparrocchiale”, il terreno individuato per la futura realizzazione del campetto sportivo) hanno contribuito al divario generazionale. Abbiamo intrapreso da quest’estate con il ritiro estivo (occasione favorevole per incontrare Cristo attraverso la preghiera, la condivisione di momenti di vita quotidiana) un itinerario per adolescenti finalizzato ad approfondire la conoscenza di sé come persone e come battezzati. Il gruppo, costituito da circa venti ragazzi (Gruppo C.P.F.) che hanno completato l’Iniziazione Cristiana, si riunisce settimanalmente. Dal percorso compiuto fino ad ora con i ragazzi è emerso come ancora la parte della comunità “giovane” ha bisogno di integrarsi del tutto all’interno della parrocchia e di conseguenza nelle attività che vengono svolte, ma d’altra parte pian piano si sta avendo un riscontro positivo e il gruppo sta iniziando a crescere insieme. Si sta puntando a far percepire ai ragazzi la comunità come propria casa e famiglia allargata dove hanno un posto ed un ruolo.

Questo gruppo di ragazzi si impegna anche in alcune iniziative di servizio quali il coro, l’allestimento del presepe, la visita alle case di riposo, la raccolta alimentare per la Caritas. La loro presenza ai ritiri parrocchiali è massiccia. Il prossimo avvenimento a cui si stanno preparando è il ritiro estivo a cui sono invitati tutti i ragazzi dai 13 ai 16 anni. È emerso il bisogno di scoprire che l’essere cristiani è un arricchimento e non una vergogna che, come spesso viene lamentato dagli stessi ragazzi, porta ad essere esclusi dai propri coetanei.

Da questo nasce proprio il desiderio di continuare un vero e proprio cammino che porti alla conoscenza della persona di Gesù, in modo da poter trasformare quella che adesso è più una “paura dell’essere diversi” a un vero “stile di vita” che va testimoniato con coraggio a quella parte ancora lontana dal Signore. Questo gruppo di ragazzi diverse volte hanno espresso il desiderio di strutture sportive per favorire il loro incontro e che siano un’alternativa al nulla presente nel paese di Motta. È un sogno che accarezziamo quello di poter realizzare un oratorio accanto alla chiesa, in un terreno donato appositamente per questo scopo.

Ci rendiamo conto della necessaria, ma ancora carente, formazione degli animatori per queste realtà.

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Oltre al gruppo adolescenti, si è tentato di formare un gruppo giovani, oltre i diciotto anni. Purtroppo, questo gruppo, inizialmente formato da circa sei ragazzi, si è arenato; la causa è da ricercare nello scollamento del rapporto con la comunità: questa generazione non è stata destinataria di una cura pastorale adeguata.

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Terzo obiettivo L’Eucarestia domenicale è vissuta dai fedeli assidui come momento culminante della settimana, come sorgente di nuove energie, dunque è realmente intesa come “giorno del Signore” diverso dagli altri giorni.

Conseguentemente, essa è giorno della famiglia. Tuttavia, vi è la tendenza molto diffusa, complice il sempre più crescente consumismo, da cui ne derivano gli orari lavorativi diversi, a sminuire il valore stesso della domenica, riducendolo ad un giorno come gli altri. Da altri, invece, il giorno del Signore, viene inteso come momento rivolto solo al riposo e allo svago fine a se stesso.

Una piccola percentuale di fedeli opera nella parrocchia in base al ministero ricevuto dal Parroco, cercando di migliorare il proprio operato, con la speranza di coinvolgere anche gli altri a manifestare il proprio carisma. Sono diversi i gruppi che gravitano intorno alla preparazione della Messa domenicale e festiva: il gruppo lettori, il coro, il gruppo “decoro chiesa”, i ministranti. Il lavoro di questi gruppi ha come fine la cura dei dettagli in modo che, nulla sia lasciato al caso e che tutti gli aspetti che compongono la Celebrazione Eucaristica siano in armonia, un sobrio equilibrio tra il decoro del luogo della celebrazione, il canto e la parola.

Il gruppo lettori, costituitosi ufficialmente nei primi mesi del 2010, attualmente è composto da circa sedici lettori.

La formazione di questo gruppo ha dato la possibilità di accogliere nuove persone che volevano avvicinarsi a questo servizio oltre a quelle che già lo svolgevano; la differenza di età tra i vari componenti ha dato un arricchimento in più al gruppo stesso. Il gruppo lettori cura la Liturgia della Parola nelle Messe domenicali delle ore 9.00 e 18.30, veglie di preghiere comunitarie, e le Celebrazioni Eucaristiche in occasione della Festa di Sant’Antonio di Padova, il Santo Natale, la Santa Pasqua, e tutte le celebrazioni previste nei tempi forti.

Il gruppo si incontra periodicamente per la suddivisione dei turni di

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lettura; inoltre in prossimità dei tempi forti si programma un incontro di formazione liturgico-spirituale tenuto da Padre Gaetano.

Ogni lettore, consapevole del ruolo importante di questo ministero di fatto, cura la propria preparazione individuale delle letture nei giorni precedenti, evitando l’improvvisazione. Gran parte dei componenti del gruppo ha avuto la possibilità di partecipare al “corso dei lettori nella liturgia” per la formazione sia tecnica che liturgica, tenutosi a Catania lo scorso dicembre.

Il gruppo coro nasce nel 2009, con l’obiettivo di aiutare con il canto l’assemblea nella preghiera. Si riunisce tutti i martedì sera per scegliere e provare i canti che corrispondono alla liturgia domenicale. All’inizio si trattava di un gruppo ristretto, formato da chi suona l’organo, la chitarra e qualche ragazza che aiutava nel canto, ma nel corso dell’ultimo anno, si sono aggiunti nuovi elementi, che hanno fatto crescere notevolmente il gruppo. Quest’aumento, sicuramente positivo, implica una maggiore coordinazione sia negli strumenti che nel canto. Infatti le prove durante questo anno si sono intensificate ed il risultato di tanto impegno è stato evidente.

Il gruppo si è anche occupato della realizzazione di un unico libretto con all’interno tutti i canti che si eseguono durante l’Anno liturgico. La responsabile del gruppo cura anche il momento iniziale di preghiera, al fine di sensibilizzare i ragazzi all’ascolto della Parola del Signore e far comprendere il motivo per cui si compie questo servizio.

Il gruppo decoro chiesa è composto da alcuni volontari che, in turno, il sabato mattina, mettono a disposizione il loro tempo per effettuare le pulizie della chiesa, per la sistemazione dei paramenti liturgici e per la cura dei fiori.

Il Parroco, in diverse occasioni, ha invitato la comunità a dare la propria disponibilità nello svolgimento di questo prezioso servizio.

Il gruppo Ministranti nasce dall’esigenza di coinvolgere quanti più giovani nella comprensione del valore dell’Eucaristia, oltre alla volontà di prestare un servizio importante per la parrocchia. La costituzione del gruppo è avvenuta da circa due anni. Oltre a servire la Messa durante le celebrazioni domenicali, Pasqua, Natale e nei momenti forti dell’Anno liturgico, i Ministranti collaborano con altri gruppi alla realizzazione di progetti comuni - come per es. il presepio realizzato lo scorso dicembre -

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con l’obiettivo di instaurare rapporti di fraternità, favorendo un clima di amicizia e di conoscenza reciproca.

Il gruppo s’incontra una volta a settimana. L’incontro ha inizio con un breve momento di preghiera e di catechesi. Quest’anno, obiettivo di questi incontri è stato quello di formare tutti i ragazzi sul significato di ogni parte della Messa e sul ruolo del ministrante durante la celebrazione, ovvero quello di servire il Signore. Inoltre, si cercherà di qualificare ancora di più gli incontri, nei contenuti, nell’organizzazione e nel proporre ai ragazzi attività sempre nuove e coinvolgenti al fine di poterli integrare nella parrocchia e far loro testimoniare la gioia che Cristo porta nelle proprie vite.

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Quarto obiettivo La parrocchia ancora non riesce ad essere comunità in missione raggiungendo il giovane e l’adulto nella propria dimensione affettiva, lavorativa e del riposo. Ci rendiamo conto che, per realizzare ciò, il punto di partenza è l’educazione alla fede delle famiglie. Questo obiettivo viene perseguito in maniera poco soddisfacente sin dall’itinerario di fede in preparazione al matrimonio (cammino dalla durata di circa 3 mesi tenuto da personale specializzato) e continua nel corso di preparazione al battesimo (mensile) rivolto alle famiglie e ai futuri padrini. La durata di questi incontri è esiguo per l’obiettivo che ci prefissiamo.

Tuttavia, la parrocchia vive la missionarietà in diversi modi: attraverso il cammino svolto dal gruppo famiglie (incontri settimanali), i ritiri parrocchiali periodici nei tempi forti dell’Anno liturgico, la catechesi (incontro mensile), la lectio Divina (incontro mensile), la presenza di gruppi di preghiera del Rinnovamento nello Spirito (cadenza settimanale), e il gruppo San Padre Pio. Il gruppo famiglie si è costituito recentemente; è composto da circa quindici coppie di età diverse e si incontra una volta al mese. Durante questi pochi incontri si è tentato di far crescere il senso di gruppo condividendo la propria storia. Il gruppo, interparrocchiale, è coordinato da due coppie referenti. Il gruppo ha scelto di vivere alcuni momenti di preghiera (celebrazione penitenziale in quaresima), e di leggere insieme la Lettera alle Famiglie di Giovanni Paolo II. Per quest’estate è stata fatta la proposta di un weekend di ritiro aperto a tutte le coppie.

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I ritiri parrocchiali sono occasioni favorevoli per tutti di crescita sia in ambito spirituale che in quello ecclesiale. Come già accennato sono programmati quattro ritiri l’anno: ottobre, Avvento, Quaresima, maggio.

Hanno inizio intorno alle 10.30 con un momento di catechesi; successivamente ci si divide in gruppi per l’approfondimento ed il confronto a partire da alcune provocazioni proposte da Padre Gaetano. Centro della giornata è la Celebrazione Eucaristica, a cui segue il momento conviviale.

Dopo un tempo di svago e di fraternità, ci si raccoglie per l’Adorazione Eucaristica. Si conclude la giornata con il momento della condivisione intorno alle 17.00. Quest’anno i temi dei ritiri parrocchiali sono stati ispirati dalla preparazione alla Visita pastorale: Dio in Cristo viene a visitare il suo popolo nella pace; l’incontro con il Pastore ci richiama la nostra identità di battezzatati; il peccato sperimentato come incoerenza della nostra identità; Cristo ci viene a cercare fino a farsi inchiodare sull’albero della croce per ridonarci la vita della grazia.

La nostra comunità si sente chiamata a fare un cammino di riscoperta del nostro battesimo come vocazione universale alla santità; siamo consapevoli che la testimonianza di fede si fonda sulla rinnovata scelta di essere in Cristo creature nuove: la vocazione è proprio questo. La riscoperta di tale chiamata dovrebbe stimolarci a pregare incessantemente perché il Signore mandi vocazioni di speciale consacrazione per il servizio nella comunità. Questo impegno è assunto dalla parrocchia ogni giovedì, quando durante l’adorazione si prega per le vocazioni. Inoltre il Signore ci ha concesso la grazia di un gruppo di fratelli e sorelle che sentono in modo speciale la chiamata a pregare per le vocazioni sacerdotali della nostra Diocesi: il gruppo Opera Vocazioni Sacerdotali è particolarmente impegnato nel curare quest’aspetto. Se il seminario è il cuore della Diocesi, il gruppo Opera Vocazioni Sacerdotali è il cuore della comunità.

Dal 2009 la comunità ha tentato di darsi un appuntamento mensile per la catechesi. Essa verte sull’approfondimento di alcune verità fondamentali della nostra fede. Il tema scelto per il 2009 e che è stato sviluppato fino ad oggi fa riferimento al numero otto del documento Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia: il valore della domenica. È da registrare una scarsa partecipazione da parte dei fedeli.

La lectio Divina, ogni secondo mercoledì del mese, viene tenuta e preparata dalle suore e dai sacerdoti della famiglia ecclesiale di vita evangeli-

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ca Opus Matris Verbi Dei. Tale comunità immette e alimenta la preghiera nella vita del popolo di Dio e fa del servizio della Parola la sua missione.

La lectio Divina viene presentata quale momento di approfondimento e conoscenze delle Scritture, mirato a raccogliere i messaggi, le suggestioni e le ispirazioni che dal testo sacro si esprimono e ci vengono incontro.

Nonostante sia un momento di elevata spiritualità e d’ascolto della parola del Signore, si registra una partecipazione piuttosto bassa.

Il gruppo San Pio da Pietrelcina si trova in una fase germinale, infatti consta di pochissimi elementi, ma, ovviamente, auspica un più largo coinvolgimento di fedeli. Il gruppo s’incontra mensilmente presso il monumento del Santo, sito in piazza Duca d’Aosta, per la recita del Santo Rosario e la lettura dell’epistolario di Padre Pio. Nell’organizzazione di tutto ciò la parrocchia cerca di tenere conto delle esigenze lavorative e familiari delle persone, ma si è consapevoli della difficoltà nel raccogliere la partecipazione di tutti.

Come è stato sottolineato in precedenza, siamo consapevoli della centralità della famiglia nel cammino dell’Iniziazione Cristiana dei ragazzi. Il contesto socio-culturale scristianizzato, la famiglia che sta perdendo la sua funzione di depositaria e di trasmettitrice della fede alle nuove generazioni, ci impone di ripensare percorsi di catechesi mirati a far riscoprire la fede anche ai genitori; per questa ragione durante l’itinerario di fede sono proposti degli incontri di catechesi per i genitori: essi aumentano gradualmente durante la prosecuzione dell’itinerario, hanno come contenuto gli stessi argomenti dell’itinerario di fede per i ragazzi, ma adattati agli adulti nel linguaggio e nel metodo.

Per quanto riguarda la vicinanza alle famiglie bisognose, la Caritas interparrocchiale, espressione della sollecitudine di tutta la comunità, attraverso il centro di ascolto accoglie le loro esigenze e difficoltà, provando a cercare insieme a loro soluzioni alla crescente mancanza di lavoro, ai loro problemi di emarginazione, o perché immigrati, o perché lasciati soli e, quindi, non integrati nel tessuto sociale, nella totale indifferenza del resto della società. È da specificare che, tale centro ascolto, infatti, non può fungere da “consultorio familiare”, volto ad accogliere chi si trova in particolari momenti di sofferenza, come per esempio malattie, separazioni, etc..

La comunità parrocchiale, al momento, non dispone di nessun

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Centro di aiuto per la vita né di un consultorio familiare. Quest’ultimo è presente nel presidio ASP di Misterbianco, a cui il comune di Motta fa riferimento per tutti quei servizi non offerti nel territorio. Mentre il Centro di aiuto per la vita più vicino ha sede a Catania, con il quale anche la Caritas interparrocchiale ha saltuariamente partecipato ad alcune iniziative. Riguardo a quest’ultimo, la Comunità non si è mai posta l’interrogativo se fosse sufficiente a far fronte alle problematiche che caratterizzano la moderna società sempre più scristianizzata, in cui il valore stesso della vita viene sminuito, o addirittura reso nullo, o se piuttosto, non possa essere auspicabile avere nella nostra comunità una sede decentrata di tale centro, con lo scopo di rendere più accessibile il servizio offerto anche a coloro che, impossibilitati a recarsi autonomamente in città, possano fruire più facilmente di questo prezioso aiuto, reso così “a portata di mano”.

La nostra parrocchia, prima ancora di occuparsi dell’educazione dell’individuo alla politica - non volendo dare un orientamento politico definito e lasciando i laici liberi e autonomi di scegliere - ha come impegno quello di educare al rispetto della persona e della sua formazione cristiana.

Tuttavia, bisogna portare all’attenzione l’opinione comune nel ritenere che la sfera religiosa e quella politica non debbano essere separate, privi di ponti di collegamento. Non si è maturato ancora pienamente il concetto che la politica, oggi più che mai, ha bisogno di essere permeata dai valori evangelici, che sono alla base di una società, priva di corruzione e malaffare, dove solo l’onestà, la lealtà, la solidarietà debbano essere le caratteristiche predominanti.

Il nostro appartenere a Cristo deve essere reso manifesto in tutti gli aspetti della vita di tutti i giorni - sia nel campo politico, sociale e lavorativo - attraverso l’agire mosso dall’etica cristiana.

Ci rendiamo conto che non c’è sensibilità per la Res Pubblica poiché prevale un distacco, dovuto allo sfrenato individualismo ed egoismo che contrasta nettamente con la dottrina sociale della chiesa. Bisogna sottolineare che la parrocchia collabora bene con l’Amministrazione locale (feste religiose, donazione di un garage in comodato d’uso, etc.).

Quinto obiettivo In passato, la parrocchia attraverso le Comunità Ecclesiali di Base ha tentato di radicarsi nel territorio, come segno di vicinanza e prossimità alle

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zone periferiche per far fronte all’espansione territoriale. Negli ultimi anni questa esperienza si è esaurita, lasciando un vuoto: ci sono zone della parrocchia dove il Vangelo non è annunziato, e ciò comporta un crescente pregiudizio nei confronti della Chiesa che scaturisce dall’ignoranza religiosa, misto alla sempre più evidente scristianizzazione. All’interno del territorio della parrocchia si trova anche una sala del regno dei Testimoni di Geova che, come sappiamo bene, sono più bravi di noi ad andare casa per casa. Oggi sentiamo l’impulso nuovo di evangelizzare la parrocchia iniziando a creare condizioni favorevoli per reimpiantare nel territorio le Chiese Domestiche. Un primo evento di evangelizzazione è stata la venuta della Madonna Pellegrina da Fatima: questa circostanza ha riavvicinato molti alla comunità. Pensiamo di continuare su questa scia tracciata da Maria con l’iniziativa della Madonna dei Bambini (già in precedenza descritta), e con l’impianto di un centro di evangelizzazione in un garage dato in comodato d’uso dall’Amministrazione comunale sito in via Papa Leone XIII (zona periferica della nostra comunità). Recentemente la nostra parrocchia, in questo tempo caratterizzato dalla comunicazione multimediale, ha iniziato a far uso di questi nuovi mezzi, creando un blog, e un sito internet. Inoltre, vi è anche la diffusione di un “foglio” informativo mensile cartaceo, attraverso il quale si vogliono raggiungere i “lontani” comunicando gli eventi settimanali e mensili parrocchiali: il foglio non ha pretesa di essere un giornale, è solo uno strumento per dare la possibilità a ciascuno di noi di farci prossimi a tutti; infatti non viene lasciato nelle buche delle lettere, ma è consegnato brevi manu da ciascuno di noi (angeli) chiamati ad annunziare così la Buona Novella.

La parrocchia solo di recente ha intrapreso un rapporto di collaborazione con l’istituto scolastico presente in paese, collaborando alla realizzazione di eventi. Inoltre Padre Gaetano ha stipulato una convenzione con l’istituto comprensivo “G. D’Annunzio” al fine di realizzare un collegamento tra chiesa e scuola.

Attualmente, la parrocchia mantiene il collegamento con la realtà circostante anche attraverso le visite dei sacerdoti agli ammalati e con la distribuzione dell’Eucarestia da parte dei Ministri straordinari a coloro che ne sono impediti.

I Ministri straordinari solo dallo scorso anno, con la venuta di Padre Gaetano sono stati chiamati a formare un gruppo. In passato, come ades-

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so, si è sempre agito coordinati e guidati dal Parroco, ma pochi o quasi rari erano i momenti di confronto tra coloro che prestavano questo servizio. È notevole l’impegno a cui sono chiamati i ministri. Inizialmente i volontari erano solo quattro, mentre attualmente sono sette.

I servizi che svolgono sono i seguenti: - la comunione agli anziani ed infermi, specialmente la domenica e nelle festività; - l’aiuto al sacerdote per la distribuzione dell’Eucarestia durante le celebrazioni domenicali e/o celebrazioni in cui l’assemblea è più numerosa.

- distribuzione dell’Eucarestia nelle Case famiglia per anziani.

Tuttavia si avverte la necessità di potenziare e qualificare il servizio che svolgono per poter dare sempre più ai fedeli la possibilità di accostarsi alla Comunione, affinché questo servizio possa essere dono e testimonianza di Cristo, ma anche conforto e aiuto per queste persone.

Nel territorio parrocchiale, vi è una collaborazione saltuaria e marginale con i rioni, come si è detto in precedenza, che si riduce ad alcuni momenti specifici dell'anno liturgico e della festa patronale in onore di Sant’Anastasia.

Lo spirito di appartenenza alla parrocchia è valorizzato dalla collaborazione tra i fedeli per mantenere vive le tradizioni a noi giunte.

In particolare, la parrocchia conserva il suo carattere popolare durante alcuni momenti dell’anno quali: la via Crucis del venerdì santo, la festa di Sant’Anastasia e la festa in onore di Sant’Antonio di Padova. La preparazione di quest’ultima viene coordinata dal Comitato festa, secondo gli orientamenti del Consiglio pastorale parrocchiale.

I membri della Commissione festa si riuniscono per curare tutti i dettagli dei festeggiamenti: l’organizzazione della processione della Reliquia, la processione del Santo lungo le vie del paese e l’allestimento dello spettacolo pirotecnico in occasione dell’uscita e dell’entrata del Santo in chiesa. Il Consiglio pastorale parrocchiale si è interrogato ultimamente su come migliorare ulteriormente la festa di Sant’Antonio facendole assumere sempre di più un carattere religioso, senza togliere quegli aspetti folkloristici tipici della pietà popolare.

In occasione dell’ultima processione del Venerdì Santo - momento caratterizzato da una forte partecipazione di fedeli - Padre Gaetano ha

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invitato chi volesse entrare a far parte del gruppo già presente dei portatori del Cristo morto e della Madonna Addolorata. Molti hanno accolto questo invito e si sono programmati tre incontri con lo scopo di qualificare spiritualmente il servizio da loro prestato.

