Il colpo di genio di San Matteo

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A chi vuole andare oltre l’apparenza

La totale discordanza sui primi anni di vita di Gesù

I primi anni della vita di Gesù Cristo sono segno di una grave e totale discordanza tra i 2 Vangeli riconosciuti dalla Chiesa Cattolica, che ne trattano.

Quello di Marco e di Giovanni cominciano il racconto con Giovanni Battista e il Battesimo del Cristo, trascendendo dalla nascita e dai i primi anni di vita di Gesù.

Il Vangelo di San Matteo (che poi fa parte dei tre sinottici, aggiunto a quelli di Marco e di Luca), contiene il racconto della nascita di Gesù, nei primi due capitoli, ma in disaccordo totale coi primi due capitoli della narrazione di Luca.

Questi antepone al suo resoconto la seguente introduzione:

Luca 1,1-4

1 Poiché molti han posto mano a stendere un racconto degli avvenimenti successi tra di noi, 2 come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni fin da principio e divennero ministri della parola, 3 così ho deciso anch'io di fare ricerche accurate su ogni circostanza fin dagli inizi e di scriverne per te un resoconto ordinato, illustre Teòfilo, 4 perché ti possa rendere conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.

L’Illustre Teòfilo è un illustre sconosciuto, in quanto non c’è notizia alcuna sulla sua notorietà, ma a me, che sono Amodeo nel mio cognome, questo <Teofilo> che significa la stessa cosa del mio cognome “puzza assai”... come se il racconto di Luca fosse indirizzato larvatamente a me.

Anche Atti degli Apostoli, scritto dalla stesso

Luca, insiste con il suo intento di dedicare anche quel suo secondo libro allo sconosciuto Teofilo.

Se, a proposito di ciò, una cosa va attribuita a Luca è che – se quel Teofilo fossi stato io – sembro proprio soltanto io chi pone l’attenzione al racconto di Luca, per sottolinearne l’impegno indubbiamente e dichiaratamente storico, che sottolinea con le parole < ho deciso anch'io di fare ricerche accurate su ogni circostanza fin dagli inizi e di scriverne per te un resoconto ordinato>.

Ne aveva spiegato il perché nei primi due versetti: <Poiché molti han posto mano a stendere un racconto degli avvenimenti successi tra di noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni fin da principio e divennero ministri della parola>.

Essendo il suo vangelo il 3°, dopo quello di Matteo e di Marco, ecco che Luca (o chi per lui) avverte la necessità di ricerche accurate poiché evidentemente qualche cosa <non gli quadra>.

Ministro della parola era stato Matteo e il suo vangelo raccontava di una fuga in Egitto e di anni trascorsi lì dalla sacra Famiglia che stando alle sue ricerche non risultavano esistite.

Egli non si permette di confutarle, ma ne dà un resoconto così diverso che è strano che la Chiesa Cattolica non abbia cercato di venirne a capo.

Se Luca (o chi per lui) ha fatto le ricerche accurate di cui ha dichiarato l’intento nel prologo del suo vangelo, il suo racconto rivela cose che potevano essere state note solo a Maria, Madre di Cristo, come le parole dette a lei dall’Angelo nell’annunciazione o quelle del Magnificat dette alla cugina Elisabetta.

Nella plausibile testimonianza accertata da Luca, ai 40 giorni dal parto del suo bambino, la mamma e Gesù erano a Gerusalemme. Lei fu purificata secondo la tradizione, e ci furono due testimonianze di Simeone ed Anna. Poi accadde questo:

Luca 2,39

Quando ebbero tutto compiuto secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nazaret.

Nessuna fuga in Egitto!

La cosa sorprendente è che – messi di fronte ad una simile discordanza nel racconto dei primi anni della vita di Gesù Cristo – i Cristiani non abbiano deciso nemmeno di porsi il problema e di venirne a capo!

Sono 6-7 anni – quelli narrati da San Matteo –che se se fossero veramente esistiti avrebbero portato alla nascita di Gesù almeno 6 anni prima della data che è attribuita e sulla quale noi cristiani abbiamo impostato il nuovo computo del tempo, dopo quello <ab Urbe Condita> dei Romani.

Anche la Genealogia di Gesù, nel vangelo di Luca, non collima con quella di San Matteo.

Mentre la distanza tra Giuda, quarto figlio di Giacobbe, e Gesù sono 38 generazioni secondo Matteo, esse, secondo Luca, sono 54.

Chi ha fede nella verità delle Sacre Scritture è dunque tenuto a dare una spiegazione logica di questa discordanza, che è piuttosto appariscente e grave, riguardando la fuga o no di Gesù in Egitto, e se Gesù è nato nell’anno 0 o addirittura 6 o 7 anni prima di Cristo.

Questo libro affronta seriamente l’argomento proprio a partire dal racconto, nel vangelo di Matteo, di Giuseppe che fece 3 sogni e i Magi solamente 1.

Mi chiedo: è possibile che le due parti, degli ultimi 6 versetti del primo capitolo e dei 23 versetti di tutto quanto il secondo, siano stati tutti la pura e semplice narrazione di un unico sogno, Uno e Trino?

Potrebbe Giuseppe aver sognato dell’angelo che gli diceva di alzarsi e fuggire in Egitto e che poi –sempre e solo restando in esso – vi sia fuggito?

Potrebbe essersi così immaginato di esser restato li per 7 anni fino a quando in un nuovo sogno l’angelo gli avrebbe detto di poter fare ritorno?

Potrebbe – nel volo onirico – aver avuto timore di tornare in Giudea e di essersi trasferito a Nazaret e che quindi avrebbero chiamato Gesù <il Nazareno>?

Non erano forse partiti già da Nazaret, per presenziare al censimento di Cesare Augusto?

E allora perché mai dall’Egitto sarebbero dovuti tornare in Giudea, se già abitavano a Nazaret?

È possibile che nel Vangelo di Matteo, gli eventi narrati siano stati tutti un lungo unico sogno, corrispondente a un gran bisogno di Giuseppe?

In esso egli avrebbe giustificato e perdonato alla sua promessa sposa che rischiava la lapidazione e l’avrebbe salvata fuggendo in Egitto!

Per stretta conseguenza – con una trascendente fuga mai avvenuta – anche Gesù sarebbe stato accreditato come <il Figlio di Dio chiamato dall’Egitto> (come dal profeta Osea), anche Lui sarebbe stato causa della Strage degli Innocenti (che vi era stata due anni prima che lui nascesse e per le stesse ragioni: evitare la nascita di un Messia).

Insomma, dando credito al sogno dell’angelo, anche Gesù Cristo sarebbe vissuto in modo <divino!>

Questo modo è quello che trascende il vero e così asseconda tutte quelle profezie, sulla venuta del Messia, che sono citate da San Matteo.

Una sorta di “levata di genio” di “Deus ex machina” per accreditare anche a quella prima fase della vita del Cristo le cose che gli sarebbero davvero successe, ma solo al suo ritorno, ossia – stando al segno di Giona – solo a Ninive, dove infine Giona andò a fare il profeta discreditato...

In questo modo <chiaramente innaturale> (in quanto trascendente la verità dei fatti concreti che fan parte della nostra natura), Gesù e i suoi primi anni sarebbero stati celebrati in un modo –quello prettamente divino – che trascende totalmente l’apparenza dei fatti.

Con ciò il resoconto di Matteo non avrebbe dato spazio alla realtà dei fatti, ma a tutto il racconto dell’Angelo che gli mostrava ampi stralci sul futuro conseguente al perdono che doveva darsi a Maria.

Quante volte noi stessi abbiamo sognato di esserci svegliati e di aver fatto cose che si sono poi rivelate tutte e ancora solamente sogni?

Ora io – andando oltre visibilmente anche io alla apparente verità dei fatti – voglio dar credito all’intuizione che sia proprio io, Amodeo (e tutt’altro che noto) quell’<Illustre Teofilo> cui Luca (o chi per lui) dedicò due libri fondamentali del Cristianesimo.

Ne ho – anche – molte altre buone ragioni.

Per altri miei studi sembra addirittura che l’intero primo libro di Bibbia, sia intitolato a me e mio fratello Benito. Non vi sembra pazzesco?

Ma BRASIT [dalle lettere Beith (quasi Benito), Reish, Aleph, Shin, Iod e Tav) ha questa incredibile possibilità, di una parola fatta di due:

BRA <sit>

BRA può essere acronimo di Benito Romano

Amodeo e <sit> il congiuntivo latino del verbo essere, specie poiché il testo del primo versetto è:

BRASIT BRA, in cui il SIT (unito al primo BRA) lo congiunge ad un altro identico BRA.

In tale possibile accezione, B.R.A. <sit> si traduce dalla lingua latina di un Romano come io mi chiamo (essendo stato concepito a Roma nel 1.937): <Benito Romano Amodeo, che sia Romano!>

Siamo 2 fratelli e io ebbi la vita finita e riavviata da una <defibrillazione> attribuita alla Madonna (da Lei pure in un sogno a una Bambina) e quella sera stessa fu concepito il mio sostanziale gemello: io con la mia vita riavviata e lui col suo concepimento. Come capita in Bibbia, il 2°genito è anteposto al 1°, e si ha BRA: Benito Romano Amodeo.

Ora però il titolo ebraico di Genesi, BRA<sit> suggerisce col <sit> che è il <sia Romano> che l’apparente ordine in <Benito Romano Amodeo> sia ribaltato in <Romano Benito Romano Amodeo...

Tanto più che la terza parola ALHIM (Aleph, Lamed, Hè, Iod, Mem) è un possibile inverosimile: Amodeo Luigi, HIM = lui = Allah !

Messo per 3°, se ALHIM=646 si moltiplica per tre e si unifica, diventa il 1.938 in cui nasco io !!!

Inverosimile, ma sembra essere possibile che ci siano TRE (B.R.A. e AL) come il tutt’uno di 3 in 1.

Altri studi ancora hanno rafforzato l’intuizione che il <Teofilo illustre> di Luca (chiamato così in quanto era un Lucano) fosse proprio l’Amodeo nato a Felitto a circa 5 chilometri dalla Stio in cui gli Hostes dei Romani, i Lucani, furono vinti.

E le ossa di San Matteo furono trovate in zona: a Elea, sotto al monte Stella, ove Maestri venuti da oriente fecero l’Epifania del Dio dell’Essere.

Ciò nel vero segno del reale Figlio di Re Davide che eresse il tempio di Gerusalemme e che –chiamandosi Salomone – era allusivo ad un <Illustre Uomo>, un <omone> del Salernitano.

Ciò nel massimo della mia convinzione che l’<Oracolo del Signore> sta un una comunicazione <sibillina> e tutta da indovinare e decifrare.

Per me già <Adamo> allude <ad> Amo(deo) se, al latino di <amo>, s’uniscono dativo e ablativo di Deus, da cui <io Amo: da, per, con Dio>, tanto più che il CF di Amodeo è MDA=Adamo in ebraico.

A mio giudizio, Noè è il possibile 3°genito del nome trisillabo Ro-ma-No, tanto che 1/3 del 3 è poi

Uno in NO (il finale e definitivo terzo di Romano); ove Romano poi non son io ma il nome dell’energia in potenza che impone questa sequenza di ordini:

16=R <sia> 4×4 la carica 16 elettrica in Coulomb!

13=O <sia> il moto di 3 nella carica 16!

11=M <sia> in 13 il flusso 11 dell’area a lati 1 e 1!

01=A <sia> il valore unitario tolto a 11 il ciclo 10!

12=N <sia> il flusso 3 della realtà a 4 dimensioni!

13=O <sia> lo spazio 3 che trasla di 10!

Questo ordine di <che sia> (<sit> nella lingua di ogni antico Romano) dona il nome ROMANO all’Energia in Potenza, ideale in un Romolo che poi conquista con la sua Roma l’intero suo mondo!

Nei 3/3 di 66=ROMANO (E. potenziale) il Dio 10 si mosse di 56 in 66 e generò Eva=26 +Adamo=30.

Ed Eva=26, nel 26° numero primo 101 genera il 101=38+23+40 di Caino Abele e Set... ma attenzione! 101 è Luigi=54 +Amodeo=47.

Se dei tre figli resta in vigore il terzo, SET, ecco che Luigi Amodeo è nato 7-7-7 ed è nei panni stessi del LAMech vissuto 777 anni e padre di Noè.

Ebbene io – da illuminato veggente – vedevo in LAMech in vita per 777 anni colui ch’è LAM in Luigi Amodeo mio padre in vita il 7-7-7.

E quando LAMech genera suo figlio e si tratta di me, il cui 1° nome è Romano, ecco che No è il 3° finale anche del mio 1° nome ... affinché l’energia in me a nome Romano sia Una e Trina in Noè !

Ora la Bibbia descrive una cronologia che permette di sapere che Noè è nato 1.056 anni dopo Adamo.

Ora, se Adamo è nato 10 Anni dopo Dio partito da 0, ‘sì che +56 (d’Adamo ed Eva) sia 66, ecco che Noè=66 nei 3/3, è nato 1.000 anni dopo l’inizio Assoluto, 1.066 anni dopo.

Visto che Bibbia assegna anche a Noè 950 anni, essi, aggiunti al 1.066, lo portano al 2.016 d Ch in cui a me risulta portarono il 1.335 giorni della Profezia di Daniele.

Essi vanno aggiunti al 21-12-12 d Ch, di ciò che l’uomo ha osservato come il Calendario dei Maia, ma io ho osservato come l’uscita reale da me a Gerusalemme, proprio di quel flusso elettrico che mi aveva riportato in vita entrando e agendo in me come un divino defibrillatore .

L’angelo a Giuseppe: «Alzati e va in Egitto»

Lui lo fa, in un sogno premonitore!

Le cose divine non stravolgono mai le cose reali! Mettiamoci nei panni di Giuseppe: ha saputo che la sua promessa è incinta e che l’aspetta la lapidazione. Lui non lo vuole.

Chiunque sia in una simile situazione ne resta molto turbato, e se va a dormire è preda di incubi.

Da una parte c’è il pericolo per la madre, che ha già vissuto, ma soprattutto per il bambino che se uccidono lei privano della sua intera vita.

Non credete che sia una cosa del tutto normale che, addormentatosi sia stato preda di incubi, in cui tutta la tradizione attentava all’intera vita di un innocente bambino? La sua mente cercò scappatoie.

La madre era punita per la sua colpa, ma questa tradizione vigente non era forse tutta una grossa macchinazione contro quell’innocente bambino?

Allora il cervello cerca nel sogno una soluzione.

E la trova nell’angelo che appare a Giuseppe e gli dice: “Alzati, vogliono uccidere il bambino! Prendi lui e sua madre e fuggite dove la legge non giunge... Lei pure è innocente! È stato lo Spirito Santo!

E Giuseppe lo sogna! Sogna che l’Angelo gli intimi di alzarsi e di andare di gran carriera in Egitto e di restarvi fino a quando non si saranno calmate le acque e allora lui gli dirà di ritornare.

Su questa falsariga tutt’altro che improbabile si innesta il bisogno Sacro di salvare la vita sia alla Maria Santissima, ingravidata davvero dallo Spirito Santo di Dio, sia di compiere una operazione meravigliosa, stupenda.

La traslazione nel presente, di quella che sarà tutta la vita di Gesù, accreditando a lui anche quelle cose che non faranno parte della sua prima vita, ma della sua seconda.

Gesù disse che il segno di lui sarebbe stato quello di Giona (è il <Giano Bifronte> anche dei Romani).

Giona aveva il compito – assolutamente importante! Nevralgico! – di andare a Ninive ad avvertirli dell’imminente castigo di Dio ... ma sapeva che avrebbe fatto là la parte del falso profeta!

Giona fece allora di tutto per evitarlo, e fuggì per mare. Ma Dio l’inseguì, con una tempesta. Giona si fece buttare in mare e una balena l’inghiottì ... ma il terzo giorno lo risputò fuori vivo.

Se solo questa fosse l’indicazione data di sé agli altri da Gesù, tutta la sua vita sarebbe stata senza alcun senso, senza una vera ragione!

Tutto era infatti finalizzato a che assolutamente andasse a Ninive. Poiché quel Bambino che Maria Santissima aveva in grembo avrebbe fatto <a Ninive> cose importanti che i profeti avevano profetizzato accadute nella seconda vita.

Così il sogno diventa premonitore e Gesù è accreditato – nella sua prima vita reale – delle cose che in essa non ci sono ma ci saranno nella seconda.

L’angelo mostra a Giuseppe tutto il segno di Giona, di tutti e due i fronti del Giano bifronte e in tal modo Gesù rientra prodigiosamente nella figura che i Profeti avevano profetizzato, ma solo nel suo rientro in Padre e Spirito Santo.

San Matteo è costretto dal Signore a scrivere un vangelo allusivo, presentandolo non come una premonizione raccontata a Giuseppe in un sogno, ma come se si fosse svegliato e l’avesse realmente fatto.

Rileggendo con attenzione il suo vangelo, si arriva a scoprire questa sorta di <levata di genio> per fare attribuire a Gesù le cose che gli sarebbero successe a Ninive... ove però sarebbe stato così screditato che nessuno glie le avrebbe riconosciute!

Infatti nella 2da faccia della sua vita (come descritto da Isaia) sarebbe stato: “Uno senza alcuna stima per lui!”.

Così – per accreditargliele – l’avrebbero fatto in quella vita in cui Gesù fruì della massima stima!

Insomma la cosa è simile a quella di un Film che presenti un sogno, in cui lo stesso risveglio e tutto quanto segue, continua ad essere quel sogno.

Ho evidenziato in questa prima parte, tutto quanto il sogno di San Giuseppe con un riquadro.

Risultano estranei al sogno solo i primi 19 versetti come il tempo ½ di quell’anno 38 in cui si va a finire se partiamo dalla valenza in numero 646 del nome ALHIM (Aleph=1, Lamed=30, Hè=5, Iod=10, Mem=600) del Dio Elohim.

La Trinità di 646 è l’anno 1.938.

I primi 19 versetti fatti salvi sono quelli del secolo 19, che in numero è la metà degli anni 38.

I 19 secoli prima del 38, sono l’antefatto a tutto il divino sogno, durato solo 6 versetti nel 1° capitolo che termina al 25, a determinare con questo proprio il 1.938-01-25 della mia nascita ... Che strano!

Tutte le lettere del Cap. 1 sono 1.937 ... Che strano!

Qui di seguito i primi due capitoli in questione.

Matteo, Capitolo 1. 1,1 Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo. 2 Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, 3 Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esròm, Esròm generò Aram, 4 Aram generò Aminadàb, Aminadàb generò Naassòn, Naassòn generò Salmòn, 5 Salmòn generò Booz da Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, 6 Iesse generò il re Davide.

Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Urìa, 7 Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abìa, Abìa generò Asàf, 8 Asàf generò Giòsafat, Giòsafat generò Ioram, Ioram generò Ozia, 9 Ozia generò Ioatam, Ioatam generò

Acaz, Acaz generò Ezechia, 10 Ezechia generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosia, 11 Giosia generò Ieconia e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia. 12 Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconia generò Salatiel, Salatiel generò Zorobabèle, 13 Zorobabèle generò Abiùd, Abiùd generò Elìacim, Elìacim generò Azor, 14 Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, Achim generò Eliùd, 15 Eliùd generò Eleàzar, Eleàzar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe, 16 Giacobbe

generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù chiamato Cristo. (sono 38 gen.)

17 La somma di tutte le generazioni, da Abramo a Davide, è così di quattordici; da Davide fino alla deportazione in Babilonia è ancora di quattordici; dalla deportazione in Babilonia a Cristo è, infine, di quattordici. [sono SET.+(7+7+7)].

18 Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. 19 Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto.

20 Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo.

21 Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».

22 Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:

23 Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele, che significa Dio con noi.

24 Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa,

25 la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù.

Matteo, capitolo 2.

2,1 Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano:

2 «Dov'è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo».

3 All'udire queste parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme.

4 Riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo, s'informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Messia.

5 Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta:

6 E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda: da te uscirà infatti un capo che pascerà il mio popolo, Israele».

7 Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa la stella

8 e li inviò a Betlemme esortandoli: «Andate e informatevi accuratamente del bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo».

9 Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li

precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino.

10 Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia.

11 Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra.

12 Avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese.

13 Essi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo».

14 Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto,

15 dove rimase fino alla morte di Erode, perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Dall'Egitto ho chiamato il mio figlio.

16 Erode, accortosi che i Magi si erano presi gioco di lui, s'infuriò e mandò ad uccidere tutti i bambini di Betlemme e del suo territorio dai due anni in giù, corrispondenti al tempo su cui era stato informato dai Magi.

17 Allora si adempì quel che era stato detto per mezzo del profeta Geremia:

18 Un grido è stato udito in Rama, un pianto e un lamento grande;

Rachele piange i suoi figli

e non vuole essere consolata, perché non sono più.

19 Morto Erode, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto

20 e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e va' nel paese d'Israele; perché sono morti coloro che insidiavano la vita del bambino».

21 Egli, alzatosi, prese con sé il bambino e sua madre, ed entrò nel paese d'Israele.

22 Avendo però saputo che era re della Giudea Archelào al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nelle regioni della Galilea

23 e, appena giunto, andò ad abitare in una città chiamata Nazaret, perché si adempisse ciò che era stato detto dai profeti: «Sarà chiamato Nazareno».

Termina così a questo punto l’intera durata di tutto l’intero sogno Uno (dei Magi) e Uno e

Trino di Giuseppe, il quale parte dal termine del 19 nel capitolo 1, continua con lo stesso 19 nel capitolo 3.

Si conclude col versetto 23 che sono le ultime 23 ore premesse alle ore 24 in cui l’ultima è trascesa, a indicare un sogno che ebbe la durata di un giorno esteso per i 7 anni interi di tutta la creazione divina.

Dalla Genealogia di San Matteo, le Generazioni del Cristo da Giuda compreso (che ingravida la sua nuora Tamar) fino a Gesù compreso sono 38, per cui

secondo il Trascendente Vangelo di San Matteo, Gesù è in Gen. 38, esclusi i 3 patriarchi posti in Principio con Abramo, Isacco e Giacobbe.

Essa è anche in Gen. 25 nel capitolo 1, quando, nel versetto 25 che conclude il primo capitolo è scritto, in relazione alla trascendente Maria: 25 la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù.

In conseguenza dell’indicazione Divina, Una e Trina del Vangelo di San Matteo, il vero inizio Unitario del suo vangelo reale comincia con il Battesimo di Gesù, descritto al capitolo 3.

La realtà della predicazione di San Matteo comincia in 3.1 e si precisa in 13 . 13 In quel tempo Gesù dalla Galilea andò al Giordano da Giovanni per farsi battezzare da lui.

Ora nel vangelo di San Matteo, il Padreterno ha condotto lui a scrivere il Capitolo uno in quel modo <confusionario> che ha portato tutti i Cristiani ad attribuire anti-tempo a Gesù le cose che avrebbe fatte solo al suo Rientro in Padre e Spirito Santo, ma anche il traduttore della Bibbia di Gerusalemme a metterci esattamente 1.937 lettere a tradurlo, tanto da descrivere le sue lettere come se ciascuna fosse un anno e portasse al 1.937 in cui il Personaggio di Romano Amodeo sarebbe stato concepito, a Roma, a

ridosso delle mura del Vaticano, in una pensione in cui i suoi genitori vissero il loro viaggio di nozze

Nella Profezia di San Malachia io sono Pietro Romano

La genealogia Trascendente

1,1 Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo.

2 Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli,

1. 3 Giuda generò Fares e Zara da Tamar,

2. Fares generò Esròm,

3. Esròm generò Aram,

4. 4 Aram generò Aminadàb,

5. Aminadàb generò Naassòn,

6. Naassòn generò Salmòn,

7. 5 Salmòn generò Booz da Racab,

8. Booz generò Obed da Rut, 9. Obed generò Iesse, 10. 6 Iesse generò il re Davide. 11. Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Urìa, 12. 7 Salomone generò Roboamo, 13. Roboamo generò Abìa, 14. Abìa generò Asàf, 15. 8 Asàf generò Giòsafat, 16. Giòsafat generò Ioram, 17. Ioram generò Ozia, 18. 9 Ozia generò Ioatam, 19. Ioatam generò Acaz, 20. Acaz generò Ezechia,

21. 10 Ezechia generò Manasse, 22. Manasse generò Amos, 23. Amos generò Giosia, 24. 11 Giosia generò Ieconia e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia. Dopo la deportazione in Babilonia,

25. 12 Ieconia generò Salatiel,

26. Salatiel generò Zorobabèle, 27. 13 Zorobabèle generò Abiùd,

28. Abiùd generò Elìacim,

29. Elìacim generò Azor,

30. 14 Azor generò Sadoc,

31. Sadoc generò Achim,

32. Achim generò Eliùd,

33. 15 Eliùd generò Eleàzar,

34. Eleàzar generò Mattan,

35. Mattan generò Giacobbe,

36. 16 Giacobbe generò

37. Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù chiamato

38. Cristo. (sono 38 gen.)

I nomi sono tutta una trascendente rivelazione che porta a Romano Amodeo. La vedremo raggruppata proprio secondo le sostanziali terne dichiarate da San Matteo a partire dal versetto 3 del Capitolo 1, nel rispetto dell’unità divina data da 1 e 3.

3 Giuda generò Fares e Zara da Tamar,

Fares generò Esròm, Esròm

In 3 GIUDA, il Signore di lassù dà 3 quaggiù :

1. F, Spirito Santo

2. Tu sei romano poiché <es> è <tu sei> in latino

3. Amodeo Romano > in AR

In F-AR-ES che si precisa in due:

1. Tu sei romano poiché <es> è <tu sei> in latino

2. Rom il principio Trino in Romano

In ES-ROM .

San Matteo ha <manipolato> il nome che è descritto in Bibbia come Perez, mutandolo nel FARES che dichiara che Spirito Santo, Amodeo Romano, sei Romano.

GI UD A ha gli estremi GI e A , congiunti, di Lui gi A modeo e si congiunge con Tamar che sono gli estremi esatti congiunti di Barat TA MAR iannina, e che sono gli estremi congiunti del Padre e della Madre di Romano Amodeo

4 Aram generò Aminadab, Aminadab generò Naasson, Naasson

4 è la realtà, dell’unità dello spazio e del tempo , ed essa è qui AR - AM , un dualismo tuttavia esprimente una terna di indicazioni in AR come Amodeo Romano nel dualismo AM sia delle due prime lettere di Amodeo, sia del mondiale di I AM, che indica <io sono>.

Si tratta di un AM = Io Sono Amodeo, che è:

1. esistente in,

2. che va ad, 3. e che viene come Romano da, ab.

Tutto questo, localizzato spazialmente in:

1. NA, provincia di Napoli,

2. esistente la prima volte per il mondo <as Son> come Figlio, 3. la cui essenza in italiano è di un <io son>

5 Salmòn generò Booz, Booz generò Obed,

Obed

5 indica il tempo dell’Universo esistente nel ciclo 10 e definisce in pieno la dimensione della persona: Un grande uomo di Salerno.

Ma anche qui sono tre indicazioni:

1. Sal come la provincia di Salerno

2. Sal come Salvatore

3. Mon come 3° e solo, monos.

Il suo figlio BOOZ infine (Z) è B il Benito definito in principio, ed in mezzo è il 13+13 del DIO=26.

OBED, O ppure Be nito D io, in terza definizione.

6 Iesse generò il re Davide. Davide

6 indica il complesso di tutti i versi, e si unisce solo al 7 che è il riposo del Dio creatore.

Infatti èsiste tutto il complesso di Romano:

1. Ies si per tutto il mondo, ove <si> p <sei a Sal>

2. Es è tu sei Romano al diritto

3. Se sei Romano per come letto dagli Ebrei. È da tutto questo consenso dato dalla stessa essenza del 6 = <SEI>, che nasce l’essenza del RE che trascende ERRE dopo la ESSE ed è chi si: Vide da R, da Romano

7 Salomone generòRoboamo, Roboamo generò Abìa,

Abìa

7 indica il Creatore e si associa la 5 in quanto sono 1 in più o in meno di Sei. Pertanto quasi ricalca interamente il n. 5.

Esso è:

1. Sal come la provincia di Salerno

2. Sal come Salvatore

3. Omone come 3° e grande uomo.

Il suo figlio ha gli estremi:

1. Ro del 1°genito Romano

2. BO del 2°genito Benito, Omone

3. Amo entrambi Amodeo

Il 3: precisa la loro comune derivazione:

1. AB è il 2° Amodeo Benito

2. AB che viene <dà Romano>, AB

3, IA e dà IAhvè

8 Asàf generò Giòsafat, Giòsafat

generò Ioram, Ioram

8 indica la realtà in tutto il suo complesso, ed essa esiste

1. As per il mondo è <come>

2. A per il mondo è <uno>

3. F come Spirito

4. F come di Felitto

Il quale lo crea, lo fa come

1. Gio Gioshua, Gesù

2. SA in provincia di Salerno,

3 FAT creato, fatto, <at F> a Felitto.

L’essenza unica del terzo sono:

1. Io Io

2. R Romano

3. AM Amodeo

9 Ozia generò Ioatam, Ioatam generò Acaz,

Acaz

9 indica tutto il percorso di 1 in 10.

Esso va

1. O sa zero

2. Z , a zeta

3. IA come IAhvè.

Creò un:

1. IO un me, un IO

2. AT diretto AT, per il mondo,

3. AM Amodeo, come un IO <SONO>

Risultato di tutto questo moto totale?

1. A partito dalla A

2. CA qua sono in salernitano

3. Z in Z

10 Ezechia generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos

10 indica tutto il ciclo della presenza in linea, e racconta che:

1. EZ e infine

2. è CH I è Cristo

3. IA è Jahvè, il principio.

Questo principio ha generato:

1. MAN l’uomo nel mondo

2. AS come

3. SE se stesso.

Ma che in sostanza nella sua essenza terza:

1. AM l’<io sono> Amodeo

2. O oppure

3. S Salvezza ... 5ignore

4, SOMA sul corpo trascendente (soma) di un Soma-RO.

11 Giosia generò Ieconia

12 Ieconia generò Salatiel, 12 Salatiel

11 indica la presenza 1 di tutto il ciclo della presenza in linea, e racconta che:

1. G e si tratta di Gesù

2. IO ed è ogni IO

3. SI A che Sia infine IAhvè.

Il cui figlio sia:

1. IE e si tratta di Iesus

2. CON si insieme, con

3. IA è proprio Jahvè

Nell’essenza terza definitiva di

1. SAL la salvezza da Salerno

2. AT rivolta verso

3. I Iesus

4. EL Dio Elohim

13 Zorobabèle gen . Abiùd, Abiùd generò Elìacim, Elìacim

13 indica la presenza 3 di tutto il ciclo della presenza in linea, e racconta che:

1. ZO alla fine io ho

2. RO Romano

3. BAB come papà

4. ELE dio

Il cui figlio Abiud viene da Giuda

1. AS da Romano

2. IU you, te

3. D Dio

E genera alla terza generazione

1. EL è Dio Elohim

2. IA è dio Jahvè

3. C è Cristo

4. IM è proprio Him, lui Allah

5. <mica è lì> travedenti, che mica sono lì

’ 14 Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, Achim

14 indica la presenza Una e Trina nel ciclo 10

1. AZ dal principio alla fine

2. O oppure

3. R Romano

Generò

1. S salvezza

2. AD a

3. OC la salvezza giusta, <ad hoc>

Che in essenza terza è

1. A è attribuita a

2. C Cristo

3. HIM in persona: Him!

15 Eliùd generò Eleàzar, Eleàzar generò Mattan, Mattan

15 è la presenza unitaria dello spazio-tempo

1. EL è Dio Elohim

2. IA è dio Jahvè

3. C è Cristo

Suo figlio:

1. EL è Dio Elohim

2. è è

3. AZ da cima a fondo

4. AR Amodeo Romano

E in terza e definitiva essenza:

1. MA chi trascende AM, <Io sono>

2. TT finito son 2 croci

3. AN essendo <uno>

4. AN MATT uno visto come un matto mentre è uno che è la croce di sua MATER, così visto proprio da <un Matteo>: come un bel finale mattino.

16 Giacobbe generò

Giuseppe, con Maria, Cristo.

16 indica la realtà totale di 4^2

1. GIA Gesù e IAhvè sono GIA’

2. CO con

3. BB Benito è Benito, 22 flusso di Romano

4. Co (NO) bbe è chi non conobbe in realtà ma nel mondo della trascendenza dei sogni.

Perciò il suo figlio

1. GIU’ in questo mondo reale

2. SEPPE vedere il trascendente, tanto da divenirne il padre putativo

E infine, in terza e ultima definizione

1. C Cristo Gesù

2. R e Romano

3. ISTO Questo

Giusto finale G è su da chi fu un < Giù dà >

Il versetto 17

17 La somma di tutte le generazioni, da Abramo a Davide, è così di quattordici; da Davide fino alla deportazione in Babilonia è ancora di quattordici; dalla deportazione in Babilonia a Cristo è, infine, di quattordici. [sono SET SET SET +(7+7+7)].

Il numero 17 è il 7° numero primo il quale 7 a sua volta è il 4° numero primo della realtà del Dio Uno e Trino Creatore.

San Matteo ha dichiarato i tre raggruppamenti di 14 e 14 che segnano la creazione SET +SET di una che è stata Una e Trina nei 7 giorni che la portano a essere di 6 gruppi di 7.

In realtà il 7 Uno è il 3° figlio del n. 1 Adamo. È SET che compendia tutti e 3, Caino, Abele e Set che, in valore numerico italiano, sono la somma 36+23+40 uguale a 101 che è uguale al valore numerico del nome Luigi Amodeo (54+47) nato nel 190SETTE, per come in questi 19 bersetti che sono stati premessi all’intero sogno.

L.AM. (Luigi Amodeo) ch’è LAM in LAMèch vissuto 777 come mio padre L.AM nato 7-7-7.

In realtà poi i nomi sono 41, poiché nel computo di San Matteo la generazione di Re Davide è computata due volte, tanto che le 41 meno le 3 in principio danno la Genesi 38 anche di Gesù, aggiunta alla Genesi 25 il cui nome Gesù è combinato dai nomi Giacobbe e Esaù.

Il versetto 18 =6+6+6

18 Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo.

Ecco come avvenne: è il lavoro di Dio Padre e Spirito Santo a entrare in questo versetto il cui numero 18 è dato dalla Trinità del lavoro divino della creazione del Figlio di Dio nei 6 giorni.

In Maria si compendia quanto riguarda Tamar in Genesi 38 (la stessa delle 38 generazioni indicate in genealogia, escluse dalle 41 le 3 in principio).

Tamar compendia i nomi di Maria e Marta, le due sorelle di Lazzaro, in cui Maria amava discorrere con Gesù, mentre Marta preparargli da mangiare, La differenza tra loro è quella tra la I e la T di Iesus.

Croce del Cristo le opere quando impediscono il dialogo. Ma Marta che ne contiene la croce, si disordina in Ta Mar, con le due ultime lettere che valgono 19 si antepongono, come i 19 versetti anteposti a descrivere tutta la reale nascita di Gesù Cristo. Il resto è il Sogno della realtà, avuto da San Matteo e che ha riguardato 10 versetti in più, come l’avanzamento totale della premessa 19, che porta con 29 al vero 10 Dieci dei numeri naturali, fato dal 10° numero primo, che corrisponde al suono RO dato da 16+13, e che è profetizzato nel suo ritorno, in tutto quel sogno.

Il versetto 19

19 Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto.

La premessa 19 mette ancora DIO come la sua premessa. Sono i 100 anni del Dio Jahvè <Sono 10 anni che sono per 10 anni> e del Dio Allah che nasconde il suo 100 mentre nel Credo Islamico si crede che da 100 -1 ne escono i 99 nomi di Allah, Così, quando sono 19 quantità di secoli essi descrivono tutto il movimento di 1 secolo il 10 secoli che traslando di 10 secoli, quando è il Jahvè di <sono 10 secoli che traslano di 10 secoli>.

Sono 15 parole segno dell’unità dello spaziotempo, il loro valore numerico è 799 indicanti non a caso tutto il moto di 1 nella realtà complessa 800. Ripartite sulle 15 parole, ciascuna lavora per 53,266666... di media, ossia come R=16 il 16° numero primo che dà tutta la massa del moto, nel tempo esatto della realtà data da 100/375, in cui 100 e il lato della realtà e 375 sono le sue dimensioni spaziali 300 sommate allo spazio unitario dato dai ¾ di 100.

Poiché abbiamo le 76 lettere totali indicanti il moto 10 di tutta l’energia 66 nominata Romano 799/76 ogni lettera media lavora per 10 + 1.000/1.948, e al ciclo intero 10 si somma esattamente il tempo del 10^3 dato dal moto di 10 anni del 1.938.

I valori delle singole parola del testo sono:

Giuseppe=90, suo=49, sposo=74, che=16, era=22, giusto=83, e=5, non=37, voleva=69, ripudiarla=99, decise=43, di=13, licenziarla=97, in=21, segreto=81.

<Giuseppe> 90 (è davvero il moto di 10 in 100)

<suo sposo>+123 sono in 213 tutto il flusso 13 dei lati 100 e 100 della realtà.

<(Che era) giusto> (38)+83 (vedeva al dritto e rovescio) il 38 che è tutto il flusso dei lati 1 e 1 nell’intera realtà 40).

<(e non) voleva>(42)+69 =111 (categorico!) <ripudiarla> 99 (è l’insieme dei 70 entrati in Egitto, senza il Padre, 10.000/69 è 144).

