DEVO IO. TENER NASCOSTO

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Al mio alter Ego

Benito

Vittorio Anna Giovanni Vincenzo Amodeo oggi 17 febbraio 2.023 a 82 anni dalla sua nascita e a 9 dal suo ingresso in Paradiso

Quanto proviene da Romano Amodeo, (visto il nome Romano, in cui <da> si diceva <ab>), gli è parsa una conferma al fatto occulto che la rivelazione totale di Dio, avesse già avuto inizio da Abramo

La Bibbia è un libro sacro che parla della vita di tutti. Pertanto non è arbitrario che chiunque cerchi di vedersi descritto in esso. La cosa straordinarie è che il tentativo di Romano Amodeo di farlo, sortisce un risultato che è (in modo tale da non potersi credere) così attendibile da sembrare poi proprio assecondare tutte le sue aspettative e in questo libro quella di vedersi in Abramo. In verità, R. Amodeo – che era affermato nella sua professione di Architetto fino ad avere un ruolo da Magistrato di secondo grado presso il suo Ordine Professionale – fece proprio come Abramo e <Uscì dalla sua terra e andò dove il Signore lo avrebbe portato>. Ora in Genesi capitolo 18, Iddio, andato a fargli visita, si pose proprio la questione se dovesse tenere nascosto anche ad Abramo cosa stava per fare... e si rispose che non era il caso, visto che aveva messo nelle mani sue e della sua discendenza di far conoscere ciò che aveva in mente. Doveva distruggere la Terra, infine pervertita nei due suoi poli magnetici, che chiamò Sodoma come il Sud nel suo <Go mo> (vai ora) a Nord. L’inversione dei due poli magnetici della terra, col S.o Dom.1. che va con 2 a Sodoma a <convertirle> in <AMOD. S.> e in <A.R.-ROM-oG.> porterà invece il 17 febbraio del 4.631 dopo Cristo la Terra a ribaltarsi. Così Dio non lo nascose ad Abramo, e Da R.Amo è riportata la verità tenuta nascosta a tutti gli altri, compreso Gesù Cristo.

Premessa

Il mio tentativo di ritrovarmi nel libro Sacro della Bibbia, descritto proprio in persona, mi ha portato da molto tempo a rivedermi in Abramo.

Egli fu il capostipite che – come descrive il Libro – uscì dalla sua terra e andò dove lo portò il suo straordinario destino.

Anche io – preso possesso della mia vita – l’ho poi fatto, abbandonando quel <posto sicuro>

che mi ero alla fine conquistato, quando udii quello stesso richiamo:

<Esci dalla tua Terra e va, dove ti porterò...>.

Per esso compii allora il percorso opposto a quello del <Giovane Ricco> dei Vangeli.

Egli, in cerca di perfezione, l’aveva domandata a Gesù, e la sua risposta lo aveva disgustato.

Il Cristo gli aveva detto di abbandonare il suo luogo certo, per seguire con Lui quello apparentemente disperato di chi ha poi bisogno di tutto e di tutti.

<Avevo chiesto la via della perfezione nel mio desiderio di aiutare gli altri ... e l’ho fatto proprio a chi mi ha proposto di divenire io stesso un bisognoso, una volta donati – come mi ha proposto - tutti i miei beni agli altri... Che Perfezione è mai questa?>

Invece era proprio quella! Essa – se si ha vero desiderio di aiutare tutti con i propri beni – sta nel darli via proprio tutti, in una volta sola!

Solo così ci si dimostra il Padrone vero dei propri beni e non chi in parte ne dipende, e poi pretende la Perfezione di Sé, senza donarsi totalmente.

Chi è davvero Perfetto nel suo volersi spendere per gli altri, si offre direttamente, e per farlo non ha bisogno di altri strumenti.

Il 4 giugno del 1973, per la precisione, io, compresa la lezione data al Giovane Ricco, <uscii dalla mia Terra e partii>.

Solo dopo – meditando su tutte le cose con la massima libertà di chi non ha più nulla da perdere, se non se stesso – mi accorsi che era scritto anche nei nomi che io assomigliassi ad Abramo!

Capitolo 1

Ab=da R. Amo

<Ab> è nel latino ... che è la lingua di un antico Romano ... e questo è il mio primo nome, avendo poi il cognome Amodeo.

Questo Romano Amodeo mi ha presentato quello di Abramo come se Egli fosse stato mandato – e proprio da me – a uscire dalla sua terra, da me: da R. Amodeo: <Ab> (<da> Romano), <da R. Amo>.

L’impressione ha preso forza quando poi ho osservato che la Bibbia descriveva (nel libro 1,18) la discesa trinitaria di Dio, a visitare Abramo.

Ho notato che – ai versetti 17-19 – il Signore stesso si era chiesto come dovesse fare con Abramo, dal momento che era sceso sulla Terra a vedere se fosse il caso o no di distruggerla in Sodoma e Gomorra, pervertite.

Ora – il nome Sodoma – io lo <So> DOM. A, il n. 1=A, il Dominus, e so anche che a Sodoma Dio ci va con 2 e non con 3 persone.

So anche che se Sodoma, invece di essere distrutta è semplicemente convertita dal Dominus n. 1, è uno straordinario AMOD. O S. (Amodeo o Salvatore) al pari di Gomorra che se è convertita lo è in A.R. (Amodeo Romano) ROM (Romano) o G. (fate voi).

Uso la versione della Bibbia di Gerusalemme, della C.E.I., che per me è la sola perfetta:

Genesi 18,17-19

17 Il Signore diceva: «Devo io tener nascosto ad Abramo quello che sto per fare, 18 mentre Abramo dovrà diventare una nazione grande e potente e in lui si diranno benedette tutte le nazioni della terra? 19 Infatti io l'ho scelto, perché egli obblighi i suoi figli e la sua famiglia dopo di lui ad osservare la via del Signore e ad agire con giustizia e diritto, perché il Signore realizzi per Abramo quanto gli ha promesso».

Questa parola di Dio ha fortificato la mia sensazione di vedermi coinvolto nel libro biblico, nella prefigurazione di Abramo: io infatti ho segnalato ai viventi la data della <fine del mondo>, ignota anche a Gesù.

Per la perversione dei due poli magnetici: Nord e Sud come Sodoma e Gomorra.

Dalle mie ricerche – derivanti proprio dalla lettura nuova fatta da me della Bibbia – ho infatti appreso la data della <fine>.

La distruzione del mondo è distinguibile dando un significato al valore dei 4.631 anni insiti in Bibbia 1,1,1.

Qui le 7 parole sono ordinate da sinistra verso destra, come nella nostra lettura.

In Ebraico sono nell’ordine inverso, poiché sono lette da destra verso sinistra.

Le 7 parole hanno di media 4 lettere ciascuna, per 28 in totale da 4×7; e il 913+203+646 +401+955+407+1.106 del loro valore dà il

totale dell’ anno 4.631 .

Sono anni, poiché la 1ma parola 1 תישארב (letta BRASIT=913 in acronimo, da destra) vale ¼ dei 10 anni solari della Terra, uguali ¼ di 3.656,5 giorni.

Nel 10 anni (di 365.25 giorni/anno), la presenza ¼ (di tempo 1 su spazio-tempo a 4 dimensioni), porta a 913,125 anni.

In ciò 0,125 e <tempo del tempo> e non sono più anni interi dati dal tempo ¼ di 10 anni, ma da 1/80 dei 10 anni.

Sono invece 1/8 dell’anno ed è il tempo complessivo della realtà, del 4 in positivo, e 4 in negativo; da -1 fino a +1, il volume è 2^3 = 8, il cui solo tutto in positivo è 1/8 degli 8.

Pertanto la Bibbia, escludendoli come anni, ha fatto bene, poiché 1/8 serve a dare il tempo del solo volume che è in positivo nell’Universo.

Esso è detto così proprio poiché è avanzante tutto e solo in positivo nel verso reale e visibile del suo tempo.

Accertata in anni la prima parola, il totale del versetto, nella stessa <gematria> che assegna numeri alle lettere dell’alfabeto, presenta 4.631 anni , nel mentre la traduzione in lettere italiane dice che < In principio creò

Dio il cielo e la terra >.

Se è vero che il Signore non ha nascosto <a me come Abramo> il vero significato, esso è:

Dio in Bibbia 1,1,1, ci ha avvertito della <Fine del mondo> di Sodoma e Gomorra ..., pervertite sì, ma solo nell’ordinamento

magnetico totale della Terra rispetto al Sole.

Esso imporrà il ribaltamento della massa terrestre, in un dì solo: il 17 del mese 2 descritto l’inizio del <Diluvio Universale>, in Bibbia 1,7,11.

Come il quadridimensionale 1111, mosso da -300 a -300 ... nei 600 anni di Adamo

Il compito che mi sono sentito dare io è stato proprio questo: l’ affido totale da Dio dato a

Abramo di conoscere il vero! Dato non al Cristo, ma a lui e discendenti. Gesù serve a fissare l’inizio giusto da cui contare gli ultimi tempi.

Quando chiesero della fine al Cristo, Egli rispose: Matteo 24,15

Quando dunque vedrete l'abominio della desolazione, di cui parlò il profeta

Daniele, stare nel luogo santo - chi legge comprenda -, Chi legge comprenda? Dio l’ha affidato ad Abramo, e R.Amodeo legge e comprende!

Daniele 12,11-12

11 Ora, dal tempo in cui sarà abolito il sacrificio quotidiano e sarà eretto l'abominio della desolazione, ci saranno milleduecentonovanta giorni. 12 Beato chi aspetterà con pazienza e giungerà a milletrecentotrentacinque giorni.

Così comprendo: <vidi l’abominio della desolazione in luogo santo> quando il Cardinale Ratzinger, nel 2.005 fu eletto a Papa, nel luogo santo del Conclave; e mi annoto i numeri 1.290 e 1335 riferiti ai giorni>.

Daniela aveva scritto prima:

Daniele 12,7

Udii l'uomo vestito di lino, che era sulle acque del fiume, il quale, alzate la destra e la sinistra al cielo, giurò per colui che vive in eterno che tutte queste cose si sarebbero compiute fra un tempo, tempi

e la metà di un tempo, quando sarebbe finito colui che dissipa le forze del popolo santo.

Ecco dunque verificato il computo:

+ 2.005 è anno (in S. Pietro è Pietro l’Anticristo)

+ 1.290 tempo detto da Daniele, ora è in anni

+ 1.335

+ 0.001 tempi , detti da Daniele: numeratore e suo denominatore unitario.

= 4.631 anni della pienezza dei tempi detti dalla Bibbia in 1,1,1, della totale creazione.

Devo far comprendere anche a voi perché

l’abominio della desolazione è con Benedetto XVI che diventa Papa.

Un Papa che si dimette va contro il Cristo di Dio che l’ha eletto Pietro per sempre! È l’atteso anti – Cristo.

Benedetto XVI è il 2° Pietro che fa <il gran rifiuto>, e il giorno in cui lo fa (l’ 11-2-2.013)

Dio assunse l’aspetto del Giove saettante, che ben dimostra il suo non essere di quell’avviso!

A ribadirlo, giusto 10 anni dopo, compreso anche il giorno di inizio, dunque il 10-2-2.023, un altro fulmine colpì il Cristo che domina su Rio del Janeiro!

È il luogo in cui il 25 gennaio (in cui io sono nato), 2 soli mezzi celesti scesero dal cielo completando il Raid ROME-RIO (così noto al mondo) mentre Padre e Spirito Santo scesero nella mia povera umana stalla in via POMERIO. Poi – se non si vuole avallare quella <cosa> di Giove saettante e dei 2 scesi in una stalla umana in via Pomerio – ecco l’autorevole la parola di Gesù a Pietro:

Giovanni 21,18

In verità, in verità ti dico: quando eri più giovane ti cingevi la veste da solo, e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi».

Benedetto XVI ha decretato <la resa> dei vicari di Cristo! Che non sono d’accordo con Chi li ha fatti papa e per orgoglio e demenza

senile osano <correggere> il mandato che è eterno, di:” Tu es Petrus! >

E se per caso volete sapere perché ho riportato tutto al giorno della mia nascita, ciò è perché quando Dio concesse ad Abramo la conoscenza del vero che era nascosto a tutti gli altri, gli infuse lo Spirito santo di Dio.

E un Pietro (Giovanni Paolo II) fu poi mosso dallo stesso Spirito Santo a <provocare> la discesa in campo di un filosofo <cristiano o meno> che scoprisse un nuovo percorso!

Una conoscenza che portasse a Cristo e che fosse restata fino allora occulta (e proprio nelle modalità delle cose nascoste a tutti gli altri e rivelate al solo Abramo).

Solo da R.Amo ci fu la pronta adesione e la risposta: <Eccomi!> e chi caparbiamente la nascose al Pietro vigente che la cercava.

Fu il segretario Ratzinger che – andando contro il suo Pietro e contro lo Spirito santo –tenne digiuno un povero Cristo per 57 giorni!

Poi altri 55 quando fu lui il Papa, nel totale dei 112 con cui il <Gloria Olivae> è elencato nella Profezia sugli Ultimi Pietro da San Malachia.

Ve la mostro, per non dirvi cose che poi non vi documento e che non vi spiego. Questo è il testo che segue la riga in cui è <Gloria olivae> il motto riferito al Pietro elencato n. 112.

Non come è ora, contato col 111 avendo omesso di tener presente l’antipapa che fu Innocenzo III, 1 dei 2 omonimi.

2 descritti da un unico motto: il “Comes signatus” che dà segnato il suo <comes> il suo compagno omonimo.

Ebbene la Profezia rivela che <In seguito> (in pROsecutione...) c’è un RO occulto, poiché ci hanno visto ER leggendo pERsecutione quello

che era indicato solo con <in psecutione . > con tanto di punto dopo!

Invece il Signore – che nasconde a tutti ma non ad Abramo – ha portato R.Amo a vedere il RO che era occulto, tanto che il periodo, con 2 parole, in effetti ne ha le 3 di <In principio RO> (restato ignoto fino all’intervento nuovo che è pervenuto da-Ab R. Amo).

Così il periodo successivo a queste 2 parole (che sono 3) dice: estrema Santa Romana

Ecclesia siederà... e infatti eleggerà un pietro venuto <dall’altro mondo>, come lui stesso (papa Francesco) dichiarò appena eletto Pietro.

Davvero un Papa dell’altro mondo: quello degli antipapi! Infatti se è vivo un Pietro e si fa un conclave per farne un altro, si fa un Antipapa.

Per questo nella profezia di San Malachia sono nominati anche gli Antipapi!

Quell’<altro> cui si riferì Gesù, che avrebbe portato il <Pietro vecchio> che aveva steso le braccia a un <altro> che avrebbe assunto le sue vesti, era proprio un <altro Pietro>.

Dunque un <Antipapa> passato a Papa solo dopo la morte di <Gloria Olivae>, avente la Gloria dell’Orto degli Ulivi, del Tradimento, che

era necessario fosse fatto al Cristo. DOVEVA esser tradito da Giuda nella sua vita reale!

E doveva essere tradito dall’anti Cristo dopo di essere ritornato in un <povero Cristo>.

Lo affamò per i 120 giorni = 3×40, il TRIPLO dei 40 assunti da Gesù volontariamente!

Capitolo 2

Da=ab R. Amo

«Il progetto divino».

Il Signore l’ha mostrato ad Abramo, ed ora daAb <R.Amo> esso è comunicato a tutti voi:

L’ Assoluto per creare il mondo relativo si è avvalso della perfezione dei cicli della matematica, e ha posto 10 e 10×10×10 a sua immagine e somiglianza una e trina: del suo essere un Duo in 10^2: tanto in JHVH «Sono chi sono», quanto in Allah, trascendente i suoi 99 “altri” nomi tratti dall’occulto “100” -1.

In principio reale Dio pose il 1° n. primo, il 2.

Il 1°, implicitamente un 2, impose al 1° fattore derivato Adamo=30 le 3 decine, a 1 Giacobbe 12 figli e a 1 Gesù i 12 apostoli. 90×10 +(1+12) fu così il 913, in principio.

Furono la presenza ¼ di 10 anni fatti dei 7×(26+26)+10/8 giorni così ideali che il pianeta Terra fu come un computer su cui attecchissero le seconde vite dei virus .

I 12 furono in 6+6 il riferimento ai tre assi

Cartesiani, con 6 versi in ammassamento magnetico, e 6 in espansione elettrica dalla stessa origine della loro intersezione.

Imposto il comando 1° al numero 2, fatto da due unità poste 1/1 e che valgono 1, delegò i numeri primi a ordinare ogni cosa come i soli a negare ogni altra divisione che per 1 e se stessi.

<Ordinano> bene solo quando ciascuno si attiva nel suo giusto tempo, nei decimi.

<Son> l’occulta manovalanza di 1/1 (dato da 2) dei 2^4 primi, la cui somma è di 381 unità.

Essi ordinano la dinamica del creato, con tutti i loro numeri ordinali dal 1° fino al 16°.

Per mutar solo volto dai cardinali, i primi, secondi ecc. usano la forma dell’Alfa, Beta, equiparata ai numeri ordinali 1°, 2° ...

Il 2, in potenza Una e Trina con 2^1 +2^3 = 2+8, impone il ciclo 10 con la lunghezza totale del 1° primo elevato a 1 e poi a 3

In Ebraico lettera n. 10 è quel IOD che DIO trascende in italiano, mentre L=10° in italiano è EL (Elohim) è AL (Allah), nel mentre che è pronunciato RO=29 in greco il 10° n. primo, XP, come se fosse il 10 Romano.

29, 10° primo, trascendente <Re dei Re>, quando è reale in 1, genera 30 in Adamo. Non è nome di fantasia, ma segue l’Ordine in cui i vari ordinali A, B, entrano in atto.

01°=A è il 1° ad agire: dunque è la A

04°=D è 1° e 3° (Trino), è il 4°=D

01°=A è 1° nel 3° dato, dunque è 1°=A

11°=M è 1° e 10°, dunque è 11°=M

13°=O è 3° e 10°, dunque è 13°=O

30° in totale si chiama ADAMO, e non per fantasia, ma per gematria, la seria disciplina che trasforma i cardinali negli ordinali ordinati dall’ordine alfabetico.

Sulla base trina di 10×10×10 =10^3, 10, IOD=DIO crea, con 10^7 volte il 10^3, le totali di 10^7×10^3= 10^10 , indicate dall’indice 7 ... e in Bibbia sono 7 giorni.

Gli scienziati, sulla base unitaria dell’anno in cui si muove la luce, riescono ad osservare solo 10^10 anni, e non si avvedono d’essere comandati da 10^10 !

Credono che questa sia la data di inizio del Big Bang poiché – per quanta scienza essi abbiano – ne sanno meno di Abramo!

Abramo è stato l’unico ad avere la delega che Dio negò persino al Figlio prediletto in cui solo si compiacque! La darà al Cristo quando la Sarai di Abramo si coniugherà in Sarà da=ab R.Amo, il Consolatore Paraclito.

L’anno luce è una distanza di spazio e non di tempo, anche se porta dati temporali.

Sì, la luce impiega 10^10 anni a percorrere la distanza, ma chi gli dice che sia l’inizio?

È di questi giorni la visione data da un super telescopio avvicinatosi all’inizio nel tempo... e non capiscono: ci sono galassie come ora!

Sembra incredibile che dei <geni> della tecnica, cadano davanti alla comprensione delle cose più semplici da capire: e che <nulla esiste>, se tratto dall’Origine Zero, anche se appare l’Universo! Dal vero nulla c’è di definito e solo divina è la sua < parvenza >.

È l’opera trascendente della potenza della matematica, che è data da 10^10.

È 10^10 che – chiamato <potenza> - ha quella <divina> di poter creare dal nulla!

Dal nulla la pura parvenza dell’infinito

Universo poi è per forza reale-immaginaria.

E oggi dovrebbe essere facile da capire, con la possibilità di giostrare coi numeri e di creare film come cartoni animati che appaiono totalmente simili alla realtà.

Come lo possono? Solo grazie a 101011... una stringa di ordini in sequenza a 2 sole alternative <regolate> dal Software.

Sarà un bel gran <malessere> (per tanta

Scienza convinta della verità del mondo dell’apparenza) l’ammissione finale che c’è un Ente Supremo creatore ASSOLUTO in essere nei 7 giorni della Bibbia!

Sarà umiliata nel dovere infine ammettere che posta D=4° ordine della realtà unitaria, posto I=9° della velocità (3/1)^2 della luce, e posto O=13°, in somma si abbia l’ordine 26° dato da DIO colle sue sole 3 entità, le 3 del 10 di IOD.

Solo così il reale Creatore in 7 giorni manda la Terra da un punto al diametralmente opposto dell’orbita dopo 26 settimane!

Sarà cosa <tosta> da capire ai soloni della scienza che l’Assoluto, privo di vincoli, indefinibile, se non fosse anche definito alfa-numericamente, sarebbe vittima della sua stessa indeterminazione.

È dura per la SCIENZA dei tanti Soloni che credono nella verità della <cosa in sé>, che quell’accertamento essenziale del Dio <IO SONO> conformi la realtà in una sola cosa: la <rappresentazione soggettiva>.

Anche una macchina che pare faccia cose da sé, infine è <vista> da un vivente.

E se mancasse un <vivente e pensante> che cosa resterebbe dell’Universo <visto e pensato così> solo da un DIO <io sono?>.

Gli scienziati di oggi devono ancora fare il passaggio dalla concezione di un universo oggettivo, a quella di uno che esista e si muova nel tempo solo grazie a uno <VIVO>.

Uno che passa da 1/1  2/2  3/3 fino a N/N.

Questo che segue è indiscutibilmente vero!

1/1 = 2/2 = 3/3 è la verità molteplice in cui qui è 1 in 3 distinti tempi! Ma il <divenire> di 1/1  2/2  3/3 non lo diventa da sé.

Il divenire autonomo delle cose in se stesse è la più grande <incomprensione> (per non dirla <stupidaggine>) di tutta quanta la storia scientifica!

Sembra vero che quando una bomba esplode attua una forza propria ... Gli scienziati non sono scemi, e la parvenza è proprio questa!

Ma quanto accade alla bomba è simile a un 1/1  2/2 (la causa che diventa l’effetto)

colla scienza che li sa 2 eventi <simultanei>.

Non c’è prima una causa e poi l’effetto, poiché insieme uno si spinge sull’altro, e dei due opposti enti noi lasceremo la causa, restando nell’effetto del razzo con sempre meno gas. Tutti i fenomeni naturali sembrano davvero avere una forza loro che li porti a evolvere come una unica cosa autonoma, ma è falso!

La Scienza che si fonda sulle apparenze concrete come queste, della Natura, non va a pensare a nessun <potere occulto> che sia posto a monte di tutto quello che è visto succedere per virtù propria.

Insomma siamo come in presenza della pellicola di un film che proceda come da sola, avanzando per sua propria inerzia, e che –fotogramma dopo fotogramma – passi davanti all’obiettivo e alla luce che la proietta ...

Noi saremmo fermi li’, sul nostro presente, come l’osservatore che poi la distingue.

Ebbene, anche ammesso che sia vera l’inerzia della pellicola, resta sempre il bisogno totale di un operatore, che selezioni i fotogrammi e ne inquadri solo 1/N alla volta.

L’idea che sia la dimensione fisica del quadro che dà l’inquadratura è fuorviante: solo un <vivente>, tra tutte le N reali inquadrature del film è chi in ultima analisi impone la presente.

Posti in essere tutti i viventi dell’Universo, ognuno di essi è l’arbitro Assoluto relativo alla presenza, nel tempo e nello spazio, di tutto l’Universo che vede <presente lì>.

Sono solo io a decretare – con un arbitrio assoluto – che sia <morta> la visione di tutti gli altri come me vissuti prima o <non ancora avvenuta> quella di coloro che mi seguiranno.

La Natura e l’Universo non determinano la mia vita, ma gli scienziati credono nel contrario! Non sono stati illuminati come Abramo.

La vita soggettiva impone di fatto la presenza del cosiddetto <osservatore> della fisica.

Se è <costui> a veder presente solo 1/N degli N giorni di tutta la sua vita – è proprio quel <soggetto divino> che poi organizza tutta la vita scandendola in gruppi di 7 giorni.

Lo fa in modo analitico: 6 sono di per sé i versi fondamentali e perpendicolari tra loro (ossia che hanno solo 1 punto in comune), partiti dalla Origine: l’intersezione dei tre infiniti assi visti da Cartesio e che presero il suo nome.

L’osservatore deve analizzarli in sequenza tutti e 6... così passa in rassegna le 6 facce di un cubo, vedendone una alla volta e avendo l’impressione che quello ruoti.

Lo fa vivendo a velocità elettromagnetica con la sua mente, e gli sembra che quella velocità di trasmissione dei dati gli sia portata dalla velocità della luce.

Sfido che sia una velocità insuperabile! Chi può riuscire a essere più veloce di se stesso?

È la velocità magnetica dell’ osservatore ad andare verso la faccia del cubo posta all’origine, facendolo colla velocità della sua esistenza cerebrale, e – per azione uguale e contraria – vede muoversi e uscire la luce di ciascuna faccia che dal cubo va verso di lui.

È la necessità stessa di vedere tutto che costringe l’osservatore ad analizzare una dopo l’altra tutte le 6 facce del cubo e a vederlo roteare nell’unico modo in linea che lo permetta.

Questo ci porta a vedere ruotare tutti i corpi liberi, ma sempre in relazione alle rispettive proporzioni.

Così quel mondo sottostante al nostro, che ci appare come la sua struttura atomica, ci porta a vedere che in ogni minuto secondo ogni

particella dell’atomo ribalta l’asse della sua rotazione, dopo il massimo dei suoi apparenti giri corrispondenti alla visione di tutto quell’accorpamento per le 6 azioni centripete.

Noi, vedendo ruotare un cubo davanti a noi, fissiamo un asse tra due vertici opposti in modo tale che da quella rotazione noi si veda tutte le sue 6 facce. E poi siamo costretti a vederlo ribaltato, in modo da vederne anche la rotazione inversa, dopo tutte le giuste rotazioni che esistono e sono fissate dal rapporto N/N.

È l’elettrone a farlo? No! È l’analitica nostra osservazione che ci impone di vedere il tutto!

Così, alla nostra azione, corrisponde la visione atomica di una particella che completa il suo ciclo in ogni minuto secondo.

La massa della terra, molto più grande di noi, (ossia facente parte non del nostro corpo interno, ma dell’universo ad esso esterno), ruota lentamente.

Ma anche essa è vista ruotare solo grazie alla nostra analisi – ora terrestre – che ha raggruppato il fenomeno negli apparenti e autentici 7 giorni terrestri.

E qui entra in azione il DIO a dimensione 26 poiché – con il piano a lati 10 e 10 – sta analizzando tutti e 6 i versi centrifughi, uno dopo l’altro.

Così la Terra è costretta ad apparire avere anche una rotazione impropria (attorno al suo Sole), la quale in 26 gruppi di 7 giorni la porti nel punto diametralmente opposto di quella orbita.

Forse è la Terra a farlo? No sono le regole che ci sono state imposte da Chi le ha fissate alla base del nostro modo di vedere tutte le cose, ma solo una dopo l’altra.

E sono 7 i secondi, le ore, i giorni, gli anni... ogni unità relativa del tempo.

La natura – in ogni sua dimensione – è costretta a subire le regole di osservazione imposte alla vita dell’osservatore! Scientificamente parlando – e tirando in ballo nozioni che fanno parte della fisica tecnica – ai 6 vincoli e gradi di libertà che sono attuati secondo le 6 linee di moto unitario dall’origine,

componenti di tutto, si aggiunge il vincolo nuovo di un raggio che sia lungo 1.

Esso – andando dall’origine in tutte le direzioni – è per metà positivo e metà negativo, e la loro somma è zero, come se non ci fosse ... e Dio se ne restasse sull’Origine, in riposo settimanale, anziché in un lavoro totale e in totale equilibrio, che c’è ma non appare.

In Natura, ove questo accade, noi vediamo presente proprio il nulla apparente del vuoto esistente tra le stelle.

Vuoto non è e nemmeno pieno. Ha in sé ogni forza possibile e immaginabile dell’essere ASSOLUTO, che – nel relativo – non appare.

7 è indicato in 10^7 ×10^3 = 10^10, per cui 7 è proprio il lavoro fatto dall’Unitaria Trinità di Dio, compresa nel totale 10^10.

Chiediamoci a questo punto Chi sia la vera causa di ogni movimento.

Risposta: è Dio! Se manca 1 delle 10 unità che lo indicano nell’esponente = indice di 10^10 –basta 1 sola! – ecco che Dio attiva 10^9.

10^10 e l’Origine degli assi – geometrico punto senza dimensioni – sono la stessa cosa! 10^10 anni e l’apparente zona dell’Universo che noi vediamo ... sono la stessa cosa.

Tutto è reale e immaginario ... tutto è la pura e divina IDEA dell’<essere che è l’essere>.

10^9 – tratta da 10^10 – è la velocità magnetica c^2, il quadrato della velocità totale (che ha in sé anche quanto è trasversale al flusso centripeto), la quale attira idealmente con potere assoluto l’1 elettrico ch’era fuggito. È l’area trasversale in perfetto equilibrio tra -33 e +33, e +66 chiamata Romano.

16=R è Jahvè Uno Trino <son il 4 che son ×4>; 13=O è il moto dello spazio 3 nella carica 16; 11=M è il moto del piano a lati 1 e 1 in 13;

01=A è il moto di 10 in 11;

12=N è la realtà Una e Trina 4 che è × 3;

13=O è il moto 1 di questo Trino Uno e Trino! 66, è l’energia in potenza di nome Romano

66+66/3 è in atto in quel 99 che nel Credo Islamico sono i 99 nomi di Dio, e che, se fuggono in tutti i versi, dividono per 99 il 10^3 e nasce l’infinito spazio-tempo 10,10 periodico. È quello del Dio Padre (dei numeri decimali) che si è reso infinito, in ogni tempo e luogo, elettricamente fuggito dal suo Trino 10^3, creando coi 7 dì indicati nell’indice di 10^7.

La forza magnetica scatenata da Dio è la gravitazione che vince ... mentre sembra perdente nel Big Bang a potenza universale.

L’esplosione sembra vincente, ma non lo è poiché appare dalla vittoria assoluta di Dio (che impedisce che ogni cosa esca dal centro).

A noi osservatori non resta altro che vedere –per azione uguale e contraria – la componente elettrica, come se vincesse, e ci riuscisse!

L’assoluto magnetismo di Dio – attivo, ma rivolto dappertutto – dà l’idea di un Dio che sia a riposo e ... si disinteressi dei singoli casi.

Invece è la forza insuperabile che tiene unito 10^10, e – se solo appare 1 che manca –attiva una palese irresistibile forza magnetica e centripeta che tiene sempre unito il tutto.

A noi però sembra assente questa forza, come anche qualsiasi espressione del Dio Assoluto in ogni campo relativo, fisico e metafisico.

Invece essa opera, e in forma di bene e male, in tutto ciò, e ha l’aspetto determinato, di oggetti e entità a se stanti con forze proprie.

Non è difficile da capire. È così tutte le volte che uno scrittore vuole raccontare l’esistenza, e allora crea personaggi secondari a Lui.

Essi sembrano slegati dal Creatore e con <pensieri, parole ed opere> che sembrano i loro, ma che non lo sono! Son del Creatore!

Questo dovrebbe tranquillizzarci tutti. Essendo ognuno di noi, nel suo Spirito, proprio quello che manca a Tutto Dio, come credete che sia possibile che Dio non ci richiami a Se?

Vedete dove Dio ha portato Abramo, quando ha deciso di non tenergli occulto quanto è invece ignoto agli altri viventi?

Dio ha preso tutto quanto viene da=ab R.Amo e lo ha reso quella parola di eterna salvezza che ha portato me – e una volta per sempre! –a essere <come> il Consolatore Supremo!

Passerà la Terra, l’uomo conquisterà secondo il disegno di Dio quanto potrà e vorrà del nostro

Universo, ma la parola che vien da=ab R.Amo non passerà mai! È la parola di Dio!

È quella che il Signore doveva far conoscere, nell’imminenza della sovversione totale dei Poli magnetici della Terra.

Il nostro pianeta è simile ad un elettrone che ha il suo asse di rotazione, il suo spin, e la rotazione impropria attorno al nucleo del suo atomo; dopo i giri totali esso ribalta l’asse.

Superiori noi alla dimensione di quel corpo interno a noi, vediamo in ogni secondo attuarsi l’inversione dell’asse dello spin.

In quanto è esterno al nostro corpo, tutto è rovesciato, nella sua durata; per cui quello che nell’atomo accade ogni 10^-10 tempi unitari, è visto accadere ogni 10^10 tempi unitari.

Il tempo unitario della Terra è 1 anno, come ¼ dei 4 fatti di 1461 giorni interi.

Nell’imminenza della catastrofica inversione, che dura 1 giorno, Dio visitò Abramo, per lanciarlo in questa opera di avviso per gli abitanti futuri di questa Terra di Sodoma e Gomorra, nomi dei poli che si sovvertiranno!

Basta quello che vi ho appena detto a darvi IL MASSIMO in consolazione, se ora credete di essere come uno dei tanti figli di Adamo cacciati dal paradiso Terrestre!

Il serpente, la più astuta delle bestie che percorre il Paradiso Terrestre, contro ciò che Dio ha indicato ad Abramo è impotente!

Poiché Abramo riporta anche quel serpente Lucifero, o il cattivo diavolo Asmodeo, o la bestia 666 in quel 10^10 dell’Unità di Dio ad essere distributori di luce!

Chi distribuisce luce, l’Angelo Lucifero, sembra il cattivo Demonio ... ma lo sembra soltanto!

Nulla può accadere nell’eterna pace di Dio... a meno di una visione differenziata e relativa che – poggiandosi sulla verità della gravitazione universale – abbia e dia solo la pura apparente impressione dell’esplosione Universale!

Se l’uomo potesse vedere, nel tempo posto unitario in 1 secondo, tutto il costrutto del ciclo del tempo, lo vedrebbe in modo <piatto> e al di fuori del tempo, come quantificato da Pi e vaneggiato dai <terrapiattisi>.

Esso parte dalla circonferenza C e la divide per la lunghezza D del suo costante diametro.

C/D da rapporto è divisione se Dio l’ordina: <Sia diviso!>. In Bibbia esso è: BRA <sit> .

Ora dovete fidarvi che la verità venga da=ab R.Amo, poiché a lui solo Dio l’ha rivelata.

Il metodo usato così dall’Assoluto per liberarsi anche dal limite della determinazione, è stato quello di determinarsi in modo infinito.

In modo così doppio e contraddittorio che la presenza in piena azione, appare senza azione. Tutti gli opposti si bilanciano totalmente.

La rappresentazione è quadruplice: numeri cardinali ed ordinali, in positivo e in negativo. Coi primi c’è la trasformazione del rapporto di 1.000/99 in calcolo, ed è creato lo spazio infinito e il tempo nel suo valore reciproco.

Con la gradualità dei numeri primi, che accettano di essere divisi solo da 1 e da se stessi, e che entrano in azione (ciascuno come il numero ordinale che ha rispetto ai numeri primi) è messo in atto tutto l’apparente moto.

È quello che sembra esistente nell’universo, grazie ai primi 16 che sono la carica 4×4 della realtà dello spazio-tempo a dimensioni 3+1.

La gerarchia, nei nomi, è assegnata all’ordine alfabetico, che genera un sistema numerico tale che colle parole si hanno concetti e logica.

BRA =203 in Ebraico è l’unione tra i tre nomi dell’acronimo di < B enito R omano A modeo>.

2+5+12+9+18+13=59=Benito è il nome della espansione c^2, assoluta dell’energia Romano.

1+11+13+4+5+13=47=Amodeo è il nome del Creatore in 7 dì della realtà 10+30.

Vale B=2°+R=16°+A=1°, il 19°, e nei 100 anni, lato della realtà, dà il 1.900 d.C.

È dal 1.900 dopo Cristo che si <oggettiva>

anche la storia del Creatore che scenderà in campo, come l’autore della storia divina.

Essa ha in sé tutto il reale e l’immaginario.

Essa è in un <intorno infinito> che implica che nel suo mezzo ci sia il dualismo di Padre e Spirito Santo anche al centro del prima e dopo: il Figlio entrerà in atto 1.000 -138 giorni dopo, per come scritto in Genesi 1,38!

Senza che nemmeno Dio lo voglia, la sua creazione posta <ovunque> ha il suo <giusto mezzo> della virtù professata dal Buddha. Così, nel lato 10 al cubo nella trina potenza di Dio, ecco lineare il 10+10+10=30 =Adamo.

Dio usa 2 lingue perfette: l‘ebraico e l’italiano.

In Ebraico Adamo è scritto MDA; in Italiano MDA è il Codice fiscale del cognome Amodeo.

Dio usa 10+1 e nei 6 versi di 66/6 ciascuno, sta l’energia potenziale 66 chiamata Romano.

Adamo (1° assoluto), è 2 relativo nel 1° n. primo, e da JHVH (son quel che sono) è sia in 2×2, sia in 2+2 sempre il 4 nella sua costola. Essa. tolta al 30 di Adamo, genera Eva=26. 26 è tutto il moto dell’area a lati 10 e 10 di Dio Padre e Spirito Santo. <E va> da -3 a +3.

E va 30, con 26+30 al 56=7×8 creato con 7 volte il complesso 2^3=8, della realtà 4+4.

Con 70+8=78 è Gioacchino, sposo di Anna, nonni di Gesù: 26+26+26 lui, 26 lei.

Mentre dell’energia Romano è la Trinità e Unità di Dio data dal 2° nome Antonio e 3° Anna.

