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Valutazione del progetto
from inFINE tre anni di Come Pietre nell'Acqua per il contrasto alla povertà educativa Milano
by anna gatti
Tre anni di Come Pietre nell’Acqua
Lavorare al progetto Come Pietre nell’Acqua nel triennio 2018/2021 ha richiesto agli operatori coinvolti e alla rete dei soggetti partner la capacità di ripensare continuamente alle azioni progettate.
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Alla luce del percorso fatto per il gruppo operativo che ha tenuto il coordinamento del progetto, è stato fondamentale ancorarsi agli obiettivi definiti in prima battuta nella redazione del documento che ha ricevuto il finanziamento dall’Impresa Sociale Con i Bambini.
La conoscenza del territorio, dei bisogni dei ragazzi e delle risorse presenti nei tre comuni ha permesso infatti di fare i conti a metà del progetto con le restrizioni imposte dalla pandemia da covi 19 e con una rivoluzione totale delle pratiche. Questo cambiamento ha richiesto notevole sforzo di tenuta e di presidio di tutte quelle finalità individuate in fase progettuale che sono rimasti ancoraggi a cui fare riferimento per ridefinire anche i bisogni su cui si andava a concentrare lo sguardo.
Mentre i bisogni dei ragazzi si moltiplicavano, abbiamo trovato la chiave per cercare di dar loro modo di stare in quella situazione nel miglior modo possibile. Una volta usciti dalle case e tornati ad abitare il mondo, essere pronti con una rete che ha saputo individuare bisogni e ad orientare le azioni messe in campo ha permesso di agire in ottica preventiva (della dispersione, dell’isolamento, del disagio) e di sostenere gli adulti che forse, senza una pandemia di mezzo, sarebbero stati interlocutori più marginali del nostro progetto. I genitori e le associazioni, gli insegnanti e i ragazzi più grandi sono stati coinvolti in prima persona, chiamati ad assumersi un ruolo di primo piano nella costruzione e nel consolidamento della rete territoriale attorno ai ragazzi.
“Solo insieme possiamo farcela” si diceva nei giorni del primo lockdown mondiale, tra marzo ed aprile 2020 e Come Pietre nell’Acqua si è impegnato a trovare i punti di connessione, a permettere e favorire incroci, a modularsi. Una rete morbida e flessibile, accogliente ed elastica che ha permesso ai ragazzi di non cadere a terra dopo il salto che nel mondo tutti insieme abbiamo dovuto fare.