Il totale tra le due virgole è 331 è la presenza di tutto il flusso di 1 e 1 in 333.

<Decise di> 56 (è il moto di 10 nell’energia 66)

< licenziarla (in segreto)> 97 +(102) è 199 (l’intero moto di 1 in 100 che trasla di 100, lati della realtà). Il totale 255 è una presenza di 100/4 che trasla di tutto il positivo nel ciclo dei 10/2 dell’Universo.

Come si vede le tre situazioni esprimono nel numero quello che è indicato dal senso della parole

Ora a voi questi computi sembrano una emerita stupidaggine, ma non lo sono.

Sono un disposto veramente divino che ha compendiato in queste 76 lettere strutturate in 15 parole e per il valore totale di 799 unità perché questi numeri medi indicano una intera area di tempo.

799 sono 777+66/3 e svelano che l’unità del flusso 1/3 dell’energia 66 denominata Romano si spostano quanto tutta la creazione in 7 giorni riguardante i 111 che sono le unità nelle tre gerarchie decimali della cabala Ebraica.

Io ho svolto questa analisi numerica approfondita, sulla traduzione fatta dalla Bibbia di Gerusalemme per il particolare ruolo che essa ha, in relazione al luogo che essa rappresenta.

Dovendo decidere di conservare in relazione a Cristo e alla sua nascita, al di fuori del sogno di Giuseppe, questa sola parte, essa doveva essere esaustiva, e rivela la posizione generale esistente in Israele nei confronti di una nascita avvenuta al di fuori dal Matrimonio.

Del resto il chiaro riferimento alla Tamar di Genesi 38, e in questa premessa del 19 al 38, è proprio quello di una volontà divina che prende ora il posto di quella umanamente determinata da Tamar a dare un erede al marito morto, e costringe il suocero ad ingravidarla. Qui è Maria a ricevere l’offerta divina di un figlio nato da un reale padre inesistente, tramite l’annunciazione a Maria dell’angelo. Ma di essa San Matteo non dice nulla. Sogna che l’Angelo lo annunci a Giuseppe.

Il sogno di Giuseppe,

versetto per versetto.

Quello da scrivere prima di questa analisi puntuale è che il sogno di Giuseppe dura i 6 ultimi versetti del capitolo 1 e gli interi 23 del capitolo 2.

Di numeri 2 abbinati al valore 23 c’è in Bibbia il nome di Abele, che vale 1+2+5+10+5 e che –come si vede – esprime il perfetto ordine di cui il 2°genito di Adamo ed Eva, preferito da Dio, era il prototipo dell’ordine giusto fatto <persona>.

Questo prototipo qui, bel vangelo di Matteo, è fatto <capitolo> 2, in tutti i suoi interi 23 versetti.

I 6 in anticipo, rispetto a questo intero 2, si riconducono ai 6 giorni ultimi dell’anno prima della nascita di Cristo il 25 dicembre.

Considerando come n. 1 il vangelo di San Matteo, stiamo parlando dei 6 versetti del vangelo 1,1,20-25.

Considerando il legame coi 6 giorni che retrocedono l’anno intero al 25 dicembre, qui il 2025, allorché divenisse 2.025, fisserebbe l’anno intero in cui io Romano cesserò di esistere (nella mia lettura della Bibbia circa l’intera vita di Enoch) il 4 ottobre. Nel vangelo di Matteo sarei le due prime cifre 1,1 (di 1,1, 20-25) essendo con ciò il flusso lineare sesto dell’energia 66 denominata Romano e che ho ereditato a mio nome.

Pertanto farò un esame accurato in primo luogo dei 6 ultimi versetti, 20-25, per osservare se vi

esiste una relazione coi giorni 32.029 esatti di prevista durata della mia vita.

Si tratta di questi sei versetti, con questi valori numerici corrispondenti al valore di ogni parola:

20 Mentre67 però48 stava57 pensando78 a1 queste79 cose38, ecco24 che16 gli26 apparve71 in21 sogno62 un31 angelo48 del19 Signore79 e5 gli26 disse52: «Giuseppe90, figlio54 di13 Davide43, non37 temere60 di13 prendere77 con28 te23 Maria38, tua38 sposa62, perché51 quel49 che16 è5 generato77 in21 lei24 viene51 dallo38 Spirito96 Santo61. (1.913)

21 Essa40 partorirà104 un31 figlio54 e5 tu37 lo23 chiamerai63 Gesù48: egli31 infatti73 salverà70 il19 suo49 popolo77 dai14 suoi58 peccati53». (902)

22 Tutto86 questo97 avvenne75 perché51 si26 adempisse83 ciò25 che16 era22 stato67 detto58 dal25 Signore79 per35 mezzo71 del19 profeta73: (908)

23 Ecco24, la11 vergine74 concepirà76 e5 partorirà104 un31 figlio54 che16 sarà35 chiamato64 Emmanuele79, che16 significa73 Dio26 con28 noi34. (750)

24 Destatosi102 dal15 sonno67, Giuseppe90 fece19 come32 gli26 aveva47 ordinato86 l'angelo58 del19 Signore79 e5 prese57 con28 sé22 la11 sua37 sposa62, (862)

25 la11 quale50, senza56 che16 egli31 la11 conoscesse105, partorì87 un31 figlio54, che16 egli31 chiamò45 Gesù48. (592)

Il totale è 113 +3×1.938 anni = dì 32.019 +26.092

1.913 era 10^3 +913=Brasit, in principio

0,902 era il moto do 66/6 in 913=in principio

0.908 è in mezzo tra 907 di padre e 909 di madre

0.750 è il ciclo 10 dello spazio nel lato 100

0.862 è la durata di vita di Padre e Spirito Santo

0,592 è il volume a lati 590+1+1 di Benito=59

5.927 è 3^3 +100 Benito=59

Dato dal 113 di Romano esistente 4 volte nei suoi nomi, è una terna del natale 1.938, in anni.

Espresso in giorni la durata della sua vita di 32.029 giorni deve sommarsi a 10^3 DIO=26 e a un duplice AMORE=46, che AmoR è.

Ora io non ho manipolato nulla, e ho tenuto conto della versione esatta data dalla Bibbia di Gerusalemme.

Il numero 20, che è il piano divino a lati 10 e 10, vale quanto il Dio Uno e Trino 10^3 sommato a IN PRINCIPIO=913.

Il numero 21 che è dato dal paterno 7+7+7 è il moto unitario lineare perfetto di Romano=66 in IN PRINCIPIO=913.

Il numero 22 che è il flusso reale di Romano=66 si pone nel valore intermedio della nascita di padre e madre.

Il numero 23 che accorpa il flusso lo fa nel ciclo 10 dello spazio.

Il numero 24 che dà tutte le ore dà esattamente i giorni della prima vita.

Il 25 della presenza di Romano rende presente Benito! Ho verificato quanto SOSPETTAVO !

Versetto 1,1,20

20 Mentre67 però48 stava57 pensando78 a1 queste79 cose38, (368)

ecco24 che16 gli26 apparve71 in21 sogno62 un31 angelo48 del19 Signore79 e5 gli26 disse52: (480)

«Giuseppe90, (90)

figlio54 di13 Davide43, (110)

non37 temere60 di13 prendere77 con28 te23 Maria38, tua38 sposa62, (376)

perché51 quel49 che16 è5 generato77 in21 lei24 viene51 dallo38 Spirito96 Santo61. (489)

368 è 366+1+1 il volume dell’anno bisestile

480 è il ciclo 10 del 6×8 che va ovunque e vale il nome di Gesù

090 è il moto di Dio=10 in Jahvè il 10×10

110 è il moto di 1 in 111 unità nella trinità

376 è il flusso di Dio=10 dell’anno bisestile di 366 giorni.

489 è il flusso di 66/6 nel Dio 500 avanzante solo in positivo in 10^3

1.913 che è composto da:

0.913 =”In Principio” BRASIT sommato a 1.000 = Il Dio Uno e Trino dato da 10^3.

07 parole di 034 lettere valgono 368.

13 parole di 051 lettere valgono 480.

01 parole di 008 lettere vale 90.

03 parole di 014 lettere valgono 110.

09 parole di 037 lettere valgono 376.

11 parole di 049 lettere valgono 489

44 parole di 193 lettere valgono 1.913

1.913 : 44 = 43,47 +10/1375 medio ogni parola, ossia 32/100 condivisi

1.913 : 193 = 9,9119 ciascuno con 33/10^4 condivisi. Sono il moto di 88/1.000 in 100/9, Romano=66 +66/3

Nel caso delle parole, 43,47 è il moto di 0,53 (il 16° numero primo che dà la dinamica in quanto si muove in 44, il cui quadrato, 44×44 = 1.936 che, +1+1 (area unitaria del flusso) determina il 1.938.

Ogni parola ha avuto in media la dinamica portante al solo flusso di volume 1.936 fato dal 1.936×1×1 la cui complessiva lunghezza porta al natale 1.938 di Romano.

Le 193 lettere sono le decine esistente nel 1.938, che diventano tali con l’aggiunta di tutta la realtà 8, nel suo complesso.

368 : 7 = 26+26 ciascuna +4 condivise.

368 : 34 = 10 ciascuno +(7+7+7+7) condivise.

480 : 13 = 6×6 ciascuna +12 condivise

90 : 8 = 66/6 +1/4 ciascuna in Giuseppe.

110 : 3 = 6×6 +6/9 ogni parola in media.

110 : 14 = 7 divise con le 12 del piano a lati 6 e 6 condivise.

376 : 9 = 41=AmoR ogni parola con 7 condivise.

376 : 37 = 10 ogni lettera in media con 6 condivise.

La somma dei rapporti:

368/34 + 480/51 + 90/8 +110/14 + 376/37 + 489/49 porta a tutte cifre a 59,4841909736 (fino all’unità atomica) in cui il valore risultante medio per ciascuna lettera è il 59 indicante il moto di 1 minuto secondo in un minuto primo di 60 secondi.

Ma si tratta del nome Benito=59, del 2°genito di Luigi Amodeo, che esiste nei 48/100 del nome di Gesù seguito dal 41 = AmoR del suo fratello maggiore Amodeo Romano. Seguono il 909 dell’anno di nascita della madre; poi il 366+1+1 (anno bisestile avente i giorni 66 di Romano) presente nel 2+368=736 alla dimensione unitaria dell’atomo.

La somma delle velocità progressive porta già nel suo ciclo 10 con l’area 1 e 1 a quel 590+1+1 che è il risultato del versetto 25

25 la11 quale50, senza56 che16 egli31 la11 conoscesse105, partorì87 un31 figlio54, che16 egli31 chiamò45 Gesù48. (592)

La somma dei rapporti progressivi espresse a parole, data da:

368/7 +480/13 +90/1 + 110/3 +376/9 +489/11 è una somma che dà 302,3934953934, Si tratta dell’unità dello spazio 300 sommato all’area trasversale a lati 1 e 1.

0,3934953934 tempo che, meno 1/3 0,3333333333 mostra la differenza di 0,0601620601 data da 0,0601601601 0,0000019 è il valore posto in principio

Siamo in un contesto in cui questa comunicazione, che porta a questi mirabolanti risultati, si rivela veramente essere un sogno profetico rivelato a Giuseppe da un Angelo del Signore.

Ma non è il solo evidenziato in modo diretto. Infatti anche quando Giuseppe si sveglia e compie tutto quello che è scritto, fa parte della comunicazione trasmessa in quel sogno.

La cosa che ancora non è stata abbastanza sottolineata sta nella quantità delle lettere e del loro valore che hanno riguardato i primi due capitoli e che qui di seguito presento nel loro insieme

Qui si possono osservare le 1.937 lettere del capitolo 1, laddove io sono stato concepito nel i.937.

Sarà interessante vedere l’apporto numerologico dato dall’intero capitolo 2. Lo riscontreremo versetto per versetto.

Capitolo 2,1

2,1 Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo

del re Erode. Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano:

7+5+17+19=48 12+1+3+15+19+5=54 1=1 2+5+18+10+5+11+11+5=67 4+9=13

7+9+19+4+5+1=45, 1+10=11 18+5+11+14+13=61 4+5+10=19 16+5=21

5+16+13+4+5=43. 1+10+3+19+12+9=54 11+1+7+9=28 7+9+19+12+17+5=69

+16+13=98 4+1=5 13+16+9+5+12+18+5=78 1=1

7+5+16+19+17+1+10+5+11+11+5=107 5=5 4+13+11+1+12+4+1+20+1+12+13=92:

Sono 20 parole con 95 lettere con l’intera realtà 4

+75/100 di spazio ciascuna. 383 il 1° periodo di 11 parole. 468 il 2° è 26+26+26 nei 6 versi della realtà 851 è tutta la realtà nel complesso di 400+400 il cui flusso è dato dalla presenza 1 di 100/2, il lato della realtà, nel suo avanzamento in positivo.

851 : 20 sono 6×7=42 di media a parola colla presenza 1 del ciclo 10 condivisa tra le 20 sono la creazione in 7 dì con 6 soli di lavoro 851 : 95 sono il complesso 8 per ciascuna lettera con 91 condiviso dato da 13 volte 7.

Il primo periodo di 383 è il 381 dei miei sei nomi

Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo come il moto dell’area trasversale di lati 1 e 1. Dinamica data dalla somma dei primi 16 numeri primi che danno la carica totale del moto. <Al tempo del Re Erode> vale 310/2 =155 ed è il tempo ½ del ciclo 300 del 10.

<Gesù nacque a Betlemme di Giudea> vale il 228 =100+100+28 indicante il piano della realtà intera a lati 100 e 100 il cui flusso e la dinamica di SET +7+7+7. Sono il 2° e 9° che nel loro congiunto 29 è il <re dei re> in quanto è il 10° numero primo posto alla stessa base del Re dato dal numero 10, padre di tutti i numeri decimali.

Il valore 107 del nome 107 è lo stesso valore indicante l’ASSOLUTO nel suo valore alfa-numerico che è il Re in quanto creatore in 7 giorni ed è 100 in Jahvè, quando è il <io solo il 10 che esiste per 10> e quando è il nome nascosto di Allah, che – nel Credo Islamico – si annuncia con altri 99 nomi derivati da 100 -1.

<Betlemme>=67 indica l’energia potenziale 66 che si rende attuale nel tempo della presenza di 1.

<Erode>=43 è la presenza nel tempo ½, dell’energia di 66/2 avanzante nel 10 del Dio Padre di tutti i numeri.

<Gesù>=48 è il complesso 4+4 che avanza dall’origine degli assi con 8 su ciascuno dei 6 assi, pertanto è tutto l’avanzamento elettrico (centrifugo) e magnetico (centripeto) con 4 di qualità realeimmaginaria per ciascuno dei due lati.

<Gesù nacque a Betlemme> 48+54+1+67=170 fa nascere la terna dei miei nome Romano Antonio Anna=66+78+26=170.

<di Giudea al tempo del Re>=13+45+11+61+19 +21 preannuncia il secondo 170 natale, escluso però il nome di Erode. Re è il 10 che crea con 7 e che con 100 è sia Jahvè, sia Allah, sia il lato della nostra realtà.

Capitolo 2,2

2 «Dov'è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo».

2 «4+13+20+'+5=42 9+10=19 16+5=21 4+5+9=18 7+9+19+4+5+9=53 3+8+5=16

+5=5 12+1+18+13=44?

1+2+2+9+1+11+13=39 20+9+17+18+13=77 17+13+16+7+5+16+5=79 10+1=11 17+19+1=37 17+18+ 5+10+10+1=61,,

+5=5 17+9+1+11+13=51 20+5+12+19+18+9=83 14+5+16=35 1+4+13+16+1+16+10+13=74».

Sono 20 parole anche il 2,2, con 78 lettere.

218 vale fino al punto di domanda. Ed è la stessa risposta: sta nel piano della realtà a lati 4 e 4 con il flusso del Padre 10 creatore in 7+7+7 decine

304 fino alla virgola, spiega la ricerca; infatti è la realtà a 4 dimensioni che avanza coi Tre 100, che sono il Jahvè Allah lato della realtà 248 fino al punto sono le intenzioni di adorare i lati 100 e 100 divino col flusso di Gesù=48.

770 è il totale in cui il ciclo 10 (divino) è dell’energia potenziale 66=Romano, che entra in atto col flusso dei 66/6 che la attuano nella linea del tempo.

770 : 20 parole danno 38 ciascuna (gli anni di nascita di Romano) a ciascuna con Dio Uno e Trino condiviso.

770 : 78 le divide per il valore 26+26+26 della Trinità di Dio insita nel 2° nome Antonio, di Romano, quando è Romao+12, 66+12=78.

Allora ciascuna lettere riceve di media il 9 della velocità c^2 della luce. Resta in condivisione 66+1+1, il volume dell’energia che aggiunge la valore in linea le due del piano unitario a lati 1 e 1 che lo rendono volume 66 con 66×1×1.

00,0.851 era il valore del versetto 1

00.0.770 è il valore del n. 2

1.621 è il valore congiunto dei primi due tempi della creazione. Esprime il piano avente i due lati di 800 e 800, che sono complessi, e nasce il 7+7+7 il Padre di Romano, Luigi Amodeo (dopo la premessa dei 19 secoli espressa nei primi 19 versetti del capitolo 1).

In effetti il Re Magi stanno cercando il luogo di origine, e – rispetto a una nascita umana – quel luogo sta nel padre. Il 770 lo mostra.

Capitolo 2,3

3 All'udire queste parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme.

3 1+10+10=21' 19+4+9+16+5=53 15+19+5+17+18+5=79 14+1+16+13+10+5=59, 9+10=19 16+5=21 5+16+13+4+5=43 6+5+17+18+13=69 18+19+16+2+1+18+13=87 5=5

3+13+12=28 10+19+9=38 18+19+18+18+1=74 7+5+16+19+17+1+10+5+11+11+5=107.

Sono 14 parole per 64 lettere uguali a 2^6, il 2 esistente nei 6 versi dal centro. Il 23 è un valore di accorpamento unitario.

212 fino alla virgola, è il 10 in tutto il flusso dei 666/3 dell’energia.

384 esclusa l’assoluto 107 di Gerusalemme. 107 con Gerusalemme

703 totale è il moto 3 in tutta la dinamica 7 del lato 100 della realtà

703 : 14 parole, sono 50 in madia a ciascuna con 3 di spazio condiviso tre le 7+7.

703 : 64 lettere sono 10 ciascuna con la 63/1 (l’unitaria) condivisa in questo moto di 38 anni nell’unità della realtà data da 100.

0851 0770 0703

2325 è il totale dei primi 3 ed è l’accorpamento di cento presenze 1 del flusso di Romano=66/3 più la presenza nel tempo unitario ¼ di 100.

Capitolo 2,4

4 Riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo, s'informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Messia.

