

TRENTADUESIMA EDIZIONE DUEMILAVENTUNO
Associazione Alpe Adria Cinema
Presidente
Monica Goti
Vicepresidente
Nicoletta Romeo
Consiglieri
Thanos Anastopoulos
Tiziana Ciancetta
Evelyn Dewald
Fabrizio Grosoli
Tiziana Oselladore
Sede Organizzativa
Casa del Cinema “Annamaria Percavassi” piazza Duca degli Abruzzi 3 34132 Trieste / Italia tel. +39 040 3476076
info@alpeadriacinema.it www.triestefilmfestival.it twitter.com/TriesteFilmFest facebook.com/TriesteFilmFest instagram.com/triestefilmfestival Youtube/TRIESTEFILMFESTIVAL
il principale appuntamento italiano con il cinema dell’Europa centro orientale
un progetto di Alpe Adria Cinema e di Annamaria Percavassi
32a edizione MYmovies.it
21 - 30 gennaio 2021
Teatro Miela/Cinema Ariston marzo/aprile 2021
con il contributo di
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Europa Creativa - Programma Media
Direzione Generale per il CinemaMinistero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo
Comune di Trieste
Promoturismo FVG
con il sostegno di
CEI – Central European Initiative
Fondazione Benefica Kathleen Foreman Casali
Fondazione Osiride Brovedani Onlus
Associazione Corso Salani
Istituto Polacco di Roma
Fondazione Pietro Pittini
con la collaborazione di Animateka, Lubiana
Associazione Casa del Cinema di Trieste Casa della Musica / Scuola Musica 55 Cineteca di Bologna - Schermi & Lavagne
Cineuropa
Claimax
Cooperativa Bonawentura, Trieste COREP, Torino
DoubleRoom arti visive, Trieste
EContemporary, Trieste
Erpac Ente Regionale del Patrimonio
Culturale della regione FVG
Fondo per l’Audiovisivo del Friuli Venezia
Giulia
Fluido.tv
FVG Film Commission
Galleria Regionale d’Arte Contemporanea
Luigi Spazzapan, Gradisca d’Isonzo (Go)
Hrvatski Drzavni Arhiv (Croatian
Cinematheque - Croatian State Archives)
IoDeposito, Udine
Istituto Luce-Cinecittà
Kinoteka - Ljubljana (Slovenian Film Archive)
MIDPOINT - a training and networking platform for film & series development, Prague
Milano Film Network
Národní filmový archiv - National Film Archive, Prague
Osservatorio Balcani, Caucaso e Transeuropa
PAG - progetto area giovani Comune di Trieste
Lo Scrittoio, Milano
Slovenski Filmski Arhiv
SNCCI - Sindacato Nazionale Critici
Cinematografici Italiani
University of Bristol
media partner
MYmovies
Anonima Cinefili
DAFilms-Doc Alliance Films
east european film bulletin
FRED Film Radio
Il Piccolo
Quinlan
Taxi Drivers
Tënk
web media partner
Cineclandestino
Cinematographe
insidertrend.it
ItaliaMagazine
Just Cinema International
La Folla
La Nouvelle Vague
MyUrby
Oubliette Magazine
Vero Cinema
media coverage
Sky Arte HD
technical partners
Art&grafica
Clear Channel
DoubleTree by Hilton Trieste
Eventival
FilmTV
Ideando Pubblicità
Savoia Excelsior Palace
Spin.it
Tipografia Menini
Wyth
sponsor
Antico Caffè San Marco
Piolo & Max
Parovel
organizzazione generale
Alpe Adria Cinema
direzione artistica
Fabrizio Grosoli
Nicoletta Romeo
consulenti per la selezione e corrispondenti
Thanos Anastopoulos, Bernd Buder, Tiziana Ciancetta, Giuseppe Gariazzo, Judit Pintér, Massimo Tria
programmazione
Monica Goti e Niccolò Coscia
produzione e comunicazione
Max Mestroni
amministrazione generale
Federica Rigante
ufficio stampa
stampa nazionale
Gabriele Barcaro
stampa locale e internazionale
Federica Marchesich
accrediti
Vittoria Rusalen
sito web
Eleonora Frasca Rizzi
eventi collaterali
Carolina Stera
videoriprese
Giulio C. Ladini
in collaborazione con Hari Bertoja, Enrico Maria Lucarelli
catalogo a cura di
Tiziana Ciancetta con la collaborazione di Francesca Dolzani
traduzioni dall’italiano all’inglese
Lucian Comoy, Andrea Zhok con la collaborazione di David Woodward dall’inglese all’italiano
Tiziana Ciancetta, Francesca Dolzani, Andrea Zhok stampa
Tipografia Menini
concept e layout catalogo
Francesco Paolo Cappellotto
comunicazione, immagine coordinata claimax -immagina.organizza.comunicaImmagine 2021 a partire dalla fotografia di Marietta Varga
grafica generale, concept e layout programma
Gianluca Pisacane
coordinamento enti convenzionati
Patrizia Pepi Gioffrè
social media
Emanuela Incarbone, Giovanni Ortolani e Maurizio Bernard, Debora Dellago, Myriam Murkovic
coordinamento tecnico
Luca Luisa
sottotitoli elettronici
Underlight di Evelyn Dewald
con la collaborazione di Edward C. Catalini, Betina L. Prenz
segreteria giurie
Niccolò Coscia
sigla del festival
a cura di Giulio C. Ladini a partire dal film
Final Cut: Ladies and Gentlemen di György Pálfi
spedizioni
DHL International
streaming piattaforma digitale
MYmovies.it
Gianluca Guzzo, Filippo Gini montaggio e ottimizzazione contenuti audio/video
Luca Luisa
regia eventi live
Max Mestroni
gestione tecnica eventi live Eleonora Frasca Rizzi coordinamento e traduzioni
video-interviste agli autori
Martina Cantone
con la collaborazione di Carlotta Centonze
teatro miela
presidente pro tempore
Rita Ravalico direttore organizzativo
Francesco De Luca personale tecnico
Daniele Marzona, Antonio Cecco, Emanuele Deste, Willy Rossetti, Francesco Sacchi, Micky Sumberaz Sotte proiezionista
Paolo Venier
cinema ariston presidente
Daniele Terzoli
tsff stagisti
Joséphine Cadinouche, Daria Dell’Aira, Carolina Genna, Eleri Haines, Lucy Marks
le sezioni del festival
concorso lungometraggi eventi speciali
a cura di Fabrizio Grosoli e Nicoletta Romeo
concorso documentari a cura di Fabrizio Grosoli
con la collaborazione di Giuseppe Gariazzo
concorso cortometraggi a cura di Tiziana Ciancetta e Patrizia Pepi Gioffrè
art & sound a cura di Fabrizio Grosoli con la collaborazione di Nicoletta Romeo
premio corso salani 2021 a cura di Fabrizio Grosoli con la collaborazione di Giuseppe Gariazzo
fuori dagli sche(r)mi a cura di Fabrizio Grosoli e Nicoletta Romeo
retrospettiva
1991 - 2021: War, Trauma, Metaphor. Finis Jugoslaviae
30 anni dallo scoppio delle guerre balcaniche a cura di Nicoletta Romeo con la collaborazione di Ivan Velisavljević
wild roses: registe in Europa focus Polonia a cura di Fabrizio Grosoli e Nicoletta Romeo vr days a cura di Antonio Giacomin con la partecipazione di Iolanda di Bonaventura, Kathrin Brunner, Oliver Czeslik, Girolamo Da Schio, Nikola Ljuca, Valentina Paggiarin, Bojana Radulovic, Giacomo Talamini, Saverio Trapasso, Marija Vucic
Il festival dei piccoli proiezioni
Il meglio di Animateka e Classici Sloveni dell’animazione con pupazzi a cura di Animateka Lubiana in collaborazione con Slovenski Filmski Arhiv Piccole canaglie & Fiabe in fila a cura di Cineteca di Bologna - Schermi & Lavagne
laboratori a cura di Costanza Grassi
concerto
Storia di una stella Marina a cura di Casa della Musica / Scuola Musica 55
incontri/panel: un caffé con il TSFF Incontro con le registe della sezione Wild Roses: registe in Europa. Focus Polonia. moderato da Marina Fabbri
Incontro sul ruolo delle donne nell’audiovisivo: squilibri di genere nell’industria del cinema interventi di Angela Prudenzi, Silvia Sandrone, Alessia Sonaglioni
Incontro con i rappresentanti di U.N.I.T.A. - Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo
Un caffè con Cristina Battocletti: TSFF - una storia lunga 32 anni
Un caffè con Elisa Grando: un viaggio nel TSFF32
webinar a cura di Alphapanda
Quali sono le strategie digitali vincenti per una distribuzione efficace?
Digital/social marketing con case study dedicato ai distributori italiani
Digital campaigns for film festivals Workshop dedicato al network MIOBMoving images open borders
masterclass
Cristi Puiu in conversazione con Thanos Anastopoulos
presentazioni di libri
Piccolo Alfabeto per viaggiatori selvatici di Eleonora Sacco
Enrico Damiani Editore e Associati in conversazione con Luigi Nacci
Identità, confine. Geografie, modelli, rappresentazioni a cura di Leonardo Quaresima, ed. Mimesis
mostre
B#Side War - il Limes e l’invasione opere di Alice Mestriner, Ahad Moslemi, Carmela Cosco, Nantia Skordopoulou, Barbara Mydlak a cura di Associazione IoDeposito
EContemporary, Trieste
Behind the appearances di Vera von Lehndorff e Holger Trülzsch a cura di Alda Balestra Stauffenberg e Lorenzo Michelli
Erpac FVG - Ente Regionale Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia
Galleria Regionale d’Arte Contemporanea Luigi Spazzapan, Gradisca d’Isonzo
Finis Jugoslaviae
reportage fotografico del 1991 di Giovanni Montenero a cura di Massimo Premuda
DoubleRoom arti visive, Trieste
spettacoli / concerti / musica djset party di chiusura del festival passeggiate
Trekking urbano nell’area dell’Ex Opp. Trieste tra Carso e mare. a cura di Marzia Arzon
Esterno/giorno Frames a cura di Casa del Cinema di Trieste
Principi reietti, esuli cattivi, femmine rinchiuse e altre storie: tour narrativo e luoghi parlanti a cura di
Camilla Capobianco, Niccolò Coscia, Enrica Milanese, Alessandro Valenti - Laboratorio di studi irlandesi e gruppo di ricerca su letteratura, narrazione, spazi e turismo del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Trieste
a tavola con il tsff
Video-incontro con gli chef stellati Antonia Klugmann (L’Argine a Vencò)
Matteo Metullio, Davide De Pra (Harry’s Piccolo)
progetto EU Ciak progetto di educazione al linguaggio audiovisivo coordinamento generale di Carolina Stera segreteria a cura di Debora Dellago supervisione artistica di Giulio C. Ladini, Hari Bertoja, Fulvio Bullo con il sostegno della Fondazione Pietro Pittini con la collaborazione del PAG - progetto area giovani del Comune di Trieste
when east meets west pitching, incontri & workshop 25 - 28 gennaio 2021 organizzato da Fondo per l’Audiovisivo del Friuli Venezia Giulia assieme a Trieste Film Festival / Alpe Adria Cinema in collaborazione con EAVE, Creative Europe Desk Italia con il sostegno di Creative Europe - MEDIA Programme, MiBACT - Direzione Generale per il Cinema, CEI (Central European Initiative), Film Center Serbia, Confartigianato Udine, Regione Autonoma del Friuli Venezia Giulia
FOCUS 2021 in collaborazione con Israel Cinema Project, Rabinovich Foundation and MIBACT – Direzione Generale per il Cinema a cura di Alessandro Gropplero con la collaborazione di Elisa Bordon, Paolo Vidali coordinamento
Alessandra Pastore, Giulia Battaglini, Elena Bertoni
last stop trieste organizzato da Trieste Film Festival e Fondo per l’Audiovisivo del Friuli Venezia Giulia a cura di Alessandro Gropplero, Fabrizio Grosoli, Rada Šešić coordinamento
Monica Goti e Niccolò Coscia
this is IT organizzato da Trieste Film Festival e Fondo per l’Audiovisivo del Friuli Venezia Giulia in collaborazione con Milano Film Network a cura di Alessandro Gropplero, Fabrizio Grosoli, Nicoletta Romeo coordinamento
Monica Goti e Niccolò Coscia
feature launch 2021 / eastweek - tsff a cura di
MIDPOINT - a training and networking platform for film and series development in collaborazione con
Trieste Film Festival, When East Meets West, Karlovy Vary International Film Festival coordinamento didattico Danijel Hočevar coordinamento del programma Soňa Morgenthalová
trieste film festival in tour 2020 e 2021 in collaborazione con Lo Scrittoio, Milano (Cinzia Masotina, Claudio Puglisi)
Selezione e circuitazione del #TSFF31 e del #TSFF32 nelle sale cinematografiche italiane e su MYmovies.it
ringraziamenti / acknowledgments
Albania
Flonja Kodheli
Armenia
Hayk Film Studio
Austria
Austrian Film Commission (Anne Laurent), Autlook Filmsales (Stephanie Fuchs), Filmakademie Wien, Lemonade Films, Pavel Cuzuioc Filmproduktion
Azerbaidjan Ucqar Film
Belgio
Best Friend Forever (Martin Gondre, Marc Nauleau), Cineuropa (Marta Bałaga, Valerio Caruso, Camillo De Marco), Frakas Productions
Bosnia Erzegovina
Faruk Lončarević, Saga (Kenović Ademir, Ismet Nuno Arnautalić), SCCA/ Pro.Ba
Bulgaria
The Chouchkov Brothers, Pro Film (Assen Vladimirov), Revo Films, Transformеrs
Canada
Films Transit International, Syndicado Inc. (Aleksandar Govedarica, Jasmina Vignjević), Travelling Distribution (Pierre Brouillette-Hamelin)
Cile
17 Films, Atomica
Croazia
Academy of Dramatic Art - Zagreb, Adria Film (Ivan Mudrinić), Bonobostudio (Vanja Andrijevic), Castor Multimedia (Matej Merlic), HRT - Croatian Television, Hrvatski Audiovizualni Centar-Croatian Audiovisual Centre (Irena Jelić), Hrvatski Drzavni Arhiv
- Croatian Cinemateque (Dinko Majcen), Kaos Ltd (Ivan Katic), Kazimir (Ivan Perić), Kreativni sindikat, Propeler Film, Rade Šerbedzija
Danimarca
DFI - Danish Film Insitute (Anne Marie Kurstein), Danish Documentary Production
Estonia
Varicoloured (Carla Vulpiani), Vesilind
Finlandia
Kino Company, Yle to 1 Finland
Francia
Anna Sanders Films, Artisan Producteur, A.S.A.P. Films, Le Bureau, CAT&Docs (Maëlle Guenegues), Ciby 2000, Les Films D’Ici Méditerranée, First Picture, La Générale d’Images, Halley Production, imediate (Wendy Gowsdz), KinoElektron, Leitmotiv Production, Luxbox Films (Marie Lamboeuf), Lyon Capitale TV, Melodium, Paradis Films, Pascale Ramonda, Pulsar Content (Alexia Llobell, Valentine Loche), Shellac Films (Egle Cepaite, Audrey Faucher), TF1 (Éléonore Riedin), Wide (Matthias Angoulvant, Marco Urizzi), Wild Bunch (Esther Devos, Alya Belgaroui), Zadig Films
Georgia
Georgian National Film Center, Office of Film Architecture
Germania
Corso Film, Deutsche Film- und Fernsehakademie Berlin (DFFB) (Elisabeth Köller, Anna Zaluska), Film Festival Cottbus, Komplizen Film, Mitteldeutscher Rundfunk, The Match Factory (Valentina Bronzini, Charlotte Heusler), Neue Mediopolis Filmproduktion, Pandora Film, Picture Tree International (Yael Chouraqui), Pluto Film (Daniela Cölle,
Ismene Daskarolis), Rise and Shine
World Sales (Anja Dziersk), Saxonia Entertainment, Tamtam Film GMBH, Zero One film (Corina Ziller)
Grecia
Theo Angelopoulos Productions, ERT SA, Greek Film Centre (Liza Linardou), Heretic Outreach (Christina Liapi), Long Shot Films (Dimitris Zahos), Mega Channel, Wholewave
Irlanda
MK1 Productions
Italia
39 Films, Roberto Antonione, Associazione IoDeposito, Backlight
Digital (Francesca Dionisi, Luciano Vittori), Giovanni Barbo, Luciano Barisone, Maria Teresa Bassa Poropat, Cristina Battocletti, Alice Bensi, Tiziana Benussi, Daniela Biasiol, Sergio Emidio Bini, Biografilm Festival, Blue Swan Entertainment (Luca Colnaghi), Alberto Bollis, Gian Paolo Bommarco, Erica Bonelli, Nicola Borrelli, Loredana Bruseschi, Luca Candini, Guido Cassano, Luca Ciccioni, Coccinelle Film Placement (Francesca Breccia), Maria Coletti, Guido Comis, Lorenzo Costantino, Luciano De Giusti, Alexandros Delithanassis, Gianluca De Serio, Massimiliano De Serio, Dinamo Srl (Antinea Radomska), Anna Del Bianco, Elenfant Distribution (Alessia Pischedda), Barbara Fabro, Fandango (Mauro Rotondi), Massimiliano Fedriga, Esther Felix Goti, Enrico Grazioli, Eugenia Fenzi, Fondazione Cineteca Italiana, Elvira Fulco, Sergio M. Grmek Germani, Tiziana Gibelli, Francesca Ghersinich, Francesca Lazzarin, Istituto Luce-Cinecittà (Simona Agnoli, Fabrizio Campioni), Paolo Lughi, Macaia Film, Valentina Magistri, Antonella Manca, Giacomo Manià, Giulia Martinez, Cinzia Masotina, Meproducodasolo (Alfredo Covelli), Margherita Merlo, Milano Film Network (Alice Arecco, Luca Mosso,
Alessandra Speciale), Mimesis Edizioni, Giulia Miraz, Francesca Novajra, Gianluca Novel, Osservatorio Balcani e Caucaso (Luisa Chiodi), Amedeo Pagani, Massimiliano Piccardo, Paola Plancher, Federico Poillucci, Angela Prudenzi, Claudio Puglisi, Leonardo Quaresima, Rai Cinema, Silvano e Marinella Ravalico, Elfi Reiter, REZZAMASTRELLA (Barbara Faonio, Stefania Saltarelli), Gisella Riosa, Donatella Rocco, Domenico e Luisa Romeo, Giorgio Rossi, Margherita Salani, Silvia Sandrone, Paolo Santangelo, Sayonara Film, Barbara Scarciglia, Rino Sciarretta, Sky Arte HD (Giacomo La Gioia, Erika Minoia, Luca Pelusi, Roberto Pisoni, Dino Vannini), Francesco Slocovich, Lucia Spadea, Fabrizio Spadotto, Giovanna Tagliaferro, Monica Tempo, Marta Terzani, Daniele Terzoli, Serena Tonel, Christian Tosolin, Tiny Distribution (Alberto De Angelis), Università degli Studi di Trieste (Prof.ssa Laura Pelaschiar, Prof. Paolo Quazzolo), Chiara Valenti Omero, Qoomoon (Luca Scarabelli), Ubulibri (Jacopo Quadri), Visioni in movimento - cinema senza sedie, Vivo Film (Marta Donzelli, Gregorio Paonessa), Zen Movie (Virginia Gherardini)
Kosovo Arena, Ikonë Studio
Lettonia Mistrus Media
Lituania
Afterschool, Moonmakers (Giedrė Žickytė), Studija Kinema
Macedonia del Nord
DMF film and video production, Sister and Brother Mitevski
Messico
Splendor Omnia Studios
Paesi Bassi
TopKapi Films
Polonia
Akson Studio, Alter Ego Pictures, Apple Film Production, DI Factory, EC1 Łodź, Indeks Film Studio, ITI Neovision, KFF Sales & Promotion (Anna Waszczuk, Katarzyna Wilk), Kinghouse, Kijora Film (Anna Gawlita), Krakow Film Foundation-Polish Docs (Katarzyna Wilk), Lava Films, Media Move (Justyna Koronkiewicz), Munk Studio (Michał Hudzikowski), New Europe Film Sales (Natalia Dąbrowska), Opus Film, Otter Films, Hanna Polak Films, Polski Instytut Sztuki Filmowej - Polish Film Institute (Maria Gradowska, Agnieszka Kazubek), Telewizja Polska, Tomcat, TVP S.A., Wajda Studio, Wytwórnia Filmów Dokumentalnych i Fabularnych - Documentary and Feature Film Studios (Jolanta Galicka)
Portogallo
Terratreme Filmes
Regno Unito
Matt Micucci, Motion Picture Solution Ltd (Kyle Mulhall), Reason8 (Denis Krupnov), Federico Spoletti, Taskovski Films Ltd (Marina Diaz-Cabrera, Irena Taskovski)
Repubblica Ceca
Bionaut (Jakub Kostal), Czech TV, FAMU, Hypermarket Film, Národní filmový archiv - National Film Archive (Kateřina Fojtová), Sirena Film
Romania
Filmlab, HBO Romania, HiFilm Productions (Ada Solomon), Mandragora (Anca Puiu, Smaranda Puiu), Manifest Film, Microfilm, Rova Film, Saga Film (Ana Gheorghe)
Russia
All Media Company (Larisa Leonova), Antidote Sales (Margarita Yudina), ANT!PODE Sales & Distribution (Evgeniya
Chulkova), Boris Dobrovol’skij, Eastwood Agency (Valeria Motorueva), Ethnofund, Marmot Film, Vega Film
Serbia
Akcija Produkcija, Altertise (Miloš Pušić), Biberche Productions, Cinnamon Films, Cinnerent, ENFM Edukativno-Naučna Filmska Mreža (Jelena Angelovski), Film House Baš Čelik (Jelena Mitrović), Jugoslovenska Kinoteka (Marian Vujović), Komuna, Meander Film, Nova Film (Christine Paskaljević), Sense Production, Servia Film, Taurunum Film, Zillion Film (Vesna Stefanović)
Slovenia
A Atalanta, Animateka Ljubljana (Igor Prassel), Kinoteka - Ljubljana (Darko Strukelj), Korektif, RTV Slovenia, Sever & Sever, Slovenski Filmski Center (Nerina Kocjančič), Vertigo, Zvokarna
Spagna
Latido Films (Marta Hernando), Nephilim producciones
Stati Uniti
Films2C, LLC Abramović, Louverture Films
Svezia
Film i Väst, Zentropa
Svizzera
Bord Cadre Films, First Hand Films, Sweet Spot Docs (Anna Berthollet, Nevena Milasinovic)
Turchia
Layla Film
Ucraina
435 Films
Ungheria
Bényei Márta, Viktor Huszar, Peter Miskolczi, György Pálfi, Marietta Varga
Scuole/Accademie di cinema presenti al TSFF
IULM - Libera Università di Lingue e Comunicazione - Milano, Scuola Civica di Cinema Luchino Visconti - Milano, Università degli Studi di Bologna, Università degli Studi di Firenze, Università degli Studi di Messina, Università degli Studi di Padova, Università degli Studi di Pavia, Università degli Studi di Salerno, Università degli Studi di Trieste, Università degli Studi di Udine
alpe adria cinema è socio fondatore e fa parte dell’Associazione Casa del Cinema di Trieste aderisce a AFIC - Associazione Italiana Festival Cinematografici e al network di festival cinematografici MIOB (Les Arcs Film Festival - Francia, Film Festival Cottbus - Germania, Crossing Europe Film Festival - Austria, Palić Film Festival - Serbia, Scanorama - Lituania, Sevilla Film Festival - Spagna, Trieste Film Festival - Italia)
si ringraziano per essere intervenuti:
Daniele Babbo (Italia), Iris Baglanea (Grecia), Marta Bałaga (Polonia), Dalibor Barić (Croazia), Mumin Baris (Turchia), Šarūnas Bartas (Lituania), Hilal Baydarov (Azerbaigian), Paolo Bertolin (Italia), Dmitrij Bogoljubov (Russia), Francesco Bolo Rossini (Italia), Marco Bonini (Italia), Kathrin Brunner (Germania), Paolo Calabresi (Italia), Maria Pia Calzone (Italia), Elena Cantori (Italia), Cristiana Capotondi (Italia), Giorgia Cardaci (italia), Beniamino Catena (Italia), Oliver Czeslik (Germania), Luisa Chiodi (Italia), Radu Ciorniciuc (Romania), Marian Crisan (Romania), Pavel Cuzuioc (Austria), Damiano e Fabio D’Innocenzo (Italia), Girolamo Da Schio (Italia), Andrei Dăscălescu (Romania), Clemente De Muro (Italia), Davide De Pra (Italia), Iolanda di Bonaventura (Italia), Marc di Domenico (Francia), Magdalena Dokowska (Italia), Piotr Domalewski (Polonia), Zlatolin Donchev (Italia), Marko Đorđević (Serbia), Marina Fabbri (Italia), Massimiliano Gallo (Italia), Fabrizio Gifuni (Italia), Srdan Golubović (Serbia), Elisa Grando (Italia), Heidi Gronauer, Eszter Hajdu (Ungheria), Áron Horváth Botka (Slovenia), Ivaylo Hristov (Bulgaria), Anna Jadowska (Polonia), Gorana Jovanović (Serbia), Radu Jude (Romania), Antonia Klugmann (Italia), Damian Kocur (Polonia), Natalija Končalovskaja (Russia), Déa Kulumbegashvili (Georgia), Nikola Ljuca (Serbia), Faruk Lončarević (Bosnia Erzegovina), Jelena Maksimovic (Serbia), Miki Manojlović (Serbia), Davide Mardegan (Italia), Flavia Mastrella (Italia), Hakob Melkonyan (Armenia), Matteo Metullio (Italia), Lorenzo Michelli (Italia), Boris Miljković (Serbia), Giovanni Montenero (Italia), Franco Montini (Italia), Luigi Nacci (Italia), Ulrike Ottinger (Germania), Grazia Paganelli (Italia), Valentina Paggiarin (Italia), Donatella Palermo (Italia), Leena Pasanen (Italia), Bruno Pavić (Croazia), Leandro Picarella (Italia), Adina Pintilie (Romania), Hanna Polak (Polonia), Massimo Premuda (Italia), Angela Prudenzi (Italia), Vittoria Puccini (Italia), Cristi Puiu (Romania), Ewa Puszczyńska (Polonia), Jacopo Quadri (Italia), Lorenzo Quagliozzi (Italia), Leonardo Quaresima (Italia), More Raça (Kosovo), Bojana Radulovic (Serbia), Ivan Ramljak (Croazia), Andrei Rautu (Romania), Antonio Rezza (Italia), Fabrizia Sacchi (Italia), Eleonora Sacco (Italia), Silvia Sandrone (Italia), Stefano Scherini (Italia), Carlo Michele Schirinzi (Italia), Jani Sever (Slovenia), Andrej Smirnov (Russia), Alessia Sonaglioni (Italia), Bára Anna Stejskalová (Repubblica Ceca), Natko Stipanicev (Croazia), Marija Stonytė (Lituania), Jagoda Szelc (Polonia), Giacomo Talamini (Italia), Saverio Trapasso (Italia), Marijana Verhoef (Germania), Magnus von Horn (Sweden), Marija Vucic (Serbia), Natalija Yefimkina (Germania), Dimitris Zahos (Grecia), Anna Zamecka (Polonia)
SOSTENITORI 2020
Trieste Film Festival ringrazia per il loro generoso sostegno
Judyth Burth Comstock
Mariagrazia Celli
Patrizia Domini
Emilio Fachin
Massimo Ferrari
Roberto Fonzo
Enrica Marcucci
Marco Paolini
Rosella Pastore
Adelina Preziosi
Savina Rauber
Daniel Saiani Campostrini
Giuseppe Stefanel
Sandra Tavagnacco
Paolo Youssef
i premi del Trieste Film Festival
Premio del pubblico
assegnato dal pubblico degli accreditati online, il premio è riservato ai lungometraggi, documentari e cortometraggi in concorso, disponibili sulla piattaforma MYmovies.it
Premio Trieste
assegnato dalla giuria (Paolo Bertolin, Adina Pintilie, Ewa Puszczyńska) al miglior lungometraggio in concorso (euro 5.000)
Premio Alpe Adria Cinema
assegnato dalla giuria (Heidi Gronauer, Eszter Hajdú, Leena Pasanen) al miglior documentario in concorso (euro 2.500)
Premio Fondazione Osiride Brovedani assegnato dalla giuria (Alessandra De Luca, Dimitra Karya, Andrijana Sofranić Šućur) al miglior cortometraggio in concorso (euro 2.000)
Premio CEI (Central European Initiative) al film che meglio interpreta la realtà contemporanea e il dialogo tra le culture (euro 3.000)
Premio Corso Salani 2021 offerto dall’associazione Corso Salani e da Vivo Film assegnato dalla giuria (Grazia Paganelli, Donatella Palermo, Carlo Michele Schirinzi) al miglior film della sezione Premio Corso Salani 2021 (euro 2.000)
Premio Eastern Star riconosce una personalità del mondo del cinema che con il suo lavoro ha contribuito, proprio come il Trieste Film Festival, a gettare un ponte tra l’Europa dell’est e dell’ovest.
2021: Miki Manojlović
Premio Cinema Warrior riconosce l’ostinazione, il sacrificio e la follia di quei “guerrieri” siano essi singoli, associazioni o festival che lavorano - o meglio: combattono - dietro le quinte per il Cinema.
2021: Associazione U.N.I.T.A. - Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo
Premio SkyArte
il canale SKY Arte HD premia uno dei film presentati nella sezione Art&Sound attraverso l’acquisizione e la diffusione di uno dei film della sezione
Premio Tënk
assegnato al miglior film della sezione
Premio Corso Salani 2021 che consiste nell’acquisizione del film per la piattaforma
Premio Osservatorio Balcani e Caucaso-Transeuropa al miglior documentario in concorso
Premio Cineuropa
una giuria di Cineuropa, il primo portale europeo di cinema e dell’audiovisivo in 4 lingue, assegna un premio al miglior lungometraggio in concorso
Premio Giuria PAG - Progetto Area
Giovani del Comune di Trieste
assegnato da una giuria di giovani tra i 18 e i 35 anni, rappresentanti di associazioni giovanili, al miglior cortometraggio in concorso
Premio SNCCI al Miglior Film della Critica 2020
Premio della critica al miglior film del 2020 Roubaix, una luce di Arnaud Desplechin
Premio SNCCl al Miglior Film Italiano 2020
Premio della critica al miglior film italiano del 2020
Favolacce di Damiano e Fabio D’Innocenzo
This is IT
Sezione dedicata a lungometraggi di finzione e opere ibride con un forte approccio visivo e creativo in post produzione prodotti o co-prodotti in quota maggioritaria o minoritaria da società di produzione italiane. Il Laser Film Award viene assegnato da una giuria internazionale (Daniela Cölle - Pluto Film, Anne Delseth - Quinzaine des réalisateurs, Cannes’ Directors’ Fortnight e Alberto Fasulo - regista)
Last Stop Trieste
Sezione dedicata ai documentari rough cut, vede una giuria internazionale (Hanka Kastelikova - HBO Europe, Manuela Buono - Slingshot Films e Fabio Mancini - RAI3) assegnare i seguenti premi: HBO Europe Award, Flow Digital Cinema Award e First Hand Fund Award
con il contributo
con il sostegno





con la collaborazione


















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media coverage

si ringrazia
technical partners


SOMMARIO Summary
Nelle sezioni del catalogo è stato rispettato l’ordine alfabetico per titolo. Fanno eccezione “Wild Roses: Registe in Europa - Focus Polonia”, “1991-2021: Guerra, trauma, metafore. Finis Jugoslaviae”, “Il meglio di Animateka”, “Classici sloveni dell’animazione con pupazzi”, “Piccole Canaglie & Fiabe in Fila” che rispettano un ordine cronologico.
Alphabetical order for the titles has been maintained in the various sections of the catalogue. The only exceptions are “Wild Roses: Women Filmmakers in Europe - Focus on Poland”, “1991-2021: War, Trauma, Metaphor. Finis Jugoslaviae”, “Best of Animateka”, “Slovenian Puppet Animation Classics”, “Little Rascals & Fairy Tales” which follow chronological order.
SALUTI ISTITUZIONALI INSTITUTIONAL GREETINGS
PRESENTAZIONE INTRODUCTION
LE GIURIE
THE JURIES
CONCORSO LUNGOMETRAGGI FEATURE FILM COMPETITION
I film
The Films
EVENTI SPECIALI SPECIAL EVENTS I film
The Films
FUORI DAGLI SCHE(R)MI OFF THE BEATEN... SCREENS I film
The Films
CONCORSO DOCUMENTARI DOCUMENTARY COMPETITION I film
The Films
CONCORSO CORTOMETRAGGI SHORT FILM COMPETITION
I film
The Films
PREMIO CORSO SALANI 2021
CORSO SALANI AWARD 2021
I film
The Films
ART & SOUND
I film
The Films
WILD ROSES: REGISTE IN EUROPA - Focus Polonia WILD ROSES: WOMEN FILMMAKERS IN EUROPEFocus on Poland I film
The Films
1991-2021: GUERRA, TRAUMA, METAFORE.
FINIS JUGOSLAVIAE
1991-2021: WAR, TRAUMA, METAPHOR.
FINIS JUGOSLAVIAE
Guerra-trauma-metafora-metanarrazione e memoria: immagini della disintegrazione jugoslava 30 anni dopo (Ivan Velisavljević)
War-Trauma-Metaphor-Metafiction-Memory:
The Frames of Yugoslav Disintegration 30 Years Later (Ivan Velisavljević)
I film
The Films
TRIESTE FILM FESTIVAL EDUCATIONAL
Midpoint 2021
Masterclass 2021 Cristi Puiu
VR DAYS 2021
Il meglio di Animateka (Igor Prassel)
Best of Animateka (Igor Prassel)
Classici sloveni dell’animazione con pupazzi (Igor Prassel)
Slovenian Puppet Animation Classics (Igor Prassel)
Piccole Canaglie & Fiabe in Fila (Schermi e Lavagne
- Cineteca di Bologna)
Little Rascals & Fairy Tales (Schermi e Lavagne
- Cineteca di Bologna)
Snežnaja koroleva / The Snow Queen (1957)
Storia di una stella marina / Zgodba o morski zvezdi
BORN IN TRIESTE
TRIESTE FILM FESTIVAL INDUSTRY
When East Meets West
Last Stop Trieste
This Is It
L’IMMAGINE DEL FESTIVAL THE FESTIVAL ARTWORK
EVENTI COLLATERALI
SIDEBAR EVENTS
Behind the Appearances
B#Side War Finis Jugoslaviae
REPERTORIO DEI PRODUTTORI E DISTRIBUTORI ESISTENTI
INDEX OF PRESENT PRODUCERS AND DISTRIBUTORS
INDICE DEI FILM INDEX OF FILMS
INDICE DEI REGISTI INDEX OF DIRECTORS
SALUTI ISTITUZIONALI
INSTITUTIONAL GREETINGS
Nicola Borrelli
Direttore Generale Cinema e Audiovisivo
MiBACT - Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo
General Director for Cinema and Audiovisual MiBACT - Ministry of Cultural Heritage and Activities and of Tourism
Inauguriamo la stagione dei festival cinematografici del 2021 con una bellissima immagine: l’idea che la cultura riduca le distanze. Dal 1989 – significativo anno della caduta del Muro di Berlino – il Trieste Film Festival avvicina col cinema Est e Ovest, affermandosi così come il primo e il più importante appuntamento italiano con il cinema dell’Europa centro orientale, un’occasione per conoscere e apprezzare cinematografie e autori a noi poco noti. Ed è significativo che questa edizione si svolga online, che se da un lato risponde all’esigenza di stare distanziati – la nuova normalità a cui ci ha abituati il periodo terribile che speriamo di lasciarci quanto prima alle spalle – dall’altro fornisce l’occasione di ridurre le distanze fisiche, dando spazio ad autori e opere che difficilmente vedremmo al di fuori dei festival.
L’edizione 2021 ha una doppia valenza: arriva a chiusura dell’anno più buio del cinema italiano e mondiale, con sale chiuse e produzioni costrette a fermarsi, auspicando una nuova rinascita di tutto il settore. Ma allo stesso tempo ci ricorda anche che sono trascorsi trent’anni da un evento che, a due passi da Trieste e da casa nostra, ha portato distruzione e divisione: le guerre balcaniche.
Quello che auspico dunque è che, in questo periodo di isolamento forzato, siano tanti gli eventi di condivisione culturale come il Trieste Film Festival. Perché la cultura, e il cinema all’interno di essa, continui a unire. Popoli, famiglie, persone.
We inaugurate the 2021 film festival season with a splendid image: the idea that culture reduces distances. Since 1989 – the significant year of the fall of the Berlin Wall – the Trieste Film Festival has been bringing Eastern and Western cinema closer together, establishing itself as the first and most important Italian appointment with Central and Eastern European cinema, offering an opportunity to get to know and appreciate films and directors that are little known to us. And it is significant that this edition will take place online, which on the one hand responds to the need to maintain a social distance – the new normal to which we have become accustomed after the terrible period that we hope to see the back of as soon as possible – and on the other provides an opportunity to reduce physical distances, giving space to directors and works that would be difficult to see outside the festivals.
The 2021 edition has a double significance: it comes at the end of the darkest year for Italian and world cinema, with cinemas closed and productions forced to stop, and it thus bears the hope for a new rebirth of the whole sector. But at the same time it also reminds us that thirty years have passed since an event which, just a stone’s throw from Trieste and our homes, brought destruction and division: the Balkan wars.
So what I hope is that, in this period of enforced isolation, there will be many events of cultural sharing like the Trieste Film Festival. Because culture, and cinema as part of that, continues to unite. Peoples, families, individuals.
Tiziana Gibelli
Assessore alla Cultura e Sport
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Councillor for Culture and Sport
Autonomous Region of Friuli Venezia Giulia
La cultura non è solo arricchimento personale e veicolo per poter godere del “bello”, ma rappresenta anche uno strumento essenziale per farci sentire meno soli e per rimanere in contatto con gli altri. Un momento di socialità insomma, che in questi difficili mesi che stiamo vivendo ci è venuta a mancare e che iniziative come Trieste Film Festival contribuiscono a incentivare, seppur in forma virtuale.
Nonostante le complicazioni dovute alla pandemia da Covid-19, anche quest’anno l’Associazione Alpe Adria Cinema ci propone un calendario con cinquanta titoli, tutti disponibili on line, che, come di consueto, accenderanno un faro sulla cinematografia dell’Europa Centro-Orientale, a partire dall’opera “simbolo” Underground. Non mancheranno gli eventi speciali e i concorsi annessi al Festival, fra i quali quelli dedicati ai lungometraggi, corti e documentari e quelli dedicati alla sezione “Art&Sound” e il “Premio Corso Salani”. Un’ulteriore dimostrazione di come le associazioni culturali della nostra regione hanno saputo reagire alle difficoltà e reinventarsi con l’ausilio delle nuove tecnologie. In questi mesi la cultura non si è mai fermata e sono convinta che con pazienza e tenacia ripartirà con rinnovato slancio.
Culture is not only a mean to personal enrichment and a vehicle for enjoying all that is “beautiful”, but is also an essential tool to make us feel less lonely and to stay in touch with others. In short, it is a moment of sociality, which we have been lacking in these difficult months and which initiatives such as the Trieste Film Festival help to encourage, albeit currently in virtual form. In spite of the complications caused by the Covid-19 pandemic, this year the Alpe Adria Cinema Association is once again offering a calendar with fifty films, all available online, which, as usual, will turn the spotlight on Central-Eastern European cinema, starting with the “symbol” that is Underground. There will also be special events and competitions attached to the Festival, including those dedicated to feature films, shorts and documentaries and those dedicated to the “Art&Sound” section and the “Corso Salani Award”.
A further demonstration of how cultural associations in our region have been able to react to the difficulties and reinvent themselves with the help of new technologies. In these months culture has never stopped and I am convinced that with patience and tenacity it will start again with renewed impetus.
TRIESTE FILM FESTIVAL ANNO 32
TRIESTE FILM FESTIVAL YEAR 32
Il Trieste Film Festival è una delle più importanti attività di promozione di cultura cinematografica europea, la cui missione fin dagli inizi è stata quella di diffondere la conoscenza delle cinematografie dell’Europa centro orientale in Italia. In più di trent’anni di vita, il festival ha seguito da vicino la storia della Nuova Europa, documentandone i cambiamenti e le contraddizioni, attraverso un cinema vitale e sorprendente che abbiamo avuto il piacere e la missione di diffondere nel nostro paese, dove finalmente un numero sempre maggiore di film dell’Europa dell’Est gradualmente esce in sala, un indice positivo della buona ricezione anche da parte dei distributori italiani, meno diffidenti e più coraggiosi rispetto a un decennio fa.
Durante un anno durissimo a causa dello scoppio della pandemia del virus Covid-19, che ha sconvolto il mondo intero, facendoci fermare e ripensare alle nostre vite, il TSFF ha continuato sempre a progettare e a lavorare con passione, nel segno di un dovere morale e culturale sia nei confronti degli enti che ci sostengono sia nei confronti del pubblico che in questi anni ha sempre creduto in noi, sostenendoci in modo costante e appassionato. Per questo motivo ci siamo da subito attivati, e come molti altri festival prima di noi, abbiamo costruito un palinsesto di proiezioni ed eventi on line sulla piattaforma MYmovies, i quali, lungi dal rimpiazzare veramente un evento fisico fatto di incontri dal vivo, di imprevisti e forse anche di qualche intoppo, ci permette tuttavia di dare un senso di continuità alle nostre attività culturali e di raggiungere con agio in lungo e in largo il nostro Paese, accrescendo la diffusione di quel cinema che amiamo così tanto e promuovendo il festival stesso, congiuntamente alla città e al territorio che ci circonda. Il festival on line non è solo, dunque, una manifestazione di “sottrazione”, priva cioè di tutti quegli elementi umani che la rendono così unica e popolare, ma è anche e soprattutto un’opportunità da cogliere, per farci conoscere, per ribadire la nostra centralità nel mercato italiano e per offrire un programma ricco e articolato per lo più in anteprima italiana a un pubblico più vasto.
The Trieste Film Festival is one of the most important organisations for the promotion of European cinematic culture. Since its inception, its mission has been to promote the cinema of Central and Eastern Europe in Italy. For over 30 years, the festival has closely followed the history of the “New Europe”, recording its changes and contradictions by showcasing the dynamic and remarkable cinema of those countries. And in Italy an ever-increasing number of films from Eastern Europe is gradually being distributed for general release – a positive sign of appreciation from Italian distributors, less diffident and more courageous today than a decade ago.
This has been a very hard year due to the outbreak of the Covid-19 pandemic. It has upset the whole world, forcing us to stop and rethink our lives. During all this, the Trieste Film Festival has continued to plan and work with passion, and with a moral and cultural obligation both towards the institutions that support us and our public, which throughout the years have believed in us, supporting us continually and passionately. For this reason, following in the footsteps of many other festivals, we have constructed a programme of online showings and events on the MYmovies platform. This will not be replacing the spontaneity of a live event, but it will allow us nevertheless to give a sense of continuity to our cultural activities and to be more easily accessible to our whole country, increasing the reach of that cinema which we love so much and promoting the festival itself, together with the city and the region that surround it. The festival online isn’t therefore merely a “diminished” version of the traditional one –missing all those human elements that make it so unique and popular – but also an important opportunity to make ourselves known, to reaffirm our central role on the Italian market and to offer a rich and varied programme – mostly comprising Italian premieres – to a wider public.
Nicoletta Romeo
Direzione Artistica Trieste Film Festival
Artistic Direction Trieste Film Festival
L’accordo con la piattaforma MYmovies (che è diventata davvero in questi mesi un punto di riferimento imprescindibile per chi ama il cinema in Italia) permetterà a chiunque si trovi nel territorio nazionale nelle date del nostro festival di visionare tutto il programma costituito da oltre 70 titoli con una formula di abbonamento a un prezzo simbolico e con modalità di accesso molto semplici e agevoli (quasi tutti i titoli sono disponibili per 72 ore). In più non mancherà la possibilità – attraverso specifici momenti di approfondimento fruibili sulla stessa piattaforma o sui social e sul nostro canale YouTube – di farsi un’idea del nostro progetto culturale, fatto non solo di proiezioni, ma anche di incontri con gli autori e di riflessioni sul loro percorso artistico, di iniziative extra-filmiche come quelle dedicate alla realtà virtuale e ad attività editoriali.
Del resto la nostra 32ma edizione è preceduta idealmente da un’altra proposta di cui andiamo particolarmente fieri: il TSFF IN TOUR, che nel 2020 a causa della pandemia non si è potuta svolgere nelle sedi tradizionali deputate, cioè le sale cinematografiche, ma che di nuovo ha trovato ospitalità su MYmovies. E quindi per tutto il mese precedente le date del festival 2021 si potrà vedere una selezione ristretta, ma crediamo rappresentativa (6 film tra fiction e documentari) presentati in anteprima al festival di un anno fa.
Underground, il capolavoro di Emir Kusturica che vinse la Palma d’oro a Cannes nel 1995, apre la 32ma edizione del nostro festival, che come ogni anno torna a indagare la storia recente europea attraverso le sue tappe più emblematiche – come nel 2019, con l’anniversario della caduta del Muro di Berlino, e nel 2020, trent’anni dopo la riunificazione delle Germanie – e drammatiche. Il 2021 segna l’anniversario dello scoppio delle guerre balcaniche nel 1991, e non potevamo non dedicare un focus a quei film e a quegli autori (senza poter includere ovviamente, le tante possibilità di scelta che per ragioni di spazio non abbiamo potuto considerare) che seppero portare sullo schermo il disagio e il dramma di un Paese allo sbando, la nascita dei singoli
The agreement with the MYmovies platform (which has become an unmissable point of reference for all those who love cinema in Italy) will allow anyone who happens to be on Italian soil during the dates of our festival to watch the whole programme, consisting of more than 70 titles. Films will be accessible via a very simple and straightforward sign-up system at a nominal cost (almost all titles are available for 72 hours). Moreover, specific topics will be explored on the platform, on social media and on our YouTube channel, where viewers will be able to appreciate our full offering, consisting not only of film showings, but also Q&As with directors, providing opportunities for the audience to get to know them better. There will also be initiatives that go beyond cinema, such as those dedicated to virtual reality and publishing.
Our 32nd edition is preceded by another initiative of which we are especially proud – TSFF ON TOUR, which in 2020 could not take place in cinema theatres because of the pandemic, but which has been hosted on MYmovies. Therefore, for the whole month leading up to the 2021 dates, a chance to see a restricted but representative selection of films presented as premieres at the festival a year ago (6 films, including fiction and documentaries).
Underground, Emir Kusturica’s masterpiece and winner of the Palme d’Or at Cannes in 1995, will open the 32nd edition of our festival, which, as every year, will explore recent European history through its most dramatic and emblematic milestones, such as in 2019 and 2020, which marked the anniversaries of the fall of the Berlin Wall, and thirty years since the reunification of Germany, respectively. 2021 marks the anniversary of the outbreak of the Balkan wars in 1991, and we could not fail to include a selection of those films and directors who were able to bring to the screen the difficulties and tragedy of a country falling apart, the birth of individual nationalisms and the beginning of the horror which led to the breakup of Yugoslavia. As if to offset Kusturica’s
nazionalismi e l’inizio dell’orrore che portò alla dissoluzione della Jugoslavia. Come contraltare della favola moderna e surreale del regista serbo-bosniaco, il TSFF chiuderà con Lo sguardo di Ulisse di Theo Angelopoulos, premio speciale della giuria al medesimo festival di Cannes del 1995, due celebri “contenders” che ai conflitti balcanici dedicarono entrambi, con linguaggi, stili e punti di vista diversissimi, una visione molto personale.
Gli anni Novanta per il TSFF furono gli anni scalpitanti degli inizi, la ricerca delle sale (dove ritorneremo, si spera) e dei finanziamenti, il consolidamento di un pubblico fedele e cinéphile, e furono naturalmente anche gli anni in cui la nostra posizione strategica geo-politicamente ci permise di osservare da vicino le lacerazioni di un Paese che a Trieste abbiamo sempre sentito cugino, amico, complice, e che attraverso il suo cinema ci ha permesso di entrare nelle pieghe della storia, di commuoverci, di partecipare a un lutto che non è del tutto elaborato. Il nostro omaggio al cinema balcanico degli anni ’90 che ci ha raccontato in vario modo i prodromi delle guerre nell’ex Jugoslavia si svolgerà a primavera, in date ancora in via di definizione, in sala: una decisione, questa, dettata dalla questione tecnica dei film in pellicola – che per ragioni spesso legate ai diritti e alla scarsità di fondi non sono mai stati digitalizzati –, e anche da un inguaribile ottimismo, che ci spinge a sperare di poter organizzare un pezzetto di festival in presenza, se la situazione sanitaria ce lo permetterà, come concreto segnale di ripresa.
Gli esordi del TSFF ritornano anche in un volume che pubblichiamo con le edizioni Mimesis a cura del Prof. Leonardo Quaresima, IDENTITÀ, CONFINE. Geografie, modelli, rappresentazioni, frutto del ritrovamento fortuito, dello stesso Quaresima, degli atti di un convegno dallo stesso nome, ideato e organizzato da Alpe Adria Cinema nel 1991, un volume che nel frattempo è stato attualizzato con nuovi contributi e che siamo orgogliosi che possa finalmente vedere la luce dopo 30 anni. I saggi di personalità del calibro di Paolo Fabbri o Predrag Matvejević ci fanno riflettere su temi affrontati nel convegno e che ancora oggi sono di una stringente attualità, prendendo spunto dal cinema e dalla storia dei paesi di nostro tradizionale interesse.
Tra le novità di quest’edizione, abbiamo pensato di integrare l’impianto tradizionale dei concorsi dedicati ai lungometraggi, documentari e cortometraggi con due nuove sezioni. “Fuori dagli sche(r)mi” è una nuova vetrina dedicata a nuove prospettive e a nuove forme cinematografiche, a titoli più “liberi” nelle durate e nelle strutture narrative, a ibridazioni di generi e linguaggi, a
modern and surreal fable, the TSFF will conclude with Theo Angelopoulos’ Ulysses’ Gaze – which was awarded the jury’s special prize at the same Cannes festival in 1995. Both these famous directors chronicled the Balkan conflicts with their own very personal styles and perspectives.
The 1990s for the TSFF were the restless years of its beginnings. We were busy looking for venues (where we would return, hopefully) and for funding, while trying to consolidate a loyal and dedicated base of cinephiles. These were also the years in which our strategic position, from a geopolitical point of view, allowed us to closely observe the wounds of a country for which, in Trieste, we had always felt an affinity. Its cinema invited us into the folds of history, moving us, and engaging us in a feeling of mourning, for which there still hasn’t been complete closure. Our tribute to the Balkan cinema of the ‘90s, which in various ways presented the warning signs of the wars in the former Yugoslavia, will be shown in cinemas in the Spring (dates still to be confirmed). This decision was dictated by the films not being available as digital copies, often due to rights reasons and lack of funds, and also by an incurable sense of optimism, which is making us hope that we can organise a tiny part of the festival in person – pandemic permitting – as a concrete sign of recovery.
The beginnings of the TSFF are commemorated in a volume released jointly with Mimesis publishing house, edited by Prof. Leonardo Quaresima – IDENTITÀ, CONFINE. Geografie, modelli, rappresentazioni (l.t. IDENTITY, BORDER. Geographies, models, representations). This is the result of the unexpected discovery by Quaresima himself of the acts of a conference by the same name, organised by Alpe Adria Cinema in 1991. in the meantime, the volume has been updated with new essays and we are proud it can finally be published after 30 years. Contributions by personalities of the calibre of Paolo Fabbri and Predrag Matvejević make us reflect on themes that are of great relevance still to this day, and that were inspired by the cinema and history of the countries with which we are traditionally associated.
One of this year’s changes consists of two new sections that will integrate the three main competitions dedicated to features, documentaries and shorts. “Fuori dagli sch(e)rmi / Off the Beaten... Screens” is a new window dedicated to innovative filmmaking perspectives and forms, titles presenting “looser” narrative structures and irregular durations, cross-fertilisations
cui abbiamo sentito il dovere di dedicare una sezione apposita, inaugurata quest’anno da opere di esordienti e da film di autori di cui ci occupiamo da sempre (Cristi Puiu, che terrà una masterclass on line, e Radu Jude). Si tratta di film esteticamente e strutturalmente audaci e innovativi, che talvolta hanno difficoltà a trovare una loro collocazione nel mercato, anche se riteniamo che il pubblico abbia maturato un nuovo gusto e sia pronto ad accogliere le sfide di film meno facili, di sguardi diversi sul cinema e sul mondo.
Uno dei nostri scopi è sempre stato quello di mostrare il cinema anche da altri punti di vista, mai scontati, perché la diversità non è solo socio-politica ma anche estetica e visiva.
between genres and styles. We felt that it was appropriate to provide a dedicated section for these types of productions, and this year it is inaugurated by works of directors making their debuts as well as films by established auteurs whom we have known and loved for a long time (Cristi Puiu, who will hold a masterclass online, and Radu Jude). These films are aesthetically and structurally daring and innovative, and sometimes struggle to find their rightful place in the market, even though we believe that public taste has evolved to meet the challenges of films that are less “accessible”, offering ways of looking at cinema and the world that are distinctive and different. One of our objectives has always been to show cinema from a wide range of perspectives, because diversity isn’t merely a socio-political factor but also an aesthetic and visual one.
Un’altra nuova sezione è “Wild Roses: Registe in Europa”, uno spazio che intendiamo dedicare a partire da questa 32ma edizione alle donne registe nell’Europa centro orientale, scegliendo ogni anno un gruppo di cineaste provenienti da un Paese diverso, nell’intenzione di omaggiare il talento femminile, per altro sempre molto presente al festival sia con film di finzione che con documentari. I dati dell’audiovisivo sottolineano come i film realizzati da donne facciano più fatica a essere finanziati, a prescindere dal loro valore artistico, e ci è sembrato doveroso fare la nostra parte per valorizzare le registe europee attraverso una vetrina apposita, che ci farà scoprire di volta in volta talenti provenienti dal nord al sud di quella vasta area geografica di cui ci occupiamo. Nel 2021 inizieremo con l’omaggio alla Polonia, con un gruppo di filmmaker in parte già ospiti nelle edizioni passate del TSFF – e a cui dedicheremo un panel coordinato da Marina Fabbri – attraverso le cui opere riscopriremo nuove forme di rappresentazione femminile e sguardi maturi e disincantati su un Paese che in questi mesi è sede di manifestazioni di massa e di una resistenza delle donne, in protesta contro nuove leggi anti-aborto.
Sarà un’edizione diversa, forse un po’ strana, ci mancherà sicuramente il contatto con il pubblico, con gli autori, con i luoghi, così come ci manca il contatto ravvicinato con le persone nella vita di tutti i giorni, ma siamo felici che il TSFF viva e goda di ottima salute: è notizia di poche settimane fa, per esempio, che Eurimages ci abbia scelto per ospitare nel 2022 il prestigioso “Audentia Award” (destinato a sostenere il prossimo progetto di una regista), e che Europa Creativa ci abbia sostenuto dopo qualche anno di assenza, uno splendido segnale di fiducia che ci incoraggia a perseguire i nostri obiettivi con coraggio e dedizione. Ci vediamo on line!
Another new section is “Wild Roses: Registe in Europa / Wild Roses: Women Filmmakers in Europe”, a space we intend to dedicate to women directors from Central and Eastern Europe, choosing a group of female filmmakers from a different country every year, with the intention of paying tribute to female talent, something which has always featured prominently at the festival, both in works of fiction and documentary. Audiovisual industry data reveal how films made by women struggle more to find funding, regardless of their artistic merits, therefore we thought it important to play our part in celebrating and promoting European female directors through a dedicated window. In 2021 we shall begin with a homage to Poland, with a group of filmmakers some of whom have already been guests in past editions of the TSFF. They will participate in a dedicated panel co-ordinated by Marina Fabbri, and through their works we shall discover new forms of female representation as well as mature and disenchanted ways of looking at a country which in the last few months has seen mass demonstrations and women’s resistance, in protest against the new anti-abortion laws.
It will be a different edition, which may feel a little strange; we shall certainly miss the contact with the public, the directors and the places, just as much as we miss the close contact with other people in our daily lives. But we are delighted that the TSFF is alive and in excellent health: just a few weeks ago it was announced, that Eurimages has chosen us to host the prestigious “Audentia Award” (intended to support the next project of a female director) in 2022, and that Creative Europe is again supporting us after a gap of a few years – a wonderful sign of trust which encourages us to continue pursuing our goals with courage and dedication. See you online!
LA GIURIA DEL CONCORSO LUNGOMETRAGGI
THE JURY OF THE FEATURE FILM COMPETITION

Paolo Bertolin
Programmatore, scrittore e produttore, è membro del comitato di selezione della Mostra del Cinema di Venezia dal 2008. Nel 2019 e 2020 ha fatto parte del comitato di selezione della Quinzaine des Réalisateurs a Cannes e dal 2016 è consulente artistico di Locarno Open Doors. Come critico e giornalista ha collaborato con «Cineforum», «Segnocinema», «The Korea Times», «Cahiers du cinéma», «Positif» e «Senses of Cinema». Ha inoltre partecipato alla produzione dei film di Phan Dang Di Big Father, Small Father and Other Stories, di Lav Diaz A Lullaby to the Sorrowful Mystery e Chitrashala di Amit Dutta. È membro della European Film Academy e dell’Asia Pacific Screen Awards Academy.

