Rivista dell'Automobile Club Svizzero

AUTO

N° 5/2020

Rivista dell'Automobile Club Svizzero

Il progetto d’ampliamento spiegato dall’USTRA

Idrogeno

Guida invernale

LA LUGANO-MENDRISIO SARÀ UN’AUTOSTRADA “DINAMICA”

SVIZZERA PIONIERA NELLA PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE

COME AFFRONTARE LA STAGIONE SENZA RISCHI

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SOMMARIO

L’INTERVISTA 04 Lugano-Mendrisio, ecco l’autostrada che verrà TECNICA 07 Idrogeno verde sulle nostre strade?

In Svizzera siamo pionieri

IL CLUB 10 Lüthi: la fame di vittoria c’è sempre

AUTO

N° 5/2020

Rivista dell'Automobile Club Svizzero

Numero 5 dicembre 2020

L’INTERVISTA EDITORIALE

Prossimo numero febbraio/marzo 2021 In copertina Autostrada A2 Bissone

Il progetto d’ampliamento spiegato dall’USTRA

Idrogeno

Guida invernale

LA LUGANO-MENDRISIO SARÀ UN’AUTOSTRADA “DINAMICA”

SVIZZERA PIONIERA NELLA PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE

COME AFFRONTARE LA STAGIONE SENZA RISCHI

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Pagina 18

22 Telepass europeo 23 I nostri piloti nei libri più belli 26 Agevolazioni per i Soci SICUREZZA STRADALE 11 E-bike sotto i 14 anni? Troppo rischioso TEST AUTO 13 Kia Sorento Scende in campo il nuovo corso 15 BMW M440i xDrive Per guidare e per viaggiare ATTUALITÀ 16 Cantonale del Ceneri, in estate al via i lavori 17 Dal 2022 la vignetta elettronica L’ESPERTO RISPONDE 18 Stagione invernale, la prudenza alla guida non è mai troppa TRIBUNA GIURIDICA 20 Distrazioni al volante: le conseguenze legali possono essere importanti SPORT 21 Jacoma, Daldini, Maspoli e Menchini AUTO D’EPOCA 24 Ford Taunus 17M P3: con quell’espressione un po’ così VIAGGI 29 Airolo-Pescüm: magia tra le montagne THE SHOP 30 Per i tuoi viaggi e la tua sicurezza Rivista ufficiale dell’Automobile Club Svizzero, sezione Ticino in collaborazione con

Un anno all’insegna della creatività e della flessibilità Riferendomi al 2020, mi sembra molto appropriata una citazione di John F. Kennedy: “In cinese, la parola crisi è composta da due caratteri: uno significa pericolo, l’altro opportunità”. È proprio sul secondo concetto che vorrei soffermarmi perché questa pandemia, in tutta la sua drammaticità, ha avuto anche dei risvolti non propriamente negativi. Ad esempio, ha riaffermato il ruolo delle automobili, in tempi nei quali mantenere le distanze è imperativo, e ricordato quanto il trasporto privato motorizzato sia indispensabile per l’approvvigionamento del nostro Paese. Il bisogno di mobilità individuale è sentito come non mai e questo, per il mandato che il nostro Club ricopre, è positivo. ® La crisi, ha anche imposto una modifica e un miglioramento dei processi aziendali. Noi, sotto questo profilo, non ci siamo fatti cogliere impreparati; ci siamo adattati in brevissimo tempo alle esigenze scandite dalle norme Covid 19, sia per ciò che concerne il soccorso stradale sia per quanto riguarda il servizio alla clientela e l’organizzazione del lavoro, dando un forte impulso al processo di digitalizzazione già in atto. La nuova piattaforma internet www.acs.ch ne è una brillante testimonianza. ® Infine, abbiamo dovuto dimostrare creatività e flessibilità nello svolgimento delle assemblee (alcune proposte con formule completamente rivoluzionate) e nel settore degli eventi, soprattutto sportivi. Molti appuntamenti tradizionali non hanno potuto svolgersi nel quadro previsto o hanno dovuto essere cancellati. Il Club ha saputo reagire, proponendo alternative come l’ACS Challenge, una gara virtuale di Formula 1 su simulatori all’avanguardia. ® A voi, cari soci, vorrei esprimere i miei più sinceri ringraziamenti per la vostra lealtà e fiducia. Vi auguro, inoltre, delle serene vacanze di Natale e un Nuovo Anno in salute e felicità.

Cordialmente Thomas Hurter Presidente centrale dell’ACS

Impressum Direzione sezione Ticino via Trevani 5 - CP 564 - 6601 Locarno Tel. 091 751 46 71 - Fax 091 751 80 68 www.acs.ch - locarno@acsti.ch Organico Presidente: Giacomo Garzoli, Maggia Vice presidente: Simone Gianini, Bellinzona Membri di comitato: Fernando Quadri, Vaglio Elvezio Codoni, Chiasso Alex Farinelli, Comano Sabrina Gendotti, Massagno Raide Bassi, Lugano-Cadro Direttore: Gianmarco Balemi, Tenero

Redazione e coordinamento Elias Bertini / elias.bertini@acsti.ch Stampa: Tipografia Stazione SA via Orelli 29, CP 563, 6600 Locarno Tel. 091 756 01 20 - Fax 091 752 10 26 www.editore.ch - info@editore.ch Progetto grafico e impaginazione Giuseppe Gruosso Tipografia Stazione SA, Locarno Fotografie Archivio ACS, Elias Bertini

Auto Appare 6 volte l’anno e l’abbonamento è compreso nella tassa di socio ACS INSERZIONI PUBBLICITARIE ALBEN media & communication sagl Casella postale 1016 CH-6850 Mendrisio (Switzerland) mobile +41 76 594 00 07 e-mail info@alben-mediacom.ch

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L’INTERVISTA

L’opera svelata da Francesco Caggia, capo settore presso l’USTRA di Bellinzona

Lugano-Mendrisio: ecco l’autostrada che verrà

Il potenziamento e la riorganizzazione dell’autostrada A2 tra Lugano e Mendrisio (“PoLuMe”) si tradurranno in un cantiere epocale. Molti residenti l’attendono da tempo per lenire una situazione legata al traffico che si è molto deteriorata negli ultimi decenni. Andiamo a svelarne le coordinate con Francesco Caggia, capo del settore Projektmanagement Sud della Filiale USTRA di Bellinzona.

attuali, oltre agli interventi d’accompagnamento e di compenso ambientale.

In sostanza, si tratta d’aggiungere all’autostrada una terza corsia dinamica tra Lugano Nord e Mendrisio riordinando, al contempo, gli allacciamenti alla rete locale. L’obiettivo è superare i problemi di capacità durante le ore di punta, passando da 2’640 a 4’700 veicoli l’ora. Qual è il concetto alla base di ciò che definite dinamico? ® Nelle ore di punta del mattino e della sera, le corsie di marcia verranno estese anche a quella d’emergenza, già esistente nei tratti a cielo aperto, così da permettere un adeguamento temporaneo della capacità alla reale richiesta senza ampliare fisicamente l’infrastruttura. Durante questi intervalli, la velocità di transito verrà ridotta a 80 km/h per compensare la mancanza della corsia d’emergenza.

Si tratta di una soluzione che l’USTRA ha già adottato con successo in alcuni agglomerati urbani (ad esempio nei pressi di Losanna) per fluidificare la circolazione, aumentare la sicurezza e ridurre l’inquinamento atmosferico.

Trovato il consenso politico su alcuni punti ancora aperti, si può finalmente guardare avanti. Quali saranno le prossime scadenze? ® Attualmente il Progetto generale, che ha una funzione relativa alla pianificazione e che stabilisce i principi direttori dell’opera, è stato consegnato al Cantone affinché esprima il suo preavviso e lo trasmetta in consultazione ai Comuni coinvolti. Seguirà l’esame da parte degli Uffici nazionali competenti e, infine, il via libera del Consiglio federale (che potrebbe giungere durante il primo trimestre del 2022.) Nella fase successiva, verrà elaborato e pubblicato il Progetto esecutivo, che equivale alla domanda di costruzione e che sarà approvato dal Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni DATEC.

E in galleria? ® Sul tracciato ne esistono tre che non dispongono della carreggiata d’emergenza. Occorrerà crearla, con conseguenti importanti lavori in sotterranea.