4 16+9+19+12+9+18+9=92 18+19+18+18+9=82 9=9 17+13+11+11+9=61 17+1+3+5+16+4+13+18+9=86 5=5 7+10+9=26 17+3+16+9+2+9=56 4+5+10=19 14+13+14+13+10+13=77, 17=17' 9+12+6+13+16+11+1+20+1=89 4+1=5 10+13+16+13=52 17+19+10=46 10+19+13+7+13=62 9+12=21 +3+19+9=31 4+13+20+5+20+1=63 12+1+17+3+5+16+5=59 9+10=19 11+5+17+17+9+1=60

Sono 22 parole con 96 lettere al lavoro le 6×16. 0.513 Riuniti tutti, qui l’intera realtà 400 (fino alla virgola) è in moto di 113 (Romano Amodeo per 4 volte) e se poi avanza anche del 400 immaginario, è 913: “In Principio” =BRASIT. + 524 è ora la realtà 4 ad avanzare fino in fondo, col dio Padre 10 delle decine per una coppia di DIO JHVH=26+26.

1.037 aggiunge con la realtà 4 del 4 versetto questo 1.037 al totale precedente di 2.325, portandolo a 3.362

1.037 : 22 parole dà 47=Amodeo a ogni 22, flusso 1/3 di Romano=66, con 3 unità condivise che se divise dallo 3/22 = 0,136363636... ciascuna.

1.037 : 96 lettere dà di media 10 a ciascuna con 77 di dinamica condivisa da tutte e 96.

Il 37/1 sta in 38, anno natale di Romano e si aggiunge al 1.000 del Dio Padre 10, uno e Trino. 37 vale il <mano> nel nome <Romano> dell’energia in potenza, e questo 1.0037 vale davvero come la realtà della mano di Dio, il Re dei Re dato dal 29 che è il 10° primo e che sta nel <Ro> iniziale in Romano.

Sono davvero riuniti tutti.

<Riuniti tutti i> le 3 prime parole, valgono 92+82+9 = 183 e si tratta del mezzo anno in giorni, del bisestile dato da tutto lo spazio 300 e dai 66 dell’energia potenziale Romano scatenatasi in quei 300.

<Sommi sacerdoti> 61+86=147 sono il creatore 7 × (7+7+7), che nel 100 è sia JHVH sia Allah, sia il lato della realtà, e nel 47 sono Amodeo, la realtà 40 sommata al 7.

<Sommi Sacerdoti e> =147+5=152 somma ora al Dio100 JHVH Allah i loro nomi di Dio 26 IHVH 26.

L’aggiunta al 152 di <scribi>=56, porta al 208 del Dio 26+(26+26+26) che è 26+(26+26+26).

208+19 (il <del>=19 che segue) porta al 227 di tutto il flusso dei lati 100 e 100 divini col loro flusso di 3^3.

Aggiungere anche <popolo>=77 al 227 porta al 304 che è la realtà Una e Trina avanzante col Dio Trinitario in tre 100.

Capitolo 2,5

5 Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta:

7+10+9=26 +16+9+17+14+13+17+5+16+13=120:

«+1=1 2+5+18+10+5+11+11+5=67 4+9=13 7+9+19+4+5+1=45, 14+5+16+3+8+5=51 3+13+17+9=42 5=5 17+3+16+9+18+18+13=94 14+5+16=35 11+5+21+21+13=71 4+5+10=19 14+16+13+6+5+18+1=73:

Sono indice della presenza data da 25/10 e si tratta di 14 parole con le 65 lettere di 13×5.

146 “gli risposero”, lati 13 e 13 (Dio) flusso 60 di 60

126 “A Betlemme di Giudea”. 100, flusso di Dio=26 390 fino al termine è il moto di 10 in 100+300

662 è il moto della realtà 40 nell’energia totale 666 nominata Romano e presente in 3 cifre in questo versetto della presenza.

L’aggiunta di ciò a 3.362 porta al totale 4.024 in cui 4.000 fluisce coi lati 12 e 12 di un dì di 24 ore.

662 : 14 parole, dà 47=Amodeo a ciascuno con 1+3 di realtà condivisa.

662 : 65 lettere, dà 10 = Dio a ciascuna coll’area a lati 6 e 6 condivisa.

Capitolo 2,6

6 E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda: da te uscirà infatti un capo che pascerà il mio popolo, Israele».

5=5 18+19=37, 2+5+18+10+5+11+11+5=67, 18+5+16+16+1=56 +4+9=13 7+9+19+4+1=40, +12+13+12=37 +17+5+9=31 4+1+20+20+5+16+13=79 9+10=19 14+9+19=42

14+9+3+3+13+10+13=65 3+1+14+13+10+19+13+7+13=93 4+9=13 7+9+19+4+1=40 :

4+1=5 18+5=23 19+17+3+9+16+1=65 9+12+6+1+18+18+9=73 19+12=31 3+1+14+13=31 3+8+5=16 14+1+17+3+5+16+1=57 9+10=19 11+9+13=33 14+13+14+13+10+13=77, 9+17+16+1+5+10+5=63+».

I 26/10 del cap. 2,6 sono il Dio Alfabetico diviso per il Dio Numerico e il testo è di carattere divino.

Le parole cono le 26+1 della presenza 1 del Dio=26 Alfabetico.

Le lettere sono il 115 in cui la realtà Una e Trina in 4 si muove del 111 trino in unità.

0.218 prima riga flusso 3×6 di lati 100 e 100

0.419 seconda riga Realtà 400 in flusso 38/2

0.228 terza riga 222+6 (flusso energia in 6 versi)

0.265 quarta riga realtà 4 di Dio 10×26

1.130 è 1.111 +6+6+6. È il ciclo 10 e trino di Romano Amodeo (nome e cognome), di Torquato (5° nome) e di Ro An An Pa To Am (acronimo a 2 cifre).

Aggiunto a 4.024 porta a 5.154 è 859 (la realtà complessa 800 di Benito=59 che esiste nei 6 versi ortogonali dall’Origine.

1.130 : 27 parole danno 41=AmoR a ciascuna colla presenza 1 di 66/3 condivisi di Romano Ciascuna.

1.130 : 115 lettere danno 9 (la c?2) a ciascuna, con 95 condiviso (il tempo ½ di 10 avanzante nel lato 100 della realtà. È anche il 5° nome di Benito.

Abbiamo con ciò visto come il capitolo 26/10 che mette a rapporto il Dio Alfabetico col dio numerico, colle 26+1 parole, le 115 lettere e il loro calore di 113 decine, col riferimento del Profeta a Betlemme (che è 1+66=Romano), da cui uscirà un capo, lo preannuncia in Romano. Qui vi mostro che anche le 12 parole in mezzo, che valgono 136 in tutto, valgono 11,3 ciascuna nel tempo unitario.

A questa persona Dio ha dato il compito di essere il <somaRO> che introduce il Re nella Gerusalemme terrestre, come dal profeta Zaccaria che Gesù stesso volle ribadire quando fece il suo ingresso trionfale su un asino che <serviva al Signore>

Capitolo 2,7

7 Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa la stella

1+10+10+13+16+1=51 5+16+13+4+5=43, 3+8+9+1+11+1+18+9=60

+17+5+7+16+5+18+1+11+5+12+18+5=120 9=9 11+1+7+9=28, 17+9=26

6+5+3+5=19 4+9+16+5=34 3+13+12=28 5+17+1+18+18+5+21+21+1=107 +4+1=5

10+13+16+13=52 9+10=19 18+5+11+14+13=61 +9+12=21 3+19+9=31 5+16+1=22

1+14+14+1+16+17+1=64 10+1=11 17+18+5+10+10+1=61

I 27/10 sono il volume 3^3 riferito al Dio Padre. Sono 21 parole di 47+47 lettere, le due realtà creatrici reali immaginarie.

094 (di 47+47) le due parole fino alla virgola 217 “chiamati segretamente i Magi” fa parte della carica 16,02176634 dei Coulomb.

561 fino in fondo. 872 è la realtà nel complesso che si muove di 9 volte il complesso 8.

Aggiunta a 5.154 la porta a 6.026, presenza di Dio=26 in un piano a lati 13 e 13 con flusso 1.000 nei 6 versi dall’Origine.

872 : 21 parole danno 41=AmoR in ciascuna con il flusso di Romano=66/6= 11 condiviso.

AmoR è Amodeo Romano Trino nel cognome e uno nel nome.

872 : 94 lettere danno 9 ciascuna con Dio=26 condiviso.

Capitolo 2,8

8 e li inviò a Betlemme esortandoli: «Andate e informatevi accuratamente del bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo».

5=5 10+9=19 9+12+20+9+13=63 1=1 2+5+18+10+5+11+11+5=67

5+17+13+16+18+1+12+4+13+10+9=118: «1+12+4+1+18+5=41 5=5 9+12+6+13+16+11+1+18+5+20+9=120 1+3+3+19+16+1+18+1+11+5+12+18+5=113

4+5+10=19 2+1+11+2+9+12+13=50 5=5, 15+19+1+12+4+13=64 10=10' 1+20+16+5+18+5=65 18+16+13+20+1+18+13=99, 6+1+18+5+11+5+10+13=69 17+1+14+5+16+5=58, 14+5+16+3+8+5=51 +1+12+3+8=24' 9+13=22 20+5+12+7+1=45 1+4=5 1+4+13+16+1+16+10+13=74».

Il capitolo dato da 28/10 coinvolge il 7 Uno e Trino, nella relazione con padre 10 dei Numeri, Sono le 25 parole dell’intera presenza, con 131 lettere.

0.273 fino ai due punti (dieci 3^3 +3)

0.353 fino alla virgola moto 333 dei lati 10 e 10

0.238 fino alla virgola (complesso 8 del ciclo accorpato)

0.127 lato 100 +3^3

0.221 è 222 -1 è la somma dei primi 4 nomi di Romano Antonio Anna Paolo, 66+78+26+51

1.212 la dimensione complessa del piano a lati 600 e 600 avanza coi 12 figli di’Israele o i 12 Apostoli. Sono 6+6+6 Romano=66 colle 24 ore di un giorno condiviso. È il 38 gennaio e tutti i miei nomi 381×3 + il 1°, 66,+3

Aggiunto a 6.026 lo porta a 7.238, flusso di 3053 nella realtà intera 10.000, laddove 3.000 p tutto lo spazio e 53 è tutta la dinamica data dal 16° numero primo che la conferisce.

1212 : 25 parole danno 48,48 ciascuna ed è Gesù intero e nel tempo centesimo del lato cento della realtà.

1212 : 131 lettere, danno 0 di c^2 a ciascuna con 33 anni di vita di cristo condivisi.

Poiché il capitolo dei 28/10 è dell’Unità e Trinità del creatore in 7 giorni, 1212 : 28 dà il 33 avanzante di 10 in ciascuno più il complesso totale 8.

1212 : 4 tempi dà 303 in ciascuno ed è il moto si 30 in 333.

Capitolo 2,9

9 Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino.

19+4+9+18+5=55 10+5=15 14+1+16+13+10+5=59 4+5+10=19 16+5=21, 5+17+17+9=48 14+1+16+18+9+16+13+12+13=112. +5+4=9 5+3+3+13=24 10+1=11 17+18+5+10+10+1=61, +3+8+5=16 1+20+5+20+1+12+13=72 20+9+17+18+13=77

12+5+10=27 17+19+13=49 17+13+16+7+5+16+5=79, 10+9=19 14+16+5+3+5+4+5+20+1=73, 6+9+12+3+8+5=43 7+9+19+12+17+5=69 5=5 17+9=26 6+5+16+11+13=51 17+13+14+16+1=61 9+10=19 10+19+13+7+13=62 4+13+20+5=42 17+9=26 18+16+13+20+1+20+1=89 +9+10=19

2+1+11+2+9+12+13=50+

29 è il comandante supremo dato dal 10° numero primo, e qui si afferma sul 10 numero naturale.

32 parole date da 2^5 per un numero di 138 lettere, quelle della mia premessa nel corpo materno e che è la costante di Boltzman dei gas, essendo il mio totale 381 di capitolo 38 di genesi, mutato in Genesi Capitolo 38

0.169 “udite le parole del Re” sono il moto della presenza 1 di 10+10+10 in 200.

0.160 “essi partirono” è il ciclo 10 della carica.

0.105 “Ed ecco la stella> tempo 10/2 di 100.

0.320 “cha avevano visto nel suo sorgere” infatti è il doppio di “ed essi partirono”.

0.092 “li precedeva”, moto di tutto 8 in 100.

0.336 fino a luogo compreso, 333+3

0.226 “dove si trovava il bambino” 222+2+2

1.408 è nel totale il flusso complesso 8 di piano 700 e 700 nei lati dinamici 7 nel loro lato 100.

7.238 aggiunto nel precedente

8.646 è dieci 831 del 450+381 del nome di Dio +45, ottavo unitario dell’angolo giro

1.408 : 32 parole sono 44 di massa unitaria data

dai 2/3 di Romano=66

1.408 : 138 lettere sono il ciclo 10 per ogni lettera in media con SET +7+7+7 condivisi e sono il 2° e il 9° che danno il 29° numero primo che in 29/10 è questo capitolo.

Queste 138 lettere sono i 138 giorni di premessa sui mille passati da Romano nel grembo materno.

Capitolo 2,10

10 Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia.

1+10=11 20+5+4+5+16+5=55 10+1=11 17+18+5+10+10+1=61, 5+17+17+9=48 14+16+13+20+1+16+13+12+13=118 19+12+1=32 7+16+1+12+4+9+17+17+9+11+1=103 7+9 +13+9+1=39.

Il capitolo di 210/100 in cui 21 è 7+7+7 coinvolge il padre nato 7-7-7.

9 parole delle 48 lettere del nome Gesù=48

138 “al vedere la Stella” sono i giorni passati nel grembo di mia madre come premessi al mio 1.000.

340 è la grandissima gioia del moto di 1 nel ciclo 10 del valore 48 del nome GESU’.

478 è il ciclo 10 del 47=Amodeo in tutto il complesso 8 reale e immaginario.

8.646 trascorso, +

0.478 il moto del versetto 10

9.124 è in 2^10=1.024, il moto 100 di 800, tutto il complesso 8 nel lato 100 della realtà 10.000

11 Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. 5+12+18+16+1+18+9=79

12 Avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese.

1+20+20+5+16+18+9+18+9=116 14+13+9=36 9+12=21 17+13+7+12+13=62

4+9=13 12+13+12=37 18+13+16+12+1+16+5=81 4+1=5 5+16+13+4+5=43, 14+5+16=35 19+12=31' 1+10+18+16+1=46 17+18+16+1+4+1=57

6+5+3+5+16+13=48 16+9+18+13+16+12+13=97 1+10=11 10+13+16+13=52

14+1+5+17+5=42

414 fino a Erode 419 833 10.437 00.833 11.270 0

Capitolo 2,13

13 Essi erano appena partiti, quando un angelo del

Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo».

5+17+17+9=48 5+16+1+12+13=47 1+14+14+5+12+1=47 14+1+16+18+9+18+9=85, + 15+19+1+12+4+13=64 19+12=31 1+12+7+5+10+13=48 4+5+10=19

17+9+7+12+13+16+5=79 1+14+14+1+16+20+5=71 9+12=21 17+13+7+12+13=62 1

7+9+19+17+5+14+14+5=90 5=5 7+10+9=26 4+9+17+17+5=52: «1+10+21+1+18+9=60, 14+16+5+12+4+9=60 3+13+12=28 18+5 9+10=19

2+1+11+2+9+12+13=50 5=5 17+19+1=37 11+1+4+16+5=37 5=5 6+19+7+7+9=48 9+12=21 5+7+9+18+18+13=70, 5=5 16+5+17+18+1=57 10+1=11

6+9+12+3+8+5=43 12+13+12=37 18+9=27 1+20+20+5+16+18+9+16+13=118, 14+5+16+3+8+5=51 5+16+13+4+5=43 17+18+1=36 3+5+16+3+1+12+4+13=57 9+10=19 2+1+11+2+9+12+13=50 14+5+16=35 19+3+3+9+4+5+16+10+13=82».

0.227 0.568 fino a disse 1.111 1.906 11.270 01.906 13.176

14 Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto,

7+9+19+17+5+14+14+5=90, 4+5+17+18+1+18+13+17+9=106, 14+16+5+17+5=57

3+13+12=28 17+5=22 9+10=19 2+1+11+2+9+12+13=50 5=5 17+19+1=37

11+1+4+16+5=37 12+5+10+10+1=38 12+13+18+18+5=66 5=5 6+19+7+7+9=48

9+12=21 5+7+9+18+18+13=70, 090 609 699 13.176 00.699 13.875

Capitolo 2,15

15 dove rimase fino alla morte di Erode, perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Dall'Egitto ho chiamato il mio figlio.

4+13+20+5=42 16+9+11+1+17+5=59 6+9+12+13=40 1+10+10+1=22

11+13+16+18+5=63 4+9=13

5+16+13+4+5=43, 14+5+16+3+8+5=51 17+9=26 1+4+5+11+14+9+17+17+5=83

3+9+13=25 3+8+5=16 5+16+1=22 17+18+1+18+13=67 4+5+18+18+13=58

4+1+10=15 17+9+7+12+13+16+5=79 14+5+16=35 11+5+21+21+13=71

4+5+10=19 14+16+13+6+5+18+1=73: 4+1+10+10=25' 5+7+9+18+18+13=70 8+13=21 3+8+9+1+11+1+18+13=64 9+10=19 11+9+13=33 6+9+7+10+9+13=54. 0.282 0.640 0.286 1.208 13.875 01.208 15.083

Capitolo 2,16

16 Erode, accortosi che i Magi si erano presi gioco di lui, s'infuriò e mandò ad uccidere tutti i bambini di Betlemme e del suo territorio dai due anni in giù, corrispondenti al tempo su cui era stato informato dai Magi.

16 +5+16+13+4+5=43, 1+3+3+13+16+18+13+17+9=93 3+8+5=16 9=9

11+1+7+9=28 17+9=26 5+16+1+12+13=47 14+16+5+17+9=61 7+9+13+3+13=45

4+9=13 10+19+9=38, +17=17' 9+12+6+19+16+9+13=84 5=5 11+1+12+4+13=41 1+4=5 19+3+3+9+4+5+16+5=64 18+19+18+18+9=82 9=9 2+1+11+2+9+12+9=46 4+9=13

2+5+18+10+5+11+11+5=67 5=5 4+5+10=19 17+19+13=49 18+5+16+16+9+18+13+16+9+13=133 4+1+9=14 4+19+5=28 1+12+12+9=34 9+12=21 7+9+19=35, 3+13+16+16+9+17+14+13+12+4+5+12+18+9=161 1+10=11 18+5+11+14+13=61 17+19=36 3+19+9=31 5+16+1=22 17+18+1+18+13=67 9+12+6+13+16+11+1+18+13=109 4+1+9=14 11+1+7+9=28+. 43, 376, 771, 534 1.739 15.083 01.739 16.822

17 Allora si adempì quel che era stato detto per mezzo del profeta

Geremia:

1+10+10+13+16+1=51 17+9=26 1+4+5+11+14+9=44 15+19+5+10=49 3+8+5=16

5+16+1=22 17+18+1+18+13=67 4+5+18+18+13=58 14+5+16=35

11+5+21+21+13=71 4+5+10=19 14+16+13+6+5+18+1=73

7+5+16+5+11+9+1=54: 585 16.822 00.585 17.407

Capitolo 2,18

18 Un grido è stato udito in Rama, un pianto e un lamento grande; Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perché non sono più.

