



Come vedete da questa pagina del Corriere della sera del 29-01-1908, Romano
Amodeo – R.A., solo bestia da soma! – ha avuto contro un destino che voleva stroncarlo perfino facendo morire suo padre, di pochi mesi, allattato dalla sua eroica e santa mamma che, per proteggerlo dalle fiamme che li avevano avvolti, se lo strinse al petto e coprì, merendo dopo 6 ore.
Il <maligno> ha <celato> perfino Luigi , in questo articolo, descrivendo Carlo, che, di 2 anni e non era certo in braccio per essere allattato!
La nonna di R. A., col salvare suo padre Luigi, oppose la sua santità alla opera di chi ha sempre tentato di “occultare” il ritorno del Consolatore Paraclito, disceso solo su … una bestia da soma .
Alla Chiesa FIDEISTA
che ha tolto la voce al “Santo” Santo Padre Giovanni Paolo II (che fece tanta compassione in quell’Angelus in cui non riuscì a parlare) quando ha “messo a tacere” chi questo Santo aveva benedetto per ben due volte per quanto faceva per la sua Enciclica FIDES ET RATIO e che a Saronno ha fatto da solo una “processione” per vincere il COVID19 !!!


Fu per avere presentato il libro di cui vedete la copertina, che nel 1993 si occupava strettamente di fisica.

Trasferitosi a Saronno nel 1997 fondò la Nuova Scuola Italica (N.S.I) di epistemologia, nella quale dimostrava vere tutte le affermazioni rivelate da Gesù, tra cui quella a Nicodemo, sulla Risurrezione dall’Alto”. Il 1° gennaio 1.999 il Parroco Don Carlo di Cogliate mise in mano a Romano Amodeo un libretto
su cui era stampato il testo dell’Enciclica FIDES ET RATIO di Sua Santità Santo Papa Giovanni Paolo II, e R.A. ne fu <folgorato>, poiché finalmente era <un papa> a pensarla allo stesso modo suo e a voler difendere Gesù Cristo dalle posizioni Scientifiche che portavano la visione del mondo agli antipodi rispetto a quella di Gesù, e della stessa filosofia, che con il <Nullismo> del Nietzsche arriva al contrario di quel <TUTTO> che è Dio, nelle rivelazioni Cristiane.
R.A. pensava:
<< Come è possibile che chi <ama> Gesù, può accettare che istituzioni riconosciute <valide> come la Scienza e la Filosofia giudichino <falsità> le rivelazioni del Cristo senza che un <fuoco sacro> sorga dal cuore e dallo spirito per <voler dimostrare> a queste <nobili istituzioni> che sono vittime di un <abbaglio>?
Eppure sembra che il FIDEISMO <se ne freghi!>; vittima
della sua stessa <presunzione> che è davvero grande, e <contro di Cristo> se essa non li porta a volere difendere con tutta la forza le verità dette da Cristo.
Forse – affermandosi FIDEISTI – credono che quelle stesse verità siano <contro ragione> e così evitano che si controllino le VERITA’ DI FEDE rivelate dal Cristo?
Evviva finalmente un Papa che sente l’URGENZA e il BISOGNO di far riconoscere VERE, sia alla Scienza, sia alla Filosofia, le verità di Gesù!
EVVIVA! EVVIVA! EVVIVIA! >> e aveva mobilitato sé la sua Nuova Scuola Italica.

Questa lettera Enciclica avrebbe dato una svolta a tutta la vita di Romano Amodeo, che si mobilitò anima e corpo ad attuare le indicazioni date dal papa anche ai filosofi, nel punto 56. in cui il testo diceva: 56. Si nota, insomma, una diffusa diffidenza verso gli asserti globali e assoluti, soprattutto da parte di chi ritiene che la verità sia il risultato del consenso e non dell'adeguamento dell'intelletto alla realtà oggettiva. È certo comprensibile che, in un mondo suddiviso in molti campi specialistici, diventi difficile riconoscere quel senso totale e ultimo della vita che la filosofia tradizionalmente ha cercato. Nondimeno alla luce della fede che riconosce in Gesù Cristo tale senso ultimo, non posso non incoraggiare i filosofi, cristiani o meno, ad avere fiducia nelle capacità della ragione umana e a non prefiggersi mete troppo modeste nel loro filosofare. La lezione della storia di questo millennio, che stiamo per concludere, testimonia che questa è la strada da seguire: bisogna non perdere la passione per la verità ultima e l'ansia per la ricerca, unite all'audacia di scoprire nuovi percorsi. È la fede che provoca la ragione a uscire da ogni isolamento e a rischiare volentieri per tutto ciò che è bello,
buono e vero. La fede si fa così avvocato convinto e convincente della ragione.