Quale sarà l’investimento complessivo? ® È stimato in circa 1,8 miliardi di franchi. Un importo che comprende sia le nuove infrastrutture sia i costi d’adeguamento e manutenzione di quelle

Spostare il traffico non significa eliminarlo… ® È essenziale chiarire che l’aumento dei veicoli in autostrada corrisponderà a una loro riduzione sulla rete cantonale, oggi utilizzata quale per-

corso alternativo. Inoltre, levando il problema dell’accumulo di code, i numeri massimi da voi citati rappresenteranno solo un picco momentaneo poiché la durata della fase di punta si abbrevierà rispetto a oggi.

Quali saranno le misure accompagnatorie? ® I tracciati delle nuove opere saranno per la massima parte in galleria e non genereranno quindi alcun, ulteriore, impatto. In merito al rumore, è tuttavia prevista una serie di soluzioni atte alla protezione, dalle barriere all’asfalto fonoassorbenti, che permetterà di rispettare i limiti della relativa ordinanza. ® Dal punto di vista paesaggistico, gli interventi sono stati ottimizzati col supporto di consulenti urbanistici e architettonici, garantendo così numerosi benefici in tutti i comparti attraversati. ® È necessario comunque considerare che il fatto di ricondurre in autostrada il traffico, altrimenti in cerca di vie alternative, rappresenta di per sé un miglioramento sia per la viabilità sia per la qualità di vita e l’ambiente. Le misure accompagnatorie risulteranno più efficaci perché coinvolgeranno una percentuale maggiore dei veicoli in un ambito più circoscritto. Tutto ciò sarà particolarmente tangibile lungo la tratta Bissone-Maroggia.

Quale sarà l’influsso sui Comuni interessati? Si conta sul fatto che le cantonali, oltre alla circonvallazione di Maroggia, vedano una significativa riduzione dei volumi di traffico? ® Questo progetto comporterà diversi vantag-

L’INTERVISTA

gi concreti per la popolazione residente.

Grazie all’incremento della capacità relativa all’asse autostradale durante le ore di punta, sarà possibile ridurre il traffico che oggi usufruisce impropriamente della cantonale. La riorganizzazione degli svincoli consentirà inoltre di diminuire i chilometri percorsi. ® Un nuovo svincolo nel comparto del Pian Scairolo migliorerà la mobilità su tutti i livelli, sgravando inoltre lo svincolo di Lugano Sud. Il nuovo collegamento cantonale tra Melide e Grancia renderà più vicine queste località e favorirà lo sviluppo e l’interconnessione dei trasporti pubblici presso la stazione di Melide. ® Bissone e Maroggia potranno inoltre beneficiare di una completa circonvallazione degli abitati grazie al recupero di una carreggiata dell’autostrada esistente. Le nuove entrate/uscite e le misure di accompagnamento puntano a favorire lo sviluppo di nodi intermodali con la ferrovia e la navigazione lacustre pubblica e privata a Melide e a Melano.

Mobilità lenta: anche questo scenario è stato contemplato? ® Il potenziamento dell’A2 è stato sviluppato anche per ottimizzare l’intermodalità tra i diversi sistemi di trasporto. Affinché l’adeguamento dell’infrastruttura autostradale consegua i suoi obiettivi, è importante favorire anche tutti gli altri sistemi di mobilità, inclusa quella ciclabile e pedonale. A questo scopo, sul Pian Scairolo sarà realizzata una passerella sull’autostrada che collegherà il nucleo di Grancia al percorso previsto lungo la Roggia Scairolo e nel basso Ceresio. Tra il Ponte diga e Melano, inoltre, l’attuale tracciato della cantonale potrà essere riconvertito e proseguire sino a Capolago attraverso la riva lacustre che sarà ricostruita dal Cantone grazie al materiale di scavo proveniente dalle nuove gallerie (per tutelare l’ambiente e la popolazione, il suo trasporto avverrà soprattutto via lago, su nastro trasportatore e, solo in misura minore, su gomma). ® Grazie a questi interventi, unitamente ad altri progetti

già in corso da parte delle autorità locali, sarà possibile creare un percorso ciclabile completo da Mendrisio sino a Lugano.

Quanto, prevedete, possa durare il cantiere? ® Per la realizzazione completa delle opere si stima una decina d’anni, ma esse verranno messe progressivamente in esercizio, così da avere dei benefici già nel corso dello svolgimento dei lavori.

Le modifiche previste nel progetto POLUME Il limite nord del Progetto generale si situa presso Viglio (Collina d’Oro) e la Galleria di Gentilino. Le due canne di quest’ultima verranno ampliate a 3 corsie e verrà costruita una nuova canna a 2 corsie che servirà per l’accesso in autostrada da Lugano Nord verso nord, rendendo notevolmente più sicuro l’entrata in autostrada.

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L’INTERVISTA

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Procedendo verso sud, si arriva al comparto di Grancia, dove è prevista la realizzazione di: un nuovo semisvincolo autostradale con entrata in direzione sud e uscita in direzione nord; una nuova canna a due corsie della galleria Melide-Grancia, che verrà inizialmente utilizzata per deviare il traffico autostradale durante i lavori di ampliamento delle due canne attuali e per essere poi riconvertita a strada cantonale per il traffico locale fra Melide e Grancia; l’aggiunta della corsia d’emergenza alle gallerie esistenti, da dedicare a corsia di marcia durante le ore di punta (“Pannenstreifumnutzung” PUN); una nuova uscita autostradale in direzione sud per Melide, attraverso la nuova galleria cantonale; una nuova passerella pedonale che collegherà l’abitato di Grancia con la strada cantonale e la Roggia Scairolo.

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MELIDE

Si giunge così al comparto di Melide, dove è previsto: l’adeguamento della rampa d’uscita esistente (raccordo alla strada cantonale) e una parziale nuova semi-copertura la cessione al Comune dell’imbarco di cantiere per un futuro utilizzo quale porto turistico; la creazione dei presupposti per uno scambio intermodale (strada, ferrovia, navigazione) presso la stazione FFS;

Spostandosi ancora a sud, si giunge al comparto di Bissone, dove si realizzerà:  una nuova galleria autostradale (Bissone-Maroggia) a due canne e tre corsie per implementare la PUN;  la parziale demolizione dell’attuale tracciato autostradale e la sua trasformazione in strada cantonale;  la riqualifica della strada cantonale lungo la litoranea (mobilità lenta);

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GRANCIA

Infine il comparto di MaroggiaMelano, dove si prevede di: demolire e trasformare parzialmente in strada cantonale l’attuale tracciato autostradale sino alla Valmara; costruire un nuovo semisvincolo tra Maroggia e Melano (uscita in direzione sud e entrata/uscita in direzione nord); valorizzare la zona della riva a lago fra Melano e Capolago, mediante la messa a disposizione del materiale di scavo; riqualificare la zona Tannini e i campeggi, con cessione finale del porto di cantiere al Comune quale porto turistico.

BISSONE

TECNICA

Intervista a Jörg Ackermann, presidente dell’Associazione per la promozione della mobilità H2 Svizzera

Idrogeno verde sulle nostre strade?

Siamo pionieri La Svizzera punta a essere un paese pioniere nel campo dell’idrogeno come forma alternativa di propulsione, soprattutto per quanto riguarda lo sviluppo della rete di rifornimento. Se, da un lato, la tecnologia legata ai motori sta dando risultati incoraggianti in ogni sua declinazione, non è ancora chiaro quale sia il bilancio energetico complessivo.

Questo riguarda anche la distribuzione e lo stoccaggio. Ne abbiamo parlato con Jörg Ackermann, presidente dell’Associazione per la promozione della mobilità H2 Svizzera.

Di che cosa si occupa l’ente di cui lei è a capo? ® Il mandato che ci siamo assunti è quello di coordinare i nostri partner e membri affinché siano stimolati a sviluppare l’elettromobilità pulita a idrogeno sul territorio nazionale.

Poiché ci riferiamo esclusivamente a energie rinnovabili e in eccesso, poniamo più che altro l’accento sul ciclo di produzione, che deve essere il più possibile privo di CO2. In Svizzera, esperti, aziende, istituti di ricerca e altri attori interessati, collaborano nell’ambito di una costellazione unica al mondo allo scopo di creare un ecosistema completo imperniato su questa forma d’energia; dalla sua estrazione alla distribuzione e all’impiego.