La parrocchia vive il comandamento dell’amore anche attraverso il gruppo Caritas interparrocchiale, composto da circa trenta volontari, unificatosi nel 2005 e che, negli ultimi anni, si è dotato di uno statuto, che ha dato finalità e struttura organizzativa al gruppo, favorendo lo svolgimento del servizio nel migliore dei modi.

La Caritas ha sede presso l'immobile sito in piazza Principe di Piemonte, struttura non totalmente funzionale perché su quattro livelli, e adibita ad altre attività parrocchiali, quali doposcuola e catechismo.

All’interno della Caritas esistono quattro ambiti, ciascuno con dei referenti per ogni settore: il “Centro ascolto”, il magazzino alimenti, il magazzino vestiario e il servizio di visite domiciliari. Inoltre, esiste una rete di collegamento con le istituzioni che permette di far giungere un aiuto non solo assistenziale, ma anche morale e di vicinanza cristiana alle persone assistite.

Fra le opere-segno che vengono promosse vi è il recupero scolastico attraverso un servizio di doposcuola, al quale si è dato il nome “Sicomoro” - rivolto ai bambini delle scuole elementari e medie - il pranzo di Natale a cui partecipano tutti gli assistiti Caritas e i volontari, le raccolte alimentari che si svolgono sia in chiesa sia presso i centri commerciali vicini, in occasione dei tempi forti (Natale e Pasqua), oltre ai momenti di sensibilizzazione e testimonianza offerti ai ragazzi delle scuole medie.

Tuttavia, tra gli operatori vi è la consapevolezza che la Caritas non riesce a trovare un aggancio con quelle famiglie che vivono la sofferenza e il disagio privatamente. Talvolta, mossi da quel senso di rispetto della cosiddetta privacy, non si riesce superare quel valico che impedisce di tendere la mano a tutti i bisognosi.

Inoltre, bisogna far presente la scarsa diffusione della mentalità del servizio di volontariato all’interno della comunità parrocchiale.

Vi sono molti progetti, tra cui quello su menzionato del doposcuola “Sicomoro”, che stentano a decollare o, peggio, rischiano di affondare per mancanza di volontari, soprattutto tra i giovani, sempre più “gelosi” del proprio tempo, i quali non vengono educati alla mentalità del dono di sé a servizio dei bisognosi, nel nome di Gesù.

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Sesto obiettivo La comunione tra le due parrocchie, necessaria per una pastorale più incisiva evitando l’isolamento, è sicuramente un obiettivo da raggiungere.

Nel nostro territorio dei tentativi di collaborazione con l’altra parrocchia presente a Motta (Santa Maria del Rosario) sono avvenuti anche in passato (O.V.S., Caritas interparrocchiale); oggi concretamente si avverte il bisogno di crescere in questa mentalità di comunione e di collaborazione.

Un esempio di questa esigenza di crescita è la catechesi per il completamento dell’Iniziazione Cristiana ed i corsi di formazione per i catechisti proposti ad entrambe le parrocchie nel medesimo modo, ma di fatto nella realizzazione delle attività è mancata la sintonia; questo ha comportato disguidi ed incomprensioni tra gli operatori e la comunità, alla quale non viene data l’immagine di una Chiesa unita.

Un altro esempio è dato (vedi Consiglio pastorale parrocchiale del 26 marzo u.s.) dalla distribuzione degli orari delle Sante Messe domenicali, che molti fedeli lamentano non essere funzionali alle esigenze di ciascuno.

Gli orari delle celebrazioni sono troppo vicini; infatti nella nostra parrocchia le messe sono celebrate durante la domenica ed i giorni festivi alle 9.00, alle 10.30 ed alle 18.00 (ora legale 18.30); in Chiesa Madre si celebrano solo due Messe: alle 11.00 ed alle 18.30 (alle 19.00 a partire da maggio). Da più parti è stata avanzata la richiesta di spostare la celebrazione delle 10.30 alle 11.00, ripristinando il vecchio orario. Questa richiesta, sollevata anche all’unanimità dal Consiglio pastorale parrocchiale, favorirebbe una migliore preparazione alla Celebrazione Eucaristica, fermo restando che anticipare la Messa delle 9.00 comporterebbe un malcontento generale dei fedeli.

Segni positivi di collaborazione, oltre a quelli sopra citati, sono il corso di preparazione al matrimonio organizzato insieme, la Via Crucis cittadina, la processione del Corpus Domini.

Occorre evidenziare all’interno della parrocchia, un atteggiamento isolazionista ed autosufficiente da parte di alcuni elementi abituati più a primeggiare che a servire in umiltà e silenzio. Lo scontro tra queste mentalità e quella corrente, più propensa alla comunità e alla condivisione è evidente. Coloro che non condividono quest’ultimo orientamento si autoescludono e si allontanano, creando un clima di divisione, diffidenza e d’incomprensione, frutto della mancanza di ricerca della verità e dell’au-

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tenticità cristiana, a cui tutti dobbiamo tendere.

I rapporti con il vicariato VIII sono limitati agli incontri del Consiglio pastorale vicariale, ed alla presenza in alcune commissioni del consiglio stesso. In questo periodo di preparazione alla Visita pastorale i rapporti con il vicariato si sono intensificati.

Nella parrocchia è attivo il gruppo A.G.E.S.C.I. Motta I. Il Gruppo Scout a Motta Sant’Anastasia è stato fondato nell’ottobre del 1990 e proprio quest’anno compie venti anni dalla sua nascita. Dopo un periodo difficile, dovuto ad una sempre più crescente carenza “vocazionale”di capi, il gruppo, a partire del 2005, ha riaperto coraggiosamente le tre branche, L/C lupetti, E/G esploratori e R/S rover e scolte. Quest’anno si è registrato un notevole aumento dei ragazzi censiti con ottantaquattro iscritti, a dimostrazione della validità della metodologia scout volta all’attenzione dell’educazione dei ragazzi, alla consapevolezza, alla responsabilità, alla fede, all’essenzialità, alla solidarietà, all’ambiente e al confronto, seguendo un itinerario di crescita che li porterà a diventare uomini e donne preparati ad affrontare le “sfide del loro domani”.

Le riunioni con i ragazzi sono a cadenza settimanale, mentre la domenica il gruppo partecipa regolarmente alla Santa Messa e, compatibilmente con gli impegni di zona o regionali, alle attività della comunità parrocchiale. La Comunità Capi è unita, formata da persone che si stimano reciprocamente e credono e investono molte energie per fare in modo che la proposta dello scoutismo possa continuare a essere presente sul territorio di Motta. Purtroppo il numero dei capi è molto esiguo, si è solo in sette, per cui il servizio diventa molto dispendioso a livello personale. Anche perché due dei capi di Motta sono anche Incaricati di Branca per la Zona Etna-Alto-Simeto (branca E/G e branca R/S e Comitato di Zona), mentre tre di questi appartengono al gruppo disciolto di Piano Tavola. La Comunità Capi (Co.Ca) ha sempre ritenuto valida la scelta interparrocchiale. Purtroppo da due anni, il gruppo è inserito solamente nella parrocchia di Sant’Antonio.

Infine, il gruppo, nella consapevolezza, che l’azione educativa va inserita nel contesto di tutte le realtà che ruotano attorno al ragazzo, interagisce anche con le famiglie dei ragazzi, con la scuola e con l’Amministrazione locale.

Quest’ultima ha dato prova, in tutte le nostre attività svolte sul terri-

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torio, di una grande sensibilità e disponibilità nei confronti del gruppo scout, come ha avuto modo di dimostrare con l’assegnazione di un locale proveniente dai beni confiscati alla mafia, che ci ha consentito di custodire il materiale del gruppo.

Settimo obiettivo Una parrocchia missionaria che si sente responsabile del Vangelo ha bisogno di nuovi protagonisti, dove per “nuovi” abbiamo inteso l’intera comunità formata da fedeli che collaborano attivamente alla vita parrocchiale nuovi non solo come adesioni ma anche nuovi nella mentalità e nell’agire (essere in Cristo creature nuove). Per realizzare concretamente questo, a nostro avviso è molto importante non solo che la parte della comunità attiva nella vita parrocchiale sia sempre disposta a mettersi in discussione e a confrontarsi, ma che cresca anche attraverso una capacità progettuale che si esplica attraverso il Consiglio pastorale parrocchiale (insediato nell’ottobre del 2010) per essere casa accogliente e abitabile per tutti. Si respira tra i membri del Consiglio pastorale parrocchiale un clima di vera collaborazione e corresponsabilità; i membri sentono forte il peso della compartecipazione come espressione di tutta la comunità. Attraverso ciò, Padre Gaetano sta cercando di sensibilizzare la comunità dei fedeli ad una partecipazione più attiva e consapevole alla missione della Chiesa.

Riconosciamo che questo lavoro rimarrebbe senza alcun significato e valore se mancasse la continuità tra ciò che viene progettato all’interno della parrocchia ed i fedeli lontani. Inoltre, ci si rende conto che per realizzare tale continuità è fondamentale un progetto lungo, che necessita di una guida determinata, sicura e stabile nel tempo.

Il nostro sacerdote è promotore di tutto questo lavoro, ma perché questo porti frutto ci vuole ancora molto tempo e bisogna perseverare in un progetto di unità non solo della parrocchia ma anche di una collaborazione pastorale nel nostro territorio, solo così si potrà dare l’immagine di una chiesa unita che progetta, che si fa missionaria adeguandosi contemporaneamente ai cambiamenti sociali.

Il Consiglio affari economici è un organo che ha sempre funzionato nella nostra parrocchia, anche se, talvolta, alcune decisioni di spesa economica non sono state condivise dai parrocchiani. La trasparenza è sempre stata una sua caratteristica.

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Conclusione Questa relazione, espressione corale di tutta la comunità parrocchiale, non ha la pretesa di essere certamente esaustiva; le risposte non hanno avuto un carattere burocratico e distaccato, ma ci hanno aiutato a testimoniare, come Lei ci ha suggerito, la gioia nel ringraziare il Signore per i buoni risultati già conseguiti, ad essere veri nel riconoscimento di quelli non ancora raggiunti, a nutrire una ferma speranza ed un generoso impegno per un fruttuoso seguito alla Visita pastorale. Dunque, la Visita pastorale è stata una possibilità per ciascuno di verificare il cammino già percorso, lodando il Signore per i suoi benefici e una verifica degli aspetti ancora da approfondire o maturare per spingerci a più grande comunione, a più fervida testimonianza evangelica, a continuo impegno per rendere sempre più missionario il volto della nostra comunità parrocchiale.

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Interventi non programmati (a cura della Segreteria per la Visita pastorale) Negli interventi si sono alternati giovani ed adulti illustrando alcune modalità di collaborazione alla missione della Chiesa e chiedendo suggerimenti per agganciare i giovani. Sono state fatte proposte di orari diversi per facilitare la partecipazione alla Celebrazione Eucaristica. È stato fatto presente al Vescovo che, nonostante si abbiano dei locali in comodato, necessitano ambienti più adeguati e sicuri per le attività parrocchiali.

Qualcuno esprime il desiderio di avere nella comunità parrocchiale la presenza di una comunità di Vita consacrata. Anche il rappresentante del Comune interviene per lamentare la scarsa presenza ad eventi culturali promossi per stimolare la partecipazione. Infine, sorella Noemi sottolinea l’importanza di essere oltre al fare, di dare un concreto esempio di accoglienza dei vicini prima di voler arrivare ai lontani.

Stralci dell’intervento dell’Arcivescovo (a cura della Segreteria per la Visita pastorale) a. Saluto tutti voi e particolarmente, anche a nome vostro, il Signor Sindaco che ringrazio per la presenza. La presenza del primo cittadino

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in questa assemblea mi pare significativa perché esprime il carattere della comunità ecclesiale: una presenza per servire. Un servizio di annunzio del Vangelo, di promozione di solidarietà, di impegno per la diffusione della civiltà dell’amore. b. Gli organismi ecclesiali di partecipazione e ogni comunità ecclesiale se si esprimono nella loro vera natura, oltre a essere efficaci per l’ambito proprio della parrocchia, possono costituire anche una testimonianza per le istituzioni civili che tante volte certamente si trovano ad affrontare problematiche e ricerca di intesa. Se la comunità e un organismo di partecipazione ecclesiale si impegnano nel dialogo e nella ricerca della convergenza attraverso la comunione, lanciano inevitabilmente un messaggio di stile alla comunità civile. La Chiesa serve, e nello stesso tempo anche impara ed offre validi esempi. Le istituzioni civili possono, perciò, guardare anche alla comunità ecclesiale ricavando utili indicazioni per il loro servizio e per il loro modo di procedere. c. Questa sera credo che stiamo facendo l’esperienza di quanto sono vere le parole di Gesù: dove due o tre sono riuniti nel mio nome, lì sono in mezzo a loro (Mt 18,20). Questa è un assemblea ecclesiale e, quindi, si caratterizza anzitutto per la presenza del Signore; siamo riuniti nel Suo nome, l’abbiamo percepito e stiamo sperimentando la sua presenza. d. La presenza del Signore possiamo riscontrarla in quello che ci ha detto Padre Gaetano, nella relazione che ha tenuto, nei singoli interventi che testimoniano l’amore verso di Lui e verso la Chiesa. Sottolineiamo che è il Signore che ci riunisce, ci illumina per capire, è Lui che ogni volta dopo averci riuniti e nutriti con la Sua parola e con l’Eucaristia, con il dono dello Spirito, ci invia sempre in missione. Questa è la Chiesa, questo fu l’inizio, questo è oggi, questo sarà sempre. Le modalità cambieranno, ci saranno sempre lati positivi e lati problematici; se la Chiesa è fondata dal Signore Gesù, deve essere così. Le gioie di oggi valorizziamole; i problemi che viviamo assumiamoli pure ma senza scoraggiarci, perché così fu anche all’inizio. Gli Atti degli apostoli, le lettere di San Paolo, ci tramandano tante belle esperienze senza, tuttavia, tacere i problemi che ci furono all’inizio. Il Signore è sempre presente per assisterci, per guidarci in questo cammino e, quindi, l’esperienza di comunione, di discernimento che stiamo facendo questa sera, la consapevolezza

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Incontro con l’Arcivescovo 20 maggio 2011

che ci stiamo dando nel motivare sempre di più la nostra azione, partono dalla presenza del Signore.

Suor Noemi ha sottolineato che tutte le cose da fare devono essere ancorate a quello che siamo e che tutto quello che vogliamo fare verso gli altri sarà possibile se anzitutto accogliamo il Signore e ci accogliamo tra di noi. e. Ringraziamo il Signore per questa esperienza: è una bella novità. Ho insistito che la Visita pastorale avesse questi forti momenti, anzitutto l’incontro col Signore nella Celebrazione Eucaristica, poi questi incontri comunitari: Assemblea parrocchiale, Consiglio pastorale, Consiglio per gli affari economici e poi, ancora, l’incontro con le realtà della comunità tramite gesti di presenza che vado svolgendo. Tutto questo per sottolineare che la Visita pastorale costituisce un’esperienza per l’intera comunità ecclesiale; non è soltanto il vescovo che viene, è la comunità ecclesiale che vive la Visita pastorale, con reciproco arricchimento.

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f. Ringrazio quanti hanno collaborato per la preparazione della Relazione pastorale e Padre Gaetano che l’ha presentata. Credo che abbiamo appreso tutti tante cose. Padre Gaetano ha potuto predisporre questa bella relazione perché ci sono state delle persone che hanno lavorato, hanno fornito tutti questi elementi. È importante che questa relazione venga ripresa in momenti specifici del Consiglio pastorale ed anche con lo stile di questa sera. Non deve restare sulla carta, deve essere ripresa, approfondita, arricchita per tutto quello che può essere utile anche per l’avvenire. g. Dobbiamo, infatti, tenere presente qual è la dinamica della Visita pastorale. C’è stata la preparazione, c’è lo svolgimento, ci sarà il Dopo Visita. Questa sera qui, sia nella relazione sia negli interventi, sono stati evidenziati problemi molto importanti che certamente io non posso adesso risolvere immediatamente e nemmeno posso trattare ampiamente. Vi affido questa grande responsabilità, questa possibilità: il Dopo Visita deve costituire il tempo in cui tutto questo verrà ripreso. La Visita pastorale ha costituito una scuola, ci siamo messi tutti attorno al Signore e abbiamo imparato alcuni elementi dello stile ecclesiale: metterci e studiare insieme, cercare soluzioni nella corresponsabilità, impegnarci senza scaricare sugli altri le nostre responsabilità.

Incontro con l’Arcivescovo 20 maggio 2011

Il Consiglio pastorale, il Consiglio per gli affari economici devono continuare questo momento assembleare con la stessa ricchezza di interesse, di partecipazione di questa sera. Il Dopo Visita significa esattamente questo anche per le questioni che sono state poste circa i locali, una situazione che riguarda tutte le parrocchie. Il Vescovo cosa può fare? Se potessi moltiplicare i locali sarei felice; non potendolo fare, dico che anche in questo dobbiamo cercare di essere creativi: non possiamo attendere aspettando che le cose maturino da sé, bisogna darsi da fare.

Credo che bisogna accettare la sfida e trovare, perlomeno tentare di trovare, qualche soluzione. Intanto valorizziamo bene gli spazi di cui già disponiamo cercando di renderli sempre più funzionali per quanto possibile, tramite opportune ristrutturazioni. La logica che dobbiamo far crescere è questa: cosa posso fare io? L’importante è che superiamo, con lo stile del coinvolgimento, la logica dell’attesa o della rinuncia.

Per questo ringrazio ancora il signor Sindaco che ieri ha consegnato simbolicamente le chiavi dei locali di via Leone XIII dove si potrà realizzare un segno della presenza della parrocchia. h. Per crescere nel coinvolgimento e per comportarci bene, è necessario un forte punto di riferimento. Lo troviamo nel Vangelo e nella dottrina che la Chiesa vi attinge e propone a tutti. Al riguardo, è molto importante sottolineare che dobbiamo rifiutare tutti, ed in particolare voi ragazzi, la tentazione di non affrontare argomenti difficili e di limitarci a cose banali. Impegniamoci nella riflessione personale e comunitaria, come pure nella preghiera. i. Vorrei concludere sottolineando che è stato un incontro molto bello, oltre che partecipato; un incontro da cui torniamo a casa tutti molto arricchiti. Collegandomi alla richiesta circa la presenza stabile di una comunità di consacrate che collaborino con la comunità, invito tutti, specialmente i giovani, a riflettere sull’origine della chiamata del Signore. I sacerdoti e le suore non arrivano da un altro pianeta, ma nascono in una comunità che vive con responsabilità l’impegno evangelico della preghiera perché il Signore invii operai nella Sua messe.

L’augurio finale è proprio che da questa parrocchia possa venire qualcuno in seminario, che da questa parrocchia anche qualche ragazza risponda al Signore per seguirlo nella vita consacrata. Sarà certamente il frutto più bello e straordinario della Visita pastorale.

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Incontro con l’Arcivescovo 21 maggio 2011

Ore 9.30 - Cimitero Comunale

CELEBRAZIONE EUCARISTICA Omelia dell’Arcivescovo Carissimi Fratelli Presbiteri, Fratelli e Sorelle,

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1. Sono particolarmente lieto che nel programma stilato dalle due comunità parrocchiali sia stato inserito questo momento dedicato ai cari defunti appartenuti alla comunità di Motta Sant’Anastasia. In questo momento pensiamo a quanti non sono più tra noi e rinnoviamo la nostra fede nel Signore Crocifisso e risorto, fondamento della nostra speranza e certezza della nostra resurrezione.

Per i nostri fratelli defunti, in particolare quelli di Motta, abbiamo chiesto al Padre di ammetterli a condividere il trionfo di Cristo sulla morte per contemplare in eterno il Dio che li hai creati e redenti. È un sottolineatura molto bella, ci ricorda il fine più alto, vero e autentico per cui siamo su questa terra, come abbiamo appreso con quella domanda-risposta del catechismo: “Per qual fine Dio ci ha creato”. “Ci ha creato per conoscerLo, amarLo, servirLo in questa vita e poi goderLo nell’altra in Paradiso”. Questa sete di Dio, di contemplare Dio, è sempre nel nostro cuore.

2. Nel brano del Vangelo che abbiamo ascoltato (Gv 14,7-14), Gesù dice ai discepoli che se conoscono Lui conoscono anche il Padre. Con una espressione spontanea Filippo chiede “Mostraci il Padre e ci basta”. Filippo si è reso interprete del sentimento più autentico, più vero, più profondo del nostro cuore “Mostraci il Padre e ci basta”. Gesù può dare una risposta che solo Lui può offrire. Gli altri avrebbero parlato di Dio; Gesù, e solo Lui, può dire “Chi ha visto me ha visto il Padre”, perché è il Figlio. Allora, per rispondere al profondo desiderio del nostro cuore, noi dobbiamo conoscere il Figlio.

Noi non solo lo conosciamo con la dottrina, ma con il Battesimo, la

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Confermazione, l’Eucarestia noi siamo inseriti in Lui, diveniamo una sola cosa in Lui. Nella misura in cui, guidati ed illuminati dallo Spirito Santo noi conosciamo Gesù vediamo il Padre. Questo è il senso profondo della nostra vita cristiana: crescere nella conoscenza e nell’amore di Gesù per conoscere il Padre in questa vita e contemplarLo poi eternamente.

Soltanto attraverso Gesù noi giungiamo al Padre, ma Gesù non lo vediamo, lo conosciamo nella fede, lo incontriamo nell’Eucarestia, ed è presente nella Chiesa.

