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UNA RAPPRESENTANZA PIÙ AMPIA PER IL SETTORE


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A fine gennaio si è riunito il nuovo Comitato Centrale dell’Albo, con una compagine più allargata per quanto riguarda le associazioni: da dieci sono diventate quindici. Intervista con il presidente Enrico Finocchi che racconta i progetti in corso
Il 24 gennaio si è tenuta la prima riunione del nuovo Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori, ricostituito con un recente decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il nuovo Comitato, che resterà in carica per i prossimi tre anni, continuerà a portare avanti le iniziative già intraprese nei mesi scorsi, dalla regolarità delle imprese alla formazione, alla sicurezza, come spiega il presidente Enrico Finocchi. “L’obiettivo è quello di dare continuità all’operato svolto, procedendo sulla strada intrapresa. Ad esempio, vorrei proseguire sulla via della transizione ecologica, dando i contributi per i pedaggi autostradali ai veicoli meno inquinanti. E lo stesso vale per gli altri must del Comitato: interventi sulla sicurezza, anche insieme alla Polizia Stradale, aree di sosta, qualità e regolarità”.

Perché è stata necessaria una ricostituzione del Comitato Centrale dell’Albo? un al compagine

Il Comitato era stato ricostituito a fine 2021 a seguito di una modifica normativa che aveva inciso sulla rappresentanza delle associazioni dell’autotrasporto. C’è stato però un ricorso al Tar e il Tribunale Amministrativo ha ritenuto che si dovesse concludere un procedimento già avviato in base alla precedente normativa. Abbiamo quindi ripreso quel procedimento e siamo ripartiti con un nuovo Comitato, che ha una compagine allargata per quanto riguarda le
Enrico Finocchi associazioni. Se prima erano 10, adesso, infatti, sono diventate 15. Può sembrare un numero eccessivo per rappresentare l’autotrasporto ma ricordiamoci che ci sono 100mila imprese molto diverse tra loro, dai piccoli artigiani ai padroncini, alle grandi imprese di logistica. Quindi io credo che questa rappresentanza così importante, insieme ai Ministeri interessati e ai componenti del Ministero dei Trasporti, sia un punto di forza, in grado di rappresentare ogni esigenza.
Un tema su cui state lavorando da diverso tempo è quello della regolarità. Come sta procedendo?
Nell’ultimo anno abbiamo verificato oltre 30mila imprese, controllando il numero dei veicoli, la congruità dei veicoli con i conducenti, la regolarità per quanto riguarda la professione, l’idoneità finanziaria e professionale. Sono state rilevate molte irregolarità, ma devo dire che quasi duemila imprese le hanno sanate. In questi giorni stiamo inviando a tutti gli uffici periferici della Motorizzazione, che hanno la tenuta degli albi provinciali, le bozze di provvedimento da adottare nei confronti delle imprese non in regola. Abbiamo quindi predisposto l’avvio del procedimento per cancellare circa 8.000 imprese. Poi scriveremo agli organi di controllo se troviamo altre irregolarità, tipo quelle contributive per i dipendenti e così via. Continueremo in questo modo per tutto l’anno e probabilmente faremo altri controlli l’anno prossimo.
Un altro tema caldo è quello delle aree di sosta. In Italia, ma anche in Europa, mancano delle aree di sosta sicure e protette, basate su standard armonizzati a livello Ue, che assicurino agli autotrasportatori sicurezza e comfort. Come ha deciso di intervenire l’Albo?
La parola chiave è proprio sicurezza, ma ci sono altre parole importanti se parliamo di aree di sosta: competitività, sostenibilità ambientale, attrattività del settore. In Italia c’è carenza di aree di sosta sicure e protette soprattutto nel Sud. Negli scorsi mesi il Comitato Centrale ha commissionato uno studio di sviluppo strategico finalizzato ad avviare un progetto di co-finanziamento (vedi art. a pag. 10-15 NdR). Lo studio ha individuato le aree della Calabria, della Basilicata, del Sud della Campania, il Lazio, la direttrice
Lazio-Umbria e anche la Liguria come luoghi in cui ci sono particolari criticità. Adesso stiamo elaborando il bando insieme a Sogesid, una società in house del Ministero.
Tra i compiti che l’Albo porta avanti c’è anche quello del rimborso pedaggi, ovvero gli sconti che spettano alle imprese e che sono parametrati rispetto alle classi ambientali dei veicoli. Ci saranno novità per il rimborso 2022?







L’anno scorso abbiamo erogato circa 180 milioni di euro, quest’anno ne abbiamo già più di 140-145 milioni. È chiaro che si tratta di un intervento importante anche per la sicurezza, perché viaggiare su autostrada per i veicoli pesanti è molto più sicuro che viaggiare su altre strade statali. L’idea è quella di cercare di premiare sempre più chi opera con veicoli ecologici.
Una problematica molto sentita dall’autotrasporto è quella della carenza degli autisti. Cosa sta facendo l’Albo per contrastare questo gap?
Su questo ci sarebbe tanto da fare. Intanto, abbiamo messo in atto una collaborazione con il Ministero dell’Istruzione con il quale abbiamo elaborato e predisposto un bando rivolto agli studenti dei CPIA, i Centri Professionali d’Istruzione per gli Adulti, ovvero studenti che hanno già la patente e possono prendere la certificazione di qualità e la patente superiore con un contributo, una borsa di studio che è proprio data dal Comitato Centrale. Spero questo possa rapidamente dare una soluzione per alcune migliaia di autisti.
L’Albo si occupa anche di comunicazione: quali sono i progetti in questo campo?
Grazie a un’indagine svolta nei mesi scorsi abbiamo visto che il grande pubblico ha una percezione negativa dell’autotrasporto. Per questo vorrei lanciare quest’anno una campagna di comunicazione volta a far capire quanto sia utile l’autotrasporto e quanto possa essere interessante il settore anche per le nuove generazioni. L’idea è anche di iniziare a comunicare attraverso i social, rilanciando gli spot prodotti e informando su tutto ciò che si sta facendo per il settore.