19+12=31 7+16+9+4+13=49 5=5 17+18+1+18+13=67 19+4+9+18+13=63

9+12=21 16+1+11+1=29, 19+12=31 14+9+1+12+18+13=67 5=5 19+12=31 10+1+11+5+12+18+13=70

7+16+1+12+4+5=45;

48

5

37 20+19+13+10+5=67 5+17+17+5+16+5=65 3+13+12+17+13+10+1+18+1=88, 14+5+16+3+8+5=51 12+13+12=37

17+13+12+13=55 14+9+19=42.

0.260, 0.249; 0.204 0.262, 0.185 1.165 17.407 01.165 18.572

19 Morto Erode, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto

11+13+16+18+13=71 5+16+13+4+5=43, 19+12=31 1+12+7+5+10+13=48

4+5+10=19 17+9+7+12+13+16+5=79 1+14+14+1+16+20+5=71 9+12=21

17+13+7+12+13=62 1=1 7+9+19+17+5+14+14+5=90 9+12=21

5+7+9+18+18+13=70 114, 513, 627 18.572 00.627 19.199

20 e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e va' nel paese d'Israele; perché sono morti coloro che insidiavano la vita del bambino».

5=5 7+10+9=26 4+9+17+17+5=52: «1+10+21+1+18+9=60, 14+16+5+12+4+9=60

3+13+12=28 18+5=23 9+10=19 2+1+11+2+9+12+13=50 5=5 17+19+1=37 11+1+4+16+5=37 5=5 20+1=21' 12+5+10=27 14+1+5+17+5=42 4=4'

9+17+16+1+5+10+5=63; 14+5+16+3+8+5=51 17+13+12+13=55

11+13+16+18+9=67 3+13+10+13+16+13=68 3+8+5=16 9+12+17+9+4+9+1+20+1+12+13=107 10+1=11 20+9+18+1=48 4+5+10=19 2+1+11+2+9+12+13=50».

0.083: 0.060, .0421, 0.492 1.056 19.199 01.056 20.255

Capitolo 2,21

21 Egli, alzatosi, prese con sé il bambino e sua madre, ed entrò nel paese d'Israele.

5+7+10+9=31, 1+10+21+1+18+13+17+9=

5+4=9 5+12+18+16+13=64 12+5+10=27 14+1+5+17+5=42 4=4' 9+17+16+1+5+10+5=63.

31, 90, 255, 209 585 20.255 00.585 20.840

Capitolo 2,22

22

Avendo però saputo che era re della Giudea

Archelào al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nelle regioni della Galilea

1+20+5+12+4+13=55 14+5+16+13=48 17+1+14+19+18+13=82 3+8+5=16

5+16+1=22 16+5=21 4+5+10+10+1=30 7+9+19+4+5+1=43

1+16+3+8+5+10+1+13=57 1+10=11 14+13+17+18+13=75 4+9=13 17+19+13=49

14+1+4+16+5=40

5+16+13+4+5=43, 5+2+2+5=14 14+1+19+16+1=51 4+9=13

1+12+4+1+16+20+9=63. 1+20+20+5+16+18+9+18+13=120 14+13+9=36 9+12=21

17+13+7+12+13=62, 17+9=26 16+9+18+9+16+13=81 12+5+10+10+5=42

16+5+7+9+13+12+9=71 4+5+10+10+1=30 7+1+10+9+10+5+1=43 0.605 0.141 0.239, 0.293 1.268 20.840 01.268 22.118

Capitolo 2,23

23 e, appena giunto, andò ad abitare in una città chiamata Nazaret, perché si adempisse ciò che era stato detto dai profeti: «Sarà chiamato Nazareno». 5=5, 1+14+14+5+12+1=47 7+9+19+12+18+13=

0.005. 0.125. 0.315, 0.443, 0.180 1.068

08.835 è il moto di 53 (16° n. primo) in 8888

80.835 è il moto di 1111+54 (elettroni) in 10.000

8.8035 è 381×23 (accorp. 1 energia 66/3) +9×8.

08.835 è posto in principio + 23.186 (valore tutte le lettere del 2° cap.) = 32.029 giorni della mia vita.

Capitolo 1, quantità

385 parole (=381+4 di realtà presente) e 1.937 lettere in 25 versetti sono il valore 381 del mio nome in cui io fui concepito il 4 maggio, per venire al mondo 266 giorni dopo, il 25 gennaio del 1.938. Non è per nulla un caso!

Il valore 18.192 difetta giusto dei 13.837 dì dalla durate dei 32.029 della mia vita che ha trascorso anche

138 giorni in mia madre, poiché quelli della mia prima vita sono stati 1.000.

+0.138 dì in mia madre;

+0.100 da Jhvh o Allah

+0.381 da Padre

+0.381 da Spirito Santo

=1.000 da 10^3.

Senza la premessa dei 138 vissuti per crescere e irrobustirmi prima di nascere, la mia prima vita risultò di 862 giorni, dal 1.938,0125 (25 gennaio) al 1.940,0604 (4 giugno).

In questa data morii e mi ripresi come se avessi ricevuto una scarica elettrica di un defibrillatore. In me essa fu per un miracolo annunciato in sogno la mattina stessa della mia vita interrotta e riavviata.

Il valore 18.192 ha bisogno esso pure di:

+18.192 è il valore di tutte quelle lettere

+13.837 sono in 138×100 i giorni di premessa celeste, così come il 37 iniziò per me la totale premessa terrestre dei 366 di intera vita vissuta nella gestazione reale di mia madre.

=32.029 giorni totali saranno quelli della mia vita dal 1.938.0125 al 2.025,1004 secondo le risultanza dal fattoriale dei 365 anni della vita del 7° fattore Enoch che io individuo in bibbia a rappresentare il mio incredibile caso.

Ora ripropongo qui a lato il 1° cap. di Matteo che ha 25 versetti e 1937/1 lettere che sono 1938 e come tali danno il 1-25-1.938 totale, confrontandolo con il dispositivo delle 36 lettere al lavoro nel mio nome. Potete vedere come a base di esse nel Vangelo, le A sono 293 mentre la somma del valore delle 8 escluse e data da 36+71+20+86+20+113+22+24 è 392

Ove SPQR uccise cristo, manca S= 113 e sono io, in quanto <di certo> nato e NON <se nato> e il valore 1.921 che manca rispetto al 1.938 esattamente del 17, che è il 7° n. primo e Trascendente creatore! Comparato il mio nome al dispositivo che in Matteo DISPONE della mia nascita, quante NOTIZIE io ho!

In SPQR (Senatus

PopulusQue Romanus) ci sono il 183 = 46+9+128 e trascende il 381 inverso del mio nome ove la S=113 mancante lo ha in modo 1 e 3. Il valore 84 della somma mancante al 381 del mio nome è quello di Mariannina, mia madre, o di Esaù+Giacobbe.

381/84 = 4 di realtà divisa e 360/8 condivisa, in quell’1/8 dell’angolo giro che è la presenza del dualismo del mondo reale immaginario.

84/381 ha 22/100 di energia fondamentale in ogni lato 100 della realtà, più Amodeo=47, nei centomillesimi del lato (100.000 di 10^10); più le 24 ore 10^-7 del moto di 10^-3 in 10^-10 e più infine 40/10^9 di realtà del ciclo atomico 10 nel metro.

Tutto SPQR vale S=113 +4 (quelli di SPQR) come quanto eccede al 4.631 del ciclo unitario terrestre. 644+135+2.048+1.921=4.631 -113 -4 !!!

Capitolo 2, quantità

Parole 521 che trascendono il 125 del gennaio 25. Tolto tutto il numero che oltrepassa la R di Romano, dalla A alla R ci sono le 1969 lettere di quando Romano ha compiuto i suoi 31 anni.

122+136+74+39+13 sono il 384 che +1968 completano le 2.356. Queste 384 quantità erano una in più le capitolo 1, cole le 385 parole di quel capitolo.

Come SPQR rappresenta il Senato e il Popolo Romano, STVZ sta per parte di quella sigla STVBEEEV , in cui EEEV tira corto con Z. Z sintetizza <Bene, è, anche io sto bene>.

Cosa c’è di meglio delle nozze con Gesù?

Il 1.969 è l’anno in cui Romano ha sposato la controfigura di Gesù, lo stesso 4 giugno in cui aveva sposato in sua madre Maria Santissima, quando la sua vita interrotta fu rimessa in modo dal <defibrillatore celeste>. Nel 1969 l’uomo va sulla Luna, per la prima volta di sempre!

La lettera S, quella dell’ipotetico <Se Nato>, quella S che inserita in <modè> letto dagli Ebrei Edom muta l’italiano <Modè> in <MoSè>, quella S che nel 17° numero primo genera il 59 del 1° nome di suo fratello Benito, concepito quando il <defibrillatore celeste> fece ripartire Romano, nella dotazione del capitolo 2, compare 122 volte.

Alle 113 del 1° capitolo s’è aggiunto il 9 della invariante c^2, il quadrato della velocità della luce.

In tal modo, l’unità data da 111+(1+1) area unitaria, invece di aggiungere l’area unitaria a lati 1+1, somma 11, valutando 10 il 1° 1 e 1 il 2°, in una generazione nel tempo decimale. Vale ora quanto il 100, lato della realtà, che si è caricato del flusso di 1/3 dell’energia in potenza denominata Romano.

Nello stesso tempo, il suo valore reale 2.074 contiene in sé tutta l’energia da scorporare alla fine della vita di Romano, nel 2.025. 2.074 -2.025 = 49, è il piano 7×7=49, che va tolto al 2.074 e configurare il suo solo flusso vitale fino al 2,025.

Allo stesso modo con cui il totale 23.186 del valore numerico di tutte le lettere al lavoro nel capitolo 2, devono assumere esattamente ... quanto, per arrivare ad essere i 32,029 giorni totali? +32.029 - 23.186 =08.843 e sono 1+66/3 × 381 +125, l’inverso delle 521 parole! Tenendo conto del valore a monte di tutto il mio nome, moltiplicato alla presenza 1 del valore 1/3 del 1° nome è vale pura energia in potenza.

La somma dei valori qui presenti, in questo supremo dispositivo che porta a descrivere la vita di Romano, e quello creato con il nome, che evita le 8 lettere BCFGHSVZ, Qui esse come numero sono date da

32+73+22+63+26+122+39+13 uguale al 390 che esprime tutto il flusso reale del 10 nell’Unità e Trinità di 100+300. La somma del loro valore è 64+219+132+434+208 +2.074+780+273 = 4.184. Difetta del 447 a raggiungere il ciclo totale degli anni 4.631, della Terra. Manca poiché è la sezione trasversale aventi i due lati di 2.235/10 ciascuno dato da 2222+13 flusso 1/3 dell’energia 6666 in cui

lo spazio unitario 3 trasla con il ciclo 10. Manca questo 4447 =4444+3, poiché è la trascendenza di un piano trasversale, in un racconto che sta tenendo conto solo del movimento dei flussi.

Pertanto le 8 lettere mancanti nel mio nome, sono ben dimensionate dal capitolo 2 del Vangelo di San Matteo. In 23.186 il prodotto 23×86=1978 porta ai 40 anni esatti della realtà 1 di Romano.

Vangeli 1-25-38

Matteo cap. 25, vers. 38

38 Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito?

Risposta evidente: quando sono venuto straniero tra voi e m avete ospitato e nudo e mi avete vestito delle vostre fattezze umane: 1-25-38.

15 parole, 70 lettere

A= 8

B= 6

C=0

D= 2

E= 5

F= 1

G=0

H=0

I= 10

L=0

M= 3

N= 2

O= 12

P= 1

Q= 1

R= 2

S= 4

T= 9

U= 2

V= 2

Z=0

= 70 in totale con 16 lettere per il valore di 707, che è il moto di 70 in 777 simile al Padre di Noè (per essere vissuto 777 anni).

Tesi, antitesi sintesi

Io sono fondamentale in questa ricerca, poiché –sapendo che essa va a definire me – so dove essa va a parare e posso capire il ragionamento fatto alla base della sua reale rappresentazione.

Partendo dalla Antitesi espressa nel capitolo 2, in cui tutte le lettere sono state 2.353, la sottrazione delle 1.937 che hanno portato al mio concepimento, evidenzia in 416 l’incremento in atto nel numero 2, Esso riguarda la base 10 del ciclo numerico, e se la sia aggiunge, porta l’incremento totale, base numerica compresa al 426 indicante l’Unità alfa-numerica di Dio, il cui il DIO alfabetico vale 26 e il Dio numerico, uno e trino sulla base 100 del lato della nostra realtà unitaria nel 10.000 di 10^4, è data da 100+300=400.

Quando in Bibbia si sommano i valori numerici dei primi 9 nomi che realizzano l’unità del 10° definitivo, essa è questo stesso 426.

Ebbene 426 è il valore numerico esatto del nome:

Benito Vittorio Anna Giovanni Vincenzo AMODEO, che è il 2°genito di Luigi Amodeo nato 7-7-7 e che in SET è il 3°genito di Adamo=30, mentre nel 9° vissuto 777 anni rappresenta il definitivo padre di Noè, il 10°. Questa potremmo definirla la SINTESI. Ma 416 che siano anni, sapendo che io vivrò giusto gli 87 anni dati da 1.000 – 913 in principio, abbiamo che 87 ×4 +66+1+1 = 416, in cui 4 è la realtà e 66+1+1 è in linea il valore 66 cubico del 1° nome del 1°genito.

Lo stesso ragionamento mi porta a sottrarre al valore totale 23.186 di tutte le lettere nel capitolo 1 il valore 18.192 delle corrispondenti nel capitolo 1.

L’incremento in B è stato di 4.994 unità, un bel numero palindromo che costituisce il moto di tutte le 6 componenti di espansione ortogonale centrifuga in quel 5.000 che è il tempo ½ e solo positivo del complesso della nostra realtà avanzante dal negativo di -5.000 fino al positivo di +5.000.

Se a voi increduli ciò può sembrare in caso, a me no, a me che sono fortemente credente che il Vangelo di san Matteo nei capitoli 1 e 2 sia finalizzato a descrivere il ritorno dello Spirito Santo di Gesù Cristo nella maggior gloria del Padre Suo e Spirito santo corrispondente allo zero intermedio tra l’intero negativo e positivo.

A cosa metterò in relazione questo incremento?

Se lo riferisco allo stesso ×4 +68 espresso per il numero delle lettere che portano a questo incremento abbiamo che 4.994 meno 68 diventa 4.936 e, diviso per 4 porta esattamente all’incremento unitario 1234.

Ridotto al centesimo del lato della realtà, sono 12,34. Elevati alle 4 dimensioni della realtà, e dunque non con il ×4 ma l’elevato a 4 = 12,34×12,34×12,34×12,34 lo porta al 23,187,8... che ha 23.186 come il valore del definitivo tempo 2°. E che cosa definisce, con un totale complesso posto in principio come l’8.888 dato da 8×1.111?

Che il totale 8.888 va misurato in base a un principio unitario dato da 1/8 dell’angolo giro, ossia da 45. Esso in 8.888 si muove di 8843.

Ebbene, aggiunto come il valore posto in principio nella sua dinamica complessiva, 8.843 +23.186 porta a 32.029 e sono i giorni totali posti in principio della mia vita.

Se cercate una ragione di questa doverosa somma essa sta nel fatto che noi misuriamo sempre e solo i flussi, ma essi mancano sempre della loro causa, data dalla lunghezza dei lati della sezione trasversale che matematicamente li determina.

Nel nostro caso, abbiamo idealizzato questa sezione come quella massima, data dal moto di 1/8 dell’angolo giro di 360, che parte dall’energia 66, costruita in base al ciclo 10 e prima combina i numeri 66 in 6×6, poi li moltiplica per 10 ottenendo l’angolo giro di 360°. Costruito con il complesso 8 della realtà data sia da 4+4 sia da 2^3, quella unitaria è data da 1/8. In tal modo 45° sono stati posti a soggetto reale della nostra realtà e sono la realtà intera in 40, che esiste nel tempo ½ del ciclo complesso in 10, il che lo somma con 40+17/2=45.

Questo 45, se esiste nel complesso 8 (di cui è 1/8) esso, unitariamente e in tutte e 4 le dimensioni della realtà è certamente 1.111 e il prodotto per 8 lo porta certamente a essere riferito al complesso di 8.888 che è totale. In esso, 45 si muove per 8843 esattamente. Questo che abbiamo costruito in questo modo è un assoluto <principio> operativo, che si pone come l’a lunghezza dell’area trasversale di cui 23.186 è il puro flusso alla fine del 2° tempo.

Se il totale porta esattamente ai 32.029 giorni della mia vita io ho confermata la mia tesi.

Quale tesi?

«Io sono Enoch vissuto 365 anni: sono il 7° fattore e pertanto, nel tempo dei 777 anni del padre di Noè opero col mio 365! Fattoriale! fact(365)=25,1041×10^777»

Naturalmente questo è un totale che dovrà essere messo a riscontro con la realtà unitaria decimillesima della mia reale fecondazione nell’anno 37. Pertanto: +25,1041 - 00,0037 sottrae la mia fecondazione nel 37

=25,1004 data l’anno 25, mese 10 ottobre nel suo giorno 4.

Il computer dimostra come la distanza dei giorni esistenti tra il 25 gennaio della mia nascita e il 4 ottobre della mia presunta morte il 4 ottobre del 2.025 sia esattamente data dagli stessi 32.029 giorni dati da:

+23.186 di flusso

+08.843 trasversali

=32.029

Credo che la tesi sia esattamente dimostrata!

Cosa ha scritto San Matteo?

Dio ha portato anche lui come un Padre assolutamente capace convince tutti i suoi figli a raccontare quello che IL PADRE VUOLE.

Il PADRE e SPIRITO SANTO scenderanno veramente nel mondo il 25 gennaio del 1.938, in una nascita concepita l’anno precedente, e allora convince Matteo a scrivere il suo primo capitolo esattamente come egli ha creduto di volerlo scrivere. Nello stesso tempo condurrà il traduttore incaricato dalla Bibbia di Gerusalemme a comporre un capitolo primo usando il

numero esatto delle lettere come se fossero anni, a partirà dall’inizio del tempo come lo misuriamo noi a cominciare da Gesù Cristo.

