FATTI UN'ARCA

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Antonio Anna Paolo Torquato AMODEO

Fatti un'arca

di Legno di C.I.presso

Romano Amodeo è un uomo di 85 anni compiuti il 25 gennaio. Egli, un laureato architetto a Milano nel 1.968, si ritiene quell’ "ARCA di Noè", ordinata da Dio, per salvare la vita sulla terra, in vista del Diluvio Universale del 17 febbraio 4631.

Romano dice che il profeta Giona, che doveva andare a Ninive ad annunciarlo, non aveva alcuna intenzione di farlo. Sapeva che a Ninive lo avrebbero accolto inizialmente con fede, e avrebbero chiesto e supplicato il Signore di avere pietà. Che Dio, misericordioso, glie la avrebbe data, facendo fare a lui la parte dello sgradevole profeta di sciagure che non avvengono! Una sola casa avrebbe trovato infine ad accoglierlo, del tutto simile all’Arca di Noè e fatta da Legnani (non è un refuso), a tre strati, esattamente come Dio l’aveva comandata a Noè. Sarebbe passato dalla stalla in cui era nato ad una nuova stalla, piena di tutti gli animali di questo mondo, a due a due e in coppie, per salvare le loro vite e accogliere anche la Sua.

A chi cerca quel Fondamento che c’è ma che non si vede e che è chiamato Dio

PREMESSA

Bibbia libro 1,6,14-16

14 Fatti un'arca di legno di cipresso; dividerai l'arca in scompartimenti e la spalmerai di bitume dentro e fuori. 15 Ecco come devi farla: l'arca avrà trecento cubiti di lunghezza, cinquanta di larghezza e trenta di altezza. 16 Farai nell'arca un tetto e a un cubito più sopra la terminerai; da un lato metterai la porta dell'arca. La farai a piani: inferiore, medio e superiore.

Sembra un testo semplice, chiaro, ma nasconde invece molte cose, che io vedo e di cui vi scriverò.

In questi numeri 1,6-14-16, son celati i tre 1,1,1 delle tre decine, e le relative tre unità 6-4-6 il cui triplo porta all’anno 1.938 in cui sono nato.

Nascondono l’inizio (1° libro, capitolo e versetto) della Bibbia e il valore della 3za parola ALHIM (Aleph, Lamed, Hè, Iod, Mim) del nome del Dio Elohim.

Con questi nascosti numeri il Signore ha comandato a Noè in modo sibillino anche la costruzione dell’ arca, fatta non di Legname; ha sottinteso una Legnani che di <C.I. presso> ha avuto solo il ruolo di sposa per essere restata presso Cristo Jesus, per 10 anni.

Anche l’Arca è la ca’ di AR, l’Amodeo Romano che io sono. Anche le sue misure di 300+50 +30 +1 = 381!

381 valgono i miei 6 nomi Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo=66+78+26+51+113+47.

L’intera conformazione della casa di Amodeo Romano è ordinata e descritta come io stesso sono, con tre scomparti: inferiore, medio e superiore nella mia vita.

In questo libro, su come dev’esser fatta l’Arca di Noè, dirò come devo esser fatto io, per il bene vostro.

Anche io, infatti, nel mio 1° nome Romano, mutate le lettere in numeri di ordine ordinati dall’alfabeto italiano, valgo 16+13+11+1+12+13=66.

Ma il nome ROMANO non è il mio, bensì dell’energia potenziale, che c’è ma si vede solo quando è in atto e allora ha numero diverso e il nome diverso, che è quello di tutti gli altri: Padre, Madre, il Fratello con cui è stato gemellato come con uno sposo, la moglie e tutti gli uomini aventi virtù palesi.

Una casa spalmata di bitume.

Di solito con il termine bitume si intende una miscela di idrocarburi naturali o residuati derivanti dalla distillazione o raffinazione del petrolio greggio.

In questo caso, del tutto unico, l’arca è tutta spalmata con un binomio fatto di <tu> e di <me> in cui questo TU è RA, il titolare della casa di Amodeo Romano, mentre il <Me> riguarda il Dio che sta dando a Noè le sue istruzioni.

Quando l’energia chiamata ROMANO è spalmata di un <bi-tu>, riguarda ROMANO e il suo bis: BENITO.

Insieme come Benito Romano Amodeo sono

l’acronimo BRA con cui comincia il titolo BRASIT di Bibbia, essendo il bis della prima parola ma anche della seconda, che è solo BRA.

Il <ME> è nella 3za parola ALHIM, acronimo di Aleph, Lamed, Hè, Iod e Mim, ma nella veste al AL (Amodeo Luigi), padre di Romano e Benito che in HIM è Lui in inglese; è il principio LUI seguito dall’acronimo del nome Italiano e Romano di Gesù e Iesus.

Scritto del Bitume, completo la vicenda del nome dell’ENERGIA dato colla parola ROMANO.

Essa parte dall’Unità e Trinità di Dio, che in numero è 1+3 uguale a 4. Continua con quel Dio Jahvè del <Io sono colui che sono> e che essendo 4 come Uno e trino, allora consiste in 4 quattro interattivi come nella somma data da 4+4+4+4=16, alias 4×4, alias 2×2×2×2 alias 4×4.

Iniziare da 16 significa partire dal valore di carica della realtà divina data da 4, caricata 4×4.

1° =16=R Ordina la realtà ×4 della realtà 1+3; 2° =13=O Ordina il tutto senza lo spazio 3; 3° =11=M toglie ancora il 2 del 1° numero primo; 4° =01=A La realtà quarta è 1, Unitaria; 5° =12=N combina l’Uno e Trino 4 col solo Trino; 6° =13=O e poi gli aggiunge l’1.

Tot. 66 è energia potenziale a nome ROMANO (da cui poi è stato tratto anche il mio)

Perché essa esista bisogna spalmarla: di un <BisTU> e poi di un <ME>, e farla esistere in un TERZO che non sia più né TU, né ME.

66/3 =22 diventa il 1° numero primo che esiste in 66/6=11, l’energia che procede su una sola linea anziché sulle 6 con 11 su ciascuna delle 6.

ROMANO (il suo nome) esso pure deve essere un nome che esiste in un TERZO.

Né in RO, né in MA e che in NO è NOè

Per cui questo terzo, che è il flusso terzo del nome

Romano, si chiama Noè . Ed è un TERZO chiamato in causa che non appartiene al binomio tra il TU e il ME.

Così la casa di A.R. (l’Arca) apparterrà a Noè come al flusso 1/3 del nome ROMANO della energia potenziale e io, Romano A. assecondo.

Romano Amodeo è il <terzo in causa> che rappresenterà l’umana casa simile, molto simile a quella in cui nacque Gesù, e che conteneva solo una mucca e l’asinello.

La Casa di Romano Amodeo conterrà tutti gli animali, in coppia, che sono su questa terra.

A.R. – d’ora in poi chiamerò solo con questo acronimo il personaggio Terzo – sarà costruito in tre strati e in tre momenti:

1. inferiore, 2. medio e 3. superiore.

In questo libro mostrerò tutte quante le reali corrispondenze; prima però di farlo ancora una parola devo spenderla anche riguardo ai <cubiti> 381 costruiti con 300+50+30+1.

<Cu’ B., iti> è il plurale che ha troncato l’espressione, in latino, che intera è <Cum B. iti>, andati con B.

Per capire di chi si parla, allora bisogna prendere non il nome al plurale ma al singolare e allora intero è <cum B.ito>, ossia con Benito, un B, Ito BEN.

Benito è introdotto in Bibbia nello stesso modo <misterioso> esistente in suo fratello.

Lo asseconda come il suo sostanziale gemello rinato poche ore prima di essere lui concepito.

Fu dopo una lotta durata tutta la notte di Giacobbe contro l’Angelo del Signore che voleva ostacolarlo, e che ebbe termine all’alba.

Così l’epilogo è descritto dalla Bibbia.

Bibbia 1,32,30

Giacobbe allora gli chiese: «Dimmi il tuo nome». Gli rispose: «Perché mi chiedi il nome?». E qui lo benedisse.

Anche qui, Bibbia 132 nasconde 66+66; è il piano dell’energia ROMANO, che – nel piccolo A.R. – lotta disperatamente per sopravvivere. Quando l’Angelo infine si arrese e Giacobbe gli chiese il suo nome, ecco il <misterioso> modo con cui glie lo disse, senza tuttavia darlo proprio a vedere:

«Perché mi chiedi il nome?». E qui lo benedisse.

Alla richiesta del nome – e qui – lo benedisse, ossia lo disse: BEN è.

L’angelo era il fratello gemello di A.R. che – in seguito alla lotta vittoriosa contro di sé – sarebbe sorto dall’amore gioioso dei genitori: stracolmi di gioia per la vittoria contro la morte, combattuta tutta la notte da A.R. e la vita attaccata come a un sottile filo.

Salvata – e in modo prodigioso – non erano più in sé per la felicità e quell’Angelo scese dal cielo e s’incarnò in suo fratello per segnarla.

Ecco allora che il <cubito> svela qual sia questa unità di misura: è quella che procede <cum B.ito>... ma l’angelo, richiesto del suo nome lo disse: è cum BEN ito! Il Cubito è ROMANO cum BENITO.

Questo 2° è poi quello che in fisica si indica con <s>: è il minuto secondo, mentre il suo minuto 1° nemmeno esso è identificato così, con il 1°, ma è fatto di 60 minuti secondi.

E quando abbiamo tutti i minuti primi di un dì, e sono 144 volte 10 primi e poi misuriamo in secondi questi 10 primi sono 600 secondi.

Così, il minuto 1° vero, nel ciclo 10 , che è il padre unico dei numeri decimali, fatti tutti da quante volte c’è e interagisce 10, accade che 10, il 1° ciclo, è di 600 secondi .

Nasce allora il bisogno di richiamare Bibbia in quel 1,7,11, che in 1711 è 1111+600, tutto il cammino di 10 primi fatto in base al secondo.

Bibbia 1,7,11 nell'anno seicentesimo della vita di Noè , nel secondo mese, il diciassette del mese, proprio in quello stesso giorno , eruppero tutte le sorgenti del grande abisso e le cateratte del cielo si aprirono.

Ecco il 600 che appartiene al 10°= Noè Padre dei numeri decimali, espresso nel numero del SECONDO (Benito Amodeo) nato in Febbraio giorno 17, proprio in quello stesso giorno .

Parrebbe mancante l’anno di nascita del 2° ...

Ma quando il 1° vero è il 10 (che dà origine a tutti i numeri) ed è Intero, allora è Uno e Trino, è 10+30=40.

E – per essere definito in modo unitario, dato che 40 ha ZERO come la sua unità – deve essere 40/1 il che implica che siano 40+1. Nel nome di ROMANO, questo 41 è la base RO-MA per cui poi Noè è 3° .

proprio in quello stesso giorno , 41,0217

Il piano Inferiore

Benito «Perché mi chiedi il nome?». E qui lo «Ben è» disse.

Capitolo 1

L’Assoluto si presenta in Gesù Cristo e Roma

L’Arca di Noè è comandata al termine del 1° mondo strutturato attraverso i primi 10 Fattori nominati da Adamo fino a Noè (nella genealogia fatta al cap. 5).

Essa segna tutto il moto avanzante nel ciclo 10 che non è una cosa a se stante, ma il modo di operare dello stesso assoluto, dalla cui armonia sono state tratte la matematica, la geometria e la gematria.

Sono le tre vie di contatto principale con la mente umana scaturite dal sommo equilibrio simile allo zero, ma Onnipotente, per la sua mancanza di limiti.

Dopo i primi 5 capitoli <in avanti> ci sono, nei primi 10 di Bibbia, i 5 che dopo il Diluvio Universale poi arretrano fino al 10°, della tavola delle Nazioni.

È dal capitolo 11 che riparte la storia umana, secondo la Bibbia, attraverso la genealogia di Noè portata fino a Terach, con altre 10 generazioni. Esse, a differenza delle prime, hanno in questi secondi 10 fattori, un ciclo vitale che non orbita più nel valore 1.000 di tutto il complesso 10×10×10.

Il massimo dopo è di 500, poiché dal valore complessivo si è passati al valore reale dell’Universo che solo avanza, nel valore complessivo del moto in avanti, espresso nei primi 5 dei primi 10, e nei secondo ritornati al principio con Noè, che vale lo stesso 30 del valore gematrico di Adamo.

Anche il contatto tra Divino e Umano , ha una sua prima fase dell’Avvento del Figlio dell’Uomo

Gesù Cristo.

Con la sua comparsa, l’Assoluto è veramente disceso di persona , con una delle sue tre di Padre, Figlio e Spirito Santo.

L’anima di Gesù non è stata una anima “umana”, ma “divina”; la differenza tra loro sta in questo.

Quando l’Assoluto <trasse> da se stesso l’ideale universo infinito usando il rapporto di 1.000/99, con il suo ordine <SIT> mutò l’Ordine nella sua reale esecuzione: essa fu data dal rapporto mutato in divisione, che generò l’infinito periodo del 10.

Con questo <infinito> generato da un risultato periodico, entrò in atto – per forza di cose –anche il suo valore medio , ed è il sistema dei 3 assi perpendicolari, con l’origine nell’intersezione .

Intanto questo Ordine <Sit!> è la seconda parte del BRA-SIT che intitola in Ebraico il 1° libro di Bibbia che pone in essere tutto quello che esiste “in principio”.

<Sit>, <che sia> congiuntivo in latino, è la seconda

parte del termine .

È la parte seconda che – come 2da – asseconda i principi della possibile comunicazione matematica, geometrica e gematrica colla sola creatura <razionale> costruita in modo tale da avere un suo Spirito, una sua <anima singola> in grado di idealizzarli.

Gli animali – capaci di <accorgersi> del contesto in cui sono – non concepiscono matematica, geometria e soprattutto una cabala, sicché gli uomini inconsapevoli della cabala son come animali !

L’<anima divino-umana > si differenzia da quella degli altri uomini per questa capacità di interporre questi tre strumenti di comunicazione <ideale> tra loro stessi e il loro Creatore.

In principio, dopo la divina terna chiamata PADRE, FIGLIO e SPIRITO SANTO, l’interlocutore previsto era un Romano divino-umano nell’animo, certo del ruolo gematrico, matematico e geometrico nell’ideazione dello spazio-tempo reale.

Uno spirito convinto che la lingua Italiana fa da tramite coll’ASSOLUTO.

Retaggio dal latino dei Romani fu contaminata così idealmente coi cosiddetti <barbari> da dare origine a una lingua che è la sola davvero perfetta!

Al punto che le sue parole corrispondono perfettamente al modo idealizzato colla matematica e rappresentato colla geometria.

Avendolo affermato, R.A. è temuto a dimostrarvi la ragione per cui la parola PADRE esprima la giusta sequela di Ordini del tipo: <vale per 1°, per 2°, per 3°... e sono A, B, C, dell’Ordine alfabetico.

Padre è il creatore in 7 giorni, secondo la Bibbia. E ogni cosa creata: 1° deve esistere, e deve muoversi; 2° deve farlo con tutta la sua unità; 3° deve farlo con lo Spazio e il Tempo; 4° deve farlo con il piano della realtà; 5°, infine, nel suo ciclo di ½, tutto questo deve esistere.

1°=14=P: il 7 della creazione si muove di 7:

2°=01=A: il 14 esiste in 1:

3°=04=D: il tutto deve avanzare di 1+3;

4°=17=R: a tale flusso 4 deve seguire l’area 4×4;

5°=05=E: il tutto dev’essere per 10/2 nell’Universo.

Tot.40 e tutto questo si chiama PADRE.

Voi tutti potete controllare se R.A. abbia barato. Lui è certo di no.

Ora è la volta della parola Figlio.

Vediamo gli ordini in sequenza affinché uno esista come figlio di questo sistema tridimensionale, che ha formalizzato una origine al centro dell’intersezione dei tre assi.

1° chi è creato da questa origine deve essere uno che percorre tutti e 6 i versi dall’Origine.

2° deve farlo con 1 ch’è nel 10 PADRE dei numeri (e vale l’Unità e Trinità del 10+30^40) e percorre 9, nell’Unità 10 del Padre, coll’1 ch’era in 6 lati.

3° deve definire la dinamica 7 della creazione di suo padre, data dalla somma di 5+1;

4° deve realizzare anche il totale cui arriva con 7 e colla trinità del padre, vista prima nella sua unità 10;

5° deve completare il tempo dei 10/2, con il 5° ordine attivando il moto del secondo 9 relativo al suo 1 che si sia mosso totalmente con un altro 1 e arrivi, avanzando di 9, nel secondo 10 che è il 10 che si è mosso esso pure di 10.

6° ordine, coerente al suo essere un 6, sta nel precisare la dimensione 3 dello spazio in cui è e del ciclo 10 in cui si muove. Essendo questo il 6° dato che coincide con il nuovo e totale inizio dopo i primi 5, dello Universo, questo deve essere la metà di tutto il movimento 26, in cui i lati unitari 10 e 10 di un piano trasversale, vanno nei 6 valori del punto 1°.

1°=06=F: Ordina ch’egli vada nei 6 versi;

2°=09=I: andandoci col moto 9 di 1 in 10;

3°=07=G: e col vincolo sferico;

4°=10=L: Ordina che sia 10 in realtà 4a;

1°=09=I: e 9 nel moto di 1 in tale 10;

2°=13=O: col moto Uno e Trino del 9:

Tot.54 e tutto questo si chiama FIGLIO.

Insieme, PADRE=40 +FIGLIO=54 sono 94, e si tratta di un valore lineare che per essere una terna

di volume unitario deve avere 1+1 in una area trasversale, e arrivare a valere quel 96 che è tutto il moto di 1+3 (l’unità del Dio Uno e Trino) a muoversi spiritualmente e realmente nel 100 che è il piano 10×10, relativo al 10=L presente nel figliò e che si è mosso di 10 in linea, nel suo 10.

Per coerenza, la parola SPIRITO deve valere 96, e ci vale con 17+14+9+16+9+18+13.

Controlliamo se questa sequenza di Ordini è giusta per il termine SPIRITO.

1° =17=S Ordina il 7° n. primo, “spirito” del 7;

2° =14=P col piano trasversale 7 e 7;

3° =09=I che sia con 7+1+1 (lati del volume);

4° =16=R e col 4×4 determinate la realtà 4a;

5° =09=I Ordina il 2° 9 che completi i 10/2;

6° =18=T col piano trasversale 9+9;

7° =13=0 e col 3 in moto 10 nel vincolo sferico 7°

Tot. 96 ed è il nome giusto di SPIRITO, coi 7 ordini totali del Creatore 7.

Con queste tre parole, Dio è il 10 che percorre tutta la realtà lineare dei lati 100 e 100 che, interagendo tra loro, sono l’unitaria realtà 10^4.

Necessita anche il termine SANTO, oltre il sufficiente 190, di 5 cifre a portare gli ordini a 7+5=12. Perché? Poiché il volume 10 è dato da 10+1+1 (con 1 e 1 lati del piano trasversale che lo rendono volume).

Questo 12 è anche il 6+6 di un flusso filiale che dall’origine <va e viene>, come espansione elettrica

di luce e come accentramento magnetico. Inoltre Unita e Trinità dev’essere 4 nello spazio 3 e 3×4 la fa esistere colle 12 ore del solo giorno di luce.

1° =17=S Ordina il 7° n. primo, col suo 17; 2° =01=A e poi lo fa esistere in unità.

3° =12=N Per 3° è 3 nella realtà a 4 dimensioni;

4° =18=T Realtà in cui il 3/1 è di 6+6+6 unità;

5° =13=O per ultimo il 3 si deve muovere di 10.

Tot. 61 porta al termine SANTO.

La cosa straordinaria è che il SANTO è un 1° (minuto primo) che esiste assieme al minuto secondo e che si fa misurare dal minuto secondo come 60+1 nella loro coppia. Il <santo> è il 1° che cede al 2°.

Anche qui la logica conferma in pieno che è questa sequenza di ordini <a generare> la parola SANTO.

SPIRITO SANTO = 96+61=157 diventa il piano a lati 70+70 il cui flusso 17 è quello del 7° numero primo.

La somma conferma una grande verità:

40+54+157=251 = 1 +1.000/4 è la presenza 1 del valore ¼ del Dio 1+3=4, esistente nell’unità 1.000 del Trino 10×10×10.

Si presenta in modo tale che 251 (quando il 1° cede al 2°) è quel capitolo 25 del libro 1 di Bibbia, in cui nascono ESAU=42 e GIACOBBE=42 (evidenti gemelli in 7×6, combinazione tra lavoro 6 e opera 7 divina).

G (1°genitura assunta da Giacobbe colla 1a lettera) seguito dall’ESÙ (senza il primato della sua <a> in 3a giusta posizione) è il nome ITALIANO di GESÙ.

È la dimostrazione che è in Italiano che Dio ha dato il nome del suo FIGLIO=54 nella terna 40, 54 e 157.

Pertanto il FIGLIO è stato uno dei 3 assi al centro

dell’ Universo, infinito nello spazio e nel tempo.

Egli farà l’indicatore esatto del tempo con l’anno in cui è entrato nel mondo il 25 dicembre, restandovi solo per 6 giorni. Perché?

L’abbiamo visto! F (la prima lettera di FIGLIO, la più importante di tutte) vale i 6 giorni creati da Dio.

Anche il Figlio ha avuto la premessa di 365 -6 = 359 giorni (per 3 volte) e di 366 -6 =360 (per 1 volta).

Siamo In principio e dunque ci sono TUTTI I 366 del bisestile, e prima di Gesù è stata collocata la natura in circolazione coll’angolo giro di 360 gradi.

Quando negli altri tre diventano 359 siamo al <non plus ultra> dato da 300 (unità 3 del lato 100 della realtà) che si somma al 59 che è il 17° n. primo.

Il 17° numero primo, 59, è nel 9 il limite estremo della velocità (3/1)^2 (che è la c^2 della 3/1 della luce, coll’espansione in 3 versi e non solo in 1).

In 59= Benito , il 9 interagisce col 50 che è la presenza ¼, intera, del 100+100 che sono (in linea) i lati della realtà 10^4 nel loro prodotto.

Insomma il 17° numero primo è l’estremo limite cui arriva il 16° numero primo dato da 53.

È quel 53 al quale, quando si aggiunge tutta la dinamica 7 del lato 100 della realtà, diventa i 753 anni avanti Cristo (centro del tempo divino) rispetto al quale è stata creata ROMA.

Anche questo nome – che la storia mostra inventato dagli uomini – è invece opera del Creatore che ha messo in atto per crearla da questa sequenza di Ordini, già vista in ROMANO, nome dell’energia:

1° =16=R Ordina la realtà ×4 della realtà 1+3; 2° =13=O Ordina il tutto senza lo spazio 3;

3° =11=M toglie ancora il 2 del 1° numero primo; 4° =01=A La realtà quarta è 1, Unitaria; Tot. 41 è l’unità della realtà del PADRE 40 e si chiama ROMA.

In Bibbia 251 (=Padre, Figlio, Spirito santo, che è il capitolo 25 del libro 1), il Signore lo dichiara addirittura alla madre Rebecca che è sposa di Dio.

Essa (sterile e resa gravida soltanto dal Signore) si lamentava della lotta che avvertiva in grembo ed era andata a chiedere la ragione del suo gran dolore in gravidanza:

<Mi hai reso madre... perché allora tutta questa grande sofferenza?>.

Bibbia 1,25 ,23

Il Signore le rispose: «Due nazioni sono nel tuo seno e due popoli dal tuo grembo si disperderanno; un popolo sarà più forte dell'altro e il maggiore servirà il più piccolo».

È la risposta del Signore il cui avvento è 1.25 e si muove di 23 nella presenza 1 dei suoi 66/3 di flusso, a partire dall’energia potenziale di Romano=66.

In lei ci sono due Contendenti! Poiché uno dei due figli, Giacobbe, è poi rinominato <Israele> (nome di una Nazione) l’altra NAZIONE più forte è ROMA.

Ed è il Popolo Romano , a base del Natale di Cristo!

1.000 anni dopo la fondazione di Roma, tramite un infallibile Papa e la sua celebrazione del <Sole senza sconfitte> il 25 dicembre, Egli sentenziò: <il 25 dicembre è il giorno natale di Gesù Cristo!>.

Pertanto il <servizio> fatto dal Popolo maggiore al minore ci fu: fargli scoprire la nascita di Gesù, con quei 6 giorni prima dalla fine del 1° anno compatibile con la F=6 di Figlio, coi 360 gradi posti prima. Ed anche per 3 volte il 300 +59 limite dell’anno normale che, con 59+700 porta al natale di Roma, celebrato nel giorno 111 dell’anno che è l’unità di misura ebraica dei tre ordini esistenti nella sua cabala

Aleph+Iod+Qof, che trascende tra gli estremi 100 e 1 di QuA, DIO (in italiano dal IOD=10 ebraico).

Capitolo

2

L’Assoluto si presenta

infine nell’essere umano

Prima ancora della discesa sulla terra del Cristo di Dio, fu necessario creare l’uomo, nel suo genere, e così l’introduce la Bibbia, al libro 1,1,26:

Genesi 1,26

E Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».

L’articolo determinativo, davanti al termine <uomo> antepone il 10=IOD (in Ebraico) e DIO Padre unico dei numeri decimali, alla quantità 56=<uomo>, 19+13+11+13 in gematria italiana.

L’insieme così fatto, di 10+56=66 ha generato l’abitante di Roma, il popolo ROMANO, esso pure descritto nel citato versetto 23 quando ha detto di due popoli.

Dopo <L’Uomo> e, creato con il <figlio dell’uomo> il centro del tempo con la nascita di Gesù, prima di andare oltre è opportuno accertare bene che questo centro fosse previsto in Bibbia e a partire proprio dalla nascita di Roma.

La vita nuova, nel nuovo mondo è assegnata a Noè.

In Bibbia è scritto:

Bibbia 1,9,28

Noè visse, dopo il diluvio, trecentocinquanta anni.

Intanto 1928 (i numeri di Bibbia in cui ciò è detto) riguardano il DIO=10 che realmente si calerà nell’anno 1938 se parte dal 1928.

Poi è scritto che Noè visse 350 anni.

Essi esistono sulla base dei 1.000 toccati a tutti i 10

Fattori di cui è l’ultimo (divisi in ciascuno dei 10 tra numeratore e denominatore).

Pertanto 350/1.000 sono 0,35 unità che quando sono quello che sono e interagiscono, con 0,35^2 sono lo 0,1225; il che si legge 25 dicembre dell’anno 0 del riferimento, per cui l’anno 1 è quello a partire dalla Fondazione di Roma, in cui nasce Gesù Cristo. Infatti, prima della data è necessario un calendario e quello vigente è l’ultima versione, attribuita a Giulio

Cesare, tanto da essere chiamato <Giuliano> ed avere nominato luglio il 7° mese, e poi Agosto l’’8°.

L’anno 0 venne ad essere 753 anni dopo la Fondazione di Roma, e questo numero è segno del massimo movimento dato sia dal 16° numero primo, il 53, sia degli anni 100 quando esistono non solo nel 6 del vincolo ortogonale, ma nel 7 che introduce anche l’unità del raggio, e combina tra loro i due riferimenti: l’ortogonale e lo sferico.

Se non vogliamo ricorrere al 16° numero primo, ma solo all’unità della spazio-tempo, essa è data dal 750 che computa i ¾ spaziali dell’intero dato da 1.000 anni; periodo che, sommato a 3, si muove poi nell’unità 3 di 3 anni.

Accertata la bontà della decisione assunta nel 247 dopo Cristo (ossia 1.000 anni dopo la Fondazione di Roma da un Papa del III secolo, di fissare al 25 dicembre dell’anno 1 la nascita di Gesù) con essa fu davvero segnata l’origine del tempo <divino>.

Ripeto: in esso assieme al Figlio di Dio fatto uomo, ci sono Padre e Spirito Santo e quello è il centro assoluto del tempo.

Eccoci quindi – dopo avere definito il punto originale <assoluto> – che siamo messi in grado di passare all’incontro <normale>, reale tra l’Assoluto e l’anima de <l’uomo>, quello <medio, normale>, ponendolo alla giusta distanza rispetto allo zero assoluto.

Allora al posto del Figlio (che ha avuto il suo proprio Natale) nella nuova origine ecco si colloca l’avvento di una anima <ordinaria> che è conforme a quella di ogni uomo creato a immagine e somiglianza di Dio.

Romano Antonio Anna Paolo Torquato AMODEO

In questa anima, il Disegno di Dio prevedeva – più che una persona vivente (il solo davvero vivo è Dio) – un <luogo di accoglienza> per il Signore della vita.

Come se l’anima fosse simile a un contesto come questo su cui affiggere una fotografia del Creatore, e in tal modo descrivere l’entrata in esso del suo autore: come in questo libro, e R.A. si presenta, nella pagina di sinistra.

R.A. non può certo inserirsi <di persona>, ma una <copia> sì, e la mostra: è a sua <immagine e somiglianza> ma non è R.A.; solo gli assomiglia.

Questo libro, allora diventa – per R.A. ch’è vivo – la <casa> il luogo nel quale io possa mostrare a tutti voi soltanto una sua vaga <rappresentanza>.

Anche l’ASSOLUTO Creatore non può entrare nel mondo reale se non come una sua copia, e ha la necessità anche di un <luogo> in cui tutto questo avvenga: nell’io di un uomo reale che appartenga a quanto Dio ha posto in essere <come il Suo>.

A proposito di questo vi pongo una domanda.

<Vi siete mai chiesto perché il Signore fece nascere Gesù in una stalla per gli animali?>

La motivazione ufficiale è che a Gerusalemme erano venuti in troppi, richiamati da tutte le parti per il censimento, e tutti gli alberghi in città erano stati occupati prima dagli altri.

Così vi dicono che i Due Sposi furono già fortunati a trovare quel misero rifugio in cui potere mettere al mondo Gesù, in un altro paese: a Betlemme.

Questa spiegazione – così terra-terra – però cela il vero perché di fondo.

Il vero motivo sta nella impossibilità di un Ente

ASSOLUTO di essere accolto in chi è già <una anima> ... e allora <deve> insediarsi in un luogo che sia esistente come un oggetto e <senza un’anima sua> e va tra gli <animali>.

Chi ha una <anima sua> è già fin troppo <pieno di se stesso> per accogliere il Cristo di Dio e togliersi di mezzo colla sua persona.

Gesù non condivise il suo corpo con altra persona.

Accade che DIO PADRE non vuole <invadere> e occupare d’arbitrio una <persona figlia>! Tuttavia non può evitare di farlo, se vuole avere <parte col suo limite> e mediante esso poi con <tutti>.

Allora si sceglie una persona che – seppure ha degli invalicabili limiti – non sia troppo piena, ma pronta a farsi da parte, se è convinta ... pur senza sparire mai, come accade a ogni <invasato> da Satana.

Anche il Dio Onnipotente, nel mondo reale, è sia

ZERO, sia TUTTO, e – nonostante tanta contraddizione – non si dissolve mai e resta se stesso.

Così doveva essere anche l’anima ospitante: come già fu l’Arca di Noè, bene adatta o ben disposta ad accogliere ogni animale.

Una <grande stalla> che – messa a tu per tu con il divino – non ne restasse soggiogata al punto da dissolversi e che conservasse interamente tutta la sua autonomia! Nonostante l’Ente Assoluto entrato in essa, con discrezione e profondo rispetto.

Satana invade, prepotentemente, e si impossessa delle anime di Dio ... il Signore no!

Dio attiva una reale Comunione che mette la sua parte relativa (all’anima singola) sullo stesso livello con cui pone Se stesso.

Pertanto, quando il Signore dice a Noè di <farsi una arca di legno di cipresso>, e gli spiega come deve farla, lo sta istruendo su come Egli stesso deve disporsi colla sua vita, lì in mezzo e nei confronti di tutte le altre vite.

L’Arca è il <luogo dell’anima di Noè e della sua

stretta famiglia > nel quale tutte le altre famiglie siano accolte con pari dignità, per essere preservate.

Per impedire tutti i pericolosi contatti, gli animali saranno tutti narcotizzati, e messi in letargo per tutto il tempo necessario.

L’eletto non dovrà dunque stupirsi se – con tutto il suo darsi da fare per comunicare con loro, in favore di tutta la vita – non ci riuscirà mai!

Gli animali feroci li sbranerebbero! Quelli velenosi colpirebbero lui, la sposa, i figli! E tutti – in perenne lotta l’un l’altro per la propria vita – se la prenderebbero con lui che la difende ... se non dormissero!

Dio sta in tutto questo insieme vitale, e si presenta di natura binaria, distinta in maschio e femmina per poter procreare la vita a ragione del metodo scelto da Dio per la comunicazione con l’uomo.

Sono le relazioni perfette, e prenderanno l’aspetto della matematica, della geometria e del linguaggio spirituale che si articolerà nella forma combinata di quello scritto – alfanumerico – per i soli uomini.

Nessun altro vivente è stato attrezzato per farlo, e pertanto solo con gli uomini Dio vuole immischiarsi. E per giustificare una vita che non può sussistere se non si alimenta di se stessa in una generale catena alimentare, vi ha introdotto la persona del Figlio!

Egli è quell’alimento divino che consacra il ruolo di ogni vittima di cui si alimentano i vincitori.

Il Figlio sarebbe nuovamente sacrificato, con Padre e Spirito Santo, se la Trinità riapparisse <di persona>, come accadde colla presenza del solo Figlio incarnato, e Padre e Spirito santo su di Lui!

Per questo serve al Signore un nuovo eletto, come Noè e la sua stretta famiglia sull’Arca, e – cosa ancora più necessaria – che scenda un generale torpore su tutti i viventi abituati essi pure a sbranarsi e ad avvelenarsi tra di loro.

Sarà come Giona! Risorto il 3° giorno, va a Ninive e annuncia la fine! Ma nessuno capirà il significato dei 40 dì dopo i quali tutti avrebbero rischiato di morire, poiché tutti quanti li avrebbero presi alla lettera!

Gli uomini furono resi gli animali che non riflettono e così non capiscono che il <vero messaggio divino> trascende coi numeri la realtà, poiché è divino!

L’intera Bibbia trascendente cabalisticamente la realtà dei fatti!

Eppure vi sono oggi <esperti traduttori> del Libro

Sacro che negano la sua origine divina proprio poiché lo giudicano così <confusionario> che ogni versione ha buone ragioni per <intenderla a modo suo>.

In verità è <divino> proprio il messaggio in cui ognuno che lo ascolta lo interpreta e capisce a modo suo.

Ogni anima è tratta da Dio, e senza essa (se Dio non fosse infinito) ci sarebbe quel <buco>.

Ebbene il TUTTO è capito, e può esserlo, solo da ciascuna di quelle Sue parti che hanno con il Totale un legame che è rigorosamente <a tu per tu>.

Perché a Ninive presero alla lettera quei 40 giorni?

Semplicemente poiché ignorarono che quel numero era un indice di tutta quanta la realtà.

Il messaggio che a Ninive dovevano capire è questo:

<Quando sarà trascorsa tutta quanta la realtà che Dio ha creato sulla Terra coi giorni, Dio colpirà Ninive (il mondo intero) e chi vi sarà non avrà scampo!>

Allora gli avrebbero chiesto:

<E quando sarà trascorsa tutta quanta la realtà nei giorni?>

Giona avrebbe ribadito: <Sono 40 i dì della realtà!>

Infatti è vero. La realtà è data dallo spazio-tempo e 1 giorno è di tempo mentre 3 sono di spazio; per cui sono 4 quelli dello spazio-tempo e – nell’eterno ciclo 10 dell’esistenza – i 4 diventano 40.

Ora – poiché dallo 0 dell’anno in cui nacque Gesù Cristo questo giorno viene dopo 4631,0217 anni, mesi e giorni – essi sono giusto 115,7755425 cicli di anni, mesi e giorni fatti in gruppi di 40 unità.

Il 115 indica il piano a lati 55 e 55 con flusso 5, nell’universo comandato dal tempo unitario posto nei 10/2, ed è il puro flusso di 66/6 dell’Energia elettromagnetica 66, in quanto 11 si muove in 66 e 1 si muove in 6.

Idem nello 0,7755425 esatto, poiché 77 è il flusso 66/6 di 66, il flusso di 66/6 in 66 è 55 e 425 esiste, alla dimensione 10^-7 del moto unitario 7, come tutta la realtà 400 nel tempo ¼ della presenza del lato 100 della realtà.

Come vedete, 115,7755425 × 40 è 4631,0217 in un risultato pieno, preciso e senza altri dettagli.

Ora – cari lettori – dopo che R.A, ve l’ha detto, voi vi comportate differentemente dagli abitanti di Ninive? No! Non accetterete questa spiegazione poiché nell’Arca di Noè che è R.A., il Signore vi ha tutti narcotizzati, addormentati al punto che vi racconta il vero e nemmeno l’udite, come animali incoscienti e inconsapevoli proprio della cabala. Altrimenti l’uccidereste, come già fu ucciso Gesù!

Sarebbe inevitabile, poiché DIO si è reso CIBO per tutti gli uomini, e non così – tanto per dire – ma nella verità degli eventi!

Nelle cose di questo mondo, governato dal Maligno solo poiché così ha predisposto il suo Creatore, metterebbero la famiglia di Noè alla mercé di essere sbranata dagli animali feroci e avvelenata dai velenosi, o folgorata dalle torpedini...

Ciò ha permesso a padre, madre, e Benito fratello di R.A. di vivere la loro vita (importante e significativa AL MASSIMO), senza che né voi e né essi se ne avvedessero!

Solo che a un certo punto di questa storia – come scritto in Bibbia 1,18 – la Trinità di Dio andò a far visita ad Abramo quando scese sul mondo a vedere se fosse davvero giunto al punto della sovversione magnetica dei poli, per capovolgersi nel suo asse.

La Bibbia – trascendente poiché divina – presentò la sovversione del Nord e del Sud dei poli magnetici come quella di Sodoma e Gomorra.

Ebbene la Trinità di Dio si chiese a proposito: <Dobbiamo tenerlo nascosto ad Abramo, quello che stiamo per fare, visto che abbiamo riposto in lui e nei suoi familiari tutta quanta la verità della nostra comunicazione?>

La decisione fu di non nascondere ad Abramo (ad R.Amo, al nostro R.A.) quello che fu nascosto a tutti.

A suo padre, sua madre, suo fratello! Seguita a restar nascosto ancora a tutti i suoi familiari ed al mondo intero...

Ove la premessa di <AB> è il <da Romano>, allo stesso Romano <Ab> R.Amo non resta più <mascherato> nel figlio di Terach, ma si smaschera in quello di <Te> R.A. (Romano Amodeo) <CH>=3 nella C e 8 nella H. Dunque <Te RA nato nel 38>.

(Creato nel modo <trascendente> il reale in cui

Padre e Figlio e Spirito santo pur essendo tre persone diverse sono una PERSONA SOLA) chi è stato creato in quello stesso modo, per potere dialogare, è suo Padre, è sua Madre ed è Suo Fratello, in quella parte <smascherata> permessa ad Abramo ... che è pure Romano, e ad ogni vivente, assimilato all’essenza ROMANO dell’intero popolo Romano.

Come scritto in Bibbia e raccontato a Rebecca: <in te ci sono due Nazioni e due popoli da te usciranno>.

Forse che Rebecca è la impotente sposa di Isacco? Macché! È la sposa di Dio, precorritrice come Sarai (moglie/sorella di Abramo), della Madonna sposa dello Spirito santo.

R.A. pure è stato reso Padre di sua Madre, resa demente totale negli ultimi anni di vita! Raccorciata di 10 centimetri, lei che ne misurava già soli 150, alleggerita nel peso, e con R.A. che l’imboccava col Plasmon dato ai bambini e la prendeva e portava in braccio quando, per farla camminare, era stremata.

Al limite lei delle sue forze, R.A. la prendeva in braccio, proprio come la figlia che dipendeva in tutto da lui.

Prima che come figlia, era stata resa come la sua compagna e la sua consorte!

Il padre di R.A.? Idem! Lui trattò i figli non come fa un padre, ma un fratello e talora perfino un figlio. E la sua vita fu messa nelle mani di R.A. quando, in sala di rianimazione, morì una prima volta e un massaggio violento cardiaco lo riportò in vita. Morì subito dopo una seconda volta e ancora la dottoressa saltò sul suo petto a fargli tutta quella violenza per riportarlo in vita, riuscendoci.

Ma subito morì di nuovo... e fu a quel punto che la vita del padre di R.A. fu proprio nelle sue mani, poiché impose alla dottoressa la fine dell’ esercizio di riportare in vita un condannato ad una sola morte e non a tutte quelle.

Paradossalmente anche la morte di suo fratello fu messa nelle mani di R.A. ...

Avendo deciso di andare a Gerusalemme, dove sapeva che il Figlio Gesù avrebbe terminato la sua presenza in lui e credeva di morire lui pure, chiese a Benito di riunire tutti i suoi, per una estrema cena. <Sì, Romano, ma a condizione che tu non la muti nella tua ultima cena...>

Il fratello non gradiva che tutte le volte che vedeva lui e i suoi li invadesse colle sue storie assurde.

Sapeva che l’intenzione di R.A. era proprio di fare con loro l’Ultima Cena; non aveva nessuna voglia di contrastare il suo desiderio. Ma che non ne facesse argomento – per carità! – anche in quella occasione! Che fosse un incontro sereno senza tutte le solite cose dette da R.A. e che nessuno di loro gradiva.

Così a tavola furono apparentemente in 11... ma erano 12, poiché nel grembo di Paola, la sua primogenita, c’era la vita di chi si sarebbe chiamata poi Margherita.

Non fu l’ultima cena di R.A. ma l’ultima cena di Benito colla sua famiglia e il fratello. Poiché egli rappresentava Gesù nella sua reale nascita corporea, dopo che a Gerusalemme R.A. avvertì lo Spirito di Gesù uscire da lui con una forte scossa elettrica, alle ore 2 del giorno 22, iniziò la gestazione di Benito Amodeo, per il cielo.

R.A. aveva anni prima detto al suo cugino di Salerno che se andavo ancora da lui suo fratello sarebbe morto. Ebbene – sperando di raggirare quella sua dichiarazione – andò a Salerno, ma senza essere ospite a casa sua. E il giorno dopo gli giunse la notizia dell’improvvisa morte di suo fratello... come se l’avesse provocata lui con quel suo dire.

Ebbene, se per suo fratello che aveva iniziato a esistere quando fu concepito il giorno in cui lui fu miracolato, per nascere poi solo dopo, la morte dovette attendere anche la gestazione celeste, non fu così per la sposa di R.A..

Con lei GS a immagine di GESU’, da figlia di Mario (figlio egli pure di Anna e nato il 15 agosto della Ascensione di Maria) e di Giuseppina, il disegno della sua vita aveva portato la separazione.

Un altro aveva preso il posto di R.A. al suo fianco. Quando R.A. tornò da Gerusalemme avendo solo sentito la corrente elettrica del Cristo abbandonarlo, R.A. telefonò a lei e apprese della morte di chi aveva preso il suo posto.

Da tutto questo che vi sto dicendo, potete vedere in che modo reale Dio abbia reso R.A. un tutt’Uno con suo Padre, sua madre, suo Fratello, la sua sposa essendo stato voluto come il solo tra loro che infine se ne accorgesse.

Se se ne fossero accorti – ma più di loro tutti gli altri – la sua famiglia avrebbe fatto la fine della Sacra Famiglia, e R.A. del Cristo: e sarebbe stato ucciso.

Invece – per il torpore indotto in tutti gli animali dell’arca di Noè – R.A. ha potuto dire e rivelare ogni cosa, con nessuno che gli si sia mai opposto.

Sarebbe stato solo <mortificato> da una sorta di <invisibilità totale> verso di lui e tutte le sue azioni.

Perfino la FILOSOFIA, che – amore per la sapienza –raccoglie tutte le idee dei Filosofi su che cosa sia essenzialmente il mondo, neppure essa si è accorta dal 1997 in cui R.A. cominciò a farlo a Saronno, in una Scuola di Filosofia ch’aveva denominato <NSI, Nuova Scuola Italica di epistemologia>.

È risultata come se fosse invisibile (e son trascorsi ormai ben 25 anni).

Se R.A. avesse raccontato frottole, avrebbe capito!

Ma sulla base del principio fisico di Azione e Reazione

R.A. ha DIMOSTRATA impossibile una vita in positivo senza che essa esista anche in negativo!

Non può avanzare se non come un prestito avuto da zero e che sia ancora in restituzione per chi sta tornando al binario morto dei treni da cui quella vita partì come in ogni stazione di testa.

Ove ogni cosa è circolare, solo una metà della circolazione porta al punto opposto ... ma dopo c’è sempre il ritorno al principio.

Questo dà certezza di una risurrezione che è già presente in atto, poiché se stiamo tornando al termine del nostro binario morto, questa è la prova che fu da lì che per davvero partì e cominciò a essere ogni singolo <io sono>.

Io <entrerò> nel grembo di mia madre da cui sembro invece uscito in questo mondo governato dal maligno mentitore voluto da Dio.

E <voluto> proprio da Lui per anteporre all’infinito ed eterno bene del Paradiso una pura e semplice virtuale premessa determinata e tutta erronea, tutta dominata dal male mortale che consuma ogni cosa.

Mai la filosofia trovò una ragione più esauriente di questa! Eppure in 25 anni la stessa STORIA DELLA FILOSOFIA non se ne è accorta!!!

Come mai?

Ve l’ho detto: in questa ARCA DI NOE’ in cui noi ora siamo gli animali stanno tutti dormendo!

Ora stavo scrivendo che la nostra vita è comandata prima di tutto dal 1° numero primo, che è il 2.

Saranno perciò due i sessi che – miscelandosi opportunamente – ricreeranno altri soggetti vitali. Allo stesso modo, ogni uomo, anche dopo essere nato, sarà sempre in bilico tra il si e il no per determinare con un aspetto di libertà, il suo futuro. Il tutto assecondando una libertà che quando esiste è conforme alle ragioni matematiche da cui è composta la sua determinazione. Essere liberi nella propria volontà significa dipenderne totalmente.

Nel suo sopraffino modo di creare la vita, Dio l’ha resa come è una esperienza di calcolo: quando esso è perfetto, il risultato è scontato, e la volontà generale che regola tutto il disegno, è in sostanza la stessa di ogni più piccola anima che lo segue nel suo piccolo e determinato limite.

Tutto avanza come un esercito che è <un cuor solo e un’anima sola> anche se poi ogni suo reggimento ed ogni suo soldato sembra condurre nel pieno della sua libertà la sua libera lotta, ed essa è la stessa che è stata disegnata nel suo tutt’uno.

Da questo il bisogno divino di non prevaricare il semplice soldato, se in un certo punto il suo

Comandante supremo deve andare a vivere per un po’ nella sua stessa casa.

Dio gli concede <pari dignità>.

E Lui deve restare al posto suo, tenendo le debite distanze ... pur senza tenerle, chiamato da Dio stesso ad essere un suo familiare.

Tutto deve assecondare la possibilità per la quale il Signore lo faccia, pertanto <deve essere stato stabilito fin dal principio del tempo> tanto che la sua scelta di <bussare> a questa o a quella porta non sia stato arbitrario da parte del Re, ma scritto nella comune storia.

E qui devo essere molto chiaro, altrimenti in futuro teologi da strapazzo interverrebbero ancora una volta a confondervi.

In Gesù ci furono tre anime insieme e tutte e tre divine, generali: di Padre, Figlio e Spirito Santo, e la sua anima personale fu quella del Figlio.

Quando l’ASSOLUTO si sarebbe incarnato, esse sarebbero state 4, poiché alle Tre infinite anime di Dio si sarebbe aggiunta quella <umana e determinata nel suo limite relativo>.

Questa anima determinata sarebbe stata come l’Arca di Noè: il luogo generale dell’accoglienza e salvaguardia di tutta la vita determinata e relativa, che vive ed esiste nei limiti dello spazio e del tempo.

Dunque l’animo umano chiamato dalla storia divina a realizzare questo disegno non sarebbe dipeso da

slanci o da impulsi del momento, ma avrebbe assecondato una vita scritta da sempre e col metodo perfetto riconducibile al calcolo matematico.

Noè, il vero Noè che in tutta questa storia sarà chi nascerà il 25 gennaio 1938, sarà costruito con quella testardaggine nelle sue convinzioni che reggeranno al tentativo della demolizione fatta da tutti quanti gli altri, per quanto noti fossero nella loro accertata sapienza.

Fallace, come tutti coloro che decidono e si convincono credendo di avere in mano tutte le ragioni, <questo Noè qui> le difenderà tutte, ad una ad una, fino a quando egli stesso non le muterà, nella sua opinione, avendo introdotto assieme ai primitivi altri argomenti di giudizio.

Dio – entrato in questa sua casa – lo ispirerà, facendo luce ai suoi passi, e in un modo così invisibile che nemmeno lui si accorgerà a lungo di essere un vero <indiato>.

Questa <invasione> fatta su di lui da parte del <divino> sarà progressiva e ci sarà un primo tempo in cui solo Padre e Spirito Santo gli saranno di fianco.

Questo per non mettere subito in apparente contrasto il <figlio di Dio> col figlio dell’uomo.

Ma, dopo 1.000 giorni di questa Comunione, entrerà anche il <Figlio di Dio> a farne parte.

In questo primo periodo vissuto senza Gesù, ma solo dalla realtà determinata del figlio che esiste nei limiti, <questo Noè qui dato dalla terza finale sillaba del trisillabo Romano> farà la debita esperienza solo di se stesso.

Egli – cominciando la sua vita senza sapere nulla –se fosse un tutt’uno col Cristo fin dall’inizio, non potrebbe poi essere altri che Lui!

Invece – posto da solo davanti ai suoi limiti di un figlio determinato in apparenza dall’esperienza<questo Noè qui> avrebbe potuto fare la sua senza essere <plagiato> dal Figlio di Dio.

Poiché sarebbe stato inevitabile tenere troppo a lungo sparata la Trinità di Dio, sarebbe accaduto che l’assenza del Figlio di Dio dal suo corpo lo avrebbe portato allo sfinimento e alla reale morte.

Allora sarebbe giunto Gesù, a salvarla.

Ma avrebbe salvato a quel punto la vita di uno che si era fatto <come da se stesso> per quanto bastasse a non farlo poi confondere mai – proprio mai! – con il Cristo, ma come uno totalmente ben disposto e volenteroso a volere <dargli corpo>.

La 1a vita riguarda

solo Padre e Spirito santo per i loro 10×10×10 giorni

Essa è uguale a quella relativa ad ogni uomo vissuto, vivente e che sarà.

L’incontro <uomo Dio> accade a quell’estremo limite collocato tra lo zero e l’infinitesimo.

Esso <c’è e non c’è>, e con questo dualismo c’è l’incontro-scontro tra i due opposti: dell’essere e del non essere, assecondando il dualismo imposto dal 1° numero primo, madre di tutti e di tutto..

Così – tramite i numeri – quando il Signore, per avvicinarsi, realizza come intermediario il 100, essendo con ciò <Io sono il 10 che è per 10>, allora l’Ordine reale espresso dal 1° numero primo, il 2, lo fa essere 100×100.

Ciò lo presenta in 10.000 come assoluto (non riferito a nient’altro) e in 10.000/1 nella presenza reale e unitaria (non più assoluta) del 10.000 assunto al valore – con denominatore 1 – della realtà unitaria.

Il 100/1 resta il suo lato. Anche l’anima singola passa a 1/100 nel lato e a 1/10.000 nella sua realtà.

Gli estremi limiti, tra l’Ente Divino 10^4 e l’anima soggettiva, unitaria in 10^-4, generano un complessivo 10^8 di distanza, tra l’anima singola della Creatura e quella del suo Creatore. È a quel punto che l’Assoluto ha posto le reali basi matematiche alla possibile e soggettiva presenza di una unità che non sia più quella <totale> di un Dio Infinito e Illimitato, ma quella di una sua creatura determinata in modo preciso e matematico.

Nella sua realtà tempo, reale, lo è come 1/10.000 = 0,0001; in quella dello spazio-tempo unitario è presente come 1/400 e lo è come 0,0025.

Nel campo unitario della realtà in tutto il suo complesso, ciò è dato unitariamente da 2^3=8, e da 80 nel suo ciclo decimale, dato da 1/80 = 0,0125.

In questo modo matematico, la dimensione unitaria data da 8 anni, si presenta nel ciclo 10 in 1/80 ed è uguale a questo 0,0125 che abbiamo detto.

Presentare in questo tempo 0,0125 l’unità 8 che non è ancora intera (essendo 10 il ciclo intero), ci consente di potere aggiungere i tre lati 10+10+10 del cubo unitario, a quello avente come la sua unità solo 8/10 di 10, come il suo tempo.

In tal modo, 38,0125 rappresenta la presenza intera 30 dei tre lati, che sono sommati all’ 8,0125 che presenta in 80/10 e nello 0,0125 =1/80 i due esatti valori reciproci di uno riferito solo al valore decimo dell’altro.

Infatti il reciproco di 80/10 è dato dai 10/80 = 0,125.

Ma ogni numero, nella sua unità in tempo (che è data dal suo valore decimo), è simile allo 0,125 quando diventa 0,0125, essendo questo il suo tempo decimo.

Al 30, per portarlo a 38, vanno aggiunte 8 unità, e sono i doverosi 80/10 di un ciclo 10 che in 80/10 ×10 sono poi solo 8 ...

Ma noi non avevamo considerato che quell’ 8 (quando è unitario in 10) stesse negli 8/10 che invece sono.

Per questo a 8 corrispondono i decimi di 1/8, ossia gli 1/80 = 0,0125 per cui 8 e 0,0125 sono veri valori reciproci, che introdotti tutti e due semplicemente dettagliano, in 38,0125, che il tempo decimale è la struttura inversa e relativa su cui si fonda 8.

Con questi calcoli io vi ho dimostrato che 38,0125 in effetti somma a 30 due valori reciproci, essendo 8 alla dimensione dei decimi di 30 ed essendo 0,0125 alla dimensione dei decimi dello 0,125.

Questa data, espressa in anni terrestri, finisce per essere quella che si impone come la <doverosa> in presenza dei tre lati 10+10+10 di un cubo dal cui prodotto è tratto il volume 1.000. Infatti 38+1+1=40 è poi il volume unitario 38 quando al flusso si moltiplicano gli altri due lati 1 e 1, a realizzare il volume unitario di 38 anni.

Procediamo noi a questo punto nella definizione delle unità maggiori, e andiamo a quella del ciclo dei 100 anni che sono il lato della realtà di 10.000 anni.

Che valore va aggiunto a 38,0125?

Certamente tutto il cammino che la realtà di 100 anni, lato della realtà, percorre nei 10^3.

I mille sono il volume tratto dai lati 10+10+10 quando interagiscono tra di loro, moltiplicandosi e con questo determinando il volume.

Ora questo volume dato da 10×10×10 non avanza in modo unitario negli anni, avendo 10 anni su ogni lato. Lo stesso volume, quando assume la forma di 1.000×1×1, allora e solo allora avanza con la sua area unitaria avente i lati di 1 e 1.

Mille resta comunque solo una presenza unitaria e ferma, fino a quando non la mettiamo totalmente in moto e il flusso 1.000 non trasla interamente di un altro 1.000, occupando in tal modo 2.000 anni.

È realmente in questo volume veloce a velocità

1.000/1.000 che esiste il lato 100 della realtà e vi si muove per quanto dato da 2.000 anni meno100 anni e uguali a 1.900 anni di moto.