Adina Pintilie
Regista e visual artist rumena. Al limite tra realtà e finzione, i suoi lavori sono espressioni singolari nel panorama culturale rumeno, distinguendosi per l’estetica innovativa e l’esplorazione senza compromessi della psiche umana. Il suo primo film Touch me not, presentato anche al Trieste FF, ha vinto l’Orso d’oro e il premio per il Miglior film d’esordio a Berlino nel 2018. È stato inoltre candidato al premio come Migliore rivelazione della EFA ed è stato distribuito in 40 paesi. Ha tenuto masterclass, laboratori e lezioni presso istituzioni internazionali ed è stata membro di giuria a Goteborg FF, Torino Filmlab, IDFA Amsterdam, Karlovy Vary, Oberhausen, Dok Leipzig fra gli altri.

Ewa Puszczyńska
È una delle più famose produttrici polacche, i cui successi includono il premio Oscar Ida (2013) e Cold War (Miglior regia a Cannes 2018), entrambi diretti da Paweł Pawlikowski. Si è laureata in Letteratura inglese all’Università di Łódź. Dal 1995 collabora con Opus Film, una casa di produzione indipendente, per la quale gestisce lo sviluppo dei progetti e supervisiona le coproduzioni e le vendite internazionali. Ha fondato Extreme Emotions, con cui ha co-prodotto Quo Vadis, Aida? di Jasmila Žbanić in concorso all’ultima Mostra del Cinema di Venezia. Insegna presso le famose scuole di cinema polacche di Łódź e Wajda Film School. Sta lavorando ai nuovi film di Tomasz Wasilewski e Jonathan Glazer.
Italian film programmer, writer and producer, he is a member of the selection committee of Venice Film Festival since 2008. In 2019 and 2020, he was part of the selection committee of Cannes’ Directors’ Fortnight. Since 2016, he is the Artistic Consultant of Locarno Open Doors. As a film critic and journalist, he collaborated with “Il manifesto”, “Cineforum”, “Segnocinema”, “The Korea Times”, “Cahiers du cinéma”, “Positif” and “Senses of Cinema”. Furthermore, he has production credits on such films as Phan Dang Di’s Big Father, Small Father and Other Stories, Lav Diaz’s A Lullaby to the Sorrowful Mystery and Amit Dutta’s Chitrashala. He is a member of the European Film Academy and of the Asia Pacific Screen Awards Academy.
Romanian filmmaker, visual artist and curator. On the fluid border between reality and fiction, her works are a singular phenomenon within the Romanian cultural landscape, standing out through cutting-edge aesthetics and an uncompromising exploration of human psyche. Her first feature Touch Me Not, screened also at the Trieste FF, won the Golden Bear and Best First Feature awards at the 2018 Berlinale, nominated for the European Discovery Award at the EFA awards and was distributed in over 40 territories. She held masterclasses, workshops and lectures at international institutions and has served as jury member at Goteborg FF, Torino Filmlab, IDFA Amsterdam, Karlovy Vary, Oberhausen, Dok Leipzig among the others.
Ewa Puszczyńska is a renowned Polish film producer whose achievements include Oscar winner Ida (2013) and Cold War (Best Director, Cannes 2018), both directed by Paweł Pawlikowski. She graduated in English Literature from the University of Łódź. Since 1995 she has been working for Opus Film, an independent film production company, managing the development and execution of their projects and supervising co-productions and international sales. Puszczyńska is the founder of Extreme Emotions (which co-produced Quo Vadis, Aida? by Jasmila Žbanić, in competition at the latest Venice FF), and a lecturer at leading Polish film schools. She is currently working on new films by Tomasz Wasilewski and Jonathan Glazer.
LA GIURIA DEL CONCORSO DOCUMENTARI
THE JURY OF THE DOCUMENTARY COMPETITION

Heidi Gronauer
Direttrice della ZeLIG di Bolzano dal 1990, si dedica allo sviluppo di progetti e produzioni legati al documentario. Dal 2004 è responsabile del progetto europeo ESoDoc – European Social Documentary, indirizzato a filmmaker impegnati in progetti di documentario e cross-mediali su tematiche di rilevanza sociale, e di altri progetti cofinanziati dall’UE realizzati in India e in Africa. È attiva in Italia dalla fine degli anni Ottanta lavorando per Trento Cinema, programmando scambi culturali tra Germania e Italia. Collabora con l’associazione documentaristi italiani doc-it/Italian Doc Screenings, il Trento FF, il Fondo per il cinema in Alto Adige IDM. È membro dell’EFA.

Eszter Hajdú
Regista e sceneggiatrice pluripremiata, è nata in Ungheria e attualmente vive e lavora in Portogallo. Il suo documentario Judgment in Hungary (2013), sul processo a 4 imputati accusati di avere ucciso per razzismo adulti e bambini rom in Ungheria, ha ricevuto 19 premi internazionali ed è stato proiettato in 44 paesi. Per questo lavoro la Hajdú è stata premiata al Parlamento Europeo dall’allora presidente Martin Schulz. Nel 2018 ha realizzato Hungary 2018 - Behind the Scenes of Democracy alla vigilia delle nuove elezioni presidenziali in Ungheria. Entrambi i documentari sono stati presentati in concorso al Trieste FF. Eszter Hajdú tiene regolarmente seminari e lezioni di regia presso importanti università e istituzioni.

Leena Pasanen
Ha iniziato la sua carriera come giornalista. Nel 1993 ha iniziato a lavorare per YLE, la radio televisione finlandese e nel 2005 è stata nominata direttrice di EDN, European Documentary Network a Copenaghen. Tra il 2011 e il 2014 ha diretto a Budapest l’Istituto Finlandese e ha rivestito il ruolo di addetta culturale dell’Ambasciata di Finlandia. Negli anni 2015-2019 a Lipsia ha diretto DOK Leipzig, uno dei principali festival dedicati al documentario e all’animazione. A gennaio 2020 è stata nominata direttrice del Biografilm festival di Bologna. È stata membro di IDFA Forum, INPUT e del Premio Bonnier per il Giornalismo. Ha partecipato in qualità di giurata a numerosi festival internazionali.
Director of ZeLIG school for documentary, television and new media, Bolzano, since 1990, she is responsible for the development of documentary related projects and filmproductions. Since 2004 she is Head of Project of ESoDoc – European Social Documentary. She has also been responsible for the Media-Mundus/International projects ZeLIG realized in India and Africa. She has worked in Italy since the 1980s, when she collaborated with Trento Cinema, created theatre series and cultural exchanges between Germany and Italy. She has been on many juries, collaborates with the Italian documentary association doc-it/Italian Doc Screenings IDS, the Trento FF, the South Tyrolean Filmfund. She is member of EFA.
Award-winning film director and scriptwriter, Eszter Hajdú was born in Hungary, and currently lives and works in Portugal. Her documentary Judgment in Hungary (2013), about the trial of four defendants who systematically killed Roma adults and children in Hungary, with racist motivation, received 19 international awards, screened in 44 countries and Hajdú was awarded in the European Parliament by the then-President Martin Schulz. Hungary 2018 - Behind the Scenes of Democracy was shot on the eve of a new presidential election in Hungary. Both documentaries were in competition at the Trieste FF. Eszter Hajdú regularly gives lectures about filmmaking at universities and educational institutions.
She started her career as a journalist. In 1993 she joined YLE, Finnish Broadcasting Company and in 2005 she started working as the Director of EDN, European Documentary Network in Copenhagen. In 2011–2014 she worked in Budapest, leading the Finnish Institute and serving as cultural attaché at the Finnish Embassy. Between 2015-2019 she was based in Leipzig, Germany directing DOK Leipzig, one of the world leading film festivals for documentaries and animations. In January 2020 she took over the direction of Biografilm festival in Bologna. She has also been a board member of IDFA Forum, INPUT and the Bonnier’s Journalistic Award in Finland and served as a jury member at several international festivals.
LA GIURIA DEL CONCORSO CORTOMETRAGGI
THE JURY OF THE SHORT FILM COMPETITION

Alessandra De Luca
Giornalista e critico cinematografico, scrive per il quotidiano «Avvenire» e per il mensile di cinema «Ciak». Collabora con la Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia e con la Festa del Cinema di Roma. Ha organizzato numerose rassegne e ha scritto saggi sul cinema, tra cui le monografie su Johnny Depp, Michael Cimino e i serial televisivi.
Journalist and film critic, she writes for the Italian daily “Avvenire” and the movie magazine “Ciak”. She has published essays about Johnny Depp, Michael Cimino, tv serials, and worked for the organization of cinema exhibitions. She also collaborates with the Venice International Film Festival and with the Rome Film Fest.

Dimitra Karya
Nata a Taškent, Uzbekistan, da genitori greci, Dimitra Karya ha studiato lingua e letteratura francese all’Università di Atene. Da 1992 vive e lavora a Parigi. Dopo una specializzazione in Studi russi e dell’Europa centro orientale all’Università Paris 8, ha seguito una formazione in ambito cinematografico. Nel 2006 entra a far parte del comitato di selezione della Cinéfondation, la sezione del Festival di Cannes dedicata ai cortometraggi realizzati nelle scuole di cinema, e dal 2010 ne è diventata la direttrice.
Born in Tashkent, Uzbekistan, of Greek parents, Dimitra Karya studied French language and literature at the University of Athens. Since 1992 she has been living and working in Paris. After a postgraduate degree in Russian, Central and East European Studies at the University of Paris 8, she followed a training programme in cinema. In 2006 she joined the selection committee of the Cinéfondation – the student film section of the Cannes Film Festival. In 2010 she became the Artistic Director of the Cinéfondation Selection.

Andrijana Sofranić Šućur
Produttrice di film d’animazione, finzione e documentari di Belgrado, si interessa al cinema d’autore. Il suo primo film Mamonga di Stefan Malešević, è stato presentato nel 2019 al KVIFF. È la produttrice del documentario creativo Roots di Tea Lukač, e di due lungometraggi in corso di realizzazione, Usud di Stefan Malešević e 78 Days di Emilija Gašić. Nel 2019 insieme a Marija Stojnić e Miloš Ivanović ha fondato la società di produzione serba Set Sail Films. Sempre dal 2019 Andrijana collabora alla produzione di film d’animazione con la società To Blink Animation.
Belgrade based producer of animation, fiction and documentary, focused on author-driven cinema. Her first feature film, Mamonga by Stefan Malešević, premiered in 2019 at KVIFF. She is the producer of the creative documentary Roots by Tea Lukač, and two feature narrative films in development – Usud by Stefan Malešević and 78 Days by Emilija Gašić. In 2019, she joined forces with producers Marija Stojnić and Miloš Ivanović, and established a Serbian production company Set Sail Films. Andrijana has been producing animation films at To Blink Animation since 2019.
LA GIURIA DEL
“PREMIO CORSO SALANI 2021”
THE JURY OF THE “CORSO SALANI AWARD 2021”

Grazia Paganelli
Grazia Paganelli ha studiato Storia del cinema all’Università di Torino e lavora come programmatrice al Museo Nazionale del Cinema di Torino. Come critico cinematografico, collabora regolarmente a diverse riviste cinematografiche italiane. È autrice di Eric Von Stroheim. Lo sguardo e l’iperbole (2001), Il vento e la città. Il cinema di Amir Naderi (con Massimo Causo, 2006), Segni di vita. Werner Herzog e il cinema (2008), Una diagonale baltica. Cinquant’anni di produzione documentaria in Estonia, Lettonia e Lituania (2008), Illuminazione e verità. 23 film di Werner Herzog (2010). Insieme a Carlo Chatrian ha cocurato il libro Manga Impact. Il mondo dell’animazione giapponese (2010).

Donatella Palermo
Produttrice italiana, è nota per Tano da morire (1997) e Sud Side Stori (2000) entrambi diretti da Roberta Torre, Notturno bus (di Davide Marengo, 2007), Cesare deve morire dei fratelli Taviani, Orso d’oro a Berlino nel 2012. Con la sua casa di produzione Stemal Entertainment, nel 2015 ha prodotto Maraviglioso Boccaccio diretto sempre dai fratelli Taviani (nominato per il David di Donatello e il Nastro d’argento), nel 2016 Fuocoammare di Gianfranco Rosi, premiato con l’Orso d’oro a Berlino, e nel 2020 Notturno, diretto ancora da Rosi, in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia e candidato agli Oscar 2021. Ha inoltre coprodotto Last Words di Jonathan Nossiter, nella selezione ufficiale di Cannes 2020.

Carlo Michele Schirinzi
Cosa peggio di un anarchico nietzschiano, invasato batailliano, filomasochiano e fanatico sostenitore di Ubu che considera il Rinascimento, con tutto il “sociale” che ha innescato, culla di molti mali contemporanei?
Nasce nelle terre in cui i bizantini approdarono dopo la fuga da Nicea, l’estremo meridione italico, qualche anno prima che il punk si autodistruggesse. Nel 2004 fonda Untertosten Film - produktionen autarkiken, fantomatica casa di produzione con cui firma i suoi lavori sbeffeggiando l’industria cinematografica. Partecipa a festival internazionali ricevendo premi e retrospettive. Il suo film Padrone dove sei è stato selezionato al Trieste FF 2020 nella sezione “Premio Corso Salani”.
Grazia Paganelli studied Film History at the University of Turin and works as film programmer at the Museo Nazionale del Cinema of Turin. As a filmcritic, she is a regular contributor to several Italian film journals. She is the author of Eric Von Stroheim. Lo sguardo e l’iperbole (2001), Il vento e la città. Il cinema di Amir Naderi (with Massimo Causo, 2006), Segni di vita. Werner Herzog e il cinema (2008), Una diagonale baltica. Cinquant’anni di produzione documentaria in Estonia, Lettonia e Lituania (2008), Illumination and Truth. 23 films by Werner Herzog (2010). She co-edited with Carlo Chatrian Manga Impact. The World of Japanese Animation (2010).
Italian producer Donatella Palermo is known for Tano da morire (1997) and Sud Side Stori (2000) both directed by Roberta Torre, as well as Notturno bus (by Davide Marengo, 2007) and Cesare deve morire by the Taviani Brothers, which won the Golden Bear in Berlin in 2012. With her production company Stemal Entertainment, she produced in 2015 Maraviglioso Boccaccio another film directed by the Taviani Brothers; Gianfranco Rosi’s documentaries Fuocoammare, awarded the Golden Bear in Berlin in 2016, and Notturno (2020), in competition at the Venice Film Festival and Italian candidate for the Academy Awards 2021. She also co-produced Last Words by Jonathan Nossiter, included in the official selection of Cannes 2020.
What could be worse than a Nietzschean anarchist, Bataillian invader, pro-Masochian and fanatical Ubu supporter who considers the Renaissance, with all the “social” aspects it triggered, to be the cradle of many contemporary ills? He was born in the land where the Byzantines landed after their flight from Nicaea, in the extreme southern part of Italy, a few years before punk destroyed itself. In 2004 he founded Untertosten Filmproduktionen autarkiken, a fictitious production company with which he signs his works, mocking the film industry. He has participated in international film festivals and received awards and retrospectives. His film Padrone dove sei was selected at Trieste FF 2020 in the “Premio Corso Salani” section.

BERLINER / The Campaign
Marian Crișan
DASATSKISI
/ Beginning
Dea Kulumbegashvili
EXIL / Exile
Visar Morina
FRANCUZ / A Frenchman
Andrej Smirnov
GALAKTIKA E ANDROMEDËS
/ Andromeda Galaxy
More Raça
JAK NAJDALEJ STĄD
/ I Never Cry
Piotr Domalewski
MOJ JUTARNJI SMEH
/ My Morning Laughter
Marko Đorđević

OTAC / Father
Srdan Golubović
PARI
Siamak Etemadi
STRAH / Fear
Ivaylo Hristov
SUTEMOSE / In the Dusk
Šarūnas Bartas
SWEAT
Magnus von Horn
TAKO DA NE OSTANE ŽIVA / So She Doesn’t Live
Faruk Lončarević
BERLINER
La campagna / The Campaign

Romania 2020, HD, col., 93’ v.o. rumena / Romanian o.v.
Sceneggiatura / Screenplay: Marian Crișan, Gabriel Andronache.
Fotografia / Photography: Oles Mutu.
Montaggio / Editing: Tudor Pojoni.
Suono / Sound: Mihai Bogos, Alexandru Dumitru.
Scenografia / Art Director: Simona Padurețu.
Costumi / Costume
Designer: Anca Miron, Sonia Constantinescu.
Interpreti / Cast:
Ion Sapdaru, Ovidiu Crișan, Maria Junghietu, George Dometi, Sorin Cociș, Ion Ruscut, Ioana Chitu. Produzione / Produced by: Rova Film. Coproduzione / Co-produced by: Mandragora. Con il sostegno di / Supported by: Romanian Film Centre, Zenith Media Communication, Societatea Romana de Televiziune. Distribuzione internazionale / World Sales: Picture Tree International.
Viorel, un conducente di trattore onesto e di poche parole di una cittadina della Romania occidentale, incontra Mocanu, un politico di alto profilo in campagna elettorale per un seggio al Parlamento europeo. La sua auto si rompe e Viorel e sua moglie accolgono il politico nella loro modesta abitazione. Indagato per corruzione, Mocanu intravede un’opportunità e decide di prolungare la permanenza presso questa semplice famiglia per il resto della campagna elettorale, per conquistare gli elettori atteggiandosi a uomo comune in compagnia di un “vecchio amico”, un onesto contadino e gran lavoratore. Viorel, in cambio, riceverà un nuovo trattore.
“Berliner è una commedia satirica sulla politica e la vita, che racconta la storia di due persone totalmente diverse ... Uno sogna un trattore nuovo e l’altro il Parlamento europeo, e si usano reciprocamente ... Sono interessato anche al meccanismo di manipolazione di cui siamo oggetto durante il periodo elettorale. Come veniamo manipolati da una singola foto su Facebook, dal potere di una singola immagine in un’era in cui tutto scorre velocemente sugli schermi dei nostri smartphone, dal fatto che siamo bombardati da immagini e messaggi che ci dicono cosa fare, cosa pensare, cosa mangiare e chi votare ... Il film vi porta a Salonta, una tranquilla cittadina della Romania occidentale, la mia città natale … le macchine passano ogni mezz’ora, le persone vanno lentamente in bicicletta senza una meta precisa e persino i cani sembrano abbaiare più piano che nel resto del paese. Non si tratta solo di geografia, ma di raccontare una storia su persone che conosco, che capisco e verso cui provo empatia.” (M. Crișan)
Viorel, a quiet, upright tractor driver from a small town in West Romania meets Mocanu, a high profile politician campaigning for a seat in the European Parliament. Mocanu’s car has broken down nearby and Viorel and his wife welcome the politician into their humble home. Under investigation for corruption, Mocanu sees an opportunity and decides to stay with this modest family during the rest of the campaign, winning people’s hearts by posing as a common man next to his “old friend”, the honest, hard-working farmer. In return, Viorel will get a new tractor.
“The Campaign is a satire comedy about politics and life telling a story about two totally different people ... One dreams about a new tractor, the other wants to get into the EU Parliament, by using the other. I find these opposite characters intriguing ... What also interests me is the mechanism of manipulation we are part of when the election comes. How does the manipulation grow from a single photo on Facebook, the power of one image in an era when everything runs so fast on the screens of our smartphone, the fact that we are bombarded by images and messages telling us what to do, how to think, how to eat, who to vote ... The film will take you to Salonta, a quiet little town from West Romania, my hometown ... cars pass by every half hour, people slowly ride their bicycles going nowhere exactly and even dogs seem to bark more calmly than in the rest of Romania. This is not only geography but is more about telling a story about people that I know, that I understand and feel about.” (M. Crișan)


Marian Crișan
Regista e sceneggiatore, è nato nel 1976 a Salonta, in Romania. Il suo primo lungometraggio Morgen ha vinto il Premio speciale della giuria al festival di Locarno ed è stato candidato agli Oscar per la Romania. Il Trieste FF ha presentato nel 2013, in concorso lungometraggi, Rocker Berliner è stato presentato ai festival di Mosca e GoEast in Germania.
Film director and screenwriter, Marian Crișan was born in 1976 in Salonta, Romania. In 2010, his first feature film Morgen won the Special Jury Prize at the Locarno Film Festival, and was also the Romanian entry for the 84th Academy Awards. The Trieste FF presented his feature film Rocker in competition in 2013. The Campaign was presented at the Moscow IFF and GoEast in Germany.
filmografia scelta / selected filmography
2008 Megatron cm / sf; Premi / Awards: Cannes - Palma d’oro per il miglior cortometraggio / Palme d’Or for the Best
Short Film
2010 Morgen; Premi / Awards: LocarnoPremio speciale della giuria / Special Jury Prize
2012 Rocker
2015 Orizont
2016 Valea Mutã (The Silent Valley) serie
TV / TV Series
2020 Berliner (The Campaign)
DASATSKISI
L’inizio / Beginning

Georgia - Francia / Georgia - France 2020, HD, col., 125’ v.o. georgiana / Georgian o.v.
Sceneggiatura / Screenplay: Dea Kulumbegashvili, Rati Oneli.
Fotografia / Photography: Arseni Khachaturan.
Montaggio / Editing: Matthieu Taponier.
Musica / Music: Nicolas Jaar.
Suono / Sound: Séverin Favriau, Tengo Mandzulashvili, Stéphane Thiebaud.
Scenografia / Art Director: Guram Navrozashvili. Costumi / Costume Designer: Ketevan Kalandadze.
Interpreti / Cast:
Ia Sukhitashvili, Rati Oneli, Kakha Kintsurashvili, Saba Gogichaishvili.
Produzione / Produced by: First Picture, Office of Film Architecture. Coproduzione / Co-produced by: Zadig Films, Ga Films. In associazione con / In association with: Paradoxal Inc.
Con il sostegno di / Supported by: Jerusalem Sam Spiegel Film Lab, Georgian National Film Center, NL Film Fonds, Hubert Bals Fund.
Distribuzione internazionale / World Sales: Wild Bunch International.
In una tranquilla città di provincia, una comunità di Testimoni di Geova è attaccata da un gruppo estremista. In mezzo a questo scontro, il mondo familiare di Yana, la moglie del leader della comunità, lentamente si sgretola. Il suo scontento interiore cresce, mentre lotta per controllare i propri desideri.
Dasatskisi fa parte della selezione ufficiale di Cannes 2020 ed è stato presentato ai festival di Toronto e San Sebastian, dove è stato premiato come Miglior film.
“Dasatskisi è ambientato nella cittadina di Lagodekhi, ai piedi della catena del Caucaso, al confine con l’Azerbaigian. La vita nella regione è austera... L’84% della popolazione georgiana è di fede cristiano-ortodossa, un’istituzione potente legata all’identità georgiana ma anche allo Stato. Altre fedi religiose, come i Testimoni di Geova, sono considerate di seconda categoria. La conversione di Yana e della sua famiglia a questa fede li ha isolati dal mondo e, soprattutto, ha costretto Yana a un ruolo subalterno in casa propria. Mi sono chiesta quali fossero i sogni di Yana, ammesso che ne avesse. A cosa ha rinunciato quando ha deciso di affrontare un matrimonio con il capo di un gruppo religioso? Yana sta affrontando una crisi matrimoniale ed esistenziale. La sua storia è quella di una donna che non ha mai trovato la propria identità, Crede di avere tutto ciò che è indispensabile per sentirsi realizzata... E in questa ricerca di sé stessa, è terrorizzata da quello che scopre. Dasatskisi è il viaggio di una donna verso l’accettazione di sé, nonostante l’abisso cui si trova davanti.” (D. Kulumbegashvili)
In a sleepy provincial town, a Jehovah’s Witness community is attacked by an extremist group. In the midst of this conflict, the familiar world of Yana, the wife of the community leader, slowly crumbles. Yana’s inner discontent grows as she struggles to make sense of her desires.
Among the titles in the Cannes Official Selection 2020, Beginning was presented at Toronto IFF and San Sebastian, where was awarded Best Film.
“Beginning is set in the small town of Lagodekhi that lies at the bottom of Caucasus range, situated on the border with Azerbaijan. Life in the region is stern... 84% of the Georgian population is of Orthodox Christian faith, a powerful institution strongly associated with the Georgian identity but also with the State. Other religious denominations, such as Jehovah’s Witnesses, are viewed as second class. Yana and her family’s conversion to the Jehovah’s Witness faith isolated them from the world and moreover, subjected Yana to a subordinate role in her home. I wondered, what were Yana’s dreams, if she had any ? What did she give up when she decided to commit to a marriage with the leader of a religious group? We find Yana facing both a marital and existential crisis. Her story is that of a woman whose self-identity was never realized. She believes she has everything necessary to be a fulfilled woman... Yet, in her search for herself, she becomes terrified of what she finds. Beginning is a woman’s journey to accept herself, despite the infinite abyss she faces.” (D. Kulumbegashvili)


Dea Kulumbegashvili
Regista e sceneggiatrice georgiana, è nata nel 1986 e vive a Tbilisi. Ha studiato regia alla Columbia University di New York. Il suo cortometraggio Leta, è stato in concorso al Trieste Film Festival nel 2017. Dasatskisi è il suo lungometraggio di debutto.
Born in 1986, Dea Kulumbegashvili is Georgian writer and director based in Tbilisi. She studied film directing at Columbia University in New York City. Her short Leta was in competition at the Trieste Film Festival in 2017. Beginning is her debut feature.
2014 Ukhilavi sivrtseebi (Invisible Spaces) cm / sf
2016 Leta (Lethe) cm / sf
2020 Dasatskisi (Beginning); Premi / Awards: San Sebastian IFF – Miglior Film, Migliore regia, Migliore sceneggiatura, Miglior attrice / Best Film, Best Director, Best Screenplay, Best Actress; Toronto IFF - Premio FIPRESCI / FIPRESCI Award
Esilio / Exile

Germania - Belgio - Kosovo / Germany - BelgiumKosovo 2020, HD, col., 121’ v.o. tedesca - albanese / German - Albanian o.v.
Sceneggiatura / Screenplay: Visar Morina.
Fotografia / Photography: Matteo Cocco.
Montaggio / Editing: Laura Lauzemis, Hansjörg Weißbrich, Visar Morina.
Musica / Music: Benedikt Schiefer. Suono / Sound: Dirk Bombey.
Scenografia / Art Director: Christian Goldbeck.
Costumi / Costume
Designer: Gitti Fuchs.
Interpreti / Cast: Mišel Matičević, Sandra Hüller, Rainer Bock, Thomas Mraz, Flonja Kodheli.
Produzione / Produced by: Komplizen Film. Coproduzione / Co-produced by: Frakas Productions, Ikonë Studio, WDR, ARTE, VOO, BeTV. Con il sostegno di / Supported by: Film- und Medienstiftung NRW, Federal Government Commissioner for Culture and the Media, German Federal Film Fund, Tax Shelter of the Belgian Federal Government, Casa Kafka Pictures Movie Tax Shelter Empowered by Belfius, Medienboard Berlin-Brandenburg, Eurimages, Kosovo Cinematography Center, German Federal Film Board. Distribuzione internazionale / World Sales: The Match Factory.
Xhafer, un ingegnere farmaceutico di 45 anni originario del Kosovo e che vive in Germania, si sente vittima di discriminazione e bullismo sul posto di lavoro per ragioni etniche . Quando Xhafer trova un ratto morto appeso al cancello di casa, è convinto che i colleghi razzisti ne siano responsabili. Ogni fatto, parola e gesto rinforzano i suoi sospetti. Il suo malessere cresce di giorno in giorno. La moglie Nora, tedesca, è stanca di sentirlo parlare di questioni razziali. Forse i colleghi semplicemente non lo apprezzano? O c’è altro dietro la loro ostilità? Tutto questo è solo nella sua mente o è reale?
Miglior film al’ultimo festival di Sarajevo.
“Il conflitto evocato nel film in certa misura attinge alla mia esperienza, arrivai in Germania a 15 anni, non parlavo la lingua e ho dovuto lottare per trovare il mio spazio a scuola e nel privato ... Ma il film non è autobiografico in sé ... Trovo che in Occidente ci sia spesso una grande arroganza verso le persone provenienti da paesi economicamente deboli. Esiste un senso di superiorità percepito nell’educazione, nella libertà di pensiero e nei modi ... Ho scritto il film nel 2016, un anno particolare: l’atteggiamento verso i rifugiati era diverso ... Ho avuto la sensazione che il paese stesse cambiando, regnava la paranoia. La mia impressione era naturalmente anche influenzata dal materiale su cui lavoravo ogni giorno ... Non ho fatto questo film pensando a una problematica specifica, ma ho cercato di rendere visibili i meccanismi che conducono all’esclusione, così come ho voluto sottolineare quell’incertezza che un po’ alla volta ti cresce dentro.”
(V. Morina)
Xhafer, a 45-year-old, Kosovo-born pharmaceutical engineer living in Germany suddenly feels discriminated against and bullied at work because of his ethnic background. When Xhafer finds a dead rat hanging from the gate in front of his home, it is immediately clear to him that his racist colleagues could be behind it. Every occurrence, every word, every gesture is taken as evidence. Xhafer’s uneasiness grows every day. His German wife Nora is tired of him playing the race card all the time. Do his colleagues simply dislike him? Or is there more to their hostility? Is this all in his mind or is it the actual reality?
Best Feature Film at the latest Sarajevo Film Festival.
“The conflict the film portrays is of course autobiographically driven, I came to Germany at the age of fifteen, didn’t speak the language and had to fight for my position both at school and in private ... But the film isn’t per se autobiographical ... I find that in the West there’s often this great arrogance towards people from economically weak countries. There’s a perceived superiority when it comes to education, freedom of thought and manners ... I wrote the script in 2016, and found it to be a very special year. Sentiment towards refugees had turned ... I had the feeling the country was changing, that paranoia reigned. My impression was naturally also colored by the material I was dealing with every day … I didn’t make the film with a specifically formulated concern. But I definitely tried to make tangible the structures that can lead to exclusion, and, as I say, the aspect of seeping uncertainty was very important to me.” (V. Morina)


Visar Morina
Regista e sceneggiatore, è nato nel 1979 a Pristina, ora Kosovo, e ha studiato all’Accademia KHM a Colonia. Il suo film di debutto Babai ha ricevuto numerosi premi ed è stato presentato anche al Trieste Film Festival nel 2016. Exil è stato presentato in anteprima al Sundance Film Festival 2020, e successivamente alla Berlinale e al festival di Sarajevo. Film director and screenwriter, Visar Morina was born in Prishtina, now Kosovo, in 1979 and studied at the Cologne Academy of Media Arts. His feature debut Babai received multiple awards and was presented at the Trieste Film Festival in 2016. Exil premiered at the 2020 Sundance Film Festival and then was presented at the latest Berlinale and Sarajevo Film Festival.
filmografia scelta / selected filmography
2010 Der Schübling cm / sf
2013 Von Hunden und Tapeten cm / sf
2015 Babai; Premi / Awards: Karlovy Vary
IFF: Miglior regia / Best director
2020 Exil (Exile); Premi / Awards: Sarajevo
FF – Miglior film / Best Feature Film
FRANCUZ
Il francese / A Frenchman

Russia
2019-2020, HD, b-n / b-w, 128’ v.o. francese - russa / French - Russian o.v.
Sceneggiatura / Screenplay: Andrej Smirnov. Fotografia / Photography: Jurij Šaygardanov.
Montaggio / Editing: Alla Uruzbaeva.
Suono / Sound: Oleg Tatarinov. Scenografia / Art Director: Vladimir Goudilin.
Costumi / Costume
Designer: Liudmila Gainceva.
Interpreti / Cast: Anton Rival, Evgenija Obraztsova, Evgenij Tkačuk, Aleksandr Baluev, Roman Madyanov, Mikhail Efremov.
Produzione / Produced by: Marmot Film. Distribuzione internazionale / World Sales: All Media Company.
Nel 1957 lo studente francese Pierre Durand giunge a Mosca per un tirocinio all’Università di Stato, e fa la conoscenza della ballerina Kira Galkina e del fotografo Valera Uspenskij. Insieme esplorano la vita culturale di Mosca, non solo quella ufficiale, ma anche quella degli ambienti underground. Durante il suo anno nella capitale russa Pierre vive una vita completamente diversa da quella a cui era abituato prima di allora. Ma il tirocinio e l’esperienza di vita sovietica non sono le sole ragioni del suo viaggio. Pierre sta cercando suo padre, l’ufficiale bianco Tatiščev, arrestato negli anni Trenta. Francuz è stato presentato all’ultimo festival internazionale di Rotterdam.
“Per me era importante raccontare la storia della generazione di uomini degli anni Sessanta alla quale appartengo. Alcuni di loro hanno 7 o 8 anni più di me, come Evtušenko e Voznesenskij. Ricordo perfettamente quell’epoca di relativa libertà, una fase di distensione dopo il XX Congresso del PCUS e il Festival della gioventù a Mosca. Ho scelto di mostrare questo momento attraverso gli occhi di uno straniero, un francese. Avevo bisogno che fosse una persona normale, cresciuta in un paese normale, non in un regime totalitario. Volevo uno straniero che avesse uno sguardo obiettivo sulla nostra realtà. Questo racconto si mescola a quello di un ufficiale bianco che ha passato la vita nei campi di concentramento. Tatiščev non è una persona realmente esistita: è il risultato di molte storie diverse. Rappresenta un’intera generazione di persone con i loro ricordi personali ... Francuz è dedicato ad Aleksandr Ginzburg, uno dei primi dissidenti sovietici.” (A. Smirnov)
In 1957 French student Pierre Durand comes to Moscow to do an internship at Moscow State University. Here he meets ballerina Kira Galkina and photographer Valera Uspenskiy. Together with them he discovers the cultural side of Moscow - not just the traditional one, but the underground one as well. During his year in Russia’s capital Pierre lives an entirely different life than what he’s used to. But the internship and the experience of the Soviet people’s way of life are not the only things Pierre is after. He’s searching for his father, White officer Tatishchev, who was arrested in the 1930s.
A Franchman was presented at the latest Rotterdam International Film Festival.
“The most important thing for me was to tell the story of the generation of the men of the 60s, to which I belong. There are older men of the 60s (Evtushenko, Voznesenskiy) who are 7-8 years older than my peers. And I remember perfectly well that moment of relative freedom, a sign of relief after the 20th party convention and after the youth festival in Moscow. I decided to show this moment through a foreigner’s – a Frenchman’s – eyes. I needed him to be a normal person who grew up in a normal country, but not an offspring of the totalitarian regime. I needed a foreigner who would have an objective look at our reality. This story is mixed with the story of a White officer who spent his life in concentration camps. Tatishchev is not based on a real person; he has a lot of prototypes. This is a whole generation of the people who left their memoirs ... A Franchman is dedicated to the memory of Alexander Ginzburg — one of the first Soviet dissidents.” (A. Smirnov)


Andrej Smirnov
Regista, sceneggiatore, produttore e attore, è nato nel 1941 a Mosca. Si è diplomato in regia nel 1962 al VGIK di Mosca. Nel 2003 è stato insignito del titolo di “Artista del popolo russo”.
Director, screenwriter, producer and actor, Andrei Smirnov was born in 1941 in Moscow. He graduated in 1962 at VGIK directing department in Moscow. In 2003 he was awarded the title of People’s Artist of Russia.
filmografia scelta / selected filmography
1964 Pjad’ zemli
1966 Šutočka
1971 Belorusskij vozkal
1974 Osen’
1979 Veroj i pravdoj
2011 Žila-byla odna baba
2019-2020 Francuz (A Frenchman)
GALAKTIKA E ANDROMEDËS
La galassia di Andromeda / Andromeda Galaxy

Kosovo - Spagna - Italia - Macedonia del Nord / Kosovo - Spain - Italy - North Macedonia 2020, HD, col., 82’ v.o. albanese / Albanian o.v.
Sceneggiatura / Screenplay: More Raça. Fotografia / Photography: Dario Sekulovski. Montaggio / Editing: Don Raça. Musica / Music: Matteo Carbone. Suono / Sound: Agron Demolli. Scenografia / Art Director: Yllka Valla.
Interpreti / Cast:
Sunaj Raça, Elda Jashari, Juli Emiri, Avni Dalipi, Don Raça, Fisnik Istrefi, Mirsad Ferati, Agron Demolli, Nentor Fetiu, Aurita Agushi, Bekim Jashari, Fis Haliti, Shpejtim Kastrati, Nik Istrefi. Produzione / Produced by: Arena.
Coproduzione / Co-produced by: Nephilim producciones, 39FILMS, DMF film and video production.
Distribuzione internazionale / World Sales: Fandango Sales.
Kosovo 2019, la corruzione e la disoccupazione non permettono a Shpëtim di trovare un lavoro. Le cose si complicano quando l’orfanotrofio rimanda sua figlia a vivere con lui, ma lui non ha una casa. Dopo innumerevoli difficoltà, Shpëtim decide di tentare il tutto per tutto per pagare per sé e la figlia un viaggio verso la Germania, in cerca di una vita migliore.
Galaktika e Andromedës è stato presentato in anteprima in concorso al Sarajevo Film Festival 2020.
“Shpëtim, un uomo di mezza età, lotta disperatamente per trovare un lavoro. Quindi non può fare il padre e mantenere la sua unica figlia. Questa storia è dentro di me da moltissimo tempo; è un film che nasce da situazioni reali, viene dal mondo delle persone dimenticate e trascurate. Ho visto gente andare via per una vita migliore, per ragioni economiche e finanziarie, per condizioni mediche migliori, i bisogni fondamentali di un essere umano. È una storia che parla di persone con cui vivo e che, nonostante tutte le difficoltà, hanno sempre il sorriso sulle labbra e sono piene di speranza. Un uomo disprezzato, rifiutato ma ancora pieno d’orgoglio trova la felicità nelle cose più semplici che la vita gli offre, sua figlia e il desiderio di un futuro migliore gli danno speranza. Un padre che si sacrifica perché la sua unica figlia abbia un futuro. Con questo film ho voluto stare il più vicino possibile alla vita reale. Volevo che lo spettatore provasse cosa significhi essere così disperati e costretti a passare attraverso tutte queste avversità.”
(M. Raça)
Kosovo 2019, corruption and lack of employment has made it impossible for Shpëtim to find a job. Things get more complicated when the orphanage sends his daughter back to live with him and he doesn’t have a proper place to stay. After many attempts and frauds he experienced, Shpëtim decides to try everything possible to pay for them a trip to Germany in search of a better life.
Andromeda Galaxy premiered in competition at Sarajevo Film Festival 2020.
“Shpëtim, a middle-aged man, struggles to find a job. Thus he is incapable of being a father who can support his only child. This story has been living with me for a very long time; it is a film that came out from reality, the world of forgotten and neglected people. I’ve seen many people escape for a better life, for economic and financial reasons, better medical conditions, a human being’s fundamental needs. It is a story of people I live with who, despite all the struggles, have a smile on their faces and are full of hope.
An unwanted man, rejected but still is proud, finds happiness in the most simple and limited yet beautiful things that life has offered, his daughter and the wish for a better future give him hope. A father who sacrifices himself for a better future for his only daughter. My aim for this film was to be as close to real-life as possible; I wanted the audience to feel what it is like to be this man and go through these obstacles.” (M. Raça)


More Raça Scrittrice premiata, regista e attivista per i diritti delle donne, è nata in Kosovo nel 1992. Nel 2019 è stata selezionata, tra i registi, da Berlinale Talents. Attualmente lavora come assistente alla didattica presso la cattedra di regia alla Facoltà di Arte dell’Università di Pristina. Galaktika e Andromedës è il suo lungometraggio di debutto.
More Raça is an award-winning writer, director, and women’s rights activist born in Kosovo in 1992. She was selected to be part of Berlinale Talents 2019 as a director. Currently, she is working as a teaching assistant of Film Directing at the Faculty of Art, University of Pristina. Andromeda Galaxy is her debut feature film.
2013 Amel cm / sf
2016 Home cm / sf
2018 Ajo cm / sf
2020 Galaktika e Andromedës (Andromeda Galaxy)
JAK NAJDALEJ STĄD
Non piango mai / I Never Cry

Polonia - Irlanda / Poland - Ireland 2020, HD, col., 100’ v.o. polacca - inglese / Polish - English o.v.
Sceneggiatura / Screenplay: Piotr Domalewski.
Fotografia / Photography: Piotr Sobociński jr. Montaggio / Editing: Agnieszka Glińska. Musica / Music: Hania Rani.
Suono / Sound: Sebastian Kordasz, Kacper Habisiak, Marcin Kasiński.
Scenografia / Art Director: Katarzyna Filimoniuk, Edyta Fleszar.
Costumi / Costume Designer: Aleksandra Staszko, Sarah Yeoman.
Interpreti / Cast: Zofia Stafiej, Kinga Preis, Arkadiusz Jakubik, Dawid Tulej, Cosmina Stratan, Nigel O’Neil, Shane Casey, David Pearse, Donncha Crowley. Produzione / Produced by: Akson Studio. Coproduzione / Co-produced by: MK1 Productions. Con il sostegno di / Supported by: Polish Film Institute, Mazovia Warsaw Film Commission, Warmia-Masuria Film Fund, Screen Ireland, Eurimages. Distribuzione internazionale / World Sales: Wide Management.
Ola è un’adolescente schietta e coraggiosa. Aiuta la madre a prendersi cura del fratello disabile, mentre il padre lavora in un cantiere edile a Dublino. Ha promesso a Ola un’auto per il suo diciottesimo compleanno. Ola vuole diventare una taxista per aiutare la famiglia. È molto appassionata di macchine, ma viene sempre bocciata all’esame di guida. Quando suo padre muore in un tragico incidente sul lavoro, va in Irlanda da sola per riportare il suo corpo in Polonia. Ma una volta arrivata lì, si rende conto che non sarà un compito facile.
Jak Najdalej Stąd è stato presentato in anteprima al Festival di San Sebastian 2020.
“
Jak Najdalej Stąd è ambientato tra la Polonia di oggi e l’Irlanda. La storia è uno sguardo realistico sulle difficoltà che affrontano le famiglie separate dall’emigrazione: sullo sfondo c’è la vita dei lavoratori polacchi all’estero. Ma questa è soprattutto la storia di Ola, un’adolescente ribelle arrabbiata con il padre ... La sua vita è a un momento di svolta, il passaggio all’età adulta, in cui impara che ci sono cose più importanti delle automobili e del denaro ... I miei modelli cinematografici sono stati Manchester by the Sea e Tre manifesti a Ebbing, Missouri drammi intimi e toccanti ma anche metafore più ampie di ciò che vivono le persone che affrontano delle tragedie, intrise di un umorismo nero che dà speranza... La sceneggiatura prende spunto da vicende accadute a qualcuno vicino a me... Io stesso ho passato degli anni a cercare un modo di comunicare con mio padre, così intento ad assicurare il nostro futuro da diventare una figura alla quale pensavo solo perché provvedeva ai nostri bisogni materiali.”
(P. Domalewski)
Ola is an outspoken teenager with an ironclad character. She helps her mother take care of her disabled brother, while her father works on a construction site in Dublin. He promised Ola a car for her 18th birthday. Ola wants to become a taxi driver to support her family. She’s a bit of a car nerd, yet keeps on failing her driving test. When her father dies in a tragic work accident, Ola has to go to Ireland alone to bring his body back to Poland. On arriving there, she realises the task isn’t that easy. I Never Cry premiered at San Sebastian International Film Festival 2020.
“I Never Cry is set in modern Poland and Ireland. The story is a piercing, realistic look at the difficulties faced by families separated by emigration, told against the backdrop of the life of Polish workers abroad. But, most of all, it is a story about Ola, a rebellious teenager with a grudge against her father ... It is a breakthrough time in Ola’s life, her passage into adulthood, during which she will learn that some things are more important than cars and money ... Cinematic models for me are Manchester by the Sea and Three Billboards Outside Ebbing, Missouri - touching, intimate dramas providing a wider metaphor for the state of people in the face of tragedy. They are also filled with a large dose of black humour and give the viewers hope... The script is based on a story that happened to someone close to me... I personally have spent years trying to create a platform of communication with my father who was so focused on providing for the family that he turned into a figure I only thought of in terms of securing our material needs.” (P. Domalewski)


Piotr Domalewski Regista, sceneggiatore, attore e autore di teatro è nato nel 1983 a Łomża, in Polonia. Con il suo cortometraggio 60 kilo niczego (Sixty Kilos of Nothing) ha vinto il Concorso cortometraggi della 29ma edizione del Trieste FF. Film director, screenwriter, actor, writer for theatre, Piotr Domalewski was born in 1983 in Łomża, Poland. His short 60 kilo niczego (Sixty Kilos of Nothing) won the Short Film Competition of the 29th edition of the Trieste FF.
filmografia scelta / selected filmography
2013 Stranger cm / sf
2015 Chwila cm / sf
2017 60 kilo niczego (Sixty Kilos of Nothing) cm /sf; Premi / Awards: Trieste FF - Miglior cortometraggio / Best Short Film; Cicha noc (Silent Night) Premi / Awards: ‘Oscar’ del cinema polacco
– Miglior film, Miglior regista, Migliore sceneggiatura, Miglior debutto / Polish Film Awards – Best Film, Best Director, Best Screenplay, Discovery of the Year 2020 Jak Najdalej Stąd (I Never Cry)
MOJ JUTARNJI SMEH
Le mie risate mattutine / My Morning Laughter

Serbia 2020, HD, col. 94’ v.o. serba / Serbian o.v.
Sceneggiatura, montaggio / Screenplay, Editing: Marko Đorđević. Fotografia / Photography: Stefan Milosavljević. Musica / Music: Dino Merlin. Suono / Sound: Stevan Milošević, Kostas Fylaktidis. Scenografia / Art Director: Marija Kojić. Costumi / Costume Designer: Lila Vuković.
Interpreti / Cast:
Filip Đurić, Ivana Vuković, Jasna Đuričić, Nebojša Glogovac, Bratislav Slavković, Ema Muratović, Stefan Trifunovic, Sonja Isailovic, Djordje Djokovic, Simic Momcilo, Snezana Tatalovic, Aleksandar Mitrovic. Produzione / Produced by: Altertise. Coproduzione / Co-produced by: Cinnerent. Con il sostegno di / Supported by: Film Center Serbia, Kragujevac Municipality.
Dejan ha quasi 30 anni ed è ancora vergine. Si sforza di calmare il caos emotivo dentro di sé – dovuto in gran parte alla convivenza sotto lo stesso tetto con un padre spesso ubriaco e una madre iperprotettiva – per vedere se la sua amicizia con Kaća, una ragazza con cui lavora, può trasformarsi in altro. Dopo l’umiliazione subita durante una seduta con un sensitivo del luogo, Dejan realizza che non ha nulla da perdere. Incoraggiato da questa scoperta, cerca di rendere la propria vita almeno sopportabile.
Moj jutarnji smeh è stato presentato ai festival di Rotterdam e Sarajevo.
“Moj jutarnji smeh è un film sul raggiungimento dell’età adulta ma con un’eccezione: il protagonista non è un adolescente ma un uomo di 30 anni, ancora vergine. In un certo senso questa è una storia sulla mia generazione, iper protetta da genitori che hanno fatto di tutto per tenere i figli al riparo dalla terribile realtà in agguato fuori casa. L’idea alla base di questo film mi è venuta andando per curiosità da un sensitivo. La conversazione fu molto diversa da quello che mi ero immaginato. Si parlò infatti poco del mio futuro e molto della mia vita sessuale. Disse alcune cose vere, altre no, ma le parole che utilizzò e la sua passione erano così forti che, arrivato a casa, le trascrissi subito per non dimenticarle. Fu così che iniziò tutto, e ben presto mi vennero in mente degli episodi della mia vita e di quella di persone intorno a me; episodi che assomigliavano molto alla scena dal sensitivo. Ho realizzato solo alla fine del lavoro di scrittura che tutte le scene parlavano di un giovane uomo che dubita di sé in situazioni molto imbarazzanti e stressanti.” (M. Đorđević)
Dejan, even though he is almost thirty, is still a virgin. He tries to repress the turmoil he feels, which is caused by living under the same roof with his drunken father and overprotective mother, to see if he can actually go beyond just friendship with Kaća, a nice girl he works with. After the local psychic humiliates him during the séance, Dejan realizes he has nothing to lose. Empowered by this realization, he attempts to make his life at least bearable.
My Morning Laughter was presented at Rotterdam and Sarajevo film festivals.
“My Morning Laughter is a coming-of-age movie but with one huge exception: the main protagonist is not a teenager but a 30-year-old virgin. In a broader sense it is a story about my generation, a generation that was overprotected by our parents, who gave their best at shielding us from the awful reality that was lurking outside of our homes. The idea for this film came to me when, out of curiosity, I went to see a local psychic. The conversation went nothing how I expected. He, the psychic, spent a great deal of time not predicting the future, but talking about my sex life. Some things that he was saying were true, some were not, but the words that he used and the passion behind them were so strong that when I got home, I wrote them down immediately in fear of forgetting them. That is when it all started, and I soon began remembering scenes, either from my life or from the people around me, scenes that matched the authenticity of the ‘psychic scene’. I realised it then, when the script was over, that all the scenes spoke about a young man struggling with self-doubt in very shameful and stressful situations for him.” (M. Djordjević)


Marko Đorđević Regista, è nato nel 1988 a Kragujevac, ora Serbia. Moj jutarnji smeh è il suo film di debutto.
Film director, Marko Djordjević was born in 1988 in Kragujevac, now Serbia. My Morning Laughter is his debut feature.
filmografia scelta / selected filmography
2012 Na drugoj obali cm / sf
2016 Bee Stung in Big Little Bees cm / sf
2020 Moj jutarnji smeh (My Morning Laughter)
OTAC
Padre / Father

Serbia - Francia - Germania - Croazia - SloveniaBosnia ed Erzegovina / Serbia - France - GermanyCroatia - Slovenia - Bosnia and Herzegovina 2020, HD, col., 120’ v.o. serba / Serbian o.v.
Sceneggiatura / Screenplay: Srdan Golubović, Ognjen Sviličić.
Fotografia / Photography: Aleksandar Ilić.
Montaggio/Editing:
Petar Marković
Suono / Sound: Bruno Tarrière, Erik Mischijew, Corina Fleig. Scenografia / Art Director: Goran Joksimović.
Costumi / Costume
Designer:
Ljiljanja Petrović.
Interpreti / Cast: Goran Bogdan, Boris Isaković, Nada Šargin, Milica Janevski, Muharem Hamzić, Ajla Šantić, Vahid Džanković, Milan Marić, Jovo Maksić, Nikola Rakočević.
Produzione / Produced by: Film House Baš Čelik, A.S.A.P. Films, Neue Mediopolis Filmproduktion, Vertigo, Propeler Film, SCCA/ Pro.Ba.
Coproduzione / Co-produced by: ZDF Arte, Arte France. Con la partecipazione di / With the participation: Film Center Serbia, Ministarstvo kulture Republike Srbije, Eurimages, Arte France, ZDF Arte, Mitteldeutsche Medienförderung, CNC, Ministère Français de la Culture et de la Communication - Institut Français - Aides aux Cinémas du Monde, Croatian Audiovisual Centre, Slovenian Film Centre, Fondacija za kinematografiju Sarajevo, Creative Europe Programme - MEDIA of the European Union, Viba Film. Distribuzione internazionale / World Sales: The Match Factory.
ANTEPRIMA ITALIANA / ITALIAN PREMIERE
In una cittadina serba, Nikola, lavoratore alla giornata e padre di due figli, è costretto dai servizi sociali a rinunciare a loro dopo che la povertà e la fame hanno portato la moglie a commettere un atto disperato. Fino a quando non riuscirà a provvedere in maniera adeguata al loro mantenimento, i bambini saranno dati in affidamento. Nonostante gli sforzi e i numerosi ricorsi di Nikola, il responsabile dei servizi sociali non consente ai bambini di fare ritorno in famiglia e la situazione appare disperata. Quando però Nikola scopre che gli amministratori locali potrebbero essere corrotti, decide di attraversare tutta la Serbia a piedi per presentare il proprio caso direttamente a Belgrado.
Otac è stato presentato in anteprima nella sezione “Panorama” della Berlinale 2020, dove ha vinto il Premio del pubblico.
“Otac si ispira a un fatto realmente accaduto. Quando ho letto per la prima volta questa storia, il padre che ha ispirato il film era davanti al Ministero del Lavoro, a protestare e a chiedere che i suoi figli gli venissero restituiti ... Per giorni sono andato a trovarlo e a offrirgli il mio aiuto. Mi sono reso conto che c’era qualcosa di speciale nella sua storia: m’ispirava e al tempo stesso era molto cinematografica, una sorta di Paris, Texas in stile balcanico. Ero anche affascinato dall’atto di camminare come gesto di protesta e di libertà … Grande fonte d’ispirazione è stato per me il cinema dell’Onda Nera jugoslava, l’opera di Makavejev, Petrović, Pavlović e Žilnik. I loro film sono intransigenti e coraggiosi … mi sono ispirato anche al diario di Werner Herzog, Sentieri sul ghiaccio sul suo viaggio di tre settimane, da Monaco a Parigi a piedi nel gennaio 1974.” (S. Golubović)
A small town in Serbia. Nikola, day laborer and father of two, is ordered to give up his children to social services after poverty and hunger drive his wife to commit a desperate act. Until he can provide adequate conditions for their upbringing, the children will be placed in foster care. Despite Nikola’s best efforts and several appeals, the head of the social services centre refuses to return his children and his situation seems hopeless. But when Nikola discovers the local administration may be corrupt, he decides to travel across Serbia on foot and take his case directly to the national ministry in Belgrade.
Father premiered in the “Panorama” section at the latest Berlinale, where the film won the Audience Award.
“Father is inspired by an actual event and an actual man. When I first read his story the father who inspired the film was already in front of the Ministry of Labour, protesting and demanding his children be returned to him ... For days I went to see him and offer my support. I realised that there was something very special to his story, something inspirational and cinematic, a Balkans-style Paris, Texas of sorts. Also, I was intrigued by the walking, as an act of protest and freedom ... As well as of revolt and resistance … My great inspiration was Yugoslav Black Wave, films by Makavejev, Petrović, Pavlović and Žilnik. Their films are uncompromising and brave … Another great source of inspiration while writing the script for this film was Werner Herzog’s diary, Of Walking in Ice. His record of his three-week-long journey, from Munich to Paris on foot in January 1974.” (S. Golubović)


Srdan Golubović
Regista e scrittore, è nato a Belgrado nel 1972. Membro dell’EFA, insegna regia alla Facoltà di arti drammatiche a Belgrado. Il Trieste Film Festival ha presentato tutti i suoi film.
Film director and writer, Srdan Golubović was born in Belgrade in 1972. Member of EFA, he teaches film directing at the Faculty of Dramatic Arts in Belgrade. The Trieste Film Festival presented all his films.
filmografia scelta / selected filmography
2001 Apsolutnih sto (Absolute Hundred)
2007 Klopka (The Trap)
2013 Krugovi (Circles); Premi / Awards: Sundance FF – Premio speciale della giuria / Special Jury Award; Sarajevo FF - Premio del pubblico / Audience Award
2020 Otac (Father); Premi / Awards: Berlinale – Premio del pubblico / Audience Award
PARI

Grecia - Francia - Paesi Bassi - Bulgaria / Greece - France - Netherlands - Bulgaria 2020, HD, col., 101’
v.o. farsi - inglese - greca / Farsi - English - Greek o.v.
Sceneggiatura / Screenplay: Siamak Etemadi.
Fotografia / Photography: Claudio Bolivar.
Montaggio / Editing: Panos Voutsaras.
Musica / Music: Avia.
Suono / Sound: Boris Trayanov, Vincent Sinceretti, Jan Schermer.
Scenografia / Art Director: Wilbert van Dorp.
Costumi / Costume Designer: Mayou Trikerioti.
Interpreti / Cast: Melika Foroutan, Shahbaz Noshir, Sofia Kokkali, Argyris Pandazaras, Lena Kitsopoulou, Dimitris Xanthopoulos. Produzione / Produced by: Heretic.
Coproduzione / Co-produced by: Le Bureau, TopKapi Films, The Chouchkov Brothers, Bord Cadre Films, Biokon. Con il sostegno di / Supported by: Greek Film Centre, ERT, CNC, Netherlands Film Fonds, Netherlands
Production Incentive, Bulgarian National Film Centre, Creative Europe Media, Eurimages. Distribuzione internazionale / World Sales: Heretic Outreach.
Babak, uno studente iraniano in Grecia, non si presenta in aeroporto per accogliere i genitori in visita ad Atene. Pari e l’anziano marito, entrambi devoti musulmani, all’estero per la prima volta, sono impreparati a cercare il figlio in un ambiente estraneo e che li intimidisce. Gli sforzi per trovare degli indizi si rivelano vani e si trovano ben presto in un vicolo cieco. Ma Pari non rinuncia, sebbene tornare in Iran si prospetti come l’unica scelta ragionevole. Seguendo i passi del figlio ribelle negli angoli più bui della città, attingerà alla sua forza interiore per ottenere più di quanto avrebbe fatto una madre sulle tracce di un figlio scomparso.
Presentato in anteprima nella sezione “Panorama” della Berlinale 2020.
“Cosa succede quando la nostalgia per una persona amata non ci permette di continuare a vivere come prima? Cosa accade se la persona che ci manca non si trova? Per una madre la ricerca di un figlio scomparso può trasformarsi in un viaggio alla scoperta di se stessa? Queste sono le domande che mi sono posto quando ho deciso di girare Pari. Pari è una donna condizionata dal suo ambiente: una casalinga, musulmana, iraniana, una madre. Ma in lei c’è più di questo. Il desiderio di vedere suo figlio diventa la forza trainante che la conduce in un mondo sconosciuto. La seguiremo in una corsa avvincente in cui passo dopo passo i suoi meccanismi di protezione, frutto di passati compromessi, vengono meno. Resterà sola, esposta, straniera in un paese sconosciuto. È possibile che la perdita sia il catalizzatore di una trasformazione interiore? Pari è una storia di amore e nostalgia, di separazione e ricerca. Proprio come nelle poesie sufi persiane, spero che questa sia una storia di rinascita. Pari è il nome di mia madre.” (S. Etemadi)
Babak, an Iranian student in Greece, doesn’t show up to welcome his visiting parents at the Athens airport. Pari and her older husband, both devout Muslims abroad for the first time, are ill-prepared to search for their son in an intimidating and alien environment. All their attempts to find a clue that might lead them to him prove to be in vain and they soon reach a dead end. But Pari can’t give up looking for him, even when returning to Iran seems like her only choice. Following the steps of her rebellious son in the darkest corners of the city, she will exhaust her inner strength to achieve more than a mother’s search for her missing son. Pari premiered in the “Panorama” section at the latest Berlinale.
“What happens when our longing for a love doesn’t let us continue our lives as we used to? What if whom we long for is nowhere to be found? Can a mother’s search for her missing son turn into a journey of self-discovery? These were the questions in my mind when I set out to make Pari. Pari is a woman completely conditioned in her environment: a housewife, a Muslim, an Iranian, a mother. But there is more to her underneath this persona. Her longing to see her child becomes the driving force taking her further and further into an unknown world. We will follow her in this suspenseful ride where step by step her layers of protection, secured by past compromises, are taken away. She will be left alone, exposed, a stranger in a strange land. Is it possible that her loss could now be a catalyst for her inner transformation? Pari is a story of love and longing, of separation and search. Just as in the poems of the Persian Sufis, I hope it is a story of a rebirth. Pari is the name of my mother.” (S. Etemadi)