3. L’incontro con Gesù non è una esperienza individualistica, ma comunitaria: Gesù è presente nella Chiesa, nei suoi discepoli. Noi, quindi, siamo chiamati a diventare segno perché Gesù possa essere conosciuto dai fratelle e perché tutto il mondo possa conosce il Padre. Ecco il dono che riceviamo e la responsabilità che dobbiamo esercitare. Ciascuno, e tutti insieme, perché Chiesa, pur con la nostra povertà e limiti, dobbiamo diventare segno, possibilità, occasione per tutti di conoscere il Padre di avere la risposta a questo profondo desiderio. Ecco la missione della Chiesa.

4. In questa Visita pastorale ci stiamo interrogando su come siamo Chiesa, su come vogliamo sempre più dare testimonianza di Gesù, perché tutti possano credere. L’impegno di questi giorni, quello che faremo dopo continuando nel fervore di questo tempo, mira a questo: tutti dobbiamo diventare possibilità di incontro con Gesù nella Chiesa.

Mentre preghiamo per i nostri cari defunti chiediamo per noi, pellegrini verso la stessa meta, di vivere in modo tale che in Cristo incontriamo il Padre e che altri possano incontrare Gesù e contemplare il volto del Padre.

Così sia per tutti noi. ✠ SALVATORE GRISTINA

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Ore 11.00 - Parrocchia Sant’Antonio di Padova - sagrestia

INCONTRO CON IL CONSIGLIO PER GLI AFFARI ECONOMICI Il Parroco presenta i membri del Consiglio affari economici e da’ lettura della lettera inviata dal Vicario generale e dal Vicario episcopale per l’Amministrazione a conclusione della Visita reale.

Intervento del signor Mario Guarnera Eccellenza Reverendissima,

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Vorremmo portare a conoscenza, lo stato patrimoniale attuale della parrocchia e i progetti che contiamo di poter effettuare con l’aiuto della Divina Provvidenza.

Al momento della nomina dell’attuale Parroco, Sac. Gaetano Fabio Maria Sciuto la situazione economica, tra il contante e la somma depositata presso il cc Bancario nr. 108 della Banca Popolare di Lodi di Motta Sant’Anastasia, era di € 23.974,33, alla quale va sommata la cifra di € 14.422,20 della Confraternita Sant’Antonio di Padova.

Inoltre è presente un patrimonio immobiliare così elencato: • Casa sita in via XX settembre 163.

• Sede Caritas sita in piazza Principe di Piemonte n. 9.

• Casa canonica sita in via Principessa Iolanda.

• Casa fercolo Santo Patrono sita in via G. Verdi.

• Terreno sito in via G. Verdi.

• Terreno sito in via Terre Nere (fronte campo sportivo) con annesso rudere in comproprietà con terzi, condiviso con la parrocchia S. Maria del Rosario.

• Terreno sito in contrada Pozzo Masseria.

Il sopraelencato patrimonio immobiliare, risulta immutato alla data odierna.

La disponibilità economica aggiornata al 27.04.11 è di euro 45.670,23 alla quale va aggiunta la somma di euro 14.422,20 che il

Incontro con l’Arcivescovo 21 maggio 2011

Commissario della Confraternita Sant’Antonio di Padova Sac. Gaetano Fabio Maria Sciuto utilizzerà per contribuire all’acquisto dell’immobile sito in via Sant’Antonio, 16 effettuato dalla parrocchia. Tale somma è depositata c/o la Banca Popolare di Lodi - Agenzia di Motta Sant’Anastasia.

Per poter far fronte all’acquisto di suddetto immobile, si è dovuto ricorrere all’accensione di un mutuo decennale, di € 45.000,00, presso la Banca Popolare di Lodi di Motta Sant’Anastasia.

Tale locale, verrà adibito dalla parrocchia per l’espletamento delle attività pastorali. È nostra intenzione, nei limiti delle nostre capacità, di progettare un centro ricreativo nel terreno e nei locali di via Verdi, per far fronte all’emergenza giovanile della nostra comunità.

Confidiamo, con il Suo aiuto e la Sua preghiera, di poter realizzare i programmi già esposti.

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Interventi non programmati (a cura della Segreteria per la Visita pastorale) Su sollecitazione del Vescovo sono stati dati dei chiarimenti su alcune situazioni: - donazioni per le quali c’è il rogito ma manca l’accettazione; - stato di alcuni immobili che appartengono alla parrocchia ma che, o per la posizione geografica o per la necessità di una manutenzione straordinaria abbastanza onerosa, fanno raggiungere gli obiettivi di utilizzo solo in maniera parziale; - studio per il recupero di oggetti, statue e paramenti sacri affidati in cura o in prestito; - unificazione di libretti bancari e relative problematiche con la Commissione festa; - ipotesi di permute di terreni o locali per migliorarne l’utilizzo a scopo pastorale; - ipotesi di utilizzo di un terreno coltivabile attraverso una cooperativa di cui la parrocchia dovrebbe far parte.

Incontro con l’Arcivescovo 21 maggio 2011

Sintesi dell’intervento dell’Arcivescovo (a cura della Segreteria per la Visita pastorale) 1. Ringrazia i presenti per l’impegno e la collaborazione. Evidenzia l’obbligatorietà del Consiglio per gli affari economici all’interno della parrocchia ed augura che, a partire dalla Visita pastorale, l’impegno continui, si intensifichi e diventi una caratteristica della vita della Comunità parrocchiale.

2. Invita a studiare le varie ipotesi, a formulare gli appositi progetti e a discuterne con il Vicario episcopale per l’amministrazione.

3. Per quanto riguarda il recupero di beni della Chiesa invita a procedere con discrezione e prudenza, ma anche con diligenza e chiarezza.

4. Illustra il ruolo di Padre Vincenzo Branchina per il tempo del Dopo Visita.

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Ore 17.00 - Parrocchia Santa Maria del Rosario - sagrestia

INCONTRO CON IL CONSIGLIO PER GLI AFFARI ECONOMICI Sintesi dell’intervento del Parroco (a cura della Segreteria per la Visita pastorale) All’inizio dell’incontro il Parroco presenta i componenti del Consiglio ed illustra la situazione patrimoniale e debitoria della parrocchia.

Benché esista un discreto sostegno da parte dei fedeli, quanto viene raccolto in chiesa durante le celebrazioni non basta a coprire le spese minime ed essenziali della parrocchia.

A questa situazione di precarietà si aggiunge la recente ed imprevista chiusura della chiesa. Questa situazione ha determinato molta incertezza anche nella vita economica della parrocchia, perché alle situazioni debitorie pregresse si aggiunge anche la necessità di far fronte al nuovo disagio.

Incontro con l’Arcivescovo 21 maggio 2011

Sintesi dell’intervento dell’Arcivescovo (a cura della Segreteria per la Visita pastorale) 1. Manifesta solidarietà e vicinanza alla comunità provata da questo ulteriore ed inaspettato disagio. Per far fronte alla situazione attuale e favorire il coinvolgimento responsabile della comunità mottese, invita i presenti a studiare delle forma di intervento e sostegno da parte dei fedeli in occasione della festa grande di Sant’Anastasia. Onorare i Santi Patroni significa anche sapersi prendere cura del tempio ad essi dedicato.

2. Sottolinea l’importanza della verbalizzazione degli incontri ed invita a tenere l'apposito registro dei verbali.

3. Invita, infine, a comunicare in Curia i nominativi dei componenti del Consiglio.

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Ore 18.00 - Parrocchia Sant’Antonio di Padova - salone parrocchiale

INCONTRO INTERPARROCCHIALE CON IL GRUPPO FAMIGLIE ED I RAGAZZI CHE SEGUONO IL PERCORSO PER IL COMPLETAMENTO DELL’INIZIAZIONE CRISTIANA Saluto di una Catechista Eccellenza Reverendissima, È con gioia che, a nome di tutte le famiglie ed in particolare di quelle impegnate nel cammino di fede per il completamento dell’Iniziazione Cristiana dei figli, le porgo il benvenuto in mezzo a noi.

Nella nostra comunità parrocchiale, consapevoli che le famiglie chiedendo il battesimo per i loro figli si impegnano in prima persona ad educarli nella fede, stiamo cercando di avviare, attraverso la novità del “percorso di tipo catecumenale”, l’azione congiunta di tutte le figure educative nella fede.

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Siamo pienamente consapevoli del fatto che far vivere tale percorso a questi bambini e alle loro famiglie non può limitarsi ad un cambio di libri o di tecniche di animazione, ma è un’occasione preziosa per mettere in moto la comunità e renderla educante, smettendo di trattare la parrocchia come un distributore di servizi senza nessun reale coinvolgimento. Dover avviare un percorso come questo motiva tutti a curare la conoscenza reciproca, ad essere veramente gruppo; chiede tempo dedicato allo studio della grande tradizione della Chiesa e cura nella preparazione degli incontri con la valorizzazione di tutti i canali della comunicazione (gesti, parole, segni e simboli, giochi, etc.). Per la nostra comunità è sicuramente un notevole cambio di mentalità ma, d’altra parte, è già forte da tempo l’esigenza di ripensare e rivisitare l’Iniziazione Cristiana secondo quelli che sono i nuovi orientamenti della Chiesa Italiana.

A tal proposito noi catechisti abbiamo sentito la necessità e l’importanza della formazione e, proprio per questo abbiamo partecipato ad un itinerario di incontri di formazione, tenuti da una relatrice dell’Ufficio catechistico diocesano. Adesso, anche se con le incertezze di coloro che intraprendono un nuovo cammino, vogliamo farci portatori di ciò che abbiamo appreso nella nostra comunità. Ed è proprio dal prossimo anno catechistico che verrà avviato questo percorso che porterà i ragazzi a ricevere i sacramenti in un’unica celebrazione. Si tratta di un percorso educativo cherigmatico/narrativo, suddiviso in tappe volte a raccontare la storia della salvezza di cui la famiglia è protagonista. Il racconto della storia della salvezza, contenuto nei libri della Bibbia, ha bisogno di essere mediato per i bambini, ma debitamente tradotto consente di trasmettere con grande facilità i contenuti fondamentali dell’esperienza religiosa: la creazione da parte di Dio, il progetto di felicità previsto per ogni uomo, la disgrazia di non aver aderito al progetto di Dio, la sua amorosa volontà di ricondurci a salvezza.

La narrazione, strumento educativo di importanza essenziale, presenta, tuttavia, un inconveniente che ha bisogno di essere risolto: può lasciare l’impressione che non parli di noi, ma di altri personaggi, tipici di un mondo fantastico e inesistente. Ma è nell’ambito della famiglia che questa può assumere i contorni di una verità sperimentabile, grazie al dono che arricchisce i genitori in modo tutto particolare: il Dio Creatore e Padre si è reso presente in loro per continuare la creazione e portare in ogni casa il

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suo amore paterno. L’esperienza della generazione da parte di un uomo e di una donna, non è una delle esperienze della vita, ma è l’esperienza attraverso la quale si rende chiaro il senso della vita intera. Un’esperienza desiderata, certamente, ma arricchita di una dimensione che va ben al di là di qualsiasi desiderio, perché generazione è procreazione: Dio continua a creare, proprio grazie al papà e alla mamma e, grazie a loro, ogni uomo, fin dalla più tenera infanzia, può assaporare il suo amore di Padre.

Indubbiamente quello riservato ai genitori è un dono grande, che diventa un compito e comporta un nuovo progetto di vita: quello di far conoscere chi è Dio, cosa ha fatto e cosa continua a fare per ogni persona che viene al mondo. Pertanto, tutti noi educatori siamo pienamente consapevoli del fatto che dobbiamo attivarci per far assimilare un concetto più completo della catechesi, che viene, purtroppo ancora oggi in questa comunità, abitualmente accolta quasi come un sussidio funzionale per accostarsi a qualche sacramento. Si accoglie senza difficoltà l’idea di una catechesi per i sacramenti, si accetta anche di sottoporsi ai corsi in preparazione al matrimonio e talvolta ad una catechesi di preparazione al battesimo, ma non si riesce a recepire l’idea di una catechesi per la vita cristiana. Solo finalizzata alla vita, la catechesi potrà essere impostata come azione continuativa, non destinata ad interrompersi nel momento in cui un determinato sacramento è stato ricevuto. I cambiamenti di mentalità sono imprese di grande difficoltà ed esigono tempi lunghi, ma proprio per questo è importante che ci si metta in cammino, perché almeno tutti gli operatori conoscano e condividano l’impostazione suggerita dalla Chiesa italiana per il rinnovamento della catechesi. Prevedendo poi di lavorare sui tempi lunghi, viene interpellata anche la pastorale giovanile, per aiutare i giovani a guardare in avanti e a progettare la propria vita anche, e soprattutto, in qualità di educatori. Per questo, siamo consapevoli dell’importanza che quanti operano accanto ai giovani, e qui s’intendono soprattutto le famiglie, sappiano progettare le proposte più adatte per crescere nell’amore, nonostante spesso risulti difficile a causa dei numerosi problemi che assillano il vivere quotidiano.

Ci prodigheremo, confidando nell’aiuto del Buon Dio, in un percorso che cammina in questa direzione perché convinti che solo una comunità accogliente può evitare di ridurre l’esperienza dei sacramenti ad una serie di allontanamenti dalla Chiesa, dopo averli ricevuti.

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Eccellenza, come Padre accompagni questi nostri desideri con la Sua preghiera e la Sua benedizione, ed ancora una volta La ringraziamo per averci dato la possibilità di incontrarci tra di noi, insieme al nostro pastore.

Saluto di un membro del Gruppo famiglie interparrocchiali Benvenuto fra noi, Eccellenza!

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Il Gruppo interparrocchiale famiglie di Motta Sant’Anastasia Le porge un caloroso saluto.

Nel presentarLe la nostra realtà vogliamo trarre ausilio dalla lettera alle famiglie del Beato Giovanni Paolo II che elegge la famiglia a “strada maestra” nel cammino che Cristo ha affidato alla Chiesa.

Anche per la nostra comunità interparrocchiale la famiglia rappresenta il motore portante di ogni realtà: la famiglia cellula della società è anche cuore della nostra chiesa locale.

Forti di questa convinzione abbiamo iniziato il nostro cammino di gruppo interparrocchiale con la consapevolezza che il nostro operato sarebbe stato supportato da tutti i gruppi presenti nel territorio, poiché i membri del gruppo famiglie sono, inevitabilmente, parte di molte altre realtà locali.

Così, quest’anno, abbiamo iniziato i nostri incontri: siamo, dunque, un gruppo giovane, che ripercorre, in parte le tracce di altre esperienze simili, già presenti, in passato nelle nostre parrocchie. Siamo circa quindici coppie di sposi che vanno dai tre mesi ai trenta anni di vita matrimoniale. La nostra forza è stata, fin dal primo incontro, la voglia di confronto e di scambio di esperienze e di vissuto fra mogli e mariti, padri e madri che sentono, forte e concreta, l’esigenza di manifestare le proprie perplessità sulla difficoltà di essere famiglia cristiana ai giorni d’oggi o che desiderano, semplicemente, trovare un momento nel quale riflettere, pregare e crescere all’interno della più grande famiglia che è la Chiesa locale.

Oggi si va troppo di fretta e spesso non si ha il tempo di pensare e di meditare, di cogliere aspetti del proprio quotidiano che sembrano banali ma che, in realtà, sono straordinari: per questo noi ci incontriamo il secon-

Incontro con l’Arcivescovo 21 maggio 2011

do giovedì di ogni mese, principalmente per la gioia di stare insieme e poi anche per fare gruppo.

Negli incontri già vissuti abbiamo fatto esperienza di confronto e di condivisione delle nostre personali vite familiari e abbiamo messo un po’ a nudo il nostro modo di essere famiglia cristiana. Abbiamo assistito alla proiezione di un film che poi abbiamo commentato insieme. Abbiamo animato un intenso momento di veglia di preghiera di preparazione alla Santa Pasqua. Non sono mancati i momenti di gioviale condivisione di una serata insieme. Per il futuro ci proponiamo di leggere e commentare la lettera alle famiglie del Beato Giovanni Paolo II, assumendoci, personalmente, l’arduo compito di animare, a coppia, di volta in volta, gli incontri, per essere veri protagonisti del gruppo e non solo passivi spettatori degli incontri.

Siamo ancora all’inizio ma siamo certi che, con la Grazia di Dio e con il sostegno dei nostri Sacerdoti, potremmo fare tanta strada ed essere, così, un punto di forza per la nostra comunità interparrocchiale.

Interventi non programmati6 (a cura della Segreteria per la Visita pastorale) 1. Eccellenza, alla luce di quanto si legge in Matteo 7,24, la casa fondata sulla roccia, possiamo paragonare la famiglia di oggi all’uomo stolto, che costruisce la sua casa sulla sabbia: cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande. Oggi la famiglia, colpita da un disagio sociale ed economico sempre crescente, inconsapevolmente, tende a perdere di vista i valori trasmessi da Cristo per inseguire l’effimero, dato dal denaro e dal benessere.

Il Beato Giovanni Paolo II, ci ricorda però che l’avvenire della Chiesa e del mondo passa attraverso la famiglia.

Oggi la Chiesa come si predispone nei confronti del progressivo sfaldamento della famiglia, come società naturale e come sede dei principi cristiani?

2. Come intende operare la Chiesa per far si che il sacramento del 6

Si tratta di due interventi scritti consegnati all’Arcivescovo.

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matrimonio si dimostri più forte di ogni debolezza e che la famiglia costruisca la sua casa sulla roccia?

Sintesi dell’intervento dell’Arcivescovo (a cura della Segreteria per la Visita pastorale) a. Apprezza il metodo con cui si è svolto l’incontro, che ha visto la presenza contemporanea di genitori e figli. La presenza dei genitori è molto significativa, perché fa comprendere ciò che essi hanno assunto in prima persona come impegno nel matrimonio. b. Riprendendo il testo della benedizione dei papà nel rito del Battesimo dei bambini, ribadisce: il papà sia, insieme alla sua moglie, il primo educatore alla fede del proprio figlio.

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c. Riprende l’immagine delle “sabbie mobili” su cui sono costruite oggi le famiglie per rafforzare l’urgenza di fondare la famiglia sulla roccia.

Nessuno si può sostituire alle famiglie, la comunità parrocchiale deve scommettere tutto su questa certezza. «La famiglia è “Chiesa domestica” e voi genitori capite cosa significa questa espressione. Voi non siete lasciati soli, nemmeno nell’educazione religiosa dei vostri figli, però importante è non delegare». d. I genitori accompagneranno i propri figli nel loro percorso catechistico se ci sono famiglie che scoprono la gioia e la responsabilità della propria missione. Educare i propri figli alla fede non è un favore che si fa al Parroco, ma è qualcosa che i genitori fanno per loro stessi, per la Chiesa e per la società. e. Invita a non disperare. La speranza dà frutto; noi dobbiamo essere la smentita del catastrofismo. L’impegno darà poi i suoi risultati. Aiutarsi come famiglie è possibile, sostenersi anche. Non possiamo arrenderci. f. Invita alla preghiera e al dialogo all’interno della famiglia, anche a costo di vedere un programma televisivo in meno. Sperimentare la gioia di pregare insieme, di dialogare, di stare insieme. Rivolgendosi ai ragazzi presenti, ricorda che proprio loro sono il dono prezioso dei loro genitori.

Incontro con l’Arcivescovo 21 maggio 2011

g. Tutta la Chiesa prega sempre per le famiglie, Infine ricorda che esistono dei santi genitori come modello per tutti. Giovanni Paolo II ha fatto tanto per le famiglie; sentiamoci, quindi, rafforzati dai santi nei nostri impegni.

Ore 19.30 - Parrocchia Sant’Antonio di Padova - salone parrocchiale

INCONTRO INTERPARROCCHIALE CON I GIOVANI Relazione sintesi di diverse interviste fatte ai giovani Mottesi La situazione giovanile mottese è difficile: si nota uno scollamento di anni tra la fede ed il mondo dei giovani. L’Iniziazione Cristiana non ha portato i frutti desiderati. Il territorio non offre luoghi di aggregazione o particolari possibilità per i ragazzi che migrano in base all’età prima nella zona del ponte (all’ingresso del paese), poi si spostano nel parcheggio di fronte al cimitero, e per coloro che possiedono la patente la meta è Catania. I più giovani si spostano ad Etnapolis dove trascorrono il loro tempo passeggiando, mandando sms….

Lo spaccio di droga è diffuso, favorito dalla particolare posizione geografica del paese: vicino alla città, ma abbastanza appartato. Lo spaccio ed il consumo di droga avviene in particolare nel parcheggio vicino al cimitero, a piazza Castello. Anche l’abuso di alcolici caratterizza lo svago dei giovani mottesi.

I Rioni potrebbero essere una vera risorsa per agganciare la realtà giovanile, ma la loro azione è spesso un remare contro l’annunzio del Vangelo; anche se alcune volte si è cercato di realizzare delle possibilità di incontro.

Un gruppo di giovani universitari si incontrano nel centro giovanile comunale per la visione di film; diverse volte abbiamo partecipato a questi momenti anche se, quando è stata fatta loro la proposta di incontrarci in parrocchia, hanno declinato l’invito.

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Nei dintorni del territorio si trovano anche dei locali dove si organizzano discoteche e feste, anche di dubbia moralità.

Il Gruppo Scout è davvero una risorsa per raggiungere la fascia adolescenziale grazie al loro progetto educativo unito alla specifica metodologia dell’educare con l’avventura.

Da circa un anno si incontra un gruppo di circa venti adolescenti ai quali abbiamo proposto un cammino di fede: la risposta è allo stato buona.

Saluto di un Giovane Buona sera Eccellenza,

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Stasera siamo molto felici di averla qui in mezzo a noi. Noi qui presenti facciamo parte di diversi gruppi, quali il gruppo adolescenti, chiamato C.P.F. (ovvero: c’a putemù fari), il gruppo coro ed il gruppo ministranti. Tutte queste realtà, volute e guidate da Padre Gaetano, sono nate da circa due anni.