Nel giro di 15 giorni compose questo libro che spedì al pontefice, che a tambur battente lo Benedisse Apostolicamente.

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Nella Benedizione Apostolica non vi erano tracce che lasciassero prevedere <sèguiti> da parte del Papato. E allora fu Romano Amodeo stesso a prendere l’iniziativa e organizzò un Convegno, con data 24 ottobre 1999 concordata con lo stesso Parroco Don Luigi Carnelli.
Il 24 – secondo il Parroco – avrebbe impedito la concomitanza con la FESTA DEL TRASPORTO DELLA
CROCE per le vie di Saronno, che per tradizione si teneva nell’ultima domenica di ottobre.
Ma qui cominciano le <avversioni del Fideismo>. A
Saronno la Chiesa anticipò la FESTA DEL TRASPORTO nella stessa data del Convegno. RA aveva informato il Papa del Convegno e aveva ricevuto la seconda BENEDIZIONE
APOSTOLICA. Ma a richieste successive di <mandare esponenti della Chiesa e dell’ACCADEMIA PONTIFICIA delle scienze, essendo <scientifica> la difesa del Cristo, il Vaticano
AMMUTOLI’. I Fideisti nascosero tutto al Papa! Opera massima del Cardinale Ratzinger, Fideista e Teologo che ritenne più valido il SUO GIUDIZIO di quello della NOMINA ricevuta al Papato e si dimise da PIETRO, scegliendo la <modesta nomina> di <PAPA EMERITO> (il cui merito? Di essersi dimesso!> Con tutto quanto era stato detto contro il primo a fare il <gran rifiuto> Celestino II.
Dal Cardinale Ratzinger disposizioni di <OSCURARE
ROMANO AMODEO>.
Poiché sull’enciclica era scritto:
È la fede che provoca la ragione a uscire da ogni isolamento e a rischiare volentieri per tutto ciò che è bello, buono e vero. La fede si fa così avvocato convinto e convincente della ragione.
Romano Amodeo <consegnò la sua salute e la vita al Papa: avrebbe digiunato per superare l’emarginazione e uscire da ogni isolamento datogli dai nemici della Fides et Ratio che mettendo a tacere lui – il solo al mondo che fosse passato alle azioni! – mettevano a tacere lo stesso Papa!
Sulla stampa locale la notizia fu ripresa più di una volta, ma non ebbe eco sull’OSSERVATORE ROMANO letto dal
Papa, sicché il papa venne perfino tenuto all’oscuro di una
PETIZIONE SCRITTA e firmata da 4 SACERDOTI e 460 persone di CARITA’ UMANA.
<Qualcuno> in Vaticano <si permise> di nascondere al papa perfino una petizione che si appellava alla sua misericordia umana! Fece fare al Papa Santo la figura di uno molto sensibile quando un Ali Agcià attenta alla sua
IMPORTANTE VITA (di Papa) e <si infischia> di un <povero cristo> che si è messo nelle sue mani, per fare le cose stesse chieste da lui … ma chi è? Romano Amodeo doveva emulare Alì Agcià per trovare ascolto anche lui … che non era nessuno e metteva a rischio così la vita solo di chi non era nessuno?
Ma Cristo non disse forse: <Avevo fame e NON mi avete dato da mangiare … quando in verità non lo avete fatto a uno dei miei piccolini … ma invece LO AVETE FATTO A ME!>
Il FIDEISMO ha fede solo alla SUA FEDE e non a quella di Cristo, altrimenti avrebbe dovuto <RICONOSCERE> che quello fatto contro l’insignificante Romano Amodeo, ma certamente di Cristo, era fatto CONTRO CRISTO!>
Romano Amodeo digiunò 57 giorni, poi fu costretto a mangiare poiché alimentava col cucchiaio sua madre, all’ultimo stadio dell’Alzheimer, e che sarebbe morta quattro mesi dopo, ma - fino all’ultimo – amata ed accudita da suo figlio che aveva abbandonato ogni cosa sua per accudirla per 10 anni!
Quando ci fu il nuovo Papa, Romano Amodeo ripropose tutto al nuovo papa, e si mise di nuovo interamente nelle sue mani.
<IL CRISTO> fu affamato nel 2005 per 55 giorni, essendo stato affamato uno dei più piccolini di Gesù.
Questa volta Romano Amodeo lo fece in forma anonima. Andò a Pescara, ove il giornale IL CENTRO era della stessa famiglia dell’INFORMATORE ROMANO che ne riprendeva le notizie salienti.
D’accordo col giornale, essi consegnarono al Pontefice una dopo l’altra (poiché erano senza risposta) tre lettere.