Siamak Etemadi
Regista e attore, Siamak Etemadi è nato a Teheran. Nel 1995 si è trasferito ad Atene dove ha studiato cinema e ha lavorato come assistente alla regia. Pari è il suo lungometraggio di debutto.
Director and actor, Siamak Etemadi was born in Tehran. In 1995, he moved to Athens, where he studied cinema and worked extensively as assistant director. Pari is his debut feature.
2001 Vignette cm / sf
2003 Paramithas cm / sf
2012 Cavo d’oro cm / sf
2020 Pari
STRAH
Paura / Fear

Bulgaria 2020, HD, b-n / b-w, 100’ v.o. bulgara - inglese / Bulgarian - English o.v.
Sceneggiatura / Screenplay: Ivaylo Hristov.
Fotografia / Photography: Emil Christov.
Montaggio / Editing: Toma Waszarov.
Musica / Music: Kiril Donchev.
Suono / Sound: Svetlozar Georgiev. Scenografia / Art Director: Mira Khalanova.
Costumi / Costume Designer: Marina Yaneva.
Interpreti / Cast: Svetlana Yancheva, Michael Flemming, Ivan Savov, Stoyan Bochev, Krassimir Dokov, Miroslava Gogovska, Kristina Yaneva.
Produzione / Produced by: Pro Film.
Coproduzione / Co-produced by: Transformеrs, Sonus, Kinolight, Revo Films. Con il sostegno di / Supported by: Bulgarian National Film Centre.
Distribuzione internazionale / World Sales: Films2C.
Svetla è una vedova che ha recentemente perso il lavoro come insegnante. Il villaggio in cui vive si trova sul confine tra Bulgaria e Turchia e spesso si vedono passare dei profughi. Un giorno, mentre è a caccia nella foresta, Svetla incontra un migrante africano. Come cittadina rispettosa della legge, porta l’immigrato clandestino alla stazione di guardia della frontiera, ma le viene detto di arrangiarsi da sola – ci sono così tanti profughi e non c’è nessun posto dove ospitarli. Così Svetla decide di accogliere in casa l’uomo. Questo porta la sua vita a una svolta drammatica. È costretta a mettersi contro tutte le persone con cui ha vissuto fino a quel momento, che esigono che il rifugiato di colore lasci immediatamente il villaggio.
Miglior film al Golden Rose Bulgarian Feature Film Festival di Varna, dove è stato presentato in anteprima, e Miglior Film Black Nights IFF di Tallin.
“Nonostante il titolo, Strah non è un film dell’orrore. È un film sulle paure che portiamo tutti nel profondo di noi stessi. Nel film ci sono violenza, tristezza e paura, ma anche un vibrante umorismo, ironia e in molti momenti sarcasmo, che trasforma il dramma in una commedia dell’assurdo. Questo è un film sull’amore che fa male, ma che va oltre la paura, con un finale inaspettato.” (I. Hristov)
Svetla is a widow who has recently lost her job as a teacher. The village in which she lives is close to the border of Bulgaria with Turkey and refugees often appear nearby. One day, while hunting in a forest, Svetla comes across a migrant from Africa. As a law-abiding citizen, she sends the illegal immigrant to the border guard station, but is told that she should manage on her own – there are so many refugees that there is nowhere to put them. Svetla decides to take the man in her house. This brings about a dramatic turn in her life. She is forced to rebel against the people she has lived with as they urge the black refugee to leave the village immediately.
Best Feature Film at the Golden Rose Bulgarian Feature Film Festival in Varna, where the film had its premiere, and Best Film at Black Nights IFF in Tallin.
“Despite the title, Fear is not a horror film. This is a film about the fears that each of us carries deep inside. There is violence in the film, you will go through feelings of sadness and anger, but you will also enjoy its vibrant humor, irony, and even sarcasm in many moments, which turn the drama into absurd comedy. This film is about painful love, a love beyond fear, with an unexpected ending.” (I. Hristov)


Ivaylo Hristov
Attore e regista, Ivaylo Hristov è nato a Sofia nel 1955. Dal 1992 insegna recitazione presso l’Accademia nazionale per il teatro e le arti cinematografiche di Sofia. Al suo attivo ha più di 50 ruoli in teatro e più di venti nel cinema e ha curato la regia di numerose produzioni teatrali. Bulgarian actor and director Ivaylo Hristov was born in Sofia in 1955. Since 1992 Hristov teaches acting at the National Academy for Theatre and Film Arts in Sofia. He has more than 50 roles in theatre, and more than twenty in feature films to his credit, and directed several stage productions.
filmografia (come regista) / filmography (as director)
2003 Emigranti (Emigrants) diretto con / directed with Ludmil Todorov; Premi / Awards: Golden Rose Bulgarian FFF - Miglior film / Best Film
2006 Priyatelite me narichat chicho (My Friends Call Me Uncle)
2010 Stapki v pyasaka (Footsteps in the Sand)
2015 Karatsi (Losers); Premi / Awards: Moscow IFF- Miglior film / Best Film; Golden Rose Bulgarian FFF - Miglior film / Best Film
2020 Strah (Fear); Premi / Awards: Golden Rose Bulgarian FFF - Miglior film, Migliore attrice / Best Film, Best Actress; Black Nights IFF - Miglior film / Best Film.
SUTEMOSE
Al crepuscolo / In the Dusk

Lituania - Francia - Rep. Ceca - Serbia - Portogallo - Lettonia / Lithuania - France - Czech RepublicSerbia - Portugal - Latvia 2020, HD, col., 128’ v.o. lituana / Lithuanian o.v.
Sceneggiatura / Screenplay: Šarūnas Bartas, Ausra Giedraitytė. Fotografia / Photography: Eitvydas Doškus.
Montaggio / Editing: Simon Birman.
Musica / Music: Jakub Rataj.
Suono / Sound: Fabrice Osinski, Vladmir Golovnitski, Simon Apostolou.
Scenografia / Art Director: Jurgis Krasons, Janis Kalnins, Aivars Zukovskis. Costumi / Costume Designer: Nina Moravcova.
Interpreti / Cast: Arvydas Dapšys, Marius Povilas Elijas Martinenko, Alina Žaliukaitė-Ramanauskienė, Salvijus Trepulis, Valdas Virgailis, Rytis Saladžius, Saulius Šeštavickas. Produzione / Produced by: Studija Kinema, KinoElektron. Coproduzione / Co-produced by: Sirena Film, Biberche Productions, Terratreme Filmes, Mistrus Media. Distribuzione internazionale / World Sales: Luxbox.
Lituania, 1948. La guerra è terminata, ma il paese è in macerie. Il diciannovenne
Untė fa parte del movimento partigiano che resiste all’occupazione sovietica. Non combattono ad armi pari, ma questa lotta disperata determinerà le sorti di tutta la popolazione. Nell’età in cui si scopre la vita, Untė conosce la violenza e il tradimento. Le linee si confondono tra la passione bruciante della giovinezza e la causa per la quale sta combattendo. Si impegna con tutto se stesso, anche se questo significa perdere l’innocenza...
Sutemose fa parte della selezione ufficiale di Cannes 2020 ed è stato presentato in anteprima all’ultimo Festival Internazionale di San Sebastian.
“Alla fine della Seconda guerra mondiale con la vittoria degli Alleati, l’Unione Sovietica occupò nuovamente la Lituania dopo i Nazisti, e completò l’opera di assimilazione iniziata prima della guerra. Il presidente lituano scappò in Occidente, senza lasciare istruzioni ... Parte dell’esercito lituano indipendente si addentrò nella foresta, dando vita a unità di resistenza organizzata attive fino al 1953, cui si aggiunsero molti cittadini lituani – alcuni per sfuggire alla coscrizione nelle forze militari sovietiche, altri per evitare l’arresto e la deportazione in Siberia ... La resistenza nasce dalla speranza, una forza primaria che deve restare in vita, da qualche parte, nei momenti più bui. La storia lituana non finisce con la morte dell’ultimo partigiano. Quando la resistenza armata organizzata terminò nel 1953, la Lituania non fu distrutta, ma pesantemente danneggiata. La storia della resistenza lituana si concluse solo con la proclamazione dell’indipendenza nel 1991.” (Š. Bartas)
Lithuania, 1948. War is over, but the country is left in ruins. 19-year-old Untė is a member of the Partisan movement resisting Soviet occupation. They do not fight on equal terms, but this desperate struggle will determine the future of the whole population. At the age of discovery of life, Untė discovers violence and treachery. The lines are blurred between the burning passion of his youth and the cause for which he is fighting. He will invest himself wholeheartedly, even if it means losing his innocence…
Among the titles in the Cannes Official Selection 2020, In the Dusk premiered at the latest San Sebastian International Film Festival 2020.
“At the end of WW II with the victory of the Allies, the Soviet Union reoccupied Lithuania from the Nazis, and finished its assimilation that had just started before the war. The Lithuanian president escaped to the West, leaving no instructions ... Part of the remaining independent Lithuanian army went out into the wild forests, where they formed units of organized resistance that lasted until 1953, which were joined by a large number of Lithuanian men – some hiding away from the Soviet military draft, others fleeing arrest and deportation to Siberia ... Resistance is born from hope, a primal force that must stay alive, somewhere, in the darkest moments. Lithuania’s history did not end with the death of the last partisan. When organized armed resistance ended by 1953, Lithuania was not destroyed, but it was severely damaged. The history of Lithuanian resistance ended with the proclamation of independence in 1991.” (S. Bartas)


Šarūnas Bartas
Nato nel 1964 a Siauliau, ora Lituania, è uno fra i più importanti registi lituani ed europei. Nel 1989 ha fondato Studija Kinema, la prima casa di produzione cinematografica indipendente lituana. A lui il Trieste FF ha dedicato un omaggio nel 1997, mentre nel 2018 il suo film Frost è stato selezionato in concorso lungometraggi.
Born in 1964 in Siauliau, now Lithuania, Sharunas Bartas is one of the most prominent lithuanian and european directors. In 1989, he founded Studija Kinema, the first independent studio in Lithuania. The Trieste FF dedicated to him a tribute in 1997, while in 2018 Frost was selected in the feature film competition.
filmografia scelta / selected filmography
1990 Praejusios dienos atminimui (In the Memory of a Day Gone by) doc.
1991 Trys dienos; Premi / Awards: Berlinale
– Premio Fipresci / Fipresci Prize
1995 Koridorius
1996 Few of Us (Lontano da Dio e dagli uomini)
1997 Namai (The House)
2000 Freedom
2005 Septyni nematomi zmones (Seven Invisible Men)
2010 Eastern Drift
2015 Peace to Us in Our Dreams
2017 Frost
2020 Sutemose (In the Dusk)
SWEAT

Polonia - Svezia / Poland - Sweden 2020, HD, col., 106’ v.o. polacca / Polish o.v.
Sceneggiatura / Screenplay: Magnus von Horn. Fotografia / Photography: Michał Dymek.
Montaggio / Editing: Agnieszka Glińska. Suono / Sound: Michał Robaczewski. Scenografia / Art Director: Jagna Dobesz.
Interpreti / Cast: Magdalena Koleśnik, Julian Świeżewski, Aleksandra Konieczna, Zbigniew Zamachowski.
Produzione / Produced by: Lava Films.
Coproduzione / Co-produced by: Zentropa Sweden, Film i Väst, CANAL +, EC1 Łodź – City of Culture, Opus Film, DI Factory, ITI Neovision. Con il sostegno di / Supported by: Polish Film Institute, Swedish Film Institute, Media Creative Europe. Distribuzione internazionale / World Sales: New Europe Film Sales. Distribuzione per l’Italia / Distributed in Italy by: Blue Swan Entertainment.
Sweat ritrae tre giorni della vita di Sylwia Zając, una motivatrice del fitness di 30 anni che vive a Varsavia ed è diventata una celebrità grazie a un uso sfrenato dei social media. Si è fatta da sé ed è una gran lavoratrice, da una parte mantiene il proprio corpo in splendida forma e dall’altra ispira migliaia di persone a fare lo stesso. Quando un post su Instagram nel quale confessa di sentirsi sola diventa virale, uno stalker si presenta fuori dal suo appartamento. Sylwia tenta di ignorarlo concentrandosi sui molti impegni, ma quando le manifestazioni della sua presenza diventano via via più pesanti, trova difficile restare positiva e continuare a sorridere. Sweat è fra i titoli della selezione ufficiale di Cannes 2020.
“Gli esibizionisti delle emozioni mi affascinano, forse perché mi trovo dalla parte opposta ... Ho iniziato a seguire una motivatrice del fitness e influencer ... Il numero di foto e video che posta ogni giorno è impressionante ... Ma chi è realmente, prima di iniziare a filmarsi? ... Mi è venuta voglia di fare un film su di lei ... guardarla più da vicino e utilizzare la mia immaginazione per colmare i vuoti. Sylwia è un personaggio del tutto contemporaneo ... Accetta te stesso, dice, ma che succede quando è lei a non accettarsi? Quando lo stalker Rysiek entra nella sua vita, inizia a dubitare di sé, perché in molti modi lui le somiglia ... Entrambi hanno questa apertura emotiva che li rende attraenti e affascinanti. Volevo esplorare le loro affinità e le ragioni per le quali questi ‘mostri’ a volte mi rendono geloso ... e al tempo stesso mi spaventano. Sweat mostra tre giorni della vita di Sylwia. Tre soli giorni, in cui la donna cambia e si avvicina alla propria essenza.” (M. von Horn)
Sweat is about three days in the life of Sylwia Zając, a 30-year-old fitness motivator living in Warsaw who has gained celebrity status due to her avid use of social media. She is self-made and hard working, on one hand keeping her own body in the best possible shape as well as inspiring thousands of others to do the same. When an Instagram post where she confesses to feeling lonely goes viral, a stalker appears outside her apartment. Sylwia tries to ignore him and stick to her busy schedule but when his attempts to contact her become more and more vulgar she finds it difficult to remain positive and smiling.
Sweat is among the titles in the Cannes Official Selection 2020.
“Emotional exhibitionists fascinate me, probably because I am on the opposite side of that spectrum ... I started following a fitness motivator and influencer ... The amount of photos and videos she posted each day amazed me ... But who is she the moment before she starts recording herself? ... I wanted to make a film about her ... to take a closer look and use my own imagination to fill in the gaps. Sylwia is an extremely contemporary character ... Accept yourself, she says, but what happens when she has problems accepting herself? When her stalker, Rysiek, enters her life she starts doubting herself, because, in many ways, he’s similar to her ... They both have an emotional openness that makes them attractive and intriguing. I want to explore their similarities and why these ‘freaks’ sometimes make me jealous ... but at the same time I fear them. Sweat is three days in Sylwia’s life. Just three days where she experiences an internal shift and becomes more connected to who she really is.” (M. von Horn)


Magnus von Horn
Regista, è nato nel 1983 a Göteborg, in Svezia e vive e lavora in Polonia. Si è diplomato alla Scuola Nazionale di Cinema di Łódź nel 2013, dove ora insegna regia. Sweat è stato presentato in molti festival internazionali, fra cui quelli di Zurigo, Tokyo e Chicago.
Film director Magnus von Horn was born in 1983 in Gothenburg, Sweden, and lives and works in Poland. He graduated from the National Film School in Łódź in 2013, where he now teaches directing. Sweat was presented in many international film festivals, among them Zurich, Tokyo and Chicago.
filmografia scelta / selected filmography
2007 Radek; Mleczaki cm / sf
2008 Echo cm / sf
2011 Without Snow cm / sf
2015 The Here After
2020 Sweat
TAKO DA NE OSTANE ŽIVA
Così lei non vive più / So She Doesn’t Live

Bosnia ed Erzegovina / Bosnia and Herzegovina 2020, HD, col., 92’ v.o. bosniaca / Bosnian o.v.
Sceneggiatura, montaggio / Screenplay, Editing: Faruk Lončarević.
Fotografia / Photography: Alen Alilović.
Musica / Music: Mirza Tahirović, Armin Saković.
Suono / Sound: Mirza Tahirović.
Costumi
/ Costume Designer: Lejla Graho.
Interpreti / Cast:
Aida Bukva, Dino Sarija, Enes Kozličić, Aleksandar Seksan, Mehmed Porča, Faketa Salihbegović-Avdagić. Produzione / Produced by: Faruk Lončarević, Rusmir Efendić.
Un giorno qualunque nella provincia bosniaca dalla quale Aida cerca di emanciparsi. Dopo la rottura con il fidanzato, il violento Kerim, inizia una relazione con un uomo più anziano. Nel frattempo Kerim, inasprito dalla fine della relazione, trascorre del tempo con il giovane e ingenuo amico Suad. Irrequieti e intrappolati in una città troppo piccola, devono trovare qualcosa da fare. Aida incontra Kerim per discutere e risolvere la situazione. E mentre la donna pensa che presto sarà tutto finito, dovrà invece affrontare l’inevitabile. Il film si basa su un evento realmente accaduto, il più efferato caso di omicidio della Bosnia post-bellica.
“Fin da quando sentii del brutale omicidio della ventitreenne Arnela in una cittadina della provincia bosniaca fui impressionato non solo dalla violenza e dall’odio, ma soprattutto dal puro istinto di distruzione di questi due giovani uomini ... Non è stato un crimine passionale o dettato dalla gelosia, c’era proprio il desiderio di massacrare … Nel mio film Aida vuole essere padrona del proprio destino ... Ma è un’illusione. Viviamo ancora in un mondo naturale brutale e soverchiante in cui potere, forza e resistenza sono i veri valori. Sia che si affronti un virus, un fiume inferocito o un avversario ... Grazie alla mia carriera accademica e alle spettacolari evoluzioni della tecnologia abbiamo realizzato un film ‘camera-stylo’. Un film in cui i soli ostacoli sono stati i limiti materiali e non quelli ideologici... Sembra che il progresso tecnologico abbia liberato anche il cinema... ma sarà il pubblico a giudicare.” (F. Lončarević)
Bosnian province. Aida is trying to remove herself from the mundaneness of the everyday. After breaking up with her violent partner Kerim she starts a relationship with an older man. Kerim is bitter about the failed relationship destroying his plans in life. In the meantime, he hangs out with his younger and inexperienced friend Suad. Restless and trapped in the small town they need to do something. Aida meets Kerim to resolve the issue and while she thinks her relationship will finally be over, she is going to face the inevitable.
So She Doesn’t Live is based on true events, the most disturbing murder case in post-war Bosnia.
“Ever since I heard of the brutal murder of the 23-year-old woman Arnela in a small Bosnian provincial town I was intrigued, not just by the violence and hatred, but most of all by the pure destructive impulse in these two young men ...This was not a crime of passion or jealousy, this was a desire to annihilate ... In my film Aida wants to be the master of her own destiny... But it is an illusion. We still live in world in which power, strength and endurance are actual values. Whether we face a virus, a wild river or a dominant opponent ... Thanks to my academic career and spectacular technological advances we made an actual ‘camera-stylo’ film. One in which limits were set by material and not ideological shortcomings... It seems that technological advances have liberated cinema as well... It is up to the audience to make this judgement.” (F. Lončarević)


Faruk Lončarević
Regista cinematografico e teatrale, è nato nel 1975 a Sarajevo. Insegna Storia del cinema, Estetica e Analisi all’Accademia di Arti Drammatiche di Sarajevo dal 2006. Film and theatre director, Faruk Lončarević was born in1975 in Sarajevo. He’s a professor of Film History, Aesthetics and Analysis at the Academy of Performing Arts in Sarajevo since 2006.
filmografia scelta / selected filmography
2006 Mama i tata (Mum ‘n’ Dad); Premi / Awards: Sarajevo IFF – Premio della giuria / Jury Award
2013 Sa mamom (With Mom)
2020 Tako da ne ostane živa (So She Doesn’t Live)


OSTŘE SLEDOVANÉ VLAKY
/ Closely Watched Trains
Jiří Menzel
SAN ZIMSKE NOĆI
/ Midwinter Night’s Dream
Goran Paskaljević
ARASINDA
/ In Between Dying
Hilal Baydarov
OSTŘE SLEDOVANÉ VLAKY
Treni strettamente sorvegliati / Closely Watched Trains

Cecoslovacchia / Czechoslovakia 1966, 35mm, b-n / b-w, 89’ v.o. ceca / Czech o.v.
Sceneggiatura / Screenplay:
Jiří Menzel, Bohumil Hrabal tratta dal romanzo omonimo di / based on the novel of the same title by Bohumil Hrabal.
Fotografia / Photography: Jaromír Šofr.
Montaggio / Editing: Jiřina Lukešová.
Musica / Music: Jiří Šust.
Suono / Sound: Jiří Pavlík.
Scenografia / Art Director: Oldrich Bosák.
Costumi / Wardrobe: Olga Dimitrovová.
Interpreti / Cast: Václav Neckář, Josef Somr, Jitka Bendová, Vladimír Valenta, Libuše Havelková, Alois Vachek, Jitka Zelenohorská, Vlastimil Brodský, Ferdinand Krůta, Květa Fialová, Naďa Urbánková, Jiří Menzel. Produzione / Produced by: Filmové Studio Barrandov. Print Source: Národni filmový archiv (Praga).
“1945. Siamo nel Protettorato di Boemia e Moravia, occupato dai Nazisti, e in una piccola stazione ferroviaria lavora l’impacciato allievo Miloš Hrma, reduce da un tentativo di suicidio, circondato da varia umanità (la stazione è modellata su quella di Kostomlaty, dove Bohumil Hrabal lavorò realmente): il capomanovra Hubička, impavido e provinciale tombeur de femmes, l’ambizioso ma sfortunato capostazione, che vedrà “inficiati” i suoi sogni di promozione dai propri amatissimi colombi, e soprattutto Máša, la giovane e paziente amata di Miloš, il quale ha le sue belle difficoltà a dimostrarsi amante all’altezza e ‘vero uomo’. La maturazione sessuale del giovane avverrà di pari passo con la prematura e tragica presa di coscienza patriottica.
Lungometraggio d’esordio per il ventottenne Menzel: il film lo portò subito all’attenzione della critica internazionale, già interessata al giovane cinema ceco. L’Oscar come Miglior film straniero (1967) e un gran successo di pubblico (ma non mancarono le accuse di ‘indecenza’ da parte di certi spettatori bacchettoni e degli stalinisti cechi e sovietici) ne fecero un beniamino della critica e misero positivamente in dubbio le ripetute dichiarazioni di modestia anti-autoriale del regista.”
(Massimo Tria, dal Catalogo della XVII edizione di Alpe Adria Cinema - Trieste Film Festival, Trieste 2006, p. 217, nell’ambito dell’omaggio “Bohumil Hrabal. Il cinema sul fondo” a cura di Francesco Pitassio)
“It’s 1945 and the scene is the Nazi-occupied Protectorate of Bohemia and Moravia, where the trainee Miloš Hrma works in a small station after surviving an attempted suicide. The station (modelled on the station of Kostomlaty, where Bohumil Hrabal worked for a time) attracts a motley group of people: the head shunter Hubička, an undaunted and provincial ladies’ man, the ambitious but unlucky stationmaster, and especially Máša, the young and patient object of Miloš’s love. But the young man has his work cut out to prove himself worthy as a lover and a ‘real man’, and unfortunately his sexual development occurs hand in hand with the premature and tragic awakening of his patriotism.
This is the twenty-eight-year-old Menzel’s debut feature film, which brought him immediate international acclaim, helped by film critics’ interest in the Czech cinema of the time. It won the Oscar for Best Foreign Film (1967) and was a great box-office success, although the more prudish audiences regarded it as ‘indecent’ and it drew the ire of Czech and Soviet Stalinists. Menzel became a favourite child of the critics and his success cast doubt on his frequently repeated modesty as an author.”
(Massimo Tria, excerpt from the Catalogue of the 17th edition of Alpe Adria Cinema - Trieste Film Festival, Trieste 2006, p. 217, as part of the homage “Bohumil Hrabal. The cinema at the bottom” curated by Francesco Pitassio)


Jiří Menzel (1938-2020)
Regista di cinema e teatro, attore, nacque a Praga nel 1938. Esponente di spicco della nová vlna, la nuova onda del cinema cecoslovacco degli anni ‘60, è stato uno dei più significativi registi europei. Il suo esordio fu nel film a episodi, e manifesto della nová vlna, Perličky na dnĕ (1965), che rappresentò anche il suo primo incontro con lo scrittore Bohumil Hrabal. La sua ultima apparizione in un film è stata nel 2018, come protagonista di Tlumočník (The Interpreter) di Martin Šulík, in concorso anche al Trieste FF. È morto a Praga nel settembre del 2020. Di Menzel, il Trieste Film Festival nel 2006 ha presentato tutti i film tratti da Hrabal, nell’ambito dell’omaggio “Bohumil Hrabal. Il cinema sul fondo” e, nel 2011, lo ha invitato a tenere una masterclass.
Film and theatre director, actor, Jiří Menzel was born in Prague in 1938. A leading exponent of the nová vlna, the new wave of Czechoslovak cinema of the 1960s, he was considered one of the most significant European directors. His debut was in 1965, in the omnibus Perličky na dnĕ, considered as a manifesto for the new generation of Czechoslovak filmmakers and his first ‘meeting’ with Hrabal’s work. His last appearance in a feature film was, as main charachter, in the 2018 Slovak film Tlumočník (The Interpreter) by Martin Šulík, screened also at the Trieste FF in 2019. Menzel passed away on September 2020 in Prague. The Trieste FF presented all his Hrabal adaptations in 2006, on the occasion of “Bohumil Hrabal. The Cinema at the Bottom” homage and, in 2011, invited Menzel to hold a masterclass.
filmografia scelta / selected filmography
1965 Smrt pana Baltazara, episodio del film / episode from the film Perličky na dně (Perline sul fondo / Pearls of the Deep) diretto con / directed with Věra Chytilová, Jaromil Jireš, Jan Němec, Evald Schorm
1966 Ostře sledované vlaky (Treni strettamente sorvegliati / Closely Watched Trains); Premi / Awards: Oscar come Miglior film in lingua straniera / Academy Award for Best Foreign Language Film
1969-1990 Skřivánci na niti (Allodole sul filo / Skylarks on a String) uscito nel / released in 1990; Premi / Awards: Berlinale - Orso d’oro / Golden Bear
1978 Báječní muži s klikou (I magnifici uomini con la manovella) 1980 Postřižiny (Ritagli / Cutting It Short)
1983 Slavnosti sněženek (The Snowdrop Festival)
1985 Vesničko má středisková (My Sweet Little Village)
1994 Život a neobyčejná dobrodružství vojáka
Ivana Čonkina (La vita e le straordinarie avventure del soldato semplice Ivan Čonkin / The Life and Extraordinary Adventures of Private Ivan Chonkin)
2002 Chvilka (episodio di / episode of Ten Minutes
Older: The Cello diretto con / directed with Bernardo Bertolucci, Claire Denis, Mike Figgis, Jean-Luc Godard, Michael Radford, Volker Schlöndorff, István Szabó)
2006 Obsluhoval jsem anglického krále (I Served the King of England / Ho servito il Re d’Inghilterra); Premi / Awards: Berlinale - Premio FIPRESCI / FIPRESCI Prize
2013 Donšajni
SAN ZIMSKE NOĆI
Sogno di una notte di mezzo inverno / Midwinter Night’s Dream

Serbia 2004, 35mm, col., 95’ v.o. serba / Serbian o.v.
Sceneggiatura / Screenplay: Filip David, Goran Paskaljević.
Fotografia / Photography: Milan Spasić.
Montaggio / Editing: Petar Putniković
Musica / Music: Zoran Simjanović
Suono / Sound: Branko Neskov.
Scenografia / Art Director: Tijana Marić
Costumi / Wardrobe: Jelena Anđelković
Interpreti / Cast: Lazar Ristovski, Jasna Žalica, Jovana Mitić, Danica Ristovski, Boda Ninković, Nenad Jezdić, Lav Geršman, Erol Kadić, Ljiljana Jovanović, Feđa Stojanović, Jovan Ristovski, Vlasta Velisavljević, Dušan Janićijević, Ana Puderka, Azra Čengić, Ratko Miletić. Produzione / Produced by: Nova Film. Coproduzione / Coproduced by: Zillion Film, Wanda Vision. Distribuzione internazionale / World Sales: Nova Film, Zillion Film.
Serbia, inverno 2004. Lazar torna a casa dopo dieci lunghi anni di assenza. È un uomo diverso, una volta riconquistata la libertà ha deciso di chiudere una volta per tutte con il passato, per cominciare una nuova vita in un paese che sembra aspirare anch’esso a un futuro migliore. Una volta arrivato, scopre però che l’appartamento dove viveva un tempo è occupato da Jasna, una donna che da sola cresce la figlia dodicenne autistica, Jovana. Profughe bosniache, da qualche tempo le due occupano abusivamente l’appartamento. Capendo che non avrebbero altro posto dove andare, Lazar non ha il coraggio di mandarle via. Un po’ alla volta fra queste tre persone, ai margini della società, si viene a creare un legame particolare. Premio speciale della giuria al festival di San Sebastian nel 2004 e Premio speciale della Giuria al Trieste Film Festival nel 2005.
“Nell’autunno dell’anno scorso, non del tutto per caso, cominciai a interessarmi al fenomeno dell’autismo ... Volevo soprattutto capire cosa fosse e quindi sono andato a conoscere una ragazza autistica di nome Jovana. Dopo aver passato alcuni mesi a contatto con lei e con la sua famiglia, ho deciso di realizzare un film con lei nel ruolo protagonista. Questo film è il risultato della nostra avventura comune.”
(G. Paskaljević, dal Catalogo della XVI edizione di Alpe Adria Cinema - Trieste Film Festival, Trieste 2005, p. 43)
Serbia, Winter 2004. Lazar returns home after ten long years of absence. He is a different man today: having regained his liberty, he has decided to free himself from the heavy burden of his past and to start a new life in a country that also seems to want a better future. But he founds that the apartment where he formerly lived is now occupied by Jasna, a single mother who is raising her autistic 12-year-old daughter Jovana. Refugees from Bosnia, they have been squatting in Lazar’s apartment for some time now. Since mother and daughter have nowhere else to go, Lazar doesn’t have the heart to make them leave. Little by little, among these three beings marginalized by society, a special kinship will develop.
Special Prize of the Jury at San Sebastian Film Festival in 2004, and Special Prize of the Jury at the Trieste Film Festival in 2005.
“In autumn last year, not entirely by chance, I started to develop interest for the phenomenon of autism ... I wanted first to find out what real autism is, so I came to meet an autistic girl named Jovana. After spending several months with her and her family, I decided to make a feature film with her ‘playing’ the leading role. This film is the result of our mutual adventure.”
(G. Paskaljević, excerpt from the Catalogue of the 16th edition of Alpe Adria Cinema - Trieste Film Festival, Trieste 2005, p. 43)


Goran Paskaljević (1947-2020)
Uno dei più stimati registi del cinema europeo indipendente e d’autore, nasce a Belgrado nel 1947. Fra il 1967 e il 1971 studia alla FAMU, la scuola di cinema di Praga. Il suo primo lungometraggio Čuvar plaže u zimkom periodu (Il bagnino d’inverno, 1976) viene selezionato alla Berlinale dove vince il Premio internazionale della critica. Dopo essersi trasferito in Francia nel 1992 per problemi politici, torna in Jugoslavia nel 1998 per realizzare Bure baruta (La polveriera) uno dei suoi film più noti, ma subisce attacchi pesanti dalla stampa per le sue continue critiche al regime di Milosević. Nel gennaio 2008 al MoMa di New York viene presentata una retrospettiva completa dei suoi lavori. Ha girato in Italia il suo ultimo film Nonostante la nebbia (2019), protagonisti Donatella Finocchiaro e Giorgio Tirabassi. È morto a Parigi nel settembre del 2020. Il Trieste FF nel corso degli anni ha presentato quasi tutti i suoi film e, nel 2010, lo ha invitato a tenere una masterclass.
One of Europe’s most respected independent directors, Goran Paskaljević was born in Belgrade in 1947. Between 1967 and 1971 he studied at FAMU, the Prague Film School.
His first feature film, Čuvar plaže u zimkom periodu (Beach Guard in Winter, 1976) was shown at the Berlinale, where it gained the International Critics’ Prize. After leaving his country for France in 1992 for political reasons, he returned to Yugoslavia in 1998 to make Bure baruta (The Powder Keg) one of his most important films, but his constant criticism of Milosević’s regime met with violent, menacing attacks in the official press. The Museum of Modern Art in New York (MoMA) presented a full retrospective of his work in January 2008. His latest film Nonostante la nebbia (Despite the Fog, 2019) was shot in Italy, with Italian actors. He passed away in Paris on September 2020. The Trieste FF over the years has presented almost all of his films and, in 2010, invited him to hold a masterclass.
filmografia scelta / selected filmography
1976 Čuvar plaže u zimkom periodu (Beach Guard in Winter / Il bagnino d’inverno); Premi / Awards: Berlinale - Premio della critica / International Critics’ Prize
1978 Pas koji je voleo vozeve (The Dog Who Loved Trains) 1980 Poseban tretman (Special Treatment); Premi / Awards: Cannes - Premio come Miglior attrice non protagonista a / Best Supporting Actress to Milena Dravić
1982 Twilight Time (Il tempo del crepuscolo)
1987 Anđeo čuvar
1990 Vreme cuda (Time of Miracles); Premi / Awards: San Sebastian Film Festival
- Premio FIPRESCI / FIPRESCI Prize
1992 Tango Argentino; Premi / Awards: Venezia, Mostra del Cinema - Premio del pubblico / Venice FF
- Audience Award 1995 Someone Else’s America; Premi / Awards: Cannes, Quinzaine des Réalisateurs - Premio speciale del pubblico / Special Prize of the Audience
1998 Bure baruta (La polveriera / The Powder Keg); Premi / Awards: Venezia, Mostra del Cinema - Premio FIPRESCI / Venice FF - FIPRESCI Prize
2001 How Harry Became a Tree (Come Harry divenne un albero)
2004 San Zimske Noći (Midwinter Night’s Dream); Premi / Awards: San Sebastian Film Festival - Premio Speciale della giuria / Special Prize of the Jury; Trieste FF - Premio Speciale della giuria / Special Prize of the Jury
2006 Optimisti (The Optimists)
2009 Medeni mesec (Honeymoons)
2012 Kad svane dan (When Day Breaks)
2016 Dev Bhoomi Land of the Gods
2019 Nonostante la nebbia (Despite the Fog)
SƏPƏLƏNMİŞ ÖLÜMLƏR ARASINDA
Tra una morte e l’altra / In Between Dying HILAL

Azerbaigian - Messico - USA / Azerbaijan - Mexico - USA
2020, HD, col., 88’ v.o. azera / Azerbaijani o.v.
Sceneggiatura, montaggio / Screenplay, Editing: Hilal Baydarov. Fotografia / Photography: Elshan Abbasov. Musica / Music: Kanan Rustamli. Suono / Sound: Orkhan Hasanov, Daniel Timmons, Ben Kruse.
Interpreti /Cast: Orkhan Iskandarli, Rana Asgarova, Maryam Naghiyeva, Huseyn Nasirov, Kamran Huseynov, Samir Abbasov, Murvat Abdulazizov, Kubra Shukurova, Narmin Hasanova, Oktay Namazov, Gulara Huseynova, Parviz Isagov, Gulnaz Ismayilova. Produzione / Produced by: Ucqar Film. Coproduzione / Co-produced by: Splendor Omnia Studios, Louverture Films. Distribuzione internazionale / World Sales: Pluto Film.
Davud è un giovane incompreso e irrequieto, in cerca della sua “vera” famiglia, di coloro che nel profondo porteranno amore e significato nella sua vita. Quando, nel corso di una giornata, si trova a vivere una serie inaspettata di incidenti, che risulteranno fatali per diverse persone, riemergono ricordi invisibili, vicende e preoccupazioni. Davud è catapultato in un viaggio all’insegna della scoperta, fino a quando riesce ad accettare il fatto che vivere in pericolo è il suo destino e che la morte avrà sempre la meglio rispetto alle sue vicende personali: liberarsene sarà la sua iniziazione a una vita piena e completa. Dopo avere intrapreso un cammino in divenire, alla fine Davud ritorna nel luogo dove ha sempre vissuto e all’amore che da sempre era lì.
Presentato in anteprima in concorso all’ultima Mostra del Cinema di Venezia. “Tema centrale di tutto il mio lavoro è l’individuo che cerca di comprendere la ragione per cui vive ed è presente, qui e ora, in questo mondo. Penso a qualcuno che non sa amare e tuttavia crede solo nell’amore. A una persona che cerca di trovare la sua vera famiglia, certa che solo questo porterà un vero significato nella sua vita. In questa storia Davud è la persona che ci ricorda le possibilità dell’amore ... Ho sempre in mente una frase di Bresson: ‘sentire prima di capire’ e così mi sono sempre concentrato sui momenti di ispirazione ... coloro con i quali lavoro proficuamente sono per lo più la mia famiglia e alcuni amici a me molto vicini. In un posto come l’Azerbaigian, possono esserci molte restrizioni e limitazioni, ma confesso di amarle. In qualche modo hanno costretto me, e tutti noi, a trovare nuovi modi per esprimere le nostre emozioni.”
(H. Baydarov)
Davud is a misunderstood, restless young man in search of his “true” family, those whom he feels certain will bring love and meaning to his life. When, over the course of one day, he experiences an unexpected series of accidents with people that each time results in a death, invisible memories, narratives and concerns rise to the surface. Davud is propelled into a journey of discovery, until he finally comes to accept that living in danger is his fate, that death will always be stronger than his own narratives, and that shedding them is his initiation into entering life more fully. Set on the path of becoming, Davud ultimately returns to the place where he has always lived and to the love that was always there.
In Between Dying premiered in competition at the latest Venice Film Festival.
“A central concern in all my work is the person who is trying to understand the reason he is alive, present, here, in this world. The person who can‘t love, yet only believes in love. The person who is trying to find his real family, certain that this will bring real meaning to his life. Davud is the person in this story who reminds us of the possibility of love ... I always keep in mind Bresson‘s emphasis: ‘feeling before understanding’ and so I’ve always focused on moments of inspiration ... most of the people I work with consistently are in fact my family and close friends. In an environment like Azerbaijan, there can be many restrictions, but actually, I have to confess that I love the restrictions and limitations. In a way, they have forced me, and all of us, to find new ways to express our feelings.” (H. Baydarov)


Hilal Baydarov
È nato nel 1987 a Baku, in Azerbaigian. Dopo la laurea in informatica, ha studiato regia alla scuola di cinema di Sarajevo sotto la guida del regista ungherese Béla Tarr. Il Trieste FF lo scorso anno ha presentato il suo Ana və oğul (Mother and Son), mentre Beynimdəki mismarlar (Nails in My Brain, 2020) è stato selezionato nel concorso documentari di questa edizione.
Hilal Baydarov was born in 1987 in Baku, Azerbaijian. After his degree in informatics, he studied directing at the film school in Sarajevo under Hungarian director Béla Tarr. The Trieste FF presented in 2020 his documentary Mother and Son. Nails in My Brain has been selected in the documentary competition of this year.
filmografia scelta / selected filmography
2018 Adsız Yüksəkliklər (Hills Without Names); Ad Günü doc.; Selimpaşada Bir Gün doc.
2019 Xurmalar yetişən vaxt (When the Persimmons Grew) doc.; Premi / Awards: Sarajevo FF – Miglior documentario / Best Documentary; Ana və oğul (Mother and Son) doc.
2020 Beynimdəki mismarlar (Nails in My Brain) doc.; Səpələnmİş ölümlər arasinda (In Between Dying)

DOMOVINE / Homelands
Jelena Maksimović
GOROD USNUL
/ In Deep Sleep
Marija Ignatenko
MALMKROG
Cristi Puiu

NOMERY / Numbers
Oleh Sencov
TIPOGRAFIC MAJUSCUL / Uppercase Print
Radu Jude
ZWYCZAJNY KRAJ
/ An Ordinary Country
Tomasz Wolski
DOMOVINE
Patrie / Homelands

Serbia 2020, HD, col. & b-n / b-w, 63’ v.o. serbo-croata - greca - inglese / Serbo-Croatian - Greek - English o.v.
Sceneggiatura / Screenplay: Jelena Maksimović, Olga Dimitrijević, Vlado Škafar. Fotografia / Photography: Dušan Grubin. Montaggio / Editing: Jelena Maksimović. Musica / Music: Momčilo Bajagić-Bajaga, Psarantonis, Mikis Theodorakis, Tomaž Pengov. Suono / Sound: Jakov Munižaba.
Interpreti / Cast: Jelena Angelovski, Trifonas Siapalinis, Marios Siapalinis, Kostas Siapalinis. Produzione / Produced by: ENFM (Edukativno-Naučna Filmska Mreža), Taurunum Film, Meander Film, 3/8. Con il sostegno di / Supported by: Film Center Serbia, Filmske Novosti. Distribuzione internazionale / World Sales: ENFM.
Una giovane donna scopre il villaggio di montagna, ai confini tra Macedonia del Nord e Grecia, dov’è nata la nonna e da cui la donna fuggì durante la guerra civile greca. In quel luogo, fra rovine di case abbandonate, affronta l’oblio del tempo passato. D’estate la donna ritorna al villaggio, sentendo dentro di sè una sensazione di cambiamento imminente.
Domovine è stato presentato in anteprima al festival FID Marseille 2020 ed è stato selezionato in molti festival internazionali fra cui la Viennale e il festival di Mar del Plata in Argentina.
“Poiché credo ci sia un forte legame tra la mia vita personale e i film a cui partecipo, ho deciso di lasciare che questo film fosse il più libero possibile: la forma, quello che sarebbe diventato lo avrebbero determinato gli spazi e le storie del monte Kaimakchalan e del villaggio di Agios Athanasios in Grecia, uno dei luoghi in cui si svolse la guerra civile greca (1946-1949). Lenka, la nostra protagonista, viene da un ambiente molto simile al mio e molti aspetti del suo personaggio sono stati ispirati alla mia vita. Durante le riprese, ci siamo resi conto che era importante far scoprire allo spettatore gli spazi, i documenti e le persone del film insieme a lei, proprio come abbiamo fatto noi. Alla fine del film, nel monologo di Lenka, scopriamo episodi della sua vita personale, quali sono le sue idee politiche, filosofiche e poetiche. Questo ‘meta’ elemento offre allo spettatore la possibilità di rivedere il film in modo retroattivo, attraverso il contesto in cui è stato girato.” (J. Maksimović)
A young woman discovers her grandmother’s mountain village – on the border between North Macedonia and Greece – which she fled during the Greek Civil War. There, she faces ruins and oblivion. The summer brings her back to the village, along with a feeling of imminent change.
Homelands premiered at FID Marseille 2020 and was selected in many international film festivals, among them the Viennale and Mar del Plata in Argentina.
“Since I believe in a strong connection between my personal life and the films I participate in, I decided to let this film be as free as possible, to allow it to discover its own form through the spaces and stories found in the Kaimakchalan mountain and in the village of Agios Athanasios in Greece, one of the locations where the Greek Civil War (1946-1949) took place. Lenka, our main character, belongs to a context very similar to mine and many of her characteristics were inspired by my own life. During the shooting process, we realized that it’s important to let the spectator discover the spaces, documents and people in the film together with her and as we did. At the very end of the film, in Lenka’s monologue, we find out things form her personal life, her political, philosophical and poetic ideas. This meta element gives the spectator the possibility of retroactively reading the film through the context in which it was actually made.” (J. Maksimović)


Jelena Maksimović
Montatrice e regista, è nata a Belgrado nel 1984. Si è diplomata al Dipartimento di montaggio della Facoltà di Arti Drammatiche di Belgrado. Ha lavorato al montaggio di film che sono stati presentati nei più importanti festival internazionali come Cannes, Venezia, Berlino, Locarno e Rotterdam. Insegna alla Facoltà di Media e Comunicazione a Belgrado.
Film editor and director, Jelena Maksimović was born in 1984 in Belgrade. She graduated from the Faculty of Dramatic Arts in Belgrade, Editing Department. She edited films that have been shown at major film festivals such as Cannes, Venice, Berlinale, Locarno and Rotterdam. She teaches at the Faculty of Media and Communications in Belgrade.
filmografia (come regista) / filmography (as director)
2012 Milling the Lights cm / sf
2014 Daljine (Heavens) cm / sf
2018 Taurunum boy doc.
2020 Domovine (Homelands)
GOROD USNUL
Sonno profondo / In Deep Sleep

Russia 2020, HD, col., 71’ v.o. russa / Russian o.v.
Sceneggiatura, montaggio / Screenplay, Editing: Marija Ignatenko.
Fotografia / Photography: Veronika Solov’eva. Musica, suono / Music, Sound: Roman Kuročkin.
Scenografia, costumi / Art Director, Costume Designer: Ljudmila Dupljakina.
MARIJA IGNATENKO
Interpreti / Cast: Vadik Korolev, Dmitrij Kubasov, Ljudmila Dupljakina. Produzione / Produced by: Vega Film.
Distribuzione internazionale / World Sales: Reason8 Films.
Viktor è in mare. È nella sua cabina quando un altro membro dell’equipaggio gli dice che c’è una telefonata per lui. Viktor sente chiaramente la voce al telefono che dice: “Tua moglie è morta”. Viktor scende dalla nave e viaggia per due giorni senza dormire fino all’ospedale della sua città. Quando il dottore finisce di parlare, Viktor si volta e guarda svogliatamente fuori dalla finestra. Esce. Tutto è immobile. L’intera città sembra essere caduta in un torpore, ma tutti in essa respirano, russano e mormorano nel loro sonno profondo.
Gorod usnul è stato presentato in anteprima alla Berlinale 2020, nella sezione “Forum”.
“È un film sulla perdita. Quando perdi qualcuno che ami, ti senti come se il mondo improvvisamente smettesse di esistere. Come se si addormentasse. Il film dà vita a questa metafora. Visualizza il mondo interiore di una persona che ha perso qualcuno che ama ... Anche visivamente è come se fossimo in un sogno. Per me, il paesaggio emotivo del film è importante: vorrei che gli spettatori si connettessero con la mente fragile del protagonista ... Quasi tutti i personaggi del film sono interpretati da veri marinai e da attori non professionisti. Per me questo è un film profondamente russo e, quando abbiamo fatto il casting e scelto le location, ho ritenuto importante rimanere in Russia, con le sue facce, i suoi paesaggi, il freddo, la bellezza e la bruttezza. Il suono è molto importante nel film. La città addormentata è avvolta nel silenzio, disturbata solo dal respiro dei suoi abitanti ... Il suono è anche il mezzo per porre lo spettatore in uno stato di calma quasi fatale, disturbata verso la fine del film dalla presenza di quell’unica persona sveglia.” (M. Ignatenko)
Viktor is out at sea. He is in his cabin when another crew member tells him there is a phone call for him. Viktor clearly hears the voice on the phone say, “Your wife is dead.” Viktor gets off the ship and travels for two days without sleeping to the hospital in his home city. When the doctor finishes talking, Viktor turns away and listlessly looks out the window. Viktor walks outside. Everything is motionless. The entire city seems to have fallen into a slumber, but everyone in it breathes, snores and mutters in their deep sleep.
In Deep Sleep premiered at Berlinale 2020, in the “Forum” section.
“The film is about loss. When you lose someone you love, you feel as if the world ceases to exist. As if it falls asleep. Our film brings this metaphor to life. It visualizes the inner world of a person who has lost a loved one ... The visual aesthetic is akin to a dreamlike state. To me, the film’s emotional landscape is very important; I want viewers to connect with the protagonist’s fragile psyche … Most of the film’s characters are played by real seafarers and people without professional acting education. To us, this is a very Russian film, and when casting and choosing locations we felt it important to stay in Russia, with its many faces, landscapes, the cold, the beauty and the ugliness. The sound is very important to our film. The sleeping city is wrapped in silence, disturbed only by the breathing of its residents … The sound is also the means of putting the viewer in a state of deathly calm, disturbed near the end of the film by the presence of the only person who is awake.” (M. Ignatenko)


Marija Ignatenko Regista, è nata nel 1986 a Mosca. Nel 2016 si è diplomata in regia alla Scuola del nuovo cinema di Mosca, dove ora insegna. Gorod usnul è il suo lungometraggio di debutto. Film director Maria Ignatenko was born in 1986 in Moscow. In 2016 she graduated from Moscow School of New Cinema in Film Directing, where she now teaches. In Deep Sleep is her debut feature.
MALMKROG

Romania - Serbia - Svezia - Svizzera - Bosnia ed Erzegovina - Macedonia del Nord / Romania - Serbia - Sweden - Switzerland - Bosnia and HerzegovinaNorth Macedonia 2020, HD, col., 200’ v.o. francese - tedesca - russa - ungherese / French - German - Russian - Hungarian o.v.
Sceneggiatura / Screenplay: Cristi Puiu, tratta da I tre dialoghi e il racconto dell’Anticristo di Vladimir Solov’ëv / based on Three Conversations by Vladimir Solovyov. Fotografia / Photography: Tudor Panduru.
Montaggio / Editing: Bogdan Zărnoianu, Dragoș Apetri, Andrei Iancu. Suono / Sound: Jean Paul Bernard, Christophe Vingtriner. Scenografia / Art Director: Cristina Barbu. Costumi / Costume Designer: Oana Păunescu.
Interpreti / Cast: Agathe Bosch, Frédéric Schulz-Richard, Ugo Broussot, Diana Sakalauskaité, Marina Palii, István Teglás.
Produzione / Produced by: Mandragora. Coproduzione / Co-produced by: Bord Cadre Films, Doppelganger, Sense Production, Cinnamon Films, Film i Väst, Sister and Brother Mitevski, Production 2006 Sarajevo. In associazione con / In association with: Sovereign Films, Asociația Culturală Iadasarecasa, CNC, România Studioul de Creație Cinematografică al Ministerului Culturii, SRTV, Canton Sarajevo, North Macedonia Film, Agency Ministry of Culture and Sports/Republic of Serbia, Ministry of Culture and Information, Film Center Serbia.
Distribuzione internazionale / World Sales: Shellac Films.
Nikolai, proprietario terriero e uomo di mondo, mette la sua tenuta di campagna a disposizione di alcuni amici, per un soggiorno nella sua grande villa padronale. Per gli ospiti, tra i quali un politico, una giovane contessa, un generale russo e sua moglie, il tempo trascorre tra pranzi e cene luculliane, giochi di società e lunghe discussioni sulla morte e l’Anticristo, sul progresso e la moralità. Man mano che la discussione prende forma e vengono affrontati i vari argomenti, ognuno di loro espone la propria visione del mondo, della storia e della religione. Le ore passano, la discussione si fa più accesa, le questioni si fanno sempre più serie e le differenze di cultura e di punti di vista diventano sempre più evidenti.
Premio per la Miglior regia della sezione “Encounters” alla Berlinale 2020, dove il film è stato presentato in anteprima.
“Il rischio di manipolare gli eventi o di distorcere le intenzioni dell’autore per esporre le proprie idee, sembra quasi insormontabile. Forse è per questo che la trasposizione cinematografica de I tre dialoghi di Vladimir Solov’ëv sembra essere un compito doppiamente arduo ... Allo stesso tempo, parlando proprio di cinema, il testo mi ha costretto a rielaborare gran parte di tutto ciò che ha a che fare con l’immagine, la recitazione e l’ambientazione per una storia che si svolge nel passato. Ho deciso quindi di concepire il film come un’indagine sul cinema e sulla memoria, permettendomi di immaginarlo passo dopo passo, tenendo conto di ogni vibrazione dello spazio, di ogni cambiamento della luce, di ogni variazione del tempo atmosferico, di ogni tormento del mio intuito. Questi sono i limiti entro i quali ho inteso dare la mia personale interpretazione di un testo che considero, per molti versi, profetico.” (C. Puiu)
Nikolai, a landowner, a man of the world, places his country estate at the disposal of some friends, by organizing a sojourn at the spacious manor house. For the guests, among which we find a politician, a young countess, a Russian General and his wife, time passes at the house with rich meals, society games and by engaging in a long discussion about death and the Antichrist, progress and morality. As the discussion gradually takes shape and the various topics are broached, each of them lays out his vision of the world, history, and religion. The hours pass, the discussion becomes more heated, the topics become more and more serious, and differences of culture and viewpoints grow increasingly apparent. Best Director Award of the “Encounters” section at the Berlinale 2020, where the film had its premiere.
“The risk of manipulating events or distorting the author’s intention in order to put forward your own ideas, seems almost insurmountable. Perhaps this is why this screen version of Vladimir Solovyov’s Three Conversations seems to be a doubly onerous task ... At the same time, in regard to the cinema properly speaking, the text constrains me to reformulate a large part of everything that has to do with image, acting and setting within a story told in the past tense. Therefore I decided to conceive the film as an interrogation on cinema and memory, allowing myself to imagine it step by step everyday, taking into account each vibration of the space, every change of the daylight, every fluctuation of the weather, every spasm of my intuition. These are the limits within which I plan to install my personal interpretation of a text that I consider to be, in many ways, prophetic.” (C. Puiu)


vedi pag. / see page 138
NOMERY
Numeri / Numbers

Ucraina - Polonia - Francia - Rep. Ceca / Ukraine - Poland - France - Czech Republic 2020, HD, col., 106’ v.o. ucraina / Ukrainian o.v.
Sceneggiatura / Screenplay: Oleh Sencov.
Fotografia / Photography: Adam Sikora. Montaggio / Editing: Jarosław Kamiński.
Musica / Music: Milosh Elich.
Suono / Sound: Wojciech Mielimąka, Bartłomiej Woźniak. Scenografia / Art Director: Kirill Šuvalov.
Costumi / Costume
Designer: Svitlana Dziubenko.
Interpreti / Cast: Oleksandr Yarema, Iryna Mak, Viktor Zhdanov, Lorena Kolibabchuk, Denys Rodnianskyi, Olena Uzliuk, Evhen Chernykov, Agatha Larionova, Oleksandr Begma, Mariia Smolyakova, Maksym Devizorov, Evhen Lebedin, Oleg Karpenko, Oleksandr Laptyi, Viktor Andrienko.
OLEH SENCOV in collaborazione con / in collaboration with AKHTEM SEITABLAIEV
Produzione / Produced by: 435 Films, Apple Film Production. Coproduzione / Coproduced by: Czech TV, Canal+, Halley Production. Con il finanziamento di / Co-financed by: Polish Film Institute, the Hubert Bals Fund, European Producers Club. Con il sostegno di / Supported by: Ministry of Culture of Ukraine. Distribuzione internazionale / World Sales: Latido Films.
Una società distopica formata da dieci Numeri, la cui routine quotidiana è disciplinata da rigide regole stabilite da una divinità onnipresente, il Grande Zero, e fatte rispettare da Giudici armati. In questo mondo rigorosamente ordinato, si verifica un errore che porterà alla creazione di un mondo nuovo. Sarà migliore di quello vecchio?
La storia di Nomery è iniziata nel 2017, quando Oleh Sencov stava scontando una pena di 20 anni in una prigione di massima sicurezza in Siberia, per presunta attività terroristica. Poco prima di iniziare lo sciopero della fame – che avrebbe potuto concludersi con la sua morte – Oleh mandò tutti i suoi beni alla famiglia. C’era anche una sceneggiatura, scritta prima della sua prigionia, nella speranza che qualcuno potesse trasformarla in un film. Fu allora che il produttore polacco, Dariusz Jabłoński, suggerì che Nomery fosse diretto dallo stesso Oleh Sencov, dal carcere. Scrivendo lettere dal gulag, Oleh comunicava le sue indicazioni di regia, le sue scelte per il casting, il suo parere sulle scenografie e dava istruzioni precise riguardo al ritmo e allo stile di recitazione. Le indicazioni di Oleh sono state eseguite sul set da Akhtem Seitablaiev, un regista ucraino di radici tatare, anche lui originario della Crimea come Sencov. Al film hanno collaborato una serie di professionisti del cinema europeo, fra cui il set designer russo Kirill Šuvalov, il direttore della fotografia polacco Adam Sikora, il montatore polacco Jarosław Kamiński. Nomery è stato presentato in anteprima all’ultima Berlinale.
The story of a dystopian society of ten Numbers stuck in daily routines regulated by strict rules set out by an omnipresent deity, the Great Zero, and enforced by armed Judges. In this strictly ordered world an error occurred causing the creation of a new world. Will it be any better than the old one?
The story of Numbers began in 2017 when Oleg Sentsov was serving a 20-year sentence in a high-security penal colony in far northern Siberia for alleged terrorist activity. Just before beginning a hunger strike which could have ended in his death, Oleg gave all his property to his relatives. Included was a film script written before his imprisonment, in the hopes that someone else would make it into a movie. It was then that Polish producer, Dariusz Jabłoński, suggested that Numbers be directed by Oleg Sentsov himself from behind bars. Oleg communicated his directing decisions in the form of letters from the gulag: including his choices for casting, approvals for set designs, and precise instructions regarding the pacing and style of acting. Oleg’s directions were executed on the set by Akhtem Seitablaiev, an Ukrainian director, with Tatar roots, and who, like Oleg, is from Crimea. A number of European film professionals collaborated on the film, including Russian set designer Kirill Shuvalov, Polish cinematographer Adam Sikora, Polish editor Jarosław Kamiński. Numbers premiered at the latest Berlinale.