Come viene organizzato il trasporto dell’idrogeno oggigiorno? Qual è il peso ecologico? ® Per garantire il massimo rispetto dell’ambiente, ci basiamo sulla produzione locale e utilizziamo un sistema di container intercambiabili che consente una consegna efficiente e flessibile.

La via migliore, è indicato da più parti, sembrerebbe però essere la costru-

zione di condotte o la riconversione d’alcuni gasdotti. Si tratta, tuttavia, d’investimenti e cantieri su larga scala, non ipotizzabili a breve termine… ® Sono soluzioni plausibili che, già oggi, dimostrano il potenziale di crescita per quanto concerne l’approvvigionamento d’idrogeno verde, dal quale, insieme a molti esperti, pensiamo non si possa prescindere in alcun modo per una reale svolta energetica. In ultima analisi, si tratterà d’interrogarsi sul valore che noi, e la società in generale, vogliamo attribuire alla mobilità pulita.

A tutt’oggi, il 96% dell’idrogeno mondiale è etichettato come grigio e proviene da fonti fossili, con un notevole impatto in termini di anidride carbonica. Da noi, la strategia punta al rinnovabile quale catalizzatore energetico per l’estrazione dall’acqua tramite elettrolisi. Quali

sono le potenzialità di mercato? A che punto sta lo sviluppo delle infrastrutture? ® Vorrei anzitutto sottolineare che, sia i nostri membri sia i nostri partner, stanno costruendo l’ecosistema H2 in Svizzera riferendosi esclusivamente all’idrogeno verde e questo, di per sé, è già significativo. I volumi aumenteranno parallelamente alla domanda. Nella primavera di quest’anno Hydrospider AG ha messo in funzione il primo impianto a elettrolisi di dimensioni importanti a Niedergösgen. L’azienda garantisce la produzione priva di CO2, la qualità, il trasporto e l’immagazzinamento. Nel frattempo, Wasserstoffproduktion Ostschweiz AG, fondata da Osterwalder Sankt Gallen AG e SAK, si sta preparando a gestire un impianto a San Gallo, presso la centrale di Kubel. Sono in corso colloqui e lavori preliminari anche in altre località.

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TECNICA

Settantacinque stazioni di servizio entro il 2025: un obiettivo ambizioso che, virtualmente, permetterà di coprire tutto il territorio nazionale in termini d’autonomia. In Ticino, importante asse di transito, quali sono i piani? ® Tra le nostre finalità, v’è anche quella di creare il più rapidamente possibile una rete capillare di punti di rifornimento a livello nazionale. È soprattutto a questo settore che dobbiamo dare l’impulso.

Per ora, i membri dell’Associazione intendono costruire solo stazioni accessibili al pubblico, dotate di colonnine a 350 bar per i veicoli commerciali e di 700 per le autovetture. Entro l’inizio del 2021, lungo l’asse Lago di Costanza - Lago Lemano, e fino alla Svizzera centrale, ve ne saranno otto in totale. Altre località si stanno muovendo, tra cui una anche il Ticino. Forniremo informazioni concrete non appena sarà stata rilasciata la relativa licenza edilizia.

Come sarà organizzata la distribuzione sia dal punto di vista logistico sia da quello della sicurezza? ® Per i clienti

non cambierà sostanzialmente nulla: il pieno potrà essere effettuato in pochi minuti e l’autonomia sarà di oltre 600 chilometri. Inoltre, i prezzi saranno abbastanza simili a quelli dei carburanti tradizionali. Per quanto attiene invece alla stazione stessa, il discorso è diverso, poiché si dovranno mettere a disposizione l’infrastruttura e lo spazio per i container intercambiabili nonché il compressore. Si tratta, tuttavia, di un investimento in un settore in piena espansione che si rivolge al futuro. ® Per quanto attiene alla sicurezza, gli esperti sono unanimi nel confermare che la gestione delle pressioni e dei gas fa parte da tempo della vita quotidiana e che i rischi legati all’uso dell’idrogeno non sono superiori a quelli del gasolio, della benzina o del gas naturale. Al contrario: essendo estremamente volatile, più leggero dell’aria, l’idrogeno fuoriesce nell’atmosfera prima che si formi una miscela esplosiva.

Alcuni marchi della grande distribuzione elvetica hanno già scelto questa

via… ® Attualmente, Agrola, AVIA e Coop Pronto offrono idrogeno verde a Zofingen, San Gallo e Hunzenschwil.

Assieme ad altri membri della nostra Associazione, stanno lavorando per realizzare le prossime stazioni di servizio.

Entro la fine del 2020, sulle nostre strade circolerà una flotta di 50 camion Hyundai Xcient a celle a combustibile… ® Ciò significa che, dopo anni di preparazione, l’introduzione di questa forma di mobilità è una realtà tangibile in Svizzera.

Si tratta soltanto di rinnovata sensibilità ambientale o anche di convenienza economica? ® Per tutti gli attori coinvolti in questo progetto, la preoccupazione principale è la decarbonizzazione del trasporto individuale. Tuttavia, l’approccio e l’attuazione degli espedienti affinché ciò avvenga non sono filosofici, ma estremamente pragmatici. Aumentando l’intero ciclo dell’idrogeno - dalla produzione all’utilizzo su strada - su

TECNICA

base privata e in maniera sincronizzata, in ultima analisi anche la componente economica funzionerà. A nostro avviso, l’aspetto finanziario rappresenta una premessa fondamentale per realizzare in modo sostenibile la svolta energetica su strada.

Come prevede l’andamento percentuale dei veicoli con questa forma di propulsione rispetto agli altri?

Non posso menzionare numeri realistici. Dipende dall’evoluzione del contesto generale, dalle condizioni quadro dei trasporti, dall’industria elettrica e dalle disposizioni di legge. Da quando abbiamo attivato concretamente l’“ecosistema idrogeno”, abbiamo rilevato una chiara tendenza: sempre più persone, aziende e istituzioni pubbliche sono interessate a questa forma pulita di elettromobilità, che può essere combinata con le abitudini di oggi, con un rifornimento veloce e una grande autonomia. La tecnologia c’è. Non ci resta che implementarla e continuare, parallelamente, a svilupparla.

Stazioni di servizio H2 in Svizzera 350 bar & 700 bar

In servizio Hunzenschwil: Coop St. Gallen: AVIA Zofingen: Agrola

Entro la fine del 2020 Rümlang: AVIA Lausanne: Coop Bern: Coop

All’inizio del 2021 Rothenburg: Agrola Geuensee: AVIA

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IL CLUB

La fame di vittoria c’è, sempre!

Per molti versi questo è stato, ed è tuttora, un anno strano e folle.

Vale anche per Tom Lüthi, che ha dovuto fare i conti con notevoli difficoltà dopo il brillante terzo posto ottenuto nel Mondiale 2019.

Sono felice d’aver chiuso il capitolo 2020, con l’ultima gara in Portogallo. Se ripenso agli scorsi mesi, i sentimenti d’impotenza e di quasi disperazione avevano preso il sopravvento. Dopo aver concluso la stagione precedente con un risultato tanto positivo, speravo di ripropormi sugli stessi livelli, ma ciò non è accaduto seppur avessimo iniziato nel migliore dei modi; nei test di Jerez, a febbraio, ero costantemente tra i più veloci. I problemi sono cominciati nelle prove della gara d’apertura in Qatar e non ce ne siamo più liberati, malgrado la lunghissima pausa che ne è seguita. Non siamo mai riusciti a trovare un punto di svolta, mentre gli altri, attorno a noi, hanno continuato a migliorare.