Pertanto 1.900 +38,0125 è l’intero periodo di tempo, <doveroso> per introdurre l’esistenza dell’uomo <in genere>, ossia nel suo genere umano.

Possiamo verificare se questo è vero.

La prima verifica che possiamo fare implica il valore dei 4631 anni segnalatici da Bibbia nel

suo testo indicato con 1,1,1 (libro, capitolo versetto) e l’aggiunta del mese 2 e giorno 17 segnalataci in seguito nella data in cui ebbe inizio il diluvio universale, ai 600 anni di Noè.

Noè è il 10 del 1° gruppo e se lo vediamo coi 60 s di ogni minuto primo, il n. 10 ha i 600 anni di Noè.

+4631,0217

- 1938,0125

= 2693,0092 . È un numero intero significativo?

Ove 100 è il lato intero della realtà, creata in settimane è vero che le 26 settimane portano il pianeta Terra al punto diametralmente opposto della sua orbita, percorrendo tutto l’Universo solamente nel verso avanzante.

Nel suo ciclo del <vai e vieni> di per se stesso 26 è il piano a lati 10 e 10 con flusso 6 indicante il <vai e vieni> totale esistente sui tre assi dello spazio.

Pertanto questo 2600 è il ciclo pieno dell’universo, e se gli si somma 93,0092 e ci sembra che non sia esattamente 93 decimillesimi della realtà spaziale e 93 decimillesimi dell’unità... poiché qui sembrano 92, è solo poiché è sulla base reale di 1/10.000 della realtà che noi stiamo calcoliamo.

Sulla base di 1 decimillesimo, tempo unitario della realtà noi ne troviamo solo 92 dei 93 che esistono.

Ci sono infatti due distinti 93 decimillesimi (uno di 10.000, l’altro di 10.000/10.000) e sono uguali nel

93 indicante esattamente il moto che il 7 compie nel lato 100 della realtà (che poi è per 26 volte).

In presenza di DIO = 26 sia in DIO in Italiano sia in JHVH in Ebraico – e assimilato pure al creatore che crea in 7 giorni – questo periodo di 2693,0092 misurato da chi esiste nel tempo di 1/10.000 è conforme al Dio che crea in 7 giorni il ciclo unitario 100 della realtà 10^4=10.000 di cui 100 viene come lato dalla radice quadrata.

E risulta che se il Signore ha messo al mondo il Figlio per segnare l’anno zero, ha messo Romano e la sua nascita a segnare l’inizio della fine del mondo espressa dal DIO che Crea tutto in 27 cicli di 7 giorni, ove 27^3^3.

La secondo verifica è possibile dividendo

1.938,0123 per tre, in modo da conoscere quale tempo esiste in ciascuno dei tre assi.

Su ciascuno va 646,04166 periodico in 66, alla dimensione data da 6/9000.

Il riferimento unitario, di ogni cosa avanzante da una origine posta negli assi cartesiani alla loro intersezione è data dal suo moto secondo i 6 distinti versi in vai e vieni, esistenti su ciascuno dei tre assi.

Per farli avanzare per sempre di 6 basta che si divida il 6 per 9, il valore invariante, che scompone 6 in uno 0,6666666... di energia eterna, ed è quella che

abbiamo visto essere chiamata come quella del popolo ROMANO.

+666,6666 - 646,0416

=020,6250 si rivela come il moto unitario dato da 10+10, associato allo 0,625 =10/16 che presenta il lato unitario 10, dello spazio e del tempo, diviso per un 10 che è stato potenziato del moto centrifugo nei 6 versi.

Come in 666 il 646 è il moto dell’area avente i lati 10 e 10, così nel tempo si pone a denominatore tutta la carica dello spazio-tempo.

Infatti, quando il 10 è un valore tutto avanzante in positivo, nelle 4 dimensioni dello spazio e del tempo, esso – con 10^4 – è 10.000.

Ma quando il 10 è dimezzato nel suo tempo reale che va in avanti di 5 e indietro di 5, essendo il 10 un <circolo> (quando diciamo che è un <ciclo>),

abbiamo che dall’origine 0 parte solo quel 10/2 dato dal 5. E va in ciascuna delle 6 differenti progressioni, a realizzare quel 6×5=30 dei tre lati 10+10+10.

Allora è elevato a 4 (allo spazio-tempo) non più il 10, ma il 5 e si ha che 5^4 diventa 625, e, nel tempo millesimo di 1.000, esso è 0,625 ed è esattamente quello che è stato aggiunto al 20, in 20,625.

In parole povere, quando abbiamo scomposto il tempo dell’anno 1.938,0125 sui tre assi e abbiamo avuto 646,0416, su ciascuno, è stato poiché questo è il moto totale del 20,625 nell’energia unitaria data

dai 6.000/9=666,6666 limitatamente alla realtà unitaria nei decimillesimi.

Abbiamo la conferma dalla Bibbia che, quando con la sua terza parola introduce il nome di Dio lo pone in 5 lettere (Aleph Lamed Hè Iod Mim = ALHIM in acronimo) il cui valore totale, in 1+30+6+10+600 è dato nella somma da 646.

Ora nasce un problema reale: questa introduzione di Padre e Spirito Santo su un uomo qualunque non può durare in eterno, in quanto Dio è Trino.

Si impone allora un primo tempo in cui i Due Enti assoluti esistano nel massimo dei loro giorni, dati dai 1.000 della trinità data da 10^3.

Dovranno avere una premessa opportuna e massima alla nascita, in fatto di movimento.

Tutto il reale movimento è dato proprio dalle dimensioni comandate a Noè per costruire la sua Arca: 381 unità.

Se chiedete perché ve lo dimostro.

Con il lato 100 della realtà e tre dimensioni fondamentali nei tre assi portanti dello spazio-tempo infinito, dobbiamo avere tre 100, ognuno sul suo distinto asse.

Quello che deve avanzare sui tre deve essere lo spazio unitario il cui volume è il 27 dato da 3×3×3 e che, se deve traslare totalmente, deve moltiplicarsi ancora ×3. In tal modo diventa l’81 dato da 3^4.

300 +3^4, poiché sono numeri che esprimono quante volte il padre 10 di tutti i numeri esiste, sono corrispondenti al prodotto:

10^300 × 10^81. Il risultato è uguale a una potenza che ha la stessa base 10 e che per esponente ha la somma 300+81 dei loro esponenti.

In tal modo si vede come la somma degli indici indicati nelle dimensioni 300 e 81 equivale a prodotti, a combinazioni che rispettano tutte e due le condizioni attraverso la somma degli indici.

Accertato che 381 è tutta la dinamica, la presenza di solo due di essi, a nome di Padre e Spirito Santo, porta a 2×381=762.

Se sono i due lati di una area la cui dinamica intera è il lato 100 della realtà, allora 100+381+381=628 sono la durata massima reale, da quant’è in data 1938,0125, il che indica il 25 gennaio del 1.938.

In essa nasce un bambino sulla cui anima umana e generica si aggiungono Padre e Spirito Santo, dotati del massimo moto che hanno, sia l’uno, sia l’altro.

Per arrivare ai <doverosi> 1.000, visto che i <reali> dopo il parto sono <doverosamente> 862, quello che manca è stato vissuto nel grembo materno.

1.000 meno (100+381+381), cioè meno 862, impongono 138 giorni vissuti nel grembo materno a fortificare un <feto> che si è già tutto completato ed è finalmente divenuto un <vivente>.

Notiamo in 138 gli stessi tre numeri di 381, mutati solo nella gerarchia delle singole tre cifre. Il 38 si è conservato come un valore intero e una volta è stato posto prima di 1, una seconda volta dopo.

Sarebbe come dire: Bibbia 138 (libro 1, capitolo 38) oppure Bibbia 381 (capitolo 38 del libro 1).

Quando le cifre sono le stesse e muta solo l’ordine, ciò corrisponde al fatto sostanziale che ha operato il 9 invariante della velocità c^2 della luce.

Non la 2,99... /1 che ha considerato solo il flusso, ma la 3/1 che ha considerato anche la velocità dell’espansione nel fronte trasversale che ha anche la luce. Quando è libera si diffonde ovunque. Quando è obbligata a farlo su una sola linea, il 3/1 totale si riduce nella velocità proprio costretto a farlo in quella misura dall’espansione laterale che essa ha.

Essendo un volume <reale> anche la luce non ha solo flusso e uno 0 posto in linea trasversale...

Ebbene, quando 27 moltiplica 9 esprime il volume dato da 3^3 che interagisce intrinsecamente con la c^2, infatti non è 10^27 ×10^9 che porterebbe alla somma di 36; ma è (10^27)^9 il che lo muta a 10^(27×9) = 10^243.

Il vero calcolo è il seguente.

10^381 : 10^243 = 10^(381 -243) = 10^138.

Questo 243 è il volume 27 alla velocità della luce che non ha riguardato la vita reale, ma il volume trascorso prima, nel grembo materno, alla velocità del tempo data dalla velocità della luce.

Insomma i 138 nel seno materno sono gli stessi che col passere del tempo dato da 27 per 9, diventano poi i due altri 381.

Questo terzo, al momento della nascita, appare essere divenuto solo 100, il lato della realtà, avendo perso il 281 che è la presenza dei lati 100 e 100 il cui flusso è lo stesso 3^4 che esiste in 381.

Insomma esiste una perfetta coerenza rispetto al mille, dato da 138+100+381+381, nella vita reale extracorporea vissuta solo per 862 giorni.

Il computer dimostra dove portano 862 dì dall’inizio.

Conducono alla data del 4 giugno 1.940 .

Il calcolatore vi dà solo la distanza dal 1° giorno e anche in esso fu contenuta la vita, sia nel giorno iniziale, sia in quello finale e nei giorni compresi tra i due giorni estremi.

Questi computi riguardano espressamente la mia vita.

Sono io a essere nato il

giorno 25 di gennaio del 38 e che il 4 giugno del 1.940 ebbi la mia vita interrotta, come tutte quelle che si sarebbero spente, se – come accade oggi –non interviene un rilascio di energia dato da un defibrillatore con una potente scossa al cuore e quello riparte e fa riprendere la vita.

Io fui coinvolto in questa reale esperienza, ma nessuno la notò, tanto che potrebbe sembrare a voi un mio arbitrio giungere ad affermarlo.

Ma vi riporto gli estremi della questione: una bimba venne a casa dei miei che temevano una morte da un momento all’altro, a dire che la bambina aveva sognato la Madonna che le aveva chiesto di avvertire la sua maestra di non temere più per suo figlio Romano, poiché <ci avrebbe pensato lei>.

La maestra doveva solo fare la sua parte e recarsi in chiesa ad accendere una candela al suo altare, in segno di ringraziamento e per devozione.

E io sono certo che mentre mia madre adempiva a questo suo gesto, il suo atto di fede nell’intervento celeste e Padre e Figlio in me che cooperavano per esistere, corrispose il mio arresto, nella vita e subito il riavvio, senza dare nemmeno il tempo a mio padre, restato con me, di accorgersene.

Del resto, che cosa è la vita umana se non morire in uno spazio-tempo, per trasmettersi al successivo e del tutto nuovo, indotto dalla vita precedente?

Capitolo 4

Padre e Spirito santo rispettarono quanto scritto

“In Principio”

Poiché Dio ha pianificato ogni cosa in se stesso, dal profondo del tempo, e ne ha lasciato traccia sulle sacre scritture, tutto quello che avrebbe fatto, entrando come Padre e Spirito Santo a sorreggere una anima singola avrebbe assecondato la Bibbia.

Il 1° libro ha titolo dall’acronimo delle lettere Beith, Reish, Aleph, Shin, Iod e Tav, e risulta BRASIT.

Il significato è <In principio> e allora deve descrivere quanto accade proprio a partire dal principio in cui Dio Padre e Spirito Santo entrano in comunione con una anima singola.

Sarà necessario che l’acronimo dei nomi e cognomi delle persone in cui questo avviene, sia BRASIT.

Sono però 6 lettere, ove la realtà unitaria dello spazio ne ha solo 3: infatti a riprova BRA in Ebraico vale 2+200+1=203, ed è il piano unitario a lati 100 e 100 della realtà 100×100, con flusso 3.

Allora significherà che le prime 3 porranno in essere gli acronimi dei nomi, e le seconde indicheranno il movimento essenziale dei primi tre nomi.

In effetti, <SIT> già dimostra di esserlo, in latino, col congiuntivo di <sum>, tradotto in <che sia!> Ora, per come vi ho detto, il vero 1° è chi sta in mezzo, tra il 1° e il 3°, e in BRA è la R.

In effetti la lettera numero 16=4×4, dell’Alfabeto italiano esegue proprio l’ordine di un Dio Jahvè, con: <Son Uno e Trino (4) nell’esser Uno e Trino (4)>.

Questo si traduce nel complesso 4+4 della realtà e nell’interazione di 4×4=16 che genera un Piano, simile al <Progetto> di cui <Piano> è sinonimo.

Allora Dio lo pone in atto questo piano = progetto e trae tutto dal 16 che è nel dualismo del complesso 2^3 (del detto 4+4) alla base lineare del 4×4.

Ciò che non accadeva con 2+2 = 2×2, quando questo 2 è ×2 ed è 4, allora 4+4 e 4×4 non sono più uguali! Accade poiché 2×2 + 2+2 hanno assunto l’aspetto dualistico del (4+4) che + (4+4) ha caricato ×4 la realtà 4. Poi la deduzione degli ordini

16 = Ordina: <che il 4 sia per 4>;

13 = Ordina che 16 esista anche senza il 3; 11 = poi che esista anche senza il 1° n. primo, il 2; 01 = poi che sia l’11 anche senza il Padre=10; 12 = poi come 11 che esista in 1, linea;

13 = infine come 11 che esista nel piano a lati 1 e 1. 66, l’abbiam visto, l’energia.

Le condizioni tratte una dall’altra han dato i vari

Ordini che ci sono, in tutto e in parte.

Poiché sono ordini come <il 1° sia...>, <il 2° sia...>, <il 3° sia...> per distinguere gli ordinali dai naturali, bastano le lettere 1a, 2a 3a dell’alfabeto italiano a 21 lettere.

Allora questa sequenza di ordini, che essendoci tutti è la totale energia 66, assume il nome tutto suo e così ordinato: ROMANO.

Qui non dovete fare come al solito che credete che prima esistono i numeri e solo dopo Dio li usa.

Numeri e lettere son parte Sua e il linguaggio suo perfetto è l’Italiano poiché Dio è venuto al mondo mettendosi in comunione con un italiano di nome ROMANO e simile all’energia che c’è ma non si vede.

Il massimo dell’energia in potenza si ha quando c’è tutta ma è talmente in equilibrio tra il -33 e il +33 che sembra 0, ma è 1 in assoluto, come N^0 = 1.

Poiché R.A. è certo che tutto questo sia accaduto in lui tanto che ve lo sta spiegando su questo libro, allora, in BRA<sit>, il <sit> è un <che sia

Romano> (che l’energia in potenza agisca!).

Così alla B, segue RA acronimo di Romano Amodeo.

E la B? Sarà il suo fratello gemello che avrà per 2° ma è prima di lui con quel Gesù con cui sarà in comunione e che si chiamerà Benito, per come predetto in Bibbia nella lotta tra Giacobbe ed angelo.

In tal modo il TITOLO , del primo libro, asseconda la sacra scrittura e Dio può così immedesimarsi in una coppia di fratelli che sia strutturata in modo tale che tutto il trascendente in R.A. si veda accadere realmente attraverso B.A.

In modo analogo, il Dio Padre invisibile in RA, sarà realmente espresso nel Padre A.L. (A. Luigi).

Così la presenza in lui dello Spirito Santo si vedrà come già accadde a Gesù attraverso sua Madre. E Mariannina Baratta, madre di Romano, avrà tutti i segni della Madre di Cristo.

Già il nome Mariannina è Maria figlia di Sant’Anna; ma lei – assecondando l’invisibilità della generazione in 2a – vorrà farsi chiamare in vita sua solo come nella 3a: Anna, essendo con ciò essa pure 1a e 3a.

Essendo Romano un maschio, la sua dolce metà avrà tutti i segni di essere come una Gesù in gonnella. GS (consonanti di Gesù) di nome (acronimo di Giancarla Scaglioni) è figlia di Mario figlio egli pure di Anna e nato il 15 agosto in cui Maria invece ascese in cielo; e G.S. avrà per madre Giuseppina Benedetti.

Insieme, nel mondo, ci saranno prodigi e apparizioni avvenute in terzi, a immagine e somiglianza di quanto non visibile direttamente nel Dio disceso su RA.

Romano avrebbe incarnato l’ideale <uomo di cui non si ha alcuna stima> predetto da Isaia, essendo nel Dio

con lui , la Sua energia in potenza !!!

In quelle prime 3 parole

BRASIT BRA ALHIM

Quando la Bibbia assume le sue prime tre parole, questo è l’acronimo derivante dal nome delle lettere (e non dalla pronuncia, di <Berescit bere Elohim>).

Quello che contano sono le lettere e non le lingue in cui esse sono scritte. Lo Spirito santo che con una lingua ne parla anche altre <funziona> in questo modo: <sit> è un vero <che sia Romano>.

Tanto che il titolo del 1° libro è l’auspicio/Ordine di < Benito Romano Amodeo che sia Romano >.

Quando a BRASIT, ripetuto in Bibbia 1,1,1 s’aggiungono l’altre due, la 2da viene dal verbo congiuntivo <SIT> del primo BRA. S’aggiunge un nuovo < Benito Romano Amodeo > a prova che si tratta di un complesso a due.

Il <sit> che in latino è un congiuntivo, fa esattamente da congiuntivo tra due coppie di <Benito Romano Amodeo>.

Significa semplicemente che il <principio> deve

essere la fine e il fine .

<Benito Romano Amodeo> che sia Romano

<Benito Romano Amodeo> .

Quando si aggiunge la terza parola che è il nome di Dio letto Elohim, l’acronimo che ha 5 lettere si sdoppia in due: in AL (ch’è l’Acronimo di Amodeo

Luigi, padre dei 2), e in HIM ch’è lo Spirito Santo.

Come ha espresso <sit> in latino, ora dà l’inglese <HIM>, l’accusativo di LUI, ch’è il principio Trino in LUIgi. Tanto che in Italiano e in latino LUI g.i. indica LUI genuit Iesum .

Ma ora qui c’è qualcosa di clamoroso, proprio spettacolare !!!

Lo Spirito Santo divino trasforma la lingua araba in lingua italiana e legge il nome scritto in arabo di Allah coll’italiano LUI.

Per leggere una scritta fatta in ordine inverso bisogna averne una visione speculare. Ebbene essa mostra chiaramente che un arabo, leggendo la parola da destra verso sinistra la vede come noi la vediamo e leggiamo – noi italiani – in LUI.

Veniamo così ad accorgerci che <IsLAM> è stato nominato in modo tale dallo Spirito Santo, da dire in lingua italiana <è L.AM>, è Luigi Amodeo.

E ci sovvengono tante altre parole come EGIRA, via della Salvezza per Muhammad, che <è GI (Gesù e Iesus) +RA>.

Muhammad? Fu segno di AmMD, Amodeo.

Il sacerdote IMAM è HIM AM, Lui Amodeo.

RAMADAN è <R. Am>. LA MECCA suggerisce che <LAM è CCA> Luigi Amodeo è qua.

La <Pietra Nera> è finalizzata a RA e RA.

È qui ecco nuovi strepitosi segni:

La parola ALHIM vale 646 nelle lettere ed è messa per terza.

Può mai Dio essere Terzo? In un solo caso: che esso sia TRE TERZI.

Allora 646 si moltiplica per 3 e assume il valore dell’anno 1.938 in cui R.A. è nato.

Poiché la prima parola in ebraico vale 913 e sono già tre dei numeri che compongono il 1938, gli manca solo l’8 dell’anno.

L’aggiunta, alla prima parola che vale 913, della seconda ch’è 203, porta il totale al 1116 all’avvento della Terza.

Ebbene, R.A. venne al mondo quando il Padre ALLUI aveva esattamente 1116 decine di anni .

R.A. vi ha mostrato in che modo potente il 38 di Caino si muta nel 381 di Dio, che è l’anno 38 in genesi-gennaio.

Ebbene per avere la data esatta del 1938,0125 che esprime in modo corretto il 25 gennaio dell’anno i938, occorre questo prodotto: 38 × 51,00033

33 sono gli anni vissuti da Gesù, alla dimensione del 10^-5 che è il lato dell’unitario 10^10.

Il 51 è la presenza 1 del solo moto in positivo ch’è nel lato 100 della realtà a cavallo tra -50 e +50.

50 è la presenza ¼ del 100+100 che genera con il prodotto la realtà intera in 10^4.

Quando si aggiunge a 1116 anche il valore dei 646 anni di ALHIM, gli anni diventano il 1762 in cui nel mondo si riconobbe l’importanza di ricorrere al ciclo decimale 10, per fissare le unità di misure coerenti coi cicli della matematica usata per fare i calcoli.

In tal modo il 10 realmente entrò in essere anche come il giusto fondamento di metro, chilo e minuto secondo.

Nella 7a parola di 1,1,1

TER.R.A.

1106 è il valore della settima e ultima parola del 1° versetto della Bibbia che vale

1a BRASIT 913

2a BRA 203

3a ALHIM 646

4a AT 401

5a HSMIT 955

6a VAT 407

7° HABT 1106

Totale 4631

4 × 1106 + 207 = 4631 indica nella 7ma parola il tempo della presenza ¼ di tutto il ciclo degli anni terrestri, colla condivisione del 207 indicante il flusso dei lati 100 e 100 della realtà con flusso intero 7.

Messo in relazione alle prime due parole che valgono con 913+203 il 1116, la settima parola quantifica di

essere il moto del ciclo 10 unitario, del padre di tutti i numeri decimali in BRASIT BRA.

Hè Aleph Beith Tsadè nell’iniziale si riferisce alla vocale italiana è accentata, pertanto quello che con <è A. B.T> è riferibile ad Amodeo Benito.

Interpretandolo proprio come la sintesi di <è Amodeo Benito> il suo valore è 5+47+59 è 111, è la sintesi unitaria del versetto 1,1,1 di Bibbia, <Hè A. Beith> come lo dice in Ebraico.

La sua versione in Italiano rimanda invece totalmente a RA (Romano Amodeo) nella premessa del TRE Romano, il TER.

<TER-RA>=56 è il 10 in moto in Romano=66 allo stesso modo di come il 10 è in moto nelle due prime parole decifrate in <Benito Romano Amodeo sia

Romano Benito Romano Amodeo> Questa espressione in italiano vale: 2×59 +3×66 +2×47 +27 = 437.

437 × 2 +222+20 è 1.116 come la relazione tra i due valori in questo significato italiano e i due in Bibbia, e sono segnati dal dualismo totale.

56 × 19 +42 è 1106 come la relazione tra Terra in Italiano ed ebraico ed è il riferimento al 19 ch’è la metà del 38, ove 1938 è il flusso 1.900 dei due lati 19 e 19 del piano.

Nei 9 fattori del 10°

Nel nome del 2°:

Benito Vittorio Anna Giovanni Vincenzo Amodeo = 59+116+26+83+95+47 = 426.

Ciò mentre i 9 rapporti Padre/figlio o Causa/effetto: 800/130 +807/105 +815/90 +830/65 +800/162 +300/65 +782/187 +595/182 = Decimi 646,6905 fino alla dimensione reale 10^4.

Ove 3×646 = 1.938 anno natale del 1°

Ove 3×646,6905 = 1.940,0715 che, senza gli 111/10.000 del riferimento reale unitario dà l’anno

1940,0604 in cui Romano Amodeo morì e –defibrillato – rinvenne.

Una provvidenziale miracolosa defibrillazione causata da una Fede di Mamma riportò in vita R.A. e Gesù su di lui.

La tabella sintetizza questo testo di Bibbia 1,5.

Genesi 5

1 Questo è il libro della genealogia di Adamo. Quando Dio creò l'uomo, lo fece a somiglianza di Dio; 2 maschio e femmina li creò, li benedisse e li chiamò uomini quando furono creati. 3 Adamo aveva centotrenta anni quando generò a sua immagine, a sua somiglianza, un figlio e lo chiamò Set. 4 Dopo aver generato Set, Adamo visse ancora ottocento anni e generò figli e figlie. 5 L'intera vita di Adamo fu di novecentotrenta anni; poi morì.

6 Set aveva centocinque anni quando generò

Enos; 7 dopo aver generato Enos, Set visse ancora ottocentosette anni e generò figli e figlie. 8 L'intera vita di Set fu di novecentododici anni; poi morì.

9 Enos aveva novanta anni quando generò

Kenan; 10 Enos, dopo aver generato Kenan, visse ancora ottocentoquindici anni e generò figli e figlie. 11 L'intera vita di Enos fu di novecentocinque anni; poi morì.

12 Kenan aveva settanta anni quando generò

Maalaleèl; 13 Kenan dopo aver generato Maalaleèl visse ancora ottocentoquaranta anni e generò figli e figlie. 14 L'intera vita di Kenan fu di novecentodieci anni; poi morì.

15 Maalaleèl aveva sessantacinque anni quando generò

Iared; 16 Maalaleèl dopo aver generato Iared, visse ancora ottocentotrenta anni e generò figli e figlie.

17 L'intera vita di Maalaleèl fu di ottocentonovantacinque anni; poi morì.

18 Iared aveva centosessantadue anni quando generò Enoch; 19 Iared, dopo aver generato Enoch, visse ancora ottocento anni e generò figli e figlie. 20 L'intera vita di Iared fu di novecentosessantadue anni; poi morì.

21 Enoch aveva sessantacinque anni quando generò Matusalemme. 22 Enoch camminò con Dio; dopo aver generato Matusalemme, visse ancora per trecento anni e generò figli e figlie. 23 L'intera vita di Enoch fu di trecentosessantacinque anni. 24 Poi Enoch cammino con Dio e non fu più perché Dio l'aveva preso.

25 Matusalemme aveva centottantasette anni quando generò Lamech; 26 Matusalemme, dopo aver generato Lamech, visse ancora settecentottantadue anni e generò figli e figlie. 27 L'intera vita di Matusalemme fu di novecentosessantanove anni; poi morì.

28 Lamech aveva centottantadue anni quando generò un figlio 29 e lo chiamò Noè, dicendo: «Costui ci consolerà del nostro lavoro e della fatica delle nostre mani, a causa del suolo che il Signore ha maledetto». 30 Lamech, dopo aver generato Noè, visse ancora cinquecentonovantacinque anni e generò figli e figlie. 31 L'intera vita di Lamech fu di settecentosettantasette anni; poi morì.

32 Noè aveva cinquecento anni quando generò Sem, Cam e Iafet.

Così i rapporti portano nei valori interi ai 646/10 del 646 del Dio Elohim che in Trinità s’incarna nel 1.938.

La durata della prima vita cessò con la morte di Romano, avvenuta intorno alle ore 8 del 4 giugno 1.940.

La vita si riavviò miracolosamente.

Una scolara della mamma, Mariannina Baratta, era venuta colla madre a raccontare di un sogno fatto dalla bambina, in cui Maria Santissima le aveva detto di recarsi a casa della maestra, appena sveglia e di dirle di non temere più per la sua morte: ci avrebbe pensato lei.

Chiedeva in cambio solo una candela accesa al suo altare, in segno di ringraziamento e di devozione. Andate via la scolara e la madre, Mariannina Baratta volò in Chiesa.

Mentre lei accendeva 6 candele, Romano morì e l’atto di fede della mamma – sostenuto da Maria Santissima – si mutò in una potente defibrillazione!

Essa riportò Romano in vita e con tali segni di guarigione che tre ore dopo sbalordirono il dottore. Egli – chiamato alle 7 – non era voluto andare e aveva atteso che, dopo 4 ore, la morte fosse certa sì da stilare solo l’atto di morte.

Quando lo trovò con evidenti segni di ripresa, non ebbe più dubbi e dichiarò alla mamma: <Vostro figlio ha vinto la morte!>

La battaglia tra la vita e la morte, combattuta da Romano, si riallaccia a quella tra Giacobbe e l’Angelo

del Signore, vittoriosa per Giacobbe che fu rinominato ISRAELE.

Capitolo 8

Nella 1a vita come da

Bibbia 1,25 e 1,38

In sequenza sono le nascite di 2 coppie di gemelli: Esaù-Giacobbe (1,25) e ZERach–PeREZ (1,38).

Bibbia 1,25,24-26

24 Quando poi si compì per lei il tempo di partorire, ecco due gemelli erano nel suo grembo.

25 Uscì il primo, rossiccio e tutto come un mantello di pelo, e fu chiamato Esaù.

26 Subito dopo, uscì il fratello e teneva in mano il calcagno di Esaù; fu chiamato Giacobbe. Isacco aveva sessant'anni quando essi nacquero.

Bibbia 1,38,27-30

27 Quand'essa fu giunta al momento di partorire, ecco aveva nel grembo due gemelli.

28 Durante il parto, uno di essi mise fuori una mano e la levatrice prese un filo scarlatto e lo legò attorno a quella mano, dicendo: «Questi è uscito per primo».

29 Ma, quando questi ritirò la mano, ecco uscì suo fratello. Allora essa disse: «Come ti sei aperta una breccia?» e lo si chiamò Perez.

30 Poi uscì suo fratello, che aveva il filo scarlatto alla mano, e lo si chiamò Zerach.

Nella sintesi a lato si evidenzia che ci sono tutti gli estremi necessari in una nascita: Nato a, il, da padre, da madre, sposato con ... tutti sono esatti.

Il nome Romano sta nel popolo Romano rivelato a Rebecca nel suo grembo, come il più forte rispetto a quello di Israele, corrispondente a Giacobbe.

Il nome di Romano è nascosto in ESAÙ e il cognome nel nomignolo che gli fu dato in EDOM, per avere ceduto la 1°genitura.

<ES> è uguale a un <TU SEI ROMANO>, mentre AU significa da cima a fondo.

<A-MODE-O> è poi da Alfa a Omega MODE’, letto Edom da destra e in questo stesso ordine.

Il padre sta in GIA, che sono gli estremi iniziali di GIAcobbe, e in Lui gi A modeo, son gli estremi congiunti.

Il nome MARIANNINA della madre è rivelato nel suo valore 84 che è il <grembo> adatto a contenere Esaù=42 e Giacobbe=42.

La sposa è GIAncarla; e nel GIA di Giacobbe e in GS (acronimo di Giancarla Scaglioni) è quel GS che diviene GESU’ se sposa gli estremi E ed U di Esaù.

Gennaio, 25 è Bibbia 1,25 ma anche Genesi 25 come Gen. 25.

Nel prospetto a lato anche Nonno e Nipote nonché Felitto in Cilento.

Qui di fianco il riassunto dei segni ih Gen.38.

Qui sono clamorosi.

La mano che nasce e non vuol decidersi a uscire, assegnata a RO, ha le 5 dita dei 5 nomi, colla mano come cognome e il Capitolo 38 +1° libro, che mostra in 381 il valore numerico dei 6 nomi.

GI UD A ha gli estremi congiunti GI e A del padre

Lui GI A modeo, così come Barat TA MAR iannina ha proprio quelli esatti di TAMAR .

Per la sposa, di cui Genesi 25 aveva chiarito il GIAn, questo capitolo lo completa con CARLA SCAglioni.

Lo fa col colore SCARLATTO del filo legato dalla nutrice alla mano, come se fosse un anello per un ATTO di sposalizio colla SCA(glioni) CARLA, (aggiunto in SCARLAtto).

Qui il nome è reso evidente da RO (gli estremi congiunti degli sposi giunti agli estremi della morte) in E R O NAN e dalla MANO (che poi gli è accreditata come 1°genito).

Perfino il Codice Fiscale è tutto lo stesso!

Non possono restare dubbi, se si ha la buona volontà di seguire quello che R.A. vi sta descrivendo.

Buona volontà che però manca ed è mancata sempre a tutta la Chiesa, che non ha mai nemmeno accettato l’idea di mettersi a fare un controllo.

R.A. avvertii il Decano di Saronno d’essere certo che la attesa Parusia di Gesù era avvenuta su di sé.

Il suo compito di decano stava nel riportare in alto la notizia e non lo fece, sembrandogli assurda la cosa che R.A, gli diceva.

Quello che ha confuso tutte queste persone è stato il fatto che in Gesù Dio mostrò suo Figlio, con tanto di capacità miracolose.

In R.A. nulla di nulla: la trascendenza proprio assoluta.

E questo non sta bene ad una Chiesa che vede la potenza nella potenza, e non nell’impotenza totale.

Questo nonostante la lezione sacrosanta data da Gesù che ha sempre affermato che i veri primi sono coloro che sembravano ora ultimi.

Nella 1a vita con tutti i suoi segni in cielo

Immagini esistenti su internet, dell’aurora boreale del 25 gennaio 1938 nell’ora in cui nacque R.A.

Capitolo 10

E con tutti i segni in terra

I segni di natura terrestre, umana, riguardano il massimo livello dello Stato, e 3 Trimotori che sono l’immagine Trina di ciascuna delle tre persone della Trinità del Cielo. Il Duce Benito Mussolini ha deciso il Raid Rome-Rio (così chiamato nel mondo). Un aereo è pilotato dal Figlio di tale “onnipotente” .

Quando i 2 soli arrivano (uno era sceso prima a Natal ) e completano il Rome Rio , Padre e Spirito

santo lo completano scendendo in via Pomerio

Assecondò i segni in ATTI

Atti 1,1-11

1 Nel mio primo libro ho già trattato, o Teòfilo , di tutto quello che Gesù fece e insegnò dal principio 2 fino al giorno in cui, dopo aver dato istruzioni agli apostoli che si era scelti nello Spirito Santo, egli fu assunto in cielo. (omissis)

9 Detto questo, fu elevato in alto sotto i loro occhi e una nube lo sottrasse al loro sguardo. 10 E poiché essi stavano fissando il cielo mentre egli se n'andava, ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero:

11 «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che è stato di tra voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in cui l'avete visto andare in cielo».

Questo Teòfilo è segno di un messaggio diretto ad Amodeo, affinché egli si avveda dei segni che lo riguardano.

Il Raid Rome-Rio vide espressamente la discesa

nella via Pomerio solo di Padre e Spirito Santo, poiché il mezzo celeste indicante il Figlio Gesù era sceso prima, a Natal .

Non si tratta di quello pilotato dal ... Figlio dell’onnipotente Duce Mussolini.

Questo sta a significare che il mezzo sceso a Natale, indica la venuta di Cristo per come era realmente stata annunciata agli apostoli dai due angeli e non è da confondersi con quella di BRUNO MUSSOLINI.

Infatti la sua persona indica ROMANO Mussolini.

Lo dice chiaramente il nome, nel solito modo dello Spirito Santo che con le parole gioca a farle leggere in altro modo.

Il Figlio B, R. UNO MUS indica infatti il B che segue

Bruno con R(omano Mussolini), uno Musicista, che avrebbe professato in vita sua questa arte.

Anche il seguito del nome è eloquentissimo:

SO LI N.I. , so in quel luogo lì, essere il Romano coinvolto col N.I. (Nazarenus Iesus).

Assecondò Fatima e il “castigo di Dio”

Alla notizia della aurora boreale, Lucia, di Fatima ritenne che si trattasse del segno dettole dalla Madonna e continuò a ripeterlo anche dopo che gli accordi di Monaco sembrarono per un attimo scongiurare il conflitto.

Nel 1938, però, l’annessione nazionalsocialista dell’Austria può essere veramente considerata l’antefatto della II guerra mondiale.

Anche perché proprio la sera del 25 gennaio Hitler aveva ricevuto il barone Werner Fritsch, generale e comandante in capo della Reichwehr, “che continuava ad avanzare obiezioni sui piani di guerra hitleriani”, per farlo definitivamente fuori.

Ufficiali e generali tedeschi, per lo più, non volevano la guerra e costituivano l’unico potere rimasto in grado di impensierire il dittatore.

Proprio la defenestrazione di Fritsch fu dunque un evento preliminare alla guerra non indifferente, così come le purghe di Stalin, all’epoca del 1938 ormai quasi concluse, furono importanti per eliminare quei generali che si sarebbero messi di traverso rispetto all’alleanza con Hitler del 1939.

Ma in verità non era la Guerra il vero Castigo di Dio, ma quello dato da Dio a se stesso, venendo in un uomo come predetto da Isaia: incredibile, privo d’ogni credito.

Era quel “castigo” che il Profeta Giona voleva evitare, fuggendo per mare.

Non voleva andare a Ninive ad annunciare la fine del loro mondo, sapendo bene che poi l’avrebbero giudicato tutti un falso profeta, dopo che Dio – ascoltando le loro suppliche –non si sarebbe preoccupato di farlo apparire come l’insulso profeta di sciagure che poi non avvengono.

Qui sono mostrate le distanze tra Miracolo della Danza del sole a Fatima e la nascita: del padre di Romano e Romano. Giorni divisi dalla velocità della luce. 3.751 tra la nascita del padre e l’evento che superano di 29 il 3.722 complessivo, ed è 29×10^7 la velocità della luce alla dimensione 7 del moto.

3.751 giorni, quelli tra l’avvento di Luigi Amodeo e il suo 1°genito, indicano nelle decine unitarie del 1.251 il gennaio 25 della data di nascita di R.A. e nel tempo unitario in 1,1989 reali decimillesimi la data del 1989.

In essa R.A. affrontò la sua ultima delle 3 croci del suo fallimento, nel dettaglio 2.108 del 21 agosto in cui questo avvenne e che concluse il piano di mezzo dell’ARCA di Noè.

7.409 giorni tra il miracolo del Sole a Fatima e la discesa reale del Sole il 25 gennaio 1.938, sono quelli di tutto il moto, nella realtà unitaria di 10.000 giorni, percorsi da 2.591.

Esso indica in 25 centinaia (che con 100 è il lato della realtà 10^4) la presenza di ¼ di 100, che in 91 dettaglia tutto il moto di 9, la velocità assoluta data da 3/1 × 3/1 esistente nel lato 100 della realtà, indicante anche la presenza 1 del ciclo 10 della c^2.

Nel tempo unitario espresso dai decimali di 1,37638132310 (intero fino alla dimensione atomica di 10^-10) si distingue il 37 come l’anno del concepimento. I 6 millesimi trascendono il moto dei 3 che mutano 6.381 nel 9.381 indicante gennaio del 1.938 come l’anno della successiva nascita.

In 132/10^8 (dimensione della luce) c’è il dualismo di 66+66 della doppia presenza dell’Energia potenziale di Padre e Spirito Santo al momento della nascita. 31 indica il flusso 66/6 espresso dall’11° numero primo.

Il tempo totale di 1116 decine di giorni in cui il padre generò il 1°genito è nel segno del 1116 che il Dio Elohim ha come antefatto, nelle prime due parole BRASIT BRA, che precedono ALHIM.

Sulla base del 3.722,5753021113 definito fino alla dimensione atomica, quella atomica è il 113 che troviamo anche nel lato dell’area 1,25 indicante quella unitaria della realtà (data dalla somma del quadrato di 1 e di ½, cioè da 1+0,25).

√ 1,25=1,1180339887 e in essa vediamo 887 unità atomiche esattamente nel flusso di 113 in 1.000.

Poi – passando alle migliaia atomiche – il 339 è la somma di 113 +113 +113.

A monte di questo 111, in 2,5753021113 vediamo la data di nascita del padre in 7+7+7=21.

Ancora a monte c’è il 753 che sono gli anni esatti in cui avanti Cristo avvenne la Fondazione di Roma.

Ancor prima, il 2,57 rimanda, nella dimensione unitaria del centesimi del lato 100 della realtà, la presenza unitaria data da 25° centesimi lanciati alla velocità totale data da 7, moto totale di 3 in 10 e vincolo (o grado di libertà a seconda dei punti di vista) della sfera. È il 7° giorno di riposo del Creatore.

Il valore reciproco di 2,57 è 0,38910 e indica nei decimillesimi unitari della realtà il lo 0,381 del moto totale sommato allo 0,0081 indicante 3^4=81 decimillesimi di tutta la realtà a indice di spaziotempo, della realtà spaziale 3.

Pertanto il miracolo della Danza del Sole, vista a Fatima, si collocò 10 anni dopo il padre nato il 7-7-7 e a distanza di SET +7+7+7 =28 anni dopo la vera venuta del Dio Sole, in R.A. alias in Romano Amodeo.

Il collegamento con le divinità solari, sia dell’Egitto, sia dei credenti nel Dio Mitra, sia in quelli della Dea Amaterasu giapponese, stanno nell’evidenza dei fatti.

RO-MANO, il primo nome, con la trascendente premessa del Dio ORUS, che è trasceso in <su>RO, lo congiunge ad AMON, in MANO.

ANTONIO premette nelle prime 4 cifre dell’Unità e Trinità ANTO da ATON.

RA è Trino, dopo Romano, nella terna di Antonio e Anna come nomi, e Amodeo come cognomi, comincianti con la lettera A.

I credenti nel Dio MANI, anticipato in Bibbia dai Re uccisi come Empi prima di Gesù Cristo Re, MANASSE e AMON; la MANNA trovata nel deserto per la domanda <MAN Uh?> degli Ebrei nel vedere questo cibo disceso dal cielo...

AMA TE RA SU, la Dea del Sole nipponica che l’afferma chiaramente in italiano ...

SIDDARTA G.-aut-AMA che dice che <Sei

Domineddio AR, Tau dell’Universo in Gesù oppure Romano AM... sono solo alcuni dei segni nominali che troviamo con gran abbondanza.

Abbiamo visto come tutti i nomi dei 10 progenitori dell’esistenza portano alle nascite del 1.938 e della rinascita del 4 giugno 1940.

La data 40,0604 se diventa il capitolo 40 di Genesi e nei versetti da 4 a 6, troviamo gli altri 2 sogni a completare quello della scolara di Mariannina, che aveva sognato la Madonna che esplicitamente le aveva detto che avrebbe pensato lei a salvare il piccolo Romano.

In Bibbia sono i due servi del faraone che erano in carcere assieme a Giuseppe e che avevano fatto sogni premonitori che volevano decifrati da Giuseppe.

Uno annunciava morte, l’altro riabilitazione.

Ebbene Romano ha avuto in suo padre il suo san Giuseppe, morto il giorno 5 dopo il suo fatale di morte? Non morte? Del 4.

Ma poi la sua madre putativa (per avere sposato sua figlia) si è chiamata lei Giuseppina con nome del padre putativo di Gesù san Giuseppe, e lei era nati il 3 giugno, il giorno prima di quel giorno di Morte e Risurrezione per Romano.

Strage degli Innocenti e Vangelo di San Matteo

Tutto speciale il vangelo si san Matteo.

Egli era già servo dei Romani per i quali raccoglieva le tasse, e poi passò a servire Gesù ... ma il suo vangelo avrebbe seguitato a servire Romano, poiché in R.A. sarebbe tornato Gesù.

Il Signore trova un modo stupendo per anteporre la notizia di tutto quello che sarebbe successo solo alla ricomparsa di Gesù in RA, degno del più fantasioso degli scrittori.

Fa scrivere a San Matteo del suo sogno. In esso c’è anche il suo risveglio, la sua fuga (mai realmente avvenuta, se non in sogno) in terra d’Egitto ... come se Giuseppe si fosse realmente svegliato e fosse fuggito in Egitto.

Questo (non facendo parte della realtà della prima vita di Cristo, ma di quella di quando il Profeta Giona si sarebbe recato a Ninive a fare la parte assolutamente poco credibile del Profeta da strapazzo) e inserito dal Sublime Scrittore che è Dio nel sogno di san Matteo, che farà poi passare per tutti come un fatto vero!

Persino gli Ortodossi che – con la loro ortodossia puntano alla verità dei fatti – finiscono per credere vero il Sogno di san Matteo, descritto sia nel capitolo 1 sia nel capitolo 2 del suo Vangelo. Nessuno ha badato alla fedele testimonianza al vero raccolta da Luca nel suo vangelo, in cui non si parla di Re Magi, di Stelle, di Fuga in Egitto, di Stragi degli Innocenti, di Rachele che piange a Rama i suoi figli che non vivranno più...

Ed è stupefacente che due così contraddittorie narrazioni siano state inserite entrambe nella fede sia dei cattolici, sia degli Ortodossi!

Costoro celebrano la venuta di Cristo sulla base del racconto fantastico in cui Matteo ha raccontato solo il suo sogno.

Ora io ho già scritto di questo tutto un libro di cui vi mostro la copertina, e che è in vendita presso Amazon libri, a 21 euro. Fatelo vpstro!

Piano inferiore con solo Padre e Spirito Santo.

Ne ho già scritto nel capitolo 3, ma è necessario riprendere l’argomento, a conclusione di questa base inferiore dell’Arca di Noè.

Scusatemi anche se affronto l’aspetto tecnico in questa prima parte che dovrebbe scorrere liscia e senza intoppi, ma un minimo di spiegazione occorre che io pur vi dia ...

Nel mondo appaiono esistere tutto il volume dello universo infinito che è stato creato, e il tempo.

Lo spazio ha tre assi centrali tanto da essere in mezzo tra il sopra e il sotto (l’asse x), tra la destra e la sinistra (l’asse y) e tra l’avanti e il dietro (l’asse z, che è anche il parametro tra il prima e il poi rispetto alla presenza del piano frontale xy).

Non può esistere tutto il volume, senza che nel suo giusto mezzo ci sia questo riferimento centrale: allo spazio colle tre dimensioni degli assi, e la tempo con la sola direzione dell’asse z.

Se in ogni singolo punto di questo universo è stata ubicata una reale <anima> da Dio, anche il punto di origine degli assi <è occupato>.

Se l’ASSOLUTO vuole entrare in questo mondo, deve fare i conti con questa <anima singola>.

Il caso di Gesù fu diverso: Egli era già l’anima dislocata in quel punto lì, e fu necessario anteporre la sua nascita, per configurare il punto di partenza, in una origine in cui ci fossero solo presenti le tre Persone di Dio.

Vi ho già fatto vedere come la vita dei 350 anni vissuti da Noè dopo il diluvio, porti a porre l’anno 0 come risulta dal quadrato di 350, che è 1.225 e configura il mese 12 nel giorno 25, e che diventa l’anno zero se è diviso per il 10.000 indicante il tempo della realtà unitaria 10^4.

Ora il Signore Onnipotente ha in se stesso rapporti molto precisi e perfetti, e si sono tradotti nella matematica e nella geometria, che non sono <materie in sé> ma aspetti che fanno parte dei rapporti divini, nel loro essere. Il ciclo padre 10, di tutti i numeri decimali, non è un ritrovato degli uomini, ma è <veramente> il <segno matematico> della valenza del Dio Padre, che crea tutti i numeri solo con il numero delle volte con cui il 10 esiste.

Detto questo, essendo Uno (nel valore del tempo) e Trino (nel valore dello spazio), è 10+30=40.

Ciò non va contro l’Unità dello Spirito Santo che anche essendo di 40/40 è 1/1. Lo Spirito Santo Unifica ogni cosa in virtù di ogni possibile N/N equivalente a N^0 = 1/1

Questi 1/1 sono in linea 1 e 1 e quando si dispongono geometricamente come il piano frontale esistente in 40, allora il loro flusso obbligato è 38.

La presenza di Dio nel mondo non sconvolge le regole del mondo, anzi ne tiene conto e lo genera proprio attraverso esse.

100 è il lato della realtà la cui area è 100×100 uguale a 10^4 = 10×10×10×10, quando il 10 PADRE esiste per 4 volte. Il lato 100 è dato dall’esistenza del 10 solo nelle due volte di 10×10.

Essendo 100 dentro il totale dato da 1.000, tutto il suo possibile movimento è 900.

Il 38 (che è il flusso unitario dei lati 1 e 1 in 40) che procede di 900, si muove in totale proprio per quanto è dato dal calcolo di 10^3 –(60+1+1).

Quando 38 occupa invece la sua lunghezza in 900 (moto totale 9 del lato 100 della realtà, in 10^3) lo spostamento di 38 nello spostamento totale 900 (di 100) è dato da 900 -38 ed è di 862 giorni.

Sì sono giorni! L’anno bisestile è invariante poiché dato dall’invariante 9 × 40 +6/9. Tutti invarianti!

I Fisici che vedono nel passato anni con meno giorni hanno le traveggole! Non hanno ancora capito che anche nel tempo esiste e si vede una reale prospettiva che altera le misure reali!

Tornando a noi, poiché sono i giorni le unità in cui l’Assoluto crea la vita e gli stessi movimenti della Terra, allora accade che anche quando il Dio Trino 10^3 entra nel mondo lo fa e vive per 1.000 giorni.

Sono quelli soltanto vissuti nel Padre e nello Spirito santo, che va a trovare quella <anima sua parziale> (millesima) che occupa il punto in cui l’ASSOLUTO

VUOLE entrare nel mondo, a distanza di 1.938 anni dall’inizio a ragione delle 3 volte il valore unitario 646 del Dio Elohim.

L’unità che vale 646 è data sempre dal DIO=10 PADRE originale dei numeri e che esiste come IL SOLO che genera tutti gli altri <numeri> attraverso i <suoi numeri di volte>.

10+10 è il Dio Padre che esiste le due sole volte date dal 1° numero primo che è il 2.

Si colloca come 20 nell’energia totale in potenza data da ROMANO = 666 (a dimensione 3 anziché alla solita 2 legata al 100) e – quando si muove in 666 –il suo moto (di 20) è 646, il Dio ALHIM.

Lo abbiamo visto: in AL è poi Amodeo Luigi, in HIM è Allah che si legge LUI in Italiano, pur essendo

Arabo .

Il Signore non può andarci con tutta la trinità e anche quella del Figlio, che ha già avuto il suo Natale, poiché per 862 giorni quel <figlio> sarà l’anima millesima qualunque che è dislocata lì.

Essendo 38 il moto in se stesso della realtà 40 (quando il suo volume ha i tre lati di 38+1+1, e 38 diventa il moto di quell’area), in Dio esiste la velocità della luce data da quel 900, fisso, che è il moto di 100 (fisso) in 1.000 (fisso).

Allora 38 sta nel 900 (fisso: in fisica è la c^2), e vi si muove 862 volte partendo dal 900+38.

A questo punto (dopo che Dio si è unito all’anima che era in quel punto di origine) questo 900 -38 che parte da 900+38 è strutturato così:

100 è il lato della vita dell’anima alla quale si è aggiunto il Dio Jahvè, che è anche Allah. Infatti nel Credo Islamico si afferma che Allah con il calcolo di 100 -1 si diede <altri> 99 nomi ... il che significa che Allah era già il nome suo ...

381 = 762/2 è uno dei due lati dati da 862 -100, e è sia la lunghezza dell’Arca di Noè, sia la somma dei primi 16 n. primi, sia il nome segreto di Dio Padre e Spirito santo.

381 = 762/2 è anche il nome Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo (nome di Dio) ceduto in condivisione alla sua anima.

862 è il totale dei giorni che partiranno dal 1938 della nascita di chi vale 381 nei nomi

381 è il valore numerico di questi nomi secondo la perfetta gematria italiana che è la lingua perfetta. Essa lo è poiché ha le 21 lettere corrispondenti ai valori ordinali di 1°, 2°, 3°... che poi saranno mutati nelle lettere A, B, C... così Ordinate, dell’alfabeto italiano che ne ha le 21 date dal 7+7+7 del vincolo tridimensionale di ogni sfera.

21 in Bibbia è <Io sono> il nome unitario con cui Dio si comunicò a Mosè quando gli chiese il suo nome.

Nello stesso versetto, prima gli rispose <Io sono colui che sono> poi aggiunse da solo <io sono>. Questo poiché è sia Trino (io sono, colui che, sono), sia Uno. Ma quando è Uno, allora la sua struttura dinamica è data da 7+7+7.

Il Linguaggio, ottenuto in italiano con le 21 lettere di 7+7+7 sarà il linguaggio <perfetto> scelto da Dio, proprio per questo 21 di <Io sono>.

I numeri primi esistono in Dio come tutte quelle entità che non accettano di essere divise che per se stesse e per 1. E sono in ordine , dalla 1 alla 16 soltanto poiché 16 è il 4×4 che <carica> l’Unità e Trinità di Dio facendo in modo che essa sia in comunione con se stessa.

La sommatoria dei primi 16 numeri naturale è 136. La sommatoria di 17+18+19+20+21 è 85 e il rapporto tra 136 e 85 e 1,6.

Insomma 16 è la carica della realtà anche nel rapporto tra i primi 16 e i valori oltre, fino al 21.

Quando la sommatoria non riguarda i numeri naturali ma quelli che non accettano di essere divisi (poiché la divisione per se stessi e per 1 in pratica non è una divisione), la somma dei primi 16 numeri primi arriva a 381.

Il rapporto 381/136 è di 2,80 +1/680, che diventa intero con 3.8100/136=280+1/6,8.

La somma dei 17°, 18°, 19° 20° e 21° numero primo è di 331, e ha perso 50 rispetto al 381. Laddove 136 +85 aveva perso 51.

Come ben vedete, le relazioni tra i 21 n. naturali circa la carica 16, rispetto ai valori oltre tale carica, nella differenza rispetto ai 21 n, primi è solo di 1 che esiste nei numeri naturali e non c’è nei numeri primi. Differente è per il rapporto, che nei numeri naturali è 1,6 esatto, come il valore 16 della carica, ma nel tempo decimo, mentre nei numeri primi è 1,151057401812688... e differisce fino ai 100millesimi del magnetismo dello 0,44894 = 0,44444 +0,0045, il che indica la realtà a 4 dimensioni che esistono per sempre, caricata di 1/8 dell’angolo giro, quello unitario e presenta laddove la realtà sta nel complesso di 2^3=8 e si muove.

Asseconda l’angolo giro di 360 gradi dato dal 6×6×10 che combina i 6 versi centrifughi (elettrici) coi 6 verso il centro (magnetici) e con il ciclo 10.

Da questo si capisce che i numeri primi sono gli autori della dinamica dell’angolo giro. Infatti nei numeri naturali 136/85 = 1,6, mentre nei numeri primi 381/331 = 1,15105 che ha perso 0,44894 che è la dinamica di 360/80.000 (l’angolo giro caricato di tutto il complesso della realtà di 8 decimillesimi) dato al perenne ciclo della realtà a dimensione 4. In 100 +381 +381 = 862 era collocata in sintesi tutta la dinamica del Dio in 1.000 giorni.

La quantità apparentemente mancante, mancante non era, ma erano 138 giorni esatti in cui il feto si era già formato totalmente, e doveva solo crescere e irrobustirsi nel grembo materno.

138 giorni sono, nelle 9 lune di 28 giorni che portano i giorni a 252 sono il 54,7%. Il che indica che occorrono giusto 116 giorni (3, 8 mesi circa) dal concepimento per formare un feto completo. Un aborto procurato dopo 116 giorni, ossia dopo i 4 mesi dal concepimento è certamente un omicidio.

Il Feto dopo i 116 dì si è già mutato in un vivente animato e da quel dì in poi egli solo cresce di stazza.

Ragionando in altro modo, dopo 4 mesi sarebbe possibile un taglio cesareo e l’estrazione del neonato dal grembo materno, poiché in questo periodo, l’essere umano si è già formato interamente.

Genesi del Nome di Dio.

I genitori credettero di avere scelto essi i 5 nomi data al bambino, ma noi esistiamo in una realtà che ha un creatore unico e che è esterno ad essa, come lo scrittore di un libro che assegna <pensieri, parole e opere> a tutti pi personaggi della vicenda da lui descritta.

