Alla divina Provvidenza che comunicò attraverso la profezia di San Malachia, che:
Passate le quali tribolazioni di Pietro Romano
«Civitas
septicollis diruetur»
Dal Vangelo secondo Marco 8,33:
Ma egli (Gesù), voltatosi e guardando i discepoli, rimproverò Pietro e gli disse:
«Lungi da me, satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini».
Per ciò e sulla parola ora di Cristo che il Papato debba essere posto lontano dal Cristo essendo in tutto quello del Pietro = Satana che pensa secondo gli uomini.
La Divina Provvidenza è stata eloquente fin dal principio: Pietro Romano fu concepito in via dei Cavalleggeri, e il successore all’Anticristo Benedetto XVI avrebbe abitato nella via estrema: la perpendicolare
Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo è RoPiT nei 3 nomi inizianti per consonante, ma il Primo duo (Ro) è Trino e diventa Pi e TRo , essendo poi Uno nel 1° nome Romano, dunque proprio PieTRo Romano nel rispetto dell’Unità nella Trinità del suo nome, il cui cognome, in CF è MDA laddove Mem Daleth Aleph in Bibbia è il nome di Adamo
Chi è e cosa vuole
Pietro Romano
Questo Pietro Romano, che fin dal suo principio sembra qui incoronato di una luce divina, potenziale, che realmente appare come una lampada spenta, è nato:
1) il dì della Conversione a Cristo di san Paolo, 2) durante una Aurora Boreale mai vista così a sud, 3) nel volo celeste di 3 trimotori: vecchio nuovo Mondo, 4) con 2 che arrivano e 1 atterrato prima a Natal, 5) nel Raid Rome-Rio con lui che nasce in via Pomerio .
6) 1 dei 3 pilotato dal Figlio dell’Uomo della Provvidenza.
7) Morto e <defibrillato> dalla Madonna da bambino, per dichiarazione della bimba che quel dì lo sognò; 8) e 6 dì dopo, il 10-6-1940 lo stesso Uomo della Provvidenza annuncia la Strage degli Innocenti Italiani per impedire a Hitler l’avvento come un Messia. 9) che iniziò la sua opera come Cristo a 30 anni; 10) avendo il doppio degli anni di successi miracolosi; 11) poiché su lui c’erano Padre e Spirito Santo, scesi su lui come sull’asino predetto da Zaccaria che già Gesù fece suo.
12) A Pietro Romano Gesù è apparso vivo in se stesso.
Per 6 anni Pietro Romano fu nel pieno del suo successo:
1) per concorso, appena laureato, fu al massimo livello di Architetto al Cimep (Consorzio di 80 comuni, Milano compreso);
2) per 2 e 2 anni Consigliere dell’Ordine Architetti di Milano Pavia e Sondrio.
3) fu il più votato sui 2.500 iscritti nell’elezione del 1973.
4) E a Ortonovo e tra gli Ulivi, nell’Orto del Saccomani edificò una casa reale per lui e suo Padre, ricostruiva lo Getsemani, l’Orto degli Ulivi di Gesù. .
Fu nel 1973 quasi sul punto di divenirne il più giovane
Presidente della storia dell’Ordine degli Architetti di MI-PV-SO.
Fu allora che aspirò alla perfezione e – agendo all’opposto del Giovane Ricco – lasciò ogni ricchezza potenza e gloria già raggiunte per <dar realmente corpo a Gesù>.
Licenziatosi, creò una ditta individuale in cui dare la cristiana testimonianza dell’imprenditore illuminato che vive solo da ultimo e per il bene dei suoi dipendenti.
In 15 anni diede tutto quello che aveva, e volle il triplice calvario di Romano Amodeo: la sua persona tra le due ditte omonime di una individuale e una SRL.
Il Fallimento in Tribunale durò un anno, dal 1.988 al 1.989.
1) Il 28 febbraio 1.988 (san Romano Abate) in cui decise di fallire, 20.000 persone a Montesilvano aspettarono lì invano un gran miracolo in cielo, stando sotto una grande croce eretta apposta: il miracolo era in un <piccolo uomo> che con amore aveva dato tutto per far rivivere il Cristo in lui e falliva come lui, con tre croci.
2) Il 1.989 in cui concluse il triplice Calvario andò tutto a beneficio dei 13 apostoli e di Gesù compreso.
3) La provano i 153 grossi pesci della pesca miracolosa da parte di uno sconosciuto Spirito Santo, <e nessuno osava chiedere chi fosse poiché sapevano che era Gesù>;
4) Da 1.989 : 13= 153 , in GV 21, i 12 e Gesù si divisero tra loro la croce dello Spirito Santo in Pietro Romano. Fallito, Pietro Romano poteva rifarsi, ma sua madre si ammalò di Alzheimer e si ridusse a essere il suo badante. Mentre così la curava, la sua mamma celeste, la Sede della Sapienza, glie la infondeva e gl’indicò:
1) La Vittoria sulla morte, in sostanza è questa qui: La Relatività Generale si ha (anche nella vita) tra i 2 versi nel tempo, alternanti, a differenza di quanto accade nello spazio in cui sono compresenti. Al culmine di questa vita, vivremo certamente nell’altro verso del tempo, che già ora causa questo essendo già risorti.
2) il Giudizio Finale, che in sintesi è questo che segue: Dopo la morte ci sarà la Risurrezione dall’alto detta già da Gesù a Nicodemo e lo Spirito Santo di Dio ci riporterà realmente a essere bimbi innocenti, salvandoci da tutto il male apparente patito dalla Natura e dai viventi: è l’antitesi della Sintesi che è in definitiva il Paradiso.
Ciò apparve fatto da lui, ma era lo Spirito Santo che gli comandava, essendoselo fatto <tutto suo>, quando aveva tentato, fino alla croce, di <dar realmente corpo al Cristo>.
Come il Consolatore Paraclito, predetto da Gesù, liberò tutti e per davvero dai totali mali della vita reale, prendendo le verità predette da Gesù e dimostrandole vere in base a principi scientifici, come la Relatività Generale e il 3° Principio della Dinamica, di Azione e Reazione. Questo fu valorizzato, dopo il Galileo Gesù, dal Galileo Galilei omonimo ... ma la Chiesa – che aveva chiesto con Giovanni Paolo II perdono al 2° per le angherie della S.R.E. del suo tempo – era in debito di scuse col 1° che predisse gli stessi principi e fu ucciso dal Suo Sinedrio.
Quando il Papa Giovanni Paolo II chiese ai filosofi di non essere troppo timidi e di trovare un <nuovo percorso razionale> verso le verità di Cristo, PieTRo Romano aveva già pronte tutte le risposte, e cercò di portargliele.
Forse parve prematuro alla Chiesa che non appena il Papa l’aveva chiesto ci fosse già uno con la riposta pronta.
Ma il Papa aveva concluso la sua enciclica con:
<Possa la Sede della Sapienza essere il porto sicuro di tutti coloro che cercano la Sapienza...> ed Essa aveva potuto! Nessuno volle credere a Pietro Romano.
Nello stesso Vangelo di Giovanni, cap. 21, Gesù aveva comandato a Pietro secondo queste tre volte di:
1) <Pasci i miei agnelli!>
2) <Pasci le mie pecore!>
3) <Pasci le mie pecore!>
Coerente a questo Ordine Triplice, Pietro Romano si dispose allora come la <pecorella smarrita> che bela affinché il Buon Pastore le apra il recinto in cui sono comprese le altre.
Il 17 settembre 1.999, iniziò a riporre la sua alimentazione esclusivamente nelle mani del Buon Pastore, e lo comunicò a Pietro. Ma ormai egli era vecchio e accudito dal suo Segretario il Cardinale Ratzinger, che gli nascose perfino la sua esistenza.
3 Sacerdoti e 1 Priore di Santuario con 460 altre persone fecero allora una Petizione Scritta e diretta all’uomo che aveva promesso con l’Enciclica di avere pietà umana per chi gli aveva creduto e sulla sua parola aveva assunto il suo rischio per superare l’emarginazione che ora riceveva proprio da quella S.R.E. offerta come <avvocatura> e che operava da <pubblico ministero>, essendosi posta <avversa> a Pietro Romano.
Il Cardinale Ratzinger commise il massimo abuso contro il suo Papa: non presentò al Santo Padre la petizione e non rispose alcunché. Fece apparire il suo Papa come uno che si era mosso, era andato nel carcere a incontrare l’Ali Agcià che aveva attentato alla <importante> vita del papa ... ma che non rispondeva nemmeno quando era un <piccolo a rischiare la sua vita> per compiere un’opera richiesta proprio da lui!
Allora Pietro Romano vide (solo lui) il Signore prendere le sue difese e mostrare al mondo intero cosa stesse facendo una fede stravolta contro chi aveva tentato di edificare le due torri di Dio: la FEDE e la RAGIONE.
1) l’11-9-2.001 le DUE TORRI di NY furono abbattute da esponenti di una fede stravolta ... e ne caddero TRE.
2) il 20-3-2.003, poiché l’uomo non aveva capito che solo Dio con 2 torri colpite ne aveva fatte crollare tre in un modo senza alcuna spiegazione umana possibile, fece cadere la grandinata di bombe sul Paradiso Terrestre storico, che evidentemente l’uomo non voleva, avendo contrastato la Fides et ratio che l’avrebbe portato.
3) Poiché non riconobbero la mano del Dio degli Eserciti, in tutto questo, accreditato all’uomo, il Signore attaccò il Paradiso Naturale, di uomini che il dì dopo chi è Nato per morire, vanno in vacanza a celebrare il Sole e regrediscono al Dio RA del Sole: <T Sun am I> Sono io il Sole, ma della croce, nato per finire in croce! E Dio collo TSUNAMI annega di nuovo <cavallo e cavaliere> di quanti vogliono annullare l’esodo antico del passaggio del Mar Rosso.
Furono i 3 Segni Celesti e inequivocabili, che Pietro Romano – il solo che li aveva così visti – comunicò alla Chiesa Cattolica, per metterla in guardia.
Ma fu invano, poiché ora essa non Crede, anzi è proprio certa che Dio non si muova e non operi più nelle vicende umane. Nemmeno lo TSUNAMI che ce l’aveva scritto in sé che <T Sun am I> aveva più il potere di convincere l’uomo che tutto era sempre e solo nelle mani del Signore!
La stessa Teologia, condotta dalla <sapienza umana> che segue il principio di <non contraddizione> per riconoscere il vero, davanti alle verità di Cristo apparenti <contraddittorie>, per 2.000 anni le ha rigirate come un calzino, per affermare che con una cosa, Gesù aveva predicato quella opposta! Contro una <verità eterna>, l’uomo ha posto in atto la lotta contro i principi generali, quella realpolitik
opportunista per cui non esistono più principi ASSOLUTI, ma tutto è relativo.
Fu per questo che il Cardinale Ratzinger (massimo esperto in questa ragione umana che nega le verità ASSOLUTE) si permise di nascondere a Pietro ciò che coinvolgeva solo lui!
Se lo sapeva sarebbe stato costretto, lui che Comandava!
Il Ratzinger ha professato che la Chiesa non è una democrazia! La comanda il Papa! E poi lui si è permesso di andargli contro fino a farlo apparire un ipocrita che promette e non mantiene!
Applica la teoria del <doppio binario> tra quello che è giusto e quello che invece <è opportuno>.
Si comportò esattamente come nel vangelo dei tre sinottici. Udito Cristo dire, nel versetto 31
Marco 8,31
31 E cominciò a insegnar loro che il Figlio dell'uomo doveva molto soffrire, ed essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, poi venire ucciso e, dopo tre giorni, risuscitare.
Questo <insegnava> Gesù: che doveva molto soffrire ed essere rimproverato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, poi venire ucciso e tre giorni dopo risuscitare. E Pietro cosa fece? È scritto nel versetto 32:
32 Gesù faceva questo discorso apertamente. Allora Pietro lo prese in disparte, e si mise a rimproverarlo.
Appare tutta la doppiezza del personaggio che – contro chi parla apertamente – si comporta nel modo opposto e lo porta in disparte, per nascondere agli altri la sua posizione critica e in pieno disaccordo, e fino al punto da permettersi di rimproverare il Suo stesso Signore!
È l’atteggiamento critico dei Teologi, quando criticano le cose dette da Gesù e che non condividono. Non si permettono apertamente di farlo, ma raggirano tutti e arrivano alla fine a sostenere che Gesù aveva dato l’insegnamento opposto, altrimenti sarebbe finito in contraddizione con se stesso!