Non ho avuto la possibilità d’instaurare quel feeling con la moto che mi avrebbe permesso di spingermi al limite, di lottare, di capire in quale direzione andare. Abbiamo avuto un barlume di speranza nella gara di Spielberg, ma non è stato che momentaneo. Spesso ci siamo sentiti smarriti. Lo scenario di una buona partenza del fine settimana, seguita dalla mancanza di miglioramenti, si è ripetuto gara dopo gara. Quando si prova qualsiasi strada, e niente sembra funzionare, a un certo punto la gioia di pilotare scompare, la fiducia si affievolisce e si corre il rischio di essere travolti da una spirale discendente. ® Ora, però, sono pronto per un nuovo capitolo. Il passaggio allo “Stop and Go Racing Team” è avvenuto quasi senza accorgermene. Il Mondiale 2021 è già iniziato a fine novembre con i test a Jerez, giorni estremamente importanti per noi come nuova squadra. Passeremo molto tempo insieme, conoscendoci, parlando dei nostri progetti e gettando le basi per la prossima stagione, per un nuovo anno che, si spera, ci riporti alla normalità sotto ogni punto di vista. Una cosa è chiara: non importa quanto io abbia dovuto lottare nel campionato appena trascorso, ho sempre sentito che la fame di velocità e di motociclismo non mi ha mai abbandonato. La motivazione per andare a tutto gas e per tornare a competere in cima alla classifica è più forte che mai.

Un caro saluto, Tom LüthiAmbasciatore ACS.

Storie di garage, una passione infinita Grande, piccolo, ordinato… caotico.

L’ACS aveva messo in palio mille franchi per coloro che sarebbero riusciti a farci emozionare raccontando e documentando il proprio garage, vero e proprio fulcro della passione individuale verso i motori.

Ecco i vincitori del concorso!

Yves Heggli e il suo team.

SICUREZZA STRADALE

E-bike sotto i 14 anni?

Troppo rischioso Durante la sessione invernale delle Camere federali, si discute anche di e-bike e, in particolare, di una mozione che propone di consentirne l’uso ai bambini sotto i 14 anni (fino a 25 chilometri l’ora).

Per i bambini con meno di 14 anni (e i ragazzi al di sotto dei 16) ciò potrebbe risultare particolarmente problematico con una bicicletta elettrica perché, anche a causa del peso, essa è notevolmente più impegnativa da gestire rispetto a un modello convenzionale.

L’ACS, così come altre associazioni di categoria, ha già espresso il suo parere negativo. Ecco perché:

– Oltretutto, i bambini sono tra gli utenti della strada più vulnerabili perché, a causa del loro sviluppo motorio e cognitivo e della loro scarsa esperienza, non sono ancora in grado di valutare appieno le situazioni e i pericoli legati al traffico per reagire in modo appropriato.

– Le biciclette elettriche, la cui diffusione è aumentata notevolmente negli ultimi anni, fanno ormai parte della nostra mobilità individuale. Purtroppo, anche il numero d’incidenti in cui sono coinvolte è cresciuto di pari passo.

– La sicurezza stradale è una delle principali preoccupazioni per l’ACS. A causa della velocità delle biciclette elettriche, che possono raggiungere i 25 km/h con pedalata assistita, la distanza di frenata aumenta, portando a un maggior rischio d’incidenti. Il ciclista, infatti, ha meno tempo per reagire a situazioni inaspettate.

– Ogni utente della strada è tenuto a mantenere la padronanza del proprio mezzo e a rispettare le regole del traffico.

– Da ultimo, le biciclette elettriche non sono sempre chiaramente distinguibili o vengono riconosciute troppo tardi.

Questo porta a una sottovalutazione della loro velocità con conseguenti fattori di rischio.

– Per i motivi sopracitati, l’ACS sostiene la base legale attualmente in vigore, secondo la quale i ragazzi tra i 14 e i 16 anni devono superare un esame teorico per guidare una bicicletta elettrica dotata di pedalata assistita fino a 25 km/h. L’ACS respinge pertanto la richiesta di abbassare l’età minima a 12 anni.

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TEST AUTO

Kia Sorento

Scende in campo il nuovo corso

SCHEDA TECNICA

Al design più distintivo si aggiungono abitabilità e versatilità in crescita, con tecnologie di aiuto alla guida ulteriormente evolute. Nuova anche la propulsione ibrida, con 1.6 turbo e 230 CV. Generazione integralmente riprogettata per l’ultima edizione del popolare Suv coreano: la Sorento è il primo veicolo a portare al debutto la nuova piattaforma della Casa per questa classe di veicoli, combinando dimensioni leggermente più generose con un livello superiore di versatilità d’impiego, mentre il design evolve i classici stilemi della marca adottando toni più decisi e ricchi di personalità. Vasto, inoltre, lo sviluppo delle tecnologie di bordo ultima generazione, che abbracciano anche gli stessi sistemi propulsivi con l’introduzione della variante ibrida già disponibile: cuore della vettura è l’unità 1.6 turbo benzina T-GDi da 180 CV combinata ad un mo-

tore elettrico da 44,2 kW con batteria al litio da 1,49 kWh. Le prestazioni sono di rilievo, con 230 CV e 350 Nm complessivi. Trazione integrale e cambio automatico a sei rapporti sono entrambi standard. In gamma anche la propulsione turbodiesel, 2.2 Smartstream da 201 CV/440 Nm (6,8 l/100 km in media), equipaggiata sempre con trazione integrale ma con cambio automatico a otto rapporti. ® Anche l’arredo dell’abitacolo fa segnare un’evoluzione corposa di stile ed ergonomia, insieme ad uno spazio vasto su tutte le file di sedili; il divano in seconda fila può inoltre scorrere longitudinalmente, mentre verso la coda si può scegliere la variante a sette posti con due poltroncine a scomparsa oppure un più ampio vano di carico. La strumentazione è digitale con display ad alta definizione da 12,3”, integrabile con proiezione delle informazioni sul parabrezza (head-up display), mentre il sistema multimedia e navigazione di pun-

Kia Sorento 1.6 T-GDi Hybrid Motore: sistema ibrido 1.6 turbo e motore elettrico con batteria al litio Potenza e coppia: 230 CV (169 kW), 350 Nm Cambio: automatico Trazione: integrale 0-100 km/h: 9,0 secondi Velocità massima: 230 km/h Consumo medio: 7,5 l/100 km (omologato) Prezzo: da 51’950 CHF ta si affida ad uno schermo da 10,25” completo di servizi sempre connessi.

L’evoluzione degli ausili attivi alla guida comprende tra gli altri il regolatore di velocità adattivo con funzione Stop&Go e, in grado di tenere conto anche dei dati cartografici di navigazione per la gestione dell’andatura, monitoraggio angolo cieco con impiego di due retrocamere grandangolari e sistema anticollisione nelle fasi di retromarcia.

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Ecco i premi che l’aspettano:

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TEST AUTO

BMW M440i xDrive

Per guidare e per viaggiare

SCHEDA TECNICA

La nuova Serie 4 Coupé stupisce nel look deciso ma spicca anche per la raffinata combinazione tra sportività di razza ed accoglienza “da grande”. Notevole il 3.0 6 cilindri turbo da 374 CV. Con un frontale “next generation” così vistoso ed espressivo, la rinnovata Serie 4 non passa certo inosservata: si tratta, per certi versi, di un ritorno stilistico alle origini della marca bavarese – seppur in chiave futuristica secondo la stessa visione della Casa – che indubbiamente aggiunge una fortissima carica di personalità all’insieme. Derivata dalla piattaforma Serie 3, la sportiva BMW vede salire piuttosto considerevolmente i propri ingombri; con una lunghezza ora pari a 4,77 metri che mette d’accordo stile, ancor più filante e sinuoso, e spazio superiore a bordo. L’allestimento M Sport accompagna poi alla perfezione la motorizzazione “nobile” a sei cilindri

in linea, oggetto del test, ideale per apprezzare in pieno tutte le doti da Gran Turismo di questa nuova Coupé: ideale per viaggiare come per guidare con soddisfazione piena. ® Anche grazie al sistema micro-ibrido di bordo con generatore-starter a 48V, in grado di immagazzinare energia nei rallentamenti per poi cederla in accelerazione sotto forma di 11 CV aggiuntivi, il 3 litri turbo tedesco mette in campo un’erogazione raffinatissima: prontissima e vellutata, con “crescendo” via via entusiasmante alla progressione dell’ago del contagiri. Ed uno scatto di pari mordente, che aggiungendo l’apporto della trazione integrale – prevalente al retrotreno – permette di “giocare” con le aperture del gas in piena sicurezza e massima motricità, assaporando l’accenno al sovrasterzo di potenza dosabile con gran precisione. Consumi? Attorno a 9 l/100 km su percorso misto, più che discreti. Ma fanno parte del pacchetto anche

BMW M440i xDrive Coupé Motore: 6 cilindri, benzina turbo, 3,0 litri Potenza e coppia: 374 CV (275 kW), 500 Nm Cambio: automatico Trazione: integrale 0-100 km/h: 4,5 secondi Velocità massima: 250 km/h Consumo medio: 7,1-6,8 l/100 km (omologato) Prezzo: da 79’600 CHF lo sterzo reattivo e sensibile, il cambio automatico rapido e diretto ed un dinamismo a tutta prova; con notevole agilità nei cambi di direzione continui, insieme a stabilità e precisione granitici sul veloce. E quando finisce la voglia di adrenalina, resta tutto il piacere di un abitacolo raffinato, coinvolgente e perfettamente isolato per poter apprezzare lunghe cavalcate autostradali in pieno relax: sullo stile deciso, volendo, si può disquisire, ma le qualità di guida offerte sono cristalline, senza eccezioni.