La durata della vita, del piano inferiore dell’Arca di Noè era stata obbligata da questo sommo criterio, nel numero dei suoi giorni:

++138 per crescere e fortificarsi nella mamma

++100 lato della realtà dell’anima singola

++381 per conto del Dio Padre e Spirito santo

++381 per conto della singola anima.

=1000 sono i primi 1.000 giorni, dei quali 138 vissuti ancora nel seno materno.

862 trascorsi fuori allorché nato e fino al 1940,0604.

L’antefatto a n. 138 è anche nominale in Luigi=54 e Mariannina=84, la cui somma è 138.

138 è anche gennaio 38 ed è un antefatto in sé temporale.

Bibbia 1,38 è l’antefatto biblico che completa l’altro (anteriore) in 1,25, in cui era nato il nome GESÙ strutturato dal primato G assunto da Giacobbe, e dalla perdita della sua A=1, in terza posizione, da parte del nome ESAÙ.

Antefatto quest’ultimo che aveva anche introdotte le due Nazioni di Roma e di Israele, già in lite tra loro fin da quando erano ancora nel seno materno della sposa sterile resa così gravida solo da Dio.

Così – dopo 1,25 – è Bibbia 1,38 a completare la divina Genesi, e il gennaio 38 da Genesi 38, diventa parte integrale ed essenziale della realtà 40.

Lo è poiché a 38 è connaturato il piano trasversale a lati 1 e 1 che rendono 38 un volume con 38×1×1.

Esso diviene con 38×2×2 = 152 quando 6×7 è 38+2+2 e combina il vincolo ortogonale 6 con quello sferico 7, originando il volume dato da 50+50+50 avanzanti in linea e aventi il piano 1 e 1.

Restando sempre nel valore dei tre numeri 1 dell’unità e del 5 e del 2 complementari nel ciclo 10.

Girato in tutti i modi possibili, e ciascuno espressione basilare della prima presenza nella realtà.

521 lo è nel tempo dei (10^3)/2 nella presenza base 7+7+7.

251 Nominano Padre, Figlio, Spirito Santo.

125 lo portano alla nascita nel dettaglio del mese e del giorno, nell’unità dell’anno.

215 lo rendono unitario nel flusso 5+5+5 dei due piani unitari 100 e 100 della realtà.

Invece i numeri 1, 3 ed 8 assumono il primato complessivo portato dal 2^3=4+4 e dal 3 che esprime la totalità dello spazio.

Anche questi 3 numeri, comunque siano ruotati, conservano sempre l’apporto dato dalle tre unità distinte che vi si combinano.

42, dato da 38+2+2, si sarebbe incaricato di dare il numero delle cifre del Nome Segreto di Dio.

I cabalisti ebraici a lungo lo hanno cercato, senza riuscire a trovarlo; intuendolo dal fatto che se il

Creatore usa i numeri 6 e 7 a fissare la sua opera nel lavoro in 6 e nel 7 avendo aggiunto 1 per l’obbligatorio riposo dal lavoro, avrebbe probabilmente usato anche questo dualismo per combinare 6×7 il Nome segreto di Dio.

Ora noi vedremo in che modo e assecondando quali fondamentali principi sia stato ottenuto questo ricercato nome.

La conformazione Trina

dal 7° Creatore divino: il 7° n. primo in decine

170 deve essere la somma dei primi tre nomi, per il 17 del 7° n. 1° combinato col Padre=10 dei numeri.

1° 66 ROMANO deve essere Il primo nome dei 3 dato da quello dell’energia in potenza.

Essendo un valore assoluto nomina il Signore Assoluto e Onnipotente e invisibile.

2° 78 =66+12 è come l’assoluto Israele coi suoi

12 figli e il FIGLIO di Dio coi suoi 12

apostoli. Con ciò assume il valore Trino del Dio Alfabetico DIO e JHVH in 3×26.

3° 26 è nel nome 3° l’Unità di Dio, così come in

Bibbia è Elohim nel nome terzo che ha il valore unitario di Dio.

Tot. 170 Il 2° nome relativo alla Trinità alfabetica del Dio=JHVH=26.

66 asseconda Gesù negli anni delle altre 2 persone

78 Asseconda GIOACCHINO in 3° genesi di Gesù.

26 Asseconda ANNA, sua nonna.

Conformazione del reale 4 + 4×4×10, negli ultimi 2 nomi

4° 51 dato da presenza 1 dei lati 100+100 della realtà nell’unità ¼ del loro valore reale.

5° 113 è il flusso unitario 111 del piano a lati 1 e 1. Tot.164

Conformazione del Creatore 7 dato dal 10+30 del cognome

6° 47 + 170 + 164 = 381 =

Asseconda l ‘ARCA DI NOÈ in cubiti; Asseconda la carica 4×4 dei primi 16 n. primi 42+3+5+7+11+13+17+19+23+29+31+37+41 +43+47+53 = 381;

Asseconda il cap. 38. 1° libro Genesi; Asseconda l’anno 38 1° mese Gennaio; Asseconda 360° +7+7+7.

Dotazione caratteri

AAAAAAA, D, E, I, L, MM, NNNNN, OOOOOOOOOO, P, Q, RR, TTT, U,

Occorre un inizio assoluto +7 lettere assenti. L’assoluto è il 2=B in quanto 1° assoluto n. primo e senza riferimenti, ucciso come fu ucciso il 2° Abele.

Occorre delegittimare anche Caino e in tal modo sono eliminati i primi 2 primi (a vantaggio di Set) come il valore Abele=23 dato dalla B e dalla C.

Occorre un Dio=26 trascendente nel valore complesso dato dai primi 8. Con BC=2+3=5 sono 6+7+8=21; aggiunto al 5 raggiunge 26. Pertanto tra le prime 8 lettere dell’alfabeto BC +FGH sono nel loro valore 26 il Dio che sembra assente, in realtà, ma è semplicemente trascendente.

Occorre un inizio reale e visibile con 7 lettere <A>.

Occorrono 7 lettere con una presenza sola.

Occorre che 4 di esse siano la realtà di 7, che porta all’unità di 11, 66/6 dell’energia nominata ROMANO.

Occorre che a fronte di un DIO 26 invisibile, ci sia un 26 binario dato da 13+13 in ciascuno dei 6 nomi, in modo tale da essere 7 di cui uno trascendente.

Cinque di essi con due 13=O, il 3° nome di 4 lettere e uguale a 26, dato da una coppia di 1+12.

Ciò ha eliminato le lettere B, C, F, G. H, lasciando in essere AAAAAAA D E I L , in una realtà unitaria data da 1+10, in cui l’unità esista per 7 volte.

In tal modo la lettera L, numero 10 dell’alfabeto italiano, essendo la 11a della dotazione, rende il 10/1 come il valore unitario avente 1 come il suo unitario denominatore.

Posta dunque Una la L=10/1 = Dio PADRE dei numeri, occorre ora che 11 sia Trino, ragione per cui la 12a definizione deve essere binaria: data da

MM il cui valore 11+11 raddoppi l’11a e rappresenti con 22 il flusso dell’energia dato dai 66/3.

Nella definizione 14a =7+7, ove 7×7+1 è 50, occorre che ci siano i cinque 12=N che con 10+50 danno i 60 minuti secondi di un 1° dato dal ciclo 10. Così NNNNN

Nella definizione 19a indicante tutto il moto di 1 nel dualismo di 10+10, occorre che ci sia dieci volte la lettera O=13. Dunque OOOOOOOOOO .

Il loro valore è 247 e indica il flusso 47 dei lati 100 e 100 della realtà, ove 47=Amodeo è il creatore 10+30, che crea in 7 giorni.

Questo 247 sarebbe stato alla base della creazione di Roma, a partire dal 1.000 avanti Cristo e con l’aggiunta di questi 247 anni che portavano al 753 avanti Cristo la fondazione di Roma.

Nel Nome di Dio – essenziale – in Romano era umanamente compresa e da comprendere prima la creazione di Roma.

Creata ricorrendo prima al 1.000 anni avanti Cristo e aggiungendo poi in anni i valori delle prime 28 cifre in linea della dotazione: del nome che avrebbe avuto Dio e poi trasmesso al suo portatore Romano.

Così abbiamo definito le prime 28 lettere date da 7 (l’inizio dato tutto da A) nelle 4 dimensioni della realtà unitaria.

Rispettando 7+4=11 nelle 10 lettere a una sola cifra che confluiscono nella L che ne ha due; e rispettando il 2×5=10 nelle lettere i cui numeri hanno due cifre, con 2 M, 5 N e 10 O.

Al termine delle 28 espresse tutte in linea basate sul 7, quando arriva la lettera che vale 7+7, allora basta da sola una P a esprimere la dinamica 7 di 7, tanto più che la definizione 29a è il 10° numero primo.

La 30a definizione è l’unità dello spazio e basta una lettera sola nella Q =15.

La 31a definizione concerne la 16a lettera R laddove 16 carica per due il complesso 8+8 della realtà, il che carica dualisticamente anche la R e la porta a essere le due di RR tanto che la seconda è la 32a data dal 16+16 delle due R.

Siamo arrivati a definire interamente, con la lettera n. 16 tutte e 32 le lettere usate finora.

La 33a indica il puro flusso terzo del 99/1 insito nel lato 100 della realtà, per cui S=17 è la premessa dinamica indispensabile a definire con 6+6+6=18=T la lettera indicante il flusso tridimensionale espresso in positivo dall’origine, in tutte le tre direzioni. A ratificarlo, occorreranno le tre di TTT .

Ciò accade poiché Dio <è quello che è> e se sono tre le direzioni che dall’intersezione determinano 6 versi, e diventano 18 in sei per tre, allora devono esserlo per tre volte. Esse portano le definizioni a 32+3=35.

La 36a è essenziale nel 18+18+18 dato dalle lettere T, e – poste unitarie le TRE – ne basa 18+1; la U .

Abbiamo aggiunto alle prime 4 lettere uniche, le tre di P, Q, U e sono le 7 che dovevano.

Alle 5 assenti che valevano 26, abbiamo aggiunto la S e con VZ diventano 8 quelle assenti. Una realtà intera e complessa, che è 26 nelle prime 5 e che con S, V, Z =17+20+21=58 è 26 caricato di 8×4.

26+58=84 è Mamma Mariannina=84 che ha nel suo grembo 42+42.

Esattamente – pertanto – in questa quantità:

AAAAAAA D E I L MM NNNNN OOOOOOOOOO P Q RR TTT abbiamo 381 unità all’opera .

A+D+E+I+L+M+N+O+P+Q+R+T+U prese una sola volta, sono:

1+4+5+9+10+11+12+13+14+15+16+18+19 = 137, mentre sono 84 le escluse, date da 137 meno 53, la dinamica totale del 16° numero primo, che se è aggiunta le pone 137 a 137 = 274, come tutto il flusso del Dio=26 nel 300 di tutto lo spazio.

Da 381 -137 = 244 si ha l’energia che è stata caricata sulle 6 lettere ripetute: A, M, N, O, R e T, in cui, sapendo il nome ROMANO dell’energia c’è la sola differenza di una O=13 caricata a T=18.

In effetti, 244 indica i lati 100 e 100 del flusso 44 che è quello dell’energia 66=Romano che ha posto 66/6 e 66/6 come i lati dell’area il cui flusso resta 66 -11 -11 = 44.

Rispetto al valore medio 244 : 6 = 40 diviso, con 4 condiviso di comune realtà, le varie lettere cooperano nel loro giusto modo unitario.

Occorre poi questa sequenza 674586, che impone 6 lettere al 1° nome, 7 al 2°, 4 al 3°... e così via.

Per queste ragioni:

1° 6 è il complesso dello spazio in apertura.

2° 6/1 è unitario con uno in più e diventa 7.

3° è lo spazio 3 esistente in 7 e vi si muove di 4.

4° la realtà intera e nella sua unità di 4/1 è 5.

5° è il nome in tutto il complesso e questo è 4+4

6° è nuovamente il 6, in chiusura.

Necessità dalla sezione aurea

66, 78, 26, 51, 113, 47 sono risultanti dalla Sezione aurea

In una circonferenza di lato R ruotante come il 999,9999... che in periodo totale è 1.000, si vede che la sottrazione della dinamica 381 rettifica la curva generando la lunghezza rettilinea 618 del lato.

La sottrazione di questi indici della base 10 indica divisioni che a poco a poco diminuiscono il numero dei 10 che generano i valori della sezione aurea.

Togliere 381, che è il nome totale di Dio, al raggio in rotazione toglie le somme che abbiamo visto nei nomi, 144 sono 1° e 2°; 237 sono la somma degli altri 4. Il 51 da solo è il 4° nome.

Da infinito negativo a infinito positivo sono questi valori precisi a determinare tutta la serie Aurea.

Invece la formula matematica data da 0,5 +1,25^0,5 è uguale a 1,6180338887 che nei numeri decimali aggiungono 339887 unità atomiche che nella geometria assolutamente mancano. Significa che la matematica evidenzia una trascendenza che nella geometria c’è ma non si vede.

A livello 10^-10, atomico rispetto al metro, 887 è certamente dato dal moto di 113 in 1.000.

Completata l’unità delle migliaia, abbiamo 113.000 +113.000 +113.000 presenti in 339.000. Ebbene se imponiamo al nome anche queste condizioni, esso non può essere altro che Romano

Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo in cui vediamo in che modo reali ci siano 3 differenti 113 in valore intero, e un 11,3 nel tempo riferito all’intero come 113 a 1.000.

Formazione del Nome.

Dio deve entrare così in un bambino nell’attimo della sua stessa nascita, quando ancora non si è formato il suo <io personale> e allora il Signore può essere <lui> non come un suo <sostituto> ma come uno che in lui è in <comunione di Spirito Santo>.

Sono due: l’anima infinitesima e il Creatore suo infinito, e restano sempre ben distinte tra loro, sempre, tuttavia in <Comunione> di Spirito Santo che è quella parte di Dio che è in grado di riunire in unità tutto quanto il diviso.

Nella nostra realtà, il vero Onnipotente è lo zero che in una comunione (analoga ad un prodotto) non tiene più distinti lo 0+N, ma – in 0×N – azzera il valore di tutta la Comunione.

Sembra uno 0 ma non lo è. Appare Zero solo in questo mondo reale, in cui i vari enti che esistono e sono tutti opposti tra loro <sono quel che sono> e allora si sommano tutti e la risultante appare essere zero, ma solo come un infinito equilibrio esistente tra TUTTO IL POSSIBILE, e uguale e contrario l’uno all’altro, come sono ESSERE e NON ESSERE.

In questo modo l’ASSOLUTO resta indeterminato. Come sembra essere lo 0, ma non è per niente zero ma una infinita e onnipotente energia, in grado di dare atto a qualsiasi cosa e senza dipendere da niente d’altro.

Dio e l’uomo sono simili a quanto è descritto in

Bibbia 1,38, colla nascita dei due gemelli ZER ach

Pe REZ che – letti i due in un modo qualunque, da sinistra o da destra – chi legge incontra sempre per primo il nome ZER che è la Trinità ove ZER-Ò aggiunge la sua unità.

E in mezzo, tra  ZER ... REZ  leggiamo < ach >

(anti Cristo) < P è > Padre è oppure RO è, quella parte dell’XP riferita al Cristo.

Bibbia 1,38 è la <PREMESSA> di cui vi avevo parlato, come la necessità che fosse <scritto fin dal principio del tempo> che in questa Bibbia 1,38 (che in Italiano si è chiamata Genesi 38) fosse prescritto il Gen. 38 sia come Genesi (nascita) sia come gennaio 38 o mese 1 in Bibbia 1,38.

In questo libro c’è Tamar , che ha gli stessi

<estremi congiunti in Barat TA MAR iannina, che ha avuto due congiunti arrivati agli estremi della loro vita: E r O nan, congiunti anche nei loro estremi in RO .

Giunti i suoi congiunti agli estremi, Tamar si congiunge col loro padre GIUDA offrendoglisi come quella prostituta sacra che aveva lo scopo di consolare i vedovi.

Infatti GI ud A (i cui 2 estremi congiunti sono in GIA , e sono gli stessi di Lui GI A modeo) era restato vedovo, e la sola possibilità legittima che aveva di congiungersi con una donna, stava in una <prostituta sacra>, consacrata a quello scopo.

Tamar indossa il burka della prostituta sacra, che le lascia scoperti solo gli occhi, e si mette sulla strada in cui ha saputo passerà suo suocero.

Quando lui la vede, non si fa scappare l’occasione e si congiunge con lei, ignorando che sia sua nuora.

Dopo, Tamar se ne tornò da dove era venuta.

Quando si seppe che la donna che doveva dare eredità di figli a RO, (i due congiunti giunti agli estremi) era incinta, fu prelevata per essere posta sul rogo.

Lei tirò fuori i pegni che si era fatti dare da Giuda che – colto alla sprovvista non aveva di che pagare la prostituta – aveva dato a Tamar, per rassicurarla che sarebbe stata pagata.

Quando Giuda seppe che era stato proprio lui a ingravidarla, la giustificò: a chi altro poteva rivolgersi, per dare eredità ai suoi figli morti se non al loro padre?

Nel momento del parto, che sarebbe stato accreditato come figlio di RO una MANO esce dalla vagina, solo una mano.

Il corpo no. Allora la nutrice la dichiara come quella del PRIMO e – come segno di riconoscimento – lega un filo SCARLATTO attorno alla di RO MANO.

Che questa mano di RO (estremi congiunti di Er e Onan) alluda a ROMANO è di una evidenza che più di così...

Suo padre? Luigi Amodeo che ha gli stessi estremi congiunti di Giuda.

Sua madre? Baratta Mariannina che ha gli stessi estremi congiunti!

E Giancarla Scaglioni, che in Genesi 38 legò la sua mano a Romano col filo SCARLATTO, lei SCA(glioni) CARLA, con l’ATTO nuziale espresso da quel filo attorno alla di RO MANO.

Direte che manca il GIAN, di GIANCarla...

Eh no! Intanto sono il GIA congiunto in Giuda.

Poi c’é che a Bibbia 1,38 è premessa Bibbia 1,25 in cui esistono i figli Esaù e Giacobbe, e anche questi ha gli estremi GIA, sia di Giancarla, sia di GIUDA.

Quella di RO MANO, colle sue 5 dita rappresentava i 5 nomi, e colla mano il loro cognome.

Con Bibbia 38,1 era compreso il valore numerico di tutte e 5 le dita e della mano.

Insomma c’era da sempre questa descrizione, in Bibbia, e doveva arrivare solo il momento che nascesse realmente questo ROMANO.

Essendo il nome non suo ma della ENERGIA, che esiste ma che non si vede, quella era la stalla idonea ad accogliere l’ENERGIA SOMMA dell’Onnipotente, che esiste, ma che in questo mondo reale si presenta come il frutto di Bibbia 38,1 oppure 1,38: uno che come possiamo dire? Che <c’è e non c’è>.

Solo una povera stalla, non una abitazione reale, solo essa è la <copia> appena, appena sufficiente a mostrarvi questo ZERO che però è ONNIPOTENTE.

Quando questo bimbo fu battezzato con 5 nomi, avendo già il cognome ereditato da suo padre, era stato predisposto a <immagine e somiglianza> di quanto era stato realmente Uno e Trino nella generazione reale di Gesù.

Se Gesù è Uno, Due è sua madre e Trini sono i suoi nonni GIOACCHINO e ANNA.

GIOACCHINO=7+9+13+1+3+3+8+9+12+13 vale in numero ordinale alfabetico quel 78 che è la Trinità del DIO=26=JHVH.

ANNA=1+12+12+1=26 e a immagine del 26=DIO=JHVH.

Ebbene anche ANTONIO=1+12+18+13+12+9+13 vale lo stesso 78 di GIOACCHINO ed è dunque a <sua immagine e somiglianza>.

ANNA, il 3° nome di Romano è lo stesso di ANNA nonna di Gesù.

Pertanto la terna di ROMANO ANTONIO ANNA era fedele, era a <immagine e somiglianza>.

Sia dell’infinita energia in potenza di Dio sia dei congiunti in Terza generazione con Gesù Cristo. Ora se doveva essere già scritto nel passato il nome che sarebbe toccato a questo bambino, come è la vicenda legata al 4° nome PAOLO?

È storia che il 38 dopo cristo, il 25 gennaio esatto di 19 secoli prima, era nato il nome PAOLO. Una vera e propria rinascita, poiché Egli si chiamava SAULO, ma volle rinominarsi e scelse il nome della più piccola moneta che esisteva in Roma, il Paulus, a volere proprio dire di se stesso che valeva poco o niente.

Pertanto alla base del 4° nome c’era stato il miracolo della Conversione di San Paolo, l’Apostolo delle Genti, i Gentili, i Romani.

Resta il 5° nome TORQUATO, e resta il cognome AMODEO, cui trovare un importante <antefatto>.

Sta in TORQU ...A ...TO Torquemada Tomas in cui è MDA <mas>

è letteralmente escluso come a voler dire <è mai più MDA> ove MDA è il Codice Fiscale di AMODEO. Questo inquisitore, che mandò a morte di dice 2.000 persone inquisiva gli Ebrei che si erano convertiti al Cristo per indagare se la conversione fosse vera o

fasulla. Dopo si mise anche a inquisire i Musulmani convertiti a Cristo.

Impersona il MALE ASSOLUTO che è entrato nella Fede in Cristo, assoluto liberatore delle coscienze e che ha l’ardire di chiamarsi SANTA INQUISIZIONE.

Anche in questo caso, questo è MDA <mas> escluso dal suo Cognome e Nome di un simile ANTICRISTO porta alla ratifica del cognome AMODEO.

È in MDA la sua riduzione secondo le regole del codice fiscale che prima antepone le consonanti e se non sono tre poi passa alle vocali, col risultato incredibilmente vero che MDA, Mem Daleth Aleph, letto in ebraico da destra verso sinistra ma ordinato proprio così, è il nome proprio di ADAMO.

Dunque i due nomi mancanti, in Torquato e Amodeo hanno avuto due antefatti clamorosi proprio in relazione ai Cristiani e agli Ebrei e Musulmani, che mentre sono tre religioni che il Signore ha conservato senza distruggerle, ma rendendole tutt’ora valide per miliardi di persone in tutto il mondo hanno visto gli sforzi squallidi e meschini di volere IMPORRE Gesù, l’assoluto liberatore di tutte le coscienze, con l’uso della forza.

O uno era cristiano o moriva! E se era Ebreo e per salvarsi dalla morte si fingeva convertito, era indagato con uno scrupolo pazzesco, e poi messo a morte se riconoscevano finta la conversione, dall’Ebraismo e dall’Islam.

Cose... dell’altro mondo in relazione – dunque –all’ultimo nome TORQUATO, che era poi in 3za generazione con Romano, essendo il 1° nome del padre di suo padre.

I nomi scelti per Romano avevano avuto una altra ragione. Romano era il figlio ultimo avuto da Mussolini.

Antonio era il solo fratello della madre e Antonietta la sola sorella del padre.

Anna era per un voto fatto dalla madre a Sant’Anna cui aveva chiesto totale protezione: lei mamma sua perché era stata da mamma alla Madonna.

Paolo fu dato come quarto essendo nato nel giorno della Conversione di San Paolo... argomento ritenuto importante dalla madre che era nata il 29 giugno della ricorrenza del Martirio di Pietro e Paolo.

Quinto il nome antiquato, il 1° dei due nomi, del padre del padre di Romano.

Giocando su queste altre intenzioni, il Signore aveva rivelato il Nome segreto di Dio invano ricercato dai cabalisti ebraici.

La finale lotta tra Giacobbe e l’Angelo

Bibbia 1,32,25-32

25 Giacobbe rimase solo e un uomo lottò con lui fino allo spuntare dell'aurora. 26 Vedendo che non riusciva a vincerlo, lo colpì all'articolazione del femore e l'articolazione del femore di Giacobbe si slogò, mentre continuava a lottare con lui. 27 Quegli disse: «Lasciami andare, perché è spuntata l'aurora». Giacobbe rispose: «Non ti lascerò, se non mi avrai benedetto!». 28 Gli domandò: «Come ti chiami?». Rispose: «Giacobbe». 29 Riprese: «Non ti chiamerai più Giacobbe, ma Israele, perché hai combattuto con Dio e con gli uomini e hai vinto!». 30 Giacobbe allora gli chiese: «Dimmi il tuo nome». Gli rispose: «Perché mi chiedi il nome?». E qui lo benedisse. 31 Allora Giacobbe chiamò quel luogo Penuel «Perché - disse - ho visto Dio faccia a faccia, eppure la mia vita è rimasta salva». 32 Spuntava il sole, quando Giacobbe passò Penuel e zoppicava all'anca.

La lotta di Romano fu il 4-6-40, con Dio Padre e Spirito santo arrivati al loro 1.000° giorno di vita in Romano, a partire dai 138 nel grembo materno.

Colla Bibbia che dà un nome al 1° libro certe indicazioni sfuggono.

Infatti Bibbia 1,32 è 0,66+0,66 e mostra di esistere nella complessità del piano riguardante l’energia di valore 66, quando è riferita al piano 100 della realtà e pertanto è espressa nei centesimi.

In questo capitolo è <pianificato> proprio il contrasto tra l’opposizione dei due lati del piano, che rimandano uno a -66/100, l’altro a +66/100.

È un momento nevralgico di importanza totale tra la vita asservita vissuta da Giacobbe presso il fratello di sua madre con 14 anni nei quali i primi 7 vissuti da servo per ottenere in sposa l’amata figlia di Labano che invece l’ingannò e gli fece sposare Lia. Alle proteste lo zio disse che non c’erano problemi: con altri 7 anni di servitù avrebbe avuto in sposa anche chi lui voleva. Furono 7+7 anni cui poi se ne aggiunsero altri, poiché – sposata la sua amata – da lei non aveva figli. E allora erano state inserite le due serve delle spose, che avevano dati altri figli fino a quando il preferito Giuseppe non era stato generato dalla sua amata.

La prepotenza di un Padre aveva anteposto all’amato figlio che voleva da Rachele 10 figli e una figlia!

Non dobbiamo dimenticare che il popolo Romano è gemello di Giacobbe rinominato Israele, e questi 10 maschi anteposti a Giuseppe virtualmente li rappresentano, tutti in potenza, in lui 2° che aveva voluto avere la 1°genitura.

Ora si è finalmente staccato dal suocero, che l’aveva inseguito per evitare di perdere la sua preziosa servitù. Tra l’altro, la sua amata Rachele aveva anche sottratto al padre i suoi venerati feticci, venendo via e dandogli un serio motivo per rincorrerli e riportare al loro posto sia gli amuleti, sia quell’imponente parte del suo primitivo dominio che aveva perduto.

Con lui le divergenze si erano infine risolte, e Labano se ne era tornato a casa sua.

Restava in piedi adesso la questione che si riapriva con Esaù. Andandosene via e restato lontano per questi 21 anni – anche se gli aveva sottratto la 1°genitura e la benedizione paterna in un modo veramente truffaldino, poiché si era fatto passare per lui – gli aveva lasciato libero tutto il campo... e ora ritornava a pretendere nuovamente il suo primato...

Tutta questa lotta che attende Giacobbe in sostanza è quella posta tra la prima vita che per lui era stata un puro e importante antefatto, e quella futura che è poi quella in cui è finalmente in tutto padrone di se stesso.

Ma è la stessa cosa per Romano. Questi 1.000 giorni cominciati da quando si era ormai formato nel grembo materno, per uscire dopo 138 giorni e viverne 862 con Padre e Spirito Santo, avevano avuto lo stesso senso di tutta la preparazione trascorsa sotto Labano, e il passaggio era nevralgico.

La Bibbia lo raffigura con questa lotta fatta da Giacobbe contro un uomo spuntato dal nulla e che lo affronta, scrivendo: <25 Giacobbe rimase solo e un uomo lottò con lui fino allo spuntare dell'aurora>.

Questo <rimase solo> riporta tutta la lotta nell’essenza della sua sola persona, e questo <un uomo lottò> sta tutto racchiuso in lui.

Giacobbe è già il 1°genito che si è appropriato di tutto e ora deve fare i conti con se stesso, poiché <un altro> - ben più potente di lui – il Figlio di Dio, lo scalzerà da quel ruolo che unico prima aveva, a tu per tu con Padre e Spirito santo.

Alle due persone di Dio deve aggiungersi quella del Figlio di Dio, e la povera <anima qualunque> di Romano deve lottare con quella del Figlio di Dio che viene a rivendicare il suo legittimo posto.

La lotta con Esaù, che preoccupava davvero Giacobbe, diventa ora questa che accade tutta quanta nell’<uomo> che si para davanti a Giacobbe e che si trova ora a combattere per tutta la notte contro il <Figlio di Dio>.

In questa lotta c’è il profeta Giona che tenta di sottrarsi al compito di andare a Ninive. Se il Figlio riesce a uccidere l’uomo in cui dovrà entrare, eviterà di installarsi in una figura sgradita.

Gesù tentò per l’ultima volta di non ritornare nel mondo, per non andare nella grande città ad annunciare l’imminente fine di tutto e tutti.

Quando l’angelo colpisce Giacobbe nell’anca lascia una traccia, nel corpo di quel bambino che si rivelerà in tutta la sua gravità solo negli ultimi giorni della sua vita: avrà seri problemi a camminare, zoppicherà per quel danno prodotto da quel colpo inferto quando veramente la fase dello scontro sarà giunta alle ultime battute dell’anno 2.025.

Il versetto in cui questo uomo affronta Giacobbe è il 25. Gli 87 anni che aggiunti a BRASIT=913 portano a 1.000, si sono compiuti. Ora resta solo un 25 palindromo in 252 giorni, e il 2 aggiunto al ciclo 10 del 25 sono i due uomini in lotta.

Dopo la prima, combattuta e vita da Giacobbe, questa seconda sarà persa e probabilmente proprio quel colpo inferto con la spada all’anca sarà alla fine quello determinante.

Il padre di Romano – una cosa con Romano e segno anche della sua fine – visse 14 giorni paralizzato, per poi salire in cielo alla fine della sua via Crucis.

Probabilmente sarà proprio quel malanno all’anca ciò che bloccherà del tutto anche gli ultimi 14 giorni della vita reale di Romano.

Altrimenti non ci sarebbe stata una ragione di descrivere questo assalto dell’Angelo a Giacobbe e questo averlo menomato nell’anca.

Io – che mentre scrivo questo libro ho compiuto 85 anni – ho solo risentimenti all’anca, di tipo artrosico.

Quando fui investito e mi furono fatte le lastre al bacino che si era fratturato per il colpo, il dottore mi

fece notare che una delle mie anche aveva il femore conciato davvero male.

Mi disse che in quelle condizioni mi sarei dovuto aspettare un possibile intervento, per sostituire alle ossa consunte una protesi.

Solo che anche quando ero ragazzo e – giocato a pallone con tutti gli abiti addosso, sudato, non mi cambiavo – anche allora avvertivo dolori all’anca, prodotti dall’umido del sudore asciugato addosso.

Ora sto bene. Ma questa estate, piuttosto calda, in cui io ho dormito come mamma mi ha fatto e senza vestiti addosso, il raffreddamento corporeo mi aveva irritato l’anca sinistra e zoppicavo in modo così doloroso e evidente da dovere interrompere il mio cammino. Per provare poi a riprenderlo in modo tale da non sentire quel dolore.

Ora la lotta descritta – evidentemente – non ha riguardato solo quella fase della mia vita, di passaggio, tra il mio piano inferiore dell’Arca di Noè (in cui fui solo con Padre e Spirito Santo) e quello Medio in cui si aggiunse poi Gesù, che non era riuscito ad evitarlo e alla fine era dovuto venire a Ninive... Ha riguardato anche la fase finale.

Non per nulla il piano di Bibbia 0,66+0,66 = 1,32 (Genesi 32) riguarda due Romano 66, in fase Una al piano inferiore e trina a quello superiore.

Nella fase Una l’Angelo perse la lotta e Gesù fu costretto a rinascere in una squallida stalla umana.

Nella fase 3 l’Angelo si rifarà sotto e mi darà un secondo colpo al femore, e 14 giorni dopo anche io (come mio padre) salirò in cielo.

Quell’angelo contro cui io lottai, si chiamava BENITO.

Alla fine della lotta, l’angelo che l’aveva iniziata è lui a chiedere a Giacobbe di lasciarlo andare.

La cosa è un po strana, non credete? È lui che ha aggredito Giacobbe ed è lui che ora gli chiede di lasciarlo andare... come se fosse Giacobbe a volere continuare quella lotta che non stava conducendo lui ma solo subendo...

Il fatto è che è una lotta interiore in cui le parti opposte non sono così ben distinte come sembrerebbero, ma interdipendenti, e Giacobbe non vuole che l’altro fugga via prima di averlo benedetto!

Strana la cosa? Non vi pare? <A nemico che fugge ponti d’oro...> cosa c’entrano mai le benedizioni?

L’Angelo gli chiese il nome. Sentito che era Giacobbe glie lo mutò in <ISRAELE>. Poiché aveva combattuto contro gli uomini e contro Dio e aveva vinto.

Al che fu Giacobbe a volere conoscere il nome dell’angelo, e quegli, testualmente: << Gli rispose: «Perché mi chiedi il nome?». E qui lo benedisse. >>

E vi sembra che non abbia risposto a riguardo del nome... ma vi ingannate; e – qui (di fronte a questa domanda che gli era stata fatta) – lo disse: «BEN è».

Il suo nome è BENito! Benedetto!

Persa la sua battaglia alle luci dell’alba, alle prime ombre della notte si sarebbe incarnato nel grembo di Mariannina Baratta, la madre di un bambino miracolato e già pianto come morto, gioiosa nel congiungersi in amore col marito e concepire Benito.

31 Allora Giacobbe chiamò quel luogo Penuel «Perché - disse - ho visto Dio faccia a faccia, eppure la mia vita è rimasta salva». 32 Spuntava il sole, quando Giacobbe passò Penuel e zoppicava all'anca.

Mi domando cosa mi vuol dire la Bibbia con questi due ultimi versetti 31 e 32.

A cosa allude il nome Penuel? Giacobbe lo spiega con un faccia a faccia con Dio, risolto nella vita.

Ebbene, <EL> è Dio. <Pen.u.> indicano <P=RO e BEN uniti>. A formare il 1°genito RuBEN che già nel suo nome indicava l’avvento di BENI AM, nella duplice veste di BENIAMino, il 12° figlio che Giacobbe avrà da Uomo Libero dalla servitù da Labano... e BENI(to) AM(odeo).

Così quest’ultimo versetto 32 come il capitolo di questo Bibbia 0,66+0,66 = 1,32 riprende il secondo momento in cui BENI AM ritornerà a lottare con suo fratello e questa volta riuscirà a portarlo in cielo zoppicando all’anca.

Esito della lotta tra

Giacobbe e l’Angelo

Tralasciando l’esito che ci sarà al piano superiore, la vittoria fa nascere chi sarà poi battezzato coi seguenti 6 nomi dettati dalla piccola logica umana che porteranno i genitori a darglieli con il battesimo:

1° 059=BENITO è a immagine dell’Onnipotente ora in Italia: il Duce del popolo Romano.

2° 116=VITTORIO è a immagine del suo 1°genito.

3° 026=ANNA è per il voto fatto a sant’Anna protettrice delle gestanti da sua madre di nominare il figlio come lei e affidarlo alle sue cure in tutta la sua vita.

4° 083=GIOVANNI è il padre della mamma.

5° 095=VINCENZO è il secondo nome residuo al padre del padre, dopo di avere dato il 1° dei suoi due nomi al 1°genito.

6° 047=AMODEO è il cognome del Padre.

Tot. 426

Accade che alle ore dell’alba in cui l’angelo si allontana Romano compie i suoi 862 giorni di vita solare, gli si interrompe la vita e la provvidenziale defibrillazione divina prodotta da una fede della sua mamma reale, nella Mamma celeste che aveva sollecitato lei a un atto di ringraziamento e di devozione, la vita in Romano riprende.

Sono trascorsi interamente i giorni 1.000 cominciati nel grembo materno alle luci dell’alba, ma non sono trascorsi ancora gli 862 di luce, poiché Romano venne al mondo alle 20 di sera, durante quell’aurora boreale e l’atterraggio dei due aerei a Rio de Janeiro.

Dalle 11 in cui il dottore certificò l’avvenuto miracolo, alle 10 di sera furono 11 ore che trascorsero di pura ed edificante gioia, nella famiglia Amodeo.

E quando andarono a letto, si congiunsero e alla stessa ora in cui Romano nacque, fu concepito il suo 2°.

Valeva 426 come tutti i creatori in Bibbia del 10° Fattore in Noè.

18 +48 +66 +114 +180 = 426

9+9 +Gesù +Romano +Corano + il Piano

Questo era l’Angelo che scese in Romano e iniziò a vivere la sua vita in un corpo reale suo e unito al corpo reale di Benito.

Anche Benito era solo un uomo ma in lui

esisteva il dualismo dell’uomo-dio sotto il profilo corporeo. Invece lo Spirito Santo di Gesù si era riunito al Padre e Spirito Santo che erano il fondamento essenziale e invisibile nel primogenito Romano.

Obbedendo al 1° numero primo, corpo e spirito si erano disgiunti su due persone affratellate da una unico e miracoloso avvento: l’attesa

PARUSIA di Gesù Cristo.

Questa la ragione di tutto, dal 10×10×10.

1,000 -66=Romano +(66/6 +66/6) toglie 44 a ciascuno dei due, togliendo 88=Mariannina=84 +1+3. Resta la vita di 912 anni di SET: il Padre, Luigi Amodeo, che vale Caino=38 +Abele=23 +Set=40 = 101 = Luigi=54 +Amodeo=47.

Egli è 1+Antonio+Anna =105 anni, come figlio, e i loro 12 nomi, 381+426=807 gli anni vissuti da Luigi Amodeo= SET, come Padre.

Intrecci e interdipendenze stupende stanno definendo il piano inferiore dell’ARCA di Noè.

Noè stesso altri non è che il 3° di quel 66=ROMANO che è una delle componenti della sezione aurea che dà il valore totale al nome dell’Angelo GESÙ CRISTO.

Esiste in 18 che è la velocità della luce al quadrato quando esiste come la velocità della luce al quadrato avanzando solo in linea.

Vale, in 10+8=18 quel 10+8 che si presenta nel ciclo di 10 come:

18 28 38 48 che è Gesù in questo 48.

Ma accade la divina proporzione per cui la somma degli estremi 18+48 è 66 energia in potenza di nome Romano.

Anche la somma dei medi, 28+38 è l’energia in potenza di Romano. Allora la somma dei medi, superiore al 48=Gesù, lo scavalca e assume il 3° nome di Romano.

Gesù=48, +66=Romano, diventano in 114 tutti i capitoli del Sacro Corano, e in essi come 113+1 è Romano Amodeo, uno e Trino.

Romano sommato a 1 Torquato (o al Sacro Corano) dà il 9+9 che è per il 10 del Padre di tutti i numeri.

E tutta questa trafila, operando come una cosa sola, è Gesù Cristo, presentatosi in corpo duplicato con quello umano di Benito e in Spirito aggiunto allo Spirito umano di Romano... e con questo il piano inferiore dell’ARCA, il fondamento, è compiuto.

Il piano medio

Capitolo 18

Un piano medio di 49 anni, 223 (mesi, settimane, dì) e in tutto 25 dì in 18.000

Comincia col piccolo miracolato da sua mamma e termina quando lei stessa chiede nel 21 agosto 1998 il suo fallimento in Tribunale: nella figura della Srl Romano Amodeo di cui è l’ultima amministratrice. Non starò a ripetere la storia già scritta molte volte ma ne faccio una sintesi estrema: in essa il Signore ha dato a Romano Amodeo la certezza assoluta di avere il Signore con lui e di essere un suo reale strumento

Vi indicherò tutta una serie di libri scritti da R.A. nel piano superiore dell’Arca che Amazon libri vende (Romano Amodeo)

Qui il piano: di 180° x100.

Qui è raccontata su un libro di 485 pagine la storia della sua vita, di suo fratello e tutti i suoi. Costa 20 euro.

Questo altro è una versione di lusso, illustrata da foto e a colori e il costo è 78 euro.

La storia parte dal Cesare Amodeo capostipite nato il 1813 (breve introduzione) e

termina alla data del maggio 2.022 della data del libro.

Ve la racconto in poche parole.

Da Felitto fummo costretti a scappare, poiché mio padre rischiava vendette, essendo stato segretario del Fascio nel paese, obbligato a farlo, poiché l’unico maestro, e poi convinto, dato il mio nome Romano e soprattutto quello di mio fratello Benito, nato nel 41.

Nei primi 12 anni di Romano, Gesù (come nella sua prima vita) visse serenamente, soprattutto a Salerno, la sua infanzia dorata. Il suo unico avversario il Maligno, che in tutti i modi tentò inutilmente d’ucciderlo, senza peraltro riuscire a dargli alcun danno.

Il solo – riconducibile alla lotta di Giacobbe con l’angelo – una infezione all’inguine, dove la spada aveva colpito il femore: fu operato a casa sua sulla tavola da pranzo, senza anestesia. Provarono prima a tenerlo fermo in quattro, senza riuscirci. Chiese allora di togliersi tutti di torno e sarebbe stato fermo lui da solo. Il padre ebbe fiducia e gli perforarono una glandola inguinale che si era paurosamente gonfiata, e con uno strofinaccio passante, mosso su e giù, l’infezione fu tutta estromessa con lui che non si mosse di un centimetro.

Dopo la terza media superata con 7,5 di media a Salerno, Luigi Amodeo e la famiglia votarono il luogo ove trasferirsi, non essendoci lì altro istituto che

quello Magistrale. Tra Napoli, Roma e Milano, 5 voti per Milano; il Padre si era riservato 2 voti per la sua <patria potestas> e un’illusione di democrazia.

Nella vita in cui Gesù non avrebbe voluto ritrovarsi, a Milano le cose si misero subito male.

Non trovarono casa, nel 1951, in Milano in frenetica ricostruzione, dopo una guerra che aveva demoliti moltissimi palazzi. Non quello di sua zia Antonietta.

Benito e Romano vi furono accolti in un piccolo alloggio di 2 sole stanze senza servizio, in cui già abitavano in cinque: i due zii, la figlia, e due vecchi di cui avevano cura. Ad essi si aggiunsero i due figli Amodeo, senza un giaciglio proprio, in un divano letto in cui la notte dormivano uno ai piedi dell’altro.

Il maggiore s’infettò di morbillo, perse mesi di scuola e a giugno passò dal 7.5 della promozione a Salerno a una bocciatura a voti più che dimezzati: 3,5 di media.

Al Liceo Ginnasio Berchet provò una mortificazione che lo avrebbe spinto per tutta la vita a riemergere.

Preso da più interessi, mise lo studio sempre dopo e impiegò a laurearsi architetto quasi il doppio dei 5 anni di corso, nel 1968 al Politecnico di Milano.

Con ciò fece come aveva già fatto già Gesù passando i suoi primi 30 anni a farsi una preparazione bella completa, a tutto tondo, in cui aveva potuto vivere tutti i suoi interessi, con foga e fedeltà, ma solo 1 per volta: gli altri in attesa di essere ripresi al punto giusto per loro.

A differenza degli altri, il padre e la madre non lo spinsero più del dovuto a studiare prima di ogni altra

cosa, e rispettarono i suoi tempi e tutte le sue passioni, dimostrando una immensa fiducia in lui.

Avevano visto, ancora a Felitto, che nelle poche volte in cui era stato portato a scuola in mancanza della domestica che gli faceva da tata, aveva da solo imparato a leggere...

E si erano stupiti molto, della capacità innata che aveva dimostrato di mettere insieme poche giornate sparse a molta distanza tra loro, per apprendere da solo e a modo suo.

Da valenti maestri, avevano capito che a questo figlio così particolare andava data fiducia massima: sapeva da solo quello che era meglio per lui, e se non vedeva nelle lezioni ricevute dagli altri un grande motivo di interesse, ci dovevano essere delle ragioni che a loro sfuggivano ma erano importanti per la crescita equilibrata del loro 1°genito.

Avevano proprio ragione a crederlo: Romano era chiamato nel suo ruolo a percorrere una via del tutto originale, che lo avrebbe portato su percorsi non frequentati dagli altri, per portare alla luce ciò che gli aveva destinato il disegno di Dio fatto su di lui.

Così – come Gesù Cristo – fu solo a 30 anni che fu pronto. Si laureò, poi si sposò. Fu come fosse stato Abramo, la cui prima reale donna che gli diede un figlio reale fu l’egiziana AGAR.

Lui s’innamorò prima di una BADARI che – tra i due estremi della <B> e della <I> – era ADAR anziché AGAR avendo un cognome egiziano. Se la <I> è vista -1 rispetto a 10, la somma di 2 e 1 è 3, e la <D>=4 sommata a 3, la muta proprio in <AGAR>.

Come l’egizia ebbe un ruolo (poiché diede un figlio importante ad Abramo: l’Ismaele da cui sono usciti gli Islamici), anche la Badari incise a fare apprezzare una ragazza semplice e con pochi fumi in testa.

Non se ne accorse, ma era una GESÙ in gonnella. Nata 11.1 nel segno dell’Uno e Trino, giorno di tutti i Santi, era figlia di Mario, figlio di Anna come Maria e soprattutto nato il 15 agosto dell’Ascensione di Maria. Sua madre Giuseppina, Benedetti come quel <benedisse> dell’angelo che la riferì a Gesù Cristo.

Senza la <Agar> R.A. non avrebbe sposato una ragazza che lo amava, ma colla quale non v’era un gran dialogo e tutto quel <fumo> che c’era stato invece con l’egiziana, però privo di <arrosto>.

Con questa GS (che già nel suo acronimo, da Giancarla Scaglioni, suona come Gesù) c’era invece l’arrosto, ma senza il fumo.

Si sposarono nel 969 in cui l’uomo andò sulla luna e R.A. letteralmente <sposò GS>, figlia di Mario e Giuseppina e li ebbe come i nuovi genitori putativi nei nomi che aveva avuto Gesù.

Il Cristo, ritornato in R.A., si ritrovò aggiunti di nuovo Maria e Giuseppe come quei genitori umani adottati, e che non erano i suoi, di Padre e Spirito Santo.

Cominciò a costruire a Ortonovo tra gli Ulivi il nuovo Orto degli Ulivi, questo acquistato da un certo Saccomani, nome in fine come lo Getsemani.

Furono per R.A. 5 anni corrispondenti ai tre di grande successo che aveva avuto Nostro Signore.

Romano aveva sposato GS lo stesso 4 giugno in cui già lo aveva sposato realmente quando era entrato in lui come l’energia di un defibrillatore e lo aveva riportato in vita.

Questo a sottolineare – se un giorno ci fosse stato bisogno – che questo era lo stesso sposalizio già fatto allora e che ora si presentava benedetto in Chiesa, come Padre e Spirito Santo che si riuniscono in modo consacrato davanti a Dio.

E – lo stesso 4 giugno, ma del 1973, dunque dopo 5 anni dalla sua età compiuta dei 30 anni – R.A. fece una scelta clamorosa: abbandonò – per <dare corpo a Cristo> – tutto il notevole successo che aveva avuto.

Al CIMEP (un Consorzio di Comuni con al centro Milano in cui era entrato vincendo un Concorso Pubblico con l’aiuto quasi certo di un Ebreo di nome Samech Ludovici) e all’Ordine degli Architetti (di cui era stato eletto Consigliere e poi rieletto in una tornata in cui fu il più votato tra tutti e sul punto di divenirne il Presidente).

Si licenziò da tutti i luoghi di potere; fondò una rivista di Architettura e si mise a dar lavoro a tutti quelli che glielo chiedevano. Passarono così nella sua ditta individuale circa 50 persone, cui cercò di dare testimonianza di Cristo. Mise a volano tutti i suoi beni, che riempì di debiti, non riuscendo a venderli per autofinanziarsi.

Così sperimentò l’aiuto divino, fedele e del quale non si poteva assolutamente dubitare!

In 15 anni ebbe centinaia di protesti cambiari ...

Ma nemmeno uno poteva restare non cancellato nei 5 giorni in cui la legge della cambiale lo permetteva.

Così per centinaia di volte si arrese a fine mese e fu protestato e per TUTTE LE VOLTE nei soli 5 dì per purgare i protesti ... miracolosamente ci riuscì.

Con la statistica non si scherza: il successo nel 100% delle probabilità, quando sono appena Una su 12 quelle di un esito positivo, proprio NON ESISTE!

Per quasi 300 volte di seguito egli riuscì la dove aveva solo una probabilità su 12 di riuscire!

Poi ebbe anche la prova a rovescio. Negli ultimi tempi aveva cercato di ottenere un finanziamento

Statale al 4% al posto dei grandi debiti per cui pagava interessi al 25%... C’era anche riuscito.

Ma il giorno che furono accreditati 400 milioni in un conto di passaggio da Roma a Milano, quel denaro impiegò oltre 15 giorni ad essere accreditato e disponibile a Milano ...

Così, col denaro già appartenente a lui, ebbe 40 milioni di cambiali in protesto che non riuscì più a risanare nei soliti 5 giorni.

Vennero in suo aiuto i genitori, il fratello: generoso, Benito gli cedé un box da vendere; i genitori misero le loro case a garanzia! Così evitò di fallire.

Poi fu fatta una denuncia ai Carabinieri, per un furto di macchinari e di schede di programmi innovativi e a questa cosa, sommata all’altra, si aggiunse una altra ancora più terribile: R.A. tradì sua moglie.

La mancanza di dialogo tra loro due si era rivelata per quello che essi erano: non due veri sposi ma il Padre e la Figlia che cerca di salvare il suo spirito dalla supremazia del padre.

La cosa aveva funzionato quando non vi erano problemi. Ma quando R.A. avrebbe avuto bisogno di una compagna e si ritrovò a tu per tu con una figlia che si spaventava a morte per le grandi difficoltà economiche, lui ebbe in lei una avversaria.

L’affetto per lei e il desiderio di non spaventarla avevano fatto di lei un grosso pericolo per lui.

Fu sul punto di fingere un grave incidente assicurato che lo liberasse da debiti non più gestibili, poiché le sue proprietà erano invendibili: nessuno le voleva...

Avrebbe carpito all’assicurazione, e il 3 marzo 1.985 fu sul punto di farlo. Chiese al Signore: <Dio mio che cosa faccio?> e si sentì rispondere, da fuori del suo corpo, un autorevole <ASPETTA!>.

Allora si arrese e accettò che gli accadesse quello che gli girava intorno: una avvenente professoressa si era innamorata di lui e aveva molto bisogno di aiuto.

Vedersi ancora amato in quella occasione di imminente sfacelo furono le boccate di ossigeno che riceveva uno che stava asfissiando... e le accettò.

Questa storia gli indurì il cuore e se non fosse accaduto, Romano non sarebbe sopravvissuto a lungo.

L’egoismo gli salvò la vita, ma gli sfasciò la famiglia.

Così, quando alla fine si decise a fallire, fu come quando il Cristo si decise ad andare a Gerusalemme dove avrebbe patito il suo calvario.

Il giorno in cui si decise ad affrontarlo – in

perfetta solitudine – fu il 28 febbraio 1988 .

Ma non era stato lasciato solo: a Montesilvano

20.000 persone giunte da tutta Italia attendevano un grande miracolo in cielo, più di Fatima e Lourdes ... non videro nulla.

Infatti il miracolo non accadeva là, ma nella solitudine di Romano che – dopo di aver voluto <dar corpo> al Cristo – ora si accingeva a sperimentare anche il <suo Calvario>.

Romano era un piccolo, ma aveva in sé i Creatori del Mondo che fallivano insieme a lui.

Nel 1988 ci furono le due croci; una per la sua Persona, un’altra per la sua Ditta Individuale.

Sopravviveva una Srl Romano Amodeo che era dovuta nascere quando lo Stato aveva dovuto fare un contratto con lui per l’Innovazione Tecnologica finanziata e poteva farlo solo con una Società di Capitali, non con una Ditta Individuale.

Fallito, ebbe bisogno di chi prendesse il suo posto come amministratore e dopo che uno era stato

Armando Savastio, non gli restò che sua madre.

Lei si decise ad assumere l’amministrazione della società e a tentare l’ultima via di speranza, per quel figlio cui già una volta aveva salvato la vita.

Ma ci fu un nuovo Giuda.

Un suo nipote era stato tenuto a bada per un debito di 70 milioni che avevano concordato di appianare con mezzo milione al mese.

In garanzia lei aveva dato un assegno di 70 milioni da non porre all’incasso: il denaro non c’era! Per un anno lei aveva tenuto fede all’impegno e dato al nipote il pattuito.

Ma un giorno la banca della società diede la notizia d’un assegno scoperto giunto per l’importo di 70 milioni.

Ai 30 di Giuda se ne erano aggiunti altri 40 ... e fu impossibile impedirne il protesto e le revoche di tutti i fidi che la Società ancora aveva.

Il nipote non aveva l’intenzione di far fallire sua zia.

Ma aveva visto in passato R.A. cavarsi fuori miracolosamente da situazioni ben più complicate di quella, al punto da essere certo che il cugino avrebbe trovato qualche modo per non perdere quella sua ultima risorsa, della Srl.

Anche Giuda non voleva la morte di Cristo ed era convinto che – se fosse stato messo alle strette –Gesù si sarebbe tratto di impaccio con uno dei suoi soliti miracoli.

Il 21 agosto del 1989 segno la fine della Srl Romano Amodeo.

Il PIANO di mezzo dell’Arca di Noè, in questo caso era stato proprio uno di 180 gradi, moltiplicati per 100, il lato della realtà.

In 18.000 giorni esisteva la presenza ¼ di 100 giorni, data da 25, ed essi erano in questi 18.000 e si erano mossi totalmente dei 17.975 giorni di tutto questo periodo.

Questo fallimento completa il piano di mezzo dell’Arca, alla giusta pagina 153 di tutto il moto di 3 in 50+50+50, tutta la realtà dello spaziotempo.

Come era accaduto l’anno prima del fallimento personale di Romano Amodeo e della sua ditta personale, accompagnata dal fallimento apparente di un parroco... ora la cosa si ripeté per la Società a responsabilità limitata.

L’evento fu accompagnato dal mondo intero e dal fallimento dell’epoca del comunismo di Stalin, con l’abbattimento del muro di Berlino.

Mostro anche qui una eco della stampa, e da tutte le parti si attendeva allora il nuovo mondo globale e quello vero è portato dall’Arca della salvezza..

Il piano superiore

Introduzione al Piano superiore

Questo piano ebbe inizio subito dopo il fallimento

Uno e Trino di R.A.: lui in persona, in mezzo alla

Ditta Individuale Romano Amodeo e alla Srl Romano Amodeo.

Dopo il tentativo di riprendersi, promosso da suo fratello (che costituì la Compel, che aveva solo R.A. come factotum, coll’intento di una impossibile ripresa), venduta la casa in cui viveva con sua madre e sua moglie, si trasferì lui con la genitrice e due gattini, in via Teodosio, presso gli uffici della Compel.

Giancarla, che si era sentimentalmente legata ad un altro, si trasferì a vivere da sola a Corsico, dove ancora lavorava alla Norton.

Mariannina iniziò a dar evidenti segni di perdita della memoria, e R.A. abbandonò ogni altro compito per dedicarsi a lei.

Luigi Luccini, l’amico di famiglia, accusava Gesù del fallimento di R.A. persona di successo da Lui così mal ridotta da averla portata a fallire in tutto.