Col 26 a <Regina>, l’Ordinale 26° è JHVH: <il 26° ch’è 101>; e genera Luigi Amodeo=101 Papà dell’Energia in potenza a nome Romano.

Il 26 +10 (il Dio Alfa-numerico) +1+1 lati unitari del piano, s’incarna nell’anno 38 e Romano nasce l’1,25 per come scritto in Genesi 25.

Quando IHVH è <quel che è> 66 -11 -11 = 44, col 44×44 è la pienezza dell’anno 1.936 e permea di sé l’Universo, ed è tutto in tutti: Romano nascerà col flusso elettromagnetico 555 del piano a lati 100 e 100, 755 dì dopo.

44+44 dì mossi in 88 anni definiranno Romano; egli vivrà 252 dì oltre gli 87, così per 88 -113 giorni, essendo egli Uno e Trino in 113.

Infatti morirà il 25,104 come scritto in Genesi 5,24 per Enoch, che camminò con Dio e non fu più poiché Dio lo aveva preso.

Enoch – 7° fattore per 365 anni – nel fattoriale dei 365 è definito nei 25,104 anni (4 ottobre 2.025) alla dimensione tempo dei 777 decimali di tutta la dinamica creativa nel tempo.

Capitolo 3

R.Amo vede in 10^10

il nome del Padre

101 è Luigi Amodeo, 54=Luigi, 47=Amodeo. Nato 7-7-7, il Padre crea in 7 anni, mesi e dì.

Come LAMèch vissuto in 700+70+7 anni ...

ch’è LAM , che è Luigi Amodeo. Ch’è IsLAM

La sua esistenza parte dal 1900 e entra così in campo il 7,0707.

Il suo nome non è stato deciso dai suoi genitori apparenti nell’opera, ma da quello VERO che ha creato tutta quanta l’opera.

Davanti a lui, prima di lui, ha solo il 10^10 e il suo nome è tratto scrupolosamente da esso.

Dobbiamo appurare prima le varie unità che esistono, all’interno di quella generale, data dal 10^10 riconducibile al Dio JHVH.

<Sono colui che sono>

<10×10×10×10×10×10×10×10×10×10>

(dieci 10 interattivi, essendo io 10>

(10 -2/10) × 10^10

Totale moto (10^10)

Il flusso unitario, ossia di 1, esistente in 10 è il 9 dato da 10 -1. Senza ombra di dubbio. Ma 1 è lo Spirito Santo dell’Unità, data da 10/10.

Il Dio Padre 10 deve esserlo non nello Spirito Santo, ma nel Figlio sua dato da 1/10.

Il piano dato da suo Figlio contiene 0,1 e 0,1 come Suo Figlio nel numero primo 2.

Allora accade che 10 -0,2 = 9,8 costituisce l’espressione in linea di un volume in cui un Duplice Figlio decimo, come Figlio e Spirito Santo, di muove in tutto di 9m8 nel Padre 10.

Questo è il totale moto del piano del Figlio che è presente nell’Unità 10 di Suo Padre e si moltiplica per la dimensione assoluta 10^10 del Padre.

È la prima definizione, e implica il rapporto estremo tra 10/1 il Padre e 1/10 il figlio, che è 1/10 dell’unità dello Spirito santo, mentre il Padre è il suo decuplo.

Vale 9,8 ×10^10 la quantità 90.000.000.000.

[10+(1+1)] × 10^7

Moto elettromagnetico di 10^10 : 10^3

Con Dio Trino in 10^3, per 2da cosa va definito quant'è il flusso di 10^3 in 10^10. 10^3 infatti è un volume che a conti fatti si muove di 10^7 in 10^10.

Il 10^3, avente quel flusso 10^7, va però definito in modo lineare, in linea tempo. Poiché il volume è dato dal prodotto tra tre lati 10, questa lunghezza 10 è il suo flusso lineare.

Per divenire anche espressione di volume, deve pertanto aggiungere al suo flusso lineare anche l’area perpendicolare a lati 1 e 1.

In tal modo, mentre 10+1+1 è un 12 in linea, 10×1×1=10 è ora divenuto volume.

Con 12 anziché 10 in linea, abbiamo pertanto l’espressione giusta del volume 10^3, espresso tutto come riportato al suo lato 10, esso pure a dimensione del volume col suo 12.

Il prodotto tra 12 e 10^7 rappresenta nella dimensione 10^7 la dinamica di 10^3 e in 12 la sua espressione di volume 10 in linea. 12×10^7 = 120.000.000. è il percorso E.M.

66×10^5

È l’energia elettrica del lato di 10^10

La radice quadrata di 10^10 (area unitaria del volume elettromagnetico) discende da 10^10 volume elettromagnetico.

Il volume 10^10 si scinde nell’equivalente area se si divide per 1 in linea di flusso, il che lo riduce all’area 10^10.

La sua radice quadrata è certamente 10^5, e vale questo sia in lunghezza elettrica totale sia in lunghezza magnetica totale.

Per calcolare l’energia, partendo dal lato 10 del cubo a volume 10^3, dobbiamo sommare la presenza 1 in altezza, rispetto al flusso lineare 10, che rende 11 la lunghezza della sua espressione in area.

Dobbiamo considerare ora che un cubo ha 6 facce. Per cui se ciascuna è 11 in espressione di lunghezza, tutte e 6 solo 11×6=66.

In tal modo il prodotto di 66 per il lato totale elettrico 10^5 dà tutta l’energia elettrica. È energia:le 6 facce sono contrapposte 3 a 3. 66×10^5 = 6.600.000.

9×10^4

Moto elettrico di 1 in 10, in realtà 10^4

Avendo calcolato la superficie 66 delle 6 facce del cubo, ora dobbiamo considerare (alla dimensione della realtà elettrica data da 10^4) quanto è il flusso di 1 nel suo intero ciclo 10.

In tal mondo assegniamo all’area 66 vista prima il flusso totale 9, nel tempo decimo del flusso unitario ciclico dato da 10.

È risultato che 3/1 al quadrato, ossia il rapporto esistente tra le 3 dimensioni dello spazio e quella unica del tempo, caricata del valore di se stessa, diventa con 9 tutto il flusso dato da 3×3, come il flusso elettrico 3 potenziato per il flusso magnetico 3.

Infatti 9, anche se è un quadrato, qui esiste tutto in linea come potenziamento reciproco dato da 3 elettrico e dal 3 magnetico. Insomma è la velocità c^2 intera, data dal 299.792.458 m in linea di solo flusso, più i 207.542 m che mancano come flusso poiché disposti perpendicolarmente al flusso. 9×10^4 = 90.000.

10^3

È il volume

Questa è senza ombra di dubbio la presenza unitaria del volume.

Finora non l’avevamo contata presente, ma la sua unità deve essere contata, poiché c’è.

10^3 = 1.000.

88×10

Ciclo 10 del flusso di energia 66+66/3

66 +66/3 = 66 +22 = 88, è 880 nel suo ciclo unitario in 10, e in questo è anche tutto il moto di 12 in 100, dato dai 6 versi elettrici e dai contrapposti 6 magnetici, nel 100 che è l’unità della lunghezza del piano 10^4 della realtà.

Questi 6+6 contrapposti versi (come elettrici e magnetici) sono inattivi, essendo in equilibrio, per cui sono esistenti <in potenza> come energia potenziale.

88×10 = 880.

0,0777 -0,002

flusso dell’area di 2/1000 in 777/10^4

La realtà del moto totale è data da 7×111 indicante la presenza dell’unità sia nel 100 che è il lato della realtà, sia nel 10 che è il ciclo in linea, sia nella sua unità 1.

Per essere reale, deve esistere: sia come spazio intero alla dimensione 10^4; sia come tempo intero in quella 10^-4 del tempo decimale dell’unità data da 10^4/10^4.

Per cui la totale dinamica reale nel tempo decimale è certamente di 777 decimillesimi.

Ora in questo totale deve esservi l’area reale, avente i lati 1.000 e 1.000 quando è spazio e 0.001 e 0.001 quando si tratta di tempo.

Poiché qui si tratta di tempo, 2 millesimi di unità, ossia 0,002, esistono nel totale di 0,0777 e il loro moto reale è dato da 0,0777 meno 0,002.

Esso è dunque esattamente 0,0757.

6×10^-5

è l’ammassamento totale magnetico

Questo è evidente, poiché se l’area elettromagnetica è 10^10, la sua radice quadrata dà la lunghezza del lato in 10^-5, ed è in positivo se è spazio, in negativo se è il suo tempo.

Questo caso è magnetico, avendo visto prima la dimensione reale elettrica in 10^-4.

(7+7+7)×10^-7

È tutta la dinamica 7 a tre dimensioni

È evidente.

36×10^-9

flusso 6×6 E.M. nel moto di 10^-1 in 10^-10

Chiaro 6×6 elettro-magnetico alla D. del moto di 10^-1 in 10^-10.

86×10^-11

Flusso 7 di 7 nel tempo 1/10 di 10^-10

Evidente

SOMMA TOTALE

Ora tenere presenti tutte queste condizioni, che sono tutte quelle unitarie, comporta la loro somma.

Essa divide 10^10. Ossia abbiamo:

10^10 diviso per questa somma

+98.000.000.000

+00.120.000.000

+00.006.600.000

+00.000.090.000

+00.000.001.000

+00.000.000.880,

+00.000.000.000,0757

+00.000.000.000,00006

+00.000.000.000,0000021

+00.000.000.000,000000036

+00.000.000.000,00000000086

=98.126.691.880,07576213686

Chi più di Abramo, che procede da=Ab R.Amo, poteva dimostrarvi – perfetta e matematica –la Genesi da 10^10 del Nome Luigi Amodeo ?

Essa è OBBLIGATA, dalla reale messa in atto di tutto questo conteggio necessario di tutte le 22 cifre del flusso reale dell’energia dei 66/3=22.

Per <smascherare> questa divina opera occorre un perfetto totale, rappresentativo del Dio JHVH che <è quello che è>.

Esso è dato dal Dio Padre 10 (di tutti i numeri decimali) che – essendo 10 – allora è dieci 10 interattivi tra loro come espresso da 10^10.

E serve il perfetto ordine dell’alfabeto italiano.

In Bibbia 1,11 Dio antepone alla descrizione dei nomi e degli anni di vita dei 10 secondari ai primi 10, la confusione delle lingue, descritta paragonandola alla Torre di Babele.

Con essa gli uomini volevano raggiungere il cielo ... e allora Dio confuse loro le lingue altrimenti ci sarebbero riusciti.

Dio ha concesso che la riuscita venisse da=ab R.Amo, con un perfetto calcolo che generasse non solo il nome, ma anche Luigi Amodeo e i due figli in persona, cogli estremi delle nascite.

Il Padre nato nel segno del creatore in n. di 7 a ogni dimensione (anno 7, mese 7 e giorno 7) dopo l’inizio nel 1.900 dopo Cristo.

Egli sarebbe stato un Padre – emblema stesso del Padre ASSOLUTO – però assolutamente inconsapevole di se stesso.

Avrebbe generato il 1°genito avendo alla sua nascita 1.116 decine di giorni, mentre sarebbe stato indicato in ALHIM (Amodeo Luigi, LUI) nella 3za parola di Bibbia, dopo i 1.116 anni dati in essa dalle due prime parole di BRASIT BRA = 913+203= 1.116.

11.160 giorni sono quelli che – divisi per il 29,9792458 (10^7 m/s) della velocità della luce – danno 3.707,8984822226 a ogni 10^7.

3.707 alla D. 10^7 di quella della luce danno con questo 10^7, il 70 mancante in 3.777.

Tutte le volte che in natura si ha <questo> di <questo> ci sono tutti e due! Come in Bibbia, in cui Adamo ebbe il suo prosecutore in SET, e chi visse 777 anni (Lamech) fu il padre di quel NOé=30=Adamo. Il Re dei Re (il 29, 10° ciclo nei numeri primi) si è allo stesso modo scomposto della 2da generazione e nella 9na, e in uno è il SET che è evidentemente il 7.

Nell’altro è 777: è quel LAMech ch’è LAM , ch’è Luigi Amodeo in genesi 7-7-7.

3.777 ha a 3° figlio SET; e col seguente 707 è 7 volte Luigi Amodeo =101. Ecco allora che:

+BRA (sit) in cui BRA=19 (sia Romano)

+BRA lo porta a nascere nel 19+19=38

ALHIM Amodeo Luigi, LUI

è HIM in inglese e la lettura in italiano del nome arabo

Allah che lo Spirito Santo vuole far leggere LUI in italiano:

Anche Romano Amodeo, prima di accorgersi del ruolo datogli nella Storia Sacra, ha dovuto avere i 64 anni di 2^6 analogo al 26.

Perché se ne accorgesse, Dio ha messo in atto tutti quanti i segni possibili e immaginabili. Facile per Abramo riconoscere Dio nei tre visitatori, ma impossibile riconoscersi, da parte di Abramo, nel suo stesso ruolo.

Tant’è che quando i tre avvertirono che l’anno dopo sarebbero tornati e lui e Sarai avrebbero avuto un figlio, la sposa incredula ne rise.

Lei lo negò. E Dio le disse: <hai proprio riso!> Dio evidenza che il suo operato pare ridicolo...

Capitolo

4

R.Amo vede in 10^10

il nome di sé 1°genito

10^10 : 61.992.048.309,681877934689

è il calcolo tratto da 10^10 per ottenere ora il nome di Romano Amodeo:

0.16 13 11 01 12 13 0 01 11 13 04 05 13 = R O M A N O A M O D E O

Quali condizioni caratterizzano

61.992.048.309,681877934689?

Quelle di essere un 6.

Di avere nel 1992 i 54 anni dati dall’invariante 9×6, come Figlio=54 essendo nato nel 1938.

Quello del flusso 10.000 (tutta la realtà) del 38100 (la dimensione 100, del lato della realtà, nel suo intero nome che vale 381,+208 indicante la dimensione 8 complessiva del suo 26=Anna, il suo nome essenziale +1 (l’unità di presenza) +0,681877934689 = +0,666666666666 energia di Romano +0,015211268022 l’unità dello spazio-tempo.

Se non si vogliono coinvolgere cose che non si capiscono come il riferimento ai 54 anni, questa è l’analisi di

61.992.048.309,681877934689.

61.000.000.000 un 1° e un 2° a D. 10^9 (c^2) sono i 60 min. s + 1 s alla dimensione 9 del moto di 1 in 10.

00.990.000.000 è la c^2 di 11=66/6, alla D. 10^7 del moto di 10^3 in 10^10

00.002.000.000 è il 2 nel complesso spazio 10^6 dato da 10^10 : 10^4

00.000.048.000 è il 4+4 nei 6 versi in D. 10^3

00.000.000.300 è il lato 100 a 3 dimensioni

00.000.000.009 è la velocità c^2 unitaria

0,68 è 66+(1+1) trasversale nei 10^-2 unitari del lato 100 della realtà

0,0018 è 6+6+6 a D. Reale 10^-4

0,000077 è 66+66/6 a D. 10^-6 di tutto lo spazio nel suo complesso

0,000000934 è l’energia 66 in 10^-9, moto totale di 10^-1 in 10^-10

0,000000000689 è 666+66/3+1 a D. 10^-12 del volume a D. 10^-10, descritto in linee con 10+1+1.

+98.126.691.880,07576213686 (matrice padre)

- 61.992.048.309,681877934689

=36.134.643.570,393884202171

Mostra in totale le doti che da Romano sono confluite nel padre.

Infatti le cose che ordinariamente dal padre discendono nel figlio, qui esistono a rovescio, essendosi solo nel figlio reso presente e in modo consapevole la presenza essenziale della Trinità di Dio.

Così come doveva essere: totalmente invisibile in un essere determinato e pertanto avendo quei limiti e quei vincoli che l’Assoluto non accetta.

Così emana dal figlio in cui Esso si è calato, come il Figlio di Dio fece nascendo in una povera stalla, in tutti coloro che egli ha intorno, a cominciare dai parenti stretti e per estensione a tutte le vere emergenze nella società, che potessero essere <segno> della presenza di Dio alla pienezza dei tempi, cominciata con l’anno 1936 uguale al 44^2.

44 è in linea tutto il reale dinamismo tratto dal 66=Romano (l’energia in potenza) che estrapola da se stessa i due lati 66/6 e 66/6.

Sono quelli del piano la cui presenza in linea quindi resta data da 66 -22 = 44.

Così accade che dal valore <primario> del

61.992.048.309,681877934689 , matrice nominale del 1°genito, parte la sua nascita nel 1938, come derivata dal 666 che è la pura espressione dell’energia nelle 3 dimensioni del volume.

666 –10 -10 estrapola a 646 il flusso del piano ai cui lati è stato posto il valore 10 assegnato a immagine e somiglianza di Dio.

Si è ottenuto il flusso reale 646 che Bibbia e gli Ebrei con la loro cabala assegnano al Dio Elohim, nella sua presenza unitaria.

La Bibbia lo presenta per terzo, dopo due parole che nel loro complesso sono 1116.

Dio non può essere terzo, a meno che non lo sia in quel modo Trinitario che con tre terzi lo unifica; pertanto 3 volte 646 danno il 1.938 in cui il Dio Elohim si presenta nel tempo, ma in modo proprio <impensabile> per qualsiasi uomo... che l’immaginasse in R.Amodeo!

A questo punto l’anno 1938 ha le 4 cifre della realtà, che devono divenire le 10 di 10^10, per poter dare l’immagine e nominare Dio Padre.

Dio espande il 1.938 per le 2.663.617,13 volte definite in questo modo:

2.6000.000,13 è dio 26, in (10^3)^2, e in 26/200, lati della realtà

2.663.600, è 3 (10^3) in moto in 64600 il

Dio Elohim nel lato 100 reale

2.663.617, è il creatore, nel 7° n. primo

2.663.617,13 è il suo totale. Esso, più

+333.333,33 flusso 1/3 del tempo

+00 0974,12 è 25,88 di presenza ¼ del lato reale in 10^3.

Dà 1/100 della velocità della luce

2.997.924,58.

Dio espande 1.938×2.663.617,13 volte e dà

5.162.089.997,94 che si definisce in

5.162.090.000, e che, aggiunte all’unità il

0.000.001.938 dell’anno natale realizzano

5.162.091.938 e sono la presenza UNO che nel Padre che è 7 volte! Così

5.162.091.938 ×7 = 36.134.643.566 ove

36.134.643.570,393884202171

Infatti se dividiamo per 7 la differenza tra la matrice del Padre e quella del figlio, data da 36.134.643.570,393884202171 il suo 1/7 è

5.162.091.938,6276977431672857142857

Il natale esatto del 1°genito nel 1938.

Il 1938, per acquisire tutte le dimensioni in più, deve viaggiare un numero di volte che è quello dato dalla velocità della luce sommata al flusso 1/3 del tempo e del 974,12 che è la presenza ¼ del lato reale 100, in 1.000.

Insomma la differenza, rispetto alla velocità della luce sta nelle unità che esistono nella matematica e si pongono sempre presenti come valori unitari di riferimento.

L’anno di nascita di Romano, lanciato per un numero di volte pari al 2.663.617,13 porta a 1/100 della velocità della luce.

Infatti, dividendo gli 11.1160 giorni di vita che il Padre aveva alla nascita di Romano per la velocità della luce a dimensione 2,99792458 si ha 3.722 diviso e 11.158,27528676 di resto indiviso = 11.111,111111111 + 47,16417565. Con 47= Amodeo +0,162 (nascita 38 nei due lati 100 della realtà) +0,00217 (nascita del 2°genito il 17 febbraio) +565/10^8 di elettromagnetismo 555 del ciclo 10.

Capitolo 5

R.Amo vede in 10^10 il nome del 2°genito

10^10 : 487517318621,874199975273

0,02 05 12 09 18 13 0 01 11 13 04 05 13 = B E N I T O A M O D E O

480000000000, complesso 4+4 nei 6 versi alla dimensione 10^10 totale

487500000000, spazio tot. a D. 10^8 luce

487517000000, flusso 7 e 10 a D. complesso spazio 10^6

487517310000, presenza 1 spazio 30 a D. della realtà 10^4

487517318600, complesso 8000 e complesso 6 del lato spaziale

487517318621, moto a 3 D. 7+7+7

0,874199975 moto 26 lato 100, in unità273

0,00019997527 moto 1 in 2 realtà 10^-4 3

0,0000000752 spazio tot 75 a D. 10^-93

0,00000000073 moto 70 spazio 3 a D. 10^-11.

Il 2°genito è stato come un figlio del 1°genito.

Fu concepito per la gioia dei genitori il 4 giugno 1.940 quando, nel giorno in cui Romano sembrava spacciato, intervenne un prodigio e la fede di una mamma, che stava accendendo 6 candele all’altare della Madonna, fu tanto forte da dare una defibrillazione a distanza, sul figlio che era morto e rianimarlo!

Il morto riprese vita come ogni essere umano cui la vita si è interrotta e una defibrillazione la riavvia. Il prodigio fu qui che fu la fede di quella mamma a attuarla a distanza nel corpo, in cui già stavano Padre e Spirito santo.

Essi furono i veri artefici di quel prodigio e ad essi si aggiunse il Figlio di Dio, nel piccolo

Romano Amodeo in cui sarebbero stati invisibile, ma la causa della visione di Dio in tutto il suo intorno, religioso e non, da Medjugorjie a Padre Pio e le sue stimmate, a Rol e ai suoi prodigi...

La prova di questa sorta di paternità tra il 1° e il 2°, dovuta alla gioia per la sua salvezza (che portò quella sera i due genitori ad amarsi) sta nei 1119 giorni di vita che separano i due fratelli nella loro nascita e i 11160 il Padre dal 1°genito: 3 in più di 1116, e 1/10 del padre.

Così vediamo in che modo reale si sia discesi dalla matrice nominale del 1°genito a quella del 2°genito di Luigi Amodeo.

Bisogna prima dividere per 10 la matrice del 2°genito, in quanto la prima B=02 di Benito è alla dimensione del decimo di quella R=16 del 1°genito Romano

Analizzandolo, si vede che:

13.200.000.047, è (66+66) due Romano in Padre e Spirito Santo ×10^8 (D. luce) +47=Amodeo

13.240.310.000, sono la realtà 10^4 +403 volte la realtà, nel flusso 3 della realtà 400. È il piano a lati 100 e 100 di BRA=203 in ebraico

13.240.316.440, è il piano a lati 1000 e 1000 col flusso 4440 della massa 444 data da 666 -2 lati di 666/6. 0,4444444444444 massa cinetica in Romano

0,0500 5/100 di “universo” reale 0,0000134927172 struttura realtà dinamica.

Sono io a questo punto, o caro lettore, a chiederti: <Hai riso?>

E se lo neghi dico anche a te, che ridi ... messo davanti a una cosa come questa, che sembra una cosa ridicola...

Con ogni nome e cognome è possibile un calcolo del genere e il fatto che io qui lo proponga a te ti sembra una sciocchezza... dal momento che esso vale per tutti!

Voi vorreste che per uno <speciale> non valessero le regole che valgono per tutti!

Ma Dio ha creato tutti gli uomini tutti a sua immagine e somiglianza, e essi non sono ...pezze da piedi! In nessuno!

La differenza tra computo e computo è data dalla differenza dei numeri.

Il PADRE, alla dimensione 10^10 vale 9,8.

Il 1°genito alla stessa 10^10 vale 6,1

Il 2°genito alla stessa vale 48 poiché B=02 e non il 10=L è il 16=R. Considerando unitario anche la B di Benito (essendo la prima) vale 4.8.

La differenza tra 9,8, 6,1 e 4,8 caratterizza il primo come il 10 -2 (i due figli suoi, che sono decimi rispetto al Padre=10).

Il 6,1 del 1°genito lo mette allo stesso livello del Padre che – per scendere da 9,8 a 6,1 –deve togliere 3,7, e così concepisce nell’anno 37 il 1°genito che poi nasce nel 38.

Il 1°genito – nel suo 6,1 – è simile al minuto primo che, calcolato in minuti secondi, nel vale 60. E qui nei decimi del tempo, 60/10 +1/10 sono giusto il 1° e il 2° che sono dati anche da Caino=38 e Abele=23.

Anche la loro somma è 61 e considera il nato nel 38 (Caino) e in quell’Abele=23 dato da 1+ 66/3, il flusso reale 1/3 del nome Romano.

Ciò accade mentre – aggiunto SET=40 ai due nati prima – si ha il 101 di Luigi Amodeo.

Che il 48 che serve per il 2°genito sia proprio il valore 48 del nome Gesù a voi sembra avvenire per caso.

Ma qui siamo a descrivere una PERFEZIONE autentica in cui nulla accade per caso.

La Lezione (e il dono) che proviene da=ab R.Amo nelle vestigia di Abramo, è che a me Dio ha dato gli occhi per vedere ciò che a voi fa ridere... come SARAI, che scoppia a ridere quando sente che lei e suo marito ormai vecchi metteranno al mondo un figlio!

Dunque la caratteristica che porta il 1°genito ad avere suo fratello (lui che vale 6,1 e il fratello 4,8) è che a 6,1 va tolto 1,3.

<E che significa?> chiederete a questo punto ad Abramo.

Significa la mediazione del Dio=26/10, che ha rapportato il suo 26 alfabetico al suo 10 matematico, avendo per risultato i 13/10 che hanno dimezzato DIO in due gemelli.

Nel 1° andrà solo l’invisibile Spirito e sarà a immagine del Dio Trascendente, Divino.

Nel 2°genito andrà il corpo reale. C’è insomma la dissociazione tra anima e corpo.

Nel 1° l’anima sarà invisibile e le cose sue avranno un corpo visibile solo in suo fratello. È la stessa cosa accaduta col Padre. Anche il

Padre e solo una <figura> che ha preso corpo a <immagine e somiglianza> di Dio padre e Spirito Santo che sono solo sul 1°genito... ma invisibili. E allora lo saranno ALLA GRANDE nella reale figura emblematica del Padre.

Gesù è stato per il Padre la stessa cosa quando ha assunto il suo corpo. È stato come il 2°genito di Romano, che rispetto al fratello ha la dimensione del figlio nato dal suo AmoR .

Benito è quello vincente per la vita e che ha sconfitto la morte, in quella battaglia che la Bibbia accreditò a Giacobbe, coll’angelo di Dio che lottò con lui tutta la notte e all’alba gli disse: <Hai vinto! Ti chiamerai da ora in poi Israele!>

E quando questo neo Israele chiese all’angelo il suo nome, ecco come gli rispose: <Vuoi sapere il mio nome? E lo benedisse> Sembra che non abbia risposto, ma lo ha fatto: lo disse <BEN>, nelle prime tre lettere di BENito, che è ITO (andato) nella lingua latina di un Romano.

BENI’ AM(odeo) poi sarà il 12° Beniamino, il solo nato da <libero> a casa sua e non sotto la servitù dello zio Labano.

Questo mette in relazione diretta Padre e 2°genito, nelle matrici dei loro nomi. +

386381 è 5.000 +381381 (2 interi Romano) che sono nei 5000 Angstrom l’unità dello universo reale atomico nella sua realtà 10.000.

Esiste nella dinamica del ciclo di 381 che è il nome intero di Romano rappresentante tutta la dinamica reale.

La realtà di 0,6971 è del 10° numero primo 29 esistente in 0,7.

Il 164 intero è il lato 100 della realtà più il 2^6 che è il complesso che va in tutti e 6 i versi.

Questo conferma la differenza tra Padre e 2°genito legata alla velocità della luce. Essa somma alla matrice del 2°genito, giusto:

il

Accade ciò nel tempo decimo di 0,

che deriva da

0, 47209991958317=Amodeo+20

0, 47669991958317=Romano

0, 47869991958317= moto 1 in 10^-7

0, 47869991958117=Rom. nato 1938,1 +20 anni come Amodeo +20

0, 47869991958217 = febbr. 17 nasce 2°

Viene da ridere! Dite la verità: Avete riso?

Si avete proprio riso.

Insisto su ciò poiché in tutta la Bibbia <Sì, hai proprio riso> sta solo qui:

Genesi 18,15

Allora Sara negò: «Non ho riso!», perché aveva paura; ma quegli disse: «Sì, hai proprio riso».

È nel numero 1815 che +123 arriva alla nascita del 1938 per cui Sarai aveva riso e sarà rinominata Sarà in quanto coniuge di questo Abramo che coniuga lei come il verbo Sarai, in sarà e non in Sara!

Il cattivo demonio

Asmodeo=2^6

Non a caso a pag. 66!

Non è un capitolo! L’energia non si muove ma si nasconde... Invece ab=da R.Amo è svelata .

Sempre cavalcando l’onda del <Hai riso?> ora sono costretto a introdurre questo capitolo dal sogno che ho fatto stanotte, di un mio amico attentatore alla mia vita e che – sul punto di uccidermi con un pugnale – anziché colpire me accettavo la morte ... si è suicidato.

La mia vita non è stata energia irreprensibile.

Sono stato aiutato da moltissime persone che – vista la mia buona fede di convinto cristiano – si sono fidate di me e mi hanno finanziato, seppure ai tassi da strozzino che io proponevo loro come un cattivo diavolo tentatore.

Mostro dunque come in Bibbia non ci siano solo segnali positivi su di me e le mie caratteristiche, ma anche molto negative, tra le quali appunto quella del Diavolo Asmodeo che è descritto solo due volte nel libro Sacro e richiamato nel libro di Tobia, nei brani che ora vi presento in tutta la loro estensione.

Non è nemmeno un caso se siamo alla pag. 66+1, visto la <Bestia 666> in Apocalisse.

:

Tobia 3,8

Bisogna sapere che essa era stata data in moglie a sette uomini e che Asmodeo, il cattivo demonio, glieli aveva uccisi, prima che potessero unirsi con lei come si fa con le mogli. A lei appunto disse la serva: «Sei proprio tu che uccidi i tuoi mariti. Ecco, sei già stata data a sette mariti e neppure di uno hai potuto godere.

Tobia 3,17

e fu mandato Raffaele a guarire i due: a togliere le macchie bianche dagli occhi di Tobi, perché con gli occhi vedesse la luce di Dio; a dare Sara, figlia di Raguele, in sposa a Tobia, figlio di Tobi, e a liberarla dal cattivo demonio Asmodeo. Di diritto, infatti, spettava a Tobia di sposarla, prima che a tutti gli altri pretendenti. Proprio allora Tobi rientrava dal cortile in casa e Sara, figlia di Raguele, stava scendendo dalla camera.

La colpa del cattivo demonio Asmodeo è di avere ucciso i 7 mariti di Sara, figlia di Tobi.

Tobi è il figlio di Tobia che significa <Il buon JHVH>, in alternanza al <cattivo demonio Asmodeo>.

Il dramma di Tobia (Il Buon JHVH) illustra l’insegnamento tradizionale circa la retribuzione terrena del bene.

Dunque è quanto di più appropriato ci potesse essere in un campo in cui il <cattivo demonio Asmodeo> si faceva prestare i beni altrui per fare lui opera – molto rischiosa – di beneficenza.

Più che <molto rischiosa> io direi addirittura votata alla perdita dei beni personali, investiti tutti nell’intento buono di aiutare il prossimo.

Il <cattivo demonio> aveva escogitato una sorta di giustificazione morale all’uso del denaro altrui.

La prima era che i suoi beni terreni erano almeno tre volte più ampi del denaro ricevuto in prestito, per cui erano coperti dal valore delle proprietà che lui aveva, in case.

La seconda <davvero demoniaca> era che piuttosto di non rispettare i suoi impegni e non rendere il denaro ricevuto in prestito, sarebbe divenuto un vero <demonio>!

Si sarebbe trasformato un uno che con un finto infortunio, perde 4 dita, per ricevere (da ladro) dall’assicurazione sulla vita e sugli infortuni le somme da rendere a tutti quanti.

Dunque l’intento di <aiutare il prossimo con tutti i suoi beni terreni> era degno di un <Dio Buono>, di un Tobia, ma la <tecnica> messa in campo era <demoniaca>.

Non si può dire a se stessi: <e se il Signore non mi permette di farvi fronte con quello che ho io, allora piuttosto vado all’Inferno io, ma rispetto i miei impegni e non deludo nessuno di quelli che hanno avuto fiducia in me, pagando io con il mio corpo menomato>.

Come capite, questo diventa, nelle intenzioni del <Dio buono Jahvè> nella parte Tobia, padre del figlio Tobi, un vero dramma sulla distribuzione dei beni sulla terra.

In particolare, il <cattivo demonio Asmodeo> entra qui in azione al capitolo 3,8 che ricalca la nascita di Amodeo nel 38.

Il secondo e ultimo, 3,17, coinvolge, oltre lui nato come Amodeo nel mese 1, anche suo fratello nato nel mese 2 e nel giorno 17.

Sono figli dell’Amodeo nato 7-7-7.

Asmodeo, il <cattivo demonio>, interviene su Sara, che è la candidata sposa di Tobi, uccidendo i 7 mariti che aveva avuto prima.

Una donna porta la dote, e quella dotazione che aveva Sara da portare al candidato sposo Tobi era una <verginità> che un diavolaccio le aveva dato, ma solo uccidendole tutti i mariti e impedendo a tutti e 7 di farle da coniugi.

Ecco che Asmodeo, togliendo per 7 volte a questa donna di consumare le sue nozze con 7 mariti, toglie per 7 volte tutti i beni terreni che una donna può aspettarsi sposandosi.

In altre parole, coloro che prestarono i soldi loro a me tolsero a loro stessi ogni aspettativa di guadagno, per essersi affidati ad un <diavolaccio> che era il vero problema per Dio, essendo quello mosso da finalità buone, ma che aveva intrapreso una tecnica totalmente sbagliata in linea al guadagno.

Infatti Romano Amodeo non lavorava per ottenere un guadagno per se stesso, ma per gli altri. Sacrificò la sua stessa famiglia a tutto questo intento assolutamente buono.

Pertanto – si chiede il Signore – qui come la mettiamo? Che ne faccio di costui?

La risposta l’hanno data gli eventi mandati poi dal Signore ad <Asmodeo> : le tre croci del suo Calvario, in un reale fallimento fatto al Tribunale di Milano.

Una Ditta individuale <Romano Amodeo> e una <Srl Romano Amodeo> furono come i due ladroni posti al fianco della croce in mezzo in cui fallì <Romano Amodeo Persona>.

Come aveva pensato come rimedio estremo, i suoi beni furono messi all’asta e il denaro fu distribuito secondo legge ai creditori.

In mezzo: lui fallito anche come marito, poiché nelle strettoie finali dell’imminente fallimento, <Asmodeo, il cattivo demonio> fu Romano Amodeo che tradì sua moglie.

Accettò che lei avesse un immenso dolore, pur di liberarsi lui dall’asfissia; per qualche boccata d’ossigeno che lo salvasse per un po’, aveva tradito sua moglie e non per volerla tradire, ma per non morire asfissiato.

Insomma – messo alla prova – se accettava di morire pur di non inguaiare gli altri, aveva scelto di non morire e – con quelle boccate di ossigeno che riceveva col tradimento –sperava di sopravvivere senza causare tutto quel dolore. Ma lo causava e lo vedeva!

Nonostante ciò, insisteva a non voler morire, tradendo tutti gli impegni presi anche con sua moglie, con quella assicurazione sulla vita e sugli infortuni, cui aveva affidato uno dei giustificativi per accettare l’aiuto di altri.

Il fallimento di tutta questa iniziativa in cui bene e male si intrecciavano paurosamente, mise – secondo legge – a posto tutte le cose. Amodeo perse sua moglie, e lo ebbe come il legittimo castigo, di lui che aveva tolto i 7 mariti alla povera Sara.

Questa – più che Sara – è quel <SARA’> che poi ci sarà a Saronno.

Lui – nella veste di Abramo – aveva per moglie già una SARAI che poi sarebbe stata chiamata SARA (ma dopo <sarai> viene <sarà> nella coniugazione del verbo ... in fatto di coniugi).

Pertanto questi problemi di SARA, cui sono tolti 7 mariti per impedire a lei di coniugarsi realmente (come in <sarai, sarà>) sono il reale corrispettivo alle 7 reali coniugazioni fatte dal <cattivo demonio Asmodeo>.

Alle sue nozze buone, seguiranno il suo far da sposo ad una MTsalemme; poi a una BADARI che se gli estremi BI son 2+1=3 e si sommano alla D=4 la mutano nella G=7, in AGAR.

È proprio la schiava egizia da cui Abramo aveva avuto Ismaele.

A queste tre coniugazione del <sarai, sarà> sono poi seguite altre 3, tutte consumate e 2 <volanti> a nome Patrizia, Paola e una con MariaGrazia (che poteva mutarsi in nozze), per un totale di 6 rapporti consumati.

Il 7° – non consumato come il riposo di Dio –con una ex sposa di Gesù Cristo che ha impersonato la figura opposta alla MTsalemme che sfasciò le nozze di Romano.

Entrambe le due MTsalemme sono quelle chiamate Zilla e Ada, spose di Lamech, in Genesi 4, nel lato sbagliato disceso da Caino; e hanno corrispondenza con un Matusalemme unico nel lato buono in Genesi 5 dalla corretta discendenza da Set.

In sostanza 3 Matusalemme, delle quali quella unica corretta visse 969 anni, mentre il matrimonio corretto di Romano Amodeo avvenne nel 969 avente lo stesso numero.

Ebbene due volte 969 fanno giusto il 1.938 in cui Romano Amodeo nacque.

Ciò a segnare come la MTsalemme che salvò la vita a Romano dandogli le boccate di ossigeno servirono proprio a mantenerlo in vita!

Come sto cercando di far capire, queste 7 coniugazioni impedite al <SARA’> (all’avvenire) hanno avuto davvero corrispondenza in 6 spose con un rapporto consumato e una con uno che <SARA’>.