Furono in sostanza le TRE DOMANDE fatte dal <povero cristo> A PIETRO, <se lui lo amava>.
Ma <questo PIETRO> nemmeno rispose al giornale! e si attuò quanto <Gesù> aveva fatto alla sua seconda pesca miracolosa dei 153 grossi pesci.
Romano <ino dei più piccoli dei fratellini di Gesù> si era messo in croce FALLENDO IN TRIBUNALE nel 1989, ma – se diamo retta a Gesù – quanto riguarda i <poveri cristi <
RIUGUARDA CRISTO.
Quel fallimento di chi aveva cercato di DARGLI CORPO era stato il FALLIMENTO STESSO del Cristo, tanto che il 1989, diviso per 13, diveniva la pesca miracolosa dei 153 grossi pesci, in cui era CONDIVISO QUEL FALLIMENTO di Cristo. Nel giorno in cui Romano Aveva deciso di Fallire, nel suo assunto compito di DAR CORPO al Cristo (per autentica COMUNIONE) a Montesilvano 20.000 persone avevano presenziato a quel fallimento stando sotto una croce fatta erigere apposta al Colle della Vecchia. Il nome stesso di MontesiLVano si presta a essere i LV (55 giorni) di fame vissuti a MONE SIANO, in nome e per conto del Monte Sion.
Quando dopo 55 giorni Pietro aveva dimostrato IRRAGGIUNGIBILE (forse) anche lui, d’accordo con il giornale IL CENTRO di Pescara, Romano si incatenò in croce al cancello della Chiesa del Sacro Cuore di Gesù, con un manifesto che spiegava tutto quell’evento.
I sacerdoti del S, Cuore mossero <un dito> solo per chiamare la forza pubblica a rendere agibile il cancello. Romano fu <cancellato> allo stesso modo di quando due mesi esatti dopo il missionario SANTORO, che sembra alludere a un possibile <Santo RO> (è Chi-RO, il Cristo XP che è toccato quando è toccato un <povero cristo> se si ha fede in Cristo –vero, cari FIDEISTI? –
Ebbene un islamico di fede acerba entrò in Chiesa e uccise il Missionario Santoro, usando il suo dito per sparargli, e come avevano fatto i Sacerdoti, telefonando alla forza pubblica.
Nel 2013, morto il Benedetto XVI e eletto Papa Francesco, Romano Amodeo si mise di nuovo nelle mani di Francesco, digiunando stavolta (sempre inutilmente) per 80 giorni! Il doppio dei 40 di digiuno volontario che aveva voluto assumere Gesù Cristo. Nemmeno Francesco sa che toccando un <povero cristo> di tocca PROPRIO GESU’?
Nel 2005 Romano andò in Brasile, ad aiutare come
Missionario Laico il suo amico Parroco Missionario Pierluigi
Bernareggi, noto come Padre Pigi.

Vi andò per il suo bisogno di confrontarsi con il Cristianesimo dell’amico, che era anche un Docente
Universitario di Filosofia a Belo Horizonte.
Ecco cosa risulta su lui dal Motore di ricerca Bing (preciso), alla domanda su chi sia stato Padre Pierluigi
Bernareggi e dove e cosa abbia insegnato.
Padre Pierluigi Bernareggi, noto anche come Don Pigi Bernareggi, è nato a Milano nel 19391 . Si è laureato in filosofia all’Università Cattolica nel 1962 e avrebbe dovuto fare il professore di filosofia, ma ha deciso di diventare prete in Brasile insieme ad altri due amici1 . È stato ordinato prete a Belo Horizonte e ha lavorato nelle favelas1 . Per alcuni anni ha insegnato filosofia e teologia alla Pontifícia Universidade Católica de Minas Gerais.
Poiché Romano Amodeo era stato compagno di ginnasio e liceo con Pierluigi Bernareggi, e avevano avuto professore di religione il Don Giussani poi fondatore di COMUNIONE E LIBERAZIONE, Romano ritenne che il suo vecchio amico fosse la persona giusta, per la sua laurea e la sua bravura (era stato con Bruno Cavallone i due più bravi della classe) per giudicarlo sotto tutti i punti di vista e dopo una lunga frequentazione.
Così Amodeo si propose a lui come Missionario laico, fu ospite nella casa parrocchiale e gli presentò tutta la sua visione e CREDO, filosofico e Cristiani, e l’amico lo rassicurò: era nel pieno della ragione di chi ha vera e autentica fede in Cristo. Romano sperò, per questo, che l’amico – conosciuto come egli avesse messo a repentaglio la salute e la sua stessa vita, per portare al Papa Giovanni Paolo II il “nuovo percorso”, filosofico e cristiano, che proprio il Santo Padre aveva chiesto – forse a ragione del fatto che Romano Amodeo non fosse stato “esplicito” con lui e non glielo avesse espressamente richiesto – non prese alcuna iniziativa per presentarlo lui, in modo ben autorevole all’attenzione del Santo Padre, dopo che non erano bastate le richieste di 4 sacerdoti e 460 persone, fatte con una petizione scritta e che non aveva avuto mai la benché minima risposta.