Oleh Sencov
Regista e scrittore ucraino, è nato nel 1976 a Sinferopoli in Crimea. È stato attivamente coinvolto nel movimento Euromaidan e nel 2014 viene arrestato dai servizi segreti russi e condannato a 20 anni di reclusione per presunte attività terroristiche. Tra le proteste internazionali, nel settembre 2019, viene rilasciato in uno scambio di prigionieri. Attualmente è impegnato nella pre-produzione del suo terzo lungometraggio, Rhino. Ukrainian filmmaker and writer, Oleg Sentsov was born in 1976 in Simferopol, Crimea. He was actively involved in the Euromaidan movement, and in 2014 was arrested by the Russian secret service and sentenced to 20 years imprisonment for alleged terrorist activities. Among international outcry, in September 2019, was released in a prisoner swap. He is currently in pre-production for his third feature film, Rhino.
2008 A Perfect Day for Bananafish cm / sf
2009 The Horn af a Bull cm / sf
2012 Gámer
2020 Nomery (Numbers)
TIPOGRAFIC MAJUSCUL
A lettere maiuscole / Uppercase Print

Romania 2020, HD, col. & b-n / b-w, 128’ v.o. rumena / Romanian o.v.
Sceneggiatura / Screenplay: Radu Jude, Gianina Cărbunariu tratta dalla pièce teatrale omonima di / based on theater play of the same title by Gianina Cărbunariu. Fotografia / Photography: Marius Panduru.
Montaggio / Editing: Cătălin Cristuțiu. Suono / Sound: Jean Umansky, Dana Bunescu. Scenografia / Art Director: Irina Moscu.
Costumi / Costume Designer: Dorin Negrău.
Interpreti / Cast: Bogdan Zamfir, Șerban Lazarovici, Ioana Iacob, Șerban Pavlu. Produzione / Produced by: microFilm. Coproduzione / Co-produced by: Romanian Public Television, Hi Film Productions. Con il sostegno di / Supported by: Romanian National Film Center, Creative Europe Programme of the European Union. Distribuzione internazionale / World Sales: Best Friend Forever.
Romania, 1981. Ceaușescu è a capo della Romania comunista e scrive la storia ufficiale con l’aiuto della televisione nazionale rumena. Mugur Călinescu, un adolescente di 16 anni, scrive un’altra storia sui muri con il gesso: dei messaggi di protesta a lettere maiuscole contro il regime. Le sue azioni vengono raccolte in un voluminoso dossier dalla Polizia Segreta (Securitate), che lo sorveglia, lo arresta, lo interroga e lo ostracizza. Il collegamento di entrambe le storie – quella segreta e quella pubblica, quella personale e quella collettiva – porta alla luce un eroe sconosciuto, 30 anni dopo la caduta del comunismo. Tipografic majuscul è stato presentato in anteprima alla Berlinale 2020, nella sezione “Forum”.
“Ho visto lo spettacolo a teatro nel 2012 e ricordo di aver discusso con Șerban Pavlu, di come un film ispirato allo stesso caso non avrebbe mai funzionato – l’unica ragione per cui funzionava sul palcoscenico, diceva Pavlu, era per via del tipo di drammaturgia insolita ... In ogni caso, ho continuato a pensare alla pièce e suppongo che la decisione di trasformarla in un film sia legata al mio crescente interesse per gli archivi, che si è sviluppato dopo aver visto lo spettacolo. Ripensandoci, trovo che quello che Gianina è riuscita a fare non sia stato solo un successo a teatro, ma sia anche molto vicino a come io stesso ho utilizzato i materiali d’archivio per realizzare alcuni dei miei film ... C’è di più. Sono un po’ stufo delle mie idee e volevo fare un film che fosse il risultato di una vera collaborazione, volevo iniziare a fare qualcosa di diverso. Se quindi il film sembra un po’ differente da quello che ho fatto finora, è anche dovuto a questa collaborazione e a un diverso punto di partenza.” (R. Jude)
Romania, 1981. Ceaușescu is in office, leading a communist Romania. He writes the official story with the help of the National Television. Mugur Călinescu, a 16-year-old teenager, writes another story on walls with chalked uppercase protest messages against the regime. His actions are compiled in a voluminous file kept by the Secret Police (Securitate), which observed, apprehended, interrogated and destroyed him. Linking both stories – secret and public, personal and collective – brings to light an unknown hero 30 years after the fall of communism. Uppercase Print premiered at the latest Berlinale, in the “Forum” section.
“I saw the play sometime in 2012 and I remember talking to Șerban Pavlu about how a film inspired by the same case would never work – the only reason it worked on stage, claimed Pavlu, was that this kind of playwriting is unusual ... At any rate, I kept thinking of the play and I suppose the decision to turn it into a film ties in with my increased interest for archives, developed after seeing the play. In retrospect, I find that what Gianina managed to do isn’t just a theatrical success, but also very close to how I myself am interested in using archive materials to build up some of my films ... There is more. I’ve just about had enough of my own ideas and wanted to make a film that would be a genuine collaboration, to make a different start. If the film looks quite a bit different from what I’ve done so far, it is also due to this collaboration, this different starting point.” (R. Jude)


Radu Jude
Fra i più importanti e pluripremiati registi rumeni ed europei, è nato nel 1977 a Bucarest. Si è laureato in cinema all’Università di Comunicazione di Bucarest nel 2003. Il Trieste FF nel corso degli anni ha presentato molti dei suoi film precedenti.
Among the most important and award-winning Romanian and European film directors, Radu Jude was born in 1977 in Bucharest. He graduated with a degree in Film from Bucharest’s Media University in 2003. The Trieste FF has presented a number of his previous films.
filmografia scelta / selected filmography
2006 Lampa cu căciulă cm / sf; Premi / Awards: Sundance FF – Premio per la regia di cortometraggi / Short Filmmaking Award; Trieste FF – Miglior cortometraggio / Best Short Film
2009 Cea mai fericită fată din lume
2012 Toată lumea din familia noastră
2013 O umbră de nor cm / sf
2014 Trece și prin perete cm / sf
2015 Aferim!; Premi / Awards: Berlinale – Orso d’argento per la Miglior regia / Silver Bear as Best Director
2016 Inimi cicatrizate (Scarred Hearts); Premi / Awards: Locarno – Premio speciale della giuria / Special Prize of the Jury
2017 Țara moartă (The Dead Nation) doc.
2018 Îmi este indiferent dacă în istorie vom intra ca barbari (I Do Not Care If We Go Down in History as Barbarians); Premi / Awards: Karlovy Vary IFF –Miglior film / Best Film
2020 Tipografic majuscul (Uppercase Print); Ieşirea trenurilor din gară (The Exit of the Trains) doc. diretto con / directed with Adrian Cioflâncă
ZWYCZAJNY KRAJ
Un paese qualunque / An Ordinary Country

Polonia / Poland 2020, HD, b-n / b-w, 51’ v.o. polacca / Polish o.v.
Sceneggiatura, montaggio / Screenplay, Editing: Tomasz Wolski.
Suono / Sound: Marcin Lenarczyk.
Produzione / Produced by: Kijora Film.
Coproduzione / Co-produced by: TVP S.A.
TOMASZ WOLSKI
Con il sostegno di / Supported by: Polish Film Institute. Distribuzione internazionale / World Sales: KFF Sales & Promotion.
Erano ovunque, anche se cercavano di essere invisibili. Riprendevano di nascosto nei ristoranti, per strada, nei negozi. Registravano il travaso illegale di carburante, gli incontri clandestini fra amanti negli hotel. Intercettavano le telefonate di un uomo che viveva all’estero, a cui dei cittadini polacchi ordinavano una pomata per le emorroidi. Filmavano gli interrogatori durante i quali, con il ricatto, torturavano un detenuto fino a convincerlo a collaborare. Oppure interrogavano una donna per chiederle un resoconto dettagliato delle spese domestiche, compreso il tipo di carne e il numero di cubetti di burro usati.
An Ordinary Country è un documentario creativo di found footage, il cui materiale di partenza sono film e nastri registrati da ufficiali dei servizi di sicurezza comunisti polacchi fra gli anni Sessanta e Ottanta. Il film è stato presentato in anteprima all’ultimo festival internazionale Visions du Réel di Nyon in Svizzera, dove ha vinto il Premio della giuria Clinique de Genolier per il documentario più innovativo. È stato poi selezionato in molti festival internazionali, fra cui l’IDFA di Amsterdam, Cottbus e FIDBA di Buenos Aires.
They were everywhere, though they tried to be invisible. Filming from hiding in restaurants, on the street, in shops. They registered illegal bottling of regulated fuel, lovers meeting in the hotel. They wiretapped phone calls with a man living abroad, during which Poles placed orders for hemorrhoid ointment. They filmed interviews during which, through blackmail, they carried out the process of breaking a detainee to persuade him to cooperate. Another time, they interrogated a woman from whom they required detailed billing of household expenses, including the type of meat and the number of butter cubes used.
An Ordinary Country is a found footage creative documentary based on film and videotapes recorded by officers of the Polish communist security services in the 1960s through the 1980s. The film premiered at the latest Visions du Réel International Film Festival in Nyon (Switzerland) – where it was awarded Jury Prize Clinique de Genolier for the Most innovative medium length – and then selected in many international festivals, including IDFA in Amsterdam, Cottbus and FIDBA in Buenos Aires.


Tomasz Wolski
Filmmaker, montatore e sceneggiatore, è nato nel 1977 a Gdynia, in Polonia. È laureato, in giornalismo, all’Università Jagellonica e alla Scuola di regia cinematografica “Andrzej Wajda”. È membro dell’Associazione polacca dei registi di documentari, della Polish Film Academy e della European Film Academy (EFA).
Filmmaker, editor and scriptwriter, Tomasz Wolski was born in 1977, in Gdynia, Poland. He is a graduate of Journalism from the Jagiellonian University and from the Andrzej Wajda Master School of Film Directing. Wolski is a member of Guild of Polish Documentary Directors, Polish Film Academy and European Film Academy (EFA).
filmografia scelta / selected filmography
2006 Klinika doc.
2008 Złota rybka (Golden Fish) doc.
2009 Szczęściarze (The Lucky Ones) doc.
2010 Pomału (Slowly) doc.
2012 Pałac doc.
2015 Córka (Daughter) cm / sf
2016 Imperatyw doc.
2017 Festiwal doc.
2020 Problem cm / sf; Zwyczajny kraj (An Ordinary Country) doc.; Premi / Awards: Visions du Réel IFF - Premio della giuria Clinique de Genolier / Jury Prize Clinique de Genolier; Cracovia FF - Golden HobbyHorse per la regia / Golden HobbyHorse for the director; Minsk IFF - Premio speciale della giuria / Special Jury Award

ACASĂ, MY HOME
Radu Ciorniciuc
BEYNIMDƏKI MISMARLAR
/ Nails in My Brain
Hilal Baydarov
BLOCUS / Blockade
Hakob Melkonyan
GARAGENVOLK
/ Garage People
Natalija Yefimkina
NULTI KRAJOLIK
/ Landscape Zero
Bruno Pavić

O JEDNOJ MLADOSTI
/ Once Upon a Youth
Ivan Ramljak
PLEASE HOLD THE LINE
Pavel Cuzuioc
ŠVELNŪS KARIAI
BORN IN TRIESTE
/ Gentle Warriors
Marija Stonytė
TATĂL NOSTRU
BORN IN TRIESTE
/ Holy Father
Andrei Dăscălescu
UEZDNYJ GOROD E
/ Town of Glory
Dmitrij Bogoljubov
ACASĂ, MY HOME

Sceneggiatura / Screenplay: Radu Ciorniciuc, Lina Vdovîi. Fotografia / Photography: Mircea Topoleanu, Radu Ciorniciuc. Montaggio / Editing: Andrei Gorgan.
Musica / Music: Yari, Codrin George Lazăr, Gaute. Suono / Sound: Andreas Mühlschlegel, Tom Weber, Lukáš Moudrý.
Produzione / Produced by: Manifest Film.
Coproduzione / Co-produced by: Kino Company, Corso Film, HBO Europe, HBO Romania, YLE to 1 Finland. Partner principale / Main partner: UiPath Foundation.
In collaborazione con / In collaboration with: Societatea Română de Televiziune.
Con il sostegno di / Supported by: Romanian Film Center, Creative Europe Programme - MEDIA of the European Union, MFG-Baden-Württemberg, The Finnish Film Foundation, AVEK - The Promotion Centre for Audiovisual Culture Finland, The Church Media Foundation Finland. Distribuzione internazionale / World Sales: Autlook Filmsales.
Radu Ciorniciuc
Regista, produttore, giornalista e autore di inchieste, nel 2012 è stato uno dei fondatori della prima agenzia di stampa indipendente in Romania “Casa Jurnalistului”. Acasă, My Home è il suo primo film ed è stato presentato con successo in molti festival internazionali.
Film director, producer and investigative reporter, Radu Ciorniciuc in 2012 he co-founded the first independent media organization in Romania “Casa Jurnalistului”.
Acasă, My Home is his debut feature length film, and it has been successfully presented in many international festivals.
2020 Acasă, My Home doc.; Premi / Awards: Sundance FF - Premio speciale della giuria per la fotografia / Special Jury Prize for Cinematography; Sarajevo FF –Human Rights Award; Krakow FF –Miglior film / Best Film
Nell’area disabitata e incolta del Delta di Bucarest, un bacino idrico abbandonato alla periferia della metropoli, la famiglia Enache ha vissuto in perfetta armonia con la natura per due decenni, dormendo in una baracca sulla riva del lago, pescando a mani nude e seguendo il ritmo delle stagioni. Quando questa zona viene trasformata in un parco nazionale pubblico, la famiglia è costretta a trasferirsi in città...
Premio speciale per la fotografia al Sundance 2020 e Miglior film sul tema dei diritti umani al festival di Sarajevo.
“L’aspetto più importante nella realizzazione di questo film è stato quello di costruire un rapporto di fiducia con gli Enache. I tre anni che ho passato con loro mi hanno permesso di instaurare un legame profondo, fondamentale per ricreare nel film quella sensazione di essere come un familiare stretto – qualcosa che vorrei provasse anche lo spettatore... Per ricreare questa sensazione di familiarità, di casa, la mdp riprende sempre i personaggi all’altezza degli occhi e a distanza ravvicinata, soprattutto quando succede qualcosa di emotivamente sconvolgente.” (R. Ciorniciuc)
In the wilderness of the Bucharest Delta, an abandoned water reservoir just outside the bustling metropolis, the Enache family lived in perfect harmony with nature for two decades, sleeping in a hut on the lakeshore, catching fish barehanded, and following the rhythm of the seasons. When this area is transformed into a public national park, they are forced to leave behind their unconventional life and move to the city...
Special Jury Prize for Cinematography at Sundance 2020 and Human Rights Award at the latest Sarajevo Film Festival.
“The most important aspect of my approach for shooting this film was to build trust with the Enaches. The last three years I’ve spent with them gave me intimate access to the family. This was crucial for creating, inside the film, the feeling of being a close family member - something that I want the audience to experience as well... In order to create this feeling of familiarity and home, the camera is always shooting at the eye level of the characters and at close distances, especially when highly emotional events are taking place.” (R. Ciorniciuc)
BEYNIMDƏKI MISMARLAR
Chiodi nel mio cervello / Nails in My Brain

Azerbaigian / Azerbaijan 2020, HD, col., 80’ v.o. azera / Azerbaijani o.v.
Sceneggiatura, fotografia, montaggio, suono, interpreti / Screenplay, Photography, Editing, Sound, Cast: Hilal Baydarov.
Produzione / Produced by: Ucqar Film.
Distribuzione internazionale / World Sales: Pascale Ramonda.
Hilal Baydarov vedi pag. / see page 63
Un giovane vaga tra le rovine di quella che potrebbe essere la sua casa d’infanzia, dove ogni porta pericolante si apre sul passato. I ricordi si susseguono, quelli dei suoi giorni di scuola, di persone care ormai lontane, di cose meravigliose, d’indifferenza e di sconfitta. Tutto ciò per quanto doloroso dà luogo a una serie di riflessioni sui limiti del cinema... Non importa quanto sia cambiato, il giovane – che può essere o meno il regista stesso – ritorna sempre negli stessi luoghi, sulle stesse domande, sulle stesse facce, sugli stessi ricordi, gli stessi chiodi fissi.
Nails in My Brain è stato presentato in anteprima all’ultima edizione del festival Cinéma du réel di Parigi.
“Non sapevo che stavo girando un film. Non sapevo che stavo realizzando una trilogia ... non sapevo niente di cinema. Non sapevo nulla di scrittura o su come girare un film. Ancora adesso non lo so e ancora non ci credo. Credevo nei sentimenti e ci credo ancora ... M’importano solo i sentimenti, solo quelli e per dimostrarlo ho dovuto scavare per trovare quei chiodi fissi nel mio cervello.” (H. Baydarov)
A young man wanders through the ruins of what may or may not be his childhood home, where each crumbling doorway opens up onto the past. Memories accost him, memories of his school days, of loved ones long gone, of wonder, callousness, and defeat. The painful invasion gives rise to a series of reflections on the limits of cinema... No matter how much he has tried to change, the young man – who may or may not be the filmmaker himself – always returns to the same places, same questions, same faces, same recollections, the same nails in his brain.
Nails in My Brain premiered at the latest Cinéma du réel in Paris.
“I didn’t know that I was making a film. I didn’t know that I was making a trilogy … I didn’t know anything about cinematography. I didn’t know anything about writing or shooting. I still don’t know them and I still don’t believe in them. I believed in feelings and I still believe in them … Nothing matters but feelings, only feelings and to show them I had to dig to find the nails, the Nails in My brain.” (H. Baydarov)
BLOCUS
Blocco / Blockade

Armenia - Francia / Armenia - France 2020, HD, col., 85’ v.o. armena / Armenian o.v.
Sceneggiatura / Screenplay: Hakob Melkonyan.
Fotografia / Photography: Hakob Melkonyan, Arsen Khechoyan, Avetik Grigoryan.
Montaggio / Editing: Justine Hiriart.
Musica / Music: Avid Adir.
Suono / Sound: Haroutyon Mangasaryan, Hayk Avdalyan.
Produzione / Produced by: Leitmotiv Production.
Coproduzione / Co-produced by: Hayk Film Studio, Lyon Capitale TV. Con il sostegno di / Supported by: Nouvelle-Aquitaine Region, CNC.
Distribuzione internazionale / World Sales: Antidote Sales.
Hakob Melkonyan
Hakob Melkonyan è nato in Armenia nel 1984. Ha studiato all’Università per il cinema e il teatro di Yerevan e all’Università per il cinema e la televisione di Monaco di Baviera. Ha lasciato il suo paese nel 2009 e ora vive tra Francia e Armenia.
Hakob Melkonyan was born in Armenia in 1984. He studied at the Cinema and Theater University of Yerevan and at the Film and Television University of Munich. He left his country in 2009 and now lives between France and Armenia.
filmografia scelta
/ selected filmography
2015 The Tree
2020 Blocus (Blockade) doc.
Nell’enclave armena del Nagorno-Karabakh, da trent’anni gli abitanti di Chinari cercano di sopravvivere alla guerra tra azeri e armeni e alle difficili condizioni imposte dal blocco militare. Tra questi c’è la famiglia Petrossian. Il film racconta la loro quotidiana lotta per la sopravvivenza. Presentato in anteprima al festival internazionale Golden Apricot 2020 di Yerevan.
“Attraverso il ritratto di una famiglia, il film porta lo spettatore nel cuore di un conflitto dimenticato. Il Nagorno-Karabakh ha proclamato la sua indipendenza nel 1991, separandosi dall’Azerbaigian al prezzo di una guerra sanguinosa che ha ucciso quasi 30.000 persone e portato centinaia di migliaia di rifugiati lontani dalle loro case. La firma di una tregua nel 1994 non ha risolto il conflitto ... Oltre ai soldati, le prime vittime sono gli abitanti dei villaggi sul confine … Il mio film porta lo spettatore nel cuore di una guerra completamente dimenticata dal mondo.” (H. Melkonyan)
In the Armenian enclave of Nagorno-Karabakh, for thirty years, Chinari’s inhabitants have been trying to survive the war between the Azeris and the Armenians and the difficult conditions imposed by the blockade. Among them, there is the Petrossian family. The film accompanies their daily life in their struggle for survival.
Blockade premiered at the latest Golden Apricot International Film Festival in Yerevan.
“Through the portrait of a family, my film plunges the viewer into the heart of this forgotten conflict. Nagorno-Karabakh proclaimed its independence in 1991, tearing itself away from Azerbaijan at the price of a bloody war... This war killed nearly 30,000 people and drove hundreds of thousands of refugees from their homes. The signing of a ceasefire in 1994 did not resolve the conflict ... Besides the soldiers, the main victims are the inhabitants of the villages near the border … My film plunges the spectator into the heart of a war completely forgotten by the world.” (H. Melkonyan)
GARAGENVOLK
La gente dei garage / Garage People

Germania / Germany
2020, HD, col., 97’
v.o. russa / Russian o.v.
Sceneggiatura / Screenplay:
Natalija Yefimkina. Fotografia / Photography: Axel Schneppat.
Montaggio / Editing: Nicole Fischer, Lucia Gerhardt, Markus Schmidt, Barbara Toennieshen. Suono / Sound: Aleksej Antonov, Ivan Arapov, Sebastian Reuter, Paul Wilke. Produzione / Produced by: Tamtam Film.
Coproduzione / Co-produced by: Mitteldeutscher Rundfunk.
In collaborazione con / In cooperation with: ARTE.
Con il sostegno di / Supported by:
Creative Europe Media, BKM, FFHSH, FFA. Distribuzione internazionale / World Sales: Rise and Shine.
Natalija Yefimkina
Nata nel 1983 a Kiev, si è trasferita in Germania con la famiglia nel 1995. Dopo aver studiato Storia e Letteratura a Berlino, ha lavorato come assistente alla regia e assistente di produzione. Garagenvolk è il suo lungometraggio documentario di debutto.
Natalija Yefimkina was born in 1983 in Kiev and moved to Germany with her family in 1995. After studying history and literature in Berlin, she worked as an assistant director and production assistant for film productions. Garagenvolk is her debut feature-length documentary.
2020 Garagenvolk (Garage People) doc.; Premi / Awards: Berlinale –Premio Heiner Carow, Premio del pubblico / Heiner Carow Award, Audience Award; Sarajevo FF –Premio Werner Herzog / Werner Herzog Award.
Nel nord della Russia, in un’area inospitale dove una società mineraria è l’unico datore di lavoro, c’è una distesa infinita di garage. Sono capanne di lamiera, poco accoglienti dall’esterno, rifugio di un gran numero di russi, soprattutto uomini: con ingegno e tenacia, in pochi metri quadrati, hanno creato spazi alternativi secondo il proprio gusto e senza regole. Ilya raccoglie rottami e usa il garage come officina, Roman ci alleva le quaglie, Pavel intaglia statuine di santi.
Presentato in anteprima all’ultima Berlinale, Garagenvolk è stato selezionato in molti festival internazionali fra cui Sarajevo e IDFA di Amsterdam.
“E poi ci sono i garage: luoghi di fuga dove sognare e che, nonostante la loro dimensioni ristrette, significano libertà ... Libertà anche dalle donne che comandano a casa ma che raramente si fanno vedere nei garage. È un mondo maschile ... Il garage è uno dei pochi posti in Russia in cui è tollerata l’individualità, forse perché la realizzazione di piccoli sogni impedisce di lottare per cose più grandi.”
(N. Yefimkina)
In Russia’s unwelcoming north, in a rough area where a mining company is the only employer, garages stretch out into endlessness. Tin huts, inhospitable from the outside, provide a refuge for a large number of Russians – mainly men. According to their own taste and away from all rules, with ingenuity and tenacity, alternative habitats are created on just a few square meters. Scrap collector Ilya uses the garage as a workshop, Roman breeds quails in his, Pavel carves saint figures.
Garage People premiered at the Berlinale 2020 and then was selected in many international film festivals including Sarajevo and IDFA in Amsterdam.
“And then there are the garages: places of escape where one can dream away and which, despite their narrowness, mean freedom ... Freedom also for a moment from the women of the family who rule in the apartments and who rarely find a space in the garages. It is a male world ... The garage is thus one of the few places where individuality is tolerated in Russia – perhaps because the fulfilment of small dreams keeps one from striving for greater things.” (N. Yefimkina)
NULTI KRAJOLIK
Paesaggio zero / Landscape Zero

Sceneggiatura / Screenplay: Bruno Pavić.
Fotografia / Photography: Andrea Kaštelan.
Montaggio / Editing: Dan Oki, Dragan Đokić.
Musica, suono / Music, Sound: Vjeran Šalamon.
Interpreti / Cast:
Željan Jurlin, Jurica Škalabrin, Hrvoje Pelicarić, Josip Rogošić, Hrvoje Svalina.
Performers: Vice Tomasović, Petar Grimani, Marin Renić, Nina Kamenjarin, Gildo Bavčević.
Produzione / Produced by: Kazimir (The Association for the Promotion of Culture, Art and Audiovisual Production).
Con il sostegno di / Supported by by: Croatian Audiovisual Centre, Grad Split.
Bruno Pavić
Regista e artista multimediale, è nato nel 1988 a Zagabria. Si è laureato all’Accademia di Belle Arti di Spalato, dove ha poi ottenuto un Master in Cinema, Media, Arte e Animazione. I suoi lavori sono stati presentati a festival ed esposizioni internazionali. Film director and multimedia artist, Bruno Pavić was born in 1988 in Zagreb. He graduated from the Academy of Fine Arts in Split, and earned a MA from the Department of Film Media Art and Animation. His works have been shown at international film festivals and exhibitions.
filmografia scelta / selected filmography
2014 Vlog
2020 Nulti krajolik (Landscape Zero) doc.; Split screens doc. cm / sf
Una striscia dell’area costiera di Spalato è stata distrutta dalla presenza di un sito industriale. Il film segue la vita delle persone della zona, alcune in lotta per la sopravvivenza tra le pericolose installazioni, altre che vi convivono tranquillamente. Le scene del quotidiano si legano a diverse performance artistiche, che ritraggono il processo di adattamento di uomini e animali a un ambiente degradato.
Nulti krajolik è stato presentato in anteprima all’ultima edizione del festival Internazionale del documentario di Jihlava in Repubblica Ceca.
“Il titolo può essere interpretato come il paesaggio di un disastro industriale. Ma il significato del titolo va oltre l’ecologia; può anche essere usato per interpretare il contesto antropologico della relazione tra esseri umani, natura e cultura, industria e attivismo ambientale.” (B. Pavić)
A small coastal area near Split has been destroyed by the presence of industrial facilities. The film follows the lives of people who are either fighting for their survival among the dangerous facilities or coexisting with them in harmony. Everyday scenes intertwine with different art performances, depicting the adjustment of people and animals to the degraded environment.
Landscape Zero premiered at the latest edition of Jihlava International Documentary Film Festival in Czech Republic.
“The title can be interpreted as the landscape of industrial disaster. However, the meaning of the title goes beyond ecology; it could also serve to interpret the anthropological context of the relationship between human beings, nature and culture, industry and activist ecology.” (B. Pavić)
O JEDNOJ MLADOSTI
C’era una volta un giovane /Once Upon a Youth

Croazia / Croatia 2020, HD, col. & b-n / b-w, 78’ v.o. croata / Croatian o.v.
Sceneggiatura / Screenplay: Ivan Ramljak.
Fotografia / Photography: Marko Čaklović.
Materiali video / Video Footage: Marko Čaklović, Ivan Ramljak, Nevena Čaklović, Andrej Mirčev.
Montaggio / Editing: Ivor Šonje.
Musica / Music: Tena Novak.
Suono / Sound:
Borna Buljević.
Interpreti / Cast: Marcela Škobalj, Nevena Čaklović, Vedrana Gašpić, Nenad Vukušić, Ivan Ramljak.
Produzione / Produced by: Academy of Dramatic Arts, University of Zagreb (ADU).
Con il sostegno / di Supported by: Croatian Audiovisual Centre.
Ivan Ramljak
Critico cinematografico e regista è nato nel 1974 a Zagabria. Dal 2016 è il direttore artistico del Tabor Film Festival. Il suo cortometraggio documentario Kino otok è stato presentato in più di 40 festival internazionali. O jednoj mladosti è il suo primo lungometraggio documentario.
Film critic and director, Ivan Ramljak was born in 1974 in Zagreb. Since 2016 he is the artistic director of Tabor Film Festival. His short documentary Islands of Forgotten Cinemas, screened in more than 40 international festivals. Once Upon a Youth is his first feature documentary.
filmografia scelta / selected filmography
2006 Daj mi kino! doc. cm / sf
2007 Baba Višnjina 38 doc. cm / sf
2016 Kino otok (Islands of Forgotten Cinemas) doc. cm / sf; Premi / Awards: goEast FF – Premio FIPRESCI per Miglior documentario dell’Est Europa / FIPRESCI Prize for Best Eastern European Doc
2017 Brodovi i dalje ne pristaju cm / sf
2018 Dom boraca (Home of the Resistance) doc. mm / ml
2020 O jednoj mladosti (Once Upon a Youth) doc.; Premi / Awards: Dokufest
- Miglior documentario balcanico / Best Balkan Documentary
Tredici anni dopo la morte improvvisa di colui che una volta era il suo migliore amico, Ivan Ramljak cerca di ricostruirne la vita e il profondo rapporto di amicizia che li legava, utilizzando fotografie e materiali video che l’amico girò allora e lasciò poi in eredità. Un film su una generazione perduta, quella gioventù croata della fine degli anni Novanta, in cerca di identità dopo la devastazione della guerra.
O jednoj mladosti è stato presentato in molti festival internazionali fra cui l’Open City Documentary Festival a Londra, Dokufest in Kosovo, Poitiers Film Festival in Francia e Pravo Ljudski / Human Rights Film Festival Sarajevo.
“Se è vero che l’esistenza di una persona in questo mondo si misura da quanto lascia dietro di sé, questo è il tentativo di raccontare Marko Čaklović, più di quanto farebbero un paio di brevi note trovate su Google.” (I. Ramljak)
Thirteen years after the unexpected death of his once best friend, Ivan Ramljak tries to reconstruct his life and their relationship, using just the photographs and video materials which his friend shot back then. A film about the lost generation of Croatian youth in the end of the 1990s, who are trying to find their identity in the aftermath of a devastating war.
Once Upon a Youth was selected in many international film festivals including Open City Documentary Festival in London, Dokufest (Kosovo), Poitiers Film Festival (France) and Pravo Ljudski / Human Rights Film Festival Sarajevo.
“If it’s true that the point of someone’s existence in this world amounts to what that person has left behind him (or her), this is the attempt to have more left behind the name of Marko Čaklović, than just a couple of brief Google search results.”
(I. Ramljak)
PLEASE HOLD THE LINE
Prego resti in linea

Austria 2020, HD, col., 86’ v.o. rumena - ucraina - bulgara - russa - francese - inglese / Romanian - Ukrainian - Bulgarian - Russian - French - English o.v.
Sceneggiatura, fotografia / Screenplay, Photography: Pavel Cuzuioc.
Montaggio / Editing: Samira Ghahremani.
Suono / Sound: Atanas Tcholakov.
Interpreti / Cast: Ghenadie Mardari, Oleg Chumak, Ionut Fotin, Marius Marcovici, Georgi Tcholakov, Deyan Minchev, Vasil Petrov.
Produzione / Produced by: Pavel Cuzuioc Filmproduktion. Con il sostegno di / Supported by: Bundeskanzleramt Österreich.
Distribuzione internazionale / World Sales: Syndicado Film Sales.
Pavel Cuzuioc
Regista, è nato nel 1978 a Chisinau, in Moldavia. Nel 2000 si è trasferito a Vienna dove ha seguito corsi di regia e di produzione alla Vienna Film Academy. I suoi film sono stati presentati e premiati in numerosi festival internazionali.
Film director Pavel Cuzuioc was born in 1978 in Chișinău, Republic of Moldova. In 2000, he moved to Vienna where he followed courses on film directing and film production at the Vienna Film Academy. His films were screened and awarded at various international film festivals.
2016 Secondo me doc.
2015 Raisa cm / sf
2011 Doina Groparilor (Digging for Life) doc.
2020 Please Hold the Line doc.; Premi / Awards: Astra FF Sibiu - Menzione speciale della giuria / Special Jury Mention
Il film segue alcuni tecnici delle comunicazioni in Moldavia, Romania, Ucraina e Bulgaria quando vanno dai loro clienti ed entrano così nei loro universi privati. Attraverso un sapiente uso del montaggio, lo humour e la vivacità delle storie locali, uno sguardo feroce su una società “connessa” in una regione lacerata dai nazionalismi, il film esplora in modo irriverente anche la nostra dipendenza dai mezzi di comunicazione.
Please Hold the Line è stato presentato in anteprima allo Sheffield Doc/Fest, e poi selezionato in molti festival internazionali.
“Ci piace pensare ai mezzi di comunicazione come a un collante tra le persone. Tuttavia, con una varietà sempre più ampia di strumenti per comunicare, la disintegrazione sociale è più forte che mai. Please Hold the Line è un film sulle persone che risolvono problemi di comunicazione – sui tecnici che riparano televisioni, telefoni e modem – e sui loro clienti. Un campionario di tipi umani. Mi interessano le persone e le loro difficoltà quotidiane. Sono questi micro universi individuali ad affascinarmi di più.” (P. Cuzuioc)
This film follows cable technicians in Moldavia, Romania, Ukraine and Bulgaria as they visit their customers, entering each time in their own individual universe. Through its skillful editing, colourful glimpses of local stories, and fierce view of a so-called connected society in a region that has been torn apart by nationalism, it also demonstrates in a humorous way our dependence on communication technologies.
Please Hold the Line premiered at Sheffield Doc/Fest and in many international film festivals.
“We like to think of communication devices as a people binder. Yet, with a larger variety of communication tools than ever before, social disintegration is as strong as ever. Please Hold the Line is about people who fix communication defects – like cable technicians fixing a tv, phone or a modem – as well as about their customers. A palette of human typologies. I am interested in the human being, with its everyday struggles. It is these individual universes that fascinate me the most.” (P. Cuzuioc)
ŠVELNŪS KARIAI
Guerriere gentili / Gentle Warriors

Sceneggiatura / Screenplay:
Marija Stonytė, Vėjūnė Tamuliūnaitė.
Fotografia / Photography: Vytautas Plukas.
Montaggio / Editing: Mirjam Jegorov.
Musica / Music:
Arian Levin, Ann Reimann.
Suono / Sound: Julius Grigelionis, Kipras Dominas.
Interpreti / Cast:
Agnė Bučytė, Karina Ivona Tupko, Gintarė Macijauskaitė.
Produzione / Produced by: Moonmakers.
Coproduzione / Co-produced by: Vesilind.
In associazione con / In association with: Lithuanian national broadcaster LRT, Estonian television ERR.
Con il sostegno di / Supported by: Lithuanian Film Centre, Estonian Film Institute, Estonian Cultural Endowment, Vilnius City Municipality.
Distribuzione internazionale / World Sales: CAT&Docs.
Marija Stonytė
Nata nel 1991 a Vilnius, in Lituania, ha conseguito un Master in regia all’Accademia di Musica e Teatro Lituana. Nel 2017 ha ricevuto lo “Young Artist Award” assegnato dal Ministero lituano della cultura. Švelnūs kariai è il suo lungometraggio documentario di debutto.
Born in 1991, in Vilnius, Marija Stonytė earned a BA and MA in Film Directing from the Lithuanian Academy of Music and Theatre. In 2017 she received the “Young Artist Award 2017” by the Lithuanian Ministry of Culture. Gentle Warriors is her debut feature-length documentary.
filmografia scelta / selected filmography
2010 Paskutinis žmogus, su kuriuo aš kalbėjau diretto con / directed with Marija Kavtaradze cm / sf
2014 Kelių eismo taisyklės (Too Young to Drive) cm / sf
2016 Kalnai kalnai (Mountains to Climb) doc. cm / sf
2019 Vienas gyvenimas (One Life) doc. cm / sf
2020 Švelnūs kariai (Gentle Warriors) doc.
ANTEPRIMA INTERNAZIONALE / INTERNATIONAL PREMIERE
Tre giovani ragazze decidono di arruolarsi volontariamente dopo che, in Lituania, il servizio di leva è stato reintrodotto per gli uomini come risposta a possibili minacce dalla vicina Russia. Le ragazze vivono e si addestrano per 9 mesi con 600 uomini in una base militare isolata. Osservando la trasformazione fisica ed emotiva delle nostre protagoniste siamo testimoni della nascita di donne indipendenti, che sono artefici del proprio destino e della propria felicità.
Švelnūs kariai è stato uno dei progetti selezionati nel 2019 da “Last Stop Trieste”.
“Come donna e come regista, volevo esplorare la nascita di una donna indipendente. I miei personaggi all’inizio sono ragazze giovani, affascinate dalle sfide che presenta la vita di un soldato, ma scoprono presto che la vita stessa è molto più complicata di quella militare. Per trovare il loro spazio nella società, devono essere comunque forti. Noi, come donne, siamo gentili, ma siamo delle guerriere.” (M. Stonytė)
Three young girls decide to do military service on a voluntary basis after the conscription for men is reintroduced in Lithuania as a response to possible threats from neighboring Russia. The girls live and train among 600 men at an isolated military base for 9 months. By observing the physical and emotional transformation of our characters we witness the bearing of an independent woman, responsible for her own fate and happiness. Gentle Warriors was one of the selected projects by “Last Stop Trieste” in 2019.
“As a woman and as a female film director, I wanted to explore the bearing of an independent woman. My characters start out as young girls, fascinated by the challenging life of a soldier, but they soon realize that life itself is way more complicated than the military. To find their place in society, they need to be strong on their own. We, as women, are gentle, but we are warriors.” (M. Stonytė)
TATĂL NOSTRU
Padre nostro / Holy Father

Sceneggiatura, fotografia / Screenplay, Photography: Andrei Dăscălescu.
Montaggio / Editing: Ștefan Pârlog, Andrei Dăscălescu. Suono / Sound: Dan Ștefan Rucăreanu, Ioan Filip, Matei Vasilache.
Produzione / Produced by: Filmlab.
Coproduzione / Co-produced by: HBO Europe.
In associazione con / In association with: Tangaj Production.
Con il sostegno di / Supported by: Romanian Film Centre.
Distribuzione internazionale / World Sales: CAT&Docs.
Andrei Dăscălescu
Documentarista, direttore della fotografia e montatore è nato nel 1984 a Piatra Neamț, in Romania. Nel 2007 ha fondato la società di produzione Filmlab.
Documentary film director, cinematographer, and editor Andrei Dăscălescu was born in 1984 in Piatra Neamț, Romania. He founded Filmlab, his film production company, in 2007.
filmografia scelta / selected filmography
2008 Constantin si Elena doc.; Premi / Awards: IDFA – Miglior debutto / First Appearance Award 2016 Planeta Petrila doc.
2020 Tatăl nostru (Holy Father) doc.; Premi / Awards: Sarajevo FF - Premio speciale della giuria / Special Jury Prize
Il regista Andrei e la sua fidanzata Paula diventeranno genitori. Mentre la futura mamma fatica a trovare un modello da seguire nella sua famiglia disgregata, il futuro papà deve riuscire ad accettare il rapporto ritrovato con suo padre, che è diventato monaco e vive da molti anni sul Monte Athos.
Uno dei progetti selezionati nel 2020 da “Last Stop Trieste”, Tatăl nostru ha vinto il Premio speciale della giuria all’ultima edizione del festival di Sarajevo.
“Quando avevo sei anni, mio padre lasciò la nostra famiglia. Appresi solo anni dopo che era diventato un monaco. Ora che io stesso diventerò genitore, ho bisogno di capire come farlo al meglio. Il film racconta l’incontro con mio padre e il tentativo di capire la sua decisione di lasciare noi e tutte le cose terrene in favore di Dio. Sarebbe stato forse più facile per me se si fosse creato una nuova famiglia, perché ho sempre avuto la sensazione di competere con ‘l’invisibile e onnipotente’. Con questo film volevo conoscerlo e capire meglio lui e me stesso. Le difficoltà e i dubbi erigono muri che sono poi difficili da abbattere.” (A. Dăscălescu)
The filmmaker, Andrei, and his girlfriend, Paula, face the news of becoming parents. While the future mother is struggling with no worthy role models in her broken family, the soon-to-be father must come to terms with his own, long-lost father, now a monk on Mount Athos.
One of the selected projects by “Last Stop Trieste” in 2020, Holy Father was awarded Special Jury Prize at the latest Sarajevo Film Festival.
“When I was six, my father left our family. Years later, I learned that he became a monk. Now that I’m going to become a father myself, I need to know how I can be a good father to my little girl. This is why the film reflects on my encounters with my father, while I come to grips with his decision to leave us, and all worldly things, for God. I would probably have been more comfortable if he set up another family, but as such, I always felt like I’m competing with ‘the invisible almighty.’ Through this film, I wanted to reach my father and understand both of us better. Challenges and doubts put up walls that are hard to take down.” (A. Dăscălescu)
UEZDNYJ GOROD E

Russia - Germania - Rep. Ceca / Russia - Germany - Czech Rep. 2019-2020, HD, col., 82’ v.o. russa / Russian o.v.
Sceneggiatura / Screenplay:
Dmitrij Bogoljubov, Anna Šišova-Bogoljubova.
Fotografia / Photography: Dmitrij Bogoljubov.
Montaggio / Editing: Phil Jandaly.
Suono / Sound: Jan Čeněk.
Produzione / Produced by: Ethnofund, Feeling Reality, Hypermarket Film, Saxonia Entertainment.
Coproduzione / Co-produced by: ZDF/ARTE, Czech Television. Con il sostegno di / Supported by: Czech Film Fund.
Distribuzione internazionale / World Sales: First Hand Films.
Dmitrij Bogoljubov
Regista e direttore della fotografia, è nato nel 1980 a Mosca. Dopo essersi laureato in legge, si laurea al VGIK. È membro dell’Unione dei Giornalisti russi. Uezdnyj gorod E è stato presentato ai festival Artdocfest in Russia, One World in Repubblica Ceca e Cottbus in Germania.
Director and DoP, Dmitry Bogolyubov was born in Moscow, Russia, in 1980. After his first law degree he graduated from VGIK. He is a member of Russian Journalists Union. Town of Glory was presented at Artdocfest in Russia, One World in Czech Republic and Cottbus Film Festival in Germany.
filmografia scelta / selected filmography
2011 Neglected doc.
2014 Na krayu (On the Edge) doc. 2017 The Wall doc.; Premi / Awards: Jihlava IDFF - Miglior documentario / Best World Documentary Film 2019-2020 Uezdnyj gorod E (Town of Glory) doc. Premi / Awards: One World – Premio speciale della giuria / Special Prize of the Jury
Nella cittadina di El’nja, all’estremità occidentale della Russia, non accade mai nulla di interessante. La gente del luogo se ne va in massa e a quelli che rimangono la vita riserva poche gioie. Una di queste è la vittoria sul fascismo. All’inizio della guerra, Stalin liberò la città – con enorme sacrificio di vite umane – per farne un simbolo, così da ridare speranza alla sua gente e ispirare atti di eroismo. Il regista ha seguito due patrioti locali e le loro famiglie per tre anni. L’adolescente Maša partecipa ai raduni patriottici, tessendo le lodi di eroi caduti in battaglia, mentre il non più giovane Sergej riesuma le loro spoglie e segretamente sogna un cambiamento. Attraverso di loro il film mostra come i traumi di guerra irrisolti possano condizionare le generazioni, influenzando la vita del cittadino russo medio, e, con l’aiuto della propaganda politica, gradualmente portare all’odio verso l’attuale Occidente “fascista”.
“...le persone normali sono le prime vittime di una propaganda militare che porta solo guerra e morte, senza distinzione tra paesi e nazionalità.” (D. Bogoljubov)
Nothing interesting happens in the small town of Yelnya on Russia’s western edge. The locals are leaving en masse and those who stay have few joys in life. One is the victory over fascism. At the start of the war Stalin allowed the town be symbolically freed – at the cost of enormous loss of life – so as to inspire hope in his people and strengthen the spirit of heroism. Dmitry Bogolubov tracks two local patriots and their families for three years. Teenage Masha attends patriotic meetings, singing the praises of long-dead fallen heroes, ageing Sergei digs up their bones and secretly dreams of a change in the situation. Through them the film shows how the unhealed wartime trauma infiltrates generations, forming the social life of ordinary Russians and, with the help of political propaganda, gradually changes into hate towards the current “fascist” West.
“...Ordinary people are first of all victims of military propaganda that leads only to military conflicts and deaths, regardless countries and nationalities.” (D. Bogolyubov)

AKTŪRIMAS
/ Dummy
Laurynas Bareiša
ARKA
Natko Stipaničev
ARMADILA
Gorana Jovanović
BEREKETLI BIR GÜN
/ A Fertile Day
Mümin Barış
BUCUREȘTIUL VĂZUT DE SUS
/ Bucharest Seen from Above
Andrei Răuțu
DALEJ JEST DZIEŃ
/ Beyond is the Day
Damian Kocur
DELČKI
/ Bits
Áron Horváth Botka
GOADS
/ Iris Baglanea

ILLUSIONE
/ Illusion
Lorenzo Quagliozzi
JSME SI O SMRT BLÍŽ
/ Love Is Just a Death Away
Bára Anna Stejskalová
LEIB
/ Body
Marijana Verhoef
PRAZDNIK
/ Celebration Day
Natalija Končalovskja
S DNËM ROŽDENIJA
/ Happy Birthday
Boris Dobrovol'skij
LA TECNICA
Clemente De Muro,
Davide Mardegan (CRIC)
DAS URTEIL IM FALL K.
/ The Verdict in the Case of K. Özgür Anil
VOUTA
Dimitris Zahos
AKTŪRIMAS LAURYNAS BAREIŠA
Pupazzo / Dummy
ANTEPRIMA ITALIANA / ITALIAN PREMIERE

lituana / Lithuanian o.v.
Sceneggiatura, fotografia, montaggio / Screenplay, Photography, Editing: Laurynas Bareiša. Suono / Sound: Julius Grigelionis. Interpreti / Cast: Indrė Patkauskaitė, Paulius Markevičius, Kęstutis Jakštas, Dmitrij Denisiuk, Giedrius Kiela, Artūras Lepiochinas, Karolis Maiskisaura. Produzione / Produced by: afterschool. Distribuzione internazionale / World Sales: Varicoloured.
ARKA

Croazia / Croatia, 2020, HD, col., 15’ - senza dialoghi / no dialogue
Sceneggiatura, montaggio, suono / Screenplay, Editing, Sound: Natko Stipaničev. Consulenti alla sceneggiatura / Script Consultants: Maša Seničić, Damir Juričić. Animazione / Animation: Natko Stipaničev, Pavao Stanojević. Musica / Music: A. Vivaldi, J. S. Bach. Cantante / Singer: Maja Kordić. Produzione / Produced by: Kreativni sindikat. Con il sostegno di / Supported by: Croatian Audiovisual Centre, Grad Split. Distribuzione internazionale / World Sales: Bonobostudio.
Con l’aiuto di un pupazzo senza volto, un criminale ricostruisce un delitto brutale. Ma sorprendentemente non è lui a essere giudicato. Sembra che fra gli agenti di polizia, che assistono alla ricostruzione del crimine, ci sia qualcuno più strano di lui. Presentato in anteprima alla Berlinale 2020, Aktūrimas è stato poi selezionato in molti festival internazionali, fra cui Sarajevo e Palm Springs negli Stati Uniti, dove ha vinto il Premio come Miglior cortometraggio nella sezione “Live-Action Short 15 Minutes and Under”.
Using a faceless doll, a criminal reenacts a brutal crime. But surprisingly he is not the one being judged. There seems to be an odd one out in the investigative team.
Dummy premiered at the latest Berlinale and was selected in many international film festivals, among them Sarajevo and Palm Springs, where was awarded “Best Live-action Short 15 Minutes and Under”
Laurynas Bareiša
È nato nel 1988 a Kaunas in Lituania. I suoi lavori sono stati selezionati nei più importanti festival internazionali, fra cui Venezia, Berlino e Locarno. Il Trieste FF ha presentato tutti i suoi cortometraggi precedenti. Attualmente, sta lavorando al suo primo lungometraggio Pilgrims
Laurynas Bareiša was born in 1988 in Kaunas, Lithuania. His shorts have been selected by the most important international
film festivals, including Venice, Berlin and Locarno. The Trieste FF presented in competition all his previous shorts. Currently, he is developing his first feature film Pilgrims
2014 Dembava cm / sf
Una maestosa nave da crociera transoceanica solca i mari.
Arka è il racconto di un viaggio epico e grandioso. Presentato in anteprima all’ultima edizione di Annecy International Animation Film Festival, Arka è stato selezionato in più di 30 festival internazionali fra cui Animafest di Zagabria, dove ha vinto il premio come Miglior film della selezione croata, Sitges e Animateka di Lubiana.
A grandiose transoceanic cruise liner sails the seas.
Arka is a tale of a grandiose voyage.
Arka premiered at the latest Annecy International Animation Film Festival and then was selected in more than 30 film festivals, including Animafest Zagreb – where was awarded Best Film in Croatian Competition – Sitges and Animateka in Ljubljana.
2016 Kupranugaris (The Camel) cm / sf
2017 Pirtis (By the Pool) cm / sf
2018 Kaukazas (Caucasus) cm / sf
2020 Aktūrimas (Dummy) cm / sf
Natko Stipaničev Regista e animatore è nato nel 1986 a Sibenico, ora Croazia. Si è laureato presso l’Accademia di Belle Arti di Spalato e ha conseguito un Master in Animazione presso l’Accademia di Belle Arti di Zagabria. Film director and animator, Natko Stipaničev was born in 1986 in Šibenik, now Croatia. He graduated with a Bachelor’s degree from the Arts Academy in Split, and earned a
Master’s degree from the Academy of Fine Arts in Zagreb.
2011 Dragi Keno cm, animazione / sf, animation 2013 Finili su Mare bali (The Dance Is Over, Maria) cm, animazione / sf, animation 2020 Arka; Premi / Awards: Animafest Zagreb – Miglior film della selezione croata / Best Film in Croatian Competition
ARMADILA GORANA JOVANOVIĆ BEREKETLI BIR GÜN MÜMIN BARIŞ
Una buona giornata / A Fertile Day
ANTEPRIMA ITALIANA / ITALIAN PREMIERE

Serbia, 2020, HD, col., 11’ - v.o. serba / Serbian o.v.
Sceneggiatura, montaggio, scenografia, costumi / Screenplay, Editing, Art Director, Costume Designer: Gorana Jovanović. Fotografia / Photography: Lev Predan Kowarski. Suono / Sound: Luka Barajević, Vladimir Janković. Interpreti / Cast: Iva Pernjaković, Nikola Zečević. Produzione / Produced by: Servia Film. Coproduzione / Co-produced by: Cinnerent. Con il sostegno di / Supported by: Film Center Serbia.