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ATTUALITÀ

Nuova pavimentazione e diversi interventi puntuali in tre anni di cantiere

Cantonale del Ceneri: i lavori di risanamento inizieranno la prossima estate Prenderanno avvio la prossima estate gli importanti lavori di risanamento che riguarderanno la strada cantonale del Ceneri. Il cantiere avrà una durata di circa tre anni e richiederà un investimento per il quale il Gran Consiglio ha approvato un credito di 22 milioni di franchi.

Si concentrerà, in particolar modo, sul consolidamento dell’attuale fondo in calcestruzzo e sulla posa di un nuovo manto in asfalto. Durante l’esecuzione, sulla maggior parte del tracciato la conduzione del traffico verrà mantenuta in ambo i sensi. Laddove il calibro stradale non lo permetterà, su due tratte limitate, si applicherà il senso alternato (abrogabile in poche ore nel caso di una chiusura non programmata dell’autostrada).

La via Monte Ceneri ® Nota anche per essere una delle arterie particolarmente a rischio sotto il profilo della sicurezza stradale, è stata oggetto nelle ultime legislazioni di svariati dibattiti, l’ultimo dei quali concernente la ridefinizione delle corsie di marcia e delle piste ciclabili che la costeggiano.

Realizzata negli anni Sessanta, è quasi interamente di proprietà del Cantone (circa 6.6 chilometri) e, in piccola parte, dell’USTRA (400 metri) nei pressi dello svicolo autostradale a Monteceneri. Quando fu inaugurata, rappresentava l’unico collegamento tra il nord e il sud del Ticino ma l’apertura dell’A2 ne ha ridimensionato sia la gerarchia sia il carico (al principio di quasi il 60%). Tuttavia, nel corso dei decenni, è sempre stata sollecitata in maniera importante anche a causa della sua funzione di via alternativa e della sua più immediata accessibilità

in provenienza dal Locarnese. Un’enorme mole di stress che è andata a incidere sostanzialmente sul suo stato di conservazione, rendendo così necessario lo sviluppo di un progetto su ampia scala. Nulla a che vedere con i semplici provvedimenti di manutenzione locale finora attuati.

Gli interventi ® L’odierna pavimentazione mostra evidenti segni d’usura; a complemento delle opere eseguite nel 20132014 (quando furono rifatti i cordoli e le barriere elastiche) se ne procederà a un risanamento conservativo che prevede la stabilizzazione, il livellamento e la riparazione puntuale delle lastre in beton. Terminati questi lavori, sono previsti l’irruvidimento meccanico della superficie e la posa di uno strato d’asfalto.

Vi sarà anche da rimediare a una situazione estremamente rischiosa, che ogni inverno si ripropone in corrispondenza di due dei quattro tornanti esistenti sul tracciato: la presenza di gelo, che va ricercata e contestualizzata in diversi fattori. Prima di tutto, la scarsità d’insolazione su quel versante della montagna che è causa di umidità e ristagni d’acqua.

Poi, gli accumuli di neve sgomberata ai bordi della carreggiata dai quali si producono rivoli ghiacciati. In uno dei due tornanti i problemi si risolveranno automaticamente con la posa del nuovo manto, sull’altro sarà invece necessario costruire un muro di contenimento e una cunetta prefabbricata per impedire l’afflusso delle acque sulla carreggiata.

Anche due dei manufatti presenti, quelli denominati Semiponte alla Volta Nuova e Ponte sulla linea FFS, subiranno interventi radicali così come le ormai vetuste canalizzazioni.

Gli ultimi 400 metri, di proprietà della Confederazione, saranno risanati dall’USTRA a partire dal 2025.

ATTUALITÀ

Dal 2022 la “vignetta elettronica” affiancherà quella tradizionale

Autostrade svizzere con un pizzico di tecnologia in più

Dal 2022 anche in Svizzera, come già in altri paesi europei quali l’Austria, il contrassegno autostradale potrà essere acquistato e utilizzato in forma digitale.

Non sparirà, tuttavia, il classico adesivo da incollare sul parabrezza che, grazie a una recente modifica di legge, rappresenterà anche in futuro un’opzione valida tra cui scegliere.

Le famose targhette colorate, divenute ormai parte integrante del folclore elvetico dal 1985, resistono tenacemente al progresso e nemmeno la tanto discussa “vignetta elettronica”, che nei piani iniziali avrebbe dovuto fungere da raschietto definitivo, sarà in grado di staccarle completamente dai nostri parabrezza. Nostalgici e paladini della protezione dei dati potranno così continuare a collezionarle e a cimentarsi pazientemente nel dicembrino esercizio attacca-stacca più gettonato di sempre.

Per tutti gli altri, si tratterà di compie-

re l’ennesimo, minuscolo passo verso quel progresso che incessantemente ci costringe a rimodellare ogni minuzia della nostra amata quotidianità. A non cambiare, malgrado l’incedere degli anni (non che non ci abbiano provato con le migliori intenzioni), sarà il prezzo: un tradizionalissimo e canonico 40 franchi per entrambe le varianti. ® Il nuovo sistema sarà gestito interamente per via telematica, agevolando nelle formalità d’acquisto sia i residenti sia gli stranieri. Semplice e pragmatico, dicono gli sfegatati della già ribattezzata “e-vignetta”. “Il primo passo passo verso l’introduzione del mobility pricing”, ribattono i detrattotori, malgrado, a quanto sembra, non vi sia alcuna base normativa su cui il teorema possa guadagnar credito. ® Fatto sta… alcuni vantaggi appaiono innegabili perché il con-

trassegno elettronico genererà spese amministrative e di elaborazione significativamente inferiori rispetto a quelle attuali (i costi d’investimento sono invece stimati in 4-5 milioni di franchi) e, tra l’altro, seguirà la targa, non il veicolo (esultino i possessori delle trasferibili). ® E per quanto riguarda i controlli?

Dopo ampio dibattito, si è infine deciso che verranno effettuati a campione per mezzo di telecamere mobili, come già avviene per la velocità. Affaire à suivre!

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Amodio De Respinis

L’ESPERTO RISPONDE

Meglio frequentare qualche corso di perfezionamento per testare i propri limiti

Stagione invernale, la prudenza alla guida non è mai troppa

A stagione invernale appena iniziata, crediamo sia utile riproporvi un’interessante intervista che conducemmo lo scorso anno con il nostro esperto e che trattava alcuni argomenti fondamentali per la nostra sicurezza alla guida quando le temperature iniziano a scendere e i fattori di rischio ad aumentare. Ecco cosa ci disse il maestro conducente Amodio De Respinis.

Come prepariamo il nostro veicolo? ® Ci sono vari aspetti da considerare: innanzitutto, la parte elettrica. La batteria, dopo tre anni di vita, e con il calo delle temperature, potrebbe smettere di funzionare senza preavviso. ® Altro fattore essenziale, affinché il parabrezza sia sempre pulito e la visibilità ottimale, è controllare che le spazzole tergicristallo siano in buono stato e i serbatoi del liquido lavavetri riempiti con prodotti contenenti antigelo. A bordo, tenete sempre lo spray o un raschietto per sbrinare i vetri (operazione da svolgere su ognuno di

essi) e uno scopino per togliere la neve.

Infine, per quanto concerne la trazione, assicuratevi di avere sempre le catene a bordo e, naturalmente, montate per tempo gli pneumatici invernali (termici).