Padre Pigi era però molto, molto discreto, così pensò che se il suo amico lo avesse veramente voluto da lui, glielo avrebbe direttamente chiesto.
Solo che anche Romano Amodeo era molto discreto, e credeva che se Padre Pigi – a conoscenza dei fatti – non avesse agito di sua iniziativa, non doveva essere forzato nella sua libera scelta di un Sacerdote attento alle richieste di un Santo Padre.
Per Romano Amodeo doveva bastare il punto 56 dell’enciclica, in cui il Papa terminava dicendo che la «Fede si fa così avvocato convinto e convincente della Ragione» per spingere ogni Sacerdote Cattolico – specie uno così preparato e ligio come Padre Pigi – a farsi « avvocato convinto e convincente ».
Romano fu da lui il 24 gennaio del 2.005, per un mese, e in esso accaddero anche eventi di notevoli premonizioni, dette al suo amico.
Nella prima e appena giunto, annunciò al suo amico che la mattina dopo (il 25 gennaio del suo 68° compleanno) ci sarebbe stata «la sua morte e quella del Santo Padre».
Poiché era ancora vivo quando si presentò al mattino al suo amico, e così pure era ancora vivo Wojtyla, tuttavia Padre Pigi per consolarlo gli disse: “Però ho appena saputo che sono morti due, qui nella mia parrocchia…” Padre Pigi sapeva bene che le premonizioni vere sono anche atti alquanto “sibillini” e che sono quasi sempre da bene interpretare, in quanto non sono proprio mai così come sembrano, e fu per questo che – dicendo all’amico delle due morti avvenute da loro proprio in quel mattino – gli dimostrava come comunque quei “due morti, entrambi nel Cristianesimo” li avevano toccati molto da vicino, proprio nella sua parrocchia, in cui era Romano.
La seconda premonizione fu ancora più di rilievo, poiché, quasi al termine della sua permanenza, disse al Missionario esattamente queste parole: «Domani 22-2-2005 sono ultimate le fondamentali le ragioni per cui io sono venuto qui da te».
Romano si riferiva al suo ritorno in Italia, per cui le ragioni per cui era andato dall’amico (a farsi sostenere e rappresentare, come filosofo e cristiano, presso il Papa) giungevano al loro punto ultimo.
Ebbene, la fondamentale ragione per cui Romano era stato dal Padre Pigi, era stata proprio legata al Don Giussani, professore di Religione di tutti e due al Berchet, poiché era stato proprio il loro professore, ad accompagnarlo di persona in Brasile per fargli assegnare una Parrocchia: quella in cui ancora svolgeva il suo ruolo di Primo Missionario di CL.
Ebbene, <il giorno dopo> annunciato da Romano a Padre Pigi, morendo il 22-2-2.005 Don Giussani furono ultimate le fondamentali le ragioni per cui Romano era andato in quella parrocchia fino all’«altro mondo» del Brasile.
Romano l’aveva predetto essendo il 22-2-2.005 il giorno in cui compiva esattamente 24.500 giorni di vita, che a lui indicavano tutto il percorso di 500 giorni nei 25.000 che indicano la presenza esatta del tempo ¼ di 100.000. Come questo <definiva> totalmente il percorso esatto, segnandolo nel tempo dei 1.000/2 nella presenza della sua vita, ciò portava a compimento anche <tutte le sue ragioni>.
Infatti il giorno dopo, il 22-2-2.005 terminò anche il periodo di 30 giorni di permanenza sua in Brasile, come turista, ed ebbe <il suo celeste volo> – reale – imbarcandosi per l’Italia.
Poi, il 2 aprile ( 67 giorni dopo il 21-1) morì quel Santo
Padre che Romano (= 66 in valore numerico del suo nome
Romano=16+13+11+1+12+13 = 66/1 in 66+1= 67 ) aveva
preannunciato morto il 25-1-2.005 del suo 67 ° compleanno.
Così sarebbe accaduto che al compimento dei suoi 67
anni – 67 giorni dopo – come era esattamente definita la sua vita così lo era in base alla sua anche quella del Santo Padre.
Se questo «fatto» fosse stato reso noto allora a Padre Pigi, forse si sarebbe <mobilitato> da sé, ma esso è solo oggi (nel 2.023) che resta così <appurato>, scrivendone su questo libretto.