Turchia / Turkey, 2020, HD, b-n / b-w, 15’ senza dialoghi / no dialogue
Supervisore / Supervisor: Béla Tarr. Sceneggiatura, montaggio / Screenplay, Editing: Mümin Barış. Fotografia / Photography: Yiğit Aksu. Musica, suono / Music, Sound: Berk Kalyoncu. Interpreti / Cast: Osman Şahin, Umut Kılıç. Produzione, distribuzione internazionale / Produced by, World Sales: Layla Film. Con il sostegno di / Supported by: Antalya Film Forum, Afe, Füme Media, Filmuniversität HFF.
Sanja è una tosta tredicenne a cui non piace mostrare le proprie emozioni, tanto meno a Darko per cui ha una cotta. Quando inizia a sospettare che sia successo qualcosa al suo vivace ma amato cane Krle, per Sanja sarà sempre più difficile tenere sotto controllo i suoi sentimenti.
Armadila è stato presentato in anteprima all’ultimo Festival di Sarajevo.
“Con questo film, volevo catturare quel momento in cui permettiamo agli altri di mentirci, per evitare una spiacevole verità.” (G. Jovanović)
Sanja is a tough 13-year-old girl who doesn’t like to show her emotions to anyone, least of all to her crush Darko, but when she starts to suspect that something had happened to her troublesome but beloved dog Krle, it will become ever so hard to keep her feelings under control.
Armadila premiered at the latest Sarajevo Film Festival.
“With this film I wanted to capture the moment when we permit others to lie to us, in order to avoid the unpleasant truth.” (G. Jovanović)
Un padre va a pescare con il figlio. Tornano a casa con un solo pesce: chi lo mangerà?
Il cortometraggio è stato sviluppato nell’ambito di un laboratorio di regia con Béla Tarr, tenutosi nel 2018 all’Antalya Film Forum in Turchia.
“Un film senza dialoghi che prova a sperimentare l’estetica formale di uno dei maestri del cinema contemporaneo, Béla Tarr.” (M. Barış)
A father and his son go fishing and come back home with only one fish. Who is going to eat it?
A Fertile Day was developed within an Atelier in Filmmaking with Béla Tarr, held in 2018 at the Antalya Film Forum in Turkey.
“A no-dialogue film experimenting with the aesthetics of the master of modern cinema, Béla Tarr.” (M. Barış)
Gorana Jovanović
Regista e sceneggiatrice è nata nel 1988 a Belgrado, Si è laureata nel 2013 all’Università di Westminster con il cortometraggio King for a Day Film director and writer, Gorana Jovanović was born in 1988 in
Belgrade. She graduated in 2013 from the University of Westminster with the short King for a Day.
2013 King for a Day cm / sf
2015 Dim (Smoke) cm / sf
2020 Armadila cm / sf
Mümin Barış
È nato a Kırcaali, in Bulgaria. Per motivi politici, quando aveva 7 anni, Mümin e la sua famiglia sono dovuti emigrare a Istanbul. Attualmente è dottorando in cinema “artisticoteorico” alla Filmuniversität Babelsberg “Konrad Wolf” di Berlino.
Mümin Barış was born in Kırcaali, Bulgaria. Due to political reasons he and his family had to immigrate to
Istanbul while he was 7 years old. Currently, he is a PhD candidate in “artistic-theoretical” film studies at Filmuniversität Babelsberg “Konrad Wolf”.
2012 Nasnameyek Hêsîn cm / sf
2016 Rafet’in Cocukları mm / ml
2018 Achterbahn cm / sf
2019 Kosmonovski doc.
2020 Bereketli bir gün (A Fertile Day) cm / sf
BUCUREȘTIUL VĂZUT DE SUS
ANDREI RĂUȚU
Bucarest vista dall’alto / Bucharest Seen from Above
ANTEPRIMA ITALIANA / ITALIAN PREMIERE

Romania, 2020, HD, col., 17’ - v.o. rumena / Romanian o.v.
Sceneggiatura / Screenplay: Andrei Răuțu. Fotografia / Photography: Tudor Platon. Montaggio / Editing: Cristian Georgescu. Musica / Music: Eugen Doga. Suono / Sound: Sebastian Zsemlye. Scenografia / Art Director: Elena Cârlan. Costumi / Costume Designer: Mihaela Asandei. Interpreti / Cast: Marina Voica, Ștefan Iancu, Elvira Deatcu, Crina Lință. Produzione, Distribuzione internazionale / Produced by, World Sales: Saga Film. Con il sostegno di / Supported by: Romanian National Film Centre.
Un’amabile vecchia signora deve lasciare la sua abitazione perché la famiglia non può più prendersi cura di lei. In viaggio verso la casa di riposo, un’ombra - forse dovuta al senso di colpa dei figli - inizia a oscurare la luminosa giornata di sole. Protagonista Marina Voica, una cantante popolare in Romania, Bucureștiul văzut de sus è stato presentato in anteprima ai Romanian Days del Transilvania IFF. “È un progetto nato dall’amore e dalla frustrazione. Un’indagine su come le nostre decisioni influiscano sulla vita familiare. Difficile o meno, ogni decisione presa può suscitare serenità e inquietudine al tempo stesso.” (A. Răuțu)
A charming old lady has to leave her home because her family can’t take care of her anymore. On the way to the elderly care home, a shadow of guilt starts to cover the bright sunny day. Starring Marina Voica, a very popular Romanian pop singer, Bucharest Seen from Above premiered at the Romanian Days of Transilvania IFF in Cluj. “This project was born out of love and frustration. I wanted to explore the consequences that our decisions have in our family life. Each decision, no matter its difficulty, can evoke both quietness and disquietness.” (A. Răuțu)
Andrei Răuțu Regista rumeno, è nato nel 1986. Dopo un’esperienza alla New York Film Academy (2011-2012), fra il 2013 e il 2016 ha studiato regia all’Università di cinema e teatro “I.L. Caragiale” di Bucarest. Romanian film director Andrei Ștefan Răuțu was born in 1986. After attending the NY Film Academy (2011-2012), between 2013 and 2016 he studied film directing at the
DALEJ JEST DZIEŃ
Dall’altra parte c’è il giorno / Beyond is the Day
KOCUR
ANTEPRIMA INTERNAZIONALE / INTERNATIONAL PREMIERE

Polonia / Poland, 2020, HD, b-n / b-w, 25’ - v.o. polacca - inglese / Polish - English o.v.
Sceneggiatura, fotografia / Screenplay, Photography: Damian Kocur. Montaggio / Editing: Paweł Laskowski, Damian Kocur. Suono / Sound: Jakub Jerszyński. Scenografia / Art Director: Kamila Pściuk-Glazer. Costumi / Costume Designer: Małgorzata Zabłocka. Interpreti / Cast: Paweł Bloch, Mohammad A Issa. Produzione / Produced by: Tomcat, Kinghouse.
Da qualche parte in Europa, in Polonia, vive Pawel, un uomo tranquillo che lavora su un traghetto sul fiume vicino al suo villaggio. Tutti i giorni trasporta gli abitanti sull’altra sponda del fiume. Le sue giornate sono tutte uguali. Ma un giorno nota qualcuno che tenta di attraversare il fiume a nuoto. È Mohammad, un immigrato palestinese. Finalmente c’è qualcuno con cui Pawel può parlare. Miglior cortometraggio polacco all’ultima edizione del festival cinematografico di Cracovia.
Somewhere in Europe, somewhere in Poland lives Pawel – a simple man working on a small river ferry close to his village. He spends most of his day taking the villagers to the other side of the river. Every day looks the same, but one day he notices somebody traversing the river by swimming. This person is Mohammad, an immigrant from Palestine. There is finally somebody Pawel can talk to.
Best Polish Short Film at the latest edition of the Krakow Film Festival.
Damian Kocur
Regista polacco, è nato nel 1983.
National University of Theatre and Film “I.L. Caragiale” in Bucharest.
filmografia scelta / selected filmography
2013 Ela, Panda și Madame cm / sf
2015 Back to the Roots doc. cm / sf; Following Dao doc. cm / sf
2016 Samurai Fantasy cm / sf
2017 Perseide cm / sf 2020
Bucureștiul văzut de sus (Bucharest
Seen from Above) cm / sf
Studia cinema alla “Krzysztof Kieślowski Faculty of Radio and Television” dell’Università della Slesia di Katowice. Il Trieste FF ha presentato in concorso nel 2016 il suo cortometraggio To, czego chce Polish director, Damian Kocur was born in 1983. He is studying cinematography at the “Krzysztof Kieślowski Faculty of Radio and Television” of the University of Silesia in Katowice. Trieste FF selected in competition in 2016 his short To, czego chce (What I Want).
filmografia scelta / selected filmography 2013 Lekcja cm / sf 2014 21 dni doc. 2015 To, czego chcę (What I Want) cm / sf 2016 Powrót (The Return) cm / sf 2017 Nic nowego pod sloncem (Nothing New Under the Sun) cm / sf 2020 Dalej jest dzień (Beyond is the Day) cm / sf; Premi / Awards: Krakow FF – Miglior cortometraggio polacco / Best Polish Short Feature
DELČKI
Pezzi / Bits
ÁRON HORVÁTH BOTKA

Slovenia, 2020, HD, col., 15’ v.o. slovena - ungherese / Slovenian - Hungarian o.v.
Sceneggiatura / Screenplay: Áron Horváth Botka. Fotografia / Photography: Sašo Štih. Montaggio / Editing: Andrej Avanzo. Suono / Sound: Boštjan Kačičnik. Scenografia / Art Director: Neža Zinajić. Costumi / Costume Designer: Ina Ferlan. Interpreti / Cast: Teodor Tot, Ksaver Pratnekar, Zsolt Nagy, Tamara Avguštin. Produzione / Produced by: A Atalanta. Coproduzione / Co-produced by: Zvokarna, Korektif, KUD Lavina. Con il sostegno di / Supported by: Slovenian Film Centre.
Quando il padre va a trovarlo con un camion nuovo di zecca, Teo, un ragazzino di 11 anni, prende una decisione che cambierà la sua vita per sempre.
Miglior cortometraggio al Festival del Cinema Sloveno 2020.
“Delčki è una storia che mi porto dietro dall’infanzia … Il momento in cui la mia infanzia ebbe fine fu quando capii che i miei genitori non erano ‘super umani’ ma umani che sbagliano … Volevo fare un film su questa sensazione di vuoto che ti prende e ti fa capire (razionalmente o inconsciamente) che sei solo. Un film su quei momenti che mandano la tua vita in mille pezzi.” (A. H. Botka)
When his father arrives for a visit in a new truck, the eleven-year-old Teo reaches a decision that changes his life forever.
Best Short Film at the latest Festival of Slovenian Film.
“Bits is a story I have carried with me since childhood … To me the key moment that ended my childhood was when I realised my parents are no super humans but just humans that make mistakes … I wanted to make a film about this exact void which hits you and makes you realise (rationally or subconsciously) that you are on your own. A film about such moments that shatter your life to little pieces – bits.” (A. H. Botka)
Áron Horváth Botka Nato nel 1991, si è diplomato all’Accademia di Teatro e Cinema (AGRFT) di Lubiana.
Áron Horváth Botka was born in 1991. He graduated from the Academy for Theatre and Film (AGRFT) in Ljubljana.
GOADS
filmografia scelta / selected filmography
2015 Csillag doc. cm / sf 2016 Jogi in škatla (Jogi and the Box) cm / sf
2017 Musca Domestica cm / sf 2018 Šola cm / sf 2019 Sčasoma (We Should Be Going Somewhere) cm / sf 2020 Delčki (Bits) cm / sf; Premi / Awards: Festival del cinema sloveno – Miglior cortometraggio / Festival of Slovenian Film – Best Short Film
ANTEPRIMA ITALIANA / ITALIAN PREMIERE

Grecia / Greece, 2020, HD, col., 15’ v.o. greca - tedesca / Greek - German o.v.
Sceneggiatura / Screenplay: Iris Baglanea. Fotografia / Photography: Olympia Mytilinaiou. Montaggio / Editing: Myrto Karra. Musica / Music: Elena Kakaliagou. Suono / Sound: Panagiotis Papagiannopoulos. Scenografia, costumi / Art Director, Costume Designer: Eva Goulakou. Interpreti / Cast: Christos Passalis, Matina Kartsiouna, Athanasia Kalimani, Kristiana Nika. Produzione / Produced by: Wholewawe. Con il sostegno di / Supported by: Greek Film Center. Distribuzione internazionale, distribuzione per l’Italia / World Sales, Distributed in Italy by: Zen Movie.
Ira vive con la sua famiglia in una remota località della Grecia. Dovrà affrontare una delle esperienze più forti della sua infanzia durante una sessione di “allenamento” con suo padre, un uomo che ha una visione molto particolare della vita. Vincitore del Premio speciale della giuria al festival internazionale di Atene, Goads è stato selezionato ai festival di Riga e Salonicco.
“Goads è un film tratto da fatti realmente accaduti e che hanno influenzato la mia infanzia.” (I. Baglanea)
Ira lives with her family at a remote location within Greece. She will face one of the strongest experiences of her childhood during a “training” session with her father, who has a very specific view of life. Special Jury Prize at the Athens International Film Festival, Goads has been selected by the Riga International Film Festival and Thessaloniki.
“Goads is a film based on real events that coloured my childhood.” (I. Baglanea) Iris Baglanea Attrice, regista e terapeuta vive tra Atene e Berlino. Goads è il suo primo film da regista. / Actress, director and therapist, Iris Baglanea lives between Athens and Berlin. Goads is her first film as director.
2020 Goads cm / sf; Premi / Awards: Athens IFF – Premio speciale della giuria / Special Jury Prize

Sceneggiatura, montaggio, suono, effetti speciali, produzione / Screenplay, Editing, Sound, Special Effects, Produced by: Lorenzo Quagliozzi. Interpreti / Cast: Ismene Jaquinto, Hyman Finkelstein. Distribuzione internazionale / World Sales: Sayonara Film. Distribuzione per l’Italia / Distributed in Italy by: Elenfant Distribution.
L’amore è solo una morte lontana / Love Is Just a Death Away
ANTEPRIMA ITALIANA / ITALIAN PREMIERE

Rep. Ceca / Czech Republic, 2020, HD, col., 11’ senza dialoghi / no dialogue
Sceneggiatura / Screenplay: Bára Anna Stejskalová, Petr Koubek. Fotografia / Photography: Václav Tlapák. Montaggio / Editing: Ilona Malá. Musica / Music: Daniel Patras, Miroslav Chaloupka. Suono / Sound: Miroslav Chaloupka. Scenografia / Art Director: Bára Anna Stejskalová. Animazione / Animation: Bára Anna Stejskalová, Jiří Krupička, Matouš Valchář, Vojtěch Kiss. Effetti visivi / Visual effects: Patrik Michalů. Produzione / Produced by: Bionaut. Coproduzione / Co-produced by: Burning Frames, FAMU, Filmtalent Zlín. Con il sostegno di / Supported by: Czech Film Fund. Distribuzione internazionale, distribuzione per l’Italia / World Sales, Distributed in Italy by: Travelling.
Negli anni ’50 del secolo scorso, una concertista greca di origini italiane incontra a Trieste l’amore della sua vita. Dopo essersi sposati, si trasferisce con lui negli Stati Uniti dove andrà incontro a un amaro destino.
“Questo progetto è nato circa due anni fa, quando frugando tra le carte di mio nonno Vittorio nella sua casa a Roma, ho trovato ciò che restava dei ricordi di sua sorella Ismene. Riordinando questi materiali, ho tentato di ricostruire la sua storia... Ho pensato di poter costruire il film utilizzando parte dell’archivio fotografico che avevo trovato tra i suoi ricordi.” (L. Quagliozzi)
During the 1950s, a Greek concert pianist meets the love of her life in Trieste, Italy. After their marriage, she follows him to the United States – where a cruel fate awaits her.
“This project started about two years ago. While rummaging through the papers of my grandfather Vittorio in his house in Rome, I found what was left of his sister Ismene’s memories. By rearranging these materials, I tried to reconstruct her history... I thought I could buid the film using part of the photo archive I had found among her memories.”
(L. Quagliozzi)
Lorenzo Quagliozzi
È nato a Roma nel 1999. Appassionato di cinema fin da piccolo, dal 2018 cura la documentazione video per la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma.
Lorenzo Quagliozzi was born in
Rome in 1999. In love with cinema since a very young age, from 2018 he has been responsible for video documentation of the Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea in Rome.
2020 Illusione (Illusion) cm / sf
Una carcassa di cane, una discarica e bellissime falene alte nel cielo. Questa è la vita di un parassita alla disperata ricerca di un’anima gemella. Sfortunatamente, i suoi tentativi di diventare amico di qualcuno finiscono sempre per deluderlo. Una delicata storia sulla ricerca dell’amore anche in mezzo al degrado più totale.
A dog carcass, a dump and beautiful moths high in the sky. This is the life of a parasite desperately in search of a soul mate. Unfortunately, his attempts to be close to someone always end in disappointment. A tender story about finding love even amid utter decay.
Bára Anna Stejskalová
Studia animazione alla Scuola di cinema e televisione della FAMU di Praga.
B ára Anna Stejskalová is currently studying animation at Academy of Performing Arts (FAMU) in Prague.
2013 Mezitím ve vesmíru cm, animazione / sf, animation 2016 Rybáři (Fishermen) cm, animazione / sf, animation 2020 Jsme si o smrt blíž (Love Is Just a Death Away) cm, animazione / sf, animation
Corpo / Body
ANTEPRIMA ITALIANA / ITALIAN PREMIERE

Germania / Germany, 2020, HD, col., 18’ - v.o. tedesca / German o.v.
Sceneggiatura / Screenplay: Marijana Verhoef. Fotografia / Photography: Leyla Hoppe. Montaggio / Editing: Marijana Verhoef, Marina Palma. Musica / Music: Benedikt Schiefer. Suono / Sound: Inge Olmheim, Mladjan Matavulj. Scenografia, costumi / Art Director, Costume Designer: Zoë Agathos. Interpreti / Cast: Dustin Schanz, Susanne Bredehöft. Produzione, distribuzione internazionale / Produced by, World Sales: Deutsche Film- und Fernsehakademie Berlin (DFFB).
Un uomo muto, senza nome, appare in un campo. Sembra essersi materializzato dai pensieri di una vedova, che ha bisogno di un aiuto per mandare avanti la sua fattoria. Col tempo, l’uomo inizia a desiderare di essere amato. Quando il figlio va a trovarla, la donna nasconde l’aiutante segreto nel bosco... Presentato in anteprima all’ultima edizione del festival internazionale di Sitges.
“Con il corpo di un lavoratore bruciato dal sole, seguiamo questa creatura mentre diventa sempre più umana e disperata da mettere in gioco tutti i suoi desideri per ottenere quell’unico momento di vera accettazione.” (M. Verhoef)
A nameless mute appears in an empty field. The widow materialized him from her thoughts to help her out on her farm. Over time, the mute quietly starts yearning to be loved. Once the widow’s son comes to visit, she hides her secret helper in the forest... Body premiered at the latest Sitges International Film Festival.
“In the body of a silent sunburned labourer, we follow this creature as it is becoming more and more human and desperate enough to put all his desires at stake to get that one moment of true acceptance.”
(M. Verhoef)
Marijana Verhoef
Scrittrice, regista e drammaturga, è nata nel 1986 a Belgrado e vive a Berlino. Si è laureata alla Facoltà di arti drammatiche di Belgrado. Attualmente studia regia alla Deutsche Film- und Fernsehakademie di Berlino. Born 1986 in Belgrade, Marijana Verhoef is a Berlin-based writer, director and playwright. Graduated
Festa nazionale / Celebration Day
ANTEPRIMA ITALIANA / ITALIAN PREMIERE

Russia, 2020, HD, col., 10’ - v.o. russa / Russian o.v.
Sceneggiatura, montaggio, produzione / Screenplay, Editing, Produced by: Natalija Končalovskaja. Fotografia / Photography: Maria Falileeva. Suono / Sound: Aleksandr Valencov. Interpreti / Cast: Manana Totibadze, Andrej Piskarev, Ksenija Novikova.
in dramaturgy at the Faculty of Dramatic Arts in Belgrade, is currently studying film directing at German Film and Television Academy Berlin (DFFB). filmografia scelta / selected filmography 2016 Aliens doc. cm / sf 2018 Poet cm / sf 2019 Common Sound doc. cm /sf 2020 Leib (Body) cm / sf
Mosca, 9 maggio. La città festeggia la ricorrenza della fine della Seconda guerra mondiale. Saša ha un giorno libero. La sua amica deve lavorare al bar, Paša l’ex fidanzato può raggiungerla solo più tardi. Così Saša cammina per le strade della città, facendosi largo tra la folla in festa. Copricapi e bandiere militari sono esposti con orgoglio, così come le foto degli eroi caduti in guerra. Senza una meta precisa, vaga per la città finché finalmente Paša si fa vivo. Prazdnik è stato presentato in anteprima all’ultima edizione del Kinotavr Film Festival di Soči in Russia.
Moscow, the 9th of May. The city is celebrating the commemoration of the end of World War II. Sasha has a day off. Her friend has to work in the café, ex-boyfriend Pasha only has time later. Thus Sasha makes her way past the revellers out on the streets. Military headwear and flags are proudly displayed, as are photos of fallen war heroes. Without a specific destination she drifts through the city until Pasha finally shows up.
Celebration Day premiered at the latest Kinotavr Film Festival in Sochi, Russia.
Natalija Končalovskaja È nata a Mosca nel 1991. Si è poi trasferita in Francia per studiare e laurearsi all’Istituto di studi politici di Parigi (Sciences Po). Attualmente sta lavorando al suo primo lungometraggio.
Nathalya Konchalovsky was born in 1991 and raised in Moscow before moving to France to study.
She graduated from Sciences Po University in Paris. Currently she is working on her first feature. filmografia scelta / selected filmography
2014 Brazil cm / sf 2016 Dinner cm / sf 2018 Spring cm / sf
2020 Prazdnik (Celebration Day) cm / sf
BORIS DOBROVOL’SKIJ
Buon compleanno / Happy Birthday
ANTEPRIMA ITALIANA / ITALIAN PREMIERE

Russia, 2020, HD, col., 7’ - v.o. russa / Russian o.v.
Sceneggiatura, montaggio, produzione / Screenplay, Editing, Produced by: Boris Dobrovol’skij. Fotografia / Photography: Ivan Finogeev. Suono / Sound: Nelli Ivanova. Scenografia / Art Director: Evgenij Spektor. Interpreti / Cast: Julija Sules, Aleksandra Kamyšova, Andrej Charybin, Nikolaj Sandrjukov, Natalija Tolkačeva, Olesija Ryndina, Galina Daleckaya, Andrej Sandrjukov, Svetlana Sandrjukova.
LA TECNICA

Italia / Italy, 2020, 16mm, col., 10’ - v.o. italiana / Italian o.v.
Sceneggiatura / Screenplay: Clemente De Muro. Fotografia / Photography: Davide Mardegan. Montaggio / Editing: Davide Mardegan, Anna Laura Carolla. Suono / Sound: Giulia Bella, Nicola Gualandris. Interpreti / Cast: Leonardo Giannelli, Cesare Costagli, Nilde Pantani, Giuseppe Tanda, Annunziata Bemere, Susanna Antoni. Produzione / Produced by: Dinamo. Con il sostegno di / Supported by: Enel Green Power. Distribuzione internazionale / World Sales: Zen Movie. Distribuzione per l’Italia / Distributed in Italy by: Tiny Distribution.
Una signora invita alcuni amici alla sua festa di compleanno, ma nessuno si presenta... Miglior cortometraggio di narrazione all’ultima edizione del Festival internazionale del cortometraggio di Mosca.
A lady invited some friends to her birthday party, but no one shows up...
Best Narrative Film at the latest Moscow Shorts International Film Festival.
Cesare, un turista appena arrivato in paese, incontra Leonardo, figlio di un pastore. Cesare prende Leonardo sotto la sua ala protettrice e tenta di insegnargli le migliori strategie per sedurre le ragazze. Presentato in anteprima all’ultima edizione del Leeds International Film Festival.
“Il primo innamoramento è sicuramente l’evento più importante di ogni adolescente, lo è certamente per Leonardo che non sa come attaccare bottone con la ragazza di cui è innamorato. Cesare, a suo modo, gli insegnerà la tecnica giusta per uscire fuori dal labirinto delle sue paure e guadagnarsi l’attenzione di Nilde.” (CRIC)
Cesare, a tourist who has just arrived in the village, encounters Leonardo, a shepherd’s son. Cesare takes Leonardo under his wing and attempts to initiate him into his strategic world of seducing women. La tecnica had its world premiere at the latest edition of Leeds International Film Festival.
“First love is definitely the most important event for every teenager, it certainly is for Leonardo, who feels incapable to chat with the girl he loves. In his own terms, Cesare will teach Leonardo the right technique to exit the labyrinth of his fears and gain Nilde’s attention.” (CRIC)
Boris Dobrovol’skij
È nato a Mosca, dove ha frequentato la Scuola di specializzazione per sceneggiatori e registi del VGIK.
Boris Dobrovolskiy was born in Moscow, where he attended the Advanced Course for Screenwriters and Film Directors at VGIK.
filmografia scelta / selected filmography
2006 Ochered (The Line) cm / sf 2013 Iskusstvo Festivalya (The Art of Festival), doc. 2017 Verevka (The Rope) cm / sf
2020 S dnëm roždenija (Happy Birthday) cm / sf
Clemente De Muro, Davide Mardegan (CRIC)
Clemente e Davide sono un duo di registi, CRIC, nati e cresciuti in Italia, che hanno costruito la loro carriera all’estero girando film pubblicitari. La loro collaborazione è iniziata durante gli anni universitari nella facoltà di Lettere e Filosofia. La tecnica (2020) è il loro primo lavoro non pubblicitario.
Clemente and Davide are a duo of directors, called CRIC, born and raised in Italy, who have built their careers abroad by shooting advertising films. Their collaboration began during the university years in the Faculty of Letters and Philosophy. La tecnica (2020) is their first non-commercial work.
DAS URTEIL IM FALL K. ÖZGÜR ANIL
La sentenza nel caso K. / The Verdict in the Case of K.
ANTEPRIMA ITALIANA / ITALIAN PREMIERE

Austria, 2020, HD, col., 30’ - v.o. tedesca -
Sceneggiatura / Screenplay: Özgür Anil. Fotografia / Photography: Lukas Allmaier. Montaggio / Editing: Philipp Mayer. Suono / Sound: Benedikt Palier, Jon Geirfinnsson, Joseph Mittermeier. Scenografia / Art Director: Ashley Johnson. Costumi / Costume Designer: Lena List. Interpreti / Cast: Nazmi Kirik, Cem Deniz Tato, Zelal Kapcik. Produzione / Produced by: Filmakademie Wien. Distribuzione internazionale, distribuzione per l’Italia / World Sales, Distributed in Italy by: Lemonade Films.
Alla fine di un processo per stupro e dopo la sentenza, una famiglia cerca di tornare alla normalità. I principi morali del padre e dei suoi due figli entrano in conflitto con le aspettative della comunità turca alla quale appartengono. Una decisione presa alla leggera riaprirà vecchie ferite e provocherà l’allontanamento definitivo di fratello e sorella. Das Urteil im Fall K. è stato presentato in molti festival internazionali fra cui quello di Cracovia, Sarajevo ed Energa Camerimage in Polonia.
After the verdict in a rape trial, a family tries to find their way back to normality. The morals of the father and his two children are questioned by the conflicting expectations within their Turkish community. An unthoughtful decision reopens old wounds and causes the alienation of a brother and sister.
The Verdict in the Case of K. was selected in many international film festivals, including Krakow, Sarajevo and Energa Camerimage in Poland.
VOUTA
Özgür Anil
È nato a Vienna nel 1994. Nel 2014 viene selezionato a far parte del gruppo di 4 studenti ammessi a frequentare le lezioni di regia tenute da Michael Haneke alla Filmakademie di Vienna. Lavora anche come giornalista e critico cinematografico.
Born in 1994 in Vienna, Özgür Anil in 2014 was accepted as one of
four students into the directing class of Michael Haneke at the Filmakademie Wien. While continuing his studies he is also working as a journalist and filmcritic.
2018 Morgenmensch cm / sf
2019 Josef Markus Julian cm / sf
2020 Das Urteil im Fall K.
(The Verdict in the Case of K.) cm / sf
ANTEPRIMA ITALIANA / ITALIAN PREMIERE

Grecia / Greece, 2020, HD, col., 18’ - v.o. greca / Greek o.v.
Sceneggiatura / Screenplay: Yorgos Teltzidis. Fotografia / Photography: Michalis Gkatzogias. Montaggio / Editing: Ioanna Spiliopoulou. Musica / Music: Nikos Veliotis. Suono / Sound: Christos Sakellariou. Scenografia, costumi / Art Director, Costume Designer: Danae Elefsinioti. Interpreti / Cast: Christos Chaliloglou, Miltos Sotirakopoulos, Tsimaras Tzanatos, Pantelis Dentakis, Eirini Tsalera, Nikos Ntalas, Pavlos Iordanopoulos, Christos Sapountzis, Ilektra Gennata. Produzione, distribuzione internazionale, distribuzione per l’Italia / Produced by, World Sales, Distributed in Italy by: Long Shot Films. Coproduzione / Co-produced by: ERT SA.
I “Vouta” sono piccioni che volano in alto e poi scendono in picchiata a una velocità di 230 km all’ora, rallentando solo poco prima di raggiungere il suolo. Christos, un adolescente in un quartiere degradato di Atene, dovrà imparare ad affrontare i problemi della sua famiglia in modo nuovo quando suo padre torna a casa dopo essere uscito di prigione. Proprio come fanno i piccioni di cui è appassionato. Selezionato ai festival di Salonicco e Cottbus.
“...volevo capire come cresce un ragazzino in un ambiente come questo e scoprire cos’altro si nasconde dietro le porte chiuse. C’è la speranza di un gesto d’amore prima che le istituzioni intervengano?” (D. Zahos)
“Vouta” is a pigeon breed that flies all the way up to the clouds, then falls at a speed of up to 230 km/ h and slows down just before reaching the ground. Christos, a teenager in a disadvantaged neighbourhood of Athens, will have to learn new ways to cope with his family’s problems when his father comes home after his release from jail. Just like the pigeons he loves. Vouta was selected at the latest Thessaloniki and Cottbus film festivals.
“...we are trying to understand how a kid grows in this environment and discover what else is lying behind the closed doors. Is there any trace of hope or love before the institutions take action?” (D. Zahos)
Dimitris Zahos
Regista e sceneggiatore, è nato a Salonicco nel 1978: Ha lavorato per il cinema, la televisione e il teatro. Born in Thessaloniki in 1978, Dimitris Zahos is a film director and screenwriter. Dimitris has worked in film, television and theatrical productions.
filmografia scelta / selected filmography 2012 Penguins cm / sf 2013 Mission Zeus cm / sf 2017 Australia cm / sf 2020 Vouta cm / sf; Premi / Awards: Drama International Short Film Festival – Premio speciale della giuria, Miglior sceneggiatura / Special Jury Award, Best Screenplay Award


DIVINAZIONI
BORN IN TRIESTE / Divinations
Leandro Picarella
LIBRO DI GIONA / Book of Jonah
Zlatolin Donchev
SAMP
Flavia Mastrella, Antonio Rezza
I TUFFATORI / The Divers
Daniele Babbo
ULTIMINA
Jacopo Quadri
VERA DE VERDAD
Beniamino Catena
DIVINAZIONI

Italia - Francia / Italy - France 2020, HD, col., 87’ v.o. italiana / Italian o.v.
Sceneggiatura / Screenplay: Leandro Picarella.
Fotografia / Photography: Andrea José Di Pasquale.
Montaggio / Editing: Fabrizio Paterniti Martello, Leandro Picarella.
Musica / Music:
Fratelli Mancuso, Ulisse Mazzagatti. Suono / Sound:
Maurilio Romano, Tommaso Barbaro, Massimo Mariani, Gianluca Gasparrini. Scenografia / Art Director: Laura Inglese.
Interpreti / Cast: Achille Sidoti, Moka Arbache. Voce narrante / Narrator: Mimmo Cuticchio.
Produzione / Produced by: Qoomoon con / with Rai Cinema.
Produttore creativo / Creative Producer: Luciano Barisone
Coproduzione / Co-produced by: Les Films D’Ici Méditerranée.
Con il sostegno di / Supported by: Regione Siciliana - Assessorato al Turismo Sport Spettacolo, Sicilia Film Commission, Atelier Milano Film Network. Distribuzione internazionale / World Sales: Taskovski Films.
Leandro Picarella
Regista e produttore, è nato ad Agrigento nel 1984. Si è diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia (Palermo). È tra i fondatori della società di produzione Qoomoon, nata in Sicilia nel 2017. Filmmaker and producer, Leandro Picarella was born in Agrigento, Italy, in 1984. He graduated from the Centro Sperimentale di Cinematografia (Palermo). He is one of the founders of the film production company Qoomoon, created in Sicily in 2017.
2013 Scolpire il tempo cm /sf
2014 Il dio delle zecche – La storia di Danilo Dolci in Sicilia doc.
2015 Triokala
2018 Epicentro cm / sf
2020 Divinazioni (Divinations) doc.
Le storie parallele di Moka, un giovane artigiano di origini marocchine e di Achille, un vecchio cartomante reso un tempo celebre dalle tv regionali. Moka, ispirato nel sogno dalle parole di Empedocle, scruta e sperimenta nel cuore di una fonderia i segreti della trasformazione dei metalli. Achille, invece, ritorna alla vita civile dopo un lungo periodo di detenzione, fortemente motivato a reinserirsi in società Divinazioni è stato presentato in anteprima all’IDFA di Amsterdam 2020 e al Festival dei Popoli di Firenze.
“In origine cercavo una storia che mi permettesse di raccontare un nuovo punto di vista sul sacro e il magico nel sud dell’Italia di oggi. Ma per raccontarla avevo bisogno di partire dal passato, quasi a voler tracciare un cerchio che collegasse la Magna Grecia alla Sicilia di oggi. Volevo anche che il nucleo della storia si svolgesse in città, per scoprire in che modo i resti di un sapere ancestrale si fossero dispersi nel corso del tempo. E quale ‘ambiente’ migliore di quello delle tv locali e dei suoi maghi, cartomanti e numerologi per raccontare tale dispersione?” (L. Picarella)
The parallel stories of Moka, a young artisan of Moroccan origins, and Achille, an old fortune-teller, once a celebrity on regional TVs. In the depths of a foundry, Moka, inspired in a dream by the words of Empedocles, studies and experiments with the secrets of metals transformation. Then there is Achille, who has just finished a long period in prison and is returning to normal life, motivated and eager to become a part of society again.
Divinazioni premiered at the latest IDFA in Amsterdam and at the Festival dei Popoli in Florence.
“Originally, I was looking for a story that would allow me to tell a new point of view on the sacred magic in southern Italy today. But to tell it I needed to start from the past, as if I wanted to trace a circle that connected Magna Graecia to today’s Sicily. I also wanted the core of the story to unfold in the city, to find out how the remains of ancestral knowledge had dispersed over time. And what better ‘environment’ than that of local TV stations and its magicians, fortune tellers and numerologists to talk about this dispersion?” (L. Picarella)
LIBRO DI GIONA
Book of Jonah

Italia - Bulgaria / Italy - Bulgaria
2020, HD, col., 72’
v.o. italiana / Italian o.v.
Sceneggiatura, fotografia, montaggio / Screenplay, Photography, Editing: Zlatolin Donchev.
Suono / Sound: Giovanni Corona.
Interpreti / Cast: Massimiliano Piccardo, Elena Carta.
Produzione / Produced by: Gianluca De Serio, Massimiliano De Serio. Coproduzione / Co-produced by: Massimiliano Piccardo.
Zlatolin Donchev
Nato a Pechino nel 1990, è un filmmaker bulgaro. Ha studiato pittura in Bulgaria e in Italia, e regia nella scuola APM di Saluzzo. Vive e lavora tra Genova e Sofia. Libro di Giona è il suo primo film.
Zlatolin Donchev, born in Beijing in 1990, is a bulgarian filmmaker. He studied painting in Bulgaria and Italy, and filmmaking at APM school in Saluzzo, Italy. He lives and works between Genoa and Sofia. Book of Jonah is his debut film.
2020 Libro di Giona (Book of Jonah) doc.; Premi / Awards: Festival dei Popoli IDFF - Premio Tënk / Tënk Award
In una piccola automobile colma di oggetti, Massimiliano è immerso nella lettura di un libro. Lì dentro mangia, dorme e sogna. Costellazioni di fotografie, scattate da lui con un vecchio telefonino, intrecciano la sua vita quotidiana con quella interiore. Massimiliano vive per strada, nel ventre della sua macchina; ma avendone la possibilità ce la farà a uscirne e a voltare pagina?
Premio Tënk all’ultima edizione del Festival dei Popoli. “Conosco Massimiliano da diversi anni. E da due l’ho filmato. L’ho seguito nella sua vita di strada, costretto ad abitare nella sua automobile dopo aver rifiutato il passato e la famiglia. Ne parlava poco, la sua mente era occupata con la sopravvivenza quotidiana ... Le riprese del documentario venivano svolte per lo più quando Massimiliano sentiva il bisogno di incidere la sua storia, assumevano il carattere di un testamento ... la fotografia era un mezzo non verbale di comunicazione tra me e Massimiliano, e su quest’affinità all’immagine abbiamo costruito la nostra amicizia. E il nostro film.” (Z. Donchev)
Behind the windshield of a small car, in a cabin full of objects, Massimiliano is immersed in the reading of a book. Photographs, captured by him with an old cellphone, weave together the experience of living on the street with that of his inner life. He lives on the street, in the belly of his car. But given the chance, will he dare to come out and turn the page of his own book?
Tënk Award at the latest Festival dei Popoli International Documentary Film Festival in Florence.
“I have known Massimiliano for several years. And I have been filming him for the past two. I have followed him around in his street life, forced to live in the belly of his car after rejecting his past and his family. He spoke little about it: his mind was busy with daily survival ... Most of the filming of the documentary was done when Massimiliano felt the need to record his story, the filming took on the character of a testament ... photography was a non-verbal means of communication between Massimiliano and myself, and we built our friendship on this affinity with images. And our film too.” (Z. Donchev)
SAMP

Sceneggiatura, fotografia, scenografia, suono / Screenplay, Photography, Art Director, Sound: Flavia Mastrella, Antonio Rezza. Montaggio / Editing: Barbara Faonio, Eugenio Smith. Costumi / Costume Designer: Flavia Mastrella.
Interpreti / Cast: Antonio Rezza, Flavia Mastrella, Patrizia Puddu, Silvana Cionfoli, Andrea De Santis, Armando Novara, Francesca Cogodda, Maurizio Catania, Francesco Artibani, Ferdinando Cocco, Gamey Guilavogui, e con la partecipazione spontanea degli abitanti della Puglia / and with the spontaneous participation of Apulia citizens.
Produzione, distribuzione internazionale, distribuzione per l’Italia / Produced by, World Sales, Distributed in Italy by: REZZAMASTRELLA.
Flavia Mastrella, Antonio Rezza
In trentatré anni di collaborazione Rezza-Mastrella hanno realizzato 13 opere teatrali, 6 lungometraggi, vari programmi televisivi e infiniti corti e mediometraggi. L’opera integrale è stata trasmessa da RAI 3 “Fuori Orario” nel 2000 e nel 2002. Nel 2018 viene loro assegnato dalla Biennale Teatro di Venezia il Leone d’oro alla carriera.
In thirty-three years of collaboration Rezza-Mastrella have made 13 plays, 6 feature films, various television programmes and countless short and medium-length films. The complete work was broadcast by RAI 3 “Fuori Orario” in 2000 and 2002. In 2018 they were awarded the Golden Lion Lifetime Achievement Award for Theatre by the Venice Biennale.
filmografia scelta (lungometraggi) / selected filmography (feature films)
1996 Escoriandoli
2001 Delitto sul Po
2006 Fotofinish 2
2014 Troppolitani Valle Occupato
2016 Milano, Via Padova
2020 Samp
In mezzo ai tarantolati che ballano, Samp danza senza regole, si allontana dalla cerimonia e uccide la madre, per poi raggiungere un potente boss che gli commissiona lo sterminio di gente ordinaria: lo scopo è la soppressione della tradizione e dei sentimenti umani. Samp viaggia tra le bianche architetture e i panorami sconfinati alla ricerca degli artigiani, dei bambini e delle donne da abbattere; per ogni omicidio commesso, viene retribuito a suon di bigliettoni da un garante pedestre e assai colluso col potere...
Presentato all’ultima edizione delle Giornate degli Autori di Venezia.
“Samp è un film con l’andatura del viaggio e la dinamica della performance, è girato in Puglia ... Samp è una metafora dello sgretolamento culturale senza prospettiva che da sempre attraversiamo, un film on the road che frantuma la sceneggiatura, coglie al volo le locations e gli attori. Le riprese sono iniziate 19 anni fa e terminate nel 2020, i personaggi invecchiano con gli autori, la vivacità delle immagini è castigata nel fotogramma che palpita sullo schermo.”
(F. Mastrella, A. Rezza)
In the midst of wild dancing, Samp dances aimlessly; moving away from the ceremony he kills his mother, and then goes to a powerful boss who commissions him to exterminate ordinary people: the aim is the suppression of tradition and human feelings. Samp travels among white architecture and boundless landscapes in search of the craftsmen, children and women to be killed; for each murder committed, he is paid in dollars by a pedestrian guarantor in cahoots with the commissioning authority... Samp premiered at the latest edition of Giornate degli Autori in Venice.
“Samp is a film with the pace of a journey and the dynamics of a performance, shot in Puglia... Samp is a metaphor of the cultural disintegration without perspective that we have always experienced; an on the road movie that shatters the script, and captures the locations and actors in the moment. The filming of Samp began 19 years ago and ended in 2020. The characters are seen to age together with the authors, while the liveliness of the images is castigated inside a frame that throbs on the screen.” (F. Mastrella, A. Rezza)
I TUFFATORI
The Divers

Sceneggiatura, fotografia / Screenplay, Photography:
Daniele Babbo.
Montaggio / Editing: Ilenia Zincone.
Musica / Music: Ratchev & Carratello.
Suono / Sound:
Daniele Scaringella.
Interpreti / Cast:
Igor Kasić, Adis Halilović, Dani Droce, Semir Kazazić, Ermin Sarić, Admir Delić, Edi Fink, Goran Fink.
Produzione / Produced by:
Meproducodasolo, Scheme Pictures.
Daniele Babbo
Daniele Babbo (conosciuto anche come Dandaddy) è un regista di video musicali, video sperimentali e programmi televisivi. I tuffatori è il suo film di debutto.
Daniele Babbo (aka Dandaddy) is an Italian filmdirector of music and experimental videos and TV programmes. The Divers is his debut film.
2020 I tuffatori (The Divers) doc.
I tuffatori di Mostar si lanciano dal ponte da generazioni, ogni giorno. Una tradizione che si tramanda da due secoli e che non si è mai interrotta, neppure durante la guerra quando il ponte è stato distrutto. Alcuni portano sul corpo e nella mente i segni del conflitto, mentre i più giovani guardano al futuro, alla ricerca del tuffo perfetto. Una visione intima ed esclusiva sulla vita di un gruppo di uomini che incarnano storia e sentimenti del loro popolo.
I tuffatori è stato presentato in anteprima all’ultimo Torino Film Festival.
“Ho incontrato i tuffatori cinque anni fa, durante una vacanza in Bosnia. Erano un’attrazione turistica e ho sentito il bisogno di conoscerli meglio, entrando nella loro comunità e cercando di capire chi fossero. Li ho filmati per 4 anni, viaggiando più volte a Mostar, e mi hanno accettato nella loro comunità come fossi uno di loro. Mi sono apparsi come un vero simbolo della loro città e del loro paese, uomini che portano nella loro mente e nei loro corpi i segni delle generazioni e della loro storia.” (D. Babbo)
The divers of Mostar fly from their bridge from generations, every day, risking their lives. They’ve been keeping on this tradition for the last 200 years, even when the bridge was destroyed by the war. Some keep in their minds and bodies the signs of conflict and pain, while the young ones look at the future, looking for the perfect dive. An exclusive and intimate look in the lives of a group of men, incarnating the feelings and the story of their country.
The Divers premiered at the latest Torino Film Festival.
“I’ve first met the divers – during my holidays in Bosnia and Herzegovina – 5 years ago, they were a tourist attraction and I felt the need to know them better, entering their community and understanding who they were. I’ve been shooting for 4 years, travelling to Mostar several times, and they accepted me in their community like one of them. Soon they appeared to me like symbols of their city and their country, carrying in their minds and bodies the signs of their history.” (D. Babbo)
ULTIMINA

Italia / Italy 2020, HD, col., 62’ v.o. italiana / Italian o.v.
Fotografia / Photography: Greta De Lazzaris.
Montaggio / Editing: Jacopo Quadri.
Musica / Music: Valerio Vigliar.
Suono / Sound: Daniela Bassani, Nicolò Tettamanti.
Interpreti / Cast: Ultimina Capecchi.
Produzione, distribuzione per l’Italia / Produced by, Distributed in Italy by: Ubulibri.
In collaborazione con / In collaboration with: Rai Cinema.
Distribuzione internazionale / World Sales: Taskovski Films.
Jacopo Quadri
Uno dei più importanti montatori del cinema italiano, regista e produttore, è nato a Milano nel 1964. Ha lavorato a più di 90 lungometraggi e documentari, che sono stati presentati nei più prestigiosi festival internazionali, ricevendo importanti riconoscimenti. Come regista ha collaborato fra gli altri con Mario Martone e Antonietta De Lillo. Nel 2019 ha tenuto una Masterclass al Trieste Film Festival.
Acclaimed editor, film director and producer Jacopo Quadri was born in 1964, in Milan. As an editor, he worked on several features and documentaries, more than 90, that were internationally praised and awarded. As a director, Quadri collaborated with Italian directors Mario Martone and Antonietta De Lillo. In 2019, Quadri held a Masterclass at the Trieste Film Festival.
filmografia scelta (come regista) / selected filmography (as director) 1997 Saharawi, voci distanti dal mare (diretto con / directed with Antonietta De Lillo, Patrizio Esposito) 1998 La terra trema (diretto con / directed with Mario Martone) doc. 2000 Un posto al mondo (diretto con / directed with Mario Martone); Marisa cm / sf 2014 La scuola d’estate doc. 2015 Il paese dove gli alberi volano (diretto con / directed with Davide Barletti) doc. 2017 Lorello e Brunello doc.; Premi / Awards: Torino FF – Premio Cipputi, Menzione speciale / Cipputi Award, Special Mention 2020 Ultimina doc.
In una famiglia povera di mezzadri toscani, nacque oltre ottant’anni fa Ultimina, che doveva essere l’ultima di tanti figli ma che fu seguita dalla sorellina Finis. Ultimina ha il dono della parola limpida e l’amore per il racconto. Ci immerge con l’aiuto di fotografie di famiglia nel suo passato difficile. Si è sposata giovane, suo marito beveva e il suocero la picchiava. Ultimina è ancora arrabbiata perchè erano gli uomini a imporre le regole e non fa nulla per temperare la sua natura ribelle. Ritratto di una donna forte e ritratto di un’epoca.
Presentato in anteprima all’IDFA di Amsterdam 2020.
“Durante le riprese del mio documentario su due gemelli agricoltori nella campagna toscana, una vivace signora anziana entrava spesso in scena ... Così ho iniziato a fare amicizia con Ultimina ... le ho permesso di condividere i suoi racconti liberamente, passando da un soggetto all’altro come in una lunga insonne notte di rivelazioni. Durante il montaggio ho intrecciato le storie in un unico racconto fluido, permettendo allo spettatore di trascorrere del tempo reale con Ultimina.” (J. Quadri)
More than eighty years ago a girl was born into a poor farming family in Tuscany, and named Ultimina (the last one) though in fact she was followed by a younger sister, Finis. Ultimina is an animated and expressive storyteller. She shows some old photos and reminisces about how tough her life has been. She married young. Her husband drank and her father-in-law hit her. Ultimina is still angry about how the men made all the rules, she does nothing to detract from her rebellious nature. A portrait of a strong woman, and a portrait of an era.
Ultimina premiered at the latest IDFA in Amsterdam.
“Several years ago, I made a documentary about a pair of twins, farmers, in the Tuscan countryside. During the filming, a curious and vivacious elderly lady would often walk into our shots ... That is how I began to make friends with Ultimina … I allowed her to share her tales freely, moving from one subject to another as in a long sleepless night of revelations. In editing I wove the stories into one fluid tale, allowing the spectator to spend real time with Ultimina.” (J. Quadri)
VERA DE VERDAD
Io sono Vera

Italia - Cile / Italy - Chile 2020, HD, col., 100’ v.o. italiana - spagnola / Italian - Spanish o.v.
Sceneggiatura / Screenplay: Paola Mammini, Nicoletta Polledro, Alejandro de la Fuente.
Fotografia / Photography: Maura Morales Bergmann. Montaggio / Editing: Pietro Morana.
Musica / Music: Marlene Kuntz, Paolo F. Bragaglia, Dan Solo.
Suono / Sound: Simone Chiossi, Francesco Cavalieri, Jorge Zepeda.
Scenografia / Art Director: Viviana Corvalan.
Costumi / Costume Designer: Neit Pazos.
Interpreti / Cast: Marta Gastini, Davide Iacopini, Anita Caprioli, Paolo Pierobon, Manuela Martelli, Caterina Bussa, Marcelo Alonso.
Produzione / Produced by: Macaia Film, Atomica, 17Films.
In associazione con / In association with: M74, Mola Film International. Con il sostegno di / Supported by: Ibermedia, Por Fesr Liguria 2014-2020, Genova Liguria Film Commission, MiBACT (Tax Credit).
Distribuzione internazionale / World Sales: Coccinelle Film Sales.
Beniamino Catena Regista, è nato nel 1968 ad Ancona e si è laureato in Storia del cinema all’Università di Bologna. Ha realizzato cortometraggi, videoclip musicali (per Franco Battiato, Marlene Kuntz, Andrea Bocelli, Laura Pausini, fra gli altri) e popolari serie TV per Mediaset e RAI.
Italian film director, Beniamino Catena was born in 1968 in Ancona, Italy. He graduated in Film History from the University of Bologna and made a number of short films, music videos (for singers, songwriters and groups, including Andrea Bocelli and Laura Pausini) and popular Italian TV series for Mediaset and RAI.
filmografia scelta / selected filmography
1995 L’ultimo uomo cm / sf
2000 Quando si chiudono gli occhi cm / sf
2002 Pornodrome, una storia dal vivo
2009-2013 Squadra Antimafia serie TV / TV series
2016 Rosy Abate serie TV / TV series
2020 Vera de Verdad
Vera, una bambina di undici anni, scompare senza lasciare traccia. Due anni dopo ritorna ma invece di essere adolescente è una giovane donna. Non ricorda nulla. I genitori sono sconvolti ma l’esame del DNA conferma che è davvero lei. Quando i ricordi riaffiorano alla memoria, Vera capisce di aver vissuto la vita di un uomo cileno, clinicamente morto, che, dall’altra parte del mondo, si era risvegliato nello stesso istante in cui lei era svanita nel nulla. Presentato in anteprima al Torino Film Festival 2020.
“È un film che ha molte anime e molti volti. La storia qui raccontata ha connotati meticci perché il fantasy si fonde con la fantascienza abbracciando il dramma e il genere romantico. Tuttavia lo stile cinematografico è iperrealistico, lucido, talvolta documentario. Da questo contrasto nasce quell’idiosincrasia feconda che è il realismo magico, un linguaggio che potenzia il messaggio del nostro film. Perché Vera de Verdad racconta qualcosa al limite del reale esplorando ciò che non è visibile ma ugualmente tangibile e forte come la paura, l’amore, il dolore, il senso dell’infinito.”
(B. Catena)
Vera, an eleven-year-old girl, disappears without a trace. Two years later she returns not as a teenager but as a young woman. She remembers nothing. The parents are upset but the DNA test confirms that it is really her. When memories come back, Vera realizes that she had lived the life of a Chilean man, clinically dead, who, on the other side of the world, had awakened at the same moment in which she had vanished.
Vera de Verdad premiered at the latest Torino Film Festival.
“Vera de Verdad is a film that has many souls and many faces. The story told here has mestizo connotations because fantasy blends with science fiction, embracing drama and the romantic genre. However, the cinematic style is hyper-realistic, lucid, sometimes documentary. From this contrast arises that fruitful idiosyncrasy that is magical realism, a language that enhances the message of our film. Because Vera de Verdad tells something on the verge of reality by exploring what is not visible but equally tangible and strong such as fear, love, pain, the sense of infinity.” (B. Catena)

ANTIGONA – KAKO SI UPAMO!
/ Antigone - How Dare We!
Jani Sever
PARIS CALLIGRAMMES
Ulrike Ottinger
POVRATAK KUĆI - MARINA ABRAMOVIĆ
I NJENA DECA
/ Homecoming - Marina Abramović and Her Children
Boris Miljković
LE REGARD DE CHARLES
/ Aznavour by Charles
Marc di Domenico, Charles Aznavour
SLUČAJNA RASKOŠ PROZIRNOG
VODENOG REBUSA
/ Accidental Luxuriance of the Translucent Watery Rebus
Dalibor Barić
ANTIGONA – KAKO SI UPAMO!
Antigone - Come osiamo! / Antigone - How Dare We!

Slovenia 2020, HD, col. & b-n / b-w, 87’ v.o. inglese - slovena - francese - tedesca / English - Slovenian - French - German o.v.
Sceneggiatura / Screenplay:
Jani Sever, Stojan Pelko, Miloš Kalusek.
Ispirato alla pièce teatrale / Based on motifs from the play Trojno življenje Antigone, etično-politična vaja di / by Slavoj Žižek.
Fotografia / Photography: Mitja Ličen.
Montaggio / Editing: Miloš Kalusek.
Suono / Sound:
Julij Zornik.
Scenografia / Art Director: Lara Štefančič.
Costumi / Costume Designer: Tina Kolenik.
Interpreti / Cast:
Anja Novak, Primož Bezjak, Matija Vastl, Žan Perko, Jure Henigman, Doroteja
Nadrah, Matej Zemljič, Gregor Prah.
Produzione / Produced by: Sever & Sever.
Coproduzione / Co-produced by: RTV Slovenia.
Con il sostegno di / Supported by: Slovenian Film Centre.
Distribuzione internazionale / World Sales: Taskovski Films.
Jani Sever
Storico, produttore e regista, è nato nel 1963 e si è laureato a Lubiana in Filosofia. Ha suonato in gruppi punk, pubblicato poesie ed è stato caporedattore del principale settimanale politico sloveno «Mladina». Nel 2011 ha fondato la società di produzione Sever & Sever.
Historian, producer and director
Jani Sever was born in 1963 and graduated from Ljubljana Faculty of Philosophy. He played in punk bands, published poetry and was editor-in-chief of the leading Slovene political weekly “Mladina”. In 2011 Sever founded the production company Sever & Sever.
filmografia scelta / selected filmography
2014 Bum Bum Bis (Boom Boom Bis) cm / sf 2015 Richard pride jutri doc. cm / sf 2016 Izkljuceni (Status Zero) doc. 2018 Pero Lovšin - Ti lahko doc. 2020 Antigona - Kako si upamo! (Antigone - How Dare We!): Premi / Awards: Festival of Slovenian Film - Miglior documentario, Miglior montaggio, Premio FIPRESCI / Best Documentary, Best Editing, FIPRESCI Award
ANTEPRIMA ITALIANA / ITALIAN PREMIERE
Antigone – l’eroina classica simbolo della resistenza morale contro la malvagità dello Stato – si trasforma in maniera radicale nell’interpretazione che ne dà il filosofo sloveno Slavoj Žižek. Nel film, il suo punto di vista polemico sul famoso mito è inframezzato da passaggi recitati del suo dramma teatrale Trojno življenje Antigone, etičnopolitična vaja (t.l. La triplice vita di Antigone, un esercizio etico-politico). A fare da contrasto, immagini televisive di eventi politici epocali. Su questo sfondo, il regista si pone domande cruciali sulla legge e la morale in un mondo in cui la democrazia si è inceppata.
Miglior documentario al Festival del cinema sloveno di Lubiana, il film è stato presentato anche al festival del documentario di Jihlava in Repubblica Ceca.
“Quando ho iniziato a lavorare sul film, l’idea era di sviluppare un parallelismo tra Antigone e le figure pubbliche di oggi... Il compito più arduo è stata la scelta delle immagini, che sono familiari a tutti ma ognuno le associa in modi diversi. Alla fine per me il film non riguarda tanto Antigone, ma le questioni sul nostro futuro.” (J. Sever)
The classical heroine as a symbol of moral resistance against the malevolence of the State is significantly transformed in Slovenian philosopher Slavoj Žižek’s conception. His polemic interpretation of the famous myth is interspersed with acted passages from the staging of his drama Trojno življenje Antigone, etično-politična vaja (l.t. The Triple Life of Antigone). In contrast to this, there are television recordings of political cataclysms. Against this backdrop, the director asks crucial questions about the essence of law and morals in the world of broken-down democracy.
Best documentary at the Festival of Slovenian Film in Ljubljana, the film was selected also at the Jihlava International Documentary Film Festival in Czech Republic.
“When I started to work on film, the idea was to work on the parallels between Antigone and today’s public figures... The most difficult task was a choice of images that we are all familiar with but we associate them in different ways. In the end the film for me is not so much about Antigone, but more about the questions of our future.” (J. Sever)
PARIS CALLIGRAMMES

Germania - Francia / Germany - France 2019, HD, col. & b-n / b-w, 130’ v.o. tedesca - francese - inglese / German - French - English o.v.
Sceneggiatura, fotografia / Screenplay, Photography: Ulrike Ottinger. Montaggio / Editing:
Anette Fleming.
Suono / Sound:
Timothée Alazraki, Detlef Schitto. Scenografia / Art Director: Aurore Vullierme.
Produzione / Produced by: Zero One film.
Coproduzione / Co-produced by: Idéale Audience, INA, ZDF/3Sat. Con il sostegno di / Supported by: BKM, FFA, Medienboard Berlin-Brandenburg, DFFF, CNC. Distribuzione internazionale / World Sales: Lightdox.
Ulrike Ottinger
Filmmaker e fotografa è nata a Costanza, in Germania, nel 1942. I suoi film sono stati presentati nei più importanti festival internazionali e sono stati oggetto di numerose retrospettive. Come fotografa ha esposto i suoi lavori, fra gli altri, alla Biennale di Venezia e alla Biennale di Berlino. Alla Berlinale 2020 ha ricevuto il premio onorifico alla carriera “Berlinale Kamera”.
Filmmaker and photographer, Ulrike Ottinger was born in 1942 in Konstanz, Germany. Her films have run at the most important international film festivals and tribute has been shown in many retrospective shows. As a photographer Ottinger presented her works at La Biennale di Venezia and the Berlin Biennale, among others. At the latest Berlinale, she received the honorary career award “Berlinale Kamera”.
filmografia scelta / selected filmography 1973 Laokoon & Söhne. Die Verwandlungsgeschichte der Esmeralda del Rio 16mm 1984 Dorian Gray im Spiegel der Boulevardpresse 1985 China. Die Künste - der Alltag; Premi / Awards: Premio dei critici cinematografici tedeschi / German Film Critics Award 1989 Johanna D’Arc of Mongolia; Premi / Awards: London FF – Film dell’anno / Outstanding Film of the Year 1992 Taiga 1997 Exil Shanghai 16mm 2007 Prater; Premi / Awards: Premio dei critici cinematografici tedeschi / German Film Critics Award 2016 Chamissos Schatten; Premi / Awards: Premio dei critici cinematografici tedeschi / German Film Critics Award 2020 Paris Calligrammes
ANTEPRIMA ITALIANA / ITALIAN PREMIERE
Ulrike Ottinger è conosciuta in tutto il mondo come artista d’avanguardia e regista non convenzionale. Attraverso una ricca raccolta di immagini e audio d’archivio, abbinati a estratti delle sue opere e film, Ottinger fa rivivere SaintGermain-des-Prés e il Quartiere Latino degli anni ‘60, fra caffè letterari e jazz club, rievoca gli incontri con gli esuli ebrei e le conversazioni con etnologi e filosofi parigini. Ottinger li conobbe alla Librairie Calligrammes, un negozio di libri usati in lingua tedesca gestito dall’esule ebreo Fritz Picard. La libreria divenne il soggiorno e la sala lettura di Ottinger.
Presentato in anteprima alla Berlinale 2020.
“Il film unisce le mie memorie degli anni ‘60 a un ritratto della città, una cartografia sociale di quel periodo. Come nella raccolta di poesie di Guillaume Apollinaire Calligrammes: Poèmes de la paix et de la guerre, ho voluto usare la forma di un ‘calligramma’ filmico, in cui parole e immagini, unite al linguaggio, al suono e alla musica, formano un mosaico che restituisce la vivacità di quegli anni, e la fragilità delle conquiste culturali e politiche.” (U. Ottinger)
Ulrike Ottinger is known worldwide as an avant-garde artist and an unconventional filmmaker. In a rich torrent of archival audio and visuals, paired with extracts from her own artworks and films, Ottinger resurrects the old Saint-Germain-des-Prés and Latin Quarter, with their literary cafés and jazz clubs, and revisits encounters with Jewish exiles and the worldviews of Parisian ethnologists and philosophers. Ottinger found them at Librairie Calligrammes, a German-language used bookstore run by the Jewish exiled Fritz Picard. The store became Ottinger’s living room and reading room.
The flm premiered at the Berlinale 2020.
“The film combines my personal memories of the 1960s with a portrait of the city and a social cartography of the age. Like Guillaume Apollinaire’s poetry collection Calligrammes: Poèmes de la paix et de la guerre, I have given it the form of a filmic ‘calligram’ in which the words and images, complemented by language, sound, and music, form a mosaic that emerges from the vivacity of those exciting years while speaking to the fragility of all cultural and political achievements.” (U. Ottinger)
POVRATAK KUĆIMARINA ABRAMOVIĆ I NJENA DECA
Ritorno a casa - Marina Abramović e i suoi figli / Homecoming - Marina Abramović and Her Children