Le coperture sono fondamentali: com’è possibile orientarsi sul mercato? Gli acquisti in internet sono sempre da sconsigliare? ® Possiamo considerarle come le “scarpe” di un veicolo; non vi si concede mai l’importanza che meritano, tenendo soprattutto conto del fatto che rappresentano l’unico elemento di contatto con il suolo. È indispensabile che sulla loro qualità non si risparmi affinché sia garantito un adeguato livello di sicurezza per il conducente, gli occupanti e gli altri utenti della strada.

Consigliamo vivamente di rivolgersi al proprio garagista o gommista di fiducia: sarà in grado di darci una consulenza professionale per effettuare la scelta più sicura. Online, si può essere vittima di raggiri che, oltre a costituire una perdita di denaro, hanno conseguenze pesanti.

QUALCHE CONSIGLIO Quando la temperatura scende sotto i 6-7 gradi, circolate con gli pneumatici termici (hanno il simbolo del fiocco di neve stampato sopra) perché sono progettati, sia in termini di mescola sia di profilo, per garantire una migliore stabilità del veicolo in condizioni rigide o avverse.

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Montate pneumatici che permettono di rispettare l’art. 58 e 59 OETV (Ordinanza Equipaggiamento Tecnico Veicoli) per quel che riguarda il carico e la velocita.

Non rispettare la legge, anche in questo caso, si traduce in sanzioni che implicano la sospensione della licenza.

Nel campo civile, in caso d’incidente, le compagnie d’Assicurazione riducono le loro prestazioni.

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Sostituite gli pneumatici termici prima che il profilo raggiunga il limite minimo consentito (1,6 mm). Tenete presente che sotto i 4 mm non è garantita l’evacuazione delle intemperie al suo-

L’ESPERTO RISPONDE

lo. Su fondo bagnato, il conducente che frena per ridurre la velocità da 100 a 60 km/h impiega 55 metri se il profilo è di 5 mm. 70 se è di soli 2 mm.

15 aprile) o delle catene a bordo per chi viaggia con degli pneumatici estivi. Ogni Provincia regola però indipendentemente questa ordinanza.

Montate gli pneumatici con il profilo migliore sull’asse posteriore, come raccomandano tutti i fabbricanti. Questo evita o riduce, in caso la carreggiata sia bagnata o scivolosa, il rischio di acquaplaning al retrotreno e, di conseguenza, la sua perdita d’aderenza con eventuale sbandata.

Quando è obbligatorio l’equipaggiamento invernale e in che cosa consiste? ® Si tratta, in sostanza, delle catene per la neve; in Svizzera il loro utilizzo è vincolato laddove c’è la segnaletica che lo indica esplicitamente.

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Le coperture, con il passare del tempo, perdono le proprie caratteristiche elastiche. La loro aderenza diminuisce proporzionalmente all’invecchiamento. Consigliamo quindi di verificare il DOT a quattro cifre impresso sul lato dello pneumatico che segnala il periodo di fabbricazione (per esempio 2218: “22” indica la settimana e “18” l’anno).

I produttori, di regola, garantiscono una durata di 5 anni.

Le gomme invernali sono obbligatorie in Svizzera? E in Italia? ® Sul nostro territorio non vige un’imposizione normativa specifica ma, come accennato prima, in caso d’incidente vi sono conseguenze penali e civili. In Italia, su tutto il territorio nazionale, c’è l’obbligo degli pneumatici invernali (dal 15 novembre al

Con l’abbassamento della colonnina di mercurio è necessario adottare uno stile di guida diverso? ® Certo, nel pieno rispetto delle insidie che condizioni meteo avverse possono determinare. Ricordiamo sempre, prima che inizi la stagione fredda, di frequentare un corso di guida per capire quali siano i limiti del conducente e del veicolo nonché le caratteristiche e il funzionamento della dotazione elettronica d’assistenza alla guida. A questo scopo, il centro di competenze ACS è raggiungibile al numero 091/922.01.21.

Qual è il metodo per scorgere preventivamente i pericoli (ad esempio il ghiaccio) che si possono incontrare su una strada in inverno? Come si può reagire senza particolare danno in caso di mancata individuazione? ® Innanzitutto, evitando distrazioni (telefonino in particolare). Poi, attraverso il cosiddetto “anticipo mentale”, per favorire la guida elaborata e non istintiva. Essa si basa sull’analisi delle situazioni che s’incontreranno sul tratto di strada da percorrere: un’attività che è possibile attraverso la proiezione dinamica dello sguardo lungo l’orizzonte, costantemente fuori dal veicolo per scorgere in tempo le insidie. “Pulire”, “spazzare” la strada con gli occhi è il migliore consiglio che un conducente possa ritenere. In ogni caso, temperature rigide possono sempre essere sinonimo di fondi stradali ghiacciati, in particolare nelle zona all’ombra e non esposte al sole.

ATTENZIONE! Circolare con della neve sul veicolo o con i vetri ghiacciati, anche solo parzialmente, implica un’infrazione alla Legge sulla circolazione stradale che comporta misure amministrative come la sospensione della licenza di condurre e possibili conseguenze penali.

MERLO BIANCO

Corsi di educazione stradale nelle scuole

PROGRAMMA ANNO SCOLASTICO 2020/2021 21.09 / 25.09.2020 Polizia intercomunale del Piano Responsabile, Sgt. Alice Nappa Comune di Gordola 28.09 / 30.09.2020 Polizia comunale di Minusio Responsabile, Sgt. Giancarlo Scarito Comune di Minusio 01.10 / 30.10.2020 Polizia della Città di Lugano Responsabile, Sgtm. Claudio Mastroianni Città di Lugano 16.11 / 20.11.2020 Polizia comunale di Ascona Responsabile, App. Davide Vaccaro Comune di Ascona 01.01 / 08.06.2021 Polizia Cantonale, Reparto del traffico Responsabile, Sgtm. Loris Donati Cantone Ticino 01.03 / 05.03.2021 Polizia comunale Stabio Responsabile, Sgt. Gianluca Bettoni Comune di Stabio 08.03 / 28.03.2021 Polizia Malcantone Est Responsabile, Sgtc. Fabio Gianoli Comune di Bioggio 29.03 / 30.04.2021 Polizia Vedeggio Responsabili, Sgt. Locatelli e Sgt. Barelli Comuni di Lamone, Cadempino, Torricella, Taverne e Monteceneri 01.05 / 16.05.2021 Polizia Ceresio Sud Responsabile, Agt. Andrea D'Amario Comuni di Paradiso, Melide, Morcote e Vico-Morcote 17.05 / 08.06.2021 Polizia comunale di Chiasso - Regione 1 Responsabile, Sgt. Davide Camponovo Comuni di Chiasso, Morbio Inferiore, Novazzano, Balerna, Vacallo e Breggia

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TRIBUNA GIURIDICA

Distrazioni al volante: le conseguenze legali possono essere importanti

Basta un attimo… scrivere o leggere un messaggino, inserire la destinazione nel navigatore GPS, truccarsi, pettinarsi. Per quanto banali queste attività possano sembrare nella quotidianità, al volante rappresentano una distrazione pericolosa.

Le statistiche dell’Upi parlano chiaro: in Svizzera, un terzo degli incidenti con conseguenze importanti è riconducibile alla disattenzione che, oltre a costituire un rischio per la propria incolumità e per quella degli altri, comporta talvolta ripercussioni legali considerevoli; da una semplice multa, a una sanzione per infrazione lieve o grave del codice della strada, con il ritiro della patente.

Disposizioni La legge stabilisce che il conducente deve sempre essere in grado di mantenere il controllo del proprio veicolo e, al contempo, prestare attenzione alla strada e al traffico. Non è consentito esercitare un’azione che ostacoli questi presupposti o li renda più difficoltosi.

Criteri Sono le circostanze concrete, relative al contesto nonché alla durata e alle modalità della distrazione stessa, a determinarne la rilevanza giuridica. Si può però stabilire una regola di base: non appena lo sguardo si estranea dal

traffico concentrandosi su altre attività per più di qualche secondo (ad es. utilizzare il telefono cellulare), la situazione dal punto di vista legale si complicherà. Se questo sottintende anche una condotta pericolosa (a zig-zag) o un incidente, le sanzioni saranno ancora più severe.