Nello stesso tempo ancora, mette in condizione il suo servo, Romano Amodeo, di ricevere le indicazioni finalizzate espressamente a lui dalla Bibbia. A lui poiché in lui come corpo scenderanno gli Spiriti eletti di Padre e Spirito Santo, ai quali poi si aggiungerà il Cristo, a determinare il tempo nuovo a partire dal natale di Cristo.

Quello di cui voi tutti mi accuserete è di manipolare tutto abilmente per dimostrare una tesi che non regge in partenza: infatti voi tutti vi credete liberi di agire... e lo siete. Ma ignorate di avere il padreterno che è un padre cui non si può negare alcun potere e che vi dona come la vostra apparente libertà quella che lui ha deciso di darvi.

E se a voi sembra di non capire, allora induce adesso me a usare lo stesso metodo che giù indusse a operare al Figlio Gesù Cristo: facendo Parabole, analogie, per farvi capire.

E vi dico che il nostro mondo reale ha un creatore unico paragonabile a qualunque creatore unico della sua opera.

Può essere lo scrittore di un libro o chi ha voluto realizzare il film come l’ha voluto realizzare lui.

Allora lo scrittore del libro crea a sua immagine e somiglianza altri soggetti come lui e gli dona tutto: pensieri parole e opere, tanto che se non si sapesse che quel libro ha un autore unico, si potrebbe

credere e addebitare a ogni personaggio i suoi pensieri, le sue parole e le sue opere.

Il Don’Abbondio dei Promessi Sposi fa quello che gli è comandato in modo categorico e assoluto dall’autore unico Alessandro Manzoni.

Allo stesso modo chi ha progettato un film impone ogni parola, pensiero e opera ai suoi personaggi. Nel caso del confronto con il film, abbiamo poi attori che ci mettono la loro autonomia. Ma pensieri, parole e opere loro saranno tutti e solo quelle volute dal creatore dell’opera.

Allora dove sta la libertà di un attore? Di pensare, agire, fare? No, solo di metterci la sua faccia e la sua particolare essenza. Non è totalmente uno schiavo, poiché le stesse parti aventi attori diversi sortiscono effetti diversi. Si ha un capolavoro quando tra attori e pensieri parole e opera che ha dovuto assumere e che non erano le sue, c’è la massima bravura.

Noi possiamo davvero congratularci con tutti noi che ci vediamo interpreti della nostra vita, poiché come attori siamo così totalmente credibili da essere tratti totalmente nell’inganno e attribuire pensieri parole e opere a che sembra di viverle e di farle. Congratulazioni ai cattivi del nostro mondo! Sono totalmente credibili.

E come in un teatro alla fine della recita si applaude tutti e non si uccide l’attore cattivo che ha avuto il compito ingrato di interpretare quella parte, allo stesso modo le anime di Dio costretta ad

assumere su di sé tutte quelle parti saranno tutte applaudite!

Infatti era tutta una divina <messinscena> o una <sceneggiata> se preferite o una <Divina Commedia> e per nulla quella generale tragedia che appare essere la vita reale in cui tutti nascono per morire, dopo una vita effimera che nei secoli dei secoli resta polverizzata come la nostra Terra nei confronti dell’immensità dell’Universo!

Nessuna paura! Tutta la realtà infinita dell’apparente universo saranno annientati e resterà in essere solo lo Spirito Divino che ha generato tutta questa infinita opera dell’immaginazione a fine di realizzare esclusivamente gioia.

Ma ciascuno, per godersela, avrà un costo da pagare, e saranno le apparenti sofferenze patite nella vita reale a doversi caricare dei dolori e di tutte le opere dei personaggi. Ma dalla vita si esce! Essa è solo il primo tempo, apparentemente mortale di una vita in due tempio in cui il secondo è immortale.

Ora tutto questo andava detto!

L’uomo così imposto da Dio alle sue infinite parti della sua infinita essenza non erano in alcun modo decifrabili se non come nelle antiche tragedie greche.

Dopo di avere reso tutte le relazioni intrichi irrisolvibili, alla fine usciva il cosiddetto <Deus ex machina> e risolveva tutto.

Ecco, voi state assistendo proprio a questa cosa qui e il mio personaggio reale rappresenta per tutti voi questo >Dio che salta fuori dalla macchina che ha strutturato tutta quanta l’opera!”

Come poteva mai fare – Dio stesso – una volta che si era reso un DETERMINATO al pari di tutti, di riuscire ad accorgersi almeno lui di tutto quanto?

La risposta la dà la Bibbia al capitolo 18 del primo Libro Genesi.

Scende trinitariamente sulla Terra e va a trovare Abramo.

Si pone questa domanda: <Dobbiamo far sapere ad Abramo quello che stiamo per fare? Noi confidiamo in lui e nei suoi discendenti..!>

Abramo indica <Ab R.Amo> e sono le cose che usciranno <da me>. Non perché io sia Dio, ma poiché il Dio determinatosi nel mio personaggio, sia consapevole e poi possa illuminare tutte le anime in questa terribile parte della Fine dei Tempi, in cui la vita umana sarà sempre più messa in difficoltà, e l’uomo sfiorerebbe la tragedia della sua stessa distruzione se non fosse doverosamente sorretto dalla verità delle cose, tanto da potere essere consolato, nel mentre è costretto a viverle.

Già Gesù Cristo ci provò dicendo ai miseri e ai diseredati che erano i veri beati!

Se l’uomo gli avesse creduto, sarebbero stati consolati a dovere dal loro essere veramente i Beati che Gesù raccontava loro di essere.

Ma la mancanza di fede in Cristo ha infine portato la stessa tesi sociale del cattolicesimo su posizioni totalmente simili alla logica umana di uomini che si vedono come sono e si credono come si vedono.

Bisogna gare di tutto per superare la condizione detta Beata da Gesù poiché non era affatto beata fino a quando non lo sarebbe apparso realmente!

Ha significato demolire alla base le Beatitudini dette da Cristo.

E allora Dio ha mandato il Consolatore che consolasse l’uomo dimostrandogli il vero della costruzione del mondo.

Dimostrandolo usando quelle leggi che l’uomo ha visto realmente reggere la natura.

Questo Consolatore è il mio personaggio.

Dio gli ha fatto vincere la morte, facendogli capire che anche la vita è come un film a due tempi, in cui il primo è la tesi e il secondo ne realizza l’antitesi. La conclusione della sintesi sarà lasciata alla liberta insindacabile di ogni anima che avrebbe osservato <al diritto e al rovescio> ogni cosa.

Ciascuno spirito è simile al reale attore che interpreta il film e che alla fine trae le sue conclusioni sul personaggio che è stato chiamato a interpretare. E c’entrano in mezzo le loro nature particolari. Ciascuno alla fine idealizzerà il tutto e trarrà le sue conclusioni costruendosi un suo abito morale.

Sarà con esso che egli parteciperà al banchetto di Nozze del Figlio di Dio ... e ciascuno delle anime sarà il figlio Unico di Dio che disporrà a suo piacimento di tutta l’opera fatta da Dio, per farlo navigare nella vita tutta possibile come oggi uno che ha il computer naviga su Internet a modo tutto suo e libero,

andando a vedere solo le cosa che ama e che gli interesse.

Dio ha creato il DISEGNO, ed esso è talmente divino da essere senza limiti. Ogni anima avrà il Paradiso e se lo sarà pagato con la sua sofferenza.

Chi oggi più soffre deve aspettarsi un Paradiso a livello superiore di chi non ha sofferto.

Per questo i veri beati oggi sono quelli che oggi più soffrono.

Dio li ricompenserà in modo infinito, sproporzionato assolutamente rispetto quella piccola cosa determinata che è la singola vita umana cui Dio ha costretto tutte le sue infinite anime per farle gioire tutte e in modo infinito.

Pertanto che l’uomo lo sappia, mentre, con l’evolvere delle difficoltà della terra, la situazione si peggiorerà sempre più fino a rendere invivibile in superficie il nostro pianeta, e l’uomo sarà costretto a vivere sotto terra in ambienti confinati e sanificati, mentre in superficie tutte le possibili contaminazioni avranno reso invivibile la vita all’aria aperta.

Questo attende gli uomini nei 2.600 anni che mancano a tale raggiungimento del limite che la Terra stessa non reggerà più e sarà costretta a ribaltarsi nel suo asse, in un cataclisma assoluto in cui tutto sarà distrutto dal magma che uscirà dalle sorgenti degli abissi, coprirà la terra, mentre gli oceani passeranno sui continenti a velocità prossime ai mille chilometri orari e livelleranno tutto portandolo al di sotto degli oceani, nel frattempo

vaporizzati al punto da richiedere poi molto tempo a ripristinare le condizioni nuovamente stabili.

E allora la Terra apparirà come se fosse accaduto un Diluvio universale che abbia ricoperto tutti i monti.

La Bibbia, con il Diluvio Universale raccontato “in principio” ha raccontato quanto sarebbe accaduto alla fine.

Noi oggi stiamo vedendo l’opposto del vero e un vero evento futuro rispetto ad oggi un libro veramente divino come la Bibbia lo racconta come una cosa giù accaduta.

Infatti tempo e spazio appaiono, ma non ci sono. E Dio stesso per creare passato e futuro, li mette in relazione reciproca tra loro.

Dio, con la sua azione, relativamente futura, crea per divisione il tempo infinitesimo e sempre più spinto a dare il suo passato senza confini.

Con 1.00o : 99 attuale il passato infinito dell’infinita esistenza del ciclo 10 della matematica.

Esso è il supporto di spazio e tempo su cui saranno fissate tutte le dinamiche progettuali dividendo il ciclo 10 per la temporizzazione dinamica data dai primi 16 numeri primi espressi nella loro doverosa sequenza nei tempi decimali.

Questo genera una mondo di tutte le possibilità.

E simile a quell’insieme di regole che poi consentono a un giocatore di fare tutte le sue libere partite.

Ma – prima di poter giocare – ad ogni giocatore è dato, come un insegnamento – la sua prima partita come un PROMO.

Dopo di essa, e sulla base di come ogni giocatore l’ha capita, inizierà finalmente a giovare.

Noi siamo inseriti totalmente in tutto questo e in questo PROMO della vita che stiamo vivendo, dobbiamo cercate di capire tutti al meglio.

Infatti la perfezione, nel campo relativo, non esiste e a ciascuno – che ha i suoi limiti – tutto sarà offerto esattamente alla dimensione dei suoi limiti. Importantissima l’opera che Dio ha consegnato al suo Consolatore.

Che ciascuno attivi al massimo le sue credute capacità e la sua ragione per intenderlo al meglio e a modo suo.

Sarà con quello che ne ha capito che poi giocherà!

Se lo avete capito in relazione al video gioco, capite anche che poi capirete sempre di più a mano a mano che giocherete. Con un tempo infinito davanti a ciascuno di noi, arriveremo tutti a capire –presto o tardi – tutto quello che c’è da capire.

E capiremo che siamo anime di Dio che stanno a cuore tutte al Signore, che vuole – considerandole tutte figlie di se stesso – dare a ciascuno tutta quanta la sua eredità e in modo infinito. E lo potrà fare proprio poiché egli cosa determinata non è reale ma solo un <pro forma> copiabile e riproducibile all’infinito proprio come su Internet, in cui le mie opere sono messe a disposizione di tutti e non si

consumano e non si limitano essendo tutte quante un <pro forma> Io sono un <pro forma> del Consolatore, ed ho sposato una <pro forma di Cristo, e ho avuto come un <pro forma> in mio fratello che ha rappresentato la natura umana e corporea di un reale cristo tornato a vivere. Mio padre è il<Pro forma del Padre del Figlio di Dio>, nella stessa sostanza l’uno nell’altro.

Eppure a tutti costoro io ho spiegato per bene di chi fossero veri <Pro forma>, ma non mi hanno creduto.

Io stesso prima di riuscire a coglierlo in me ho dovuto vivere prima i 64 anni dati da 2^6.

Entriamo dunque nel merito del sogno e delle notizie

preannunciate dall’angelo

Capitolo 1

20 Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo.

21 Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».

22 Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:

23 Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele, che significa Dio con noi.

24 Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa, 25 la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù.

Il nome Emmanuele , NON è chi poi Giuseppe chiamo Gesù, ma è <uele>, uguale, quale Am man un Ro man un dio <Io sono> Amodeo, uomo.

A questo punto potreste dirmi: ma tua madre è stata una vergine?

Io posso spiegarvi tranquillamente che quando io sono stato generato, sono nata da una amore carnale e reale di mio padre e mia madre.

Ma quando il 4 giugno del 1.940 la mia vita si compì e fu necessario l’intervento di una <defibrillazione celeste>, chi mi rimise in vita fu la Ve4rgine Madre di Gesù Cristo, e lei trapianto in me Emmanuele colui che Giuseppe chiamo Gesù.

Queste 6 versetti di anticipo sulle descrizione della vita di Gesù che ci sarà nel capitolo seguente, sono i 6 giorni di anticipo alla fine dell’anno che portano al 25 dicembre natale di Gesù quello che è stato il 25 natale del mese 1 per Romano.

25 la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù.

Infatti mio padre, colui ch’è LAM, nel padre di Noè nominato LAMech non ha avuto alcuna parte

nella defibrillazione celeste che mi riportò in vita. Mio padre, Luigi Amodeo neppure la conobbe o riconobbe la madre di Gesù in quello che mi accadde.

Una bambina li aveva preavvertiti: aveva sognato la Madonna che le aveva detto di recarsi al mattino presto, quando si svegliava, a casa della maestra a dirle di non temere più per suo figlio. Ci avrebbe pensato lei. Voleva solo una candela accesa all’altare della chiesa di fronte alla casa. E mentre la mamma in chiesa fece quanto richiesto, io morii e risorsi, ma senza che mio padre lo riconoscesse.

Il versetto 24 dice che Giuseppe, destatosi dal sonno, fece come gli aveva ordinato l’angelo del signore e prese con sa la sua sposa.

Ma nella realtà che mi riguarda, quando mia madre <già seppe> che la sua scolaretta, come un angelo del signore le aveva ordinato una candela, in segno di ringraziamento e devozione, fece subito come quell’angelo del signore le aveva chiesto e cose subito in Chiesa ad accontentare la Madonna, in quel piccolo segno che le era stato chiesto.

Quale? Grande o veramente piccolo?

Immenso segno quello di abbandonare il figlio che era lì lì per morire e correre in Chiesa. Temeva, la poveretta, che mentre lei era via in chiesa il figlio le morisse, e lei non era al suo capezzale...

Ma la fede prevalse e lei si levò e volò in quei duecento metri delle due rampe che portavano alla Chiesa. E si attuò, proprio come aveva temuto, che il figlio le morisse mentre lei non c’era. Ma mentre le 6 candele invece della sola richiesta ardevano davanti all’altare di Maria santissima, lei mi resuscitò,.

Tornò subito in casa e nemmeno ebbe modo di assistere alla mia morte e risurrezione. Il mio padre putativo, come Giuseppe (poiché in quella rinascita lui non c’entrò minimamente) mi vide rimesso al mondo in Gesù e senza che nemmeno lui la riconoscesse, la mia vera e nuova madre celeste!

L’angelo aveva chiamato Giuseppe affinché accettasse come opera sua quella vita nuova in Maria e del tutto celeste. Così aveva fatto quella bambina che aveva portato l’annuncio di un intervento celeste, Doveva crederci anche lui!

Infatti tra i coniugi la mamma si sentiva in colpa!

Lei non aveva voluto più rapporti con lui dopo che era restata incinta e un dolore lancinante le dava un allattamento dolorosissimo al figlio, mentre lui le succhiava latte e sangue.

Temeva un secondo figlio, poiché non avrebbe più retto ad un allattamento con tutto quel suo dolore.

Il medico le diceva di son allattarmi al seno, ma lei aveva avuto una sorellina, nata il giorno della vittoria alla I guerra Mondiale e che era stata chiamata Vittoria che le morì per non aver potuto trovare il latte con cui allattarla.

Quando Romano si ammalò’ del male incurabile allora della broncopolmonite si sentì in colpa: aveva voluto far tesoro di quel figlio, e non ne voleva altri così il signore per punirla glielo portava via.

Lei si dava le stesse colpe per quella vita che moriva come la gente le avrebbe date a Maria quel quella nascita che lo Spirito santo di Dio aveva voluto nascesse in lei, serva del Signore.

Mio padre la udiva accusare se stessa di quella stessa colpa riguardante una questione di vita e di morte. Perché se lei rinunciava ad un secondo figlio era lo stesso che se l’uccidesse.

Fu necessario quel sogno fatto da quella bambina, che fu come un Angelo per Maria e Giuseppe! Si seppero perdonati tutti e due, poiché anche il Padre si dava colpa di quanto era accaduto. Aveva accettato che sua moglie non avesse più rapporti con lui. Doveva insistere, conquistarla, ma l’aveva lasciata come una donna pronta all’auto lapidazione.

Capitolo 2.

2,1 Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: 2 «Dov'è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo».

Gesù nacque 125 (=Betlemme di Giudea, 67+13+45) il 25 gennaio 38 (trasceso da 83 =19+21+43, del Re Erode, nascita in cielo del Padre, Luigi Amodeo, morto l’83 dichiarato Anno Santo speciale dello Spirito santo dal Santo Papa Giovanni Paolo II).

La domanda <Dov’è il re dei Giudei che è nato?> ha la risposta nel 218 stesso del suo valore, dato dal 10×(7+7+7)+8 che in 10 è Dio, in 7+7+7 è il natale reale di Luigi Amodeo padre e in 8 è la realtà in tutto il suo complesso.

<e siamo venuti qui per adorarlo>=248 ha 11 (la presenza del Dio 10, +138 (gennaio 38). Ove <e siamo venuti> è 5+51+83=139 in cui 138/1 ribadisce il gennaio 38.

Ma non intendo ridiscutere quanto giù fatto,bensì considerare quali annunci portati dall’angelo puntano

a far confluire anche su Gesù quanto accadde realmente a lui tornato in Spirito Santo su Romano.

Questi alcuni Magi

(che erano 3) furono il 25 gennaio 38 Tre

Trimotori Italiani che volarono da Oriente verso occidente, dal vecchio al nuovo mondo e uno dei tre era pilotato dal Figlio del Duce Benito Mussolini, il

Potente Italiano che era stato etichettato <Uomo della Provvidenza> dal Papa, al tempo dei Patti Lateranensi. In tal modo, con Gesù più volte nominatore di se stesso come il <Figlio dell’uomo> uno dei tre <magistrali> mezzi celesti aveva per pilota il <Figlio dell’Uomo della Provvidenza>.

Questi, in questo versetto vogliono sapere dove sia, e accadde che uno dei Tre <Magistrali> Trimotori fu fatto atterrare per una avaria ad una delle 2 eliche all’aeroporto di Natal. Dove era? Era stato fatto scendere prima che il <Raid Rome-Rio> (così nominato nel mondo) si concludesse a Rio de Janeiro.