Per dimostrare amabilmente che non era giusta l’accusa, R.A. pensò di scrivere un libro di poesie.

Aveva scelto la forma poetica per essere essenziale, allusivo e il meno prosaico possibile.

Questo libro sarà terminato da lui solo ai primi anni del nuovo millennio.

Infatti R.A. s’accorse che aveva cose precise e di tipo tecnico da scrivere, e lo sospese.

Era accaduto che mentre lui curava la sua mamma terrestre, quella sua celeste gli aveva infuso sapienza. Così abbandonò momentaneamente la poesia e passò alla prosa.

Completò il libro di cui vedete la copertina .

Ebbe modo anche di andare al Maurizio Costanzo Show per dare notizia della sua scoperta: aveva scovato dove poteva mai essersi rifugiata l’antimateria nello Universo, dato che il nostro spazio non sembrava contenerla.

Non starò qui a riscrivere per l’ennesima volta la stessa storia, ma il piano superiore dell’Arca necessita di quel minimo di informazioni per capirlo.

La casa di A.R. è stata costruita su tre livelli,

di cui questo è l’ultimo, dopo il primo introduttivo della reale vita, interrotta addirittura da una morte. Il secondo aveva avuto l’immediata risurrezione dovuta alla fede di sua madre, che – coll’aiuto di quella del cielo – aveva prodotto nel suo corpo una scarica elettrica come da un defibrillatore, riavviandola.

Entrato Cristo in lui, la seconda vita era stata modulata interamente a ricreare una seconda vita per Gesù, che si era conclusa allo stesso modo del suo Calvario.

La terza vita riparte così dalla sua nuova e reale risurrezione, e in parte essa nel 1.992 si è già rimessa notevolmente in moto, fino ad A.R. che va in televisione ad annunciare questa sua importante scoperta relativa al mondo fisico.

Essa sarà una risurrezione che avrà le due fasi di una sulla struttura del mondo reale, laico e di un’altra in una nuova città.

A Saronno – sulla falsariga del S. Aronne che dà la sua retta voce al tartagliante Mosè – interverrà (come il Pietro Romano della profezia di San Malachia) sulla struttura fideistica del Cattolicesimo, in una vicenda che (come dalla previsione sui Papi) vedrà Santa Romana Ecclesia che si insedierà in posizione estrema rispetto alla sua e per tre volte da essa sarà mortificato.

Ciò che farà passare R.A. dal primo di questi momenti al secondo, sarà una sorta di Rinnovato <Patto con Dio>, come quello fatto da Abramo.

Per il suo nome, non si capisce se R.Amo viene da lui Romano <Ab>, oppure se è lui a provenire <Ab> R.Amo con il suo famoso patto.

Per Abramo il segno del patto fu la circoncisione materiale e personale dello strumento creato per il successo della riproduzione del corpo.

Per R.A. fu addirittura una sorta di castrazione spirituale verso di lui, del credito, il presupposto su cui si basa ogni possibile creazione della mente.

R.A. fu coinvolto – come Abramo – coll’anoressia di Lucy, la figlia unica di quel suo primo amore dal nome egizio della Badari, assimilabile ad Agar (come già scritto: nell’Adar tra gli estremi di B e I).

Allo stesso modo di Ismaele (circonciso anche lui)

Lucy, la figlia di questa corrispondente (ma inverosimile) <AGAR>, colla sua malattia che la stava portando via fu come se l’essere un figlio scartato da Abramo significasse proprio la morte!

R.A. fu richiamato ad assumere la paternità di questa nuova Ismaele che – scartato da Abramo a causa della pretenziosa Agar – scomparve pure lui!

Il padre finì per giudicare poi Isacco il suo figlio unico ... mentre era questi da scartare, quando Dio poi gli avrebbe detto: «Toglimi di torno Isacco!».

Sì, in questa storia il senso ultimo sta nel dare vita.

Il circonciso Ismaele fu tolto di mezzo, mentre Isacco era da scartare, per poter dare vita a un figlio della sterile moglie di Isacco.

Solo Dio rende gravida una sterile come Rebecca. Ma Abramo aveva frainteso Dio, sentendogli dire che era Isacco quello da doversi scartare, affinché avesse un nipote allo stesso modo con cui lui stesso aveva avuto un figlio!

Sì, anche Sarai, la sposa di Abramo era donna sterile, e già Isacco era figlio non suo, ma di Dio.

Il solo autentico figlio suo era proprio quell’Ismaele che lui aveva scacciato, a causa delle pretese di Agar su di lui, che avevano inimicato Sarai.

«R.A. – gli disse Dio dal profondo – ti sarai inimicato Agar (poiché ti ha ucciso i tuoi due gatti facendoli morire di fame) e l’avrai scacciata, allontanando così anche la figlia, e ora ti è messa davanti questa nuova Ismaele, nelle vesti di Lucy, che sta morendo di fame per colpa della madre e di te che l’hai fatta sparire da te, che le eri divenuto come un padre... »

R.A. riconobbe che era tutto vero. Si era comportato proprio come Abramo che – scacciando Agar – aveva eliminato anche il suo vero e autentico reale figlio che era il suo 1°genito Ismaele, circonciso egli pure!

Se Abramo aveva tolto di mezzo col suo vero figlio unico Ismaele, chi realmente avrebbe dato alla sua persona eredità di Figli, con il suo DNA, attraverso l’Islam, lui doveva porre riparo alle sue colpe!

Abramo aveva capito male Dio! Avrebbe dovuto dedicarsi tutto a Ismaele, poiché Isacco, figlio non suo ma di Dio, sarebbe stato nelle mani del Signore.

Invece era arrivato sul punto di uccidere il figlio di Dio che dicendogli: «Abramo, non uccidere Isacco!» lo aveva salvato dall’uccidergli il Figlio di Dio come mai gli era stato chiesto di sopprimere!

Doveva solo esser convinto a farsi da parte, poiché toccava al Signore di ingravidare la sposa di Isacco, in modo tale che il Figlio di Dio Padre (Isacco), avesse poi anche il due gemelli Figli dello Spirito Santo.

Sarebbero stati una coppia di contendenti, come la discendenza di chi ha il dono divino di unificare tutti i <concorrenti> in figure che <concorrono> a dare nome a GESU’, con quelli di Giacobbe ed Esaù.

A dimostrazione che valgono le intenzioni, Abramo, disposto a uccidere un figlio perché aveva creduto che fosse l’ordine di Dio, fu così premiato dal Signore, da avere tutta la prole, sia la sua da Ismaele, sia quella <accreditata a lui> ma interamente figlia del Signore.

Quando R.A. si vide in Abramo riportato in quella precisa circostanza, seppure con figure diverse, ma nello stesso tipo di storia, si colpevolizzò per avere scartato con Lucy chi si riferiva realmente a Ismaele, che aveva avuto con Agar, quando l’aveva accolta di nuovo, e in sostanza l’aveva adottata a figlia anche sua. Sì, come Abramo aveva fatto col figlio di Dio.

Trintinaglia – il vero Padre di Lucy – anche richiamava col suo cognome gli estremi TRIN e GLIA della figlia della Trinità.

R.A. aveva voluto e desiderato l’ Adar negli estremi della Badari che voleva sposare. Si erano fidanzati in casa ... ma il Padre si era messo in mezzo, confondendo sua figlia per non perdere le risorse che lei portava alla famiglia, in cui lui era il solo a dovere mantenere 4 persone, oltre se stesso.

Adar si era pentita e lo sposalizio con TRIN...GLIA, che le aveva dato la figlia della Trinità era stato solo un rimedio a sostituire quello che era stato il suo 1° amore, ma avversato dal Padre.

Quando R.A. uscì dal suo secondo livello dell’Arca e iniziò il piano superiore, si era divorziata dalla Trinità che le aveva dato una figlia, ed era tornata alla carica con R.A. e tutto era ricominciato, 30 anni esatti dopo. Il nuovo inizio era stato come il primo: appassionato!

Ma non l’aveva detto a Lucy. E quando glielo disse un anno dopo che avrebbe potuto avere un altro padre lei le rispose:

«Piuttosto mi butto dal 5° piano, qui in via Marostica». Così ostica era ad A.R. da preferire M, la morte, riferito proprio alla via Marostica in cui abitavano a Milano.

Con lei così ostica al M (atrimonio) con A.R. la nuova egiziana Adar prese nuovamente le distanze, ora costrettavi non più dal padre ma dalla figlia.

Se nonché un giorno R.A. e sua madre tornavano dal Cimitero dove era sepolto Luigi Amodeo ed era la festa delle donne, colle mimose vendute a Musocco.

Ne comperò un mazzetto. Per andare a quel Cimitero passavano sempre incrociando via Marostica e quel giorno R.A. pensò di far portare a sua madre un mazzetto di mimose alle due donne: la madre sui 50 anni, la figli di 12.

Mariannina citofonò, e salì da loro colle mimose, mentre R.A. era restato nell’auto davanti all’ingresso.

Scese Agar e gli disse: «C’è il padre di Lucy su, Sali, così mettiamo a posto le cose!»

R.A. la seguì in silenzio, e restò zitto ad ascoltare i due divorziati che litigavano sul modo con cui lei trattava la loro figlia: niente amici ... solo loro due ... una cosa come questa non va bene! Lei ha bisogno di relazioni!

R.A. intervenne dandogli ragione: aveva tenuto nascosto proprio lui per oltre un anno ... e quando l’aveva proposto a lai come un suo nuovo marito, lei si era opposta in modo nettissimo!

Ecco come la Trinità operò nei confronti di sua figlia: «Lucy, vieni qua! Romano è un gran nuotatore e tu non sai stare nemmeno a galla. Vuoi che lui t’insegni?»

R.A. disse a sua volta: «Bada: non è una trappola per farmi accettare da te in altro modo che come amico.

Tra me e tua madre è finito tutto e mai più ricomincerà, per la terza volta!»

La giovinetta accettò. Iniziarono col nuoto, ma venne freddo e passarono al tennis. Mentre loro due giocavano, Agar e Mariannina assistevano ai bordi e dialogavano. Divennero amici. R.A. divenne un suo importante punto di riferimento.

Poi – nel 1971 – R.A. si decise a portare sua madre in meridione, a salutare tutti i parenti, prima che il Morbo di Alzheimer che l’aveva colpita glie lo impedisse, aggravandosi. E affidò le chiavi di dove R.A. viveva in via Teodosio 2, a lei.

Aveva accettato di andare ogni tanto a controllare come stavano i gatti. Lui aveva riempito un grande vassoio di ben 7 scatole di croccantini, che sarebbero bastati per mesi. Aveva colmato la vasca da bagno fino all’orlo, in modo che potessero bere.

Un altro grande vassoio per le loro urine e gli escrementi. Con questa disposizione, non ci sarebbe stato nemmeno bisogno che lei vigilasse ... ma la prudenza non è mai troppa.

La permanenza al Sud durò più del previsto: tre mesi. E in tutto quel tempo mai R.A. diene ad Agar sue notizie.

Quando tornò in via Teodosio, la luce era stata staccata per non aver pagato la bolletta. Al buio cercò i suoi gatti. Non trovandoli, telefonò ad Adar chiedendole se li avesse portati a casa sua. «Dove sei?»

«A casa, arrivo adesso e non trovo i miei gatti. Son da te?»

«Ma io non ci sono più andata!»

«Allora saranno morti...» e attaccò la cornetta. Al lume di candela, li trovò stecchiti, rinsecchiti, uno accanto all’altro.

R.A. non aveva pianto alla morte di suo padre e scoppiò in uno a dirotto, per la fine di Teo e Bambo!

Pensò che il martirio dei due gli era stata mandato come una dura lezione, dato che lui aveva avuto l’intenzione di mettere la sua stessa vita nelle mani di lei ...

Non la chiamò più, allontanandola come Abramo aveva fatto allontanando l’incauta Agar e l’innocente Ismaele.

Nell’anno che seguì, R.A. scrisse il suo libro

<L’Universo impensato> e andò in televisione.

Il nuovo patto con Dio

R.A. tornò da Roma, la sera, con un volo aereo pagato dalla televisione e – per pura e semplice voglia di affermarsi nei confronti di chi lo aveva sempre snobbato, facendosi convincere dal padre e dalla figlia – le telefonò solo per dirle:

«Se apri Canale 5 vedi la mia partecipazione al Maurizio Costanzo Show, che la rimanda in onda stamattina».

Ma non fece in tempo a dirlo, perché lei piangendo gli disse che Lucy era in gravissimo pericolo; i suoi 52 chili si erano ridotti a 27, in un anno di anoressia.

Ecco, R.A. si rivide esattamente in Abramo che scaccia Agar l’incauta, che s’era ribellata a colei di cui era una schiava, avendo dato un figlio ad Abramo.

Lei si era ribellata alla promessa di accudire ai suoi gatti. Aveva creduto che lui fosse tornato dopo un mese, e – per dimostrargli come lei era premurosa per la sua casa – aveva rimesso i croccantini nelle 7 scatole, e aveva pulito e svuotato la vasca da bagno, attendendosi un <grazie!> che non le era venuto.

Ragionando malissimo – come Agar – aveva messo il carro davanti ai buoi e – indispettita che lui non le desse i <grazie!> che si aspettava, non era più andata a controllare come stessero i gatti, che credeva di nuovo avere le cure del loro padrone.

<Presunzione!> la stessa colpa di Agar verso Abramo e Sarai che l’aveva fatta estromettere.

E se lui – il nuovo Abramo – avesse ripetuto pedissequamente il capostipite, avrebbe replicato la sue evidenti colpe.

Cosa c’entrava l’emarginazione di Ismaele col comportamento incauto di sua madre?

Eppure anche lui aveva ripetuto lo stesso errore, e ora doveva correre urgentemente ai ripari.

R.A. non poteva tollerare che la colpa di avere fatto morire di fame i due gatti ora si tramutasse nella condanna a morte per fame della stessa Lucy!

La colpa era soprattutto sua, poiché l’aveva scartata assieme a sua madre, dopo che si era imposto a lei come un suo importantissimo punto di riferimento, che era paterno anche se al di fuori di qualsiasi ufficiale determinazione.

Allora volle stringere il suo rinnovato patto con Dio, quello che non era più messo sul piano della procreazione fisica che ti fa circoncidere il membro apposito, ma di quella che davvero castra ogni via dello Spirito di poter fare proseliti, quando diventi uno come aveva scritto Isaia: senza più credito.

<Dio, salva Lucy e accetto di non essere più creduto da nessuno!>.

Era la rinuncia ad ogni possibilità di R.A. di affermarsi e far capire e accettare le verità che la <Sede della Sapienza> sua madre celeste gli infondeva, in cambio del suo essersi voluto donare interamente alla sua mamma terrestre.

Il Signore accetto questo patto di R.A. e già il mese dopo Lucy aveva 10 chili di più e nuovamente voglia di vivere. Però R.A. non ebbe più il modo di vederla guarita.

Il padre – divorziato dalla <Agar> – l’aveva strappata alla madre e fatta ricoverare presso di lui a Trento, in un ospedale che (addormentatala per un mese e alimentata colle flebo) le aveva ridato parte del suo peso e tutta la sua voglia di vivere.

Lucy restò a Trento col padre.

In cambio, quella sorta di rivincita che R.A. aveva visto riavviata con la sua andata in TV, si arrestò del tutto assecondando in pieno la sua offerta.

R.A. resisté anni fino a quando – a tu per tu con il suo Dio – gli fece questa valida osservazione:

<< Non tutto è giusto. Sono anni che ogni giorno assisto al mio discredito, ma nemmeno una volta ho visto la ragazza guarita: è via a Trento !>

Ebbene bastò per mettere in moto il trasferimento da Milano a Saronno, dove incontrò quel materiale con cui A.R. avrebbe dovuto farsi l’ARCA:

<fatti un’arca di legno di Cipresso>...

Non era di legno ma dei Legnani e era stata 10 anni presso <C.I.>, il Cristo Iesus! Molto d’appresso come una delle sue spose. Lei l’aveva scelto sapendo che solo Gesù è il vero amore che non tu tradirà mai.

E lei era a via Trento ed era guarita dallo stesso male nello stesso periodo in cui era guarita la Lucy che R.A. non vedeva più poiché era via a Trento .

Era accaduto che non ero stato soltanto R.A. a fare il suo <patto con Dio>.

Con lui l’aveva fatto quel Cristo Iesus che aveva una sua sposa ammalata dello stesso male e da tre anni, a Saronno. Lei gli stava particolarmente a cuore proprio per le ragioni che l’avevano portata a volersi fare sua sposa.

Chi infatti si fa suora per vocazione è diversa da chi lo sceglier per le ragioni molto serie come quelle di lei: fede nell’amore di Cristo e non nel suo!

R.A. avevo pregato per Lucy e quel Gesù ch’era in lui per la sua sposa ammalata.

Dio Padre le aveva guarite entrambe, ma nel suo disegno aveva anche escogitato il modo di tenere legato R.A. al patto, ma solo nei confronti di questa <sposa di Cristo> che avrebbe frequentato e che gli avrebbe aperto tutte le necessarie porte nella direzione della sua costruzione dell’ARCA.

Lei dirigeva un coro parrocchiale e R.A. era stato portato a farvi parte.

Lei prese la direzione anche di un'altra cantoria a Cogliate e le cose si erano messe in modo che lui la seguissi anche lì.

Quando Don Carlo, il parroco di questo paese vide R.A. il 1° gennaio del 1.999 come un nuovo cantore, andò a conoscerlo e – saputo che lui dirigeva una sua scuola di filosofia a Saronno – gli chiese se conosceva l’ultima enciclica di Papa Giovanni Paolo II. Aveva il titolo di <Fides et Ratio>.

Saputa la sua ignoranza gli regalò subito un libretto su cui era stampata e fu come se R.A. fosse folgorato!

Infatti il Papa aveva la stessa <frenesia> che aveva lui, R.A., di trovare un nuovo percorso razionale che portasse alle stesse verità di Gesù Cristo.

Era stato! S’era fatta un’arca di legno di Cipresso!

R.A. era partito con tutto il discredito che sapeva di avere, per avervi lui stesso rinunciato al fine di salvare una vita, per compiere una grande opera che sapeva fin dal principio non aveva grandi speranze.

Infatti chi era R.A. agli occhi delle persone importanti e decisive nei loro contesti? Uno che era <inattendibile> per le conclusioni meravigliose cui era giunto, ma per nulla uno credibile.

Sperava solo in una cosa: che il Signore, salvando anche la Legnani (che vedeva impersonare da sola tutto il discredito di questo mondo per lui), avesse

creduto <ingiusto> che lui non fosse creduto da tutti per salvare una sola vita.

Così Dio ne salvava due, e quella <ch’era in via Trento> avrebbe impersonato (lei da sola colla sua famiglia) tutta la possibile disistima per R.A..

Questo lo ha legato profondamente a quel <fatti un’arca di legno di cipresso>, poiché – con tutte le complessità esistenti nel caso – sarebbe stata proprio questa struttura di legno di cipresso ad aprire a RA stesso la possibilità di costruire la sua ARCA.

Infatti oggi viviamo in un marasma di idee che non sono più controllate da editori ben attenti su cosa pubblicare oppure no, e sulla Rete della Conoscenza che è Internet finisce ogni opinione, sana o strampalata che sia e senza nessun preliminare controllo, nemmeno sulla verità delle cose affermate.

Circolano in questo modo le <Fake news> che sono menzogne totali fatte passare come se fossero verità.

Chi <naviga> su Internet è simile a chi è su una così fragile imbarcazione che il naufragio è assicurato.

Contro il <marasma> di queste posizioni, R.A, avrebbe esposte quelle vere e sane che portavano alla possibile salvezza del genere umano.

Si era accorto di averne la possibilità: Lui già l’aveva scoperto e l’illustrava nella sua scuola di filosofia ... quel <nuovo percorso> che stava cercando il Papa!

Aveva sperato che nel Pontefice – che sembrava avere le sue stesse intenzioni – avesse trovato il suo massimo alleato!

Invece si sarebbe imbattuto in un santo Padre ormai vecchio e nelle mani <infedeli> del Cardinale Ratzinger, che era un accanito oppositore delle aperture che quell’Enciclica avevo fatto ai Filosofi, Cristiani o no che fossero.

Così – per quanti sacrifici di digiuni R.A. avesse fatto –il Papa Santo non l’avrebbe saputo, per l’occultamento totale fatto dal Cardinale Segretario, al suo papa.

Poi – quando sarebbe stato eletto lui come pontefice – avrebbe aggiunto alla prima avversione, fatta assumere indirettamente al Papa, la sua diretta.

R.A. avrebbe digiunato invano per 112 giorni patendo non la morte, ma la mortificazione.

Infine si sarebbe aggiunto anche Papa Francesco, e con lui avrebbe toccato e fatto toccare a Lui il vero <colmo per un Papa>.

Questo: Gesù volontariamente assunse 40 giorni di digiuno come il suo massimo... e Papa Francesco ne avrebbe imposti 80, esattamente il doppio a un <povero cristo>.

Pur sapendo dal vangelo di san Matteo che ogni cosa fatta o non fatta al più piccolo dei fratelli di Gesù è fatta a Lui! Alla persona di Gesù Cristo.

A tutt’oggi – 27 marzo 2.023 – R.A. non è riuscito a trovare udienza, per portare a conoscenza di santa

Romana Ecclesia le verità contenute in questa Arca della salvezza.

R.A. ha 922 giorni ancora da vivere, da oggi a quel 2.025, 4 ottobre, San Francesco! Così l’ultimo

Antipapa della Chiesa Cattolica sarà proprio riuscito a ucciderlo, colla celebrazione del santo.

In questo periodo R.A. ha scritto molti libri. Una parte sono pubblicati su <issuu.com/amoramode>.

Un’altra parte l’ha posta in vendita e la mostra in questo libro, come pubblicità,

Per chi li volesse acquistare presso Amazon Libri, scritti dall’autore Romano Amodeo.

In essi si toccano tutti gli argomenti più importanti, sia sotto il profilo religioso, sia sotto quello della conoscenza scientifica su come è costruita l’ARCHITETTURA del Mondo.

Il Signore lo ha specializzato in questa laurea per indirizzarlo alla scoperta della SUA ARCHITETTURA dell’Esistenza.

Il punto più avanti tra tutti sta nell’ultimo messo in vendita: <Devo io tener nascosto ad Abramo?> e che in questo PIANO SUPERIORE dell’Arca io riprendo e porto ancora più avanti.

Capitolo 20

Saranno 36 anni,

dal 1989,0821 al 2.025,1004, in tutto 13.193 giorni:

il 7 va in cento 66+66

I giorni sono esattamente dati dal moto 4.400 (della massa 44 in 4.444), moltiplicato per 2,99792458 (la velocità della luce) +2 (il piano trasversale a lati 1 e 1).

Ciò porta a 13.192,868152, che si arrotonda esattamente a 13.193 accadendo nel tempo dello 0,131848, che è il suo 10^-5, uguale a 0,13.193 aumentato degli 82 milionesimi del complesso 3^4 della sua struttura complessa del suo spazio nel suo ciclico moto 10.

R.A. è in grado di circostanziare fino a questa precisione la durata in giorni del piano superiore dell’Arca di Noè avendo maturato, nella vita di mezzo, tutta la necessaria sapienza.

Questi ultimi 36 anni, 1 mese, 1 settimana e 6 giorni sono il dono che il Signore fa a tutta la vita attraverso l’<AR ca’> (qua, e la sua casa).

<Fatti un’arca di legno di cipresso> ordinò a Noè il Signore, e Noè sono io, nel valore dell’ultimo terzo del nome dell’energia Ro-ma- NO che Noè .

Così come il 6×6=36 che struttura il 66 del 1°

nome ROMANO, espresso nel suo valore gematrico. Nel dettaglio 116 di mese, settimana e giorno per la valenza 113+113+113 che sono 113 essendo 3.

È stato il settimo fattore ENOCH, vissuto 365 anni a farmi capire il messaggio superiore dato a me dal Signore, quando nella Bibbia ha scritto che camminò due volte con Dio.

La prima relativa a anni 365, quelli dichiarati per Enoch, il fattoriale di anni 365 è l’anno 25,1041 ×10^777 nel dettaglio della vita di 777 anni di suo nipote Lamech, padre di Noè.

A questa data del 2.025,1041 vanno sottratti gli anni 37 premessi alla fecondazione, avvenuta nel 1937, e nei decimillesimi che rendono 37 anni ridimensionati a 37 giorni.

+25,1041

- 00,0037 =25,1004, che è il 4 ottobre del 2.025.

Nella terza fase della mia vita, in questo terzo piano dell’Arca di Noè io sarò costretto ad abbandonare ogni altra attività per prendermi cura di mia madre, ammalatasi del Morbo di Alzheimer o da pura e semplice demenza senile.

Nessun medico l’ha mai accertata e sono io a dirvela, avendone osservato tutti i sintomi di una vita che in percentuali sempre maggiori, cerebralmente sembrava morta in memoria e molte altre cose, ma si era semplicemente spostata anzitempo in quella vita <all’aldilà> che ci riporta tutti <in principio> e ci

salva realmente da tutti i mali patiti dalla vita e dalla Natura.

Ebbene, mentre io rinunciavo del tutto a me stesso per la mia reale madre, la mia mamma celeste (la madre del Gesù esistente in me) mi infondeva sapienza, lei chiamata anche Sede della Sapienza.

<Fatti un’arca di legno di cipresso> trascende queste stesse parole.

Il legno di Cipresso era usato fin dall’antichità per le costruzioni navali, essendo resistente all’acqua e non attaccato da vermi o altro che lo corrodessero.

Ma sono anche l’immagine di chi è rettilineo fino all’eccesso, arriva col tronco nelle piante molto vecchie a 50 metri di altezza.

Pali che cominciano col tronco grosso e si assottigliano con regolarità possono essere affiancate in modo incrociato in gruppi di 4 tanto da riempire i pochi interstizi con sostanze bituminose e idrorepellenti. Infine una spalmatura di bitume ad una costruzione imponente.

300 cubiti, ciascuno di 0,4445 m sono 133,35 metri in lunghezza.

50×0,4445 sono 22,225 di larghezza; 30×0,4445 sono 13,335 metri in altezza e metri 0,4445 per il tetto, di 44 cm.

L’altezza di 13 metri è di una casa di 4 piani fuori terra; una costruzione imponente.

A conti fatti servono non meno di 20.000 pali di 23 metri ciascuno.

A me servirà immaginare una casa fatta coi Legnani (non è un refuso) di chi è stata familiare per 10 anni presso C.I., il Cristo Iesus.

Questa casa semplicemente vagheggiata si è mutata in una vita che è stata indotta ad occuparsi prima delle questioni della Chiesa Cattolica e poi di tutte le altre...

Fatti un’ Arca di legno di cipresso sta a significare <Creati l’immagine della struttura necessaria a salvare l’uomo, innanzitutto dall’ignoranza.

Per cui, facendo forza a me stesso, cercherò di scrivere questa terza parte in modo che sia il più comprensibile possibile.

L’ASSOLUTO dell’«essere

sì e no»

Se vi devo presentare UNO, che sia il Dio in cui credono le religioni, devo farlo dicendovi che è il fondamento.

Il Fondamento è come le fondazioni di una casa: è quella parte che sta sotto a tutto il resto della costruzione e la sorregge.

La costruzione sorretta da Dio è la Creazione di tutto. Per noi, questo tutto è lo spazio e il tempo infinito che esistono nell’Universo.

Per questo motivo, Dio sta al principio di tutto e crea tutto quanto quello che è il nostro mondo.

La prima domanda che tutti voi dovete porvi è questa:

<Perché al di sotto dell’Universo, ci dovrebbe essere un suo Creatore? Non può essere lo stesso universo la cosa fondamentale? Il suo principio non può stare in quel “Big Bang” di cui parlano gli scienziati, e cioè di un punto originale da cui poi si è sviluppato tutto quanto?>

Io vi rispondo che anche questa teoria del Big Bang nasce dall’esigenza per la quale nel nostro mondo,

in cui tutti noi vediamo esserci sempre un inizio e una fine di tutte le cose, ci sia questa esigenza anche ... per tutte le cose.

Noi siamo in una esistenza in cui tutto sembra avere un principio.

Però, pensandoci bene, mai nulla è nato dal nulla.

Ogni cosa che esiste, deve avere sempre una esistenza che ci sia prima di essa, poiché da zero non nasce nulla.

Un bambino, come ogni vita animale, ma anche vegetale, ha sempre bisogno di una madre e un padre, o di due realtà che si uniscono e fanno esistere un loro continuatore.

Ogni padre e madre, poi si vedono rappresentati, nel loro futuro oltre se stessi, dalla vita dei figli.

In un certo senso si rassegnano anche più facilmente a morire se hanno avuto dei figli in cui seguitare a esistere per interposta persona.

Più difficile è la morte per chi non ne ha avuti.

Più difficile ancora è quella di chi li ha avuti e li ha visti morire prima di se stesso.

Una iniziativa qualunque, non parte mai da zero. Deve avere a monte una “energia” che sta in una cosa che non si vede averla, ma che ce l’ha.

È come l’energia di una batteria che – per vedere se è carica o no – deve solo essere messa alla prova.

Se in essa non c’è energia elettrica, non funzionano più i telefonini o le altre apparecchiature elettriche che usano l’energia contenuta in quella batteria.

Per fare una chiamata, o qualunque azione da voi compiuta con un telefonino, non lo potete attuare se nella batteria c’è carica ZERO.

Da ZERO – uno zero che lo sia veramente e non uno che solo lo sembra – non nasce nulla.

A questo punto, anche se voi credete che l’universo sia nato da quel punto chiamato il “Big Bang!, esso non può essere nato da ZERO, ma solo da una energia che sembra ZERO, ma che non lo è.

Chi crede prima di tutto il Dio dell’ESSERE, egli pure lo commisura in base al NON ESSERE.

Il Dio davvero ASSOLUTO, è il NIENTE d’ogni cosa che lo <inchiodi> e vincoli in quella <sola cosa> ... compreso il NIENTE di quello stesso NIENTE.

In qualunque modo reale noi si introduca un PRINCIPIO, immediatamente siamo costretti a NEGARLO, se cerchiamo di arrivare a comprendere che cosa sia una esistenza in assoluto.

Ci possono venire in soccorso solo i numeri e la geometria. Coi numeri, idealizziamo un 1 fatto da due parti opposte e relative, come N/N=1.

E poi lo neghiamo, affermando la verità opposta data da N×N.

Sostenendole entrambe – uguali e contrarie come esse sono – stiamo generando una esistenza

puramente in potenza, come quello che la fede

Cristiana chiama di Spirito santo, dopo avere immaginato l’esistenza di N/1 e 1/N che nella loro interazione di Padre × Figlio erano N/N.

Cosa sono queste Entità?

Intermediari reali tra questo nostro mondo relativo e l’Assoluto.

Sono come l’immaginazione di un reale universo infinito, nello spazio e nel tempo, e – collocati nel loro giusto mezzo – un reale sistema di riferimento centrale, simile ai tre assi cartesiani e chiamati Padre, Figlio e Spirito Santo.

L’Islam non accetta questa intermediazione, e allora Muhammad si è sentito dettato un Corano in cui è stata tolta di mezzo la libertà spirituale delle nostre anime, tenute tutte ad ascoltare Allah, per filo e per segno.

ASSOLUTO e un ESSERE fondato sul NON ESSERE.

L’ESSERE è <in potenza> il NON ESSERE appare invece <essere in atto> e così ci sono tutte e due.

Conclusione? L’esistenza in atto nel nostro mondo reale appare essere, ma non esiste e in tal modo lo appare in un verso tutto negativo che a poco a poco nega se stesso e ci annienta, in tutti e tutto.

Se noi vogliamo provare in noi stessi l’esistenza fondamentale delle cose, possiamo fare solo una esperienza, davvero fondamentale, e riconoscere a noi stessi un: <IO SONO>.

Sono questo è quello, giovane o vecchio, bello o brutto, felice o no, fortunato o no... insomma essere qualsiasi cosa ma quella che è la mia cosa fondamentale è che <IO SONO>.

Eccolo Dio, amici! Lo avete trovato al fondamento di voi stessi.

A questo punto Pierino mi dirà:

<Ma io non sono eterno! Morirò come tutti! E allora, dove se ne va a finire questa mia esperienza?>

“Mio caro Pierino, hai mai fatto <tu> l’esperienza della tua morte? Non l’hai fatta. E perché credi che i casi visti nelle esperienze degli altri siano validi anche per te? Tu quando vedi un altro morire, stai sperimentano forse la <tua> morte?”

<No – ribadisce Pierino – ma lui è come me>

“Ti sbagli. Lui è una esperienza oggettiva, ossia fatta da un altro e non da te. Tu solo sei l’arbitro della tua vita e non puoi sapere se il morto continua a vivere o no, se non è vivo più in apparenza nella <tua> vita e non nella <sua>.

Noi stiamo facendo proprio l’esperienza fondamentale del <Dio dell’essere> proprio attraverso l’esistenza mostra.

E se Pippo mi viene a dire:

<Io non credo in Dio>

Io rispondo a Pippo:

“Hai la prova in te stesso dell’esistenza di un Fondamento di esistenza originaria, posta prima della tua reale apparenza reale. Tu sei figlio dell’ESISTENZA in se stessa e allo stato puro. E questa è Dio: l’esistenza allo stato puro.

Sarebbe differente dall’ASSOLUTO se questa esistenza non si trasformasse in ogni possibile cosa relativa e che a noi sembra esistere nel segno del bene e del male, del positivo e del negativo.

Dio ASSOLUTO, se esistesse solo allo stato PURO e nel cosiddetto <alto dei cieli> non sarebbe più assoluto! Sarebbe vittima sua della sua stessa indeterminazione.

Allora – posto lo zero come il limite anche per Dio –l’ASSOLUTO se ne sbarazza e diventa il Creatore Onnipotente, proprio per il suo modo totalmente vittorioso di dare origine all’essere.

E l’ASSOLUTO lo fa uscire da se stesso, questo zero, ma solo come una sua mancanza.

Contro ogni mancanza, <DIO E’ QUELLO CHE E’ ... tutto quello che è.

Gli scienziati che non credono in Dio ma nello Universo e nelle cose reali e concrete che vedono non han capito che DIO è l’ESSENZA della sua esistenza.

A questo riguardo, la risposta data da Dio A Mosè: <Io sono colui che sono> si traduce – a tutto beneficio degli uomini della scienza, in un <Io sono il fondamento essenziale dell’Universo che è>

È la stessa cosa che sto dicendo a tutti:

<Dio è l’ESISTENZA PURA che state sperimentando proprio come quella che realizza la vostra esistenza relativa>

<Dio è l’ASSOLUTO collocato non prima, ma “dentro” tutte le cose relative e che dalla sua infinita energia traggono vita.

A questo punto saltano fuori le conseguenze relative ad una <fede in Dio>.

Per Gesù Cristo era quella cosa per cui se tu ordinavi a un albero di sradicarsi di lì e trapiantarsi in mezzo ad un fiume, ciò avveniva.

Tutti noi invece facciamo esperienza differente da questa e – pur proclamandoci convinti credenti, come sono io – non abbiamo questo potere.

Se io – che ho assoluta fede in Dio, poiché credo proprio di averlo avuto in me ... come tutti l’avete, se è il fondamento reale della vostra vita ... Se io dico quella cosa lì a un albero, quello non si sposta! Allora quando c’è una vera fede in Dio?

Sì, perché se io che ce l’ho totale (credo) sono impotente a mutare gli eventi naturali, allora chi ha vera fede?

Quale è la “vera”

Fede in Dio

La Fede è un dono. Ma non è quello che riguarda la <coscienza>. La vera fede sta nell’aderenza al piano di Dio.

Se il piano di Dio circa il mio personaggio fosse quello di farmi spostare un albero, o la montagna di Maometto, io avrei questa <fede in Dio> con l’adesione a quel personaggio.

<Dio è quello che è> e se a un certo punto nel piano di Dio è disegnato un miracolo di Gesù Cristo, ecco che allora la <fede del Cristo> lo rende aderente a quel Disegno e l’albero o la montagna si spostano.

Io devo spiegare a questo punto come possano accadere quelli che sembrano i miracoli.

Posso farlo solo mostrandovi un esempio e dovete scusarmi se non trovo altro nodo che usando la matematica.

Mi metto a dividere 1000 per 97, poi per 98, e poi per 99, 100, 101 e 102.

1000 : 97 = 10,309278350515463917525773195876.

1.000 : 98 =

10,204081632653061224489795918367

1.000 = 99 =

10,10101010101010101010... <miracolo>!

1.000 : 100 = 10 altro <miracolo>!.

1.000 : 101 =

9,9009900990099009900990099009901

1.000 : 102 =

9,8039215686274509803921568627451

Fino a quando la mia divisione non è per 99 il risultato dà tutti numeri confusi. La divisione per 99, per 100 e per 101, presenta a quel preciso punto una sorta di miracolo <trino>: un risultato divenuto regolare e ciclico all’improvviso.

Poiché noi vediamo nel tempo avanzando come quando facciamo una divisione, ci sono dei momenti in cui di colpo si passa da uno 0,9999999... a un 1,0000000 e tutte le dimensioni della nostra esistenza è come se patissero un <salto di logica>.

Questo salto è solo apparente, ma quando accade in questo modo allora ci può essere un vero e apparente prodigio e non è detto debba essere a farlo solo un illuminato Gesù Cristo! Basta un ROL che creda di essere lui a fare quei prodigi avendo Fede.

E in verità ce l’hanno, ma sono solo FEDELI agli eventi che DOVEVANO ACCADERE ed essi han creduto di farli accadere su loro volontà.

ROL volle a un certo punto che un suo cognato morto risuscitasse. Ebbene quel suo cognato era stato già messo nella bara e risuscitò e si alzò dalla sua bara.

A questo punto ROL <crede> che le cose che lui <VUOLE> accadono e che dunque è solo questione di Fede. Alcuni l’hanno potente, altri no.

Ma le cose non stanno così.

Noi non possiamo fare altro che <pensare, parlare e operare> interpretando il personaggio che il Dio

ASSOLUTO ha dato al nostro soggetto relativo.

Ci sono SOGGETTI che sono stati per forza di cose ubicati in vicinanza di questi apparente <salti> nell’uniformità delle cose e nella loro vita essi sono conformi ai <pensieri parole e opere> che il Signore ha dato a quei personaggi.

Essi si illuderanno di aver <voluto> e <potuto> loro, per la loro volontà e non quella dell’ESSERE a capo del loro essere come lo è uno scrittore di un libro.

Lo scrittore impone a tutti i personaggi del libro i <pensieri parole e opere> apparentemente loro.

Pertanto la vera fede sta nell’adesione totale al progetto di Dio, e tutti aderiamo, anche credendo di non farlo, poiché i nostri <pensieri parole e opere>

solo Dio ce li ha messi in testa e in atto nella nostra vita ... che è tutta opera di Dio e non di noi stessi, semplici creature.

Ma siamo creature di Dio a immagine e somiglianza di Dio, e così finiamo per assegnare a noi stessi le decisioni che prendiamo, credute prese per il nostro sacrosanto <libero arbitrio>.

Qual è il

“vero” Libero Arbitrio

La sola cosa veramente libera che abbiamo è quella che corrisponde più degli altri al <tatto>.

Tutte le pubblicità vi dicono: <venite a toccare con mano> poiché quella percezione fisica è quella che davvero scatena il vostro libero arbitrio nella sensazione che vi deriva dal fatto: <reagite>.

È proprio la reazione immediata di caldo, freddo, piacevole o no.

Anche il gusto è segno del vostro libero arbitrio: vi piace più o meno.

Anche il suono, e gradite o no una canzone o l’altra.

La libertà che abbiamo – insomma – sta nel gusto.

La stessa religione vi dice: <gustate e vedete come è buono il Signore!>

La vera libertà immediata e per diretto contatto con le cose sta in quel <Dite Si, Si, no, no!> che vi diceva Gesù <poiché il di più sta nel maligno>.

Infatti, andando oltre l’immediatezza per cui una cosa vi piace subito, più o meno, tutto quello che accade se ci state a pensare appartiene al <disegno di Dio> sul vostro personaggio.

<Pensieri parole e opere> sono tutte cose appartenenti al Libero Arbitrio di Dio che ha su di noi <sue tante anime>.

Siamo attori che abbiamo avuto interamente la nostra parte e la sola libertà che abbiamo – attimo dopo attimo – è che essa ci piaccia più o meno!

Il Libero Arbitrio nostro sta nell’Eleggere QUEL CHE

CI PIACE, ossia il <Dio del nostro essere>.

Chi ha assunto in vita sua il <Dio del calcio> è il fanatico che ha ridotto la sua vita al piacere provato vedendolo giocare o giocandolo di persona.

Accade come somma giustizia nostra, di noi <anime di Dio> che – costrette al SUO libero arbitrio su tutti i <pensieri parole e opere nostre> – ci ha lasciato al libertà del <nostro gusto>.

Esso ci spingerà, quando lo avremo definito in tutti i risvolti di una intera vita obbligata e data a noi come è piaciuto al Creatore Assoluto, a cercare tutto ciò che ci piace, all’interno dell’infinito Disegno di Dio.

Noi saremo condotti a questo fine: rientrare in Dio come sue indistinte vite tutte fatte sue figlie, e ciascuna avrà costruito a suo libero modo tutto il suo GUSTO.

Questa parola sintetizza ciò che ci piace in tutti i campi e in tutti i momenti della vita.

Pertanto essi ci sono stati posti tutti davanti, attimo dopo attimo e in ciascuno abbiamo a poco a poco creato il nostro libero gusto in tutti i casi e i momenti della vita reale.

Di quando siamo stati giovani o vecchi, felici o no, vincenti o perdenti.

E chi più è stato sconquassato dall’esistenza, lui è stato il più privilegiato, poiché il suo Gusto è stato formato su una ampia gamma di situazioni.

Chi è vissuto sempre stando bene, più o meno, senza grandi preoccupazioni o pericoli o disavventure, questi che noi oggi giudichiamo felice, è meno aiutato a dotarsi di un gusto in ogni caso possibile e immaginabile, poiché non l’ha sperimentato di persona.

Questo spiega le beatitudini che Gesù disse appartenevano a tutti i diseredati ed apparentemente sconfitti, dominati, frustrati.

I veri vincenti alla lunga sono gli attuali perdenti in questo mondo reale, poiché il loro gusto si orienta decisamente sul vero bene e non su cose aleatorie come la gioia per una partita di calcio, o l’ascolto di una bella musica.

Il vero motore, anche per Dio, sta nella mancanza di Dio!

Cos’è «in atto» in base al «potenziale»

Noi possiamo solo reagire all’istante stesso in cui ci sono proposte tutte le cose e anche i nostri stessi pensieri.

Quando pensiamo cose brutte, chi è fortunato nella sua scelta, ha in se stesso quella sua <coscienza> che gli fa sentire, nello stesso momento in cui pensa una cosa cattiva ... che essa è cattiva.

La nostra libertà sta nella reazione allo stesso nostro pensiero, poiché anche il pensiero – che esiste nel tempo – è preda del maligno.

Infatti – amici cari – noi siamo interamente dominati da un Dio di Bene e di Amore che ci impedisce ogni cosa cattiva.

Interviene Pierino: <Non è vero! Io stesso lo so avendone compiute molte delle cose cattive; e avendo pensato male di molte persone, esprimendo quei giudizi sugli altri che Gesù diceva di non fare! Io ho peccato!>

E io gli rispondo:

<Meno male che te ne rendi conto! A questo erano finalizzati quei momenti che ti sono stati dati da Dio, in Pensieri parole e opere che hai credute tutte opere tue! Per farti reagire con il tuo giudizio e farti decidere su che cosa fosse la cosa giusta o quella sbagliata!>

In verità Dio ci libera da ogni male.

La vita che a noi sembra fatta asseconda la restituzione di un dono.

Esiste un Padre di tutti che dona a tutti dando quello che ha e poniamo che siano mille case e che il padre abbia mille figli.

Il Padre divide 1.000 per i 1.000 figli e ciascuno ha la sua casa.

Ebbene, sapete cosa accade a questi mille figli?

Reagiscono al dono e lo capiscono come un prestito, e cercano tutti e 1.000 di restituire la loro casa al padre, credendo di averla ricevuta in prestito.

Questa <casa> che i figli hanno avuto, quando si sono staccati dal padre, con cui erano in comune, è stata realmente la loro vita, e – da morti nel corpo e presenti in Dio nella loro anima – sono stati riportati a neonati nel corpo e ciascuno con l’inizio, tutto loro, della loro vita purificata da tutte le colpe dei peccati compresi nella loro Vita.

Dio ha dato a tutti vite concluse e tutte differenti l’una dall’altra nei loro esiti finali.

In essi c’è il personaggio morto come un santo, c'è quello morto come un demonio e ci sono tutti gli altri compresi tra questi due limiti estremi.

Ebbene Dio prende 1.000 anime sue sante, e assegna a ognuna di esse il suo personaggio, già fatto e tutto definito.

Poi – come ente di somma giustizia – li riporta tutti alle loro origini sante e innocenti, liberando le sue anime di tutti gli errori e le colpe dei personaggi.

Solo che la famosa ribellione di Adamo, sta a questa apparente vita tolta di mezzo, e tutti i bambini, per pura opposizione al dono di Dio, vogliono <fare> la loro vita ed essa è da loro fatta, giorno dopo giorno, opponendosi al divino dono di Dio che gli ha levato quei giorni.

Nessuno li vuole eliminati!

Alle anime di Dio la vita bella sembra essere fatta nel senso di marcia esattamente inverso a quello del dono.

E così ciascuna anima si carica delle colpe dei personaggi che Dio ha assegnato loro.

Ma tutto questo accade solo per reazione apparente ad una azione di totale salvezza.

Le cose di Dio, le azioni sue non cambiano a seconda che l’uomo le gradisca oppure no e –vedendosi tolta la vita – la vogliono avere!

Gli uomini credono di potere risalire un fiume che scorre verso il mare e li porta fino lì.

Ora poiché l’uomo risale il fiume con la stessa velocità del fiume, sostanzialmente restano sempre nello stesso punto fino al momento della morte.

A quel punto, ultimate tutte le risorse messe nella risalita del fiume, ecco che l’acqua li riporta a dover avere quel dono che Dio aveva fatto loro, e si ritrovano tutte in bimbi innocenti, resi tali tutti da Dio.

Quale “vero” utile ci verrà dalla vita

Dio stesso ha messo in atto tutte le cose per come sono realizzate dal principio di azione e reazione. Tu spingi una cosa e il risultato è che in realtà sei tu stesso spinto all’indietro da quella cosa che volevi spingere in avanti.

Questa è l’azione vera del neonato.

Vuole spingere le cose nel senso stesso del suo andare sempre più verso il passato.

Ma mentre lo fa e vuole mandare il tutto verso il passato, per potere esistere nel suo futuro, ecco che ciò lo porta proprio a risalire tutta la sua corrente, e a restituire il dono divino fatto verso le anime, di liberarle tutte dalla vita reale.

La vera vita è quella in Dio, in cui ogni anima di Dio gode della stessa onnipotenza di Dio.

Ma fino a quando il Signore non l’ha scelta, ad una ad una, tutte le sue anime erano assolutamente solidali a Lui.

Erano indistinte tra loro e sprovviste di un gusto proprio.

Il Signore le assoggetta alla reale esperienza affinché, ricevute tutte il dono di una vita salvata dal limite, esse – per azione uguale e contraria – lo vogliano invece provare in proprio: quel limite.

Ciò le porta a coinvolgerle nella vita che può ritornare solo nel punto e nella condizione finale da cui ciascuna è discesa, senza la possibilità di cambiare nessun <pensiero parola o opera> rispetto a quelli che gli erano stati decompressi.

L’esperienza dell’immedesimazione nel limite, porterà ogni anima di Dio a morire.

Quando, non avendo più la forza di risalire la corrente, il fiume le riporterà a bambini, ciascuno farà l’esperienza reale dell’amore di Dio che lo ha liberato da tutti i suoi limiti!

Finalmente li riconoscono!

E con sé recano il senso vero del loro giusto guadagno: la vita, vissuta nello stesso essere in Entrata e in Uscita che ogni commercialista uguaglia per fare un corretto rendiconto, diventa quel corretto bilancio fatto da ogni anima di Dio.

Ciascuna resterà avendo come utile l’interesse che avrà provato, e la sintesi di tutto starà nel modello di <gusto> che ciascuno liberamente ha assunto in tutti i casi della vita in entrata e in uscita.

Questo il risultato importante raggiunto da Dio: ha permesso a ogni sua anima proprio quello che un buon padre permette a ogni suo figlio, e cioè di potersi fare un suo abito morale e mentale, una sua dimensione.

Noi anime di Dio restiamo nel nostro punto di vista separato che Dio ci ha permesso.

Il Dio <Io sono Colui che sono> si è scisso in infiniti <io sono> tutti diversi l’uno dall’altro e ciascuno che ha esaltato al massimo il senso della sua libertà.

Dio dimostra il suo disprezzo del conformismo di tutti che la pensano ugualmente, e di prediligere quella comunità divina in cui ciascuno abbia scelto da se stesso di avere le sue libere preferenze.

Il Paradiso sarà un concerto sublime in cui la libertà abbia determinato il massimo delle differenze ma nella totale e libera armonia tra tutte le sue parti.

Sembreranno concorrenti e rivaleggianti, ma semplicemente concorreranno a fare del Paradiso il luogo massimo in cui possa manifestarsi una sublime creatività, senza più i limiti della vita reale.

Quale il “vero” peccato che si compie

Ove Dio è Assoluto, tutto quello che è determinato, anche in questo modo sublime del bene, è anche il suo simultaneo peccato. Ogni desiderio di bene che sia parziale – non assecondando l’Assolutezza di Dio – avrà rinunciato a qualcosina, per poter essere determinato.

Non sarà il vero peccato! Quello starebbe nei figli

se non s’identificassero più nel padre Assoluto e lo togliessero di mezzo snaturando il Paradiso qual luogo sublime per la gioia di tutti i Figli.

Il proverbio di <un Padre mantiene 100 figli ma 100 figli non mantengono un padre> nell’incosciente caso rischierebbe di apparire realistico e vero ... ma durerebbe il tempo della vita reale.

In verità l’Onnipotente non ha mai consentito alle sue anime nessun torto per Sé. Mai s’è reso bisognoso dei figli da soffrire del loro abbandono!

Egli Stesso gli ha dato la facoltà di disprezzare il TUTTO del Padre per quel poco che ognuno ama.

Dio li ha voluti diversi nelle loro idee e preferenze!

Il Signore non ha dato per ricevere, ma perché ama dare gratis e senza nessuna richiesta o bisogno di essere ricambiato.

Per questo Gesù ci diceva di dare anche noi gratuitamente e senza attenderci ricompense.

Quando Dio creò l’uomo a <sua immagine e somiglianza> l’ha fatto giacché la creazione a Lui gradita sta nel calarla in infiniti e ben dosati limiti.

Essi – talmente equilibrati tra loro in tutti i suoi figli – sono la risposta alla stessa azione creativa divina e infinitamente differenziata, che ripiana, tutta dentro di sé, le risposte diverse, equiparate dalla natura unificante dello Spirito Santo.

Così le colpe dei padri ricadono sui figli per molte generazioni ma poi uno solo salva tutti. Dio è come la legge statistica. Il comportamento umano rovina intere epoche ma poi un salvatore riscatta tutti!

Così il peccato del <singolo> resta alla fine un ricordo ad opera dello Spirito santo, come un <peccato originale> utile a capire il proprio vero definitivo bene.

Tutto questo sarà visto come se fosse venuto dalla infinita provenienza da un passato ormai morto, ma necessario che determinò il senso stesso del nostro autentico bene.

In Dio infatti tutto è solo presente.

Le nostre vite e tutto l’universo reale sono in Dio come l’infinito utile presupposto al nostro presente. Presupposto proprio in tutti i sensi della parola.

Infatti è stato <supposto> essere prima del nostro esistere nell’eterno Paradiso, con Dio che ci assegnò personaggi di provenienza come lezione.

Noi ora siamo ancora in questo divino esercizio.

Siamo stati trascendentemente calati in una sorta di iniziale scuola dell’obbligo in cui costruire il domani che viene dopo queste lezioni ...

L’eternità è senza limiti; ha la consistenza dei sogni in cui noi creiamo tempi, spazi ed eventi poiché queste definizioni sono solo spirituali presupposti, della nostra natura divina che sa crearli.

Dio ci ha concesso i sogni, per farci capire che anche questa nostra vita è un sogno.

In essi la realtà ci insegna che lo spirito è in grado di ricreare il suo mondo senza il bisogno della realtà.

L’uomo deve arrivare a capire che anche la nostra vita è il sogno di una anima di Dio che è stata calata nella sua storia <già avvenuta> poiché il tempo degli eventi proprio non esiste.

Entra solo nell’apparenza dell’esistere quando un rapporto di 100/100 uguale al punto senza spazio e tempo, dell’Origine si contrappone in 100×100 e diventa l’area 10.000 della “realtà”.

Chiedete perché appare <grande e avere tempo>?

«Nello <spazio> 100/1 del <tempo> 1/100 noi siamo a <idealizzare> il valore reciproco!»

Chi ce lo fa idealizzare? È lo Spirito santo dell’Unità!

100, visto da 1/100, è costretto proprio dallo Spirito Santo dell’Unità <a vederlo> nel reciproco all’unità!

100/1×1/100 è visto nel suo reciproco dato dal

100/1 : 1/100 = 100/1 × 100/1 = 100×100 ed è l’unitaria realtà dello spazio-tempo apparente.

Tutto questo resta sempre nell’Origine senza spazio e senza tempo ma lo Spirito Santo, che è Signore e dà la vita <crea dal nulla> una visione reale che esiste sono nella realtà dell’apparenza!

E l’anima si vede in una sua lontana origine di provenienza in cui visse realmente in questo suo sogno così reale, ed ebbe il modo di scegliere da se stessa i gusti da essa prediletti.

Senza quest’abito sarebbe stata esclusa dal banchetto!

Ecco: il nostro <peccato imperdonabile> lo stiamo facendo tutti noi che lo intendiamo avvenire nello spazio-tempo di <adesso> nel mentre questo è solo il divino <arretramento> rispetto al Paradiso Eterno (in cui già siamo), in cui invece ora solo speriamo, senza credere d’avere serie ragioni per crederci!

Il peccato imperdonabile sta nella mancanza di fede in tutto ciò, nonostante Gesù risorto!

Come è la vita «in se stessa»

Tutti gli uomini sono alla ricerca di una risposta a questa domanda.

La Scienza – però – non solo non è stata fino ad ora in grado di dare una risposta definitiva a questa domanda, ma l’ha ritenuta addirittura una di quelle alle quali è impossibile dare una risposta.

Per cui accade che la stessa cosa che abbiamo davanti agli occhi da quando nasciamo a quando moriamo resta il più profondo mistero scientifico.

Chi sono? Da dove vengo? Dove vado? Esiste un <perché> che giustifichi il nostro essere al mondo, e la stessa esistenza dell’Universo?

Sono le domande giudicate irrisolvibili dalla scienza, che non fa altro che studiare questa realtà, senza tuttavia riuscire di venirne a capo. Essa rivela solo che l’esistenza c’è. Punto.

Ha un principio? Ha una fine? Ha un fine?

Questo, nonostante il grande approfondimento fatto che ci ha consentito di ricreare una realtà apparente, ma falsa, fittizia!