Esempi provenienti dalla pratica giuridica Un conducente che scrive un messaggio al volante è disattento non solo visivamente, ma anche cognitivamente.

Non è quindi più in grado di guidare in maniera corretta e reagire rapidamente. Se questo comportamento dovesse sfociare anche in un incidente della circolazione, i tribunali saranno tenuti a sentenziare un’infrazione grave, con l’iscrizione nel casellario giudiziale e il ritiro della licenza di condurre per almeno tre mesi.

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Utilizzo del cellulare in autostrada con guida a zig-zag: 500 franchi di multa e ritiro della licenza per un mese.

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Pettinarsi guardandosi nello specchietto retrovisore, guida a zig-zag e mancato utilizzo dell’indicatore di direzione per cambiare corsia: 200 franchi di multa e ritiro della licenza per un mese.

Opinioni e consigli Se dovete telefonare mentre siete alla guida della vostra auto, accostate in un luogo sicuro o utilizzate un sistema vivavoce. Malgrado sia consentito eseguire azioni semplici, come premere un pulsante, dare un rapido sguardo al cruscotto o al display GPS, l’attenzione deve sempre essere rivolta alla strada e al traffico.

SAFE DRIVING SA

UNNUS TH. HENDRICHS Tel. +41 91 863 18 78 Fax +41 91 863 21 75

SPORT

La serata dedicata ai Campionati ticinesi ACS non si farà Visto l’annullamento, causa Covid, della maggior parte delle prove iscritte al Campionato svizzero 2020, la Commissione sportiva dell’ACS ha eccezionalmente deciso di non proporre la serata dedicata alle premiazioni dei Campionati ticinesi in programma per fine gennaio 2021. Una menzione speciale sarà comunque attribuita ai piloti e ai navigatori più meritevoli di questa stagione durante un evento ACS la cui data è ancora da stabilire.

Con Riemer e Baumann, si laurea campione Cayman Gt4 Trophy 2020

Ivan Jacoma, faville al Nürburgring Con l’annullamento delle ultime 3 gare in calendario (causa Covid), il team Schmickler Perfomance si è aggiudicato il prestigioso campionato monomarca “Cayman Gt4 Trophy by Manthey”, che si svolge al Nürburgring nell’ambito del VLN. L’equipaggio, composto oltre che dal nostro Ivan Jacoma, anche dai tedeschi Kai Riemer e Horst Baumann, ha saputo imporsi nettamente per ben due volte su avversari di spessore come Mühlner o Mathol, classificatisi rispettivamente secondi e terzi nella generale. «Una dimostrazione che la squadra è professionale e competitiva», ha affermato Jacoma. «Così termina il 2020 con una situazione Covid in peggioramento. Speriamo che il futuro sia migliore e che l’anno prossimo si torni ad una parziale normalità».

Rally 2020, ottimi risultati per i due fratelli

Kim e Gea Daldini, agonismo ai massimi livelli nonostante tutto La drammaticità di questo 2020 non ha avuto il potere di fermare tutto. Ci sono sport, come il rally, che sono riusciti in qualche modo a concedere emozioni, seppur in forma sostanzialmente ridotta.

E allora, è con grande piacere che vi diamo conto di qualche bel risultato portato a casa dai nostri alfieri. In particolare, dai fratelli volanti Kim e Gea Daldini. Pilota lui, navigatrice lei, hanno preso parte a una sola gara come equipaggio: il Rally del Rubinetto (Novara), dove sono giunti ottavi assoluti.

Kim ha poi partecipato ad altri due appuntamenti, sempre nell’ambito del Trofeo di zona (nello specifico la “1”, ossia il Piemonte) a bordo di una Skoda Fabia R5: il Rally di Alba, 18° rango assoluto con il navigatore Daniele Rocca, e il Rally ACI di Como, 8° posto assoluto in compagnia di Giulia Paganoni. Risultati che gli hanno permesso di conquistare la terza piazza sia nel Trofeo Michelin sia nell’R-Italian Trophy, entrambi in palio per la zona 1 (con una gara in meno rispetto agli avversari).® Gea ha invece concluso tre dei quattro appuntamenti che l’hanno vista impegnata sul sedile del navigatore: oltre al Rubinetto, il Rally di Alba (36esima assoluta e quarta di classe con Roberto Amstutz al volante), il Rally Trofeo Merende (26esima assoluta e terza di classe, sempre con Roberto Amstutz) e il Rally ACI Como, con Aramis Cereghetti, nel quale purtroppo è stata costretta al ritiro. ® «Nonostante questa annata particolare, siamo molto soddisfatti anche soltanto per essere riusciti a correre», specialmente Kim con la Skoda Fabia R5, una macchina molto impegnativa finanziariamente.

Luca Maspoli e Marco Menchini dominano al “Trofeo Terra” Formidabile equipaggio, quello costituito dai nostri Luca Maspoli e Marco Menchini.

Hanno conquistato il titolo di categoria (classe S2000 R4) nell’ambito del “Trofeo Terra”, valevole per il campionato italiano 2020 (Italy Gravel). A bordo della loro Mitsubishi Lancer Evo IX, hanno dominato la concorrenza vincendo 3 prove su 4 disputate.

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AUTO D’EPOCA

Ford Taunus 17M P3: con quell’espressione un po’ così…

Vedendola, ci è parso d’essere di fronte a una di quelle meravigliose fotografie dalle tonalità pastello che ritraevano famiglie felici al mare, in quei giorni appartenuti a un mondo che sembra talmente lontano da essere quasi impalpabile. Bambini, ombrelloni, gonfiabili, borse da spiaggia, occhiali da sole esagerati, musica anni Sessanta; tutto questo assiepato, affollato su un’unica, bellissima, incantevole macchina: la Taunus.

Un po’ di storia ® Fu un’auto che Ford realizzò e vendette principalmente in Europa, tra il 1939 e il 1982 (addirittura il 1994 in Turchia), attraverso la sua filiale tedesca. Per la casa statunitense, divenne un vero e proprio punto di riferimento e un enorme successo commerciale. Il suo nome era un omaggio alla seppur modesta catena montuosa della Germania centrale, parte del massiccio

scistoso renano. ® La capostipite, che segnò l’era anteguerra, fu la G39A: progettata in Nord America e ispirata alla Lincoln Zephyr, sostituì la Eifel in quella che fu la prima vettura interamente costruita nella succursale di Colonia. La produzione riprese nel 1948 con la Taunus G73A, seguita dalle sue declinazioni “Spezial” del 1950 e “de Luxe” del 1951 Da lì in poi, e fino al 1970, si susseguirono i modelli contraddistinti dal codice progetto “P” e dalla cifra che ne indicava la progressione numerica. Commercialmente, le variazioni sul tema erano invece conosciute con l’indicazione che riguardava la cilindrata (12, 15, 17, 20, 26) seguita dalla lettera “M” che significava Meisterwerk, ovvero capolavoro. In quel decennio la gamma si espresse su due fronti paralleli, con la 12M e la 15M inserite nel segmento medio, e le 17M, 20M e 26M, diverse anche nella carrozzeria, a fare da ammiraglie. ® Dal 1970, le caratteristiche della serie (ribattez-

zata TC) si unirono indissolubilmente a quelle della Cortina MkIII sviluppata per il Regno Unito. Le due si differenziavano quasi soltanto per la posizione di guida invertita.

La Taunus 17M P3 ® Nota con il nomignolo poco lusinghiero di Badewanne (vasca da bagno), a causa dei suoi chiassosi lineamenti ricurvi, succedette alla P2 Barok nel 1960. Fu introdotta al grande pubblico presso la Beethoven Hall di Bonn alla presenza sia dell’allora cancelliere Konrad Adenauer sia del nipote di Henry Ford. ® In quattro anni, ne furono assemblate quasi 700mila, superando per breve tempo la Opel che era saldamente insediata al secondo posto sul mercato tedesco. Questa incredibile mole comprendeva le coupé a due porte, le berline a quattro, le caravan (o Combi Lieferwagen in 86mila unità) e le pochissime, solo 150, cabriolet allestite dalla Carrozzeria Karl Deutsch

AUTO D’EPOCA

di Colonia. Seppur il suo controverso design - opera di Uwe Bahnsen (autore anche d’altri successi come la Capri) - non fosse propriamente memorabile, vantava peculiarità che la rendevano immediatamente riconoscibile. All’epoca era certamente avveniristica, con il parabrezza estremamente ampio, la carrozzeria ridondante e, soprattutto, le particolari luci anteriori. Assieme alla Citroën Ami del 1961, fu infatti la prima a montare fari che non fossero tondi ma, invece, a losanga. ® Le sue concorrenti sul mercato? Opel Rekord 1700, Peugeot 403, Hillman Minx e Simca Ariane 4, per citarne alcune.