Lo sarà solo in cielo, quando il Cristo sceso su Romano Amodeo si riscatterà dal <demonio cattivo Asmodeo> che in un certo senso ha intrigato in vita la sua ex sposa, anche senza mai fare o tentare nulla con lei che fosse simile: con lei cantava i canti del Signore.

Invece – e per conto suo – il <cattivo demonio Asmodeo> consumava il suo rapporto, e con passione, idealmente, nella sua sfera privata.

In questa vicenda, c’è anche ben altro da doversi dire, per via della seconda volta che questa questione è descritta, nel secondo versetto di Tobia 3,17 .

Esso che accomuna i due mesi di gennaio e febbraio dei due fratelli <Amodeo> dei quali il primo è nato nel 38 del primo versetto e il secondo il mese 2 e dì 17, del 2° versetto.

Il 1°genito ha sposato una donna nata in data 11.1, e il 2°genito una nata in 11.3, nel segno di due spose che fossero nate in modo Uno e Trino nei confronti dei due fratelli.

Ciò in quanto essi in un certo senso erano gemellati in modo tale da essere quasi come se fossero <sposi>.

La prova sta in questo che vi mostra il computer: la distanza tra la nascita del 1° e del 2° è di 1119 giorni mentre quella tra la nascita del 2° e le sue nozze reali è di giorni 11119.

Insomma 1119 e 11119 sono valori coniugati dallo stesso criterio che porta le anomale nozze col fratello in 1119 giorni, alle sue reali, aggiungendo a 1119 proprio il reale 10.000 unitario connesso alla realtà.

Benito è stato in sostanza il 1° sposo di Romano, in un rapporto che poi lui ha consumato con la sua sposa Una e Trina rispetto a quella del 1°.

E i figli del 2°genito sono così condivisi: Paola la 1a (nata il dì dopo del 25-1 del 1°) è del 1°; i due gemelli nello stesso anno, son del 2°.

Nel secondo versetto del 3,17 è scritto: <e fu mandato Raffaele a guarire i due>. Sono Tobi, il figlio del Tobia = Jahvè, e Sara.

Questo secondo richiamo al <cattivo demonio Asmodeo> coinvolge un secondo aspetto assai criticabile assunto da R.Amodeo, negli ultimi anni precedenti il suo fallimento.

Fallito volontariamente lui con decisione assunta il 28 febbraio 88 (e morirà a 88 anni meno 113 giorni), tentò di sopravvivere con l’aiuto di sua madre, divenuta amministratrice della Srl che aveva avuto circa 880 milioni di lire in prestito dallo Stato a basso interesse.

Aveva barato, presentando costi per una sperimentazione che in verità erano lavori normali, avendo necessità di prestiti a basso costo, per sostituire altri da strozzinaggio.

Intervenne Raffaele Parrinello e versò alla sua banca per l’incasso un assegno della madre che gli era stato dato solo a garanzia di una restituzione graduale, già in corso da un anno. È il Raffaele angelo di Tobia.

Costrinse a fallire anche la Srl e liberò Romano, figlio di Tobi, e sua madre nelle vesti di Sara, che poi sarà tutto per lui: mamma, compagna, e figlia da imboccare gli ultimi anni.

Capitolo 6

R.Amo vede nel 1° libro

di Bibbia la genesi di Dio

Scrisse San Paolo che è celebrato nella sua

Conversione il giorno in cui io sono nato: <Chi ci separerà dall’amore di Dio?>.

Scrisse il San Tommaso d’Aquino che rende giustizia all’omonimo apostolo incredulo: <nessun segreto sopravvive ad uno Spirito veramente Santo!>

Poi si disse che lo Spirito santo era un po’ strano, non avendo un suo vero nome preciso come quello del Padre e del Figlio!

Che nome aveva lo Spirito santo?

Infine lo trovò e si rispose: è <Amore>. E aveva visto giusto: <Amo R è>.

La suprema forza, unificante e che muove tutto è veramente l’amore di Dio.

E se Uno, uno solo, <esce da Lui> e – anche per estrema umiltà – dice <Io non Son Dio>, Egli lo lascia fare, come il padrone che tiene un cane con un guinzaglio elastico.

Questo permette all’amico di allontanarsi finché egli vuole... Poi, quando ha finito le sue ragioni e non ha più motivo per allontanarsi oltre... l’elastico lo riporta ai padrone.

Questo sapiente e permissivo legame farà fare a tutti la reale esperienza del Figliol Prodigo, che – ritornato dal padre dopo di aver perso tutto quello che aveva – è reintegrato come figlio a tutti gli effetti.

Con tanto di proteste di chi è restato con lui: <per me non hai mai ucciso il vitello grasso!>

Questa è la <giustizia vera> di Dio.

Sembra sbagliata ma è totalmente giusta, in quanto solo Dio ha creato ogni cosa e anche questa nostra divina commedia di noi aventi gli apparenti e tutti nostri <pensieri parole ed opere>!

Dio è simile a chi inventa una partita che non c’era e si inventa un campionato, di vincenti, perdenti, quelli che fanno pari.

Senza lanciare di queste sfide all’interno di se stesso, tutto sarebbe insipido e senza passioni.

Dio è l’inventore massimo di quest’infinito gioco universale, dell’esistenza che lotta par vincere e sopravvivere!

Dio è animato proprio da quello che sembra un male da sconfiggere, e lo crea in sé, per darsi la gioia della vittoria!

La dà subito, “personale” a chi vince adesso, ma è effimera, e darà quella eterna, infinita e <interpersonale>a chi non l’ha avuta come la desiderava.

Pertanto – cari scienziati che giostrate con alambicchi, telescopi e tant’altro – non crediate che tutto questo si muova per forza propria: ma per la forza di richiamo che ha l’Assoluto nei confronti di tutto il suo relativo.

Avevano ragione a Elea: <L’essere è il fondamento di ogni cosa che è!>.

Torto marcio il <tutto scorre> di Eraclito! Ma la Scienza ha creduto ad Eraclito!

Se la Luna avanzasse davvero nel tempo, essa – se è vero che esiste qui ORA – non ci sarebbe ora più in tutti gli altri tempi. Invece in ciascuno essa è restata come nel suo fermo fotogramma di un cartone animato.

E se un osservatore andasse nel tempo, la vedrebbe presente in ciascuno: sono tante le Lune quanto i tempi che noi fissiamo.

Una sola nell’eternità, sono infinite nell’infinito.

Da sola – senza un vivente a fissare la data del <suo presente> – la Luna non sembrerebbe muoversi!

Ma poi ... a Chi?

Dunque tutto è pura apparenza reale che è solo immaginaria e soggettiva. Per essa, un punto geometrico, posto all’Origine e senza alcuna dimensione apparente ne assume espandendosi intorno e ideando lo spazio!

In questa pagina appropriata – la 80 – la realtà è complessa in modo tanto completo che essendo ovunque, non sembra da nessuna parte, tanto equilibrio c’è e <santa pace>.

Ma chi la vuole poi questa <santa pace>?

Nessuno! Sembrerebbe la morte mentre Dio è vita, per cui è libero da ogni determinazione al punto che le determina tutte e poi le annienta ... senza annientarle, ma creandone una storia infinita e divina: dell’infinita vittoria in atto contro ogni limite ed ogni possibile male.

Che peccato che la scienza non lo scorga e non sappia scoprirlo da sola!

Dio ha superato anche questo limite: l’ha fatto scoprire ad Abramo, non a quello della Bibbia!

A quello alla pienezza del tempo: a R. Amo!

Capitolo

7

R.Amo vede la Gematria

perfetta di 2 lingue

Da=Ab R.Amo con questo capitolo 7 vi è

annunciato il linguaggio perfetto scelto da Dio colle lingue Italiana e l’Ebraica.

Non per caso la sola nazione sulla Terra colla forma dello <Stivale dalle 7 leghe> è l’Italia.

Non è un caso che Gesù risuscitò la figlia del sacerdote Giairo (che già prefigurava l’I. RO, l’Italiano RO) dicendole:

<TALITA’ CUMI>

<CUMI TALITA’>

<Cum Italia T>

Nel segno della croce che patirà in Italia!

Tutto è IDEA di DIO!

Se vogliamo scoprire che cosa sia davvero questa, dobbiamo smascherare il nostro sistema conoscitivo e andare alla sua base numerica con cui la nostra intelligenza naturale ce la descrive coll’ordine alfabetico.

I=09° è il modello 3/1 al quadrato ch’è per la Scienza la costante c^2 della velocità della luce. È insuperabile poiché dà tutta l’area che c’è, avendola pensata colla nostra velocità della luce interiore che genera il nostro presente.

D=04° è la realtà dello spazio e del tempo che abbiamo immaginato grazie a 1 come al tempo e 3 come allo Spazio.

E=05° è tutto il moto nel tempo del nostro universo che appare solo avanzare.

A=01° pone il primato nella 4ta posizione della realtà.

Ne deriva la sequenza di:

0,09 04 05 01 = I D E A

Sono questi i <numeri> che entrano in ordine in azione e ci <dicono> a che cosa di concettuale corrisponda la parola IDEA.

L’acronimo I dà il primato essenziale del concepimento: essa è la luce interiore del nostro pensiero, di un 9 ch’è tutto il percorso dell’unità nel ciclo 10.

Ciò accade in automatismo, come tante altre cose che regolano sapientemente la nostra esistenza, senza averne nemmeno l’idea.

La verifica è possibile mutando i numeri nei nomi con cui essi sono chiamati con lettere dalla nostra meccanica cerebrale, e che appartiene anche a tutti gli animali e consente anche a loro di potersi fare una idea relativa del mondo reale in cui esistono.

UNO è 15+12+13 = 44 in somma e si mostra vero essendo 1 realtà nel 4, e una nel ciclo 10 che esiste in 1 come 11; 4 volte 11 = 44.

DUE è 04+19+05 = 28 (percorso di DUE nell’unità del 10+10+10, uno e trino nel 30).

TRE è 18+16+05 =39 e sono tre in 10+3.

1+2+3=6

UNO+DUE+TRE=44+38+38=111

E se vogliamo sapere da che cosa sono tratti, partendo dalla realtà unitaria in 10^10, dobbiamo dividere 10^10 per il tempo in sequenza decimale dello 0, 15.12.13 .0. 04.19.05 .0. 18.16.05 e scopriamo che la <matrice> sta nel divisore 66.131.878.362,801105869 di 10^10.

66 (10^9, energia c^2 della luce) +10^8 (dimensione reale della luce) +3 (10^7) dinamica pura dello spazio +10^6 (complessità dello spazio) +878 (moto 10 in 888 migliaia date da 666+666/3 di flusso di energia) +362 (il flusso di 364 settimane in linea nel solo volume di 362+1+1 che nel prodotto è volume in 362).

Poi il tempo 0,801105869 che ci vuole tutto e che in realtà unitaria in 10.000, vale quanto 10.000 / 12.482.

La nostra ragione cosciente deve fare tutti i calcoli. Quella di fondo assume la stessa decisione operativa di chi tenta da lontano un canestro che valga 3 punti e agisce e ci riesce!

Per poterlo, ha fatto inconsapevolmente tutti i calcoli! Se noi volessimo descriverli tutti, impiegheremmo tempo, e molte nozioni sulla dinamica ... lui pensandolo in quell’attimo in cui magari era stato <in sospensione>.

Al confronto di quel canestro centrato così abilmente, cosa volete che sia per il cervello umano mettere in atto il semplice calcolo che io vi ho proposto per ottenere i nomi in sequenza, di UNO, DUE, TRE?

Questo che segue è il calcolo.

10^10 : 66.131.878.362, 801105869 =

0, 15.12.13 .0. 04.19.05 .0. 18.16.05

= U N O D U E T R E

Io – sapendo dove si andava a parare – ci sono riuscito facilmente! Il percorso è agevole quando tu segui l’obiettivo giusto...

Tutto si riduce al saper come, al Know-how che il Signore ha concesso ad Abramo, quando a lui permise di sapere cosa avesse in mente.

Se non tenete presente ciò, questo libro vi darà poco da conoscere ... a modo vostro.

L’unità del 4 ci è detta dal cervello con QUATTRO =15+19+01+18+18+16+13 = 100.

Se usiamo il massimo ordine, ecco che in: 01+11+13+16, il risultato è AMOR.

Siamo poi abituati a staccare gli importi, ma AMOR è quel tutto attaccato 11113 che è 11111 in flusso dell’area con 1 e 1 nei suoi lati.

Il Signore con 10^10 crea uno spazio di <concepimento> qualitativo così come le regole di un computer <visualizzano> una fila di 1110101000111... ordini tutti in sequenza lineare, in un <film>.

Il Film in cui è osservato un universo, sul monitor o su un televisore, sembra proprio mostrare l’universo, ma è solo la giusta sequenza ordinata di 1 e di 0, dalle regole.

Il resto è tutto nostro <concepimento>, poiché siamo noi a <vedere> in quel modo qualitativo i dati numerici che partono da quel visore.

Come l’esperienza ci insegna, questo basta a dar forma allo spettacolo che noi poi vediamo.

A questo punto la domanda non è gratuita:

<Forse anche solo questo (comandi e regole) sta alla diretta base della nostra realtà ... per come la vediamo in natura ... analogamente a quanto accade in questo altro spettacolo?>

Perché è provato: basta una sequenza di ordini dati attraverso numeri e le regole da interpretare per osservare direttamente noi una vita come su un Televisione!

Pertanto, posto 10^10 in anni come il Creatore di tutto il nostro universo apparente espanso nello spazio e nel tempo, e posta una realtà unitaria in 10^4, queste dimensioni regolano ogni cosa, per puro calcolo.

Così, all’interno del ciclo 10^4 della realtà, la Bibbia ha collocato 4.631 anni in principio.

Il Signore ha creato questi 4.631 anni come il ciclo di presenza in positivo, nella durata dei 10.000 anni dati da 10^4, nelle due dimensioni dello spazio e del tempo.

Il Signore doveva avere creato il ciclo terrestre di 10.000 anni, come presenza base, in una esistenza che poi avrebbe avuto tanti di questi cicli, come universi paralleli.

Con 10^10 come l’intero, la sua divisione in cicli di 10.000 anni ciascuno l’avrebbe fatta con 1.000.000 cicli di 10.000 anni ciascuno.

Poiché 1/10.000 dell’anno è 1 giorno, le 10^6 spire sono fatte di giorni accostati, a distanza di 10.000 anni, in linea di flusso.

Per capirlo, sono come la duplice spirale del DNA, in cui lo spessore di ognuna delle due spire siano di 1 giorno cubico.

Quei collegamenti trasversali tra le due eliche, esistenti nel DNA, si traducono nell’uomo in messaggi inconsci tra le due epoche (di 10.000 anni ciascuna, nella lunghezza della spirale) che sono ispirazione per poeti e veggenti e che si impongono come i <voleri reali di Dio>.

Il Libro Sacro della Bibbia è stato all’atto pratico la comunicazione trasversale fatta a quella più antica, dai viventi nell’epoca che ha visto la fine del mondo.

Essa gli apparve all’atto finale come quel

Diluvio universale che aveva portato tutte sott’acqua le terre emerse.

L’inversione della massa, in 1 giorno, spaccato il mantello, ha aperto le sorgenti infuocate dell’abisso e gli oceani, correndo sul suolo reso plastico dal magma, l’ha livellato, tutto sott’acqua come per un diluvio universale

A noi sembra che lo spazio sia uguale da tutte le parti, ma appare avanzare nel tempo con tutto quanto quello spazio.

Il n. di 10^6 spire, per l’indice 6 indicante tutti i 6 versi, le muove a sua volta in modo circolare, passando di verso in verso, fino a creare una intera apparente espansione di volume da una unica linea di origine.

Non dobbiamo stupirci di questo, avendo la reale esperienza che tutto quello che accade nello spazio, nel tempo e nelle espressioni del pensiero (come in un film che lo rappresenta) è riducibile a un’unica stringa di dati in moto.

Abbiamo fatto anche l’esperienza che essi sono perfettamente zippabili e che – per complessi che siano – ogni valore totale zippato è riconvertibile in tutte le sue componenti.

Abbiamo anche l’esperienza reale che lo spazio, pur colle tante comunicazioni fatte coi telefonini, non patisce interferenze tra l’una e l’altra, ma è possibile intercettarle volendolo. Il nostro mondo è fatto così: parte da un valore ultimo (come da un insieme che fosse stato compresso in quell’unico numero) e lo decomprime generando le sue premesse, per reali o immaginarie ch’esse fossero. Infatti che sia esistito o no tutto il processo che – secondo regole precise così lo ha unificato al suo termine – la sua riconversione nei suoi presupposti, affidata alle regole e alla matematica, può ricreare l’esistenza di un universo prima ancora che in esso fosse apparso il sole, la terra, la vita e quella umana.

Partendo dalla decompressione dei dati iniziata alle ore 24 del 31 dicembre (volendo in 1 anno la sintesi di tutta l’apparente evoluzione) ecco che la decompressione fatta dagli umani viventi arriva al pomeriggio del 31 dicembre in cui essa sembra avere avuto inizio.

Poi – proseguendo così a decomprimere gli ultimi dati – ecco anteposti anche tutti gli altri 365 giorni fino all’apparente inesistente Big Bang ... solo un punto di fuga dell’apparente grandezza.

Con il sistema della matematica, che consente di dividere fino all’infinito, non dobbiamo più stupirci che l’universo appaia infinito, in una realtà che è solo frutto di immaginazione.

È solo la mancanza d’immaginazione che porta tutti a giudicar vero quello che appare, e pieno e denso nel puro punto di fuga della visione.

Ciò impedisce di capire 10^10 come una compressione totale di ogni numero e ogni qualità <zippata> ed espressa secondo le corrispondenti strutture alfabetiche poste nei due schemi diversi, ma interattivi alla base delle regole interpretative, l’italiana e l’ebraica.

Ciclo 7 unitario una, 7+1+1=9 a 3 D. l’altra.

B C D E F G

I L M N O P

Ab R.Amo è visto

il DNA matematico.

La doppia elica che ha strutturato con calcolo matematico unitario e in italiano tutta questa opera, è data da due computi distinti che, accostati, interferiscono in un tutt’uno.

Da=Ab R.Amo vi è detto anche quali siano.

1.000 : 99 è il 1° calcolo.

10 : 0,23571113172329313741434753 è il 2° calcolo-

Mentre il 1° genera lo spazio-tempo come una infinita pellicola di tempi decimali presenti come singoli fotogrammi, il 2° decomprime in ordine i cicli e dà il loro originale passato. Il moto è tutto zippato in 381; esso è la somma dei primi 16 numeri primi.

La decompressione li dispone in una sequenza decimale, come i singoli rispettivi ordini che entrano in atto solo nel tempo decimale preciso e esatto che li distanzia dall’intero.

L’istantanea è rotale decompressione di 381 è invece data – partendo dall’unità 10.000 in generale – dal 10.000 : 381.

Ciò crea un periodo di 42 cifre. Questo:

26, 2467191601 0498687664 0419947506 5616977900

Su ciò si regge l’intero DIO=26, alfabetico.

Coll’area in 1,25 giorni, è flusso nelle 26 unità creative in 7 giorni, del tempo 1/2 dell’anno terrestre in 3 cicli di 365 e uno di 366 giorni.

La somma dei 4 cicli di 10 è 9.002.804.669 .

Il suo ciclo 10 spaziale lo porta a:

90.028.046.690, il cui lato è

300.046 ,74084215612422713384992407.

È 3, nel lato 10^5 del flusso elettromagnetico (in 10^10); è presente in 1 e 1 il trasversale piano coi lati 66/3 e 66/3 dei flussi d’energia. 23 + 23 = 46 è il 2 presente in Abele, come ucciso dal n. 1 Caino=38 (=380/10).

Nel tempo 0,74 di 1 -26/100; poi l’84 dei gemelli

Esaù +Giacobbe=42+42; poi 7+7+7; poi Adamo +Eva=30+26=56... e siamo al ciclo 10 atomico.

90.028.046.690 è il suo quadrato, in cui +9×10^10, è la velocità c^2 della luce

+28×10^6 è SET +7+7+7 (2° e 9° dei 10 primi fattori) a D. 10^6 di tutto lo spazio;

+40.000 realtà 10^4 nello spazio-tempo a 4; +660 il ciclo reale 1 dell’energia potenziale;

+90 ciclo 10 di velocità c^2 (o di 10 in 100).

Lato dell’area 28.046.690 è 5.295 ,9125 fino al dettaglio unitario della realtà 10^-4.

Sono i 100 anni in 52 settimane ciascuno dati da 5.300 -5.

5.300 -5 indica il soggetto 5 del moto (dato dal tempo intero dei 10/2) presente nel lato 100 della realtà riguardante il 16° numero primo 53 che dà tutto il moto.

5.295^2 = 28.037.025 e deve sommarsi a

9.665 per essere 28.046.690.

9.665 è tutto il moto di 333 +1+1 (si piano trasversale) nella realtà intera 10.000.

9.665 è il quadrato di 98, uguale a 9.604, cui si somma 1 secondo e i 60 di un minuto primo.

Partendo da questo tempo minuto uguale a 61, come flusso del tempo minuto, l’area a lato 98 indica tutto il flusso di volume esistente in un

lato 100 della realtà, che nel flusso è 98 poiché è 1 e 1 nei suoi due lati trasversali.

In tal modo, 98^2+61 è 9.665 ed esprime tutta la dinamica invariante minuta esistente nel lato 100 della realtà.

Essa si somma al moto di 5 in cento 53 ( che è il 16° primo che dà la carica del moto) e che con 5.300 -5 è 5.295; il quale deve essere espresso nel quadrato dell’area trasversale al flusso 9,665.

Riepilogando, le tre dimensioni sono: 5.295 e 5.295 nel piano trasversale e 9,665 nella linea del flusso minuto in 100.

La somma tra un quadrato e la misura lineare del flusso è lecita, in quanto la stessa area può essere disposta in linea e per una altezza 1 che la fa equivalente in superficie.

Dal 28.037.025 che è il quadrato espresso tutto in lunghezza, +9,665 di flusso, si ha il 28.046.690 totale che è aggiunto all’invariante 9×10^10, ottenendo la somma dei 4 cicli di 10 cifre ciascuno, che sono aggiunti come i 40 decimali all’intero moto 26.

Queste cose che io rivelo non sono ancora note alla Scienza Ufficiale, lontana mille miglia dall’arrivare a conoscerle.

Da queste 42 cifre deriva anche il <nome di Dio> cercato finora invano dai Cabalisti Ebraici. Non è il Dio “assoluto” ma quello reale: calatosi nella realtà, assumendo il 10 a sua immagine e somiglianza

L’intero 26 sta nei 2 nomi Anna di 2 fratelli. 2467 191601 sono i 10 valori fino all’atomo.

In 246 è trasceso il valore totale 426 ubicato nella faccia retrostante del piano di 180°, come appare da 246+180=426. È il valore totale del nome del 2° fratello, nascosto nel 426.

71, il numero che segue al 246 delle prime tre, nel suo ordine inverso trascende esso pure il giorno 17 della sua nascita reale che è stata in quel 1941,0217 che segue ... ma modificato.

+1.941,0217 è la reale nascita del 2°

- 1.916,0079 è la modifica che porta al =0.025,0138 del 25 gennaio 38 natale del 1°

che è trasceso, eliminato dal 1916,01 togliendo i 21/10^4 della realtà natale del padre nato 7+7+7 .

In tal modo le prime 10 cifre rivelano (nascosto nei 180° della faccia opposta) il 426 totale del nome del 2°genito.

Poi l’anno il mese i il giorno di nascita del 2°, tenuto debito conto della data di nascita del 1° e del loro padre.

A voi sembrerà impossibile una simile cosa, ma da 10.000/381 (nome del 1°genito) nasce tutto ciò.

0 4 9868766 4 è la seconda decina e, rovesciata nel suo ordine (essendo la seconda) diventa, negli estremi 4 e 4 di tutta la sua realtà quanto è compreso: +66788689 valido nel primi 4 valori - 00006038 (lui 1° in 60 sec. Nato nel 38) =66782651 e rivela i primi reali 4 nomi di Romano 66, Antonio 78, Anna 26, Paolo 51.

è la quarta decina, che parte dalla dinamica 777+1+1, poi in 69 c’è il moto 3 dell’energia 66; poi c’è il 61 dei due figli: un

1° e un 2°; infine il tempo 5 dei 10/2 dello

universo alla dimensione 10^9 del moto di 10.

Da questa reale forza <padre> dello universo

scende la data di nascita paterna (il 1.907,0707) sottraendo 3709,9072 +5616,9779 - 3709,9072 =1907,0707

37×10^6 è l’anno del concepimento di Romano; 99.000 è il divisore del 1.000 che fa esistere tutto l’universo e 9×8=72 è il complesso 8 della realtà esistente nel numero 9 invariante, della c^2.

Così, il periodo a 42 cifre da 10.000/381 dà il valore dei nomi dei 2 fratelli, e le loro nascite, assieme alla nascita del padre.

È di 42 cifre sarà il Nome Segreto di Dio i cui

valori 26, 47, 51, 66, 78 e 113 sono i costruttori dell’Universo, da infinito negativo a infinito positivo, come dalla Sezione Aurea.

26, 2467191601 04 dà nel tempo del 2467 che in 426 da il nome intero del 2_, e nel 67 la presenza 1 del 1° nome del primo, anche l’anno intermedio tra il padre e il primogenito, dato direttamente dal 1.916,0104

Nei 2 calcoli: i 3103 giorni dalla nascita del padre e quelli che poi portano alla nascita del 1°genito; sono i totali 11.160 giorni del padre alla nascita del 1°genito.

Come i 1116 dati dai primi 2 nomi in Bibbia: BRASIT e BRA, 913+203. Il 203 tratto da 3103 con 3 -1 seguito da 03. Il 913 tratto da 800 +57+56.

Ho riassunto come i 3103 giorni che il padre aveva al 1.916.0104 (4-01-1.916) sono poi il valore 207.542 che manca della velocità della luce in 300.000.000.

Va moltiplicato per l’energia 66 e sommato alla dinamica 44 di cento 3^3.

Per esseri 299.792.458 i metri percorsi in 1 s dalla luce, il 3.103 va moltiplicato per 96.613 e sommarsi a 2.319.

96.613 è dato da 9 quantità 10.000 (le unitarie della realtà) essendo il 3/1 al quadrato che dà la velocità della luce in tutto il suo moto, anche trasversale.

Un 9 da sommare al lato 100 avanzante nell’energia 66 e al 13 che è il tempo ¼ delle 52 settimane dell’anno.

Poi va sommato al 2.319 del piano a due lati 1.000, il cui flusso 319 è del 66° n. primo come energia, dato da 317, +1+1, i lati del piano che lo rendono volume.

Quando 3.103 son anni, per raggiungere il ciclo intero dei 4631 essi devono sommare l’unità di spazio-tempo 10+5, a D. 100 (lato in realtà) e sommare la reale dinamica 7, data da 7 volte 4.

Di per sé 3.103 è il ciclo 10 dell’ 11° numero primo, quello lineare dei 66/6 dell’energia, le poi deve sommare lo spazio 3 dato dal 2° numero primo.

3.103, nell’unità del ciclo data da 10.000, è il moto del 6.897, che è dato dall’energia 6600 mossasi di tutto il moto dello spazio 3 nel 300 dato dal lato della realtà.

Da ciò, in 26, 2467191601 04 tutto questo finale dato da 1.916.0104 è giusto il 4-1-1.916 in cui Luigi Amodeo, nato 1.907,0707 aveva 3.103 giorni.

+1916,0104 - 1907,0707

=0008,3397 = 100/12 +(2^6)/10^4

Mostra il complesso 8 nello spazio-tempo

0,3397 = 0,3333+0,0063 in cui lo spazio 1/3 riguarda i (66 -2) decimillesimi della massa dell’energia reale decimillesima.

In questo ciclo di 42 lettere, in cui abbiamo un 26 intero con due cifre e poi 40, sono zippati i primi due nomi del 1°genito e del 2°genito di Luigi Amodeo, dei quali il 26 intero è la comune essenza del 3° nome

Del 1°genito, Romano Antonio, tratto dalle prime 20 cifre del ciclo lo vedremo in modo più esteso nel capitolo seguente. La terza e la quarta decina, che per il 1° si riferisce ai nomi Anna e Paolo, per il 2°genito determina Benito Vittorio.

20. ciclo 10 del 1° n. primo 473. flusso 3 del 47=Amodeo creato 7 del 40 168. il 66 e flusso lati 51 e 51 del 1° e 4° del 1° 208 il 26=Anna a dimensione complessa 8

27 è la presenza 1 del 26 956. è il moto dei 2/3 del 66 del 1°, in 10^3 543. moto 3+10 del ciclo 10 del 16° primo 53 619,9 vel. assoluta 9,9 ciclo 10 del 61 (1°+2°) 0,02845, è 1/8 di 360° struttura di 7+7+7+7

Capitolo 9

Ab R.Amo visti i 6 nomi

del 1°genito in 10.000 : 381

Il rapporto 10.000 /381 non si attiva da solo, tra 10.000 (unità della realtà 10^4 dello spazio-tempo a dimensione 4) e il 381 di tutta la dinamica (somma dei primi 16 numeri primi che dettano legge su tutto il mondo osservato da un vivente).

Per essere attivato occorre che entri in campo un soggetto reale che esegua la divisione, ed essa cresce realmente nel tempo, di decimi in decimi e solo quando il numero è interamente ottenuto.

Come accade realmente in ogni divisione fatta a mano: implica tempo, e io non posso mettere un numero diviso, se non quando esso è intero. O c’è, oppure non ancora.

Occorre un <soggetto vivente> a <vivere in se stesso> questo calcolo, comandato dal potere ASSOLUTO su tutto il relativo.

Ora il risultato concreto al termine di una divisione come questa è che o si ottiene un numero definito, oppure no: un numero sempre diverso o uno ciclico, e allora è infinito.

Se ho un risultato indefinito, la presenza, in quel computo, dipende solo da dove realmente sia arrivato a calcolarlo <chi lo osserva nel suo computo reale>.

Il risultato di 10.000 diviso per 381 determina la parte dell’intera realtà che spetta a ciascuno dei 381 valori unitari.

In tal modo, ogni unità dinamica delle 381 ha la parte dell’intera realtà che gli complete.

Essendo una unità dinamica, allora la sua esistenza sta in quante parti di essa la singola parte si avvale per determinare ad esempio il <suo nome> che non sia opera di fantasia, ma di vero e proprio reale calcolo.

A seconda dei numeri, sapremo che se un nome risulta in 0,040913 allora si legge e chiama DIO, essendo 04=D, 09=I e 13=O, dati nel tempo del calcolo, uno alla volta.

Poiché è proprio il 1°genito di Luigi Amodeo –insomma sono io – che vale 381 nel suo nome di Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo, il problema sta nel vedere quante volte il soggetto 1/381 deve esistere per determinarne il nome, in questo calcolo.

Questo è il risultato, in 6 sequenze di decine di dati, come il computo necessario per ottenere i miei 6 nomi. Nella durata della presenza dei 10 decimi.

.

2.467.191.601 : 15.294.626.091,8 =0,161311011213 = ROMANO =66

15. Unità dello spazio-tempo

294. Realtà 4 ciclo 10 del 10° n. primo 626. Realtà 40 in moto in Romano 666

091,8 Moto c^2=9 in 100, in complesso 8/10.

Il 1°genito ha il nome ROMANO dell’energia in potenza.

Qui si afferma nell’unità dello spazio-tempo nel <Re dei Re> dato dal 10° n. primo 29 che si muove del 10 naturale e in tutta la realtà 4.

La definizione essenziale, la terza, lo mostra dato dalla realtà intera 40 per quanto si muove in tutta l’energia 666.

La 4ta dimensione reale mostra nei 18/10 tutto il tridimensionale lavoro 6+6+6, assieme al ciclo 10 del 9 indicante il quadrato della velocità assoluta 3/1, che è quella della luce quando si consideri anche la velocità di espansione trasversale, in ampiezza di flusso.

0.498.687.664 : 44.453.720.027,2838 =0,01121813120913 = ANTONIO =78

44. Dinamica lati Romano=66/6 e 66/6

453. Realtà 400 del R=16° n. primo

720. Ciclo 10 complesso 8 a vel. 9=c^2

027,28 Volume 3^3 e [1+(3^3)]/100

Il numero 2 mostra in settimane tutte quelle di 1.25 anni.

Il 44 mostra la dinamica nell’energia 66 di Romano, quando 66/6 e 66/6 dei 66 sono trasversali, nella sezione del flusso.

Il secondo dato mostra la dinamica del 16° numero primo in tutta la realtà 400.

Il 720 è il ciclo 10 del complesso 8 lanciato alla velocità assoluta 9, che è quella c^2 della luce. Ultimo dato il volume 27,27 esistente in 1/100 unitario del lato 100 della realtà, ed è il volume interessato da questa dinamica totale, come il 78 = 66 +6+6 (lati trasversali, in elettromagnetismo)

0.419.947.506 : 37.455.140.000

=0,01121201 = ANNA = 26 = DIO

37. Creatore 7 dello spazio 30

455. Moto del lato 100 in 555

140.000 Moto 7+7 di 10^4, unità di realtà

Il terzo nome, mentre il 2° esprime la trinità del Dio=26, ne esprime l’unità.

Essa si realizza, in questo riferimento al 10.000 diviso per il 381 di tutta la dinamica dei primi 16 numeri primi, con tre soli dati.

Il 30 +7 è il volume 1.000 che in linea è 10+10+10 e si muove di 7. Vale il MANO del nome RO-mano, concepito nel 37.

Il secondo dato mostra tutto il flusso dinamico dell’energia 666 quando i lati 11 e 11 sono i 66/6 di Romano, energia potenziale.

Infine, alla dimensione 10.000 della realtà, esiste il Creatore 7 che trasla di 7.

5.616.797.900 : 40.087.599.570 = 0,1401131013 = PAOLO = 51

40. Ciclo 10 della realtà 4

087. Ciclo di 10+3 nel lato 100 della realtà

599. Moto di 1 in spazio complesso 600

570 Moto 70 dell’Universo di 1000/2

Il 4° nome con 51 è la presenza 1 del tempo ½ di presenza nell’universo, del lato 100 della realtà, per 50 negativo e 50 positivo.

Che sia reale lo appare subito dal 40.

Poi 87 è l’area a lati 40 e 40, della realtà, avente il flusso 7 del Creatore.

Il moto in essenza vale quello di 1 in tutto il 300 che trasla di 300.

Infine il 70, moto 7 del ciclo 10, esiste nell’universo in positivo quando un altro 500 è in negativo

2.624.671.916 : 14.475.665.231,581058 =1813151519011813 = TORQUATO = 113

14. Realtà 4 trasla del ciclo 10 475. Realtà 400 in tutto lo spazio 75 665. Moto di 1 in Romano 666 231, Moto 9 di Romano=666/3 0,5810 tempo 2/10 in moto 381/1.000 0,000058 compl. 8 di universo 50 a 10^-6

Il Nome 5° vale il volume unitario 111 che quando è espresso in linea è il flusso 111 dell’area a lati 1 e 1.

In questa derivazione da quanta realtà 10.000 è assegnata a ciascuna unità delle 381 in moto, la dinamica è evidente dal moto 7 di 7.

Poi è nella realtà intera 400 che si muove con tutto lo spazio 75 dato dai ¾ del lato 100.

Il terzo dato nostra l’essenza di 1 che esiste nell’energia intera 666 e si muove di 665. 220+11 è il ciclo 10 del flusso 1/3 dell’energia 66=Romano, sommata al 66/6 del solo moto in una sola linea.

Il 381 si vede nel tempo del moto di 100 e 100 dei lati reali, e nel complesso 8 in mezzo lato

0.104.986.876 : 9.447.178.373 = 0.011113040513 = AMODEO = 47

9. velocità assoluta invariante

447. Creatore 7 ciclo 10 dinamica 44 Romano

178. 1° assoluto e Antonio=26+26+26 373 Realtà 40 in 666/2 di Romano

AMODEO è la realtà 40 del Creatore in 7 giorni.

Qui si vede che ha la dinamica assoluta 9 della c^2 data da 3/1 al quadrato.

Poi il 7 esiste nel ciclo 10 della dinamica 44 esistente nell’energia 66, quando 11 e 11 sono i lati trasversali e sono i flussi lineare di 66/6.

178 è il lato 100 sommato alla trinità di Dio, ossia a tre moti 26 corrispondenti a 1,5 anni terrestri.

Anche il 373 è la realtà 40 che trasla del 333 che è il tempo ½ dell’energia 666 di Romano, quando esiste nelle tre dimensioni del volume.

A voi, che non siete avvezzi a questi calcoli, questi sembrano tentativi di <arrampicarsi sugli specchi>.

Ma non è affatto così!

È evidente che se la realtà intera è delle

10.000 unità espresse da 10^4, ma poi la dividiamo per il numero che quantifica tutto il moto, noi non partiamo più dall’intera unità, ma solo dalla parte che è divisa esattamente a ogni 381esimo.

A questo punto, ogni ciclo di 10 unità ha distribuito la quantità di un nome.

A noi sembrano sempre più piccoli allo stesso modo con cui le stelle sembrano piccoli punti, nella nostra realtà.

Sotto il profilo dei numeri, la prospettiva decimale non interferisce nulla, ma solo nella grandezza apparente in una seconda distanza, che è quella verso l’interno dei corpi invece che verso l’esterno e allora vediamo impiccolirsi anche le stelle.

Sistema ammassato e espanso sono uguali, ma per la prospettiva reale assunta non lo sembrano più.