Questo, nonostante una ormai acquisita conoscenza che ci permette di costruire un film che non abbia la necessità di veri attori da riprendere, o di vere località in cui trovarci. E che è così verosimile da non permetterci di distinguerne uno ripreso da una telecamera, da uno solo ben costruito solo colle regole!

Questo, miei cari lettori, significa che alla fin fine l’uomo è riuscito a risalire alle basi della rappresentazione della nostra esistenza reale, se è in grado di contraffarla in un modo così verosimile.

Al di là delle forme l’uomo non sa darsi una risposta sulla sostanza della nostra vita, dopo che ha scoperto alla bella e meglio quali siano le regole per essere simulata!

Non sa compiere quel piccolo <passo> colla sua ragione, nel definire il contenuto essenziale della stessa nostra vita, come quel <quid> che è costruito in base a due sole fondamentali regole:

A. l’esistenza di un contesto fatto di un <niente> valutato collo 0 della matematica, e di un <tutto> che lo quantifica col numero 1, della stessa disciplina quantistica.

B. Regole per poter creare – in base ai due soli numeri – una rappresentazione totale.

Questo è permesso, lettori cari, proprio partendo dalla base fondamentale che l’Assoluto, per potere entrare in atto reale, deve scindersi in una intima contraddizione.

Essa è poi spinta dalla matematica fino al punto così fondamentale e dualistico che il primo numero primo non è il numero 1, ma il 2 esprimente una relazione quantitativa.

Infatti, alla base della realtà relativa, si pone quella per la quale ogni cosa che esiste non è mai la vera prima, ma la seconda, che si riferisce alla prima come un dividendo si pone nei confronti di un numero divisore che sia il numero 1.

Solo allora, con N/N, ovvero colla N basata su se stessa (il che ne implica due) si può passare a quantificare 1 come N^0 : un valore assoluto.

Su ciò essenzialmente si basa la Relatività Generale proclamata da Einstein, genio del XX secolo.

Comunque sia, a noi – che non siam così geniali – è comprensibile che se occorrono 2 realtà opposte a definirne UNA, è poiché questa UNA qui trascende la realtà.

Solo il divino è trascendente; Dio c’è è 1 = N^0

N/N sono compressi al limite dell’energia potenziale.

Sono Caino che uccide il fratello Abele (il prediletto numero 2) che risuscita nel 2/1 se sono Tre .

Caino, il 1°, è sottomesso al n. 2, in 2/1 e insieme sono SET, nel moto reale dei TRE, in DIECI. Altro che ucciso! 2^1 + 2^3 = 10 esiste nell’essenza Una e Trina del 1° numero primo.

La <storiella> Biblica serve per esser capita in modo esemplare dagli uomini ingenui di un tempo, rispetto ai nostri così <smaliziati> che sanno ricreare un mondo virtuale e fittizio molto simile al vero anche se non proprio uguale.

I nostri sanno ormai bene, che alla base di ogni cosa esiste la <complessità> di un contesto fatto da due unità reciproche come 10/1 (spazio) e 1/10 (tempo) che esistono senza annullarsi poiché entrambi sono in relazione invertita con 1/1 (lo Spirito Santo dell’Unità tra Causa ed Effetto come tra Padre e Figlio)! E nell’unità del tempo 1/10 si vede solo il

Figlio. Padre e Spirito santo sono messi di traverso come una pura ampiezza che è 1 nel suo flusso.

Caino e Abele sono la base Binaria di tutta quanta l’esistenza trasversale, trascendente!

Caino non va ucciso poiché vale 38 dando veri ordini cogli ordinali da 1 a 21, del suo nome nell’Ordine Alfabetico italiano.

Questa Regola attua Dio: la Gematria ... ma la scienza umana ancora non lo sa e non ci crede!

Con un cervello che ragiona col calcolo numerico, la nostra ragione cosciente (che vuole essere scienza), non crede che essa usi le lettere come numeri!

È l’attività dello Spirito santo, che pone ROMA e AMOR sullo stesso piano quantitativo dato dal loro

38+3=41, e che muta una lingua in una equivalente.

Cosa comporta Caino =38/1 e Abele=23/1?

38 -23 = 10+1+1, il lati del volume 10.

38+23=61, un minuto primo dato da 60 secondi, più il secondo, a realizzare tutti i tempi minuti all’interno dell’ 1/24 del giorno dato da 2^10 =1.000 +24 ore.

Dà luogo con 38 × 38 = 1.444 a tutti i minuti primi di un giorno della Terra per come è riferito nei valori interi riferiti alla nostra Galassia!

Sono scavalcate tutte le relazioni della Terra al suo giorno solare, e del sole nella sua galassia da cui nasce l’unità del 1461 giorni solari esistenti in 4 anni.

Non sono scavalcate solo le relazioni che legano la nostra Galassia al suo moto riferito al sistema delle Stelle che appaiono Fisse, e che implica la durata di 157,2224041 anni solari ad ogni giro.

Se mi chiedete da quale magico cilindro io estraggo questi numeri, vi rispondo che io li derivo solo dalla reale esperienza dell’unità di un giorno solare.

Ai 365,25 dì solari medi su 4 anni è sommato il tempo della rotazione della nostra Galassia. 549,54 secondi (somma dei minuti primi secondi e terzi presenti in 1 anno) stanno agli 86.400 di 1 giorno così come 1/157,2224041.

Pertanto la necessità di introdurre variazioni ogni

157 anni per <aggiustare> il calendario nei confronti delle stelle fisse. Per gli astronomi sono meno.

Io però faccio conti <assoluti> in cui 1.000, è di 999/1 unità.

Esse così appaiono nel loro flusso decimale, ma sono 9 primi, 9 secondi e 9 terzi aventi 60 nei loro piani trasversali.

Così il volume per ciascuno è 60×9=540.

+540 sono i secondi di 9 primi nel flusso

+009,54 i secondi e i terzi in 54/100 di secondo.

=549,54 sono in tutto.

549, 54 : 86.400 è uguale a 1 : 157,2224041.

Sono 157 anni! Gli altri hanno difficoltà a leggere il vero in natura.

Tornando a Caino, la Bibbia l’accusa del fratricidio, ma Dio ne difende l’esistenza.

Nei fatti, abbiamo visto quanto sia fondamentale il numero 38 della valenza gematrica del suo nome biblico. È quel 38 che interagendo con se stesso porta la dinamica della rotazione terrestre a essere riferita direttamente al sistema delle Stelle fisse, evitando tutte le rotazioni relative, della terra attorno al sole, del sole attorno alla galassia e di questa infine riferita alla stelle fisse.

1444 minuti primi riferiti alla galassia invece dei 1440 solari, attorno al solo Sole.

Poi nella scienza si vedrà che il moto totale si arricchisce anche di decimali rispetto al 1444 dato dal 38^2, quando partiamo dalla velocità della luce di 299.792.458 m/s e la dividiamo per quanto manca ad essa rispetto al 300.000.000/1 che considera non solo l’espansione in linea, ma anche quella trasversale, data dal mancante 207.542. 299792458/207.542 = 1444, 4905513100 fino alla dimensione atomica, ha aggiunto a 1444 anche la parte decimale dello 0,4905513100 che vale quanto è dato da 1 diviso per 2,0385. Ciò tiene conto dell’unità del piano a lati 1+1 di quel valore intero, e somma l’esatta realtà data dai 381 decimillesimi della dinamica totale data dal Nome di Dio, più la realtà unitaria in 4 decimillesimi.

La Bibbia, con la sua difesa alla vita di Caino, sta difendendo questi valori che alla scienza corrente non sono ancora noti.

Infatti per essa sembra che la velocità della luce sia una entità veramente trascendente e non reale, priva di una reale sezione trasversale, che –esistendo – ha ridotto la velocità istantanea dei 300 milioni di metri al secondo.

Se una navicella l’avesse al quadrato (il che porta il numero al 9 seguito coi 16 zeri della carica della realtà avente 16 cifre), avrebbe la velocità assoluta (istantanea) per raggiungere immediatamente ogni punto dell’universo.

Infatti 3/1 deve esistere alla dimensione in linea di 10^8, e il suo quadrato porta alla dimensione di 10^16, che ha caricato l’indice 4 della realtà data da 10^4 della dimensione 4, mediante il calcolo espresso da (10^4)^4 e uguale a 10^(4×4).

9, alla dimensione 10^16 è la velocità istantanea, che esiste oggi verificata nell’entanglement quantistico, in cui i due versi in contrapposizione (e che possono essere separati e dislocati lontani tra loro) costituiscono una unità mediante il piano a lati 1 e 1 (che esiste giusto come quello Spirito Santo dell’Unità che collega e unifica tra di loro la relazione divina tra Padre e Figlio).

Invece nella luce, il piano elettromagnetico che collega il flusso elettrico al magnetico ha la lunghezza 103.772 elettrica e 103.772 magnetica dei due lati trasversali.

La loro somma è il 207.542 oggi mancante ai 300 milioni nella velocità della luce nel vuoto.

Sono valori così precisi che il quadrato di 103.772, moltiplicato per il flusso della luce di 2,99792458 m/s dà il volume 32.283.534.526,10944672.

Esso, nella sua radice cubica porta al lato di 3.184,15127470 = 3.184 +10/66,1049.

L’intero è la realtà 4 sommata al ciclo 10 del 318 in cui tutta la dinamica di 10^381 si è divisa per 10^63 che è 9×7 nel suo indice e rivela il rapporto 7 di curvatura della totale c^2 (il quadrato di 3/1).

La divisione indica pertanto quante volte il 10^63 della curvatura di c^2 esiste in 10^381.

Ma – anche a questo – la scienza fisica di oggi non è ancora arrivata.

Quando invece la Religione rinominò <Israele> il buon Giacobbe=42=7×6 (la curvatura elettromagnetica nei 6 versi), ecco che diventa ISRAELE e vale il 7×9=63 (la curvatura di c^2) nel nome equivalente a 9+17+16+1+5+10+5=63, avendo lottato contro il mondo e <dio>, vincendo ...

Se noi vogliamo passare dalle descrizioni generiche, concettuali, su che cosa siano le cose, a quelle ben determinate, dobbiamo usare i numeri che lo fanno!

La perfezione del ciclo decimale dà un numero esatto anche alle astrazioni.

Non bastano Caino e Abele a definire le cose, essendo essi solo con la loro somma di 60/1 (il piano trasversale al flusso); occorre il flusso 3 ... e Adamo deve generare il 3°.

Si chiama SET essendo il movimento del TRE=18+16+5=39/1 (fatto da 40), nel 10 e SET=17+5+18=40 assoluto, come Caino=38, +1+1 alla dimensione 3 del volume.

Così la Bibbia, dopo Caino e Abele, fa esistere proprio uno chiamato SET come le prime tre lettere del numero italiano 7.

7, quando è espresso in lettere esiste interamente in tutte quelle di SETTE.

(SET)(TE) in italiano vale (17+5+18)+(18+5) e nelle ultime due (18+5)=23 è Abele, che è proprio ucciso da Caino e sopravvive solo nelle prime tre che in (17+5+18)=40 sono le dimensioni dell’Unità e Trinità del Tempo e dello Spazio (del Dio=10) date da 10+30.

Al 1° nominato Adamo=30, con SET (il suo figlio 3°) si aggiunge il 10 che mancava ad Adamo come la sua Unità e diventa da solo il REALE

FACTOTUM .

SET è l’intera realtà 4 (dello spazio-tempo) espressa nel ciclo 10 della matematica assegnata al Padre unico dei numeri Decimali.

E l’ ASSOLUTO che ottiene la via rappresentativa che cercava, fissata e perfetta, e si è rappresentato col 3° figlio del 1° assecondando realmente tutte le peculiarità alfanumeriche del calcolo decimale.

Poiché 10, elevato alle 4 dimensioni indici della realtà, esprime il 10×10×10×10×10 che esiste le 4 esatte volte dell’unità e Trinità di Dio, il suo prodotto di 10.000 unità presenta il 10 al cubo avanzante per 10 volte.

Il che è anche uguale al 10^4=10.000 posto come tutto l’avanzamento lineare del volume 10.000×1×1. Se si divide per 1 resta l’area 10.000 e la sua radice quadrata dà 100, lato della realtà.

Con 100 non abbiamo determinato solo questo lato!

Sono colui che sono il 10 e che esisto ×10 volte dà

luogo ad un Dio

JHVH = Fondamentale che è 100 sia in lunghezza, sia nell’area data da 10×10 e che è anche ALLAH , oscurato come Jahvè: questi non va nominato e Allah si cela nei 99 nomi suoi tratti da 100.

Naturalmente questo 100 trascendente è poi unitario grazie a quell’ 1/100 che gli fa da Figlio.

100 è assoluto e diventa unitario solo col 100/1 che colle 101 unità si realizza davvero in Luigi

Amodeo nato SET-7-7.

In SET+7=40+7=47 è Amodeo; in 47+7 = 54 = FIGLIO (essendo PADRE di R.A.), incarna l’1+3 tra Adamo e SET, che con 30+40 è 70; è il 70 tolto a 10^3, quale il divisore dei 930 anni dati ad ADAMO.

A SET sono dati 1+78+26 =105 anni da figlio (ed è il 1°+Antonio+Anna la prima terna in R.A. col 1° reso assoluto). Poi 807 anni da Padre (e sono i 12 nomi dati ai suoi 2 figli: 381 al 1°, e 426 al 2° che impersona tutti i 9 nomi del creatore del 10°, Noè).

105/807 = 100/13 +(9.000 -33,33 eterno) somma al rapporto dei 100/13 il soggetto <primo> dato dal flusso dei 100/3 nella c^2 assoluta 9, della luce, alla dimensione intera data dalle sue mille volte.

Ne consegue che quando genera R.A. ha esattamente 1.116 decine di giorni di vita in movimento (ossia nella distanza dal 1° giorno).

11.160 : 2,99792459 (=c) = 3810 -87,4246 indica nel ciclo 10 del 381 tutta la vita di R.A. data dagli 87 anni che la percorrono, nel tempo 0,4246 dato da 1/10 (unità del tempo) diviso per 0,2357 (la realtà dei primi 4 n. primi) = 0,4242, quando è sommata alla sua realtà intera 0,0004, dei 4 decimillesimi.

Gli anni stessi del padre, espressi nei giorni e riferiti alla velocità reale del flusso di luce, fissano in modo totale la vita di quel suo 1°genito!

E – nella realtà dei fatti – quando fu detto al nato SET+7+7 che gli era nato un maschio, gli sfuggì dalle mani un fiasco di vino rosso, che si infranse al suolo inondando di rosso-sangue il pavimento, mentre il cielo stesso era colorato di rosso per una spettacolare Aurora Boreale !!!

Cosa da non credersi !!! Eppure vera. Quella nascita in sé aveva i suoi giorni contati dalla velocità della luce! E Bibbia lo sottolineava!

Quando appare il nome del Dio Elohim, nella terza parola, la somma delle prime due è lo stesso 1116 dato dalle decine di giorni di questo L.AM.7-7-7

uguale al LAMèch (padre di Noè) vissuto 777 anni e nominato il 101 che è la somma 38+23+40; di tutti e tre i nomi dei figli di Adamo, nel mentre – per quanto a EVA=26 – è il 26° numero primo 101.

Davvero coi due primi FATTORI nominati in Bibbia si ha la puntualizzazione di Luigi Amodeo e dei suoi

due figli, in un modo tale che più preciso di esso non potrebbe essere.

Quando la 2,99792458 (=c) moltiplica 2^12, i due figli elevati ai loro 12 nomi, ottiene il 12.279 + 0,49907968 che nel 12.279 sono i giorni esatti di vita che Luigi Amodeo aveva (in velocità rispetto al giorno natale, ossia nella sua distanza dal 1° giorno) quando ebbe il suo 2°genito.

0,49907968 esatto è come 100 (il lato della realtà) diviso 200,368806840, il che somma al tempo 1/2 unitario le lettere al lavoro nel nome del 1°genito.

Poi somma la realtà decimillesima del 66+66/3 che è il flusso reale 1/3 dell’energia potenziale 66 del 1° nome di R.A.

Infine somma 684/10^8 che – a vel. 10^8 di <c> –sono 666+6+6+6, il moto 18 dell’energia elettrica.

Va capita la logica di tutto questo vero e proprio incarnarsi della luce nel Padre di R.A.

In R.A. (trascendente) non può apparire, e allora è che il padre in lui, s’incarna nel suo padre naturale. La madre in lui s’incarna nella madre naturale.

Il corpo divino in lui, si accorpa nel fratello. Il figlio in lui, s’incarna nella sposa.

La divinità in lui s’incarna in tutti quanti gli uomini.

R.A. è insomma quel punto chiamato Origine, e che è senza alcuna dimensione reale e propria e che sta

all’intersezione dei tre assi di padre Figlio e Spirito Santo.

Invisibile in se stesso, come il Creatore Assoluto, si mostra attraverso gli altri.

È quel Dio Allah che nel sacro Corano non accetta una sua divisione in Padre Figlio e Spirito Santo, essendo solo questo punto Originale assoluto, privo di ogni limite.

Da questo Allah coesistente collo Spirito santo dell’Unità, possono partire le due contrapposizioni di Padre e Figlio, ma come sue emanazioni divine, che – assieme allo stesso Spirito Santo – poi sono le reali emanazioni dei Tre assi.

Ne risulta che mentre la Trinità di Dio già ha espanso ovunque i 99 nomi di Allah, 33 in ciascuna delle tre <persone> di Dio, esse devono impersonarsi per forza!

Sono la terna portante dell’infinita creazione espansa tutta attorno ad Allah, e – allo stesso modo (reale-immaginario) con cui sono reali lo spazio e il tempo – essi sono la reale <via di mezzo> umanodivina (reale-immaginaria) dichiarata dal Buddha.

Sono <persone> allo stesso modo delle divinità pagane che <impersonavano> virtù e qualità umane, ma quelle tre generali e fondamentali collocate a essere la sintesi tra tutte le possibili contrapposizioni.

Se è reale un TUTTO, non può evitare di esserci il suo valore di mezzo. Padre Figlio e Spirito santo

<impersonano> il valore di mezzo e per non restare una pura <astrazione> devono accorparsi in linee, fatte di punti senza alcuna dimensione (come Allah) ma che sono state <divinamente emanate> in modo tale che ciascuna abbia con l’altra solo in comune l’Origine, ossia Allah, ossia RA (emanazione da Allah del Dio egizio del Sole che effonde ovunque la sua luce e il calore).

Se Dio vuole essere vero e reale e ha creato gli uomini a sua immagine e somiglianza, li ha <emanati> da sé e devono per forza esistere Padre Figlio e Spirito Santo come le tre fondamentali emanazioni che sono la sintesi di 1/3 dei 99 altri nomi di Allah.

Gli Islamici si sono sforzati a immaginarli, ignorando che Padre, Figlio e Spirito santo sono i nomi veri che li raggruppano tutti in tre terzi di 99.

E quando questo 99 ruota di 180° è 66=Romano.

E il Sacro Corano è co’ R(om)ano quando si estrapola da Romano il suo <om> il suo essere uomo.

Romano comprende l’uomo in quel R.ano che in Urano (il dio dell’Universo Romano) lo assimila al R.ano che discese da Ur con AbR.Amo e TeRAch.

RANO è in fine la Trinità in RomANO, mentre il NO è quel suo ultimo 1/3 del Trisillabo Romano, che NOè .

Quando il <divino> è obbligato a contaminarsi coll’umano nascono queste relazioni nominali che sembrano <giochini> enigmistici, ma sono sibillini. Per entrare davvero nella storia umana Dio è costretto a scendere a patti con <figure umane>.

R.A. raffigura Allah, punto centrale e privo di ogni dimensione e che ha con Padre e Spirito Santo il solo punto di origine, in quello del 1930,0125 della sua reale nascita il 25 gennaio.

È in questa data che nasce Allah. Per andare alla nascita in cui Padre e Figlio sono nella stessa sostanza e sono Gesù Cristo, bisogna determinare questo divino ANTEFATTO.

Quando nel Corano alla sura 18 Allah detta a Muhammad il suo vibrante rimprovera facendogli scrivere: <Dicono che mi sono fatto un Figlio! Non sanno quello che dicono!>, ha ragione.

Da Allah – nel piano della presenza – ci sono due emanazioni identiche e complanari, prive di moto in profondità, non essendoci ancora il <tempo>.

Occorre una divina premessa, per caratterizzare le sue due emanazioni al di fuori del tempo, in un uomo e una donna congiunti nell’attimo in cui da uomo e donna diventano Padre e Madre.

Anche in Bibbia occorre del tempo per cui maschio e femmina diventino Padre e Madre.

Il tempo dall’origine fino a quel momento essi stessi erano Figli di Allah che li aveva emanati come un ANTEFATTO esistente prima del fatto in sé. Pertanto sta solo in un Antefatto che Allah si sia fatto un Figlio! Il suo è l’ANTEFATTO, che esisteva da sempre.

Infatti al punto originale di Allah, che è assoluto ed esiste per sempre, concepita la durata di questo sempre, il tempo è una pura concezione.

I tre assi emanati di Padre Figlio e Spirito Santo lo sono stati in un ipotetico passato di pura derivazione, nel quale è stato immaginata preesistente ogni possibile cosa in quell’eterno presente della condizione ASSOLUTA ossia priva di ogni condizione.

Nella sua Onnipotenza, Allah ha anteposto un passato reale-immaginario, già tutto concluso per quanto infinito esso fosse!

E – sempre nella sua infinita onnipotenza – è in grado di dividersi in sue infinite anime, dislocate tutto in quell’ipotetico passato di provenienza, col divino potere di farglielo apparire reale, ossia nell’attimo in cui quella ipotesi era immaginata. Insomma, Allah si9 è creato divinamente un infinito passato originario, per essere infinitamente ricco di tutti i possibili punti di vista assumibili dalle sue anime, una volta costrette ad animare di vita apparente i corpi disegnati per i suoi personaggi. Corpi tutti costruiti usando il potere della matematica.

Avendo immaginato il Padre, doveva avere la figura ideale in cui impersonare suo padre.

Allora prima ha impersonato se stesso, nel giusto momento del passato a seconda dei numeri usati ad anteporre il virtuale passato.

Poi, nel momento della sua propria supposta discesa nel mondo reale, conservando la sua invisibile presenza divina, la avrebbe mostrata attraverso tutti gli uomini viventi alla <pienezza dei tempi>.

Questa sarebbero iniziati partendo dal 66 assegnato all’energia, e al suo moto totale 44 dato da 66 meno 66/3.

Dal 44^2 = 1936 al quadrato di 45=2.025 ci sarebbe stata questa pienezza dei tempi, in cui Egli si sarebbe impersonato in R.A: senza mai farsi scorgere in lui.

Lo vedrebbero visto come Il Padre in suo Padre, come Madre in sua madre, come figlio nella sua sposa, poiché mai e poi mai egli si sarebbe fatto un Figlio! Il Figlio lo aveva già avuto nella sua virtuale premessa, per cui entrato in vita in R.A. non avrebbe avuto figli suoi. Ma attraverso suo fratello sì!

Il fratello era il suo <alter ego> che poteva impersonare la sua persona fisica, che nemmeno quella aveva, nel suo originale punto privo di ogni cosa e ogni dimensione.

Ma non sarebbe restato così povero! Avrebbe emanato un eterno futuro, tutto presente, in cui tutto il passato anteposto a pura provenienza, avrebbe costituito la forza per volere vincere nel futuro.

Allah sarebbe stato una Infinita Comunione, tutta emanata da Lui, ed essa sarebbe esistita solo come una gioia eterna, avente le sue motivazioni nelle sofferenze immaginate in quella pura provenienza immaginaria della vita in derivazione. Insomma Allah avrebbe immaginato un Inferno come derivazione, poi un Purgatorio generale. Ma l’uno e l’altro tutti come una cosa già realmente avvenuta ma in una realtà tutta quanta solo immaginaria.

Noi viventi – apparentemente oggi – stiamo semplicemente osservando le nostre storie che sono già avvenute, tutte, ma non che ne rendiamo conto, poiché Allah è onnipotente e ce lo nasconde.

Solo ad Abramo non lo ha nascosto, poiché era stato chiamato e destinato a divulgatore di tutti i fatti che sarebbero accaduti, nella generazione in cui la terra era stata immaginata sul punto di rovesciarsi, tutta quanta, in un solo giorno.

E la Bibbia lo aveva raccontato come la Sovversione di Sodoma e Gomorra... ma si trattava solo dei poli Nord e Sud che si sarebbero scambiato di posto.

Ora chiarita questa cosa essenziale, sotto il profilo divino di Allah, c’è da illustrare la tecnica che ha usato per premettere questo infinito spazio-tempo di origine e già tutto definito.

Come è la natura «in se stessa»

Ove tutto è dato dai numeri, 100/100 sono con 1 il valore esatto opposto al calcolo dato da 100×100 e che porta ad una unità che ne vale 10.000.

Sono 10.000 poiché tutto il 10.000 è a sua volta un 10.000/1 che può essere così grande solo sulla base del suo Figlio dato da 1/10.000 dell’unità.

Insomma si ottiene – e tutto posto sul punto di una Origine collocata nell’intersezione dei tre assi infiniti chiamati x, y e z da Cartesio – che tutto realmente si espande nel 6 distinti versi centrifughi da quella origine solo alla condizione tassativa e sine qua non che 10.000 unità sono date da decimillesimi dell’unità.

10.000,0001 è tutta la realtà così rappresentata nello spazio 10^4 e nel tempo 10^-4.

Sono valori contrapposti che – assoggettati al ciclo decimale che fissa una gerarchia di 10 volte ogni cifra – presenta insieme i due opposti nella somma.

Essi però restano i reciproci 10^4 e 10^-4 che non si unificano solo per la gerarchia decimale indotta nel tempo delle varie cifre e che esistono 10^4 come un reale possesso, mentre il suo reciproco 10^-4 è simile solo ad un credito per il quale – se fossero soldi – 0,0001 è il possesso al momento, corrispondente ad altrettanti 10.000 quando, trascorso il tempo dei 10.000 decimillesimi sono rientrati i 10^-4, ancora mancanti e posseduti sono in credito.

In realtà, passando da 10^-4 a 10^4 si ha una crescita lineare di 10^8.

È in questo modo <sublime> che l’indice dimensionale 0 della potenza (10^4)^0, uguale a 1, scindendosi nella coppia data dei reciproci 10^4 e 10^-4, impedendo che i due valori <decompressi> da 1 si <zippino> nell’1 dato da 10.000/10.000, dispone sia di un possesso, sia di in credito, e raddoppia i suoi beni invece di annullarli, per come risulta dall’indice dimensionale 0.

La matematica – divenuta algebra – attraverso la divisione di 1.000 per 99, riesce addirittura a fare esistere a tempo infinito lo stesso ciclo 10 dei numeri decimali.

Ora questa non è una virtù – come sto dicendo –della matematica e dell’algebra, ma dell’assoluto, che non ha limiti nella sua potenza, e la matematica ne dimostra solo il modus operandi (dicevano a Roma) o il know-how (come diciamo oggi).

Come la realtà ben determinata di ogni prestito a tempo, non succede che passati 10.000 decimillesimi di tempo si sia riusciti a mutare 0 in 20.000.

Infatti, essendoci reciprocità, coi decimillesimi di prestito che si mutano in millesimi, anche il 10^4 si riduce a 10^3; quando il prestito arriva a dimensione zero, anche il possesso è zero.

Questo processo è tale da generare solo una differenza di <impulso> tra i valori interattivi e reciproci. Esso è tale che 2/1 : 1/2, ha come attore la presenza nel tempo di chi è 0,5, e il risultato dà 4.

È la legge generale che regola l’intensità di un campo magnetico: la forza si sente in modo inverso al quadrato della distanza.

Ogni unità avente un suo campo magnetico è tale che se una sua parte si divide e si allontana, se si scosta di ½ l’intensità si riduce 4 volte.

Al contrario, ove 1/1 è il rapporto tra una energia e la sua condizione <al vero> che la scarica in 1 secondo, se io riduco il tempo da 1 a ½ moltiplico per 4 volte l’impulso. Ad un determinato tempo di 1/N di secondo l’impulso dell’energia è talmente aumentato di N^2 che la piccola lampada alimentata dalla minima energia di una piccola pila produce un flash di luce come se fosse giorno.

Quello che noi compiamo modificando il tempo in cui l’energia si scarica, Dio lo realizza con una lenta inflazione simile a 1/1  2/2  3/3  4/4 ... N/N.

Questo <divenire> dato dalla freccia, non esiste. Quello che c’è è una pura e semplice uguaglianza. Affinché sembri esistere, anche a Dio serve una <entità> la cui vita esista solo in un prestito a tempo scrupolosamente determinato poiché assegnato.

Questa entità <deve esistere> nel tempo. Solo allora, passando da un membro al seguente di quella uguaglianza, rende presente – nella sua visione esclusiva – solo il membro dell’equazione in cui è.

In tal modo, dato il suo tempo che passa da 1/1 a ½, a 1/3, a ¼ ... a 1/N, egli vede corrispondere al suo flusso nel tempo l’espansione di una area quadrata che ha per lato il valore reciproco al suo tempo, e lo concepisce come il suo <piano N^2 della presenza> mentre essa consiste in 1/N di tempo.

È in questo modo che avendo 1.000 : 99 prodotto con 10,101010101010... l’infinita pellicola vergine dello spazio-tempo su cui fissare poi le immagini, se noi cerchiamo il tempo, esso sta solo nella parte decimale che li riferisce al valore unitario. Il 10 intero non è tempo, ma presenza di spazio.

Nella nostra realtà, il cui intero è 10.000, la presenza unitaria nel tempo decimillesimo è solo lo 0,0001.

Con 10/9 = 1,1111, anche qui solo 0,0001 è la presenza reale. Anche se coesiste con 0,001, e 0,01, e 0,1.

Queste coesistente non sono però più dello spaziotempo. 0,001 è non più presenza della realtà, ma del volume 1.000, espresso in 1/1.000.

0,01 è 1/100 del lato della realtà.

0,1 è 1/10 del ciclo lineare 10. 1 è l’unità.

Ebbene, ove il tempo della realtà è 1/10.000, ne abbiamo presenti 1.1111 e, tra essi, tempo reale è solo 10^-4, mentre 1.1110 decimillesimi sono per esso la presenza simultanea del suo <spazio>.

Le gerarchie determinate dal ciclo 10, attraverso il numero delle volte in cui il suo ciclo 10 esiste in modo ripetitivo, ha il potere di <generare> l’esistenza dello spazio-tempo.

10,1010101010... è l’infinito ciclo generato e la presenza nel tempo è quella esistente come la più piccola. Lo sembra, più piccola, ma non lo è. Appare divenuta più piccola per la gerarchia decimale assunta dalle cifre, ma è vero che ogni 10 è uguale al 10 precedente e a quello successivo, anche se quello prima appare come 1.000 è rispetto a 10: il suo centuplo, e il 10 dopo sembra il suo centesimo. È una forma assunta dalla matematica simile a quella che poi è assunta nello spazio, quando il metro si allontana di 10 e la sua grandezza apparente è ridotta dalla distanza, ma solo dalla reale prospettiva esistente nello spazio-tempo.

Come non è vero che 1 metro riduce la sua grandezza portato lontano nello spazio, così non è vero che 1.000, spostato di tre cifre, appare 1, e spostato di sette cifre appare 0,0001.

Solo che – se questo è vero – è valida anche la domanda: <è vero 1, o la sua espansione a 10.000, che genera la realtà del nostro spazio-tempo?>

Ebbene è vera la seconda ipotesi. Ciò che esiste è 1, come una potenza a dimensione zero, avente ogni possibile e diversificata base N.

La matematica decimale dà modo a N^0 (che è la formulazione della divina Onnipotenza) di porsi a base unitaria ogni possibile N e 1 non muta.

Tutti gli N sono tratti dalla dimensione 0 della matematica. E il suo calcolo lo può ottenere perché essa è la scienza perfetta delle relazioni esistenti nel Dio Onnipotente, in Allah.

E ... il Know How?

<Dammi ogni dimensione N e io Allah, Dio Assoluto –che non accetto determinazioni – la nego all’istante affermando l’esistenza di –N. Il mio campione è

Noè >.

Il criterio operativo dell’Onnipotente sta nel negare qualsiasi altra cosa esistente prima, ma dopo di averla congetturata con una stretta corrispondenza tra il suo spazio e il suo tempo. 1 dura 1, 2 dura 2/2, 3 dura 3/3 e così via.

Così facendo, in progressione, facendo agire il ciclo numerico 10 una sola volta si ottiene 1, facendolo agire 2 volte si ottiene 2 ... e queste <volte> esistono nel tempo di quegli stessi numeri.

Prendete me. Io sono 32.029 e diventano i giorni assegnati alla mia vita, se io sono il 10° numero primo e il complesso 2^3 della realtà 4, con 8×4 alla dimensione di 10^3, gli aggiunge 32.000 giorni.

Se io <sono questo>, io questo vivo nel mio numero dei giorni. Come si pone con il 381 del valore del mio nome? Come 84 × 381 = 32.004 +25 (di pura presenza ¼ nel lato 100 della mia realtà).

Questo 84 in numero di volte 381 è lo stesso 8×4 in migliaia, +4 di realtà. È lo stesso 84 del nome Mariannina di mia madre e di 42+42, Esaù e Giacobbe che, messi insieme, fecero il nome di GESU’. O che in 0,4242 sono il tempo della realtà a 4 cifre decimali data dalla radice quadrata di 0,18, uguale all’angolo piatto di 180°/1.000.

È solo un esempio, per dire che – posto ogni numero N – è posto anche il suo tempo, dato da N^-1.

Lo impone l’assoluto che non accetta determinazioni reali ma solo <presupposti>.

E le divisioni generano questi presupposti che poi –per azione uguale e contraria all’azione <presupposta> da Dio – la vogliono avere come <reale> ... e infine ce l’hanno, ma essa resta sempre reale-immaginaria.

L’unità, data da 10.000/10.000 non può esistere se non sulla base opposta di 10.000×10.000 che dà 10^8, l’esistenza di 8 cicli 10, tutti interattivi come: 10×10×10×10×10×10×10×10

Ci siamo arrivati partendo dalla base di 100, per cui moltiplicando tutto il prodotto, abbiamo dieci 10 interattivi come il definitivo e basilare Dio Jahvè che si disse <Io sono colui che sono>.

1/1 +10/10+100/100+10.000/1.0000=4 sono la dimensione delle 4 volte con cui <Io sono quel che sono sempre UNO> si è aggiunto uno all’altro, fino a essere le 10^10 volte di 10^-10.

Allora lo è anche di 10^10 × 10^10 = 10^20.

E sono 10^20 unitarie poiché nel tempo del 10^-20.

Riuscite a capire come tutto resti sempre confinato nel punto dell’Origine?

Ma vi rendete anche conto che con questo sistema abbiamo sempre anche una apparente e infinita espansione?

Insomma accade – e per virtù matematica – che quando un numero è 1 in un rapporto tra 2, esso esiste anche nel prodotto tra i due. Essendo il prodotto apparirà sempre più espandersi realmente tutto nel tempo e usando il rapporto unitario la stessa espansione si ricollocherà sempre nel punto che è 1, e posto alla origine degli assi, ma è indefinibile nella sua grandezza, che è totalmente fatta da infiniti infinitesimi.

Con questo criterio che contrappone a N/N il prodotto N×N si realizza sempre un apparente e crescente <impulso>.

Esso è dato dal fatto che il cosiddetto <presente> se è legato all’unità 10.000 della realtà, pone in atto 1/10.000 della realtà posta unitaria, nello spazio, con 10.000 unità date da 10.000/10.000.

Poiché io realmente mi vedo inserito in una realtà espansa fino a questo valore, e ad essa è collegata la presenza sua decimillesima, dividendo 10.000 per 1/10.000 io ottengo per risultato di averlo potenziato per 10.000 volte.

Quando la minima energia presente nella pila che attiva il flash di una macchina fotografica si scarica alla dimensione 1 data da 10.000/10.000 della realtà, non fa alcuna luce, nel filamento della lampada che dovrebbe produrre quel flash.

Ora nei confronti di quella energia io ho il reale potere di alterare il rapporto unitario. Nella nostra realtà, in cui avevano visto che con 38×38=1.444 si arrivavano a calcolare i minuti primi della diretta rotazione terrestre nei confronti della Galassia, noi abbiamo posto unitario il minuto secondo. Allora 1444 per 60 sono 86640 minuti secondi. Ma, nei 1440 minuti solari per 60, essi sono 86400 secondi è l’unità del nostro tempo, riferito al sole, ha la durata unitaria del minuto secondo.

Voglio dire che il 10.000 della realtà ha la durata reale di un minuto secondo. Noi se esponevamo il tempo del flash a 1 intero secondo, in sostanza presentavamo il 10.000 in base a se stesso.

Ma se questa unità la scarichiamo tutta in 1/100 di secondo, ossia nel tempo unitario della realtà 100, ecco che l’impulso raggiunge le 10.000 volte e si carica totalmente al punto che il filamento della lampadina del flash fonde producendo una luce apparentemente <a giorno>.

Così realmente accade che – pur restando tutto collocato sempre nel punto originale chiamato Origine, noi siamo costretti a prendere parte ad una apparente esplosione dell’Universo che a poco a poco si riempie delle luci delle stelle delle galassie.

È la pura e reale conseguenza, molto differita nel tempo, e che noi abbiamo realizzato in un momento solo, manipolando sul tempo con il quale scaricare la minima energia di quella lampada, per ottenere il flash di luce.

L’universo infinito e le sue apprendenti luci sono il reale flash apparente nell’energia costretta a esistere in tempi sempre contrapposti perfettamente all’apparente espansione spaziale.

Il nostro <io sono> è coinvolto nello spettacolare flash (tutto apparente) e che continua a esiste tutto e sempre nel punto di origine, ma che – mentre si espande tutto di 10^10, nello spazio della sua Unità – simultaneamente si espande anche nel suo tempo unitario, il che gli fa assumere lo stesso valore, sempre lo stesso, posto a denominatore. Non so se ci sono riuscito. Ma accade che il 10, quando esiste nei suoi decimi, diventa la sorgente

innata di una infinita e automatica espansione, simultanea, sia nello spazio, sia nel tempo.

Tutta è infinita e unitaria, in infiniti infinitesimi. Ma di questi infiniti nel numero esatto di 10, abbiamo che : 10×10 × 10×10×10×10×10×10×10×10

si pone come la realtà lineare 100, oppure superficiale 100, il cui moto su ciascuna delle tre linee è dato da 10^8.

Pertanto, sulle 3 intere dello spazio sono 3×10^8 .

Questa è la velocità Assoluta poggiata sulla base fondamentale del 300×10^6 come il volume complesso del lato 10 quand’è interamente in moto.

Questa – lettori cari – è la velocità della nostra stessa vita o, se volete chiamarla con un valore spirituale, questa è la velocità della vostra vita interiore.

Essa realmente è di tipo elettrico, nel suo moto, il quale e imprescindibile dal simultaneo e magnetico.

Questo per il nostro esistere nel modo complesso in cui ogni cosa è sempre sulla base indispensabile dell’esistenza dell’altra che le è esattamente uguale e contraria, perfettamente totalmente contrapposta.

Dio, il valore fondamentale di una esistenza tutta IN POTENZA, anzi in ONNIPOTENZA Divina, si affida tutto a questa purezza di rapporti che non sono quello che sembrano essere, ossia la CAUSA.

Essi infatti ne sono l’EFFETTO.

È l’esistenza reale di Dio quella virtù che – quando è misurata realmente nel suo esser 10 – allora rivela l’esistenza della perfetta matematica decimale.

Ci sembra che siamo noi a imporre la base 10, ma la verità è quella opposta: è la stessa perfezione di Dio a operare nella perfetta matematica decimale.

Il Primato di Dio si mostra poi attraverso i n. primi: soggetti che non accettano di esser divisi in alcun altro modo che per se stessi e per 1.

Poiché sono sempre unitari essi sono in N/1 già divisi per 1 per cui sono in verità indivisibili e primi.

Sono i veri padroni del sistema dei numeri naturali, nei quali quelli primi esistono per loro intere N volte e possono scomporre in modo elementare e unitario ogni numero naturale.

Per esempio un numero qualunque come 33.000 è uguale a 2^3 ×3 × 5^3 × 11.

In esso 2 × 3 × 5 × 11 = 330 serve per definire il minimo comune multiplo con un altro numero, trascendendo dal numero delle volte in cui ciascuno è in azione.

Ove questa virtù originale sembra essere una proprietà caratteristica dei numeri primi, il vero è che questa è una valenza propria dell’Assoluto.

Quando una sua unità totale (a denominatore 0) si fraziona, ecco che comandano solo quelle unità che

non accettano divisione e si pongono come l’ossatura dei numeri naturali.

E ne troveremo infiniti per come l’Onnipotente è in grado di mutarsi in un infinito di entità infinitesime.

A questo punto, poiché i più importanti sono i primi, e poiché la realtà 4 nel suo valore primo è data dal 16 che la carica a 4×4, allora la somma data dai primi 16 n. primi ha la valenza reale di una carica Una e Trina d’Entità indivisibili!

381 diventa letteralmente il nome di Dio, quando si ordina nel giusto modo usando le lettere dell’alfabeto italiano.

Dio s’è scelti due popoli e due nazioni: una che comandi, l’altra che serva e che sarà servita da chi comanda.

È raccontato in Genesi capitolo 25 versetto 23 con queste parole: Genesi 25,23

Il Signore le rispose:

«Due nazioni sono nel tuo seno e due popoli dal tuo grembo si disperderanno; un popolo sarà più forte dell'altro e il maggiore servirà il più piccolo».

La risposta di Dio è data alla moglie dell’Isacco che è stato <fatto fuori> da Dio, nel vero significato della sua richiesta ad Abramo:

<che il marito fosse accantonato! (mica ucciso!) solo congiunta al Signore la sterile avrebbe procreato!>.

Così i gemelli di Rebecca son figli di Dio.

E sono nazioni: Roma e Israele. E il popolo Romano servirà al natale di Cristo ...

Mentre il Romano, nato da Roma sorta nel 753 avanti Cristo, servirà per l’avvento del Dio Cristiano nascendo il 1.938.

+2.691 anni sono 753 + 1.938 ab Urbe Condita; +1.938 anni dal natale di Cristo

+0.002 anni di piano a lati 1 e 1 per fare il volume; =4.631 anni e Romano serve ad autenticare il dato della Bibbia 1,1,1, della pienezza del ciclo terrestre, contato nel volume degli anni a partire da Romano che serve colla sua persona e il suo Natale a quello di Dio! Serve fino alla fine? Sì, con Bibbia 1,6-14-16 che descrive l’inizio del Diluvio Universale.

Romano serve per davvero l’avvento del Dio Elohim! Quando il suo 1.938 Natale è diviso per 3 diventa con 646 giusto l’Unità del Dio Elohim secondo il valore cabalistico del popolo ebraico.

In tal modo, partendo dalla fondazione di Roma, esiste il flusso dei 753 anni esatti fino alla nascita di Cristo, e poi, oltre quella data, esiste il piano reale avente come i suoi due assi portanti nel Figlio e Spirito Santo altri due Dio Elohim.

Sono tutti e Tre i Dio Elohim che si sono piazzati in tutto come i tre assi infiniti incaricati dell’espansione dall’origine.

La fondazione di Roma è il reale antefatto al natale di Gesù Cristo, uno col Romano in cui ritornerà.

753 anni anti Cristo sono nel 53 il 16° numero primo 53 che dà tutta la carica al moto, e si aggiunge al lato 100 della realtà, che esiste in tutte e 7 le linee del moto vincolato a quello sferico.

I Gemelli e Roma – dai 7 colli – sono ciò che associa a Ruben (Romano Unito Benito), l’Urbs all’Ur in Caldea da cui Abramo cercò una nuova terra.

Le 4 lettere (come il numero della realtà) di ROMA che vale 41, la fanno essere come la presenza 1 del 10+30 che caratterizza l’Unità e la Trinità di Dio.

Come è realmente creata la la

dinamica dell’Universo

Interviene un <Io sono> che dà l’ordine <che sia!> e il puro rapporto di 1.000/99 si muta in un calcolo operativo 100 : 99 = 1,01010101010... che genera l’infinita presenza del ciclo decimale 1/100.

Con 10 di questi cicli, si realizza l’eterno ciclo 10 e con 10^10 di essi poi l’unità assoluta.

In tal modo è creato l’infinito supporto, simile ad una

pellicola vergine sulla quale poi potere fissare le immagini dell’avanzamento del lato 100 della realtà, in infiniti tempi centesimi.

Solo che qui non c’è nulla da filmare ma una dinamica unitaria da generare.

Allora entrano in gioco i numeri primi, che operano, ciascuno assecondando il suo valore ordinale.

Si pongono nei primi 16 che danno la carica alla realtà 4 per 4, come un tempo decimale che divide il ciclo 10.

275 981 827 711 233 338 024 739 317 584 566 272 200 853 145 215 261 577 7

Questo è il risultato del dinamismo totale = 381, quando tutti i numeri primi entrano in azione secondo il loro valore ORDINALE.

Il ciclo 10, a <immagine e somiglianza> del valore assoluto, si è posto in divisione, come un valore zippato da decomprimere.

Ogni numero primo entra in azione e Ordina la decompressione solo nel tempo decimale che è di competenza del suo preciso numero d’ordine: il 1° nel 1°, il 2° nel 2°, il 3° nel 3°, il 4° nel 4.

Fino alle 4 dimensioni della realtà, entra così in atto alla sola cifra di 2, 3, 5, e 7.

Dal 5° , che è 11, a due cifre, ciascun primo ordina con esse, coi 12 n. primi dati da 11, 13, 17, 19, 23, 29, 31, 37, 41, 43, 47 e 53.

Non ne sono coinvolti altri, poiché il 17° è il 59 (che identifica il 1° nome Benito, del 2°genito) ed è il non plus ultra, il 59.

Infatti è in 50 il tempo ¼ della presenza di 100+100 (i lati che con 100×100 danno l’intera realtà del piano 10^4) che si compongono linearmente col 3/1 × 3/1 (che è l’accelerazione elettromagnetica 9 invariante c^2, nel ciclo 10).

La creazione divina comincia dalla Terra dopo il Diluvio Universale.

Essa è tutta sott’acqua e non ha più vita residua se non nel fondo degli oceani, vicino alle sorgenti termiche dei vulcani sottomarini.

Dopo il cataclisma creato dal ribaltamento dell’asse terrestre, è da quel momento di sintesi estrema, che parte la creazione.

Essa avviene per decompressione di quella sintesi, e attuando il conteggio che io vi ho mostrato fino alla dimensione di 10^-1.000.

In ciò, tutto il 1.000 si è posto come la sequenza unitaria, all’interno del ciclo 10 e mostra in 777 i suoi valori iniziali, in principio nel tempo il cui indice è 1.000.

È un valore assolutamente piccolo, poiché non è 0,001 = 10^-3 = un millesimo (con 3 cifre decimali) ma quel 10^-1.000, che ha 1.000 cifre decimali.

Per darvi un riferimento di grandezza, l’energia di Max Planck si presenta in atto con la quantità intera 66 alla dimensione di 10^-35 ... e qui siamo a 10^-1.000.

Osserviamo, partendo dalle più piccole, le 16 cifre elementari, a questa dimensione

Le 10.000 della realtà appaiono nel moto di 4.223 presenti in essa e che traslano giusto per 10.0004.223 = 5.777.

Il soggetto reale 4.223 che si muove è dato dal piano avente i lati unitari di 1.000 e 1.000 e il cui flusso è 6.666/3 +1 di presenza nel tempo.

4.223 + 408 (realtà 400 del complesso 8) porta al ciclo totale della terra dato da 4.631 anni-

In 853 145 215 261 5.777 × 10^-1.000

Questo 777 rappresenta gli anni di Lamech, il 9° e ultimo Fattore, padre di Noè, il 10°.

Ora dobbiamo disinteressarci delle dimensioni e osservare solo i numeri.

261 rispetto a 777 perde il 9×(9+9) (tutto dato dalla c^2 invariante 9 della velocità della luce); esso vale 162 e si ribalta ttutto nel suo ordine, divenendo

il 261 che ha scavalcato il 5 (divisorio, come il tempo ½ del ciclo 10).

777 (velocità massima) subisce tre riduzioni: questa prima che con 777 -261 gli è costata 516; poi una di 46 che lo riduce a 215; poi ancora di 70 che lo 145.

145.215.261 stanno in questo modo, rispetto al dinamismo 777 visto nella realtà elementare.

Il 777 (mentre risaliva di 1.000 in 1.000 nelle 9 cifre di c^2) per ridursi nel numero al 215 ha così perso in totale 642.

Quando risaliamo a 145 215 261 5.777 e il 777 –colle 10cifredi10^10–sièridottonelnumeroa 145 ,senza il 6^3

= 216 di perdita è 145+216=361, è in 1 +360° di rotazione.

Se a questa presenza con l’angolo giro si aggiungono tutti i 426 primi 9 fattori, con 361 +226 = 787 abbiamo (con +10) presente il 10° in tutto il suo moto 777.

Tutti i 9 fattori del 10° valgono quanto tutto il nome di Benito, Vittorio Anna Giovanni Vincenzo Amodeo, da 59+116+26+86+95+47=426.

Le tre cifre più a sinistra (e dunque grandi 1.000 volte) sono in 853 145 215 261 5.777 date dal numero 853.

Esso è andato oltre il 717 di tutta l’energia 66=Romano. Infatti 787+66=853.

La nascita di Roma sta in 853 -100, ossia togliendo a 853 il lato 100 della realtà, tanto che il 753 è poi il moto del lato 100, dentro questo 853 che rappresenta il limite della dinamica.

Esso infatti riguarda 800, che è tutto il complesso della realtà dal negativo di -400 fino al positivo di +400 (per una risalita totale di 800) e il motore dinamico rispetto a rutta questa realtà complessiva è dato dal 16° numero primo 53 che dà tutta la carica del moto.

Rispetto all’indice 10^-1.000, è 853 × 10^13 tutta la realtà complessa dinamica in risalita.

Come abbiamo visto nell’ultima sequenza delle ultime 16 cifre, questo è un valore di carica poggiato sui due valori estremi 853 e 777 e – tra essi – le dieci cifre

decimali di quanto, con 10^10, è l’unità generale del nostro riferimento.

Se vorremo procedere in modo ordinato, dobbiamo partire dal fondo, avente 777, e aggiungere solo 10^10 come la sua risalita.

Questa è di fatto la reale reazione che la stessa natura presenta allorché entra in atto reale una divisione. Essa genera per risposta connaturala la reazione fatta rispetto ad essa.

È una reazione che assume in essenza la forza che la natura dimostra di avere come se essa fosse una cosa <sua> e non la semplice <reazione> ad un tutt’uno indivisibile, come ogni punto geometrico.

Questo, non avendo reali dimensioni, non può averle divise, tuttavia – <divinamente violentato> a quel modo – mostra di avere una forza di tipo magnetico che attraendo tutto a sé, tenta di riunire il diviso.

Lo fa in modo esattamente uguale e contrario all’atto di divisione in un <ipotetico> spazio, che veramente non esiste.

Essa è proporzionata in modo uguale al quadrato della distanza, m poiché ogni N che sia diviso in 1/N, mostra N : 1/N uguale a N × N, il suo quadrato, ove N è la distanza.

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Capitolo 30

L’analisi dettagliata

Partiamo dal fondo di 777 anni ci sono altri 8 FATTORI

dell’esistenza che, per azione uguale e contraria alla divisione, risalgono verso il 1°, trovato 104 cifre prima (quelle del Dio=26, uno e Trino).

Ecco la divisione di 1 per la sequenza dei primi 16 n. primi già mostrata, che poi analizzeremo riga per riga

1 : 0,2367111317192329313741434753= 0000000000004, unità della realtà

01. 2424810093023 Abele, 3 esiste in 26

02. 0548756039853 333+26+26

03. 8879075320103 3 + lato 100

04. 4734968157109 vita di Matusalemme

05. 5125941895368 3 + anno 365 giorni

06. 8769096089082 6+6+6 vanno in 100

07. 9633574767369 360° a vel 9=c^2

08. 4810478602264 8×33

09. 0981062282775 1+1 va in 777

10. 4315306591809 800 a vel. 9 della c^2

11. 6778734487571 111+40+6

12. 0883985343295 10/2 va in 300

13. 6437787562124 lato 100 +ciclo come 24 ore

14. 6761722955596 555+40+1

15. 1206415265531 1+10×16° primo

16. 1446762660154 11+40+3

17. 3311653285810 ciclo 10 ×3^4

18. 7159845905308 4+4 +spazio 300

19. 5555181609755 Natele di Roma +2

20. 8698761713702 2 in moto totale 700

21. 7402388035498 2 in (10^2)/2

22. 4993201718653 16° primo +600

23. 5298043924304 realtà 4 dello spazio 300

24. 4232820341913 Brasit al 24° ciclo

25. 8261485762318 Nomi Romano, 381 -9×7

26. 3137202856422 Nomi Benito 426 -4

27. 7934657725631 111+26+26

28. 4205051418866 666+100+100

29. 6639407337700 moto totale

30. 1887989186449 444+5

31. 4783194611598 555+33+10

32. 0974173087763 333+33+10

33. 4499973105972 7+3×7 in 10^3

34. 0367133603686 666 +10+10

35. 9207208617485 3×5 va in 500

36. 4927463876731 269 va in 10^3

37. 9850594386949 moto 50 in 999

58. 8465043848340 moto tot realtà

39. 2783003460393 333 +60

40. 7181694626082 40+40 +1+1

41. 8278755290370 dim. Tot. spazio

42. 3715538265843 333 +510

43. 2997315705609 moto assoluto

44. 9297340666071 moto 29 in 100

45. 5142490565013 tempo di 26/2

46. 9276119030290 10 ×10° primo

47. 2232216805610 10 ×(1°+2°)

48. 7344874277340 333 +7

49. 1851057882822 222 +600

50. 8742288699610 ciclo 10 (1°+2°)

51. 2557703469419 38 +381 nomi Romano

52. 2055617104544 444+lato 100

53. 8559711677578 555+66/3+1

54. 1158856778249 666/3 +3^3

55. 6224672421602 1+1 +300+300

56. 6460241449230 100+100+30

57. 2137513169633 100+100+333

58. 7578429691780 100+100 +50+8

59. 4136601316074 moto 26 in 100

60. 6164199733252 100+100 +26+26

61. 5308339212425 moto 1 di 400+26

62. 7597540279162 38 va in 100+100

63. 9386574879455 100 va in 555

64. 0573848721834 333 +500+1

65. 9371116744296 4 va in 300

66. 3432193319896 666+66/3+1

67. 5315228119006 i 6 versi da origine

68. 0348304224510 10 +1000/2 univ.

69. 8810738633539 381 (Romano) in vita Adamo

70. 2380201160823 88+1 in vita di Set

71. 9652004149924 19 in vita di Enos

72. 1985203504843 66+1 in vita di Kenan

73. 1853562380275 620 in vita di Malaleel

74. 9818277112333 629 in vita di Iared

75. 3802473931758 393 dinamica di Enoch

76. 4566272200853 116 in Matusalemme

77. 1452152615777 vita di Lamech

In queste ultime 104 cifre (corrispondenti al Dio relativo al moto 26 del 7 nell’anno terrestre, che porta la massa al punto diametralmente opposto dell’orbita in 182 settimane), la Bibbia ha descritto le durate di vita dei primi 9 Fattori.