Serbia 2020, HD, col., 84’ v.o. inglese - serba / English - Serbian o.v.
Sceneggiatura / Screenplay: Boris Miljković.
Fotografia / Photography: Andreja Leko.
Montaggio / Editing: Nikola Purić.
Musica, suono / Music, Sound: Petar Antonović.
Scenografia / Art Director: Tamara Brčić.
Produzione / Produced by: Akcija Produkcija.
Coproduzione / Co-produced by: LLC Abramović.
Con il sostegno di / Supported by: Film Center Serbia, Radio Television of Serbia (RTS).
Distribuzione internazionale / World Sales: Taskovski Films.
Boris Miljković
Nato a Zagabria nel 1956, si è laureato in regia alla Facoltà di Arti drammatiche dell’Università delle Arti di Belgrado. Durante la sua carriera, ha scritto e diretto programmi televisivi, film, pièces teatrali, video arte, video musicali e ha ricevuto premi prestigiosi. È stato per molti anni direttore creativo della Televisione nazionale serba.
Boris Miljković was born in 1956 in Zagreb. He graduated from the Faculty of Dramatic Arts, University of Arts in Belgrade, from the film directing department. During his career, he wrote and directed numerous TV shows, films, theatre plays, video art, music videos and won several prestigious awards. He worked as Creative Director of the National Television of Serbia for many years.
filmografia scelta / selected filmography
1982 Ruski umetnički eksperiment (The Russian Artistic Experiment) film TV
1987 Šumanović - Komedija umetnika (Šumanović - Comedy of an Artist)
film TV 2017 Put u budućnost (Road to the Future) doc. serie TV / TV series
2020 Povratak kući - Marina Abramović i njena deca (Homecoming - Marina Abramović and Her Children) doc.
L’occasione di girare questo film è nata da The Cleaner, una retrospettiva itinerante che ha avuto come destinazione finale Belgrado, la città natale di Marina Abramović. Il film ripercorre tutta la sua vita, inclusi i problemi della giovinezza a Belgrado, gli amori sbagliati e la sua solitudine un po’ particolare. Ma tratta anche del fenomeno della re-performance e dei re-performers.
Il film è stato presentato in molti festival internazionali fra cui Sarajevo, Jihlava in Repubblica Ceca e Camerimage in Polonia.
“Un’artista famosa torna a casa, dopo quarant’anni di lavoro, vita e amori all’estero, dopo molti successi, delusioni, trionfi e fallimenti. Sa bene che tornare a casa non è un passo facile, ma è l’ultima tappa di The Cleaner, un’opera che in qualche modo condensa tutta la sua vita ... La seconda parte del film descrive il processo di casting dei cosiddetti re-performers ... Giovani che ripetono le performance di Marina, da quelle giovanili di Belgrado fino alle famose The House with the Ocean View o The Artist is Present ... Ma chi sono veramente? Il film suggerisce una risposta...” (B. Miljković)
The occasion is The Cleaner, a traveling retrospective exhibition with its final destination in Belgrade, the artist’s hometown. It contemplates her whole life, including dilemmas from her youth in Belgrade, misguided love affairs and a special kind of loneliness. It centers around re-performance and re-performers as a phenomenon as well.
The film was selected in many international film festivals, including Sarajevo, Jihlava in Czech Republic and Camerimage in Poland.
“A famous artist is going back home, after forty years of work, life and love abroad, after many successes, disappointments, triumphs and failures. She knows very well that coming back home is not an easy step, but it is the final stop of her show The Cleaner, an exhibition that somehow collects her whole life ... The second part describes the whole process of casting for so-called re-performers ...Young people who re-perform Marina’s work from early Belgrade days to the famous The House with the Ocean View or The Artist is Present … But, who are they? The film suggests one possible answer...” (B. Miljković)
LE REGARD DE CHARLES
Lo sguardo di Charles / Aznavour by Charles

Sceneggiatura / Screenplay: Marc di Domenico, Antoine Barraud. Montaggio / Editing:
Didier D’Abreu, Catherine Libert, Fred Piet. Suono / Sound: Bruno Ehlinger.
Interpreti / Cast: Charles Aznavour, Maurice Biraud, Lino Ventura, Edith Piaf, Romain Duris (voce narrante / narrator).
Produzione / Produced by: Anna Sanders Films, Artisan Producteur, Melodium.
Coproduzione / Co-produced by: France 3 Cinéma.
Con la partecipazione di / With the participation of: France Télévisions, Canal+.
Distribuzione internazionale / World Sales: Pulsar Content.
Distribuzione per l’Italia / Distributed in Italy by: Zivago Film.
Marc di Domenico
Direttore artistico, produttore discografico, e regista è nato a Tolosa, in Francia, nel 1963.
Artistic director, record producer and director Marc di Domenico was born in 1963 in Toulouse, France.
filmografia scelta / selected filmography
2013 Young Couples
2015 Housewarming cm / sf
2019 Le regard de Charles (Aznavour by Charles) doc.
Nel 1948 Édith Piaf regala a Charles Aznavour la sua prima cinepresa, una Paillard, che il cantante porterà sempre con sé. Fino al 1982 Charles colleziona ore di girato che costituiscono il corpus del suo diario filmato. Aznavour filma la sua vita e vive come filma. Ovunque vada, la cinepresa è lì con lui. Registra tutto. I momenti della vita, i luoghi che visita, gli amici, gli amori, le seccature. Qualche mese prima della sua scomparsa, inizia con Marc di Domenico a rivedere quel materiale. Decide allora di farne un film, il suo film.
“Questo è un film a due teste. La formula che preferisco è un film di Charles Aznavour realizzato da Marc di Domenico. Charles non ha filmato in modo casuale, ha tratteggiato qualcosa di preciso. Penso che il film rifletta il mio sguardo, rispettando integralmente il suo. La mia visione passa attraverso la sua. Lui ha scelto i luoghi, i paesaggi, la posizione della cinepresa, la dimensione dell’inquadratura, l’oggetto e io in seguito ho selezionato, assemblato, e rifinito questo materiale grezzo.” (M. di Domenico)
In 1948, Édith Piaf offered her first camera to Charles Aznavour, a Paillard which never left him. Until 1982 Charles filmed hours of reel that formed the body of his filmed diary. Aznavour films his life and lives as he films. Everywhere he goes, his camera is there with him. It records everything. The moments of life, the places he goes, his friends, his loves, his annoyances. A few months before his disappearance, he begins with Marc di Domenico to look through his films. He then decided to make a film of it, his film.
“It’s a two-headed film. The formula I like is a film by Charles Aznavour directed by Marc di Domenico. Charles didn’t film for the sake of it: he drew something. I believe that the film carries my look while totally respecting his. My vision passes through his vision. It’s he who chose the locations, the landscapes, the position of the camera, the size of the frame, the subject matter, and it is I who then selected, assembled, refined all this raw material.” (M. di Domenico)
SLUČAJNA RASKOŠ
PROZIRNOG VODENOG REBUSA
L’accidentale rigoglio di un traslucido rebus acquatico / Accidental Luxuriance of the Translucent Watery Rebus

Croazia / Croatia 2020, HD, col., 80’ v.o. croata / Croatian o.v.
Sceneggiatura, animazione, compositing, montaggio, musica / Screenplay, Animation, Compositing, Editing, Music: Dalibor Barić.
Suono / Sound: Dino Brazzoduro, Ivan Zelić. Voci / Voices:
Rakan Rushaidat, Ana Vilenica, Frano Mašković, Nikša Marinović, Mario Kovač, Željka Veverec, Boris Bakal, Pavlica Brazzoduro Bajsić. Produzione / Produced by: Kaos.
Con il sostegno di / Supported by: Croatian Audiovisual Centre, Grad Rijeka.
Dalibor Barić
Filmmaker sperimentale croato, nato nel 1974, è autore di cortometraggi, animazioni, film sperimentali e video musicali. I suoi lavori esplorano spesso generi tradizionali come la fantascienza e l’horror. Vive e lavora a Zagabria.
Croatian experimental filmmaker Dalibor Barić, born in 1974, is the author of short animated and experimental films, and music videos. His work often explores traditional genres like sciencefiction and horror. He lives and works in Zagreb.
filmografia scelta / selected filmography
2010 Pain so Light That Appears as Tickle cm, animazione / sf, animation
2011 Nova hipi budućnost cm, animazione / sf, animation; The Specters of Veronica cm, animazione / sf, animation 2013 Amnezijak na plaži cm, animazione / sf, animation 2015 Nepoznate energije, neidentificirani osjećaji mm, animazione / ml, animation 2017 Astronaut od perolaka (Astronaut of Featherweight) cm, animazione / sf, animation 2020 Slučajna raskoš prozirnog vodenog rebusa (The Accidental Luxuriance of a Translucent Watery Rebus) animazione / animation
Martin ha provato a combattere il sistema, ma ora è in fuga.
Sara è un’artista concettuale. Insieme raggiungono una comune rivoluzionaria in campagna, ma la polizia è sulle loro tracce. L’ispettore Ambroz sa che le domande giuste sono più importanti delle risposte. Perché forse nulla di tutto questo è vero.
Animazione sperimentale, in cui sono utilizzate varie tecniche fra cui il rotoscopio e il cut-out, è stata presentata in anteprima all’ultimo festival dell’animazione di Annecy.
“Il lungo titolo è un omaggio al Surrealismo ma rievoca anche ricordi d’infanzia, i documentari di Jacques Cousteau sull’esplorazione marina. Ho immaginato un episodio in cui c’è una medusa, un illusorio ‘traslucido rebus acquatico’ ... Sono passati quasi due anni da quando ho scritto la sceneggiatura e, finito il film, mi sono reso conto che alcune parti della storia richiamavano stranamente gli eventi di oggi, in cui ‘continuiamo la nostra vita mentre attraversiamo l’apocalisse’ ... Oltre la sorveglianza, i detective, i regimi e l’alienazione c’è una piccola oasi di vita, sull’orlo dell’abisso ma stranamente coerente e indistruttibile.” (D. Barić)
Martin tried to fight the system, and now he’s on the run. Sara is a conceptual artist. Together they join a revolutionary commune in the countryside, with the police on their trail. Inspector Ambroz knows the right questions are more important than the answers. Because maybe none of this is true.
Experimental animation, using various techniques including rotoscope and cut-out, had its premiere at the latest Annecy International Animation Film Festival.
“The long title pays homage to Surrealism but it also evokes my childhood memories of Jacques Cousteau documentaries about sea exploration. I imagined an episode where they were examining a fictitious ‘translucent watery rebus’ medusa ... It’s been almost two years since I wrote the script and as soon as I finished the film, early this year some parts of the story have strangely coincided with events we are all witnessing these days, where ‘we maintain everyday life while we are really going through an apocalypse’ … Behind all surveillance, detectives, regimes, alienations, there is this small oasis of life, always at the verge but somehow unbreakable and consistent.” (D. Barić)

SOMETHING BETTER TO COME (2014)
Hanna Polak
CÓRKI DANCINGU (2015)
/ The Lure
Agnieszka Smoczyńska
KOMUNIA (2016)
/ Communion
Anna Zamecka
DZIKIE RÓŻE (2017)
/ Wild Roses
Anna Jadowska
WIEŻA JASNY DZIEŃ (2017)
/ Tower. A Bright Day
Jagoda Szelc
SOMETHING BETTER TO COME
Qualcosa di meglio verrà

Sceneggiatura, fotografia / Screenplay, Photography: Hanna Polak.
Montaggio / Editing:
Marcin Kot Bastkowski, Hanna Polak. Musica / Music: Jonas Struck.
Suono / Sound:
Kristian Selin Eidnes Andersen.
Produzione / Produced by: Sigrid Dyekjaer for Danish Documentary Production, Hanna Polak for Hanna Polak Films.
Coproduzione / Co-produced by: HBO Europe.
Con il sostegno di / Supported by: The Danish Film Institute, Polish Film Institute, Nordic Film and TV Fund, DR, MDR, SVT, NRK, NHK, YLE, RTS, Human, Media, Chicken and Egg, Worldview. In associazione con / In association with: Active Child and Foundation. Distribuzione internazionale / World Sales: Films Transit International.
Hanna Polak
Regista e produttrice, è nata nel 1967 a Katowice, in Polonia. Si è laureata in regia cinematografica al VGIK di Mosca. Oltre a Something Better to Come il Trieste FF ha presentato nel 2006 il suo Dzieci z Leningradzkiego Film director and producer Hanna Polak was born in 1967 in Katowice, Poland. She graduated from the Cinematography division of the Gerasimov Institute of Cinematography (VGIK), in Moscow. Besides Something Better to Come the Trieste FF presented in 2006 her The Children of Leningradsky.
filmografia scelta / selected filmography
2004 Al. Albertowi Mayslesowi z uznaniem doc. cm / sf
2005 Dzieci z Leningradzkiego (The Children of Leningradsky) doc. cm / sf
2010 Bitwa Warszawska w 3D doc. 2014 Something Better to Come doc.; Premi / Awards: IDFA – Premio speciale della giuria / Special Jury Award; Trieste FF – Miglior documentario / Best Documentary
Jula è un’adolescente qualsiasi, sotto tutti i punti di vista: fa esperimenti col trucco, si tinge i capelli biondi di rosso, prova alcol e sigarette, s’innamora per la prima volta. Fin qui tutto normale, ma le sue condizioni di vita sono straordinarie, a dir poco. Jula vive nella più grande discarica d’Europa, la Svalka, situata a meno di 20 chilometri dal centro di Mosca. In questo luogo spettrale, camion e ruspe spostano avanti e indietro una massa infinita di spazzatura. Assieme alla madre, a un gruppo di altri ragazzini, di ubriaconi e reietti, Jula passa le sue giornate rovistando nei rifuti per procacciarsi cibo e materiale per ripararsi dal freddo. La vita è dura nella Svalka, ma è un posto dove bellezza e umanità possono nascere anche dalle condizioni di vita più improbabili. Ed è da questo posto che Jula sogna di scappare e di cambiare la sua vita, anche se ciò può sembrare impossibile. Presentato con successo in molti festival internazionali, ha vinto nel 2014 il Premio speciale della giuria all’IDFA di Amsterdam e quello di Miglior documentario alla XXVI edizione del Trieste Film Festival.
Yula is just like any regular teenager in almost every way: she experiments with makeup, dyes her blond hair red, tries alcohol and cigarettes, and falls in love for the first time. So far so normal, but her living conditions are extraordinary, to say the least. Yula lives on Europe’s biggest landfill, the Svalka, situated less than 20 kilometres from Moscow’s city centre. On this unearthly place, trucks and forklifts drive to and fro shifting an endless supply of garbage. Together with her mother, a handful of other children, drunkards and outcasts, Yula spends her days foraging in the filth for food and shelter material. Life is tough in the Svalka, but it’s also a place where beauty and humanity can arise from the most unlikely conditions. It is from this place that Yula dreams of escaping and changing her life, even if it seems impossible. Presented successfully in many international film festivals, Something Better to Come was awarded Special Jury Award at IDFA in Amsterdam in 2014 and Best Documentary of the 26th edition of the Trieste Film Festival.
CÓRKI DANCINGU
Il richiamo / The Lure

Sceneggiatura / Screenplay: Robert Bolesto.
Fotografia / Photography: Kuba Kijowski.
Montaggio / Editing: Jarosław Kamiński.
Musica / Music: Ballady i Romanse (Zuzanna Wrońska & Barbara Wrońska).
Suono / Sound: Maria Chilarecka, Marcin Lenarczyk. Scenografia / Art Director: Joanna Macha.
Costumi / Costume Designer: Katarzyna Lewińska.
Interpreti / Cast: Kinga Preis, Michalina Olszańska, Marta Mazurek, Jakub Gierszał, Andrzej Konopka, Zygmunt Malanowicz, Marcin Kowalczyk, Magdalena Cielecka, Katarzyna Herman, Katarzyna Sawczuk.
Produzione / Produced by: WFDiF Documentary and Feature Film Studios.
Coproduzione / Co-produced by: Telewizja Polska, Platige Image. Co-finanziato da / Co-financed by: Polish Film Institute.
Agnieszka Smoczyńska
Regista e sceneggiatrice per la televisione e il cinema, è nata nel 1978 a Breslavia, in Polonia. Si è laureata in regia al dipartimento Radio e TV dell’Università della Slesia a Katowice. Il Trieste FF ha presentato in concorso nel 2019 il suo secondo lungometraggio Fuga Polish film and television writer and director Agnieszka Smoczyńska was born in 1978 in Wroclaw. Smoczyńska is a graduate of film directing at the Radio and TV Department of the University of Silesia in Katowice. In 2019 the Trieste FF presented in competition her feature Fugue filmografia scelta / selected filmography 2015 Córki dancingu (The Lure); Premi / Awards: Sundance FF - Premio speciale della giuria / Special Jury Prize; Polish Film AwardsRivelazione dell’anno / Discovery of Year; 2018 Fuga (Fugue)
Due sirene, sorelle, emergono dal mare e si ritrovano in un nightclub della Varsavia degli anni Ottanta. Sono bellissime, sexy e affamate di vita. Diventano star nell’arco di una notte e una di loro si innamora di un giovane e affascinante bassista. Questo spingerà il loro legame al limite, portandole a scelte crudeli e sanguinose.
Córki dancingu è stato presentato nel 2016 al Sundance, dove ha ricevuto il Premio speciale della giuria, e poi con successo in molti festival internazionali.
“È una storia d’amore, un musical ma anche un horror fantastico. Una favola per adulti. Mi ha ispirato soprattutto il mondo kitsch delle feste e delle grandi sale da ballo dell’era comunista... I personaggi strani e un po’ persi, la vodka calda, il glamour nella povertà, tutto questo ha nutrito la mia immaginazione. È anche una storia sul diventare adulti scoprendo il proprio lato femminile, la propria sessualità...
Mi hanno ispirato più le favole sulle sirene di Omero che non quelle di Disney. Un po’ anche Hans Christian Andersen, sebbene le mie sirene non indossino il reggiseno e si nutrano del cuore umano.” (A. Smoczyńska)
Two mermaid sisters swim out of the sea into a Warsaw nightclub in what could be the 1980s. They are wild beautiful sexy and hungry for life. While becoming stars practically overnight, one of them falls in love with a handsome young bass player. This will question their sister bonds to the limit and will have them make often cruel and bloody choices. The Lure was selected in 2016 at Sundance, where was awarded Special Jury Prize, and then successfully in many international film festivals.
“It’s a love story, a musical but also a reverie fantasy horror. An adult fairytale. I was mostly inspired by the kitschy world of big dance hall parties from the communist era... The weird lost characters, the warm vodkas, the glamour amidst poverty is what my imagination soaked with... is also a coming of age story about discovering your feminine side, your sexuality... I was much more inspired by Homer than Disney in terms of a mermaid tale. Also a little bit by Hans Christian Andersen however my mermaids do not wear bras, they do chew on human hearts though.” (A. Smoczyńska)
KOMUNIA
La comunione / Communion

Sceneggiatura / Screenplay: Anna Zamecka.
Fotografia / Photography: Małgorzata Szyłak.
Montaggio / Editing: Agnieszka Glińska, Anna Zamecka, Wojciech Janas.
Suono / Sound: Anna Rok, Katarzyna Szczerba, Dreamsound (Kacper Habisiak, Marcin Kasiński, Marcin Lenarczyk).
Interpreti / Cast: Ola Kaczanowska, Nikodem Kaczanowski, Marek Kaczanowski, Magdalena Kaczanowska, Aleksandra Bociańska, Marek Gorczyński, Ks. Jan Kasiński, Karolina Kucharska, Artur Miętek.
Produzione / Produced by:
Otter Films, HBO Europe, Wajda Studio. Con il sostegno di / Supported by: Polish Film Institute.
Distribuzione internazionale / World Sales: CAT&Docs.
Anna Zamecka
Ha studiato giornalismo, antropologia e fotografia. Vive e abita a Varsavia. Anna Zamecka studied journalism, anthropology and photography. She lives and works in Warsaw.
2016 Komunia doc.; Premi / Awards: Locarno, Semaine de la Critique – Grand Prix; Trieste FF – Miglior documentario / Best Documentary; Jihlava IDFF – Premio Silver Eye per il miglior documentario / Silver Eye Award for Best Documentary 2020 W domu doc.
Quando gli adulti sono degli incapaci, i bambini devono crescere in fretta. Ola ha 14 anni e si prende cura di suo padre alcolizzato, di suo fratello autistico mentre sua madre vive da un’altra parte e di solito si fa viva solo per telefono. Il desiderio di Ola è quello di riunire una famiglia che non funziona più, e vive con la speranza di riportare a casa sua madre. La comunione di suo fratello Nikodem è un pretesto per riunire la famiglia e Ola si assume la responsabilità di organizzare una festa perfetta.
Grand Prix alla Settimana della Critica del Festival di Locarno 2016 e Miglior documentario al Trieste Film Festival 2017. “Dopo aver incontrato Ola, Nikodem e il loro papà ho capito che volevo fare un film: sulla forza incondizionata dell’amore in una famiglia e sui legami che la tengono unita. In un angusto appartamento, dove tutto si perde, si deteriora o cade a pezzi, ho visto tre persone così legate fra di loro che il semplice gesto di uno dà luogo a una moltitudine di reazioni
... Per catturare questa moltitudine di sentimenti la macchina da presa doveva diventare il quarto membro della famiglia.” (A. Zamecka)
When adults are ineffectual, children have to grow up quickly. Ola is 14 and she takes care of her dysfunctional father, autistic brother and a mother who lives apart from them and is mainly heard on the phone. Most of all she wants to reunite a family that simply doesn’t work. She lives in the hope of bringing her mother back home. Her 13-year-old brother Nikodem’s Holy Communion is a pretext for the family to meet up. Ola is entirely responsible for preparing the perfect family celebration.
Grand Prix at the Semaine de la Critique of Locarno Film Festival 2016 and Best Documentary at Trieste Film Festival in 2017.
“Having met Ola, Nikodem and their father I knew I wanted to make a film: about the strength of unconditional family love and the bonds forever securing it. In a cramped flat –where everything gets lost, deteriorates or falls to pieces – I saw three people so connected that a mere gesture from one of them led to an avalanche of reactions ... To capture this throng of feelings the camera had to become the fourth family member.” (A. Zamecka)
DZIKIE RÓŻE
Rose selvatiche / Wild Roses

Polonia / Poland
2017, HD, col., 89’
polacca / Polish o.v.
Sceneggiatura / Screenplay: Anna Jadowska.
Fotografia / Photography: Małgorzata Szyłak.
Montaggio / Editing: Anna Mass.
Musica / Music: Agnieszka Stulgińska.
Scenografia / Art Director: Anna Anosowicz.
Costumi / Costume Designer: Marta Ostrowicz.
Interpreti / Cast: Marta Nieradkiewicz, Michał Żurawski, Halina Rasiakówna, Konrad Skolimowski.
Produzione / Produced by: Alter Ego Pictures.
In collaborazione con / In cooperation with: Canal+ Polska.
Con il sostegno di / Supported by: Polish Film Institute.
Distribuzione internazionale / World Sales: Antipode Sales & Distribution.
ANNA JADOWSKA
Anna Jadowska
Regista e sceneggiatrice, per il cinema e la televisione, è nata nel 1973 a Oleśnica in Polonia. Ha studiato regia alla Scuola nazionale di cinema di Łódź e alla Scuola di Wajda. Film director and screenwriter, whose work includes feature and documentary films and television, Anna Jadowska was born in 1973 in Oleśnica, Poland. She studied directing at Łódź Film School and Wajda School.
filmografia scelta / selected filmography
2003 Dotknij mnie
2004 Teraz ja 2011 Z miłości
2014 Trzy kobiety doc.
2017 Dzikie róże (Wild Roses); Premi / Awards: Cottbus FF – Miglior film, Miglior Attrice, Premio FIPRESCI / Best Film, Best Actress, FIPRESCI Award
2019 Ultraviolet serie TV / TV series
2019-2020 Zawsze warto serie TV / TV series
Ewa torna nel suo villaggio dopo un ricovero in ospedale. Lavora in campagna, dove raccoglie rose selvatiche. Mentre era assente, la madre si è presa cura dei suoi figli Marysia e Jaś. Anche il marito di Ewa, Andrzej, torna a casa dopo aver lavorato per alcuni mesi in Norvegia. Il tempo passato lontani ha creato una certa distanza tra loro. Ewa è l’oggetto delle appassionate avances di Marcel, un ragazzo del luogo, e fa di tutto per mantenersi lucida nel caos emotivo che ciò le provoca. Un giorno suo figlio di due anni scompare...
Film vincitore del festival di Cottbus nel 2017.
“Volevo raccontare una storia low-budget, semplice e commovente, che ruotasse intorno all’eroina principale, Ewa ... Le contraddizioni della maternità, le aspettative sociali imposte alle madri, l’essenza dell’amore materno sono gli argomenti che volevo trattare … L’ho ambientata in una piccola comunità, nella mia città natale nella Slesia meridionale, dove la vita si svolge tra la chiesa e le coltivazioni di rose, gli uomini lavorano all’estero e i giovani si ritrovano di sera alla fermata dell’autobus.” (A. Jadowska)
Ewa returns to her village after a hospital stay. She works on a plantation that grows wild roses. While Ewa was away her mother has been taking care of her children Marysia and Jaś. Ewa’s husband Andrzej also returns home after working for months in Norway. The time apart has created distance between them. Ewa is the object of local guy Marcel’s passionate advances, and she struggles to keep a clear head amongst the emotional chaos. And then her two-year-old son disappears...
Best film at Cottbus Film Festival in 2017.
“I wanted to tell a low-budget, simple and moving story focused on the main heroine – Ewa … The paradox of motherhood, social expectations imposed on mothers, the essence of motherhood-based love are the topics which I would like to deal with in this story ... I set the story in a small community, in my hometown in Lower Silesia region, where the life of the country revolves around the church and rose plantation, most men work abroad and youngsters hang out at the bus stop in the evenings.” (A. Jadowska)
WIEŻA JASNY DZIEŃ
Torre. Un giorno luminoso / Tower. A Bright Day

Polonia / Poland 2017, HD, col., 106’ v.o. polacca / Polish o.v. ANTEPRIMA ITALIANA /
Sceneggiatura / Screenplay: Jagoda Szelc.
Fotografia / Photography: Przemysław Brynkiewicz. Montaggio / Editing: Anna Garncarczyk.
Musica / Music: Teoniki Rożynek.
Suono / Sound:
Kacper Habisiak, Marcin Kasiński. Scenografia / Art Director: Natalia Giza.
Costumi / Costume Designer: Paulina Sieniarska.
Interpreti / Cast: Anna Krotoska, Małgorzata Szczerbowska, Rafał Cieluch, Rafał Kwietniewski, Dorota Łukasiewicz-Kwietniewska, Anna Zubrzycki, Ida Kwietniewska, Igor Kwietniewski, Artur Krajewski.
Produzione / Produced by: Indeks Film Studio.
Coproduzione / Co-produced by: Łódź Film School (PWSFTviT), Centrala, Dreamsound, Heliograf, EBH Polska, Odra Film.
Con il sostegno di / Supported by: Polish Film Institute.
Distribuzione internazionale / World Sales: Media Move.
Jagoda Szelc
Regista, è nata nel 1984 a Breslavia, in Polonia. Dal 2009 al 2015 ha studiato regia alla Scuola nazionale di cinema di Łódź. Wieża. Jasny dzień è il suo lungometraggio di debutto.
Film director Jagoda Szelc was born in 1984 in Wrocław, Poland. From 2009 to 2015, she studied in the Directing Department at the Film School in Łódź. Tower. A Bright Day is her first feature film.
filmografia scelta / selected filmography
2011 Kichot cm / sf; Aposiopesis cm / sf
2012 Punkt wyjścia cm / sf
2013 Taki pejzaż cm / sf
2015 Spacer cm / sf
2017 Wieźa jasny Dzień (Tower. A Bright Day); Premi / Awards: Gdynia, Festival del cinema polacco
- Miglior debutto alla regia, Miglior sceneggiatura, Scoperta dell’anno / Gdynia, Polish Film Festival - Best Debut Director, Best Screenplay, Discovery of the Festival
2018 Monument
Una famiglia è nel pieno dei preparativi per un ricevimento e per una cerimonia religiosa. In occasione della Prima comunione della figlia, Mula riceve la visita di sua sorella Kaja che manca da tempo. Non è un incontro felice, Kaja è temuta da tutti in famiglia. Contemporaneamente, strani eventi si verificano nel villaggio e la televisione riporta notizie inquietanti.
Miglior debutto alla regia al festival del cinema polacco di Gdynia del 2017, il film è stato poi selezionato al “Forum” della Berlinale 2018.
“Un’amica ecologista sostiene che l’umanità abbia raggiunto un punto critico di fronte alla catastrofe globale. Paragona la situazione a quella di un’auto in bilico su una scogliera. Può andare nelle due direzioni e sta a noi muoverci sul sedile posteriore. Il problema è che tutti noi preferiamo il posto davanti, comportandoci da padroni del mondo, mentre in realtà ne siamo solo gli affittuari ... Poiché siamo incapaci di tale mutamento da soli, abbiamo bisogno di una guida. Ogni cambiamento profondo inizia in qualche modo con la morte.”
(J. Szelc)
A family prepares for a reunion and a religious celebration. Just before her daughter’s first Holy Communion, Mula’s long lost sister, Kaja, pays a visit. But it’s not a happy reunion – Kaja is feared by her family. Simultaneously, strange metaphysical events are affecting the village and television reports bring disturbing news.
Best Debut Director for Jagoda Szelc at the Polish Film Festival in Gdynia, Tower. A Bright Day was then presented at Berlinale’s “Forum” 2018.
“An ecologist friend of mine says that humanity has reached a crucial point before a global catastrophe. She compares the situation to a car that trembles on a cliff. It can go either way and it is up to us to move to the backseat. The problem is that we all prefer the front seat behaving like the Owners of the world. But really we are only its Renters ... Since we are incapable of such shift on our own we need guidance. Every profound change begins with some kind of death.” (J. Szelc)

MGM SARAJEVO (Čovjek-Bog-Monstrum) (1992-1994)
/ MGM Sarajevo (Man-God-The Monster)
SaGA (Ismet Arnautalić, Mirsad Idrizović, Ademir Kenović, Pjer Žalica)
MARBLE ASS (1995)
Želimir Žilnik
film di chiusura / closing film TO VLEMMA TOU ODISSEA (1995) / Ulysses’ Gaze
Theo Angelopoulos

film d’apertura / opening film UNDERGROUND (1995)
Emir Kusturica
KAKO JE POČEO RAT NA MOM OTOKU (1996)
/ How the War Started on My Island Vinko Brešan
DRŽAVA MRTVIH (1998-2000)
/ The State of the Dead Živojin Pavlović, Dinko Tucaković
DELLA DISINTEGRAZIONE JUGOSLAVA 30 ANNI DOPO
WAR-TRAUMA-METAPHOR-METAFICTION-MEMORY:
THE FRAMES OF YUGOSLAV DISINTEGRATION 30 YEARS LATER
Nel suo libro Trauma i postjugoslovenski film: narativne strategije (t.l. Il trauma e il cinema post-jugoslavo: strategie narrative, Film Center Serbia, Belgrado 2019) Vesna Perić analizza 18 film prodotti dopo lo scioglimento della Jugoslavia (1994-2017) che si occupano di memoria traumatica e presentano narrazioni non-lineari e/o frammentate. Naturalmente, ciò rappresenta solo un piccolo numero di film prodotti nella regione sul tema delle cosiddette “Guerre della Successione Jugoslava”, scelti per quello che hanno in comune, e naturalmente molti altri film hanno temi, stili e narrazioni diversi. (Anche se alcuni dei film che Vesna analizza, come Underground di Kusturica o Prima della pioggia di Mančevski sono tra i più importanti – quindi la memoria traumatica probabilmente è il fenomeno centrale del cinema post-jugoslavo ispirato alla guerra). Eppure, ho esordito citando il libro di Vesna perché i titoli scelti per il programma del Trieste Film Festival di quest’anno sono divenuti memoria traumatica essi stessi – una memoria basata pesantemente su metafore e metanarrazione.
La memoria diventa trauma narrativo e audio-visivo non solo per coloro che ricordano questi film e quando uscirono in sala, e potrebbero provare uno spiacevole senso di ritorno al passato, a quel periodo di scompiglio sociale. Sono convintissimo che molte persone condivideranno la mia esperienza nel rivedere MGM Sarajevo (Čovjek-Bog-Monstrum) [t.l. MGM Sarajevo (L’uomo-Dio-Il mostro)] – una strana sensazione di ricordare eventi dal vivo in realtà mai vissuti. Documentario ibrido, strutturato come un collage di scene e un misto di tre film differenti di un gruppo di cineasti (ora affermati) di Sarajevo, il film mostra la realtà crudele, caotica e austera dell’assedio di Sarajevo comunicando allo spettatore l’intensità dell’essere lì o almeno il ricordo di esserci stati. Ma ciò che lo rende traumatico, perfino per chi lo vede per la prima volta, sono le immagini della vita quotidiana durante la guerra, interpolate con le confessioni di un mostro – Borislav Herak, l’unico uomo condannato per genocidio in Bosnia da un tribunale locale, che testimonia apertamente come ha massacrato e violentato le sue vittime.
In her book Trauma i postjugoslovenski film: narativne strategije (Trauma and Post-Yugoslav Cinema: Narrative Strategies, Film Center Serbia, Belgrade, 2019) Vesna Perić analyzes 18 films produced after the breakup of Yugoslavia (1994-2017) that deal with traumatic memory and have a non-linear and/or fragmented narrative(s). Of course, this is just a small number of films made in the region on the theme of the so-called Wars of Yugoslav Succession, chosen by what they have in common, and of course many other movies have different themes, styles or narratives. (Although, some of the films that Vesna analyzes, such as Kusturica’s Underground or Mančevski’s Before the Rain are among the most important ones – so traumatic memory probably is the central phenomenon of war-related post-Yugoslav cinema). Yet, I start by mentioning Vesna’s book because the selected titles for this year’s Trieste Film Festival program became a traumatic memory themselves – a memory heavily based on metaphors and metafiction.
This memory works as a narrative audio-visual trauma not only to those who remember these films when they premiered and could now feel an unpleasant throwback to the time of social havoc. I strongly believe that many people will share the experience that I had rewatching MGM Sarajevo (Čovjek-Bog-Monstrum) [l.t. MGM Sarajevo (Man-God-The Monster)] – uncanny feeling of remembering live events that I haven’t experienced. A hybrid documentary structured as a collage of shots and a mix of three different films by a group of (now established) Sarajevo filmmakers, the film shows the cruel, chaotic, somber reality of the siege of Sarajevo with an intense effect of being there , or at least remembering being there. But what makes it traumatic even for the novice viewer are images of day-to-day life during wartime intercut with documented confessions of a monster – Borislav Herak, the only man sentenced for genocide in Bosnia by a local court, blatantly testifying how he slaughtered and raped his victims. Even such a documentary imbued with harsh reality has a
Persino un documentario così pervaso dalla dura realtà contiene una metafora nel suo titolo e tenta di spingerci a leggerlo con un sottotesto mitologico o religioso.
Marble Ass (t.l. Culo di marmo), è una docu-fiction assai originale e stilizzata, tipica di Želimir Žilnik, che si destreggia tra realtà spietata e spensierata inventiva erotica, cercando di narrare il trauma della vita ai margini. Quando un queer di Belgrado incontra un soldato arrabbiato e instabile al ritorno dalla guerra, la loro relazione non è solo una storia d’amore e la prospettiva del film non è basata soltanto sul distacco LGBT dal tema della guerra, sebbene entrambe siano vere. Marble Ass di fatto mette in discussione il concetto di mascolinità, l’identità del guerrieromacho, rivelando la ricerca di conforto nel sesso come un modo per cancellare il trauma della guerra, in una serie continua di riferimenti ad altri film – da Andy Warhol e Paul Morrissey a James Cagney. La metafora del culo di marmo è resa complessa dall’uso sia della parodia che della metanarrazione.
Država mrtvih (Lo Stato dei morti) di Živojin Pavlović (completato da Dinko Tucaković dopo la morte di Pavlović) si occupa dalla disintegrazione dei valori e dei simboli della Jugoslavia socialista, concentrandosi sui dilemmi morali di un ufficiale dell’esercito jugoslavo e sulla catastrofe della sua famiglia. Država mrtvih è incentrato sul conflitto etico a cui Pavlović si è dedicato ossessivamente durante la sua carriera, definendolo in un’intervista come “lo scarto tra la forza vitale stessa e il desiderio di rimanere coerenti con la purezza delle proprie posizioni.” In questo senso, uno sloveno, tale Janez Kranjc (interpretato da Radko Polič) è un tipico personaggio alla Pavlović, la cui decisione di rimanere “puro” e leale all’esercito jugoslavo si tramuta in realtà in un tragico errore che porta lui e la sua famiglia verso il disastro, perché li getta senza protezioni nel cuore della “forza vitale” distruttiva – la disintegrazione dell’ordine sociale e la guerra in Jugoslavia. Pavlović collega la catastrofe della famiglia di Janez al collasso generale della morale e alla sofferenza caratteristiche della Belgrado durante
metaphor in the title and tries to move us towards reading it with a mythological or religious subtext.
Marble Ass , highly original and stylized docu-fiction so typical of Želimir Žilnik, plays on the verge of grim reality and playful, erotic fiction, trying to narrate the trauma from the margins. When Belgrade queer meets an angry and unstable soldier coming back from the war, their relationship isn’t just a love story and the film’s perspective isn’t based solely on LGBT-estrangement of the theme of war, although both are true. Marble Ass is actually questioning masculinity, macho-warrior identity, exposing the search for comfort in sex as a way to erase the trauma of war, while constantly referencing other films – from Andy Warhol and Paul Morrissey to James Cagney. The metaphor of marble ass is made complex by using both travesty and metafiction.
Živojin Pavlović’s Država mrtvih (The State of the Dead, finished by Dinko Tucaković after Pavlović’s death) deals with the disintegration of values and symbols of the socialist society of Yugoslavia, focusing on the moral dilemmas of the Yugoslav Army officer and the catastrophe of his family. The State of the Dead is based on an ethical conflict that Pavlović obsessively researched during his career, defining it in an interview as “a gap between the very force of life and the desire to remain consistent with your saintly positions.” In that sense, a Slovenian Janez Kranjc (played by Radko Polič) is a typical Pavlović’s character, whose decision to remain “saintly” loyal to the Yugoslav Army is in fact a tragic mistake that leads him and his family to disaster, because he throws them unprotected into the heart of the destructive “life force” – the disintegration of the social order and the war in Yugoslavia. Pavlović connects the catastrophe of Janez’s family to the general collapse of morals and misery in Belgrade during the war years, contrasting the life paths of father and son:
gli anni della guerra, mettendo in contrasto le parabole di vita di padre e figlio: la rovina dei buoni principi e dell’onestà di Janez, simbolo della vecchia società, e l’ascesa del rabbioso Gorazd (Nebojša Glogovac), che diventa un gangster senza scrupoli, un simbolo dei tempi moderni. Dal momento che Radko Polič è famoso come interprete di ufficiali dell’esercito jugoslavo, lo stile realistico di Pavlović è reso straniato sia da tracce di metanarrazione sia da metafore visive che sottolineano il titolo del film.
Kako je počeo rat na mom otoku (t.l. Come la guerra è iniziata sulla mia isola) basa la sua metafora sulla location e sull’atmosfera mediterranea (con la narrazione di una situazione chiusa tipica dei film modernisti) ma la mescola a riferimenti al cinema di genere – le tipiche commedie jugoslave/croate ambientate al mare. Il poeta che muore alla fine è allo stesso tempo un simbolo della tragedia jugoslava (con pathos), ma anche un ricordo traumatico di eventi reali: la prima vittima uccisa nel bombardamento di Dubrovnik fu un poeta (e, ironicamente, un serbo!) – Milan Milišić.
Underground combina memoria, metanarrazione e metafore in un racconto barocco, carnevalesco con un trauma proprio al centro del film. Un perfetto esempio ne è la sequenza in cui le persone dallo scantinato, dove erano state tenute per anni nella convinzione che la Seconda guerra mondiale fosse ancora in corso, risalgono e finiscono direttamente sul set di un film di guerra (un film partigiano); il film fa poi uno stacco che ci porta a anni dopo, quando combattono davvero nelle guerre jugoslave degli anni ’90. Eppure, nonostante siano stati scritti molti libri e saggi sul film, in Underground di Kusturica è stata raramente, forse mai, approfondita la metafora della disabilità. Underground ci fa vedere tre dei personaggi principali resi disabili alla fine del film – ambientata all’inizio della guerra jugoslava – che si bastonano con le stampelle, due di loro vengono uccisi, bruciati e girano con la sedia a rotelle attorno a una croce enorme: un’immagine potente, che rimanda allo scompiglio sociale, alla paralisi e alla morte di una Jugoslavia comunista dalla dubbia morale – per Kusturica e il suo sceneggiatore Kovačević – ma è anche un segno di giustizia poetica per punire i due personaggi corrotti che hanno speculato sulla guerra.
E la poesia, la mitologia, la metanarrazione, la guerra e il trauma non sono mai stati mescolati tanto efficacemente per raccontare la storia dei Balcani, dell’Europa e della guerra e del cinema, nel mezzo di tutto ciò, quanto ne To Vlemma tou Odissea (Lo sguardo di Ulisse) di Theo Angelopoulos – dove tutte le metafore si risolvono in sfacelo e morte.
the fall of Janez’s principled honesty, a symbol of old society, and the rise of indignant Gorazd (Nebojša Glogovac), who becomes an unscrupulous gangster, a symbol of modern times. Since Radko Polič is famous for playing army officers in Yugoslav cinema, Pavlović’s naturalist style is estranged both by signals of metafiction and various visual metaphors that underline the title of the film.
Kako je počeo rat na mom otoku (How the War Started on My Island) bases its metaphor on the location and Mediterranean atmosphere (with the narrative of closed situation typical for modernist films) but blends it with references to genre – typical Yugoslav/Croatian comedies set on the seaside. A poet who dies in the end is at the same time a symbol of Yugoslav tragedy (with pathos ), but also a traumatic memory of true events: the first man who died in the bombing of Dubrovnik was a poet (and ironically – a Serb!) – Milan Milišić.
Underground is mixing memory, metafiction and metaphors into a baroque, carnivalesque narrative with a trauma in the very heart of it. Perfect example is a sequence when people come from the cellar, where they’d been kept for years believing that WWII is still going on, and they go straight into the set of a war movie (partisan film) – and then we cut to years later where they actually fight in the 1990s Yugoslav wars. Yet, with many books and essays written about it, Kusturica’s Underground has rarely, if at all, read through the metaphor of disability. Underground has three main characters disabled at the end of the film, set at the beginning of the Yugoslav war, fighting with their crutches, and two of them killed and burned, circling in wheelchairs around the huge cross – a powerful image that stands as a metaphor of social havoc, the crippling and death of – for Kusturica and his screenwriter Kovačević – ethically dubious communist Yugoslavia, and a sign of poetic justice filmmakers brought to punish the two corrupted war-profiteers.
And poetry, mythology, metafiction, war and trauma have never been so effectively blended to tell the story of the Balkans, Europe and the war and cinema in the midst of it, as in Theo Angelopoulos To Vlemma tou Odyssea (Ulysses’ Gaze) – where all of the metaphors end in decay and death.

MGM SARAJEVO (ČOVJEK-BOG-MONSTRUM)
MGM Sarajevo (L’uomo-Dio-Il mostro) / MGM Sarajevo (Man-God-The Monster)

Bosnia ed Erzegovina / Bosnia and Herzegovina 1992-1994, 35mm, col., 93’ v.o. bosniaca / Bosnian o.v.
Sceneggiatura / Screenplay: Ismet Arnautalić, Mirsad Idrizović, Ademir Kenović, Pjer Žalica. Fotografia / Photography: Ahmed Imamović, Milenko Uherka, Craig Cuny, Mišo Knezević, Sulejman Kloloci, Mirsad Herović. Montaggio / Editing: Theodoros Koutsoulis, Almir Kenović, Oliver Tedorović.
SaGA (Collettivo Autori di Sarajevo)
Il collettivo SaGA è stato fondato da un gruppo di professionisti del cinema, del marketing e della televisione. All’inizio dell’assedio di Sarajevo, nell’aprile del 1992, SaGA divenne un luogo dove s’incontravano intellettuali, registi e gente del cinema, artisti e studenti che, nonostante la guerra, decisero di continuare a vivere nella città. Dall’inizio della guerra, il collettivo SaGA iniziò a filmare la vita quotidiana nelle strade di Sarajevo. Durante l’assedio, che durò 1425 giorni, vennero realizzati più di 60 documentari. Nel 1994 SaGA ha ricevuto il Premio FELIX, dato ogni anno dalla European Film Academy al cinema documentario, per l’importanza del lavoro svolto. Dopo la guerra, SaGA ha continuato a produrre film di fiction e documentari.
Suono / Sound:
Bogoljub Nikolić, Theodoros Toutsoulis. Interpreti / Cast: Irena Mulamuhić, Nada Durevska, Mirza Halilović, Milijana Zirojević. Produzione, distribuzione internazionale / Produced by, World Sales: SaGA Production Sarajevo.
SaGA (Sarajevo Group of Authors)
In 1990 SaGA was founded by group of professionals from the field of film, marketing and TV production. At the beginning of the siege of Sarajevo in April 1992, SaGA became a place of assembly of intellectuals, film professionals, artists and students, who, despite the war stayed in Sarajevo to preserve their way of life. From the very beginning of the war, SaGA’s team were shooting everyday life in the streets of Sarajevo. During the siege of Sarajevo that lasted for 1425 days, there were more than 60 documentaries made. In 1994, SaGA received FELIX, European Film Academy Annual Award for Documentaries for its work and production. After the war, SaGA has continued with production of feature and documentary films.
SAGA (ISMET ARNAUTALIĆ, MIRSAD IDRIZOVIĆ, ADEMIR KENOVIĆ, PJER ŽALICA)
MGM Sarajevo è una produzione collettiva di SaGA (Collettivo Autori di Sarajevo) per la cui realizzazione ci sono voluti più di due anni. È composto da tre storie: Dnevnik reditelja (Affari personali) di Mirza Idrizović, GodotSarajevo di Pjer Žalica, e Ispovjest monstruma (Confessioni di un mostro) di Ademir Kenović e Ismet Arnautalić che hanno come elemento comune la città di Sarajevo … uno spaccato di vita dal cuore di una città assediata che soffre delle costrizioni imposte dalla guerra. Dnevnik reditelja costituisce la parte centrale del film. La gente tappa i buchi alle finestre rotte, fa la fila per avere l’acqua, schiva le bombe, i bambini vanno in slitta per le strade deserte Godot-Sarajevo è il racconto di come Susan Sontag nel 1993 mise in scena nella città assediata Aspettando Godot. Il senso del lavoro, in realtà, è “aspettando Clinton” Ispovjest monstruma è la confessione dei crimini di guerra di un ragazzo serbo-bosniaco, di 21 anni, di fronte a una cinepresa.
Presentato in anteprima alla Quinzaine des Réalisateurs del festival di Cannes 1994.
(dal Catalogo della VI ediz. di Alpe Adria Cinema – Incontri con il cinema dell’Europa centro orientale, Trieste 1995, p. 80)
MGM Sarajevo is a collective production of SaGA (Sarajevo Group of Authors) and was two years in the making. It consists of three stories: Mirza Idrizović’s Dnevnik reditelja (Personal Affairs), Pjer Žalica’s Godot-Sarajevo, and Ademir Kenović and Ismet Arnautalić’s Ispovjest monstruma (Confessions of a Monster) in which the constant element is the city of Sarajevo ... a glimpse of life in the heart of a besieged city suffering from the constraints imposed by war. Dnevnik reditelja is the most weighty part of the film. People plug the holes in broken windows, queue up for water, dodge bombs, while the children sled through the deserted streets … Godot-Sarajevo is the story of how in 1993 Susan Sontag staged Waiting for Godot in the besieged city. The meaning of the work, in reality, is “waiting for Clinton” … Ispovjest monstruma is the confession of war crimes made by a 21-year-old Bosnian Serb in front of a camera. The film premiered in 1994 at the Cannes Film Festival within the Directors’ Fortnight selection.
(excerpt from the Catalogue of the 6th edition of Alpe Adria Cinema –Meetings with the Central and Eastern European Cinema, Trieste 1995, p. 80)
MARBLE ASS
Culo di marmo

Jugoslavia / Yugoslavia, 1995, 35mm, col., 87’ v.o. serba - inglese / Serbian - English o.v.
Sceneggiatura / Screenplay:
Želimir Žilnik.
Fotografia / Photography:
Miodrag Milošević.
Montaggio / Editing: Vladimir Milenković.
Musica / Music:
Love Hunters, Zbogom Brus Li, Dejan Kijevčanin.
Suono / Sound: Vladimir Stanojević.
Interpreti / Cast:
Vjeran Miladinović, Nenad Milenković, Nenad Racković, Lidija Stevanović, Miljan Vojnović, Suzana Zlatanović (Luna Lu), Miodrag Suša, Gordan Žabaljac. Produzione / Produced by: B92, Beograd.
Distribuzione internazionale / World Sales: Žilnik Produkcija i Distribucija.
filmografia scelta / selected filmography
1967 Žurnal o omladini na selu, zimi cm / sf doc 1969 Lipanjska gibanja cm / sf doc.; Rani radovi; Premi / Awards: Berlinale – Orso d’oro / Golden Bear 1971 Crni film cm / sf doc. 1973 Ustanak u Jasku cm / sf doc. 1976 Paradies 1980 Istarski Italijani film TV 1984 Druga generacija 1986 Lijepe žene prolaze kroz grad 1994 Tito po drugi put medju Srbima doc. 1995 Marble Ass; Premi / Awards: Berlinale – Teddy Award
2001 Fortress Europe doc. 2003
Kenedi se vraća kući 2007 Kenedi se ženi 2009 Stara škola kapitalizma
2015 Logbook_Serbistan doc. 2018
Das schönste Land der Welt (The Most Beautiful Country in the World) doc.
Želimir Žilnik
Regista e sceneggiatore, è nato nel 1942 a Niš, ora Serbia. Le dimostrazioni studentesche del ‘68 sono al centro del suo primo lungometraggio Rani radovi (1969) che vince l’Orso d’oro al festival di Berlino. Considerato uno dei fondatori dell’Onda Nera jugoslava, ha dei problemi con la censura e a metà degli anni ‘70 si trasferisce in Germania. Ritorna negli anni ‘80 in Jugoslavia e nel 1984 realizza il film autobiografico Druga generaciija. Žilnik è stato uno dei protagonisti dell’omaggio dedicato dal Trieste FF nel 1998 all’Onda Nera jugoslava. Il suo ultimo lavoro Das schönste Land der Welt è stato selezionato nel Concorso documentari dell’edizione 2019. Filmmaker and screenwriter, Želimir Žilnik was born in 1942 in Niš, now Serbia. The student demonstrations of 1968 are at the centre of Žilnik’s first feature film Rani radovi (1969) which was awarded the Golden Bear at the Berlin Film Festival. One of the pioneering member of the Yugoslav Black Wawe, after facing problems with censorship in Yugoslavia, Žilnik spent the mid-seventies in Germany. Following his return to Yugoslavia, in 1984 made the autobiographical film Druga generacija. Žilnik was one of the protagonists of the homage dedicated by Trieste FF in 1998 to the Yugoslav Black Wave. His latest work The Most Beautiful Country in the World was selected in Documentary Competition in 2019.
“Merlyn cerca di portare la pace nei Balcani, giocando e scherzando con molti ragazzi serbi. Merlyn è un parafulmine che protegge Belgrado, calma i violenti falchi notturni, gli spendaccioni eleganti, gli uomini tristi e solitari, i giovani stalloni arrapati, assorbendo tutta quell’energia che altrimenti andrebbe a colpire ragazzine, madri sole e donne anziane indifese. Tutta questa energia, assieme all’uso delle armi, porterebbe inevitabilmente a spargimenti di sangue. Merlyn raffredda il sangue bollente dei violenti Dinaridi e lo riempie di amore. Johnny torna dalla guerra a casa, a Belgrado. Le sue intenzioni sono apparentemente simili, anche lui vuole raffreddare il sangue bollente, ma lo fa bucando i corpi degli altri con proiettili e coltelli. Questo film è un trattato sui modi diversi usati da Merlyn e Johnny per risolvere i conflitti.” (Ž. Žilnik)
Marble Ass ha vinto il Teddy Award della Berlinale del 1995, dove il film fu presentato in anteprima.
“Merlyn has been pacifying the Balkans, turning tricks with countless Serbian guys. Merlyn is a lighting rod sheltering Belgrade, calming violent nighthawks, swanky big spenders, miserable loners and horny young studs, taking on the charge that would otherwise befall little girls, unprotected mothers and helpless old women. Combined with guns, this unbridled energy would eventually lead to bloodshed. Merlyn cools the boiling blood of violent Dinarides and enriches it with love. Johnny comes home to Belgrade, from the war. His motives are apparently similar, he also wants to cool the boiling blood, but he does it by letting it through the holes in the human body, which he makes with bullets or knives. This film is a treatise on the different methods of resolving conflicts, resorted to by Merlyn and Johnny.”
(Ž. Žilnik)
Teddy Award at Berlinale in 1995, where the film had its world premiere.
TO VLEMMA TOU ODISSEA
Lo sguardo di Ulisse / Ulysses’ Gaze

Grecia - Francia - Italia - Germania - Regno UnitoJugoslavia - Romania - Albania - Bosnia ed Erzegovina / Greece - France - Italy - Germany - UK - Yugoslavia - Romania - Albania - Bosnia and Herzegovina 1995, 35 mm, col. & b-n / b-w, 176’ v.o. inglese - greca - albanese - serbo-croatarumena - macedone - tedesca / English - GreekAlbanian - Serbo-Croatian - Romanian - Macedonian - German o.v.
Sceneggiatura / Screenplay: Theo Angelopoulos, Tonino Guerra, Petros Markaris. Fotografia / Photography: Yorgos Arvanitis. Montaggio / Editing: Yannis Tsitsopoulos, Andreas Sinanos. Musica / Music: Eleni Karaindrou. Suono / Sound: Thanassis Arvanitis. Scenografia / Art Director: Yorgos Patsas, Miodrag Mile Nikolić. Costumi / Costume Designer: Yorgos Ziakas.
Interpreti / Cast: Harvey Keitel, Erland Josephson, Yorgos Mikalokopoulos, Maia Morgenstern, Thanassis Vengos. Produzione / Produced by: Theo Angelopoulos Productions, Greek Film Center, Mega Channel, Paradis Film, La Générale d’Images, La Sept Cinéma. Con la partecipazione di / With the participation of: Basic Cinematografica, Istituto Luce, Canal+, RAI, Concorde Filmverleih, Tele-Muenchen, Herbert Kloider. In associazione con / In association with: Channel 4. Distribuzione per l’Italia / Distributed in Italy by: Istituto Luce Cinecittà.
Un regista greco-americano, noto semplicemente come A., torna nella sua città natale nel nord della Grecia per la proiezione del suo ultimo controverso film. Ma la vera ragione per cui è tornato è quella di rintracciare tre bobine di pellicola, scomparse da tempo, dei fratelli Manakis mitici pionieri del cinema che viaggiarono attraverso i Balcani, ignorando conflitti nazionali ed etnici, filmando persone comuni, in particolare artigiani. Secondo A. le loro immagini contengono il senso dell’innocenza perduta e della verità essenziale e sono la chiave per la comprensione della storia di quelle zone. Così A. inizia un viaggio di ricerca che lo porta attraverso i Balcani devastati dalla guerra, un paesaggio di figure spettrali e sogni infranti, fino ad arrivare al cuore dell’oscurità: un archivio cinematografico danneggiato a Sarajevo, dove la sua ricerca ha fine. Come un Ulisse dei giorni nostri ritrova la sua ‘Itaca’, ovvero il film scomparso e mai sviluppato che finalmente completa il lavoro dei fratelli Manakis. Il suo sguardo si unisce al loro e così un altro viaggio può avere inizio.
Il film venne dedicato a Gian Maria Volonté, che morì durante le riprese e venne sostituito da Erland Josephson. Vincitore del Gran premio della giuria e del Premio FIPRESCI al Festival di Cannes del 1995.
“[A] è una scelta alfabetica. Ogni cineasta ricorda la prima volta che ha guardato attraverso il mirino della cinepresa. Non è tanto il momento in cui si scopre il cinema, ma è la scoperta del mondo stesso. Arriva tuttavia il giorno in cui un regista inizia a dubitare della propria capacità di vedere, in cui non sa più se il suo sguardo è giusto e innocente.” (T. Angelopoulos)
A Greek-American filmmaker, known simply as A., returns to his hometown in northern Greece for a screening of his latest controversial film. His real reason for coming back, however, is to track down three long-missing reels of the film by Manaki brothers who in the early years of cinema travelled through the Balkans, ignoring national and ethnic strife and recording ordinary people, especially craftsmen, on film. Their images, he believes, hold the key to lost innocence and essential truth, to an understanding of Balkan history Thus he embarks on a search that takes him across the war-torn Balkans, a landscape of spectral figures and broken dreams, right to the heart of darkness: a damaged film archive in Sarajevo where his quest ends. Like a latter-day Ulysses, he finds his “Ithaca”, the missing, undeveloped film and is at last united with the work of the Manaki brothers. His gaze communes with theirs and another journey begins.
The Italian actor Gian Maria Volonté died during the filming. He was replaced by Erland Josephson and the film was dedicated to Volonté’s memory. Winner of the Grand Prize of the Jury and FIPRESCI Prize at the Cannes Film Festival in 1995.
“[A] it’s an alphabetical choice. Every filmmaker remembers the first time he looked through the viewfinder of a camera. It is a moment that is not so much the discovery of cinema, but the discovery of the world. But there comes a moment when the filmmaker begins to doubt his own capacity to see things, when he no longer knows if his gaze is right and innocent..” (T. Angelopoulos)