6.404.199.475 :

=0,020512091813 =

312. area lati 6 e 6 flusso tot. 300 spazio

215. lati 100 e 100 flusso 15 spazio-tempo

815. lati 400 e 400 flusso spazio-tempo 590 ciclo 10 di Benito=59.

Cominciando dal 1°genito che ha i 6 nomi, il 1° del 2°genito è il 7°, ed è assegnato nel corpo reale del Creatore, mentre il suo Spirito santo è sul 1°genito ed è invisibile. Questi numeri evidenziano il suo reale primato corporeo.

Infatti 312 è l’area a lati 100 e 100 con flusso 112 che è 111 +1, ed è area. In 215 e 815 il flusso è sempre il 5+5+5 dell’unità di avanzamento positivo nel tempo a 3 dimensioni e riguardano la prima volta l’intera realtà a lati 100 e 100, la seconda il 400+400 che è tutta la realtà nel suo complesso. 590 è Benito in moto per 10.

0.656.167.979 : 3.265.846.697,90383= 0,2009181813160913=VITTORIO=116

3. unità di spazio

265. moto 5 universo in 10 moti tot 26=Dio 846. moto 6 di 20 realtà 7×6

697,9 moto di 3 in dinam. 700 e tempo 9/10 0,0383 volume 381+1+1 in realtà 10^-4

Vittorio è il maschile di Vittoria e ciò rivela questo nome che vale con 115 il 111 nelle 5 dimensioni positive dell’universo.

E si vede, quando si parte dal moto di 1/381 della realtà e essa si muove di 3.

Poi di 1 in 4/4.

Tutti i dati indicano quantità di moto, poiché si parte proprio dall’unità della quantità di moto reale data da 10.000/381.

Lo si vede chiaramente nel tempo reale centomillesimo del magnetismo (in 10^10) che con 383 indica il volume 381 dato da 381×1×1 quando le lunghezze dei lati sono queste.

0 026.246.719 : 2.340.946.000 = 0,01121201 = ANNA = 26 = DIO

2. 1° numero primo 340. realtà 40 in moto spazio tot 300 946.000 2 lati 3.000 +flusso 4 (10^4) +c^2

Questa è la nona ripartizione in decine, a cominciare dall’inizio, e il dato rimanda all’invarianza della velocità della luce che è simile al Dio fedele.

I tre dati mostrano di percorrere tutto il complesso binario della realtà costruita tutta su valori contrapposti, e che riguarda lo spazio 300 percorso dalla realtà unitaria in 40. L’ultimo dato mostra il flusso del 54.000 in 1 milione che con 10^6 è lo spazio in tutto il suo complesso, positivo e negativo.

22.577.600.016,19697= =0,0709132001121209=GIOVANNI=83

22. flusso Romano 66/3

577. flusso Romano 66/3 in E.M. 555

600. spazio complessivo

016, carica unitaria 4 per 4

0,19697 Anno del creatore 7 sulla Luna

Dall’inizio, questo è il 10° ciclo fatto di decine di cifre, e sintetizza il totale del percorso fatto da 10 decine.

C’è l’intero flusso 1/3 dell’energia 66 che poi si muove anche del 555 del dato elettromagnetico, e percorre lo spazio complessivo in 600, con la carica 16 e nell’anno 1969 in cui l’uomo per la prima volta è andato tra le stelle, di persona, come l’opera 7 di un divino creatore.

Se non ci avete badato, il 2° che esprime l’immagine e somiglianza del corpo di Cristo, ha tutti nomi vincenti: bene andato, vittorioso, Anna all’<0sanna nell’alto dei cieli>, Giovanni che <giova negli anni>, Vincenzo, che vince. Amodeo di chi ama Dio.

Questo 10° nome scaturito in questo mondo coi valori di tutte le loro lettere, trascende il 38 natale del 1°genito. Accadrà alche al 2°genito, il cui 5° nome vale il 95 che rovescia il 59.

Io spero che abbiate capito in che modo meccanico saltan fuori questi nomi!

Lo 0, 07 09 13 20 01 12 12 09 sono:

Hanno sempre due cifre e quelli che ne hanno una sola assumono uno 0 prima, come 09=I.

So che opponete una resistenza a tutto questo, poiché siete convinti di essere voi i creatori... ma nessun soggetto relativo ha il potere di creare.

Siamo come il Paperino di Walt Disney che anche quando sembra pensare, essi sono i pensieri infusi in lui inesistente dal creatore.

Io e mio fratello siamo stati inseriti con tanto scrupolo e dettaglio avendo il compito di apparire chi dà tutte le spiegazioni (io, in verità: mio fratello nemmeno se ne è accorto!)

7.664.041.994 : 38.146.257.217,45510 =0,2009120305122113=VINCENZO=95

381 dinamica tot. 1°genito

046. realtà 40 nei 6 versi

257. Creatore in ciclo 10 presenza 25 217, mese 2 dì 17 nascita 2°genito 0,4551, flusso 444/1000 +111/10^-4

Al numero 11 c’è la ripartenza, ed ecco che quanto è stato dato a uno a uno a tutti i 381, ora ricevono normalmente il 381 che –essendo 1/381 – è ciò che lo unifica.

Vincenzo è il nome del vincente, che parte recuperando tutto quello che ha perso con la divisione per 381.

E riceve tutto: la realtà che va nei 6 versi, il 4^4 che è presente in 1 e il 217 natale del Benito Amodeo nato nel 41 il febbraio del 17.

Il tempo è lo 0,4551, e vale 10.000 diviso per 21.973,19270, con i (1973+1927)/2 che sono il valor medio 1.950, in cui Benito ha i 9 anni che sono tutto il c^2 della velocità della luce quando posto in atto.

7.506.561.679 : 675.473.257.700, = 0,011113040513 = AMODEO=47

675. Romano 666 +19 (moto di 1 in 20)

473. dieci Amodeo=47 e spazio 3

257. presenza 1 di 4^4

700 moto totale

Per avere realizzato lo 0,011113040513 che in lettere rimanda ad Amodeo, chi ha avuto tutto 1/381 è obbligato a raggiungere realmente questi risultati nel tempo espresso dai numeri.

La cosa che ancora non ho spiegato è da che cosa possa valorizzarsi il nome Luigi Amodeo, del Padre.

Ebbene Luigi Amodeo = 54+47=101 ha il valore di tutti e tre i primi figli di Adamo, che si valorizzano nel 2° fattore con il nome di SET e nel penultimo, il 9° fattore con il nome del LAMech vissuto 777 anni, laddove c’è colui

ch’è L.AM ed è nato il 7-7-7 chiamandosi

L.AM. Luigi Amodeo. Allora è nel settore 2° e 9° che possiamo trovare Luigi e Amodeo.

0.656.167.979 : 6.438.759.309 = = 0,1019090709 = LUIGI

6. si muove in tutti i 6 versi

438. è la realtà 400 del 1° nato 38

759. è il flusso 70 del Benito=59 309 che percorre tutto lo spazio 300 a vel. c^2 della luce.

Poiché la sua opera è stata di creare la realtà del nato nel 38, nel dinamismo assoluto del 2°genito, è proprio il secondo settore dopo il 1° che crea il suo nome, come allineato al nome di Luigi.

Ma anche il 1° assoluto va Ad AMO,e si candida per Amodeo. Per giunta il Codice Fiscale di AMODEO è MDA e letto in ebraico da destra è proprio il nome Adamo.

2.467.191.601 : 222.008.693.130, =0,011113040513 = AMODEO

222. Inizio è ideale tempo del Romano 666/3 008. Flusso di tutto il complesso! 693. Flusso del 7 in 700! 130 Adamo=30 e lato della realtà del Dio

JHVH <son 10 che è per 10> e di Allah che ha tratto altri 99 nomi dal 100 poiché esso è il suo nome sottaciuto.

Ma se – come Lamech che è il 9° è riferito al 3° nome di Benito=7, il 9° è come Anna. La sua sposa. 0 026.246.719 : 2.361.794.593,41 =

2. il 1° numero primo 361. la presenza 1 dell’angolo giro 794. il 6 che va nel complesso 800 593,41 il 10 Padre del 59=Benito, 3 e AmoR, Amodeo Trino e Romano 1, 1/100. È OK!

Capitolo 11

Il chiaro dono ad

Ab R.Amo ricevuto ieri, 16-2-23.

Anticipato questo, che poi tratterò meglio più avanti, desidero occuparmi del grande dono che mi ha fatto mio fratello dal cielo, proprio ieri, giorno 16 che – mutato il numero in lettera originale dell’alfabeto italiano – è la lettera R iniziale del mio nome, la 16ma.

Subito dopo la R di Romano, e dunque il giorno 17, poi si è presentato nato Benito, in un giorno 17 febbraio escatologico.

Infatti Bibbia scrive che il Diluvio Universale cominciò il secondo mese il 17 del mese. Insomma come nel giorno di oggi che è l’anniversario della nascita 82 anni or sono di Benito e che dista dal 17 febbraio del 4.631 anni esattamente 2.608 giorni.

Per il valore di DIO=26 della parola italiana, che è 26 anche nel tetragramma JHVH del Dio Jahvè, il giorno di oggi è particolarissimo, poiché 8 indica tutto il complesso della realtà.

L’ho ricevuto in dono quando manca alla fine dei miei dì di vita tutto il complesso della realtà di DIO alla dimensione sua trina di 10^3.

Attendevo questo dono proprio dalla lettura di Bibbia 1,18 e del capitolo seguente il 19.

In esso due messi celesti vanno da Lot a Sodoma a controllare come tiri il vento e il nipote di Abramo riesce a convincerli a rifugiarsi in casa sua, poiché quello è un brutto posto: sodomizzano i visitatori che arrivano e che si presentano senza grande capacità di opporre difesa, come gli sembravano proprio quei due.

Quando i concittadini vengono a scoprire che vi sono ospiti inermi di cui potere approfittare per i loro vizi, e che sono in casa di Lot, la circondano e chiedono all’ebreo di consegnar loro gli ospiti.

Lot prima cerca di rabbonirli; non riuscendoci, decide di uscire dalla porta e di parlare loro guardandoli negli occhi. Cerca di convincerli a rispettare gli ospiti poiché sono sacri agli occhi di Dio.

Non ci riesce. Per prudenza aveva chiuso la porta di casa dietro di se uscendo, e allora i

Sodomiti se la prendono con lui. Lot arriva al punto di offrire loro le sue due figlie, al fine di fargli rispettare gli stranieri, ma è inutile e sembra che vogliano prendersela a quel punto con lui.

Gli ospiti allora aprono l’uscio, portano Lot rapidamente dentro casa e richiudono la porta.

Insomma Lot si è comportato in modo davvero superlativo, superiore, SUPER.

Nel mondo reale italiano c’è il SUPERenaLOT...

Romano – che si è visto sodomizzato dai suoi concittadini ... tutte le volte che lo hanno preso in giro – alias per i cosiddetti <fondelli>, ha visto nella vincita al Superenalotto la difesa di LOT nei suoi confronti.

<Voglio vedere se seguitano a prendermi in giro quando gli dimostro di avere vinto al Superenalotto, dopo di avergli dichiarato che lo avrei vinto proprio essendo scritto in Bibbia che il Super Lot aveva salvato i due ospiti dalla Sodomizzazione!>.

Questa volta il danaro da vincere si avvicinava ai 400 milioni di Euro ... una cifra che – pagate le tasse – nel lasciava quasi 300 milioni di vittoria.

Romano sperava che il Signore avesse trovato questo sistema per convincere i suoi parenti a fare le cose che al momento sono mille miglia lontane dalle loro intenzioni.

Io ho tre nipoti, che praticamente sono figli miei se io e mio fratello siamo stati come sposati tra di noi, da quel gemellaggio tra me miracolato e lui concepito dall’amore felice conseguito a me così graziato ...

Solo il denaro può convincerli, a mio modesto avviso, per quel che arrivo a prevedere il futuro degli eventi.

Nessuna altra cosa potrebbe convincerli a lasciare i loro rispettivi lavori e a occuparsi delle cose del Signore, secondo quello che vi ho mostrato affermato proprio dal Signore in relazione ad Abramo.

Quello che doveva essere comunicato ad Abramo – la fine del mondo – Dio me l’ha fatto scorgere e io ve ne ho dato un piccolo saggio. Ci manca solo un nuovo miracolo che convinca i miei nipoti a ripetere quello che avevano già fatto tutti e tre, quando loro padre aveva fondato la Società <e.Press> e – unita, tutta la famiglia – aveva cercato di portare avanti quella iniziativa.

Dunque non era una cosa nuova quella a cui io pensavo, in relazione a loro e al loro impegno unitario. Ma occorreva il movente, per smuoverli da una vita che ormai per tutti è tre ha preso la sua strada: singoli e indipendenti gli uni dagli altri.

Mio fratello avrebbe amato (nell’ipotesi che lui, più giovane di me se ne andasse via prima di me) che io prendessi il suo posto a protezione della sua famiglia.

Ma io sono un fallito che deve alla beneficenza di Nicola Morra, suo cugino medico di Salerno, se dopo di essere vissuto per 20 anni in una cucina di 17 metri quadri calpestabili, adattata a monolocale senza sevizi, vivo ora finalmente in uno di 30 e coi necessari servizi igienici!

In Via Larga 12 nemmeno quelli c’erano e non il gas! E c’era tanto, tanto freddo e umido d’inverno, al piano terreno di quella cucina che poggiava direttamente sul terreno senza nemmeno un vespaio che tenesse lontana l’acqua.

In questa condizione, come esiliato a Saronno, il miei nipoti a Milano sono come in capo al mondo, non avendo più da 20 anni nemmeno l’uso di una automobile, comoda per i viaggi.

O tenevo l’auto e non mangiavo più, o mandavo a quel paese l’auto e pensavo alla mia salute.

In questa condizione sono io ad aver bisogno del loro aiuto.

Mio fratello si era impegnato a darmi una mano fino alla mia morte, in cambio di quello che io avevo fatto per nostra madre: l’avevo accudita per 10 anni malata del morbo di Alzheimer o affetta da pura e semplice demenza senile ... non si è mai chiarito.

Benito Non aveva potuto aiutarmi a sostenerla, e aveva avuto da lei come eredità, prima che lei morisse, la casa in cui lei viveva in proprietà a Milano.

In quel tempo, il 2°genito aveva bisogno di denaro e la mamma uscì dalla sua casa per venderla e dargli il denaro ottenuto.

Non tutto: quello che restava avendo cancellato le ipoteche che lei aveva fatto mettere per aiutare me a non fallire.

Quando ero fallito, c’era anche il pericolo che la cacciassero di casa per via delle ipoteche. Io mi ero abilmente giostrato e avevo fatto in modo che le ipoteche fossero saldate e che

restasse poco più di 100 milioni, che furono dati a mio fratello.

Ora Benito – sapendo che la madre viveva in affitto, per essere uscita dalla sua casa per aiutare i due figli – aveva promesso che avrebbe collaborato per le spese di affitto. Ma per 10 anni esatti, dal 1.090 al 2.000, non aveva potuto mantenere fede alla promessa e solo io avevo provveduto e lei, con la sua pensione.

Io pure poi ero sostanzialmente a carico di mamma, poiché da fallito mi era stato impossibile riprendermi né lo potevo, per la malattia venuta a mamma.

Quando nel 2.000 lei salì in cielo, per un po’ me la vidi brutta. Mio fratello mi aiutò, io cercai un lavoro mal pagato da giornalista, poi fui investito nel 2.002 e dovetti lasciare anche quello. Nei due anni che ancora mancavano alla pensione, fui aiutato da mio fratello, che promise avrebbe seguitato a farlo fino alla mia morte.

Ora – essendo morto lui prima di me – i suoi familiari per un po’ rispettarono le sue volontà. Poi – vedendo che io vivevo troppo a lungo –dicendomi che non ce la facevano più a

rispettare gli impegni del morto, poco alla volta si defilarono.

A tutt’oggi è restato solo Andrea a dare un contributo di 40 euro al mese, e posso dire che mio fratello ha avuto i suoi figli che hanno rispettato la consegna, almeno in Andrea.

Aveva promesso 250 euro al mese fino alla mia morte, in cambio a quei 100 milioni che aveva ricevuto ... e non li avrebbe avuti fino al 2.000, se nostra madre non fosse voluta uscire di casa sua.

Infatti – nonostante le ipoteche e il mio fallimento – non sarebbero mai riusciti a sfrattarla, e sarebbe restata lì! E – invece di pagare l’affitto della casa nuova – a casa sua sarebbe vissuta certamente meglio.

Furono 10 anni di grandi sacrifici, fatti dalla mamma e da me, per cui quella piccola rendita di 250 euro, a partire dal 2.001, fu giudicata da lui quel minimo che poteva fare, ora, per aiutare lui me.

Ora Benito sta nel luogo dei cosiddetti <bottoni>, è vicino al padre Eterno e io ho confidato molto in lui proprio!

Che – in occasione di questo anno così particolare in relazione alla fine del mondo –lui mi mandasse la vincita del Superenalotto.

Non per bramosia di denaro! Io ho trovato, grazie al cugino santo Nicola Morra, chi mi ha messo in grado di aspettare serenamente questi poco meno di 1.000 giorni che mi restano da vivere.

Tanti denari mi recherebbe uno scompiglio. Ora posso scrivere i miei libri e dovrei smettere e cercare di darmi da fare per preparare quello che il Signore voleva da Abramo.

Sinceramente, personalmente sto molto meglio così se non accade nulla di nuovo, piuttosto del terremoto per una vincita al Superenalotto e tutto il lavoro poi per mobilitare i miei parenti...

Ebbene, il 16=R, =Romano, praticamente sono usciti al Superenalotto i numeri della mia nascita, del mio nome e cognome e del ruolo mio nei confronti del signore.

Infatti sono usciti questi numeri

1-38 è il mese e l’anno in cui sono nato.

Il 47=Amodeo=1+11+13+4+5+13, per la gematria del nome.

L’ultimo 66 è il valore del mio 1° nome Romano, e – tra cognome e nome – ci sono gli attributi, legati a me, come questo:

Qui a lato vedete i 2 aerei di quando nacqui, uno per DIO=26, il Padre, e l’altro per il 26=Dio Spirito Santo, e sono il 26+26=52.

Segue il Figlio, il 1° primogenito di Dio che è stato ADAMO=30 assieme alla Eva=26 uscita dalla sua costola (e dunque solidale con lui), tanto che l’unità di Figlio dato da Adamo e Eva vale il 30+26=56.

Insomma, il giorno prima della nascita di mio fratello è nato il 1°genito posto davanti a lui, ma solo le poche ore tra il miracolo di sopravvivenza toccato a me al mattino, e quel suo concepimento toccato a sera inoltrata.

Se io avessi fatto questa puntata –però – non avrei guadagnato i 391.130.000 euro del Monte Premi, poiché in questa occasione il

Signore non ha voluto far finire tutto il denaro a un unico vincitore ma a 90.

È quel 9 mancante tra 1 e 38, che lo muta in 1.938 ...

A ciascuno dei 90 toccherà circa 4 milioni, a tasse pagate.

Pertanto non avrei nemmeno avuto tutto quel denaro necessario per muovere i miei parenti. Allora io potrei dire che l’opera di mio fratello, distinguibilissima, non mi è servita a null’altro che alla vanagloria di aver detto:

<Ho vinto il mio superenalotto io NASCENDO! Chi meglio di me a ritrovarmi quel povero asino che ha consentito al Signore di venire in groppa a me, presentandosi nella mia povera stalla umana, dopo che il Figlio si era presentato in una vera stalla, ricovero di animali?>

Il Signore si è servito di una anima, come di quell’asino che – facendo i suoi ragli – avrebbe detta in quel modo asinino la verità che il Signore aveva consegnata ad Abramo.

Ma io ho un sospetto, che le cose non si siano ancora concluse.

Infatti, se restassero a questo punto – a parte la piccola soddisfazione di questa sorta di conferma che il Signore ha voluto che il superenalotto fosse vinto dalla sua discesa in

campo – come fa Abramo a coinvolgere i suoi figli e parenti?

Quindi ... <gatta ci cova>.

Forse debbo uscire meno allo scoperto e fare come hanno fatto i 90 sconosciuti che hanno partecipato a una vincita collettiva.

Forse debbo puntare io pure attraverso il computer, in modo che la mia vincita sia veramente irrintracciabile.

Solo in questo modo il denaro può andare dritto allo scopo e non disperdersi in pretese non aventi il fine di Dio.

<Voi mi venite dietro perché coi miei 5 pani e tre pesci vi sfamai in 5.000!>

Devo imparare a muovermi di più <sotto traccia>, e usare le risorse che Dio vorrà mandarmi senza vedermi costretto a difendermi da amici e nemici?

Fino a quando ho avuto bisogno io ne ho visti molto pochi, sia degli uni che degli altri, ma –essendo nota una mia vincita di questo tipo –avrei perso gran parte di tutta la mia autonomia.

Capitolo 12

Cosa sta per fare il Signore da non celare ad Ab R.Amo?

Bibbia 1,17-18

«Devo io tener nascosto ad Abramo quello che sto per fare,

Sta per fare quello che ha ricominciato a dire chiaro attraverso Giove saettante.

Cominciò a darne segni evidenti il giorno 11 febbraio 2.013 in cui il Papa Benedetto XVI fece – dopo Celestino IV – il suo <gran rifiuto>

Il Papa si dimise da quel ruolo cui il Signore lo aveva posto, nel segno della finale venuta di quello Anticristo, atteso nel rispetto di quelle dei Cristiani, prima della <Fine del mondo>.

Ne ho già fatto cenno nelle pagine precedenti, ma occorre che io faccia capire bene come è costruito questo mondo reale in cui noi viviamo.

L’universo sembra essere una <cosa in sé>, dotata della forza intrinseca che lo porta a muoversi nel tempo, secondo una apparente evoluzione: quella che vide in Eraclito il suo primo sostenitore, con l’affermazione di <Tutto scorre>.

In realtà, tutto appare così, ma solo ad un vivente, il quale – grazie proprio al trascorrere della sua vita, che gliela mostra solo attimo dopo attimo – essa appare anche avanzare attimo dopo attimo, come il paesaggio visto da un treno.

Se il treno è fermo, il paesaggio appare immobile, ma appena esso si mette in moto,

se si muove verso destra il paesaggio gli appare muoversi verso sinistra.

Il moto visto realmente accadere nel tempo, deriva solo dalla possibile <temporizzazione> della visione.

Essa non mostra tutto un N, ma solo una parte uguale ad 1/N, e allora questo 1/N diventa automaticamente il tempo di quella visione.

Se esso è ridotto a un valore piccolissimo, come ad esempio ad 1/10.000 del tempo 1/N in atto, che lo mostra nell’unità della realtà 10.000 data da 10 elevato alle 4 dimensioni della realtà di spazio e di tempo, allora anche una velocissima pallottola di uno sparo, è fermata nel suo apparente moto reale.

Infatti la nostra realtà è tutta nascosta oltre il punto di fuga della grandezza reale apparente, proprio data da 10^4 decimillesimi.

Quando la <cosa in sé> dista dall’osservatore meno di 10^4 volte il suo decimillesimo, appare ingrandirsi in proporzione matematica che rispetta una visione prospettica.

Portata dal punto di fuga della grandezza a distanza zero dall’osservatore, un punto invisibile si muta in un quadrato frontale avente 1 metro di lato.

Accade la stessa cosa, a questo quadrato il cui lato è 1 metro, allorché un disegnatore cerchi di rappresentarlo, e con 1/10.000 di metro assume la dimensione minima di un tratto di penna visibile, in 1/10 di millimetro, ossia in 1/10.000 metri.

Noi vediamo una natura esistente tutta in un puro disegno e perfettamente invisibile solo grazie ad una sorta di <bolla rappresentativa> che virtualmente ingrandisce uno spazio vitale avente una grandezza visibile.

C’è da chiedersi se quanto sia oltre il punto della grandezza visibile esista, oppure no, dal momento che esso sfugge alla visione della nostra realtà.

Ma Eraclito, osservando una evoluzione di questa grandezza vista come questa:

1/1  2/2  3/3  4/4, puramente apparente, essendo sempre 1 in ogni fase del passaggio, giudicò che fosse dovuto alla forza stessa del divenire delle cose.

Invece:

1/1 = 2/2 = 3/3 = 4/4 è la indiscutibile verità delle cose in se stesse.

Ogni unità, esistente nel suo tempo 1/1, ½, 1/3, e ¼, non si è affatto mossa.

Il ciascuno di questi 4 tempi portati a esempio, troviamo la presenza di quanto esiste in quei tempi stessi e appare nel divenire di 1 che diventa 2, poi 3 e infine 4. È indiscutibile che i 4/4 apparenti nel tempo numero 4 sono solo legati ad una visione formale che giudica essere presente solo il tempo dei 4/4.

Senza il <giudizio> di un soggetto vivente che faccia da giudice con la realtà dinamica nel tempo, di lui stesso, noi abbiamo l’esistenza indifferenziata di tutti e 4 quei tempi, senza nessuno che si è veramente <mosso> nella sua forma.

Il moto nel tempo non segue altre leggi rispetto a quello nello spazio.

Se in 4 spazi come quello dell’esempio l’unità è solo esistente nel tempo 4° essendosi veramente mossa, essa non occupa più le altre 3 posizioni.

In tal modo si muove nello spazio, poiché 1, 2, 3, e 4 sono tappe di questo <spazio>.

Se le 4 posizioni sono <tempo> non c’è un vero moto nel tempo se seguitano a esistere le 4 tappe. Solo se nel 4° tempo sono vuote le

posizione 1, 2 e 3, solo in questo caso, noi avremmo un vero moto ora <nel tempo>.

Tempo e spazio sono la stessa cosa!

Se io osservo in modo frontale un quadrato di lato 1 io lo vedo tutto come spazio, in quanto dista tutto lo stesso valore dal quadrato che gli è parallelo e che contiene me come il suo <osservatore>.

Ma se il mio luogo di osservazione si porta perpendicolare a questo piano quadrato, tanto che io ora vedo la faccia perpendicolare a quella di prima appartenente allo stesso cubo, ora diventa spazio apparente questa faccia visibile, mentre quella che prima della rotazione di 90° era spazio, ora si è mutata in tempo.

Infatti essa è disposta tutta di taglio e ora esiste con distanze differenti da me osservatore, in tutti i punti della sua area.

Vi sono l’altezza che è il lato di sinistra del piano apparente a me che appartiene ancora al piano della presenza, mentre il lato parallelo a quello ora è a distanza-tempo, da me osservatore, quando pongo in essere una velocità della osservazione affidata alla luce.

La velocità della luce non è istantanea.

Ciò comporta che io vede prima il lato sul piano visto presente, e solo dopo il lato posto sulla faccia opposta dello stesso cubo.

Io vedo questo cubo presente in modo differenziato nella sua esistenza, solo in base al mio <io elettrico> che procede nel suo esistere andando alla velocità elettrica della luce.

In tal modo, tutto quello che esiste nel tempo è reso temporizzato alla velocità della luce, poiché è la mia velocità della luce quella che genera l’apparente durata nel tempo mio di tutta la mia vita.

Dico che <in verità> la mia vita esiste tutta

come un <progetto di vita> avente tanti N singoli suoi <istanti temporizzati> dipendenti da quanti spazi N io ho espanso la mia unità.

È quello che accade in un film di Paperino.

La sua unità, se è espansa e portata al 10.000 dell’unità della realtà, diventa 10.000 fotogrammi, e ciascuno dei 10.000 dura 1/10.000 della visione unitaria.

Se essa è 1 ora, ogni fotogramma dura il tempo di 1/10.000 di 10.000 che durano 1 ora.

In tal modo la mia presenza unitaria in quella ora, come un puro progetto differenziato per

tempi di singola esistenza, diventa l’<evento reale> della mia vita osservata nel tempo del suo apparente divenire.

Poiché è la velocità della luce che è la velocità della mia vita reale nella sua apparenza elettrica, quella di me osservatore, io osserverà il <progetto universale> che appare esso pure esistere nella stessa presenza temporale in cui sono io osservatore.

Nello stesso momento mio, Giulio Cesare è vittima dei congiurati, nel tempo in qui questo appare accadere nel suo tempo.

E non è per nulla detto che io esisto, e Giulio Cesare o tutto il resto esistente nel progetto <non esista più>.

Vi sono infiniti <arbitri unici> che attuano la presenza e sono i singoli <soggetti viventi> che ci sono tutti e appartengono ad una <eternità> nella quale è ubicata la presenza di ogni possibile cosa.

Insomma siamo inseriti in un <infinito> che è tutto quanto immobile e presente come un infinito sistema possibilistico, alla cui fonte c’è il <DIO DELL’ESSERE> che ad Elea avevano chiamato <FONDAMENTO> ma che significa la stessa cosa di DIO.

Chiunque dubiti della presenza di questo DIO lo fa solo sulla base di idee approssimative e che non sono giunte alla pienezza della conoscenza.

Altro nome sia di <FONDAMENTO> sia di <DIO> è dato dal termine <ASSOLUTO>, il che mette in luce la libertà di un esistere libero da ogni vincolo determinativo, La reale <DETERMINAZIONE> è il peccato originale di questo ente <ASSOLUTO>, ed è inevitabile che esso sia assunto, proprio a <liberazione> sua dal vincolo della totale <indeterminazione>.

È a questo punto che l’<assoluto> assume infinite determinazioni, uguali e contrarie tra loro, e che nella loro somma equivalgono alla mancanza di vincolo.

L’esistenza dell’ente assoluto diventa la presenza di infiniti infinitesimi, esistenti nelle due forme opposte tra loro dello <spazio> e del <tempo>.

N è numero di spazio ove N^-1 è il corrispondente numero nell’unità del suo tempo.

Poiché sono quantità, è la forza stessa dell’indeterminazione che porta alla reale

determinazione di infiniti infinitesimi esistenti nello spazio e nel tempo.

Si sta però parlando non di un mondo oggettivo, bensì sempre del <reale> modo dell’Ente Assoluto di esistere; si sta parlando non di un <oggetto> ma di un <soggetto> che percepisce questa visione.

Solo Esso è nel tempo, come espressione nel relativo di quella essenza <divina> che si è calata in quella <reale> costruita a sua immagine e somiglianza.

Il modo di esistere adottato dall’Assoluto si scinde a sua volta in due rappresentazioni opposte tra loro.

È quella puramente affidata ai numeri.

È quella alla <visione soggettiva dei numeri>.

Poiché tutto dipende dal calcolo numerico insito in infiniti infinitesimi che si trasformano nel numero 1, esso è costretto ad esistere nel ciclo reale di 10/10.

È a questo punto che l’Ente Assoluto si qualifica in padre, Figlio e Spirito Santo, che sono i tre Enti intermediari che si pongono nello spazio/tempo infinito come il sistema collocato nel valore medio tra gli opposti della

destra e sinistra; del sopra e sotto; e dell’avanti e dietro.

Sono tre assi che in ciascuno sono 1 ma che, in una presenza temporizzata che non muti il suo valore ma gli aggiunga solo uno zero che muta 1 in 10, muta le tre unità in modo tale che esse sono tutte e tre, ciascuna fatta di 10/10.

10/1 è il Padre dei numeri decimali che esiste in 10 nella presenza 1 data da un suo stesso decimo.

1/10 è il suo Figlio Unigenito.

10/10=1/1 è l’unità di Spirito Santo.

Sono tre vere e proprie unità intermedie collocate tra l’Assoluto da una parte e il nulla dall’altro, quando esiste come il limite espresso da un infinitesimo, irraggiungibile, come è irraggiungibile l’opposto limite dell’Infinito.

Sono veri e propri <Dei> uguali e distinti che sono solo parti uguali e distinte di un UNICO

DIO: quell’ASSOLUTO FONDAMENTO

ONNIPOTENTE che assumiamo, nella nostro bisogno di determinare l’indeterminabile.

Non riusciremo mai a FISSARE una Fede, una Religione che sia quella DEFINITIVA, poiché

essa sarebbe la stessa condanna data a ciò che è INFINITO, da quant’è relativo e determinato.

DIO è pertanto un METODO ETERNO DI

VALORE, che è legato allo Spirito di ciascuno di noi, Entità determinate nello spazio e nel tempo, attraverso il loro esatto <VALORE RECIPROCO>.

Dio è in quel reciproco che riporta ogni relativo dentro il valore ASSOLUTO.

Noi siamo la nostra luce interiore veloce come la luce reale, e Dio è il suo assoluto compimento.

Ab.R.Amo è vista

la nostra luce interiore a monte di quella della luce

10^10 è il sistema unitario del riferimento, allorché il fondamento è il ciclo reale 10 ed esiste in dieci 10 interattivi tra loro.

10^2=100 è il lato della realtà unitaria 10^4, nello spazio e nel tempo, ed esiste nel lato 100 come spazio in linea e nell’area 100 come sezione tutta quanta presente, in un piano trasversale al flusso.

10^10 : 10^2 = 10^8 è il flusso in tutto il suo complesso, dell’area 100, in 10^10.

Nelle tre dimensioni di x, y e z, assi cartesiani della rappresentazione spazio/temporale, abbiamo 3 quantità 10^8, come il valore totale.

Dobbiamo concepire a questo punto una modalità quantitativa unitaria che abbia le seguenti definizioni.

10^5 è il tempo unitario di 10^10 e si qualifica come l’unità elettrica uguale a quella magnetica, ciascuna uguale a 100.000 unità.

Essendocene due,

+100.000/1 unità elettrica

+100.000/1 unità magnetica

=200.000/1 è la lunghezza complessiva elettro-magnetica unitaria, come una pura linea di flusso che deve avere la sua giusta sezione trasversale che ha questo flusso. La sezione trasversale non più essere altro che quella data da 1 e 1 che sono le unita di 100.000/1 elettrico e 100.000/1 magnetico.

Pertanto la definizione unitaria conseguente ed unica è data da 200.002 unità, in forma esclusiva di <volume>.

Ora occorre definire la massa. 10^3 è quella unitaria, ed essa, all’interno di 10^10, tramite 10^10 : 10^3 = 10^7 determina 7 quantità ciascuna data da 10^3.

Così, la massa sta in 7.000/1 unità (quelle di 10^3 in 10^10).

Terzo e ultimo elemento è nel piano frontale espresso dalla massa 7.000.

Il suo totale si scinde in 6.000/1.000 e sono ciò che la religione ebraica ha definito come il lavoro compiuto da un Dio che crea in 7 giorni, di cui 1 è il sabato di riposo, e 6 sono i giorni del rotale unitario lavoro.

Poiché 6.000/1.000 = 6/1, questo è il lavoro unitario compiuto.

È una unità che, esistendo nel ciclo 10, è costretta a muoversi 9 volte nel suo 1.

Così 6×9=54 mostra tutte le volte che, esistendo nel ciclo 10, sono 540, ed è l’intensità unitaria della luce; essa è situata sull’area in moto come 7.000/1 in massa e 200.002 in volume.

In totale:

+200.002 in forma di volume

+007.000 in flusso di massa

+000.540 in moto frontale

=207.542 è l’unità elettromagnetica.

10^300.000.000 / 10^207.542 = 10^299.792.458 ha l’indice 299.792 della velocità della luce.

Questo è quanto rallenta la nostra percezione della totalità.

Quando noi definiamo unitario lo spazio nei metri e il tempo nei secondi, la velocità di questo tipo di analisi soggettiva del nostro DIO <Io sono> ci OBBLIGA a perdere questo tempo, rispetto ai 300.000.000 m/s di una velocità istantanea che è quella legata all’Entanglement quantistico

Quando un simile <IO SONO> è collocato all’interno di tutto l’infinito <sistema possibilistico>, allora egli attiva la presenza sua nel suo universo spazio/temporale, proprio in questo modo reale.

22.482.581.837 è la somma delle prime 40 cifre decimali come moto reale.

Essa è flusso 1/3 di energia in

+22.222.222.222 più la lunghezza

+00.260.359.615 del suo flusso reale in cui

26×10^7 è la dinamica di 7;

35×10.000 è la realtà in moto 7×5;

9.615 è il moto di 381+4 nella realtà unitaria 10.000, dato da 10.000 . 385 = 9.615.

29.579.265.881 è la somma delle prime 60, come il moto di espansione centripeta elettrica (uguale all’opposto magnetico).

29×10^9 è il <Re dei Re> dato dal 10° numero primo, che ordina il ciclo 10 naturale.

579×10^6 è il moto di 7+7+7 in 600, tutto il complesso fa -300 a +300.

26×10^4 è tutta la dinamica del 7 alla dimensione reale 10^4.

5.881 è, in tutto il 6.000, il flusso di 114 che muove l’unitario 111 di 3.

29.575.314.873 è la somma delle 2de 60.

59.154.580.754 lo è delle prime 120.

29.577.290.377 è il valore medio del suo ciclo

10 è 543.850,0747 fino a D. reale.

Realtà 40 di 3810 (ciclo 10 del nome del 1°genito, colla realtà elettrica 4 a dimensione 10^4 e il magnetismo 5 a quella coerente di 10^5, lato dell’unitaria area 10^10, E.M. con moto spaziale di 3/1.000 in 777/10.000.

Vediamo alla dimensione 10^59 legata al nome Benito=59 che le 15 cifre dello spaziotempo sono 646 616106619383 .

Indicano l’unità del Dio Elohim 646 che nella parola n. 3 presenta il suo triplo in 1.938, anno natale del 1°genito Romano=66.

Costui è espresso prima nel ciclo 10, poi da una coppia di fratelli dati da un 1° (in 60 secondi) più un secondo, 61, che si ripete nel suo valore unitario.

Sono l’espressione numerica di ALHIM BRA

<sit=sia Romano=66> BRA ALHIM . Quando ALHIM si dispone come n.3 e Benito Romano Amodeo in acronimo sono messi prima nel minuto secondo, e poi nei 60 secondi che costituiscono un primo.