Non si può predicare:
<Se vuoi salvare la tua vita, allora perdila! E se l’avrai persa, per quello che dico io, allora l’avrai salvata!>
Per cui i Teologi spiegano che questo è un messaggio <paradossale> che, con una cosa, vuol dire quella opposta!
Non arrivano neppure a supporre – i vari Teologi – che la vita esista nei due tempi in cui questo primo è bugiardo e in mano al Mentitore Satana, poiché solo il secondo è vero.
Pertanto è vero che chi perde la vita, in questo lato bugiardo, la salva per davvero. E Gesù poi lo prova – a beneficio di tutti – con la sua stessa vita: la perde! Finisce in croce... e solo in questo modo l’ha veramente salvata ... e lo mostra su di sé: <lui risorge!>
Del discorso di Gesù già <quel primo Pietro> aveva solo colto il negativo che infine lo portava alla morte. Che lui risorgesse il 3° giorno (dimostrando il suo potere sulla stessa morte) a Pietro non aveva insegnato proprio nulla! Fu l’atteggiamento esemplare tenuto poi da tutti gli altri papi che arrivano solo a <sperare> nella risurrezione (poiché Gesù la dimostrò su di sé) ... ma noi non siamo Lui. Quando questo lato del mondo, che avanza nel tempo in un contesto reale in cui tutto è alternante, si presenta nell’Universo che procede solo avanzando, esso si pone come la premessa <mortale> da cui poi Dio ci trarrà tutti e in eterno, tutti salvati! Ma i Teologi non sanno nulla di Fisica. Sanno che tutto è relativo e lo vogliono vedere definito ora, in questa premessa negativa. Avere successo nella premessa bugiarda significa perdere tutto! Solo chi muore in questa ha poi la vita eterna! Ma fanno di tutto per predicare che Gesù chiedeva all’uomo di salvare questa vita reale, come se non fosse nelle mani del Mentitore Satana! Il vangelo prosegue col versetto 33 che decreta gli anni finali della vita di Cristo.
33 Ma egli, voltatosi e guardando i discepoli, rimproverò
Pietro e gli disse: « Lungi da me, satana ! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini».
Ecco perché Gesù chiama Satana il Pietro che lo voleva invece salvo, ammirato dagli anziani, Sommi Sacerdoti e Scribi e tutt’altro che morto!
Quando sentì che Gesù addirittura insegnava che quella era la via giusta affinché la via vera fosse salva, e risorgesse, non gli credé!
E – con lui – non gli credono tutti i Teologi che seguono l’opportunismo di San Pietro! Chi perde la vita la perde! Chi è biasimato e non ha successo, è biasimato e non ha successo! Gesù l’ha detto così tanto per dire... l’opposto!
Pietro Romano si è comportato allo stesso modo di Gesù ottenendo la stessa riprovazione generale, di tutti.
Questo libro, otterrà lo stesso risultato, e lui lo sa: sarà biasimato, da tutti, e condannato come un Cattolico che sembrerà andare contro la propria stessa Chiesa.
Ma Pietro Romano è la stessa ragione del Pietro in Roma!
Vuole Salva la sua Chiesa! Vuole che ammetta che essa in questo lato sbaglia, affidandosi alla sua ragione! E se ammette lo sbaglio in questo lato sbagliato, solo allora non ha sbagliato!
Oggi – invece – la Santa Romana Ecclesia si proclama essere la Vicaria di Cristo, quando invece – finita nelle mani dei Teologi – è finita in quelle di Satana!
S.R.E. pretende di seguire in ASSOLUTO le affermazioni di Cristo dopo che le ha tutte sovvertite!
La Chiesa – insomma – deve ammettere di essere finita nelle mani di Satana. Se trova questo coraggio ... e da se sola si perde ... allora sì che si sarà veramente salvata.
Il Papa deve dichiarare da sé che la Chiesa non segue le verità assolute di Gesù Cristo, ma solo quelle portate dalle proprie ragioni.
Se lo fa, si salva anche moralmente.
Poiché oggi, nel nome della rappresentanza di Cristo (quando invece ciò non è vero) si fanno passare decisioni umane e sempre opinabili. E questo è accaduto da sempre!
È giunta l’ora solo di un bagno di verità e di ammettere che la Santa Romana Chiesa seguendo le ragioni umane persegue ragioni che Gesù stesso definì Sataniche! Se l’ammette, si salva! Francesco, salva la Chiesa di Cristo!
La profezia Di San Malachia nella lingua del mondo.
Nelle prossime pagine Pietro Romano mostra la Profezia si di sé, opportunamente numerata nei singoli Papi, numero che nello stampato originale del libro non esiste.
Questo numero è fondamentale che ci sia per riconoscere il numero esatto degli ultimi pontefici.
Infatti l’elenco non esprime i numeri, ma se chi poi vuole conoscerlo, si deve mettere a contarli, riga per riga, allora commette un errore!
Infatti i motti sono, fino a quello che riguarda Pietro Romano, in numero di 112, mentre i soggetti riguardanti tutti i papi e tutti gli antipapi sono invece 113.
Accade che il motto numero 16, con <Comes signatus>, riguarda una coppia di Innocenzo III, papa e antipapa che assunsero lo stesso nome! Sono segnati <due in uno>, in ragione del significato di <è segnato anche il compagno> che si può attribuire al latino di <Comes signatus> in cui <Comes> indica sia un <Conte>, sia un <Compagno>, ossia uno che lo <accompagna> avendo lo stesso nome.
Queste pagine, a destra hanno la traduzione in inglese, fatta appositamente qui da Pietro Romano, per tradurla a beneficio del mondo intero
In cosa realmente consiste
la Profezia di Malacia
La profezia fu stampata quando già si conoscevano 75 dei 113 Papi e Antipapi di cui è descritto il motto, giacché i 38 che riguardavano nomi che sarebbero apparsi in futuro. In tal modo essa fu giudicata un probabile falso, per la conoscenza dei 75 nomi, che consentiva corrispondenze tra i soggetti e i motti che potevano essere stati costruiti ad arte. Anche ammesso tutto questo, va pero capito che i 38 soggetti futuri non potevano essere stati costruiti in questo modo artificioso, e sarebbero restati come un atto profetico.
La novità è tutta nell’ultima pagina dello stampato, la 311 che già strizza l’occhio al fatto che sono in tutto 113 e non i 112 contati male, ossia senza uno degli antipapi, invece compreso nel n. 16, col motto di <comes signatus>.
E – all’interno di questa novità – quella vera sta nel fatto che la colonna in mezzo, destinata al nome del Papa corrispondente al motto, ora esprime un motto.
Esso è il 19 dei 38 incogniti e questo 19 ... 38 invita a <divinare>, che sia l’anno 1938 quello in cui si creano le sostanziali premessa al termine del Vicariato di Cristo... e sta nel possibile ritorno di Cristo, atteso nella sua Parusia, dalla Chiesa Cattolica.
È ovvio che in presenza del Santo Santo Santo Dio dell’Universo tutti i Santi Padri perdano il loro ruolo di Santi e si declassano a Padri, a semplici Sacerdoti che contano solo dalla data in cui divennero preti.
E allora il n. 108 è il Papa Buono Roncalli che fu Sacerdote il 10-8 . Così il n. 111 , divenuto prete l’ 11-1 .
Il 112 perché ha tradito due volte per 112 e il 113 perché è 113 per tre volte, sia lui dia papa Francesco.
In questa colonna che è la terza, abbiamo l’elenco dei pontefici dal n. 108 al numero 113 della profezia.
Essi sono, rispetto ai 38 soggetti sconosciuti, quelli che vanno dal numero 33 identificato nel sacerdote Angelo Roncalli, divenutolo il 10-8 e n. 108.
Il numero 34 è il sacerdote Giovanni Maria Martini.
Il numero 35 è il sacerdote Albino Luciani, divenuto Papa Giovanni Paolo I.
Il numero 111 è il sacerdote Carol Wojtyla, divenuto tale il 11.1 e successivamente Papa Giovanni Paolo II.
Il numero 112 è il sacerdote Joseph Aloisius Ratzinger, che avrà poi assunto il nome di Benedetto XVI.
Con questi 5 si conclude l’elenco.
La cosa più naturale alla fine di esso è che se San Malachia va a descrivere il seguito, inizi proprio scrivendo <In seguito>, ossia <In prosecutione>.
Ma è da tutti letto <In persecutione>, il che non significa nulla se si fa finta che non esista il punto e allora si legge <In persecutione extrema>, ed è tradotto <durante l’estrema persecuzione di santa Romana Ecclesia siederà>.
La riga è una sola, è troppo lunga e il testo nella seconda è segnato con un rientro.
Anche il testo successivo è su una sola riga e, essendo lunghissima, si spezza in 10 righette tutte che evidenziano il rientro.
Ora vanno osservate le <stranezze>
Poiché la profezia è data da uno stampato, tutte le cose che sono apparenti in esso hanno un loro significato.
Ebbene osservate la <p> di <psecutione> e ditemi se esiste o no la croce sulla gambetta della <p>.
Essa esiste e la rende simile alla croce di Aquileia
è simile a
Questo rafforza la convinzione di Pietro Romano che le prime due parole del primo periodo fino al punto, e le due righe successive hanno la loro esatta traduzione in:
Dopo l’Anticriso la cui Gloria sta nel
bacio dato a Cristo con le sue dimissioni, come Giuda all’Orto degli
Ulivi, da cui Gloria Olivae
In seguito un XP
trascendente • S.R.E. siederà estrema • PietRO ROmano, che pascerà il gregge in molte tribolazioni: al termine delle quali la Città-Stato del settimo colle Vaticano, si abbatterà da sé, è il giudice Re della Croce, medio-milanese-meridionale giudicherà RO il suo Paolo senza la A del primato. FINE
La Chiesa cattolica era stata affidata a Pietro, al Fideismo. Ma dopo Pietro Dio aveva fatto sorgere la Conversione di San Paolo il 25 gennaio del 38 e 19 secoli esatti dopo avrebbe mutato questa Conversione in un reale uomo nato in quel dì e collo Spirito Santo Divino.
Alla sua nascita i Pietro han cessato di essere “Santi” Padri, restando padri, sacerdoti, per la presenza sulla terra del Santo Santo Santo Padre Dio dell’Universo . Il suo avvento, come quello di Cristo, sarebbe stato contrastato dalla Struttura Fideistica del suo Tempo.
Col suo giudizio, comincerà l’era dei PAOLO, i quali –come San Paolo – usarono al meglio la RAGIONE DIVINA e non quella umana, la quale muta la fede assecondando il Satanico giudizio umano su una vita senza un fine supremo da anteporre a quello umano e al quale indirizzare questo.
Ma saranno dei PAOLO senza il primato che fu di Pietro, e finalmente senza più l’ipocrisia di un Ratzinger che credé in buona fede di rapprsentere il Signore quando rappresentò solo, e senza accorgersi, la sua ragione di Teologo.
Pietro Romano e la “civitas septicollis diruetur”
Pietro Romano (Petrus Romanus in latino) è il successore del Papa etichettato GLORIA OLIVAE nella profezia sugli ULTIMI PAPI accreditata a San Malachia. Essa consiste in uno stampato del sedicesimo secolo e si riduce in sostanza alla pagina 311, che di per se stessa trascende il PAPÀ 113 , non il PAPA, ma il PAPÀ , e che nel 113 è anche Uno-Trino
Infatti è posto in seguito (IN PSECUTIONE) all’ultimo, il n. 112, 1 e doppio, ambiguo, GLORIA OLIVAE ., in cui chi è “doppio” fa il doppio e subdolo gioco.
Questo libretto in primis è l’EPIFANIA di Pietro Romano.
In seguito, è l’avviso dato da costui a chi in sostanza, nominato col Papa ancor vivo, è l’ Antipapa Francesco .
Il Conclave, riunitosi prima della reale morte di Benedetto XVI, in realtà stava nominando un Antipapa.
L’eletto a Pietro si rese conto di essere un pontefice espresso in rottura rispetto alla tradizione e lo dimostrò assumendo un nome mai voluto da nessuno proprio per la <discontinuità> che il <poverello di Assisi> rappresentò per una Chiesa i cui vertici erano sfarzosi in segno di Gloria e Potenza e San Francesco valorizzava l’esatto opposto della povertà e dell’umiltà, che erano i valori che Gesù professava. Ora Pietro Romano spera che lo Stesso Papa Francesco, adesso che per la morte di Benedetto XVI non lo supplisce più ma è divenuto a tutti gli effetti il capo della Chiesa Cattolica, le faccia fare quel bagno di umiltà che le fece fare San Francesco.