Theo Angelopoulos (1935-2012)
Acclamato e pluripremiato regista, sceneggiatore e produttore, “cineasta-faro” del cinema greco dagli anni ‘70 in poi, Angelopoulos è stato uno dei registi più influenti e rispettati del cinema europeo e mondiale. Nasce ad Atene nel 1935. Dopo la laurea in Giurisprudenza, nel 1962 segue i corsi all’IDHEC di Parigi. Nel 1970 gira il suo primo lungometraggio, Anaparàstasi (Ricostruzione di un delitto), presentato a Berlino e che lo rivela alla critica internazionale. Nel 1980 O Megalèxandros (Alessandro il Grande) vince il Leone d’oro alla Mostra del Cinema di Venezia, mentre nel 1998 Mia eoniòtita ke mia mera (L’eternità e un giorno) vince la Palma d’oro al Festival di Cannes. Muore nel 2012 in seguito a un incidente durante le riprese ad Atene di L’altro mare, film che rimane incompiuto. Nel 2010 è stato ospite d’onore del Trieste FF, in occasione della retrospettiva “Cinema greco. Passione e utopia”.
Acclaimed and multi-awarded film director, screenwriter and producer who dominated the Greek art film industry from the 1970s on, Angelopoulos was one of the most influential and widely respected filmmakers in the world. Angelopoulos was born in Athens in 1935. After studying Law, in 1962 he attended courses at the French film school IDHEC. In 1970 he completed his first feature Anaparastasi (Reconstruction), that premiered in Berlin, calling the attention of critics the world over to Angelopoulos. In 1980, O Megalexandros (Alexander The Great) was awarded Golden Lion at the Venice Film Festival, while Mia eoniotita kai mia mera (Eternity and a Day) won the Golden Palm in Cannes in 1998. Angelopoulos died in 2012, in Athens, after being involved in an accident while shooting his latest film The Other Sea, which remains unfinished. In 2010 Anghelopoulos was guest of honour of the Trieste FF for the retrospective “Greek cinema. Passion and utopia”.
filmografia scelta / selected filmography 1972 Meres tou ‘36 (I giorni del ‘36 / Days of ‘36); Berlinale Forum - Premio FIPRESCI / FIPRESCI Award 1975 O Thìasos (La recita / The Traveling Players); Premi / Awards: Cannes, Quinzaine des Réalisateurs - Premio FIPRESCI / FIPRESCI Award 1977 I Kynighì (I cacciatori / The Hunters) 1980 O Megalèxandros (Alessandro il Grande); Premi / Awards: Venezia, Mostra del Cinema - Leone d’oro / Venice Film Festival - Golden Lion 1984 Taxidi sta Kýthira (Viaggio a Citèra / Voyage to Cythera); Premi / Awards: Cannes - Miglior sceneggiatura / Best Screenplay 1988 Topìo stin omichli (Paesaggio nella nebbia / Landscape in the Mist); Premi / Awards: Venezia, Mostra del Cinema - Leone d’argento per la miglior regia / Venice Film Festival - Silver Lion for Best Director 1995 To Vlemma tou Odissea (Lo sguardo di Ulisse / Ulysses’ Gaze); Premi / Awards: Cannes - Gran premio della giuria, Premio FIPRESCI / Grand Jury Prize, FIPRESCI Award 1998 Mia eoniòtita ke mia mera (L’eternità e un giorno / Eternity and a Day); Premi / Awards: Cannes - Palma d’oro / Golden Palm 2004 Triloghìa: To livadi pou dakrýzi (La sorgente del fiume / The Weeping Meadow) 2008 I skoni tou chronou (La polvere del tempo / The Dust of Time)
UNDERGROUND

Jugoslavia - Francia - Germania - Ungheria - Bulgaria - Rep. Ceca / Yugoslavia - France - GermanyHungary - Bulgaria - Czech Republic 1995, 35mm, col., 178’ v.o. serbo-croata - tedesca / Serbo-CroatianGerman o.v.
Sceneggiatura / Screenplay: Emir Kusturica, Dušan Kovačević tratta dalla sua pièce teatrale / based on his play
Proleće u januaru.
Fotografia / Photography: Vilko Filač.
Montaggio / Editing: Branka Čeperac.
Musica / Music: Goran Bregović.
Suono / Sound: Marko Rodić.
Scenografia / Art Director: Miljen “Kreka” Kljaković. Costumi / Costume Designer: Nebojsa Lipanović.
Interpreti / Cast: Miki Manojlović, Lazar Ristovski, Mirjana Joković, Slavko Štimac, Ernst Stötzner, Mirjana Karanović, Milena Pavlović, Srđan Todorović, Bora Todorović, Bata Stojković, Davor Dujmović, Dr. Nele Karajlić. Produzione / Produced by: Ciby 2000, Pandora Film, Novofilm, Komuna Film. Coproduzione / Co-produced by: Mediarex/Etic, Tchapline Films. Con il sostegno di / Supported by: Filmförderung Hamburg, Eurimages. Distribuzione internazionale / World Sales: TF1 international.
Una grande storia di amicizia per raccontare la storia della Jugoslavia, dall’inizio della Seconda guerra mondiale fino all’inizio delle guerre balcaniche. Belgrado, 1941. Il partigiano Marko e l’amico Blacky convincono il loro gruppo a rifugiarsi in un sotterraneo e a fabbricare armi per il mercato nero. D’accordo con Natalija, Marko fa credere a tutti che la guerra continui, costringendoli a vivere nel tunnel per vent’anni, mentre lui diventa un membro importante del regime di Tito. Ma 50 anni dopo gli uomini del gruppo si insospettiscono e scappano dal rifugio sotterraneo, solo per convincersi che Marko aveva ragione: la guerra c’è ancora. Palma d’oro al Festival di Cannes del 1995.
“Era da molto tempo che desideravo girare una commedia, ma non ci riuscivo perché alcuni aspetti tragici della mia personalità prendevano invariabilmente il sopravvento. Questa volta avevo a disposizione una sceneggiatura che mi permetteva di dosare meglio dramma e commedia. Si tratta di un film molto diverso dai precedenti. Lo considero un po’ come un ‘best of’ o come la risultante di tre o quattro lungometraggi che mescolano tonalità ed emozioni molto contrastanti. L’uomo riesce a trovare in se stesso la forza di sopravvivere, anche nelle peggiori circostanze. Non sarebbe servito a nulla accentuare il carattere tragico della situazione. Bisognava, al contrario, far vedere come questa gente si arrangiasse per risolvere i propri problemi. Con questa storia volevo spiegare come gli uomini e le donne del mio paese hanno potuto vivere gli anni di Tito e immaginarsi di aver avuto una bella vita.”
(E. Kusturica dal pressbook del film, in Emir Kusturica a cura di Giorgio Bertellini, collana Script/Leuto, Dino Audino Editore, Roma 1996)
The epic story of two friends to portray a Yugoslav history from the beginning of WWII until the beginning of the Yugoslav wars. Belgrade, 1941. The partisan Marko and his friend Blacky convince their group to find refuge in a tunnel and to make weapons for the black market. Natalija and Marko agree to make everyone believe that the war is still going on and he forces them to live in the tunnel for twenty years while he becomes an important member of Tito’s regime. 50 years later, they become suspicious, and break out of their underground “shelter”, only to convince themselves that Marko was right: the war is still going on.
Palme d’Or at the Cannes Film Festival in 1995.
“I had wanted to shoot a comedy for a long time, but I couldn’t do it because some tragic aspects of my personality invariably took over. This time I had a screenplay that allowed me to dose drama and comedy better. It is a very different film to my earlier ones. I consider it a bit like a ‘best of’ or the result of three or four feature films that mix very contrasting tones and emotions. Man manages to find the strength to survive within himself, even in the worst circumstances. It would have served no purpose to accentuate the tragic character of the situation. On the contrary, it was necessary to show how these people were able to cope with their problems. With this story I wanted to explain how the men and women of my country could live the years of Tito and imagine that they had a good life.”
(E. Kusturica from the film’s pressbook, in Emir Kusturica, edited by Giorgio Bertellini, Script/Leuto series, Dino Audino Editore, Rome 1996)


Emir
Fra i più importanti e pluripremiati registi europei, Emir Kusturica è un regista, musicista e produttore serbo. È nato a Sarajevo nel 1954. Nel 1981 Ti ricordi di Dolly Bell? vince il premio come Miglior opera prima a Venezia e nel 1998 Gatto nero, gatto bianco vince il Leone d’argento per la regia. Ha vinto la Palma d’oro a Cannes due volte, nel 1985 per Papà è in viaggio d’affari e nel 1995 per Underground Arizona Dream nel 1993 vince il Premio speciale della giuria alla Berlinale. Dal gennaio del 2008 organizza in Serbia il suo festival di cinema, il Küstendorf Film and Music Festival. Il Trieste FF ha presentato molti dei suoi film. One of the most acclaimed and award-winning European directors, Emir Kusturica is a Serbian director, musician and producer. He was born in 1954 in Sarajevo. In 1981 Do You Remember Dolly Bell? was awarded Best First Film at the Venice Film Festival, while in 1998 Black Cat, White Cat was awarded Silver Lion for Best Director. He won twice the Golden Palm in Cannes, in 1985 for When Father Was Away on Business and Underground. Arizona Dream in 1993 was awarded Special Prize of the Jury at the Berlinale. Since 2008 he has been organizing the Küstendorf Film and Music Festival in Serbia. The Trieste FF presented a number of his films.
filmografia scelta / selected filmography
1979 Nevjeste dolaze film TV 1980 Bife Titanik film TV 1981 Sjećaš li se, Dolly Bell (Ti ricordi di Dolly Bell? / Do You Remember Dolly Bell?); Premi / Awards: Venezia, Mostra del Cinema - Miglior opera prima / Venice Film Festival - Best First Film 1985 Otac na službenom putu (Papà è in viaggio d’affari / When Father Was Away on Business); Premi / Awards: Cannes - Palma d’oro / Golden Palm 1988 Dom za vešanje (Il tempo dei gitani / Time of the Gypsies); Premi / Awards: Cannes - Premio speciale della giuria per la miglior regia / Special Prize of the Jury as Best Director 1993 Arizona Dream; Premi / Awards: Berlinale - Orso d’argento, Premio speciale della giuria / Berlin – Silver Bear, Special Prize of the Jury 1995 Underground; Premi / Awards: Cannes - Palma d’oro / Golden Palm 1998 Crna mačka, beli mačor (Gatto nero, gatto bianco / Black Cat, White Cat); Premi / Awards: Venezia, Mostra del Cinema - Leone d’argento per la Miglior regia / Venice Film Festival - Silver Lion 2001 Super 8 Stories doc. 2004 Život je čudo (La vita è un miracolo / Life is a Miracle) 2008 Maradona by Kusurica (Maradona di Kusturica) doc. 2016 Na mliječnom putu (On the Milky Road / Sulla Via Lattea) 2018 El Pepe, una vida suprema doc.
KAKO JE POČEO
RAT NA MOM OTOKU
Come la guerra è iniziata sulla mia isola / How the War Started on My Island

Sceneggiatura / Screenplay: Ivo Brešan, Vinko Brešan.
Fotografia / Photography: Živko Zalar.
Montaggio / Editing: Sandra Botica-Brešan.
Musica / Music: Mate Matišić.
Suono / Sound:
Ruben Albahari, Josip Laca. Scenografia / Art Director: Ivica Trpčić.
Costumi / Costume Designer: Vanda Ninić.
Interpreti / Cast:
Vlatko Dulić, Ljubomir Kerekeš, Ivan Brkić, Predrag Vušović, Božidar Orešković, Ivica Vidović, Matija Prskalo, Goran Navojec, Rene Bitorajac, Leon Lučev, Senka Bulić. Produzione / Produced by: Hrvatska radiotelevizija (HRT).
filmografia scelta / selected filmography
1996 Kako je počeo rat na mom otoku (How the War Started on My Island); Premi / Awards: Pula FF - Miglior regia, Miglior attrice non protagonista, Migliori costumi / Best Director, Best Supporting Actress, Best Costumes; Cottbus FF - Grand Prix 1999 Maršal (Marshal Tito’s Spirit); Premi / Awards: Karlovy Vary IFF - Miglior regia / Best director 2003 Svjedoci (Witnesses); Premi / Awards: Berlinale - Premio della Giuria ecumenica / Ecumenical Jury Award 2008 Nije kraj 2013 Svećenikova djeca (Padre vostro / The Priest’s Children) 2018 Koja je ovo država!
Vinko Brešan Regista, è nato a Zagabria nel 1964. Si è laureato in regia cinematografica e televisiva presso l’Accademia delle arti drammatiche di Zagabria. Brešan è l’autore di due dei film croati più visti degli anni ‘90, Kako je počeo rat na mom otoku (1996) e la commedia satirica Maršal (1999), per la quale è stato premiato come Miglior regista al festival di Karlovy Vary nello stesso anno. Nel 2004 è stato nominato direttore della Zagreb Film, la famosa società di produzione croata di cinema d’animazione. Il Trieste FF ha presentato nel corso degli anni molti dei suoi film, l’ultimo dei quali è stato nel 2014 Svećenikova djeca (Padre vostro).
Film director Vinko Brešan was born in Zagreb in 1964. He took a degree in film and television directing from the Academy of Drama Arts in Zagreb. Brešan is the author of two of the most viewed Croatian films of the 1990s, How the War Started on My Island (1996) and the satirical comedy Maršal (Marshal Tito’s Spirit, 1999), for which he was awarded Best Director at the Karlovy Vary IFF on the same year. In 2004 he was appointed General Manager of Zagreb Film, the famous Croatian company for the production of animated films. The Trieste FF over the years has presented many of his films, the last was Svećenikova djeca (The Priest’s Children) in 2014.
All’inizio del 1991 l’esercito nazionale jugoslavo, che non riconosce l’indipendenza della Croazia, ha ancora in mano tutte le caserme militari sparse per il paese. Blaž Gajski si reca su un’isola croata per riportare a casa il figlio, che si trova proprio in una caserma. L’atmosfera sull’isola è febbrile. Il governo locale ha messo sotto assedio la caserma e la gente del posto ha organizzato una festa davanti all’edificio: con i loro canti e le loro esibizioni cercano di costringere il maggiore Aleksa e i suoi soldati ad arrendersi. Ma Aleksa ha piazzato degli esplosivi nella caserma e minaccia di far saltare in aria tutta l’isola.
Film d’esordio per Vinko Brešan, scritto insieme al padre Ivo noto scrittore e sceneggiatore croato: nonostante sia nato come prodotto per la televisione, ha avuto un tale successo di pubblico da diventare il film più visto in Croazia negli anni ‘90. Ha vinto il premio per la Miglior regia, per la Miglior attrice non protagonista (Matija Prskalo) e per i Migliori costumi al festival del cinema croato di Pula di quell’anno, e il Grand Prix al festival di Cottbus del 1997.
At the beginning of 1991, the Yugoslav National Army, which does not acknowledge Croatia’s independence, is still holding the military barracks throughout Croatia. Blaž Gajski travels to an island in order to retrieve his son from the barracks situated on this island. The atmosphere on the island is intense. The local government has besieged the barracks, and local people have organized a festival in front of it. With their singing and recitals, they plan to force major Aleksa and his soldiers to surrender. But, Aleksa has planted explosives in the barracks and threatens to blow up the island.
Debut feature for Brešan – written together with his father Ivo Brešan, the respected drama author and writer – despite the film was a made-for-television production, domestic audiences adored this film. It became the most viewed Croatian film of the 1990s. It won the Golden Arena for Best Director, Best Supporting Actress (Matija Prskalo), and Best Costumes at Pula Film Festival in 1996, and the Grand Prize at the 1997 Cottbus Film Festival.
DRŽAVA MRTVIH
Lo Stato dei morti / The State of the Dead
Jugoslavia / Yugoslavia
1998-2000, 35mm, col., 101’ v.o. serba / Serbian o.v.
Sceneggiatura / Screenplay:
Živojin Pavlović, Siniša Kovačević, tratta dalla sua pièce / based on his play Ianez. Fotografia / Photography: Aleksandar Petković.
Montaggio / Editing: Lana Vukobratović.
Musica / Music:
Kornelije Kovač.
Suono / Sound: Dragan Cenerić.
Scenografia / Art Director:
Miodrag Miša Mirić.
Costumi / Costume Designer: Jasmina Sanader.
Interpreti / Cast:
Radko Polič, Nebojša Glogovac, Katina Ivanova, Milena Pavlović, Elizabeta Popović.
Produzione / Produced by: Delfin Film, Komuna.
Živojin Pavlović (1933-1998)
Regista, sceneggiatore e scrittore, nacque nel 1933 a Šabac, ora Serbia. Fra i suoi film più noti Budenje pacova (1967, Miglior regia alla Berlinale di quell’anno) e Kad budem mrtav i beo, vincitore di un Premio speciale della giuria al festival di Karlovy Vary del 1968, Zadah tela (1983), Dezerter (1992). Fu una delle figure di spicco dell’Onda Nera del cinema jugoslavo degli anni ‘60: con il crescere delle ostilità nei confronti del movimento, fu costretto a trasferirsi a lavorare in Slovenia negli anni ‘70 e venne sospeso dall’incarico di docente di regia all’Accademia di Arti Drammatiche di Belgrado. Morì nel 1998 a Belgrado. I suoi film sono stati presentati al Trieste FF nell’ambito dell’omaggio dedicato all’Onda Nera nel 1998 e nel 1999.
La storia è ambientata negli anni ‘90, quando la Jugoslavia si sta ormai disgregando. Il sergente maggiore Janez Kranjc, sloveno, è stato per tutta la vita devoto e orgogliosamente leale alla causa jugoslava. Sebbene gli sloveni gli offrano un grado militare più alto, l’uomo rimane fedele al giuramento fatto all’esercito jugoslavo e decide di trasferirsi a Belgrado. Con la moglie macedone, due gemelle di 10 anni e un figlio di 20 anni, prende una stanza in un piccolo hotel. Janez si rende conto un po’ alla volta che ora è solo un altro straniero in quello che credeva fosse ancora il suo paese. Un traditore per gli sloveni, e solamente un altro sloveno per i serbi. Sua moglie, afflitta dalla nostalgia, si ammala. Suo figlio diventa un criminale, e le gemelle si rifugiano in un loro mondo immaginario. Pavlović morì a Belgrado nel 1998, alla fine delle riprese del film. Država mrtvih uscì postumo grazie al regista e critico cinematografico Dinko Tucaković che ne terminò il montaggio: venne presentato alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2000 e uscì in sala a Belgrado nel 2002.
The story is set in the 1990s during the breakup of Yugoslavia. Sergeant major Janez Kranjc, a Slovene, was all his life devoted and proudly loyal to the Yugoslav cause. Although the Slovenes offered him a higher rank in their army, he remains faithful to the oath he gave to the Yugoslav Army and goes to Belgrade. With a Macedonian wife, 10-year-old twins, and a 20-year-old son, he gets a room at a small hotel. Janez slowly realizes that he is now just another foreigner in what he still believed was his country. A traitor to the Slovenes and just another Slovene to the Serbs. His wife, sick of nostalgia, becomes ill. His son is driven into crime, and the twin girls withdraw into a world of their own. Pavlović died in Belgrade in 1998, whilst completing the film. The State of the Dead came out posthumous thanks director and film critic Dinko Tucaković which finished editing. The film had its premiere at the Venice Film Festival in 2000 and then was released in Belgrade in 2002.
Film director, screenwriter and writer, Živojin Pavlović was born in 1933 in Šabac, now Serbia. Among his best-known films Budenje pacova (1967, Best director at Berlinale of the same year), Kad budem mrtav i beo, winner of a Special Jury Prize at Karlovy Vary IFF in 1968, Zadah tela (1983), Dezerter (1992). He was one of the major figures of the Black Wave in Yugoslav cinema in 1960s. As hostility to the Black Wave group increased, he was forced to move in Slovenia in the 1970s and was suspended from his post as teacher of film directing at the Academy of Dramatic Arts in Belgrade. He passed away in Belgrade in 1998. His films were presented at the Trieste FF as part of the homage dedicated to the Black Wave in 1998 and 1999.
filmografia scelta / selected filmography
1964-1966 Povratak
1965 Neprijatelj
1967 Buđenje pacova (The Rats Woke Up); Premi / Awards: Berlinale - Miglior regia / Best Director; Kad budem mrtav i beo (When I Am Dead and Gone); Premi / Awards: Karlovy Vary IFF – Premio speciale della giuria / Special Jury Prize
1969 Zaseda
1970 Rdeče klasje (Red Wheat)
1973 Let mrtve ptice
1976 Hajka
1980 Nasvidenje v naslednij vojni (See you in the Next War)
1983 Zadah tela (Body Scent)
1987 Na putu za Katangu
1992 Dezerter
1998-2000 Država mrtvih (The State of the Dead, final cut di / by Dinko Tucaković)
Dinko Tucaković (1960-2013) Regista e critico cinematografico, nacque nel 1960 a Zenica, ora Bosnia. Nel 1989 fu nominato direttore della programmazione della Jugoslovenska Kinoteka di Belgrado. Di lui il Trieste FF ha presentato Belgrader Tagebuch (1999), i documentari The Rubber Soul project nel 2005 e nel 2008 Zabranjeni bez zabrane. È scomparso prematuramente a Belgrado nel 2013.
Film director and film critic, Tucaković was born in 1960 in Zenica, now Bosnia. In 1989 was appointed programming director of Jugoslovenska Kinoteka in Belgrade. The Trieste FF presented his Belgrader Tagebuch (1999), the documentaries The Rubber Soul project in 2005, and in 2008 Zabranjeni bez zabrane. He died prematurely in Belgrade in 2013.


MIDPOINT 2021
Feature Launch Spotlight
MASTERCLASS 2021
Cristi Puiu
VR DAYS 2021
IL MEGLIO DI ANIMATEKA
CORTI D’ANIMAZIONE PER BAMBINI / Best of ANIMATEKA
Short Animated Films for Children
CLASSICI SLOVENI DELL’ANIMAZIONE CON PUPAZZI / Slovenian Puppet Animation Classics
Cineteca di Bologna - Schermi e lavagne
PICCOLE CANAGLIE & FIABE IN FILA / Little Rascals & Fairy Tales
SNEŽNAJA KOROLEVA (1957) / The Snow Queen Lev Atamanov
STORIA DI UNA STELLA MARINA
ZGODBA O MORSKI ZVEZDI / Story of a Starfish
MIDPOINT 2021 FEATURE LAUNCH SPOTLIGHT
Feature Launch il principale programma dedicato ai lungometraggi di MIDPOINT è riservato ai registi che stanno lavorando al loro primo o secondo film.
L’edizione 2020 del programma si concluderà online dal 21 al 22 gennaio 2021 attraverso la piattaforma di follow-up per i produttori chiamata Feature Launch Spotlight. L’evento è organizzato in collaborazione con il Trieste Film Festival.
MIDPOINT insieme al Trieste Film Festival ha preparato per i produttori 2 giorni intensivi di incontri one-to-one con esperti del settore per discutere le potenziali partnership artistiche e finanziarie per i loro progetti.
MIDPOINT Institute’s leading feature-length film program Feature Launch is designed for filmmakers working on their first and second films. The 2020 edition of the program will finally conclude online January 21–22, 2021 with the follow-up platform for producers called Feature Launch Spotlight. The event is organized in partnership with Trieste Film Festival.
MIDPOINT Institute together with Trieste Film Festival has prepared for the producers intensive 2 days full of one-to-one meetings with industry experts to discuss the potential artistic and financing partnerships for their projects.


Feature Launch Spotlight Produttori e progetti / Feature Launch Spotlight Producers and Projects:
Bogdăn Craciun, Libra Film Productions CRISSEA IV (Romania)
Miroslav Novák, Duracfilm, Katarina Krnáčová, Silverart THE FRAGILE BEAUTY OF MASCULINITY (Rep. Ceca, Slovacchia / Czech Republic, Slovakia)
Danae Spathara, Heretic KYUKA - Journeying to the Moon Through the Endless Sea (Grecia / Greece)
Andraž Jerić, Temporama NEITHER VOICE (Slovenia)
Eleni Dekidis, Semperia Films THE SANCTUARY (Bulgaria)
Krystyna Kantor, Shipsboy SARA’S BUNGALOW (Polonia / Poland)
Vanya Rainova, Portokal TWO TIMES ONE (Bulgaria)
Andrijana Sofranić Šućur, Set Sail Films, NANA 143 USUD (Serbia)
Aleksandra Kostina, Bosonfilm VACUUM (Ucraina / Ukraine)
CRISTI PUIU
MASTERCLASS 2021
Regista e sceneggiatore, nato a Bucarest nel 1967, è uno dei nomi di punta della cosiddetta “nouvelle vague rumena”. Nel 1990, dopo la caduta del comunismo, lascia la Romania per la Svizzera. Due anni dopo si iscrive alla Scuola Superiore di Arti Visive (HEAD) di Ginevra. Nel 1995 il Festival di Locarno seleziona il suo cortometraggio Avant le petit déjeuner, girato mentre era ancora studente. Nel 1996 si diploma a Ginevra, realizzando come lavoro finale un documentario. Tornato in Romania, nel 2001 scrive e dirige Marfa și banii, il suo primo lungometraggio, che vince, fra gli altri, il Premio FIPRESCI a Salonicco e la Menzione Speciale della Giuria al Trieste Film Festival 2002. L’anno successivo con il cortometraggio Un cartuș de kent și un pachet de cafea vince a Berlino: il film viene presentato a Trieste come il suo secondo e pluripremiato lungometraggio Moartea Domnului Lăzărescu che vince l’edizione di quell’anno (2006). Aurora, presentato a Cannes, vince il premio come Miglior film nella sezione “East of the West” del festival di Karlovy Vary 2010. Sieranevada, il suo quarto lungometraggio, è stato presentato ai festival di Cannes, Sarajevo e Toronto. Nel 2004 assieme ad Anca Puiu e Alex Munteanu ha fondato la casa di produzione Mandragora. Con il suo ultimo lungometraggio Malmkrog, film d’apertura della sezione “Encounters” alla Berlinale 2020, ha vinto il premio per la Miglior regia. Il film è stato poi presentato al Transilvania International Film Festival di Cluj in Romania e a quello di Sarajevo.
Director and screenwriter, one of the leading personality of the so-called “Romanian nouvelle vague”, Cristi Puiu was born in Bucharest in 1967. In 1990, after the fall of Communism, he left Romania for Switzerland. Two years later he enrolled at HEAD in Geneva. In 1995 his short film Avant le petit déjeuner, made while he was still a student, was selected at the Locarno Film Festival. He gained his diploma in 1996 with a documentary film. Back in Romania, in 2001 he wrote and directed his first feature Marfa și banii. The film, among the others, won the FIPRESCI Prize in Thessaloniki and the Special Mention of the Jury of Trieste Film Festival 2002. In 2003 his short Un cartuș de kent și un pachet de cafea was awarded at the Berlin Film Festival: the film was also shown in Trieste. His second feature, the award-winning Moartea Domnului Lăzărescu won also the “Trieste Prize” in 2006 as Best Feature Film. Aurora, premiered in Cannes, won the “East of the West” award as Best Film at the Karlovy Vary Film Festival in 2010. Sieranevada, his forth feature, was presented in Cannes, Sarajevo and Toronto Film Festival. In 2004 with Anca Puiu and Alex Munteanu he founded a cinema production company, naming it Mandragora. For his latest feature Malmkrog, opening film of the “Encounters” section at the Berlinale 2020, was awarded Best Director. Malmkrog was presented also at the Transilvania International Film Festival in Cluj, Romania, and in Sarajevo.

1993 Interieurs cm, video
1995 Avant le petit déjeuner cm
1996 25.12. Bucharest, Gare du nord cm, video, doc.
1998 Craiova - Azilul de batrîni video, doc. (diretto con / directed with: Andreea Păduraru)
2001 Marfa și banii (Stuff and Dough); Premi / Awards: Cottbus, XI Festival del Cinema Est Europeo - Premio speciale della giuria e Premio Findlig / Cottbus, XI Festival of East European Cinema - Special Prize of the Jury and Findlig Prize; Trieste Film FestivalPremio speciale della giuria / Special Prize of the Jury
2003 Un cartuș de kent și un pachet de cafea cm, Premi / Awards: Berlinale - Orso d’oro al Miglior cortometraggio / Golden Bear for Best Short Film
2005 Moartea Domnului Lăzărescu (The Death of Mister Lazarescu / La morte del signor Lazarescu); Premi / Awards: CannesMiglior film nella sezione “Un Certain Regard” / “Un Certain Regard” Best Film; Trieste Film Festival - Premio Trieste come Miglior film / Trieste Prize as Best Feature Film
2010 Aurora; Premi / Awards: Karlovy Vary - Miglior film nella sezione “East of the West” / Best Film in the “East of the West” section
2014 Das Spektrum Europas (episodio di / episode of Les Ponts de Sarajevo diretto con / directed with A. Begić, L. Di Costanzo, J-L. Godard, K. Kalev, I. Le Besco, S. Loznica, V. Marra, U. Meier, V. Perišić, M. Recha, A. Schanelec, T. Villaverde)
2016 Sieranevada
2020 Malmkrog; Premi / Awards: Berlinale – Miglior regia nella sezione / Best Director in the section “Encounters”
VR DAYS 2021
Il termine “virtuale” è ormai utilizzato quotidianamente, le riunioni, gli incontri e anche i festival si svolgono in modalità “virtuale”. La pandemia ha portato a un incremento nell’utilizzo delle tecnologie digitali e di seguito l’interesse per la realtà virtuale e i mondi virtuali è cresciuto visibilmente. La creazione e lo sviluppo di piattaforme di social VR hanno fornito la possibilità di condividere gli spazi digitali anche da remoto e ciò ha permesso ai creativi di realizzare nuove esperienze, condivise, immersive. Quest’anno il festival si concentrerà sulle esperienze create in questo contesto “anomalo” con alcuni incontri in live streaming con i creativi che stanno esplorando le nuove modalità espressive, tecnologiche e creative dei media immersivi. Inizieremo con l’esplorare il processo di realizzazione di un lavoro in VR, quali sono gli step per portarlo a termine, continuando sull’onda del tema principale dell’anno scorso, ovvero “Donne e VR”. Gli incontri continueranno con un focus sulla scena dei creativi di storie immersive dell’est Europa con un case study di un lavoro montenegrino e il processo creativo che si è svolto durante i laboratori del festival internazionale del documentario Beldocs (Belgrado). Dopo il focus sull’est Europa incontreremo autori e creativi italiani che racconteranno il loro percorso nella creazione di un’opera immersiva, le difficoltà affrontate, le tecniche utilizzate, i problemi risolti e i successi ottenuti nella produzione. I VR DAYS, sin dalla prima edizione, hanno avuto sempre un occhio di riguardo e una funzione esplorativa delle tecnologie immersive e seguendo questa sottile linea magica che unisce tecnologia e audiovisivo incontreremo chi integra interfacce di lettura di onde cerebrali per creare nuove modalità di storytelling immersivo. Continuando sull’onda dell’innovazione l’ultimo appuntamento unirà le tecnologie che si utilizzano nella creazione di esperienze VR, i game engine, con il cinema tradizionale e scopriremo come si crea e come funziona una virtual production, tecnologia che sta prendendo sempre più piede nella produzione tradizionale.
The term ‘virtual’ is now used on a daily basis, with meetings, get-togethers and even festivals take place in ‘virtual’ mode. The pandemic has led to an increase in the use of digital technologies and as a result, interest in virtual reality and virtual worlds has grown visibly. The creation and development of social VR platforms have provided the ability to share digital spaces remotely and this has allowed creatives to create new, shared, immersive experiences. This year the festival will focus on the experiences created in this “anomalous” context, with some live streaming meetings with creatives who are exploring the new expressive, technological and creative modes of immersive media. We will start by exploring the process of making a work in VR: what are the steps required to complete it, continuing on the wave of last year’s main theme, which was “Women and VR”. The meetings will continue with a focus on the scene of creators of immersive stories in Eastern Europe with a case study of a Montenegrin work and the creative process that took place during the workshops of the international Beldocs documentary festival (Belgrade). After the focus on Eastern Europe, we will meet Italian authors and creatives who will talk about their processes in creating an immersive work, the difficulties they have faced, the techniques they have used, the problems they have solved and the successes they have achieved in production. The VR DAYS have since the first edition always had an eye on immersive technologies and sought to explore the theme, and following this thin magic line that unites technology and audiovisual we will meet those who integrate brainwave reading interfaces to create new ways of immersive storytelling. Continuing on the wave of innovation, the last appointment will bring together the technologies used in the creation of VR experiences, so-called game engines, with traditional cinema and we will discover how to create a virtual production and how it works; a technology that is becoming increasingly popular in traditional production.
IL MEGLIO DI ANIMATEKACORTI D’ANIMAZIONE
PER BAMBINI
Best of ANIMATEKA – Short Animated Films for Children
Responsabile della programmazione per la Cineteca Slovena di Lubiana e direttore artistico di Animateka – Festival Internazionale del Cinema d’Animazione / Programmer at the Slovenian Cinematheque and Programme Director of Animateka International Animated Film Festival
Animateka - Festival Internazionale del Film d’Animazione è nato nel 2004 a Lubiana, la capitale della Slovenia. Il festival presenta corti d’animazione provenienti dall’Europa centrale e orientale, corti europei girati da studenti e film di qualità per bambini, provenienti da tutto il mondo. L’Elefante: programma educativo di film d’animazione per bambini e giovani adulti è nato nel 2005 e da allora è diventato una parte integrante del festival. L’obiettivo del programma “L’Elefante” è di incoraggiare i bambini ad adottare un maggiore spirito critico nei confronti dei media, sviluppare le loro abilità e rafforzarne la creatività. Il programma consiste di progetti diversi che includono: laboratori e attività connesse per bambini di età pre-scolastica, di scuola elementare e secondaria, per insegnanti, cinema, centri giovanili, e altre istituzioni educative. La vasta gamma di attività che offriamo comprende laboratori su giocattoli ottici e film d’animazione, la programmazione di film animati, la distribuzione di lungometraggi d’animazione, così come la pubblicazione di materiali didattici, libri, lezioni e seminari.
The Animateka International Animated Film Festival was established in 2004 in Ljubljana, the capital of Slovenia. The festival focuses on short animated films from Central and Eastern Europe, European student short films and quality films for children from all over the world. The Elephant: Educational Animated Film Programme for children and young adults was established in 2005 and has since become an essential part of the festival. The goal of the Elephant Programme is to encourage children to adopt a more critical approach towards the media, to develop their abilities and strengthen their creativity. The programme consists of different projects. These include: workshops and accompanying activities for pre-school, primary and secondary school children, teachers, cinemas, youth centres, and other educationally oriented organizations. Our wide range of activities consists of workshops on optical toys and animated films, the programming of short animated films, the distribution of feature animated films, as well as the publishing of pedagogical materials, books, lectures and seminars.




KOYAA - LAJF JE ČIST ODBIT
Koyaa - Lo straordinario / Koyaa - The Extraordinary
Kolja Saksida Slovenia, 2011, col., 3’
Koyaa affronta le situazioni quotidiane in modo stravagante. Al mattino vuole allacciarsi le scarpe, ma i lacci cattivi non lo ascoltano. Per fortuna, Koyaa non è solo nella sua remota casetta di montagna. Quando le cose iniziano ad andare male, il suo saggio amico Corvo è sempre pronto ad aiutarlo.
Koyaa tackles everyday situations in his own wacky way. In the morning, he wants to tie his shoes but the naughty laces won’t listen. Luckily, he’s not alone on the remote mountain lodge: when things start getting crazy, his friend the wise Raven is always ready to help.
NOVÝ DRUH
La nuova specie / The New Species
Kateřina Karhánková
Rep. Ceca / Czech Rep., 2013, col., 6’
La storia di tre bambini che trovano un osso misterioso e del loro viaggio alla ricerca della creatura a cui appartiene.
This is a story about three children who find a mysterious bone and their journey to find the creature it belongs to.
CIRKUS RDEČEGA MAKA
Rosso Papavero / Circus of Red Poppy
Martin Smatana
Slovacchia / Slovakia, 2015, col., 5’
In una notte stellata, un bambino con la testa piena di fantasie sogna delle esibizioni in un circo. Ma si rende conto che il prezzo del biglietto per il circo fantastico è troppo alto e che il confine tra il sogno e la realtà sta svanendo.
Once upon a starry night, a small boy with a head full of fantasies witnesses dreamlike circus performances. He realizes that the price of the ticket to the fantastic circus tent is too high and the gate between reality and dream is closing.
MIRIAMI KODUTU KOER
Il cane randagio di Miriam / Miriam’s Stray Dog
Andres Tenusaar
Estonia, 2015, col., 5’
Miriam e la sua famiglia stanno costruendo un pupazzo di neve. Un cane randagio a cui piace molto il pupazzo di neve, li guarda mentre lo costruiscono. La mattina seguente si presenta il proprietario del cane.
Miriam and her family are building a snowman. A stray dog who really likes the snowman is watching them build it. The next morning the dog’s owner shows up.




KUKUSČKA
Kukuschka
Dina Velikovskaya Russia, 2016, col., 8’
Kukusčka è un uccello che segue il Sole. Sembra quasi che lo possa toccare, ma il Sole è ancora lontano.
Kukuschka is a bird who follows the Sun. It seems to her that she can already touch it, but the Sun is still so far away.
JEŽEVA KUĆA
La casa del riccio / Hedgehog’s Home
Eva Cvijanović (Bonobostudio/NFB) Canada - Croazia / Canada - Croatia, 2017, col., 10’
Un riccio vive in una foresta lussureggiante e piena di vita, rispettato e invidiato dagli altri animali. Estremamente affezionato alla sua casa, attira l’attenzione e il fastidio di un quartetto di insaziabili e voraci bestie. I quattro decidono di marciare verso la casa del riccio. La situazione si fa tesa e pungente.
In a lush and lively forest lives a hedgehog. He is respected and envied by the other animals. However, his unwavering devotion to his home annoys a quartet of insatiable beasts. Together, they march off towards the hedgehog’s home and spark a tense and prickly standoff.
PRINC KI-KI-DO: ZIMA
Il principe Ki-Ki-Do: Inverno / Prince Ki-Ki-Do: Winter Story
Grega Mastnak Slovenia, 2017, col., 4’
La foresta è in pericolo! Ki-Ki-Do sta arrivando!
The forest is in trouble! Ki-Ki-Do is on his way!
KUAP
Nils Hedinger Svizzera / Switzerland, 2018, col., 7’
Un girino non riesce a diventare una rana e viene lasciato da solo. Ma c’è molto da scoprire nello stagno e la primavera arriverà sicuramente anche il prossimo anno. Una piccola storia sulla crescita.
A tadpole somehow misses out on becoming a frog and is left behind, alone. But there is much yet to discover in the pond and spring is sure to come again next year. A little story about growing up.
CLASSICI SLOVENI DELL’ANIMAZIONE
CON PUPAZZI
Slovenian Puppet Animation Classics
Gli sloveni non avevano alcuna industria di produzione cinematografica organizzata nel periodo che precede la Seconda guerra mondiale, tuttavia, grazie all’intraprendenza di alcuni cineasti vengono costruite le fondamenta del cinema sloveno. Nel genere del cinema d’animazione c’erano stati solo isolati tentativi, come le didascalie animate prodotte da Emona film e agli esordi l’esplorazione di immagini in movimento disegnate direttamente su pellicola. Con l’emergere di una produzione cinematografica organizzata dopo il 1945 si creano anche le condizioni di base per la nascita del cinema d’animazione sloveno. E il primo genere d’animazione che appare è, stranamente, anche quello più impegnativo: il film d’animazione con pupazzi.
5 novembre 1952. Rientrato da Praga, dove impara le tecniche dell’animazione con pupazzi da Jiři Trnka, Saša Dobrila completa il suo primo film d’animazione. All’epoca, il Paese in cui vive si chiama Repubblica Federale Socialista di Jugoslavia, ma l’intera troupe e il produttore sono sloveni, il che spiega perché il 1952 venga considerato l’inizio della storia del cinema d’animazione sloveno. Dobrila, illustratore di talento e autore di fumetti, adatta la sceneggiatura per il suo primo film 7 at Once (t.l. 7 in un colpo) da una fiaba dei fratelli Grimm. Il film ha successo; il genere dell’animazione con pupazzi diventa una priorità per la casa di produzione nazionale Triglav Film, che ne permette uno sviluppo dinamico. Il successivo film realizzato da Dobrila nel 1952 è completamente diverso. Intitolato Vitez in koš, è girato in ambienti reali e include attori in carne e ossa. I pupazzi sono creati da Ajša Pengov, mentre la troupe include il cineoperatore Mile de Gleria, autore egli stesso di due bellissimi film d’animazione con pupazzi: Fatal Shot (t.l. Colpo fatale) e Bank (t.l. Banca). Da vero pioniere è proprio Dobrila a girare nel 1962 anche il primo corto d’animazione a colori, The Most Beautiful Flower (t.l. Il fiore più bello).
Dopo che la Triglav Film stabilisce una propria sezione dedicata all’animazione con i pupazzi, la produzione aumenta e attira numerosi nuovi artisti, da creatori di pupazzi e scenografi, a
Slovenes did not have any organised film production industry in the period before the Second World War, although some individuals did succeed in building the foundations of Slovene cinema. There were only a few attempts in the genre of animated film, namely the animated film inscriptions produced by Emona film and the early exploration of moving images drawn directly on film. When organised film production began to emerge after 1945, the basic conditions for creating Slovene animated films were met. The first animation genre to appear was, interestingly enough, also the most demanding – puppet animation film.
5 November 1952. After returning from Prague, where he learned about puppet animation from Jiři Trnka, Saša Dobrila finished his first animation film. At that time, the country in which he lived was called the Socialist Federal Republic of Yugoslavia, but the entire film crew and the producer were Slovenian, which is why 1952 is considered the beginning of the history of Slovenian film animation. Dobrila, who was a talented illustrator and author of comics, adapted the script for his first film 7 at Once from a children’s story by the Brothers Grimm. The response was positive; the genre of puppet animation became a priority for the national production company Triglav Film, which enabled its dynamic development. The next film Dobrila made in 1952 was totally different. Entitled Vitez in koš, it was set in a real-life environment and included live actors. The puppets were created by Ajša Pengov, while the film crew included cameraman Mile de Gleria, who later became the maker of two excellent puppet films, Fatal Shot and Bank. Dobrila was a true pioneer, and so it was he who made The Most Beautiful Flower in 1962, the first Slovenian animated short in colour.
After the production company Triglav Film set up its own puppet section, production increased even further and attracted a number of new artists, screenplay writers, puppet and set
sceneggiatori, registi e operatori di ripresa. È curioso che la squadra degli animatori di pupazzi rimane quella più piccola e duratura (Črt Škodlar, Dušan e Breda Hrovatin). Tra questi, Dušan Hrovatin merita una menzione speciale. Il suo nome compare in ogni produzione, con l’eccezione dei film di Dobrila (lui stesso un abile animatore di pupazzi). Non è raro che sia Dušan Hrovatin ad animare tutti i pupazzi di un film. La quantità del suo lavoro è difficilmente eguagliabile, persino a livello internazionale. Ma rimane “in disparte”, continuando a lavorare con vari registi e mettendosi dietro la cinepresa solo per un film – The Guitar Player (t.l. Il chitarrista). Numerosi altri artisti di talento contribuiscono alla qualità e versatilità della produzione nazionale, con poeti come Tone Pavček e Janez Menart che nel 1959 scrivono la sceneggiatura del film Vasovalec, per la regia di Zvone Sintič, con Mile de Gleria e Janez Mally a curare l’animazione dei pupazzi. Dušan Povh è un cineasta di grande duttilità, la cui carriera include contributi significativi come sceneggiatore, responsabile del montaggio e regista di documentari corti dedicati allo sport. Con Intermezzo, il suo primo film di animazione con pupazzi (ne farà solo un altro in seguito, Cekin), dimostra che con un approccio serio e molta pazienza (e con una buona storia, naturalmente), è in grado anche di girare film d’animazione. Oltre a film più tradizionali e classici, la produzione in quegli anni è aperta anche alla sperimentazione, personificata da Škodlar (tra l’altro un ottimo animatore di pupazzi), come si può vedere nella sua arguta satira politica Mirage (t.l. Miraggio). Nella produzione del 1962 intitolata The Wedding (t.l. Il matrimonio), la sceneggiatura è nuovamente scritta dal poeta Janez Menart, che ne cura anche la regia. Tutti i pupazzi sono animati splendidamente anche qui da Dušan Hrovatin. Per quasi dieci anni l’intera produzione di film d’animazione sloveni è basata sull’animazione di pupazzi, e a causa della mancanza di infrastrutture adeguate, gli autori devono costantemente inventare nuove soluzioni tecnologiche.
Con questa retrospettiva, adatta alla visione di grandi e piccini (5+), vorremmo rendere omaggio a tutti i pionieri del cinema di animazione sloveno.
designers, directors and cameramen. Interestingly, the team of puppeteers was the smallest and most long-standing (Črt Škodlar, Dušan and Breda Hrovatin). Among them, Dušan Hrovatin deserves special mention. His name appeared in every production, except for Dobrila’s films (who was a puppeteer himself). It was not rare for Dušan Hrovatin to animate all the puppets in a film. The volume of his work could hardly be matched, even on an international level. He remained modest, however, continuing to work with directors and directing only one film himself – The Guitar Player. Numerous other talented artists also contributed to the quality and versatility of domestic production, such as poets Tone Pavček and Janez Menart who scripted the 1959 film Vasovalec, directed by Zvone Sintič, with Mile de Gleria and Janez Mally animating the puppets. Dušan Povh was an all-round filmmaker, whose career includes notable contributions as a screenwriter, editor and director of short sport documentary films. With Intermezzo, his first puppet animation film (his second animated film, Cekin, would follow some years later), he proved that with a serious approach and a lot of patience (and a good story, of course), he could direct animation films as well. In addition to regular, more classical filmmaking, production at the time was also open to experimentation. This was personified by Škodlar, who was also an excellent puppet animator, as can be seen in his witty political satire Mirage. In the 1962 production entitled The Wedding, the screenplay was again written by poet Janez Menart, who also directed the film. All the puppets were once again superbly animated by Dušan Hrovatin. For almost ten years all Slovenian animated production was based on puppet animation, and since there was a lack of production infrastructure, all the authors had to constantly invent new technological solutions.
With this retrospective, which is suitable for children (5+) and adults, we would like to pay homage to all the pioneers of Slovenian animation.




7 NA EN MAH
7 alla volta / 7 at Once
Saša Dobrila
Jugoslavia / Yugoslavia, 1952, col. & b-n / b-w, 10’
La famosa storia (tratta da quella dei fratelli Grimm) di un sarto che uccise sette mosche in un colpo solo, conquistando così una principessa che divenne sua moglie. The famous story (based on the Grimm Brothers) of a tailor who killed seven flies with one stroke, thus winning a princess as a wife.
USODEN STREL
Colpo fatale / Fatal Shot
Mile de Gleria
Jugoslavia / Yugoslavia, 1953, b-n / b-w, 9’
Un cacciatore violento viene sorpreso e sconfitto da uno stormo di uccelli e da altri animali.
A violent hunter is ambushed and defeated by a flock of birds and other animals.
NAJLEPŠI CVET
Il fiore più bello / The Most Beautiful Flower
Saša Dobrila
Jugoslavia / Yugoslavia, 1957, col., 7’
Una piccola ape viene inseguita da un calabrone, che vuole per sé i fiori più dolci. Dopo una fuga fortunata, l’ape torna a casa con un secchio pieno di miele.
A little bee is pursued by a bumblebee, who wants all the sweetest flowers for himself. After a lucky escape, the bee returns home with a bucket full of honey.
ZASPANE
Sonno / Sleep
Črt Škodlar
Jugoslavia / Yugoslavia, 1959, b-n / b-w, 8’
Il piccolo Miha non ama la scuola. Nessuno riesce a farlo alzare dal letto, a eccezione di un dottore con una grande siringa.
Little Miha is not fond of school. No one can get him out of bed, except for a doctor with a large syringe.



INTERMEZZO
Dušan Povh Jugoslavia / Yugoslavia, 1960, col., 8’
Uno spettacolo simbolico di giocattoli abbandonati e una luna solitaria nella camera da letto di un bambino che dorme.
A symbolic play of abandoned toys and a lonely moon in a sleeping boy’s bedroom.
POROKA
Il matrimonio / The Wedding
Janez Menart Jugoslavia / Yugoslavia, 1962, col., 10’
I tentativi fallimentari di un gatto affamato che cerca di mangiare un paio di topi appena sposati.
The unsuccessful attempts of one hungry cat who tries to eat a couple of newlywed mice.
KITARIST
Il chitarrista / The Guitar Player
Dušan Hrovatin
Jugoslavia / Yugoslavia, 1964, col., 11’
Un ragazzino chiude a chiave nella sua camera un famoso cantante e lo sostituisce sul palco, per aiutare il suo cane. Il ragazzino divide con il cantante i soldi guadagnati, riuscendo a pagare così la visita dal dentista del suo cane.
A boy locks a famous singer in his room and goes on stage himself in order to help his dog. The boy splits the money he collected with the singer and in this way, manages to pay for his dog’s visit to the dentist.
PICCOLE CANAGLIE & FIABE IN FILA
Little Rascals & Fairy Tales
Schermi e Lavagne Cineteca di Bologna
a cura di / curated by
Schermi e Lavagne, il dipartimento educativo della Cineteca di Bologna nato nel 2005 a partire dalle prime esperienze della Cineteca in ambito didattico e formativo, ha fatto della valorizzazione e promozione del cinema di patrimonio presso il giovane e giovanissimo pubblico la propria missione, accompagnando quotidianamente i bambini e le bambine alla scoperta della storia del cinema con proiezioni e percorsi laboratoriali ad hoc e proponendo al contempo la visione di film di recente realizzazione del panorama internazionale.
I due programmi di cortometraggi qui presentati, rivolti a spettatori a partire dai 3 anni di età, rispecchiano questa vocazione poiché composti da film da scoprire o riscoprire, diversi per provenienza geografica, epoca di realizzazione e cifra stilistica.
“Piccole canaglie” è un programma di corti d’animazione nati nei Paesi europei dell’ex blocco sovietico tra la fine degli anni Cinquanta e gli anni Settanta, periodo storico in cui la distanza dai grandi centri di produzione occidentali si rivelò una risorsa in termini di creatività e definizione dell’identità degli artisti formatisi negli studi d’animazione locali. Protagoniste indiscusse della selezione sono le piccole canaglie che popolano queste storie animate: dal piccolo Gapiszon combinaguai, personaggio nato nelle illustrazioni dell’autore polacco Bohdan Butenko, a Maluch, la macchinina irriverente che nell’omonimo cortometraggio in puppet animation decide di saltare un giorno di scuola per lanciarsi in una fantastica avventura urbana. Entrambi recentemente restaurati presso la Filmoteka Narodowa - Instytut Audiowizualny di Varsavia. Tutto da ridere è invece il viaggio lunare ordito da una bambina molto furba ai danni di un bulletto in Z-15 Pilota spaziale, corto proveniente dal Fondo Corona Cinematografica conservato presso gli archivi della Cineteca di Bologna.
“Fiabe in fila” è invece un programma interamente dedicato alle fiabe e alle leggende popolari: dai capolavori senza tempo dei maestri dell’animazione italiana Giulio Gianini, Lele Luzzati e Osvaldo Cavandoli, alle incursioni nell’animazione contemporanea d’autore con i film Le nozze di Pollicino, piccolo gioiello in puppet animation tratto dalla fiaba marchigiana Gallo Cristallo, e Merlot, film di diploma realizzato presso il Centro Sperimentale di Cinematografia – sezione animazione di Torino.
“Schermi e Lavagne” (Screens and Blackboards), the educational department of the Cineteca di Bologna, founded in 2005 on the basis of the Cineteca’s first experiences in the didactic and educational field, has the enhancement and promotion of the film heritage cinema to young and very young audiences its mission. Every day it accompanies children to discover the history of cinema with screenings and ad hoc workshops, while at the same time showing recently made films on the international scene. The two programmes of short films presented here, aimed at viewers aged 3 and over, reflect this vocation as they are made up of films recently discovered or rediscovered, each of which differs in geographical origin, period of production and stylistic key.
“Piccole canaglie” (Little Rascals) is a programme of short animated films created in the European countries of the former Soviet bloc between the end of the 1950s and the 1970s, a historic period in which the distance from the great centres of Western production proved to be a resource in terms of creativity and the definition of the identity of artists trained in local animation studios. The undisputed protagonists of the selection are the little rascals that populate these animated stories: from the little Gapiszon the mischief-maker, a character born in the illustrations of the Polish author Bohdan Butenko, to Maluch, the irreverent little car that in the short film in puppet animation of the same name decides to skip a day of school to embark on a fantastic urban adventure. Both were recently restored at the Filmoteka Narodowa - Instytut Audiowizualny in Warsaw. Then there is the extremely funny moon journey undertaken by a very crafty little girl against a bully in Z-15 Space Pilot, a short film from the Fondo Corona Cinematografica preserved in the archives of the Cineteca di Bologna.
“Fiabe in fila” (Fairy Tales) is instead a programme entirely dedicated to fairy tales and popular legends: from the timeless masterpieces of the masters of Italian animation Giulio Gianini, Lele Luzzati and Osvaldo Cavandoli, to forays into contemporary auteur animation with films such as Le nozze di Pollicino, a jewel in puppet animation based on the fairy tale of Gallo Cristallo from the Marches, and Merlot, a diploma film made at the Centro Sperimentale di Cinematografia – animation section in Turin.
PICCOLE CANAGLIE
Little Rascals



Z15 PILOTA SPAZIALE
Z15 Space Pilot
Milos Makovec, Jan Karpas, Jiří Trnka Italia / Italy, 1959, col., 10’
Z15 costituisce uno degli episodi del film Cico Pepe e l’allegra brigata, coprodotto dalla Corona Cinematografica e Ceskoslovensky alla fine degli anni Cinquanta. Una ragazzina astuta sogna di andare nello spazio e si diverte a costruire un razzo, ma viene disturbata da un monello che gliene combinerà di tutti i colori.
Z15 is one of the episodes of the film Cico Pepe e l’allegra brigata (l.t. Cico Pepe and the cheerful brigade), co-produced by Corona Cinematografica and Ceskoslovensky in the late 1950s. A clever little girl dreams of going into space and has fun building a rocket, but she is disturbed by a brat who gets up to all sorts of mischief.
VAU VAU
Bau Bau / Woof Woof
Boris Kolar
Jugoslavia / Yugoslavia, 1964, col., 9’
Un cagnolino rissoso tenta di terrorizzare gli altri animali con il suo temibile “bau bau!”, finché non trova in un gatto astuto e coraggioso un fiero avversario. Realizzato con la tecnica del disegno animato e contraddistinto dal tratto minimale che rende i personaggi simili a scarabocchi appena accennati, Vau Vau è un prezioso cortometraggio d’animazione proveniente dallo studio d’animazione croato Zagreb Film.
A quarrelsome little dog tries to terrorise the other animals with his fearful “woof woof!”, until he finds a proud adversary in the form of a cunning and brave cat. Created using the technique of animated drawing and distinguished by a minimalist stroke that makes the characters resemble barely sketched scribbles, Vau Vau is a splendid animated short film from the Croatian animation studio of Zagreb Film.
MALUCH
Lucjan Dęmbiński
Polonia / Poland, 1965, col., 8’
Maluch proviene dall’archivio nazionale polacco. Premiatissimo cortometraggio in puppet animation degli anni Sessanta, si distingue nella produzione dello studio d’animazione Se-Ma-For, uno dei più antichi d’Europa, per il grande impatto estetico e la ricchezza cromatica.
Maluch comes from the Polish National Archives. An award-winning short film in puppet animation from the 1960s, it stands out for its great aesthetic impact and chromatic richness in the production of the Se-Ma-For animation studio, one of the oldest in Europe.


GAPISZON FOTOGRAFEM
Gapiszon il fotografo / Scatterbrain the Photographer
Jerzy Kotowski Polonia / Poland, 1966, b-n / b-w, 10’
Gapiszon è il protagonista combinaguai dell’omonima serie animata nata in Polonia, ideata da Jerzy Kotowski e ispirata agli albi illustrati di Bohdan Butenko. Alcuni episodi della serie, tra cui quello qui presentato, sono stati recentemente restaurati presso la Filmoteka Narodowa – Instytut audiowizualny di Varsavia, la cineteca nazionale polacca. Gapiszon is the mischief-maker who is the protagonist of the animated series bearing the same name created in Poland by Jerzy Kotowski and inspired by Bohdan Butenko’s illustrated books. Some episodes of the series, including the one presented here, have recently been restored at the Filmoteka Narodowa - Instytut audiowizualny in Warsaw, the Polish national film archive.
KRTEK MALÍŘEM
La piccola talpa pittrice / The Little Painter Mole Zdenĕk Miler
Cecoslovacchia / Czechoslovakia, 1972, col., 8’
Inseguita da una volpe, la piccola talpa cade accidentalmente in un vasetto di vernice, uscendone tutta colorata di rosso. Alla sua vista, la volpe, spaventata, fugge a zampe levate. La talpa escogita allora un piano per permettere finalmente agli altri animali, suoi amici, di affrontare la volpe dispettosa. Zdeněk Miler è stato un illustratore, animatore e regista ceco e fu per alcuni anni a capo dello storico studio d’animazione Bratří v triku. Fu autore di una settantina di film, ma Krtek-La piccola talpa rimane indubbiamente il suo personaggio più celebre e amato.
Chased by a fox, the little mole accidentally falls into a jar of paint and comes out red. At the sight of him, the frightened fox runs away at the double. The mole then devises a plan to allow his other animal friends to be able finally to confront the mischievous fox.
Zdeněk Miler was a Czech illustrator, animator and director, and for several years headed the historic animation studio Bratří v triku. He was the author of around seventy films, but Krtek-The Little Mole remains undoubtedly his most famous and best-loved character.
FIABE IN FILA


ALÌ BABÀ
Giulio Gianini, Emanuele Luzzati Italia / Italy, 1970, col., 11’
Alì Babà è un bambino dal grande turbante che “per passare il tempo allegramente, fa di tutto per non far mai niente”.
Nato come albo illustrato, Alì Babà è divenuto poi un film d’animazione realizzato in cut out animation (animazione di ritagli di carta) dal regista e animatore Giulio Gianini e dall’illustratore e scenografo Emanuele Luzzati.
Alì Babà is a child with a big turban who “in order to pass the time having fun, does everything he can to do nothing”.
Born as an illustrated book, Alì Babà became an animated film made with cut out animation (animation of paper cuttings) by director and animator Giulio Gianini and illustrator and set designer Emanuele Luzzati.
LE CHAT CAMÉLÉON
Il gatto camaleonte / The Chameleon Cat
Ernest Ansorge
Italia - Svizzera / Italy - Switzerland, 1975, col., 10’
Ambientata in Svizzera, Il gatto camaleonte è la storia del piccolo Hanzi e del suo gatto dotato di uno straordinario potere: al suono di un flauto speciale è in grado di trasformarsi in qualsiasi animale … Straordinario esempio di sand animation (animazione con la sabbia), di cui Ernest Ansorge fu pioniere, il film fa parte del progetto “Favole d’Europa”, promosso negli anni Settanta dalla casa di produzione Corona Cinematografica, il cui patrimonio è oggi conservato presso l’archivio della Cineteca di Bologna.
Set in Switzerland, The Chameleon Cat is the story of little Hanzi and his cat who has an extraordinary power: at the sound of a special flute, he is able to transform himself into any other animal ... An extraordinary example of sand animation, of which Ernest Ansorge was a pioneer, the film is part of the “Fables of Europe” project, promoted in the 1970s by the Corona Cinematografica production company, whose heritage is now preserved in the Cineteca di Bologna archives.