Col nuovo pontefice eletto nel 2.005, R.A. si imbarcò nel secondo tentativo fallito di portargli quel <nuovo percorso> ragionevole verso Cristo che il Santo Padre precedente aveva auspicato. Non sapeva che chi lo aveva nascosto al Santo
Giovanni Paolo II era stato proprio quel suo segretario che poi era stato eletto a prendere il suo posto.
Inoltre si approssimava il 7-7-7 del nuovo secolo, rispetto al precedente in cui Luigi Amodeo, suo padre, era nato.
Per la sua <convinzione> di essere <associato> nella sua vita sia al suo reale padre sia al santo Padre, sapeva che suo padre era morto il 5 giugno 1.983 (Anno Santo particolare dello Spirito Santo per decreto del Santo Padre) e che 33 giorni dopo era il 7-7-7 <come> la sua risurrezione centenaria.
Quindi – coerentemente al suo credere – <previde> che lui sarebbe restato morto per 33 giorni e poi risorto con <suo padre> … se era vero che – come credeva – lui e in Padre fossero una cosa sola.
Tutti lo giudicarono un vero <matto> per questa sua premonizione, ma quello che davvero accadde è che il 5 giugno 2.007 cominciò a morire nelle sue cellule cerebrali e nei collegamenti: giorno dopo giorno, per una iniezione di Haldol a lento rilascio che aveva sul bugiardino scritto come effetto collaterale (nel 2% dei casi) quel Morbo di Parkinson che uccide cellule cerebrali e sinapsi. Sono chiamate <sinapsi> I collegamenti tra le cellule cerebrali. Le sinapsi sono le giunzioni tra i neuroni, attraverso le quali avviene la trasmissione degli impulsi nervosi. Le sinapsi possono essere di due tipi: elettriche o chimiche. Nelle sinapsi elettriche, gli impulsi nervosi vengono trasmessi direttamente da una cellula all’altra attraverso canali ionici. Nelle sinapsi chimiche, invece, la trasmissione avviene attraverso il rilascio di neurotrasmettitori da parte della cellula presinaptica, che si legano ai recettori sulla cellula postsinaptica. Ciò provoca una variazione del potenziale di membrana della cellula postsinaptica, che può essere eccitatoria o inibitoria. In questo modo, i neuroni possono comunicare tra loro e trasmettere informazioni all’interno del sistema nervoso.
L’Haldol – che ha nel 2% dei casi questo triste evento –provocò per 33 giorni una <graduale morte> nel cervello di Romano. Ma ciò non fu sufficiente a chi lo voleva <morto totalmente>. Né gli bastò che proprio il 7-7-7 della preannunciata sua risurrezione, una autoambulanza del 118 lo avesse portato in un ospedale del Trentino, e poi un treno a Salerno, presso i due suoi cugini medici in cui come graduale era stata la morte, fu graduale anche la risurrezione cominciata proprio il giorno del centenario di Suo Padre. E questa risurrezione fu infine affidata ad un secondo viaggio
Missionario in Brasile, a cavallo tra il 2.007 e il 2.008, stavolta per 3+3 mesi.
La sua <totale risurrezione> poteva (e doveva) avvenire anche per mano di Padre Pigi, che si decidesse da sé a intervenire, raccomandando lui alla Santa Sede di Riceverlo. Ebbene, stavolta accaddero veri e propri miracoli.
In uno – a causa di un intervento dentistico per 2 nuovi denti molari da impiantargli – Romano non volle l’iniezione contro le infezioni e un mattino si ritrovò con una faccia gonfia da far paura.
Padre Pigi cercò di convincerlo ad andare all’ospedale, ma Romano gli disse: <mi affido al Signore!>
<Non fare il Pirla! Devi andare dal Dottore!> E cercò inutilmente di farlo convincere anche dalle suore presso cui facevano colazione.
Amodeo ribadì a lui e alle suore che si metteva nelle mani del Signore e sarebbero stati a vedere!>
Una sola ora dopo non aveva più nessun gonfiore, e si mostrò all’incredulo amico ed alle suore.
Un’altra volta aveva detto a Padre Pigi, che tutte le mattine alla messa chiedeva inutilmente un soccorso per un senza tetto che dormiva per strada: <Perché non gli costruiamo noi una casa, come iniziai a fare anche io la volta scorsa?>
Ciò bastò e la mattina dopo una parrocchiana aveva offerto un bugigattolo, come possibile residenza per quell’uomo.