Quello che è descritto in questo modo da Marco:
Marco 8,31-33=(Mt 16:21-28; Lu 9:22-27)
31 E cominciò a insegnar loro che il Figlio dell'uomo doveva molto soffrire, ed essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, poi venire ucciso e, dopo tre giorni, risuscitare. 32 Gesù faceva questo discorso apertamente. Allora Pietro lo prese in disparte, e si mise a rimproverarlo. 33 Ma egli, voltatosi e guardando i discepoli, rimproverò Pietro e gli disse: «Lungi da me, satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini».
Ciò fotografa esattamente il problema esistente tra i Papi che dirigono la Chiesa seguendo le loro ragioni <da benpensanti>, volte a evitare le sofferenze e tutte le riprovazioni degli uomini buoni, dei fedeli e del Clero, nel tentativo di allontanare il più possibile la morte e condurre una vita felice.
Questo è quanto suggerisce all’uomo la ragione umana come quanto vi sia di assolutamente ragionevole.
Il che è vero, ma lo è solo IN ASSOLUTO, ossia ricomposti tutti i +1 e -1 delle ragioni contrastanti che esistono nel mondo reale.
In questo, noi sulla base vera di una delle due alternative, vediamo sempre l’altra. E se quella vera è vista tramite quella opposta, allora la ragione vera è perseguita IN ASSOLUTO solo nell’arco dei due tempi della vita e non solo durante quello <in vai>.
Esso è opposto a quello che è veramente in atto e che è <in vieni>, laddove vediamo il percorso nel suo rovescio, coll’Universo visto <in vai> in perenne avanzamento nel tempo. In esso è il NO che ci salva dal NO del campo sbagliato e comandato da Satana.
È il NO del NO stesso, che si converte nel sì del sì.
E allora Papa Francesco assuma per il Papato quel bel NO detto al suo preteso rappresentare il Cristo, nel mentre non ha per fine il bene nella vita eterna, ma persegue il sommo bene in questo mondo reale!
Sarebbe una vera sciagura se trovassimo il nostro bene in questo verso, poiché esso è bugiardo. Significherebbe una vita eterna in cui non si avrebbe più niente di buono.
Occorre puntare all’ultimo posto in questa, passeggera, poiché gli ultimi saranno i primi in quella eterna.
I Papi, fino alla venuta di Pietro Romano (che è l’asino che introdusse Cristo a Gerusalemme e che si è fatto persona) hanno comunque supplito a Gesù grazie alla Divina Provvidenza che ha guidato la Chiesa nonostante loro.
Cristo elesse Pietro in quanto fu il solo a “intravvedere” in lui – figlio di Giuseppe e Maria – il “Figlio del Dio vivente”.
Il Santo Papa Giovanni Paolo II, colla sua Enciclica “Fides et Ratio”, nel punto 56 aveva provocato i filosofi (cristiani o meno) a cercare un nuovo percorso razionale verso le verità di Cristo e a rischiare volentieri per superare ogni emarginazione.
Pietro Romano l’aveva fatto, aveva obbedito.
Ma era poi stato emarginato proprio da Santa Romana Ecclesia, che gli si era posta <estrema>.
Di nuovo obbedendo al papa, si consegnò allora come una pecorella smarrita alla stessa S. R. E. ed essa –mentre il papa aveva promesso l’<avvocatura> della Fede alla Ragione – si pose nella posizione estrema del <pubblico accusatore>, e vide, in questo, il <ricatto> di chi usava il Vangelo di Cristo per costringere Pietro a seguirlo!
Il Papa si crede il Capo indiscusso e indiscutibile della Chiesa, e non può ritenere valide nemmeno le ragioni di Cristo per essere violentato nel suo libero arbitrio.
E fu così che chi assunse il criterio di anteporre le ragioni umane a quelle inviolabili di Gesù – la S. R. E. – fu quella Città-Stato del 7mo colle di Roma che scelse proprio la via opposta che il Signore stesso aveva definito <satanica> a Pietro, apertamente e perché l’udissero tutti.
Per libera scelta i Papi non furono più bendisposti a essere i “Buoni Pastori” vicari di Gesù, che accolgono tutti, e senza discriminarli a loro giudizio.
Che accolgano in specie quelli come Pietro Romano che hanno “provocato a rischiare per dare alla Chiesa il nuovo percorso” e che poi abbandonano e si rifiutano di ricevere, accettando perfino possano ammalarsi e morire!
Una petizione scritta al Papa e appoggiata da 4 sacerdoti – nemmeno quella! – ebbe alcuna risposta. Implorava la Santa Persona che aveva promesso avvocatura di avere pietà per chi aveva creduto di fare ciò che la Sua Santità aveva chiesto, e ora rischiava d’ammalarsi e morire.
Il Segretario Ratzinger nascose la Supplica al Wojtyla che era stato appellato nella sua personale misericordia, compiendo con questo un atto inammissibile, demoniaco: nessuno può intromettersi così, nelle questioni riguardanti la personale misericordia chiesta all’Uomo più che al Papa!
Il Cardinale volle fare il lavoro sporco per il Papa, il quale, se avesse letto quella petizione, sarebbe stato costretto dalle sue promesse a mantenerle.
Il Papa era andato perfino in carcere a incontrare chi aveva attentato alla sua vita, Alì Agcià!
Ma, per questa grave colpa del Cardinale Ratzinger, il Santo Giovanni Paolo II apparve uno che non si curava del prossimo suo, quando la vita messa in gioco non era quella del Papa – così importante! – ma della nullità di un misero Pietro Romano.
Ratzinger, più che contro tale insignificante persona, ha fatto questo contro il Santo Padre di cui era il segretario! Lo fece apparire uno senza alcuna cura per gli ultimi, e che agiva all’opposto di Gesù per cui essi erano i primi.
Solo i prepotenti colpiscono deboli e indifesi, e una Chiesa che l’accetta e poi fa Papa uno così, o è distratta, o raggirata! Comunque sia, è nelle mani dell’ Anticristo . Egli è quello che meno sembra esserlo! Segue amoroso il Papa, gli fa da amico e segretario, ma lo fa apparire un mostro ingrato, almeno agli occhi di quei 4 sacerdoti e di quelle 460 persone firmatarie della detta petizione.
Ora direte che il giudizio di 464 persone non è un granché, rispetto a quello dato dal Mondo e dai Cardinali del Conclave che l’hanno fatto Papa, e dunque conta poco... Ma qui la questione non sta nel numero, ma nel merito.
I 4 Sacerdoti sono in pieno tutta la realtà Una e Trina rispettosa dei valori di Cristo.
Le 464 persone, in questo numero sono il 4×4 che moltiplica il 29 che è il 10° numero primo, una sorta di <Re dei Re> che è posto a Padre dello stesso ciclo 10 che è il Padre unico di tutti i numeri naturali a cui si è affidato Dio nella creazione del Mondo. In Bibbia il Dio Elohim, vale il 646 reciproco al 464 nei rispettivi cicli decimali
Questi 29 ×16=464 creduti insignificanti firmatari, sono la pietra tombale del Vicariato di Cristo che questo insegna proprio al versetto 29 del Vangelo di Luca:
Luca 6, 29
A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l'altra; a chi ti leva il mantello, non rifiutare la tunica.
Proprio nel versetto 29 del 6° capitolo c’è il senso di quel 29 che, per fare 464, non è moltiplicato per 6 ma per il 16 che ha il Padre dei numeri aggiunto al 6; e che mostra che anche alla violenza di chi ti leva il mantello tu non devi rifiutare nemmeno la tunica.
I Papi invece hanno dimostrato di non essere disposti a farsi comandare da chi gli chiede di fare un miglio di strada con loro... fino al punto da farne il doppio.
Matteo 5,41
E se uno ti costringerà a fare un miglio, tu fanne con lui due.
Ebbene Papa Francesco si sentì costretto da Pietro Romano che, per propiziarsi un miglio di strada con lui Buon Pastore, volontariamente digiunava ... e cosa fece? DUE?
Fece fare 80 giorni di digiuno a quell’<uno> dove
<il CRISTO> 40 giorni volle fare al massimo!
Papi così sono dottori che rifiutano di curare i malati colpevoli dei loro malanni. E se uno da sé si è messo nelle mani del Buon Pastore, è colpa sua e non la dia poi a Lui!
Per Ratzinger la Chiesa non è una Democrazia e il Papa a suo capo è tenuto ad operare in base al suo giudizio.
Questo sta bene a Pietro Romano.
Ma allora chi così la comanda abbandoni l’ipocrisia e deliberi – in nome e conto della Chiesa Cattolica così diretta – che i Papi non sono più tenuti all’obbligo di seguire scrupolosamente e sempre le direttive di Gesù, ma quelle che impone loro la loro ragione.
Questa sarà la fine della rappresentanza di Cristo assunta dalla Chiesa Cattolica!
E se ancora eleggeranno Papi, saranno Antipapi, ossia non seguaci delle volontà di Cristo come dovrebbe essere un Pietro, ma seguaci delle loro ragioni, opposte, in posizione estrema rispetto ai comandi immodificabili di Gesù.
Questo sarà il senso di Pietro Romano in relazione al “diruetur” relativo alla Civitas del settimo colle, il Vaticano.
Questo è un verbo riflessivo in latino cioè caratterizzato dal fatto che l'azione espressa dal soggetto del verbo si riflette, cioè ritorna, sul soggetto stesso che la compie.
Perciò, poiché <diruere> significa <demolire>, la profezia di San Malachia riporta ad una auto-demolizione che avrà per soggetto la Civitas del settimo colle, la quale non è Roma, ma la città-stato del settimo colle, il Vaticano, e riguarda proprio lo Stato pontificio.
Lo Stato Pontificio si auto demolirà, come un gigante che cade avendo i piedi di argilla di un Pietro che – appena fu eletto a Tale dal Cristo – subito dopo fu dichiarato Satana.
Gloria Olivae è stato
l’ATTESO
ANTICRISTO che quando è fatto papa porta
alla FINE DEL MONDO.
Essa è indicata dalla Profezia di Daniele:
+1.290 ci sarà UN TEMPO
+1.335 ci saranno
+0.001 TEMPI
=2.626 è il Dio=IHVH=26 di Padre e Spirito Santo
+2.626
+2.005 anno in Cui Gloria Olivae diventa PIETRO =4.631 si definisce Bibbia, 1,1,1. (libro, cap. versetto)
Sono anni e rivelano quelli dopo Cristo in cui la terra si ribalterà e si attueranno le condizioni scritte in Bibbia 1,7,11
Genesi 7,11
nell'anno seicentesimo della vita di Noè, nel secondo mese, il diciassette del mese, proprio in quello stesso giorno, eruppero tutte le sorgenti del grande abisso e le cateratte del cielo si aprirono.
Si spaccherà per l’inversione della massa terrestre in un giorno (17-2-4.631 d. Ch) il mantello della crosta terrestre e la lava inonderà la superficie, percorsa dagli oceani a 1.000 km/h. il che metterà in cielo tante nubi da piovere poi a lungo. Al termine tutto sarà stato portato sott’acqua, come da un diluvio universale.
Facendo il calcolo addirittura spinto alla dimensione dei giorni, Benedetto XVI fu insediato Papa il 19 aprile 2.005.
Fino al 4.630 sono 05 sono 2.625 anni.
2.625 × 365,25636041 = 958.797,9.
Dal 19 aprile 4.640 al 17 febbraio 31 ci sono 304 giorni che sommati a 958.797 portano a 959.101
Sono un intero?
1.000.000 è lo spazio in tutto il complesso di 10^6 - 959.101 i giorni distanti dall’anticristo papa = 540.899/1 è il soggetto del suo movimento in giorni che in tutto sono 540.900 e misurano il lato 100 della realtà alla dimensione 9 del quadrato invariante della velocità della luce, mentre 54 volte 10.000 sono tutta la realtà 10.000 che esiste nelle 6 unità elettriche centrifughe alla velocità 9 della stessa c^2.
540.900 è la diffusione dal centro nei 6 versi di 6.100 in ciascun verso e sono in ciascuno il lato 100 della realtà che avanza in tutto il complesso spazio 6 centrifugo.