Siamo la parte della comunità “giovane” e per questo abbiamo ancora bisogno di integrarci del tutto all’interno della parrocchia e di conseguenza nelle attività che vengono svolte, ma d’altra parte pian piano in noi sta crescendo la voglia di ritrovarci insieme. È emerso il bisogno di scoprire e, quindi, in seguito di essere quella parte di lievito in una società dove ogni valore sembra ormai messo nel dimenticatoio, scoprire che l’essere cristiani è un arricchimento e non una vergogna che porta ad essere esclusi dai propri coetanei.

Da questo nasce proprio il bisogno di continuare un vero e proprio cammino che porti alla conoscenza della figura di Gesù, in modo da poter trasformare quella che adesso è più una “paura dell’essere diversi” a un vero “stile di vita” che va testimoniato con coraggio a quella parte ancora lontana dal Signore.

Un giovane ha tanti sogni e uno tra i tanti è intervistare Dio. Stasera vogliamo tirare fuori questo sogno dal cassetto e attraverso Lei intervistare Dio. Scopriremo che è vero che ciascuno ha tanti sogni, ma è ancor più vero che Dio ha un sogno su ciascuno di noi, così come l’ha avuto su di Lei.

Incontro con l’Arcivescovo 21 maggio 2011

Sin da adesso vogliamo ringraziarLa per la Sua presenza tra noi giovani. Siamo certi che questo confronto sarà per noi una lezione di vita che ci incoraggerà nell’essere testimoni di Gesù, sapendo di poter contare sul Suo sostegno di Padre e Pastore.

Domande dei Giovani rivolte all’Arcivescovo 1. Come ha capito la “chiamata”? Cosa ha trovato “di più” nella vita da Sacerdote? Se potesse tornare indietro rifarebbe la stessa scelta?

2. Come era il suo cammino di fede alla nostra età?

3. Ha avuto mai dei dubbi nella fede, sconforto di sentirsi solo, meno presenza di Dio? 4. Cosa ne pensa della nostra parrocchia?

5. Quali indicazioni, iniziative ha per l’anno prossimo?

6. Come mai la scelta di fare la Visita pastorale? A che servono queste Visite dopo tanto tempo che non si svolgono?

7. Come si può testimoniare, oggi, la fede in Cristo, in questa società?

8. Cosa si può fare per coinvolgere i giovani lontani?

9. Che sogno personale ha nel cassetto?

Introduzione alla proiezione di un video Il video che a breve vedremo, “Giovani in & out” è stato realizzato da tutti noi qui presenti per presentarLe la realtà giovanile del nostro paese, sia dei giovani che frequentano la parrocchia, sia dei giovani lontani. Ci siamo recati nei luoghi che più frequentiamo, abbiamo intervistato amici, conoscenti ma anche sconosciuti e raccolto considerazioni, opinioni e verità che ci hanno fatto riflettere su come i nostri coetanei non considerano nella loro vita la presenza di Gesù, ma pensano che seguirLo sia fuori moda o addirittura una vergogna.

Questa, per noi è stata un’esperienza molto divertente che ci ha permesso di conoscerci di più e di guardare più da vicino il nostro territorio.

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Incontro con l’Arcivescovo 21 maggio 2011

Ci siamo improvvisati giornalisti, registi, montatori di video, foto reporter, per cui, Eccellenza, ci perdoni qualche piccola imperfezione, ma siamo certi che Lei apprezzerà il nostro impegno.

Proiezione del video realizzato dai giovani.

Sintesi dell’intervento dell’Arcivescovo (a cura della Segreteria per la Visita pastorale)

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1. Si rallegra per l’incontro ed il video realizzato. Spiega il senso della Visita pastorale e la possibilità che essa permette di incontrare più diffusamente le persone, le comunità, i giovani. Incontri che permettono al Vescovo di conoscere meglio i fedeli di una comunità. Anche la comunità in occasione della Visita pastorale ha la possibilità di conoscere meglio la persona del Vescovo.

2. Commenta l’immagine del Buon Pastore che conosce le sue pecorelle e le porta sulle sue spalle. In quella pecorella siamo presenti tutti. Il Buon Pastore ci conosce, ci ama, si prende sempre cura di noi.

3. Racconta della Sua esperienza adolescenziale e giovanile, quando ad undici anni fece ingresso in seminario. Importanti per la sua formazione furono le figure del Parroco di Sciara e della sua catechista.

4. Sottolinea il suo “di più”, il sogno di Dio nella Sua vita. È il segreto che noi portiamo, quello che a poco a poco riusciamo a capire. Lui stesso lo ha compreso gradualmente.

Incontro con l’Arcivescovo 22 maggio 2011

Ore 18.30 - Parrocchia Sant’Antonio di Padova

CELEBRAZIONE EUCARISTICA E CONCLUSIONE DELLA VISITA PASTORALE Omelia dell’Arcivescovo Carissimi Fratelli Presbiteri e Diacono, Fratelli e Sorelle nel Signore, Distinte Autorità, 1. In alcune parrocchie accade che la Celebrazione Eucaristica apre la Visita pastorale, mentre in altre, come qui a Motta, sia nella Chiesa Madre che in questa parrocchia di Sant’Antonio, la Celebrazione Eucaristica chiude la Visita: nell’un caso o nell’altro, la celebrazione costituisce l’inizio o la conclusione più opportuna del tempo di grazia che il Signore concede, la Visita pastorale.

Concludendo con la Celebrazione Eucaristica, noi questa sera vogliamo ringraziare il Signore per averci dato questa possibilità: di vivere insieme questa bella esperienza che vorrei descrivere alla luce della parola che abbiamo appena ascoltato.

2. Cosa ha significato la Visita pastorale, cosa abbiamo cercato di fare in questi giorni?

La prima sottolineatura la trovo nell’inizio del brano che abbiamo ascoltato nella seconda lettura (1Pt 2,4-9): “Carissimi, avvicinandovi a Lui [al Signore] pietra viva ...”. In questi giorni abbiamo avuto questa grande gioia: anzitutto ci siamo tutti avvicinati al Signore. I momenti di preghiera, di incontro, di riflessione, tutto quello che in questi giorni abbiamo vissuto insieme ha significato esattamente questo: ci siamo avvicinati al Signore che viene definito pietra viva. Si tratta di una delle definizioni più ricorrenti nella Sacra Scrittura. Dio nei Salmi spesso è chiamato roccia, pietra. Per comprendere il significato pieno di questa qualifica del Signore, pensiamo a cosa significa il deserto, cosa significa anche la mancanza di punti di riferimento a causa di tempeste, venti e altro. In tali difficoltà c'è

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Incontro con l’Arcivescovo 22 maggio 2011

un punto fermo: una roccia che costituisce anche riparo e che dà sicurezza.

Quando il Signore viene descritto come “pietra viva”, è evidenziato tutto quello che Egli fa per noi.

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3. Come sempre, ogni volta che ascoltiamo una definizione di Gesù, noi subito possiamo fare un’altra riflessione: se Gesù è pietra viva, noi chi siamo? L’autore ci ha dato la risposta: “quali pietre vive siete costruiti anche voi come edificio spirituale”. Cristo è la pietra base, angolare, noi le pietre che il Signore valorizza per costruire questo edificio spirituale.

In questi giorni ci siamo avvicinati di più al Signore. Incontrando Lui, abbiamo compreso meglio che siamo la Sua Chiesa. Abbiamo capito meglio il grande dono che il Signore ci fa: siamo la sua Chiesa, il segno della Sua presenza nel territorio, siamo la comunità che Egli ama. Tutta la riflessione fatta nei vari incontri ci ha fatto capire di più questo, ci siamo impegnati a capire meglio a quali condizioni possiamo costituire questo edificio spirituale.

Ecco quel continuo sottolineare il nostro impegno, la nostra collaborazione, tutto quello che in questi giorni ha costituito oggetto della nostra riflessione, della nostra preghiera e certamente dei nostri propositi. Ci siamo accostati al Signore, abbiamo compreso meglio la nostra dignità.

4. Questa dignità, nella seconda lettura, è descritta con quelle splendide espressione: “... siete stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa, popolo che Dio si è acquistato ...”. Sappiamo che questo acquisto è avvenuto con il sacrificio di Gesù, con la Sua morte e risurrezione. Siamo popolo di Dio con una missione precisa: “perché proclami le opere ammirevoli di lui che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua luce meravigliosa”. In questi giorni abbiamo compreso meglio tutto questo.

Io sono stato nella Chiesa Madre e qui nella chiesa di Sant’Antonio per onorare la dignità che ciascuno di voi riceve dal Signore. In ciascuno di voi ho visto un figlio di Dio e, quindi, ci siamo incontrati come fratelli, con questo vincolo di amore nel Signore. Ringrazio il Signore perché abbiamo vissuto i nostri incontri con questa semplicità. Per questo mi dispiace che la Visita pastorale finisca. Penso che sarà stato lo stesso anche per voi: ringraziamo il Signore che ci ha fatto incontrare così, come suoi

Incontro con l’Arcivescovo 22 maggio 2011

figli, come fratelli, come membra del corpo di Cristo che è la Chiesa.

Certamente ci sono anche tante preoccupazioni, ma in mezzo alle preoccupazioni il Signore ci consola, ci dà pure gioia e quanto abbiamo provato in questi giorni lo è stato veramente. Conserviamo, perciò, vivo il ricordo bello di queste giornate.

5. Ringraziamo il Signore per questo e il ringraziamento deve consistere soprattutto nell’impegno di mantenere la comunione e la fraternità.

Consisterà, pure, nel fare in modo che la gioia e l’entusiasmo di questi giorni non si affievoliscano e che il clima di questi giorni continui nel futuro.

Voi avete gustato che cosa significa la Visita pastorale. Ringraziare il Signore significa anche pregare molto insistentemente, affinché anche nelle altre parrocchie dell’Arcidiocesi la Visita pastorale possa essere la grazia, il dono del Signore che noi abbiamo sperimentato.

6. Qui a Motta inizia adesso il tempo del Dopo Visita. Dobbiamo valorizzare tutto quello che in questi giorni abbiamo seminato, tutto quello che ha costituito auspicio, speranza e proposito in tutti i campi. E questo lo vogliamo fare tenendo conto di quello che Gesù dice nel Vangelo (Gv 14,1-12).

Noi dobbiamo avere sempre fiducia, non dobbiamo essere turbati; possiamo essere preoccupati ed afflitti, ma mai perdere la pace del cuore.

Sappiamo bene qual è il senso della nostra esistenza: è un cammino con una meta precisa, la casa del Padre: li c’è un posto per ciascuno di noi.

Gesù è andato a prepararlo, esso non deve restare vuoto per l’eternità; tutti siamo chiamati a raggiungere quella meta.

Per raggiungere la meta dobbiamo tenere presente quello che Gesù dice di se stesso presentandosi come via, verità e vita. Se camminiamo in Lui, sicuramente giungiamo alla meta eterna e viviamo bene la nostra vita; non dobbiamo deviare di qua e di là. Ci possono essere tanti sentieri ed è molto importante nella vita quotidiana non andare di qua e di là, ma seguire la strada che è Gesù.

Gesù è anche verità. Quante cose sentiamo dire! Siamo bombardati da mille messaggi! Credere che Gesù è verità, significa che dobbiamo mettere la Sua parola al primo posto per raggiungere quella maturità cristiana

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Incontro con l’Arcivescovo 22 maggio 2011

che ci permetta, dinanzi a tante opinioni, di capire subito quello che ci dice Gesù senza lasciarci frastornare da mille cose.

7. La Visita Pastorale ci ha messo su questa direzione; adesso deve continuare il cammino nel nome del Signore, con la luce e la forza del Vangelo, con l’impegno di solidarietà e di presenza nel territorio.

La prima lettura (At 6,1-7) ci parla della carità e dell’attenzione per le varie urgenze che sin dall’inizio hanno animato la comunità cristiana.

Durante l’incontro della Caritas interparrocchiale abbiamo posto la nostra attenzione anche su questo. In questo settore sono stati fatti dei propositi, sono state evidenziate anche iniziative che possono essere attuate come testimonianza di amore.

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8. In questi giorni abbiamo cercato di comprendere meglio tutto questo. Adesso continuiamo con la certezza che ci ha sostenuti in questi giorni: il Signore è con noi, il Signore è stato con noi, il Signore sarà sempre con noi. Sperimenteremo anche la materna intercessione della Vergine Santissima, dei nostri santi patroni, Sant’Antonio di Padova e Sant’Anastasia. Sentiamoci sempre fortificati dalle attenzioni della Madre di Gesù e dei Santi: essi intercedono per noi, perché il nostro cammino di discepoli di Gesù sia sempre più fedele, sia sempre più ricco di frutti. È quanto auguro a tutti voi; quanto chiedo al Signore come grazia particolare per voi, per i fratelli e le sorelle con i quali e con le quali il Signore mi ha dato la gioia di vivere questi giorni indimenticabili.

Ringrazio Lui, ringrazio anche voi e andiamo avanti nel nome del Signore.

Così sia per tutti noi. ✠ SALVATORE GRISTINA

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lettere conclusive

Lettera conclusiva Parrocchia Santa Maria del Rosario

Carissimo Salvatore, Con grande gioia ti indirizzo questa lettera che spero verrà incontro anche all’attesa tua e delle persone che più direttamente hanno collaborato per la buona riuscita della Visita pastorale in codesta parrocchia Santa Maria del Rosario.

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1. Scrivo la presente certamente per adempiere quanto suggerisce il Direttorio per il Ministero pastorale dei Vescovi circa la conclusione della Visita (nº 225), ma, soprattutto, per cogliere la possibilità di rivivere con te e con l’intera comunità parrocchiale il tempo indimenticabile che il Signore ci ha dato la grazia di trascorrere insieme nei giorni tra il 7 e il 22 maggio 2011.

La presente va letta alla luce della parte dedicata alla Visita pastorale nell’omelia della Messa Crismale del 21 aprile 2011 e in quella del 5 aprile 2012 (cfr. allegati)7 dove ho fornito alcune indicazioni di fondo sul tempo di grazia che stiamo vivendo. Con questa lettera desidero anche collegarmi alla Celebrazione Eucaristica svoltasi domenica 2 ottobre 2011 presso il Centro Polifunzionale (zona Toscano) di Misterbianco, con la quale abbiamo innalzato il nostro ringraziamento al Signore a conclusione della Visita pastorale nell’VIII Vicariato. Con la presente faccio, altresì, riferimento alla lettera Prot. N. 1960/U-239 del 24 dicembre 2011 con cui ho rivolto a te e ai carissimi fedeli della parrocchia Santa Maria del Rosario un affettuoso saluto e tanti auguri in occasione delle festività natalizie.

A più riprese ho rinnovato i sentimenti di gratitudine al Signore sgorgati dal nostro cuore nella celebrazione del 2 ottobre. Sono sicuro che lo stesso avete fatto tu e le persone che hanno sperimentato la vera natura della Visita pastorale, dono del Padre per la nostra Chiesa.

2. Il succitato numero 225 del Direttorio suggerisce, fra l’altro, al Vescovo di ricordare la Visita svolta nella parrocchia, di apprezzare gli impegni pastorali in atto e di stabilire alcuni punti per un cammino comunitario più impegnato.

7

Per il testo dell’omelia cfr. pag. 86.

Lettera conclusiva Parrocchia Santa Maria del Rosario

Di seguito, perciò, accennerò alla preparazione e allo svolgimento della Visita in codesta parrocchia e sottolineerò l’urgenza dell’impegno affinché il fervore suscitato dall’evento non si affievolisca e, soprattutto, affinché i buoni propositi formulati nei vari incontri siano adesso attuati con l’aiuto del Signore.

3. Per quanto riguarda la preparazione della Visita pastorale è opportuno sottolineare che essa ha offerto la possibilità di ricostituire il Consiglio pastorale parrocchiale che si è insediato in data 24 febbraio 2011.

In quell’occasione hai illustrato il significato della Visita pastorale e ne è stato predisposto uno schema di svolgimento.

L’esame del Questionario pastorale fu affidato ai vari gruppi, i cui contributi sono confluiti nella Relazione da te presentata nel corso dell’Assemblea parrocchiale del successivo 16 maggio.

4. Lo svolgimento della Visita pastorale a Motta Sant’Anastasia ha avuto un carattere peculiare. Infatti, oltre agli incontri di Vicariato vissuti insieme alle parrocchie di Misterbianco e Piano Tavola, le due parrocchie di Motta, Santa Maria del Rosario e Sant’Antonio di Padova, hanno avuto la possibilità di esprimere in varie occasioni la comunione che lega le due Comunità ecclesiali e che certamente è stata potenziata dalla stessa Visita.

Al riguardo, fu significativa la stesura del dépliant che presenta unitariamente il programma della Visita pastorale nelle due parrocchie.

In questo paragrafo dedicato allo svolgimento della Visita pastorale, tratterò prima gli incontri interparrocchiali (e quindi questa parte è identica nelle due lettere indirizzate alle due comunità mottesi) per esaminare successivamente i momenti specifici della parrocchia a te affidata.

4.1. Incontri interparrocchiali a) Il primo è stato realizzato per l’apertura della Visita pastorale, il 7 maggio 2011.

I saluti che tu e Padre Gaetano mi avete rivolto hanno illustrato il molteplice significato dell’evento che inauguravamo nel nome del Signore. In particolare, tu, carissimo Salvatore, con termini toccanti, ed evidentemente da me condivisi, hai fatto riferimento alle

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Lettera conclusiva Parrocchia Santa Maria del Rosario

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difficoltà legate al disagio causato dalla chiusura della Chiesa.

Abbiamo concelebrato la Messa vigiliare della III domenica di Pasqua, che ha come lettura evangelica il brano di Luca (cfr.

24,13-35) che presenta Gesù compagno di viaggio dei due discepoli di Emmaus.

Durante l’omelia ho sottolineato che la Santa Messa, soprattutto quella domenicale, ci offre la possibilità di fare anche noi la stessa esperienza dei due discepoli. Infatti, anche noi ascoltiamo la Parola che deve far ardere il nostro cuore, ed abbiamo la grazia di ricevere Gesù, pane spezzato per noi.

Ho presentato la Visita pastorale come tempo di grazia in cui ci accorgiamo di più della presenza del Signore, anche attraverso il ministero del Vescovo, collaborato generosamente dai sacerdoti, ed in particolare dai parroci. b) Lunedì 9 maggio abbiamo visitato le sedi del Comando dei Carabinieri e della Polizia Municipale.

Entrambi i Comandanti hanno sottolineato il gradimento per la Visita ed hanno avuto espressioni di apprezzamento per l’attività che le due parrocchie svolgono nel territorio di Motta. Ho ascoltato con vivo interesse quanto mi è stato riferito circa le problematiche che le due Istituzioni affrontano nello svolgimento delle rispettive competenze.

L’incontro mi ha permesso di esternare sentimenti di vicinanza e di sostegno, anche con il ricordo nella preghiera, per i Carabinieri e la Polizia Municipale di Motta. Li ho rassicurati circa la prosecuzione della sana collaborazione tra Chiesa e le varie Istituzioni impegnate a vario titolo nella promozione del bene comune. c) Giorno 16 ha avuto luogo l’incontro che ha evidenziato una bella caratteristica di Motta: l’interessamento per le vocazioni sacerdotali, per la vita e il ministero dei sacerdoti.

L’OVS interparrocchiale di Motta è tra le prime dell’intera Arcidiocesi e l’incontro me ne ha dato consolante conferma, sia nel saluto iniziale della responsabile, come pure nei vari interventi successivi.

La particolare vivacità e la benemerita attività svolta dal gruppo interparrocchiale OVS di Motta, mi ha indotto, lo scorso 7

Lettera conclusiva Parrocchia Santa Maria del Rosario

dicembre, a scegliere come nuova presidente dell’OVS diocesana la Signora Lina Lo Faro, impegnata da anni a livello locale.

Auguro che tanta esemplarità non venga meno, ma cresca anche a beneficio dell’intera comunità diocesana. d) Nel pomeriggio di mercoledì 18 maggio si è svolto l’incontro con i catechisti delle due parrocchie.

Una catechista ha esposto metodi, problematiche e risultati conseguiti nel cammino di fede proposto ai ragazzi e alle loro famiglie.

Nell’articolata relazione è stato sottolineato, a più riprese, che la formazione permanente avviene in comune. È uno stile da mantenere ed incrementare e certamente ne deriveranno buoni frutti soprattutto per la buona riuscita dell’impostazione della catechesi come catecumenato.

Nel dialogo sono emerse le consolazioni e le difficoltà comuni alle persone che animano il settore della catechesi. In particolare, è stato auspicato che cresca il numero dei catechisti, che le famiglie, per quanto possibile, iscrivano i figli alla catechesi della propria parrocchia e che si utilizzi nelle due parrocchie lo stesso modulo di iscrizione.

Nel rivolgere sentite espressioni di grato apprezzamento per la loro generosità nel servizio, ho esortato i presenti a fare sempre riferimento alle espressioni conclusive dei vangeli sinottici. Il primo annunzio, la catechesi e ogni servizio alla Parola, attualizzano continuamente il mandato missionario che Gesù ci ha lasciato (Mt 28, 18-20). Egli è con noi ed agisce con noi (Mc 16,20) e le sue mani ci benedicono sempre (Lc 24,51).

Queste profonde radici di fede assicurano vitalità all’albero che, nei momenti stabiliti dal Signore, darà certamente frutti abbondanti. e) L’incontro della Caritas cittadina (giovedì 19 maggio) è iniziato con la “preghiera del volontario Caritas”. In tal modo i partecipanti hanno espresso le motivazioni di fede che li rendono operosi nella carità, come pure la gioiosa consapevolezza di ricevere dal Signore molto di più di quanto essi possono dare al prossimo.

Questo spirito ha anche animato la relazione del volontario e gli interventi seguiti alla proiezione del filmato che ha illustrato l’ar-

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Lettera conclusiva Parrocchia Santa Maria del Rosario

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ticolata attività svolta dai volontari.