Tecnica ® Tutte le P3 assunsero la denominazione 17M, anche se la 1,7 litri non fu l’unica motorizzazione disponibile. Inizialmente era possibile optare per un 4 cilindri in linea da 1’498 cm³ o uno da 1’698 (con potenze variabili fra 54 e 59 CV). Vi si aggiunse, dal settembre

1961, un più performante 1’758 cm³ da 69 CV che spingeva la 17mts. Il cambio manuale a 3 o 4 rapporti poteva essere sostituito da un automatico Saxomat.

Il successo ® Facendo astrazione dall’insolitamente ampia offerta di colori e finiture, la popolarità della P3 fu anche determinata dalle importanti innovazioni tecniche che la contraddistinsero durante i quattro anni di produzione. Nell’aprile del 1962 la 17M divenne la prima macchina di serie in Germania a proporre, come optional, freni a disco sulle ruote anteriori. Qualche mese più tardi, essi divennero un equipaggiamento standard. Nel 1962 vi fu anche l’acquisizione dello “starter automatico”. ® La P3, visse però anche il suo naturale tramonto: fu rimpiazzata dalla P5 che prevedeva una gamma di motori più ampia.

La nostra vettura; Ford Taunus 17M del 1961 ® Ce l’ha svelata con orgoglio il

suo proprietario, Daniele Ostini; fu trovata 12 anni fa, in stato d’abbandono, in un garage a Giubiasco. Era appartenuta a un signore d’origine turca che l’aveva presa di seconda mano nei Sessanta. «Mi piacque subito, anche perché le Ford erano sempre state parte della mia vita famigliare. Mio padre, meccanico per l’esercito, possedeva un’Anglia comprata al Garage Ferrari di Bellinzona; da ragazzo l’amavo molto». La Taunus si presentava monocolore, dipinta d’un bianco-grigio che presto si scoprì essere stato applicato successivamente perché sotto d’esso si celavano magnifiche tonalità bicolore (bianco e rosso) che ne avevano costituito lo stato originale.

«Smontammo tutte le parti meccaniche e portammo la scocca in Valtellina per un restauro completo affinché riguadagnasse il lustro d’un tempo». La parte concernente il risanamento motoristico venne invece affidata all’ottimo Garage Fregolent di Gravesano, specializzato

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AUTO D’EPOCA

salire sulla P3 per alcuni scatti fotografici relativi agli interni. È comodissima: «Per questo motivo, e per l’affidabilità meccanica che vanta, non temo le lunghe trasferte verso raduni o scampagnate tardo estive lungo i passi di montagna. Se poi dovesse capitare qualche inghippo di sorta, sono perfettamente in grado di mettervi mano perché ne conosco a fondo ogni minuzia. Trasmette un senso di sicurezza davvero invidiabile, anche nel traffico dei giorni nostri». E se poi la vedrete spuntare, con quella sua livrea natalizia, colma di pacchi regalo da donare ai bambini meno fortunati, saprete che quest’auto è anche un pochino magica. di Elias Bertini

sui mezzi d’epoca, che si occupò anche dell’assemblaggio finale dopo ben tre anni d’attesa. ® L’auto ha una storia completamente elvetica, perché fu acquistata in Ticino e non visse mai un intreccio di proprietari troppo articolato.

Si è infine aggiunta alla preziosa collezione di Daniele Ostini che, oltre a lei, ne possiede una consorella leggermente successiva (con propulsore a V) conservata nelle sue condizioni d’origine.

Non mancano altri, vari, pezzi di pregio: «Sono tornato al mio primo amore, accantonando per un istante le moto (soprattutto le due tempi giapponesi) che per me hanno rappresentato un grande interesse anche grazie alle competizioni di Campionato svizzero che svolgevo.

Tra le altre vetture, ho un Maggiolino VW Faltdach del 1957, molto raro, una Mercedes 230 SL del 1965, una Porsche 2.4E del 1973 e una Porsche 356 Super 90 del 1961». ® Abbiamo avuto l’onore di poter SCHEDA TECNICA

Modello: Ford Taunus 17M/ TS P3 Anno: 1961 Carrozzeria: Berlina Colore: Rosso e bianco Motore: 4 cilindri in linea raffreddato ad acqua Cilindrata: 1’758 cm3 Rapporto di compressione: 1 : 8,5 Alesaggio x corsa (mm): 85,5 x 76,6 Carburatori: Solex 32 PICP Potenza: 70 CV (51 kW) Velocità massima: 148 km/h Trasmissione e cambio: manuale, 4 marce al volante Freni: a tamburo Interasse: 263 cm Lunghezza: 445 cm Larghezza: 167 cm Altezza: 145 cm Peso: 940 kg VALUTAZIONI DI MERCATO – Parzialmente restaurata con, almeno, motore, cambio e telaio originali: 9mila franchi

– Ottimo stato, originale: 18mila franchi – Perfetto stato, da concorso, originale in ogni particolare: 35mila franchi

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ISCRIZIONE ALLE GIORNATE

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Si dice che portino fortuna.

Sono vegetariane, colorate e per la simpatia che ispirano, vengono utilizzate in agricoltura biologica. Ma le coccinelle sono anche dei formidabili predatori.

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VIAGGI

Airolo-Pescüm: magia tra le montagne

Una stazione dinamica Ad Airolo-Pesciüm siamo sempre alla ricerca di novità da proporvi. Due piste nere, inaugurate a febbraio 2020 e dedicate alle più grandi campionesse mai cresciute su queste nevi, Doris De Agostini e Michela Figini, vi faranno scorrere l’adrenalina nelle vene.

Di recente allestimento anche il ponylift di Nante, che completa ulteriormente l’offerta del comprensorio consentendovi di raggiungere comodamente la stazione a valle senza che dobbiate più attraversare il paese a piedi.

Una regione tutta da gustare Airolo-Pesciüm è anche sinonimo d’ottimo cibo: il ristorante “La Stüa”, completamente rimodernato alla fine dello scorso anno, rappresenta ora il fiore all’occhiello della nostra gastronomia. Tutti i giorni, propone una cucina basata su prodotti locali, lavorati in modo semplice e curato affinché possiate percepire i sapori della tradizione culinaria di montagna. Nelle giornate di sole è anche possibile rilassarsi sulla sua nuova, ampia, terrazza.

Per chi, invece, desidera soltanto compiere una breve sosta prima di rimettere gli sci e tornare a sfrecciare sulle piste, la soluzione ideale è rappresentata dal ristorante “La Sala”.

Digitalizzazione dell’offerta Per proseguire sul percorso di digitalizzazione del comprensorio, iniziato due stagioni fa con la creazione del nuovo sito internet, abbiamo introdotto la possibilità d’acquistare online le stagionali nonché una piattaforma per i buoni regalo.

TAGLIANDO

Per i soci dell’ACS

sconto del 20% sull’acquisto di una giornaliera ad Airolo.

È necessario presentare la tessera di socio ACS alla cassa.

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Ai piedi del massiccio del San Gottardo si erge una montagna magica che, d’inverno, si trasforma in un paradiso a due passi da casa per tutti gli sciatori e gli amanti della neve. Emozioni, esperienze, natura all’ennesima potenza: una moderna e capiente funivia vi trasporterà in soli 5 minuti al centro di tutto questo. Ma c’è di più: i soci dell’ACS godono di condizioni privilegiate, grazie a una collaborazione consolidata negli anni.

Inoltre, potrete disporre dello skipass 100% contactless “Skioo” e di una nuova app. per smartphone che vi permetterà di ricevere tutte le informazioni in tempo reale, tener traccia delle vostre giornate sugli sci, competere con gli altri appassionati e partecipare a divertenti challenge sulla neve!

E tu?

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La sezione Ticino dell’Automobile Club Svizzero augura Buon Natale e un felice Anno Nuovo acsti.ch

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