Questa unità di in 1 milione di giorni, dati da 10^3 × 10^3 esprime lo spazio in tutto il suo complesso.
Ebbene dal giorno in cui l’ANTICRISTO è stato nominato Papa è iniziato il moto di tutta l’unità dinamica data da 540.900 giorni e, all’interno di tutto il complesso di 1 milione di giorni si è mosso dei 959.101 giorni esistente dalla elezione del papa alla Fine del mondo.
QUELLE CHE SONO LE CERTEZZE
1. L’elenco di san Malachia è completo solo se ci sono sia tutti i Papi, sia tutti gli antipapi. Pertanto il 16° <Comes signatus> ne contiene due aventi lo stesso nome di Innocenzo III.
2. Giovanni XXIII, il Santo Padre, prima di essere “santo” dovette essere un semplice “padre” e lo divenne in data 10.8, il che lo giustifica in elenco col numero 108.
3. Giovanni Paolo II, analogamente, fu nominato “padre” in data 11.1 ed è il numero 111 dell’elenco e non il 110 che risulta oggi non considerando in elenco uno dei 10 antipapi.
4. Benedetto XVI, l’ultimo con il motto di GLORIA OLIVAE è confermato ULTIMO PIETRO da Gesù Cristo in persona, nell’ultimo capitolo dell’ultimo dei 4 vangeli riconosciuti dalla Chiesa Cattolica.
5. Benedetto XVI da Anticristo ha affamato Cristo (affamando un piccolo. Il suo n. 112 dice il suo tradimento: 57 di nel 1999 da Segretario del Papa, +55 da Papa, sono la “doppiezza” del suo 112.
6. Benedetto XVI da Anticristo ha violato per due volte (colla stessa doppiezza) anche l’impegno preso al punto 56 dell’Enciclica Fides et Ratio da papa Giovanni Paolo II di una avvocatura alla Ragione.
7. L’Antipapa Francesco, non fu definito da Gesù Cristo come PIETRO, ma come “un altro” che avrebbe preso le “sue vesti” e lo avrebbe portato dove non voleva: al crollo del Vaticano.
8. Francesco è Antipapa per 3 ragioni: fu per sua stessa definizione venuto dall’altro mondo; Fu l’ultimo, l’11° Antipapa; affamò un povero cristo per il doppio dei 40 giorni di fame volontaria e propiziatoria assunti da Gesù Cristo.
9. Dopo l’ultimo Papa segue <in PROSECUTIONE> e non in <PERSECIZIONE>. Significa che, ultimato l’elenco dei Papi, c’è un seguito, e questo è scritto con <In prosecuzione.
Ma anche se fosse <IN PERSECUZIONE>, la profezia seguirebbe elencando non più papi ma gli ANTIPAPI postisi in PERSECUZIONE da antagonisti.
10. Se il vero è <in pROsecutione> (punto), allora essa profetizza <In secutione P=RO> e dopo la frase incidentale che mostra come si è messa estrema
Santa Romana Ecclesia, lo ripeta per intero: RO è
PietRO ROmano, un RO “Trino” occulto..
11. Pietro Romano è n. 113 in modo Uno e Trino:
1) Romano Amodeo (nome e cognome)
2) Torquato (5° nome)
3) Ro An An Pa To Am (acronimo a 2)
4) Uno nel tempo decimo delle 12 lettere in mezzo.
12. Pietro Romano è Paolo Torquato Romano, nei sui tre nomi comincianti per consonanti essendo Trino nell’acronimo PTR di Pietro ed essendo poi uno come Romano
13. Pietro Romano ha pascolato il gregge tra le molte tribolazioni inflitte dalla Santa Chiesa di Roma.
14. Pietro Romano accusa Santa Romana Ecclesia di essere quella <banda di ladri> come Benedetto XVI nella sua prima enciclica sull’Amore di Dio, definì uno Stato non comandato dall’amor di Dio.
15. Un Papa che non ascolta uno che si pone nelle sue mani come pecorella smarrita è colpevole davanti a Cristo di non aver fatto più il suo dovere.
16. Pietro Romano lo prova con una petizione snobbata senza ragione da S.R.E. guidata dall’Anticristo e da un Antipapa.
I 16 PUNTI NEL LORO
DETTAGLIO
Marco 8,31-33
31 E cominciò a insegnar loro che il Figlio dell'uomo doveva molto soffrire, ed essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, poi venire ucciso e, dopo tre giorni, risuscitare.
32 Gesù faceva questo discorso apertamente. Allora Pietro lo prese in disparte, e si mise a rimproverarlo.
33 Ma egli, voltatosi e guardando i discepoli, rimproverò Pietro e gli disse: «Lungi da me, satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini».
Punto n 1.
L’elenco di san Malachia è completo solo se ci sono sia tutti i Papi, sia tutti gli Antipapi. Pertanto il 16° <Comes signatus> ne contiene due aventi lo stesso nome di Innocenzo III.
La Profezia ha raccontato di tutti, Papi e anche di Antipapi, poiché il numero 113, venuto dopo l’ultimo Papa e che ha poi assunto il nome di Francesco, non è un Papa ma l’Antipapa che già fu San Francesco.
Il <poverello di Assisi> si presentò come uno straccione coi suoi vestiti di sacco, nel modo contrapposto a quello di un Papa ampolloso e pieno del lusso del suo stato di Re.
San Francesco portava avanti le vere ragioni della povertà voluta dal Cristo in una reale contrapposizione allo sfarzo e al potere effimero e vanaglorioso della Santa Sede.
La stessa assunzione, da parte del Cardinale Bergoglio, del nome di Francesco significò l’assunzione del suo incarico come quello di un OPPOSITORE alla veste assunta nei secoli dal Vicario di Cristo.
Non per altre ragioni che questa mai nessun Pontefice in precedenza ha voluto il nome di Francesco.
Di conseguenza, l’elenco di San Malachia ha raccolto nomi di Papi e di Antipapi proprio perché quell’ <estrema
SRE sedebit> sta ad indicare l’atteggiamento di tutto il Conclave assunto in contrapposizione a un papa vivente e che portò il Cardinale Bergoglio ad esser messo non nella veste di un vero Pietro (restato in vita come “emerito”) ma di un antipapa eletto da un Conclave illecito.
Una volta erano Papa e Antipapa; oggi uno si è detto modestamente <emerito> (benemerito, celebre, chiaro, eccellente, egregio, eminente, esimio, famoso, illustre, insigne, noto, valente) e l’altro Papa, ma essenzialmente sono stati come furono già un tempo: il Papa, e <un altro>!
Si vede in questo riquadro quanto è mostrato segretamente dallo stampato.
Esso, di fronte ai 38 Pietro sconosciuti in quanto non ancora eletti all’epoca della stampa della Profezia, mentre conservò per 18 pontefici il motto sulla prima colonna, a cominciare dal numero 19 e fino all’ultimo, il 38, disse in modo occulto e trascendente che nel 1.938 ci sarebbe stata la discesa sulla terra dello Spirito Santo e del Padre.
Si tratta dello stesso Dio Elohim che vale 646 in valore numerico in ebraico e che, elencato come la terza parola di Genesi, quando diventa primo con tre terzi, deve moltiplicare il suo 646 per tre ed esso diventa 1.938, ossia quanto esiste di anomalo in questa pagina dello stampato e va dal 19° al 38°.
Per di più Gesù disse in Giovanni 21, versetto 23 che (in quanto a Pietro) sarebbe restato, come Giovanni 23°, ed egli è il primo della terza colonna che comincia con il numero 33 della vita di Gesù Cristo.
Sono <segni>, è vero, ma solo questo abbiamo e debbono bastarci. Però ci sono tutti quelli che veramente bastano!
Punto n 2.
Giovanni XXIII, il Santo Padre, prima di essere “santo” dovette essere un semplice “padre” e lo divenne in data 10.8 , il che collima con lui come Il Santo Padre divenuto Padre al numero 108 .
Nato il 25 novembre 1881, egli ha si è fatto Padre il 10-81904, ed ha giusto 33 anni, 1 dì, 2 settimane e 5 mesi (come se fossero 1-25), e, per totali 12.221 giorni alla nascita di Pietro Romano.
Gesù disse a Pietro, in Giovanni 21, versetto 23
“Se io voglio che Egli resti finché io venga, a te che importa? Seguimi!”
Gli indicò, al versetto 23 , che lui da Pietro sarebbe restato come Giovanni 23° , fino a quando egli sarebbe venuto, essendo un Padre di 33 anni (come quelli di Cristo) e 125 (giorni, settimane e mesi che trascendevano il 125 dell’1-25 natale di Pietro Romano).
In segno di ciò, i 12.221 giorni stavano ad indicare il piano a lati 6.000 e 6.000 dei 12 apostoli a dimensione del 10^3 nel segno del Padre Uno e Trino dei numeri.
Il piano avrebbe avuto per flusso il valore nominale:
++66=Romano=16+13+11+1+12+13
++78=Antonio=1+12+18+13+12+9+13
++26=Anna=1+12+12+1
++51=Paolo=14+1+13+10+13 =221
Il computer dimostra come Il <Papa Buono> fosse un Padre nel piano esatto dei 12 apostoli a dimensione divina di 10^3, in cui il flusso reale sarebbe stato dato dalla realtà dei 4 nomi reali di Pietro Romano, data da 221. Porto a conoscenza la dichiarazione di Gesù Cristo nel Vangelo di Giovanni al Capitolo 21.
Giovanni 21,18-23
18 In verità, in verità ti dico: quando eri più giovane ti cingevi la veste da solo, e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi».
19 Questo gli disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E detto questo aggiunse: «Seguimi».
20 Pietro allora, voltatosi, vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, quello che nella cena si era trovato al suo fianco e gli aveva domandato: «Signore, chi è che ti tradisce?». 21 Pietro dunque, vedutolo, disse a Gesù: «Signore, e lui?». 22 Gesù (NDR. Gesù 22 è i 66/3 di Romano) gli rispose: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, che importa a te? Tu seguimi».
23 Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto (NDR. a Pietro e circa l’esser “Pietro”) che non sarebbe morto, ma: «Se voglio che rimanga (NDR. rimanga “come Pietro” 23 ) finché io venga, che importa a te?».
Al versetto 18 (come l’articolo 18 del <licenziamento per giusta causa> dello Statuto italiano dei lavoratori) Gesù non licenzia nessuno me è il Pietro della vecchiaia chi tende le mani (si dimette) e un altro (un Antipapa) gli cingerà la veste (di Pietro) e lo porterà dove lui non voleva: alla FINE DEL PAPATO come vicariato rappresentante Gesù Cristo. Ebbene come si legge, Giovanni in un primo tempo dice che glielo aveva detto per indicargli con quale morte avrebbe glorificato Dio (il Gloria Olivae del tradimento di Giuda con un bacio, all’orto degli Ulivi).
Poi, poiché su richiesta di Pietro Gesù doveva dirgli che fine avrebbe fatto Giovanni, così come Pietro, e con Gesù che gli risponde al versetto n. 22 «Se voglio (Gesù è 22 su Romano=66 nel suo flusso 1/3) che egli rimanga finché io venga, che importa a te? Tu seguimi», Giovanni dice che si era sparsa la voce che egli non sarebbe morto fino al ritorno di Cristo, e Giovanni ci tiene a precisare ripetendo la risposta datagli da Cristo a prova che Gesù non aveva parlato di morte, ma aveva solo detto (circa “Pietro”): che lui <rimaneva (da Pietro) fino al ritorno di Cristo.
Allora <RIMANESSE> come, in che modo?
La risposa è semplice: (lui, Pietro come Giovanni 23°) sarebbe restato DA PADRE fatto il 10.8 e n. 108 della Profezia di Malachia.
In quanto a Santo Padre egli sarebbe rimasto come il 23 del versetto con il quale Gesù gli dice in che modo lui Giovanni sarebbe rimasto come Pietro: Giovanni XXIII.
<Pastor et Nauta> secondo san Malachia, egli era il Giovanni XXIII a ragione della Profezia di Gesù, molto più autorevole di quella di San Malachia.
Nei fatti, dunque, il Padre Angelo Giuseppe RONCALLI aveva compiuto tutti i doverosi 12.221 giorni da Padre quando Gesù sarebbe tornato su un Asino denominato Romano Antonio Anna Paolo nei 4 nomi significativi della realtà di lui, nato nel giorno della Conversione a Cristo di san Paolo, il 25 gennaio del 38 (quella di Paolo) e lo stesso 25 gennaio del 1938 (19 secoli esatti dopo).