Rinnovo l’apprezzamento espresso per la bella testimonianza della interparrocchialità nel servizio della carità, come pure per l’iniziativa del dopo - scuola che i volontari del gruppo “Sicomoro” svolgono a favore dei bambini provenienti dai nuclei familiari disagiati.

Accompagno con la preghiera le attività della Caritas, affinché possano essere quei “cinque pani e due pesci” che il Signore valorizza per il miracolo della moltiplicazione dei pani (Mt 14, 1321). f ) Subito dopo si è svolta la visita all’Amministrazione comunale.

L’incontro è stato caratterizzato dalla viva cordialità negli interventi, da affermazioni di comune impegno di sana collaborazione, testimoniata anche dalla consegna, da parte del Sindaco, delle chiavi del garage concesso in comodato d'uso alla parrocchia Sant’Antonio.

Incoraggio gli opportuni rapporti tra le parrocchie e l’Amministrazione civica allo scopo di risolvere eventuali difficoltà che dovessero sorgere e di favorire ogni buona iniziativa che riguardi particolarmente le famiglie e i giovani. g) Seppur dislocate tra le due parrocchie, i tre Rioni “Vecchia Matrice”, “Panzera” e “Giovani Maestri” riguardano l’intera Comunità mottese.

Gli incontri che ho avuto con i numerosi iscritti a codeste realtà, tra cui tanti giovani, mi hanno permesso di apprezzare i lati belli che esse rappresentano, come pure di comprendere la problematicità che esse, talvolta, suscitano, soprattutto in occasione della Festa Patronale. Trattandosi di realtà rilevanti, la Comunità Ecclesiale non può trascurarle, anche a motivo del legame che esse intendono mantenere con la Santa Patrona.

Al riguardo, con tatto e pazienza, è necessario insistere, come ho ripetutamente sottolineato durante gli incontri, affinché la loro devozione verso Santa Anastasia sia vissuta nel sano spirito che le norme ecclesiastiche universali e nostre particolari danno in materia. h) Altri momenti vissuti insieme dalle due comunità parrocchiali

Lettera conclusiva Parrocchia Santa Maria del Rosario

sono stati la Visita all’Istituto comprensivo “Gabriele D’Annunzio”, il 18 maggio, la Santa Messa al Cimitero, il 21 maggio, e, soprattutto l'incontro con i giovani, il 21 maggio.

- La visita all’Istituto “D’Annunzio” mi ha dato ancora una volta la gioia di verificare la positiva accoglienza della presenza del Vescovo nelle scuole.

Ne è stato segno l’innegabile diligenza con cui l’incontro è stato preparato. Ho ringraziato tutti ed ho elogiato in particolare i ragazzi per la loro ben riuscita esibizione. Rinnovo l’augurio che ciò costituisca una grande lezione per la loro crescita come frutto di impegno personale e comunitario.

- Ricordo molto bene il simpatico incontro con i giovani che si è svolto sabato sera 21 maggio nel salone della parrocchia Sant’Antonio.

Ho apprezzato la relazione, sintesi delle diverse interviste fatte ai giovani mottesi. Ne è venuta fuori una descrizione realistica del contesto sociale cittadino, sia negli aspetti positivi che in quelli problematici. Questi ultimi certamente preoccupano, ma non devono paralizzarci. Piuttosto, devono spingerci ad un’azione pastorale attenta, interessante ed incisiva. È la sfida da fronteggiare e superare insieme da parte dei genitori e degli educatori. Le due comunità parrocchiali devono coinvolgersi insieme per stare accanto ai giovani ed accompagnarli nel loro inserimento, oggi particolarmente difficile, nelle diverse dimensioni del vivere in comunità. i) Gioiosa e commovente coronamento della Visita pastorale è stata la Celebrazione Eucaristica conclusiva che si è svolta con particolare solennità nella Chiesa parrocchiale di Sant’Antonio nel pomeriggio di domenica 22 maggio.

Alla luce della Parola di Dio (At 6,1-7; 1Pt 2,4-9; Gv 14,1-12), ho potuto sintetizzare i giorni di grazia che il Signore ci aveva concesso con paterna abbondanza. La stessa Parola indicava i frutti che possiamo raccogliere e gli impegni che dobbiamo attuare nel tempo del Dopo Visita.

Con i sentimenti fraterni e paterni di allora, rinnovo oggi per voi, carissimi Salvatore e Gaetano, e per l’intera Comunità mottese,

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Lettera conclusiva Parrocchia Santa Maria del Rosario

l’augurio di camminare sempre uniti nel nome del Signore e di darGli una convincente ed efficace testimonianza.

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4.2.Desidero, adesso, accennare ai momenti della Visita che riguardano più direttamente codesta comunità parrocchiale. a) Le visite alle case di riposo e ad alcuni esercizi commerciali, l’incontro con la Commissione per la festa, come pure i dialoghi personali con i fedeli e le visite agli ammalati mi hanno permesso di conoscere meglio aspetti che interessano l’'attività pastorale della parrocchia. b) Conservo un bel ricordo dell’incontro del 14 maggio con le famiglie, i ragazzi e le catechiste, che nel saluto iniziale hanno egregiamente descritto il significato della Visita pastorale. È stato consolante ascoltare, da parte di un genitore, le seguenti affermazioni: “... Tutto questo ci deve indurre a cambiare la mentalità comune ed imperante nel territorio, ovvero quello della delega: non possiamo demandare alla parrocchia l’esclusivo compito di educare i nostri figli nei contenuti della fede ...”.

Occorre ribadire e far condividere queste convinzioni. È vero che è difficile, ma è essenziale. Sosteniamo anche l’opera che al riguardo compiono i genitori volenterosi e i catechisti.

L’incontro è stato arricchito dal dialogo vivace con i ragazzi che mi hanno posto tante simpatiche ed interessanti domande, come pure con i genitori che ho visto desiderosi di essere aiutati nel loro difficile compito educativo. c) Dopo la Messa domenicale presso la Chiesa dell’Immacolata, si è svolta, nel pomeriggio del 15 maggio presso l’Istituto delle Orsoline, la riunione del Consiglio pastorale parrocchiale, allora recentemente ricostituito. Mi sembrò che le persone presenti seguissero attentamente quanto tu ed io abbiamo sottolineato circa la natura e i compiti del Consiglio.

Valorizzando la volontà di collaborare espressa negli interventi, avrai certamente curato, carissimo Salvatore, che tale organismo sia veramente vivace e propositivo.

A tale scopo potrà contribuire una buona intesa, tramite voi parroci, con il Consiglio della parrocchia Sant’Antonio. Si tratta di

Lettera conclusiva Parrocchia Santa Maria del Rosario

una costante linea di azione che deve essere attenzionata. d) Nel pomeriggio del 16 maggio ho presieduto l’Assemblea pastorale parrocchiale.

Tutti abbiamo ascoltato con attenzione la relazione da te predisposta con “il coinvolgimento di diverse persone impegnate nei vari settori della pastorale parrocchiale”.

La relazione e i successivi interventi hanno presentato la parrocchia nella concretezza della sua attuale situazione con gli aspetti positivi e problematici che la caratterizzano.

A più riprese hai usato l’espressione “siamo convinti ..., non siamo ancora riusciti”: certamente nel tempo del Dopo Visita il Consiglio pastorale avrà avviato l’approfondimento delle tematiche che hai inquadrato in tale modulo. Al riguardo, sono necessarie intelligenza ed apertura per distinguere tra le problematiche tipicamente parrocchiali e quelle che riguardano l’intera comunità mottese.

Sviluppare e valorizzare tale discernimento costituirà uno dei frutti provvidenziali della Visita pastorale che davvero così si rivelerà grande dono del Padre che entrambe le comunità devono accogliere e far fruttificare. e) Sabato 21 maggio ho incontrato il Consiglio parrocchiale per gli affari economici ed ho potuto apprezzarne il normale svolgimento degli incontri debitamente documentati.

Da un lato è emersa la situazione problematica: debito, “collette domenicali molto basse”, nuova chiusura della chiesa. Tuttavia, è stato rilevato anche come la comunità contribuisce per migliorare la suddetta situazione.

Abbiamo pure riservato la dovuta attenzione ai risultati della Visita reale svoltasi il precedente 30 marzo. La riapertura della Chiesa, speriamo ormai prossima e definitiva, permetterà un rilancio della vita parrocchiale e, quindi, anche l’attuazione di alcuni suggerimenti dati dai Convisitatori. Si proceda pure alla piena utilizzazione del Centro parrocchiale.

5. L’Anno della Fede che stiamo vivendo qualificherà il tempo del Dopo Visita in codesta parrocchia. In tal senso invito a valorizzare le ricche sottolineature contenute nella Lettera del Papa “La porta della Fede”,

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Lettera conclusiva Parrocchia Santa Maria del Rosario

come pure le indicazioni che la Congregazione per la Dottrina della Fede ha appositamente predisposto.

A livello diocesano, come già noto, stiamo cercando di attenzionare le feste religiose. Esse testimoniano la quantità e la qualità della nostra pietà popolare e rappresentano un’occasione unica per parlare di Gesù Cristo, attraverso l’esempio e la testimonianza dei nostri Santi protettori.

La pubblicazione del sussidio pastorale “Le feste del Signore, della Madonna e dei Santi nell’Anno della Fede”, vuole favorire un’attenta riflessione sulle feste religiose per le persone che generosamente e responsabilmente collaborano con i parroci per la preparazione e lo svolgimento di esse. Anche tu, carissimo Salvatore, saprai valorizzare il sussidio per aiutare tanti fedeli ad attraversare la porta della fede.

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6. Desidero incoraggiare te e la comunità parrocchiale Santa Maria del Rosario a vivere l’altrettanto importante tempo del Dopo Visita.

Esso, come il periodo di preparazione, deve essere espressione di profonda comunione vissuta fra le parrocchie del Vicariato e testimoniata dall’applicazione di modalità comuni e condivise.

Tali modalità consistono anzitutto nella prosecuzione della preghiera per la Visita pastorale e dell’esercizio della lectio Divina, come pure nel costante impegno a valorizzare bene lo specifico servizio che gli organismi di partecipazione devono abitualmente esercitare. Non sia trascurata, come già sopra evidenziato, la significativa esperienza dell’Assemblea parrocchiale.

Un’altra modalità da vivere in comune è costituita dall’impegno per qualificare meglio, a livello vicariale, la formazione degli operatori pastorali delle singole parrocchie. Essa comprenderà alcuni incontri base cui seguiranno altri specifici nei singoli ambiti dove già sono in corso collaudate esperienze animate da alcuni Uffici diocesani.

Altro settore in cui devono distinguersi le parrocchie già visitate consiste nell’attuazione dell’obiettivo per l’Anno pastorale in corso che indico in occasione del pellegrinaggio diocesano a Mompileri.

Rientrano tra tali modalità anche i compiti affidati rispettivamente al Vicario episcopale per la pastorale, Don Pietro Longo, e a Don Vincenzo Branchina. a) La parrocchia Santa Maria del Rosario, che ha già sperimentato la ric-

Lettera conclusiva Parrocchia Santa Maria del Rosario

chezza di questo dono, si distinguerà nella prosecuzione della preghiera affinché tutte le altre parrocchie dell’Arcidiocesi possano prepararsi alla Visita pastorale, viverla e farla fruttificare doverosamente.

Chiedo di dedicare nelle Messe festive un’apposita intenzione nella Preghiera dei fedeli. Suggerisco, inoltre, di servirsi del testo dell’apposita Preghiera in occasione di incontri associativi e degli organismi di partecipazione. b) Sarai contattato dai Confratelli Pietro Longo e Vincenzo Branchina per quanto di loro rispettiva competenza.

Con Padre Vincenzo esaminerai le Lettere del Vicario generale e del Vicario episcopale per l’amministrazione già in tuo possesso, curando, con il coinvolgimento del Consiglio per gli affari economici, ogni possibile attuazione dei loro suggerimenti e delle loro disposizioni.

Di quanto sarà fatto al riguardo, si dia notizia ai competenti Uffici di Curia con comunicazione scritta che sarà conservata anche negli archivi parrocchiali.

Con Don Pietro, anzitutto privatamente e successivamente in riunioni di Consiglio pastorale, tratterai con la dovuta attenzione quanto evidenziato nella relazione da te letta durante l’Assemblea pastorale parrocchiale, come pure quanto emerso nei vari incontri svoltisi durante la Visita in codesta parrocchia.

A tale scopo può essere di qualche utilità l’unita documentazione che comprende la sintesi di qualche mio intervento e l’indicazione di specifici punti da attenzionare nella vita della parrocchia.

Il Vicario foraneo sarà tenuto al corrente da parte del Vicario episcopale per la pastorale circa i passi che intraprende e collaborerà nel modo che gli sarà possibile.

Da parte mia seguirò l’attività del Dopo Visita accompagnandola con la costante preghiera e con i migliori auspici per la sua migliore riuscita.

7. Prima di concludere desidero esprimere la più viva riconoscenza per l’affetto con cui sono stato da tutti ed ovunque accolto. È’ stato bello scambiarci sentimenti di fraternità e di gioia nel Signore.

Un grazie anche per l’offerta che mi è stata consegnata. Essa, come già ho detto, confluirà nello specifico fondo dove verranno raccolti even-

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Lettera conclusiva Parrocchia Santa Maria del Rosario

tuali altri simili gesti di generosità che saranno destinati alla realizzazione di una iniziativa a ricordo della Visita pastorale.

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8. Sono sicuro, carissimo Salvatore, che, pensando alla Visita pastorale nella parrocchia Santa Maria del Rosario, insieme e per tanti motivi possiamo ripetere le belle espressioni dell’apostolo Paolo: «A Colui che in tutto ha potere di fare molto di più di quanto possiamo domandare o pensare, secondo la potenza che opera in noi, a lui la gloria nella Chiesa e in Cristo Gesù per tutte le generazioni, nei secoli dei secoli! Amen» (cfr. Ef 3,20-21).

Questa condivisione di lode al Signore sostenga e qualifichi l’impegno che ci unisce nella carità pastorale nei riguardi dell’intera comunità diocesana che il Signore mi ha affidato, ed in particolare della parrocchia Santa Maria del Rosario che ti vede entusiasta e generoso “pastore proprio”.

Ti benedico con affetto paterno e con te benedico i fratelli e le sorelle che ami e servi nel nome del Signore.

Catania, 28 maggio 2013

✠ SALVATORE GRISTINA

Prot. N. 433/U - 72

Lettera conclusiva Parrocchia Santa Maria del Rosario

PUNTI DA ATTENZIONARE NELLA VITA DELLA PARROCCHIA • Continuare nell’esperienza dell’Assemblea pastorale come momento in cui l’intera comunità si ritrova per una maggiore conoscenza della parrocchia e delle sue attività, allo scopo di suscitare in tutti coinvolgimento, collaborazione e corresponsabilità.

• Insieme al Consiglio pastorale parrocchiale riprendere il testo della Relazione pastorale letta in occasione dell’Assemblea per verificare il raggiungimento o meno dei propositi formulati ed annunziati.

• Intensificare l’attività del Consiglio pastorale parrocchiale, facendo in modo che esso sia sempre più vivace e propositivo nella vita della comunità.

• Promuovere qualche volta sedute congiunte dei due Consigli pastorali parrocchiali per riflettere sulle grandi domande che riguardano la vita sociale a Motta Sant'Anastasia.

• Puntare sulla formazione degli operatori pastorali alla luce della Parola di Dio, favorendo ed intensificando principalmente momenti di lectio Divina, facendo crescere sempre più la comunione ad intra che permetta autentica testimonianza e multiforme azione pastorale ad extra.

• Continuare nella formazione permanente dei catechisti a livello interparrocchiale per la buona riuscita della catechesi come catecumenato. Incrementare il numero dei catechisti, coinvolgendo specialmente famiglie e figure maschili. Fare in modo che le famiglie, per quanto possibile, iscrivano i figli alla catechesi nella propria parrocchia.

• Insistere con incontri di formazione dei genitori dei ragazzi che seguono l’itinerario di completamento dell’Iniziazione Cristiana. Coinvolgere ed aiutare i genitori nel delicato com-

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Lettera conclusiva Parrocchia Santa Maria del Rosario

pito educativo nei riguardi dei figli.

• Intensificare maggiormente i rapporti e la collaborazione pastorale con la parrocchia vicina mediante collegamento di iniziative, strutture ed operatori pastorali. Aprirsi maggiormente alla realtà del Vicariato facendo tutto il possibile per promuovere una pastorale integrata. Occorre anche incrementare gli opportuni collegamenti tra i settori di pastorale parrocchiale e gli appositi Uffici di Curia.

• Mettere in rete le tante Case di Cura presenti nel territorio mediante l’ausilio di operatori pastorali. Rendersi presenti come clero sia nelle Case di Cura, come pure nei Centri sociali per anziani.

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• Favorire maggiore vicinanza e cura delle persone ammalate, risorsa straordinaria per la Chiesa, cercando di coinvolgere i giovani della parrocchia. Aiutare, con la collaborazione dei Ministri straordinari della Comunione e di altri operatori pastorali, quanti soffrono a sentirsi sempre più parte integrante nella vita della comunità. Al riguardo, è opportuno avvalersi della collaborazione dell’Ufficio diocesano per la pastorale della salute per la formazione di quanti, a livello parrocchiale, operano in tale settore.

• Promuovere con i Rioni un itinerario di formazione costante e non saltuaria o a ridosso della festa che tenga conto anche degli aspetti di carattere culturale legati alla festa ed alla figura della Santa Patrona. In tal senso rendere veramente operativa la Commissione festa, tenendo conto delle indicazioni recentemente elaborate a livello diocesano.

• Intensificare i rapporti con le Scuole presenti nel territorio di Motta.

• In questo Anno della Fede promuovere ogni iniziativa che favorisca la riflessione personale e comunitaria sulla fede che professiamo.

Lettera conclusiva Parrocchia Santa Maria del Rosario

• Continuare a curare momenti di Adorazione Eucaristia e di preghiera per le vocazioni sacerdotali, coinvolgendo il gruppo interparrocchiale dell’O.V.S. (Opera Vocazione Sacerdotali).

Far si che il gruppo già esistente dell’O.V.S. cresca e lavori anche a beneficio dell'intera comunità diocesana.

• Studiare, con la collaborazione dell’Ufficio diocesano Confraternite, le questioni legate alla Confraternita dell’Immacolata.

• Insieme alla Direttrice della Compagnia S. Orsola, studiare ogni possibile utilizzo dell’Istituto delle Orsoline per la pastorale parrocchiale, non escludendo, se possibile, qualche forma di comodato d’uso.

• Rivalutare la possibilità che gli Scouts ritornino in parrocchia, facendo in modo che partecipino attivamente alla vita della comunità.

• Collaborare con le Istituzioni civili per promuovere il bene comune e per favorire ogni buona iniziativa che riguardi particolarmente le famiglie e i giovani.

• Promuovere la sensibilizzazione dell’otto per mille mediante opportune informazioni da parte dei membri del Consiglio per gli affari economici.

• Tenere presenti ed attuare i suggerimenti contenuti nelle lettere del Vicario generale e del Vicario episcopale per l’amministrazione conclusive della Visita reale.



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Carissimo Gaetano, Con grande gioia ti indirizzo questa lettera che spero verrà incontro anche all’attesa tua e delle persone che più direttamente hanno collaborato per la buona riuscita della Visita pastorale in codesta parrocchia Sant'Antonio di Padova.

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1. Scrivo la presente certamente per adempiere quanto suggerisce il Direttorio per il Ministero pastorale dei Vescovi circa la conclusione della Visita (nº 225), ma, soprattutto, per cogliere la possibilità di rivivere con te e con l’intera comunità parrocchiale il tempo indimenticabile che il Signore ci ha dato la grazia di trascorrere insieme nei giorni tra il 7 e il 22 maggio 2011.

La presente va letta alla luce della parte dedicata alla Visita pastorale nell’omelia della Messa Crismale del 21 aprile 2011 e in quella del 5 aprile 2012 (cfr. allegati)8 dove ho fornito alcune indicazioni di fondo sul tempo di grazia che stiamo vivendo. Con questa lettera desidero anche collegarmi alla Celebrazione Eucaristica svoltasi domenica 2 ottobre 2011 presso il Centro Polifunzionale (zona Toscano) di Misterbianco, con la quale abbiamo innalzato il nostro ringraziamento al Signore a conclusione della Visita pastorale nell’VIII Vicariato. Con la presente faccio, altresì, riferimento alla lettera Prot. N. 1961/U-240 del 24 dicembre 2011 con cui ho rivolto a te e ai carissimi fedeli della parrocchia Sant'Antonio di Padova un affettuoso saluto e tanti auguri in occasione delle festività natalizie.

A più riprese ho rinnovato i sentimenti di gratitudine al Signore sgorgati dal nostro cuore nella celebrazione del 2 ottobre. Sono sicuro che lo stesso avete fatto tu e le persone che hanno sperimentato la vera natura della Visita pastorale, dono del Padre per la nostra Chiesa.

2. Il succitato numero 225 del Direttorio suggerisce, fra l’altro, al Vescovo di ricordare la Visita svolta nella parrocchia, di apprezzare gli impegni pastorali in atto e di stabilire alcuni punti per un cammino comunitario più impegnato.

8

Per il testo dell’omelia cfr. pag. 86.

Lettera conclusiva Parrocchia Sant’Antonio di Padova

Di seguito, perciò, accennerò alla preparazione e allo svolgimento della Visita in codesta parrocchia e sottolineerò l’urgenza dell’impegno affinché il fervore suscitato dall’evento non si affievolisca e, soprattutto, affinché i buoni propositi formulati nei vari incontri siano adesso attuati con l’aiuto del Signore.

3. La preparazione della Visita pastorale ha offerto la possibilità di rinnovare, in data 10 settembre 2010, il Consiglio pastorale parrocchiale che si è insediato in data 16 ottobre.