Ora cominceremo dal principio, analizzando ad una ad una le varie sequenze dei 13 valori che sono la presenza ¼ delle 52 settimane dell’anno terrestre.

Il primo valore che troviamo è l’intero.

4, unità della realtà

Rappresenta l’unità data dallo spazio e dal tempo, il primo a 3 dimensioni il secondo a 1 sola.

Le dimensioni sono gli esponenti della base 10 e indicano in sostanza quanti numeri 10 esistono ed interagiscono tra di loro, moltiplicandosi.

10^1 × 10^3 – essendo potenze che hanno la stessa base – hanno un prodotto che è dato dalla somma degli esponenti.

Quindi la divisione di 1 per tutta la sequenza dei 16 decimali non li vede entrare tutti in azione.

Basta 1 : 0,23 a determinare l’intero 4.

1. 2424810093023 Abele=23 è 3 in 26

Il primo ciclo delle 13 cifre che sono ¼ delle 52 settimane (che quantificano la dinamica in atto) mostra come risultato unitario 10^-13 il valore 23 che è quello della presenza 1 dei 66/3 dell’energia unitaria 66 che si è posta in atto nel tempo di 1/3. 66 è l’energia in pura potenza di esistere nel tempo (e qui esiste nel tempo 1/3) e che ha per nome proprio ROMANO.

Il 23 è anche il moto unitario dello spazio 3 esistente nel 26 indicante tutto il moto, poiché il numero 26 si scompone nell’’area trasversale a lati 10 e 10, dati dal ciclo che fa da Padre a tutti i numeri, il cui flusso 6 va in tutti i versi positivi e negativi che sono due in ciascuna delle tre terne componenti lo spazio.

Tutta la quantità 4,24248100 determinata nelle 8 cifre della dimensione della luce, si dimostra intera nelle quantità 100 che sono relative, a partire dal principio, ai centesimi del valore 426, nominale, del nome Benito Vittorio Vincenzo Anna, Giovanni Vincenzo Amodeo=426 dato da 59+116+26+86+95+47 e che equivalgono al valore nominale dei nomi dei primi 9 fattori in Bibbia: Adamo Set Enos Cenan Malaleel Iared Enoch Matusalemme Lamech=426 dati da 30+40+47+33+53+35+41+109+38.

Alla dimensione 10^-5 del lato elettrico o magnetico di 10^-10, segue la realtà in moto decennale in un solo verso, dei due dell’universo.

Essa è espressa in anni di durata, inizianti dopo la fissazione del primo tempo dell’anno 0 iniziato con l’avvento di Gesù Cristo.

Segue il 1938,100 dell’anno e mese natale dell’energia potenziale e divina realmente incarnata nell’anno iniziale dato dal 1938,1 dopo il Cristo introdotto nell’anno 0.

Assieme a questo generale

+4,26 del valore nominale del 2°genito di SET +0,019381 esiste la <creazione> trascesa in: - 0,0369 = a 10 anni di 365 dì +10+30 (Dio) =4,212181

Qui siamo partiti dai valori unitari, e le prime 4 cifre, della realtà decimillesima mostrano con la sequenza dei due 24 una condizione analoga alla successione delle 24 ore di due giorni, posti in sequenza centesima, sulla base del lato della realtà che vale 100,

Nei milionesimi dello spazio complesso, 481 mostra insieme il lato 100 della realtà in tutto il suo modo di 381.

930/10^11 sono gli anni dati alla vita di Adamo. 23/10^13 è il valore numerico del nome di Abele.

2. 0548756039853 in 853=100 anni ab U.C

Il numero 2 indica il primo numero primo ed è esso pure assoluto, pur essendo 1/1.

+038100 ARCA di Noè 381 mossa ×100 (10^-26)

+001000 è il suo volume 10×10×10

+000753 partito dal 753 avanti Cristo con ROMA

=039853 ×(10^-26, alla dimensione di Dio)

La seconda quantità di 13 cifre, che le porta a essere 26, mostra nelle due finali cifre 53 la presenza 1 della somma 52 (in settimane) data dai due 26 esistenti nell’anno.

Il 756 ×10^-20 mostra alla dimensione totale di 10^-20, che è quella del moto totale 10^10 di 10^10, gli stessi 753 anni avanti Cristo che si sono mossi nel tempo unitario dato da 3 anni.

548 ×10^-17 mostra il 48 dei due giorni di 24 ore ciascuno, nel tempo unitario dato dal 1.000/2 alla dimensione 17 della creazione data dal 7° numero primo posto alla stessa base della realtà, come SET=40, 3° figlio di Adamo in 10+30 (creato Uno e Trino dal Dio=10, padre di tutti i numeri), e con ciò Padre della creazione della Città dei 7 colli.

Partendo dall’inizio, stiamo andando a dimensionare la struttura subatomica riguardante il 23 che avevamo visto nel nome di Abele.

In Bibbia, Abele è stato ucciso da Caino, e questa prima quantità di queste 13 cifre sottostanti strutturano la sua presenza unitaria.

Per conoscerla, dobbiamo riferirci al tempo ½ di questo secondo ciclo di 13.

Esso è 274.378.019.926,5 preciso, dettagliato nel suo unitario tempo ½ espresso da 0,5.

Vediamo allora saltar fuori l’anno natale di Romano, da:

+1992,65 ×10^-25 (D. 25 di presenza)

- 0054,64 trascendenza unitaria = 1/0,01830 =1938,01,

Questa presenza di 1/0,0183 =54,64, ossia di reali 183 decimillesimi della realtà unitaria in 10.000, sono la durata esatta di mezzo anno bisestile. Pertanto agli anni 1992,65 è sottratto il valore reciproco a quello di mezzo anno bisestile reale alla dimensione 10^4.

Quando esso è sottratto, come il tempo che è in azione e si muove, tutto questo tempo si riporta al riferimento iniziale dato dal 1938,01 (gennaio) in cui l’Energia Trascendente nominata Romano si è incarnata.

378 ×10^-19 mostra alla D. 19 del secolo 1.900 dopo Cristo, quello che è il moto esatto.

378 è uguale a 19 × 19 + (19 -2).

Il 19 -2 indica il volume dato dai lati 17+1+1=19 , che vale 19 in lunghezza, ma si riduce al solo 17 nel flusso lineare dei lati 1 e 1 del piano trasversale al flusso 17.

Come si vede, il 1938 che già in 38 è composto da due 19, ha alla sua base il 19 che esiste nel secolo e che nel suo prodotto che ne dà l’area, la porta al 361 e al solo flusso 17.

378 è l’unità dei 365 giorni dell’anno che esiste per tre volte sommato al ciclo 13 di cui ci stiamo occupando, vedendolo qui nel suo secondo ciclo.

Ma è anche il moto di 3 anni nel totale moto divino dei 381 nominali dati all’Arca di Noè come al nome stesso di Dio. Tolto 3 al 381, la sua presenza 1/3 si riduce al 126 che presenta il nome DIO=26 assieme al lato singolo della realtà. Ciò accade poiché 378 lo mostra in modo trino come 300+26+26+26.

274 ×10^-16 presenta alla dimensione della carica 16 della realtà 4×4 la stessa realtà 4 data dal ciclo 10 del volume unitario in 3^3.

274 è anche 16 × 16 +(16+2) e presenta alla D. 1.000 la stessa tipologia dipendente dalla D. 16 posta su base 10. La sola differenza sta ora nel fatto che non è 16 -2 come accade alla sua struttura millesima, ma è sommata a 2 poiché qui 16 è anche il volume dato dai lati 16+1+1.

La differenza tra il 274 e il 387 che è la sua strutturazione millesima si rivela nell’acquisto del

valore 104, quando 274 passa alla sua struttura e introduce il dettaglio del 26×4=104 dell’intero moto presente nelle settimane di due anni, che ne contengono 52 in ciascun anno.

L’introduzione di questo tempo unitario porta ciò che alla dimensione 10^-16 della carica reale esiste come 16×16 +16+1+1, a quando alla dimensione divenuta 10^-19 si presenta in 19×19 +19-1-1, in quanto alla dimensione della struttura millesima il 19 è divenuto un valore lineare, dato da 16+3, mentre prima era espressione del volume avente il lato 16, da cui l’area 16×16 che traslava nel volume 16.

La relazione di passaggio dalla prima striscia di 13 cifre alla seconda, rivela una divisione che è avvenuta ed è stata per il numero esatto di 4,41873968926620, intero in 13 cifre decimali.

Ciò indica nella seconda striscia di 13 dati la presenza ¼ che nella prima striscia di 13 decimali era invece essa pure riferita all’unità 4, anche se con differenti valori nei tempi decimali.

Essi sono passati a 0,1762586799639 più di quelli della prima 13cina e indicano chiaramente l’entrata in campo di 0,11 (flusso 66/6) dell’energia di 66 millesimi, nei 25 centomillesimi del valore della presenza elettromagnetica riferita al complesso 8 del moto 1 dell’energia 66.

3. 8879075320103 3 + lato 100

Il numero 3 indica l’unità dello spazio e il numero più piccolo delle 13 cifre è assolutamente coerente con il valore spaziale del numero 3.

Infatti c’è il lato della realtà che si muove di 3.

Questo accade alla dimensione assoluta di 10^-39 indicante l’intero moto di un indice -1 nell’indice40 dell’intera realtà.

Bisogna ricordare sempre che la somma, come questa di 100 e 3, è somma sempre di indici, alias esponenti della base 10, poiché sono tra potenze aventi la comune base 10 il prodotto tra le potenze appare come somma negli indici.

Pertanto, tenendo conto che sono indici, la somma di 100+3 combina il 10^100 con il 10^3 dell’unità del volume.

Esprime con ciò esattamente quello che il 3 esprime in sintesi estrema.

Il valore massimo, 887, sommato a 103 (valore distante il 10^7 del totale movimento) porta al 990 che è tutto il movimento di 10 in 1.000.

1/3 di questo valore ci segnala il valore unitario di questo terzo gruppo di 13 decimali, ed è

nell’energia potenziale 66 nominata Romano.

In questo terzo gruppo di 13 siamo finiti alla dimensione 10^-39, rispetto all’unità del metro.

Essa – riferita al valore unitario decimo del tempo – è quella intera di 10^-40, che indica tutta la realtà.

2.959.691.773.367,66 mostra infatti di essere molto vicino ai 299792458 m(s percorsi dalla velocità della luce.

+299792458 è la velocità della luce in m/s

- 295969177,3367666666... è la presenza ora

=003823280,663233333... è la dinamica, data da questa:

3810000 è la dinamica 381 a D. 10.000 reale

0006600 è in lato dato dall’energia del lato 100 0006600 è il secondo lato del piano dell’energia

0000080 è il moto complesso della realtà 40+40.

Come si vede bene, alla dimensione 40 unitaria del tempo, ecco il complesso di 40+40 come il moto del piano dell’energia della luce, presente in tutta la dinamica 381 data dai primi 16 numeri primi. Sono quantità che poi esistono nel tempo 0,66 dell’energia e sono riferire alla realtà decimillesima sommata al dimezzamento reale dell’energia nel tempo ½.

4. 4734968157109 nel

109=Matusalemme

4 come numero indica la realtà dello spaziotempo. Poiché 4×13=52 compone tutta la dinamica delle settimane presenti nell’anno terrestre occorre pensare che siamo alla 10^-52 riferita al metro.

Le 52 settimane dell’anno mostrano nel 109 la somma che coinvolge il lato 100 della realtà e lo combina con l’invariante 9 che è il valore totale della c^2 della luce quando essa è data da 3/1 al quadrato e comprende anche la sezione trasversale e non solo il flusso in linea della sezione trasversale.

Pertanto, alla dimensione totale unitaria dello spazio tempo in pratica il lato 100 della realtà è lanciato alla velocità c^2 della luce.

Matusalemme, il fattore 8° che è 2^3 in 8, o 4+4 è tutta la realtà e il suo nome vale questo 109.

¼ di questo numero esprime il valore unitario, ed è dato da 1.183.742.039.277,25 in valore intero che mostra il tempo 0,25 dato da ¼.

Questo valore è comparabile con il lato reale della realtà dell’area unitaria data da 1,25 e uguale a 1 al quadrato sommato a ½ al quadrato.

Osserviamo allora in che modo e in che quantità incida su tutto questo il lato esatto del piano della realtà.

+1183742039277,25

- 1180339887498,94 è il dettaglio del lato

=0003402151778,31 è la differenza col lato.

Essa è data da:

+3333333333,33 è il flusso ½ dell’energia

+0066666666,66 è l’energia potenziale periodica

+0002222222,22 è la realmente in moto in 1/3

- 0000 70443,9 in cui è questa dinamica in moto

=3402151778,31

Il 70443,9 in moto è l’unità 10.000 della realtà presente nelle 7 componenti del vincolo sferico, con la dinamica dell’unità del tempo, data da 0,1 che è presente in 444,

Questo è l’energia 666 che si dispone coi lati di 666/6 e di 666/6 il cui flusso si riduce al 666 -222 = 444

Come appare in modo lampante questa dinamica intera dell’energia assume il valore di 3402151778,31 e si presenta con il valore ¼ della presenza di questo quarto ciclo di 13 cifre

decimali, rispetto al lato unitario dell’area dello spazio-tempo.

5. 5125941895368 3 + anno di 365 dì

Il numero 5 indica il tempo ½, solo avanzante nel ciclo 10, che va da -5 a +5 e da 0 avanza solo di 5. Siamo giunti a 10^-65 rispetto all’unità, ed è il valore che sommato al lato 100 della realtà, determina i giorni 365 che esistono per tre volte.

Lo spazio 3 che trasla di tutto il ciclo dato da un anno di 365 giorni rivela esattamente questo contenuto delle 3 volte in cui esiste.

Poiché 381 è tutto il moto, questo 368 è quello di 13 (queste cifre) in 381. Avendo l’ingombro 13, il suo moto è tutto dato dal 368.

Naturalmente a questi numeri più piccoli poi si accompagnano i maggiori e 512 si rivela il tempo ½ di 1.000 che trasla sia nei 6 versi in espansione sia in quelli in ammassamento elettromagnetico.

1/5 del numero è l’unitario dato da questo suo valore preciso 1.025.188.379.073,6.

Mostra il 2^10 = 1.024 nella presenza di 10^9 che è tutta la dinamica di 10 in 10^10.

Il 1188379073,6 eccedente il 1.024 è il lato della realtà vista precedentemente in 1183742039277,2 identico nelle prime 3 dimensioni 118, e poi ridotto di 5 nell’unità tempo data da 10/2.

6. 8769096089082 6+6+6 in 100

6 è il moto totale dal -3 fino al +3 e i numeri più piccoli lo esprimono in modo differente ma analogo. Siamo arrivati a 10^-78 dell’unità.

Ove 6 espande nei 2 versi della terna spaziale essa, esistendo nei tre assi, si espande in 18 e il moto di 18 nel lato 100 della realtà è dato da 100 -18 = 82.

Nel valore maggiore, 87 mostra di essere tutto il ciclo di queste 13 cifre nella lunghezza 100 del lato della realtà, dato da 100 -13 = 87.

1/6 di questi sei si presenta unitario nel numero di 1.461.516.014.847 .

Infatti è l’unità espressa dai 1461 giorni relativi a 4 anni e che esistono alla dimensione 10^9 di tutto il moto di 10 in 10^10.

516/10^6 alla dimensione complessa dello spazio è la carica 16 della realtà nel tempo dell’universo dato dai 1.000/2.

Al 10.000 di tutta la realtà si sommano gli anni 4847 che sono quello interi in 4631 sommati al 216 indicante il piano a lati 100 e 100 il cui flusso è la carica 16 della realtà.

4631, ciclo unitario terrestre è dato da (66+1+1) il suo valore di volume, al quadrato, è +7.

7. 9633574767369 360° a velocità c^2

Sette è il vincolo della sfera, che aggiunge quello del Raggio ai 6 del sistema ortogonale. Siamo giunti a 10^-91.

Coerente al suo valore di moto totale del 3 nel ciclo 10, abbiamo che le tre cifre più piccole con 369 indicano l’angolo giro di 360° combinato, ossia lanciato, alla velocità c^2 invariante della luce, nel sistema decimale. Il valore più grande, 96, mostra tutto il moto della realtà unitaria 4 dello spazio-tempo nel lato 100 della realtà.

In tutto il numero è visibile il moto 7, tanto che se dividiamo questo numero per 7 abbiamo

1.376.224.966.767 ed esso mostra in 767 il moto del ciclo 10 in 777.

Anche il 66 indica 77 -66/6. 49 è 7×7. 22 è il moto 55 elettromagnetico in 77.

1.376 alla D. del moto di 10 in 10^0 è come il giorno di 24 ore esistente nel lato di cento 70+70

8. 4810478602264 8×33

Otto indica la realtà 4 in tutto il suo complesso dato da 4+4. Siamo giunti a 10^-104, valore intero dato da 26 alla dimensione 4 e che si mostra in 264

Lo stesso valore è dato da 8 quando si moltiplica per il flusso 1/3 del 99/1 interno al lato 100 della realtà.

Possiamo analizzare 264 anche come il piano a lati 100 e 100 il cui flusso è 2^6, potenza che esprime in altro modo il contenuto totale dinamico dato da 26,

Se poi si sposta il 4 davanti al 26 abbiamo lo stesso valore totale che ora è a dimensione 100+300 invece di 1+3, mentre il ciclo 10 del 26 si è posto unitario.

In questa forma di 426 il numero somma tutti i nomi dei 9 fattori di Bibbia, dal 1é Adamo al 9° dato da Lamech. Ma sono anche tutti i valori della serie 18 +48 +66 +114 +180.

1/8 unitario è 601.309.825.283 e mostra con 60 volte 10^10 tutto il tempo complesso dei tempi minuti.

130 volte 10^7 indica tutto il moto dell’unità 100+30.

982 unità di realtà 10.000 sono il moto di 9+9 in 1.000. 25.000 è la presenza ¼ in 100.000. Infine 283 è il piano a lati 70+70 e 70+7 con flusso 3.

9. 0981062282775 1+1 va in 777

Nove ha il contenuto invariante della c^2 della luce e vediamo come il 775 si rivela essere il moto del piano unitario a lati 1 e 1 contenuto in tutto il dinamismo di 777. Siamo alla dimensione unitaria di 10^-117. Quella dei nomi Adamo=30 +Set=40 +Enos=47, i primi tre Fattori biblici.

Anche i numeri maggiori e tutti gli altri sono coerenti con questo contenuto 98 è il moto di 1 e 1 in 100.

Il 981 è 600 ( lo spazio in tutto il suo complesso, sommato al 381 che è il nome di Dio indicante tutto il moto unitario della somma dei 16 n. primi.

Qui stiamo analizzando proprio 1 diviso per i primi 16 numeri decimali posti in sequenza e la cui somma è 381.

Se dividiamo tutto il numero per 9×9 risulta

12.111.880.034 e mostra il flusso 1 di 33, poi 88 indicante tutto il moto 66+66/3, poi in 12111 è il 10^3+11111.

10. 4315306591809 800 a vel. c^2

Il ciclo 10 è il Padre dei numeri e come conseguenza porta a tutto il complesso 800 del lato 100 in tutte le 8 dimensioni della realtà nel suo complesso, che, sommato a 9 indica che la potenza a indice 800 interagisce con la 10^9 che è tutto il moto di 10 in 10^10 alias tutta l’invariante velocità del quadrato di quella della luce.

Siamo scesi alla dimensione di 10^-130 che è quella che la Bibbia ha dato al primo fattore chiamato Adamo, vissuto 930 anni, negli anni che egli aveva quando mise al mondo Set.

Il numero più grande, in 43 è il 10 che si muove nel valore terzo del lato della realtà 100

Se confrontiamo 431 con tutto il moto 381 del Nome di Dio, vediamo che 381 avanza interamente del 50 che è tutto il moto in positivo esistente nel 100, e è ¼ il tempo della presenza del 100+100 dell’intera realtà in linea come 200.

Segue il 53 del 16° numero primo che dà tutta la carica del moto qui alla dimensione 10^8 propria alla luce. 659 unità 10.000, della realtà, sono la velocità di 1 in 660. Ciclo 10 dell’energia.

Poi il ciclo 10 di 180° e l’invariante 9 della c^2.

11. 6778734487571 111+40+6

Il numero 11 indica il moto intero 1 del ciclo 10. Così 11 è in 66/6 il flusso in nome dell’energia 66=Romano.

Il 571 base, che somma la realtà 40 che va in tutti e 6 i versi all’unità data da 111, è anche 381 +190, un valore aggiunto indicante il moto di 10 nel 200 della lunghezza dei due lati della realtà.

Nei valori più grandi 677 nostra appunto l’energia 666 sommata a 66/6.

Se dividiamo tutto il numero per 11 abbiamo 616.248.589.779 , come intero e vediamo nel 778

il 777 sommato all’area 1+1 avente quel flusso.

Nel valore maggiore, il 616 indica il moto dell’ tempo 50 del 200, ossia il valore ¼ della presenza che esiste in 666 e si muove di 616.

12. 0883985343295 10/2 va in 300

12 sono i 6 versi magnetici sommati ai 6 elettrici, ma anche il flusso dei lati 1 e 1 il cui flusso è 10.

12 volte 13 porta a 10^-156 unità.

Vediamo il tempo ½, solo in positivo, del ciclo 10, che avanza in tutto lo spazio 300, oppure che trasla quando il ciclo 10 moltiplicato per il 10° numero primo 29.

Nel valore massimo 883 indica 333+550 che è il ciclo 10 del 55 elettromagnetico.

Se lo dividiamo per 12 vale:

73.665.445.274 come intero e mostra la realtà 4 del ciclo 10 del volume 3^3... oppure il moto 26 (totale) in 100 lato della realtà.

Poi 52 come tutte le settimane dell’anno.

Poi il 44 del flusso dei lati 66/6 e 66/6 nell’energia 66.

Poi in 665 ilo flusso di 1 in 666.

Infine in 73 il 3^3 nel lato 100 della realtà alla dimensione del massimo moto di 10 in 10^10.

13. 6437787562124 lato 100 +24 h

13 sono il ciclo 10 e 3, ed è il tempo di presenza nelle 52 settimane di 1 anno.

Siamo a 10^-169 interi.

La totale coerenza a questa dimensione dei cicli 13, rivela nel 124 il lato 100 della realtà nel ciclo 24 come delle ore del giorno.

Il 643 è il moto di 66/3 +1 in 666.

Questo mostra l’interdipendenza tra il 26 e il 66 che somma al 26 tutta la realtà 40.

È l’interdipendenza tra il 1° e il 3° nome di Dio, uno 66 e latro dato essenzialmente dai due sei che in numero sono 26.

Diviso per 13, tutto il numero è 33.675.966.317

e mostra di essere il 7° numero primo 17 che si sposta dello spazio 300.

Poi l’energia Romano=66.000,

Poi 59=Benito.

Poi 67= 1 Romano.

Infine Romano 66/2 alla dimensione del 10 per quanto avanza nel 10^10.

14. 6761722955596 555+40+1

14 è il moto 7 di 7, quindi la dinamica della dinamica sferica e abbiamo in 596 il ciclo 10 del 59=Benito, 1° nome del 2°, che è la c^2 del lato 50, presente nella realtà di 200/4.

Siamo a 10^-182 unità.

Questo 590 percorre tutti i 6 versi.

Nel valore più grande, 676 mostra il percorso fatto

dall’energia 666 in potenza quando si sposta quanto il ciclo 10.

Poiché il numero indica 14 volte, 1/14 di esso è

482.980.211.114 e si mostra nella realtà intera

spazio-temporale 4 e in 11.110 che è il ciclo 10 della realtà a 4 cifre 1111.

Poi, andando verso il multiplo di 10, 298 volte 10^7 è il moto del piano a lati 1 e 1 in 300, il lato 100 alla dimensione 3 dello spazio.

Infine 48 è il complesso 8 che trasla in tutti i 6 versi dello spazio nel suo complesso, alla dimensione del massimo moto unitario dato da 10 in 10^10.

15. 1206415265531 1+10×16° primo

15, come 5+5+5 è la dimensione 3, spaziale del tempo universale dato dai 10/2.

Siamo alla dimensione unitaria data da 10^-195 ed indicante tutto il moto di 10^5 in 10^-200.

Per stretta conseguenza il 531 mostra l’unitaria presenza del ciclo 10 del 16° numero primo che dà tutto il moto.

Se vogliamo compararlo al 381 di tutto il moto, questo deve traslare esattamente di 50+50+50.

Possiamo dividere tutto il numero per 15 avendo 80.427.684.368 interi.

Vediamo 1 anno di 365 giorni traslato di tutto lo spazio unitario 3.

684 migliaia sono 381 +303, che è una terna di 101, 26° numero primo che dà tutta la dinamica 101.

Poi 427 volte il complesso 10^6 è la presenza 1 di tutto il nome di Benito, o dei 9 fattori di Bibbia che creano il 10°.

80 è la realtà in tutto il complesso di 40+40 alla dimensione del moto di 10 in 10^10.

16. 1446762660154 11+40+3

Questa è la carica del moto reale data da 4×4, e avremo così un moto caricato.

Siamo giunti a 1’^-208 che presenta un indice pari a tutto il complesso 8 del moto unitario alla dimensione 26.

154 è proprio la realtà 4 caricata del ciclo 10 del 5+5+5 che è l’unità dello spazio 10 e tempo 5.

Il valore massimo di questa carica è il 12×12=144 che sono il 1° e il 2° nome di Dio, 66+78=144.

Essendo caricato a 16, uno solo dei 16 vale

90.422.666.259 e abbiamo la carica 59=Benito, che carica il lato 50 della velocità c^2 della luce.

Il 259 indica che 59 è il flusso del piano coi lati 100 e 100.

Segue 666.000 che è l’Energia Romano lanciata per tutto il 10^3.

Il 422 è il piano a lati 200 e 200 con il flusso dei 66/3 dell’energia Romano alla dimensione del complesso di 10^6.

Infine 90 è la c^2 al massimo livello del ciclo 10^10.

17. 3311653285810 ciclo 10 ×3^4

17 è il 7° numero primo che comanda tramite il suo 17, e vediamo che comanda esattamente bene, poiché nei valori base porta al ciclo 10 della realtà intera spaziale data da 3^4=81.

Siamo alla dimensione di 10^-221 che è quella che detta i primi 4 nomi di Romano Antonio Anna Paolo 66+78+26+51=221

Il massimo in 331 nostra il moto del piano a lati 1 e 1 in 333 che è l’unità 1/3 del 999/1 contenuto nel 1.000.

Poiché sono 17 dimensioni di quella unitaria, essa è data dal numero diviso per 17. Vale 194.803.134.459 interi.

Anche qui c’è il non plus ultra dato dal 59=Benito (velocità c^2 della presenza) e 4400 che è la massa data da 6600/6 e 6600/6 esistente nell’energia Romano= 6600.

Poi il 313 è il moto del piano a lati 10 e 10 in 333 unità della realtà 10.000.

Poi 1948 è il 1.938 natale dell’energia Romano quando ha percorso esattamente il ciclo di 10 anni alla dimensione della luce data da 10^8.

18. 7159845905308 4+4 +spazio 300

Vale 6+6+6 e indica tutta l’espansione tridimensionale elettrica oppure anche l’ammassamento magnetico.

Siamo alla dimensione unitaria data da 10^-234.

Le cifre basi in 308 sono il complesso 8 presente in tutto lo spazio dato da 3 lati 100 della realtà.

Anche il maggiore 715 indica tutto il moto 700 dell’unità dello spazio tempo 10+5.

In una sola delle 18 la quantità unitaria è 397.769.216.961 interi.

Dal minimo 961 che è il 13+13+13 mosso nel 1.000; al 216 che 8 volte 3^3.

Poi 769 che è il moto di 31 in 800, con 31 che è l’11° numero primo in cui 11 è 66/6, ed esiste alla dimensione di tutto il complesso spaziale 10^6.

Infine il moto di 3 in 400 alla dimensione del moto di 10 in 10^10.

Il valore unitario parla da solo.

19. 5555181609755 2 +N. Roma 753 a.C.

19 è tutto il moto di i in 10+10. E qui abbiamo il 755 uguale al 753 +1+1, cioè sommato ai due estremi che sono tra il Natale di Roma e il Natale di Gesù Cristo.

Siamo alla dimensione unitaria in 10^-247 indicante il moto unitario 47 dei lati 100 e 100.

Con 753 il 53 è il 16° numero primo che dà la dinamica a tutta quella del 700.

Lo vediamo nel valore in grande che 5555 è tutto il flusso elettromagnetico.

Diviso per 19 mostra il suo valore unitario dato da 292.377.979.460 interi,

460 è la realtà 400 mossa dei 60 secondi appartenenti al minuto primo.

979 è il flusso del piano a lati 10 e 10 in 999, alla dimensione di 1.000.

Poi 377 è 333 +44 (flusso di 11 e 1 nell’energia 66) alla dimensione 10^6 dello spazio complesso.

Infine 292 è il flusso totale 70 dei 666/3 del flusso di energia a nome Romano alla dimensione del moto 10 nell’unitario 10^10.

20. 8698761713702

2 in moto totale

Questo è il moto 10 di 10. E si rivela nel 702 che è il 1° numero primo in tutti i 7 lati 100 della dinamica sferiva.

Siamo alla dimensione di 10^-260 che considera il ciclo 10 di tutto il moto unitario in 26 settimane

Dividendo tutto il numero per 20 abbiamo il valore unitario dato da 434.938.085.685,1 esatto.

Mostra la presenza unitaria in 1/10 di tempo del 685 che è il moto dell’unità 15 dello spazio-tempo in tutta la dinamica 700.

85 è di nuovo tutta la dinamica di 10+5 in 100.000, tutto il lato elettrico (o magnetico) in 10^10.

Poi 38 ×10^6 è tutta la dinamica del 38 alla dimensione dello spazio in tutto il suo complesso.

In particolare 938 indica l’anno natale dell’energia incarnatasi in Romano.

Infine 434 è il 444 del flusso di 11 e 11 nell’energia 666 di Romano, ove 11 sono 66/6 ed esiste alla dimensione 10^9 del moto di 10 in 10^10.

21. 7402388035498 2 va in (10^2)/2

7+7+7 rimanda al natale del Padre di Romano. 498 è la realtà nel suo complesso di 4+4 nel ciclo 10 del 7×7 natale del Padre. Siamo a 10^-273 unità.

Nel 74 massimo è trasceso il 47=Amodeo, cognome del padre.

Diviso per 21 il numero diventa

352.494.668.357,047 fino al tempo 10^-3 del 47=Amodeo.

357 sta in 381 come 381 è senza le 24 ore di un intero periodo. Infatti è anche 333+24.

Poi abbiamo l’energia potenziale 666 che si realizza nel piano a lati 1 e 1, e si chiama Romano alla dimensione unitaria di 1.000.

Poi il 494 è tutto il 381 del nome di Romano +113. Romano Amodeo alla dimensione del complesso spaziale.

Poi 352 che è 381 meno il 10° numero primo 29 e indica il flusso del Re dei Re dato dal 10° numero primo. Il suo valore paterno si vede in suo padre alla dimensione c?2 data da 10 in quanto si muove nell’unitario 10^10.

22. 4993201718653 16° primo +600

È l’energia 1/3 di Romano=66 e si vede nel 653 che è il moto del lato 100 nei 753 anni tra il natale di Roma e quello di Gesù Cristo. Siamo a 10^-286 unità.

Il massimo 499 è il moto di 1 nel 500 dell’Universo posto in 10^3

Diviso per 22, tutto il numero diventa

226.963.714.484,22 . Mostra nei centesimo il flusso 1/3 del 66=Romano.

484 è il 444+40 in cui la realtà intera 40 si somma al flusso dinamico dei lati 11 e 11 nell’energia 666 di Romano.

714 indica il 700+7+7 dell’energia del moto 100 di 600 e 1 e 1 di 6 e 6 nel volume unitario 1000 dello spazio reale.

963 è il 37 in 1.000, ove il 37 indica il moto 7 dello spazio 30 alla dimensione dello spazio in tutto il suo moto complesso

226 è il flusso reale 4 dei 666/3, flusso reale di Romano alla dimensione della c^2 della luce, alias la 10^9 data dal moto di 10 in 10^10.

23. 5298043924304 realtà 4 spazio 300

È la presenza 1 del flusso 1/3 di Romano =66. In perfetta coerenza è generata la realtà 4 del lato 100 della realtà nelle 3 componenti dello spazio.

Siamo a 10^-299 unità che indicano tutto il moto di 10 in 10^-300

52, il massimo è 26+26, l’intera creazione terrestre dell’anno in 52 settimane.

Diviso per 23 il numero diventa 230.349.735.839 interi

839 è 161 in moto nel 1.000, ed è il valore di carica palindromo.

735 è 333+402 in cui la realtà 400 del 1° numero primo si muove di 100/3, alla dimensione reale 1.000 del volume unitario.

349 è il moto 7×9 di 300 o del 51=Paolo (4° nome di Dio) in 400 alla dimensione del moto 1.000 del volume unitario 1.000.

230 è nel ciclo 10 della carica dei 66/3 alla dimensione del moto di 10 in 10^10.

24. 4232820341913 Brasit a tempo pieno

Alle 24 ore intere del giorno ecco che compare il 913 di Brasit, il titolo ebraico del 1° libro di Bibbia.

42, il massimo, è tutta la dinamica del 6 moltiplicato per 7.

Siamo alla dimensione di 10^-412 unità, quelle che lo indicano

Diviso in 24 unità il numero diventa 176.367.514.246,375 preciso.

Nel tempo millesimo di tutto lo spazio 75 del 300, abbiamo 246: è il piano a lati 100 e 100 con flusso 40 della realtà in tutti e 6 i versi.

514 è il moto 7 di tette nel tempo universale dei 1.000/2 espressi nei 1.000 del volume unitario.

367 è il modo di 1 giorno dell'anno bisestile di 366 giorni espresso nel moto 1.000 del volume 1.000 unitario.

176 è il lato 100 e l’energia in potenza 66 chiamata Romano che si attiva totalmente trasvolando del ciclo 10 alla dimensione c^2 della luce data dal moto di 10 in 10^10.

25. 8261485762318 nomi Rom. 381 -9×7

È la presenza data da 5 per 5 o da ¼ del lato 100 della realtà.

Siamo alla dimensione unitaria in 10^-325 unità. In perfetta coerenza a questa presenza il moto 7 alla velocità c^2, che porta a 63 (al moto di 3 nell’energia 66=Romano) si muove in tutto il nome di Dio che Dio ha concesso anche a Romano.

L’unità 25ma del numero è 330.459.430.492,72 preciso.

Mostra nel tempo centesimo del 9 per 7 il 491 in cui il 381 di muove esattamente dei 66/6 dell’energia di Romano.

430 è la realtà intera 400 mossa nello spazio 30 alla dimensione delle 1.000 unità del volume.

459 è 381 mosso di 78=Antonio, il 2° nome uguale a 26+26+26 (1,5 anni in settimane) alla dimensione del volume 1.000 che si muove di 1.000.

330 è 381 -51, essendo il flusso del 4° nome paolo nel 381 di tutto il nome di Dio prestato anche a Romano, alla D. c^2 della luce.

26. 3137202856422 nomi Ben 426 -4

Questo è Dio in tutto il moto in settimane di creato. In perfetta coerenza entra in scena il 426 di tutti i nomi del 2° a di Romano, subito dopo il 381 di tutti i nomi di Romano visti prima ed è il Dio Uno e Trino che si muove in tutto il nome del 2°.

Esiste alla dimensione unitaria data da 10^-338 unità.

Il tempo 26esimo di tutto il nome è

120.661.648.323 interi.

È il Flusso 666/3 di Romano sommato al 101 del nome del padre Luigi Amodeo o, se preferite, al 26° numero primo che è il Dio nel numero primo.

648 è 426 +666/3 e associa al nome del 2°genito il flusso 1/3 dell’energia nominata Romano, alla dimensione del volume 1.000

661 è chiaramente il moto del tempo dato da 10/2= 5 nell’energia 666 di Romano. Oppure 426 +235 che è il piano a lati 100 e 100 con flusso 7 per 5, alla dimensione del volume 1.000 mosso di 1.000.

120 sono tutti i versi 6+6 nel ciclo 10 alla dimensione del miliardo che è quella del 10 per quanto avanza in 10^10.

27. 7934657725631 111+260+260

È 3^3 tutto il volume e lo vediamo espresso nel 631 con il piano a due lati di 10+26 indicanti tutto il moto e il flusso unitario in 111.

Alla dimensione unitaria di 10^-351 unità.

Il 793 massimo mostra il moto di 7 in tutto il complesso dato da 800.

Diviso per 27 il numero unitario è di 293.876.212.060 interi.

Mostrano il 1° fatto di 60 secondi.

212 è il moto del ciclo 10 in 666/3 di flusso di Romano alla dimensione 1.000.

876 è il moto di 24 ore in 900 alla dimensione del 1.000 avanzato di 1.000.

293 è il moto di 7 in 300, alla dimensione del 1.000 avanzato nel modo trino che dà un miliardo ed è il moto 10 in 10^10.

28. 4205051418866 666+100+100

È la realtà intera 4 fatta dal moto 7. E coerentemente è la energia potenziale 666 che si realizza nel piano avente a lati i due della realtà.

Siamo alla dimensione unitaria di 10^-364 che è quella totale dell’anno fatto da 52 settimane.

Nel 420 è il ciclo 10 del 6 moltiplicato per 7.

Nel tempo 28° il numero diventa

50.180.407.816 interi.

È la carica 4 per 4 di tutto il complesso 400+400.

407 è tutta la realtà caricata del moto 7 nelle dimensioni unitarie delle migliaia.

180 è il piano dimezzato dei 360 gradi alla dimensione del complesso delle mille migliaia.

50 è il tempo 1/5 della presenza dei lati 100+100 della realtà alla dimensione del miliardo di unità dato dal moto del ciclo 10 in 10^10.

29. 6639407337700 moto totale

È nel 29 il <Re dei Re>, il 10° numero primo e lo mostra nel 700 del moto totale del lato 100 della realtà intera nel 100 per 100.

Siamo giunti alla dimensione unitaria di 10^-377 unità nelle quali 27 quantità 13 esistono nella realtà intera data dalla dimensione 400.

377 è il moto Uno e Trino nel moto totale 381 che caratterizza il Nome Segreto di Dio coi 6 nomi di Romano .

Anche il massimo è il 66 dell’energia di Romano.

Diviso tutto per 29 vale nell’unità di 228.945.080.610 .

610 è il ciclo 10 del 1° e del 2° misurati col 2°.

80.000 è tutto il complesso della realtà intera del volume 1.000.

945 è il moto elettromagnetico 55 in 1.000 migliaia.

228 è il 1° di 60 secondi che esiste nei 666/3 di Romano, oppure il piano a lati 100 e 100 il cui flusso è di 7+7+7+7 alla dimensione del miliardo corrispondente al moto di 10 in 10^10.

30. 1887989186449 444+5

30 è la terna del ciclo 10 e si traduce nella dinamica 444 del piano a lati 666/6 e 666/6 nel 666 dell’energia in potenza di Romano.

Siamo alla dimensione unitaria di 10^-390, il moto intero di -10 in 10^-400

Nella sua unità 30ma il numero è 62.932.972.881 interi e mostra il moto di 7 in 888,

Mostra il moto di 7+7+7+7 in 1.000.

Mostra il moto di 66+1+1 in 1.000 volte 1.000.

Mostra il moto di 38 in 100.miliardi, valore totale del moto di 10 in 10^10

881 è 381 +500 moto nell’Universo

972 è 381 +591 che è la presenza 1 del ciclo 10 del 59=Benito nelle dimensioni unitarie del volume 1.000.

932 381 +551 (moto di 4 in 555).

62 = moto di 38 in 100 miliardi,

31. 4783194611598 555+33+10

31 è la presenza 1 del 30 e si rivela nel flusso elettromagnetico 555 del flusso 1/3 del lato 100 e del ciclo 10.

Siamo giunti alla dimensione di 10^-403 unità, che hanno superato con l’intero 3 le totali reali 400. 47×10^11 è Amodeo.

31 è l’11° n. primo, flusso 66/6 dell’energia 66.

Il suo tempo 31mo vale

154.296.600.374 interi.

374 è il flusso di 7 in 381 nome di Dio prestato a Romano.

660 è l’energia di Romano alla dimensione 10.000 della realtà unitaria data da 10^4.

29 è il <Re dei Re> del 10° numero primo alla dimensione 10^7 del movimento unitario si 1.000 in 10^10.

154 è la realtà 4 del ciclo 10 dello spazio-tempo dato da 10+5, alla dimensione del miliardo che è il moto di 10 in 10^10,

32. 0974173087763 333+33+10

32 è la realtà 4 del complesso 8 e si vede nel valore base, dato da 10 +33+333.

Siamo giunti alla dimensione 10^-416 dell’unità in cui la realtà esiste caricata di 4 volte 4. 763 è anche il moto dello spazio e del ciclo 10 di 66 che trasla e si realizza in 76.

Il massimo 97 è il moto di 7 in 100.

L’unità 32ma è data da 30.442.908.992 interi.

È il moto di 7, unirà di moto, in 999, moto dell’unità in 1.000.

È il moto di 90+1+1 in 1.000, volume reale unitario.

È il moto di 2 in 444 dinamica di 111 e 111 in 666 del complesso spaziale dato da mille migliaia.

È la dinamica totale di 3 ×10^10, quella che divisa per 100 porta ai 300 milioni di metri al secondo della luce

33. 4.499.973.105.972 7+3×7 in 10^3

33 è il flusso 1/3 del lato 100 unitario in 99/1 e si dimostra nel valore base del moto di 7+7+7+7 in 1.000.

Esiste alla dimensione 10^-429 in cui è ora il 10° numero primo ad avanzare coll’intera realtà 400.

Dinamica totale in 44×10^11 in cui è quella dei lati 66/6 e 66/6 nell’energia 66 di nome Romano.

La sua unità 33ma è 136.362.821.393 e si mostra nel moto di 7 nella realtà 400.

È il moto 7+7+7 del complesso 800 alla dimensione 10^6 dello spazio complesso dato da mille volte 1.000.

Altrimenti detto, è il moto 7 di 365 giorni.

È il moto 6 del ciclo 10 di 13 alla dimensione del miliardo che esprime il moto totale di 10 in 10^10 che sono 10 miliardi.

Alla dimensione 33 si vede davvero tutto dato dal 66/2 indicato da 33, che in questo 136 è 66+66 nel piano del flusso della realtà unitaria in 436 uguale a 66 volte 6,6, +421 uguale a 66 volte 6 +378 periodico in 78.

34. 0367133603686 666 +10+10

34 indica la presenza 1 di 99/3 flusso del lato 100 della realtà, e il valore è omogeneo: mostra l’energia 666 del piano a lati 10 e 10 con la terna base.

Siamo alla dimensione di 10^-442 indicante il flusso di 2 in tutta la dinamica a indice 444 dato dall’energia 666 senza i due lati unitari del piano dati da 666/6 e 666/6..

Ciò comporta nel 467 della maggiore il ciclo di 1 anno nel suo piano a lati 1 e 1.

Diviso nell’unità 34ma fa 10.798.047.167 interi.

167 è il flusso dell’energia potenziale 66=Romano che trasla quanto il 101 dato da tutto il moto espresso dal 26° numero primo, corrispondente al nome di Luigi Amodeo, Padre reale di Romano.

47=Amodeo è il flusso 7 della realtà 40 on cui 40 è il nome Set, 3° figlio di Adamo è 47 vale il nome di Enos, figlio di Set. Esistono alla dimensione intera in 1.000

798 il flusso dei lati 1 e 1 del piano nel complesso 800.nello spazio complesso 10^6 di mille migliaia. 10^10 è il flusso totale.

35. 9207208617485 3×5 va in 500

35 significa il moto 7 nel tempo dell’universo dato da 10/2 e la terna base lo conferma come il l’energia 666 attiva nel piano a lati 10 e 10 del piano che fluisce.

Siamo alla dimensione 10^-455 del moto intero del lato a indice 100 nell’unità di 555.

Anche il massimo 92 è il moto invariante 90 in 100, +1+1 area avente quel flusso.

In questo valore intero, la velocità assoluta di 900 volte 10^10 si somma all’unità dell’elettromagnetismo che vale 207.542307208 differisce di 222+2+2 (volume del flusso 1/3 dell’energia 666) alla dimensione dello spazio complesso espresso in quantità 10^6. Il

intero che in 356 ha il ciclo dell’anno in cui si muove l’invariante 9= c^2.

103 è il moto 3 del lato 100 della realtà alla dimensione unitaria del volume 1.000.

63 è il moto invariante 9 della dinamica 7 alla dimensione del milione che è il moto complesso dello spazio dato da mille volte mille.

263 è la stessa dinamica espressa dai lati 100 e 100 della realtà come il piano trasversale del flusso 7 per 9, e lo fa nei miliardi che sono il moto intero di 10 nell’intero 10^10.

36. 4927463876731 269 va in 10^3

36 indica il 6 per 6 che da il decimo dei 360° e mostra la terna base come la presenza 1 del 30 esistente nella dinamica 7 del lato 100 della realtà.

Il massimo 49 è il 7 per 7.

Siamo giunti alla dimensione 10^-468 dell’unità.

Diviso per 36, l’unità di questo numero vale

136.873.996.575 interi che nella terna base sono il flusso elettromagnetico 555 del piano a lati 10 e 10. 996 è la realtà 4 a fluire in 1000 volte 1000. 873 è il 127 a scorrere in 1.000 milioni (di spazio nel suo complesso) essendo il lato 100 e il volume 3^3. 136 mostra il lato 100 del flusso 36 dato da 6 per 6, alla dimensione massima del moto di 10 in 10^10, Riferito all’energia potenziale 66, in esso si muove 66+66 del 4873 riferibile al ciclo intero della terra, dato da 4631 unità che sono 222+10+10 di esse e in questo indicano il volume del flusso dei 666/3 dell’energia .alla dimensione 10^6 dello spazio in tutto il suo complesso. Il ciclo unitario della terra è dato dal volume 66+1+1 dell’energia, posto al quadrato e sommato al 7 indicante il vincolo sferico. Infatti 68^2 +7 = 4631. È normale che sia questa dimensione delle 6 per 6 volte l’unità data da 13 cifre decimali, incrementata dei 666/3 meno il 10+10 indicante l’area trasversale al flusso, che non è flusso e sommata a 66+66 (10^9).

37. 9850594386949 moto 50 in 999

37 indica il moto dello spazio 3 nella realtà 40, e la terna base 949 indica il flusso del tempo di 50, presenza in 100+100 presente nel 999 che in unità è 1.000.

Siamo alla dimensione 10^-481 indicante nell’indice che il lato 100 della realtà ha tutta quanta la dinamica totale 381 data dal Nome Segreto di Dio. Il massimo è il flusso dell’unità 16 dello spaziotempo in 1.000.

Diviso per 37 il numero diventa l’unitario di 266.232.280.728 interi.

728 è il flusso 700 di 7+7+7+7.

280 lo è di 70+70+70+70 alla dimensione unitaria del volume reale 1.000-

232 è il flusso 10 dei 666/3 dell’energia in potenza nominata Romano.

266 è il moto del lato 100 della realtà nell’anno di 366 giorni, o del 26° n. primo nei tre di 465, oppure più semplicemente dei lati 100 e 100 della realtà in cui flusso è dato dall’intero 66 dell’energia nominata Romano. Tutto questo alla dimensione del miliardo indicante il moto del ciclo 10 della realtà nel quantitativo unitario totale dato dal 10^10, che è l’immagine del Dio JHVH che dice <Io sono il 10 che esisto in dieci 10 interagendo con tutti e 10>.

38. 8465043848340 moto tot 300 realtà 40

38 è il flusso del piano unitario a lati 1 e 1 nella realtà intera 40, quindi è il flusso totale unitario e si manifesta nella terna base 340 nella realtà 400 del lato 100 della realtà oppure flusso dell’area 100.

Siamo alla dimensione di 10^-494 vi esprime quella totale 500 dell’universo senza i lati del piano trasversale 3 e 3 che – essendo trasversale – è tolto al valore del flusso lineare.

Il massimo 8465 è 4631 ciclo in anni della terra +3844 indicante il ciclo 10 del 381 dinamica totale di Dio sommato al ciclo 1 di 33.

Diviso per 38 il numero è 222.764.311.798 interi.

È il flusso di 2 in 800, la realtà complessa data da 400+400.

È il flusso 111 del piano a lati 100 e 100 della realtà alla dimensione intera del volume in migliaia.

È il flusso di 6 per 6 nel complesso 800 alla dimensione complessa 10^6 dello spazio dato da mille volte 1.000.

È il flusso 1/3 dell’energia 666 nominata Romano alla massima dimensione del moto di 10 in 10^10

39. 2783003460393 333 +60

39 è il flusso di 1 nella realtà intera 40, e 393 lo è del 60 in 333 flusso 1/3 del 999 nel 1,000.

Siamo alla dimensione 10^-507 che quantifica il moto dimensionato 7 (vincolo sferico) alla dimensione unitaria dell’universo data da ½ del volume totale 1.000, metà retrocedente e metà avanzante da 0, intersezione degli assi chiamata Origine

278 è il paiano a lati 100 e 100 della realtà col flusso 26+26+26 del 2° nome di Dio Antonio.

Nella sua unità data da 1/39 è esatti 71.359.063.087 interi.

87 è il moto dei 13 in 100 e saranno gli anni interi della mia vita, che sono quelli aggiunti al 913=In Principio, nella Bibbia, che portano al 1.000.

63 è il 7 alla velocità 9 invariante della c^2 alla dimensione reale del volume unitario 1.000.

359 è il moto dello spazio complesso 6 nel ciclo di 365 giorni e di 7 in quello dell’anno bisestile.

71 è il moto del <Re dei re>, il 10° numero primo 29 nel lato 100 della realtà, alla dimensione massima del moto di 10 in 10^10

40. 7181694626082 40+40 +1+1

40 è la realtà 4 nel suo ciclo 10 e la prima terna 082 è il complesso 8 alla velocità invariante 9 della c^2. Siamo alla dimensione di 10^-520 unità indicanti il ciclo dieci delle 52 settimane dell’anno.

Il massimo 718 mostra il flusso totale 700 del piano avente per lati il 9 e il 9 della velocità invariante della luce.

1/40 è l’unitario intero in 179.542.365.652,05 e mostra nei 5 centesimi il tempo 5 nel tempo del lato 100 dell’universo.

652 è 381 il nome di Dio della dinamica totale +271 che è la dinamica del <Re dei Re> 10° numero primo in 100, lato della realtà, come flusso dei lati 100 e 100 della realtà a dimensione unitaria.

365 è l’anno intero nei giorni, alla dimensione intera data dai 1000 anni.

542 è 381 +161 il valore della carica 16, nel palindromo, alla dimensione unitaria dello spazio complesso dato da mille volte 1.000.

179 è il moto di 7+7+7 nei lati 100 e 100 della realtà alla dimensione del massimo moto di 10 in 10^10.

41. 8278755290370 dim.

Tot. spazio

41 è la presenza unitaria della realtà 40 e nella terna base è il flusso dello spazio 30 nella realtà 400. Il massimo 827 mostra il complesso nel moto di 3^3.

Siamo giunti ai 10^-533 indicanti nell’indice il flusso unitario dei 666/2 dell’energia Romano data dai lati aventi in 100 e 100 i lati della realtà 10^4 data dalla loro interazione

1/41 mostra l’unitario 201.920.860.740 nei valori interi.

La terna base 740 è la dinamica 700 della realtà 40. 860 e il tempo del minuto primo nei 60 secondi, combinato con la realtà in tutto il suo complesso 800 alla dimensione 1.000 del volume unitario.

920 è il moto del complesso 80 in 1.000 volte il complesso 10^6 dello spazio, ossia in 1 miliardo uguale al moto di 10 in 10^10.

201 è il flusso 1 dei lati 100 e 100 della realtà.

1920,8607 nei lati 100 della realtà sono anni riferiti giusto a quelli della nascita dell’energia in Romano.

+1920,8607 anni mesi e dì raggiungono la data con

+0017,1518, dinamica 17,1717 del 7° n. primo -201 10^-4 dati dal flusso 1 dei suoi lati 100 e 100.

42. 3715538265843 333 +510

42 combina il lavoro 6 con l’opera 7 e si mostra nel flusso 333 del 999 nel 1,000 assieme alla presenza 10 del tempo ½ dell’universo 1.000.

Siam giunti a 10^-546 indicate il flusso 6 del piano avente a lati il ciclo 10 di 3^3 in ciascuno.

Il massimo 371 nostra il moto del Re dei Re 10° numero primo nell’intera realtà 400.

1/42 porta all’unitario 88.465.196.805 nei valori interi.

805 è il moto universale 5 del complesso 800.

196 è il moto della realtà 6 nei suoi due lati 100+100 alla dimensione unitaria in 10^3.

465 è il moto nel piano 100 del 365 giorni dell’anno terrestre, alla dimensione unitaria complessa delle mille volte 1.000.

88 è il moto dell’elettromagnetico moto centrifugo e centripeto 6+6 in 100.

1968,05 è l’inizio del 1.938,01 cresciuto di 30 anni e 4 centesimi nei mesi.

43. 2997315705609 moto tot 600 di c^2

43 è il ciclo 10 che trasla del terzo del 99 contenuto nel piano 100, e si mostra nella terna base in tutto il complesso spaziale 600 alla velocità 9 invariante della c^2.

Accade alla dimensione 10^-559 dell’energia elettromagnetica a dimensione 555 mossa in tutta la sua realtà unitaria data da 4.

Nel 299 della terna massima è il moto di 1 nello spazio reale 300.

299792458 è la velocità <c>

299731570 difetta di:

000060888 e la sola differenza è la pura dinamica 6 della realtà 10.000 che interagisca coll’energia 666 +666/3 di moto nel suo flusso 1/3 reale

1/43 dà l’unitario 69.705.016.409 , nei valori interi.

409 è la realtà alla velocità 9 di c^2.

016 è la carica elettrica alla dimensione del volume 10^3.

705 è il moto 700 dell’universo 5 alla dimensione 10^6 del volume complesso di mille 1.000.

69 è il moto di 1 nel moto totale 70. Alla dimensione totale del moto di 10 in 10^10.

44. 9297340666071 moto 29 in 100

44 è la dinamica totale del piano a lati 66/6 e 66/6 dell’energia 66 nominata Romano e il 71 è il moto del <Re dei Re> 10° numero primo in 100, mentre in 929 è 70 in moto nel 999 unitario nel 1.000.

Siamo alla dimensione di 10^-572 del flusso 6+6 elettromagnetico del piano avente per lati 280 e 280, ciascuno dei quali è il ciclo 10 della dinamica intera reale 4 del vincolo 7 della sfera.

Un suo 1/44 è l’unitario 211.303.196.956 negli interi.

Moto di 44 in 1.000 con 956.

Moto di 4 nei lati 100 e 100 della realtà a dimensione 1.000-

1969,56 sono 31,55 anni andati oltre l,’inizio dell’anno 1.938,01 in cui a gennaio si è incarnata l’energia divina.

Moto di 30 nel 333 flusso terzo del 999 nel 1.000 che è 1 miliardo ed è tutto il moto di 10 in 10^10.