Pietro Romano sarebbe nato come la Conversione a Cristo di Paolo FATTASI PERSONA REALE , e col Cristo messosi sul dorso di Romano come su un asino.
Povera, piccola, umile cosa, la stalla della sua persona in cui Gesù era stato da lui accolto! Da Pietro Romano! Ma (ancora una volta!) era dovuto tornare in una squallida stalla, poiché gli uomini illustri, i bravi, gli intelligenti, tutti quanti i Notabili e gli uomini di Grande Spirito gli avevano messo davanti – a Lui che doveva ripresentarsi come già la prima volta – lo stesso uguale cartello trovato a Gerusalemme:
In tutta la Città di Dio, ogni albergo era occupato al punto che dovettero cercare a Betlemme... come pure Pietro Romano che (concepito in una via ad angolo retto colla sede di Pietro) dovette nascere come fuggendo in Egitto , a Elìtto nell’ <Ego>+itto ove
uguale
all’<ego> (un IO romano, con I e O sovrapposti in )... e un IO Italiano, con due croci in ITTO .
Punto n 3.
Giovanni Paolo II, fu nominato “padre” in data 11.1 ed è il numero 111 dell’elenco (e non il 110 che risulta oggi non considerando compreso uno dei 10 antipapi).
Egli pure è fatto Padre il dì 11-1-1964. Lo diventa ai 3.202 giorni di vita di Pietro Romano, e questa data trascende, nel suo ordine inverso di 2023=2°23, di essere il 2° Giovanni dopo il 23 del Papa Buono.
Il suo motto <De Labore solis> è perfettamente coerente con gli eclissi di sole, ma anche in modo trascendente sta ad indicare il lavoro del Solo Pietro che avrebbe inteso di far venire lo Spirito santo di Dio, a verificare la bontà delle tesi
Fideistiche e in presenza di Scienza e Filosofia che portavano a conclusioni opposte a quelle di Gesù.
È stato il solo finale difensore delle verità del Signore.
Insieme, i due Giovanni Paolo, 1° e 2°, per i motti con cui San Malachia li ha identificati, sono stati il Piccolo e il Grande Lume della creazione nell’ordine inverso di un computo finale.
In essa Dio aveva creato il grande e il piccolo lume, e i due pontefici questo sono stati in <Media Aetate Lunae> e in <De Labore Solis>, colla Luna e con il Sole.
Dopo ancora, in questa fine della costruzione, c’è la notte, che era posta in principio, ed essa è stata rappresentata dal buio pesto portato da Benedetto XVI.
Punto n 4.
Benedetto XVI, l’ultimo con il motto di GLORIA OLIVAE è confermato ULTIMO PIETRO da Gesù Cristo in persona, nell’ultimo capitolo dell’ultimo dei 4 vangeli riconosciuti dalla Chiesa Cattolica.
Già l’ho mostrato ma lo ripresento:
18 In verità, in verità ti dico: quando eri più giovane ti cingevi la veste da solo, e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi».
19 Questo gli disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E detto questo aggiunse: «Seguimi».
Questo gli disse non per indicargli la sua morte (lo spiega dopo, che non aveva parlato di morte ma che <Se io voglio che egli resti>) bensì come vicario di Cristo.
Fu Padre quando Pietro Romano aveva 4903 giorni.
Riferiti ai 10.000 della realtà, essi sono il moto di 5097 giorni che sono il moto di 3 in 5100. La Trinità che si muove interamente in Paolo=51 alla dimensione 100 del lato della realtà e quella che poi esiste in 10.000, tanto che 4907 giorni sono la creazione in 7 in tutto il piano 100 a lati 7×7.
Tutto ciò porta alla realtà per cui Ratzinger, coi giorni 7+7×7×100 credé veramente di essere il creatore del suo mondo, alla venuta in esso di Pietro Romano.
È dunque Gloria Olivae per il modo con cui avrebbe
Glorificato Dio (scrive l’apostolo Giovanni evangelista): col bacio del tradimento datogli all’Orto degli Ulivi.
Per ribadire che si trattava proprio di tradimento, sempre resta il vangelo di Giovanni.
20 Pietro allora, voltatosi, vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, quello che nella cena si era trovato al suo fianco e gli aveva domandato: «Signore, chi è che ti tradisce?».
Ma chi veramente tradì Cristo, se non Pietro che lo rinnegò tre volte e la terza si mise perfino a bestemmiare per far capire che lui non c’entrava proprio niente con Gesù?
Le tre volte del tradimento prima del canto del gallo, a chi furono rivolte? A Giuda o a Pietro?
Ma Pietro <si perdonò> e Giuda no: si uccise, quando si accorse che l’aveva tradito invece di aiutarlo come voleva.
La risposta di Gesù era stata : <Chi intinge con me nel bicchiere di vino” ed era molto, molto sibillina! Chi intingeva nel bicchiere di Gesù più di tutti se non proprio Pietro?
Ecco il perché delle tre domande fatte sempre in questo capitolo del vangelo di Giovanni a Pietro: <Mi ami?>
Il tradimento triplice meritava tre dichiarazioni di amore!
Ma il tradimento vero triplice è quello fatto al Signore quando è venuto in Pietro Romano e stavolta l’hanno messo in Croce per tre volte!
In particolare è coinvolto proprio il Papa Benedetto XVI con queste tre domande a lui <Mi Ami?>
E furono tre lettere consegnate al papa per conto di Pietro Romano, dal giornale IL CENTRO di Pescara.
Nella Prima una <pecorella smarrita>, così si firmava, scrisse a Pietro che il Papato aveva chiesto perdono al Galileo Galilei, ma s’era scordato di chiedere perdono a Gesù il Galileo numero uno, che aveva affermato le cose che poi Galileo Galilei aveva solo <ribadito> in campo scientifico.
Dunque la Chiesa aveva una <Pecorella smarrita> ed era proprio il Galileo Gesù.
Mentre il Pietro di quel tempo rispose a Gesù <Ti amo> il <Pietro della vecchiaia> o – per meglio dire <Sua Altezza il Papa> – nemmeno si degnò di dare una risposta, se non altro per pura e semplice cortesia.
Il Giornale garantiva che la <pecorella smarrita> stava davvero digiunando, affinché il Buon pastore l’accogliesse.
In pieno la superbia di chi poi si farà chiamare papa <emerito> e crede di avere più ragioni di quelle del Buon Pastore Cristo che abbandona le sue 99 nel gregge e va a cercare quella smarrita!
Il <Saccente presuntuoso Teologo> che vogliono fare santo non rispose nemmeno:
<Scemo, vuoi costringermi colla storiella della pecorella smarrita e ricattarmi usando Cristo come una leva? Peggio per te! Digiuna e muori! Sei tu che lo vuoi!>
E ora padre George dice che era il più grande oppositore dei nazisti!
Non rispondendo alla lettera, nemmeno attraverso un giornale, partì allora attraverso il Centro una seconda lettere che in sostanza chiedeva ancora al Pietro: <Tu mi ami?>
Nessuna risposta.
Partì la terza lettera, ma nemmeno a questa Pietro si degnò di rispondere: le sue ragioni erano superiori a quelle di Cristo usate dalla Pecorella smarrita... e vogliono farlo SANTO !!!
Chi dunque il Vero Anticristo che doveva venire?
Papa Benedetto XVI, il mite, buono, docile uomo che inteneriva il cuore a vederlo così bonario. Il suo “personaggio”, sia ben inteso; non la sua anima.
Punto n 5.
Benedetto XVI da Anticristo ha affamato Cristo (affamando un piccolo. Il suo n. 112 dice il suo duplice tradimento: 57 di nel 1999 da Segretario del Papa, +55 da Papa, sono la “doppiezza” del suo 112
Bisogna osservare cosa scrisse San Matteo a proposito del ritorno di Cristo.
Matteo 25,31-45
31 Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria. 32 E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, 33 e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. 34 Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. 35 Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, 36 nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. 37 Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? 38 Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? 39 E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti? 40 Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me. 41 Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli.
42 Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; 43 ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato. 44 Anch'essi allora risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito? 45 Ma egli risponderà:
In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l'avete fatto a me.
Faccio presente che la domanda al versetto n. 38, quindi limitatamente al vangelo n. 1, cap. 1 versetto 38 come la data 1-25-38 della nascita di Pietro Romano è questa
Matteo, vangelo 1, 25,38
Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto? O nudo e ti abbiamo vestito?
Visto <Straniero> significa proprio tutto estraneo a noi, e ti abbiamo accolto? E ti abbiamo <vestito>?
Vestito di cosa, se non della veste di Cristo, Figlio del Dio il più straniero di tutti, quello dell’Altro Mondo?
Ebbene questo in positivo!
Chi si è opposto a <vestire> uno così privo di <credito> come pecorella smarrita, da lasciarlo morto di fame?
E per quanti giorni?
57 nel 1.999 quando il filtro del Ratzinger a papa Giovanni Paolo II vecchio lo aveva fatto essendo il Cardinale chi gli faceva conoscere solo le cose giuste secondo la sua logica.
Nella sua logica di potere nessuno può far ricorso alla volontà di Cristo per costringere un papa a fare le cose che lui non vuole.
Cristo gli ha messo in mano tutto il potere, e dunque non è lecito ricattare il papa, mettendosi a fare la pecorella smarrita per costringerlo non ad andarlo a cercare in carcere, come quegli fece con Ali Agcià che aveva attentato alla sua vita! Andare in cerca di Pietro Romano? No, si trattava solo di aprirgli le porte del Vaticano! Le pecorella supplicava il Buon Pastore di farla entrare dove è il gregge!
Ma belava troppo forte, visto che nessuno l’udiva.
E allora che osservasse un religioso silenzio e si mettesse sull’attenti davanti al potere di Pietro!
Gesù era a disposizione di tutti, l’anticristo NON LO E’.
L’ANTICRISTO mette tutti sull’attenti: LUI E’ IL PAPA ELETTO ... Sì, ma come l’ANTICRISTO che affonda il Papato. 57 giorni di digiuno nel 1999 durarono mentre una petizione scritta al papa, di una questione non di papato, ma di rapporti umani, chiedevano alla persona del Papa che aveva fatto promesse, di intervenire: che fissasse un incontro con la pecorella smarrita! Se questi si era anche a torto sentita investita di rischiare tutto a sproposito, che intervenisse la saggezza e l’umanità misericordiosa del Santo Padre a impedire che si ammalasse o morisse.
Ebbene il Ratzinger fece il lavoro sporco e impedì che il pontefice la leggesse. Se la leggeva, lui che era andato a trovare l’attentatore alla sua vita, avrebbe ricevuto me che attentavo alla mia per una cosa voluta da lui.
Così nascose la petizione, facendo fare al Santo Padre la figura di chi va a trovare chi attenta alla VITA IMPORTANTE di Sua Santità, ma non a chi attenta alla sua misera vita!
Siamo proprio all’ANTICRISTO, fatto e finito.
Ai 57 giorni di digiuno nel 1999 si aggiunsero i 55 fatti a lui divenuto papa.
57 imposti da Cardinale
+ 55 imposti da Papa
= 112 ed ecco i 112 giorni di tradimento a Cristo fatti dal n. 112 della profezia di san Malachia.
Punto n 6.
Benedetto XVI da Anticristo ha violato per due volte (colla stessa doppiezza) anche l’impegno preso al punto 56
dell’Enciclica Fides et Ratio da papa Giovanni Paolo II di una avvocatura alla Ragione
Anche qui, a scanso di equivoci, questo è il punto 51 dell’Enciclica in questione.
56. Si nota, insomma, una diffusa diffidenza verso gli asserti globali e assoluti, soprattutto da parte di chi ritiene che la verità sia il risultato del consenso e non dell'adeguamento dell'intelletto alla realtà oggettiva. E certo comprensibile che, in un mondo suddiviso in molti campi specialistici, diventi difficile riconoscere quel senso totale e ultimo della vita che la filosofia tradizionalmente ha cercato. Nondimeno alla luce della fede che riconosce in Gesù Cristo tale senso ultimo, non posso non incoraggiare i filosofi, cristiani o meno, ad avere fiducia nelle capacità della ragione umana e a non prefiggersi mete troppo modeste nel loro filosofare.