In tutto ciò, AL in ALHIM, è l’acronimo di Luigi Amodeo, e Him è Lui, il principio trino nel suo nome Luigi, che poi è la lettura in italiano del nome arabo di Allah.

Questo ordine è ribadito dopo il 275° decimale che indica il piano reale a lati 100 e 100 e flusso intero 75.

Trascorso questo intero spazio, ecco di nuovo i signori del tempo.

Completano il dato col nuovo 15 dello spaziotempo, che si completa coi 3 ALHIM che cominciano dopo i 275 dell’intero flusso spaziale 75 del piano a lati 100 e 100 della realtà.

La struttura infinita, periodica, è data dal rapporto 299.792.458 dello spazio percorso in linea di flusso dalla luce, divisa per quanto manca nel totale 300.000.000 dato da 10^10 : 10^2 = 10^8 (in ogni linea di flusso), e dunque in numero di 3 in quelle dello spazio.

Quello che appare mancante (ma non manca), non si vede poiché è disposto in modo trasversale al flusso, e ne dà la portata, da cui è poi determinata sia la lunghezza, sia la sua velocità di flusso.

Il periodo appare dopo le prime 480 cifre, comprese le 4 intere, ed è dato dall’intero 300.000.000 che si divide per l’unità dell’elettromagnetismo dato da 207.542 e che sembra mancante poiché si è posto a denominatore, per caricare sulla sua unità tutta l’espansione di 300.000.000 metri ogni secondo.

Prima di esistere all’infinito come ciclo, si avvalorano quelle relative solo all’intero 1444 che risulta direttamente da 38×38 e che è il reale volume in 38+1+1 lungo 40 assieme all’area trasversale e lati 1 e 1, che non si vedono più con 38×1×1.

Il mondo fino a dimensione

atomica 1.444,4905513100

Questa è la sua analisi

+1.000 dà il puro volume 10^3

+44×10 è il bosone 44 (la dinamica del piano a lati 11 e 11 nell’energia 66) della massa del ciclo 10 spaziale.

+44×0,1 è il bosone di massa nel tempo 1/10

9/100 è la dinamica di 1/100 del lato 100

5/10.000 è la realtà elettrica.

513100/10^-10 sono in spazio atomico.

+500000 Å (Angstrom) tot magnetismo

+510000 Å realtà atomica 10.000 spazio/tempo

+513000 Å volume atomico in 3 dimensioni

+513100 Å lato della realtà atomica

=513100 Å totale in angstrom

1.444,4905513100 : 09626967071 rivela la proporzione nel 1,5004627528656 che con 1,5 evidenzia l’unità dello spazio-tempo fino ai millesimi del volume.

4905513100 : 09626967071 è il rapporto che c’è solo tra dimensione atomica e subatomica con lo 0,5095 che si rivela in pratica dimezzato, nella dimensione subatomica.

Ora, questa, nei confronti delle 10 cifre ulteriori indicanti la sua struttura, è espressa dal 9626967071 : 7252411560 = 1,3274159900 che nei centesimi è 132,7416 . che è composto da:

+066,000 energia potenziale

+066,500 tutta in atto nel tempo 1/2

+000,066 flusso reale energia

+000,066 1° lato piano energia

+000,066 2° lato piano di energia

+ 0.018 in tempo decimo piano 180°

= 132.716 rapporto strutturale centesimo.

Dal che si evince che il dimezzamento che c’è tra le 10 cifre della struttura atomica e quella subatomica dimezza la duplice presenza dell’energia esistente tra il 2° e il 3° ciclo fatti di 10 cifre nello spazio-tempo unitario.

1,5004627528656 1,50047 è se non si divide

ulteriormente l’unità della cifra; indica il moto 7 della realtà 40 e ha questo nome obbligato:

01=A è l’unità in principio

11=M è l’unità in principio col suo ciclo 10

13=O è la Trinità con suo ciclo 10.

04=D è l’Unità e Trinità unitaria

05=E è il flusso ½ dell’universo 10

13=O è il 13 che si aggiunge nel 26=Dio

47=AMODEO è il suo legittimo nome

Mondo subatomico 96 269 670 71

Nei 60 secondi

490 551 310 096 269 670 717 252 411 560

069 769 010 609 900 646 616 106 619

383

Questa è l’analisi del mondo subatomico

71 è il moto del 10° numero primo 29 nel 100 uguale al lato della realtà 10^-20, che esprime il moto 10 traslato di 10.

70 è la pura quantità di moto di 30 in 10^-18, dato dal lavoro spaziale 6+6+6

96 è il moto della realtà 4, spazio-temporale, nel lato 100 della realtà e vale 6 volte la carica 16 della realtà, data da 4×4, alla dimensione data da 10^-16 della carica elettrica

26 è la dinamica Dio, totale di 7, alla dimensione 10^-14 indicante nell’indice la traslazione 7 di 7

96 è il moro della realtà 4, spazio-temporale, nel lato 100 della realtà e alla dimensione 10^-12 che somma alla valenza 6 centrifuga la valenza 6 centripeta.

Struttura 7252411560

del mondo subatomico.

In presenza di 1444, intero dato da 38^2:

490 551 310 096 269 670 717 252 411 560 069 769 010 609 900 646 616 106 619

383 È quanto dà l’espansione in 60 secondi relativi al 1°genito, il minuto 1°. Dato da: 1560 è 1600 -40, il moto della realtà 40 della carica unitaria 16 a D. 10^-(7×4);

41 è la presenza 1 della realtà 10^-26, quella che esiste alla dimensione unitaria del DIO=26, che è quello di tutta la dinamica dei 7 giorni.

52 sono tutte le quantità di 26 settimane nell’anno.

72 alla dimensione di 10^-22 è quella del flusso 1/3 dell’energia a indice 66, e mostra il complesso 8 avanzante in tutto l’invariante 0 della velocità c^2, quando al suo solo flusso si somma anche l’espansione unitaria trasversale.

Come già scritto ciò rientra nelle 60, per determinare tutto il complesso, in un periodo costituito da 160 cifre, in cui le prime 60 poi esistono nelle 100 del lato della realtà 10^4.

E abbiamo visto che la base elementare data dalle 15 cifre 646 616106619383 è la base di inizio, identificabile nel suo <Dio> volendo definirlo fondamento essenziale dell’unità di spazio-tempo dato dai 30/2.

Si parte dal Trinitario 3, computato poi nell’anno 1938 della nascita dell’energia 66 avente nome Romano, per risalire al ciclo 10 (divino) di un minuto 1° e minuto 2° sommati in 61, per risalire all’unità 61 di quel ciclo e infine all’unità 646 che in Bibbia è proprio quella del Dio Elohim.

0,1078 è il rapporto tra le 15 prima e queste ultime, e il 0.10 è il Figlio decimo del Dio Padre 10, +26+26+26.

9,2679 è il reciproco che mostra 3/1^2, poi il Dio=26 alfabetico e 1+26+26+26.

10^15 : 646 616106619383 = 1,54651266766020879.

Questa è l’unità dello spazio-tempo!

Presenta 1,5 nel valore unitario e poi lo struttura nel successivo 4651266766020879 × 10^17

Questa a indice 17 è la giusta, per la dinamica 7 implicante il ciclo 10.

È la dinamica della parte complementare all’unità data da: 5348733233979121.

Si vede che la parte da gigante è fatta da

1. il 16° numero primo (53);

2. poi dal moto 1 del 25° (47);

3. poi dal (73)= 21° (che è 7+7+7);

4. poi dal moto 1 dell’11° (31);

5. poi dal moto 2 dello stesso 11° (33);

6. poi dalla presenza del 25° (97)

7. e infine dal prodotto reale 11×11, dell’area data dai flussi lineare 66/6 dell’energia.

Tutte le relazioni che abbiamo osservate sono derivate dal 381 che è la dinamica unitaria data dai primi 16 numeri primi.

Il 1° n. primo (59) è il limite estremo.

59 è la velocità 3/1^2 (quindi l’area limite

dello spazio a dimensione 3 e il tempo a dimensione 1) del solo <universo>.

L’Universo dato dalla metà del lato 100 della realtà, che procede da -50 e si conclude a +50, essendo solo 50 il reale avanzamento da 0 (sia in positivo, sia in negativo)

Esso rivela un 1° e un 2° in cui il primo è di 60 secondi. La loro somma è 61, ma il moto del minuto secondo nel primo è solo di 59 secondi. Si chiama_

02=B è il primato del 1° numero primo

05=E è il primato di tutto lo spazio

12=N è del volume 10 = 10+1+1 in linea

09=I è la realtà invariante (3/1)^2

18=T è il lavoro 6+6+6 totale

13=O è lo spazio 3 spostato del ciclo 10

59=BENITO è il suo proprio nome. Beith, il nome del 2 in ebraico gli è simile.

Benito è il 2° che <asseconda> ogni cosa! È il <non plus ultra>. Il limite estremo!

= 0,011113040513 = AMODEO

30. Adamo, Noè, ossia 10+10+10

410. Enoch, ciclo 10 del 7° fattore

280. SET +7+7+7 in SET e Lamech

500, mediatore di Dio 10×10×10

7,89 dinamica di 66/600 in 8 unità

Il 1° è assoluto e nasce nel valore sia del 1°

Adamo, sia dell’ultimo Noè, che valgono 30 in ciascuno.

La seconda definizione sta nel valore 41 di ROMA e AMOR, ma anche di ENOCH che è il creatore nel 7° fattore.

La terza definizione mostra il 3° Figlio del 1° e il Padre dell’Ultimo, uno in alfabeto, con SET=7, l’altro in 777 vita di Lamech

La 4ta definizione è dell’Universo.

La 5ta è del moto dell’energia 66=Romano in 6 lati 100 della realtà e per quanto si muove in tutto il complesso della realtà dato da 8

858. Moto di 10+10+10 in 888

161. Moto 50 di 111

389. Moto complesso 8 di 381

178,91 Moto di 9/100 in 180°=179/1

Il secondo, che vale 66+6+6, muove l’energia nei 6 versi elettrici centrifughi e nei 6 magnetici centripeti, per cui indica tutto il movimento del 1°

Ove il primo era 30, qui è nel complesso totale di 888 e si muove di 858, in primo luogo.

Ove il primo era 410, il 10 e la realtà 400, qui la seconda definizione aggiunge a 5 volte 10 (ossia al tempo dell’Universo) l’unità 111 presente nelle 3 dimensioni dello spazio.

La terza definizione ricorre a tutto il moto dato da 381 e l’applica a tutto il complesso di 8.

La quarta considera la velocità di 9/100 nella velocità unitaria 179/1 in 180°.

646. Dio ALHIM

843. Moto 3 in duecento 7×6

122. Moto di Allah (=100) in 666/3

687 Mot0 di 7+7+7 +666

Il nome terzo, che vale DIO=26 in Anna 26 per prima definizione ricorre al 646 del nome del Dio Elohim.

La seconda è il Trino esistente nel 100+100 che in 100×100 è tutta la realtà e che con 42+42 dà le cifre del Nome di Dio, che combina l’opera 7 con il lavoro 6.

La terza definizione va a 1/3 dell’energia 666, in cui il si muove il 100, che è sia JHVH in <sono il 10 che è ×10> sia in Allah da cui con -1 derivano altri 99 nomi.

4ta definizione parte da tutta l’energia 666 (in cui è anche il 646 di ALHIM) e aggiunge la creazione trina in 7 giorni.

4. Realtà unitaria

979. 7+7+7 in moto in 10×10×10

478. Realtà 400 di 26+26+26

004 Realtà unitaria immaginaria

Il 4° nome è quello della realtà, e la vediamo unitaria nel 1° valore e nel 4°. Nel 2° oltre al 21 che si muove nel 1.000 (e 21 + <IO SONO> in Ebraico), esiste anche il piano avente due DIO numerici 10 e 10 esistenti nel 999 che quando è un ciclo infinito è 1.000.

La terza definizione, che va sempre alla divina essenza di tutte le cose, mostra il 478 in cui dieci Amodeo=46 esistono, oltre alla realtà trina del 78=Antonio, secondo nome. Nel suo valore inverso 874 rivela il ciclo dei totali 87 anni interi di vita che avrà fino al 4 di quel mese 10 per cui si moltiplica 87.

5. Nome 5°, tempo 10/2 universo

460. Realtà 400 del 1° in 60 secondi

432. Realtà 400 nella presenza 8×4 788,9 Moto di 1/10 in 1 e 100 in 888. 000,008915 moto di 0,001085 in 1

Il 5° è nel segno unitario dell’Universo, e così si impone primo.

La seconda definizione è la realtà 4 del lato 100 della realtà, che esiste nel valore 60 che ha questo primo quando è calcolato nei secondi. <AmoR è> =46, nel ciclo 10 di Dio Padre dei numeri.

Terza essenziale definizione realizza il 400 nel 16+16 di una carica 4×4 presente, quando trasla in tutto il suo 16=R.

Penultima è 211,1 in quanto si muove nel totale 1.000, essendo in 200 il piano della realtà, con flusso 11,1 di Padre=10, Figlio=1/10 e Spirito Santo =10/10.

Ultima e necessaria il moto di 15/10^6 in 11 decimillesimi della realtà di 66/6.

549. Moto (3/1)^2 realtà 40 e 100/2

500. Moto reale universo di 1000/2

325. Moto di spazio 75 in 100+300

843 Moto 3 in duecento 7×6

Il 6° è il cognome ed è in esso che compare il Trino nato nel 1.938, che vale 66 nel 1° nome assoluto, e poi è il decuplo del 1° sommato al 2°.

Ricorre a queste 4 definizioni in cui la prima è la velocità unitaria invariante del decuplo del Figlio=54=Luigi.

Il 2° dato è l’assoluto moto dell’universo in 10×10×10 che aggiunto al precedente lo fa esistere in azione e reazione.

La terza definizione – essenziale come tutte> mostra la Trinità del 100 che è sia JHVH, sia Allah, sia il lato della realtà, ed esiste nella presenza ¼ del lato 100 di tutti costoro.

Ultima definizione entra nel dettaglio di Genesi 25, coi due nati Esaù e Giacobbe che sono 42 e 42 e in 840 li fa esistere in Dio Padre 10 dei numeri decimali, uniti alla Trinità.

Ma è anche il complesso 800 esistente nella realtà 40 dello spazio 3, oppure della presenza 1 di un terzo 42 dato dal Nome segreto di Dio

Esso è stato tutto ragionevolmente tratto dal rapporto 10.000/381 tra la realtà unitaria in 10^4 e l’unità del moto dato dalla somma dei primi 16 numeri primi.

Poiché Dio è espresso da 10, abbiamo visto come in ordine i primi 6 espressi in 60 unità hanno selezionato i valori di questi nomi.

6.106.619.383 : 549.500.325.843 = 0,011113040513000073016409841881 mostra con le 4 cifre 0, che AMODEO è una definizione realmente intera, data con questi numeri

31. parte dall’ 11° n. primo = Romano=66/6

509. velocità assoluta 9 dell’universo 500

560. essenza 60 del 1° dell’universo

989 moto Romano=66/6 nel 30×30×30

Il 2°genito parte dal 646 del Dio ALHIM e mentre il 1° è partito con 30, egli che è 1 in più parte dal 31.

La seconda definizione riguarda dal velocità (3/1)^2 (è la c^2 della luce anche con l’espansione trasversale) nell’universo dato dalla metà del complessivo 1,000.

Terza definizione essenziale riferisce l’universo ai 60 secondi del suo 1°genito.

Infine parte dalla presenza dei 66/6 dell’energia di Romano è la muove totalmente nel complesso del 1.000.

Anche il 2°genito, nel suo primo nome, è intero, assoluto.

25. presenza nel di natale del fratello

339. trino del 113 di Romano Amodeo

719. velocità assoluta 9 del 10° n. primo

977,8 lati 100 e 100 flusso 77,7 +1/10 0,006960 10^-5 di Romano=666+30

Il secondo muove l’assolutezza del 1° nome.

Comincia definendo la presenza ¼ nel lato 100 della realtà.

Poi nette in atto il triplice moto del 113 trino di Romano Amodeo, Torquato e Ro An An Pa To Am, acronimo a due cifre del nome del primogenito.

L’essenza terza dichiara la velocità assoluta 9 del 71 che è il moto di 29, il Re dei Re essendo il 10° numero primi.

La realtà quarta indica il piano della realtà a lati 100 e 100 col flusso paterno di 77,7 presente nel tempo unitario di 1/10.

Infine l’energia 666 di romano avanza di 30 alla dimensione elettromagnetica 10^-5.

7. creatore divino

025, presenza

0,208 di otto Dio=26 nei centesimi del lato 100 di Dio JHVH e Allah

Il 3° nome, essenziale a definire DIO=26 si poggia sulla trinità di tre sole definizioni, che sono unitarie nei giorni del Dio creatore, nella presenza del dì natale di Romano e nel tempo millesimo di 8 volte (il complesso totale) della presenza del Dio=26.

Il numero si è impostato sul 7876670746 uguale a 6.666.666.666 +1.210.004.080 che somma a 10^9 (moto totale di 10 in 10^10) il 7+7+7 a dimensione 10^7, e il 4.080 indicante la realtà totale 4.000 avanzante nel complesso di 8.

Questo è il 9° ciclo di 10 decimali e mostra il moto assoluto del Dio=26, che sono le settimane necessarie alla Terra per raggiungere il punto opposto dell’orbita.

22. flusso 1/3 di Romano=66

876. flusso di 124 in 1.000

218. flusso complessivo di 70+70+70

523, presenza 501 di 66/3 di Romano

0,9856 flusso 144 (Romano Antonio) nella realtà decimillesima

Questo è il 10° ciclo e parte col flusso 1/3 dell’energia nominata Romano. Seconda definizione è anche Romano 666+ decine 7+7+7

L’essenza del 3° dato 218 pone in atto la presenza 1 giorno di chi è nato 217, nel mese 2 e nel giorno 17. Ma è lo stesso ciclo 10 di 7+7+7 che ora fluisce con il complesso 8.

Quarto dato reale sono i 10 anni dati da 52 settimane nella presenza spaziale di 3.

Infine Romano Antonio, 144, i primi due nomi del 1°genito, alla dimensione decimillesima unitaria della realtà, in tutto il loro moto in 1.

35. dinamica totale 7×5

684. flusso tot. 600 piano a lati 42 e 42

475. realtà 400 dello spazio 75

358, 7 fluisce in 365 giorni

0,30486 spazio 30 realtà 400 +42+42+2

È l’11° ciclo 10, numero che è la presenza 1 del 10, come il flusso in linea dei 66/6 sesti dell’energia nominata Romano.

35 è il valore nominale di Iared, che è il padre del 7°.

È il nuovo inizio dato dall’11, e in effetti saranno 350 gli anni totali di Noè nel nuovo mondo.

684 è il 26×26=676 (moto di 10 e 666, Romano) quando avanza col complesso di 8.

475 +444+7+7+7 essendo nel 444 la dinamica dei lati 111 e 111 nell’energia 666.

358 è il 334 dato dai 6 nomi proprio di Romano nel tempo 24 delle ore di un giornoServono tutti questi decimali per dare il nome.

382. Presenza 1 del 381 del 1°genito

046. AmoR è

195. Universo 5 nei lati 100 e 100 reali

371 moto di Dio=10 nel 381 di 1°genito-

Questo è esemplare, per mostrare come la relazione legata al 381 che divide la realtà unitaria 10.000 nelle ultime 12 decine appare proprio dalla presenza 1 del 381, e chiude con il ciclo 10 presente e in moto nel 381.

Le due terne, la seconda e la terza mostrano il moto di 4 nell’universo 50, e il 5 in positivo, del ciclo 10, che esiste nel 100 e 100 che moltiplicati sono la realtà unitaria, che sono 200 solo se sommati, e il 5, presente in questa realtà, si muove in tutto di 195.

Insomma è una cosa straordinaria, ma il rapporto tra la velocità della luce e la sua area trasversale, ha fornito i 12 nomi esatti dei due fratelli!

1. 66=ROMANO vale energia

2. 78=ANTONIO tot. dinamica energia

3. 26=ANNA tot. dinamica assoluta

4. 51=PAOLO realtà totale

5. 113=TORQUATO volume in linea totale

6. 47=AMODEO realtà di creazione

7. 59=BENITO corpo del Creatore

8. 116=VITTORIO complesso totale

9. 26=ANNA quadrato vel. luce

10. 83=GIOVANNI realizzazione totale

11. 95=VINCENZO ripartenza energia

12. 47=AMODEO il reale Creatore

Tot. 807 sono gli anni da padre di Figli e Figlie di SET, 3°genito di Adamo.

Questi nomi sono l’espressione diretta del loro valore, costruito gradualmente, di decina in decina, dalla velocità della luce, nei primi 12 ordini, che poi portano agli anni in cui il 3° figlio reale del 1° assoluto in Adamo, fu causa di tutti gli altri effetti.

Capitolo 17

Ab R.Amo vista così creata

la dinamica dell’Universo

Interviene un <Io sono> che dà l’ordine <che sia!> e il puro rapporto di 1.000/99 si muta in un calcolo operativo 1.000 : 99 = 10,1010101010... che genera l’infinita presenza del ciclo 10 decimale.

Con 10 di questi cicli, si realizza 10^10 l’unità assoluta.

In tal modo è creato l’infinito supporto, simile ad una pellicola vergine sulla quale poi potere fissare le immagini.

Solo che qui non c’è nulla da filmare ma una dinamica unitaria da generare.

Allora entrano in gioco i numeri primi, che entrano in campo, ciascuno assecondando il suo valore ordinale.

Si pongono nei primi 16 che danno la carica alla realtà 4 per 4, come un tempo decimale che divide il ciclo 10.

Questo è il risultato del dinamismo totale = 381, quando tutti i numeri primi entrano in azione secondo il loro valore ORDINALE. Il ciclo 10, a <immagine e somiglianza> del valore assoluto, si è posto in divisione, come un valore zippato da decomprimere.

Ogni numero primo entra in azione e Ordina la decompressione solo nel tempo decimale che è di competenza del suo preciso numero d’ordine: il 1° nel 1°, il 2° nel 2°, il 3° nel 3°, il 4° nel 4.

Fino alle 4 dimensioni della realtà, entra così in atto alla sola cifra di 2, 3, 5, e 7.

Dal 5° , che è 11, a due cifre, ciascun primo ordina con esse, coi 12 n. primi dati da 11, 13, 17, 19, 23, 29, 31, 37, 41, 43, 47 e 53.

Non ne sono coinvolti altri, poiché il 17° è il 59 (che identifica il 1° nome Benito, del 2°genito) ed è il non plus ultra 59.

Infatti è in 50 il tempo ¼ della presenza di 100+100 (i lati che con 100×100 danno l’intera realtà del piano 10^4) che si compongono linearmente col 3/1 × 3/1 (che è l’accelerazione elettromagnetica 9 invariante c^2, nel ciclo 10).

La creazione divina comincia dalla Terra dopo il Diluvio Universale-

Essa è tutta sott’acqua e non ha più vita residua se non nel fondo degli oceani, vicino alle sorgenti termiche dei vulcani sottomarini.

Dopo il cataclisma creato dal ribaltamento dell’asse terrestre, è da quel momento di sintesi estrema, che parte la creazione.

Essa avviene per decompressione di quella sintesi, e attuando il conteggio che io vi ho mostrato fino alla dimensione di 10^-1.000.

In ciò, tutto il 1.000 si è posto come la sequenza unitaria, all’interno del ciclo 10 e mostra in 777 i suoi valori iniziali, in principio nel tempo il cui indice è 1.000.

È un valore assolutamente piccolo, poiché non è 0,001 = 10^-3 = un millesimo (con 3 cifre decimali) ma quel 10^-1.000, che ha 1.000 cifre decimali.

Per darvi un riferimento di grandezza, l’energia di Max Planck si presenta in atto con la quantità intera 66 alla dimensione di 10^-35 ... mentre qui siamo a 10^-1.000.

Osserviamo, partendo dalle più piccole, le 16 cifre elementari, a questa dimensione 853 145 215 261 5.777 × 10^-1.000

Le 10.000 della realtà appaiono nel moto di 4.223 presenti in essa e che traslano giusto per 10.000 -4.223 = 5.777.

Il soggetto reale 4.223 che si muove è dato dal piano avente i lati unitari di 1.000 e 1.000 e il cui flusso è 6.666/3 +1 di presenza nel tempo.

4.223 + 408 (realtà 400 del complesso 8) porta al ciclo totale della terra dato da 4.631 anni-

In 853 145 215 261 5.777 × 10^-1.000

Questo 777 rappresenta gli anni di Lamech, il 9° e ultimo Fattore, padre di Noè, il 10°.

Ora dobbiamo disinteressarci delle dimensioni e osservare solo i numeri.

261 rispetto a 777 perde il 9×(9+9) (tutto dato dalla c^2 invariante 9 della velocità della luce); esso vale 162 e si ribalta totalmente nel suo ordine, divenendo il 261 che ha scavalcato il 5 (divisorio, come il tempo ½ del ciclo 10).

777 (velocità massima) subisce tre riduzioni: questa prima che con 777 -261 gli è costata 516; poi una di 46 che lo riduce a 215; poi ancora di 70 che lo 145.

145.215.261 stanno in questo modo, rispetto al dinamismo 777 visto nella realtà elementare. Il 777 (mentre risaliva di 1.000 in 1.000 nelle 9 cifre di c^2) per ridursi nel numero al 215 ha così perso in totale 642.

È quel numero che in 10.000/381 =2 6,24 6, era la lettura fatta da destra del 642 e che si girava nel 426 risalendo di 10 in 2 6,24 6.

La lettura da destra di una perdita di valore come il 642 perso dal 777 quando è divenuto 215 (e si è espanso in dimensione del 10^9 dato dalla velocità c^2) è una sorta di conto a rovescio che accade in matematica.

La perdita del 642, senza il 6^3 che è il volume 216 relativo all’unitaria espansione in 6 versi dall’origine ... risparmia il 426 rispetto alla perdita 642 rispetto al 777 che è tutto il dinamismo.

Esso in Bibbia è il valore numerico di tutti i nomi dei 9 generatori del 10° (Noè) come nella tabella accanto.

Gli anni con cui questi fattori restano in azione, avevano nel 777 il 9°, LAMECH.

Quando risaliamo a 145 215 261 5.777 e il 777 – colle 10 cifre di 10^10 – si è ridotto nel numero a 145 , senza il 6^3 = 216 di perdita è 145+216=361, è in 1 +360° di rotazione.

Se a questa presenza con l’angolo giro si aggiungono tutti i 426 primi 9 fattori, con 361 +226 = 787 abbiamo (con +10) presente il 10° in tutto il suo moto 777.

Tutti i 9 fattori del 10° valgono quanto tutto il nome di Benito, Vittorio Anna Giovanni Vincenzo Amodeo, da 59+116+26+86+95+47=426.

Le tre cifre più a sinistra (e dunque grandi 1.000 volte) sono in 853 145 215 261 5.777 date

dal numero 853.

Esso è andato oltre il 717 di tutta l’energia 66=Romano. Infatti 787+66=853.

La nascita di Roma sta in 853 -100, ossia togliendo a 853 il lato 100 della realtà, tanto che il 753 è poi il moto del lato 100, dentro questo 853 che rappresenta il limite della dinamica.

Esso infatti riguarda 800, che è tutto il complesso della realtà dal negativo di -400 fino

al positivo di +400 (per una risalita totale di 800) e il motore dinamico rispetto a rutta questa realtà complessiva è dato dal 16° numero primo 53 che dà tutta la carica del moto.

Rispetto all’indice 10^-1.000, è 853 × 10^13 tutta la realtà complessa dinamica in risalita.

Se lo leggiamo realmente in risalita, ossia da destra verso sinistra, il 353 sono solo i nomi propri Romano Antonio Anna Paolo Torquato, che con 66+78+26+51+113 valgono 334 che si sono dotati di 19 unità di movimento.

Esse stanno nel numero 1 che esiste nel 10 che trasla di 10 e occupa 20. Presente in questo 20 con la quantità 1 della sua presenza (e questa quantità “una> vale 334) il suo valore unitario, traslando di 19, raggiunge tutto il 353 risalendo verso i numeri unitari e grandi.

Il 47 del cognome non è entrato nel computo, in quanto il 47 riguarda il moto 7 della realtà 40, ed essa non ha nulla a che fare con i 5 nomi propri, essendo una cosa <impropria> ad essi la <realtà 40 che vale per tutti i nomi.

Essa diventa la realtà <intrinseca> dei 5 nomi che valgono 334, quando lo stesso numero si rigira in 300+3^4 = 300+81 = 381 = 334+47.

In tutto questo computo, con 853 che è il complesso della realtà che interagisce con il 16° numero primo, il padre del Lamech 777 vive 969 anni, ossia 116 (= Vittorio) più di questa totale dinamica.

Poiché essa è totale e insuperabile, il 116 aggiunto è un soggetto che ha quella dinamica. Si tratta di tre 113.

Essi sono visibili in questa struttura dei 6 nomi del 1°genito.

Sono il Nome e Cognome in una; è il 5° nome Torquato, nella seconda; è l’acronimo a 2 cifre Ro An An Pa To Am nella terza forma.

I tre 113 sono √ 1,25 = 1,1180339, alla D. 10^-7 moto lato dell’area 1,25 unitaria di spazio-tempo.

Partiamo dal fondo di 777 anni ci sono altri 8

FATTORI dell’esistenza che, per azione uguale e contraria alla divisione, risalgono verso il 1°, trovato 104 cifre prima (quelle del Dio=26, uno e Trino).

Capitolo 18

Ab A.Ro visti così creati

i 10° FATTORI (da Adamo a Noè)

238020116082396520041499241985203504843 185356238027598182771123333802473931758 45662722008531452152615777 a base di tutto.

Sono descritti in Bibbia 1,5 che – così come è strutturato l’elenco di libri, capitoli e versetti –rappresenta in 1,5, con 0,5+0,5+05 le tre dimensioni dello spazio costituite con il tempo di ½ dell’Universo positivo ciascuna.

Sono 9 FATTORI che hanno un nome assegnato a uomini e indicante la qualità della sua natura e la relativa durata in anni.

Il primo aspetto saliente è l’esistenza complessiva di questi fattori, espressa in anni.

Sono intorno ai 1.000 anni ciascuno poiché, pur essendo assegnato a ciascuno il tempo di 1.000 anni, esso è espresso in velocità, tanto che la parte spostata a denominatore sembra ridurre la durata del 10^3 dato a ciascuno.

1°. 30=ADAMO in 10+10+10 è quale spazio

930 anni la sua durata in Bibbia

2°. 40=SET in 10+30, realtà di tempo-spazio

910 anni la sua durata

3°. 47=ENOS il 7+40 creatore della realtà 905 anni di esistenza

4°. 33=KENAN è flusso reale terzo del lato 100 910 anni

5°. 53=MALALEELè la dinamica totale 16° n. primo 895 anni

6°. 35=IARED è creazione totale 7 di 10/2 universo 962 anni

7°. 41=ENOCH ècreatoretotaledell’anno 365anni

8°. 109=MATUSALEMMEèilcomplessodell’esistenza 969anni

9°. 38=LAMECHimpersonaladinamicaunitaria 777anni

Questi 777 anni sono quelli che abbiamo trovato nel capitolo precedente, alla dimensione decimale millesima del calcolo che determina la creazione.

Da pag. 283 ci sono i versetti di Bibbia 1,5 che ripartisce nel tempo le qualità e le durate che noi cercheremo risalendo dal fondo al principio.

238020116082396520041499241985203504843 185356238027598182771123333802473931758 45662722008531452152615777 a base di tutto.

La risalita dalla millesima cifra riguarderà queste 104 cifre che sono le ultime avute dividendo 10 per i 16 numeri primi.

Da Lamech 777 risaliamo a suo padre di nome Matusalemme, con 113 +3 (R.A. che esiste per 3 volte) = 116, abbiamo che tutto il complesso 853 (dell’800 dinamico nel 53 che è il 16° n. primo) +116= 969 risaliamo agli anni di vita vissuta da Matusalemme secondo la Bibbia.

Li vediamo in 853 145 215 261 5. 777 e a 853 (che è 10^10 volte il 777 ) va aggiunto quel 116 che è l’area trasversale (e invisibile) a lati 58 e 58. Ma sono in Matusalemme 969 anni.

Questa area 116 è data da 1 che è nel 59= Benito e si muove con una coppia di 58/1... o quanto il suo 2° nome Vittorio=116.

Credo che forse intuite anche voi come me che i 9 creatori del 10°, nei loro anni di vita, distino 10^13 l’uno dall’altro, ossia di 13 cifre ...

Dall’8° per risalire a suo padre ENOCH (e avere così una riprova, per vedere se il padre di Matusalemme, Enoch, che per la Bibbia ha vissuto 365 anni, è inserito in questo schema), andiamo risaliamo di 13 cifre dall’853.

C’è 758 che è 393 in più (di 365); l’esubero è tutta fa dinamica di 7 nella realtà unitaria 400.

Poiché 365 sono i giorni che esistono nell’anno in cui ce ne vogliono 3 prima del 4° bisestile, 758 è 365 -7, cioè la dinamica di 7 nell’anno terrestre.

Ossia è Enoch (il 7° che impersona la dinamica) che aggiunge SET +7+7+7 giorni ai 365 e giunge ai 393. O a tutti i nomi 381 di R. +6+6.

Dal 7° per risalire a suo padre IARED, e verificare i 962 anni datigli sulla Bibbia, dobbiamo risalire di altre 13 cifre. C’è 333, e ai biblici 962 mancano 629 anni (stessi numeri in ordine diverso).

Significa l’intervento dell’invariante 9 della velocità c^2 della luce totale (anche trasversale).

Infatti 333 è 9×37, la c^2 che si moltiplica alla dinamica 7 dello spazio 30. Manca 629 poiché è trasversale, e sono i lati 314 e 314 con flusso 1.

I lati solo Pi greco 3,14, in quantità 100 (del lato della realtà). Infatti 628/1 è il rapporto con il raggio e +1 lo pone come moto unitario.

IARED che vale 7×10/2 nel nome, impersona la dinamica <reale>, è il 7 che interagisce coi 10/2 solo in positivo, dell’Universo.

Dal 6° risaliti 13 cifre a suo padre Malaleel, vissuto 895 anni in Bibbia, ci sono 275 anni.

Il 620 che manca è perpendicolare al flusso e non si vede- Manca il piano coi lati 310 e 310 che indicano il flusso 10 dello spazio 300 in ciascuno.

Malaleel=53, è il flusso del 16° numero primo.

<Incarna> il flusso 620 del 380/1 in 1.000, che è totale (380+1) nel 381 dell’intero nome di R.A.

Dal 5°, risaliti di 13 cifre a suo padre Kenan, troviamo 843 anni e non i 910 detti in Bibbia. Mancano i 67 del piano trasversale e si tratta di Romano=66/1 che quando si muove di 1 è 67.

Kenan nel K non c’è in italiano, Può essere il 3 se è Cenan o il Chenan. Nel primo caso, con Cenan, vale 33, come gli anni di Cristo, importante per l’Ultima Cena di quelli che <cenano>. Con area 33+33, anche il flusso è il 33 di <cenan>.

Dal 4°, risaliti di 13 cifre a suo padre Enos, troviamo 924 anni e non i 905 detti in Bibbia.

Sono 19 in più, e ora indicano una dinamica in atto, di 1 in moto in un 10 che trasla di 10.

ENOS=47 è in sé la dinamica 7 della realtà, per cui egli è un ente dinamico nel suo essere il 3° Fattore, che copre con 3 tutta l’unità dello spazio.

Dal 3°, risaliti di 13 cifre a suo padre SET, troviamo 823 anni e non i 912 scritti in Bibbia.

Sono 89 in meno del piano trasversale che è coi lati 44 e 44 della realtà che in 88/1 sono 89.

Ogni 44 è la dinamica dei lati66/6 e 66/6 dell’energia 66=Romano.

912 (SET) +1 (Adamo) sono 913=BRASIT.

Dal 2°, risaliti di 13 cifre a suo padre Adamo, troviamo 539 anni e non i 730 scritti in Bibbia. Mancano i 391 del piano trasversale che è fatto dal Dio=10 Padre dei numeri decimali e dal 381 che è il suo nome segreto in tutti quelli di R.A.

RIEPILOGO.

930 5392380201160 - 391

912 8239652004149 - 89

905 9241985203504 + 19

910 8431853562380 - 67

-

Siamo arretrati per 8 volte 13, dal 777 posto a partenza di tutta la risalita e il ritorno reale alle origini.

8×13 = 104 è Dio=26 Uno e Trino. Il fatto che questi siano i FATTORI, e che corrispondono ai numeri che la cabala assegna a Dio, prova il reale collegamento tra lettere e

numeri nella struttura alfanumerica della lingua Ebraica.

Qui possiamo sintetizzare anche le ragioni

<divine> collegate ai valori 44 dell’energia e 381 uguale alla somma di tutti i 16 primi numeri primi. Nomi

ENOCH 381 va con 6 elettrico e 6 magn.

MATUSALEMME 365 g. vanno in 381+100 lato reale

Così abbiamo queste ultime 104 cifre delle 1000

238020116082396520041499241985203504843 185356238027598182771123333802473931758 45662722008531452152615777 a base di tutto.

Servono in Bibbia a definire esattamente, con un computo matematico, gli anni esistenti dei primi 9 fattori che hanno creato il 10°.

I valori che scopriamo mancanti rispetto ai totali scrissi sulla Bibbia mancano poiché questo calcolo genera unicamente il flussi lineari e trascende dalle area trasversali riguardante ogni Fattore.