C’ERANO TRE FRATELLI
There Were Three Brothers
Giulio Gianini, Emanuele Luzzati
Italia - Svizzera / Italy - Switzerland, 1979, col., 9’
Tre fratelli, Tommasone dal naso arancione, Tommasetto dal naso violetto e Tommasino dal naso turchino, sognano tutti di sposare la stessa fanciulla, la figlia del re delle Puglie. Si recano a chiedere la sua mano al re, che la promette a chi di loro porterà il regalo più bello. Amici e collaboratori dal 1957 al 1994, Giulio Gianini ed Emanuele Luzzati hanno realizzato insieme trenta opere tra film autoprodotti e su commissione, film per la RAI e per la Televisione della Svizzera italiana, titoli di testa e di coda e pubblicità. Insieme hanno dato vita a un universo animato da colori sgargianti e popolato da personaggi indimenticabili.
Three brothers, Tommasone with an orange nose, Tommasetto with a purple nose and Tommasino with a turquoise nose, all dream of marrying the same girl, the daughter of the King of Puglie. They go to ask for her hand from the king, who betroths her to those of them who will bring the best gift. Friends and collaborators from 1957 to 1994, Giulio Gianini and Emanuele Luzzati created thirty works together, including self-produced and commissioned films, films for RAI and Televisione della Svizzera italiana, opening and closing credits and advertisements. Together they have created a universe animated by bright colours and populated by unforgettable characters.

LE FAVOLE
Fairy Tales
Osvaldo Cavandoli
Italia / Italy, 1979, col., 3’
Una semplice linea prende vita e diventa un omino un po’ burbero ma dalla comicità travolgente: è mister Linea, il personaggio più conosciuto e amato di Osvaldo Cavandoli, maestro dell’animazione italiana. Nell’arco di trent’anni, Cavandoli ha disegnato più di settanta episodi della serie La Linea, facendo vivere a Mr. Linea avventure sempre nuove. In questo caso lo troviamo alle prese con i personaggi delle fiabe classiche, la fatina, Pinocchio, il gatto con gli stivali...
A simple line comes to life and becomes a little man, a bit gruff but with an overwhelming sense of humour: he is mister Linea, the most famous and loved character of Osvaldo Cavandoli, master of Italian animation. Over a period of thirty years, Cavandoli drew more than seventy episodes of La Linea series, giving Mr. Linea ever new adventures. In this case we find him dealing with characters from classic fairy tales, the fairy, Pinocchio, Puss in Boots...

MERLOT
Marta Gennari, Giulia Martinelli
Italia / Italy, 2016, col., 5’
Nato come film di diploma alla fine del ciclo di studi presso il CSC Animazione - Centro Sperimentale di Cinematografia Piemonte, Merlot è la rivisitazione in chiave ironica della fiaba di Cappuccetto Rosso. Ritroviamo, infatti, la nonnina, il lupo e la stessa piccola bambina alle prese, tuttavia, con una bottiglia di vino. Marta Gennari e Giulia Martinelli hanno scelto per il loro cortometraggio uno stile visivo lineare, minimalista e una struttura a vignette ispirata al lavoro del grande animatore olandese Paul Driessen. Created as a diploma film at the end of the study cycle at the Italian “CSC AnimazioneCentro Sperimentale di Cinematografia Piemonte”, Merlot is an ironic reinterpretation of the Little Red Riding Hood fairy tale. Here we find the grandmother, the wolf and the same little girl struggling this time, however, with a bottle of wine. Marta Gennari and Giulia Martinelli chose a linear, minimalist visual style for their short film and a cartoon structure inspired by the work of the great Dutch animator Paul Driessen.

LE NOZZE DI POLLICINO
Pollicino’s Wedding
Beatrice Pucci
Italia / Italy, 2018, col., 6’
Realizzato in puppet animation (animazione di pupazzi), è tratto dalla fiaba popolare marchigiana Gallo Cristallo, contenuta nella raccolta Fiabe italiane di Italo Calvino. Il cortometraggio è però solo il primo di una serie a cui l’autrice sta lavorando nell’ambito del progetto “FLIP - Fronte Liberazione Immaginario Popolare”. FLIP prevede la rielaborazione di alcune fiabe della tradizione popolare italiana con l’idea di recuperare l’immaginario della narrazione orale, come sistema di trasmissione del sapere tramandato di secolo in secolo.
Made in puppet animation, this is based on the popular fairy tale Gallo Cristallo from the Marches region, contained in the Fiabe italiane collection by Italo Calvino. The short film is, however, only the first in a series that the author is working on as part of the “FLIP project - Fronte Liberazione Immaginario Popolare” (l.t. Imagery People’s Liberation Front). FLIP envisages the re-elaboration of a number of traditional Italian fairy tales with the idea of recovering the imagery of oral narration, as a system of transmission of knowledge passed down from century to century.
SNEŽNAJA KOROLEVA
La regina delle nevi / The Snow Queen

Sceneggiatura / Screenplay: Nikolaj Ėrdman, Lev Atamanov, Georgij Grebner, tratta dalla fiaba omonima di / based on the story of the same title by Hans Christian Andersen.
Fotografia / Photography: Michail Drujan.
Montaggio / Editing: Lidiya Kjakšt.
Musica / Music: Artemij Ajvazjan.
Suono / Sound: Nikolai Prilutskiy.
Scenografia / Art Director: Aleksandr Vinokurov, Leonid Švarcman. Animazione / Animation: Fëdor Chitruk, Elena Chludova, Konstantin Čikin, Renata Mirenkova, Tat’jana Fëdorova, Vladimir Krumin, Lidija Rezcova, Viktor Lichačev, Igor’ Podgorskij, Vadim Dolgich, Elizaveta Komova, Gennadij Novožilov.
Produzione / Produced by: Soyuzmul’tfil’m.
Lev Atamanov (1905-1981)
Uno dei più importanti registi del cinema d’animazione sovietico, di cui è stato uno dei pionieri, nacque nel 1905 a Mosca da genitori armeni. Nel 1926 si diplomò presso la Scuola statale di cinema con Lev Kulešov. Tra i principali collaboratori dello studio di animazione Soyuzmul’tfil’m, nel 1978 ricevette il titolo di Artista del Popolo della Federazione Russa.
One of the foremost Soviet animation film directors and one of the founders of Soviet animation art, Lev Atamanov was born in 1905 Moscow, from Armenian parents. In 1926 he graduated from the First State Film School where he studied under film director Lev Kuleshov. One of the leading figures of the Russian animation studio Soyuzmultfilm, in 1978 Atamanov was nominated People’s Artist of the Russian Federation.
filmografia scelta / selected filmography
1952 Alenkiy cvetoček (The Scarlet Flower) cm, animazione / sf, animation
1954 Zolotaya antilopa (L’antilope d’oro / The Golden Antelope) cm, animazione / sf, animation 1957 Snežnaja koroleva (La regina delle nevi / The Snow Queen) animazione / animation 1961 Klyuch (The Key) animazione / animation 1976-1980 Kotyonok po imeni Gav (A Kitten Named Woof) serie TV /
Gerda e Kay sono due bambini, amici per la pelle. Il loro legame è tuttavia messo alla prova quando la bella Regina delle Nevi colpisce gli occhi e il cuore di Kay con una scheggia di ghiaccio che lo rende crudele: la sua malvagità spezza il cuore di Gerda. La Regina delle Nevi rapisce Kay per portarlo nel suo palazzo nel lontano nord, dove spera di cancellare dalla mente del bambino tutti i ricordi e le emozioni. Gerda, disperata, parte alla ricerca di Kay, decisa a non rinunciare fino a quando non avrà riportato l’amico a casa. Il suo amore per lui la conduce in un viaggio nel quale incontra creature strane e personaggi spaventosi. Riuscirà a salvare il suo migliore amico, o la Regina delle Nevi trasformerà il cuore di Kay in ghiaccio?
Il film fu presentato alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia nel 1957, dove ricevette il premio per il Miglior film per ragazzi dagli 8 ai 12 anni.
Two young children, Gerda and Kay are best friends. However, the depth of their bond is tested when the beautiful Snow Queen strike’s Kay’s eyes and heart with shards of ice that make him cruel. After breaking Gerda’s heart with his bullying, Kay is kidnapped by the Snow Queen, who takes him to her palace in the far north, where she hopes to erase all memories and emotions from the child. Desperate, Gerda sets out on her quest, determined not to give up until she has brought him back. Her love for Kay motivates her to leave home. She encounters a variety of strange and sometimes sinister characters during her quest. But can she rescue Kay in time, or will the Snow Queen succeed in turning his heart to ice?
The Snow Queen was presented in 1957 at the Venice Film Festival, where it received the prize for Best Film for Children aged 8 to 12.
STORIA DI UNA STELLA MARINA / ZGODBA O MORSKI ZVEZDI
STORY OF A STARFISH
Il Trieste Film Festival prosegue la collaborazione con la Casa della Musica - Scuola di Musica 55 che per l’occasione presenta in doppia replica, in italiano e in sloveno, Storia di una stella marina uno degli spettacoli più amati e conosciuti dal pubblico anche grazie alla produzione e messa in onda televisiva di RAI 3 - sede regionale per il Friuli Venezia Giulia e RAI 3 BIS - Furlanija Julijska Krajina. Lo spettacolo è stato presentato in occasione del “Festival di Musica per bambini”, un’iniziativa unica nel suo genere che la Casa della Musica - Scuola di Musica 55 organizza dal 2009: una varietà di generi musicali e forme espressive, adeguate all’età, ai bisogni, alle curiosità e ai modi di ascolto dei bambini. Storia di una stella marina, come tutte le produzioni di Casa della Musica - Scuola di Musica 55 di Trieste, è il risultato di un attento percorso di ricerca e di sperimentazione dedicato alle forme di comunicazione della musica, della parola e della narrazione per i bambini. Un sapiente e delicato intreccio tra il linguaggio narrativo, visivo e musicale guida il pubblico alla visione e all’ascolto. Un grande libro pop-up al centro della scena, una voce narrante e due musicisti sono gli interpreti di una delicata fiaba in musica che affronta i temi dell’amicizia e della solidarietà e valorizza l’importanza di perseguire con determinazione i propri sogni.
The Trieste Film Festival continues its collaboration with the Casa della Musica - Scuola di Musica 55, which for the occasion is presenting Storia di una stella marina (Story of a Starfish) in both Italian and in Slovene. This is a much loved and popular show made famous thanks to the production and broadcast on television by RAI 3 - regional office for Friuli Venezia Giulia and RAI 3 BISFurlanija Julijska Krajina. The show was presented on the occasion of the “Children’s Music Festival”, a unique initiative that the Casa della Musica - Scuola di Musica 55 has been organising since 2009: a variety of musical genres and forms of expression, adapted to the age, needs, curiosity and ways of listening of children. Like all the productions of Casa della Musica - Scuola di Musica 55 in Trieste, Storia di una stella marina is the result of a careful process of research and experimentation dedicated to the forms of communication of music, words and narration for children. A skilful and delicate interweaving of narrative, visual and musical language guides the audience through viewing and listening. A large popup book at the centre of the stage, a narrator’s voice and two musicians are the performers in a delicate musical fairy tale that addresses the themes of friendship and solidarity and highlights the importance of pursuing one’s dreams with determination.

Testo / Text
Vincenzo Stera
Musiche / Music
Daniele Dibiaggio, Vincenzo Stera
Scenografie pop-up / Pop-up Scenography
Annalisa Metus
Traduzione in sloveno / Translation into Slovenian
Marinka Počkaj
Con / With
Sara Zanni (voce narrante, spettacolo in italiano / narrator, performance in Italian)
Lara Komar (voce narrante, spettacolo in sloveno / narrator, performance in Slovenian)
Annalisa Metus (animazione scenografie pop-up / pop-up scenography animation)
Daniele Dibiaggio (piano, fisarmonica, effetti sonori / piano, accordion, sound effects)
Vincenzo Stera (flauti, clarinetto, percussioni / flutes, clarinet, percussion)
Produzione / Produced by:
Casa della Musica - Scuola di Musica 55 Trieste
i film nati nell’ambito di / the films whose projects were pitched at When East Meets West

CONCORSO DOCUMENTARI
/ DOCUMENTARY COMPETITION
ŠVELNŪS KARIAI
/ Gentle Warriors
Marija Stonytė
(vedi pag. / see page 87 )
TATĂL NOSTRU
/ Holy Father
Andrei Dăscălescu
(vedi pag. / see page 88 )
PREMIO CORSO SALANI 2021
/ CORSO SALANI AWARD 2021
DIVINAZIONI
/ Divinations
Leandro Picarella
(vedi pag. / see page 102 )

WHEN EAST MEETS WEST
Last Stop Trieste
This Is IT
WHEN EAST MEETS WEST
25-28 gennaio / 25-28 January 2021
È un’edizione speciale, questa di WEMW 2021. Ma non perché ci siamo arresi alla pandemia. Certo, vedervi tutti a Trieste sarebbe stato molto più piacevole e a noi mancheranno, come forse anche a voi, gli abbracci e le strette di mano. Non abbiamo però rinunciato a niente, anzi.
L’obiettivo che ci siamo dati, infatti, è anche quest’anno quello di costruire uno spazio capace di rispondere alle esigenze di tutti i possibili partecipanti, i più vicini ma anche i più lontani. Uno spazio quasi solo virtuale, ma non per questo meno ricco di occasioni di incontro, e di confronto: perché WEMW rimane, nonostante tutto, il ponte che unisce le culture di diverse parti del mondo, il luogo dove scambiare idee, condividere progetti e porre le basi per realizzare nuovi film.
E per raggiungere il suo scopo, WEMW prosegue il lavoro di ricerca e approfondimento su alcune specifiche realtà dell’Est e dell’Ovest, portando a Trieste, per la prima volta, una selezione accurata di progetti provenienti dai due Paesi in focus: Italia e Israele. Il cuore dell’evento continua a essere il forum di co-produzione dedicato a documentari e lungometraggi in sviluppo, mantenendo gli stessi ingredienti degli anni scorsi, ma arricchendosi di nuovi e importanti elementi. Giorno dopo giorno scoprirete le novità che faranno di WEMW 2021 un’occasione di dialogo e confronto per ripensare il presente e trovare nuove ispirazioni per il futuro. Senza però perdere quell’atmosfera informale e quegli aspetti ludici che hanno sempre caratterizzato l’appuntamento di Trieste. E quindi benvenuti, buon lavoro, ma anche buon divertimento!
WEMW 2021 is a special edition.
But not because we have given in to the pandemic. Of course, it would have been much more pleasant seeing you all in Trieste and we shall miss, as you probably will too, in-person greetings. We haven’t given anything up, though; in fact, quite the opposite. The goal we set ourselves this year was again to build a space capable of answering the needs of all possible participants, regardless of where they are, near or far. A space that will be almost entirely virtual, but no less rich of opportunities to meet and discuss: because WEMW remains, despite everything, a bridge that unites cultures from different parts of the world, a place where ideas can be exchanged, projects shared and the foundations for producing new films laid out.
And to reach this goal, WEMW is maintaining its commitment to exploring and researching specific national audio-visual production in the East and the West, bringing to Trieste, for the first time, a special selection of projects from the two countries in focus this year - Italy and Israel. The core of the event continues to be the co-production forum dedicated to documentaries and features in development, maintaining the same elements as in previous years, but adding some new and important features. Day after day you will discover new aspects which will make WEMW 2021 an opportunity for dialogue and discussion, to rethink the present and find new inspirations for the future, without losing that informal atmosphere and those playful aspects which have always characterised this event in Trieste.
So, welcome, have a fruitful but also entertaining time!
Fondo per l’Audiovisivo del FVG / FVG Audiovisual Fund
Organizzato dal Fondo per l’Audiovisivo del Friuli Venezia Giulia insieme con il Trieste Film Festival, EAVE, Creative Europe Desk Italy, con il sostegno di Europa Creativa - Media Programme, della Direzione Cinema del MiBACT, del CEI (Central European Initiative), del Film Center Serbia e della Regione Autonoma del Friuli Venezia Giulia e il patrocinio di EURIMAGES, l’edizione 2021 di WHEN EAST MEETS WEST prevede quattro giorni dedicati a produttori, broadcaster, mercati, fondi regionali italiani, europei, e non solo. L’idea, anche in questa edizione, è quella di dare vita a un appuntamento capace di creare un forte legame tra le regioni e i paesi coinvolti. Attraverso tavole rotonde, masterclass e case-study, si incontrano professionisti di diversi paesi, rendendo così WEMW punto di riferimento per i produttori che vogliono avviare collaborazioni per realizzare i loro progetti. Saranno presenti broadcaster, distributori e rappresentanti di fondi e mercati, così da presentare l’intero panorama di possibilità produttive e distributive, nonché le risorse finanziarie disponibili. Siamo sicuri che anche l’edizione 2021 di WHEN EAST MEETS WEST confermerà la grande partecipazione e l’interesse degli addetti ai lavori, consolidando così quella che, a nostro parere, è un’occasione d’incontro indispensabile per lo sviluppo delle imprese audiovisive della Nuova Europa.
WEMW is an event organised by the Friuli Venezia Giulia Audiovisual Fund together with the Trieste Film Festival, EAVE, Creative Europe Desk Italia, and with the support of Creative Europe – MEDIA Programme; Direzione Cinema – MiBACT; CEI (Central European Initiative); Film Center Serbia and the Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, and the patronage of EURIMAGES
The 2021 edition of WHEN EAST MEETS WEST will be a four-day event dedicated to producers, commissioning editors, markets and regional funding bodies from Italy, Europe and beyond. Our aim is, as ever, to create an event that can generate close ties between the participating regions and countries. Cinema professionals from various countries meet through a series of roundtables, masterclasses and case studies, making WEMW a unique point of reference for producers who are looking to find collaborations to realise their projects. Commissioning editors, distributors and representatives of funding bodies and markets will take part, so as to present the whole range of production and distribution opportunities, as well as financial resources, available to the industry. We are confident that the 2021 edition of WHEN EAST MEETS WEST will again prove very popular with industry insiders and consolidate what is, in our opinion, an essential networking opportunity for the development of audiovisual companies of the New Europe.
LAST STOP TRIESTE
Il Trieste Film Festival e When East Meets West presentano la settima edizione di LAST STOP TRIESTE, una sezione work in progress dedicata ai documentari che seleziona progetti fine cut, precedentemente sviluppati/presentati in una delle piattaforme partner del progetto: Ex-Oriente Film Workshop, BDC Discoveries, Docu Rough Cut Boutique, Baltic Sea Docs, ZagrebDox PRO, When East Meets West. In questa edizione speciale sia del festival che del mercato, i documentari in fase di fine cut avranno la possibilità di essere presentati davanti a una platea esclusiva di 40 sales agents internazionali, programmatori di festival e commissioning editors televisivi con l’obiettivo di essere selezionati dai maggiori festival internazionali e aumentare le loro probabilità di venire distribuiti. Una giuria internazionale assegnerà ai migliori progetti l’HBO EUROPE award, il Flow Digital Cinema Award e il First Hand Fund Award. “Last Stop Trieste” è organizzato da Alpe Adria Cinema - Trieste Film Festival e il Fondo regionale per l’Audiovisivo del Friuli Venezia Giulia, col supporto di Europa Creativa, MiBACTDirezione cinema e la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. L’iniziativa è coordinata da Rada Šešić, programmatrice del Sarajevo Film Festival.
Trieste Film Festival and When East Meets West announce the seventh edition of LAST STOP TRIESTE, a work in progress section for documentary projects in a stage of a Fine cut, previously developed/presented in one of our partners platform: Ex-Oriente Film Workshop, BDC Discoveries, Docu Rough Cut Boutique, Baltic Sea Docs, ZagrebDox PRO, When East Meets West. In this special edition of both the market and festival, selected documentary fine cuts will be given the chance to be screened online to an exclusive panel of approximately 40 international sales agents, festival programmers and TV commissioning editors with the aim of enhancing their potential of being selected at top festivals and their chances of distribution, as well as getting valuable feedback. An international jury will deliver the HBO EUROPE award, the Flow Digital Cinema Award and the First Hand Fund Award.
“Last Stop Trieste” is organized by Alpe Adria Cinema - Trieste Film Festival and the Friuli Venezia Giulia Audiovisual Fund, with the support of Creative Europe MEDIA Programme, MiBACTDirezione Cinema and the Autonomous Region of Friuli Venezia Giulia.
The project coordinator is Rada Šešić, Programmer of the Sarajevo Film Festival.
I progetti selezionati / Selected projects
BROTHERHOOD
regista / director: Francesco Montagner
produttore / producer: Pavla Janoušková Kubecková, Nadia Trevisan
paese / country: Rep. Ceca / Czech Republic, Italia / Italy
FACTORY TO THE WORKERS
regista / director: Srđan Kovačević
produttore / producer: Sabina Krešić, Luka Venturin
paese / country: Croazia / Croatia
MUSEUM OF THE REVOLUTION
regista / director: Srđan Keča
produttore / producer: Vanja Jambrović
paese / country: Serbia, Croazia / Croatia, Rep. Ceca / Czech Republic
MY MOTHER THE STATE
regista / director: Ieva Ozolina
produttore / producer: Madara Melberga
paese / country: Lettonia / Latvia, Islanda / Iceland
RECONCILIATION
regista / director: Marija Zidar
produttore / producer: Danijel Hočevar
paese / country: Slovenia, Serbia, Montenegro, Kosovo
THIS IS IT
When East Meets West e Trieste Film Festival presentano la quarta edizione di “This is IT”, sezione dedicata esclusivamente a lungometraggi di finzione e opere ibride con un forte approccio visivo e creativo prodotti o co-prodotti sia in quota maggioritaria che minoritaria da società di produzione italiane. I team selezionati avranno la possibilità di presentare il proprio progetto e mostrare dieci minuti del loro film virtualmente ad un esclusivo panel di sales agents, programmatori di festival e buyers internazionali. Grazie alla partnership con Milano Film Network (MFN), tutti i progetti presentati a “This is IT” sono stati condivisi e presi in considerazione da entrambi i comitati di selezione. L’obiettivo è quello di offrire una duplice opportunità ai produttori italiani, aumentando le possibilità di individuare partner distributivi sia a livello nazionale che internazionale. Una giuria internazionale assegnerà il Laser Film Award.
When East Meets West and Trieste Film Festival are proud to present the fourth edition of “This is IT”, a work in progress section exclusively dedicated to long feature fiction films and hybrid works with a strong visual and artistic approach with Italian majority or minority co-producers. Selected teams will have the chance to present their works and screen 10 minutes of their films online to an exclusive panel of international sales agents, festival programmers and buyers. Thanks to the partnership with Milano Film Network (MFN), all “This is IT” submitted projects have been shared and taken into consideration by both selection committees. The main goal is to offer a dual opportunity to all italian producers, fostering their chances to attract distribution partners on a national and international level. An international jury will deliver the Laser Film Award.
I progetti selezionati / Selected projects
CROWN SHYNESS
regista / director: Valentina Bertani
produttore / producer: Pietro Puccioni
paese / country: Italia / Italy
DARKLING
regista / director: Dušan Milić
produttore / producer: Snezana Van Houwelingen, Debora Chiara Desio
paese / country: Serbia, Italia / Italy, Grecia / Greece, Danimarca / Denmark, Bulgaria
DOGS AND ITALIANS NOT ALLOWED
regista / director: Alain Ughetto
produttore / producer: Enrica Capra, Alexandre Cornu
paese / country: Italia / Italy, Francia / France, Svizzera / Switzerland, Belgio / Belgium
ETERNITY PACKAGE
regista / director: Magdelena Ilieva
produttore / producer: Martichka Bozhilova, Ilaria Malagutti
paese / country: Bulgaria, Italia / Italy
RE GRANCHIO (The Tale of King Crab)
regista / director: Alessio Rigo de Righi, Matteo Zoppis
produttore / producer: Tommaso Bertani, Thomas Ordonneau, Agustina Costa
paese / country: Italia / Italy, Francia / France, Argentina
SACRO MODERNO (Modern Ritual)
regista / director: Lorenzo Pallotta
produttore / producer: Andrea Gattopoulos, Stefano Chiavarini, Andrea Rosasco
paese / country: Italia / Italy
L’IMMAGINE DEL FESTIVAL
THE FESTIVAL ARTWORK
Sono due le immagini ufficiali dell’edizione 2021, firmate dalla giovane fotografa ungherese Marietta Varga. In un periodo di isolamento forzato, l’unico contatto possibile è quello della condivisione culturale, del reciproco avvicinamento grazie alla cultura, una “esposizione culturale” o #CulturalExposure come recita il claim del festival di quest’anno. Per esprimere questo concetto è stata scelta la giovane fotografa ungherese Marietta Varga. Il suo universo visuale è semplice e pulito, quasi unico grazie al sensibile utilizzo del colore e della consapevolezza dello spazio. La geometria degli edifici si fonde in un gioco elegante tra figura e sfondo, restituendoci un clima vagamente surreale dove gli esseri umani sono però sempre centrali. Marietta Varga è nata nel 1992 a Siófok, una cittadina ungherese sulle sponde del lago Balaton. Fra il 2013 e il 2016 ha studiato e si è laureata in fotografia all’Università di Arte e Design Moholy Nagy di Budapest, dove vive. I suoi lavori sono stati esposti a Budapest, New York, in Italia (a Bologna, Parma e Trieste) e pubblicati in riviste, fra cui «TrendLand» (Stati Uniti), «Lensculture» (Inghilterra), «Living Corriere» (Italia), «AD Magazine» (Russia).
www.mariettavarga.com


The two official images for the 2021 edition of the festival were shot by Hungarian photographer Marietta Varga. During a time of forced isolation, the only possible contact we can have is that of celebrating our shared culture, as a way of bringing us closer together. As a festival, we intend to bring to life a sort of “cultural exhibition”, making #CulturalExposure this year’s focus. To express this concept, we chose the young Hungarian photographer Marietta Varga. The world depicted in her photography is linear, clean and unique, thanks to her careful use of colour and space. The geometry of the buildings elegantly fuses together figure and background, while also creating a somewhat surreal setting where humanity remains still at its core. Marietta Varga was born in 1992 in Siófok, a Hungarian city by the beaches of Lake Balaton. She completed her studies, BA in Photography at Moholy-Nagy University of Art and Design between 2013-2016 in Budapest, where she currently lives. Exhibitions of her work has been made in Budapest, New York, Italy (in Bologna, Parma and Trieste). Her work is published in numerous magazines, including “TrendLand” (USA), “Lensculture” (UK), “Living Corriere” (Italy), “AD Magazine” (Russia).
www.mariettavarga.com


BEHIND THE APPEARANCES
Vera von Lehndorff e Holger Trülzsch
/ Vera von Lehndorff and Holger Trülzsch
@ Galleria Regionale d’Arte Contemporanea
Luigi Spazzapan, Gradisca d’Isonzo
B#SIDE WAR
Il Limes e l’invasione
/ The Limes and the invasion
@ EContemporary, Trieste
FINIS JUGOSLAVIAE
reportage fotografico del 1991
di Giovanni Montenero
/ 1991 photographic reportage by Giovanni Montenero
@ DoubleRoom arti visive, Trieste
BEHIND THE APPEARANCES
Vera von Lehndorff e Holger Trülzsch
Vera von Lehndorff and Holger Trülzsch
La prima mostra organizzata nel 2021 dalla Galleria Spazzapan di Gradisca d’Isonzo sarà dedicata a una espressività artistica che coniuga corpo umano, natura e artificio. Il titolo è Behind the appearances e gli autori saranno Vera von Lehndorff e Holger Trülzsch. Il medium attraverso cui si esprimono è la fotografia che documenta veri e propri tableaux vivants in cui si pone la questione del riflettere behind the appearances. La mostra sarà strutturata in più sezioni corrispondenti ai tanti cicli e temi trattati dagli artisti: Nature, Performances, Oxydations, Peterskirchen, Paros, Spetse. Si tratta di un lungo lavoro che prende il via negli anni ’70, quando ogni schema rispetto le consuetudini era stato ampiamente superato a favore di un’estetica più estesa, che non solo aveva oltrepassato il quadro, ma era entrata nella vita quotidiana. Attraverso la fotografia i due artisti pongono la questione della scelta, dell’atto del mostrarsi e lo fanno con immagini del corpo di una donna in rapporto a situazioni diverse. La peculiarità di queste foto sta nel fatto che documentano un’azione rivolta al corpo che viene a essere strumento di comunicazione alternativo: esso viene dipinto, manipolato per essere inserito e confondersi con la natura. Il fatto che Vera von Lehndorff sia stata una modella tra le più famose – tutti la ricordano come la celebre Veruschka del film Blow Up di Antonioni – necessariamente conduce alla riflessione su dualità quali posa e naturalezza piuttosto che apparire e sparire. Ecco le parole di Susan Sontag nel testo di presentazione al catalogo Veruschka. Trans-Figurazione, edito da Mondadori, 1986: ”La ex-Veruschka, non tenta di apparire bella, al contrario. (…) La persona scompare, ma non la bellezza (non più di quanto scompaia lo stato iconico di Veruschka). Essa rimane racchiusa nell’immagine come uno spettro più o meno visibile.”
The first exhibition organised in 2021 by Galleria Spazzapan in Gradisca d’Isonzo will be dedicated to a form of artistic expression that combines the human body, nature and artifice. The title is Behind the appearances and the authors will be Vera von Lehndorff and Holger Trülzsch. The medium through which they express themselves is photography, which documents veritable tableaux vivants in which the question of reflecting ‘behind the appearances’ is raised. The exhibition will be structured in several sections corresponding to the many cycles and themes dealt with by the artists: Nature, Performances, Oxydations, Peterskirchen, Paros, Spetse. It presents a long development of work that began in the 1970s, when every schema with regard to custom had been largely surpassed in favour of a more extensive aesthetic, one that went not only gone beyond the picture but even entered everyday life. Through photography, the two artists pose the question of choice, of the act of showing oneself, and they do so with images of a woman’s body in relation to different situations. The peculiarity of these photographs lies in the fact that they document an action aimed towards the body, which becomes an alternative means of communication: it is painted and manipulated in order to be inserted into and blend with nature.
The fact that Vera von Lehndorff was one of the most famous models – everyone remembers her as Veruschka in Antonioni’s film Blow Up – necessarily leads to reflection on dualities such as posing and naturalness rather than appearing and disappearing. These are the words of Susan Sontag in the introduction to the Veruschka. Trans-Figurazione, catalogue published by Mondadori, 1986: “The ex-Veruschka does not attempt to appear beautiful: on the contrary. (...) The person disappears, but not the beauty (no more than Veruschka’s iconic status disappears). It remains enclosed in the image like a more or less visible spectrum”.
La mostra, a cura di Alda Balestra Stauffenberg e Lorenzo Michelli è organizzata da ERPAC FVG - Ente Regionale Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia.
The exhibition, curated by Alda Balestra Stauffenberg and Lorenzo Michelli, is organised by ERPAC FVG - Ente Regionale Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia, with the support of Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia..

@ Galleria Regionale d’Arte Contemporanea Luigi Spazzapan, Via Marziano Ciotti 51, Gradisca d’Isonzo (Gorizia)
marzo - giugno 2021 / March - June 2021
B#SIDE WAR
Il Limes e l’invasione
The Limes and the invasion
Mostra delle opere prodotte nell’ambito delle residenze d’artista del B#Side War Festival, 6a edizione.
La rassegna B#Side War, nata nel 2014, è un evento culturale e artistico diffuso fondato sull’idea che il forte potere simbolico e di significazione delle arti contemporanee possa aiutare a sondare le profondità della nostra coscienza individuale e collettiva, sciogliendo il trauma della guerra (che silenziosamente e inconsapevolmente viene trasmesso da generazione a generazione) e portandoci a contatto con l’esperienza umana di chi ha vissuto il conflitto.
Il focus della 6a edizione è sulle caratteristiche del Friuli Venezia Giulia che hanno portato il territorio a rappresentare il confine geografico e culturale tra “l’est” e “l’ovest”. Dai tempi dell’occupazione romana diverse culture hanno avuto accesso alla penisola italiana, passando dalle metaforiche porte, permettendo lo stratificarsi di un retaggio storico che ha caratterizzato la nostra identità anche nell’ambito della storia moderna. Attraverso un sistema di residenze sul territorio regionale, alcuni artisti internazionali sono stati coinvolti nella ricerca e nella realizzazione delle nuove opere basate sulla memoria del luogo, coinvolgendo i cittadini in attività di arte partecipativa. Esaminando il passato della regione hanno cercato di coltivare una cultura dello scambio e della pace, ma soprattutto della ricchezza culturale della regione. In mostra, in anteprima assoluta, saranno presentate le opere create attraverso le quattro residenze d’artista. Il duo artistico Alice Mestriner (Treviso, 1994) e Ahad Moslemi (Teheran, Iran, 1983) presenterà l’opera cinetica ispirata al loro soggiorno nella zona di confine di estremo nordest, la performer Carmela Cosco (Catanzaro, 1989) invece la sua opera performativa Luce al Kita esibita a Gradisca d’Isonzo. Presenteremo anche due opere di land art create da Nantia Skordopoulou (Agrinio, Grecia, 1984) The Window / Eve & Adam a Cervignano e da Barbara Mydlak (Biłgoraj, Polonia, 1984) Gates nelle vicinanze del Sacrario di Oslavia. La mostra è una narrazione per immagini dei lavori d’artista effettuati sul territorio, con il coinvolgimento delle persone del luogo. Le opere, immerse nella penombra chiaroscurale di un ambiente rarefatto, semplice e spirituale, evocano la storia del territorio, fatta di invasioni, di scambi, di mescolanza culturale e identitaria.
Exhibition of works produced in the context of the artist residencies at the B#Side War Festival, 6th edition.
The B#Side War exhibition, born in 2014, is a widespread cultural and artistic event based on the idea that the strong symbolic and signifying power of contemporary arts can help to probe the depths of our individual and collective consciousness, dissolving the trauma of war (which silently and unconsciously is transmitted from generation to generation) and bringing us into contact with the human experience of those who have lived through conflict.
The focus of the 6th edition is on the characteristics of Friuli Venezia Giulia that have led the territory representing the geographical and cultural border between the “East” and the “West”. Since the time of the Roman occupation, different cultures have had access to the Italian peninsula, passing through its metaphorical gates and enabling the stratification of a historical heritage that has formed our identity even in the context of modern history. Through a system of residencies in the region, a number of international artists have been involved in the research and creation of new works based on the memory of place, drawing in citizens into participatory art activities. By examining the region’s past, they have sought to cultivate a culture of exchange and peace, but above all of the region’s cultural richness.
The exhibition will present a world premiere of the works created during the four artist residencies.The artistic duo Alice Mestriner (Treviso, 1994) and Ahad Moslemi (Tehran, Iran, 1983) will present their kinetic work inspired by their stay in the far north-eastern border area, while performer Carmela Cosco (Catanzaro, 1989) will present her performance work Luce al Kita exhibited in Gradisca d’Isonzo, and two land art works created by Nantia Skordopoulou (Agrinio, Greece, 1984) will also be presented: The Window / Eve & Adam in Cervignano. By Barbara Mydlak (Biłgoraj, Poland, 1984), instead, there is Gates near the Oslavia War Memorial. The exhibition is a narration through images of the artists’ works created in the area, with the involvement of local people. The works, immersed in the chiaroscuro penumbra of a rarefied, simple and spiritual environment, evoke the history of the territory, formed by invasions, exchanges, and the mixing of cultures and identity.

Realizzata e prodotta da Associazione IoDeposito, con il finanziamento della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.
Realised and produced by the Associazione IoDeposito, with funding from the Autonomous Region of Friuli Venezia Giulia.
@ EContemporary, via Crispi 28, Trieste 15 gennaio - 3 febbraio 2021 / 15 January - 3 February 2021
FINIS JUGOSLAVIAE
Reportage fotografico del 1991 di Giovanni Montenero 1991 photographic reportage by Giovanni Montenero
Finis Jugoslaviae è una mostra fotografica curata da Massimo Premuda che presenta gli scatti di Giovanni Montenero, ma anche immagini e riprese di Massimo Cetin, Davorin Križmančič e Sebastiano Visintin, che documentano la cosiddetta “Guerra dei dieci giorni” nell’ex-Jugoslavia, conflitto svoltosi dal 27 giugno al 6 luglio 1991, conseguente alla proclamazione dell’indipendenza della Repubblica di Slovenia.
Giovanni Montenero, nato nel 1957 a Vicenza e cresciuto a Trieste, ha manifestato precocemente la propria vocazione al reportage fotografico facendone da ragazzo il suo gioco preferito, come “Fotografo di Topolino”, scherzosamente qualificato con tessera ufficiale. Ha partecipato in ruolo di punta ai movimenti studenteschi degli anni Settanta e ha coltivato la cultura visiva frequentando luoghi e tempi critici dei maestri dell’immagine, principalmente Gianni Berengo Gardin, del quale è stato sensibile allievo. Ha ricevuto riconoscimenti a livello internazionale, e nel 1983 una sua veduta di Trieste venne pubblicata a tutta pagina sulla copertina di «The New York Times Travel». Dal 1999 lavora per l’Agenzia Regione Cronache, come fotografo ufficiale della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia documentandone l’attività istituzionale. In passato ha lavorato per «Il Piccolo», «Primorski Dnevnik», «Trieste Oggi» e RAI FVG, e ha collaborato al «Corriere della Sera», «la Repubblica», «l’Unità», «La Gazzetta dello Sport», «L’Espresso», «Famiglia Cristiana» e «Panorama». Il reportage Finis Jugoslaviae risale alla sua prestazione di giornalista fotografo per il quotidiano «Trieste Oggi», che lo portò a vivere nell’immediato quegli eventi cruenti. Le foto in mostra sono immagini che documentano il bombardamento dell’aeroporto di Brnik, alle porte di Lubiana, l’operare dei cronisti internazionali nel vivo degli scontri, i presidi dei valichi di Pesek e Rabuiese, alle porte di Trieste, passati più volte di mano tra federali e sloveni, e infine i poliziotti e finanzieri italiani che seguivano i fatti ad armi puntate. Vi sono immagini dei momenti più significativi della cosiddetta “Guerra dei dieci giorni”, storia attualmente rimossa, a trent’anni da quegli straordinari eventi. Ma la mostra è anche documentazione della quotidianità nella
Finis Jugoslaviae is a photographic exhibition curated by Massimo Premuda that presents photographs by Giovanni Montenero, along with images and film footage by Massimo Cetin, Davorin Križmanič and Sebastiano Visintin, documenting the so-called “Ten Day War” in the former Yugoslavia between 27 June and 6 July 1991, following the proclamation of independence of the Republic of Slovenia.
Born in 1957 in Vicenza and raised in Trieste, Giovanni Montenero showed a vocation for photographic reportage at an early age, making it his favourite game as a boy, as a ‘Fotografo di Topolino’ (the Italian name for Mickey Mouse), jokingly qualified with an official card. He played a leading role in the student movements of the 1970s and cultivated his visual culture by frequenting places and times that were critical to the masters of photographs, principally Gianni Berengo Gardin, of whom he was an attentive pupil. He has established an international reputation and in 1983 one of his views of Trieste was published full-page on the cover of “The New York Times Travel” supplement. Since 1999 he has worked for the Agenzia Regione Cronache, as the official photographer of the Autonomous Region of Friuli Venezia Giulia, documenting its institutional activities. In the past he has worked for Italian magazines and dailies such as “Il Piccolo”, “Primorski Dnevnik”, “Trieste Oggi” and RAI FVG, and has collaborated with “Corriere della Sera”, “la Repubblica”, “l’Unità”, “La Gazzetta dello Sport”, “L’Espresso”, “Famiglia Cristiana” and “Panorama”. The Finis Jugoslaviae reportage dates back to his work as a journalist and photographer for the daily newspaper “Trieste Oggi”, which led him to experience those bloody events first hand. The photos in the exhibition document the bombing of Brnik airport on the outskirts of Ljubljana, the work of international reporters in the midst of the clashes, the garrisons at the Pesek and Rabuiese crossings just behind the city of Trieste, which changed hands several times between federal Yugoslav and Slovenian forces, and finally the Italian policemen and other forces who followed the events with guns at the ready. There are images of the most significant moments of the so-called ‘Ten-Day War’, a story that has now been largely

vita dei soldati e dei numerosi cittadini curiosi, con i carristi che incontrano gli abitanti di quei luoghi e li rassicurano, e gli ufficiali che leggono i quotidiani esteri per aggiornarsi sulle reazioni della politica internazionale.
forgotten only thirty years after those extraordinary events. But the exhibition is also a documentation of the everyday life of the soldiers and the many curious citizens, with the tank drivers meeting the inhabitants of those places and reassuring them, and the officers reading foreign newspapers to catch up on international political reactions.
@ DoubleRoom arti visive, Via Canova 9, Trieste doubleroomtrieste@gmail.com doubleroomtrieste.wordpress.com

REPERTORIO DEI PRODUTTORI
E DEI DISTRIBUTORI ESISTENTI
Index of Present Producers and Distributors
3/8
c/o ENFM
17Films 17produccionespa@gmail.com www.17films.cl
435 Films Kiew Ukraine tel. +380 67 3237515
A Atalanta Korytkova 34 1000 Ljubljana Slovenia www.aatalanta.si
Academy of Dramatic Art University of Zagreb (ADU) Trg Republike Hrvatske 5 10000 Zagreb Croatia matej.merlic@gmail.com www.adu.hr
Afterschool Lvovo 11-25 09313 Vilnius Lithuania tel. +370 61418571 klementina@aftschool.lt
Akcija Produkcija Višnjički venac 23 11000 Belgrade Serbia
Akson Studio
Ul. Piekna 44A 00672 Warsaw Poland www.aksonstudio.pl
All Media Company
Floor 2, Entrance 5, Bld. 16 12 Bolshoi Savvinsky lane 119435 Moscow Russia info@allmediacompany.ru allmediacompany.ru
Alter Ego Pictures
Ul. Chełmska 21 lok. 422 00724 Warsaw Poland tel. +48 22 8511115
Altertise tel. +381 6 46685982 www.altertise.com
Anna Sanders Films
8 rue Saint-Bon 75004 Paris France tel. +33 1 58309385 asf@annasandersfilms.com www.annasandersfilms.com
Antidote Sales 131/1-56 Prospect Mira 129226 Moscow Russia tel. +7 926 2146225 festivals@antidote-sales.biz www.antidote-sales.biz
Apple Film Production Warschau Poland tel. +48 22 8518440 www.applefilm.pl
Arena
Mati 1, h.10, no. 21 10000 Pristina Kosovo tel. +383 4 5587900
Artisan Producteur 10 rue du Colisée 75008 Paris France tel. +33 1 42678544 www.artisanproducteur.com
A.S.A.P. Films 4 rue de Saintonge 75003 Paris France asapfilms.wordpress.com
Atomica
Av. Américo Vespucio Norte 2989 Vitacura Santiago de Chile Chile tel. +56 22 8967000 www.grupoatomica.com
autlook filmsales Spittelberggasse 3/14 1070 Vienna Austria
tel. +43 670 2087881 welcome@autlookfilms.com www.autlookfilms.com
Best Friend Forever Varkensmarkt 23 1000 Brussels Belgium www.bestfriendforever.be
Bionaut
Dělnická 47 170 00 Praha 7 Czech Rep. info@bionaut.cz www.bionaut.cz
Blue Swan Entertainment Via Larga 8 20122 Milan Italy
tel. +39 02 84259010
Bonobostudio Veliki dol 53 10000 Zagreb
Croatia
tel. +385 91 5677270 info@bonobostudio.hr www.bonobostudio.hr
Boris Dobrovolskij Chasovaja 25-32 125315 Moscow Russia b.dobrovolskiy@gmail.com
CAT&Docs 18 rue Quincampoix 75004 Paris France tel. +33 1 44617748 info@catndocs.com www.catndocs.com
Coccinelle Film Sales tel. +39 338 8158862 info@coccinellefilm.com www.coccinellefilm.com
Danish Documentary Production www.danishdocumentary.com
Deutsche Film- und Fernsehakademie Berlin (DFFB) Potsdamer Str. 2 10785 Berlin
Germany tel. +49 30 25759153 www.dffb.de
Dinamo Via Nizza 92 00198 Rome Italy tel. +39 335 1000575
Elenfant Distribution Via De’ Coltelli 5 40124 Bologna Italy elenfantdistribution@gmail.com
ENFM
Edukativno-Naučna Filmska Mreža Spoljnostarčevačka 38 26000 Pančevo Serbia lenka.angelovski@gmail.com
Ethnofund
Novatorov 36/3-171 119421 Moscow Russia tel. +7 916 6740654 ethnofund.film@gmail.com www.ethnofund.com
Fandango Sales tel. +39 06 85218155 sales@fandango.it www.fandango.it
Faruk Lončarević
Džidžikovac 15 Sarajevo Bosnia & Herzegovina faruklon@hotmail.com
Feeling Reality c/o Ethnofund
Filmakademie Wien
Anton-von-Webern-Platz 1 1030 Vienna Austria filmakademie@mdw.ac.at www.filmakademie.wien
Film House Baš Čelik Gospodar Jevremova 35 11000 Belgrade Serbia tel. +381 11 3034441 www.bascelik.net
Filmlab
40 Argentina Street 011754 Bucharest Romania anda.iulia.ionescu@gmail.com
Films2C www.films2c.com
Films Transit International 21 Place Epernay Lorraine Québec Canada J6Z 4K9 www.filmtransit.com
First Hand Films
Neunbrunnenstraße 50 8050 Zürich Switzerland tel. +41 44 3122060 www.firsthandfilms.com
First Picture
320 rue Saint-Honoré 75001 Paris France ilan@firstpicture.fr
Hanna Polak Films hannapolakfilm@gmail.com www.somethingbetter tocomethemovie.com
HBO Europe www.hbo-europe.com
Heretic
52 Tzavella street 15451 Athens Greece info@heretic.gr www.heretic.gr
Heretic Outreach
3-5 Anaksagora street 10552 Athens Greece outreach@heretic.gr www.heretic.gr
Hypermarket Film
Křemencova 178/10 11000 Praha 1 - Nové Město Czech Republic tel. +420 603 180312
Indeks Film Studio PWSFTviT ul. Targowa 61-63 90323 Łódź Poland tel. +48 515 123369 office@studioindeks.pl www.studioindeks.pl
Istituto Luce Cinecittà via Tuscolana 1055 00173 Rome Italy www.cinecitta.com
Kaos
Bartolići 33 10000 Zagreb Croatia tel. +385 1 4444333 www.kaos.hr
Kazimir
The Association for the Promotion of Culture, Art and Audiovisual Production Zagrebačka 3 21000 Split Croatia ivanpericfilm@gmail.com www.kazimir.hr
KFF Sales & Promotion
Basztowa 15/8a 31143 Krakow Poland tel. +48 1 22946945 www.kff.com.pl
Kijora Film
J.Dabrowskiego 18/15 02571 Warsaw Poland tel. +48 6 09421497 kijora@gmail.com
Kinghouse michal@king-house.pl
KinoElektron
56 rue du Faubourg Poissonnière 75010 Paris France tel. +33 1 48245134 www.kinoelektron.fr
Komplizen Film
tel. +49 30 78893340 www.komplizenfilm.de
Kreativni sindikat
Martićeva 33b 10000 Zagreb Croatia tel. +385 98 1662006 kreativni.sindikat@gmail.com www.kreativnisindikat.org
Latido Films
Calle de San Bernardo 20 28015 Madrid Spain tel. +34 91 5488877 www.latidofilms.com
Lava Films tel. +48 782 668 551 lava@lavafilms.pl www.lavafilms.pl
Layla Film 1387 Sok. No.6/6 07100 Antalya Turkey tel. +90 5 327937021 info@laylafilm.com www.laylafilm.com
Leitmotiv Production
3 rue des Frères Dalloz 87000 Limoges France contactleitmotivprod@gmail.com www.leitmotivprod.com
Lemonade Films
Zieglergasse 84 1070 Vienna Austria info@refreshingfilms.com www.refreshingfilms.com
Lightdox
Chemin de Chenalettaz 89 1807 Blonay Switzerland tel. +41 78 6370444 www.lightdox.com
Long Shot Films
Gr. Xenopoulou 4 54645 Thessaloniki Greece tel. +30 697 4012530 longshotf@gmail.com
Lorenzo Quagliozzi c/o Elenfant Distribution
LUXBOX
6 rue Jean-Pierre Timbaud 75011 Paris
France tel. + 33 1 71379934 www.luxboxfilms.com
Macaia Film
Via Andrea Doria 33 18100 Imperia
Italy
tel. +39 0183 880770 www.macaiafilm.com
Mandragora
Strada Gheorghe Brătianu 4 011413 Bucharest 1 Romania tel. +40 21 2220558 www.mandragora.ro
Manifest Film
28 D. Tacu Str. Bucharest
Romania tel. +40 7 49100958
Marmot Film c/o All Media Company
Massimiliano De Serio
Via Graziadio Ascoli 7 10144 Torino Italy massimilianodeserio@gmail.com
Meander Film c/o ENFM
Media Move biuro@mediamove.pl www.mediamove.pl
Melodium c/o Artisan Producteur
Meproducodasolo
Via Ombrone 14 00198 Rome Italy coelli79@yahoo.it
microFilm tel. +40 212524867 microfilm.romania@gmail.com
Moonmakers
Kauno g. 30 A-1 03229 Vilnius
Lithuania tel. +370 6 5901278 info@moonmakers.lt www.moonmakers.lt
Národní filmový archiv
Malešická 12 13000 Prague Czech Republic www.nfa.cz
Natalija Končalovskaja c/o
Valeria Motorueva valeria@eastwood.agency
Neue Mediopolis Filmproduktion
Thomasiusstraße 21 04109 Leipzig Germany leipzig.office@mediopolis-online.de www.neue-mediopolis.de
New Europe Film Sales
Puławska 152/5 02670 Warsaw Poland festivals@neweuropefilmsales.com www.neweuropefilmsales.com
Nova Film
Kneginje Ljubice 6 Belgrade Serbia tel. +381 63 303306 paskaljevic@gmail.com
Office of Film Architecture 17 Irakli Abashidze street #18 0179 Tbilisi Georgia academia@gmail.com
Otter Films
Ul. Puławska 61 pok. 506 02595 Warsaw Poland info@otterfilms.pl www.otterfilms.pl
Pascale Ramonda 91 rue de Ménilmontant 75020 Paris France pascale@pascaleramonda.com www.pascaleramonda.com
Pavel Cuzuioc Filmproduktion Kohlgasse 9/13 1050 Vienna Austria www.pavelcuzuioc.com
Picture Tree International tel. +49 30 42082480 pti@picturetree-international.com www.picturetree-international.com
Pluto Film Schliemannstr. 5 10437 Berlin Germany tel. +49 30 21918220 info@plutofilm.de plutofilm.de
Pro Film
43 Buzludza Str. ap.6 1463 Sofia Bulgaria tel. +359 887 250323
Propeler Film Ulica Grada Vukovara 35a 10000 Zagreb Croatia info@propelerfilm.com www.propelerfilm.com
Pulsar Content sales@pulsarcontent.com www.pulsarcontent.com
Qoomoon
Via Regione Siciliana 5 92100 Agrigento Italy tel. +39 339 4119029
Reason8 Films 19-21 Crawford St. #482 London W1H 1PQ UK info@reason8films.com www.reason8films.com
REZZAMASTRELLA www.rezzamastrella.com
Rise and Shine
Schlesische str. 29/30 10997 Berlin Germany tel. +49 30 47372980 info@riseandshine-berlin.de www.riseandshine-berlin.de
Rova Film
51 Str Delea Veche Nr 51 BI 46 Ap 14 Bucharest Romania office@rovafilm.ro www.rovafilm.ro
Saga Film 8 Dimitrie Racoviță St. Bucharest Romania www.sagafilm.ro
SaGA Production Sarajevo www.sagafilm.com
Saxonia Entertainment Altenburger Straße 9 04275 Leipzig Germany tel. +49 0341 35004100
Sayonara Film Via De’ Coltelli 5 40124 Bologna Italy sayonarafilm16@gmail.com www.sayonarafilm.com
SCCA/ Pro.Ba
Nedžada Mušića 4 71000 Sarajevo Bosnia & Herzegovina tel. +387 33 665304 office@pro.ba www.pro.ba
Scheme Pictures c/o Meproducodasolo
Servia Film
Vojvode Radomira Putnika 16 9210 Bor Serbia tel. +381 64 6150953 info@serviafilm.rs
Sever & Sever Trubarjeva 21a 1000 Ljubljana Slovenia www.seversever.com
Shellac Films sales@shellacfilms.com www.shellacfilms.com
Studija Kinema Grybautojų g. 30 10103 Vilnius Lithuania en.kinema.lt
Syndicado Film Sales 121 Beaconsfield Ave. M6J 3J5 Toronto Canada aleksandar@syndicado.com syndicadofs.com
Tamtam Film Behringstraße 16a 22765 Hamburg Germany mail@tamtamfilm.com www.tamtamfilm.com
Taskovski Films 1st floor Healthaid House Marlborough Hill HA11UD Harrow UK www.taskovskifilms.com
Taurunum film c/o ENFM
TF1 International festival@tf1.fr
The Match Factory Domstrasse 60 50668 Cologne Germany tel. +49 221 5397090 info@matchfactory.de www.the-match-factory.com
Tiny Distribution tinydistribution.shorts@gmail.com
Tomcat tojakocur@gmail.com
Travelling festival@travellingdistribution.com www.travellingdistribution.com
Ubulibri Via Amerigo Vespucci 24 00153 Rome Italy tel. +39 06 69317694 segreteria@ubulibri.it www.ubulibri.it
Ucqar Film ucqarfilm@gmail.com www.ucqarfilm.com
Varicoloured Sepapaja tn 6 15551 Tallinn Estonia info@varicoloured.eu www.varicoloured.eu
Vega Film production@vegafilm.ru www.vegafilm.ru
Vertigo Metelkova 6 1000 Ljubljana Slovenia tel. +386 1 4397080 info@vertigo.si www.vertigo.si
Wajda Studio www.wajdastudio.pl
WFDiF
Ul. Chełmska 21 00724 Warsaw Poland festiwale@wfdif.com www.wfdif.pl
Wholewave Kondyli 53 Trikala 42132 Thessaly Greece tel. +30 6972102102
Wide Management 17 rue Cadet 75009 Paris France tel. +33 1 53950464 festivals@widemanagement.com www.widemanagement.com
Wild Bunch International 65 rue de Dunkerque 75009 Paris France www.wildbunch.biz
Zen Movie distribuzione.zenmovie@gmail.com www.zenmovie.it
Zero One film
Lehrter Strasse 57 10557 Berlin Germany tel. + 49 30 3906630 www.zeroone.de
Zillion Film zillionfilm@gmail.com zillionfilm.com
Žilnik Produkcija i Distribucija Ledinacki put 38 Sremska Kamenica Serbia www.zilnikzelimir.net
Zivago Film zivagofilm@gmail.com
INDICE FILM
Index of Films
Acasă, My Home
Antigona - Kako si upamo!
bir gün
Beynimdəki mismarlar
Bucureştiul văzut de sus
C’erano tre fratelli
Chat caméléon, Le
Cirkus rdečega maka
Córki dancingu
Dalej jest dzień
Sarajevo (Čovjek-Bog-Monstrum)
kodotu koer
Država mrtvih
INDICE REGISTI
Index of Directors
Angelopoulos Theo 128
Anil Özgür 99
Ansorge Ernest 151
Atamanov Lev 154
Aznavour Charles 112
Babbo Daniele 105
Baglanea Iris 95
Bareiša Laurynas 92
Barić Dalibor 113
Barış Mümin 93
Bartas Šarūnas 50
Baydarov Hilal 62, 81
Bogoljubov Dmitrij 89
Brešan Vinko 132
Catena Beniamino 107
Cavandoli Osvaldo 152
Ciorniciuc Radu 80
CRIC 98
Crişan Marian 30
Cuzuioc Pavel 86
Cvijanović Eva 143
Dăscălescu Andrei 88
de Gleria Mile 146
De Muro Clemente 98
Dęmbiński Lucjan 149
di Domenico Marc 112
Dobrila Saša 146
Dobrovolskij Boris 98
Domalewski Piotr 40
Donchev Zlatolin 103
Đorđević Marko 42
Etemadi Siamak 46
Gennari Marta 153
Gianini Giulio 151, 152
Horváth Botka Áron
Hristov Ivaylo
Hrovatin Dušan
Ignatenko Marija
Jadowska Anna 118
Jovanović Gorana 93
Jude Radu 74
Karhánková Kateřina 142
Karpas Jan 149
Kocur Damian 94
Kolar Boris 149
Končalovskaja Natalija 97
Kotowski Jerzy 150
Kulumbegashvili Dea
Kusturica Emir
Golubović Srdan 44 Hedinger Nils
Lončarević Faruk
Emanuele
Milos
Maksimović Jelena
Mardegan Davide
Martinelli Giulia
Mastnak Grega
Mastrella Flavia
Covers: concept by a