La lezione della storia di questo millennio, che stiamo per concludere, testimonia che questa è la strada da seguire: bisogna non perdere la passione per la verità ultima e l'ansia per la ricerca, unite all'audacia di scoprire nuovi percorsi. È la fede che provoca la ragione a uscire da ogni isolamento e a rischiare volentieri per tutto ciò che è bello, buono e vero. La fede si fa così avvocato convinto e convincente della ragione.
Questa è una dichiarata provocazione che la FEDE fa alla RAGIONE, che muta il Filosofo che accetta la sfida e non è troppo timido nel suo Filosofare in un vero e proprio
MESSIA del Vicario di Cristo.
Questo messia che si mette a digiunare per rischiare volentieri per uscire da ogni isolamento sta eseguendo la volontà del papa.
Il Pontefice ha offerto nella Fede Cattolica un avvocato convinto e convincente per chi fa l’uso della ragione in questo modo.
Perché ora il Ratzinger si permette di andare contro il suo papa quando è il suo segretario?
Per la stessa ragione di Giuda che non condivide le scelte di Cristo, o le fa solo in via formale, poiché quando poi si tratta di scegliere è lui che sceglie e non fa scegliere il Cristo... o il suo Vicario voluto apposta da Cristo come il suo vice.
+ 56 il punto dell’Enciclica violentato da Arcivescovo + 56 il punto violentato da Papa
= 112 sono il valore della violenza fatta a Cristo e che spiegano tranquillamente perché lui sia il numero 112 .
Punto n 7.
L’Antipapa Francesco, non fu definito da Gesù Cristo come PIETRO, ma come “un altro” che avrebbe preso le “sue vesti” e lo avrebbe portato dove non voleva: al crollo del Vaticano
Non sto a mostrarvelo per la terza volta.
Dico solo che con lui si è raggiunto come Antipapa il COLMO con cui un Pietro affamasse il Cristo.
Gesù, prima di iniziare la sua opera, scelse da sé di digiunare, e lo fece per 40 giorni che indicavano la pienezza della realtà.
Ebbene, messomi a digiuno, e presentata di nuovo io la petizione dei 464, mettendola nella cassetta che andava in vaticano direttamente al Papa e senza intermediari, restai a Roma in attesa che mi chiamasse. Non lo fece. Allora mi recai prima a Montesilvano dove rimasi fino al giorno 11 di maggio, avendo iniziato il digiuno il 26 di marzo. Avevo già trascorsi 47 giorni di digiuno, 7 in più di quelli scelti da Gesù Cristo, ed ebbi il timore che la lunga mano degli amici degli amici, facesse nuovamente violenza a me e fossi costretto a entrare PER FORZA in un ospedale per accertare se forse ero matto a comportarmi in un modo così apparentemente irrispettoso nei confronti del Papa!
Ero chi voleva portare in porto quello che avevo fatto spinto dal <De Labore Solis>, dalla sola fatica fatta a difendere il Cristo dalle conclusioni erronee di tutti.
Allora fuggii in Egitto, e rimasi lì fino a quando, invitato ad una messa importante ma nella settimana, chiesi per quale ragione il 13 giugno, Sant’Antonio fosse così importante in Egitto. Mi disse la suora che suonava l’organo che non era per sant’Antonio, ma per l’Ascensione di Cristo che io aveva già celebrato 15 giorni prima secondo il rito Cattolico. Lei mi spiegò che la chiesa Cattolica di Egitto era autorizzata a seguire per la Pasqua a tutte le festività conseguenti, come la Pentecoste dei 50 giorni dopo la Pasqua di Cristo, e quindi era celebrato Gesù che saliva in cielo abbandonando questa Terra d’Egitto.
Io ero digiuno da 33 giorni e allora giudicai che altri 33 giorni aggiunti ai 47 in Italia erano divenuti 80 e avevo doppiato il sacrificio che Gesù si era imposto. Dunque potevo ricominciare a mangiare.
Stavolta, con Papa Francesco ero SICURISSIMO che il papa si sarebbe mosso ... Solo che io ancora ignoravo che Papa Francesco fosse di fatto un Antipapa.
Un Papa VALIDO però si era mosso, ed era stato Gregorio XIII che – mutando il calendario senza essere seguito dagli Ortodossi – aveva fatto sì che all’80° giorno del mio digiuno e ai 33 passati in Egitto fossi nel giorno della Pentecoste Ortodossa.
Il papa si era mosso addirittura molti secoli prima che io fossi certo che si sarebbe mosso.
Ebbene, se vanno a mio credito i giorni doppi di digiuno sostenuto da me (e in me ci entrarono Padre e Spirito Santo, con 40 giorni di digiuno ciascuno) vista questa cosa dall’ANTIPAPA Francesco, era IL COLMO! Aveva fatto assumere il doppio del sacrificio che liberamente Gesù aveva assunto, ora che non si trattava più del Cristo ma solo di un povero Cristo che anche per lui non contava nulla!
Punto n 8.
Francesco è Antipapa per 3 ragioni: fu per sua stessa definizione venuto dall’altro mondo; Fu l’ultimo, l’11° Antipapa; affamò un povero cristo per il doppio dei 40 giorni di fame volontaria e propiziatoria assunti da Gesù Cristo
Non è una novità per la Chiesa cattolica la presenza simultanea di due papi: ciascuno dei due affermava se stesso Papa e Antipapa quell’altro.
La novità di questa volta è stata che il Conclave
Cattolico si sia riunito per eleggere non un nuovo Papa, ma uno che assumesse quella veste che il Papa non voleva più indossare con la sua persona per cui delegava a <un altro> (come dice il Signore Gesù a Pietro in Giovanni 21,18).
Questo <Altro> detto da Cristo è Antipapa, qualunque siano state le intenzioni di Benedetto XVI, poiché da una elezione Divina non si scappa su volere dell’uomo, e chiunque si mette a decidere le sorti della Chiesa Cattolica come un Papa in sua vece lo fa da Antipapa.
Del resto – come ho giù scritto – lo stesso Cardinale Bergoglio si è professato essere il vescovo di Roma e –scegliendo il nome di Francesco – ha assunto proprio quello del modello opposto a quello del Papato, che ha scelto la povertà e l’umiltà al posto della magnificenza e della maestà dei Pontefici ingioiellati.
Punto n. 9.
Dopo l’ultimo Papa segue <in PROSECUTIONE> e non in <PERSECIZIONE>. Significa che, ultimato l’elenco dei Papi, c’è un seguito, e questo è scritto con <In prosecuzione.
Ma anche se fosse <IN PERSECUZIONE>, la profezia seguirebbe elencando non più papi ma gli ANTIPAPI postisi in PERSECUZIONE da antagonisti
Sia omesso RO, sia ER il riferimento resta sempre per chi è descritto il Bibbia 1,38 per Pietro Romano nato in questo capitolo come ER il 1° marito morto di TAMAR .
E non vi sono dubbi che gli estremi congiunti (il 1° sposo ER ed il 2° ONAN) quando sono secondo gli estremi congiunti sono RO in E R O NAN. Nessun dubbio negli estremi congiunti di Barat TA MAR iannina; come non ci sono nel suocero GI ud A , congiunti in GIA , in rappresentanza degli estremi congiunti del padre di
RO=ER che si è chiamato Lui GI A modeo-
E poiché Pietro Romano si è congiunto in nozze con
GIA ncarla SCA glioni, ecco che GIA è la sua congiunta negli estremi congiunti di GI ud A (per Gen. 38) mentre lo era con GIA cobbe (in Gen.25, lui che è nato 1-25-38) e in Genesi 38 attorno alla di RO-mano fu messo un filo
SCARLA TTO, per l’ATTO nuziale con CARLA SCA glioni.
In tal modo, sia che in <psecutione> è tralasciato RO, sia ER, si tratta sempre di Pietro Romano, nati 125-38 da Luigi Amodeo e Baratta Mariannina e sposato con Giancarla Scaglioni.
Mai in tutte le storie di segni divinatori abbiamo avuto un quadro più completo e convincente di questo!
Chi è stato trasceso è Pietro Romano!
Punto n . 10.
Se il vero è <in pROsecutione> (punto), allora essa profetizza <In secutione P=RO> e dopo la frase incidentale che mostra come si è messa estrema Santa Romana Ecclesia, lo ripeta per intero: RO è PietRO ROmano, un RO “Trino” occulto silenzio come se detti da un <signor nessuno>.
Tanto più per quello già rivelato e che qui ripeto
Ebbene osservate la <p> di <psecutione> e ditemi se esiste o no la croce sulla gambetta della <p>.
Essa esiste e la rende simile alla croce di Aquileia è simile a
Questo rafforza la convinzione di Pietro Romano che le prime due parole del primo periodo fino al punto, e le due righe successive hanno la loro esatta traduzione in:
Punto n. 11.
Pietro Romano è n. 113 in
modo Uno e Trino,
Pietro Romano è n. 113 in modo Uno e Trino:
1) Romano Amodeo (nome e cognome)
2) Torquato (5° nome)
3) Ro An An Pa To Am (acronimo a 2)
4) Uno nel tempo decimo delle 12 lettere in mezzo.
Si vedono le tre volte in cui Pietro Romano è 113, in quanto detto sopra e che qui appare con tutti i valori numerici delle varie lettere dell’alfabeto italiano.
E non venite a dire che sono solo <segni>! Cos’altro vorreste? Che Dio si mettesse a gridarvelo a uno a uno? Non vi bastò il fulmine su san Pietro alle dimissione dell’Anticristo?
Punto n. 12.
Pietro Romano è Paolo Torquato Romano, nei sui tre nomi comincianti per consonanti essendo Trino nell’acronimo PTR di Pietro ed essendo poi uno come Romano
Qui potete vedere che Pietro Romano ha proprio questi 6 nomi e che non sta barando, nemmeno a proposito del suo Codice Fiscale che pongono lo MDA di Amodeo in modo tale che se sono le lettere ebraiche tali e quali, allora quello è il nome di Adamo
Punto
n. 13.
. Pietro Romano ha pascolato il gregge tra le molte tribolazioni inflitte dalla Santa Chiesa di Roma.
In questo libro che è leggibile sul sito www.issuu.com/amoramode c’è la prova del suo impegno a pascolare le pecore del gregge di Cristo e degli ostacoli mossi contro di lui dalla Santa Romana Ecclesia.
Punto n. 14.
Un Papa che non ascolta uno che si pone nelle sue mani come pecorella smarrita è colpevole davanti a Cristo di non aver fatto più il suo dovere.
Non c'è molto da aggiungere su questo tema. Se è il Papa stesso che sollecita i filosofi, cristiani o meno ad aprire un nuovo percorso e a fare ogni sacrificio per non essere emarginati, e poi è proprio la Santa Romana Ecclesia la prima a emarginarlo, si tratta di un fatto gravissimo.
Esso è tanto più grave quanto meno importante è la persona che è così maltrattata.
Infatti non vi è nulla di più mostruoso da parte dei potenti che di mortificare chi non ha alcun modo per difendersi.
Se questo è già un episodio grave nelle questioni ordinarie, diventa di tale gravità da togliere ai Papi ogni rappresentanza di Cristo, poiché i Papi lo hanno come obbligo inderogabile, se vogliono essere rappresentanti del Cristo che invitava a fare due miglia di strada con chi voleva costringerti a farne uno solo.
E se Pietro Romano avesse perfino con il suo comportamento <schiaffeggiato> l’autorità del Papa, un Vero Vicario di Cristo è tenuto ad offrire l’altra guancia.
E se Pietro Romano avesse preteso dal Papa perfino il suo mantello, ecco che il vicario di Cristo VERO si sarebbe dovuto sentire in dovere di offrirgli anche la tunica.
Questo vale, se non entra in mezzo poi un Teologo che si mette a distinguere caso per caso, facendolo colla sua ragione umana che portò Pietro - quando la usò con tutti i riguardi verso Cristo, per non farsi vedere – ad essere definito <Satana>
Punto n. 15.
Un Papa che non ascolta uno che si pone nelle sue mani come pecorella smarrita è colpevole davanti a Cristo di non aver fatto più il suo dovere. Egli ha l’obbligo di confessore e il suo manifesto rifiuto lo SVESTE da rappresentante ci Cristo.
In questo caso la colpa di Pietro – che era già gravissima – diventa inammissibile!
Infatti se trovi chi nel suo libero arbitrio mette la sua vita nelle tue mani come <pecorella smarrita in quelle del Buon Pastore> se il Buon Pastore non lo fa rinuncia da solo di rappresentare il Buon pastore che è Cristo.