L 13 cifre di distanza tra i singoli fattori comprendono le 3 dimensioni della loro presenza più le 10 del loro puro spostamento, che in 10^10 sono equiparati a 1 anno.

Partendo dal fondo, che è molto lontano, dato che abbiamo il 10^-1.000 e non lo 0,001 che è un millesimo, si parte con l’assoluta precisione dei 777 anni della vita di Lamech.

I 192 anni in più avuti da suo padre l’8°, sono la metà (nell’Universo) dei 384 dati dal 381 (Nome di Dio) che avanza totalmente di 3.

Avanza proprio a partire dal 777 di pura velocità iniziale, data dal 666 (energia assoluta) nel duo flusso lineare dato da 666/6. Enoch, con 365 anni, ne ha avuti 412 (400 in realtà e 6+6 moto elettromagnetico) in meno del 777 del flusso 66/6 lineare dell’energia 66.

412 è 381+31 ed è la dinamica totale del Nome di Dio assegnata alla presenza 1 di 30, che sono sia Adamo, sia Noè, ma che sono nel 31 il numero primo 11° che corrisponde nel numero primo ai 66/6 dell’energia.

Iared 962 ha ricevuto 185 in più di 777, e si tratta del moto di 5+5+5 nel 100+100 che sono tutta la realtà in linea, pertanto è il moto dell’unità dello spazio-tempo, nell’Universo in cui il 10 è dimezzato solo nel positivo.

Malaleel 895, rispetto al 777, vale 118 in più e si tratta del 59+59 del 1° nome Benito del 2°genito del 777 posto in Luigi Amodeo.

Kenan 910, uguale a 777 +133 dimostra in tutti o modi il riferimento a quelli che <cenano> colla vita del sacrificato a 33 anni sommato alle 100 unità del lato della realtà.

Enos con 905 anni ne ha avuti 128 più di 777 e dunque un 7×4 in realtà con lato 100.

Set con 912 anni ne ha avuto 135 in più e sono il lato 100 della realtà più il moto 7 del dimezzamento 5 del ciclo 10, il che è tutto.

Infatti gli manca solo 1 per avere avuto tutto il 913 posto in principio: gli manca la presenza assoluta 1 di suo padre, 1° e senza riferimenti.

Adamo, coi suoi 930, ha avuto 153 oltre il 777 e dunque il lato 100 della realtà con tutta la dinamica 53 del 16° numero primo.

La somma di tutti gli anni dei primi 8 riferiti tutti al 777 del 9°, è di 6848. Sottraendo 8×777 = 6.216 risulta 632. Esso, diviso per 8 porta a 79 di media dato a ciascuno e si vede che è esattamente il moto di 7+7+7=21 nel lato 100 della realtà.

Ora tutto ciò è date in velocità; significa che il totale 10^3 è stato scisso in un numeratore (che sono gli anni ricevuti), sulla base degli anni che solo in apparenza non hanno avuto dei 1.000, poiché posti a loro denominatori.

In tal modo aggiungo anche il valore del nono, poiché anche 777 è la velocità di base. 6848 +777 = 7625 anni sono tutti quelli dei 9.

9.000 – 7626 dà in 1375 anni la somma dei

denominatori. Divisi per 9 sono 152,7777... periodico, a ciascuno come media...

Oppure sono 152 che è stato diviso è 7 non diviso e in comune. È il 7 che, allorché è diviso per 9, è reso ciclico. 152 si dimostra essere il lato della realtà 100, sommato alle 52 settimane esistenti nell’anno solare terrestre.

Capitolo 19 Può esser capito?

Ab.R.Amo solo da questo: 238020116082396520041499241985203504843 185356238027598182771123333802473931758 45662722008531452152615777 a base di tutto.

???

Va detto infatti che sulla base dei dati della Bibbia è stato possibile controllare tutto questo, e vedere cosa manca o cresce.

Il mio computo, che ha determinato solo i valori in anni dei puri flussi,ottenuti dalla divisione di 10 per i tempi decimali ordinati dai primi 16 numeri primi può arrivare a scoprire i valori trasversali (mancanti) o accelerati quando ci sono soggetti in sé veloci?

Senza questo aiuto ... divino,ci si riesce?

Allora lo propongo a me (ab=Da R. Amo), come una sfida, per vedere se il Signore mi ha dato la necessaria conoscenza per arrivare a definire da me gli anni concessi dal 1.000 ai suoi primi 9 Fattori del conclusivo 10°.

ANNI DI DURATA DEL FATTORE NONO.

Essendo la sua vita tutta espressa in velocità unitaria 7/1 in ciascun tempo unitario, 777 è già definito in partenza.

777/223 lo riferisce alla presenza 1 del flusso 1/3 dell’energia 666 ed è perfetto.

Fatta la divisione, tocca un 3 (tutto lo spazio) diviso a ciascuno, con un resto indiviso di 108 dato dalla realtà 4 del Dio=26, Uno e Trino in 104, che sono le ultime 104 cifre poste a generale riferimento

ANNI DI DURATA DEL FATTORE OTTAVO.

Comincio io pure inevitabilmente dal 777 che è risultato dalle tre cifre delle mille determinate dal calcolo.

777 è tutta la dinamica. A quanta distanza io posso disporre suo Padre?

Io so che la mia famiglia è stata posta ad arbitro. Così, se parto dai giorni che il mio padre reale ha avuto quando io sono nato, scopro dai calcoli che essi sono 11160 giorni di distanza dal suo giorno in cui è nato il 7-7-7 nella stessa gerarchia di anni, mesi e giorni.

Mio padre è Lamech 777 anche per via del nome LAMech ch’èLAM in Luigi Amodeo.

La realtà unitaria vale 10.000, il che significa che i 11160 giorni, divisi per i 10.000 di ogni anno, sono 1,1160 in unità di anni.

Così il tempo decimale dell’anno da aggiungere agli 853 anni datimi dal calcolo sta nel tempo 116 riferito a ogni anno, e do a Matusalemme 853 anni di flusso +116 trasversali: 969 .

Partendo dal totale 1.000 da riferire al n. 8 che indica la totale realtà 4 +4 immaginaria, in che modo 8 è “tutto” e solo il reale?

Lo è quando è la presenza 1 del 10+10+10 che quando si moltiplicano danno tutto il 1.000. Dunque il denominatore è 31 , e 31+969 sono l’intero 1.000.

969/31 è la velocità di Matusalemme.

969 : 31 = 31 è il quanto diviso in un rapporto unitario in 31/31, il cui inverso 31×31= 961 presenta un residuo 8 che è Matusalemme in persona con il suo essere un 8°.

Posso essere certo che questa valutazione è assolutamente corretta. E la Bibbia – a questo punto – me lo conferma

ANNI DURATA DEL FATTORE SETTIMO

Il padre di Matusalemme è il numero 7 in persona, e io so che esso è alla base dell’anno quando si moltiplica per il 26+26, i due DIO che creano in 7 dì l’intero percorso circolare.

Pertanto io assegno – per principio – su questa base 365 anni , proprio nel segno unitario del 10^3 in anni che costituisce il valore intero.

Verifico con il computo la differenza di 393 e –sapendo che il moto è il 381 del mio nome –prima lo rendo volume sommandogli il piano coi lati 1 e 1, io lo porto a 383.

Poi – sapendo che è un indice della base 10 del calcolo in potenza – gli aggiungo la presenza 10 del suo ciclo numerico, e lo rendo 393.

Ciò mi conferma che 365 anni sono giusti e che la sua velocità è pertanto di 365/636=0,5748.

Essa, rispetto alo 0,4747 (tempo periodico della dinamica 7 della realtà 40) – gli somma lo 0,1001 che è l’unità del tempo 1/10 e nello stesso tempo, anche l’unità della realtà decimillesima.

La Bibbia, a questo punto, solo lo conferma.

ANNI DI DURATA DEL FATTORE SESTO.

Il 6° ha lo spazio 3 mosso totalmente, di 3.

Nell’intera realtà 40 il moto dell’area unitaria a lati 1 e 1 è soltanto 38.

Così presumo che il 1.000 ponga 38 delle sue quantità a denominatore delle residue 962.

La Bibbia me lo conferma. 962/38 da un 25 diviso, ed è la presenza unitaria del lato 100 della realtà.

C’è il resto indiviso 12 e sono tutto i lati 6 centrifughi e 6 centripeti, elettromagnetici, che vanno dappertutto. Per questo i figli di Giacobbe furono 12 e altrettanti gli apostoli di Gesù.

In tal modo con questa velocità determino la presenza 25, nel tempo 38mo dei 12 lati, che poi è il volume 10 quando – per renderlo volume in linea - devo aggiungere i lati 1 e 1 di una area unitaria e trasversale.

Essa, nel suo quadrato, risulta 1 e, moltiplicata per 10, lo presenta allora alla dimensione esatta del volume dato dal 10×1×1 esistente nei singoli suoi tre lati che in 10+1+1, son 12.

Il 5°, per il suo numero, è il tempo ½ del ciclo, e il fattore 5° dovrà manifestarlo realmente colla realtà dei suoi numeri.

100 è il lato della realtà, e 10/2=5 in suo tempo, pertanto l’indice del riferimento deve essere 105.

Deve esserlo anche sommando 1° in assoluto al Dio Uno e Trino nella creazione in 7 giorni, dato da 26 Uno e 78 Trino.

Sono il tempo dato da tutte le 104 ultime cifre del calcolo che in 104 sono un Dio Relativo (a 26) ed è tutto solo se gli si somma 1 assoluto.

In realtà, sono i primi 3 nomi di Dio in cui 2° e 3° (Antonio Anna, sono relativi al 26) e il 1° è il numero 1 assoluto, senza riferimenti.

895/105 = 8,52380 mostra diviso tutto il complesso, nel tempo delle 52 settimane strutturate dal 38 nel suo ciclo 10.

895 : 105 dà 8 diviso e 55 di resto condiviso come la lunghezza 53+1+1 in cui il 16° numero primo 53 (che dà la velocità) è il volume dato da 53×1×1.

La Bibbia me lo conferma.

Il 4° è la realtà. Costruita interamente dal 7, dal 10 e dal 13 che in lunghezza sono tutto il 30 di 10+10+10 che nel prodotto danno 1.000, quando interagiscono con 7×10×13 = sono la realtà del volume 910, della sua piena realizzazione.

La Bibbia me lo conferma.

910/90 = 10+1/9 è la scomposizione perfetta della realtà 1.000, del volume reale, nel duo lato 10 esistente nel tempo eterno di 1/9.

ANNI DI DURATA DEL FATTORE TERZO.

Il 3° è tutto lo spazio. Partendo dal 1.000, tutto lo spazio riferito al lato 100 è 75. Per muoverlo totalmente, devo introdurre l’area a lati 10 e 10 il cui flusso è 75. Dunque 95.

La Bibbia me lo conferma.

Dunque 905/95 è la velocità esatta. Divide esattamente 9 con resto 50 indiviso, ed è il tempo del lato condiviso, nell’universo.

ANNI DURATA DEL FATTORE SECONDO.

Il 2° è il primo numero primo. Il 1.000 deve condizionarsi all’88 che è il 2^3 del volume totale di 2, riferito alla presenza 1 del ciclo 10.

La Bibbia me lo conferma. È 912/88. 912 è anche BRASIT=913 senza il 1° che, essendo senza altri riferimenti, può essere numerato solo come 1.

912/88 è 10 diviso, con 32 indiviso e condiviso dato da 8 ×4, che è tutta la realtà in base al complesso 8 uguale a 2^3. Dunque 10+32/88.

ANNI DI DURATA DEL FATTORE PRIMO.

Il 1° è Creatore 7 e ciclo 10, interattivi in 70.

La Bibbia lo conferma: è esatto in 930/70.

Comporta in 930/70 il 13 diviso con il 20 indiviso e in comune dato dal piano di lati 10 e 10 avente il flusso preciso in 13, fato dalla presenza ¼ delle 52 settimane dell’anno.

Credo di avere potuto scoprire le ragioni per la vita totale in anni che Bibbia ha assegnato ai suoi 9 fattori del 10°

Capitolo 20

Può esser capito Ab.R.Amo

il rapporto Padre/Figlio se

non rivelato dalla Bibbia?

Nel capitolo 5 di Genesi (in cui la Bibbia ha scritto quanti anni visse ciascuno dei 9 Fattori del 10°), ognuno è diviso in anni trascorsi da Figlio e anni da Padre.

Troveremo distintamente tutti i versetti del capitolo 5, da pag. 283 in poi.

Questi 9 sono in verità FATTORI matematici, presentati a immagine e somiglianza di uomini

a ciascuno dei quali il Dio Trino 10×10×10 si è calato totalmente in ciascuno, con 1.000, ma espresso in un rapporto relativo e veloce.

Dio li ha paragonati a uomini, per far capire agli uomini primitivi altri FATTORI ESSENZIALI come Lui, attraverso una analogia alla vita degli uomini.

Non sono mai esistiti uomini così longevi. Ma i fattori a immagine del 1.000 debbono esserlo.

Quello che vive meno esiste nei 365 anni che sono il numero di giorni che esiste in ogni anno.

Di lui – che è il 7° - è detto che camminò con Dio. Per forza! È il 7°!

Parte così la seconda sfida che possa dividere i numeratori di quei rapporti veloci in una somma che esprime il Figlio come un effetto causato dal padre, e il Padre come il Fattore che diventa a sua volta causa.

RAPPORTO DI CAUSA/EFFETTO NEL PRIMO

ADAMO, vissuto 930 anni.

Abbiamo visto che la scansione dei 1.000, di padre in figlio, ha riguardato 13 cifre, in una temporizzazione decimale.

13×10= 130 è l’effetto che esistente, in principio. Sottratto a 930 lascia 800 che è l’intero complesso della realtà.

Pertanto 800/130 è il rapporto causa/effetto esistente nel 1° fattore matematico a immagine e somiglianza del Dio uno nel ciclo 10, Trino, per cui 10+3 lo presenta Uno e Trino e moltiplicato per 10 lo fa esistere nel ciclo divino del padre di tutti i numeri

La Bibbia è d’accordo.

RAPPORTO CAUSA/EFFETTO NEL SECONDO

SET è il 3°genito che vale 40. Aggiunto al 38 (il 1°, Caino, degradato per avere ucciso Abele=23) e a questo 23 è il 101 che è il 26° numero primo come la madre dei tre Eva=26.

Ma 101 è Luigi Amodeo, il Padre di chi è stato messo a Dio con il suo valere 381.

E i primi 3 nomi Romano Antonio Anna, quando il 1° è assoluto e il 2° e il 3° sono la Trinità e Unità di Dio relativo al 26, vale 105 .

Costui, in questo suo 105 è il lato 100 della realtà e il tempo ½ del ciclo 10 come dell’Universo in solo avanzamento positivo.

La Bibbia concorda che il Figlio del Padre=101 sia il 101 che si realizza con 101+4=105, dando se stesso come figlio. Rapporto in 912 anni, è 807/105.

La conferma sta in 381 (nome totale del 1°genito del Luigi Amodeo nato SET) e 426 (nome totale del 2°genito) la cui somma di 381+426 è 807! Sono gli anni in cui SET, avendo avuto i due figli, è divenuto padre di 381+426=807 <anni> chiamandosi Anna ognuno nel 3° nome.

RAPPORTO DI CAUSA/EFFETTO NEL TERZO

Enos vive 905 anni. Il 3 che è il 3 è il 9 della velocità invariante c^2. Essendo anche il Padre 10, è 90 anni come figlio delle regole.

La Bibbia concorda.

815/90 è il rapporto di Causa ed effetto.

RAPPORTO CAUSA/EFFETTO NEL QUARTO

Kenan è la realtà del 4° che vive per 910 anni causati dal 7×13×10. Dove Dio Padre Uno e Trino è 13, il solo 7×10 fa da figlio duo, e vale da figlio 70 anni.

910 si suddivide in 840/70, rapporto di causa ed effetto.

La Bibbia concorda.

RAPPORTO CAUSA/EFFETTO NEL QUINTO

Malaleel visse 895 anni dati da 13×65+50 (tempo del lato 100 della realtà). Rispetto al 13 di Dio Padre è 65 la valenza figlio.

830/65 esiste in 895 come Padre/Figlio.

La Bibbia concorda.

RAPPORTO DI CAUSA/EFFETTO NEL SESTO

Iared visse 962 anni. Il 6 ricomincia il secondo gruppo di 5 Fattori,

Il 1° fu Padre per 800 anni e per 800 anni lo è anche il fattore sesto.

800/162 è il rapporto interno ai 962 anni.

La Bibbia concorda.

RAPPORTO CAUSA/EFFETTO NEL SETTIMO

Il 7° è a immagine e somiglianza di chi crea il giorno in 365 giorni e si accredita in 365 anni, essendo un 10^3.

300/65 è tra tutto lo spazio 300 e il 65 che resta come 13×10/2, esistendo 65/1 nel Figlio

Romano, di Suo Padre

La Bibbia concorda e va oltre:

Col fattoriale di 365 anni e le 777 cifre decimali del tempo del padre dà l’anno 25,1041 che, estrapolando l’anno 37 reso giorni alla

dimensione decimillesima, tolti i 37/10.000 al 25,104i lo porta al 25,1004 indicante il 4 ottobre del 2.026 in cui non sarà più poiché Dio lo avrà preso. Sara la morte di R.Amo.

RAPPORTO CAUSA/EFFETTO NELL’OTTAVO

Matusalemme visse 969 anni fino all’anno del 1.666 del Diluvio Universale a partire dallo 0 prima che Dio introduce 10 anni a immagine e somiglianza della sua vita, prima di creare il 1° Fattore da lui derivato. Il 7° fattore ha rivelato la fine della vita di RAmo a 87 anni compiuti e 525 giorni.

La vita di Dio è quella del 100, di JHVH <sono il 10 che esisto per 10>, e di Allah, che ha celato il valore del suo nome, rivelando nel Credo Islamico che ha <Altri> 99 nomiPertanto 187 anni sono da figlio, nella vita dell’8°. Dove infatti Dio è 100 nel suo piano ed è 1.000 nel volume, è 1.100. In esso esiste 913 <in principio> e da 1.100 -913 =187 si conferma che questo è il Figlio in principio di 1.100.

Bibbia lo conferma nel rapporto 782/187 Padre/figlio, interno a 069.

Che la vita di 969 sia collegata con la mia sta nel fatto che, traslando interamente, 2×969 porti al 1.938 natale di R.Amo. 782 è il ciclo 10 di Antonio=78 (il 2° nome) sommato al 2 per indicarlo come volume a lati 78+1+1.

RAPPORTO DI CAUSA/EFFETTO NEL NONO

Il 9°, Lamech vissuto 777 anni indica tutto il percorso e va al quadrato della velocità della luce, essendo il 9.

Poiché esso esiste ed ha come padre il 10, Padre di tutti i numeri, 90 è un suo lato (per il Padre) 90 l’altro lato (per lo Spirito santo) e il loro flusso è il 1° numero primo. 90+90+9=182 è anche l’angolo piatto esistente in 180° che diventa volume aggiungendo il piano a lati 1 e 1.

Oppure è il flusso di 180° del piano unitario a lati 1 e 1.

Pertanto, all’interno della vita totale di 777 anni 595/182 è il rapporto di Causa ed effetto.

La vita da Padre dura quanto tutto il tempo dei 10/2=5 che esistono nel 600 in cui il 100 del lato della realtà e presente in tutti i 6 versi centrifughi dall’Origine o centripeti.

595 : 182 (ossia per tutte le unità di volume esistenti nell’angolo piatto) divide 3, dando l’unità dello spazio a ciascuno, con un resto indiviso di 49 che è dato dall’area 7×5 o dai lati 24 e 24 del piano dato da 2 giorni di 24 ore ciascuno, avente il flusso unitario 1.

La Bibbia concorda.

VERIFICA CLAMOROSA

La somma dei rapporti causa/effetto dei primi 9 è:

800/130+807/105+815/90+840/70+830/65 +800/162+300/65+782/187+595/182

La somma è /10. Son decimi 646 +0,6905 . così definiti nei decimillesimi della realtà, mentre sono in 0,6905 un numero periodico di 18 cifre..

646 è il valore numerico intero del Dio Elohim, che è elencato terzo in Bibbia; per essere 1° deve valere allora nel suo valore Triplo, e:

646×3 = 1.938 nascita di Romano Amodeo .

Quando si tiene conto anche del tempo decimale: 646,6905 ×3 = 1.940,0715

Sapendo che l’unità posta a base della realtà è data da 111 decimillesimi, accade che: +1940,0715 il triplo dei rapporti causa/effetto - 0000,0111 (valore reale unitario di riferimento) = 1940,0604 il 4-6-40: rinascita di R.Amo.

Quel giorno io morii e una provvidenziale spontanea defibrillazione (avvenuta mentre

una mamma accendeva 6 candele all’altare

Madonna) mi rianimò.

222 Flusso 666/3 e Romano/3 nell’energia a nome Noè

sono alla base dell’Universo

Capitolo 21

Ab R.Amo rinasce il 40,0604 ed è concepito il 2° che nascerà il 41,0217

Il 4 giugno 1940 virtualmente si aggiunse in me al Padre e Spirito Santo presenti dalla mia nascita (come il Triplo di 646, il Dio Elohim) lo Spirito santo di Gesù Cristo.

Era necessaria una distinzione tra la discesa nel mondo delle tre persone della Trinità.

Infatti – nella nostra realtà – padre e Spirito Santo devono precedere l’Avvento del Figlio.

Sono due entità 10^3 che creano in giorni.

Pertanto secondo le regole avranno 1.000 giorni di vita condivisa, e saranno 381 e 381 proprio per la valenza del nome di Dio che spetta a ciascuno dei 2 enti trascendenti.

+ 381 per il Nome del Padre

+ 381 per il Nome dello Spirito Santo

+ 100 per il Dio <Son in 10 colui che sono ×10>

= 862 sono i giorni di JHVH Padre e Spirito Santo.

Per arrivare a 1.000 occorre una premessa come la presenza nel seno materno per i 138 giorni che, aggiunti a 862 portano a 1.000 .

Presenza data sia da 1,38, gennaio, dell’anno 38. Sia da Bibbia, libro 1,38. Sia sa Luigi=54 +Mariannina=84 = 138.

In Bibbia 1,38 sono descritti 2 estremi (morti) congiunti di TAMAR (che ha gli estremi congiunti esatti di Barat TA MAR iannina la madre autrice del miracolo),che generò una MANO accreditata a E R-O nan i 2 congiunti giunti all’estremo della vita e mariti di Tamar, così fu la di RO-MANO .

Come dal computer, io nacqui il 25 gennaio del 1.938 e il 4 giugno 40 (in cui morii e una divina defibrillazione causata dalla fede di una madre, che accese 6 candele all’altare della Madonna), mi riportò in vita. Sono 861 poiché manca il 1° dì in cui io R.Amo fu in vita, e calcola solo la distanza.

Con esso sono 862 giorni.

Sarebbe accaduto con un reale defibrillatore, ma essa non ci fu. Ci fu solo la fede di una mamma. Ho già narrato con ampiezza questo evento in altri libri che ho scritto e non mi ripeto. Dico soltanto che quando giunse il dottore e veniva convinto di fare l’atto di morte, vedendo i lampanti segni di ripersa disse alla mamma:

<Vostro Figlio ha vinto la morte>.

Fu la battaglia scritta in Bibbia tra Giacobbe e l’angelo, durata fino all’alba e in cui fu rinominato Israele:

Bibbia 1,32,30

Giacobbe allora gli chiese: «Dimmi il tuo nome». Gli rispose: «Perché mi chiedi il nome?». E qui lo benedisse .

132 = 66+66 (sono le 2 Energie Romano=66) e il nome che l’angelo dà (ma rispondendo in un modo percepito solo da chi viene da=Ab R.Amo e a cui Dio nulla nasconde) è dato, con lo disse BEN. L’angelo <qui> lo disse: Benito.

Per la gioia quella sere i genitori del 66 (fatto dall’Energia di Padre e Spirito Santo), si amarono e fu concepito Benito con un gemellaggio tra la vita rinata in R.Amo e la sua solo concepita. Benito sarebbe nato 1119 giorni dopo R.Amo.

3×464,6905 porta così non solo alla Rinascita di R.Amo, ma anche al concepimento del 2°genito di Luigi Amodeo.

Benito avrebbe avuto una gestazione materna fino al 1941,0217 in cui venne al mondo.

Per passare dal 3×646,9605 del computo dei rapporti tra causa e effetto e quello relativo alla reale nascita di Benito il 1.941.0217, bisogna dividere considerare questo che segue.

L’energia nel tempo unitario decimillesimo, del 666 unitario di Romano, nel suo flusso reale è quello dei lati 11 e 11 del piano trasversale (ciascuno dato da 666/6) ha 444 di flusso reale. Applicato, esso porta al 25 gennaio del 1941.

Vanno aggiunti i 23 giorni esatti tra il 25 gennaio e il 17 febbraio. A verifica:

+ 646,9605 rapporto causa effetto 9 Fattori + 000,0444 flusso reale energia Romano=666 + 000,0023 distanza dal 25 gennaio di Romano =647,0073 aggiornamento causa/effetto

3×647,0073 =1.941,0216 ed è 1.941,0217

considerando che nella distanza 23 manca il dì 25 su cui la distanza è contata. Infatti lo spazio è sempre 2 punti e spazio compreso.

Un’altra breve riflessione è opportuno fare, quando si desidera avere in principio non 777 anni, ma giusto i 913 che nella cabala ebraica sono il valore di BRASIT, <In Principio> .

Si ha ripartendo dalle ultime 16 cifre delle 1.000: 8.531.452.152.615.777

Dobbiamo poi far ricorso alla Costante della Carica Elettrica misurata in Coulomb e fino alle ultime cifre che Coulomb ha potuto leggere. Considerandolo un valore intero, esso e: 1.602.176.634

Dividere il numero a 16 cifre per questo che esprime la carica con fa dimensione delle più piccole che sono state trovate dà questo risultato:

Eccovi BRASIT=913 posto IN PRINCIPIO, e lo è quando è espresso nell’unità della carica elettrica misurata in Coulomb.

324.000 va alla velocità 9 della luce, essendo uguale a 9×6×6, il flusso c^2=9 del piano totale di lavoro avente i lati 6 e 6.

5.000.000 è il complessivo dato da 10/2 nelle 10^6 volte dell’espansione in tutti i 6 versi con il ciclo 10 interattivo.

Come sto dimostrando agli increduli, il mondo oggettivo ha per padre il 381, che agisce <come Dio> creatore.

Il Creato, in questo modo, dà luogo ad un presente che è molto lontano dall’origine intera 42, di questo calcolo.

La creazione del presente, è posta in fondo al calcolo.

Esso poi – per azione uguale e contraria –anche a questo calcolo, mette in atto la contrapposta risalita, verso il valore intero.

Partendo da questa fine della Terra, il computo va a creare in fondo a tutto il sensibile quello che gli scienziati astronomi giudicano essere il <Big bang> originario.

i 2 e il loro Padre in BRASIT

BRA (Benito e Romano Amodeo) furono come gemellati da una vita interrotta in Romano 1°genito (che fu riavviata da una defibrillazione miracolosa il giorno 4 giugno 1.940) e dal concepimento del 2°quella sera, dall'AmoR di genitori felici. Sono al centro delle prime tre parole di Bibbia, con AMODEO Luigi, loro padre.

La Bibbia è un libro sacro che parla della vita di tutti. Pertanto non è arbitrario che chiunque cerchi di vedersi descritto in esso. La cosa straordinarie è che il tentativo di Romano Amodeo di farlo, sortisce un risultato che è in modo incredibile così attendibile da sembrare proprio assecondare tutte le sue aspettative. Secondo lui – che è l’autore di questo libro – suo fratello, frutto della gioia dei suoi genitori per un miracolo di sopravvivenza giudicato tale dal dottore che non sperava nemmeno più in una possibile guarigione è come figlio di lui, AmoR, e legato a lui come da un matrimonio che vedrà la sua nascita 1119 giorni dopo il miracoli. Benito Amodeo si sposerà poi realmente 11119 giorni dopo la sua reale nascita. Loro Padre, Amodeo Luigi, AL, e Lui, è Him, Allah, quando il nome Arabo è letto in italiano. BRASIT BRA ALHIM (acronimo della tre prime parole in Bibbia) sembrano dire: Benito

Romano Amodeo sia Romano: Benito Romano Amodeo e Amodeo Luigi, lui, Allah.

Questo il titolo del primo libro della Bibbia.

Partiamo dalle prime le due in cui la prima è quella a destra, si chiama Beith e vale 2, mentre la seconda in quello stesso ordine si chiama Reish e vale 200.

2 +200 =202 in acronimo e nell’ordine italiano da sinistra verso destra è nell’acronimo di Beith Reish ma è anche quello di Benito e Romano.

Abbiamo appurato che il nome Benito rimanda al non plus ultra dato dal 17° numero primo: il 59 indicante la presenza ¼ della realtà nei due lati 100, alla velocità c^2 della luce.

Manca solo la presenza 1 di tutto questo 202.

Abbiamo anche appurato che Romano è il nome dell’Energia potenziale.

Dire allora che siano queste le prime due valenze, ossia dell’energia in potenza il cui lato presente della realtà sia lanciato alla velocità c^2 mi fa intendere che questo <sia lanciato> sia scritto proprio in latino col congiuntivo dato da <SIT>, in latino, lingua dell’energia Romano

Al principio di

In principio

Siamo alla pagina 232 di 666/3 +10 del flusso 1/3 dell’energia di Romano e del Dio Padre 10. E qui sono annunciati i 2 fratelli gemellati da un miracolo e da una lotta con Dio, di Giacobbe, rinominato <Is RA Ele> che significa per tutto il mondo che oggi parla inglese in modo lampante: <è R.A. Dio>.

Beith, Reish, Aleph con 2+200+1 = 203. Questo 203 indica dunque in linea il flusso 3, intero dello spazio, del piano della realtà avente come lati 100 e 100.

Il titolo del 1° libro parte con le 3 prime lettere da tutto il volume della realtà. Esso è dunque 3×10^4=30.000.

Quando lo misuriamo per linee, i lati 100, 100 e 3, nel prodotto danno il volume 30.000.

Nella somma sono la lunghezza 203 espressa dalle prime tre lettere BRA del titolo BRASIT.

Poiché io mi sono accorto che Benito=59 è la presenza ¼ della realtà in linea alla velocità c^2 della luce in linea; che Romano=66 è il nome dell’energia in potenza; e che Amodeo=47 è il moto unitario 7, totale, della realtà 40, compongo questo inizio del Titolo con 59+66+47 = 172, che non è il 203.

Domando a voi:

<Poiché 172 è il flusso lineare di Benito Romano Amodeo, che cosa gli manca, visto che deve essere 203 per davvero?>

Sì, veramente! Poiché 100+100+3 nel loro prodotto 30.000 sono lo spazio reale!

Allora la risposta alla domanda è <Da 203 – 172 = 31, gli manca 31!> 31 è il soggetto del moto e possiamo dire che reso unitario in 30/1 è il valore numerico del nome ADAMO=30.

Dato in energia in potenza, è il 66=Romano del nome dell’energia, nei 66/6 che danno 11, ma espresso nell’11° numero primo che è 31.

Insomma gli manca l’11° numero primo indicante flusso 1/6 dell’energia 66 chiamata Romano.

Se vogliamo che ci sia, allora Benito Romano Amodeo <sia Romano>, insomma: <sit>.

Se completiamo il Benito Romano Amodeo con <sia Romano> dobbiamo aggiungere al 172 dei tre nomi il 17+9+1 di <sia> e il 66 di Romano.

Il totale da aggiungere è 27+66=93. 172+93 diventa 265.

Comparato a BRASIT = 913 l’espressione italiana difetta di 648 e se il criterio usato di collocare come area trasversale quello che manca lo usiamo anche stavolta, al 265 deve aggiungersi una area espressa dalla lunghezze 324 e 324 dei due lati.

Ciascuno è lo spazio intero 300 di un piano avente i due lati come le 12 ore di giorno e le 12 di notte.

Indubbiamente è un valore unitario, dato dai 3 lati 100 della realtà come il flusso lineare delle 24 ore di un giorno.

Se dividiamo 913 per 265, esso è 3×265 +118 che possiamo intendere come una area condivisa avente per lati 59=Benito e 59=Benito.

Questo mentre 265/1 in tutto è 266 e indica il piano a lati 100 e 100 dell’energia 66 di Romano.

Insomma accade che <Benito Romano Amodeo sia Romano> vale il flusso di Romano -1 (ossia di 1 esistente in Romano, come quello della realtà intera data dai lati 100 e 100.

Poiché esso DEVE esistere nel valore esatto 913 di BRASIT in ebraico, allora ci sarà una terna di costoro, un 265 per ciascuno dei tre assi cartesiani.

Però, per arrivare al valore esatto, bisogna aggiungere a questo flusso in linea un piano avente Benito in ciascuno dei suoi due lati!

Se potevamo avere dubbi sul fatto che questi nomi esprimessero valori interi, essi proprio svaniscono nel vedere che servono due Benito in aggiunta ai tre flussi 200 di Romano -1.

Questo Romano -1 sta nel valore assoluto di 266 quando si muta in quello unitario in 265/1.

Volendolo riferire a un moto intero che noi conosciamo, 256 è il moto del lato 100 della

realtà, quando si piazza nei 365 giorni che poi si ripetono per tre anni.

E come ce ne vogliono tre di 365 allo stesso

modo ci vogliono tre 265, quando da 3×365 = 1.095 giorni si estrapola la terna di 300, riducendo il moto della terna ai 795 giorni ai quali servano 59+59+795 per poter essere i 913 di Brasit.

Ricapitolando, Con Benito Romano

Amodeo=172, che <deve essere> 203 abbiamo che il 172 deve essere quel 31 uguale al flusso 1/6 dell’energia 66, espresso nell’11° numero primo, che è <ordinale> e che ordina il flusso in linea di Romano. Dunque Benito

Romano Amodeo è ordinato: <sia Romano!>.

E diventa BRA <SIT>.

Se aggiungiamo il valore di <sia Romano> il 172 diventa 256/1, il che esiste nel totale di 266 che è il piano a lati 100 e 100 col flusso

Romano... e allora ROMANO è il flusso della realtà. Appare pero solo nell’anno Bisestile, una volta su 4, nella presenza del suo tempo ¼ del lato 100 della realtà, ed è 4^4 in 256.

Bibbia 1,1,1

In principio Dio creò il cielo e la terra.

Per R.Amo la Bibbia perfetta è quella di Gerusalemme, della CEI e le sue parole sono numeri perfetti. A riprova il versetto vale.

21+99+26+37+19+40+5+11+56=314 è la curvatura Pi greco 3,14 ×100, lato in Realtà.

Nella versione ebraica il versetto con 4631 dà il ciclo degli anni terrestri, analogo a Pi greco.

E questa è la progressione:

7+7+7, vincolo sferico sui 3 assi

21+99=120 ciclo 10 del 6+6 dall’origine

120+26=146 lato 100 e area 23 e 23

146+37=183 è 90+90 con flusso 3

183+19=192 è il flusso di 8 in 100+100

192+40=232. piano a lati 100 flusso 32.

Con il palindromo 232 è conclusa la creazione del cielo. Dato da 10 +666/3 di flusso energia.

La progressiva creazione è stata esemplare.

232 +5 = 237 dà il flusso 37 dei lati 100 e 100 della <MANO>=37 di RO=29, re dei re nel 10° numero primo.

237+11=248 crea il flusso di 48=Gesù, sempre nel piano a lati 100 e 100 della realtà.

248+(56=TER RA)=304 ed è ottenuto con +10 il rapporto intero di curvatura di Pi greco 3,14, esteso al lato 100 della realtà.

In Ebraico, la somma di tutte le lettere porta al 4.631 che è il ciclo in anni della terra.

4.631 : 314 = 7+7 + 10^6 / 1.336.170

Ciò mostra la totale coerenza tra gematria italiana e Cabala Ebraica, poiché il 7 avanzante di 7 è con 14 la realtà 4 condivisa del ciclo 10.

E anche tutto il rapporto dato da:

14,7 484076433121019108280254777 07 si presenta nel tempo dei 10^6/1.336.170 in cui

1.336.17 : 70 è l’intero 1.908, al cui interno il 1.907/1 indica l’anno di nascita del Padre.

Luigi Amodeo, nato nel 7-7-7 è indicato nelle ultime tre cifre poste in evidenza alla dimensione decimale esatta di 10 elevato a 28.

28 è il SET+7+7+7, che contiene il SET figlio di Adamo e la vita di 777 anni di LAMech ,

ch’è LAM , è L uigi Am odeo, padre di Romano.

Questo è tutto il ciclo in 4631/314: 14, 748 407 643 312 101 910 828 025 477 707 006 369 426 751 592 356 687 898 089 171 974 522 292 993 630 573

Presenta un periodo da cui è escluso 14,7, dato da 77 cifre e, dato che 14,7 sono (7+7),7, le 77 cifre del periodo prova fino a che precisione giunga il 4631/314.

Nei decimi 147 c’è il lato 100 della realtà del 47=Amodeo.

Amodeo che è MDA nel codice Fiscale che letto da destra nelle lettere ebraiche è interamente il nome di ADAMO.

73, il valore base si riconduce al 753 avanti Cristo della fondazione di Roma aggiungendo l’invarianza del 180, l’angolo piatto, ideale se riferito a 3,14.

La fondazione di Roma è <come nascosta> nella faccia di dietro, invisibile, di una rotazione piatta dei 180 grandi interna alle due dell’angolo giro.

Che si tratti di anni lo dice il precedente 3630 che, in 10 anni bisestili è 3660 e qui si riducono a 70 in meno poiché è 70 il ciclo della creazione a vincolo sferico, e si trova nel 3660 e si muove solo per lo spazio in avanzamento che in esso ha.