Ora erano intenti a mettere in quel localino, apparso al soffitto, una canna su cui potesse accavallare gli abiti, ma non avevano un tronchese per tagliare il grosso fil di ferro con cui attaccarlo. Lo cercarono dappertutto; perfino in un laboratorio posto lì vicino. Non c’era. Padre Pigi si accinse a recidere il fil di
ferro piegandolo e ripiegandolo fino a che si spezzasse. Allora Romano uscì e rientrò con il tronchese nella mano. <Ma dove l’hai preso? – gli chiese Padre Pigi.
<Era per terra, davanti alla porta!>.
Ringalluzzito da queste <prove> (che Dio era con lui) che stava dando al suo amico, allora Romano Amodeo volle
<spararla grossa> e disse al suo amico:
<Pigi, tu ogni mattina ti rechi da quella paralizzata sulla carrozzella e le massaggi le gambe, senza grandi risultati … Ebbene ti sfido ad una prova: io chiederò al mio Dio di farle pare qualche passo di cammini, entro <tot> giorni da oggi… e vedremo cosa accadrà>.
Passarono anche qui <tot> giorni e quel mattino, come al solito, padre Pigi sarebbe andato dalla paralizzata. Per <imbrogliare le carte in tavola>, Romano Amodeo – per non dimostrare il fallimento delle sue preghiere – chiese all’amico di accompagnarlo, intenzionato a dirgli di issarla su di peso, lui e il Pigi, perché, messa così in piedi e aiutata, potesse fare – con un <tutor> – quei passi che lui avevo chiesto a Dio.
Stavano per uscire e dall’Italia giunse un altro ospite e amico, e si aggiunse alla visita alla paralizzata. Così Romano convinse Pigi e l’amico a tenerla sollevata tra loro, e lui – da dietro – spingendole un piede dopo l’altro, fu proprio li a farle fare quei passi.
Commenterete tutti: <che gran miracolo! è stato lui stesso a farla camminare!> Avreste pienamente ragione se non fosse poi successo che quella stessa mattina Padre Pigi aveva l’appuntamento con un nuovo <massaggiatore> e lui – da solo! – issò la donna tenendola di peso su una sua spalla e le fece fare <quei passi per i quali Romano aveva pregato il Signore>, e Pigi
vide che se anche Romano non avesse <fatto il furbo> la paralizzata quella mattina avrebbe fatto quei passi con cui Romano aveva lanciato la sua sfida. Insomma era accaduto, e per due volte. E se nella prima erano stati loro tre a farlo, poi era stato uno solo. E non gli venne nemmeno in mente che attraverso tutto questo, Dio avesse voluto mostrargli il reale intervento della Trinità e dell’Unità di Dio, quando realmente ci si mette <di persona>!
Quando mancava quasi un mese alla sua permanenza di sei, come ufficialmente un turista, a Romano in un sogno fu detto che – come era accaduto a suo padre – doveva paralizzarsi totalmente nel suo assumere cibo e bevande, e che dopo <sarebbe andato in cielo>.
Lo disse a Padre Pigi. Era in casa sua e aveva il permesso di stare a fare questo fino a una possibile morte?
Per scrupolo lo chiese anche a Dom Serafim, Arcivescovo e
Cardinale a Belo Horizonte, e anche il Cardinale non aveva eccepito che lui rischiasse la morte in Parrocchia. <Se Padre Pigi l’accetta, io non ho niente in contrario>.
Pigi – invece di fare come in Italia i <bastian contrari> –disse a Romano che si fidava di lui e fece conoscere a tutti che il suo amico lì da lui <stava digiunando per tutti loro> e – cattolici e non – cominciarono a pregare Dio per lui, agendo all’esatto contrario che in Italia.
Così a Romano – sempre in sogno – apparve Chi gli disse che tante preghiere avevano toccato il cuore di Dio e che tutto era rimandato all’8 ottobre del miracolo del Sole danzante apparso a Fatima.
Quelle apparizioni, che c’erano state ogni 13 del mese per 6 mesi, ne dovevano avere una settima che sarebbe stata anni dopo.
Dal 13 ottobre 1917 al 13 ottobre 2.008 c’erano 91 anni uguali esattamente a un 13 che si ripete per 7 volte e arriva a 91.

Così – il giorno prima di partire in volo per l’altro mondo (dell’Italia e dei comportamenti avversi degli Italiani) – Romano avvertì Padre Pigi che le preghiere di tutti avevano impedito che morisse, lasciando in reale essere solo il suo volo per l’Italia.
Ora accadde che a fine settembre, a Saronno, Romano iniziò nuovamente a non mangiare e a non bere.
Suo fratello accorse da lui da lontano e tentò di farlo ragionare, ottenendo solo che si umettasse le labbra con due gocce di ginger.
Mentre Romano cominciava ad avere grave carenza di liquidi, così accadeva al mondo intero, con una gravissima crisi di liquidità.