Non c’è Teologia che possa giustificare un simile atto da parte di un Papa.
Ed è giunta l’ora che tutti i Cristiani cessino di usare la logica di questo mondo per cui il Papa non può pensare a tutti e deve scegliere le cosa da fare avendone da fare di importantissime...
Ma quali sono le cose importanti non per un Pietro che segue la logica satanica del mondo, ma per Gesù Cristo:
Quella che si riassume in Matteo 25 versetto 38. Essendo il vangelo numero 1, si tratta dell’ 1-25-38
Che ricalca l’avvento di Padre e Spirito santo nella umile stalla di un ultimo tra gli uomini.
Matteo 25,38
Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto? O nudo e ti abbiamo vestito?
Sono venuto dall’altro mondo e mi avete accolto. E lo avete fatto a me, sia che mi abbiate accolto, sia no.
I poveri hanno il Signore con sé, vero Francesco?
E i “ricchi” I loro alberghi sono sempre indisponibili.
Punto n. 16.
Pietro Romano lo prova con una petizione snobbata senza ragione da S.R.E. guidata dall’Anticristo e da un Antipapa.
Sotto queste parole 460 persone hanno apposto i loro dati e la loro firma.
PETIZIONE AFFINCHE’ IL PAPA RICEVA CON URGENZA IN UDIENZA PRIVATA Romano AMODEO che dal17 settembre non mangia più e beve solo acqua, facendo personale penitenza per il bene della sua Chiesa. Egli ha questa viva necessità perché è il Papa che ha firmato l’Enciclica FIDES ET RATIO che Amodeo (incoraggiato a farlo assieme a tutti i filosofi, dal Pontefice) sta cercando di attuare, sulla base di criteri veramente innovativi. Però –indetto un convegno Fede-Ragione, applicativo dell’enciclica – la Fede non partecipa e l’avvocatura promessa della Fede (a chi avrebbe trovato l’audacia di aprire nuovi percorsi che portassero a Gesù Cristo) è del tutto assente. Deve parlarne assolutamente a Sua Santità, per il bene della Chiesa, che non può trascurare questioni così importanti, dopo che il Capo stesso della Cristianità ha stimolato passione, ansia, audacia e provocato la ragione a rischiare volentieri per tutto ciò che è bello, buono e vero. Se in Amodeo tutto ciò ha fatto presa, ed ora patisce il digiuno, è angoscioso per la ricerca, è audace nel suo filosofeggiare e rischia volentieri la sua stessa vita in una penitenza che porterà fino a quando la Chiesa non si predisporrà a seguire alla lettera le idee meravigliose del Vicario di Cristo, tutto ciò non ci sembra effetto di una colpa e crediamo proprio sia necessario che egli incontri (e con urgenza) questo splendido papa che il Buon Dio ci ha donato e che speriamo ci conservi a lungo Questa che segue fu la lettera di Pietro Romano, con cui accompagnò e spedì la petizione, ricevuta con ribevuta di ritorno dal Vaticano.
4 Sacerdoti vollero aggiungere di loro pugno questa presentazione.
Questa era l’ultima pagina, come copertina:
Riporto l’ultima di copertina
Sono elencate 460 adesioni; di esse 417 firmatari erano con 12 immigrati di fede mussulmana e un ateo.
Poi 43 assensi verbali, di chi non ebbe modo, data l’urgenza, di firmare di persona.
Sommati ai 4 sacerdoti presentatori, sono 464 in tutto, con 421 firmatari. Furono il complemento al 646 del Dio Elohim in 646+464=1110, il ciclo divino 10 dell’unità di flussi Una e Trina uguale a 111!
Sono numeri pieni di Significato.
I 4 Sacerdoti per l’Unità e Trinità divina 421 firme sono il piano 400 di tutta la realtà come tutto il flusso di 7+7+7 della creazione divina.
I 417 firmatari, esclusi i sacerdoti, sono il piano della realtà il cui flusso sta nel 7° numero primo.
I 43 assensi verbali sono tutto il moto 10, del Padre dei numero, dei 33 anni della vita di Cristo.
I 12 immigrati mussulmani sono nel segno allargato dei 12 apostoli o dei 12 figli di Israele.
1 ateo è nel segno di chi però è l’intero e rappresenta tutti coloro che non hanno fede in Dio, ma nei nobili valori che devono esistere tra gli uomini.
Non fu fatto apposta, ma 29 ×4×4 = 464 indica nel 29 il Padre stesso, nel 10° numero Primo, del padre 10 di tutti i numeri, che come flusso si moltiplica per l’Intero piano che ha per lato l’Unità e Trinità di Dio.
Sono poca cosa, con una petizione preparata in fretta e furia alla meglio, ma basteranno a far sì che la Santa Romana Ecclesia resterà pure ancora Romana Ecclesia ma non sarà più la <Santa> di Romano.
Come un gigante dai piedi di argilla, si autodemolirà, non basandosi più sulla ragione divina e trascendente di Gesù Cristo ma su quella reale che discrimina, in base ai suoi umani limiti, quando è il caso di conformarsi al Cristo e quando no.
Ed è allora fatto il massimo male alla Chiesa, che diventa una <banda di ladri> ... in nomine Domini!
E allora Pietro Romano dichiara: BASTA! FINIS!
FINE DEL VICARIATO
DIVINO
PER IL 7° COLLE
VATICANO
Non si può dire che Dio non abbia dato tutti quanti i suoi segnali celesti!
Nel 2.013 mancano alla FINE DEL MONDO del 4.631
2.618 anni, uguali a 66/6 × 238 , il flusso unitario 1/6 di Romano=66, moltiplicato per un piano a lati 100 e 100 (di tutta la realtà 100×100) col flusso 38 del natale di Romano!
Fine del vicariato di Gesù Cristo ma non del vertice umano
Quanto fu voluto da Gesù Cristo non è rigettato dal Pietro Romano, misera stalla umana in cui il Signore poté introdursi in un mondo in cui l’ASSOLUTO ha spazio e anche volontà e disponibilità ZERO di apparire.
Il contesto umano è quello di una verità che non accetta contraddizioni, come se <LA VERITA’> fosse un despota che abbia a temere i suoi nemici: le <BUGIE di SATANA>; come se fosse un Dio JHVH, uno dei più piccoli degli Elohim, che abbia a difendersi dalla concorrenza di tutti gli altri e allora organizza le sue sfide a da una parte il fedele nell’unico Dio Jhvh sfida le centinaia di credenti nei vari Baal ed altri, e poi risulta il solo vincitore e tutti gli altri condannati a morte. Non così.
La Bibbia dettata da Dio si presenta come questa sfida poiché essa – nella volontà del Dio ASSOLUTO – era conforme al mondo reale, in cui il primato totale spetta ad uno solo, anche nel contesto divino.
Questa visione dell’Antico Testamento fu ribaltata totalmente da quella affermata attraverso il Nuovo e Cristiano, di un Dio che si fa servo fino alla morte in croce nel valore intrinseco di ogni anima dell’uomo.
Questa stessa fu nuovamente sconvolta dalle tesi dell’ISLAM in cui l’ASSOLUTO rivendicò – nel perfetto assecondarsi di quanto introdotto da Gesù – il suo totale DOMINIO, nel totale rigetto che il Dio Allah si sia fatto un Foglio. Fa testo il capitolo 18, che – mentre in Bibbia introduce lo scandalo di Sodoma e Gomorra – nel Corano immette quello del <dicono che mi son fatto un Figlio>.
Nel mentre ancora il 18 del Nuovo testamento illustra lo scandalo di un Pietro che non si è accorto che la delega quale mediatore delle cose celesti restava valida solo fino a quando sussisteva la sua creazione divina come di un Pietro in grado di riprodurre sulla terra le questioni valide in cielo. Quando 18 anni sono stati anche i 2600 interi di un Dio=26×100 dalla fine del mondo, ecco lo scandalo delle dimissioni, w un fulmine che colpì San Pietro!
Ma quando il massimo Teologo Papa, in linea con questo giudizio umano, si è fatto latore della idea opposta (che fosse il cielo a seguire le decisioni umane di Pietro), allora –apriti cielo! – ed egli ha perso quel dono divino cha aveva di scorgere la verità invisibile nel mondo reale.
Simone, figlio di Giovanni, fu fatto <Pietro> proprio perché era finalizzato alla supplenza del <Pietro> Romano.
Ma tutto è cessato quando Questi è venuto e <Questo Teologo che si è proclamato emerito>, ha attestando fino in fondo quanto il suo Albergo Umano, del suo umano Spirito, fosse invaso dalla suprema presunzione di essere chissà chi, e di non avere spazio e di non essere disposto a darne proprio nessuno al Pietro Romano su cui Dio era sceso.
Ma non solo a questi; nemmeno al suo sostituto.
Dopo di essersi giudicato <emerito> che significa benemerito, celebre, chiaro, eccellente, egregio, eminente, esimio, famoso, illustre, insigne, noto, valente è voluto restare vigente come <Papa>, condannando quell’<altro> così detto da Gesù Cristo, e tutto il Conclave dei Cardinali, a porsi come gli irregolari elettori di un Antipapa.
Trovatosi al cospetto di una persona che – attraverso il giornale <IL CENTRO> di Pescara gli aveva fatto giungere tre lettere firmate da una <pecorella smarrita> – si è posto al di sopra del Triplice Ordine dato a Simon Pietro e a tutti i suoi successori di <pascere il suo Gregge>. Solo un <Teologo> che nemmeno vale più nella logica umana che impone a un Pietro di <pascere il gregge> ed egli invece disprezza la pecorella smarrita, solo uno che è tale, dimostra che non solo <il cielo> ma nemmeno <la terra> asseconda più le sue reali opere.
Talmente persuaso di avere il compito di <decidere in terra> e che di conseguenza il <cielo> sarebbe stato costretto a seguire le sue scelte, che si è creduto in dovere di compiere esattamente la stessa cosa compiuta dal primo Pietro appena avuto la sua delega: <rimproverarlo!>-
Non <apertamente>, ma come chi opera nell’ombra, e ben nascosto sotto i suoi paludamenti di papa.
Pietro – lo scrivono tutti e tre i vangeli sinottici – prese Gesù e lo portò in disparte (affinché nessun altro lo vedesse) e rimprovero Gesù.
In modo totalmente opposto, Gesù si rivolse a tutti e definì <Satana> quel suo <vicario> che aveva appena nominato.
È nello stesso modo <pubblico> che Pietro Romano –assecondando il Consolatore Spirito Santo Paraclito che lo dirige – prende da Gesù i suoi detti e i suoi comportamenti e si rivolge ora a tutti i Pietro, dicendo loro:
<Restate in tutti i modi con cui vorrete restare, poiché nulla di quello che fate voi e tutti gli altri è opera del tutto Vostra. Voi siete come quei Reggenti che un’opera letteraria scritta da un solo Autore, ha descritto come i Personaggi Egemoni. È bene che il Cristianesimo cattolico abbia una volontà di essere <Universale>. L’Islamismo – in cui il Dio Allah non ha messo in piedi altri Reggenti Unici – soffre della mancanza di chi si ponga con una voce sola!
Restate però da ora in poi <sconfessati> come i Vicari di Cristo! D’ora in poi voi rappresentate solo voi stessi!
Al Buon Antipapa Francesco – che come tutti gli Antipapi ha egli pure affermato se stesso come il solo Papa vigente –Pietro Ramano <imporrà> di assumere per intero la sua totale coerenza con chi vuole dire e affermare il vero.
Pertanto il Pontefice Francesco dica così:
<Noi papi ci regoliamo con la nostra logica umana! Non abbiamo mai udito in noi quella voce di Dio che ci dicesse ora che cosa fare o dover dare.
In perfetta buona fede – pena il castigo eterno in cui io credo – giuro che sono sempre stato solo io, nella sentita solitudine della mia coscienza, a prendere tutte le mie decisioni, cercando di seguire Gesù Cristo.
Non ho però quel filo diretto con Dio per il quale io possa giurarvi – pena di nuovo per me l’Inferno eterno in cui credo – che odo la voce di Dio <oltre> quanto segnala a me la mia mente e la mia umana ragione.
Mi sento in dovere di questo ultimo atto di onestà, affinché io non pretenda più <in nome di Dio> di imporre a tutti voi le umane scelte sia mie, sia dei prossimi Pontefici della Chiesa cattolica, che seguiteranno a esistere, ma con un FINIS decretato alla rappresentanza divina delle scelte che opereremo.