Il 29299 precedente mostra il <re dei re>, il 1° numero primo, nei due dati da Padre e Spirito Santo, ove il secondo, con 299 ha i 99 nomi di Allah contenuti in 300.

Vediamo poi in Bibbia che solo al capitolo 11° il Signore <confonde le lingue>, prima di procedere al secondo elenco degli altro 10 che seguirono ai primi 10 Progenitori,

In quanto a ciò, vediamo che <in principio>, partendo proprio da 0, si afferma l’esistenza di un 10 <trascendente> poiché si rende visibile solo da 10 creati <a immagine e somiglianza di Dio> che sono <reali> ed espressi nei 10 nomi dei FATTORI che vanno dal 1° fino al 10°, e con i primi 9 che hanno creato il 10°.

Questo vi è in principio, sotto il profilo dei numeri. Ripeto: un 10 anni <trascendente> che crea nel giusto ordine nominale i 10 reali, che si concludono con il 10° nominato Noè.

Ma – assieme alla trascendenza del 10 – si pone in principio anche il suo modo di disporsi. 10, è 1 (in 10/10).

È il Dio Unitario che pone a sua immagine e somiglianza il ciclo unitario 10 delle decine.

In quanto a ciò, essendo insieme 1 e 10, Dio è nella quantità associata in 11.

Questa è una linea, quella unitaria del tempo.

Ora Dio è anche Trino, in quanto la sua realtà unitaria è comandata dai numeri primi, che comandano sui numeri naturali.

Poiché il 1° numero primo è il 2, ma – come tutti i veri primi – è <trascendente> una sua numerazione, non essendoci altro numero cui riferirlo in modo relativo – ecco la necessità del 2 (Padre e Spirito Santo) di essere realmente rappresentati dalla coppia di 1 e di 3.

Nel loro totale 4, sono il valore medio del 1° numero primo e lo rappresentano in questo modo <impersonale>, attraverso i due <altri> che sono i naturali 1 e 3.

Questa necessità, comporta che 11 – che è l’associazione di 1 e di 10 – esista in 3 assi tali da non avere in comune tra loro altro che un solo punto di origine.

Perché ciò sia, devono essere perpendicolari tra loro.

Nasce in tal modo una divina Trinità che ha solo un punto in comune ed è l’intersezione dei tra assi infiniti.

Fu chiamata <Origine> da Cartesio, che la rivide nella natura dello spazio in questo stesso modo.

Questa terna, a cominciare da questa sua unica origine in un punto senza alcuna dimensione, espandendosi poi nell’intorno, sui tre assi, determina sei versi di avanzamento centrifugo.

In diretta conseguenza, il valore 11 della associazione di 1+10, presente in tutti e 6 i versi, esiste in un 11×6=66, come l’energia di Dio.

Essa esiste in <pura potenza> di esistere, poiché tre versi, per il valore di 33, sono avanzanti in positivo, ed altrettanti 3, sono avanzanti in negativo.

La somma di 33 -33 è uguale a zero in atto, ma a 66 in potenza, allorché si parta in salita da -33 e in discesa da +33.

Questa differenza tra il negativo e il positivo, che esiste su ciascuno dei tre assi, diventa la

diversificazione tra due unitari tempi ½, uno avanzante da 0, poiché l’altro è retrocedente.

A questo punto abbiamo posto <in principio> i 10 anni, nella durata di quello che è il periodo di tempo del pianeta.

Tempo che porta alla rotazione di tutta la massa terrestre, ed essi hanno l’energia potenziale di 66 anni.

È da questo <inizio> che parte la creazione del primo Fattore, che sia a <immagine e somiglianza> di Dio.

Per esserlo, deve essere insieme 10 e 66, laddove il vero <motore> è dato dal 10.

Allora questo 10, che è 66 in energia potenziale nel solo verso <Universale> della crescita nel tempo, si colloca con 10 al punto in cui esiste in -33.

E comincia la sua creazione del suo <equivalente reale>.

Da -33, il primo quantitativo di 10 è occupato dal 10 a <immagine e somiglianza> del Dio Padre dei numeri, e tutto il percorso in puro spostamento che compie, per arrivare fino a +33, è quanto 66 -10 = 56.

Di conseguenza, poiché Dio è 10, 56 è il movimento che Egli ha creato.

Dio è però sostanzialmente il Duo dato dal 1° numero primo che è il 2. Ciò comporta che questo 56 che esso ha creato, complementare al suo 10 in 66, sia tale che anche esso sia un Duo, simile a un Padre e a una Madre.

Così come ha creato il 56, a partire dal 66, ponendosi come 10 dentro 66, così deve fare anche ora, affinché il risultato sia a <immagine e somiglianza> sua.

Dio è Uno e Trino, ossia 1 e 3, in quel suo sintetico essere un 2.

Allora realizza questo: essendo 10, ed essendo Trino, vi sono tre 10. La loro somma lineare è 30, mentre la loro interazione è 1.000.

Poiché alla base del volume ci sono le lunghezze che lo compongono, ecco che la forma del suo essere il 10, nella sua forma Trina assume la lunghezza di 10+10+10.

Ora pone entro il 30 la sua Unità e Trinità, e, da 30 -4 = 26, ha il percorso totale della sua Unità e Trinità, nel 30 della sua forma trina. 30 (la sua trinità) sommata al moto dell’unità e trinità in essa) che è 26, arriva alla stessa conclusione sommaria del 56 cui era

pervenuto, allorché era all’interno dell’energia potenziale 66 che Dio si era posto nella valenza del 10.

Nella sua opera – il Testo Sacro della Bibbia –Dio deve essere chiaro che i due fattori 30 e 26 sono la cosa sola data da 66 -10.

Allora lo spiega come il moto 26 del 4 nel trenta sia la <costola> del 1° Fattore creato.

Il Signore avrebbe tratto da una costola del 1° creato a immagine e somiglianza di Dio (10+10+10) ove Dio è 10, il movimento e sarebbe stato quanto avrebbe accompagnato il primo fattore, come una mamma di tutti i Fattori.

Per farlo comprendere a uomini primitivi ancora incapaci di capire le cose che io sto dicendo e che – scommetto! – fate fatica a capire persino voi uomini <sapienti> e <moderni>, il Signore lo descrisse in modo esemplare.

Paragonò i fattori matematici> a Uomini.

Quando in Bibbia si scrive che in principio Dio creò non <un> uomo, ma <L’UOMO> il suo valore gematrico, dato da 10+19+13+11+13 = 66 corrispondesse alla sua stessa energia potenziale.

Al 1° dunque <L’UOMO> doveva assegnare un valore che fosse il 30 equivalente alla sua Trinità data da 10+10+10.

Doveva essere anche <vero> che questo Fattore così creato <in principio> derivasse proprio dalle vere quantità poste in principio.

Così il Signore pose la A=1, e la chiamò Aleph in Ebraico, Alfa in greco, A in Latino.

La vera gradualità di questo sommario 30 stava in 1°+4°+1°+11°+13°.

Infatti, dopo di avere affermato per primo il 1°, esso doveva avere definito il suo totale ambito reale, nel 4° che era la sua realtà fatta come Uno e Trino.

Poi l’essenza di Dio è che è un <Sono quello che sono>. Essendo allora 1° e 4° doveva essere 1°, in terza battuta, per potere essere quello che era.

Poi – dati gli estremi 1 e 1, di quel primato, e dato il suo essere un 10 avanzante su una sola linea – ecco che quegli estremi dovevano associarsi in modo tale che il primo 1 fosse in decine e il secondo in Unità. Discese per assoluta e pura conseguenza immediata che il 4° valore reale fosse quell’11 su cui si basava

la presenza 1 del suo essere un 10, in quell’11 che era 1/6 della sua energia 66.

Restava l’ultima definizione a fare le 5 doverose per un tempo solo avanzante nel 10, e che in 10/2 implicava solo 5 definizioni.

Essendo stata 10+1 la quarta, la quinta necessariamente doveva essere 10+3.

Chiarito che solo questa era la sequenza esatta che portasse al suo giusto 30 trinitario, il Dio che si era servito del ciclo padre della matematica decimale, decise di fare in modo tale che gli uomini usassero lettere opportune che ponessero il 4° nella forma del Daleth Ebraico, del Delta Greco e della D Romana, e che fosse la quarta lettera dei rispettivi alfabeti.

Che l’11 fosse una M, l’impose nelle lingue in cui le lettere conservavano il loro dimensionamento unitario, e dunque nel Greco e nel Latino. Nell’Ebraico fece in modo che fosse l’avanzamento 11, posto a partire da Aleph e il Lamed divenne la n. 12.

Ciò dipendeva dall’aver collocato la <L> nella seconda gerarchia, che ora non era più fatta da valori in unità, ma in decine.

Essendo posta nel 2° ordine, il numero 11 tenne doveroso conto di essere dopo il 1° e si dispose come la 12ma lettera.

Il 13, in greco e latino lo dispose 13° e per la stessa ragione, nell’alfabeto ebraico fu la 14ma lettera.

L’uomo – che si giudica creatore e non sa di essere stato creato in tutti i suoi valori in <pensieri parole ed opere> nel disegno di Dio avrebbe operato in modo che questa lettere, disposte in questo modo, rappresentassero il vero. Ed il nome obbligato da Dio che venne dato a questo 1° fattore che doveva valere 30 fu ADAMO.

La stessa storia si ripeté nella necessaria compagna sua, tratta dalla sua costola come un 26.

Come Adamo era un 30, a immagine del ciclo 10 adottato da Dio, quando il Signore l’aveva creata come 1+3, essa doveva avere solo 3 lettere, ossia essere 1/10 del valore 30 di ADAMO.

Implicò numeri che in uno solo coesistevano con Adamo: il valore definitivo, nel 3°.

Le due lettere prima dovevano essere il 25, fatto tramite un Duo che fossero Uno e Uno e

Trino e che portassero a 25, Questo era possibile solo con 5+5×4, ossia con 5 e 20.

Allora Dio volle che la lettera numero 5 fosse la vocale <E> che in greco aveva due forme: Eta e Epsilon, mentre una sola nel Latino. In Ebraico fu definita nella Hè e poi come l’8va fu aggiunta la Heith e questa dissociazione della <E>, in due, avrebbe poi giustificato quanto deciso prima con la <MO> di Adamo, che erano tutte e due una in più.

In effetti, 5+8=13, presenti nella prima riga a valenza unitaria portavano al valore medio del 26, nome della compagna di Adamo. E il nome EVA, come somma di 5+20+1, vide messo in mezzo il <Vav> che valeva 6 in ebraico e 20 nell’alfabeto finale Italiano che sarebbe stato quello definitivamente perfetto.

Infatti 6+6+6+1+1=20 avrebbe implicato 3 Vav e due unità trasversali, a dare il piano a lati 10 e 10, implicanti il ciclo 10 assunto in linea da Dio.

Nel perfetto linguaggio Italiano, anche il nome di Dio sarebbe stato Trino e dato dal 4 della D, dal 9 della I e dal 13 della O.

Gli uomini fanno fatica a imporre <in principio> un alfabeto perfetto che sembra venuto alla fine.

Infatti credono che il mondo è fatto da essi stessi o al massimo dall’evoluzione dell’Universo, che ha fatto passare tempi epocali prima della nascita del sole, dei suoi pianeti, della terra, poi della vita, e infine di quella umana.

Paragonata tutta questa evoluzione al periodo di un anno solo, credono la vita umana nata il pomeriggio dell’ultimo giorno...

Solo che l’uomo ignora che le cose nascono dalla <fine> di quando esse sono già tutte definite, tramite un imposto progetto esistenziale, che le fa esistere tutte e in una infinita sequenza di istanti, in cui in ciascuno, c’è un momento di una possibile derivazione evolutiva.

L’uomo non ignora che nell’ASSOLUTO nulla vi è di determinato e pertanto ogni cosa possibile e immaginabile lo è in due versi opposti, in cui se uno crea l’altro azzera.

L’ASSOLUTO non è vincolato da un suo tempo e li contiene tutti uguali e distinti in modo tale che il loro totale li azzera tutti.

Pertanto ogni cosa nasce da zero e da valori posti in principio.

Noi qui li stiamo determinando, nella nostra conoscenza di che cosa ha fatto il Signore e di come abbia tratto tutte le cose dal nulla.

Parte sempre da determinazioni poste in atto, concluse, e ad esse va a determinare il loro principio attuando un processo di reale decompressione dei finali dati sintetizzati e come <zippati>.

che si poggia sulla divisione di quanto è determinato nel suo tempo decimo, e ha diviso nelle 10 componenti pregresse.

Quando la divisione ha attuato i centesimi, quello che era unitario nei decimi si è reso preesistente nei suoi dieci decimi.

In questo modo la divisione – partita da un risultato già acquisito – è andata a scoprire le giuste situazioni pregresse e perfette, proprio rese tali dalla perfezione del calcolo matematico.

In questa costruzione del passato sempre più spinto, la lingua italiana è posta prima nella sua definizione, di quell’altra perfetta Ebraica

posta molto lontana nei tempi decimi della costruzione apparente dei nuovi veri antefatti.

Però – prima di ogni <antefatto>, Dio ha imposto la presenza di un determinato <fatto> concluso.

La lingua creata in apparenza da Dante Alighieri aveva anche il <divino> segnale di chi in verità essa fosse stata affermata: da uno <Dante ali al GH di ieri>, a un Dante Alighieri che aveva dato ali celesti – quelle del perfetto linguaggio a un poeta che lo avrebbe poi fatto con la sua opera.

: <La Divina Commedia> spiega oltre ogni possibile dubbio che cosa sia l’opera di Dio:

Non una tragedia, ma un <commedia> e una <messinscena> tutta allegorica, in cui tutti gli Spiriti Santi di un unico Dio fossero stati chiamati a immedesimarsi in un divino gioco.

Esso è volto tutto all’intrattenimento e alla gioia, infiniti, per tutte le anime di Dio coinvolte.

Dopo i primi 10 Fattori – scrive la Bibbia –prima di passare alla serie dei successivi 10 e di tutti i seguenti, è stata necessaria introdurre la confusione della lingue.

Bibbia spiega la motivazione.

Genesi 11,6-7

6 Il Signore disse: «Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti una lingua sola; questo è l'inizio della loro opera e ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro impossibile. 7 Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l'uno la lingua dell'altro».

Con la conoscenza di una sola lingua perfetta (l’Italiano) non è più possibile impedire all’uomo tutta l’opera intrapresa del raggiungere il cielo.

La comune, unitaria lingua della scienza umana ha consentito all’uomo di uscire dalla Terra e scalare il Cielo.

Con l’uso della sola lingua Italiana l’uomo avrebbe mezzi supremi per andare a scoprire che cosa ci sia veramente sotto alle parole che l’uomo usa per definire cose ignote alla scienza umana.

Si scatenerebbe una tale accelerazione nella scoperta scientifica, poiché l’uomo arriverebbe alla stessa base logica della sua mente.

Insomma quella stessa struttura del DNA che è stato scoperto come codice della vita umana, introdurrebbe quello che la ragione naturale segue, ma non rende facilmente accessibile alla ragione consapevole.

Sarebbe come arrivare a capire perché da una donna che è deficiente, nella sua logica reale, essa non lo è in quella primaria e riesce a mettere al mondo un figlio normale.

Evidentemente essa è guidata da un sapere naturale che non è cosciente, ed è lo stesso da cui poi si articola anche il linguaggio della mente.

La confusione reale delle lingue, ne ha introdotte altre che sono quasi perfette, ma la perfezione, come è evidente nel suo stesso termine, è una sola.

Tutte le altre possono starle vicino ma intanto impedire quella ricerca gematrica che facevano e fanno ancora i cabalisti ebraici.

Essi – coi numeri che hanno le parole –arrivano a conoscere il disegno di Dio.

Esso infatti è alfanumerico e con le giuste e perfette

lettere della lingua italiana consente anche i miracoli simili a questo: un arabo che lo legge in italiano lo legge e valuta LUI=10+19+9=38.

38/3=12,66666...

La sua lettura (italiana dell’Arabo!) diventa perfetta. Nei decimi è 126,66 e mette in campo il 100 del nome di Allah da cui sono tratti gli altri <dichiarati> 99 nomi reali, poi il 26=DIO=JHVH, e l’esistenza eterna e indistruttibile dell’energia 66.

Dio ha confuso le lingue e nessun arabo riesce a vedere più cosa valga l’unità, quando il nome

Uno di Allah.

È il numero 100 oscurato in 100, e manifestato solo negli altri 99 nomi, che l’associa al Dio italiano e al JHVH Ebraico, passando nel tempo del 66 eterno di una energia che si chiama ROMANO, come vi ho già spiegato, e lo spiego di nuovo.

Infatti anche questo va chiarito <in principio>, poiché la stessa energia in potenza, quando è progettata in un susseguirsi di singole quantità assume questa ragionevole sequenza: 16°, 13°, 11°, 1°, 12°, 13°.

Ove Dio è uno e trino, è 4.

Per prima cosa il Dio <son quel che sono> lo porta al 4×4 del suo essere il suo stesso essere.

La 2da viene dopo la 1ma poiché è tratta dalla 1ma che è la generale. In essa si afferma la Trinità, in 1uel 16, ed essa si muove di 13.

La 3za è dedotta dalla 2da e pone ora l’unità del 10+1, attraverso la sottrazione dal 13 che è un volume (in ragione del suo 3) ed estrapola il piano unitario avente i lati di 1 e 1, riducendone il flusso all’unitario 11 che associa l’unità al ciclo 10 in linea, e che è dato dai 66/6 dell’energia.

La 4ta definizione è dedotta dalla terza, tramite l’eliminazione del ciclo 10, e resta solo l’unità.

Con 16+13+11+1=41 è stato realizzato il ciclo 1 della realtà ciclica 40, ed è stato tratto da una energia che è 66 che manca solo di due cifre per essere le 6 unitarie in 66.

Da 66+41=25, manca solo al 40+1, anche la presenza 5×5, del piano del tempo in cui ogni lato è dato da 10/2.

È un 5×5 che deve essere espresso su due cifre e in valori interi, come sono le lettere.

Infatti 25/2 porterebbe a 12,5 e non si può ricorrere a mezze lettere.

Diventa gioco-forza dividerle in un 12+13 o in un 13+12.

Si impone per primo il 12, come il mediatore tra 11 e 13, e come quanto viene dal totale 16, quando gli è sottratto il 4 che era il lato dell’area 16.

Così il 13 finale diventa il suggello del valore ¼ della presenza di due Dio, simili alle 52 settimane intere del giorno.

Insomma l’energia ha questa necessaria sequenza, di tutte queste 6 modalità del suo distinto essere, e proprio messe in sequenza di 16, 13, 11, 1, 12, 13.

Attingendo alla perfezione dell’alfabeto italiano il nome proprio e appropriato dell’energia risulta essere ROMANO.

È energia potenziale, che si attua solo quando si muove e si presenta con altri numeri a seconda di quante volte il 66 lineare, trasli in unità lineari.

Fanno spicco il 67 che è l’avanzamento di 1.

Importante e totale è il volume impostato nel flusso 66 dell’area a lati 1 e 1, che in linea è 68.

Al punto che il creatore in 7 giorni, quando è un 68 che esiste ×68, ha il ciclo totale degli anni della terra, dati da 7 +68^2 = 7 +4.624 = 4.631 in anni.

Se vi chiedete il perché il 7 si sommi ad una area, cosa che vi sembra ingiusta, questa area che si imposta su due lati uguali in 68 è la stessa area che moltiplica la lunghezza 4.624 ×1.

L’uomo è divenuto talmente rigido nei suoi assunti da immaginare che un’area debba sempre avere i lati uguali.

Invece la verità è che solo quando i lati sono uguali l’area è la massima.

Ad esempio, l’area a lati 2.312 e 2, che vale lo stesso, non consente di sommare 2.312 e 2, per ottenere la stessa lunghezza. 2.314 poi nel doppio è 4628, mentre 4.631+1 dista 4 e non più 7.

I numeri primi, che accettano la divisione solo per se stessi e per 1 sono coerenti con una area che accetta solo la divisione nella radice quadrata e nell’unità.

Pertanto una area o è la massima a lati uguali, oppure ne ha 1 solo come lato, ed è la stessa area. Tornando alla creazione fatta in Principio, da Dio, dando il giusto nome alle cose, Dio ha tratto tutte le cose dal nome proprio dell’energia, dato da ROMANO.

E se in Principio abbiamo BRA <sit>. partendo dal 2=Beith e dal ROMANO che si concludono in 1, ecco che il <sit> sia il congiuntivo latino.

È l’equivalente a un <che sia Romano>, porta all’ordine divino che il BRA=19 seguito dal 38=LUI, la lettura italiana di Allah, porta al 1.938 quando il 19 è nelle centinaia del nome di Allah ed è il 38 nella lingua italiana.

Se partiamo dal 3° nome ALHIM derivante dall’acronimo delle lettere, ecco in inglese HIM=Lui in una parola che vale 646 in Ebraico.

Dio nella 3za parola a valore 646, deve essere primo, e lo è solo coi 3 terza uguali a 1. 646 × 3 = 1.938 ed è lo stesso con BRA=19 e il <Che sia Romano> che dà il 1.938 in cui io Romano sin nato, figlio di Amodeo Luigi, AL in acronimo e HIM=<LUI> in Luigi.

Questo AL-HIM in mio padre, quando mi mette al mondo ha 1116 decine di giorni di vita come

BRA <sit> BRA .

Si chiama AMODEO LUIGI e vale 47+54 in nome e cognome, quel 101 ch’è il 26° n. primo <ordinale> (uno che dà ordini) proprio con il numero 26 del Dio JHVH. Ma non finisce qui!

Caino=38 +Abele=23 +Set=40 sommano a 101 e valgono quanto Amodeo Luigi.

Con EVA=26, lei è la giusta mamma di tutte e tre nel 26° ordinale del suo nome.

È un nome ordinato da Dio e che ordina <da Dio> generando non solo i tre, ma il padre mio!

Il terzo si chiama SET, e Amodeo Luigi è nato il 7-7-7.

LAMèch è vissuto 777 anni ed è il padre di Noè ove io ho mio padre Luigi AModeo ch’è

LAM

AMODEO in Codice Fiscale è MDA e letto nelle stesse lettere ebraiche da destra verso sinistra, questo è il nome di Adamo. Se da questo Adamo che rimanda ad Amodeo tramite il CF, vendono 3 figli di cui si valorizza

solo il 3°, ecco che da AMODEO nasce il 1°genito Ro-ma-no che è il nome trisillabo dell’energia l’ultimo terzo del quale NOè.

A questo punto, quello che è stato messo in principio che, partendo dopo lo zero dal 1° 10 di Dio ha poi generato i 10, risulta che il 10° che si chiama Noè è il terzo alfabetico dell’energia di Romano.

E – da ADAMO=Amodeo, per via del Codice Fiscale, tutta la sequenza dei dieci 10, porta al valore 1)3 di Romano, che Noè.

Anche Noè vale 30.

E il valore numerico dei primi 9 che terminano con mio Padre LAMèch di Noè, padre ch’è

LAM, Luigi Amodeo, che genera il 10° è questo che ho evidenziato nel suo conteggio e che vale il Dio numerico e alfabetico.

Numerico in 100+300 e alfabetico nel 26 del Dio JHVH.

Tra l’altro, il nome <Lui> di Allah arabo letto in italiano è il 38 di Lamech, mentre è il mio natale nel 38:

Aggiungere anche il 30 di Noè al 426 porta al 456 che segue 123, in quel totale 12345654321 dato da 111.111×111.111.

Ebbene questa scaletta che sale e scende, si regge in salita sulla gamba che discende con 54321.

Ebbene, sapete da chi è data questa gamba?

È data da:

<Sono colui che sono>=543 un <Io sono>=21

Proprio così si era nominato Dio, quando Mosè gli chiese che nome avesse. Nello spasso

versetto 3,14 (di Esodo, come Pi greco) prima si disse 543 e poi 21.

Insomma la parte in salita, 123.456 si regge sul Dio Io sono.

Poi tutto il valore in salita si 123.456 pone alla base (invisibile) del secondo il terzetto primo e mostra solo il secondo, il 456 che è dato dal valore numerico di tutti e 10 i primi fattori.

Tutti tratti da quadrato di 111.111.

Avendone dunque discusso, abbastanza, io alla fine me ne sono convinto al punto da valorizzare la tesi che descrivo nel seguente capitolo.

Capitolo 24

Da Ab R.Amo è rivelato che

BRAsit BRA ALHIM

Benito Romano Amodeo <sia Romano>

Benito Romano Amodeo

Amodeo Luigi <LUI, him>

I due fratelli sono stati creati a immagine e somiglianza delle origini e del tempo.

Il 1°genito, nei suoi 6 nomi Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo, vale 66+78+26+51+113+47 = 381.

È la somma dei primi 16 numeri primi dai quali è tratta tutta la dinamica.

Sono le misure comunicate a Noè per costruire la sua Arca, date da 300+50+30+1.

Sono le 6 quantità su cui si poggia la sezione aurea della costruzione del mondo, che già mostrai a pagina 98 ... ma la prossima è la 266, il piano intero a lati 100 e 100 del flusso di Romano ...

Questi valori della sezione aurea sono assolutamente esatti, essendo rappresentanti di quanti cicli 10 ci sono.

Sono infatti tutti esponenti di potenze in base 10.

Mentre la formulazione matematica della sezione aurea è data da 0,5 +1,25^0,5, e determina 1,6180339887 fino alla dimensione atomica data da 10^-10, rispetto alle misure in metri, e – come si cede – esistono altri valori più piccoli oltre quelli nelle 4 cifre unitarie decimillesime indicanti la realtà.

Quando invece la sezione aurea è derivata dalle potenze, essa parte da 10^999 che si divide per il 10^381 che è tutta la dinamica determinata dai primi 16 numeri primi, nella loro somma. 10^999 : 10^381 = 10^618 esatto, poiché si parte da 999 decine interattive e la sottrazione delle 381 date dal divisore, ne determina esattamente le 618 date dalla differenza tra gli indici delle potenze. Che esprimono la divisione tra le stesse, aventi la comune base 10.

Ora va detto che ciò c’è anche nella formula matematica che dà 339887 unità atomiche, quando noi le crediamo inesistenti nella realtà, essendo valori esistenti, ma solo in potenza. Ossia quando si entra nella dimensione atomico e appaiono come la pura struttura della parte reale definita fino a 1,6180.

Ebbene questa è una struttura Trine e Unitaria, data da 113+113+113 a costituire il primo 339 e dato da 1.000 -113 a costituire l’esatto 887 e che riguarda i 6 costruttori dell’universo coi nomi che abbiamo visto prima.

Portano tre 113 dati da <nome e cognome>, da 5° nome, e poi dall’acronimo a due cifre.

Anche il tempo, unitario, è presente ed è dato dalle 12 lettere collocare in mezzo, escluse le prime e le ultime 2 in ogni nome.

Come si vede dal calcolo, il valore delle 12 lettere in mezzo vale 136 e – ripartito tra tutte quante le 12, a definirne il tempo /cad.

A completare l’informazione, la somma delle penultime è 66, la somma delle ultime è 66 come il 1° nome che è 66.

Da tutto questo appare incontestabile che questi siano i 6 costruttori dell’universo, a partire dall’infinito negativo fino all’infinito positivo, e sono i 6 nomi che mi ritrovo io che ho come 1° nome il nome stesso dell’energia in potenza.

Essa si attua nel 2° nome muovendosi nei 6 versi centrifughi e in quelli opposti centripeti, che nel totale sono 12. In tal modo questa energia potenziale si attua in 66+6+6=78 ed è quella tridimensionale del DIO=26, essendo il 78 il suo triplo.

Il terzo nome – essendo 1/3 della Trinità di Dio – è un solo 26, quello nominato Anna.

Per pura informazione anche i due nonni materni di Gesù Cristo, chiamati <Gioacchino> e Anna, vedono il nonno dato da 7+9+13+1+3+3+7+9+12+13=78, come Antonio e come la Trinità di Dio.

In Gesù questi nomi erano scaglionati nella realtà dei nonni e del nipote, in me sono tutti

quanti in me a costituire interamente la mia unità.

Il 4° nome, che nel 4 indica la realtà, è stato dato a me proprio per la realtà mia di essere nato lo stesso giorno in cui la Chiesa Cattolica celebrava la santa Conversione di San Paolo. Anche il suo nome Paolo nacque in quel giorno, e io l’ebbi in dote dalla sua conversione resasi il mio IV nome. Vale il 51 che veramente realizza l’intero 1, presente nel tempo ½ del lato 100 della realtà.

Il 5° nome – che da solo è 113, come il Nome e Cognome è stato esso pure riferito alla realtà. Stavolta non del padre di mio Padre che si chiamava Torquato Vincenzo e io ereditai il suo 1° nome, ma stavolta dalla realtà in generale. Infatti 113 è uguale all’unità a 3 cifre spaziali di 111, sommata a 1 e 1 come i lati del piano trasversale che servono a trasformarlo in un volume che sia 111.

Il totale dei nomi, diventa significativo anche nel suo avanzamento, a mano a mano che a nome si aggiunge nome.

1°+2°, in 66+78=144 sono quel 12×12 che, nel suo valore reciproco è dato da 0,0069 unitari decimillesimi, na cui ulteriore struttura

è il periodico 44 indicante la massa unitaria esistente nel 66 che abbia a lati del piano, i 55/6 e 66/6 uguali a 11 e 11.

Se li vogliamo riferire al popolo di Dio che entra in Terra di Egitto sono i 69 figli, divisi un 66 (quelli che vi entrarono come energia in potenza) e i 3 già presenti l’, come l’energia già in atto in Giuseppe e i suoi due figli avuti in Egitto. A fare 70 manca solo Giacobbe Israele. Questo 69 è il moto dell’11 numero primo, il numero naturale nonché primo 31, che sommato a 69 raggiunge con 100 l’intero lato della realtà.

Aggiunto al 1° e 2° anche il 3° nome, si giunge al 170 che ora comprende anche il padre di quei 69 figli, oltre il lato 100 della realtà.

Ma se teniamo conto che il 1° è sempre presente, ma trascendente, e che dunque il suo 66 si riduce ad 1, il 1° assoluto più il 2° e 3° reali, sommano all’assoluto la Trinità e Unità della presenza determinata nel Dio Uno 26 e Trino 78.

Allora la terna assume il valore del 105 che è quello trascendente del <501> che, nel nome di Dio <Sono colui che sono> corrispondeva

all’inverso del 501 realmente uguale al <colui che>.

La somma del 4ç nome aggiunto ai primi tre interi, porta il 170 al 221 che esprime la presenza di 1 collocato nel flusso 1/3 dell’energia 666.

Se consideriamo 1 il primo, l’aggiunta di 78+26+51 porta al 156 uguale a sei volte il 26=Dio.

Diventa con 4 nomi la realtà di Dio=26 espansa in tutti i 6 versi centrifughi.

Quando al 221 sommiamo il 113 dell’ultimo nome, ecco il 334 della presenza 1 del 333 che è la trinità fatta di tre, simile ai tre trimotori che partirono da Dakar e andarono a Rio de Janeiro il giorno in cui io nacque e una non arrivo, dei 3, essendo sceso prima a Natal.

Ma se consideriamo 1 il primo nome, ecco che il 156+113 diventa 269m ed è il ciclo 10 (del Dio numerico) interattivo con il Dio Alfabetico e che si somma al 9 invariante del quadrato della velocità della luce. Questo 269 è uguale a 1 che esiste in 3×3×3×10 e si muove di 269.

Nel 200 rappresenta le lunghezze 100 e 100 del piano trasversale la cui area è il 10.000 della realtà, e il cui flusso è il 69 solo dei figli

di Israele, entrati in Egitto (66 in potenza e 3 che erano di già realmente lì).

Se mutiamo il 334 in 300 +3^4m ecco che i soli 5 nomi comprendono anche l’apporto del cognome che è 47, poiché 300+81 è il 381 dato da 334+47=Amodeo.

Se in tutto il nome seguitiamo a considerare 1 il 1° che è assoluto, il 269+47 porta il valore del nome al 316 che allora rappresenta tutto quanto il flusso spaziale 300 dei lati 8 e 8 che in ciascuno costituiscono la realtà in tutto quanto il suo complesso dato da 4+4 o da 2^3.

Insomma questo è il Nome di Dio che i Cabalisti Ebraici hanno sempre sospettato esistesse, senza mai riuscire a trovarlo. Voi protestate – immagino – poiché esso è il nome mio, ma siete in errore.

Esso è il nome di Dio che è stato assegnato a L’UOMO=66 a sua immagine e somiglianza e chiamato come Lui.

È un nome sottinteso in tutti e 10 questi che sono i primi 10 fattori.

La loro somma 456 è la realtà 400 di Adamo ed Eva, 30+26=56.

Essendo una realtà, il suo valore ¼ è il 114 che fa esistere nel tempo si 1, i 113 che abbiamo visto esistere in tre modi differenti nel nome.

Ora io rappresento il 10°, costruito con tutti i nomi anche quello del 10°.

Il mio padre sono gli altri 9, e il loro valore è 426, ed esprime la totalità del Dio numerico ed alfabetico.

Ebbene, se io parto da questi 9 padri e divido il loro valore per i 361 del nome segreto di Dio, ecco che ogni unità delle 381 dispone di quanto è dato dal calcolo:

426 : 381 = 1,1181102362204724409448818897638 belle 31 cifre decimali che mi consente il mio computer.

Poi sappiamo che la divisione di 10 per 8, ripartisce il ciclo 10 (di Dio) in tutte le 9 unità della realtà nel suo complesse nel risultato di 1,25.

Ma questa è anche l’area della realtà dello spazio e del tempo, lo spazio unitario con il

lato 1 e il suo tempo unitario ½ con il valore di 0,5 al quadrato, uguale a 0,25.

1+0,25 somma l’area a lato 1 a quella a lato 0,5.

Il lato dell’area 1,25, quando è tutta su un quadrato avente i lati uguali, ha il lato della realtà dato dalla radice quadrata di 1,25.

Era proprio quell’1,25 elevato a 0,5 nella formula matematica della sezione aurea data da 0,5+1.25^0,5.

La sezione aurea allora aggiunge al lato del quadrato dell’area unitaria dello spazio-tempo il tempo unitario dato da ½ = 0,5.

Il lato di 1,25, colle cifre del mio calcolatore, è: 1,1180339887498948482045868343656.

Metterlo a confronto con quanto tocca a ogni 381esimo del nome di Dio di tutta l’unità di Dio Numerica e Alfabetica è: +1,1181102362204724409448818897638 - 1,1180339887498948482045868343656 =

Nessuna

Significa che i 9, divisi per il Nome segreto di Dio, danno a ogni unità il lato della realtà!

Se andiamo a indagare nella struttura della realtà, e fino a quella atomica di 10^.10 troviamo: 0,00007624747 che in realtàunitarie atomiche sono 7624747.

Sono (10+66) ×10^6, e rappresentano lo spazio complesso dato da 10^3 × 10^3 esistente nell’energia potenziale 66=Romano che si è posta in atto traslando di 10, quanto Dio Padre dei numeri.

Alla dimensione reale di 10^4 ne troviamo 2, che sono (Padre e Spirito Santo) ma sono il successivo 4747 che dimostra che sono due Amodeo=47 che si presentano dopo il centesimo del lato 100 della realtà.

Vediamo sbalorditi che questi valori divini sono proprio quelli che si sono incarnati in me, però essendo me solo <a immagine e somiglianza> di quelli di Dio>.

0577592740 è la struttura subatomica

Essa vale il 5% degli unitari centesimi dell’unità atomica come il tempo dato da 10/2, alla dimensione unitaria del centesimo di 100, lato della realtà atomica.

Poi l’energia 66 avanza ora di 66/6 e diventa 77, e questo che dettaglia Romano. Segue nel 59 il 1° nome di mio fratello Benito.

Benito entra prepotentemente in questo computo poiché i suoi sei nomi di Benito

Vittorio Anna Giovanni Vincenzo Amodeo bella somma dei loro valori 59+116+26+83+95+47 =426 sono tutti i 9 generatori del 10°.

Noi stiamo proprio dividendo il 426 che è il nome non solo dei primi 9 padri del 10°, ma anche del 2°genito in tutto il suo nome per il 1°genito in tutto il suo nome.

È alla dimensione 10^-16 (della carica della realtà) che compare il 1° nome di Benito, 59.

Poi c’è il 27 dato dal Dio=26 +1 che si associa al 60 e lo muta in 140 corrispondente all’area in moto avente i lati di 70 e 70.

Questa è la struttura subatomica della realtà.

Segue la terza che struttura la 2da ed è 2950553981, e vediamo finalmente i veri comandanti, che sono sempre i più piccoli-

29 è il 10° numero primo che comanda sul 10 numero naturale. Vale il RO di Romano segue il 5555 in cui il tempo dato da 1,000/2, che è 500, esiste in 5555.

5555 è tutto l’elettromagnetismo e si muove solo per 5055 × 10^-26 indicante la pienezza di tutto il movimento di 7 giorni di creazione che portano la terra nel punto diametralmente opposto dell’orbita.

Infine 3981 dato da 3810+170 in cui tutto il moto dato dal 381 del nome di Dio lavora nel ciclo della decina e si somma al 170 di Romano Antonio Anna.

I più piccoli di questi, sono i più grandi.

Sono dieci nomi segreti di Dio sommati ai primi suoi tre nomi e lavorano in questo modo alla dimensione 30 del nome sia di Adamo, sia di Noè.