Flusso 100 (lato della realtà) dell’unitario 111, che è il valore lineare 666/6 dell’energia nominata Romano, nella stessa dimensione del flusso di 10 in 10^10.

45. 5142490565013 tempo 26/2

45 è il moto 40 nell’universo 5 mentre è la presenza del moto 7+7 nell’universo 500.

Siamo giunti alla dimensione 10^-585 indicate l’unitario flusso 30 dell’energia unitaria elettromagnetica data da 555, che è il 666 dell’energia totale nel moto in essa del sui 666/6 che ne esprime il calore unitario,

45 è 1/8, il tempo unitario dei 360° di rotazione intera come la traslazione del 640 complementare nel loro riferimento intero 1.000. e 640 è l’energia

666 senza il suo moto intero nel 26 espresso nel piano trasversale a lati 13 e 13, che – essendo trasversali al flusso, non sono flusso.

1/45 del numero è 114.277.568.111, 4 totale e

mostra nel tempo decimo della realtà 4 il flusso 666/6 dell’energia Romano.

568 è 381 nome totale di Romano +187 (moto di 13 nei lato 100 e 100 della realtà) alla dimensione unitaria di 10^3.

277 è il moto dell’universo 500 in quello totale 777 dato da 666+666/6 alla D. complessa di 10^6.

114 è il moto 111+3 dei 666/6 dell’energia mossi dello spazio unitario 3 alla D. del moto di 10 in 10^10.

46. 9276119030290 10 ×10° primo

46 è il flusso dello spazio-tempo 5 nel tempo 50 della presenza ¼ dei lati 100 e 100 della realtà, e si vede nel flusso 10 del <Re dei Re> 10° n. primo.

Siamo alla dimensione 10^-598 del flusso del trasversale 1 e 1 in 600, tutto il complesso-

Il massimo 927 è 3^3 alla velocità invariante 900 della c^2 della luce.

1/46 delle 13 cifre porta all’unitario

201.654.761.528 nei valori interi.

528 è 7+7+7+7 nell’universo 500.

761 sono un minuto primo e un secondo nel moto

700 del lato della realtà alla dimensione del 10^3.

654 è 381, moto di Dio +373 che è il flusso 40 reale dello spazio 333 dell’energia di 666/2, alla dimensione dello spazio complesso in 10^6.

201 alla dimensione del moto totale di 10 in 10^10 è il flusso 1 dei lati 100 e 100 della realtà.

47. 2232216805610 10 ×(1°+2°)

47 è il moto 7 della realtà 40 ed è uguale al cognome Amodeo.

Siamo alla dimensione di 10^-611 in cui l’indice unitario 111 del flusso dei 666/6 dell’energia Romano si muove del 500 indicante quello dell’universo positivo nel 1000 allorché complesse. , e nella terna base mostra il ciclo 10 di un primo sommato al secondo, mentre nei massimi è il flusso del lato 100 in 22222= 66666/3 dell’energia di nome Romano.

Portarlo all’unità 47ma significa avere

47.493.974.587 negli interi e si mostra Amodeo=47 a dimensione 10^9 dell’invariante luce.

493 è 381 +112, oppure il moto di 7 in 500 alla dimensione dello spazio complesso in 10^6, dato da mille migliaia.

973 è il moto del Dio=26 nel 1.000 del volume complesso.

587 sono le 13 cifre esistenti nel totale spazio che va dal negativo -300 fino a +300.

48. 7344874277340 333 +7

48 indica la diffusione del complesso 8 in tutti i 6 bersi centrifughi o centripeti.

Siamo alla dimensione 10^-624 simile alle 24 ore del giorno che si spostano dal meno 300 fino al più 300.

La terna base è coerente mostrando il moto sferico 7 riguardante il flusso 1/3 del 999 che è il 1.000 reso unitario.

Anche 734 mostra il moto assoluto 1 di 33 alla velocità 700.

1/48 esprime il suo valore unitario in 153.018.214.111,25 valore pieno.

Nel tempo centesimo di ¼ di 100, ecco il flusso 666/6 dell’energia intera.

Ecco il 214 che esprime il moto del lato 100 della realtà nel Pi greco 314 alla dimensione del volume 10^3.

Ecco 18 come il 6+6+6 nelle tre componenti spaziali alla dimensione del complesso 10^6.

Ecco 153 che è il lato 100 della realtà con l’azione intera dinamica del 16° numero primo 53, alla dimensione c^2 della velocità della luce.

49. 1851057882822 222 +600

49 come 7 al quadrato è il piano dell’espansione sferica, e siamo alla dimensione 10^-637 del moto unitario di 31 nell’unità 666 dell’energia.

Mostra il flusso 1/3 dell’energia 666 chiamata Romano e diffusa nella complessità dello spazio crescente da -300 fino a -300. Nel 1851 c’è il riferimento all’anno natale 1856 (con in più il tempo 5 dell’universo) di Torquato Vincenzo Amodeo, padre del Luigi nato 7-7-7.

1/49 esprime il suo valore unitario in 37.776.691.486 interi in cui:

7+7 si muove nell’universo 500; 91 è il moto 10 di 3^4=81 nelle migliaia unitarie del volume;

77766 è il moto di 66/6 in 77777 alla dimensione del ciclo 10 della realtà 10.000; 3×10^10 è tutto lo spazio che, diviso per il piano 100 risolve in 3×10^8 la velocità assoluta della luce, ossia contenente anche la velocità espressa nel piano trasversale al flusso avanzante.

50. 8742288699610 ciclo 10 (1°+2°)

50 è il tempo ¼ di presenza nella realtà data da 100+100 lunghezze dei suoi due lat0.

Siamo giunti alla dimensione 10^-650 in cui la presenza ¼ dei lati 100 e 100 della realtà si muove in tutto il suo spazio complesso 600, andando col lato 100 della realtà in tutti i suoi 6 versi centrifughi, dall’origine.

50 mostra il ciclo 10 dei 60 minuti secondi del minuto primo, sommato al minuto secondo.

874 mostra il moto di tutto il 26=Dio nella velocità assoluta 900.

1/50 esprime il suo valore unitario in 174.845.773.992,2 valore completo che mostra 1/5 di tempo unitario del 992 che è il moto del complesso reale 8 in 1.000.

773 mostra il moto della realtà 4 in 777 alla dimensione intera dello spazio 1.000.

845 mostra il moto magnetico 55 nella velocità assoluta 900 alla dimensione del complesso dato da 10^6.

174 mostra il Dio=26 nel suo totale moto in 100+100 lati della realtà unitaria a D, c^2 di 10^9.

51. 2557703469419 38 +381 nome Dio

51 è la presenza 1 nel tempo della realtà data da ¼ dei lati 100+100 della realtà.

Siamo alla dimensione 10^-663 indicante nell’indice il flusso di 3 nell’unitaria energia 666. e il 410 mostra in modo ideale Dio=381 che si muove nel suo tempo decimo, mentre nel massimo 255 mostra il moto dello spazio 300 nell’elettromagnetismo di 555.

1/51 esprime il suo valore unitario in 50.151.048.419 unitari, in cui:

419 mostra il moto di 1 nel ciclo 10 del 7×6 che dà la totale curvatura 7 del sistema ortogonale a vincolo 6.

48 mostra il complesso 8 avanzante nelle 6 unità da e verso il centro degli assi alla dimensione del volume 10^3.

151 mostra la 3ealtà 40 in moto nei 666/6 del flusso lineare dell’energia Romano dalla dimensione del complesso volume 10^6.

5×10^10 indica il totale flusso nel tempo dei 10/2 dell’Universo alla dimensione del moto di 10 in 10^10.

52. 2055617104544 444+lato 100

52 è il piano a lati 1 e 1 il cui flusso è ¼ dei lati 100 e 100 della realtà.

Accade alla dimensione 10^-676 indicante nell’indice il moto unitario 10 dell’energia intera in 666.

52 l’evidenza nel 544 in cui 66/6 fluiscono nel 500, tempo ½ positivo dell’universo unitario in 10^3.

205×10^10 mostra il flusso di 10/2 del piano a lati 100 e 100 della realtà.

1/52 esprime il suo valore unitario in 39.531.098.164 interi in cui:

164 è il flusso del 6×6 elettromagnetico nei lati 100 e 100 della realtà.

98 da il flusso unitario del piano a lai 1 e 1 nel lato 100 della realtà alla dimensione del volume 10^3.

531 mostra la presenza 1 del cubo a lati 10+10+10 in tutto il 500 esprimente il solo universo in avanzamento positivo alla D. del volume complesso in 10^6..

39 è il moto 1 nella realtà totale di 4×10^10.

53. 8559711677578 555+66/3+1

53 è il 16° numero primo incaricato di esprimere tutto il moto.

Accade alla dimensione 10^-689 in cui l’energia 666 nell’indice si è attivata nelle 23 dimensioni date dai 66/3 nella presenza di 1.

53 lo mostra nel 578 in cui il flusso 66/3 dell’energia di Romano si muove nel complesso spaziale da -300 a +300.

855 mostra il complesso 800 con flusso elettromagnetico 55.

1/53 esprime il suo valore unitario in

161.503.993.916,5660 che dettaglio fino ai decimillesimi della realtà, indicanti il tempo del moto di 1/10 nello 0,666 dell’energia di Romano.

3916 lo raffronto con il 4631 del ciclo totale degli anni terrestri e lo raggiunge con +715 indicante il moto totale 700 dell’unità 10+5 dello spazio-tempo.

399 è tutto il moto di 1 nella realtà intera 400.

1615 è in 1616×10^8 la progressione della carica elettrica, in cui essa si muove nel 10^8 unitario della dimensione della velocità della luce.

54. 1158856778249 666/3 +3^3

54 dato da 6 combinato con l’invariante 9 di c^2 rappresenta il Figlio=54.

È la dimensione 10^-702 della dinamica 700 del lato della realtà, nel dettaglio del piano a lati 1 e 1.

54 è espresso nel 249 in cui il figlio avente i lati 100 e 100 della realtà si muove negli anni 7×7 del padre creatore in 7 giorni.

115 mostra la realtà totale di 4×10^10 presenta nel flusso totale del 666/6 alla stessa D. totale 10^10.

1/54 esprime il suo valore unitario in 21.460.310.708,314814 che evidenzio in totale

essendo 814 un flusso periodico indicante il moto 7+7 del complesso 8.

0,314 è la curvatura di Pi greco.

708 è il complesso 8 in tutto il suo moto 7 nel lato 100 della realtà.

310.000 è il moto della realtà 10.000 nelle 30 quantità dei lati 10+10+10 del sistema cubico spaziale.

460 è la realtà 400 con il mosto dei 60 secondi di un minuto primo.

21 è 7+7+7 alla 10^9 della c^2 assoluta.

55. 6224672421602 1+1 +300+300

55 dato da 5×66/6 energia elettro-magnetica.

Esiste alla D. 10^-715 della dinamica 700 dell’unità dello spazio-tempo dato da 10+5, o da 5+5+5.

55 mostra il flusso elettrico 1 e magnetico 1 in tutto il complesso spaziale da -300 fino a +300.

622 mostra i 666/3 del flusso elettromagnetico caricato della realtà intera 400×10^10.

1/55 esprime il suo valore unitario in

113.175.862.210,945 che dettaglio fino ai 45 millesimi che sono periodici, ove 945 è il flusso elettromagnetico 55/1.000 nell’unità.

210 è 70+70+70 corrispondente al flusso 10 dei lati 100 e 100 della realtà.

862 evidenzia il flusso totale 38 nel 900 invariante della c^2 alla dimensione delle migliaia del volume.

175 è il lato 100 della realtà in tutto il suo spazio di avanzamento dato da 75 alla dimensione del volume complesso dato da 10^6.

113, uguale a Romano Amodeo, nome e cognome di Dio alla dimensione 10^9 assoluta della luce rivela il suo nome.

56. 6460241449230 100+100+30

56 è insieme Adamo+Eva, 30+26 ed è il flusso di 66/6 di Romano in 66 1° nome, Romano.

È alla dimensione 10^-728 di tutto il moto 7 del lato 10 e di 7+7+7+7.

Coerentemente, il 230 mostra nel flusso dei lati 100 e 100 della realtà il moto del 30=Adamo=Noè, laddove il ciclo 10 del 23 è del secondo figlio Abele.

646×10^10 è il Dio Elohim alla dimensione totale.

1/56 esprime il suo valore unitario in 115.361.454.450,53571428 valore totale essendo 571428 il periodo dato da 1/175.

0,53 sono i centesimi del 16° numero primo 53 che da il moto al periodo.

450 è la realtà 400 avanzante nel tempo ¼ dei lati 100+100 della realtà stessa.

454 è la stessa di prima caricata del moto 4 della realtà.

361 è il moto del tempo dei 10/2 dell’universo in 365 giorni.

115 è la realtà 4×10^9 (c^2 della luce) sul +666/6 flusso unitario dell’energia.

57. 2137513169633 66/2 va in 666

57 è il flusso 7, sferico della presenza data da ¼ del lati 100+100 della realtà.

È alla dimensione 10^-741 indicante la presenza 1 della realtà 40 nel flusso 7 del lato 100 della realtà.

57 lo mostra nel flusso dei 66/3 dell’energia nel totale suo di 666, 213 mostra il flusso 13 dei lati 100 e 100 alla dimensione intera 10^10.

1/57 esprime il suo valore unitario in 37.500.231.046,1929 fino al tempo dell’anno 1929 in cui il Padre Luigi Amodeo nato 7-7-7 aveva in anni i 66/3.

46 è la realtà nei 6 versi.

231 mostra il piano a lati 100 e 100 della realtà nel flusso 1 di 10+10+10 a D. mille del volume.

500 è il solo positivo nell’Universo nel complesso 10^8 spaziale.

37 è l’anno di concepimento di Romano.

Romano Amodeo è l’immagine viva della trascendenza totale in uno che assolutamente non sembra in nessun modo una possibile immagine e somiglianza di Dio.

58. 7578429691780 100+100 +50+8

58 è il moto del complesso 8 nel tempo ¼ dei lati 100 e 100 della realtà e mostra in atto il ciclo 10 del Dio Trino in 26+26+26 che in Romano è il suo 2° nome Antonio.

Siamo alla dimensione 10^-754, che indica la realtà 4 dell’unità 750 del ciclo spaziale, che è data dal la 58a serie di 13, in cui 58 è il moto intero 29 del <Re dei Re> il 10° numero primo.

757 è 646 (il Dio Elohim) come il moto lineare dei 666/6 dell’Energia potenziale denominata Romano, 1° nome di Dio.

1/58 esprime il suo valore unitario in

definito fino ai centesimi nello spazio dei 75 unitari.

892 è il complesso 8 mosso nel 900 della velocità assoluta.

580 mostra il ciclo 10 di questo 58 che è il flusso 38 dei lati 10 e 10.

662 mostra il flusso della realtà 4×10^6 dello spazio complessivo nell’energia 666×10^6 .

130 e il moto totale 3×10^10 in 10×10^10 .

59. 4136601316074 moto 26 in 100

59 è il moto assoluto del tempo 50, che è la presenza ¼ in 100+100 lati della realtà e rappresenta il 1° nome Benito, nel gemellaggio fatto da Dio con un ente che mostrasse realmente quanto trasceso nel 1°.

Ciò esiste alla dimensione 10^-767 che si evidenzia come l’energia 666 che si muove interamente assecondando il 26° numero primo 101, che vale questo valore nel nome del padre Luigi Amodeo, 54 in Luigi e 47 in Amodeo.

41366 mostra il moto 30.000 in 11366 che presenta in 113 Romano Amodeo e in 66 Romano.

Nel valore 41,3660 alla dimensione del lato 100 che si muove totalmente di 10^10, questo valore, unitario nell’anno 41, descrive con precisione la data di nascita di Benito Amodeo.

+41,3660

- 00,3443 è il flusso ½ di 0,6666 +66/6000 di tempo =41,0217 nascita il 17 febbraio 41 di Benito=59. Benito, 2° al fratello romano=66, lo dimostra proprio nel tempo dato da 0,3443 che – come scritto –rappresenta in 0,6666 l’energia nel tempo del 66 del 1°genito e va riferita al suo tempo ½, nel percorso fatto dall’energia nel tempo dei 66/6000 che lo mostrano nella sua progressione lineare.

Lo abbiamo visto accadere alla dimensione di 10^767 che coinvolge Romano 666 con il loro comune padre che vale 101.

Poiché 59 è la velocità limite della luce, possiamo vedere come il padre, nato il 7-7-7, quando nasce Benito=59 ha esattamente il numero dei giorni percorsi da 2,99792458 m/s della velocità della luce alla dimensione 10^8, quando è moltiplicata per il 2 elevato alla potenza 12 dei nomi 12 assegnati ai due fratelli

2.99792458 × 10^12 = 12.279 nel valore intero

1/59 esprime il suo valore unitario in

70.111.886.713,118 definito

fino ai millesimi indicanti 59+59 millesimi, come l’area di tempo alla velocità limite 9 della presenza 50 unitaria nel tempo ¼ di 100+100.

713 è il moto 700 degli unitari 13. 886 è il flusso del piano a lati 1 e 1 esistente in 888, che è la realtà 8 dei 666/6 dell’energia di Romano alla dimensione 1.000 del volume intero.

111 sono i 666/6 dell’energia di Romano alla dimensione del complesso spaziale 10^6. 7×10^10 è il moto totale sferico.

60. 6164199733252 100+100 +26+26

60 sono i minuti secondi di un 1° e mostra in questo 252 il numero dei giorni di vita che in Romano si aggiungeranno ai 87 interi mancanti in Brasit 913 al 1.000. Di per sé 252 è 30+222, ossia il cubo 10+10+10 mosso nei 666/3 del flusso di Romano.

Questo esiste alla dimensione di 10^-780 che presenta la dimensione decupla di 26+26+26, il triplo del 26=Anna (3° nome di Romano e Benito) uguale ad Antonio, 2° nome di Romano.

616×10^10 è il flusso di 30 in Dio Elohim 646 sempre alla D. totale del 10^10.

1997,33252 è alla dimensione unitaria in 10^5 dell’anno collocato esattamente nel tempo rispetto alla data natale di Romano.

+1997,3325

- 0059,32 sono i 59 anni e rotti a questa D. 60° =1938,0125

Sono passati unitariamente i 59 anni uguali al nome Benito (che in 59 è il moto di 1 che esiste nel 60 del minuto primo).

In questo, 1,32 (che è il movimento di 58 anni, esistono nel tempo avente con questo valore i lati 0,66 e 0,66 di un piano fatto dall’0energia chiamata Romano.

Questo valore è correttamente posizionato anche nei confronti della vita intera che in Romano si interromperà nel 2.025,1004, come dimostrano i conteggi.

+2.025,1004

- 0,027,7679 è il volume 3^3 di tempo

=1.997,3325

Questi 27 anni che ancora devono trascorrere esistono nel tempo decimale 0,7679 dato dall’energia 0,6666 di Romano (energia potenziale) che si realizza in 0,1013, ossia nell’unità del tempo decimo e nei 13 decimillesimi indicante il reale moto 3 del lato 10 del riferimento unitario.

1/60 esprime il suo valore unitario nel suo secondo, e che è 102.736.662.220,866 con 66 millesimi periodici, quindi tutto noto.

Al periodo dato da 6/9 si somma il piano a lati 0,1 e 0,1 del tempo.

2220 è il flusso dei 6660/3 dell’energia Romano.

6666×10^4 è quello della realtà unitaria 10.000 di Romano.

273 è il flusso 3 del ciclo 10 di 3^3, o se preferite del 666/3 +51=Paolo, 4° nome di Dio alla dimensione 10^7 unitaria del moto. 10^11 infine, come il moto 10^10 di 10.

61. 308339212425 moto 1 di 400+26

61 sono un primo e un secondo misurati nei secondi.

Siamo alla dimensione 10^-793 indicante il moto dell’unità 7 in tutta la dimensione complessa unitaria in 800.

Le 425 dimensioni unitarie lo mostrano nel nome totale del secondo (Benito, Vittorio, Anna, Giovanni

Vincenzo Amodeo, 59+116+26+83+95+47=426), che vale 426 e che. sommato a 1 come al 1°, è 425.

Ai 30×10^10 si aggiunge 8338×10^6 che è o spazio complessivo in cui in 8300 muore il Padre nell’anno 83 mentre nel 38 nasce il suo 1°genito.

Segue 1212×10^3 in cui, tra 1° e 2° (collocato ultimo) il 21 indica la nascita 7+7+7 del padre alla realtà 10^4.

Sembra poco credibile ma in questo 61 che somma al 1° il 2° abbiamo la somma delle due date di nascita dei due fratelli.

+1938,0125

+1941,0217

=3879,0342 che – contro 3921,2425 – si pone

+0042,2083 che è una intera dinamica

=3921,2425

42 anni combinano 6 con 7 i vincoli ortogonali e sferici, nel tempo 0,2424 del ciclo delle ore +10^-4.

1/61 esprime il suo valore unitario in 5.054.741.187,2950 dettagliato fino alla realtà decimillesima che in 295 mostra i lati 100 e 100 del piano il cui flusso 95 nomina Vincenzo, il 5° nome del 2° di questi due esistenti in un primo e un secondo.

Ebbene 87 sono gli anni totali della vita del 1°, che terminerà il 2025,1004 (il 4 ottobre 2.025).

Questa morte del 1° era quella stessa del Padre evidenziata nel valore 8339×10^6.

Accade questo poiché nel 1° accade tutta la possibile <divina trascendenza> esistente in questo mondo.

Ma Dio non nasconda nulla e mostra in tutti gli altri uomini quello che è avvenuto quando è disceso Lui sulla terra – ma del tutto invisibile in Romano).

È la ragione del suo 2°, che impersona la figura reale di Gesù Cristo. È quello che accade in suo Padre, che rappresenta in modo tangibile un Padre perfetto.

Anche la reale morte del padre, nell’anno 83, porta ad affermare la morte del nato 38, a questa dimensione 61 del 1° e del 2°.

1.100 è l’energia vitale data dai 6600/6.

474 è il Palindromo Amodeo che nasce e muore.

5×10^10^9 è il tempo 10/2 alla velocità assoluta 10^9 di 10.

62. 7597540279162 38 va in 100+100

62 è il Dio trascendente 26 che si fa vedere anche nel 162. Ma si scorge la sua nascita nel 38 come il suo flusso in 100+100 lati della realtà.

62 esiste alla dimensione 10^-806 indicante il complesso 800 che si sposta in tutti e 6 i versi dal centro o verso esso.

759×10^10 mostra il 59=Benito, 1° nome del 2° alla dimensione totale assieme a tutto il moto 7 del lato 100 a quella dimensione totale.

1/62 esprime il suo valore unitario in 122.540.972.244 interi.

2244 sono il flusso deo 66/3 caricato sui 6666/3.

97×10^4 realtà unitarie indicano il moto 7 assoluto in 9×10^5 di flusso invariante elettrico.

540×10^6 è il flusso unitario 10^6 di una candela (540× 10^12 Hz).

22×10^9 è il flusso dell’energia 66/3 della luce alla dimensione assoluta dell’invariante 9.

10×10^10 è il flusso totale del ciclo 10.

63. 9386574879455 100 va in 555

63 dato da 7×9 è il 3 che va nel 66 dell’energia totale.

Accade alla dimensione 10^-819 indicante il moto assoluto 9 del ciclo 10 di 3^4=81.

Questo ciclo 63 in 455 lo mostra nel moto di 100 in 555.

Lo mostra anche nella nascita di Romano il 938×10^10 dimensione totale.

Qui è evidenziata la data di nascita nel 938,0125 938,6574

000,6699 riferimento intero del moto di energia 938,0125.

Quello che va aggiunto è il moto di 1 decimillesimo della realtà unitaria nei 67/100 del moto 1 dell’energia 66 chiamata Romano.

La ragione della presenza della data di nascita del 1° è perché quello è l’avvento di un Dio invisibile in natura ma che è smascherato nei numeri.

Quando Giacobbe fu rinominato

ISRAELE=9+17+16+1+5+10+5=63 fu proprio per riferirlo a questo periodo 63.

1/63 esprime il suo valore unitario in 148.993.252.054,84 che vi dettaglio fino ai centesimi che esprimono Esaù=42 +Giacobbe=42 sommati ed espressi nel tempo centesimo del lato 100 della realtà.

54 esprime il Figlio assoluto dato da 10 sommato al flusso 44 dell’energia che è 66/6 e 66/6 nel piano trasversale del flusso 44.

252 migliaia quantificano i 252 giorni che Romano vivrà oltre gli 87 che portano In principio, Brasit 913 al 1.000.

+252054 è la data della morte sottraendo - 001050 =251004 anno 25 mese 1 giorno 4. Il 1.050 estrapolato è il tempo 50 di riferimento del tempo della realtà a lati 100 e 100, sommata al riferimento totale dato dal Dio 10^3. Questi riferimenti generali sono estranei alla persona di Romano Amodeo e vanno stralciato.

993×10^6 è lo spazio complessivo ed è quello percorso in tutti i 6 versi in 999 che esprime il ciclo infinito 1.000.

48×10^9, alla velocità assoluta invariante, è il valore di GESU, dato dal complesso 4+4 che percorre tutti i 6 versi della reale espansione dall’origine.

10×10^10 si aggiunge infine come riferimento assoluto spettante al Padre 10 di tutti i numeri. Chiederete perché questo si esprime a questa dimensione 63. Ma essa come 7 che è tutto il moto che si moltiplica per 9 indicante la velocità assoluta di 1 in 10, determina la conoscenza TOTALE. E qui lo abbiamo visto.

La vita di Romano Amodeo è definita totalmente dalla nascita alla morte.

64. 0573848721834 66 va in 900

64 è 2^6 e esprime Dio=26 in questo modo potenziale.

Esiste alla dimensione 10^-832 della complessità di 800 +8 che esiste nella realtà 4.

È il moto del 36 nel lato 100 della realtà e si esprime nel moto di Romano=66 nel 900 della velocità assoluta del lato 100 della realtà.

+ 5738,4872 è unitario in anni alla D. 10^8 della luce - 3800,4747 premessa 3800 nel Tempo di Amodeo =1938,0125,

L’anno 38 precede la nascita essendo stato completato e ci sono anche 2 Persone nominate AMODEO (Padre 47 e Spirito Santo 47) che non c’entrano con la nascita di una figura reale, e vanno tolti.

+ 48721834 - 28470830 è 7-777 Amodeo=47, morto 83 =20251004 è la morte di Romano

Chi è da togliere qui è SET in una generazione di Caino Abele e Set che in 38+23+40 sono il 101 = Luigi Amodeo, 54+47=101.

Dunque va eliminato SET.

Poi va eliminato Lamech ch’è LAM, è Luigi Amodeo e che visse 777 anni.

SET e 777 sono 28 in AMODEO=47, Padre che realmente morì nell’anno 83.

Anche la morte reale del Padre non c’entra realmente con quella di Romano Amodeo che è una altra persona.

Pertanto nel valore presenta alla 64ma serie di 13 questi che sono stati esclusi, in verità esistono.

Poiché Luigi Amodeo è veramente i tre figli di Adamo espressi dal SET ed è veramente Lamech, ed è realmente morto nell’83.

Con la morte di Romano, muore anche suo padre, poiché Padre e Figlio sono in verità una cosa sola, mentre invece sembrano essere state due.

1/64 esprime il suo valore unitario in 8.966.386.278,65625 valore totale.

In esso 8.966.386.278,65625 abbiamo l’esistenza

FISSA nel tempo di 10^-5 che è il lato di 10^10 del Dio Elohim 646 che qui esiste nel tempo centesimo aggiunto nel lato 100 della realtà. 25×10^-5 è la presenza unitaria nel tempo, sia nei giorni della nascita sia negli anni della morte. 278 definisce il piano a lati 100 e 100 della realtà avente il flusso 78 del suo 2° nome Antonio. 6200 trascende l’unità del 26 che è il terzo nome Anna. +386278 - 006153 trascende 3847 in 9999 =380125 è la data di nascita di Romano.

Sono trascesi il 1° e il 2°, il 61 che sono due persone, mentre Romano è una sola. È trasceso il 53 del Natale di Roma del 753.

Tuttavia nel disegno fatto in numeri essi ci sono, sono compresi. Ma vanno tolti quando si entra nel Reale e i due non sono 1 e il natale di Roma non c’entra niente con Romano.

66×10^6 nello spazio complesso realizza il 1° nome Romano.

89×10^8 alla dimensione della luce attestano che si tratta di 1 che si muove in 9×10^9 alla velocità della luce.

89 è 87+1+1 solo 87 anni nel flusso!

+6638627865625

+0038 è la nascita

+0001 è chi è nato

+0000637245722 porta ai nomi tutti

=6678265111347

Ha senso il 637245722?

63 è 9×7

72 è 9×8

45 è 9×5

72 è 9×8

02 è il 1° numero primo.

Prescindendo dal 1° numero primo:

++63 è 9×7

++72 è 9×8

++45 è 9×5

++72 è 9×8

=252 è 9×28 (che è SET +7+7+7).

Si tratta dei 252 giorni che sono aggiunti ai totali 87 anni per portare alla mia morte.

Essi sono coerenti coi valori dei nomi:

++40=PADRE

++54=FIGLI

++96=SPIRITO

++61=SANTO

= 251/1 che in tutto sono 252.

L’1 sotto è il portatore reale e umano

Pertanto al dato unitario che risulta dopo l’89 che identifica 1 che si muove in 90, velocità della luce, tutto il successivo 6638627865625 diventa il valore in sequenza dei nomi di Dio considerando che nel 38 nasce 1 reale.

L’iniziale 89 era il flusso 87 +1+1 reale in 87 anni di esistenza del nome rappresentato da tutte le cifre seguenti.

Oltre gli 87 anni precisanti nelle due prime cifre 89, andavano conteggiati questi altri 252 giorni e proprio nella sequenza centesimale data per giungere alla sequenza data nei nomi

65. 9371116744296 4 va in 300

65 è il moto di 1 nell’energia 66=Romano ed è anche 13×5.

Esiste alla dimensione di 10^-845 in cui ora 800 avanza di 1/8 dell’angolo giro.

Estrema coerenza con 296 che è il moto dei lati 100 e 100 dello SPIRITO 96 dato dal moto Uno e Trino nel 100.

937 è l’anno del concepimento che fu il 4 maggio 1937.

+ 937,1116

- 000,0612 i 2 fratelli che son 1° e 2°

= 937,0504 data concepimento

Perché vanno tolti questi 612?

610 è il ciclo di 10=Padre in tutto il moto complesso dello spazio da -300 fino a +300. Il 2 va tolto poiché è il piano trasversale a lati 1 e 1 a rendere 610 un volume. E va tolto tutto questo volume espresso in linea riguardante i riferimenti posti dalla matematica con il ciclo 10 e con il 600 come lo spazio complessivo.

Questi dati sono compresi nei computi ma non sono <persone viventi reali>.

Definito concepito fino a questo punto il restante

744296 =222222+544074 ne dà la struttura del flusso di energia 666666/3

Del 544074 che in 54 struttura il 6×, in 40 la realtà e il 74 il flusso del Dio=26 trasceso nel 74 che se è trasceso nel verso della sua lettura è il 47=Amodeo.

1/65 esprime il suo valore unitario in 144.171.026.835 interi.

835 è questo 65 che è nell’invariante 900. 26000 è Dio del moto

171 è il palindromo 7° numero primo che dà il naturale 17.

144 è Romano Antonio, 1° e 2° nome di Dio dato da 12×12 e qui da 66+78. ++171026835 ++09 invariante luce ++0041 1 in realtà 40 elettrica +- 0000155 Magnetismo escluso ++000000012 elettro-magnetismo = 265111347 Anna Paolo Torquato Amodeo

66. 3432193319896 666+66/3+1

66 è l’energia potenziale, che c’è ma non si vede ed + il 4 il 900 di cui si vede solo il flusso del Dio Uno e Trino.

Accade alla dimensione 10^-858 indicata nell’indice dal moto di 30 presente nell’888 che è il moto dei 666/3 di flusso reale dell’energia 666 di Romano.

3432=moto 99 in 6666/2

1933=1938 -5

1989=1938+51

1961 valor medio ai 23 anni.

Il 1989, nel mese 6 ha corrisposto al momento massimo dell’invisibilità dell’energia divina in Romano Amodeo, poiché è stato il momento del suo terzo e ultimo fallimento con la Romano Amodeo Società a responsabilità limitata amministrata da sua madre.

Nel nostro mondo reale, la croce ha il massimo della possibile energia.

Questa data, preceduta da quella del 1.933 si presenta nel segno dei soli 33 anni della vita di Cristo, morto nel 33,

Il numero è nel segno dell’invisibile presenza di 123 prima del 4321. Un 123 messo nell’ordine del 132 uguale a 66+66, che è la premessa degli altri due 66

della terna divina in 198, quello che si afferma nella seconda parte con il 19896.

La discesa del 4321 va inserita nel 4631 del ciclo degli anni terrestre con l’aggiunta di 310 che è il 10 che si muove in tutto lo spazio 300.

1/66 esprime il suo valore unitario in 52.002.929.089 interi.

In 89 è mostrato il flusso 87+1+1 della vita di 87 anni che avrà Romano Amodeo.

Si mostrano in 2929.000 la sequenza dei due Re dei Re dati dai due 10° numeri primi, 29 e 20.

Infine il 52 afferma la coppia dei 26+26.

L’anno 89 del fallimento reale si muterà quindi in quello del termine della sua vita coi 252 giorni oltre gli 87 compiuti.

Essi sono dati dal piano trasversale e invisibile a lati 100 e 100 il cui flusso è il primo 52 di questo valore unitario 252.

67. 5315228119006 i 6 versi da origine

67 è l’energia potenziale che si attua in 1 e come risultato totale percorre i 6 versi dall’origine.

119 : 6 = 19,8333333.... Ora è vero che 380 : 456 = 0,83333333... e che l’inverso

456 : 382 = 1,1937172774

Questo 456 che ha questo potere su 381/1 unità (che sono 382 quando il 66 del 1° nome è divenuto 67) sta nell’123456 che ha trasceso 123 lo ha mutato in energia potenziale.

Lo ha fatto sommando 123000 a 9000, il che lo muta nel 132000 uguale a un piano di energia avente i lati 66000 e 66000.

Esso, essendo trasversale, considera solo il flusso 456 e lo divide per 1 che trasla totalmente, di 381.

Divide allora il flusso 456 per 382 ed ottiene 1,19371727 fino alla definizione della realtà in tutto il suo complesso.

Il tempo è solo lo 0,19371727. Lo moltiplica per la realtà unitaria data da 10.000 e diventa 1937,1727.

Ora entra in scena Bibbia libro 1,25.

In esso da Dio e la sterile Rebecca (ma è Mariannina=84, madre di Romano) hanno due

gemelli che valgono 42 ciascuno e dimezzano l’84 della loro madre sposata con Dio Padre.

Sono 2 che si muovono nel ventre di Mariannina, tanto che lei per il dolore consulta Dio e il Signore le risponde che in lei sono due Nazioni e 2 popoli sorgeranno. Uno sarà più forte, ma il maggiore servirà il minore.

Ora se 84 deve essere un percorso reale nel tempo deve essere 0,84.

In esso i 2 gemelli reali, e quindi decimillesimi, si muoveranno in tutto per 0,84 -0,0002 = 0,8398.

Abbiamo così rispettato la Genesi Divina da Mariannina sposa di Dio Padre Luigi Amodeo

+1937,1727

+0000,8398

=1938,0125 e nasce Dio

Figlio del Dio Padre Luigi e Dio Spirito Santo Mariannina.

In Bibbia 456 è la somma nominale dei primi 10 uomini creati a immagine e somiglianza di Dio.

La Bibbia ha compiuto il percorso che io vi ho spiegato, partendo da 10^123456 e moltiplicandolo per 10^9000, il che somma gli esponenti in

+123456 +009000 =132456. =066000

+066000 +000456.

I due 66000 diventano i lati trasversali di 123 che con +9 si sono caricati della velocità invariante c^2 della luce, tanto da essere trasversale e non rilevabile dal puro flusso.

Sono in sostanza due Dio trini in 10×10×10 e che si moltiplicano per un 66=Romano dandogli una energia vera, esistente, ma invisibile in realtà. Sono Padre e Spirito Santo, un 66000 in ciascuno.

Questo flusso posseduto dal Dio 10 Padre, si trasmette a 10 FATTORI NOMINALI i cui nomi siano nella loro somma questo 456 prodigioso che, diviso per 1 mosso di 381 (tutta la dinamica del Nome di Dio) realizza 1,19371727 che è UNO che entra in atto nel tempo dello 0,19371727 che, alla dimensione della realtà 10.000 lo dimezza in spazio e tempo come 1937,1727 e in questo anno i coniugi Luigi e Mariannina lo concepiscono.

Perché nasca bisogna attivare tutto il racconto fatto in Bibbia libro 1,25 che già Indica una Genesi nel gennaio 25.

Aldilà del racconto biblico, visto che qui sto facendo calcoli reali di cose che abbiano un loro senso concreto, la Mamma Mariannina che in valore numerico è davvero 84 come davvero 42+42=64

sono in valore numerico Esaù e Giacobbe,

corrisponde al flusso di 16, che è la carica 4×4 della realtà, calata nel lato 100 della realtà. 100 -16 =84 è tutto il suo moto. E, riferita ai centesimi del lato 100, 0,84 è il moto di 0,16 nell’Unità.

Ora bisogna scorporare da questo numero il valore del piano trasversale dato da 0,0001 e 0,0001 alla dimensione unitaria della realtà.

0,84 -0,0002 diventa il moto reale 0,8398 del piano reale dato da 2 decimillesimi.

Questo è il tempo esatto e giustificato che bisogna aggiungere al 1937,1727 affinché diventi il 1.938,0125 e sia il 25 gennaio del 1938. Pertanto il valore 119006 posto in principio, che avevamo nel totale di 5315228119006

È realmente la sorgente della nascita, a partire da 123566 che si velocizza di 9.000 e diventa 132456.

Si divide per 1.000 e diventa 132,456 dissociando l’intero, che diventa trasversale in 66+66 e lasciando 0,456 nel tempo.

Questo tempo generale, diviso per 1+tutto il nome di Dio uguale a 381, lo divide per 382. Deve solo aggiungere il tempo 0,8398 a quello 0,1727 per compiere tutto il tempo nel grembo materno.

Da ciò possiamo vedere in che data reale è avvenuto il concepimento.

1938,0125 1937,0504 data nota del concepimento 0000,9611 differenza reale

0000,8398 valore sottratto

0000,1293 è il percorso di un anno di 12 mesi e il percorso fatto dalla luce posto come unitario riferimento nel tempo.

0,1727 era il tempo che risultava

0,1293 questo è quello trovato

0,0434 è il moto di 10 decimillesimi nella massa reale 0,0444 della pura energia

Quando dividiamo per 67 il 5315228119006

abbiamo il valore unitario dato da 79.331.762.970 interi, in cui:

970 è il moto di 30 (unità dello spazio) in 1.000, riferimento totale del volume.

762 è il moto del nativo anno 38 nel complesso della realtà 800.

331 è il moto del piano unitario a lati 1 e 1 in 666/2 di energia alla dimensione 10^6 di tutto il complesso spaziale.

9×10^9 è il moto invariante 9 alla dimensione invariante 10^9 della c^2 della luce

7×10^10 è la dinamica totale

68. 0348304224510 10 +1000/2 univ.

68 è il flusso dell’energia nel piano a lati 1 e 1 e corrisponde al moto di 4×8 in 100.

Esiste alla dimensione 10^-884 indicante nell’indice la realtà 4 presente in 888 (dato da 666+666/3) e in quanto essa si muove.

, per cui il risultato è il moto di 10 nel dimezzamento del 1.000 indicante uno solo dei due versi.

224 è il flusso 222 di 1 e 1, come l’energia di 666/3.

3483 è 3333+150 di unità di spazio-tempo dato da 100+50.

1/68 porta al valore unitario dato da 5.122.120.948 interi.

948 è l’anno 938 cresciuto di 10 anni.

12 quantità 10.000 sono tutti i versi 6+6 della realtà dal centro e verso il centro.

22×10^6 è la dinamica in tutto il complesso spaziale del flusso 66/3 dell’energia Romano

51×10^8 è alla dimensione 10^8 della luce quanto corrisponde alla realtà del 4° nome di Dio Paolo, essendo l’unità del tempo 50 uguale alla presenza ¼ nei lati 100+100 della realtà a questa dimensione 10^8 della luce.

Entrano in campo i 10 fattori di Bibbia.

Con la 68ma serie di 13 dimensioni decimali l’energia ha raggiunto il suo volume unitario, Possono pertanto avere inizio, dopo 13×68=884 cifre indicanti il percorso della realtà unilaterale 4 in quella complessa 888, i primi 10 FATTORI che in Bibbia sono nominati come uomini, il cui contenuto numerico è di 456 compreso però anche il 10°, Noè, qui non elencato, e che vale 30, come Adamo.

Riporto nuovamente il

computo, precisando come la Bibbia di Gerusalemme, che è quella perfetta, a conclusione dei primi 5 che sono il lato a un solo verso, dei 10 che sono a due, presenti Malaleel con il nome di Maalaleèl.

Ebbene il computo basato sul nome con una <a> in meno è esatto, poiché questi numeri sono unitari e contengono un 1 a loro denominatore. Il totale dei primi 5 che è a tutti i numeri 204, diventa pertanto di 203/1 unità.

Esse sono espressione delle prime tre lettere BRA di BRASIT (Beith, Reish, Aleph, Shin, Iod, Tav) e indicano l’unitario flusso di volume dato dai lati 100 e 100 della realtà, il cui flusso spaziale 3/1 è 3, ma –essendo unitario – è dato dal rapporto dello spazio 3 espresso in velocità unitaria 3/1, quella totale della luce alla dimensione di 10^8.

La tabella a lato distingue i fattori in causa ed effetto, date dalla vita come Padre e Figlio.

69. 8810738633539 che +381 dà anni 930

È a questa dimensione di 10^-897 che indica il moto dello spazio 3 nell’assoluto moto 900 del lato 100 in 1,000 che la Bibbia introduce l’esistenza degli anni di vita di ADAMO, il 1° dei 10 FATTORI.

69 indica il moto di 1 in tutta la dinamica 70, tanto che il suo reciproco 144 è Romano Antonio, e sono il 1° e il 2° nome di Dio.

È questa la dimensione in cui tutti i figli di Israele furono riuniti in terra d’Egitto, escluso solo il Padre, Il primo FATTORE anticipa di 117 cifre (date da 9 volte 13) la 1001a, che è 777 ed è data da 77×13.

I primi 13 dati della 69a serie che nel suo insieme in Egitto è simile alla Sezione Aurea che riduce il ciclo di 999 unità nel raggio 618 e senza più curvatura.

Eliminare la dimensione 7 del sabato di riposo di Dio che è l’autore della circolazione sferica con il suo vincolo 7 della sfera, significa ricondurre tutto sul rettilineo che esiste nel sistema cubico avente il vincolo 6 del sistema ortogonale.

Cos’ è accaduto anche qui alla vita del 1°, Adamo, che come 1° a immagine di Dio è ancora a curvatura 7. Ma i 69 figli di Israele hanno cessato di circolare e

dunque hanno perso totalmente il 381, tanto che i 930 anni di Adamo ha ora i 361 anni di traverso.

Metterli di traverso al flusso significa porli come divisori del volume che fluisce nel tempo.

Pertanto i 539 anni che appaiono qui sono solo il flusso lineare, mentre i 930 erano asserviti al 7.

930 è infatti 6 +7×(66+66) e somma ai 6 versi centrifughi e lineari la curvatura data attraverso il 7 che fa esistere per 7 volte (una nei 6 assi e una nel raggio) il 66+66 che è l’energia potenziale 66 postasi interamente in atto nella sua sola lunghezza.

Piazzare di traverso 381 (che è 3 +54×7) ha lo stesso effetto di raddrizzare tutto eliminando totalmente il moto circolare.

Questo 730 -581 è così il flusso lineare della vita di Adamo come accadde in Egitto quando i 69 figli di Giacobbe furono tutti quanti lì.

Giacobbe infatti aveva avuto 12 maschi, ma anche una femmina, e questi cicli di 13 rappresentano quante volte questi 13 si mossero a velocità 12/1 (e allora più il padre) posta a comune riferimento la sola femmina chiamata Dina=22 (puro flusso 66/3 dell’energia).

Poiché 69 indica tutto il moto in linea di 1 in 70 (che è la circolazione 7 del 10) quando i 12 figli e la figlia circolarono per 69 volte, si erano come raddrizzati, avendo compiuto interamente come <un insieme> tutto il 69 che completava il 70.

Questo moto 381 (tutto di traverso), trasla come flusso solo dei 539 anni di Adamo che – rispetto al 1.000 – ha perso 70 anni, posti a divisore nel rapporto dei 930/70 che con 930+70 è 1.000.

Anche i 69 moti dei 13 figli sono 69/1 unità esistenti in 70, e sono in sostanza tutti e 70 a porsi a denominatore della vita di Adamo portandola apparentemente ai 930 anni che adesso partono

FINALMENTE con tutti i figli che – percorso tutto il 10, si sono dati – come dire? – una <calmata>,

Per questo, in tutto il calcolo fatto finora, è solo a questo punto che può cominciare a vivere il 1° uomo. Siamo arrivati alla dimensione unitaria data da 10^-897 il cui indice è il 777+12 che porta la curvatura totale del 777 a traslare 6+6, in avanti e indietro, cioè in moto elettrico e magnetico. .

Questi anni sono poi divisi dalla Bibbia in 800 vissuti da padre di altri figli e figlie dopo che SET l’ha reso Padre <effettivo> (dopo che i primi due erano stati asserviti ad altri scopi).

I primi due sono serviti ad Adamo come il necessario piano trasversale volto a determinare la dimensione 40 del 3° figlio chiamato SET=17+5+18=40, il ciclo 10 di tutta la realtà 40. Essi hanno occupato i 130 anni dati da 100+100 (tutta la realtà) -70.

Infatti 130 anni (in cui Caino aveva ucciso Abele, squalificandosi) +800 (un cui Adamo creato Set faceva poi altri figli e figlie) portano a una vita intera

in cui il 1° FATTORE ha funzionato da CAUSA iniziale per quanto il lato 100 della realtà negli anni ne aveva presenti in tutti gli 8 che sono la realtà in tutto il complesso dato da 2^3 come da 4+4, reale sommato a immaginario.

I 130 anni passati da figlio sono in sostanza le 13 cifre di questo numero, esistenti tutte quante in 10 volte successive, in queste prime 69.

Le residue 59 indicano la velocità assoluta 9 che esiste nella presenza 50 data da ¼ della lunghezza 100+100 dei lati della realtà che – interagendo con il prodotto – sono la realtà 10^4.

Con 59×13=767 abbiamo infatti che tutta l’energia 666, sommandosi a 101 si è mossa totalmente sia in 1, sia in 100. Oppure lo comprendiamo come il ciclo 10 che esiste in 777 (tutto il sistema curvo) e si muove 767 volte in linea.

Per capire il 777 rispetto alla dinamica 381 di Dio, dobbiamo confrontarli in lunghezza. In 777 l’energia 666 avanza di 666/6. La stessa energia 666 si riduce a 381 mettendo 285 per traverso e sono 40×7 +5.

Il 3° figlio di Adamo si chiama SET e vale 40, e interagendo 7×40 deve esistere solo ancora nel tempo ½ di 10, oltre al 381.

Infatti abbiamo che 777 sta a 381 come 254/100.

Quando dividiamo per 69 tutti e 13 i dati numerici che appaiono nella 69° fila, allora abbiamo il valore unitario che caratterizza questo numero

127.691.864.254,18840 che ho dettagliato fino alla dimensione 10^-5 del magnetismo, che si vede assente.

Si vede la realtà elettrica nel tempo, data da 40/10^5 che sono 4/10^4 di realtà elettrica.

88 millesimi sono il totale in 87/1 che è la quantità che porta il 913=BRASIT (In principio) al 1.000 intero del 10×10×10 Trino del volume. È tutta la realtà elettromagnetica del volume, data da 4 volte i 66/6 dell’energia Romano elettrica e altrettanta magnetica.

1/10 è l’unità del tempo.

254 è il Dio Padre Figlio e Spirito Santo nella sua trinità Alfabetica in 251 e numerica in 3.

Ho già provato che i nomi PADRE, FIGLIO, SPIRITO e SANTO valgono 40, 54, 96 e 61, la cui somma è il

251 che evidenza anche in 25 il capitolo di bibbia e in 1 il primo libro intitolato Genesi in Italiano e BRASIT in Ebraico.

125 antepone il libro 1 al capitolo 25.

125 = 1000/8, quindi la parte spettante a ciascuna unità delle complessive 4+4 espressa anche con 2^3=8.

Essendo 1.000 un volume su base 10, anche il suo valore ottavo lo è. Ma è anche area e anche valore lineare.

(1×1) + (1/2 × 1/2) = 1 +0,25 = 1,25.

La radice quadrata di questa area rivela in 1,1180339887 fino alla dimensione atomica una

realtà intera in 1.1180 (intera a ragione dello 0 nei decimillesimi del moto reale).

Essa ha una struttura atomica di 339887 che nelle migliaia è 113+113+113, e nelle unità è 1.000 -113. Le vedete tutte e 4 nei 6 nomi di Dio.

Nel valore 69° 127.691.864.254,18840

Le tre cifre espresse nelle migliaia con 864 esprimono tutto il moto nel tempo dato dal decimo dell’angolo giro, 360/10 = 36, che esiste come lato del decagono e si muove nell’assoluto 900 dell’invarianza esistente nel 1.000, e riferibile alla c^2 intera, che contiene anche la velocità di espansione della luce nel piano trasversale.

Per definite la lunghezza del lato del decagono bisogna partire da un cerchio che abbia 1.000 per Raggio, ma che circola solo nelle 999/1 quantità unitarie.

‘ chiaro che 999,99999999... all’infinito è 1.000. Esso esiste nelle 3 dimensioni dello spazio con 999 per volta.

Ora questi sono sempre indici della base 10. Quando Dio è 10, significa che esiste solo il 10.

Fa esistere il 999 esistendo per 999

volte con il suo unico 10, il che è espresso dalla potenza di 10^999.

Ebbene, quando questo Fondamento, si divide per l’altro fondamento indicato dal Nome di Dio uguale a 381, accade che 10^999 : 10^381 determina tra gli indici la sottrazione data da 999 -381, che determina esattamente 618 e che è la lunghezza del lato del decagono.

L’intero perimetro è di 6180. Il numero, indipendentemente da come lo abbiamo determinato, esprime il complesso 80 (e sono 80 dieci che si moltiplicano tra di loro) sommati a 6100 che indicano, nel lato 100 della realtà, i 60 minuti secondi di un minuto Primo sommati al minuto Secondo.

Quando questo 1° è Esaù che vale 42 e il 2° è Giacobbe, che vale lo stesso 42 per cui sono gemellati nel 42, la sequenza dei due è data da 4242 ed è l’inizio delle mille cifre decimali che cominciano con 4,242 in questo imponente conteggio. Non sto tergiversando.

0,5 +1,25^0,5 è la formula della sezione aurea dei rapporti perfetti e il suo risultato, mostrato fino al dettaglio atomico 10^-10 è 1,6180339887. In essa vedete la realtà intera nel tempo decimale di 6180 che è stato ottenuto intero da 999 -381. Invece il calcolo presenta anche la struttura atomica 339887 che esprime il 113+113+113 nelle migliaia atomiche in cui, in un solo 1.000, 887 è quanto rappresenta il suo moto.

Continuando l’esame sempre dello stesso 69mo delle 13 cifre del calcolo, poste come 69me, abbiamo in 127.691.864.254,18840 691 milioni dei quali 1 è lo spazio in tutto il suo complesso dato da 10^3 moltiplicato per 10^3.

69×10^7 quantifica, alla dimensione 10^7 che è quella del moto intero di 10^3 in 10^10, la presenza dello stesso 69 che in questo calcolo sono 69mi.

Sono dunque l’unità che in Bibbia è esemplificata dai 69 figli di Giacobbe entrai in due momenti distinti in Egitto: prima Giuseppe che vi ha avuto due figli, e poi altri 66 che costituiscono l’energia nominata Romano.

Dove 700 è il lato 100 della realtà espresso nelle 7 componenti del vincolo sferico, qui abbiamo 3/1×3/1=c^2 che è la lunghezza che vi si muove per 691 unità.

In quelle 10^9 della sua dinamica totale, che è quella di 10 in 10^10, avviamo le dimensioni di 3^3=27.

10^10^10 si aggiunge al tutto come la sua totalità del moto.

Ebbene, possiamo anche esprimere tutto questo numero col 873.309.166.745,81160 in cui ogni cifra è espressa nel suo riferimento all’invariante 9.

Riferito al 999.999.999.999,9999... = 10^12. Questa operazione ha reso uno effetto dell’altro.

Insieme esprimono 10^2 che si sposta di 10^10 che è il riferimento unitario totale.

Sempre però ricordando che queste è una espansione <fittizia> e <non vera> in quando per avere questo numero così grande abbiamo fatto ricorso al suo <tempo> unitario, ossia a 10^-12.

La verità delle cose è che noi non ci siamo mai <veramente espansi> (elettricamente) poiché di siamo simultaneamente <veramente ammassati> (magneticamente) esattamente di tanto di quanto ci siamo ammassati.

Tutto resta sempre 1. DIO è 1. Ma è onnipotente!

A il potere reale di creare un fittizio <passato> di provenienza e di <cacciare la nostra anima in questo <suo passato> che è il nostro <presente>. Infatti il tempo 10^-3, il valore <millesimo> dell’unità è il <presente> in cui noi siamo e vediamo tutto come 10^3 × 10^3 (il quadrato della distanza.

70. 2380201160823 che +89 dà anni 912

70 è il flusso totale di 30 in 100 e in Bibbia sono tutti gli Israeliti entrati in Egitto. È a 10^-910 a -3 dalla pienezza di BRASIT=913 823 è tutto il moto di 77 nell’assoluta velocità del 900, e comprende anche il 7 unitario escluso dal 70 reale.

La Bibbia ci dice che ha vissuto 912 anni, dei quali 105 trascorsi come figlio e 807 come padre. Ebbene ecco gli anni da figlio:

++01 in assoluto l’energia invisibile 66 ++78 è ANTONIO, la Trinità del Dio Alfabetico 26+26+26

++26 è ANNA, l’Unità di questo Dio indicante

Dio=10 in un lato, 10=10 nell’altro del piano trasversale e invisibile, e 6 nei 6 avanzanti (o retrocedenti) nell’universo che ne ha due, ma o avanzano, o retrocedono tutti.

=105 è il FIGLIO DI DIO, espresso dalla sua unità assoluta e da quella Una e Trina poggiata sul relativo 26=DIO=IHVH.

Ora dobbiamo cercare di sapere da che cosa sono dati gli 807 anni da Padre. Sono dati dai 12 nomi del 1° e del 2°

++66=ROMANO

++78=ANTONIO

++26=ANNA

++51=PAOLO

+ 113=TORQUATO

++47=AMODEO per totali 381 il 1°

++59=BENITO

+ 116=VITTORIO

++26=ANNA

++83=GIOVANNI

++95=VINCENZO

++47=AMODEO per totali 426 il 2°

=807 sono i valori numerici dei nomi.

In essi il 1° è l’invisibile nome di Dio, il 2° è quello visibile da 100+300 (numerico) +26 Alfabetico di DIO e di JHVH.

