MOZIONE
XXV° CONGRESSO PROVINCIALE ACLI PESCARA
Domenica 27/10/2024
Le ACLI Provinciali di Pescara, riunite nel loro XXV° Congresso, dal titolo:“IL CORAGGIO DELLA PACE, fanno proprie le indicazioni contenute nella relazione Congressuale del Presidente provinciale, in particolare, nel porre l’attenzione su temi fondamentali del nostro movimento.
Come priorità la pace nelle sue molteplici declinazioni, nella consapevolezza comune che la guerra è sempre ingiusta; la pace come nostro impegno culturale e politico, come promozione di azioni educative per sensibilizzare sul tema oggi più che mai attuale.
Papa Francesco, nell’Udienza speciale di giugno 2024 per l'ottantesimo anniversario di fondazione della nostra Associazione ci ha inviato questo messaggio per ulteriormente spronarci:
“…le ACLI siano voce di una cultura della pace, uno spazio in cui affermare che la guerra non è mai “inevitabile” mentre la pace è sempre possibile; e che questo vale sia nei rapporti tra gli Stati, sia nella vita delle famiglie, delle comunità e nei luoghi di lavoro…Costruisce la pace chi sa prendere posizione con chiarezza, ma al tempo stesso si sforza di costruire ponti, di ascoltare e comprendere le diverse parti in causa, promuovendo il dialogo e la riconciliazione. Intercedere per la pace è qualcosa che va ben oltre il semplice compromesso politico, perché richiede di mettersi in gioco e assumere un rischio. Il nostro mondo, lo sappiamo, è segnatoda conflitti e divisioni, e la vostra testimonianza di operatori di pace, di intercessori per la pace, è quanto mai necessaria e preziosa”.
L’Assemblea di oggi impegna l’Associazione a rilanciare e rinvigorire con azioni pratiche forza e passione le triplici fedeltà storiche della nostra Associazione: alla Chiesa, alla democrazia, al lavoro e la quarta fedeltà al futuro; in continua evoluzione da riproporre nelle nostre realtà con contenuti, strumenti, linguaggi innovativi e contestualizzati nella società che cambia.
Ovviamente consapevoli che le nostre fedeltà vanno costruite nella quotidianità, con modalità capaci di incidere sui processi interni ed esterni alla nostra Associazione.
Il coraggio della pace per noi delle Acli significa in modo netto ripudio della guerra e richiesta alla comunitàinternazionale e all’Europa che si facciano forti promotori e mediatori affinchè si possano fermare i conflitti in corso perseguendo gli obiettivi di una pace giusta e sicura.
Inoltre, dal canto nostro continuare tenacemente a contrastare le diseguaglianze sempre più presenti nella nostra società ed essere vicini alle situazioni di fragilità, agli ultimi e al tempo stesso a tenere alta la riflessione sul senso dei cambiamenti rapidi che attraversiamo.
Il nostro compito è di scuotere la politica e le nostre comunità affinché le questioni del lavoro con tutti i suoi paradigmi sempre aperti non vengano ridotte ad una dimensione individuale ma siano piuttosto un richiamo a percorsi di solidarietà e giustizia. Il lavoro resta il tema centrale per la dignità di ogni persona, il lavoro è un cammino della vita, il lavoro su cui si fonda il nostro Paese è leva importante e cuore della democrazia. Le politiche pubbliche devono perciò tener presente che il lavoro continua ad essere la priorità democratica.
L’assemblea congressuale sottolinea la necessità di sperimentare nuove forme di sistema e comunicazione per migliorare il collegamento tra centro e periferia anche tra circoli e servizi.
Il circolo nonostante le trasformazioni resta il vero presidio e sentinella del territorio, lo spazio privilegiato per ritrovarsi, parlare e condividere esperienze di vita quotidiana.
Se le Acli rappresentano da 80anni ancora una buona esperienza che permette alle nostre comunità di attraversare il cambiamento, è necessario coinvolgere le giovani generazioni e promuoverne una diretta responsabilità nell'associazione. A loro il compito di essere stimolatori del cambiamento.
Per fare tutto questo è necessario condividere percorsi e obiettivi unitari conlinguaggi comuni.
Alla luce di quanto sopra sinteticamente tratteggiato, le Acli hanno ancora un grande compito da svolgere nella storia del nostro Paese: continuare a essere seminatori di democrazia e speranza. è n