Molto opportunamente nel corso di quella prima riunione hai illustrato il significato e il regolamento dell’organismo, come pure il del Consiglio per gli affari economici.

La Visita pastorale è stata oggetto delle due riunioni del 22 gennaio 2011 e del successivo 22 febbraio. Gli incontri, come risulta dai verbali, sono stati ricchi di considerazioni sul passato della parrocchia e di suggerimenti affinché la Visita pastorale costituisse davvero l’occasione di autentico rinnovamento per la Comunità.

Degna di plauso l’iniziativa, cui accennato nel corso dell'Assemblea parrocchiale di dedicare i Ritiri comunitari a tematiche relative all’imminente Visita pastorale.

4. Lo svolgimento della Visita pastorale a Motta Sant’Anastasia ha avuto un carattere peculiare. Infatti, oltre agli incontri di Vicariato vissuti insieme alle parrocchie di Misterbianco e Piano Tavola, le due parrocchie di Motta, Santa Maria del Rosario e Sant’Antonio di Padova, hanno avuto la possibilità di esprimere in varie occasioni la comunione che lega le due Comunità ecclesiali e che certamente è stata potenziata dalla stessa Visita.

Al riguardo, fu significativa la stesura del dépliant che presenta unitariamente il programma della Visita pastorale nelle due parrocchie.

In questo paragrafo dedicato allo svolgimento della Visita pastorale, tratterò prima gli incontri interparrocchiali (e quindi questa parte è identica nelle due lettere indirizzate alle due comunità mottesi) per esaminare successivamente i momenti specifici della parrocchia a te affidata.

4.1. Incontri interparrocchiali a) Il primo è stato realizzato per l’apertura della Visita pastorale, il 7 maggio 2011.

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I saluti che tu e Padre Salvatore mi avete rivolto hanno illustrato il molteplice significato dell’evento che inauguravamo nel nome del Signore.

Abbiamo concelebrato la Messa vigiliare della III domenica di Pasqua, che ha come lettura evangelica il brano di Luca (cfr.

24,13-35) che presenta Gesù compagno di viaggio dei due discepoli di Emmaus.

Durante l’omelia ho sottolineato che la Santa Messa, soprattutto quella domenicale, ci offre la possibilità di fare anche noi la stessa esperienza dei due discepoli. Infatti, anche noi ascoltiamo la Parola che deve far ardere il nostro cuore, ed abbiamo la grazia di ricevere Gesù, pane spezzato per noi.

Ho presentato la Visita pastorale come tempo di grazia in cui ci accorgiamo di più della presenza del Signore, anche attraverso il ministero del Vescovo, collaborato generosamente dai sacerdoti, ed in particolare dai parroci. b) Lunedì 9 maggio abbiamo visitato le sedi del Comando dei Carabinieri e della Polizia Municipale.

Entrambi i Comandanti hanno sottolineato il gradimento per la Visita ed hanno avuto espressioni di apprezzamento per l’attività che le due parrocchie svolgono nel territorio di Motta. Ho ascoltato con vivo interesse quanto mi è stato riferito circa le problematiche che le due Istituzioni affrontano nello svolgimento delle rispettive competenze.

L’incontro mi ha permesso di esternare sentimenti di vicinanza e di sostegno, anche con il ricordo nella preghiera, per i Carabinieri e la Polizia Municipale di Motta. Li ho rassicurati circa la prosecuzione della sana collaborazione tra Chiesa e le varie Istituzioni impegnate a vario titolo nella promozione del bene comune. c) Giorno 16 ha avuto luogo l’incontro che ha evidenziato una bella caratteristica di Motta: l’interessamento per le vocazioni sacerdotali, per la vita e il ministero dei sacerdoti.

L’O.V.S. interparrocchiale di Motta è tra le prime dell’intera Arcidiocesi e l’incontro me ne ha dato consolante conferma, sia nel saluto iniziale della responsabile, come pure nei vari interventi successivi.

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La particolare vivacità e la benemerita attività svolta dal gruppo interparrocchiale O.V.S. di Motta, mi ha indotto, lo scorso 7 dicembre, a scegliere come nuova presidente dell’O.V.S. diocesana la Signora Lina Lo Faro, impegnata da anni a livello locale.

Auguro che tanta esemplarità non venga meno, ma cresca anche a beneficio dell'intera comunità diocesana. d) Nel pomeriggio di mercoledì 18 maggio si è svolto l’incontro con i catechisti delle due parrocchie.

Una catechista ha esposto metodi, problematiche e risultati conseguiti nel cammino di fede proposto ai ragazzi e alle loro famiglie.

Nell'articolata relazione è stato sottolineato, a più riprese, che la formazione permanente avviene in comune. È uno stile da mantenere ed incrementare e certamente ne deriveranno buoni frutti soprattutto per la buona riuscita dell’impostazione della catechesi come catecumenato.

Nel dialogo sono emerse le consolazioni e le difficoltà comuni alle persone che animano il settore della catechesi. In particolare, è stato auspicato che cresca il numero dei catechisti, che le famiglie, per quanto possibile, iscrivano i figli alla catechesi della propria parrocchia e che si utilizzi nelle due parrocchie lo stesso modulo di iscrizione.

Nel rivolgere sentite espressioni di grato apprezzamento per la loro generosità nel servizio, ho esortato i presenti a fare sempre riferimento alle espressioni conclusive dei vangeli sinottici. Il primo annunzio, la catechesi e ogni servizio alla Parola, attualizzano continuamente il mandato missionario che Gesù ci ha lasciato (Mt 28, 18-20). Egli è con noi ed agisce con noi (Mc 16,20) e le sue mani ci benedicono sempre (Lc 24,51).

Queste profonde radici di fede assicurano vitalità all’albero che, nei momenti stabiliti dal Signore, darà certamente frutti abbondanti. e) L’incontro della Caritas cittadina (giovedì 19 maggio) è iniziato con la “preghiera del volontario Caritas”. In tal modo i partecipanti hanno espresso le motivazioni di fede che li rendono operosi nella carità, come pure la gioiosa consapevolezza di ricevere dal Signore molto di più di quanto essi possono dare al prossimo.

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Questo spirito ha anche animato la relazione del volontario e gli interventi seguiti alla proiezione del filmato che ha illustrato l’articolata attività svolta dai volontari.

Rinnovo l’apprezzamento espresso per la bella testimonianza della interparrocchialità nel servizio della carità, come pure per l’iniziativa del dopo - scuola che i volontari del gruppo “Sicomoro” svolgono a favore dei bambini provenienti dai nuclei familiari disagiati.

Accompagno con la preghiera le attività della Caritas, affinché possano essere quei "cinque pani e due pesci" che il Signore valorizza per il miracolo della moltiplicazione dei pani (Mt 14, 13-21). f ) Subito dopo si è svolta la visita all’Amministrazione comunale.

L’incontro è stato caratterizzato dalla viva cordialità negli interventi, da affermazioni di comune impegno di sana collaborazione, testimoniata anche dalla consegna, da parte del Sindaco, delle chiavi del garage concesso in comodato d’uso alla parrocchia Sant’Antonio.

Incoraggio gli opportuni rapporti tra le parrocchie e l’Amministrazione civica allo scopo di risolvere eventuali difficoltà che dovessero sorgere, e di favorire ogni buona iniziativa che riguardi particolarmente le famiglie e i giovani. g) Seppur dislocati tra le due parrocchie, i tre Rioni “Vecchia Matrice”, “Panzera” e “Giovani Maestri” riguardano l’intera Comunità mottese.

Gli incontri che ho avuto con i numerosi iscritti a codeste realtà, tra cui tanti giovani, mi hanno permesso di apprezzare i lati belli che esse rappresentano, come pure di comprendere la problematicità che esse, talvolta, suscitano, soprattutto in occasione della Festa patronale. Trattandosi di realtà rilevanti, la comunità ecclesiale non può trascurarle, anche a motivo del legame che esse intendono mantenere con la Santa Patrona.

Al riguardo, con tatto e pazienza, è necessario insistere, come ho ripetutamente sottolineato durante gli incontri, affinché la loro devozione verso Santa Anastasia sia vissuta nel sano spirito che le norme ecclesiastiche universali e nostre particolari danno in materia.

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h) Altri momenti vissuti insieme dalle due comunità parrocchiali sono stati la Visita all’Istituto comprensivo “Gabriele D’Annunzio”, il 18 maggio, la Santa Messa al Cimitero, il 21 maggio, e, soprattutto l’incontro con i giovani, il 21 maggio.

- La visita all’Istituto “D’Annunzio” mi ha dato ancora una volta la gioia di verificare la positiva accoglienza della presenza del Vescovo nelle scuole.

Ne è stato segno l’innegabile diligenza con cui l’incontro è stato preparato. Ho ringraziato tutti ed ho elogiato in particolare i ragazzi per la loro ben riuscita esibizione. Rinnovo l’augurio che ciò costituisca una grande lezione per la loro crescita come frutto di impegno personale e comunitario.

- Ricordo molto bene il simpatico incontro con i giovani che si è svolto sabato sera 21 maggio nel salone della parrocchia Sant’Antonio di Padova.

Ho apprezzato la relazione, sintesi delle diverse interviste fatte ai giovani mottesi. Ne è venuta fuori una descrizione realistica del contesto sociale cittadino, sia negli aspetti positivi che in quelli problematici. Questi ultimi certamente preoccupano, ma non devono paralizzarci. Piuttosto, devono spingerci ad un’azione pastorale attenta, interessante ed incisiva. È la sfida da fronteggiare e superare insieme da parte dei genitori e degli educatori. Le due comunità parrocchiali devono coinvolgersi insieme per stare accanto ai giovani ed accompagnarli nel loro inserimento, oggi particolarmente difficile, nelle diverse dimensioni del vivere in comunità. i) Gioiosa e commovente coronamento della Visita pastorale è stata la Celebrazione Eucaristica conclusiva che si è svolta con particolare solennità nella chiesa parrocchiale di Sant’Antonio nel pomeriggio di domenica 22 maggio.

Alla luce della Parola di Dio (At 6,1-7; 1Pt 2,4-9; Gv 14,1-12), ho potuto sintetizzare i giorni di grazia che il Signore ci aveva concesso con paterna abbondanza. La stessa Parola indicava i frutti che possiamo raccogliere e gli impegni che dobbiamo attuare nel tempo del Dopo Visita.

Con i sentimenti fraterni e paterni di allora, rinnovo oggi per voi,

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carissimi Gaetano e Salvatore, e per l’intera Comunità mottese, l’augurio di camminare sempre uniti nel nome del Signore e di darGli una convincente ed efficace testimonianza.

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4.2.Accenno adesso ai momenti della Visita che riguardano più direttamente codesta Parrocchia. a) Il primo, mercoledì 18 maggio, ha riguardato il Consiglio pastorale parrocchiale, l’organismo che, come sopra annotato, hai avuto premura, carissimo Gaetano, di riattivare in preparazione alla Visita pastorale.

Abbiamo iniziato con la bella preghiera allo Spirito Santo, l’Adsumus, cui ha fatto seguito la proclamazione del brano paolino sui carismi nella prima lettera ai Corinti (cap. 12). La relazione della Segretaria e i numerosi interventi hanno permesso di verificare che i membri del Consiglio cercano di agire nella luce della preghiera e dell’insegnamento paolino. È importante che gli organismi di partecipazione ecclesiale siano sempre autentici nelle motivazioni e nello stile del servizio alla comunità.

Un tema toccato in vari interventi ha riguardato “l’interparrocchialità” su cui mi sono soffermato anch’io, prospettando la possibilità di presiedere un incontro congiunto dei Consigli delle due parrocchie cittadine. Lo farò appena possibile nella speranza di favorire una più stretta collaborazione tra le due parrocchie nei tanti ambiti pastorali che interessano l’intera comunità di Motta Sant’Anastasia.

Per quanto riguarda codesto consiglio, ne curerai la crescita nell’impegno ecclesiale fornendo così ai suoi componenti la possibilità di una speciale formazione all’apostolato. b) Nella mattinata di giovedì 19 maggio mi hai offerto, carissimo Gaetano, la possibilità di dedicarmi alle persone ammalate e anziane. Te ne sono veramente grato perché questi momenti, oltre che a farmi diventare sempre più discepolo di Gesù Buon Samaritano, costituiscono speciale occasione per esortare la Comunità parrocchiale ad intensificare la pastorale verso i suoi membri più bisognosi di attenzione.

Abbiamo iniziato con la Celebrazione Eucaristica durante la quale

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c) -

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d)

ho amministrato il sacramento dell’Unzione degli Infermi. Nel corso dell’omelia ho ricordato il valore del nostro soffrire con Gesù dando una parola di conforto e sottolineando il grande contributo dei presenti all’azione della Chiesa.

Successivamente abbiamo visitato il Centro terapeutico “Oasi Regina Pacis” e le due Case di riposo “Sole e Luna” in via Leone XIII e in via Siracusa.

Sono stati incontri gioiosi e ricchi di spontanea umanità. Ti chiedo di salutare gli ospiti dei tre Centri esortandoli a ricordarmi nelle loro preghiere e portando loro la mia paterna benedizione.

Incontri particolarmente positivi e fecondi sono stati quelli svoltesi nel pomeriggio del 20 maggio.

Anche in codesta parrocchia l’incontro personale con il Vescovo, semplice dialogo o confessione sacramentale, ha suscitato gioia in tante persone. Sono stato lieto di accoglierle ed ancora una volta la Visita pastorale ha offerto a tanti fedeli la possibilità di farsi una idea più esatta circa la persona e il ministero del Vescovo.

Ci siamo poi incontrati con la Commissione per i festeggiamenti in onore di Sant’Antonio di Padova.

Nel saluto del Presidente ho rilevato l’impegno di non sperperare le offerte dei fedeli per la festa, “industriandosi a ridurre le spese per i fuochi e le bombe”.

Nella risposta ho evidenziato le qualità positive che devono avere i responsabili della festa ed ho accennato ai compiti del relativo Ufficio di Curia.

Sono sicuro, carissimo Gaetano, che valorizzerai la lettera “Le feste del Signore, della Madonna e dei Santi nell’Anno della Fede” per una migliore formazione delle benemerite persone che ti collaborano in questo rilevante settore della vita parrocchiale.

L’Assemblea pastorale parrocchiale svoltasi nel pomeriggio del 20 maggio, ha costituito uno dei momenti più importanti e significativi della Visita pastorale in codesta parrocchia.

Lo rilevavi tu stesso, carissimo Gaetano, nell’intervento iniziale, durante il quale hai pure illustrato egregiamente la genesi e i criteri della stesura della Relazione, di cui hai anche sottolineato “il carattere assolutamente trasparente”. Molto opportunamente hai

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pure ricordato che la Relazione è frutto di quel “discernimento comunitario” su cui tanto insisto come stile per preparare la Visita pastorale il cui esercizio abituale dovrebbe diventare uno dei frutti più belli della medesima.

La Relazione è molto ricca e dettagliata. Ha certamente arricchito i partecipanti all’assemblea. Desidero incoraggiarti a far comprendere sempre più alla comunità l’importanza dell’Assemblea parrocchiale. Già è positivo che, come si legge nella Relazione, essa “è convocata due volte l’anno: a giugno per la verifica e la programmazione, a settembre per avviare l’anno pastorale”. La constatazione: “Bisogna registrare la poca partecipazione della Comunità”, non ti scoraggi, ma ti spinga ad insistere: con l’aiuto del Signore certamente otterrete il desiderato buon risultato.

Non potendo riprendere i singoli punti della Relazione su cui certamente ritornerai con incontri del Consiglio pastorale parrocchiale, mi limito solo a qualche accenno.

Per quanto riguarda le strutture parrocchiali, è bello ricordare che lo scorso 10 febbraio abbiamo inaugurato i locali al cui acquisto ha pure validamente collaborato il tuo predecessore, Don Antonino Modica.

Esito altrettanto positivo mi pare che abbia avuto la questione dei confini lato nord della parrocchia con la recente creazione di quella di Santa Maria delle Grazie in Valcorrente.

La comunità parrocchiale si impegni maggiormente a favore dei “lontani”, dei “cristiani della soglia” e dei “battezzati assopiti”, di cui nelle risposte alle domande sul primo obiettivo. I gruppi e le associazioni presenti in parrocchia si esercitino coraggiosamente nella missionarietà.

Circa la presenza nel territorio, di cui tratta il quinto obiettivo, il Consiglio pastorale parrocchiale esamini con grande responsabilità l’attuazione di quanto scritto nella Relazione: “Oggi sentiamo l’impulso nuovo di evangelizzare la Parrocchia iniziando a creare condizioni favorevoli per reimpiantare nel territorio le Chiese Domestiche”.

Raccomando vivamente impegno generoso e passi concreti nella “pastorale integrata”, anzitutto e soprattutto tra le due parrocchie

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cittadine ed anche a livello di vicariato. e) L’incontro con il Consiglio per gli affari economici (21 maggio) ha offerto un quadro completo ed aggiornato della situazione amministrativa della parrocchia, anche alla luce di quanto scritto dai Convisitatori a seguito della Visita reale.

Rinnovo l’augurio che l’impegno e il senso di responsabilità dei consiglieri, siano di valido aiuto nella ricerca delle migliori soluzioni per i vari problemi allora evidenziati. f ) Durante l’incontro con le famiglie dei ragazzi che seguono l’itinerario di fede per il completamento dell’Iniziazione Cristiana e con i membri del gruppo interparrocchiale Famiglie di Motta (21 maggio), ho auspicato la ripetizione di quella bella esperienza: l’incontro genitori, ragazzi, catechisti. Infatti, anche se difficile da percorrere, è questa l’unica via che permetta di superare il disimpegno che tante volte viene evidenziato nell’agire dei genitori per quanto riguarda la crescita religiosa dei figli.

Occorre responsabilizzare maggiormente e più decisamente i genitori, ricordando loro gli impegni assunti nella celebrazione del sacramento dei matrimonio e quando hanno fatto battezzare i figli.

I tuoi studi e l’incarico di Direttore dell’Ufficio catechistico che ti ho affidato, ti spingeranno, carissimo Gaetano, a fare in modo che le belle fruttuose esperienze da te condotte in parrocchia siano di stimolo e di modello per le altre comunità parrocchiali.

5. L’Anno della Fede che stiamo vivendo qualificherà il tempo del Dopo Visita in codesta parrocchia. In tal senso invito a valorizzare le ricche sottolineature contenute nella Lettera del Papa “La porta della Fede”, come pure le indicazioni che la Congregazione per la Dottrina della Fede ha appositamente predisposto.

A livello diocesano, come già noto, stiamo cercando di attenzionare le feste religiose. Esse testimoniano la quantità e la qualità della nostra pietà popolare e rappresentano un’occasione unica per parlare di Gesù Cristo, attraverso l’esempio e la testimonianza dei nostri Santi protettori.

La pubblicazione del sussidio pastorale “Le feste del Signore, della Madonna e dei Santi nell’Anno della Fede” vuole favorire un’attenta rifles-

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sione sulle feste religiose per le persone che generosamente e responsabilmente collaborano con i Parroci per la preparazione e lo svolgimento di esse. Anche tu, carissimo Gaetano, saprai valorizzare il sussidio per aiutare tanti fedeli ad attraversare la porta della fede.

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6. Desidero incoraggiare te e la comunità parrocchiale Sant’Antonio di Padova a vivere l’altrettanto importante tempo del Dopo Visita.

Esso, come il periodo di preparazione, deve essere espressione di profonda comunione vissuta fra le parrocchie del Vicariato e testimoniata dall’applicazione di modalità comuni e condivise.

Tali modalità consistono anzitutto nella prosecuzione della preghiera per la Visita pastorale e dell’esercizio della lectio Divina, come pure nel costante impegno a valorizzare bene lo specifico servizio che gli organismi di partecipazione devono abitualmente esercitare. Non sia trascurata, come già sopra evidenziato, la significativa esperienza dell’Assemblea parrocchiale.

Un’altra modalità da vivere in comune è costituita dall’impegno per qualificare meglio, a livello vicariale, la formazione degli operatori pastorali delle singole parrocchie. Essa comprenderà alcuni incontri base cui seguiranno altri specifici nei singoli ambiti dove già sono in corso collaudate esperienze animate da alcuni Uffici diocesani.

Altro settore in cui devono distinguersi le parrocchie già visitate consiste nell’attuazione dell’obiettivo per l’Anno pastorale in corso che indico in occasione del pellegrinaggio diocesano a Mompileri.

Rientrano tra tali modalità anche i compiti affidati rispettivamente al Vicario episcopale per la pastorale, Don Pietro Longo, e a Don Vincenzo Branchina. a) La parrocchia Sant’Antonio di Padova, che ha già sperimentato la ricchezza di questo dono, si distinguerà nella prosecuzione della preghiera affinché tutte le altre parrocchie dell’Arcidiocesi possano prepararsi alla Visita pastorale, viverla e farla fruttificare doverosamente.

Chiedo di dedicare nelle Messe festive un’apposita intenzione nella Preghiera dei fedeli. Suggerisco, inoltre, di servirsi del testo dell’apposita Preghiera in occasione di incontri associativi e degli organismi di partecipazione. b) Sarai contattato dai Confratelli Pietro Longo e Vincenzo Branchina

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per quanto di loro rispettiva competenza.

Con Padre Vincenzo esaminerai le Lettere del Vicario generale e del Vicario episcopale per l’amministrazione già in tuo possesso, curando, con il coinvolgimento del Consiglio per gli affari economici, ogni possibile attuazione dei loro suggerimenti e delle loro disposizioni.

Di quanto sarà fatto al riguardo, si dia notizia ai competenti Uffici di Curia con comunicazione scritta che sarà conservata anche negli archivi parrocchiali.

Con Don Pietro, anzitutto privatamente e successivamente in riunioni di Consiglio pastorale, tratterai con la dovuta attenzione quanto evidenziato nella relazione da te letta durante l’Assemblea pastorale parrocchiale, come pure quanto emerso nei vari incontri svoltisi durante la Visita in codesta parrocchia.