Esse saranno fatte solo in nome e per conto di brave persona che hanno inteso dedicare la loro vita al Signore e hanno studiato il suo pensiero e il suo Vangelo.
Pertanto io resto a dirigere la Romana Chiesa Cattolica, ma essa non ha più le prerogative per essere detta <Santa>. In quanto a questa rappresentanza divina, io stesso, sarò il Pontefice Francesco e non più il <Santo> Padre.
Lo decreto da me stesso e in latino: FINIS
La Chiesa Cattolica è diretta da uomini che scelsero di essere onesti, che hanno inteso dare alla sequela del Signore la loro vita reale da quando si fecero Sacerdoti e che – selezionati come accade in ogni umana struttura sulla base delle priorità viventi al momento – hanno scalato le gerarchie fino ad essere Cardinali e Pontefici.
Seguirà ad esistere il Conclave, ma da esso uscirà un Responsabile Unico che sarà chiamato Pontefice e non più il <Santo> Padre o <Sua Santità>.
Né Papa, e neppure Pietro, da quando Pietro Romano ha ricevuto tre condanne alla sua mortificazione se non proprio apertamente decretate alla sua morte.
Non potrà più nessuno assumere decisioni in nome e per conto del Dio ASSOLUTO.
Nessuno e da nessuna parte nel mondo!
È giunta l’ora di smettere che uomini giunti al Potere delle loro strutture religiose – in nome e per conto di Dio –assumano decisioni contro il bene supremo della vita e della libertà Spirituale che il Signore ha consesso a ogni Spirito vivente. Basta con lo strumentalizzare Dio!
Basta! Fine a tutte le guerre denominate <Sante>!
Quanti soprusi, quante azioni diaboliche sono state assunte da un uomo su un altro, nella sua diabolica pretesa di rappresentare Dio.
Dio è una questione talmente seria e aperta ad ogni possibile e diversa cosa, che ha affidato la sua suprema giustizia ad un semplice <Numero>.
Esso è veramente quel <nume> RO che in RO ha il 29 che è nel segno dei RE dei RE.
È infatti il 10° numero primo che soprintende a tutti i numeri naturali che hanno nel 10 il loro unico Padre.
Poiché Dio è Qualità e Quantità ASSOLUTA, tramite la <quantità> del MODELLO DIVINO del 10×10×10, Uno e Trino, e quei 99 nomi di Allah affermati nel Credo Islamico, e dati da 100 -1, è tramite questo che l’ASSOLUTO ha usato come intermediario tra se stesso e il suo intero Creato, la presenza del rapporto dato da 1.000/99.
Esso semplicemente <è> come tale in eterno.
È quando scatta un <Fiat lux> o un <BRA sit> che allora si muta nel calcolo reale che porta a 10,101010... ed è creato l’infinito spazio-tempo reale simile alla pellicola vergine di un Film su cui poi immettere e riprendere le scene nelle loro <qualità>, tutte quelle che vedete e concepite e non solo le 5 portate dai 5 sensi.
Esse sono tutte il risultato di un <concepimento> che accade in modo inconsapevole e consapevole.
È inconsapevole in chiunque non raggiunge una esatta consapevolezza di che cosa sia per davvero la vita,
La piena <consapevolezza> l’ASSOLUTO ha voluto metterla tutta e solo nelle mani di Pietro Romano, affinché ve la comunicasse.
Pietro Romano non è un <santo> e non dovrete mai santificarlo! Dio l’ha chiamato in causa come il <corpo morto> di un vero ZERO, da quando in Genesi 38 nacquero i gemelli di uno ZER nei 2 versi di
ZERach PeREZ
.
In Genesi 38 il 1°genito del 4° figlio di Giacobbe, Giuda, fu inviso a Dio e ucciso. ER, costui, è Romano che è ucciso nella sua umanità, e si presenta come un <debito di esistenza> chiamato ENERGIA. Il 66 del suo 1° nome questo è: energia in potenza che non è assolutamente in atto.
Come presenza in atto essa è ZERO.
Egli è davvero quello ZERO di stima e di credito che furono predetti all’<uomo dei dolori> dal profeta Isaia. Per cui Pietro Romano doveva passare nell’esistenza umana come un vero NESSUNO e inosservato.
Potete santificare chi è NESSUNO? Chi NO è ?
La sua valenza qualitativa è stata garantita attraverso il Numero.
Il valore 381 dei suoi 6 nomi è in linea coi 16 primi numeri primi che hanno dato la carica <qualitativa> a tutta l’esistenza tramite il giudizio qualitativo che diversifica numero da numero.
Bibbia ha dato le lunghezze in cubiti di 300 in lunghezza, 50 in larghezza, 30 in altezza, più 1 per il tetto alla <ARCA> di Noè che già per il suo nome è la <CA di AR> e che in lunghezza occupa lo stesso 381.
Espresso in tempo di giorni dell’anno terrestre, 381 è 365,25 +(5+5+5)+75/100.
Vedete chiaramente che quello che è l’Universo il cui ciclo 10 va da -5 fino a +5, nelle 3 dimensioni di Dio che creano lo spazio reale del mondo, compone i 3 avanzamenti positivi nel solo +5 e lo fa esistere nel tempo centesimo del 75 ed è lo spazio unitario nel 100, dato dai suoi ¾.
Pertanto, quando ponete <già presente> 15,75, e lo fate trascorrere per i 365,26 giorni di un anno solare, essi –compreso quanto è in virtuale presenza come ENEGIA posta in principio – durano per 381 giorni reali.
Poiché in Bibbia “In principio” vale il 913=<BRA sit> (e si stratta di <sia Romano> il BRA, il Benito Romano Amodeo posto in principio!), e poiché l’ASSOLURO ha assegnato al 1.000 <nudo e crudo> tutta la sua rappresentanza, a prova della verità totale di quanto vi dico, da 1.000 -913=87 vedrete che il <SIT> in <Brasit> porterà il <Sia Romano!> a NON ESSERE più quando avrà compiuto i suoi 87 anni.
Il dettaglio dei giorni conterrà i +252 legati ai due lati 100 e 100 della realtà 10^4, sommato al 52 che è il Creatore in 7 giorni che ne crea per Dio=26 (in gematria italiana) e per JHVH=26 (in cabala ebraica).
Ciò porterà al 25,1004 che – alla dimensione di 10^777 del padre Lamech di Noè – comporta la valenza del mese 10 nel segno del ciclo paterno assegnato dall’ASSOLUTO al Dio reale, e dei 4 unitari decimillesimi della realtà intera in 10.000, assegnata al 4 nel segno dell’Unità e Trinità di Dio.
Avrete umanamente questa <prova> come quanto in Bibbia vi è comunicato in 1,5,4 (libro capitolo versetto) che recita <poi Enoch camminò con Dio e non fu più poiché Dio l’aveva preso.> (nella versione della Bibbia di Gerusalemme, la sola perfetta).
A prova, tutto il valore numerico di questo versetto, nella versione di questa Bibbia vale 500.
Essendo il 7° fattore vissuto 365 anni, il fattoriale di 365 anni porta agli anni 25,1004, e data esattamente la futura uscita di scena di Pietro Romano, preso da Dio.
Pietro Romano vi comunica che la qualità della dinamica è data proprio attraverso il numero totale 381 dei suoi sei nomi quando – quelli nella sommatoria dei 16 primi – si presentano in ordine nel tempo decimale, e ognuno solo nel suo giusto tempo di essere il 1°, il 2°, il 3° ... fino al 16°. Quel ciclo eterno del 10, Padre di tutti i numeri decimali, ottenuto dal valore totale del dialogo alfanumerico Ebraico, sulle tre cifre unitarie, in decine e in centinaia, i cui massimi 9+90+900 portano alle 999 unità periodiche contenute nel totale e assoluto 1.000, quando è col 1.000 diviso per i 99 nomi di Allah nel credo Islamico, e allora diviso per: 0,2357111317192329313741434753. Pertanto: 10 : 0,2357111317192329313741434753 determina un primo ciclo intero nel lato 100 della realtà, dato da 42,4248100 con 7 cifre decimali.
Ebbene, sono i due valori combinatori 6×7 del Dio che crea in 7 giorni lavorando solo per 6, e l’esegue nel 42,42 dello spazio unitario 42, sommato al tempo dei 42/100 del lato 100 della realtà.
E sono:
42=ESAU=5+17+1+19, che è il 1° ed è intero
42=GIACOBBE=7+9+1+3+13+2+2+5 è il 2° in centesimi
+100=lato della realtà nel 10^-5 che è il lato di 10^-10
+381=Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo, che esiste alla stessa dimensione del lato di 10^-10 ed è un nome composto da 36 lettere al lavoro, date in media da 6×6, più 6 “sabati” di riposo al termine di ciascuno dei 6 nomi.
In questo, 48 decimillesimi, quelli della realtà intera 10.000, è il valore del nome GESÙ combinato quando dei due gemelli il 2° assume il suo primato con la G di G iacobbe (che è la sua prima lettera) nel mentre Es a ù lo segue, perdendo il primato che aveva con la A che c’era e che nel suo nome lo indicavano come Uno e Trino.
In Bibbia 1,25 si conferma il Natale di Pietro Romano nel mense 1 di Gen. (come Genesi) nel giorno 25.
Il modo reale con cui il Signore ASSOLUTO ha permesso a Pietro Romano di vedere tutte le cose nascoste, è stato concesso avendolo costruito come la stessa personificazione del tempo divino posto alla base di tutto il suo disegno.
Infatti:
066=Romano è l’energia potenziale.
078=Antonio è l’energia nel flusso di 12 (figli e apostoli)
026=Anna è l’unità delle trinità 78 del 2° = 26+26+26.
Il tempo 0,6678265111347 è 10.000/14.973 alla dimensione unitaria della realtà. Aggiunge 10.000/4.973.
Questo numero 4.973 è 1.938 +3.000+7×5 il che aggiunge, all’origine posta nella sua nascita, tutte e tre le dimensioni 1.000 della Terna unitaria dello Spazio, assieme alla dinamica totale data da 7 volte 10/2.
Lo stesso 4.973, riferito al ciclo di 4.631 anni della Terra, raccontato in Bibbia 1,1,1, con 4-931 -4.937=342, dà l’anno 38 del natale di Pietro Romano, moltiplicato per tutto il 9 del quadrato della velocità della luce.
Poiché <BRA sit> implica Romano Benito Amodeo, e anche Benito ha avuto come nomi:
Benito Vittorio Anna Giovanni Vincenzo Amodeo per un valore nominale di 426, abbiamo nel 2° il primato nella rappresentanza del DIO=26 alfabetico e 100+300 numerico, Accade allora che dando al 1° quello che è del 2°, 426 : 381 = 1,118110236220472440 con 16 decimali
Ora accade che 1,25 è l’area della realtà che somma 1 al quadrato e ½ al quadrato e la sua radice quadrata determina il lato in 1,118033988749894848.
1,118110236220472440 quando va al 1° del 2°, meno
1,118033988749894848
lato dell’area di spazio-tempo determina questa differenza rispetto al lato della realtà:
0,000076247470577592 Nelle 4 dimensioni della realtà unitaria differenza 0
0,000010 ciclo unitario
0,000066 è il moto ciclico 10 della energia di Romano
0,0000002 indica i due fratelli
0,00000004747
2 di valore 47=Amodeo
0,000000000000555555 è il perenne tempo ½ di 10
0,000000000000022 è 1/3 del flusso di Romano
0,000000000000000037 è la data di concepimento di Romano
Questo dimostra il <Brasit> per cui <BRA> (il Benito Romano Amodeo in acronimo) <sit> sia Romano.
E termino tutto questo alla pagina 112, che rappresenta sia il Dio JHVH in <Io sono il 10 di chi è per 10>, sia il Dio Allah, che nascose il suo valore numerico segreto rivelando solo gli altri 99 dati dal valore di 100 -1 = 99, e cheCristianamente – sono i 33 nel Padre, i 33 nel Figlio e i 33 nello Spirito Santo.
Poi ci sono i 12 figli di Israele e i 12 apostoli di Gesù. È il 112/1 che sta nel 113 assoluto di Romano Amodeo Amen.
Chiuso il 1-17-2.023
In ricorrenza dell’ascensione del mio Padre putativo. (per avere sposato sua figlia G.S.): Mario, Figlio di Anna,