<Motore Bing, mi dai notizie della crisi mondiale di liquidità, del dicembre 2.008?
La crisi finanziaria del 2007-2009, nota anche come la Grande Recessione, è stata una delle crisi finanziarie più gravi della storia. Questa crisi ha avuto origine negli Stati Uniti a seguito del crollo del mercato immobiliare nel 2006 e si è rapidamente diffusa in tutto il mondo1 . Nel dicembre 2008, la crisi era in pieno svolgimento e molte economie erano in recessione. Le banche erano particolarmente colpite a causa delle enormi perdite subite sui prestiti ipotecari subprime negli Stati Uniti. Molte banche erano diventate insolventi e sono state
salvate dai governi per prevenire un crollo del sistema bancario1 .
La crisi ha portato a una grave carenza di liquidità nel sistema finanziario globale. Le banche erano riluttanti a prestarsi denaro l’una all’altra a causa della paura dell’insolvenza, il che ha portato a un aumento dei tassi di interesse interbancari. Questo ha reso più difficile per le imprese e i consumatori ottenere prestiti, il che ha ulteriormente aggravato la recessione2 .
La crisi ha portato alla ribalta del dibattito internazionale la necessità di sopperire alle carenze di regolamentazione e di vigilanza nei mercati finanziari3 . La consapevolezza che la dimensione globale della crisi richiedeva un coordinamento internazionale adeguato ha stimolato l’azione a livello del Gruppo dei Venti
Il <maligno> era contro Romano e tentò di convincerlo che – come era accaduto nelle altre volte – se voleva ottenere qualcosa dal cielo, veramente, la doveva fare lui, e si doveva uccidere. ma Romano Amodeo non è stato mai troppo a lungo intrigato da Satana.
Tuttavia volle consegnarsi a Dio, attraverso un reale e pericolosissimo gesto, per lui che non beveva da 13 giorni. Prese tre bottiglie da 1,5 litri, due di ginger e una di qualche altra bevanda gasata che ora sfugge alla memoria e le trangugiò una dopo l’altra, qu7asi d’un sol fiato.
Se Dio aveva a cura la sua vita, non ne sarebbe stato danneggiato, altrimenti una congestione tremenda l’avrebbe condotto a morire.
Accadde verso le tre del pomeriggio e il risultato pratico fu che Romano cadde in un sonno profondo che durò per 12 ore, fino alle 3 del mattino, del 14 ottobre e Dio non aveva voluto che morisse. Anzi, aveva di colpo recuperato i liquidi che gli mancavano.
Di questi 13 giorni tenne un resoconto scritto che un giorno o l’altro sarà reso di dominio pubblico.
Va detto che anche nel Miracolo del Sole del 13 ottobre 1.917 (di 7 × 13 anni prima) erano entrati in mezzo i <liquidi>. Aveva piovuto e tutti coloro che attendevano il miracolo promesso, erano fradici di pioggia.
Ma apparve un sole danzante che fu visto avvicinarsi alla terra e al termine di quello straordinario evento, erano tutti <asciutti>. Se questo accadde il 6° giorno 13 del mese, la volta che il 13 si espresse nel valore dei 7 anni, giunse 7×13 anni dopo, e il mondo, che era restato <come riarso senza liquidi> reagì in modo opposto e conclusivo trovando a quello il giusto rimedio.
Poiché Romano era uscito <indenne> anche il 7° tredici delle apparizioni di Fatima (ma ora 7° negli anni) che gli era stato preannunciato quando aveva digiunato a Belo Horizonte, pensò giusto di ritornarvi, nello stesso 2.008, e per un altro periodo di 3+3 mesi, il massimo tollerato per un permesso turistico, di 3 mesi rinnovabili per una sola volta.
Ma ebbe una sorpresa: Padre Pigi era stato messo in pensione. Risiedeva sempre lì, ma il nuovo parroco era ora Padre Cassio, di Comunione e Liberazione, e aveva accettato che Romano Amodeo fosse di nuovo loro ospite.
Fu l’occasione per lui di partecipare a molti incontri di CL a Belo Horizonte e dintorni, e in essi raccontò tutti i segni e tutti gli eventi che lo avevano riguardato.
Lo ascoltavano, più o meno increduli.
Ebbene – nonostante fossero tutti in perfetto accordo con Romano Amodeo – non avendolo però RA espressamente richiesto, nemmeno a loro, non si proposero a fare da intermediari al papa!
Fu allora che il Signore mandò un Tornado localizzato soltanto su quella Chiesa e fu scoperchiata.