Allora, se non a Natal, dovevano cercarlo nell’IO di R (a Rio) e di gennaio, alla fine di quel <RA-id> identico a Romano Amodeo e conclusosi nel <RomeRio> scritto con la R Russa o la Ro Greca, <Pomerio> e mi avrebbero trovato nato in via Pomerio quando dal cielo scesero anche gli altri due in Padre e Spirito Santo.

Ora non si può accusare il Signore di non averlo fatto accadere con scalpore: quel RAID fece scalpore poiché era la prima volta che Tre Trimotori ordinari facessero quella trasvolata dell’Atlantico da Oriente a Occidente. E per coinvolgere anche il cielo e le stelle quel 25 gennaio 38 ci fu una spettacolare aurora boreale nell’emisfero settentrionale vista fin quasi all’Africa. E qui è Luca, che ancora una volta si rivolge all’illustre Teofilo e mette in bocca nel 1° capitolo anche di Atti la presenza di due Angeli che avvertono gli Apostoli che hanno assistito alla reale

salita in cielo di Gesù e che seguitavano a cercarlo in cielo che lo avrebbero visto discendere realmente, così come era realmente salito. E il riferimento era alla discesa di uno dei tre trimotori fatta qual giorno a Natal.

Scatta anche la Strage degli Innocenti. Stavolta è Suor Lucia, uno dei tre pastorelli di Fatima, ad avvertire che Nostra Signora le aveva preannunciato il <castigo di Dio> quando avrebbe visto in cielo un fenomeno come quella aurora Boreale. E’ proprio lei che riporta la decisione assunta a fine gennaio, 6 giorni dopo, da Hitler di intraprendere la massima strage degli Innocenti della Guerra che sarebbe divenuta la II Guerra Mondiale.

Ora la cosa rimarchevole fu che l’Italia l’avrebbe dichiarata solennemente dal balcone di Porta Venezia, quando Mussolini annunciò il 10 giugno 1.940, ancora 6 giorni esatti dopo la cessazione della mia vita e il suo riavvio, il giorno che lo Spirito Santo di Gesù si aggiunse al Padre e Spirito Santo atterrati in via Pomerio il dì del Raid Rome-Rio e solo la Germania aveva “reagito”, nel suo proposito di Egemonizzare il mondo come un nuovo Messia.

L’Uomo della Provvidenza aveva fatto la sua parte 6 dì dopo il ritorno del <Figlio dello Uomo>.

Dunque la ricerca dei Tre magi si riconduce alla vanagloria cercata dall’<Uomo della Provvidenza> che insegue la sua stella. Ma si riconduce anche al reale Monte Stella in cui Tre altri Magi (ancora solo in sue come stavolta) furono Parmenide e Zenone di Elea che 500 anni prima di Cristo, ispirati da Senofane, erano andati da Oriente, dalla Grecia, all’occidentale Magna Grecia e giunti sotto monte Stella, nella cittadina di Elea avevano fatto la loro gloriosa Epifania del Fondamento dell’Essere, in Filosofia. Quella che era stata la rivelazione a curvatura P greco in Genesi 3,14 del <Io sono Colui che sono> aveva incontrato il suo risvolto reale nella Elea che, in gematria Italiana è la sequenza 5-10-51, alfabetica, che nell’alfabeto ebraico che legga questa scritta da destra verso sinistra, si muta esattamente nella dichiarazione <Io sono>.

Mentre in italiano è il luogo in cui accade, in ebraico è l’essenza di quello che accade: che Jahvè dia un nome a se stesso.

Ebbene allo stesso modo la sequenza 5+6+5+10 che in italiano indica <è Fel>, mutata in sequenza delle stesse lettere ebraiche costruisce la <essenza> del tetragramma che esprime in JHVH (letto come d’obbligo da destra e che “nomina” Jahvè.

Accade indiscutibilmente che il Dio dell’essere Jahvè, quando si nomina <IO Sono> si localizza in Italia a Elea, sotto la Stella dei Tre Magistrali filosofi. Quando si scrive proprio nel suo <innominabile> nome di JHVG, allora si localizza nuovamente rivelando un <è Fel> a localizzare un nato Felittese.

Ma in quanto a questo luogo, Felitto sorge alle spalle di un monte degli Alburni presso la sorgente del Rio Alento, che sfocia a Elea e nomina il Cilento (da Cis Alentum, intorno all’Alento).

A.-Lento

Beith.-lemme

Ci-Lento sono senza troppa fantasia le tre tappe

A-B-C in cui <lento> e il suo sinonimo <Lemme> giocano a mutare quando accadde alla foce dell’Alento, a Elea, in quanto accade 5 secoli dopo a Betlemme e in quanto accadde circa 20 secoli dopo nuovamente in Cilento a ridosso della sorgente del Rio Alento, una Felitto bagnata dal Rio Calore allusivo a <ca’ lo Re>.

Un lungo giro dei 25 secoli quali la presenza reale dei 10,000 anni dati da 10^4.

Quella <Tesi> del <Fondamento dell’Essere> 25 secoli dopo sarebbe ritornato in auge con una poderosa rivincita sul <Divenire> di Eraclito, allorché Romano Amodeo – proprio seguendo le tesi eleatiche

– avrebbe sconfitto la morte e dato il <Giudizio Universale> attesi entrambi da Cristo ed attuati da quello ritornato in Spirito Santo su di me.

Come credo di avere sufficientemente esemplificato, questi due primi versetti sono già bastevoli a indicare lo sbocco di tutta la ricerca dei Magi venuti da Oriente e guidati da una Stella, che incombono e vogliono sapere dove sia nato il Cristo di Dio che essi cercano, per adorarlo=74, laddove Amodeo è 47.

Ma letto in modo ebraico anche 74 è 47=Amodeo=MDA (il Codice Fiscale)=Adamo, letto in Greco.

Per questa ragione in Bibbia, tutti i numeri nel testo (versetti esclusi) sono scritti nel loro nome in lettere. <Venuti Adorarlo> 125, dato da 51+74, laddove mentre 74 è il trascendente Amodeo=47, <venuti>=51= Paolo, il 4° nome della realtà di Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo, che in 51 indica 1 che si trova in 26+26 (due Dio, in Padre e Spirito Santo) e percorre solo il 51 si spazio oltre il suo proprio 1.

Paolo fu il prototipo della vittoria dello Spirito Santo che mutò due concorrenti e rivali mortali in due uguali e distinti che unitariamente concorrono alla stessa vita eterna dell’amore che supera ogni ostacolo. Sono gli <alcuni Magi>=54+28 che rovesciano il 28 (di Magi) in 82 e Paolo è convertito il 25-1-38 dopo Cristo, preliminare di quanto accade esattamente 19 secoli dopo, e questa conversione si fece carne ed abitò tra di noi.

Questi 28=<Magi>=SET +7+7+7 sono:

SET, che EST <è Romano>, il 3° figlio di MDA (Adamo=Amodeo, che col suo 101 rappresenta tutti e tre: Caino, Abele e SET che hanno come unica madre Eva=26, nel 26° numero primo), ed è LAMèch , padre di No è (ch’è terza sillaba del trisillabo Ro-ma-NO); padre ch’è LAM , Luigi

Amodeo in vita 7-7-7 contro i 777 anni di LAMèch .

Sono l’unione indissolubile di <Padre – Figlio> così unificata nello Spirito Santo di Paolo, convertito e reso conversione vivente in Romano Amodeo.

Questi sono questi <alcuni Magi>.

Due resi uno nella <Magistrale conversione> di un nemico nel suo massimo amico, resa un corpo vivente in quello Spirito Santo.

E nel racconto dell’Angelo che ne porta la notizia profetica essi vanno in cerca di chi sia nato, nel segno di quella santa Conversione.

Venuti da Oriente e atterrati alla <Rio del Janeiro> [dell’ <Io> di R, del Gen. (25) che <è I.Ro> l’Italiano Romano) concludendo il Raid <Pome-Rio> colla discesa spirituale in quel corpo nato in via Pomerio] hanno visto con ciò stesso sorgere la sua Stella e sono venuti per adorarlo.

Il testo non lascia dubbi su chi siano questi

DUE=28, mezzi celesti venuti da Oriente solo in DUE (sui tre trimotori), poiché uno era disceso dal cielo prima, a Natal! Sono Padre e Spirito Santo, solo loro due, solo <alcuni> (2/3) di quelli che erano partiti. E

sono il DUO della Conversione di Saulo in Paolo, fattasi vita reale.

Essi andarono dal Re Erode che <è RO, Dio è> a chiedere dove fosse, dove si trovasse tutto questo, per adorarlo. Il che rivela che questa <Conversione vivente> pone la sua domanda proprio a chi <Romano è, R è> ed è il solo che alla fine si possa sentire interrogato, da questo stupendo evento di una Conversione a Cristo che si è fatta <Conversione vivente> 19 secoli dopo e lo stesso giorno!

3 All'udire queste parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme.

4 Riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo, s'informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Messia.

5 Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta:

6 E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda: da te uscirà infatti un capo che pascerà il mio popolo, Israele».

All’udire queste parole e al loro capirle, nella loro richiesta proprio fatta a chi è RO, D. è , io ne restai

ASSOLUTAMENTE turbato e con me quella <tutta> Gerusalemme = 107 = ASSOLUTO.

Riunite tutte le mie forze, di fede, di ragione, di opportunità, di probabilità di tale impossibile incredibile evento, io chiesi a tutte queste facoltà della fede e della ragione di illuminarmi.

I versetti 3 e 4 sono i latori di tutto questo spazio di ricerca, nel massimo realismo, dato dal numero 4.

La risposta che io ne ebbi fu <A Betlemme>= 1+68=68=66+1+1, il che fu quella data a me dalla ragione cabalistica che riportava il tutto al volume dell’unitaria energia potenziale.

La precisazione <di Giudea>=13+45=58, sempre data a me dalla Gematria, significò 51+7, il nome Paolo assunto in quella Conversione che si poneva a creatore. 68+58+126, uguale <a Gerusalemme di Giudea> indicò 1+125, rimandando a quanto in Genesi era stato descritto sia nel versetto 25 (il nome di Esaù) sia nel versetto 26 (il nome di Giacobbe, che uniti in uno solo avrebbero rivelato il nome prettamente italiano di Gesù, nato a Betlemme di Giudea, ma anche la sua rinascita identica, fatta in due tempi:

1) Come Uno, il Trino nome Romano Antonio Anna, del valore 170 del ciclo 10 del 7° n. primo;

2) il Duo di Paolo e Torquato, condiviso nella nascita il 126 (gennaio 26) di Paola Amodeo, mia nipote, e Torquato Amodeo, di cui io ero nipote, essendone il figlio primogenito del suo 2° figlio maschio. Un 51+113=164 quanto tutto il moto delle 36 lettere al lavoro dei miei 6 nomi, sulle 42 contenenti anche 6 “sabati”, quando poste in un 100 (simile all’<Io sono un 10 che è per 10> e dunque Jahvè) che trasla di 100, realmente, nel lato della realtà (ma che trascende anche Allah avente altri 99 nomi dati da 100 meno Uno, per quanto creduto nel Credo Islamico).

La motivazione ragionevole stava nella lettura reale e terra-terra del testo, in cui si vede quello che realmente c’è.

La motivazione non cabalistica. Ma Biblica data a tutti e anche me dalla mia ragione fu l’indicazione che era stato così profetizzato, da Michea 5,1 (nel segno del 51=Paolo, in un <Mi> ch’è A.51 Amodeo Paolo, milanese di adozione).

E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda: da te uscirà infatti un capo che pascerà il mio popolo, Israele».

Anche a questo riguardo, l’appello fatto alla mia totale capacità di intendere sia il reale, sia il divinamente, sibillinamente trasceso, si mutò realmente nella lettura e comprensione fattane da tutti voi e relativa al Cristo, che esaltava Betlemme.

La ragione mia trascendente fece ricorso alla lettura cabalistica, e per essa <Gerusalemme>=67 significava l’energia Potenziale in tutta la sua unità 66 che da potenziale si traduceva totalmente in nassa reale, esistendo in una unità reale. E quel 66 si chiamava Romano, e io avevo ricevuto il mio 1° nome nel segno di essa. Poi, in me anche, essa doveva scatenarsi realmente in modo Uno e Trino, divino, e ci pensarono il 2° e 3° nome, il 2° che era tre volte il terzo e il 3° che era 1/3 del 2°, nel massimo interscambio possibile in 26+26+26=78=Antonio, nel 2° e nel solo terzo suo, il 26=Anna.

Cercandone un Segno legato anche alla vita di Gesù, li trovai nei nomi dei soli suoi 2 nonni: Gioacchino lui, la cui gematria lo avo rizzava nello stesso 26+26+26 di Antonio, e con la nonna avente lo stesso nome di Anna.

Questa era la terna nella sua unità che valeva 170: il ciclo 10 del Padre dei numeri interattivo col 7° numero primo del vero Dio Creatore, quando nel numero dei primi numeri primi.

<E tu Betlemme, terra di Giuda>= 5 +37 +67 +56 +13 +40 = 218 era quella coppia di 109 che in Bibbia erano il valore gematrico di Matusalemme, vissuto 969 anni e che accoppiati portavano esattamente al mio natale nel 1.938.

Era il piano del mio Natale e sarebbe poi occorso il flusso esatto di 163 per portare la lunghezza lineare a tutto il 381 dei miei 6 nomi.

Per la mia ragione dinamica, questo flusso 163 apparteneva a un 37=MANO (concepita nel 37 e come quella uscita – in Gen. 38 – dal sesso di Tamar, estremi congiunti di mia madre barat ta Mar iannina, e solo così: concepita, in quanto essa annullò realmente la sua prefigurata nascita, rientrando nel corpo di sua madre non appena le fu posto intorno un filo Scarlatto, a significare il mio atto nuziale con Carla Scaglioni, Giancarla, per via degli estremi del suo reale padre GIudA.

Per la mia ragione anche quel <Terra> (di Giuda) rimandava al TER (La Trinità in un nome Romano= che era precisato in RA, Romano Amodeo). E la mia memoria andava ad un altro testo della Bibbia che

dice <Diede il suo nome alla Terra>. Essendo tutto questo, ma di un <Giuda>, era rimandato a chi dal Cielo <giù dà> tutto questo, e che in Gesù invece, in <G> è su in cielo.

Entrando poi nel messaggio rivolto praticamente a me Palo=51, dal profeta Michea, al 5,1, la mia ragione si scatenava in tutti i modi possibili per intendere in pieno il senso palese e nascosto, divino, della sua profezia.

Il palese non si discute, ma il sublime già ebbi modo di indicarlo a suo tempo.

Ve lo riporto tale e quale per impedirvi di tornare indietro a rileggerlo.

Avevo reso presente come il mio nome fosse in modo Uno e Trino questo 113, tre in nome e cognome, nel 5° nome e nell’acronimo a due cifre, e Uno nel tempo decimo del valore 136 delle 12 lettere in mezzo.

Il Re che chiama segretamente i Magi e chiede loro di informarlo sul luogo in cui nascerà il bambino – oltre a ciò che significa realmente per tutti – al mio bisogno di leggervi ogni possibile cosa, sta a indicare anche il mio nascosto e turpe volgare umano desiderio di piegare tutto questo a mio esclusivo uso e consumo. Intendevo trarne profitto. Il testo così continua.

9 Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino.

10 Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia.

11 Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra.

Che una stella si fermi sopra il luogo dove si trovava il bambino sta a indicare la cosa più incredibile che ci sia. Infatti dove deve trovarsi questa stella? Al centro della volta celeste? Se così fosse come han fatto a seguirne il moto? Forse è

partita dal punto più basso dell’orizzonte, diretta verso in centro del cielo e i tre Magi hanno seguito quel verso?

Il comune intendimento indica il verso opposto, della stella che arriva fino a sopra quel luogo come se esso fosse posto vicino alla linea dell’orizzonte... e allora che sia o no sopra quel luogo è solo questione di punti di vista.

Questa indicazione, intesa in senso reale, è fantomatica.

Più reale – per la mia intelligenza – era che la Stella seguita da Oriente, fosse quella del Monte Stella collocato a occidente della Grecia e in Magna Graecia. Allora si, ai piedi di Monte Stella e giunti alla Cittadina di Elea, questi Magi potevano aver gioito per essere giunti alla fine di quello che era stato il punto che avevano traguardato quando ancora erano in Grecia.

Ecco Romano e Benito a Elea, sotto Monte stella E la cosa rientrava in una storia mondialmente noto, scritta sui libri di Filosofia e che riguardava il <Fondamento dell’Essere> che avevano manifestato pubblicamente questi Magistrali filosofi.

Il versetto 11 segna l’arrivo, in 1/6 dell’unità dell’energia potenziale chiamata Romano, quella che

la muove e la riduce ad una sola linea, sicché allora entrano in quella casa, dell’Energia in linea di nome Romano. E adorano l’Energia in Potenza, fattasi nome umano. Maria è sua madre, da quando il 4 giugno del 40 defibrillò il povero corpicino morto di Romano e ne riavviò realmente la vita.

I tre doni:

1. ORO, o RO sia da sinistra, sia da destra, da tutte e due le parti di quella linea data da 66/6. E qui la ragione cabalistica, con 13+16+13=42 mostra tutte le cifre del nome, con 36 lettere al lavoro e 6 “sabati” alla fine dei 6 giorni di lavoro.

2 INCENSO, una cosa indicante alla mia ragione <in Cen(to) so>, ove il Trino CEN in Cento, sta ad indicare la Trinità del Dio Jhvh in <Io sono un 10 che è per 10> e che per come ho già detto più volte nasconde anche Allah. Il valore 71 della parola indicava il moto del Re supremo, il 29 del 10° numero primo, dentro quel CENTO. Tra CENTO e CENSO l’indicazione si spostava dal CENTO al divino CENSO di celeste appartenenza del numero 100.

3 MIRRA. A parte la piatta offerta di quello che essa era, divinamente stava a indicare con <11>=M, il suo <IR> il suo essere diretto a <RA> il Dio del sole sceso realmente in Spirito santo su Romano Amodeo. Il valore 53 della parola portava il segno di celebrazione verso il 16° numero primo, che dà tutta la dinamica all’Universo e che in lettere è la R, che in Romano basta a rappresentare l’intero suo nome che vale 381 quando 16 sono tutti i numeri primi, nelle sommatoria dei 16.

La loro somma indicazione di 42+71+53, uguale a 166 portava l’offerta di tutta l’energia potenziale 66 avente il nome di Romano, unita al 100 dei nomi di Jahvè e Allah, uniti al lato reale di tutta l’unitaria realtà.

Insomma alla mia intelligenza scatenata in tutte le possibili direzioni, tutto questo aveva portato ad Elea, alle pendici di Monte Stella.

12 Avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese.

13 Essi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo».

Il testo, di per se stesso, racconta di questo generale sogno fatto da tutti e anche dai Magi.