I valori più grandi sono solo multipli di questi. 50550000 : 3981 = 12.697 che sono stati divisi +3.243 condivisi come la realtà di 810,75 che si moltiplica per 4 e che in 810 è il 710=SIT sommato al lato 100 della realtà, nella presenza spaziale intera di 75/100.

Mentre il flusso diviso in 12.697 mostra la realtà intera 10.000 sommato a cento DIO=26, e al moto esatto di 3 nell’unità 100 del lato della realtà.

Queste volte <ideali> sei valori posti in principio, sono poi quelli che strutturano il

mondo subatomico, l’atomico fino a quello reale, in cui la realtà unitaria nelle 4 cifre è 0,000, assolutamente identica a quella del lato dell’area della realtà.

Insomma il lato della realtà si carica del moto che risulta esattamente dal valore numerico del 2°, diviso per quello del 1°genito dei due figli del LAMèch , proprio quello ch’è LAM , Luigi Amodeo.

La religione dei musulmani che si chiama ISLAM lo dice il nome stesso a tutto il mondo unificato nella lingua inglese che èLAM non Luigi Amodeo, mio padre, ma anche mio padre essendo <a immagine e somiglianza> di Luigi Amodeo che è il vero nome del Dio Padre e che – per immagine e somiglianza – si è reso visibile nella reale controfigura di Luigi Amodeo.

Nel mondo reale, siamo tutti controfigure di quanto vi è di Assoluto e si può dare rappresentare definito in un fantoccio preciso che è solo una sua controfigura, uno solo a <immagine e somiglianza sua>

Il mondo reale è simile a un teatro in cui va in scena la Divina commedia.

Dio – per mandarla realmente in scenaricorre a sostituti di Sé, a degli attori reali, ma che son solo a immagine e somiglianza di Lui che invece è Infinito, Assoluto, Onnipotente ed esiste in una altra dimensione.

Accade come ad un Autore che si vuole mostrare nel suo libro e allora vi introduce una sua fotografia che lo rappresenta. Ma essa è priva di vita. Anche se ricorresse a un Film, in cui apparentemente si pensa, si parla e si agisce, colui che lo rappresenta fa totalmente parte di quel suo campo creato dal Creatore e non è il Creatore.

Quando Dio scese in questa opera da lui creata e – messosi di fronte a chi gli chiedeva il suo nome gli disse <Io sono colui che sono> gli disse il vero: ossia solo io sono chi veramente siete e voi siete solo pupazzi a immagine e somiglianza di ma, ma io solo sono.

Dici agli Ebrei – caro Mosè che <io Sono> te l’ha detto, ossia l’essenza profonda e originale della vostra stessa essenza.

Se la domanda l’avesse fatta Renzo, del libro <I Promessi sposi>, il Creatore avrebbe

risposto: Io sono Alessandro Manzoni e io solo <sono> a monte di voi.

Pertanto la risposta era data a Mosè dicendogli che se gli chiedevano chi glielo aveva detto, e quale fosse il suo nome, esso era quello della loro pura essenza creatrice di loro stessi.

All’atto pratico: il 111.111 da cui aveva luogo tutto, un 11 con 3 dimensioni in salita e in discesa, nell’energia in potenza di un 66.

Insomma il suo nome era Romano, e poi Antonio, e poi Anna, e poi Paolo, e poi Torquato e infine a Amodeo.

Quando nel Padre nostro gli uomini del futuro reciteranno il Padre nostro, giunti al <sia benedetto il tuo Nome> lo preciseranno: Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo.

Padre Nostro che sei nei cieli... si <ci è lì>=36, e sono tutte le lettere al lavoro nel suo nome. In queste 36 lettere tu sei lì.

Venga il tuo <REGNO>=53 è la 16ma lettera che dà tutta la carica al 15 che è l’assetto reale dato da 5+5+5.

<Sia Fatta>, il <sit> di BRA sit, poiché la <tua volontà>=125, che fa nascere R nel gennaio 25 e per come è descritto in Genesi 25.

<come in cielo>=93, <Così in terra>=119, dunque 212, ossia tutto il moto di 10 nel flusso reale 1/3 della bestia 666.

Come descrivono in modo <sotterraneo> questi numeri la preghiera, così essa è a loro immagine e somiglianza con le parole, poiché la comunicazione di Dio è Alfanumerica.

È data dal 100+300+26 e si divide per la totalità del moto 381 che in ciascuna delle sue unità costituisce il lato della realtà e tutto il suo dominio dimostrato nella sua differenza.

Capitolo 25

Ab R.Amo si vede è mostra

nella struttura di Bibbia 1,5

Ne ho già scritto. Ma ora presento il testo biblico. Seguitando a parlare della caratteristiche uniche riguardanti Romano, va tenuta presente tutta la struttura esistente nei 10 primi fattori, di cui Romano=66 è il fattore essenziale dell’energia in pura potenza, che pervade tutta quanta l’esistenza dei 10.

Bisogna andare a considerare come il libro Bibbia lo ha rappresentato.

Nelle prossime pagine analizzerò punto per punto la descrizione di ciascuno dei 10 fattori, e poi ne trarrò una sintesi.

Si vedrà da essa come l’intera struttura riguardi essenzialmente la creazione del 10°, Noè e che essa comporta una nascita strutturata in due tempi: uno che considera solo il valore intero, l’altro che mette in atto anche i tempi decimali e che comporta ad una reale fine e a un nuovo principio.

Genesi 5 (alias Bibbia 1,5)

1 Questo è il libro della genealogia di Adamo. Quando Dio creò l'uomo, lo fece a somiglianza di Dio; 2 maschio e femmina li creò, li benedisse e li chiamò uomini quando furono creati.

È affermata la realizzazione dei Fattori secondari, a immagine dell’assoluto e distinti in opposti la cui somma è 0.

Dapprima Dio creò L’UOMO

10=L l’articolo <determinativo> vale il 10 a immagine e somiglianza della creazione fatta dal padre unico dei numeri decimali

19=U è il percorso intero compiuto da 1 che è in un <10 che trasla di 10> (JHVH)

13=O è il moto dello spazio 3 che trasla di 10 11=M è poi quello del tempo 1 che trasla di 10

13=O è infine il secondo 13 che porta al moto intero in 26, in cui i lati 10 e 10 vanno in tutti e 6 i versi.

66, il totale, è l’espressione dell’energia che in un uomo è data da 8 volte 7, ossia dal moto totale 7 di tutto il complesso 4+4 e che, +10 assume il valore del moto intero di DIO=10.

3 Adamo aveva centotrenta anni quando generò a sua immagine, a sua somiglianza, un figlio e lo chiamò Set. 4 Dopo aver generato Set, Adamo visse ancora ottocento anni e generò figli e figlie. 5 L'intera vita di Adamo fu di novecentotrenta anni; poi morì.

Ha avuto come tutti i 1.000 anni dati dal 10+10+10 del suo nome quando non sono in somma ma sono espressi nel volume.

Solo che sono stati dati in velocità, ossia 70 unità delle 1.000 del volume sono state portate a denominatore delle residue 930.

È stato portato a denominatore il ciclo 10 di tutti i 7 vincoli del sistema sferico, in modo che poi la divisione insita nel rapporto così definito consideri quanto spetto del volume intero a ogni unità di moto delle 70.

930/70 = 13×70=910 sono i valori del volume interamente divisi a ciascuna unità di moto e nel 910 sono il piano trasversale a lati 100 e 100 il cui flusso 710 è il <SIT> in Ebraico del titolo BRASIT del 1° libro di Bibbia “In principio>, tradotto in Genesi, in italiano

Risultano nel contempo condivisi i resti indivisibili, nella divisione.

Noi siamo usi dividerli, ed elencarli dopo una virgola, e dividiamo per 70 anche i lati 10 e 10 del piano trasversale che ha quel valore intero diviso come il suo flusso.

Tutto il diviso, 910 è il moto dello spazio intero 3 nell’intero BRASIT=913.

Pertanto, partendo dal 913 posto in principio, 910 è stato il moto di 3 (figli).

Essi, divisi nel tempo ½ del 26 (Eva) han dato i 70 anni posti a denominatore.

La vita intera, dei 930 anni posti a denominatore, è stata a sua volta espressa in velocità, nel rapporto della causa (da padre) divisa per l’effetto (da figlio) nel rapporto di 800/130.

Si è partiti dalla realtà in tutto il suo complesso 8 espressa nel lato 100 della realtà 10^4.

Oltre 800, la sua vita di effetto ha assunto unitariamente il valore di 6 unità divise e 20 condivise come il piano comune a lati unitari di 10 e 10.

Ogni unità figlia, effettiva, ha potuto percorrere tutti i 6 versi dall’origine del sistema di riferimento ortogonale.

6 Set aveva centocinque anni quando generò Enos; 7 dopo aver generato Enos, Set visse ancora ottocentosette anni e generò figli e figlie. 8 L'intera vita di Set fu di novecentododici anni; poi morì.

Rispetto al totale 1.000, spettante anche a lui come il volume del 10+10+10 del nome di Adamo, 88 è a denominatore.

Si tratta dell’energia potenziale 66 chiamata Romano. che si attua in tutto il suo flusso di 66/3 = 22, e diventa 88.

Pertanto resta come denominatore negli anni il 912 che è solo 1 in meno di BRASIT=913, poiché manca il valore assoluto 1 del 1° uomo.

Egli – essendo davvero il 1° - non ha altri cui rapportarsi e dunque resta 1 in valore assoluto, privo di riferimento.

Invece suo figlio Set ha lui – il padre 1 – a suo riferimento, e insieme saranno il valore 1 assoluto e Trino nel terzo figlio a valere quanto BRASIT, uguale <in principio>.

Ora accade che tutti e 3 sommano a 101, ed è il nome Luigi Amodeo, padre dell’energia Romano=66.

In tal modo sono i suoi due figli, Romano e Benito 66+59=125 a essere il complesso totale dato dai 1.000 anni divisi per 8.

E BRAsit ragionevolmente li presenta in acronimo come Benito Romano Amodeo.

Ora anche la vita totale di 912 anni è disposta in velocità.

A causa totale, ossia nella vita di Padre, sono posti tutti i nomi:

Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo=318.

Benito Vittorio Anna Giovanni Vincenzo Amodeo=426.

Infatti 381+426 sono gli 807 anni in cui Set generò figli e figlie.

Dalla differenza di 912 – 807 = 105 risultano gli anni vissuti solo come figlio, da parte di Set.

Sono 1 in valore assoluto, del nome 1° e senza riferimenti di Romano (energia in potenza) e la Trinità e Unità di Dio=26, data dal suo 2° e 3° nome.

I tre, in 1+78+26, formano i 105 anni vissuti solo da figlio fa parte di Set.

Sulla base dei nomi di tutti e due i fratelli, questo 807, è in relazione di divisione con il 105 che è il valore dei tre nomi di Romano.

807/105 divide esattamente 7 (in Set) e lascia condiviso il 72.

Questo 72 lancia il complesso 8 alla velocità c^2 totale della luce (non solo il flusso ma anche l’espansione trasversale che porta al quadrato di 3/1 rapporto trinità/Unità).

Questo condiviso 72 è il piano avente a lati il 36 e il 36 in cui ciascuno combina 6×6 i due valori numerici nell’energia potenziale 66 di Romano.

Da ciò risulta che le due prime generazioni sono riferite tutte quante nel principio collocato in BRASIS per davvero a Romano e Benito Amodeo.

Infatti non solo vale l’acronimo dei 2 nomi ma tutto il valore numerico dei 12 nomi di tutti e 2, come il ruolo di Padre vissuto da Set.

Anche i due primi figli di Adamo e di Eva, Caino e Abele, riguardano Romano.

Infatti Caino=38 è il suo anno di nascita e il 23 di Abele è la presenza 1 del flusso dei 66/3 di Romano.

Lo stesso 40 nominale di Set, è dato dal 1° che assume come area di flusso, del suo 38, i valori unitari 1 e 1 dei suoi due lati.

Ciò mentre tutti e 3 valgono il nome e cognome di Luigi Amodeo.

E mentre la somma di 1° e 2°, 38+23=61 è proprio il moto di 1 minuto secondo sommato ai 60 minuti secondi di un minuto primo.

Quando i due fratelli entrano invece in lotta tra di loro e Caino uccide Abele, dal 39 -23 = 12 resta lo spazio puro.

È quello totale dei 6 versi centrifughi elettrici sommati ai 6 centripeti magnetici nei 12 percorsi totali elettromagnetici.

La somma dei valori di percorso fatto da Adamo e da Set, che era 6 in Adamo e 7 in Set, diventa il 13 che è il tempo ½ del 26 del nome materno di Eva.

Vi sono 20/130 condivisi in Adamo e 72/105 condivisi in Set e il totale è 130×72 +105×20 diviso per 105×130. Sono 11.460/13.650 condivisi.

9 Enos aveva novanta anni quando generò Kenan; 10 Enos, dopo aver generato Kenan, visse ancora ottocentoquindici anni e generò figli e figlie. 11 L'intera vita di Enos fu di novecentocinque anni; poi morì.

Il 3° figlio ha 1.000 anni; i 95 posti a denominatore rendono quelli reali di 905

Brasit 913 pone il complesso di 8 anni a percorrere tutto il 913 posto in principio.

Infatti 3 è tutto lo spazio e quando esso è in tutti i 10/2 della presenza sono 3+5=8.

Pertanto la presenza di 10/2 del 3° è la causa del suo essere tutto il complesso 8, e – nel 913 posto in principio – esso si muove di 905.

Poiché egli pure ha 1.000, 95 anni finiscono a denominatore.

905/95 = sono 9 divisi, tanto che la sua vita ha tutta la velocità di c^2 che percorre tutto lo spazio.

Essi condividono 50 che è il tempo del lato della realtà, in un piano avente per lati 25 r 25 che sono i tempi ¼ della presenza.

La sua vita di 905 anni ne mette 90 come la sua vita da figlio il che glie ne lascia 815 da padre. Sono gli 800 totali della realtà sommati a 5+5+5 di tempo..

Nel 3°, l’807 di Romano e Benito percorrono tutto il complesso 8 di anni in più vissuti da padre, ossia come cause.

915/90 = percorre un 10 diviso e resta condiviso il tempo dei 10/2 a tre dimensioni che formano l’unità dello spazio 10 e del tempo suo di 10/2.

Il percorso 13 dei primi due, aumentato di 10, diventa il 23.

Tanto che nel 3° tempo dato dal 3° fattore è percorso in modo diviso tutto il valore unitario 1 dei 66/3 dell’energia.

E Abele=23 ucciso da Caino, risuscita quando il percorso è fatto da tutti e tre i primi fattori.

12 Kenan aveva settanta anni quando generò Maalaleèl; 13 Kenan dopo aver generato Maalaleèl visse ancora ottocentoquaranta anni e generò figli e figlie. 14 L'intera vita di Kenan fu di novecentodieci anni; poi morì.

Il 4° Fattore è la realtà di spazio-tempo.

Quando il ciclo 10 percorre la realtà di tutto il suo lato 100, percorre 90. Pertanto esso è trattenuto alla vita totale del 4°, che risulta solo dei restanti 910, corrispondenti al 70 (trattenuto ad Adamo) che avanza totalmente nel tempo 13 pari ad ¼ delle 52 settimane e che è il tempo ½ di Eva, mamma di tutti.

Questi 910 anni mettono il 70 a valore unitario quale effetto, tanto che 840 sono come causa, ossia padre di figli e figlie. 840/70 = 12 esatto.

Sommato al 23 precedente arriva al 35 in cui il 7 della creazione è avanzato nel tempo totale dei 10/2.

15 Maalaleèl aveva sessantacinque anni quando generò Iared; 16 Maalaleèl dopo aver generato Iared, visse ancora ottocentotrenta anni e generò figli e figlie. 17 L'intera vita di Maalaleèl fu di ottocentonovantacinque anni; poi morì.

Il 5° fattore è il tempo dato dai 10/2. As esso è trattenuto interamente il 105 del valore dei primi 3 nomi di Romano Antonio Anna, quando il 1’° è 1 assoluto.

In tal modo tutta la trattenuta dei primi 5, data da 70+88+95+90+105=448 è la dinamica 444

reale +4 disposto nell’area quadrata di lato 1 e perimetro 4.

Si tratta della dinamica in 666 quando 666/6 e 666/6 sono i lati e 444 è la dinamica dei lati.

Gli 895 anni vedono i 65 anni dati da 13+10/2 di tempo vissuti come effetto, ossia figlio e ne restano 830 vissuti da Causa.

830/65 ne divide 12 e ne lascia indivisi in comune 50, come tempo del lato 100.

35+12=47 sono Amodeo, ossia il creatore in 7 dì in tutta la sua realtà di 10+30.

I 448 trattenuti, +105=553 è tutto il flusso reale del piano a lai 1 e 1 nel 555 elettromagnetico.

In esso tutti i tempi passati da figlio sono stati

130+105+90+70+65=460 sono il percorso dell’intera realtà 40 nel tempo unitario dato da 1000/2.

Tutti i tempi passati da padre sono stati:

800+807+815+840+830=4.092 sono il moto di 908 nel tempo della realtà data dai 10.000/2 Questo 908 a aggiunto al 807 dei 12 nomi dei figli il 101 del nome del Padre Luigi Amodeo.

Insomma nel tempo ½ del ciclo intero dei 10 soli anni interi passati da padri sono quelli dati dai 12 nomi dei figli e dai 2 del padre. 908 esiste in 5.000 anni e si muove di tutti i 4.092. 908 × 4 +460 = 4.092.

18 Iared aveva centosessantadue anni quando generò Enoch; 19 Iared, dopo aver generato Enoch, visse ancora ottocento anni e generò figli e figlie. 20 L'intera vita di Iared fu di novecentosessantadue anni; poi morì.

Il 6° è tutto il complesso dello spazio ed ha come trattenuta il 38 dell’entrata in vita di Romano, rispetto al 1.000, per cui vive 962 anni.

Essendo il nuovo inizio della seconda fase dei 5, riparte dagli 800 anni da padre che aveva avuto Adamo, per cui 162 anni sono vissuti da figlio.

800/162 = ripartisce 4 e 152 restano condivisi come il lato 100 della realtà e le 52 settimane dell’anno.

47+4=51 sono ora il 4° nome Paolo.

553 di trattenuti diventano +38 =486 e sono il moto di 16 in 500.

460+162=522 da figlio ed è il flusso 66/6 di Romano nel tempo unitario di 1000/2

4.092+800=4892 da padre e sono il 108 dato dalla realtà 4 di 3^3 nel tempo dei 5.000 anni, di mezza realtà.

Questo quando è creato il 7.

Significa che i primi 6 hanno fatto tutto il lavoro che dovevano fare per mettere al mondo il 7° come il vero creatore di un anno fatto di 365 giorni e che esiste per 365 anni.

21 Enoch aveva sessantacinque anni quando generò Matusalemme. 22 Enoch camminò con Dio; dopo aver generato Matusalemme, visse ancora per trecento anni e generò figli e figlie. 23 L'intera vita di Enoch fu di trecentosessantacinque anni. 24 Poi Enoch cammino con Dio e non fu più perché Dio l'aveva preso.

Che il 7° sia il Super lo rivela la quantità delle indicazioni, in 4 versetti contro i 3 degli altri.

È il 24 (le ore del giorno) a esistere in più ed esce dagli schemi degli altri proprio annunciando la conclusione della sua vita.

I 1.000 anni avuti da tutti, toccano anche a lui, ma la trattenuta è tutto il tempo che passa dai 365 anni e i mille, e sono i complementari 635.

486+635=1121 sono 1111 in moto di 10, negli anni trattenuti.

522+65 anni da figlio sono 587.

4.892+300 sono 5.992 da padre. da 800+807+815+840+830+800+300= 5.192 e sono gli 808 in 6.000 dato dagli 807 dei due fratelli +1 per il padre.

25 Matusalemme aveva centottantasette anni quando generò Lamech; 26 Matusalemme, dopo aver generato Lamech, visse ancora settecentottantadue anni e generò figli e figlie. 27 L'intera vita di Matusalemme fu di novecentosessantanove anni; poi morì.

L’8° e il 9° sono in un certo senso superflui, in quanto è il 7° il Creatore. Ma servono a chiudere perfettamente i conti come 109+38=147 puntualizza il piano della realtà 100 degli Amodeo=47.

Matusalemme con la sua vita di 969 si pone come il tempo della presenza ½ del 1938 in cui nasce Romano Amodeo.

Anno 969 che poi è quello in cui Romano Amodeo si sposa e l’uomo va sulla Luna.

I 2 Matusalemme necessari alla vita di Romano sommati al terzo in cui si sposa formano il 2.907 in cui 700×3=2.100 sono tutto il movimento dell’807 che è la somma dei 12 nomi dei due fratelli e la vita da padre di Set.

I 187 anni vissuti da figlio sono il lato 100 della realtà di tutti gli 87 anni che vivrà Romano Amodeo.

La sua vita è stata già definita dal versetto 24 che dice che Enoch non sarà più poiché Dio lo avrà preso.

Il Fattoriale di 365 anni, tenendo conto del tempo 777 decimale, si rivela l’anno 25,1041 ×10^777.

-0.0037 giorni tolti per il concepimento di Romano nel 37, che a dimensione decimillesima sono 37 giorni, portano alla morte nel 2.025, nel mese 10 e nel giorno 4

25,1004 ha fissato la data della morte, agli 87 anni compiuti che stanno nel 187 da figlio di Matusalemme, detratti i 100 del lato della realtà.

28 Lamech aveva centottantadue anni quando generò un figlio 29 e lo chiamò Noè, dicendo: «Costui ci consolerà del nostro lavoro e della fatica delle nostre mani, a causa del suolo che il Signore ha maledetto». 30 Lamech, dopo aver generato Noè, visse ancora cinquecentonovantacinque anni e generò figli e figlie. 31 L'intera vita di Lamech fu di settecentosettantasette anni; poi morì.

Il Padre di Noè chiude tutti i conti.

Posto dopo l’inizio in 0 per primi i 10 anni accreditati a Dio, la somma di tutti i tempi trascorsi da figli determina una nascita graduale dei figli, tanto che il 10° Noè nasce nel 1.066 al principio 0, poiché nasce 1.056 anni dopo Adamo che nel 56 sono Adamo ed Eva.

È necessario strutturare tutti questi dati in una tabella che consenta facilmente tutti i riscontri.

Sintesi di Genesi 5

Specchio riassuntivo

Questa è la sintesi della comunicazione Biblica fatta in Genesi 5 e limitatamente ai 9 creatori dell’effetto finale in Noè.

La vita totale da Figli è il ciclo 10 di 105 (primi 3 nomi di Romano, con 1 per esso) nei 6 versi.

I 6.569 da Padre sono 8 volte gli 807 anni dati dai nomi dei 2 fratelli, +113.

113 è Romano Amodeo, è Torquato, è a 2 cifre l’acronimo di RoAnAnPaToAm ed è 10 volte in ogni lettera delle 12 tra le 2 prime e ultime.

7.625 è il moto 7.000 +5^4 (carica totale).

I 1.375 trattenuti sono 1/3 dell’energia 66 attiva per 10, nel 220° numero primo 1273 più il piano +1+1. Sono il piano a lati 37 e 37 (12° primo) la cui area è 1.369 e va nei 6 versi

Questa è la somma dei rapporti di causa ed effetto dei primi 9 creatori del 10.

La somma porta a un numero di tempi decimi che sono 646,6905 .

Il rapporto intero vale quanto il valore numerico del Dio Elohim, che è la terza parola di Bibbia e vale 646 intero.

Rendere intero un terzo è fatto attraverso TRE terzi è tre volte 646 porta all’anno 1.938 in cui Romano Amodeo è nato.

Tenere conto anche dei decimali porta al 1.940,0715 che comprende anche l’unità del tempo, data da 111 decimillesimi della realtà.

Ed essi, tolti di mezzo, portano al giorno 4 giugno 1.940 in cui la vita di Romano Amodeo terminò.

Intervenne una defibrillazione “celeste” e la vita riprese.

Questo intervento è comandato dal valore esistente nei decimali, che attuano questo evento nel tempo espresso proprio da essi.

Ne ho già scritto e mi ripeto. Ma meglio abbondare che essere deficitarii.

Specie poi quando ci sono argomenti così importanti da sottolineare come questo, che è stato descritto nella lotta tra l’angelo e Giacobbe, prima di essere rinominato Israele = <è R.A. Dio>.

Qui il piccolo Romano Amodeo dopo di essere stato miracolato, con la sua mamma, Mariannina Baratta, autrice di un reale Baratto tra RA e NI, detto da Gesù morente con <Eli Eli lemà sabactani>

<è lì, è lì! Le ma’ sa’ ba(RA)ctà’ N.I.>

RA=Romano Amodeo, NI=Naz. Iesus.

Sarebbe strano se – con tutte queste relazioni – il BRA <SIT> BRA ALHIM non si riferisse esattamente alle persone di questa famiglia.

Non come Dio, ma come quelle a immagine e somiglianza di Dio, colla stessa differenza che passa tra DIO e una sua fotografia a immagine e somiglianza di queste persone reali.

La prima parola BRASIT è data dal quarto di 10 anni in giorni, -1/8.

Il ciclo di 10 anni lo porta a 3.652,5 anni e la presenza sua 1/4 nel solo tempo lo divide in 3.652,5/4 = 913,125.

Questo valore intero è quanto è in principio, nel ciclo di 10 anni come il suo solo spazio.

0,125 = 1/8 è il puro rapporto unitario esistente tra 2^3 = 8 quando uno solo degli 8 è un suo ottavo.

913 +0,125 indica che 913 è la presenza in 1/8 di tempo, che è quello unitario quando gli spazi sono 8.

Quando sono 88 siamo al limite della presenza posta nei 66/6 dell’energia di Romano, ed essa raggiungerebbe in anni la sua massima estensione ... se Rimano non fosse Uno e Trino nel 113 che caratterizza tutto il suo nome.

Così la sua vita si estenderà meno i 113 giorni che è già lui, per come posto in principio.

Vivrà gli 87 anni compiuti che – aggiunti al 913 <in principio> - li portano a valere esattamente il 1.000 posto in Principio come il Dio Uno e Trino in 10, che genera Adamo=30 e Noè=30, estremi di una trinità in linea.

Per determinare nel tempo questo 913 in una realtà intera che abbia 6 tempi e dunque sei cifre, occorre procedere in questo modo, esercitando espressamente un modo ordinato da assolute priorità, all’interno delle 6 cifre.

La priorità assoluta, allorché per difendere il suo assoluto zero di presenza reale l’assoluto si divide in due valori contrapposti, esiste il portato del 1° Numero primo.

Esso è dato dal 2 a immagine della reale complessità del mondo reale in cui tutto è di tipo binario in una reale contrapposizione.

Il secondo tempo presenta il complesso 2 del 1° numero primo alla dimensione 100 unitaria della realtà.

Pertanto 2+200 sono in perfetto ordine le prioritarie unità entrate in ordine ai tempi.

Il 3° tempo è costretto ad essere unitario, dal fatto che l’unità si presenta una e trina. Pertanto la 3za cifra è 1-

203 è la prima terna e rappresenta in piano della realtà a lati 100 e 100, in tutto il volume spaziale 3 del flusso di 200.

Una presenza reale e unitaria, ottenuta nei tre tempi unitari dell’intero.

Le tre cifre che seguono – definito l’intero –possono solo dargli tutta la dinamica operativa. Il lato 100 della realtà deve stare nei tre dello spazio, e dunque 300 è il primo dei tre valori. Il secondo sta nel fatto che esso si deve muovere quanto il ciclo 10.

Il terzo è che il moto totale sia dato dalla realtà intera del 300+100=400.

Pertanto la loro somma ordinata

+300 +010+400=710 presenza il ciclo 10 in tutta la dinamica 7 nel lato 100.

Ora si tratta di mutare in lettere quello che abbiamo così posto in principio, ordinandolo in modo assolutamente perfetto, e secondo una gematria come la ebraica.

Abbiamo ottenuto questo.

002=Beith

200=Reish

001=Aleph

300=Shin

010=Iod

400=Tav

Abbiamo ottenuto BRA SIT

La prima terna ha fissato la presenza, la seconda l’ha espressa nella dinamica che sembra proprio essere rappresentata sal <SIT> come il <CHE SIA!> espresso in lingua latina

La presenza è data dal 2=B, dal 16=R e dall’1=A nella gematria italiana. In parole povere, quello che è in principio non risente del luogo di origine.

Alda, Beta, gamma, Delta Aleph, Beith, Gimel Daleth

A, B, , C D presenta una differenza solo tra la C italiana e la G di gamma e Gimel.

La cos non ci riguarda, poiché nelle sei lettere non esistono né la C, né la G.

Esiste Reish che in greco e Ro e in italiano è R, la S=17 in Italiano che è il 300 nella Shin ebraica e il Sigma Tau che è Tav e T in greco ed ebraico.

Il 17 italiano esprime un tutto dato da 1 +4×4, che in ebraico è il 300 dello spazio tutto realizzato. 18=T e 400=Tav realizzano l’intero in modi differenti come 6+6+6 e 100+300, ma abbiamo una opera compiuta

Il ciclo alfabetico italiano gioca sul 7 di

A B C D E F G

H I L M N O P

Q R S T U V Z

In ciò si vede che la sequenza Q R S T italiana si è rispettata nell’ebraico, che legge da destra verso sinistra e presenta come 100, 200, 300, e 400 quanto in italiano è 15, 16, 17, 18.

La terza serie italiana e la terza ebraica sono nello stesso ordine e Q, R, S. T sono le stesse prime lettere.

Insomma, c’è vera corrispondenza.

BRA in italiano vale 19 ed è l’assetto totale di tutto l’1 che esiste nel 20, come 19. È l’assetto

che con 19+19=38 è la stessa base che porta alle ore di un giorno attraverso 38×38=1444.

Oppure 19 × (10+66) di quando tutto il moto

19 dell’1 in 20 deve realizzarsi per l’energia 66 che è avanzata interamente del ciclo 10.

Infatti 10 × 65 = 1.444 esatto

In quanto all’ordine <Che sia> espresso da <sit> = 44 questo è proprio la dinamica che sta nell’energia 66 quando i lati dell’area sono 66/6 e 66/6, dunque 11 e 11 tanto che 66 -11 -11 = 44 è tutta la dinamica della massa data dal <Che sia!>

710 : 44 = 16,136363636, è la carica 16 della realtà, nel tempo di 1/10 e nel periodo intero dato da 1/27,5

710 – 44 = 666, pura energia

203 : 19 = 10 diviso con il 13 condiviso, del tempo ¼ delle 52 settimane dell’anno.

203 -19 = 184 è il moto della carica 16 della realtà 4×4, nel 100+100 che moltiplicati sono l’unitaria realtà 10.000.

Si vede in ciò come partendo dal valore 10=BRA nella gematria Italiana si giunge

esattamente al valore ebraico della sua cabala sommando la dimensione 100-

È quella della realtà portata dall’Ebraica nel terzo dei tre cicli rispetto a quella italiana che ha tutte le lettere che valgono sempre 1.

È quell’84 che è la pura dinamica data da 7×3=21, quando è espressa alla dimensione 4 della realtà, ossia con il 21×4=84.

La strutturazione delle due cabale, una sul ciclo 7 e l’altra sul ciclo 9, che rispetto al 7 aggiunge anche il piano unitario a lati 1 e 1, trasversale, è – almeno in quanto a BRA –assolutamente coerente.

In B e A i valori sono gli stessi, mentre il 16=R che diventa in 300 di Reish, ha aggiunto il 284. 284 esprime esattamente il piano a lati 100 e 100 della realtà nel flusso 84 che è proprio della R=16 nel terzo 100 relativo anche al flusso.

Il 44 di SIT che aggiunge 666 (tutta l’energia) per essere il 710 Ebraico è tale da avere considerato il 300, in cui ciascuna delle tre lettere è caricata, e che

rispetto all’italiano, che, deve aggiungere ancora 366, esattamente quanto un anno bisestile che ripropone la stessa cosa, aggiunta una intera dinamica.

366, nell’800 espresso da SIT ebraico, si muove di quel 434 che è dato da 44×9 (moto unitario invariante nel 10, espresso dalla c^2 che considera anche l’espansione trasversale nel piano).

A ciò poi deve essere aggiunto il 38 che fissa su un solo verso il 44, togliendogli l’espansione totale centrifuga, il che lo rende idoneo, con 38^2 = 1.444, all’anno siderale espresso nei minuti primi.

Queste verifiche dimostrano come il sistema di linguaggio italiano con 7+7+7 lettere tutte unitarie, e quello Ebraico, con 9+9+9, unitarie nelle prime 9, in decine nelle seconde e in centinaia nelle terze sono due sistemi differenti.

Tuttavia sono coerenti, al punto che si possa passare dall’uno all’altro vedendo rispettate le indicazioni che tramutano i valori numerici in lettere alfabetiche.

A questo punto, qualunque nome avente come acronimo BRASIT, o qualunque nome che sia

BRA in acronimo e unicamente SIT, o qualunque nome ricavato dalle stesse lettere è regolato da quanto Bibbia pone a titolo del suo primo libro, tradotto <Genesi> in Italiano.

Tutti i significati, anche nelle altre lingue, affermerebbero, ad esempio l’inglese, <BR as IT>, BR come Italia. Un esercizio enigmistico potrebbe mutarlo in <BR stia> o <R. stia B.> o <Basti R> o altro.

Il senso di <R. stia Ben>, dato soprattutto che Beith assomiglia molto al primo nome di mio fratello Benito.

Behit che arretra la h (simile alla n) di due posizioni è quasi leggibile in Benit.

Mentre R, sono io, il che mi indirizza a un possibile:

<Benito Romano Amodeo>=BRA che in <SIT> rimanda ad un <che sia Romano>, congiuntivo latino del verbo essere.

Avremmo due fratelli auspicati una cosa sola nel 1°genito Romano.

<Basti R> ha lo stesso significato. Anche <B, ti sa R> insiste sullo stesso concetto.

Che BRA sia da distinguere nella parola da SIT è confermato nella seconda parola di Bibbia che è il solo BRA.

Le due unite sono BRA <sit> BRA, il che presenta il <sit> proprio come un <congiuntivo> tra due BRA. In questa fattispecie, viene alla mente il come che si diede il Fio dell’Essere, nominandosi a Mosè in

<Io sono colui che sono> ove BRA <sit> BRA dà la stessa rivelazione passando da un dato di fatto ad un puro auspicio è a un Ordine.

<Che i due fratelli siano i due fratelli>

Laddove è però bene inteso che <sit> è un <che sia> Romano.

Come se l’essenza Romano=66, energia in potenza, serva a trasformare l’energia da potenziale a messa in atto, coerentemente con <che sia>.

Se aggiungiamo a 913 il secondo 203, giungiamo infatti al 1116 che fa esistere nel tempo dei 10/2 il 1111 che è la realtà unitaria nelle 4 cifre della realtà.

In italiano 19+44+19=82, che è il moto si 6+6+6 nel lato 100 della realtà e indica pressoché la stessa cosa.

1116 : 82 = 13 che è stato diviso, ed + il tempo ¼ delle 52 settimane dell’anno con -50 (il tempo del lato della realtà) che e condiviso.

13 × 82 = 1,066 è l’energia 66 posseduta da 10^3.

A questo punto devo introdurre i 11.160 giorni di vita di mio padre quando mise al mondo me.

Come se i suoi due figli fossero quanto integra la lettura cabalistica italiana a quella ebraica per un numero di 1.066 volte.

1.066 in Bibbia è l’anno, dal principio posto in 0, dal quale prima esistono 10 anni in funzione del Dio che esiste in principio e poi cominciano a esistere i 10 progenitori.

Per le indicazioni data dalla Bibbia, Noè nasce giusto nel 1.066 dal principio 0.

Pertanto il 1116 = 1.066 -50 è indicativo di tutto il moto del tempo ½ del lato 100 della realtà nel tempo che ha dato Noè!

Anche in relazione alla velocità della luce, solamente nella linea del flusso, così come

risulta giustamente nel vuoto, in 2,99792458

10^8 m/s i 11160 giorni di mio padre sono almeno <illuminanti>!

11.160 giorni dono dati, in relazione alla velocità della luce dal prodotto tra 3.723 e 2,99792458, sottratto -1,27321134.

Ove 4+3.723=3.727 è il 480° n. primo indicante con 8 ×60 tutto il flusso in 60 secondi uguali a un primo del valore 8 indicante tutto il complesso della realtà.

In questo totale, esiste 1,27321134. Esso, × 10.000 (tutta la realtà) diventa

12.732,113 che è:

10.000,000 è la realtà unitaria 10^4

02.600,000 è Dio a dimensione lato 100

00.066,000 è Romano in Padre

00.066,000 è Romano in Spirito Santo

00.000,133 nel tempo di Romano Amodeo.

12.697 è: il moto di 5.000.000 in 55.550.000, Elettromagnetismo, diviso per 3981. 3981 è uguale al 340° n. primo 3.989 -8, ossia meno tutto il moto della realtà complessiva in 333 avanzante di 7.

E questo in quel valore del 50553981 ×10^-30 risultante da 426 : 381 -1,25^0,5.

+12.732 - 12.697

=00.035 di differenza sta solo nel moto intero di 7×10/5, nel tempo intero del ciclo.

Dite la verità. Se avete letto tutto questo libro fino a quest’ultima riga, avete molto riso!

Per questo il Signore portò Sarai a ridere, sentendo dire che sarà madre e senza sapere ancora che proprio per questa coniugazione del suo essere la <Sarai> ella <sarà> l’emblema stesso di tutti voi che riderete – pure voi –allorché udirete le apparenti assurdità uscite da=Ab R.Amo ... ma che sono tutte verità divine e trascendenti la realtà.

Saronno, 4-3-2.023

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