Nell’ultima colonna, 88 è il valore messo a denominatore del 912 ove sono 1.000 nei 2.

Anno 2.026 finito, -88 giorni e il 1° muore

In 2380201160823 si vede quanto segue. 823 è il flusso degli anni della vita di Set, ma manca la sezione del flusso che determina questo flusso. La Bibbia ci inforna che la sua vita è stata di 912 anni, per cui da 912 -823 = 89 sono trasversali ...

Ci accorgiamo allora che questi 89 sono gli 88/1 che difettano al 1.000 e che se si sommano tutti quelli unitari in 88/1, che sono 89, con 823+89=912.

Insomma la trattenuta fatta a Set, degli 88 anni posti a denominatore, sono proprio gli 89 che ne collocano 44 in un lato 44 nell’altro e pongono 1 come flusso unitario.

Tutto questo invisibile 89 è la sezione trasversale del flusso 912. Se gli è aggiunta porta al flusso 1 di 1.000.

Abbiamo poi 116 quantità 10.000 (unitarie della realtà) che sono 113 che esiste sommandosi a 3. In realtà è 10^113 × 10^3 = 113+3 nel solo indice. Ebbene sono Nome e Cognome di Dio. Romano Amodeo, 66+47=113 che esiste in 3 volte in tutto il suo nome e si somma al numero delle sue 3 volte. 2×10^8 è il piano elettromagnetico a 2 lati.

238×10^10 sono, a questa dimensione totale dell’Unità, i lati 100 e 100 della sua realtà totale nel flusso dell’anno 38 in cui Dio si è calato nascondendosi in un modo tale che nessuno mai potrebbe solo lontanamente sospettare che lo abbia fatto in Romano Amodeo.

Allora Dio gli ha dato il suo nome... tanto nessuno crede alla cabala!

1/70 di 2380201160823 rivela il valore unitario posseduto da ogni israelita entrato o nato in Egitto, compreso il padre!

Insomma è il valore essenziale di tutti noi uomini, in ciascuno!

34.002.873.726 , intero +7/300

Il periodo intero di 7/300 da libertà di moto 7 a ciascuno dei 3 lati 100 che compongono lo spazio a 3 dimensioni.

726 dà 26 (espressione di tutto il moto) e 700 che è la libertà 7 del lato 100 della realtà.

873 da il volume intero 27 libero di muoversi nel 900 che è la libertà del lato 100 in 1.000.

2.000.000 sono il pino in cui ogni lato da avuto tutto il complesso dello spazio4 volte 10^9 e la realtà totalmente libera di muoversi come quella del 10 in 10^10. 3 volte 10^10 è lo spazio in tutta la sua totalità unitaria.

Divisa per 100 porta alla velocità assoluta di 3×10^8 che se sono metri ogni secondo sono i 300.000.000 m/3 dell’intero valore della velocità della luce.

Dio ha creato uomini la cui vita è condotta alla velocità della luce ed è definita in tutto quello che è stato impersonato da SET, il 3° figlio del PADRE suo FATTORE PRIMO.

Quando costoro sono in numero di 70, allora risulta quanto è stato ripartito nella 70ma riga fatta di 13 dimensioni decimali!

Ma che sia chiaro: Il PADRE che fa figli e figlie chiamato Israele e che ha dodici figli è Luigi Amodeo nato SET-SET SET e i

nomi dei 12 non sono quelli indicati in Bibbia, ma i 12 assegnati ai Figli di Luigi Amodeo. La loro somma è quell’807.

Allora come arriviamo a ripartire il 912 in 105 e 807? Dai primi tre nomi del 1°, ove il 1°, Romano, energia potenziale 66 che va da -33 a +33 e nel totale è zero vale solo con 1.

Sì è 1 punto avente la dimensione ZERO e sta nella assoluta origine in cui ancora mancano tutte le dimensioni.

A questo 1, principio di pura unitaria esistenza si deve aggiungere il Dio Uno e Trino che è Uno in 26 e Trino in 78.

Anche Gesù, nella sua terza unica dimensione umana data dai due soli nonni umani avuti come i genitori di Maria, ebbe GIOACCHINO e ANNA come 78 e 26.

Il nome del nonno reale di Gesù si è mutato nel 2°

nome di Dio, che essendo il 2 il primo numero primo è poi Trino nel 2° primo.

E il 3° primo che è 5, è solo il <tempo> dell’universo in essere: <E’=5>.

Ed è l’essere del JHVH che è 26 ma si disse 54321. Infatti in Bibbia 2 (Esodo) 3,14 (come pi greco) Dio disse

Il testo e la cabala conforme alla realtà è l’ebraica, e in essa questo è il versetto 3,14:

Sono colui che sono è 543. Poi aggiunge <io sono> che è 21 e in tutto è 54321.

È la parte che sostiene 123456 dal quale abbiamo ricavato con 456 la somma dei valori numerici dei primi 10 fattori della Bibbia.

Ricordate?

123 +9 (di luce) faceva 132=66+66 che si ponevano di traverso quali invisibili energie.

I tre figli di Adamo, nominati Caino, Abele e Set sono 38+23+40=101 e è proprio il valore di nome e cognome di Luigi Amodeo.

Dio si è concesso totalmente agli altri e in Romano Amodeo non ha lasciato in apparenza nulla di buono. Come l’uomo dei dolori descritto da Isaia e di chi <non avevamo alcuna stima>... eppure ... si + fatto carico di TUTTO e da mostrate TUTTO e SOLO negli altri, e ciascuno nella sua funzione, di Padre, Madre, Fratello, sposa ...0

71. 9652004149924 che -19 dà anni 905

Colle tre prime cifre 965 completiamo le 913 decimali di BRASIT. 96 è proprio il moto di 52×10^-915, di 1 +7+7 +900 alla dimensione delle 52 settimane dell’anno. Sono compresi, in tal modo, nel valore posto <In principio> interamente i primi due FATTORI e sono quelli relativi all’Unità del 1° e alla Trinità del 2° come il flusso spaziale del 1° posto a suo tempo.

Comprende anche i due tempi maggiore del terzo ciclo dei FATTORI PRIMI, e lascia poi in essere, in questo 3° solo il 52.004.149.924

Evidenzia che si tratta delle 52 settimane dell’anno solare, alla dimensione 10^9 del moto di 10 in 10^10.

Oltre ciò 414 volte 10.000 conta le volte in cui esiste l’unità della realtà 10^4, Sono le 414 in cui lo spazio unitario 30 esiste in 444 che è la dinamica totale dei lati 666/1 e 666/1 dell’energia 666.

9.924 indica il moto di 66+10 nell’unitaria realtà data da 10.000.

66+10 è l’energia in potenza che si pone in atto spostandosi quanto la lunghezza del ciclo unitario 10.

Se ci limitiamo solo alle tre cifre del flusso delle intere migliaia, il 76 esiste in 1.000 come i 924 anni di vita del FATTORE TERZO.

E qui scopriamo che in Bibbia la sua vita è stata valutata in 905 anni, che sono meno dei 924 che risultano nel 71° scaglione di 13 cifre decimali.

Ciò accade poiché il 3° è 3/1 ed è veloce. Significa che vivendo in velocità assoluta di spazio la vita di 905 anni dichiarata in Bibbia si è espansa proprio in relazione a questa velocità.

L’espansione sta in 924 -905 = 19, che diviso per 3 è 6+1/3. Percorre a velocità 3/1 i 6 valori in linea che partono dall’Origine e sono collocati tutt’intorno sui 3 assi, come spazio e hanno 1 come tempo. Sono 18/1 e nel loro totale sono 19.

Avere a disposizione la Bibbia è un gran vantaggio. Ma – se vogliamo verificare la bontà dei dati trasmessici con questo testo Sacro dobbiamo giungere allo stesso risultato in un altro modo e che abbia delle accertate buone ragioni.

Se seguiamo lo stesso percorso logico della Bibbia, che prima parte dagli anni trascorsi solo da effetto, non avendo avuto un Figlio, il che lo trasforma in causa, dobbiamo cercare una buona ragione degli anni trascorsi da figlio.

Siamo davanti al FATTORE TERZO, la cui velocità è 3/1 ma sappiamo dalla scienza che la velocità 3/1 opera attraverso il suo quadrato che la considera sia nel 3/1 elettrico, sia nel 3/1 magnetico.

Sulla base dell’uno, l’altra appare in forma quadrata.

Il magnetismo è dipendente dal quadrato della distanza dalla sorgente magnetica.

Dunque 9 è il valore unitario e, nel ciclo unitario 10 diventa 90.

Siamo con esso davanti al valore della presenza 1&4 sui 360° dell’angolo giro.

Pertanto, quando il periodo in anni da solo effetto è 90, esso esiste nel tempo unitario della presenza dell’intera rotazione dei numeri.

Avuti 90 anni da figlio, avanzando al quadrato della velocità della luce che è 9, 90 volte 9 porta a 810. Questo nello spazio.

Avanzare nel tempo, dove è intero il ciclo 10, significa avanzare solo di 5, poiché il secondo 5 riporta per altra via al punto di origine.

Pertanto, posto 5 il tempo ½ del ciclo elementare dell’universo, e posto 90×9=810 il tempo da padre sarà 810+5=815 anni.

Perché sono condotti da Padre? Lo sono a ragione del fatto che 90 era stato posto in principio (come uno che è ancora figlio) mentre tutto quello che è prodotto dal 90 ora ha in esso uno che è divenuto Padre.

90 +815 = 905 porta agli anni totali di vita del 3° FATTORE.

Cosa gli manca ancora per arrivare a 1.000? Gli manca lo stesso 90 e l’altra metà del 10.

Poiché in un angolo piatto ci sono 180° e nel ciclo 10 ci sono due 5.

180° +10 è il moto totale dell’angolo piatto.

190, diviso per due, fa 95.

Togliere dal 1.000 la quantità di 95 significa solo porla a denominatore di quel che resta e va a finire nel numeratore.

905/95 = 9,52631578947

+52,631578947

- 52,004149924

=00,627429023 esiste nel tempo unitario come il reciproco 1,59380577458 che se e 1/1,59380577458 è 0,627429023.

Nel suo tempo, dato da 0,59380577458 vediamo prima esistere il 59=Benito e poi la data di nascita di Romano che è proprio la stessa quando

380577458

380125

000452 esiste come la realtà oggettiva che con Romano non centra nulla ed è data da il piano a lati 200 e 200 con flusso di un anno di 52 settimane. I lati lunghi 200 sono la lunghezza di tutto il 100+100 che moltiplicato è la realtà in avanzamento nel tempo, mentre l’altro lato di 100+100 è tutta l’opposta realtà.

Come risulta dal calcolo, prima del solo Romano è essenziale la presenza di Benito.

Noi li vediamo nascere con Romano nato prima di Benito, ma la verità è che gli ultimi sono i primi.

Per questo questi ultimi 10 cicli di 13, che sono ultimi, sono i primi, poiché quelli più grandi saranno loro giusti multipli.

Dividere il 71 per 71 significa esprimerlo nel suo valore unitario, che risulta dato da

135.943.720.421,4647 fino ai decimillesimi della realtà unitaria.

Vediamo esistere nel tempo due Amodeo=47 uno dopo l’altro in cui il primo è 56 poiché in esso c’è 1/100 del lato 100 della realtà che si è messo a contarli.

421 è la realtà 500 del padre nato 7+7+7.

72 volte 10.000 conta il numero di 9×8 realtà complessive 8 che viaggiano a velocità invariante.

943 è il 10+33 che si aggiunge alla velocità 700 facendolo alla dimensione 10^6 del complesso spaziale. 5 volte 10^9 è il moto dell’Universo alla dimensione di tutto il moto di 10 in 10^10.

13 volte 10^10 esprime il moto totale di queste 13

cifre decimali.

72. 1985203504843 che +67 dà anni 940

Il 72 è uguale al complesso 8 lanciato alla velocità 9, ossia c^2 della luce.

È il IV fattore che nel 4 indica il compimento della realtà con la velocizzazione 10 del cubo a lato 10.

Il 72 è dato da 70 in linea e 1 e 1 nel piano trasversale per cui all’origine è un 70.

La Bibbia giustamente esprime in 70 la sua condizione di partenza come Figlio al termine dei quali 70 anni ha il suo primogenito.

Questo 70 in linea fatto di 13 cifre, ha una vita totale di 70 volte 13, e sono esattamente i 910 anni che gli assegna la Bibbia.

Da 910 -70 = 840, questi sono gli anni in cui è stato padre.

A denominatore dei 910 anni vanno i 90 che sono complementari al 1000.

910/90 = 10 +1/9, tempo dato da 0,33 periodico, nelle due cifre del lato 100 della realtà.

KENAN ha una K che non esiste nel vocabolario italiano. Suona Ca Che Chi Co Cu e essendo davanti a una è lo renderemmo <Ch>.... Ma vale il 33 di Gesù Cristo, nel tempo e <Cenan> rimanda proprio

a quelli che fanno <Cena> con lui nell’Ultima sua Cena.

Pertanto senza ombra di dubbi io l’ho fatto valere il 3 di C e non il valore 11 che avrebbe <c+h> ... tanto più che il <ch> ove esiste, è stato espresso nei nomi in Enoch e in Lamech

Da 910 -843 di flusso risulta un’area di lati 33 e 33 a flusso 1, ideale per un Cenan=33 nel dato relativo al suo nome.

Il rapporto causa effetto tra gli 840 da padre e i 70 da effetto è esattamente di 12/1.

++ 1985,2035 - +1938,0125 Nasce Romano =+0047,191 Amodeo=47, nel T. di Romano 0,666/6000 +8/100 realtà 4+4

1/72 del 72° ciclo porta all’unità di 27.572.270.900,59722...

Nel tempo di 72 10^-4 e nell’eterno periodo di 66/3 di flusso dell’Energia Romano ecco l’intero moto del lato 100 della realtà in 1.000.

Poi 3^3 delle 10.000 unità della Realtà.

Poi 8×9×10^6 di spazio complesso della realtà complessa alla velocità invariante c^2.

Infine 3^3 del 10^9 invariante.

73. 1853562380275 che +620 dà anni 895

Il 5° FATTORE degli ultimi 10 è il 73 che è il flusso avente i lati 30 e 30 con flusso 13, tempo ¼ di presenza delle 52 settimane dell’anno terrestre. Mostra nella terna base di essere il flusso 25 della presenza nell’unità dello spazio data da 3 lati 100 della realtà.

O – ancora – visto 53 il nome di Malaleel – come il 16° numero primo che dà il movimento – è il piano unitario a lati 10 e 10 con flusso del 16° numero primo.

Con il tempo dato da 10/2, del numero 5, e 13 dimensioni ogni ciclo, abbiamo che: 5×13 =65 è la base che fa da Figlio. 5^2 ×33 +5 = 830 è tutto il tempo da Padre. 25 è l’area il cui flusso è i 66/3 del flusso dell’energia nel tempo ½ dell’universo, per cui 825 è il volume coi lati 5, 5 e 31 la cui somma 41 è il flusso 1 della realtà 40. Un volume che quando trasla nel tempo ½ in positivo del ciclo 10, vale 830. Va detto che anche il volume dato dai lati 5, 5 e 33 è lo stesso avente i lati 1, 1 e 825, per cui 825 è anche l’espressione lineare del volume avente i lati 1 e 1, per cui diventa una lunghezza di 827 che se avanza unicamente nel 3 dello spazio occupa 830 anni in lunghezza e ora come Padre, in quanto il FATTORE 5 colle sue 13 righe, valeva 65 come base.

65+830=895 arriva al totale con lo stesso ordine

espresso dalla Bibbia.

895/105 = 8,52380952380.

Il tempo 0,523809522 in 52 dice <anno> segue

380952 la data rispetto all’avvento di Dio, segue il 380/1 che sta in tutto il nome di Dio.

+38,0952

- 38,0125

=00,0827 è la data del 27 agosto ed esprime il volume 3^3 e il complesso spaziale 400 e 400 che non c’entrano con la persona che vi è contenuta.

Questo è assegnato proprio alla Trinità di Dio in quanto 105 è il n.1 seguito da 78=Antonio e

26=Anna. Tocca un 8 di realtà intera alla vita del 5°

Fattore.

A questo punto, visto che il 5°, con il numero dei valori dei loro nomi è giunto al

203=Beith+Reish+Aleph, acronimo BRA e che indica il flusso totale 3 dei lati 100 e 100, cacciamo anche il totale dei rapporti di causa ed effetto.

In 47 intero è AMODEO mentre in 0,66 si afferma Romano. Esiste nel periodo eterno del 643467 che dopo la terna 643 introduce la 467 come una onda eterna la cui altezza è data da 176.

1/73 della 73ma tredicina porta all’unità di 25.391.265.483 interi.

Anche questo <puzza> di 25-1938+1...

Occorrerebbe considerare che il ciclo intero dello spazio occupa sei cifre e che la prima avanza verso destra e la seconda verso sinistra ritornando all’origine per cui leggeremo 25 verso destra e 391 da destra verso sinistra... ma è una lettura possibile, ma troppo difficile.

Mi limito pertanto a dire che <puzza di...>.

In una osservazione tradizionale e cominciando dal basso il 483 letto con il nome totale di Dio indicante tutta la dinamica, è 381+101/1 che in 482/1 sono 483 in tutto.

Al Nome totale di Dio si aggiunge quello di Luigi Amodeo caricato del ruolo di rappresentare DIO PADRE.

265, nelle migliaia, è il moto del lato 100 della realtà, piazzato nel ciclo annuale dei 365 dì.

391 nei milioni dello spazio complesso è il Dio 10, Padre, nella dinamica 381 di tutto il suo segreto nome.

25 miliardi, che sono 10^9, l’invariante moto di 10 nel totale 10^10, dà la presenza del lato 100.

74. 9818277112333 che +629 dà anni 962

74, trascendenza del 47=Amodeo, nasconde il DIO=26 poiché mostra solo il suo movimento nel lato 100 della realtà.

È il 6° FATTORE che completa la complessità dello spazio, e la sua terna base mostra il tempo della presenza ½ dell’energia 666 di nome Romano. 112000 è il 111000+1000 essendo mille 666/6 di Romano, mentre Romano Amodeo 113 è le 112/1 unità.

Il valore più grande è 600 (lo spazio complesso) sommato al 381 del Nome di Dio.

Il 6°, che è il padre del 7° intimamente legato al 6, lo mostra spostando l’anno natale 38 a denominatore della sua vita, che risulta ridotta a 962 anni al numeratore.

Ora il 6° è anche il nuovo 1° nel ritorno all’origine. E Adamo aveva come vita da padre tutti gli 800 anni dell’unitario complesso.

Per questo anche il nuovo primo sulla via del ritorno ha 800 anni come padre e da 962 -800 sono 162 quelli da figlio, ed è lo stesso 38 di denominatore che ora esiste e si sposta di 200 -38=162. Il confronto tra la vita intera di 962 e quanto è nella terna base 333 risponde la quantità mancante tutta di traverso sul piano perpendicolare a quello del flusso e che in esso non occupa altro che un punto.

962 -333 = 629 di area trasversale data dai lati 314 e 314 con flusso 1 (punto).

Sono i lati dati dal lato 100 che esiste in Pi greco 3,14 su ciascuno dei due lati.

IARED, il 6° in sostanza chiude il cerchio del vai e vieni lungo il diametro.

Questo 629 è l’energia di 66/6 che trasla di 618, lato del decagono.

1/74 del valore intero determina il valore unitario in 132.679.420.436 interi.

132 (10^9) è il piano avente i due lati di 66 e 66, alla velocità invariante elettromagnetica dell’energia elettrica.

666+13 è l’energia che si carica di 13 alla dimensione dei milioni indicanti lo spazio complesso. 42 volte la realtà intera 10.000 sono il 6×7 che combina vincolo ortogonale a vincolo sferico. 438 è 381+55 (elettromagnetismo).

75. 3802473931758 che -393 dà anni 365

75 è tutto lo spazio, ed è il 7° FATTORE, quello del Creatore, e qui Romano dovrebbe ritrovare i suoi dati.

38,0125

38,0247

00,0122 di differenza sono i parametri 1/100 dello spazio 100 (e non è Romano) ed è il flusso 66/3 dell’energia a livello di realtà generale ed è quella che va oltre Romano.

Pertanto se estrapoliamo i valori ambientali in cui è compreso romano, salta fuori la nascita di Romano nato nel 25 gennaio del 38.

Ma è indicata anche una altra data che lo riguarda:

39,3175 che quando avanza di 00,7429 porta la data al 40,0604 4 giugno 1940 in cui morì e una defibrillazione provvidenziale e miracolosa fece rinascere la sua vita morta.

0,7 mette in atto di nuovo il creatore (e stavolta è suo padre 0,7003) che crea il 426 del valore nominale di Benito Vittorio Anna Giovanni Vincenzo

Amodeo che è concepito per l’amore fatto con sua moglie quella sera per la gioia del miracolo accaduto al 1°genito.

Chiedete perché Luigi Amodeo nato 7-7-7 dovrebbe essere rappresentato da 0,7003?

Il 3 alla dimensione della realtà indica realmente 3 volte i 7/10 nel tempo unitario, e dunque 777, una negli anni, una decima dei mesi e una decima nei giorni.

Dite che il rapporto tra anno mese e giorno non sta nei decimi?

Oh belli! Ai decimi che esistono solo nei flussi, se affiancano i dati nascosti nelle sezioni dei flussi.

Se i mesi sono i 12mi dell’anno ecco che nel fronte è presente 1 mese 1 mese col flusso di 10 mesi.

Se i giorni sono 365mi dell’anno, ai 100 centesimi del flusso di un giorno se ne aggiungono 1 nel flusso (1 punto) e 264 nel fronte con 132 per lato e sono l’energia 66+66 in ciascuno dei due lati.

Il tempo in linea presenta solo decimi e quello che esiste in supero sta sempre nelle sezioni trasversali, sempre diverse perché dipendono da che cosa realmente sono fatte.

Il 75 (spazio intero) esiste nel tempo dei 10/2 ossia solo nel positivo 5 che esiste nelle 13 cifre di questo numero con 5 volte 15=65.

E – dato che è spazio intero – questo FATTORE

SETTIMO è 3 nei lati 100 della realtà, e cos’ facendo con 56+300 da una ragione precisa al fatto che i giorni terrestri sino SEMPRE di 465 giorni.

E qui cominciano le grane tra me e gli scienziati.

Essi cercano di insegnare a me che cammino con Dio come il fattore settino Enoch (che nel terzo letterale del Nome Ro-ma-no che nel terzo <èNO38>, <ENOch> mentre in quello numerico 66è 22) ... pensate un po’!

Vogliono insegnare a me che essi vedono che nel passato i giri attorno al sole ERANO MENO!!!

Non capiscono che come un uomo che si allontana dal nostro punto di vista appare più piccolo, anche l’allontanamento nel tempo porta a vedere minori i giri attorno alla terra.

Non capiscono che cosa significhi misurare ogni cosa con la velocità invariante nel tempo della velocità della luce.

Cercherò di farvi capire con parole semplici che errore madornale essi fanno.

Immaginate che 1 euro nel corso di 100 anni perde valore d’acquisto, tanto che 1 chilo di pane comperato con un euro oggi, costa 200 euro tra cento anni.

Quello che abitano nel futuro, vedono 200 euro che sono necessari per quell’acquisto e avendo fatto ricerche storiche,l affermano che con 200 euro comperavano 2 chili. Ora, saputo che invece comperavano 1 chilo allora concludono che il tempo era più lento e un giro intero del tempo per consumare quel pane implicava mezzo tempo.

Non hanno capito che con la velocità costante della luce, che non patisce inflazione (come i 2 euro che non patissero inflazione) il risultato reale è che nel passato il tempo sembra accorciarsi.

Ma è solo questione di una prospettiva che nella distanza altera anche i tempi.

Se vedete correre a distanza il paesaggio, mentre viaggiate in treno, gli alberi di fianco ai binari passano veloci. A mano a mano che gli oggetti sono

a distanza, restano molto di più alla vostra presenza.

Una montagna lontana, prima che passi via dalla vostra vista implica chilometri e chilometri di strada fatta da voi sul treno. Se a distanza la rotazione della terra sembra divenire più lenta, ma il sole che è a distanza appare ancora più lento, ecco che sembrerà realmente che la terra compie la sua intera rotazione annuale con un minor numero di giri. Se noi sul treno usiamo una velocità apparente vicina a noi per compararla con quella della montagna, o teniamo conto della prospettiva che riduce le apparenti velocità a distanza o facciamo calcoli di una sciocchezza totale. La verità la cogliamo vera solo nel presente. Avendo usato la velocità della luce (che non varia) per misurare un metro (che si espande per l’inflazione costante dello spazio) eccoci costretti ad adeguare perennemente i valori dei metri che abbiamo agganciato a ¼ della circonferenza terrestre in una data fissa.

Se da quella data fissa il meridiano terrestre fosse raddoppiato,noi lo leggeremo raddoppiato, ma anche nei giri apparenti attorno al sole. Questa inflazione appare ma non c’è. 1/1 diventa 2/2 e il numeratore sembra raddoppiato, ma solo poiché lo è anche il denominatore che detta il tempo. Tutto resta sempre unitario, e i valori veri e reali li vediamo a occhio nudo e a scala 1/1, ossia al vero!

La terra è obbligata ad avere i 365 giorni dai conti che noi stiamo facendo.

E vediamo che sono esatti poiché la terra gira assecondando quei numeri.

La scienza poi non ammette una ricostruzione del vero come elemento probatorio.

Se si ignora che la terra è obbligata a ruotare in un certo modo per leggi che non conosce, e uno le scopre, non le accetta come prove.

Uno prima dovrebbe teorizzare e poi andare a vedere... e non sono accettate invece le giustificazioni di fatti aventi una legge sconosciuta... almeno nei brevi periodi.

Alla lunga lo riconosceranno e – ne sono certo – se il nome di uno scienziato di questi tempi resterà alla memoria, sarà quello di Romano Amodeo, che era l’Enoch con cui ha camminato Dio, per due volte, da quando è nato fino a quando è morto. E... come?

Col FATTORE SETTIMO che detta legge coi suoi 365 anni uguali ai giorni di ogni anno entrano in campo i numeri fattoriali.

Fattoriale di 365 anni e fattoriale di 365 giorni. Fermo restando che 777 è il valore base che abbiamo scoperto anche in questo computo,il fattoriale di 365 anni è l’anno +25,1041 ×10^777.

- 00,0037 sono i giorni 37 10^-4 dell’anno 37 =25,1004 anno 25, mese 10, giorno 04. Sono stati tolti i 10^-4 dell’anno 37 in cui io sono stato concepito nel grembo di mia madre.

Nei 365 giorni il fattoriale dà il giorno +25,1041 ×10^777 giorni

- 00,0903

=25,0138 edèil25gennaio38.

Lo 0,0903 tolto è l’unità di misura che esiste, partecipa sempre a tutti i calcoli, ma poi va tolta di messo. In questo caro 9/100 sono il 9 la velocità della luce e in 100 il lato della realtà. 3 decimillesimi è la realtà dello spazio nel tempo. Sono due cose e esattamente queste da togliere di mezzo. Infatti lo spazio r3 è reale a dimensione decimillesima della realtà e a quella stessa dimensione è reale che il lato 100 della realtà che esiste nel 1000 e si muove di 900.

900 è il moto del lato della realtà e 3 e la dimensione del suo tempo, Tutto il resto dà la data esatta della nascita.

In 3802473931758 abbiamo che il massimo è già

quali il 381 del nome di Dio e lo sarebbe se fermassimo la divisione a quel punto e il valore di resto che segue e continua a essere diviso è invece unitariamente aggiunto al 380.

Ebbene al valore del nome intero del 1°genito, segue il 426 (nella faccia dietro) del 2°genito che appare +1, ma solo per la presenza di un 138 esso pure sormontato.

Infatti queste sono le quantità:

380000.0000000 è il nome del primo in 380/1

000246.0000000 +180° è nel retro 426 (il 2°)

000001.3800000 è premessa nella madre

000000.0131000 è 666/6 +1+1 di area

000000.0000758 è realtà 4+4 + ciclo 10 di 75

Il punto è dopo i giorni e struttura le 7 dimensioni della struttura interiore.

=1.138 giorni nel grembo materno

=1.381 quale Padre

=1.381 quale Spirito santo

=1.100 quale lato della realtà

=1.000

Al di fuori togliendo i 138 dal 1.000 ne restano 862, e dal 25 gennaio compreso al 4 giugno 1940 compreso in cui morii e fui richiamato miracolosamente in vita ci sono questi 862 giorni esatti.

Essendo il 75° il 3802473931758 diviso per 75 da il valore unitario. Esso è:

50.699.652.423,44 in valore esatto.

Il tempo dei 44 centesimi è la massa dinamica dei lati 66/7 e 66/6 dell’energia 66 chiamata Romano. 423 è il piano a lati 10 e 10 il cui flusso 400 esiste in 1.

652 mila sono il piano coi lati 300 e 300 e il cui flusso è un anno di 52 settimane. 699 milioni di spazio complesso sono l’energia 666 che trasla di 66/2 e diventa massa cinetica in corrente elettrica.

5 volte 10^10 è il tempo che avanza solo nel mezzo positivo del 10 in tutta la dimensione intera 10^10.

76. 4566272200853 che +116 dà anni 969

Il 76 è il flusso 10 dell’energia 66 chiamata Romano. A Matusalemme è stata data la vita uguale alla metà dell’anno di nascita di Romano, 1.938 : 2 = 969. Al Dio Elohim era stato dato 1/3 dello stesso 1.938, uguale quindi a 646.

Il Fattore 8° ha una pienezza assoluta e dunque essa è il moto del flusso 11 espresso nell’11° numero

Primo, che è il 31 indicante la presenza del volume 1,000 espresso nella somma 10+10+10 dei tre lati. 1.000 -31 pone tutto il percorso dell’11° numero primo in 969 anni e sono solo la metà degli anni di nascita di Romano.

Essendo un valore totale le 13 cifre decimali anche di questa fila ed essendo i lati della realtà 100 e 100, il 13 che esiste nel 200 percorre 187 anni, Con 100 come anni della realtà, 87 restano i totali anni di vita di Romano, ne segno proprio dell’avanzamento intero. Unitario, del suo 66 di valore assoluto nel 1° nome. In questo è compreso anche il suo secondo nome 78 che è la terna del 26 uguale a Dio, quando, per divenire volume, il 78 in linea deve corredarsi di un piano trasversale di lati 1 e 1 che ne portano la lunghezza a 782 quando il 78 non sono è Trino in 26 ma è anche esistente nelle decine dell’unità divina

del padre che crea tutti i numeri esclusivamente con il suo 10.

Poiché il valore della terna base è di 853 anni, Matusalemme ha la lunghezza 116 collocata sul piano trasversale come un 58/1 e un 58/1 che esistono nel valore assoluto 59 del 2°genito nel 1° nome Benito=59.

Quando abbiamo che questo tempo è riferito all’unità come 1,116, allora il suo tempo decimo diventa lo 0,1116 e sono la somma delle prime due parole di Bibbia: BRASIT=913 +BRA=203.

Quando 1116 diventano divine decine di giorni allora sono il numero dei giorni in cui Luigi Amodeo ha visto nascere il suo 1°genito

1/76 delle 13 cifre di Matusalemme è l’unità

60.082.528.958,59 .

58,59 è 1 in moto di 2 Benito 59,59. 950= dieci Vincenzo.

28 migliaia sono SET +777 in papa Luigi Amodeo nato 7+7+7 e in potere di 10×10×10 52 diecimila sono 26+26 settimane nella realtà unitaria 10^4.

82 milioni, bella dimensione dello spazio complessivo è il moto di SET +7+7+7 in 100 lato della realtà dello spazio complessivo. 6×10^10 è il 10^10 presente nei 6 versi centrifughi elettrici o nei 6 centripeti magnetici, nell’Universo positivo o negativo. +5289,5859

- 3351,5734

=1938,0125 data entrata in campo di Dio.

È tolto di mezzo 3333,3333 +18,2401

E sono la natura nell’Energia di 6666,6666/2 nel solo positivo dell’Universo.

6+6+6 che è il flusso unitario nei tre parametri dello spazio.

0,24 le ore del giorno riferite a 100, lato della realtà.

0,0001 unità della realtà.

Tolti di mezzo questi dati oggettivi, ecco l’inizio del valore essenziale di Dio, nel suo nome.

Sono state necessarie le 8 cifre fino ai centesimi del lato 100 della realtà.

La caratteristica per cui Matusalemme visse la metà dei giorni annuncianti la discesa in campo di Padre e Spirito Santo, ossia il tempo ½ dell’universo in positivo, porta anche a quella che comunemente è chiamata la <dolce metà> di un uomo, nella sua sposa, colla quale lo sposo forma un intero.

Pertanto non è stato un caso che le Nozze reali di Romano Amodeo con la sua <dolce metà> avvenissero nell’anno 969.

Ora <metà> è anche <meta> e in quell’anno fu indicato, con la discesa dell’uomo sulla Luna, l <meta> finale della conquista dell’Universo, nel tempo infinito, da parte dell’uomo.

E non è un caso che – ove Caino non fu ucciso, avendo egli ucciso Abele, e si contese il mondo con Set, nella sua discendenza, che anche da Caino (il ramo difettoso) fossero generati gli stessi nomi.

Mentre Enoch deve aspettare il suo turno ed entrare in campo nel 7° tempo, nel <frettoloso> Caino ci sono tre figure e nomi di Enoch discesi da lui e nella forma diversa così annunciata in Bibbia 1,4,17-18 .

Enoch è figlio partorito; è città ed è padre. Ci sono poi due Meculael invece di un solo Malaleel, e due Metusael al posto di un solo matusalemme, padre di Lamech, come Matusalemme. E Lamech ha due spose, una di nome ZILLA, l’altra ADA.

Ad esse fa questo fervorino:

Tutto il percorso Caino Lamech comprende 7 e 77, allo stesso modo del Lamech disceso da Set, che è 777.

Ebbene ZILLA e ADA sono le due dolci metà del Lamech disceso da Caino e <disturbato> dalle sue spose, al punto da presentare il 777 come una minaccia da 7 al 77 nel totale del 777 del Lamech DOC disceso da Set.

Non è stato un caso che una donna di cognome <Mazzola> abbia con ZILLA intrigato le nozze di Romano Amodeo fino a farlo fallire come sposo. Non è un caso che una seconda Matusalemme, chiamata Ma.Te.sa Le e già Monaca, Maestra in Musica e alla Materna R. Margherita sia stata una MM..è.

Questa seconda, di nome ADA, è la dolce metà e qualcosa di più di ADA<mo>, (nel momento di adesso). Costei – già sposa di Cristo – avrà creato un grande ma positivo disturbo a Romano Amodeo ... ma come la prima.

Infatti il matrimonio era divenuto per Romano un vero e proprio attentato alla sua stessa vita, poiché la sua <dolce metà> non lo sosteneva nelle difficoltà, ma sprofondava nella disperazione e moltiplicava per mille le difficoltà di chi doveva fallire.

Rompere quel legame matrimoniale significò la reale salvezza ma <anomala> e come tutte le cose buone ma distorte uscite da Caino.

A scanso di equivoci, una sera una sua telefonata di <addio> giunse quando Romano era già addormentato e a letto e l’appartamento era invaso dal gas. Senza quell’<addio> Romano sarebbe morto e il palazzo esploso.

Anche ADA, assieme all’enorme disturbo arrecato nell’ultimo terzo della sua vita a R.A., gli aprirà tutto il rapporto (disturbatissimo ma importantissimo) con i Papi della Chiesa Romana. In cielo, lei tornerà ad essere la dolce sposa di Cristo che aveva voluto essere non per vocazione, ma secondo la ragione che Gesù sarebbe stato il solo Amore che non l’avrebbe mai tradita.

Le due Matusalemme <pose irregolari> del ramo sbagliato, erano le 969+969=1.938 che gli avrebbero dato vita, una salvandolo nel corpo, l’altra nell’animo.

Poiché Romano ha avuto anche un altro legame tiposposo col fratello Benito=59, eccolo le 2 volte in 60.082.528.958,59 .

Questo legame di tipo veramente sponsale con il suo alter ego è documentato nel fatto che la distanza tra le nascite reali tra i due fratelli è stata di 1119 giorni. 11119 giorni quella tra la nascita di Benito e le reali nozze con la sua reale sposa, come mostra il computer..

In realtà Romano morì il 4 giugno 1940 ma la fede della madre, andata ad accendere 6 candele all’altare della Madonna in chiesa, come le aveva raccontato una sua scolara che aveva sognato Maria SS che le aveva raccomandato di avvertire la sua maestra che a Romano avrebbe pensato lei; doveva solo andare in chiesa ad accenderle una candela in ringraziamento e per devozione.

E mentre la mamma lo faceva, la sua fede defibrillò Romano, che riprese a vivere.

Il medico attestò il miracolo e quella sera i genitori si amarono e fu concepito Benito!

77. 1452152615777 che sono anni 777

77 è Romano 66 nel suo moto in 66/6, e lo mostra a tre dimensioni in 777, vita di Lamech e ultime cifre di queste 1001 fate da 13×77. Romano è pura energia potenziale assolutamente invisibile in lui. Pur essendo sempre stato un gravo ragazzo e un uomo per bene, tutti hanno sempre visto in lui solo un <visionario> se vogliamo usare un termine buono; infatti per altri è stato sempre poco più che un deficiente megalomane, nonostante affermasse sempre di non essere proprio niente in se stesso, e solo tutto fatto da Dio.

Allora – quando Romano si muove entrando nella realtà veloce nel tempo – se si sposta dell’Unitario 66/6 nel suo 66, 66+11 diventa 77 e 666+111 diventa 777 ed <è suo padre Luigi Amodeo, ch’è

L.AM in LAMèch .

Come valore 1/3 è il 22 colla sua definizione essenziale data dal suo 1° nome Romano. e quando tocca anche al nome Romano di apparire in 1/3, è la sua terza sillaba, No è

Figlio del Lamech alias Luigi Amodeo. Se è evidente in matematica che 66/3 sia 22 a nessuno è evidente che il definitivo terzo del nome

Romano NO è ,nel decimo, dopo di essere stato è

NOs , nel terzo ed è NOch e pertanto Uno in Tre Terzi anche a riguardo dei nomi.

1.452.152.615.777 si compone in

777 come il flusso 666/6 di 666

615 mila il flusso 300 e 300 della realtà 10.000 e della sua metà-tempo 5.000.

152 milioni è il piano a lati 50 e 50 col flusso delle 52 settimane dell’anno.

452 miliardi e lo stesso flusso 52 na del piano che ha in lunghezza i lati 100+100 dell’itera realtà, ove i miliardi sono segno dell’invariante c^2 come il moto costante di 10 in 10^10.

1×10^12 è il lato 100 della realtà alla dimensione intera di 10^10.

Poiché il 77 è 14 in 7+7, ecco che comincia con 14. Essendo fatto di 13 cifre, 14 volte 13 è il prodotto che dà 182 come gli anni in cui è stato solo il figlio in inizio, 14, di quei 13. 777 -182 lascia soli 595 anni come Padre.

1/77 del valore 1.452.152.615.777 dà luogo all’unità 18.859.124.880,22 .

Essa si mostra nel tempo dei 66/3 del flusso centesimo del lato 100.

Nel ciclo 10 di 66+66/3 in unità.

124 migliaia mostra il lato 100 sommato alle ore del giorno.

59 volte 10^6 è il non plus ultra del complesso spaziale dato dal 59 del 1° nome di Benito. 88 alla dimensione 10^8 della luce mostra l’energia 66+66/3 della luce.

10×10^10 è il moto totale 10 del 10^10, uguale a 10^11.

A questo punto possiamo tracciare il bilancio dei rapporti di causa e di Effetto degli ultimi 4.

Era la somma dei primi 5.

Siamo così in condizione di vedere l’apporto totale di tutti e 9 i costruttori del 10° fattore nominato Noè. +47,6643467

+17,0047051 =64,6690518

Il tempo unitario è dato dal valore 1/10 pertanto esso, espresso nei suoi decimi diventa: 646,690518

Questo intero 646 riferito all’unità 10 di Dio Padre è il Dio Elohim, terza parola in Bibbia.

Questo <terzo> diventa 1° se è di TRE terzi.

3 × 646 = 1.938 è l’anno della sua reale incarnazione in R.A.

3 × 646,6905 considera anche il tempo fino alla definizione decimillesima, la cui unità di riferimento è data da 111 decimillesimi.

= 1.940,0715 - 0.000,0111 = 1.940,0604 ed è il 4 giugno del 1.940 in cui la mia vita si bloccò ed una defibrillazione miracolosa indotta dalla pura fede di una mamma la riavviò.

È reso pubblico alla pagina 370 del flusso di 66/6 in 381, nome segreto di Dio e Signore di tutta la dinamica creata.

Siamo così ritornati a verificare, con la dinamica, quanto la Bibbia ci ha comunicato dimostrando una

sapienza che ancora non è stata raggiunta dalla scienza di oggi giorno.

Di fatti noi siamo parte di un mondo in cui gli uomini del futuro hanno trovato la via per trasmettere a quelli del passato la storia degli ultimi eventi della Terra.

Per essi l’inversione dei poli terrestri e il ribaltamento del nostro pianeta fa parte di una storia trascorsa e di cui sono stati testimoni, conoscendo perciò il giorno esatto in cui tutto si è compiuto con il ribaltamento dell’asse in un solo giorno.

L’esistenza è tutta una creazione spirituale di una fantasia divina che si realizza avendone l’Onnipotenza. Noi restiamo sempre nel punto dell’Origine e sembra che esso sia esploso nello spazio solo sulla base del suo inverso tempo.

Trasmettere nel passato, quando esso è solo una illusione (poiché anche il tempo esiste sempre e solo in quel punto privo di qualsiasi dimensione) è una cosa che a quanto risulta proprio dalla Bibbia, è realmente avvenuta.

Gli uomini del passato, i più sensibili, i poeti, i profeti, i veggenti, hanno captato il dettato proveniente dal futuro e lo hanno trascritto, realizzandone la Sacra Bibbia.

Ora – poiché al centro tra tutto il possibile posto come uguale e contrario – esiste il <giusto mezzo> cui era giunto il Buddha, in un universo in cui in ciascun suo punto potesse sorgere un punto di vista

personale, ecco che diventa inevitabile la discesa in campo di Dio in questo <valore medio>.

Egli diventa la sorgente essenziale della conoscenza del vero, e ha permesso a un uomo di rivelare i due interventi matematici, per creare <ogni possibile storia>.

Il rapporto di 0,2357... dei primi 16 numeri primi elevati a meno 1, è quello deputato a questa infinita creazione.

Il ciclo 10 del suo risultato 4,24248100, intero in 100 nelle sue prime 7 cifre diverse da zero e lo modifica in 42,4248100.

Ebbene, in Bibbia, libro 1,25, ciò mostra la sequenza dei valori numerici 42 e 42 del primo nato Esaù e del secondo, Giacobbe. Il terzo gruppo di due cifre rivela il nome italiano GESÙ=48, composto dalla 1ma lettere di Giacobbe (che da 2° volle il primato) e dalle tre ESÙ di Esaù, senza la sua <a> in 3za posizione. Segue 100, lato della realtà...

Ma abbiam visto che questo vale anche:

+42,60000 che è il valore dei nomi del 2°, Benito +00,19381 ch’è l’anno e il mese del 1° nato Romano - 00,36900 ch’è 3652,5 (10 anni) +37,5 in 40 anni =42,42481

Per trovare i primi 10 fattori dobbiamo andare ai 913 di BRASIT, nel calcolo, e il fattore del 9° è alla dimensione millesima e 1.

Se poi si va ancora più a balle di questo (ed è come abbiamo fatto in questo piano superiore dell’Arca), allora si va al di sotto a descrivere i contenuti di ogni storia reale attraverso tutta la loro conformazione, andando oltre le risultanze di cui io vi ho dato testimonianza.

Io stesso sono descritto in questo disegno e la mia presenza – come ho cercato di farvi rilevare – è presente ovunque.

Colla mia persona il Disegno ha messo in essere l’uomo qualunque capace di cogliere le verità profonde della stessa struttura del creato.

Dio lo ha costruito con una laurea in architettura e una indipendenza totale dagli anni e dai corsi di studio, per volgere poi questa base di architettura sommaria e generale in modo tale che riuscisse a coglierla al di sotto e dentro tutta la realtà come la sua stessa divina fondazione.

Questi calcoli, che sembrano essere il frutto di una mia perspicacia, sono invece lo sviluppo di una natura resa autonoma e indipendente fin dall’inizio.

Prima che ancora Gesù entrasse in me, io già sapevo leggere e scrivere avendolo appreso nel modo che per i miei genitori era prodigioso, mettendo insieme scarse notizie raccolte qua e la.

Forse all’uomo di oggi questo fatto non fa più sensazione.

Oggi c’è la televisione e anche i piccoli vi assistono, assumendo nozioni come carte assorbenti ...

Ma nel 1938 esistevano solo pochi programmi alla radio ed era sempre spenta. Non vi erano telefonini o altro per istruire i piccoli all’uso della tecnologia, e del linguaggio scritto.

A casa i miei genitori non mi insegnavano nulla. Avevo imparato a leggere e scrivere ascoltando mia madre che spiegava ai suoi scolari le pochissime volte che in quell’anno la nostra domestica andò in visita dai suoi genitori, e fui portato in classe da mia madre che non sapeva a chi lasciarmi.

Ma questa tecnica e queste scelte, che sembrano opere degli uomini, sono tutte contenute nei numeri che vi ho mostrato in questa sezione che li ha studiati fino alle mille cifre decimali.

La storia – però – non finisce lì!

Quando siamo arrivati alla millesima cifra decimale, nel calcolo che sta a monte di tutto il disegno della vita di tutti, siamo appena arrivati a descrivere la vita del padre di Noè.

La nostra realtà, che è data dalle diecimila unità, è compresa nelle 9.000 unità che mancano al mio conteggio.

Si tratta di una divisione infinita e genera un universo infinito. Non so se in un prossimo libro io sarà portato ad andare ancora più a fondo in questa analisi.

Il lavoro non è ancora finito, per me.

Il piano superiore di questa Arca della salvezza del senso stesso e profondo della vita sarà completo quando io stesso sarò portato a cambiare il verso in avanzamento apparente di questo mio percorso, per iniziare il mio ritorno all’origine per quella parte opposta dell’esistenza chiamata immaginaria, ma che non lo è: è più vera di questa che le è relativa.

Ora succede che se si fa questo avanzando nel mondo, si va sempre in avanti, nello spazio e nel tempo.

Invece il secondo tratto arretrerà sia nell’uno sia nell’altro, e tutto quello che era ultimo si mostrerà come è stato sempre davvero: quello che era posto prima, come una partenza che fosse veramente da zero.

Essa non poteva essere dal seno della mamma, per il semplice fatto che quella è la porta reale che ci ricondurrà in un Padre Nostro <reale> fatto dall’insieme di tutte le generazioni che ci hanno preceduto e fino al ...Padre Nostro.

Come è anche vero che è dal mille che si risale al valore intero e iniziale, così è anche vera una cosa assolutamente incredibile: che al meno mille si sia risaliti dal meno infinito.

La creazione, per come è fatta, antepone a ogni possibile stato una sua giusta origine assecondante perfettamente tutti i principi.

Per cui esiste sempre il doppio percorso evolutivo: quello di una divisione fatta secondo le regole, e quella del prodotto che le asseconda tutte.

La discesa dall’alto è semplice: si parte da un dato certo. La risalita verso l’alto accade sempre dalla sua struttura sottostante ed essa è infinita.

Se questo infinito non stesse tutto in un puro rapporto, ci potremmo chiedere come possibile risalire dall’infinito...

Ma è esattamente quello che sembra esistere nel mondo reale.

In esso – a partire dalle presupposte origini di un <Big bang – la vita sembrerebbe fare la sua apparizione il pomeriggio dell’ultimo giorno dell’anno, se tutto il periodo fosse riportato ai suoi 365 giorni.

Ebbene, questo è impossibile, anche se sembra vero e la scienza lo studia e lo accerta in realtà.

Infatti l’esistenza dello spazio infinito come N^2 è solo la pura parvenza di grandezza data da N/1 osservato dal suo reciproco 1/N.

In verità la loro interazione resta sempre nell’1 originale e si tratta di un punto geometrico privo di ogni dimensione!

Allora CHI glie le dà, queste dimensioni apparenti?

Solo chi vive e concepisce è l’autore di questo conferimento.

E si tratta solo di noi uomini tra tutti i viventi.

Noi abbiamo in più la possibilità dello spirito, che traduce quello che vede in matematica, geometria, Gematria... e che è essenziale all’esistenza!

Quando un rapporto esiste, esso non è una divisione! Si muta in divisione solo se essa è fatta o comandata da chi spiritualmente è nel tempo di un susseguirsi.

Solo uno spirito vivente è in grado di mutare un puro rapporto come tra 1 e la sequenza decimale dei primi 16 numeri primi, in un calcolo di divisione vista in atto e che appare nel suo divenire ed è poi in modo tale che questo divenire sia infinito.

Ora questo infinito è già tutto compreso nel puro rapporto che lo determina.

Esso porta al DISEGNO.

Ma poi occorrono uomini in spirito che lo animino, e che diano con ciò vita stessa a tutti coloro che vedono animati, fino ad immaginare animato di moto intrinseco lo stesso universo oggettivo.

Ma l’universo non avanza! Né indietreggia.

Esiste nella sua infinita potenza derivante dai rapporti che non hanno una soluzione definita e allora sono tali da contenere in sé un risultato infinito ma che non esiste mai in una visione.

Per questo non è vero che prima dell’uomo esistesse la natura, e che poi solo nell’ultimo giorno di un ipotetico anno esclusivo, sia nata la vita e si sia evoluto l’uomo.

Appare realmente ma non è vero.

Tutto il divenire appare realmente ma non è vero!

Si mostra reale e vero ma è solo un infinito antefatto che Dio ha anteposto al Suo infinito Paradiso come una Entità possedente in sé la gioia di ogni anima diversa dall’altra e che fosse possibile e immaginabile.

L’ASSOLUTO – del tutto privo di limiti – possiede questa sua Onnipotenza.

L’uomo ha il difetto dipendente dalla sua stessa origine: se ha solo alcuni mezzi, capirà o no, ma solo a partire da essi.

Dio è come un Signore che conosce tutte le lingue e io italiano mi illudo che egli parli italiano.

Io sono l’uomo che mi conosco, coi pregi e le virtù che mi attribuisco, e non posso evitare di immaginare Dio se non sulla base di ciò che mi ha dato come strumento ideale.

Per questo noi arriviamo all’idea di Dio che gli animali talvolta intuiscono e assegnano a noi stessi quando si accorgono e capiscono che noi siamo il loro autentico bene.

In verità, noi, che misuriamo Dio con quello di cui disponiamo per capirlo, dobbiamo riconoscere che –provenienti ciascuno dal Suo Spirito – Egli è ciò che abbiamo ma anche tutto quello che MANCA al nostro spirito per essere Dio anche noi.

Ci parla con leggi che crediamo siano cose in sé e invece sono verità di relazioni interiori a Dio, e chi

essendo uno scienziato nega l’esistenza di Dio, vedendo la potenza e l’energia insita nelle cose che Dio ha creato, manca solo di capacità riflessiva: <Dio sta in quelle leggi, ed è la forza che le muove. Poiché nessun rapporto in essere si muove se un Puro Spirito non dà il suo <Fiat> e non lo muta in un evento in cui ci sia un prima e un poi, un qui o lì e tutte le qualità intrinseche che la scienza chiama

Costanti Universali.

E una cosa va saputa ancora: noi dialoghiamo perennemente con l’Assoluto cui siamo Relativi. Ed esso ci risponde sempre a tono, qualunque domanda gli si faccia, in qualsiasi contesto lo si configuri.

Pertanto che nessuno abbia il timore di rivolgersi all’Assoluto come al Suo reale Padre.

Egli è la soluzione vera di ogni nostro problema.

Socrate così lo spiegò e aveva ragione.

Aveva invece torto nel giudicare una creazione solo umana e priva di valore in sé quella divina esigenza per cui ogni uomo in difficoltà si rivolge ad essa, nella speranza di non parlare a vuoto.

Il fatto è che Dio ci risponde sempre, ma sembra che lo faccia attraverso noi stessi e gli eventi, e che non ci ascolti, quando gli chiediamo cose che poi ci nega. E abbiamo torto marcio!

Ce le dà davvero proprio quando sembra che ce le stia negando, come in <non farmi ammalare e mi ammalo>.

Infatti siamo in un modo la cui dinamica reale è quella opposta alla vera, per cui io ora che prego di non ammalarmi sto venendo via sano da quel male verso cui invece mi sembra di stare andando, con un Signore pregato e che non mi ha esaudito. Dio non ci ascolta solo quando apparentemente soddisfa le nostre richieste.

In questa che Maria Santissima definisce una valle di lacrime, i beati veri sono quelli che ora piangono e che saranno consolati in eterno.

Questo mondo ci serve solo per decidere qual sia il nostro gusto. Solo le difficoltà, mettendoci davvero alla prova, ci permettono di definire veramente le nostre preferenze.

Solo per questo l’assoluto ha anteposto al suo paradiso eterno (suo e di tutte le sue anime), questo inferno e il successivo purgatorio come una scuola dell’obbligo di cui cogliere il servizio cui è destinata: non a farci restare sempre tra i banchi di una vita resa infinita! Essa sarebbe l’inferno infinito!

In questa Arca di Noè della salvezza della vera vita, essa è quella vera e libera solo in quella che viene dopo.

Uomini, nel 17 febbraio del 4631 dopo Cristo dovrete abbandonare la Terra. Preparatevi con lo spirito a questo inevitabile esodo non temendo più la morte e non facendo o volendo fare più ingiustizie terribili nel valore del proverbio <Mors tua vita mea>.

Cogliete l’insegnamento di Gesù Cristo e vogliate essere eroi veri come egli fu.

È l’augurio più bello che possiate ricevere: cercate di emulare Lui e non Me!

Gesù è il Figlio Unico di cui Dio si sia compiaciuto.

Io non piaccio nemmeno a me.

Mi son fatto l’Arca?

La domanda è naturale. In questo libro ho cercato di mettere in luce qual sia la possibile via di uscita dal marasma delle idee che corrono a briglia sciolta in un mondo che negli anni presenti soffrono il grande pericolo dell’intelligenza artificiale. L’uomo corre davvero il grande rischio di consegnarsi ad un nemico potente, della vita, che potrebbe portarla alla autodistruzione. Se infatti si affida ad un sistema automatico la reale gestione delle massime decisioni che riguardano un paese, potrebbe accadere l’insorgere di una vera rivalità tra il mondo gestito dalle macchine e quello dall’uomo. E queste potrebbero avere la bella idea che con una guerra nucleare, la terza, si contaminerebbe il mondo ad un livello tale per cui la vita umana non sarebbe più possibile. E la bella sorpresa ... per le stesse macchine, sarebbe che senza uno spirito umano che genera il tempo in cui anche esse si vedono esistere, sarebbero spazzate via dal piano dell’esistenza, poiché nell’uomo e nella vita in genere essa c’è, nell’altra esiste solo un sofisticato automatismo che genera anche relazioni possibili e infinite come tutte quelle comprese in un rapporto ... ma senza più nessun vivente che gli imprima un <che sia!>.

Chiuso a Saronno, il 30 marzo 2023

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