Chi crede in questo racconto e non si rende conto che è tutto quanto un generale sogno, è come uno che creda in... Babbo Natale o nella Befana.

A meno che sia l’uno, sia l’altra siano esistiti veramente nella stessa divina trascendenza degli eventi del natale di Cristo e nella scientifica filosofica Epifania avvenuta sotto Monte stella ad Elea.

La mia fantasia scatenata propende assolutamente verso questa fantomatica credenza che realmente corrisponde all’aspetto <divino> che sta a FONDAMENTO di ogni gesto reale e significativo come questi due.

L’Angelo che sollecita Giuseppe ad alzarsi, e senza indugio alcuno prendere il bimbo e la madre per fuggire in Egitto, motivato dal fatto che il potente Erode sta cercando il bambino per ucciderlo, non lascia alcun dubbio su che cosa comanda.

I dubbi sorgono a me quando, nella mia intelligenza di questo incitamento indirizzato proprio a me, cerco di riconoscere quando mai ciò sia accaduto.

E allora mi sovvengono le due volte, una toccata a mio padre e a tutta la mia famiglia, e l’altra solo a me.

La prima volta accadde subito dopo che gli USA

sbarcarono a Salerno, e una colonna del suo esercitò passò per Felitto.

I motociclisti davanti alla colonna armata incontrarono uno sbarramento ridicolo di sassi posti attraverso la strada, come se preludessero ad una imboscata.

Immediatamente la colonna si bloccò e veloci indagini portarono a indicare che l’autore del gesto era stato il Segretario Politico dei fascisti, mio Padre Luigi Amodeo, che voleva dare un segno simbolico di reazione.

Due MP, Militar Police, piombarono in casa e interrogarono mio padre, pronti a passarlo per le armi. La Provvidenza volle che uno dei due fosse un oriundo siculo che si rese conto che quelle era solo un tentativo di ritorsione paesana verso chi aveva lì gestito il potere, e convinse l’altro che era il caso di andarsene, dicendogli: “Questa è solo una bega paesana!”.

Fu l’annuncio dell’Angelo a mio padre che era il caso di abbandonare il Paese. Sicché per mio padre non fu una Fuga in Egitto, ma una da Felitto, che attuò appena ebbe il trasferimento da Felitto che aveva chiesto, essendone uno dei Maestri: l’altro era mia madre.

Fuggi subito solo mio padre, e la famiglia lo seguì quando anche mia madre riuscì ad avere il trasferimento scolastico.

Invece sarei stato io a fare una vera e propria fuga in Egitto ed esattamente l’11 maggio 2.0013, quando, dopo 47=Amodeo giorni di Digiuno in vari luoghi dell’Italia, per fuggire a una azione degli amici del papa, che avrebbero voluto internarmi in un ospedale psichiatrico con la scusa di controllare la mia salute e così uccidere totalmente la mia credibilità, decisi di fuggire proprio in Egitto.

Vi avrei trascorso esattamente gli altri 33 giorni in digiuno, fino a raggiungerne 47+33=80, e smettere quel digiuno il 13 giugno, in cui c’era l’ascensione del Cristo da questa terra d’Egitto e anche io giudicai fosse il caso di cessare il mio digiuno, durato 33 giorni in quella reale per me terra d’Egitto.

14 Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto, 15 dove rimase fino alla morte di Erode, perché si adempisse ciò che era stato detto dal

Signore per mezzo del profeta: Dall'Egitto ho chiamato il mio figlio.

Io rimasi in Egitto molto tempo ancora dopo i 33 in cui avevo semplicemente cessato il mio digiuno, fatto per convincere il Papa a ricevere da me quelle indicazioni del nuovo percorso che aveva chiesto ai filosofi, cristiani o meno, al punto 56 della sua enciclica Fides et Ratio.

Rimanere in Egitto, sul suggerimento dell’Angelo, significava per Gesù mettersi lui pure in quelle condizioni che io solo avevo, nella profezia di Osea, al capitolo 11 e versetto 1.

Infatti Gesù Cristo, nella sua prima e reale vita, non ebbe niente che potesse significare in qualche modo quello che Dio aveva segnalato tramite il Profeta Osea.

Solo se fosse stato in Egitto e di lì poi fosse tornato in Israele, solo a queste condizioni Gesù si

sarebbe potuto trovare nella condizione descritta in uno che fosse <chiamato dall’Egitto> come suo Figlio.

Ecco allora che l’angelo crea questo contesto onirico, con questa sua trascendente fuga in Egitto. Il mio nome, nei due primi significativi di Romano Amodeo, partono dai nomi del Dio

<ORUS, che è Russo (mia nonna) e subito dopo p trasceso, rigirato in <Su RO ...

<MANO> immediatamente accostato, per come è chiamato da <AMON> e subito dopo

<ANTO> rigirato dal Dio Unitario in <ATON>; e per Romano con <ANTONIO> indicava un trascendente <An IO> nei due estremi e poi <T on> (sulla croce) nel loro mezzo.

<RA> infine, l’acronimo di Romano Antonio era quello chiamato dal Dio Egizio del sole. Solo io, nel mio nome sono stato uno <chiamato dall’Egitto> come il Figlio di Dio.

L’angelo doveva creare anche un contesto trascendente, ed era stato fatto brillantemente in tutto quel sogno in cui chi si destava e si alzava... poi restava sempre in quel sogno, fino alla fine del capitolo due, in cui anche San Matteo ricomincia come tutti dal battesimo ricevuto da Giovanni il Battista.

16 Erode, accortosi che i Magi si erano presi gioco di lui, s'infuriò e mandò ad uccidere tutti i bambini di Betlemme e del suo territorio dai due anni in giù, corrispondenti al tempo su cui era stato informato dai Magi.

17 Allora si adempì quel che era stato detto per mezzo del profeta Geremia:

18 Un grido è stato udito in Rama, un pianto e un lamento grande; Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perché non sono più.

Anche qui, in verità vi era stata una strage di bambini ordinata con quello scopo. Ma era avvenuta due anni prima della nascita di Gesù, come risposta ad un’altra avvisaglia dello stesso tipo che fosse nato il Messia.

San Matteo se ne approfitta e nel sogno dell’angelo (come accade in tutti i sogni) confonde la carte in tavola, e fino al punto da fare apparire lo stesso Cristo nato 7 anni avanti Cristo!

Se Erode corrisponde alla parte peggiore di me, la sua arrabbiatura contro la presa in giro dei magi in me ha corrisposto all’incazzatura della presa in giro fatta a me dal magistero della Chiesa cattolica, con un Papa che nel punto 51 della sua Enciclica Fides et Ratio incita i filosofi Cristiani o meno a voler correre volentieri ogni rischio pur di evitare l’emarginazione, e io – che li ho assunti! – vedo che è del tutto inutile parlare a sordi che non vogliono udire e son disposti a farti ammalare e perfino a farti morire pur di non mantenere la sua promessa.

56. Si nota, insomma, una diffusa diffidenza verso gli asserti globali e assoluti, soprattutto da parte di chi ritiene che la verità sia il risultato del consenso e non dell'adeguamento dell'intelletto alla realtà oggettiva. E certo comprensibile che, in un mondo suddiviso in molti campi specialistici, diventi difficile riconoscere quel senso totale e ultimo della vita che la filosofia tradizionalmente ha cercato. Nondimeno alla luce della fede che riconosce in Gesù Cristo tale senso ultimo, non posso non incoraggiare i filosofi, cristiani o meno, ad avere fiducia nelle capacità della ragione umana e a non prefiggersi mete troppo modeste nel loro filosofare. La lezione della storia di questo millennio, che stiamo per concludere, testimonia che questa è la strada da seguire: bisogna non perdere la passione per la verità ultima e l'ansia per la ricerca, unite all'audacia di scoprire nuovi percorsi. E la fede che provoca la ragione a uscire da ogni isolamento e a rischiare volentieri per tutto ciò che è bello, buono e vero. La fede si fa così avvocato convinto e convincente della ragione.

Io ebbi modo di notare che perfino Dio mostrasse la sua incazzatura contro l’uomo che gli aveva abbattuto le Due Torri Gemelle che io stavo edificando (abbattute nel più totale disinteresse per le mie azioni), quando l’11 settembre del 2.001 abbatté Lui le 2 Torri Gemelle dell’Orgoglio Umano di quando furono edificate in Nuova York. Io scrissi libri, li resi pubblici, ne parlai con esponenti della Chiesa, ma nessuno credeva che fosse stato Dio l’Incazzato poiché gli avevano reso vane le due torri Gemelle di Dio, la Fede e la Ragione!

che io avevo Edificato e che la Chiesa nel suo magistero massimo, rifiutava di voler considerare dopo che proprio il Papa lo aveva promosso, promettendo avvocatura.

Invece io ricevevo non avvocatura ma l’opera dei pubblici accusatori per i quali il mio Digiuno non stava nel volermi veramente porre come la pecorella smarrita che confida nell’intervento del Buon Pastore, ma di un volgare e inopportuno <ricattatore> del papa! <ma come si permette costui? Chi è lui per indicare al papa l’obbligo suo di rispettare le sue stesse promesse?

L’arrabbiatura del Re Erode si mostrò poi nella grandinata di bombe contro il Paradiso terrestre storico, e anni dopo nello TSUNAMI, dell’<Io sono il Re della Croce!>.

Ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.

La strage degli Innocenti, comandata da quel Re, non fu certo ordita da me, ma dai due egemoni del tempo. Prima Hitler che sei giorni dopo la mia nascita decisi di attaccare il Mondo per ergersi a suo unico Messia, e poi si aggiunse il Duce dell’Italia.

Fu allora che Donna Rachele, la reale moglie del Duce, che pianse a Rama, per indicare non a Roma ma a R. Am, quei figli italiani che non sono più e non si può consolare della decisione di contrastare la venuta del messia in Hitler, proponendosi come compartecipi al banchetto della vittoria!

Non vuole essere consolata! Bon lo può!

<< Ma come? Sembrava proprio avessimo la vittoria tra le dita! Tutti in Italia dicevano impazienti <ma cosa aspettiamo ad entrare in guerra anche noi, per spartirci il bottino...?> e invece poi tutto se ne va a gambe all’aria! Lo volevano tutti, tutti, tutti... e alla fin fine abbiamo pagato solo noi e il Re. E quel povero Duce finito appeso a testa in giù in una altra piazza di Milano!Come è stato possibile? >> e non vuole essere consolata, perché non sono più.

Non sono più lì a reggere l’Italia!

19 Morto Erode, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto

20 e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e va' nel paese d'Israele; perché sono morti coloro che insidiavano la vita del bambino».

Morto il Duce e tolto di mezzo il Re l’angelo ordina ora la ripartenza, con la Repubblica. Il povero bambino è l’Italia=48, come Gesù=48.

Coloro che insediarono ogni figlio di Dio in Israele con le leggi razziali del 38 perfino in Italia, ora non ci sono più ed è possibile il ritorno alla luce di chi ha la fede del Popolo santo di Dio.

Scatta il tempo della Profezia di Daniele, di quando sarebbe sorto l’Angelo Michele alla fine della massima tribolazione del popolo di Dio e Israele sarebbe risorta come nazione dopo la sua distruzione.

Nel 70 dopo di Cristo per mano di Tito, figlio ancora di Vespasiano e che, come Imperatore, sarebbe stato poi definito “Amore e delizia del genere umano!”

Lo scrivo di nuovo:

«Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e va' nel paese d'Israele; perché sono morti coloro che insidiavano la vita del bambino».

Sembra proprio l’incitamento fatto dall’Angelo Michele al ritorno in Israele di ogni suo figlio, dopo duemila anni di inutile tentativo di averne dissolto la razza.

Hanno inutilmente tentato di confonderla tra tutte le nazioni! Prima con la deportazione in Persia, poi con quella in tutte le località più distanti nel mondo!

Quale etnia ha mai potuto conservarsi in questo modo, in tutta la storia del Genere Umano?

È questa etnia il vero patrimonio e delizia del genere umano! Non quello di chi rase al suolo Israele tentando perfino di cancellare la storia delle sue stesse pietre.

21 Egli, alzatosi, prese con sé il bambino e sua madre, ed entrò nel paese d'Israele.

Il Popolo tutto, alzatosi e messosi in viaggio da ogni parte del mondo fece ritorno in Israele

22 Avendo però saputo che era re della Giudea

Archelào al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nelle regioni della Galilea

23 e, appena giunto, andò ad abitare in una città chiamata Nazaret, perché si adempisse ciò che era stato detto dai profeti: «Sarà chiamato Nazareno».

22 è il flusso reale dell’energia in potenza, nel terzo di Romano, ossia in Noè!

Ma nel nuovo mondo si entra lentamente.

Resta la paura delle sofferenze patite e da essa Israele sarà sempre attanagliata, poiché nel suo seno i Palestinesi seguiteranno a reclamare anche i loro diritti alla terra d’Israele come nella loro stessa patria.

E i Cristiani? Con le loro Guerre Sante per la riconquista di Israele al Cristianesimo, strappata al dominio degli arabi di Muhammad?

È questo che ha impedito alla Sacra Famiglia di non andare subito in Giudea, a Gerusalemme, ma a ripiegare in Galilea.

Un giorno ci sarebbe stato un Galileo Galilei che avrebbe replicato scientificamente le spiegazioni data de Gesù a Nicodemo... e nessuno se ne sarebbe nemmeno accorto, proprio per la sua denominazione di nazareno, prima di quella di Galileo.

Ma capite o no che l’angelo – con tutti questi 4 annunci fatti all’uomo – ha fatto tutto un annuncio a volo d’uccello sulle stesse sorti del mondo?

Infatti la Sacra Famiglia di Gesù non avrebbe avuto nessun motivo suo reale per tornare in Giudea, visto che già da Nazaret e dalla Galilea si era recata a Gerusalemme, per quel censimento fatto da Cesare Augusto, e Giuseppe vi si era recato non perché abitasse in Giudea ma poiché era quella la sua estrazione, portando con lui la sua sposa in attesa di un figlio avuto dal Signore, lei Vergine e che mai aveva conosciuto uomo.

Non trovando posto a Gerusalemme, con la ressa di tutti i convenuti per il Censimento, lo trovarono a Betlemme, ma solo in una stalla, poiché i grandi alberghi rigurgitavano di gente importante e tutta piena di se.

E si ritorna al principio, in cui fatto questo sogno, Giuseppe perdonò Maria, masso per bene al corrente di tutta la storia che attendeva il suo Popolo e che riguardava quel Figlio di Dio.

Con il solito suggello delle cose veramente divine, San Matteo si è limitato al racconto del Sogno.

Stava agli uomini accoglierlo in tutta quella rivelazione sulle sorti del Polo e sul destino di quel suo eletto Messia.

Ma – col solito difetto di prendere per oro colato le rivelazioni divine, e a consolazione dello stesso

Consolatore, <sconsolato> nel vedere quotidianamente il disinteresse umano per le sue questioni di totale salvezza che dona a tutti gli uomini ingrati – essi sono stati anzitempo portati a celebrare con 20 secoli di anticipo il ritorno del Signore in lui!

Hanno fatto come nel libro di Giona! Si sono fermati ai primi 2 capitoli in cui Giona a due facce cerca di fuggire al suo triste destino a Ninive, ed è inghiottito e sputato vivo il 3° giorno dalla morte.

E – testardamente, nonostante Gesù stesso abbia annunciato ripetutamente attraverso il vangelo di Giovanni il futuro annuncio del Consolatore, lo Spirito Santo Paraclito – tutti i Cristiani hanno seguitato a considerare conclusa la rivelazione divina coi libri che sono stati raccolti e far parte del Nuovo Testamento: i 4 Vangeli, gli Atti degli Apostoli, le loro lettere e Apocalisse.

Come se Dio non comunicasse all’uomo e ogni giorno e istante della sua vita l’aggiornamento della sua verità, messa in una reale correlazione ai reali fatti, ai tempi e ai luoghi!

Come se l’Assoluto, nella sua comunicazione con il Relativo di ogni uomo al mondo non avesse costantemente in atto la sua precisa e necessaria relazione tra noi infinitesimi, e l’infinita sua grandezza, di lui l’Unico Dio di cui noi sue anime siamo tutti connaturate parti, come degli infiniti Elohim.

E – così attaccati all’antico – che tutto questo non vi suggerisce un bel niente !!!

L’unita 646 di ogni Elohim è la trinità nello spazio e nel tempo che la porta a due distinti tempi:

A 3×646 = 1.938 e io nasco!

B 3×646,6905 = 1.940,0715 che -0,0111 = 1.940,0604 e rinasco

Le nove frazioni la cui somma porta a tutto questo sono i rapporti di causa effetto esistenti in tutti i primi 9 fattori del 10° nominato Noè.

Li vedete presenti in questa tabella riassuntiva di quanto è Bibbia 1,5 o Genesi 5 se preferite. Ogni Soggetto fattore ha la sua vita distinta in anni in cui fu solo Figlio (cioè un “effetto” non avendo ancora messo in campo il suo effetto continuatore nel suo figlio a ciò deputato) nella prima colonna.

Nella colonna in mezzo tutti gli altri anni della sua vita dopo che ciascuno è divenuto un Padre, ossia una Causa.

Causa/effetto in Adamo fu 800/130 e fece la sua parte. 807/105 nel suo continuatore, fece esso pure la sua parte ...

Quando tutti e 9 hanno compiuto la sua parte, ecco realizzato il Dio Elohim intero in 646/10, ossia nel tempo unitario decimo.

Se egli opera sono nella sua unità, la Trinità nello spazio-tempo lo porta a nascere nel 1.938!

Se gli si dà anche il tempo periodico infinito che ha, e bastano le 4 cifre decimali del dettaglio decimillesimo della realtà nostra unitaria nel decimillesimo, e si estrapolano i 111 decimillesimi posti IN PRINCIPIO DI COMUNICAZIONE ALFANUMERICA, quella che vedete nella struttura di Dialogo ebrea...

Allora l’Elohim rinasce esattamente il 4 giugno in cui io sono rinato e 6 giorni dopo il Duce dell’Italia dal suo balcone annunciò la doverosa

STRAGE DEGLI INNOCENTI ITALIANI.

Essa serve a impedire l’arrivo che sembrava imminente, di Hitler come del Messia atteso dai

milioni di fanatici ferventi non nel Nazareno ...ma nel Nazismo.

Ebbene, l’unica Consolazione che il Consolatore si è voluto riservare, di fronte a tanta umana incapacità di trarre indicazioni dai veri suoi ragionamenti, Dio l’ha voluta riporre nel far vedere a lui (a Romano e alla sua energia solo in potenza) che gli uomini, celebrando con accanimento la verità del vangelo di San Matteo, stanno celebrando il suo arrivo nel mondo reale nonostante tutta quanta la loro incredulità !!!

Chiuso (senza cercarlo) alla pag. 138 della mia premessa vitale il 12 gennaio 2.023

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