A tale scopo può essere di qualche utilità l’unita documentazione che comprende la sintesi di qualche mio intervento e l’indicazione di specifici punti da attenzionare nella vita della parrocchia.

Il Vicario foraneo sarà tenuto al corrente da parte del Vicario episcopale per la pastorale circa i passi che intraprende e collaborerà nel modo che gli sarà possibile.

Da parte mia seguirò l’attività del Dopo Visita accompagnandola con la costante preghiera e con i migliori auspici per la sua migliore riuscita.

7. Prima di concludere desidero esprimere la più viva riconoscenza per l’affetto con cui sono stato da tutti ed ovunque accolto. È stato bello scambiarci sentimenti di fraternità e di gioia nel Signore.

Un grazie anche per l’offerta che mi è stata consegnata. Essa, come già ho detto, confluirà nello specifico fondo dove verranno raccolti eventuali altri simili gesti di generosità che saranno destinati alla realizzazione di una iniziativa a ricordo della Visita pastorale.

8. Sono sicuro, carissimo Salvatore, che, pensando alla Visita pastorale nella parrocchia Sant’Antonio di Padova, insieme e per tanti motivi possiamo ripetere le belle espressioni dell’apostolo Paolo: «A Colui che in tutto ha potere di fare molto di più di quanto possiamo domandare o pensare, secondo la potenza che opera in noi, a lui la

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gloria nella Chiesa e in Cristo Gesù per tutte le generazioni, nei secoli dei secoli! Amen» (cfr. Ef 3,20-21).

Questa condivisione di lode al Signore sostenga e qualifichi l’impegno che ci unisce nella carità pastorale nei riguardi dell’intera comunità diocesana che il Signore mi ha affidato, ed in particolare della parrocchia Sant’Antonio di Padova che ti vede entusiasta e generoso “pastore proprio”.

Ti benedico con affetto paterno e con te benedico i fratelli e le sorelle che ami e servi nel nome del Signore.

Catania, 28 maggio 2013

✠ SALVATORE GRISTINA

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Prot. N. 789/U - 78

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PUNTI DA ATTENZIONARE NELLA VITA DELLA PARROCCHIA • Continuare nell’esperienza dell’Assemblea pastorale come momento in cui l’intera comunità si ritrova per una maggiore conoscenza della parrocchia e delle sue attività, allo scopo di suscitare in tutti coinvolgimento, collaborazione e corresponsabilità.

• Insieme al Consiglio pastorale parrocchiale riprendere il testo della Relazione pastorale letta in occasione dell’assemblea per verificare il raggiungimento o meno dei propositi formulati ed annunziati.

• Promuovere qualche volta sedute congiunte dei due Consigli pastorali parrocchiali per riflettere sulle grandi domande che riguardano la vita sociale a Motta Sant’Anastasia.

• Mettere in relazione il Consiglio per gli affari economici della parrocchia con quello della Chiesa Madre circa la gestione amministrativa dei fondi di cui le due parrocchie sono comproprietarie.

• Puntare sulla formazione degli operatori pastorali alla luce della Parola di Dio, favorendo ed intensificando principalmente momenti di lectio Divina, facendo crescere sempre più la comunione ad intra che permetta autentica testimonianza e multiforme azione pastorale ad extra.

• Continuare nella formazione permanente dei catechisti a livello interparrocchiale per la buona riuscita della catechesi come catecumenato. Incrementare il numero dei catechisti, coinvolgendo specialmente famiglie e figure maschili. Fare in modo che le famiglie, per quanto possibile, iscrivano i figli alla catechesi nella propria parrocchia.

• Insistere con incontri di formazione dei genitori dei ragazzi che seguono l’itinerario di completamento dell’Iniziazione

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Cristiana. Coinvolgere ed aiutare i genitori nel delicato compito educativo nei riguardi dei figli.

• Continuare nella bella esperienza di incontri congiunti tra genitori, ragazzi e catechisti.

• Intensificare maggiormente i rapporti e la collaborazione pastorale con la parrocchia vicina mediante collegamento di iniziative, strutture ed operatori pastorali. Aprirsi maggiormente alla realtà del Vicariato facendo tutto il possibile per promuovere una pastorale integrata. Occorre anche incrementare gli opportuni collegamenti tra i settori di pastorale parrocchiale e gli appositi Uffici di Curia.

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• Mettere in rete le tante Case di Cura presenti nel territorio mediante l’ausilio di operatori pastorali. Rendersi presenti come clero sia nelle Case di Cura, come pure nei Centri sociali per anziani.

• Favorire maggiore vicinanza e cura delle persone ammalate, risorsa straordinaria per la Chiesa, cercando di coinvolgere i giovani della parrocchia. Aiutare, con la collaborazione dei Ministri straordinari della Comunione e di altri operatori pastorali, quanti soffrono a sentirsi sempre più parte integrante nella vita della comunità. Al riguardo, è opportuno avvalersi della collaborazione dell’Ufficio diocesano per la pastorale della salute per la formazione di quanti, a livello parrocchiale, operano in tale settore.

• Promuovere con i Rioni un itinerario di formazione costante e non saltuaria o a ridosso della festa che tenga conto anche degli aspetti di carattere culturale legati alla festa ed alla figura della Santa Patrona che inevitabilmente riguardano anche la parrocchia Sant’Antonio di Padova. Tenere conto delle indicazioni recentemente elaborate a livello diocesano anche per quanto riguarda la Commissione per i festeggiamenti in onore di Sant’Antonio di Padova.

Lettera conclusiva Parrocchia Sant’Antonio di Padova

• Intensificare i rapporti con le Scuole presenti nel territorio di Motta.

• In questo Anno della Fede promuovere ogni iniziativa che favorisca la riflessione personale e comunitaria sulla fede che professiamo.

• Continuare a curare momenti di Adorazione Eucaristia e di preghiera per le vocazioni sacerdotali, coinvolgendo il gruppo interparrocchiale dell’O.V.S. (Opera Vocazione Sacerdotali).

Far si che il gruppo già esistente dell’O.V.S. cresca e lavori anche a beneficio dell'intera comunità diocesana.

• Valutare ogni possibile forma di evangelizzazione nel territorio attraverso la costituzione di Chiese domestiche.

• Collaborare con le Istituzioni civili per promuovere il bene comune e per favorire ogni buona iniziativa che riguardi particolarmente le famiglie e i giovani.

• Promuovere la sensibilizzazione dell’otto per mille mediante opportune informazioni da parte dei membri del Consiglio per gli affari economici.

• Tenere presenti ed attuare i suggerimenti contenuti nelle lettere del Vicario generale e del Vicario episcopale per l’amministrazione conclusive della Visita reale.



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CAPITOLO IV

Visita Pastorale alla Parrocchia Sant’Angela Merici - Misterbianco -

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Informazioni statistiche

M APPA

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DEL TERRITORIO PARROCCHIALE

Informazioni statistiche

S TRADARIO

DEL TERRITORIO PARROCCHIALE

Piazza Antico Misterbianco Via Archimede dal n. 262 al n. 296 dal n. 223 dal n. 249 Via Bellini Piazza P. Bruno Via B. Buozzi Via N. Caudullo dal n. 2 al n. 4 Via G. De Felice Piazza G. Falcone Via E. Fermi dal n. 10 al n. 56 dal n. 11 alla fine Via Galimberti Via Galliano dal n. 150 al n. 178 dal n. 155 al n. 187 Via Gandhi Via G. Garibaldi dal n. 566 al n. 802 Via G. Giuffrida dal n. 2 al n. 28A Via A. Gramsci dal n. 54 al n. 140 dal n. 1 al n. 87 Via Gullotta

Via J. Houel Strada Intradilli Via J. F. Kennedy Via M. L. King Via LibertĂ Largo A. Longo Strada Madonna degli Ammalati dal n. 1 - 105 Via A. Mannino dal n. 2 alla fine dal n. 1 al n. 37 Via G. Matteotti dal n. 199 al n. 355 Via G. Mameli Via Menna dal n. 56 al n. 200 dal n. 41 al n. 143 Via Mulini dal n. 220 al n. 256 dal n. 199 al n. 221 Via Municipio dal n. 337 al n. 347 Via Padre Pio dal n. 1 al n. 23 Piazza S. Pertini Strada Raccomandata numeri pari

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Informazioni statistiche

Piazza della Resistenza Via San Nicolò dal n. 318 al n. 462 dal n. 211 al n. 343 Via San Rocco Vecchio dal n. 2 al n. 22 numeri dispari Via Sant’Antonio Abate dal n. 2 al n. 88 dal n. 1 al n. 135 Via delle Terme Via Vespri dal n. 184 al n. 336 dal n. 321 val n. 413 340

NUMERO STIMATO DI ABITANTI: 4.475

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Fase preparatoria

Fase preparatoria

Verbale della riunione del Consiglio Pastorale

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Il 15 febbraio 2011 alle ore 19.30, nel saloncino della parrocchia di Sant’Angela Merici si è riunito il Consiglio pastorale parrocchiale. Sono presenti Cettina Mazzaglia, Maria Previte, Milena Finocchiaro, Antonino Torrisi, Antonio Strino, Antonio Anfuso, Giuseppina Scuderi, Maria Isgrò, e il parroco, Sac. Deodato Mammana. Funge da segretaria Maria Isgrò. Il Parroco apre la riunione con la preghiera per la Visita pastorale, sottolineando la necessità di inserirla più frequentemente fra le nostre preghiere. Il Parroco annunzia che le riunioni del Consiglio pastorale nelle prossime settimane saranno più frequenti in vista del lavoro di preparazione alla Visita pastorale che il nostro Arcivescovo farà alla nostra parrocchia dal 29 maggio al 3 giugno p. v.. Il Parroco ricorda cos’è la Visita pastorale: un incontro ufficiale con l’Arcivescovo che viene per due motivi: lodare e benedire con noi il Signore per quanto Lui stesso opera nella nostra comunità, e per stimolarci a fare sempre meglio; non come un ispettore, ma come un padre che desidera che i suoi figli stiano bene. Nei giorni scorsi la nostra parrocchia ha già avuto la Visita reale e ora ne attende la relazione. Si procede alla stesura del calendario della Visita, che sarà successivamente proposto all’Arcivescovo per l’approvazione, seguendo le indicazioni già ricevute dalla Segreteria per la Visita pastorale e dal Consiglio pastorale di Vicariato, durante il quale sono già state stabilite le date per gli incontri di Vicariato con l’Arcivescovo.

Si propone di iniziare la visita con la celebrazione della Santa Messa il 29 maggio alle 10 e di lasciare dopo la Santa Messa un po’ di tempo a disposizione per il contatto diretto con i parrocchiani. Il martedì 31 alle 17.30 il Vescovo dovrebbe incontrare il Consiglio per gli affari economici, alle 19.00 pregare insieme a noi i Vespri e quindi alle 20.00 incontrare il Consiglio pastorale parrocchiale; mercoledì 1 giugno alle 17.00 incontrerebbe i catechisti, alle 19.00 parteciperebbe insieme a noi all’Adorazione Eucaristica e alle 20.00 presiederebbe l’Assemblea parrocchiale; infine venerdì mattina, se il Dirigente scolastico sarà d’accordo, potrebbe visitare l’istituto “Aristide Gabelli” e, quindi, la casa di riposo che è presente nel nostro territorio e alcuni ammalati. Si passa poi a distribuire le due parti del Direttorio a tutti i componenti del Consiglio parrocchiale presenti, perché ognuno possa prendere atto del Questionario e

Fase preparatoria

cominciare la riflessione sulla situazione della parrocchia. Ognuno dei componenti, in questi giorni, rifletterà sulle domande e cercherà di dare una risposta, che verrà discussa durante la prossima riunione che viene fissata per lunedì 21 alle 19.15.

Alle ore 20.50 la seduta viene tolta.

Nota successiva alla stesura del verbale.

L’insegnate di religione dell’“Aristide Gabelli” fa presente che la scuola elementare il 3 giugno molto probabilmente farà vacanza perché è il giorno seguente a giovedì 2 che è festa nazionale. Facendo la scuola la settimana corta, ci potrebbe essere il “ponte”.

Inoltre i ragazzi nei primi di giugno cominciano a non andare più a scuola. Si propone, ed è già d’accordo il Parroco interessato ed il Vicario foraneo, di far visitare la scuola il 7 aprile dopo aver visitato l’altra scuola della Divina Misericordia che, peraltro, ha lo stesso Dirigente scolastico.

SAC. DEODATO MAMMANA Parroco

SIG.RA MARIA ISGRÒ Segretaria

Verbale della riunione del Consiglio Pastorale Il 21 febbraio 2011, alle ore 19.30, nel saloncino della parrocchia di Sant’Angela Merici si è riunito il Consiglio pastorale parrocchiale della parrocchia stessa. Sono presenti Cettina Mazzaglia, Cinzia Condorelli, Maria Previte, Antonino Torrisi, Antonio Anfuso, Giuseppina Scuderi, Maria Isgrò, Salvatore Longo, Adriana Marino e il Parroco, Sac. Deodato Mammana. Funge da segretaria Maria Isgrò. Il Parroco apre la riunione con la preghiera per la Visita pastorale. Viene letto e approvato il verbale della seduta precedente. Il Parroco suggerisce, vista l’esiguità dei partecipanti al Consiglio pastorale, di invitare alle prossime riunioni delle persone particolarmente attive in parrocchia e invita i presenti a indicare queste persone. Si fanno i nomi di: Cesare Fulvio, Salvatore Battiati, Graziella Caruso, Angela Treccarichi, Giuseppina Isgrò, Carmelo Cantaro, Maria Aversa, Sebastiana Lombardo. Prima della prossima riunione, che viene fissata per il 28 febbraio, verrà chiesto loro se hanno il piacere di collabo-

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Fase preparatoria

rare, anche per prepararsi meglio alla Visita pastorale. [...] Viene quindi esaminato il Questionario e con la discussione ci si chiarisce su una serie di problematiche nate dalla lettura dello stesso. Ogni componente il Consiglio continuerà nella lettura e cercherà di rispondere alle domande poste.

Alle ore 20.30 la seduta viene tolta.

SAC. DEODATO MAMMANA Parroco

SIG.RA MARIA ISGRÒ Segretaria

Verbale della riunione del Consiglio Pastorale

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Il 28 febbraio 2011, alle ore 19.30, nel saloncino della parrocchia di Sant’Angela Merici, si è riunito il Consiglio pastorale parrocchiale della parrocchia stessa. Sono presenti Cettina Mazzaglia, Cinzia Condorelli, Maria Previte, Antonino Torrisi, Antonino Strino, Giuseppina Scuderi, Maria Sgrò, Salvatore Longo, Adriana Marino, Milena Finocchiaro, Sebastiana Lombardo, Salvatore Battiati e il parroco, Sac. Deodato Mammana. Funge da segretaria Maria Isgrò.

Viene letto e approvato il verbale della seduta precedente. [...]

Vengono a questo punto ritoccate alcune date riguardanti la Visita pastorale, in particolare il Parroco riferisce che dopo aver parlato con l’insegnante di religione dell’Istituto comprensivo “Aristide Gabelli”, A. Treccarichi, ci si è resi conto che il 3 giugno, giorno successivo alla festività nazionale del 2 giugno, essendo venerdì, ci sarà sicuramente poca affluenza degli alunni, non essendoci scuola il sabato. In accordo con Padre Salvatore Reina, si sarebbe, quindi, deciso di fare seguire alla visita dell’Istituto comprensivo “Leonardo Da Vinci” ricadente nella sua parrocchia “Divina Misericordia”, la visita all’Istituto comprensivo “Gabelli”, facente parte del nostro territorio parrocchiale. Quanto prima verrà fatto pervenire, al Segretariato della Visita, la bozza del pieghevole allestito con tutti gli appuntamenti della visita stessa. Il Parroco, quindi, invita i presenti a continuare a riflettere sul Questionario e a porre a lui, durante la

Fase preparatoria

settimana, eventuali dubbi che nascessero dalla sua lettura.

Viene fissato il prossimo incontro per il 10 marzo.

Alle ore 20.30 la seduta viene tolta.

SAC. DEODATO MAMMANA Parroco

SIG.RA MARIA ISGRÒ Segretaria

Verbale della riunione del Consiglio Pastorale Il 10 marzo 2011, alle ore 19.30, nel saloncino della parrocchia di Sant’Angela Merici, si è riunito il Consiglio pastorale parrocchiale della parrocchia stessa. Sono presenti Cettina Mazzaglia, Cinzia Condorelli, Maria Previte, Antonino Torrisi, Antonino Strino, Giuseppina Scuderi, Maria Isgrò, Salvatore Battiati, Adriana Marino, Milena Finocchiaro, Sebastiana Lombardo, Antonio Anfuso, Grazia Caruso, Angela Treccarichi, Maria Battiato e il parroco, Sac. Deodato Mammana. Funge da segretaria Maria Isgrò.

Viene letto e approvato il verbale della seduta precedente.

Maria Previte, presidente dell’Azione Cattolica parrocchiale relaziona sull’accordo che ha preso con la presidente dell’Azione Cattolica di Chiesa Madre riguardo l’incontro che gli associati di Azione Cattolica avranno con il Vescovo, durante la Visita pastorale, il 19 giugno, alle 18 in Chiesa Madre.

Si inizia a discutere sugli obiettivi del Questionario a cui il Consiglio sta rispondendo, in preparazione alla Visita. Il Parroco fa una puntualizzazione sulla nascita degli obiettivi stessi. Essi derivano dal Convegno Ecclesiale tenutosi a Verona qualche anno fa. Da essi è nato il Questionario, che serve a fotografare la realtà in cui vivono le parrocchie della Diocesi. Si iniziano a leggere le domande riferite ai primi tre obiettivi, cercando di dare delle risposte coerenti. Il Parroco invita i presenti a formare un gruppo più ristretto che continui a rispondere alle domande, in modo da leggere insieme le risposte nei prossimi incontri, così da velocizzare il lavoro. Di questo gruppo faranno parte G. Scuderi, M. Previte, A. Treccarichi, M. Isgrò.

Viene deciso che il 17 marzo, festa nazionale in ricordo del 150°

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Fase preparatoria

anniversario dell’unità d’Italia, verranno sospese tutte le attività parrocchiali, ad eccezione della Santa Messa.

Viene fissato il prossimo incontro per il 21 marzo.

Alle ore 20.40 non essendoci nient’altro da discutere la seduta viene tolta.

SAC. DEODATO MAMMANA Parroco

SIG.RA MARIA ISGRÒ Segretaria

Verbale della riunione del Consiglio Pastorale

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Il 21 marzo 2011, alle ore 19.30, nel saloncino della parrocchia di Sant’Angela Merici, si è riunito il Consiglio pastorale parrocchiale della parrocchia stessa. Sono presenti Cettina Mazzaglia, Cinzia Condorelli, Maria Previte, Antonino Strino, Maria Sgrò, Salvatore Battiati, Milena Finocchiaro, Sebastiana Lombardo, Antonio Anfuso, Grazia Caruso, Graziella Santonocito, Carmelo Cantaro, Giuseppina Isgrò e il parroco, Sac. Deodato Mammana. Funge da segretaria Maria Isgrò.

Viene letto e approvato il verbale della seduta precedente. [...]

Il Parroco comunica che il calendario della Visita pastorale, riguardante la nostra parrocchia è stato approvato dal Segretario per la Visita pastorale, che ha apportato delle piccole modifiche solo agli orari, e che, quindi, nei prossimi giorni verrà pubblicato il pieghevole contenente detto calendario insieme a quello degli incontri che riguardano l’intero Vicariato, cosicché tutti i parrocchiani ne vengano a conoscenza.

Si inizia a discutere sugli obiettivi del Questionario a cui il Consiglio sta rispondendo, in preparazione alla Visita. Il piccolo gruppo formatosi durante l’incontro precedente ha risposto ad alcune delle domande, soprattutto sui primi cinque obiettivi. Si discute soprattutto sulla catechesi e si cerca di dare le risposte alle domande poste dal sesto obiettivo.

Alla fine viene deciso che il gruppo si riunirà ancora per rispondere alle domande rimanenti, le cui risposte verranno discusse durante il prossimo incontro, ancora da stabilire.

Fase preparatoria

Alle ore 20.50, non essendoci nient’altro da discutere, la seduta viene tolta.

SAC. DEODATO MAMMANA Parroco

SIG.RA MARIA ISGRÒ Segretaria

Verbale della riunione del Consiglio Pastorale Il 28 aprile 2011, alle ore 19.30, nel saloncino della parrocchia di Sant’Angela Merici, si è riunito il Consiglio pastorale parrocchiale. Sono presenti Cettina Mazzaglia, Cinzia Condorelli, Maria Previte, Antonino Strino, Maria Isgrò, Sebastiana Lombardo, Antonino Torrisi, Antonio Anfuso, Grazia Caruso, Giuseppina Scuderi, Salvatore Longo, Angela Treccarichi e il parroco, Sac. Deodato Mammana. Funge da segretaria Maria Isgrò.

Viene letto e approvato il verbale della seduta precedente. [...]

Si passa a leggere le risposte del Questionario del quale è stata completata la bozza. I consiglieri hanno ricevuto le stampe nei giorni scorsi e hanno potuto leggerle con calma e riflettere sulla coerenza delle risposte.

Vengono apportate delle modifiche dopo ampie discussioni, e alla fine viene approvata la versione definitiva che sarà trasmessa al Segretario della Visita pastorale.

Alle ore 21.00 la seduta viene tolta.

SAC. DEODATO MAMMANA Parroco

SIG.RA MARIA ISGRÒ Segretaria

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incontro con l’arcivescovo

Incontro con l’Arcivescovo

Arcidiocesi Metropolitana di Catania

Parrocchia Sant’Angela Merici Misterbianco VIII Vicariato

Visita Pastorale di S. E. R. Mons. Salvatore Gristina

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Perché la Visita pastorale? Diamo la parola direttamente al nostro Arcivescovo.