Fu un evento a dir poco <incredibile>: tutte le povere casette attorno alla Chiesa non furono minimamente toccate, ma il pesantissimo tetto in lamiera della Chiesa fu scaraventato lontano e l’edificio sacro fu <scoperchiato> . È la “Paroquia de Todos Os Santos” in Belo Horizonte, Brasile in via Madre Dos Anjos, Nº 29 - Providencia.. Padre Cassio, il nuovo parroco, pensò che il Cielo ce l’avesse con lui…
6 dì dopo RA ebbe il volo di ritorno e andò a Montesilvano, e anche qui il terremoto di AQUILA scoperchiò una grande quantità di Chiese … come se questi eventi … lo seguissero! Come se Dio – attraverso le azioni di un <povero cristo> intendesse con L’AQUILA l’A di Amodeo, portata tra un mondo e l’altro, LA, QUI, LA, nei tre viaggi fatti in cielo, ma con la Chiesa che non sente ragioni e proprio non vuole intendere che <toccando un povero cristo SI TOCCA PER DAVVERO IL CRISTO STESSO>.
Il terremoto a L’Aquila fu il 6 aprile 2009 alle ore 03:32:39 in una data in cui Romano Amodeo aveva esattamente 26.004 giorni di vita che in 4 segnano l’Unità e Trinità e in 26 segnano il valore del termine <DIO> (o JHVH) alla dimensione 10^3 della sua Unità 10 e Trinità 10×10×10.

Insomma, quando i giorni di vita di Romano Amodeo furono assecondando questo segno, se consideriamo il 17 settembre in cui aveva iniziato a digiunare per favorire la discesa dello Spirito Santo sulla Terra, essi sono esattamente 3.489 giorni dopo.
Con 3.500 -11 = 3.489, e tenuto conto di Romano=66, abbiamo la presenza dei 66/6 che sono 11 in uno solo dei sei versi esistenti in realtà, sui due che ci sono in ciascuna asse dei tre della terna. Dunque è il percorso su un solo verso di Romano nelle 100 quantità 7×5 che con 100 indicano il lato della realtà intera nell’area 100×100, e colla creazione in 7 dì moltiplicati per 10/2, indica tutto il percorso solo nel tempo in positivo. Nessun calcolo avrebbe potuto mostrare più di questo che con il terremoto di L’Aquila, quanto Romano aveva iniziato mettendosi a digiunare, aveva raggiunto il suo <culmine>, e l’uomo non aveva voluto in alcun modo ascoltarlo.
Dopo di allora, poiché questa storia di <chi tocca un povero cristo TOCCA CRISTO> per Romano Amodeo non solo era scritta sul Vangelo, ma era vera, si convinse che il suo tentativo di VOLER DAR CORPO AL CRISTO, quando nel 1975 aveva dismesso tutti gli incarichi DI POTERE che aveva, per cercare di aiutare il suo prossimo su una piccola barca diretta solo da lui, e sembrava AVER FALLITO, quel suo fallimento <in quel suo proposito di VERA COMUNIONE con Gesù, era stato ascoltato.
Egli era solo il somaro su cui camminava la Trinità di Dio e che non era da confondersi con lui solo un <somaro>.
Ma mentre affermava questo, capivano il contrario di quanto lui sostenesse vero non solo per lui, ma per tutti.
<siamo come i cartoni animati del Walt Disney! Pensieri, parole e opere sembrano nostre, ma sono solo dono totale del Nostro Creatore!
Noi non siamo nessuno! Ma siamo DIO che si cala in noi con la SUA VITA e ci fa esistere come è fatto da ogni creatore, e dunque alche dal CREATORE ASSOLUTO del nostro mondo <relativo alla sua creazione>
Insomma non ci sono attestati della Chiesa contro queste asserzioni. Essa semplicemente SI ASTIENE.
Come per Medjugorje, non prende mai posizione fino a quando il fenomeno è ancora in corso.
Forse dovrò morire – come credo – il 4 ottobre del 2.0025 e allora colui che sembra proprio il PIETRO ROMANO della Profezia di San Malachia, vedrà finite le sue molte tribolazioni e la Chiesa Vaticana e Fideista cesserà di esserlo. Dopo di allora sarà stato prediletto – e finalmente – il PAOLO SUO, dopo tanti secoli di FIDEISMO dei Pietro.
A Pietro subentrerà il PAOLO SUO. FINE.
Dal 2.010 a oggi fa testo il Canale Romano Amodeo, che è stato il suo modo per raccontare le verità di Cristo che la Chiesa Cattolica non ha voluto rivedere, a costo che si ammalasse e che ne morisse!
Seguono alcuni dei libri di Romano Amodeo, che ne ha scritti molti pubblicati su issuu.com/amoramode e molti altri su Amazon DPR, come questi che vedete in copertina