Durante la Messa Crismale del Giovedì Santo, il 9 aprile 2009, egli così annunciava: «Con la Visita Pastorale avrò la grazia di onorare la dignità sacerdotale, profetica e regale che il Padre conferisce con il dono dello Spirito Santo ai discepoDono del Padre li del Figlio Suo, nei figli e nelle figlie di per la nostra Chiesa Dio che incontrerò. Nel dialogo che avrò con loro ascolterò con gioia la narrazione delle meraviglie che il Signore permette di operare a chi valorizza questa dignità nella vita quotidiana, personale e familiare, civile ed ecclesiale. La Visita pastorale mi permetterà di verificare come da Cristo nostro capo si diffonde in tutte le membra della nostra Chiesa particolare e si espande nel territorio il Suo buon profumo».

Durante l’Omelia, in occasione del pellegrinaggio diocesano a Mompileri il 21 maggio 2009 proclamava ancora: «In questo momento così partecipato e così bello, desidero mettere nel cuore della Madre la Visita pastorale di cui ho dato l’annunzio in occasione della Messa Crismale, lo scorso Giovedì Santo.

Essa, nella vigente legislazione canonica, è descritta come un dovere del Vescovo.

Sarà per me, soprattutto, motivo di grande gioia poter sperimentare quanto affermato dal Servo di Dio Giovanni Paolo II: la Visita pastorale è un «autentico tempo di grazia e momento speciale, anzi unico, in ordine all’incontro e al dialogo del Vescovo con i fedeli. Il Vescovo Bartolomeu dos Martires […] definisce la Visita pastorale quasi anima episcopalis regiminis (anima del governo pastorale) ed efficacemente la descrive come

Incontro con l’Arcivescovo

un’espansione della presenza spirituale del Vescovo tra i suoi fedeli» (Es. Ap. Pastores gregis, 16 ottobre 2003, n. 46).

La Visita pastorale permette al Vescovo di essere segno del Signore che incontra il Suo popolo nella pace. Voglio, perciò, dedicare ad essa tutto il tempo che sarà necessario, senza fretta, senza tralasciare nulla di tutta quella ricchezza che la caratterizza. Mi affido al Buon Pastore. Sia Lui a condurmi durante la visita, affinché essa rappresenti per la nostra Chiesa un vero tempo di grazia. Per tale motivo occorre anzitutto pregare».

Prepariamoci allora a questo incontro con lo spirito dei figli di Dio in attesa del Padre che viene a visitarli, con cuore umile e sincero e mettiamo nelle mani del Signore tutte le nostre imperfezioni, affinché questo incontro mostri al nostro Vescovo quello che noi siamo, una comunità in continua conversione, che con l’aiuto del nuovo Parroco si sforza di continuare il suo cammino di crescita, mettendo al primo posto l’unico vero Signore.

Per questo invitiamo tutti a partecipare nei giorni della Visita ai diversi momenti celebrativi e d’incontro e accogliamo l’Arcivescovo con l’acclamazione: BENEDETTO COLUI CHE VIENE NEL NOME DEL SIGNORE. Misterbianco, 20 marzo 2011 II Domenica di Quaresima Il Parroco e Consiglio pastorale parrocchiale Accogliamo con gioia colui che viene a visitarci nel nome del Signore

Visita pastorale di

S.E. Salvatore Gristina arciVescoVo metropolita della chiesa di catania

29 Maggio

2011

3 Giugno

Parr. S. anGela Merici MiSterbianco

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Incontro con l’Arcivescovo

Calendario1 DOMENICA 29 MAGGIO ore 10.00 - Celebrazione Eucaristica di apertura della Visita pastorale ore 11.30 - Spazio a disposizione per le confessioni ed il dialogo con i fedeli

MARTEDÌ 31 MAGGIO ore 19.00 - Celebrazione dei Vespri ore 19.30 - Incontro con il Consiglio pastorale parrocchiale

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MERCOLEDÌ 1 GIUGNO ore 17.30 - Incontro con i catechisti ore 19.00 - Adorazione Eucaristica ore 20.00 - Assemblea pastorale

VENERDÌ 3 GIUGNO ore 10.00 - Visita ad alcuni ammalati della Parrocchia ore 12.00 - Incontro con il Consiglio per gli affari economici

Approvato dall’Arcivescovo sulla base di quello formulato dal Consiglio pastorale parrocchiale nella fase preparatoria.

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Incontro con l’Arcivescovo 29 maggio 2011

Ore 10.00 - Parrocchia Sant’Angela Merici

MESSA DI APERTURA Omelia dell’Arcivescovo Carissimo Padre Deodato, parroco di questa Comunità parrocchiale, Carissimo Diacono Gino, Fratelli e Sorelle nel Signore, 1. Abbiamo ascoltato le parole che Gesù rivolse ai suoi discepoli alla fine della sua esistenza, poco prima della Pasqua, del Suo passaggio al Padre (Gv 14,15-21).

Esse sottolineano quello che Egli voleva che restasse particolarmente impresso nella mente e nel cuore dei discepoli. Si trattava di un momento molto importante che essi vivevano insieme: Gesù parla loro a lungo, dice le cose più importanti, li incoraggia, perché aveva annunciato che stava per lasciarli. E possiamo immaginare il dolore, la tristezza dei discepoli.

In questo contesto si collocano le parole che oggi abbiamo ascoltato come risposta di Gesù a questa sofferenza. Egli vuole assicurare i Suoi discepoli che esiste un legame tra Lui e loro, un legame stretto, profondo, che si chiama amore. Amore non soltanto come modo per dire “ti voglio bene”, ma come impegno a osservare quello che Egli ha comandato. Ecco la forte sottolineatura: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti».

Ricordiamocelo, è bello dire: Gesù, ti amo. Lo dobbiamo ripetere continuamente, sperimentando grande gioia. Dobbiamo fare in modo, però, che non lo diciamo soltanto con le labbra, ma la nostra vita dimostri questo impegno continuo, senza mai arrenderci. Non dobbiamo mai scoraggiarci, dobbiamo dire sempre a Gesù che Lo amiamo, impegnandoci ogni giorno a dimostrare questo amore con la nostra vita.

2. «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti»: resteremo in comunicazione. Cosa avverrà? «Io pregherò il Padre ed Egli vi darà un altro Paraclito». Cosa significa questa espressione? Cosa significa Paraclito?

Paraclito è un termine greco che significa avvocato, colui che difende, che

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Incontro con l’Arcivescovo 29 maggio 2011

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sta accanto, che ci prende per mano per portarci in un posto.

Gesù dice «…un altro Paraclito…»: quindi significa che già ne esiste uno, Lui stesso. Egli è stato con i discepoli, ha parlato loro del Padre, è diventato la via attraverso cui i discepoli possono andare al Padre. Avendo Egli comunicato della Sua partenza, davanti allo scoramento dei discepoli, Gesù continua dicendo: «Vi manderò [un secondo] un altro Paraclito», e poi sottolinea, logicamente, «Non vi lascerò orfani». Egli resterà sempre con noi.

Questa è la grande consolazione che Gesù diede ai discepoli prima della Pasqua. Promise che avrebbe continuato ad essere presente. Noi comprendiamo come tutto questo si è realizzato nell’invio dello Spirito Santo. Ecco perché lo chiamiamo Spirito Santo Paraclito: questa è l’origine della denominazione, come ha detto Gesù. Il giorno stesso della resurrezione, secondo il racconto giovanneo, Gesù soffia sui discepoli e dice: «Ricevete lo Spirito Santo». Il giorno di Pentecoste, poi, si è realizzata questa promessa, che accompagna sempre la Chiesa: «Pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paraclito, perché rimanga con voi per sempre».

3. Nel giorno della nostra Confermazione, il Vescovo, successore degli apostoli, o un sacerdote da lui incaricato, ripete esattamente il gesto dell’imposizione delle mani di cui ha parlato la prima lettura (At 8,5-8.1417). Alla preghiera è associata la crismazione, l’unzione con il crisma, a significare proprio il dono dello Spirito che si riceve. Infatti il Vescovo o il sacerdote dicono: “Ricevi il sigillo, l’impronta dello Spirito Santo che ti è dato in dono”.

Lo Spirito Santo abita in noi, ci illumina, ci fortifica, ci consola e rimane sempre con noi secondo la promessa di Gesù. Noi siamo sempre guidati dallo Spirito Santo perché la nostra è una vita spirituale, una vita nello Spirito, guidata dallo Spirito, che ci illumina e ci fortifica. Questa è la nostra condizione: non siamo orfani, stiamo nella Chiesa e siamo una famiglia. E in essa dobbiamo sempre scoprire la presenza di Gesù: nella Parola e nell’Eucaristia. Dobbiamo scoprire come la nostra vita è veramente filiale: noi siamo figli, cristiani inseriti in Cristo, uniti a Lui, vivificati dallo Spirito Santo.

4. Oggi abbiamo la grazia di iniziare, con questa Celebrazione

Incontro con l’Arcivescovo 29 maggio 2011

Eucaristica, la Visita pastorale. Essa vuole farci capire meglio tutto quello che Gesù ci ha detto e che oggi abbiamo ascoltato.

La Visita pastorale significa, a prima vista, la presenza del Vescovo nella comunità - ed io sono lieto di essere qui. Ma non sono io, come persona soltanto, che ho la gioia di incontrarvi. Questo incontro significa molto di più, come diciamo nella preghiera per la Visita pastorale: noi crediamo fermamente che Gesù è il buon pastore, che ci guida, ci conduce al Padre e continuamente ci arricchisce col dono dello Spirito. Gesù è venuto per questo: per dimostrarci tutto l’amore che Dio ha per noi. La Visita pastorale significa anzitutto volgere lo sguardo a Gesù Buon Pastore e ringraziarLo per l’amore, la misericordia, la tenerezza che ha per ciascuno di noi e per tutta la nostra Chiesa.

Abitualmente la presenza di Gesù Buon Pastore è significata anche dal Parroco, presbitero posto dal Vescovo a guida di una comunità per esercitarvi il servizio del Buon Pastore. La Visita pastorale permette al Vescovo di dimostrare con la Sua presenza tutto questo e noi dobbiamo viverla così: la mia presenza vuole essere segno di Gesù buon pastore.

Avete pregato per questo, continuate a pregare. In questi giorni dobbiamo vivere la gioia di essere la famiglia di Dio, di poter costatare che non siamo orfani, che qui c’è una comunità di figli, una comunità di fratelli, una comunità che si impegna a dare testimonianza di tutto questo.

La Visita pastorale è ancora un momento di verifica gioiosa per tutti questi doni del Signore. Essa deve anche spingerci, sotto l’azione dello Spirito, a un comportamento migliore, come chiediamo anche nella preghiera: vivere la Visita pastorale pienamente disponibili e docili all’azione dello Spirito Santo che sta sempre con noi. E che cosa fa lo Spirito Santo?

Ci spinge a più grande comunione, ad essere una famiglia! Ci spinge ad una più fervida testimonianza evangelica, ad essere sempre pronti a rispondere a chiunque ci domanda ragione della speranza che è in noi. Questa è la testimonianza evangelica: saper spiegare la speranza che è in noi. Ecco da dove nasce l’impegno di conoscere di più Gesù, la sua vita, il Vangelo, la Parola di Dio. Siamo sempre pronti a rispondere alle domande che le persone ci rivolgono a tal proposito? Dobbiamo essere pronti a rispondere, certamente con le parole, ma soprattutto con la nostra vita.

Fratelli e sorelle, in questi giorni impegniamoci a vivere così nella grande gioia della famiglia di Dio. Faremo una particolare esperienza della

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Incontro con l’Arcivescovo 29 maggio 2011

presenza dello Spirito Santo nella nostra vita e in questa comunità. Faremo in modo che attraverso la Visita pastorale cresciamo sempre più nell’impegno di dare buona testimonianza al Signore Gesù.

Così sia per tutti noi. ✠ SALVATORE GRISTINA

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Incontro con l’Arcivescovo 31 maggio 2011

Ore 19.30 - Parrocchia Sant’Angela Merici - salone parrocchiale

INCONTRO CON IL CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE Relazione della Segretaria Eccellenza Reverendissima, Il Consiglio pastorale parrocchiale Le dà il benvenuto.

“Benedetto colui viene nel nome del Signore” è la frase che accompagna la Sua Visita pastorale, e da quando noi abbiamo iniziato a prepararci ad essa abbiamo pensato che il Signore sa di cosa abbiamo bisogno prima ancora che noi lo chiediamo. Sappiamo che Lei, Eccellenza, viene tra noi, non solo per conoscere le belle attività che ci sforziamo di fare mettendo al primo posto non noi, ma Gesù, ma anche tutte le difficoltà che viviamo e che nel nostro caso si trascinano da anni.

Come Lei ben sa la nostra è una parrocchia relativamente giovane, nata nel giugno del 1986 dopo alcuni anni dalla nascita di un Centro pastorale nei locali di Casa Sant’Angela delle Orsoline. L’allora Arcivescovo di Catania Mons. Domenico Picchinenna erige canonicamente la parrocchia dandole il nome della Casa che ospita il Centro pastorale: parrocchia Sant’Angela Merici. Viene firmata una convenzione tra la Compagnia Sant’Orsola e il Vescovo, con la quale entrambi si impegnavano a garantire e a rispettare l’autonomia della vita della Parrocchia e dell’Istituto. Il primo settembre 1986 viene nominato il primo parroco: Monsignor Agatino Caruso, attuale Vicario generale.

Nel 1988 per iniziativa di un gruppo di giovani e con l’approvazione del Parroco e del Consiglio pastorale nasce anche l’Azione Cattolica che da allora collabora strettamente con il Parroco e tutta la comunità parrocchiale. Monsignor Caruso rimane Parroco per soli quattro anni, perché lascia la parrocchia, chiamato ad occuparsi a tempo pieno del Seminario.

Con gioia nel 1990 la Comunità accoglie il nuovo parroco, Monsignor Giuseppe Scuderi, che dopo venticinque anni di assenza dal paese ritorna a Misterbianco.

Nel giugno del 2001 inizia il suo ministero pastorale Padre Nicolò

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Incontro con l’Arcivescovo 31 maggio 2011

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Gullotta, che attenziona tra le attività la formazione biblica dei catechisti e degli animatori, con incontri settimanali per tutti sulle pagine del Vangelo, perché al centro della vita parrocchiale ci sia sempre la Parola di Dio e il dialogo silenzioso con Gesù, in particolare durante l’Adorazione Eucaristica del giovedì mattina e del venerdì sera.

La comunità delle Orsoline, per tanti anni, collabora, mettendo a disposizione i locali, impegnandosi nella catechesi, curando la chiesa. Nel 2004 vengono a mancare, una dopo l’altra, le due orsoline, Maria La Malfa e Graziella Motta, che, con il loro servizio continuo e silenzioso, avevano messo la loro vita ad intero servizio della comunità parrocchiale, occupandosi dell’apertura della chiesa e dei locali adibiti alla catechesi e a tutte le altre attività parrocchiali. Loro curavano la sistemazione dell’altare e l’animazione liturgica, in piena collaborazione con il Parroco e l’intera comunità. Erano sempre pronte all’accoglienza, a qualsiasi ora, con il sorriso sulle labbra; dire Casa Sant’Angela, Istituto o Parrocchia era un tutt’uno. Poi la situazione inizia a cambiare, fino al chiudersi dei cancelli e alla richiesta ben precisa di conoscere anticipatamente tutto il calendario pastorale. Su suggerimento del Vicario generale nasce un comitato, formato dal Parroco, da alcuni parrocchiani e da tecnici che ha lo scopo di valutare l’opportunità ed eventualmente il prezzo dell’acquisto dei locali adiacenti, il cui terreno appartiene alla parrocchia Santa Maria delle Grazie.

Dopo numerose richieste e riunioni, molte alla Sua presenza, il Consiglio per gli affari economici diocesano ritiene non opportuno l’acquisto dei locali che dice essere a disposizione gratuitamente. A questo punto, viene deciso di ristrutturare i locali dati in uso, per adibirli alle attività pastorali. Il Parroco, abitando a poca distanza da qui, mette a disposizione della parrocchia anche i locali che nella convenzione sono destinati alla sua abitazione. Le attività riprendono in piena autonomia, ma la frattura rimane.

Il 23 agosto 2010 al posto di padre Gullotta viene nominato Padre Deodato Mammana, che ufficialmente inizia il suo ministero pastorale il 4 settembre con la Concelebrazione Eucaristica da Lei presieduta. Con la sua nomina si sperava di risolvere ogni problema, ma la frattura ancora rimane. Padre Deodato, però, si rende conto di aver trovato una comunità unita e compatta, che nonostante le difficoltà si adopera per mettere sempre al primo posto l’amore per Gesù e la Sua Chiesa. Ciò è dimostrato dalla partecipazione alla Santa Messa feriale da parte di un gruppo di

Incontro con l’Arcivescovo 31 maggio 2011

fedeli e dalla presenza costante all’Adorazione Eucaristica. Delle diverse attività ci siamo soffermati nella relazione per l’Assemblea pastorale.

Speriamo che con la Grazia di Dio e l’aiuto della Madonna Santissima, proprio in questo mese di maggio che oggi si conclude, la situazione si possa appianare nel più breve tempo possibile. Attendiamo ora da Lei una parola che accoglieremo come parola che a noi rivolge lo stesso Signore Gesù.

Relazione sulla preparazione della parrocchia alla Visita Pastorale.

A partire dalla consegna del Questionario per la Visita pastorale, avvenuta il 7 gennaio 2011, il Consiglio pastorale parrocchiale, guidato dal parroco, Padre Deodato Mammana, ha iniziato il suo studio sui sette obiettivi che ne costituiscono il contenuto, così da riflettere sulla realtà della parrocchia e presentarla nella sua verità.

Il 15 febbraio 2011 il Parroco sottolineava che le riunioni del Consiglio pastorale nei prossimi mesi sarebbero state più frequenti in vista del lavoro di preparazione per la Visita pastorale del nostro Arcivescovo, che sarebbe avvenuta dal 29 maggio al 3 giugno. Ricordava ancora il significato della Visita pastorale, che è un incontro ufficiale con il Vescovo che viene per due motivi: benedire con noi il Signore per le cose belle che Lui opera nella nostra comunità, e incoraggiarci ad andare avanti migliorando quando c’è da migliorare. L’Arcivescovo viene non come un ispettore, ma come un padre che desidera che i suoi figli vivano e stiano bene.

Relazione sulla Visita reale avvenuta qualche giorno prima.

Una delle osservazioni che erano state fatte riguardava le conseguenze dell’umidità presenti sui muri e il tetto della chiesa, che il Parroco conta di far ripulire durante l’estate.

A questo punto si procedeva alla stesura del calendario della Visita, che sarebbe stato successivamente proposto al Vescovo per l’approvazione, seguendo le indicazioni già ricevute dalla Segreteria per la Visita pastorale e dal Consiglio pastorale di vicariato, durante il quale erano già state indicate le date per gli incontri di Vicariato con il Vescovo.

Si era passati poi a distribuire le due parti del Direttorio a tutti i componenti del Consiglio parrocchiale, cosicché ognuno potesse prendere atto

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del Questionario per la riflessione sulla situazione della parrocchia.

Ognuno dei componenti, nei giorni seguenti, avrebbe iniziato a riflettere sulle domande, cercando di dare una risposta.

Il 21 febbraio 2011 era stato, quindi, esaminato il Questionario e con la discussione ci si era chiariti su una serie di problematiche nate dalla lettura dello stesso. Veniva deciso che ogni componente il Consiglio avrebbe continuato nella lettura e cercato di rispondere alle domande poste.

Il Parroco aveva suggerito, vista l’esiguità dei partecipanti al Consiglio pastorale e in attesa della sua ricostituzione, di invitare alle riunioni successive delle persone particolarmente attive in parrocchia e invitava i presenti a indicare queste persone. Prima della prossima riunione, che veniva fissata per il 28 febbraio, sarebbe stato chiesto loro se avessero il piacere di collaborare, anche per prepararsi meglio alla Visita pastorale.

Il 28 febbraio il Consiglio accoglieva questi nuovi componenti.

Venivano ritoccate alcune date riguardanti la Visita pastorale: in particolare la visita all’Istituto comprensivo “Aristide Gabelli”, che era stata fissata al 3 giugno, veniva anticipata allo stesso giorno in cui sarebbe stato visitato l’Istituto comprensivo “Leonardo Da Vinci” ricadente nella parrocchia “Divina Misericordia”. Il venerdì 3 giugno ci sarebbe sicuramente stata poca affluenza di alunni, non essendoci scuola il sabato e trovandoci alla fine dell’anno scolastico. Il Parroco riferiva che quanto prima avrebbe fatto pervenire, al Segretario della Visita, la bozza del pieghevole allestito con tutti gli appuntamenti della visita stessa. Il Parroco quindi invitava i presenti a continuare a riflettere sul Questionario e a porre a lui, durante la settimana, eventuali dubbi che nascessero dalla sua lettura.

Il 10 marzo 2011 Maria Previte, presidente dell’Azione Cattolica parrocchiale relazionava sull’accordo che aveva preso con la Presidente dell’Azione Cattolica di Chiesa Madre riguardo l’incontro che gli associati di Azione Cattolica avrebbero avuto con il Vescovo, durante la Visita pastorale, il 19 giugno, alle 18.00 in Chiesa Madre.

Si iniziava a discutere sugli obiettivi del Questionario. Il Parroco faceva una puntualizzazione sulla nascita degli obiettivi stessi. Essi derivano dal Convegno Ecclesiale tenutosi a Verona qualche anno fa. Da essi è nato il Questionario, che serve a fotografare la realtà in cui vivono le parrocchie della Diocesi. Si iniziavano a leggere le domande riferite ai primi tre obiettivi, cercando di dare delle risposte coerenti. Il Parroco invitava i presenti